1 LONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI GENERE Reggio Emilia 15 ottobre 2010 la competenza educativa...

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1 L’ONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI L’ONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI GENERE GENERE Reggio Emilia 15 ottobre 2010 Reggio Emilia 15 ottobre 2010 la competenza educativa dell’infermiere” la competenza educativa dell’infermiere” Claudio Persiani Hospice Maria Teresa Chiantore Seragnoli Bentivoglio Bologna

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L’ONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI L’ONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI GENEREGENERE

Reggio Emilia 15 ottobre 2010Reggio Emilia 15 ottobre 2010

““la competenza educativa dell’infermiere”la competenza educativa dell’infermiere”

Claudio PersianiHospice Maria Teresa Chiantore Seragnoli Bentivoglio Bologna

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““Se dai un pesce a un uomo Se dai un pesce a un uomo gli dai da mangiare per un gli dai da mangiare per un giorno, ma se gli insegni giorno, ma se gli insegni

come pescare lo alimenti per come pescare lo alimenti per tutta la vita”tutta la vita”

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D.M. 739/94 Profilo professionale dell’infermiereArt.2.“L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa.… …Art. 3.L’infermiere: a. Partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività;b. Identifica i bisogni di assistenza infermieristica e della collettività e formula i relativi obiettivi;a. Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico;b. Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche;… …”

D.M. 739/94 Profilo professionale dell’infermiereArt.2.“L’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa.… …Art. 3.L’infermiere: a. Partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività;b. Identifica i bisogni di assistenza infermieristica e della collettività e formula i relativi obiettivi;a. Pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico;b. Garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche;… …”

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Nuovo codice deontologico Nuovo codice deontologico 12 febbraio 200812 febbraio 2008

Articolo 23L’infermiere riconosce il valore dell’informazioneintegrata multiprofessionale e si adoperaaffinché l’assistito disponga di tutte le informazioninecessarie ai suoi bisogni di vita

Articolo 2L'assistenza infermieristica è servizio alla personae alla collettività. Si realizza attraversointerventi specifici, autonomi e complementari,di natura intellettuale, tecnico-scientifica,gestionale, relazionale ed educativa

Articolo 4

L’infermiere orienta la sua azione al bene dell'assistito,

di cui attiva le risorse sostenendolo

nel raggiungimento della maggiore autonomia

possibile anche quando vi sia disabilità,

svantaggio, fragilità.

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Nello specifico attua:         Diagnosi educativa: dove identifica i bisogni in relazione ai

progetti di vita del paziente tramite colloquio in cui si instaura un rapporto di fiducia. Si rispondono a queste domande: che cosa ha? Che cosa fa? Che cosa sa? Chi è? Quali sono le sue aspettative e progetti?

        Definisce gli obiettivi: le possibili mete da raggiungere insieme al caregiver e/o paziente.

        Stipula contratti educativi: strumento usato per l’educazione

        Stabilisce i metodi per educare         Pianifica gli interventi      Valuta con il il caregiver e/o paziente il raggiungimento dei

vari obiettivi prefissati

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“L’educazione implica attività organizzate di sensibilizzazione, informazione, apprendimento

dell’autogestione e sostegno psicologico concernenti la malattia, il trattamento

prescritto, le terapie, il contesto di cura, le informazioni relative all’organizzazione e i comportamenti di salute e di malattia. E’ finalizzata ad aiutare il paziente e la sua famiglia a comprendere la malattia ed il

trattamento, a collaborare alle cure, a farsi carico del proprio stato di salute ed a

conservare e migliorare la propria qualità di vita.”

(rapporto tecnico OMS regione Europa 1998)6

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Ciò vuol dire che deve esserci un vero Ciò vuol dire che deve esserci un vero e proprio trasferimento pianificato ed e proprio trasferimento pianificato ed organizzato di competenze terapeutiche organizzato di competenze terapeutiche dai professionisti al paziente e/o alla dai professionisti al paziente e/o alla famiglia, grazie al quale si avrà una famiglia, grazie al quale si avrà una collaborazione attiva e un progressivo collaborazione attiva e un progressivo aumento di responsabilizzazione e aumento di responsabilizzazione e autonomia. autonomia.

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Per la delicatezza di Per la delicatezza di questo compito i questo compito i professionisti devono professionisti devono essere in possesso di essere in possesso di specifiche competenze specifiche competenze pedagogiche e pedagogiche e psicologiche, acquisite psicologiche, acquisite per mezzo di per mezzo di un’apposita un’apposita formazione formazione interdisciplinare.interdisciplinare.

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Durata della vitaContinuum dipendenza/indipendenzaAttività di vitaFattori influenzanti le attività di vita

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AttoContenutoCondizioneCriterio

CH COLORE

10 Nero

12 Bianco

14 Verde

16 Arancio

18 Rosso

20 Giallo

22 Blu

24 Azzurro

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AttoContenutoCondizioneCriterio

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- Sia per una cura efficace sia per una buona Sia per una cura efficace sia per una buona educazione è necessario si stabilisca tra educazione è necessario si stabilisca tra professionista e paziente E caregiver una vera e professionista e paziente E caregiver una vera e propria propria alleanza terapeuticaalleanza terapeutica basata su una basata su una solida relazione umanasolida relazione umana

-  

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ValutazioneValutazione:: fondamentale per fondamentale per personalizzare le cure. Deve essere personalizzare le cure. Deve essere complessiva e riguardare i molti aspetti complessiva e riguardare i molti aspetti della vita della persona. Sono disponibili della vita della persona. Sono disponibili varie scale multidimensionalivarie scale multidimensionali

Pianificazione degli interventiPianificazione degli interventi: : fa questo fa questo attraverso criteri di adeguatezza attraverso criteri di adeguatezza evitando gli sprechi. E’ l’aspetto evitando gli sprechi. E’ l’aspetto centrale della sua funzione. centrale della sua funzione.

Monitoraggio continuoMonitoraggio continuo:: feed-back delle feed-back delle aree indagate nel corso della valutazione aree indagate nel corso della valutazione tenendo conto degli obiettivi prefissati. E’ tenendo conto degli obiettivi prefissati. E’ importantissimo per stabilire l’andamento importantissimo per stabilire l’andamento del trattamento.del trattamento.

Valutazione dell’esitoValutazione dell’esito: : è il valutare se gli è il valutare se gli obiettivi attesi sono stati conseguiti.obiettivi attesi sono stati conseguiti.

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“Ciò che si esige dall’uomo è che serva agli altri uomini: se è possibile a molti, altrimenti a pochi, o almeno a se stesso.Chi peggiora se stesso non danneggia solo sé, ma anche tutti coloro che avrebbero potuto beneficiare essendo migliore”

lucio anneo seneca