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ANNO LXXXII N .23 1°DICEMBRE1958

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ANNO LXXXII N. 23 1° DICEMBRE 1958

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ILIBenemeriti Cooperatori 'e Cooperatrici

Nello scorso ottobre abbiamo vissuto giornate ricchedi profonde emozioni. Il mondo intero ha guardatoa Roma dimostrando all'evidenza quale sia oggi ilprestigio del Sommo Pontefice .

La successione pontificia non commosse soltantoil mondo cattolico, ma fu un avvenimento di por-tata universale : tutto il mondo civile parve di-menticare altri problemi vitali per attendere daRoma il nuovo Successore di Pietro .

Anche noi, Cooperatori carissimi, abbiamo vissutoore di grande cordoglio alla morte dell'incompa-rabile Pontefice Pio XII, e poi di preghiera e diimpaziente attesa ; ma eravamo certi che l'elezionedel Successore ci avrebbe ridonato la gioia, perchèla Fede ci assicurava che protagonista del Con-clave è sempre lo Spirito Santo .

Quando infatti ci fu concesso di conoscere il nomedel novello Papa, venerarne l'autorità divina,udirne il primo Radiomessaggio e soprattutto l'Al-locuzione dell'Incoronazione, nella pacale presen-tava se stesso come Buon Pastore, con quanta gioiane abbiamo ammirato la squisita paternità, la pro-fonda sapienza, l'opportunità e attualità del pro-gramma di azione pastorale! E quando abbiamocontemplato il nostro Padre e Pastore cinto deltriregno splendente di oro e di gemine, abbiamopensato alla Chiesa nel triplice stato di militantein terra, espiante nel Purgatorio, trionfante inParadiso ; ma ci è parso anche tanto bello pen-sare Giovanni XXIII cinto della triplice coronadella Pace, della Giustizia e della Carità, cheformano il programma del suo Pontificato e costi-tuiscono le tre esigenze fondamentali dell'umanità .

Ed ora v'invito a dare alla nostra esultanza uncontenuto d'incondizionata adesione di pensiero edi volontà al Vicario di Gesù Cristo, ripetendole parole che San Giovanni Bosco scrisse al PapaLeone XIII appena eletto : « Tutti prostrati eduniti in un cuor solo e in un'anima sola, vene-riamo, riconosciamo il Successore di S . Pietro,il Capo supremo della Chiesa, il Vicario di

ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI

ANNO LXXXII - N. 23

~ ~ VTO 1L-11 `i

TORINO, 1° DICEMBRE 1958

Gesù Cristo nell'augusta Persona di Vostra San-tità ; tutti i Salesiani, i Cooperatori e i fan-ciulli loro affidati, con affetto filiale offronofatiche, cure, sostanze e vita, sia in Europa sianelle missioni estere, qualora Vostra Santità giu-dichi di servirsi dell'opera loro» .Altro motivo di gioia per noi è il nome scelto .Ve lo spiego con una confidenza che vi faràpiacere . All'annuncio della elezione, mandai aSua Santità Giovanni XXIII questo telegramma :« Salesiani Figlie di Maria Ausiliatrice Coope-ratori Allievi Ex allievi esultanti plaudono novelloPontefice che assumendo nome Giovanni sarànostro visibile Padre e Protettore con San GiovanniBosco. Presentano e assicurano assoluta filialedevozione quotidiane fervorose preghiere » . Equale non fu la mia sorpresa quando seppi chequella stessa mattina Sua Santità aveva detto alnostro Confratello che lavora nella Segreteria diStato e poi confermato al nostro Procuratore Ge-nerale : <+ Non ultimo motivo del Nostro nuovonome Giovanni, è la Nostra devozione versoS. Giovanni Bosco! » . E realmente la devozionea Maria Ausiliatrice e a Don Bosco risale allasua prima giovinezza, come apprenderete dalle pa-gine che seguono.

Rallegriamocene tutti e ravviviamo la nostra de-vozione al Papa. Nello stemma del Santo Padrefigura la parola Ubbidienza . Questa parola laripetiamo noi oggi a S . S. Giovanni XXIII conla stessa fede, con lo stesso cuore con cui l'ha ri-petuta Don Bosco a Pio IX e a Leone XIII .Una ubbidienza fatta di amore, di quello stessoamore che palpita nelle nostre anime per Gesù,di cui il Papa è Vicario, e che ci rende pronti adare anche la vita per Colui che la fede ci favenerare e amare come « il dolce Cristo in terra » .

Vi porgo i migliori auguri per le prossime FesteNatalizie e per l'anno nuovo : la pace e la graziadi Nostro Signore regnino nelle nostre famiglie enei nostri cuori.

Vostro obbl.m o in G . C .Sac . RENATO ZIGGIOTTI

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L'Ausiliatrice Lo ha accompagnato

La sera del 28 ottobre, poco dopo l'avvenutaelezione di Sua Santità Giovanni XXIII, tuttala Famiglia Salesiana si raccolse nella Basilicadi Maria Ausiliatrice per il solenne Te Deum.

Sempre nella Basilica, dopo le preghiere dellasera, il Rettor Maggiore volle dare la tradizio-nale « Buona Notte » . Sottolineata l'esultanzacomune di tutti i cattolici per l'elezione delPapa, aggiungeva compiaciuto che la famigliadi Don Bosco aveva anche la gioia di salutarenel novello Papa un amico di casa, un devoto diMaria Ausiliatrice fin dalla fanciullezza, unodei più antichi lettori del Bollettino Salesianoe delle vite dei piccoli fiori di santità sbocciatinell'Oratorio di Valdocco, scritte da San Giovanni Bosco, un Benefattore e Padre che durantetutta la sua carriera, in Oriente come in Francia,come a Venezia, aveva dato alla famiglia sale-siana prove commoventi della Sua benevolenza .

Il Rettor Maggiore dava quindi lettura di unalunga lettera dell'allora Patriarca di Venezia .Vi si legge :

« Mi faccio premura, e reco a mio onore, diunire lo spirito mio alla esultanza della FamigliaSalesiana, a cui va l'ammirazione riconoscente diVenezia per il gran bene che quivi operano ifigli di Don Bosco Santo .

Amo prevenirla, Rev.mo Sig. Rettore, che saròlieto di associarmi, qui in Diocesi, alla celebrazionecittadina che si venisse a suo tempo predisponendo .

La Provvidenza ci concede di vedere con inostri occhi avvenimenti davvero straordinari,e di vivere ore di letizia spirituale e di conforto,che sono incoraggiamento al retto sentire ed alretto operare. A quindici giorni dalla glorifica-zione di un Papa venuto su da umile gente,

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" Ho sempre viva davanti agli occhi la cara immagine dell'Ausiliatrice che pendevadalle pareti della mia camera da letto" - ha affermato S . S . Giovanni XXIII

ecco l'esaltazione di un giovanetto del nostropopolo: il primo fiore dell'Oratorio Salesiano!

L'umile scrivente è cresciuto - si può dire -ed ha allargato gli orizzonti del suo spirito, dopodi essersi nutrito in famiglia delle Letture Cat-toliche ideate da Don Bosco a primo e più effi-cace complemento alla formazione religiosa ecivile del fanciullo : ed ha sempre viva davantiagli occhi la cara immagine dell'Ausiliatrice- una semplice riproduzione da un numerodel Bollettino Salesiano - che pendeva dallepareti della sua camera da letto» .

E il Patriarca aggiungeva che « tra i ricordipiù cari della sua vita» c'era il pellegrinaggiofatto nella primavera del 1914 come Segretariodel suo amatissimo Vescovo ANIons . Radini Te-deschi «al cimitero campestre di Mondonio pervisitarvi l'umile tomba del piccolo DomenicoSavio» e poi alla Casa Madre di Valdocco,dove il grande Vescovo di Bergamo aveva pro-nunziato quel « magistrale elogio del giovinettosanto» che fu il canto del cigno per l'insigneoratore spentosi quattro mesi dopo . «Ho benpresente - concludeva - quella circostanzadel mio primo incontro con il centro della Con-gregazione Salesiana a Torino . Vivevano ancoraparecchi dei primi compagni e figli del venera-bile Fondatore. Fu un convegno quanto maisolenne e imponente: il teatro dell'Oratoriogià vasto e capace fino da allora, era fatto splen-dente, intorno alla porpora del Cardinale Richelmye ai Duchi di Genova, da quanto di più elettoe distinto nell'ordine ecclesiastico e civile ono-rava la Torino di quel tempo» .

Circa quarant'anni dopo l'Em .mo CardinaleRoncalli rinnovò il suo pellegrinaggio a Maria

VERONA - L'8 maggiodel 1955 il Patriarca diVenezia Angelo GiuseppeRoncalli portava lo splen-dore della porpora cardi-nalizia allo stadio affollatoda oltre Io .ooo giovani, ac-corsi a celebrare le vittoriedell'atleta dello spiritoSan Domenico Savio .

VENEZIA 1957 -Sua Emi-nenza il Card. PatriarcaAngelo Giuseppe Roncalli,oggi Sua Santità Giovan-ni XXIII, si avvia alla Ba-silica Palladiana di SanGiorgio per le feste di SanDomenico Savio .

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Ausiliatrice in occasione del Congresso Euca-ristico Nazionale del 1953 . Giunto a Valdoccoall'improvviso la sera del 12 settembre mentreS. E. Mons. Rotolo predicava l'ora di adora-zione, fece la sua fervida adorazione a Gesùin Sacramento, quindi rivolse ai fedeli paterne,edificanti parole. Rievocò alcuni ricordi dellasua fanciullezza, tra i quali la notizia della mortedi Don Bosco nel 1888 ; disse come i suoifossero Cooperatori Salesiani della prima ora eripetè, tra la commossa ammirazione dei pre-senti, che lo aveva accompagnato per lunghianni un'immagine di Maria Ausiliatrice che,giovanetto, aveva ritagliato dal Bollettino Sa-lesiano e posta in capo al letto. «Quante pre-ghiere - esclamava - quante confidenze da-vanti a quell'umile effigie! E Maria Ausiliatricemi ha sempre aiutato» .

Nel maggio del 1955 l'Em.mo Cardinal Pa-triarca onorava con la sua presenza il solenneomaggio reso dalla città e diocesi di Verona aSan Domenico Savio e teneva una elevata omelia,nella quale rievocava con accenti di commo-zione la benefica impressione che aveva prodottosu di lui ragazzo la lettura della biografia diDomenico Savio: «Ricordo con sentimenti ditenerezza tutto il bene che la vita di DomenicoSavio, e di altri fiori dell'Oratorio Salesiano,fecero al mio spirito giovinetto, più di 64 annior sono ». Di queste letture edificanti parlò piùvolte, aggiungendo particolari graziosi comequesto: che le leggeva di preferenza in cam-pagna, all'ombra di una pianta, in riva ad untorrentello che scorreva là presso . Anzi unavolta accadde che s'immerse tanto nella letturache arrivò tardi a scuola e ne ebbe un richiamo .

Nella citata omelia, dopo aver ricordato lasua visita alla tomba di Domenico Savio e aValdocco, concludeva: «Ma più ancora che iricordi miei personali che riaffermano i vincolidi antica, di grande e fedele stima ed affezioneal prodigioso apostolato di San Giovanni Boscoe dei suoi figli in Italia e nel mondo intero, mi

piace segnalare il prezioso messaggio di SanDomenico Savio all'età nostra : messaggio egual-mente ammonitore ai piccoli ed ai grandi, aigiovani ed ai maturi : la purezza dei costumi ela semplicità della vita».

Di questa sua «antica, grande e fedele stimae affezione » a Don Bosco e ai suoi figli SuaSantità dette continue prove : come DelegatoApostolico a Istanbul, secondo quanto affermail Segretario Generale del Capitolo SuperioreDon Puddu, a cui il Santo Padre è rimasto finoad oggi legato con vincoli di grande benevolenza ;a Parigi, come Nunzio Apostolico, visitando,aiutando e confortando i confratelli salesiani diFrancia; soprattutto come Patriarca di Venezia .Particolare affetto portava al Centro Arti eMestieri della Fondazione Cini nell'Isola diS. Giorgio. In occasione del S . Natale tuttol'istituto di circa 6oo persone, banda intesta, si recava a fare gli auguri al Patriarca ;Egli li riceveva in cappa magna nel salo -ned'onore e nelle sale attigue, ascoltava i canti, gra-diva l'omaggio augurale e poi s'intratteneva coni Superiori e ammetteva tutti al bacio del-l'anello.

Un'ultima, elegante coincidenza : l'ultimo fa-scicolo degli Acta Apostolicae Sedis stampatodurante il pontificato del compianto Pio XII,in data 4 ottobre 1958, porta la lettera apostolicache pone sotto il patrocinio della MadonnaAuxilium Christianorum l'isola di San Giorgioa Venezia: la concessione fu fatta dietro richiestadel Patriarca Roncalli . Ecco dunque che ilgrande Papa defunto Pio XII e il nuovo elettoGiovanni XXIII si riallacciano nel nome e nel-l'amore alla cara Vergine Ausiliatrice, la cui' dolceimmagine «pendeva dalle pareti della camera daletto» del fanciullo Angelo Giuseppe Roncalli .Oggi che il Santo Padre porta su di sè la re-sponsabilità di Soo milioni di anime di cattoliciè confortante e augurale questa presenza ma-terna accanto al Papa della Madonna Ausilia-trice, la « Vittoriosa di tutte le battaglie » .

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La,dawp4 caUotka,Urgenza del problema - L'esplosione culturale nel mondo - Situazione

grave in Italia - Necessità di appoggiare e diffondere la stampa buona

- In quale cosa vi occupate ? - domandòPio IX a Don Bosco quando,` a 43 anni, il Santoavvicinò per la prima volta il Papa .

- Santità, io mi occupo nella istruzione dellagioventù e nelle Letture Cattoliche .

Ammirabile risposta, che è un condensato dellavoro apostolico di Don Bosco . Gioventù eStampa furono, in certo qual senso, i due polisui quali si articolò tutto lo spettacoloso lavorodi Don Bosco per un risanamento della società .

Poco più di vent'anni fa il Santo Padre Pio XInel ricevere i giornalisti dei quotidiani romani ei corrispondenti da Roma dei maggiori giornaliitaliani, rinfrescò uno dei suoi ricordi di giovanesacerdote e disse : « S. Giovanni Bosco può es-sere a buon diritto additato come speciale pro-tettore dei giornalisti, giacchè per la stampa egliaveva una predilezione singolare, facendone og-getto speciale di tutto l'immenso suo bene, spe-cialmente quello operato a vantaggio della dilettagioventù. Don Bosco aveva precisamente unapredilezione speciale per la stampa, e fu proprio

HO COMBATTUTO TUTTA LA VITA CONTRO LA STAMPA CHE

GUASTA LA MENTE E IL CUORE DELLA GIOVENTÙ (Don Bosco)

a proposito di macchine da stampa che un giornoa Noi stessi che lo interrogavamo intorno allaperfezione di esse, il caro Santo rispondeva, par-lando in terza persona : " Don Bosco in questovuol essere, come sempre, all'avanguardia delprogresso " ».

Don Bosco aveva capito e intuito l'importanzasempre crescente della stampa nel campo edu-cativo, in mezzo ai giovani, nella società . Siassiste oggi alla cosiddetta « esplosione culturale » :le rotative e i rotocalchi sfornano giornali, setti-manali, mensili cori tirature altissime . Le ideedalle colonne stampate girano e penetrano intutti i luoghi . Basta volgere semplicemente gliocchi a qualche edicola di giornale per osservarel'assortimento di pubblicazioni . 1 chioschi sonopiazzati opportunamente in posizioni centrali peradescare gli occhi e invitare alla compera .

I n realtà la stampa soddisfa a degli insopprimi-bili bisogni sociali : quello di sapere e quello dicomunicare. L'uomo non vive solo . È collocatonell'interno di gruppi sociali che sono ormai

SALUGCIA (Vercelli) - La domenicatz ottobre, presente tutta la popolazione, S. E . Mons . Imberti, Arciv . diVercelli, benediceva il grande monu-mento a San Giovanni Bosco, che ilbuon popolo saluggese volle erigere alSanto in ringraziamento della visibileprotezione avuta durante l'ultimo tra-gico periodo bellico . Rappresentava ilRettor Maggiore il Rev .mo Don GuidoBorra, Consigliere Capitolare per gliEx allievi, che furono i promotori dellabella iniziativa . Erano presenti gliOn. Bovetti e Franzo, il Comm . Vidili,Vice Presidente Nazionale degli Ex al-lievi, il Sindaco di Saluggia sig. AngeloLombardi, il Parroco Don VittorioDattrino e molte altre personalità .Il monumento è opera dello scultoretorinese prof. Aurelio Quaglino .Nello stesso giorno fu inaugurata lavia dedicata al grande Salesiano dellaprima ora Don Francesco Cerruti,illustre Saluggese .

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numerosi, complessi e sempre più estesi . Gli èindispensabile per agire, sapere quello che suc-cede, essere informato e addottrinato sempre piùrapidamente . Ed ecco che tutti i mezzi infor-mativi più scelti sono messi a sua disposizione,dal cinema alla radio, alla televisione. Nulla diciò che succede sulla terra sfugge al più oculatoservizio di caccia all'informazione . I continentipiù lontani entrano in casa e sollevano appassio-nante interesse .La stampa è un prolunaammnto della scuola .

Nonostante la concorrenza delle nuove tecniche lastampa permette a ciascuno di tenersi al correntee di non lasciarsi sorpassare dagli avvenimenti .La Chiesa si è sempre vivamente interes-

sata di questo problema tanto delicato, tantopiù che non si tratta spesso di onesta informa-zione, ma di idee astutamente camuffate a ser-vizio del male, che vengono ammannite da tantastampa giorno per giorno o, in maniera ancorapiù suggestiva, settimana per settimana sui grandisettimanali .

I giornali e i settimanali diretti a informareil pubblico e a indirizzare le sue tendenze sonotroppo spesso neutri o peggio . Il fatto religiosonon ha per essi alcun interesse quando si pre-senta nella sua purezza . Gli fanno largo postose è legato al sensazionale o se ha collegamentie conseguenze politiche o addirittura scanda-listlche . Un miracolo non ancora controllatoa Lourdes, la Madonna che piange a Siracusa,un prete operaio che lavora in fabbrica nono-stante il divieto del suo vescovo, la condanna intribunale di un Vescovo, ecco i fatti che hannoprobabilità di essere riferiti, più o meno in lungo,più o meno onestamente, nei quotidiani e neigrandi rotocalchi. Invece la riforma della liturgiacattolica per la Settimana Santa, il lavoro oscurodei Piccoli Fratelli o delle Suore claustrali, leconversioni che agitano la Chiesa anglicana, iparticolari della persecuzione comunista oltre cor-tina di ferro o di bambù, gli eroismi dei missio-nari, li lasciano indifferenti . Non si può preten-dere che giornalisti della grande stampa profana,che troppo spesso non credono nè a Dio nè alsoprannaturale, prendano interesse a ciò che aloro giudizio non attira la maggioranza dei lettori .

C'è di più. In seno al gruppo umano che è laChiesa bisogna che le idee circolino e raggiun-gano tutti. Il corpo sociale della Chiesa è piùvasto e più vario di quanto non lo fosse nei se-coli precedenti . Noi che lo componiamo abbiamobisogno di essere ogni giorno informati a suoriguardo . Una stampa cattolica ben viva farà cir-colare vigorosamente il sangue dell'informazioneattraverso il corpo della Chiesa . Essa può riferirel'insegnamento della gerarchia, ci fa parteciparealle preoccupazioni religiose e temporali dei nostrifratelli, ci mette al corrente dei loro sforzi, delleloro reazioni, delle loro ricerche . Così la Chiesacattolica, grazie alla sua stampa, resterà « inrumore», come domandava Pascal .

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S i vive in un'epoca in cui il cristiano, a partiredagli anni della fanciullezza, perde rapidamentecontatto con la Chiesa . I fedeli non si fanno piùscrupolo di disertare l'istruzione catechistica do-menicale. Nelle grandi città si arriva al puntoche alcuni cristiani non conoscono nemmeno laloro parrocchia. Esiste quindi una grande an-goscia nel clero di oggi : il dolore cioè di nonpoter più giungere alle anime a cui dovrebberonondimeno insegnare le verità della fede . Lechiese sono relativamente poco frequentate . Edecco: ciò che il sacerdote non può fare, può es-sere supplito dalla stampa almeno in parte . Lastampa cattolica parla di Dio- ogni giorno,ogni settimana, a coloro che senza di essa diffi-cilmente ne udrebbero parlare . Climatizza cristia-namente una famiglia, un rione, un quartiere ;fa conoscere meglio la Chiesa e integra e sup-plisce il ministero dei sacerdoti .

La stampa cattolica è necessaria, insostituibile,urgente .

Diamo un'occhiata per convincercene a unsettore anche ristretto di stampa in Italia . Dueo trecento persone lavorano da anni in Italiaalla produzione di racconti a immagini fotogra-fiche, noti col nome di fotoromanzi . Una dellescrittrici meglio pagate dagli editori di fotoro-manzi ha scelto più di mille lettere fra le otto-mila ricevute dalle sue lettrici ; attraverso il re-ticolo delle confidenze, dei sogni, del linguaggiodi queste sue lettrici ha tratto una conclusioneche lascia sbalorditi : « La donna in Italia, quantopiù si discende la scala sociale, tanto più leggei fumetti per evadere».

Negli anni di maggiore voga, la tiratura setti-manale complessiva dei giornali di fotoromanzisupera i cinque milioni di copie ; vale a dire chealmeno quindici milioni di italiani seguono setti-manalmente le loro puntate. Eppure dal latomorale tutti questi fotoromanzi sono o esclusio sconsigliabili : iniettano il veleno nelle anime,distruggono e sfaldano la grazia, fanno strage .

Così è anche altra stampa a rotocalco neisettimanali o mensili .

n fatto inquietante che caratterizza la nostraepoca sul piano della stampa è lo sviluppo enormedei giornali per ragazzi. I lavori di psicanalisi,le scoperte della psicologia, la trasformazionesociologica della famiglia ; il crollo delle istitu-zioni precedenti e dell'idea di autorità, la com-parsa dei regimi totalitari che si sono preoccu-pati di impadronirsi in pieno della gioventù permodellarla a loro modo, la trasformazione deimetodi pedagogici sono altrettante ragioni chefecero di questa prima metà del 1900 il secolodel fanciullo . Il fanciullo oggi è re: libero, og-getto di studi e di sollecitazioni incessanti . Siscoprì che l'uomo adulto era in parte contenutonel fanciullo. Il ragazzo quindi divenne un centrodi interesse . II commerciante della stampa comel'educatore se ne interessarono . Oggi il perfezio-

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namento dei mezzi di stampa permette di rag-giungere un numero sempre più elevato di giova-nissimi lettori. La tiratura complessiva nel mondodella stampa per fanciulli, che alla fine del 18ooera appena di poche centinaia di migliaia dicopie, supera oggi largamente i 6o milioni . Ediventata una potenza. Impressiona .

Cent'anni fa il giornale per fanciulli si pre-sentava come un giornaletto per bambini bravi .Si preoccupava di dare a poche migliaia di ragaz-zetti, appartenenti a una classe sociale privile-giata, dei buoni consigli raccontando loro dellestorie . In tempi più recenti apparve un'altraforma di stampa per la fanciullezza. Un nuovolinguaggio, i fumetti, rivoluzionò la stampa perragazzi . I fumetti conobbero in America un suc-cesso esplosivo con Tarzan, Super-Man e Yellow-Kid. Dopo pochi anni traversarono l'Atlanticoe sommersero l'Europa. Ai fanciulli inculcanouna specie di dinamismo spaventoso . L'erotismofa la sua apparizione. Le avventure raccontatediventano brutali . Le immagini pubblicate daigiornali per ragazzi sono tali che i legislatoridevono interessarsene per limitare le rovine nellepiccole anime e organizzare un controllo . Peril fanciullo difficile, per il fanciullo abbandonatoa se stesso, per il fanciullo che vive in periodidi torbidi sociali, la lettura dei fumetti prendeun carattere di pungolo e di acceleratore . Glifornisce istruzioni per mentire, per rubare, peressere brutale. Bisogna ammettere che i catto-lici se ne sono preoccupati e hanno lanciato deigiornali fatti bene, purtroppo però insufficientie con pochi lettori .

Per rilevare l'importanza della stampa cattolicabasta pensare come la perseguitano e la soffo-cano oltre cortina. Quando si vuole massacrarela Chiesa si comincia a mettere il bavaglio allastampa cattolica. E quello che accadde in Ceco-slovacchia. Il 26 febbraio 1948, all'ir_domani delcolpo di stato comunista, fu subito sopressa lapubblicazione di tre settimanali cattolici cheavevano una tiratura di 370.000 copie. Nel no-vembre dello stesso anno un decreto legge delgoverno sopprimeva tutte le riviste cattoliche .All'inizio del 1949 una nuova decisione gover-nativa stabiliva il monopolio di stato su tutta lastampa non periodica e confiscava tutte le biblio-teche ecclesiastiche . Dopo dieci mesi di governocomunista, la stampa cattolica si trovava ampu-tata di 53 pubblicazioni per un totale di un mi-lione di copie . E nell'aprile del 1949 gli ultimibollettini diocesani venivano cancellati : si finivadi strozzare la stampa cattolica .

Ancora un'occhiata all'Italia . Su oltre un mi-lione di adulti iscritti' all'Azione Cattolica, latiratura degli otto quotidiani cattolici è di circa240.000 copie. Il cattolico (è chiaro) non consi-dera la stampa cattolica come dovrebbe, svalutala sua insostituibile funzione nella società con-temporanea . La colpa è un po' anche nostra se

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la stampa cattolica occupa una posizione di parianel mondo giornalistico italiano : inferiorità do-vuta sia ai lettori che ai giornalisti .

Secondo i dati di qualche anno fa, esistevano inItalia circa 4.500 testate di quotidiani e di perio-dici . La stampa cattolica italiana ne possiedecirca un quarto, ma è fatta di giornalini, di ri-vistine, di bollettini a scarsa tiratura . In Olandainvece la stampa cattolica rappresenta il 6o%nei quotidiani e il ioo% nei settimanali . Su67 agenzie giornalistiche in Italia solo 3 sonocattoliche e tutte e tre specifiche . Don Bosco,che tanto lottò per la diffusione della buonastampa, se ne sarebbe addolorato vivamente .

C'è urgenza di serrare le file, di sentire lagravità del problema . Mentre i buoni dormono,il nemico semina la zizzania, inietta il malenelle anime .

« Illustri signori - diceva Don Bosco ai Coo-peratori romani nel 1878 - i protestanti, gl'in-creduli, i settari di ogni fatta niente lasciano diintentato a danno dell'incauta gioventù, e comelupi affamati si aggirano a far scempio degliagnelli di Cristo . Stampe, fotografie . . . tutto met-tono in opera a fine di pervertire le tenere anime,strapparle dal seno materno della Chiesa, tirarlea sè e gettarle in braccio a Satana . . . Ora a spetta-colo così straziante ce ne staremo noi indifferentie freddi ? Non si avveri che siano più accorti,più animosi nel fare il male i figli delle tenebreche non nell'operare il bene i figli della luce» .

La stampa merita dunque un interesse vigile,lo stesso che aveva Don Bosco ai suoi tempi,se non anche maggiore. Essa costituisce un fattosociale molto più importante che non si creda . Lacomparsa della fotografia in una società di massa,il bisogno di cultura manifestato da un largopubblico semi-istruito, la tendenza e l'esigenzadelle donne insoddisfatte o insufficientementeistruite verso riviste femminili che le istruiscanoo le consolino, la fragilità della famiglia contem-poranea e il bisogno di evasione di cui i fanciullidànno prova, sono altrettanti avvenimenti che se-gnano il tramonto di una civiltà e il sorgere di

un'altra ed esigono urgentemente la presenzadella stampa cattolica .

Occorre quindi fare un rapido esame di co-scienza. In pratica ciascuno di noi deve direrisolutamente di no a certa stampa ; non deve farentrare in casa sua la stampa che può turbare oavvelenare anche lentamente il senso morale ecristiano dei figliuoli ; deve considerare un co-mando rivolto a sè il desiderio dell'ind menti-cabile Pio XII: In ogni famiglia cattolica ungiornale cattolico. Quindi leggere e far leggerein famiglia giornali, riviste, periodici sani cheportino in casa la luce della verità, la gioia dellabontà ; dare il proprio contributo alla diffusionedella stampa cattolica nelle più svariate forme disimpatia, di appoggio, di acquisto, di abbona-mento, di propaganda, di diffusione .

Qualche tempo fa il Cardinale Feltin di Parigiad un congresso di propagandisti della stampacattolica diceva : « Lasciatemi dire che non sonosoltanto i sacerdoti con le loro prediche in chiesache portano e trasmettono il Vangelo . Anchela stampa che va dappertutto, in tutti i focolari,e bussa a tutte le porte è un'ambasciatrice delVangelo e porta Cristo alle anime . Voi siete cosìdei veri predicatori, dei predicatori efficaci nel-l'atto stesso di distribuire la stampa cattolica.Abbiate fiducia nel Signore . . . » .

Poco prima della morte Don Bosco, in unaconversazione, si esprimeva così : «Ho combat-tuto tutta la vita contro questa perversa educa-zione che attraverso la stampa guasta la mentee il cuore della gioventù nei suoi più begli anni ;fu sempre il mio ideale educarla su basi sincera-mente cristiane . Ed ora vecchio e cadente mene muoio col dolore, rassegnato sì, ma pur sempredolore, di non essere abbastanza compreso, dinon veder pienamente avviata quell'opera di ri-forma nell'educazione e nell'insegnamento a cuiho consacrato tutte le mie forze . . . » .L un lamento uscito dal cuore di un Santo :

raccogliamolo, superiamo l'inerzia, i pregiudizi,le difficoltà . Questa è davvero « l'ora dell'azione »,dell'azione salvatrice della stampa cattolica .

HONGKONG - I nostri 6oo allievi cattolici e un centinaio di catecumeni assistono alla Messa funebre celebrata dal sig . Ispet-

tore Don B . Tohill in suffragio della grande Anima di Pio XII . Il direttore Don Mattia Ling, cinese, tenne l'elogio funebre.

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Allo spirare del 1908 un tragicissimo avvenimento funestòl'Italia e afflisse la Famiglia Salesiana : il terremoto calabro-siculo,uno dei più immani cataclismi ricordati dalla storia, per violenza,vastità e numero di vittime .

La mattina del 28 dicembre, alle 5,20, due furibondi trabal-lamenti del suolo, uno ondulatorio e l'altro sussultorio, facevanodi due belle, popolose, fiorenti città e di quindici villaggi sullecoste della Sicilia e della Calabria, immensi cumuli di macerie e dimorti . Messina e Reggio non erano più. Non meno di duecentomilavite umane furono spente, alcune sull'istante, altre dopo lunghe e stra-zianti agonie . A raddoppiare il disastro, nell'ora stessa, si abbattèsul litorale la furia del maremoto, che scagliava sulle rovine ondegigantesche . E dopo l'acqua, il fuoco : violentissimi incendi levavanofiamme ribelli all'opera dei soldati, dei pompieri e della pioggia,che cadde ostinata per più giorni, ostacolando il lavoro dellesquadre soccorritrici . E fra tanta desolazione, gemiti sotterranei,voci imploranti, grida di persone impazzite .

Di tutte le case di Don Bosco il fiorente istituto S . Luigi diMessina fu quello che maggiormente sofferse . «Della nostra casa- scriveva l'inviato di Don Rua - resta in piedi solo la parte del-l'ingresso . . . La cappella, sulla quale precipitò il camerone e laterrazza superiore, ha l'apparenza di mia gran fossa ripiena dimacerie . .. Del corpo principale il muro a nord si rovesciò tuttointiero, come si volgerebbe il foglio di un libro, nel giardino sotto-stante, lasciando il vano dov'erano la cucina, i refettori e due ca-meroni, colino di rottami . . . Lì sotto giacciono i cadaveri di quasitutti gli alunni periti nel disastro . . . Il corpo nuovo è intieramentecrollato e quasi direi stritolato . . .

Da questo sfaceló del fabbricato si può arguire che cosa do-veva essere delle 122 persone che, vi dormivano. Avrebbe dovutosuccedere un'ecatombe totale ; invece 70 tra salesiani e alunni fu-rono salvi. Perirono 9 salesiani, 38 giovani, 4 inservienti e 1 ospite,senza contare i molti feriti gravi .

Terremoto di Messina 19o8 - Ecco in che stato fu ridotta la chiesa dell'istitutoS . Luigi! Tra i rottami molti cadaveri di ragazzi periti nello spaventoso cataclisma .

UN TRISTE 50°: IL TERREMOTO DI MESSINA

Il Direttore Don Angelo Lo-visolo informava il ven . DonRua con una lettera che nonsi legge senza lacrime .Dopo aver descritto la

mortale angoscia provata neltragico risveglio di quel mat-tino e il suo incontro con DonFarina e Don Virzi, anch'essipieni di terrore, continua :«M'inoltro verso la vicina ca-merata dell'Angelo Custode, so-vrastante alla cappella e sto pervarcarne la soglia, allorchò DonFarina, afferrandomi per ilbraccio : «S'arresti - mi gri-da - per amor di Dio! nonvede l'abisso?» . La camera erascomparsa, sprofondata, tra-volgendo trenta giovanetti coiloro assistenti. Su tutti, colpeampio velo funereo, si eradistesa la terrazza, caduta an-ch'essa sul pavimento dellaCappella, che si era avvallatodi parecchi metri .

»Dalle macerie s'innalzavaun denso polverio, che impe-diva la vista e mozzava ilrespiro, ma non soffocava levoci strazianti, imploranti aiu-to, e i lamenti dei feriti e deimoribondi. La lugubre scena,resa più tetra dalla fiammellarossastra di un beccuccio a gas,in breve disparve, lasciandociavvolti nella più spaventosaoscurità . . . » .

Il direttore parla quindi delleeroiche gesta -compiute daipochi confratelli rimasti illesinel salvataggio dei giovanettiancor vivi. Vi si leggono scenecome questa: « Nuove gridastrazianti mi fanno volgere gliocchi all'insù : dieci giovanettidella camera di « Maria Ausi-liatrice», seminudi, pazzi perla paura, aggrappati ai muricadenti, sporgono il capo al-l'infuori verso di noi, invo-cando aiuto : " Indietro, in-dietro! " si grida da tutti di-speratamente, " a momenti visalveremo! " . . . E Don Farinae il eh . Amato, assicurata unafune ad una chiave già quasi

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divella dal fabbricato, li ani-marono ad abbandonarsi nelvuoto e a scivolare giù per lafune. Quei buoni giovani sisegnavano divotamente e concoraggio virile, aggrappandosialla corda, si lasciavano an-dare, finchò all'altezza di tremetri, abbandonando 1'estae-mità della fune, spiccavanoun salto venendo a cadere trale braccia dei superiori che listringevano al petto con gioiainfinita i.

Dopo due giorni e due nottidi lavoro si udivano ancora iprolungati lamenti di due fan-ciulli sospesi sui loro letti im-pigliati fra la travatura diferro e coperti di macerie . Isalesiani fremevano al pensierodi dover lasciar morire d'inediae di spavento quei teneri fan-ciulli, quando Don Camutos'incontra fortunatamente conun drappello di soldati russiin crociera a Quei bravi soldati-- scrive il direttore - al sen-tire che due fanciulli ancor vivitrovavansi in estremo pericolo,munitisi di opportuni mezzi disalvataggio, seguono il nostroconfratello e finalmente giun-gono al collegio . In men chenon si dice eccoli al primopiano. Di là, afferrata unascala, con la stessa a ripetuticolpi si aprono un passaggioattraverso il rovinato pavi-mento del piano superiore,donde giungevano i fiochi ge-miti dei due fanciulli feriti .Prudenti e coraggiosi, rassicu-rata la scala, i bravi russi lasalgono velocemente e, dopoun'ora di faticoso lavoro, met-tendo a repentaglio la loro vita,strappano alla morte anchequei due angioletti che dacinquantaquattro ore aspetta-vano una mano salvatrice!» .

In città nel primo momentonon c'erano mezzi nè modo ditrasportare i feriti . Perciò i sa-lesiani sopravvissuti si accin-sero a un'impresa disperata: ca-ricarsi i feriti sulle spalle etrasportarli uno dopo l'altro allamarina. Là qualche mezzo disalvezza ci sarebbe stato. In-fatti, accolti sulle navi deisoldati russi, alcuni venneroportati a Siracusa, altri a Na-poli, la maggior parte a Ca-tania .

Gli altri collegi salesiani restarono tutti più o meno lesi . Il piùdanneggiato fu quello di Beva in Calabria, che però non ebbe nessunavittima. Anche le case delle Figlie di Maria Ausiliatrice subironofortunose vicende, ma le vite furono salve . Le suore di Messinatoccarono quasi con mano il miracolo : benchè sepolte sotto le ma-cerie, vennero cavate fuori pressochò incolumi . Il peggio toccòall'Istituto di Ali Marina, che in parte crollò e in parte minacciavarovina. La direttrice attribuì a miracolo se dopo il subissare dellacasa, nessuna delle suore, novizie ed educande impazzì dal terrore .

La notizia della catastrofe mise in costernazione l'Italia e suscitòcompianto nell'intero mondo civile . Governo e popolo italiano,uniti in un palpito solo, congiunsero gli sforzi per concorrere alenire nei superstiti le indicibili pene e abbreviare nei sepolti vivile atroci torture . La solidarietà internazionale si manifestò intutta la sua luce; in particolare rifulse la generosità della Franciae degli Stati Uniti e il buon cuore del popolo russo .

Nell'universale ardore di carità divampato per i fratelli colpiti,Don Rua si trovò naturalmente in prima linea e, seguendo latradizione di Don Bosco, aprì le porte degli Istituti Salesiani aigiovanetti rimasti orfani per il terremoto . Si potò fare molto, masi sarebbe fatto di più se il laicismo anticlericale e massonico, mi-rando a impadronirsi del movimento di soccorso ai danneggiati dalterremoto, non fosse riuscito a dominare il « Patronato » a cui ilGoverno aveva affidato la tutela dei derelitti minorenni . Don Co-nelli scriveva a Don Rua : « Il Papa è addoloratissimo di vedereche si tenta in ogni maniera di sottrarre alla carità della Ch`esatutte le vittime del disastro». La stampa onesta lanciò il gridod'allarme ; Don Rua si mosse presso le autorità competenti; si potòcosì ottenere che almeno restassero nei collegi salesiani gli orfaniche vi avevano trovato provvisorio rifugio . Il Papa, ad onta degliostruzionismi settari, non desistette dall'adoperarsi in favore degliorfani, un buon numero dei quali potò ancora essere accolto daiSalesiani .

Il Governo a suo tempo non potè dimenticare che Don Rua erastato il primo ad aprire le sue Case ai piccoli sventurati e assegnòal suo successore Don Albera un diploma di benemerenza conmedaglia; ma il premio più ambito alla carità del santo Successoredi Don Bosco e dei suoi figli furono le benedizioni di Dio, fioritein un rigoglio di opere che nella sola Messina assommano oggi aquattro grandi Istituti salesiani e tre delle Figlie di Maria Ausi-liatrice, e formano l'ammirazione di quanti apprezzano i valori diuna pedagogia profondamente cristiana e sanamente -moderna .

M<ss z 1908 - Salesiani coadiutori e sacerdoti intenti al pietoso emesto lavoro dello scoprimento delle giovani vittime del terremoto .

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Si era all'inizio della primavera e la Sicilia eratutta in fiore, dai balconi delle case agli arancetiprofumatissimi. In uno di quei giorni - 26marzo 1908 - Madre Maddalena Morano salutòle sue Suore, sorrise loro ancora una volta, poi sispense. Il Signore la chiamava con sè nel regnodella pace .

Da cinquant'anni è lassù e guarda le sue con-sorelle Figlie di Maria Ausiliatrice sparse nelmondo e la gioventùda lei tanto amata, evorrebbe accendere- nelcuore di tutti l'ansia cheper tanti anni ha costi-tuito l'assillo della suavita : farsi santa, grandesanta, presto santa .

Madre MaddalenaMorano nasce a Chieri(Torino) il 15 novem-bre 1847. Sarebbe unabimba ricca se i nonninon avessero diseredatoil figlio Francesco peraver voluto sposare unafanciulla buona, ma po-vera. Gli otto angiolettiche il buon Dio hamandato a rallegrarequesta famiglia cristia-na, la morte, uno pervolta, li rapisce tutti enon restano che Madda-lena e il fratello Pietro .La guerra, con le sue disastro- ., conseguenze,stronca la forte fibra del padre e la famigliarimane senza risorse . Maddalena deve lasciarela scuola per imparare a tessere. Per quellapiccina intelligente e vivace il sacrificio è grande ;ma il Signore è generoso. Interviene un cuginodella mamma, Don Pangella, e Maddalena puòriprendere gli studi magistrali . La bimba peròha fatto la sua prima esperienza con la realtàdella vita, ha imparato che cosa vuol direessere poveri e orfani, e questa lezione le saràpreziosa .

A 14 anni il parroco le affida l'asilo di Butti-gliera, a 17 è nominata maestra a MontaldoTorinese. È una classe maschile con ragazziquasi più alti di lei, ma la dote del comando,innata in Maddalena, le fa superare brillante-mente la prova : nel villaggio la giovane maestraè rispettata non meno del parroco e del sindaco .

Casa, scuola, chiesa. Ma non sarà così tuttala vita. Maddalena nasconde un segreto nel

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SIGNORE, NON FARMI MORIRE FIN CHE NON SARÒ SANTA

jon~ 04cuore: farsi santa consacrandosi interamente alSignore . Deve attendere perchè in casa c'è bi-sogno di lei; tuttavia quando le sembra giuntoil momento opportuno, ne parla col Parroco .« Oh, povero me! Farti suora? Sarebbe un dannomeno grave per la parrocchia e per il paese, semi togliessero il vicecurato » .La mamma non parla, ma il viso rigato di

lacrime dice tutto il suo dolore .

L a giovane, che pen-,a di orientarsi verso unordine claustrale, s'in-contra a Torino conDon Bosco. E il brevecolloquio porta a questaconclusione che defini-sce il temperamento diMaddalena .- Suora di clausura

voi? Oh no! Vi cadrebbeil libro dell'Ufficio dimano, perchè non po-treste star fernma.

L'incontro con unsanto è cosa che nonpuò lasciare indifferenti .E Maddalena, dopo averparlato con Don Bosco,ha cambiato idea .

Il 22 agosto 1878 ar-riva a Mornese. Una va-ligetta, poche cose, maun gran desiderio disantità . L'accoglie laMazzarello e le dà su-e Domani avranno inizio

a chiuderli verrà

gioia illumina il

Confondatrice S. Mariabito una bella notizia :i Santi Spirituali Esercizi eDon Bosco» .Don Bosco! Un raggio di

volto di Maddalena .A Mornese a quei tempi si viveva in una po-

vertà che aveva il timbro dell'eroismo . Maddalena,come tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice, èserena, pare non accorgersi che ad ogni passoincontra una privazione, un sacrificio . Tutto èbello e buono, tutto è troppo per lei. ì,, ancorasemplice «postulante* e già Madre Mazzarello leaffida l'assistenza delle educando . L occupatis-sima, ma se una sorella ha bisogno di lei, se c'è unlavoro pesante, nascosto, Maddalena sa trovareil tempo anche per quello . Costi quel che costi èil suo motto . E le giornate portano tutte il si-gillo della carità .

L'8 dicembre 1878 è ammessa alla vestizione .« Prosegui la tua strada con coraggio - scrive

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nel suo taccuino - lasciati crocifiggere ; per laprivazione di un istante, avrai una gioia eterna .Tutto passa . . . il Paradiso ti aspetta » .

Il 4 settembre 1879 Maddalena si consacraal Signore con la professione religiosa . Quelgiorno la nostalgia del Cielo invade l'anima suacon la forza del tormento, eppure scrive : <+ Si-gnore, non farmi morire, fin che non sarò santa* .

Il 1881 riservava a Suor Maddalena una sor-presa: un volo da Nizza a Trecastagni, nell'Isoladel sole . L'ubbidienza le torna inaspettata, du-rissima; il cuore sembra impennarsi; tuttaviaaccetta la responsabilità della direzione del Con-servatorio di Trecastagni, per il quale occorretalento di governo e molta abilità .

Un saluto alla mamma, una visita a Torino perricevere la benedizione di Don Bosco e di MariaAusiliatrice, ed eccola in viaggio verso 1,1 Sicilia,che le offrirà un campo immenso di apostolato .Lavora 27 anni: dal 1881 al 1908 ; e in Sicilia

sorgono, frutto della sua attività, 19 case, 12oratori, 6 scuole, 5 asili, 11 laboratori, 4 convitti,3 scuole di religione .

La sua è un'attività meravigliosa, senza soste .Il titolo di Direttrice, e poi quello di Ispettrice,non le impedisce di essere . sacrestana, infermiera,cuoca, portinaia, maestra, assistente . L coniola presenza di Dio, si trova dappertutto ed èsempre la prima in chiesa e in ogni atto dellaconu nità. Tutte le settimane raduna le suoreed effonde il suo cuore. Dice una di esse : « Quellofu il periodo più bello della mia vita» .

Madre Morano è l'infaticabile viaggiatrice delbuon Dio. Ha appena aperto una casa e giàpensa a dar vita ad altre opere . Verrebbe spon-taneo pensare che tanto lavoro debba distrarla,allontanarla dalle sue suore, invece no : continuaad essere l'anima delle ricreazioni e della casa .

Sa farsi voler bene, alimenta tra le sorelle lacordialità, la serenità, il buon umore : è cosanota che a Suor Maddalena piace stare allegra,ma dell'allegria di Doti Bosco, che è la sorgentee salvaguardia insieme dell'amore di Dio e dellacarit>ì fraterna .

GIAPPONE - Suor Nishida Tecla, Suor Irate Maria e la postulanteNakushima Maria, tutte e tre giapponesi, nei giorno della laurea con-seguita presso l'Università delle Dame del Sacro Cuore a Tokyo .

Quando giunge in una casa, la prima visita è perGesù Sacramentato . La seconda per le ammalate .

- Faccia attenzione - le si dice - è unmale contagioso .- Attenzione? Se le ammalate si accorgono

che si ha timore di avvicinarle, soffrono mag-giormente . - E con tutte usa un metodo dicura tutto suo : preghiera, buona cucina, riposo,aria pura, allegria . «Il mio rimedio é infalli-bile - conclude con quel suo bel sorriso - senon lo applichi, non ti guardo più» .

È figlia d'un soldato e le privazioni non lefanno paura, anzi sono per lei motivo di gioia . Dor-mire su di una stuoia senza guanciale, mangiareseduta sii di una panca cibi crudi e freddi perchèmanca ancora la legna per la cucina, lavarsifaccia e mani al lavatoio, sono all'ordine del giornonelle fondazioni che si succedono una all'altra .

Ad una suora che si preoccupa un po' tropponel preparare la valiia dice :- Non portare coli' te tante . . . cianfrusaglie,

la cosa migliore è partire senza peccati.Alle novizie che si ricreano domanda : - Chi

sarà la prima a morire' - Più di una grida :- Io. . . io . . . - La Madre sorride : - No, laprima sarò io . - Era il 22 febbraio 1903 .

Il 22 marzo si alza con la comunità, ascoltala santa Mossa, ma non può reggersi in piedi . Epallida, gli occhi sono infossati, scintillanti .i Avete ragione - dice alle suore - non ne possopiù. Il reale questa volta è più forte di me» .

A letto continua a lavorare, a scrivere . Il24 vuole alzarsi e andare alla Prefettura perdiscutere sull'imposta della ricchezza mobile .Ritornata a casa, i dolori ripigliano con violenza .Alle suore che l'assistono dice : <« Andate dove ildovere vi chiama, almeno voi» . Parla a fatica,le sue sofferenze si indovinano dalla piega dellelabbra, ma non un lamento . Quando il dottoredice che la fine è prossima, Madre Morano loringrazia e sorride . La verità le è sempre piaciuta .

1 tumori intestinali che la tormentano da annihanno degenerato in peritonite . Il medico l'hadetl « Non terminerà la giornata» . Alle undici

e venti del 26 marzo il suo grandecuore ha cessato di battere .

Il funerale è un trionfo, è tutto unfiore bianco. Il corteo sembra nonterminare più.

Ora invano le suore la cercano sulsuo inginocchiatoio, là in fondo allacappella. Ma moltissime anime l'hannotrovata vicino al Signore e ne hannosentita la valida intercessione .

Aveva detto più volte: « Se andròin Paradiso, metterò tutto sossopra .Tutto il Paradiso dovrà accorgersiche sono arrivata lassù» .

Nel 1935 ne fu iniziato il Processodi Beatificazione e Canonizzazione .La salma, trasportata da Catania, ri-posa ora nella Cappella delle Figliedi Maria Ausiliatrice di Ali (Messina)in attesa dell'ora di Dio .

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LA - PAGINA DEI COOPERATORI

Il servo di Dio Don Rinaldi, prima che iopartissi per la missione dell'India, mi aveva dettoin segreto: «Stammi a sentire, Don Orfeo . Im-pègnati a diffondere la devozione alla VergineAusiliatrice e vedrai cose gracidi » .

Di cose grandi ne ho viste in serie, special-mente per opera dei Cooperatori Salesiani .

Oggi i Cooperatori della mia parrocchia dànnoda mangiare a 500 poveri ogni giorno e indu-menti a tantissimi . Per esempio, distribuiscono14 sacchi di farina e 15 o 16 sacchi di riso ognigiorno a gente che non avrebbe un pasto al giorno .Abbiamo un dispensario in cui ogni giorno

sono visitati e curati più di 100 malati, con am-bulatorio e medici che si avvicendano gratis .Da tempo funziona un rifugio, una specie didormitorio per gente che vive e dorme sui mar-ciapiedi senza un tetto o un telo di tenda .

Ho diviso la mia parrocchia in 7 sezioni, met-tendo ognuna sotto un proiettore celeste. Horaccolto i miei cari Cooperatori salesiani e hodetto loro : «Ve ne dovete ilu1Ztri( ;rv voi. Ve-

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A Madras abbiamo un esempio della provvidenziale opera(lei Cooperatori Salesiani in una parrocchia quando siano beneorganizzati. I Cooperatori della parrocchia San FrancescoSaverio di Madras sono quali Don Bosco li ha ideati : prontiad -ogni apostolato, presenti a tutte le necessità dei fratelli

dete; io non posso arrivare dappertutto . Fa-rete voi da angeli custodi di tutte quelle anime» .

Si son messi al lavoro con slancio . Tengono d'oc-chio le famiglie che sbandano; si assicurano chevadano in chiesa, che facciano le pratiche reli-giose. Mettono pace nelle famiglie ; insomma, mol-tiplicano il mio lavoro .

Un Cooperatore salesiano, per esempio, portaavanti da solo una scuola serale con 110 ragazzi .Non ci credereste se vi dicessi che oltre tutto,quel simpatico Cooperatore è povero in canna evive a stento tirando e facendo_ economia sulpovero stipendio che riceve per un lavoro di8 ore al giorno in ufficio . Ma quante conversionidi ragazzi e conquiste spirituali mi ha procurato!

L'incandescenza di questa vita di apostolatoè tenuta sempre alta per mezzo dell'adunanzamensile, accompagnata. dall'Esercizio di BuonaMorte. Segue poi una conferenza e la discussionedei problemi organizzativi (e sono tanti!) dellanostra parrocchia . Il penultimo sabato del meseè una tappa, una specie di bilancio del lavorosvolto e contemporaneamente un bucato del-l'anima con una buona confessione .

La Pia Unione dei Cooperatori Salesiani della Parrocchia San Francesco Saverio di MADRAS è fiorente eattivissima e forma il braccio destro del Parroco nel complesso delle opere caritative e religiose della Parrocchia .

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I Cooperatori lanciarono l'idea di intronizzarenelle famiglie della parrocchia l'immagine diMaria Ausiliatrice. Nel giro di due mesi distri-buirono 30 .000 immagini di Maria Ausiliatrice,con l'invocazione : Maria Ausiliatrice, benediciquesta famiglia!

Sono loro che curano la stampa e la diffusionedi un bollettino mensile bilingue, in inglese ein lingua tamil, che riporta le grazie e i favoriconcessi da Maria Ausiliatrice ai suoi divoti dellacittà. È una pioggia di benedizioni celesti chescendono dal cielo su Madras . Adesso ci è toccatoaggiungere una terza lingua, il malayano, perchèla potenza della Madonna si allarga .

I Cooperatori organizzarono la campagna dellabuona stampa, con il motto Nessuna famigliasenza giornale cattolico . Eccone i risultati nellamia parrocchia . Gli abbonati al New Leader sono2800, al Munnoly 350, al Joyful Vanguard 112,al Sarvaviabi 2800, al Gnanathoothan 350 . Altreriviste e quotidiani sono distribuiti, diffusi e col-locati si può dire in ogni caseggiato .

INDIA-MADRAS - Uno deimaggiori coefficienti della buonariuscita degli Esercizi Spiritualiè l'ambiente accogliente nelquale si svolgono . questoha pensato S . E. Mons. MathiasS.D .B. costruendo questa ma-gnifica casa per Esercizi eRitiri Spirituali .

Nella foto (sotto) : Esterno,lato ovest.(sopra) Interno, lato ovest,

Non basta: essi hanno lanciato anche l'Im-pegno del Rosario in famiglia . La funzione sisvolge in chiesa. Su due inginocchiatoi, davantiall'altare della Madonna, marito e moglie fannola promessa, assistiti dal parroco in cotta e stola .Dicono ciascuno così : O Maria, ti prometto chesenza fallo di qui in poi con i miei figli dirò ilRosario in famiglia . Poi il parroco dà loro labenedizione di Maria Ausiliatrice . Accedono aun tavolino ; a garanzia della loro promessa ap-pongono una firma in un registro cori questasemplice frase : Mamma, ti dirò ogni sera ilRosario .

In un solo giorno 350 famiglie, convinte pa-zientemente dai Cooperatori, si sono impegnateal Rosario. Oggi aderisce tutta la parrocchia .Se passaste nel nostro quartiere a Madras, senti-reste ogni sera uscire dalle case l'eco di voci diadulti e di bambini che cantano lodi a ogni de-cina del Rosario e recitano le litanie .

Voi potete capire allora perchè la Madonna cibenedice e ci aiuta in maniera così tangibile .

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Un'altra iniziativa fu la Giornata del Catechi-smo . Fecero stampare il piccolo catechismo inlingua tamil . Poi deposero tutti quei volumettiai piedi della statua del Sacro Cuore ; li copri-rono di fiori. Nelle messe del mattino la predicafu centrata sull'insegnamento del catechismo .Nel pomeriggio i genitori sfilarono alla balaustraper ricevere in consegna quel prezioso libriccino ;lo baciavano e facevano la promessa: «Lo inse-gnerò ai miei figli» .

C 'era una cosa che mi faceva dispiacere . Nellamia parrocchia circolava la superstizione che lacroce portasse sfortuna . Per cui capitava che neifunerali o nelle processioni tutti si rifiutassero diportare la croce . La buttavano sulle spalle delpezzente, del più povero, perchè la tenesse lui .Decisi di farla finita. Al primo funerale chiamaiun giovanotto e gli offrii di portare la croce . Tre-mava, rabbrividendo . « Che cos'hai? », gli chiesi .Dette un'occhiata di sbieco : « La croce, Padre! » .Io non volli cedere: « Se non la porti, non vengoal funerale » . Accettò, ma con molta riluttanza .

Feci allora un acquisto di 600 crocifissi, di70 cm. ciascuno. Il Vescovo li benedisse . E poi,strada per strada, ne feci fare la distribuzionee l'intronizzazione nelle famiglie, processional-mente .. Siamo arrivati al punto di fare la Via Crucisin città, in pieno traffico. I fedeli si mettono inginocchio sulla strada . I pagani guardano tra-secolati . Qualcuno piange di fronte alla figura diGesù, l'Uomo-Dio, inchiodato e sofferente sullacroce. Abbiamo organizzato anche una grandeprocessione per la Chiesa del Silenzio di oltrecortina . Più di mille cattolici sono sfilati per3 chilometri in città portando ciascuno una crocesulle spalle . La commozione degli spettatori deimarciapiedi e il religioso silenzio che li seguivaerano impressionanti .

Oggi è tramontata quella superstizione checonsiderava la croce un portasfortuna. Il meritoè dei Cooperatori. Faccio notare che su di unmilione di abitanti, quanti ne conta Madras, icattolici sono 70 .000. Poca cosa; ma sono il fer-mento, il lievito che solleva tutta la pasta pagana .

Tra i membri della Pia Unione ho selezionatoun gruppetto di volontari di punta, propagan-disti del Signore . Lanciai l'invito, a mezzo delbollettino parrocchiale: «Coloro che si sentono,si presentino e si iscrivano ». Lo credereste? Cin-quantuno si presentarono l'anno scorso e 58 que-st'anno. Sono anime bruciate dal desiderio diapostolato, una élite di missionari laici, che possoinviare a piacimento nelle zone maggiormente bi-sognose . È così che posso organizzare le visite aipoveri delle stamberghe . I Cooperatori han co-struito un villaggio per i più poveri . L'abbiamochiamato « Sagaia Madhra Colony », cioè ColoniaMaria Ausiliatrice. Così pure in ogni strada dellaparrocchia, alla fine dell'anno mariano, hannoeretto un capitello, davanti a cui ardono luminie ci son sempre fiori freschi . Nel quartiere più po-vero dela città, Maria Ausiliatrice è stata intro-nizzata regina e tutte le sere la gente si alternanella recita del Santo Rosario .

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Grazie a questo apostolato laico dei membridella Pia Unione la vita sacramentale è intensa ;nel solo mese di novembre la parrocchia, checonta 3500 cattolici, ebbe più di 10 .000 comu-nioni .

Altro attività, promosse e sostenuto dai Coope-ratori (mi limito a un aridissimo elenco ; madietro le semplici parole s'indovina la poesiadel sacrificio di questi cari apostoli) sono :

1. La Novena Perpetua in onore di MariaAusiliatrice, con una predica mariana ogni sera .Un libretto di devozione alla Madonna si esaurìsubito con oltre 10 .000 copie.

2. La Pratica dei Primi Venerdì del mese.Al giovedì, che precede quel giorno, viene di-stribuita la tesserina del Paradiso ; viene poi ri-tirata dai chierichetti all'uscita dalla chiesa . Ilparroco alla fine dei nove mesi consegna undiploma .

3. La cosiddetta Mary Personal Visitation,cioè la Visita personale di Maria . Chi vi si im-pegna, porta per tutto un giorno una collaninacon una grossa medaglia al collo e fa la confes-sione e comunione . Alla sera c'è il rinnovo dellaconsacrazione alla Vergine da parte dell'interes-sato e della sua famiglia .

4. La distribuzione dello Scapolare . In ungiorno ne furono distribuiti in chiesa, solenne-mente, 2640 . Ricordo che m; si presentò, fra glialtri, un signore con tre bambini . Lo conoscevo .Quando me lo vidi dnanzi gli dissi : «Ma tu, Da-niel, sei protestante*. Mi guardò supplichevol-mente e mi rispose : « Padre, sa che i miei bam-bini han perduto da poco la mamma? Vogliodarne loro un'altra » . Tre mesi dopo la famigliadi Daniel era diventata cattolica .

5. La Compagnia dell'Ausiliatrice . Un gruppodi Cooperatori (160 membri) si raduna puntual-mente ogni sabato . Canta in chiesa il PiccoloUfficio della Madonna. Poi un socio tiene unsermoncino . Quindi si apre la discussione sullavita cattolica . Si risponde alle difficoltà e alleobiezioni espresse nella «cassetta delle domande» .

Con simili aiutanti laici, quali sono i Coope-ratori Salesiani, abbiamo potuto aprire la GrandeMissione di' 21 giorni, predicata da 3 frati Cap-puccini: 7 giorni in chiesa, 7 giorni nelle stradee 7 giorni nei caseggiati. Fu una mietitura con-solantissima. Le famiglie si sono impegnate perl'adorazione mensile (un'ora davanti all'imma-.gine del Sacro Cuore) in casa, allo scopo di con-solare Gesù e strappargli nuove conversioni .

Come si vede, qui a Madras la Madonna haispirato l'organizzazione dei Cooperatori in aiutodel parroco per venire in soccorso dei poveri econdurre le anime dei pagani a Gesù .

Questo è uno dei segreti dell'estendersi con-solante del regno di Dio nella grande città in-diana .

Don ORFEO MANTOVANImissionario salesiano

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La domenica 26 ottobre, festa di Cristo Re,nella Basilica di Maria Ausiliatrice, affollatis-sima di fedeli e di gioventù, si svolse una ec-cezionale cerimonia : la vestizione chiericale deiNovizi Salesiani di Villa Moglia (Chieri) e diMonte Oliveto (Pinerolo) . Si volle così comme-morare il cinquantenario della vestizione delnostro venerato Rettor Maggiore, che vestìl'abito sacerdotale a Foglizzo il 1,5 ottobre 1908 .

Mentre il Successore di Don Bosco consegnavala sacra divisa ai novelli virgulti salesiani, ilpensiero correva alla prima vestizione avvenutanel Santuario nel 1887, quando imponeva l'abitoun Santo, Don Bosco stesso ; lo indossava un altroSanto, il Servo di Dio Don Augusto Czartoryski ;teneva il discorso un terzo Santo, il VenerabileDon Rua. In quella occasione i novizi che ve-stirono l'abito religioso furono quattro . Oggi 92,di cui 49 chierici, che hanno indossato l'abitotalare, e 43 coadiutori, che hanno ricevuto lamedaglia. E tutti appartenevano a tre soleIspettorie : la Centrale, la Subalpina e la Nova-rese. I novizi di tutta la Congregazione superanodi molto il migliaio (lo scorso anno furono 1179) .

A uno a uno i giovani si accostavano all'altare,portando sul braccio il proprio abito benedettoe, toltasi la giubba, lo indossavano mentre ilsuperiore ripeteva a ognuno : « Ti spogli, il Si-

gnore, del vecchio uomo e ti rivesta del nuovo, creato nella giustizia e nella santità» ; ai novizicoadiutori, consegnando la medaglia: « Ricevi il segno della tua vocazione» . Dopo che parenti eamici nell'ampia sacrestia poterono dar sfogo alla loro gioia intorno ai neo-chierici, questi si diresseroprocessionalmente all'altare cantando il 1JTagnifcat e portando la simbolica candela accesa .

Il Rettor Maggiore chiuse la, cerimonia con breve discorso : « La vostra, disse, è una solenne con-sacrazione a Cristo Re, per il trionfo del Suo Regno nel mondo, al servizio del Suo Vicario in terra,il Papa, che in questo momento tutto il inondo attende dal Conclave di Roma» .

(in alto)Il Rettor Maggiore, as-sistito dagli Ispettorisalesiani delle Ispetto-rie Centrale e Subal-pina e dal Maestro deiNovizi di Villa Moglia,impone l'abito sacro aun chierico e infila ilprimo bottone ; poi pa-renti e amici andrannoa gara ad abbottonaregli altri .

(a fianco)Offerta di giovinezzaal Signore. I novizisalesiani, con la vestesulle braccia, atten-dono il momento diindossare l'abito sacro .

Cerimonia d'eccezione a Valdocco

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S. E . MONS .. HIENe i Salesiani nel Vietnam

S . E . Mons. Simone Hien, Vescovo di Saigon(Vietnam), visitava la Casa Madre e la Basilicadi Maria Ausiliatrice proprio nel giorno dei nmar-tiri Vietnamesi: «Godo - disse - di celebrarenella Casa di Don Bosco la festa del mio bisnonno,ucciso in odio alla fede nel 1889 e già beati-ficato,> . Oltre il bisnonno, ebbe anche cinquezii inartirizzati' e una zia segnata sulle guancecol marchio di «seguace di setta perversa»,pcrchò cattolica .

Mons . Hien, che è un ardente devoto di MariaAusiliatrice, quella sera non si decideva a la-sciare il Santuario, ove il giorno dopo celebrò lar; anta Messa all'altare dell'Apostolo dell'Ausi-liatrice . Della divozione a Maria Ausiliatrice è luipure apostolo . Nella sua cappella privata, la solaimmagine che domina, oltre il Crocifisso, è quelladi Maria Ausiliatrice. Quando compie le visitepastorali, ne diffonde largamente l'immagine evorrebbe sempre con sè un salesiano perr indi-rizzare a lui le numerose vocazioni elle Iddiomanda alla Nazione Vietnamese, che oggi raccoglieil frutto del sangue di oltre 150.000 martirianichi e recenti, di cui 90 già beatificati .

Mons. Hien nell'entrare a Valdocco avevache la lieta sorpresa di trovarvi, proveniente

dalle Filippine, il primo Salesiano vietnalnese,chierico Isidoro Lè, profugo dalle zone comu-niste del Nord Vietnam . I Salesiani lavoranonei Vietnam da soli 5 anni. Dopo aver pelle-grinato con 450 orfanelli (la Hanoi, occupantidai comunisti, nella foresta inospitale di Ban-me-huot, si sono fermati a Govap, quartiereoperaio di Saigon, dove hanno fondato ungrande orfanotrofio con scuole professionali edove stanno aprendo un grandioso esternato edoratorio festivo per la fitta popolazione delborgo .

I figli di Don Bosco hanno già tre confratelli,due novizi e sessanta aspiranti vietnamesi, chestudiano nella casa di Thuduc, dovuta alla ca-rità di una Cooperatrice francese . Sua Eccel-lenza Mons . Hien va spesso a visitarli e parlaloro della gioia provata celebrando una delle sueprime Messe nella Basilica di Valdocco e deldesiderio che ha di vedere Maria AusiliatriceRegina della sua Diocesi, conservatrice dellafede dei suoi diocesani e della vocazione dei200 piccoli seminaristi e degli 80 seminaristigrandi .

Nella sua visita a Torino il buon Vescovoinsistette sulla necessità di incrementare le operesalesiane nel Vietnam, dove i figli di Don Boscocol loro sistema educativo raccoglieranno grandi

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TORINO - S . E . Mons. Simone Hien . Vescovo di Saigon,(Vietnam), col Rev .mo Rettor Maggiore e Don Acquista-pace, nuovo Superiore dei Salesiani nel Vietnam . Davanti,

il primo Salesiano vietnamese, eh . Isidoro Lè .

frutti tra i Vietnamesi, degni discendenti dimartiri, cattolici meravigliosi : tali si rivelaronole folle sfuggite alla furia. comunista, che non sipreoccuparono di portare con sè altro che i loroCrocifissi e i loro Santi e che, preso possesso delnuovo territorio, non pensarono alla propriaabitazione se non dopo aver costruito la chiesa .

'DENTINALa Scuola di vitieultura ed enologia diRodeo del Medio

A poca distanza da Mendoza, in una dellezone più produttive di quella provincia privile-giata, esisto dal principio del secolo una rino-inata Scuola salesiana di viticultura, enologiae olivicultura. Nata sotto umili auspici, andòperfezionandosi di anno in anno, fino a diventareuna delle migliori Scuole Agrarie del Paese e at-tirare l'attenzione e l'ammirazione di personalitàscientifiche della zona e delle superiori autoritàscolastiche, che l'hanno autorizzata a rilasciaretitoli legali agli alunni . I suoi ex allievi, che sonoormai legione, occupano posti direttivi in sta-bilimenti industriali della provincia o cattedreautorizzate nell'insegnamento delle scienze eno-logiche . Il Ministro dell'Economia, Opere pub-

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POLONIA - Stia lice. Mons. Antonio Baraniak, salesiano, Arcivescovo (ci, Pozha ricevuto da Pio XII di s . ni . il sacro Pallio (l'ornamento liturgico riservato al Papa, aiPrimati c ai Metropoliti, che lo portano sui paramenti come simbolo della loro dignità) .In occasione del conferimento i Salesiani Polacchi presieduti dall'Ispettore Don Necel, gliespressero la gioia della Congregazione per l'altissima dignità ricevuta da un suo Figlio ele-vato alla sede di wn'an.tich-issima Archidiocesi, madre delle altre sedi vescovili in Polotria . IlClero e il popolo di Poznan gremì la cattedrale per festeggiare il sino Arcivescovo . Magnifici,tra gli altri, i doni degli agricoltori . Con arte squisita erano stati composti con cereali i rarisimboli : la croce vescovile, la mitra, il calice, l'ostensorio e l'immagine della Ia(Mnna diCzenstochoiva, tutti artisticamente lavorati con gli steli e le spighe del grano. Poi una bambinarecitò uva poesia con questo carnmovente ritornello: « L'ecellenza, dica a Gesù nella b'. Messache i bambini si lamentano perchè hanno portato via dalle loro scuole il simbolo più caro : ilCrocifisso . Voi vogliamo lo, croco, noi amianto la Croce . noi difenderemo la Croce» .Quella voce innocente echeggiò alta nel più religioso silenzio, spremendo lacrime a «tolti.

bliche e Irrigazione lasciò scritto sul Libro d'orodella scuola: « Esprimo la mia profonda ammi-razione per la magnifica opera che compie laScuola Don Bosco nei suoi vari ramimento».

E il Direttore Generale dell'Insegna-mento Agricolo : «La Congregazione sale siasiaha dato nella Repubblica Argentina ripetuteprove di capacità e amore per l'insegnamentoagricolo . P un dovere di patriottismo aiutarlain ogni modo ». Anche la Delegazione Uruguayanaal 40 Congresso Internazionale di Vita Ruralein Santiago del Cile, di passaggio per Mendoza,si compiaceva di esprimere « la sua ammirazioneper la straordinaria opera realizzata nella Scuoladi viticultura ed enologia in Rodeo del Medio ».

-£a verità ha bisogno di una voce e a vocepiù potente che raggiunga il grande pubblicoè ancora, oggi, la vostra, quella della stampa .

PIO XI ai giornalisti americani il 23 gennaio del 1950

I1 Capo dello Stato visita la Missione diTaracnà

La visita del Presidente della RepubblicaKubitschek al centro missionario di Taracuà nelleforeste amazzoniche costituì per gli Indi dellaMissione un avvenimento che trova riscontrosolo nella recente visita del Rettor Maggiore .Tutte le radio diffusero la notizia in un baleno,ma a Taracuà fu comunicato soltanto che il -Presidente avrebbe sorvolato la Missione eavrebbe pernottato a Jauarcetó, distante ventiminuti di volo, per inaugurarvi il nuovo campodi atterraggio . Furono distribuite bandierineagli indietti e alle indiette della Missione perchòpotessero in qualche modo acclamare il Presi-dente di passaggio . Ala quale non fu lo stuporee la gioia di tutti quando si notò che i due aerei

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che portavano il corteo presidenziale compostodi trenta persone, si preparavano a scenderesul fiume! La gioia esplose quando il Presidentedalla canoa che si approssimava alla banchina,gridò un forte Viva o Brasil, che fu riecheggiatoda tutti gl'indietti . Quando poi questi intonaronol'inno nazionale, la lieta sorpresa degli Ospiti fuevidente e il Presidente affermò che sarebbevalsa la pena fare un viaggio anche più lungoe disagiato per visitare gente tanto cordiale eformata ai sani principi cattolici .

Quindi, accompagnato da S . E . Mons . Massa, ilPresidente visitò la Missione ammirando le nuovecostruzioni e trattenendosi familiarmente congli indi, seduto in mezzo a loro sui gradini delportico, chiedendo tante cose e compiacendosidelle loro risposte. E quegli indi semplici e buoni,benchè compresi di un sacro rispetto, ben prestoperdettero ogni soggezione e familiarizzarono coldott. Kubitschek, orgogliosi che il Presidente delBrasile fosse tutto loro . Al termine di un mo-desto banchetto, il Capo dello Stato decoròMores. Massa con la Croce del Cruzeiro do Sul,affermando che mai avrebbe dimenticato quellavisita che gli aveva fatto conoscere quel campodel lavoro missionario, promettendo il suo aiutoalle Missioni Salesiane e dichiarando che la Na-zione era grata per l'opera di pionieri realizzatadai Salesiani ai confini del suo territorio . Anchei giornali e la radio fecero conoscere al pubblicol'opera di civiltà e di fede che i Salesiani e leFiglie di Maria Ausiliatrice da oltre 40 anni com-piono nelle foreste amazzoniche con indomito co-raggio, e dedizione eroica .

Due nuove chiesein onore della Vergine

Sua Ecc. l'Internunzio Apostolico in GiapponeMons. de Furstenberg ha consacrato la primachiesa dedicata a Maria Ausiliatrice a Tokyo,eretta presso la grande casa ispettoriale delle Figliedi Maria Ausiliatrice . Lo Studentato Salesiano diTokyo, sotto la guida del Direttore Mons . Cimatti,eseguì il canto della consacrazione e le Suore conle loro alunne cantarono la Messa del Palestrina .

Altra chiesa fu inaugurata e benedetta a Yania-naka presso l'orfanotrofio delle Figlie di M . Au-siliatrice, che sorge proprio alle falde del monteFuji, a 75 chilometri dalla capitale . L'Orfanotrofio,aperto nel 1953, fu sempre largamente beneficatodai militari arrre,irani, alloggiati nei baracconi-caserme dei diratorrr.i . Nel '54 essi fecero erigere inuovi dormitori; nel '55 e '56 il refettorio, la cucinae la lavanderia ; e ultimamente, prima di lasciareil Giappone, vollero completare l'opera provve-dendo all'erezione della chiesa che sorse assai bellae fu benedetta lo scorso agosto da S . E. Mons .Luca Arai, Vescovo di Yokohama, sotto il titolo di« Madonna del Monte Fuji» . Situata fra due fre-quentatissime strade, è per tutti gli escursionisti chesalgono sul famoso monte Fuji . un richiamo di fede .

GIAPPONE

EQUATOREFrutti delle scuole popolari gratuite aGuayaquil

I Salesiani che lavorano nel collegio a Cri-stoforo Colombo» di Guayaquil, attendono purea quattro scuole gratuite oltre ad una scuola ditaglio e cucito, nelle quali si beneficano un to-tale di oltre 2000 tra alunni e alunne . In occa-sione della Grande Missione di Guayaquil, questeScuole popolari furono le calamite che polariz-zarono il popolo e lo animarono a prepararsispiritualmente al Terzo Congresso EucaristicoNazionale . La grande parrocchia venne divisain 5 centri missionari, che facevano capo a unadi queste Scuole . Il centro più difficile fu quellodetto El Camal, che non aveva locale adattoper il concentramento della popolazione e checonta elementi contrari alla religione . Tuttaviail lavoro realizzato dai Salesiani negli anni pre-cedenti con la campagna delle Prime Comunionie per la regolarizzazione di matrimoni, nonchèl'aiuto incondizionato dato in occasione di unospaventoso incendio che lasciò senza tetto uncentinaio di famiglie, facilitò l'opera dei mis-sionari. Il balcone di una casa servì da pulpito ela vasta piazza sottostante da chiesa. Alle 4del mattino un gruppo di ragazzi muniti dicampanelli percorrevano le strade invitando ilpopolo al rosario dell'aurora, al quale si ebbeun concorso consolante . I frutti controllabilidella Missione si possono riassumere in 250 ma-trimoni regolarizzati e 200 battesimi di piccolie adulti dai 6 mesi ai 30 anni .

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INDIANell'Assam fiorisce la vita cattolica

La vita cattolica nella bella e climatica capitaledell'Assami, Shillong, è vissuta intensamente . Ilfervore dei cattolici indiani non ha nulla dainvidiare ad altre Nazioni dette cattoliche; anzisi potrebbe affermare elio i cristiani di Shillongle superano, perchè realizzano tutta la bellezzadella fede cattolica fervidamente vissuta .

I missionari salesiani, capitanati da Sua Ecc .Mons. Stefano Ferrando, elio da 25 anni guidala Diocesi di Shillong attuando il suo motto«Apostolo di Cristo» con zelo che non conoscesosta, lavorano da 35 anni in questa . Missioneper portare animo a Dio . Il Signore ha bene-detto il loro lavoro e i loro sacrifici . Nel 1922,quando la Santa Sede mandò i figli di Don Boscoa lavorare in Assam, questi vi trovarono appena5000 cattolici . Oggi i cattolici sono 130 .000 di-visi in due Diocesi: quella di Shillong, retta daS. E. Mons . Ferrando, con 80 .000 cattolici ; equella di Dibrugarh, retta da S . E . Mons. Ma-rengo, coli 50.000 .

Il calendario cattolico dell'Assam segna unaserie di feste e solennità molto sentite, che ser-vono a mantenere il fervore della fede tra i cri-stiani. Tiene il primo posto la festa del SS . Sa-cramento: la processione del Corpus Domini aShillong è qualcosa di grandioso . Seguono la festadi Maria Ausiliatrice con la spettacolare procos .sione alla fine di maggio, e non ultima per splen-dore e concorso la festa del Papa .

SPAGNAI1 sangue dei Martiri è seme di Apostoli

Il rapido sviluppo dell'Opera Salesiana nellaSpagna già nel 1954 aveva indotto i SuperioriMaggiori a elevare a cinque le tre Ispettori; diallora. La stessa ragione li induce oggi a crearela nuova Ispettoria « S . Giuseppe », dismembran-dola da quella di Barcellona .

La nuova Ispottoria ha la sua sede centralein Valenza .

P consolantissimo il fiorire delle vocazionisalesiane nella Spagna, dove sono oltre 2500 igiovani elio aspirano alla vita salesiana. Il san-gue di numerosi figli di Don Bosco che mori-rono martiri nella rivoluzione rossa, è semefecondo di Salesiani. Per coltivare tanta mossedi apostoli i confratelli spagnoli non risparmianocure e sacrifici . Per citare un esempio, noll'Ispet-toria di Barcellona, durante le vacanze estivofurono organizzati tre centri di selezione : quellodi l'amplona con 132 aspiranti, quello di Barcel-lona-esorta con 110 e quello di Valenza con 79 .In ogni centro gli aspiranti dividevano il lorotempo tra lo studio, la pietà, l'allegria o lo sport,mentre i superiori no studiavano le capacitàe attitudini per selezionarli e indirizzarli allecase di aspiranti al Sacerdozio o a quelle perCoadiutori capi d'arte . Da notare che moltedi queste vocazioni vengono cercate e indiriz-zate a noi da affezionati Cooperatori, Sacerdotio laici .

GIAPPONE - La prima chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice a TOKYO, durante il rito della consacrazione compiuto daS . E . l'Internunzio Mons. de Furstenberg .

YAMANAKA - La chiesa della " Madonna del monte Fuji " annessa all'Orfanotrofio delle Figlie di Maria Ausiliatricee fatta costruire dai soldati americani .

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'.LIA

Il ministro di Grazia e Giustizia,oli. Guido Gonella, il 9 ottobreha inaugurato l'anno scolastico-professionale all'istituto Don Boscodi VERONA . Al saluto rivoltogli dalPreside ha risposto esaltando lapedagogia di Don Bosco e docu-mentando come il Santo sia statoil precursore della scuola profes-sionale che doveva aprire la stradaal moderno umanesimo del lavoro .Nella stessa occasione riceveva ildiploma di Cooperatore Salesiano .Il Ministro esprimeva la sua pienasoddisfazione di essere iscritto allaTerza Famiglia di Don Bosco ericordava con compiacenza il nomedi parlamentari e personalità giàiscritti tra i Cooperatori Salesiani.

In onore di San Giovanni Boscosono sorte due nuoie Parrocchienel rione Italia a TARANTO e inzona Ponte di Crepaldo in ERACLEA(Venezia). Pure in onore di SanGiovanni Bosco a CAMPOSANPIERO(Trcviso) è stato benedetto il nuovooratorio .

Nella ridente cittadina piemontesedi CUNEO, dove i Salesiani lavo-mano da 30 anni nel Convitto Civicoe da 20 nell'Oratorio Don Bosco,che sorge nella città nuova in con-tinuo sviluppo e al quale è annessala Parrocchia salesiana, lo scorsoottobre si sono afliancate le Figliedi Maria Ausiliatrice, assumendola direzione del nuovo Asilo Comu-nale « Tancredi e Alice Galimberti » ;

Nella Parrocchia S . Maria di VE-NARIA-TORINO Sua Em. il Car-dinale Arcivescovo Maurilio Fos-sati ha benedetto e inaugurato ilnuovo Oratorio «San Domenicosavio a, rallegrandosi col VicarioDon Sanmartino per la bella operarealizzata a vantaggio della gio-ventù maschile.

CILE

Nel nuovo Aspirantato di SAN-TIAGO le Figlie di Maria Ausilia-trice hanno iniziato in quest'annocentenario di Lourdes una scuolanormale, la prima del genere confacoltà di rilasciare titoli legali.

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concessa dal Governo cileno a unaCongregazione religiosa. La si ri-tiene perciò come una grazia dellaVergine Santissima, soprattutto perla formazione pedagogico-didatticadelle suore, che finora dovevano fre-quentare le scuole statali per otte-nere i necessari diplomi .

EQUATORE

La popolazione indigena di LO-G1IOGNO, nel Vicariato di Mendez,che nutre una particolare devozionealla Vergine, ha inviato un gruppodi uomini a Huambi per prenderviuna statua della Madonna di Fa-tima, del peso di quattro quintali .Con quanto sacrificio, ma insiemecon quanto amore portarono perore e ore il benedetto carico, persentieri difficili, sotto la pioggia,affondando nel fango! A tardasera la comitiva raggiunse Lo-grogno, dove era ad accoglieretrionfalmente la Madonna tutta lapopolazione . Il salesiano Doti Isi-doro Formaggio, Direttore dellaMissione di Sucua, benedisse laprima pietra della nuova cappellache la popolazione vuole innal-zare a Maria Ausiliatrice, felceche stia diventando realtà il sognodi avere una chiesa propria ; aquesto scopo tutti dànno con entu-siasnlo il loro contributo .

ISOLE CANARIE

La Scuola professionale salesianadi SANTA C1IUZ DE TENERIFEha organizzato una EsposizioneProfessionale che fu visitata dallemassime autorità dell'isola e dadistinte personalità, che hanno am-mirato i lavori esposti e la perfe-zione con la quale sono stati ese-guiti, lasciando scritte lusinghieretestimonianze, come queste : a LaSpagna deve a 5. G . Bosco la lietaprospettiva che il mondo del lavorodi domani possa essere cattolico» .«Il vostro lavoro è meraviglioso,avvince e diletta lo spirito ». « Me-ravigliato della grande opera rea-lizzata dai Padri Salesiani, chiedoa Dio che benedica questa santaCongregazione per il bene degliorfani e della patria » . a Consa-crato all'insegnamento, nell'ammi-

rare questi lavori realizzati daigiovani, capisco il sacrificio cheessi sono costati » .

NHSSICO

In occasione del primo CongressoNazionale delle Ex allieve delleFiglie di M . A. a CITTÀ DI MES-SICO, onorato dall'intervento di5 . E. Mons. Luigi Raimondi, Dele-gato Apostolico, tu organizzato ungrandioso pellegrinaggio al San-tuario nazionale di N . 5. di Gua-dalupe. La numerosa assemblea dichiusura, fu presieduta da 5 . E.Mons. Michele Dario Miranda, Arci-vescovo Primate di Messico . Eglisuggellò le indimenticabili giornatecon la sua autorevole parola, esal-tando i frutti dell'opera salesiananel Messico, e chiedendo la colla-borazione entusiasta e generosa diquelle giovani a pro del movimentovocazioni, indetto nell'Archidiocesi .

REP. DOMINICANI

Con decreto della CongregazioneConcistoriale, la Santa Sede haeretto nella REPUBBLICA DOMI-NICANA il Vicariato Castronse, mio-minandone titolare l'Arcivescovo diSanto Donmingo, 5. E. Mons . Ric-cardo Pittini, il venerando Presulesalesiano cieco .

ULANI)]

Le Figlie di Maria Ausiliatrice hannoinaugurato in HÀAD VAI un nuovoe bell'edificio scolastico a due piani .All'inaugurazione presenziarono, con5. E. Mons. Carretto, 8. E. l'Am-basciatore d'Italia e le autoritàprovinciali e cittadine . La scuola èl'unica nel Sud affidata a religiose.

S . E . Mons . Sergio Pignedoli, Ausi-liare di Milano, lo scorso agostoonorò di una sua visita la Casa sale-siana « Domenico Savio » di BANO-l{OK. Era accompagnato da S . E .Mons. Gordon, Reggente la dele-gazione Apostolica . Sua Eec.za Pi-gnedoli, cime fu già Nunzio nelVenezuela, conosce e ama i Sale-siani. Don Ulliana lo condusseinsieme con Monsignor Gordon avisitare l'Accademia buddista, doveDon Ulliana fa scuola . Là trova-rono i due Bonzi che erano statiad ossequiare il Santo Padre alcunesettimane prima: il Phra Phimolla-lharn, Rettore magnifico dell'Acea-demnia, con il Pura Manat, suo se-gretario . Parlando della visita alSanto Padre, il primo disse : «Lasua figura è sempre viva nel miocuore. Vorrei iniziare mia più attivacooperazione e uno scambio dì ve-dute con la religione cattolica a .

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FEDE IN CAMMINO

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settemila

isole

filippine

Farà meraviglia conoscere elle le Filippine (omeglio l'Arcipelago Filippino) ingloba un polverìodi settemila isole - 7019 per l'esattezza -sparse su una lunghezza di 1900 chilometri .

Prendete una carta del _Mediterraneo . Immagi-nate la prima isola del gruppo installata al postodelle Baleari e l'ultima al posto di Creta ; pas-aando per la Corsica, la Sardegna e la Sicilia,voi avrete la misura geografica di questo inondoinsulare che emerge da Formosa a Borneo .

Alcune isole sono popolate, moltissime no . Visi trovano Malesi e Cinesi, importati dal coll-tinente . 1 mercanti arabi sierano avventurati in quelle isoleprima che Magellano vi sospin-gesse le sue caravelle . Il navi-gatore portoghese occupò quelleisole per conto della corona spagnola che finan-ziava la sua spedizione e le chiamò San Lazzaro .Ma vi morì assassinato .

Le Filippine restarono spagnole per tre secoli ;poi gli Spagnoli furono soppiantati dagli StatiUniti che, in cambio, donarono alla Spagnaventi milioni di dollari perchè si ricostruisse laflotta distrutta nel conflitto filippino. Questo allafine del secolo scorso. 11 4 luglio 1946 il paesedivenne indipendente e si svincolò anche dallatutela americana ; usciva devastato dall'occupa-zione giapponese di quest'ultima guerra .La prima constatazione che si è condotti

a fare a Manila è che di tutta la loro storia leFilippine han conservato tracce .

Come eredità, dagli Spagnoli i Filippini hannoricevuto la fede religiosa e la giovialità incante-

FILIPPINE - Aspiranti salesiani a passeggio sulle pittoresche spiagge di Bacolod.

vole, dagli Americani lu slancio e l'entusiasmoper il progre ,~ ;o . Un documento concreto di ciò ènella città di _lanila. Al di là del fiume Passioecco la città c_onlmerciale, wmde in U . .9 . A ., conpalazzi dagli uffici climatizzati e vendite di ge-lati a ogni angolo . Più oltre è la vecchia cittàspagnola di Intramuros, annientata dalle bombegiapponesi . Intramuros doveva essere una dellepiù incantevoli città coloniali della Spagna . Oggila lingua spagnola è conosciuta solo dagli anzianie dai processori . Lingua ufficiale è l'inglese. C'èperò il dialetto di Manila., il lavalo, parlato da

due o tre milioni, che vorrebbeassurgere a lingua nazionale aspese del viso-ya, parlato da circadieci milioni di individui .

Nei giorni di festa ., sulla loropelle color cioccolato al latte, alcune donne por-tano ancora il costume nazionale, il patadiong,con maniche a sbuffo e il colletto alla modarinascimentale di Firenze ; senza dubbio un ricordodella corte di Madrid. La stessa cosa tra gliuomini: tutte le sere si possono vedere in barongtagalog, con la camicia bianca trasparente, cosìfine, sottile e leggera che sembra un'ala dilibellula, ma ricamata, anzi sovraricamata . Ilba-rong tagalog lo si porta senza cravatta, liberoe svolazzante sopra i pantaloni neri e lo si usacome abito di società .

Molti Filippini hanno cognomi spagnoli, comeOrtega oppure Ocampo ; ugualmente cognomiamericani . come Smith oppure Jones . Quantiruderi di storia in quei nomi!

Bisogna andare a visitare l'Università

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Santo Tomàs - diconocon fierezza i Filippini . -È la più vecchia univer-sità del « continente » . Èla gloriosa Università Cat-tolica . - Infatti allebacheche ci son affissireligiosi : « Oggi, astinen-za. Domani, messa allesette . . . » . La religione èviva nel cuore dei Filip-pini . Ì l'eredità più bellalasciata dalla Spagna .

Attraverso la capitalevoi vedete scorribandarele jeeptaeys . Cosa sono?Prendete una jeep ordi-naria. trasformatela inautobus e così avete unajeepaey . Ce ne sonocentinaia, probabilmentemigliaia, di jeepneys chescorrazzano per Manila .Ciascuna ha il suo itine-rario fisso, ma la si prendedove si vuole e la sipaga sempre allo stessoprezzo . Dipinte a coloriscintillanti, a fiori, con disegni ingenui, sovrac-cariche di specchietti e di crornature, portanosempre due o tre immagini della Madonna .Perché la Vergine è nel cuore dei Filippini .La chiamano coi nomi più dolci : « Flores de,Alavo», « Rosarito» . Le sue feste sono indimen-ticabili . E anche questa è una stupenda ereditàspagnola. Bisogna assistere alle processioni dellaMadonna por vedere la pioggia di fiori che sirovescia sulla sua statua . Anche l'altar mag-giore della chiesa viene sommerso dai petalidei fiori .

Gli Americani hanno lasciato nei Filippini undesiderio e un appetito insaziabile di istruzione .Ecco perchè le scuole sono fiorenti . Non parliamodelle nostre scuole salesiane, elio conoscono unrigoglio che ha dell'incredibile. Tutti studianoqualche cosa, alla svelta . I digests tappezzanoManila. La biblioteca pubblica dei Servizi d'In-formazione Americana è sempre affollata e ilmaggior numero dei lettori non passa il tempoattorno alle riviste, ma attorno ai libri tecnici,a opere cioè di cultura .

In mezzo secolo la popolazione è passata dasette a venti milioni d'abitarti. Tra i paesi asia-tici la pulizia dei Filippini fa scuola . I loro vestitisono sempre lindi, puliti . Anche le case impian-tate su specie di palafitte coperte di paglia dipipa, con piccole finestre di madreperla traslu-cida, sono lavate ogni giorno con tanta acqua .Manila ha le acque più eccellenti e potabili delmondo .

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BACOLOD-VICTORIAS - Mamme accorse con i loro bambini aricevere la benedizione di Maria Ausiliatrice e di San Giovanni Bosco .

Oltre alla nettezza igienica, la civiltà ameri-cana è visibile dappertutto : fibre sintetiche, ma-terie plastiche, droghe miracolo, automobili, fri-goriferi e soprattutto apparecchi d'aria condi-zionata . . .

I Filippini sono attaccatissimi alla loro fedetradizionale; la spiegazione è tutta nel loro in-focato amore alla Vergine . Perciò, attraverso allaVergine, a Gesù . Un fatto . Qualche tempo fa ci fuun prete, Aguilpayo, che tentò uno scisma . Co-stituì la « Iglesia Aguilpavo » ; non era stato sod-disfatto nella sua ambizione di diventare vescovo,perciò volle metter su liti una chiesa nazionale .Da solo non ci sarebbe riuscito, ma ci fu un teologoche lo appoggiò . Conservò la tradizionale talareper i preti; prescrisse ai suoi seguaci di dir messain lingua e dialetto locale, usando invece di vinola coca-cola : istituì processioni che dovevano suo-darsi con fiaccolate e accompagnamento di chi-tarre. Ma avvenne che l'apostata Aguilpayo,che personalmente era poco incline alla devo-zione alla Madonna, morì impenitente (almenocosì parve dai segni esteriori di ostinazione epervicacia nel male), mentre il teologo che, daltempo dello scisma non aveva mai detto messama non aveva mai trascurato di dire il rosario,prima di morire si convertì, sì confessò e chieseperdono ritrattando tutto .

I ragazzi, come la buona gente (dovreste co-noscere i Filippini quanto sono gentili!) hannouna stima illimitata del prete . Un esempio .

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Ecco, il mio lavoro non è ancora perfetto - sembra direquesto allievo delle Scuole professionali di VICTORIAS ; -

tuttavia posso dirmi soddisfatto .

Un insegnante di religione a Victorias parlavaai nostri ragazzi esterni della scala degli esseriche c'è in natura: dai minerali, su su fino ai purispiriti, agli angeli, passando per quell'anello dicongiunzione tra spirito e materia che è l'uomo .Spiegava che sopra gli Angeli non ci poteva es-sere che Dio . Ma i ragazzi si dimostravano unpo' sconcertati .L'insegnante ripetè la spiegazione e poi do-

mandò alla scolaresca :- E allora, avete compreso? Che c'è sopra .

agli Angeli, nella scala degli esseri? Me lo sa-pete dire?

Un frugolo, coraggioso, alzò la mano . Gli occhidi tutti si volsero verso di lui . Si attendeva larisposta esatta .

Il ragazzo esclamò con sicurezza:-- The eath.olie pri:est : il prete cattolico .Anche le vocazioni sono buone e numerose,

perchè imbevute dello speciale amore alla Ma-donna che è una delle più simpatiche caratte-ristiche dei Filippini . Il figlio di un governatoredi provincia, l'ultimo di 12 fratelli, ebbe l'11veMaria Cross (la Croce Avo Maria), un primopremio cioè per il suo esemplare servizio dichierichetto alle funzioni di chiesa. E oggi èchierico salesiano .

Su questo sfondo di tradizioni cattoliche si èinnestata nel dopoguerra l'opera salesiana . AVictorias, nelle isole Negros Occidental abbiamo

-una scuola professionale, che è ritenuta una dellepiù attrezzate dell'Asia; è dotata di macchinari

perfetti, ultimo modello, dono dell'annessa indu-stria dello Zucchero elio l'ha fondata . La scuolaprofessionale è così bene avviata che il' Go-verno ci ha affidato anche l'Università di In-gegneria; attualmente abbiamo già in funzioneil primo corso universitario di ingegneria con 50universitari . Gli allievi della Scuola professio-nale di Victorias sono 1100, in massima parteesterni, tranne una ottantina di interni .

Altri 1100 ragazzi frequentano le nostre scuoledi Mandaluvong; anche a Makati abbiamo scuoleprofessionali e oratorio festivo .

In 5 anni, come dicevo, ci fu l'esplosione del-l'opera salesiana nelle Filippino . In 5 anni fu-rono aperte 8 case; si hanno oggi 10 novizi, cisono 40 aspiranti e 9 chierici che studiano nellostudentato filosofico .

I ragazzi hanno fiducia, affezione e amore aiSalesiani . II segreto per conquistarli è la bontà .Aperti o cordiali come sono, si lasciano subitoprendere al laccio della carità che « è paziente,soffre, tutto, spera tutto e ama tutti» .

Come avete potuto indurre tutti quei gio-vani a lavorare, allettarli cioè in quella maniera? -ci chiedevano gli americani .

Risposta:- Si lavora e si vive in mezzo a loro. Amando

quello che loro amano (per esempio il gioco) lisi trascina ad amare il lavoro .

I numerosivsimi visitatori di una esposizionedi manufatti dei nostri laboratori professio-nali non credevano ai propri occhi . Non pen-savano che semplici ragazzetti avessero potutocostruire quelle macchinee complicate, con quellaperfezione. Un ministro filippino che visitò lamostra dichiarò : « Posso affermare con tutta coni-potenza elio la vostra è la miglior scuola delleIsole Filippine ,> .

C'è da dire elio il governo ci vuol bene e ciaiuta con piena simpatia . Così ci amò il Presi-dente Ramon Magsaysay, eroe della resistenzaantigiapponese . Figlio di un fabbro, autodidatta,lo chiamavano la «dinamo umana* . Godeva diuna immensa popolarità fra la umile gente, i tao .Anche lui, assai alto di statura, portava la ca-micia bianchissima fluttuante sopra i pantaloni,alla maniera filippina . Aveva un volto aperto,gioviale, sorridente, vi riceveva sempre alla fa-miliare ; e ai suoi interlocutori metteva in manod'autorità un grosso sigaro . Egli capì l'importanzadello sviluppo industriale delle isole e la ne-cessità delle scuole professionali . E un fatto chele Filippine, quando lo vogliano, potranno tro-vare il petrolio (che dicono sia in giacimenti este-sissimi) . Gli esperti pretendono che la terra, comea Sumatra, come ;n Malesia, sia eccellente per lacoltivazione del caucciù. Se ne potrebbero sfrut-tare cinque milioni di ettari . Un altro prodottoche vi potrebbe prosperare è il cotone .

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Si aprono dunque delleprospettive grandiose nelcampo dello sviluppo agri-colo e industriale del paese .

C'è bisogno di mano d'o-pera specializzata. A questoprovvedono le nuove scuoleprofessionali, tra le quali lenostre: moderne, attrezzate,apprezzatissime .

Anche le Figlie di MariaAusiliatrice si sono stabiliteda un anno e mezzo nelleFilippine e vi lavorano cajìsuccesso . A Victorias hannoun asilo e l'assistenza adopere sociali . F ultimamente,nel mese di giugno, dietro in-vito dell'Arcivescovo, hannoaccettato la direzione di unascuola parrocchiale a Manila, con 535 alunne,dall'asilo fino alla sesta classe. In più atten-dono all'oratorio e mandano avanti due clubsper giovinette . A fare tutto questo sono appenain due suore, una europea e l'altra filippina . Mal'ispettrice, madre Moore, afferma che l'avvenirenelle Isole si prospetta quanto mai roseo . Peradesso, come primo bilancio, hanno già 4 suoreprofesse, 6 novizie e . 9 aspiranti : tutte delleFilippine .

Nel centenariodella nascita del Card . Maffi

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A questi Aspiranti salesiani delle FILIPPINE non manca, come si vede, l'allegria .

l'er tutti si apre dunque in mezzo a quellaporzione eletta del Cuore di Gesù che sono loanime dei ragazzi, uno dei più promettenti campidi apostolato . Abbiamo fiducia che la Madonna,che fu la grande maestra di Don Bosco, ciaiuterà sempre come ha fatto finora .

Allora il paese delle settemila isole diventeràuno dei più vaghi giardini mariani ed eucaristici .

Sac. MARIO ACQUISTAPACE

CORTEOLONA, che cent'anni fa dava i natali al futuro Arcivescovo di Pisa, il Cardinale Pietro Maffi,ha celebrato la data centenaria con solenne Pontificale di S . E. Mons. Camozzo, attuale Arcivescovodi Pisa, e commemorazione ufficiale dell'On . Ferrari, alla presenza di Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi,autorità e personalità del clero e del laicato, del mondo della cultura e della scienza, e di tutto il popolo .

Esaltando, al Vangelo, la figuradell'illustre scienziato, del dottoe zelante Pastore, Mons. Ca-mozzo ne mise in rilievo la famamondiale e ricordò la visita cheil nostro Em .mo Card. Hlondfece espressamente a Pisa perconoscere il grande Cardinale .

Ma il Primate di Polonia, salesiano, rendeva allora omaggio anche all'affezionato Cooperatore, al primocantore delle glorie di Don Bosco nel 1908 e dell'epopea delle Missioni Salesiane nel 1926, al fervidoammiratore della santità di Don Bosco, che nel 1929, quasi al tramonto della sua vita radiosa, decoravacon lo splendore della Sacra Porpora la traslazione della salma del Beato alla Basilica di MariaAusiliatrice, piangendo di consolazione e invocandolo con trasporto . Per questi e per tanti altri trattidi predilezione il Rettor Maggiore, non potendo partecipare personalmente, si fece rappresentare dalSegretario Generale dei Cooperatori, che espresse la commossa devozione e l'imperitura gratitudinedella Famiglia Salesiana .

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Benchè il cristianesimo siadiffuso su queste colline Khasi,tuttavia le superstizioni sonocosì radicate fra i pagani, cherecrudescenze di antichi cultiaffiorano ancora . Una di questesuperstizioni è il culto delserpente Thlen . I suoi adora-tori, chiamati Nongslaonaoha (as-sassini-uccisori di uomini) in-cutono tale terrore che benpochi osano viaggiare da solidi notte, per paura di essererapiti e sacrificati al serpenteThlen, che può essere solo pro-piziato col sangue umano .

A dire il vero nel sentire ilracconto di omicidi perpetratiin circostanze misteriose, ostorie di sparizioni di personeattribuite ai Nongshonoh siscrollava il capo . Ma negli ul-timi due mesi quattro ragazzifurono rapiti e non fu più pos-sibile rintracciarli . Uno di essisui 14 anni era cattolico ; 16 per-sono furono arrestate e la po-lizia a stento riuscì a salvarledal linciaggio . Dunque è vero :vi sono ancora adoratori delserpente Thlen, che offrono san-gue umano a tale mostruosadivinità . Il culto è basato sullapersuasione che la famiglia, laquale adora il serpente Thlen,diventa ricchissima. Il serpentevive nella terra, sotto il pavi-mento della casa, e spande lesue benedizioni su coloro chelo propiziano col sangue diun khasi, almeno una voltaall'anno .

Gli adoratori del serpentepàgano profumatamente i si-cari . Il denaro, la paura che ilserpente si vendichi, ecc . get-tano un velo di silenzio pau-roso. Il culto del serpente, sottoforme diverse, si trova in altretribù. La sua storia affonda inun groviglio di miti, favole,superstizioni e legge dell'arcano,elio fa sì che solo alcune fa-miglie siano depositarie del se-greto del serpente Thlen .

In tale atmosfera le campane delle chiese cattoliche nella nottedi Natale squillavano festose per annunciare la venuta del Re-dentore del mondo, che nasce povero per arricchirci .

Anche i Khasi credono che quando Iddio creò il cielo e la terra,in principio, la pace e la giustizia regnavano tra gli uomini . Ilpeccato, il dolore e la miseria erano sconosciuti . Iddio aveva fattoun patto con gli uomini : l'unione fra il cielo e la terra sarebbe du-rata fino a quando l'uomo si fosse mantenuto fedele a Dio . Comesegno di tale alleanza Dio fece crescere sulla terra un albero cosìalto da toccare il cielo . Gli uomini per mezzo di quell'albero po-tevano salire al cielo e discenderne . Ma un mostro, spuntato dalfondo dell'oceano, insinuò nei cuori il timore elle quell'albero,

Un festival di sorrisi tra le tribù assamesi del gruppo Dalla, in India.Può far meraviglia la strana acconciatura dei capelli a «cresta di gallo»

crescendo a dismisura, potesse oscurare il sole e togliere la vitasulla terra. Con una accetta, procurata dal demonio, due uominiriuscirono a tagliare l'albero . Il ponte fra il cielo e la terra crollò :rotta l'alleanza, il peccato con tutti i mali cominciò a regnare .Ma Dio ebbe pietà dell'uomo . L'idea di un Redentore che si offrein sacrificio per fare un nuovo patto è discernibile nella mitologiakliasi . In mezzo ai miti e alle fantasiose credenze chi negherebbeancora elio nel naufragio di tante verità un retaggio comune, spi-rituale, viva ancora nel cuore delle genti? Come spiegarlo? . . .

MIa come suonavano festose le campane in quella notte di Na-tale! Non è forse questo il ponte che si ricostruisce fra il cielo ela terra?

La gioia del Natale fece dimenticare gli adoratori del serpente .La banda, i cantori nella santa Notte andarono in giro per la cittàsuonando e cantando gli inni tradizionali . Non solo nella chiesadi Shillong, ove la solennità dei riti e gli artistici presepi ricor-davano il Natale della patria lontana, ma anche sui monti freddisi vegliava come a Betlemme . In quell'ambiente di povertà il mis-sionario, per lo più solo, celebra il giorno della gioia universale,prodigandosi in un lavoro di ministero per tutta la notte .

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Accanto alle cappelle, troppo anguste, si costruiscono capan-noni di paglia e bambù e, in un ambiente suggestivo, come il Na-tale a Greccio, il sacerdote offre il Santo Sacrificio, amministrabattesimi e rallegra i fanciulli con un albero di Natale, ricco di . . .buona volontà .

Ma la caratteristica del Natale a Shillong sulle colline Khasisono le agapi fraterne . A Shillong più di tre mila persone pren-dono parte al banchetto natalizio . Ogni quartiere della città erigecucine attorno al vasto cortile della scuola di Sant'Antonio. Lagioventù si riversa in massa per i giuochi sportivi . Intanto gliuomini cucinano la carne di maiale e il riso. Un bel presepio formaun centro di attrazione devota . Verso le tre arriva il corteo deiRe Magi a cavallo, preceduti da paggi e dalla banda . La gioia èindescrivibile . I Magi si recano al Presepio per offrire i doni, mentreil canto si sprigiona da mille cuori : « Venite, adoriamo il natoBambino . . . » . Quindi ognuno prende il suo posto e noi si pensaalla scena della moltiplicazione dei pani. I missionari partecipanoal banchetto in tavole speciali assieme agli ospiti d'onore. Visi-tatori da altre parti dell'India esclamano : «Non abbiamo maivisto spettacoli come questo in un ambiente familiare colmo digioia e di pace » .

Queste agapi sono un mezzo di apostolato, perchè mettonoil missionario in contatto con centinaia di pagani, che domandanodi partecipare al banchetto . Per un periodo di 15 giorni le agapisi susseguono nei principali villaggi e il presenziarvi è una dellefatiche del tempo natalizio ; ma è una fatica che rende frutti co-piosi di conversioni .

Il 28 dicembre io mi recai nel villaggio di Tiddieng . Lasciaila jeep sull'orlo dell'altipiano sud-ovest di Shillong, che strapiombacon valli profonde verso la pianura del Pakistan . Il panoramaincantevole, il clima mite, agevolano il cammino lungo la ripidadiscesa, che diventa una scaletta quasi perpendicolare intagliatanel sasso. Si va giù per tre ore e quando il pendìo si allarga, co-minciano gli aranceti. I cattolici ci aspettano all'ingresso del paesecon un gruppo di studenti di teologia salesiani, che passano levacanze nel distretto di Cherrapunjee . Sono discesi giù dalle mon-tagne opposte alle nostre, hanno viaggiato per 8 ore . . . Sono tutti

ASSAM (India) - Il famoso ponte di bambù a Tieddiengnel distretto missionario di Cherrapunjee (Shillong) .

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muniti di uno strumento musi-cale: dalle fisarmoniche al clari-netto. L'accoglienza al Vescovoè quindi molto fragorosa .

40 teologi salesiani trasfor-mano le vacanze in un santoapostolato missionario con legioie e i sacrifici degli atleti diCristo . Sono i giullari del buonDio; e in una regione di incantinaturali sono i turisti di NostroSignore. Divisi in gruppi di7 od 8, accompagnati da diresacerdoti, girano di villaggio invillaggio, portando ovunqueun'ondata di giovinezza e diaria ossigenata cristiana . Leprime conquiste sono i fan-ciulli del villaggio . Di nottetempo, dopo la riunione reli-giosa all'aperto, pagani, pro-testanti, vecchi, mamme colbambino sul dorso, tutti accor-rono. Dopo i canti religiosi, idiscorsi, la proiezione delle fil-mine Don Bosco, i chierici litengono allegri con la loro or-chestra, con giuochi di pre-stigio e persino con i burattini .Io non vidi mai gente smascel-larsi tanto dalle risa . . .

Così una volta faceva DonBosco nelle passeggiate autun-nali sui colli del Monferrato,edificando e rallegrando tutticon i suoi giovanetti .

Passammo una bella giornataa Tiddieng e gli inni natalizisembravano echeggiare di vallein valle fino al Pakistan . Ichierici mi raccontarono le av-venture piacevoli e anche quellepericolose, specie nella traver-ata dei torrenti, sui pontitrotti, tenuti fermi da quattrocanne di bambù, gettate nelvuoto. Sono veri ponti del dia-volo, che per noi richiedonoacrobazie, mentre i bambù scrie-chiolano e sotto scroscia e ru-moreggia il torrente incassatofra le rocce .

In questi giri quello che con-sola è l'affezione del popolo .Si passano ore belle, e quandoviene l'ora della separazione gliocchi nostri e loro sono umididi pianto . . . Ma come squillanofestose le campane!

MD STEFANO FERRANDO

Vescovo di Shillong Assam-India

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i

Guarisce da trombosi cerebraleL'ii luglio mia moglie di anni 58 ebbe due

attacchi di trombosi cerebrale che la lasciaronoin fin di vita . Fu chiamato il dottore, il qualedichiarò trattarsi di un male «inesorabile» econsigliò di avvisare i parenti lontani perchèl'inferma avrebbe avuto vita brevissima . Noil'affidammo a Maria Ausiliatrice, di cui siamotanto divoti ; tuttavia per prudenza provvidi afarle amministrare l'Estrema Unzione . A untratto l'ammalata aprì gli occhi : il dottore, av-vertito, tornò a vederla e disse che quello eraun indice ottimo. Infatti eia quel momentomia moglie cominciò a migliorare e a mano amano che noi proseguivamo nella novena, ilmiglioramento cresceva, fino a portarla a guari-gione .

Rendiamo pubbliche grazie a Maria Ausilia-trice e a San Giovanni Bosco e inviamo l'offertapromessa.Giostra (Messina) Coop . SPERANZA SALVATORE

Una serie di grazieCompio un mio grave dovere rendendo pub-

bliche tre grazie segnalate ricevute da MariaAusiliatrice con l'intercessione di San GiovanniBosco.

Nel I94I, colpita da otite e mastoidite, fuiportata all'ospedale per essere operata ; ma iosupplicai i miei protettori di liberarmi da unintervento tanto doloroso e pericoloso e fui esau-dita guarendo senza operazione alcuna .Lo scorso agosto un mio nipotino fu colto

dalla terribile malattia della meningite ed èguarito bene. Una terza grazia la ottenni nellagrave caduta di mia nipote da una scala collo-cata male: se la cavò con qualche contusionee una ferita non grave .Roma

LAURA PROIETTI

Il verdetto medico era : o morte o paralisiSul mio piccolo Letterio di 23 mesi, malato

di paralisi alle gambe, di tifo e altre gravi ma-lattie, i medici avevano pronunciato un terribileverdetto : o sarebbe morto o, se fosse sopravvis-suto, sarebbe rimasto paralitico. Anzi una tristesera il dottore mi aveva detto che nella nottel'avrei perduto. Ma proprio in quell'ora per lastrada passava la processione della Madonna Pel-legrina. Mio marito, spinto da viva fede, feceentrare in casa nostra la Madonna per un istante.L'indomani, avuta la precedenza, la Madonnarestò nostra Ospite per 24 ore . Il bambino,

quando fu portato davanti alla Vergine, aprìgli occhi, la guardò a lungo, cominciò a muo-versi e a migliorare tanto da far meravigliare imedici. La guarigione che ne seguì noi l'attri-buiamo ad un miracolo dell'Ausiliatrice, tantopiù che continuò a star bene e a crescere sano .

Rendiamo ancora grazie a Maria Ausiliatriceche ha esaudito le nostre suppliche facendo tro-vare lavoro a mio marito .Palermo

CONCI TTINA SINOPOLI

«Noi sappiamo chi ce l'ha guarita»La nostra cara mamma era stata spedita da va-

lenti professori . Noi, esaurite le speranze umane,la mettemmo nelle mani di Maria Ausiliatricee di S. Giovanni Bosco, supplicandoli di farequanto non poteva fare la scienza . In loro onorefurono anche celebrate due sante Messe, unaall'altare di Maria Ausiliatrice e l'altra all'altaredi S. Giovanni Bosco . Possiamo dire che nell'orache furono celebrate le sante Messe la nostracara mamma cominciò a riprendersi ; i professoririmasero stupiti, si guardarono in faccia e nonseppero che dire . Ma noi che sappiamo chi cel'ha guarita, ringraziamo di cuore la Madonnae Don Bosco .Sestri Levante (Genova)

Sorelle MANNINI

La meningite non lascia alcuna tracciaTempo fa il nostro aspirante Giacomo Meyer

fu colpito da meningite, che si aggravò al puntoda mettere in serio pericolo la sua vita . Delresto, se anche fosse sopravvissuto, i medici ave-vano dichiarato che sarebbe rimasto minoratonelle sue facoltà mentali . Allora lo raccoman-dammo a Maria Ausiliatrice e al servo di DioDon Filippo Rinaldi .

Il sabato 6 febbraio si temeva ci lasciasse :aveva ricevuto gli ultimi sacramenti, attorno alsuo letto vegliavano il babbo e le sorelle, mentrei compagni elevavano per lui incessanti preghiere .Per quattro giorni rimase nello stato d'incoscienza,ma quando gli si impartiva la benedizione diMaria Ausiliatrice, cessava temporaneamente ilrespiro affannoso e il ragazzo tentava di fare ilsegno di croce .

Finalmente il io febbraio si riattivarono lesue facoltà mentali e si avviò rapidamente allaguarigione senza alcuna delle conseguenze pre-viste .San Pedro g'laquepaque (Messico)

Sac . TIZIANO PUPPIN, S.D .B .

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I medici disperavano di salvarloIl nostro figlio Giovanni era stato felicemente

operato all'appendice, quando sopravvenne unblocco intestinale che lo ridusse in fin di vita.I medici disperavano ormai di salvarlo. Alloraci rivolgemmo con fede a Maria Ausiliatrice ea S. Giovanni Bosco, chiedendo anche preghierenel suo Santuario di Torino . I medici tentaronoun secondo intervento che riuscì bene per evi-dente protezione divina ; e per allora la vita delrostro Giovanni fu salva. Dopo tre mesi, però,si ripetè il blocco intestinale . S'intensificaronole preghiere e i medici procedettero d'urgenzaad un terzo intervento, facendo le loro riservein termini sempre più preoccupanti . Ma anchequesta volta l'Ausiliatrice ce lo salvò intervenendoin forma prodigiosa . Grati e fiduciosi, inviamoofferta e rendiamo pubblica la grazia.Casalcermelli (Alessandria)

Coniugi GIUSEPPE e ANGELA BASSINO

A Don Bosco tutto il mio cuoreMi tesero insidie per sviare la mia vocazione

salesiana. Don Bosco li confuse e contro ognisperanza mi volle suo .

Sono felice di appartenere alla Sua famiglia,seguo con ardore la divina chiamata e parto con-tento per lo studentato salesiano del Perù .

Prometto fedeltà a Don Bosco e chiedo laSua benedizione . A Lui tutto il mio cuore .San Michele (Verona)

PIETRO PiGOZZI, chierico salesiano

La bambina, oggi, cammina beneDa molti mesi una bambina di San Bernardo

di Sestri Levante, di nome Caterina Nicolini,aveva una gamba ingessata per difetto osseoche non le permetteva di camminare in modonormale. Facendomi tanta pena quella povera

Giuseppina Simeoni (Trento), coope-ratrice, è riconoscente per non aversubìto conseguenze da un infortuniomentre lavorava per le opere salesiane .Susanna Vezzetti (Lusigliè-Torino) ot-tenne da M. A . la salute del maritogià in fin di vita per trombosi cerebrale .Giulia Cipolla (Agrigento) porge rin-graziamento a M . A . per essere stataassistita negli esami di Licenza Ma-gistrale.Livia Groff (Fleinalle G .-Belgio) at-tribuisce all'intervento di M . A . eS. G . B . la grazia di un secondo an-gioletto in famiglia, venuto in condi-zioni difficili.Luigi Cibin (S . Donà di Piave-Ve-nezia), spezzatasi la bicicletta, pre-cipitò a terra con una sua bambinasenza alcun danno . Attribuisce la sal-vezza a S . G. B . e a S . D. S ., dicui è divoto .

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fth nu«r ~ -raidCelestina Actis (Boschetto di Chivasso-Torino) si ricorda delle Missioni Sa-lesiane nella guarigione di suo ge-nero vissuto tre giorni tra la vita ela morte dopo aver subito due ope-razioni chirurgiche pericolose .Teresa Corti (Roma) dichiara di averottenuto che S . G. B. proteggessemiracolosamente in una caduta la suabambina di soli dodici giorni .Divota di M. A. (Torinc) ringraziaper guarigione e felice soluzione diun difficile problema .Francesca Lentini (Messina) ringra-zia M . A . e S . G . B . per aver ottenutola guarigione di un bambino cadutodall'altezza di otto metri .Ercole Mattioni e signora (Lanzo-To-rino) con offerta esprimono ricono-scenza a M. A ., S . G . B ., S . D . S .per la felice nascita del piccolo Vir-gilio in delicatissime circostanze .

bambina, invitai la mamma ad avere molta fedenell'intercessione di S . Giovanni Bosco e a pre-garlo di cuore ; quindi in sua presenza passaisulla gamba malata la reliquia del Santo . Labambina fu portata subito dopo al controllomedico e il professore si mostrò meravigliatodel cambiamento e non solo non ingessò più lagamba, ma raccomandò alla mamma di farlacamminare . La bambina, diventata normale, nonha più avuto bisogno di altre cure e camminabene come gli altri bambini . I genitori sonoconcordi nell'attribuire questo fatto ad un in-tervento miracoloso di S. Giovanni Bosco .Genova

MARIA LUISA ANSALDOzelatrice salesiana

La nona benedizione di M. Ausiliatricesu di un focolare cristiano

In attesa del nono figlio, cominciai ad avver-tire seri disturbi cardiaci . Allora con tutta confi-denza mi raccomandai a Maria Ausiliatrice fa-cendo la novena in suo onore, mentre mio ma-rito implorava l'intercessione di S . GiovanniBosco. Oggi, grazie a Dio, posso pubblicare lagrazia ottenuta, perchè sebbene madre di moltifigli, godo di perfetta salute e il Cielo ci regalòuna graziosa bambina che forma l'allegria delnostro focolare cristiano.Goya (Argentina)

LUCIA I. B. DE LAPROVITTA

ottenute per l'inte*cessione di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, di S . Domenico Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerteed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :Bedini Paolo - Bianchi Ernestina - Cavo Maria ved . Testori- Cioni Marianna - Crosa - Teresa - De Cesare Clelia - Fa-biani Maria - Flematti Maddalena - Fornero Famigla -Franco Margherita - Lavo Maria ved. Fascino - Lear-Carmela - Magrini Marianna - Mistretta Teresa ved. Mira-bile - Piva Franceschina - Ponzio Michela .

Amelia Devota (Torino) durante laguerra e durante l'asiatica, oltre chein altre contingenze, sperimentò lavalida protezione di M . A . e S . G . B .,per cui ringrazia insieme col marito .O . P . (Perleto-Aless .) riconoscenteper grazia ottenuta, manda offertain onore di M . A . e S . G . B . implo-rando protezione per l'avvenire .Elena Motta (Vezza d'Alba-Cuneo)invia offerta a M . A. e S. G. B .che l'hanno aiutata nel far riconoscerei suoi diritti per la sua sussistenza .Maria Petix (Serradifalco-Caltanis-setta) attribuisce a M . A . e S . G . B .il notevole miglioramento della mam-ma ammalata di itterizia con compli-cazioni .Benedetta Rolando (Zuccarello-Sa-vona) è grata a M . A. e S . G. B .per la pronta sistemazione del nipoterag . Rosso .Giulio e Ida Scialpi (Cisternino-Brin-disi), riconoscenti per grazie otte-nute, aiutano le Opere Salesiane .

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i

_me segnalate graziePer la seconda volta il nostro focolare doveva

essere allietato dalla nascita di un bambino, maper la dolorosa esperienza della prima che avevaportato me sull'orlo della tomba e causato lamorte del bimbo, e anche per i tristi pronosticidel medico curante, ero preoccupatissima . Sentiiparlare delle numerose grazie concesse da S. Do-menico, Savio in questo stesso paese, e in circo-stanze simili alla mia ; perciò con una grandesperanza in cuore chiesi ad una Figlia di MariaAusiliatrice un abitino di detto Santo e me lomisi al collo pregandolo con viva fiducia e fer-vore. E Domenico Savio mi esaudì pienamentepoichè non solo nacque un bel bambino ; maancora, essendosi questi ammalato dopo ap-pena sei giorni dalla nascita, di tetano embolico,i professori dell'ospedale di Torino lo dichia-rarono perduto ; ma dopo essere stato alcunigiorni , tra la vita e la morte, durante i qualiio non cessai di pregare S . Domenico Savio avolermelo salvare, guarì perfettamente ed oragode ottima salute .S. Damiano d'Asti

GIUSEPPINA BENOTTI in PELLERINO

Il mio nipotino Umbertino di anni 7 venivacolpito da febbre asiatica, la quale in poche oredegenerava in una gravissima forma di laringiteipoglottica stenosante .

Il bambino si trovò presto in condizioni dispe-ratissime, ed alle ore 23 dello stesso giorno eraricoverato all'Ospedale iVIa.uriziano di Torino,dove, per evitare la morte per soffocamento, gliveniva praticata la tracheotomia d'urgenza.

Recatami a visitarlo, lo trovai, anche dopol'operazione, in condizioni allarmanti: a dettadei medici, solo un miracolo poteva salvarlo .Insieme con i genitori angosciati, lo affidammoalla protezione di S . Domenico Savio e del Servodi Dio Don Filippo Rinaldi, mettendo sotto alcuscino una loro reliquia .

A noi si unirono nella più fervida preghierale Suore e le Orfane dell'Orfanotrofio femminiledi Asti .

Ed ecco il fatto prodigioso : il bambino grada-tamente migliorò, e in breve con lieta sorpresadei medici si trovò fuori pericolo .

I genitori, commossi, ringraziano a mezzo mioi nostri potenti intercessori e, unendo tenue of-ferta, pregano di pubblicare la grazia .

Suor ROSINA RUA, F.M.A.

Mia nipote Giuseppina Bizzotto in Ferraro,divenuta felicemente mamma di un caro pic-cino, pochi giorni dopo cominciò ad avere febbrealta e le si sviluppò una mastite bilaterale . Ri-petuti interventi chirurgici non migliorarono lesue condizioni, anzi l'infezione degenerò in set-ticemia. L'ammalata versava in gravissime con-dizioni, . i medici davano pochissime speranze .

Una sera, vedendo il caso disperato, (la febbrepersisteva oltre i 40 0-4i° da parecchi giorni)applicai la reliquia di S. Domenico Savio sullaparte malata e incominciai con gli altri parentie le suore della casa una novena ardente alcaro Santino . Il mattino dopo la febbre era scom-parsa e l'ammalata si sentì guarita . Grazie alcaro Santo, in pochi giorni si ristabilì comple-tamente, con meraviglia degli stessi medici.

Asti, Casa di cura chirurgica specializzata

Suor ASSUNTA NiCHELE F .M.A .

Dalma Mottini (Massa Martana-Perugia) trovandosi in dif-ficoltà nella circostanza della maternità, appena indossatol'abitino di S . D . S ., ebbe un felice esito .Ester Occhi (Asti) raccomandò a S . D . S . il bambino Dariodi 7 anni col cranio fratturato per una caduta . Fra pianti epreghiere di molti il bambino guarì e si preparò alla PrimaComunione per onorare meglio il santo Protettore .Lucia Morasso Barisone (Genova-Sestri) supplicando S . D. S .guarì da una infezione nell'allattamento .del bambino .Lucia Rustico (Bolzano) invocando S . D. S . per la nonnagravemente inferma, la vide tornare da morte a vita .Livia Bionaz in Laffranc (lovenrau-Aosta) attesta di esserestata salvata con la figlioletta, in condizioni criticissime,da S. D. Savio.Elvira Zardini Lacedelli (Cortina d'Ampezzo-Belluno) col-pita da nefrite, guarì invocando S . D . S . come protettoredelle mamme e delle culle .

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Per infiacessíone dd ScrQo di Dio

POI! HLII'PO IULÌJIL1)I

L'operazione durò ben cinque oreDa più di dodici anni soffrivo di un continuo

ronzio all'orecchio destro con dolori di capo .Visitata da specialisti, non fu riscontrato alcunmale all'orecchio. Intanto i dolori continuavanoe l'occhio destro incominciò a gonfiarsi e a farsipiù sporgente del sinistro . Fui messa in cura daun bravo oculista . Dopo avermi tenuta in osser-vazione per tre mesi, mi disse che attraverso airaggi si notava qualche cosa di sporgente dietrol'occhio . Mi consigliò quindi di farmi vedere dauno specialista della testa . Questi, visitatami,ordinò subito l'operazione .

Appena l'Ispettrice seppe il responso, mi posesotto la protezione del servo di Dio Don Rinaldicon promessa di pubblicare la grazia se la diffi-cile operazione avesse avuto buon esito .

L'operazione durò ben cinque ore : la mia po-vera testa divenne un campo di battaglia . Madopo pochi giorni il chirurgo e gli altri dot-tori si meravigliarono della rapidità con cui an-davo migliorando, assicurandomi che in altri sog-getti il miglioramento notatosi in me a distanzadi tre o quattro giorni dall'operazione, si verifi-cava dopo mesi . E aggiunsero che in genere dopotali operazioni le persone rimangono con qualchedifetto all'occhio o al braccio. Io, per graziadi Dio, niente!Dopo soli 19 giorni, potei lasciare l'ospedale

e oggi, passato molto tempo, posso attestare chel'aiuto di Don Rinaldi fu efficace .Torino

Suor GILDA GENTILE, F.M.A.

Guarisce da tumoreSuor Rita Cerrato, sofferente già da vari anni

per gravi disturbi di salute che l'indebolivanosempre più rendendole gravoso il disimpegnodei suoi doveri, nell'estate u . s . era assai peggio-rata a causa di una enterorragia .

Essendo riuscite vane tutte le cure, si fecerole radiografie . Le lastre diedero il responso tantotemuto: un tumore al colon .

Ma il nostro buon Padre Don Rinaldi, invo-cato con tanta fede, poichè l'atto operatorio sipresentava incerto nell'esito per le condizionigenerali in cui era ridotta l'ammalata, accolsela nostra preghiera .

L'operazione, assai difficile, riuscì bene e lostesso chirurgo pro :. De P iato ebbe a dire che

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una prima grazia era stata ottenuta, poichè ilmale era localizzato .

A un mese dall'intervento la cara sorella hapotuto riprendere la sua attività scolastica con-tinuando a stare veramente bene, meglio di moltianni addietro .Roma, Via Dalmazia,

Sr . RAFFAELLA PAVONI, F.M.A .

Esce illesoda una pericolosa manovra

Invio offerta per la beatificazione di Don Rí-naldi per una grazia miracolosa ottenuta per suaintercessione .

Mio marito ha voluto guidare un grosso trat-tore che doveva essere caricato sopra un camion .Nel fare questa manovra, uno dei sostegni haceduto, il trattore si è capovolto ed è andato afinire in un fossato . Tutti pensavano che miomarito fosse rimasto schiacciato sotto questa pe-santissima macchina . Perciò quando l'abbiamovisto uscire illeso, abbiamo gridato al miracolo .Debbo aggiungere che quando io l'avevo vistoaccingersi alla pericolosa manovra, avevo ripe-tuto con viva fede : « Don Rinaldi, aiutatelo ! » .

Non so come ringraziare il S . Cuore di Gesù, laVergine Ausiliatrice e il Servo di Dio Don Rinaldi .Faenza

GIOVANNA CAMERINI PORZI

Margherita Bolla (Torino) è grata a D . F. R . per vari fa-vori e la quasi completa guarigione da disturbi nervosi ecircolatori .Emma Bollero Enrietti (Rivarolo Can .-Torino) rende pub-bliche grazie a D. F . R . per aver riavuto la salute dopo ungrave scompenso cardiaco aggravato da bronchite .M. Clotilde Piaggio (Vignole Borbera-Aless .) compì i suoistudi con difficoltà finanziarie raccomandandosi a D. F . R .Ora, ottenuto il primo impiego, invia il primo stipendio .Italina Atzeni (Sardara-Cagliari) ottenuta una grazia perintercessione di D . F . R ., ne invoca ancora un'altra .Famiglia Pacini (Guamo-Lucca) con insistenti preghiere aM. A. e interponendo la mediazione di D . F. R. ebbe ilbabbo guarito da malattia e da serie complicazioni .Suor Maria Bonissone, F . M. A . (Nizza Monf .-Asti) ringraziaD. F . R . per il nipote guarito bene dopo due operazioni .Ida Del Notaro (Montecrestese-Novara) è infinitamente ri-conoscente a S . G . B . e a D . F . R . per una grazia ricevutae invia l'offerta promessa .Giuseppina Piotti in Barbano (S . Maria del T .-Casale-Aless.)raccomandata a D . F. R . la salute del marito, lo riebbe nelpieno vigore dopo un'operazione .

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Salesiani defuntiSac. Luigi Colombo, t a Monte Oliveto di Pinerolo il I7-x-1958a 77 anni .

Per circa 5o anni svolse un'attività fervida, intensissima,ricoprendo anche cariche di grande responsabilità comedirettore e ispettore . Lavoratore vivace ed energico, educa-tore entusiasta di Don Bosco e del suo sistema, sacerdotericco di bontà e di spirito salesiano, dovunque passò, segnòun'orma duratura di bene, finchè una dolorosissima artritedeformante lo fissò per un decennio in una immobilità tantopiù penosa per un uomo così straordinaria niente dinamico .Nella raccolta intimità della sua stanzetta del Noviziato diMonte Oliveto, visse per dieci lunghi anni edificando tutti conla sua serenità, col suo sorriso accogliente . con la parola sem-pre incoraggiante e ispirata dalla fede . Tanti anni passati allascuola di Gesù Crocifisso, oggetto della sua quotidiana medi-tazione, ne affinarono lo spirito e lo portarono a gustare lagioia del dolore santificato .

Sac. Tranquillo Azziní, t a Torino-Valdocco il t5-x-1958a 83 anni .Don Tranquillo, come tutti lo chiamavano, era una figurainconfondibile della Casa Madre, dove era venuto nel 1911chiamato dal Servo di Dio Don Filippo Rinaldi per occu-parsi in lavori di amministrazione, che continuò fino allamorte . Calmo, paziente, ordinatissimo, puntuale come unorologio, fedelissimo agli esercizi di pietà e alla santa Re-gola, meritò che il Rettor Maggiore, la sera della morte,parlando ai confratelli raccolti nel Santuario attorno allasalma del defunto, gli applicasse l'elogio che la Chiesa suolfare dei santi Confessori : „ Pio, prudente, umile, casto, visseuna vita temperante e senza macchia,.

Sac. Leone Píaseckí, + a Digboi (Assam-india) a 68 anni .Fu per trent'anni un missionario di punta . Le sue eroiche

gesta saranno rievocate in una biografia ad edificazione estimolo delle nuove generazioni di missionari . Durante ilunghi anni di missione non disse mai di no, anche quandogli si chiesero gravi sacrifici e rinunzie . Giovane sacerdote,gli fu affidata la grande Vallata Assamese con 2 .500 cattolicisparsi su 45 .000 kmq ., che oggi è governata da due Vescovi .Don Piasecki, percorrendo l'estesissima pianura con tutti imezzi, spesso anche in elefante e a piedi, incurante del caldoopprimente e delle improvvise piogge, duplicò, triplicò icattolici e diede vita ad un orfanotrofio e ad una scuola dicatechisti . Spetta a lui l'onore di aver portato Cristo tra iBoro e di avere sviluppato l'allora incipiente missione trai Gare . Fondò un giornaletto in lingua Hindi, che ebbe largadiffusione, costruì molte chiese e cappelle, aprì la missionedi Dibrugarh, dove eresse la magnifica chiesa del Sacro Cuoreche oggi è la cattedrale del Vescovo . Nel 1940 fu eletto Par-roco della Cattedrale di Calcutta, Economo Ispettoriale eDirettore della Casa salesiana con annessa procura e stam-peria . Il toso lo vide Direttore e Parroco del celebre San-tuario della Madonna del Buon Viaggio di Bandel, nellacui gemma incastonò il più bel gioiello, l'Aspirantato Sale-siano, che accoglie oggi 135 giovani che all'ombra del San-tuario si preparano ad essere apostoli dell'India . Due annidopo c'era da completare la costruzione del nostro StudentatoFilosofico di Sonada e Don Piasecki, sempre ubbidiente,partì per compiere questa nuova missione . Era ormai in-tenzione dei Superiori che si fermasse là per godere un benmeritato riposo, ma colui che nè le fatiche, nè la fame, ne ilunghi estenuanti viaggi avevano fiaccato, non volle cedereneppure alle esigenze dell'età e chiese di tornare alla suacara Missione di Dibrugarh, dove riprese il lavoro con gio-vanile entusiasmo finchè, resasi vacante la parrocchia diDigboi, il vecchio Don Leone, che nei suoi primi anni divita missionaria era stato chiamato il ,' Leone della Pianura 5>,

con indomito coraggio accettò la nuova faticosa ubbidienza .E cadde stilla breccia : dopo soli quattro giorni, investito daun pesante autocarro, passava al premio . Non fu sepoltonel camposanto comune, ma all'ombra della Cattedrale dalui edificata .

Sac. Francesco Saverio Ruhland, t a Monaco di Baviera(Germania) a 44 anni .

Coad . Antonio Carpanetto, t a Chapalita (Messico) a 78 anni .

Cooperatori defuntiP. Remigio da Cavedine, Cappuccino, Custode della SantaCasa di Loreto, si è spento santamente il 23-Viti-1958 .Da 30 anni era il primo a celebrare la sarta Messa nellasanta Casa, nelle primissime ore del mattino, e aveva l'incarico

di recitare l'Angelus al mattino, a mezzogiorno e a sera, primadi chiuderne le porte . Era l'angelo consolatore dei malati,quando giungevano alla Basilica della santa Casa i treni bianchi .Fu anche un fervente Cooperatore Salesiano . Nutriva grandevenerazione per S. Giovanni Bosco e l'Opera sua ; si interes-sava alla vita e all'attività della Congregazione Salesiana.Quante famiglie accolsero il suo paterno consiglio dì affi-dare i loro figli all'educazione dei Salesiani!S . Giovanni Bosco ricompensi in Cielo quest'anima generosa .

Marina Andretta ved . Pilotto, f a Tombolo (Padova)a 6z anni .Madre laboriosa, seppe allevare i figli orfani sempre confi-dando nella Provvidenza . Fu divotissima della Vergine Au-siliatrice e di S . Giovanni Bosco, del quale portava con sela reliquia ; gioiva per aver dato un figlio alla CongregazioneSalesiana . Provata da grandi sofferenze, le sopportò senzalamentarsi, offrendo tutto al Signore e ne fu ricambiata conuna morte serena .

Angela Cavaliere Gentiliní, t a Vestenanova il 14-Ix-1958 .Donna di fede, considerò sempre un gran dono di Dio l'averavuto nove figli, due dei quali ridonò generosamente a Lui,uno retta Famiglia di Don Bosco e l'altra tra le Suore del-l'Istituto Don Mazza .

Emma Marchíoro in Cavedon, t il 9-Ix-1955 a 68 anni.Madre amorosa, vigile e attenta, per la sua numerosa famigliavisse di preghiera e di sacrificio, meritando, tra le altre grazie,quella di avere un figlio sacerdote in Diocesi e un altro SalesianoCoadiutore .

Anna Maria Simonetti in Daparma, t a 'l'orino il 23-x-1 q58 a 8o anni .Madre escmnlare di undici figli, cinque dei quali regalò al Si-gnore tra i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice . Pur tramolter,lici preoccupazioni, visse calma, serena, piena di fiducianel Signore . Vive tuttora il fratello Salesiano, già Maestro deinovizi in Inghilterra per 52 anni.

Altri Cooperatori defunti

Arata Caterina - Azimonti dott. Cesare - Battaglia Giuseppe- Bergoglio Maddalena - Berti Maria - Borzacchi EnrichettaBotta Clodina - Bottin Bruno - Caprioglio Letizia - Car-

rera Angelo - Cavallo mons . comm . Giorgio - Cogno can.Valentino - Comini Marianna - Corsi Emma - Croppi Giu-ditta - Fabiani dott . Francesco - Ghirardelli Giuseppe -Macellari Vittoria - Manenti Angela - Nativo Filippo - Oz-zano Agostino - Panichi Maria - Rabbi Disma - Rescia Pri-metta - Rigo Francesco - Rossaro Giuseppina - Rovere Pio- Speri Luigi - Trotta Innocenzo - Vassallo Angela - Ven-turi Francesca - Zani Giampiero - Zeli Carolina .

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI consede in TORINO, eretto in Ente Morale con De-creto 12 gennaio 1924, n. 22, può legalmente rice-vere Legati ed Eredità . Ad evitare possibili conte-stazioni si consigliano le seguenti formule :

Se trattasi d'un Legato : , . . . lascio all'Istituto Sale-siano per le Missioni con sede in Torino a titolo dilegato la somma di Lire. .. (oppure) l'immobilesito in

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :

. . Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo ,>.

(luogo e data)

(firma per esteso)

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TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

Borse da completare

Borsa Maria Ausiliatrice, proteggi me e la mia famiglia, acura di Laura Cocino (Cuneo) - R. M . 2000 - Tot. 40 .125 .Borsa M. Ausiliatrice, S . G. Bosco e S . D . Savio, p. g. r .,a cura di Antonio Centineo (Palermo) - Tot . 35 .000 .Borsa Madonna di Rosa (8a), S . Vito al T . (Udine) in suf-fragio e ricordo di Maria Garlatti ved . Francescani - RocchiGiorgio Iooo ; Durando Marta Iooo - Tot. 41 .250 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio di Lo-renzo Manfredi, a cura della moglie Pia Lamperti (Imperia)- Tot. 3 .5 .000 .Borsa M . Ausiliatrice, S . G . Bosco e S . D . Savio, assicuratecicontinua protezione, a cura di G. D. (Cuneo) - Tot. 35 .000 .Borsa Madonna delle Grazie di Agliè Canavese - FioriniMargherita Sooo ; G. G. V. 400 - Tot. 30 .820 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, in suffragio dellamadre Masini Maria, a cura della figlia Anna (Udine) -Io vers . 20 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio dei nostridefunti, a cura di Cristina Leone e Alessandro - Io versa-mento 10 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, proteggi la nostra famiglia, a curadei coniugi Manfredi (Cuneo) - Tot . 20 .000 .Borsa M. Ausiliatrice e S . G . Bosco, p . g . r ., a cura di Ma-ritti Annunziata ved . Mannelli (Milano) - Tot. 30 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, secondo le intenzioni di MambelliNunziatina (Forlì) - Pelletti Ida Iooo ; Nidola Luigi 5000 -Tot. 24 .000 .Borsa Madonna del Carmine, a cura del dott . Panizzi C .(Imperia)

Tot . 2o .587 .Borsa M . Ausiliatrice, S . G. Bosco e S . D. Savio, p . g . r .e perchè continuino a proteggerci, a cura di Pontillo Anna -Io vers . 10 .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice, chiedendo aiuto, a cura di D . Giu-seppe Romano (Torino) - Tot . 48 .500 .Borsa Manione Don Secondo, nel 50 0 di Messa, a cura del-l'Unione Ex allievi di Trino - 7o vers. 15 .000 .Borsa Maria Addolorata, a cura del sac . Cesare Roma (Sa-lerno) - Beffa Giuseppina per disposizione testamentaria20 .000 - Tot . 21 .230 .Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Aprato Margherita -1° vers . 20 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco e Don Rinaldi, a curadi Orsola Maria - 1o vers . 25 .000 ; Bordone C . R. io .00o -Tot . 35 .000 .Borsa Mamma Margherita, a cura di Cuhetta Giuseppe (2a)(Messina) - Tot . 30 .000 .Borsa M . Ausiliatrice e S . G . Bosco, sempre a me presenti,a cura di Miotti Desolina (Novara) - Tot. 30 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, continua ad assisterci, a cura dellafamiglia Gallo Maria Grazia (Torino) - Tot . 20 .000 .Borsa M . Ausiliatrice, S . G. Bosco e S . D. Savio, a curadi Sorba Margherita - i o vers . 20 .000 .Borsa M . Ausiliatrice, S . G. Bosco e S . D. Savio, in rin-graziamento e con preghiere, a cura di N . N . - I° vers . Io .ooo.Borsa M . Ausiliatrice, S . G . Bosco e S . D . Savio, in ringra-ziamento, chiedendo protezione, a cura di C . G . - I° ver-samento 40 .000 .Borsa Mater Boni Consilii, a cura della famiglia Decanale(Torino) - Tot . 15 .000 .

CROCIZJ~Z~IZ~IÍ~I

Borsa N . S. di Lourdes, in memoria di Carlo De Negri, acura di Guido De Negri (Torino) - io vers . 25 .000 .Borsa Non è mai troppo tardi, a favore d'uno studente moltoanziano, a cura dei coniugi Giuseppe Rosetta Melfi (Ra-gusa) - Io vers . 17 .000.

(continua)

Borse complete

Borsa Mamma Margherita, a cura di Cisi Maria - Tot. 50 .000 .Borsa M . Ausiliatrice e S . G . Bosco, perché eroteggano semprele nostre famiglie, a cura di Carlo e Linda Zamparelli (Na-poli) - Tot . 5o .ooo.Borsa Maria SS. Ausiliatrice e S . G . Bosco, assistete la miafamiglia, a cura di G . M. (Varese) - l . . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù e M . Ausiliatrice, secondo le inten-zioni di M. C. (Varese) - L. 50 .000 .Borsa S . Domenico Savio, in ringraziamento per la salutespirituale e corporale dei miei cari, a cura di Francesco C. -L. 6o .ooo .Borsa M . Ausiliatrice e S. G . Bosco, a cura di A . O., p . g . r .e in suffragio dei parenti defunti - L. 5o .ooo .Borsa M . Ausiliatrice e S . G . Bosco, per ottenere grazie,a cura di G . A . M . - L . 50 .000 .Borsa M. Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di Z . L . C. M .- L . 50 .000 .Borsa M. Ausiliatrice e S. G. Bosco, a cura di Maria B,(Torino) - L . 50 .000 .Borsa M . Ausiliatrice, S . G. Bosco e S . D. Savio, a curadel dott . Pietro Varvello - L. 50 .000 .Borsa S . Maria Mazzarello, a cura di C . Cristoforo (Cuneo)- L. 50 .000.Borsa M . Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di . Perrone Te-resa (Torino) - L . 50 .000 .Borsa M . Ausiliatrice, S . G. Bosco e S . D . Savio, proteg-gete i miei familiari vivi e defunti, a cura di P . Z . - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, invocando protezione, a cura diM. M. - L . 50 .000 .Borsa In suffragio di Angelo, a cura di N . N . - L . 50 .000 .Borsa S . Cuore, M . Ausiliatrice e S. G. Bosco, p. g. r. eper ottenere costante protezione per sè e parenti vivi e de-funti, a cura di Brunetti Maria - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura dei fratelli N . N .- L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, proteggete la famigliadell'ing . Carlo Vacari - L. 5o .ooo .Borsa Mamma, grazie!, a cura di Elena Frisanco (Trento)- L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, p, g . r ., a cura diPoidomani Giorgio (Ragusa) - L . 50 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di un'anima riconoscente(Torino) - L . 50 .000 .Borsa Scienza Federico, per la guarigione, a cura di ScienzaOlimpia (Alessandria) - L . 50 .000 .Borsa Gesù, Giuseppe, Maria e Santi Salesiani, salvateci!,a cura di Bernini Caterina in Renzi (Francia) - L . 50 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco, a cura di C . S. M. (Vercelli) -Tot. 50 , 000-Borsa N. S . Gesù Cristo, Sommo Eterno Sacerdote, a curadei Cooperatori di Limosano (Campobasso), a mezzo diDon M. D. Giannantonio - L . 6o .ooo .

(continua)

BOLLETTINO SALESIANO

Autorizz . del Tribunaie di Torino in data 16-2-1949, n . 403 . - Con approvazione ecclesiastica .1 ° DICEMBRE 1958 - A . LXXXII, N .23

Dirett. resp .: Sac . Dott . PIETRO ZERBINO, via M . Ausiliatrice 12 - Torino (714)- Uff . Grafiche SEI

4 8 0

Page 35: un libro - IL BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1958/195823.pdf · GIOVANNI PAPINI -IL MURO DEI GELSOMINI. Ricordi di giovinezza. Pagg. 18o, con illustrazioni, ... rabile Pontefice

INDICE DELL'ANNATA 1958

AFRICA : Sud Africa, 53, 257 - Africa Port ., 378 .ALGERIA : varie, 336, 338 .ALVAREZ mons . VITTORIO : in morte, 218 .ANGELUS : .artic ., 244.ARGENTINA : varie, 14, 16, 50, 136, 336, 338, 376, 378, 427,428 .ASSOCIAZ. GIOVENTÙ MISSIONARIA : 50", 174, 377.AU5 IIA1 LA : S . D . Savio patrono giovani studenti, 335 .AUSTRIA : 256 .BARBOSA mons . ANTONIO : eletto Vescovo : 96 .BELTR.ANii don ANDREA : grazie, 190 .BIRMANIA : 97 .BOLIVIA : 52 .BORGO RAGAZZI DON Bosco : decennio, 250Bosco S . GIOVANNI : nuove parrocchie : 13, 335, 468 - Cente-nario i" viaggio a Roma, 45, 121, 295 - feste, 89, 131 -Patrono degli Apprendisti, art . Si - schema conferenza, Boll .Dirig . Dicembre - Giornata nazionale Apprendisti, 91 - varie,246, 252, 253, 257 .BRASILE : varie 52, 97, 136, 296, 339, 378, 424, 427, (vedianche IIlivsion,) .CANADA : 255 .CAPITOLO GEN . XVIII : 273, 275, 286, 321, 324, 353 .CATECtIISMQ: mostra permanente, 332

quadri viventi, 425 .CENTENARIO LOt - RoES : apertura, 131 - artic . 82, 115, 157 -iniziative . 44, 76, 169, 249, 334, 338, 371, 377, 423 (vedianche Pellegrinaggio a Lourde.c e Rosario) .CILE : varie, 17, 51, 52, 339 .CINA : 174 .COLONtIIA : varie, 52, 54, 97, 136, 428 .COMPAGNIE Giov . SALES . : congresso a Bruxelles, 291 .COOPERATORI: pellegrinaggio a Lourdes (vedi Pellegrinaggio)- Congresso internai- a Bruxelles, 78, 94, 212 ; 281, 290,420 - Articoli : il Coop . sales . apostolo moderno, 366 ; bi-lancio annuale, 417 ; invito alla santità, 357 ; lavoro e tem-peranza, 315 ; scopo e storia dei Coop . illustrati nei priminumeri del Bo11 ., 234, 274, 314 - Direttori Diocesani e De-curioni nel pensiero di Don Bosco, 194 - Convegni Decurioni,129-130 - i' Confer. annuale, 9o, 116 - - Confer ., 153 ;traccia, 154 ; scopo, 193 - Confer . mensile, 77 - Consiglilocali, 73, 74 - nuovi Centri, 39, 79, 118, 168, 199, 237, 276,2 99, 358 . 447 - laboratori, 9, 78, 87, 159, 328, 371 - Ma-nuale Dirigenti, 355, 313 - Convegno Coop . Portoghesi, 329 -Convegno Delegati Ispett . d'Italia, 393-407 - Per la diffu-sione stampa, 441 e se', - esempi, 38; 39, 117, 119, 158,197, 236, 238, 2239, 277, 299, 316, 328, 358, 371, 460 .CORRA : varie, 257, 339, art . 432 .COSTA RICA : 176 .CZARTORVSRI don AUGUSTO : centenario nascita, 325 .CROCIATA MISSIONARIA : 32, 72, 112, 152, 192, 232, 272,312, 352, 392, 440, 480 .DIALOGO COI COOP . : 12, 58, 98, 137, 167, 260, 331,DOGLIOTT[ prof. MARIO : onorificenza pontificia, 124 .DOMINICANA REP . : Varie, 259, 296 .ELEZIONI POLtTICiiE : articolo, 165 .Ei, SALVADOR: varie, 17, 258 (giubileo), 428 .EQUATORE: varie, 176, 254, 298, 426, 428, (vedi anche Mis-sioni).ESERCIZI SPIRITUALI: elenco corsi : 128 - art ., 168 - aperti,37, 77 .EIJLA eccellenza ERNESTO : diploma Coop . a, 251 .Ex ALLIEVI : nella parola del Card . Lercaro, 333 .Ex ALLn.VE FIGLIE M. A . : giubileo d'oro, 252, 369 .FIGLIE M. A. : a Hongkong, 134 - 2' f ondaz. i n Corea 2 -57- Cap. Gen ., 422 - varie, 265, 376 .FILIPPINE : varie, 96, 425, 469 .FONDAZIONI NUOV1ì : 4, passini .FRANCIA : varie, 52, 133, 254, 374 . 426 .GERMANIA : scuola minatori a Essen, 92 - varie, 97, 136, 378 .GIAPPONE : varie, 15, 134, 174, 254, 337, 378 - consacrai.chiesa M. A . a Beppu, 49, a Tokyo, 466, (vedi anche Missioni) .GIORDANIA : Orfanotrofio di Betlemme, 175 .GOA : art . 141 - varie, 297 .GUATEMALA: 52.HONDURAS : 52 .

373'

HONGRONG: art ., 20 - varie, 134, 255 .INDIA : varie, 136, 176, 257, 298, 337, 424, 460, (vedi anche3Iis .c10ni) .INGHILTERRA : varie, 177, 428 .ISRAELE : 428 .ITALIA : varie, 16, 48, 50- .52 . 97, 133, 176 z56, 294, 333,338, 379, 427 .LA CRo[x : Don Bosco alla fondazione della, 372 .LEONG Siiti 'CCIII don SIMONE : vittima dei comunisti, 163 .LUCo'r'ri madre ERMELINDA : in morte, 6, 48 .MARIA AUSILIATRICE : art., 161 - nuove chiese, 13, 95, 1-' 2,334, 336, 466 - statue, 95 - grazie, 26, 67, 107, 146, 185, 228,267, 306, 348, 387, 435, 475 - festa a Valdocco, 246 - varie,172, 173, 334 .MAZZARELLO S . MARIA : grazie, z8, 188 .MERIDIANO 12 : rivendite, 38, 79, 118 .MESSE DI DIANIANIE E D'ORO : Don Puddu, 97 - Don Terrone,167 - Don Tirone, 177 - . Don Manione, 177 .MESSICO : 379 .\IIssIONt : addio ai missionari, 419 - Brasile-31ato Grosso :relaz . Don Albisetti . 138, 226, 303 ; relax . Don Borra, 382- Brasile-Porto Velho : relaz . Don Rotti, z66 - Brasile-RioNegro : relax . Don Marchesi, 102, 144, 226 - Congo Belga :varie, 17, 133 ; art., 23 - Corea : relaz . Don Dalkmann, 432- Equatore : relaz . Don Bozza, 144 - Filippine : relaz . Don\cquistapace, .469 -- Giappone : relaz . Don 'I'assinari, 18o,345 - India-Dihrngarh : relaz . mons . Marengo 18, 59, 429- relaz . Don Bianchi, 264 - India-,Shillmig : relaz . mons . Fer-rando, 99, 380, 472 - India Sud : relaz . Don Pianazzi, 64 ;relaz . Don Maschio, 183, 224 ; relaz . Don Mora, 141 ; relaz .1\4ons . Marianavagam, 261, 340 ; relaz . Don Mauri Cel ., 300- Iran : relax. Don Zannini, 342 - Para,tuav-Chnco : relaz .9Ions . Muzzolon, 62 ; relaz . Don Dotto, 385 - Thailandia :relaz . Mons. Carretto, 104 - L'enezaela-Allo Orinoco : relaz .Don Cocco, 220 .MORANO madre MADDALENA: 50" morte, 458 .MORTO 3r, 71, 111, 151, 191 . 231, 271, 311, 351, 391, 439, 479 .\AMUM'I'RÀ ZEPFIRINO : onoranze a, 375 - grazie, 190.ORIENTAMENTI PEDAGOGICI, rivista : alto riconoscimento, 295 .ORTI1 ARRIETA n10nS . OTTAVIO : in morte, 218 .PAPA : amore e fedeltà, 121 - Don Bosco e il Papa, confer .,154 - spunti per confer . sul Papa, 235 - nuovo Papa 450 .PELLEGRINAGGIO A LOURDrs : 5, 53, 89, 113, 125, 166, 201-211,215-217, 233 .PENITENZA : articolo, 241 .PERÙ : varie, 51, 175, 426 .PIO X (SAN) : suo autografo sulla P. U. Coop., 196 .Pro XII : udienze 5o, 322 - Discorso ai membri del . Cap . Gen .,,54 (testo latino), 361 (traduz .) - in morte, 393, 409-416 .POLONIA : 17 .PORTOGALLO: varie, 97, 177, - 297 .PROTESTANTI : pericolo, 54 .RETTOR MAGGIORE : lettere ai Coop ., 1, 41, 409, 449 - festaa Valdocco, 8 - viaggi, 15 - medaglia d'oro, 214.RINALDI don FIl IPpo : -grazie, 30, 70, 110, 150, 189, 270,310, 390, 478,ROSARIO : la crociata del, 33, 76, 114, 249---spunti per confer .,35, 75, 195 - bibliografia, 36 - art. R. M ., 41 - Rosario infam ., 44, 364 .RITA ven . MIr11ELE: art . 126 - grazie, 149, 309, 438 - epi-sodio, 375 .SACERDOTI -NOVELLI: a Valdocco, 297 .SANTOS mons . ETTORE ENRICO : eletto Vescovo, 425-SAVIO , S . DOMENICO : patrono dei giovani, 10, 57, 132, 335- feste, 10, 5 6 , 57, 86, 171, 259, 293 (ad .Asti) - art ., 84 -parrocchie dedicate a, 259, 293 - francobollo, 46 - chiusuracentenario a Valdocco, 170 - grazie, 29, 69, 109, 148, 269,308, 350, 389, 437, 477 - varie, 1o, 17, 86, 132, 259, 332,337, 376, 423 .SCOZIA : in onore di Don Bosco, 257 .STAMPA : per la diffusione, 9 - invito all'apostolato stampa,441, 442, 443, 452 .SPAGNA : varie, 53, 135, 257, 339, 379 .STATI UNITI : varie, 339, 428,SV .AMPA card. DOMENICO : 50° della morte . 123, 213 .TIIAILANDIA : varie, 53, 97, 136, 177, 257, 377, 378,'Cozzi don ENEA : in morte, 178 e seg .URUGUAY : 97 .VAN HI;USDEN mons. RENATO : in morte, 219 .VICUSSA LAURA: grazie, I90 .ZELATRICI : convegno Zel . Campania, 37, altri convegni : 444, 445 .

428 .

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E una vita di Sant'Ambrogio scritta per giovani studenti, allo scopo di metterein evidenza la complessa figura di questo Santo nel periodo storico in cui visse,e che coincide col declino dell'impero romano . Non si tratta quindi di una dellesolite vite romanzate, ma della inquadratura storica della figura movimentata edinteressantissima di un Santo che, come fiamma lucente e riscaldante, spicca nel-l'ombra che scende sulla grandezza di una civiltà in declino . rischiarandone lecrepuscolari penombre con l'ultimo guizzo di romana e cristiana grandezza .Il libro, che è particolarmente adatto a giovani studenti, riuscirà di utile efacile lettura a tutti .

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