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Corso di Alta Formazione “PROGETTAZIONE PARTECIPATA PER LOSVILUPPO SOSTENIBILE DEI TERRITORI RURALI” WORKSHOP SU METODI, STRUMENTI E PROPOSTE PROGETTUALI Giaime Berti Attori e territorio: dinamiche reticolari e partecipazione per lo sviluppo rurale sostenibile Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica

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Intervento Giaime Berti

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Corso di Alta Formazione

“PROGETTAZIONE PARTECIPATA PER LOSVILUPPO

SOSTENIBILE DEI TERRITORI RURALI”

WORKSHOP SU

METODI, STRUMENTI E PROPOSTE PROGETTUALI

Giaime Berti

Attori e territorio:

dinamiche reticolari e partecipazione per lo sviluppo rurale sostenibile

Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica

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“If you have seen one rural place, you have seen on e rural place” (OECD, 2006)

Nuove aree

suburbane

Nuove aree

rurali

svilupporegressione

Aree

periferiche

Aree a

specializzazione

agricola Aree

disarticolate

Rilevanza

dell’agricoltura in

termini quantitativi

Relativamente

basso

Dreamland

Relativamente

alto

Traiettoria

della

transizione Van der Ploeg et. al. (2008)

Dalla “national farm” alla campagna differenziata

Campagna differenziata

•diversità territoriale,

•plurisettorialità economica,

•multifunzionalità dell’agricoltura, •complessità sociale che sorge dal disgregarsi della comunità agricola e dalla ricomposizione di networks sociali differenziati

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Capitale

territoriale

Assemblaggio

di Actor Network

Capitale territoriale è configurato,

costruito e moblilizzato da differenti

costellazioni di network ibridi attraverso

cui gli attori locali e extralocali

Differenziazione

Il web rurale

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Lo spazio rurale e la ruralità sono il risultato della costruzione di

identità socio-spaziali differenti, basate su un insieme di valori culturali, sociali e

morali che sono il risultato dell’interazione politica, economica e sociale di attori e pratiche

spazialmente diversificate.

La ruralità, quindi, non è un dato oggettivo ma il risultato una co-

costruzione (umana-non umana) sociale (Murdoch, 2003) in cui la

componente soggettiva ha un ruolo decisivo in quanto è attraverso l’azione sociale

che si sviluppano i processi di “concatenamento” (Deleuze e

Guattari, 2006) attraverso cui sono assemblati elementi materiali,

flussi relazionali, risorse immateriali, valori, simboli, identità, network, pratiche

economiche-sociali, componenti interne ed esterne, beni, persone, animali, elementi naturali,

nella costruzione della specifica ruralità.

La ruralità come costruzione sociale

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Lo stock di risorse (materiali e immateriali) specifiche di un luogo, disponibili per

coloro che vi lavorano e vivono.

Queste risorse sono beni comuni (“common goods”) fruibili dalle persone che

appartengono a quella specifica comunità rurale e che sono disponibili per essere

mobilizzati in progetti (Ventura et. al., 2008; p. 160).

CAPITALE

TERRITORIALE

Capitale

economico

Capitale sociale

Capitale

istituzionale

Capitale

culturale

Capitale umano Capitale

ambientale

Capitale

Simbolico

Capitale Territoriale

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“The national structures have given way to a complex constellations of

networks in countryside location” (Murdoch, 2006; p. 175)

National

Farm

Global Agro-food

chainNetwork verticali

Sistemi territoriali Network orizzontali

Campagna

differenziata

“Networks constitute a new morphology of our societies “ (Castells, 2000;

pg. 500)

University

Slow food

La ruralità a rete

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Al fine di perseguire i propri obiettivi gli attori devono coinvolgere altri

attori, la rete è pertanto

-una forma organizzativa per la promozione di azione congiunta

-che risulta dai collegamenti

-che si stabiliscono tra una varietà di attori eterogenei (Gree et al., 1999; p.

779)

-per creare e mobilizzare risorse (Brunori,2003)

-al fine di perseguire i propri scopi.

La rete e gli attori

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Hay (1998) definisce i networks sono alleanze strategiche costituite attorno ad una agenda comune (discussa e dinamica) che si basa su reciproci vantaggi derivanti dall’azione collettiva

La governazione rurale come sistema di coordinamento

reticolare per la costruzione di agende strategiche comuni

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L’agenda strategica collettiva lo Statuto del Consorzio di Zeri :

•Dall’azione individuale all’azione collettiva (la creazione del Consorzio)

•Nicchia biologico-sociale dell’allevamento:

• razza ovina autoctona (standard di razza)

• tecniche di allevamento estensive e no OGM

• perimetrazione aperta” della zona di produzione

•Costruzione di un macello a Zeri;

•Nel passaggio dall’allevamento finalizzato alla sola produzione di carne alla valorizzazione

di tutta la “filiera”

•Nella promozione della cultura e dell’arte del fare locale;

•Nella costruzione di relazioni con network esterni

•Nella realizzazione della sagra della pecora Zerasca

Agende strategiche collettive: il caso di Zeri

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Bene comune

PARTECIPAZIONEco-decisione e inclusione

DELIBERAZIONE

partecipazione deliberativa

La costruzione di agende strategiche comuni e la

prospettiva della “partecipazione-deliberativa”

ARENE DELIBERATIVE:

metodologie, metodi e strumenti attraverso cui dei facilitatori

accompagnano il dialogo tra i partecipanti

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La Regione Toscana è il primo “governo” ad aver adottato una

legge sulla partecipazione (LR 69/2007) la cui struttura si

articola intorno a tre assi:

a)dibattito pubblico regionale;

b) sostegno e supporto ai processi locali di

partecipazione;

c) Partecipazione all’attività normativa della Giunta e alla

programmazione(Floridia, 2007).

La riflessione teorica si ricongiunge alla realtà. La LR 69/2007

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Dibattito Pubblico regionale

VillaggiovacanzeRobinsonClub 200appartamenti 430

AlbergoIberhotel 10.500mq 240

VillaggioSanPietro(Casiscala) 67alloggi per un totaledi1.2000m2. 268

VillaggioStarnino 43alloggi per un totale di 8.000m2 172

VillaggioSulLago 12 alloggi per un totale di 3.000m2 48

VillaggiodellaPollonia 28 alloggi per un totale di 5.500m2. 112

Centrobenessere(nelborgo)

Centrocongressi(nelborgo)

GolfClub

appartamenti,botteghe,bar eristorantin e gl iedifici all’interno del borgo

piscine

INVESTIMENTO 250 milioni di Euro da parte di TUI s.p.a

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Castello Mediceo

di Cafaggiolo

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«PROGETTAZIONE

PARTECIPATA»

Corso di Alta Formazione

“PROGETTAZIONE PARTECIPATA PER LOSVILUPPO

SOSTENIBILE DEI TERRITORI RURALI”

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Processi locali di partecipazione

Progetto “Custodia

del Territorio”

convenzioni con alcune aziende agricole del territorio affidandogli l’attività

di sorveglianza, monitoraggio e primo intervento su una parte del reticolo

idraulico anche con l’obiettivo di farli acquisire specifiche conoscenze e

professionalità tali da farle diventare anche dei punti di riferimento per l’ente e la

comunità locale nel suo complesso.

Fermato ?

Proseguito?

Esteso?

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«PROGRAMMAZIONE

E GOVERNAZIONE

DELLE AREE RURALI

DI TIPO

PARTECIPATIVO».

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Partecipazione all’attività normativa della Giunta e alla programmazione

L’intervento della legge 69/2007 a modifica della l.r. 49/1999

sulla programmazione:

1. l’obbligo di destinare una quota delle risorse disponibili dei

piani e programmi regionali per processi partecipativi e questa

quota deve essere determinata “in misura adeguata a

garantire il loro efficace svolgimento” (l.r. 49/1999 art. 10 co. 2

bis).

• Redazione PSR attraverso un processo partecipativo …. e

la concertazione?

• L.r. 49 ���� principio di sussidirietà istituzionale:

• PLSR delle Prov.

• SISL dei GAL

2. Attivare processi partecipativi per la valutazione ex-ante dei

piani e programmi integrante degli atti di programmazione (l.r.

49, art. 16, co. 2).

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Partecipazione all’attività normativa della Giunta e alla programmazione

L’intervento della legge 69/2007 a modifica della l.r. 49/1999

sulla programmazione:

3. Art. 21 – Coordinamento con la l.r. 1/2005 in materia di

territorio.

Urban Sprawl[…]

Gli enti locali possono promuovere le forme partecipative di cui alla presente legge nella

fase di elaborazione degli strumenti della pianificazione territoriale e degli atti di governo

del territorio e precedentemente alla loro adozione, in riferimento sia ai profili statutari sia

strategici

[…]

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Grazie

per

l’attenzione