1 Modulo II Pratiche e discorsi. 2 Argomenti Le pratiche I testi Le narrazioni I discorsi I media La...
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Modulo II
Pratiche e discorsi
2
Argomenti
Le pratiche I testi Le narrazioni I discorsi I media La messa in scena
3
Le pratiche
Si possono definire “pratiche” quelle forme di azione sociale che sono ricontestualizzate in determinati contesti come portatrici di significati.
Le comunicazioni di massa sono una pratica culturale che rende possibili altre azioni sociali.
Esse mediano discorsivamente molte forme di interazione sociale.
4
Cultura(appropriazione semiotica del mondo
in cui la lingua è sistema modellizzante)
Testualizzata
Somma di testi: esperienziale concreta basata sulla
consuetudine
Grammaticalizzata
Insieme di regole: metalinguistica astratta basata sulla legge
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Modalità d’espressione(Ong, 1986)
Cultura orale- possiede poche
migliaia di vocaboli- si apprende per
imitazione- favorisce
l’estroversione- dà importanza alla
tradizione- privilegia l’udito
Cultura scritta - possiede un ampio
vocabolario - si apprende per
studio - favorisce
l’introspezione - dà importanza
all’innovazione - privilegia la vista
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Testo
I messaggi della comunicazione si possono “congelare” e riprodurre in testi.
Un testo è un enunciato - disponibile
- stabile - organizzato: insieme collegato di
elementi distinti divisibile in parti non casuali con criteri di raggruppamento esplicitabili
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Negoziazione
“Il testo è una macchina pigra” (Eco)cioè
il senso di ogni testo è il prodotto negoziato
- del progetto dell’emittente - dell’uso del destinatario
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Tipi di testi
Discorsi ………………………………Storieun continuum
Argomentazioni ………………………………….Narrazioni Dimostrativo (teorema) …………………………………
Fabulativo
Nelle zone intermedie, le dimensioni discorsiva e fattuale si intrecciano variamente.
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Costituzione dei testi
Un testo ha confini (soglie che lo circoscrivono)
Un testo ha cornici (definizioni che lo inquadrano)
Un testo appartiene a un genere (categoria che comprende testi simili)
I segni che lo compongono sono in relazione reciproca
Spesso è articolato in parti
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I generi
Funzionano da schemi cognitivi che indirizzano la fruizione dei testi (ad esempio quiz, film poliziesco, fiaba, romanzo storico, sonetto, foto di
gruppo, articolo di cronaca, ecc.) non solo in base a caratteri formali, ma a seconda del tipo di soggetto o di sfera cui si rivolgono e del modo in cui lo fanno.
Rispondono a una formula generativa precisa e canonica.
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Interessi protolinguistici
Osservare azioni e interazioni umane
Rilevare ciò che non è usuale Standardizzare le sequenze Disporre di un punto di vista
(prospettiva)
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La modalità narrativa
Molta conoscenza sul mondo si esprime attraverso trame narrative:
- affermazioni di scopi - ricerca di eventi rilevanti - disposizione degli eventi - affermazioni di legami
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Le funzioni sociali della narrazione
Attraverso la narrazione gli individui organizzano e danno un senso all’esperienza (Bruner)
Narrare = mettere in comune (Jedlowski)
Funzioni: comunitaria, identitaria, referenziale, ludica, di ammaestramento, cognitivaI media (anche quelli informativi) hanno forti valenze narrative
La tv ha in proposito anche una funzione “bardica”: rappresenta una comunità a se stessa raccontandone le vicende.
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Due facce della narrazione La storia ( o fabula) riguarda
personaggi, reali o immaginari, ed eventi, reali o immaginari, che si svolgono in sequenza nel tempo.
Il racconto (o intreccio) è il modo in cui la storia viene presentata ( i fatti possono essere raccontati in un ordine diverso da quello in cui si svolgono, dilatando, restringendo, invertendo il tempo).
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Il racconto
Il racconto è una combinazione di messaggi collegati da un tema (insieme di categorie semantiche che è possibile leggere in modo coerente)
La sua struttura è composta da motivi: - legati o liberi - statici o dinamici
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Schema narrativo tipico(V.Propp, 1928)
Ogni racconto ha tre fasi:
Esordio: eventi che rompono un equilibrio
Peripezie: conflitti, prove
Scioglimento: ripristino di un nuovo equilibrio
Ogni fase contiene una o più funzioni.Ogni racconto prevede degli attanti: i personaggi-
ruolo che compiono le azioni (eroe/eroina protagonista, antagonista, deuteragonista, ecc.)
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Il discorso
Fin dall’antichità, lo studio del discorso si chiama retorica (arte del dire persuasivo).
La retorica classica (sofisti, Aristotele, Cicerone) è stata la prima tecnica comunicativa formalizzata e la prima teoria pragmatica costruita nella cultura occidentale.
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L’orientamento
Nella modalità del discorso il linguaggio è orientato all’azione, inteso a cambiarne l’orientamento e a influenzarla, ma è anche volto a modificare atteggiamenti e valori, a commuovere o persino piegare.
La retorica è importante per l’esercizio del potere, ma anche per opporsi ad esso.
Esaminare i testi dal punto di vista retorico significa esaminare come i significati vengono costruiti e adattati in modo plausibile, piacevole e persuasivo.
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La persuasione
Per persuadere si possono seguire due strade:
- il coinvolgimento emotivo - per il carattere dell’oratore - per le passioni del pubblico
- il convincimento razionale - per prove estrinseche - per prove intrinseche
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I campi della retorica
Inventio = gli argomenti da produrre
- Quaestio (il punto da decidere) Dispositio = l’ordine degli argomenti Elocutio = la messa in parola Actio = il modo di esporre Memoria = il ricordare
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Oggetto privilegiato dell’elocutio sono le figure retoriche, che fanno da abbellimento del discorso.
Esse si classificano in centinaia di tipi. Tra i più importanti:
- metafora - metonimia - ellissi - iperbole - perifrasi.I discorsi persuasivi (pubblicità, propaganda) ne
fanno largo uso.
Le figure retoriche
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Il percorso generativo del senso
(A. Greimas, 1966)
Il senso di un discorso persuasivo si genera attraverso tre tappe:
- il livello profondo, assiologico ( i valori) - gli schemi d’azione e i programmi d’uso - la manifestazione delle forme e degli
stili
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I valori si sistemano nel “quadrato semiotico”
Un esempio per la pubblicità (J.M.Floch, 1990)
Valori utilitaristici(è utile)
Valori utopici(mi rappresenta)
Valori critici(conviene)
Valori ludici(mi diverte)
materiale, reale ideale, immateriale
uso
consumo
utilità
esistenzialità
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Medium
Strumento destinato a - emettere - trasmettere un messaggio
(suoni,
- conservare immagini, scrittura, ecc.)
- ricevereDalla metà dell’800 la storia dei media si
intreccia con la tecnologia.
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L’origine dell’industria culturale
Soggetti Imprese Incremento Bisogno di espansionedel tempo libero dei consumiRichiesta di Investimento nellaintrattenimento pubblicità sistema dei mass media ovvero industria culturale
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Cronologia essenziale dei media
Parola 35000? A.C. Graffiti 10000? A.C. Scrittura ideografica (cinesi, maya, sumeri, egizi) 6000? A.C. Scrittura fonetica sillabica (sumeri) 1700? A.C. Alfabeto greco 800? A.C. Stampa (libro) 1455 D.C. Giornale 1700 Penny press 1830 Telegrafo e fotografia 1850 Macchina da scrivere, telefono, cinema, comics 1870-1895 Radio 1895 Cinema sonoro, fotocopiatrice, rotocalco, magnetofono 1920-1930
Tv 1940 Computer 1950 Videoregistratore 1975 Fax, pc, reti, cd 1980 - ….. Telefono cellulare 1990 - …….
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La comunicazione di massa
Caratteristiche: - i contesti di produzione e di ricezione sono
separati - l’emittente è un professionista inserito in
un’organizzazione industriale e in un campo di forze sociali
- usa un canale tecnologico unidirezionale - mette in circolazione pubblica delle forme
simboliche - i destinatari potenziali sono moltissimi e
distanziati spazialmente - i testi sono prodotti standardizzati e riproducibili
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Modalità di comunicazione mediatizzata
Interpersonale
Broadcast Documento
Telefono Radio Libro
Fax Televisione Giornale
E-mail Cinema VHS
Chat Cd.rom
Newsgroup DVD
Pagine web
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La “compressione spazio-temporale”
Lo sviluppo della tecnologia delle comunicazioni avviatosi a partire dalla seconda metà del XIX secolo ha prodotto lo sganciamento di spazio e tempo, nel senso che per la prima volta nella storia umana la distanza spaziale non ha più comportato la distanza temporale.
Ne è nato un senso del “momento presente” non più legato ad alcun luogo particolare.
E’ profondamente mutato il concetto di distanza.E’ diventato centrale il concetto di velocità.
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L’impatto sociale dei media
(J.B.Thompson, 1998)
L’uso dei mezzi di comunicazione di massa
crea nuove forme di azione e interazione sociale;
trasforma l’organizzazione della vita sociale;
crea nuovi modi di esercizio del potere.
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La convergenza
1978
Industria del broadcast
Industria della stampa e
dell’editoria
Industria del computer
2000Industriadel
broadcast
Industria della stampa e
dell’editoria
Industria del computer
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La messa in scena
Fotografia, cinema, televisione realizzano operazioni di:
- selezione (quale parte di realtà rappresentare?)
- decontestualizzazione (estrazione dal contesto originale)
- ricontestualizzazione (riorganizzazione entro un nuovo contesto)
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Fotografia e costruzione del senso
La fotografia di reportage va dalla scena al senso (riduce)
La fotografia pubblicitaria va dal senso alla scena
(amplifica)
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Il cinema
Utilizza strategie complesse per costruire rappresentazioni di mondi che appaiono ”naturali”
Fondamentale è l’uso di - montaggio - inquadrature (primo piano, panoramica, piano
sequenza, ecc.)
- stili di ripresa (camera a mano, carrello, steady cam, ecc.)
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Il linguaggio del cinema
Tipi di codici utilizzati: - iconici - verbali - musicali - cinesici e prossemici - narrativi
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Il discorso del giornale
Struttura grafica
Contenuti Linguaggio
formato selezione delle notizie
sottocodici (politico, economico, burocratico, sportivo, ecc)
impaginazione organizzazione delle notizie
atti linguistici
valorizzazione strutture narrative
immagini