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ANNO LXXXIII- NUMERO 17 TORINO, I^ SETTEMBRE 1959

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AV HMIZA\ L 13 SETTEMBRE, a conclusione del

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Congresso Eucaristico Nazionale, lanazione italiana si consacra ufficial-

mente al Cuore Immacolato di Maria . Ilgrande avvenimento è stato deciso daiVescovi d'Italia nello scorso dicembre . IlSommo Pontefice Giovanni XXIII ha ap-provato ed incoraggiato con paterno com-piacimento la deliberazione dell'Episcopato .Il Papa sarà presente conun Radiomessaggio e permezzo di uno speciale rap-presentante al Congresso Eu-caristico Nazionale di Catania,al termine del quale sarà pro-nunciato il solenne Atto diConsacrazione . Tutto il po-polo italiano si darà spiritualeconvegno a Catania, nellapersona dei suoi Vescovi,delle supreme Autorità civilie di larghe rappresentanze ditutte le Diocesi .La Madonna stessa si è pre-parata questo suo trionfo .Per cinque mesi, da aprile asettembre, la celeste Pelle-grina di Fatima, dopo aver percorso levie di quasi tutto il mondo libero, havisitato una per una le cento Provinced'Italia, invitando i suoi figli a consacrarsial suo Cuore Immacolato . Questo « pelle-grinaggio delle meraviglie » avrà termine aTrieste, la città fedele che sorge comeestremo pacifico baluardo della Fede e dellaPatria verso il minaccioso Oriente . Là Maria

aspetterà l'ora tanto sospirata, in cui potràriprendere il suo viaggio, per visitare nellariconquistata libertà religiosa e civile i suoifigli prediletti, che ora gemono al di làdella cortina di ferro. U_víada-Fatima aMosca passa per Trièsta''

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Sulle colline che'; dominano il .godo diTrieste, il 20 setteínbre,sarà pottà la primapietra di un grandeetertlpio intitolato a

Maria Regina d'Italia.,. Tuttala Nazione cdntribuirà ella co-struzione del b andiosSan-'tuario, il quale''•rimarrà•,.,.neisecori`atestimoniare-,come IF7Madgnr , in un'ora -.tragicadellw stria d'Italia, Í71, sal-vato suo popolo dàha,-schiavitù comunista, i cui ~s-salti da Oriente .,SI infran4fe1"contro il baluardo invm6ffiitedi Maria .Contemporaneamente, sugliscogli di Capo Passero, cheè l'estremo lembo meridio-nale d'Italia, a ricordo della

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consacrazione, sarà inaugu-rata una grande statua di

bronzo della Vergine in atteggiamento be-nedicente ai mari e alle coste della Patria .Sarà come la vedetta che difende i confinimeridionali, idealmente congiunta con l'altrastatua di Maria, che dalla vetta del Roccia-melone protegge i confini settentrionali. Ecosì da nord a sud, da Occidente ad Orientel'Italia sarà come fasciata dall'abbracciomaterno della sua celeste Regina .

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La Vergine stessavuole questa consacrazione

I nostri ottimi Cooperatori, che il 31 maggioscorso si sono consacrati a Maria insieme atutta la Famiglia Salesiana, ameranno cono-scere le ragioni di questa nuova consacrazionedi tutta la Nazione, dopo che individui, fa-miglie, città e diocesi si sono già singolarmenteconsacrati alla Madonna . Eccone le principali .

Nelle apparizioni a Fatima, la Vergine do-mandò più volte che le diverse nazioni si con-sacrassero al suo Cuore Immacolato . Di questerichieste si fece eco e propagatrice Lucia, lafortunata confidente della Santissima Vergine .

La prima nazione chee rispose all'appelloceleste fu il Portogallo, la terra privilegiatanella quale avvennero le apparizioni . La Ma-donna rispose con regale generosità a quellaprima consacrazione : suscitò in quel paese,prima dominato dalla massoneria e dall anti-clericalismo, una prodigiosa rinascita di fedee di vita cristiana; lo preservò dalla guerracivile che, secondo i piani comunisti, dovevasommergere anche il Portogallo insieme conla Spagna ; risparmiò prodigiosamente a questonobile popolo gli orrori dell'ultimo conflittomondiale, nonostante le molteplici minaccee sollecitazioni ; ed infine lo protesse finorada tutti gli attacchi del Comunismo .

In una lettera del 2 dicembre 1940, Luciacomunicava al Papa Pio XII che Gesù avevapromesso di riservare la stessa speciale pro-tezione a tutte le nazioni che si fossero con-sacrate al Cuore Immacolato di Maria .

Il Pastore Angelico non fu sordo all'invitodel cielo . Il 31 ottobre 1942, mentre l'orrendacarneficina della guerra toccava il parossismo,consacrò il mondo e la Chiesa al Cuore Im-macolato di Maria . L'8 dicembre successivorinnovò solennemente in S . Pietro l'atto diconsacrazione . II 7 luglio 1952, per adempierel'espresso desiderio della SS . Vergine, con-sacrò a Lei in modo speciale i popoli dellaRussia .

Con questi atti però le richieste della Ma-donna non si potevano ancora dire comple-tamente assecondate: alla consacrazione delgenere umano e della Russia doveva seguirequella delle singole nazioni fatta dai rispettiviVescovi. Così infatti è avvenuto, in questiultimi tempi, in molte parti del mondo .

Può l'Italia essere assente dalla nobilegara? Pio XII, al termine del suo glorioso

pontificato, ebbe la gioia di benedire ed ap-provare la campagna indetta dall'ArmataAzzurra italiana per preparare la consacra-zione dell'Italia al Cuore Immacolato diMaria. E Giovanni XXIII fu lieto di inau-gurare il suo pontificato confermando e lo-dando la deliberazione unanime dell'Episco-pato Italiano .

Ma il Papa e -i Vescovi non hanno fattoaltro che rispondere all'appello materno diMaria: è a Lei che risale l'iniziativa e la vo-lontà di questa solenne consacrazione .

Il "grazie" dell'Italiaa Maria

Ma l'Italia si consacra a Maria anche persciogliere il suo debito di imperitura rico-noscenza per gli innumerevoli favori ricevutidalla sua celeste Castellana .

La storia d'Italia è la storia degli interventidi Maria . Non v'è città o paese che nel suopassato recente e remoto non vanti qualchetratto della predilezione della Vergine . MilleSantuari, disseminati in ogni angolo dellaPenisola, narrano a tutti i secoli le gesta diquesta meravigliosa epopea. Il nastro azzurroche sovrasta la bandiera italiana, le sciarpeazzurre degli ufficiali dell'Esercito, non sonoaltro che il ricordo dell'azzurro vessillo diMaria, con il quale Amedeo VI di Savoia.infranse la minaccia turca a Costantinopoli .Le statue, i piloni, i santuari mariani che co-stellano i valichi e le vallate delle nostreAlpi, non cessano di attestare che fu Mariaa difendere l'Italia dall'eresia protestante chefaceva forte pressione ai suoi confini setten-trionali .

La Madonna non si è mai dimenticata diproteggere l'Italia . È perciò giusto e doverosoche l'Italia riconosca e proclami ufficialmentela Madonna sua Regina, consacrandosi so-lennemente al suo Cuore Immacolato .

E poichè, d'altra parte, non sempre ilpopolo italiano seppe corrispondere a questem terne predilezioni, la consacrazione ha ancheil significato di pubblica espiazione . Vogliamopresentare a Maria, e per suo mezzo aGesù, un solenne e collettivo atto di ripara-zione per i peccati pubblici commessi dallanostra Nazione contro i diritti di Dio, dellaChiesa e degli altri popoli, in modo parti-colare per la bestemmia, l'ingiustizia e l'im-moralità.

Per la pace dell'Italiae del mondo

Un terzo motivo ancora più urgente, percui l'Italia si . consacra a Maria è per ottenereda Lei la pace interna ed esterna, costante-mente minacciata dal pericolo comunista .

Posto al confine tra Oriente ed Occidente,il suolo italiano - nel caso deprecato di unnuovo conflitto - sarebbe il primo ad esseresommerso dall'invasione delle forze comuniste ;il più direttamente esposto alla furia distrug-gitrice delle nuove potentissime armi ato-miche. L'Italia, inoltre, tra i paesi liberi, èquello che possiede il partito comunista piùnume-oso ed agguerrito . Oltre 12 milioni diitaliani, nelle elezioni politiche e amministra-tive, dimostrano di aderire a partiti marxisti .Ora il Comunismo è un errore anticristiano,ma i comunisti sono anime da salvare ; laconversione e salvezza delle anime viene soloper le mani di Maria. Perciò nella nostraconsacrazione, noi intendiamo affidare inmodo particolare questi nostri infelici fratellialla Madonna, che è sempre anche la loroMadre .

Ma la pace religiosa della nostra Patrianon sarà mai sicura, finchè nel mondo visaranno grandi potenze che minacciano e tur-bano la pace e la libertà religiosa dei popoli .Anche a questo ha pensato la Vergine, appa-rendo ai pastorelli di Fatima . Il 13 luglio 1917,poco prima che dilagasse in Russia il Bolsce-vismo mediante la rivoluzione di ottobre, laceleste Regina promise :

« Verrò a chiedere la consacrazione dellaRussia al mio Cuore Immacolato e la comu-nione riparatrice nei primi sabati del mese .Se si darà ascolto alle mie domande, la Russiasi convertirà e si avrà pace . Altrimenti essadiffonderà nel mondo i suoi errori, suscitandoguerre e persecuzioni alla Chiesa ; molti buonisaranno martirizzati ; il Santo Padre avràmolto da soffrire ; varie nazioni saranno an-nientate . . . (A questo punto viene quella partedel segreto che sarà resa nota nel 196o eche sembra annunciare avvenimenti di por-tata mondiale) . Finalmente continua laMadonna - il mio Cuore Immacolato trion-ferà; la Russia si convertirà ed una pausadi pace sarà concessa al mondo» .

Afnchè queste promesse si avverino nelmondo e nella nostra Patria ; affinchè sianorisparmiati all'Italia i tremendi castighi pre-visti dalla Vergine per le colpe delle nazioni,

in questa trepida attesa di conoscere il grandesegreto del 196o, l'Italia si consacra al CuoreImmacolato di Maria .

Noi confidiamo . che questa solenne con-sacrazione affretti il sospirato miracolo dellaconversione della Russia, da cui dipende lapace, la sicurezza e la libertà religiosa nostrae di tutto il mondo . La bianca Signora, cheoggi è obbligata a fermarsi a Trieste, speriamopossa presto riprendere il suo materno pel-legrinaggio al di là dell'attuale cortina diferro, per giungere trionfalmente a Mosca,e ristabilire il suo regno di amore su tutta laGrande Russia, in cui un tempo fu tantoamata e onorata. «Il comunismo - scriveMons. Fulton Sheen - non sarà vinto conle armi, ma conquistato attraverso una con-versione. La Vergine della piazza bianca diFatima non vuole la morte dei comunisti, mache si convertano e vivano in pace con Dio » .

Quel giorno si realizzerà la profezia del-l'eroico Padre Kolbe : «Vedrete un giornol'Immacolata nel centro di Mosca e sullasommità del Cremlino ».

Si avvereranno allora le fatidiche paroledel grande scrittore russo Massimo Gorki :« Forse un giorno chissà che le campane delmio sventurato paese non abbiano ad annun-ciare la Pasqua di Resurrezione più bella,suonando a distesa sul ritmo di quelle diRoma ! ».

Gli Italiani, e primi fra tutti i CooperatoriSalesiani, vogliono portare generosamente illoro contributo di « Preghiera e Penitenza »,perchè i desideri e le promesse della Ma-donna di Fatima abbiano pieno compimento .

La solenne consacrazione vuole essere lanostra risposta àlie lacrime della Vergine, chepianse a Siracusa sui mali d'Italia e del mondo .Vuole soprattutto essere il pieno riconosci-mento della sovranità di Gesù Cristo e dellasua celeste Madre nella vita degli individui,delle famiglie, della scuola, di ogni associa-zione e delle istituzioni pubbliche, affinchèsia ridato all'Italia quel vero volto cristianoche le spetta come a Sede di Pietro e centrodella Cattolicità .

Solo così la consacrazione della Nazioneitaliana al Cuore Immacolato di Maria nonsarà un gesto passeggero od una vuota ceri-monia, ma l'inizio di un nuovo capitolo dellanostra storia : l'èra di Maria nella pace, nellagiustizia, nella concordia da Lei voluta epromessa .

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"COME

DON BOSCO

SCUDODEL

ROMANO'

PONTEFICE

Tra le grandi figure che illustrarono ilPiemonte e la Chiesa sulla fine del Settecentoe nei primi dell'Ottocento è da annoverarsiPio Brunone Lanteri, fondatore degli Oblati diMaria Vergine .

Figura di primo piano nella lotta contro leultime correnti giansenistiche e sostenitoreindefesso della morale di Sant'Alfonso, fucertamente uno dei fautori principali del rin-novamento religioso del Piemonte all'iniziodel secolo XIX .Sua Santità Giovanni XXIII commemorando

questo fausto avvenimento del bicentenariodella nascita, scrive: «Imperitura lode pure alui vien data per essersi preso cura dei novellisacerdoti, facendo sì che in Torino venisse apertoper loro un Convitto nel quale per tre annipotessero attendere allo studio delle scienze mo-rali ed ascetiche, e poi, forniti di maggior corredodi sapere e di virtù, potessero lanciarsi sui campie nelle battaglie del sacro ministero . Da quelsalutare ritiro, oltre ad altri, illustri per le lorofatiche e benemerenze, uscì S . Giovanni Boscoa compiere le sue magnifiche imprese e a con-quistare il fastigio della santità » .

Don Lemoyne, nel io volume delle MemorieBiografiche di Don Bosco, traccia del Lanteriquesto profilo mirabile :

« Infaticabile zelatore della salute delleanime, istitutore di pie associazioni fiorentis-sime, tutte dirette a metter argine al maleche serpeggiava dovunque, ad educare ai saniprincipi della fede e della morale la gioventùpiemontese, a diffondere in gran copia libridi sana dottrina e cristiana pietà, era statoun santo ministro del Signore, per il qualel'amore al Papa fu vita della sua vita . In tutto

(1759-12 MAGGIO - 1959)

il tempo in cui Pio VII stette prigioniero inSavona, egli con grande suo pericolo avevatrasmesso clandestinamente al Pontefice do-cumenti importantissimi per il governo dellaChiesa e generose oblazioni che per lui rac-coglieva in Torino. Venuto in sospetto allapolizia napoleonica, aveva sofferto due minuteperquisizioni domiciliari, benchè senza ri-sultato, e la relegazione per quattro anni nellasua villa di Bardassano . Scrittore dotto e po-polare, diffuse tra i cittadini molti opuscoli,ora stampati ed ora tracopiati, quando nonera prudente darli alle stampe, per tener vivonei fedeli l'amore, la venerazione, l'obbedienzaal Papa, dimostrandone la dignità, le preroga-tive e l'infallibilità dei giudizi dati ex cathedra .

» E tutto questo suo spirito il Padre Lan-teri lo aveva trasfuso nella Congregazionedegli Oblati di Maria Vergine, prefiggendoleper iscopo il dettare esercizi spirituali al po-polo, lo studiare e combattere gli errori cor-renti, il farsi scudo e sostegno, quanto piùsi poteva saldissimo, del Romano Pontefice . Ela sua regola nulla aveva d'austero o d'este-riorità monacale, mentre inculcava la perfe-zione e il fervore degli Ordini più stimati epiù utili della Chiesa di Dio » .Don Bosco venne a contatto con questa

istituzione attraverso un suo compagno diseminario: il ch. Burzio, che si era fattoOblato .Giunse anzi un momento in cui sembrò

propendere ad abbracciare lui stesso questogenere di vita, ma la voce di S . GiuseppeCafasso lo trattenne nel solco che lo dovevacondurre alla sua missione originale e straor-dinaria .

Don Bosco però seppe prendere dagli Oblatiispirazione per la Società che era chiamato afondare, e in questo senso è da ammirare lavia della Provvidenza, che pose sul suo cam-mino i germi di quelle istituzioni che egliavrebbe potenziato e dilatato per tutto ilmondo .

Quando si studieranno i tempi e i movi-menti che prepararono l'opera provvidenzialedi Don Bosco, si troveranno mirabili puntidi contatto tra questi due grandi, che nonsi conobbero, ma che ebbero, ben si puòdire, lo stesso spirito e lo stesso ardore aservizio della Chiesa.

Però il suo apostolato non resta limitato allapredica del buon esempio o della buona parolastrappata dalla circostanza, ma ha un suo pro-gramma ben circonstanziato, che ne definiscele mete, e le tecniche per raggiungerle, inseren-

oN Bosco affidò la cura e lo svi-luppo delle sue opere, non solo a sa-cerdoti, ma anche a collaboratori laici,

detti Coadiutori . Emettendo la professionereligiosa nelle mani del superiore, i coadiu-tori diventano religiosi come i sacerdoti .Non hanno alcun segno distintivo

esterno, tranne il contegno e la riserva-tezza di ogni buon cristiano, che affidaalla modestia del tratto e al coraggiodelle idee la tutela di quel patrimoniospirituale, che egli stima sopra ogni altracosa e per il quale è disposto a sacrificaretutto. Senza ingombro di tonache e di di-stintivi, possono arrivare là dove il sacerdote,per tradizione o decoro, non può arrivare, conil risultato di portare la parola buona el'esempio ammonitore anche dove il vizioimpera e la causa dei buoni è persa in par-tenza. Con questo vogliamo dire, e ci pareche ne valga la pena, che in certe situazionila parola d'un uomo in abiti borghesi ha-più efficacia che sulla bocca di uno ilquale, come il prete, la deve dire per mi-nistero .

11 coadiutore salesiano si presenta dinanzial mondo come un uomo qualunque, riccosolo di una forte carica di carità, che lorende sensibile ai bisogni del prossime, in particolare, dei giovani menoo

I Il Coadiutore salesiano maestro nella non facile arte dellascultura in legno .

dotaci di beni di fortuna .

dolo nel programma più vasto di tutto il mo-vimento creato da Don Bosco a favore dellagioventù . Il coadiutore salesiano non è un ge-nerico che debba servire di scala ad altri piùqualificati di lui nella gerarchia, non è il buonoa tutto P re condannato a riempire i classicibuchi nella vita di una comunità; è l'uomodi fiducia che condivide con gli altri confra-telli le responsabilità della casa, servendolain determinati settori .

Non si esclude naturalmente il lavoro delbraccio che il progresso della tecnica, perquanti sforzi faccia, non potrà mai eliminarecompletamente e al quale non può sottrarsi,almeno saltuariamente, neanche chi si de-dica per missione alla scuola o all'apostolato

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diretto delle anime . Per avviare i giovanialla vita e sottrarli alla strada, occorre orga-nizzare scuole e laboratori, stendere preventivie far quadrare bilanci con un occhio alle mac-chine e l'altro ai progressi della tecnica, cosìvertiginosi ora che nuove vie sono state apertedalle ultime scoperte: ecco un campo speci-fico assegnato al coadiutore che ha inclina-zione per la tecnica .

Chi invece è nato per le professioni avràda sorvegliare un'azienda, con tutti i suoicomplessi problemi di bonifica e di messa inopera, di allevamento di bestiame e di ro-tazione di colture, oggi con l'ausilio dellemotrici, alleate preziose per richiamare al-l'amore della terra le nuove generazioni so-verchiamente sensibili agli allettamenti dellacittà e della vita più facile all'ombra dellefabbriche. Se no, c'è modo di rendersi pre-ziosi insegnando, costruendo, consigliando oconcorrendo, in spirito di fraterna intesa, alcoordinamento di tutte quelle attività chefanno di una casa religiosa una grande fa-miglia. E allora c'è chi baderà alla portieria,chi alla guardaroba, chi provvederà alla cucinae chi alla manutenzione degli stabili, chiall'erogazione dell'energia e dell'acqua, chi allagestione di sale e di ritrovi giovanili e di

campeggi estivi ed invernali, condividendofraternamente responsabilità, gioie ed appren-sioni con i sacerdoti.

Nelle Missioni, il concorso del confratellocoadiutore, che solleva il sacerdote dallepreoccupazioni materiali proprie di ogni at-tività umana, accelera il processo di civiliz-zazione e di cristianizzazione delle masse .

Perchè tutto questo avvenga, bisogna cheogni attività del coadiutore, apparentementesimile ad ogni altra sui piano puramente natu-rale, riceva un affiato soprannaturale e si pro-ponga più alti traguardi, ispirandosi ai generosie trasfiguranti ideali dell'apostolato per l'affer-mazione e l'estensione del regno di Dio nelleanime. Qui è il punto, e conviene che sia messonel debito rilievo, per prevenire l'obiezione dichi, limitando l'osservazione al fatto, esternodel lavoro materiale, sarebbe indotto a credereche, per lavorare così, non sia necessariorinunciare alla famiglia.

Anche nel inondo naturalmente si può vi-vere bene, se no la salvezza sarebbe di pochiprivilegiati; ma fuori del mondo, lontanidalle sue attrattive, che a conti fatti sonopoi solo tentazioni, si vive bene più facil-mente e la via della salvezza la si corre, an-zichè percorrerla faticosamente . Senza contarepoi gli aiuti materiali, e soprattutto spirituali,che costellano il viaggio terreno, alleggeren-dolo. Al tirar delle somme . chi rinuncia almondo finisce per liberarsi anche dalle preoc-cupazioni che ne sostanziano la vita, assicu-randosi quella libertà di azione che consente unlavoro più proficuo e un nierito più cospicuo .

Il moltiplicarsi delle Scuole professionali ele masse sempre più numerose di giovani chefanno ressa per entrarvi in questa che è1'èra della tecnica, ha spinto i Salesiani apotenziare l'efficienza di alcune case desti-nate alla preparazione del personale tecnicoper le loro scuole professionali . Ad esse pos-sono bussare con fiducia e con coraggio tutticoloro che vogliono mettere nella loro vitail denominatore dell'apostolato religioso . Lenecessità sono molte e il bisogno urgente .Chi sente questo grande appello del Signorealla vita religiosa, ne ascolti la voce.

1Anche tra i giovani neri del Congo Belga il Capod'arte salesiano realizza belle conquiste professionali .

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COOPERATORI SALESIANI IN COREA

Ecco una relazione che dice con eloquenza che cosapuò fare un Centro di Cooperatori animati dallo spiritodi Don Bosco e mossi dal suo zelo, anche nei paesi piùtribolati e poveri, com'è la Corea .

'8 aprile u . s . il Prefetto Generale deiSalesiani Don Albino Fedrigotti benedi-ceva solennemente un'originale Grotta

di Lourdes, eretta a fianco della grande scuolasalesiana di Kwangju .

Alla cerimonia erano presenti, oltre ai 1100 al-lievi, anche un folto gruppo di Cooperatorie Cooperatrici salesiane . In tale occasione ildott. Thoma Cio, non senza viva commo-zione, consegnò ufficialmente al Rev .mo Pre-fetto Generale quel singolare monumentoalla Vergine, innalzato dai Cooperatori nelpassato anno mariano .

Per chi conosce la situazione economica ve-raanente disastrosa della Corea, dove moltis-simi, anche tra i ragazzi. debbono acconten-tarsi d'un solo pasto al giorno, consistente indue pugni di riso e un po' di salsa piccante,riesce inspiegabile come i nostri Cooperatoriabbiano potuto erigere alla Vergine SS . unagrotta di Lourdes, tale da destare le mera-viglie dei cristiani e dei pagani della città .È semplicemente l'espressione del loro fer-vente amore alla Gran Madre di Dio e delloro attaccamento alla Famiglia Salesiana .Solo Maria può valutare le fatiche e i sacrificia cui essi si sono volontariamente sottopostiper onorarla. Per molti mesi son passati dicasa in casa stendendo la mano ; e alla fineil segretario della Pia Unione, sig . Patrizio 0,si privò del necessario e, a nostra insaputafece anche dei debiti, pur di rendere alla Ver-gine un degno omaggio di affetto filiale .

L'associazione dei Cooperatori salesiani co-reani ebbe inizio meno di quattro anni fa,quando si stava costruendo questa nostraprima opera in Corea . Don Archimede Martelli,elle da qualche mese era stato inviato dalGiappone, radunò nella festa di Don Boscodel 1946, il primo nucleo di amici dell'OperaSalesiana e parlò con entusiasmo della TerzaFamiglia di Don Bosco . Attualmente i Coo-peratori sono circa 200, primo fra tutti

S. E . Mons. Henry, Vicario Ap .di Kwangju e nostro grandebenefattore .

Essi si dedicano, oltre che alladiffusione della buona stampa,all'insegnamento del catechismo

e ad altre forme di apostolato, alla ricerca ecura di buone vocazioni per Don Bosco eper il Vicariato Apostolico . Sono essi che,conoscendo le nostre difficoltà per il man-tenimento degli 80 aspiranti al sacerdozio,fanno funzionare in pieno la 0 . M . A. (OperaMaria A. per le vocazioni) . Ogni mese, a duea due passano di casa in casa (son circa 800i soci) per raccogliere il piccolo obolo e poice lo portano con tanta spontaneità e sem-plicità . A Cejudò, grande isola a 200 km. didistanza, si sono organizzati in ogni parrocchia,destando dovunque un vero entusiasmo perl'Opera salesiana .

L'anno scorso organizzarono una specie di« Peregrinatio » di San Domenico Savio . Ilquadro passava di famiglia in famiglia, visostava qualche giorno, oggetto di venerazionee di santa letizia sia, per i Cooperatori che peri cristiani e pagani della zona .

Qualche giorno fa ci fu a Jonju il congressonazionale dei direttori e direttrici delle scuolecattoliche . I più ascoltati e applauditi con-ferenzieri furono proprio due nostri Coopera-tori, insegnanti nelle nostre due scuole diKwangju, i quali, dinanzi agli occhi attonitidi quell'élite cattolica, svelarono i segretidella pedagogia di Don Bosco e additaronoi sussidi di cui dispongono i suoi figli, soprat-tutto per l'insegnamento del catechismo .

È commovente constatare come considerinola casa di Don Bosco quale loro casa e conquanta fedeltà intervengano all' « Esercizio diBuona Morte» e alle altre adunanze prescrittedal Regolamento .

Si spiega quindi l'intensa commozione pro-vata dal sig. Don Fedrigotti non tanto nelricevere in consegna la grotta di Lourdes,quanto nel venire a conoscere l'amore e lafedeltà dei Cooperatori coreani a Don Bosco eall'opera sua .

SAC. RINALDO FACCHINELLImissionario salesiano

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Il Capo dello Stato all'inaugurazione

L'Istituto Salesiano « E. Menichini » fondazione Banco di Napoli il 28 giugno si presentavaadorno di bandiere e festoni : era la solenne giornata dell'inaugurazione. Il grandioso cortile,suddiviso in zone da numerose transenne, conteneva la folla accorsa per l'avvenimento .Il Presidente della Repubblica, S . E. Giovanni Gronchi giunse alle ore 12,15, attorniato da altissimePersonalità, quali S . Em. il Card. Alfonso Castaldo, S. E. Enrico De Nicola, S. E. Togni, Ministrodei Lavori Pubblici, S . E . l'On . Mazza, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri,S. E. l'On . Colasanto, Sottosegretario ai Trasporti, il Sen . Lepore per il Senato, l'On . Riccioper la Camera dei Deputati, S . E. Spasiano, Prefetto di Napoli, S . E. Correra, CommissarioStraordinario al Comune, ed altre numerosissime Personalità Religiose, Civili e Militari .

Erano pure presenti i nipoti dell'Avv . Ernesto Menichini - Oreste, Alberto, Mario, Rosinaed Anna - donatore del terreno sul quale è stato costruito l'Istituto ; e S. E. Roberto Foti, Com-missario Straordinario alla Fondazione Banco di Napoli, in rappresentanza dell'Ente, che hacontribuito con rilevanti fondi alla costruzione dell'Istituto .

Dopo aver assistito alla S . Messa nella cappella, S. E. il Presidente, si dirigeva nel Salone-Teatro per il discorso ufficiale tenuto da S . E. Crescenzo Mazza, preceduto dal ringraziamento alPresidente ed alle moltissime Personalità presenti espresso dal nostro Rev .mo Rettor MaggioreDon Renato Ziggiotti .

S . E . Mazza, dopo di aver reso omaggioal Capo dello Stato, all'Em.mo CardinaleCastaldo, all'ex Presidente della RepubblicaDe Nicola e agli altriillustri Parlamentari,ringraziava gli uominie gli enti che hannocontribuito alla nuova grande opera di reden-zione sociale. Quindi proseguiva :

Se molti, in questo Mezzogiorno d'Italia, sen-tissero allo stesso modo l'urgenza dei nostri bi-sogni e avessero altrettanta avvedutezza nelprovvedervi, forse la questione che tanto ci an-gustia sarebbe già stata risolta.

Non poco ha fatto la nostra Repubblica perquesto che in altri tempi parve un problema inso-lubile e che, al confronto della realtà invece, si èdimostrato più grave per il suo lungo periodo di ab-bandono, che per l'imponenza dei fatti in se stessi .

Il problema del Mezzogiorno, cioè, è caratte-rizzato, oltre che dalla povertà della regioneanche dalla inadeguatezza e dalla dissuetudineumana, sicchè le varie provvidenze legislative e lenon piccole spese, a poco o nulla varrebbero, se nonfossero accompagnate da una più appropriata

352 educazione al lavoro delle nostre popolazioni .

1000 ragazzi napoletanistrappati alla stradaavrannoun sereno avveniredi lavoro

Alla stregua di questa considerazione va va-lutata l'opera dei Padri Salesiani e però, percomprenderne la vastità ed i meriti, bisogna ri-

farsi allo spirito o all'i-spirazione vocazionisticadella Congregazione e aquella singolare carità

per la gioventù bisognosa che essa mutua dal suoFondatore.

Ogni tempo ha i suoi Santi e la caratteristicadella virtù è appunto quella di sapersi adeguareagli uomini e alle circostanze ; sicchè mentre as-sistiamo alla riconquista dell'amore in Francescod'Assisi e al recupero della verità in Ignaziodi Loyola, in Giovanni Bosco troviamo la vi-conversione della carità in giustizia sociale : ilche, se non è meno importante sul piano dellastoria, sul piano sociale è più conforme ai nostritempi [ . . .] .

La sociologia dei Salesiani, informata aiprincipi del loro Santo, ci pare la più adattaad operare il riscatto dell'uomo ; riscatto difronte agli elementi che tuttora in queste zonene limitano o ne condizionano lo sviluppo : ar-retratezza economica e impreparazione tecnica .Di, questa la più urgente e più difficile da

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INAUGURAZIONE DELL'ISTITUTOSALESIANO " E. MENICIIINI "FONDAZIONE BANCO DI NAPOLI(dall'alto) S . E . l'on . Mazza, Sottosegretario allaPresidenza del Consiglio dei Ministri, pronunciail discorso ufficiale . - Il ringraziamento del RettorMaggiore al Presidente e alle Autorità . - Lagrande cappella interna e il collegio propriamentedetto con camerate luminose e ariose, gli ampisaloni di studio e i refettori .(sotto) Il Presidente della Repubblica inaugurail xoo .ooo° apparecchio telefonico, donato dallaSET all'Istituto .

risolvere è appunto la impreparazione tecnicadella classe lavoratrice . A tal proposito io ri-tengo che poco si possa più fare per le genera-zioni che per età già sono uscite o stanno peruscire dal ciclo produttivo ; giusto dunque che,affiancando l'opera dello Stato con istituti comequesto che ci ospita, si provveda a specializzarele nuove generazioni, che da oggi, mercè l'operadi solerti educatori, saranno immesse nella pro-duzione .

Rivendicate quindi le nuove e più progre-dite condizioni sociali del lavoro all'evoluzionedella civiltà cristiana, assicurata dalle promessedivine e avvantaggiata dalla virtù dei Santi, trai quali è dovuto un posto d'onore a Don Bosco,l'illustre Oratore continuava :

Questa che inauguriamo oggi dunque è unatestimonianza di ciò che l'avveduta carità puòfare nell'opera multiforme e impegnativa dellaredenzione del Mezzogiorno ; è un segno di quelgeloso e costante impegno educativo professionalee morale, che, in collaborazione dello Stato, iPadri Salesiani conducono sull'elemento più dif-ficile del problema e più lento a modificarsi :l'uomo.

Ritengo che nessuno avrebbe potuto farlo meglioe ciò perchè essi nell'atto 'educativo, non pre-prescindendo da cause e finalità, partono dalconcetto uomo nel suo complesso, per valutarlospiritualmente e realizzarlo nella società .

Sicchè a noi non fa meraviglia che nel mondola carità di Don Bosco, carità operativa, soc-correvole e disinteressata, stia facendo sorgereopere, che, anche sotto l'aspetto puramente ma-teriale, stupiscono i non credenti .

E mentre dall'Alaska alla Terra del Fuoco,dal Continente Nero alle isole del Pacifico simoltiplicano questi Santuari della carità e delprogresso; mentre i figli di Don Bosco insegnanoai fanciulli d'ogni razza la validità della pre-ghiera e l'uso degli attrezzi di lavoro, qui inNapoli, la loro opera, se pur diversa, non è

meno meritoria di quella che, tra i ghiacci o neideserti, conquista anime a Dio e braccia al lavoro .

L'esimio Oratore terminava con un pen-siero cristianissimo, che tornò assai graditoai Figli di Don Bosco :

Mi resterebbe - disse di fare l'elogio dicoloro che qui ci hanno convocati ; ma so chequesto non sarebbe accetto alla loro modestia eso altresì che, se un premio a tante fatiche essi

• . . .• . . .ma-

M.M.seme

. . .'∎ . .∎•• . . .

. . .• . . .∎ . . .sa.a ..

namodo

si attendono --- a parte la riconoscenza che develoro lo Stato e che mi sembra espressa dallapresenza del Suo Primo Cittadino, al quale au-guriamo di reggerne quanto più a lungo possi-bile le sorti, e a parte la gratitudine della societàe dei beneficati - tale premio o compenso, ioritengo, essi più validamente lo attendono daaltri, in altra sede più duratura di questa e danoi tutti più ambita.

Il nostro venerato Rettor Maggiore,di ritorno da Napoli, riceveva dal Capodello Stato il seguente telegramma :

L'istituto che ho avuto il piacere di inau-gurare a Napoli rappresenta un nuovosuccesso della fervida attività dei Salesianiintesa alla istruzione e alla formazionedella gioventù . A Lei per tutti rinnovo ilmio saluto ed il mio augurio mentre micompiaccio con quanti hanno contribuito alcompimento dell'opera.

GIOVANNI GRONGHI

Al termine del discorso, complimentatosi con i signori Menichini e con S . E. Foti della FondazioneBanco di Napoli, artefici della realizzazione della grandiosa Opera sociale, il signor Presidente siavviò al taglio del nastro inaugurativo, dopo la benedizione del complesso impartita da Sua Em . ilCard. Castaldo . Si procedette quindi alla visita dei principali edifici di cui è composto l'Istituto .

Seguì, in uno dei Parlatori, l'inaugurazione del 100 .0000 apparecchio telefonico della zona diNapoli, che la Società SET volle donare all'Istituto .

Il signor Presidente, nel congedarsi, espresse al Rev .mo Rettor Maggiore, e in lui a tutti i Sa-lesiani, i più alti elogi per il lavoro compiuto ed i migliori auguri perchè l'Istituto raggiunga lesue nobili mete, contribuisca all'istruzione professionale in Napoli e alla formazione culturale equalificazione tecnica del futuro lavoratore .

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L'Opera Salesiana divia Nuova del Campo,con l'imponente moledei suoi edifici, visibilida Piazza Carlo III, crea un solenne motivoornamentale sullo sfondo della piazza stessa .

Detta Opera accoglie l'Ispettorato salesianodell'Italia Meridionale, l'Istituto salesiano Fon-dazione Banco di Napoli con la Scuola pro-fessionale, l'Oratorio salesiano per la gioventùdella zona, la Parrocchia Maria Ausiliatrice .

L'Opera ha avuto origine dal gesto muuni-fico del comm . Ernesto Menicbini, il quale,morendo, lasciò ai Salesiani un vasto ter-reno di quattro ettari a destra di via Nuovadel Campo, perchè vi sorgesse un Istitutoper ragazzi bisognosi. Lasciò anche ai Salesianiun piccolo edificio e una cappella, presso iquali il lo luglio 1934 si apriva l'Oratorio, chesi popolava subito di centinaia di giovani .

I Salesiani però miravano alla realizzazionedi un'opera per i fanciulli bisognosi napole-tani allo scopo di metterli in condizione diaffrontare, con adeguata preparazione mo-rale e tecnica, la vita. Ma si attendeva l'oradella Provvidenza. E questa venne nel 1954 .Fu allora che la Fondazione Banco di Napolirese possibile l'idea dei Salesiani . La Fonda-zione aveva creato a Bagnoli un grandiosoIstituto che, con la guerra; subì alterne vi-cende. Prima colpito dai bombardamenti, poirequisito dalle aatorità militari, il collegio

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fu più tardi ceduto allaR NATO, la quale prese

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in affitto quei loculiche occupa tuttora . Ve-

nato a mancare il collegio di Bagnoli, laFondazione Banco di Napoli, per raggiun-gere le sue alte finalità benefiche, decise dicontribuire in maniera tangibile e cospicuaalla creazione dell'Istituto Salesiano, del qualeerano stati illustrati gli scopi, l'ordinamentoe il carattere educativo .

Così, dall'incontro di due gesti di genero-sità umana e cristiana, nacque quel grandiosocomplesso di edifici che potrà ospitare unmigliaio di giovinetti, di cui 400 interni .

Gli edifici

I fabbricati sono cinque: l'edificio cheaccoglie gli uffici, la cappella provvisoria, ilsalone delle udienze per le famiglie dei gio-vani, gli alloggi dei Superiori, l'infermeria el'Oratorio quotidiano; l'edificio che ospita ilcollegio propriamente detto, con camerateluminose ed ariose, gli ampi saloni di studio,i refettori e gli annessi servizi di cucina eguardaroba ; l'edificio che ospita le aule sco-lastiche, i laboratori di tipografia ed il teatroprovvisorio ; il palazzo del grandioso labora-torio di meccanica, elettro meccanica, radio-tecnica ed elettrotecnica ; l'edificio della grandecappella interna, innalzata, per ora, solo nel

rustico, che dovrà ospitare la intera popola-zione di circa un migliaio di ragazzi, e cheattende il gesto munifico di qualche insigne be-nefattore, per essere condotta a termine .

Completano l'opera un vasto cortile dicirca 6000 metri quadrati, circondato da unlungo porticato, e il campo sportivo per lecompetizioni atletiche ed agonistiche, chesarà completato da campi di palla a cesto,tennis, bocce ecc . Per avere un'idea dell'im-mensa mole di lavoro svolto, basta pensareche gli edifici, costruiti sotto l'appassionatadirezione dell'ing . Mario Origo, sono costatiquattro anni di fatica . Sono stati compiutiscavi per 13.000 metri cubi, sono stati pian-tati 15.000 metri di pali per fondazione con2000 metri cubi di cemento .

La scuola professionaleL'Istituto, che è entrato in funzione nel-

l'ottobre del 1958, accogliendo una settantinadi fanciulli, e che nel decorso anno scolasticone ha ospitati 220, è destinato ai giovanettidi Napoli e provincia, le cui famiglie sianoin effettive condizioni di bisogno. Essi fre-quenteranno una scuola professionale di av-viamento al lavoro e di regolare apprendistato,improntata ai princìpi educativi e pedago-gici di San Giovanni Bosco . Saranno avviatiai seguenti mestieri: falegnameria ed ebani-steria, meccanica con specializzazioni in elettro-

NAPOLI - Veduta generale del nuovo grandioso com-plesso dell'Istituto salesiano " E . Menichini ", FondazioneBanco di Napoli .

tecnica, radiotecnica ed elettronica, arte dellibro e rilegatoria .

Oggi le Scuole professionali di Don Boscosono nel mondo 350 e quella di Via Nuovadel Campo, quando sarà completata, saràuna delle più moderne e meglio attrezzate,grazie anche alle provvidenze del Governo,che si è mostrato sensibile all'iniziativa, ealla Cassa del Mezzogiorno, che provvede ami rilevante quantitativo di attrezzature peri laboratori di meccanica .

L'Istituto si propone inoltre di raggiungerecon l'Oratorio annesso all'Istituto un'altra no-bilissima finalità: quella di togliere dallastrada il maggior numero possibile di ragazzidel rione, per cui è previsto che almeno unmigliaio di giovanetti potranno accedere aicampi sportivi e alle palestre.

Di recente si è costituito un Comitato diDame Patronesse delle Scuole professionalisalesiane, al quale hanno dato il nome uneletto stuolo di distinte signore che deside-rano prendere l'Opera sotto il loro patronato .Il che dimostra che l'opinione pubblica sista sensibilizzando per quest'Opera, che por-terà il suo modesto ma fattivo contributoall'istruzione professionale, alla formazionemorale e culturale e alla qualificazione tec-nica della gioventù lavoratrice di Napoli .

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a.

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GERMANIACHIESA DI S. GIOVANNI BOSCOA BERLINOIl 7 maggio, a pochi giorni dalla solenne

consacrazione del tempio di S . Giovanni Boscoin Roma, veniva consacrata la prima chiesain onore di S. Giovanni Bosco a Berlino .Lo stesso Em.mo Cardinale Arcivescovo

Giulio Dópfner, compì il sacro rito della con-sacrazione della chiesa e dell'altar maggiore evi celebrò la prima Messa pontificale.

L'architettura sobria ed elegante della nuovachiesa concilia il raccoglimento dello spiritoe un desiderio di luminosa purezza, mentreesprime bene la letizia serena su cui si im-pernia l'educazione salesiana .

Alla S. Messa che seguì la consacrazioneerano presenti le maggiori autorità religiose ecivili. I canti vennero eseguiti magistralmentedagli alunni dell'Istituto salesiano di Berlino-Wannsee .

BERLINO - Sua Em. il Cardinale Giulio Dòpfner, dopo laconsacrazione del tempio a S. Giovanni Bosco, si con-gratula con i Salesiani . , Lato sud della nuova chiesa .

0

fccceddo di Z4iz 3a6ta

.ire ,Otap&da

Nell'Ispettoria salesiana d'Olanda le Operedi Don Bosco si trovano in un periodo di con-fortante sviluppo . La sede ispettoriale insiemecon l'aspirantato si è potuta trasferire dallecostruzioni provvisorie di Ugchelen a 's-Hee-renberg, antica cittadina di frontiera a 4 km .dalla germanica Emmerich. I Padri Bianchia 's-Ileerenberg hanno lasciato la loro ma-gnifica sede, costruita dai Gesuiti tedeschinel 1.907 come casa di ritiro . Ferve ancora illavoro di adattamento, ma finalmente l'aspi-rantato ha trovato in essa il suo nido bello esicuro .Nello stesso tempo ad Ainersfoort si potè

assumere la direzione generale di una Scuolatecnica inferiore per esterni. Questa Scuola,intitolata a San Domenico Savio, per ora èospitata in due grandi ale di una fabbrica,ma entro sei anni si costruirà un istitutoproprio, con la capacità di 300 allievi . Diri-gono questa Scuola i Salesiani della Casa diLeusden . Anche qui l'internato è stato am-pliato di un'ala nuova per i laboratori di mec-canica, elettromeccanica e lavorazione dellegno . Essi furono di recente inaugurati uffi-cialmente con l'intervento di Sua Ecc . Mons .Bernardo Alfrink, Arcivescovo di Utrecht, cheparlò della necessità di formare uomini pr;madi formare dei tecnici e concluse: « Questa

HEERENBERG (Olanda) - La magnifica Casa perEsercizi Spirituali, costruita nel 1907 dai PP . Gesuiti,ospita oggi la sede Ispettoriale e l'Aspirantato salesiano .

Scuola di Don Bosco si propone appunto diplasmare uomini felici» .

Ora è la volta di Rijswijk, sobborgo del-l'Aia, dove sono in progetto locali adatti adun apostolato specifico : gli Esercizi Spiritualiper giovanotti di scuole cattoliche. Si sonogià cominciati con successo in forma ridotta .In quest'opera il direttore salesiano di Rijs-wijk Don Ter Schure, ha potuto constatarel'efficacia della spiritualità salesiana. Egli pre-dicò una serie di conferenze per soli giovaninel Westland, trattando gli argomenti prefe-riti di Don Bosco: Dio, anima, eternità . Leconferenze, promosse dai Lavoratori CattoliciGiovani (RAJ), ebbero un esito inaspettato .Il mercato coperto dove si tenevano divennetroppo angusto quando non meno di 2500 gio-vani accorsero alle ultime conferenze, la mag-gior parte da paesi distanti. IndubbiamenteDon Bosco ha successo anche in Olanda .

Un altro salesiano

verso la gloria,degli altari

È Don Rodolfo Komorek, compatriota delPrincipe Augusto Czartoryski, nato a Bielsko(Polonia), l' I l ottobre 1890 e morto a SanJosé dos Campos, nel Brasile 1'11 dicembre 1949 .

Dopo una giovinezza edificante trascorsain mezzo ai suoi compagni, modello di pietàe di mortificazione, si sentì chiamato al sa-cerdozio ed entrò nel Seminario di 1Veidenau .Là i compagni, ammirando la sua vita esem-plare, non tardarono a definirlo il « San Luigi »del seminario .

Ordinato -acerdote nel 1913, lavorò con zelo

straordinario in diverse parrocchie della dio-cesi, intensificando la preghiera e raddoppiandole mortificazioni corporali .

Quando la prima guerra mondiale s'abbattèsulla infelice sua patria, Don Komorek partìcome cappellano militare . Spinto dal desi-derio di immolazione, chiese di essere mandatoal fronte . Accanto ai feriti e agli agonizzanti,l'intrepido cappellano si prodigò notte e giorno :il suo ricordo è ancora in venerazione a Cracovia,dov'era il centro militare a cui apparteneva .

I preziosi servigi resi alla patria gli valserola decorazione della «Croce al Merito » e lamedaglia d'argento.

Fatto prigioniero dall'armata italiana, fuinternato per due mesi a Trento, dove maturòil suo desiderio di una vita più perfetta.

Dopo la liberazione ritornò nella patria ariprendere il suo fruttuoso apostolato, ma so-gnando il giorno in cui avrebbe potuto abbrac-ciare lo stato religioso e partire per le missioni .

Per realizzare questo duplice desiderio entrònella Famiglia di Don Bosco .Divenuto Salesiano, Don Komorek fu man-

dato nel Brasile, a Rio Grande do Sul, perchèsi occupasse delle numerose famiglie polacchedi emigrati . Là il suo zelo fece meraviglie ela popolazione non tardò a chiamarlo «il santo» .

Destinato in seguito al santuario di MariaAusiliatrice a Niteroi e poi alla casa di La-vrinhas, ovunque diede esempio di ubbidienzae di umiltà . Ala poichè la sua salute deperiva,fu mandato a San José dos Campos, dove nonsolamente acquistò la riputazione di santo re-ligioso, ma anche quella di taumaturgo . Làrese la sua bell'anima a Dio in età di 59 anni .

La sua tomba è divenuta mèta di pellegri-naggi e i fedeli vi ottengono innumerevoli grazie .

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Scuola professionale a Los AngelesIl 25 aprile scorso, S . Em . il Card G. P .

Mc Intyre benedisse la nuova e moderna scuolasalesiana « Bishop Mora», eretta nel rione piùdensamente popolato della città di Los An-geles. La nuova Scuola, che misura oltre100 metri di lunghezza ed è formata di trepiani, ha le pareti esterne quasi completa-mente in vetro ed è difesa dal sole da leggerepersiane fatte di sottile alluminio color giallo .L'armatura del fabbricato è in ferro . A partevi sono i laboratori, la cappella e un ampiocortile per giochi . Per ora comprende la tipo-grafia e la meccanica, ma è in programma unulteriore sviluppo di moderne specializzazioni .

360 1 220 allievi di questo primo anno rappre-

sentano 45 parrocchie dell'Est e quantunqueprovengano da un'area ben nota per la delin-quenza giovanile, dimostrano di avere buonospirito, senso di disciplina e di responsabilità .La nuova scuola ha un insieme di 90 ambienti,tutti brillanti dentro e fuori, in una festa dicolori armonizzati con gusto . Nel programmadelle future costruzioni c'è pure un auditorium-gymnasium, che dovrà divenire un centro gio-vanile sportivo e di formazione morale . Adopera compiuta potrà contenere 1200 alunni .

Nuove forme di carità verso i lebbrosiCelebrandosi la festa di Maria Ausiliatrice,

titolare della residenza missionaria di Thà Và,S . E . il Vicario Apostolico Mons. Pietro Car-retto ha proceduto alla solenne incoronazionedella bella statua di Maria Ausiliatrice . Lepreziose corone sono un dono dei cristiani dellaMissione . In quella occasione S . E. il Vescovobenedisse il primo «Dispensario di medicine econtrollo della lebbra*.Il dott. Ramón Miquel, spagnuolo, che in

Thailandia si è specializzato nella cura dellalebbra, ha sconsigliato Mons. Carretto dal co-struire dei lebbrosari, come era suo desiderio .Molto meglio, ha detto, lasciare i pazienti inlibertà nelle loro case e non creare difficiliproblemi finanziari e morali . È più utile aprirepiccoli dispensari, dove un infermiere incari-cato fa anzitutto il censimento dei malati ;quindi distribuisce regolarmente le pillole cu-rative che hanno, si può dire, effetto infalli-bile, anche se il trattamento deve durare deglianni, e intanto settimana per settimana con-trolla le condizioni del malato. Fa visite adomicilio, dà istruzioni sull'igiene perchè nonvengano contaminati i sani, prescrive, se delcaso, cure preventive ai familiari che hannoavuto contatto troppo diretto col malato . Inquesto modo - così sempre il dott . Ramón --si spende pochissimo e si ottiene ottimo risul-tato senza creare problemi psicologici e moralidifficilissimi, data la riluttanza (lei malati dilebbra a chiudersi in un lebbrosario . Il primoinfermiere è un ex allievo del collegio sale-siano Sarasit, dove venne battezzato già adultoe che poi, presa la lebbra, stette diversi anninel lebbrosario di Xiengmai, dove imparò acurarsi e a curare . Ora, dichiarato guarito,darà tutte le sue energie per il bene dei suoifratelli lebbrosi, nella speranza di portare aCristo quelli che non sono ancora cristiani .Mons. Carretto ha in programma di aprire,dopo questo di Thà Và, altri dispensari delge_iere nei principali centri missionari .

IN MEMORIA DI PADRE AGOSTINO GEMELLIIl mondo cattolico si è commosso alla scomparsa del P . Agostino Gemelli. Eminenti personalità etutta la stampa sono andate a gara nel mettere in luce le alte benemerenze di questo insigne religiosoe studioso, che si presenta come una delle più caratteristiche e rappresentative figure che il mondoculturale cattolico ha potuto offrire in questo ultimo secolo . Genio versatile di uomo superiore, estesela sua poderosa attività in molti campi culturali : fu medico, sociologo, filosofo, educatore, il piùeminente psicologo italiano ; ma nello svolgimento delle sue molteplici attività, P . Gemelli fusempre l'intrepido combattente per la fede, per la Chiesa, per la scienza messa a servizio dellafede e della verità . Fu infatti suscitatore d'immense energie di bene e prodigò le sue meravigliosecapacità organizzative in molteplici forme per fomentare la vità cristiana nella società modernae nei suoi organismi, fu l'ideatore, il fondatore e l'animatore dell'Università Cattolica del SacroCuore, che ha plasmato in una solida personalità cattolica molti degli attuali dirigenti italiani incampo politico, culturale ed economico .Anche la Famiglia Salesiana si è associata al lutto comune in una forma particolarmente sentitaper i numerosi vincoli che la stringono alla persona dell'illustre scomparso. P. Gemelli è statoper noi sempre un cordiale amico, un fervente e convinto ammiratore di S . Giovanni Bosco e delsuo metodo educativo. Lo espresse ripetutamente con la sua parola decisa e convincente in nume-rose conferenze e riunioni di educatori, additando loro in Don Bosco l'educatore modello, il maestroinsuperato. In una sua opera psicologica, che ha avuto grandissima diffusione - la « Psicologiadell'età evolutiva » - quando egli tratta dei più ardui problemi della formazione giovanile, citaripetutamente come modello i metodi e lo spirito della pedagogia salesiana .In diverse circostanze, trattando dello studio dell'orientamento professionale e del problemadelle scuole professionali, del lavoro nelle scuole, si riferiva alle scuole professionali salesianecome a quelle che attualmente sono in grado di dare la migliore soluzione di tali problemi .I Salesiani sono legati da sentita riconoscenza a P . Gemelli anche per altri particolari tratti di stimae benevolenza: tra i primi professori dell'incipiente Università Cattolica egli chiamò il salesianoDon Paolo Ubaldi, che vi insegnò per vari anni, e alla sua morte espresse ripetutamente il desi-derio che un altro Salesiano ne prendesse il posto . Sono inoltre numerosi i Salesiani che sottola guida del Gemelli hanno compiuto i loro studi e conseguiti i loro titoli all'Università Cattolica .E sono pure numerosissimi i nostri ex allievi che beneficiarono dell'opera di P . Gemelli, permezzo dell'Università Cattolica, per la loro formazione culturale superiore cristiana .I Figli di Don Bosco perciò conserveranno sempre il più vivo ricordo di questo grande apostolodella cultura cattolica moderna e la più alta stima per l'ammirabile opera educatrice e formatricein profondità di coscienze cristiane che compie l'Università Cattolica da Lui fondata, veragloria della Chiesa e dell'Italia .

il Rettor Maggiore dei Salesiani porge a Padre Agostino Gemelli le felicitazionie i voti di tutta la Famiglia Salesiana per la sua Messa d'Oro (anno i9,8) .

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Il Santuario Nazionale di Maria AusiliatriceIl nuovo santuario nazionale di Maria Ausi-

liatrice nella Città di Messico ha aperto, seb-bene non ancora in forma ufficiale, le sueporte. Questo santuario, la cui costruzionedovette essere sospesa durante la rivoluzione e-

Ardere e risplendere

la persecuzione, è in stile gotico-italiano . Essonon è ancora ultimato, ma si può già vederela maestosa navata unica abbellita dalle ar-tistiche vetrate . Mons. Piani, di venerata me-moria, anelò il termine di questo tempio - chesarà uno dei più artistici della città, - poichépensava che, come il santuario di Maria Ausi-liatrice in Torino segnò lo sviluppo prodigiosodei salesiani nel mondo, lo stesso sarebbesuccesso nel Messico con l'inaugurazione diquesto santuario nazionale in onore dellaceleste Ispiratrice delle Opere salesiane .

Il Rev.mo Don Michelangelo Fava, Ispettore salesiano delVeneto, aveva presentato al Santo Padre una corona di preghieree di opere buone dei Salesiani e deg i allievi e oratoriani, inoccasione del pellegrinaggio a Venezia intorno all'Urna diS. Pio X. Sua Santità si degnò di far rispondere con la seguentepaterna lettera .

Segreteria di Stato di Sua Santità9 maggio 1959

Reverendissimo Signore,All'Augusto Pontefice è stata causa di dolce compia-

cimento la corona profumatissima di preghiere e diopere buone che Lei, in nome anche dei Salesiani del-l'Ispettoria veneta e di quanti altri sono affidati alle suecure, Gli ha inviato .

Lo scritto - che accompagnava tali doni -- elegantenella forma, ancor più ricco di parole amorevoli, hareso noto a Sua Santità il vostro ardentissimo affettofiliale e l'impegno con il quale, calcando fedelmentele orme di S . Giovanni Bosco, vi dedicate all'accresci-mento della gloria di Dio e al bene e allo splendoredella Chiesa.Allo scopo che con crescente alacrità continuiate que-

st'opera, attendete assiduamente, riflettendo spesso sugliesempi del vostro Padre e Maestro, ad alimentare invoi la fiamma della carità e ad arricchire la vostra cul-tura sacra, congiungendo mirabilmente insieme: «ri-splendere solo è cosa vana ; poca cosa è ardere soltanto ;ardere e risplendere è cosa perfetta » (S . Bernardo Abate,Discorso sulla Natività di S. Giovanni Battista, 3) . Questaè la forma specifica della vostra santità .

Il Santo Padre vi augura ciò di tutto cuore, con senti-mento di particolare benevolenza : spesso infatti richiamaalla mente gli incontri avuti con voi, le vostre adunanzealle quali partecipò; ripensa spesso alle vostre Caserisonanti delle grida gioiose dei giovanetti e dei lorogiuochi; in particolar modo ricorda poi con maggiorfrequenza e compiacimento il vostro Istituto di Verona .Godo infine di trasmettere a Lei e alla famiglia sa-

lesiana, alla quale presiede, la Benedizione Apostolicache il Vicario di Cristo « di gran cuore e con viva be-nevolenza » impartisce .Intanto con ossequio mi professo

suo devotissimoDOMENICO Card . TARDINI

c

A Comodoro Rivadavia sor-gerà la prima Cattedrale de-nicata a S . Giovanni BoscoS. E . Mons. Carlo Perez, Ve-

scovo di Comodoro Rivadavia,prima di dare inizio alla costru-zione della nuova Cattedrale dadedicarsi a San Giovanni Bosco,che sarà la prima cattedrale delmondo intitolata all'Apostolodella gioventù, ha chiesto alRettor Maggiore una reliquiainsigne del Santo. Il Prelato haappoggiato la sua domanda, ol-tre che sul motivo surriferito,anche al fatto che la Patagoniaè stata il primo campo di mis-sione dei Figli di Don Bosco,da Lui stesso inviati in quellaterra nel 1875 . Inoltre il Santo,in molti sogni profetici, conobbee predisse il promettente futuroe le ricchezze del suolo Argen-tino. La reliquia destinata allanuova cattedrale consiste nellarotula del ginocchio destro diDon Bosco e sarà racchiusa inun artistico reliquiario di stilegotico. È questa la prima voltache una reliquia insigne vienedistaccata dai preziosi resti delSanto per essere venerata fuorid'Italia .

09/011

fe4tA "//

ezpur fu la prima stazione missionariaw, che accolse con manifestazioni dientusiasmo il Rev.mo Don Modesto

Bellido, Consigliere Generale per le Missioni,in visita straordinaria alla Missione di Shillong(Assam - India) .

In quei giorni la cittadina di Tezpur, si-tuata sulla riva destra del Bramaputra e co-ronata a nord dall'Hvmalaia, viveva un'orasolenne, perchè vi giungeva il Dalai Lama,dopo un avventuroso viaggio da Lassa, ca-pitale del Tibet .

La visita di Don Bellido non fu certo ac-compagnata dalla curiosità che suscitò l'ar-rivo del così detto Dio-Re del Tibet . Ma ilvenerato Superiore all'ombra della chiesa diSan Giovanni Bosco trovò un vero rigogliodi vita cristiana e nei 270 interni l'atmosferadi vita salesiana, che allieta le migliori casedi Don Bosco .

In Tezpur nel gennaio u. s. abbiamo inau-gurato uno dei più begli edifici scolastici dellacittà. Tezpur è veramente un centro attivodi vita missionaria . In quei giorni ben 80giovani e 80 signorine, rispettivamente sottola guida dei Salesiani e delle Figlie di MariaAusiliatrice, stavano frequentando un corsodi istruzione religiosa e di cultura, della du-rata di un mese, in preparazione al matri-monio. A Don Bellido toccò la gioia di bene-dire quelle 80 coppie, il lunedì di Pasqua,nella chiesa di San Giovanni Bosco . Questachiesa si erge su una collinetta lambita dalleacque del Bramaputra .

Nulla di più pittoresco che risalire il corsodel fiume e ammirare le catene dei montiscintillanti di neve . Al di là vi è il Tibet . . .Fin dal 1600 i missionari cattolici tentaronodi penetrare -per quella via e raggiungereLassa, la misteriosa città dei Lama. Su quellemontagne, fino a ieri impenetrabili, oggispunta una nuova èra: si aprono strade, si

Il visitatore straordinario Don Modesto Bellido, incantatodalla semplicità di questo fanciullo della tribù" Lotha ",avvicinata dai missionari in questi ultimi tempi .

educano quelle tribù primitive . Quei monti sonodiventati frontiera fra l'India e la Cina rossa .Altre Case salesiane situate sulla riva

destra del Bramaputra e lungo le frontieredel Butan e Nefa, attendevano la visita diDon Bellido. Sono i centri missionari diBarpeta, Tangla, Chotapukri .

In Barpeta Don Bellido benedisse un edi-ficio scolastico a tre piani. Ovunque egliespresse il suo compiacimento per il lavorodei Confratelli. La « Rural Institution » diBarpeta è unica nel suo genere nell'Assam .

In tutte le case della pianura si educanoOuraon, Munda, Boro, Santali. La vastitàdella Diocesi, le differenti lingue, la varietàdei panorami e tribù furono per Don Bel-lido autentiche rivelazioni, che gli scoprironoil vero volto dell'Assam .

Fra le tribù dei montiIn aprile, dopo i sei mesi di un clima eccel-

lente, nella pianura incominciano i primi caldi .Era il tempo di salire a visitare un mondotutto differente : quello delle tribù sui monti .Da Gauhati, capitale intellettuale e com-

merciale dell'Assam . ove fioriscono la scuola

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« Don Bosco » e quella delle Figlie di MariaAusiliatrice, una jeep portava Don Bellidosulle colline Garo .

La prima tappa fu Datura, poco distantedalle foreste di « sal », ove ancora gli elefantivagano liberi e selvaggi. Quattro missionarilavorano in questo promettente distretto; alcentro c'è una « High School ».

Nel distretto Garo i pionieri furono DonPianazzi, ora membro del Capitolo Supe-riore, e Don Rocca. Furono veramente tempieroici gli inizi del lavoro di questi due atletidella Fede, missionari della giungla . I peri-coli non venivano dalle tigri o dagli elefanti,ma dalle zanzare malariche, dai microbidella dissenteria, della febbre nera, dalle in-terminabili marce snervanti da un versanteall'altro .I Garo situati lungo la pianura avevano

già abbracciato l'eresia dei protestarti Bat-tisti . Gli animi erano avvelenati da tutti ipregiudizi ed errori che l'eresia sapeva in-stillare contro i sacerdoti cattolici . Il semeevangelico gettato nei solchi, irrorati da tantisudori, germogliò ed ora la messe cresce ri-gogliosa . Tura è la capitale del distretto .Là i Salesiani hanno in costruzione unachiesa dedicata a Maria Ausiliatrice .

La popolazione di Tura onorò il Visitatorecon danze folcloristiche . A Tura le Suore diCristo Re lavorano nel lebbrosario con quellospirito di sacrificio, che l'amore di Gesù sainspirare. Fra i Caro purtroppo la lebbrainfierisce ancora .

La terza stazione fra i Garo è Bhagmara .La jeep affrontò con scossoni e qualche emo-zione la nuova strada, che si inerpica suimonti, o discende con curve strette nellevalli. Molti corsi d'acqua sono ancora senzaponti e l'autista e la macchina sono messia dura prova nei guadi . Bhagmara è situataa pochi metri dal Pakistan, sulle rive delpiù grande fiume Garo, il Simbsang .

I missionari nei giri apostolici risalgono inbarca il corso del fiume e i suoi affluenti .Le barche sono tronchi d'albero incavati . Sudi esse nel gennaio scorso noi vogammotutto un giorno fino alle prime cascate . Nellesecche dovevamo discendere a spingere labarca, e nelle rapide qualche volta facemmoun bagno involontario. Le fatiche eranocompensate dal mirare la vegetazione lus-sureggiante che copriva le rive scoscese .Verso l'interno si viaggiava per sedimenti cal-carei, che per l'erosione delle acque assume-

vano strani aspetti di bastioni merlati . Laregione è ricca di carbone e minerali ancorada sfruttare .

La nostra meta era il villaggio di Sijù,centro della tribù Athoms . Qui avevamo lagioia di battezzare i primi Athmos, genterobusta, fiera, dedita alla caccia e alla pesca .

Sulle colline KhasiLe colline Garo confinano ad est con

quelle Khasi .I Khasi più di ogni altra tribù montana

hanno goduto i benefici del progresso e delcristianesimo .

Il Visitatore giungeva a Shillong, la capi-tale dell'Assam, il 3 aprile . La città è situataa 1500 m. sul livello del mare in mezzo abelle pinete . Don Bellido volle onorare unraduno di cristiani a Nongpoh, a circa 60 km .a nord di Shiilong, nel centro del distrettoBhoi Country. Soltanto pochi anni or sonoera un insulto dire di uno: «Viene dallaBhoi », perchè la regione era considerata sel-vaggia e rozza. Monsignor Mathias, accom-pagnato dal Padre Gesuita Lefevre, la visi-tava per la prima volta nel lontano 1924 .Dopo avventure e disagi, ritornarono a casaper mettersi a letto colpiti da malore . IlPadre Lefevre in tre giorni soccombeva a unviolento attacco di malaria e tifo; Mons. Ma-thias lottò fra la vita e morte per parecchigiorni. Anche Don Vendrame scrisse paginedi eroismo nella Bhoi. I vecchi cristiani neraccontano sempre le gesta leggendarie .A Bangpoh Don Bellido benedisse una

nuova chiesetta . Cristiani delle tribù Khasi,Mikir, Lalu vennero da lontano a lodare ilSignore. Sono contenti perchè vi è un mis-sionario giovane, Don Balavoine, che è unbuon camminatore e parla già cinque o seilingue differenti . Don Bellido fu commossoalla vista di centinaia di neofiti che prega-vano e cantavano fervorosamente .

A Shillong ferve la vita cristianaLa domenica seguente Shillong accolse con

festa il Visitatore .Era il giorno della Prima Comunione e

270 bambini e bambine, bianco vestiti, for-marono un bel giardino di gigli davanti al-l'altare dell'Ausiliatrice . La funzione solennee suggestiva era stata preparata con intellettod'amore dal parroco Don Foglia .

In Shillong i salesiani hanno altre dueparrocchie : quella di Domenico Savio inMawlai, e quella di San Giuseppe a Mawkhar,in mezzo alla roccaforte dei presbiteriani .

I chierici dello studentato teologico sale-siano, a Mawlai, ogni domenica in gruppi diquattro o cinque prendono d'assalto i rionie i sobborghi della città per farvi l'oratoriofestivo . Accanto alla scuola o alla cappellain quei rioni potreste vedere i chierici a gio-care con i ragazzi e in fine adunare quei cat-tolici in chiesa o all'aperto per . l'istruzionereligiosa . Don Bellido si interessò molto diquesta forma di apostolato, e visitò tutti icentri .

Nel Noviziato salesiano ebbe la gioia diricevere la professione di dieci ascritti ed am-mettere al noviziato altri 22 giovani indiani .

Assai fiorente è il Noviziato « Auxilium »delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che hannotre case in Shillong e fanno tanto bene trale ragazze Khasi .

Don Bellido poi visitò anche il «College »universitario, la « High School-St . Anthony's »,la Scuola professionale Don Bosco, che tantesimpatie incontra con le autorità . È un com-plesso di Istituzioni educative attorno almonumento di Don Bosco e contano più di3700 allievi. Purtroppo la maggioranza deglistudenti non è cattolica.

Altre Congregazioni religiose lavorano inShillong. Le sette protestanti sono numerose

in questa città cosmopolita. L'ospedale « Ro-bert's » della Welsh Mission è forse il mi-gliore dell'Assam . Don Bellido visitò l'ospe-dale cattolico, che sta sorgendo in mezzo atante difficoltà.

Da Shillong con rapida visita toccò puregli altri sei centri missionari sulle collineKhasi . A Jowai un vasto edificio scolasticoè ormai prossimo ad essere inaugurato .L'opera delle Figlie di M . A. si impone inquesto centro, roccaforte del protestantesimo .Fece breve visita anche a Raliang . Nel ri-torno da Jowai, la jeep si fermò in un vil-laggio a metà strada, ove il Vescovo, circon-dato da 800 cattolici, lo aspettava . Nel mat-tino era stata benedetta una cappellina . ADon Tuligi, l'allegro missionario sempre inmoto, sembrava di aver consacrato il Duomodi Milano! Il villaggio è uno dei tanti checoronano questi monti: un agglomeramentodi povere capanne. Tutto è piccolo e povero .Pochi anni fa questi neofiti erano tutti ani-misti e credevano negli spiriti maligni, chesi nascondono nelle foreste e sono la causadelle malattie. Ora il terrore ha ceduto allareligione dell'Amore . Questo si leggeva neìvolti sfavillanti di gioia, si sentiva nei lorocanti, nella loro preghiera, e Don Bellidoconchiudeva : « Sì, tutto è povero e piccolo,ma ricca e grande è la fede che li anima » .

~'. STEFANO FERRANDO, salesianoVescovo di Shillong

KAFUBU (Congo Belga) - Alla presenza di numerosi Vescovi del territorio africano, del rappresentante dei Gover-natore Generale del Congo e di molte personalità della Colonia, nonchè di delegati di altre confessioni, tra cui ilGran Rabbino di Elisabethville, il Pope della Chiesa ortodossa di Elisabethville e altri, il 31 maggio scorso venneconsacrato Mons. Lehaen, Vicario Apostolico di Sakania, salesiano . Una folla eccezionale di fedeli giunti datutte le parti della Missione fecero corona al novello Pastore, a cui in mille modi dimostrarono la loro gioia .

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a Thailandia, vasta una volta e mezzol'Italia e con una popolazione di 21milioni di abitanti, è abitata da un

mosaico di razze o tribù, specie nel Nord,con usi e costumi del tutto diversi . Tra questerazze vi è quella dei Carini, che abitano suimonti di confine tra la Thailandia e la Birma-nia. Nel versante birmano i Cariani sono circaun milione e mezzo, mentre su quello thainon superano i 60 .000 e per lo più sono sullemontagne del Nord-Thailandia . Nel Sud, cioènel Vicariato Apostolico di Ratburi, affidatoai Salesiani, non esistono che pochi villaggi .

I Cariani vivono molto primitivamente,anche se la loro vita familiare è moralmentesana. Anche i Cariani, come i Thai, paredebbano la loro origine ad una immigrazioneThai-Cinese dal nord-est, del sesto o settimosecolo d. C. Sono duri di carattere, onesti,sebbene manchino di spirito d'iniziativa esembrino un po' timidi . La loro semplicitàli rende simpatici. Praticamente sono ani-misti. Credono in un Dio eterno, la cui naturaera descritta in un libro che il figlio maggioredi Dio sfortunatamente perdette . La tradi-zione che circola tra i Cariani dice che ungiorno il libro sarà portato loro da uominibianchi, che verranno attraverso il mare .I Cariani della Birmania da tempo hanno

visto la realizzazione di questa profezia .Difatti i Cariani costituiscono la tribù Bir-mana che ha dato il maggior numero di con-versioni al cristianesimo. Più di 250 .000 sonocristiani, purtroppo però in maggioranzaBattisti. I Cariani della Thailandia del Nord,in questi ultimi anni sono stati avvicinatidai missionari del Vicariato di Bangkok, chevi stanno raccogliendo i primi frutti di con-versioni. Quelli invece della penisola, delVicariato di Ratburi, hanno avuto il loroprimo contatto con il Missionario solo nelmaggio scorso nella persona del Vescovostesso, S. E. Mons. Pietro Carretto, Sale-siano, che ha così potuto realizzare quelloche era una sua pastorale antica ansia, chèanche i Cariani sono pecorelle da condurreall'ovile prima che i buddisti o i protestantile contaminino con l'errore .

Il 4 maggio un buon cristiano mise a di-sposizione di Mons . Carretto una grossa jeep,che fa viaggi d'esplorazione nella foresta percercare terreni da coltivare . Dopo aver per-corso oltre 20 km. attraverso una vastarisaia già sottratta alla foresta, Monsignore,giunto alle falde dei monti, incominciò asalire per un sentiero reso impervio, oltreche dalla ripidità anche dall'ingro\ igliata fo-resta, popolata di alberi e d'intricate lianeprima, e poi di spinosi immensi cespugli dibambù. Finalmente, dopo sette ore di este-nuante cammino, ecco finalmente il primovillaggetto cariano Tak Det, «Esposto alSole», formato di sole 12 povere capannedi bambù con una cinquantina di persone,quasi tutte affette da malaria cronica .

Lontani come sono da ogni centro civile,non hanno mezzi per curarsi nè modo diistruirsi . D'altronde la loro vita quasi no-made per il bisogno di trovare di che vi-vere, rende difficile al Governo avvicinarli eassisterli .

Per prima cosa il Vescovo distribuì in ab-bondanza medicine antimalariche, loro parlò

TAK DET (Thailandia)- Mi han chiamato Chao" perchè sono nato dimattino ; i miei genitori sono morti. . .- Vieni dunque a stare con me nella Missione

con cuore di Padre e ne conquistò subito lafiducia .Era suo programma e desiderio ritornare

da questo primo contatto con, due bam-bini e due bambine da mettere nei col-legi della Missione, perchè servissero poicome tratto di unione per la conquista deiloro fratelli, ma non vi riuscì . Sperava dipoter almeno portare con sè un ragazzettodi nome « Chao », che significa « Mattino »perchè nato di mattina, orfano, dall'ariaaperta, sui quattordici anni, ma ne ebbe inrisposta che doveva prima chiedere il pareredei suoi fratelli maggiori ; ed essi natural-mente non glieli, permisero. E un fatto chela foresta ha su questi suoi abitanti un in-canto che li ammalia .

NUOVI VIflGULTI SU, VECCHI TRONCHI'

uando nel 1952 l'immortale Pio XIIscrisse l'enciclica Evangelii Praecones, sisalutò l'evento con entusiasmo da parte

di tutti i cattolici che sentono e vivono l'e-spansione del Vangelo nel mondo ; in modo par-ticolare però ne provarono gioia, soddisfazionee incitamento i missionari . Adesso non siesalta più soltanto l'importanza e la necessitàdi questo impareggiabile documento pontificio,ma se ne vedono pure gli effetti ammirabili .

Le raccomandazioni più insistenti sonoquelle che riguardano il rispetto alle tradi-zioni, ai costumi indigeni e lo studio dellacultura dei popoli chiamati dalla Provvidenzaa far parte della Chiesa Cattolica ; cultura,qualche volta già un po' velata, non di radoperò antichissima e degna sempre di esserestudiata a fondo ; il che dispone il loro ingressonella nostra Religione in modo più consape-vole, soddisfacente e meno estenuante per ilmissionario .

Eccone qualche brano : « La Chiesa non sicomporta come chi abbatte una selva lus-sureggiante, senza alcuna distinzione, mapiuttosto come chi innesta nuovi sani vir-gulti su vecchi ceppi, affinchè possano, a

SAN GABRIEL (Rio Negro) - Il missionario sale-siano, mentre predica il Vangelo non trascura la partescientifica. Qui è in funzione di incaricato governativoper le osservazioni meteorologiche .

Il Vescovo missionario, dopo aver passatala notte e la mattina seguente con quel pic-colo popolo, a cui rivelò quello che era con-tenuto nel « libro perduto dal figlio maggioredi Dio », cioè dall'Unigenito del vero Dio, feceritorno non senza aver loro promesso diritornarvi ancora e rimanervi a lungo pervisitare anche gli altri villaggi .

Purtroppo la stagione delle piogge, ormaiiniziata, renderà impossibile un'altra visitaprima del prossimo dicembre .

Nel frattempo S. E. Mons. Carretto farài suoi piani di conquista di quelle animeche, essendo di buoni sentimenti e semplicie soprattutto ancora scevre di credenze bud-diste e non contaminate dall'eresia, sarà piùfacile condurre alla verità .

loro tempo, produrre frutti più squisiti edelicati . Non disprezza o rigetta completa-mente il pensiero pagano, ma piuttosto, dopoaverlo purificato di ogni scoria d'errore, locompleta e lo perfeziona con la sapienza cri-stiana. Il missionario non ha l'ufficio di tra-piantare una civiltà specificatamente europeanelle terre di missione, sibbene di rendere queipopoli, che vantano talvolta culture mille-narie, pronti ed atti ad ascoltare e assimilaregli elementi di vita e di costumanza cristiana » .

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La nostra Missione di Rio Negro (Bra-sile), dopo queste sapienti nonne, ha in-tensificato gli studi per un apostolato semprepiù fecondo tra le tribù, specialmente dellafamiglia Tucano ; ha fondato e mantiene un« Centro di Ricerche » con un vasto pro-gramma che comprende studi di etnografia,lingue indigene e folclore . Il «Centro» è inJauareté, sul fiume Uapés, precisamente sullafrontiera tra il Brasile e la Colombia, poichèè un importante centro indigeno e via d'in-crocio delle varie tribù che vivono lungo ifiumi Uapés e Papurì . Questo Centro ha cu-rato una collezione di 12 dischi fonograficisul folclore e l'etnografia del fiume Uapés .I primi quattro dischi sono un documentariodel senso artistico e musicale delle tribùUapés, sui loro strumenti musicali, sui cantidegli uomini, delle donne, delle ragazze edello stregone . Otto dischi riguardano lalingua indigena. Essi presentano nelle linguedelle tribù un vocabolario delle parole piùcomuni in 25 differenti dialetti. Quasi ognilingua contiene le 200 parole comuni sugge-rite da Morris Awadesh . Questo lavoro è co-stato molta fatica, perchè a volte si sonodovute usare due e anche tre lingue inter-medie per avere il testo della lingua voluta .Per esempio, il portoghese venne tradotto intucano, in modo che il primo indigeno po-tesse tradurlo nel dialetto tatù, che era ca-pito da un secondo indio che dava la parolacorrispondente nella lingua ide-masan. Questanecessità di servirsi di idiomi intermedi co-stituisce un prezioso elemento comparativodelle lingue indigene .

Circa la lingua tucana, parlata dalla tribùpiù numerosa e più importante della regionecon circa 2000 persone, il « Centro di Ri-cerche» ha in preparazione tre grossi volumidel salesiano Don Alcionilio Bruzzi Alves daSilva, già professore all'Università Cattolica diS. Paolo, che passò vari anni tra le tribù Uapés .

Il Governo Brasiliano riconosce l'impor-tanza di questi lavori. Attualmente DonBruzzi sta appunto percorrendo con l'appoggiodel Governo l'America del Nord .

Altro prezioso elemento di questa collezionedi dischi sono le -leggende raccolte tra le varietribù. Un elemento molto raro, che arricchiscequesta serie di dischi, sono i canti degli stregoniquando compiono i loro riti occulti .

Per quel che riguarda la nostra Missione,come primo frutto delle disposizioni pontificiericordate sopra, possiamo affermare che le

nostre tribù sono ancora fortunatamente pre-ziose reliquie delle civiltà precolombiane .Hanno, non c'è più dubbio, conservato

qualcosa della cultura di quei popoli, le cuicittà dissotterrate si rivelano grandi . È in-teressante la mitologia delle nostre tribù, ilcui studio appiana la loro conversione al cat-tolicesimo; impressiona la ricchezza e perfe-zione della loro lingua ; bella, semplice e allostesso tempo profonda la loro musica .

È proprio sorprendente il vantaggio che sitrova nel lavoro missionario condotto secondole direttive del Papa, con profondo rispettoa tutto quello che la cultura indigena ci offredi bello e di sano . Come si sentono contentiquando si parla bene la loro lingua, usandoanche le sfumature verbali, come per esempiola desinenza che esprime pentimento, disgusto!La loro contentezza però aumenta quando sisviluppa la loro musica e la si canta in chiesa .

Vidi spesso tante buone mamme, dopo ungiorno di estenuante lavoro nelle loro pian-tagioni di « mandioca », venire in chiesa,portando con sè i figliuoli (e quasi semprecon un piccino in braccio) per sentire la spie-gazione del Catechismo e cantare, anche sestanche, le lodi sacre composte con le lorobelle melodie . Che sorpresa la prima voltache le registrammo, a loro insaputa! Neapprofittai per dar loro un'idea pallidissimadell'onnipresenza di Dio, che tutto registrae filma per farcelo udire e vedere nell'ora dellamorte .La soddisfazione più grande si ha con i

ragazzi. In tre mesi imparano a leggere lalingua portoghese elementare e a scriverla echiedono allora, come ambita ricompensa, il1o Catechismo e cominciano, da soli, a leg-gere e studiare : Chi è Dio? . . . Questo vantaggiosu altri ragazzi, lo attingono dallo sforzomentale che fanno fin dai più teneri anni perimparare la loro lingua, così ricca e perfetta .

La forma verbale della prima persona delpassato remoto, per esempio, ha sei desinenze .

Di questo, disgraziatamente, ci siamo ac-corti un po' tardi. Ed è un peccato: padronidi uno strumento così perfetto come la lorolingua, si sarebbe riusciti a incidere più pro-fondamente nelle loro anime . La lingua è ilnecessario veicolo del Vangelo ; rivestita dellaparola esatta, la verità del Cristianesimo di-venta come « una spada affilata a doppio tagli, >,che uccide l'errore e fa zampillare la vita .

SAC . EDOARDO LAGORIOmissionario salesiano

e opere di Don Bosco in Birmaniaebbero origine nel 1939 . Fin dall'iniziocontrarietà e difficoltà di ogni genere

designarono la fondazione come opera di Dio .Il Rev.mo Don Antonio Alessi, attuale

Ispettore delle Opere Salesiane nel NordIndia e Birmania, fu lo strumento di cui siservì Don Bosco per questa fondazione interra birmana . Egli, con fine intuito, fin dagliinizi, prese a mandare giovani birmanesi inIndia con la speranza che un giorno - fattiSalesiani - sarebbero tornati in patria acontinuare l'opera .Questo sistema si mostrò provvidenziale

quando, alla dichiarazione di indipendenzadel paese nel 1948, fu vietato per legge l'in-gresso in Birmania a missionari stranieri .

Ben presto però sorsero gravi difficoltàanche per mandare giovani in India. Si pen-sava perciò da tempo di aprire un aspiran-tato salesiano in Birmania. La difficoltà mas-sima consisteva, come sempre, nella man-canza di personale salesiano .

Nella stia visita alle nostreOpere dell'Oriente, nel 1955,il nostro venerato Rettor Mag-giore trovò tempo per visitareuna proprietà sulle colline Shaimche i Salesiani adibivano acolonia estiva . La superba bel-lezza della posizione convinse il Superiore adecidere di fare di Anisakan la casa di for-mazione ideale . In tutti ardeva il desideriodi aprirla presto, ma le difficoltà persiste-vano, anzi si moltiplicavano .

Nel 1957, in seguito a nuovi provvedimentiscolastici in India, diventava pressochè im-possibile mandare i nostri giovani aspirantiin quella nazione . L'urgenza del problemaquindi cresceva . All'inizio di marzo di quel-l'anno, il sig . Ispettore veniva dall'India perla visita annuale alle opere della Birmania .Subito si prospettò la necessità di aprire l'aspi-rantato. Si fecero a Mandalav riunioni suriunioni cercando mezzi di superare le dif-ficoltà . In conclusione l'Ispettore decise chesi sarebbe fatta un'ultima riunione sul luogo,quando saremmo saliti ad Anisakan per levacanze estive .

Il 19 marzo, festa di San Giuseppe, con iSalesiani e-gli orfani di Mandalav, ci si tra-sferì in sede di vacanze. Appena giunti adAnisakan, si stava ancora scaricando il ca-mion, quando arrivò una jeep militare . Ildirettore, ancora tutto impolverato dal viaggio .s i avvicinò e si avvide con meraviglia che itre ufficiali che ne erano scesi, tenevano inmano una carta topografica della nostraproprietà .

Uno di essi interrogò : « Sietefare una passeggiata? » .

« No, - rispose il direttore, -- siamo ve-nuti ad aprire una scuola » .

RANGOON (Birmania) - Ogni mattino il missio-nario pensa alla toeletta spirituale degli oratoriani .Qui Don Bordin insegna a fare il segno di croce .

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venuti per

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MANDALAY (Birmania) - La banda degli allievi dell'Istituto porta l'immancabile nota lieta delle case di Don Bosco.

Gli ufficiali si guardarono in faccia, finchèil più anziano disse :

« Allora tutti i nostri piani vanno in fumo .Siccome voi usavate questa - proprietà soloper le ferie estive, il Governo aveva deciso diespropriarla per aprirvi uno stabilimento agri-colo per le forze armate » .

L'Ispettore, che dalla soglia della casaaveva seguito il dialogo, interruppe in ita-liano: « Non occorrono altre conferenze ; SanGiuseppe ci ha manifestata la volontà di Dio :si aprirà l'aspirantato » .

I princìpi furono oltremodo difficili e disa-giati. Una piccola casetta in legno costruitaper una famiglia doveva servire per venti-quattro aspiranti e quattro salesiani . Il per-sonale per questa nuova fondazione dovevaancora essere destinato, mancavano i mezzifinanziari più indispensabili per gli inizi, ilDirettore, dopo soli pochi giorni dacchè eranogiunti gli aspiranti, si ammalò e dovette as-sentarsi per tre settimane . Sembrava che tuttominacciasse rovina . Ma l'opera, nominata«Nazareth » in ossequio alla Sacra Famiglia,e messa sotto la protezione della VergineAusiliatrice, non poteva fallire: Adagio adagiole difficoltà si appianarono e poterono esseresormontate . I giovani si ambientarono e siformò una meravigliosa famiglia, che nellacarità, nello studio e nell'allegria raggiunsefelicemente la fine del primo anno .

Come frutto più bello, fin da quel primo annosi potè già mandare un giovane al noviziato .

Ora è in corso il secondo anno . I giovaniaspiranti sono diventati trentasei ; le diffi-coltà per alloggiarli in sì poco spazio, per

mantenerli ed educarli si sono centuplicate,eppure con incorreggibile ottimismo noi spe-riamo, anzi siamo sicuri di poter proseguirenel nome della Madonna .

La proprietà di Anisakan è vasta e meravi-gliosa ; vi scorre nel bel mezzo un piccolofiume; i giovani sono buoni ; la volontà di la-vorare da parte dei Salesiani è molta . Questoil bilancio attivo .Ma non manca il passivo. Siamo quaranta

persone pigiate in una casetta di legno co-struita per una famiglia ; siamo solo quattroinsegnanti per cinque classi ; abbisogniamourgentemente di un mezzo di trasporto perrecarci al centro più vicino, che dista 10 chi-lometri; scarseggiano i mezzi finanziari pernutrire, vestire, alloggiare ed educare questicari figliuoli .Ci scoraggeremo? No! Noti sarebbe nello

stile di Doti Bosco . Questa è un'opera di Dio ;faremo quanto più potremo e poi guarderemocon fiducia all'avvenire . Si stan facendo pianiper una grande costruzione . L'Ausiliatrice,nostra Madre, ci costruirà una casa, ci man-derà un mezzo di trasporto, ci fornirà imezzi per educare i giovani che abbiamo,anzi moltiplicherà il loro numero, sì chel'opera di Don Bosco potrà dilatarsi e con-solidarsi in questa lontana terra birmana, chefu l'oggetto dei sogni e delle aspirazioni mis-sionarie di Don Bosco agli albori della suavita sacerdotale .Come avverrà tutto questo? Non lo sap-

piamo. Sono i segreti della Provvidenza, laquale suole servirsi di anime generose, chesentono tutta la bellezza dell'ideale missio-nario, per compiere i suoi adorabili disegni .Nazareth, Anisakan Maymyo P. O . (Burma)

SAC. G . BALOCCO, direttore

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ATORE'ODEST

(sopíayqPa tvdolosi=ma felici.•(sotto) in viaggio ;con speìtoie'- fessi'(a destra dall'alto) Con si aspiranti di diversetribù . - II Coadiutore salesiano più anzianodell'India offre frutti del suo orto . DonBellido dà una banana a una' delle tantescimmiette della strada . ;-

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« È stata Maria Ausiliatrice a salvarmi»!Da nove anni soffro di nefrite ribelle ad ogni

cura, ma ai primi giorni di dicembre del 195 8stavo più male del solito . Il dottore mi feceportare subito all'ospedale dichiarando chesi trattava di grave intossicazione. Comincia-rono subito una cura energica che avrebbedovuto disintossicarmi ; invece purtroppo sen-tivo che mi uccideva, a causa delle altre ma-lattie che avevo . Perciò dovettero subito so-spenderla. Provarono allora una cura menoforte, ma nemmeno quella potei sopportare .Ormai ero cianotica, poichè il sangue noncircolava più. Le crisi continue mi avevanosfinita e i dottori non sapevano più che curafarmi. Allora con tutto il cuore chiesi a MariaAusiliatrice e ai Santi salesiani di conservarmiancora in vita e cominciai la Novena, unita amolte buone persone . Pochi giorni dopopotevo lasciare l'ospedale . Sono convinta cheè stata Maria Ausiliatrice a salvarmi e le dicograzie inviando una modesta offerta .Lusernetta (Torino)

NEVINA RIBOTTA

L'Ausiliatrice guarisce una mammaColpita da forti dolori addominali recidivi

anche dopo l'asportazione appendicolare, ri-dotta all'estremo per sopravvenuta occlusioneintestinale, che avrebbe richiesto un interventoper il quale i sanitari rimanevano estremamenteperplessi, dopo un atto di accettazione del Di-vino Beneplacito, invocai la materna protezionedella Vergine Ausiliatrice, implorando che peramore delle mie piccole mi guarisse e mi evi-tasse qualsiasi operazione chirurgica .

Il che avvenne contro ogni previsione umana .Roma

MARGHERITA CICCARELLI IN PIERDOMINICI

Si preoccupa saggiamente dell'anima delbabbo morente

Mi trovavo nella terribile angustia di vedermorire il mio caro babbo senza riconciliarsicon Dio. Da molti anni, per un po' di apatia,non si accostava più ai santi Sacramenti eintanto la malattia faceva il suo corso senza

speranza di salvezza . Lo raccomandai quindifervidamente alla nostra Ausiliatrice . Una notte,che ebbe un lungo collasso, pregai con piùfervore perchè potesse rinvenire e ricevere iSacramenti . Difatti all'alba riprese i sensi ;io ne approfittai e mandai a chiamare il Par-roco. Quando il sacerdote uscì dalla camerami disse con gioia: « Ringraziamo la DivinaBontà: suo padre ha fatto una buona confes-sione ». Dopo due giorni se ne volava serena-mente al cielo. Commossa per la grande graziaottenuta, faccio voto di propagare sempre piùla devozione alla nostra potente Ausiliatricee di esserle sempre degna figlia .Catania-Barriera del Bosco

SUOR GIUSEPPINA DE LUCA F .M.A .

Evidente la protezione di Maria Ausilia-trice e di Don Bosco

Tempo addietro, per un improvviso attaccodi pelviperitonite acuta febbrile, con gravi com-plicazioni, dovetti ricoverare d'urgenza miamoglie in ospedale . I professori che la visi-tarono riscontrarono il caso disperato, con bentenue speranza di salvezza . Messo al correntedello stato gravissimo, non mi persi d'animoe mi rivolsi con viva fede alla Madonna Ausi-liatrice e a San Giovanni Bosco, con la cer-tezza della guarigione. Infatti, contrariamenteal timore espresso dai medici, proprio quandosi presagiva il peggio, venne a manifestarsi

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIccn sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto 12 gennaio 1924, n . 22, può legalmentericevere Legati ed Eredità . Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : « . . . lascio all'Istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immo-bile sito in . . . » .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'istituto, la formula potrebbe esser questa :

. . . Annullo ogni mia precedente disposizione te-stamentaria. Nomino mio erede universale l'Isti-tuto Salesiano per le Missioni con sede in Torino,lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasititolo ,~ .(luogo e data)

(,firma per esteso)

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un inspiegabile e rapido miglioramento. Doponon molti giorni, all'uscita dall'ospedale,espressi ai professori i miei ringraziamenti perle premure e per l'assistenza prestata . Pertutta risposta mi dissero che, prima di loro,dovevo ringraziare Dio, perchè non era me-rito loro se l'ammalata era sopravvissuta . Hofatto voto di mandare annualmente offerte alleOpere Salesiane per tutta la vita, perchè maipotrò sdebitarmi di tutte le grazie ricevute .

Oristano

Si temeva impazzisse daall'altro

Una signora, di cui per doveroso riserbotaccio il nome, aveva il marito sofferente dacirca tre mesi di un forte esaurimento nervoso .Il poveretto soffriva di palpitazioni di cuore,non chiudeva occhio di notte e accusavadolori in tutta la persona. Le medicine chei due dottori consultati avevano prescritto,non avevano giovato ; anzi il malato peggioravaogni giorno e il suo sguardo era diventatoormai così torbido che l'infelice sposa temevache il marito dovesse impazzire da un mo-mento all'altro . Si rivolse perciò a MariaAusiliatrice e a S . Giovanni Bosco, offrendoloro preghiere e lacrime. E la novena consi-gliata da Don Bosco ottenne il suo effetto .Sul viso del marito ricomparve il sorriso ecol sorriso tornò la salute . La fortunata si-gnora desidera, a mezzo mio, ringraziare pub-blicamente l'Ausiliatrice e il suo Apostolo.

Salazzo (Cuneo)

SAC. GIOVANNI TEODORODirettore Oratorio Salesiano

Sac . G . Mantelli (Udine) rende pub-bliche grazie a S . G . B . per il rista-bilimento in forze della sorella affettadal cosiddetto fuoco di S . Antonio,ed invia offerta .Palmira Casagrande (Chieri-Torino)notifica la guarigione del marito datrombosi cerebrale per l'invocazionedi M . A . e di S . G. Bosco .Filomena Perna ved. Giacomelli,di 85 anni (La Spezia) riconosceda M. A . la sua guarigione da rot-tura al femore.Gino Mori (Pisa) raccomandò aS. G . B . il bimbo colpito da difte-rite epidemica e lo riebbe guaritoal nono giorno.Giulia Molteni (Sirone-Como) conl'invocazione a M . A. e con la

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celebrazione di una Messa, ottenne

ANGELINO MANCA

un momento

Villacidro (Cagliari)

c1CLtat euwat c~iee~a~~ee~zt~un esito felice all'operazione diulcera gastrica del figliuolo .Beniamino Magistri (Patti-Messina),leggendo nel Bollettino Salesiano legrazie ottenute per intercessione diS. G . B ., lo pregò con fiducia e sivide guarito da arteriosclerosi .Luigi Rossi (Merano-Bolzano) confervorose preghiere a M . A . ottenneun impiego conveniente al figliuolo .Concettina Laperuta (Pagani-Saler-no) comunica un felice esame conottimi voti conseguiti dal figliuolocon la protezione di M . A. e diSan Giovanni Bosco .Giuseppina Bert (Villardora-Torino)attribuisce a M . A. e a S. G . B. laguarigione del suo figlioccio ridottoin fin di vita in un investimentostradale.

Le cure umane erano inefficaci

Colpita da gravissima intossicazione, rimasia letto per due mesi e mezzo senza speranza diguarigione. Nonostante le cure assidue deimedici, il male si aggravava sempre più,causandomi alla testa disturbi incredibilmentedolorosi, sì da non poter nè parlare nè sentirela voce di altre persone . Visto che ogni curaumana era inefficace, mi rivolsi con viva fi-ducia alla Vergine Ausiliatrice, invocando l'in-tercessione di S . Giovanni Bosco e di Don Ri-naldi. Subito cominciai a migliorare ed oggi,pur restando qualche disturbo, il gravissimomale è scomparso. Mantengo la promessad'inviare un'offerta mensile alle Opere diDon Bosco .

FRANCESCA SANNA

Guarigione perfetta

Mio nipote di anni 16 stava movendo unblocco di marmo, quando gli scivolò sulleginocchia. Ricoverato d'urgenza all'ospedaledi Chieri, il professore gli riscontrava tregravi fratture al ginocchio sinistro e dichiaravache, anche a guarigione ottenuta, gli sarebberimasta la gamba rigida . Non c'era nessunasperanza umana di evitare tale dolorosa con-seguenza. Angosciata feci con tutti i familiariuna fervorosa novena all'Ausiliatrice, nostraceleste Patrona . E oggi, posso affermare, agloria della Vergine SS ., che il nipote è gua-rito perfettamente e ha ripreso il suo lavoro .

Cambiano (Torino)

EMMA BONINO IN TUBERGA

Ercolina Bardelli (Monvalle-Varese)ringrazia, con la bambina, M . A .per felice evento dopo pericolosaoperazione.Angela L'Acqua (Cogoleto- Genova)invia offerta a S . G . B . ringrazian-dolo del pronto ristabilimento delnipotino Enzo dopo una caduta .Maria Morlupi ved. Zampetti (Fa-briano-Ancona) ottenne con ra-pidità una grazia urgente rivolgen-dosi con tutto il cuore a S . G . Bosco .Maria Giogredi G. invia offerta conun fervido ringraziamento a M . A .e a S . G . B . per grazia ricevuta .Luigina Manzo in Degiovannini(Benevagienna-Cuneo) scioglie aipiedi di M . A . il voto della ricono-scenza per la materna assistenzaavuta in difficile intervento chi-rurgico . Invoca umilmente ulterioregrazia e protezione per la sua fa-miglia .

Francesco e Pietro Bevilacqua, fra-telli (Penango-Asti) desiderano rin-graziare pubblicamente S . G. B.per una importante grazia ricevuta .Angela Boreali (Germasino-Como)ansiosa di ritrovare una busta smar-rita contenente valori, la vide doveprima aveva cercato invano .Federina Repetto (Montaldeo-Aless .)riconoscente invia offerta a M . A .e a S . G . B . per grazie ricevute .

Fortunata Margaria (Milano) fa cele-brare una S . Messa per operazionefelicemente superata .Emilia Grioni (Peschiera Borromeo-Milano) con l'invocazione di S . G . B .ottenne la guarigione del marito dainfezione.Adelaide Bianco ved. Manè (Ge-nova-Doria) ringrazia S . G. B .per il figlio che ha trovato alloggionel tempo conveniente.

Sac . Antonino Ruggeri (PuertoSastre-Paraguay) ricorrendo con fi-ducia a M . A . potè salvare la mis-sione gravemente minacciata.Maria Petricich (Roma) raccoman-dandosi a S. G. B. potè ritrovareimportanti documenti smarriti .

Esterina Forno (Torino) con l'in-tercessione di M. A. e l'uso dellasua immagine potè superare quat-

ottenuteottenute per l'intercessione di li 'aria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S. Maria Alazzarello, di S . DomenicoSavio e di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche in-viato offerte ed elemosine per sante Messe di rin,razia-mento - i seguenti :

Gallo Maria - Galvagni Andreina Gamba Cal-cagno Chiarina - Gambardella Rosina - Gandolfo Luigi- Garetto Giuseppina - Gariglio Adriana - Garino fa-miglia - Garzene Zanone Clementina - Gatti Maria -Gav Angela - Gcnnari Noemi - Gerardi Lina - Geri-netti Lucia - Gesualdo Maria - Giaccardi GiovannaGiacobbe Olimpia - Giannone Giuseppa - Giarza LinoGitardenghi Maria - Giovannini Beatrice - Gitto Con-

cetta - Giuggi Giuseppina - Giuricin Caterina - GivoneEmilia - Gobbi Margherita - Goiorani Edvige - GoriLivia - Gorini Gino - Gradara Vera . - Grassi Don Mario- Greco Immacolata - Greppi Secondo - Grion !Maria -Guabello Caterina - Guandalini Giacinto - Guerrera co-niugi - Guglielmetti G . Battista - Henriet Virginia - IsellaGiuseppina - Ivaldi Francesca - La Cava Maria - La Mar-tina Salvatore - Leonardi Carmelina - Leonforte Santino- Lino Giuseppe - Liotta Satullo Costanza - LuccheseEdda - Maccagno Giovanna - Maero Carlo - Maglian~Pietro - :Mida Diega - Manacorda Maria - MancinelliIsolina - Mangiagalli Doloris - Mansardo Concetta Rosa

Mantilero Maria - Manzi Teresa - Marchelli CaterinaMarchi Ribes - Marengo Lucia - Maritano famigiia -

Marsili Concetta - Mascaro Antonino - -Massimo \ladda-lena - Masula Luigia - Mattena Silvana - Meniardi Maria- Merlo Maestri Giovanna - Mezzadi Anna - MigliavaccaArtemisia - Miglio Sereno - Minetto Anna - MinissaleMaria Minuto famiglia - Mongiardini Maria - MogliaFerrara Nicoletta - Monzeglio Maria - Moresco Maria- Moretti M . famiglia - Muner Don Giov. Battista -Musso Agnese Maddalena - Mustas Franco - Navonefamiglia - Nigra Emma - Nobile Cosimo - Nuzzo Pal-mieri Cincetta - Oliva Maria - Oneto Maria - Onidi Gina- Orsolano Annetta - Osella Peretti Maria - Ossola MarioOttaviani Assunta - Ottina Maria - Paghiotti Micano An-netta - Paracchi Angelina - Parigini famiglia - Passera

tro difficili maternità e una dolo-rosa mastite.Caterina Tonelli (Mondovì-Cuneo)invocando M. A. e S. G. B . siristabilì in breve tempo dopo untremendo urto stradale in 'Vespa' .

Bonalfaria Balestreri (Vigevano-Pa-via) con offerta ringrazia S . G . B .per la guarigione del fratello dacomplicazioni di alta pressionesanguigna .

Mario Dondero (Genova), speri-mentata due volte l'efficacia dellaprotezione di \'l . A . e di S . G. B .,rende infinite grazie.

Maria Mogliotti in Teodo (Castel-nuovo Calcea-Asti) pregò M . A .perchè liberasse il padre da un tu-more e in esaudita .

Mario Masiero (S . Pietro Viminario-Padova) invia offerta per gravemalore scongiurato con l'interces-sione di M. A .

Carmelo Ansaldi (Catania) rivoltosia M. A- ottenne la liberazione dellamamma da gravissimi dolori, conl'assistenza dei medici .

Delfina Giberti (Sassomorello-Mo-dena) ringrazia con effusione M. A .per la guarigione del babbo datrombosi con paralisi sinistra e peraltra grazia .

Maria Fornaro in Carrone eleva aM. A . e a S . G . B, l'inno della suariconoscenza per la loro continua emirabile protezione sulla famiglia .

Maria Ragazzoni ved. Lazzarini(Mezza Ido- Bergamo) comunica lasua viva riconoscenza a M. A. perguarigione da esaurimento nervoso .Pina Tartarolo (Urbe-Savona) inmomenti difficili ricorse a S . G . B .e fu esaudita .

Luisa Gazzetti in Bonvicini (Gom-bola di Polinago-Modena) pubblica-mente ringrazia A-I . A. per averavuto la figlia guarita da ostinataasma bronchiale.

Enrica Aime (Casale Alonf.-Aless .)sottoposta ad atto operatorio, superi>il pericolo invocando M. A . e S . G .Bosco.Candida Ruffino (Torino) rendegrazie a _Al . A, per la guarigioneottenuta .

Maria Funarola (Martina Franca-Taranto) trovandosi in difffc tltànell'impiego per mancanza di uncertificato, si rivolse a IVI . A. e aS. G . 13 . e ottenne ugualmente l'im-piego desiderato .Eugenia Pavarallo (Canelli-Asti) rin-grazia S . G. B. per la guarigionedella venerata mamma .

Domenica - Patrioti Egidia - Petranzini Evelina - Pel-lazza Celestina - Pelloli sorelle - Penco Carmela - PepeRosanna - Peri Gino famiglia - Perino Ines - PerniceriT eresina - Peroni Campostrini Maria - Pession Mario- Petrone Savino - Pia Luigina - Piatti Maria - PiccardoSerafina - Picco Elena - Piombo coniugi - Piovano Agnese- Pirola Carmelina - Pisano Matteo - Pittari Don Liborio

Pagliero Natalina - Poliotti Giulia - Porcu famiglia -Porta Leonetti Miranda - Pozzi Badati Angela - Preve-dello Adelina - Provera Franca - Quaglia Maria Teresa- Quattrini Don Aldo - Radaelli Maria - Ramondo Car-mine - Raniero Giuseppina - Rattin Augusta - Ratto Paolo- Regazzoni Paolo - Renaldo Clelia - Ribotta Marina -Richetta Costanzo - Ricotta Calogero - Righettini Giulia- Rima Piera - Rini Gilda - Risso Enrica - Rizzi Tcre-sita - Rizzo Maria Grazia - Robino Secondina - RoccaGurini Elisa - Rogara Giovanna - Romano Luigia - RoncheiSigfrida - Rosestolato Teresa - Rosi famiglia - RossettiPrima - Rossi Adele - Rossi Irma - Rossi Secondini -Rossina Maddalena - Rota Battistina - Rota Giovanni -Rotiroti M . Teresa - Roveglia Giacomino - Roviolo fa-miglia - Rubino famiglia - Rubino Vitale Carmela - RussoVittoria - Rutto Elena - Saggio Maria - Salcioli Rina -Salerno Linda - Salussolia Gino e Olga - Salvestro Anto-nietta - Salvi Emilia - Sandrone Maddalena - Sandrucci'l'ommasina - Sanna Francesca - Sansonettì Concettina- Santena Dante - Sardo Palma - Sartori Elena - Scac-cialupi Carolina - Scolito Luigia - Scamuzzi Luigia -Scarso Giovanni - Scognamiglio Rosa - Sconfienza Elena- Scopelliti Giuseppina - Serra Edelwaeiss - SettimioMaria - Sevega Maria - Sforzini Pollini Maria - Sgari-boldi Anna - Sibona Andrea - Sinistro Battaglia - Tal-pone Celestino e Casilda - Tarallo Teresa - TartariTina - Temporelli Pierina - Termini G . Battista - Ter-zolo Iolanda - Tinnirello Antonietta - Todaro AntonucciMaria Teresa - Tognarelli Lelio e Marina - TombesiLucia - Tonari Emilia - Torasso Marcello - Toria ni Giu-seppina - Torielli Caterina - Torre Laura - Torrero PioStefano - Torresi Giuseppe - Torriani Maria - 'l'oux So-vrano - Tranquillini Giuseppina - Trastulli Emilia - Tra-versa Maria - Tricerri Giovanni - Trisoglio Luigia - TuiaBanchi Pierina - Tacchino famiglia - Vaccotti famiglia -Valenza Maria - Varetto-Serafin coniugi - Vaudano Maria- Vendrola Giuseppina - Vercellino Lina - Verni Giuseppe- Vicenzotti Rosa - Vicini Ghisoni Thea - Viello Rosa -Villani Maria Stella - Visconti Giuseppina - Vitali Lui-gina - Voyat Letizia - Zerbino Pendino Giuseppina -Zilli Giuseppina.

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ire? úziezecaione di

Grazia testimoniata dal ParrocoIl sottoscritto Arciprete è lieto di confermare

che la sua parrocchiana Baracco Luigia, (latempo seriamente ammalata di coliciste, ri-corse in momenti drammatici alla interces-sione di S . Domenico Savio, ed ora si trovabene. Tanto per riconoscenza al Santo, dalquale invoca ulteriore protezione per se eper la famiglia .Castino (Cuneo)

SAC. ARMANDO DELPIANO

Guarigione istantanea da ematoma alla golaUn mio carissimo nipote era stato ricove-

rato in ospedale per un grave ematoma nellaregione della gola, che, aumentando di vo-lume di ora in ora, min _cciava di chiuderele vie respiratorie . Applicata la reliquia diSan Domenico Savio sulla parte ammalata erivolta a Lui una breve preghiera, il gonfiorecominciò improvvisamente e miracolosamentea decrescere, tanto che mio nipote potè co-minciare a nutrirsi e a parlare e 1 giorno,successivo era non solo fuori di pericolo, madecisamente in via di guarigione .Pisa, via S . Tommaso, 2

PROF. BICE MORELLI

Le macchine si scontrarono con estremaviolenzaUna sera mio figlio Americo di 17 anni

passava sul ponte del fiume Ticino condu-cendo una mucca, aiutato da un compagno .All'improvviso sopraggiunse una velocissimamacchina ; nello stesso tempo giungeva insenso inverso un'altra grossa macchina . Datala strettezza del ponte, non poterono piùsorpassarsi e proprio nel punto in cui eranoi due ragazzi le macchine si scontrarono conestrema violenza . Si può ritenere miracolo il

fatto che le due macchine, invece di schiac-ciare i due giovani, li evitarono per pochicentimetri. Mio figlio, che portava con sèl'immagine con reliquia di S. DomenicoSavio, di cui è tanto devoto, desidera che sipubblichi la straordinaria grazia . Il prossimoautunno ci prostreremo all'altare del caroSantino, avendo fatto voto di venire tutti edue a Torino per ringraziarlo di persona .Riazzino (Svizzera) LUCIA SONOGNINI

Concettina Laperuta (Pagani-Salerno) ringrazia S . D . S .a nome della sorella, che fu esaudita nel suo desiderio dimaternità .Anita Salassa in Chiarabaglio (Rivarolo Can .-Torino)esprime tutta la sua riconoscenza a S . D. S . per averleguarito la piccola Fulvia da un disturbo persistente epreoccupante.Agnese Carda (Quincinetto-Torino) attesta somma graziaimportantissima il 9 marzo ed un'altra in seguito .Antonietta Vanzo (Gravellona Toce-Novara) avendo lasorella già in stato comatoso per trombosi cerebrale, leapplicò l'abitino di S . D . S . e la vide risvegliarsi e poimigliorare.P . Cantimozzi (Portacomaro Stazione-Asti) preoccupatadi una forte enfiagione al viso, si rivolse a S . D . S . e fuimmediatamente esaudita .Corina Scarpa (-erano-Bolzano) pregando e applicandosil'abitino di S . D . S . conseguì un notevole miglioramento.Guerrina Corbella (Vadena-Bolzano) si dichiara ricono-scente per lieto evento ottenuto invocando S . D . Savio.Lidia Rolando Perino (Cuor,gnè-Torino) ringrazia S . D . S .che l'ha esaudita e lo prega di proteggerla ancora per altregrazie che le stanno a cuore.Nello Porta (Torino) manda offerta per grazia ricevutada S . D . Savio .Giacinta Azzalini Della Vedova (Tirano-Sondrio), avutoun terzo bambino, per poco non se lo vide morire comei precedenti . Raccomandatolo con fiducia a S . D. S .,lo riebbe in buone condizioni .Vincenzina e Stefano Roba (Candiolo-Torino) invianoofferta riconoscenti a S . D . S. per la nascita del loropiccolo angioletto .Roberto Brignone (Valenza-Aless .) colpito da febbre emal di gola, riacquistò la salute invocando S . D . Savio .Ernestina Lucetti (Nizza Monf.-Asti) nella preoccupazionedi provvedere alle necessità familiari, si rivolse a S . D . S .e tu esaudita .

L'intervento del Venerabile fu tangibile

Nel novembre del 1957 accusai forti doloria tutta la spina dorsale . Nel gennaio del 1958essi si localizzarono nel collo e nel capo .Dalla radiografia risultò trattarsi di artritealle due prime vertebre della regione cervicale .Prima di procedere all'ingessatura, ritenutaindispensabile dai medici, si fecero tutte lecure del caso . Ma invece di migliorare, andavoogni giorno peggiorando : non reggevo più latesta, la quale mi ricadeva sul petto, e semprepiù difficile diveniva l'articolazione del bracciodestro, tanto che non potevo portare il cuc-chiaio alla bocca senza tremare . . . Nel maggioil Dott . Sardi dovette dire: « Dalla radiografiaal soggetto, cambio diagnosi completamente .Non si tratta di artrite, ma di spondilite»,E consigliava il ricovero all'ospedale ; fui ri-coverata il 30 giugno 1958 al Centro Elio-terapico Toscano, mentre Superiore e Con-sorelle, nonchè le Orfane, pregavano il Vene-rabile Don Michele Rua . Dopo poche set-timane di cura, segnavo un notevole miglio-ramento e il 27 settembre lasciavo il < Centro »per riprendere la scuola .

Oggi, alla distanza di nove mesi, possoconfermare la guarigione e rendere pubblichegrazie al Venerabile, il cui intervento fu tan-gibile .Livorno

SUOR PAGLIAI OTTORINA, F.M.A .

Guarita da embolia polmonareSciolgo la promessa fatta al Venerabile Don

Rua di pubblicare la grazia ottenuta per suaintercessione .

Ero gravemente ammalata di embolia pol-monare ed ero anche tormentata da un fortemal di denti. Mi si parlò allora di Don Ruae mi venne data una reliquia del Venerabile,che applicai sulla parte ammalata . Il maledi denti scomparve immediatamente e l'em-bolia si risolse presto nel migliore dei modi .

cOieoizoòeerlll al \1 'PJ1Piii~l~l

DON MICHELE RUARingrazio vivamente il Venerabile invocandoancora la sua intercessione per un'altra graziache mi sta a cuore, ed invio un'offerta perle Opere Salesiane .Aosta

GINA GIORLA

Guarisce da tetano

La nostra figlia Claudia il giorno 2 ottobreu. s. fu colpita da tetano e trasportata all'o-spedale civile di Asti col lugubre verdetto dipoche ore di vita. Le suore di Maria Ausilia-trice, dove si trova la sorella, ci consigliaronodi affidarla al Venerabile Don Michele Rua,ponendole addosso la reliquia e unendosi anoi nella preghiera per ottenere la grazia, sequesta fosse stata a bene delle anime nostree a gloria di Dio. E Don Rua ci esaudì. Conmeraviglia di tutti la figlia incominciò a mi-gliorare, e dopo 20 giorni usciva dall'ospedale .Con nostra grande gioia, a distanza di unmese, rendiamo pubblica la segnalatissimagrazia e confidiamo sempre nella potenteintercessione di Don Rua .

Boglietto-Costigliole (Asti)FAMIGLIA FOGLIATI MAGGIORE

Caterina Ferrero (Torino) da mesi era tor-mentata da una tosse insistente, refrattariaad ogni cura, che la tribolava specialmentedi notte con grave disturbo delle quindicipersone invalide che dormivano nella stessacamera ; si raccomandò a Don Michele Ruae nel giro di una settimana potè dormiretranquilla .

Agata Gandolfo (Vizzini- Catania) dichiara :« Una mia amica era stata colpita da unagravissima infezione alla gambe che l'avevaridotta ad uno stato di esaurimento tale darenderle insopportabili anche i medicinali .Piena di fede nell'intercessione del Venera-bile Don Michele Rua, lo pregai per leied ebbi la gioia di vederla guarire » . 377

378

i nosfii1 morti Lal

Salesiani defuntiSac. Giovanni Olgíati, t a Trento a 84 anni .Era l'ultimo Salesiano dell'Ispettoria Veneta che avevaconosciuto Don Bosco . Era entrato infatti nell'Oratoriodi Valdocco il 31 agosto i887, pochi mesi prima dellamorte del Santo . Incancellabile, tra gli altri ricordi, questo .Don Bosco stava parlando circondato da un gruppo deigiovani più alti, tra i quali Versiglia e Orione . Il piccolos'infiltra tra le gambe dei grandi e sbuca improvviso alcentro del gruppo . Don Bosco lo vede, gli posa la manosul capo e gli rivolge la parola : a Oh, tu, come ti chiami? ~> .

, Giovanni Oigiati ». u Di dove sei? » i Di Milano n . >i DiMilano? se è bella Milanol » . 1i Veramente io sono di Ma-genta u. ,, Oh, Giovannino, tu mi dici bugie ; non si devonodir bugie . Ma dimmi: che cosa avvenne a Magenta? n, o Labattaglia ». ' E ti ricordi quando? » . a Si : nel 18 ;o » . Ma,di,nmi, Giovannino : quando sei nato? » . « Nel 1875 i . Eallora come ti ricordi della battaglia di Magenta? Un'al-tra bugia! » . E sorrideva paternamente . Ma ormai si eraconquistato il cuore di Giovannino, che da quel giornointuì quanto sarebbe stato bello appartenere alla Famigliadi quel Grande . E fu Salesiano e lavorò fino alla morte,instancabilmente, nello spirito e con l'ideale di Don Bosco .Sac. Giovanni Teodoro, t a Saluzzo (Cuneo) il 20-VF- 1959a Sz anni .b'lori tragicamente per incidente stradale, vivamente rim-pianto da tanti giovani che negli Oratori Salesiani di cuifu direttore, trovarono in lui il padre buono, il sacerdoteamante delle loro anime . Dal 194o al 1946, come cappellanomilitare e poi prigioniero di guerra, scrisse con la suaeroica dedizione una pagina gloriosa per la Congregazionee per la Chiesa . Il Rev.mo Ispettore Don Antonio Maniero,nell'annunciarne la morte, parla a del suo bel carattere,schietto e sereno, eguale ed ottimista, del suo spirito disincera e soda pietà, del suo attaccamento a Don Bosco,della sua obbedienza senza riserve, del suo dinamismovivace e sbrigativo, del suo costante buon untore, del sudfare paziente e deciso, della sua bontà e grande compren-sione» . Chi l'ha conosciuto sa che l'elogio è ben meritato .

Sac. Urgellés Gioachino, t a Mohernando (Spagna) a 8o a .Sac. Brée Emilio, t a Parigi a 78 anni .Sac. Steiger Castulo, a Tres Lagoas (Brasile) a 76 anni .Sac.Kazmierczak Antonio, f a Zielone (Polonia) a6,5 anni .Sac. Mas Gustavo, f a Ciudadela (Spagna) a (8 anni.

Cooperatori defuntiCan. Pietro Richetta, t a Casale (_Uess .) a 73 anni .» Fulgida gemma del Clero Casalese per bontà, umiltà,scienza, sapienza» . Queste parole stampate sull'immagine-ricordo del compianto Canonico sintetizzano bene la suavita sacerdotale e il suo apostolato . Era stato educato allascuola di Don Bosco prima nel Collegio S . Giovanni diTorino e poi nel Collegio S . Carlo di Borgo S . Martino .Fra l'età dell'oro della Congregazione, nella quale eraan-ora vivissimo il ricordo del santo Fondatore, mortopochi anni prima ; e il Can. Richetta non dimenticherà piùouegli anni felici .Professore nel Seminario per quasi cinquan'anni, è ri-cordato in benedizione per la sua bontà e dolcezza . Gratoed edificante ricordo lasciò pure tra la gioventù studiosadi Casale e soprattutto nell'Istituto Sacro Cuore delleFiglie di Maria Ausiliatrice, che lo ebbe per trentasei annizelante Cappellano, ripieno dello spirito di Don Bosco .Mons. Filippo Anfossi, Vicario Generale della Diocesidi Ventimiglia, t il 4-V11-1959-Nella sua lunga carriera sacerdotale, svolse con zelo variemissioni caritative e pastorali, acquistandosi fama di sa-cerdote modello . I suoi alti meriti furono anche ricono-sciuti dalle autorità dello Stato, che lo insignirono dellacommenda al merito della Repubblica Italiana . Come Coope-ratore, affezionato amico e benefattore delle Opere Sale-siane, fu devotissimo di Maria Ausiliatrice e di San Gio-vanni Bosco, lieto e onorato ogni volta che poteva prendereparte alle loro feste e alle celebrazioni salesiane .Mons. Rocco Barbera, t il z3-VI-1959.Parroco di Villa S . Giovanni (Reggio C .), Zelante Sacer-dote e Decurione Salesiano, amò l'opera Salesiana e lasostenne dando il suo incoraggiamento all'Asilo dellefiglie di Maria Ausiliatrice e indirizzando la gioventù agliideali di santità voluti da Don Bosco .

Gíovanbattista Celli, t a Bassano del Grappa a 77 anni .Rimasto presto vedovo, formò ai princìpi cristiani i sei figliche la Provvidenza gli aveva donato e fu grato a San Gio-vanni ]losco che scegliesse il figlio Duilio, Salesiano inCile, e la nipote, Figlia di Maria Ausiliatrice, pure in Cile .Cav . Ercole Bíamonti, t a Chiavari .Considerò sempre grande grazia l'aver ricevuto la primaComunione da S . Giovanni Bosco a Vallecrosia . Il Santol'avrebbe voluto Salesiano, ma ill babbo del piccolo Ercolevi si oppose . Allora Don Bosco gli predisse che, poichènon avrebbe potuto essere Salesiano, avrebbe avuto nellasua famiglia un figliuolo santo . Infatti il figlio Eugeniomorì nel 1939 a 25 anni in concetto di santità in Asti, doveera impiegato nel Comune ; e le molte grazie che si otten-gono per sua intercessione fanno bene sperare per la suacausa di beatificazione .Piero Silvani, t ad Alessandria .Visse per la famiglia e per il lavoro, ovunque portandola sua serenità e bontà d'animo . Nel suo lungo calvarioseppe essere vero discepolo del Cristo sofferente, e dopoun incontro con Gesù Eucarestia, volò serenamente allaricompensa eterna, lasciando un ricordo incancellabile diattaccamento al dovere e di fede profondamente vissuta .Giovanni Dutto, f a San Lorenzo di Peveragno (Cuneo) .Visse tutto dedito all'educazione della numerosa famiglia• alla pratica religiosa più fedele . Fu felice di aver datoall'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice una figlia•

due altre figlie alle Carmelitane e alle Giuseppine .Felíeia Russo, t a Paternò .Cooperatrice dall'anima profondamente cristiana, nutritaquoti :lianamente di Gesù, aderì prontamente all'invito didonare un appezzamento di terreno nella zona montanadi Ragalna, perchè vi sorgesse una chiesetta con annessoOratorio, per la cura religiosa della popolazione e perl'istruzione ed educazione della gioventù del luogo .Teresa Lumachi, t a San Casciano (Firenze) .La sua scomparsa fu rimpianta dal paese intero, dove eraconosciuta e amata col nome di « mamma Teresa » . Diret-trice dell'Asilo infantile, educò nello spirito e col metododi Don Bosco. Tra le altre glorie ha quella di aver guidatomolti al Sacerdozio . Le figlie Emilia e Maria, per adem-piere un suo desiderio, iniziano una Borsa missionaria .Maria Ida Pozzerle, t a Verona a 56 anni .Mamma esemplare, volle che i suoi figli crescessero allascuola di Don Bosco . Nonostante i suoi numerosi impegnidi apostolato (era anche presidente della San Vincenzo)interveniva re lelntente alla commemorazione mensile diMaria Ausiliatrice e all'Esercizio della Buona Morte . Volleanche che il marito appartenesue alla Pia Unione deiCooperatori .Domenica Rebuffoni in Cappellini, t a Cerveno(Brescia) .Dedicò la sua lunga vita alla scuola svolgendo tra i fan-ciulli una vera missione educativa col metodo di Don ]losco .Goítre Petronílla ved.Costa, t a Monteu Roero (Cuneo) .Comprese che la vita è un dono prezioso di Dio da valoriz-zare e la visse con soda pietà e virile fortezza, educandoundici figli alla scuola cristiana della dedizione e dellafede. Fu generosa con Dio nel soffrire lunghi anni con-sumandosi lentamente senza ribellione, per amore di Dio• per il bene della famiglia . Il Signore la premiò chia-mando tre delle sue figliuole a servirlo come Suore nellafamiglia Salesiana .Ved. Caterina Sordella n. Brizío, t a Fossano (Cuneo) .Rimasta vedova in giovane età con numerosa famiglia, seppefar fronte ai suoi impegni di madre cristiana con appas-sionata dedizione e fu benedetta da Dio anche con la pro-sperità degli interessi temporali, di cui si servi per soccor-rere con generosità il prossimo e per aiutate le vocazioni .Maria Dí Mambro, f a S . Apollinare (Frosinone) .Visse una vita di fede e di amore, lasciando a tutti l'esempiodel come sa agire e soffrire il vero Cooperatore salesiano .

Altri Cooperatori defuntiAterno Caterina - Baracca Marianna - Barozzi Concetta- Batetta Elisabetta - Bigatti Maria - Bonalanza Maria -Brizio Maria Prever - Bussi Cav . Piero - Cavallo Rosa -Cena Gemma - Cossarini Lorenzo - Cugnasca Ida Ved .Cariboni - De Alberti Agostina - Fochesato Antonio Bortolo- Gandelli Virginia - Garzi Emilia - Grifoni Bartolomeo -Grossi Vincenza - Innordino D . Luigi - Tacquin GiovanniBattista - Maggioni Giuseppe Felice - Melotti Rebecca -Morari Cornelio - Moresi Ilda - Moretti Lucia - NovareseLuigi - Novellis Maria - Ott Laura - Palmi D . Francesco -Patria Pasquale - Peano Petronilla - Perego Rachele -Resta Pietro - Trevisan D . Angelo.

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Borse da completareBorsa Gesù, Maria, Giuseppe, a cura di B . C. E . (Ca-tania) - Tot . 2o .ooo .Borsa Gesù Eucaristia, a cura di Mariani Francesco efamiglia (Milano) - Agnelli M . rooo - Tot . 29 .000 .Borsa Gesù Eucaristia, M . Ausiliatrice e S . G. Bosco, acura di Z . V . (Vicenza) - Slachec Luigi z000 ; illonaiAnna tono ; Di Renzo Francesco 3000 ; B. L. 1000 ;Don Alfonso Monte io .ooo - Tot . 47.000 .Borsa Gesù Operaio, a cura di Guidi Giuseppe - t° vers .5 .100 ; Garbero Vittoria 24 .500 - Tot . 29 .600.Borsa Gesù, Giuseppe, Maria, spiri in pace con voil'anima mia, Scotta Carolina iooo : Buttice G . 10 .000 -70 t- 45 .900 .Borsa Gesù, Maria Stella del mare e Santi Salesiani,proteggete mio figlio, a cura di Bindi Maria Alberighi(Siena) - Tot . 41 .000 .Borsa Gesù, sorgi, urge per la patria nostra, a cura diTeresa Cassinelli - Barnabò Angelina i5 .000 ; CasùAntonio 5000 - Tot. 34.o65 .Borsa Gambetta Girolamo e Maria, a cura della vedovaPistarino Maria di Noli (Savona) - Caprioglio coniugi10 .000 ; Fenili Antonio rooo ; Fumagalli Giuseppinarooo ; G. Don Ferrero 2 .500 ; De Benedetti E . 500 ;Elena De Stefano 5000 ; Giordano Bernardina 2000 -Tot . 38 .000 .Borsa Coretti S . Maria (3a) - 1 0 vero . Brega Luigi L . 10 .000Borsa Gesù, Giuseppe, Maria e Don Bosco (4a) - MariaResta lo .ooo ; Barbieri Letizia 6ooo - Tot . 32.109 .Borsa Gradinati Don Antonio, fondata dall'ex allievocomm. Ameglio Luigi (Torino) - Tot . 40 .000 .Borsa Ho tanto bisogno di aiuto, mi metto sotto la pro-tezione di Maria Ausiliatrice e di S . G. Bosco (2a) -Maria Raggio 1000 ; Santo Luigi 2000 ; Emma Salmini5000 ; Marcucci Agnese io .ooo - Tot. 27 .000 .Borsa Infanzia abbandonata - Can. L. Fitteci 15 .000 :Lavacchi-Lazzerini Margherita I2 .o00 - Tot . 33 .232 .Borsa I Ss . Martiri Canadesi, a cura di D . Ettore Car-nevali - Attilio Triulzi 3625 - Tot . 4.6 .625 .Borsa Immacolata (3a) - Casale Arciero 500 ; C. V. N .(Biella) 30 .000 ; Cuccia Angela rooo ; Rocchi G . 3000 -Tot . 41 .583 .Borsa Invernizzi Enea, in suffragio e ricordo, a cura diInvernizzi Aurora (Milano) - Tot. 46 .000 .Borsa La messe è molta, gli operai sono pochi, a curadei fratelli G . P . I . (Pavia) - N. N . 5ooo ; Lena Molinari10 .000 ; Giuliani Vito 3ooo ; Concettina Battista 1200- Tot . 44 .200 .Borsa Longo Veturia e Angelo - Pagura Angela-Del Col10 .000 ; Fumagalli G. 1500 - Tot . 21.500 .Borsa Madonna delle Grazie di Pinerolo - Letizia Bar-bieri 12 .000 ; Grassi Angela 1000 ; Castehiuovo Eufrasio1000 ; Campodonico 6oo - Tot. 40 .448 .Borsa Maria Ausiliatrice e Santi Salesiani,, proteggete imiei figli, a cura di C . B . (Modena) - Borelli Margherita1500 - Tot . 17 .500 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco (3a), affinché li-berino mia figlia da ogni pericolo, a cura di Bice Barone(Napoli) - Bergagnin Bruno 1200 ; Rosina Boero 2ooo -Tot . 16 .200 .Borsa Maria SS . Bambina - Busceni Concetta 7000 ;Caprino Antonia 3000 ; Coniugi Canalis 1200 ; CrestaFrancesco 2000 ; Cappelletti Rodomonte 500 - Tot. 20 .400 .

TOTALE MINIMO PER BORSA L . 50.000

Borsa Maria Ausiliatrice e Don Bosco, concedeteci lagrazia, a cura di L . Motti (Taranto) - Cadini Maria5000 ; Gina Dardi 2000 ; Garuti Edvige 1000 - Tot. 14 .000 .

(continua)Borse completeBorsa Bacino Carlo, in suffragio e ricordo, a cura dellamoglie Giuseppina (Torino) - L. 50 .000 .Borsa Ringraziando e invocando protezione dai SantiSalesiani, a cura di R. V . (Vercelli) - L . 5o.ooo .Borsa Maria Ausiliatrice, prega per noi, a cura di B . E . A.(Torino) - L . 50 .000 .Borsa Mamma Margherita, a cura di Girola Carolina(Torino) - L . 50 .000 .Borsa In suffragio del dottor Ghigo Giacomo : la mamma(Torino) - L . 50 .000 .Borsa Cojazzi Don Antonio, a cura dell'amico G . M . MariaBonicelli 8ooo

Tot. 50 .000 .Borsa Per la formazione di un sacerdote salesiano, acura di A . P . (S . Francisco-California) U . S . A . - L . 92 .000 .Borsa Gesù crocefisso, S . G . Bosco, in suffragio dei genitori,familiari e congiunti, a cura di R . N . (Ragusa) - I- . 5o .ooo .Borsa M . Ausiliatrice e S . G . Bosco, in suffragio di RosinaBiroli ved. B ., a cura della figlia Mercedes (Novara) -L . 50 .000 .Borsa Madonna Pellegrina, salvaci!, a cura di M. S.(Bolzano) - L . 100 .000 .Borsa De Toledo Donna Mercedes, Caracas (Venezuela) -L . 62 .000 .Borsa Gesù Cristo, Sommo ed eterno Sacerdote . O Si-gnore manda operai per la Tua messe!, a cura dei Coope-ratori di l,imosano (Roma) - L . 6o .ooo .Borsa S . Cuore di Gesù, in suffragio di MichelangeloLongo (Roma) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, in suffragio di Veturia Longo(Roma) - L . 50 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco, in suffragio di Stefania Longo(Roma) - L. 50 .000 .Borsa S . Domenico Savio, in s

gio di Giovanni Longo(Roma) - L . 5o .ooo .Borsa Rinaldi Don Filippo, a(Roma) - L . 50 .000 .Borsa Vergine delle Lacrime, a cura di Angiolina(Roma) - L . 50 .000 .Borsa Madonna della Salute, a cura di Carlo(Roma) - L . 50 .000 .Borsa Madonna dei Malati, a cura di Mario Longo(Roma) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di MonariAntonio (Modena) - L . 50 .000 .Borsa S . G. Bosco, S . Domenico Savio e Santi Salesiani,p . g. r . e da ricevere, a cura di NI . M . (Torino) - L . 50 .000 .Borsa Gesù, Maria, vi amo, salvate anime! in suffragiodei defunti, a cura di M. M. (Torino) - L . 50 .000 .Borsa S. G . Bosco, proteggi me e famiglia, a cura di Li-menti Michele (Varese) - L. 50 .000 .Borsa Roth Sabina Maria, a cura dei nonni, tramiteLuciana Hoderas-Brusa (Svizzera) - L . 55 .000Borsa Calloni Don Mansueto Miss . Salesiano, in s agio,a cura di Calloni Felicita - Angela - Luigia (Milano)L. 50 .000

(continua)

cura di Augusta Longo

Longo

Longo

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE Dl TORINO IN DATA 16 FEBBRAIO 1949, NUMERO 403 . - CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICADIRETTORE RESPONSABILE : SAC . DOTT . PIETRO ZERBINO, VIA MARIA AUSILIATRICE 32, TORINO (714) - OFFICINE GRAFICHE SEI 379

180

F'4 tíNrAELIO D'AURORA

paese dell'animaPagg . 230, 36 pagine di galler .a fotografica inbianco e nero e a colori, cartonato, con sopra-coperta a colori

l . 1850

Ciò che merita di essere sottolineato è lo sforzo (non avvertito ma costante)di tenere il racconto ancorato alla cronaca di ciò che avviene a Fatima oggi .Il libro è una buona lettura, z.na lettura che avvince chi crede e chi noncrede. I lettori si commuoveranno sia per certi episodi narrati così lucida-mente, sia per le figure di Lucia, Francesco, Giacinta scolpite più chedescritte .

Dalla prefazione : Il libro sarà letto da molte persone, si farà strada dasè perchè è troppo bello, troppo vivo .

MONS. CARLO CHIAVAZZA

DELLO STESSO AUTORE

LOURDES AL MICROSCOPIO(Cronache fotografiche, mistiche, geografiche e scientifiche)

Pagg . 247, con cento fotografie in bianco e nero e a colori, cartonare,sovracoperta a colori .

L. 2000

GUIDO BOTTO

LA STORIA DI UN SORRISOVol. in 32, pagg . 10

L. 400

Lavoro condotto con purezza di lingua, con profonda psicologia del cuoreumano, con nobile fine di elevare e di far pensare quanti stanno per naufra-gare nella vita .

per ordinazioni rivolgersi alla SOCI ETÀ EDITRICE INTERNAZIONALECORSO REGINA MARGHERITA, 176 TORINO (714) CONTO CORRENTE POSTALE NUMERO 21171

CARLO TRABUCCO

p hr~ ~ f~-

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Pagg. 36o con illustr. e fotografie, cartonato L. iooo

Questo libro venne edito la prima-volta nel r938 e rappresentò un autenticosuccesso librario . Gl'Italiani scoprirono avventure, disavventure, eroismidella gente veneta (rimasta sotto il dominio degli Austriaci per un anno)interamente ignoti. Lo stesso Istituto Veneto di Storia Patria non cono-sceva quelle prodezze e fu grato al Trabucco per la sua pubblicazione .Z sacerdoti di cui parla l'Autore furono il fulcro di un'attività chea definire eroica non si esagera e attorno a loro furono eroici altriveneti e istriani, che mobilitati nell'esercito austro-ungarico 1 trono vi-cini agli Italiani nella vittoriosa riscossa .Questo volume, ampliato e riveduto, esce ora in terza edizione e illu-stra una materia degna di un romanzo giallo con uno stile scorrevole,spesso arguto, sempre avvincente .

per ordinazioni rivolgersi alla

SOCIETA EDITRICE INTERNAZIONALECORSO REGINA MARGHER.TA,176 C .C .P .2/171TORINO 714

Storìa e avventitra

BOLLETTINO SALES-:!ANOPERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI Di SAN GIOVANNI BOSCO

Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 22-117Al 1 ,, dei mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici SalesianeAi 15 del mese: per i Dirigenti della Pia UnioneSi invia gratuitamente . Spedizione in abbonamento postale . Gruppo 2°

Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatriciche le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)sotto la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 714Ognuno può valersene con risparmio di spese, nell'inviare le proprie offerte,ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo

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IMPORTANTE

Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio .Si ringraziano i Sig. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati .