Un gioco che vale una vita: Creare e Condurre l'Impresa a mo' di Dio
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Copyright © 2007 by Corsinvest, Calcinato Brescia
Stampa beta test: Dicembre 2007. Il termine beta test è usato in informatica per indicare la versione di
Software che precede quella che poi verrà messa in commercio.
Essa viene distribuita agli Operatori più significativi del settore perché
la provino e la giudichino e ne segnalino eventuali malfunzionamenti e
migliorie.
La stessa valenza è stata attribuita al libro contraddistinguendolo con
la scritta Copia Beta test, in quanto veicola:
la Proposta Imprenditoriale IOA, che è di Generare Imprenditori
da Immigrati in Italia per i loro Paesi d’Origine
la Signoria e lo Stile Imprenditoriale dei Ragazzi di Campagna -
Uomini d’Impresa.
La distribuzione della Copia Beta Test è riservata:
A. agli Enti che si ritiene essere punto di riferimento per
l’acquisizione di Risorse, utili alla realizzazione dell’Opera,
mediante l’offerta di Opportunità e Profitto.
Agli Opinionisti degli Enti coinvolti è chiesto di esprimere per
iscritto il loro parere circa:
1. l’Opportunità ed il Profitto che la Proposta Imprenditoriale e
la Signoria e lo Stile Imprenditoriale, veicolati dal libro,
offrono sia all’Ente, sia ai suoi Associati / Assistiti / Utenti;
2. le modalità di diffusione del libro sia all’interno dell’Ente, sia
ai suoi Associati / Assistiti / Utenti;
3. le azioni da intraprendere per promuovere e favorire la
partecipazione alla costituenda Società Madre di Imprenditori
sia da parte dell’Ente, sia dei suoi Associati / Assistiti / Utenti.
B. agli Editori che si ritiene essere:
1. interessati al contenuto del libro e capaci di promuoverlo e
distribuirlo su tutto il territorio Nazionale,
2. disposti a produrre una edizione personalizzata, destinata agli
Enti Patrocinatori ed ai loro Associati / Assistiti / Utenti con le
finalità descritte al punto A, alle condizioni economiche di
tipografia.
PATROCINATO E SOSTENUTO DA:
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Un Gioco che Vale una Vita:
Creare e Condurre l’Impresa
“a mo’ di Dio”
Composizione dell’Opera:
1A.1 Presentazione dell’Opera
1A.2 Noi la Nostra Storia e dal Vissuto la Proposta
Imprenditoriale
1A.3 Nel solco della Tradizione della Comunità Rurale:
lo Stile Imprenditoriale dei Ragazzi di Campagna
Ai lettori che volessero comunicare, interagire o partecipare alla
realizzazione della Proposta Imprenditoriale IOA, è possibile farlo
tramite:
Internet: www.smi-ioa.it
e-mail: [email protected]
telefono: 030 9980754
fax: 030 9980612
Posta: Corsinvest via San Germano N° 31 25011 Calcinato Brescia
INDICE PREFAZIONE: Dr Lionello Tabaglio - Psicologo Psicoterapeuta 8
PREFAZIONE: Dr Alfredo Mazzucchelli - Don Claudio Vezzoli Coldiretti Bs 10
PREFAZIONE: L’Omaggio di un Caro Amico 12
GLI AUTORI: Antonio Corsini - Lorenzo Rosa 14
1A.1
PRESENTAZIONE DELL’OPERA
1 Racconto delle Origini 21
1.1 Il Contesto Vitale del Gruppo e l’Origine dell’IOA 21
1.2 La Premessa e la Proposta Imprenditoriale 22
1.3 La Presentazione della Proposta Imprenditoriale IOA 25
1.4 La Riscoperta di un Patrimonio cui attingere a piene mani 26
1.5 La Composizione dell’Opera 27
2 Modalità e Metodologia di Realizzazione dell’Opera 29
2.1 Caratterizzazione dell’Impresa per la Personalità Relazionale ed Operativa 30
2.2 Stato dell’Arte e Proiezione Futura 39
3 Considerazioni Finali 44
3.1 Complementarietà dell’Opera nei Processi di alcune Realtà 44
3.2 Dedica dell’Opera 45
1A.2
NOI, LA NOSTRA STORIA E DAL VISSUTO
LA PROPOSTA IMPRENDITORIALE
1 Il Gruppo ha Svolto Missioni in Repubblica Centrafricana, Camerun,
Costa d’Avorio, Senegal, Togo 51
1.1 Incontrando ed Intrattenendo Relazioni con: 51
1.2 Avviando Iniziative: 51
1.3 Cogliendo informazioni circa l’Ambiente, le Arti, i Mestieri e la Società 51
1.4 Rendendosi conto che tale Umanità è ben presente anche nel nostro Paese. 71
2 Il Gruppo Si È Dotato Di Una Rete Di Interlocutori E Collaboratori 73
2.1 La Corsinvest, coinvolta: 73
2.2 L’Università di Padova, coinvolta: 74
2.3 La Perani Osvaldo, che è stata coinvolta: 80
2.4 Alcune Realtà Italiane: 81
2.5 Alcune Realtà dei Paesi in Via di Sviluppo: 81
3 Il Gruppo ha Maturato una Proposta Imprenditoriale definendo: 83
3.1 Il Firmamento dell’Impresa con la Stella Polare in un Icona 83
3.1.1 Due realtà che si vogliono mettere in relazione 83
3.1.2 Lo stile dell’agire nella relazione 85
3.1.3 Lo sviluppo umano e la sua sostenibilità 86
3.2 La Premessa e la Proposta Imprenditoriale 87
3.3 La Missione e l’Essere della Società Madre di Imprenditori IOA 90
3.4 Le Opportunità di Avvio della Società Madre d’Imprenditori IOA 91
3.5 Gli Attori della Società Madre 96
3.6 Il Piano Operativo e di Processo della Società Madre d’Imprenditori IOA 98
3.7 Alcuni Esempi Operativi e d’Impresa 100
3.7.1 Sviluppo di progetti su richiesta di Enti della Rete PVS 100
3.7.2 Immigrato che intende intraprendere un’attività nel Paese d’Origine. 101
3.7.3 Recupero della Risorsa macchinari, impianti ed attrezzi dalle dismissioni. 102
3.7.4 Futura Camerun: Iniziativa Imprenditoriale in Situazione 104
1A.3
NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE DELLA COMUNITÀ RURALE: LO
STILE IMPRENDITORIALE DEI RAGAZZI DI CAMPAGNA
1 Visione Antropologica dell’Imprenditore e dell’Impresa 111
1.1 Genesi dell’Imprenditore e dell’Impresa 111
1.2 L’Impresa Creatura e Figlia dell’Imprenditore 112
1.3 La Riscoperta della Consistenza e Ragionevolezza della Nostra Cultura 115
1.3.1 Un Archetipo a cui Tendere 120
1.4 Origine ed Identità dell’Impresa 125
1.4.1 Forme Partecipative ed Organismi Sociali 125
1.4.2 Cinque Immagini dell’Impresa in Situazione 126
1.5 Dai detti, aneddoti e racconti la Saggezza Popolare 129
1.5.1 l’œf de l’asen: la storiella diventata l’Emblema e Nome dell’Iniziativa 129
1.5.2 L’occhio del padrone ingrassa il cavallo 133
1.5.3 La lezione di Madre Natura ad un gruppo Scout 134
1.6 Dai Genitori ai Figli 136
2 Visione Sistemica dell’Impresa e Modalità di Conduzione 143
2.1 I Processi, Sistemi, Metodi e Modalità del Modello Ecosistema Impresa 144
2.1.1 Il Processo di Fondazione e Rifondazione 144
2.1.2 Metodo Ciclico di Rifondazione, Consuntivazione, Riadeguamento 147
2.1.3 Sistema Operativo dell’Impresa 148
2.1.4 Sistemi Aziendali 150
2.1.5 Entità dell’Ecosistema 151
2.1.6 Elezione e Missione delle Entità 153
2.1.7 Autorità e Responsabilità 153
2.2 Strumento di Governo e di Gestione dell’Impresa 154
LISTA DEGLI INSERZIONISTI
1 .......................................................................................................... 159
2 .......................................................................................................... 159
3 .......................................................................................................... 159
4 .......................................................................................................... 159
5 .......................................................................................................... 159
6 .......................................................................................................... 159
7 .......................................................................................................... 159
8 .......................................................................................................... 159
9 .......................................................................................................... 159
10 .......................................................................................................... 159
11 .......................................................................................................... 159
12 .......................................................................................................... 159
13 .......................................................................................................... 159
14 .......................................................................................................... 159
15 .......................................................................................................... 159
16 .......................................................................................................... 159
17 .......................................................................................................... 159
18 .......................................................................................................... 159
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PREFAZIONE: Dr Lionello Tabaglio - Psicologo Psicoterapeuta
Consulente per la Gestione delle Risorse Umane
L'originale visione che emerge da quest'opera, come ben evidenziato dagli autori, parte dall’Epopea dei Ragazzi di Campagna, cioè da quell'esperienza forte e naturale che, grazie alla tradizione della loro Comunità Rurale, alla generosità della natura che li circondava, grazie alle potenzialità positive del contesto sociale ed economico nel quale muovevano i primi passi, ha reso possibile una azione concreta e proficua, finalizzata a dare risposta ai bisogni immediati di quella promettente umanità, costruendo in tal modo la linea di evoluzione del loro successo umano ed imprenditoriale. I "Ragazzi di Campagna" divenuti Uomini d’Impresa hanno voluto concretizzare tale esperienza in modo sistematico, attraverso il "Sapere del Poi", ovvero, hanno saputo riflettere, in modo critico, sul loro vissuto esperienziale, dandone una spiegazione logica, rivalutando ad ora le tecniche e le prassi che sono state alla base del loro agire.
La Visione dell’agire imprenditoriale, inoltre, prende ispirazione dalla fede nell’Archetipo buono e propulsore di vita, che si muove in una visione generativa e diffusiva. L’Archetipo demanda alle sue creature il compito di proseguire l'opera della sua creazione, mantenendosi profondamente rispettoso della libertà, individualità personale ed originalità delle creature stesse, alle quali non solo conferisce il mandato, ma anche la piena ed incondizionata signoria. In questa dimensione, l'uomo ricerca forme di successo utili per la sopravvivenza, nell'arte di soddisfare sia i propri bisogni personali, sia quelli comuni alla sua gente, muovendosi, tuttavia, in un ecosistema in modo progressivo ed efficace, ma nel contempo conservativo e rispettoso degli equilibri naturali, con l'intento di dare un nuovo e personale contributo alla storia dell'evoluzione, quale continuatore della magnifica opera iniziata dall'Archetipo. Di certo questo approccio richiede una necessaria evoluzione dei singoli nella gestione di se stessi e nell'affinamento delle proprie capacità di pensiero ed azione, con una partecipazione attiva, foriera di realizzazioni generative tangibili, qualitative e persistenti, in un rapporto armonico con l'ambiente di vita circostante. In questo contesto, il potenziamento dei singoli si mostra non invasivo dei bisogni degli altri esseri umani, non predatorio e non finalizzato ad indurre un atteggiamento selettivo a priori, in un’ottica di vera condivisione e sinergia di gruppo, attraverso una responsabile trasmissione intergenerazionale di Mission, Valori e Competenze. L’originale Visione Imprenditoriale viene fatta affiorare dalle riflessioni di alcuni compagni di vita già Ragazzi di Campagna-Uomini d’Impresa, in un contesto pragmatico ed esperienziale dettato dalla stringente necessità di conservazione. Infatti, l’Iniziativa "l’Ovo de l’Asino", parte dal bisogno
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sempre più incalzante di un futuro buono e sensato per sé e per la famiglia, per i compagni di vita e più in generale per tutta l’umanità, e dalla presa di coscienza del propria condizione di vita sia sul piano personale che sociale, e delle drammatiche "Realtà Moralmente Ineludibili di cui è afflitta l’Umanità". La Proposta Imprenditoriale, attraverso tale Iniziativa, vuole offrire dignità e speranza per un futuro migliore e possibile, sia nell'ambito vitale che lavorativo, a soggetti che si trovano loro malgrado in condizioni di bisogno o di svantaggio nella dura lotta quotidiana per la sopravvivenza, partendo dai loro livelli naturali e semplici di imprenditorialità e dalla loro iniziale ed esigua competenza tecnologica ed umana. L'intento è di rendere protagonisti del proprio Presente-Futuro - in una nuova cultura evolutiva, orientata verso un’azione creativa, utile e sostenibile sia in ambito umano sia imprenditoriale - i soggetti portatori delle esigenze più forti ed impellenti, aggravate dal fatto di essere spesso sottaciute di proposito o colpevolmente ignorate. Di certo, ciò è possibile solo in presenza di Soggetti autodiretti ed ispirati da una forte volontà di azione, sorretta da una decisa presa di responsabilità nei confronti del proprio cambiamento. Il processo parte da una Comunità Imprenditoriale che condivide valori e finalità di intenti ed azioni la quale, con gli Aspiranti Imprenditori, crea un’attiva e formativa aggregazione in cui sono condivise ed espanse, attraverso la trasmissione verticale ed orizzontale della conoscenza esperienziale, le capacità sia native, sia apprese, utili al processo di apprendimento e sviluppo. Attraverso l'implemento di una circolazione attiva e ciclica delle conoscenze e delle capacità tecnico-pratiche accompagnate da esempi di storie d’imprenditori e d’impresa, ed attraverso una comunicazione formativa interna - supportata da relazioni personali e professionali forti, basate sui comuni valori umani, spirituali e di azione - che veda la costruzione di modalità di pensiero comune, con un incrollabile intento si vuole agire sulla realtà circostante, al fine di migliorarla e trasformarla a vantaggio di tutti, in una strategia in cui ognuno, a seconda del contributo offerto, risulti vincente con un reale mutuo vantaggio per la società. Questo approccio, che supera la tendenza in atto ad una selezione naturale fra l'imprenditoria forte di tipo evoluto a danno di quella che si muove nelle aree del sommerso e del sottosviluppo, è una opportunità per coloro che nutrono un naturale istinto creativo e che non intendono rinunciare ad un'idea che può valere un'intera vita per sé, la propria gente e la propria terra, per non lasciare in mano ad altri la facoltà di decidere sul futuro proprio e dei propri figli.
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PREFAZIONE: Dr Alfredo Mazzucchelli - vice Direttore
Coldiretti Brescia
Leggendo il libro si comprende come negli autori sia avvenuto quel
cambiamento che Dan Zadra, esperto americano di comunicazione di
massa, ha ben espresso con il detto: Se tu ed io ci scambiamo un dollaro,
restiamo sempre con un dollaro ciascuno. Se invece ci scambiamo la
nostra idea, dopo tu ne hai due ed io pure. Questo è il punto sinergico ed
evolutivo dell’uomo: l’idea viene assunta e con la propria ne viene generata
una terza. Riflettendo sul loro vissuto, gli autori hanno maturato un’idea di
Impresa a misura d’uomo, in simbiosi con la natura ed a favore
dell’umanità, ed ora l’hanno messa in circolazione per scambiarla con la
nuova generazione.
Inoltre, S. Paolo in Atti 20,35 dice: c’è più gioia nel dare che nel ricevere.
Lo sguardo degli autori non si rivolge solo ai loro figli, ma anche ai
problemi dell’umanità dei Paesi in Via di Sviluppo e, di fronte alle
drammatiche realtà moralmente ineludibili, hanno avviato iniziative che
hanno permesso loro di formulare una Proposta Imprenditoriale alla quale,
ora, offrono all’Imprenditoria ed alle persone di buona volontà la
partecipazione per la realizzazione.
Lo stile con cui hanno svolto l’Iniziativa e le scelte che hanno fatto nel
formulare la Proposta Imprenditoriale si muovono nel “solco della
Tradizione della Comunità Rurale”, confermando come già si sapeva che il
settore agricolo è la Culla Imprenditoriale ove è nata una buona parte di arti
e mestieri che hanno formato il nostro attuale apparato produttivo,
commerciale e di servizio.
Dalla mia posizione professionale, dove sono presenti le tematiche cocenti
che deve affrontare l’Imprenditoria Agricola, guardando la Proposta
Imprenditoriale che con questo libro viene lanciata, vedo in essa delle
opportunità.
La grande capacità ed ambizione degli Imprenditori Agricoli della mia
Provincia è maggiore rispetto ai vincoli comunitari ed al territorio. Ad
esempio, il numero di animali allevati per unità di superficie supera
ampiamente le capacità fisiche di assorbimento del territorio, determinando
problemi di ordine igienico-sanitario con l’inquinamento delle falde
acquifere e difficoltà nella gestione di malattie endemiche negli
allevamenti, causando danni economici devastanti.
Purtroppo, ad oggi la soluzione tecnologica non è ancora risolutiva sul
piano sia tecnico, sia economico, quindi, non resta che la delocalizzazione,
pena la riduzione al lumicino della potenzialità Imprenditoriale Agricola.
A tale riguardo, la Proposta Imprenditoriale IOA giunge in un momento
propizio, e gli Imprenditori agricoli e le loro Organizzazioni professionali
––––––––––––––––––––––––––– 11 –––––––––––––––––––––––––––––
hanno l’opportunità di partecipare alla costituenda Società Madre di
Imprenditori conferendo ad essa storicità e consistenza morale, capacità
relazionale e tecnologica, oltre che economica.
La Missione della Società Madre è di generare, da Immigrati presenti in
Italia, Imprenditori per il loro paese d’origine nel solco della nostra
tradizione, ma con le peculiarità della loro cultura. In questo vivaio
imprenditoriale, agli imprenditori è possibile individuare ed eleggere
partner e territori idonei a trasmettere il proprio stile Imprenditoriale ed
espandere la propria Impresa in un contesto di giustizia distributiva.
Alla luce di esperienze già attuate in altri settori produttivi, con questa
prospettiva si possono ragionevolmente prevedere risolvibili alcune cocenti
tematiche dell’Imprenditoria Agricola, facilitati anche dall’inarrestabile
processo di globalizzazione che caratterizza il nostro tempo.
PREFAZIONE: Don Claudio Vezzoli - Parroco di Vighizzolo
Consulente Ecclesiastico Coldiretti Lombardia
Ho tra le mani il libro dono del carissimo amico Antonio che ha un titolo
originale: Un gioco che vale una vita: Creare e Condurre l’Impresa “a mo’
di Dio“.
Una intuizione che guarda al futuro delle nuove generazioni. Prendendo
spunto dalla nostra sana Tradizione Rurale Cristiana offre degli spunti
innovativi nel contesto della nostra attuale società multietnica, proponendo
la nostra identità non come un ostacolo, ma come una ricchezza da
condividere.
L’idea di offrire efficaci soluzioni di lavoro al prossimo, pur diverso da noi
per mentalità e cultura, diventa testimonianza e missione e mostra come il
cristiano cattolico, declinato nell’oggi come seme, diventa pianta e raccolto
nel futuro.
In questo contesto ne trae vantaggio l’esperienza del mondo agricolo che
propone ai giovani un modo lodevole di fare l’imprenditore sorretto dai
valori cristiani, ovvero, la spiritualità cristiana al servizio di una Società
dove dei cristiani convinti sostenitori dell’impresa hanno avuto il coraggio
e la pazienza di coltivare un sogno, ma, che con questa proposta il sogno
può diventare Iniziativa, volti concreti e gioia nel dare non qualcosa, ma un
servizio che assume nella mediazione la più alta forma della carità.
Auguri ed una Preghiera affinché il cammino porti frutti abbondanti e si
moltiplichi in tanti lodevoli realizzazioni concrete dove al centro ci sta la
persona ed i suoi Bisogni Primari.
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PREFAZIONE: L’Omaggio di un Caro Amico
Questo libro - che è un intreccio tra vissuto e principi, bisogni umani ed
obbiettivi da perseguire per soddisfarli - offre concrete interpretazioni,
indicazioni e risposte, nonché sollecitazioni e proposte di azione.
Tra le molteplici interpretazioni che, con il sapere del poi, i Ragazzi di
Campagna - Uomini d’Impresa hanno saputo dare al proprio operato nel
bene e nel male, spicca la scoperta di un Archetipo a cui tendere per
sciogliere i nodi fondamentali della vita ed acquisire Signoria.
Questa scoperta mi porta alla mente sia il racconto del peccato originale e
le sue conseguenze, sia la nascita di Gesù nella grotta dove è posto nella
mangiatoia.
Nel racconto della Genesi, Adamo ed Eva, dopo aver mangiato del
frutto della pianta della vita, furono vestiti da Dio con tuniche di pelli e
cacciati dall’Eden. Si dice che da quel momento l’uomo, percependo la
propria corporeità, vive nella paura di sparire in quel nulla da cui è apparso,
ed è alla continua ricerca del frutto che gli restituisca la vita perduta.
Nel Vangelo della Natività di Luca viene detto per tre volte che il Bambino
fu posto in una mangiatoia. Questa sottolineatura di Luca assegna un
significato simbolico alla mangiatoia. Infatti, come l’asino ed il bue vanno
alla mangiatoia cercando cibo per stare in vita, così l’uomo crea, anche
abusivamente e peccando, strutture, ambiti di azione e situazioni per
soddisfare i propri bisogni ed avere una viva esistenza. Non agisce di certo
con l’intento e lo scopo di offendere Dio né tanto meno di autodistruggersi,
ma di mietere un po’ di piacere per continuare a vivere.
Nascendo in una mangiatoria, il Figlio di Dio ha scelto di incontrare
l’uomo proprio laddove la ripetitività delle azioni causate dal bisogno di
avere una viva esistenza, dominate dalla paura e dai vizi lo portano
continuamente, sapendo che un giorno aprirà gli occhi dentro la sua miseria
e potrà così scoprire Lui, che è il frutto della vita che sta cercando.
I ragazzi di Campagna nel loro agitato e contraddittorio vissuto
imprenditoriale hanno scoperto felicemente Lui: Principio e Fine nonché
Sorgente ed Archetipo del loro Essere.
Una scoperta che, a mio avviso, vale una fortuna, cambia radicalmente il
modo di vedere le cose: dà nuovo slancio nella motivazione del fare, del
coinvolgere le persone e la società. Ma soprattutto dà Serenità anche in una
situazione di rischio dove nella foga di mettere a frutto i propri talenti ci si
può perdere, perché Lui, da buon Pastore, non abbandona la pecora
smarrita, ma ritrovatala si rallegra di più che per le novantanove che non si
erano smarrite; cioè, di coloro che per opportunismo, pigrizia e paura
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seguono il gregge senza ricercare i ciuffi d’erba sparsi qua e là, ma
indispensabili per la crescita del gregge.
Rimanendo in tema, la Proposta Imprenditoriale IOA può essere un buon
pascolo per il Gregge ed opportunità per il Pastore. Infatti, offre
l’opportunità all’Impresa di estendere il campo d’azione oltre i propri
confini, ed all’Imprenditore iniziative di carattere sociale: Dare risposte ai
bisogni dell’umanità mediante il dono di se stessi – in una Società che
genera Neofiti Imprenditori da Immigrati, nel solco della propria
tradizione, ma con le peculiarità della loro cultura – è la più alta
espressione dell’Imprenditorialità e della consistenza morale e sociale
dell’Impresa.
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GLI AUTORI: Antonio Corsini - Lorenzo Rosa
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Corsini Antonio
Nato a Calcinato nel 1948 da una famiglia di contadini a mezzadria.
La sua storia è legata al Gruppo Imar di cui è Fondatore con alcuni amici
di infanzia.
Le radici partono nel lontano 1966 da un gruppo di ragazzi di campagna
che, emulando nel tempo libero gli adulti nel loro comportamento,
costruirono impianti idraulici per abbeverare il bestiame, molini a martelli
per produrre farine e sfibrato.
La loro avventura fu possibile grazie: ad alcune aziende agricole che,
lasciandosi entusiasmare dall'idealismo utopico dei ragazzi, aderirono alle
loro proposte; ad una officina meccanica di riparazione automezzi che,
vedendo la loro intraprendenza e volontà, permise loro, dopo l'orario di
attività, di utilizzare le sue attrezzature; ad un prestito di 50.000 lire del
Parroco del paese, Don Severino Treccani, ed alle sue buone parole, che
fecero loro ottenere dai Genitori il consenso a proseguire; alla disponibilità
incondizionata dei Padri di Antonio e dei cugini Gabriele e Carlino nel
trasformare il prestito del Parroco in finanziamento a fondo perduto ed a
fare da garanti di fronte a terzi.
L'esperienza proseguì nonostante la divisione provocata dal servizio
militare e la perdita del compagno d’avventura Giovanni Nodari arruolatosi
nel Corpo dei Carabinieri e sfociò nel 1968 nella costituzione di
un’impresa artigiana specializzata nella carpenteria metallica e l'idraulica.
Dopo le prime vicissitudini imprenditoriali, i soci dell'idraulica, per ragioni
organizzative costituirono una loro società e presero la loro strada.
Antonio Corsini con i cugini Carlino e Gabriele proseguì orientandosi alla
produzione di caldaie in acciaio per il riscaldamento, ed in quella occasione
cambiarono la denominazione della società in Nuovalancor, diventata
successivamente la Divisione Riscaldamento del Gruppo Imar.
Per l'evoluzione del mercato, dovuto alla metanizzazione, si era ravvisata la
necessità di produrre piccoli gruppi termici domestici. Per questa ragione,
non trovando sul mercato corpi caldaia di ghisa adeguati alle necessità, con
l'ing. Giovanni Sciarresi ed Ernesto Settimi nel 1978 il gruppo fondò la
società denominata Officine Fonderia Klein Kessel, diventata
successivamente la Divisione Fonderia del Gruppo Imar.
Per soddisfare le crescenti esigenze della clientela nella pre e post vendita e
nella gestione del parco prodotti installati, con Giorgio Ottelli nel 1978 il
gruppo fondò la società denominata S.T.C. acronimo di Servizi Tecnici
Commerciali, diventata successivamente la Divisione servizi del Gruppo
Imar.
Dopo 5 anni di attività congiunte delle tre società, nel 1983 si
manifestarono le prime stanchezze del sistema. Le principali cause erano:
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la sopravvivenza delle imprese dipendeva dalle persone che le gestivano e
la proprietà non poteva esercitare le proprie prerogative; le imprese erano
dipendenti tra di loro, e non riuscivano ad attuare una politica sovrana; le
aziende erano collegate operativamente e la loro dislocazione era causa di
inefficienze; il personale non veniva utilizzato appieno in quanto dipendeva
da tre realtà diverse; le persone che dirigevano le aziende erano le stesse e
dovevano tenere in piedi una duplice o triplice copia delle funzioni.
In questo contesto cominciarono a pensare ad un accentramento delle tre
società e, dopo discussioni e riflessioni sia a livello sociale, sia a livello
dirigenziale, identificarono i punti di convergenza che consentirono la
trasformazione delle tre società nel Gruppo Imar.
I primi passi della trasformazione iniziarono nel 1984 e si conclusero nel
1988 con la nascita del Gruppo Imar.
Nella costituzione delle ultime due società e nella trasformazione di queste
nel Gruppo Imar, vennero coinvolti nella compagine societaria, per
solidarietà e necessità di risorse umane e di capitale, i fratelli Luciano e
Severino, il cugino Bruno, l'amico avv. Angelo Carattoni e alcuni familiari
dei soci Ottelli e Sciarresi.
A 33 anni dalla nascita dell'impresa, per la crescita in capacità ed
aspirazioni dei componenti della compagine societaria e della famiglia, si è
ravvisata la necessità di soddisfare alcune aspirazioni legittime e di inserire
negli organici della società i giovani della nuova generazione per dare
continuità all'Opera. Per queste ragioni, nel 2000 è stato completato il
primo passamano generazionale.
Libero dagli impegni operativi dell’Impresa, Antonio con alcuni Amici
Compagni di Vita, con la presa di coscienza del proprio stato vitale e
sociale e delle drammatiche Realtà Moralmente Ineludibili di cui è afflitta
l’Umanità, ha avviato un’Iniziativa finalizzata a soddisfare alcuni bisogni
dell’Umanità nei Paesi in Via di Sviluppo, denominata in corso d’opera
Iniziativa l’Ovo de l’Asino.
––––––––––––––––––––––––––– 17 –––––––––––––––––––––––––––––
Lorenzo Rosa
È nato a Padova nel 1940 da una famiglia di tradizioni artigiane
specializzate nella produzione di modelli per fonderia, sempre aperta ad
appoggiare l’avvio di nuove iniziative autonome dei propri dipendenti.
Lorenzo è figlio di un imprenditore che nel 1947 ha fondato a Padova una
fonderia per la produzione di getti di grandi macchine utensili e poi, nel
1958, di componenti e di prodotti integrati per il riscaldamento.
La crescita di Lorenzo è stata fortemente influenzata dalla partecipazione
alle iniziative artigianali ed industriali della famiglia, e fin da ragazzo ha
condiviso i problemi e gli entusiasmanti risultati delle attività, alle quali ha
partecipato con spirito di emulazione e desiderio di contribuire.
L’ambiente periferico in cui le attività familiari avevano luogo, hanno
favorito la formazione di profonde convinzioni religiose e rigore morale. I
comportamenti sociali regolati dall’educazione, le fortunate occasioni di
incontro e consuetudine con personaggi di grande rilievo morale ed
intellettuale delle professioni, dell’imprenditoria e della politica, e l’elevato
livello intellettuale dei parenti hanno sempre spinto Lorenzo verso la
formazione della competenza professionale, ma anche l’approfondimento
dei problemi psicologici e morali della relazione sociale. Tutto ciò gli ha
permesso di riunire intorno a sé un gruppo di amici, che tuttora gli
accordano la propria convinta ed affettuosa amicizia, costruendo insieme
un ambiente sociale di grande vivacità, che comprende diversi settori, sia
professionali, sia artistici.
Lorenzo si è laureato in Ingegneria Meccanica presso la Facoltà di
Ingegneria dell'Università di Padova nel 1965, ha percorso la sua carriera
universitaria dal 1965 al 2006, con la ricerca e l’insegnamento di varie
discipline della Meccanica presso le Università di Padova e di Trento.
È sposato con Francesca, felice padre di tre figli e nonno di sette nipoti.
Durante la propria esperienza scientifica e professionale ha incontrato
Antonio Corsini. La lunga consuetudine e l’apprezzamento delle iniziative
di Antonio nel campo della Collaborazione Internazionale con i Paesi in
Via di sviluppo lo hanno portato ad un’adesione convinta ed entusiasta alla
Iniziativa l’Ovo de l’Asino.
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In poche pagine si vuol fare una sintesi del percorso che
“dall’Epopea dei Ragazzi di Campagna-Uomini d’Impresa”
sfocia nell’Opera Un Gioco che Vale una Vita: Creare e
condurre l’Impresa “a mo’ di Dio”, oltre che tracciare il
percorso metodologico di Realizzazione dell’Opera.
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1 RACCONTO DELLE ORIGINI
1.1 Il Contesto Vitale del Gruppo e l’Origine dell’IOA
“Iniziativa l’Ovo de l’Asino”
Dando uno sguardo alla Storia Italiana recente, che va dal 1930 fino alla
metà degli anni ‘80 – circa lo sviluppo Agricolo, Artigianale, Industriale e
Commerciale, generatori dell’attuale benessere economico – si può
scorgere con una certa facilità che la stragrande maggioranza delle Imprese
ha come fondatori Ragazzi di Campagna, soprattutto al Nord d’Italia.
Oggi, solo una piccola parte di queste Imprese è condotta dai Fondatori;
una parte consistente è condotta dalla 2a -
3a generazione; un'altra è passata
nelle mani di terzi; delle rimanenti alcune sono giunte alla maturità senza
compiere il passamano della vita, altre si sono perse per strada, lasciando
comunque un humus ammendante e nutritivo nel campo imprenditoriale.
Alcuni Amici Compagni di Vita, già Ragazzi di Campagna - Uomini
d’Impresa, giunti alla soglia della maturità della vita professionale – con la
presa di coscienza del proprio stato vitale e sociale e delle drammatiche
Realtà Moralmente Ineludibili di cui è afflitta l’Umanità – hanno avviato
un’Iniziativa finalizzata a soddisfare alcuni bisogni dell’Umanità nei Paesi
in Via di Sviluppo denominata in corso d’opera Iniziativa L’Ovo de l’Asino
(IOA). Il Nome fa riferimento alla storiella popolare l’œf de l’asen
raccontata durante la 1a missione del Gruppo. Oltre ad aver ispirato il nome
dell’Iniziativa, la storiella è diventata anche il suo Emblema. Il racconto si
trova al § 1.5.1 del documento 1A.3 nel solco della Comunità Rurale si è
Forgiato “lo Stile Imprenditoriale dei Ragazzi di Campagna”.
Questa esperienza trae le sue motivazioni:
A. dal bisogno sempre più incalzante di un futuro buono e sensato per se e
per la famiglia, per i compagni di vita e più in generale per tutta
l’Umanità.
B. dalla constatazione:
1. che le giovani leve della famiglia sono in grado di badare a se
stesse nel procurarsi beni di tutti i generi per proseguire una vita
dignitosa nell’essenzialità. Il voler dare il di più alle giovani leve
della famiglia, potrebbe giocare per un di meno circa il loro
sviluppo umano,
2. che vi sono drammatiche Realtà che affliggono l’Umanità e sono
Moralmente Ineludibili per i valori etici della tradizione, il modo di
essere Imprenditori, le risorse che la Provvidenza ha messo a
disposizione, di cui gli Amici si sentono amministratori più che
proprietari.
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Il clima e la situazione nel Gruppo ed il contatto con alcuni bisogni
dell’Umanità dei Paesi in Via di Sviluppo hanno costituito l’elemento
fondante e di avvio dell’esperienza.
Destinando risorse materiali e dedicando il loro tempo disponibile, il
Gruppo:
1. ha svolto missioni in Repubblica Centrafricana, Camerun, Costa
d’Avorio, Senegal, Togo;
2. si è dotato di una Rete di Interlocutori e Collaboratori sia in Italia, sia
nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS);
3. ha maturato una Proposta Imprenditoriale.
1.2 La Premessa e la Proposta Imprenditoriale
Dagli eventi che l’Iniziativa ha messo in moto, il Gruppo ha potuto fare
esperienze, entrare in relazione con alcune realtà, conoscere da vicino
alcune situazioni, rendendosi conto che dai Paesi in Via di Sviluppo, luoghi
con notevoli Bisogni Primari Insoddisfatti e Realtà Moralmente Ineludibili,
un numero crescente di persone sta forzando le nostre frontiere ed un
numero consistente di immigrati sono già presenti, di cui:
una parte risulta essere indispensabile al nostro sistema produttivo e
sociale,
una parte risulta essere invadente, se non invasiva.
Nella stragrande maggioranza essi motivano la loro presenza con la
necessità di soddisfare i bisogni primari loro e della loro gente e credono di
trovare nel nostro sistema economico la soluzione.
Questa inversione di flusso delle persone – prima erano i nostri missionari
e volontari laici delle strutture di sussidiarietà e solidarietà che andavano da
loro, ora sono loro che vengono da noi – inaugura una Nuova Era,
caratterizzata da cambiamenti radicali:
nelle relazioni interpersonali di cittadinanza e professioni,
nelle relazioni internazionali di governi e istituzioni.
A questi immigrati che bussano alla nostra porta, convinti di trovare la
soluzione ai bisogni primari loro e della loro gente ed il modo di risanare le
realtà moralmente ineludibili dei loro Paesi, possiamo rispondere:
1. con indifferenza, intolleranza, disprezzo,
2. con quello che abbiamo, 3. con quello che siamo.
Escludendo la prima risposta, che con gradi diversi aggiunge disagio al
disagio e genera odio, la seconda risposta è possibile solo se vi è un
esubero di ricchezza – posti di lavoro, case, beni di consumo, ecc. –
altrimenti si genera un impoverimento economico con disagi e sentimenti
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negativi sia verso gli immigrati, sia verso le autorità ed i cittadini
accondiscendenti.
Se vi è un esubero di ricchezza si può parlare di giustizia distributiva, ma
anche in questo caso sono da tenere presenti alcune considerazioni di una
certa criticità, quali:
A. l’esubero dei posti di lavoro, dove gli immigrati oggi trovano
impiego, non è del tutto reale, né la situazione è stabile. Infatti:
a. l’esigenza di manodopera e di prestazioni è dovuta in gran parte
alla pretesa di mantenere lavorazioni e godere di servizi che i nostri
lavoratori e le nostre famiglie non sono più disponibili a svolgere.
Di qui un rapporto sbilanciato dal punto di vista della dignità
umana tra cittadini ed immigrati;
b. l’innovazione tecnologica, che tende a rendere i processi più
efficienti e compatibili con l’Ambiente Vitale, e la globalizzazione,
che per ragioni di costo di trasformazione costringe le nostre
Imprese a trasferire la produzione nei Paesi emergenti, stanno
riducendo drasticamente le richieste di manodopera. Di qui la
tragica prospettiva di una disoccupazione anche tra gli immigrati;
B. la formazione culturale ed ideologica – in certi casi, per l’impatto
violento tra civiltà diverse senza adeguate mediazioni e tempo per
rielaborare modalità di dialogo - non consente loro di vivere con la
società ospitante e con i suoi cittadini relazioni umane:
a. di condivisione ed accettazione delle consuetudini della comunità,
delle leggi dello Stato e degli obiettivi di lavoro, con la
conseguente assunzione della responsabilità personale,
b. di riconoscimento dell’altro come tale, nella sua alterità.
In questo caso la giustizia distributiva si trasforma in cavallo di Troia
per la nostra società ed in fonte di delusione per gli immigrati;
C. la privazione:
a. di una piena vita familiare per l’immigrato ed i suoi familiari
rimasti in patria,
b. dei suoi migliori cittadini per il Paese; anche se ad oggi gli
Immigrati sono i migliori contribuenti al suo sviluppo economico.
Risulta comunque evidente che le loro attese non possono trovare una
soluzione accettabile nella sola giustizia distributiva, tanto meno la nostra
società alla fine ne trarrà vantaggi. La giustizia distributiva potrebbe avere
risultati decisamente migliori se effettuata direttamente nei Paesi in Via di
Sviluppo; ciò allevierebbe i disagi individuali e sociali e, non ultimo, il
sovraccarico industriale dei territori mèta degli immigrati. Questo dipende
soprattutto dalla politica dei governi del Nord e del Sud del mondo.
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La terza risposta, che consiste nel rispondere con quello che siamo,
implica un impegno da parte nostra a farci conoscere, presentando storie di
Imprenditori ed Imprese che, anche se non vi sono mai state realizzazioni
perfette, possano svelare loro immagini che fanno l’essenza di ciò per cui
l’Imprenditore è Imprenditore, cosa vuol dire fare Impresa, quando si è
Impresa, perché si è Impresa. Da quelle immagini potranno scoprire le
proprie Potenzialità ed Insufficienze e vedere così ciò che potrebbero
essere e non sono. Questa consapevolezza costituirà la coscienza critica e
la molla di spinta ad orientare le relazioni umane, l’acquisizione del
sapere e della professione.
Solo queste condizioni, cioè:
noi nel rispondere con quello che siamo,
loro nel prendere coscienza di quello che potrebbero essere e non sono,
aprono la strada per un percorso sinergico in grado di trasformare:
noi in partner all’altezza della situazione,
loro in Neofiti Imprenditori capaci di generare Imprese nei loro Paesi,
nel solco della nostra tradizione, ma con le peculiarità della loro
cultura,
In questi ambito di sviluppo e vivaio imprenditoriale, agli imprenditori è
possibile individuare ed eleggere partner e territori idonei a trasmettere il
proprio stile Imprenditoriale ed espandere la propria Impresa in un contesto
di giustizia distributiva. Perciò, questa terza risposta presuppone anche il
dare quello che si ha.
Queste Iniziative Imprenditoriali – generate con il sapere del poi, ricco di
contraddizioni e deviazioni conseguenti sia al nostro sviluppo, sia alle loro
realtà – sono primariamente necessarie:
1. per migliorare le modalità degli interventi delle nostre strutture di
sussidiarietà e solidarietà, rendendoli più coinvolgenti e sinergici,
quindi con maggior possibilità di successo rispetto agli interventi fin
qui operati in modo prevalentemente invadente, in quanto pensati,
pianificati ed attuati, nella stragrande maggioranza dei casi, da nostri
concittadini che si sono improvvisati africani bianchi. In generale tali
interventi non hanno dato i benefici sperati e non hanno avuto un
seguito accettabile per le più svariate ragioni, tra cui il rigetto;
2. per innescare scambi commerciali e culturali nelle due direzioni,
cosa che non ha mai avuto la possibilità di realizzarsi con sufficienza, a
causa delle inefficienze logistico-commerciali e dei monopoli dei
signori di turno;
3. per superare lo stadio della sussistenza, soddisfacendo i bisogni
primari e risanando le Realtà Moralmente Ineludibili con prodotti e
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servizi appropriati di Imprese ed Imprenditori Indigeni, ed avviare uno
sviluppo umano sostenibile, uscendo così dal reciproco disagio.
1.3 La Presentazione della Proposta Imprenditoriale IOA ai
Potenziali Attori
Presentando la Proposta Imprenditoriale IOA alle Categorie dei Potenziali
Attori appartenenti al mondo:
del lavoro: Società d’Impresa, Imprenditori, Maestri del Lavoro;
del volontariato: Imprenditori e Maestri del Lavoro alla maturità,
persone di varia estrazione sociale con disponibilità al servizio;
delle Istituzioni, Enti ed Associazioni: Interlocutori e Collaboratori
della rete Italia, Interlocutori e Collaboratori della rete PVS;
degli Immigrati in Italia dai PVS:
non residenti: studenti, lavoratori dipendenti,
residenti: lavoratori dipendenti ed Imprenditori;
ed interloquendo con esse, affiorarono nuove tematiche circa:
la comprensibilità della Proposta Imprenditoriale; cioè dare ragione al
modo di interpretare la realtà e le conseguenti prese di posizione
espresse nella Proposta Imprenditoriale;
la peculiarità della Proposta Imprenditoriale, che non è quella di
produrre oggetti od erogare servizi (come di norma), ma di trasformare
in Neofiti Imprenditori individui provenienti dai Paesi in Via di
Sviluppo col mandato di costituire Imprese nei loro Paesi d’Origine, in
sinergia con la Società Madre e le realtà imprenditoriali della sua rete;
la modalità di realizzazione della Proposta Imprenditoriale;
la presentazione della Proposta Imprenditoriale ai Potenziali Attori che,
per la sua particolarità nel coinvolgimento delle persone, si è
dimostrata insufficiente ed inadeguata sia nelle modalità di
comunicazione, sia nell’interazione.
Veniva ravvisata così la necessità:
di ripartire dalle origini, cioè dalle Esperienze dell’Epopea dei Ragazzi
di Campagna-Uomini di Impresa e delle loro condizioni vitali, in
quanto elementi di base che hanno dato il via, l’orientamento e la
metodologia di conduzione all’Iniziativa;
di definire un processo in grado di generare Neofiti Imprenditori nelle
condizioni sopra esposte, il quale non poteva che essere un Percorso di
Iniziazione. Per tale processo risultavano indispensabili:
una Comunità cui Aderire per Appartenere e Crescere,
un Contesto ed un’Epoca cui far riferimento per comprendersi,
un evento Archetipo a cui tendere;
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di una modalità di realizzazione della Proposta Imprenditoriale IOA, e
di un piano cui riferirsi;
di un Ambiente informativo ed informatico in rete, di supporto al
Processo di realizzazione e conduzione della Proposta Imprenditoriale.
1.4 La Riscoperta di un Patrimonio cui attingere a piene mani
Volendo proseguire, e quindi far fronte alle necessità e dare risposta ai
problemi che le tematiche affiorate hanno generato, vennero fatte numerose
rielaborazioni, si svilupparono soluzioni partendo da prospettive diverse,
vennero abbozzati più documenti ed alla fine – partendo dalle origini, cioè
dall’Epopea dei Ragazzi di Campagna-Uomini d’Impresa – si riscoprì un
Patrimonio di Spiritualità e di Esperienze Imprenditoriali che diede vigore,
orientamento ed opportunità all’Iniziativa.
Infatti, nell’Epopea dei Ragazzi di Campagna-Uomini d’Impresa, che non
ha mai visto realizzazioni perfette di Imprenditori e tanto meno di Imprese,
esistono:
Storie di Imprenditori ed Imprese che svelano figure ed immagini che
fanno l’essenza di ciò per cui l’Imprenditore è Imprenditore, cosa vuol
dire fare Impresa, perché si è Impresa, quando si è Impresa;
uno Stile di Signoria Imprenditoriale dovuto alla particolare Visione
Sistemica dell’Impresa ed alle Modalità di Conduzione, sviluppate e
sperimentate con successo nelle Imprese dei Ragazzi di Campagna.
La varietà di Storie di Imprenditori e di Fatti di Impresa, la Visione
Sistemica dell’Impresa e le Modalità di Conduzione, altamente innovative,
costituiscono:
A. un Patrimonio cui attingere per:
1. dotare la realizzazione della Proposta Imprenditoriale IOA di una
metodologia,
2. dotare la costituenda Società Madre di Imprenditori IOA, che è la
Comunità cui i Neofiti Imprenditori aderiscono per Appartenere e
Crescere, di un modello organizzativo e gestionale,
3. dotare il Processo di Iniziazione Imprenditoriale di un riferimento
affinché i candidati possano comprendere se stessi: l’Epopea dei
Ragazzi di Campagna-Uomini d’Impresa;
B. un’Opportunità di Innesto nelle aree:
1. Editoriale, per la divulgazione di modelli d’Impresa a misura
d’Uomo ed a beneficio dell’Umanità, in simbiosi con l’Ambiente,
2. Informativa ed Informatica, per lo sviluppo del “Modello
Ecosistema Impresa” con la produzione del relativo Software.
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1.5 La Composizione dell’Opera
Attingendo a piene mani al Patrimonio Esperienziale dell’Epopea dei
Ragazzi di Campagna-Uomini d’Impresa e dalle esperienze dell’Iniziativa
l’Ovo de l’Asino:
A. si concepì l’Opera:
1. con la duplice funzione:
a. di realizzare la Proposta Imprenditoriale IOA,
b. di Archetipo per i Neofiti Imprenditori nella realizzazione della
loro Impresa;
2. con un nome che, per la Signoria Imprenditoriale e per gli
entusiasmanti obiettivi, non poteva che essere Un Gioco che Vale
una Vita: Creare e Condurre l’Impresa ”a mò di Dio”;
3. con una Veste Redazionale in forma documentale ed informatica
posta in rete che, oltre ad Informare, Formare e creare Interazioni e
Sinergie tra gli Attori dell’Iniziativa, ha la funzione di supporto:
a. alla gestione del Processo di Fondazione e di Rifondazione
secondo gli schemi di fig. 1 e fig. 2,
b. alla gestione dei Laboratori di Editoria e multidisciplinari di
ricerca e sviluppo del Modello Ecosistema Impresa,
c. alla gestione degli Ambiti di Sviluppo e di intervento della
IOA;
B. si portò a maturazione la Proposta Imprenditoriale, che venne
formalizzata nel documento: Noi, la Nostra Storia e dal Vissuto la
Proposta Imprenditoriale.
Lo schema di fig. 3, il Piano Operativo e di Processo della Società
Madre di Imprenditori IOA, fa sintesi della Proposta Imprenditoriale;
C. si materializzarono i Punti Fondamentali dell’Epopea dei Ragazzi di
Campagna-Uomini d’Impresa nel documento: Nel solco della
Tradizione della Comunità Rurale: lo Stile Imprenditoriale dei Ragazzi
di Campagna.
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fig. 1 L’Imprenditore e l’Alfa e l’Omega dell’Impresa
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2 MODALITÀ E METODOLOGIA DI
REALIZZAZIONE DELL’OPERA
Come detto, quest’Opera: Un Gioco che Vale una Vita: Creare e Condurre
l’Impresa “a mo’ di Dio”, che ha il compito di realizzare la Proposta
Imprenditoriale IOA, funge anche da Evento Archetipo per i Neofiti
Imprenditori sia come Esperienza Umana ed Imprenditoriale, sia come
Processo di Fondazione e Rifondazione della loro Impresa.
La realizzazione della Proposta Imprenditoriale consiste essenzialmente
nella costituzione della Società Madre di Imprenditori IOA e di
eventuali Società di complemento.
Il Processo di Fondazione e Rifondazione, che è il sistema dei sistemi, con
la ciclicità della Rifondazione posta in atto dall’Imprenditore e sviluppata
ed attuata dai suoi Collaboratori, genera lo Spazio Vitale dell’Impresa.
Esso si svolge in due Ambiti:
1. l’Ambito Soggettivo, laddove risiede la Realtà Trascendentale
dell’Impresa e la sua Ragione d’Essere, cioè nelle Coscienze
dell’Imprenditore e del suo Gruppo, e nelle aspettative della comunità
in cui intende operare,
2. l’Ambito Oggettivo, laddove risiede la Realtà Fisica dell’Impresa e la
sua Operatività, cioè nell’Immanente Umano.
fig. 2 dalla Signoria Imprenditoriale l’Origine e la Finalità dell’Impresa
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Come rappresentato in fig. 2, la ciclicità del Processo di Rifondazione
genera nella storia una spirale, la cui linea può essere più o meno virtuosa e
la maturità dell’Impresa più o meno consistente in funzione:
della Visione e Missione dell’Impresa,
delle esigenze dell’Umanità di quell’ambiente e di quel momento,
delle risorse Umane, Materiali e Finanziarie disponibili,
dei risultati dell’Operatività dell’Impresa.
2.1 Caratterizzazione dell’Impresa per la Personalità
Relazionale e la Capacità Operativa
L’Impresa che si andrà a generare, prima nel pensiero e poi nella mano
mediante il Processo di Fondazione, sarà un Ecosistema. Infatti, essa sarà
formata da Entità Animate ed Inanimate inseparabilmente legate tra loro
che sviluppano interazioni reciproche sia secondo le leggi della natura, sia
secondo logiche ed algoritmi definiti dagli attributi e prerogative della
Natura Umana.
La Missione della Società Madre è Generare Neofiti Imprenditori,
soprattutto da Immigrati in Italia provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo,
col mandato di costituire Imprese nei loro Paesi d’Origine, in sinergia con
la Società Madre e le realtà Imprenditoriali della rete IOA. Ovviamente, vi
sarà poi un indotto dovuto alle necessità ed alle opportunità che andranno
ad arricchire la Missione con l’aggiunta di altri obiettivi secondari.
La Società Madre di Imprenditori IOA non può che essere una Comunità
di Imprenditori e Maestri del Lavoro, siano essi in attività od in
maturità, ed abbiano in comune un vissuto e condividano valori
imprenditoriali, modalità di conduzione dell’Impresa ed obiettivi da
perseguire. È da Essi che la Società acquisisce storicità e consistenza
morale, relazionale e tecnologica, nonché finanziaria in grado di:
introdurre mediante l’Iniziazione coloro che desiderano appartenervi,
condividendo valori, modi comportamentali ed obiettivi;
accogliere i Neofiti Imprenditori ed assisterli nella costituzione e
gestione della loro Impresa.
Inoltre – in proprio o tramite società di Complemento Controllate,
Partecipate, Collegate o con realtà delle Reti di interlocutori e collaboratori
– svolgerà le seguenti attività:
1. Formare e Generare Neofiti Imprenditori ed Imprese per i Paesi in
Via di Sviluppo, mediante:
A. un ambito per dinamiche di Gruppo, finalizzate a:
1. formare una mentalità imprenditoriale,
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2. sviluppare progetti imprenditoriali, atti a soddisfare alcuni
specifici bisogni dell’umanità nel loro Paese,
3. generare Neofiti Imprenditori ed Imprese per quella realtà;
B. una Rete di Interlocutori e Collaboratori in Italia,
C. una Rete di Interlocutori e Collaboratori nei Paesi in Via di
Sviluppo,
D. attività finalizzate:
1. a garantire una retribuzione ai Candidati Neofiti Imprenditori,
2. al praticantato, cioè alla formazione professionale pratica dei
Candidati e dei Neofiti Imprenditori.
2. Recuperare la Risorsa impianti, macchinari ed attrezzature, proveniente
dalle dismissioni tecnologiche.
3. Fare Ricerca e Sviluppo di Sistemi per l’utilizzo di energie da fonti
rinnovabili o da riciclo, nell’ambito civile, artigianale ed industriale.
4. Progettare, Realizzare ed Assistere impianti specifici nell’ambito
civile, agricolo, artigianale ed industriale.
5. Progettare, Assistere ed Attuare interventi finalizzati allo sviluppo
economico-sociale di Entità nazionali ed internazionali.
6. Sviluppare e consolidare il Modello Ecosistema Impresa con la
progettazione e produzione di Software.
7. Divulgare la filosofia di concepire, sviluppare e governare l'Impresa,
mediante attività di Editoria tradizionale ed informatica.
8. Fare da supporto alle Imprese Partecipate - Affiliate - Associate:
A. nella progettazione e nello sviluppo di prodotti e servizi,
B. nell’organizzazione e nella gestione dell’Impresa,
C. nell’approvvigionamento di prodotti e beni dai Paesi in Via di
Sviluppo per le attività artigianali e commerciali dei soci
sostenitori residenti in Italia,
D. nel reperire e fornire merci, impianti, ricambi dall’Italia e da altri
Paesi industrializzati.
Questo Modo d’Essere, della Società Madre di Imprenditori IOA, ha la
necessità Vitale di interagire con alcune specifiche Realtà per acquisire
Risorse mediante l’Offerta di Opportunità.
Per il soddisfacimento di tale necessità sono state individuate otto Realtà:
1. La presenza di Immigrati provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo:
A. che sono intenzionati ad intraprendere Iniziative Imprenditoriali:
1. nel loro Paese, producendo beni ed erogando servizi atti a
soddisfare alcuni bisogni reali della loro gente, in sinergia con
le nostre Realtà Imprenditoriali,
2. in Italia, in quanto per cause di forza maggiore non possono
rientrare nel loro Paese,
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B. che sentono l’esigenza di comunicare e di operare con gruppi od
aggregazioni per mettere a disposizione la propria competenza
professionale, esercitare la finanza etica e godere dei benefici
morali e materiali derivanti dalle attività messe in atto.
2. La presenza sempre più numerosa di Italiani che sono intenzionati:
A. ad intraprendere iniziative imprenditoriali, in Italia e nei Paesi in
Via Sviluppo, finalizzate alla micro-finanza etica, ad attività
complementari dell’indotto agricolo e dell’edilizia domestica, al
commercio equo e solidale, ecc.
B. a dare il loro contributo morale e professionale, nel promuovere
iniziative finalizzate a sostenere gli immigrati nelle esigenze di
accoglienza ed integrazione.
3. l’aspirazione di alcuni Imprenditori Artigiani e Maestri del Lavoro
– giunti alla maturità professionale, avendo accumulato esperienza e
disponendo di energia e tempo – a mettere a disposizione la propria
Professionalità. Di qui, la Necessità e Volontà di:
A. sostenere iniziative finalizzate a dare risposte soprattutto ad alcune
Realtà Moralmente Ineludibili;
B. passare il testimone del Sapere Professionale alla nuova
generazione, soprattutto per spirito paterno, a beneficio dei più
bisognosi ed emarginati;
4. L’Epopea dei Ragazzi di Campagna - Uomini di Impresa. Anche se non vi è mai stata una realizzazione perfetta di Imprenditore
ed Impresa tra i Ragazzi di Campagna, ciò nonostante essi possono
svelare le immagini che fanno l’essenza di ciò per cui l’Imprenditore è
Imprenditore, cosa vuol dire fare Impresa, quando si è Impresa, perché
si è Impresa.
Con gli opportuni distinguo, questi Ragazzi di Campagna presentano
analogie con i Ragazzi di Villaggio dei Paesi in Via di Sviluppo,
circa:
A. le relazioni interpersonali e le vicende umane, intessute di valori
religiosi e vissute con giustizia e misericordia, nel limite
dell’umano,
B. il rapporto crudo, ma rispettoso e timoroso, con la natura,
C. la scarsa istruzione scolastica e l’abilità professionale tramandata
di padre in figlio,
D. il lavoro duro nei campi e nelle botteghe artigiane, affrontato
dall’intera famiglia, grandi e piccoli,
E. l’intraprendenza delle famiglie nel superare bisogni e disagi in
stato di povertà.
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Da tutto ciò emerge l’attualità dell’Epopea e l’opportunità di renderla
Comunità ed Epoca di riferimento per i Neofiti Imprenditori.
5. La necessità di alcuni nostri Imprenditori di estendere il campo
d’azione delle loro imprese, non solo alla produzione di beni e servizi
destinati al mercato, ma anche ad iniziative di carattere sociale,
finalizzate a dare consistenza e valore alla missione della loro Impresa.
Infatti, le imprese, per espletare appieno la loro missione, devono
necessariamente essere realtà generatrici di ricchezza, ma anche di
valori etici e sociali.
Dare risposte ai bisogni dell’umanità mediante il dono di se stessi – in
una Società che genera Neofiti Imprenditori da Immigrati, nel solco
della propria tradizione, ma con le peculiarità della loro cultura – è la
più alta espressione dell’Imprenditorialità e della consistenza morale e
sociale dell’Impresa.
6. la disponibilità della Rete di Interlocutori e Collaboratori Italia –
che si può espandere in funzione delle esigenze, coinvolgendo
Ministeri, Università, Scuole professionali, Associazioni di categoria
delle diverse attività imprenditoriali e dei loro soci, ONG – finalizzata:
A. all’istruzione scolastica di base,
B. alla formazione professionale teorica,
C. ad affrontare le situazioni con Signoria Imprenditoriale e Spirito
Associativo mediante lo sviluppo ad hoc di progetti di Processo e
d’Impresa proposti dalla Rete dei Paesi in Via di Sviluppo o dagli
Aspiranti Imprenditori.
7. la disponibilità della Rete di Interlocutori e Collaboratori PVS – che
si può espandere in funzione delle esigenze, coinvolgendo Ministeri,
Università, Scuole professionali, Associazioni di categoria delle
diverse attività imprenditoriali e dei loro soci, Vescovadi e loro
comitati di sviluppo, ONG – finalizzata:
A. ad interagire con Enti e personalità autorevoli, per avere
interlocutori e collaboratori nelle diverse fasi del progetto, quali:
1. la rilevazione dei bisogni reali di quella umanità cui sarebbe
necessario dare una risposta mediante Iniziative
Imprenditoriali,
2. la valutazione dei risultati dello sviluppo del progetto,
3. la realizzazione dell’eventuale Iniziativa Imprenditoriale,
B. ad interagire con la comunità laddove l’Impresa viene insediata:
1. per facilitarne e favorirne la costituzione e l’accoglienza nel
territorio,
2. per la protezione contro usanze tribali e taglieggiamenti.
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8. La presenza abbondante della risorsa impianti, macchinari,
attrezzature ed altri beni, proveniente dalle dismissioni tecnologiche,
nei diversi settori:
A. agricolo,
B. artigianale ed industriale manifatturiero,
C. artigianale ed industriale di trasformazione,
D. terziario: trasporti, lavori conto terzi, ecc.,
E. sanitario ambulatoriale ed ospedaliero.
Tali risorse possono costituire motivo di opportunità:
1. di lavoro remunerato e di esperienza imprenditoriale e
professionale per i candidati imprenditori dei PVS;
2. per i neofiti imprenditori nella formazione della dote necessaria per
l’avviamento e lo sviluppo della loro Impresa, nei PVS;
3. nelle Iniziative Imprenditoriali da parte dei Neofiti Imprenditori
circa la distribuzione e gestione del parco prodotti nei loro Paesi
d’Origine;
4. di approvvigionamento nei Paesi in Via di Sviluppo da parte di
Imprese, Ministeri, Associazioni, ONG e Fondazioni;
5. per le nostre Imprese nel farsi conoscere ed ampliare gli orizzonti
mercantili attraverso gli impianti ed i macchinari recuperati.
Oltre ad acquisire Risorse mediante l’offerta di opportunità, la Società
Madre di Imprenditori IOA:
1. dà Profitto alle Imprese.
Infatti, grazie ai Neofiti Imprenditori ed Imprese generate nei PVS ed
al recupero della risorsa dismissioni tecnologiche – macchinari ed
impianti, riadattati e distribuiti nei PVS – alle Imprese viene offerta
l’opportunità di allargare gli orizzonti dell’agire mercantile;
2. dà Profitto agli Imprenditori Titolari d’Impresa.
Infatti, per il ruolo fondamentale di riferimento ai valori di cui sono
investiti durante l’Iniziazione dei Neofiti Imprenditori, gli Imprenditori
Titolari d’Impresa ricevono sollecitazioni:
A. a riscoprire la propria identità, ciò che sono e che devono
continuare ad essere,
B. a re-iniziare se stessi e le proprie Imprese.
Inoltre, in questo vivaio imprenditoriale, i titolari d’impresa possono
individuare ed eleggere partner e territori idonei a trasmettere il proprio
Stile Imprenditoriale ed espandere la propria Impresa in un contesto di
giustizia distributiva.
3. dà Profitto agli Imprenditori e Maestri del Lavoro sia quelli in
attività, sia quelli giunti alla maturità professionale.
––––––––––––––––––––––––––– 35 –––––––––––––––––––––––––––––
Infatti, attraverso la formazione dei Neofiti Imprenditori, viene offerta
l’opportunità di sviluppo della loro professione ed il passaggio del
testimone, per la continuità della loro opera;
4. dà Profitto alle Istituzioni:
A. Italiane.
Infatti, oltre ad offrire l’opportunità nell’erogazione dei servizi
verso gli immigrati in Italia grazie ai Neofiti Imprenditori ed
Imprese generati nei PVS, offre l’opportunità di migliorare le
modalità degli interventi di sussidiarietà e solidarietà, rendendoli
più coinvolgenti e sinergici, quindi con maggiori possibilità di
successo;
B. dei Paesi in Via di Sviluppo
Infatti, oltre ad offrire l’opportunità di sinergia con Imprese, Enti
ed Istituzioni della Rete Italia per studi e progetti su specifiche
problematiche, grazie ai Neofiti Imprenditori ed Imprese generati
nei PVS, offre l’opportunità di migliorare le modalità di attuazione
delle politiche di sviluppo e di sfruttare meglio gli interventi di
sussidiarietà e solidarietà dei Paesi del Nord del mondo, rendendoli
più coinvolgenti e sinergici, quindi con maggiori possibilità di
successo;
5. dà Profitto agli Immigrati e Cittadini Italiani di buona volontà.
Infatti, nelle numerose attività ed azioni in favore dell’Iniziativa, agli
aderenti offre l’opportunità di agire da protagonista nel proprio stato
sociale mediante il contributo morale, professionale, di finanza etica e
di sviluppo del commercio equo e solidale;
6. dà Profitto agli Immigrati venuti in cerca di soluzioni ai bisogni della
loro famiglia e della loro gente.
Infatti, con la frequentazione dell’Iniziativa, vengono offerti loro:
A. la conoscenza di Storie d’Imprenditori ed Imprese utili alla propria
comprensione ed orientamento,
B. l’Amicizia ed una Comunità con cui relazionarsi per Appartenere,
C. un metodo archetipo, per Ideare e Formare la propria Impresa,
D. sinergie e mezzi nel conseguimento di obiettivi comuni.
In fig. 3 sono riassunte le prerogative assegnate alla Società Madre di
Imprenditori IOA che ne caratterizzano:
l'Essere e la Missione,
le attività che deve svolgere in proprio o tramite Società di
complemento controllate, partecipate, collegate, o con realtà delle Reti
di Interlocutori e Collaboratori,
le Realtà con cui Interagire per acquisire Risorse Umane, materiali e
finanziarie ed offrire Opportunità e Profitto.
––––––––––––––––––––––––––– 36 –––––––––––––––––––––––––––––
Rete IOA di interlocutori e collaboratori in Italia
Rete IOA di interlocutori e collaboratori nei Paesi in Via di Sviluppo
Paesi in Via di Sviluppo
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Un Evento Archetipo:
l'Iniziativa l'Ovo de l'Asino
Una Comunità ed un'Epoca di Riferimento:
la Comunità Rurale e l'Epopea dei
Ragazzi di Campagna - Uomini d'Impresa
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Base Societaria
Istituzioni, Associazioni
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Società
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finalizzate alla
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Società di complemento
partecipate o controllate
Imprese da Neofiti
Imprenditori Italiani
Imprese da Neofiti
Imprenditori immigrati
Residenti
Imprese Promiscue
Imprese da Neofiti Imprenditori Italiani
Imprese da Neofiti Imprenditori PVS
Società di complemento partecipate o controllate
Imprese Promiscue PVS
Un Ambito di Sviluppo:
di progetti Industriali e d'Impresa
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Una Comunità cui Aderire per Appartenere e Crescere
Società Madre di Imprenditori IOA
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Piano operativo e di processo della Società Madre di Imprenditori IOA
fig. 3 Piano Operativo e di Processo della Società Madre di Imprenditori
––––––––––––––––––––––––––– 37 –––––––––––––––––––––––––––––
In fig. 4 sono descritte le tre famiglie degli Attori della Società Madre di
Imprenditori IOA:
1. Base Societaria: Soci,
2. Reti: Interlocutori e Collaboratori,
3. Aspiranti e Candidati Imprenditori.
Essi aderiscono in funzione della loro provenienza e vocazione con Ruoli
diversificati ed appropriati. Sono poi espresse in modo semplificato e
schematico le ricadute di benefici sui diversi Attori.
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Società Imprenditoriali XXXX XXXX X BBBB BBBB BBBB BB
Imprenditori XXXX XXXX X BBBB BBBB BBBB BB
Maestri del Lavoro XX XX X BBBB BBB BB
Imprenditori in Maturità XXX XXX XXXX BB BB BBBB BB
Maestri del Lavoro in Maturità XX XX XXXX BB BB BBBB BB
Cittadini Italiani Volontari XXX XXX X BB BBBB BBBB
Enti, Associazioni e Personalità
pubblici e privati di varia natura
dei Paesi in Via di Sviluppo
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Enti, Associazioni e Personalità
pubblici e privati di varia natura
Italiani
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Immigrati PVS Lavoratori X X XXX B BB
Immigrati PVS Studenti X X XXX B BB
Immigrati PVS Residenti
lavoratori e ImprenditoriX X XXX X B BB
Imprenditori e Imprese Affiliati
di Immigrati in ItaliaXXX X BBBB BBBB BBBB B
Imprenditori e Imprese Affiliati
nei PVSXXX X BBBB BBBB BBBB B
Imprenditori e Imprese
Generati nei PVSXXXX X BBBB BBBB BBBB B
Imprenditori e Imprese
Generati in ItaliaXXXX X BBBB BBBB BBBB B
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Collaboratori
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Tipo di Beneficio
Famiglie degli Attori e loro CategorieStruttura e Ruoli degli Attori Ricadute di Beneficio
fig. 4 Attori della Società Madre di Imprenditori
1. La Base Societaria è composta da 5 categorie di soci:
1. Soci Fondatori. Sono coloro che partecipano alla costituzione
della Società Madre assegnandole la Missione, conferendole
storicità e consistenza morale, relazionale e tecnologica, e
dotandola di fondi finanziari sufficienti per espletare la Missione;
––––––––––––––––––––––––––– 38 –––––––––––––––––––––––––––––
2. Soci Sostenitori. Sono coloro che condividono i valori morali e la
missione della Società Madre e contribuiscono economicamente
con liberalità;
3. Soci Operativi. Sono coloro che condividono i valori morali e la
missione della Società Madre e prestano servizio sia come
volontariato gratuito o parzialmente retribuito, sia come operatore
retribuito;
4. Soci Generati o Affiliati. Sono gli Imprenditori generati dalla
Società Madre e gli Imprenditori che hanno aderito ai valori morali
ed alla Missione della Società Madre, affiliandosi;
5. Soci Onorari. Sono le Personalità, gli Enti e le Associazioni
pubbliche e private di varia natura che manifestano pubblicamente
stima e simpatia nei confronti della Società Madre e sostengono
moralmente la sua Missione;
2. La Rete di interlocutori e collaboratori è suddivisa in due sottoreti
complementari:
A. Rete Italia. Essa coinvolge Ministeri, Università, Scuole
professionali, Associazioni di categoria delle diverse attività
imprenditoriali e dei loro soci, ONLUS ed ONG, ed ha come
finalità:
a. l’istruzione scolastica di base,
b. la formazione professionale teorica,
c. far affrontare le situazioni con mentalità imprenditoriale ed
associativa,
d. lo sviluppo, su proposta della Rete PVS o dei Candidati Neofiti
Imprenditori, di progetti industriali e d'Impresa.
B. Rete PVS. Essa coinvolge Ministeri, Università, Scuole
professionali, Associazioni di categoria delle diverse attività
imprenditoriali e dei loro soci, Vescovadi e loro comitati di
sviluppo, ONLUS ed ONG, ed ha come finalità:
a. interagire con Enti e personalità autorevoli, per avere
interlocutori e collaboratori nelle diverse fasi del progetto:
b. la rilevazione dei bisogni reali di quella umanità cui sarebbe
necessario dare una risposta mediante Iniziative
Imprenditoriali,
c. la valutazione dei risultati dello sviluppo del progetto,
d. la realizzazione dell'eventuale Iniziativa Imprenditoriale,
e. interagire con la comunità laddove l'Impresa viene insediata,
per facilitare e favorire la costituzione e l'accoglienza nel
territorio, oltre alla protezione contro usanze tribali,
boicottaggio e taglieggiamenti dovuti alla corruzione.
––––––––––––––––––––––––––– 39 –––––––––––––––––––––––––––––
3. I Neofiti Imprenditori
Per questa categoria di Attori, la preferenza è riservata agli Immigrati
in Italia dai Paesi in Via di Sviluppo, ma non vengono escluse altre
provenienze od appartenenze. Le caratteristiche essenziali del Neofita
Imprenditore, nelle varie tappe di progressione personale, sono:
A. da Interlocutore deve coltivare un desiderio ardente di realizzare se
stesso, mediante un’Iniziativa Imprenditoriale nel Paese d’origine;
B. da Aspirante avere scoperto nella Proposta Imprenditoriale IOA le
proprie Potenzialità ed Insufficienze, ed aver acquisito la
consapevolezza di ciò che potrebbe essere e non è, quindi aver
espresso la volontà di proseguire nel Processo di Iniziazione;
C. da Candidato aver dimostrato capacità, superando con azioni
pratiche le prove previste dal percorso iniziatico e di voler
diventare Neofita Imprenditore e membro della Società Madre, con
il mandato di costituire la propria Impresa nel Paese d’Origine.
Ogni Famiglia di Attori avrà un proprio Statuto che esprimerà in
maniera inequivocabile:
i Compiti e le Finalità,
i Requisiti essenziali del Candidato ed il Percorso Iniziatico da seguire
per diventare Attore,
i Diritti ed i Doveri.
Tutto ciò, sia a livello generale di Famiglia, sia a livello particolare di
Categoria.
2.2 Stato dell’Arte e Proiezione Futura
Lo schema di fig. 1: L’Imprenditore e l’Alfa e l’Omega dell’Impresa
contiene sinteticamente l’intero processo di Fondazione e Rifondazione, ed
è ad esso che ci si riferisce per valutare lo stato dell’arte e la proiezione
delle attività nel futuro.
Il Gruppo di Amici - Compagni di Vita, con l’Iniziativa l’Ovo de l’Asino –
in simbiosi con l’ecosistema sociale, in modo complementare con le Realtà
Imprenditoriali ed in equilibrio con l’Ecosistema Natura – ha interagito con
i bisogni dell’Umanità.
Da questa interazione ha intravisto un Futuro Buono e Sensato, che ha
soddisfatto le proprie aspirazioni e, con l’Ambiente Vitale, ha concepito la
Proposta Imprenditoriale (si vedano § 1.1 - § 1.2).
Con la redazione dei documenti:
1A.2 Noi, la Nostra Storia e dal Vissuto la Proposta Imprenditoriale,
1A.3 Nel solco della Tradizione della Comunità Rurale: lo Stile
Imprenditoriale dei Ragazzi di Campagna,
––––––––––––––––––––––––––– 40 –––––––––––––––––––––––––––––
che costituiscono il corpo del presente libro, e come esposto nei § 1.3 - §
1.4 - § 1.5, la Fase 1A Riflessiva Esperienziale e di Proposta Valoriale si
concluderà:
1. con la realizzazione del programma informatico posto in rete che –
oltre a raccogliere i risultati della presente Fase 1A. cioè il
Concepimento della Proposta Imprenditoriale – è in grado di
Informare, Formare e creare Interazioni e Sinergie tra gli Attori
dell’Iniziativa, per svolgere le attività necessarie:
ad intrattenere Relazioni tra il Gruppo Imprenditoriale e
l’Ambiente Vitale, per sviluppare nell’Ambito Soggettivo la Fase
1B: Relazionale Creativa, cioè la Gestazione della Proposta
Imprenditoriale,
alla consuntivazione dei dati operativi, all’interpretazione dei
risultati ed alla Ripianificazione nell’Ambito Oggettivo, delle Fasi
2A: Costitutiva, e 2B: Operativa e di Produzione;
2. con l’Intensificazione delle relazioni in corso, allargandole
all’Ambiente Vitale, in particolare:
per favorire la Partecipazione dei Cittadini all’Iniziativa,
per rapporti di cittadinanza e di complementarietà,
per acquisire le Risorse necessarie all’Iniziativa, mediante l’offerta
di Opportunità e Profitto.
Questi obiettivi verranno raggiunti:
mediante la diffusione del libro su due canali:
l’Editore, nelle librerie: il ricavato costituirà una rendita per
l’Iniziativa;
i Patrocinatori, direttamente ai potenziali Attori attraverso la
loro organizzazione: il costo dell’operazione sarà sostenuto
dagli Inserzionisti e dai Patrocinatori,
mediante incontri di sensibilizzazione organizzati in proprio o
congiuntamente con i Patrocinatori;
mediante contatti diretti ed individuali con potenziali attori, per la
loro ammissione al percorso propedeutico di orientamento, e con i
collaboratori per lo sviluppo della Fase 1B Relazionale Creativa;
mediante il Percorso Propedeutico dedicato agli Aspiranti Proto
Attori per l’accesso al Percorso Iniziatico come Candidati.
––––––––––––––––––––––––––– 41 –––––––––––––––––––––––––––––
Processo di Fondazione
Concepimento della
Proposta Imprenditoriale
Fase 1A
Riflessiva Esperienziale
e di Proposta Valoriale
Relazioni con l'Ambiente
Vitale alla ricerca:
di un Editore,
di Patrocinatori,
di Inserzionisti.
Relazioni con l'Ambiente
Vitale per un rapporto:
di Cittadinanza
di Complementarietà
Relazioni Esterne
Contatti diretti ed
individuali con potenziali
attori per l'ammissione al
percorso propedeutico di
orientamento
Diffusione dell’Opera:
in Libreria con l'Editore
direttamente alle
categorie degli Attori
con i Patrocinatori
Incontri di sensibilizzazione
organizzati in proprio o
congiuntamente con i
Patrocinatori
Pratico di Applicazione
Teorico di Orientamento
Noi siamo qui
Fase 2B
Operativa e di Produzione:
Produzione e Distribuzione
di Beni e Servizi
Fase 2A
Costitutiva: Nascita della
Società e Formazione
dell'Ecosistema quale
Struttura Operativa
Processo di Iniziazione
dei Proto Attori
Attività di completamento
della Fase 1A e di
acquisizione delle Risorse per
la Fase 1B
Fase 1B
Relazionale Creativa:
Gestazione della
Proposta Imprenditoriale
Accoglienza nella Comunità e Mandato
Verifica
Processo di Fondazione
Percorso Propedeutico
Fase 1A
Percorso Iniziatico
Fase 1B
Candidati Proto Attori:
3. con la redazione dei Piani dei Requisiti e Disposizioni Operative delle successive Fasi: A. Fase 1B: Relazionale Creativa.
Seguendo le linee della precedente Fase 1A e più precisamente dal punto di vista: 1. Procedurale: la Visione Sistemica dell’Impresa e la Modalità
di Conduzione: il Processo di Fondazione (documento 1A.2); 2. Valoriale: la Visione Antropologica dell’Imprenditore e
dell’Impresa (documento 1A.3); 3. Qualitativo: la Proposta Imprenditoriale e la Caratterizzazione
dell’Impresa per la Personalità Relazionale e la Capacità Operativa (documento 1A.1);
con l’ausilio del sistema informatico, che fa sintesi e procedura per lo sviluppo, il Gruppo dovrà:
––––––––––––––––––––––––––– 42 –––––––––––––––––––––––––––––
a. individuare la tipologia di Società a livello Formale,
Relazionale e Giuridico.
Dalla Missione dell’Impresa e dal Piano Operativo, verranno
definiti l’Oggetto Sociale e le Modalità Operative, e da essi:
i rapporti tra le Imprese e le relative Convenzioni;
i Modelli Giuridici più appropriati;
le Forme e le Modalità di Partecipazione, con i requisiti
che gli Attori delle rispettive categorie devono avere.
Con la definizione di questi elementi verrà steso lo statuto
della Società Madre di Imprenditori IOA e quello delle Società
di Complemento;
b. definire il Piano Operativo dell’Impresa tenendo presente:
le Opportunità e gli Ostacoli Ambientali,
le Capacità Professionali e Produttive a disposizione
dell’Impresa,
le Opportunità e gli Ostacoli negli Approvvigionamenti di
Risorse Umane, Materiali e Finanziarie;
c. dimensionare la Struttura Operativa dell’Impresa. In
funzione:
delle relazioni con l’Ambiente Vitale,
degli obiettivi del Piano Operativo,
della visione e missione attribuite all’Impresa,
si definiranno tutti gli elementi e le Entità dell’Ecosistema
Impresa, in grado di svolgere le funzioni, le attività ed i
processi necessari per produrre beni ed erogare servizi nelle
modalità previste.
La Realtà Trascendentale dell’Impresa così disegnata dovrà
avere orizzonti sufficientemente ampi ed obiettivi chiari
dell’immediato presente, al fine di offrire ai collaboratori la
possibilità di valutare l’opera nel suo contesto e le condizioni
per operare;
d. definire i Fabbisogni e le modalità di Approvvigionamento.
Dai sistemi aziendali dell’Ecosistema Impresa verranno
calcolati i fabbisogni diretti ed indiretti e, in funzione delle
capacità produttive dell’Impresa, si definiranno le tipologie
delle risorse Umane, Materiali, Finanziarie e di Servizio da
approvvigionare nell’Ambiente Vitale.
In parallelo alle sopraccitate attività e seguendo le linee del
Percorso Propedeutico svolto nella precedente Fase 1A, il Gruppo
dovrà costituire, condurre e portare a termine il Processo di
Iniziazione dei Proto Attori, accogliendoli al suo interno.
––––––––––––––––––––––––––– 43 –––––––––––––––––––––––––––––
Cosi formato, il Gruppo sarà in grado di varcare la soglia della
Fase 2A per la costituzione della Società.
I risultati verranno formalizzati col documento: Dalla Proposta
Imprenditoriale, la Proposta Fondativa;
B. Fase 2A: Costitutiva:
Seguendo le linee della precedente Fase 1B si dovrà:
a. convocare l’Assemblea Costituente e costituire la Società
secondo le disposizioni definite con gli Attori nella precedente
Fase 1B;
b. formare la struttura dell’Ecosistema Impresa secondo le
priorità definite nella precedente Fase 1B, raccogliendo nei
Prodotti e Servizi dell’Impresa e nella Struttura Operativa:
l’Eredità dell’Iniziativa l’Ovo de l’Asino,
gli Innesti sulle Esperienze dei Ragazzi di Campagna -
Uomini d’Impresa;
C. Fase 2B Operativa e di Produzione:
Seguendo le linee della precedente Fase 1B e sullo stato di
avanzamento della Fase 2A si dovrà:
a. avviare le Attività dell’Oggetto Sociale secondo le Priorità;
b. costituire ed avviare il Processo di Iniziazione per le famiglie e
categorie di Attori mediante:
l’ impostazione metodologica del Processo di Iniziazione,
la Costituzione della squadra degli Iniziatori,
la formazione del gruppo di Aspiranti Imprenditori;
c. prendere in carico gli Innesti sulle esperienze dell’Epopea dei
Ragazzi di Campagna - Uomini d’Impresa sviluppati nella
presente Opera, quali:
l’Area Editoriale, col Laboratorio EDIM per la
divulgazione di modelli d’Impresa a misura d’uomo ed a
favore dell’umanità;
Area Informativa ed Informatica:
col Laboratorio MEI di sviluppo e consolidamento del
Modello Ecosistema Impresa,
col Laboratorio SIUI-MEI di sviluppo e produzione del
Software, strumento di governo e di gestione del
Modello Ecosistema Impresa;
d. prendere in carico le Attività e gli Ambiti di Sviluppo
dell’IOA, cioè:
le Iniziative in Italia e nei Paesi in Via di Sviluppo,
i Progetti Industriali e d’Impresa con Enti ed Università.
––––––––––––––––––––––––––– 44 –––––––––––––––––––––––––––––
3 CONSIDERAZIONI FINALI
Il Concepimento è avvenuto: l’Ambiente di Accoglienza e di Sviluppo dell’embrione è stato
allestito!
le successive Fasi di Sviluppo della Società Madre di Imprenditori
IOA:
la Gestazione, cioè la Fase 1B: Relazionale Creativa,
dalla Nascita alla Maturità Operativa, cioè la Fase 2A: Costitutiva,
la piena Maturità Relazionale ed Operativa, cioè la Fase 2B:
Operativa e di Produzione,
sono state tracciate.
Ora la buona riuscita dell’Opera non dipende più dal solo Gruppo di Amici
Compagni di Vita, ma da tutti gli Attori chiamati in causa dalla Proposta
Imprenditoriale.
3.1 Complementarietà dell’Opera nei Processi di alcune Realtà
L’Opera: Un Gioco che Vale una Vita: Creare e Condurre l’Impresa “a
mo’ di Dio”, redatta col compito di realizzare la Proposta Imprenditoriale
IOA e fungere da Evento Archetipo per i Neofiti Imprenditori sia come
Esperienza Umana ed Imprenditoriale, sia come Processo di Fondazione e
Rifondazione della loro Impresa, nei numerosi incontri – grazie alla sua
Spiritualità, Stile e Signoria Imprenditoriale ed ai numerosi riferimenti di
cui è dotata: una Comunità ed un’Epoca a cui far riferimento per
comprendersi, un Archetipo a cui tendere, una Comunità a cui aderire per
appartenere e crescere – ha dimostrato di rispondere anche alle Esigenze di
Complementarietà di alcune altre realtà. Infatti:
1. le Missioni Religiose, soprattutto quelle nei Paesi in Via di Sviluppo
che hanno esperienza che l’Evangelizzazione va di pari passo con la
Promozione Umana, vedono nell’Opera un valido Strumento per
Generare, tra i Giovani della loro Comunità, Neofiti Imprenditori con
una pluralità di arti e mestieri, sostenuti dalle risorse locali offerte dalla
Natura ed in relazione con professioni e professionisti omologhi delle
reti Italia e PVS;
2. le Comunità, soprattutto quelle con vocazione al Recupero della
Persona, vedono nell’Opera un valido strumento metodologico:
da integrare nel loro processo, per far emergere la naturale
Imprenditorialità individuale e di gruppo, con Spiritualità, Stile e
Signoria,
––––––––––––––––––––––––––– 45 –––––––––––––––––––––––––––––
per l’inserimento nell’Ambiente Vitale degli ospiti al termine del
loro percorso riabilitativo, mediante la Società Madre di
Imprenditori IOA, che è la comunità a cui aderire per appartenere e
crescere;
3. le Associazioni Imprenditoriali, attente alla promozione dei loro
Associati e delle loro attività, vedono nell’Opera particolari
Spiritualità, Stile e Signoria che orientano, motivano e danno serenità
all’agire, anche in situazioni di rischio;
4. il mondo della Consulenza Aziendale, sempre alle prese con una
realtà che muta e nella quale deve interpretare gli eventi e dare
strumenti e direttive, l’Opera, per la visione sistemica e modalità di
conduzione rappresenta:
un modello a cui ispirarsi,
un metodo per costruire il modello interpretativo ed espressivo
della realtà,
una modalità di condurre l’Impresa.
3.2 Dedica dell’Opera
È desiderio degli autori:
dedicare l’Opera ai Compagni di Vita ed alle persone del loro
Ambiente Vitale per offrire sia un ricordo delle radici comuni, sia
l’opportunità di impegnarsi nel mettere a frutto ciò che di più prezioso
insieme hanno avuto dalla vita;
fare dell’opera il Testamento Spirituale rivolto ai figli ed alle nuove
generazioni;
offrire il seme dell’Opera al soffio dello Spirito, affinché venga sparso
nei campi delle coscienze degli uomini, e possa produrre buoni frutti.
Infatti, la Spiritualità Imprenditoriale dell’Opera trascende l’Epopea
dei Ragazzi di Campagna - Uomini d’Impresa ed anche la Proposta
Imprenditoriale IOA, in quanto fa parte del sentire comune delle
coscienze di Buona Volontà.
––––––––––––––––––––––––––– 46 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 47 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 48 –––––––––––––––––––––––––––––
La presa di coscienza del proprio Stato Vitale, Sociale e delle
drammatiche Realtà Moralmente Ineludibili di cui è afflitta l’Umanità,
hanno costituito l’elemento fondante e di avvio dell’iniziativa,
denominata in corso d’opera Iniziativa l’Ovo de l’Asino (IOA). Il Nome
fa riferimento alla storiella popolare l’œf de l’asen raccontata durante
la 1a missione del Gruppo. Oltre ad aver ispirato il nome dell’Iniziativa,
la storiella è diventata anche il suo Emblema. Il racconto si trova al §
1.5.1 del documento 1A.3.
Questa esperienza, iniziata nel 2000 da un Gruppo d’Amici-Compagni
di Vita, che dispongono dell’essenziale per una vita dignitosa propria e
delle loro famiglie, trae le sue origini:
A. dal bisogno sempre più incalzante di un futuro buono e sensato per sé e per la famiglia, per i compagni di vita e più in generale per
tutta l’umanità.
Il Gruppo ritiene che, per un futuro buono e sensato, sono
essenziali:
1. la generosità della natura, dono del Creatore. Sta scritto in Sal.
104,13-15: dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto
delle tue opere sazi la terra. Fai crescere il fieno per gli
armenti e l’erba al servizio dell’uomo, perché tragga alimento
dalla terra: il vino che allieta il cuore dell'uomo; l’olio che fa
brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore,
2. la tecnologia, che trasforma le risorse della natura in beni utili
a soddisfare i bisogni della vita quotidiana.
Tuttavia, la tecnologia prende forma e consistenza dalla qualità
della sinergia tra:
l’esperienza pratica,
il sapere teorico,
la disponibilità di risorse economiche, frutto del risparmio,
ed acquisisce la sua finalità dall’ideale di vita a cui l’uomo
presta Fede. Infatti esistono tecnologie a favore dello sviluppo
umano, ma anche dell’effimero, o peggio ancora, contro la
dignità dell’uomo.
Sta scritto in Is. 58, 6-8: Non è piuttosto questo il digiuno che
voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non
consiste forse nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che
vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua
carne? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita
si rimarginerà presto.
––––––––––––––––––––––––––– 49 –––––––––––––––––––––––––––––
B. dalla constatazione:
1. che le giovani leve della famiglia sono in grado di badare a se
stesse nel procurarsi beni di tutti i generi per proseguire una vita
dignitosa nell’essenzialità. Il voler dare il di più alle giovani
leve della famiglia, potrebbe giocare per un di meno circa il loro
sviluppo umano.
Il Gruppo ha esperienza di alcune situazioni familiari e sociali,
dove:
la penuria di beni è stata stimolo a coinvolgere le persone
ed unire le forze positive della famiglia e della società per
produrre e distribuire beni laddove mancavano, ed ha fatto
comprendere il valore delle cose e delle Relazioni Umane.
Invece l’abbondanza di beni ha reso inclini, soprattutto i
giovani eredi di tale opulenza, alla formazione di una
coscienza erronea, incapace di dare il giusto valore alle cose
ed alle Relazioni Umane, e di comprendere l’altro nel
bisogno;
l’acquisizione del sapere senza carattere, cioè di un sapere
non orientato alle esigenze reali della vita, tende a generare
nella persona attese e prospettive che sono fuori dalla realtà
dell’Ambiente Vitale:
fa vivere la persona disadattata ed in stato di
frustrazione e disorientamento, con attese fuori luogo e
pretese improprie di privilegi,
stimola la persona a cercare la propria realizzazione
fuori dall’Ambiente Vitale, privando così la famiglia e
la comunità di un figlio.
2. che vi sono drammatiche Realtà che affliggono l’Umanità e
sono Moralmente Ineludibili per i valori etici della tradizione, il
modo di essere Imprenditori, le risorse che la Provvidenza ha
messo a disposizione, di cui gli Amici si sentono amministratori
più che proprietari.
Il clima e la situazione nel Gruppo ed il contatto con alcuni bisogni
dell’Umanità dei Paesi in Via di Sviluppo hanno costituito l’elemento
fondante e di avvio dell’esperienza.
Destinando risorse materiali e dedicando il loro tempo disponibile, il
Gruppo:
1. ha svolto missioni in Repubblica Centrafricana, Camerun, Costa
d’Avorio, Senegal, Togo;
2. si è dotato di una Rete di Interlocutori e Collaboratori;
3. ha maturato una Proposta Imprenditoriale.
––––––––––––––––––––––––––– 50 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 51 –––––––––––––––––––––––––––––
1 IL GRUPPO HA SVOLTO MISSIONI IN
REPUBBLICA CENTRAFRICANA, CAMERUN,
COSTA D’AVORIO, SENEGAL, TOGO
1.1 Incontrando ed Intrattenendo Relazioni con:
16 Direttori di Ministeri, Delegati Regionali, Capi Villaggio;
45 Sacerdoti, Missionari di cui 5 Vescovi ed un Nunzio Apostolico;
8 Direttori e Dirigenti di Associazioni di Categoria, Enti Finanziari;
14 Imprese Agricole, Artigianali, Commerciali e di Servizio;
4 Villaggi ed un centinaio di Famiglie.
1.2 Avviando Iniziative:
1. l’ONG CEDIFOD di Bangui ed i villaggi Zabo e Dario di Berberati,
Repubblica Centrafricana RCA:
1a Iniziativa Produzione Semi di Patata;
2. i Villaggi Zabo e Dario di Berberati, RCA:
2a Iniziativa Produzione Semi di Patata;
3. la Missione Cattolica di Kentzou, nella Diocesi di Batouri, Camerun:
Cooperazione per il ripristino dell’erogazione dell’acqua potabile alla
comunità e lo sviluppo delle attività agro-alimentari della regione;
4. la Società AFRISEM, di Bafoussam Camerun, produzione e commercio
di sementi:
Cooperazione di sviluppo, micro finanziamento e garanzie a terzi per
l’importazione di semi;
5. la Società FUTURA Camerun di Douala, importazione, revisione ed
assistenza meccanica di macchinari usati:
Collaborazione per un’Iniziativa Imprenditoriale nell’indotto
dell’agricoltura e nell’artigianato manifatturiero.
1.3 Cogliendo informazioni circa l’Ambiente, l’Agricoltura, le
Arti, i Mestieri e la Società
Nelle missioni si è potuto constatare che, nella stragrande maggioranza dei
luoghi la natura vegetativa è rigogliosa, ed il susseguirsi dei 4 periodi
climatici, che si attenuano man mano che ci si allontana dall’equatore:
1. grande pioggia dalla 2° metà di luglio alla 1° metà di novembre;
2. grande secca dalla 2° metà di novembre alla 1° metà di marzo;
3. piccola pioggia dalla 2° metà di marzo alla 1° metà di maggio;
4. piccola secca dalla 2° metà di maggio alla 1° metà di luglio;
rende la vegetazione fiorente tutto l’anno.
––––––––––––––––––––––––––– 52 –––––––––––––––––––––––––––––
Oltre alle foreste equatoriali ed alle savane, vi sono grandi superfici di
terreni fertili e coltivabili, con vocazioni diverse a seconda della zona.
––––––––––––––––––––––––––– 53 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 54 –––––––––––––––––––––––––––––
Ciò nonostante:
le famiglie dei
villaggi vivono
in uno stato di
povertà, di
indigenza ed in
alcune zone con
alimentazione
incompleta,
––––––––––––––––––––––––––– 55 –––––––––––––––––––––––––––––
le città hanno un approvvigionamento di prodotti agricoli poco
efficiente con costi elevati, qualità scadente, rispetto alle possibilità del
Paese. Questo causa una sopravvivenza difficile, soprattutto nelle
periferie delle città.
––––––––––––––––––––––––––– 56 –––––––––––––––––––––––––––––
Ciò è dovuto essenzialmente alla mancanza di pluralità di arti e mestieri
complementari basati primariamente sulla risorsa agricola ed atti a formare
l’Ecosistema Economico dell’indotto agricolo:
1. l’artigianato con specialità di fabbro, idraulico, meccanico, elettricista,
falegname, edile, ecc.;
––––––––––––––––––––––––––– 57 –––––––––––––––––––––––––––––
2. le aziende agricole con specialità di selezione e riproduzione:
a. di sementi, piante da vivaio, piante innestate, ecc.;
b. di animali domestici e di allevamento, ecc.;
3. le imprese di servizio e di commercio con specialità di:
a. assistenza nella coltivazione,
b. assistenza nella zootecnia,
c. distribuzione di sementi e piantine, fitofarmaci, fertilizzanti,
attrezzi e macchine,
d. distribuzione di mangimi e farmaci per animali domestici e di
allevamento, ecc.,
e. raccolta, stoccaggio e vendita del prodotto in esubero sul mercato,
f. autotrasporto, con mezzi adeguati per raggiungere i villaggi più
lontani e trasferire i prodotti dai centri di raccolta ai mercati;
4. le imprese di trattamento dei prodotti agricoli, con specializzazione di:
a. stoccaggio e conservazione,
b. trasformazione in semilavorati, alimenti e bevande.
––––––––––––––––––––––––––– 58 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 59 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 60 –––––––––––––––––––––––––––––
Le materie prime destinate alle attività artigianali nel campo dell’edilizia
domestica e della produzione di energia, sono in gran parte presenti nel
territorio; basti pensare:
1. alle foreste; dal solo Camerun ogni anno vengono esportati circa 2
milioni di tonnellate di tronchi e questa quantità corrisponde al 25 -
30% del legname tagliato. Nella quasi totalità, il restante 70 - 75%
marcisce sul posto, in parte a causa del veto di accesso alla foresta
tagliata, ed in parte per la mancanza di iniziative imprenditoriali locali;
––––––––––––––––––––––––––– 61 –––––––––––––––––––––––––––––
2. alla laterite ed all’argilla, materiali base per la produzione di
manufatti per l’edilizia, largamente presenti in tutto il territorio;
3. agli ampi territori ed alla bassa densità di popolazione, che consente
senza problemi l’edificazione di abitazioni.
Tuttavia, anche
qui come nel caso
della risorsa
agricola, per la
mancanza di
pluralità di arti e
mestieri
complementari
atti a formare
l’Ecosistema
Economico
dell’indotto
edilizio, vengono
––––––––––––––––––––––––––– 62 –––––––––––––––––––––––––––––
ignorate e dissipate risorse materiali ed umane che potrebbero dare
notevoli benefici alle famiglie.
Esiste una discreta attività di importazione di autovetture, automezzi di
trasporto, macchinari, pezzi di ricambio usati, a cura di immigrati
intraprendenti e commercianti locali, ma con costi, sacrifici e rischi del
tutto esagerati.
L’Italia – come l’Europa ed in generale i Paesi più sviluppati, per la
continua innovazione
tecnologica – ha impianti,
macchinari ed attrezzature
dismessi, che possono
costituire un’opportunità
importante sia per le
imprese di tutti i settori, sia
per i progetti di Ministeri,
Associazioni di categoria,
ONG, ecc.
Le piccole e medie imprese manifatturiere italiane non riescono ad
intrattenere significativi rapporti d’impresa e commerciali sia per il ridotto
potere d’acquisto delle popolazioni, sia per le difficoltà logistico-
commerciali, sia per l’impossibilità di accesso alle materie prime a causa
delle inefficienze e dei monopoli dei signori di turno.
L’apparato produttivo e le strutture di comunicazione e di servizio
sono insufficienti e precarie. Infatti:
1. nelle attività agricole
gli attrezzi sono
elementari e nella
quasi totalità i lavori
vengono svolti senza
l’aiuto di una forza
motrice meccanica.
Solo in alcune zone
con l’aiuto di animali;
––––––––––––––––––––––––––– 63 –––––––––––––––––––––––––––––
2. per effetto dell’assenza di
differenziazione delle
coltivazioni familiari,
l’interscambio di prodotto
all’interno del villaggio è
ridotto al lumicino;
––––––––––––––––––––––––––– 64 –––––––––––––––––––––––––––––
3. i centri di raccolta dei prodotti agricoli non hanno continuità e stabilità,
ed una parte considerevole della produzione marcisce sul terreno,
soprattutto nei villaggi più isolati, così i contadini sono rassegnati e
demotivati.
4. i mercati sono mal forniti, hanno strutture poco igieniche con servizi
inadatti sia alla distribuzione, sia alla conservazione dei prodotti.
5. il parco automezzi ed i mezzi di trasporto, è datato ed in pessimo stato
di manutenzione,
6. le strade sono dissestate e con scarsa manutenzione e laddove viabili, ci
sono:
a. dossi per limitare la velocità talmente sproporzionati e mal
concepiti, da penalizzare anche il più corretto degli automobilisti,
danneggiandogli l’automezzo,
b. posti di blocco, che apparentemente sono preposti all’ordine
pubblico, di fatto sono composti da briganti pubblici che svenano
viandanti ed autisti,
––––––––––––––––––––––––––– 65 –––––––––––––––––––––––––––––
7. le comunicazioni via cavo, telefoniche ed internet, sono precarie e,
come quelle dei cellulari che sono tuttavia più affidabili, coprono il
territorio a macchie di leopardo;
8. normalmente, nelle attività artigianali gli impianti e le attrezzature sono
carenti sia nella funzionalità, sia nella sicurezza,
––––––––––––––––––––––––––– 66 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 67 –––––––––––––––––––––––––––––
Nonostante ciò, nei Paesi Africani visitati esistono realtà potenti,
organizzazioni prevalentemente di natura economica che, pur utilizzando
risorse umane locali, al loro interno hanno una pluralità di arti e mestieri,
attrezzature, mezzi di trasporto, organizzazione e comunicazioni efficienti.
Esse possono prendere risorse naturali, produrre prodotti speciali con
libertà esportandoli nei paesi ricchi. Il tutto con benefici economici
irrilevanti per la popolazione locale, ma con conseguenze gravi circa:
l’impoverimento dell’ambiente,
il veto di accesso alle zone occupate,
il traffico di automezzi impropri alle piste, non asfaltate e dissestate,
che attraversano i villaggi inondandoli di polvere e rendendoli
invivibili e pericolosi.
La lotta contro la povertà, in molte occasioni, finisce per essere contro
il povero. Infatti:
1. è fortemente radicata la mentalità assistenzialistica, la quale,
prescindendo dal principio di riconoscenza e dai risultati del lavoro:
a. distrugge le risorse,
b. crea una coscienza erronea nelle persone – perdita del senso
morale, quindi incapacità di riconoscere il bene ed il male –
pregiudicando il futuro stesso della comunità, in quanto, non
potendo vivere col risultato del proprio lavoro, le persone, come la
comunità, vivono nella dipendenza;
––––––––––––––––––––––––––– 68 –––––––––––––––––––––––––––––
2. i progetti messi in atto dalle strutture di sussidiarietà e di
solidarietà, di governi,
ONG e privati, hanno in
buona parte la furbizia
della volpe, o perlomeno
hanno lo stesso effetto
descritto nella favola di
Fedro dove si racconta
che la volpe ha invitato a
pranzo la cicogna e le ha
imbandito in un piatto
largo una vivanda
1iquida, che la cicogna in
nessun modo ha potuto
assaggiare, benché
affamata. L’ironia della
sorte è che la cicogna,
che in questo caso veste
la parte del povero, non
può, come avviene nella
favola, contraccambiare
con la stessa moneta
l’invito alla volpe, che
veste la parte dei
benefattori, i quali
diventano così gli unici beneficiari del loro banchetto;
3. i Vescovadi con i loro Comitati di Sviluppo promuovono attività di
formazione finalizzate, oltre a migliorare qualitativamente e
quantitativamente la produzione, ad inserire nuove colture ed
allevamenti. Quest’opera,
sicuramente positiva per
un’alimentazione più
completa, ha come
rovescio della medaglia
una maggiore dipendenza
verso i commercianti dei
prodotti agricoli. Il rischio
è di svendere o di vedere
marcire sul posto il
raccolto.
––––––––––––––––––––––––––– 69 –––––––––––––––––––––––––––––
Le famiglie agricole, considerate un problema per il loro stato di bisogno,
di fatto costituiscono l’elemento essenziale nello sviluppo del Paese.
Tuttavia, esse non potranno mai superare la soglia che permetta loro di
arrivare, prima alla sussistenza, poi alla generazione di ricchezza, senza:
1. quell’Ecosistema economico dell’indotto agricolo, di cui costituiscano
la base e nel quale siano allo stesso tempo clienti e fornitori,
2. gli attrezzi ed il contributo di una forza motrice animale o meccanica
elementare.
Si è vista un’Africa:
1. dalla natura vigorosa e generosa verso le sue creature, ma anche
infestante ed aggressiva verso le coltivazioni agricole;
2. con una parte considerevole di famiglie poligame, anche in casa
cristiana; ciò rende la famiglia frazionata e semi orfana del padre.
Infatti:
a. ogni donna è costretta ad avere un’attività per sostenere i figli e,
per il suo ruolo di madre e per lo stato di povertà e di bisogno in
cui si trova, non riesce a dare impulsi migliorativi al suo lavoro,
b. l’uomo cura gli interessi generali della famiglia, ma nelle sue
condizioni di indigenza, non riesce a dare un supporto significativo
alle mogli, né tanto meno un orientamento alla famiglia,
c. all’interno del nucleo familiare regna una solidarietà, che, se da
una parte è positiva ed umana, dall’altra crea ostacoli per la
––––––––––––––––––––––––––– 70 –––––––––––––––––––––––––––––
crescita personale degli individui e per l’avvio di attività
imprenditoriali;
3. con problemi sociali:
a. circa i rapporti interpersonali, condizionati dai tabù culturali, dalla
stregoneria e dalla gelosia;
b. circa la salute, causati dalle condizioni igieniche, dalla scarsa
potabilità dell’acqua, dalle malattie endemiche e pandemiche;
c. circa la disaffezione dei giovani nel seguire i loro genitori nella vita
di villaggio ed il conseguente ingrossamento delle periferie delle
città. Alcune delle tante gocce che contribuiscono a far traboccare
il vaso sono:
le tecnologie di comunicazione che, pur essendo i villaggi
isolati dal mondo, fanno giungere messaggi di mode delle città
e, peggio ancora, del mondo occidentale,
certi tipi di istruzione e scolarizzazione, laddove esistono,
proiettano verso un sapere poco aderente alle reali esigenze,
creando così nell’individuo disadattamento anziché
consapevolezza della propria realtà e quindi incapacità di
azione e di sviluppo.
4. che, a causa:
a. della collusione tra il potere politico e quello economico, con
motivazioni diverse, ospita nel proprio territorio organizzazioni
potenti ed efficienti che sfruttano e colonizzano il territorio;
––––––––––––––––––––––––––– 71 –––––––––––––––––––––––––––––
b. della corruzione diffusa a tutti i livelli della vita sociale, scoraggia
e soffoca l’Iniziativa Privata, creando un clima di immobilismo e di
rassegnazione;
5. che, per la mancanza di pluralità di arti e mestieri e di
imprenditorialità, non ha un ecosistema economico adeguato a
soddisfare le esigenze dei cittadini, quindi vi sono inefficienze,
indigenza e povertà.
1.4 Rendendosi conto che tale Umanità è ben presente anche
nel nostro Paese.
La presenza in Italia di immigrati provenienti dai più disparati Paesi in Via
di Sviluppo è considerevole, ed un numero in continua crescita di migranti
sta forzando le nostre frontiere.
Questo fatto epocale,
rappresentato dall’inversione
di flusso delle persone –
prima erano le nostre
strutture di sussidiarietà e
solidarietà dei governi, dei
gruppi filantropici e delle
famiglie di religiosi che
andava nei paesi del Sud del
mondo, ora è il Sud del
mondo che viene da noi –
inaugura una Nuova Era
caratterizzata da cambiamenti radicali nelle relazioni interpersonali di
cittadinanza e professione, ed internazionali di governi ed istituzioni.
Questa presenza di immigrati in parte risulta essere indispensabile per la
nostra economia ed in parte essere invadente se non invasiva.
Tuttavia, escludendo gli immigrati invasivi ed intolleranti, questa presenza
ha caratteristiche decisamente interessanti per instaurare relazioni di
sviluppo con quei Paesi.
Infatti, vi è una buona parte degli immigrati che dimostra meraviglia e
stupore per le realtà imprenditoriali italiane e ritengono che questo Modello
Imprenditoriale potrebbe dare risposte ai bisogni loro e della loro gente.
Sono molti quelli che nutrono segretamente l’ambizione di ritornare in
Patria da Imprenditori con un’attività appropriata di produzione o di
servizio, in sinergia con le nostre realtà. Purtroppo però, non vi sono
condizioni favorevoli alla realizzazione di queste aspirazioni:
––––––––––––––––––––––––––– 72 –––––––––––––––––––––––––––––
gli immigrati studenti, non intravedendo un inserimento appropriato
alla loro formazione professionale nel loro Paese d’Origine, cercano
impiego qui da noi. Tra quelli che ritornano nel loro Paese d’Origine
dopo la laurea, pochi riescono a mantenere relazioni professionali con
l’Italia;
le relazioni tra Italiani ed Immigrati non si intensificano, né si
mantengono nel tempo. Anche se i lavoratori immigrati sono apprezzati
nelle fabbriche sia per le loro prestazioni, sia per la loro moralità,
ciononostante, quando gli immigrati arrivano alla pensione od alla
decisione di rientrare in Patria, per la mancanza di iniziative d’interesse
comune, i rapporti – seppur di stima, rispetto ed amicizia – si
spengono.
––––––––––––––––––––––––––– 73 –––––––––––––––––––––––––––––
2 IL GRUPPO SI È DOTATO DI UNA RETE DI
INTERLOCUTORI E COLLABORATORI
2.1 La Corsinvest, coinvolta:
1. nel coordinamento delle attività.
Sono state utilizzate le strutture immobiliari ed organizzative della
Corsinvest per le riunioni del Gruppo, per svolgere le attività ed
organizzare le missioni, oltre ad intrattenere la corrispondenza;
2. nello sviluppo del progetto: Dalla legna alla corrente.
È stato dato l’incarico alla Corsinvest di sviluppare il progetto ed, in
collaborazione con l’Università di Padova, sono stati pianificati gli
argomenti di tesi da affidare a laureandi ingegneri.
Lo sviluppo del progetto ha così avuto un regista nella Corsinvest ed
un contributo significativo dei docenti con i loro laureandi.
Il lavoro svolto ed i risultati ottenuti dal 2000 fino al 2005 sono
documentati nel libro bianco del prof. L. Rosa, dal titolo: Africa
Equatoriale: studio di fattibilità di un impianto di produzione di
energia elettrica dalla biomassa;
3. nel recupero della risorsa impianti, macchinari ed attrezzature,
provenienti dalle dismissioni tecnologiche.
Nell’ambito delle collaborazioni a livello imprenditoriale e
professionale, è stata individuata la possibilità di reperire:
a. automezzi militari da riconvertire per uso civile con i seguenti
vantaggi:
una robustezza superiore,
in quanto adatti per
trasporti di materiali su
terreni accidentati,
prezzi decisamente
interessanti in relazione
alle caratteristiche sopra
riportate.
Questi automezzi, che
hanno 4 ruote motrici e
cambio di velocità con ridotte, possono risolvere i problemi del
trasporto del raccolto dai campi ai centri di raccolta e di
rifornimento dei villaggi più sperduti;
b. macchine agricole elementari: trattori con le attrezzature
complementari, seminatrici di mais ecc. utilizzabili nell’agricoltura
africana con i seguenti vantaggi:
––––––––––––––––––––––––––– 74 –––––––––––––––––––––––––––––
una robustezza superiore ed una semplicità d’uso e
manutenzione, rispetto alle moderne attrezzature;
un costo accessibile per le possibilità finanziarie africane;
c. macchinari ed impianti per le imprese artigiane, manifatturiere e di
servizio.
4. nella realizzazione del progetto denominato: Cooperazione con la
Missione Cattolica di Kentzou per il ripristino dell’erogazione
dell’acqua potabile alla comunità e lo sviluppo delle attività agro-
alimentari della regione.
È stato dato l’incarico alla Corsinvest di svolgere mansioni di
coordinamento ed operative in collaborazione con l’Università di
Padova, la quale è responsabile del progetto.
2.2 L’Università di Padova, coinvolta:
1. Nel promuovere tesi di laurea, coinvolgendo anche i laureandi dei
Paesi in Via di Sviluppo, sui seguenti temi di attualità:
A. Impresa a misura d’Uomo ed in simbiosi con l’Ambiente:
1° tesi del 06/2005: Uno Stile Imprenditoriale. Laureando Elisa
Varagnolo, relatore L. Rosa
2° tesi del 11/2006: Un modello Imprenditoriale a favore
dell’uomo e dell’Ambiente. Laureando Andrea Martinelli, relatore
L. Rosa
3° tesi del 03/2007: Un modello Imprenditoriale a favore
dell’uomo e dell’Ambiente. Laureando Davide Tiziani, relatore L.
Rosa
B. dalla legna alla corrente:
Schema:
Impianto di
cogenerazione
dalla
gassificazione
del legno.
––––––––––––––––––––––––––– 75 –––––––––––––––––––––––––––––
1. Gassificatore.
1° tesi del 15/05/2001 Progettazione di un
Gassificatore a Biomassa.
Laureando Simone Maddé,
relatore L. Rosa;
2° tesi del 10/10/2001
Progettazione di Gassificatore a
Biomassa. Laureando
Massimiliano Tinto, relatore L.
Rosa, M. Masi;
3° e 4° tesi del 10/04/2004 Progettazione di Gassificatore a
Biomassa. Laureandi Andrea
Magarotto e Marco Carraro,
relatore L. Rosa, M. Masi
5° e 6° tesi del 3/03/2005 Progettazione di Gassificatore a
Biomassa. Laureandi Michele
Fratucello e Marco Xotta,
relatore L. Rosa, M. Masi
7° tesi del 9/2005 Progettazione
di Gassificatore a Biomassa.
Laureanda Daniela D’Onofrio,
relatore L. Rosa, M. Masi
2. Postcombustore
1° tesi del 5/6/2002 Progettazione del
postcombustore. Laureando
P. Paolo Barbato, relatore L.
Rosa, C. Majorana.
2° tesi del 5/6/2004 Progettazione del
postcombustore. Laureando
Enrico Babetto, relatore L.
Rosa.
3° tesi del 3/03/05,
Progettazione del
Generatore di vapore.
Laureando Alessio Visentin,
relatore L. Rosa
––––––––––––––––––––––––––– 76 –––––––––––––––––––––––––––––
3. Motore a Combustione Esterna.
1° tesi del 10/10/2001 Progettazione di motore a combustione
esterna. Laureando Federico Critelli, relatore L. Rosa.
2° e 3° tesi del 5/06/2002 Progettazione di motore a
combustione esterna. Laureandi Carlo Gios e Stefano
Mermoud, relatore L. Rosa.
4° tesi del 5/06/2003 Progettazione di
motore a combustione
esterna. Laureando
Francesco Dotto,
relatore L. Rosa.
5° tesi del 5/06/2004 Progettazione
termodinamica di
motore a vapore.
Laureando Denis
Sossai, relatore L.
Rosa.
6° tesi del 5/03/2005 Progettazione di
motrice a vapore.
Laureando Andrea Maniero, relatore L. Rosa.
7° tesi del 28/07/2005 Progettazione di motrice a vapore.
Laureando Andrea Bustreo, relatore L. Rosa.
C. Case di Padre Adriano, sviluppo componenti:
1° tesi del 11/2005 Studio di fattibilità:
di abitazioni adeguate alle esigenze familiari del luogo,
realizzabili da una edilizia sostenibile;
di un impianto di produzione di mattoni di laterite stabilizzata.
Laureando Fabrizio Ceccato, relatore L. Rosa.
––––––––––––––––––––––––––– 77 –––––––––––––––––––––––––––––
Impianto di Produzione Mattoni di laterite stabilizzata
Potenzialità 160 mattoni/ora.
Prototipo sperimentale dell’Iniziativa CAJED-IOA
Autocarro militare
ACM 80, riadattato con
ribaltabile trilaterale
––––––––––––––––––––––––––– 78 –––––––––––––––––––––––––––––
D. La conservazione dei prodotti agricoli nei villaggi: 1° tesi del 10/10/2001: Conservazione dei prodotti agricoli con
l’utilizzo di materiali e risorse del luogo. Laureando Cristina
Battistel, relatore L. Rosa;
E. La produzione di purea di frutta:
1° tesi del 09/05: Analisi dei problemi logistici di conferimento e
di trattamento della frutta tropicale. Laureando Francesco Zanini,
relatore L. Rosa.
F. Produzione di olio di palma:
1° tesi del 09/06: Analisi dei problemi di produzione e logistici
dell’olio di palmista in Camerun. Laureando Louis Florent
Soumele Momo, relatore L. Rosa.
––––––––––––––––––––––––––– 79 –––––––––––––––––––––––––––––
2. Nel progetto denominato: Cooperazione con la Missione Cattolica di
Kentzou per il ripristino dell’erogazione dell’acqua potabile alla
comunità e lo sviluppo delle attività agro-alimentari della regione.
L’Università, assumendo la responsabilità del Progetto, ha ottenuto
dalla Regione Veneto un modesto ma essenziale contributo
––––––––––––––––––––––––––– 80 –––––––––––––––––––––––––––––
2.3 La Perani Osvaldo, che è stata coinvolta:
1. Per lo sviluppo di combustibili non convenzionali da biomassa
Frequentando il CeTAmb (Centro Tecnologie Appropriate per
l'Ambiente nei paesi in via di sviluppo della Facoltà di Ingegneria
dell’Università di Brescia), il Gruppo è venuto a conoscenza di un
progetto, affidato al sig. Perani Osvaldo ed al laureando in ingegneria
Diego Cattaneo, relativo alla raccolta di alcune biomasse, presenti nel
territorio bresciano, al fine di avviare un modello di redazione, per la
biomassa, di una scheda unificata riguardante:
le caratteristiche termiche e di combustione,
il processo di raccolta, stoccaggio, distribuzione ed utilizzo, con i
relativi impianti,
le quantità presumibili di produzione nel Bresciano,
i costi ed il raffronto con gli altri combustibili.
Avendo avviato il progetto dalla legna alla corrente con la Corsinvest
e con l’Università di Padova, il Gruppo ritenne interessante il progetto,
in quanto molte biomasse utilizzabili sono presenti anche in Africa e
decise di mettersi in contatto con i responsabili del progetto.
Tipi di biomassa quale combustibile per fornelli di cottura
Alla presentazione dell’IOA Osvaldo Perani diede la sua disponibilità,
non solo nel rendere noti i risultati della ricerca, ma anche a partecipare
come componente del Gruppo IOA.
––––––––––––––––––––––––––– 81 –––––––––––––––––––––––––––––
2. come sostegno alle attività dell’IOA nel fare ricerche a livello
internazionale, circa:
lo stato dell’arte nell’utilizzo
della biomassa,
i progetti realizzati nel passato,
in essere ed in fase di avvio,
le tecnologie emergenti,
i possibili interlocutori circa:
1. i destinatari del prodotto,
2. i responsabili di progetto,
3. i ricercatori ed i produttori.
Fornello a biomassa
per cottura cibi
2.4 Alcune Realtà Italiane:
1. Regione Veneto, che ha contribuito finanziariamente al progetto:
Cooperazione con la Missione Cattolica di Kentzou per il ripristino
dell’erogazione dell’acqua potabile alla comunità e lo sviluppo delle
attività agro-alimentari della regione.
2. Comune di Calcinato, che ha contribuito finanziariamente allo stesso
progetto: Cooperazione con la Missione Cattolica di Kentzou per il
ripristino dell’erogazione dell’acqua potabile alla comunità e lo
sviluppo delle attività agro-alimentari della regione.
3. Associazioni locali e Comunità che hanno:
promosso e favorito l’informazione e la sensibilizzazione circa:
alcune Realtà Moralmente Ineludibili con cui interagire;
le Iniziative Intraprese e da Intraprendere;
partecipato operativamente alle varie Iniziative;
contribuito al Finanziamento delle varie Iniziative.
2.5 Alcune Realtà dei Paesi in Via di Sviluppo:
Oltre alle Realtà con cui il Gruppo ha avviato le iniziative descritte al punto
precedente, vi sono i numerosi interlocutori e collaboratori dei Paesi in Via
di Sviluppo, con cui il Gruppo ha intrattenuto ed intrattiene relazioni.
––––––––––––––––––––––––––– 82 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 83 –––––––––––––––––––––––––––––
3 IL GRUPPO HA MATURATO UNA PROPOSTA
IMPRENDITORIALE DEFINENDO:
3.1 Il Firmamento dell’Impresa con la Stella Polare in un Icona
Al fine di avere sott’occhio i parametri di riferimento valoriali utili a
misurare la Qualità dell’Agire circa:
le Relazioni Umane,
lo Sviluppo Umano e la sua Sostenibilità,
in estrema sintesi e con simboli noti a tutte le culture gli elementi di
questa esperienza hanno preso forma in un’Icona
3.1.1 Due realtà che si vogliono mettere in relazione
Quando ci si accorge dell’altro, si scopre se stessi. Nella
consapevolezza della propria identità, è possibile una relazione con
l’altro e, con la relazione, è possibile scoprire il senso della vita e
realizzare appieno la propria ed altrui esistenza:
la bandiera che fa da sfondo all’icona, indica la provenienza della
realtà promotrice della relazione: cioè i Ragazzi di Campagna –
Uomini d’Impresa Italiani, il Nord del mondo;
––––––––––––––––––––––––––– 84 –––––––––––––––––––––––––––––
la cornice, che all’interno della bandiera apre alla nuova realtà,
rappresenta l’ambito in cui si sviluppa la relazione, cioè
l’Iniziativa;
il Nome posto sulla cornice, Iniziativa L’Ovo de l’Asino, fa
riferimento alla storiella popolare l’œff de l’asen raccontata
durante la 1a missione del Gruppo. Oltre ad aver ispirato il nome
dell’Iniziativa, la storiella è diventata anche il suo Emblema. Il
racconto si trova al § 1.5.1 del documento 1A.3 nel solco della
Comunità Rurale si è Forgiato “lo Stile Imprenditoriale dei
Ragazzi di Campagna”;
il villaggio africano, con persone in attività sullo sfondo, indica
l’altra realtà, cioè i Paesi in Via di Sviluppo, il Sud del mondo;
le palme poste nel mezzo indicano la finalità della relazione: cioè,
generare un’oasi di ristoro ai bisogni umani, materiali, spirituali e
di fratellanza;
la nascita dell’asino dall’uovo rappresenta la novità che
l’Iniziativa ha in sé;
l’asino viene assunto quale parametro di riferimento – sia
dell’agire nella relazione, sia dello sviluppo umano e la sua
sostenibilità – per la sua notorietà in tutte le culture come animale
umile, docile ed utile. Inoltre, l’asino è stato uno strumento
prezioso nella storia della salvezza umana. Infatti, nella tradizione
cristiana si racconta che:
nel trasferimento da Nazaret a Betlemme, per il censimento
voluto da Cesare Augusto, Giuseppe utilizzò l’asino per
alleviare le fatiche del viaggio a Maria, le quali sarebbero state
fatali visto il suo stato di donna incinta;
a riscaldare il bambino Gesù nella mangiatoia è stato l’asino
con il bue;
nella fuga in Egitto della Sacra Famiglia, per sottrarre Gesù
bambino alle minacce mortali di re Erode, Giuseppe utilizzò
l’asino;
nell’ingresso a Gerusalemme come Messia, Gesù Re Umile e
di Pace e Servo del Signore utilizzò l’asino per le sue
caratteristiche di umiltà e docilità.
––––––––––––––––––––––––––– 85 –––––––––––––––––––––––––––––
Giotto, Storie di Cristo,
Cappella degli Scrovegni, su
gentile concessione
dell’Assessorato ai Musei
Politiche Culturali e
Spettacolo del Comune di
Padova.
3.1.2 Lo stile dell’agire nella relazione
Esso deve essere a mo’ d’asino con le prerogative umane di:
Solidarietà: cioè mettere a disposizione le risorse materiali ed
immateriali che la Provvidenza ci ha dato, con la finalità di far
superare il guado della difficoltà a chi non ha risorse sufficienti in
quel momento, in condizioni di libertà sia di chi dà, sia di chi
riceve.
La Spirale Virtuosa della solidarietà basata sul riconoscimento del
dono – per grazia ho ricevuto, per riconoscenza gioco tutto me
stesso e, superato il guado, per giustizia ridono con gioia quanto
mi è possibile a chi è nel bisogno – è opposta all’assistenzialismo,
il quale, prescindendo dal principio di riconoscenza e dai risultati
del proprio lavoro, dissipa le risorse e crea una coscienza erronea.
La conseguenza dell’assistenzialismo è:
––––––––––––––––––––––––––– 86 –––––––––––––––––––––––––––––
la perdita del senso morale e, quindi, l’incapacità di
riconoscere il bene ed il male,
la mancanza di prospettive per il futuro, in quanto, non
vedendo il risultato del proprio lavoro, l’individuo, come la
comunità, vive nella dipendenza;
Corresponsabilità: cioè la consapevolezza, ed il conseguente
modo di agire responsabile, che ogni azione ed ogni presa di
posizione condiziona l’Ambiente Vitale, le relazioni, le scelte e di
conseguenza i successi e gli insuccessi propri e degli altri;
Sussidiarietà: cioè guardare i bisogni dell’umanità con occhi di
Padre di Famiglia, e conseguentemente agire per il bene di tutti e di
ciascuno e, quindi, creare le condizioni necessarie affinché la
comunità, come la persona, possa realizzare se stessa nel miglior
modo possibile e nel più breve tempo possibile.
3.1.3 Lo sviluppo umano e la sua sostenibilità
I parametri di valutazione sono sintetizzati nei seguenti tre punti:
1. il rapporto tra l’uomo e lo sviluppo umano.
Esso deve mantenere come riferimento il rapporto di preminenza
che esiste tra l’uomo e l’asino. È di capitale importanza fare scelte
appropriate nel campo della tecnologia, del sapere, dell’economia
ecc., per non creare dipendenza e frustrazione od i presupposti per
cadere nei Sette Peccati Mortali secondo il Mahatma Gandhi:
1. Ricchezza senza Lavoro
2. Godimento senza Coscienza
3. Sapere senza Carattere
4. Affari senza Morale
5. Scienza senza Umanità
6. Religione senza Sacrificio
7. Politica senza Principi
2. l’impatto sociale dello sviluppo umano.
Esso deve favorire l’instaurazione della Qualità Totale, cioè la
possibilità di ogni persona di essere servitore e beneficiario,
fornitore e cliente.
La Qualità Totale è intesa anche con questa ambivalenza:
mettersi a servizio in maniera imprenditoriale; cioè
individuare, sviluppare, proporre e produrre beni e servizi per
soddisfare i bisogni del cliente, quindi dell’umanità,
essere beneficiari scegliendo i fornitori ed i prodotti in tutta
libertà, in un mercato regolato da politiche valoriali;
––––––––––––––––––––––––––– 87 –––––––––––––––––––––––––––––
3. l’impatto ambientale dello sviluppo umano.
Esso deve mantenere come riferimento il rapporto di preminenza
delle leggi della natura, che opera sulle sue creature in proporzione
alle risorse.
Come l’asino prende dall’ambiente e restituisce alla natura un
rifiuto riciclabile, così deve essere la tecnologia adottata nello
sviluppo umano. Essa deve essere proporzionata dal buon senso, in
funzione delle risorse ambientali.
3.2 La Premessa e la Proposta Imprenditoriale
Dagli eventi che l’Iniziativa ha messo in moto, il Gruppo ha potuto fare
delle esperienze, entrare in relazione con alcune realtà, conoscere da vicino
alcune situazioni, rendendosi conto che dai Paesi in Via di Sviluppo, luoghi
con notevoli Bisogni Primari Insoddisfatti e Realtà Moralmente Ineludibili,
un numero crescente di persone sta forzando le nostre frontiere ed un
numero consistente d’immigrati sono già presenti, di cui:
una parte risulta essere indispensabile al nostro sistema produttivo e
sociale,
una parte risulta essere invadente se non invasiva.
Nella stragrande maggioranza essi motivano la loro presenza con la
necessità di soddisfare i bisogni primari loro e della loro gente e credono di
trovare nel nostro sistema economico la soluzione.
Questa inversione di flusso delle persone – prima erano i nostri missionari
e volontari delle strutture di sussidiarietà e solidarietà che andavano da
loro, ora sono loro che vengono da noi – inaugura una Nuova Era,
caratterizzata da cambiamenti radicali nelle relazioni:
interpersonali di cittadinanza e professioni,
internazionali di governi e istituzioni.
A questi immigrati che bussano alla nostra porta convinti di trovare la
soluzione ai bisogni primari loro e della loro gente ed il modo di risanare le
realtà moralmente ineludibili dei loro Paesi, possiamo rispondere:
1. con indifferenza, intolleranza, disprezzo,
2. con quello che abbiamo,
3. con quello che siamo.
Escludendo la prima risposta che con gradi diversi aggiunge disagio al
disagio e genera odio, la seconda risposta è possibile solo se vi è un
esubero di ricchezza: posti di lavoro, case, beni di consumo, ecc., altrimenti
si genera un impoverimento economico con disagi e sentimenti negativi sia
verso gli immigrati, sia verso le autorità ed i cittadini accondiscendenti.
––––––––––––––––––––––––––– 88 –––––––––––––––––––––––––––––
Se vi è un esubero di ricchezza si può parlare di giustizia distributiva, ma
anche in questo caso sono da tenere presenti alcune considerazioni di una
certa criticità:
1. l’esubero dei posti di lavoro, dove gli immigrati oggi trovano
impiego, non è del tutto reale, né la situazione è stabile. Infatti:
a. l’esigenza di manodopera e di prestazioni è dovuta in gran parte
alla pretesa di mantenere lavorazioni e godere di servizi che i nostri
lavoratori e le nostre famiglie non sono più disponibili a svolgere.
Di qui un rapporto sbilanciato dal punto di vista della dignità
umana tra cittadini ed immigrati;
b. l’innovazione tecnologica, che tende a rendere i processi più
efficienti e compatibili con l’Ambiente Vitale, e la
globalizzazione, che per ragioni di costo di trasformazione
costringe le nostre Imprese a trasferire la produzione nei Paesi
emergenti, stanno riducendo drasticamente le richieste di
manodopera. Di qui la tragica prospettiva di una disoccupazione
anche tra gli immigrati;
2. la formazione culturale ed ideologica – in certi casi, per l’impatto
violento tra civiltà diverse, senza adeguate mediazioni e tempo per
rielaborare modalità di dialogo – non consentono loro di vivere con la
società ospitante e con i suoi cittadini relazioni umane:
a. di condivisione ed accettazione delle consuetudini della comunità,
delle leggi dello Stato e degli obiettivi di lavoro, con la
conseguente assunzione della responsabilità;
b. di riconoscimento dell’altro come tale, nella sua alterità;
c. In questo caso la giustizia distributiva si trasforma in cavallo di
Troia per la nostra società ed in fonte di delusione per gli
immigrati;
3. la privazione:
a. per l’immigrato ed i suoi familiari rimasti in patria, di una
piena vita familiare;
b. per il Paese, dei suoi migliori cittadini, anche se ad oggi sembrano
essere gli Immigrati i migliori contribuenti al suo sviluppo
economico.
Da tutto ciò risulta evidente che le loro attese non possono trovare una
soluzione accettabile nella sola giustizia distributiva, tanto meno la nostra
società alla fine ne trarrà vantaggi.
La terza risposta, che consiste nel rispondere con quello che siamo,
implica un impegno da parte nostra a farci conoscere, presentando storie di
Imprenditori ed Imprese che, anche se non vi sono mai state realizzazioni
perfette, possano svelare loro immagini che fanno l’essenza di ciò per cui
––––––––––––––––––––––––––– 89 –––––––––––––––––––––––––––––
l’Imprenditore è Imprenditore, cosa vuol dire fare Impresa, quando si è
Impresa, perché si è Impresa. Da quelle immagini gli immigrati potranno
scoprire le proprie Potenzialità ed Insufficienze e vedere così ciò che
potrebbero essere e non sono. Questa consapevolezza costituirà la
coscienza critica e la molla di spinta ad orientare le relazioni umane,
l’acquisizione del sapere e della professione.
Solamente queste condizioni, cioè:
noi nel rispondere con quello che siamo,
loro nel prendere coscienza di quello che potrebbero essere e non sono,
aprono la strada per un percorso sinergico in grado di trasformare:
noi in partner all’altezza della situazione;
loro in Neofiti Imprenditori capaci di generare Imprese nei loro Paesi,
nel solco della nostra tradizione, ma con le peculiarità della loro
cultura.
Questa terza risposta presuppone anche il dare quello che si ha.
Ovviamente la Giustizia Distributiva in questo caso viene pienamente
valorizzata, in quanto effettuata direttamente nei Paesi in Via di Sviluppo.
Ciò allevia i disagi individuali e sociali di entrambi i fronti e non ultimo
riduce il sovraccarico industriale dei territori mèta degli immigrati.
Infatti, queste Iniziative Imprenditoriali – generate con il sapere del poi,
ricco di contraddizioni e deviazioni conseguenti sia al nostro sviluppo, sia
alle loro realtà – sono primariamente necessarie:
1. per migliorare le modalità degli interventi delle nostre strutture di
sussidiarietà e solidarietà, rendendoli più coinvolgenti e sinergici,
quindi con maggior possibilità di successo rispetto agli interventi fin
qui operati in modo prevalentemente invadente, in quanto pensati,
pianificati ed attuati, nella stragrande maggioranza dei casi, da nostri
concittadini che si sono improvvisati Africani Bianchi. In generale tali
interventi non hanno dato i benefici sperati e non hanno avuto un
seguito accettabile per le più svariate ragioni, tra cui il rigetto;
2. per innescare scambi commerciali e culturali nelle due direzioni,
cosa che non ha mai avuto la possibilità di realizzarsi con sufficienza, a
causa delle inefficienze logistico-commerciali e dei monopoli dei
signori di turno;
3. per superare lo stadio della sussistenza, soddisfacendo i bisogni
primari e risanando le realtà moralmente ineludibili con prodotti e
servizi appropriati di Imprese ed Imprenditori Indigeni, ed avviare uno
sviluppo umano sostenibile, uscendo così dal reciproco disagio.
––––––––––––––––––––––––––– 90 –––––––––––––––––––––––––––––
3.3 La Missione e l’Essere della Società Madre di Imprenditori
IOA
La Missione della Società Madre è Generare Neofiti Imprenditori,
soprattutto Immigrati in Italia provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo, col
mandato di costituire Imprese nei loro Paesi d’Origine, in sinergia con la
Società Madre e le realtà Imprenditoriali della rete IOA. Ovviamente vi
sarà poi un indotto dovuto alle necessità ed alle opportunità che andranno
ad arricchire la Missione con l’aggiunta di altri obiettivi secondari.
La Società Madre di Imprenditori IOA, non può che essere una Comunità
di Imprenditori e Maestri del Lavoro, siano essi in attività od in
maturità, ed abbiano in comune un vissuto e condividano valori
imprenditoriali, modalità di conduzione dell’Impresa ed obiettivi da
perseguire. È da Essi che la Società acquisisce storicità e consistenza
morale, relazionale e tecnologica, nonché Finanziaria in grado di:
introdurre mediante l’Iniziazione coloro che desiderano appartenervi,
condividendo valori, modi comportamentali ed obiettivi,
accogliere i Neofiti Imprenditori ed assisterli nella costituzione e
gestione della loro Impresa in sinergia con la Società Madre e le Realtà
Imprenditoriali delle sue Reti Italiana e PVS.
Inoltre – in proprio o tramite società di Complemento Controllate,
Partecipate, Collegate o con realtà delle Reti di interlocutori e collaboratori
– svolgerà le seguenti attività:
1. Formare e Generare Neofiti Imprenditori ed Imprese per i Paesi in
Via di Sviluppo, mediante:
A. un ambito per dinamiche di Gruppo, finalizzate a:
1. formare una mentalità imprenditoriale,
2. sviluppare progetti imprenditoriali, atti a soddisfare alcuni
specifici bisogni dell’umanità nel loro Paese,
3. generare Neofiti Imprenditori ed Imprese per quella realtà;
B. una Rete di Interlocutori e Collaboratori in Italia,
C. una Rete di Interlocutori e Collaboratori nei Paesi in Via di
Sviluppo,
D. attività finalizzate:
1. a garantire una retribuzione ai Candidati Neofiti Imprenditori,
2. al praticantato, cioè alla formazione professionale pratica dei
Candidati e dei Neofiti Imprenditori.
2. Recuperare la risorsa impianti, macchinari ed attrezzature,
proveniente dalle dismissioni tecnologiche.
3. Fare Ricerca e Sviluppo di Sistemi per l’utilizzo di energie da fonti
rinnovabili o da riciclo, nell’ambito civile, artigianale ed industriale.
––––––––––––––––––––––––––– 91 –––––––––––––––––––––––––––––
4. Progettare, Realizzare ed Assistere impianti specifici nell’ambito
civile, agricolo, artigianale ed industriale.
5. Progettare, Assistere ed Attuare interventi finalizzati allo sviluppo
economico-sociale di Entità nazionali ed internazionali.
6. Sviluppare e consolidare il Modello Ecosistema Impresa con la
progettazione e produzione di Software.
7. Divulgare la Filosofia di concepire, sviluppare e governare l'Impresa,
mediante Attività di Editoria tradizionale ed informatica.
8. Fare da supporto alle Imprese Partecipate, Affiliate ed Associate:
A. nella progettazione e nello sviluppo di prodotti e servizi,
B. nell’organizzazione e nella gestione dell’Impresa,
C. nell’approvvigionamento di prodotti e beni dai Paesi in Via di
Sviluppo per le attività artigianali e commerciali dei soci
sostenitori residenti in Italia,
D. nel reperire e fornire merci, impianti, ricambi dall’Italia e da altri
Paesi industrializzati.
3.4 Le Opportunità di Avvio della Società Madre
d’Imprenditori IOA
Questo Modo d’Essere, della Società Madre di Imprenditori IOA, ha la
necessita Vitale di interagire con alcune specifiche Realtà per acquisire
Risorse mediante l’Offerta di Opportunità. Per il soddisfacimento di tale necessità sono state individuate otto Realtà:
1. la presenza di Immigrati provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo:
A. che sono intenzionati ad intraprendere Iniziative Imprenditoriali:
1. nel loro Paese con i loro compagni di vita, con l’intento di
realizzare se stessi e dare una prospettiva dal futuro buono e
sensato alle loro famiglie, producendo beni ed erogando servizi
atti a soddisfare alcuni bisogni reali della loro gente, in sinergia
con le nostre Realtà Imprenditoriali,
2. in Italia, in quanto per cause di forza maggiore non possono
rientrare nel loro Paese, con l’obiettivo di realizzare se stessi e
dare una prospettiva dal futuro buono e sensato alla loro
famiglia, esercitando alcune attività tese:
a soddisfare le esigenze degli immigrati, distribuendo
prodotti e beni di vario genere provenienti dai Paesi in Via
di Sviluppo,
a commercializzare, produrre ed erogare, sia per gli
immigrati, sia per la clientela Italiana, prodotti e servizi
tipici dei Paesi d’Origine,
––––––––––––––––––––––––––– 92 –––––––––––––––––––––––––––––
B. che non sono in grado o non possono, per ragioni diverse,
intraprendere un’attività imprenditoriale, ma che, nonostante ciò,
intendono aderire all’Iniziativa per:
1. dare il loro contributo morale e professionale, di finanza etica,
di sostegno ad un commercio equo e solidale,
2. godere dei benefici derivanti da iniziative finalizzate a dare
risposta alle esigenze di accoglienza ed integrazione, quali: il
lavoro, la casa, l’istruzione di base, ecc.,
2. la presenza sempre più numerosa di Italiani che sono intenzionati:
A. ad intraprendere iniziative imprenditoriali, in Italia e nei Paesi in
Via di Sviluppo, finalizzate alla micro-finanza etica, ad attività
complementari dell’indotto agricolo e dell’edilizia domestica, al
commercio equo e solidale, ecc.,
B. a dare il loro contributo morale e professionale, nel promuovere
iniziative finalizzate a sostenere gli immigrati nelle esigenze di
accoglienza ed integrazione;
3. l’aspirazione di alcuni Imprenditori Artigiani e Maestri del Lavoro
– giunti alla maturità professionale, avendo accumulato esperienza e
disponendo di energia e tempo – a mettere a disposizione la propria
Professionalità. Di qui, la Necessità e Volontà di:
A. sostenere iniziative finalizzate a dare risposte soprattutto ad alcune
Realtà Moralmente Ineludibili,
B. passare il testimone del Sapere Professionale alla nuova
generazione, soprattutto per spirito paterno, a beneficio dei più
bisognosi ed emarginati;
4. l’Epopea dei Ragazzi di Campagna – Uomini di Impresa.
Anche se non vi è mai stata una realizzazione perfetta di Imprenditore
ed Impresa tra i Ragazzi di Campagna, ciò nonostante essi possono
svelare le immagini che fanno l’essenza di ciò per cui l’Imprenditore è
Imprenditore, cosa vuol dire fare Impresa, quando si è Impresa, perché
si è Impresa.
Con gli opportuni distinguo, essi presentano analogie con i Ragazzi di
Villaggio dei Paesi in Via di Sviluppo, circa:
A. le relazioni interpersonali e le vicende umane, intessute di valori
religiosi e vissute con giustizia e misericordia, nel limite
dell’umano,
B. il rapporto crudo, ma rispettoso e timoroso, con la natura,
C. la scarsa istruzione scolastica e l’abilità professionale tramandata
di padre in figlio,
––––––––––––––––––––––––––– 93 –––––––––––––––––––––––––––––
D. il lavoro duro nei campi e nelle botteghe artigiane, affrontato
dall’intera famiglia, grandi e piccoli,
E. l’intraprendenza delle famiglie nel superare bisogni e disagi nello
stato di povertà.
Da tutto ciò emerge l’attualità dell’Epopea e l’opportunità di renderla
Comunità ed Epoca di riferimento per i Neofiti Imprenditori;
5. la necessità di alcuni Imprenditori Italiani di estendere il campo
d’azione delle loro Imprese, non solo alla produzione di beni e servizi
destinati al mercato, ma anche ad iniziative di carattere sociale,
finalizzate a dare consistenza e valore alla loro missione. Infatti, le
Imprese, per espletare appieno la loro missione, devono essere
necessariamente realtà generatrici di ricchezza, ma anche di valori etici
e sociali.
Dare risposte ai bisogni dell’Umanità mediante il dono di se stessi – in
una Società che genera Neofiti Imprenditori da Immigrati, nel solco
della propria tradizione, ma con le peculiarità della loro cultura – è la
più alta espressione della Imprenditorialità e della consistenza morale e
sociale dell’Impresa.
6. la disponibilità della Rete di Interlocutori e Collaboratori Italia –
che si può espandere in funzione delle esigenze, coinvolgendo
Ministeri, Università, Scuole professionali, Associazioni di categoria
delle diverse attività imprenditoriali e dei loro soci, ONG – finalizzata:
A. all’istruzione scolastica di base,
B. alla formazione professionale teorica,
C. ad affrontare le situazioni con Signoria Imprenditoriale e Spirito
Associativo mediante lo sviluppo ad hoc di progetti di Processo e
d’Impresa proposti dalla Rete dei Paesi in Via di Sviluppo o dagli
Aspiranti Imprenditori.
7. la disponibilità della Rete di Interlocutori e Collaboratori PVS – che
si può espandere in funzione delle esigenze, coinvolgendo Ministeri,
Università, Scuole professionali, Associazioni di categoria delle
diverse attività imprenditoriali e dei loro soci, Vescovadi e loro
comitati di sviluppo, ONG – finalizzata:
A. ad interagire con Enti e personalità autorevoli, per avere
interlocutori e collaboratori nelle diverse fasi del progetto, quali:
1. la rilevazione dei bisogni reali di quella umanità cui sarebbe
necessario dare una risposta mediante Iniziative
Imprenditoriali,
2. la valutazione dei risultati dello sviluppo del progetto,
3. la realizzazione dell’eventuale Iniziativa Imprenditoriale,
––––––––––––––––––––––––––– 94 –––––––––––––––––––––––––––––
B. ad interagire con la comunità laddove l’Impresa viene insediata:
1. per facilitarne e favorirne la costituzione e l’accoglienza nel
territorio,
2. per la protezione contro usanze tribali e taglieggiamenti.
8. La presenza abbondante della risorsa impianti, macchinari,
attrezzature ed altri beni, proveniente dalle dismissioni tecnologiche,
nei diversi settori:
A. agricolo,
B. artigianale ed industriale manifatturiero,
C. artigianale ed industriale di trasformazione,
D. terziario: trasporti, lavori conto terzi, ecc.,
E. sanitario ambulatoriale ed ospedaliero.
Tali risorse possono costituire motivo di opportunità:
1. di lavoro remunerato e di esperienza professionale ed
imprenditoriale per i Candidati Imprenditori dei PVS;
2. per i Neofiti Imprenditori nella formazione della dote necessaria
per l’avviamento e per lo sviluppo della loro Impresa, nei PVS;
3. nelle Iniziative Imprenditoriali da parte dei Neofiti Imprenditori
circa la distribuzione e gestione del parco prodotti nei loro Paesi
d’Origine;
4. di approvvigionamento nei Paesi in Via di Sviluppo da parte di
Imprese, Ministeri, Associazioni, ONG e Fondazioni;
5. per le nostre Imprese nel farsi conoscere ed ampliare gli orizzonti
mercantili attraverso gli impianti ed i macchinari recuperati.
Oltre ad acquisire Risorse mediante l’offerta di Opportunità, la Società
Madre di Imprenditori IOA:
1. dà Profitto alle Imprese.
Infatti, grazie ai Neofiti Imprenditori ed Imprese generati nei PVS ed al
recupero della risorsa dismissioni tecnologiche, macchinari ed
impianti, riadattate e distribuite nei PVS, alle Imprese viene offerta
l’opportunità di allargare gli orizzonti dell’agire mercantile;
2. dà Profitto agli Imprenditori.
Infatti, per il ruolo fondamentale di riferimento ai valori di cui sono
investiti durante l’Iniziazione dei Neofiti Imprenditori, gli Imprenditori
Titolari d’Impresa ricevono sollecitazioni:
A. a riscoprire la propria identità, ciò che sono e che devono
continuare ad essere,
B. a re-iniziare se stessi e le proprie Imprese.
––––––––––––––––––––––––––– 95 –––––––––––––––––––––––––––––
Inoltre, in questo vivaio imprenditoriale, i titolari d’impresa possono
individuare ed eleggere partner e territori idonei a trasmettere il proprio
Stile Imprenditoriale ed espandere la propria Impresa in un contesto di
giustizia distributiva;
3. dà Profitto agli Imprenditori e Maestri del Lavoro, sia quelli in
attività, sia quelli giunti alla maturità professionale.
Infatti, attraverso la formazione dei Neofiti Imprenditori, viene offerta
loro l’opportunità di sviluppo della propria professione ed il passaggio
del testimone, per la continuità della loro opera;
4. dà Profitto alle Istituzioni:
A. Italiane
Infatti, oltre ad offrire l’opportunità nell’erogazione dei servizi
verso gli immigrati in Italia, grazie ai Neofiti Imprenditori ed
Imprese generati nei PVS, offre l’opportunità di migliorare le
modalità degli interventi di sussidiarietà e solidarietà, rendendoli
più coinvolgenti e sinergici, quindi con maggiori possibilità di
successo;
B. dei Paesi in Via di Sviluppo
Infatti – oltre ad offrire l’opportunità di sinergia con Imprese, Enti
ed Istituzioni della Rete Italia per studi e progetti su specifiche
problematiche, grazie ai Neofiti Imprenditori ed Imprese generati
nei PVS – offre l’opportunità di migliorare le modalità di
attuazione delle politiche di sviluppo e di sfruttare meglio gli
interventi di sussidiarietà e solidarietà dei Paesi del Nord del
mondo, rendendoli più coinvolgenti e sinergici, quindi con
maggiori possibilità di successo;
5. dà Profitto agli Immigrati e Cittadini Italiani di buona volontà
Infatti, nelle numerose attività ed azioni in favore dell’Iniziativa, agli
aderenti offre l’opportunità di agire da protagonista nel proprio stato
sociale mediante il contributo morale, professionale, di finanza etica e
di sviluppo del commercio equo e solidale;
6. dà Profitto agli Immigrati venuti in cerca di soluzioni ai bisogni
della loro famiglia e della loro gente.
Infatti, con la frequentazione dell’Iniziativa, vengono offerti loro:
A. la conoscenza di Storie d’Imprenditori ed Imprese utili alla propria
comprensione ed orientamento,
B. l’amicizia ed una Comunità con cui relazionarsi per Appartenere e
Crescere,
C. un Metodo Archetipo, per ideare e formare la propria Impresa,
D. sinergie e mezzi nel conseguimento di obiettivi comuni.
––––––––––––––––––––––––––– 96 –––––––––––––––––––––––––––––
3.5 Gli Attori della Società Madre
In fig. 4 sono descritte le tre famiglie degli Attori della Società Madre di
Imprenditori IOA:
1. Base Societaria: Soci,
2. Reti: Interlocutori e Collaboratori,
3. Aspiranti e Candidati Imprenditori.
Essi aderiscono in funzione della loro Provenienza e Vocazione con Ruoli
diversificati ed appropriati. Sono poi espresse in modo semplificato e
schematico le ricadute di benefici sui diversi Attori.
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Società Imprenditoriali XXXX XXXX X BBBB BBBB BBBB BB
Imprenditori XXXX XXXX X BBBB BBBB BBBB BB
Maestri del Lavoro XX XX X BBBB BBB BB
Imprenditori in Maturità XXX XXX XXXX BB BB BBBB BB
Maestri del Lavoro in Maturità XX XX XXXX BB BB BBBB BB
Cittadini Italiani Volontari XXX XXX X BB BBBB BBBB
Enti, Associazioni e Personalità
pubblici e privati di varia natura
dei Paesi in Via di Sviluppo
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Enti, Associazioni e Personalità
pubblici e privati di varia natura
Italiani
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Immigrati PVS Lavoratori X X XXX B BB
Immigrati PVS Studenti X X XXX B BB
Immigrati PVS Residenti
lavoratori e ImprenditoriX X XXX X B BB
Imprenditori e Imprese Affiliati
di Immigrati in ItaliaXXX X BBBB BBBB BBBB B
Imprenditori e Imprese Affiliati
nei PVSXXX X BBBB BBBB BBBB B
Imprenditori e Imprese
Generati nei PVSXXXX X BBBB BBBB BBBB B
Imprenditori e Imprese
Generati in ItaliaXXXX X BBBB BBBB BBBB B
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Base Societaria:
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Tipo di Beneficio
Famiglie degli Attori e loro CategorieStruttura e Ruoli degli Attori Ricadute di Beneficio
fig. 4 Attori della Società Madre di Imprenditori
1. La Base Societaria è composta da 5 categorie di soci:
1. Soci Fondatori. Sono coloro che partecipano alla costituzione
della Società Madre assegnandole la Missione, conferendole
storicità e consistenza morale, relazionale e tecnologica, e
dotandola di fondi finanziari sufficienti per espletare la Missione;
––––––––––––––––––––––––––– 97 –––––––––––––––––––––––––––––
2. Soci Sostenitori. Sono coloro che condividono i valori morali e la missione della Società Madre e contribuiscono economicamente con liberalità;
3. Soci Operativi. Sono coloro che condividono i valori morali e la missione della Società Madre e prestano servizio sia come volontariato gratuito o parzialmente retribuito, sia come operatore retribuito;
4. Soci Generati o Affiliati. Sono gli Imprenditori generati dalla Società Madre e gli Imprenditori che hanno aderito ai valori morali e la Missione della Società Madre, affiliandosi;
5. Soci Onorari. Sono le Personalità, gli Enti e le Associazioni pubbliche e private di varia natura che manifestano pubblicamente stima e simpatia nei confronti della Società Madre e sostengono moralmente la sua Missione.
2. La Rete di interlocutori e collaboratori è suddivisa in due sottoreti complementari: 1. Rete Italia. Essa coinvolge Ministeri, Università, Scuole
professionali, Associazioni di categoria delle diverse attività imprenditoriali e dei loro soci, ONLUS ed ONG, ed ha come finalità: A. l’istruzione scolastica di base, B. la formazione professionale teorica, C. far affrontare le situazioni con mentalità imprenditoriale ed
associativa, D. lo sviluppo, su proposta della Rete PVS o dei Candidati Neofiti
Imprenditori, di progetti industriali e d'Impresa; 2. Rete PVS. Essa coinvolge Ministeri, Università, Scuole
professionali, Associazioni di categoria delle diverse attività imprenditoriali e dei loro soci, Vescovadi e loro comitati di sviluppo, ONLUS ed ONG, ed ha come finalità: A. interagire con Enti e personalità autorevoli, per avere
interlocutori e collaboratori nelle diverse fasi del progetto, B. la rilevazione dei bisogni reali di quella umanità cui sarebbe
necessario dare una risposta mediante Iniziative Imprenditoriali,
C. la valutazione dei risultati dello sviluppo del progetto, D. la realizzazione dell'eventuale Iniziativa Imprenditoriale, E. interagire con la comunità laddove l'Impresa viene insediata,
per facilitare e favorire la costituzione e l'accoglienza nel territorio, oltre alla protezione contro usanze tribali, boicottaggio e taglieggiamenti dovuti alla corruzione.
––––––––––––––––––––––––––– 98 –––––––––––––––––––––––––––––
3. I Neofiti Imprenditori
Per questa categoria di Attori, la preferenza è riservata agli Immigrati
in Italia dai Paesi in Via di Sviluppo, ma non vengono escluse altre
provenienze od appartenenze. Le caratteristiche essenziali del Neofita
Imprenditore, nelle varie tappe di progressione personale, sono:
A. da Interlocutore deve coltivare un desiderio ardente di realizzare se
stesso, mediante un’Iniziativa Imprenditoriale nel Paese d’Origine;
B. da Aspirante aver scoperto nella Proposta Imprenditoriale IOA le
proprie Potenzialità ed Insufficienze, ed aver acquisito la
consapevolezza di ciò che potrebbe essere e non è, quindi aver
espresso la volontà di proseguire nel Processo di Iniziazione;
C. da Candidato aver dimostrato capacità, superando con azioni
pratiche le prove previste dal Percorso Iniziatico e di voler
diventare Neofita Imprenditore e membro della Società Madre con
il mandato di costituire la propria Impresa nel Paese d’Origine.
Ogni Famiglia di Attori avrà un proprio Statuto che esprimerà in
maniera inequivocabile:
i Compiti e le Finalità,
i Requisiti essenziali del Candidato ed il Percorso Iniziatico da seguire
per diventare Attore,
i Diritti e i Doveri.
Tutto ciò sia a livello generale di Famiglia, sia a livello particolare di
Categoria.
3.6 Il Piano Operativo e di Processo della Società Madre
d’Imprenditori IOA
In fig. 3 sono riassunte le prerogative assegnate alla Società Madre di
Imprenditori IOA che ne caratterizzano:
l'Essere e la Missione,
le attività che deve svolgere in proprio o tramite Società di
complemento controllate, partecipate, collegate, o con realtà delle Reti
di Interlocutori e Collaboratori,
le Realtà con cui Interagire per acquisire Risorse Umane, materiali e
finanziarie ed offrire Opportunità e Profitto.
––––––––––––––––––––––––––– 99 –––––––––––––––––––––––––––––
Rete IOA di interlocutori e collaboratori in Italia
Rete IOA di interlocutori e collaboratori nei Paesi in Via di Sviluppo
Paesi in Via di Sviluppo
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Un Evento Archetipo:
l'Iniziativa l'Ovo de l'Asino
Una Comunità ed un'Epoca di Riferimento:
la Comunità Rurale e l'Epopea dei
Ragazzi di Campagna - Uomini d'Impresa
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Base Societaria
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degli Aspiranti
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Società di complemento
partecipate o controllate
Imprese da Neofiti
Imprenditori Italiani
Imprese da Neofiti
Imprenditori immigrati
Residenti
Imprese Promiscue
Imprese da Neofiti Imprenditori Italiani
Imprese da Neofiti Imprenditori PVS
Società di complemento partecipate o controllate
Imprese Promiscue PVS
Un Ambito di Sviluppo:
di progetti Industriali e d'Impresa
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Una Comunità cui Aderire per Appartenere e Crescere
Società Madre di Imprenditori IOA
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Piano operativo e di processo della Società Madre di Imprenditori IOA
fig. 3 Piano Operativo e di Processo della Società Madre di Imprenditori
––––––––––––––––––––––––––– 100 –––––––––––––––––––––––––––––
3.7 Alcuni Esempi Operativi e d’Impresa
Per far comprendere meglio come potrebbe svolgersi l’operatività della
Società Madre di Imprenditori IOA, sono stati redatti tre esempi operativi e
la presentazione di un’Iniziativa Imprenditoriale in Situazione.
3.7.1 Sviluppo di progetti su richiesta di Enti della Rete PVS
Se la Rete di Interlocutori e Collaboratori PVS facesse presente alcuni
bisogni della loro comunità con la richiesta alla Società Madre, od alle
Università della omologa Rete Italia, di sviluppare delle Proposte
Imprenditoriali, dopo una valutazione di chi ha competenza ed autorità,
questo sarebbe un elemento sufficiente per:
1. orientare laureandi, soprattutto del Paese proponente, a svolgere la
tesi di laurea sull’argomento;
2. costituire un Gruppo di Lavoro, in seno alla Società Madre, atto a
sviluppare un progetto imprenditoriale. Il Gruppo:
A. sarebbe formato soprattutto da studenti e lavoratori del Paese
proponente interessati a sviluppare o ad intraprendere
un’eventuale Iniziativa,
B. verrebbe coordinato ed eventualmente sponsorizzato da Padrini
Imprenditori,
C. risulterebbe assistito da professionisti e da docenti,
D. sarebbe orientato e valutato dall’ente proponente, dalle autorità
competenti e dagli enti finanziatori.
Anche nella peggiore delle ipotesi, nel caso in cui tutte queste attività
sfociassero in un nulla di fatto, rimarrebbe sempre il fatto:
1. di una esperienza umana vissuta, con individui di diversa cultura in
una relazione di Gruppo, dove ogni individuo riconosce e gli viene
riconosciuto un ruolo, con la conseguente responsabilità, oltre alla
condivisione di un obiettivo da perseguire,
2. che avendo avuto la possibilità di discutere, sviluppare proposte ed
interagire con problemi e personalità del loro Paese, gli immigrati
si sentono investiti da una particolare responsabilità; quindi:
A. le relazioni umane, l’acquisizione del sapere e la professione
avrebbero un migliore orientamento;
B. alla fine degli studi non sarebbero più disorientati e soli, ma
avrebbero conoscenza dei bisogni dell’Umanità del loro Paese
ed una consapevolezza di ciò che potrebbero fare, avvalendosi
dei loro compagni di vita e degli Enti e dei personaggi
autorevoli con cui sono venuti in relazione.
––––––––––––––––––––––––––– 101 –––––––––––––––––––––––––––––
3.7.2 Immigrato che intende intraprendere un’attività nel
Paese d’Origine.
Premesso che la missione della Società Madre è quella di generare
Neofiti Imprenditori ed Imprese per i PVS, qualora essa dovesse avere
una richiesta da immigrati provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo, che
intendono intraprendere un’attività imprenditoriale nel Paese
d’Origine, al fine di:
1. realizzare se stessi,
2. dare una prospettiva dal futuro buono e sensato alla loro famiglia,
3. produrre beni e servizi atti a soddisfare alcuni bisogni reali della
loro gente,
la Società Madre – dopo la prima fase di valutazione con esito positivo
circa le reali intenzioni del richiedente e le reali possibilità di
intraprendere un’attività nel Paese d’Origine, con la propria struttura e
con l’impiego della rete PVS collegata alla omologa Rete Italia – avvia
un progetto d’Impresa, definendo gli obiettivi da raggiungere, i tempi
di realizzazione e le risorse umane per sviluppare le varie fasi del
progetto, quali:
1. l’individuazione dei bisogni reali da soddisfare,
2. la definizione dei prodotti e dei servizi da produrre e distribuire,
3. la descrizione della tipologia dell’Iniziativa Imprenditoriale e la
sua struttura operativa, la quale dovrà essere adeguata alle attività,
al tempo ed al luogo,
4. l’interazione con la comunità laddove l’Impresa verrà insediata, per
facilitarne e favorirne l’accoglienza, oltre alla protezione contro le
usanze tribali ed i taglieggiamenti della corruzione.
5. il Processo di Iniziazione con i percorsi di orientamento e di
formazione dell’Aspirante Imprenditore.
Alla fine di queste attività di sviluppo e di formazione, se i risultati
saranno positivi, si procederà ad avviare il progetto di realizzazione
dell’opera:
1. col Padrino Imprenditore, il Candidato Imprenditore verrà iniziato
ed accettato nella Società Madre come componente, in uno dei
ranghi previsti dallo statuto;
2. il Neofita Imprenditore, col supporto delle persone competenti
della Società Madre affronterà le tematiche:
A. sociali e relative al tipo di relazione che intende avere con la
Società Madre, previste dallo statuto,
B. Amministrative, Finanziarie, Organizzative e Logistiche ed,
alla fine, costituirà e avvierà le attività della sua Società.
––––––––––––––––––––––––––– 102 –––––––––––––––––––––––––––––
3.7.3 Recupero della Risorsa macchinari, impianti ed attrezzi
dalle dismissioni.
Tra le attività previste dall’oggetto sociale della Società Madre c’è il
recupero della risorsa proveniente dalle dismissioni tecnologiche. La
ragione per cui si è inserita tale attività nell’oggetto sociale è perché
nella risorsa si è intravista l’opportunità:
A. di lavoro remunerato e di esperienza imprenditoriale e
professionale per i Candidati Imprenditori dei PVS,
B. di formazione della dote necessaria per l’avviamento dell’impresa
da parte dei Neofiti Imprenditori, e successivamente per lo
sviluppo della loro Impresa, nei PVS,
C. dei Neofiti Imprenditori nelle Iniziative Imprenditoriali di
distribuzione e gestione del parco prodotti nei loro Paesi d’Origine,
D. di approvvigionamento nei Paesi in Via di Sviluppo da parte di
Imprese, Ministeri, Associazioni, ONG e Fondazioni,
E. per le nostre industrie di far conoscere il proprio nome ed
introdursi nei PVS mediante gli impianti ed i macchinari
recuperati.
Le modalità di reperimento, di recupero e di distribuzione della risorsa
possono essere:
1. Reperimento ed Informazione ai potenziali clienti con le seguenti
attività:
A. raccolta di informazioni presso Associazioni, Aziende,
Commercianti ecc., circa le risorse disponibili nel territorio;
B. elaborazione dei dati raccolti, raggruppando i prodotti secondo
categorie omogenee, determinandone i valori su scala minimo
– medio – massimo, relativi a: quantità, caratteristiche, prezzi,
stato, con informazioni sui costi di recupero ai vari standard di
qualità, nonché la lista dei ricambi con prezzi;
C. stesura di un Bollettino periodico delle risorse disponibili da
recuperare e recuperate. Esso sarà sempre più arricchito nel
tempo con l’esperienza ed una maggiore conoscenza del
mercato. I destinatari del Bollettino sono i potenziali acquirenti
presenti nella rete di collaborazione PVS.
2. Recupero con le seguenti modalità:
A. come prodotto a catalogo, quindi con ordini di
approvvigionamento e di recupero emessi all’interno della
Società Madre o delle Società di Complemento,
B. su richiesta del cliente.
––––––––––––––––––––––––––– 103 –––––––––––––––––––––––––––––
In entrambi i casi, la Società Madre o le Società di Complemento si
impegnano a fornire i prodotti con uno standard dichiarato o
concordato e garantiscono nel tempo, direttamente o
indirettamente, la disponibilità di ricambi e di assistenza tecnica.
3. Distribuzione effettuata anche verso clienti occasionali, ma
l’obiettivo è quello di proporsi ai collaboratori della rete PVS come
opportunità, e quindi essere parte integrante nei loro progetti e
godere dei benefici fiscali e di promozione ad essi riservati. Il
servizio consiste nel:
A. fornire prodotti a catalogo o su specifica richiesta, con standard
e prezzi concordati. alle condizioni espresse al punto 2,
B. costituire, laddove è possibile, Società Partecipate, Affiliate od
Associate in grado:
1. di importare attrezzi, automezzi e macchinari ecc. destinati
alla vendita, al noleggio, alla locazione finanziaria,
2. di gestire un’officina di riparazione e revisione.
––––––––––––––––––––––––––– 104 –––––––––––––––––––––––––––––
3.7.4 Futura Camerun: Iniziativa Imprenditoriale in Situazione
L’ing. Patrice Seudieu dopo la laurea in Ingegneria Meccanica a
Brescia, ha frequentato il Gruppo ed ha maturato l’idea di costituire la
Società FUTURA Camerun SARL a Douala con l’oggetto sociale di
importazione, revisione ed assistenza meccanica di macchinari ed
impianti usati nel campo manifatturiero ed agricolo.
Alcune immagini di questa Realtà Camerunese
1
°
––––––––––––––––––––––––––– 105 –––––––––––––––––––––––––––––
1 Corsini Antonio con l’ing. Patrice Seudieu
2 l’officina meccanica
3 - 4 Impianti per la produzione di manici di macete
5 - 6 - 7 impianto per la produzione di olio dai noccioli di Palma
2
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3
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5
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6
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––––––––––––––––––––––––––– 106 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 107 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 108 –––––––––––––––––––––––––––––
In questo documento vengono materializzati i punti fondamentali
dell’Epopea dei Ragazzi di Campagna - Uomini d’Impresa. Essi
rappresentano la conquista di oltre mezzo secolo di storia ed il gruppo
ne ha sperimentato la bontà.
Il contenuto del documento non è frutto di analisi su tendenze di
mercato o di ricerche sui successi od insuccessi delle imprese, né tanto
meno di teorie, ideologie o dottrine, ma scaturisce dal Vissuto dei
Ragazzi di Campagna - Uomini d’Impresa che, con il sapere del poi,
hanno potuto dare ragione nel bene e nel male al loro operato e
giustezza alle loro radici culturali.
Tale esperienza è stata possibile grazie al clima politico ed economico
dell’Ambiente Vitale, ma soprattutto alla tradizione della Famiglia e
della Comunità Rurale, che hanno potuto far vivere le relazioni umane
interpersonali:
nel rispetto dell’alterità e nel riconoscimento dell’altro come tale,
in esperienze che hanno gettato luce sull’esistenza umana, aiutando
gli individui a comprendersi ed a mettere a frutto le proprie
potenzialità nel miglior modo e nel minor tempo possibile,
in una dinamica d’Impresa dove, nel limite dell’umano, hanno
condiviso:
la realtà dell’Ambiente Vitale,
i valori della vita,
gli obiettivi sia a livello generale, sia a livello particolare, in
funzione dei ruoli e delle responsabilità che ogni individuo
assumeva e gli venivano riconosciuti sulla base delle capacità
fisiche, intellettuali e morali.
Anche se non vi è mai stata una realizzazione perfetta di Imprenditore
e di Impresa nell’Epopea dei Ragazzi di Campagna, essa può
comunque offrire alla Proposta Imprenditoriale IOA:
1. Storie di Imprenditori ed Imprese che possono svelare Figure ed
Immagini che fanno l’essenza di ciò per cui l’Imprenditore è
Imprenditore, cosa vuol dire fare Impresa, perché si è Impresa,
quando si è Impresa.
La varietà di Storie di Imprenditori e di Fatti di Impresa costituisce
un patrimonio ed una opportunità su cui innestare:
A. il Processo di Iniziazione dei Neofiti Imprenditori, quale
Comunità ed Epoca a cui far riferimento per comprendersi,
B. l’Attività del Laboratorio Editoriale al servizio dell’Iniziativa e
per la divulgazione di modelli d’Impresa a Misura d’Uomo ed
al servizio dell’Umanità, in sinergia con l’Ambiente;
––––––––––––––––––––––––––– 109 –––––––––––––––––––––––––––––
2. uno Stile di Signoria Imprenditoriale da riattualizzare e da
divulgare. La Visione Sistemica dell’Impresa e la Modalità di
Conduzione, sviluppate e sperimentate con successo nelle Imprese
dei Ragazzi di Campagna - Uomini d’Impresa, sono altamente
innovative e costituiscono un patrimonio ed un’opportunità su cui
innestare attività del Laboratorio Multidisciplinare:
A. di definizione e sviluppo del Modello Ecosistema Impresa
(MEI).
Il Modello Ecosistema Impresa è la base teorica, costituita
dalle logiche ed algoritmi degli attributi delle prerogative della
Natura Umana, di supporto:
allo sviluppo del Progetto Impresa,
alla gestione dell’Impresa,
alla consuntivazione,
alla ripianificazione;
B. di sviluppo e produzione del software del Modello Ecosistema
Impresa denominato Sistema Informatico per Uomini
d’Impresa (SIUI).
Mediante il Lay-out Relazionale Pluridimensionale Evolutivo
dell’ambiente informatico, l’Imprenditore con il suo Gruppo:
sceglie le logiche e gli algoritmi più appropriati, in sinergia
con l’Ambiente Vitale,
si interfaccia a tutti i livelli con l’Impresa vista come
Ecosistema, utilizzando programmi commerciali
appropriati, gestiti come Utensili:
nell’Ambito Soggettivo, nella formulazione della
Proposta Imprenditoriale e del successivo Processo di
Fondazione o di Rifondazione,
nell’Ambito Oggettivo, nelle Attività di Costituzione o
Ricostituzione e di Produzione.
––––––––––––––––––––––––––– 110 –––––––––––––––––––––––––––––
––––––––––––––––––––––––––– 111 –––––––––––––––––––––––––––––
1 VISIONE ANTROPOLOGICA
DELL’IMPRENDITORE E DELL’IMPRESA
I Ragazzi di Campagna-Uomini d’Impresa, col Sapere del Poi, sono
riusciti a gettare una nuova luce sul loro bagaglio esperienziale circa l’agire
Imprenditoriale e la vita dell’Impresa, oltre alla reintepretazione della loro
epopea. Con gioia e trepidazione hanno:
1. hanno rielaborato la Genesi dell’Imprenditore e dell’Impresa;
2. hanno constatato che l’Impresa è Creatura e Figlia dell’Imprenditore;
3. hanno riscoperto la Consistenza e la Ragionevolezza della loro Cultura;
4. hanno dato lustro alla Visione Antropologica ed all’Identità
dell’Impresa;
5. hanno attinto dai detti, aneddoti e racconti la Saggezza Popolare;
6. hanno riveduto il passaggio generazionale dai Genitori ai Figli.
1.1 Genesi dell’Imprenditore e dell’Impresa
Facendo riferimento alla filosofia del personalismo e della morale – che
definisce l’Uomo essere sociale, quindi in comunione con gli altri,
intelligente e libero, quindi chiamato ad assumere responsabilmente il
compito di vivere la sua socialità – con ragionevolezza si può affermare
che l’Imprenditorialità è inscritta nella natura umana.
L’Imprenditorialità è presente nella natura umana come seme e gli elementi
decisivi per il suo sviluppo sono, oltre alle doti naturali fisiche e psichiche,
l’Ambiente Vitale, la famiglia ed i compagni di vita.
Infatti, il Cucciolo d’Uomo:
nasce ignorante, come tutti i cuccioli di Madre Natura. Per non far
subire le deformazioni del vissuto dei loro predecessori, Madre Natura
attua questa prassi a tutti i suoi cuccioli;
ha proprie caratteristiche fisiche e psichiche e, nella normalità,
un’attrazione naturale verso i suoi simili con l’esigenza di vicinanza e
di gioco;
vede il mondo, le cose che lo circondano e gli eventi con i propri occhi
e sensi, ma li scopre e li percepisce nella loro realtà attraverso i
sentimenti dei genitori e del clima della famiglia in cui vive.
Queste doti e caratteristiche naturali – unite all’esperienza, che può essere
positiva o negativa, intensa o blanda, a seconda della dinamica e del clima
familiare – costituiscono il patrimonio individuale di ogni bambino, utile
per entrare in relazione con altri bambini. È con i fratellini ed i cuginetti,
poi con i compagni di cortile ed infine col Gruppo di Amici, che riesce a
soddisfare la sua esigenza di vicinanza e di gioco.
––––––––––––––––––––––––––– 112 –––––––––––––––––––––––––––––
Nel gioco ogni individuo sviluppa ed esprime le proprie potenzialità fisiche
e psichiche, ma soprattutto arricchisce il proprio fardello esperienziale,
scimmiottando il fare dei grandi. Inoltre, nel Gruppo riconosce e gli
vengono riconosciute abilità e caratteristiche personali e di conseguenza
ruoli e responsabilità nel perseguire gli obiettivi del Gruppo.
È dal patrimonio individuale e dalla qualità delle dinamiche di Gruppo che
si forgia la personalità ed il carisma dell’individuo e la consapevolezza
delle capacità proprie e sinergiche con i compagni di vita.
L’individuo – con questa personalità e consapevolezza, vivendo la famiglia
e la comunità nella gioia e nella fatica, nella certezza e nella speranza, nel
disagio e nei bisogni – si sente sollecitato e chiamato a dare una risposta ai
disagi ed ai bisogni reali della comunità.
Alla sollecitazione ed alla chiamata verso l’impegno della vita da adulto,
sembra inevitabile il distacco dalla vita precedente, ma all’eccomi! suo e
dei suoi Compagni di Vita, inizia una nuova epopea che trasforma:
il Gruppo in Impresa,
il Gioco in Vita da Protagonisti,
i bisogni e lo stato di disagio della comunità:
in opportunità per mettere a frutto i propri talenti e realizzare la
propria esistenza a beneficio degli altri,
in occasione di collaborazione e di complementarietà nelle attività
per un mondo più giusto e più umano.
È proprio vero il detto: quando tutte le porte ti si chiudono, è perché Dio
vuole aprirti il Portone. I Ragazzi di Campagna hanno potuto scorgere il
portone grazie alle loro famiglie ed al clima sociale della comunità, ed
hanno potuto varcarne la soglia, prestando fede ai nuovi orizzonti che
promettevano un futuro buono e sensato, grazie ai Compagni di Vita.
1.2 L’Impresa Creatura e Figlia dell’Imprenditore
La Natura, che è Madre e Maestra, dà origine alle sue creature nel
concepimento, mediante il desiderio ardente che la vita ha di se stessa,
seguito dalla gestazione che culmina con la loro nascita. Poi, mediante i
cicli vitali, le creature seguono uno sviluppo – determinato sia dalla loro
indole e qualità caratteriali, sia dai fattori ambientali con cui esse entrano in
relazione – che culmina nella maturità riproduttiva e si conclude con la
morte.
Questo vale anche per l’Impresa. Infatti, il concepimento dell’Impresa, che
è frutto del desiderio ardente che gli individui hanno di realizzare se stessi,
viene portato a maturazione all’interno di una dinamica di Gruppo con
––––––––––––––––––––––––––– 113 –––––––––––––––––––––––––––––
l’atto di volontà creativa dell’Imprenditore con i suoi Collaboratori nel e
con l’ambiente Vitale.
Il Concepimento della Proposta Imprenditoriale e la sua Gestazione, la
nascita della Società con la formazione della sua maturità operativa e
l’esercizio della piena Personalità Relazionale ed Operativa dell’Impresa,
vengono garantiti dal processo ciclico di Fondazione e di Rifondazione.
In fig. 1 vengono rappresentati schematicamente:
la relazione del Gruppo Imprenditoriale con l’Ambiente Vitale,
fondamentale per il Concepimento della Proposta Imprenditoriale,
i due Ambiti in cui si Sviluppa l’Impresa: l’Ambito Soggettivo e
l’Ambito Oggettivo,
le Fasi ed il Flusso di Fondazione e di Rifondazione.
È nell’Ambito Soggettivo che vengono definite o ridefinite le ragioni
dell’Essere Impresa e creata o ricreata la Realtà Trascendentale
dell’Impresa condivisa dal Gruppo.
Nella massa informe delle esperienze e delle idee, sulla quale il suo spirito
si libra, l’Imprenditore con il suo Gruppo fa luce, separa e connota i vari
elementi, forma i vari ambiti ed, alla fine, disegna l’Ecosistema Impresa
con varie specie di Entità, tra cui spiccano quelle ad immagine e
somiglianza dell’Imprenditore, che sono i suoi collaboratori.
È nell’Ambito Oggettivo che l’Imprenditore con il suo Gruppo crea le
condizioni per la costituzione della Società e realizza nell’immanente
umano la Realtà Trascendentale dell’Impresa, dando così vita
all’Ecosistema Impresa, nel quale si rivela progressivamente ai
collaboratori, diventando egli stesso collaboratore, per offrire ad essi la
prerogativa di diventare imprenditori con lui. Questa è anche l’essenza
della Qualità Totale.
L’autonomia e la realizzazione di ogni collaboratore all’interno
dell’Impresa sta nella consapevolezza e condivisione della Realtà
Trascendentale dell’Impresa e della sua ragione d’essere e, conosciuto il
proprio ed altrui ruolo, nello svolgimento della propria funzione in un
contesto sinergico ed universale.
Come rappresentato in fig. 2, lo Spazio Vitale dell’Impresa sta nel Processo
di Fondazione e Rifondazione, e la sua ciclicità genera nella storia una
spirale, la cui linea può essere più o meno virtuosa e la maturità
dell’Impresa più o meno consistente in funzione:
della Visione e Missione dell’Impresa,
delle esigenze dell’Umanità di quell’ambiente e di quel momento,
delle risorse Umane, Materiali e Finanziarie disponibili,
dei risultati operativi dell’Impresa.
––––––––––––––––––––––––––– 114 –––––––––––––––––––––––––––––
fig. 1: L’Imprenditore e l’Alfa e l’Omega dell’Impresa
––––––––––––––––––––––––––– 115 –––––––––––––––––––––––––––––
fig. 2 dalla Signoria Imprenditoriale l’Origine e la Finalità dell’Impresa
Attraverso l’evoluzione dell’Ecosistema Impresa, l’Imprenditore col suo
Gruppo conduce l’Impresa nella storia verso la sua maturità.
Questa modalità di Fondazione e Rifondazione ciclica dell’Impresa, vista
con il sapere del poi, ha somiglianza con il Racconto biblico delle Origini
del Mondo e dell’Umanità descritto nei primi capitoli della Genesi. Infatti,
dopo aver messo ordine e creato il mondo, Dio creò l’Uomo a sua
immagine e somiglianza mettendolo in relazione con sé, con il prossimo e
con il creato. Nella pienezza dei tempi, si fece Uomo, per offrire all’Uomo
la prerogativa e la capacità di partecipare alla vita Divina.
1.3 La Riscoperta della Consistenza e Ragionevolezza della
Nostra Cultura
Ogni Iniziativa coinvolge la persona, la società e l’ambiente.
Per un’adesione convinta e partecipata della persona e della società:
1. c’è la necessità di Risposte Ragionevoli con argomenti plausibili:
A. chi può dare senso, efficienza ed efficacia all’agire Umano?
Con il mito di Sisifo, leggendario personaggio condannato dagli
Dei a spingere un enorme masso di pietra in cima alla montagna,
gli antichi greci esprimevano il radicale non senso della vita e della
fatica umana.
Infatti, vedendo il masso ai piedi della montagna, Sisifo
cominciava a farlo rotolare con tutto il suo vigore su per il pendio e
––––––––––––––––––––––––––– 116 –––––––––––––––––––––––––––––
– spingi, spingi, spingi – dopo tanta fatica, il masso raggiungeva la
cima, ma subito dopo, non potendo stare in equilibrio rotolava giù
e Sisifo istintivamente e con tutto il suo ardore ricominciava da
capo.
Ai nostri tempi, con il concetto filosofico vivere equivale ad agire,
viene riconfermato quanto già gli antichi greci avevano espresso
con il mito di Sisifo. Così, con l'agire tendiamo continuamente ad
un di più, che allo stesso tempo ha la caratteristica:
1. di essere necessario, perché non ci è possibile avere una viva
esistenza senza questa tensione;
2. di essere inaccessibile, perché dove si è in grado di giungere,
in realtà è una mèta che si trova sempre un passo più indietro
rispetto a quanto si vorrebbe raggiungere.
Infatti, quando si è raggiunto quello che sembrava essere
l'oggetto del desiderio, si desidera ancora e si continua ad
agire. Ciò vuol dire che quel di più cui si sta tendendo in realtà
è inaccessibile, è sempre un passo più avanti;
Si agisce continuamente tendendo, con tutta la volontà, con tutte le
forze, per tutta la vita, verso una mèta che alla fine non
raggiungeremo mai.
B. chi può dare credibilità al “Futuro Buono e Sensato” a cui si
presta Fede? Sempre col concetto vivere equivale ad agire, viene messo in
evidenza che quando si compie un'azione, la si compie perché si ha
già la fede che quello che si sta per fare sarà buono e sensato. Se
non si avesse questa fede non si agirebbe. Quindi, l'avvio di ogni
nostra azione non è dato né dall'abilità del fare, né dal sapere, ma
dalla Fede.
Quando si agisce, lo si fa per realizzare un qualcosa che ancora non
esiste, il che significa che si sta facendo qualcosa a cui tendiamo e
per cui viviamo, avendo la necessaria forza e possibilità di agire.
Facciamo questo perché anticipiamo, precorrendo il futuro che
riteniamo buono e sensato, quel giorno in cui tutto si realizzerà. Se
non ritenessimo buono e sensato il futuro verso il quale
camminiamo con fatica agendo ed operando, ci fermeremmo: chi
ce lo farebbe fare di tribolare per qualcosa che non è né buono né
sensato?
Facendo quest'opera di precorrimento verso il futuro buono e
sensato, in pratica ci si affida ad una realtà che non possiamo mai
conoscere pienamente e che non siamo mai in grado di garantirci
con le nostre sole mani. Questo affidarsi è un atto di Fede Umana,
––––––––––––––––––––––––––– 117 –––––––––––––––––––––––––––––
ma Fede è, in quanto la ragione non ci potrà mai dire né si né no:
potrà solo illuminare la Fede dando ad essa più o meno
Ragionevolezza.
Questa Fede, che non è facoltativa ma è indispensabile per una
viva esistenza, è sorretta dalla Ragionevole Certezza di raggiungere
il Fine Ultimo e la sua bontà circa un Futuro Buono e Sensato.
Purtroppo però sappiamo che questo obiettivo e caratteristica sono
fallaci e l'esperienza ci dice che:
1. laddove si è in grado di giungere, è una mèta che si trova
sempre un passo più indietro rispetto a quella che si vorrebbe
raggiungere. Ciò vuol dire che quel che si sta tentando di
raggiungere, in realtà è inaccessibile, è sempre un passo più
avanti;
2. le cose sono in continua evoluzione e quello che si ritiene
Buono e Sensato oggi potrebbe non esserlo domani, anzi
potrebbe essere di ostacolo al bene e alla felicità, in quanto la
ricchezza ed il potere, frutto dell’agire, generano invidia,
solitudine, ansia e preoccupazione per il futuro.
C. chi può aprire la gabbia esperienziale che rinchiude l’uomo
nell’ordine delle cose toccate con mano?
Davanti ad una qualsiasi situazione, almeno implicitamente, si
prova una sensazione positiva o negativa. Al fatto che accade non
ci si rapporta semplicemente come testimoni passivi, piuttosto
come testimoni attivi ed interattivi. Si entra nel fatto con la propria
personalità e si vive l'evento col proprio bagaglio esperienziale,
codificando la nuova esperienza secondo il proprio credo valoriale,
con l'orizzonte:
del bene e del male,
del piacevole e dello spiacevole,
dell'utile e dell'inutile,
dell'opportuno e del dannoso.
Questo modello di valutazione non si è formato nella coscienza in
maniera astratta, ma in maniera concreta, attraverso le persone che
ci hanno cresciuto ed introdotto nella vita sociale e relazionale, da
qui il timbro del gruppo e della società da cui si proviene, e
rimodellato continuamente dai fatti della vita.
Il bagaglio esperienziale, frutto dei fatti che si sono toccati con
mano nel lungo viaggiare nella vita, non è disordinato né tanto
meno obsoleto, ma riesaminato all'ultimo evento, codificato e ben
archiviato nella coscienza.
––––––––––––––––––––––––––– 118 –––––––––––––––––––––––––––––
Nell'esperienza c'è sempre qualcosa che precede, che è passato, e
qualcosa che seguirà, che si compirà in futuro. Infatti, quando si
dice che l'esperienza ci ha insegnato qualcosa, significa che da quel
momento si cercherà di riprodurre od evitare quel fatto, perché
l'esperienza ci ha insegnato.
Purtroppo però, l'esperienza è limitata solamente a quello che ci è
stato possibile misurare e verificare. L'esperienza sviluppa ed
affina sempre più la capacità di ripetizione di quello che si è
sempre fatto, ma, per il fatto che ci rinchiude in un futuro
nell’ordine delle cose toccate con mano, umilia e spegne la
capacità di apertura verso qualcosa di nuovo da attendere e da
sperare.
Rinchiusi in questa gabbia esperienziale, nell'intimo della
coscienza si fa esperienza di morte e di non senso della vita.
2. c’è la necessità di Comportamenti ed Azioni che facciano
trasparire Autorevolezza e Fedeltà:
Chi può donare Dignità e Signoria per operare in armonia con
l’umanità ed il creato?
La morale sociale e l’etica pongono al centro del loro discorso la
persona affermando che principio, soggetto e fine di tutte le istituzioni
sociali è e dev’essere la persona umana. La corrente filosofica del
personalismo afferma che per comprendersi e realizzarsi, l’uomo ha
bisogno del rapporto Io – Tu.
La persona sente il bisogno di una vita sociale. Questa esigenza non è
qualcosa di aggiunto o di esterno, perché è proprio grazie al rapporto
con gli altri all’interno delle strutture sociali – la famiglia, la comunità
civica, il lavoro e l’economia – che la persona sviluppa le proprie
capacità, le proprie virtualità e può rispondere alla propria vocazione.
Il rapporto Io - Tu è veramente costruttivo solo quando tutti possono
esprimersi come soggetti, come persone, e quando tutti vengono
riconosciuti come tali. Esso esige per giustizia:
la distinzione tra l’Io ed il Tu, tra una persona e l’altra, pena
l’utilizzo della persona come oggetto per le proprie finalità, sia di
sfruttamento, sia di riversamento di esigenze sentimentali ed
assistenzialistiche,
un adeguato grado di efficienza ed un impegno a raggiungere
risultati adeguati, pena l’impossibilità di convivenza e di relazioni
interpersonali.
Nella nostra era, caratterizzata dalla sovrapproduzione di beni e servizi,
per garantirsi sopravvivenza e sviluppo, l’impresa ha ampliato gli
orizzonti dell’agire fuori dalle necessità reali della comunità, giudicate
––––––––––––––––––––––––––– 119 –––––––––––––––––––––––––––––
secondo i valori della tradizione, ovviamente a discapito dell’ambiente
e della stabilità sociale. Infatti, si è passati:
dall'essenzialità al consumismo,
dalla valorizzazione delle cose alla loro banalizzazione,
dall’utilizzo rispettoso della risorse della natura allo sfruttamento
indiscriminato, al di là delle sue capacità di riproduzione e di
riciclaggio dei rifiuti, con inquietanti scenari per le generazioni
future,
da un ritmo relazionale e di collaborazione a misura d’uomo e della
famiglia, alla frenesia sociale ed all’appropriazione anticipata di
beni, mediante l’ipoteca sul lavoro futuro.
Inoltre, da una equilibrata competitività tra le Imprese, circa i prodotti e
servizi, quale confronto costruttivo tra le Imprese e garanzia di libertà
di scelta del cliente, si è passati al conflitto per il predominio,
seducendo le masse:
con le effimere suggestioni:
dell’innovazione tecnologica,
della riduzione del prezzo,
delle campagne promozionali,
della convenienza al consumo,
con informazioni equivoche circa la bontà dei prodotti e la
certificazione dell’eticità dell’agire dell’Impresa.
In questo contesto i rapporti tra le parti sociali sono sempre più aspri,
con giochi di parte che trovano compromessi fortemente condizionanti
la convivenza sociale, lo sviluppo di relazioni interpersonali e
l’Ambiente Vitale.
di fronte a queste necessità di Senso ed
Autorevolezza, parlare di Dio
Principio e Fine, Creatore e Signore,
e da Imprenditori vedere in Lui l’Archetipo,
è Pertinente e Ragionevole.
––––––––––––––––––––––––––– 120 –––––––––––––––––––––––––––––
1.3.1 Un Archetipo a cui Tendere
Siate perfetti come è Perfetto il Padre vostro celeste, Mt 5,48
Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo, in perfetta Relazione d’Amore con
Se stesso, esce da Sé e crea un ecosistema che, nel suo sviluppo, è
capace di Conoscerlo, Amarlo e Servirlo e, raggiunta la maturità,
diventare il suo Regno.
Alla fine della creazione per rendere l’Ecosistema capace di Lui, Dio
Creò l’Uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò, in relazione
con Lui, tra di essi e con il creato, dicendo: siate fecondi e
moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate su ogni
essere vivente. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di
Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse, e gli diede questo comando:
Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della
––––––––––––––––––––––––––– 121 –––––––––––––––––––––––––––––
conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu
ne mangiassi, certamente moriresti.
Michelangelo Buonarroti,
Il Giudizio, Universale, Cappella
Sistina, Roma
Particolari:
la creazione dell’Uomo e
della Donna,
la cacciata di Adamo ed Eva
dal paradiso terrestre,
il Sacrificio di Noè.
Per concessione dei Musei
Vaticani
Questa sintonia dell’uomo con Dio e con il
creato è entrata in crisi quando l’uomo e la
donna, tentati dal fascino delle creature e
consapevoli della loro superiorità su di esse, si
sostituirono a Dio decidendo in piena
autonomia ciò che è bene e ciò che è male per
la propria vita e il proprio destino.
Nonostante il rifiuto di Dio da parte dell’uomo,
Dio, fedele a se stesso, non abbandonò l’uomo
al suo destino ma, amorevolmente con
giustizia e misericordia, lo seguì nelle sue
vicende terrene. Dalle esperienze vitali, alcuni
uomini si riconobbero essere creature di Dio e
riscoprirono che la Salvezza è solo in Lui.
––––––––––––––––––––––––––– 122 –––––––––––––––––––––––––––––
Con questi uomini Dio iniziò una nuova Relazione con l’Umanità; con
essi e la loro discendenza fece patti e alleanze. Elesse tra i discendenti
il capostipite del suo popolo quale strumento per potersi rivelare e
radunare l’umanità dispersa sulla terra riconducendola alla salvezza.
In questa Nuova relazione, segnata da trasgressioni, tradimenti e
ripensamenti da
parte del suo
popolo e dei suoi
rappresentanti,
Dio si rivelò
progressivamente
e nella pienezza
dei tempi donò se
stesso
all’umanità
facendosi Uomo
nell’unigenito
suo Figlio.
––––––––––––––––––––––––––– 123 –––––––––––––––––––––––––––––
Giotto, Storie di Cristo, Cappella degli Scrovegni, su gentile concessione
dell’Assessorato ai Musei Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova.
––––––––––––––––––––––––––– 124 –––––––––––––––––––––––––––––
La Sua Presenza nel mondo rivelò il volto di Dio e l’autentica
immagine dell’Uomo, e:
con l’offerta della sua vita riconciliò l’umanità con Dio Padre,
con il dono del suo Spirito fece superare il drammatico rapporto
creatura Creatore con il rapporto di figli nel Figlio.
Da questo evento
salvifico, le modalità
di appartenenza al
Popolo Eletto per
discendenza furono
superate dal dono che
Dio fa di sè nel Figlio
mediante lo Spirito
Santo a ciascun uomo
e dalla risposta
personale di Fede, di
Speranza e di Carità
suscitata, cresciuta ed
accolta dal Popolo
Eletto:
Fede nel Figlio di Dio, verità di Dio e dell’Uomo;
Speranza in un destino di beatitudine da Figli di Dio;
Carità, esercitata e vissuta con i medesimi suoi sentimenti.
Con e per
mezzo del
Popolo
Eletto, il
Figlio di Dio
perpetua la
sua presenza
nella storia e
continua
l’Opera di
Redenzione
dell’Umanità
e di Sviluppo
della
Creazione a
Gloria e Lode di Dio Padre
––––––––––––––––––––––––––– 125 –––––––––––––––––––––––––––––
1.4 Origine ed Identità dell’Impresa
I Ragazzi di Campagna-Uomini d’Impresa hanno intravisto nella misteriosa
disuguaglianza e diversità dei doni, che gli uomini ricevono con la vita, gli
elementi essenziali, previsti dal Progetto Amorevole dell’Autore, per far
partecipare l’Uomo al gioco della vita da protagonista.
Infatti, l’Autore della Vita:
ama nello stesso tempo e modo sia chi è nell’abbondanza, sia chi è
nella necessità, e comunque tutti gli uomini in alcune cose ed in alcuni
momenti sono nell’abbondanza e nella necessità:
nell’abbondanza, viene dato loro il privilegio di essere
amministratori dei beni con la finalità di promuovere un equo
scambio nell’Ambiente Vitale,
nella necessità, viene data loro la dignità di trasmettere il
messaggio di giustizia e di amore misericordioso e
compassionevole dell’Autore della Vita, come compenso
dell’opera provvidenziale gestita dall’Uomo nel colmare le lacune;
offre ad ognuno la possibilità di piena realizzazione, sviluppando nella
propria vita i doni ricevuti in seme attraverso la relazione
interpersonale, finalizzata a soddisfare i bisogni materiali, spirituali e di
fratellanza propri e degli altri.
Infatti la vita diventa, a seconda di come viene accettata e vissuta:
gioiosa e significativa: vita da signore, se i doni ricevuti con la vita
vengono percepiti come beni di proprietà, ma da amministrare
nell’Ambiente Vitale in sintonia col progetto amorevole e creativo
dell’Autore;
dura e deludente: vita da assediato, se i doni ricevuti con la vita
vengono percepiti come beni di proprietà, ma da far valere
nell’Ambiente Vitale per accumularvi ulteriori beni che, per la
disuguaglianza che creano, ne esigono la difesa;
una disgrazia da subire, una Maledizione di Dio: vita sfigata, se i
doni ricevuti con la vita non vengono riconosciuti.
1.4.1 Forme Partecipative ed Organismi Sociali
Per partecipare al gioco della vita, la socialità viene vissuta
nell’esercizio di una professione o stato di vita, i quali richiedono di
costituire od aderire ad un organismo sociale, dove, attraverso
dinamiche di gruppo, sinergie e complementarietà, vengono prodotti
beni, erogati servizi e creati ambienti funzionali per stili di vita,
secondo la visione e la missione attribuitagli.
––––––––––––––––––––––––––– 126 –––––––––––––––––––––––––––––
Gli Organismi Sociali, pur riflettendo le motivazioni con cui
l’Imprenditore ed il suo Gruppo li hanno costituiti e li conducono:
il desiderio ardente di realizzare se stessi: l’eros;
l’interesse comune e la complementarietà di intenti: la philia;
per il fatto che le loro azioni sociali ed economiche hanno come
sorgente il bene dell’Uomo nella sua integrità, cioè l’amore agapico,
sono strumenti essenziali nella loro specificità intenzionale.
Infatti, l’amore agapico è pienamente umano e sostenibile solo se ha:
il desiderio e la passione di realizzare, propri dell’eros,
la libertà dell’amicizia e la gioia del fare, proprie della philia.
Se l’eros e la philia non sono toccati e purificati dall’amore agapico:
l’eros, sprofonda nell’attimo fuggente cercando di soddisfare
desideri e passioni, a discapito della socialità e dell’ambiente,
la philia, naufraga in un egoismo di gruppo, in un circolo esclusivo
di soli amici circondato da nemici.
Con l’amore agapico si realizza l’alchimia che trasforma gli interessi
privati economici in Bene Comune:
il contratto, che è la normale relazione dell’eros, cioè del dare e
dell’avere senza curarsi del bene dell’altro, in strumento di libertà
ed uguaglianza,
l’unione di interessi e la complementarietà di intenti, che è la
normale relazione tra amici, in strumento di fraternità universale.
Figurativamente, l’agape in alcune circostanze è il lievito ed in altre il
sale: senza di essi non c’è né fragranza né sapore; tuttavia, non è
possibile preparare un banchetto solo con lievito o sale.
È l’amore a più dimensioni che dà sapore e gusto alla vita e profondità
e pienezza all’agire umano.
1.4.2 Cinque Immagini dell’Impresa in Situazione
L’Ambiente Operativo dell’Impresa,
la Missione ed il Risultato Questi concetti vengono espressi visivamente e sinteticamente
dall’Icona:
il groviglio dei percorsi rappresenta i Disagi causati dai Bisogni
insoddisfatti dell’Umanità,
l’Imprenditore a capo del suo Gruppo rappresenta la Missione
dell’Impresa, cioè l’Uscita dai Disagi Soddisfacendo i Bisogni
Reali dell’Umanità,
dal nuovo Ambiente Vitale si aprono Orizzonti dal Futuro Buono e
Sensato.
––––––––––––––––––––––––––– 127 –––––––––––––––––––––––––––––
L’Ambiente Vitale dell’Impresa
F. Guardi, il Bucintoro in Laguna. Museo del Louvre, Parigi.
L’impresa è un Ecosistema che nasce nell’Ecosistema Sociale generato
dalla natura Umana, ed è in stretta relazione sia con esso, sia con altri
analoghi Ecosistemi, sia con l’Ecosistema Natura.
Essa prende:
Le risorse umane, materiali e finanziarie, dall’Ambiente Vitale,
La missione dall’Origine e dalla Finalità attribuitele dal Gruppo
Imprenditoriale,
Il carattere dallo stile di Signoria Imprenditoriale del Gruppo
––––––––––––––––––––––––––– 128 –––––––––––––––––––––––––––––
La Relazione Fondamentale dell'Impresa con l’Ambiente
L’immagine dell’ape e dell’alveare esprime simbolicamente questo
tipo di relazione, cioè acquisire Risorse mediante l’Offerta di
Opportunità e Profitto, infatti:
l’ape acquisisce dal fiore il nettare ed al fiore offre la fecondità,
con il nettare l’alveare si sviluppa e:
produce gli alimenti
per la colonia, ed in
sovrappiù dolcezza,
sapori ed energia per
l’uomo,
produce la cera per
costruire l'alveare, ed
in sovrappiù, col
cero, illumina le notti
buie dell’uomo ed è
segno della sua fede,
speranza e carità.
La Personalità Relazionale e la Capacità Operativa dell’Impresa
G. Lorenzetti, Il Buon Governo, Per gentile concessione del Comune di Siena.
Queste prerogative proprie dell’Impresa:
prendono consistenza e vigore:
dalla Qualità degli Ecosistemi Sociale, Impresa e Natura;
dalle Risorse dell’Ambiente Vitale;
dall’Adeguatezza della Missione;
dall’Indole Caratteriale impressa dal Gruppo Imprenditoriale;
si esprimono: nel Sistema Operativo e nei Prodotti e Servizi.
––––––––––––––––––––––––––– 129 –––––––––––––––––––––––––––––
Il Firmamento dell’Impresa con la sua Stella Polare
Come l’umanità fa riferimento al firmamento per orientarsi, così anche
l’Impresa fa riferimento alla stella polare del suo firmamento –
composto da elementi simbolici, significativi ed interpretabili – per
avere a colpo d’occhio i parametri valoriali atti ad orientare e misurare
la Qualità dell’Agire circa:
le Relazioni
Umane,
lo Sviluppo
Umano e la sua
Sostenibilità dai
punti di vista:
del Rapporto
con l’Uomo,
dell’Impatto
Sociale,
dell’Impatto
Ambientale.
1.5 Dai detti, aneddoti e racconti la Saggezza Popolare
Per non appesantire il documento, dal repertorio vengono riportati
solamente una storiella, un detto ed una considerazione esperienziale:
1.5.1 l’œf de l’asen: la storiella popolare diventata Nome ed
Emblema dell’Iniziativa
Nella prima missione effettuata a luglio-agosto del 2000 nella
Repubblica Centrafricana, durante il viaggio in aereo da Parigi a
Bangui, i tre componenti della missione ebbero modo di affiatarsi e di
conoscersi meglio raccontando le proprie storie ed indulgendo a
confidenze che di tanto in tanto sfociavano in barzellette od in racconti
popolari che facevano emergere le proprie radici culturali. Un racconto
rimase particolarmente impresso al Trio: l’œf de l’asen. La storiella
recita:
C’era una volta una giovane coppia di sposi freschi di matrimonio; Lui
lavorava i campi e Lei badava alle faccende di casa. A volte, però,
anche Lei andava a lavorare nei campi perché il marito era solo e senza
alcun aiuto, e tante volte era talmente stanco che si addormentava a
tavola con il cucchiaio in mano mentre cenava.
––––––––––––––––––––––––––– 130 –––––––––––––––––––––––––––––
Con il passare dei giorni sentivano sempre di più il bisogno di avere un
asino per lavorare i campi. Purtroppo il loro reddito bastava a
malapena a sbarcare il lunario e l’unica disponibilità finanziaria era una
piccola somma, dono di parenti ed amici in occasione del matrimonio,
che tenevano da parte per far fronte ad eventuali emergenze.
Tutte le notti che precedevano il mercato, a letto fantasticavano a lungo
di come sarebbe stato bello avere un asino, ma il problema era come
averlo. Una notte, più delle altre, parlarono a lungo dei vantaggi che
l’asino avrebbe dato loro sia nella fatica, sia come risultati economici e
decisero di giocarsi tutta la disponibilità finanziaria che avevano. Lei
era disposta a fare qualsiasi sacrificio e lui a ribaltare il mercato pur di
avere l’asino.
Al mattino di buonora, dopo aver recitato con la moglie le preghiere e
aver ricevuto i soldi con le raccomandazioni, il marito partì fiducioso di
potercela fare. Per strada, andando con passo deciso, superava i suoi
compaesani che andavano al mercato e salutandoli gioiosamente
diceva: “Oggi è il giorno buono per comperare l’asino!” Questi
sorridendo e menando la testa dicevano tra loro: “Poveretto, ingenuo
com’è si farà imbrogliare e perderà anche quei quattro soldi che ha!”
Arrivato al mercato cominciò a trattare prima con i privati che avevano
l’asino da vendere, poi con i commercianti; ma anche l’asino più
malandato costava di gran lunga più dei soldi che aveva in tasca. Il
mercato stava per chiudere, ma non si dava per vinto, correva su e giù,
qua e la per il mercato, guardava, chiedeva e richiedeva informazioni:
ormai tutti lo conoscevano ed alcuni lo deridevano.
Un mercante di zucche e di cocomeri che aveva la sua bancarella
vicino al mercato degli asini si accorse del contadinello e pensò bene di
fagli uno scherzetto per ripulirgli le tasche. Gli si
accostò dicendo: "Ho sentito che stai cercando un
asino!" "Sì!" rispose il contadinello, aggiungendo:
“Ho solo una difficoltà, quella di trovarne uno
alla portata delle mie tasche.. ”
“Se è per questo - rispose il commerciante - io
posso risolvere il tuo problema”.
“Come?” rispose il contadinello, con occhi
curiosi. “Io ho una novità assoluta, vieni con me”. Si avviarono verso
la bancarella del commerciante ed entrati nella tenda, il commerciante
prese delicatamente da un cesto, posto in un angolo ben protetto, una
zucca assomigliante in tutto e per tutto ad un grosso uovo e disse:
“Questo è un uovo d'asino che viene dai mercati orientali di Taitù e che
mia moglie sta covando ormai da più di 10 mesi. Come tu sai, è
––––––––––––––––––––––––––– 131 –––––––––––––––––––––––––––––
nell’11° mese che l’asina partorisce, quindi, a momenti dovrebbe
nascere l'asinello. Io, che giro il mondo e non faccio il contadino, potrei
aspettare la prossima occasione per avere l’asinello, mentre tu ne hai
proprio bisogno per lavorare i campi”.
“Eh.... Sì! E mia moglie sicuramente sarebbe disposta a portare a
termine la cova”, rispose il contadinello.
“Bene! - disse il commerciante fregandosi le mani e soggiungendo -
quanti soldi hai?”
Il contadinello tirò fuori i soldi e li mise sul tavolino; il commerciante
li contò mentre il contadinello accarezzava dolcemente l’uovo.
"Ehi, ti raccomando fa piano perché è molto delicato! - e togliendosi il
cappello si grattava la testa dicendo - mi dispiace, i soldi che hai
proprio non bastano!”. Il contadinello frugò freneticamente in tutte le
tasche e trovò ancora qualche spicciolo che mise subito sul tavolo.
Il commerciante, vedendo che non c’era da aspettarsi altro, disse: “non
dovrei farlo, ma visto che sei un bravo ragazzo e dell’asino ne hai
proprio bisogno, pur rovinandomi te lo do!”
Il contadinello ringraziò il commerciante, e dopo aver ricevuto le
ultime raccomandazioni su come trattare l’uovo, partì tutto gioioso e
con passo spedito verso casa.
La strada che dal mercato conduce alla casa era sconnessa e irta; ai lati
vi erano delle profonde scarpate con boscaglie molto fitte. Dopo circa
un’ora di cammino, per la fatica o forse per l’euforia, inciampò contro
un sasso e, cadendo, l’uovo gli uscì di mano e andò giù per la scarpata.
Il contadinello disperato si alzò in fretta, si affacciò sulla scarpata e
vide, ai bordi della boscaglia i pezzi di guscio dell’uovo sparsi qua e là.
Disperato e con le mani nei capelli corse giù, quando dietro un
cespuglio sentì un fruscìo e vide un animale correre via. Non riuscì a
distinguere cosa fosse, ma tutto faceva credere, visto che la cova era a
termine, che quell’animale altro non fosse che l’asinello, quindi
istintivamente cambiò direzione e lo rincorse per prenderlo.
Scandagliò la boscaglia a destra e a sinistra per ore e ore, ma
dell’asinello non trovò traccia. Si stava facendo buio, quando ad un
tratto sentì dei ragli d’asino e, seguendo la direzione della loro
provenienza fuori dal bosco lungo il sentiero, scorse una carovana che
stava bivaccando e nel recinto vi erano parecchie asine che stavano
allattando gli asinelli e pensò tra sé: “forse l’asinello ha sentito il
richiamo ed è venuto qui”.
Andò dal capo carovana, gli raccontò l’accaduto e gli domandò se, per
caso, fra le sue asine c’era anche il suo asinello. Il capo carovana,
incuriosito dall’ingenuità del contadinello, lo invitò a sedersi al fuoco
––––––––––––––––––––––––––– 132 –––––––––––––––––––––––––––––
del suo bivacco e gli fece parecchie domande facendosi raccontare
l’accaduto nei minimi particolari. Capì il Tipo - commosso per la sua
ingenuità, innocenza e dai suoi buoni propositi, ed indignato
dall’imbroglio che il commerciante gli aveva fatto - il capo carovana
pensò di rimediare e in un certo qual modo risolvere anche una
situazione che gli stava diventando tragica.
Infatti, qualche giorno prima, una sua asina aveva partorito due
bellissimi puledrini ma, a causa della fatica del viaggio, non aveva latte
a sufficienza per entrambi. L’asinello più timido era diventato debole e
per non farlo deperire ulteriormente l’avevano messo in una cesta
appesa al carro, ma per lui non c’erano grandi prospettive di vita.
Il capo carovana si alzò e, con voce commossa, disse: “figliolo,
andiamo a prendere il tuo asinello! - messogli il braccio sulla spalla, si
diressero verso il carro dove era appesa la cesta dalla quale sporgevano
le orecchie e la testa dell’asinello - Prendilo, quello è tuo!”.
Pieno di gioia e tremante per l’emozione, il contadinello prese il
piccolo asinello fra le braccia, ringraziò in mille modi e di corsa partì
verso casa.
Sua moglie, che era stata tutto il giorno in ansia ed aveva già recitato
decine di rosari, preoccupata per il ritardo del marito chiese
informazioni al vicinato per sapere se l’avessero visto.
Tutti in occasioni diverse dissero di averlo visto, ma nessuno sapeva
dove potesse essere andato e, menando la testa, commentavano tra loro:
“Il ragazzo è ingenuo, si sarà fatto prendere in giro!”
“cosa andava a cercare: con i soldi che aveva, poteva comperare al
massimo un capretta, non un asino!”
“Avrà perso anche quei pochi soldi che aveva! Povero disgraziato,
come è possibile?”
Alla fine decisero di andarlo a cercare e, mentre stavano per partire,
eccolo arrivare raggiante ed euforico con in braccio l’asinello. La
moglie gli saltò al collo e subito dopo cominciò ad accarezzare
dolcemente l’asinello, mentre i suoi vicini gli domandavano cosa gli
fosse successo.
Al suo racconto rimasero stupiti ed increduli e, menando la testa,
dicevano tra loro: "Poveretto, chissà cosa gli sarà realmente accaduto!”
Ma una volta congedati i vicini, i due andarono a dormire contenti
perché il sogno di tante notti si era avverato.
Alla fine del racconto con sorpresa il Trio si accorse di vestire i
panni del contadinello. Si resero conto di essere degli sprovveduti e
senza mezzi, inadeguati di fronte ad un’impresa così grande.
––––––––––––––––––––––––––– 133 –––––––––––––––––––––––––––––
Tuttavia, riflettendo sul finale della storia, il gruppo si rincuorò ed ebbe
la certezza che alla fine della missione qualcosa di buono si sarebbe
fatto, se non per propria bravura e mezzi a disposizione, per Bontà
Altrui. D’altra parte, sta scritto:
Sal. 123,1-2: Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i
costruttori, se la città non è custodita dal Signore invano veglia il
custode, Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e
mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.
1Cor 3,6: Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto
crescere;
La storiella fu di grande utilità nel valutare le relazioni con i
personaggi, gli avvenimenti e le situazioni che si venivano a creare
durante la missione. Con grande soddisfazione riscontravano che le
interpretazioni dedotte dalle dinamiche dei personaggi della storiella
avevano una buona approssimazione con la realtà.
1.5.2 L’occhio del padrone ingrassa il cavallo
Per il suo uso in alcune circostanze, quando le cose sono andate bene
per la presenza del padrone od andate male per averle egli affidate ad
altri, o quando si vuole ammonire l’interessato facendogli capire che se
una cosa gli sta a cuore non può delegarla ad altri, ma deve farla di
persona, si pensava volesse indicare che non ci si può fidare di
nessuno: solo il Padrone, che ha un interesse diretto rispetto allo
Stalliere, può riuscire!
Alla luce di una relazione umana sensata, questa interpretazione, anche
se diffusa e dimostrata dall’esperienza che le cose nella stragrande
maggioranza dei casi vanno così, non può essere presa in
considerazione, perché è in dispregio della dignità umana.
Quindi, il significato del detto non può essere questo, anche perché
rimangono senza risposta due domande:
come fa l’occhio del padrone ad ingrassare il cavallo?
perché solo l’occhio del Padrone ingrassa il cavallo e non quello
dello Stalliere? visto che vi sono degli stallieri che hanno una
professionalità ed un attaccamento al proprio lavoro da non
invidiare quello del padrone!
La risposta a questi interrogativi, e quindi il senso del detto, venne
durante l’esperienza imprenditoriale, quando, investiti nella parte del
Padrone, si comprese che:
il Padrone del cavallo ha su di esso un progetto creativo e
amorevole, e per esso vuole il meglio del meglio di ogni bene.
––––––––––––––––––––––––––– 134 –––––––––––––––––––––––––––––
È attraverso questa immagine, che si è formata nella sua coscienza,
che il Padrone guarda il Cavallo, e quindi:
nella coincidenza tra l’immagine e la realtà gode e dà libertà di
espressione al suo cavallo, come nella difformità soffre e cerca
in tutti i modi di correggere e
colmare la lacuna,
immedesimandosi nella sua
natura, sente su di sé le sensazioni
di benessere e di disagio e mette
in pratica tutte quelle attenzioni
finalizzate a mettere il cavallo a
proprio agio ed in linea col
progetto che ha su di esso.
In queste condizioni il Cavallo
viene ad avere due nature, la
propria come cavallo, e quella
amorevole del suo Padrone.
È questa seconda natura, che è il dono libero che il padrone fa
di se stesso al suo cavallo, che lo fa ingrassare!
lo Stalliere, per il fatto di essere un professionista, per amore
proprio e della sua professione accudisce il cavallo in modo
impeccabile, ma non avendo su di esso un progetto creativo, il suo
sguardo non potrà mai ingrassarlo.
1.5.3 La lezione di Madre Natura ad un gruppo Scout
Durante un’escursione di mezza estate, percorrendo un sentiero di
campagna, uno scout vide su un rametto della siepe un bozzolo.
Incuriosito si avvicinò e guardandolo attentamente si accorse che la
crisàlide stava facendo un piccolo foro sul bozzolo per uscire e
diventare farfalla.
Di fronte all’eccezionalità dell’evento, invitò
il gruppo a fermarsi e godersi lo spettacolo.
Dopo una lunga attesa, durante la quale la
crisàlide aveva fatto numerosi tentativi per
uscire, lo scout pensò che era giunto il
momento di fare la sua buona azione
quotidiana allargando il foro del bozzolo.
Con il consenso del gruppo fece la buona
azione e la farfalla uscì quasi subito, ma il suo
corpo era rattrappito con due monconi al
posto delle ali ed i movimenti intorpiditi.
––––––––––––––––––––––––––– 135 –––––––––––––––––––––––––––––
Il gruppo continuò ad osservarla, credendo che da un momento all’altro
si formassero le ali e cominciasse a volare. Passò il tempo ma non
successe nulla!
La farfalla non fu mai in grado di volare e passò il resto della sua
esistenza trascinandosi per terra col corpo rattrappito e le ali rimaste
monconi.
Il gruppo comprese che il loro gesto di gentilezza e di benevolenza, di
fatto, aveva procurato alla farfalla una disgrazia irreparabile.
Nella verifica sull’escursione, gli scout aiutati
dal loro capo, si resero conto che nel loro
intervento non avevano tenuto conto del modo
con cui la Natura sviluppa e porta a
compimento le sue Creature. Infatti, uscire da
quel piccolo foro, era la fatica e lo sforzo
necessario affinchè il fluido del suo corpo,
messo sotto pressione, formasse delle grandi
sacche che poi, una volta uscita dal bozzolo e
ritornata alla normalità la pressione, si
sarebbero svuotate, diventando così ali in
grado di far volare la farfalla.
Da questa Esperienza con la Natura gli Scout compresero:
1. che ogni dono si acquisisce pienamente con lo svolgimento
personale del compito ad esso attribuito. Infatti il dono:
della forza viene dato attraverso le difficoltà da superare,
della sapienza viene dato attraverso i problemi da risolvere,
della prosperità viene dato attraverso il lavoro, utilizzando
cervello e muscoli,
dell’amore viene dato dalle relazioni con persone bisognose di
affetto e cure, ma:
non bisogna mai sostituirsi all’altro nello svolgimento del
compito a lui assegnato, perché si potrebbe fare più danno
che beneficio alla sua vita,
se si è chiamati ad intervenire, non bisogna mai scegliere
né la soluzione più difficile, né la più facile, né la via di
mezzo, ma scegliere secondo il modo di fare di Madre
Natura con i sentimenti del Creatore;
2. che non bisogna mai approfittare delle occasioni di comodo per
delegare agli altri quello che si deve fare personalmente!
La propria vita potrebbe subirne menomazioni gravi. Infatti,
l’assistenzialismo tante volte si sostituisce all’individuo, ed egli per
––––––––––––––––––––––––––– 136 –––––––––––––––––––––––––––––
la mala interpretazione di diritto e convenienza lascia fare agli altri
cose che dovrebbe fare lui. Le conseguenze sono disastrose:
formazione di una coscienza erronea,
dipendenza dal sistema,
dissipazione di risorse, quindi impoverimento dell’intera
comunità.
3. che è possibile sorridere anche nelle difficoltà, perché si ha tutto
quello che serve per diventare quello che si deve essere. Se si
ritiene che manchi qualcosa, vuol dire che non si sta facendo tutto
quello che si deve fare, oppure che la visione che si ha di sé non
coincide con quella del Creatore. In questo caso è cosa buona e
giusta pareggiarsi!
1.6 Dai Genitori ai Figli
Il clima della comunità rurale, caratterizzato:
da relazioni interpersonali e da vicende umane intessute di valori
religiosi e vissute con giustizia e misericordia, nel limite dell’umano,
dal rapporto crudo, ma rispettoso e timoroso, con la natura,
da una scolarizzazione elementare e da un’abilità professionale
tramandata di padre in figlio,
dal lavoro nei campi e nelle botteghe artigiane dell’intera famiglia,
piccoli e grandi,
dall’intraprendenza delle famiglie nel far fronte ai bisogni ed ai disagi
nello stato di povertà,
ha maturato nei Ragazzi di Campagna una coscienza critica che li ha spinti
ad impegnarsi in iniziative utili a soddisfare alcuni bisogni della famiglia e
della comunità.
Queste condizioni sono state anche la molla per l’acquisizione del sapere e
per la formazione professionale. Infatti, l’acquisizione del sapere aveva un
orientamento determinato dai bisogni e dai valori della tradizione, ed ogni
soluzione che veniva proposta, con la soluzione conosciuta, generava una
nuova soluzione, e questa si apriva ad altre. Il sapere era carpito: da una
parola udita, due parole si formavano nella coscienza.
Con l’avvento delle Imprese, si sono create le condizioni sinergiche che
hanno permesso di liberare e sviluppare le capacità degli individui, quindi
di utilizzare in modo più razionale ed efficiente le risorse esistenti e
raggiungere ed utilizzare nuove risorse della natura.
Con questo sviluppo si sono create le condizioni per intrattenere rapporti
con altre Realtà, formando così sinergie più allargate ed una circolazione
più ampia di beni, servizi e conoscenze.
––––––––––––––––––––––––––– 137 –––––––––––––––––––––––––––––
In questo contesto di coinvolgimento generale delle persone, sono state
date risposte ai bisogni primari della comunità mediante l’aumento della
produttività. Nel dare risposta ai bisogni primari, si è creato un indotto di
attività e professioni che hanno dato risposta:
alla fatica del lavoro, con la meccanizzazione,
alle esigenze sociali, mediante servizi nell’ambiente vitale,
alle richieste di benessere della persona, con abitazioni, arredi, mezzi di
locomozione e di comunicazione,
all’istruzione e alla specializzazione, con scuole e laboratori di
formazione.
Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3
Nelle fig. 1 - 2 - 3 si è voluto rappresentare graficamente l’effetto delle
iniziative imprenditoriali sulle condizioni sociali della comunità. Gli eventi
naturali sono rappresentati dalla valanga che:
nella figura 1 travolge tutto e lascia come unica salvezza la fuga. La
vita della comunità rurale era fortemente dominata dagli eventi naturali
ed accidentali;
nella figura 2 è prevista, e quindi sono intraprese le opportune azioni
per evitare danni a persone e cose. Con le iniziative imprenditoriali, si
sono messi in campo prodotti e servizi che hanno ridotto l’influenza
degli eventi naturali ed accidentali nella vita della comunità;
nella figura 3 oltre a essere prevista, viene provocata e gestita a
beneficio della comunità. Con lo sviluppo delle iniziative
imprenditoriali, oltre a ridurre al minimo l’influenza degli eventi
naturali ed accidentali, se ne sono creati di più favorevoli a soddisfare i
bisogni della comunità.
I bisogni primari assorbivano ampiamente la capacità produttiva delle
Imprese che, favorite dalla domanda, la svilupparono e, nel medio periodo,
le Imprese riuscirono a soddisfare le richieste reali ed essenziali.
Durante questa evoluzione si crearono le condizioni che hanno favorito una
Politica Sociale tesa a regolamentare l’organizzazione del lavoro a livello:
di parti sociali e di rapporti all’interno della fabbrica, finalizzati a
garantire il lavoratore dal punto di vista:
––––––––––––––––––––––––––– 138 –––––––––––––––––––––––––––––
dell’assistenza sanitaria e della previdenza sociale,
della stabilità del posto di lavoro,
della regolamentazione dell’orario e del reddito;
di metodologie e processi tesi a:
valorizzare le professionalità,
tutelare i lavoratori circa la salute, la sicurezza e la privacy,
tutelare l’ambiente,
fabbricare prodotti ed erogare servizi con standard adeguati,
corrispondenti sia alle esigenze, sia alla tutela della Persona.
Con il superamento delle richieste generate dai bisogni primari, le Imprese
si trovarono ad avere una potenzialità produttiva superiore al necessario, e
di conseguenza:
si accentuò la competitività tra le Imprese con beneficî sulla qualità del
prodotto e sul contenimento dei prezzi,
si misero in campo nuovi prodotti e servizi, tuttavia non sempre
corrispondenti alle esigenze reali dell’umanità, entrando così
nell’effimero e nel consumismo.
La nuova prospettiva, non più centrata sulle necessità reali della comunità
giudicate secondo i valori della tradizione, ma sulla sopravvivenza e lo
sviluppo dell’Impresa, ne ampliò gli orizzonti dell’agire ed il reddito, ma a
rischio dell’ambiente e della stabilità sociale. Infatti, si è passati:
dall’essenzialità al consumismo,
dalla valorizzazione delle cose alla loro banalizzazione,
dall’utilizzo rispettoso della risorse della natura al suo sfruttamento
indiscriminato, al di là delle sue capacità di riproduzione e di
riciclaggio dei rifiuti, con inquietanti scenari per le generazioni future,
da un ritmo relazionale e di collaborazione a misura d’uomo e della
famiglia, alla frenesia sociale ed all’appropriazione anticipata di beni,
mediante l’ipoteca sul lavoro futuro.
Inoltre, da una equilibrata competitività tra le Imprese, circa i prodotti e
servizi, quale confronto costruttivo tra le Imprese e garanzia di libertà di
scelta del cliente, si è passati al predominio del mercato seducendo le
masse:
con le effimere suggestioni:
dell’innovazione tecnologica,
della riduzione del prezzo,
delle campagne promozionali,
della convenienza al consumo;
con informazioni equivoche circa la bontà dei prodotti e la
certificazione dell’eticità dell’agire dell’Impresa,
––––––––––––––––––––––––––– 139 –––––––––––––––––––––––––––––
generando così l’instabilità dell’Impresa, la precarietà del lavoro e di
conseguenza la fragilità del sistema economico.
In questo nuovo contesto i rapporti tra le parti sociali si sono sempre più
inaspriti, con giochi di parte che hanno trovato compromessi fortemente
condizionanti:
la flessibilità dell’impresa,
la valorizzazione della persona,
la convivenza sociale,
le relazioni interpersonali,
l’Ambiente Vitale.
La nuova generazione – posta in un ambiente vitale opulento e
consumistico con messaggi a vivere il momento e sfruttare l’occasione, ma
privata degli elementi più significativi che avevano dato origine e sviluppo
alle Iniziative Imprenditoriali dei Padri – è incline a formare una coscienza
erronea che sovente accetta e giustifica quello che Mahatma Gandhi
definiva come i Sette Peccati Mortali:
1. la Ricchezza senza Lavoro,
2. il Godimento senza Coscienza,
3. il Sapere senza Carattere,
4. gli Affari senza Morale,
5. la Scienza senza Umanità,
6. la Religione senza Sacrificio,
7. la Politica senza Principi.
Pur avvertendo il bisogno sempre più pressante di un futuro buono e
sensato, per il fatto che è immersa in questa situazione, di fronte agli eventi
della vita la nuova generazione è disorientata e travolta, e non riesce a
vivere le situazioni con i sentimenti, i valori e gli orientamenti che stavano
a fondamento della Società e delle Imprese dei loro Padri.
Di qui l’incapacità della nuova generazione di fare proposte rifondative
delle Imprese dei Padri, e quindi:
il progressivo prevalere del passaggio di proprietà delle Imprese sul
passaggio generazionale da Padre a Figlio,
il progressivo dissipamento di Arti e Mestieri, Conoscenze ed Abilità,
Relazioni e Mercati.
Oggi, tra gli Uomini d’Impresa, protagonisti di questa evoluzione, sta
emergendo la consapevolezza:
che una delle principali cause di tale situazione è la deviazione della
Missione dell’Impresa: nata per soddisfare i bisogni dell’umanità, ora
la sta condizionando ai propri fini suscitando e soddisfacendo bisogni
sempre più effimeri che generano dipendenza;
––––––––––––––––––––––––––– 140 –––––––––––––––––––––––––––––
che tale deviazione è dovuta alla degenerazione della Visione
Antropologica dell’Impresa causata:
dalla progressiva seduzione della ricchezza e del potere,
dalla progressiva perdita dei valori della tradizione, sia da parte
degli Uomini d’Impresa, ma soprattutto dall’Ambiente Vitale;
che la frenesia sociale nell’appropriazione di beni, soprattutto
mediante l’ipoteca sul lavoro futuro, ha trasformato la famiglia e
l’ambiente Vitale, privando i figli degli elementi più significativi che
hanno dato origine e sviluppo alle Iniziative Imprenditoriali. Infatti:
il coinvolgimento di tutta la famiglia, piccoli e grandi – nel vivere e
far fronte ai bisogni reali, quindi l’assimilazione col latte materno
della dimensione relazionale familiare e sociale, dell’essenzialità,
dell’operatività e dell’intraprendenza – non è più possibile: tutta la
famiglia ha impegni individuali esterni ed i momenti di vita
familiare sono ridotti al lumicino e marginali; la vita nella famiglia allargata, nella cascina o nella comunità – che
con le autorità costituite orientava l’agire e dava comprensibilità
agli eventi, presentando, dal fare dei grandi, figure da imitare o
da rifiutare – è svanita;
gli impegni professionali e gli interessi personali hanno atomizzato
la famiglia, hanno spopolato la cascina, hanno messo in secondo
piano la vita comunitaria, facendo perdere le figure di riferimento,
la capacità di interpretazione degli eventi e di conseguenza la
capacità di orientamento e di azione;
l’aia delle cascine, le piazze della contrada, gli oratori e le scuole –
veri laboratori esperienziali di vita permeati di autorevolezza e nei
quali i giovani, scimmiottando il fare dei grandi, sviluppavano ed
esprimevano le proprie potenzialità fisiche, psichiche e morali che,
riconosciute, creavano ruoli e sinergie – sono stati soppiantati dalle
istituzioni scolastiche, dalle aggregazioni sportive e del
divertimento, che hanno bensì potenziato le attività ed allargato le
conoscenze ed i rapporti interpersonali, ma non hanno svolto la
funzione di laboratori esperienziali di vita permeati di
autorevolezza;
che la venuta meno del coinvolgimento attivo dei figli nei bisogni reali
della famiglia, la difficoltà di riconoscimento dell’autorità e delle
figure da imitare o da rifiutare, oltre alla mancanza di ambiti permeati
di autorevolezza nei quali sviluppare ed esprimere le proprie
Potenzialità fisiche, psichiche e morali, rendono impossibile ai giovani:
la condivisione di ideali utopici e la sinergia delle abilità coi
compagni di vita,
––––––––––––––––––––––––––– 141 –––––––––––––––––––––––––––––
il desiderio ardente di realizzare se stessi e di sapersi meritare
fiducia nel superare le difficoltà derivanti dalle responsabilità
assunte,
la crescita della vocazione all’Imprenditorialità nella sua integrità
spirituale.
che i Figli potranno vivere l’Impresa da Imprenditori:
solo se i Padri sapranno rigenerare nell’attuale, situazioni ed ambiti
d’azione con dinamiche sociali che avevano dato origine e sviluppo
alle loro iniziative Imprenditoriali,
solo se i Padri sapranno ridare alla loro Impresa la visione
antropologica e la spiritualità ricevute a loro volta dai Padri,
arricchite dal loro vissuto e depurate dalle loro deviazioni.
Di certo non mancano le Opportunità, gli Stimoli e le Sfide per la
Rigenerazione dell’Impresa, ed alcuni di essi derivano:
dalla presa di coscienza che l’Impresa è un Bene Sociale e che
l’Imprenditorialità è una Vocazione.
Nella mentalità corrente esiste la convinzione che l’Impresa funziona
solo perché c’è uno che negli affari ci sa fare e non guarda in faccia a
nessuno, rischia in prima persona e comanda, ha attorno a sé alcuni
fedeli ed altri che ubbidiscono per interesse, soldi, carriera, ecc.
Ciò è anche vero! Per far funzionare l’Impresa ci vuole l’Imprenditore
capace che, con i Compagni di Vita, assuma i rischi e gli oneri di
condurre l’Impresa come se tutto dipendesse da lui, ma, per un futuro
buono e sensato, determinante è la presa di coscienza della Spiritualità
Imprenditoriale. Infatti è la Spiritualità che:
dà Ragionevolezza alla Fede nell’Impresa e nella bontà del suo
agire,
fa da filo conduttore nel passaggio generazionale, rendendo i figli
Neofiti Imprenditori ai quali consegnare il testimone per il
proseguimento dell’opera,
fa da riferimento per il rientro dalle deviazioni di rotta;
dal rapporto con le Realtà Moralmente Ineludibili oggi esistenti sul
pianeta. Infatti, relazionandosi con quella umanità, è possibile
assimilare nella propria coscienza la dimensione sociale dei loro
bisogni, attese e rivendicazioni, quindi, in spirito di sussidiarietà,
corresponsabilità e solidarietà, ampliare gli orizzonti con nuovi ideali
utopici e nuove sinergie;
dal confronto inevitabile con la globalizzazione, attraverso la quale le
comunità economiche nascenti – che non sono ancora appesantite dai
vincoli delle politiche sociali, dal tenore di vita e dalle degenerazioni
––––––––––––––––––––––––––– 142 –––––––––––––––––––––––––––––
dell’opulenza delle economie avanzate – invadono i mercati. Tale
evento mette a nudo la realtà e sfida:
le parti sociali a collaborare tra di loro nello sciogliere lacci e
laccioli, frutto di compromessi di parte ed accanimenti su principi
ideologici, che generano costi insopportabili, condizionano la
flessibilità dell’impresa e limitano la persona,
la comunità a prendere atto dei diritti ed aspirazioni di quelle
realtà emergenti, che vogliono partecipare a pieno titolo
all’economia mondiale. Per non soccombere, nasce la necessità di
operare scelte coerenti e di far si che il proprio operato abbia un
valore aggiunto;
i governi a confrontarsi con queste realtà emergenti per negoziare:
le conquiste della politica sociale riadeguandole alla nuova
situazione. Conquiste che non possono essere né totalmente di
parte, né tanto meno essere azzerate,
le condizioni di produzione e di commercializzazione circa la
tutela dell’ambiente, la sicurezza sul lavoro, le caratteristiche
del prodotto e le regole di mercato,
la formazione di una rete, a livello mondiale, di Enti di
controllo efficienti ed efficaci, in grado di far rispettare le
regole e la qualità dei prodotti in circolazione.
In questo contesto si è avviata l’esperienza
degli Amici Compagni di Vita,
già Ragazzi di Campagna - Uomini d’Impresa,
che è sfociata nell’IOA
“Iniziativa l’Ovo de l’Asino”
––––––––––––––––––––––––––– 143 –––––––––––––––––––––––––––––
2 VISIONE SISTEMICA DELL’IMPRESA E
MODALITÀ DI CONDUZIONE
Per i Ragazzi di Campagna, che hanno vissuto in modo empirico e globale
la relazione diretta con l’Ecosistema Natura, anche l’Impresa è un
Ecosistema, ovviamente con gli opportuni distinguo. Infatti:
col termine Ecosistema Natura si indica l’insieme degli esseri viventi,
dell’ambiente e delle condizioni fisico-chimiche che, in uno spazio
delimitato, sono inseparabilmente legati tra loro, sviluppando
interazioni reciproche secondo le leggi della natura;
col termine Ecosistema Impresa si indica l’insieme di tutte le Entità
Animate ed Inanimate con i vari elementi che compongono l’Impresa e
che sono inseparabilmente legati tra loro, i quali sviluppano interazioni
reciproche sia secondo le leggi della Natura, sia secondo logiche ed
algoritmi definiti dagli attributi e prerogative della Natura Umana.
L’Ecosistema Impresa ha il suo Ambiente Vitale nell’Ecosistema Sociale
generato dalla Natura Umana, ed è in stretta relazione sia con esso, sia con
altri analoghi Ecosistemi, sia con l’Ecosistema Natura.
È attraverso l’evoluzione dell’Ecosistema Impresa che l’Imprenditore con i
suoi collaboratori conduce l’Impresa nella storia, verso la maturità.
Da questo Stile di Signoria Imprenditoriale, i Ragazzi di Campagna:
1. hanno ideato e sperimentato il Modello Ecosistema Impresa con
Processi, Sistemi, Metodi e Modalità, atti a svolgere le funzioni e le
attività necessarie per produrre beni ed erogare servizi nella Visione e
Missione attribuite alla loro Impresa.
Il Modello Ecosistema Impresa, utilizzato con successo con un
approccio prevalentemente intuitivo, abbisogna di essere ulteriormente
definito;
2. hanno sviluppato uno strumento informatico ed informativo per la
gestione sistemica della complessa realtà dell’Impresa sia nel governo,
sia nelle attività. Questo strumento – denominato SIUI, acronimo di
Sistema Informatico per Uomini d’Impresa – in buona parte è già stato
realizzato e sperimentato con risultati eccellenti, ma per la tecnologia
adottata non è esportabile.
Queste condizioni favoriscono la costituzione di un Laboratorio
Multidisciplinare finalizzato:
allo sviluppo ed al consolidamento del Modello Ecosistema Impresa
MEI;
alla riprogettazione e produzione, con le nuove tecnologie
informatiche, ed alla distribuzione del SIUI, che è il software
gestionale del MEI
––––––––––––––––––––––––––– 144 –––––––––––––––––––––––––––––
2.1 I principali Processi, Sistemi, Metodi e Modalità del
Modello Ecosistema Impresa
In questo capitolo vengono presentati i principali Processi, Sistemi, Metodi
e Modalità che regolano il Modello Ecosistema Impresa, quali:
1. il Processo di Fondazione e Rifondazione,
2. il Metodo Ciclico di Rifondazione, Consuntivazione, Riadeguamento,
3. il Sistema Operativo dell’Impresa,
4. i Sistemi Aziendali,
5. le Entità dell’Ecosistema,
6. l’Elezione e la Missione delle Entità,
7. l’Autorità e la Responsabilità.
Per una più dettagliata documentazione si deve far riferimento alla
produzione del costituendo Laboratorio Multidisciplinare: Sviluppo e
Consolidamento del Modello Ecosistema Impresa.
2.1.1 Il Processo di Fondazione e Rifondazione
Dopo l’atto di Volontà Creativa dell’Imprenditore e del suo Gruppo, la
definizione della Proposta Imprenditoriale e fondativa dell’Impresa, la
conseguente costituzione ed il suo sviluppo fino alla maturità, vengono
garantiti dal processo ciclico di Fondazione e Rifondazione, che
costituisce lo Spazio Vitale ciclico dell’Impresa.
Nel grafico sotto riportato viene schematicamente rappresentato questo
processo, che è il Sistema dei Sistemi. Esso si svolge ciclicamente con
Fasi Sequenziali nei due ambiti noti:
1. l’Ambito Soggettivo, laddove risiede la Realtà Trascendentale
dell’Impresa e la sua Ragione d’Essere, cioè nella Coscienza
dell’Imprenditore e del suo Gruppo.
In questo ambito vengono definite le ragioni dell’Essere Impresa e
creata o ricreata la Realtà Trascendentale dell’Impresa condivisa
dal Gruppo. Nella massa informe delle esperienze e delle idee,
sulla quale il suo spirito si libra, l’Imprenditore col suo Gruppo fa
luce, separa e connota i vari elementi, forma i vari ambiti ed, alla
fine, disegna l’Ecosistema Impresa con varie specie di Entità, tra
cui spiccano quelle ad immagine e somiglianza dell’Imprenditore,
che sono i suoi Collaboratori.
Tali attività sono svolte in due fasi:
Fase1A: Riflessiva Esperienziale e di Proposta Valoriale, che è
finalizzata a comprendere la situazione oggettiva dell’Umanità
laddove intende operare e del Gruppo nel suo Ambiente Vitale,
ed elaborare la Visione e la Missione dell’Impresa.
––––––––––––––––––––––––––– 145 –––––––––––––––––––––––––––––
Fase1B: Relazionale Creativa, che è finalizzata a definire gli
obiettivi, elaborare le previsioni, quantificare i fabbisogni e
modellare l’Ecosistema Impresa in grado di svolgere le
funzioni, le attività ed i processi necessari per produrre beni ed
erogare servizi nelle modalità previste dalla Visione e
Missione attribuite all’Impresa.
La definizione degli obiettivi, l’elaborazione delle previsioni,
la quantificazione dei fabbisogni e la modellazione
dell’Ecosistema Impresa, avvengono tramite le logiche e gli
algoritmi dei Sistemi Aziendali, che sono in stretta relazione
tra di loro;
2. l’Ambito Oggettivo, laddove risiede la realtà fisica dell’Impresa e
la sua operatività, cioè nell’Immanente Umano.
In questo ambito, la Realtà Trascendentale condivisa dell’Impresa
viene realizzata producendo beni ed erogando servizi, oltre che
generare ricchezza per l’Ambiente Vitale. L’Imprenditore con il
suo Gruppo crea le condizioni per la costituzione della Società e
realizza nell’immanente umano la Realtà Trascendentale
dell’Impresa, dando così vita all’Ecosistema Impresa, nel quale si
rivela progressivamente ai Collaboratori, diventando egli stesso
collaboratore, per offrire ad essi la prerogativa di diventare
Imprenditori con lui. Questa è anche l’essenza della Qualità Totale.
L’autonomia e la realizzazione di ogni collaboratore all’interno
dell’Impresa sta nella consapevolezza e condivisione della Realtà
Trascendentale dell’Impresa e della sua ragione d’essere e,
conosciuto il proprio ed altrui ruolo, nello svolgimento della
propria funzione in un contesto sinergico ed universale.
Tali processi sono svolti in due fasi:
Fase 2A: Costitutiva, che è finalizzata alla costituzione della
Società ed alla formazione dell’Ecosistema Impresa, quale
struttura operativa per la produzione di Beni ed erogazione di
Servizi secondo la Visione e la Missione assegnate
all’Impresa;
Fase 2B: Operativa e di Produzione, che è finalizzata a produrre
beni ed erogare servizi secondo la Visione e la Missione
assegnate all’Impresa e generare ricchezza. Questa fase entra
in attività solo dopo l’approntamento della struttura operativa
realizzata dalla precedente Fase Costitutiva, tuttavia, superato
il primo ciclo di Fondazione, nei cicli successivi di
Rifondazione i tempi di attesa tendono a ridursi.
––––––––––––––––––––––––––– 146 –––––––––––––––––––––––––––––
1: Sviluppo nell'Ambito Soggettivo
Valo
ri
dell
a t
rad
izio
ne
Am
bie
nte
Vit
ale
2 Sviluppo nell'Ambito Oggettivo
2A: Fase
Costitutiva
2B: Fase
Operativa
Variazioni
dei Piani?
Uomini d'Impresa: Rifondatori
Ragazzi di Campagna: Fondatori
Prodotti e Servizi
Entrate Finanziarie
Piani Direzionali S istemi Aziendali
Elaborazione del Consuntivo sia a livello generale
sia a livello di ogni Sistema Aziendale circa:
- la Politica,
- gli Obbiettivi,
- i Fabbisogni,
- il Fondo di Portafoglio,
- il Conto Economico
Correzioni
SìNo
Piano Direzionale
di Revisione
Riesame
Sistemi Aziendali
Autorità e Responsabilità
Inadeguatezze
dei Sistemi?
Sì
Revisione
Sistemi Aziendali
No
1A: Fase Riflessiva
Esperienziale e di
Proposta Valoriale
Sviluppo
Soddisfacente?
NoDocumento:
Noi la Nostra Storia e dal Vissuto
la Proposta Imprenditoriale
Sì
1B: Fase Relazionale
Creativa
Sviluppo
Soddisfacente?
No
Documento: Dalla Proposta Imprenditoriale
la Proposta Fondativa Dell'Impresa
Sì
OK Ambito
Soggettivo?
No
Piani Direzionali Sistemi Aziendali
Elaborazione delle Previsioni sia a livello
generale sia a livello di ogni Sistema Aziendale
definendo:
- la Politica,
- gli Obiettivi,
- i Fabbisogni,
- il Fondo di Portafoglio,
- il Conto Economico
1° la Consapevolezza del Gruppo Imprenditoriale
2° l'Interazione con l'Ambiente Vitale
3° la Proposta Imprenditoriale
Sì
––––––––––––––––––––––––––– 147 –––––––––––––––––––––––––––––
2.1.2 Metodo Ciclico di Rifondazione, Consuntivazione,
Riadeguamento
Questo Metodo viene attuato mediante i Piani Direzionali, i quali si
sviluppano in tre ambiti:
1. Fondazione e Rifondazione,
2. Consuntivazione e correzioni di rotta,
3. Riesame e Revisione dei Sistemi Aziendali.
I Piani Direzionali sono riservati al:
0. Sistema Processo di Fondazione e Rifondazione,
1. Sistema di Conduzione,
2. Sistema di Proposta al Mercato,
3. Sistema di Formazione, Informazione e Comunicazione,
4. Sistema di Controllo della Qualità,
5. Sistema di Prevenzione e Sicurezza,
6. Sistema di Garanzia della Privacy,
7. Sistema di Controllo di Gestione.
Nella loro attuazione, i Piani Direzionali si sviluppano in modo
gerarchico su più livelli, ed ogni livello è dotato di un Piano Esecutivo
che proviene e rimanda al Piano Generale. I Piani Esecutivi hanno in
comune la seguente struttura:
a. gli Obiettivi con i relativi Requisiti,
b. le Attività da svolgere,
c. i Tempi di realizzazione,
d. le Risorse Finanziarie disponibili,
e. le Risorse Umane disponibili con Ruoli e Responsabilità,
f. i Supporti attestanti i Risultati con le regole di redazione ed
approvazione.
Le modalità di utilizzo dei Piani Direzionali sono le seguenti:
1. Piano Direzionale di Fondazione o Rifondazione.
Nella Fondazione (cioè prima del tempo di esistenza dell’Impresa
fino alla Fase 2A Costitutiva, quando l’Impresa venuta
all’esistenza può generare col materiale prodotto il Piano
Direzionale di Fondazione), le disposizioni circa:
la pianificazione delle attività e le specifiche operative,
lo stato di avanzamento dei lavori e la consuntivazione,
le modalità di produzione dei supporti attestanti i risultati,
saranno contenute nei documenti fondativi.
Nei cicli successivi di Rifondazione il piano viene messo in atto
con un certo anticipo sulla fine di ogni esercizio per consentire di
––––––––––––––––––––––––––– 148 –––––––––––––––––––––––––––––
avere l’approvazione sia della Proposta Imprenditoriale, sia della
Proposta di Rifondazione, prima dell’inizio del nuovo esercizio.
Il piano si articola in due fasi:
Fase 1A: Riflessiva Esperienziale e di Proposta Valoriale,
finalizzata a generare la Proposta Imprenditoriale,
Fase 1B: Relazionale Creativa, finalizzata a definire la
Proposta di Rifondazione.
2. Piani Direzionali di Consuntivazione.
Essi vengono previsti dal Piano Direzionale di Fondazione o
Rifondazione ed attivati nel periodo previsto.
3. Piani Direzionali di Riesame e Revisione.
Vengono messi in atto solo al verificarsi di inadeguatezze del
sistema, a loro volta messe in evidenza sia dal Piano di Fondazione
o Rifondazione, sia dai Piani di Consuntivazione, e prevedono due
attività fondamentali:
1. il Riesame, col compito di:
A. prendere visione delle esigenze immediate e future, delle
opportunità ed ostacoli presenti nella realtà,
B. formare la Consapevolezza dell’Impresa in relazione alla
nuova realtà,
C. prendere visione dello Stato dell’Arte,
D. elaborare il Piano di Revisione del Sistema per adattarlo
alle nuove esigenze.
L’elaborazione del Piano avviene con gli stessi dettagli del
piano di sviluppo della Fase di Rifondazione;
2. la Revisione, con il compito di:
A. sviluppare proposte o soluzioni appropriate, in linea con
quanto previsto dal Piano di Riesame,
B. rielaborare il Sistema Aziendale, producendo la nuova
Revisione Approvata e Validata dai Responsabili, secondo
lo stesso Piano di Riesame.
2.1.3 Sistema Operativo dell’Impresa
L’Operatività dell’Impresa, che è l’insieme delle funzioni, delle attività
e dei processi necessari per produrre beni ed erogare servizi, viene
svolta dal Sistema Operativo. In funzione delle Politiche Aziendali,
l’operatività viene attuata sia in proprio, sia con terzi.
Il Sistema Operativo:
2. prende Forma Strutturale dalla Struttura Operativa
dell’Impresa, la quale è costituita dai seguenti componenti:
Settori,
––––––––––––––––––––––––––– 149 –––––––––––––––––––––––––––––
Direzioni,
Reparti - Comparti - Uffici - Servizi,
Zone di Lavoro - Attività,
Centri di Lavoro - Gruppi - Squadre,
costituiti ad hoc, in funzione dei Processi necessari a produrre beni
ed erogare servizi nelle modalità previste dalla Visione e Missione
dell’Impresa, oltre che delle Politiche di Conduzione della stessa;
3. prende Dimensione Strutturale dalle previsioni, definite nella
Proposta Fondativa o Rifondativa dell’Impresa e dai consuntivi
rilevati dai Sistemi Aziendali;
4. prende Consistenza dalla Struttura Immobiliare dell’Impresa;
5. prende Animazione, Operatività, Autorità e Responsabilità
dalle Entità Operative Interne dell’Impresa (Collaboratori).
La Struttura Operativa dell’Impresa, che è sostanzialmente un
funzionigramma, è rappresentata in forma Gerarchica nelle diverse
modalità, in funzione:
1. della Conduzione. La Struttura Operativa viene codificata in
funzione di questa gerarchia, essendo questa la parte predominante
nella Gestione dell’Impresa;
2. della Politica. Essa viene formata mediante legami tra i
componenti della struttura operativa, in funzione delle esigenze di
carattere strategico ed organizzativo;
3. dell’Autorità e Responsabilità. Essa viene formata mediante
legami tra i componenti della Struttura Operativa, in funzione delle
esigenze di delega nella corresponsabilità.
Il Sistema Operativo viene formato tramite legami dei suoi componenti
alla Struttura Operativa dell’Impresa, con causali appropriate:
A. ai Processi,
1. Prodotti,
2. Servizi al Cliente,
B. agli Impianti,
C. alle Entità Operative dell’Impresa.
È dai Calendari dei componenti la Struttura Operativa:
dell’Impresa,
delle Entità Operative dell’Impresa,
degli Impianti,
che il Sistema Operativo:
1. pianifica il carico del lavoro e la successiva consuntivazione,
2. determina i costi preventivi e consuntivi di trasformazione,
3. forma i dati per la gestione e per la statistica.
––––––––––––––––––––––––––– 150 –––––––––––––––––––––––––––––
2.1.4 Sistemi Aziendali
I sette Sistemi Aziendali, indispensabili all’Impresa per le Relazioni
Interne e con l’Ambiente Vitale, rappresentano l’intera realtà
relazionale aziendale, che ricordiamo essere:
1. Sistema di Conduzione,
2. Sistema di Proposta al Mercato,
3. Sistema di Formazione, Informazione e Comunicazione,
4. Sistema di Controllo della Qualità,
5. Sistema di Prevenzione e Sicurezza,
6. Sistema di Garanzia della Privacy,
7. Sistema di Controllo di Gestione.
Nel Processo di Fondazione e Rifondazione, che costituisce lo Spazio
Vitale dell’Impresa, i Sistemi Aziendali, oltre ad essere punto di
riferimento operativo nella gestione, hanno la duplice funzione:
1. di dimensionamento previsionale dell’Ecosistema Impresa,
2. di consuntivazione – correlazione – correzione di rotta.
Infatti:
1. nella Fase 1B: Relazionale Creativa dell’Ambito Soggettivo,
vengono elaborate le previsioni, attraverso gli algoritmi dei Sistemi
Aziendali, in funzione di quattro elementi:
1. la Proposta Imprenditoriale,
2. le Opportunità e gli Ostacoli Ambientali,
3. le Capacità Professionali e Produttive dell’Impresa,
4. la disponibilità di risorse: Umane - Materiali - Finanziarie.
Per ogni Sistema:
viene definita la Politica Aziendale,
vengono definiti gli Obiettivi,
vengono calcolati i Fabbisogni,
viene assegnato un Fondo di Portafoglio in grado di finanziare
le innovazioni nella Struttura Operativa e nello sviluppo dei
prodotti e servizi,
vengono redatti i Conti Economici e Finanziari.
Essendo inseparabilmente legati ed in relazione tra loro mediante
logiche ed algoritmi, i Sistemi danno luogo al Dimensionamento
Previsionale dell’Impresa.
Questo processo viene formalizzato nel documento: Dalla
Proposta Imprenditoriale, la Proposta Fondativa dell’Impresa.
––––––––––––––––––––––––––– 151 –––––––––––––––––––––––––––––
2. Per realizzare nell’Ambito Oggettivo quanto definito nella
precedente Fase 1B, nelle Fasi 2A Costitutiva o Ricostitutiva e 2B
Operativa e di Produzione, fanno ancora da riferimento i Sistemi
Aziendali.
Il Monitoraggio dello Stato di Avanzamento e di Correlazione – sia
tra i Sistemi, sia con le Previsioni – viene eseguito mediante i Piani
Direzionali di Consuntivazione.
2.1.5 Entità dell’Ecosistema
Le Entità che affollano l’Ecosistema Impresa appartengono ai Processi,
ai Sistemi ed ai Metodi nelle Modalità esposte nel § 2.1.3 e sono di due
tipi:
1. Entità animate: 00 Entità Operative Interne dell’Impresa:
01. Soci proprietari e personale di governo dell’Impresa,
02. Personale dipendente,
03. Personale di terzi collaboratori clienti,
04. Personale di terzi collaboratori fornitori,
Esse animano l’Impresa mediante l’Operatività, l’esercizio
dell’Autorità e l’assunzione della Responsabilità.
Per l’espletamento delle loro funzioni esse si avvalgono delle
Entità Inanimate, come ambito di sviluppo e di riferimento, e
delle Entità Operative Esterne, come complementari
nell’approvvigionamento, nei processi, nella distribuzione dei
prodotti e nell’erogazione dei servizi;
40 Entità Operative Esterne dell’Impresa:
01. Clienti, destinatari della proposta dell’Impresa,
02. Fornitori, punti di approvvigionamento di materiali e
processi complementari dell’impresa,
03. Terze Parti, punti di approvvigionamento della provvista
finanziaria e dei servizi complementari dell’impresa.
2. Entità inanimate: 10 Entità Ambiti di Sviluppo:
02. Piani Direzionali:
1. di Rifondazione,
2. di Consuntivazione e Riadeguamento,
3. di Riesame e Revisione dei Sistemi Aziendali;
03. Piani Operativi per l’Esecuzione delle Attività;
04. Progetti per la Realizzazione di Opere.
––––––––––––––––––––––––––– 152 –––––––––––––––––––––––––––––
20 Entità di Riferimento nell’Organizzazione:
01. Sistemi Aziendali:
01. Struttura Operativa dell’Impresa,
02. Processi Aziendali,
03. Prove, Test e Piani per Misure, Controlli e Collaudi,
04. Profili delle Entità Operative Interne ed Esterne,
05. Leggi, Norme e Specifiche di Riferimento;
30 Entità Immobiliari:
01. Struttura Fabbricati ed Impianti connessi,
02. Struttura Informatica di Raccolta ed Elaborazione Dati,
03. Struttura per le Misure, il Controllo ed i Collaudi,
04. Struttura di ricezione, movimento, stoccaggio, spedizione e
consegna merci,
05. Struttura per la produzione, attrezzature, macchine ed
impianti,
06. Struttura per la Distribuzione del Prodotto,
07. Struttura per l’Assistenza Tecnica pre e post-vendita,
08. Struttura per l’Ecologia, la Sicurezza e la viabilità in
fabbrica,
09. Struttura per l’Asservimento Energetico della fabbrica;
50 Entità Merci e Prodotti;
01. Materiali di processo, parti componenti, materiali di
consumo,
02. Prodotti;
60 Entità Servizi;
01. Servizi al Mercato ed agli Utenti,
02. Servizi di diversa natura destinati alla Struttura
dell’Impresa;
70 Entità di Proposta al, dal e nel Mercato.
Per le molteplici funzioni di equilibrio e di sviluppo del sistema, le
Entità Inanimate hanno una loro particolare natura e collocazione,
a seconda delle caratteristiche dell’impresa. Nei confronti delle
Entità Operative interne dell’impresa, esse hanno la funzione:
di Ambito di Sviluppo per le attività e per la progettazione di
nuovi prodotti, servizi ed impianti,
di Riferimento nelle attività e nella gestione.
––––––––––––––––––––––––––– 153 –––––––––––––––––––––––––––––
2.1.6 Elezione e Missione delle Entità
Ogni Entità viene generata dall’Entità Padre con una missione da
svolgere all’interno dell’Impresa, secondo le esigenze di sviluppo e
maturazione dell’Entità Padre.
Il Piano Direzionale di Fondazione o di Rifondazione è l’Entità Padre
di primo livello. È in questa Entità che vengono definiti i Dati
Previsionali, gli Obiettivi con i Requisiti di ogni Sistema Aziendale,
assegnando ad essi le Risorse Umane, Materiali e Finanziarie, oltre ai
Tempi di esecuzione.
Questi dati costituiscono l’elemento per generare le Entità Piani
Direzionali dei Sistemi Aziendali, i quali a loro volta definiscono gli
Obiettivi con i Requisiti, le Risorse Umane, Materiali e Finanziarie,
oltre ai Tempi di Esecuzione delle Entità che, a loro volta, devono
generare.
Le Entità più comuni che i Piani Direzionali dei Sistemi Aziendali
generano sono:
le Entità Progetto, per lo sviluppo di Prodotti, Servizi, Impianti,
Attrezzature, ecc.
le Entità Piano, come Ambiti di Sviluppo ed esecuzione dei
lavori,
le Entità Processo, nell’Approvvigionamento, nella Produzione,
nei Servizi, ecc.
2.1.7 Autorità e Responsabilità
Essendo l’Ecosistema Impresa gestito da logiche ed algoritmi definiti
dagli attributi e dalle prerogative della natura umana:
per la ridefinizione delle ragioni dell’Essere Impresa e per la
ricreazione della Realtà Trascendentale dell’Impresa condivisa dal
Gruppo, nell’Ambito Soggettivo;
per la realizzazione nell’immanente umano della Realtà
Trascendentale condivisa dell’Impresa, nell’Ambito Oggettivo,
è indispensabile una gestione Autorevole, Consapevole e Responsabile
in grado:
di esercitare una politica unitaria e di settore,
di condurre l’Impresa in modo:
unitario e delegato,
partecipativo a livello di direzione e di gruppi di lavoro,
di interagire con l’Ambiente Vitale per Appartenere, Operare e
Crescere.
––––––––––––––––––––––––––– 154 –––––––––––––––––––––––––––––
2.2 Strumento di Governo e di Gestione dell’Impresa
Il nome SIUI è l’acronimo di Sistema Informativo per Uomini d’Impresa.
Poiché il SIUI è il software del Modello Ecosistema Impresa (MEI), nella
nuova release il suo nome sarà SIUI-MEI. Per una più dettagliata
documentazione si deve far riferimento alla produzione del Laboratorio
Multidisciplinare di Sviluppo e Produzione Software SIUI-MEI. In questo capitolo si diranno le ragioni che hanno dato origine e sviluppo al
SIUI e si descriveranno le principali Utilità che esso offre per la gestione
sistemica della complessa realtà dell’Impresa.
L’ambiente e le consuetudini dei Ragazzi di Campagna erano caratterizzate
da un’interpretazione della realtà con un approccio personale, diretto ed
intuitivo e con conseguenti azioni empiriche di buon senso.
Nell’intraprendere l’Iniziativa Imprenditoriale, si è manifestata la necessità
di modelli in grado di dare forma alle relazioni complesse sia all’interno
dell’Impresa, sia tra l’Impresa e l’Ambiente Vitale, e di favorire la scelta di
iniziative, sicuramente di buon senso, ma con orizzonti relazionali più
ampi, superando l’opportunismo immediato a favore del medio e lungo
termine.
È da questa esigenza, che nel tempo si è maturata l’idea di vedere l’Impresa
come Ecosistema, avendo indicato con tale termine l’insieme di tutte le
Entità Animate ed Inanimate con i vari elementi e vincoli che appartengono
all’Impresa e che sono inseparabilmente legati tra loro, i quali hanno
interazioni reciproche sia secondo le leggi della Natura, sia secondo
logiche ed algoritmi definiti dagli attributi e le prerogative della Natura
Umana.
Ovviamente questo approccio di valutazione della realtà ha portato enormi
benefici, in quanto tutta l’Impresa veniva vista relazionata e di ogni azione
si poteva immaginare l’effetto, senza però poterlo quantificare se non in
una maniera Personale, Diretta ed Intuitiva, poiché non esistevano supporti
informatici per la raccolta dei dati e la loro elaborazione.
L’avvento dell’informatica portò con sé, oltre all’opportunità di raccogliere
ed elaborare i dati e di sviluppare la progettazione, alcune gravi malattie di
gioventù, quali:
la deformazione dei processi e delle procedure aziendali per adeguarli
ai limiti di Hardware e Software;
la frammentazione gestionale dell’Impresa ridotta a singoli processi e
sistemi, in quanto Hardware e Software disponibili erano specifici per
la gestione di particolari processi e non erano interconnettibili tra loro;
l’impossibilità operativa ed economica di migliorare e di sviluppare
interfacce tra i vari software di processo, in quanto la selvaggia
innovazione tecnologica non consentiva la necessaria stabilità.
––––––––––––––––––––––––––– 155 –––––––––––––––––––––––––––––
Sistema di
conduzione
Previsioni
Consuntivo
Sistema di
Comunicazione
Previsioni
Consuntivo
Sistema di
Proposta al Mercato
Previsioni
Consuntivo
Sistema di
Controllo Qualità
Previsioni
Consuntivo
Sistema di
Sicurezza sul Lavoro
Previsioni
Consuntivo
Sistema di
Privacy
Previsioni
Consuntivo
Previsioni
Consuntivo
Sistema di
Controllo Gestione
0 Proprietà e Governo
Utensili del SIUIProgrammi Gestionali Transazionali
Programmi di Pianificazione
Programmi di Produzine Documenti
Programmi di Laboratorio e di C.Q.
Programmi per la Statistica
Programmi di Comunicazione
Pia
nif
iva
zio
ne e
Mo
nit
ora
ggio
Sis
tem
i A
zie
nd
ali
di
Co
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Am
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nte
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Azie
nd
ali
Area Operativa Area Informativa e Informatica
Piani Direzionali
1 Direzione Generale
2 Servizi Generali
3 Produzione
4 Commerciale
5 Amministativo
Riesame e
Revisione dei
Sistemi
Aziendali
Fondazione e
Rifondazione
Consuntivo e
Riadeguamento
Lay-out del SIUI, Sistema Informatico per Uomini d'Impresa
Am
bie
nte
Vit
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co
n
Oriz
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di
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gg
ett
ivo
Lay-out del SIUI, Sistema Informatico per Uomini d’Impresa
––––––––––––––––––––––––––– 156 –––––––––––––––––––––––––––––
Superata la prima fase delle malattie di gioventù dell’informatica – sia
della tecnologia HW, sia dei linguaggi di sviluppo del SW, sia la
connettività tra i diversi ambienti e sistemi – si determinarono le condizioni
per sviluppare il SIUI, Sistema Informativo per Uomini d’Impresa, che è il
Software del Modello Ecosistema Impresa.
Come rappresentato schematicamente nel Lay-out Relazionale
Pluridimensionale ed Evolutivo dell’ambiente informatico, l’Imprenditore
con il suo Gruppo:
sceglie le logiche e gli algoritmi più appropriati, in sinergia con
l’Ambiente Vitale,
si interfaccia a tutti i livelli con l’Impresa vista come Ecosistema,
utilizzando programmi commerciali appropriati, gestiti come Utensili:
sia nell’Ambito Soggettivo, nella formulazione della Proposta
Imprenditoriale e della successiva proposta di Fondazione o di
Rifondazione,
sia nell’Ambito Oggettivo, nelle Attività delle Fasi di Costituzione
o Ricostituzione ed Operativa di Produzione.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18