TravelGlobe Agosto 2015

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Numero di Agosto 2015 SORRENTO • FJÄLLBACKA • SHANGHAI • GLASGOW • KENIA • Fotografo del Mese: FABIOLA GIULIANI

Transcript of TravelGlobe Agosto 2015

  • Federico Klausner direttore responsabileFederica Giuliani direttore editoriale Devis Bellucci redattoreSilvana Benedetti redattoreMaddalena De Bernardi redattoreFrancesca Span redattore

    Paolo Renato Sacchi photo editor Isabella Conticello graficaWilly Nicolazzo grafico Paola Congia fotografaAntonio e Giuliana Corradetti fotografiVittorio Giannella fotografoMonica Mietitore fotografaGraziano Perotti fotografoEmanuela Ricci fotografaGiovanni Tagini fotografoBruno Zanzottera fotografo Progetto grafico Emanuela Ricci e Daniela Rosato Indirizzo: [email protected]

    Foto di copertina: Giovanni Tagini - Shangai

    Tutti i testi e foto di questa pubblicazione sono di propriet di TravelGlobe.it Riproduzione riservata

    TravelGlobe una testata giornalistica Reg. Trib. Milano 284 del 9/9/2014

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    EDITORIALEMa che caldo che fa

    Questo luglio stato a tratti soffocante, fa-cendo suonare diversi campanelli di allar-me. Non stato il solito caldo estivo. Secon-do quanto affermato Centro Nazionale per le Informazioni Ambientali (NOAA), lente USA che periodicamente misura lo stato di salute della Terra il mese di maggio 2015 stato il pi caldo di sempre con una tem-peratura di terre e oceani pi alta rispetti-vamente di 1,3 e 0,72 C rispetto ai valori medi del secolo scorso. E non un caso iso-lato: perch dei 10 anni pi caldi dal 1880 a oggi, ben 9 sono successivi al 2000, con il 2014 lanno pi bollente di sempre. Nella base argentina di Esperanza, in Antartide, a marzo 2015 sono stati raggiunti 17.5C, una temperatura incredibile, considerando che oltre i 15 si fondono gli strati superfi-ciali dei ghiacciai e delle piattaformeglacia-li. Nel 2002 la prima vittima fu la barriera Larsen B, un lago ghiacciato grande come la Val dAosta, che esisteva da circa 12 mila anni. Il suo collasso contribu allinnalza-mento del livello dei mari. Il nostro pianeta sta correndo un rischio enorme. Secondo un pool di scienziati che lavora per il Woods Hole Research Center del Massachusetts in pericolo il permafrost, il terreno ghiac-ciato sotto il Polo Nord, il cui scioglimento libererebbe una riserva di 1500 miliardi di tonnellate di carbonio, il doppio di quello gi esistente nella nostra atmosfera malata, che farebbero impazzire definitivamente il

    clima. Ma anche limpegno degli Stati par-tecipanti alla conferenza di Bonn - limitare laumento delle temperature di 2 rispetto al livello preindustriale rischia di non es-sere sufficiente, perch porterebbe comun-que a una riduzione del 30% del permafrost entro il 2100, con gli effetti disastrosi de-scritti prima, e allinnalzamento di un metro del livello del mare nei prossimi decenni e 5 nel prossimo secolo. Come dire che do-vremo salutare Londra, New York e Venezia, destinate a finire sottacqua, se non si rag-giunger lobbiettivo di ridurre le emissioni del 70% entro il 2050. E allora? Occorre un drastico immediato cambio nelle strategie energetiche, investendo nelleolico e nel solare e tagliando nel contempo le emissio-ni di anidride carbonica, principale respon-sabile dei gas serra, che hanno toccato i massimi da 800.000 anni a questa parte, an-che se qualche Paese emergente recalcitra, e arrestare la deforestazione. Questi fattori impattano sul clima, causando desertifica-zione di alcune aree e inondazione di al-tre, distribuzione alterata della flora e della fauna, raccolti in calo, ondate di calore pi frequenti, con conseguenze gravi in termi-ni di sicurezza alimentare e disponibilit di acqua potabile. Ciascuno di noi pu fare la sua piccola parte per contribuire a ridurre i consumi energetici. Cominciamo con spe-gnere i condizionatori e tuffarci in mare. Buone vacanze!

  • 4Giordaniaterra di straordinaria armonia

    Tel 0125-44818, +39 331 [email protected]

  • 5M E N T E C U O R EN A T U R A G U S T OC O R P OLE

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    S O M M A R I O

    SHANGHAILa vita sempliceFoto e testi di Giovanni Tagini63 KENIALa fattoria degli animaliFoto e testi diVittorio Giannella137

    SORRENTOTorna a SurrientoFoto e testi di Graziano Perotti

    09 GLASGOW Sorprendenti atmosfere

    Foto e testi diBruno Zanzottera103

    NEWS06

    EDITORIALEdi Federico Klausner03

    FjLLbAcKATrame gialle su fondo azzurroFoto e testi di Giuliana e Antonio Corradetti37

    FOTOGRAFO DEL MESEFabiola Giuliani167

  • 6Nel cuore di Milano, quattro suite e dieci junior suite, ac-colgono gli ospiti con temi ispirati alle opere liriche. Al sesto piano, invece, un vero orto con vista sui tetti di Brera, dove vengono coltivate pri-mizie stagionali ed erbe aro-matiche utilizzate dalla cucina dellhotel. Ingredienti non pi solo a chilometri zero, bens a passo zero! Un rifugio ecosostenibile dove il cliente al centro dellatten-zione. Hotel Milano Scala

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    Due damigelle aspettano la sposa allangolo della via che d sul piazzale del chiostro di San Francesco. Sposarsi a Sorrento per molti sposi di lingua anglosassone vivere un sogno.

    Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al golfo di Sorrento . Un omaggio a Lucio Dalla che tanto amava questi luoghi e questa ter-razza. La canzone fu composta dal grande cantautore italiano al Grand Hotel Excelsior Vittoria, che gli ha dedicato una suite. Lucio Dalla si ferm la prima volta quasi per caso a Sorrento: la sua barca ebbe un avaria e fu cosi che dovette alloggiare allhotel Vittoria, dove gli assegnarono la suite Caruso. Quelle atmosfere ispirarono il suo ca-polavoro musicale.

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    La grande targa in fine maiolica donata dai pescatori sorrentini, emigrati in Argentina a Mar del Plata, posta allentrata del vecchio porticciolo. Alcuni di loro hanno esaudito il desiderio di tornare nella loro amata Marina Grande.

    In alcune foto usurate dal tempo alcuni momenti del film Pane, Amore e di Dino Risi con interpreti Vittorio De Sica e una strepitosa Sofia Loren. Il film uno dei capolavori del neorealismo italiano. Le scene pi famose furono girate sul lungomare e nella piaz-zetta di Marina Grande e videro come comparse alcuni abitanti del vecchio borgo, che ancora oggi ricordano quei momenti con tanta nostalgia.

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    Nelle pagine precedentiLa panchina dove si riposavano Vittorio De Sica e Sofia Loren, la comunit di Marina Grande ha voluto murare unopera in maio-lica, per non dimenticare la loro lunga permanenza per le ripre-se del film.

    Dalle terrazze di Marina Piccola lo sguardo porta al Vesuvio, una delle tante cartoline dautore naturali che hanno fatto inna-morare famosi poeti e scrittori.

    Sorrento possiede minuscoli are-nili, ma le caratteristiche sdraio sospese sul mare sono molto amate dai turisti provenienti da tutto il mondo.

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    Vista di Marina Piccola e della baia dalla terrazza del Grand Hotel Excelsior Vittoria. Qui ha soggiornato il grande tenore Caruso, godendo di queste viste e schiarendo la sua inimitabile voce, sino agli ultimi giorni della sua vita. Ancora oggi giungono appassionati di musica lirica che vogliono visitare il famoso hotel e visitare la camera dove soggiornava lartista napoletano.

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    Nella pagina rpecedente: una sposa americana nel centro storico di Sor-rento per limmancabile foto vista Vesuvio.Sorrento ospita circa 300 matrimoni stranieri allanno, attirati dalle bel-lezze del golfo di Napoli: una vera e propria industria del matrimonio dautore. Le varie fasi della cerimonia portano gli sposi nei luoghi pi suggestivi di Sorrento.

    Uno scorcio del chiostro di San Francesco in centro storico, vicino allomo-nima chiesa. Il chiostro uno dei monumenti pi antichi di Sorrento e fu costruito sui resti di un monastero del VII secolo. Nel periodo estivo al suo interno si svolgono numerosi concerti dedicati alla musica classica o alla canzone napoletana ed anche uno dei luoghi pi ambiti per la celebra-zione dei matrimoni. Nel 2014 vi sono stati celebrati oltre 200 matrimoni dei 300 annui di sposi provenienti da tutto il mondo.

    Il sedil Dominova in pieno centro storico in via San Cesareo affacciato sul largo detto dello Schizzariello per via della fontanella pubblica presente in loco. I suoi stupendi affreschi ospitano il circolo sorrentino. Rappresenta lunica testimonianza dellintera regione dei sedili nobiliari del medioevo, dove i potenti si riunivano per le decisioni pi importanti.

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    Uno scorcio di Marina Grande. Un anziano pescatore immerso nei suoi pensieri si gode il riposo dopo la pesca, mentre la nuova generazione alle prese con la mo-derna tecnologia.

    Sorrento anche buona tavola, prodotti tipici e locali famosi nel mondo, che fanno la gioia dei numerosi turisti. Il limone nelle varie sue espressioni il re assoluto, dal famoso liquore limoncello a saponi ed essenze.

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    Nella pagina precedente: una donna stende di prima mattina i panni sul suo balcone sospeso sul mare di Marina Grande, cantando melodie napoletane: Torna a Surriento ne la pi popolare, cantata anche dai numerosi turisti stranieri che affollano nei mesi estivi il borgo. Ancora oggi a Marina Grande, nella parte pi autentica di Sorrento si ritrovano le atmosfere neorealiste immor-talate nei film di Dino Risi.

    Le reti dei pescatori messe al sole ad asciugare, antichi gesti cristallizzati nel tempo degli abi-tanti di Marina Grande. Lintero golfo di Napoli ha da secoli un rapporto damore con il mare che ha pochi uguali in tutto il Mediterraneo. Basti pensare alle decine di canzoni che gli sono state dedicate.

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    Una delle terrazze con vista sul Vesuvio e la baia di Napoli del famoso hotel Bellevue Syrene, considerato uno degli hotel pi romantici al mondo. Allinterno dellhotel si trova anche il celebre ristorante Villa Pompeiana.

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    Sorrento costruita su un costone di tufo affacciato sul mare e questa caratteristica rende unici anche i suoi stabilimenti balneari sospesi su pontili. Ultimamente anche la qualit del mare ha avuto notevoli benefici da una pi attenta salvaguardia dellambiente, che ha portato a un boom di turisti, non solo attirati dalle bellezze artistiche e paesaggistiche del golfo di Napoli, ma attratti anche da una rilassante vacanza balneare.

  • I N F O U T I L IQUANDO ANDARE Se volete assaporare pienamen-te il fascino di Sorrento evitate i mesi centrali dellestate per fuggire la folla e il caldo. Il pe-riodo da aprile a giugno il pi indicato, anche se la maggior parte degli eventi si tiene in lu-glio e agosto. Anche settembre ottimo, ma attenzione perch il 30/9 la stagione chiude.

    DOVE DORmIREDue gli indirizzi da ricordare cita-ti nel testo. Il Grand Hotel Excel-sior Vittoria, un albergo di lusso di grande fascino e dalla lunga storia, dal 1834 propriet della famiglia situato nel centro sto-rico di Sorrento e dalle sue fa-mose terrazze si gode una vista mozzafiato sul golfo di Napoli e il Vesuvio. Il Bellevue Syrene, Il Bellevue Syrene sorge sulle ve-stigia di una maestosa villa ro-mana, che nel 1750 divenne una casa privata e nel 1820 diventa un delizioso albergo. Vi hanno soggiornato re e imperatrici, scrittori tutti, indistintamente af-fascinati dal luogo.

    DOVE mANGIARERistorante Bagni Delfino, in riva al mare, e lAntica Trattoria, in pieno centro, per cene indi-menticabili a base di pesce.

    Foto e testo di Graziano Perotti

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    Dovendo scegliere un libro da mettere in valigia al momento di partire per Fjllbacka, la scelta sarebbe ovvia. Uno qualsiasi dei romanzi di Camilla Lckberg sar in grado di for-nire chiavi segrete per entrare nel cuore del suo amato paese natale e ancore per restarvi attraccati per sempre. Quasi un ossimoro, lidilliaca quiete del posto e il misterioso, oscu-ro arazzo di trame noir che la scrittrice vi ha intessuto sopra. E chiaro, per, che proprio il fascino del silenzio, la pace perfetta dellisolamento, e quellatmosfera incantata da fiaba nordica, costituiscono lo scrigno ideale di segreti e di drammi psicologici che spesso af-fondano le radici nel passato. Fjllbacka non uno sfondo, ma il protagonista assoluto di ognuna di queste storie.

    76 metri sembrano poca cosa, ma sono abbastanza. Sufficienti per scoprire un paradiso. Basta salire in cima al Vetteberget, lo sperone roccioso che domina Fjllbacka, Lass ogni magia possibile. Ci si pu ubriacare come unape nella fioritura dellerica, rustica e folle, spazzolata da ogni vento, accarezzata da ogni nuvola. Ci si pu sentire gabbiano e, su un posatoio di roccia, starsene appollaiati a guardare il paese, il piccolo porto, le barche, e un arcipelago incantato di isole e isolotti persi nel luccichio del mare.

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    Camminando per le vie del paese, limpressione di essere dentro una fiaba accompagna ogni passo. Salen-do in cima al Vetteberget, la sensazio-ne diventa ancora pi forte. Dallalto il villaggio sembra costruito provviso-riamente, appoggiato sul bordo del mare come un gioco di costruzioni per bambini, pronto ad essere smon-tato e portato via per lasciare solo una solitaria distesa di rocce levigate, prati vellutati ed erica.

  • Lo scoprimmo per caso. Eravamo in viaggio verso Capo Nord, tempi stretti e tanti chilometri da percorrere, nessuna visita e divagazione intermedia prevista. Arrivammo a notte inoltra-ta a Fjllbacka, giusto il tempo di un buon sonno, col pro-gramma di una sveglia antelucana e poi subito via verso nord. Quel posto doveva rimanere niente pi che uno di quei nomi pi o meno impronunciabili e anonimi di fine e inizio tappa che scrivevamo sul diario. E invece ci rub il cuore. Bast una piccola passeggiata mattutina per sgranchirci le gambe pri-ma di ripartire, per rimanere irrimediabilmente stregati dalla sua bellezza. Contro ogni previsione, restammo intrappolati un intero giorno e da allora quel nome venne incluso come sosta obbligata in ogni nostro successivo viaggio scandinavo.

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    Fjllbacka un idillio naif. Piccole case di legno dipinte a tinte genti-li, staccionate, stradine acciottolate, tetti spioventi che dallalto sembra-no uno sciame di farfalle rosse. La chiesa di granito scuro, un guar-diano severo e appartato, in con-trasto con lanimazione del molo, il Bryggan, coi suoi tavolini allaperto e le barche ormeggiate davanti. Sul-la riva, i casotti dei pescatori, color rosso cupo, sembrano cresciuti diret-tamente su rocce lisce come ossi di seppia. Scogli e massi dai colori ro-sati e dalle forme morbide, scolpiti e levigati dalle glaciazioni e dai secoli, affiorano ovunque dalla terra e dal mare come una strana transumanza di animali preistorici.

    Le case si addensano e si serrano ver-so il porto. Dal suo piccolo nido di roccia, tutta Fjllbacka si raccoglie e si protende verso il mare, come se in esso fosse ogni pericolo da avvistare e ogni salvezza da attendere.

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    Un sito antichissimo, abitato fin dallet del bronzo, come testimoniano le pitture ru-pestri, patrimonio dellumanit dellUnesco, che si possono visitare nel vicino Vytlicke Museum. Oggi Fjllbacka un villaggio di circa 1000 anime nella municipalit di Ta-num, contea di Vstra Gtaland, nella provincia del Bohusln, sulla costa occidentale della Svezia meridionale. Queste le coordinate geografiche. Per quelle dellanima, semplicemente Il mio posto nel mondo, come lo definiva Ingrid Bergman, che qui era solita trascorrere le sue vacanze.

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    La presenza del mare ovunque: paesaggi marini dipinti sulle cassette della posta, modellini di barche alle finestre, e allinterno della chiesa quadri di velieri ed ex voto per antichi naufragi scampati. Tributi, omaggi, preghiere a una divinit forte e temibile, generosa e crudele.

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    Adrenalina e suspence nei ro-manzi della signora in giallo di Fjllbacka, Camilla Lckberg. Veri e propri tuffi nelle acque ap-parentemente serene e pacifiche di una tranquilla cittadina svede-se, per andare a scoprire, al di sotto della superficie tranquil-la, la realt complessa, spesso malevola e feroce di un piccolo mondo di provincia chiuso e sof-focato da intrighi e segreti.

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    Il mare arriva davanti alle case senza unonda, senza un rumo-re, come stremato dalla fatica di insinuarsi in quel labirinto di isole. Limmagine di Fjllbacka, capovolta nello specchio fermo dellacqua, si scompone e si fonde in un caos di colori fluidi ad ogni passaggio di barca, per poi riformarsi, immobile e perfetta, nel suo incantesimo.

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    Quiete e dolcezza insuperabili nelle luminose giornate della stagione estiva. Il villaggio sembra galleggiare in mezzo a un giardino di isole che invita alla scoperta. Allo stesso tempo, per, quel mare pu essere freddo e incantatore. Un paesaggio magnetico e re-moto che incute rispetto e timore.

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    La storia di Fjllbacka legata sia al mare che alla terra. Dal primo venne una ricchezza basata sulla pesca e la lavorazione delle aringhe. Si trattava di un tipo di aringhe partico-lari, le anchovies, molto piccole e saporite, che venivano conservate con sale e spezie ed esportate in tutto il mondo. Dalla terra proveniva invece la seconda risorsa che aliment leconomia locale a partire dalla fine dellOttocento: il pregiato granito della zona.Oggi la maggior parte delle attivit della cittadina si basa sul turismo.

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    Piccoli giardini preziosi coltivati con amore, ordinati e perfetti, oppure folli e straripanti. Fatati giardini selvatici e ribelli, che sembrano fioriti in una sola notte di pioggia e brezza marina. Fio-ri ovunque, fiori incontenibili, pi alti degli steccati, pi colorati delle case e fugaci come lestate stessa

    Nella breve estate scandinava le sere sono lente e radiose. Splendore doro chiaro, raggi radenti, cielo color latte e miele e lunghe ombre azzurre. Fine-stre spalancate, assetate di luce, ve-gliano gi in attesa dellalba.Quando, dopo un interminabile tra-monto, scende infine loscurit, nella-ria azzurra e fresca il profumo delle rose si fa struggente e, al di l degli steccati bianchi e delle siepi, dietro i vetri si accendono fioche lampade dorate.

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    Dallalto del Vetteberget lorizzonte si spalanca su un arcipelago sconfinato. Ogni vecchio pescato-re di Fjllbacka conosce a memoria le insidie e la mappa intricata delle vie dacqua, e potr snoc-ciolare come un rosario il nome aspro e antico di ogni isola e insenatura.

    ..... La rotta le era familiare. Conosceva ogni isola, ogni scoglio. Punt verso Vderbod e prosegu sempre pi in l lungo la fascia costiera. Le onde avevano cominciato a sollevarsi un po e la prua sbatteva sulla superficie dopo ogni cresta. Si concesse di chiudere gli occhi per qualche secondo, go-dendo della sensazione degli spruzzi di acqua salata sul viso. Riaprendoli, vide in lontananza Grskr e il cuore le balz nel petto. Era sempre cos, quando avvistava lisola e la casetta con il faro che svettava bianco e fiero verso il cielo azzurro. Era ancora troppo distante per poter vedere il colore della casa, ma ricordava la sfumatura grigia del legno e i cantoni bianchi, e anche le malvarose che crescevano contro la parete meno esposta al vento. Era il suo rifugio, il suo paradiso. La sua Grskr.

    Il guardiano del faro Camilla Lckberg

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    I N F O U T I L ImANGIARE

    Al ristorante Bryggan il men a base delle ricette tratte dal li-bro Flavours of Fjllbacka scrit-te da Camilla Lckberg e dal suo amico dinfanzia e chef Christian Hellberg.

    Ente svedese per viaggi e turismo.

    LIBRI

    I romanzi gialli di Camilla Lck-berg ambientati a Fjllbacka:

    La principessa di ghiaccioIl predicatoreLo scalpellinoLuccello del malaugurioIl bambino segretoLa sirenaIl guardiano del faroIl segreto degli angeli

    Foto e testo di Giuliana e Antonio corradetti

    CLImA

    Il periodo migliore per visitare Fjllbacka quello estivo. Gli inverni sono rigidi e piovosi con temperature medie che oscil-lano tra -7C e +2C. Estati fresche e frizzanti., con tem-perature medie dai 13C ai 22C.

    COmE ARRIVARE

    Fjllbacka dista 176 km dallae-roporto di Oslo e 402 da quello di Stoccolma. Lo scalo interna-zionale pi vicino comunque quello di Gteborg, a 119 km di distanza. Da qui si pu pro-seguire con un auto a noleggio, oppure in treno fino a Uddevalla o Dingle e poi in autobus fino alla meta.

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    Il tempio Jing An letteralmente: tempio della pace e della tranquillit - tra i pi visitati e apprezzati di Shanghai. Si trova in una delle principali vie dello shopping, circondato da alti e palazzi, ha saputo mantenere unatmosfera autentica. I cortili sono ricchi di sculture dorate e al suo interno c la pi alta statua in giada del Buddha Shakyamuni: quattro me-tri di altezza e nove tonnellate di peso.

    Nanjing West Road la meta di chi ama fare shopping. Qui troverete i pi esclusivi ed eleganti negozi di moda, design e lusso; tra un acquisto e laltro i numerosi ristoranti e bar presenti in ogni centro commerciale, vi permetteranno di riposare e assaggiare i piatti tipici delle cucine del mondo.

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    Pagina precedente: vista di Pudong dalla terrazza dellhotel Hyatt on the Bund. Non solo la lunga passeggiata lungo lo Huangpu River da cui si gode della miglior vista su Pudong, ma soprattutto il quartiere pi esclu-sivo della citt. Nei prestigiosi palazzi neoclassici si trovano i locali pi alla moda, che si contendono il primato per la terrazza maggiormente pano-ramica.

    Uno dei pi famosi senza alcun dubbio il Bar Rouge che intorno alle ore 19 si affolla di turisti desiderosi di godersi una magnifica vista sorseggian-do un ottimo cocktail. Man mano che si avvicina la notte, invece, si tra-sforma nel locale pi trendy di Shanghai: luci rosse e bella musica creano latmosfera giusta per i giovani alla moda che hanno voglia di divertirsi e ballare fino allalba.

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  • Numerosissimi sono i colorati mercati alimentari. In ogni an-golo della citt ne troverete uno, ma a differenza di quel-li italiani, a Shanghai frutta e verdura vengono vendute su bancarelle separate: non vedrete mai un banco che espone carote e pomodori insieme a mele e pesche. Paese che vai usanza che trovi.

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    La Cina un Paese vastissimo con infinite tradizioni gastronomiche, che convergono a Shanghai, dove, oltre a ristoranti internazionali di altissimo livello, si possono gustare piat-ti dellautentica cucina cinese. Lo street food il modo migliore per provare i piatti della tradizione; in ogni quartiere, dalla grande via al pi piccolo vicolo, troverete numerose cucine attrezzate, non ci sar nessun men in inglese e spesso neanche dove sedersi. Ogni banco offre quasi esclusivamente un singolo piatto, questo garantisce qualit e fre-schezza di ogni singolo prodotto.

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    Partendo dai classici e buonissimi xiao long bao, fagottini di pasta cotti al vapore, ripieni di carne o verdure tipici di Shanghai, potete trovare ogni sorta di alimento: uova centenarie, tofu fritto o fermentato, la rinomata anatra laccata, il maiale impanato fritto, nonch i noodles in zuppa e i superbi Dim Sum ai cinque sapori. Se vi sembra buono assag-giatelo! Unico avvertimento, sce-gliete sempre locali puliti e molto frequentati.

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    Ristorante sul Bund in riva al fiume, da cui si pu godere del panorama sui grattacieli che sembrano appartenere a un set cinematografico.

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    A Shanghai lo spazio coltivabile ridottissimo e spesso necessario ingegnarsi per riuscire a far crescere, ad esempio, le erbe aromatiche, che sono molto usate per in-saporire i piatti.

    Considerato da noi occidentali uno dei cibi pi puzzolenti al mondo, il tofu fermentato e fritto piace molto ai cinesi e, anche se sempre meno giovani lo consumano, rimane in assoluto uno dei piatti pi gettonati dalla popolazione. La preparazione pu risultare fastidiosa: si lascia macerare il tofu in un latte acido,contenente verdure, carne o pesce, per qualche giorno o addirittura per anni, si dice che pi puzza e pi sia buono. uno dei pochi piatti che non sono mai riuscito a mangiare, ha un odore davvero troppo forte per me, ma chi ha avuto il coraggio di provarlo sostiene che in realt il sapore, a differenza dellodore, sia delicato e dolce. Non resta che provare!

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    Pagina precedente: preparazione di pozioni mediche in una farmacia locale. La medicina cinese famosa per lutilizzo di rimedi prodotti con ingredienti vegetali e animali.

    Si dice che i cinesi mangino qualsiasi animale, non so se laffermazione sia vera o meno, ma certo che anche in Cina non tutti mangiano carne. A Shanghai ci sono molti ristoranti vegetariani; tra i tanti spicca il Gongdelin, che si contraddistingue per una spiccata ispirazione al buddismo. La cosa buffa che molti piatti sono imitazioni di pietanze a base di carne e pesce, che vengono citati anche nel nome: agnello arrosto, passero fritto e pesce rosolato in padella. Non temete per: in questo ristorante non vi traccia di animali, sono usati esclusivamente ingredienti vegetariani e il gusto a volte meglio di qualsiasi piatto a base di carne.

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    Il Vegetarian Life Style un altro ristorante vegetariano, elegante e raffinato, che molte guide in-dicano come il migliore della citt. Pochi piatti, ma dal gusto incredibile e se ci andate una volta sicuramente tornerete una seconda e forse una terza, cos da riuscire a provare lintero men.

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    Renmin Square, una delle aree cittadine dedicate alla cultu-ra. Affacciati sul parco, ci sono i principali musei cittadini, lo Shanghai Grand Theatrre e lo Shanghai Municipal Peoples Governnement. I cinesi amano molto passare il tempo libero nei giardini pubblici, che nelle ore di punta si affollano.

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    Preparazione di caramelle. Un grosso e pesante cilindro di zucchero misto ad aromi viene steso su un piano riscaldato e allungato fino a rag-giungere lo spessore di pochi millimetri, ancora tiepido con una spatola viene sminuzzato in deliziosi bon bon.

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    Non c quartiere o via che non abbia un rivenditore di anatra laccata. probabilmente uno dei piatti cinesi pi conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Durante la cottura la carne viene costantemente spennellata da un insieme di spezie e miele mentre, per staccare la pelle dalla carne, si soffia aria in un piccolo foro praticato sulla schiena. Il modo migliore per gustarla tagliata in piccole fette che vengono insaporite in una salsa agrodolce e arrotolate insieme a porro e cipolla fresca in una sottile crespella. Il tutto accompagnato dal brodo, che si ricava dagli scarti della carcassa. Un assaggio non pu mancare.

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    Nel quartiere della Citt Vecchia, in Dongtai Road, c il pi grande mercato di antiquaria-to della citt: un centinaio di bancarelle vendono oggetti di ogni provenienza ed epoca, per lo pi riproduzioni per turisti, ma se si ha pazienza per cercare, si possono trovare oggetti molto carini, ben realizzati ed economici. Ovviamente nessuno di questi real-mente un autentico pezzo dantiquariato risalente alla dinastia Tang o Ming. Un consiglio: contrattare il prezzo con fermezza, una statuetta di Mao non pagatela pi di 10!

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    Un caro amico che vive ormai da anni a Shanghai sostiene che i cinesi sappiano fare vera-mente bene due cose: mangiare e dormire. Effettivamente a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi luogo, si vede qualcuno che mangia o si fa un riposino; se non fosse cos, non si spiegherebbero le numerose bancarelle sempre affollate, che vendono cibo dallalba fino a tarda notte. Proverbio teorizzato da un cino-napoletano: ogni momento buono per mangiare o farsi un riposino.

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    Lingresso del grattacielo Jin Mao Tower, nel quartiere finanziario di Pudong. Fino a pochi anni fa era il pi alto della citt oggi il terzo e il 13 al mondo.

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    A nord del Bund, nel quartiere JingAn - il pi famoso distretto per lo shopping - c un piccolo parco con lago artificiale, che prende il nome del quartiere: il luogo giusto per rilassarsi e riprendersi dopo una mattinata intensa di compere.

    Affacciato sul lago si trova il ristorante Bali Laguna, elegante e raffinato, offre piatti tipici della cultura indonesiana; pittoreschi e divertenti i camerieri che indossano il tradizionale sarong.Essendo uno dei ristoranti pi romantici e alla moda di Shanghai quasi sempre neces-saria la prenotazione. Se il meteo lo consente, suggerisco di pranzare o cenare a lume di candela nel dehors in riva al lago; tra i numerosi piatti proposti viene servito un pesce al curry con ananas buonissimo, in alternativa potete assaggiare lo strepitoso Kalio Daging (manzo con latte di cocco e citronella).

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    La sede del primo congresso del Partito Comunista Cinese.

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    Ritratto di un contadino che tutti i giorni trasporta con il carrettino i suoi ortaggi venden-doli lungo una strada nella periferia di Pudong.

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    Il ristorante pluripremiato Din Tai Fung di Nanjing West Road, senza alcun dubbio il miglior locale di Shanghai per gustare tutti i tipi di ravioli in circolazione. Nella cucina a vista lavora un esercito di cuochi, che in men che non si dica vi prepareranno quelli cotti al vapore, alla piastra o fritti, ma anche quelli dolci e spugnosi.

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    Una fotografia tra amiche davanti a una parete di fiori lungo la passeggiata sul Bund.

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    I N F O U T I L IQUANDO ANDARE

    il periodo migliore per visitare Shanghai va da aprile a otto-bre, durante la bella stagione. necessario richiedere il visto prima della partenza.

    COmE ARRIVARE

    Cathay Pacific effettua voli gior-nalieri da Milano e Roma con transito a Hong Kong.

    Foto e testi di Giovanni Tagini

    DOVE DORmIRE

    Hyatt on the Bund199, Huang Pu Road, Shanghai

    Jin Jang Hotel59, Mao Ming Road, Shangai.

    DOVE mANGIARE

    Din Tai Fung1376, Nanjing West RoadVegetarian life style258, Fengxian RoadBali Laguna1649, Nanjing West Road

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    La cattedrale cattolica di Glasgow che sorge lungo le rive del Clyde si riflette in un moder-no edificio. La tradizione portuale e industriale della citt ha portato, dopo la rivoluzione industriale, a una forte immigrazione di irlandesi cattolici. che si distinguevano dagli au-steri presbiteriani scozzesi anche nella tifoseria calcistica. Qui infatti il Celtic, con le maglie verdi e il trifoglio come simbolo la squadra cattolica, che storicamente si contrappone ai protestanti Rangers.

    Un particolare del parcheggio della nuova sala per concerti Hydro progettata dallarchi-tetto Norman Foster. In questi ultimi anni, la chiusura di buona parte dei cantieri navali della citt, che un tempo era famosa per essere una tra le pi tetre della Gran Bretagna, ha portato alla realizzazione di una serie di moderne strutture come lHydro Park di Nor-man Foster, il Riverside Museum firmato da Zaha Hadid o il Global Science Center, che stanno contribuendo a trasformarla in uno dei pi intriganti epicentri culturali dEuropa.

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    Il pubblico ad un concerto dei Suede al Barrowland. Glasgow una tra le capitali della musicali del Regno Unito. Vi sono decine di clubs dove si esibiscono quasi quotidiana-mente gruppi musicali pi o meno famosi. Personaggi come Donovan e Mark Knofler, rock band quali Simple Minds, Franz Ferdinand, Belle & Sebastian, solo per citarne al-cune, sono nate e cresciute proprio in quella che un tempo fu la capitale industriale e portuale scozzese.

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    Il celebre architetto designer e pittore scozzese Charles Rennie Mackintosh, uno dei nomi pi indissolubilmente legati a Glasgow. Esponente di punta della Scuola degli Spettri, o pi semplicemente Scuola di Glasgow, ha lasciato unimpronta rilevante sul movimento Art Nouveau, con opere influenzate dalla tradizione scozzese, anche se il rigore delle sue linee si ispira allarte giapponese. Il pi importante edificio realizzato da Mackintosh la Glasgow School of Art, i cui arredi equivalgono ad una lezione di storia del design. Oggi frequentata da studenti di tutto il mondo e proprio uno di loro pu accompagnarvi nella visita alle parti pubbliche delledificio.

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    Le serre vittoriane dei giardini botanici, che si trovano nel west end di Glasgow. Quella dei britannici per i giardini botani-ci, potremmo definirla una vera e propria mania. Il fatto di essere stati padroni, per un certo periodo storico, di un impero che abbracciava lintero globo terrestre, deve aver esaltato la loro naturale predisposi-zione verso la flora. Hanno quindi disse-minato ogni citt del regno di giardini botanici con tanto di serre con la maggior parte della flora esotica mondiale.

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    La torre dellUniversit di Glasgow si innalza oltre gli alberi che costeggiano il piccolo fiume Kelvin, che attraversa il West End della citt. Fondata nel 1451 per volere di Papa Niccol V, questa universit una tra le pi antiche e prestigiose di tutta la Gran Breta-gna. Originariamente situata accanto alla cattedrale. Ledificio attuale che appare nella foto risale al 1870, quando luniversit si spost in questo luogo sulla collina di Gilmo-rehill.

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    La tradizione musicale di Glasgow la ritroviamo anche nei suoi musei, come in questa scultura raffigurante un Elvis Presley circondato da unaureola lu-minosa realizzato dallartista Seen Read nel 1996 ed esposto in una sala del Kelvingrove Art Gallery and Museum. Molti turisti si fanno ritrarre davanti alla scultura nel suo stesso atteggiamento.

    La gigantesca insegna luminosa del Barrowland, la storica sala da ballo costruita nel 1934 in una zona popolare di Glasgow, nello stesso edificio dove si trova il mercato di Barras. Ledificio originario fu completamente distrutto da un incendio nel 1958. Riapr i battenti la vigilia di Natale del 1960. Nel corso del tempo la sala si trasformata in uno dei palcoscenici per concerti rock tra i pi noti del Regno Unito. Al suo interno i Simple Minds, tra i pi famosi gruppi New Wave britannici e originari di Glasgow, girarono nel 1983 il video del loro successo planetario Waterfront.

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    Brett Anderson, il cantante del gruppo inglese di alternative rock o britpop Suede, si esibisce davanti ai suoi fans al Barrowland. La storica sala da ballo aperta nel 1934 si successivamente trasformata in una sala da concerto vintage (buona parte della strut-tura tuttora in legno) tra le pi famose del Regno Unito. Rolling Stones, Oasis, U2, The Clash, David Bowie Beastie Boys, Blondie, The Stranglers, REM sono solo alcuni tra i pi famosi dei gruppi che hanno fatto la storia della musica rock in Gran Bretagna che hanno calcato le assi stagionate del suo palcoscenico.

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    Una scultura allinterno dei Winter Gardens, la serra in stile vittoriano connessa al Peoples Palace, il museo che racconta la storia della citt e dei suoi abitanti. Oltre a vestigia della Glasgow medioevale, sono esposti oggetti e documenti che raccontano la vita sociale dei suoi abitanti. Ricordi e testimonianze sulle grandi famiglie del tabacco e su James Watt, il padre della rivoluzione industriale. Per contrappasso, poco distante, c una ricostruzione dellufficio dove, quando non era in prigione, lavorava Joan Mc Lean, il pi grande leader socialista dellinizio del 900. In pratica nelle sale di questo museo vengono messe a con-fronto due diverse visioni del mondo: quella capitalista e quella operaia cos importante nella storia della citt.

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    Biciclette esposte allinterno del Riverside Museum, lo Scotlands Museum of Transport and Travel. Aperto nel 2011, stato progettato dallarchistar anglo-irachena Zaha Hadid. A differenza di tutti gli altri nuovi monumenti che stanno cambiando il volto dellantica citt portuale, i glaswegian (abitanti di Glasqow) non hanno ancora definito il soprannome ufficiale con cui ri-battezzarlo (per ora in pole position, per via della sua facciata frasta-gliata, c The Crashed Can, la lattina schiacciata). Allinterno c spazio per tutti i mezzi di trasporto che hanno battuto le strade (e le acque) della citt. Da una bicicletta datata 1846, che viene presentata come la pi vecchia al mondo, ai vagoni della metropolitana di fine Ottocento.

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    Il tragitto lungo il fiume Clyde, nelle zone dove si trovavano gli antichi docks e i can-tieri navali, oggi percorso da una pista ciclabile, che sfiora le nuove costruzioni delle pi famose archistar, da Norman Foster a Zaha Hadid. Nella foto sulla sinistra si scorge uno degli edifici che compongono il Glasgow Science Centre, che ospita una biblioteca dedicata alle scienze, una torre panoramica e una spettacolare sala cine-matografica in 3D.

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    Allesterno del Riverside Museum, situato lungo il Clyde, dove un tempo si trovavano i bacini dei grandi cantieri navali, ancorato un veliero a tre alberi varato nel 1896, che a bordo ospita una mostra dedicata alla storia dellimbarcazione e alle condizioni in cui vivevano i marinai allinizio del XX secolo. Anche questa nave leggendaria ha ricevuto il suo soprannome e da Glendee si trasformata in The Tall Ship in omaggio alla sua maestosit.

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    Oltre ai molti club dedicati alla musica rock e new wave, a Glasgow non mancano certo i pub dove ascoltare concerti di musica folk, che peschi dalla sterminata produzione celti-ca. In questi locali, come lIslay Inn di Argyle st. (nella foto), non raro trovare delle vere e proprie vecchie glorie di questo genere musicale, sempre molto popolare. Il pubblico molto eterogeneo e i giovani non disdegnano certo di mischiarsi agli avventori pi gran-di soprattutto in quanto a consumo di birra.

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    Se il Barrowland il palcoscenico di molte band gi affermate, il King Tuts Wah Wah Hut di Vincent St. lo per i giovani gruppi che iniziano la scalata verso il successo. In questo minuscolo locale si sono esibiti mostri sacri del rock, come Oasis e Radiohead, quando erano praticamente sconosciuti. Sui gradini che portano al minuscolo palcosce-nico sono stampate in ordine cronologico, (1 anno per ogni gradino), tutte la band che sono passate da questa scuola di rock cittadina. Nella foto il concerto del gruppo di alternative rock My Vitriol.

  • Lobelisco del Glasgow Green tra i palazzi della periferia orientale e la ciminiera della fabbrica di birra. Il Glasgow Green forse il pi antico parco esistente al mondo. Qui da 800 anni il concetto di propriet privata non mai sbocciato. Per tutti il Glasgow Green property of the people e, a conferma di ci, gi nel 1450, il vescovo di Glasgow aveva deciso di accordare il diritto di

  • pascolo su questi terreni. Per secoli vi pascolarono mandrie di mucche e greggi di pecore. Pa-ragonabile allo Speakers Corner di Londra, il Glasgow Green fu per molto tempo una tribuna politica permanente e molti leader sindacali, politici e membri del parlamento sono venuti qui a testare i propri discorsi. Di loro si diceva che erano diplomati alla Glasgow Green University.

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    Un gruppo di giovani festeggia la notte di Halloween al The Arches. Questo locale una gigante-sca discoteca ricavata nel labirinto di tunnel con strutture ad arco, che corrono sotto lottocentesca Glasgow Central Station. Halloween, che si celebra il 31 ottobre, una festivit particolarmente sentita nel mondo anglosassone. Vari studiosi lhanno identificata con la festa celtica di Sambhain, che nellantica lingua irlandese significava la fine dellestate e il termine Halloween sembra rap-presentare una variante scozzese del nome completo in inglese arcaico All Hallows Eve (la festa di Ognissanti). Come tutte le teorie che si richiamino a origini e termini antichi, altri studiosi hanno contestato queste versioni e rimesso in discussione sia letimologia, che lorigine.

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    La riduzione dei religiosi praticanti e del numero di preti che ha investito la Gran Bretagna, cos come buona parte del mondo occidentale, ha portato praticamente allabbandono di molte chiese. Nel west end della citt una di queste stata sconsacrata e trasformata in centro culturale, con tanto di sala per cerimonie e spazio per concerti.

  • Il Kelvingroove Art Gallery and Museum uno dei pi importanti musei di Scozia. Costru-ito in un curioso stile barocco spagnolo dagli architetti John William Simpson ed Edmund John Milner Allen, il museo stato aperto nel 1901 dopo lesposizione internazionale darte, scienza e industria del 1888. Al suo interno vi si trovano cimeli e opere dei generi pi disparati. Si va da aerei della seconda guerra mondiale ad animali impagliati, installa-

  • zioni artistiche come the Floating Heads dellartista Sophie Cave con centinaia di enormi facce sospese sopra le teste dei visitatori e una collezione di quadri, che spaziano dal Rinascimento al Surrealismo. Lopera pi pregiata del museo il Cristo di San Giovanni della Croce di Salvador Dal, la cui acquisizione, nel 1952, suscit vigorose proteste dei cittadini per il suo alto costo (8.200 sterline) a pochi anni dalla fine della guerra.

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    In citt non mancano certo ristoranti lussuosi come il Corinthian Club di Ingram st., nel pieno centro cittadino. Soprattutto nei week end, la buona borghesia locale si ritrova per cenare in questelegan-te struttura vittoriana, circondata da colonne corinzie, che originariamente ospitava la sede della Glasgow Ship Bank.

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    Forse il locale pi affascinante di tutto ledificio il bootleg bar (foto a sin.), ricavato nello spazio occupato dalla hall della banca. Il suo pavimento a mosaico stato realizzato dallartista Nichol Wheatley con pi di mezzo milione di tessere, per rappresentare una banconota Scozzese.

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    Come a Londra anche lEast end di Glasgow rappresentava la parte pi povera e popolare della citt. Qui si concentravano buona parte degli irlandesi venuti a lavorare al porto o nei grandi can-tieri navali, che rappresentavano uno dei vanti della Gran Bretagna della rivoluzione industriale. Gli irlandesi arrivarono soprattutto dopo la Grande Carestia (tra il 1845 ed il 1849) che caus oltre un milione di vittime e altrettanti emigranti. Allora Glasgow era una delle citt con le condizioni igie-niche e sanitarie tra le peggiori del Regno Unito e ancora oggi, in questa fascia della popolazione laspettativa di vita nettamente pi bassa che nel resto del Paese.

  • biranno Florence e The MacHine. King Tuts Wah Wah Hut (272a St Vincent Street), il suo palco frequentato da giovani band che vogliono scalare le classifiche.ran Mr (alla fine di Byres Road) una ex chiesa sconsacrata che al suo interno ha ricavato sale per concerti e un ristorante. Islay Inn, (1256 Argyle Street) mu-sica live tutti i giorni, tranne mar-ted e mercoled, in questo classi-co pub frequentato dai pasdaran della musica scoto-irlandese. The Arches (30 Midland Street), consiste in un dedalo di locali ri-cavati nel labirinto di tunnel che corrono sotto la Glasgow Central Station: nella stessa serata propo-ne concerti, pieces teatrali e dj set. Glasgow City Halls & Old Fruit-market Candleriggs (Merchant City, Glasgows Concert Halls): la-vori di ristrutturazione hanno tra-sformato i due edifici vittoriani in un unico ed elegante centro per concerti. BBC Scottish Symphony Orche-stra, ospita concerti di classica, jazz e folk. Glasgow Royal Concert Hall, (2 Sauchiehall Street) sala concerti tra le pi prestigiose del Regno Unito, ha in cartellone Crosby Stills & Nash per il 15 set.

    I N F O U T I L I

    CLImAGlasgow non certo la citt pi soleggiata al mondo. Sem-bra che le previsione meteoro-logiche della BBC iniziassero sempre con A Glasgow piove, ma i mesi di agosto e settem-bre sono forse quelli che danno maggiori probabilit di trovare il sole, insieme a cieli partico-larmente tersi. Lautunno anche pu essere piacevole con i par-chi della citt che assumono le colorazioni pi svariate. Inoltre la variabilit del clima, con fre-quenti acquazzoni e successivi squarci di sereno, regala spesso arcobaleni e luci drammatica-mente fotogeniche.COmE ARRIVAREFlybe, collega Milano Malpensa con il Glasgow International. Rya-nair,, www.ryanair.com, vola da Orio al Serio, Pisa e Ciampino su Glasgow Prestwick, collegato al centro citt da 30 minuti di treno.LIVE mUSICIl Barrowland (244 Gallowgate), con il suo parquet in legno, il locale storico di Glasgow. Qui il prossimo 26 agosto si esibiranno i Franz Ferdinand.Scottish Hydro Arena (Exhibition Way) la sede deputata ai grandi eventi internazionali. Il 14 set si esi-

    Foto e testo di bruno Zanzottera

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    Ci si rende conto di trovarsi in Africa quando, nella vastit della savana secca per la perdu-rante siccit, col cielo dove corrono innocue nubi destinate a dissolversi, si vedono volteg-giare gli avvoltoi e i marab, gli unici a godere di queste condizioni ambientali durissime, che falcidiano prede e predatori. Nella foto un bufalo che in poche ore verr consuma-toa turno dagli avvoltoi. Il Masai Mara National Reserve regala unaltra emozione a chi decide di vistarla: latterraggio sulla pista di terra battuta del minuscolo Keekorok airport, in piena savana, dove gli orici pascolano nellerba alta dorata dalla luce del tramonto.

    Un guizzo striato nella savana del Masai Mara National Reserve. Tra le specie di zebre che popolano le vaste praterie erbose africane la pi diffusa la zebra di Burchell, nella foto. La vita media di questi equidi di 28 anni e la loro esistenza scandita dalle grandi migrazioni per trovare acqua ed erba, che dissetino e sfamino milioni di esemplari. Molti zoologi sostengono che le striature del loro mantello, fungano da meccanismo di mime-tizzazione tra le erbe alte della savana, altra teoria che potrebbero servire, grazie alla loro unicit, per riconoscersi.

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    Nel cuore del Masai Mara, dove i confini si mescolano con quelli del Serengeti National Park (Tanzania), nel momento pi duro della stagione secca le mandrie di gnu si avviano verso le poche pozze dacqua non inaridite, nelle anse del fiume Mara, che permettono a ogni sorta di animale di sopravvivere. Anche gli gnu, a maggio, compiono lannuale migra-zione alla ricerca di pascoli verdi.

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    Le nascite avvengono nel periodo estivo e i piccoli, a pochi minuti dalla nascita, sono gi in grado di camminare e seguire la mandria. Nellecosistema delle vaste savane africane gli gnu hanno un importante ruolo, in quanto il loro letame fertilizza la terra e, inoltre, sono la pi importante fonte di cibo dei predatori, dai piccoli licaoni, alle iene, ai leoni e ghepardi.

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    Il Kenya ricco di santuari naturali primordiali; si contano ben 56 aree protette tra parchi e riserve. Spazi immensi che ospitano alcune delle specie animali pi antiche e per questo pi vulnerabili del pianeta. Un ambiente unico per quantit e variet di paesaggi e animali, che si pos-sono osservare solo qui. Tra questi, il pi visibile per la sua altezza senza dubbio la giraffa, sempre intenta a mangiare le piccole foglie di acacia spinosissime. E lessere vivente pi alto sulla Terra: pu raggiungere 5,50 metri daltezza e pesare pi di una tonnellata. Dorme in piedi perch sdraiata sarebbe impacciata e facile preda di leoni e leopardi. Nella foto un gruppo di giraffe del Masai.

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    Bambini di un villaggio Masai davanti alle loro caratteristiche capanne in fango, impastate con la paglia. In Kenya sono oltre quaranta i gruppi culturali e nomadi, ciascuno con la propria storia, la propria lingua e le proprie antiche tradizioni, come quella dei Masa, i leggendari uomini delle pianure dai mantelli rossi, noti anche per la loro caratteristica danza rituale saltante, che mette in rilievo la prestanza fisica dei guerrieri.

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    Vuoi vederli facile? Il Kenya il posto giusto per gli appassionati di birdwatching e lungo lelen-co delle specie multicolori che si possono osservare nei vari ecosistemi e parchi del Paese. Ghian-daie marine, che sembrano uscite da un quadro di Mir, marab, cicogne di varie specie e fogge, anatre dei luoghi umidi difficili da vedere altrove, piccoli passeriformi endemici. Insomma in Kenya si contano l11% delle specie di uccelli che svolazzano sulla terra, con 1.089 variet attualmente co-nosciute, ma sempre in aumento per la scoperta di nuove specie.

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    Un leone di pochi anni si ripara dai cocenti raggi solari allombra di alberi di acacia. Quando il sole alto tutti i felini, ansimando per il caldo soffocante, si riposano e accumulano le energie da scatenare in lunghe corse di caccia al tramonto, quando il silenzio torna a regnare nella sa-vana, laria si fa fresca e le prede si avvicinano alle pozze dacqua per abbeverarsi. Questione di poche ore e laurora riporter i barriti degli elefanti, i canti degli uccelli e lodore della terra bagnata dalla rugiada; il quotidiano equilibrio che tiene in vita il pi grande spettacolo natu-rale del mondo.

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    Quando la siccit rende lerba dorata, i predatori come i ghepardi se-guono le loro prede senza essere visti, ben mimetizzati tra gli steli. Gli unici alleati degli gnu, delle gazzelle e delle zebre restano solo le narici, il fiuto, la direzione del vento. LAfrica un luogo selvaggio, scandito dai ritmi naturali, dallistinto animale di non consumare in fretta lacqua rimasta nelle pozze, per poter sopravvivere tutti. O dal calcolo misurato istintivo dei predatori delle risorse alimentari, con un autocontrollo e un razionamento, che dovrebbe essere una severa lezione primitiva a noi bipedi umani, grandi sfruttatori e distruttori di risorse fondamentali bene comune.

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    Nelle pagine precedenti: chilometri e chilometri di pa-esaggi incontaminati nellAm-boseli National Park. Dallalto si possono ammirare le verdi praterie, dovute al sistema di paludi che fa concentrare qui un gran numero di animali, e il monte Kilimanjaro, che domi-na tutto con i suoi 5895 metri, spesso coperti di neve. Un par-co tutto da scoprire, grazie a guide competenti, in un safari con tante buone opportunit fotografiche. Cui si aggiunge a volte lemozione di trovarsi nel pieno di una tempesta improv-visa e violenta, che solleva un gran polverone.

    Accanto: Amboseli National Park. Sono gli elefanti a conqui-stare subito i visitatori, grazie ala loro imponenza e al tempo stesso tenerezza. Qui la mam-ma protegge e allatta il suo piccolo.

  • Il coinvolgimento delle minoranze etniche che vivono sul territorio dei parchi africani nella gestio-ne del patrimonio naturale, appare oggi una necessit. Dalla quota di chi partecipa a un safari in campi tendati mobili viene trattenuta una percentuale poi versata ai villaggi, per lacquisto di beni di prima, seconda necessit, per costruire pozzi, acquistare pompe e pagare gli eventuali

  • danneggiamenti da parte degli animali selvatici. Un circuito virtuoso che invoglia gli abitanti locali a collaborare, facendo loro toccare con mano gli effetti positivi della salvaguardia della natura. Chi meglio dei Masai, che conoscono il territorio e i suoi ecosistemi in modo approfondito, pu accompagnare i visitatori alla loro scoperta? Nella foto Masai e safari nellAmboseli National Park.

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    Un piccolo bar dipinto sulla strada che da Nairobi porta al lago Naivasha, noto per i suoi sollevamenti che allagano la foresta riparia. Ricco di uc-celli, ippopotami e altri mammiferi ha nel suo centro lisola di Crescent, dove possibile partecipare a trekking per interagire con lecosistema.

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    Al tramonto i marab sostano sui rami degli alberi scheletriti per passare la notte. Sono grossi uccelli che si nutrono dei resti di carcasse gi ripu-lite da avvoltoi e iene, per questo vengono soprannominati gli spazzini delle savane.

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    Il Masai Mara vanta specie animali di notevoli proporzioni, come lippopotamo e il ri-noceronte. Nelle pozze pi grandi del Sand river si riuniscono gruppi numerosi di ip-popotami, dal greco cavallo di fiume,dallaria tranquilla e pacifica, in realt causa del maggior numero di incidenti mortali di tutto il continente africano. Molto territoriali, difendono il loro harem con la forza di tre tonnellate di peso di un maschio geloso. Rie-scono a sonnecchiare anche 16 ore al giorno e restare in apnea per cinque minuti.

    Pi difficile da vedere il rinoceronte bianco, un gigante da 4 metri di lunghezza e pesan-te 3.500 kg, che ci vede poco e per questo un tipo molto collerico, che si arrabbia e at-tacca per un nonnulla qualsiasi cosa si muova. In Africa vivono due specie di rinoceronti, sulle cinque esistenti: quello bianco (nella foto) pi comune, e il nero, quasi in estinzione per la caccia sconsiderata dei bracconieri, alla ricerca spasmodica del suo corno ritenuti, a torto, fonte di sostanze miracolose.

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    Nella pagina precedente: gli alberi scheletriti sulle rive del lago Naivasha che, a causa del solleva-mento delle acque, crea questo paesaggio spettrale. I grossi uccelli becchi a sella africani vanno alla ricerca di piccoli pesci e rane, e nel periodo della cova fanno i nidi sulle cime degli alberi.

    Il campo tendato Nairobi Safari Camp nel bosco fitto, lunico nel Nairobi National Park, unarea pro-tetta alle porte della capitale Nairobi. 113 chilometri quadrati di pianure, savane e foreste protette e fruibili da tutti, per osservare i grandi felini, giraffe, rinoceronti, struzzi, antilopi e gazzelle.

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    I N F O U T I L I

    FUSO ORARIO+ 2 ore rispetto allItalia

    mONETA La moneta locale lo scellino kenyano 1 euro = 120 scelliniElettricit: prese elettriche a 220 volts di tipo inglese

    VACCINAzIONIEsiste il rischio in tutto il Kenya, un rischio elevato nelle valli delle regioni montuose.

    CLImAStagione secca da dicembre ad aprile e da luglio a otto-bre. Maggio giugno qualche pioggia.

    Foto e testo di Vittorio Giannella

    PER ORGANIzzARE AL mE-GLIO IL VIAGGIO SAFARIMagical Kenyatel. 02 83660917www.porinisafaricamps.com per i campi tendati dislocati nei vari parchi e riserve del Kenya.Per arrivare: Brussels Airli-nes, a Nairobi e Mombasa, offre tariffe convenienti.

    VISTOPer entrare in Kenya ci vuole un visto che si ottiene allar-rivo negli aeroporti di Nai-robi e Mombasa. Lo si pu ottenere prima della parten-za attraverso lAmbasciata o il Consolato attivandosi due settimane prima, almeno, dalla partenza.

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    UN FOTOGRAFO AL mESE

    1) Come e quando iniziata la passione per la fotografia?

    Ho iniziato a fotografare quando avevo circa16 anni, prendendo in prestito la Nikon F di mio padre, fino a quando non mi regal una Nikkormat con un obiettivo Nikkor da 50 mm da macro-fotografia. Per anni ho fotografato prin-cipalmente in bianco e nero.

    Il motivo era prettamente economico, visto che il bian-co e nero potevo stamparme-lo da sola nella camera oscu-ra, che approntavo nel bagno di casa.

    2) Quale corredo usi?

    Non ho mai abbandonato la passione per la Nikon. Attualmente uso una Nikon D7100 e una Nikon D60, con

    obiettivi Nikkor: uno zoom18-200, un 18-55 e un 35-105. Ogni tanto uso anche una Nikon 1 V1 con due zoom, un 10-30 e un 30-100. Aggiungo alla lista anche un computer Hp per la post pro-duzione, quando necessario e per divertimento.

    3) Preferisci B/N o colore?

    Amo la fotografia di repor-tage, fotografare la natura, le persone che sincontrano in viaggio e i panorami, per cui preferisco il colore. Foto-grafando in bianco e nero, in questo caso, mi sembra di to-gliere qualcosa. Ultimamente per mi sto appassionando anche alla fotografia di ritrat-to e se anche in questo cam-po continuo a preferire il co-lore, trovo che il bianco e nero possa dare dei risultati artisti-ci notevoli.

    4) Per te la fotografia arte o un modo di comunicare?

    Penso possa essere entrambe le cose. Guardando le foto di fotografi come Irene Kung o Ed Gordeev, non posso che pensare che la fotografia sia una forma darte. Ma la foto-grafia anche una forma di comunicazione, quando viene usata ad esempio dai reporter di guerra o nei reportage di viaggio.

    In questo numero vi presentiamo il nostro fotografo Fabiola GIuliani

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    In questo numero vi presentiamo il nostro fotografo Fabiola GIuliani

    5) Se potessi fotografare un luogo perfetto quale sarebbe per te?

    Me ne vengono in mente due. Il primo un mercato orien-tale. Con la sua confusione, le persone, le merci esposte, i colori. Potrei passare delle ore cercando di cogliere le persone senza essere vista. Il secondo lIslanda, Paese che ho visitato nel 1990 sen-za unattrezzatura fotografica adeguata e che vorrei torna-re a vedere solo per rifare le foto di allora con lattrezzatu-ra di oggi.

    6) Cosa cerchi in una foto-grafia?

    Fermare un momento irripe-tibile, un istante di bellezza, unemozione, per non dimen-ticare, per cercare di condivi-derla con altri. Questo mi spinge a guarda-re il mondo con occhi diversi cercando la bellezza e larmo-nia, anche dove a una prima occhiata, sembra non esserci.

    Svela un trucco della magia delle tue foto

    Aspettare il momento giusto per lo scatto, quando non ci sono elementi estranei che potrebbero rovinarlo. Aspet-tare la luce giusta. Provare a guardare le cose in modo di-

    verso cercando di riprodurre quello che si ha in mente tra-mite lo scatto. E poi scattare, scattare, scat-tare e in questo il digitale aiuta molto: se la foto non venuta bene, si butta e si ri-prova modificando i parametri di scatto o linquadratura. Altra cosa importante pren-dere ispirazione dagli altri fotografi. Osservare gli scatti degli altri pu essere una fon-te dispirazione.

    Fabiola Giuliani

    Nata nel 1960 a Firenze, di professione analista pro-grammatore. Fotografare la passione che si sposa per-fettamente con lamore per il viaggio. I miei percorsi preferiti sono quelli poco frequentati, fuo-ri dalle rotte del turismo di massa. Per questo motivo mi piace partire da casa con la mia Land Rover per poter per-correre anche le strade sterra-te che, in passato, mi hanno portato pi volte nel deserto del Sahara. Non per niente il viaggio che sogno, parte da casa mia e arriva in Cina lungo la Via della Seta, sulle orme di Marco Polo.Nel 2010 una mia foto ha vinto il Nital Forum Photo Contest.

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    www.lana.info/monte-san-vigilio

    Monte San Vigilio 1.486-1.814 m Dove lorologio pare essersi fermato Unarea dallatmosfera romantica Per gli amanti della natura

    Vllan Vigiljoch TschermsBurgstall Gargazon IM MERANER LANDFoiana Monte S.Vigilio CermesPostal Gargazzone A MERANO E DINTORNI

  • N E L P R O S S I M O N U M E R O

    MAuRITANIALa memoria del deserto

    menteFAROE Incontenibile bellezza

    natura

    ITALIALe anguille di Comacchio

    gusto cAMERuN Regno delle trib

    corpo

    cAMbOGIAAngkor delle meraviglie

    cuoreTR

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