Vulture Magazine, 21 gennaio 2011

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 21 Gennaio 2012 Via Anzio Acquisizione dei terreni a Monticchio Laghi Maschito. La Retnes Di Maschito “Meraviglia Italiana” Maschito. Comitato 544° Giorgio Kastriota Skanderbeg Comunicato Federconsumatori Alcune Riflessioni All’inizio Del Nuovo Anno Rionero. Successo Del Concerto Dell’unilabor “Enzo Cervellino” Venosa. Esclusa La Cttadina Oraziana Dalle Meraviglie D’italia. Venosa. Tutta La Comunita’ Ha Pianto La Dott. Ssa Rosa Miranda Venosa. “La Regione Riveda E Attui Il Nuovo Piano Sanitario” “Spero Di Conoscerla Presto”, In Prima Nazionale Su Ola Channel Venosa. Ospedale Di Venosa. Tavolo Istituzionale Da Ripacandida A Stuttgart Una porzione del Vulture diventa «terra di gemelli»

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notizie dal cuore della Basilicata

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 21 Gennaio 2012 Via Anzio Acquisizione dei terreni a Monticchio Laghi Maschito. La Retnes Di Maschito “Meraviglia Italiana” Maschito. Comitato 544° Giorgio Kastriota Skanderbeg Comunicato Federconsumatori Alcune Riflessioni All’inizio Del Nuovo Anno Rionero. Successo Del Concerto Dell’unilabor “Enzo Cervellino” Venosa. Esclusa La Cttadina Oraziana Dalle Meraviglie D’italia. Venosa. Tutta La Comunita’ Ha Pianto La Dott. Ssa Rosa Miranda Venosa. “La Regione Riveda E Attui Il Nuovo Piano Sanitario” “Spero Di Conoscerla Presto”, In Prima Nazionale Su Ola Channel Venosa. Ospedale Di Venosa. Tavolo Istituzionale Da Ripacandida A Stuttgart Una porzione del Vulture diventa «terra di gemelli»

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Acquisizione dei terreni a Monticchio Laghi

Non può che suscitare apprezzamenti l’atto di acquisizione, da parte della Regione Basilicata, dei terreni circostanti il Lago Grande di Monticchio, tenuti dall’ENEL. Il governatore Vito De Filippo, con l’assessore all’Ambiente Mancusi, il dirigente generale del Dipartimento Ambiente e i rappresentanti dell’Enel hanno dunque sancito che la Regione Basilicata avesse sotto la propria tutela quelle aree, contro ogni incontrollata speculazione. E’ stato indispensabile far prevalere il diritto di prelazione da parte del massimo Ente territoriale, seguendo una procedura analoga a quella di antica esecuzione quando fu ricostituito il demanio di Monticchio, a seguito dellaquota abbandonata dal Comune di Atella. E ciò in attuazione della Legge per la Basilicata che consentì l'acquisizione del primo nucleo forestaleda parte dell'allora Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, avvenutocon contratto notarile del 9 gennaio 1916. Il diritto di prelazione da parte della Regione, oltre alle proposte avanzate dal Comune di Melfi e dalla Provincia di Potenza, è insito nella costituzione fisica ed integrante dell'intero comprensorio dei Laghi di Monticchio, i cui beni più estesi e rilevanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico già appartengono alla Regione Basilicata ai

sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 616/77. Si può auspicare dunque che tale atto possa contribuire a potenziareil patrimonio forestale regionale e quello naturalistico, in grado di garantire unagestione, specie finanziaria, all'altezza dei problemi esistenti. Perché di situazioni limite Monticchio ne “vanta” da decenni, da quando rappresentava l’unica vera attrattiva turistica della Basilicata, con funivia che risaliva alla sommità del monte Vulture, con l’abbazia di San Michele che si specchia nel lago Piccolo, unico esempio in Italia di tale bellezza scenica oltre che architettonica; con le millenarie Mura di Sant’Ippolito, fino a 25 anni fa “offese” ed occultate dalla strada statale che conduce in Irpinia, e di cui ad oggi si ignora quale piano di recupero e funzionalità intenda attribuirne la Sovrintendenza ai Beni storici; a cui andrebbe ricordato anche il Castello di Monticchio, ignoto ai più, che si erge su una straordinaria posizione geografica ben nota a Federico II. E le bellezze floro-faunistiche, dalla Bramea europea alle rarità naturalistiche? Il tutto nella prospettiva di un Parco che salvaguardi un comprensorio di assoluta particolarità. Insomma, l’atto di acquisizione della Regione sarà un (nuovo) primo passo per una rivalutazione complessiva di Monticchio? Staremo a vedere, e a vigilare, perché in Basilicata non vi è solo il Pollino. Non solo: occorre riprendere coscienza che saranno pochissime in Italia le aree storico-naturalistiche che possano vantare, in pochi chilometri quadrati, un concentramento di risorse di così incommensurabile valore culturale. Armando Lostaglio per “FareAmbiente” Basilicata

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MASCHITO. 18 GENNAIO 2012. LA RETNES DI MASCHITO

(RIEVOCAZIONE STORICA DI UNA GUERRA TRA ALBANESI E GRECI) PREMIATA A POTENZA

NELLA SALA CONSILIARE DELLA PROVINCIA COME “MERAVIGLIA

ITALIANA”,UNICA MANIFESTAZIONE STORICA IN

BASILICATA, DAL FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI

Maschito. L’amministrazione Comunale di Maschito ha ricevuto nella giornata del 18 gennaio scorso presso la sala Consiliare della Provincia di Potenza, alla presenza del Consigliere Nazionale F.N.G. (Forum Nazionale Giovani) delegato alla Cultura e Turismo Carmelo Lentino, un prestigioso riconoscimento per la “Rievocazione Storica in Costume Arbëreshë La Retnes” (Compagnia Storica D’Arme Capitano Lazzaro Mathes), manifestazione arbereshe che si svolge il 6 agosto. Questa rievocazione storica è stata premiata con il conferimento del prestigioso premio “Meraviglia Italiana” dal forum Nazionale dei Giovani, patrocinata dal Governo Italiano, Ministro della Gioventù, dalla Camera dei Deputati, dal Ministero dei Beni Culturali, dal Ministero del Turismo e da moltissime Regioni Italiane. L’assegnazione di questo prestigioso riconoscimento nazionale prevede l’utilizzo del bollino di

Meraviglia Italiana il quale potrà essere utilizzato ai fini di promozione della manifestazione in questione. Il premio è stato ritirato dal Sindaco Antonio Mastrodonato, il Vice Sindaco Prof. Vincenzo Pianoforte, l’Assessore al Turismo Michelangelo Volpe e il vice Presidente dell’Associazione Antonio Carmelitano.

La Compagnia d’arme in due anni di attività può vantare al suo attivo 5000 presenze annue alla rievocazione del 5 e 6 Agosto, oltre alle varie partecipazioni e trasferte in manifestazioni di carattere storico religiose ( Barile, Melfi, Matera, Sasso di Castalda, Rapolla, Santeramo in Colle). La Compagnia è composta da 15 tamburi imperiali, 6 chiarine, trombe rinascimentali e due reparti di 60 figuranti combattenti tra Greci e Albanesi, le due etnie che fondarono Maschito alla fine del 1500. La Retnes è stata prescelta per le sue peculiarità storico culturali su oltre 4000 candidature in tutta Italia, ed è l’unica manifestazione di carattere storico ad essere premiata in Basilicata. “L’attiva

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cittadina Arbëreshë-riferisce l’assessore alla cultura, Michelangelo Volpe- mette a segno una nuova chicca su una serie di primati zonali già ottenuti, come una delle più grandi produzioni di aglianico DOC di qualità, riconosciuta nella 5° Rassegna Vini Bio al Campidoglio Roma come unica Medaglia d’Oro 2008 al territorio, oltre ai riconoscimenti nazionali ed internazionali delle pluripremiate 8 case vinicole e delle altre eccellenze come le aziende di artigianato artistico Maschitane che operano nel campo della lavorazione del vetro della ceramica e del legno. Si coglie l’occasione per ringraziare tutta la cittadinanza maschitana per il risultato raggiunto e per la partecipazione attiva alla buona riuscita dell’evento”. Lorenzo Zolfo

La foto ritrae gli amministratori di Maschito mentre ricevono il prestigioso premio e la pergamena ricevuta ed un momento della rievocazione storica della Retnes.. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: FELICITAZIONI ALLA “RETHNES”

DI MASCHITO “MERAVIGLIA ITALIANA”

POTENZA – IL COMITATO 544° Giorgio Kastriota SKANDERBEG , a conclusione dell’Evento nazionale organizzato a GINESTRA , nei giorni scorsi, esprime i migliori AUGURI e felicitazioni sincere al Management “RETHNES” di Maschito

(Potenza) insignito del prestigioso bollino “Meraviglia Italiana” . Per l’eccezionale coreografia del “Corteo Storico Lazzaro Mathes” , esibitosi , nel mese scorso, anche a Matera nella Giornata delle Minoranze Linguistiche (L.482/99) promossa dalla Regione Basilicata (Dipartimento Cultura , Formazione, Lavoro ). Complimenti , inoltre, dalla redazione della Rivista Webzine “Basilicata Arbereshe” (30ennale di Edizioni) e dall’Associazione “Basilicata In Arte”. 19 Gennaio 2012. “B.A.” PRESS AGENCY :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

FEDERAZIONE PROVINCIALE

Via del Gallitello 163 85100 Potenza

La conciliazione è un procedimento con il quale si tenta di dare soluzione extragiudiziale a problematiche che interessano i cittadini-consumatori. In sostanza avviato il percorso in un tempo ragionevole, definito dalle parti, con apposito protocollo di accordo, si addiviene ad una pronta soluzione. Questo percorso dal costo zero per le parti (amministrazioni e/o enti e cittadini consumatori) non sarà più avviato dalla Federconsumatori di Potenza nei confronti di Acquedotto Lucano. A distanza di diversi mesi, quindi ben oltre i termini di cui all’art.8.3 del Regolamento che prevede la chiusura della procedura entro 60 giorni dalla ricezione dell’istanza di parte, tutte quelle avviate dalla nostra associazione ad oggi non si sono ancora concluse con un danno per i consumatori e anche per l’associazione. Per queste ragioni la Federconsumatori di Potenza proporrà ai propri associati ai sensi della lettera f) comma 2 art. 5 del Regolamento di sospendere la procedura e di adire la Magistratura ordinaria e per il

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futuro si asterrà dall’avviare altri procedimenti conciliativi.

0971.301410- Cell.320.9391813 e-mail: [email protected]

[email protected] www.federconsumatoripotenza.it

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: ALCUNE RIFLESSIONI ALL’INIZIO

DEL NUOVO ANNO “Il troppo lavoro indurisce i cuori”.

Parole di papa Benedetto XVI

E’ consuetudine, all’inizio di ogni anno, augurarsi un futuro migliore di quello trascorso, soprattutto un maggior benessere. Fatto legittimo e normale. Noi personalmente, quando riceviamo tali auguri, preferiamo, più concretamente, rispondere. “ Mi auguro solamente di arrivarci alla fine dell’anno e possibilmente in queste condizioni economiche e, soprattutto, di salute”. E il benessere? Lasciamo stare. Bisogna guardarsi indietro per apprezzare quello che si ha davanti e, soprattutto, fare una serena riflessione. Negli ultimi tempi, specie nei Paesi occidentali ed europei in particolare, attanagliati da una crisi economica che pare inarrestabile, non si parla d’altro che di “ crescita”, “crescita urgente ed indispensabile”. Ma dove si vuole arrivare con questo frenetico bisogno di crescita? Fin dove e fino a quando l’economia degli

Stati occidentali può continuare a crescere all’infinito? E ciò solo per continuare a soddisfare i bisogni consumistici di popolazioni che, per loro fortunata, già hanno tanto. Non importa se lo sfruttamento insensato e senza limiti delle risorse naturali ( vedi petrolio e derivati, l’inevitabile inquinamento ambientale con addirittura il cambiamento climatico, la deforestazione, lo spreco delle risorse idriche ecc.) provoca disastri di cui, poi, “strapparci i capelli”. Così l’uomo moderno, quello occidentale in special modo, è imbrigliato in un meccanismo infernale. Non è mai contento. Vuole sempre di più e di meglio. Non importa se poi a farne le spese è l’integrità della natura, se a rimetterci saranno popolazioni del così detto “terzo mondo” a cui manca di tutto, in alcuni casi anche il necessario per sopravvivere. Si guarda al proprio “orticello” e si vuole sempre più rigoglioso e con ogni ben di Dio. Si guarda sempre avanti e ci si appella ai ritrovati delle più avanzate tecnologie perché la nostra vita sia sempre più comoda. Ci prende una sorta di subdolo egoismo che non ci fa guardare al di là del nostro naso. C’è difficile, se non impossibile ( forse perché così vogliamo) guardarci indietro e considerare quanti stanno assai peggio di noi. Non ce ne vogliamo rendere conto, cerchiamo di fuggire tappandoci gli occhi con le mani o nascondendo la testa sotto l’ala, metafora che ci mostra un certo narcisismo protettore. Abbiamo paura di soffrire e di fare grosse rinunce. La nostra civiltà dell’immagine ci offre risorse a man salva per poter volare nella realtà virtuale delle autostrade dell’informazione e possiamo farlo senza alcun rischio. Quindi ci afferriamo a tutto questo, quasi fosse l’unica via di uscita da un mondo che sentiamo ogni volta più insopportabile. E così invece di aver creato la società dell’essere, abbiamo creato avidamente quella dell’avere, attaccati come ad un’ancora di salvezza alla nostra immagine, alla nostra

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vertiginosa ruota consumistica spinta da una pubblicità senza né capo né coda. Viviamo come in un grande specchio – in origine parola molto vicina a spettacolo – nel quale ci sentiamo l’ombelico del mondo. E corriamo, corriamo freneticamente per avere tutto e subito. Bene ha fatto, quindi, il sommo Pontefice, qualche tempo fa a richiamarlo, evidenziando anche, fra l’altro, la necessità “del raccoglimento interiore quale elemento essenziale della pietà”.

Di qui il doppio, il triplo e, per alcuni anche il quadruplo, lavoro, di mattina, di pomeriggio, di sera e anche di notte, per avere qualche euro in più. Finché la saggezza del nostro organismo non si preoccupa di avvisarci, con una depressione, un’ulcera allo stomaco o, peggio, il segnale di qualche patologia molto grave, della caotica alterazione in cui viviamo. E consigliarci di arrestare, o per lo meno rallentare, la corsa verso un consumismo sfrenato e senza regole. Insomma, possibilmente segnare il passo, prima che sia troppo tardi.

Benché possa sembrare humor nero, ognuno di questi sintomi potrebbe essere benissimo un momento di grazia, un’opportunità per scoprire l’autentico tesoro nascosto della nostra vita. O chissà, in un modo semplice e quotidiano, può caderci tra le mani un libro. Finché rotto lo specchio della nostra immagine conosciuta, siamo capaci di aprirci alla realtà e vedere oltre il proprio naso. Comunque sia, arrivare al fondo di noi stessi ed essere capaci di mettere il dito nelle nostre piaghe richiede coraggio, quello di esplorare le radici della vita stessa. “ Guardarsi dai pericoli di un’attività eccessiva, qualunque sia la condizione e l’ufficio che si copre, perché le molte occupazioni conducono spesso alla durezza del cuore”. Questo il monito del Pontefice di qualche tempo fa che non può lasciare indifferenti. Pur se non in forma categorica ma quanto meno decisa e provocatoria, questo monito del Papa, citando le parole di Bernardo di Chiaravalle vissuto tra l’XI e XII secolo, ci spinge ad una seria ed utile riflessione. Bene ha fatto, quindi, il sommo Pontefice, già tempo addietro, a richiamarle, evidenziando anche, fra l’altro, la necessità “del raccoglimento interiore quale elemento essenziale della pietà”. Non si può, pertanto, non convenire e fare nostro quanto affermato del papa Benedetto XVI il 1° gennaio scorso in occasione della 45ma Giornata mondiale della Pace e cioè che il mondo ha bisogno di pace e convivenza come e più del pane. Come dargli torto! Pertanto s’impone sempre con maggior urgenza pensare ai giovani, al loro futuro.”. Educare i giovani alla giustizia e alla pace”, ha affermato con forza Benedetto XVI nel suo messaggio. Già, i giovani di oggi che saranno gli uomini di domani e, forse, unica speranza per una società più giusta e solidale. Michele Traficante

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SUCCESSO DEL CONCERTO DELL’UNILABOR “ENZO

CERVELLINO” “Natale Insieme” con l’orchestra polifonica Concert Band”Città di

Potenza”

Una serata all’insegna della buona musica, quella vissuta nella città fortunatiana, il 28 Dicembre scorso con il concerto dell’orchestra polifonica Concert Band “Città di Potenza” e dal Coro Polifonico “Vox Populi” diretti dalla Maestra Paola Guarino. L’interessante manifestazione “Natale Insieme” è stata promossa dall’UNILABOR (Università delle tre età) “Enzo Cervellino” di Rionero in Vulture, presieduta dalla Prof. Giuseppina Cervellino, in collaborazione con la FIDAPA, Centro Italiano Femminile, Centro Comunale anziani e il patrocinio del Centro Sociale. Numeroso ed entusiasta il pubblico presente, formato da giovani e meno giovani, che ha ascoltato e goduto, in rigoroso silenzio, interrotto solo da ovazioni prolungate ed esaltanti, la bravura degli orchestrali e del loro direttore. L’atmosfera onirica che si è venuta a creare è stata arricchita dall’ottima presentazione degli aspetti di ogni brano musicale a cura di una giovanissima esordiente presentatrice, Antonella Musto, che ha offerto una sintesi accurata dell’opera e del rispettivo compositore e qualche aneddoto legato alla

composizione. Sono risuonate nella sala prevalentemente le note colonne sonore di film e musical: da West Side Story a Chicago, da Hatari! fino ad un cult come The Blues Brothers. Prima della conclusione con ampio spazio ai canti natalizi, lo spettacolo ha visto l’esibizione del musicista Mariano Grosso che ha pizzicato soavemente le corde della sua arpa celtica. Successivamente è arrivata una vera e propria pioggia di applausi quando nell’auditorium sono risuonate le note della colonna sonora del film “C’era una volta il west” del maestro Ennio Morricone. “La Basilicata – ha ricordato la Maestra Paola Guarino - non è una regione solo ricca di colori e di sapori, ma anche di giovani talenti”.

E con questa esibizione la Concert Band di Potenza e il Coro “Vox Populi” l’hanno dimostrato: oltre un’ora di spettacolo che ha riportato a casa un pubblico soddisfatto che continua a ringraziare l’Università per la splendida iniziativa. Però la coordinatrice dell’Unilabor Gina Bozza non nasconde le difficoltà nell’organizzazione della manifestazione: “Il nostro è volontariato puro, l’evento non è sponsorizzato da nessuno e ci siamo autotassati per organizzarlo. Tra l’altro ringraziamo la Band guidata dalla Maestra Paola Guarino perché anche loro sono qui come volontari. Le associazioni organizzatrici hanno voluto regalare questo momento di aggregazione alla cittadinanza che speriamo sia stato culturalmente valido”.

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La manifestazione si è chiusa con i saluti dei Presidenti delle associazioni organizzatrici e con gli auguri della professoressa Giuseppina Cervellino, presidente dell’Unilabor, “affinché si dissipino le ombre di oggi e che ci sia nella nostra comunità un fenomeno ascendente di crescita sociale, economica e produttiva”. Andrea Gerardi :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

VENOSA. ESCLUSA LA

CTTADINA ORAZIANA DALLE MERAVIGLIE D’ITALIA.

PROTESTANO LA PRO-LOCO ED ALCUNI CITTADINI

Venosa. Lo scorso 19 gennaio a Potenza a 14 Comuni lucani sono stati conferiti dal Forum Nazionale dei Giovani, col patrocinio del Governo, il titolo: “Meraviglie D’Italia”. Della Basilicata roconoscimenti sono andati a Tramutola (antico lavatoio),San Fele (le cascate), Picerno (chiesa madre San Nicola di Bari), Episcopia (festa del grano), Melfi (frammenti di storia),Pietragalla (la città dei Palmenti),Maratea (Monte San Biagio), Palazzo San Gervasio (Palatium San Gervasi),Rionero in vulture (Palazzo Giustino fortunato), Maschito (Rievocazione storica in costume Arbereshe” La Retnes”), Potenza (storica

parata dei turchi),Filiano (tuppo dei sassi-piture rupestri),Pietrapertosa-Castelmezzano (volo dell’Angelo), Oppido Lucano (ville romane). Sono titoli attribuiti per la storia, la cultura, il paesaggio, la scultura, il borgo antico e le tradizioni popolari di questi centri. Abbazie, Anfiteatri,antico lavatoio, aree archeologiche, badie, basiliche, borghi storici, castelli, monti, riti della settimana santa, ville. “Noi vogliamo farlo- riferisce Antonio De Napoli, portavoce del Forum Nazionale dei Giovani- in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, attraverso un progetto che non vuole essere solo un simbolo, ma che vuole rappresentare l'opportunità per i giovani, e non solo, di conoscere uno spaccato di questo Paese. Meraviglia Italiana, attraverso l'individuazione e la promozione delle 1000 meraviglie di questo stivale, vuole essere anche questo. E le valutazioni le faremo da un punto di vista differente, quello dei giovani. Da Venosa, esclusa tra le “Meraviglie d’Italia”, uno dei più interessanti centri della Regione per le sue bellezze architettoniche e monumentali,si leva una levata di scudi e di proteste. A farsi portavoce di questa protesta, il presidente della pro-loco, Michele Duino, che ogni anno organizza eventi culturali che fa giungere nella cittadinia oraziana, migliaia di visitatori: “ non riesco a capire il meccanismo usato per attribuire questo titolo. Nulla da togliere agli altri centri per l’encomio ricevuto, ma Venosa da quando esiste è meta di turismo. Basti citare il Certamen Horatianum, una prova di latino riservato a studenti liceali di tutte le scuole italiane ed alcune straniere, che si svolge nel mese di maggio. Giungono da ogni parte d’italia, centinaia e centinaia tra studenti e Docenti che restano meravigliati di questa cittadina. Dopo la spoliazione dell’ospedale, ci tolgono anche questo titolo che meritiamo d’ufficio. Che schifo!”. Alcuni utenti di facebook riferiscono: “Da oggi la nostra Incompiuta, la SS. Trinità, Il castello ducale, le figure di Quinto Orazio Flacco, Gesualdo da Venosa e G.B. De

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Luca valgono meno della Parata dei Turchi di Potenza. Meditiamo gente, meditiamo. Lo troviamo scandaloso, l’ennesimo schiaffo alla città!” Nel mese di maggio a Roma verrà premiata la Meraviglia d’Italia più votata presso il sito:www.meravigliaitaliana.it. Per la cronaca è stata esclusa anche Barile, nota per la sua via Crucis con personaggi viventi, una delle più antiche del Sud Italia (datata1600) e per il Parco Urbano delle Cantine, dove Pasolini nel 1964 girà il film: “Il Vangelo secondo Matteo”. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono l’Incompiuta della Trinità di Venosa ed il parco urbano delle cantine di Barile, esclusi dalla Meraviglie d’Italia. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

VENOSA. 16 GENNAIO 2012.

TUTTA LA COMUNITA’ HA PIANTO LA DOTT. SSA ROSA

MIRANDA. DONNA IMPEGNATA NEL SOCIALE PER LA GIUSTIZIA

E LA SOLIDARIETA’ Venosa. Lo scorso 16 gennaio tutta Venosa ha voluto rendere omaggio alla dottoressa-Psicologa, Rosa Miranda, venuta a mancare per un male incurabile. La chiesa del Sacro Cuore non è stato sufficiente a contenere migliaia di persone che si sono strette attorno alla famiglia Griesi. A celebrare il rito funebre, don Giuseppe Fano con la collaborazione

di don Antonio Miranda, cugino di Rosa, monaco eremita della Diocesi di Fiesole,padre Pasquale e padre Sergio,Trinitari, e Don Felice Dinardo. Commoventi le parole rivolte da padre Sergio, don Giuseppe e compagni di scuola dei figli di Rosa (Andrea,Anna Chiara, Giorgio e Marco): “preziosa agli occhi del Signore è la morte dei giusti. La preghiera ci rende solidali”. Don Felice, amico di vita parrocchiale e di studio di Rosa Miranda, ha tracciato un profilo della dottoressa: “donna forte,semplice e amante dell’onestà. Non si è mai venduta a nessun tipo di compromesso. Moralmente integra. Mai uno strappo nella sua vita civile e sociale. Ha amato la sua famiglia e ha vissuto la sua malattia con grande dignità senza mai lamentarsi più di tanto. Ha creduto nei grandi ideali, quali la giustizia, la solidiarietà, la sana politica. Forte era in lei il senso dell’amicizia e per questo si lasciava voler bene e sapeva voler bene”. Alcune colleghe di lavoro di Venosa e Lavello hanno aggiunto: “la sua onestà intellettuale, la sua discrezione e sensibilità resteranno un esempio per tutti. Era sempre disponibile per una parola di conforto, si prendeva a cuore le persone più umili e disagiate. Ci mancherà tanto”. Lorenzo Zolfo

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: VENOSA. 17 GENNAIO 2012. “LA

REGIONE RIVEDA E ATTUI IL NUOVO PIANO SANITARIO”.

RIFERISCE, MICHELE DI BIASE, SEGRETARIO DEL PRC-FDS DI

VENOSA Venosa. Non si placano le polemiche nel centro oraziano dopo la spoliazione di alcuni reparti dall’ospedale. A scendere in campo, è il segretario del PRC-FDS di Venosa, Michele Di Biase che riferisce: “La mobilitazione di Venerdì scorso a Venosa a difesa del presidio ospedaliero

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è un esempio alto di sensibilizzazione nei confronti di una comunità già ben oltre bistrattata, e di lotta sociale per il diritto alla salute. Un plauso pieno alla cittadinanza oraziana e dell’intero Alto-Bradano.

Il governo regionale deve ora prendersi le proprie responsabilità: ammettere il grave errore nel non aver attuato prima il piano sanitario regionale, nel non aver applicato nei fatti l’art.20 della L.R. 4 Agosto 2011n.17 a decorrenza 1 Gennaio 2012, vedi l’ ospedale “San Francesco”, lungi dal considerarlo ospedale distrettuale, ma struttura smobilitata e carente, e nel non aver considerato e preso atto che la struttura ospedaliera per acuti di Melfi è inadeguata e insufficiente nell’assorbire il grande bacino di utenza del Vulture Alto-Bradano, oltre a non essere per nulla decentrata. In pratica ci troviamo carenti di servizio sanitario, e la comunità aspetterà risposte celeri e concrete dalla Regione per ribaltare in positivo lo stato attuale, e per garantire un diritto essenziale ai cittadini come quello alla salute. Ora a ragion del vero bisogna anche segnalare che nella modalità della mobilitazione c’è stata una forte strumentalizzazione, a partire da alcuni esponenti regionali del PDL, per finire all’amministrazione comunale. La presenza degli esponenti pidiellini è stata alquanto inopportuna viste le scellerate scelte del governo Berlusconi in materia di sanità, e visti, non i tagli, ma

le decapitazioni agli enti locali e ai ministeri effettuati dalle finanziarie tremontiane. E come si dice “tutto fa brodo”. E poi c’è l’amministrazione comunale che impropriamente utilizza il vocabolo chiusura per ben meglio restare nell’ambito propagandistico politichese. In Regione sono decenni che si parla di riordino della rete ospedaliera e di razionalizzazione della spesa sanitaria, a partire dall’ultimo piano sanitario regionale del 1997 che classificava il “San Francesco” come ospedale distrettuale, chi era contrario al suo ridimensionamento doveva diffidare da promesse e accordi e prendere atto del nero sul bianco, in pratica doveva pensarci prima, lottare e fare proposte serie, perché se si fa una sorta di “somma algebrica” tra i componenti della attuale giunta comunale la risultante è amministrazione pluridecennale incontrastata. Al contrario il denominatore comune deve essere la lotta per garantire l’erogazione effettiva, completa ed efficiente di tutti i servizi sanitari e socio-assistenziali ai cittadini del Vulture Alto-Bradano, che al momento sono insufficienti o assenti nelle due strutture sul territorio inconfutabilmente depotenziate. In conclusione una nota: nel sottolineare il ruolo di una pro loco, che è quello di promozione e valorizzazione del territorio in campo turistico, culturale, ambientale, ecologico, naturalistico, sportivo e sociale nell’ambito della solidarietà, del volontariato e delle politiche giovanili, e la sua doverosa natura apartitica, si richiede gentilmente alla Pro Loco Venusia l’osservanza e il rispetto dello statuto UNPLI, e il non utilizzo dell’associazione per fini propagandistico-politici”. Lorenzo Zolfo La foto ritrae un momento della manifestazione a favore del mantenimento dei servizi all’ospedale di Venosa.

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“SPERO DI CONOSCERLA PRESTO”, IN PRIMA NAZIONALE

SU OLA CHANNEL

Il film-documentario della Manichino D’Ottone su Maria Rita D’Orsogna per la prima volta su

webTV “Spero di conoscerla presto”. È questo il titolo del film-documentario su Maria Rita D’Orsogna “ fisico, professore associato presso il Dipartimento di Matematica alla California State University di Northridge “ e sulla situazione petrolifera in Abruzzo. Un lavoro realizzato dalla Manichino d”Ottone (MdO), team pescarese specializzato nella produzione di documentari diretto da Peter Ranalli e Matteo Simone. Dal 6 al 31 gennaio 2012, grazie ad un”avviata collaborazione con MdO, “Spero di conoscerla presto” sarà trasmesso in webcasting su Ola Channel - www.olachannel.it - il canale online dell”Organizzazione lucana ambientalista, ed in anteprima assoluta nazionale ed internazionale su una web TV. L’iniziativa rientra in un nuovo progetto Ola Channel denominato “Web Cinema” “che mira alla creazione di una fattiva sinergia tra esperienze di web TV e cinema per l”ambiente “, lanciato proprio nell”anno in cui la prof.ssa D’Orsogna è stata insignita con l’ “Ambasciatore della Natura 2012”, un importante riconoscimento del Centro Parchi Internazionale. Film, documentari, cortometraggi e lungometraggi potranno, in tal modo, avere uno spazio preferenziale su Ola Channel, previo specifico accordo con gli autori. Ola Channel - www.olachannel.it Manichino d'Ottone - www.manichinodottone.it

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VENOSA 19 GENNAIO 2012. OSPEDALE DI VENOSA. IL

CONSIGLIERE PROVINCIALE TOMMASO GAMMONE PROPONE UN TAVOLO

ISTITUZIONALE PER RECUPERARE IL DIALOGO

POLITICO TRA TUTTE LE FORZE POLITICHE E SANITARIE

Venosa. Il Consigliere provinciale Tommaso Gammone, del gruppo PD,preoccupato della difficile situazione che si sta creando nella propria comunità in rapporto al destino dell’ospedale di Venosa, e tenuto conto delle tante espressioni vaganti provenienti da soggetti istituzionali e non, ha ritenuto urgente chiedere la convocazione di una apposita seduta della Commissione consiliare provinciale competente, di cui si allega il testo integrale della richiesta, specificando che è necessario riportare chiarezza attaverso le sedi istituzionali. Ai lavori della Commissione richiesta sono stati invitati l’Assessore regionale alla Sanità, dott. Attilio Martorano, e il Direttore Generale dell’ASP, dott. Mario Marra. Il Consigliere afferma altresì che solo attraverso un chiarimento nelle sedi istituzionali appropriate potrà creare maggiore serenità nella comunità inquietata per la situazione creatasi. Lorenzo Zolfo

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DA RIPACANDIDA A STUTTGART. 21 DICEMBRE

2011. CONCERTO DI NATALE PRESSO LIEDERHALLE MOZART DI STOCCARDA ORGANIZZATO

DAL CONSOLATO ITALIANO. PARTECIPA ANCHE ELISA

CAPUTI, TENORE, ORIGINARIA DI RIPACANDIDA

Ripacandida-Anche un’artista di Ripacandida ad un concerto svoltosi a Stoccarda lo scorso 21 Dicembre organizzato dal Consolato Italiano in Stoccarda, su interessamento del M° Massimiliano D'Antonio, di origine pugliese,giovane tenore in piena attività che ormai risiede e insegna a Tubingen. Concerto tenutosi presso la Liedarhalle, il più importante centro eventi di Stoccarda costituita da innumerevoli sale adibite ad eventi musicali tra cui la Sala Mozart (dove si è tenuto il concerto) e la Sala Beethoven, luoghi dove si sono esibiti e si esibiscono cantanti e musicisti di fama mondiale (tra cui anche la famosissima Maria Callas). Elisabetta Caputi, soprano lucana, diplomata in Canto con voti brillanti. Ha frequentato svariati master “Canto, teatro e danza”, “Corso sulle opere mozartiane e settecentesche”, un master internazionale di perfezionamento a Bologna con il famoso soprano Dimitra Teodossiou e per ultimo un master internazionale in Germania con il famosissimo tenore Giacomo Aragall. Collabora da cinque anni con il Coro

Lirico della Provincia di Potenza con cui svolge varie opere e serate concertistiche in svariate regioni d’Italia (Basilicata, Puglia, Molise, Calabria, Campania, Lazio) ha partecipato ad alcuni Concorsi Lirici Internazionali, vincitrice del Concorso Città di Eboli (2011). Di ritorno da questa esperienza tedesca, la soprano Caputi ha riferito: “"Per me è stata un'esperienza indimenticabile potermi esibire davanti un pubblico d'eccezione (presenti alte autorità politiche e militari) in una sala così importante e gremita da circa 500 persone tutte rigorosamente invitate dal Console Italiano per questo Concerto di Natale. Massima ospitalità, vitto e alloggio, un camerino a mia completa disposizione dotato di tutti i comfort e circondata da veri professionisti (tecnico suono, luci, etc..). Mi è stata data quest'occasione dopo aver frequentato nel mese di ottobre scorso un master a Tubingen con il famosissimo tenore spagnolo Aragall con cui dovrei avviare nel 2012 altre iniziative importanti tra Barcellona e Vienna. Sono subito piaciuta e mi hanno offerto di esibirmi a Tubingen a fine corso e poi ottenere questo concerto a Stoccarda. Penso che sia stata una bella soddisfazione ottenere subito delle gratificazioni così importanti soltanto a due mesi dal Diploma di Conservatorio. Per assurdo mi sta risultando più facile ottenere gratificazioni e interesse all'estero che nella mia Regione. Sto valutando già altre offerte tra cui anche quella di poter insegnare in un'Accademia lì a Tubingen ma naturalmente non è facile prendere certe decisioni e poi comunque dovrei innanzitutto imparare la lingua. Qui in Italia ma, in particolare nella nostra Regione, mi sta risultando molto più difficile emergere, le occasioni sono poche e il più delle volte come al solito prevale la solita "raccomandazione" e molto meno il "merito e la bravura". Ma comunque mai disperare! Ho frequentanto svariati master anche in Italia e mi accingerò a fare delle audizioni anche in Italia. Il problema è sempre il

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solito: la continua fuga e la mancata valorizzazione dei nostri talenti, non riusciamo assolutamente a valorizzare la cultura nei nostri paesi, prevalgono sempre le stesse logiche e l'arretratezza culturale delle nostre zone. Basti pensare ad esempio che l'unica esibizione effettuata nel 2011 nel mio paese nel giorno di San Donato non è stato certo merito delle nostre istituzioni o associazioni ma sono stata chiamata dall'Associazione Bandistica di Rionero che doveva esibirsi quella sera. Vabbè torniamo al Concerto....ripeto è stata un'esperienza emozionante ma senza particolari paure. In genere preparo sempre in modo meticoloso e professionale i miei concerti e mi sento sempre abbastanza sicura di me stessa, con quel piglio di adrenalina al punto giusto che serve a tenerti nella giusta tensione. Naturalmente i momenti di gioia maggiori alla fine del concerto con i continui applausi e richieste di bis. In particolare il momento più emozionante durante l'Aria in lingua originale tedesca "La Regina della Notte" di Mozart per la quale i tedeschi ne vanno matti. Lì sono stata costretta ad uscire per ben due volte sul palco poichè gli applausi sono continuati per alcuni interminabili minuti, un momento davvero indimenticabile. Poi chiaramente alla fine del concerto c'è stato il buffett e lì la gente e le autorità che si avvicinavano a congratularsi e a chiedere chi fossi e da dove venissi, con la speranza da parte loro di potermi rivedere al più presto. Ora pensiamo al nuovo anno che inizierò con alcuni concerti nel mese di gennaio tra cui il Concerto dell'Epifania di Martina Franca (Ta) dello 6 gennaio." Lorenzo Zolfo La foto ritrae la soprano Elisa Caputi di Ripacandida con altri componenti. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Una porzione del Vulture diventa «terra di gemelli»

Siamo una delle regioni italiane con le culle più vuote. Lo dicono le statistiche. Ma c’è un angolo della Basilicata che va in controtendenza, dove da anni si assiste a un fenomeno di parti gemellari che meriterebbe un approfondimento anche in chiave scientifica: si tratta di una vasta fascia collinare e montana, a sud della Fiumara di Atella, nel Potentino. Il luogo, nel quale - quasi da sempre - le culle sono più ricche e multiple, comprende località comprese nei comuni di Atella e di San Fele. Qui ci sono parti «bi» e «trigemellari»: Sant’Ilario, Casale di Sotto, Serra Sant’Ilario, Masseria Insalata e Cecci. Il caso viene segnalato dal giornalista Benedetto Carlucci, attento osservatore delle dinamiche sociali del Vulture Melfese, che ha svolto una ricerca accurata nella zona lucana natalmente ultra-feconda, censendo demograficamente i ceppi familiari sensibili nelle famiglie Carriero, Colangelo, De Carlo, Mecca, Rinaldi, Vaccaro e Zaccagnino. Si tratta di nuclei familiari, fa notare Carlucci, etnicamente ed anagraficamente di origini aviglianesi. Ma da dove deriva il fenomeno dei parti gemellari? Interpellato da Carlucci, il primario emerito ostetrico-ginecologo dell’Ospedale civile «S. Giovanni di Dio» di Melfi, Giuseppe Padula, spiega che, statisticamente, in almeno l’80% dei casi si è trattato – nei decenni scorsi – di famiglie tradizionalmente plurigemellari. Abitanti in borgate isolate e ristrette, nelle quali frequenti saranno certamente stati i matrimoni endogamici (dette, anche,

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nozze tra consanguinei). E non sempre, di economia domestica florida o, anche soltanto, sufficiente. Secondo Padula, la selezione e la concentrazione delle nascite gemellari è stata favorita dalle nozze – nel passato della civiltà contadina – spesso tra soggetti ad alta consanguineità. Tuttavia, i genitori hanno tirato su questa «ricca» figliolanza con affetto, laboriosità e decoro. «Diciamo anche - aggiunge Carlucci - che di fronte a questi parti plurimi, la filosofia familiare ed i valori culturali di origine aviglianese, atellana e sanfelese, considerando correttamente questi eventi «dono di Dio», hanno dato il meglio di sé per tirar su amorevolmente queste nidiade di figli. Che hanno finito anche per «emigrare» un po’ dovunque nella Penisola. Ed, anche, durante la grande emigrazione otto-novecentesca in continenti lontani. Oggi, divenuti adulti, ed, a loro volta, spesso genitori di altri nipoti gemelli». A rappresentare simbolicamente questo nutrito gruppo di nuclei con gemelli ci pensa la famiglia Colangelo. Carlucci ricorda la loro storia e, in particolare, quella di Maria che partorì tre gemelli il 22 settembre del 1973 nell’ospedale San Carlo di Potenza. Una storia che fu raccontata anche dal giornalista Rai Mario Trufelli nel corso del notiziario «Corriere della Basilicata». «Si pensò, allora - dice Carlucci - che l’evento pluri-natale fosse stato un caso isolato in Basilicata. Ma la storia era più estesa e singolare». (Massimo Brancati – La Gazzetta del Mezzogiorno) :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

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