2°INCONTRO robertabarsotti@robertabarsotti.it ... · 3) Motivazione: intesa come la capacità di...

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2° INCONTRO

robertabarsotti@robertabarsotti.itrobertabarsotti@professionalcounselingschool.it

1. Definizionediburnout2. Comesimanifesta3. Burnour estress4. Coping eresilienza

1)ILBURNOUT,LOSTRESSEILCOPING

2)COMPETENZAEMOTIVA

1. Gestionedellostresseregolazionedelleemozioni2. Leemozionidibase3. Competenzaemotiva4. Locusofcontrol

3)INTERVENTIPREVENTIVIEDISUPPORTOCONTROILBORNOUTDELVOLONTARIO

1. Analisidellemotivazioni2. L’importanzadellavorodigruppo3. Giustadistanzaemotiva4. Momentidiriflessione/autoosservazionedelleproprieemozioni

4)L’IMPORTANZADELLAVORODIGRUPPO

1. Condivisione2. Esplicitarebisognienonsentirsisoli3. Relazionecomeantidotoalburnout4. Reciprocità5. Sentirsipartedelgruppo

2° incontro

Tutteleemozionisono,sostanzialmente,impulsiadagire,ovveropianidiazionedeiqualicihadotatol’evoluzionepergestireintemporealeleemergenzedellavita.

Laradicestessadellaparolaemozioneèilverbolatinomoveo-muovere-conl’aggiuntadelprefisso-e- (movimentoda)perindicarecheinogniemozioneèimplicitaunatendenzaadagire”

(Intelligenzaemotiva,Goleman)

Le emozioni sono ineliminabili, funzionali all’adattamento e alla sopravvivenza e influenzano i nostri comportamenti anche se non lo vogliamo ammettere

Un primo passo per gestire efficacemente lo stress consiste nell’imparare a monitorare se stessi e le proprie emozioni nel quotidiano

TUTTINOIPROVIAMOEMOZIONI!

La funzione delle emozioniLe nostre emozioni ci aiutano a dare un senso agli eventi e alle situazioni e mediano la nostra risposta

LEEMOZIONI

Componentepsicologica,attivitàmentalefinalizzataallavalutazionedellostimoloeallasceltadelcomportamentodaadottare

Attivazionefisiologica:modificazionifisiologicheesomatiche(battitocardiaco,rossore,tremoreecc…)

Lecomponentidelleemozioni

Qualisonoleemozionicheproviamopiùspesso?

BRAINSTORMING

Leseiemozionidibase

gioia sorpresa tristezza

rabbia disgusto paura

Gestire le proprie emozioni in modo efficace non è facile poiché tutti noi siamo culturalmente portati a:

� contrapporre erroneamente le emozioni alla ragione

La gestione delle emozioni

� considerare erroneamente le emozioni delle “perturbazioni” da reprimere.

Non possiamo far nulla per impedire ad un’emozione d’insorgere

ma possiamo fare qualcosa per la sua intensità e la sua durata.

La gestione delle emozioni

La gestione delle emozioni

Strategie diffusissime ma inefficaci:

La soppressione: regolazione focalizzata sulla risposta. Inibizione del comportamento espressivo delle emozioni. A lungo termine può condurre a disturbi psicosomatici

La ruminazione mentale: i ricordi dell’evento emozionale tornano alla mente in forma ripetitiva e intrusiva. Può causare ansia, disturbi del sonno ecc..

La gestione delle emozioni

Gestire le emozioni non significa sopprimerle o soffocarle!!!!!!

Modificazione: attraverso la consapevolezza utilizzo di tecniche che permettono di ridurre l’impatto emotivo (rilassamento, respirazione, etc.)

Il modo migliore e più “salutare” per relazionarsi col nostro mondo emotivo non è quello di sopprimerlo bensì quello di esplorarlo:

Monitoraggio (“Che emozione sto provando?”)

Valutazione (“Perché sto provando questa emozione?”)

LARABBIA

SOTTOLARABBIA

ØQualcosacheciriguarda

ØUnnostrotemairrisolto

ØLenostrepartinegate

ØQualcosacheinvidiamoaglialtri

ØQualcosacheglialtricitolgono

LARABBIAVUOLEESSEREVISSUTA

Rabbiarepressa

Rabbiaagita

Rabbiasfogata

Modalitàpericolose

Rabbiaelaborata

Rabbiacomunicata

Rabbiacanalizzata

Modalitàfunzionali

LARABBIACOMUNICATA

üAssumersilaresponsabilitàdelpropriostatoemotivo

“quandotu… iomisento…”

üDareunfeedbackemotivo

LATRISTEZZA

Dobbiamo imparare ad accettare, a dire sì al dolore per poterlo attraversare e per

poter tornare ad attaccarci agli oggetti d’amore

George A. Kohlrieser

Glistatidellutto

Negazione

Rabbia

Paura

Tristezza-mancanza

Razionalizzazione

Accettazione

Nuovoattaccamento

Perdono

Gratitudine

LAPAURA

Lapauraeisuoidintorni

Preoccupazione

Paura

Ansia

Panico

C’èunoggetto

Nonc’èoggetto

Perditadelcontrollo

LavoraresullapauraFunzionidi

consapevolezza

• Checosasento?• Come?• Chepensierifaccio?

Funzionidielaborazione

• Perchépensociòchepenso?• C’èunpericoloreale?• Èqualcosachemiègiàsuccesso?• Possosepararmidavecchieesperienze?

Funzionidiascoltoeazione

• Lapauraèunsegnalediallarme:cosamistadicendo?

• Qualipericolisegnala?

Lanoia ècollegataall’ansia eallabassaautostima

(Kohut,1992)

La noia è uno stato d'animo che prova un individuo che tendenzialmente vorrebbe essere attivo, ma che invece si sente in una condizione di "stallo emotivo".

La psicologia classifica definisce la noia come un'emozione che è frutto di interpretazione soggettiva degli eventi.

Quando si prova noia è come se ci si ritrovasse una sorta di sospensione psicologica che ci chiude al mondo e che ci consente solo una visione negativa

Cosaaccadealivelloneurofisiologico?

Glistudihannodimostratocheesisteunacorrelazionetranoiaeattenzione

Lanoiaèunostatochesiverificaquandononsiriescaaconcentrarsisulcompito,attribuendolacausaall’ambienteesterno(Eastwoodetal.;2012).

Apparecosìsemprepiùimportantepoterriconoscereedaccettareleproprieemozioni(comeproprie)accoglierleedintegrarlenelcontestodovequestesimanifestano.

NONGESTIONEDELLEEMOZIONI

FUGA,EVITAMENTOBLOCCO

“PERDERSIFUORI”IDENTIFICAZIONE

“PERDERSIDENTRO”

FREDDEZZADISTACCO IPERCOINVOLGIMENTO

STRATEGIEDIFENSIVE

LADISTANZAEMOTIVA:tecnico-specialistica,evitamento deldialogo,rifugionelfare.

LADISPONIBILITA’SENZALIMITI:impossibilitàdidireNO,dimettereunlimite,impotenzaesconforto.

Cos'è l’intelligenza Emotiva? (Emotional Intelligence)

Il concetto di Intelligenza Emotiva nacque nel 1990 ad opera di due Psicologi, Peter Salovey e John Mayer, che la definirono – per la prima volta in termini ufficiali – come:

“la capacità di monitorare e dominare le emozioni proprie e altrui

e di usarle per guidare il pensiero e l'azione”.

Quindil’intelligenzaemotivaècompostada:

1) Intelligenzaintrapersonale:ovveroquellarelativaainostrisentimenti,valorieobiettivi;

2)Intelligenzainterpersonale:ovverolaconsapevolezzadeisentimentideglialtri,delleloroemozioniemotivazioni.

COMECOLTIVAREL’INTELLIGENZAEMOTIVA

1)ConsapevolezzadiSé:ovverolacapacitàdiconoscereilnostrostatointeriore,inostrigusti,lenostrerisorseeintuizioni;

2)Autoregolamentazione:cioèl’abilitàdicontrollareinostriimpulsi,lenostrerisorseinostristatimentali;

3)Motivazione:intesacomelacapacitàdimantenerelenostreazioniallineateainostriobiettivi;

4)Empatia:ossialaconsapevolezzadeisentimenti,deibisogniedellepreoccupazionidell’altro.

La versione di GolemanL'intelligenza emotiva è la capacità di servirsi di meta-abilità nella gestione dell’esperienza emotiva, ovvero, la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, di persistere nel

perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto

interiormente, quanto nelle relazioni sociali.

Daniel Goleman, 1995

COSAIMPLICALAVISIONEDIGOLEMAN?

L’intelligenzaemotivaèsottoilcontrollodell’individuo

NOTABENE

L’INTELLIGENZALOGICOFORMALETENDEASTABILIZZARSIVERSOI16ANNI

SECONDOGOLEMANL’INTELLIGENZAEMOTIVAPUÒESSEREMIGLIORATANELCORSODITUTTALAVITA.

Come si sviluppa?

1)Sviluppare un alto grado di autoconsapevolezza

2)Gestire le proprie emozioni

3)Motivare sé stessi

4)Sviluppare capacità di comunicazione efficaci

5)Sviluppare competenza nei rapporti interpersonali

1. Sviluppare un alto grado di consapevolezza

L'Intelligenza Emotiva ha inizio solo quando l'informazione affettiva entra nel sistema percettivo

Essere consapevoli significaessere onesti con se stessi

Vedere le cose per come sono e comprendere come i sentimenti e le emozioni influiscano sulla nostra percezione del mondo e delle nostre azioni.

2. AutoregolamentazioneSaggio è colui che non risponde né agisce mai prima di aver riflettuto

Importante spendere del tempo per riflettere su ciò che ci capita,

evitando di reagire e attivando invece azioni ragionate.

Piccolo test sulla “consapevolezza delle emozioni”

A B C D

Mi accorgo di quando cambio d'umore

Sempre Talvolta Raramente Mai

Mi accorgo di quando mi metto sulla difensiva

Sempre Talvolta Raramente Mai

Mi accorgo di quando le mie emozioni interferiscono con il mio rendimento

Sempre Talvolta Raramente Mai

Mi accorgo presto che sto per perdere le staffe

Molto presto

Non molto presto

Tardi Molto tardi

Mi accordo subito che i miei pensieri stanno prendendo una piega negativa

Subito Quasi subito

Dopo un po Troppo tardi

Scoring e Risultati

Assegnatevi :4 punti per ogni risposta A

3 punti per ogni risposta B

2 punti per ogni risposta C

1 punto perogni risposta D

Sommate i valori ottenuti tra le domande

Risultati:Da 17 in poi: ve la cavate beneDa 13 a 16: forse ci vuole un po' di lavoroDa 9 a 12: c'è da lavorarci seriamenteMeno di 8: siete un disastro!

3.MotivazioneLamotivazioneèlaspintapiùforteversoilsuccesso.

Sevu

4.Empatia

Lacapacitàdicomprendereilmondodell’altro“comese”fosseilnostrosenzamaiperderedivistail“comese”.

Mostraregentilezzaversoglialtri(séstessi)efarlisentirecompresi

5.Competenzesociali

Essereingradodigestirealmeglioilrapportoconglialtri

Lacompetenzasibasasull’attitudinealla

cooperazione,l’assertivitàelealtà.

LOCUSOFCONTROL

Secondola teoriadelLocusofControl (Rotter,1966),lepersonedifferisconoriguardounaspettospecifico:comesispieganoglieventi.

locus of control interno: la persona attribuisce le cause degli eventi a se stesso. Quindi se la persona ha un successo tenderà a motivare questo successo affermando che è merito delle proprie capacità, se la persona ha un insuccesso tenderà ad affermare che è causa dei propri difetti, e non del contesto o del caso. Lo stesso accadrà, tendenzialmente, per le altre persone: se un’altra persona ad esempio vende molto, è merito delle proprie capacità di vendita (skillinterna) e non del prodotto, dell’azienda o del contesto socio-economico.

locus of control esterno: la persona attribuisce le cause degli eventi al caso, alla fortuna, o a fenomeni esterni a se stesso. Così se si ha successo o insuccesso “non è merito della persona”, “è fortuna”, “l’ha deciso il destino”. Se una persona ha successo “è fortunata”, “è merito del supporto che ha avuto”, oppure “è raccomandata”, “è figlia di qualcuno di importante”, “è intelligente per natura”, “ha i geni giusti”, “è un fatto genetico”, “la natura gli ha donato la sua capacità di vendere”.

Bibliografia

Goleman,Daniel,Intelligenzaemotiva,Milano,Rizzoli,1996

LeDoux,Joseph,Ilcervelloemotivo,Milano,Baldini&Castoldi,1998

Oliverio,Alberto,Lamente.Istruzioniperl’uso,Milano,Rizzoli,2001

Rizzolatti,G.eSinigaglia,C.,Soquelchefai,Milano,RaffaelloCortina,2006