UNACMA Life - Aprile 2016

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APRILE 2016 www.unacma.it I.P. CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDINAGGIO I.P CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDIN N N N N NA A A A A AGGIO Perché è importante essere in tanti Unacma ROC e corsi Inail: la strada da percorrere Interviste a Marco Acerbi, FederUnacoma e Liliana Carraro, responsabile marchio AC Evoluzione reti distributive: anche la politica dirige le operazioni? Il presidente Roberto Rinaldin a Bruxelles: Il presidente Roberto Rinaldin a Bruxelles: interagire prima per non subire! interagire prima per non subire!

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APRILE 2016 www.unacma.it

I.P.

ASSOCIATI AD !

CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDINAGGIO

I.P

CONCESSIONARI | RICAMBISTI | OFFICINE | AGRICOLTURA | GIARDINNNNNNAAAAAAGGIO

▸ Perché è importante essere in tanti

▸ Unacma ROC e corsi Inail: la strada da percorrere

▸ Interviste a Marco Acerbi, FederUnacoma e Liliana Carraro, responsabile marchio AC

▸ Evoluzione reti distributive: anche la politica dirige le operazioni?

Il presidente Roberto Rinaldin a Bruxelles: Il presidente Roberto Rinaldin a Bruxelles: interagire prima per non subire!interagire prima per non subire!

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Unione Nazionale Commercianti Macchine AgricoleVia Spinoza, 28 - 00137 RomaTel. 06.87420010 - Fax 06.82083007www.unacma.it - E-mail: [email protected]

E D I T O R I A L E

PERCHÉ È IMPORTANTE ESSERE IN TANTI Cari colleghi, devo dire che la cosa che mi riesce più diffi cile nel ruo-lo di rappresentanza della catego-ria dei commercianti di macchi-ne agricole, nonostante i molti gol messi a segno in questi anni, è la difesa dei nostri diritti e dei nostri interessi. Stiamo battagliando su più fronti contemporaneamente, e ci troviamo a discutere con le solite categorie della fi liera a cui apparte-niamo, quindi costruttori, clienti fi -nali, contoterzisti, istituzioni priva-te e pubbliche. Per perseguire un obiettivo di in-teresse per la nostra categoria pur-troppo non contano solo gli ideali, la giustizia, l’etica… conta il peso politico, il numero di persone e il giro d’aff ari che rappresenti. Os-servando quello che succede, sem-bra che si ascolti solo chi fa la voce grossa, indipendentemente da ciò che si dice… è allora pensiamo a dotarci di una voce grossa! Come si fa? Semplice, è la somma della voce di tutti noi, e vien da sé che più sia-mo, più gridiamo, più ci ascoltano. Per la verità, con alcuni ambiti isti-tuzionali e tecnici come Inail, per esempio, troviamo notevoli con-vergenze, poiché le nostre posi-zioni sono quasi sempre oggettive, molto diffi cili da contestare, e il la-voro scorre veloce e «sano». Altri soggetti della fi liera, invece, tendo-no ad aggrapparsi a ideali stram-bi, a volte comici, per far passare le loro posizioni, solo ed esclusiva-mente usando la tecnica della vo-ce grossa, contro i più elementari principi etici, salutari e di decenza sociale. Vi assicuro che la nostra associazio-ne guadagna continuamente con-senso e viene invitata a tutti i tavo-li decisionali; siamo, quindi, quasi sempre coinvolti nelle discussioni

dei temi che ci riguardano, ma in-fl uire e condizionare le decisioni é un’altra partita.

L’UNIONE FA LA FORZALa forza viene dalla base, sia come quantità, che come idee, compe-tenza, professionalità. Siamo cer-ti di avere tra gli associati aziende sicuramente tra le più rappresenta-tive del settore della distribuzione delle macchine agricole in Italia, ma ritengo altresì fondamentale avere l’appoggio di tutti, anche del-le realtà più piccole. Certamente conta molto il fattura-to che rappresentiamo, ma conta anche il numero delle persone che rappresentiamo. A testimonianza della bontà del-le nostre iniziative e idee c’è l’auto-revolezza che Unacma ha guada-gnato all’interno del Climmar, la potente associazione che riunisce

i concessionari europei, alla qua-le orgogliosamente apparteniamo e con la quale operiamo politica-mente presso l’Unione europea, a Bruxelles. È quello il vero luogo dove vengono prese le importanti decisioni che ci riguardano. Non a caso l’Italia è lo Stato che ospiterà il congresso Climmar 2016, scelta tra 17 Paesi europei, in un momen-to così delicato dal punto di vista economico-sociale, e dove saranno assunte alcune posizioni politiche strategiche per il nostro futuro. Mi piacerebbe sperare che questo appello fosse foriero di una ventata di nuovi associati, ma so che il me-todo più effi care è solo il passapa-rola. Molti di voi che state leggendo questo editoriale siete già associati, e solo voi avete la capacità di convin-cere il vostro collega confi nante con le motivazioni più serie, consapevoli che tutti assieme possiamo ottenere grandi risultati infl uendo sulle deci-sioni. Da soli, rimanendo chiusi nel nostro piccolo mondo, potremmo solo su-birle. Condividete gente, condividete!

• Roberto RinaldinPresidente Unacma

«Per infl uire e condizio-nare le decisioni serve l’appoggio di tutti. Più siamo, più gridiamo, più ci ascoltano»

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U N A C M A F O R M A Z I O N E

CORSI LA STRADA DA PERCORRERE!

In meno di un anno sono state for-mate oltre 150 persone al primo cor-so sulla sicurezza delle macchine agricole e più di 80 al corso sulla si-curezza delle offi cine.Abbiamo obiettivi ambiziosi e rite-niamo che entro il 2016 saranno nominate già le prime 100 offi ci-ne Unacma ROC (Rete di Offi cine Certifi cate) e nel 2017 completere-mo l’obiettivo di 180 offi cine. Ricordiamo che entro il 31 dicembre 2017 bisognerà eff ettuare le prime revisioni sui trattori immatricolati prima del 1973.

UN NETWORK DI LEVATURA EUROPEAA tutti coloro che avranno eff ettuato la prima parte del percorso che pre-vede i moduli 1, 2 e 10 (vedi Unac-ma Life dicembre 2015) e che faran-no richiesta di diventare Unacma ROC, sarà inviata una check-list per verifi care che si rientri nelle carat-teristiche richieste alle offi cine del Network. Solo se ci sarà il consenso del richiedente, Unacma provvederà a far certifi care l’offi cina da un ente certifi catore di rilevanza mondiale. La visita del certifi catore presso le aziende aspiranti a diventare Unac-ma ROC sarà eff ettuata previo ap-puntamento, e in tale occasione sarà verifi cato se si risponde a tutte le ca-

ratteristiche sulla sicurezza ed etiche richieste. Solo allora, con il rilascio di questa ulteriore certifi cazione, ci si potrà fregiare del marchio.

Stiamo predisponendo tutta la car-tellonistica e la modulistica che sarà concessa alle offi cine Unacma ROC.

Inoltre, è in fase di defi nizione con un’importante compagnia assicu-ratrice una polizza di responsabilità civile che metta al riparo da eventuali risarcimenti richiesti da Inail a segui-to di interventi certifi cati e causati da danni involontariamente cagionati a terzi per morte, lesioni personali e danneggiamenti a beni e cose. L’impegno sarà almeno triennale e, oltre ai corsi facoltativi che aggiun-geranno «stelle» al proprio curricu-lum formativo, bisognerà seguire, ove previsti, dei corsi di aggiorna-mento. Si potrà essere soggetti a suc-cessive visite casuali alle offi cine da parte dei certifi catori, per controlla-

Proseguono con successo i corsi di formazione certifi cati sulla sicurezza delle macchine agricole per conseguire la qualifi cazione aziendale Unacma ROC

re che gli standard prefi ssati venga-no mantenuti.A tutto questo si aggiungerà una se-rie di protocolli d’intesa tra la nostra associazione e le associazioni di ca-tegoria degli agricoltori e dei con-toterzisti e un’adeguata campagna informativa per dare risalto all’uni-co grande Network del settore delle macchine agricole. Le offi cine Unacma ROC, come ca-pita già per importanti reti del set-tore automotive, saranno richieste e cercate dagli utenti più preparati e consapevoli dei rischi che si cor-rono.Poiché non riusciremo ad organiz-zare corsi in tutte le regioni e poiché per ognuno di questi è previsto un numero minimo (20) e un numero massimo di partecipanti (24) è in-dispensabile che coloro che inten-dono partecipare, anche con tempi-stiche più ampie, ce lo facciano sa-pere e ci mandino, per fax o e mail, una pre-iscrizione non impegnativa. Questo ci consentirà di capire dove realizzare i prossimi corsi (che altri-menti si concentreranno su Bologna e Roma) e di avvertire in tempo gli interessati.La nostra segreteria è sempre a di-sposizione per fornire le informa-zioni necessarie, tel. 06.87420010, [email protected]. •

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INTERVISTA A MARCO ACERBI, RESPONSABILE EVENTI DI FEDERUNACOMASpesso la nostra associazione collabora con Feder-Unacoma in occasione di eventi e di incontri sulle nuovi leggi che riguardano il settore delle macchine agricole e, sempre grazie a FederUnacoma, riuscia-mo a ottenere spazi prestigiosi per le attività della nostra associazione in occasione di fi ere come Eima e Agrilevante. Eima è in continuo rapporto con gli enti fi era in varie parti del mondo e direttamente ha organizzato fi ere dall’India agli Emirati Arabi. Abbiamo chiesto quindi un contributo al diretto re-sponsabile eventi di FederUnacoma, il dr. Marco Acerbi, che, tra viaggi in Cina, in Argentina e in Ita-lia, ci ha concesso un’intervista esclusiva. Le fi ere in cui vengono esposte le macchine agrico-le continuano, dopo la crisi del 2008-2009, a mie-tere successi, in controtendenza rispetto ad altri settori (vedi au-tomotive, edilizia ecc). Quale ri-tiene sia il motivo di questi suc-cessi?Per prima cosa la peculiarità del settore primario, che se confron-tato con gli altri registra trend di crescita o di calo molto più conte-nuti. In secondo luogo la necessi-tà da parte degli agricoltori di ve-dere le macchine e le attrezzature e potersi confrontare direttamen-te con i costruttori o con i rivendi-tori soprattutto su tematiche tec-niche.

Sappiamo che il vostro presidente Massimo Gol-doni ha preso importanti posizioni nei confronti di Bologna Fiere. Se l’Ente bolognese non prenderà immediate so-luzioni per la costruzione di nuovi padiglioni Fe-derUnacoma minaccia di «trasferire» l’Eima nel 2018. Come stanno realmente le cose?Esattamente come in più occasioni ha precisato il presidente Goldoni (vedi articoli sul sito www.unac-ma.it, ndr). Vi vediamo impegnati a rafforzare eventi come Fieragricola di Verona, Agrilevante a Bari e prossi-mamente anche la Fiera di Foggia, quale spirito vi anima in queste iniziative?Come Federazioni riteniamo molto importante tro-vare forme di collaborazione con le fi ere di settore in Italia per favorire la divulgazione della meccaniz-zazione agricola.

Come giudica la diffusione di così tante fi ere locali di macchine agricole? Da Savigliano a Faenza, da Longarone a Santa Lucia di Piave e poi giù giù con il Madonnino, Bastia Umbra, Campoverde di Lati-na, Lanciano fi no alle Isole. Pensa davvero che ab-biano ancora un senso a livello locale?Sono convinto di sì, c’è infatti un bisogno estremo di informazione da parte degli utilizzatori fi nali sulle diverse tipologie di macchine e su quelle nuove. Lo dimostra il fatto che in tutte le manifestazioni c’è un costante aumento di visitatori.

Quale dovrebbe essere, secondo lei, il segreto del successo per una fi era locale?Domanda molto diffi cile, comunque credo che una chiave del successo debba riguardare una attenzio-ne costante alle esigenze degli espositori e a quel-

le dei visitatori e, quando possibile, seguire i loro suggerimenti. Infi ne sforzarsi per trovare sempre delle novità organizzative ed espositive.

E voi, per l’Eima 2016, quali sor-prese state mettendo in campo?La sorpresa principale riguarderà una attenzione maniacale alla in-ternazionalizzazione. Nella pros-sima edizione di Eima organizze-remo infatti, in collaborazione e con il contributo dei preposti or-gani della pubblica amministrazio-ne, l’incoming di moltissimi opera-

tori e giornalisti esteri provenienti da tutto il mondo, con i quali verranno organizzati incontri B2B con le aziende espositrici Come può un evento come l’Eima superare se stesso?Diventando la prima fi era al mondo per qualità di vi-sitatori esteri e Paesi di provenienza. Cosa avete previsto per favorire la partecipazio-ne di commercianti, offi cine e ricambisti all’Eima 2016?L’invio di biglietti d’ingresso gratuiti e la possibilità di usufruire di contributi per l’organizzazione di pul-lman.

Bene, ci vediamo quindi a novembre e in massa. Buon lavoro organizzativo.

• Cecilia Di MarioSegreteria organizzativa Unacma

F E D E R U N A C O M A

Marco Acerbi

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C A M PA G N A A S S O C I AT I VA 2 0 1 6

366 RAGIONI PER BATTERSI INSIEME AI COLLEGHI AL COSTO DI 1 CAFFÈ AL GIORNO

7 Associarsi è facile e l’investimento è relativa-mente basso.8 Abbiamo bisogno di raddoppiare gli asso-ciati per contare di più nella difesa dei tuoi in-teressi. 9 Un gruppo di associati dello stesso territorio può scambiarsi idee e condividere tematiche comuni, ma soprattutto può costituirsi in Acma regionale o provinciale e contare di più nelle decisioni strategiche nazionali.10 La forza derivante dal numero degli asso-ciati ci consente di affrontare con i costrutto-ri l’aumento dei margini per i concessionari e l’aumento delle tariffe di manodopera in ga-ranzia.11 Le quote associative ci occorrono per orga-nizzare i corsi e per partecipare a tutti i tavoli di lavoro dei Ministeri.12 La compilazione dei moduli (presenti sul sito) è indispensabile per farci comprendere la com-posizione statistica degli associati e per poter in-tervenire nelle esigenze delle singole categorie.

13 Svolgiamo un’attività sociale non solo con Mech@griJOBS e «Adotta una scuola» ma an-che con «Unacma per la vita» e il sostegno alle attività di «Salviamo il paesaggio».14 Quest’anno l’Italia organizzerà il Climmar Forum a Venezia. È la vera occasione, non solo per la giunta, di conoscere i colleghi europei e contribuire a defi nire le strategie d’azione pres-so la Comunità Europea. 15 Partecipiamo almeno 4 volte l’anno ad in-contri europei in seno al Climmar, l’associazione europea della nostra categoria.16 Le modalità di comunicazione dell’associazio-ne sono: la rivista Unacma Life, le e-mail, le new-sletter, il sito Internet, Facebook. Solo leggendo quello che viene divulgato ci si tiene aggiornati.... E altri 350 motivi che vi invitiamo a scopri-re giorno per giorno leggendo e partecipando.

1 Anche quest’anno il termine statutario per iscriversi è al 30 aprile 2016. 2 È stato reso operativo quello che era il pro-getto Unacma ROC e che è diventato una re-altà.3 Siamo presenti tutti i mesi sul territorio attra-verso incontri con i rivenditori, le fi ere locali e nazionali ed eventi come il TAO. 4 Stiamo creando all’interno di Camera e Se-nato le relazioni di lobbying per il sostegno al-le nostre iniziative.5 Negli anni passati abbiamo chiuso accordi e convenzioni che consentono agli imprendito-ri più avanzati di far diventare la propria azien-da un centro servizi per la sicurezza, per il rila-scio del patentino, di garantire i trattori usati.6 Stiamo chiudendo altre convenzioni di cui vi forniremo notizie nei prossimi mesi.

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U N A C M A E V E N T I

FERVONO I PREPARATIVI PER IL CLIMMAR FORUM 2016 Sopralluoghi, incontri e contratti per defi nire tutti gli aspetti relativi alla mega organizzazione dell’edi-zione 2016 dell’incontro tra i rap-presentanti dei rivenditori di mac-chine agricole europei che si svol-gerà a Venezia dal 20 al 23 ottobre. Il desiderio del nostro presidente, Roberto Rinaldin, è quello di dare un’immagine di alto livello della ca-pacità organizzativa dell’associazio-ne italiana e delle bellezze artistiche, monumentali, artigianali e gastro-nomiche dell’Italia.Il programma di massima dell’evento prevede:

GIOVEDÌ 20/10 Arrivo dei delegati, riu-nione dei presidenti, cena in albergo.

VENERDÌ 21/10Mattina e pomeriggio in-contri dei delegati in ses-sione comune e in gruppi di lavoro. Servizio di traduzione si-multanea in italiano, in-glese e tedesco.Coff ee break e pranzo in albergo per delegati e udi-tori.Gli accompagnatori visi-teranno Venezia, Murano e Burano con guide in ita-liano e inglese.Partenza di tutti i parte-cipanti per il Castello di Roncade e cena tipica.

SABATO 22/10Gli accompagnatori visiteranno Pa-dova (Basilica del Santo e la Cappel-la degli Scrovegni) e rientreranno per il pranzo in hotel. I delegati europei saranno impegna-ti nella mattinata dagli incontri isti-tuzionali. Sono stati invitati il mini-stro Maurizio Martina del Mipaaf, il presidente della Regione Veneto Lu-ca Zaia, il presidente di FederUna-coma, Massimo Goldoni, e altri im-portanti esponenti di associazioni e relatori di fama internazionale.

A questa fase sarà invitata tutta la stampa di settore, televisioni lo-cali e nazionali.Seguirà il pranzo per tutti in ho-tel e nel pomeriggio trasferimen-to a Venezia per visitare il Palazzo Ducale e Piazza San Marco. Alla sera, cena di gala con intratteni-mento presso il prestigioso Ca-sinò.

DOMENICA 23/10Partenze dei delegati e degli ospiti.La partecipazione, oltre ai dele-gati, dei membri del Consiglio direttivo Unacma e degli asso-ciati interessati sarà per noi, ol-tre che motivo di orgoglio, un’oc-casione per dare un segno di for-te compattezza promuovendo le straordinarie bellezze storiche e artistiche del nostro Paese. •

Roberto Rinaldin e Gianni Di Nardo a Venezia

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U N A C M A I N F O R M A

DRONI, ULTIMA FRONTIERA NELL’AGRICOLTURA DI PRECISIONE

È da un po’ che ne sentiamo parla-re ma, ora, dobbiamo cominciare a pensare veramente alla loro diff usio-ne e applicazione. E chi meglio del concessionario di macchine agrico-le potrà e dovrà avere il ruolo per la commercializzazione e assistenza di questi mezzi? I droni, nati per l’utilizzo in campo militare, stanno velocemente tro-vando spazio anche in campo agri-colo: come un trattore, infatti, tra-sporta in aria le diverse attrezzature che man mano il mercato richiederà di agganciare. Possono oggi sostitu-irsi o affi ancarsi ai satelliti per forni-re immagini, in quanto sono meno costosi ed eff ettuano rilievi a più alta risoluzione: la veduta di una coltura dall’alto fornisce una fotografi a dello stato sanitario delle piante, migliore che a occhio nudo. Ma soprattutto, grazie ai dispositivi con cui si pos-

sono equipaggiare i droni (termo-camere, fotocamere, sensori ecc.) si scattano immagini multispettrali e si catturano dati nello spettro dell’in-frarosso e in quello visibile, creando così una visione complessiva della coltura che mette in evidenza dif-ferenze tra piante in salute e piante stressate. Tutti i dati raccolti, infatti, vengono gestiti da appositi soft ware e, come per tutti i sistemi di agricol-tura di precisione, utilizzati ai fi ni di una gestione agronomica ottimale.Uno dei settori applicativi più pro-mettenti della tecnologia APR (Ae-romobile a Pilotaggio Remoto) è proprio l’agricoltura di precisione. Si tratta di un settore che si sta rivelan-do di grande interesse in Italia, sia per l’importanza del comparto agri-colo nell’economia del nostro Paese, sia per la relativa semplicità dell’uti-lizzo dei droni in aree agricole con-

siderate «critiche» perché disabita-te e prive di infrastrutture. In Italia, dove la morfologia dei campi è me-no estesa e più spezzettata, l’utilizzo dei droni rappresenterebbe un gran-de aiuto e consentirebbe di studiare azioni mirate in base al problema ri-levato e di ridurre gli sprechi e l’in-quinamento. In questo modo sono applicati solo dove, quando e quanto necessari alla massimizzazione del risultato che ci si prefi gge.I droni scendono in campo anche nella battaglia contro la Xylella e il punteruolo rosso. L’utilizzo di queste macchine volanti, dotate di sofi stica-ti sensori infrarossi e multispettrali, consente di conoscere meglio la diff u-sione del batterio che ha infettato gli ulivi secolari in Puglia e anche del co-leottero che sta distruggendo le palme in molte zone d’Italia. Le prime ricerche sono state presenta-te nell’ambito della conferenza «Dro-ni per l’agricoltura» alla rassegna «Ro-ma Drone Conference 2015-16», che si è svolta il 17 febbraio presso l’Audi-torium della Link Campus University di Roma. «Tutte le ricerche internazionali in-dicano l’agricoltura, in futuro, come uno dei settori di maggiore utilizzo dei droni, sia per il controllo dall’al-to delle colture che per interventi di precisione anche su singole piante», spiega Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference. «Pro-prio le emergenze possono mostrare l’effi cacia di questi mezzi per fornire dati aggiornati e per consentire de-cisioni adeguate agli agronomi, agli imprenditori agricoli e alle istituzio-ni. L’Italia si trova oggi in prima li-nea nello sviluppo di queste nuove soluzioni tecnologiche e potrà di-

Utilizzati per rilevamenti, distribuzione di sementi e fi tofarmaci, effi caci nella lotta a parassiti e patologie delle piante. A Roma una conferenza sulle prospettive e il ruolo che spetterà ai concessionari

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re la sua in un mercato che sta per esplodere a livello mondiale. L’arrivo del ˝drone-agricoltore˝ tra campi e fi lari è sempre più vicino».I droni creati appositamente per l’u-so agricolo, oltre che per la precisio-ne delle immagini e dei rilevamenti, sono progettati anche per la distri-buzione di materiali, come sementi e fi tofarmaci che sono applicati so-lo dove e quando necessari alla mas-simizzazione del risultato e hanno un’effi cienza che può coprire diversi ettari/ora. Possono essere applicati

alle colture in pieno campo e a quel-le arboree.Stanno infatti trovando applicazione in agricoltura anche nella lotta a pa-tologie e parassiti, come la perono-spora della vite e la piralide del mais, oltre naturalmente che per il con-trollo dello stato di salute delle col-ture, per il monitoraggio del livello di irrigazione e per la stima dell’ef-fetto dei fertilizzanti.Insomma, l’uso dei droni si sta sem-pre più diff ondendo in agricoltura, transitando da una fase di sviluppo

Il 24 febbraio scorso a San Giorgio Canavese (Torino) si è svolto un in-teressante incontro tra i rivenditori delle province di Novara, Vercelli, Biella e Torino Nord. In Piemonte esiste un’unica Acma nella provincia di Cuneo e le inizia-tive da questa promosse (in partico-lare la Fiera di Savigliano) non han-no mai interessato le aziende a Nord di Torino. Su iniziativa del signor Domenico Lasagna della ditta Agrinord, quin-di, abbiamo organizzato questo in-contro in cui si sono dibattuti ar-gomenti di grande attualità come i costi della manodopera e i rimbor-si delle case costruttrici e l’esigenza di cominciare a sviluppare le attivi-tà di servizi alla clientela come fonte di guadagno per la concessionaria. All’interno di queste fonti di reddi-

to si è presentata, per chi ancora non la conosceva, la garanzia sui tratto-ri usati e il prolungamento di garan-zia sul nuovo. Si è parlato poi delle ultimissime novità su patentino e revisione, con l’illustrazione dei ri-spettivi corsi di formazione Ancors e di quelli organizzati da Unacma e Inail per la formazione di rivendito-ri e riparatori di macchine agricole, forestali e per il giardinaggio. Si è, inoltre, sottolineato che i corsi atti-nenti ai temi delle verifi che oggetto della revisione delle macchine agri-cole costituiscono titolo per ottenere il riconoscimento di appartenenza alla rete Unacma ROC (Rete Offi ci-ne Certifi cate) e ai progetti Mech@griJOBS e «Adotta una scuola» che sostiene il rapporto alternanza scuo-la-lavoro nel partenariato con gli istituti scolastici del territorio.

tecnologico a una più applicativa e commerciale. Allo stesso tempo, però, non è pensabile che ogni agricolto-re acquisti un drone, ma che questo possa essere noleggiato attraverso una concessionaria evoluta o gestito da contoterzisti che off rono tale ser-vizio. Sull’UasYear Book (al sito www.uvs-info.com) è consultabile la clas-sifi cazione internazionale dei velivoli utilizzati per ora in agricoltura.

• Licia PasqualeConsulente eventi

ACMA NORD-OVEST:PROVE DI FUTURO

OBIETTIVI LUNGIMIRANTIMa gli obiettivi principali di questo incontro erano: la possibilità di co-stituire un’Acma territoriale per il Nord-Ovest (Torino Nord, Verba-nia, Novara, Vercelli, Biella, Val d’A-osta); la valutazione dell’idea di co-stituire un consorzio di concessio-nari che prenda in carico: revisione, corsi sulla sicurezza (in senso lato), corsi per i patentini, volture, aggior-namenti carte di circolazione, omo-logazioni ecc., prendendo esempio da altri territori per stabilire tariff e comuni di manodopera e per realiz-zare un’unica fi era territoriale su cui fare investimenti. Il promotore dell’iniziativa, Dome-nico Lasagna, e i suoi colleghi sono al lavoro e gli auguriamo di trovare le soluzioni quanto prima.Questa ci sembra la strada che tante altre aree italiane dovrebbero pren-dere per raff orzare il proprio ruolo sul territorio.

• La Redazione

Roberto Rinaldin, presidente Unacma

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U N A C M A I N F O R M A

UNA VISITA INCONSUETA IN CONCESSIONARIAIl 22 febbraio la concessionaria Pontina Trattori srl di Pontinia (Lati-na) ha vissuto una insolita mattina-ta venendo «invasa» da un gruppo singolare di visitatori. Una delega-zione di 24 giornalisti e agenti di vendita giapponesi ha visitato l’a-zienda tra gli sguardi meraviglia-ti dei dipendenti e della clientela. L’incontro è nato da un contatto casuale tra JTB- Europe (incentive and business tours) e la responsabile per le relazioni pubbliche dell’azienda. La richiesta di una visita da parte di questa singolare dele-gazione di operatori nipponici, reduci dalla Fiera Fima di Saragozza (Spagna), è stata subito accolta con curioso in-teresse da tutta la concessionaria che è tradizionalmente aperta e accogliente ad ogni visita esterna. L’evento è sta-to caratterizzato, sin dalle fasi preparatorie dell’incontro, da diversità culturali evidenti. La delegazione ha propo-sto un’agenda (per una visita della durata complessiva di 90 minuti!) dettagliatissima e ha posto numerose doman-de sulla storia, sull’organizzazione e sulla tipologia di at-tività svolte. Prima dell’arrivo, in mattinata, è pure giunta

una costernata telefonata da par-te dell’interprete, che porgeva le proprie scuse personali poiché la delegazione sarebbe arrivata con 15 minuti di ritardo a causa… del traffi co imprevisto. Durante la visi-ta i partecipanti si sono sofferma-ti sui singoli aspetti dell’attività di concessionaria (offi cina, ricambi, show room e attività di vendita). In

sala riunioni il titolare Luca Marchegiani, dopo una breve presentazione, ha risposto a un interminabile numero di domande sul funzionamento della concessionaria analiz-zando gli aspetti commerciali, fi nanziari e logistici dei va-ri processi. Tutti i dipendenti hanno avuto l’opportunità di interagire con i membri della delegazione anche con ef-fetti esilaranti dovuti alle diffi coltà linguistiche e alle diffe-renze culturali e comportamentali (saluti e tono di voce!). La visita si è conclusa con l’immancabile foto di gruppo e lo scambio di doni (modellino Same Cassani 40 vs bac-chette per riso). Un’altra visita simile con una delegazione cinese è prevista durante l’Eima (9-13 novembre) presso un importante collega dell’area bolognese.

M A R C H E G I A N I T R AT T O R I

IL PREZZO DELLE NOSTRE PRESTAZIONITutto preso dalle notizie pubblicate dagli «amici» di Fa-cebook, scopro questo cartello. Mi sembrava mol-to vicino alla tema-tica che affrontia-mo da tempo sul co-sto della manodope-ra nelle nostre offi ci-ne e quindi l’ho con-diviso. Nel cartello non si fa riferimento ad alcun settore merceologi-co e quindi è adatta-bile a tutti.La grande delusione è stata quando, nell’unico commento arrivato, c’e-ra scritto: «Vado da mio cugino!».

CLICCA SU «USATO»Sul nostro sito www.unacma.it, cliccando su «USATO» com-pare la pagina qui a fi anco ri-portata. Lo strumento è stato realizzato grazie all’accor-do tra Conform-gest Spa, la so-cietà che assie-me a Unacma ha creato la Ga-ranzia, e , il più importante si-to di vendita di macchine agricole usate. Nella no-stra pagina web sono riportate esclusivamente le macchine, pubblicate sul sito www.agriaffaires.it, che sono «dotate» della Garanzia A te sfruttarne tutte le potenzialità! G.D.N.

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U N A C M A E V E N T I

FATEVI RICONOSCERE!

Si sono da poco concluse alcune fi e-re della meccanizzazione agricola. Il periodo primaverile, peraltro, è pieno di iniziative di questo tipo, da Nord a Sud della nostra Penisola. È interessante segnalare come al-cuni dei nostri associati abbiano utilizzato la nostra nuova insegna identifi cativa. Un importante se-gno di riconoscimento che ga-rantisce serietà, qualità e profes-sionalità.

A Faenza (Ravenna) 14 associati e a Savigliano (Cuneo) 4 associati han-no esposto il nuovo cartello identifi -cativo degli associati Unacma.È la prima volta che realizziamo questo strumento, che mettiamo a disposizione di tutti gli associati. Basta richiederlo e noi provvedia-mo a spedirlo e a ritirarlo a mez-zo corriere. Ne abbiamo una certa quantità e consente agli associati di farsi riconoscere.

Siamo però convinti che l’iniziativa promossa alla Fiera di Santa Lucia di Piave (Treviso) di realizzare un uni-co stand per tutti gli associati, dove ognuno esponeva una sola macchi-na, sia quello a maggior eff etto.Oggi più che mai, con l’insedia-mento sul territorio del Network di Unacma ROC, dare riconoscibilità alla propria associazione di appar-tenenza diventa un biglietto da vi-sita vincente, soprattutto se poi col-legato anche alla cartellonistica di Unacma ROC. C.D.M.

Alle fi ere locali i nostri associati possono distinguersi con insegne identifi cative e stand unici migliorando la visibilità che diventa un biglietto da visita vincente

Esposizione di insegne identifi cative alla Fiera di Faenza e alla Fiera di Savigliano

Lo stand unico realizzato alla Fiera di Santa Lucia di Piave (Treviso)

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U N A C M A I N F O R M A

BREVIGLIERI ATTREZZATURE ACQUISITA DA B4 INVESTIMENTIIl cambio di proprietà della Brevi-glieri di Nogara (Verona), storico marchio del settore delle macchi-ne agricole, non giunge totalmente a sorpresa in quanto il mondo delle PMI (piccole e medie imprese) è da tempo in fermento per l’evoluzione globale del mercato che, anche in Ita-lia, sta coinvolgendo la rete industria-le nazionale per un passaggio, anche generazionale delicato e diffi cile. Il caso dell’imprenditrice Luciana Bre-viglieri, che da più di 24 anni ha di-rettamente gestito l’azienda veronese, leader del mercato non solo italiano delle attrezzature agricole, merita un approfondimento. «La vendita dell’azienda al fondo B4 Investimenti – ci dice Luciana Bre-viglieri – giunge nel momento che ho ritenuto più opportuno soprat-tutto perché si sono avverate le due condizioni che ho posto: il manteni-mento del sito produttivo di Noga-

ra e la continuità manageriale e oc-cupazionale. Con queste basi garan-tite ho preso questa decisione per il futuro dell’azienda e del marchio nel momento migliore anche per i ri-sultati espressi nei bilanci». «Come imprenditrice – prosegue Breviglie-ri – ho sempre ritenuto fondamen-tale che tutta l’azienda, dai manager agli operai, coltivasse e condividesse

una ˝cultura diff usa d’impresa˝ che preparasse tutti ai cambiamenti che, inevitabilmente, sono necessari in un settore che vede il ˝mercato˝ detta-re le regole del gioco e costringere le aziende a cambiare. Sono orgogliosa di quello che ho fatto e convinta che questo ˝passaggio˝ porterà la Brevi-glieri ad aff rontare il futuro nelle mi-gliori condizioni possibili. A.C.

Una macchina per la lavorazione del terreno dell’imprenditrice veronese Luciana Breviglieri

SI È SPENTO TOMMASO TOMMASI, DIRETTORE INTERAUTONEWSIl giornalista Tommaso Tommasi ci ha lasciato lo scorso mese di febbraio. Per molti del settore delle macchi-ne agricole questo nome dice poco, ma per me signifi ca invece molto e vi spiego il perché. Tommasi era il diret-tore di InterAutonews, il mensile pro-fessionale del mondo della distribu-zione delle auto. Una pubblicazione molto tecnica che tutti i dealer del settore leggono e conoscono con analisi e numeri det-tagliati sul mercato automobilistico, ricca soprattutto di articoli inerenti alla gestione concre-ta di una concessionaria. Quando ho conosciuto questa rivista, abbonandomi im-

mediatamente, ho apprezzato co-me essa fosse una fonte inestimabile di «ispirazione» dalla quale ho trat-to spunto per farne un’ «imitazione» modesta ma attendibile per il settore delle macchine agricole, dove manca-va da sempre una pubblicazione simi-lare che affrontasse gli stessi proble-mi, proiettati nel settore distributivo. Grazie quindi a Tommaso Tommasi e al suo giornale, mi sono avvicinato an-che ad Automotive Day di Quintegia

che molti concessionari hanno poi fre-quentato partecipando all’evento TAO. Ed è grazie anche a queste esperienze che è nata Unacma News divenuta poi nel 2013 Unacma life. A.C.

L U T T O N E L M O N D O D E L G I O R N A L I S M O

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U N A C M A S I C U R E Z Z A

REVISIONE SÌ, REVISIONE NO

L’ulteriore posticipazione dell’entra-ta in vigore della revisione obbliga-toria delle macchine agricole al 30 giugno 2016, diversamente da quan-to stabilito dal D.M. 20 maggio 2015, è la chiara dimostrazione che la lotta politica fra sostenitori della revisio-ne e contrari non si è assolutamente assopita né tantomeno conclusa.È signifi cativo che deputati appar-tenenti alla stessa maggioranza di Governo siano i promotori dello slittamento, nonostante la risoluzio-ne presentata dalla senatrice Gatti, esponente PD nella Commissione agricoltura del Senato, avesse impe-gnato il Governo a non procrastina-re ulteriormente l’attuazione della legge.Ancora più signifi cativa è la giusti-fi cazione che alcuni parlamenta-ri, fi rmatari dell’emendamento che ha consentito il rinvio della legge sulla revisione, ci hanno fornito su

espressa richiesta di Unacma. «È necessario rinviare l’entrata in vi-gore della legge sulla revisione delle macchine agricole, perché gli agri-coltori non dispongono delle risor-se economiche necessarie per ade-guarsi».L’auspicio è che in questi sei mesi tutti gli agricoltori vedano le pro-prie ricchezze moltiplicarsi improv-visamente, altrimenti non resta che confi dare in sostanziosi contributi pubblici.Se, però, per contributi si dovesse-ro intendere i soli 45 milioni di euro messi a disposizione da Inail, non si potrebbe certamente parlare di «so-stanziosi», quanto piuttosto di mo-desto contributo.

STIME E CRITERISulla base di una nostra empirica valutazione, questi denari consen-tirebbero l’acquisto di circa 1.000-1.500 trattori di medio/bassa poten-za a fronte degli oltre 300.000 che si stima compongano il primo gruppo di trattori da revisionare (immatri-colati prima del 31 dicembre 1973), e ammesso che i benefi ciari siano esclusivamente proprietari di simili macchine.Certamente se dovessero essere adottate la stesse procedure del ban-do FIPIT, per non parlare di quelle relative al bando ISI, sicuramente arriveremmo a non molto di più di 700-800 trattori, molti dei quali non certo in sostituzione di quelli obso-leti, ma ad esclusivo vantaggio dei soliti furbetti.A questo proposito, Unacma ha proposto di adottare una procedu-ra che veda quale primo parame-tro per la defi nizione della gradua-toria di ammissione al contributo l’appartenenza dei richiedenti al-la fascia di aziende a conduzio-ne familiare iscritte all’Inail che, stante i dati Istat del 2013, sono 1.366.358 delle 1.471.000 aziende in esercizio.Come secondo e fondamentale cri-terio di formazione della graduato-ria, la consistenza del contributo ri-chiesto. Ovvero avvantaggiare di più i soggetti che richiedono contributi di minore entità.

I VANTAGGI A giudizio di Unacma questa pro-cedura garantirebbe numerosi van-taggi a favore dell’intera fi liera, compresa l’Amministrazione pub-blica, nel fondamentale rispetto di tutte le condizioni imposte dall’U-nione europea per non incorrere nell’applicazione del de minimis. I vantaggi sarebbero:▸ la quasi certezza che il contribu-

Tra contrari e favorevoli, slitta ancora la legge che dovrebbe mettere a norma e in sicurezza oltre 300.000 macchine agricole

Rodolfo Catarzi

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È la nuova fi gura professionale del futuro che off re interessanti oppor-tunità di lavoro per i giovani. Lo scorso gennaio si è svolto a Bo-logna il primo convegno nazionale degli ITS (Istituti tecnici superiori) Meccatronici italiani per fare il pun-to sulla situazione e sulle prospettive di queste scuole di formazione ter-ziaria post-diploma. Queste nuove fi gure professionali che «dovrebbe-ro» interessare anche le reti distri-butive dei dealer italiani, off rono un’ ottima prospettiva di impiego a mol-ti giovani che, dopo il biennio di al-ternanza scuola-lavoro, possono già

essere pronti per entrare nel mondo industriale avendo già svolto le pri-me concrete esperienze in aziende del settore meccatronico. Infatti, le statistiche indicano che tra i sette ITS presenti in Italia nel-le regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Abruzzo, Umbria e Puglia, ben il 69,3% dei giovani che ne esce trova lavoro entro i primi sei mesi e l’80% entro l’anno.

ESPERIENZE IN CORSONello specifi co del settore delle macchine agricole gli ITS di Reggio Emilia e di Bari sono già da tempo

F O R M A Z I O N E

MECCATRONICI PER IL SETTORE MACCHINE AGRICOLE 4.0

to vada a sostegno dei soggetti che hanno eff ettiva necessità di miglio-rare il proprio parco macchine ob-soleto, sostituendole con macchine più sicure, più produttive e meno in-quinanti (in genere le piccole e pic-colissime aziende sono utilizzatrici del maggior numero di macchine antecedenti il 31 dicembre 1973); ▸ la non convenienza da parte del venditore e dell’acquirente a com-mettere illeciti. Il primo per garan-tirsi la vendita e il secondo per ot-tenere un maggiore contributo, at-tuando, peraltro, una concorrenza sleale nei confronti dei restanti col-leghi, visto che l’eventuale sovrap-

prezzo potrebbe determinare l’esclu-sione dalla graduatoria; ▸ la semplifi cazione della gestione da parte della Pubblica amministra-zione, che ne trarrebbe vantaggio dalla riduzione della documenta-zione necessaria e relativo controllo, quale, per esempio, l’eliminazione dei tre tradizionali preventivi e l’at-tenta verifi ca dei listini prezzi stan-te la sopra menzionata convenienza;▸ garantirebbe il contributo a un nu-mero consistentemente maggiore di richiedenti, e massifi cando i risulta-ti volti a ottenere una maggiore si-curezza in agricoltura, il migliora-mento della produttività e la ridu-

zione dell’inquinamento ambientale eliminando le macchine veramente obsolete.Per questo Unacma si aspetterebbe da parte delle associazioni di cate-goria degli agricoltori un sostanziale sostegno alla proposta, risponden-do pienamente alle esigenze espres-se nei tavoli di concertazione della norma sulla revisione, a dimostra-zione della loro reale necessità ed escludendo ogni loro diversa prete-stuosità.

• Rodolfo CatarziResponsabile progetto sicurezza

Unacma

in «collegamento» con le industrie costruttri-ci delle rispettive are-e di competenza e già decine di giovani sono stati assunti a tempo determinato. Durante le nostre ma-nifestazioni di Mech@griJob svoltesi all’Eima di Bologna nel 2014 e all’Agrilevante di Bari (2013-2015) abbiamo

incontrato numerose delegazioni di studenti e professori degli ITS per far loro conoscere il mondo della di-stribuzione agricola (dealer) e avvi-cinare entrambi alle opportunità di lavoro che si possono sviluppare in questo ambito. Giunti a questo punto, è compito anche di Unacma tenere vive que-ste iniziative che l’alternanza scuo-la-lavoro oggi impone, ormai co-me sistema operativo, nella nostra realtà. È quindi tempo che anche i dealer si orientino verso questi ca-nali di formazione per migliorare la professionalità dei loro collabora-tori. A.C.

ISTITUTI TECNICI MECCATRONICI IN ITALIA (ITS)ITS Meccatronica «Cuccovillo» (Bari)

ITS Maker - Emilia-Romagna (sede di Reggio Emilia)

ITS Meccatronica Lanciano (Chieti)

ITS Meccatronica «Malignani» (Udine)

ITS Meccatronico Vicenza

ITS Meccatronico Perugia

ITS Meccatronica Sesto S. Giovanni (Milano)

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C O R R E VA L ’ A N N O … 1 9 6 9

LUCIANO TONELLO, IL SEGRETO È SAPER DIVERSIFICARE

Dal favoloso Nord-Est dell’imprendi-toria italiana, ecco un’altra storia che ha impresso un segno positivo nel set-tore distributivo delle macchine agri-cole. Luciano Tonello sin da ragaz-zino vive nelle campagne della terra trevigiana e quando al fratello mag-giore Pierantonio, già meccanico del Consorzio agrario di Treviso, viene off erta la possibilità di aprire un’offi ci-na autorizzata a Col S. Martino (Tre-viso), Luciano non perde l’occasione, pur se diciassettenne, per imparare il mestiere di meccanico. Si parte con il marchio Bcs, la motofalciatrice ar-tefi ce della prima meccanizzazione di massa e così si crea il primo «giro di clientela» che sarà la base del suc-cesso della famiglia Tonello. Si arriva

così al 1973 con l’avvio dell’offi cina di Motta di Livenza (Treviso), dove si fa conoscere dalla nuova clientela e dai numerosi concorrenti che pullulano nella Marca Trevigiana. Nel 1979 ar-riverà l’opportunità di «vendere» an-che il trattore con il marchio Same. Sono anni di crescita ma anche di du-re battaglie commerciali con i colle-ghi (allora c’erano fi no a 7 ditte vendi-trici del marchio in una sola provin-cia) che limitano i giusti margini che dovrebbero premiare gli investimenti e gli sforzi imprenditoriali.

LA CRESCITAQui nasce la consapevolezza che oc-corre «diversifi care» fuori dal setto-re agricolo e così arrivano i carrel-li elevatori della Toyota. Nella pro-vincia veneta, ricca di fabbriche, c’è un mercato meno competitivo che punta sul servizio post-vendita mol-to richiesto e ben valutato. Si inve-ste, quindi, nel suo potenziamento. La missione aziendale rimane il ser-

vizio alla clientela e si pensa di far bene questo piuttosto che vendere a qualsiasi prezzo. Nel DNA della dit-ta Tonello, in particolare di Luciano, c’è sempre stata l’idea di creare siner-gie anche tra colleghi. Un’idea che si è cercato di concretizzare con l’espe-rimento di AgriGroup degli anni 90, rivelatosi però prematuro vista la forte individualità degli imprendito-ri del settore. Resterà comunque un buon «esperimento» utile a raff orza-re le idee per il futuro.

IL CAMBIO GENERAZIONALE L’arrivo in azienda dei due fi gli di Luciano, prima Federico (1998) poi Alberto (2004) conferma che la fa-miglia è unita, con una nuova ge-nerazione che guarda avanti con buone prospettive. L’azienda cresce consolidando il ramo agricolo (og-gi è concessionaria di tutti i marchi SDF) per la sinistra Piave della pro-vincia con l’apertura recente di una fi liale anche a Conegliano Veneto (TV), pur restando coerentemente salda la diversifi cazione storica che si espande ulteriormente nel settore delle macchine industriali con l’ac-quisizione di un’azienda speciali-stica nel vicino Pordenonese (mar-chio Yanmar). Inoltre, è in arrivo una nuova collaborazione con Vol-vo escavatori all’interno, però, della storica ditta Tonello. I giovani sono molto operativi ma Luciano mantie-ne ancora una forte presenza por-tando esperienza e determinazio-ne verso gli obiettivi che la famiglia si è prefi ssata. Ormai si è creato un Gruppo di quattro aziende con gio-vani imprenditori che si stanno divi-dendo i compiti di gestione sfruttan-do le rispettive attitudini. «L’unione farà la forza di tutti» questo è lo slo-gan del Gruppo Tonello. •

Dalla prima Bcs ai trattori passando dai carrelli elevatori puntando sul servizio post-vendita. Una storia di successo nel segno del rinnovamento

Luciano Tonello nel 1979 (a destra) Sotto da sinistra: Luciano e Pierantonio

con Alberto e Federico Tonello

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U N A C M A E D E A L E R

DA NORD A SUD, ECCO I PROBLEMI DEI CONCESSIONARI

In un panorama di mercato in for-te evoluzione e caratterizzato da un clima sempre più diffi cile, il riven-ditore di macchine agricole soff re ormai da lungo tempo, cercando di combattere un prolungato periodo di crisi che negli ultimi anni ha ri-dotto le vendite di tutte le tipolo-gie di macchine agricole, in primis i trattori. Una situazione che i dea-ler hanno dovuto fronteggiare con-cretamente ristrutturando e riorga-nizzando la gestione della propria azienda, rimettendosi in gioco con nuove idee, strategie e investimenti d’impresa ritenuti indispensabili per sopravvivere sul mercato. Dove a dettare le regole spesso è il costruttore che impone rigidi pro-grammi, spingendo verso una mag-gior concentrazione della rete distri-butiva. Ma non solo. È un campo di gioco diffi cile quello in cui si trova-no a operare ogni giorno i numero-si rivenditori di macchine agricole dislocati nella nostra Penisola do-ve le criticità non mancano. Per fa-re il punto della situazione e capire meglio quali sono i problemi che preoccupano maggiormente i con-cessionari ci siamo confrontati di-rettamente con loro. Abbiamo dato loro voce, sondandone gli umori e cercando di capire che cosa sta suc-cedendo nelle loro aziende. Molti

gli argomenti messi sul piatto: dalla riduzione della marginalità connes-sa alla crisi alla revisione, dalla fi de-lizzazione del cliente allo strategico ruolo del servizio assistenza. E anco-ra i meccanismi incerti dei Psr, l’u-sato come opportunità, la mancan-za di fi gure professionali competen-ti indispensabili nella gestione della tecnologia di macchine sempre più evolute.

DIFFICILE VENDERE TRATTORI OLTRE I 130 CV Un dato è certo e ineccepibile. La re-te italiana di rivenditori di macchine agricole soff re principalmente per la crisi di mercato che comporta l’e-rosione della marginalità e per l’in-certezza dei Psr ma anche per altre ragioni strettamente legate al terri-torio. Siamo partiti dal Nord, in pro-vincia di Verona, dove abbiamo in-contrato Ivanoe Mafessanti, che da-gli anni Cinquanta opera nel settore delle macchine agricole con grande passione e professionalità. Lamenta una leggera fl essione nel 2015 e non nasconde la sua preoccupazione per l’anno in corso. «Per noi è stata più critica la partenza di questo anno – riferisce Mafessanti – i problemi so-no connessi alla crisi di mercato e ai mancati fi nanziamenti che blocca-no tutto, gli agricoltori non investo-

no perché attendono i fondi dei Psr, inoltre, le aziende della nostra zona sono superdotate e prima di spende-re ci pensano bene». «Poi come sem-pre siamo legati ai costruttori – ag-giunge il rivenditore veronese – che impongono una programmazione con dei numeri diffi cili da rispettare e il magazzino diventa pesante; non sono anni rosei manca la liquidità e quindi soprattutto i trattori di alta potenza si vendono con molta, mol-ta calma».«Per questo abbiamo puntato sui servizi e le attrezzature, inoltre an-che l’usato può essere un’opportuni-tà ma funziona solo fi no ai 100-130 CV. Il grosso problema resta sul-le macchine di elevata potenza che vendiamo con grande diffi coltà a contoterzisti, facciamo qualche per-muta ma poi ci ritroviamo altro usa-to in corpo di diffi cile gestione e sia-mo da capo».

I PSR FRENANO GLI INVESTIMENTIEnrico Reni, è il nostro interlocuto-re dalla provincia di Bologna. Com-mercializza diversi marchi di trattori oltre a una vasta gamma di attrezza-ture. «Dopo un ottimo 2015 – dice Reni – stiamo ora accusando un ca-lo anche per colpa dei Psr che non sono chiari. Ritengo che se i bandi

Erosione della redditi-vità, Psr che frenano le vendite, gestione del credito sono alcune delle criticità che preoccupano i dealer. Che vedono il futuro con cauto ottimismo

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fossero gestiti con più sollecitudine e chiarezza non creerebbero false aspettative ai clienti che non sono in condizione di accedervi e si propor-rebbero sul mercato senza fermare le nostre vendite. Penso, inoltre, che se si potesse tra-sformare il Psr in una quota sulla produzione e sulla qualità del pro-dotto da dare ai clienti in base al-la produzione, si eviterebbero tut-te queste problematiche». Secondo Reni altri problemi sono collegati all’andamento del mercato e sono in parte irrisolvibili. «Il prezzo dei cereali non copre i co-sti di produzione e quindi i clienti non hanno redditività – spiega – bi-sognerebbe cercare di far capire che con un mercato così globalizzato, con il mancato aumento dei cereali e l’esclusione del mercato russo per cereali e frutta, è necessario eff ettua-re lavorazioni superfi ciali con semi-ne in minima lavorazione. Anche se questa tipologia di lavora-zione potrebbe comportare resa di produzione appena inferiore, con il risparmio derivante dal costo/ettaro avrà un’incidenza irrisoria». Certo per battere la crisi occorre mettere in campo strategie. «Il re-parto assistenza e l’usato sono mol-to importanti – conclude Reni – noi attualmente stiamo lavorando con sistemi a controllo remoto, ap-parecchiature elettroniche compu-terizzate montate sulle macchine che ci permettono di controllarle a distanza e perdere meno tempo, fa-cendo ripartire prima il cliente».

RIDUZIONE DELLA MARGINALITÀ Proseguiamo il nostro viaggio nel-l’entroterra pugliese, verso Foggia do-ve opera Tullio Capobianco, che copre l’area del Tavoliere pugliese e del Molise. Anche per questa azienda il 2015 si è chiuso in fl essione. «Un calo che va contestualizzato nelle diffi cili condi-zioni di mercato che hanno imposto regole severe agli agricoltori costret-ti a fare i conti con il calo del 30% del prezzo del grano duro e il trend negativo del pomodoro legato alla

riduzione delle superfi ci investite. Prodotti trainanti per l’agricoltura del Sud il cui andamento negativo si rifl ette sull’economia e sugli agricol-tori», spiega Capobianco che analiz-za poi con estrema lucidità i proble-mi dei dealer che identifi ca in quat-tro punti cardine. «L’abbassamento della marginali-tà media del settore a fronte di un incremento dei costi per gli inve-stimenti è certamente il principa-le problema che ci troviamo ad af-frontare oggi – riferisce Capobianco – seguito dalla gestione del credito resa diffi cile dall’anomalo andamen-to stagionale e dalle diffi coltà di ac-cesso da parte degli agricoltori che sono così meno propensi agli inve-stimenti». «Anche l’usato – prosegue Capo-bianco – rappresenta un grosso pro-blema, abbiamo un parco macchine circolante molto vecchio e occorre una politica di incentivazione allo svecchiamento. Molte macchine e attrezzature sono obsolete di oltre 20 anni e non sono affi dabili, in questo senso un’opportunità è rappresenta-ta dalla revisione. Inoltre, mancano risorse per formare nuovi tecnici e fi gure professionali competenti».

PROSPETTIVE FUTUREDopo anni di fl essione e vendite ferme al palo le immatricolazio-ni tornano a crescere delinenando un’inversione di rotta che potrebbe giovare anche ai concessionari. In ogni caso, qualche cosa si sta muo-vendo anche per i dealer che colgo-no fl ebili ma incoraggianti segnali di ripresa. «Lo sblocco dei Psr è un importan-te strumento dei meccanismi di in-vestimento – conclude Capobian-co – gli agricoltori hanno voglia di investire, c’è un ritorno dei giovani nelle campagne, un aumento delle aziende condotte da donne e l’agro-alimentare resta un settore trainan-te riconosciuto nell’economia del Paese. Per questo sono cautamente ottimista, vedo il 2016 come un an-no di transizione in attesa dell’ago-gnata ripresa che dovrebbe arrivare nel 2017».

Anche Mafessanti sposa la line-a dell’ottimismo. «Diciamo che gli anni buoni sono fi niti – riferisce – è chiaro che il mercato non gira e in queste condizioni non si può andare avanti, ma vogliamo sperare in una ripresa e negli eff etti dei Psr che po-tranno iniettare la fi ducia che manca in questo momento». Non si sbilancia, invece, Enrico Reni che prudentemente dice di «proce-dere giorno per giorno». L.M.

I P R O TA G O N I S T I

Enrico Reni, Funo di Argelato (Bologna)

Tullio Capobianco, Foggia

Ivanoe Mafessanti, Nogarole Rocca (Verona)

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E V O L U Z I O N E R E T I D I S T R I B U T I V E

ANCHE LA POLITICA DIRIGE LE OPERAZIONI?

Il mercato 2015, con un rimbalzino di immatricolazioni (+1,4%) dopo la paurosa caduta degli anni prece-denti, non «cambia direzione» nel 2016 ma è contraddistinto da alcu-ne scosse di terremoto con segnali di «stress» che provengono dal mag-ma sotterraneo delle reti distributive italiane.Per evidenziare quello che potrebbe succedere a breve, si parte da quel-lo che è accaduto negli ultimi mesi e che è già emerso. Marco Mazza-ferri, business director New Holland Italia, è diventato national sales ma-nager del gruppo Agco Italia occu-pandosi in primis dei marchi Fendt e Valtra oltre che del progetto Har-vesting Agco.Questo passaggio rientrerebbe nel normale avvicendamento di ma-nager nel mercato nazionale sen-nonché è anche il frutto di alcune «tensioni» che sembrano essere na-te all’interno della New Holland Ita-lia. Il leader di mercato ha soff erto, in particolare nel 2015, di una nega-tiva performance di quote di mer-cato (-2,5%) ed è noto che cercasse una o più soluzioni di cambiamen-to nell’area della propria rete distri-butiva che da tempo manifestava al-cune criticità. È risaputo che la rete Cnh in Italia è composta, in parte si-gnifi cativa, dai grandi Cap (vedi ta-bella a pag. 18), strutture regionali o pluriregionali complesse, risultanti da accorpamenti territoriali gene-rati dalle problematiche fi nanziarie

che attraversano da anni molte real-tà del territorio. Inoltre, è affi anca-ta da una forte rete di grandi dealer privati che, dal 1991 in poi, era sta-ta scelta per uscire dalla grande cri-si della Federconsorzi che da decen-ni aveva in esclusiva il gruppo Fiat creando un vero monopolio (oltre il 50% di quota del mercato naziona-le). Questo abbinamento distributi-vo (pubblico/politico e privato) ha comunque funzionato, più o meno positivamente, fi no a che il merca-to italiano ha iniziato la sua grande «discesa» in termini di vendite (dal 2004).La rinascita organizzativa dei nuo-vi Consorzi italiani, con la regia del suo grande patron Coldiretti, ha ri-portato negli anni alla ribalta un’or-

ganizzazione consortile determina-ta a riprendersi saldamente il con-trollo anche della meccanizzazione agricola. Le diffi coltà sul territorio sono state parzialmente risolte con riorganizzazioni e accorpamenti maalcune importanti aree rimaneva-no ancora in forte diffi coltà. Con la conseguenza che anche il suo co-struttore di riferimento (New Hol-land soprattutto) dovendo confron-tarsi con il concorrente diretto più aggressivo (John Deere) e la sua po-litica dei grandi dealer, ha incomin-ciato a vedere in maniera sempre meno accondiscendente l’abbina-mento (storico) con i Cap non riu-scendo più di tanto a incidere in un cambiamento (organizzativo in pri-mis) di mentalità e professionalità di

Nell’intricato panora-ma della distribuzione delle macchine agrico-le c’è fermento con aria di novità

Intanto si riscrive la geografi a del potere dei Consorzi. Attualmente sono 32 i Cap in amministrazione ordinaria e di questi 27 hanno un Cda in cui la mag-gioranza è espressione della Coldiretti, 5 fanno capo alla Confagricoltura. A questi si aggiungono i Cap in liquidazione. I Consorzi agrari, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, sviluppato da 52 Consorzi provinciali o interprovinciali di cui 33 in gestione ordinaria e 19 in amministrazione controllata con autorizzazione all’esercizio provvisorio, per un totale di oltre 1.200 agenzie di vendita sul territorio nazionale, rappre-sentano una delle realtà più importanti della distribuzione di prodotti per il verde in Italia.

D A « I L S O L E 2 4 O R E »

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queste strutture consorziali. Di qui la ricerca continua, silente ma nota, di contatti commerciali con i grandi dealer privati del mercato per con-vincerli a entrare nell’organizzazione Cnh, ovviamente mettendo in forte tensione la propria rete distributi-va locale. Dai «retroscena» sembre-rebbe che una delle ultime «mosse» della New Holland fosse stata quel-la di «disdettare» il Consorzio agra-rio di Cremona a favore di un nuovo dealer privato. Da qui è partita una forte «reazione» politica della Coldi-retti (che ha ripreso il controllo nel cda cremonese) che, tramite i verti-ci del Cai (Consorzi agrari d’Italia) ha fortemente reagito minacciando di uscire da quel marchio (Cnh) an-

che con altri dealer/Cap della pro-pria organizzazione. Da qui è ini-ziato un periodo di forti scosse che, sempre secondo indiscrezioni, han-no provocato un piccolo terremoto organizzativo all’interno della New Holland Italia tra cui l’uscita di Maz-zaferri, e il contemporaneo, e anco-ra esistente, intervento manageriale di Carlo Lambro che ha ripreso nel-le proprie mani la gestione «ad inte-rim» dell’organizzazione in Italia, in attesa del sostituto. Ora, che un pre-sidente mondiale si occupi diretta-mente, e per un così lungo periodo, di un mercato nazionale, evidenzia la diffi coltà non solo organizzativa da parte di New Holland di gestire questo passaggio.

SE ATENE PIANGE, SPARTA NON RIDEMentre New Holland attraversa un pe-riodo «complicato» il suo diretto riva-le John Deere non ha meno problemi distributivi. La sua strategia mondia-le dei Grandi dealer, ormai applicata all’intero territorio italiano, ha per-messo la nascita di importanti realtà imprenditoriali, con fatturati ben oltre i 10 milioni di euro se non oltre i 20 milioni di euro, e soprattutto di gran-di estensioni territoriali con la nasci-ta di molte fi liali con investimenti sia strutturali che di personale. Ovvero impegni fi nanziari che hanno coin-volto almeno una decina di coraggio-si imprenditori per seguire una strada assai ambiziosa nei loro traguardi per-sonali ma fortissimamente voluta dal costruttore mandante. Quello che in questa strategia di John Deere era l’e-lemento chiave, ovvero che il merca-to si mantenesse a livelli di suffi cienza (oltre le 20.000 unita o più), purtroppo non si sta verifi cando. Se si aggiunge che alcune scelte manageriali sul ter-ritorio non si sono mostrate «fortu-nate» con conseguenti e relative per-dite di quote di mercato si defi nisce meglio lo scenario globale. Tra questi ultimi episodi, quello verifi catosi poi con la disdetta (precoce) di un noto dealer lodigiano a cui era stata affi data un’ampia area emiliana (dopo aver fat-to notevoli investimenti) ha purtrop-po confermato (dal punto di vista dei dealer ovviamente) un impatto molto negativo sulle scelte, ancora molto po-co equilibrate, nel rapporto tra Case mandanti e dealer. Il clima di nervo-sismo che si avverte tra gli addetti ai lavori è quindi la diretta conseguenza di un malessere generale.

TRA FATTI E RETROSCENADetto di queste situazioni stretta-mente legate ai due grandi prota-gonisti della competizione nel mer-cato delle macchine agricole, ecco un esempio di cosa sta succeden-do nell’area delle nuove nomine o dei possibili nuovi «movimenti/ru-mors» di mercato negli ultimi mesi.Umbria: New Holland revoca il man-dato allo storico partner Ricucci e lo affi da alla Maip di Perugia, ex John

RETE DEI CONSORZI AGRARI IN ITALIAE MARCHI DISTRIBUITI

CONSORZI PROVINCE MARCHIOTRATTRICI

CAP Emilia BO-FE-MO-RE-RA (parte) JD

CAP Parma PR-RE New Holland

CAP Ravenna RA-BO con CNH

CAP Adriatico MC-AN con CNH

CAP Cremona CR con CNH

CAP Friuli Venezia Giulia UD-PN-GO-TS JD

Consorzio agrario del Nordest BS-VR-MN-VI-PD-RO CNH

CAP Treviso e Belluno TV-BL CNH

CAP Piacenza PC -MI -Lodi Brianza-PV (parte) CNH

CAP Piemonte Orientale VC-AL-NO con SDF

CAP Piemonte Nord Ovest TO- CN-SV-IM con LANDINI

CAP Sardegna Tutte con JD (escluso SS)

CAP Siena e Firenze PI -FI CNH

CAP Perugia PG-TR Agco

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Deere, che sembrerebbe reagire nomi-nando due dealer per l’area suddivi-dendola tra i suoi concessionari limi-trofi (Pucci e Sgalla) con un notevole allargamento della loro tradizionale area di riferimento. Ulteriori rumors indicano anche un possibile contatto tra la ditta Ricucci e un marchio del gruppo SDF da cui proveniva.Emilia-Romagna: l’organizzazioneCnh è rappresentata chiaramen-te dal Cap di Ravenna e dal Cap di Piacenza. Il Cap di Parma, pure in

liquidazione, rappresenta il marchio New Holland (Case IH è recente-mente uscita abbinandosi a un dea-ler privato) anche su Reggio Emilia, dove il Cap locale è stato assorbito dal Cap dell’Emilia che rappresenta già il marchio John Deere su Bolo-gna, Ferrara e Modena. Dei due forti dealer Cnh privati re-stanti, uno (la ditta Bellentani a Mo-dena) è stato disdettato per motivi fi nanziari. Rimane (e in ottima sa-lute) il dealer storico della Romagna

(La Commerciale di Billi Giovanni) che, notizia recente, si occupa «mo-mentaneamente» anche della zo-na modenese. Insomma, una situa-zione distributiva complessa per il Gruppo leader nazionale tanto che si parlava, in assenza di nuovi im-prenditori locali, di riaprire addirit-tura una fi liale emiliana!

• Alberto CocchiConsulente e giornalista

settore macchine agricole

NUOVE NOMINE DEALER RETE ITALIA(OTTOBRE 2015-MARZO 2016) DATI: UNACMA REPORT

COSTRUT-TORE MARCHIO DITTA NUOVA

NOMINA INDIRIZZO AREA MANDATO

Sdf

Lamborghini Lugo (RA) Ravenna

Deutz-Fahr Agri Center di Turchi Fabio & C. Snc Lugo (RA) Ravenna

Deutz-Fahr F.lli Lonardi srl Gazzo Veronese (VR) Verona

Argo Tractors

McCormick Tonani Carlo San Cesareo (RM) Roma

McCormick Pardi snc Visignano Cascina (PI) Pisa-Livorno

McCormick Giffalini macch. agr. Tovo di Sant'Agata (SO) Sondrio

McCormick Bartolini Giuseppe di Bartolini Giovanni Gubbio (PG) Perugia

Landini Cagnazzo macchine Guagnano (LE) Lecce

Landini Fonzone group srl Montecalvo Irpino (AV) Avellino

Valpadana Fonzone group srl Montecalvo Irpino (AV) Avellino

Valpadana Agri 84 snc Sarzana (SP) La Spezia

Valpadana Sacco srl San Martino Alfi eri (AT) Asti

Valpadana Ferri Delio & C. Snc S. Pietro in Palazzi - Cecina (LI) Livorno

Valpadana Pentaelettra di Penta Raffaele Quarrata (PT) Pistoia

Valpadana Offi cine meccaniche di Montefusco M & C. Fisciano (SA) Avellino-Salerno

Valpadana Lampacrescia 2 srl Recanati ( MC) Macerata-Ancona-Fermo

Valpadana Visintini Renzo & C. snc Buttrio (UD) Udine

Valpadana Tuttomotori di Boccuto G. & C. Orgiano (VI) Vicenza

Valpadana Cirelli Valentino Roberto Sora (FR) Frosinone

AgcoValtra Agrifi eld – Viterbo

Valtra Palumbo motors – Foggia

John Deere John Deere Cap Emilia Castelnovo Sotto (RE) Provincia di Reggio Emilia

Provincia di Parma

Claas

Claas Agri - Moto srl Medolla (MO) Modena

Claas Marchegiani srl Pontinia (LT) Latina

Claas Agripegaso Group srl Termoli (CB) Campobasso-Chieti

Claas Agrinord SRL Caluso (TO) Torino (parte)-Biella (parte) Vercelli-Aosta

Kubota

Kubota M.A.M. srl – Partinico (Palermo)

Kubota Tarizzo Macchine Agricole – Valperga (Torino)

Kubota AP Tractors srl – Traversetolo (Parma)

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U N A C M A E C O S T R U T T O R I

ANTONIO CARRARO, CRESCE IL FATTURATO 2015 CON BUONE PROSPETTIVE PER IL FUTURO

Chiude il 2015 con un fatturato di 76 milioni e un EBITDA (l’uti-le prima degli interessi delle im-poste, delle tasse dei componen-ti straordinari, delle svalutazioni e degli ammortamenti) vicino al 10% segnando un aumento del 10% ri-spetto al fatturato 2014 e perfor-mance aziendali oltre le aspettati-ve. Si tratta di numeri ottenuti gra-zie a una buona annata di vendite caratterizzate dal lancio delle nuo-ve serie di trattori per l’agricoltu-ra specializzata, a un forte conso-lidamento della rete distributiva e al completamento della raziona-lizzazione della struttura dei costi aziendali. Grazie all’importante apporto di denaro (8 milioni di euro in 12 me-si) da parte della famiglia Antonio Carraro, l’azienda si appresta ad af-frontare con serenità un 2106 (in cui è previsto un ulteriore aumen-to del fatturato) con il lancio della nuova serie di trattori di alta gam-

ma a trasmissione continua desti-nati all’agricoltura di precisione e l’aumento delle vendite nei nuovi mercati emergenti (come Turchia, Marocco, Serbia e i Paesi dell’area balcanica).

INVESTIMENTI DIFFERENZIATISono diversi i fronti su cui si appre-sta ad intervenire l’azienda Antonio Carraro. Saranno avviati nuovi inve-stimenti che riguardano i vari repar-

Il lancio delle nuove serie per l’agricoltura specializzata, il consolidamento della rete distributiva e l’ottimizzazione dei costi aziendali riconfermano l’azienda padovana leader nel segmento dei trattori compatti

Serie Ergit 100 TRH

Serie Ergit 100 TGF

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INTERVISTA A LILIANA CARRARO, RESPONSABILE MARCHIOLeader storico nel settore dei trattori compatti, l’a-zienda Antonio Carraro dal 1960 è cresciuta nel segno dell’innovazione. Abbiamo interpellato Liliana Cararro, responsabile marchio, con la quale abbiamo parlato del consolidamento delle rete distributiva, delle strategie messe in campo a sostegno dei concessionari, di obiet-tivi aziendali e prospettive future.

La vostra azienda ha chiuso un ottimo 2015 grazie a importanti investimenti che hanno riguardato anche il consolidamento della vostra rete distributiva. Come è strutturata e in che modo è stata rafforzata?La nostra rete distributiva è composta da 110 concessio-nari italiani, 48 dealer (importatori stranieri) e da 4 fi liali commerciali di-slocate in Spagna, Francia, Turchia e Oceania. La rete si è arricchita di nuo-vi dealer soprattutto all’estero, in Tur-chia, Marocco, Serbia e nei Paesi Bal-canici dove l’agricoltura continua il suo trend positivo. In Italia è stata al-tresì rafforzata la nostra presenza in-crementando il numero di concessio-nari e defi nendo per ognuno la sua area di azione.

La tecnologia è il futuro dell’agricol-tura e richiede la presenza di tec-nici specializzati sempre più prepa-rati che non è facile trovare. Quali iniziative avete messo o metterete in campo a supporto dei dealer della vostra rete distribu-tiva?Continuiamo a rafforzare il know-how dei nostri dealer e concessionari con incontri periodici in cui li informia-mo sulle nostre novità, i nostri nuovi prodotti, i nostri programmi futuri. Condividere lo spirito innovativo è una forte spinta a credere in un brand. I rivenditori devono avere sempre qualcosa di nuovo da proporre alla clien-tela. Vendere trattori non è un mestiere semplice: oltre a competenza e professionalità bisogna possedere una

forte passione e un grande spirito di sacrifi cio. Il clien-te può essere disponibile il sabato, la domenica o all’o-rario di pranzo o cena e tu devi essere lì, con lui, conten-to di esserci e di potergli proporre il miglior trattore con un ottimo affare. In seguito, quando il cliente ti chiamerà per dirti che si è allentato un manicotto, dovrai trovarti sempre pronto e disponibile come il giorno in cui gli hai venduto il trattore. Questo per dire che nel nostro me-stiere non esiste il «mordi e fuggi» e la fi ducia che un de-aler riesce a crearsi nei confronti dei suoi clienti è tutto.

Quali sono i vostri principali obiettivi?Completare la gamma di trattori a trasmissione idrostati-

ca per l’agricoltura di precisione con i modelli articolati e con nuovi moto-ri; pressurizzare tutte le cabine; con-tinuare ad offrire a ogni cliente il suo trattore «su misura». Fatto appo-sta per lui. Inoltre, dal punto di vista commerciale, trovare nuovi sbocchi. Il mondo è grande…

In questo diffi cile contesto di merca-to, come vede il futuro?Non vedo la novità. Il nostro è un me-stiere diffi cile, come tutti i mestieri belli, importanti, basati sulla tecnolo-gia e la creatività dell’uomo. Dobbia-mo ritenerci fortunati: nel mondo ci sono tanti terreni ancora da solca-

re, campi da arare, praterie da falcia-re, frutti da raccogliere. Noi «trattoristi» dovremmo sen-tirci parte della «catena alimentare» perché alla fi ne, senza le macchine agricole, non si produce cibo. Quindi ci so-no le crisi: ora l’olio, domani la frutta, dopodomani il vino. Chi lo sa? Dobbiamo sempre inventarci nuovi clienti, nuo-ve nicchie, nuove opportunità. A margine di ciò c’è il da-to dell’agroalimentare italiano (+25%) che continua a farci ben sperare. D’altra parte noi italiani siamo dei fuoriclas-se: nel fare trattori, nel produrre l’agroalimentare di quali-tà… ma anche, a volte, nel farci del male. L.M.

L A V O C E D E L C O S T R U T T O R E

ti aziendali. In particolare, l’area Re-search & Development, da sempre punto di forza dell’azienda, vedrà l’introduzione di un nuovo sistema informatico per la progettazione; i reparti produttivi benefi ceranno dell’automazione di tutti i magazzi-ni e l’acquisto di nuove attrezzature per l’industrializzazione dei prodot-ti; l’area collaudo verrà potenziata con una nuova cabina-test per le ve-rifi che delle trasmissioni dei trattori.

Contestualmente, l’azienda si appre-sta ad intraprendere il percorso per la certifi cazione in ambito qualità e sicurezza.

TECNICI SPECIALIZZATI A SUPPORTO DEI DEALERE ancora altri investimenti riguar-dano il potenziamento dei reparti SAT/ricambi con l’introduzione di nuovi tecnici specializzati che si de-dicheranno al supporto dei dealer

della rete di vendita. Sul fronte delle risorse umane, è stato incrementato il numero di addetti che operano in azienda. A febbraio 2016 si registravano 340 addetti, numero destinato a salire nei mesi a venire grazie a un costan-te trend positivo della raccolta ordi-ni. Un insieme di strategie che con-corrono ad una maggiore competi-tività con l’obiettivo di conquistare nuovi mercati. •

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▸ Il 15 aprile termina il corso Inail di Torino che chiude la serie di corsi per l’ottenimento delle certifi cazioni Unacma ROC, propedeutiche alla revisione, e che saranno ripresi da settembre.

▸ Dal 27 aprile al 1° maggio saremo alla Fiera di Foggia, dove avremo uno stand istituzionale con FederUnacoma e Imamoter e realizzeremo i con-sueti incontri con gli studenti nell’ambito di Me-ch@griJOBS. In questa occasione si svolgerà an-che un’assemblea dei rivenditori del Centro-Sud Italia della quale daremo successiva comunica-zione.

▸ Il 18 maggio tutti al TAO – Tractor Agricultu-ral Observatory e all’Agrimotive Top Dealer Day, presso VeronaFiere e all’interno dell’Automotive Dealer Day. Agli iscritti ai due eventi Unacma sarà concesso l’ingresso gratuito per i tre giorni della manifestazione.

▸ Il 17 e il 18 giugno si svolgerà Enovitis in Cam-po a Corato (Bari) a cui Unacma ha concesso il pa-trocinio.

20162016CLIMMMMAARR

Centre de Liaison International des Marchands deMachines Agricoles et des Réperateurs

▸ Dal 20 al 23 ottobre, nella splendida cornice veneziana, si svolgerà il Climmar Forum 2016, as-semblea dei rivenditori di macchine agricole eu-ropee a cui prenderanno parte 17 delegazioni europee e importanti ospiti istituzionali. Per i con-cessionari italiani sarà un’occasione unica per in-contrare colleghi europei e per partecipare in di-retta alle relazioni di alto profi lo.

▸ Dal 9 al 13 novembre parteciperemo, in gran-de stile, all’Eima 2016. Abbiamo previsto, all’in-terno del nostro stand, spazi riservati ai workshop di Mech@griJOBS, un’isola informativa di Unac-ma ROC e spazi dedicati ai nostri partner. Il nostro stand, realizzato in collaborazione con FederUna-coma, sarà affi ancato a quello Inail.

Il 2016 è un anno pieno di impegni, non solo istituzionali (Ministeri, Inail e altro per defi nire revisione, destinazione dei 45 milioni di euro, ecc.), ma anche di eventi che prevedono una specifi ca presenza della nostra associazione.

FA!FA!PER RIVENDITORI E RIPARATORI

DI MACCHINE AGRICOLE E DA GIARDINAGGIO

CORSO

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SAME DEUTZ-FAHR CAMBIA IL MARCHIO IN SDFSame Deutz-Fahr ha annunciato il cambiamento del proprio marchio in SDF. Il nuovo marchio andrà a so-stituire l’attuale per tutte le attività corporate del gruppo a livello glo-bale. Il rinnovamento coinvolge an-che l’aspetto stilistico con una rivisi-tazione del tradizionale simbolo dei quattro elementi incrociati tra loro e il carattere tipografi co.

L’adozione del nuovo marchio, pur nella continuità espressiva con il precedente, risponde all’attuale struttura e dimensione del Gruppo: un elevato livello di internazionaliz-zazione sia dal punto di vista com-merciale sia per quanto riguarda gli stabilimenti produttivi, un portafo-glio di marchi che per qualità e com-plessità va oltre i due principali Deu-tz-Fahr e Same.«Il passaggio a SDF – spiega Lodo-vico Bussolati, amministratore de-legato SDF – rappresenta una scel-ta dovuta, logica conseguenza del processo di internazionalizzazione, di sviluppo della gamma prodotto e di differenziazione dei marchi che ha caratterizzato la nostra azienda in questi ultimi anni. Questa decisione consente al Gruppo di affrontare in modo più incisivo e coerente sia le at-tività corporate sia quelle legate alla promozione dei marchi commerciali».In occasione della presentazione del nuovo marchio alla stampa specializ-zata europea, tenutasi l’11 dicembre presso la sede centrale del Gruppo a Treviglio (Bergamo) alla presenza dei vicepresidenti SDF Aldo e Fran-cesco Carozza e dell’amministratore delegato SDF, Bussolati, è stata an-che inaugurata una nuova area espo-sitiva dedicata ai motori all’interno del Museo storico Same. L’esposizio-ne intende rendere omaggio all’inge-gno di Francesco Cassani, ingegne-re e fondatore dell’azienda assieme al fratello Eugenio, e ribadire l’im-

portanza della componente motore lungo tutta la storia dell’azienda: dai primi innovativi progetti negli anni 20 del secolo passato alla presenza nel nome stesso dell’azienda Same (Società Accomandita Motori Endo-termici), sino all’attuale FARMotion, motore progettato e prodotto da SDF per l’uso esclusivo su macchine agricole.

MARCO MAZZAFERRI È IL NUOVO DIRETTORE FENDT & VALTRA L’inizio del nuovo anno ha segnato un importante avvicendamento nel te-am di Agco Italia spa, presso la nuo-va sede di Breganze (Vicenza). Dal 1° febbraio 2016, infatti, Marco Mazza-ferri ha assunto la funzione di natio-nal sales manager Fendt & Valtra del-la fi liale italiana. Succede a Johann Planatscher, che, dopo più di 12 an-ni di servizio per Fendt italiana, lascia l’incarico per il raggiungimento dei termini pensionistici. In questo ruolo Marco Mazzaferri gestirà tutte le funzioni di direzio-ne vendite e marketing dei marchi Fendt, Valtra e Laverda e avrà la re-sponsabilità di pianifi care la strate-gia delle vendite, in modo da garan-

tire la crescita dei tre brand. In passato Mazzaferri ha ricoperto mol-teplici ruoli nel settore del-la meccanizza-zione agricola in New Hol-land. Ha inizia-

to la sua carriera nel 2000 come Marketing Specia-list nel Regno Unito, nel 2006 la-vora in Francia come responsabi-le marketing delle vendemmiatrici per l’Europa. Riceve la carica di bu-siness marketing manager nel 2009 per i trattori specializzati e cingola-ti, e nel 2010 direttore commerciale trattori Italia; da ultimo, business di-rector, guidando il team Italia e ge-stendo il mercato nazionale.

AL VIA LA MASCHIO ACADEMYÈ stata inaugurata Maschio Aca-demy, la nuova scuola di formazio-ne commerciale e tecnica di Maschio Gaspardo. Il programma formativo, rivolto sia al personale del Gruppo che ai concessionari, affronterà di-versi temi legati alla meccanizzazio-ne agricola: proiezioni sul mercato, tecniche di vendita, commercializza-zione del prodotto, ma anche aspet-ti pratici come manutenzione e assi-stenza al cliente.Maschio Academy è la scuola dove il Gruppo Maschio intende coltivare la passione per la conoscenza tecni-ca e commerciale delle attrezzature agricole, con lo scopo di accrescere la professionalità di collaboratori e dealer, per offrire all’utilizzatore fi -nale un servizio di alta qualità. Si trova a Campodarsego, a poca di-

stanza dalla storica sede di Maschio Gaspardo: si tratta di una facility che può essere allo stesso tempo aula e laboratorio, dotata di un’area ester-na per eseguire prove in campo del-le attrezzature. Il primo corso si è svolto in febbra-io e ha coinvolto i tecnici di oltre 50 concessionari: 4 giorni di aula e labo-ratorio dedicati alla manutenzione e alla riparazione di attrezzature per la lavorazione del terreno, semina e protezione delle culture. Il secondo sulle attrezzature per la protezione delle colture, sprayer portati, traina-ti e atomizzatori si è tenuto in mar-zo. I corsi proseguiranno anche nei prossimi mesi. Per informazioni, [email protected], mettendo in og-getto Maschio Academy. •

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Organizzata da FederUnacoma surl con la collaborazione di BolognaFiere Spa

Organized by FederUnacoma surl in collaboration with BolognaFiere Spa

FederUnacoma SurlItalia - 00159 Roma - Via Venafro, 5 - Tel. (+39) 06.432.981 - Fax (+39) [email protected]

L’agricoltura del futuro.L’agricoltura del futuro.

Tutto quello che puoi immaginare e’ quiTutto quello che puoi immaginare e’ quiThe agriculture of the future. Here’s everything you could imagineThe agriculture of the future. Here’s everything you could imagine

BolognaBologna 9 -139 -13 novembre/November novembre/November 20162016

EIMA INTERNATIONAL 2016EIMA INTERNATIONAL 2016Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il GiardinaggioEsposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio

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