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Titolo: RELAZIONE SPECIALISTICA Ver. : Nome doc.:

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Cod. progetto: 10 013 Cod. evento: C Cod. episodio: Cod contratto: Archivio: CST

PREMESSA

Oggetto del presente documento è la definizione a livello di progetto definitivo delle

caratteristiche progettuali e delle specifiche tecniche delle apparecchiature e materiali di

prevista installazione per la realizzazione del nuovo impianto di condizionamento dedicato

a servizio del Reparto di Angiografia del P.O. San Bortolo di Vicenza.

In particolare la presente relazione generale presenta la filosofia ispiratrice del progetto e

riporta le soluzioni previste, descritte in dettaglio nei restanti documenti progettuali.

Tale intervento si rende necessario al fine di adeguare l’impianto ai requisiti prestazionali

vigenti rendendo indipendente il reparto dagli altri locali dell’edificio che necessitano di

prestazioni di livello meno spinto.

La progettazione risponde appieno ai dettami delle normative di sicurezza, di prevenzione

incendi, inquinamento atmosferico e ambientale, tenendo conto di tutte le esigenze e

caratteristiche anche di manutenzione, meglio specificate in seguito.

Ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di

sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone, degli edifici e dei soccorritori, gli impianti

in oggetto saranno adeguati in modo da:

- limitare, in caso di evento incidentale, danni alle persone;

- limitare, in caso di evento incidentale, danni ai locali vicini a quelli contenenti gli

impianti.

Le seguenti prescrizioni e le descrizioni relative alla fornitura hanno carattere indicativo e

non limitativo, nel senso che l'Appaltatore fornirà un impianto completo in ogni sua parte,

in modo da ottenere un complesso perfettamente funzionante, esercibile in condizioni di

massima sicurezza ed affidabilità, rispondente alla tecnica più avanzata, sia per quanto

riguarda la progettazione che la realizzazione dello stesso.

Verrà di seguito data descrizione dei requisiti e delle specifiche prestazionali dei

componenti/impianti più importanti il progetto, che dovranno essere considerati nella

progettazione costruttiva da sviluppare da parte dell’Appaltatore e nella successiva

costruzione degli impianti.

Si ribadisce che tutte le opere accessorie necessarie all’installazione ed al corretto

funzionamento degli impianti oggetto di intervento sono a cura e spese dell’Appaltatore,

ancorché non espressamente indicate nelle presenti specifiche tecniche. A titolo indicativo

e non esaustivo si riportano: attività di smantellamento, demolizione, trasporto materiali

alle discariche, approntamenti provvisori, trasporti nuovi materiali, spostamento servizi ed

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impianti che interferiscono con l’oggetto dell’intervento, sistemazioni edili, basamenti,

eventuali rinforzi strutturali, ecc…

Sono inoltre omesse le specifiche per i materiali considerati secondari e non

caratterizzanti il presente intervento, componenti per i quali dovranno utilizzarsi primarie

marche, dotate di certificazione di qualità e comunque sottoposte all’approvazione della

Direzione Lavori.

La proposta di intervento garantirà il pieno rispetto di tutte le normative vigenti con

particolare attenzione agli aspetti di sicurezza, prevenzione incendi e sicurezza dei

lavoratori.

Tra gli oneri a carico dell’Appaltatore evidenziamo a titolo non esaustivo i seguenti:

- Prima dell’inizio dei lavori, sarà cura dell’Impresa esecutrice di sviluppare un

progetto costruttivo dell’intervento, verificando il loco le misure degli spazi in cui

dovranno essere installate le apparecchiature di prevista fornitura, segnalando alla

DL ogni eventuale modifica che si intende apportare al progetto esecutivo in

funzione delle verifiche che l’impresa svolgerà;

- Oneri per allaccio dei macchinari alle distribuzioni di fluidi, reti di scarico acque

nere, reti di adduzione acqua: sono compresi tutti gli oneri necessari per rendere

l’impianto perfettamente funzionante secondo l’obbiettivo del presente progetto,

anche nel caso in cui non siano esplicitamente indicati sugli elaborati progettuali i

limiti di fornitura e i punti di allaccio;

- Oneri per opere edili accessorie per posizionamento delle nuove apparecchiature,

quali basamenti, protezioni, accessi: sono compresi tutti gli oneri relativi a opere

edili accessorie, anche nel caso in cui non siano esplicitamente indicate negli

elaborati progettuali;

- Redazione, al termine dei lavori, di elaborati as – built degli impianti realizzati,

compresivi di schemi funzionali, planimetrie, relazione dettagliante le specifiche

tecniche e manutentive delle apparecchiature installate;

- Redazione di prove funzionali, tarature e collaudi, ivi compresi oneri specifici di

tecnici qualificati delle varie case fornitrici dei materiali selezionati, al fine di rendere

perfettamente funzionanti gli impianti previsti.

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CRITERI PROGETTUALI

Il presente progetto di riqualificazione ha come criterio fondamentale l’adeguamento delle

prestazioni erogate dal nuovo impianto alle prescrizioni tecniche e normative vigenti per

locali di tale ambito.

Altro criterio di base per la progettazione svolta è il miglioramento delle condizioni di stato

d’uso, manutenzione e garanzia di erogazione del servizio, che si ottiene attraverso la

realizzazione di un impianto di condizionamento dedicato al reparto.

PARAMETRI DI DIMENSIONAMENTO

Il dimensionamento viene svolto considerando i seguenti parametri microclimatici di

riferimento:

Sala Operatoria:

- Temperatura interna invernale ed estiva: compresa tra 20 e 24°C

- Umidità relativa: 40 / 60%

- N° ricambi orari: 15 volumi/ora (Aria esterna senza

ricircolo)

- Velocità terminale aria: 0,05 / 0,15 m/s

- Pressione: positiva con gradiente minimo 10 Pa

per ambienti limitrofi, 15 Pa per ambienti esterni

- Filtraggio aria: 99,97%

Tutti i locali del reparto vengono assimilati a Sala Operatoria mentre il locale controllo

viene escluso dal nuovo impianto.

I fluidi termo vettori derivati dalla sottocentrale avranno le seguenti caratteristiche:

- Acqua Calda: 70 – 60 °C

- Acqua Refrigerata: 7 – 12 °C

- Vapore: pressione di rete

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NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Gli interventi compresi nel presente progetto dovranno essere concepiti nel rispetto delle

vigenti disposizioni legislative in materia e con preciso riferimento alle indicazioni e

prescrizioni fornite dalle più recenti ed autorevoli normative tecniche di settore oggi note a

livello internazionale.

Qui di seguito si riporta un sommario elenco delle leggi e norme di riferimento.

Leggi e norme di carattere generale

- TESTO UNICO SICUREZZA LAVORO (T.U.S.L.) – D.Lgs 9 aprile 2008, n.81

“Attuazione dell'articolo 1 legge 3 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della

salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;

- Decreto 22 gennaio 2008 n. 37, “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo

11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005,

recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti

all’interno degli edifici”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 61 del 12 marzo 2008

- DPR 24 luglio 1996 n° 459 “Regolamento per l’attuazione delle direttive

89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento

delle legislazioni degli stati ... relativi alle macchine”.

- Legge n° 186 del 1 marzo 1968 – “Disposizioni concernenti la produzione di

materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed

elettronici”.

- Legge n° 791 del 10 ottobre 1977 – “Attuazione della direttiva del consiglio delle

comunità europee (n° 72/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve

possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di

tensione”.

- Norma UNI-ISO 8402 – “Qualità. Terminologia”.

- Norma UNI-EN-ISO 9000 – “Regole riguardanti la conduzione aziendale per la

qualità e l’assicurazione (o garanzia) della qualità. Criteri di scelta o di

utilizzazione”.

- Norma UNI-EN-ISO 9001 – “Sistemi di qualità. Criteri per l’assicurazione (o

garanzia) della qualità nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed

assistenza”.

- Norma UNI-EN-ISO 9002 – “Sistemi di qualità. Criteri per l’assicurazione (o

garanzia) della qualità nella fabbricazione e nell’installazione”.

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- Norma UNI-EN-ISO 9003 – “Sistemi di qualità. Criteri per l’assicurazione (o la

garanzia) della qualità nei controlli e collaudi finali”.

- Norma UNI-EN-ISO 9004 – “Criteri riguardanti la conduzione aziendale per la

qualità ed i sistemi di qualità aziendali”.

Leggi e norme relative agli impianti di climatizzazione

- Norma UNI 10339 – Impianti aeraulici a fini di benessere. Generalità classificazione

e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura.

- UNI 5634 – “Colori distintivi delle tubazioni convoglianti fluidi liquidi o gassosi”.

- UNI 9652 – “Velocità massima di flusso entro le tubazioni”.

- UNI EN 12098 – “Regolazioni per impianti di riscaldamento – Dispositivi di

regolazione in funzione della temperatura esterna per gli impianti di riscaldamento

ad acqua calda”.

- UNI EN 12170 – “Impianti di riscaldamento degli edifici – Procedure per la

predisposizione della documentazione per la conduzione, la manutenzione e

l’esercizio – Impianti di riscaldamento che richiedono personale qualificato per la

conduzione”.

- UNI EN 12171 – “Impianti di riscaldamento degli edifici – Procedure per la

predisposizione della documentazione per la conduzione, la manutenzione e

l’esercizio – Impianti di riscaldamento che non richiedono personale qualificato per

la conduzione”.

- UNI ENV 13154-2 – “Comunicazione dati per la rete di campo in applicazione

HVAC – Protocolli”.

- Norma UNI-CTI 8884 - “Caratteristiche e trattamento delle acque dei circuiti di

raffreddamento e di umidificazione”.

- Norma UNI-CTI 8065 - “Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile”.

- Norma UNI 8364 – “Impianti di riscaldamento – Controllo e manutenzione”.

- Norme UNI 9317/89 – “Impianti di riscaldamento – Conduzione e controllo”.

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Normativa specifica in ambito ospedaliero

- DPR14 gennaio 1997 “Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento alle

regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di requisiti

strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie

da parte delle strutture pubbliche e private” ;

- D.M. 18 settembre 2002 – Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi

per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e

private;

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STATO DI FATTO CON INDIVIDUAZIONE DELLE CRITICITA’

Il Reparto Angiografia del P.O. San Bortolo è posto al piano Rialzato dell’edificio 7 del

Presidio e si compone di:

- La stanza dedicata ai trattamenti specifici di Angiografia;

- Il locale controllo impianti;

- Le stanze di preparazione e risveglio dei pazienti oggetto di trattamento;

Figura 1 - 2 : Il reparto oggetto di intervento

All’interno del reparto è presente il sistema di distribuzione aria condizionata collegato alle

canalizzazioni che servono tutto il fabbricato a partire dalle UTA; in particolare, nella

stanza trattamento sono presenti diffusori dotati di filtri assoluti, nelle stanze preparazione

e risveglio diffusori tradizionali, nel locale controllo un condizionatore tipo split.

Figura 3 - 4 : Terminali esistenti

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L’edificio è servito dalla Sottocentrale posta al piano interrato ove sono presenti i collettori

di distribuzione dei fluidi termo vettori.

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DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE

Nel presente capitolo si riportano le lavorazioni previste.

SMANTELLAMENTI

Si deve prevedere l’intercettazione delle canalizzazioni esistenti nei interessati

dall’intervento, e la demolizione dei diffusori di mandata e ripresa esistenti.

Per far ciò, e per la successiva posa delle nuove canalizzazioni, sarà demolita la veletta di

cartongesso in lastra piana esistente nel locale Sala Operatoria, e il controsoffitto a doghe

nel locale preparazione pazienti.

Saranno anche demoliti gli impianti elettrici di illuminazione nei controsoffitti interessati

dall’intervento.

Sarà demolita la porzione di muratura esterna per l’ingresso delle canalizzazioni in

ambiente.

INSTALLAZIONE NUOVA UTA

Si prevede l’installazione di una nuova unità di trattamento aria per il ricambio aria nei

locali serviti, installata sulla copertura dell’edificio.

I trattamenti dell’aria all’interno dell’UTA sono valutati secondo la metodologia ASHRAE

con l’ausilio del diagramma psicometrico.

L’unità di trattamento aria prevista avrà le seguenti caratteristiche:

Tipo pannello interno e esterno Lamiera preplastificata

Isolamento Poliuretano espanso 45/50 kg/mc

spessore minimo 50 mm

Materiale carpenteria Alluminio

Ventilatori mandata e ripresa Pale avanti (ripresa) / Pale rovesce

(mandata) con inverter potenza

isolamento IP 54

Portata 3.300 mc/h

Pressione statica utile per ventilatore mandata 700 pa

Pressione statica utile per ventilatore ripresa 300 pa

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Recuperatore statico Materiale AL con prot. Acrilica

Filtri efficienza G4

Serrande in acciaio zincato

Filtri a tasca rigida Efficienza F7

Batteria acqua calda T acqua 70/60 °C,

Potenza 35 kW

Batteria acqua refrigerata T acqua 7/12 °C,

Potenza 54 kW

Sezione umidificazione a vapore portata 20 kg/h

Con separatore di gocce e bacinella raccolta condense in acciaio inox

Batteria post riscaldamento T acqua 70/60 °C,

Potenza 5 kW

Come meglio specificato sulla tavola grafica allegata, su ogni batteria ad acqua sarà

installata la valvola a tre vie di regolazione con relativo servocomando, completa di valvole

di intercettazione.

Caratteristiche di esecuzione:

- gli sportelli di ispezione della UTA devono consentire la pulizia e la disinfezione anti

legionella in ogni parte della UTA;

- la vaschetta raccolta condensa deve essere prevista anche sotto il separatore di

gocce;

- tutte le serrande devono essere motorizzate;

- i collegamenti dei canali devono essere eseguiti con giunti antivibranti;

- L’UTA deve essere completa di vano tecnico protezione valvole;

L’UTA sarà installata sul terrazzo dell’edificio, su

apposita struttura di distribuzione dei pesi,

realizzata con travi IPE zincate a caldo.

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COLLEGAMENTI IDRAULICI ALLA NUOVA UTA

Si prevede il collegamento delle batterie dell’UTA alla distribuzione esistente nel locale

sottocentrale al piano interrato, attraverso nuove tubazioni di collegamento correnti

all’esterno dell’edificio.

Nel locale sottocentrale saranno realizzati i seguenti circuiti:

- Circuito acqua calda: derivato dal collettore di distribuzione esistente, composto da

stacco valvolato con installazione di nuovo gruppo di pompaggio avente le seguenti

caratteristiche:

• Elettropompa a rotore bagnato esecuzione gemellare con inverter;

portata 3,0 mc/h – prevalenza 50 kPa

Il circuito sarà completo di manometri e termometri e di vaso di espansione

dedicato.

- Circuito acqua refrigerata: derivato dal collettore di distribuzione esistente,

composto da stacco valvolato con installazione di nuovo gruppo di pompaggio

avente le seguenti caratteristiche:

• Elettropompa a rotore bagnato esecuzione gemellare con inverter;

portata 9,5 mc/h – prevalenza 60 kPa

Il circuito sarà completo di manometri e termometri.

- Circuito vapore umidificazione: derivato dalla distribuzione esistente, composto da

stacco valvolato.

Le nuove tubazioni saranno posate su appositi staffaggi e saranno isolate con materiale

espanso a cellule chiuse rivestito in lamierino di alluminio.

NUOVA RETE DI CANALIZZAZIONI

La nuova UTA sarà collegata al reparto da servire mediante canalizzazioni in lamiera

zincata correnti all’esterno dell’edificio, fino all’ingresso nel reparto; sulla muratura esterna

saranno posizionate le serrande tagliafuoco di compartimentazione del reparto.

Le nuove canalizzazioni saranno posate nel controsoffitto e serviranno i terminali di

distribuzione; per la mandata dell’aria saranno posati diffusori con filtro assoluto, aventi

serranda di regolazione integrata nel plenum di distribuzione e diffusore microforato.

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Per la ripresa dell’aria, nel locale Sala operatoria saranno installate due griglie ad alette

orizzontali in alluminio, poste nei finti pilastri da realizzare con lastre di cartongesso; la

ripresa nel locale risveglio saraà realizzata con diffusori di ripresa con plenum e diffusore a

griglia.

I terminali saranno collegati alla distribuzione con canali flessibili in alluminio, isolato per la

mandata.

Le canalizzazioni saranno coibentate con materassino di lana di vetro fermato con carta

alluminata, per i tratti esterni è prevista la finitura di protezione con lamierino di alluminio.

OPERE EDILI

Per completare l’intervento sarà necessario realizzare opere edili di assistenza, in

particolare per l’inserimento delle serrande tagliafuoco, per la modifica dei plafoni in

cartongesso per l’inserimento dei nuovi canali e bocchette, per la riquadratura di fori di

passaggio tra gli ambienti, e ogni altra opera di demolizione o ripristino necessaria anche

se non segnalata sul presente progetto.

Oltre a queste opere di assistenza impiantistica sarà realizzato l'intervento di sostituzione

del controsoffitto.

A seconda delle attività svolte all’interno dei locali, si è optato per l’inserimento di due

tipologie di controsoffittatura :

- Nella sala operatoria sarà installato un controsoffitto a lastra piana in cartongesso

su orditura nascosta;

- Nel locale preparazione sarà installato un controsoffitto a quadrotti di alluminio;

Il controsoffitto valutato in progetto è costituito da una struttura

metallica nascosta, composta da profili portanti e profili

intermedi a T, ancorata al soprastante solaio mediante

pendinatura regolabile.

La struttura metallica è costituita da profili in lamiera di acciaio

sottile (≥ 0,6 mm) zincato preverniciato, profilata a freddo e

protetta dalla corrosione mediante galvanizzazione a caldo,

con rivestimento di zinco.

I pannelli saranno appoggiati alla struttura metallica

sopradescritta.

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I pannelli in alluminio verniciati con resina epossidica avente

una specifica azione igienizzante e disinfettante, presentano

le seguenti caratteristiche:

- classe di reazione al fuoco classe A2-s1, d0;

- Assorbimento acustico: αW = 0,50;

- Mantengono una stabilità dimensionale anche in

ambienti umidi;

- Proteggono l’ambiente dalla polvere proveniente

dall’intercapedine grazie alla superficie liscia;

- Consentono facile pulitura a mano con acqua calda e detergenti non abrasivi.

Tutte le pareti perimetrali interessate dagli interventi verranno tinteggiate in seguito

all’installazione del nuovo controsoffitto, allo scopo di ripristinare l’uniformità iniziale delle

superfici eventualmente danneggiate dai lavori svolti.

La tinteggiatura verrà eseguita con idrosmalto lavabile, di colore a scelta della DL. Questa

tipologia di tinteggiatura consente la facile pulitura e manutenibilità delle superfici murarie

dei locali.

OPERE ELETTRICHE

Le opere elettriche previste consistono in:

- Rifacimento dell’impianto di illuminazione con recupero dei corpi illuminanti

esistenti;

- Rifacimento dell’impianto di rivelazione incendi nei locali serviti con recupero dei

sensori;

- Impianto elettrico di alimentazione nuove apparecchiature comprensivo di Quadro

elettrico;

- Impianto di rivelazione incendi a servizio dell’UTA;

- Impianto di telecontrollo a servizio delle nuove apparecchiature servite;

1.1.1 Quadro comando UTA “QEUTA”

Costruzione e installazione di un nuovo quadro elettrico di comando Unità di Trattamento

Aria, posizionato all’interno del locale sottocentrale, composto da:

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- Carpenteria metallica per posa a terra con piastra di fondo portacomponenti, con

porta interna e porta esterna di tipo trasparente, grado di protezione minimo IP44,

dimensioni indicative 1800x800x400;

- Interruttore generale di manovra/interruttore;

- Trasformatore circuiti ausiliari 230/24 V;

- Interruttore magnetotermico primario trasformatore;

- Interruttore magnetotermico secondario trasformatore;

- Interruttore magnetotermico alimentazione inverter motore ventilatore di mandata

aria;

- Interruttore magnetotermico, alimentazione inverter motore ventilatore di ripresa

aria;

Il quadro viene collegato alla linea di alimentazione generale.

1.1.2 Sistema di supervisione

All’interno del quadro verranno posizionate le apparecchiature di supervisione

In particolare dovrà essere presente :

- Controller Honeywell CP-IPC;

- Controller Honeywell CP-DIO;

- Morsettiere ausiliari

1.1.3 Impianto di distribuzione

Nella nuova via cavi di collegamento tra il quadro comando e la copertura dove risulta

collocata l’Unità di Trattamento Aria sono derivati i seguenti cavi di collegamento.

Cavi di potenza da QEUTA:

Cavo FG7OR inverter motore ventilatore di mandata aria;

Cavo FG7OR inverter motore ventilatore di ripresa aria;

Cavi ausiliari da QEUTA:

Cavo FG7OR ausiliari inverter motore ventilatore di mandata aria;

Cavo FG7OR ausiliari inverter motore ventilatore di ripresa aria.

Cavi segnali/ausiliari da QEUTA:

Cavo multipolare serranda presa aria esterna;

Cavo multipolare serranda aria espulsione;

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Cavo multipolare pressostato controllo filtro 1;

Cavo multipolare pressostato controllo filtro 2;

Cavo multipolare sonda pressione differenziale modulazione inverter;

Cavo multipolare termostato antigelo;

I cavi sono installati in canalina portacavi 150x75, dotata di setto separatore al fine di

separare i cavi di potenza dai cavi di segnale/ausiliari.

Installazione di un pulsante (PEM) per l’arresto in emergenza dell’impianto di ventilazione

in caso d’incendio (Decreto Ministero dell’interno 18 settembre 2002).

Il pulsante di tipo normalizzato per impianti antincendio risulta normalmente chiuso, con

azionamento a “fungo” di colore rosso e sblocco a rotazione.

Il pulsante dovrà essere collocato in un luogo presidiato.

1.1.4 Impianto antincendio “rilevatori fumi da condotta aria”

E’ prevista l’installazione di un sensore di fumo all’interno della canalizzazione di mandata.

In caso di intervento del rivelatore, la centrale antincendio deve inviare tramite un contatto

privo di potenziale il comando di arresto del ventilatore di mandata aria.

Il comando di allarme da antincendio viene collegato al controller telecontrollo che

provvederà al fermo del ventilatore.

1.1.5 Serrande tagliafuoco

Si prevede l’installazione di nuove serrande tagliafuoco. Le serrande dovranno essere del

tipo BELIMO BLF24-T con attuatore con ritorno a molla, dispositivo termoelettrico di

intervento e alimentazione a 24V AC . Le nuove serrande dovranno essere inserite ed

interfacciate con il sistema di rilevazione incendi attualmente presente all’interno dello

stabile.

1.1.6 Verifiche di progetto

SEZIONAMENTO

I circuiti uscenti sono sezionabili attraverso l'interruttore generale di linea in quanto tutti gli

interruttori impiegati sono adatti alla funzione di sezionamento.

Verifica protezione contatti diretti

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La protezione contro i contatti diretti è ottenuta mediante involucri ( CEI 64-8-5.3.03 ) infatti

tutti i componenti sono isolati o hanno involucri con grado di protezione non inferiore a IP

4X, gli involucri inoltre sono apribili solo con l'uso di un attrezzo.

Verifica protezione contatti indiretti

Il sistema è di tipo TN, per la presenza di propria cabina di trasformazione e dal

collegamento delle masse dell’impianto mediante conduttori di protezione al punto in cui

sono messi a terra gli avvolgimenti secondari dei trasformatori M.T./B.T.

Per un sistema TN, è richiesto il coordinamento delle protezioni contro le tensioni di

contatto col rispetto della formula:

Zs x Ia U0

Dove :

Zs è l’impedenza dell’anello di guasto.

Ia la corrente in Ampere che provoca l’apertura del dispositivo attivo di protezione in

un tempo proporzionale alla tensione verso terra del sistema e comunque non superiore a

5 s per i circuiti di distribuzione fissi e 0,4 s per i circuiti terminali.

U0 la tensione del sistema tra fase e terra, 230 V nel caso specifico.

Verifica protezioni contro i cortocircuito

I dispositivi di protezione installati hanno un potere di interruzione superiore alla corrente

di cortocircuito presunta nel punto di installazione.

I dispositivi di protezione soddisfano la condizione I² t < K² S² dove:

I² t energia lasciata passare dal dispositivo di protezione

K² S² energia ammessa dal conduttore

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PRESCRIZIONI GENERALI

Nel presente capitolo si riportano tutte le prescrizioni generali.

MODALITÀ COSTRUTTIVE DELLE CANALIZZAZIONI E POSSIBILITÀ DI

ISPEZIONE

Generalità

Le norme relative alla progettazione, alla costruzione e alla manutenzione delle

canalizzazioni seguite nel presente progetto sono le seguenti:

- UNI EN 12097:2007 - Ventilation for buildings - Ductwork - Requirements for

ductwork components to facilitate maintenance of ductwork systems

- EN 1507:2006 - Ventilation for buildings - Sheet metal air ducts with rectaguar

section – Requirements for strength and leakage

- EN 13779:2007 - Ventilation for non residentail buildings – Performance

requirements for ventilation and room conditiong systems

- UNI EN 14239:2004 - Ventilation for buildings - Ductwork - Measurement of

ductwork surface area

- UNI EN 12237:2004 - Ventilation for buildings - Ductwork - Strength and leakage of

circular sheet metal ducts

- UNI EN 13403:2004 - Ventilation for buildings - Non-metallic ducts - Ductwork made

from insulation duct boards

- UNI EN 12236:2003 - Ventilation for buildings - Ductwork hangers and supports -

Requirements for strength

- UNI EN 13180:2004 - Ventilation for buildings - Ductwork - Dimensions and

mechanical requirements for flexible ducts

- UNI EN 12220:2001 - Ventilation for buildings - Ductwork - Dimensions of circular

flanges for general ventilation

Altre norme e linee guida di valore tecnico utilizzate sono quelle pubblicate dalla SMACNA

(Sheet Metal Association of Contractors of North America). Le principali sono le seguenti:

– HVAC Duct Construction Standards - Metal and Flexible;

– Accepted Industry Practice for Industrial Ventilation;

– Thermoplastic Duct (PVC) Construction Manual.

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Modalità costruttive

I canali previsti hanno forma rettangolare, posizionati a vista all’esterno e dentro il

controsoffito, e sono realizzati in lamiera di acciaio zincato.

I canali posti all’esterno dell’edificio saranno coibentati con materiale isolante a cellule

chiuse rifinito con carta alluminata e lamierino di alluminio, negli spessori previsti dalla

normativa vigente, all’interno dei locali serviti avranno la stessa modalità di isolamento ma

privi di rivestimento in alluminio.

Procedure di manutenzione

Le norme EN (12097 per i canali in lamiera, 13403 per quelli preisolati) prescrivono che le

condotte debbano essere realizzate in modo da impedire ogni crescita microbica, facilitare

l’ispezione e la pulizia e garantire la resistenza alle operazioni di pulizia. Le operazioni di

pulizia verranno effettuate utilizzando spazzole e sonde ad aria compressa.

Per l’accesso per ispezione e pulizia si utilizzeranno gli stacchi di collegamento dei

diffusori, per i canali posti nel locale tecnico l’accesso sarà possibile smontando i giunti

antivibranti di collegamento all’UTA.

SERRANDE TAGLIAFUOCO

Le serrande tagliafuoco di prevista installazione dovranno essere conformi alla norma

EN1366-2, marcate CE e complete di attuatore con ritorno a molla con dispositivo

termoelettrico di intervento tarato a 72°C.

TUBAZIONI

1.1.7 Tubazioni in acciaio

tubi senza saldatura, in acciaio non legato, secondo UNI 8863 serie leggera e media

tubi bollitori di acciaio lisci commerciali senza saldatura in acciaio secondo UNI 7287

tubi senza saldatura, in acciaio non legato, secondo UNI 6363 serie B e C

Per tutte le tubazioni, condizioni di impiego in funzione della temperatura e della pressione

di esercizio, secondo UNI 1284.

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ISOLAMENTO DELLE TUBAZIONI ACQUA CALDA

Il rifacimento e/o completamento della coibentazione delle tubazioni è un intervento

obbligatorio, ai sensi del D.P.R. 412/93, nel caso di nuova installazione o ristrutturazione

di impianti. Il D.P.R. 412/93, nella tabella denominata “Allegato B” prescrive gli spessori

minimi da adottare a seconda del tipo di materiale isolante, del diametro della tubazione e

del luogo di montaggio. Le tubazioni ed i collettori saranno isolati termicamente senza

soluzioni di continuità, pertanto i punti di sospensione od appoggio saranno realizzati in

modo che l’isolamento comprenda anche quelle zone. Le tubazioni delle reti di

distribuzione dei fluidi caldi saranno pertanto, ove necessario, coibentate con materiale

isolante il cui spessore minimo e fissato dalla tabella sopra indicata in funzione del

diametro della tubazione espresso in mm e dalla conduttività termica utile del materiale

isolante espressa in W/m°C alla temperatura di 40°C.

Conduttività Termica

Utile dell’isolamento

W/m °C

< 20

da 20 a 39

da 40 a 59

da 60 a 79

da 80 a 99

> 100

0.03 13 19 26 33 37 40

0.032 14 21 29 36 40 44

0.034 15 23 31 39 44 48

0.036 17 25 34 43 47 52

0.038 18 28 37 46 51 56

0.040 20 30 40 50 55 60

0.042 22 32 43 54 59 64

0.044 24 35 46 58 63 69

0.046 26 38 50 62 68 74

0.048 28 41 54 66 72 79

0.050 30 44 58 71 77 84

TARGHETTE INDICATRICI E COLORAZIONI

In tutti i locali tecnici nei quali sono installate le apparecchiature relative agli impianti

tecnologici sarà prevista l’installazione di targhette indicatrici che consentano la corretta

individuazione dei singoli circuiti e dei componenti.

Inoltre saranno accuratamente indicate con pannelli schematici le posizioni che dovranno

assumere le valvole, gli interruttori, i selettori, etc.nella stagione estiva ed in quella

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invernale. Le targhette dovranno consentire una chiara interpretazione del funzionamento

e guidare le manovre di gestione anche di personale non esperto.

In linea generale le targhette saranno in lamiera di alluminio anodizzato con scritta

pantografata ad incisione, o con autoadesivi in genere. Tutte le tubazioni in centrale o

comunque in vista, saranno contraddistinte da colorazione convenzionale tramite

apposizione di fascia anulare autoadesiva di altezza mm 50 ameno ogni 6 m di lunghezza

di tubazione ed applicata sopra il rivestimento di finitura della coibentazione.

Per le tubazioni in vista non coibentate le fasce di colore distintivo saranno apposte

mediante verniciatura.

Per individuare la direzione di flusso dei fluidi saranno applicate (in corrispondenza delle

fasce distintive) delle frecce direzionali in materiale autoadesivo applicato sulla superficie

di finitura della coibentazione. Per le tubazioni in vista non coibentate le frecce di flusso

saranno verniciate con l’uso di apposita mascherina.

Le colorazioni da adottare per le tubazioni risultano le seguenti:

acqua calda ROSSO

acqua refrigerata BLU

acqua di torre VIOLA

distribuzione gas GIALLO

gasolio / olio MARRONE

acqua potabile VERDE

acqua potabile trattata AZZURRO

Qualora sia presente un impianto idrico di spegnimento il colore rosso sarà da destinarsi

all’impianto antincendio e pertanto le tubazioni convoglianti acqua calda dovranno risultare

di colore arancione. Le colorazioni da adottare per le canalizzazioni risultano le seguenti:

presa aria esterna VERDE

immissione aria calda ROSSO

immissione aria raffrescata BLU

ricircolo ARANCIONE

estrazione/espulsione GIALLO

RIPRISTINI E RIEMPIMENTI

Sono comprese le chiusure ed i ripristini delle tracce impiantistiche esistenti anche

passanti, con uso di laterizi e malta a base di cemento. Compresa la formazione ed il

disfacimento dei piani di lavoro interni, il taglio, lo sfrido e quanto altro necessario per dare

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il lavoro finito a regola d'arte. Sono comunque comprese tutte le strutture verticali e

orizzontali necessarie per la realizzazione del progetto anche se non sono completamente

e dettagliatamente indicate negli elaborati allegati. Si dovrà provvedere pertanto alla

regolarizzazione ed alla pulizia delle zone ammalorate anche se non espressamente

richiesto.

VERNICIATURA

Se non diversamente specificato, saranno protette da verniciatura tutte le strutture, le

tubazioni e i materiali componenti dell'impianto comprese le superfici già verniciate di

eventuali strutture o apparecchiature esistenti che richiedano manutenzione.

Non saranno invece di norma soggette a verniciatura le seguenti superfici:

superfici in acciaio inox;

superfici in rame, in bronzo e in ottone;

superfici zincate poste all'interno di edifici;

materiali di plastica o rivestiti in plastica;

superfici in vetro.

Sarà posta particolare cura a non coprire, con la verniciatura, le targhe di identificazione

delle apparecchiature e i rivestimenti delle coibentazioni.

I prodotti vernicianti da utilizzarsi saranno prodotti da Produttori approvati dal

Committente.

Le opere di verniciatura saranno eseguite in accordo alla normativa antinfortunistica

Italiana, alle Norme ed alle Leggi in vigore relative alle sostanze pericolose, nocive o

tossiche. In particolare il D.M. 25 luglio 1987 n.555, che ha recepito la Direttiva CEE n.

86/41 e alle prescrizioni contenute in questa specifica ed alle Norme in esse citate.

1.1.8 Preparazione delle superfici

Al fine di ottenere una maggiore durata della protezione e un migliore risultato estetico,

saranno trattate, prima della verniciatura, con una procedura adeguata al tipo di supporto

e di prodotto da applicare.

In particolare saranno eseguite le seguenti operazioni:

In caso di superfici metalliche grezze non verniciate, la preparazione sarà eseguita con

spazzole in filo di acciaio e/o attrezzi ad impatto e/o mole;

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In caso di superfici nuove in alluminio e sue leghe o zincate a caldo sarà eseguita la

spazzolatura manuale con spazzole di fibra rigida o di filo di acciaio seguita da

spolveratura, lavaggio con idonei agenti sgrassanti, risciacquatura ed asciugatura;

In caso di superfici già verniciate si dovrà rimuovere tutta la pittura danneggiata e/o in

fase di distacco e successivamente si dovrà eseguire la spazzolatura.

1.1.9 Applicazione dei Prodotti Vernicianti

I prodotti per la mano di fondo e le mani successive per ciascun ciclo saranno in accordo

alle prescrizioni fornite dai relativi produttori per assicurarne la compatibilità. Le istruzioni

del Produttore, comprese quelle di sicurezza, sull'impiego dei prodotti, saranno

considerate come facenti parte di questa Specifica. In caso di conflitto, si considerano

valide le prescrizioni più rigorose.

L'applicazione dei prodotti vernicianti non sarà eseguita in presenza di pioggia, vento,

nebbia, polvere, od in zone ove c'è presenza di elementi dannosi trasportati dal vento.

Ogni strato di materiale sarà steso, nei limiti del possibile, come un film continuo a

spessore uniforme e privo di porosità. Gli saranno asciugati e polimerizzati nella giusta

misura prima dell'applicazione del successivo strato. Il materiale sarà considerato pronto

per la mano successiva quando essa potrà essere applicata senza che si verifichi

qualsiasi irregolarità dei film, come ad esempio, sollevamenti o perdita di adesione dello

strato sottostante, e dopo che sia trascorso l'intervallo di tempo minimo raccomandato dal

Produttore, tenendo conto delle condizioni ambientali esistenti durante la fase di

applicazione del prodotto (temperatura, ventilazione, ecc).

Seguono i metodi di applicazione della verniciatura a seconda del campo di impiego.

Superfici in acciaio al carbonio non immerse in acqua (T < 80°C):

Sarà dapprima eseguita una passata di fondo con zincante inorganico (spessore film

secco 75 micron); in seguito saranno effettuate due mani di verniciatura

(clorocaucciù, spessore film secco 50 micron).

Superfici in acciaio al carbonio ad alta temperatura (80°C<T<300°C):

Sarà dapprima eseguita una passata di fondo con zincante inorganico (spessore film

secco 75 micron); in seguito sarà effettuata una mano di verniciatura (alluminio

siliconico alchilico, spessore film secco 25 micron)

Se non diversamente specificato la tinta delle diverse mani sarà sufficientemente

differenziata per assicurarsi della completa copertura della superficie.

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Per ogni strato da applicare a profilati ed apparecchiature, gli spigoli dovranno ricevere

una prima passata di prodotto, seguita immediatamente dalla applicazione sulla intera

superficie.

Le vernici potranno essere applicate a spruzzo a bassa pressione oppure a spruzzo senza

aria, Le superfici che per qualsiasi ragione non possano essere verniciate a spruzzo,

saranno trattate a pennello.

Il colore della mano finale sarà in accordo a quanto specificato nei Documenti Contrattuali.

oppure a quanto verrà deciso in corso d'opera dal Committente, con congruo anticipo di

tempo sul programma di realizzazione.

Ritocchi e riparazioni saranno eseguiti a cura e spese dell'Appaltatore, in accordo alle

prescrizioni dei Produttore del prodotto verniciante, ed accettate dal Committente.

MANOMETRI

Tipo: a molla tubolare a “C”.

Elemento termometrico: elemento elastico in AISI 316 L, attacco in AISI 304 - 316,

saldature in Argon

Materiali: cassa ed anello a baionetta: acciaio inox AISI 316

quadrante: alluminio con scala e graduazione in nero

indice: acciaio brunito azzerabile

Movimento: rinforzato in acciaio inox AISI 304

Diametro DN 150 o DN 100 a seconda delle indicazioni riportate sui disegni di progetto

Precisione: ± 1% dell’ampiezza della scala

Scala: fondo scala adatto alle pressioni presenti nel circuito, secondo specifiche normative

e comunque non superiore a 1,5 volte la massima pressione riscontrabile nel circuito.

Modalità di posa in opera

I manometri dovranno essere completi di ricciolo e rubinetti a tre vie per manometro di

prova e dovranno essere montati in posizione verticale.

Tutti i manometri dovranno essere dotati di una VALVOLA DI INTERCETTAZIONE per

consentirne la rimozione a scopi di manutenzione e/o costituzione senza dover scaricare

l’impianto.

In presenza di sollecitazioni meccaniche i manometri dovranno essere montati a distanza

e collegati mediante tubi flessibili.

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In presenza di vibrazioni oltre al tubo flessibile è necessario prevedere manometri a

riempimento di liquido.

In presenza di pressioni pulsanti è necessario prevedere uno smorzatore di pressione.

TERMOMETRI

Tipo: a quadrante a carica di mercurio.

Elemento termometrico: a riempimento di mercurio con compensazione totale - ClasseV -

A SAMA

Materiali: bulbo: acciaio inox AISI 316

attacco: acciaio inox AISI 303

capillare: acciaio inox AISI 316

rivestimento del capillare: acciaio inox AISI 304

cassa: acciaio inox AISI 304

quadrante: alluminio con scala e graduazione in nero

indice: acciaio brunito, azzerabile

Movimento: ad ingranaggi

Diametro nominale: DN 150 o DN 100 a seconda delle indicazioni riportate sui disegni di

progetto

Precisione: ± 1% dell’ampiezza della scala

Montaggio: termometri acqua: montaggio locale con gambo inferiore radiale o 45° indietro

o 90° indietro

Scala: termometri acqua calda: 0 ÷ 100 °C

termometri acqua refrigerata: - 10 ÷ 50 °C

termometri aria: - 10 ÷ 50 °C

Modalità di posa in opera

I termometri dovranno essere preferibilmente installati con pozzetto in posizione verticale

od almeno inclinato in modo tale che possa essere riempito di olio.

Essi dovranno essere facilmente smontabili in modo tale da poter inserire il termometro di

controllo.

VALVOLAME

Tutte le valvole devono essere destrogire (vale a dire che si chiudono quando il volantino

ruota in senso orario).

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I volantini o le leve di manovra devono recare ben marcato il senso rotatorio di chiusura.

Le valvole devono inoltre essere tali che si possa stabilire chiaramente a vista se esse

sono aperte o chiuse (ad esempio con indicatore di posizione idoneo).

1.1.10 VALVOLE DI RITEGNO A DOPPIO BATTENTE

valvole a doppio battente con molle di richiamo;

corpo in ghisa GG25;

battenti in acciaio inox;

molle e perni in acciaio inox;

tenuta in EPDM, BUNA o Teflon, secondo le indicazioni di progetto;

pressione di esercizio minima = 1600 kPa;

temperatura di esercizio = 100 °C;

flange dimensionate secondo UNI 2281 PN 16 con gradino di tenuta UNI 2229.

1.1.11 VALVOLAME IN BRONZO E OTTONE- VALVOLE A SFERA:

corpo in ottone stampato e nichelato;

sfera in ottone cromato od acciaio inox;

guarnizioni delle sedi e guarnizioni di tenuta dello stelo in teflon;

leva in duralluminio plastificato o in acciaio zincato rivestito in nylon;

pressione di esercizio = 1600 kPa;

temperatura di esercizio = 100 °C;

giunzioni filettate per DN 50;

giunzioni flangiate per DN 50.

1.1.12 RUBINETTI DI SCARICO:

a sfera con attacco maschio-portagomma;

corpo e coperchio in bronzo di fusione;

sfera in ottone cromato;

guarnizioni di tenuta in teflon;

pressione di esercizio = 1000 kPa;

temperatura di esercizio = 100 °C;

dotati di taglio per azionamento e cacciavite;

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completi di tappo e catena;

giunzioni filettate.

1.1.13 SCELTA TIPOLOGIA VALVOLAME

Salvo diverse indicazioni sui disegni di progetto valgono le seguenti prescrizioni:

Valvole di intercettazione:

- fino a Ø2” compreso : valvole a sfera in ottone filettate PN 16

- da Ø2”1/2 a Ø4” compreso : valvole di intercettazione e regolazione a tenuta morbida

- da Ø5” a Ø8” compreso : valvole di intercettazione e regolazione a tenuta morbida

Valvole di ritegno:

- fino a Ø2” compreso : valvole serie Europa filettate PN 16

- oltre Ø2” : valvole doppio battente in ghisa flangiate PN 16

Varie:

Scarichi, sfiati ecc, : filettati, PN16

Per omogeneità, su collettori, gruppi di pompaggio ecc., il valvolame sarà tutto flangiato se

uno dei componenti è flangiato.

PRESCRIZIONI GENERALI IMPIANTI MECCANICI

Prima dell’inizio delle opere di cantiere sarà realizzata un efficace protezione delle

strutture edilizie preesistenti da qualsiasi danno derivante da urti, abrasioni ed

imbrattamenti e garantire altresì l’incolumità fisica alle persone presenti nell’edificio e

transitanti nelle aree pertinenti.

Le aree e i luoghi di intervento saranno riportati nelle condizioni iniziali di assetto nonché

ripulite da imbrattamenti e materiali sparsi in corso d’opera.

Ogni apparecchiatura sarà installata con accorgimenti tali da evitare la trasmissione delle

vibrazioni alla rete di tubazioni.

Ogni gruppo di pompaggio sarà installato con accorgimenti tali da evitare la trasmissione

delle vibrazioni dei circolatori alla rete di tubazioni.

Ogni gruppo di pompaggio sarà costituito dai seguenti componenti:

- elettropompe singole o gemellari;

- valvole a sfera di intercettazione a passaggio totale;

- valvola di ritegno serie europa;

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- manometri, uno in mandata ed uno nella tubazione di ritorno.

Le tubazioni saranno installate staccate dalle strutture murarie ed a distanza tra loro tale

da consentire l’esecuzione dei rivestimenti isolanti.

Le giunzioni delle tubazioni saranno ottenute con saldatura autogena o con flange a

seconda dei diametri e della necessità di installazione.

L’installazione e la posa in opera delle tubazioni sarà effettuata in modo tale da evitare

qualsiasi trasmissione dei rumori o delle vibrazioni alle strutture.

In fase di installazione saranno rispettate le pendenza verso l’alto per ottenere un

adeguato sfogo dell’aria nei punti in cui verranno installati gli appositi disareatori e verso il

basso per un rapido scarico dell’impianto.

Le eventuali raccorderie saranno in ghisa malleabile a bordi rafforzati, atte a resistere

senza deformazioni alle pressioni idrauliche di prova.

Le curve saranno eseguite con piegatura a freddo per diametri sino a 40 mm e di tipo

stampato per diametri superiori.

Tutte le tubazioni nere e gli staffaggi verranno trattati con vernici antiruggine dopo una

preliminare pulitura.

I collettori di distribuzione dell’acqua calda saranno posizionati ad almeno 30 cm dal muro

e gli stacchi avranno un interasse di almeno 30 cm per le diramazioni che necessitano di

valvole tre vie e di almeno 20 cm per gli altri. Saranno in ferro nero con fondelli bombati e

verranno convenientemente isolati termicamente.

Le diramazioni dal collettore saranno realizzate con l’impiego di materiale corrispondente

a quell’impiegato per il collettore ed in ogni caso conforme alle specifiche indicate dalle

norme in materia.

L’esecuzione della diramazione sarà realizzata mediante collegamento diretto tra il

collettore e la tubazione, unito mediante saldatura.

Le guarnizioni saranno di gomma sintetica o di altri prodotti aventi caratteristica di

elasticità e inalterabilità nei confronti del fluido distribuito.

I collettori verranno installati ad un altezza tale da rendere agevole la manovra degli organi

di intercettazione e regolazione.

Su ciascun collettore verranno installati un manometro, un termometro ed una valvola a

sfera di scarico DN15.

I collettori verranno trattati e coibentati nelle stesse modalità delle tubazioni.

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Tutte le tubazioni e i collettori saranno scaricabili nei punti più bassi e gli scarichi saranno

separati e portati ad imbuti di raccolta collegati alla fognatura. Per gli scarichi d’acqua si

adotteranno rubinetti a sfera con scarico convogliato alla rete di raccolta prevista.

Le tubazioni ed i collettori saranno isolati termicamente senza soluzioni di continuità,

pertanto i punti di sospensione od appoggio saranno realizzati in modo che l’isolamento

comprenda anche quelle zone.

REQUISITI MINIMI DELLE FORNITURE – IMPIANTI ELETTRICI

1.1.14 Limitazione d’installazione

I componenti dell’impianto elettrico devono essere limitati a quelli strettamente necessari

per l’uso.

1.1.15 Comando funzionale

Deve essere previsto per ciascuna parte del circuito od apparecchio che richieda di essere

comandata indipendentemente.

La rialimentazione automatica di un circuito o un apparecchio è ammessa solo se non

crea pericoli.

1.1.16 Dispositivi di protezione

I circuiti che si sviluppano all’interno della sottocentrale termica, quelli che entrano o

l’attraversano devono essere protetti contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti con dispositivi

di protezione posti all’inizio del circuito.

Le macchine rotanti devono essere protette individualmente contro i sovraccarichi.

1.1.17 Comportamento dei componenti in occasione di cortocircuiti

Le giunzioni e le derivazioni devono essere ben eseguite e mantenute nel tempo per

prevenire i cortocircuiti che potrebbero causare la rottura delle custodie .

Tali rotture, oltre al possibile innesco di esplosioni, possono causare la proiezione di parti

nell’ambiente con pericolo per le persone.

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1.1.18 Cavi e conduttori

a)isolamento dei cavi:

i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale

verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a 450/750V (simbolo di designazione

07). Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni

nominali non inferiori a 300/500V (simbolo di designazione 05). Questi ultimi, se posati

nello stesso tubo, condotto o canale, con cavi previsti con tensioni nominali superiori,

devono essere adatti alla tensione nominale maggiore;

b) colori distintivi dei cavi:

i conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle

colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In

particolare, i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti,

rispettivamente ed esclusivamente, con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. I

conduttori di fase devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai

colori: nero, grigio (cenere) e marrone;

c) sezioni minime e cadute di tensione ammesse:

le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza

dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a

vuoto), devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati

i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di

unificazione CEI-UNEL 35024-70 e 35023-70.

Indipendentemente dai valori ricavati con le presenti indicazioni, le sezioni minime dei

conduttori di rame ammesse sono:

- 0,75 mm2 , per circuiti di segnalazione e telecomando;

- 1,5 mm2 , per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri

apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o

uguale a 2 kW;

- 2,5 mm2 , per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con

potenza unitaria superiore a 2 kW e inferiore o uguale a 3 kW;

d) sezione minima dei conduttori neutri:

la sezione dei conduttori di neutro non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti

conduttori di fase nei circuiti monofase, qualunque sia la sezione dei conduttori e, nei

circuiti polifase, quando la sezione dei conduttori di fase sia inferiore o uguale a 16

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mm2. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la sezione dei

conduttori di neutro può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, col

minimo tuttavia di 16 mm2 (per conduttori in rame), purché siano soddisfatte le

condizioni dell'art. 524.3 delle norme CEI 64-8;

e) sezione dei conduttori di terra e protezione:

la sezione dei conduttori di protezione non deve essere inferiore al valore ottenuto con la

formula:

SpI t

K

2

con:

Sp = sezione del conduttore di protezione (mm2).

I = valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di

protezione per un guasto di impedenza trascurabile (A).

t = tempo di intervento del dispositivo di protezione (s).

K = coefficiente, il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione,

dall'isolamento e dalle temperature iniziali e finali.

La sezione del conduttore di terra deve essere non inferiore a quella del conduttore di

protezione suddetta, con i minimi di seguito indicati:

- protetto contro la corrosione ma non meccanicamente 16 (rame) 16 (ferro zinco)

- non protetto contro la corrosione ... ................ 25 (rame) 50 (ferro zinco)

- protetto meccanicamente ....................secondo norme CEI 64-8/5 art. 543.1

I valori di K possono essere desunti dalle Tabelle 54B, 54C, 54D e 54E delle norme CEI

64-8/5;

Le sezioni minime dei conduttori di protezione, in alternativa alla formula sopra riportata,

possono essere desunte dalla Tabella seguente, tratta dalle norme CEI 64-8/5 art.

543.1.2, con le prescrizioni riportate negli articoli successivi delle stesse norme CEI 64-8/5

relative i conduttori di protezione.

f) Collegamenti equipotenziali.

All’interno del locale saranno realizzati tutti i collegamenti equipotenziali volti a mettere a

terra di tutte le strutture metalliche che potrebbero accidentalmente essere messe in

tensione e convogliare correnti di guasto su altre strutture.

Questi collegamenti saranno realizzati con conduttore unipolare tipo N07V-K isolato giallo

verde.

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A tal proposito si ricorda che i conduttori equipotenziali principali, che si suole indicare con

la sigla EQP, sono quelli che collegano direttamente le masse estranee (tubi metallici per

acqua calda/fredda, per termosifone, per gli scarichi, ecc.) al morsetto principale del

collettore di terra. I conduttori equipotenziali principali devono avere sezione minima

uguale alla metà di quella del conduttore di protezione di sezione più elevata dell’impianto.

Comunque la sezione non deve mai essere inferiore a un minimo di 6 mmq, né viene

richiesta una sezione maggiore di 25 mm2 per i conduttori equipotenziali di rame. Le

norme prescrivono l’uso di conduttori unipolari isolati in PVC di colore giallo-verde,

facendo corrispondere alle sezioni del conduttore principale di protezione quelle del

conduttore equipotenziale di protezione come prescritto nelle norme. La realizzazione di

collettore di terra deve essere eseguita seguendo le indicazioni contenute nelle norme

CEI, in particolare il collettore di terra può essere costituito da un semplice morsetto,

oppure da una piastra d’acciaio o di rame, sufficientemente robusta da resistere alle

sollecitazioni meccaniche e tali da mantenere la continuità elettrica nel tempo. Deve

essere installato in luogo facilmente accessibile e deve potersi individuare con

l’indicazione del contrassegno di terra. Al collettore di terra dovranno essere collegati in

modo visibile, e con la possibilità di disinserzione solo mediante attrezzo i conduttori di

protezione (PE) e quelli equipotenziali (EQP).

1.1.19 Canalizzazioni

A meno che non si tratti di installazioni volanti, i conduttori devono essere sempre protetti

e salvaguardati meccanicamente.

Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o

cunicoli ricavati nella struttura edile, ecc.

Negli impianti si devono rispettare le prescrizioni qui appresso riportate.

a) Tubi protettivi, percorso tubazioni, cassette di derivazione

Nell'impianto previsto per la realizzazione sotto traccia, i tubi protettivi devono essere in

materiale termoplastico - serie leggera - per i percorsi sotto intonaco, in materiale

termoplastico - serie pesante - per gli attraversamenti a pavimento. Il diametro interno dei

tubi deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei

cavi in esso contenuti; il diametro del tubo deve essere sufficientemente grande da

permettere di sfilare e reinfilare i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultino

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danneggiati i cavi stessi o i tubi. Comunque, il diametro interno non deve essere inferiore a

16 mm.

Il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con

minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve

devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non danneggino il tubo e non

pregiudichino la sfilabilità dei cavi.

Ad ogni brusca deviazione resa necessaria dalla struttura muraria dei locali, ad ogni

derivazione da linea principale a secondaria ed in ogni locale servito, la tubazione deve

essere interrotta con cassette di derivazione.

Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite nelle cassette di derivazione con

impiego di opportuni morsetti o morsettiere. Dette cassette devono essere costruite in

modo che, nelle condizioni di installazione, non sia possibile introdurvi corpi estranei;

inoltre, deve risultare agevole la dispersione del calore in esse prodotta. Il coperchio delle

cassette deve offrire buone garanzie di fissaggio ed essere apribile solo con attrezzo. I

tubi protettivi dei montanti di impianti utilizzatori alimentati attraverso organi di misura

centralizzati e le relative cassette di derivazione devono essere distinti per ogni montante.

Qualora si preveda l'esistenza, nello stesso locale, di circuiti appartenenti a sistemi elettrici

diversi, questi devono essere protetti da tubi diversi e far capo a cassette separate.

Tuttavia è ammesso collocare i cavi nello stesso tubo e far capo alle stesse cassette,

purché essi siano isolati per la tensione più elevata e le singole cassette siano

internamente munite di diaframmi, se non a mezzo di attrezzo, tra i morsetti destinati a

serrare conduttori appartenenti a sistemi diversi. Il numero dei cavi che si possono

introdurre nei tubi è indicato nelle tabelle seguenti:

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b) numero massimo di cavi da introdurre in tubi protettivi flessibili

CAVI

SEZIONE

(mm2)

TIPO NUM 1,5 2,5 4 6 10

UNI PVC

1 16 16 16 16 16

2 16 20 20 25 32

3 16 20 25 32 32

4 20 20 25 32 32

5 20 25 25 32 40

6 20 25 32 32 40

7 20 25 32 32 40

8 25 32 32 40 50

9 25 32 32 40 50

MULTI PVC

BIPOLARE

1 20 25 25 32 40

2 32 40 50 50 63

3 40 50 50 63

TRIPOLARE

1 20 25 25 32 40

2 40 40 50 63 63

3 40 50 50 63

QUADRIPOLARE

1 25 25 32 32 50

2 40 50 50 63

3 50 50 63

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c) numero massimo di cavi da introdurre in tubi protettivi rigidi

CAVI

SEZIONE

(mm2)

TIPO NUM 1,5 2,5 4 6 10

UNI PVC

1 16 16 16 16 16

2 16 16 16 20 25

3 16 16 20 25 32

4 16 20 20 25 32

5 20 20 20 32 32

6 20 20 25 32 40

7 20 20 25 32 40

8 25 25 32 40 50

9 25 25 32 40 50

MULTI PVC

BIPOLARE 1 16 20 20 25 32

2 32 40 40 50

3 40 40 50 50

TRIPOLARE 1 16 20 20 25 40

2 32 40 40 50

3 40 50 50

QUADRIPOLARE 1 20 20 25 32 40

2 40 40 50 50

3 40 50 50

I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni,

devono essere disposti in modo da non risultare soggetti ad influenze dannose, in

relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc. Nel vano

degli ascensori o montacarichi non è consentita la messa in opera di conduttori o tubazioni

di qualsiasi genere che non appartengano all'impianto dell'ascensore o del montacarichi

stesso.

1.1.20 Qualita’ e caratteristiche dei materiali elettrici

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti

all'ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni

meccaniche, corrosive, termiche o dovute all'umidità alle quali possono essere esposti

durante l'esercizio. Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere rispondenti alle norme

CEI ed alle Tabelle di unificazione CEI-UNEL, ove queste esistano. Tutti gli apparecchi

devono riportare dati di targa ed eventuali indicazioni d'uso utilizzando la simbologia del

CEI e la lingua italiana.

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1.1.21 Apparecchiature modulari con modulo normalizzato

Le apparecchiature installate nei quadri di comando e negli armadi devono essere del tipo

modulare e componibile, con fissaggio a scatto sul profilato, preferibilmente normalizzato

EN 50022 (norme CEI 17-18).

In particolare:

a) gli interruttori automatici magnetotermici fino a 100 A devono essere modulari e

componibili con potere di interruzione idoneo.

b) tutte le apparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l'impianto

devono essere modulari e accoppiabili nello stesso quadro con gli interruttori automatici di

cui al punto a).

c) gli interruttori con relè differenziali fino a 63 A devono essere modulari ed

appartenere alla stessa serie di cui ai punti a) e b); devono essere del tipo ad azione

diretta;

d) gli interruttori magnetotermici differenziali tetrapolari, con 3 poli protetti fino a 63 A

devono essere modulari dotati di un dispositivo che consenta la visualizzazione

dell'avvenuto intervento e permetta, preferibilmente, di distinguere se detto intervento è

provocato dalla protezione differenziale.

Il potere di interruzione degli interruttori automatici deve essere garantito sia in caso di

alimentazione dai morsetti superiori (alimentazione dall'alto), sia in caso di alimentazione

dai morsetti inferiori (alimentazione dal basso).

1.1.22 Quadri di comando e distribuzione in materiale isolante

I quadri in materiale isolante, devono avere attitudine a non innescare l'incendio per

riscaldamento eccessivo; comunque, i quadri non incassati devono avere una resistenza

alla prova del filo incandescente non inferiore a 650° C.

I quadri devono essere composti da cassette isolanti con piastra portapparecchi estraibile,

per consentire il cablaggio degli apparecchi in officina e devono essere disponibili con

grado di protezione adeguato all'ambiente di installazione e comunque almeno IP 44; in

questo caso il portello deve avere apertura a 180 gradi. Questi quadri devono consentire

un'installazione del tipo a doppio isolamento ed essere conformi alle norme CEI 17-13.

Istruzioni per l'utente

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I quadri elettrici devono essere preferibilmente dotati di istruzioni semplici e facilmente

accessibili, atte a dare all'utente informazioni sufficienti per il comando e l'identificazione

delle apparecchiature, nonché ad individuare le cause di guasto elettrico. L'individuazione

può essere effettuata tramite le stesse apparecchiature o un dispositivo separato.

1.1.23 Prove dei materiali elettrici

Non saranno in genere richieste prove per i materiali contrassegnati col Marchio Italiano

di Qualità (IMQ) od equivalenti ai sensi della Legge 10 ottobre 1977, n. 791.