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Noidobbiamoaiutareifratelliafinedi cooperarealladiffusionedellaverità . (III,S .Giov .8) . Attendiallabuonalettura,all'esortaree all'insegnare . (I,Tini .IV - 15) . Dellecosedivinelapiùdivinaquellasiè dicooperareconDioasalvareleanime . (S .DIONIGI) . Chiunquericeveràunfanciulloinnomemio ricevemestesso . (MATT .XVIII,5) . Bisognaavercuradeifanciulli,perchèdi essièilregnode'Cieli .(S . GIUSTINO) . Viraccomandolafanciullezzaelagioventù ; curatenecongrandepremuralaeduca- zionecristiana ;mettetelorosott'occhioli- bricheinsegninoafuggireilvizio,ea praticarelavirtù . (PioIX) . Unamorteneroversoilprossimoèunodeipiùgrandiedeccellentidoni,cheladivinaBontàfacciaagliuomini . (IlDottorS . FRANCESCODISALES) . Direzionenell'OratorioSalesiano . - ViaCottolengo , N .32,TORINO SOMMARIO-L'onomasticodelS .PadreeiCooperatori Salesiani - Igiovanistudentielevacanzeautunnali - SupplichedeiVescoviedeifedeliperlaBeatifi- cazionediPioIX -Unagraziaperl'intercessione diPioIX - MariaAusiliatrice - LettereSalesiane - L'OratoriodiSantaTeresa -Annunziodiven- dita - BibliografiaSalesiana - Indulgenzespeciali peiCooperatori . L'ONOMASTICO DEL S . PADRE EICOOPERATORISALESIANI . FindalgiornoincuiildivinoCon- solatoredegliafflittiasciugavalenostre lagrimecoldarciunnuovoPadrein LeoneXIII,noicontuttalafamiglia cattolicaesultammodellapiùvivagioia cantando : Haecdies,quamfecitDo- minus : exultemusetlaetemurinea . Digioireintalmodoetripudiarea- vevamobend'onde,perchéconosce- vamo,econnoiilconoscevaormaiil mondointiero,cheilnuovoPapaera pervirtùedottrinailfiorepiùbello delgiardinodellaChiesa , lagemma piùpreziosaefulgidadelCollegioA- postolico ; perchésapevamoinoltre cheEglisenzaalcunnostromeritoci erabenevoloedaffezionatissimo . Masefuragionevoleinqueldiìla nostragioiaedesultanza,èpurgiu- stoeconsentaneoalcuornostroche questasirinnovellialmenonellepiù belleoccasionidell'anno ;edunamolto propiziacisipresentainquestomese medesimodallafaustaricorrenzadella festadiS .Gioachino,giornoonomastico delnostroSantissimoPadre . CooperatorieCooperatrici,richia- miamoallamemoria1'immensobe- nefiziocheDiofeceallasuaChiesa neldarleunReggitoresìabile ; ram- mentiamolasovranasuabenevolenza ebontàversodinoimeschini ; riflet- tiamoancoraall'altoonorecheEglici fececolgradirediessereCooperatore Salesiano , epienilamentedigrati pensieriprovochiamoilnostrocuore I anuovaedinsolitagioia . Maaffinchéquestasterilenonsia, noidobbiamoaccompagnarlacolleo- pere .LafestadelfortunatoPadredi Mariacadeil18agosto,giornodiDo- menica .Noivifacciamocaldoinvitoche vogliateinqueldìspecialmenteinnal- zareaDiofervidepreghiere,afinedi

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Noi dobbiamo aiutare i fratelli a fine di

cooperare alla diffusione della verità .

(III, S . Giov .8) .

Attendi alla buona lettura, all'esortare e

all'insegnare .

(I, Tini . IV - 15) .

Delle cose divine la più divina quella si è

di cooperare con Dio a salvare le anime .(S . DIONIGI) .

Chiunque riceverà un fanciullo in nome mio

riceve me stesso .

(MATT. XVIII, 5) .

Bisogna aver cura dei fanciulli, perchè di

essi è il regno de' Cieli. (S . GIUSTINO) .

Vi raccomando la fanciullezza e la gioventù ;

curatene con grande premura la educa-

zione cristiana ; mettete loro sott'occhio li-bri che insegnino a fuggire il vizio, e a

praticare la virtù .

(Pio IX) .

Un amor tenero verso il prossimo è uno dei più grandi ed eccellenti doni, che la divina Bontà faccia agli uomini .

(Il Dottor S . FRANCESCO DI SALES) .

Direzione nell' Oratorio Salesiano . - Via Cottolengo , N . 32, TORINO

SOMMARIO-L'onomastico del S . Padre e i CooperatoriSalesiani - I giovani studenti e le vacanze autunnali- Suppliche dei Vescovi e dei fedeli per la Beatifi-cazione di Pio IX - Una grazia per l'intercessionedi Pio IX - Maria Ausiliatrice - Lettere Salesiane- L'Oratorio di Santa Teresa - Annunzio di ven-dita - Bibliografia Salesiana - Indulgenze specialipei Cooperatori .

L'ONOMASTICO DEL S. PADREE I COOPERATORI SALESIANI .

Fin dal giorno in cui il divino Con-solatore degli afflitti asciugava le nostrelagrime col darci un nuovo Padre inLeone XIII, noi con tutta la famigliacattolica esultammo della più viva gioiacantando : Haec dies, quam fecit Do-minus : exultemus et laetemur in ea .Di gioire in tal modo e tripudiare a-vevamo ben d' onde, perché conosce-vamo, e con noi il conosceva ormai ilmondo intiero, che il nuovo Papa eraper virtù e dottrina il fiore più bellodel giardino della Chiesa , la gemmapiù preziosa e fulgida del Collegio A-postolico ; perché sapevamo in oltreche Egli senza alcun nostro merito ciera benevolo ed affezionatissimo .

Ma se fu ragionevole in quel diì lanostra gioia ed esultanza, è pur giu-sto e consentaneo al cuor nostro chequesta si rinnovelli almeno nelle piùbelle occasioni dell'anno ; ed una moltopropizia ci si presenta in questo mesemedesimo dalla fausta ricorrenza dellafesta di S. Gioachino, giorno onomasticodel nostro Santissimo Padre .

Cooperatori e Cooperatrici, richia-miamo alla memoria 1' immenso be-nefizio che Dio fece alla sua Chiesanel darle un Reggitore sì abile ; ram-mentiamo la sovrana sua benevolenzae bontà verso di noi meschini ; riflet-

tiamo ancora all' alto onore che Egli cifece col gradire di essere CooperatoreSalesiano , e pieni la mente di gratipensieri provochiamo il nostro cuore

I a nuova ed insolita gioia .Ma affinché questa sterile non sia,

noi dobbiamo accompagnarla colle o-pere. La festa del fortunato Padre diMaria cade il 18 agosto, giorno di Do-menica . Noi vi facciamo caldo invito chevogliate in quel dì specialmente innal-zare a Dio fervide preghiere, a fine di

ottenere al Santo Padre per l'interces-sione del glorioso Patriarca S . Gioa-chino, di cui Egli al sacro fonte ere-ditò il, nome, le grazie più elette, leconsolazioni più dolci nel governo dellaChiesa . Una santa Comunione fatta perlui in quel giorno, una messa santa-mente ascoltata, una visita divota al SS .Sacramento , sarebbero certamente laofferta più cara al suo piissimo cuore .

Molte sono sempre le pene , i timori,le angustie di chi siede sulla Cattedradi Pietro . Ogni Romano Pontefice po-trebbe come l' Apostolo delle gestitessere la lunga serie dei travagli diogni fatta, che gli procaccia il pasto-rale ministero, e che gli danno datutte parti i nemici di Dio e delle a-nime, e poi aggiungere con lui : << Ol -tre a quello , che viene di fuori , lecure quotidiane , la sollecitudine ditutte le Chiese . Chi è informo, e ionon mi contristi? Chi è scandalizzato, eio non mi consumi? » (1) . Ma se itravagli di corpo e di animo per unPapa sono già molti e gravi in ognitempo, oggi più che mai sono cre-sciuti di numero ed intensità . Oh!no di certo , non fu senza ragioneche il Cardinal Pecci nel Conclave,udendo a leggere il suo nome piùsovente che non quello degli Emi-nentissimi suoi Colleghi, e scorgendoprobabile la sua elezione al SommoPontificato, impallidì, si pose a tre-mare, gli si vide cader di mano lapenna, e furtive lacrime gli spunta-rono sugli occhi. Egli sapeva qual tre-mendo peso stava per cadergli addosso .

Or bene due cose particolarmentepossono alleggerire e confortare il no-stro Santissimo Padre : Il vedere nellaChiesa molti ad aiutarlo nel salvare

(1) II Corinth . II .

1 GIOVANETTI STUDENTIE LE VACANZE AUTUNNALI.

Dacché Iddio pietoso ha disposto che fossimoconsacrati alla istruzione e coltura della gio-ventù noi abbiamo talora sofferto delle grandipene , ma pur gustata prelibate dolcezze .All' aprirsi dell' anno scolastico ci vedevamotalvolta circondati da un nuvolo di vispi gio-vinetti ; i quali per altro nella condotta scola-stica, morale e religiosa lasciavano molto adesiderare . Alla vista del doloroso spettacolo

(1) Per preparare gli animi al festeggiamento del18 agosto la tipografia Speirani ha pubblicata un'ap-posita Novena di preghiere . Una copia cent . 5 ; do-dici copie, cent . 50 ; cento copie L . 4 . Rivolgersi alladetta tipografia, via s . Francesco dì Assisi, 11, To-rino .

le anime ; e il sapere che si pregaper lui .

Fratelli , diamo secondo le nostreforze questo sollievo e conforto al no-stro amorosissimo Padre . Lavoriamo,e coltiviamo con ardente zelo la por-zione dell' immenso campo affidato allesue cure ; e poi sovente e sopratuttonell' accennato giorno onomastico del-l' augusto Pontefice invochiamo dalCielo sopra di lui le più copiose esquisite benedizioni . Oli! si, nella Co-munione che faremo in quel giornodomandiamo che Egli sia per la Chiesaquello che S . Gioachino fu per Maria ;e siccome questa sotto il governo diun tanto padre si rendette a Dio sìcara, che ne trasse il Figliuolo nel pro-prio seno, divenne Madre d' immensipopoli e Regina del mondo, così laChiesa Cattolica sotto il Governo diLeone XIII si conservi ognora imma-colata, sicché il divino Sposo di lei sicompiaccia , la consoli di molti figli ,la circondi di nuova gloria, le concedadi stendere il suo materno e reale do-minio sopra tutta la terra (1) .

noi andavamo allora in mezzo ai sospiri ripe-tendo : « Che annata terribile dovrà esserequesta per noi . » Ma per la divina Bontàben presto ci dovevano ricredere, ed escla-mare invece : « Quale potenza della istru-zione della mente , e della educazione delcuore ! » Imperocché con quella carità, checi descrive s . Paolo , paziente , benigna epiena di speranza , con modi persuasivi eappropriati mezzi di emulazione , col rac-conto di facili esempi, talora con una minac-cia ragionevole od un discreto rimprovero,più spesso colla promessa di un premiuccio,con usa parola affettuosa, o con un enco-mio per un' opera, benché minima, bene e-seguita, con queste ed altre simili arti edindustrie , nello spazio di un mese sif-fatta mutazione si otteneva negli alunni ,da più non riconoscerli. Alla dissipazionesubentrava tra loro il raccoglimento, all'amordell' ozio l' ardor dello studio, l' ordine allasregolatezza , l' amor fraterno all' odio edalla vendetta . Per mezzo poi d'istruzionireligiose, preparate secondo la loro capacitàe bisogni , la condotta morale soprattuttoveniva a farsi tra essi così esemplare dapotercene vivere tranquilli , che nessunomai sarebbe stato qual lupo tra i compagni ;anzi molti facevansi di così specchiata virtù,che potevamo servircene come di nostri ausi-liari e coapostoli pel bene degli altri . Entratoper tal modo il timor di Dio nei loro cuori ,avviati per convinzione alla regolata praticadelle opere di pietà e di religione, il buonesito nella scienza anche poi meno favoritidalla natura veniva in pari tempo assicurato,e noi scorgevamo cogli occhi nostri, e tocca-vamo coree con mano la verità di quella divinasentenza : Principio , e fonte di sapienzaessere il timor di Dio : initium sapientiaetimor Domini . Quindi non ostante le an-gosciose sollecitudini della direzione , ledure fatiche dello' insegnamento e dello' as-sistenza , non ostante che si venisse ognigiorno alla sera stanchi e spossati da nonpoterne più, ciò non di meno al vedercicosì ben ripagati ci sentivamo rinvigorirenelle' animo, e pronti a ricominciare al do-mani , e proseguire con maggior lena lanostra via .

Intanto avvicinandosi la fine dello' anno ,se da usa parte noi ne godevamo in cuornostro per la speranza di un legittimo ri-poso, per altro lato ci amareggiava il pen-siero del rimpatriare dei nostri allievi perle vacanze autunnali ; poiché l' esperienzadegli anni andati ci costringeva a riguar-dare l' approssimarsi di questo tempo come

il contadino contempla timido e paurosola tempesta che si forma nelle' alto , e cheverrà torse fra poco ad abbattere colla gra gnuola, o a portarsi via col turbine ogni sua

cura e fatica. Quindi e, che, per scemare ainostri alunni i pericoli delle troppo lunghevacanze, cominciammo dal prolungare l'annoscolastico , non dando gli esami che allafine d' Agosto. Non basta : scorgendo inappresso che vari parenti desideravano dilasciarci i loro figli anche poi mesi di au-tunno, noi stabilimmo di tenere aperti inostri istituti per questo tempo ancora. La-onde ogni anno contassi più centinaia digiovinetti di ogni città e provincia, i qualior di propria volontà e per affezione , orper desiderio e comando dei genitori e pa-renti, si fermano a ferrare in Collegio . Nelqual tempo noi concediamo tutti i giornimolte ore di ricreazione e di passeggiataper sollevarli nello spirito e rinfrancarnele forze, ma intanto continuiamo a coltivarele virtù con molta fatica inserte e cresciutelungo 1' anno nei loro cuori, e con qualcheora di scuola quotidiana impediamo che per-dano le cognizioni acquistate, anzi ne som-ministriamo delle nuove per meglio fon-darli ed abilitarli nelle rispettive classi. Veroè che con questo metodo priviamo noi me-desimi del necessario sollievo ; ma la sod-disfazione di assicurare il vantaggio scien-tifico e morale dei nostri cari allievi cirende leggiero e dolce pur anco questosacrifizio .Ma volesse il Cielo che tutte le famiglie

si persuadessero dell' immenso bene, chefarebbero a se stesse e ai loro figli, se ciassecondassero in questa pratica ! Volesseil Cielo che tutti i Collegi potessero adot-tare questo sistema ! Ma è vano lo sperarlo .Molti parenti or per un malinteso interesse,or per debolezza, e talvolta anche per va-rii ragionevoli motivi non lasciano i figliin Collegio nei mesi di vacanza . Per altraparte non tutti gli istituti sono disposti aritenerveli, e il più delle volte per difettodi personale neppure il potrebbero, ancor-ché i parenti lasciarli volessero . Per questeragioni la quasi totalità dei collegiali in Lu-glio ed Agosto lasciano il luogo di loro e-ducazione non ancor compiuta e rassodata,ritornano a casa, e mal preparati vi riman-gono più mesi esposti a grandi pericoliin un mondo corrotto e corrompitore . Ed oh!non fossimo stretti a dire che la maggiorparte di loro in questo breve tempo nonsolamente perdono quanto hanno acquistatodi virtù e di onestà, ma prendono biasime-

voli abitudini, rendonsi famigliare l'iniquità,cessano di essere agnelli per ritornare o di-venire lupi rapaci . Come e per qual motivociò accada sarebbe troppo lungo il qui spie-gare ; ma la troppa nequizia dei tempi no-stri ; i gravissimi scandali ; i molti pericoli ches'incontrano nel mondo, sono certamentele cause precipue di una metamorfosi cosìdolorosa .

Ma i genitori, ci osserverà taluno, i pa-renti non si prendono essi cura dei lorocari ?Sappiamo che molti reputano sacro que-

sto dovere, e lo compiono esemplarmente ;ma molti pur troppo ne sono impediti dailavori quotidiani, o dagli impieghi a cui nonpossono sottrarsi ; taluni ne sono eziandioincapaci, e non pochi, lo diciamo con do-lore, non se ne danno pensiero veruno .

Comunque sia, noi per l' affetto che por-tiamo non solamente ai giovinetti che furonogià nelle nostre case, ma a quelli ancoradi ogni altro collegio ed istituto , facciamoqui a tutti i Cooperatori e Cooperatrici u-mile, ma calda preghiera, che vogliano a-doperarsi, affinchè le presenti vacanze nontornino dannose ai loro figli , nipoti , pa-renti, vicini, amici, insomma agli studentitutti, coi quali possano avere qualche rela-zione .- E con quali mezzi ?Tre sono i principali pericoli che corrono

i giovanetti nelle vacanze (e ciò che diciamodi questi s' intenda eziandio delle fanciulle) :L'ozio - le male compagnie - le cattive let-ture . Allontaniamoli da questi tre scogli, edavremo una morale certezza che essi nonfaranno naufragio . Si, col consiglio e purcol comando fate che non passino tutta lagiornata in giuochi, passeggiate, conversa-zioni, divertimenti, ma se non vi occorre dioccuparli con voi in qualche utile lavoro, fis-sate almeno alcune ore al giorno, in cui deb-bano attendere allo studio , facendo unaparte del loro cómpito scolastico. L' acquaancorchè limpidissima se resta per qualchetempo ferma specialmente d'estate imputri-disce , e genera schifosi animali . Così lamente ed il cuore del giovinetto ozioso omale occupato si riempiono di mali pen-sieri, e in appresso concepiscono i più in-degni propositi . Del resto è infallibile Coluiche disse : L' ozio è maestro di molta ma-lizia : multam malitiam docuit otiositas ;e saggio il proverbio : L'ozio è il padre deivizi .

Dove per altro si ha da esercitare la mas-sima vigilanza si è nel tener lontani i gio-

vinetti dalle male compagnie . É d' uopoconfessarlo ; e a che varrebbe il tacerlo? mol-tissimi fanciulli restano pervertiti da uncompagno indegno , per lo più stato allasua volta sedotto esso pure da altri . Co-minciasi dal giuocolare, poi dal portarsi alpasseggio, alla campagna insieme, ed a casal' un dell' altro. Intanto siccome la boccaparla dell' abbondanza del cuore, il ragazzocattivo prende a proferire parole meno cheoneste, a fare certe domande ingannatrici,a raccontare certi episodii o letti o u-diti, a spiegare come egli stesso od altrifecero questa. o quell' altra disdicevole a-zione. Ed ecco dopo qualche giorno l' in-nocente od il convertito fanciullo, che ancornon aveva il coraggio di un Bernardino daSiena , nè la sodezza di virtù di un LuigiGonzaga, da levar la voce contro quelparlare, o voltare le spalle al vile traditore,vi resta colto, perde il pudore, e si metteegli pure a dire e a fare secondo il mo-dello che gli sta innanzi ; poichè terribile èl' attrattativa, e la forza del malo esempio .Sì, di nove sopra dieci giovinetti stati per-vertiti, questa è l' origine, questa è la storiadolorosa del loro pervertimento .

Cooperatori e Cooperatrici, se volete ren-dere alle famiglie, alla Religione , alla ci-vile società un servigio incomparabile, fateche i buoni giovanetti , di cui potete o incasa o in chiesa in qualche modo disporre,non si accompagnino coi cattivi ; e persua-detevi che difficilmente il virtuoso migliorail malvagio, ma questo bensì trae quelloalla perdizione . Non vi sfugga giammai dallamente la saggia lezione da quel buon padredata al figlio suo col fatto delle mele sane,poste al contatto di una guasta ; vi ricordiognora che un ragazzo ancorchè buono èperò sempre una pianta ancor tenerella ,bisognosa di cura e di sostegno, e che unamano scortese abbatte di leggieri, piega ,rompe, e svelle pur anco dal suolo . Perciòin questi mesi se mai vedete qualche gio-vane di sospetti costumi a cercare di ac-compagnarsi coi figli, fratelli, nipoti, amicivostri, impeditelo a tutto vostro potere ; sesi offende , tanto meglio. Se non vi pareconveniente parlare troppo franco e chiaro,fate nondimeno che i vostri cari da lui siguardino ; suggerite loro che or sotto coloredi studio, or di uscita, or di altra occupa-zione lo licenzino, e ne sfuggano il consorzio .Quando non vi è ben nota la educazione,l' indole, la condotta di taluno, informate-vene da chi lo conosce, fategli voi mede-simi qualche domanda in proposito, oppure

spiate in bel modo quello che ci dica efaccia ; e se mai venite a scorgere che egliè imbevuto di massime contrarie alla Reli-gione 'ed alla virtù , allontanatene i vostricari a costo di qualunque noia che ve nepossa accadere ; imperocchè un giovanettovirtuoso ed innocente è il tesoro più ricco,di cui possa vantarsi e andar giustamentegloriosa una famiglia, e sarà mai troppa lasollecitudine usata per conservarlo intatto .Cosa rincrescevole ma pur vera : bene

spesso il pericolo del mal compagno si trovanella casa stessa : talora è il domestico odil servo, e i genitori lo ignorano, o non vipongono riparo. - Chi ti ha insegnato afar questo? domandava un giorno il maestroad un allievo colto in grave fallo - Ed e-gli : È il mio servo - Or va, gli soggiunse,e dì a tuo padre che ci tiene in casa l'as-sassino dell' anima tua . - In questi casisi avvera il detto del divin Salvatore : « Ei nemici dell' uomo sono i domestici suoiet inimici hominis domestici ejus » . Geni-tori, padroni, institutori, aprite gli occhi :in questo caso il servo, la serva sono incasa vostra peggiori di un ladro ; sono gliassassini delle più care e liete speranze . Ilcuore che vi palpita in seno deve sugge-rirvi il da farsi . Siate inesorabili, altrimentivi pentirete un giorno di vostra incuria efalsa pietà, ma indarno . Se poi avete peravventura una persona di servizio di one-stà provata , tenetevela come un gioiello ,come un angelo di vostra famiglia.

Nè qui è il tutto . Un dì in compagnia diun vecchio venerando passavamo presso adun paese, quand'ecco in un crocicchio pa-rarci innanzi un drappello di fanciulli e fan-ciulle dai sette ai dieci anni, che si trastulla-vano insieme . A quella vista il nostro vegliardo,fermati i suoi lenti passi « Ecco, ci disse,una delle prime cause della precoce mali-zia dell' odierna gioventù . » Ei diceva ilvero. Ci basti il rilevare questo detto a chitocca , perchè intenda e provveda . Si di-chiari anche solo che sono cose contrarie allabuona creanza, ma non si permettano sif-fatte famigliari promiscuità, state in ognitempo ed oggi più che mai alla gioventùpericolose e fatali . Cotale pericolo fu purealtrimenti comprovato : taluni asserironoche le loro morali disfatte ebbero incomin-ciamento in certi asili d'infanzia mal go-vernati, e peggio diretti .

Ci resta a dire della lettura. La letturadi buoni libri è certamente uno dei migliori epiù sicuri mezzi per far passare egregia-mente le vacanze ad un giovane studioso ,

poichè essa, mentre lo allontana dall'o-zio, gli fornisce la mente di utili pen-sieri e sode cognizioni ; gli forma il cuoread elette virtù, e gli somministra vivi ecci-tamenti a praticarla . Ma guai per l' oppo-sto se nelle sue mani viene a cadere unlibro, un foglio malvagio ; poichè allora que-sto gli farà da ozio, da cattivo compagno,da maestro d'iniquità, da demonio e peg-gio. Noi crediamo inutile di qui fermarcia provare questo asserto ; chè già il fa-cemmo nel Bollettino del mese di dicembredell'anno passato. Quindi solamente vi rac-comandiamo, o diletti Cooperatori e Coope-ratrici, di esaminare, o far esaminare dachi s'intenda, i libri che devono servire dilettura ai figli vostri, ed assicurarvi chesiano degni di stare nelle loro mani, attia somministrare sano pascolo alla loro menteed al loro cuore . Non lasciate ad essi la li-bertà di provvedersene a proprio talento,poichè sovente o per inesperienza od an-che per giovanile curiosità si appigliano alibri empii ed infami. Nè v'illuda il bel ti-tolo di cui talora portano fregiata la fronte :sono maschere per meglio ingannare i sem-plici. Via certi romanzi da casa vostra ; viatalune storie composte allo scopo di sedurregli incauti ; via certi poemi che porgonoil veleno in tazza dorata , o coll'orlo co-sperso di miele ; lungi quei giornali che pre-tendono d'insegnare la Religione ai Vesco-vi, e allo stesso Vicario di Cristo . Guai anoi se non iscongiuriamo siffatto pericolodal capo dei nostri cari! Senza che ce neaccorgiamo ci sparirà di casa la Religionedei padri nostri, ed in quella vece vi en-trerà l' empietà ed il mal costume, e conessi la maledizione del Cielo .

Un anno da un Collegio ritornava perle vacanze presso i suoi genitori un giovi-netto sui quindici anni di grandi speranze,pio, studioso e così costumato, che ti parevaun angelo. In quell'anno stesso (1870) suopadre per non rimaner digiuno, come cidiceva, delle notizie del giorno, erasi asso-ciato ad un certo periodico senza punto ba-dare di qual colore ci fosse : era uno di queigiornali, che negli articoli di fondo battonola Chiesa e ne deridono i dogmi sacrosanti ;nelle appendici poi riportano a capitoli ro-manzi ributtanti ; uno di quei giornali in-somma, di cui per nostra sventura va ri-piena l'Italia, e che a vergogna del nomecristiano entrano pure in molte famiglie aspegnerne la Religione e la fede . Avesse al-meno avuto riguardo che il figlio non leg-gesse quel foglio pestilente ; ma no, che a

tanto non giunse la sua accortezza e solle-citudine . Padre sciagurato! Figlio infelice!Da quel diario maledetto cotali avvelenatemassime sorbì il povero giovine, che nonsolo soffocò ogni sentimento di pietà e direligione, ma fecesi di così perduta vita,che dopo tre mesi rientrato in Collegio nefu in capo a pochi giorni espulso, affinchécoll' alito suo non ammorbasse i compagnidi scuola . - Dove hai attinte massime cosìdiaboliche, dove lette ed imparate bestem-mie così orrende? - Nel tal giornale, ri-spose ; a quello io credo, non più al Cate-chismo -- Il Direttore ebbe il pensiero difargli mettere per iscritto queste parole, ele mandò al padre dicendogli tra le altrecose : « Non me, ma se stesso incolpi dellarovina di un figlio sì caro. » Breve : dopouna serie d' innumerevoli disordini, dopoaver fatto per cinque anni trangugiare ai suoigenitori le più ingrate amarezze, un giornoquel miserabile si chiude in camera, e datodi piglio ad un'arma da fuoco si toglie lavita! Il padre resistette al peso di tantasventura, e vive tuttavia, ma inconsolabilee straziato dai rimorsi ; la madre più sen-sibile ne rimase oppressa, e dopo un mesecalava nella tomba. Sopra un tal fatto edaltri consimili non occorrono commenti pertrarne morale insegnamento .

Fratelli e sorelle, mostratevi veri Coope-ratori e Cooperatrici Salesiane in queste va-canze. Vigilate, assistete , esortate ; fate inuna parola da angeli custodi ai figli ed allefiglie vostre, e a quanti giovanetti e fan-ciulle avrete tra voi . Anzi sia vostro glo-rioso' vanto, finite le ferie autunnali, di ri-consegnarli nelle mani dei loro direttori emaestri più virtuosi ancora che non li rice-veste .

AVVISO .Se a taluno occorresse d'indicare a qual-

che famiglia dabbene un luogo sicuro, ovefar passare ad uno studente delle scuole e-lementari o ginnasiali le prossime vacanzecon vantaggio del corpo e dello spirito,potrebbe suggerire il Collegio di San Fi-lippo Neri, situato in luogo salubre e fre-sco presso le Alpi , colla comodità dellaferrovia Torino-Lanzo . Trattamento sano ;assistenza vigile e paterna ; tutti i giorniamene passeggiate su pei monti, e appo-site ricreazioni ; due ore di scuola al giornocon altrettante di studio per ripigliare e-sami o per meglio abilitarsi nelle classi .Prima pensione, L. 35; la seconda, L. 24al mese . Per l'accettazione dirigersi al Sac .

Giovanni Bosco - Valdocco - Torino ;oppure direttamente al Sig . D. GiuseppeScappini, attuale Direttore del Collegio diSan Filippo Neri in Lanzo-Torinese .

SUPPLICHE DEI VESCOVI E DEI FEDELIper la Beatificazione di Pio IX

Nel Bollettino del mese scorso all'articolo « Idecreti di Urbano VIII, e i miracoli di Pio IX »noi accennammo come i Vescovi della provinciaVeneta avevano inviato al Santo Padre Leone XIIIuna supplica per implorare che permettesse l' e-same delle virtù del venerato suo predecessorePio IX, onde passare in appresso alla causa dellasua Beatificazione . Noi avremmo voluto riferire perintiero l'importante documento, ma la mancanzadi spazio ce lo impedì e ce lo impedisce tuttora .

Nella loro supplica gli illustri Prelati passanoa rassegna gli atti magnanimi di Pio IX, le suevirtù ammirabili, la sua pazienza, calma e sere-nità tra le più gravi sciagure ; la sua carità chesi diffuse a lenire le miserie di tutto il mondo, lasua mansuetudine e dolcezza impareggiabile nondisgiunta da una fortezza invitta contro tutte lelusinghe e male arti dei nemici di Dio ; ricordanoil grido che sollevossi universalmente dopo la suamorte : Abbiamo un Protettore in Cielo ; Pio IXé un santo ; fanno rilevare il desiderio destatosidappertutto di poter avere qualche oggetto a luiappartenuto da conservarsi quale reliquia ; notanosoprattutto come un sentimento così spontaneo ,pronto ed universale porti la caratteristica dellaverità, e come Iddio si degni di confermarlo emostrarne compiacenza nelle grazie che tuttodìconcede a coloro, che le invocano per intercessionedel suo Servo fedele . Poscia proseguono così

« Egli è impertanto dietro la guida di questi motivi,o Beatissimo Padre, che noi per un movimentospontaneo come interpreti dei tigli nostri in GesùCristo, coi quali in presenza di Voi ci riconosciamonoi pure figli, discepoli e pecorelle del misticoovile, ricorriamo a Voi, Padre, Maestro e Pastoresupremo, e vi porgiamo umili suppliche, affinchévi degniate ordinare che siano prese in esame levirtù del vostro illustre e santo predecessore, alfine che dal canonico processo possa poi venireintrodotta (speriamo) la causa della Beatificazione .Pio IX ebbe la gloria d' innalzare agli onori de-gli altari drappelli di Santi, onde di nuovo lustrosi abbellì la Chiesa militante, e novello splendoresi aggiunse alla trionfante ; Voi, Beatissimo Padre,degno successore di lui, avrete la consolazione el' onore di esaltare in faccia al cielo e alla terraquell' uomo, a cui e cielo e terra vanno debitori .

Detto poscia che la Beatificazione di Pio IXsarà uno degli atti più illustri, onde preziosa edimmortale diverrà la memoria di Leone XIII , edarà eziandio glorificazione al Pontificato Romano,i venerandi Pastori conchiudono con questo parole

« Piaccia dunque a Dio, piaccia a Voi, Beatis-simo Padre, che autorizzati dall' infallibile vostra

parola, possiamo prostrarci pubblicamente dinanziall' immagine del Padre amatissimo che ammi-rammo Martire nella pazienza, Confessore nellafermezza, Apostolo nella carità, Angelo nella vita ;piaccia a Dio ed a Voi che possiamo chiamarloSanto con pubblica voce solenne, ed avere un ar-gomento irrefragabile per mostrare all' età futureche non errammo quando in mezzo alle traversie,alle angustie, alle ingratitudini di questa età ru-bella, come figli sinceri e fedeli alla Chiesa ab-biamo riconosciuto in Pio IX una benedizione, untesoro che Dio concesse alla Chiesa, all' Italia ea tutto il mondo . Supplichevoli, Beatissimo Pa-dre, da Voi imploriamo questa grazia per amoredella Vergine Immacolata a cui tanto era caroPio IX ; la imploriamo nel mese in cui tuttol' orbe onora ed invoca la Madre dolcissima . enel giorno di gioconda memoria in cui un altroPio pur grande e da Lei prediletto la incoronòsalutandola Ausiliatrice dei Cristiani . »

L' esempio dei pastori venne seguito dalle pe-corelle ; quindi varie Associazioni Cattoliche vannooggimai sottoscrivendo petizioni per domandare lostesso favore al Vicario di Gesù. Cristo. Anzi ilComitato della società del laicato cattolico di Na-poli si è fatto promotore di analoga supplica, dasottoscriversi da tutte le Associazioni Cattoliche,Pie Unioni, Confraternite ed altre opere di caritàe di Religione d' Italia , e ne manda egli stessoun modulo a tutte le Società Cattoliche , chesono in relazione con lui . Quelle che non lo ri-cevessero possono farne domanda al presidente delComitato Centrale, Conte di Acciano - lo Carmi-nello a Chiaia-Napoli - e tosto lo riceveranno conpreghiera, firmato che sia, di respingerlo al me-desimo indirizzo in lettera chiusa ed affrancata .Le suppliche riunite insieme e legate in uno opiù volumi verranno umiliate ai piedi del S . Pa-dre Leone XIII . « Siamo sicuri, così il Comitato,che le Società Cattoliche italiano, le quali venera-rono cotanto sì gran Papa in terra, non manche-ranno di offrirgli, ora che è in cielo, quest'altrotributo di devozione e di affetto figliale . »

I Cooperatori Salesiani essendo sparsi per tanteparti, riesce impossibile il raccogliere la firma diognuno ; quindi noi facendoci interpreti dei lorovoti apporremo la nostra a nome di tutti .

UNA GRAZIA PER L'INTERCESSIONE DI PIO IXraccontata dal Card . Vescovo di Verona .

L'eminentissimo Cardinale Luigi Di Canossa,Vescovo di Verona , scrisse poc' anzi all' UnitàCattolica una lettera, dove racconta una grazia sin-golarissima ottenuta nella sua diocesi per inter-cessione di Pio Nono, ed è un'istantanea e vera-mente portentosa guarigione di un giovinetto affettoda violenta epilessia . Si sa che lo stesso SantoPontefice, quando era in giovine età, fu terribil-mente afflitto da questo morbo e temevasi che nonpotesse perciò venire ammesso al sacerdozio , né

salire all'altare . Ma ne guarì poi per un insignefavore della Vergine Immacolata, annunziatogli daPio VII. Ora ecco la divina Provvidenza glorifi-care il suo Pontefice compartendo ad altri la stessagrazia, come racconta il Cardinale Vescovo di Ve-rona nella lettera seguente

« EGREGIO SIG . DIRETTOREdell' Unità Cattolica,

Di Verona, il 19 luglio 1878 .

« Col debito rispetto a tutte le riserve e normestabilite dalla Santa Sede in proposito, ma a gloriaed onore della santa e veneranda memoria del-l'immortale già nostro Sommo Pontefice Pio IX,le narro un fatto prodigioso ottenuto colla sua in-tercessione , e che io compendio dalla relazionemandatamene sotto il 14 corrente dal molto re-verendo arciprete vicario foraneo don AntonioBalzani .

« In Bovolone , grossa borgata di questa miadiocesi, havvi un giovinetto , Bissali Vittorio diFilippo e di Bertozzo Maria, nato il 18 marzo 1872,il quale da due anni, per lui e pe'suoi ben lun-ghi, fu attaccato da violenta epilessia. Benché gliaccessi da principio non fossero tanto spessi, dap-poi crebbero in frequenza così enormemente daesserne preso e gittato a terra fino a circa centovolte al giorno . Inutile il dire di quante specieprovassero mezzi gli afflittissimi genitori per ria-versi sanato il figliuoletto, che vedevano incam-minarsi di gran passo verso la sua fine . In tantadesolazione l'11 giugno prossimo passato si reca-rono dal sullodato loro arciprete supplicandolo adindicare ad essi qualche tentativo opportuno . Eglitutto ad un tratto si sentì come inspirato di pro-porre loro di fare una novena di preghiere al SantoPadre Pio IX , di accostarsi in un dì di essa aiSS. Sacramenti, e di applicare sul petto del fan-ciullo un pezzettino di vesta, portata dal gran Pio .Allegri e pieni di speranza promisero tutto , ri-tornarono a casa, e, detto fatto, posero sul pettoal figliuolo la reliquia . Ed oh prodigio ! Da quel-l'istante il fanciullo fu sano perfettamente con im-menso giubilo de' suoi e di tutti . Si é atteso unbuon mese per accertare il fatto : ed il fanciullocontinua ottimamente, si rinforza ogni dì meglio,e non si scorge più in lui ombra o traccia delmal sofferto. Oh misericordia di Dio ! Oh potenzadel suo gran Servo fedele Pio IX, del quale queipii genitori erano devotissimi eziandio mentre eravivo ! Qui vorrei l'infelice ed empio Renan . Pre-tendeva egli una Commissione presente per con-statare un miracolo . Altro che Commissione : piùdi quattromila abitanti conta Bovolone : vi hannodunque testimoni a iosa e i conoscenti di casapronti a giurare. Oh! possano una volta gli incre-duli e vacillanti nella fede aprire gli occhi allaluce smagliante di siffatti interventi della onnipo-tenza divina , che glorifica i suoi servi , che nesanziona l'operato, che rinnova le prove della ve-rità della santissima nostra religione , e dona atutti un nuovo impulso a raffermarsi nella fede, apraticare il Vangelo, a credere senza esitazioni ,

senza paure umane, e ad accertarsi per tal modola conquista del Cielo!

«

Viva Pio IX !

«

Gradisca, signor Direttore, gli attestati, ecc .

«

Di lei« Obb.mo ed aff.m o

« T E. Card . Di CANOSSA, vesc . »

MARIA AUSILIATRICE .

Nell' or passato luglio tra le altre ci vennespedita la seguente relazione di grazia ricevutaper intercessione di Maria, potente Aiuto dei Cri-stiani .

REV." SIGNOR D. Bosco,

Tempo fa io andai a visitare una mia parente am-malata, e la trovai in uno stato che faceva com-passione . Aveva, per causa del male, il collo piùgrosso della testa, la lingua gonfia che le riem-piva la bocca, quindi non poteva più parlare, eneppure inghiottire un cucchiaino di bevanda . Ildottore non sapeva che dirsi di un malore siffatto,e la famiglia n'era desolatissima, perchè temeva nesuccedesse la morte . Siccome io sono associato alleLetture Cattoliche, e aveva letto le numerose esegnalate grazie che Maria Ausiliatrice ottiene achi la invoca con fede , presi animo e dissi al-l' inferma queste parole : « Raccomandatevi aMaria Ausiliatrice, e promettete di fare ad onorsuo un' offerta secondo le vostre forze, e di an-darla a ringraziare nel suo Santuario di Torino,ed abbiate fiducia che Essa vi farà guarire . » Lapoverina non potendo parlare mi fece segno collatesta che acconsentiva a quanto le aveva detto .Ed oh ! maraviglia ! colei che non poteva più pro-ferire una sillaba, nè prendere un sorso d'acqua,nel termine di tre ore si pose a parlare, a bere,e persino a mangiare, e dopo due giorni appena,scomparso ogni male, era perfettamente guarita .La così favorita da Maria non potè ancor recarsia Torino per adempire il suo voto, perchè tieneuna piccola bambina, ma appena le sia possibileandrà a soddisfare in persona le sue obbligazioniad onore della celeste sua Benefattrice .

Gradisca i miei rispetti , e mi creda quale miprofesso con tutta stima

Di V. S . Rev .maDev . m0 Servitore

GIACCARDI BIAGIO.

Narzole 7 luglio 1878 .

LETTERE SALESIANE .

La Chiesa della Bocca in Buenos-Ayres - Una invasionedegli Indi - Grande innondazione a S . Nicolas .

S. Nicolas de los Arroyos, 1 Giugno 1878 .

M. R. D . BARBERIS,

Secondo una mia promessa prendo la penna perdescriverle alla meglio alcune cose, che mi paionodi qualche rilievo. Giunto nel nuovo mondo mi

stetti qualche tempo in Buenos-Aires per aiutare afare scuola nella parrocchia della Bocca . É que-sto un borgo abitato da oltre a 25 mila anime ,come le fu già scritto . Ella sa pure i pericolicorsi dal parroco antecessore, che dovette abban-donarla. Avendola l' Arcivescovo affidata ai po-veri Salesiani, da principio si ebbero molti tribolie spine, ma, la Dio mercè, da qualche tempo lecose vanno prendendo buona piega , e lascianosperare gran frutto . Addetti a questo luogo non visono che due sacerdoti, ed un terzo cho vi si portasolamente alla festa. Alla Domenica si dicono tremesse, e in ciascuna si fa la spiegazione del Van-gelo. Dopo pranzo all' ora stabilita la chiesa sitrova piena zeppa di gente . Prima del vesprouno dei sacerdoti fa il Catechismo ai piccoli inun oratorio appartato, ed un altro lo fa nellachiesa agli adulti, cho ne hanno pur molto biso-sogno, e lo ascoltono volentieri. Dopo questo sicanta il vespro ; poscia si sale in pulpito , e sifa la predica a tutto il popolo . Data quindi labenedizione col SS . Sacramento succede la recitadel santo Rosario, che serve di chiusura alle fun-zioni . Qui non parlo di altri esercizi del sacroministero, nè delle confessioni, le quali ritengonoquasi tutto il mattino i tre sacerdoti nel tribunaledi penitenza . I quali perciò alla sera della festasi trovano come oppressi dalle durate fatiche ,ma pur sono contenti, e non cangierebbero le lorooccupazioni con tutti i divertimenti del mondo .

Negli altri giorni poi sacerdoti e chierici fannoscuola mattino e sera a centinaia di poveri ra-gazzi, che frequentano le nostre scuole private ,mentre altri si portano a fare più ore di Cate-chismo nelle scuole pubbliche dei due comuni dellaBocca e di Barracas, che appartengono alla no-stra Parrocchia . Mentre in certi paesi d'Europasi vorrebbe bandire dalla scuola il Catechismo ,riesce cosa veramente consolante per noi il vedereinvece in generale 1' impegno di questa gloriosaRepubblica che nelle scuole sia impartita allagioventù studiosa la religiosa istruzione . For-tunatamente i nostri uomini di Stato, ben più as-sennati, capiscono che la istruzione e religiosaeducazione della gioventù è l' unico mezzo performare buoni cittadini, e creare una società tran-quilla e felice .Nel tempo che mi fermai in Buenos-Aires si

ebbero notizie inquietanti dalla frontiera, le qualiprobabilmente ritarderanno le nostre missioni tragli Indi dei Pampas. Le trascrivo quanto raccontail giornale « la Prensa . »

« Accadde di questi giorni una invasione diIndi al continente dei tre Rii . Lo sappiamo uffi-cialmente per comunicazione del Giudice di Pacedel distretto di D . Iuan Carreras . La sera del 25marzo la scorreria si fermò circondando il campodi D. Gregorio Soler . Una mandra di 1500 vac-che e dieci mila cavalli scomparve . Non si sa dicerto il totale del danno arrecato ; ma il GiudiceCarreras dice che al ritirarsi degli Indi non sivide più in quelle parti né una vacca nè un ca-vallo . Il comandante Donoa coll' 8° battaglionedi linea è il più vicino agli Indi ; ma si temeche egli non possa far nulla, perchè la sua gente

è indebolita dalle fatiche e dalla fame , mentregli Indi sono ben forniti di provvigioni , d' armie cavalli . Il giorno 26 gli invasori cominciaronoa ritirarsi . Temendo di essere inseguiti dallatruppa di linea si ritirarono divisi in varii gruppitenendo una vasta campagna . Temo che se nevadano senza che loro venga tolto un cavallo . GliIndi, che entrarono dalla parte di Mostasas, assa-lirono dalla parte opposta la frontiera di . Guamini,

.

presero il fortino, e ne uccisero la guarnigione »Fin qui il detto giornale .Veda adunque a che punto si trovano le cose

alle nostre frontiere per causa dei selvaggi . IlGoverno non pensa che a frenarli colla forza,la quale gli costa assai, perché occorre mandaree tenere soldati sii tutti i punti, e pur molte voltenon si riesce a nulla . Gli Indi vanno convertiti efatti buoni cristiani : allora diverranno mansuetie civili , e cesseranno dalle invasioni e dalle ra-pine . Se no, no .

Dopo breve fermata in Buenos-Aires io fui in-viato qui in San Nicolas de los Arroyos, dovenel mese di aprile successe una tale innondazione,che non si ricorda l' eguale . I poderi meglio col-tivati furono rovinati affatto per la estensione dicentinaia di chilometri, atterrati i ponti sui vicinitorrenti, molte case scosse e gettate al suolo, a-nimali d' ogni specie annegati , e strascinati pelRio Paranà , nel quale si videro buoi e vaccheancor legati insieme travolti dalle acque verso lacapitale . Due molini non distanti dal nostro col-legio scomparvero sì, da non lasciar neppure ve-stigio dove fossero fabbricati. In città poi l'acquaentrò con tal impeto, che in alcune contradepoteva condur via un carro per quanto si volessecarico e pesante. Ecco come il giornale di S .Nicolas « Ei Progreso » parla di questa scia-gura : non faccio che tradurre in Italiano il suoarticolo

« Notizie dalle nostre isole portano che tuttefurono coperte d' acqua, e in alcune dove eransigià fatte le seminagioni ed altri lavori , i dannisono incalcolabili. Nella proprietà del sig . D . IoseCattaneo avvenne un episodio degno di essere ri-cordato . Due italiani che abitavano quest' isola sisalvarono in modo provvidenziale . Approssiman-dosi la notte della Domenica lasciarono due grandibarche di loro spettanza sulla riva, attaccate condeboli gomene. Svegliatisi si avvidero che l'acquacresceva visibilmente, e invadeva il loro rancho(casa rusticale), in cui dormivano . Corsero tostoper le barche, ma non v' erano più ; ché, strac-ciata la corda, erano state condotte via dalla cor-rente. Allora vedendo che l' acqua cresceva spa-ventosamente salirono sul tetto di loro casipola ,dove trovaronsi in compagnia di un cane , e diuna gran quantità di vipere ed altri rettili , checercavano pur colà uno scampo . Quivi passaronoparte della notte della Domenica, il lunedì, sinoal martedì mattino in preda a mortale angoscia siapel timore delle morsicature delle vipere, sia perl' imminente pericolo che la casa rovinasse . Aquante barche vedevano passare pel fiume manda-vano pietose grida chiamando soccorso, ma nes-suno li adiva . Sul mezzogiorno del lunedì il cane

L'ORATORIO DI SANTA TERESANELLA CITTÀ DI CHIERI .

La città di Chieri già celebre nella storia peressere stata nel Medio Evo un Comune fiorente,e per aver dato i natali ad illustri famiglie, an-noverò sempre persone di molta pietà, e di caritàveramente insigne (1) . Fra questi tennero uno dei

(1) La città di Chieri a 15 chilom . a Sud Est di Torinoè situata alle falde di ameni e fertili colli . La popola-

si gettò nell' acqua , e credettero che il fedelcompagno li abbandonasse, ma così non fu ; poichépoco dopo ricomparve portando in bocca un ma-ialetto lattante, tolto senza dubbio dalla corrente .La carne cruda di questo animale servì loro dicibo per quel giorno . Sul mattino del martedì perdivina Provvidenza passò molto vicino all' isolauna barca mercantesca, che veniva da Entre-Rios,la quale li poté udire e li salvò . Non avevanoancor fatto cento metri di cammino , quando aloro vista il casolare rovinò . Dopo tante peripeziegiunti alla riva ringraziarono Iddio di averli cosìmirabilmente salvati da certa morte . »

In questa occasione si vide pure quanto corag-gio inspiri la cristiana carità . Il nostro DirettoreD. Fagnano avvisato che nella bassa città moltefamiglie trovavansi in pericolo, prese il cavallo,e quantunque piovesse dirottamente partì per ve-dere se vi era mezzo di portare soccorso a qual-cuno. Egli stette molto tempo in mezzo all'acqueche venivangli addosso dall'alto e dal basso . Ri-tardando così a ritornare già si stava in Collegioin grande afflizione , quando a sera inoltrata eigiunse tra noi con due fanciulli salvati dalla morte .I giovani del Collegio, e tutti i confratelli che e-rano per lui in penosa ansietà, quando lo videroa ritornare seco portando quei due ragazzi, ne an-darono oltremodo contenti, e dicevano : « E veroche ci fece stare in grande timore , ma ci portòdue pesci che sono impagabili ; questa è buonapreda . Viva il buon Dio e il Direttore . » Dopocena, e prima di mandare gli allievi a dormire ,egli li raccolse a sè d' intorno, e raccontò le di-sgrazie di quella giornata, la desolazione di tantefamiglie , le strida di disperazione e di morte dimolti infelici, e tutti c' invitò a ringraziare il Si-gnore perchè ci faceva trovare in luogo , dovel'acqua non ci poteva raggiungere . Al raccontodi così dolorosa storia fu un momento d

mozione e di pianto generale .Eccomi al fine della mia lettera , che riuscì

più lunga di quello che avrei voluto . Conchiudocol pregarla che mi voglia raccomandare in modo

i speciale a Maria Ausiliatrice, e riverirmi rispet-tosamente D . Bosco, baciandogli per me quellamano, che tante volte mi benedisse, e si segna-lati favori mi ha compartiti .

Suo dev.mo ed aff'.moD . BARTOLOMEO PANARO .

primi posti il si,- . Carlo Bertinetti, e la degna suaconsorte Ottavia Debernardi, i quali dopo una vitapiena di buone opere, trovandosi senza prole, la-sciavano una loro bellissima casa in eredità a D .Bosco, affinchè se ne servisse alla maggior gloriadi Dio, e a vantaggio delle anime . D . Bosco ri-corda con piacere che in detta casa, finiti i suoistudii di latinità al Collegio di Chieri, prese l'e-same per la vestizione chiericale, e vi stette piùaltre volte da giovinetto , chiamatovi dal sig . D .Burzio canonico arciprete del Duomo, che era adun tempo delegato scolastico .

La casa trovasi in vicinanza, anzi si vuole chefacesse parte dell' antico palazzo della nobile fa-miglia Tana, da cui discendeva Donna Marta mar-chesa di Castiglione e madre di s . Luigi Gonzaga,il quale vi fece pure soggiorno (1) .D. Bosco credette di bene interpretare la volontà

dei pii testatori coll'aprire nella casa ereditata unOratorio sotto il titolo di S . Teresa, onde acco-gliervi nei giorni festivi le fanciulle della città ,per così allontanarle dai pericoli , e intantoaver comodità d'istruirle cristianamente in aiutodei parroci, ed assisterle in ricreazione . A questofine vi mandò ad abitare detta casa, e a dirigernel'Oratorio, le Suore di Maria Ausiliatrice, le quali

zione è di circa 14,000 anime . La sua origine si perdenella notte dei tempi . Plinio ne fa cenno sotto il nomedi Carea, d' onde Cariuin, poi Chieri . Fu un tempo sog-etta alla giurisdizione temporale dei Vescovi di Torino .

Nel secolo undecimo ottenne un governo indipendente, enel seguente aveva i suoi consoli , murò le sue terre esi alleò con Asti . L'imperatore Barbar ssa nella sua di-scesa in Italia la dichiarò ribelle e la desolò nel 1155, matre anni dopo già era risorta . Nei secoli susseguenti a-scese a qualche potenza, e stendeva la sua giurisdizionesu più di trenta terre o castelli . Venuta a guerra colmarchese del Monferrato, questi nel 1347 ne corse e gua-stò tutto il territorio . Accorse in suo aiuto Amedeo VI,a 3 0 - aasio dello stesso anno i Chieresi si diedero aiConti di Savoia .Chieri pi eeeuta r— f-ti . a i una città del Medio Evo,

e conserva di questo tempo bellissimi avanzi, torri, mura,chiese . Da Chieri si trasportarono a Torino varie famigliedi antica ed illustre nobiltà, come dei Balbi, dei Bei',dei Bertoni, dei Simeoni, dei Gribaldi, dei Balbiani, deiTana e molte altre .

(1) In questo palazzo accadde il fatto seguente , nar-rato d il padre Cepari e dal resaci nella vita clic scris-sero dell'angelico giovane . L'anno 1581 era venuto Luigiper ordine del padre a riverire in Torino il Duca di Sa-voia ; quindi il barone Ercole Tana fratello della madre,colta la propizia occasione , lo andò ad invitare che vo-lesse condursi a Chieri a vedere i parenti suoi, massimeche non vi era ancora stato mai ; e Luigi accettò . Lo zio,avutolo in casa, ne fu oltremodo contento, e per meglioonorarlo ordinò una gran festa, nella quale tra le altrecose si facevano dei balli . Il modesto nipote, ciò inteso ,non vi voleva prender parte ; ma avendogli taluno fattovedere come ciò poteva parere villania, essendo quellafesta in ispezialtà ordinata per lui, vi si lasciò condurrea condizione però che non vi avrebbe ballato . Ma appenapostosi a sedere, ecco che una persona gli si fa innanzi, e loinvita a seco danzare . Il santo giovine ne arrossì, e senzadir motto esce immantinenti dalla sala, e si va a nascon-dere in un luogo così appartato, che per quanto lo sicercasse non fu possibile il ritrovarlo . Finalmente essendolo zio passato per caso in una camera dei servitori , iltrovò nascosto in un cantuccio tra il letto ed il muro, as-sorto in dolce preghiera, e ne rimase altamente edificato .Questo palazzo è ora abitato dalle religiose Agostiniane,e vi si venera la stanza ove l' innocente Luigi una voltasi diede sì aspra disciplina, che ne cosperse di sangue lepareti ; se ne vedono tuttora alcune goccie sul muro .

ANNUNZIO DI VENDITA .

I nostri lettori già sanno che il nobile e cari-tatevole Barone Carlo Bianco di Barbania, mortoil 27 aprile, lasciava parte dei suoi beni ai poverigiovanetti raccolti nell' Oratorio di S . Francescodi Sales in Torino. Ora per provvedere ai bisogni

(1) Riguardo alla casa Bertinetti, abitata ora dalleSuore di Maria Ausiliatrice, corre voce in Chieri che siasiavverata una predizione del venerabile Canonico Cotto-lengo , fondatore della Piccola Casa della Provvidenzain Torino, del quale si tratta ora in Roma la causa diBeatificazione . Noi riferiamo la cosa come ci vien nar-rata senza punto pretendere di definirla come vera pro-fezia, spettando ciò solamente alla Chiesa . E fama adun-que che un giorno il santo uomo trovandosi in Chieristia patria, dicesse queste parole indicando la casa Ber-tinetti : Questa Casa sarà un di abitata da Monache .Quelli che io accompagnavano non fecero per allora grancaso di queste parole , le quali anzi col passare deglianni andarono persino in dimenticanza . Ma quando unmese or fa si videro le Suore di Maria Ausiliatrice ve-nire a stabilirsi in quel luogo medesimo, furono richia-mate alla mente da chi sopravviveva, e se ne fece tostoun gran parlare per la città , pronosticandon ognunomolto bene .

coadiuvate da alcune pie persone della città giànostre Cooperatrici ebbero fin dalla prima festa ladolce consolazione di vedersi circondate da oltrea 2:50 vispe giovinette , che fanno sperare di s'emolto bene . Circostanza pur degna di essere ri-cordata si è che le Suore inaugurarono la loronovella casa il 28 giugno festa del Sacro Cuoredi Gesù. Si nutre quindi la più viva fiducia cheil Divin Salvatore scriverà nel suo amorosissimoCuore il nome delle fanciulle che frequenterannol'Oratorio annesso, e benedirà tutti coloro checoopereranno a farlo vie maggiormente fiorirealla santissima sua gloria (1) .

Se il concorso dei nostri benefattori non civerrà meno , noi col tempo speriamo di eri-gervi eziamlio un educandato ; poichè oltre lasalubrità del luogo e la comodità della ferroviaTorino-Chieri, il fabbricato vi si presta assai bene,essendo spazioso, e fornito di giardino e cortile .Avvenendo che vi si apra l'educandato, ne terremoinformati i nostri Cooperatori e Cooperatrici .

E poichè qui ci si presenta occasione, dichiariamouna volta per sempre che nel dare pubblicità alleopere che si fanno dalla Congregazione noi nonabbiamo in mira di accattarci gloria ed onore tragli uomini, chè questo sarebbe una vera stoltezza ;ma il facciamo , affinchè quelli che ci mandanodelle offerte sappiano dove queste vanno a termi-nare, e si persuadano vie meglio che noi cene serviamo a benefizio della gioventù, e perpromuovere la gloria di Dio, e il vantaggio delprossimo . Del resto poi il divin Salvatore che proibìdi fare il bene per una gloria mondana, comandaeziandio di fare le opere nostre buone ai cospettodegli uomini, affinchè questi le vedano, e coll'imi-tarle, ed ammirarle diano alla loro volta gloria aDio nostro Padre, cho è nei Cieli : Sic luceat luxvestra coram hominibus, ut videarti opera vestrabona, et glorificent Patrern vestrum, qui in coelisest .

dei medesimi secondo la pia volontà del generosotestatore, noi siamo venuti in pensiero di comin-ciare la vendita di una parte degli stabili per mezzodell' Asta pubblica, che avrà luogo in Torino ilgiorno 6 del corrente Agosto, nello studio del No-taio Cav . Gasparo Cassinis. Riportiamo qui sotto ilbando colle necessaria indicazioni e condizioni ,pregando ad un tempo i nostri amici a volernedar conoscenza a quelle persone, che potrebberoaverne interesse .

Bando per vendita volontaria di stabiliin Caselle Torinese .

Il Notaio Cav . Gasparo Cassinis di Orazio a que-sta residenza, sulla richiesta del Proprietario, No-tifica : che, alle 9 antimeridiane di martedì 6 ago-sto corrente nel suo Studio, via Botero, N . 19, siesporranno in vendita all'incanto ed in tre lotti,gli accennati stabili che sono di compendio del-l' eredità del Barone Carlo Giacinto Bianco diBarbania cioè

Lotto I. - Molino grande, nell'abitato, a treruote e quattro palmenti, cui sono annessi, oltre allocale delle macine, cucina e bottega verso la viacentrale, parte della cantina sottostante , cameraal primo piano, e altra superiormente alla cucinaal secondo piano, ove si accede per scala interna,in mappa ai N.r' 342 parte e 344 . Sezione D . :coerenti a levante la Confraternita dei SS . Pietroe Paolo, e Ferrero ; a giorno il lotto II ; a po-mente la via centrale ; a notte Tessier .

Lotto II. - Fabbricato ad uso di panificio, inattiguità del detto molino, consistente in bottegaverso la piazza Castello, retrobottega, forno, cucina,salotto d'angolo, parte della cantina sottostantealla bottega del lotto I . e sei membri al pianosuperiore, compresi quelli soprastanti alla bottegadel lotto I . di cui alcuni suddivisi , con soffittisuperiori, e scala d'accesso dall'andito di portinaverso la via centrale di pertinenza esclusiva diquesto II lotto ; in mappa a parte del N . 342 .

Sezione T , coerenti : a levante la Confraternitadei SS. Pietro e Paolo ; a giorno, la piazza Ca-stello ; a ponente la via centrale ; a notte il lotto I .Lotto IIL - Molinotto di S . Grato, a poca di-

stanza dall'abitato, con due ruote e due palmenti ecomposto, oltre al locale delle macine, di cucina, ca-mera superiore ed annesso terreno coltivo d : are4 . 15, in mappa ai N ." 126 e 126'!, Sezione R,coetenti ; a levante Gabitti ; a giorno Vagnone ;a ponente la ferrovia di Lanzo ; a notte la strada .

Ed i medesimi si delibereranno, lotto per lotto,al miglior offerente, osservate le intratenorizzate

Condizioni . - 1° L'asta si apriràpel lotto I . sul prezzo di .L. 40000 .

»

II. »

»

»

6000.»

III. »

»

» 10000 .Ogni oblazione non sarà minore di L . 100, pel

lotto I . e di L . 20, pegli altri .2° Il deliberamento non seguirà se non vi

sarà offerta di due concorrenti almeno .3 ° Il prezzo si verserà, per un terzo all'atto

della riduzione del deliberamento in istrumento,da aver luogo nei dieci giorni dacchè esso si saràreso difinitivo, e sarà quindi depositato, per tale

concorrente, a cura del Notaio rogante ed a ri-schio del venditore , in una pubblica cassa, perstarvi fino a quando questi non abbia provvedutaalla cancellazione delle ipoteche gravitanti i fondi,od altrimenti alla sicurezza dei deliberatari ; e perdue terzi, un mese dopo che si sarà dal venditoredimostrata la libertà ipotecaria, da promuoversi inun termine non eccedente gli anni tre dalla redazione .

Sul prezzo a loro mani, i deliberatari corrispon-deranno l'interesse annuo del 6 per % al vendi-tore , il quale , naturalmente , perceverà quellodelle somme a depositarsi come sopra .

4° I deliberatari entreranno in possesso il dìdella riduzione, ma osserveranno le locazioni sinoal 1° gennaio 9879, scadenza delle stesse .

I frutti si devolveranno loro dall'epoca dell'attodi riduzione, da cui incomincierà la corrispondenzadell'interesse sul capitale insoddisfatto, e sarannoa carico dei deliberatari i tributi ed i consuetipesi annuali .

5 ° E garantita la manutenzione in dominiodei deliberatari .

6° La vendita si fa coi diritti e colle servitùinerenti ai beni che ne sono oggetto, la trasmis-sione dei quali si eseguisce, si e come il venditoreli tiene od ha il diritto di tenerli .

Vi si comprendono le accessioni , attinenze edipendenze dei singoli lotti, e così e particolar-mente, quanto al molino ed al molinotto, gli ordignied i meccanismi, valutati pel lotto I . in L . 3335, epel lotto II . in L. 1414 .

7° I deliberatari si considereranno avere per-fetta conoscenza di ciò che acquistano , attalchènon saranno per competere loro eccezioni al ri-guardo : nondimeno si dichiara espressamente chela precisa designazione dei lotti , è quella risul-tante dalla Relazione di Perizia del GeometraCarlo Dovo in data 1 . corrente, che la determi-nerà in modo positivo .

A sifatta Relazione dovranno i deliberatari u-niformarsi in t etto e per tutto in quanto concernei reciproci rapporti dei lotti fra loro .

8° E ammesso l' aumento dei vigesimo finoalle 10 ant. del 16 Agosto .

Ove si effettui, diverrassi a nuovo incanto, chesarà definitivo .

9 ° I licitanti dovranno avere depositato pressol'Ufficiale procedente, in denaro od in Cartelle diRendita Italiana, calcolata al corso del giorno an-tecedente, l' equivalente del decimo del prezzod'asta per sicurezza provvisoria del contratto ; edinoltre in contanti L . 2800 pel lotto I, L. 420pel lotto Il ; e L. 700 pel lotto III in fondo spese,essendo queste per intero a carico dei deliberatariproporzionatamente, comprese quelle della Rela-zione Dovo .

10° Per l'esecuzione dei loro obblighi i de-liberatari eleggeranno domicilio in Torino .

Per maggiori schiarimenti rivolgersi in Torinoal Geometra Dovo via Bertola, N . 22 .

Torino, l'8 Luglio 1878 .

All'originaleGASPARO CASSINIS Notaio.

BIBLIOGRAFIA SALESIANA .

Fabiola o la Chiesa delle Catacombe del CARDI-NALE WISEMAN - E questo uno dei libri più utiliche sieno mai usciti alla luce, e che per quantosi legga, si trova sempre nuovo gusto a rileg-gerlo. Al suo primo comparire nel 1855 fu ac-colto con inauditi applausi, e si tradusse nelle piùcolte lingue d'Europa . Basta il sapere che è operadi un personaggio superiore ad ogni elogio, qualesi fu il Cardinale Wiseman Arcivescovo di West-minster. L'Eminentissimo autore con questo im-pareggiabile lavoro intese dare un'idea, per quantofosse possibile, giusta e piena della vita dellaChiesa Cattolica nella persecuzione di Diocleziano,l'ultima e la più feroce delle dieci contro di leisuscitate dalla rabbia pagana . Questo periododi tempo comprende il più gran fatto del genereumano. Si vide allora un impero idolatra chestendeva il suo potere in tutto il mondo in queitempi conosciuto, schierare tutta la sua forza, u-sare tutte le sue armi , adoperare il ferro e ilfuoco contro inermi cristiani, e farne tal scempioda credere follemente di averli o spenti o sotto-messi ; e invece lui soccombere, cedere il campoe il trono, e quelli trionfare, prendere il suo po-sto e infine dettargli la legge . L'illustre scrittoredescrive questa lotta con tali colori, che ti paredi vederti innanzi ancora i combattenti . I carat-teri dei personaggi sono sempre belli e costanti ; sem-pre interessanti le parlate e i dialoghi tra le vit-time e i loro carnefici ; sempre spiccata la pazienza,il coraggio, l'eroismo dei primi che ti rapisconoa' sensi della più tenera pietà, e la bassezza, l'in-giustizia, la sevizie dei secondi, che ti rivoltono ilcuore, e ti muovono a sdegno . Laonde non ciperitiamo di dire che l' attenta lettura della Fa-biola fa concepire la più grande venerazione dellareligione di Cristo , e di giovanetti imberbi e dideboli donzelle, come di un Pancrazio ed un' A-gnese, forma degli eroi .

Quindi la tipografia Salesiana, che ha per i-scopo di diffondere le buone letture, non poté nonoccuparsi di quest' opera, e ne fece a sue speseuna edizione illustrata. Splendida ne è la stampain bell' ottavo grande, nitidi i caratteri, ed ognipagina inquadrata in cornice di linee . Un altropregio le si aggiunge, e sono le incisioni in legnodisegnate con buon gusto, e tagliate da manoperita. La versione dall' inglese è fatta non solocon fedeltà, ma eziandio con purgatezza di stile .Finalmente vi è un corredo di note utili, perchés'intendano meglio gli usi e i fatti dei tempi de-scritti dal Wiseman .

gni famiglia Cattolica istruita, tra cui o dai padrio dai figli si faccia professione di lettura, dovrebbeessere provvista d'un libro siffatto, sia per l' u-tilità che se ne ricava, sia pel dolce che visi gusta come in sua fonte . Per la qual cosa noilo raccomandiamo ai nostri amici, e osiamo direche essi diffondendolo cooperano a promuoveretra il popolo un gran bene scientifico, morale ereligioso. Prezzo ; legato L. 10 .

Ogni otto giorni - E uscito nelle nostre Let-ture Cattoliche del mese di Luglio un fascicoletto

col titolo : Ogni otto giorni per Monsignor deSegur, traduzione dal francese di un nobile patri-zio di Torino, nostro Cooperatore . Il celebre au-tore già noto per altre utilissime operette vi trattadella Comunione settimanale, e con sode e chiareragioni dimostra il grande vantaggio che da que-sta religiosa pratica possono ricavare gli individui,le famiglie, gli instituti e le parochie . La letturadi questo libretto aprirebbe facilmente la via adintrodurre tra il popolo la lodevolissima praticadi accostarsi ai SS . Sacramenti ogni settimana ,la quale farebbe ben presto rifiorire le più bellevirtù. Taluni mostrano di temere che la frequenteComunione faccia perdere il rispetto al SS . Sa-cramento . A questa ed altre difficoltà l'autore ri-sponde trionfalmente, ed ogni persona di sensicristiani non può a meno di dargli ragione . C. 10 .

INDULGENZE SPECIALI

pei Cooperatori .

Ogni Cooperatore può acquistare indulgenza ple-naria una volta al giorno, da applicarsi alle animedel Purgatorio, recitando la terza parte del Ro-sario di Maria Vergine avanti al SS . Sacramento,e non potendo avanti al divin Sacramento, reci-tandola innanzi al Crocifisso .

Indulgenza plenaria ogni volta che si accostaalla santa Comunione .

Può altresì lucrare moltissime indulgenze ple-narie nel corso del giorno mediante la recita disei Pater, Ave e Gloria, secondo la mente delSommo Pontefice . E queste indulgenze applicabilialle anime purganti, le può acquistare toties quo-ties, ossia tutte le volte che recita i suddettiPater Ave eGloriain qualunque luogo, senzabisogno di Confessione e Comunione, purché siain grazia di Dio .

Oltre a queste un' altra plenaria ne può gua-dagnare ogni Domenica, e nei giorni qui sottonotati, purché confessato negli otto giorni, e co-municato, visiti una qualche Chiesa, pregandovisecondo l'intenzione del Sommo Pontefice .

Mese di Agosto .

1 . S. Pietro in vincoli .2. Dedicazione di Nostra Signora degli Angeli .

Indulgenza della Porziuncula nelle chieseSalesiane .

4 . S. Domenico .5. Beata Vergine Maria della Neve .6. Trasfigurazione di Nostro Signor Gesù Cristo .

12. Santa Chiara Vergine, fondatrice delle Clarisse .15. Assunzione di Maria Vergine al Cielo .16. S . Rocco .24. S . Bartolomeo Apostolo .25. S . Luigi Re di Francia .

Con permesso dell'Aut . Fccl.FERRARI GIUSEPPE gerente respons.

Sampierdarena 1878. Tip . di San Vincenzo de' Paoli.