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    Sped. Abb. Post. Gruppo .1 1

    a 3 t r a n s l s t o r lIII-.- __ -~~ P o r t a t ar----~ ... .. . ,;"..._------ -.. .-.. . . ..:.:.. 1 c h i l o m e t r o

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    0 1 E L E T T R O N I C A , ' O I R A I :REGALERA'

    Voi, che siete un lettore fedele diTECNICA PRATICA. non avete cheda abbonarvi, e riceverete . i volumiIn dono. Intanto, col primo abbona-menta per U1963, saranno due, scelti

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    RADIOTECNICA:1 Concetti fondamentali (Vol. I)2 Concetti fondamentali (Vol. II')3 Antenne - Onde - Raddrizzatori4 Amplificatori per alta e bassa fre-quenza5 Tubi in reazione - Trasmettitori e ri-cevitori moderni

    6 Tubi a scarica nel gas e fotocellulenella tecnica radioTRASMISSIONE ERICEZIONE ONDECORTE E ULTRAC.

    7 Ricezione onde corte8 Trasmissione onde corte9 Ricezione delle onde ultracorte10 Trasmissione delle onde ultracorte11 Radar in natura nella tecnica della

    scienza12 Misura delle onde ultracorte

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    A B B O N A T E V Ic ~

    O G G I IS T E S S OPossiamo garantirvi la posslbilita di sceltafra questi 12 magnifici volumi, solo se ci spe-direte I'apposito tagliando subito. Cio in quan-to i volumi, una volta esauriti, non verrannorlstampatl: pertanto, se arriverete tardi, do-vrete accontentarvi di scegliere fra i litoli rl-masti. In ogni caso, riceverete puntualmenteper un anno la rivista TECNICA PRATICA, alvostro dornlcllto e, 1 0 ripetiamo, senza spen-dere una lira di pili, anzi con un piccolosconto, senza contare i regali.

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    ANNO 1- N. 8D I C E M B R E 1962

    Tutti i diritti di proprieta letteraria ed artistica riservati - I manoscritti, idisegni e Ie fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restituiti -Le opinioni espresse in via diretta 0 indiretta dagli autorl e cottaboratorinon implicano respcnsabltlta da parte del PERIODICO.

    Direttore responsablleCarmela Collu

    SommarioPraticita, fedelta e portata con il radiotelefono NEWMESSENGERControllo manuale del CAV.Scienza, tecnica e divertimento con il VORTICEE' un circuito reflex-reazione I'RX Venus ),Spazzaneve rapidoSapete adoperare il Tester?Iniettore di segnali tascabileAnche in auto una presa per il rasoioCorso di aeromodellismo : 4' puntataTagliadischiProntuariC?delle valvole elettronicheConsulenza tecnicaFotonotizieCompravendita

    DE 'VECCHI PERIODICI

    Redazlone,amministrazion.e. pubblicitA:De Vecchi Periodicivia V. Monti, 75 - MilanoTel- .431.400 - 490.209

    pag. 6Autorizzazione del Trlbu-nale dl Milano N. 5894 del

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    R,

    D A 'c o n i lr B d i o t e / e f o n oNew

    Iradiotelefono e divenuto oggi una neces-sita per alcuni, un mezzo di divertimentoper altri, Possederlo e un'aspirazione dimolti. Sl, perche con ilradiotelefono sf riescea fare. un po' di tutto, con maggior precisioneassai piil rapidamente, Tanti ostacoli di ordinepratico possono essere brillantemente superaticon estrema sernplicita, can risultati migliorie con risparmio -di tempo e di danaro.II radiotelefono e una vera e propria stazio-ne mobile rlcetrasrnittente, e se Ie sue dl-mensioni non sono proprio queUe II tasca-bili di un apparecchlo radio a transistori,certamente ilsuo lngombro non e piil impe-gnativo di una comune macchlna fotograficaportata a tracol1a dal turista alla ricerca diimmagini ricordo.Ma pensiamo un po' a qualcuno dei moltiimpieghl che si possono fare anche con unasola coppia di radiotelefoni. Nel campo radio,ad esempio, tanto per rimanere in tema, netraggono immenso vantaggio gli installatoridi antenne, quelle per televisione. E i nostrilettori appasslonati di elettronica sanno qualeimportanza abbia l'esatto orientamento di unaantenna TV agli effettl della bonta e della

    quallta di immagine sullo schermo televisivo;chi va ad instaUare un'antenna TV sopra iltetto, quasi sempre non e in grado di vederel'immagine riprodotta sui televisore cui vacollegata rantenna; rna effettuando I'impiantoin due persone, munite appunto di una coppiadi radiotelefoni, chi sta davanti al televisorepub dirjgere con tutta precisione I'operazionedi orientamento delj'antenna, dando ordini achi sta sopra il tetto.Anche nel campo della sport il radiotele-fono pub travare utile Impiego, Nelle battutedi caccia e di pesca, ad esempio, gli sportivipossono comunicarsi le lora impressioni, i lo-ra risultati, segnalare il luogo dove la predaabbonda. Nelle competizioni agonistiche sl pos-sono informare i concorrenti sulle posizionidei lora avversari in gara, I rocciatori sonoin condizioni di mantenersi in continuo can.tatto tra di loro. Gli escursionisti, gliespJo-ratorl, non possono piu smarrirsi fincM rle-scono a parlarsi a vlcenda, E . se capita unadisgrazia, anche lleve, ecco che i soceorsiarrivano pronti nel luogo,Ma che dire poi del radiotelefono intesocome mezzo di ricreazione e divertimento?

    E' una vera e propria stazione rice-trasmiftente, dalle dimension; quasitascabili, di grcmde utilita per tutti,che fa risparmiaro tempo e danaro:

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    Con esso ci 51puo parlare in viagglo tra unaautomobile e l'altra, In mare tra barche e mo-toscafi, sujle funivie, sulle segglovle, per Iastrada, tta casa e casa; un po' dovunque In-somma e sempre con una grande faciIita diimpiego dell'apparecchio e, quel che pill conta,con ottima chlarezza di ricezlone,Diffic olt .. d l r e.llz zlz lo neLa realizzazione pratica di una coppia di ra-diotelefonl, di minime dlmensioni, di buonaefficienza e consume ridotto e purtroppo irn-

    presa assai difficoltosa. E non tanto per larealizzazione del circuito, peraltro semplice,quanto per la rnessa a punto degli apparati.51 pua dire, infatti, che solo una media di trepersone su diecl riesce ad ottenere un rendi-mento sufficientemente buono da complessl diquesto tipo.E chi ha in mana 10 schema pratico di unradiotelefcno, anche se si tratta di un progettodi ottima concezlone tecnica, la cui bonta dirisultati e fuori discussione, difficUmente rle-see a riprodurre con tutta fedelta quel cir-culto: i collegarnenti risultano quasi sempre

    o A A \Possedcdo c un'ospi,-oz;one di tnoltl:del tccn;ci, degl; spo,-t;v; proi os sioni-sfi e dilettanti, de; '",-;st;, cd on-che di col oro dw vogliono divc",i,-s;.

    plu 0 meno lunghi di quanto debbano essere,la disposizione dei componenti, sia pure dipoco, cambia e tutto cia implica, iI plu dellevoIte, accoppiamenti nocivi, perdite, ecc,Tuttavia le richleste pervenuteci da parte delnostri lettori, appassionatl di radiotecnlca, sui.la presentazione di un progetto di radiotele-fono in Tecnica Pratica sono state rnolte,moltissime; tante che non potevamo certosottrarci, anche se ci rendevamo conto dellegrandi difficolta che avremmo incontrate, E ledifficolta non si riferiscono alla concezione erealizzazione del progetto, bensi a mettere iIlettore nelle condizioni piu felici per ottenereun apparato di ottimo funzionamento e di buonrendimento.Ma come dare tali garanzie al lettore? Inche modo avremmo potuto asslcurargli ilraggiungimento di un risultato, trattandosidi un apparecchio cost delicate come i1 ra-diotelefono? II modo non potevaessere cheuno soltanto: quello di Indirizzare it let-tore verso la scatola di montagglo dl pocoprezzo, Una scatola di montaggio provvista dlclrculto starnpato, in modo da evitare colle-gamentipiu 0 meno lunghi dl quanto pre.visto e da obbligare la disposlzione dei com-ponenti secondo precise posizioni, essendo labasetta del circuito stampato provvista ditutti i fori necessari per le saldature dei com-ponenti stessi.Tuttavia per noi n problema rimaneva an-cora insoluto, anche se le intenzloni ci face-vane pensare 11contrario: cia perche in com-rnercio, fino ad oggl, non si trovava una sea-tala di montaggio di radiotelefono a prezzoaccessiblle a tutte le borse. Per favorire i no-stri lettori ci slamo dati da fare ed abblamoconvinto una rinomata Industria radiotecnica

    :1 lmrnettere sul mercato una scatola di mono

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    taggio per radiotelefono, naturalmente a tran-sistori per ilminor ingombro dell'apparecchioe la minor spesa di alimentazione, Si trattadel New Messenger a tre transistori, la cuiefficienza e notevole rispetto alla potenza diappena 5 milliwatt .. Ci siamo orientati su di una potenza tantopiccola in quanto solo per questi complessie previsto ~l !i~ero impi~go, mentrc: per \po-tenze supenon e necessana una speciale auto-rizzazione del Ministero delle Poste e Teleco-municazioni.II raggio di azione, in aperta campagna, ~di circa 1 Km. e chi ha provato qualche voltaa realizzare un radiotelefono a transistori saper esperienza quanto sia difficile arrivare aduna portata di questo genere. Naturalrnenteintendiamo riferirci ad un complesso perfet-rarnente messo a.punto, Ma in linea di massi-rna si possono raggiungere agevolmente i 500metri, In citta la portata risultera un poco'ridotta, in quanto ogni edificio esistente tra gliapparati costituisce un ostacolo alla propa-gazione delle onde radio. Tuttavia i risultatisaranno sempre tali da soddisfare ampiamen-te colora che vorranno realizzare questo com-plesso,Descrizione del circuitoII radiotelefono montato si presenta comeuna scatolina di plastica, di forma rettango

    lare, recante da una parte una reticella metal-lica a protezione deIl'altoparlante che funzio-na, in trasmissione, anche da microfono. Vi e8

    Fig. 1II radiotel,fS!)'Io, interemente montato sucircuito stampato, it racchluso In unaelegant. custodia di plastica che fungeda mobiletto. La custodia si apr. toglien.Clo sempli.cemente una vite che apparenella parte centrale posteri'ore.

    un solo comando esist crue lateralrnente: un~ommutatore a pulsante (quat iro vie, due po-sizioni) che perrnette di passare dalla posi-zione di . ricezione a quella di trasmissio-ne . L'accensione e 10 spegnimento dell'appa-recchio avvengono automaticamente sfilandol'antenna, di tipo telescopico, e introducendolanel mobiletto.Ma passiamo senz'altro alIa descrizione delcircuito elettrico del radiotelefono rappresen-tato in figura 3.Quando il circuito e comrnutato nella posi-zione di ricezione (S1, S2, S3 ed S5 in R), ilsegnale in arrive, captato dall'antenna, giungeal primario della bobina L1 (terrninali A e B)da dove, per induzione, pass a al seccndariodella stessa bobina (terminali B e C). La ten-sione alta frequenza, presente ai capi di que-sto avvolgimento, viene applicata trarnite i1condensatore C2 al circuito di sintonia, costi-tuito da L2, C3 e C4, che provvede a selezio-nare il segnale in arrivo.

    Fig. 2Cosi si presentc, a montaggio ultimate, ilteluio dell'intero apparato. Nella partecentrale di nota il commutatore cornanda-10 dol pulsonte ehe fuoriesce da un fian-CO del mebiletto. In primo piano e visi-bile I'inlerruttore a molla, che viene man-tenure chiuso 0 aperto a seconda dellaposizione dell'ultimo tuba dell'antennil te-lescopica.

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    Questo circuito risulta connesso tra il col-lettore e la base del transistore TRl, allostesso modo come avviene nei circuiti dei ri-cevitori a superreazione, e il risultato e quellodi ottenere una notevole amplificazione del se-gnale alta frequenza a cui fa seguito la rive-lazione del segnale stesso,IIsegnale rivelato viene prelevato dalla pre.sa facente capo ad R di S2 della bobina L2 e,attraverso R5 e CW, viene applicato alla basedi TR2. Il condensatore C8 ha il compito didisperdere a massa le eventuali tracce di altafrequenza ancora presenti nel segnale rive-lato.fl segnale, quindi, viene amplificato da TR 2;dal collettore di TR2 poi giunge alIa base deltransistore TR3 attraverso H condensatoreCII.Funzionamento in trasmissioneDopo aver descritto il circuito commutatoin posizione di ricezione, passiamo ora a consi-

    derarne il funzionarnento come trasmettitore.In questa secondo caso, come abbiamo det-to, l'altoparlante funziona da microfono e ilcircuito della sua bobina mobile risulta chiu-so fra massa, attraverso il condensatore C14,e I'ernittore del secondo transistore TR2, at-traverse S5.IIsegnale giunge cosi all'emittore,modificando la polarizzazione del transistoree facendo quindi variare anche la corrente dicollettore. II segnale 10 si ritrova quindi om-

    plificando sul collettore di TR2 da dove, comeaccade in ricezione, passa alIa base di TR3.C'e da notare che il trasformatore d'uscitae compos to da tre avvolgimenti: un avvolgi.mento prirnario, in serie al collettore di TR3,un avvolgimento secondario collegato all'alto

    parlante quando il complesso e commutatonella posizione ricezione e un altro avvolgi-mento primario, in serie al collettore di TR3;TI, ilquale passa per induzione il segnale dibassa frequenza presente nell'avvolgimento pri-mario, determinando il cosiddetto fenomenodella modulazione della corrente assorbita daTRI.La portante alta frequenza viene gene-

    rata da TRl e dal circuito relativo ad esso(L2 - C3 - C5 - R2). Le oscillazioni prodotteraggiungono ilsecondario di L1 attraverso ilcondensatore C2 e, per induzione, passano al-l'avvolgimento primario e di qui all'antenna.Compito della bobina L1 e queUo di stabi-lire un efficiente accordo con l'antenna, per cuisentiamo il bisogno di avvertire i lettori cheil buon rendimento de] radiotelefono dipende

    in gran parte proprio da questa bobina.Altri componenti del circuito cui e affidato

    il compito di far funzionare i transistori nellemigliori condizioni sono: Rl - R3 - R4 - C7 perTRI, R8 - R9 per TR2, R13 - Cl2 ed R12 perTR3.Per quanto riguarda R12, esso e un resi.

    store semifisso, che va regolato in modo da

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    COMPONENT. ~===-==~ :-- ., M i ll il ~ I I "if)CONDENSATORI

    C1 10.000 pFC2 6,8 pFC3 33 pFC4 compensatore (tipo Philips)C5 compensatore '( tipo Philips)C6 47 pFC7 10.000 pFC8 10.000 pFC9 10 mf elettroliticoC10 100.000 pFC11 10 mF elettroliticoC12 10 mF - elettroliticoC13 40 mF - elettroliticoC14 10 mF - elettroliticoRESISTENZER1 39.000 ohmR2 15.000 ohmR3 3.900 ohmR4 = 470 ohmR5 7.500 ohmR6 4.700 ohmR7 = 3.900 ohmR8 470.000 ohmR9 =-15.000 ohmR10 = 68 ohmRll 5.600 ohmR12 0,5 megaohm ( potenziometro semi-fisso)R13 390 ohmTRANSISTORITR1 = OC 170TR2 OC 75TR3 OC 76VARIE51-52-53-55 = Commutatore a pulsanteAltoparlante reversiblfeAntenna tel1escopicaCircuito st!lmpatoMob i,letto-cu 5 tod iaPita da 9 voltT1 = Trasformatore d'uscitaBobine (L 1 L2)

    Fig. 3 .Schema elettricodel radiotelefono.10

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    e

    deterrninare un risultato soddisfacente, secon-do il metodo che spieghererno piu .avanti,Abbiamo gia detto della messa in funzionedel complesso: essa si ottiene sfilando l'anten-na telescopica, L'ultirno tubo defl'antenna,quando e mantenuto internarnente all'involu-cro, mantiene staccato i]contatto di S4, senzache nessun passaggio di corrente avvenga nelcircuito, mentre sfilando ]'antenna ilcontattodi S4 si chiude, come. del resto eben raffi-gurato nel disegno di flgura 8.MontaggioIl montaggio del radiotelefono, per Ia preci-sione del suo circuito, va effettuato su basettaisolante che da una parte reca il circuitostampato. Dalla parte opposta, qulndi, vengonomontati tutti i componenti, mentre in quellain cui vi e il circuito stampato si effettuanole saldature dei terminali.Si comincera sol sistemare sulla basetta itcommutatore SIS2-S3-S5, che va fissato sulla

    parte centrale. Nella scatola di montaggio, ilcommutatore e gia fissato sulla basetta-telaiodalla Casa costruttrice, Occorrera soltanto,per il suo completo montaggio, effettuare Ie12

    saldature di tutti i suoi terminali. Nello sche-ma pratico di figura 4 questo commutatore none stato rappresentato di proposito per rende-re piu cornprensibile il disegno della schema.Esso va montato in modo da presentare it pul-sante rivolto verso sinistra e i suoi contatti do-vranno entrare nei fori contrassegnati con lelettere ABCD-E-F-G-HIL-MN.I commutate-re porta anche due linguette laterali per il suofissaggio meccanico e queste due linguette do-vranno entrare nelle due fessure laterali che,nella schema pratico di figura 4, sono contras-segnate colle lettere Y Y. ] contatti AB-CI-LN e le due linguette vanno saldati direttamenteal circuito starnpato, come si vede in figura 5.Inquesta stessa figura si pub notare come alcu-ni collegamenti siano effettuati con filo di ra-me e coloro che monteranno H . circuito dovran-

    A L L OA L T O P A R L A N T E :

    Fig. 5Bdsetta-telaio vista dalla partedel circuito stampato. In essasi nota no alcuni collegamentiaggluntivj del circuito che iI let-tore dovra effettuar. con filodi rame, come detto nel testo.

    no pure effettuare questi collegarnenti. I dueterminali D . E vengono collegati alla bobinaL2 con collegamenti passanti attraverso iforio e P. La bobina L2, che non e rappresentatanella schema pratico di figura 4, viene monotata direttamente sui commutatore, come sivede nelle altre illustrazioni,Successivarnente si monta il trasformatoreTI e I compensatori C4 e C5, che sono com-pensatori ad aria tipo Philips. Nel colle-gare al circuito stampato i compensatori C4 eC5, occorrera ricordarsi che i terminali di que-sti due componenti, che sporgono dal lato del-la basetta dove e il circuito stampato, do-vrannoessere tagliati, in modo che la loro lun-ghezza non superi i 5 millimetri. In caso con-trario si potrebbe incorrere nel peri colo del-la formazione di cortocircuiti perche i terrni-nali di questi due compensatori potrebbe-ro toccare I'altoparlante. Tenga ben presen-te il lettore che le dimensioni dei componen-ti, cost come appaiono nello schema prati-co di figura 4, sono di molto inferiori a quellereali: per non rendere troppo confuso il cir-cuito abbiamo ritenuto opportuno non rispet-tare le proporzioni tra componenti e basetta.Cost, ad esempio, l'ingombro di T1 risultera

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    molto maggiore. Anche Tl , come ll cornmu-tatore, dispone di due linguette che verrannofatte passare attraverso Ie due feritoie contras.segnate con Ie lettere X - X nella schema difigura 4. I terminali del trasformatore Tl sono5, di cui 3 colorati e due nudi. Nello schemaelettrico di figura 3 i terminali sono 6 rna inpratica 2 sono uniti, per cui il lora numerosi riduce a 5.Passando al montaggio della bobina L1 si

    tenga presente che l'estremo A va collegatoall'antenna telescopica, mentre il terminale Bpassa all'interno del supporto stesso: poi at-traverso un foro della. basetta e va collegatodalla parte del circuito stampato ad una presadi massa. Questa bobina risulta fissata alIa ba-setta mediante una vite. Si ricordi il lettoreche la bobina L1 viene fornita con la scatola dimontaggio con il terminale C avvolto nel fo-ro di fissaggio. Nello srotolamento del filo oc-corre avere la cura di fissare prima, medianteun po' di collante, l'avvolgimento della bo-bina. ,II montaggio dei rimanenti componenti si

    effettua nell'ordine seguente: Rl - R2 _ R3 -C2 - C3 - TRI - C6 _ C7 _ Cl - R4 - C9- R7 - R8-nn _R6 - CIO - R5 - TR2 - TR3 - CI2 - R13,ecc., e cio per facilitare I'individuazione deifori nella basetta, 'L'ultirno componente e RIa che e un poten-

    ziometro semifisso di forma particolare.Tutti i componenti sono posti in posizioneverticale allo scopo di ridurre l'ingombro. NoiIi abbiamo rappresentati in posizione oriz-zontale per maggior chiarezza. .I collegamenti aggiuntivi, cioe queldi che non

    fanno parte del circuito stampato, sono visi-bili, come gia detto, in figura 5. Di essi due

    r i f f I ' T P :I .I-II Sig.I viaII CiliaI Provincia

    "- . .IIII

    vanno alIa pila (a ttenzione aIle polari ta ):quello che fa capo ad S4 va hI ~+ della pila,l'altro ovviamente al -. Gli aItri due sono 'i,conduttori che vanno all'aItoparlante.Per. facilitare la disposizione verticale delle'

    resistenze e dei condensatori, occorrera ta-gliare i loro terminali in modo che rimanganoIe :seguenti due lunghezze: da 'una parte 5millimetri, dall'altra 20 millimetri all'incirca.s'intende.Per i' transistori i tenminali .vanno ridotti a,

    circa 15 millimetri. Per quanto riguarda lesaldature dei transistori .c'e .da rieordarsi cheesse vanno effettuate con rapidita e con sal-datore ben cal do, per. evitare it surriscalda-mente e il danneggiamento del transistore 'stesso.Nell'applicare il potenziometro sernifisso RI2

    ci si accorgera che esso e dotato di due term i-nali piatti che ovviamente non possono entra-re nei fori appositamente preparati nella ba-setta. Occorrera pertanto intervenire sugJi stes-si fori della basetta per allargarli, servendosidella puntadi un paio di forbici. I fori vannoallargati per quel tanto che basta per perrnet-tere ilpassaggio dei terminali del potenziorne-tro.II potenziornetro RI2 - e dotato dicursore che

    da un lato reca una intaccanrra: su questa',intaccatura si inserira i1 cacciavite per la reo''golazione del potenziometro durante la fasedi taratura dell'apparato, come diremo pillavanti. La sistemazione del potenziometro R12sUlla basetta va fatta in modo che l'intacca-tura per lasua regolazione risulti rivolta versol'interruttore S4. '.Delle bobine L1 ed L2 abbiamo voluto ri-

    port are a parte i dati costruttivi soltanto a

    I. -

    IIIII

    f A N J I N I S U R P L U SVIA BEGATTO, 9

    BOLOGNA

    13

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    DA"COS,.Ul'''V'DIL1I10lIN.

    Intramlle I. .bln. (~1 L2) mont... MI rlcettlt.,. "" .. no fornlt. con I, 1HtoI. e llmontellllo c W r t ld lotwllfono. DI .... rll*1lc1mo I' dcltl c oltruttlY l a puro lito lo Iftfonncl.tiyo. II terminal. dl L1 RlatlYO alia p cant... (I) patICI Int.rnalMftte alia Ina.L e t IOI1r.,.l d e n . boItln .,. eh. rlehl" ".,. .... Ione tacnfca .,..1 p....cilione Iuti per cui "Intlatllmo In II,," dt mlnlml II le tto re clmentl,.1 In hie 1m -pNICI. L'lmpt It. boblne ... eOltrult. eonlerllce Iptdl1eaa c d mont'_l0 aulcureII IUCCft.. final

    Nuc1eo in polistirolo - diametro 12millimetri.Da A a B 12 spire, filo di rame smal-tate di diametro 0.35 millimetri.Le spire dovranno risultare compatte,Da B a C 24 spire di filo di ramesmaltato del diametro di 0,35 milli-metri. Le spire dovranno risultarecompatte.

    Nucleo in polistirolo del diametro di9 milUmetrl.9 spire di filo di rame argentato deldiametro di 0,5 millimetri.Le spire, come e visibile in figura 7.vanno avvolte in tre gruppi. La di-stanza tra un punto centrale di unaspira e quello centrale della spirasuccessiva e di 1 millimetre, mentrela distanza tra un gruppo e I'altro edi 1,8 millimetri.

    titolo informativo perche nella scatola rnon-taggio esse sono contenute gU\ avvolte e pron-te per essere applicate alia basetta-telaio,A cablaggio ultimato la basetta va intra-dotta nella apposita custodia che costituisceilmobiletto del radlotelefono, L'applicazioneavviene mediante tre viti (fori R S . T) eduna quarta vite su perno esagonale d'ottonefilettato (foro Q).PUQ darsi che il lettore, nell'acquistare lascatola di montaggio del radiotelefono, accor-

    gendosi che non tutti i componentl recano nellora involucre il valore, si trovl lmbarazzato,Infatti per tutti questi componenti, resisten-ze e condensatorl, in cui manca l'indicazione14

    precisa occorre riferirsi al codice dei colori chee un cod ice internazionale assai nota in radio-tecnica. Comunque vogliamo aiutare ll let-tore anche in questo sense, ricordando che icolori che contraddistinguono i vari condensa-tori, di cui e corredatala scatola di montag-gio, indipendetemente dalla loro forma sono:Cl = marrone, nero, aranclone.C2 = blu, marrone, blanco.C3 = aranclone, aranclone, nero.C6 = Jlallo, viola, nero.C1 = marrone, nero, aranclone.CI = marrone, nero, aranclone.CIO = marrone, nero, giallo.

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    Messa a punto del circuitoTerminato il cablaggio occorrera procedercalla rnessa a punto del complesso.Se si dispone di un ricevitore funzionantesulla gamma dei 10 metri 10 si accordera sulla

    frequenza di 29,5 MHz (10,2 rnetrl). In casocontrario s1 pub utilizzare un ricevitore co-mune provvisto della gamma dei 20 rnetri,accordandolo sulla frequenza di 14,75 MHz(20,3 metri).Si mette in funzione uno dei due radiotele-foni sfilando completamente I'antenna e po-nendolo in trasmlsslone (pulsante del com-mutatore premuto contro it mobiletto). S1ruota lentamente il compensatore CS con Iedita e con delicatezza. Piil che tina rotazlonevera e propria si dovranno effettuare dei pic-coli spostamenti rotatori, ad ognuno dei qualisi lascia il compensatore, perche l'effetto ca-pacitivo della mana fa funzionare il radiote-lefono su di una frequenza che non e quell areale, L'operazione va ripetuta fino ad udirenel ricevitore il soffio della portante. Questaoperazione va etfettuata ad una distanza dicirca 4 metri dal ricevitore.Una volta sintonizzato it trasmettitore slpotra ascoltare nel ricevitore radio la propriavoce. La rlcezione non potra essere perfettadal momento che il canale di frequenza irra-diata e molto largo e quindi vi e un taglio nelle frequenze.Questo perc succede soltanto servendosiper la taratura di una comune superetero-dina. Quando si usera il ricevitore del radio-telefono l'audizione sara senz'altro rnigliorepoiche nei ricevitori a superreazione la bandapassante e molto ampia.L'operazlone di messa a punto va ripetutacon it secondo radiotelefono e quindi leparti trasmittenti sono da considerare ac-

    (,egue a pag. 78)

    Fig. 9Sempllclta cOltruttlva I compattlzza dll clrcultolono Ilcarattlrlltiche prlnclpall del montagglodlll'lpparlto rlcetrumlttentl. Con e.. o II pub.Icoltlr. II proprll voce nil rlclvltore rldlo.

    Fig. 8L'ultimo t u " 0 Idella nnte nn t \~ I \ \quoudo i, malll" I ) /nulo internl_l- Imellte (II mohi- I I I,Iclto nl(lnllll'H~ -:stoc ccro il cou- r';','latta nell'inter- i'rultore. Viccver-

    ~sa accadc quall- Io esso v r o n eestrot to l~st('!nl{l- \men le_ ' r ' l l l i i +J

    Tenllonl mlsuratelui termini d ie I

    transl'stori

    Base

    OC170 OC75 OC76Ric. Tra. Rlcez, Ric. Tra.----

    tore 4,5V. 7 V. 4 V. 8 V. 7 V,O,4V. 1,6V. 0,2V. 0,8V. 0,8V.-----tore O,3V. 1,6V. 0,1V. 1,4V. 1,6V.----=----~

    Collet

    Emit

    Fig. 10II pullante, villblle. In primo plano, Iiternamente al mobile, permltte dl la,clarl In pollzlonlfilla dl rlclzlone 0 dl tra,mlllione II rac!lotllefono IlIlcurlndo vl,te pOlllblllta d'lmplego.

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    tandone Ie prestazioni. E vediarno subito diche cosa si tratta, Prima pero ri teniamo op-portuno riepilogare dettagliatamente quanta estatu sinora pubblicato con il fine di esaltareIe caratteristiche tecniche, e quindi di aurnen-tare Ie prestazioni di un ricevitore a ondecorte. Nel numero di luglio della nostra Rivi-sta, abbiamo pubblicato, a pagina 62, un arti-colo dal titulo Pili sensibilita nel vostro RXcon questo preselettore . Successivamente, nelnumero di setternbre a pagina 62, abbiamopubblicato un articolo dal titolo S-METERindicatore dell'intensita' del segnale . Nel nu-mero di ottobre, poi, abbiarno pubblicato uninteressante articolo sulle antenne. E, certa-mente, dopo questo articolo sul CAY manualealtri ne scguiranno, con 1 0 scopo di acconten-tare tutti quei lettori che di continuo ci seri-vono per avere consigli, suggerimenti, idee daattuare e realizzare sul proprio ricevitore aelonde corte. Entriamo, intanto, direttamentenell'argoinento formula to.Sembrerebbe un controsenso parIare di con-

    trollo manuale del CAY. E infatti come voitutti sapete, il CAY (controllo automatico divolume) costituisee quel circuito, presente neimoderni radioricevitori, che assicura I'ascoltodei programmi radiofonici con una intensitasonora che rimane sempre la stessa, quella

    Cercate d; ottenere i massim; r;su'tatidal vostro r;cevitore a onde corte.

    N ei precedenti numeri della nostra Rivistaci siamo premurati, di volta in volta, dipubblicare argornenti, progetti e schernicon il fine di accontentare quella gran partedi nostri lettori appassionati di radio, cheintendono ottenere i massimi risultati dal loraricevitore a onde corte. E cia per it motivo,del resto pili volte da noi addotto, che none consigliabile, per il dilettante, costruire unricevitore di tipo professionale per onde corte,proprio per la difficolta della messa a puntodell'apparato, per la criticita di taluni compo-nenti e della realizzazione pratica dei circuiti,mentre risulta assai pili conveniente e pili age-vole intervenire sui proprio ricevitore di tipocommerciale, purche dotato delle onde corte,apportando quelle migliorie che, aile volte,permettono di ottenere prestazioni pari a que 1-Ie di un ricevitore di tipo professionale.E a tale proposito abbiamo presentato nei

    precedenti numeri della Rivista speciali tipi diantenne, abbiarno descritto il progetto di unpreamplificatore di antenna e di un S-Meter.Ora e la volta del controllo manu ale del CAY.Pert anto anche questo progetto si aggiunge aiprecedenti, nell'intento di far cos a gradita atutti gli appassionatidelle onde corte che, rea-Iizzandolo, apporteranno certamente un ulte-riore miglioramento al lora ricevitore, aumen-

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    desiderata e regolata mediante il controllo rna-nuale di volume. In altre parole, il CAVe queldispositivo che provvede ad elirninare ilnoiosoeben noto fenomeno dell'affievolimcnto deisegnali radio, conosciuto anche sotto il nomedi evanescenza 0 fading . E tutto cio avvieneautomaticamente, senza che il radioascoltatoredebba intervenire in alcun modo sui proprioricevitore durante I'ascolto. Come si puo dun-que parlare di con trollo manuale del CAVquando ilCAVe gia di per se un dispositiveche funziona automaticamente? Evidentcmentee un controsenso. Ma noi abbiarno preferitoesprimerci COS!, soltanto per intenderci me-glio, e subito, con inostri lettori. Pili esatta-mente avremmo dovuto pari are di dispositivemanuale antifading 0 di controllo manuale del-l'evanescenza, Tuttavia anche la nostra espres-sione non e poi cost errata come si potrebbecredere. Infatti," il circuito che ora presente-remo e descriveremo e sernpre un circuitoCAY, un circuito doe che regola autornatica-mente il volume, con l'aggiunta, pero, di unsistema di regolazione manuale della cosid-detta tensione negativa del CAY.E vediamo di entrare nei dettagli descrittividi un simile circuito. Non prima, peraltro, diaver ricordato, sia pure brevemente, rI con-cetto tecnico di CAY, i principali tipi di cir-cuiti, i vantaggi c gli svantaggi del CAY.

    II circuito CAYDi circuiti CAY ve ne sono diversi, ma duesono i principali sistemi comunemente usatinei moderni radioricevitori: il CAY sempliceo non dilazionato e il CAY dilazionato 0 rio

    tardato.II circuito riportato con tratto pili grosse,in figura 1, rappresenta il classico tipo diCAY semplice. Vediamo come esso funziona eda qua Ii componenti e costituito.La valvola V3, che normalmente C la terzavalvola dei circuiti radio supereterodina, adem-pie a due funzioni distinte: rivela i segnaliradio di media frequenza (sezione diodo) eamplifica i segnali rivelati di bassa frequenza(sezione triodo). Ignoriamo il triodo amplifi-catore, chiamato anche triodo preamplifieatoredi bassa frequenza, e sofferrniamoci sulla parterivelatrice della valvola. Essa e costituita da'una placchetta (nel nostro casu da due uniteinsieme esternamente alia valvola) e dal cato-do. Si tratta quindi di un diodo che, come sisa, funziona solo quando sulla placehetta epresente la parte. positiva dei segnali radio dimedia frequenza (semionde positive). Per talemotive nel circuito di rivelazione, costituitodal secondario del trasformatore di media fre-quenza (MF2), dal diodo e dalla resistenza di

    rivelazione, fluisce una corrente unidirezionalela cui intensita varia col variare dell'intensitadei segnali radio e cioe, in pratica, col variaredella tensione alternata presente ai terminalidel secondario de'! trasformatoredi media Ire-quenza MF2. Fra i capi della resistenza dirivelazione, quindi, si ha una differenza dipotenziale variabile. E siccome la correntefluisce nel senso catodo-placchetta (nel circuitoesterno alia valvola), la tensione nel puntocontrassegnato con la lettera A della resistenzadi rivelazione e sempre negativa, Anche questatensione negativa sara variabile e risultera divalore pill 0 menu grande a second a che pilio menu grande sara l'intensita dei segnaliradio.Orbene, il circuito CAY preleva questa ten-Slone negativa e la applica aile grigLie con-trollo delle valvole (nel nostro casu V1 e V2)che prececlono la valvola rivelatrice. Accadepertanto che quando i segnali radio sono forti,quando cioe il ricevitore viene accordato suuna emittente vicina e potente, anche la ten-sione negativa nel punto A del circuito e ele-vata COS! come 1 0 c anche la tensione negativaapplicata aile griglie controllo delle valvole, ilcui grado di amplificazione viene assai ridotto.Quando, invece, i segnali radio sana deboli,anche la tensione negativa applicata aile gri-glie controllo delle valvole risulta debole edesse amplificano di pill.Si puo concludere dicendo che il grado diamplificazione delle valvole che precedono lavalvola rivelatrice, e aile cui griglie controllorisulta appllcata la tensione negativa di rivela-zione, e inversamente proporzionale all'inten-sita del segnale in arrivo, essendo massimoquando la intensita del segnale in arrivo eminima e viceversa. In cio consiste il CAY,

    controllo automatico di volume, altrimenti co-nosciuto con la sigla RAS, regolatore automa-tico di sensibilita,Le resistenze Rl ed R2 provvedono al disac-coppiamento dei due circuiti d'entrata di V1e V2 e, assieme al condensatore C1, chiamatocondensatore el i fuga del CAY, assicurano illivellarnento della tcnsione pulsante di rivela-zione.II principale inconveniente del circuito CAYsernplice e quello di intervenire anche quandoi segnali sana debolissimi costringendo le val-vole ad amplificare di menu e cio a scapi todella sensibilita del ricevitore,C ircuito CAY dilazionatoCome abbiamo detto, il circuito CAY sem-plice presenta l'inconveniente eli agire ancheper segnali deboli, per ricevere i quali sarebbe

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    invece opportuno che il ricevitore funzionassea piena sensibilita, 'Per ovviare a cio si ricorreall'impiego del circuito CAY dilazionato 0 riotardato, consistente in un dispositivo analogoa quello ora descritto, nel quale pero, conopportuni accorgirnenti, si ottiene che questaentri in funzione quando l'intensita del se-gnale captato e superiore a un certo valore, aldisotto del quale non si ha regolazione.IIcircuito CAV dilazionato fa irnpiego dientrambi i diodi della valvola V3. Un dio-do viene utilizzato esclusivarnente per la ri-velazione, l'altro diodo serve per rivelareuna piccola parte dei segnali di media fre-quenza, prelevati dal circuito del diodo rive-latore tramite un condensatore di piccola ca-pacita. Esiste poi anche in questo una resi-stenza di caduta della tensione del circuitodiodo-CnV che fornisce .la tensione negativada inviare ai circuiti d!'entrata delle valvoleamplificatrici che precedono la valvola rive-latrice.

    Questo sistema di circuito CAY, pur risul-tando nettamente migliore del circuito CAVsemplice per il maggior grado di sensibilitaconferito al ricevitore, presenta l'inconvenientedi determinare una certa -distorsione dei se-gnali in arrivo.

    Svantaggi del CAYCiascun tipo di circuito CAY serve soltanto

    a dirninuire il grado di amplificazione dellevalvole appartenenti agli stadi di alta ernedia frequenza. L'amplificazione, infatti, risultamassima solo quando il controllo automaticodi volume non funziona, ossia quando l'appa-recchio non e accordato su alcuna ernittente.Non essendo presente alcun segnale, non esistela tensione negativa CAY, e il grado di arnpli-ficazione delle valvole a radiofrequenza e mas-simo. In tal caso sono presenti all'entrata delricevitore i soli radiodisturbi che vengonoamplificati al massimo in assenza di segnale.

    Fig. 1Schema di pdncipio degli stadi di alta e media frequenza di un comune radioricevitore a circuito su-pereterodina; la 'linea a tratto pili grosso indica iI circuito CAY in una delle espressioni pili elesslehee pili semplicl che si conoscano. La tensione CAY viene prevelata, nel punto A, dal circuite di rivela-zione.

    C 1

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    POSIZIONE = GUADAGNO

    -----"---,---'------,---'-e s i d e J 1 " r i m e r e o r a t i s e s e O l a a l c o n i m p e g n o iI Y o lu m e t t o L I V I A V E R S O I L S U C C E S S O N i i n t e r e s s a iI c o r s o p e r :I0TECNICI MECCANICI I COGNOME ...H..... ., ....... II ,I TECNICI EDILI NOME II D EL'ETTROTECNICI ABITANTE A , , : , ,I0TECNI,CI 'RADIO + TV :~~I~~I~ .....' ~.~.~ ~~ ..~ ..:=:~ ~.~ ~.~.. . . . . . . ... I

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    en t~o c~ ~i_LWtv=~'1F===_'

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    _ I S ' ", '* DA ."aOlin'!It= v . . t i ' ' ' ' 0.3 = .,... tettoR4 = _;000 ohmR5 ~ 50;000 ohm. 6 = 1 megoohm.7 = 1 rn eg aohm.8 = 10.000 ohm potenzlometroa , = f O . O I O ohm '"wottCONDUSA.TORI1 = .' ted.C 2 = ftdi totoCJ = 100 pFt4 = 50 pP5 = 22 p)I

    >- ' t6 = 100.000 p.0:W C7 .... 'Fz0u

    Fig. 2Schema elettrico de'lla pri-ma parte di, un radiorice-vitore a circuito supere-terodina dotato di regola-zione manuale del CAV.La regolazione manuale siottiene agendo sull poten-ziometro R8. Contraria-mente a quanto accade neicomuni radiori:cevitori acircuito supereterodina,la terza valvola (V 1), an-ziche essere un tr lede-dop-pio, e un doppio diodo dicui una parte serve perla rivelazione e I'altra peril c:ircui,to manuale delCAV.

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    Ecco ilmotivo per cui durante il passaggioda una emittente all'altra i radiodisturbi sonopili intensi. E questo e uno degli inconvenientidel controllo automatico di volume.Un altro svantaggio del CAV e quello di

    rendere pili difficile l'esatta regolazione di sin-tonia durante la ricerca delle stazioni. Senzail CAV I'accordo si stabilisce facilmente adorecchio, seguendo la variazione di intensi tasonora, la quale e massima quando la sintoniae raggiunta. II CAV tende invece ad eliminarequesta variazione sonora e questo e pure ilmotivo per cui s'e sentito il bisogno di intro-durre nei circuiti radio gJi indica tori ottici disintonia.Cornunque sia, il maggior difetto di ogni

    circuito CAVe quello di ridurre la sensibilitadi ogni radioriccvitore e se questo difetto i:praticamente tollerabile nei comuni ricevitoriper l'ascolto dei normali prograrnmi radiofo-nici, non cost e per i ricevitori appositamentecostruiti per la ricezione delle sole onde corte,di tipa professionale, nei quali sernpre e pre-sente un coman do per il controllo manualedella sensibili ta,Di tali contr olli ve ne sono di diversi tipi,

    rna in ogni casu si tratta di un compromessofra la sensibilita del ricevitore e l'antifading,

    Quello che noi presentiamo permette una fa-cile e rapid a regolazione della sensibilita delricevitore in ogni istante e si adatta a tutteIe condizioni di ricezione e ad ogni tipo diricevitore.

    Controllo manuale dellasensibilitaNello schema elettrico di figura 2 e rappre-

    sentata la prima parte di un ricevitore a cir-cuito supereterodina dotato di regolazione rna-nuale del CAV. La regolazione manuale siottiene agendo sui potenziometro R8.Ma veniamo alla descrizione del circuito.

    II lettore avril gia notato che la valvola VI,contrariamente a quanto accade nei comuniradioricevitori e come abbiamo gia visto nellaschema elettrico di figura 1, e un doppio diodoe precisamente la valvola EAA91 oppure laEB 91. Di questa, una parte serve per la riovelazione, I'altra per il nostro circuito CAV.Pertanto, per quel che riguarda il primo diodo(piedini 1 e 7) nulla da eccepire: si tratta diun comune circuito di rivelazione in cui R4rap present a la resistenza di carico del circuito(resistenza di rivelazione ), RS una resistenzadi disaccoppiamento fra 10 stadio di rivela-

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    Fig. 4II diagramma rappr ..lenta graficamente Ietre condizioni radio-elettriche che Ii pOIsene verlfi

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    rente di rivelazione del diodo CAV. Pertanto,nel punta A del circuito si ha, in questo terzocaso, la massima tensione negativa CAV equesta condizione e rappresentata graficarnen-te nel disegno (c) di figura 4. L'altezza del-I'area rettangolare equivalente all'area dellesemionde negative del segnale rappresenta latensione negativa CAV (Va) disponibile.Realinal%ione pratlea del circuitoPer inserire in un comune radioricevitore il

    nostro circuito CAV occorre apportare qualchevariante nel circuito di alta e media frequenzae montare a parte la valvola VI con i cornpo-nenti richiesti.Pertanto, facendo riferimento ad un comune

    ricevitore supereterodina a 5 valvole, occor-rera elirninare i circuiti relativi aile placchettcdella terza valvola che, norrnalmente, svolge]e funzioni di rivelatrice e prearnplificatricedi bassa frequenza. Vena tuttavia conservatoil circuito del triodo preamplificatore di bassafrequenza, ricordando che al potenziometro divolume verra applicato il segnale rivelato, me-diante un cavetto scherrnato, prelevato suIterminale della resistenza RS.In figura 4 e rappresentato 10 schema pra-

    tico del circuito che si deve aggiungere alricevitore. Come si vede in figura, i vari com-ponenti sono applicati su telaio metaIlico. Sitratta di un telaio di piccole dimensioni peril quale sara facile trovare la sistemazionepili idonea dentro il mobile del ricevitore e,rnagari, suI telaio stesso del ricevitore. Lo zoe-colo della valvola Vi e di tipo rniniatusa a7 piedini e il potenziometro, che controlla latensione posit iva da applicare al catodo.:e ditipo normale a grafite. Resistenze e conden-satori sono tutti di tipo normale. Non vi sonoparticolarita critiche nel montaggio e il let-tore potra seguire la disposizione dei cornpo-nenti cost come essa e stata rappresentata infigura 3. C'e da ricordarsi sol tanto che il col-legamento tra il circuito di rivelazione e ilpotenziometro di volume va fatto con. cavoschermato.Naturalmente il potenziornetro R8 viene a

    costituire un nuovo coman do nel radioricevi-tore e dovra essere sistemato sulla partefrontale dell'apparecchio assieme agli altricomandi,E veniamo ora aile piccole variami da intro-

    durre negli stadi dialta e media frequenza.Tali varianti consistono nell'imrodurre la po-larizzazionc automatica di griglia nelle valvoleche precedono 10 stadio rivelatore. E' un'ope-razione molto sernplice che peraltro verra evi-tata nel caso che il circuito del ricevitore siagia dotato di polarizzazione automatica.

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    II complesso che vi presentiamo, amici let-tori, pur richiedendo la costruzione di unmodellino di aeroplano, non ha nulla achefare con l'aerornodellismo vero e proprio. E'un giocattolo, questo, costruito al limite tratecnica, scienza e divertimento, un giocattoloche educa al culto della meccanica, che appas-siona proprio perche esso costituisce un compendio delle molte discipline tecniche che,mensilmente, vengono trattate su questa ri-vista.Montato su lin pilone dai colori vistosi, con-tenente due comunissime pile da larnpada ta-scabile, che forniscono l'energia ad un minu-scolo motorino elettrico, il Vortice e in gra-do di volare per delle ore ed il suovolo iniziae cessa per mezzo della sola pressione di un

    dito della mana sul pulsante di un piccolointerruttore elettrico. E chi si intende diaeromodellismo potra sostituire il semplicemodello previsto per questa costruzione con

    altri modelli, allo scope di trarre utili indi-cazioni sulla pill 0 meno indovinata forma da-ta ai modelli stessi. Chi, invece, si inten-de di elettriclta potra sbizzarrirsi dando sfo-go alia propria fantasia e al proprio buongusto nel comporre un piccolo impianto elet-trico di illuminazione, 'sia nel pilone come nel-l'aereo. Imeccanici, poi, tenendo conto delleforze in gioco, e variando le proporzioni dellacostruzione, riusciranno ad aumentare di mol-to iI raggio di vola rispetto a quello da noiprevisto.La costruiione del Vortice potra esse-rc iniziata partendo dal pilone 0 dall'aero-plano, indifferentemente; supponiamo di co-minciare dal pilone.II piloneII pilone puo essere costruito unendo assie-me quattro facce distinte di legno cornpensa-

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    to, oppure pub essere addirittura ricavato daun sol pezzo di cartone molto robusto, dopoave rIo disegnato, tagliato e piegato lungo glispigoli intermedi e Incollando fra lora i duespigoli estremi. .Sia nel primo come nel secondo caso, prr-ma di lncollare le parti, si dovra tracciare ildisegno a scacchi bianchi e rossi, con inchio-stro di china. Come si vede nel disegno di fl-gura 1 , non sf tratta di quadrati ma di qua-drangoli le cui dimensioni variano dalla baseal vertiee della piramide,Internamente al pilone piramidale va lntro-dotto un sistema di due diaframmi di legnoche sorreggono l'asse di rotazione e i contattielettricl rotanti che trasmettono l'energia elet-triea dane pile di alimentazione al motorinoelettrico applicato all'aeroplano. Ma di questomeccanismo parleremo dettagliatamente inun secondo tempo. Intanto, per continuare lacostruzione nelle sue parti statiehe, quelle chehanno il compito principale di costituire l 'in-castellatura del comples so e di conferire soli-dita e stabilita all'intera costruzione, passia-mo alla costruzione del basamento con l'al-logamento delle pile di alimentazione.

    II bas.mento11basamento, oltre che servire come conte-nitore delle pile, ha i1 compito di tenere bensaldo il complesso alIa superficie di appoggioopponendo resistenza aIle sollecitazioni mec-caniehe (forze centrifughe) esercitate dall'ae-roplano durante il yolo attorno al pilone.Esso, come si vede in figura I, e di formaquadrata. Lo si potra costruire in legno oppu-re in cartone pesante: meglio se in legno com-pensato della spessore di 10-12 millimetri. Attorno al basamento si applichera una cor-nicetta di legno perimetrale alta circa 2 cen-

    tlmetri. Sotto i1 basamento sarebbe necessa-rio applicare due lastre di piombo per appe-santire i1 complesso, Tuttavia, non possedendoil piombo, qualora il complesso risultasse in.stabile durante il yolo dell'aeroplano, si potraancorare ilbasarnento al tavolo, in cui si farafunzionare i1 Vortice ", mediante squadrettedi metaUo fissate con viti da legno. Al centrodel basamento e applicato un tronco pirarni-dale, di legno, nel Quale vengono aUogate lepile. II pilone entra a forzamento in esso esuccessivamente viene fissato per mezzo didue viti .da legno. Con tale sistema di fissag-gio risultera semplice togliere il pilone dal ba-samento ogni volta che si dovranno cambia.re le pile.26

    I due contenitori delle due pile di formacilindrica da 3 volt verranno costruiti comerappresentato in figura 1 in lamierino. E'molto importante che le due est remit a oppo-ste di questi contenitori, quelle che rimango-no a contatto con i poli delle pile esercitinouna buona pressione su di essi.Le principaJi dimensioni, per quanta concer-ne la costruzione del pilone, sono riportate infigura 1 e risultano espresse in millimetri.Mancano le dimensioni del basamento per lequali il lettore si regolera, in base aIle even-tuali piastre di piombo in suo posses so dafissare sotto il basamento, tenendo per rnassi-rna la misura di 40 centimetri di lato.Per quanto riguarda l'interruttore a pul-sante, esso verra fissato ad una estremlta la-terale del basamento in modo da non incorre-re nel pericolo, quando si agisce su di esso,di essere colpiti in vi so dall'aereo in Yolo. Co.munque, per maggior sicurezza, si potra sern-pre ovviare aH'inconveniente dotando ilcorn-plesso di un interruttore a pera ", staccato,di quelli che si usano nelle testiere dei letti.Si potranno cos} far uscire i fili conduttoridal basamento per circa un metro e coman-dare a distanza il complesso.

    Due di.f,rammlInternamente al pilone, come abbiamo det-to, vi e il sistema meccanico di rotazione e,naturalmente, il circuito elettrieo con i varicontatti fissi e mobili. IIutto viene sistema toe sorretto da due diaframmi di legno cornpen-sato dello spessore di 6 millimetri. II primeviene sistemato nella parte piil alta del pilonepiramidale, a circa 12 millimetri dalla sorn-mita, il secondo, che sara dello stesso spesso-re del prlmo, verra posto a circa meta altez-

    za del pilone e cloe a 18 centimetri circa dal-la sommita.Dopo aver montate su di essi le varie partimeccaniehe ed elettriehe, i due diaframrni ver-ranno introdotti nel pilone ed incollati ailesue pareti.

    Meccanismo ruotanteII meccanismo di rotazione e sistemato corn-pletarnente sui due diaframmi. Ouello lnferlo-

    re funge da centra tore e da sostenitore delloasse di rotazione. QueUo superiore regge ledue spazzole che inviano la corrente elet-triea ai due anelli di ottone e, come il secon-

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    do, costituisce la prima sede di rotazione del-l'asse ruotante.In figura 2 e rappresentato I'interno com-plesso elettro-meccanico allogato lnternamen-te al pilone.L'asse di rotazione e costituito da un pez-zo di filo di acciaio armonico, del diametrodi 2 millimetri, piegato, all'estrernita superio-re, ad angelo retto, La parte di questo filo diaccialo armonico che deve ruotare deve essere

    'NTERRutTORE

    ben liscla e la sua slstemazione netle due sedidi sostegno, nei due punti centrall dei due dia-frarnmi, e I'unico lavoro dell'intero complessoche richiede molta precislone. Come e indica-to in figura 2, nei due diaframmi di legno epraticato un foro centrale in cui e introdottoforzatamente un tubetto di ottone; occorre-ranno, pertanto, due tubetti di ottone ed in es-si scorrera it filo di acciaio durante il suo mo-to di rotazione.

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    ALMOT ORE ANELLOD'OTTONE

    RONDELLA0 1 flBRA

    POMASPAtZOLE

    II ALLOINTERRUTTORE

    In Figura rappresentato I'intero compl~s.50 elettro-meccanlco che va allogoto In-ternamente al pllone. L'alSe dl rotazio-ne cOltltulto da un pezzo dl fllo di ee-ciaio armonico del diametro dl 2 mllllme-

    Schema elettrlco dell'impianto cheII deve montqre Internamente alcomplelSo, L'lnterruttore verra ap-pl.icato in un punto del basamentopili lontano possibile dal pilone.

    2 8

    Immediatamente sotto H diaframma centra-le,it filo di acciaio viene stretto da un anellodi ottone 0 di ferro munito di vite di fermo etra esso e H tubetto di ottone viene inseritauna ron della di fibra.In prossirnita di due vertici dei due diafram-

    mi, in posizioni diametralrnerite opposte, ver-ranno praticati i fori attraversa i quali pas-seranno i due fili conduttori.SuI diaframma superiore risultano praticati

    altri due fori nei quali vengono introdotti for-zatamete due cilindretti porta-spazzole, Si trat-ta di due cilindretti di ferro 0 di ottone re-canti, superiorrnente, un taglio; in questo ta-glio viene introdotta una lamella (Iamiera dirame) che costituisce la spazzola.Le due spazzole strisciano su due anelli di

    ottone e trasmettono ad essi la corrente elet-trica proveniente dalle pile. Nel fissare questidue anelli al fila di acciaio occorrera ricordar-si che essi dovranno risultare isolati elettrica-mente. It questa scopooccorre rivestire il filadi acciaio di isolante: un tubetto di plasticapub andar bene allo scopo. Successivamentesi infileranno i due anelli di ottone che ver-ranno tenuti stretti al filo di acciaio medianteviti di fermo. " S U ciascuno dei due anelli diottone verra fissato (saldato a stagno) unfila conduttore: quello saldato all'anello in-feriore verdi fatto passare poi attraverso unforo praticato nell'angolo superiore. I due filiuscenti dall'anello superiore verranno rae col-ti, arrotondati tra di lora a cordoncino e fissa-ti 31 filo di acciaio mediante piccole fascettedi nastro isolante.Oltre alla precisione di montaggio di questa

    parte meccanica del complesso occorrera pre-

    \ 5 V . - + 1 , 5 V . e~~- -. .: ..- :: -= -: :: -= :- -- = - ~.=- :;:--- ::::----=- Ii~--=--~------::----=--~~- --;;: - =-----.:;- - ~

    +~~~ --~---.=...- - = - = - = - = - - - = - - - - = - ~==--::----::-------,;-- = - - = - - - = - - - - : ; - - i i I-::----=---=--~ -:--::---=--::---::----::----: ~

    \ 5 ' 1 . + - 1 , 5 ' 1 .

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    occuparsi della bonta dei collegamenti elettri-ci onde evitare dispersioni inutili di energiaelettrica. Cib significa che tutte Ie saldatureelettriche dei fili conduttori devono risultareelettricamente perfette e che le due lamine dirarne, che costitudscono Ie spazzole, devonoesercitare una buona pressione sui due anellidi ottone. In tal caso non c'e da preoccuparsidell'attrlto che e trascurabile.Comunque acostruzione ultimata sara bene lubrificarei due tubicini fissati ai due diaframmi e den-.tro i quaIi scorre il filo di acciaio.Impianto elettricoIn figura 3 e rappresentato 10 schema elet-trico dell'impianto che va montato nel corn-plesso. Corne si nota, le pile sono quattro e

    non due corne precedentemente detto e, per]a precisione, sono quattro pile da '1,5 voltciascuna, collegate in serie tra di loro inmodo da erogare una tensione complessivadi 6 volt. Abbiamo ovviato, con tale sistema,alia difficolta di trovare in commercio pile da3 volt ciascuna. Comunque, ripetiamo, per ilfunzionamento del Vortice e necessaria unatensione di 6 volt, proprio perche i motorini acorrente continua attualmente in cornmercio,corne queUo applicato al nostro aeroplano, ri-chiedono una tensione di alimentazione di 6volt. II sistema indicato in figura 3 e certamen-te ilpin semplice da ottenersi per ilfatto cheIe pile da 1,5 volt sono molto comuni in com-mercio. Naturalmente, utilizzando quattropile da 1,5 volt occorrera effettuare il colle-gamento in serie dei vari elementi e per chinon se ne intende di elettricita spieghiamosubito cosa significa collegamento in serie,II collegamento in serie di un certo nume.TO di pile consiste nel connettere ilmorsettopositivo (polo positivo) di una pila con ilmorsetto negativo (polo negativo) dell'altrae, successivarnente, il morsetto positivo diquesta con il negativo della success iva e COS!via. Questo sistema di collegamento, tutta-via, e chiaramente illustrato in figura 3.Costruzione dell'aeroplanoLa costruzione dell'aeroplano e altrettantosernplice quanta quella del complesso pilo-ne-basarnento. Le parti da allestire sono: iduelaterali della fusoliera, un diaframrnatrasversale, un'ala tutta d'un pezzo e gli sta-bilizzatori di coda. Eccetto i due laterali,tutte le attre parti sono ricavate da un fo-

    glio di balsa duro (il balsa e iI comune legnousato dagli aeromodellisti e facilmente ac-quistabile presso un qualsiasi negozio di mo-(II testa continua a pag, 32)

    F I N A L M E N T EU N B U O NI M P I E G O !

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    BISELlO GIUNTO DIAFRAMMA

    Fig. 4Per la cestruxlene deH'aereo'occorre prima disegnare e riotagliare Ie varie parti utiliz-zcndo legno di balsa. le di-mensjon] sono quelle rlper-tete in, figura 6.

    PER GIUNTO ~~ TRASVERSALE-., ; I;:O{: la o l..ii~

    fJj " ' k ; r 'f-- 1 - 1-'1"- I- .-Fh- , Vr\~ ~ =o : : :~ =F : = 1 = 1 = ~:: - = r - .~"II. . . . . . . j . . J I\, ,I , II!

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    Fig. 7I fili elettrici che alimentano iii motorino dell'aereo scorrono internamente all'ala e ~ono fissatialia sua estremila: i terminali risultano saJdatia stagno.

    dellismo). I laterali devono invece esserericavati da balsa flessibile della spessore di0,8 millimetri, che P U Q essere facilmente pie-gato senza bisogno di ricorrere al vapord'acqua,Le varie fasi di costruzione e di rnontag-gio dell'aeroplano sono rappresentate in fi -gura 3. Ouindi occorrera prima ritagliare levarie parti riportando il disegno di figura 4a grandezza naturale e secondo le dirnen-sioni riportate in figura 6. Si smusserannoi lembi con carta vetrata e si collegherannoi laterali come indicato in figura 5. II mini-motore va avvolto con i laterali e tenuto insede mediante un elastico. Si montera e in-collera al suo posto il diaframma trasver-sale e si uniranno e incolleranno tra lora imargini superiori delle code laterali. Per te-nerli assieme mentre asciuga la colla si po-tranno adoperare i fermagli per pratiche diufficio. Gli spilli serviranno, invece, per te-nere uniti i laterali al diaframma finche lacolla non si sara asciugata del tutto.Successivamente si potranno montare alloro posto l'ala e gli stabilizzatori incollan-doli alIa fusoliera dopo averli esattamentecentrati ed allineati.Giunti a questa punto ci si trovera fra Iemani una struttura solida e rigida che verraulteriormente irrigidita dalla aggiunta delledue gambe del carrello di atterraggio, che,unite ad angolo, vanno infilate al di sottodell'ala ed incollate a questa, lateralmente,alia fusoliera. II fondo della fusoliera dovrarimanere aperto.32

    Si togliera ora il motorino e si ricopriraJa fusoIiera con tessuto di seta; successiva-mente si rimettera a posto il motore lascian-do che la struttura incollata asciughi bene.Si arrotondi, quindi, con carta vetrata l'or-10 delle ali e della coda e si fissi al suoposto il braccio metaIlico di sostegno chedeve essere appiattito nella parte che correal di sotto dell'ala. Si tolga ora di nuovo ilmotore e si saldi ai suoi morsetti il filoconduttore (due). Si rimetta il motore alsuo posto e si facciano correre i fiIi condut-tori al di sotto dell'ala, fissandoli all'estre-rnita della medesima. Occorrera lasciare unasufficiente lunghezza di filo per arrivare aliaparte centrale del pilone.L'ultimo componente da costruire restaI'elica di cui i dati costruttivi sono riportatiin figura 8. II diametro dell'elica e di 120-125miIIimetri.L'elica si ricava da una sbarretta di allu-minio e va munita di mozzo fatto di balsatenero come mostra la figura 8.Ultimata la costruzione dell'aeroplano oc-correra piegare ilbraccio di sostegno dell'ap-parecchio secondo la curva che apparira piuopportuna saldando poi il filo di acciaio ar-monico al braccio stesso.Al momento del collaudo potra capitareche l'aeroplano marci all'indietro, Nulla dimale: in questa caso bastera invertire il col-legamento delle pile perche tutto si aggiusti.Per ultimo raccomandiamo di non daretroppa inclinazione aile pale dell'elica, Nonsolo ne guadagnera la velocita di rotazionedell'aereo, rna anche il ronzio caratteristicodegli aerei in volo risultera piu realistico.Fig. 8L'elica costituisce I'ultimo component. da eestrul-re e va ricavata c ia una sbarretta di allumlnio. Adessa non si dovra dare troppa inclinazione' perottenere una maggiore velocita di rotazione edun ronzio plu caratteristlco capace di far pensare ad un vero aereo in volo.

    FOCLIOi I F O R O 3 mm ! 0' ALLUMINIO- J IC O > f- ~::j~ 1 1 l= " .~ ~

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    E ccovi, amici Iettori, appassionati di ra-diotecnica, un radioricevitore che, purricalcando, nelle sue Iinee essenziali, Ieorme della tecnica c1assica e tradizionale deipiccoli ricevitori a transistori, presenta qual-che originale variante, che non manchera disuscitare ilvostro entusiasrno ed ilvostro in-teresse.Tre sono i transistori impiegati per que-sto ricevitore, pili un diodo al germanio infunzione di rivelatore di segnali radio adalta frequenza.Ma se i transistori sono in nurnero di tre,

    in pratica e come se fossero quattro. Infatti,il primo transistore, TRI, che e un OC45 tipopnp, svolge contemporaneamente due funzionidiverse: amplifica i segnali di aIta frequenza,

    Inarrivo dal circuito di sintenia, e arnplificapure i segnali di bassa frequenza rivelati daldiodo al )germanio. Un transistore che fa perdue, quindi, nel circuito d'entrata e due tran-sistori successivi, in funzione di ampllfica-tori del segnale di bassa frequenza, unitamente alle note qualita del circuito a rea-zione, assicurano al ricevitore Venus unelevato grado di sensibilita, una' buona selet-tivita e una discreta potenza d'uscita con ri-produzione sonora in altoparlante.Particolarita del circuitoChi ha gia fatto una certa esperienza conmontaggi di ricevitori a transistori, in cir-

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    cuito a reazlone, osservando 10 schema elet-trico di figura 1, si sara subito accorto chela bob ina di reazione Ll non risulta montatasecondo gli- schemi classici. Attraverso essa,infatti, non scorre la corrente continua dicollettore, rna soItanto quella ad alta fre-quenza dei segnaliamplificati prelevata dalcollettore di 1'Rl tramite il condensatore C3.Ed il controllo della reazicne, costituito dalpotenzlornetro Rl, si trova in serie aUa stessa bob ina di reazione e permette di regolaredirettarnente la debole corrente alta frequen.za dei segnali amplificati dal transistore TRl.Non occorre, pertanto, uno speciale poten-ziometro a filo in grado di sopportare cor-renti intense, rna e piil che sufficiente unnormalissimo potenziornetro a carbone di va-lore ohmmieo compreso tra i 10 . 000 e i 20mila ohm.Un'altra particolarita importante del rice-vitore Venus , che baIza subito all'oechiodell'esperto, e quella dell'accoppiamento di-retto dell'uscita del transistore amplificatoredi bassa frequenza TR3. Generalrnente, in-fatti, tale accoppiamento avviene a mezzotrasformatore intertransistoriale e, se voglia-mo eonfrontare i due sistemi, dobbiamo direche con il nostro accoppiamento diretto si ot-tiene un elevato rendimento, si riduce I'ingom-bro del circulto e si diminuisce la spesa corn-plessiva necessaria per ilmontagglo del rice-

    vitore Venus .Ancora un'altra particolarita del ricevitoree quella di non far uso di alcuna antennaesterna, pur contemplando tre soli stadi realidi amplificazione: l'antenna ferroxcube, pre-sente nel circuito d'entrata, e pili che suffi-ciente a garantire al ricevitore un elevate gra-do di senslbllita, che permette la ricezionedelle emittenti locali e, di sera, sia pur debolmente, anche quella di emittenti estere.E dopo la presentazione somma ria del Venus , delle sue particolarita e caratteristiche,siamo certi di poter incontrareancora unavolta i favori eli tutti quel moltl lettori checi attendono mensilmente con progetti sern-plici .e sempre nuovi che, tradotti in pratica,siano garanzia di successo e soddisfazione.

    Oescrizion e d el circultoPassiamo ora alla descrizione dettagliatadel circuito elettrico del ricevitore u Venus"rappresentato a figura 1. E chiediamo scusaai let tori pili preparati se talvolta potremmo

    sembrare pedanti nell'interpretare taluni con-cetti, per molti familiari ma per moltl altriancora diflicili e non completamente asslmi-lati. E' nostro dovere, infatti, tener sempre34

    in massimo conto che nuove leve di appas-sionati della radiotecnica, pieni di energie, siaffacciano di continuo alIa ribalta di questaaffascinante disciplina tecniea e costoro de-vono essere aiutati, seguiti, condotti per ma-no a muovere iprimi passl nel labirinto in-tricato dei transistori, delle resistenze e deicondensatori, Occorre dar lora ogni spiega-zlone, renderli edotti in ogni dettaglio teenico, parlare un linguagglo oltremodo sern-plice se sl vuole evitare di stroncare sui na-scere tanta passione e tanto entusiasmo. Delresto, per chi ne sa gia abbastanza di radio-tecnica, tanto da saper facilmente montareun rice vitore semplice come quello che pre-sentiamo, soItanto osservando i nostri sche.mi, quanto diciamo in queste pagine potraessere anche dimenticato dando ad esse unosguardo sommario per cogliere solamentequei pochi dati tecnici necessari per la co-struzione del rlcevitore,E cominciamo dall'entrata del ricevitore. IIcircuito di sin tonla, che normal mente e costi-tuito da una bobina cornposta da un avvol-gimento primario e da uno secondario, e,naturlamente, da un condensatore variabile,nel nostro caso e composto da un'unica bo-bina (L2) in veste di autotrasformatore e dalccndensatore variabile CI.In altre parole, la bobina L2 che e composta da un unico avvolgimento, con unapresa intermedia, funge contemporaneamen-te da avvolgimento primario e da avvolgi-mento secondario del clrculto di sintonia.Per Ia precisione, il tratto di bob ina L2 corn-preso fra i terminali C e D costituisce l'av-volglmento prlmario, mentre l'intero avvol-gimento compreso fra i terminali C ed Ecostituisce l'avvolgtmento secondario.II circuito di slntonia vero e proprio e co-stituito dal tratto C-D dl L2 e dal conden-satore variabile Cl. In esso viene slntoniz-zato il segnale che si desidera ricevere conla sernplice regolazlone del condensatore va-riabile Cl. Questo stesso segnale, poi, e purepresente nel circuito secondario e, tramite ilcondensatore a mica C2, viene applicato allabase (B) del transistore TRI che provvedead amplificarlo. .11 segnale amplificato e presente, successl-vamente, sui collettore (C) del transistore.E per chi si trovasse ad aver a che fare perla prima volta con i transistori,diciamo chetutto si svolge press'a poco come nella val.vola triodo alla Quale possiamo paragonareil translstore, anche se I'accostamento non edel tutto esatto sotto il profile puramentetecnico. Tuttavia, nell'intento di alutare chiancora non con osee 1 translstori, possiamodire che la base (B) del transistors puc esse-

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    re paragonata alla griglia della valvola, il col.lettore (C) alla placca e l'emittore (E) alcatodo. Dunque, come nella valvola elettro-nica la placca costituisce l'uscita,. COSt neltransistore l'uscita e rappresentata dal suocollettore, Ma proseguiamo con l'esame delcircuito del ricevitore.II segnale arnphficato, uscente dal collet-tore di TRl, essendocostituito da una cor-rente di alta frequenza pub attraversare iIcondensatore C3. Ricordiamo, per inciso, chei condensatori sono del componenti elettriciche non si Iasciano attraversare dalla cor-rente continua mentre si lasciano attraversare dalle correnti alternate e nel nostro casosi tratta proprio di UDa corrente altemata adalta frequenza.Dopo il condensatore C3, il segnale incon-

    tra l'avvolgtmento Ll, che costituisce la be-bina di reazione, e da questo avvolgimentopass a, per Induzlone, nella bobina L 2. Sitratta, quindi, di un ritorno del segnale am-plificato nel circuito d'entrata, E il segna-le amplificato si ripresenta nuovamente al-la base del transistore per essere da que-sto ulteriormente amplificato. Naturalmen-te questo ritomo del segnale da Ll in L2si ripete, almeno .teorlcamente, un'infini-ta di volte e iJ transistore continua ad am-piificare un'infinita di volte 10'stesso segnaie.E in cio consiste appunto laprerogativa prin-cipale di questo ricevitore capace di amp Ii-ficare notevolmente segnali radio molto de-boll, In pra tica pero questo ciclo chiuso delsegnale di alta frequenza se viene spinto 01tre un certo limite da luogo ad un innescoche vieta qualsiasi ricezione. Occorre perclolimitare questa continua successiva ampliflca.zione delle stesso segnale e cio si ottiene ap-punta mediante la regolazione del potenzio.metro Rl. Mediante tale regolazione si fa inmodo che la reazione si mantenga al di sottodel limi te di innesco.RivelazioneII segnale amplificato, presente sui collet-tore di TRl, pub anche seguire la via del con-densatore C4 incontrando ildiodo al germanioDGI che 1 0 rivela. Dopo ildiodo, quindi, e pre-sente pure un segnale di bassa frequenza che sipresenta alia base di TRl, pronto per essereamplificato. Questa volta, dunque, il transi-store TRI funge da amplificatore dei segnali

    di bassa frequenza. In c io consiste iI princi-pio del circuito reflex: far retrocedere nellastadio amplificatore di alta frequenza i se-gnali di bassa frequenza per sfruttare il pri-

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    Tran- Col- Base-sistore lettore

    TRI 6 volt 0 ,15 voltTR2 0 ,5 volt 0 , 15 voltTR3 7 volt 0,.9 volt 0,3 volt

    Emit tore

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    mo stadio amplificatore come un doppio am-plificatore dei segnali di alta frequenza e diquelli di bassa frequenza. Ecco, quindi, chesul collettore di TRl, oltre ai segna.Ji arnpli-ficati di alta frequenza, sono pure presentisegnali di bassa frequenza amplificati.

    Amplificazione finaleSui collettore di TRl, 10 si pub notare os-

    servando 10 schema elettrico di figura 1, econnesso il cornponente J'l . Questo cornpo-nente, che in pratica si presenta come unapiccola bob ina e che si acquista gia bell'epronto in commercio, prende il nome di irn-pedenza di alta frequenza. II suo compito equello di impedire il passaggio dei, segnali dialta frequenza presenti suI circuito di col-lettore di TRI e di permettere i! transito deisegnali di bassa frequenza.In virtu dell'irnpedenza 11, quindi, i segnali

    di bassa frequenza amplificati possono arri-vare alia base del secondo transistore TR2che provvede ad un'ulteriore arnplificazione.Dal collettore (C) di TR2 i segnali amp li-

    ficati passano direttamente alia base del tran-sistore finale TR),_per I'ultima amplificazionein bassa frequent'a.Sui collettore (C), pertanto, sono presenti

    i segnali di bassa frequenza sufficientementeamplificati per poter pilotare l'altoparlante.T1 e il trasformatore di uscita che provvedead adattare I'impedenza d'uscita del transi-store TR3 con quella della bobina mobiledell'altoparlante. E' un trasformatore da 1watt e da 3.000 ohm.La pila di alimentazione dell'intero circui-

    to e da 9 volt e l'interruttore SI, che serveper accendere e spegnere il ricevitore e giaincorporato nel potenziometro Rl il quale,controllando la reazione, regola pure il volu-me sonoro nell'altoparlante.

    Montaggio praticoDopo aver descritto il circuito elettrico del

    ricevitore coll'intento di mettere il lettorenelle condizioni di rendersi con to del fun-zionamento del ricevitore e dei cornpiti svoltidai vari componenti connessi nel circuito, pas-siarno ora a descrivere la parte pratica delricevitore: il montaggio delle varie parti.Osserviamo percio 10 schema pratico di fi.gura 2. Come si nota, tutti i componenti sono

    montati in un'unica basetta, che pub esseredi bachelite, di plastica, di cartone duro, di

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    legno. Si tratta di un rettangolino Ie cui di-mensioni possono essere di 20 X 15 centime-tri; si possono prendere misure anche pilipiccole tenendo conto che il nucleo ferrox-cube su cui sono avvolte Ie bobine Ll ed L2e lungo 14 centimetri e che le dimensionidell'altoparlante vanno scelte fra i 5 e i 10centimetri di diametro.Comunque prima di inziare il montaggio

    dell'apparecchio sara bene procurarsi tuttoil rnateriale necessario che il lettore troveraelencato a parte nell'apposito elenco dei com-ponenti.E prima ancora di inziare ilmontaggio ve-

    ro e proprio del ricevitore si dovra provvederead effettuare gli avvolgimenti delle due boobine L1 ed L2 suI nucleo ferroxcube. A questoscopo, procurato il nueleo ferroxcube di dia-metro 8 mm. e lunghezza 140 mm., si cornin-cera eoll'effettuare l'avvolgimento L2 inizian-do a poehi millimetri da un'estrernita del nu-cleo cilindrico. Si utilizzera del filo di ramesmaltato di diametro 0,3 mm. e si avvolge-ranno 60 spire,- con I'accorgimento di rica-vare una presa intermedia alia 7 spira. Lespire dovranno risultare ben strette al nu-cleo e unite tra di loro. Per impedire che 10avvolgimento possa sciogliersi si incolleran-no aile estrernita due fascette dicarta 0 na-stro adesivo.La bobina Ll , contrariamente a quanto si efatto per la bobina L2, non viene avvolta di-

    rettamente sui nueleo ferroxcube. Come sinota in figura 2, essa risulta avvolta su uncilindretto di cartoncino che dovra risultarescorrevole lungo il nueleo. L'aver conferitouna certa scorrevolezza alla bobina Ll lungoil nucleo servira, come vedremo piu avanti,in fase di messa a punto del ricevitore.Intanto si provvedera ad effettuare anche

    questo avvolgimento. Per esso occorrono sol-tanto 8 spire compatte ottenute con filo dellestesso tipo di quello usato per la bob ina L2e cioe filo di rame smaltato di diametro 0,3millimetri.Effettuati i due avvolgimenti L1 ed L2, si

    potra iniziare i.! montaggio delle varie partisulla basetta rettangolare. Si cornincera per-tanto con l'applicazione di quei componentiche richiedono un lavoro di ordine meccanicoe cioe: il condensatore variabile Cl , ilpoten-ziometro RESl, l'altoparlante e il trasforrna-tore d'uscita Tl che risulta fissato diretta-mente sulla struttura in cui e incorporato ilmagnete permanente del!'altoparlante. Fattocio, si fissa, come indicato infigura 2, il nu-eleo ferroxcube, II nucleo va fissato alla ba-setta mediante fascette di nastro adesivo enon mai con fascette metalliche che, costi-

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    tuendo attrettante spire in cortocircuito com-prometterebbero il buon funzionamento delricevitore.

    CablaggioSi passera ora al cablaggio, cioe alle salda.

    ture dei fili e dei componenti. Chi non e pra-tico di saldature a stagno faccia ben atten-zione di pulire accuratamente i terminali de',conduttori prima di saldarli, servendosi diun coltellino 0 di una lametta e raschiandocon questi fino ad eliminare tutto I'ossidoeventualmente formatosi, Soltanto quando ilmetallo appare lucente si potra depositare sudi esso un pochino di pasta-salda e quindisciogliervi 10 stagno con la punta del salda.tore. La saldatura deve risultare calda co-me si dice in gergo e cio significa che t.o;'bisogna allontanare subito la punta del sal-datore appena 10 stagno si 3..:ioglie rna -rnan-tenerla ferma sulla . saldatura per qualcheattimo in modo che il calore abbia il tempodi distribuirsi sulle parti. Quando si ha ache fare con tensioni e correnti deboli, comenel nostro caso, Ia bonta delle saldature hauna grande importanza e incide sulI'esito fi-nale del lavoro compiuto.Per rimanere nel tern a della saldatura dob-

    biamo ora dare un avvertimento a colora cheper la prima volta dovessero trovarsi aileprese con i transistori.I transistori, allo stato attuale della tecnica,

    sono nemici del calore; e cio significa cheun'eccessiva quantita di calore trasmessa altransistore, attraverso i suoi terminali, pubdanneggiarlo irrimediabilmente. Ecco quin-di la necessita di effettuare saldature rapidequando si tratta di connettere un transistorenel circuito. Del resto i terminali dei transi-stori sono cost sottiIi che basta toccarli, dopoaverli puliti, con la punta calda del salda-tore, munita di una goccetta di stagno, perottenere una buona saldatura.In fase di montaggio, raccomandiamo al

    lettore di collegare il condensatore elettroli-tico C5 rispettando le sue polarita (il latopositivo + va collegato alJa base B del tran-sistore TRl), - e 10 stesso avvertimento va te-nuto in massimo conto nel collegare la piladi alimentazione Heui morsetto negative vacollegato ad uno dei tenninali dell'interrut-tore SI incorporato nel pot.enziometro Rl.Per riconoscere la- corrispondenza dei ter-

    minali dei transistori con' la base, it collet-tore e l'emittore il probleIt,J.a e semplice. I tre40

    terminali di ciascuno dei transistori utiliz-zati nel ricevitore Venus sono allineati:quello posto dalla parte in cui il transistorepresenta nel suo involucro un punto colora toe ilcollettore, quello centrale e sempre la basee il terzo corrisponde all'emittore.Messa a punto del ricevitoreEd eccoci giunti all'ultirna fase della rea-

    lizzazione del ricevitore: quel1a dena messaa punto.Naturalmente per Ia messa a punto del

    ricevitore occorre che questo funzioni, quin-di bisogna accenderlo agendo suI perno delpotenziornetro R1. Prima di accendere il ri-cevitore, pero, sara bene, schema elettrico epratico alia mano, effettuare un controllo ge-nerale del montaggio realizzato per assicu-rarsi di non aver commesso errori tali damettere fuori usa qualche componente. Fattocio si potra accendere il ricevitore. 11 poten-ziometro va ruotato inizialmente fino a metacorsa e lasciato in questa posizione. Ouindisi agisce sulla bobina Ll facendola scorrerelungo il nueleo ed avvicinandola ad !'2 finoa sentlre il caratteristico innesco della rea-zione. Nel casu che cio non si verificassesi dovra intervenire sui collegamenti di Llinvcrtendoli (invertire i terminaIi A e B). Ap-pen a ottenuto l'innesco si provvedera ad eli,minarlo agendo suI potenziometro Rl , Si sin-tonizzera quindi una cmittentc, la locale, edopo di cio si dovra intervenire sulla resisten-za R5, sostituendola con altre di valore compre-so tra gli 8000 ohm e i 20.000 ohm. Noi abbia-mo ottenuto il miglior risuItato con una resi-stenza da 11.000 ohm.I! telaietto rettangolare su cui risuJta rnon-tato I'intero circuito, ad eccezione della pilache va tenuta in disparte, potraessere intro-dotto in un mobiletto di plastica, di cartoneo di legno, non mai di metallo che agirebbeda schermo elettrico e non permetterebbe aileonde radio di giungere alla bobina ferrox-cube ..11 perno del condensatore variabile e quello

    del potenziometro di controllo della reazionee quindi del volume del ricevitore vanno mu-niti di due manopoline. Volendo si potrapure comporre una piccola scala parlanteda incollare sul pannello frontale del rice-vitore, sotto la manopolina di sintonia.Chi e in possesso di un tester potra effet.

    tuare un controllo delle tensioni ai terminalidei vari transistori. I valori da noi misuraticoll'impiego di un voltometro di sensibilitaSOOO/volt: la corrente totale assorbita risultadi 7 rnA. '

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    Affrezza'ev;In ,empo

    per "Immlnentestaslone Invernale.

    Samo in dicembre, amici lettori, tra pocoarrive