Vulture Magazine, 26 novembre 2011

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 26 Novembre 2011 “Albe Dentro L’imbrunire”Uno Spaccato Sugli Anziani Albe Dentro L'imbrunire Proiettato Al Carcere Di Melfi L’uomo E La Donna Creati Ad Immagine Di Dio Barile. Si Spacciano Per Funzionari Dell’enel E Della Telecom Il Melanoma E I Tumori Della Pelle La salvaguardia monumentale di Villa Granata a Rionero. Ecco Un Altro Nemico Della Rai Nuovi contratti in Fiat Venti di guerra sulla Sata di Melfi

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 26 Novembre 2011 “Albe Dentro L’imbrunire”Uno Spaccato Sugli Anziani Albe Dentro L'imbrunire Proiettato Al Carcere Di Melfi L’uomo E La Donna Creati Ad Immagine Di Dio Barile. Si Spacciano Per Funzionari Dell’enel E Della Telecom Il Melanoma E I Tumori Della Pelle La salvaguardia monumentale di Villa Granata a Rionero. Ecco Un Altro Nemico Della Rai Nuovi contratti in Fiat Venti di guerra sulla Sata di Melfi

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“ALBE DENTRO L’IMBRUNIRE”UNO SPACCATO

SUGLI ANZIANI Un interessante documentario di

Lostaglio sulla Casa di Riposo “Virgo Carmeli”

E’ stato presentato nei giorni scorsi, presso il Centro sociale “Pasquale Sacco” di Rionero in Vulture, il documentario “Albe dentro l’imbrunire”. Questo lungometraggio di Armando Lostaglio cui abbiamo collaborato nelle riprese ed il montaggio, girato presso la Casa di Risposo “Virgo Carmeli” di Rionero in Vulture, nei primi mesi del 2011, raccoglie le testimonianze di vita di alcuni anziani. Testimonianze di ieri: gli anziani ripercorrono la loro vita e i momenti difficili che hanno vissuto e oggi vivono con serenità nella Casa di Riposo, fondata nel 1927 da una pia donna,Maria Luigia Tancredi ( 1870-1960). “Sono lampi di ricordi - ha detto Armando Lostaglio - come albe ( appunto) che illuminano l’imbrunire della loro esistenza, travagliata e dolorosa: generazioni che hanno combattuto duramente per la sopravvivenza quotidiana”. Di questa serenità ritrovata gli anziani ringraziano il personale per l’affetto e le cure che ricevono. Si contrappongono le parole della presidente del Consiglio di amministrazione, Rosa Preziuso, che racconta le difficoltà, i problemi per portare avanti una struttura complessa come la Casa di Riposo. Un’azienda che dà lavoro a molte persone, in costante monitoraggio da parte dei Nas, in regola

con le norme di sicurezza. Un’azienda che non riesce a sostenere tutte le spese: riscaldamento, manutenzione, adeguamento impianti a norma di legge, ecc. La Casa di Riposo “Virgo Carmeli”, che ospita una sessantina di anziani, non riceve finanziamenti regionali, si autofinanzia con gli ospiti della Casa e con piccole generose donazioni. Il documentario “Albe Dentro l’imbrunire” è stato presentato in numerosi festival regionali e nazionali, tra cui al 68° Festival del Cinema di Venezia; riscuotendo sempre interesse, simpatia e apprezzamento. A Rionero in Vulture erano presenti, oltre a un numeroso ed attento pubblico, per lo più anziani, il dr. Claudio Riccio, Dipartimento Salute e Sicurezze Sociali, della Regione Basilicata, la presidente della Casa di Riposo “ Virgo Carmeli”, Rosa Prezioso, il presidente del Centro Comunale Anziani, Mauro Sasso e il regista del film Armando Lostaglio. Il vescovo diocesano, mons. Gianfranco Todisco, invitato alla proiezione del documentario, ha fatto pervenire le sue scuse per poter essere presente, per altri impegni precedentemente assunti. Prima della proiezione i relatori hanno salutato il pubblico, ricordando il valore dell’anziano, l’importanza di avere un ricovero per la terza età, l’assistenza quando non si è più autosufficienti, la storia della Casa “Virgo Carmeli”. Rosa Prezioso ha letto la seguente recensione del film, scritta dal critico cinematografico Davide Rossi, Direttore Centro Studi “Anna Seghers” Milano. “Lo ritengo un film necessario, questo documentario girato con delicatezza da Armando Lostaglio. Un film gerontofilo nella forma più antica, archetipicamente mediterraneo del termine, perché riannoda e ristabilisce la “filia”, l’amicizia e l’amore verso gli anziani, la solidarietà fra le generazioni, intuendo che solo nella memoria, solo in una piena consapevolezza delle proprie radici, è possibile acquisire la certezza di se stessi

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nel presente, necessaria per poter affondare il futuro”. “Nella stessa Casa di Riposo “Virgo Carmeli” di Rionero in Vulture - aggiunge Davide Rossi - si alternano così voci indomite, capaci nella loro lingua dialettale di restituire la forza ed il coraggio di una esistenza difficile eppur capace di superare le avversità, di vivere la fame, la guerra, la morte, trovando nel nuovo giorno, nei familiari, negli amici le ragioni e la bellezza della vita che continua”. Dopo la proiezione del documentario è seguito un costruttivo confronto, con l’intervenuto anche il Sindaco di Rionero in Vulture, Antonio Placido. Dal confronto con il dott. Dr. Claudio Riccio (Sanità Regione Basilicata) sono state evidenziate alcune incongruenze riguardo ai finanziamenti alle Case di Risposo. Incongruenze che riguardano in particolare anche la Casa di Risposo “Virgo Carmeli” la quale, nonostante risponda a tutti i requisiti richiesti e nonostante tante sollecitazioni, non riceve alcun sostegno dalla Regione, come avviene per altre Case di Riposo della Basilicata. Da qui l’impegno del Dr. Claudio Riccio a verificare lo stato delle cose per risolvere una richiesta legittima. Prossimamente il documentario sarà proiettato anche nella Casa cirdondiariale di Melfi. Speriamo che il documentario “Albe Dentro l’Imbrunire” oltre ad aver riscosso successo in tutta Italia, possa essere una cassa di risonanza per smuovere le coscienze sui tanti problemi che devono affrontare le Case di Riposo per anziani.

Pino Di Lucchio

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ALBE DENTRO L'IMBRUNIRE PROIETTATO AL CARCERE DI

MELFI

Per la terza volta vedo il cortometraggio di Armando Lostaglio "Albe dentro l'imbrunire" e per la terza volta provo somma di emozioni identiche alle prime. Sarà pure stato il luogo della visione (l'auditorium del carcere di massima sicurezza di Melfi) e l'attenzione quasi religiosa riservata dai carcerati al filmato a prendermi ancora una volta! Se continui a provare un'emozione rispetto ad un vissuto quale che sia, lì c'è un'opera d'arte che ti parla e ti dice. E ti racconta che sullo sfondo c'è una famiglia che non c'è. Che in quella casa di riposo c'è una dedizione che altrove non trovi. E c'è il sospetto che il bene sia davvero più presente nel mondo rispetto al male. Quel documento di Armando Lostaglio merita di essere tradotto nelle lingue. Pasquale Tucciariello

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L’UOMO E LA DONNA CREATI AD IMMAGINE DI DIO

Un interessante convegno promosso dal CIF di Rionero in V.

Sia l’uomo che la donna sono creati ad immagine di Dio, in quanto loro sono maggiori di tutte le altre creature, avendo, come Dio, una mente, una volontà, un intelletto, delle emozioni ed una capacità morale. Gli animali non hanno una capacità morale e non posseggono componenti immateriali come gli uomini. L’immagine di Dio è la componente spirituale ed è il patrimonio esclusivo dell’umanità. Dio ha creato l’umanità per avere una relazione con Lui. L’umanità è l’unica creazione di Dio con questo scopo. Avendo detto questo, l’uomo e la donna sono modellati ad immagine di Dio – non sono “piccole copie” di Dio. Il fatto che esistono uomini e donne non comporta che Dio debba avere caratteristiche maschili e femminili. Ricordiamo che l’essere creati ad immagine di Dio non ha nulla a che fare con caratteristiche fisiche. Pertanto la donna merita il massi9mo riconoscimento e dignità anche per il suo prezioso contributo nell’elevazione morale, sociale ed economica della società. Proprio su tale importante tematica si è svolto nei giorni scorsi a Rionero in Vulture, nella biblioteca comunale Giustino Fortunato, il convegno “Maschio e femmina, Dio li creò”, organizzato dal Cif comunale (Centro Italiano Femminile) e coordinato dalla Presidente comunale Maddalena Lo staglio, per approfondire le origini della diversità uomo-donna, i cambiamenti di stili di vita assunti dalla donna nel tempo ed il diverso contributo

che la donna ha dato all’unità nazionale ed alla Costituzione Italiana. Durante il convegno, presente un numeroso ed attento pubblico, le diversità uomo-donna sono state affrontate da vari punti di vista grazie al contributo dei numerosi relatori.

La dottoressa Rachele Verrastro, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Rionero, ha trattato il tema della differenza degli stili di vita tra uomo e donna e tra le donne di ieri e le donne di oggi. Alla donna si dovrebbero garantire le stesse opportunità dell’uomo, ma anche e soprattutto le si dovrebbe riconoscere la stessa dignità dell’uomo. Tuttavia per secoli non è stato così nonostante le differenti disposizioni legislative volte a colmare il gap. Oggi si insiste molto sul principio delle pari opportunità, ma è necessario precisare che pari opportunità non significa omologazione della donna all’uomo ma valorizzazione delle diversità. Siamo ben consapevoli dell’inefficacia delle leggi per contrastare una mentalità ormai consolidata: nella quotidianità, infatti, non è affermata la parità della donna rispetto all’uomo. All’assessore Verrastro ha fatto seguito l’intervento di don Pasquale Basta, studioso delle Sacre Scritture e parroco di Sant’Ilario, il quale è partito dal passo della creazione contenuto nella Genesi per parlare dell’uomo e della donna come espressioni differenti della comune umanità. «Quando Dio creò l'uomo, lo

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fece a sua somiglianza, lo benedì e lo chiamò uomo quando fu creato» (Gn 5,1-2). La solitudine di Adamo avrebbe reso imperfetta la bellezza del creato: allora Dio trasse dal primo uomo la donna, Eva, che gli è complementare. Ad una riflessione superficiale la donna appare subordinata all’uomo, invece è proprio lei a stabilire il dialogo. Dunque il dualismo maschio/femmina si pone in linea con l’idea del creato come armonica comunione delle parti in una Reciprocità che esclude la Solitudine. Uomini e donne devono riconoscere ed accettare le proprie differenze fisiche, morali e spirituali per orientarle ai beni del matrimonio e della famiglia. È seguita poi la relazione del professor Donato Pruonto, che ha parlato di uomo e donna nella Costituzione. Il professore ha sottolineato la presenza oggi di donne che contribuiscono alla crescita economica e istituzionale del paese in maniera autonoma. Già nel passato il contributo femminile è stato importante: le donne sono state brigantesse, maestrine, migranti, partigiane, casalinghe, intellettuali e contadine, lavoratrici ma anche veline ed escort. La Repubblica italiana – in particolare – si è avvalsa dell’impegno di donne come Tina Anselmi, ministro del Lavoro nel 1976, e Nilde Iotti, eletta presidente della Camera nel 1979. L’apporto finale al convegno è stato quello della psicologa Flavia Libutti che ha sottolineato l’importanza dell’educazione familiare sulla formazione dell’armonia uomo/donna. La serata è stata all’allietata da intermezzi musicali a cura di Giuseppe Scibelli ( tastiere) e Maria Luisa Intaglietti ( voce). Lucia Lovaglio

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BARILE. 23 NOVEMBRE 2011. SI SPACCIANO PER FUNZIONARI DELL’ENEL E DELLA TELECOM,

MA NON RIESCONO AD ABBINDOLARE UN’ANZIANA DI

78 ANNI

Barile. Il 23 novembre in Basilicata doveva essere il giorno del ricordo, a 31 anni dal terremoto. Invece a Barile c’è chi ha pensato di raggirare persone anziane. In pieno giorno, giravano nel paese arbereshe gente che si spacciava per funzionari dell’Enel e della Telecom. Approfittando della nebbia e della fitta pioggia, sempre in coppia, bussavano nelle abitazioni di anziani, una categoria facilmente abbordabile. E’ proprio in una abitazione, nelle immediate vicinanze della locale Caserma, in via Cadorna, si sono presentati due persone che si sono spacciate per funzionari dell’Enel. Ecco il racconto della signora V.S. di 78 anni che si è visto di fronte questi falsi funzionari: “ho sentito bussare alla porta, ho aperto e due signori si sono presentati come funzionari dell’Enel e volevano entrare per controllare il contatore. Ho risposto che il contatore era posto all’esterno e potevano tranquillamente fare il loro dovere ed ho chiuso la porta a chiave. Subito dopo poco tempo, si ripresentano altri due signori, spacciandosi come funzionari della Telecom, non li ho creduti e senza aprire la porta li ho invitati ad andare via. Pochi mesi fa, una mia vicina di casa è stata truffata da falsi funzionari della Telecom e per questo motivo non mi sono fidato quando hanno bussato alla mia porta”. Sembra che anche nella vicina Rionero girano fantomatici signori/e che si spacciano per funzionari di Enti

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nell’intento di sottoscrivere contratti fasulli a danno di chi li firma. Lorenzo Zolfo

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IL MELANOMA E I TUMORI DELLA PELLE

Un interessante convegno sullo stato

dell’arte all’Irccs Crob di Rionero

Il melanoma rappresenta la patologia di dermatologia oncologica di maggiore importanza e soprattutto quella a prognosi peggiore, se non diagnosticata precocemente. Da molti anni i tassi d’incidenza e di mortalità per melanoma della pelle continuano ad aumentare, soprattutto nei soggetti dalla pelle chiara e questi dati hanno confermato che questa tipologia di tumore della pelle è diventata quello a più rapido incremento nelle popolazioni di razza bianca. Un individuo di razza bianca residente in un paese industriale ha circa 1 probabilità su 100 di sviluppare un melanoma maligno nel corso della vita, ma soprattutto, essendo il melanoma causa di un’elevata mortalità tra persone di giovane e media età, è stato calcolato che negli Stati Uniti si ha una perdita di vita attesa di 18,6 anni per ciascuna morte da melanoma maligno, che è uno dei valori più alti tra i tumori dell’età adulta. L’identificazione dei fattori di rischio insieme alla diagnosi precoce sono le basi su cui si concentra la lotta a questo tumore della pelle e, grazie ai progressi nella diagnosi precoce, la mortalità per melanoma

maligno sta gradualmente stabilizzandosi. Ma quali i fattori di rischio? Fattori genetici: Gli individui con carnagione chiara, biondi o con capelli rossi ed occhi chiari hanno un alto rischio. Questo rischio è maggiore se c'è una familiarità per tumori cutanei. Esposizione solare: La quantità totale di ore passate al sole è un altro fattore importante di rischio. Spesso la maggior parte di questa esposizione è avvenuta nell'infanzia e nella prima giovinezza, mentre per lo sviluppo di un tumore passano decine di anni. Immunosoppressione: Le diminuzioni delle capacità difensive del nostro sistema immunitario aumentano in maniera significativa la possibilità di sviluppare un tumore maligno. Le cause di immunosoppressione sono svariate: farmacologiche (terapie antirigetto per il trapianto o per malattie autoimmuni), AIDS, cirrosi e molte altre malattie. Abitudini di vita: Stili di vita particolari (utilizzo esagerato di solarium, lavori che comportino una prolungata esposizione al sole, soggiorni prolungati e ripetuti in zone con forte irraggiamento solare, ) rappresentano un ulteriore fattore aggiuntivo di rischio.

Il progressivo allungamento della vita necessariamente porta ad un aumento dei casi di tumori della pelle. In generale, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC)ha stimato che ogni anno vi siano 160.000 nuove diagnosi di melanoma della pelle e di queste 62.000 avvengono nei paesi europei. Il melanoma si riconosce dai normali nei per 5 caratteristiche, denominate anche A

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( aspetto frastagliato e asimmetrico),B ( bordi irregolari),C ( colore nero o marrone che varia nel tempo),D ( dimensioni variabili nel tempo),E (evoluzione rapida se non trattato tempestivamente). Proprio su questa scottante tematica, sulle regole di prevenzione e sugli interventi clinici e terapeutici sui soggetti affetti da tale patologia, si è svolto nei giorni scorsi presso la sala auditorium dell’Irccs Crob di Rionero, l’interessante convegno, rivolto a sanitari oncologi, “ Il melanoma ed i tumori della pelle: focus on”. L’importante “meeting” scientifico, organizzato dal direttore della struttura complessa di Chirurgia Plastica Irccs Crob, Tommaso Fabrizio, ha visto il contributo di illustri clinici e professori universitari.

A coordinare i lavori, il giornalista Mario Trufelli, noto ex conduttore della trasmissione televisiva “ChecK Up”, il seguitissimo programma RAI di divulgazione medica fino agli anni 90. Si è voluto, in un certo qual modo, riproporre, con un incontro medico di aggiornamento e approfondimento snello ed efficace, quanto avveniva in quella trasmissione con interventi degli specialisti e domande del pubblico presente. I lavori, condotti con consumata esperienza professionale da Mario Trufelli insieme al dott. Tommaso Fabrizio, dopo il breve indirizzo di saluto del Direttore sanitario dell’Ircss Crob, Giovanni Battista Bochicchio, sono iniziati con il prof. Fabrizio Ajala dell’Istituto Irccs Pascale di

Napoli, che ha trattato “Diagnostica confocale”, importante strumentazione di ultima generazione che consente di indagare gli strati più profondi della pelle per ottenere una diagnosi sempre più precisa. Si è passati ad illustrare il “FISH test” con gli interventi sinergici di Gerardo Botti, del Pascale di Napoli e di Giulia Vita dell’Irccs Crob. Assai seguito il tema dello svuotamento linfonodale trattato da Nicola Mozzillo del Pascale di Napoli e da Severino Montemurro del “Giovanni Paolo II” di Bari. Il dott. Salvatore Serio ha presentato l’esperienza dell’Irccs Crob in merito ai melanomi a localizzazione rara, come la palpebra, la narice e l’orecchio interno e il relativo trattamento ricostruttivo. Hanno fatto seguito gli interventi dei dottori Ruggero Colossi, fondatore dell’IGEA di Carpi ( ECT, origine, razionale scientifico, indicazioni, limiti, prospettive) e del dott.Corrado Caracò, del Pascale di Napoli (Elettrochemioterapia, Ospedale di insegnamento ). Su “Nuovi target terapeutici: mutazioni Braf e analoghi” ha parlato Michele Guida dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. Particolare interesse ha suscitato l’esperienza dell’Irccs Crob, che da circa tre anni tratta il melanoma mediante elettrochemioterapia, illustrata efficacemente da Gianfranco Orlandino e Raffaele Ardito. Si tratta di una nuova metodica che associa l’introduzione di farmaci chemioterapici a brevi impulsi elettrici per la cura dei tumori cutanei e che rientra in uno studio nazionale dell’intergruppo Melanoma Italiano. Sono oltre 25 gli istituti italiani che aderiscono a tale iniziativa, compresi sette centri oncologici di fama internazionale. Attualmente presso il Crob sono 30 i pazienti sottoposti ad elettrochemioterapia. “ I risultati - ha sostenuto il direttore della Chirurgia Plastica Tommaso Fabrizio - sono ottimi sia in termini di risoluzione delle masse tumorali e sia in termini di palliazione per la riduzione del dolore e quindi di miglioramento della qualità della vita”. Su

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“Melanoma e citochine” ha relazionato Ugo Bottoni dell’Università della Magna Grecia di Catanzaro. Sull’Ipilimumab, un farmaco sperimentale per il trattamento del melanoma, per il quale l’Irccs Crob è tra i 42 centri nazionali ad utilizzarlo, hanno ampiamente relazionato Antonio Grimaldi del Pascale di Napoli e Michele Aieta dell’Ircss Crob. Insomma “Attento alla pelle, non farti fare la pelle”. Questo il messaggio per tutti.

Michele Traficante ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

La salvaguardia monumentale di Villa Granata a Rionero. E’ urgente

Rionero in Vulture. Con una nota inviata un anno fa all’arch. Paola Raffaella David, Soprintendente per i Beni Ambientali e Architettonici della Basilicata, l’Organizzazione Lucana Ambientalista (OLA) e il CineClub Vittorio De Sica – Cinit hanno chiesto (qualora non l’avesse già fatto) l’attuazione dell’iter per la dichiarazione di interesse pubblico con l’emanazione del vincolo monumentale di cui la legge 1 giugno 1939, n. 1089 per l’edificio e le aree circostanti l’edificio storico denominato “Villa Granata” (XVIII- XIX secolo) , situati a sud del centro abitato, lungo la direttrice per Atella. La richiesta era motivata dalla necessità e dalla urgenza di salvaguardare un manufatto di indubbio valore storico ed ambientale che attualmente versa in un

grave stato di abbandono ed esposto, assieme all’area circostante, oltre che all’incuria, anche a possibili abbattimenti per far posto all’espansione urbanistica ed un uso improprio dell’area. Di tale emergenza, è stato realizzato un video a cura di OLA e dello stesso CineClub De Sica, che circola sul sito di OLA (titolo: Villa Granata) e che circola nei circuiti festivalieri sul tema. Perché non cada (definitivamente) l’oblio su questi monumenti, testimonianze del nostro passato.

Sarebbe davvero una grave perdita consentire che ciò avvenga, privando così la collettività di un elemento architettonico di pregio, testimonianza di un passato agricolo e rurale del territorio del Vulture, con particolare riferimento alla storica coltivazione della vite e del vitigno di pregio dell’Aglianico del Vulture. Villa Granata, già possedimento dell’omonima famiglia dedita alla coltivazione della vite sin dalla fine del 1700, divenne nel primo ventennio del 900, sede di un Istituto agricolo dedicato a “Giustino Fortunato” con la finalità di migliorare ed incrementare la coltivazione della vite e la produzione vinicola locale. L’edificio storico appartenne sin dalla fine del 1700 all’omonima famiglia di Rionero in Vulture, di origine spagnola, che diede i natali all’abate Michele Granata (n. 1748), morto nel 1799 per aver aderito alla Repubblica Napoletana. La famiglia Granata era dedita all’agricoltura ed alla coltivazione della vite. Il podere si distende su una vasta area, con l’annesso edificio a pianta rettangolare

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con quattro torri angolari che si sviluppa su due livelli. Attualmente mostra tutte le strutture del tetto, mentre completamente assenti sono gli infissi e diversi elementi in pietra di porte e finestre. La Villa appartenne, così come i terreni situati alla destra del fosso del “Rivo Nigro”, alla famiglia che diede i natali anche a Luigi Granata (Rionero, 11 novembre 1776 - Napoli maggio 1841), studioso di scienze naturali, professore di Agronomia e Scienza silvana nella Reale Scuolai, socio dell’Accademia Pontiana e della Real Società Agraria di Torino, nonché autore di numerosi studi tra i quali ”teorie elementari per gli agricoltori” cui seguirono, editi nel 1830, un trattato in due volumi “sull’Economia per il Regno di Napoli” ed un saggio “sui mezzi onde migliorare l’economia rustica del Regno di Napoli” ed altri numerosi studi. Nel 1922 Villa Granata ospitò l’Istituto “Giustino Fortunato”, in cui vennero istituiti corsi professionali per l’istruzione dei viticultori e dei contadini diretti da eminenti professori e studiosi. Diede impulso all’istituzione della scuola il senatore del Regno Giustino Fortunato. Egli incoraggiò l’Opera Nazionale Combattenti, Ente sorto per aiutare i reduci della I guerra mondiale e le loro famiglie. Fortunato intese così salvare i vigneti del Vulture, attraverso un’azione di studio, di indagini sperimentali sulla diffusione della fillossera, all’indomani del primo conflitto mondiale. Intorno all’Istituto Giustino Fortunato si estendevano nove ettari di terreno, in cui furono impiantate, a più riprese, viti americane e piante da frutto, che costituirono magnifici barbatellai e vasti vivai di piante fruttifere. Si ha notizia che le “barbatelle si rilevarono miracolose e sollecitarono l’immediato interesse degli agricoltori, per cui l’Istituto fu costretto a produrre ogni anno oltre centomila barbatelle di viti ed una decina di migliaia di piantoni da frutta. L’Istituto G. Fortunato svolse, per alcuni decenni, una preziosa azione, utile e concreta per l’agricoltura viticola e fruttifera della zona;

si distinse inoltre per le indagini pedologiche, per i suoi studi più disparati sulla cultura delle viti, per le ricerche effettuate in Italia e all’estero, per i continui sussidi informativi offerti ai viticultori e frutticultori della zona del Vulture”.

Due cartoline datate rispettivamente 31 agosto 1926 e 18 marzo 1927 mostrano l’Istituto Giustino Fortunato all’epoca del suo massimo splendore. Evidenziano (immagine n.1) il viale e la casina dell’Istituto, contornate da vigneti con la dizione “Saluti da Rionero in Vulture – Istituto Giustino Fortunato – Opera Nazionale Combattenti” e l’estensione dei filari dei vigneti con la tipica formazione “a capannuccia” con il vitigno locale innestato su ceppo americano (immagine n.2) con la scritta a margine della cartolina “Rionero in Vulture (Basilicata) – Opera Nazionale Istituto G. Fortunato – per il progresso della viticultura del Vulture – vigneto su ceppo americano al 2° anno d’impianto”. Il commento a margine delle due cartoline riportate nel testo edito da Luigi Luccioni riporta il commento “opera istituita da Giustino Fortunato, finalizzata alla lotta contro la fillossera, un parassita della vite che compromette la validità dei vigneti, attaccando prevalentemente le foglie e molto meno l’apparato radicale delle viti americane, mentre l’inverso accade per le viti europee. Il Commento dell’autore L. Luccioni evidenzia l’inesistenza di Villa Granata agli inizi degli anni 80: un errore

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questo smentito dalle foto realizzate nel mese Settembre 2010 (vedi foto). Dal repertorio fotografico e dalle sintetiche ma significative testimonianze emerge l’importanza culturale e storica del monumento. Richiama la necessità e l’urgenza di salvaguardare, in vista anche di auspicabile restauro e recupero funzionale dell’edificio, oggi inserito in un contesto urbano degradato, un manufatto storico di indubbio valore monumentale ed ambientale che attualmente versa in grave stato di abbandono ed esposto, assieme all’area circostante, oltre che all’incuria, anche a possibili abbattimenti con cambio di destinazione d’uso dell’area per far posto ad insediamenti abitativi ed espansione urbanistica. Antonio Bavusi (OLA) Armando Lostaglio (“V. De Sica”)

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ECCO UN ALTRO NEMICO

DELLA RAI

Proprio mentre il LIBERSIND-CONFSAL è strenuamente impegnato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, nel tentativo di difendere la RAI dallo smembramento e di tutelare il salario dei lavoratori del servizio pubblico radiotelevisivo, l’onorevole Massimo

D’Alema rilascia l’agenzia stampa qui di seguito integralmente riportata: ZCZC ADN0651 6 POL 0 ADN POL NAZ MEDIASET: D'ALEMA, POLITICA NON DEVE MAI SCAGLIARSI CONTRO AZIENDE = Roma, 23 nov. (Adnkronos) - "La politica non deve mai scagliarsi contro le aziende. Naturalmente quando la politica favorisce le aziende del presidente del Consiglio compie un atto speculare". Lo ha detto Massimo D'Alema, ospite a Radiodue, a proposito della sua vecchia affermazione su Mediaset risorsa del Paese. "Mediaset e' una grande azienda, puo' contare sulle sue risorse personali. Il vero problema e' che il dominio di Mediaset e Rai ha impedito ad altre aziende di entrare e competere nel mercato -ha aggiunto D'Alema-. Meno male che Murdoch e' venuto, ma ha dovuto fare la Tv a pagamento". (Gmg/Col/Adnkronos) 23-NOV-11 13:54 Crediamo che quanto espresso nell’agenzia stampa da D’Alema si commenti da solo; siamo in presenza di un acclarato nemico della RAI che plaude all’arrivo di SKY nel mercato televisivo italiano e nel contempo si dispiace per il fatto che ancora non sia dato modo all’azienda di Murdoch di diffondere i suoi programmi sulle frequenze terrestri. Il LIBERSIND-CONFSAL vorrebbe sapere l’opinione di D’Alema anche rispetto allo scandalo “SKY Inghilterra” dove Murdoch è inquisito per vari reati e se quello di SKY è il modello di informazione e di televisione che lui vorrebbe per il paese. Il LIBERSIND-CONFSAL ritiene quanto detto da D’Alema, certo non a titolo personale ma quale espressione di una parte politica, un danno per la RAI

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Servizio Pubblico Radiotelevisivo e un danno per chi vi lavora. Proprio per riprendere il titolo dell’agenzia stampa siamo noi a dire che la politica di D’Alema non deve scagliarsi contro le aziende, specialmente contro la RAI, il Servizio Pubblico Radiotelevisivo, bene culturale e democratico del Paese e che al contrario dovrebbe essere sostenuta proprio dalla politica che oggi la sta mettendo in ginocchio negandogli le necessarie risorse. Roma 23 novembre 2011 Segreteria Nazionale LIBERSIND-CONFSAL ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Nuovi contratti in Fiat Venti di guerra

sulla Sata di Melfi

La fabbrica integrata è chiusa. I cancelli sono sbarrati sino al prossimo 30 novembre. Gli addetti sono in cassa integrazione. Sulla piana di San Nicola di Melfi, però, soffiano venti di guerra. Venti che sono diventati ancor più impetuosi nei gironi scorsi dopo l’annuncio di Fiat di disdire gli accordi sindacali. Per l’intera giornata di ieri tra gli operai è stato un continuo chiedere e informarsi sul futuro. Un futuro non solo legato alla contrattazione ed alla retribuzione ma soprattutto agli investimenti e alle prospettive dell’intero stabilimento.

Da anni, infatti, per la Sata si parla dell’introdu - zione di un nuovo modello ma sino ad oggi non si è passati dalle parole ai fatti. L’aumento delle giornate di cassa integrazione rispetto agli anni scorsi (passate dalle 45 del 2010 alle 66 del 2011) non contribuiscono certo a rasserenare gli animi. Così, ieri, è stata un’altra giornata campale, caratterizzata dalla richiesta da parte dei sindacati di avere un incontro per capire gli effetti del provvedimento. «Abbiamo tranquillizzato i lavoratori - precisa Vincenzo Tortorelli della Uilm - in presenza di nessuna intesa valgono le intese vigenti. Abbiamo sollecitato un incontro con Fiat ed è logico che dal primo gennaio bisognerà trovare come normare i lavoratori e garantirli sotto l’aspetto contributivo e retributivo. Per fare in modo che non si perdano i diritti acquisiti». Ma se per i sindacati la disdetta dell’accordo è un problema, è altrettanto vero che ad essa si legano anche altre preoccupazioni, a cominciare da quella sugli investimenti legati alla fabbrica integrata. «La vera preoccupazione è produrre due modelli a Melfi - aggiunge Tortorelli - non possiamo, infatti, preoccuparci degli aspetti normativi e non curare, invece, quelli legati agli investimenti ed alla produttività». A sottolineare la necessità di avere un nuovo piano industriale per lo stabilimento di San Nicola è anche la Fiom Cgil. «La disdetta Fiat ci appare un voler nascondere la realtà delle cose - commenta Emanuele De Nicola - ci aspettavamo, invece, dal primo gennaio l’annuncio di Fiat di voler fare investimenti per Melfi e di fare nuovi modelli. Invece ha fatto l’ennesimo atto unilaterale di disdetta degli aspetti sindacali, di cancellazione dei diritti dei lavoratori, senza voler discutere il problema vero ossia se Melfi, nello scenario internazionale, avrà un ruolo definito da un piano industriale che ad oggi non conosciamo. Sappiamo solo che la cig è aumentata e, dai nostri dati, che lo

Page 12: Vulture Magazine, 26 novembre 2011

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stabilimento di Melfi è tra i più competitivi. Ci chiediamo quale è il nostro futuro. Non è togliere i diritti sindacali a rendere competitivo lo stabilimento, piuttosto ci sembra l’ennesimo atto provocatorio». Ed a giudicare «sbagliata l’iniziativa della Fiat» è anche la segreteria provinciale della Cgil secondo cui «sarebbe invece necessario che la Fiat riconosca ai lavoratori il diritto di contrattare liberamente e alla pari sulle condizioni di lavoro e sullo sviluppo delle attività produttive». Per Antonio Pepe del direttivo nazionale della Cgil, invece, la decisione di Fiat «rappresenta l’epilogo di una situazione già compromessa, che porta le relazioni sindacali ad un arretramento se non ad una vera e propria cancellazione della democrazia e della rappresentanza sindacale». Voce fuori dal coro, invece, quella di Antonio Zenga della Fim Cisl. «Stiamo sostenendo da tempo che il mono- prodotto su Melfi non reggeva - aggiunge Zenga - e questi investimenti che Fiat ancora non dice sono un problema. Entro marzo 2012 auspichiamo che su Melfi venga assegnata una nuova vettura, il che di fatto consentirebbe a Melfi di essere uno degli stabilimenti più competitivi del gruppo Fiat anche perchè ha una capacità produttiva di oltre 400mila macchine annue a pieno regime. Sugli aspetti normativi, invece, devo dire che la Fiat di Melfi ha tutto da guadagnare rispetto agli accordi che faremo perchè il 18esimo turno che si faceva a Melfi era a regime ordinario - conclude Zenga - se si dovesse lavorare sul 18esimo turno ora sarà considerato straordinario e quindi gli operai ci guadagneranno».(http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/basilicata)

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