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4 .€i4i9APOLOGETICA ,,~ CRITICA >,, OBIEZIONI

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI

ANNO LXXXII - N . 21 TORINO, I- NOVEMBRE 1958

Benemeriti Cooperatori e Cooperatrici,

il grande Pontefice Pio XII, il Pastore Angelico, il Maestro delle genti, il Difensoredegli oppressi, il Padre di tutti, è stato chiamato al premio .

L'avevamo ancora visto a Castel Gandolfo lo scorso agosto : paterno e sorridente,ci aveva commosso con la sua amabilità, ci aveva confortato con la sua apostolicabenedizione . Mai avremmo pensato ad una scomparsa sì repentina . Gesù nonaveva raccolto nel '54 la sommessa preghiera del suo Servo : « Domine, iube me ve-nire ad Te : Signore, fammi venire con Te in Cielo » ; aveva invece segnatoquest'ora per il supremo appello .

La Famiglia Salesiana sparsa nel mondo, come ho espresso nel telegramma inviatoalla Segreteria di Stato, ha partecipato all'unanime cordoglio e alla preghiera, sen-tendo tutta l'ampiezza del vuoto che lascia Pio XII nella Chiesa e nel mondo, einsieme il dovere di riconoscenza per tutta la luce e la bontà che Egli nel lungoPontificato ha profuso a piene mani ai fedeli e all'umanità, per l'affettuosa bene-volenza in tante occasioni dimostrate alla nostra Famiglia .

Come potremmo dimenticare?

Pio XII ha canonizzato la Confondatrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha elevatoall'onore degli altari Domenico Savio, dandolo come Patrono a tanta gioventù ;è stato Lui a erigere il Pontificio Ateneo Salesiano e l'Istituto Internazionale diPedagogia delle Figlie di Maria Ausiliatrice .

Tutti ricordiamo quanto avvenne a Roma nelle tragiche giornate del '44 . Migliaiadi ragazzi, vittime dello scatenarsi della furia bellica, resi cattivi e insolenti dal-l'abbandono e dalla miseria, destavano gravi preoccupazioni nelle autorità e neicittadini : il Papa allora volle affidare con paterna fiducia ai figli di Don Bosco ilricupero di tanta gioventù che aveva solo bisogno dell'amore di Cristo .

E quali prove di ineffabili tenerezze non ha dato Pio XII a quei poveri e cari figliuoliraccolti dai Salesiani al Borgo Ragazzi Don Bosco!

Ancora all'inizio di quest'anno aveva proclamato Don Bosco Patrono degli Ap-prendisti, mentre chiamando a Roma il nostro Pontificio Ateneo, esprimeva ildesiderio che i Salesiani vi erigessero la loro sesta parrocchia romana .

Ma voi, ottimi Cooperatori, avete un motivo tutto particolare di profonda, perennericonoscenza al Santo Padre defunto : il discorso che Egli tenne ai Cooperatori inoccasione del vostro Convegno Internazionale a Roma, con le idee chiare, le di-rettive sicure e gli appelli accorati rivolti appunto ai membri della Terza Famiglia

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Salesiana, è diventato per voi e per tutta la nostra Famiglia un documento storicodi vitale importanza .Questi ed altri ancora i motivi che ci spingono filialmente al ricordo riconoscente,alla preghiera, al suffragio .Ma la nostra gratitudine vogliamo che sia completa . Pio XII è stato un Maestrodi vita ; il suo insegnamento è tutto illuminato e potenziato dal suo altissimoesempio . Ebbene, ottimi Cooperatori, raccogliamo il tesoro dei suoi insegnamentie quello ancor più prezioso del suo mirabile esempio . La sua figura nell'asprocammino della vita che Dio ci vorrà ancora concedere, ci accompagni e ci animicon la luce della sua santità, ci conforti e ci guidi ancora - Angelico Pastore --per le vie che conducono a quella vera pace che solo Dio può dare e di cui Eglifu costante, sincero e intrepido banditore .Ancora un pensiero . Nelle ultime ore di vita del Santo Padre, folle di fedeli so-stavano pregando in trepida attesa nella piazzetta di Castel Gandolfo . Il PadrePellegrino della Radio Vaticana ad un certo- punto comunicò : « Ormai la vita delSanto Padre è solo nelle mani di Dio » . Quella folla, come ubbidendo ad un mi-sterioso comando, intonò subito, vibrante e commosso, il Christus vincit . Qualeintuizione profondamente cristiana! Il Papa, il Vicario di Cristo, è nelle mani diDio : sa Lui se chiamarlo al Cielo o tenerlo ancora sulla terra ; ma il Capo dellaChiesa, Gesù, vive sempre, e con Lui la sua Chiesa . Per questo la folla, dinanziall'annuncio dolente, canta Christus vincit .È questa certezza che ci conforta nel dolore, è con questa certezza che v'invito apregare, con l'affettuosa devozione di Don Bosco, per Colui che Gesù, Capoinvisibile della Chiesa, ha destinato nei suoi piani divini a guidarla verso le meteda Lui segnate .Il Signore vi benedica tutti, con tutte le vostre intenzioni .Pregate anche per il vostro Sac . RENATO ZIOGIOTTI

L'OMAGGIO DELLA FAMIGLIA SALESIANA A PIO XII - Il Rettor Maggiore col suo Capitolo, la Su-periora Generale delle Figlie di M. A. col suo Consiglio e una larga rappresentanza della triplice Famiglia

Salesiana assistette al solenne Ufficio funebre pontificato da S . E. Mons . Arduino .

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La sera del 1o marzo 1939, mentre sulportone di bronzo del Vaticano saliva labandiera del principe Chigi, la massicciaporta del Conclave fu chiusa dal Camerlengo .

Alla terza votazione il cardinale EugenioPacelli ottenne la maggioranza dei voti . IlCardinale diacono domandò all'eletto : « Ac-cetti la tua legittima elezione a Vescovo diRoma? » . Dopo un attimo di esitazione,Pacelli rispose dolcemente : « Sì ». Messagliaddosso la più lunga delle tre cappe biancheche erano state preparate, il nuovo Papa salìsulla sedia gestatoria . Ciascun Cardinale siinginocchiò davanti a Lui e gli baciò il piede .Pio XII mormorò una espressione di pro-fonda umiltà : « Abbi pietà di me, o Signore,conforme alla tua grande misericordia . . . » .Quando, dopo la morte rapidissima av-

venuta alle 3,52 del giorno 9 ottobre, fu

Nella maestosa Basilica VaticanaPio Xli benedice con paterna effu-sione le moltitudini giovanili accorsealla beatificazione di DomenicoSavio (1950) .

FX

GRANDE

PAPADopo la morte di Pio XII «ilmondo si sente più povero».Il defunto Pontefice dette allaCongregazione Salesiana, alleFiglie di Maria Ausiliatrice eai Cooperatori _Salesiani provee attestazioni di indimenti-cabile predilezione .

aperto il testamento del Papa, lo scrittoiniziava con le stesse parole di quasi ven-t'anni prima, ripetute con emozione appenadopo la sua investitura : « Abbi pietà dime, o Signore . . . » .

L'angoscia e lo sbigottimento afferraronoil mondo alle notizie incalzanti di un preci-pitare della malattia del Papa . Quel Papache si spegneva era un Pontefice che avevadietro a sè quasi un ventennio di pontificatosvolto in anni durissimi ed eccezionali, du-rante un conflitto che incendiò il mondocon una crudeltà e una ferocia mai primasospettate, e poi in un dopoguerra preso dabrividi e soprassalti, morso da una spintaavanzante di ateismo, comunismo e mate-rialismo . A Lui era toccata una delle più

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pesanti eredità . Ma le sue braccia, simboli-camente grandi come il colonnato di SanPietro, si erano sempre aperte sulla capi-tale e sul mondo . Quanta commiserazione inquel cuore che batteva sul ritmo di Gesù!E quanta ignorata bontà!

La Famiglia Salesiana non può dimenti-care gli atti così delicatamente squisiti di cui,anno per anno, il Santo Padre le dette at-testazione .

Ci furono episodi singoli, indimenticabili .Nel giugno 1918, per esempio, quando an-cora Mons . Pacelli era Nunzio Apostolico in

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Fu specialmente sotto il pontificato diPio XII che la Congregazione ebbe lo scattopiù vertiginoso di espansione : da 5000(quanti ne contava nel lontano 1918) siè giunti oggi agli attuali quasi 20 .000 .

Al prefetto generale Don Pietro Berruti,il 19 luglio 1944, il Papa si mostrò, inudienza, paternamente amabile, con trattidelicatissimi di attenzione. Scrive Don Ber-ruti, che allora faceva le veci del Rettor Mag-giore per la Congregazione oltre la linea go-tica: « Varie volte lo vidi mettere la manopresso la parte inferiore del tavolo, mentremi guardava leggermente preoccupato ; poi

li compianto Rettor Maggiore Don Pietro Ricaldone ricevuto in udienza coi Consiglio Generaliziodelle Figlie di Maria Ausiliatrice, dopo la canonizzazione di Santa Maria Domenica Mazzarello (1951) .

Germania, al campo di prigionieri di Cellepresso Hannover, sette chierici salesiani, uffi-ciali in guerra, attesero il suo arrivo . Loaccostarono e gli gridarono una notizia do-lorosa : « Eccellenza, il nostro confratelloFelice Bianchetta è morto di fame sotto inostri occhi ». Mons . Pacelli rispose conparole che avevano sapore profetico : « LaCongregazione Salesiana è feconda ; la mortedi questo chierico accrescerà la sua feconditàe le vocazioni si moltiplicheranno . . . » .

Non era ancora passato un mese dalla ele-zione a Sommo Pontefice dell'allora Cardi-nale Protettore dei Salesiani, che ebbe subitoun tratto di bontà a nostro riguardo, chia-mando i salesiani che dirigono la PoliglottaVaticana a particolare udienza, durante laquale pronunziò parole di paterna compia-cenza per i Figli di S . Giovanni Bosco, deiquali disse di voler essere, come in passato,affettuoso Protettore .

mi disse : - Non riesco a liberarla da questamosca molesta perchè non si ferma mai . -Allora mi avvidi che; quando metteva lamano sotto il tavolo, cercava di prendereuna paletta a reticella che si usa per cacciarele mosche . Il Santo Padre si preoccupava diliberarmi da una piccola molestia che ioneppure avevo avvertito! . . .

Qualche anno prima, all'inizio della guerra,in una udienza accordata alla piccola comunitàdelle Figlie di Maria Ausiliatrice dell'asilo« Macchi di Cellere », alle parole della Di-rettrice : « Noi la consoleremo, Santità », ilPapa sorrise e con benevola compiacenzarispose : « Ma mi consolate già tanto! » .

E quando nei giorni 11-13 settembre 1952ci fu il Convegno Mondiale dei CooperatoriSalesiani, accadde un episodio assai indica-tivo della sua bontà . Chiesta udienza alcunigiorni prima per prospettare al Papa tutti iparticolari dell'udienza, il Santo Padre si

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trovò di fronte a tal ressa di impegni giàfissati in precedenza che, scusandosi affa-bilmente, disse : - Abbiate pazienza, veniteal mattino .Il segretario generale dei Cooperatori Don

Favini era appena giunto nel cortile del pa-lazzo Pontificio che fu richiamato in anti-camera e il compianto Mons. Toraldo glidisse : « Rientrato nel suo studio, il SantoPadre ha riletto il vostro programma e hadeciso di sacrificare l'unico pomeriggio che siriservava per un po' di respiro : vi riceveràvenerdì, 12 settembre, alle ore 17,30 » . Eproprio nella ricorrenza del Santissimo Nome

di Maria il Santo Padre tenne il discorsoprogrammatico ai Cooperatori Salesiani .

A proposito di finezze, così spicciole, ilparroco salesiano di Castelgandolfo `DonSella ama ricordare l'interessamento frequenteche ebbe il Santo Padre per migliorìe nellachiesa di Castelgandolfo, nell'oratorio fe-stivo, nelle organizzazioni giovanili . In unaudienza rivelò 'il suo paterno interessamentodicendo : « Vediamo volentieri qualche voltal'ingresso gioioso dei ragazzi nella sala delcinema » ; e, saputo che era un buon mezzoper attirarli al Catechismo, se ne com-piacque e fece sostituire di sua iniziativa lavecchia macchinanuovissima .

Attestazioni tutte did'animo che toccavano

cinematografica con una

bontà e gentilezzail culmine quando

Egli riceveva il Rettor Maggiore, prima ilcompianto Don Pietro Ricaldone e poil'attuale Rev.mo Don Renato Ziggiotti .

Di manifestazioni di benevolenza specialeverso la Società Salesiana c'è tutto un grap-polo . Nell'immediato dopoguerra affidò aiSalesiani l'opera tanto benefica in favore deiragazzi della strada, gli sciuscià .

Era stata fatta al S . Padre una relazionesulla condizione dei ragazzi delle nostregrandi città, sulla delinquenza a cui non pochisono avviati e sui pericoli morali di tutti ;il relatore aveva soggiunto che le Autoritàtra l'altro avevano deciso di sopprimere lenumerose organizzazioni a delinquere facendoanche uso delle armi e mettendo giovani eragazzi in prigione . Il S . Padre ne rimase

Pio XII tiene ai Cooperatori Salesiani il venerato discorso, che rimane per laTerza Famiglia di Don Bosco un documento storico di vitale importanza (1952) .

assai addolorato, e dopo aver pregato disospendere le progettate misure repressive,soggiunse : « Cerchiamo piuttosto di rieducarli,quei poveretti . . . Per questo bisogna ricorrere aDon Bosco . Dite ai Salesiani che desideriamo siprendano cura di questi ragazzi abbandonati otraviati, e che facciano quanto Dori Boscoispirerà loro » . Ed inviò un alto personaggiodel Vaticano per comunicare al Superiore ilSuo augusto desiderio .

Alcuni mesi dopo, duemila ragazzi dellastrada furono ricevuti in udienza dal SantoPadre : un festoso gridìo di gioia percorsequella massa giovanile . .

«Beatissimo Padre, disse un loro rappre-sentante, fino a ieri eravamo i ragazzi dellastrada e delle piazze di Roma, ove la guerra,la fame e la miseria ci avevano gettato senzapietà, costringendoci ad errare vaganti incerca del necessario alla vita . Ma un giorno,una mano dolce si posò sul nostro capo .

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Guardando il sorriso del Sacerdote il nostrocuore si aprì alla confidenza . Lo seguimmo .In breve fummo cento, mille, duemila e più .Il nostro corpo trovò alimento per rifocil-larsi e la nostra anima nella Confessione enella Comunione ritrovò Gesù . Meravigliatidi questa carità, abbiamo domandato : - Machi vi ha spinto a interessarvi di noi? - IlPapa - ci fu risposto - il Vicario di Cristo,il quale non si stanca di ripetere le paroledi Gesù : " Lasciate che i fanciulli venganoa me " . . . » .

E il Papa in quella eccezionale udienzadisse parole di toccante semplicità : « Voisiete stati affettuosamente raccolti e caritatevol-mente curati nel corpo e nell'anima ; avete im-parato alla scuola di Catechismo tante belle egrandi cose ; voi sapete che al di sopra di questaterra afflitta da tanto male e da tanta miseriavi è un Dio buono che vi ha creati, che si èfatto piccolo e povero come voi, per mostrarvila via della salvezza, che è morto sulla Croceper aprirvi la porta del cielo, chiusa dal pec-cato, per chiamarvi un giorno a sè e farvivivere nel suo bel Paradiso . Voi sapete che ilFigliuolo unigenito di Dio per farsi piccolo, havoluta nascere da una Madre, la migliore, lapiù pura, la più santa, la più soave dellemadri, e ha benignamente disposto che voi foste,

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a somiglianza di Lui, i figli diletti della VergineSantissima ; voi sapete che questo buon Gesù havoluto dimorare in mezzo a noi, presente e na-scosto nel tabernacolo delle nostre chiese, ove voinon avete più paura di entrare, e che vivamentebrama di vedervi accostare a Lui per riceverlonel vostro cuore alla Mensa Eucaristica » . E iragazzi gli risposero con festose acclamazioni .

Ugualmente si interessò per le fanciulledella strada e le volle affidate alle Figlie diMaria Ausiliatrice .

E certo che Pio XII ebbe una predile-zione per i giovani e i fanciulli, che furonola pupilla dei suoi occhi . Anche qui c'ètutta una serie di affettuosa benevolenza versola Congregazione Salesiana e le Figlie di MariaAusiliatrice, che si occupano dell'educazionedei giovani . La beatificazione e la canonizza-zione di Domenico Savio segnano date in-cancellabili . Del piccolo Santo il Papa tracciòun profilo soavissimo quando disse che

gracile adolescente, dall'anima tesa in unapura oblazione di sè all'amore sovranamente de-licato ed esigente di Cristo, portò una adesionecostante e senza riserva alle cose del cielo,che la sua fede percepiva con una rara inten-sità . Alla scuola del suo Maestro spirituale, il

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Pio XII passa in trionfo tra le masse giovanili accorse a Roma nella storica giornata della canonizzazionedi S. Domenico Savio (1954) .(sotto)L'incontenibile entusiasmo con cui i giovani delle Compagnie Salesiane hanno salutato Pio XII è espressionee simbolo del profondo attaccamento e affetto di tutta la gioventù salesiana per il Vicario di Cristo (1957) .

grande santo Don Bosco, egli apprese la gioiadi servire Dio . Colmato già in questa vita dellafamiliarità e dei doni del dolce Ospite dell'anima,ben presto lasciò la terra per ricevere, con laintercessione della celeste Regina, il premio delsuo filiale amore » .

Su questo programma di vita eucaristicae mariana, Egli parlò alle Compagnie Re-ligiose intervenute a Roma nel 1957 .

Per il centenario della morte di DomenicoSavio scrisse una lettera personale, e recente-mente proclamò Don Bosco Patrono degliApprendisti .

Alla Famiglia Salesiana dette altre testimo-nianze solenni del suo amore con la canoniz-zazione della Confondatrice delle Figlie diMaria Ausiliatrice Santa Maria DomenicaMazzarello, di cui disse con espressione con-cisa che « crebbe piamente, placidamente, neilavori della casa e dei campi ; e camminò nellaluce » ; con l'erezione del Pontificio Ateneo Sa-lesiano e dell'Istituto Pedagogico delle Figlie diMaria Ausiliatrice ; con l'udienza e il discorsodel settembre '52 ai Cooperatori, che chiamò« la milizia leggera, gli attivisti della causadel bene » . Nell'ultima udienza al CapitoloGenerale Salesiano, in una allocuzione assai

affettuosa, lasciò come sue ultime raccoman-dazioni : « il costante esercizio della santa ora-zione, la meditazione delle verità celesti e unfervido amor di Dio » .

Un'estrema preziosa benedizione Egli man-dò alla nuova Superiora Generale delle Figliedi Maria Ausiliatrice, Madre Angela, appenaeletta il 15 settembre ultimo scorso .

Ci è pure caro rilevare come il gloriosoPontificato del Pastore Angelico sia tuttosoffuso della soave luce di Maria . Mai forsenella storia del Papato le due candide fi-gure della Madre e del Vicario di Cristoapparvero così unite quasi in un solo cele-stiale candore . Ma se ai posteri Pio XIIpasserà come il Papa dell'Assunzione e dellaRegalità di Maria, ogni cuore salesiano ameràsempre vedere in Lui anche l'ispirato glori-ficatore della Vergine quale Ausiliatrice dellaChiesa e del Papa .

Quante volte Egli ha esaltato Maria come« Ausilio dei Cristiani, rifugio del genere umano,vincitrice di tutte le battaglie di Dio!» .Ai Cristiani incerti e spauriti per l'adden-

sarsi della tempesta, Egli presentava in MariaAusiliatrice « Colei che, nella trepida e minac-ciosa ora che volge, non può non muoversi permoltiplicare i prodigi del suo aiuto ai Cristiani » .

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In Lei Egli ancorava la sua incrollabilefiducia per la salvezza del mondo minacciatodal dilagare dell'ateismo materialista . «Nellegrandissime tribolazioni che Ci affliggono in questotempo così duro per la Chiesa, quando uominiempi osano con diabolico tentativo e con lacri-mevole stoltezza muovere guerra contro il Signoree contro il Suo Cristo, Ci riempie l'animo di dol-cissima e particolare consolazione il sapere chetutti i fedeli del mondo cattolico onorano con fer-ventissima divozione ed amano con filiale affettola SS . Madre di Dio, Aiuto dei Cristiani eConforto degli afflitti » .

Ed ecco un'ultima luminosa espressionedella fiducia che Pio XII riponeva nell'Ausi-liatrice della Chiesa e del Papa : « AuxiliumChristianorum . . . il titolo glorioso cui con mi-rabile consenso rende testimonianza la famigliacristiana di ogni tempo e di ogni luogo. Nè ilconsenso verrà meno se, con la fede di SanGiovanni Bosco, il devoto di Maria, la famigliacristiana vorrà ancora una volta ritemprarsi inun salutare rinnovamento dello spirito e delcostume per innalzare in sincerità di cuore lasua supplica imploratrice alla Vittoriosa ditutte le forze ostili, del mondo e dell'inferno » .

Le attestazioni di amore e di benevolenzadi Pio XII verso la Famiglia di Don Boscofanno maggiormente rimpiangere la scom-

parsa di questo grande Pontefice, a cui cilegava tanto affetto . Possiamo comprenderel'espressione di un Capo di Stato che osòaffermare che dopo la morte di Pio XII«il mondo si sente più povero» .

Le esortazioni del Papa avevano una effi-cacia straordinaria perchè - osserva l'Arci-vescovo di Milano Mons . Montini - par-tivano da una persona che « non si potevaincontrare senza una emozione spirituale,senza un misterioso richiamo all'invisibile,senza un ricordo a Cristo, senza una segretapreghiera a Dio » .

Di lui dicono che rimane una gran lucebianca, una voce dalle risonanze che pene-trano nell'anima, un gesto leggero come unacarezza, quello stesso gesto che si posò pa-ternamente sugli occhi spenti di un orfa-nello cieco e gli ridonò, afferma il prof . Ga-leazzi Lisi, istantaneamente la vista .

Il primo augurio che il Papa appena elettonel 1939 lanciò al mondo fu per la pace,« il più bello dei doni di Dio » . Il mondoallora era sotto la minaccia della secondaguerra mondiale . Rimane ancora attuale ilsuo augurio e conforta il pensiero che dalcielo Pio XII tiene - direbbe S. Agostino« i suoi occhi pieni di luce fissi nei nostripieni di lacrime » .

L'UDIENZA DI PIO XII AI MEMBRI DEL XVIII CAPITOLO GENERALEL'augusto Capo della Chiesa in dolce colloquio col Capo della Famiglia Salesiana, 56 giorni prima della sua santa morte .

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L ormai tradizione che i Delegati Ispet-toriali dei Cooperatori Salesiani si raduninoogni anno a convegno per prendere in esameil lavoro fatto e studiare il programma del-l'anno nuovo .

Quest'anno, ai motivi soliti se n'è aggiuntouno particolarmente interessante : l'appro-vazione da parte del Capitolo Generale dellenorme e direttive per l'organizzazione e ilfunzionamento della Pia Unione dei Coope-ratori. Nel messaggio inviato appunto aiDelegati Ispettoriali d'Italia raccolti per ilconvegno annuale lo stesso venerato RettorMaggiore così parla dell'avvenimento :

<AI Capitolo Generale ha dimostrato lapiù viva soddisfazione per l'impostazionedel lavoro di organizzazione della Pia Unionedei Cooperatori Salesiani secondo l'ideale delnostro santo Fondatore e le direttive delSanto Padre.

Il medesimo Capitolo Generale ha godutonel sentire la documentata relazione da cuiappare con chiarezza quella che è e dev'es-sere la nostra Terza Famiglia spirituale, edha approvato con soddisfazione le proposteche furono presentate per la sua efficienteorganizzazione e funzionamento e che ver-ranno portate a vostra conoscenza .

Dall'estero si segue già con vivo interesse,specialmente attraverso il Bollettino Diri-genti, il fervore del vostro zelo, che ha con-sentito alle Ispettorie d'Italia di mettersiin testa a questo magnifico movimento sa-lesiano e cattolico, e in tutte le nazioni sivanno gradatamente imitando le vostre belleiniziative » .

R ealmente nel convegno dei Delegati Ispet-toriali d'Italia si potè fare un consolantebilancio delle attività dell'anno . Confortail molto che si è potuto fare nel campoorganizzativo come in quelli della forma-zione spirituale e dell'apostolato .

Tra le realizzazioni più belle, molti Pel-legrinaggi Mariani, primo fra tutti il Pel-legrinaggio internazionale a Lourdes, che hasuscitato nei partecipanti un fervore che siè riversato benefico su tante altre anime .

La Campagna del Rosario nell'anno cen-tenario di Lourdes ha dato origine ad una

fioritura di iniziative dirette a diffondernela recita . Tra l'altro, furono distribuite daiCooperatori decine di migliaia di corone ; inmolte famiglie si è ottenuto che fosse ri-presa la bella tradizione della recita delRosario, dopo la consegna solenne della co-rona ai capi di famiglia ; in vari centri fuorganizzata nelle case dei Cooperatori la Pe-regrinatio Mariae con la recita del Rosarionelle famiglie .

Il Congresso Internazionale di Bruxelles,riuscitissimo per il numero e la qualità dipartecipanti, per fervore di fraternità sa-lesiana, per i temi proposti e discussi, perle conclusioni rispondenti agli ideali dellaPia Unione e ai bisogni del momento, fuper la Pia Unione un indice di vitalità eapporto di nuova vita .

Altro indice di vitalità-è stato l'aumentonumerico che quest'anno ha raggiunto labella cifra di 14.300 nuovi iscritti nella solaItalia .

Tutto questo non ha fermato quella che èl'attività ormai ordinaria . Dai 51 corsi diEsercizi Spirituali chiusi a quelli « aperti »,di cui furono segnalati al Centro 55 corsi ;dai 56 laboratori di Cooperatrici Salesianealle 255 rivendite di periodici e pubblica-zioni cattoliche, alle tante iniziative perdiffondere la stampa cattolica e sana ; daicorsi di Religione per Cooperatori, alle cen-tinaia di catechisti che lavorano nelle par-rocchie e nelle Missioni, è tutto un- panoramaricco e vario di opere di apostolato. Esse,mentre stanno a dimostrare quali fermenti divita contenga la P. 11. dei Cooperatori ecome oggi siano più attuali e provvidenzialiche mai, sono insieme un premio per tutticoloro - e ormai sono tanti - che lavoranonella direzione spirituale, nell'organizzare enell'attuare il programma della Pia Unione .

Quali le prospettive per il nuovo anno?La prima preoccupazione sarà che i centridi Cooperatori Salesiani approfondiscano illavoro di formazione spirituale, presuppostodi ogni vero apostolato, come ripeteva ilPapa Pio XII di venerata memoria .

Il lavoro formativo, già così consolante,potrà essere incrementato con corsi di Eser-

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cizi Spirituali più numerosi e più frequen-tati e col ritiro mensile tenuto con rego-larità in ogni centro . Ormai sono molti iCooperatori che mostrano di comprendereche non è possibile una vera e fruttuosacooperazione nel senso voluto da Don Boscosenza alimentare con queste pratiche pe-riodiche la propria vita spirituale .È pure necessario elio i Cooperatori

estendano nei vari settori il campo del loroapostolato. Le forze del male urgono, nondisarmano; i Cooperatori, nei settori delloro specifico apostolato, tutt'altro che ada-giarsi sul lavoro fatto, debbono sentire ildovere e la gioia di moltiplicare le loro at-

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meglio corrispondere agli scopi dei Coope-ratori Salesiani e ai bisogni dei tempi. Neriparleremo sul Bollettino .

A ncora un altro punto del programma delnuovo anno desideriamo far conoscere aiCooperatori : il Convegno Nazionale . Ri-chiesto dai Cooperatori e Dirigenti, t'UfficioCentrale pensa di attuarlo entro il 1959 .I particolari sono allo studio e saranno resinoti appena possibile .

Il Convegno farà incontrare centinaia diCooperatori e Dirigenti ; offrirà occasione distringere rapporti salesianamente fruttuosi

IL CALENDARIO SALESIANO 1959 che viene inviato con questo numero aiCooperatori e Benefattori salesiani, illustra il nuovo titolo di cui SAN GIOVANNI BOSCOè stato insignito dall'Angelico Pio XII di santa memoria con decreto del 17 gennaio 1958 :PATRONO DEGLI APPRENDISTI .La copertina presenta Don Bosco in atteggiamento di protezione tra due giovani intenti allavoro . La prima illustrazione interna richiama un momento della fanciullezza del Santo,apprendista calzolaio ; le altre presentano i vari mestieri a cui sono avviati i giovani nelleScuole Professionali salesiane in tutto il mondo, guidati, assistiti, formati dai Figli diSan Giovanni Bosco, col medesimo spirito di amorevolezza e di dedizione .Aiutato dalla generosa carità dei suoi Cooperatori e Benefattori, Don Bosco potè -avviare al la-voro migliaia di giovanetti, assicurandone l'avvenire . Aiutati dalla carità dei loro Cooperatorie Amici, i Salesiani continuano l'Opera provvidenziale del Santo Patrono degli Apprendisti .

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tività, specialmente nella diffusione dellastampa cattolica e nell'istruzione religiosa .

Gioverà a tal fine una più efficiente orga-nizzazione di Zelatori e Zelatrici in ognicentro, soprattutto dei Consigli, che devonodiventare per ogni Ispettoria e per ogniCentro i benèfici ed attivi motori .

Ma il 1959 vedrà pure particolari iniziativeed opere di apostolato.

Don Bosco, dall'anno scorso, è stato di-chiarato dal Papa Patrono degli Appren-disti . Avvicinare i futuri operai a DonBosco, far conoscere questo loro grandeamico vuol dire portare la gioventù operaiaa Cristo, alla Chiesa, alla gioia serena dellavoro cristiano . I Cooperatori, sull'esempiodei primissimi Cooperatori Salesiani, stu-dieranno i problemi spirituali e morali degliapprendisti e vedranno, sotto la guida deiDelegati e Dirigenti, i modi più efficaci eopportuni per portare il sorriso e l'insegna-mento di Don Bosco a tanti apprendisti .Ci pare che questa iniziativa non potrebbe

e di assistere a trattazioni e dibattiti uti-lissimi per rendere sempre più efficace eaderente ai bisogni del tempo la vita e l'at-tività dei Cooperatori; farà conoscere gran-diose opere salesiane, nelle quali hannoavuto spesso parte grandi Cooperatori, eregalerà ai partecipanti alcuni giorni diserenità e giocondità salesiana .

Per questo siamo sicuri che molti Coo-peratori e Cooperatrici saranno lietissimi dipartecipare al Convegno nazionale .

Il Rettor Maggiore ha voluto essere pre-sente al Convegno rivolgendo anche a piùriprese la parola ai Delegati ed in fine habenedetto i lavori e il programma che n'èscaturito .La benedizione del Successore di Don

Bosco è garanzia della felice attuazione delnuovo programma di lavoro ed insieme uninvito a tutta la falange dei CooperatoriSalesiani, dei Dirigenti e dei collaboratoriperché, dovunque essi si trovino, diano illoro fattivo e fervido apporto alla sua rea-lizzazione .

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TORINO - Il Rettor Maggiore e gli altri Superioridànno l'abbraccio paterno ai Missionari partenti .

s i insiste nel dire che la nostra è l'ora delleMissioni. La Chiesa è in continua crescenzaperchè è di una giovinezza perenne . Scri-

veva Pio XII di s . m . : « Cristo, Capo del CorpoMistico, domanda la collaborazione di tutte le suemembra, che sono i suoi fedeli, per compiere l'operadella Redenzione . . . Vuole che la Chiesa nasca, percosí dire, dal proprio lavoro». E ancora : «Tuttele membra del Corpo Mistico di Cristo hanno ildovere, ciascuna da parte sna, di lavorare conenergia e diligenza all'edificazione e all'accresci-mento di questo Corpo».

Sospinti da questi inviti così pressanti, solleci-tati dalla voce di Gesù, i giovani rispondono ge-nerosamente e si arruolano volontari per il ser-vizio di Dio nelle Missioni. Bruciano dal desi-derio di donarsi e di sacrificarsi .

Questi pensieri traversavano la mente dome-nica 5 ottobre, nella Basilica di Maria Ausilia-trice a Torino, mentre si svolgeva la commoventecerimonia dell'abbraccio dei Superiori salesianiai nuovi missionari .

Il venerando Don Colbacchini mostra ai giovani dellaCasa Madre le armi del terribile chavante convertito .

Nuove iovinezze

PER LE

MISSIONI

Complessivamente sono duecentocinque novelliambasciatori del Regno di Dio che quest'annola Famiglia di Don Bosco offre alle Missioni .

I Salesiani sono 165, di cui 12 sacerdoti, 134 chie-rici e 19 coadiutori: 40 sono le Figlie di MariaAusiliatrice . L'Italia dà il maggior contributocon 71 missionari; 38 vengono dalla Spagna,15 dal Belgio, 12 dalla Germania, e i restanti daaltre Nazioni . Essi sono così distribuiti : 90 perle Missioni dell'America latina (Brasile, Ecuador,Paraguay), 30 in Africa e 45 nelle varie Missionidi Oriente, dall'India al Giappone .

Fece il discorso di occasione il venerandodon Antonio Colbacchini, missionario dell'Amaz-zonia, nel Brasile, il quale rievocò commoventie tragici episodi dei suoi sessant'anni di vitaapostolica tra le tribù dei Bororos e dei Cha-vantes del Mato Grosso .Dopo aver narrato un avventuroso incontro

degli ultimi anni con un selvaggio chavante, in-contro che pareva dovergli costar la vita e che

poi, invocata Maria Ausiliatrice,si cambiò prodigiosamente inuna manifestazione di amicizia,donandogli arco e frecce, il vec-chio Missionario commosso sivolse all'effigie della Verginecon queste parole: « Con la piùviva riconoscenza vengo a com-piere ora la promessa fatta al-lora, e depongo ai piedi dellaMadonna le armi di quel ferocechavante, che per potere diMaria da belva, pronta a get-tarsi sulla preda e divorarla, sicambiò in mansueto agnello . . . » .

Seguì la solenne consegna delCrocefisso, che il Rettor Mag-giore Don Ziggiotti benedisse epose al collo di ciascuno dei par-tenti . La funzione si chiuse con laBenedizione Eucaristica e quindil'abbraccio dei Superiori Mag-giori ai confratelli Missionari .

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IDI-

PRESENZA SALESIANA

ALL' EXPO DI

L'Esposizione internazionale e universale di Bruxelles si è chiusail 15 ottobre . Uno dei suoi scopi fu di portare in primo piano i grandiproblemi culturali, morali e spirituali di cui vive la nostra civiltà .Il Padiglione della Santa Sede ha voluto mostrare ai visitatori- si parla che siano affluiti all'Esposizione più di trentacinque mi-lioni di visitatori -ciò che il cattolicesimo ha realizzato nel corso deisecoli, ciò che significa nei tempi attuali e qual è la promessa cheagita per l'avvenire . Il tema del Padiglione della Santa Sede : Laconcezione cattolica dell'uomo e della sua felicità, si inseriva benenell'obiettivo più ampio dell'Esposizione : « Bilancio del mondo perun mondo migliore » .Aveva una superficie di 14 .000 metri quadrati . Poca cosa se siconsidera che il Padiglione rappresentava in realtà la testimonianzadi 469 milioni di cattolici del mondo intero. Coincidenza : era confi-nante con i padiglioni d'Italia, di Francia e contiguo agli Stati Uniti .Si presentava sotto la forma di un triangolo allungato . Dal nomedi « Civitas Dei », dava l'idea di una città dalle linee moderne eardite, per provare che la Chiesa in tutti i secoli ha saputo adat-tarsi a ogni esigenza dell'arte . Al centro una chiesa dalle immensevetrate di 2500 posti, con una torre di 6o metri che dominava tuttal'Esposizione . Lì i visitatori e i turisti avevano l'occasione di as-sistere alla Messa nel corso della mattina e della sera, di parteci-pare a solennità religiose, di trovare dei sacerdoti pronti ad ascol-tare le confessioni nelle varie lingue, di prender parte a concerti

BRUXELLES - Expo '55Le Compagnie della Gioventù Salesiana tra le Organizzazioni della Gioventù Cattolica .

religiosi . In una cappella sepa-rata era conservato in perma-nenza il Santissimo Sacramento .C'erano poi le sale dell'esposi-zione cattolica con tre edifici atre piani in raccordo con unavasta sala di pianterreno, de-stinata alla rappresentazione delMessaggio divino all'umanità (lacreazione del mondo, l'annunciodel Vangelo con la predicazionedel Salvatore Gesù, la sua Pas-sione e la sua Risurrezione) .Nelle sale superiori si assi-steva all'irradiamento della dot-trina e dell'azione di Cristo at-traverso il tempo e lo spazio : ilPapato, l'evangelizzazione delmondo, l'educazione cristiana,l'azione sociale e caritativa dellaChiesa, le arti e le scienze, legrandi tecniche moderne didiffusione con la stampa e leriviste, il cinema, la radio e latelevisione .Non poteva mancare la pre-senza salesiana . Nel Padiglionedelle Missioni un fotomon-taggio rappresentava i gio-vani legatori della scuola sale-siana di La Kafubu nel CongoBelga e faceva vedere i risultatiperfetti del loro lavoro, sottola guida del coadiutore sale-siano Antonio Coelmont . Nelraggio della stampa cattolica interra di missione faceva bellamostra il giornale Don BoscoShinwe' (Il vostro Papà DonBosco) in lingua bemba, cheesce dalle rotative del Congo .Tra i grandi fondatori del 1qoe 200 secolo Don Bosco avevaun posto di primo piano . Anchenel settore più ampio della

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stampa cattolica nel mondo spic-cava con la sua copertina sfa-villante il mensile Meridiano 12,la nuova serie delle « LettureCattoliche» fondata da S . Gio-vanni Bosco .

Inoltre nelle testimonianze del-l'apostolato nascosto della Chie-sa di oltre cortina, dove la reli-gione è imbavagliata, figuravauna fotografia in grande del ve-scovo salesiano Mons . Trochta .

Il cortile interno del Padi-glione della Santa Sede per-metteva l'accesso a un grandesalone di 1200 posti seduti, cheservì a diverse manifestazioni divita cattolica : congressi scienti-fici, culturali, sociali, liturgici,giornate di studio, riunioni gio-vanili, rappresentazioni cinema-tografiche, ecc . .. Fu lì che siradunarono i Cooperatori Sale-siani d'Europa nel giugno scorsoed ebbe luogo il Congresso delleCompagnie della Gioventù sale-siana. Inoltre i novizi salesianidel Belgio tennero un'accademiamusicale nella chiesa della « Ci-vitas Dei » in occasione del Con-gresso dei Medici (i o agosto) .

Più di §oo membri del CorpoInsegnante Cattolico del Belgiosi misero a disposizione, con laloro conoscenza di lingue stra-niere, alle richieste del Com-missariato della Santa Sede perfare da guide e da interpreti :fra di essi un buon numero diSalesiani, che si alternarono inquell'opera tanto utile .

E così, oggi che non squillanopiù i due concerti di campanenel Padiglione della Santa Sedee non parte più da Parigi iltreno giornaliero verso Bruxel-les che portava nome « CivitasDei », la testimonianza dinamicadella vitalità della Chiesa nelmondo lascia legittimamente or-gogliosi e fa pensare al granodi senape della parabola diGesù che, lentamente ma vigo-rosamente, cresce fino a diven-tare un albero : il più grandedi tutti .

C . ;rogazioniStej u o Traah - ;, c >nQannato

lei Novizi salesiani belgi, ai quali ceffinella chiesaa della,Civitas Dei per i C ur.n-e ,u dei Ivicdi--'

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W~h-OR?ZZOF/T( S4t6$141V0

,.4~j0Il Capitolo Generale delle Figlie di Maria AusilialriceA breve distanza da quello dei Salesiani, dal 14 al 24 settembre scorso, si tenne a Torino nella CasaGeneralizia il XIII Capitolo Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, convocato straordinariamenteun anno prima della regolare scadenza del sessennio per la morte della compianta Superiora GeneraleMadre Linda Lucotti.Le partecipanti, convenute da ogni parte del mondo per la grande Assemblea, assommarono a un centinaio,oltre le sette Superiore Generalizie .Erano rappresentate, dall'Ispettrice e da una Delegata, tutte le $r Ispettorie dell'Istituto, meno l'Ispettoriapolacca, che si trovò nell'impossibilità di essere presente .Presieduto dal Rev .mo Rettor Maggiore dei Salesiani Don Renato Ziggiotti, nella sua qualità di DelegatoApostolico dell'Istituto, il Capitolo Generale si aprì solennemente nel pomeriggio di domenica 14 settembre,e il giorno dopo iniziò il suo compito col solenne atto delle elezioni.Subito al primo scrutinio risultò eletta a Superiora Generale la Rev.ma Madre Angela Vespa, cheda quasi ventun anno fa parte del Consiglio Generalizio e che da dieci mesi nella sua qualità diVicaria Generale teneva le veci della Superiora defunta .Vivissima l'esultanza delle Figlie di Maria Ausiliatrice per tale elezione, che risponde al con-corde pensiero di tutte per le rare doti che adornano la figura dell'Eletta, rendendola degna del-

le grandi Madri che l'hannopre-ceduta.

Mente vasta, aperta ai pro-blemi dell'ora e fedelissima alpensiero e alle tradizioni diS. Giovanni Bosco, lasciò im-pronta del suo mirabile spiritoorganizzativo nel campo delleScuole e particolarmente nelramo professionale e sociale comeil più rispondente ai bisogni pre-senti. Affrontò con santo ar-dimento l'arduo problema del-la preservazione dell'adolescenzadalla stampa immorale e fri-vola coll'offrirle la Rivista quin-dicinale Primavera, da lei fon-data e seguita per conservarlaall'altezza della sua missioneeducativa.

Nè meno fervida la sua sol-lecitudine per la formazione delpersonale religioso, per renderlosempre più preparato alle esigen-ze e alle responsabilità dell'ora .

Nelle stesse elezioni venneroconfermati gli altri membri delConsiglio con alcuni spostamentidi cariche ed eletta una nuovaConsigliera nella persona dellaRev.ma Madre MelchiorrinaBiancardi, Ispettrice dell'ispet-toria Piemontese « Maria Ausi-liatrice « .

TORINO - La nuova Superiora Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice,Rev.ma Madre Angela Vespa, circondata dalle Madri del Consiglio Generalizio .

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Il Consiglio Generalizio ri-mane quindi così formato : Vi-caria Generale, Madre Caro-lina Novasconi ; Consigliere :Madre Pierina Uslenghi, Ma-dre Maria Elba Bonomi, Ma-dre Leonilde Maule, MadreMelchiorrina Biancardi e Ma-dre Margherita Sobbrero, cheè anche Segretaria Generale ;Economa Generale, Madre M.Bianca Patri .Nei giorni successivi si passòalla trattazione degli impor-tanti argomenti prestabiliti sullavita religiosa e sulle opere del-l'Istituto .La serie dei Capitoli Gene-rali delle Figlie di Maria Au-siliatrice fa capo al io celebratonel r88o a Nizza Monferrato,nella luce di due Santi : SanGiovanni Bosco, che lo presie-dette, e Santa Maria Dome-nica Mazzarello, la Confonda-trice, eletta all'unanimità a Su-periora Generale .Allora l'Istituto, a otto annidalla fondazione, contava 232Religiose e 26 Case, sparse inItalia, in Francia, nell'Uruguaye nell'Argentina con un Centrodi Missione in Patagonia.Oggi conta 16.543 Religiosee 1272 Case sparse in 33 Na-zioni; ed ha esteso il suo apo-stolato missionario con 97 Centri .Seguendo la Confondatrice giàcanonizzata, sono avviate versola gloria degli altari altre quattroFiglie di Maria Ausiliatrice, duedelle quali vittime dei rossi nellaSpagna; con esse la giovanealunna cilena Laura Vicuàza,educata nel collegio delle Figliedi Maria Ausiliatrice di Vuninde los Andes in Argentina.

Per le celebrazioni centenariedi Lo urdes

In occasione del Congresso Mariano Diocesano tenutosi a To-rino dal 7 al 14 settembre, la Casa Madre e in modo particolareil Santuario di Maria Ausiliatrice furono centro di imponenti ecommoventi manifestazioni . Il giorno 11, «Giornata dei Fanciulli »,fu la prima manifestazione veramente di massa delle celebrazionidel Congresso. Si videro gli ampi e accoglienti cortili di Valdoccoletteralmente invasi da una fiumana di ragazzi provenienti da tuttele parrocchie della città e della diocesi . Raccoltisi nella basilica diMaria Ausiliatrice, assistettero alla messa del Rettor Maggiore, cheal Vangelo rivolse loro un fervido appello nello stile di Don Bosco,convincendoli a coltivare nel cuore un sentito odio al peccato,un tenero filiale amore alla Madonna ; quello stesso odio e quellostesso amore che hanno fatto di Domenico Savio il Santo loromodello. Nel pomeriggio tutta quella gioventù si è incolonnata inun lungo corteo portando in Duomo un'effigie della Madonna diLourdes tra una selva di bandiere e di stendardi . Erano circa dieci-mila ragazzi che passavano frementi di entusiamo e di gioia, pre-gando' e cantando lodi alla Vergine . Presiedeva la processioneS. E. Mons Michele Arduino, Vescovo Missionario Salesiano .

Nel pomeriggio del giorno 16, vigilia della chiusura del Con-gresso, nei cortili di Valdocco, dove era stato eretto un grandiosoaltare con il quadro di Maria Ausiliatrice, fu celebrata, a curadell'Unitalsi, la funzione per gli ammalati, officiata pure da Sua Ec-cellenza Mons . Arduino, che rivolse a tutti quei sofferenti un com-movente invito a confidare nella bianca Madonna dei miracoli .Quindi, portando il Santissimo scortato dai dirigenti dell'Unitalsi,dalle Dame di Carità e dai barellieri, è passato davanti allatriplice fila di infermi schierati lungo tutto il cortile (alcuni eranoin barella, altri in carrozzella, altri semplicemente seduti) benedi-cendo tutti . Cerimonia che sollevò in tutti un'onda di viva com-mozione e lasciò nei malati un forte senso di rassegnazione e fiducia .

Il culto di San Domenico Savio a Latisanotta (Udine)Risale al 1928, quando sorse il gruppo degli Aspiranti, che lo vollero protettore . Il loroDelegato, oggi missionario saveriano, lo fece loro conoscere e amare insegnando anche qualchelode in suo onore . Quando il Ragazzo Santo fu elevato agli onori degli altari, lo zelanteParroco ne espose il quadro in ch>esa, celebrandone solennemente la festa all'apertura del-l'anno catechistico . La festa crebbe di solennità ogni anno, attirando un crescente numerodi giovani, finchè quest'anno fu benedetta e portata in processione una bella statua scolpitaa Ortisei. Particolari incontri con le mamme e con i giovani, la proiezione della filminasu S . Domenico Savio e altre iniziative accrebbero l'entusiasmo dei piccoli e dei grandiverso il giovane Santo, la cui devozione suscita nella parrocchia tanto fervore di bene .

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LA FESTA DEL PAPA

A SHILLONG

ASSAM-INDIA

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Nel grande cortile accanto alla cattedrale si è reso omaggio al Papa allapresenza di circa 7000 persone, tra cui personalità e autorità con a capoil Vescovo S . E. Mons. Ferrando. Nella foto i ragazzi dell'Oratorio dellacattedrale innalzano il quadro del Santo Padre, da cui pendono i nastrimulticolori, formando il più bel monumento vivente al Vicario di Cristo,mentre tutto il popolo canta : " Benedici, o Signore, e proteggi il Papa " .

Nuovi studi sulle 'li»yue e costumi delle-tribù del Rio Negro

Una delle prime preoccupaziòni dei MissionariSalesiani fu la documentazione linguistica dellediverse tribù della Missione salesiana del RioNegro. Parecchie di queste lingue vanno scom-parendo insieme con l'indipendenza culturale epolitica delle rispettive tribù, che cadono sottoil dominio dei Tucani. La lingua principale dellaregione è quella degli Indi Tucani . Sono stateraccolte più di 10.000 parole ed espressioni cor-tenti. La prima grammatica tucana è stata pub-blicata dal nostro Don Antonio Giacone . Fruttodei recenti studi sarà una nuova opera di mag-giore respiro e valore scientifico . Don AlcionilioBruzzi, per desiderio del Prelato del Rio Negro,sta compiendo lavori di ricerca per tutta la re-gione fin dal 1947 . Lo studio è condotto attra-

verso una folta documentazione fonografica ecinematografica, per la migliore conoscenza degliusi e costumi degli Indi. Sono stati filmati incolore molti e impressionanti paesaggi dell'u In-ferno Verde» ; e furono anche registrati diversia assoli » e u corali» di parecchie tribù .

Don Bruzzi ha pure fatto sulle diverse tribù altriinteressanti studi etnologici. Egli ha osservatoche la crescita degli Indi fino all'età di 12 anni èmolto lenta . Dopo questa età si verifica un saltobrusco: l'Indio cresce rapidamente. Egli pensache gli Indi di questa regione, figli di una civiltàprogressista, si siano ridotti a pochi . Lo deducedalla perfezione con la quale cantano le glorioseimprese dei loro antenati e dalla varietà immensadei vocaboli che posseggono . Per facilitare unpiù minuto esame, è stato fondato a Jauareté,nella Missione salesiana, un centro di antropo-metria. Il laboratorio, nonostante si trovi ancoranella fase iniziale, ha meritato gli elogi di illustrivisitatori nazionali ed esteri, fra i quali studiosinordamericani .

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~ILIPPIRENuovi padiglioni nelle Scuole professionalidi Nlandaluyong

Il 17 agosto scorso il Presidente delle FilippineCarlo P. Garcia• e Signora hanno onorato con laloro presenza la cerimonia della inaugurazionedi due nuovi padiglioni per elettromeccanica nel-l'Istituto tecnico Don Bosco di Mandaluyong .Benedisse i laboratori S . E. Mons. Rufino J. San-tos, Arcivescovo di Manila, presenti gli Amba-sciatori d'Italia, Inghilterra, Spagna, Portogalloe numerose personalità e ammiratori dell'OperaSalesiana . S. E. il Presidente aveva in antece-denza fatto pervenire al Direttore dell'Istitutouna lettera di lode e ammirazione per l'Operasvolta dai Figli di Don Bosco . Al pranzo d'onorevolle avere al suo fianco il Direttore salesianoDon Quaranta e al brindisi elogiò con parole ve-ramente lusinghiere l'Opera dei nostri sacerdotie coadiutori salesiani, auspicando che le Scuoleprofessionali salesiane abbiano a moltiplicarsinella sua nazione .

tutto ilCatechismoin quadri

viventi

Nuovo vescovo salesiano

L'Osservatore Romano del 15 settembreportava la lieta notizia che il S. Padresi' è benignamente degnato di nominareVescovo di Santa Rosa de Copan, inHonduras, il

Rev.mo Don ETTORE ENRICO SANTOS

Direttore del collegio salesiano di Tegu-cigalpa .-S. E. Mons. Santos è nato a Ccotepequein Honduras il 25 settembre 1916Entrò nel collegio salesiano di Ayagualonel 1931, ove compì gli studi ginnasiali .Nel 1937 ricevette l'abito talare e feceil Noviziato.Fu ordinato sacerdote a San Salvador(El .alvador) il 1° novembre 1947 .Era Direttore dal 1951 .

HONG KONGIl dono che, come abbiamo pubblicato, fu umiliato al S . Padre durante l'udienza con-cessa al Capitolo Generale, a Castel Gandolfo il 14 agosto u . s ., è opera del CentroCatechistico Salesiano " Don Pietro Ricaldone " di Hong Kong . Don Coerezza vi lavorada più anni : egli ha curato il testo e ha ideato anche i quadri a colori che lo illustrano :scenari con figure che stanno in piedi quando si aprono le pagine sono la genialità del-l'opera. L'edizione completa di " Scene catechistiche " comprenderà 18 volumi. Al SantoPadre sono stati umiliati, chiusi in elegante cofano di legno pregiato, i dodici volumi giàpubblicati in lingua italiana e altri sei volumi come esemplari delle edizioni nelle diverselingue : cinese, spagnolo, francese, inglese, portoghese. L'iscrizione incisa nell'internodel cofano, in lingua cinese, dice : " Al Supremo Pastor delle Genti - al dolce Cristoin terra - qual pegno d'amore, venerazione - e fedeltà incondizionata - il Centro Cate-chistico Salesiano in Cina - filialmente offre " . Le edizioni sono stampate dalla Scuola graficasalesiana " Tang King Po " di Hong Kong .

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PERU

FRANCIAVI -Congresso Nazionale Ex allievi sale-

siani -- Nella Scuola di Orticultura di Pouillé,presso Angers, si è svolto il VI Congresso NazionaleEx allievi Don Bosco. Questo Congresso segnòil decennale di fondazione della Federazione Fran-cese Ex allievi Don Bosco e raccolse circa 300 con-gressisti venuti da ogni parte della Francia ed'oltremare . Il tema dei lavori era stato propostodal Rev.mo Rettor Maggiore : La famiglia di unex allievo è una casa salesiana in piccolo . Pren-dendo le mosse da questo principio e basandosisulle risposte ai questionari inviati in precedenzaagli ex allievi, fu possibile dividersi in carrefourse studiare l'adattamento del programma diDon Bosco alla famiglia dell'ex allievo . Il Con-gresso venne chiuso da S . E. Mons. Chapoulie,Vescovo di Angers, che parlò dell'importanzasempre più urgente dell'apostolato dei laici nellaChiesa .

e

LIMA. Ricorrendo, il28 luglio, l'anniversa-

rio dell'Indipendenza del Perù, ilnostro Collegio di Lima ricevettemolte congratulazioni per la presen-tazione magnifica e disciplinata deisuoi alunni nella tradizionale sfilatascolastica e premilitare .Lo stesso Presidente della Repub-blica dimostrò il suo compiacimentocongratulandosi con il DirettoreDon Giuseppe Safarik, per la disci-

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,; .IE~WAq~ P!IEParole del Ministro dell'Educazione -

Il Dott. José Baquerizo Maldonado, Ministro del-l'Educazione, nella sua recente visita allo Studen-tato Filosofico di Quito, ha detto tra l'altro :Grande è la mia ammirazione per questa beneme-

rita Istituzione che ha fatto suo uno dei più grandiproblemi del nostro Paese, quello dell'educazione dellagioventù di tutte le classi sociali . In verità mi sentomolto obbligato verso i Padri Salesiani, ai qualidebbo il meglio di quel che sono, dato che ho frequen-tato nelle loro scuole tutti i corsi primari e gran partedei secondari e, come pensionante, anche alcunianni di Università . Come Ministro dell'Educazioneho avuto l'occasione di conoscere le Missioni, il la-voro più elevato, più sacrificato e disinteressato apro della Patria . Vi prego di continuare ad aiutarcinella difficile missione della educazione della gio-ventù. Nello stesso tempo vi offro il mio incondizio-nato appoggio e la mia entusiastica cooperazione .

plina e lo spirito patrio dei nostrialunni e soprattutto per la magni-fica banda di ben 160 strumenti.Già da parecchi anni il nostro Col-legio si distingue fra tutte le scuolesia dello Stato che particolari, meri-tando le più alte benemerenze cheil Governo concede in dette circo-stanze . Per ben 6 volte di seguitomeritò « El Sol Radiante », che finoal 1954 era la distinzione più altae perciò la più ambita. Dal 1955 il

Governo creò un altro premio ecioè : «La medalla de Plata de Efi-ciencia Premilitar » .Anche questa da allora fu assegnataal nostro Collegio.nella foto : Gli alunni del CollegioSalesiano di Lima sfilano davantialle massime autorità, mentre labanda del Collegio suona la marciadell'Estado Mayor . Di fronte il mo-numento ai caduti . A destra il palazzodel Ministero del Lavoro .

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ITALIA

Il 16 agosto scorso, anniversariodella nascita di S . G . Bosco, fu so-lennemente benedetta e posta laprima pietra di una nuova Parrocchiain ALTAMURA, rione Montecalvario,intitolata a S. Giovanni Bosco . In-vitato dal Vescovo diocesano S . Ec-cellenza Mons . Salvatore Rotolo, sa-lesiano, compì il sacro rito S . E . l'Ar-civescovo di Potenza Mons . AugustoBertazzoni, ex allievo dell'Oratorio diTorino, vivente ancora S. GiovanniBosco . La « prima pietra » è costi-tuita da un piccolo blocco di marmobianco venato, proveniente dagli scavieseguiti sotto la Basilica Vaticana .

S. E. Mons. Giovanni Lucato, sale-siano, Vescovo di Isernia e Venafro(Campobasso), è stato insignito dalSommo Pontefice del titolo di « As-sistente al Soglio Pontificio ». L'altaonorificenza è un riconoscimento deimeriti dello zelante pastore in oc-casione del decennio di ministeropastorale nelle diocesi di Isernia eVenafro . Ne aveva preso possessoall'indomani della tragedia che avevadevastato orrendamente le dite sediepiscopali, quando le ferito moralie materiali non erano ancora ri-marginate. In questo laborioso de-cennio sono risorte dalle rovine lechiese e le istituzioni religiose, esalite ad un alto livello di attivitàle altre opere che fanno capo al-l'illuminata direzione del Vescovo .

Presso PEVERAGNO (Cuneo) ac-canto al secolare santuario della«Madonna dei Boschi», i Salesianihanno aperto col nuovo anno sco-lastico un Istituto. Nell'edificio an-nesso al Santuario i Salesiani giàtenevano una colonia estiva . Oraquesto edificio è stato ingrandito erinnovato nella sua struttura e at-trezzatura ed è pronto per acco-gliere ragazzi che desiderano av-viarsi allo stato ecclesiastico . l'evo-ragno, che è oggi alla ribalta perla scoperta di giacimenti di uraniofatta proprio nelle vicinanze dellaCasa salesiana, ebbe varie visite diS. Giovanni Bosco e diede parecchievocazioni alla Congregazione .

Alla presenza dei Vescovo Mons. Ma-cario, che procedette alla benedi-zione, e di numeroso autorità civili

e religiose, è stata inaugurata aGENZANO la nuova ala del con-plesso edilizio dell'istituto salesianoS . Giovanni Evangelista . Laa nuovamoderna opera, sorta con il con-tributo dei benefattori dell'Opera Sa-lesiana, potrà cosi soddisfare le ri-chieste di un maggior numero difamiglie che desiderano formare iloro figli alla scuola di Don Bosco .

L'S settembre le Figlie di Maria Au-siliatrice hanno aperto una nuovaScuola Materna presso la parrocchiasalesiana di CODIGORO (Ferrara) .La bella realizzazione è stata possi-bile per il benevolo interessamentodell'Ente Delta Padano presso ilcompetente Ministero, che approvòil progetto di costruzione sii terrenomesso ti disposizione dai Salesiani .La nuova scuola è intitolata a S . Do-menico Savio .

A SAN LORENZO AL MARE (Im-peria) è stata inaugurata la sededelle organizzazioni di Azione Cat-tolica e opere coordinate, che venneintitolata a Don Paolo Lingueglia,salesiano . Mons. Revelli illustrò lavita e le opere dell'illustre concitta-dino e presentò all'amministrazionecomunale la proposta di dedicareuna via a Don Lingueglia, il sale-siano che per la stia cultura e lastia bontà onorò in Italia il nomedel piccolo centro ligure .

A PAGLIETA (Chieti) nella rinno-vata chiesa parrocchiale riaperta alculto attira gli sguardi dei fedeli unabellissima tela di S. Giovanni Iloscotra i giovani, in una meravigliosacornice di marino, opera del pittoreprof . G. Crida, elio aggiunge splen-dore al tempio già tanto bello.

Un Oratorio intitolato a S . GiovanniBosco è stato inaugurato a LUZZI(Cosenza) . Il Rev .mo Parroco D. Set-timio Leone inviava al Rettor Mag-giore un fervido telegramma nelquale esprimeva « al Successore delgrande Educatore i sensi di profondadevozione del popolo luzzese, implo-rando preghiere sull'urna del Santo » .

Dal 7 settembre u. s. sulla cima del-I'Amariana (Alpi Carniche) donninauna grande o bella statua della Ver-gane. L'iniziativa dei Salesiani e Coo-peratori di TOLMEZZO, ricorda

il centenario delle Apparizioni diLourdes ed è uri invito alla preghieraper quanti salgono la montagna .Alla benedizione erano presenti iSindaci di Tolmezzo e di Amaro .Non facile fu l'impresa del trasportodella statuaa che, col piedestallo, rag-giunge l'altezza di in . 3,70.

Non meno ardita e laboriosa fu laerezione della statua della Vergine(che col piedestallo raggiunge im. 3,35) sul Tornone (m. 2576) inVai di Scalve (Bergamo) per operadegli Aspiranti salesiani di Chiari,che l'anno scorso avevano tracciatocinque chilometri di sentiero e quo-st'anno conipirono l'opera costruendosulla cima un grande e solido pie-destallo, che richiese il trasporto azaino di 17 quintali di sabbia, 3 dicemento, oltre l'acqua e l'altro ma-teriale.

Per la prima volta a COSTO DI AR-ROSCIA (Imperia) è stata celebratacon solennità la festa di Don Bosco .L'artistica statua del Santo, offertadai parrocchiani, venite portata daigiovani in trionfale processione perle vie del paese, fra l'entusiasmodella buona popolazione. Frutto notiultimo della radiosa giornata, l'or-ganizzazione del Centro CooperatoriSalesiani, col valido aiuto del Rev . Ar-ciprete o dello zelatore sig. EugenioRovere .

I ARGENTINA I

S. E. il Vescovo di FORMOSA mon-signor Pacifico Scozzina 0. F. M .ha benedetto solennenente la primapietra della chiesa parrocchiale, chesarà un degno tempio a Maria Au-siliatrice . A Formosa l'opera nostraprospera da dieci anni . Nel controdella città furono donati ai Salesiani20.000 metri quadrati di terreno . Sicominciò con un campo di sport euna tettoia . Più di 2000 ragazzi, findagli inizi, furono gli assidui fre-quentatori del poverissimo Oratorio .Dietro i ragazzi arrivarono gli adulti es'incominciarono le scuole serali direligione, acconpa,gnate da pubblichediscussioni sul comunismo, sugli er-rori dei protestanti e su temi di at-tualità sociale e familiare .

BRASILE

Con decreto del Presidente dellaRepubblica, è stata ufficialmente ri-conosciuta la Facoltà « Don Bosco »di Filosofia, Scienze e Lettere nel-l'istituto salesiano di S . .OAO DELREY, nei suoi corsi di filosofia .pedagogia, lettere neolatine e anglo-germaniehe.

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COLOMBIA I

Con decreto governativo è stata con-ferita la decorazione dell'Ordine di« Boyaeà, » col grado di Cavaliereai sacerdoti Roberto Pardo Marciae Michele Miiller e al coadiutore Da-maso Mediano, tutti e tre salesiani .Don Pardo Murcia, colombiano, sti-mato pedagogista, fu il secondo Pre-sidente della Confederazione Inter-americana di Educazione Cattolica(CIEC) ; Don Miiller è un apostolodella divozione a Maria Ausiliatrice,in onore della quale ha eretto duegrandiosi santuari a Mosquera e aCucuta; il coad. Damaso Mediano,dal 1904 lavora in molteplici atti-vità a beneficio dei fanciulli poverie orfani. Il nome di « papà Me-diano» con cui è conosciuto, èindice della stima e popolarità chelo circonda.

I EL SALVADOR 1In occasione delle Nozze di Dia-mante delle Opere salesiane nellaRepubblica, la città di SAN SAL-

VADOR VADOR ha intitolato a San GiovanniBosco una delle arterie principali,che unisce la città con il periferico« Centro Urbano Libertad ». La ce-rimonia fu presieduta dal Sindaco,il quale volle consegnare lo « Scudodella città » ai sacerdoti SalvatoreGamba e Giuseppe Dini e ai coadiu-tori Basilio Roca e Amedeo Suglia .ni,salesiani della prim'ora . Egli rivolsea nome della cittadinanza parole diringraziamento alla Comunità Sa-lesiana, « la cui magnifica opera,disse, esalta da sola il nome di SanGiovanni Bosco ».

EQUATORE

Il 17 maggio u . s . fu inauguratoufficialmente il nuovo comune SI-VIGLIA DON BOSCO, che sorge inpieno centro kivaro. Questo centrourbano è formato dalle famiglie cri-stiane provenienti dalla Missione .Conta circa seicento persone radu-nate in 70 case costruite secondoun piano regolatore, con vie, piazze,giardini e un magnifico aeroporto .Gli abitanti sono nella maggioranza

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TERRA DEL FUOCO (Cile) - Nel vasto terreno concesso dal Go-verno Cileno ai Salesiani nella Terra del Fuoco per una Coloniaagricola, il nostro Don Zavattaro da tre anni ha iniziato congl'indigeni dei lavori che hanno dato sorprendenti risultati . Hannoprosperato non soltanto il grano siberiano - risultato che haattirato l'attenzione e l'ammirazione del Presidente del Cile - maanche cavoli, patate, rape e altre verdure . I Salesiani sono riuscitia introdurre prodotti e sistemi di agricoltura finora creduti impos-sibili . Così si ripete la storia salesiana in quelle regioni : fu Mons .Fagnano che importò le prime pecore nella Terra del Fuoco, eadesso le pecore sono la ricchezza più grande della regione .

aedi« foto DON ZAVATTARO RACCOGLIE PATATE,MENTRE L'ISPETTORE DON BERTOLA FA LE PIÚ ALTE MERAVIGLIE

indigeni kivari. La popolazione hainoltre il servizio di luce elettrica,telefono, stazione radio, nonché bot-teghe, sartorie e laboratori diversi,tenuti dai Kivari stessi educati nellaMissione.

1 INGHILTERRA IL'Istituto Internazionale Teologico« Melchet Court» di ROMSEY hacommemorato l'anno centenario diLourdes con una Esposizione Marianainternazionale, che destò nel visitatoriil più vivo interesse sia per la va-rietà dei soggetti trattati, sia per lagenialità della scelta e disposizionedei medesimi. Accompagnò l'Espo-sizione un riuscito Congresso Ma-riano e l'inaugurazione di un'arti-stica grotta di Lourdes .

I ISRAELE IIl Dipartimento di Metereologia delloStato di Israele ha avuto parole dialto compiacimento per il salesianoDon Rodolfo Frey, il quale da tren-t'anni dirige il più antico osserva-torio metereologico del Paese. Taleosservatorio si trova nella Scuolaagricola salesiana di BEITGEM .A L .Il sacerdote era stato invitato aduna serata in suo onore, alla qualodovevano partecipare tutti i Diret-tori degli Osservatori Metereologicidei Paese ; ma egli chiese e ottennedal Governo che le spese di taleserata fossero devolute nell'acquistodi altri strumenti, in modo da ren-dere l'Osservatorio sempre più at-trezzato ed efficiente.

I STATI UNITI iQuest'anno le Figlie di Maria Ausi-liatrice commemorano con specialicelebrazioni nella Casa Ispettorialedi I'ATERSON N. .1 ., i cinquant'annidi lavoro negli Stati Uniti . Le primeSuore giunsero negli Stati Uniti il16 luglio del 19OS . Oggi le Figliodi M. A. negli Stati Uniti hanno24 fondazioni in sette Stati. Vi hannoistituti, scuole parrocchiali, orfauo-trolii, giardini d'infanzia, e insegnanocatechismo in molte scuole.

I TIIAILANDIA iGli Universitari Cattolici Thailandesihanno fatto il loro primo corso diEsercizi Spirituali. S. E. Mons . Car-retto li predicò, mise a loro disposi-zione il grande edificio della nuovasede del Vicariato, e seppe guada-gnarsi il cuore di tutti quei gio-vani familiarizzando con essi, ri-spondendo alle loro obiezioni e do-mande, creando così un ambientedi cordialità che contribuì non pocoal successo dell'iniziativa .

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FITtIL'Assam deriva il suo nome (A-sam, pronun-

ciato A-horn dagli Assamesi, significa Senza eguale)da una tribù Shan oriunda dalla Birmania. Nellaprima metà del secolo XIII, un principe di questatribù, deluso nella sua aspettativa di succedereal trono dello staterello di Pong (Alto Irawadi),seguito dai suoi partigiani, valicò i monti Patkoie si stabilì ai piedi delle montagne Naga nellaregione che più tardi costituì le due provincedi Sibsagar a Lakhimpur, i due distretti dellavallata del Brahmaputra che oggi fanno partedella diocesi di Dibrugarh .

Questa bellicosa e fiera tribù Shan s'impadronìdei piccolii regni in cui era allora divisa l'Assam,sconfiggendone i re e resistendo all'invasione dellapoderosa armata musulmana. La loro bravurameritò ai Shan il nome di A-sain e collo stessonome venne chiamata la regione caduta sotto illoro dominio .

A parte l'origine del nome di cui gli Assamesimenano vanto_, l'Assam è veramente una terraincomparabile sotto più di un aspetto .

Non v'ha, per esempio, altra regione al mondoche in una superficie così limitata e con una po-polazione così esigua, conti un numero così grandedi tribù e lingue . E questo tanto nella pianura,quanto (in proporzione superlativa) sulle collineche circondano la vallata separando l'Assam dalBhutan, Tibet, Cina e Birmania . Sono 160 lelingue e i dialetti (per dialetto s'intendono quellelingue elle mancano di unaletteratura) parlati dai novemilioni di assamesi .L'Assam è senza uguali

per gl'immani terremoti chetroppo spesso la scuotono .In meno di 60 anni se neverificarono due di tale vio-lenza da sconvolgere l'a-spetto di alcune regioni . Ilsentirsi cullati dal terremotoè qui un'esperienza moltocomune, a cui però difficil-mente ci si abitua .L'Assam è unica nelle

disastrose inondazioni cheogni anno affliggono or l'unaor l'altra delle zone dellavallata .L'Assam è incomparabile

come terra del tè . In questiultimi anni sono stati sco-perti, e già vengono sfrut-

LA TERRA DEL TÈtati, ricchissimi giacimenti di petrolio, ma itè continua ad essere la vera ricchezza .

La pianta del tè è indigena, ma i primi col-tivatori vennero dalla Cina nella prima metàdel secolo scorso . Il primo tè assamese com-parve sul mercato di Londra nel 1838 come unarara curiosità, venduto ad un prezzo favoloso .Questo successo ne incoraggiò l'industria e gliimmancabili speculatori .

In poco più di un secolo l'industria del tèdel cammino ne ha fatto. Le 800 libbre di tècomparse sul mercato di Londra nel 1838 sonooggi diventate 400 milioni, poco meno di 200 mi-lioni di kg .Una piantagione di tè presenta sempre una

veduta meravigliosa, ma specialmente durante imesi della raccolta della foglia . I cespugli, potatiall'altezza di circa un metro, con un diametro dim. 2, fitti e ben allineati, formano un immensotappeto verde nel quale avanza lentamente unpiccolo esercito di lavoratrici nei loro costumisgargianti e multicolori . La raccolta della foglia,che è di regola il lavoro delle donne, ha inizioversa la fine di marzo e continua fino a dicembre .Nei mesi caldi, quando la cresciuta della fogliaè maggiore, ogni cespuglio è passato una voltala settilllana . La foglia tenera viene spiccata dalledonne con un'agilità incredibile, raccolta in enormicesti, pesata - la raccolta è a cottimo - e por-

INDIA - A S S A M - Prima della raccolta del tè, viene collocatauna croce di bambù per indicare il livello a cui va spiccata la foglia .

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tata alla fabbrica. Quivi viene stesa all'ombra elasciata appassire per circa 20 ore. La foglia ap-passita è sottoposta ai torchi che la tritano spre-mendone il sugo ; è quindi lasciata fermentareper poche ore in apposite camere a bassa tem-peratura. Ora la foglia è pronta per i forni, neiquali mediante correnti di aria calda, viene li-berata da ogni residuo di umidità e ridotta cosìcome la troviamo in commercio . Per ultimo lafoglia è passata in setacci con reti di diversagrandezza e così si ottengono i diversi gradi ditè. Quattro libbre di. foglia verde rendono a, malapena una libbra di tè .

Nell'Assam vi sono 490 piantagioni con uncomplessivo di 150 mila ettari coltivati a tè .La popolazione dei giardini di tè è di circa duemilioni, dei quali però solo una terza parte èattualmente impiegata. I nativi dell'Assam, siadella pianura che delle colline, non poterono maiessere indotti a lavorare in queste piantagioni.

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® Raccoglitrice che porta una grossacesta di foglie fresche di tè .

® Sotto questa enorme tettoia la fogliadel tè viene stesa ad appassire supiani di rete metallica .

a Un via-vai di furgoni a tre pianiche trasportano le foglie di tè allafabbrica, caratterizza le strade chemenano ai giardini di tè .

1 lavoratori vengono, o per lo meno venivanoreclutati da diverse regioni dell'India fra le tribùaborigeni e animiste, quelle che millenni fa fug-girono davanti all'immigrazione Ariana e si riti-rarono sui monti o nel denso delle foreste, la-sciando all'invasore le fertili campagne della pia-nura. La popolazione di un giardino di tè è quindiassai cosmopolita, essendo costituita da gruppireclutati da 12-15 regioni diverse. Questi gruppiche parlano diverse lingue, stabilendosi nelle pian-tagioni, hanno gradatamente evoluto un dialettocomunemente chiamato : e La lingua dei giardinidi tèè i, un miscuglio di hindi assamese e ben-galese che può ancora variare da giardino agiardino a seconda della tribù preponderante inun dato giardino .Da 25 anni a questa parte è in vigore una

legge che permette il reclutamento nei giardiniper non più di tre anni, dopo di elio un lavora-tore ha diritto al rimpatrio pagato dalla com-pagnia nella quale ha lavorato, ne' può rimaneresenza rinnovare il contratto per altri tre anni .Buona parte facevano ritorno alle loro contrade,altri invece lasciando il giardino si stabilivanoin Assam, ove fino a pochi anni fa era assai faciletrovare terreno incolto. Altri ancora preferivanorimanere nelle stesse piantagioni, ove la vitaera facile e tranquilla. In molte piantagioni sivenne così formando una popolazione stabile, cheè cresciuta oggi al punto di non poter venir as-sorbita dall'industria, mentre i tempi in cui ilterreno era del primo occupante sono passati .

La regione che ha fornito e fornisce tuttora ilinaggi'or numero di lavoratori alle piantagionidi tè è il Chhota Nagpur, di cui fa parte la fio-rentissima Missione di Ranchi . Possiamo direche la fede cattolica, nella pianura dell'Assamsia stata portata dai neofiti del Chhota Nagpur,(ho la fame costringeva a lasciare casa e famiglia,senza la speranza, nei primi tempi, di potervifar ritorno .

Le prime cristianità della vallata del Brahma-putra erano appunto costituite dai neofiti emigratidalla Missione di Ranchi . Fra i pagani delle stesse

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razze (Munda, Uraon e Kharia) si venne svol-gendo il nostro lavoro tanto nei giardini, quantonei villaggi . La quasi totalità delle nostre cristia-nità nell'alto Brahmaputra è formata, ancor oggi,da gente oriunda dal Chliota Nagpur ; e più deìtre quinti dei nostri cristiani della pianura vi-vono tuttora nelle piantagioni di tè .

Fino a pochi anni addietro, i cristiani dei giar-dini, sia quelli venuti dalla Missione di Rauchi,come quelli formati qui, rimpatriavano quasi tutti,rimpiazzati da continue ondate di immigrantidella stessa regione. Per conseguenza il nostrolavoro in mezzo a questa gente buona e semplice,anche se redditizio di conversioni, presentava ladifficoltà di un gregge quasi del tutto nuovo ognicinque o sei anni .

Oggi, con la maggioranza stabile dei lavora-tori dei giardini, questa difficoltà è stata di moltoridotta ; ma rimangono purtroppo altre serie dif-ficoltà ad intralciare il nostro lavoro .

Nonostante che, in generale, il personale diret-tivo ci venga liberalmente incontro, la gente dellepiantagioni è molto legata, specie nei giorni fe-riali . Le visite del missionario sono per necessitàrapide e a lunga scadenza; così questi poverineofiti, che per l'ambiente in cui vivono hannoanche maggior bisogno delle cure del sacerdote edell'assistenza della religione, sono proprio quelliche ne possono godere di meno .Le domeniche sono naturalmente riservate a

quelle piantagioni che hanno una grande cristia-nità. Sono parecchi i giardini di tè con più di500 cristiani . I mercati poi, che sono indispensa-bili alla gente dei giardini, sono sempre tenutidi domenica .

Le lunghe ore che il missionario deve trascorrerenel confessionale, la Messa ad ora tarda, general-mente seguita da un gruppo di Battesimi, e tuttoquesto in piccole cappelle gremito, sotto un bassotetto di lamiere arroventate da un sole accanito,spossano il missionario, ma non ne stancano lospirito, poichè ogni sua visita è una Comunionegenerale. Quello che più lo rattrista è il pochis-simo contatto personale che può avere coi eri-

stiani dei giardini, l'impossibilità di dire unaparola speciale a chi ne ha bisogno, di incorag-giare e consolare i tanti casi pietosi .

Vi sono però delle occasioni, troppo rare inverità, nelle quali si cerca di supplire a questamancanza di un contatto più intimo fra Pastoree pecorelle. Questo sono i convegni che teniamoora in una ora nell'altra delle cristianità piùnumerose e centrali, con intervento dei cristianidi altre comunità . Questi convegni si possonounicamente tenere nei mesi asciutti, quando lagente è meno occupata nei lavori sia dei giar-dini di tè che dei campi, e le comunicazioni sonopiù agevoli. In queste occasioni due Suore dioce-sane si recano sul posto due settimane prima apreparare ed istruire per le prime Comunioni eper le Cresime . Il missionario ha, troppi impegniper poter dedicare, anche in queste occasioni,più di due giorni ad una sola comunità. Quandoil Vescovo arriva, trova la massa dei cristianiallineati lungo la strada ad attenderlo . Tutti s'in-ginocchiano per riceverne la benedizione, gli la-vano le mani, lo inghirlandano, quindi cantandoe danzando all'assordante ritmo dei tamburi, loaccompagnano alla chiesa, che in queste occasioniè sempre insufficiente: perciò le funzioni si ten-gono all'aperto o sotto un capannone allestitoper l'occasione .

Sullo spiazzo della cappella, i giovani dànnosfogo al loro entusiasmo con canti e danze, mentreil Vescovo, accompagnato dal missionario, s'in-trattiene con la gente convenuta dalle cristianitàpiù vicine . Non è raro il caso che incontri qualchemia vecchia conoscenza dei primi anni di mis-sione . I vispi ragazzi di allora sono ora padri difamiglia, felicissimi di essere ricop.osciuti e ricor-dati dopo tanti anni, e si dànno premura di an-dare in cerca dei loro piccoli e presentarineli :Delch babu, tor nana Bishop, « Guarda, bambino,tuo nonno, il Vescovo!» . Per quanto ci tengaad esser giovane, mi devo rassegnare all'etichetta :dopo tutto, questi piccoli, sono i figli dei mieipiccoli di 30 anni fa. Il missionario intanto sel'è svignata lasciando il Vescovo da solo ed è

corso ad accertarsi che tutto sia inordine. Ad un suo cenno tacciono itamburi, cessano i canti e le danze,e tutta quella turba va ad inginoc-chiarsi devotamente, e pazientementeattende il suo turno perla confessione,talvolta per ore ed ore, recitando ilRosario. Le confessioni continuanofino ad ora tarda . Il sovraintendentedella piantagione che ha voluto persè il piacere di ospitare il Vescovoed il Padre, attende anch'egli conpazienza che compiamo il nostro apo-stolato . Le confessioni vengono ri-prese al mattino di buon'ora . L'orariodel missionario è a fisarmonica: laMessa incomincia quando l'ultimosi è confessato . Talvolta è possibileprovvedere un altoparlante, tal'altrafunzionano altoparlanti di altro ge-

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nere : un coro di infanti e lattanti che lodanoDio a modo loro . Il missionario, nei suoi giri,non può combinare una Messa per le mamme;quindi non gli resta che ricordare il «Lasciateche ì piccoli vengano a me,> di Gesù ed armarsidi pazienza e di buoni polmoni .

L'ultimo numero della festa è un omaggio alVescovo preparato dai vari gruppi che partecipanoal convegno . I nostri cristiani non mancano maidi invitare il sovraintendente del giardino e lasua signora e tener pronto qualche dono ancheper loro . Questo serve a creare un'atmosfera dicordialità nelle relazioni fra lavoratori e perso-nale direttivo . La gente si accoccola per terradi fronte ai festeggiati . Componimenti, canti,danze, abluzioni, ghirlande, e per ultimo la pre-sentazione di doni da parte delle varie comunitàivi rappresentate . Quindi tutti passano al baciodell'anello, e nel prendere la mano del Vescovotutti, grandi e piccoli, anche i bimbi che le mammeportano al collo, vi lasciano cadere una moneta,nonostante che ogni gruppo abbia già fattoomaggio di una busta preparata in anticipo .Quando mi alzo a parlare, trovo sempre moltodifficile ringraziare quei miei poveri figliuoli chevivono di stenti e sanno essere così generosi,mentre è tanto poco quello che siamo in gradodi fare per loro . Penso a quanto potrebbero darespiritualmente se, invece di una fugace visita trevolte all'anno, godessero della presenza continuadel sacerdote e delle suore che si curino dei loropiccoli, di una scuola, di un minimo di vita par-rocchiale, di un minimo di quei vantaggi di cuigodono i fedeli di un paese cattolico .

Il nostro gregge nella sola vallata del Brahma-putra è di circa 33 mila anime . I nostri collegi pos-sono a mala pena dare ricetto a 800 bimbi e bimbe .Il nostro più vivo rammarico èdi non poter educare un maggiornumero di ragazzi nelle nostrescuole, allontanandoli da un anr-biente tanto sfavorevole e peri-coloso negli anni dell'adole-scenza. Le scuole del centrodella Missione sono già unenorme aggravio sulle poverenostre risorse ; ma il bisogno didare ai giovani neofiti una for-mazione cristiana e prepararli adifendere la loro fede semprepiù insidiata, è altrettanto im-pellente qui, ove a questo pe-ricolo si può far fronte solomediante case di educazioneproporzionato al numero deicristiani .La buona volontà non ci

manca; le braccia e i mezzi liattendiamo dalla Divina Prov-videnza .

>D ORESTE MARENGOVescovo salesiano di Dibrugarh

(India)

ve 32

I1 Cristianesimo batte alle porte della Corea .Dove c'è urgenza di lavoro apostolico, non

- possono mancare i Salesiani ; tanto più cheil sistema educativo di Don. Bosco conquista inmaniera tutta particolare quei generosi e simpaticicoreani, figli del «r Paese del mattino » .

Riporto alcuni frammenti di una lettera diDon Martelli :u Qui in Corea bastano uno o due preti per

fare il lavoro che in Giappone esigerebbe almenocinque preti. Dai Coreani si può ottenere tutto .Anzi furono proprio i pagani laici a impiantareil Cristianesimo in questa nobilissima nazione, ele cose anche adesso son poco cambiate . In varivillaggi di Cholla Namdo ci son già più di 500 ca-tecumeni, pur non essendovi nè un sacerdotenè un catechista; i pagani si organizzano da sè,perchè vogliono abbracciare il cattolicesimo . Ilsacerdote che abita a 20 chilometri di distanzanon può visitare quei catecumeni neppure unavolta al mese, perchè ha, oltre a tutto, più dicinque altre residenze con numerosi cristiani daaccudire .

» Nella nostra scuola abbiamo 150 ragazzi cat-tolici e 15 maestri convertiti . Gli aspiranti alsacerdozio assommano a quasi 40 . . .

» La scuola salesiana si fa strada. Abbiamo giàvinto due coppe nel gioco della pallacanestro,e una coppa con la bandiera Yushoki nel giocodel calcio . I nostri della pallacanestro andranno

Quattro dei cinque Vescovi salesiani in India . Da sinistra : Mons . Stefano Ferrando,Mons. Luigi Mathias, Mons . Luigi La Ravoire Morrow, Mons . Oreste Marengo .

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ckiede IUtL~presto a Chonjn per le gare finali di campionatodelle quattro province del Sud Corea . Credo checi copriremo di gloria anche nelle corse . . . » .

Seguono altre notizie, e poi, all'improvviso,un manipolo di nuove consolanti comunicazioni :

« Il giorno della festa dell'Ausiliatrice avemmocon noi il Vescovo americano mons . Aroldo Henry,per tutta la giornata. Amministrò la Cresima aquaranta nostri alunni interni. Alle dieci delmattino ci fu spettacolo con l'operetta lirico-musicale Marco il Pescatore di Mons. Cimatti,ripetuta nel pomeriggio per i parenti dei nostriallievi, per le ragazze delle suore e per i Coope-ratori. Monsignore volle assistere nuovamente al-l'operetta anche nel pomeriggio . Scrosciarono gliapplausi, tanto che ci lusinghiamo di presentarciin città per le gare teatrali delle Chugakko .» I Cooperatori hanno deciso di far sorgere

una grotta di Lourdes nella nostra scuola . Ilgiorno 25 maggio ci siamo recati in pellegrinaggioalla cappelletta delle Suore a recitare il Rosario,le Litanie e per la Benedizione Eucaristica, comeè nel desiderio del Rettor Maggiore in questoanno mariano » .

Don Martelli chiude la lettera con un'ultimanotizia lieta :

« I nostri ragazzi, educati secondo lo stile diS. Giovanni Bosco, riscuotono le simpatie dellacittadinanza per la loro allegria e il loro com-portamento, durante le sfilate, nel corso dellegare e nella vita usuale di ogni giorno. Anchealtri educatori sono meravigliati della differenzache intercorre fra i nostristudenti e quelli statali .Penso che si possa faremolto bene ancora . La nostrascuola cattolica si va semprepiù imponendo nella stimae nel rispetto di tutti . . . c .

Da questi pochi frammentiè facile indovinare il fervoredi vita cristiana nella tor-mentata Corea . Abbiamo duecase in Corea, a Kwangjùe nella capitale Seul. DalGiappone ci si arriva permare in sei ore .Tutti quelli che hanno

fatto una capatina in Coreasono unanimi nel riconoscereche è questa l'ora dellaCorea. « Basta che ci siano

(','è una estrema scarsezza disacerdoti, mentre le conversionisi moltiplicano rapidamente .I pagani, da soli, si orJaniz-zano per istruirsi nella reli-gione cattolica e diventare ca-tccunieni. Come restare indif-ferenti di fronte alle continuerichieste di opere missionarie?

sacerdoti - dicono tutti - e le conversionivengono a volontà» .

Il paese è poverissimo. Le industrie impiantatedai Giapponesi sono rimaste nella Corea del Nord .Ma c'è di buono che, a differenza del Giappone,non ci sono terremoti .

Per capire anche la nostra situazione economicaoccòrre considerare che la terra coreana è povera ;il rimboschimento, la difesa contro l'erosione delsuolo fertile, i lavori di irrigazione potranno farlafruttare di più . Il governo intende migliorare illivello di vita della classe rurale che rappresentail 70% della popolazione .Presidente della Corea del Sud è Syngman

Rhee, patriota avanti tutto, vecchio lottatore cheha condotto la Corea all'indipendenza . Il suonome ha un prestigio eccezionale nel popolo ;Emerson non avrebbe esitato a classificarlo tragli « uomini rappresentativi» . Il vice Presidentedella Repubblica, Tehang Myun, è cattolico edesidera che si fondino in Corea delle scuoleprofessionali modello. Invitando il Card . Fringsdi Colonia a visitare la sua terra, fra l'altro,gli diceva: «C'è un bisogno estremo di scuoleprofessionali. Sono disposto ad aiut!<rvi in tutto» .La Corea, infatti, ha varato un ambiziosissimo

S . E . Mons . Harold Henry, Vicario Apostolico di Kwangju, il munifico Vescovo cheha voluto i Salesiani in Corea, visita l'Opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice .

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piano di sviluppo industriale . Mons. Henry, cheha voluto i Salesiani in Corea, ci sprona semprea estendere la nostra opera. Ma non abbiamo per-sonale a sufficienza .

Non posso fare a meno di ringraziare daqueste colonne il generosissimo Vescovo che,dopo l'invito di metter piede in Corea, passòsubito al concreto dicendoci, con arguzia tuttaamericana :- Quanto ci vuole per cominciare?- Duecentomila dollari, Monsignore - gli ri-

spose Don Tassinari .Monsignore mise mano al portafoglio e offrì

subito 100 .000 dollari .

Diamo ora uno sguardo alla nostra operadi Seul .

La capitale della Corea del Sud è un formicaioumano: due milioni di abitanti, alloggiati comepossono. Un quarto della città fu distrutto daibombardamenti; l'incendio divorò il Palazzo delGoverno. I muri anneriti dal fuoco rimasero inpiedi, ma tutti i vetri andarono in frantumi . Alcontrario, i due grandi alberghi, il Bando e ilChosen, non furono mai danneggiati .La massima parte della popolazione vive po-

veramente. Le bellezze di Seul sono la famosapagoda a tredici piani, il palazzo Chang Kyungcostruito nel XVI secolo dai sovrani della di-nastia Yi e il Giardino Segreto con i suoi chioschisepolti nella verzura, che si specchiano su acquestagnanti .

In alcuni quartieri risparmiati, le case coreanedi vecchio stile, dai tetti ricurvi di un bel colorecenerognolo, dànno un'idea di ciò che potevaessere Seni nei tempi felici . Oggi la Corea èdivisa in due pezzi, come la Germania e l'In-docina, spaccata cioè in due Stati impermeabili

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l'uno all'altro . Nessuna linea telefonica con-giunge Seul con Pyong-Yang. Da quattro acinque milioni di Nord-Coreani fuggirono il giogocomunista, portando la popolazione del Suddai 16 o 17 milioni di una volta ai 21 milioniattuali .

Gli abitanti di Seul sono affabili e generosi .Una cosa strana è udire alle ore 23,30 il gemitoprolungato delle sirene sulla capitale . La Coreadel Sud ha firmato l'armistizio con la Corea delNord, ma lo stato di allarme sussiste ancora egli abitanti di Seul non dimenticano che il pa-rallelo fatale - il 38° - che li separa dai lorofratelli di razza è lontano solo quaranta chilo-metri. Le pattuglie di soldati che, notte egiorno, perlustrano la città sono appunto li perricordarlo .A Seul noi abbiamo una parrocchia . La dio-

cesi è affidata al clero indigeno; la nostra par-rocchia conta 3000 cristiani; le Figlie di MariaAusiliatrice c'eran già fin dall'anno scorso e questavolta ci avevano preceduto . Il Vescovo mon-signor Paolo Ro insiste perchè noi si abbia adaccettare altri impegni . Ma non possiamo dirglidi sì perchè non abbiamo personale .Anche in Corea il lamento di Gesù è quanto

mai straziante: « La messe è molta, ma gli operaison pochi». Vorrei aggiungere : non pochi, mapochissimi. Basta fare un solo raffronto : mentrein Giappone i sacerdoti esteri sono circa 900, inCorea (dove il Cristianesimo è infinitamente piùpromettente, perchè manca lo shintoismo, reli-gione di stato, e il buddismo non ha nessunvalore) i sacerdoti esteri non sono nemmenoun centinaio .

Ecco perchè chiedo il dono di una preghieraper la nostra Corea : «Pregate il Padrone dellamesse perchè mandi operai alla sua vigna» .

Sac . GIOVANNI DALKMANN

ispettore salesiano -

COREA - Un'ala della Scuola salesiana di Kwangiu, che la cittadinanza circonda di tanta simpatia .

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Visibile protezionedell'Ausiliatrice su di un missionario

Ringrazio pubblicamente la Vergine Ausi-liatrice per alcune segnalatissime grazie .

Ero sballottato su di un carro trascinato fa-talmente alla rovina da un mulo inferocito, checorreva sull'orlo di un precipizio. Gli astantinon poterono che pregare ad alta voce la Madonna.Con meraviglia di tutti fui salvo, e con me ilveicolo e quanto portava.Alla Scuola agricola salesiana di Cremisan

(Giordania) erano stati rubati venti capi di be-stiame. Pregammo la Madonna che ci aiutassea ricuperare quello che per noi era un capitale .Ed ecco che sorge in modo del tutto insperatola possibilità di ricuperare gli animali rubati,anche se tra molti pericoli personali in zona diconfine arabo-israeliano .

Ancora in zona di confine contesissimo, insiemecon altri 4o raccoglitori di ulive fui fatto ber-saglio di mitraglie che facevano piovere le fogliedagli ulivi su cui ci trovavamo, ma tutti ri-manemmo incolumi .

In tempo d'armistizio, sullo stesso confine,perchè non creduto, fui preso, bendato e messoal muro come spia ebrea. Vistomi perduto, miaffidai a Maria Ausiliatrice ; ed ecco venir inmente ad uno dei persecutori di frugarmi nelletasche. Trovata la corona del rosario, fu ri-mandata l'esecuzione, ed io, nuovamente in-terrogato, fui creduto .

Pubblicamente ringrazio la bontà dell'Ausilia-trice e volentieri ritorno sul campo del miolavoro, sicuro di essere ancora protetto in av-venire .

Torino - ValdoccoVITTORIO URBANI missionario

salesiano a Cremisan (Giordania)

Guarita da tumore maligno

In seguito a vari disturbi, da diagnosi cli-niche risultai affetta da un carcinoma (tumoremaligno) al ventre . Fiduciosa invocai la VergineAusiliatrice e S . Giovanni Bosco per potersuperare l'operazione, ritenuta unica via possi-bile. Faccio rilevare che ho 62 anni, con dia-bete e pressione arteriosa molto alta .

Fui operata il giorno 24 del mese, partico-larmente dedicato a Maria SS . Ausiliatrice ;affrontai l'intervento con la certezza che la ce-leste Madre non mi avrebbe abbandonata epromisi di far pubblica la grazia e inviare

un'offerta . L'intervento riuscì senza la minimacomplicazione, anzi con stupore dei dottori.Sulla ferita, per superare i pericoli del diabete,misi l'immagine di S . Giovanni Bosco .

E trascorso quasi un anno e continuo a starebene .

Roma, Via del Velodromo, 5ANGELA RICCI BULTRINI

Il chirurgo fa, con successo,

un estremo tentativo

Un violento attacco di colicistite calcolare per-forata con stenosi delle vie biliari aveva resonecessario il mio ricovero in clinica e urgentel'intervento chirurgico. Questo però si prospet-tava pericolosissimo per le mie condizioni oltre-modo gravi . Intorno a me si pregava contro ogniumana speranza, anche perchè era imminente ilritorno, dopo 3o anni di assenza, dell'unica so-rella missionaria e si voleva dare ad entrambela gioia di riabbracciarci . Il chirurgo, abilissimo,fece un estremo tentativo . Io promisi nel miocuore che avrei devoluto a favore delle Missioniquanto mi sarebbe stato possibile ; ed ecco cheMaria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco volleroesaudirci e procurarci. il conforto di ringraziarlitutti uniti e in salute .

LUCIA CONTE ROBBIANO

I dottoridisperavano fortemente di salvarlo

Con profonda riconoscenza ringrazio MariaAusiliatrice che in momenti difficili e quasidisperati, da me ardentemente invocata, mi haesaudita .

Una mia sorella era precipitata da una scalariportando la frattura della base cranica concongestione cerebrale e altre gravissime fe-rite, tanto che i dottori disperavano forte-mente di salvarla . Per cinque giorni non cessaidi pregare con tutta la forza della mia ardentis-sima fede nell'intercessione di Maria Ausilia-trice, di Don Bosco e dei Santi Salesiani, deiquali posi le reliquie sotto il cuscino dell'in-ferma. E fui esaudita. La sorella si è rimessacompletamente e oggi sta forse meglio . di prima .In ringraziamento ho inviato un'offerta ed orane invio un'altra anche per rinnovare il miograzie per altri favori ricevuti .

Capo d'Orlando (Messina)Cooperatrice NINA SCHEPIS

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Salvi tra i rottami della moto

Il mio piccolo Giovanni di anni 7 passeggiavain bicicletta accanto a papà, quando d'improv-viso un motorista che attraversava la strada loinvestì in pieno trascinandolo a tre metri didistanza. L'investitore e il mio bambino resta-vano salvi tra i rottami della moto, con gran-dissima meraviglia dei presenti, che avevanoprevisto un disastro mortale .

La grazia va attribuita a Don Bosco, a cuipoco prima l'avevo raccomandato, dopo un mi-sterioso e pauroso presentimento che mi avevafatto esclamare: « Don Bosco, proteggimi Gio-vanni ».

Il piccolo conosce già bene la storia della gio-vinezza di San Giovanni Bosco e gli è divotocome i suoi genitori . E oggi con una offerta,frutto dei suoi risparmi, inizia la sua «coopera-zione salesiana » .

Milano, via Tanaro, 16

SAVINA CASSANO

Rita Ricoveri (Mestre-Venezia), esau-dita nella festa della Madonna delRosario, invia una prima offerta peruna Borsa Missionaria.Luisa Bonvicini (Gombola di Modena)ha ottenuto da M. A. la guarigionedella figlia da grave attacco di asmabronchiale.Luigi e Vilma Canali (Valmadrera-Como) rendono grazie a M. A . peri continui favori ottenuti e si racco-mandano ancora per l'avvenire .Clelia Coppo (Grazzano Badoglio-Asti) invia offerta come attestazionedi riconoscenza per la guarigione delfratello da infarto cardiaco .Anna Marongiu Delitala (Cagliari)offre il suo dono a M. A . per esserestata benedetta nel suo matrimoniocon la nascita di un figlio .

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Posso garantire che la signora Cassano Savinaè degna di fede ed il racconto scritto è veritiero .

Sac. MAGNI Don ANGELO

Era caduta dall'altezza di sette metri

Maria Ausiliatrice e Don Bosco hanno salvatola mia bambina prima da un grave avvelena-mento e, ultimamente, da morte in una cadutadall'altezza di circa sette metri sul cemento . Por-tata all'ospedale, le sue condizioni diventavanosempre più gravi, ma le mie preghiere, anzichèdiminuire, crescevano d'intensità ; feci anche lapromessa di una borsa per un seminarista po-vero. Dopo otto giorni, rinnovandosi la radio-grafia, i medici hanno detto : « È proprio unmiracolo». In tutto il paese si parla della graziae mi ripetono : la vostra fede ve l'ha salvata. Ma

CIttr, 4ueui ~LL(9~l(9~~~~hGiuseppina Galvano (Giaveno-Torino)ottenne da M . A . e S . G . P . la conti-nuazione dell'impiego per suo figlioche stava per essere licenziato .Ada Chevrier (Livorno), Zelatrice dellaPia Unione, sottoposta ad atto opera-torio, invocando M. A. superò felice-mente ogni pericolo .Maria Garione (Casabianca-Torino)rende grazie a M . A . per la guari-gione della piccola Marisa da lussa-zione congenita .Maria Centioni (Corridonia-Macerata)con una novena a S . G . B . ottenne laguarigione chiesta .Emilia Murtinu (Villaspeciosa-Cagliari)invia offerta per la guarigione dellamamma da tubercolosi .Maria Chillè (Messina-Bisconte) rac-comandata a M . A. e S. G. B. la

io sono convinta che è stata la bontà c i MariaAusiliatrice e di S . Giovanni Bosco a salvarla:per questo vorrei ringraziarli pubblicamente .Caprino (Verona)

BETTINA CRISTINI

Guarisce da tumore senza operazione

Il babbo da circa un mese era gravementeammalato. La malattia, per cui egli deperivagiornalmente, era ignota a dottori, e professoriche lo avevano accuratamente visitato . Final-mente un professore dell'ospedale di Asti gliriscontrava un tumore e dichiarava di lasciarloin balìa della sua sorte, poichè non c'era nes-suna speranza di salvarlo con un'operazione.'Al-lora mi rivolsi a Maria Ausiliatrice, pellegrinaial suo Santuario e, avuta un'immagine di Don Bo-sco e una di Maria Ausiliatrice, le posi sotto ilcuscino del babbo . Nei giorni che seguirono hofatto la novena e, dopo quindici giorni, il babbo eraguarito con grande sorpresa di dottori e professori .

S . Damiano d'Asti

VINCENZO SACCO

ottenute per l'intercessione di Maria Au--.aio.. _ e di S. Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, di S . Domenico Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno ar he inviato offertecd elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :

Acuto Nando e Maria - Antonini Alessandrina - ArnaldiAugusto e Maria - Balla Bordone Teresa - Ballardo Luciadi S . Roberto - Basile Maria - Battaglino Carolina - Be-nenato Maria Argentina - Bernini Gina - Bertola Irene -Berutti Maria - Bollo Angiolina - Borelli Dino - BorelloGiovanna - Botta Carlo - Bovi Renzo - Cagliero Famiglia -Caote P . Gaetano - Capellino Maria - Carrera Caterina elilla B . - Cerooni Maria - Colombo Pietro - Cuminatto Mat-teo - Damassino Vittorio - De Maria Teresa - Del Sette Fe-derico - Del Tetto Caterina - Ferrero Giulia - GiailevraAttilio - Gilardi Antonietta - Giordano Romilda - GonellaMaria - Grea Olga - lannelli Lio e Anna - Laperuto Con-cettina - Lometti Maria - Lusso Alibe - Marchiano Giulia -Mariano Matteo - Martini Giuseppe - Martuignone Amelia

Minchiante Coniugi - Morosso Caterina - Nas NarettoGiovanni - Olivero Margherita - Piazzo Albina - PittinoUrli Rina - Rassello Angelina - Robbioni Giuseppina - Sa-bino Elena - Savio Famiglia - Savoca Giuseppa - SelogniOnorino e Tommasina - Tediello Angelica - Vico Maria -Voghera Maria .- Zanna Ada - Zanetti Famiglia .

mamma in pericolo di perdere unocchio, la riebbe sana .L . R . (Torino) avendo bisogno urgentedi lavorare, promise a S . G. B . ilprimo stipendio e fu esaudita .Luigia Molinari (Milano) affetta daulcera a una gamba, guarì rapidamenteinvocando S. G . Bosco .Ercole Armando (Pescara) con offertarende grazie a S . G . B . per il fratelloriassunto al lavoro in condizioni difficili.Giacomina Bertoglio (Savigliano-Cu-neo) è - riconoscente per la guarigionedel fratello da febbre con complicazioniche l'avevano ridotto in fin di vita .Anita Fabi Gorlato (Forll) invia of-ferta per le Missioni per segnalatagrazia ottenuta da M . A. e S. G . B .raccomandandosi ancora alla loro pro-tezione .Ernestina Ratto in Lucetti (NizzaMonf.-Asti) ringrazia M . A . e S . G . B .per la guarigione del marito da ma-lattia preoccupante .

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Guarita da peritonite diffusaUna nostra bambina di sei anni fu colta da

gravissimo malore . Chiamato il medico, ordinòdi trasportarla d'urgenza all'ospedale . Quivigiunta a tarda sera, i medici constatarono che sitrattava di peritonite diffusa . I bravi medici ten-tarono l'operazione, ma il male era tanto pro-gredito che disperavano di salvarla . Ci rivolgemmoallora a S . Domenico Savio e l'operazione riuscìbene . Il giorno seguente però fu presa da una crisiche non lasciava nulla a sperare . Supplicammonuovamente S . Domenico Savio e subito si notòun miglioramento che continuò fino a guarigionecompiuta . Tutti quelli che l'hanno vista diconoche è stato un vero miracolo .

Riconoscenti a S . Domenico Savio, inviamouna piccola offerta .Valtournanche (Aosta]

AGOSTINO ed ELENA MOQUIGNAZ

Miracoli della Grazia nei cuoriSono un ragazzo di V elem. del Collegio Sa-

lesiano di Udine . Al mio paese ero la dispera-zione di tutti e in famiglia il castigo di Dio.Messo per forza in collegio, dopo un mese tentaidi scappare. Trattato con le buone maniere, miammarisii un poco . Incominciai ad amare i mieisuperiori e a mettere in pratica i loro insegna-menti. Dopo un buon bagno spirituale nel triduod'inizio d'anno, mi sforzai di divenire più buonoe più studioso. Non solo sentivo il bisogno diessere buono io, ma anche di far buoni gli altri .Incominciai dai miei genitori che, a motivo delmodo con cui mi avevano trattato, non amavo .Ero poi convinto di non poterli amare fino ache essi non mi avessero fatto la promessa cheogni domenica sarebbero andati a Messa e avreb-bero adempiuto gli altri obblighi del buon cri-stiano, come avevo cominciato a far io, entratoin collegio . Dopo di essermi consigliato, iniziaiuna novena a San Domenico Savio, che io hopreso a modello, promettendogli di continuarelo sforzo per divenire sempre più buono e dipubblicare la grazia . E la grazia venne più grandedi quella che io avevo sperato . Sia il papà, chesi trova in Italia, come la mamma cine si trova

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S.

S}\iOin Svizzera, mi risposero promettendomi chesarebbero andati tutte le domeniche a Messa,avrebbero fatta la Confessione e la Comunione•

che non avrebbero più frequentato quei luoghi• quelle compagnie che li tenevano lontani dallaChiesa. Da allora sentii il bisogno di amarliperchè convinto che anche loro mi avrebberoamato del vero amore cristiano .

Desidero, se è possibile, che del mio nome ecognome vengano pubblicate solo le iniziali . Noninvio soldi perchè non ne ho . La lettera me l'hacorretta il mio signor Maestro .Udine, Istituto Salesiano G . Bearsi

M. D ., allievo di Va elementare

Bambino liberato da due gravi malattieIl mio bambino Umberto di ¢ anni, ultimo di

cinque fratellini, si ammalò di mastoidite acuta,a cui sopraggiunse la meningite purulenta .

Passai giorni di angoscia, sorretta però dallafiducia che avevo riposta in Maria Ausiliatrice• nel caro santino Domenico Savio . Lo pregaitanto con tutta la mia famiglia ; feci pregare leSuore di Casa Famiglia, presso cui il mio bam-bino va all'asilo . La rev . Direttrice mi mandòla reliquia di S . Domenico Savio, che applicaial guanciale del bambino, che subito incominciòa migliorare sensibilmente fino a giungere a gua-rigione completa .Varese

MARIA MARCHETTI

Francesco Delpouve ( Etaples-P . d e C .-Francia) ottenne pro-digiosa guarigione al suo Domenico già in punto di morte,applicandogli la reliquia di S . D . Savio.Rita Martinoli in Ghirimoldi (Ponte Tresa-Varese) raccoman-da i suoi bambini alla già sperimentata protezione di S . D . S .Rosario Crimi (Linguaglossa-Catania) attribuisce a S . D . S .la sua guarigione senza operazione .Rosina Vola (Torino) con l'abitino di S . D. S . al collo epreghiere ottenne un felice evento in condizioni credutenaturalmente impossibili .Prof. I . Giacone (Pesaro) ringrazia con la famiglia S . D . S.per la continua protezione e la recente liberazione da di-sturbi di salute .L . B . B . (Torino) è riconoscente a S . D. S . per un favoreottenuto e implora altre grazie per la famiglia .Gabriela Sale ved . Leoni (Lula-Nuoro) raccomanda a S . D . S.tre nipotini di cui due già graziati in caso di infermità .

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Von fRIGIELE Villi

Fanciulla che torna da morte a vitaLa piccola Edith Mathieu di undici anni era moribonda nellaclinica delle Suore della Carità di Gand . Invitato a farle visita,la Suora mi condusse nella camera della fanciulla e la trovai in comada parecchi giorni. La suora mi disse che il caso era disperato eche il cappellano della clinica le aveva amministrato, la notte pre-cedente, i sacramenti della Cresima e dell'Estrema Unzione perchènon avrebbe potuto sopravvivere a lungo . Le diedi la benedizionedi Maria Ausiliatrice e inviai ai parenti una reliquia del Venera-bile Don Rua, invitandoli ad avere una grande fede nella sua in-tercessione . Si pregò da molti e molto : con Don Rua si volle anchepregare Madre Clelia Genghini delle Figlie di Maria Ausiliatrice,morta in concetto di santità . La bambina restò senza dare segnidi vita ancora lungo tempo . I medici invitarono i parenti a riti-rarla, non vedendo più alcuna possibilità di intervento . Ma comefare se si doveva nutrire artificialmente ? Noi continuammo lenostre preghiere chiedendo a Don Rua e a Madre Clelia di ve-nirci assolutamente in aiuto . E fummo esauditi in una forma cheha del prodigioso . La bambina oggi parla, cammina, si nutre dasola. T medici, la settimana scorsa, quando la rividero, non vollerocredere ai loro occhi . In fede .Liegi (Belgio)

Sac. EMILIO JACQMIN

Si era detto inutile tentare una curaMia nipotina Vidoni Lucia di Gabriele venne colpita da en-

cefalite spastica per cui si dovette ricoverarla d'urgenza all'ospe-dale di Udine. La piccina, di 14 mesi, fu subito giudicata gravee si consigliò di portarla a casa, essendo inutile tentare una cura .Ma quello che non poterono fare i medici lo fecero il Ven . DonRua e Don Filippo Rinaldi, a cui avevo raccomandato la piccola,insieme con i suoi genitori. Iniziata una novena con promessa dipubblicare la grazia sul Bollettino, abbiamo subito riscontratoun miglioramento che si andò sempre più accentuando . Ora lapiccola può già camminare e confidiamo che possa riacquistarecompleto l'uso della gamba destra . Ringraziamo i nostri Protettorie inviamo modesta offerta .Tolmezzo (Udine)

ANGELINA CUCCHIARO

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Michele Grande (Torino) subìuna grave operazione per ulceraallo stomaco . Dopo l'operazioneebbe vomito e singhiozzo tale dacompromettere seriamente la guari-gione . Invocata l'intercessione delVenerabile Don Rua, potè supe-rare la crisi e restituirsi completa-mente guarito alla famiglia .GaetanoMornone(S . GiuseppeVe-suviano-Napoli) rende grazie a DonRua per tre segnalate grazie ottenuteda tre membri della sua famiglia .

Francesca Scatolini (Torino) pro-fessa la sua riconoscenza al vene-rabile Don Rua per varie grazie e inparticolare per essere stata liberatada grave malattia di fegato in se-guito ad una novena in suo onore .Carmelita Benassi (Roma) siraccomandò a Don Rua in unaparticolare circostanza e fu pron-tamente esaudita .Maria Lasagno (Torino) inviaofferta in onore di Don Rua peresprimere la sua viva riconoscenzaper grazie ricevute . L pure grataal servo di Dio Don Rinaldi .Eleonora Barca (Nola-Napoli) sof-friva spesso di dolori al petto .Data l'età avanzata, ne era forte-mente preoccupata. Perciò si racco-mandò a Don Rua e fu subito li-berata da tale disturbo .M. G. Villanis ringrazia Don Ruaper la guarigione del fratello .Sac. Dionigi Brambilla (Ortona-Chieti) soffrendo di un grave di-sturbo del quale non era in con-dizione di curarsi, si raccomandò aDon Rua e ottenne la grazia dellaguarigione.

H o visto un miracolo - diceva un Cooperatore di Nizza Marittima nel febbraiodel 1890, a proposito della visita fatta da Don Rua a quella città - ho visto un miracolo :Don Bosco risuscitato! Don Rua non è solamente successore di Don Bosco, è un altrolui stesso ; la stessa dolcezza, la stessa umiltà, la stessa semplicità, la stessa grandezzad'animo, la stessa gioia che irraggia intorno a lui . Tutto è miracolo nella vita e nelleopere di Don Bosco ; ma questa perpetuità di Lui stesso in Don Rua mi sembra il piùgrande di tutti i miracoli . Quali sono i grandi uomini ed anche i grandi santi, che hanpotuto darsi un successore simile a se stessi? "

(Bollettino Salesian, giugno 19101

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Salesiani defuntiSac. Domenico Gatti, t a Sampierdarena a 78 anni .Andò a celebrare la sua Messa d'oro in Paradiso . L'avevameritato con sessant'anni di vita salesiana intessuta di la-voro, di sacrificio e di scrupolosa osservanza . Sotto un'ap-parenza quasi ruvida nascondeva una bontà d'animo cheattingeva alla sorgente inesauribile del Cuore di Gesù, ali-mentandola con un filiale amore alla Madonna .

Sac. Quandt Benno, t a Junin de los Andes (Argentina) .Tempra adamantina di missionario, zelante, sacrificato, seppecamminare sulle orme dei primi grandi missionari della Pa-tagonia cogliendo abbondanti manipoli di anime . Fu devotis-simo di Maria Ausiliatrice .

Giuseppe Arrío, t a Viedma il 19-vut-1958 .Religioso esemplare, di viva pietà e lavoratore instancabile,fu fermato nel suo zelo soltanto dalla malattia, che impreziosìl'ultimo periodo della sua vita apostolica .

Sac . Luigi Perí, t a Belluno il io-vtii-i958 a 40 anni .Sac. Lino Cuberli, t a Santiago (Cile) a 42 anni .Sac. Francesco Saverio D~ttíg, t a Santiago (Cile).

Sac . Giovanni Hauben, t a Saint-Deniis-R'estrem (Belgio) .Sac. Giovanni Poggio, t a Chertsey (Inghilterra) a 56 anni .

Sac . Silvio Brugo, t a Cagliari a 55 anni .

Cooperatori defuntiGR. UFF. MONS. RODOLFO RAGNINI, t ad Anconail 2t-V111-1958 .Dell'Opera salesiana di Ancona fu benemerito fondatore,Cooperatore e valido benefattore .Meriterebbe un lunga elogio, ma rispettiamo la sua volontà espressa,che se ne annunci solo la morte chiedendo suffragi .

Mons. Caputo Giuseppe, f a Cesarò (Messina) a 84 annidi età .E1 allievo dei primissimi tempi del vetusto Collegio salesianodi Randazzo, passato nel Seminario diocesano di Patti e di-venuto sacerdote, fu zelante Arciprete della natia Cesarò equindi di Mistretta . Nutrì viva devozione a S. GiovanniBosco e fu entusiasta ammiratore delle sue Opere, indiriz-zando ed avviando anche diverse vocazioni alla duplice Fa-miglia religiosa del Santo.

Can. Giuliano Ravedoní, t a Pella Novarese a 77 anni .Piissimo sacerdote e zelante Decurione dei Cooperatori Salesiani .Resse per oltre 5o anni la parrocchia con fervida dedizione al benedei fedeli ed alla cura della locale casa dell'Istituto delle Figlie diMaria Ausiliatrice a cui il Signore chiamò una sua sorella .

Cav . Francesco Gabrielií, t a Roma, il z-Ix-1958 .Ex allievo e benemerito cooperatore, viveva lo spirito sale-siano in se e nella sua numerosa famiglia, i cui figli volletutti educati nelle case di Don Bosco . Propagandista sale-siano, era conosciutissimo nei principali centri dell'Ispet-toria per i suoi vibranti discorsi commemorativi, tanto ascol-tati in occasione delle feste salesiane . Sulle piazze e nei teatripubblici presentò Don Bosco a masse numerose di fedeli e

- devoti del Santo . Nella sua cittadina di Cave, ove era ancheapprezzato Segretario Comunale, teneva viva la fiammadella divozione ai nostri Santi, e la sua casa era una veracasa di Don Bosco, un cenacolo di salesianità .

Pietro Gambirasío, t a Terno d'Isola (Bergamo) a 73 anni .Cristiano fervente, grande lavoratore, stimato ed amato datutti, visse per la numerosa famiglia e fu orgoglioso di darea Don Bosco tre figli, oggi missionari in Equatore, e una figliasuora a Maria Bambina .

Giuseppe Gastaldí, t a Regina Margherita (Torino) il12 - V111 - 1958-Fratello di due Figlie di Maria Ausiliatrice, visse di lavoro edi fede meritando anche la grazia della chiamata della figliaLudovica all'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice .

Corrado Carolina ín Zavattaro, t il t7-lx-i958 a 74 anni -Fu il tipo della buona mamma cristiana, votata al sacrificioumile ma costante e silenzioso, sorretta da una semplice,ma profonda pietà, e confortata dalla grande consolazione

eS

che il Signore le diede con la vocazione del figlio Don Luigi,salesiano .Si spense il giorno 17 settembre dopo penosa malattia, sop-portata con esemplare rassegnazione : larga partecipazionedi popolo e di clero assistette alle onoranze funebri di questanostra fervente Cooperatrice, che si svolsero a Borgo SanMartino, suo paese natale .

Carolina Plebani ved . Cogliati, t a Cividate al Piano(Bergamo) il 25-vn1-1958 .Donna di fede invitta e di ininterrotta preghiera, madre di1 r figli, chiudeva santamente e col sorriso sulle labbra lasua vita terrena, dopo aver condotto all'altare due figli sa-cerdoti, uno salesiano Parroco a Castel de' Britti, l'altromonfortano, e aver educato cristianamente e sistemato tuttele sue figlie.

Lucia Tucci ved . Palieri, t a Torino il i2-vtii-1958 a78 anni .Madre di elette virtù cristiane, considerava come graziaparticolare del Signore la vocazione sacerdotale e salesianadel figlio Don Filippo . A 78 anni, richiesta di un grande sa-crificio, l'offerse dicendo al Superiore : a Mio figlio appartienealla Madonna . Vada pure lontano, dove Don Bosco lo manda ,>

Carolina Carbone, t a Vignole Burbera a 76 anni .Fervente Cooperatrice, amò assai Don Bosco . Visse modesta-mente, per aver la soddisfazione di inviare sovente il fruttodelle sue mortificazioni a beneficio delle Opere salesiane .

Bianca Jovieno ved . Marane t a Salerno il i2-tx-1958 .Nel diuturno sacrificio s'immolò silenziosamente con dedizioneamorosa e, fisso il pensiero all'avvenire dei diletti figli, senza posaadditò loro gl'ideali eterni che attuava integralmente nella suaesemplare vita, Maria Santissima la volle con Sè nel dì dellasua fesa, petchè dal cielo continuasse a illuminare il camminodei suoi cari con la luce viva dei suoi santi esempi .

Altri Cooperatori defuntiAcanfora Letizia - Baralis Fausto - Beccaria Bartolomeo -Benevento Giovanna - Benvenuti Don Corrado - BurroniEnrico - Burroni Luigi - Brando Camilla - Grugnone Be-nedetto - Capodaglio Ing . Pietro - Carnevale Primiano -Chiesa Giovanni - Cimma Remo - Cocchi Tullio - ColombineEdoardo - Danelon Lucia - De Angelis Civico Elvira - DelFiol Antonio - Dell'Acqua Romagnino Teresa - Ucsio MariaAnna - Facelli Virginia - Ferrati Domenica - Ferlitta Lorenzo -Finco Persile Maria - Gambolati Pietro - Gianetto Michele -Gottardo Regina - Grasselli Maddalena - Grosso Giuseppe -Marangone Pietro - Marchette Teodolinda - Mari Lindaved . Asserotto - Marra Rosaria Adele - Molineris Emilia -Morelli Guido - Nadir, Elisabetta - Noè Mario - OnetoPellegra - Patrone Domenico - Pedroni Cesira - PeruffoAntonia - Pignotti Zelinda - Prando Onorina - Risaldi En-rico - Rosadini Rosa - Rossi Maria - Rota Francesco - Sa-nino Domenico - Santià Guglielmo - Savio Carolina - SbriniSilvio - Scelsi Sante - Spetti Maria - Sucato Pietro - To-sini Ludovico - Valbusio Maria - Valpin Attilio - Wyss PozziEmilia .

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI consede in TORINO, eretto in Ente Morale con De-creto 12 gennaio 1924, n . 22, può legalmente rice-vere Legati ed Eredità. 'Ad evitare possibili conte-stazioni si consigliano le seguenti formule :

Se trattasi d'un Legato: a . . . lascio all'istituto Sale-siano per le Missioni con sede in Torino a titolo dilegato la somma di Lire . . . (oppure) l'immobilesito in . . . .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :

, . . Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo,> .

(luogo e data)

(firma per esteso)

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TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

Borse da completare

Borsa Costa Federico e Pia, in suffragio, a cura di GonellaGiuseppe (Genova), io vers . 7000 ; Pietro Molinello iooo- Tot. 8ooo .Borsa Cuore di Gesù e Maria Ausiliatrice, confido in voi,a cura di B. C . - Fiorino Lina 2000 ; Tarigo Pietrina15 .000 - Tot . 36 .200 .Borsa Cristo operaio, a cura di Guidi Giuseppe - MariaRadaelli tono ; Tiopletti Teresa tono ; Rocchi Giorgio 2ooo- Tot . 44.900 .Borsa Calvi Sac. Prof. G. Battista, a cura di una pia be-nefattrice - Cremonesi Santina 15 .000 ; Tomenotti Eleo-nora tono ; Rolla Evaristo 15oo - Tot . 44 .282.Borsa Cristo Re (3°) - Don Romano Sombreda 25 .000 ;Casale-Arciero Lucia 500 - Tot . 26 .815 .Borsa Chiesa del silenzio e suoi martiri (2°), a ricordo ditutti gli oppressi - Sorelle Mirandola 21 .000 - Tot. 45 .500 .Borsa De Agostini Don Francesco, a cura degli ex allievi(Ferrara) - i° vers . 18 .ooo.Borsa Dio nel nostro prossimo, a cura degli alunni delprof. Vevey Abele (Torino) - Tot. 31 .820 .Borsa Don Bosco e Maria Ausiliatrice, a cura di N . N .Sutri (Viterbo) - Carcano Bambina 3000 ; Anna OrlandoB . 2000 - Tot . 15 .220 .Borsa Don Bosco e Don Rinaldi, a cura di Picco Maria- Bonora Maria Paola 5000 - Tot. 40 .000 .Borsa Divina Provvidenza, a cura di Boglione Francesco -Tot . 43 .000 .Borsa Don Bosco, aiutaci, a cura di Nicolò Guagliardo(Agrigento) - Coniugi Torazza 3000 - Tot . I7 .6oo .Borsa Don Bosco, proteggici, a cura di Sirio Margheritaved . Sarcinelli (Torino) - i° vers . 30 .000 .Borsa Eucaristica ad onore del piccolo Serafino Gustavo Bruni,a cura dei suoi devoti (i i°) - N. N . 5000 - Tot . 23 .500 .Borsa Emilia, in suffragio e ricordo, a cura della soc. Vetro-cok (Torino) - t° vers . 25 .000 .Borsa Friulana, a cura della Casa di Tolmezzo (Udine) -Ferdinando Ceschia t4oo ; M. P. Stefanuti 4099; CarlaBonati 5000 - Tot . 15 .035 .Borsa Gesù Eucaristia, a cura di Mariani Francesco e fa-miglia (Milano) - Tot. 24 .000 .Borsa Grazie, Gesù, Maria Ausiliatrice e Santi miei pro-tettori, a cura del sac . F. Don Renzo (Bari) - Tot . 39 .700 .Borsa Gesù, Maria e Giuseppe, a cura di B .C .E . (Catania)- 1o vers . 10.000 .Borsa Gesù, Maria, Don Bosco e Santi salesiani, attendograzie con grande fede, a cura di De Maria - Testone Ma-ria - io vers . 10.000 .Borsa Gesù, Maria Stella del mare e Santi salesiani, pro-teggete mio figlio, a cura di Bindi Maria Alberighi (Siena)- Tot . 31 .000 .Borsa Giraudi Don Fedele, nel suo giubileo d'oro, a cura diL. Gorgellino, dott. O. Marchesini - Brunetti F. 1000 ;ved. Trabucchi 12 .000 - Tot . 48 .200 .Borsa Gesù Sacramentato, Maria Ausiliatrice, proteggete ebenedite le nostre famiglie, a cura di Cerutti Giacomo -Tot. 25 .000 .Borsa Invernizzi Enea, in suffragio e ricordo, a cura di I .Aurora (Milano) - Tot . 39 .000.

BOLLETTINO SALESIANOi ° NOVEMBRE 1958-A . LXXXII, N .21

CROCIZ~~l~lla%lll

Borsa Immacolata Regina, proteggi Penna Cardina e con-giunti, S . Francisco (California) - io vers . 21 .800 .Borsa M. Ausiliatrice e Santi Salesiani, proteggete i mieifigli, a cura di B . C. (Modena) - Geom. Igino Richelmytono ; N. N . 5000 - Tot . 16 .ooo .Borsa Mamma Margherita e S . G . Bosco, a cura di ConsortiUlderica (Ascoli Piceno) - t° vers . 10 .000 .Borsa M. Ausiliatrice, S . G . Bosco e venerabile Don M . Rua,ringraziando vivamente, a cura di C . Cattaneo Bazzi (Mi-lano) - Tot. 30 .000 .

(continua)

Borse complete

Borsa Palmeri Eugenio, perché il Signore voglia accoglierlonella sua luce, a cura del fratello Salvatore (Brescia) -L . 100 .000 .Borsa Circolo missionario di Baar (Svizzera), a cura dellezelatrici Tegon Sara e Cecilia - L . 50 .000 .Borsa S . M . Mazzarello, aiutami!, a cura del comm . RaffaeleMorgante (Roma) - L . 50 .ooo .Borsa Mastrogiovanni Quintino, in suffragio e ricordo, acura della consorte Clara Mazzochetti (Stati Uniti A.) -L . 61 .750 .Borsa Cuore Immacolato di Maria, a cura della Parrocchiadi S . Martino Barge - L . 20 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco, proteggi la mia famiglia, a curadi E. L . (Genova) .Borsa S . G . Bosco, secondo le intenzioni di I. G ., a cura diDon N . B . (Mantova) - L . 50 .000 .Borsa 144 . Ausiliatrice, S . G. Bosco e D . F . Rinaldi, a curadelle sorelle Biagina e Rosina Genco (Trapani) - L . 50 .000.Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, guaritela!, a curadi P . F . (Trento) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Rosa e S . D . Savio, proteggetela' nostra famiglia, a cura di Edoardo e Rina Valli (Parma)- L . 52 .000 .Borsa Sturli dott . Giovanni, in memoria e suffragio, a curadelle sorelle Teresa e Ida (Venezia) - L . 50 .000 .Borsa S. G . Bosco, per la salvezza di tutti i miei cari ; acura di Angela Gaoni (Roma) - L. 5o .eoo .Borsa La Madonna di Don Bosco esaudisca i miei desideri eprotegga la mia famiglia, a cura di Fusi Giovanni e con-sorte (Brescia) - L . 50 .000 .Borsa M . Ausiliatrice e S . G. Bosco, in suffragio dei caridefunti, in ringraziamento e implorando protezione, a curadi G. P. (Varese) tramite Don Bandiera - L . 50 .000 .Borsa M. Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio dei nostridefunti Teresa e Alberto Vagnone, a cura di Silvestro eCarla Vagnone (Torino) - L. 50 .000.Borsa M . Ausiliatrice e S . G . Bosco, assistete la mia famiglia(Varese) a cura di M. G . - L . 8o .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, proteggetela mia famiglia, a cura di Rufinengo Giuseppina - L . 50 .000.Borsa Beltrami Don Andrea, a cura di Maria Romussi,ved . Gatti (Asti) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, in

,suffragiodei miei

defunti, a cura di Raviolo Margherita - L. 50 .000 .Borsa Maria, Regina del Cielo, a cura di L. C. S . - L. . 50 .000.Borsa S . Giuseppe, a cura di N . N . - L . 50 .000 .

(continua)

Autorizz . del Tribunaie di Torino in data 16-z-io49, n . 403 . - Con approvazione ecclesiastica.Dirett . resp . : Sac . Dott . PIETRO ZERBINO, via NI . Ausiliatrice 32- Torino (714)- Off. Grafiche SEI

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