Equilibrio

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Tutto ha un equilibrio

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Esagerare, ma con equi

FRANCESCA FORLINI2011-2012

librio

FRANCESCA FORLINI2011-2012

Non cercare l’amore se prima non hai trovato il tuo equilibrio.

Non cercare l’amore se prima non hai trovato il tuo equilibrio.

Tu che con un bacio freddo mi scaldasti il cuoretorneranno attimi per la sete di te

vittima sacrificale di un destino crudeleultima sponda di una terra dimenticataamore di chi odia non teme di morire

il solo pensarlo mi lacrima il cuorecosì come la mia vita ignora la tuala tua esistenza dipende dalla mia.

Non cercare l’amore se prima non hai trovato il tuo equilibrio.

Improvvisamente mi ritrovo a fare l’equilibrista.Cammino sulla lama sottile e acuminata del destino.

Alla ricerca di un equilibrio oramai precario ed improbabile, sospesa tra la realtà e la fantasia.Sotto il vuoto assoluto, niente rete, per salvare la mia pelle, è un salto nel buio, nell’incertezza...

Ogni giorno, passo dopo passo, con la paura di cadere, divido la mia vita di quà e di là.Da una parte c’è la mia vita realxe ma al tempo stesso “finta”, dove gravita il mio quotidiano, persone che amo

e quelle che non amo più.Dall’altra tutti i miei Sogni, l’Amore che mi rende viva, quello che spero sarà il mio futuro felice.

Ma non posso, ora come ora, prendere il volo, e allora mi barcameno in questa esistenza, disperatamente, in cerca di quell’equilibrio.

Un equilibrista, metto in gioco la mia vita, ma Tu mi darai il coraggio necessario, la speranza e la certezza per potermi infine lanciare tra le tue braccia.

Il vero gentiluomo è in delicato equilibrio tra il garbo interiore e la difesa esteriore

L’equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante

Al tuo cospetto sciolgo tutti miei pensieri.A te consegno tutti i miei segreti, le mie ansie, le mie paure; a te affido la verità.

Paziente e rispettoso, tolleri ogni mia collera, ogni mio sfogo; puntuale panacèa dei miei travagli.L’ira e la malinconia rompono gli equilibri; i ricordi lacerano il presente, il dirotto pianto ti sgualcisce un pò.Tu, che non conosci il tradimento e l’ambiguità, custodirai per sempre i miei segreti, confidandoli solo a chi

saprà comprenderli; insostituibile amico di carta.

Il Bene e il Male sono i due sproni del mondo, e lo tengono in carreggiata. Se pungesse soltanto il Male, il mondo perderebbe l’equilibrio e cadrebbe tutto da una parte. E così viceversa del Bene.

La perfezione è il più grave errore del burocrate e dell’uomo: la ricerca dell’equilibrio diventa fede in una verità dogmatica.

Bisogna trovarsi in uno stato di equilibrio perfetto per non lasciarsi squilibrare dagli squilibri.

Bisogna trovarsi in uno stato di equilibrio perfetto per non lasciarsi squilibrare dagli squilibri.

Calma ed equilibrio sono elementi essenziali in tutte le cose

Gli uomini galleggiano alla superficie della società come un ago sulla superficie dell’acqua – per l’equilibrio delle forze molecolari; ma un lieve soffio basta a farli sommergere per sempre e a far veder loro com’era malsi-

curo il loro fondamento di fronte alla necessità, ch’essi s’illudevano d’aver superato.

Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l’uomo non sa più riacquistare l’equilibrio.

Situato su qualche lontana nebulosa faccio ciò che faccio, affinché l’universale equilibrio di cui sono parte non perda l’equilibrio.

Un certo equilibrio interiore lo si può – e lo si dovrebbe – trovare da soli, ma poi per mantenerlo è bene ssere in due.

Un certo equilibrio interiore lo si può – e lo si dovrebbe – trovare da soli, ma poi per mantenerlo è bene es-sere in due.

Per mantenere il proprio equilibrio è bene che molti non si guardino dentro.

Per mantenere il proprio equilibrio è bene che molti non si guardino dentro.

–”Ma insomma che vuoi?” – “Sentirmi libero | senza avere equilibrio | desidero | perché secondo me sto mondo è un ibrido.”

Ognuno di noi ha una diversa propensione all’eros, per alcuni è una forma di energia straordinaria, per altri più moderata, mentre per altri ancora è ininfluente nell’equilibrio della loro vita.

Dicesi problema sociale la necessità di trovare un equilibrio tra l’evidente uguaglianza degli uomini e la loro evidente disuguaglianza.

Dunque il sesso come fonte di vita e la vita come riproduzione dell’armonia. Il gesto sessuale, come gesto di creazione dove non ci si impiglia, come da noi, in nascite o aborti, ma dove in un punto si celebra il senso del

cielo, della terra e delle diecimila cose che in composta armonia abitano il cielo e la terra. Perché noi occi-dentali crediamo nelle stelle e negli oroscopi che cadono dalle stelle e abbiamo dimenticato che i nostri gesti

lenti, agili o violenti modificano le stelle, il loro equilibrio, la loro luce, il loro giro? Il gesto dell’uomo crea armonia o disarmonia nell’universo e il nostro sesso, da gesto che compone, può diventare dissolvenza non

tanto di noi, ma del cosmo che non ci ignora.

Se un bambino s’abbandona nelle braccia di suo padre, è in equilibrio, è equilibrato; se vuole mangiare da sé o far da sé, si sbilancia.

Strano, lo sguardo del cane che spinge. È sempre una faccenda che lo assorbe molto. Preferirebbe non essere visto, vorrebbe tanto guardare altrove, ma la cosa richiede tutta la sua concentrazione. Si tratta di ottenere un equilibrio pendolare del treno posteriore, di calcolare un’esatta verticale, di non farsela sulle zampe e di non caderci seduto dentro. Un gran numero di parametri da valutare contemporaneamente. Si vorrebbe fare in

fretta e con discrezione, ma l’evento richiede lentezza, esige applicazione. La fronte si corruga, il sopracciglio si aggrotta. Se c’è una circostanza della sua vita in cui il cane sembra pensare, un momento di pura introspezi-

one, è quando spinge.

Mia sorella ha trovato l’equilibrio perfetto: lei sta al primo piano, il suo lui sta al pian terreno e il figlio sta al quarto.

L’equilibrio conducente alla pace, la così detta bilancia dei poteri, è menzogna inefficace, se non è bilancia, equilibrio di giustizia: – che a fondarlo è necessaria una revisione di quelle ingiuste, ineguali, tiranniche con-

venzioni, alle quali i popoli non intervennero, né diedero conferma mai.

Le mie relazioni sentimentali sono complicate. La mia popolarità rischia di scatenare antagonismo all’interno della coppia. Perciò, per far funzionare il rapporto, a volte accentuo i lati femminili del mio carattere. Voglio allontanare dalla testa dell’uomo che mi interessa di essere forte e indipendente. Per compiacerlo mi accuc-

cio, cerco di trasformarmi in una perfetta geisha. Eccomi, gli dico, sono proprio come mi desideri. Ma poi va sempre a finire che mi pento. In un rapporto infatti ci deve essere equilibrio: se sono la sola a crearlo, a met-tere pesi e contrappesi per farlo funzionare, cercando di essere più femminile, più fragile, più accomodante,

l’equilibrio diventa precario. Se poi l’altro se ne approfitta e mi prevarica, la fine è inevitabile: divento una furia e spacco tutto.

Berlusconi è un Don Chisciotte che riesce a convincere gli altri che non sta combattendo contro i mulini a vento. Ha un po’ troppe ossessioni: il comunismo, la magistratura... Ristabilire alcune verità, ed avere un

maggior equilibrio nell’analisi delle vicende, farebbe bene a tutti.

Secondo la modalità dell’avere non c’è rapporto vivente tra me e quello che io ho. Questo e l’io sono divenuti cose, e io ho le cose perché ho la forza di farle mie. C’è però anche una relazione inversa: le cose hanno me; perché il mio senso di identità, vale a dire l’equilibrio mentale, si fonda sul mio avere le cose (e quante più

possibile). La modalità dell’esistenza secondo l’avere non è stabilita da un processo vivo, produttivo, tra sog-getto e oggetto; essa rende cose sia il soggetto che l’oggetto. Il rapporto è di morte, non di vita.

Montalbano dice di amare quel che resta della Sicilia ancora selvaggia: avara di verde, con le casuzze a dado poste su sbalanchi in equilibrio improbabile, e questo piace anche a me ma credo che sia piuttosto un gioco

della memoria.

Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l’uomo non sa più riacquistare l’equilibrio.

So che la mia nascita è un caso, un incidente risibile, eppure, appena mi lascio andare, mi comporto come se fosse un evento capitale, indispensabile al funzionamento e all’equilibrio del mondo.

Sfortunatamente l’equilibrio della natura decreta che una sovrabbondanza di sogni comporta un crescente potenziale di incubi.

Esagerare, ma con equilibrio.