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WeeklyNews A cura della Direzione Advisory di Bim, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni 30 giugno 2015 Bim, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni, è leader tra le società italiane specializzate nelle attività di private banking. Quotata alla Borsa Italiana dal 1991, fa parte del Gruppo Bancario Veneto Banca. Banca Intermobiliare ha oltre 13 miliardi di euro di patrimoni amministrati e gestiti ed è presente nelle principali città italiane con 29 filiali e circa 200 Private Bankers con esperienza pluriennale nell'ambito della consulenza finanziaria. Banca Intermobiliare controlla, tra l’altro, Symphonia sgr - società leader in Italia nella gestione di portafoglio, Bim Fiduciaria e Bim Suisse, banca svizzera con sede a Lugano.

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WeeklyNews A cura della Direzione Advisory di Bim, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni

30 giugno 2015

Bim, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni, è leader tra le società italiane specializzate nelle attività di private banking.

Quotata alla Borsa Italiana dal 1991, fa parte del Gruppo Bancario Veneto Banca.

Banca Intermobiliare ha oltre 13 miliardi di euro di patrimoni amministrati e gestiti ed è presente nelle principali città italiane con 29

filiali e circa 200 Private Bankers con esperienza pluriennale nell'ambito della consulenza finanziaria.

Banca Intermobiliare controlla, tra l’altro, Symphonia sgr - società leader in Italia nella gestione di portafoglio, Bim Fiduciaria e Bim

Suisse, banca svizzera con sede a Lugano.

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Il Punto

Il lungo negoziato tra Grecia e Troika per l’erogazione dell’ultima tranche del piano di salvataggio è bruscamente giunto al termine questo weekend con l’annuncio da parte del Premier greco Tsipras di voler indire il referendum sull’approvazione del piano della Troika per domenica 5 luglio, ponendo apparentemente termine al rally di sollievo degli asset rischiosi della scorsa settimana sull’aspettativa di un accordo imminente entro la scadenza del 30 giugno. La Grecia è entrata quindi in un territorio inesplorato, caratterizzato da un’ampia gamma di situazioni instabili non del tutto inattese (come l’imposizione dei controlli sui movimenti di capitali e la collegata chiusura delle banche, default tecnico sui prestiti del Fondo Monetario Internazionale, emissione di “pagherò” al posto di salari e pensioni) ma non irreversibili, i cui esiti sono tuttavia difficilmente prevedibili e prezzabili dagli investitori, che sono stati colti evidentemente di sorpresa dall’avvitamento su se stessa della crisi. La decisione di ricorrere alla consultazione popolare, per quanto possa creare quell’elemento di rottura necessario per uscire dallo stallo in cui erano finiti i negoziati, introduce un nuovo fattore di rischio binario con scarse possibilità di una risoluzione duratura in tempi brevi. Qualora vincesse il “sì” al piano della Troika, lo scenario più “market-friendly”, la riattivazione dei negoziati a Bruxelles richiederebbe quasi certamente la formazione di un nuovo Governo di grande coalizione, che avrebbe bisogno comunque di tempo durante il quale i controlli sui movimenti di capitali rimarrebbero in essere con le loro conseguenze negative sull’economia. Qualora vincesse il “no”, sostenuto dal Governo, Tsipras tornerebbe al tavolo negoziale rafforzato dal voto popolare ma la mancanza di fiducia tra le parti renderebbe quasi impossibile un accordo. Nonostante il consenso degli investitori fosse posizionato per una risoluzione all’ultimo secondo della crisi, le prese di profitto sugli asset più direttamente esposti (Euro, titoli di Stato dei Paesi euro-periferici, azionario europeo) sono state ad oggi relativamente contenute, probabilmente anticipando l’intervento massiccio della BCE qualora il contagio sugli altri mercati andasse fuori controllo. Inoltre la porta a riaprire le trattative non è mai stata completamente chiusa delle autorità europee e la Grecia proverà ancora ripetutamente a percorrerla nei prossimi giorni anche se i margini di manovra non sembrano ampi. Visto l’avvitarsi della situazione negli ultimi giorni, è pressoché impossibile prevedere il corso degli eventi, anche ben oltre lo svolgimento del referendum (ammesso che effettivamente si svolga). Dal punto di vista dei mercati finanziari, vi sono alcuni elementi da monitorare nei prossimi giorni per valutare la nuova direzione che prenderà la crisi greca:

Con la fine delle

trattative e la

proclamazione del

referendum, la

Grecia entra in

territorio

inesplorato…

… consigliando

prudenza sui mercati

rischiosi a causa

dell’imprevedibilità

della nuova

direzione che può

prendere la saga

greca

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- La formulazione del testo del referendum, che probabilmente darà adito ad interpretazioni diverse a seconda dei gruppi di elettori, ed i nuovi sondaggi sulla consultazione popolare per valutare il sostegno di cui gode Tsipras, da cui dipende la linea negoziale con la Troika.

- La dinamica politica greca: una prospettiva di cambio di Governo renderebbe più facili le trattative.

- La tensione sociale aumenterà con il perdurare dei controlli sui movimenti di capitale, con i loro effetti negativi sull’attività economica e sull’approvvigionamento di beni di prima necessità; può accelerare il cambiamento politico e ammorbidire la linea negoziale del Governo, ma può anche rendere ingestibile la situazione.

- L’emissione di “pagherò” al posto del pagamento dei salari e delle pensione pubbliche, la loro ricezione dalla popolazione e lo sconto sul mercato secondario che potrebbe emergere per la loro conversione in Euro daranno un’idea più chiara delle conseguenze della “Grexit”.

- La reazione della BCE è fondamentale per contenere il contagio sugli altri asset europei. Il parere della Corte di Giustizia Europea sulla legittimità del programma OMT spiana la strada ad un intervento massiccio qualora si rendesse necessario, soprattutto nel caso in cui la situazione dei mercati provocasse una restrizione indesiderata delle condizioni finanziarie in grado di compromettere il raggiungimento degli obiettivi di politica monetaria. La BCE tuttavia difficilmente si muoverebbe senza l’avvallo politico (come avvenuto con il “blocco” dei finanziamenti al sistema bancario greco che ha di fatto reso indispensabili i controlli sui movimenti di capitale) e vi è quindi una certa incertezza sulla tempistica e sulle modalità di intervento.

L’incertezza della situazione porta a ritenere opportuno ridurre tatticamente l’esposizione agli asset rischiosi, in particolare europei; in questo senso si ritiene non più appropriato il sovrappeso sulle azioni europee. I canali di contagio diretto dalla Grecia al resto dell’Eurozona sono molto più ridotti che nel 2010/2012, dal momento che l’esposizione è concentrata a livello di Governi ed il sistema bancario ha una posizione patrimoniale molto più solida, oltre alla presenza della rete di salvataggio della BCE (oltre al fatto che la Grecia è un’economia chiusa che rappresenta appena il 2% del PIL dell’Eurozona), ma i canali indiretti (tramite la volatilità in un contesto di bassa liquidità strutturale sui mercati secondari o gli indicatori di sentiment delle imprese e dei consumatori) sono ancora operativi. Inoltre il quadro macroeconomico internazionale è migliorato ma non in modo significativo, con il recupero dell’economia USA dal tonfo del primo trimestre compensato dalla debolezza della domanda nei Paesi Emergenti. Il USD potrebbe svolgere un ruolo di protezione dei portafogli, soprattutto se il flusso di dati USA, a partire dagli ISM e dal report sul mercato del lavoro riferiti a giugno, consolidassero le aspettative un rialzo dei tassi della Fed per settembre. Si consiglia di aumentare il livello di liquidità nei portafogli in attesa del risultato referendario e di eventuali sviluppi politici in Grecia che potrebbero portare ad una riapertura dei negoziati con i creditori.

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Quadro macro

Dati consuntivi

Data Paese Evento Periodo Dato Consuntivo Atteso Precedente

Mer. 24 Germania IFO Giugno Indice 107,4 108,1 108,5

" " IFO condizioni correnti Giugno Indice 113,1 114,1 114,3

" " IFO aspettative Giugno Indice 102,0 102,4 103,0

" Usa PIL annualizzato (finale) 1Q T/T -0,2% -0,2% -0,7%

" " Consumi personali annualizzati (finale) 1Q T/T 2,1% 1,9% 1,8%

Gio. 25 Germania Fiducia consumatori Luglio Indice 10,1 10,2 10,2

" Usa Nuove richieste sussidi di disoccupazione 20-giu Migliaia 271 273 268

" " Richieste continue sussidi di disoccupazione 13-giu Migliaia 2.247 2.218 2.225

" " Reddito personale Maggio M/M 0,5% 0,5% 0,5%

" " Spesa personale Maggio M/M 0,9% 0,7% 0,0%

" " PMI servizi Giugno Indice 54,8 56,5 56,2

" " PMI composite Giugno Indice 54,6 - 56,0

Ven. 26 Giappone Disoccupazione Maggio Tasso 3,3% 3,3% 3,3%

" " Indice prezzi al consumo Maggio A/A 0,5% 0,4% 0,6%

" Francia Fiducia consumatori Giugno Indice 94 93 94

" Area Euro M3 Maggio A/A 5,0% 5,4% 5,3%

" Italia Fiducia consumatori Giugno Indice 109,5 105,6 106,0

" " Fiducia imprese Giugno Indice 103,9 103,8 103,4

" Usa Fiducia consumatori Università del Michigan (fin.) Giugno Indice 96,1 94,6 94,6

Lun. 29 Giappone Produzione industriale Maggio M/M -2,2% -0,8% 1,2%

" " Produzione industriale Maggio A/A -4,0% -2,3% 0,1%

" Area Euro Fiducia economica Giugno Indice 103,5 103,8 103,8

" " Fiducia consumatori (finale) Giugno Indice -5,6 -5,6 -5,6

" Germania Indice prezzi al consumo Giugno M/M -0,1% 0,2% 0,1%

" " Indice prezzi al consumo Giugno A/A 0,3% 0,5% 0,7%

" " Indice prezzi al consumo armonizzati UE Giugno M/M -0,2% 0,2% 0,1%

" " Indice prezzi al consumo armonizzati UE Giugno A/A 0,1% 0,4% 0,7%

" Usa Vendita case in corso Maggio M/M 0,9% 1,0% 2,7%

" " Vendita case in corso Maggio A/A 8,3% 11,8% 12,6%

Mar. 30 Germania Vendite al dettaglio Maggio M/M 0,5% 0,0% 1,3%

" " Vendite al dettaglio Maggio A/A -0,4% 2,8% 1,1%

" Francia Spesa al consumo Maggio M/M 0,1% -0,2% 0,0%

" " Spesa al consumo Maggio A/A 1,8% 1,5% 1,9%

" Germania Disoccupazione Giugno Tasso 6,4% 6,4% 6,4%

" Italia Disoccupazione Maggio Tasso 12,4% 12,3% 12,4%

" Regno Unito Pil (finale) 1Q T/T 0,4% 0,4% 0,3%

" " Pil (finale) 1Q A/A 2,9% 2,5% 2,4%

" Area Euro Disoccupazione Maggio Tasso 11,1% 11,1% 11,1%

" " Indice prezzi al consumo Giugno A/A 0,2% 0,2% 0,3%

" " Indice prezzi al consumo core Giugno A/A 0,8% 0,8% 0,9%

" Italia Indice prezzi al consumo Giugno M/M 0,1% 0,1% 0,1%

" " Indice prezzi al consumo Giugno A/A 0,1% 0,1% 0,1%

" " Indice prezzi al consumo armonizzati UE Giugno M/M 0,1% 0,1% 0,2%

" " Indice prezzi al consumo armonizzati UE Giugno A/A 0,2% 0,2% 0,2%

" Usa PMI Chicago Giugno Indice 49,4 50,0 46,2

" " Fiducia consumatori Giugno Indice 101,4 97,2 94,6

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Quadro macro

Dati previsionali

Data Paese Evento Periodo Dato Atteso Preced.

Mer. 01 Italia PMI manifatturiero Giugno Indice 54,3 54,8

" Francia PMI manifatturiero (finale) Giugno Indice 50,5 50,5

" Germania PMI manifatturiero (finale) Giugno Indice 51,9 51,9

" Area Euro PMI manifatturiero (finale) Giugno Indice 52,5 52,5

" Usa MBA richieste mutui 26-giu Settimanale - 1,6%

" " Variazione occupati stima ADP Giugno Migliaia 215 201

" " PMI manifatturiero (finale) Giugno Indice 53,4 53,4

" " Spesa per costruzioni Maggio M/M 0,4% 2,2%

" " ISM manifatturiero Giugno Indice 53,1 52,8

Gio. 02 Area Euro Indice prezzi alla produzione Maggio M/M 0,1% -0,1%

" " Indice prezzi alla produzione Maggio A/A -2,0% -2,2%

" Usa Nuove richieste sussidi di disoccupazione 27-giu Migliaia 270 271

" " Richieste continue sussidi di disoccupazione 20-giu Migliaia 2.237 2.247

" " Variazione occupati non agricoli Giugno Migliaia 230 280

" " Variazione occupati settore privato Giugno Migliaia 225 262

" " Variazione occupati settore manifatturiero Giugno Migliaia 6 7

" " Disoccupazione Giugno Tasso 5,4% 5,5%

" " Salari medi orari Giugno M/M 0,2% 0,3%

" " Salari medi orari Giugno A/A 2,3% 2,3%

" " Ordini industriali Maggio M/M -0,6% -0,4%

Ven. 03 Italia PMI servizi Giugno Indice 52,3 52,5

" " PMI composito Giugno Indice 53,3 53,7

" Francia PMI servizi (finale) Giugno Indice 54,1 54,1

" " PMI composito (finale) Giugno Indice 53,4 53,4

" Germania PMI servizi (finale) Giugno Indice 54,2 54,2

" " PMI composito (finale) Giugno Indice 54,0 54,0

" Area Euro PMI servizi (finale) Giugno Indice 54,4 54,4

" " PMI composito (finale) Giugno Indice 54,1 54,1

" " Vendite al dettaglio Maggio M/M 0,1% 0,7%

" " Vendite al dettaglio Maggio A/A 2,3% 2,2%

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Europa

In calo di oltre un punto a giugno l’indice IFO tedesco, attestatosi a 107,4 rispetto al 108,5 di maggio e con la media del 2° trimestre a 108, in calo di 9 decimi rispetto al 1Q e coerente con un Pil in crescita di 4-5 decimi a/a. Sono scese sia la componente relativa alle condizioni correnti (-1,2 punti a 113,2) che quella sulle aspettative (102 da 103), recependo in ritardo le indicazioni che erano già arrivate da altri dati (PMI). L’IFO rimane comunque su livelli elevati, superiori a quelli della prima parte dell’anno; i rallentamenti dovrebbero essere temporanei, a meno di eventi esogeni negativi (Grecia in primis). Stabile anche in seconda lettura la fiducia dei consumatori europei, -5,6 a giugno, stesso livello di maggio. Sono rimasti pressoché sugli stessi valori del mese precedente gli indici di fiducia dei consumatori di Germania (10,1 da 10,2) e Francia (94), mentre ha l’indice italiano ha mostrato un notevole rimbalzo. La fiducia dei consumatori italiani è invece salita di 3,5 punti a 109,5, tornando vicino ai massimi storici toccati a marzo, sostenuta dai miglioramenti del mercato del lavoro (scendono le aspettative di disoccupazione) e dal recupero di potere di acquisto dovuto alla bassa inflazione. In Italia è salita anche la fiducia delle imprese, di mezzo punto, a 103,9, aggiornando i record dal 2008. Positivo in particolare il clima nel settore costruzioni, ai massimi da 7 anni, e nel manifatturiero. L’indice di fiducia elaborato dalla Commissione Europea è sceso di 3 decimi a giugno, rimanendo comunque su livelli (103,5) coerenti con la crescita di consensus per la zona Euro (+0,4% t/t, +1,3-1,5% a/a). A giugno l’inflazione area Euro ha leggermente rallentato, con i prezzi al consumo che sono saliti di uno 0,2% a/a sulla misura headline (+0,3% a maggio) e dello 0,8% a/a su quella core (+0,9%). Il dato è in linea con le aspettative del mercato e della BCE, con il rallentamento che era stato preannunciato dai dati preliminari dei Lander tedeschi (-0,2% m/m e +0,1% a/a, dal +0,7% a/a di maggio). A giugno ha pesato il rallentamento dei prezzi dell’energia, ma non dovrebbero esserci implicazioni per la politica monetaria della BCE. Stabili invece i prezzi al consumo in Italia, +0,1% a/a sulla misura nazionale e +0,2% a/a per quella armonizzata UE. Nel mese sono arrivati contributi positivi da alcune voci come trasporti e intrattenimento, che sono state controbilanciate dai cali di alcol e tabacco e comunicazioni. Il tasso dei senza lavoro dell’area Euro è rimasto fermo all’11,1% a maggio, confermando la stabilizzazione del mercato del lavoro dopo i miglioramenti degli ultimi trimestri. Sui singoli paesi, stabile al 12,4% la disoccupazione italiana, sempre sui minimi quella tedesca, in calo di due decimi quella spagnola (22,5%) e in aumento di un decimo quella francese (10,3%). Positivi i dati sui consumi di maggio, sia in Germania che in Francia. Le vendite al dettaglio tedesche sono salite dello 0,5% mese su mese, grazie al contributo positivo di abbigliamento e farmaci in particolare. In Francia invece la spesa al consumo si è incrementata dello 0,1% m/m, con un +0,2% del settore auto e un +0,3% del settore energia.

In calo l’IFO

tedesco, stabili gli

indici di fiducia

dei consumatori

tranne quello

italiano, in forte

ascesa

Inflazione in

rallentamento a

giugno, disoccupazione

stabile a maggio

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Stati Uniti

Stabili le nuove richieste di nuovi sussidi di disoccupazione (+3 mila a 271 mila) nella terza settimana di giugno, confermando il trend migliorativo del mercato del lavoro americano e previsioni sopra le 200 mila unità per l’Employment report del mese. L’ultima revisione del Pil 1Q ha fatto registrare un upgrade positivo di mezzo punto, da -0,7% a -0,2% t/t annualizzato, grazie a un miglioramento della voce consumi, degli investimenti sia residenziali che non, della spesa pubblica e delle scorte. Reddito e spesa personale sono aumentati a maggio, rispettivamente +0,5% e +0,9% mese su mese, facendo scendere il tasso di risparmio di 3 decimi al 5,1%. Sono aumentati in particolare i consumi di auto e benzina (effetto prezzo). Il dato è positivo e aumenta le stime di consumi per il 2° trimestre, confermando che gli americani hanno iniziato a trasferire sulla spesa l’aumento del reddito disponibile. Indici di sentiment. Rivista al rialzo di 1,5 punti la fiducia dei consumatori misurata dall’Università del Michigan, a 96,1, al massimo da inizio anno. Nettamente sopra le attese anche la fiducia dei consumatori misurata dal Conference Board, che sale di quasi 7 punti a 101,4, tornando sui livelli di marzo: i dati preludono a un’ulteriore accelerazione dei consumi a giugno. In aumento anche il PMI di Chicago, che a giugno è salito di 3 punti a 49,4, rimanendo comunque sotto il livello di espansione (50). Settore immobiliare. Dopo i dati positivi su vendita di case nuove e esistenti, anche il dato sui contratti di compravendita va oltre le attese a maggio, salendo di un altro 0,9% mese su mese e arrivando ai massimi dal 2006. Anno su anno il progresso è superiore all’8%.

L’ultima revisione del Pil

1Q fissa a -0,2% la

variazione trimestrale

annualizzata

Reddito e spesa

personale positivi, forti i

consumi a maggio

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Mercati azionari

Commento Settimana pesante per gli indici azionari. Il trambusto generato dalla questione Grecia si è esteso ai mercati USA, portando l’indice S&P 500 a ritracciare in modo marcato fino a ridosso della media mobile a 200 giorni transitante in area 2050. Ancora più impattante la reazione negativa delle borse europee: il DAX ha negato i precedenti tentativi di recupero riportandosi nuovamente a ridosso dei minimi di periodo in area 11000. Stesso destino per il Ftse Mib che, pur reagendo con più forza al rialzo, ha poi perso ampiamente terreno riportandosi in area 22500. In attesa di conoscere quale sarà l’esito del referendum greco, o delle potenziali novità che potrebbero emergere nelle prossime ore, e delle eventuali conseguenze che tutto questo potrà avere sull’economia reale, i dati europei continuano ad essere incoraggianti. Ha sorpreso positivamente, in particolar modo, l’andamento dell’indice PMI dell’Eurozona che si colloca sui livelli più alti degli ultimi quattro anni, supportando le aspettative di revisione al rialzo degli utili, in particolar modo sui titoli maggiormente esposti al ciclo. Un esito positivo del referendum favorirebbe presumibilmente un rally di sollievo, che sarebbe amplificato nei paesi periferici.

La questione Grecia ha

favorito un incremento

della volatilità, in un

contesto macro ancora

supportivo per l’Equity

Grafico del S&P500

P/E 2015 P/E 2016

S&P 500 17.5 15.6

STOXX 600 16.2 14.5

DAX 13.8 12.5

CAC 40 15.8 14.0

FTSE MIB 17.0 14.1

FTSE 100 15.8 14.2

TOPIX 15.7 14.3

HANG SENG 12.6 11.4

TAIWAN TAIEX 13.2 12.2

KOSPI 11.2 10.4

SHANGHAI COMP 17.4 15.3

S&P SE SENSEX 16.2 13.8

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Mercati obbligazionari

Commento

Rimane elevata la volatilità dei mercati dopo la rottura delle trattative tra Grecia e creditori internazionali durante il week-end, con l’inaspettato annuncio da parte di Tsipras di voler indire un referendum per il prossimo 5 luglio, chiamando al voto i greci per esprimersi sulle proposte d’accordo ricevute. Riprendono in queste ore, sul filo di lana, aperture da entrambe le parti per arrivare ad un accordo entro la mezzanotte di oggi, termine ultimo per onorare il rimborso di 1,6 euro mld dovuti al FMI. I controlli di capitale in atto hanno portato le agenzie di rating a rivedere la loro view: Fitch ha abbassato il merito di credito delle banche elleniche a “restricted default”; Standard & Poor’s ha declassato ulteriormente il debito greco a CCC- con outlook negativo avendo assegnato all’uscita della Grecia dall’eurozona una probabilità superiore al 50%. Il rendimento del decennale greco sale oltre il 15% con modesto contagio sugli spread degli altri periferici. Il bund si attesta ad un rendimento dello 0.8%; lo spread del BTP allarga fino a 160 bp nella giornata di ieri per poi attestarsi in area 150 bp.

Rimane elevata la

volatilità dei mercati

Downgrade delle agenzie

di rating su banche e

governativi greci

Grafico del Bund

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Commodities

Commento L’aumento dell’avversione al rischio provocato dall’evoluzione della situazione greca ha penalizzato le quotazioni petrolifere, con il WTI sceso ampiamente sotto i 60$ al barile. I timori legati alla Grecia si inseriscono in un quadro caratterizzato da fondamentali che rimangono deboli. Nonostante sia continuata la discesa delle scorte Usa, in calo ormai da otto settimane, la produzione americana continua infatti a rimanere vicina ai livelli record. Inoltre, l’eventuale raggiungimento di un accordo tra la Comunità Internazionale e l’Iran potrebbe peggiorare l’attuale surplus, con Teheran che si è detta pronta a raddoppiare le proprie esportazioni di greggio nel giro di 6 mesi. Positivo invece il gas naturale che ha beneficiato di un aumento degli storage inferiori alle attese. Generalmente in calo i metalli industriali, con il rame che da un lato è stato penalizzato dal generale sell off generato dalla brusca interruzione dei negoziati sulla Grecia, dall’altro ha beneficiato dei segnali di miglioramento dell’economia USA e del recente nuovo taglio dei tassi in Cina. In territorio negativo anche l’oro, nonostante l’aumento dell’avversione al rischio sul mercato degli ultimi giorni. In forte aumento le materie agricole, favorite da condizioni climatiche sfavorevoli. La performance migliore è stata fatta registrare dal grano, salito di oltre il 10%, grazie al peggioramento delle condizioni dei raccolti negli USA, a causa delle forti piogge nel Midwest, e alla mancanza di precipitazioni in Canada che rischia di danneggiare i raccolti del Paese. In crescita anche il mais spinto dell’aumento delle esportazioni e della produzione di etanolo USA.

L’incertezza sulla Grecia

penalizza le

commodities. In

controtendenza le

materie agricole.

Grafico del Future sul Wti

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Mercati valutari valutari

Commento In attesa del referendum del prossimo 5 luglio il cambio eurodollaro dai minimi di lunedì a 1,0950 è riuscito a portarsi fino a 1,1275 per poi perdere intorno a 1.11 circa. Nel frattempo, il Governo di Alexis Tsipras ha deciso la chiusura delle banche e l’introduzione di controlli sui capitali per evitare il collasso del sistema bancario. Movimenti significativi su euro/dollaro possono verificarsi in prossimità della pubblicazione dei dati sul lavoro USA, in uscita giovedì, a causa delle implicazioni in termini di aspettative sul timing del primo rialzo dei tassi che ad ora risulta probabile per settembre. Oltre che contro dollaro, l’euro perde contro la sterlina sostenuta dal dato sul Pil del primo trimestre migliore delle attese e contro franco svizzero, nonostante l’azione della Swiss National Bank la quale sarebbe intervenuta sul mercato dei cambi per stabilizzare il franco. Il rublo dopo un breve recupero torna ad indebolirsi contro euro, il cambio EURRUB è passato da 60.85 a 62.24 circa. I timori per una grexit pesano, anche se indirettamente, sulla divisa russa già sotto pressione dalla debolezza dei prezzi del petrolio, da una domanda di valuta forte, in aumento a luglio, per far fronte al debito estero delle società e da una Banca Centrale impegnata ad acquistare dollari USA per ristabilire le proprie riserve valutarie. Lo Yuan cinese, invece, rimane sostenuto dal taglio dei tassi di interessi da parte della People's Bank of China. La Banca Popolare Cinese ha tagliato durante il fine settimana sia il tasso benchmark sui depositi, che quello sui prestiti, nel tentativo di dare slancio a un’economia in fase di evidente rallentamento.

La Grecia guida ancora

i mercati valutari

Grafico del cross Euro/Dollaro

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WeeklyNews 30 giugno 2015

A cura della Direzione Advisory di BIM, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni – [email protected]

Internal dealing

Variazione soglie rilevanti

DICHIARANTE SOCIETÀ PARTECIPATA % SITUAZIONE PRECEDENTE

Amber Capital Save 20,087% 16,305% al 07/08/2013

Amber Capital Ansaldo Sts 2,831%

Bpce Carige 1,851% 4,925% al 08/06/2015

Btg Pactual Banca Montepaschi di Siena 3,130%

Goldsmith Jethro Valsoia - 2,104% al 10/10/2013

Oppenheimerfunds Trevi 9,920% 11,223% al 19/05/2015

People Bank's of China Intesa Sanpaolo 2,005%

Schroeders Plc Maire Tecnimont 4,984% 5,063% al 04/08/2014

Stichting Bermont Limited Valsoia 5,001%

Ubs Ag Creval 1,230% 2,135% al 19/05/2015

Wellington Management Company Anima 4,980% 5,785% al 27/05/2015

Operazioni effettuate dal management

SOCIETA’ PERIODO OPERAZIONE DICHIARANTE QUALIFICA N.AZIONI PREZZO

MEDIO IMPORTO

Acea Giugno Acquisto Catia

Tomasetti Presidente 10.000 11,792 117.923

Anima Giugno Vendita Marco Carreri Amministratore

delegato 220.000 7,750 1.705.000

Atlantia Giugno Acquisto Giovanni

Castellucci Amministratore

delegato 8.059 22,706 182.988

Atlantia Giugno Acquisto Fabio Cerchiai Presidente 5.611 22,704 127.394

B.P.Emilia Romagna

Giugno Vendita Alberto Marri Consigliere 20.000 8,070 161.400

Biesse Giugno Vendita Lorenzo Angelini

Dirigente 1.437 15,698 22.558

Eems Giugno Vendita Paolo Mutti Presidente e

Amministratore delegato

323.000 0,073 23.676

Moncler Giugno Acquisto Andrea Tieghi Dirigente 15.000 16,390 245.850

Sogefi Giugno Vendita Emanuele

Bosio Consigliere 48.704 2,623 127.749

Sol Giugno Acquisto Aldo

Fumagalli

Presidente e Amministratore

delegato 5.000 7,200 35.998

Sorin Giugno Vendita Demetrio

Mauro Dirigente 60.000 2,480 148.797

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Operazioni effettuate dagli azionisti principali

SOCIETA’ PERIODO OPERAZIONE AZIONISTA N.AZIONI PREZZO MEDIO IMPORTO

Bastogi Giugno Vendita Famiglia Cabassi 142.170 1,773 252.093

Mondo Tv Giugno Acquisto Orlando Corradi 10.000 2,468 24.681

Save Giugno Acquisto Amber Capital 80.000 12,500 1.000.000

Vianini Lavori Giugno Acquisto Francesco Gaetano

Caltagirone 324.574 6,790 2.203.858

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Agenda dell’Azionista

Società Operazioni societarie in corso Tempistica

I Grandi Viaggi ha preso il via l’aumento di capitale da 20 mln di euro. Le nuove azioni saranno offerte al prezzo unitario di 0,462 euro, nel rapporto di 10 nuove azioni ogni 1 azione posseduta

Diritti d’opzione:

esercitabili fino al 3 luglio

Società Operazioni societarie annunciate Tempistica

Fiera Milano il Cda ha approvato la proposta, da sottoporre all'assemblea straordinaria che si terrà il prossimo 31 luglio, di un aumento di capitale da 70 mln di euro

seconda metà dell’anno

Intek Group

è stata proposta la conversione obbligatoria alla pari delle azioni di risparmio in azioni ordinarie con riconoscimento di un conguaglio in denaro pari a 0,20 euro per ciascuna azione di risparmio oggetto di conversione. Il diritto di recesso è stato fissato a 0,6025 euro per azione

seconda metà dell’anno

Yoox dopo la fusione con Net-A-Porter verrà effettuato un aumento di capitale da 200 mln di euro

-

Società OPA in corso Tempistica

Vianini Lavori il gruppo Caltagirone (72% di Vianini Lavori), attraverso la FGC, ha lanciato un’OPA volontaria sulla società a 6,8 euro per azione finalizzata al delisting

fino al 3 luglio

Società OPA annunciate Tempistica

Ansaldo Sts

Finmeccanica ha venduto il 40% della controllata Ansaldo Sts, ai giapponesi di Hitachi al prezzo di 9,65 euro per azione. Verrà quindi lanciata un'Opa sul flottante di Ansaldo successivamente alla chiusura dell'operazione

entro fine anno

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Pirelli

verrà lanciata un'Opa obbligatoria a 15 euro (post stacco dividendi) sulle azioni ordinarie e un’Opa volontaria sulle azioni risparmio, sempre a 15 euro (post stacco dividendi), quest’ultima condizionata al raggiungimento di una soglia di adesione del 30%

entro l’estate

Seat Pagine Gialle

nell’ambito della complessa operazione che porterà alla fusione con Italiaonline, il passaggio della quota di controllo di Seat Pagine Gialle determinerà il lancio di un'Opa obbligatoria al prezzo di 0,0039 euro per azione

entro il terzo trimestre

World Duty Free a seguito dell’acquisizione del 50,1% della società da parte di Dufry, verrà lanciata un’Opa sul flottante al prezzo di 10,25 euro per azione

entro il terzo trimestre

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Legenda

INDICE IFO Indice di fiducia delle imprese tedesche, misurato tramite un’indagine presso circa 7.000 aziende.

INDICE ZEW Indice di fiducia delle imprese tedesche, misurato tramite un’indagine presso esperti economici.

INDICI PMI Indice dei direttori degli acquisti. È un indice misurato tramite un’indagine presso i direttori degli acquisti delle aziende. Convenzionalmente, una misura sopra 50 indica espansione.

FIDUCIA ECONOMICA Indice di fiducia elaborato dalla Commissione Europea, costruito tramite il contributo della fiducia delle imprese industriali (40%), imprese di servizi (30%), fiducia dei consumatori (20%), imprese di costruzione (5%) e imprese commerciali (5%).

INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO (CPI)

Indice dei prezzi con riferimento a un paniere di beni rappresentativo del consumo di un consumatore medio.

INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE (PPI)

Indice dei prezzi di un paniere di beni utilizzati dalle imprese produttive.

INDICE ISM Indice elaborato tramite questionari ai direttori degli acquisti delle aziende.

CHICAGO PMI Indice elaborato tramite questionari ai direttori degli acquisti delle aziende della zona di Chicago. Un valore sopra 50 indica espansione.

PHILADELPHIA FED INDEX Indice di fiducia delle imprese di New Jersey, Pennsylvania e Delaware. Una misura sopra 0 indica crescita del business.

NEW YORK EMPIRE MANUFACTURING INDEX

Indice di fiducia delle imprese dell'area di New York. Una misura sopra 0 indica espansione.

PIL USA

Variazione del Pil trimestre su trimestre annualizzata e corretta per la stagionalità.

NON FARM PAYROLLS Numero di nuove buste paga dei settori non agricoli. Dato misurato dal Dipartimento del lavoro tramite indagine su 375.000 attività economiche.

TASSO DI DISOCCUPAZIONE

Viene misurata dal Dipartimento del lavoro tramite indagine presso le famiglie, motivo per cui il messaggio del dato può differire rispetto a quello dei Non Farm Payrolls.

ADP EMPLOYMENT CHANGE

Numero di nuove buste paga nei settori non agricoli privati. Dato misurato dall'ADP (Automatic Data Processing, una società Usa di outsourcing) tramite un'indagine su 400.000 attività economiche.

DOVISH e HAWKISH BIAS Una Banca Centrale è indicata come dovish quando l’orientamento (bias) della sua linea di politica monetaria è tendenzialmente espansivo, come hawkish quando è restrittivo, come neutrale quando non ha un orientamento preciso.

FOMC Federal Open Market Committee, comitato della Federal Reserve che prende decisioni in materia di politica monetaria

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