Libri istvutthi e ricreativi - IL BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1957/195721.pdf · La...

36

Transcript of Libri istvutthi e ricreativi - IL BOLLETTINO SALESIANObiesseonline.sdb.org/1957/195721.pdf · La...

IN COPERTINA

Libri istvutthi e ricreativi

CASINI T .

Per loco eterno . Il viaggio oltremondanodi Dante narrato in prosa . Voi. in-8,_pagg. 302, con illustrazioni . . L . 1200

FANCIULLI G .

Il romanzo di Enea . L'Eneide di Vir-gilio narrata in prosa . Pagg . XII-240, conillustrazioni di L . Togliatto .

L. 8oo -

" L'umanità sembra un corpo contaminato e coperto d2 piaghe, in cui il s n7,ne circolaa malapena, perchè gli individui, le classi, i popoli si ostinano a restarsene separati e, perconseguenza, senza comunicazione . E quando non si ignorano, essi, si odiano, cospirano,lottano, si distruggono . Ma questa notte del mondo lascia trapelare - segni chiari e indizidi un'alba che verrà, di un giorno nuovo carezzato, da un sole splendente"

PIO XIIIn questa serenità di lavoro, in questo accordo tra educatore-maestro d'offi-cina e allievo apprendista, non c'è forse l'annuncio di un mondo' migliore?

Per i vostri ragazzi che hanno ripreso_le fatichescolastiche, ecco una piccola scelta di libriche li aiuteranno nei loro studi. * Sono vo-lumi che istruiscono divertendo . Sono libri cheaccrescono la cultura senza annoiare . Sono ivolumi adatti perr i giovani studenti moderni

Classici italiani e latini trascritti in prosa

.Capolavori stranieri1narrati in prosaBIANCOTTI A .

Il re Artus . Pagg. xVI-36o, con illustra- .zioni a, colori di L . Togliatto . L . 1200

Aneddoti su scrittori e artistiCOLLI G .

Gli amici della penna . Aneddoti suscrittori italiani e stranieri. Vol. in-8,pagg. 16o; con illustrazioni . Legatura car-tonata L. 550

SCIUPO S .

La Divina Commedia di Dante . Espo-sizione critico-esegetica in prosa del poema .Pagg . 320, Con illustrazioni

L. 750

UGOLI`;1 I . .

I cavalieri e ' l'armi . Le eroiche gestad.ll'nrlasido Furioso narrate in prosa . Vol .-8, Pagg . Iv-336, con illustrazioni L . 1400

Eroi e dèi dell'Himalaya . Pagg . XVI- 192,Illustrai . a colori di 13 . del Boca L . 8oo

GABRIELLI C . - ;LATRONICO G .

Lo scrigno dei brillanti . Racconti eaneddoti su pittori e scultori . Vol . in-8,pagg. 150, con illustrazioni . Legatura car-tonata

L. 8oo

per ordinazionirivolgersi alla SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE

Corso Regina Margherita, 176 - Torino 712 e. e . p . 2/171

p S

ORGANO DEI COOPERATORI SALE3IANI

ANNO LXXXI . N. 21

1° NOVEMBRE 1957

~yó7uG'1q,~2GG/OV~NT(j 8R6'cy4,V7t?

Dopo i recenti clamorosi fatti che hanno e :immosso l'opinione pubblica, i giornali hannoricominciato a parlare con insistenza del problema « gioventù » .

Nei primi anni dopo la guerra si impose il fenomeno di una gioventù « sbandata » . Sitrattava, per lo più, di ragazzi rimasti senza casa e senza assistenza familiare, miserabili eignoranti, che vivevano di espedienti - come gli sciuscià - ai margini delle grandi città,nei porti o accanto alle stazioni . Una gioventù veramente povera e' abbandonata, che leprovvidenze pubbliche -e private (non ultime quelle dei figli di Don Bosco) riuscirono in pochianni a far quasi totalmente dimenticare, ridando loro un'educazione e una sistemazione .

Oggi si riparla della gioventù come d'un problema preoccupante, ma in un altro senso .Non si tratta tanto di ragazzi che rubano perchè han fame, di giovani che uccidono o si ucci-dono perché hanno negli occhi ancora gli esempi della spietatezza bellica o perchè disperanodi trovare un lavoro, di farsi una famiglia, di avere un po' di sicurezza . Si tratta invece so-

vente di giovani di buona fa-miglia, con un lavoro redditizioe un avvenire sicuro : giovaniche sembrano del tutto normalie che un brutto giorno, tra lameraviglia di tutti, compionoun gesto insensato o criminale,e rivelano un'assoluta insensi-bilità morale e una paurcsal,udacia nel male . «Angeli dagliocchi spenti e dal cuore. bru-ciato! » .ú un triste fenomeno che

sembra avere manifestazioni si-mili in molti Paesi . Tra glianglosassoni si parla di «gio-vanivani scapestrati a di « ragazziannoiati » che, pur vivendo traogni agiatezza materiale, sisentono profondamente insod-disfatti e cercano in avventuree in attività illegali un'evasioneal vuoto interiore e alla noiache li rode . In Francia si parladi una «gioventù ribelle senzamotivo » che, svuotata ormaidi ogni ideale e forza morale,arriva a delitti atroci, commessi

Il Santo Padre benedice una graziosa statuetta di Maria Immacolata, che viag-gerà pellegrina per le case dell'Ispettoria Veneta di S . Marco . 19 una commoventeiniziativa di amore filiale alla Vergine nel centenario delle apparizioni di Lourdes

401

senza motivi e senza rimorsi, psicologica-mente inspiegabili . Espressione dello stessofenomeno sembrano essere i cosiddetti « ma-niaci delle danze » in America, i « selvaggidella motocicletta » in Germania e quellemigliaia di giovani danesi che, settimanal-mente, invadono le vie di Stoccolma, abban-donandosi, senza speciali ragioni, ad attivandalici .

In Italia, la piaga è meno scoperta espettacolare, ma sta facendosi sempre piùprofonda e dolorante. Non è solo il perma-nere e il crescere delle «bande » di giovanicriminali, ma è soprattutto l'affermarsi di untipo di gioventù qualificata giornalistica-mente come «bruciata* . Sono ad esempio i

102

CALENDARIO SALESIANO 1958È inviato con questo numero a tutti i nostri Coopera-tori e Lettori .Don Bosco benedica i cuori generosi che vorrannoricordarsi degli immensi bisogni delle opere nostre,impegnate in mille sante imprese in tutti i continentie specialmente nei luoghi di missione .

Potete inviare la rostra offerta serven-dori dell'accluso conto corrente .

quattro giovani romani e i tredici giovanimilanesi specializzatisi in furti d'automobili :quasi tutti ritenuti « bravi ragazzi », di fa-miglie « rispettabili », tutti ben sistemati equindi senza ragioni apparenti per abban-donarsi alla malavita . Gioventù ben nutrita,sana di mente, senza problemi d'avvenire,eppure insoddisfatta, moralmente scardinata,malata nell'anima . La loro mentalità è quelladescritta e a volte anche esaltata da giovaniscrittori e scrittrici, tristamente alla moda .

Perchè il giovane « si brucia »È il risultato logico di un processo di

scristianizzazione che è in opera da secoli .Noi sappiamo che senza Dio e senza GesùCristo non c'è salvezza nè tranquillità nèvera moralità. Tutti i valori scadono con loscadere del Valore assoluto . E la società- il Papa l'ha ripetuto tanto sovente -va oggi perdendo rapidamente il senso diDio e la fede nella divinità di Cristo e dellasua Chiesa. Se essa non arriva a certe con-seguenze, di patente e generalizzata immo-ralità e criminalità, è solo per « convenienzasociale » e anche per il freno di un ambienteancora impregnato di idee e di sentimenticristiani. Ma c'è da aspettarsi che nei gio-vani i germi del disordine, favoriti dalla

spregiudicatezza giovanile, si rivelino intutta la loro perniciosità. È la società cheè malata di ignoranza religiosa e d'indiffe-rentismo morale, e quindi in pericolo di giun-gere ai peggiori eccessi, a cui arrivano oracon fredda noncuranza i giovani . Essi tiranocon logicità le conclusioni delle idee che lasocietà trasmette loro .

Ma la società è anzitutto la famiglia . Ilproblema dei, giovani è, allora, il problemadella famiglia .

Anche i giornali non cattolici, che inquesti giorni gettano grida di allarme suigiovanissimi criminali e sulla «gioventù bru-ciata », sono costretti a indicare nella fa-miglia la radice dei mali giovanili . Ma nonsanno spingere fino in fondo la loro inchiesta:accusano i genitori di debolezza, d'incapa-cità a educare al sacrificio, a controllare lavita dei figli, ma non dicono perchè i geni-tori sono così deboli e senza influenza, perciòi figli non li ascoltano, anzi a volte li di-sprezzano .

In verità non è facile spiegare perchè queldeterminato giovane sbandi e « si bruci » :oltre i genitori ci sono i compagni, il cinema,le letture, le passioni, le predisposizioni. . . Manella maggior parte dei casi, la responsabi-lità è proprio della famiglia, del come essaeduca i figli, dei valori che comunica e delmodo con cui li comunica . Ora, moltissimefamiglie non si preoccupano più dei valorireligiosi . Dio è assente dal loro sforzo edu-cativo. Inoltre, quei vaghi valori morali (dirispetto, di laboriosità, di sincerità) che ten-tano di inculcare nei figli sono offerti senzaragioni convincenti, perchè privi del fonda-mento cristiano, e senza l'efficacia dellaesemplarità . Ne risulta nei giovani un'igno-ranza completa del valore della religiosità,nessuna seria convinzione morale e un climadi perpetua tensione familiare, poichè i ge-nitori « pretendono » - a detta dei figli -un comportamento che non giustificano nècon la ragione nè con l'esempio .

Attualità del messaggioe dell'opera di Don Bosco

« Religione e ragione sono le due molle ditutto il mio sistema di educazione » . Questeparole di Don Bosco rivelano l'attualità delsuo messaggio educativo .

I giovani di oggi, più ancora che quelli diieri, si rifiutano di agire per costrizione : vo-gliono essere convinti della ragionevolezza edel valore di ciò che devono fare . « Làsciatiguidare sempre dalla ragione e non dallapassione » : quanti genitori sanno mettere in

pratica questo consiglio di Don Bosco? Silamentano, si incolleriscono, alzano la voce,ma non li ragionano i loro figli, con calma econ saggezza . E anche le ragioni (,,ho ten-tano a volte di portare per convincerli, sonocosì fragili, perchè solo umane, che non per-suadono affatto . Le sole «ragioni della ra-gione » e anche le «ragioni del cuore » nonriusciranno a motivare una vita di rinunciae di sacrificio, se non sono sostenute da« ragioni di fede » . Che importano ai giovanile sole motivazioni igieniche o estetiche osociali quando le passioni premono e il mondoattrae con tutte le sue lusinghe? « Se Dionon c'è, tutto è permesso! » . Senza confes-sione e comunione frequenti non è possibilesaldezza morale. Ragione e religione : la re-ligione come fondamento e come corona-mento della ragione .

In pratica, i genitori veramente cristianisi preoccuperanno soprattutto di dare unaseria formazione religiosa ai loro figli, fin daiprimissimi anni della loro vita; procurerannoloro un ambiente di scuola, di associazione,di divertimento elio rispetti e continui la loroopera di formazione religiosa ; cercherannodi mantenere in famiglia un tale clima di

esemplarità, nella pratica religiosa, una taleabitudine di giudicare ogni cosa cristiana-mente, che i figli respirino continuamente il«buon profumo di Cristo » .

Usi cooperatore salesiano si ispirerà perquesto alla dottrina e all'esempio di DonBosco, che cercherà di conoscere sempre,meglio, leggendone la vita e gli scritti ; mentrefarà qualunque sacrificio per sostenerne leopere, convinto che mai come oggi esse ri-sultano così necessarie per la salvezza dellanuova gioventù moralmente abbandonata. Esi può assicurare (,ho nessun cooperatoreavrà mai la disgrazia di un figlio « bruciato »dal male, se sarà un vero educatore cristiano .Il Papa ci rassicura : « Se è vero che moltigiovani sono ancora vaganti e incerti e ge-mono lamentando l'inutilità di ogni tenta-tivo di rinascita e di riscossa, è ugualmenteindebitato che altri - molti altri - sono pienidi fiduciosa speranza » . A questa gioventùil Papa si rivolge, incoraggiante : « Di voi nonpuò quindi davvero dirsi che siete una gio-ventù " bruciata " . Meglio si direbbe gioventùinfuocata, gioventù bruciante: pronta ad ac-cendere e a far divampare il fuoco che Gesùvenne a portare sulla terra » .

CINEMA -k, RADIO -~, TELEVISIONE nella parola del PapaL'otto settembre scorso il Santo Padre Pio XII ha emanato un'enciclica sulla cinematografia, la radio

e la televisione . Dal primo documento di Pio X sul cinema a quello attuale sono stati ben 42 gli interventidella Santa Sede in questa materia, che per le stesse numerose sollecitudini del Papa si rivela così im-portante . L'enciclica di Pio XII s'intitola « Miranda prorsus », ed esce ad oltre venti anni di distanzadalla nota enciclica di Pio XI sul cinema, dal titolo « Vigilanti cura > ; fra l'una e l'altra, l'intervento piùimportante della S . Sede si ebbe nel 1956 con i due discorsi di Pio XII sul film ideale .

L'ideale per gli spettacoli, inculcato in tutti i documenti e soprattutto in quest'ultimo dell'ottosettembre, è sempre il fine che Don Bosco assegnava alle sue rappresentazioni : o Divertire, istruire, educare,più che si può moralmente» . Si direbbe questo il costante schema dei documenti pontifici, la insistentepreoccupazione del Sommo Pontefice . Il quale, consapevole della potenza dello schermo come veicolodel pensiero, mira costantemente a far sì che esso contribuisca a costruire nelle anime di tutti, speciedei giovani, la Grazia di Dio Nell'impossibilità di riprodurre per intero l'importantissimo documento,ne diamo qui il brano riguardante i giovani, porzione eletta di Don Bosco e della Chiesa .

« Occorre che gli spettacoli siano adeguati al gradodi sviluppo intellettuale, emotivo e morale dellesingole età .

Questo problema è diventato particolarmenteurgente quando, con la radio e soprattutto con latelevisione, lo spettacolo è penetrato nello stessofocolare domestico, minacciando le dighe salutaricon le quali la sana educazione protegge la teneraetà dei figli, perchè possano acquistare la necessariavirtù prima di affrontare le tempeste del secolo. Atale proposito scrivevamo tre anni or sono ai Vescovid'Italia : « Come non inorridire al pensiero che,mediante la televisione, possa introdursi fra le stessepareti domestiche quell'atmosfera avvelenata dimaterialismo, di fatuità, e di edonismo che tropposovente si respira in tante sale cinematografiche?

Ci sono note le iniziative promosse dalle compe-tenti autorità e da enti educativi per preservare

per quanto possibile la gioventù dal pernicioso in-flusso degli spettacoli non adatti alla loro età otroppo frequenti. Ogni sforzo compiuto in questocampo merita il Nostro incoraggiamento, purchèsi tenga conto che ben più gravi di eventuali disturbifisiologici e psicologici sono i pericoli morali aiquali sono esposte le giovani anime ; pericoli checostituiranno - se non prevenuti e allontanatiopportunamente - una vera e propria minacciaper la società .

Ai giovani va la Nostra paterna e fiduciosaammonizione di esercitarsi, per quanto riguardal'assistenza agli spettacoli che potrebbero offuscareil loro candore, nella prudenza e nella temperanzacristiana . Essi devono dominare la propria curiositàdi vedere e di sentire, e conservare libero il cuoreda smodati piaceri terreni e innalzarlo alle gioiesoprannaturali. »

403

Scintille di alta spiritualitàL'anno scorso, dopo aver dato

una panoramica dei corsi di Eser-cizi spirituali svoltisi con fruttoin Italia e all'estero, conclude-vamo: « Ormai la fiamma è accesa .Essa divamperà in proporzionedello , zelo dei dirigenti e dellapreghiera dei buoni » . Quest'annosiamo lieti di poter dire che real-mente in molti centri la fiammaè divampata e ha riscaldato ilcuore di centinaia e centinaia diCooperatori e di Cooperatrici,che sono tornati dagli Esercizispirituali non solo contenti, maentusiasti e decisi di tendere conardore a quella perfezione a cuili ha chiamati Don Bosco acco-gliendoli nella sua terza fa-miglia .

Nei corsi di quest'anno in ge-nere si è registrato un notevoleaumento di partecipanti, maggiorconvinzione e amore al silenzio ealla riflessione, un più accentuatospirito di fraternità salesiana cheha dato la gradita impressione ditrovarsi in famiglia .

Naturalmente il Bollettino deverinunziare in partenza a riferiresu tutti i corsi e a riportare anchesolo in sintesi le relazioni a noi,gentilmente inviate dai Delegati edalle Delegate Ispettoriali . Quindicoglieremo solo qualche lato ca-ratteristico di alcuni dei corsi piùnumerosi .

∎ 1 75 Cooperatori che si eserci-tarono in quel meraviglioso sog-giorno di pace che è il Getse-mani di Casale Corte Cerro (No-vara) ebbero la gioia della visitae della parola del Consigliere Ge-nerale dei Cooperatori, Rev .moDon Luigi Ricceri, e dell'Ispet-tore salesiano Polacco Don Rokita .

5 Degli Esercizi tenutisi pure alGetsemani per Cooperatrici dal24 al 28 agosto, ci scrivono che«il clima risultò ormai infiam-mato di salesianità «, sicchè le 103Cooperatrici che vi parteciparonosi trovarono a tutto loro agio . Ilprimo giorno ebbero anche l'onoredi udire la tradizionale « Buona not-te s da S . E . Rev .ma Mons. Castel-lani, Assistente Generale dell'A . C .

c Le 75 Cooperatrici che parte-ciparono al corso di Roccavione(Cuneo) la sera del 7 settembresfilarono attorno alla villa in unafantastica processione con fiaccole .Al termine bruciarono davanti allastatua -della Vergine le loro lette-rine contenenti affetti e propositi,con grande edificazione del popolo.

Al corso che si tenne a Napolidal 16 al 2o agosto parteciparono8z Cooperatrici: furono così con-tente che fecero come una sacrapromessa di ritornare l'anno pros-simo in quell'oasi di pace e di letizia .

E Anche le 62 che si esercitarono aMartina Franca (Taranto) ne fu-rono entusiaste ed ebbero la gioiadi una visita di S . E. Mons . Gu-glielmo Motolese .

• Le 8o Cooperatrici che fecerogli Esercizi a S. Ambrogio Olonaportarono i loro propositi ai piedidella Madonna del Sacro Montedi Varese per ringraziarla del go-dimento spirituale ineffabile diquei santi giorni . Anche le 61Cooperatrici dell'Ispettoria Ver-cellese che si raccolsero presso ilSantuario della Madonna Brunadi Oropa, vissero ore di paradiso .

• E le cento e piú Cooperatricidella Sicilia che fecero gli Esercizia Zafferana Etnea ? Parve che l'ar-dore dello spirito vincesse quellodell'Etna! E non meno ferventefu il corso di Palermo per le Coo-peratrici della Sicilia occidentale .

A Caravate i Cooperatori eser-citanti ebbero l'onore di una visitadel venerando Arcivescovo di Agri-gento, S . E. Mons . Peruzzo, Pas-sionista, che tenne loro una in-teressantissima conversazione suDon Bosco, che Egli conobbepersonalmente. Fatto un felicis-simo accostamento tra Carlo Marxe Don Bosco, sottolineò che ilnostro è il tempo nel quale haassunto la primaria importanza illavoro. In genere gli Ordini Re-ligiosi precedenti tendevano prin-cipalmente a curare gli intellet-

40,

tuali e i ricchi . Don Bosco si èrivolto agli operai e agli umili ;e con le sue Scuole professionalioggi ha un primato indiscussonel mondo . Dio lo ha suscitato percontrapporlo a Marx, suo contem-poraneo : tutti e due però, sia pureper vie opposte, servono a com-piere un grandioso disegno dellaDivina Provvidenza nel mondo .

E A Strada Casentino si ebbe unsaggio di sana democrazia cattolica :accanto a un Primario di ospedale,a un Maggiore della Guardia Pala-tina Vaticana e a illustri docenti, sitrovarono bene come fratelli indu-striali e artigiani . Il corso si chiusecon un pellegrinaggio a La Verna .2 Belle, luminose e liete le gior-nate trascorse nell' « Oasi SacroCuore» di Calci (Pisa), dalleCooperatrici della Toscana . Lastessa letizia caratterizzò gli Eser-cizi Spirituali, svoltisi per la primavolta ad Arenzano (Genova) perle Cooperatrici della Liguria e aRimini per quelle della Romagna .

® Commovente l'episodio di Ca-stellammare di Stabia (Napoli) .Tra i 6o partecipanti vi era ungiovanotto spintovi dalla mamma .Fin dal primo giorno però, sisentì preso dal clima degli Esercizie intimamente trasformato . Alla finevolle manifestare in pubblico la suagioia e impegnarsi davanti a tuttia condurre una vita più cristiana .

Potremmo continuare a coglierefior da fiore, ma non arriveremmomai a cogliere il fiore più bello,che è il godimento intimo e tuttosoprannaturale di tante anime che,in Italia e all'estero,- illuminatedalla Grazia degli Esercizi spi-rituali, si sono orientate decisa-mente al bene, con l'occhio fissoa Maria Ausiliatrice, loro Stella, e aDon Bosco, loro Padre e Maestro .

Cooperatori e Cooperatrici che hanno partecipatoai corsi di Esercizi Spirituali organizzati per loro :(dall'alto al basso) a ROCCAVIONE (Cuneo) - a CARAVATE(Varese) - a SANT'AMBROGIO OLONA (Varese) - (a sinistrapag . 494) al « Getsemani » di CASALE CORTE CERRO (Novara)

i

405

406

Un incontro presso la stazione, nell'intervallotra un treno e l'altro, fu l'occasione che la Prov-videnza sfruttò per accostare Don Bosco ad unodei suoi allievi più cari, Michele Magone . Era neltardo autunno del 1857 : e la coincidenza perTorino, alla stazione di Carmagnola, si facevaattendere. Don Bosco si lasciò facilmente attrarredallo schiamazzo gioioso e intemperante di ungruppo di giovani, e con il suo fare che riuscivasimpatico anche a prima vista, si mescolò ad essi,forse il primo sacerdote che osasse affrontarequei monelli .

Uno di essi pareva il capitano: e a liti DonBosco, con immediata simpatia, si rivolse . Lerisposte che ricevette furono altrettanto sincerequanto desolanti : era Michele Magone, il generaledella ricreazione, orfano di padre, a carico dellamadre povera, incerto del domani .

Don Bosco non ebbe bisogno di molte spiega-zioni, ancora una volta la Provvidenza lo fermava,e lo metteva a, contatto con un aspetto della vita .

u n mese dopo, il giovane Michele era all'Ora-torio : ed è interessante seguire dallo schizzo bio-grafico tracciato da DonBosco stesso come il Santovolesse attrarre al Signorele anime dei suoi giovani :con infinita pazienza, conla delicata prudenza dichi conosce l'anima giova-nile e ne comprende l'in-timo tormento . Fin dalprimo colloquio il santosacerdote comprese e sentìesplicitamente il desideriodi Michele di riparare adun passato burrascoso, e,chissà, se « un birbantepotesse diventare abba-stanza, buono i, farsi pre-te . . . Eppure passarono de-cine di giorni prima che,cori la morte nel cuore,Michele si accostasse aDon Bosco come a Sa-cerdote, e con una sinceraconfessione iniziasse dav-vero la via nuova della

MICHELE MAGONE a cent'anni dall'incontro con Don Bosco

rinascita e della santità . Comprendendo i tesorinascosti dentro quell'anima di fanciullo, DonBosco seppe attendere il lavorìo paziente dellaGrazia, e volle che insieme alla gioia dellaliberazione ci fosse il trionfo e il gusto dellavittoria personale . Volle che al disgusto peruna vuotezza sconfortante si aggiungesse la fi-ducia nelle proprie forze impegnate nella col-laborazione con l'amico dell'anima per la con-quista di vittorie assai più lusinghiere di quelleottenute sui campi di gioco .

Don Bosco soprattutto volle che Michele rima-nesse il generale Michele : e non si sbagliò . Il gio-vane entrato all'Oratorio quasi per fortunatacombinazione divenne l'anima di ogni gruppo : etrasportò nel duro e tenace lavorio della sua for-mazione personale tutto l'entusiasmo e l'energiacori cui trascinava i compagni nella ricreazione .Lo si vedeva dappertutto : e dappertutto lo sisentiva capo . Era fatto per comandare : e quandoincominciò a imparare a comandare a se stesso,sentì di aver acquistato nuova forza per coman-dare agli altri .

I l «generale» Michele, con la stessa sicurezza,con lo stesso entusiasmo con cui aveva guidato lesquadre di Carmagnola, partì. ragazzo simpaticoe sereno, alla conquista del suo paradiso . Per lui,come pochi anni prima per Domenico Savio, ca-rattere tanto diverso dal suo, valeva la frase:«Qui facciamo consistere la santità nello staresempre allegri». Ma quanto diversa suonava sullesue labbra! Per Domenico l'allegria era serena eilluminante, pensosa e aggraziata . Per Michele,era chiassosa ed esuberante, e si riversava conta-giosa in uno squillare di risate e in un desi-derio, quasi sempre appagato, di comando e diguida .

Poco per volta gli divenne sempre più facileguidare i compagni nei giochi come negli atti divirtù. Potè persuadersi che la svolta, della suavita, fatta con decisione e fiducia, gli avevaaumentato la cerchia degli amici, di coloro suiquali poteva esercitare le proprie doti di co-mando. E ne approfittò, seguito dallo sguardointelligente e amoroso di Don Bosco, tanto dadivenirne il braccio destro in molte occasioni . Lacommossa rievocazione che il Santo ne fece di-mostra quanta fosse la familiare intimità che legòi due cuori, e che avviò il giovanetto alla sco-perta di tesori quali anime più chete e più maturemai riuscirono a sfiorare .

Perfino i metodi usati nel combattere il pec-cato non erano dei più ortodossi: una solennefischiata nelle orecchie di chi si permetteva pa-role meno convenienti, due ceffoni sul viso a unmonello bestemmiatore, un fiammifero acceso ac-costato alla mano di chi rideva dell'inferno .Don Bosco lo rimproverava, ma era compiaciutointimamente perchè sotto la scorza ruvida leg-geva, un desiderio di bene che' superava l'inte-resse personale, e aveva quella indifferenza persè che è uno dei segni della santità .

(a s aai

(1)

U n anno solo con Don Bosco : poi il collassoimprovviso, la preparazione serena alla morte,prevista dal suo Maestro e Padre .Quando Don Bosco gli fece comprendere che

il Signore lo chiamava a sè, il dialogo che sisvolse illumina il nostro povero intelletto di tantaluce da farci pensare alla semplicità e all'aneiitoverso Gesù di coloro che lo videro su questa terra .Leggiamolo come fedelmente ce lo riferisce DonBosco :« - Che te ne sembra? desideri guarire, o an-

dare in Paradiso?- Il Signore sa ciò elio è meglio per me; io

non desidero fare altro se non quello che piacea Lui .- Se il Signore ti facesse la scelta o di guarire

o di andare in Paradiso, che sceglieresti?- Chi sarebbe tanto matto da non scegliere

il Paradiso?- Desideri andare in Paradiso?- Se lo desidero! Lo desidero dì tutto il cuore,

ed è quello che da tanto tempo domando conti-nuamente a Dio .- Quando desidereresti andarvi?- Io vi andrei sull'istante, purchè piaccia al

Signore » .« Io non saprei

dice Don Bosco - qualnome dare alla morte di Magone, se non dicen-dola un sonno di gioia che porta l'anima dallepene della vita alla beata eternità,» .

Quella sera del 21 gennaio 1859 Don Boscorivide laa nebbiosa giornata di Carmagnola, leurla del generale Michele, l'arrivo all'Orato-rio, il periodo oscuro del rimorso e la lucedella conversione . Era la storia di un possibilegiovinastro, divenuto per la grazia di Dio unmodello di bontà .

CASTELLAMMARE DI STABIA (Napoli) - Il bel gruppo di Coope-ratori che vi hanno fatto gli Esercizi Spirituali dal 21 al z5 agosto .

ORETO . - Cooperatrici che si sono raccolte in Esercizi Spirituali presso la santa Casa dal 23 al 27 agosto .

407

cai>c~op~ratoriSono un insegnante Cooperatore salesiano e apprezzo il

Sistema Preventivo di Don Bosco . Anzi mi sforzo di pra-ticarlo con i miei allievi, ma vedo sovente che si risolvein una debolezza. Allora ritorno a reprimere bruscamente,come mi pare che suggerisca anche Don Bosco, quandodice : « O Religione o bastone » .

D. FANTINI - Venezia

A essere precisi non è che Don Bosco sugge-risca il ricorso alla maniera forte (o al bastone,che dir si voglia), quando sembrano esauriti glialtri mezzi . Il Santo volle mettere autorevol-mente in risalto che in campo educativo non vi èaltra alternativa ; perciò s'ingannano coloro checoltivano l'idea di ottenere risultati positivi, tra-scurando gli aiuti della Religione . Parlando delSistema Preventivo Don Bosco previde che alcuniavrebbero obiettato di trovare in pratica delle dif-ficoltà . Al che egli rispose che, per diminuirle (im-possibile dunque fare scomparire le difficoltà)l'educatore deve mettersi con zelo all'opera sua .E continuò : « L'educatore è un individuo consa-crato al bene dei suoi allievi, perciò deve esserepronto ad affrontare ogni disturbo, ogni faticaper conseguire il suo fine « .

Riferito ciò, potremmo aggiungere una parolaper dissipare un equivoco : a volte si suppone cheil Sistema Preventivo, appunto perchè basato

sulla Religione, Ragione e Amorevolezza, vogliache l'educatore lasci correre in fatto di disciplina .Sarebbe come dire che il padre, per essere buono,debba essere debole .

Don Bosco al riguardo ci lasciò degli esempiinequivocabili . Si sa che sono sue queste parole :« Non che io tolleri i disordini . Ah, no! . . . DonBosco quando si tratta dell'ordine è inflessibile» .

Per non indugiare oltre i limiti consentiti aquesta rubrica, pensiamo che la migliore conclu-sione possa essere data dalle parole con cui ilSanto termina la sua esposizione sul SistemaPreventivo : « A tutti- è indispensabile la pazienza,la diligenza e molta preghiera, senza cui sarebbeinutile ogni regolamento» .

SANT'AGNELLO DI SORRENTO (Napoli) - Il Reverendissimo sig . Don Ricceritra le Cooperatrici, Zelatrici, alla chiusura dei loro Santi Esercizi Spirituali .

Sul Bollettino di agosto leggo che S . Do,menico Savio mori di malattia polmonare .La cosa mi è riuscita del tutto nuova .Ma è proprio vero?

G. RAMERI - Pisa

Che S. Domenico Savio sia morto di una ilia-lattia piuttosto che di un'altra, è assolutamenteindifferente : l'importante non è scegliersi la ma-lattia ma andare in Paradiso . E lui c'è riuscito .Ma la notizia può forse dar luogo all'errata

conclusione : « Ecco a che cosa porta una vitamortificata! ». Conclusione errata, s'intende; per-chè della vita viziosa si potrà dire altrettanto epeggio. Per questo le daremo una risposta esau-riente . Lei si sarà accorto che il Bollettino ripor-tava una scheda psico-pedagogica del PadreBarbey: nel pubblicarla sfuggì all'impaginazionela nota esplicativa che vi avevamo aggiunto. Diqui la meraviglia sua e di altri affezionati lettori .

Possiamo affermare che Domenico Savio morìdi tutt'altra malattia. Egli fu di corpo gracile,ma non fu malato : non avrebbe potuto resistereper tre anni alla vita dello studente nel primi-tivo poverissimo Oratorio di Don Bosco .

Il dottor Vallauri alla domanda di Don Bosco :« Qual è l'origine del male che glifa diminuir la salute di giorno ingiorno?» rispose : «La sua gra-cile complessione, la cognizioneprecoce, la continua tensione dispirito sono come lime che glirodono insensibilmente le forzevitali . Il migliore rimedio sa-rebbe di lasciarlo andare in pa-radiso per cui mi sembra assaipreparato,» .

Toccò al Savio quello che av-viene ai fanciulli prodigio, cuiun'anima troppo viva consumail corpo . Nel caso di Domenicoè la vivezza di un'anima cheha la nostalgia del paradiso, -una nostalgia che come tutte lealtre lima il fisico e le forze .Come vede è l'ardore dell'amordi Dio la causa di tutto. Econsumarsi, anche fisicamente,di anfore per il Signore è la cosapiù bella che ci possa succedere .

Dal 5 al 13 ottobre si è tenuto a Roma ilII Congresso Mondiale per l'Apostolato dei Laici,al quale hanno partecipato le organizzazioni cat-toliche di 83 Stati del mondo .

Il Santo Padre Pio XII, nella solenne udienzaconcessa il 5 ottobre nella Basilica Vaticana, il-lustrava ai Congressisti gli aspetti fondamentalidell'Apostolato dei Laici e dava loro provvidenorme e alte direttive pratiche, sulle quali ritor-neremo .

I duemila e più Congressisti, esponenti d'ognipaese e di ogni colore si raccolsero a congressonel grande Auditorium di Palazzo Pio. EmaniCardinali, Ecc.mi Vescovi e illustri Oratori trat-tarono i seguenti temi :

L'attesa del mondo moderno - I Laici nellaChiesa - La vocazione apostolica del Laicato -Attuali responsabilità dei Laici cattolici su scalamondiale - Lo sviluppo della vita cristiana tra iLaici di oggi - La missione della Chiesa nel mondo .

Seguirono incontri specializzati sull'applica-zione pratica dell'apostolato ai vari settori dellavita sociale; in pubbliche sedute furono docu-mentate le risposte del mondo cattolico ai grandi

Dal 16 al 20 settembre, sotto la presidenza del Rev .mo Don LuigiRicceri, Consigliere Generale dei Cooperatori Salesiani, si è svolto

DEI COOPERÀIOR1 D

o

a Roma il Convegno dei Delegati Ispettoriali della Pia Unionedelle dieci Ispettorie d'Italia e delle Nazioni dell'Europa libera

I Cooperatori salesiani al II Congresso Mondiale per l'Apostolato dei Laici

appelli di Pio XII ; le serate furono rallegrate daun Concerto del Coro Polifonico Romano, dallaproiezione di film documentari religiosi, da escur-sioni turistiche e dai ricevimenti dell'Azione Cat-tolica Italiana e del Sindaco di Roma in Campi-doglio. Commoventissima la veglia di preghiereper la Chiesa del silenzio nella Basilica di SantaMaria Maggiore .Tra gli Em .mi Cardinali che onorarono le se-

dute, abbiamo visto con particolare soddisfazioneil nostro Em.mo Protettore, Card . BenedettoAloisi Masella, al quale la nostra Delegazione reseomaggio la sera del giorno 8 .

Capo della Delegazione Internazionale dei Coo-peratori Salesiani fu il belga prof . coram. Rai-mondo Delori, Consigliere di Stato, accompa-gnato dall'Ispettore Don Picron . Rappresenta-rono i Cooperatori nella Delegazione NazionaleItaliana il grand'uff . avv. Orazio Quaglia, delForo torinese, e il comm . Santoro di Roma. In-tervennero quali membri : la prof .ssa Linda Zam-parelli, l'avv . Pasquale Colella, l'avv . MarioPorzio, di Napoli ; quale segretario, il SegretarioGenerale dei Cooperatori Don Favini .

409

i svolse dal 21 al 24 settembre u . s .e vi parteciparono oltre zoo membri

della Pia Unione . li Delegato Ispetto-riate dei Cooperatori Don Buttarellivolle che fosse non una semplice vi-sita ai luoghi salesiani, ma un pelle-grinaggio vero e proprio, un salutarebagno di spirito salesiano. Perciò itre giorni furono dedicati ciascunoad una divozione nostra : il primo aS. Domenico Savio con Messa al suoaltare, il secondo a S . Giovanni Boscocon Messa alla casetta natia dei Santo,il terzo a Maria Ausiliatrice con Mes-

NuovaNuova chiesa a Maria Ausiliatrice in Romail 4 agosto u . s ., presente la rev.ma Madre Ge-nerale, ebbe luogo la benedizione della chiesa dedi-cata a Maria Ausiliatrice, costruita al centro dellavasta e provvidenziale opera delle Figlie di MariaAusiliatrice a Cineeittà, dove su di un'area di piùdi 20.000 metri quadrati s'innalzano edifici spa-ziosi per l'asilo, la scuola elementare e professionalee l'oratorio festivo .

Compi il sacro rito l'Eminentissimo nostro Prolettore, il signor Cardinale Benedetto Aloisi Ma-sella, accompagnato dal rev.mo Procuratore Gene-rale Don Castano, presente anche il rev.mo EconomoGenerale Don Giraudi, al quale tanto si deve per ilsorgere della chiesa e di tutto il complesso dellagrandiosa opera .L'Eminentissimo Porporato impartì quindi, nellagrande e artistica chiesa appena inaugurata, la so-lenne benedizione eucaristica . Si degnò poi di gra-(lire un breve omaggio, a cuirispose ringraziandoed esprime ala tutto il suo vivo compiacimento perl'erezione della bella chiesa, che completa l'IstitutoFemminile «S. G. Bosco» a favore della gioventùdel popolosissimo rione di Cinecittà .

1r i 0

PELLEGRINAGGIO REGIONALEDEI COOPERATORI ROMANI

A VALDOCCO

sa all'altare maggiore della Basilica .Nei due incontri di Valdocco si sen-tirono in famiglia . Nel primo con iSuperiori salesiani pronunziò paroleveramente ispirate il comm . FrancoSeghetti, seguì l'offerta dei doni alRettor Maggiore rappresentato dalRev .mo Don Ricceri e la gradita vi-

sione di documentari salesiani . Ilsecondo incontro avvenne nella sedecentrale delle Figlie di M. A ., dovefurono accolte dalle Rev .me Madridel Consiglio Generalizio in un'atmo-sfera di viva cordialità, con scambiodi graditissimi doni .Oltre l'accurata visita alla Casamadre,i Cooperatori Romani poterono am-mirare la grandiosità e modernità dialtre opere e partirono soddisfatti,augurandosi che si rinnovi presto l'oc-casione di partecipare ad un altropellegrinaggio a Torino .

All'indomani - festa- della Madonna dellaNeve - il rev.mo Don Giraudi celebrò la primasanta Messa, applicandone il frutto agli insignibenefattori dell'opera, tanto munifici quanto evan-gelicamertte nascosti .E nel rivolgere la sua parola alla comunità, al-lacciandosi al rilievo fatto il giorno innanzi nelsaluto all'Eminentissimo Cardinale Protettore, dissedel silenzioso sbocciare dell'Opera, sorta come permiracolo della Provvidenza da un piccolo seme : laprima pietra che molto umilmente, sette anni orsono, veniva posta nel terreno ancor tutto deserto .E ricordò il prossimo centenario del primo viaggiodi Don Bosco a Roma (1858), e tutti i prodigi digrazia e di lavoro fiorito in un secolo da quellaprima benedizione del Santo Padre, invitando aringraziarne il Signore e a confidare sempre nellemirabili disposizioni della sua divina Provvidenza .

Nella stessa chiesa, due ore dopo, si compiva labella cerimonia della vestizione religiosa delle no-vizie dell'Ispettoria Romana, accordando alla fre-schezza del nuovo tempio la fresca primizia di animegiovanili, nel primo passo della loro consacrazionea Dio e alla Vergine Ausiliatrice .

~ywtr4

PADOVA - Congre_, > Uissionario N-,_ anale Parla Sua Em . il Card . Marcello Mimmi . (da si Cdra) S . E . Mons. Arduino, Ve-scovo missionario salesiano - Rev .mo Don Modesto Bellido, Superiore delle Missioni salesiano - Rev.mo Mons . Silvio Bel-trami, Direttore Nazionale Opere Missionarie Pontificie Don Demetrio Zucchetti, Direttore di " Gioventù Missionaria" .

AL CONGRESSO MISSIONARIO NAZIONALEL noto che a Padova, dal 10 al 13 settembre,

si svolse il secondo Congresso Missionario Nazio-nale. Il clima di eccezionale fervore missionariofu dovuto alla recente Enciclica di S . S . Pio XIIsulle Missioni . 11 Congresso fu organizzato dalnuovo Direttore Nazionale delle Opere Missio-narie Pontificie Mons. Silvio Beltrami, già zelan-tissimo Direttore Diocesano dei Cooperatori Sa-lesiani . Vi portarono lo splendore della- sacraPorpora gli Eminentissimi Mimmi e Roncalli evi presero parte numerosi Arcivescovi e Vescovi .missionari, sacerdoti, chierici e laici .

Tra i relatori ci furono due salesiani : Don Tom-maso Demaria, che trattò il tema « Spirito mis-sionario e vita cristiana», e Don Geremia DallaNora, che parlò della « Formazione psicologicaper un ideale missionario» .La nostra A. G. M. (Associazione Gioventù

Missionaria), v'intervenne con oltre 300 soci, iquali - conte scrisse Mons . Beltrami - «por-tarono il canto giocondo degli alunni di DonBosco Santo». Al convegno dei giovani rivolse lasua parola calda di entusiasmo l'Em .rno Card .Dimmi e intervennero S . E. Mons. Michele Ar-

VERONA

ADOLESCENTIPER UN MONDO MIGLIORE

Una settantina di giovanetti dai 14ai j6 anni, scelti dai collegi sale-siani della regione triveneta, perdieci giorni, in un delizioso sog-giorno alpino, si impegnarononella attuazione di una comunitàgiovanile di apostoli, vivendo in-tense giornate di spiritualità e distudio . Fra i conferenzieri l'onore-vole Igino Giordani e Padre Lom-bardi, che espresse tutta la suagioia per queste fruttuose eser-citazioni di giovani apostoli per unmondo migliore tra gli adolescenti .Ebbero pure la visita del Superioredelle Missioni salesiane, il r ev .m oDon Modesto Bellido .

-- Dieci giorni tra le DolomitiPadre Lombardi S . J . posa tra unfolto gruppo di allievi salesiani divari collegi del Veneto, raccolti aTonadico per dieci giorni di studioe di lavoro

411

duino e il Rev .mo Don Modesto Bellido, Consi-gliere Generale per le Missioni Salesiane . Il nostroDon Zucchetti vi tenne una interessante docu-mentazione dell'attività svolta dall'A . G . M., laquale mira a diffondere tra i giovani l'idea mis-sionaria, a favorire le vocazioni missionarie e acollaborare alle Missioni secondo le direttive pon-tificio .

PADOVA. Aspiranti di A .C. per S . Domenico Savio

F

La diocesi di Padova quest'anno ha voluto ab-binare ai Convegni Zonali per Aspiranti di A. C .solenni celebrazioni per il centenario di S . Do-menico Savio presentandolo come l'ideale delgiovane che sa santificarsi seguendo docilmenteil suo direttore spirituale . Così ognuna delle cinquezone in cui fu ripartita per i convegni la vastadiocesi (Zona Euganea: presso il collegio sale-siano Manfredini di Este ; Zona Centrale: pressol'istituto salesiano di Monteortone; Zona Adria-tica: presso il duomo di Piove di Sacco ; ZonaGrappa: presso la parrocchiale di Crespano delGrappa; Zona, del Cengio: presso il duomo diThiene) vide arrivare una massa di giovani Aspi-ranti che, ascoltata la S. Messa e consumata lacolazione al sacco, dopo una imponente sfilata siradunavano per ascoltare una commemorazionesu S. Domenico Savio, proposto modello dei gio-vani Aspiranti . Il raduno era chiuso con la pro-iezione di un documentario su S . Domenico Savio .

- - _~ - 111111111111115

- - -

412

Questo gioiello di rivistoè ormai diffusissimanelle famigliein Italia e all'estero

ha gennaio uscirà in 132 pagine senza anniento di prezzo

Se è già entrata nella vostra famiglia rinnovatel'abbonamento .

*-- Se ancora non la conoscete, abbonatevi per il 1958,Ne sarete arcicontenti .Procurate altri abbonamenti.Ogni 10 abbonamenti vecchi o nuovi, riceverete unundicesimo in omaggio .

MERIDIA\U 12

Viaigio e soggiorno 'ratis a Lourdes?

Chi si abbona per la Il volta chi rinnovail proprio abbonamento - chi procura nuoviabbonamenti - partecipa al sorteggio di 50viaggi gratuiti a Lourdes .

ABBONAMENTO L. 1200 in Italia - L. 1600 all'esteroSi inviano a richiesta saggi gratis

indirizzare a Meridiano 12, via Diaria Ausiliatrice, 32Torino - conto corrente postale numero z/9562

Il rappresentante del Papa

tra i S lesiani del Congo

La visita di S . E. Mons. Bru-îitera, Delegato Apostolico nelCongo, fu una festa per tutta lacittà di Elisahethville e una gioiaper i Salesiani e i loro allievi .Primavisitò il collegio « S . Fran-cesco'di Sales », dove rispondendoall'entusiastico benvenuto dei 900allievi, disse tra l'altro : « Il tro-varmi in casa salesiana suscitain me cari ricordi nostalgici,perchè fin dalla mia infanzia hoavuto contatto con i Salesiani ;ma soprattutto nvi ricorda il con-tatto diretto che ho avuto con loCongregazione Salesiana nell'Estremo Oriente . In Cina, in Giappone, in Indocina, in Australia, dapper-tutto ho trovato questi grandi figli del grande Santo Giovanni Bosco . Ebbene, per il Delegato Apostolico,più che un ricordo nostalgico, è una gioia portare il suo primo saluto a tutti i Salesiani che lavorano nelCongo; ma soprattutto esprimere loro la riconoscenza della Santa Sede per il grande bene che essi com-piono». Benedisse quindi una nuova ala dell'edificio.

Il giorno dopo visitò la scuola professionale « Don Bosco» della stessa città e la Missione di Kafubu,dove fu acclamato dai fedeli in massa, guidati dal Vicario Apostolico S . E . Mons. Van Heusden, salesiano,il quale spiegò tanto entusiasmo, ricordando che «se l'amore al Papa è naturale in ogni cristiano, lo è ancorpiù in clima salesiano, perchè forma la più preziosa eredità lasciataa da Don Bosco ai suoi figli» .

CONGO BELGA - S . E . Mons. Bruniera, Delegato Aposto-lico, visita le Scuole Professionali salesiane di Elisabethville .

ITALIA

ROMA - II complesso bandisticoformato dagli Ex allievi del Borgo«Ragazzi di Don Bosco », che ebbedal Vaticano il privilegio di indossarela divisa d'onore della Guardia Pa-latina, è ormai definitivamente in-serito nella Guardia Palatina. Hagià avuto parecchio chiamate alVaticano, sia per le prove che perservizi ufficiali solenni, fra i quali,il ricevimento del Principe di Mo-naco e del Presidente della Repub-blica Francese .

La r ev.ma Madre Linda Lucotti,Superiora Generale delle Figlie diM. A., la scorsa estate potè avvici-nare tutte le Suore delle due fio-renti Ispettorie della SICILIA, neicinque corsi di Esercizi Spirituali acui presiedette e nelle trenta e piùcase dell'isola. Gli ampliamenti, irestauri e le migliorie che trovò alipo' dappertutto le diedero modo diconstatare il tnera,viglioso sviluppodelle opere e la sicura promessa diuna messe di apostolato sempre piùabbondante .

Por iniziativa dell'Ispettore delleTre Venezie Don Michelangelo Fava,si è svolta la prima Gara Ispet-toriale di Canto Gregoriano tragli alunni salesiani del VENETO .L'iniziativa, ispirata dalla recenteEnciclica sulla musica sacra, volleessere un omaggio a S . Dome-nico Savio, patrono dei « Puericantores » e alle tradizioni sale-siane . Mons . Della Libera, che fugiudice col nostro Me Don Vittone .loda assai, sul « Bollettino Ceci-liano », l'esito della gara e conclude :« Si vede che il loro patrono S . Do-menico Savio li protegge davvero » .

A GENOVA-SAMPIERDARENA l'S5°compleanno del venerando Vescovosalesiano Mons . Federico Emanuelha dato occasione ad un'intima di-mostrazione di affettuosa stima daparte di confratelli, ex allievi e amici .S . E . Mons . Ernanuel, ringraziando,si disse ben fortunato di esserevissuto accanto al santo Fondatore.

Ottimo successo ha avuto l'iniziativadi un Corso per Catechisti tenutonel nostro Oratorio di ORTONA

(Chieti) . Trenta giovani tra i migliorioratoriani lo hanno frequentato conlode, coronandolo col diploma diCatechista. Ora alcuni insegnerannoReligione nell'Oratorio, mentre ziialtri saranno a disposizione delVescovo per lo stesso insegnamentonelle parrocchie o nelle campagnedove più urgente è il bisogno .

II 211 luglio u . s . a MORNESE .nella cascina della, Valponasca, san-tificata dalla giovinezza di S . MariaMazzarello, veniva celebrata la primaS. Messa su di un altare erettosull'aia e volto verso, la chiesa par-rocchiale, nella stessa direzione incui la Santa dalla nota finestrella .effondeva i suoi fervori eucaristici

ARGENTINA '1

11 « Comitato Inmiigranti Italiani »ha affidato all'Istituto salesiano diSAN ISIDRO la costruzione e am-ministrazione del Santuario di N . S .dell'Emigrante, nel quale sarà ve-nerata mm statua che, portata dal-l'Italia, visiterà molte città dell'Ar-gentina, dando modo alle numerosecolonie di Italiani che vivono delricordo dei grandi Santuari marianidella madre patria di dimostraretutto il loro entusiastico amore allaMadre di Dio

DIHMAN+IA 1Un «Club Domenico Savio» dieccezione è sorto a MANDALAY. 1membri sono tutti buddisti, maprima di esservi iscritti, debbono

chiedete

dar saggio di buona condotta. Anchei giovani buddisti amano S . DomenicoSavio perchè ammirano in lui (ineroe di bontà, degno quindi dellaloro ammirazione e imitazione .

Per iniziativa di S . E . - Mons. Mathias, Arcivescovo di Madras, èsorto tra i Seminaristi di POONA-MALLEE il « Social Service Group »,che ha commemorato il suo terzoanno di vita con un resoconto delleattività svolte nel campo sociale,raggruppate in cinque categorie :contributo all'educazione dei fan-ciulli poveri ; lavoro ai disoccupati ;medicinali a malati poveri ; aiutiper dar casa ai senzatetto ; forina-zione di giovani capi per le operedi assistenza sociale . S . E. Mons .Mathias mira così a formare al-l'apostolato sociale i suoi futurisacerdoti

li 7 settembre scorso è stata inau-gurata a KATPADI - diocesi d]Vellore - una, nuova spaziosa co-struzione a tre piani nel Collegiosalesiano, dovuta, in massima parte,alla generosità- di benefattori sviz-zeri per interessamento del lorocompatriota Don Tuena, già diret-tore di Katpadi

IMESSICO 1

Il 21 agosto scorso giungevano aCOLIMA i primi tre salesiani, perlavorare nel solco aperto con eroicisacrifici dal canonico Enrico deJesus Ochoa, che ha eretto un son-tuoso santuario a Maria Ausilia-trice . due Oratori per Universitarie Normalisti molto frequentati eun grande istituto di educazioneprimaria e secondaria . 1 Salesianisono i primi sacerdoti religiosi citoentrano in questa diocesi, la cuifondazione risale a 75 anni la .

IL GALANTUOMO 1958ALMANACCO PER TUTTIEdizione elegantissima . - Illustrato a 4 colori . -lettura utile, divertente, varia - 180 paginericche delle più interessanti attività .

L. 250 . - Per quantitativi, sconti speciali ai Sa-cerdoti, enti, istituti, ecc .

.

Lo si trova presso la L.D.C., via Maria Ausilia-trice, 32 - Torino . - C.C .P. 2/27196, e nelle buone librerie .

413

IL NUOVO VIAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE IN AMERICA

III

L'accoglienza del Mato Grosso

Le maggiori speranze dei Brasiliani si orien-tano verso le immense distese occidentali . Leterre vergini che ancora esistono al mondo sonolì . Il Mato Grosso è grande due volte la Francia,ma non conta che un milione di abitanti .

Nelle terre dell'Ovest ci sono spazi enormiin cui la popolazione è rarefatta e non toccache la cifra minima di un abitante per chilometroquadrato . Da notare però che i rarissimi abi-tanti dell'ovest sono concentrati in poche cittàvicino ad alcune miniere, lungo qualche ferrovia .11 paese intermedio è disabitato . Si sorvolanoper ore con l'aereo steppe, foreste, paludi ar-gentate di sole, senza incontrare il minimoo segnodi una presenza o di un intervento umano .Poi all'improvviso si delinea una piccola città :Annapolís, Guiratinga o Cuiabà . Un ponte su

un fiume, un aeroporto erboso, alcune stradeche non proseguono in nessuna parte, danno lasensazione di un'aria mordente di solitudinee di isolamento, simile a quella che si riscontrasulle isole sperdute di scalo negli oceani .

In quegli spazi dell'Ovest brasiliano si pre-para il più splendido avvenire della ricca egrande nazione sudamericana .

4 1 4

CAMPO GRANDE - I paggetti (con parrucche incipriate, pizzi e merletticome nel Settecento) porgono un riverente omaggio al Rettor Maggiore .

Questi cenni di cronaca, gentilmente inviatecidall'Ispettore Don Guido Borra, dànno una pal-lida idea di quella che fu la visita del RettorMaggiore nel vastissimo stato brasiliano delMato Grosso .

Ospite a CuiabàDa Manaus l'aereo era atteso lunedì IS luglio,

ma per un caso raro nel cielo normalmentecristallino di Cuiabà, il tempo imbronciatoe plumbeo di quel giorno non permise l'atter-raggio, e il quadrimotore, con una impennataformidabile, andò a posarsi a Campo Grande,a goo chilometri di distanza ; è facile imma-ginare la sorpresa di un tale arrivo che nes-suno si aspettava. Alla sera però si potèrivolare a Cuiabà, dove erano assiepati in tre-pida attesa aspiranti, artigiani, seminaristi epopolo. La nota di colore fu data da 20 Chavantes,giunti il giorno prima da Sangradouro perpresentare al Rettor Maggiore l'omaggio diprimizia della loro tribù che sta affacciandosi

alla luce del Vangelo . Nei giorniseguenti furono visitate le trecomunità dei Salesiani (liceo,cattedrale e parrocchia di flanGonfialo, aspirantato e seni-nario) e le cinque comunità delleFiglie di Maria Ausiliatrice,ginnasio S . Cuore, asilo SantaRita, dipartimento di AzioneSociale, patronato di Coxipò,ospedale) . Dappertutto ricevi-menti elettrizzanti, folle di gio-vani, canti, sobrii discorsini el'attesa parola del Superiore .Indimenticabile l'omaggio deifedeli e dei Cooperatori nellacattedrale, con la chiara e bellaallocuzione di S. E. Mons .Chaves, arcivescovo di Cuiabà .Un pomeriggio fu riservato allavicina Coxipò, fra i nostri Aspi-ranti . Nei locali del liceo

S . Gonpalo vi è un osservatorio meteorologico,diretto da oltre quarant'anni da don Remetter,che trasmette segnalazioni e dati anche all'ONU .Dal 18 al 22 luglio il sig . Don Ziggiotti ritornò

al Nord per visitare Porto Velho, capoluogodel territorio federale di Rondonia e sede diS . E. Mons. Giovanni Costa, salesiano . Laprelazia ha un territorio esteso quanto l'Italia

SANGRADOURO - Una simpatica riunione di famiglia : Don Ziggiotti . Don Borrae Don Albisetti in mezzo a Bororos e Chavantes, fino a ieri irriducibili nemici .

e comprende le missioni del Rio Madeira . Vilavorano appena 18 missionari, a cui tocca unlavoro sfibrante, perché devono attendere alfiorente collegio cittadino, alla chiesa prelatizia,a tutte le cappelle dei dintorni, alle due operesalesiane di Humaità e di Rondonia, all'assi-stenza spirituale delle Figlie di Maria Ausi-liatrice, all'ospedale, alle popolazioni civili dellazona e alle numerose tribù indigene delle fo-reste . Si tornò a Cuiabà il 22 per iniziare lavisita alle missioni del Mato Grosso .

Aerei e ChavantesUn « bonan~a », sfrecciando nell'aria come

un bolide, la mattina del 23 ci posò inun'ora e venti a Guiratinga, dove ci accolsel'abbraccio fraterno di mons . Camillo Faresine dei Salesiani ; ricevimento festoso di tuttala città, centro e sede della Prelazia . Il 24,celebrata la S . Messa nella cattedrale, fu bene-detto sul monumento funebre di mons . Selvaun busto di bronzo del compianto Prelato . DaGuiratinga in poi rimasero sempre a nostradisposizione aerei del tipo « cessna » e « teco-teco » ; in tutti i viaggi la puntualità venne os-servata con esattezza cronometrica .Poxoreu è la città dei garimpeiros o cer-

catori di diamanti, di cui son ricche le sabbiedei fiumi . Le Figlie di Maria Ausiliatrice vi ten-gono il fiorente esternato S . José con oltre30o alunni e alunne . Sostammo alcune ore,sufficienti per parlare con i due confratelli evisitare la comunità delle Suore .

Alle 3 del pomeriggio si planava dolce-mente in Sangradouro fra gli evviva di tuttala colonia. Un gruppo di Chavantes, fram-mischiati ai figli di fazienderos e garimpeiros,rappresentava la grande novità dell'anno, perchéun villaggio di Chavantes il 24 febbraio eraemigrato dal lontano Rio das Mortes e avevacostruito la propria « aldea » nelle vicinanze diSangradouro . A sera ci fu uno splendido falò,

con vampate enormi di fuoco« bello, robustoso e forte », comedirebbe S . Francesco d'Assisi ;la piramide di legna, alta pa-recchi metri, era stata architet-tata come una pira classica esi accasciò solo quando le fiam-me ne ebbero stremata tuttal'ossatura . Fra i nostri alunniinterni hanno preso posto pa-recchi giovinetti chavantes, cheseguono la vita della comunitàa puntino in refettorio e inchiesa ; a scuola si acconten-tano di essere uditori ; quandosono stanchi, si alzano e se nevanno senza bisogno di chie-dere permessi . Il Rettor Mag-giore ebbe anche la gioia diintrattenersi con l'infaticabilemissionario Don Albisetti, co-noscitore profondo degli usi e

costumi dei selvaggi . Frutto dei suoi lavori ericerche di quarant'anni sta per uscire un'operadi quattro volumi, di cui il Governo Federalesi è assunta la spesa di pubblicazione

Pace fra tribùIl pomeriggio del 25, verso le 4, scendemmo

a Meruri; i Bororos hanno il loro villaggiodi casette allineate lungo un viale, accantoalla nostra Missione ; una colonia di Cha-vantes ha edificato il proprio villaggio a novechilometri di distanza . Il ricevimento fu pitto-resco ; di fronte ai nostri alunni si allineavano,lucenti al sole, due lunghe file di Chavantes,dipinti in faccia e nel corpo con colori forti edisegni futuristi, agitando gli strumenti delcanto e della danza. Il loro saluto fu uno scrosciodi « sauiddi » al grande Padre che veniva aportare doni . In Meruri, che è la più numerosacolonia di Bororos, la presenza dei loro tradizionalinemici, i Chavantes, è un fatto singolare ; iprimi distaccamenti di Chavantes giunsero nel1956 ; ma fu il 31 gennaio di quest'anno, festadi Don Bosco, che arrivarono in numero grossodi 150 . Come sfamare tante bocche ? Si formòil villaggio Don Rinaldi, in luogo adatto per lacoltivazione, per l'acqua e per la debita distanzadai Bororos ; è meglio tenere discosti i due poli,per evitare che abbia a esplodere la scintilla .

Il giorno 25 si chiuse con una serata di grangala ; nella piazza enorme fu eretta una altrettantoenorme catasta di legna, che crepitò ininter-rottamente per ore illuminando per un vastoraggio intorno le due tribù nemiche dei Bororose dei Chavantes, rappacificate per la prima voltaattorno al Rettor Maggiore .

Interprete di questi sentimenti fu TiagoAipoboreu, un vecchio bororo sulla sessantina,che nel 1914 visitò con don Malan Francia eItalia e ricorda ancora di Torino-Valsalice lecare figure di Don Tonelli, mons. Cimatti edon Cojazzi . Egli parlò con mirabile disinvol-

X15

tura e coronò Don Ziggiotti cacico della sua tribù mettendogli intesta un artistico copricapo piumato, il parico . I Chavantes nonebbero oratore ; parlarono con canti e danze, eseguiti in perfettostile, tra bagliori di fuoco e scintillio di colori .

I1 26 visitammo il villaggio Don Rinaldi . L'arrivo rumorosodella nostra jeep non spaventò nessuno . Una cosa che subito col-pisce è il formicolio di bimbetti, graziosi, vivaci, occhieggianti ecinguettanti come uccelli. Pochissimi, e quasi sconosciuti, i vecchi ;forse perchè i Chavantes non invecchiano'

Tra gli alunni e tra i selvaggiCon un balzo aereo di 45 minuti nel pomeriggio del 26 scen-

demmo ad Aragargas ; solo io anni fa si impiegavano 3 giorni acavallo e una settimana con un carro di buoi . Ci attendeva DonColbacchini, il benemerito missionario dalla bianca barba fluente .Passammo il fiume in barca, ed eccoci a Barra do Gar~ars; i5oo alunni e alunne delle Suore di Maria Ausiliatrice stavano schie-rati dinanzi alla cappella in attesa del Superiore . Lo salutarono confuochi di artificio e spari di mortaretti. Visitata la residenza, ri-passammo il fiume dove fummo bloccati dal fuso orario. InfattiBarra nel Mato Grosso è un'ora indietro e Aragariras in Goiàs èun'ora avanti. Il radiotelegrafista intanto ci comunicava che, essendoprossimi al tramonto, non si poteva decollare . Berichè Araguianafosse vicina e si trattasse di un volo di soli i 5 minuti, mi ricor-dai di 9 anni fa, quando il pilota aveva voluto partire al tramonto .Smarrita la rotta eravamo caduti in piena foresta dove si rimasesperduti per 5 giorni. Perciò non insistetti e, per gentilezza dellaFondazione Brasile Centrale, fummo ospiti del Grande Hotel diAragar4as .

La mattina del 27 si giunse ad Araguaiana, dove il sig. DonZiggiotti celebrò la Messa, presenti le due comunità e il popolo .I due collegi sono strapieni, con un « tutto esaurito », senza piùposti disponibili . Nel cimitero, in un bel monumento funebre, ri-posano i resti mortali dei tre nostri eroi-martiri, Don Fuchs, DonSacilotti e coad . Pellegrino . Il loro sangue e le loro sofferenze stannooggi maturando le conversioni dei terribili Chavantes .

4 1 6

I nostri due martiri DonFuchs e Don Sacilotti ave-vano battezzato Santa Tere-sinha una cappella, che poiandò distrutta . Nel 'S4, dopoalcuni mesi passati presso ilsig. Ladislao Cardoso, un po'più a monte, i nostri la pre-scelsero di nuovo come resi-denza missionaria ed esteseroil nome di Santa Teresinhaal torrente e alla serra mon-tuosa. Il villaggio chavantinocresce a dismisura ; da 8o, iChavantes passarono a 150,poi a 25o. Ora sfiorano i 300e non accennano a diminuire .L'arrivo dei due aerei fu sa-lutato da grida di gioia ; ab-bracci dei confratelli, paroledi benvenuto, « sauiddi » escoccare di sorrisi da partedei Chavantes . I selvaggi ac-cettano con gratitudine donicome il sapone, il pettine elo specchio . Mancano ancoradi istruzione ; il problema checi pesa attualmente è nutrirli .11 villaggio brulica di bim-betti, graziosi e innocenti, conocchioni da cui sembra chesi affacci il sorriso di . Dio . Inostri vivono con « sorella po-vertà » ; più in alto, però,sorge, già terminata, la nuovaresidenza delle Suore, atteseper la fine dell'anno per dare

(in alto, da sinistra) MERURI - Don Ziggiotti stringe la mano ai Chavantes in tenuta da guerra, con piume, tatuaggie, questa volta, anche con uno scintillante sorriso C Il cacico (o capo) del villaggio dei Chavantes si incontra

a cordiale colloquio con il Rettor Maggiore , . Il Rettor Maggiore tra i Chavantes . In primo piano un in-dietto si nasconde il viso per non essere colto dall'obbiettivo; a destra, un magnifico esemplare di giovane

inizio a due piccoli internati .La domenica z8 il sig . DonZiggiotti rivolse alcune paroleai numerosi Chavantes cheavevano assistito alla S . Messa ;don Invernizzi fungeva da in-terprete . Era piuttosto faciletradurre le prime parole cheparlavano di arrivo, di saluti edi gioia . Ma quando il RettorMaggiore parlò di anima,di conversione, di protezionedella Vergine, il traduttorerestò insabbiato ; tutte quelleidee non hanno riscontro nelpiccolo dizionario dei Cha-vantés .

Il mattino seguente si de-collava e in mezz'ora si toc-cava il piccolo centro diChavantina, accolti all'arrivodal comandante Olavo Caval-canti, nostro ex allievo di Ma-naus, e dalla numerosa scola-resca di Don Colussi . Anchequi canti e discorsini in chiavedi letizia salesiana .

Ad Alto Araguaia arri-vammo con un anticipo diun'ora sul ruolino di marcia,per cui (caso unico) dovemmoaspettare che fosse montatatutta la messinscena del rice-vimento .

La santa messa fu cele-brata all'aperto per dare agiodi assistervi alle due co-

Chavantes, con i segni del tatuaggio sul viso e sulle braccia . Nel villaggio dei Chavantes il Rettor Maggiore

benedice una grande croce piantata al centro della piazza (non appare nella foto) . È segno tangibile che Cristo

ha preso possesso di quei cuori selvaggi

Un mazzetto di piccoli Chavantes, graziosi, vivaci, occhieggianti

e cinguettanti come uccelli . Presso i Chavantes si incontrano pochissimi vecchi ; numerosi invece i fanciulli .

417

munità e ai fedeli parrocchiani. Così chiudemmola brevissima visita alle Missioni e rieccoci aCuiabà per la terza volta .

Rapide puntate nelle cittàL'aria frizzante che ci accolse a Corumbà

annunciava una seconda ondata di freddo eil termometro, che di solito oscilla sui 33gradi, era bruscamente precipitato a 7 gradi ;soffiava inoltre un vento gelido e pungenteche veniva dal sud. Ciò nonostante, il ricevi-mento fu caldo e cordiale ; erano presenti tuttele autorità, a cominciare da S . E. il Vescovomons. Ladislao Paz, salesiano, deputati, confra-telli, giovani e popolo . Centro dell'opera sale-siana a Corumbà è il santuario di Maria Ausi-liatrice, affiancato, da una parte, dal collegio e,dall'altra, dall'importante complesso d'opere delCircolo Operaio, con i vari dipartimenti diazione sociale, scuole diurne e serali per 1300allievi ed allieve, assistenza medica, dentaria elegale . Il circolo operaio conta 26oo membri .Il giorno dopo ci fu l'inaugurazione del Palazzodelle scuole nel Circolo Operaio ; alla sera quelladella sede degli ex allievi con sale per teatro,riunioni, biblioteca, cappella, ecc ., e serata digala in onore del Rettor Maggiore . Il 2 agosto,festa di S. Alfonso, patrono dell'Ispettoria, unmigliaio di alunni si strinse attorno al Supe-riore nel Santuario per la S . Messa .

Per chi viene da S . Paolo la porta- d'ingressonel Mato Grosso è Tres Lagoas . Il Patro-nato Domenico Savio, cominciato nel marzoultimo scorso, conta già Soo allievi e il Giar-dino d'Infanzia è sovrappopolato . Il più vec-chio salesiano dell'Ispettoria, don BernardoChicco, con 92 anni suonati, nell'incontro conDon Ziggiotti si inginocchiò per chiederne labenedizione ; fatto ciò, il Superiore con squisitaumiltà, si inginocchiò anche lui e chiese a suavolta la benedizione del venerando anziano, cheha conosciuto Don Bosco .Aragatuba è un grosso centro (So .ooo abi-

tanti) dello Stato di S . Paolo. Il nostro nuovocollegio conta SSo alunni e si avvia a un rigo-glioso e promettente fiorire . La domenica, indi-menticabile manifestazione di letizia alla Messadel Fanciullo nella nostra frequentata par-rocchia di S . Giovanni Battista, nel cuore di unpopoloso rione .

Cinquanta milioni di piantine di caffè sonola ricchezza di Lins . All'aeroporto ricevimentosolenne con il Vescovo e le autorità in testa .Un lunghissimo corteo di macchine rovesciasulla piazza dinanzi alla chiesa di San Gio-vanni Bosco una massa compatta di gioventùe di popolo . Dopo il collegio salesiano e la par-rocchia, si visitò la scuola Normale delle Figliedi Maria Ausiliatrice e l'annessa facoltà Auxi-lium, assistendo in seguito a un elegante saggioginnico ; alla sera ci fu un onorifico ricevimentoai palazzo del Municipio .

11 6 agosto fu la volta dell'Aspirantato diTupà: fuochi, mortaretti e uno splendido palco

41 8

per il ricevimento, sullo sfondo di festonie bandierine che tappezzavano il cortile. Lostesso mons. Bressan, giunto dalla sua sededi Marilia, volle accompagnare il Rettor Maggiore ; il Prefetto della città gli consegnò unasimbolica chiave d'oro . Breve ma cordiale anchela visita alla scuola Normale delle Figlie diMaria Ausiliatrice, vivaio di maestre e di pro-fessoresse .

Giovedì 8 agosto eravamo a Lucelia; l'arteriaprincipale della città, accalcata di gente, avevasospeso il traffico per far posto al passaggiotrionfale dell'ospite illustre. Una capatina allachiesa parrocchiale, che sta sorgendo imponentenel punto più alto e più centrale della città,e poi si salì al collegio, che è un po' fuori città,in posizione stupenda. La cittadinanza, oltre aoffrire una preziosa chiave d'argento, espresseil più vivo desiderio di avere le Suore di DonBosco che prendano cura della gioventù fem-minile .

Campo Grande : cuore dell'IspettoriaIl giorno 9 un aereo Bonan~a ci portava

direttamente, nel giro di due ore, da Luceliaa Campo Grande, centro dell'Ispettoria delMato Grosso. Il cortile del « Don Bosco «> eragremitissimo di popolo ; fu il ricevimento piùmusicale e più armonioso ; un coro di 8ooalunni cantò il bellissimo inno di occasionedel maestro salesiano don Kasprzik del liceodi San Paolo. La sera stessa si raggiunsela Chàcara S . Vicente, dov'è il Noviziato eil Filosofato ; il giorno dopo un brevissimovolger d'occhi all'immensa campagna circo-stante e poi visita al Seminario . Il soggiornodel Rettor Maggiore era fitto di manifestazioni ;la domenica i i, messa solenne con musica coralenella spaziosa chiesa di S . José ; nel pomeriggioprocessione e fantastica luminaria . Il 12 fu oc-cupato dalla visita alle comunità delle suore(collegio Auxiliadora, noviziato S . José, Ospe-dale) e alla Congregazione di Gesù Adole-scente .

Ormai il tempo del soggiorno volgeva al ter-mine ; restava nel cuore un'onda irrefrenabiledi nostalgia e un pungente ricordo di tantebelle manifestazioni. Il Brasile incide tropponell'anima di chi lo incontra ; l'aria spiritualevi è diffusa dappertutto, l'intelligenza è sututti i visi e il sorriso dei giovani che cominciaa Rio continua fino al centro delle immenseterre del Mato Grosso .

Si riparte con il rincrescimento di avere ap-pena sfiorato il vastissimo paese e con la visionenegli occhi delle meraviglie operate dal buon Dio,tramite la soavissima Vergine Ausiliatrice .

Sac . GUIDO BORRA

Ispettore salesiano

Nell'Ispettoria di

Sono trascorsi due mesi emezzo dall'ingresso del RettorMaggiore in Brasile e la visitaa questa immensa Repubblicasi trova nella sua fase discen-dente. Tuttavia le due Ispet-torie di Rio de Janeiro e SanPaolo, che egli sta percorrendo,hanno tale fioritura di opere esì gran numero di allievi dacostituire la parte più importante del Brasilesalesiano .

Il 14 agosto dà l'addio al Mato Grosso evola sulla Capitale Federale . Quando giungea Rio de Janeiro è mezzanotte, ma brillanoancora migliaia di luci, che dicono come legrandi metropoli non conoscano riposo .

Il mattino seguente prosegue per Niteroi.All'imbarcadero trova pronta la lancia delGovernatorato, che attraversa veloce la splen-dida baia di Rio, permettendogli di ammirareuno dei più meravigliosi scenari del mondo .Niteroi è divenuta una grande città e un

attivo centro commerciale : i Figli di Don Boscovi giunsero il 14 luglio 1885, per invito diS. E. Mons. Lacerda, Vescovo di Rio . Eglioffrì loro un suo podere onde potessero inco-minciare un'opera educativa . Modeste furonole origini e nessuno poteva immaginare qualesviluppo avrebbe preso l'opera salesiana . L'arrivodel Successore di Don Bosco viene ora a coro-nare nel modo più solenne le feste giubilaridella prima fondazione, costituendo un ambi-tissimo premio allo zelo dei suoi Figli, sparsiormai in tutta la Repubblica con un centinaiodi case ed un complesso mirabile di opere. Leautorità civili sono le prime ad onorare il vene-rato Ospite con una pubblica dimostrazionedinanzi al Palazzo municipale .

Poi nelle vicinanze del nostro Collegio DonZiggiotti viene acclamato da una doppia schieradi gioventù e popolo, e dinanzi alla soglia dellaparrocchia di Maria Ausiliatrice è lo stessoVescovo diocesano che, abbracciandolo, gli porgeun cordiale benevenuto .Dopo una visita di ossequio a S . E. Mons .

Lombardi, Nunzio Apostolico di Rio, ritornaa Niteroi, per concludervi la visita . Il collegiodi Santa Rosa ha un complesso imponente diattività pastorali ed educative con un migliaio

BELO HORIZONTE - Ai piedi del monumento a Don Bosco le Dame di MariaAusiliatrice offrono un omaggio floreale . Circondano il Rettor Maggiore l'Ispettricedelle Figlie di Maria Ausiliatrice, il Prefetto di Belo Ilorizonte e di Cartagena, ilrappresentante del Governo, Don Vasconcellos e la presidentessa delle Dame,che porge il mazzo di fiori

di giovani . In posizione elevata s'innalza unartistico monumento a Maria Ausiliatrice, erettoper ricordare il quarto centenario dalla scopertadel Brasile .

Lasciata Niteroi, passa a Rio de Janeiroper la visita ufficiale all'istituto salesiano, arioso• accogliente, a cui è annessa una modestachiesa parrocchiale. Si spera col tempo di tra-sformarla in un tempio, che possa soddisfare aibisogni spirituali del popoloso quartiere .

Nel paese del ferro e dell'oro

Nel pomeriggio vola sullo Stato federale di1\Iinas Gerais. La traduzione di questo nomeè « Miniere Generali » . La regione infatti è riccadi minerali e pietre preziose . Abbondano l'oro,il ferro, il manganese e l'alluminio . Estese sonole cave di calce e di fosfati . Tipica la configu-razione del suolo, con le sue catene montuose,culminanti talora in vette selvagge, ma per lopiù formate da un'interminabile serie di mas-sicci tondeggianti o di colline dai dolci declivi .

Dopo tre ore di viaggio, atterra a Paraguassù,ridente cittadina su cui domina un grandeistituto salesiano, ancora in fase di costruzione .Ne trova il cortile rigurgitante di allievi edi popolo. Il Rettor Maggiore, nella dimostra-zione di omaggio, siede accanto allo zelanteArciprete e al Prefetto, ambedue molto affe-zionati ai Figli di Don Bosco . Il primo cittadinoesalta i frutti del sistema educativo di Don Bosco• porge al suo Successore un'aurea chiave coldocumento di ospitalità d'onore . Anche la po-polazione non viene a mani vuote e offre niente-meno che una dozzina di vitelli e vari sacchi dicaffè. Nella Messa all'aperto il sig . Don Ziggiottiaddita Domenico Savio quale modello ai giovani•

stimolo ai genitori nell'educazione dei figli .

419

A mezzogiorno prosegue il viaggio per BeloHorizonte e quivi cambia apparecchio, pren-dendone uno di linea, che lo porta nel cuoredel Brasile e precisamente a Goiania, capitaledello Stato di Goiàs . I Salesiani vi hannoun imponente Collegio con esternato, internato,scuole serali, parrocchia e un popolarissimooratorio festivo . Il complesso degli allievi am-monta a 1300, senza contare l'esercito deglioratoriani . Trionfale è l'accoglienza al RettorMaggiore. Lo stesso Governatore pronuncia unvibrante discorso e offre al festeggiato una pre-ziosa targa raffigurante il Brasile . Anche il Mu-nicipio lo onora con una seduta straordinarianel salone dell'Assemblea legislativa . Parroc-chiani, cooperatori, ex allievi e oratorio festivogli rendono omaggio la sera del 2o agosto. Lefiglie di Maria Ausiliatrice, mentre stannocostruendo in Goiania un grandioso collegio,per il momento esercitano il loro apostolatoeducativo nella casa dei genitori di una Suora,che si sono ritirati in una pensione .

A mezz'ora di volo da Goiania si trova ilpiccolo centro di Silvania . Anche qui i Salesianisono presenti con una Scuola media e agricola,mentre le Figlie di Maria Ausiliatrice hannoun fiorente Lollegio . In ambo gli istituti si fagrande festa, con la partecipazione delle auto-rità e della popolazione .

Sulla via di Anapolis l'apparecchio vienesorpreso da fitta pioggia, che non impedisceperò di atterrare felicemente . Anapolis è unacospicua città, destinata ad acquistare sempremaggior importanza, essendo molto vicina alfuturo distretto federale . Quivi le Figlie diMaria Ausiliatrice possiedono un rinomato Col-legio, che accoglie uno stuolo di allieve e be-nefica le giovanette povere con scuole serali .

ARAGUAIANA - Il Rettor Maggiore con l'Ispettore Don Guido Borra accanto allatomba di tre eroici confratelli salesiani : coad . Pellegrino, Don Fuchs e Don Sacilotti(questi ultimi due massacrati dai Chavantes) .

1,20

A Brasilia, futura capitale

II mattino seguente fa una capatina nellafutura capitale federale, Brasilia . Il posto,situato a più di iooo metri di altezza, fu ve-duto da S . Giovanni Bosco nel celebre sognodel suo viaggio fantastico attraverso l'Americacentrale e meridionale .

Per questo il Presidente del Brasile ha volutoche la prima costruzione in cemento della nuovacapitale fosse una cappellina dedicata a DonBosco, eretta su un monticello che domineràtutto un bellissimo lago artificiale di 40 km 2 ,che circonderà la futura capitale da due lati .

Il sig. Don Ziggiotti, invitato espressamentedal Presidente della Compagnia incaricata dellacostruzione della nuova capitale, nostro Coope-ratore e benefattore, celebrò nella cappellina .Dopo la Messa, fece un bel discorsetto sul fu-turo della città, fondata così solidamente sottoil patrocinio della Madonna Aparecida, patronadel Brasile, e di S . Giovanni Bosco .

La cappella fu disegnata dal celebre archi-tetto brasiliano Niemeyer, mondialmente cono-sciuto e invitato l'anno scorso a urbanizzarela nuova Berlino .

Ritornato a Minas Gerais, raggiunge, dopo dueore di volo, la città di Uberlandia . È questouno dei tanti centri, che sorgono quasi per in-canto, pieno di vita e di attività . I Salesiani vihanno una bella chiesa parrocchiale, con an-nesso edificio scolastico .

Il mattino del 23 agosto, dopo mezz'ora divolo è ad Araxà . Tutta la popolazione si è ri-versata nella piazza Don Bosco, dove il Prefettoconsegna la chiave d'oro e porge il benvenutoa nome della cittadinanza . Si ha l'impressionedi trovarsi in un'unica immensa famiglia, tantoè l'affetto di quella buona gente per i Salesiani .Col fiorente Collegio, questi hanno pure una

Parrocchia frequentatissima ;Araxà è un rinomato centroclimatico con fonti termali . Ilgoverno federale vi ha costruitoun complesso di edifici conmoderni impianti terapeutici .

Seguendo il sig . : Don Zig-giotti nella sua peregrinazione,eccoci a Parà de Minas, altracittà che si può chiamare sale-siana, ove Don Bosco : è cono-sciuto, amato e ammirato nellesue opere.' Il nostro Aspirantatoaccoglie_ pure un centinaio diorfanelli . Il Rettor Maggiore,giungendo dinanzi alla chiesaparrocchiale, la trova gremi-tissima di persone, desiderosedi vedere il Successore di DonBosco e riceverne la benedi-zione. Lo accompagna quindiin lungo corteo fino ai bordidella città ed il giorno dopo ilpopolo accorre ancora nume-roso ad ascoltarne la S . Messa .

(continua)

Santa Maria di EdoPrima di diventare la nuova capitale del Giap-

pone con la Restaurazione dell'imperatore Meijì(1868), Tokyo si chiamava Edo, ed era stata perdue secoli e mezzo la roccaforte del governoshogunale dei Tokugawa. La politica assolutistadi Ieyasu e dei suoi successori si era iniziata conla sistematica distruzione del Cristianesimo e ilcompleto isolamento del Paese dal resto delmondo .

L'ultimo missionario che riusci a penetrare inGiappone, fu il famoso Padre Giovan BattistaSidotti . La sua eroica avventura è assai cono-sciuta . Ne parlarono spesso, anche quest'anno

TOKJO - "Santa Maria di Edo ", la Madonna dalla dolceespressione di pensosa e rassegnata mestizia

"Confidare ogni cosa

in Gesù Sacramentato

e in Maria Ausiliatrice,

e vedrete che cosa sono

miracoli . . ."

DON BOSCOai primi missionari salesiani

libri e riviste . Non cosi nota è forse la storia dellaMadonnina, legata al suo nome, che porta il ti-tolo di « Santa Maria di Edo,> .

Padre Sidotti era nato a Palermo, nel 1668, danobile famiglia . Divenuto sacerdote, sacrificò unbrillante avvenire e la sua onorata posizionenella Curia Romana per seguire la « voce inte-riore» che lo invitava ad un'impresa audace, chesolo la follia della Croce e un amore intenso alleanime poteva ispirare .A Roma si sapeva bene che il Giappone era

inesorabilmente chiuso ai missionari stranieri, ela povera cristianità giapponese, già tanto fio-rente, orribilmente dissanguata, era ridotta : adun lucignolo fumigante. Ma appunto per riac-cendere questo lucignolo fumigante, Padre Sidottisi lanciò nell'impresa eroica di forzare le portedel Giappone .

Era un tentativo che aveva costato già la vitaad altri intrepidi missionari prima di lui . Ma ilmartirio haa un'attrattiva irresistibile per le animegenerose .

Dopo cinque anni di peripezie, nella notte del10 ottobre 1708, riuscì finalmente a sbarcare, solo,travestito da samurai giapponese, in un'isola vi-cino a Kagòshima . Scoperto quasi subito, fu ar-restato, condotto al tribunale di Nagasaki e poitrasferito a Edo . Rimase internato nel KiristanYashiki (la prigione riservata ai cristiani), per seianni. Trattato umanamente per qualche anno,infine fu condannato a morire in una buca sca-vata sotto terra, reo di aver istruito e battez-zato i due servi giapponesi addetti al suo ser-vizio (1715) .

_ma, più che di luì, vogliamo parlare della sua«Santa Maria* (così egli stesso la chiamò spie-gandone il significato a Arai Hakuseki), venutacon lui a Edo, e rimasta, dopo di lui in Edo, perdivenirne la Patrona.

Nel sacco che il Padre, Sidotti portava con se,oltre ad un po' di vestiti, c'era un calice, unapatena, un breviario con qualche libro di devo-zione, un rosario, due discipline, un Crocifisso e,naturalmente, una Madonna . Qual è quel mis-sionario che va in missione senza la Madonna?Ma quella di Padre Sidotti era una bellissima im-magine di Nostra Signora dei Dolori dipinta su

421

rame da una mano d'artista ; tutto fa credere cheil quadretto (coi . 30 x 25) sia opera del Dolci(1616-1686), o per lo meno una replica della Ma-donna Addolorata (detta del dito) del celebre pit-tore fiorentino, eseguita da qualcuno dei suoi mi-gliori discepoli .

Padre Sidotti aveva scelto bene . La soave Ala-donnina Addolorata, con quella incantevole espres-sione di dolce e pensosa rassegnazione che le il-lumina e trasumana, il volto lievemente inclinato,fu la fedele Consolatrice che lo sostenne e con-fortò nel periglioso viaggio e durante la lungaprigionia, e in fine ne raccolse la grande eredità .

L'ardente missionario voleva portare aiuto allacristianità del Giappone che agonizzava, volevariaccenderne il lucignolo fumigante ; tua non potèfar altro che aggiungere la sua passione alla pas-sione di quella eroica perseguitata .

Con lui scompariva l'ultimo missionario delGiappone. Ma la Madonna rimaneva a consolarei suoi figli. D'ora in poi sarà Essa che veglieràper lunghe decine di anni .

Quanto era appartenuto al Padre Sidotti erastato sequestrato dalle autorità e depositato inun magazzino pubblico. Le indagini non sannoprecisare dove questo bottino sia andato a finire .Solo la soave Madonnina Addolorata non si èperduta. Essa emigrò a Nagasaki - dove si cu-stodiva quanto era appartenuto ai cristiani e aimissionari - e poi, per disposizione del- governocentrale, nuovamente tornò a Tokyo, per finirenel Museo Nazionale di Ueno (1874) .

Veramente non era stata Nagasaki la Cristia-nità più fiorente del Giappone al punto da essere

TOKIO - Ecco la nuova chiesa salesiana dedicata alla Vergi-ne Patrona del Giappone col titolo di " Santa Maria di Edo

422

chiamata allora la «Piccola Roma»? Non eranosoprattutto le isole, i monti, i boschi della re-gione di Nagasaki a nascondere i discendenti degliantichi cristiani, i quali custodivano nel segretodelle loro povere capanne e nel profondo dei lorocuori, la fede tramandata: dagli avi? Per questola Vergine Addolorata era andata là in mezzoad essi, per consolare le loro pene e rendere piùsopportabile il loro abbandono ; e vi rimase finchètornarono i missionari ed Essa potè riconsegnarenelle loro mani i suoi prediletti figli .

La sensazionale scoperta dei discendenti degliantichi cristiani del Giappone fatta a Nagasakidal Padre Petitjean nel 1865, davanti all'altaredella Vergine, commosse tutto il mondo cristianoe fece piangere lacrime di consolazione a Pio IX .

La, Madonnina del Sidotti poteva dunque ri-tornare alla sua città, a Edo, perchè era: là cheEssa doveva fissare la sua dimora, essendo il suovero titolo « Santa Maria di Edo » . E si rassegnòa rimanere nascosta ancora per lunghi anni, quasidimenticata in mani profane, in attesa della glo-rificazione .

E proprio ai figli di Don Bosco toccò l'onore diglorificare la Madonnina del Sidotti, innalzandoad Essa una bella chiesa nella capitale del Giap-pone. Già uno di essi, anni prima, con fortunatericerche fatte nel Kiristan Yashiki, aveva potutogettare nuova luce sulla prigionia e sulla fineeroica, del Padre Sidotti. Dopo la guerra, altriSalesiani che erano andati a lavorare nel quar-tiere di Megurò-Himonya, cominciarono nel 1952la costruzione di un'ampia chiesa, col propositodi dedicarla alla Madonna, e propriamente aNostra Signora di Edo .

Quando la costruzione era già quasi al termine,si venne a conoscere più esattamente la storiadella « Santa Maria» del Padre Sidotti, se ne rin-tracciò il quadro al Museo di Ueno, e si ottennedalle autorità competenti che imprestassero ilprezioso cimelio per il mese di maggio, in occa-sione delle solenni feste per la, consacrazione dellanuova chiesa, fino al giorno della festa titolare,15 settembre .

Così la storica Madonnina di Edo, dopo 240 annidi nascondimento, tornava in piena luce e venivaesposta all'ammirazione devota dei fedeli diTokyo, e la bella chiesa a Lei dedicata il 22 mag-gio 1954 nel quartiere di Megurò-Himonya daimissionari salesiani, è considerata conte il suoSantuario e sta diventando il centro della sua de-vozione e mèta di pellegrinaggi dei devoti che,fiduciosi, l'invocano loro Patrona .E noi ci auguriamo che la soave Madonnina

del Padre Sidotti, ritornata al Museo di Ueno,trovi modo di fissare per sempre la sua dimoranel nuovo tempio, in mezzo ai suoi divoti, percustodire la loro fede e il loro fervore e fare sen-tire ancora più efficacemente sulla città e Na-zione da Lei tanto predilette, il suo materno epotente ausilio .

Tokyo, settembre 1957

Sac . CLODOVEO TASSINARI, S .D .B .

-L

n valido mezzo di apostolato hanno trovatonel cinema i missionari del Manipur (India) .

La loro jeep, col nome di Don Bosco ben visibile,li porta negli angoli più remoti della Missione chesi estende su 22 .323 kmq . La gente guarda curiosae la voce si propaga in un baleno : « Sìnema!Sìnema! ».Quando poi si mette in funzione, allora è

un'esplosione di oh! e di ah! che non finisce più .Ritornata la calma, si inizia lo spettacolo e uncatechista spiega al microfono le varie fasi delFiglio dell'Uomo e di Mater Dei, i due bei filmdella Società di S . Paolo. La gente rimane abocca spalancata. Quando poi vedono Gesù fla-

L ;1PIItiTIIl, ;l1'll UNI, IIEIIA'T

gellato, che cade sotto la croce, che viene inchio-dato . . . allora, sono lamenti e grida che si alzanoda ogni parte .

Recentemente i neofiti di Chayang, un villag-gio sperduto sulla cima di un monte, vennero aImphal :- Anche noi vogliamo vedere il Sìnema .

Ma la jeep non può arrivare sui vostrimonti, senza strada, dice il missionario .- Non importa, porteremo tutto a spalla .Don Ravalico volle accontentarli, anche per

fare un esperimento . Dodici robusti giovanottiscesero dai monti, si caricarono tutto e così ancheChayang per la prima volta ebbe il « Sìnema »,quello che parla e che si muove .

Persino i pagani di Imphal vogliono vedereIl Figlio del/' Uomo . Per loro insistenza i mis-sionari salesiani proiettarono quel film in varirioni della città . Una sera i missionari giunseromentre la gente stavaa facendo il pujah (sacrificio-adorazione) nel loro tempio a suon di cembali edi tamburi. Venne fuori un bramino e :- Padre - disse - abbiamo quasi finito .

Abbiate la bontà di attendere un istante .Poi tutti uscirono : si mise il bianco tendone

sulla porta del tempio pagano e tra l'ammirazionee commozione generale si proiettò il film cri-stiano Il Figlio del/' Uomo .

Ogni domenica sera nel cortile, di fronte allaresidenza missionaria di Imphal . si tiene unarappresentazione cinematografica per tutti . Ilcortile e la strada di fronte sono sempre pienidi gente, in maggioranza pagani, che assistonoìn piedi e silenziosi .

Una sera si tenne una rappresentazione dicarattere patriottico, essendo la festa dell'Indi-pendenza Indiana . Ma alla fine un uomo si feceavanti e disse :- Noi abbiamo camminato tre giorni per

vedere Gesù . . . Mostraci Gesù che muore in croceper noi .

"Siamo venutiper vedere Don BoscoDa una lettera del rev.mo Ispettore di Re-cife (Brasile) scrittaci dopo la visita delvenerato Rettor Maggiore .

. . . L'amato Superiore ha notato che inquesta Ispettoria i Salesiani hanno un lavoroche è superiore alle loro forze : per realizzarlotutto bisognerebbe triplicarli di numero . Perquesto, in una conferenza, parlando loro delbene già realizzato, diceva: « Voi siete deglieroi ».Delle nostre Missioni riportò le più belleimpressioni . Disse : « Aveva ragione il vene-rato Don Ricaldone quando diceva : " Le Mis-sioni del Rio Negro sono tra le migliori dellaCongregazione ; adesso l'ho costatato con imiei occhi." Dopo la visita alla Missione diIauareté, all'ora della partenza, mentre lalancia prendeva la via del ritorno, egli conti-nuava a salutare sventolando il fazzoletto .Poi al contemplare più di 8oo tra giovanie adulti che lo vedevano partire con dolore,si asciugò qualche lacrima . Egli pensava chenel 1930, all'arrivo dei primi missionari sale-siani, tutti quegl'indi erano ancora pagani,mentre oggi formano una vera famiglia cri-stiana. Fu in questa missione che, parlandocon un gruppo di ex allievi che erano venuti dilontano con sei giorni di canoa, mi sentiidire : " Siamo venuti per vedere Don Bosco " .Quando io tornai per la visita alla Missione,-un altro gruppo mi domandò : " Dove sta adessoDon Bosco?" Ecco l'impressione che rimasein tutte le nostre Missioni : " Don Bosco èpassato in mezzo a noi" ,>

Nell'ultima conferenza fatta a Uaupes, ilsig Don Ziggiotti diceva: «Parto da questaMissione molto soddisfatto » . E il giorno dopo,parlando con me : « Caro Ispettore, stai tran-quillo che la tua Ispettoria va assai bene edè benedetta da Dio » .Finora fu l'unico Superiore che in si . pocotempo visitò tutte le case dell'Ispettoria, cheabbraccia una superficie di 5 .151 .342 km2 .Egli affermò che non aveva mai fatto un viaggiocosì bello come questo del Rio Negro perl'incanto e vastità dei fiumi e delle foreste .Mai e poi mai avrebbe immaginato distanzesì enormi tra le case di una sola Ispettoria .Quando udiva raccontare bei fatti delle Mis-sioni, mi diceva : « Ma perchè non scrivetequeste cose? queste sono Missioni vere eproprie! » . Infatti sempre raccomando ai no-stri missionari di scrivere, ma . . . essi, immersicome sono nel lavoro, spesso si accontentanoche lo sappia Iddio. Ed è un peccato perchèi nostri Cooperatori e benefattori non conascono gli eroismi di questi degni figli di DonBosco » .

Sac. MicHELE D'AvERSA Ispettore

423

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PEEUE-

DE NTI:Ritrovando, dopo più di 50 anni un

vecchio bororo, Figlio d' Uccelli, an-cora, vegeto e sano, nonostante l'età

molto avanzata, il missionario DonAntonio Colbacchini riallaccia in-

Fu nel gennaio 1902 che la carovana di di-ciassette pionieri, partita da Cuiabà il 17 di-

cembre 1901, mosse tra le solitudini del RioBarreiro, affluente del GarSa, verso il nostrolontano Occidente, il Far West di anime dasalvare .

Il viaggio era irto di difficoltà; le giornate sialternavano tra scrosci di piogge torrenziali etorride calure. La stanchezza logorava uomini eanimali .

Una sera la carovana si accampò ai marginidi un limpido corso d'acqua che sfocia a nord nelRio das MIortes. Alzate le tende e acceso il fuoco,disposero i cani per una prudente guardia not-turna. Alcuni, dato che la notte era incredibil-mente serena, preferirono stendere l'amaca tradue alberi e dormire all'aperto . Dopo tutto, sisentiva solo il respiro profondo della selva, quelcontinuo frusciare delle acque, il crepitio delfuoco e leggerissimi tonfi spaziati e tranquillitra gli alberi divenuti arcigni e le ombre estre-mamente misteriose .

All'improvviso, verso mezzanotte, esplosero levoci dei cani di guardia . Abbaiavano furiosa-mente, con rauchi imperiosi ululati . Tutti si sve-gliarono di soprassalto. Un confratello, che dor-miva sull'amaca, intravvide la sagoma di unuomo dileguare nella boscaglia . Non poteva sba-gliarsi, l'aveva visto bene, garantito .

Chiamò a mezza voce Don Balzola, che avevasteso la sua amaca lì vicino :

Padre, Padre!- Che c'è?- Ci sono i selvaggi . . ., i Bororo .- Dove li hai visti?- Dalla parte del bosco . . . un'ombra che fug-

giva .

424

MEMORIE DI UN VECCHIO MISSIONARIO

sieme i ricordi di un tempo e rivivecon commozione gli sviluppi iniziali

della Missione salesiana tra i Bororo.Non era forse temerario inoltrarsi

allora nel cuore della selva, dove spa-droneggiavano i terribili indios esa-sperati da una catena di vendette e

di rappresaglie contro i colonizzatoribianchi? In questa e ricerca del tempo

perduto*, Don Colbacchini, sullascorta di confidenze avute col prota-

gonista Figlio d' Uccelli e con altriselvaggi, documenta quella prima me-

ravigliosa avventura evangelica .

No, non è possibile - mormorò Don Bal-zola scattando in piedi . - Non è possibile, avraivisto male . . . I selvaggi non si muovono mai dinotte . . . Dormi tranquillo .

Intanto Don Balzola scese a dare un'occhiataintorno all'accampamento . La selva sembravaaddormentata . Immobilità e silenzio . Don Bal-zola riguadagnò l'amaca .- Eppure i cani abbaiavano furiosi dalla parte

della foresta ., insisteva il confratello . - Hointravvisto un'ombra che fuggiva .

Non fantasticare . . . I cani avranno sentitoqualche rumore oppure fiutato la selvaggina . . .forse un lupo, o il giaguaro che di notte vagola incerca di preda . . . Non pensarci più . .. andiamo adormire .

Nella dolce e tepida notte il batticuore scom-parve. Ai selvaggi nessuno pensò più .

Invece la realtà era che essi, silenziosi 'e mobi-lissimi, seguivano e spiavano i nostri . L'ombra,sgusciata in un baleno, non era altri che Figliod' Uccelli, appostato per ordine del cacico Ukei-waguuo a osservare gli stranieri e a controllarnei movimenti . Quella notte i cani l'avevano sor-preso mentre cautamente si avvicinava alle tende .Ma nessuno l'avrebbe potuto beccare, tanto ful-mineamente era dileguato .

Il 18 gennaio 1902, subito dopo mezzogiorno,vigilia della festa del Nome di Gesù e giorno disabato, la carovana, attraversato il fiume Bar-reiro, saliva le rampe di una collina che domi-nava una vasta estensione di terre . L'orizzontesi apriva come un ventaglio; più sotto scorreva

il fiumicello Taxos in mezzo a una fittissima valletutta verde di foreste. Don Balzola con un gestolo indicò ai nostri :- Guardate il campo che Dio ci ha affidato .

È il regno dei selvaggi . A nord sono i villaggi deiBororo sul Rio das Mortes, a sud quelli dell'Ara-guaia e del Garca, a est e a ovest la zona di cacciadei figli della foresta . Là, sulle sponde di quelfiumicello, faremo sorgere la nostra missione . Làpianteremo le tende .

La comitiva ridiscese e su una piccola radura,in riva a quel corso d'acqua, alle ore quattro delpomeriggio furono tracciati i primi solchi .

Pareva che un immaginario veliero avesse get-tato le ancore e fosse approdato in un porto mi-sterioso e inesplorato .

Don Balzola, in una lettera al Venerabile DonMichele Rua, documentò quella scena con unentusiasmo traboccante:

« . . . Siamo scesi di sella e, inginocchiandoci,abbiamo baciato quella terra vergine ove, conl'aiuto di Dio, sorgerà la prima cappella dedicataal Cuore SS . di Gesù. Il giorno dopo, domenica19 gennaio, messa la statuetta del Sacro Cuoresopra una cassa, avvolta in urta semplice copertache serviva anche per difenderci dal freddo, pre-parammo il primo rustico altare per la S . Messa .Subito dopo abbiamo ripetuto le belle parole dellacon-aerazione al Cuore dolcissimo di Gesù : Sì, o

TIAGO AIPOBOREU fotografato 43 anni fa quando vennein Italia quale rappresentante dei Bororo . Recentemente èstato ancora lui a dare il benvenuto al Rettor Maggiore a

nome di tutti i Bororo.

Signore, siate finalmente il Re di tutti coloro chevivono ancora avvolti nelle superstizioni del pa-ganesimo e non ricusate di trarli tutti dalle te-nebre alla luce del Regno di Dio » .

I selvaggi, nascostamente, osservavano tutto .Videro che i nostri prendevano possesso di quelluogo. Li osservarono mentre tagliavano i palinel bosco per costruire le capanne .

Questo fatto irritò e disgustò i Bororo . Figliod'Uccelli avrebbe voluto reagire e, piombandocome un falco sull'accampamento, massacraretutti a colpi di accetta. Ma si accorse di esserecon i suoi appena in quattro contro un manipolodi diciassette stranieri . Troppa sproporzione!D'altronde temeva che i nostri fossero armati difucili e carabine. Prudentemente si ritirò a rife-rire tutto, per filo e per segno, al tacito Ukei-waguuo. Meditava intanto in cuor suo di ritor-nare in forze a sterminare i bianchi che avevanoosato infiltrarsi a occupare uno dei punti chiavedel loro dominio .

I miei amici bororo mi hanno in seguito rac-contato la sconvolgente eccitazione che si pro-dusse nella tribù alle notizie portate da Figliod' Uccelli . Il nemico si era insediato in casa loro ;allarmati decisero di organizzare un vasto ser-vizio di, vigilanza . Il cacico dette ordine di te-nere gli occhi aperti e i nervi a posto ; c'era bi-sogno di non fare sciocchezze contro i bianchi,che credevano fossero armati fino ai denti, e at-tendere pazientemente il giorno buono per la rap-presaglia e lo sterminio .

I nostri non avevano nemmeno il più lontanosospetto di quanto accadeva .

« Dei selvaggi, cosa dire? - scriveva Don Bal-zola ai primi di giugno. - Finora non appar-vero. Giudico questa una grazia speciale delCuore di Gesù . . . Chi pensa alle sanguinose incur-sioni e crudeltà perpetrate dai Bororo e dai ci-vilizzati nel passato anno 1901 . . ., chi conoscequanta vendetta si annidi nel cuore di un sel-vaggio e pensa un- po' alle condizioni in cui citroviamo in questa solitudine, in piena foresta,lontani da tutti, potrà facilmente comprenderecome realmente per noi sia grande grazia e ven-tura il non esser stati visti dai selvaggi e il nonesserci incontrati con questi terribili figli dellaselva. Ora che siamo più preparati, desideriamoche si avvicinino . . . Rivolgiamo al Cuore SS . diGesù e a Maria SS. le nostre preghiere . . . Ma comesarà il primo incontro? » .

Nel raggio di pochi metri, al di là delle ca-panne costruite dai nostri, poteva esplodere lascintilla di morte . Bastava un piccolo sibilo deltacito Ukeiwaguuo e sarebbe scoccata una staf-filata di frecce micidiali . Provvidenzialmente, laVergin<, intervenne .

E il primo incontro fu un incontro di amore .

Don ANTONIO COLBACCIiINI

missionario salesiano

425

qotìiima,t odelfAW'/UATR/CE_Potenza della Corona del Rosario

Un indio cristiano, nell'andare alla foresta peril lavoro, s'imbattè in una tigre che correva versodi lui . Il poveretto, pieno di fede, invocò il dolcenome dell'Ausiliatrice e, toltasi di tasca la Coronadel Rosario, la mostrò alla belva che gli stavaormai di fronte .

A quella vista, la fiera s'allontanò senza farglialcun male .

Un altro giovane indio, camminando per unsentiero, sentì d'un tratto il freddo tocco d'unaserpe velenosa su una gamba . Anch'egli presesubito in mano la Corona del Rosario, racco-mandandosi a Maria Ausiliatrice, e la serpe sci-volò via senza dargli la fatale morsicatura, chesembrava inevitabile .

Io pure esperimentai la potenza della Coronabenedetta. Un giorno, ritornando dalla quotidianavisita alla tolderia, m'incontrai con un toro fu-rioso, mentre le indie che mi accompagnavanose ne fuggivano spaventate, lasciandomi sola eindifesa . Ebbi allora l'ispirazione di prendere laCorona del Rosario e di mostrarla alla bestia in-ferocita, ormai a pochi passi da me . I1 toro sifermò all'istante, e divenuto all'improvviso man-sueto, si mise a mangiare l'erba, come un agnel-lino, dandomi tempo di mettermi in salvo .

Veramente la Madonna si fa sentire in ognimomento della nostra vita missionaria ; e io l'hosentita vicina in tutti i ventidue anni da che mitrovo nel Chaco Paraguayo .Puerto Casado (Chaco Paraguayo), 15 giugno 1957

Suor EUGENIA MORETTI, F. M . A .

Risana da cancro dichiarato inguaribileLa nostra mamma era affetta da cancro alla

mandibola. Per sette mesi soffrì dolori indicibili,che non cessavano neppure di notte . Tutte lecure del medico dell'ospedale di Trivandrumriuscirono inefficaci . Inutile fu pure la cura delradium. Alla fine il dottore disse chiaro che nonpoteva fare più nulla per la paziente, perchè ilmale era troppo avanzato e non c'era più nessunasperanza di guarigione . Ma quello che non pote-rono i dottori e le medicine, lo potè Maria Ausi-liatrice . La mamma mise tutta la sua fiducia inLei, facendo una novena dopo l'altra e chiedendopazienza, forza ed anche la guarigione se fossepiaciuto al Signore .

11 24 aprile scorso si presentò ancora una voltaal dottore dell'ospedale di `I'rivandrum . Mentrequesti esaminava la cancrena, vide che ne uscivauna strana sporgenza come un osso fuori posto,

420

che potè eliminare con tutta tacilità. In quel mo-mento la mamma si sentì guarita. Cessarono ilgonfiore, il fetore e il dolore . Il medico non seppeche dire per la meraviglia . La invitò tuttavia atornare dopo qualche giorno per constatare cherealmente nessuna traccia di cancro era rimasta .E quando la rivide: « F veramente cosa meravi-gliosa!» esclamò pieno di stupore .

Rendiamo perciò pubblica la nostra ricono-scenza alla Vergine santa, Aiuto dei Cristiani,lieti che questa relazione serva a infondere sempremaggior fiducia nella Madonna di Don Bosco .Mawlai (Assam-India)

Sac . MICHELE KEOGH, salesiano

Udì una voce che diceva : "Scappa di qua!"Su queste montagne Khasi le grandi piogge

provocano spesso grosse frane, alle volte di in-tere colline, e così estese che non dànno possibi-lità di mettersi in salvo, trascinando a valle al-beri, case, persone e animali . Mesi fa, nel di-stretto di Cherrapunjee (il posto più piovoso delmondo, a 5o km . da Shillong) una famiglia dicattolici andò a lavorare una sua proprietà sulpendìo di una di quelle colline, dove la pioggiatorrenziale a~ eva già portato via gran parte dellaterra . Ad un tratto l'uomo, che era discosto daisuoi, sentì che la montagna si moveva e franava .Intuì il pericolo e gridò forte : « Maria SS ., sal-vateci!» . Udì allora una voce che diceva :«Scappa di qua! » . Il poveretto cercò subito dimettersi in salvo, ma la grande frana cominciòa precipitare e lo sbattè sopra un grosso macigno .Quando si riebbe dal fragore, dallo spavento edal polverone suscitato, spiccò un salto su terra-ferma e fu salvo .

I suoi intanto accorsero angosciati sul luogodel disastro e piansero morto il loro caro papà .Ma quale non fu la loro gioia quando lo viderocomparire dal di sopra della collina sano e salvoe lo udirono raccontare come Maria SS ., da luiinvocata di cuore, l'aveva protetto e salvato dasicura morte!Shillong (Assam-India)

Sac . IVANO GIACOMELLO, missionario salesiano

Il crollo sarebbe stato disastrosoNella demolizione di un grande palazzo, ci

trovammo in gravissimo pericolo . Sia per la ve-tustà, sia per lo strapiombo di venti metri crea-tosi per gli scavi necessari alle nuove fondamentae sia soprattutto per la grande quantità di acqua

che fu trovata scavando e che rendeva friabile ilterreno che cedeva continuamente, il palazzo con-finante minacciava il crollo con danni incalcola-bili a persone e a cose. I responsabili, quandomisurarono la gravità del pericolo, non poteronochiudere occhio per parecchi giorni finchè nonriuscirono a correre ai ripari . Nel momento dimaggior angoscia feci applicare nel punto piùpericoloso una medaglia di Maria Ausiliatricee le affidai con piena fiducia le nostre sorti . Ora,grazie alla sua potente protezione, siamo tuttisalvi e la ringraziamo di cuore .Padova - Vicolo dei Conti

Coop . FERDINANDA COLONNA

I dottori non vollero più restituirle il quadro

Da tempo accusavo un male che, al dire deimedici, richiedeva un'operazione molto difficile .L'atto operatorio fu stabilito per la sera del23 maggio u . s. Entrando in clinica portai conme il quadro di Maria Ausiliatrice, nella cer-tezza più assoluta che avrebbe Essa stessa

la vigilia della sua festa, guidato la mano deidottori .

L'operazione, come si prevedeva, fu difficilee durò due ore e mezzo ; ma quale non fu lameraviglia dei medici quando constatarono chenè dopo l'operazione, nè nei giorni che la segui-rono accusai il benchè minimo dolore! Anzipochi giorni dopo uscivo dalla clinica e ripren-devo le mie occupazioni, come se non mi fossimai sottoposta ad un atto operatorio così grave .Gli stessi dottori, riconoscendo l'intervento dellaMadonna nella quale avevo riposto tutta la miafiliale fiducia, non vollero restituirmi il quadro,sentendosi anch'essi più fiduciosi nella loro operasotto lo sguardo della celeste Ausiliatrice .Ottaviano (Napoli)

Ex allieva ANGELINA CAPOLONGO

ottenute per l'intercessi ie d, , ar Au. atrice e dz J . Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, di S. Domenico Saie di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerteed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :Aimar L . - Airoldi A . - Albanese A . - Altobello Luigi - An-dorno C . - Ansaldi E . - Audino I . - Baima 1VI . - Barabino E .- Baracco T . - Baratelli F . - Baravalle S . - Barbiere 'I' . -Baroero O . - Beccuti L . - Bello P . - Benevenni M . - Ber-nardi M. - Bertero M . - Bertinetti M . - Bertolino P . - Ber-tolo R. - Bertone G. - Betello G. - Bevilacqua C. - Bigotti B .- Boero Fam. - Bogelle A . - Bolla G . - Bolla M . - Bon-chiero M . G . - Bonciani Umbertina - Bonetto C . - Borca A .- Bornengo M . - Boschiero M. - Bosco M. - Bosso C . - Bot-tagli N . - Brambilla E . - Brossa T . - Busso M . - Calligari R .- Canati E . - Capello M . - Cappelli R . - Caramellino V . -Carbone A. - Carignano A. - Carossio M. - Carpi Maria -Carpinetto T . - Casella Perona A. - Cattaneo G . - Cavallero M .- Cavallotto L . - Cavarero L . - Cerato Maria - Cerutti Maria- Chialve G . - Chiappello G . - Chiappino C . - Chiaramello C .- Chiarena Michele Chiaretta E . - Chiesa M. - Chiomio C .Cibrario L . - Cirio M . P . - Colla Cirio M . - Conchatre A .Convoglio L . G . - Capitanio Bruna - Costa Ernesta - Coz-

zoni Adele - Cristina G . - Cristoforo V . - Dallorto Bergano C .- Daniele F . - Da Oglio A . - Dassano E . - Dassetto P . -De Ambrogio L . - Destasio A . - Dezzani C . - Dutto M . -Fantino L . - Fantino R . - Farina M . - Farioli G . - FeylesFam . - Fenocchio R . - Ferrero T . - Ferro G . - Finotto E . -Fiora Fam . - Fogarolo E . - Fornero L . - Furlanetto E . -Gaido D . - Gamba C. - Garino L . - Gassino O . - Gentile L . -- Germi Anna Chiara - Giovaro L . - Gonella M . - Gonella

Un pellegrinaggioesotico

Indigeni della Costa d'A-vorio (Africa) visitano ilSantuario di Maria Ausilia-trice e ringraziano la Ver-gine. Gli uomini vestonoall'europea, ma le donneportano stoffe dai colorisgargianti e chiassosi . Negliscorsi mesi estivi numero-sissimi furono i pellegri-naggi al Santuario di Val-docce .

Battista - Grenci C . - Greppi A . - Griffone A . - GuerrieroGoretta - Gugliclmini - Lazzareschi G . - Lazzero V . - Leg-gero G . - Linty Bider P . - Luoni L . - Lupino Pilari A . - Ma-gnano Caterina - Malaman M. - Manica Fam . - Mapelli I .- Marchisio M . - Martini Bianca - Martini F . - Marucco G .- Masuelli A . - Merlo G . - Merlo Maestri Giov. - Micci M .- Mille Sr . M . - Milone T . - Minetti P. - Molinato T . - Mo-naco N . - Morelli M . - Mortera P . - Nasi E . - Nasi F . G. -Negri L . - Negri T . - Novaretti P . - Oddone M. - OmedèLuigi - Oriano A . - Paglia S . - Palazzi Rossetti E . - PaolettoTonezzer R . - Paracchini A. - Paretti. M . - Parrato D . -Peila Fam . - Pellerano M . - Pellerino M . - Pent E . - Perac-chini F. - Perosino V . - Peter - Piginelli R . - Piglia M. -Pisceria C . - Pittaluga N . - Pontet R . - Porro G . - Qua-rello M . - Raimondo E . - Ramella O . - Ramelli Maria - ReInes - Ricagno M . R . - Rinero G . - Rizzolo I . - Roatis A .Robino T . - Rocca C. - Rua M . - Sampietro G . - Saroglia G .Savetti - Scarabello Enzo - Scrivano F . - Sedola - Serra A .Siliquini V. - Silvieri M . - Sinopoli Domenica - Spinazzi

Fam . - Tabusso A. - Tamagnone M . - Tarasco G . - Tec-chio G . - Tomassone G. - Tonello Fam . - Trecarichi G. -'I'renzani R . - Treumaggio - Vaglienti G. - Vallero E . C. -Vallini G . - Vanoni Fam . - Vaudagna - Vergnano A . - Ve-scovi Coniugi - Vignolo D . - Viola E . - Viotti I . - Vitali C .- Vogliano M. - Zacchera P. - Zanetti L . - Zanetto R . - Za-rattini G . - Zolin G . - Zarzetto T.

. 427

Poli N1(0 SA -0LA MORTE, MA NON PECCATI

Riconoscenza a S. Domenico SavioAvevo letto su Famiglia cristiana del io apri-

le 1956 l'articoletto su S . Domenico Savio, in-titolato «Il Santo che guarì sua madre », dovesi raccontava che il piccolo Santo era stato in-viato dalla Madonna a portare alla sua mammaun abitino che la liberò dai dolori e le procuròun lieto evento, mentre si preannunciava tut-t' altro che lieto . A due spose della mia par-rocchia, ma non residenti ivi, e che tra immensidolori invece di una culla avevano visto aprirsiuna tomba, feci pervenire e leggere l'articolo diFamiglia cristiana, quando attendevano trepidantila comparsa di un secondo angioletto. Ora rin-graziano esultanti S . Domenico Savio di averleprotette e si godono felici i loro angioletti, dicui uno ebbe il nome Domenico come da pro-messa della mamma .

In fede :

Don TORRERO BARTOLOMEOArciprete di Rocchetta Belbo (Cuneo)

La situazione muta così radicalmenteda far pensare ad un miracolo

Alla nascita dei nostri primi due figli miamoglie aveva patito un calvario di sofferenze,causate anche da una dolorosa operazione. Quandoattendevamo il terzogenito, già stavano per ripe-tersi i casi precedenti, quando la signora SandrinaVenegoni, che l'assisteva, mise al collo di miamoglie la reliquia di S . Domenico Savio . Inquel momento stesso la situazione mutò cosìradicalmente da lasciarci tutti stupiti davanti atanto miracolo .

Testimonio quanto sopra, perchè sono piena-mente convinto che S . Domenico Savio è inter-venuto . Se nel passato avevamo fede, questa fedeè ora aumentata, grazie a S . Domenico Savio,che ha voluto portare nella nostra casa unatangibile prova della sua intercessione .Romentino (Novara)

GIOVANNI FERRARI

Al contatto della reliquia guarisconodue fratellini

La signora Floriana Pistelli aveva il figlio Giu-seppe di anni 5 a letto da 45 giorni per bron-chite tracheale. Il medico l'aveva dichiarato inpericolo di vita . Uno zelatore salesiano le parlò

428

di S . Domenico Savio e la invitò a fare un triduoin suo onore . Contemporaneamente le diede unareliquia del Santino, che fu messa sotto il cu-scino del malato . Il mattino seguente, alle ore ottoil medico lo trovava sfebbrato, vispo e allegrocome se non fosse mai stato ammalato .

Poco dopo si ammalò il figlio Michele dianni io, con febbri altissime . Il medico nonriuscì a diagnosticare il male, che giudicò gra-vissimo e consigliò di portare il fanciullo all'ospe-dale. La mamma preferì pregare e far pregareS. Domenico Savio, applicandone la reliquia al'malato. Nella notte la febbre sparì e il medicolo dichiarò guarito .

Queste le due grazie che segnalo per insistenzadella mamma e che io posso confermare, aggiun-gendo,che S. Domenico Savio ha conquistato a DonBosco quattro Cooperatori tra i parenti dei graziati .Viareggio, via V. Veneto, 83

GIUSEPPE CHICCA, coop. e zelatore salesiano

> Salva mamma e figlioColpita da forte esaurimento nervoso nel pe-

riodo precedente la nascita del mio terzo figliuolo,ebbi a soffrire dolorosissime crisi che mi fecerotemere d'impazzire .

La mia fiducia però in S . Domenico Savio, dicui portavo l'abitino, non venne mai meno ;anzi aumentava a misura che le crisi si facevanopiù violente .Alla nascita il bambino, sembrando immi-

nente la sua morte, venne battezzato subito e glivenne praticata la respirazione artificiale . Anchele mie condizioni si fecero allarmanti e il medico,chiamato d'urgenza, disse che non avevo piùpressione e che la mia vita era sospesa a un filo .

In quel momento in cui era in pericolo, con lamia vita, anche quella del bambino, mio marito sirivolse a S . Domenico Savio, promettendo un'of-ferta e la pubblicazione della grazia, se il buonDio ci avesse salvati . E la grazia venne completa .

Ora tutti e due godiamo buona salute e chie-diamo ancora una grazia : quella che il piccoloSanto ci protegga sempre e che i nostri bambinisi facciano santi come Lui.Savigliano (Cuneo)

Coniugi PIERO e BARBARA BAUDUCCO

Per intercessione del . Servo dí NoD012 FILIPPO PIPALIU

guarigioni e un ritorno a DioUn mio nipote, ricoverato in casa di salute, mi faceva tantapena. Raccomandatami a Don Rinaldi, riuscii a farlo uscire ; nonsolo, ma in poco tempo trovò impiego, alloggio e un bravo spe-cialista che lo curò di attacchi epilettici .Una povera donna mi raccontò che il marito, licenziato dal la-voro, si trovava molto accasciato perchè non riusciva ad averealtro impiego . Le dissi : « Insieme con suo marito, preghi Don Fi-lippo Rinaldi ed entro otto giorni troverà impiego» . Così avvenne .L'uomo ha trovato lavoro, è soddisfatto e il meglio si è che è ri-tornato a frequentare la Chiesa, cosa che non faceva più da anni .Santo André (Brasile) Suor ANNA CARRIJO, F. M . A .

La grazia venne dopo brevissimo tempoDa qualche tempo un grave malessere tormentava gravemente lamia buona sorella ed i giorni scorsi il male si accentuò a talpunto da gettarmi in un profondo orgasmo . Memore che in un'altradolorosa circostanza il Servo di Dio accolse la mia fidente pre-ghiera, con tutta la fiducia mi rivolsi a Lui, chiedendo con istanzala guarigione della sorella, promettendo di farne pubblicare lagrazia ed inviando un'offerta per la causa di Beatificazione .Trascorso breve tempo il grande Servo di Dio mi ha ottenuto lagrazia segnalata. Mia sorella è tornata in piena guarigione alla gioiadella famiglia e di tutti i nostri cari . Sac . LODOVICO PESCE, prevosto

La fede, la preghiera e la reliq

e gong la graziaDa più di tre anni soffrivo di una tenace linfangitis a una gamba,con dolori intensissimi, che di notte rincrudivano a tal segno danon poter dormire affatto . Sebbene le cure mediche fossero attivee moderne, peggiorai tanto che credetti arrivata la mia fine . Ri-corsi' allora con grande fede al Servo di Dio Don Filippo Rinaldi,recitando tutti i giorni una preghiera e mettendo sulla ferita unareliquia . Promisi anche una elemosina, e la pubblicazione dellagrazia . Con sorpresa del dottore, scomparvero i dolori, diminuìil gonfiore e oggi la ferita è completamente cicatrizzata .Montevideo (Uruguay)

ROSARIO SILVA

i feci:

., ma venneA causa di un'iniezione suppurata si formò nella gamba sinistraun ascesso che, aggravandosi, provocò un principio di setticemiache rese necessario un intervento chirurgico . Ma anche dopo l'ope-razione, il pericolo non scompariva e la febbre si manteneva al-tissima. La ferita, molto profonda, a più mesi dall'atto operatorio,presentava ancora un aspetto tale che il medico dichiarò necessariauna seconda operazione . Allora invocammo con più fede D . Rinaldi :la guarigione si fece attendere, ma venne senza ulteriori interventichirurgici . Rendo pubblica la grazia a gloria del Servo di Dio .Caracas (Venezuela)

Suor CLEMENTINA BONESCHI, F . M . A .

M. Chiara (Chieri - Torino) pregandoD. R . ottenne tre belle grazie : la gua-rigione del babbo, l'incolumità delfratello in una caduta e la soluzione diun problema morale .Carolina L . B . de Casao (Montevideo -Uruguay) mentre prima, uscendo dicasa, soleva cadere con frequenza col-pita da malore, invocato D . R., noncadde più neppure una volta ; ed ègià passato un anno .Suor Maria Domenica Tiberio, F . M. A.(Buenos Aires), dopo una serie dimalattie, era in uno stato di depres-sione tale che non poteva lavorare.Chiese a D . R, o di morire o di poterriprendere il lavoro, e guarì pienamente .Irene Itoiz de Crespo (Avellaneda -Argentina) ringrazia D . R . per l'assi-stenza accordata al figlio nel periodopiù difficile degli studi .Giuseppe Mulè (Castrofilippo - Agri-gento) sofferente di un male che lopreoccupava, si raccomandò a D . R .e, con sua gradita sorpresa, si trovòlibero da ogni dolore .Michele Cortassa (Asti) è riconoscen-tissimo al Servo di Dio D . R ., chegli ha ottenuto una grazia importantee da molto tempo attesa .Ester Vinti in Ferlisi (Agrigento) sof-friva di un disturbo di salute che nèdottori nè specialisti avevano guarito ;si rivolse a D . R . e subito con sommasua meraviglia e gioia ne fu liberata .Ch . Stefano Mura, salesiano (Aleppo -,Siria) è grato a D. R . che gli ottennedi superare le gravi difficoltà che sifrapponevano alla stia partenza perle Missioni .Suor Margherita Bricarello, DirettriceF. M. A., rende pubblica la graziaottenuta da una Suora della comunità .Una Figlia di Maria Ausiliatrice (Kar-taba - Libano) colpita da una crisinervosa che fece fortemente temereper la sua salute fisica e morale, siraccomandò a D . R . e fu tosto esaudita .Antonietta Bertolone . (Breme - Pavia)ringrazia D . R . per la guarigione istan-tanea della sorella Maria e per un'altrasegnalata grazia .Barberina De Paoli (San Carlo di Po-schiavo - Svizzera) invocando D. R .ottenne la segnalata grazia della gua-rigione del marito di 82 anni da gravee dolorosa cistite, senza interventochirurgico .Carmela Garau (Lanusei - Nuoro)raccomandò a D . R . un giovane gra-vemente malato e oggi è lieta di di-chiarare che il giovane è quasi guarito .

429

MONS. LUIGI OLIVARES«Come se la sia cavata non lo so », disseil medico

Riconoscente, secondo la promessa fatta, rendonoto a gloria di Dio quanto segue :

I1 27 luglio mi misi a letto con 38 gradi difebbre, che nei quattro giorni successivi aumentòfino a 41,1 . Il dottore mi dichiarò affetta da pa-ratifo, con cistite e colite membranosa.

In preda a vomiti continui, mi rivolsi fidu-ciosa all'intercessione di Mons. Luigi Olivares,che per nove anni conobbi a Sutri .

In compagnia di una mia consorella che mi assi-steva, e che ben ricorda Sua Eccellenza, Vescovoqui a Nepi, recitai per nove volte la preghieraalla Santissima Trinità, affinché per intercessionedel suo Servo mi concedesse la grazia della gua-rigione . Erano le i 1 antimeridiane del 30 luglio .

Nel pomeriggio, dopo un'ora di riposo, avvertiiin me un senso di benessere . Misurata la febbre, iltermometro segnò 36,2. Cosa che destò meravigliae sorpresa nelle mie consorelle, nei miei familiarie nel dottore stesso, il quale la mattina dopo midiceva: « Non so come se la sia cavata così!» .

Io continuo ad attestare che la potente inter-cessione di Mons . Olivares mi ha guarita, equesta mattina, ai agosto, mi sono recata inDuomo, presso la sua tomba, per ringraziarloe pregarlo che continui a proteggermi.

Nepi, 22 agosto 1957

GIULIA CARINCIReligiosa dell'Istituto S . Dorotea

ZEFIRINO NAMUNCURAAll'invocazione di Zefirino cala la febbre .scompare il tumore

Il mio piccolo Giuseppe Alberto di 5 anniaveva sulla spalla sinistra un tumore che gliportava febbre e cresceva sempre più . I medici

430

invocando iitttrScrvi di Dio

L'ISTITUTO SALESIANOper le Missioni

con sede in TORINO

che lo esaminarono, tutti meno uno, dichiara-rono che doveva essere operato al più presto.L'unico medico di parere diverso pensava chel'operazione non avrebbe giovato e che solo unmiracolo poteva salvare il mio piccino . Angu-stiata, lo raccomandai a Zefirino. Subito la tem-peratura si normalizzò e il tumore a poco a pocoscomparve. Giuseppe Alberto, pur così piccolo,sa già ringraziare Dio e il suo servo Zefirino .

San ,7osé (Argentina)MATILDE RAMOS DE PUPPIo

MADRE MADDALENA MORANOComincia a migliorare solo dopo l'invoca-zione della Serva di Dio

Il mio piccolo Mario di quattro anni, vennecolpito da una strana forma polmonare, che imedici non riuscivano a spiegare, poiché le analisifatte risultavano negative .

Tutte le cure cui il bambino venne sottopostonon portavano miglioramento alcuno, tanto checi decidemmo a farlo visitare da un valente spe-cialista . Questi, dopo lunghi e attenti esami, dia-gnosticò trattarsi di bronco-polmonite atipica bi-laterale, complicata da parecchie cisti, che ainumerosi esami radiografici e stratigrafici ven-nero definite congenite .

Anche le nuove cure però non davano i risul-tati sperati . Perciò, consigliata dalle mie care zie,Figlie di Maria Ausiliatrice, affidammo il bam-bino alla protezione di Madre Maddalena Morapo .

Il piccolo cominciò allora a migliorare sensi-bilmente giorno per giorno, tanto che venne di-chiarato clinicamente guarito e, più tardi, in se-guito ad una nuova radiografia, i polmoni risul-tarono perfettamente sani, non riscontrandosineppur più traccia delle cisti .

Alessandria

ADA SCELSI

Eretto in Ente Morale con Decreto iz gennaio 1924, n, 22, può legalmente ricevereLegati ed Eredità . Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : « . . . lascio all'istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torinoa titolo di legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immobile sito in. . . ,>,Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formula potrebbeesser questa : u , . . Annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria . Nomino mioerede universale l'Istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciando ad essoquanto mi appartiene a qualsiasi titolo» .(luogo e data)

(firma per esteso)

A

A

Salesiani defuntiSac. Pier Luígí Colombo, t a Guayaquil (Equatore) a 86 anni .Era uno dei pochi superstiti che hanno avuto la sorte di co-noscere Don Bosco, da cui era stato guarito in forma pro-digiosa, mentre si trovava studente nel Collegio di Lanzo .Il fatto è narrato da lui stesso così : « Un giorno avevo giocatocon entusiasmo sudando molto e, avendo bevuto acqua fredda,fui colto da violenta polmonite . Don Bosco si trovava a Lanzo .Informato del mio stato, salì all'infermeria, si avvicinò al mioletto e mi disse : " Hai appena 16 anni e vuoi andare in Pa-radiso ?! No, no, il Paradiso è un premio e devi prima meri-tarlo guadagnando molte anime al Signore . In agosto andraia passare le vacanze in famiglia, dove troverai molte difficoltà_per seguire la tua vocazione ; ma con la protezione di MariaAusiliatrice ritornerai vittorioso . Diverrai salesiano e unavolta ordinato sacerdote, partiraii per le Americhe, dove permolti anni racconterai il prodigio che ti farà la Madonna " .Datami la benedizione di Maria Ausiliatrice, dopo avermifatto recitare un'Ave Maria, mi lasciò solo e mi addormentaiplacidamente. Quando mi svegliai, mi sentii sano . Il medico,visitandomi, pieno di meraviglia, esclamò : " Non c'è dubbioche Maria Ausiliatrice e Don Bosco hanno operato un mira-colo "'i . Il giorno dopo il giovane Pier Luigi serviva felicela santa Messa al Santo .E per tutta la lunga vita seppe rendersi degno di tanta pre-dilezione . Scrupolosa la sua osservanza religiosa, edificantiil suo amore alla vita comune, il suo atteggiamento nella pre-ghiera, la sua fede e filiale abbandono nelle mani della divinaProvvidenza . Nel predicare e nel confessare il suo zelo nonebbe limiti: grande e si può dire unica sua preoccupazioneportare il maggior numero possibile di anime a Dio .Sac. Federico Couche, t a Londra a 7o anni di età .Debole di fisico ma forte di animo, affrontò con successo anchele responsabilità più gravi e resse per 12 anni l'IspettoriaAnglo-Irlandese . Fu uno strumento nelle mani del Signoreper propagare l'opera di Don Bosco nell'Inghilterra, in Ir-landa e nel Sud-Africa . Quando nell'intraprendere un'operaaveva un segno della volontà di Dio, manifestata nell'appro-vazione dei Superiori, affrontava con fortezza qualunque sa-crificio pur di condurla a termine . Di animo delicato e gen-tilissimo di modi, si mostrava intransigente e irremovibilequando si trattava di osservanza e di fedeltà a Don Bosco .I Salesiani dell'Ispettoria Anglo-Irlandese lo amarono e ve-nerarono fin che visse e oggi lo pregano perchè li aiuti a se-guirne le orme .Sac. Giovanni Santos, t a Belém (Brasile) a 62 anni .Sac. Lorenzo Rosales Ortega, t a Piura (Perù) a 48 anni .Sac. Paolo Cacaci, t a Firenze a 5i anni .Don Vittorio Bòlego, t a Verona a 74 anni .Coad . Luígí Serra, t a Concepciòn (Cile) a 83 anni .Coad . Domenico Zago, t a Viedma (Argentina) a 78 anni.Coad . Giuseppe Gazzolí, t a Cuenca (Equatore) a 44 anni .

Cooperatori defuntiMons. Nicola Baravalle, Rettore del Santuario della Con-solata in Torino, t il 2z-ix-1957 a 79 anni .Mons . Baravalle era uno dei sacerdoti più noti a Torino perla lunga attività svolta nel Santuario della Consolata e tra icanonici del Duomo . Nato a Caramagna Piemonte nel 1878,aveva compiuto con lode gli studi ginnasiali nella Casamadredi Don Bosco a Valdocco, donde era passato in Seminario .Coronati gli studi teologici con l'Ordinazione sacerdotalenel i9oi, occupò successivamente posti di responsabilità,finchè nel i945 fu eletto Canonico Prevosto del Duomoe nel 1947 Rettore del celebre Santuario della Consolata . Trecaratteristiche spiccavano in Mons . Baravalle : carità, genti-lezza, spirito di preghiera . Ma fu soprattutto un devoto diMaria e un apostolo della sua devozione . Vissuto da ragazzoper cinque anni accanto al Santuario di Maria Ausiliatriceprendendo parte attiva come capo clero alle belle funzioniche vi si svolgono, e poi per tutta la vita accanto a quellodella Consolata, amò come pochi la Vergine SS ., alla qualeconsacrò, con le energie più belle, l'intera sua vita. La Fa-miglia Salesiana, che lo ebbe affezionato ex allievo, coopera-tore ed amico, si unisce a quanti ne piangono la perdita persuffragarne generosamente l'anima eletta .Sac. Agostino Papini, Parroco di Chiesina Uzzanese (Pi-stoia), Decurione dei Cooperatori Salesiani, t a 79 anni .Con la scomparsa di Don Papini, sparisce un lavoratore in-defesso nella vigna di Dio . Dovunque egli è passato, ha la-sciato tracce del suo zelo . Soprattutto a Chiesina Uzza-nese, nei quasi 4o anni di attività parrocchiale, è stato un

realizzatore di tante iniziative nel campo religioso e civile,nei sodalizi ed associazioni, nelle prestazioni personali chelo hanno fatto davvero tutto a tutti, per tutti conservare oattirare a Cristo . Col suo popolo lo piangono i CooperatoriSalesiani, che lo ebbero zelante Decurione .Sac. Stefano Rizzo, t a Rossiglione a 84 anni .Attuò in pieno l'ideale di Don Bosco del cooperatore i Sale-siano nel mondo ~i . Preposto all'Oratorio S . Caterina, succur-sale della parrocchia, subito v'introdusse un altare con ungrande quadro di Maria Ausiliatrice . Cappellano del ConvittoOperaie diretto dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, fu fedelis-simo anche nel più rigido inverno, nonostante l'età avanzata .Come insegnante e Direttore didattico, portò nella scuolalo spirito e il metodo di Doti Bosco, del quale si consideròsempre, più che cooperatore, figlio amantissimo .Sac. Vincenzo Mísserville, Rettore del Santuario S . Mariadel Fiume, t a Ceccano a 65 anni .La morte improvvisa di questo piissimo Sacerdote ha susci-tato un compianto generale . La sua figura infatti si era im-posta all'ammirazione di ogni ceto di persone : della classeintellettuale per la sua preparazione culturale ; del popoloper la santità della vita ; del clero per le sue doti di sa-piente direttore di anime. Amò Don Bosco e ne ricopiò lozelo e lo spirito d'intraprendenza .Dott . Salvatore Giglio, t a Cammarata (Agrigento) a 56 anni .Per oltre 3o anni esercitò la sua professione medica a sollievodegli ammalati, non chiedendo mai alcun compenso per lasua opera : la carità fu il distintivo della sua intensa attivitàe della sua benefica esistenza . Affezionato Cooperatore sale-siano, volle che una sua sorella, già insegnante, fosse educatadalle Figlie di Maria Ausiliatrice . Mori invocando la Ma-donna, dopo aver ricevuti tutti i conforti religiosi .Fausto Mazzetti, t a Milano a 56 anni .Di buona famiglia cattolica, visse coerente alle sue profondeconvinzioni religiose, militando anche nell'Azione Cattolica .Era da moltissimi anni Cooperatore salesiano e amava pelle-grinare al Santuario di Valdocco per ritemprarsi nella fedee nello spirito di Don Bosco .Luca Gíaccaria, t a Chiusa Pesio (Cuneo) il 3-VIII-1957 .Uomo pio e giusto, seppe educare la numerosa famiglia aiprincipi più rigorosi della morale cristiana, di cui egli stessodiede luminoso e continuo esempio . Nell'assistenza alle sacrefunzioni, nella preghiera e nella Comunione frequente trovòconforto e balsamo alle sofferenze della vita . Per tanti anniebbe cura degl'interessi della sua chiesa con amore di figlio .Il Signore lo premiò facendolo padre di tre Figlie di MariaAusiliatrice e nonno di tre Salesiani .Francesca Bentivoglío ved . Bíanchíni, t a Macerata ilz-tx-i957 a 78 anni .Comprese e visse la missione di sposa e di madre, dedicandositotalmente all'educazione dei figli . Trascorse la vita tra laChiesa e la casa, esercitando le virtù domestiche con giovialeallegria e con ammirabile semplicità . Donna di profonda fede,fu lieta di dare a Don Bosco un suo figlio, Don Giulio, nostroPostulatore Generale . Purificata da lunga infermità, si spenseserena, quasi addormentandosi, assistita dal figlio Sacerdote .Giuseppina Filippo ved . Tonella, t a Trivero (Vercelli) .Donna di elette virtù cristiane, allevò nel Signore la sua nu-merosa famiglia e seppe soffrire tacendo e offrendo tutto allamaggior gloria di Dio .Teresa Vigna, t in S . Stefano Roero (Cuneo) a 74 anni .Mamma esemplare di dieci figli, donò generosamente l'ultimaall'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice . Prima di moriremanifestò tutta la sua contentezza per il dono fattole dalSignore nel chiamare alla vita religiosa e salesiana una suafigliuola.Bice Guidi, t a Pistoia .Donna di sentimenti cristiani, devota di Maria Ausiliatricee di S . Giovanni Bosco, sostenne sacrifici perchè i suoi figlifossero educati nel Collegio Salesiano di Cofesalvetti .

Altri Cooperatori defuntiAbbondanzieri Pietro - Bassignana Luigi - Beda D . Casto-rina - Bevilacqua Antonietta - Caiani Antonia - Caiani Car-mela - Cantalini D . Erminio - Cappellino Giovanni - Ca-vanna Ermenegilda - Conti Pietro - Corradini Carolina -Crosetto Caterina - De Benedetti Benedetta - Del Caro Emilia- Facchinetti Erminia - Fasolis Dott . Simone - FerrettinoCarmela - Fiorito Giuseppe - Fizzotti Maria - MaggioraMaddalena - Mattè Arturo - Mattè Rosa - Menici Donato -Mondelli Abele - Monti Ida - Occhetti Regina - OrtaleIng. Giovanni - Pambianchi Angela - Pessale Domenica Ba-glietto - Priori Maria - Russo Mario - Telini Giovanni .

431

CROCITOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

Borse da completareBorsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco, aiutatemi, a curadi Leone Anna (Torino) - Tot . 40 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffr . dei genitoriAlfonso e Antonietta Liquori, a cura della figlia Pia (Na-poli) - L .-30 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, guaritemi, protegge-temi con i miei cari in vita e in morte, a cura di A . G . (Mes-sina) - L. 45 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, per il bene e lo studiodei miei figli, a cura di Bruna Cortigioni-Marini (Napoli) -i° v ers . i r .ooo .Borsa Mazzoli Giorgio e Margherita, in protezione . a curadel babbo (Modena) - Tot . 44 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S. Domenico Savio, secondo leintenzioni di Muner Teresa (Treviso) - io vera . io .ooo .Borsa Madonna dell'Aiuto, offerta dall'Arciprete Decurionee dai Cooperatori di Campobello-Licata, a cura di D . Fasulo(Agrigento) - N. N . 10 .000 ; D . Calogero 7000 - Tot. 44 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, Regina delle Missioni, proteggiInes Morelli ved. Pierotti (Livorno) - L . 35 .000,Borsa Maria Ausiliatrice e tutti i Santi Salesiani, a curadi B . P . (Torino) - 1° vers . 25 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco e Anime del purga-torio, a cura del Can . Liborio Pittari (Messina) - i° ver-sam . 15 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, Regina Apostolorum, prega pernoi, a cura di Nardi Medardo (Arezzo) - t° vers . 11 .000 .Borsa Maria Auxilium Christianorum, a cura di Rosso Ba-bina (Cuneo) - io vers . 10 .000 .Borsa Mamma Margherita, per il centenario della sua morte,in suffr, di mamma Orsola, a cura di Salotti Antonia (Terni)- L, 30,000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, aiutate i miei fratelli,a cura di V . V . (Trento) - Angela Ronchi 6ooo - Tot. 42 .550.Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di TeresaTerrani (Pavia) - Tot. 45 .55 0.Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Carlo-Linda Zamparelli(Napoli) - L . 45 .000 .Borsa Madonna di Rosa (8a), S. Cito al T. (Udine), in suffr.e ricordo di Maria Garlatti ved. Francesconi - t° vers. PaolaFrancesconi 10,000 .Borsa Madonna delle Grazie, a cura di Borsarelli Maria -Bambino Margherita io .ooo - Tot, 10 .500 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giuseppe, a cura della fa-miglia Imoda, come da disposizione testamentaria di Eu-genia - Rolla Evaristo 1000 ; N. N . grazie 5000 ; GrilioneEdoardo 5ooo - Tot. 21 .000.Borsa Maria Ausiliatrice, proteggi la mia"famiglia, a cura diLaura Cocino (Cuneo) - Suor A. Ledda loop ; Belli Cor-nelio 3000 - Tot. 16.ooo,Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, a cura dei coniugiDafrà Pietro Antonio e Filomena - 1° vers . 45 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, a cura di MeccaAntonietta - Tot. 35 .000,Borsa Mater Beni Consilii, a cura della fam . Decanale -1° vers . 10 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, implorando prote-zione, a cura di Cassino Cuttica Delfina - t° vers . 40 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di CarnevaleAdelaide, per la conversione del figlio (Pavia) - 1° versa-mento 30.000 .Borsa Maria Ausiliatrice, Mamma Margherita e Anime pur-ganti, a cura di Maria Brocoli - Zelina Marchetti-Bertozzi

Z~/Z~ll~I%lll25 .000 ; Emma Solmini 5000 ; Caravaggi Prassede 6ooo -Tot. 45 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, invoco salvezza eprotezione, a cura di B . T. G . - Annese Nina 10.ooo ; PinaDona 500 - Tot . i5 .5oo

(continua)

Borse completeBorsa Maria Ausiliatrice, nostra potente Avvocata pressoil Trono dell'Altissimo, prega per noi, a cura di C . M. T .(Messina) (2') - L . 50 .000 .Borsa Madonna del Rosario di Pompei, in suffr . e ricordodei genitori Carlo Daverio e Rosa Rizzi (Como) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, grazie, a cura di F . G . (Torino) -Tallandini D . Aldo 2000 ; Franco Alberici tono ; GonellaBattista 2000 - Tot. 50 .000 .Borsa Righini Padre Pietro, a cura di Cappello Pietro ioooPensionato tranviere iooo - Tot. 51 .000 .Borsa Gesù, Maria Ausiliatrice e S . G. Bosco, proteggetenoi e i nostri cari, a cura di R . C . (Ravenna) - L. 55 .000,Borsa Polla Don Ezio (6i"), a cura dei coniugi Alberto Be-sozzi e Maria Gonella - L . 53,000 .Borsa Rossi Toffoloni Linda (ye), a cura dei figli Gaetano,Rina, Antonio (Vicenza) - L. 54 .500.Borsa Santi Angeli Custodi, in ricordo e suffr . di papà emamma, a cura di G . D . L . R . - L . 50 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco, a cura di B . C . - L. so .ooo .Borsa M . Ausiliatrice, S . G . Bosco e S . D . Savio, in ringra-ziamento, a cura di Baldi Cesare - L . 50 .000 .Borsa S . G. Bosco, benedici la mia famiglia, a cura deldott, Ducci Emidio (Roma) - N. N . iooo - Tot . 50 .500,Borsa Caro S . Giovanni Bosco, concedimi quelle grazie, acura di O . T . (Vercelli) - L . 50 .000 .Borsa Don Bosco, proteggi sempre me e la mia famiglia,a cura di E . F . ex allievo romagnolo - L . 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura delle sorelleBarale (Cuneo) - L . 50 .000 .Borsa Rossi Toffoloni Linda (io'), a cura di Antonio Rossie fratello (Vicenza) - L . 50 .000 .Borsa Rotondi Comm. Avv . Luigi e Alice, a cura dei figli(Milano) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco e S . D . Savio, secondole intenzioni di Capraro Carolina (Caltanissetta) - L . 50 .000 .Borsa Barbero Francesca (2a), in ricordo e suffr ., a curadella ved. Carolina B. (Novara) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . D. Savio e Don F. Rinaldi,secondo le intenzioni di A . M. (Caserta) - L . 50 .000 .Borsa S . Domenico Savio e S . Vincenzo, esauditemi, a curadi V. T . (Torino) - L . 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco e Ven . Don MicheleRua, salvate l'anima mia (Torino) - L, 50 .000 .Borsa Maria SS . Ausiliatrice, proteggi la mia famiglia, acura di B. V . (Milano) - L. 50 .000 .Borsa Ricotti Don Luigi, salesiano, a cura della sorellaEdvige Bonino (Novara) - L, 50 .000 .Borsa Ricotti Giuseppina, come da disposizione testamentariaL. 45 .800 ; Bonino Edvige a compimento e in suffr . 4200- Tot . 5o .00o .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco, S . D. Savio e Don Ri-naldi, vegliate sii me e i miei cari, ascoltatemi, esauditemi,a cura di Clelia Cataldo (Caserta) - L . 50 .000 .Borsa Madonna di Rosa (7") S. Vita al T. (Udine) in suffr .di Arnaldo Garlatti, a cura dei congiunti - A. G. 5500 ;Schiantarelli Pierina 12 .000 ; Santamaria 5ooo ; FogolinMaria 2ooo - Tot . 50 .880 .

(continua)

BOLLETTINO SALESIANO

Autorizzaz. del Tribunale di Torino in data 16-2-1049- n . 403 . Con approvazione ecclesiastica .I' NOVEMBRE 1957 A . LXXXI . N 21

Dirett, resti . : Sac . Dott. PIETRO ZERBINO, via M . Ausiliatrice zz Torino (712) - Off. Grafiche SEI

43 2

∎ Opere narrative di interesse storicoFANCIULLI G .

Le glorie d'Italia . Vol . in-8, pagg . 307,illustrato L. 900

HEYMANN R .

Giovanna d'Arco. Vol . in-8, pagg . IV-268,con illustrazioniL. 1200

PICO G. C .

I martiri di Belfiore . Pagg. 93, con illu-strazioni fotografiche di documenti e ri-tratti L. 250

SIENLIEVVICZ E .

u Quo vadis? ». Vol. in-8,con illustrazioniL. 1200

TRAGLIA G .Il Papa prigioniero! Vol. in-8, pagg . Iv-234, illustratoL. 6oo

pagg • 4 1 4,

∎ Letteratura narrativa regionaleALLODOLI E .

Racconti di Vallombrosa (Toscana) . Vol .in-16, pagg . 276

. L. 5oo

CIACERI B .

Racconti di Sicilia . Pagg. 191, con il-lustrazioni di E. Tonelli

. .

L. 450

FANCIULLI G .

Racconti di Toscana . Vol. in-16, pa-gine 228, illustrato . .

. L. 4,50

FARCI F .

Racconti di . Sardegna . Vol. in-16, pa-gine-274, illustrato

. . L. 500

CARRO E .

Racconti del Golfo (Campania) . Vol . in-8,pagg. 218, illustratoL. 6oo

GIGLI L .

Racconti di Lombardia . Pagg. 279, conillustrazioni di E. Tonchi . . . L . 700

GIUNTA N .

Aria nativa (Calabria) . Vol . in-8, pa-gine 208, illustratoL. 500

per ordinazionirivolgersi alla

LIBRI ISTRUTTIVI E RICREATIVI

UGUCCIONI R .

L'aurora degli astri . Vol .248, illustrato

UGUCCIONI R .

Rivo d'argento .illustrato . . . .

VALORI F .

I condottieri della fede . Vol. in-8, pa-gine Iv-232, illustrato . . .

VISENTINI O .

SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALECorso Regina Margherita, 176 - Torino 712 - e. c . p . 2/171

in-8, pagg . xII-L, 8oo

Vol. in-8, pagg . 272,. L. 750

. . L . 700

Belfiore . Vol. in-8, pagg . IV-272,strato L.

illu-85o

WISEMAN N .

Fabiola . Voi. in-8, pagg. XVI-454, con il-lustrazioni e profilo dell'Autore . L . 900

PAOLIERI F .

Novelle toscane . Vol. in-16, pagg. VII-256,illustrato L. 650

FERRI F .

Racconti di Aspromonte (Calabria) . Vol .in-I6, pagg . 306, illustrato . . . L. 6oo

CARLO TRABUCCO

Questo verde Canavese . Due volumi, pa-gine 5oo, illusirn a colori, cartonati L . 2 .400

"FITTA ROSA G .

I giorni del mio paesein-8, pagg. 140, illustrato

(Abruzzo) . Voi .=L . 170

TREVISANI P .

Floc, Re tarantino (Puglia) . Vol . in-8,pagg. 224, illustratoL. 850

ZAMBONI A .

Vita sull'Appennino (Emilia) . Vol . in-16,pagg . 1V-224, illustrato . . . . L . 400

ZOPPI G .

Leggende del Ticino . VoI. in-16, pa-gine 236 L. 350

r

BOLLE NO SALESIANOPeriodico quindi" ii e delle Opere e' Missioni di San Giovanni BoscoDIREZIONE: VIA

'AUSILIATRICE, 32- - TORDO -'TELEFONO 22-117

~1r AL 11° DEL: MESE : per i-Cooperatori e le, Cooperatrici Salesiane* AL 15 DEL MESE: per i Dirigenti della PIA UNIONE

Spedizione in abbonamento postale' a Gruppo 2°

F. CANOVADocente di clinica delle

èil li

che il missionadeve: tenerú-

accanto al Vangeloe al Breviario

malattie tropicali e di patologia medica nell'Università di Padova

IMPORTANTE.Per correzioni d'indi-rizzo si prega d inviare -anche l'indirizzo vec-chio. * Si ringraziano iSig. Agenti postali cherespingono, con le no-tificazioni -d'uso i Bollettini non recapitati

MANUALE DI MEDICINA MISSIONARIAPagine 874, con illustrazioni, cartonato . . . L.3500

Questo libro è stato chiamato "Manuale diMedicina Missionaria ", perchè in esso si èdato uno speciale risalto a quanto nel campodella medicina pratica potesse essere di realeed immediata utilità al missionario, il quale,pur non essendo medico, è spesso costrettodalle circostanze a sostituire il medico e adaffrontare da solo e con scarsezza di mezzisituazioni dì emergenza le più disparate .

per ordinazioni rivolgersi alla

SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALECorso Regina Margherita, 176 - TORINO (712)conto corrente postale 2/171

Pacciamo-noto a benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici oche le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente' Postalecon il NUMERO >2-1355 (TARINO) sotto la denominazione :

Ogn

ò valersene con risparmio di spesa, nell'inviare le proprieofferte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo