Tecnica Pratica 1965_12

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    DATA FIRMA -

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    DICEMBRE 1965ANNO IV - N. 12

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    La "gemma posta 81 centro del triangolo ag-giunge un elemento di maggior sicurezza stra-dale per tutti gli automobilisti.

    T R I A N G O L OUn accorgimento idea Ieper la sicurezzae I'incolumita propriee degli altri

    Fig. 1 - II triangolo luminoso erica-vato da una. tavola dilegno. Appoggiasu due tavolette rettangolari connessea due lamierini ripiegati ad angolo.Lungo ilati sene applicate tre striscedi nastro adesivo di tipo luminescente.

    foronastrolu rninesce nte

    piedl

    Fig. 2 - II circuito elettronicodell'apparato e montato in unacassettina metallica nella qualesporge,""d"a un lianco, I'interrut-tore dl aeeenslene.

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    L-'uso del triangolo, in caso di sosta ob-bligata, per guasto od altri motivi, eobbligatorio per tutti, per i carnien e perIe vetture da turismo. L'obbligatorieta di unatale segnalazione stradale si aggiunge all'in-teresse dell'autista che vuol difendersi, digiorno e soprattutto di notte, posteriormentedal sopraggiungere di altri veicoli.11modello presentato e descritto in questepagine e, insieme, luminoso e lampeggiante.II consumo di corrente e minimo, perche ilcircuito elettrico e completamente transisto-rizzato e fa impiego di tre soli transistori. Nelpresentare ai lettori automobilisti questo spe-ciale triangolo, che vuol rappresentare I'idea-

    a l E ? t t a fissaqgioa t triangolo

    lamp.

    Ie per la sicurezza e l'incolumita personale,suddivideremo la nostra esposizionein dueparti : nella prima parte spiegheremo la co-struzione del triangolo vero e .proprio, nellaseconda .parte interpreteremo il sempliee cir-cuito elettronico e ne insegnererno la costru-zione.Cominciarno, dunque, con la costruzione deltriangolo.Costruzione del triangoloII triangolo, perfettamente cquilatero, cioeavente i tre lati e i tre angoli uguali, vienerieavato da una tavola di legno della spessoredi 1 centimetro. II triangolo equilatero mi-sura 30 centimetri di .lato.Il triangolo luminoso rimane in piedi per-che appoggia su due tavolette rettangolari,che sono connesse a due lamierini piegaticon un angolo di 80" e fissati, mediante vitida legno, ai due lati del triangolo.Le due tavolette rettangolari, di appoggio,avranno Ie dimensioni di 20x5 centimetri; 10spessore dovra essere di 2 centirnetri. Il fis-saggio delle due tavolette di appoggio sui duelamierini ripiegati ad angolo vena fatto me-diante due rivetti. Con tale sistema di fis-saggio, quando si vuol riporre il triangolo nelportabagagli della macchina, Ie due tavolettedi legno, ehe rappresentano ipiedi del trian-golo, vengono fatte ruotare sui due rivettifino a mettersi in posizione parallela al latodi base del triangolo.Al centro del triangolo si provvedera a pra-ticare un foro il cui diametro dovra esseretale da ospitare il tipo di portalampada ac-quistato. II portalampada dovra essere munito,anteriormente, eli catarifrangente giallo.II lavoro di costruzione del triangolo vieneultimato applicando, lungo i tre lati, tre stri-see di nastro adesivo di tipo luminescente.La porzione di superficie triangolare che ri-mane seoperta dovra essere verniciata in gial-10. La parte posteriore del triangolo e i duepiedi verranno vemiciati in nero.Circuito elettricoIn figura 3 e rappresentato 10 schema elet-trico del lampeggiatore elettronico. Esso e do-tato di tre transistori di tipo pnp. Completano

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    i1 circuito due condensatori elettrolitici, quat-tro resistenze, una pila, una lampadina e uninterruttore. La realizzazione pratica del cir-cuito viene fatta, come vedremo, intern amen-te ad una cassertina metallica di piccole di-mensioni.I due transistori TRI e TR2 sono montatiin circuito multivibratore ed oscillano conuna frequenza il cui valore e condizionato daivalori capacitivi dei condensatori Cl e C2.Per Cl e C2 sono stati scelti due conden-satori elettrolitici, uguali, della capacita di25 mF; essi generano una oscillazione di 70periodi al minuto primo e cio significa, inpratica, che la lampadina si accende e si spe-gne ben 70 volte al minuto primo, quasi unavolta per minuto secondo.L'amplificazione di corrente, necessaria aconferire alIa lampadina la sufficiente lumi-nosita.ve ottenuta mediante il transistore TR3,che e un transistore di potenza di tipo OC26.Contrariamente a quanto avviene di solito,iI nostro circuito prevede la connessione amassa del morsetto negativo della pila, e cioserve a permettere un collegamento direttofra il collettore del transistore TR3 e 'ta massa(custodia metallica del circuito). Il collettoredel transistore TR3, di tipo OC26, e rappre-sentato dall'involucro metallico del transisto-re stesso : la sua perfetta adesione alla la-miera, che compone la custodia metallica delcircuito, assicura una completa e continuadissipazione del calore generato dal transi-store stesso.

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    La lampadina impiegata in questo circuitodovra essere da 3,5 volt e 300 rnA.L'alimentazione del circuito e ottenuta condue pile da 4,5 volt collegate in serie tra diloro, aIlo scopo di ottenere la tensione risul-tante' di 9 volt. Volendo evitare I'impiego del-le pile, si potra sempre usufruire della cor-rente erogata dalla batteria della macchina(12 volt); il nostro circuito, infatti, e statoprogettato in modo da poter sopportare ten-sioni superiori a quella di 9 volt, purche i1limite massimo non superi i 12 volt.Montaggio del circuitoLa realizzazione pratica del circuito e rap-presentata in figura 4. La maggior parte deicomponenti viene montata su una piastrina-supporto di bachelite equipaggiata con mor-

    setti, L'impiego della basetta-supporto facio -Iita il montaggio e 10 rende pili razionale ecompatto.I 'due transistori TRI e TR2 risultano mon-tati sulla basetta, mentre il transistore di po-tenza (TR3) e montato di fiance, esterna-mente alla cassettina metallica.Non vi sono particolari critici degni di notanella fase di montaggio del lampeggiatore.L'importante e non commettere errori duran-te Ie connessioni dei due condensatori elettro-Iitici Cl e C2, che sono componenti polariz-zati; le stesse precauzioni vanno prese per idue transistori identici, (TRI . TR2), ricor-dando che il terminale di collettore si trova

    Fig. t- c h . . . . a. ' e t t , 1 c Q c le l lam -.... i.tore dr-cu lID mu l ti vl br a-~ ... con .U.mentnlo"e 'Daft.,l. e ll . . . ,2volt .

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    Fi~. 4 - Realizu.zione pratiea delcircuito. .1 eempe-nenti risultano mon-tati, prin.cipalmente,in una morsettierae raechiusi in unacassettina metallica.II transisto.re TR3,che e o un transisto-re di potenza, it applicato direttamentelull. lamiera dell'inveluere, alia $COPOdi favori,e II di.$persione del calore.

    da quella parte del transistore In cui I'invo-Iu/ro esterno e contrassegnato can un pun-t .0 colorato; il terminale di base e quellocentrale, mentre il terminale di ernittore sitrova all'estrernita opposta.Per coloro che fossero alIe prime arrni conquesto tipo di montaggio vogliamo ricordareil sistema di collegamento in serie delle duepile da 4,5 volt. Si tenga presente che il ter-rninale positivo delle pile da 4,5 volt e sem-pre quello rappresentato dalla lamella corta,rnentre la lamella pill lunga costituisce il ter-minale negativo. 11 collegamento in serie del-le due pile si ottiene semplicemente callegan-

    COMPONENT.Cl = 25 mF (eletholiticolC2 = 25 mF (elettrolitico)Rl = 47.000 ohmR2 = 120.000 ohmR3 = 2.500 ohmR4 = 120.000 ohmTR.l = SFT353TR2 = SFT353TR3 = OC26pill = 912 voltlampldina = 3,5 volt . 300 mA

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    do fra Ioro un terminale lungo di una pilacon quello corto dellaltra pila. I due termi-nali liberi rappresentano iterrninali della bat-teria a 9 volt; il nostro discgno di figura 4illustra chiararnente questo tipo di collega-mento; il Iettore potra ripetere integralmen-te, in fase di realizzazione pratica del cir-cui to, la precisa disposizione dei componentiCOS! come essa e rappresentata in figura 4.In figura 2 e disegnato il lampeggiatore

    COS! come esso si presenta esteriormente; sitratta di una cassettina metallica munita didue alette di fissaggio; Ie due alette sana do-tate di due fori attraverso i quali si appliche-ranno le viti da legno per ilfissaggio dellascatola metallic a alla superficie posteriore deltriangolo di legno. L'applicazione deve esserefatta in modo tale che il catarifrangente fuo-riesca dal foro centrale del triangolo di legno.Anche l'interuttore, di tipo a slitta, appareestemamente alla custodia metallica, rna es-

    so puo essere applicato in quel punto in cuiil lettore ritiene pili agevole la manovra diaccensione e di spegnimento del circuito.

    < C....J 0o --I - - C-'I-C-'I--

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    L 'impiego che il dilettante fa del testere sempre quello tradizionale, Si misura-no le resistenze entro i lirniti consentitidalla portata delle strumento; si misurano letensioni alternate e quelle continue, si con-trollano, can taluni strumenti, i condensatorie si misurano idecibel. Ma pili in la non siriesce ad .andare. Eppure basta costruire deisemplici accessori, che possono assorbire deltempo utile al dilettante, rna che poi farannorisparmiare una grande quantita di tempo pre-zioso durante il lavoro di laboratorio.Quello che ci proponiamo di dire ora vuolessere un insegnamento semplice e rapido, de-stinato a tutti i dilettanti, per conoscere e met-tere in pratica died nuovi metodi di impiegodel tester 0 del voltmetro elettronico.Ciascuno dei dieci metodi, qui esposti, haun suo titolo, e cio facilitera aneor pili la ra-pidita di consultazione da parte del lettore,che pub sentire la necessita di preferire unmetodo pili che un altro. Lasciamo da parte,quindi, ogni altro preambolo ed entriamo nelvivo dell'argomento cominciando con I'impie-go del tester in qualita di misuratore dicampo.Misuratore di campoPer sapere se un trasmettitore funziona cor-rettamente, oecorre valutare la potenza irra-diata dall'antenna. Un normale diodo al ger-mania e in grado di trasformare il tester inun rnisuratore di campo, di tipo portatile. Ipuntali dello strumento, con i lora condutto-ri, fungeranno da conduttori d'antenna (fig. 1).

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    Se si desidera un apparato pili perfezionato,tale da permettere un montaggio rigido e pilicomodo per l'uso e, soprattutto, in grado di ri-levare misure pili precise, occorrera realizzareil circuito di figura 2. In tale circuito risulta-no applicati, su una piastrina rettangolare dimateriale isolante, due spinotti, distanziati tralora nella rnisura identica a quella con cui so-no distanziate le boccole del tester. .Con tale montaggio i conduttori conserve-ranno lunghezza costante, risulteranno sim-metrici ed offriranno una maggiore precisionedi misure comparative fra pili trasmettitori.La Iunghezza dei conduttori non e critica;tuttavia, il livello di ricezione aumenta se lalunghezza dei conduttori e in funzione dellalunghezza d'onda sulla quale lavora iltrasmet-titore; per esempio, quando la lunghezza deiconduttori e pari ad 14d'onda della lunghezzad'onda dei segnali trasmessi. Si sa, inf'atti, che:

    vI= fin cui:1 = lunghezza d'onda in metri.v = velocita di propagazione delle onde,cioe 3 x 108 m/s.f = frequenza misurata in Hertz.Se la frequenza di trasmissione e troppo

    I bassa, e sufficiente ricorrere al montaggio rap-presentato in figura 3.E' ovvio che i puhtali dello strurnento, perquesto tipo di misure, vanno inseriti nelle boc-cole corrispondenti alle misure per correnticontinue, sulla sensibilita desiderata.

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    M O D I ' : 0 1 U T I L I Z Z A R E I LLe misure elettriche ehe si possono effettuare con il tMter sono molte: piiJ di quelle stabilite dallaeasa costruttriee dello strumento; basta no, infatti, aleuni aeeorgimenti esterni e I'applieazione di qual.che... segreto di laboratorio per... universalizzare maggiormente il tester.

    Controllo della potenza d'uscitae della modulazione di untrasmettitore portatilePer questo tipo di misure puo essere impie-gato, indifferenternente, iltester 0 ilvoltmetroelettronico. Basta realizzare il progettino rap-presentato in figura 4 e sistemarlo in una sea-tolina metallica con funzioni di schermo elet-

    tromagnetico. Quel che importa e che le resi-stenze siano in grado di dissipare 2 watt e chenon siano per nulla induttive. Questo montag-

    gio rappresenta un'eccellente antenna fittizia,in grado di assorbire le potenze di 2,5-3,5watterogate dai trasmettitori di tipo porta tile.Collegando il diodo nel modo indicato in fi-gura 4, la lettura dei volt (corrente continua)indichera la potenza del trasmettitore, in ra-gione di 1 watt per ogni volt letto sulla scaladello strumento. Per esempio, la lettura di 3volt, sulla scala del tester, stara a significareche il trasmettitore e in grado di irradiareuna potenza di 3 watt circa con un'antennacorrettamente adattata.Per effettuare misure relative alla modula-

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    OG mi100 X 1008 ! I____ -=c_10 0Xl08 1 1~ e evolt ohm I'~A I PUNTAL I

    Fig. 1 _ Un semplice diodo al germaniotra&forma il vostro tester in un misu-ratore di campo.

    zione, e sufficiente parlare davanti al micro-fono, tenendo sott'occhio I'indice del voltrne-tro. La notenza di uscita deve aumentare del22,5% circa. Se tale potenza diminuisce, oc-corre pensare che iltrasmettitore e difettoso ...a meno che nel trasmettitore non sia statoimpiegato il procedimento di rriodulazione ne-gativa.Misura delle correnti alternate edella potenzaLa maggior parte dei f~ster non e in gradodi rilevare misure di correnti alternate, men-

    tre tale misura e assai spesso molto utile. Sequesto e il caso del vostro tester, potrete fa-cilmente estendere Ie sue prestazioni anche atali misure, realizzando it progettino rappre-sentato in figura 5. La realizzazione praticava fatta internamente a una scatolina, in mo-do da evitare collegamenti durante le opera-zioni di misura. La resistenza Rl ha il valoredi 1 ohm; e se una tale resistenza difficilmen-te puo essere trovata in cornmercio, la si po-tra costruire con uno spezzonedi f'ilo da re-sistema ricavato da un ferro da stiro 0 da unfornellmo elettrico.E' ovvio che si vuol far riferimento ailecorrenti di intensita normale e non a quelle894

    Fig. 2 - La trasformuione del tester instrumento misuratore di camposi ot-.iene realinando il montaggio rappresentato in figura, che -assicura misur.-zioni molto precise. Gli spinotti vannoinseriti nelle prese corrente continuadel tester, sulla sensibilit. desiderata.

    A I PUNTAL l

    SP INOTT I

    molto elevate. La caduta di tensione sui termi-nali della resistenza Rl sara perfettamentemisurabile, anche se di valore 'piccolo. In pra-tica, sui terminali della resistenza Rl, si mi-sura una caduta di tensione di 1 volt quandola corrente, che fluisce nel circuito, e di 1 A.La potenza della corrente alternata, misuratain watt, e uguale al prodotto della tensione,rnisurata in volt, per l'intensita di corrente, mi-surata in ampere.watt =volt x ampereTale espressione vale quando si debbono mi.surare le potenze elettriche assorbite dai rice-vitori radio e dai televisori che, generalmente,si aggirano intorno ad 1 watt.In pratica, se la lettura viene effettuata, co-me nel caso precedente, sui terminali di unaresistenza di 1ohm, bastera elevare al qua-drato il valore della tensione letta sul qua-drante del tester per ottenere la potenzaespressa in watt. In questo caso vale la for-mula: watt = volt" : ohmTale formula si ricava dalla precedente ap-

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    plicando la legge di ohm e ricordando che:ampere = volt : ohmTenendo conto che nel nostro progetto Iaresistenza vale 1 ohm e facendo riferimentoalla formula precedente, si deduce che la mi-sura dei watt e data da :watt = volt?In pratica, quindi, basta elevare al quadratola misura dei volt rilevata sulla scala dellostrumento per conoscere imrnediatamente i1valore dei watt.Controllo dei circuiti oscillantiA tutti voi sara capitato di trovare in uncassetto del vostro laboratorio un vecchio tra-sformatore di media frequenza, per il qualevi sarete chiesti se esso e sana e per qualevalore di frequenza e stato costruito : 455, 480,467 KHz ...?Mediante I'oscillatore e I'impiego di uno deicircuiti rappresentati in figura 6 e assai fa-cile determinare, rapidamente, tale dato.Il valore del condensatore Cl (primo sche-ma di figura 6) deve essere ilpiu basso possi-bile, compatibilmente COnle possibilita di let-tura della scala del tester. In pratica, il con-densatore Cl viene collegato in parallelo alcircuito di risonanza ed un suo elevato valoreprovocherebbe una lettura errata.Per i valori di media frequenza e per le

    gamme di frequenza delle radiotrasmissionie conveniente' un valore di 10 pF. Se la fre-quenza e molto elevata, occorre ridurre ilva-lore capacitivo di Cl a valori piu bassi.Nel secondo progetto di figura 6 e rappre-sentata una variante al montaggio preceden-te; ilgeneratore e connesso con iterminali diuno degli avvolgirnenti. L'impedenza propriadell'oscillatore ammortizza questo circuito ela misura si effettua sui terminali dell'avvolgi-mento secondario. Invertendo l'ordine degliavvolgimenti, e con due misure, si potra accer-tarsi facilmente sul funzionamento del trasfor-matore di media frequenza. In questo caso ilcondensatore, di cui si e parlato nel caso pre-cedente, non e pitt necessario per assicurare. l'accoppiamento.Avendo a che fare con un trasformatore dimedia frequenza adatto per i ricevrtori a tran-sistori, si e in presenza, generalmente, di unsolo circuito accordato (terzo progetto di fi-gura 6). Il circuito di base, non accordato, siadatta perfettamente all'impedenza di uscitadell'oscillatore. Quando il trasformatore, 0ilcircuito risonante, e buono, si nota un puntodi tensione netta, che fa variare l'accordo del-l'oscillatore quando si entra in risonanza. Con-temporaneamente si ottiene una indicazionesuI coefficiente di merito Q dell'avvolgimento :piu elevata e questa punta di tensione e piugrande e il coefficiente di merito Q.

    Fig. 3 - Schema elettrico del misuratore dl camposelettivo. I valori di C1 ed 11 vanno valutati rela-tivamente al valore di frequenza da misurare.L'antenna ha I.lunghezza di 1 metro circa,ANT .

    DGL 1

    ALLO STRUM ,

    +

    Fig. 4 _ Questa antenna fittizia di 51 ohm per-mette di leggere, sulla scala delle tensioni ee, lapotenza in watt disponibile all'uscita di un tra-smettitore di tipo portltile. Componenti: R1-R2-R3 = 18 ohm" 2 watt; C1 = 1000 pF; DG= diodo raddrizutore.

    AllO STRUM.

    Al TX+

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    VOLTMETRO

    Fig. 5 - E' possibile conoscere J'intensita di eerrente alternata, che percorr. un circuito, mi-surando la caduta di tensione sui terminali di una resistenza collegata in serie. La resi-stenza h. il valore di 1 ohm.

    In sostituzione del diodo, si pub utilmenteimpiegare la sonda A.F. fornita con ilvolt me-tro elettronico.La figura 7 rappresenta 10 schema elettri-

    co di un modello di sonda di tipo comrner-ciale. Il condensatore Cl: del valore di 270 pF,serve unicamente ad arrestare la componentecontinua; ildiodo e montato in shunt e deri-va la corrente continua. La resistenza Rl an-nulla le capacita parassite introdotte dai con-

    , duttori dei puntali del voltmetro elettronico,collegati in parallelo al diodo.Una tale sonda, se accuratamente realizzata,

    pub essere utile per misure di frequenze fino ai250 MHz. IIcircuito va montato intemamentead un cilindretto metallico che ha furizioni dischermo elettromagnetico; si rivelano maltautili, in questo caso, icontenitori di compres-se medicinali.Scatola di sostituzione di resistenzeNon e necessario osservare a lungo I'operato

    di un professionista per accorgersi che egli im-piega, quando gli fa comodo, il suo tester inqualita di resistenza di ricambio.Per esempio, una distorsione 0un debole se-

    gnale all'uscita di un ricevitore radio 0 TV pos-sono essere benissimo causati da una delle re-sistenze di placca 0 di grigJia schermo dellevalvole di bassa frequenza, resistenze il cui va-lore cambia col passare del tempo. Ora, un te-ster, della sensibillta di 20.000 ohm/volt, uti-lizzato sulla sensibilita di S O volt corrente con-tinua, possiede una resistenza propria di 1 me-

    896

    gaohm (figura 8). Va da se che le altre sensi-bilita del tester offriranno alt ri valori di resi-stenza, E' sufficiente, quindi, applicare questaresistenza neI punto sospettato (i valori nonsono critici), e se da questa momenta it suonoin bassa frequenza ritorna normale, si e certidi aver individuato il guasto.Un voltmetro con una portata di S O volt per-

    mette di controllare se ilcircuito CAVe inter-rotto; in televisione, la sua resistenza e di pa-recchi megaohm e tale interruzione si manife-sta sotto forma delleffetto neve sullo schermo,oppure sotto forma di mancanza di contrasto.Misura di tensionifra masse e nei condensatori di fug.aTaluni voltmetri, particolarmente sensibili,

    permettono di misurare differenze di potenzia-Ie fra la massa di un telaio ed una massaesterna.In tal caso, la prima operazione da farsi

    consiste nel ridurre la sensibilita dell'apparec-chio di misura: e sufficiente, normalmente, unaresistenza da 2.000 ohm - 10 watt. Pertanto,una corrente di fuga attraverso una resistenzada 1 megaohm, non provochera alcuna devia-zione dell'indice del voltmetro. Ma, se la cor-t'ente di fuga e elevata, la misura della ten sic-ne di massa potra essere fatta rnalgrado la pre-senza della resistenza da 2.000 ohm.Una tale rnisura si rivela molto import ante

    nel settore industriale, quando gli apparatielettronici sono spessoa contatto dell'uomo.

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    GENERA TORE A.F .

    Fig. 6 Nel disegno50 no illu5trati Iremodi per eentrella- DGre i trasformalori di l > Oedia frequenza. IIsegnale e applicato(nel primo ease) adun 5010 avvolqi-mento della media AL V .E.frequenza, tramiteun condensatore di

    L 1piccola capacita C 1;nel secondo casouno dei due avvet-gimenti del trasformatore di mediafrequenza e eelle-gato al generatore L1 DGdi frequenza e lamisura si effettuasui terminali del- ALI'avvolgimenlo se- GENERATORE AL V .E.condario di L 1 ; nel A.F .terzo ca50 l'avvel-gimento di bassaimpedenza, del cir-cuito di base di untransistor, e colle-gato ai terminali DGdel generatore A.F. L 1

    AL V .E.A L GENERATORE A.F. I

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    C \!!=======4===r~==I1 ~

    R1

    +

    Controllo della frequenzaorizzontaleI due circuiti rappresentati in figura 10 per-mettono di controllare se ilgenera tore della

    scansione del televisore eben regolato sul suovalore di frequenza. Tali circuiti,in pratica,possono servire a verificare qualunque valoredi frequenza d'oscillazione : basta rnodificare ivalori della bobina e del condensatore,La bobina del circuito osdllante deve essereregolata inizialmente mediante ilsuo nucleo ecan I'aiuto di un televisore perfettamente fun-zionante, alia scopo di ottenere nello strumen-to un valore massimo di lettura.Dopo di cio non resta che collegare il cordo-ne di misura alla griglia della valvola di po-

    tenza della scansione orizzontale del televiso-reo Regolando il potenziometro di frequenzaorizzontale, si deve raggiungere un punta incui si verifica la massima deviazione dell'in-898

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    PUNTAL I dice dello strumento. In casu contra rio S1 emolto lontani dal valore ottimo di frequenzaoppure il rilassatore non funziona affatto ..Tale misura pub essere effettuata ancorasenza collegarnenti, avvicinando sufficiente-mente ilcordone collegato al voltmetro al cir-cuito di base dei tempi. La sola frequenza ir-radiata e sufficiente per permettere una lettu-ra agevole. -Per ottenere una pill grande sensibilita eduna pill grande stabilita, occorre connettereil telaio del televisore ad una buona massa.Controllo degli oscillC1ltori localiII circuito di figura 11 si presta a meravigliaal controllo dei ricevitori a transistori. In pra-tica non e sempre facile sostenere che l'oscil-latore 'locale funziona 0 che esso funziona

    su una precisa frequenza (0 gamma di fre-quenze).Non vi e nulla di pill sernplice, pertanto, chcricorrere al montaggio schematizzato in figu-ra 11, che potra essere allogato in una piccolascatola. Con l'aiuto di un ricevitore in funzio-namento si ricercano alcune frequenze e se nesegnano i valori suI quadrante connesso con ilcondensatore variabile.Ricordatevi che un ricevitore a transistori lacui media frequenza sia di 455KHz ha l'oscil-latore locale regolato sulla frequenza di 455KHz pill la frequenza della emittente ricevu-tao Per esempio, se il ricevitore e accordatosulla frequenza di 600 KHz, la frequenza delsuo oscillatore sara di :601)+ 455 = 1055KHzCia vale per la gamma delle onde medie eper quella delle onde corte. La bobina e di ti-po a nueleo variabile di ferrite. La capacita delcondensatore C2puo variare fra i10e i356pFcirca. E' preferibiIe, senza che cia sia indispen-

    fig. 10 - Ciascuno d t questi due circuiti permettedi controllare la frequenza di linearita di un rice-vitore TV; nel primo caso si fil impiego di unvoltmetro elettronico, nel secondo si utilizza untester. II' condensatore C1 vale, in entrambi gilschemi, 27 pfi; il cendensatere C2 ha il valore di4000 pf_

    DG

    C2 L lAL V .E .

    PUNTAL I . L ,

    899

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    sabile. togliere qualche spira dall'avvolgimen-to di Ll, in modo che l'estensione delle fre-quenze si articoli Ira gIi 800e i2.000KHz.Questo montaggio funziona perfettamente sudue gamme diverse di frequenze, E' sufficiente,quindi, fare impiego di una bobina e di un con-densatore di valori adeguati.Completate il vostro voltmetroIn figura 12 e rappresentato uno schema chepuo essere realizzato in una piccola scatola me-tallica. Esso raggruppa i circuiti relativi a ta-luni apparati descritti nel corso di questo arti-colo. e precisarnente a:1) Misuratore di campo.2) Controllo della potenza d'uscita e dellamodulazione dl un trasmettitore porta tile.3) Controllo della frequenza ltneare.4) Controllo degU oscillator! Iocall,La prima posizione (a) di 51-S2 corrispondeal misuratore di campo a larga banda. L'im-pedenza d'alta frequenza J1 puo essere rica-

    vata da un vecchio ricevitore: in pratica puoandar bene una bobina d'accordo per onde cor-te. II valore della capacita non if ! per nulla cri-tico : il suo compito if ! quello di impedire ilpassaggio della corrente continua.La seconda posizione (b) e quella dell'anten-na fittizia; essa permette ilcontrollo della po-tenza e della modulazione dei trasmettitori ditipo portatile.La terza posizione (c) permette di valutareil funzionamento degli oscillatori dei ricevito-ri radio.La quarta ed ultimaposizione (d), infine,rende possibile il controllo della frequenza li-neare dei ricevitori TV.La realizzazione pratica delcircuito non ecritica; if ! importante che le connessioni sianomalta corte e non effettuino giri viziosi lungoil circuito.Ricordiarno per ultimo che tutti questi cir-cuiti sono stati progettati e collaudatiIn unio-ne al voltmetro elettronico e a un tester dellasensibilita di 20.000ohm/volt.

    Fig. 12 Q"esto circuito, appareotemente complesso, permette, tramite il ccmmutatere Sl-S2, di et-tenere Ie seguenti funzioni: a) misuratore di campo; b) misuratore di potenza di un trasmettitore;c) controllo degli oscillatori per i ricevitori radio; d) controllo della frequenza orizzontale dei ricevi-tori TV.

    I .51 R24,."..1 1

    I~C 3 J

    S2 DG

    ~~I~=-F=--~=====---==~C 1

    ENTRATA L2R3

    900

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    R I C E V I T O R E A R E A Z I O N E A

    T R A N S I S T O R IIricevitore a reazione e senza dubbio quel-10 che maggionnente interessa il lettoreprincipiante di radiotecnica, perche e ilpili semplice, ilpili economico ed anche quellodal funzionamento sicuro. II ricevitore a rea--zione si monta, di solito, con materiali chesono gia in possesso del dilettante, perchequesto tipo di ricevitore e fatto appositamen-te per essere montato, ascoltato, usato perqualche tempo e inf'ine, per essere smontatoallo scopo di recuperare il materiale per altriprogetti pili 0 meno impegnativi. Non e la pri-ma volta che sulle pagine di Tecnica Praticaviene presentato un tale progetto, rna ogni vol-ta che cio e stato fatto, l'argomento non hamancato di interessare una buona parte deinostri lettori.Ouello presentato e descritto in queste pa-gine e un progetto che ricalca Ie onne deiprecedenti... fratelli maggiori, rna esso si dif-ferenzia da quelli per talune particolarita cir-

    cuitali, che ]0 rendono certamente nuovo edoriginale anche per chi si e cimentato a lungonel settore dei ricevitori a reazione e, in par-ticolare, COnquelli da noi presentati in pre-cedenti fascicoli.Corne si sa, il ricevitore a reazione e dotatodi una caratteristica da far invidia ai pili com-pleti ricevitori a valvole, a circuito superete-rodina: la sensibilita : la reazione, infatti, esal-ta enonnemente il processo di amplificazio-ne dei segnali di alta frequenza, in modo taleda permettere l'ascolto delle emittenti senza

    dover ricorrere ad una serie di stadi di ampli-ficazione di alta e di bassa frequenza. II cir-cuito di reazione, quindi, e anche quello pilieconomico che permette un ascoIto normale

    Un progettoatteso daiprincipianti.Si costruiscein poco tempo enon costa molto.

    dei programmi radiofonici. Ma la sensibilitae una caratteristica che non si discosta moltodalla selettivita. Infatti, il segnale di alta fre-quenza grandemente amplificato e costretto apassare ogni volta attraverso ilcircuito di sin-tonia, il cui compito e principalmente quellodi sintonizzare i segnali radio.Vi e anc;ora un vantaggio del ricevitore areazione rispetto ai normali ricevitori radio:quello di richiedere poca quantita di energiadi alimentazione, dato il ristretto numero dicomponenti; rna ilnostro circuito monta duetransistori e quindi non c'e nemmeno da pen-sare all'alirnentazione dalla rete-luce, perchee sufficiente una pila da 9 volt, di quelle uti-lizzate nei ricevitori a transistori di tipo ta-scabiIe, per garantire I'ottimo funzionamentodel circuito e una buona autonomia di servi-zio. Vediamone ora il circuito elettrico, esa-minando ilprogetto nelle sue varie parti, dal-I'ingresso del ricevitore (antenna) all'uscita(cuffia).Circuito elettricoI segnali radio vengono captati dalla bobina-antenna Ll. La bobina Ll, infatti, e avvolta sunucleo ferroxcube e funge, quindi, oltre cheda bobina di induttanza e di reazione, ancheda antenna. I segnali vengono prelevati daltenninale 2 ed applicati alla base del transi-store TRI. In questo transistore isegnali AF.vengono amplificati e si ritrovano suI collet-tore. L'impedenza 11 impedisce ai segnali di

    alta frequenza di raggiungere il circuito am-plificatore di bassa frequenza, e cio significache i segnali amplificati sono costretti a ri-tornare, attraverso il compensatore C3, nella901

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    L 1

    R 2TR1

    R 1

    R5

    CUFFIA

    S1

    R l . d,TR2PILA9V

    Fig. 1 - Schema elettrico del ricevitore a reazione impiegante due transistori. II compensatore C3serve alia regolazione grossolana della reazione; II potenziometro R3 serve alia regolazione fine del-la reazlone.bobina di sintonia Ll. Ma alla bobina di sinto-nia Ll i segnali ritornano alla base del transi-store TRl, per essere sottoposti ad un ulterio-re processo di amplifieazione. Il ciclo si ri-pete cost all'infinito, almeno teorieamente. Inpratica l'estensione del cicio e regolata dalcompensatore C3 e dal potenziometro R3. Secia non fosse possihile, la successione infinitadi cieli di amplificazione porterebbe -i l trans i-store in oscillazione e nella euffia si ascolte-rebbe un fischio acutissirno.II compensatore C3 serve alia regolazionegrossolana della reazione; .i l potenziometroR3 serve alia regolazione fine della reazione.II condensatore variabile Cl serve a far ri-

    suonare il circuito di sintonia sulla emittenteche si vuol ricevere; in altre parole Cl servea sintonizzare il ricevitore sull'emittente de-siderata.La regolazione fine della reazione avviene,come abbiamo detto, attraverso il potenzio-metro R3, pcrche variando Ia resistenza sul-l'emittore si varia la polarizzazione di emit-tore del transistore TRl. La polarizzazione dibase di TRI e fissa, ed e ottenuta medianteil partitore di tensione eomposto dal conden-satore elettrolitico C2 e dalle resistenze Rled R2.Abbiamo parlato finora del transistore TRI

    come arnplificatore dei segnali di alta fre-quenza, rna il transistore TRI assolve un altroimportante compito, quello di rivelarc i se-gnali radio; dunque, il transistore TRI ampli-fica isegnali di alta frequcnza e Ii rivela.902

    Attraverso l'impedenza di alta frequenza Jltransitano i segnali rivelati, cioe di bassa fre-quenza e vengono applicati, tramite il conden-satore elettroIitico C4, alia base deltransistoreTR2, per essere sottoposti al processo di am-plificazione finale. I segnali amplificati attra-versano la cuffia che fungecontemporanea-mente da trasduttore acustieo e da carico dicollettore di TR2. Ricordiamo che nel casu incui la reazione non dovesse innescare, occor-rera invertire fra loro i terminali 2 e 3 dellabobina Ll.Schema praticoLo schema pratico e rappresentato in figu-

    ra 2. Tutti i componenti POSSODO essere mon-tati su una piastrina di materiale isolante, se..guendo I'ordine distributivo da noi impostonella schema pratico di .f'igura 2.I componenti necessari per la realizzazionedel ricevitore sono reperibilissimi in' commer-cio, L'unico elemento che il lettore dovra co-struire e rappresentato dalla bobina Ll. Essapuo essere montata su nueleo f'erroxcube diforma rettangolare, oppure su nucleo di formacilindrica, Per entrambi i tipi di bobine cspo-niamo i dati costruttivi:Bobina con nucleo a sezione cilindrica:Filo =Tame ricoperto in cotone - diame-

    tro 0,35 millimetri.. Spire =65 spire complessive, unite (da 1 a3), con presa intennedia (2) ana 7a. spira.Nueleo = in ferroxcube di forma cilindrica -

    dimensioni standard 8x 140 mm,

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    COMPONENT.Cl = condensatore variablle 350500 pFC2 = 10 mF 12 volt (elettrolitico)C3 = 30 pF (compensatore)C4 = 10 mF 12 volt (elettrolitico)Rl = 47.000 ohmR2 = 120.000 ohmR3 = 5.000 ohm (potenziometro coninterruttore 51)R4 = 3.800 ohmRS = 160.000 ohmTR1 = SFT307TR2 = SFT353LJ = bob ina di sintonia avvolta su nucleodi ferrite (vedi testo)cuffia = 2000 ohmpila = 9 volt51 = interruttor~ incorpor.to con 53

    L 1

    TR1

    Bobina con nucleo a sezione rettangolare:Filo = rame ricoperto in cotone - dimen-sioni 0,25mm.Spire = 90 spire complessive, unite (da 1 a3) con presa intermedia (2) alIa 10.a.spira.Nueleo = in ferroxcube -Qj forma rettango-lare - dimensioni standard 55x 20x3 mm.In entrambi itipi di bobine le spire devonorisultare ben aderenti tnt di loro e al nueleo,cost da ottenere un avvolgirnento compatto edefinitivamente stabile..Chi"volesse evitare il lavoro di costruzionedella bobina Ll , potra acquistare in commer-cio una norrnale bobina per onde medie adat-ta ai circuiti a valvole dei ricevitori supere-terodina.Ricordiamo che, facendo funzionare il rice-vitore a grande distanza dalle emittenti, 0co-munque in zone in cui isegnali radio appaio-

    no rnolto deboli, potra essere necessario l'im-piego di un'antenna esterna," installata nellaparte piir alta della casa e che va collegata alterminale 1 della bobina Ll, interponendo uncondensatore di piccola capacita, 20 pF circa.

    Fig. 2 Schema pr.tico delricevitore. La bobina l1 deve essere costruita dal let-tore.

    CUFFIA

    . . .903

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    CAPAC /METROTutti coloro che si occupano di elettroni-ca sanno che i componenti radioelettrici

    e, in particolare, i condensatori, portanoimpresso, sul lora involucro esterno, il precisovalore elettrico; tale valore puo essere espres-so in numeri oppure in codice a colori. Moltevolte, tuttavia, tale valore, a causa dell'invec-chiamento del componente, non e piu leggibi-le, oppure non corrisponde piu al reale valore,attuale, del componente stesso.Capita spes so, peraltro, che molti condensa-

    tori nuovi, appena acquistati in commercio,non posseggano il valore capacitivo indicato, acausa di un difetto di fabbricazione sfuggitoalla casa costruttrice. Cio costituisce un dannoe una fonte di inconvenienti che fanno perde-re tempo e danaro al radiotecnico, particolar-mente quando si lavora sui circuiti di alta fre-quenza e in quelli del televisore.L'apparecchio di misura, qui presentato, per-

    mette di conoscere, in ogni caso, il valore esat-to di un condensatore; si tratta, quindi, di uncapacimetro di precisione; ilsuo principio difunzionamento si basa, in pratica, sull'accordodi un circuito induttivo-capacitivo.Principio di funzionamentoConsideriamo il circuito teorico rappresen-

    tato in figura l. Esso e compos to da una indut-tanza e da un condensatore variabile collegatitra 101'0 in parallelo. Il circuito prevede la pos-sibilita di inserimento di un condensatore divalore sconosciuto (CX), in parallelo al cir-cuito induttivo-capacitivo.

    904

    II condensatore variabile, che concorre allaformazione di questo circuito, e dotato di unvalore capacitivo massimo di 500 pF e di unvalore capacitivo minima quasi nullo.Supponiamo che il circuito induttivo-capaci.

    tivo (sprovvisto del condensatore di capacitasconosciuta che si vuol misurare) risuoni suun segnale AF di valore dato di frequenza, chechiameremo F; supponiamo che la risonanzasi verifichi quando il condensatore variabile ecompletamente chiuso, cioe quando il suo va-lore capacitivo massimo e di 500 pF.Applichiamo ora, in parallelo al circuito in-

    duttivo-capacitivo, un condensatore di capacitasconosciuta (inferiore ai 500 pF) e chiamiamo,per ora, tale capacita con la lettera X. Si ca-pisce facilmente che se si applica, in paralleloall'induttanza, un val ore capacitivo pari a:

    C + X = 500 pFil circuito dovra risuonare ancora al valore Fdi frequenza. E' ovvio che per ottenere il valo-re complessivo di 500 pF occorrera interveniresuI condensatore variabile per ridurne il valo-re capacitivo di tanti pF quanti sono queIJi checaratterizzano il valore capacitive del con-densatore sconosciuto. Ricordiamoci che lecapacita collegate in parallelo si sommano traloro; dunque, bastera munire il perno del con-densatore variabile di una scala graduata, ta-rata in pF, per conoscere il valore esatto dellacapacita X.E' questa ilprincipio su cui si bas a il capa-

    cimetro di precisione presentato e descritto inqueste pagine. II suo circuito e composto, prin-cipalmente, di un osciIlatore AF, di un circui-

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    [ @ ~ ~(~) r,,~ '-'

    01 PREC IS IONEto di accordo induttivo-capacitivo, di uno stru-mento di rnisura e di una .presa in cui si inse-riseono i terminali deieondensatori di valoresconosciuto.Esame del circuitoLo schema elettrieo del capacimetro e quel-10 rappresentato in figura Z . La valvola VI eun doppio triodo che funge contemporanea-mente da oscillatore e da amplificatore AF.La prima sezione triodica della valvola VI eimpiegata come oscillatrice, in eollegamentocon .il circuito oscillante L2 . Cl. I componentidi tale circuito non hanno valori critici, per-che cio che importa, nel funzionarnento del

    Fig. 1 Su questo schema teorico, composto d_una induttanza a d_ un condensator. v_ri.bil. epossibiJe analinare e a.limil_r. i concetti fondamentali che r8gol.no II fun:z:ionamento del capa.cimetro. ex vuole .ignlfiure iI conden tore in.Iama. ~ = = = = = = = = = = = = = = = = ~

    ~AF

    ee x

    capacimetro, e che la frequenza di oscillazio-ne rimanga costante, mentre Don ha importan.za ilsuo preciso valore.La valvola VI e di tipo 1ZAT7 e la frequenzaottenuta e di 3.000 Kc/s circa. Tuttavia si puoutilmente impiegare, in sostituzione della val-vola 12AT7,Ia valvola 6SN7, oppure 1a 6SL7 0,anche, la ECC8I; utilizzando altri tipi di val-vole occorrera, ovviamente, carnbiare i valoridi t.i.LZ-C1.Ilsegnale A.F. genera to dalla prima sezionetriodica di Vl, viene inviato alia seconda se-zione triodica di VI per essere amplificato inquesta parte della valvola. IIsegnale 'amplificato viene prelevato dal catodo di VI (piedino8), e cio rappresenta un'originalita rispetto aimontaggi di tipo classico': l'uscita catodica estata preferita all'uscita anodic a allo scopo dievitare slittamenti di frequenza e inneschi cau-sati dall'oscillatore.La bobina L3 ed ilcompensatore C6 devonoformare un circuito perfettamente accordatoaIIa frequenza dell'oscillatore. Soltanto in que-sto caso tutta l'energia A.F. generata daUo sta-dio di alta frequenza potra essere trasmessaalia bobina L4, per mezzo di un collegamentoLINK (vedi figura 5).Circuito del capacimetroII circuito vero e proprio del capacimetro equello formato dalla bobina L4 e dal conden-satore variabile C9, che rappresenta la capa-cita di accordo.L'interruttore S1 ha 10 scopo di aumentare

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    Ia portata del capacimetro : vediamo in qualmodo.Il condensatore variabile C9 ha il.massimo

    valore capacitivo di 290 pF; dunque, con ilcon-densatore variabile ad aria C9 si possono rni-surare tutte le capacita CX di valore com pre-so fra 0 pF e 290 pF; ovviamente, per tali mi-sure I'interruttore Sl deve rimanere chiuso,cioe deve cortocircuitare il condensatore Cl l ,in modo che il condensatore di valore scono-sciuto risulti collegato in parallelo al conden-satore variabile C9. Per aurnentare la portatadel capacimetro da 290 pF a 580 pF, cioe alvalore doppio, e necessario che la capacita po-sta in parallelo a C9 abbia 10 stesso valore diC9, cioe di 290 pF. Per raggiungere tale scoposi ricorre ad una astuzia, cioe si coUega la ca-pacita di misurare in serie con un condensato-re fisso (Cll) del valore capacitivo di 580 pf'.Se supponiamo di misurare un condensatore ilcui massimo valore capacitivo sia di S80pF,quello tollerato dal capacimetro, in pratica nonfacciarno altro che collegare in serie tra loradue condensatori del valore capacitivo di 580pF ciascuno, cioe del valore capacitivo risul-tante di 290 pF, come e richiesto nel casu pre-cedente; per questa secondo tipo di misure oc-corre, ovviamente, aprire I'interruttore 51 e do-tare il pannello frontale del capacimetro diuna seconda scala di misura.Possiamo concludere dicendo che il nostro

    capacirnetro e in condizioni di misurare iva-lori capacitivi compresi f'ra 0 e 580 pF; si trat-ta di misure di capacita molto basse, rna pro-prio questo e ilpregiornaggiore del nostro ca-pacimetro che e caratterizzato principalmenteda una grail de qualita : la precisione delle mi-N~ III diodo al germanio DG rivela ilsegnale dialta frequenza quando it circuito L4 - C9 e ac-cordato sul segnale di alta frequenza prove-niente dall'oscillatore (in pratica dall'amplifi-catore A.F.). n segnale rivelato dal diodo digermanio viene applicato al milliamperometro(rnA) tramite il potenziometro semifisso R8,del valore di 10.000 ohm. IIpotenziornetro R8serve per la taratura dello strumento e va re-golato, una volta per tutte, in sede di messa apun to. II valore della resistenza, chesi appli-ca in serie al milliamperometro, viene sceltoin funzione della tensione presenre iall'uscita,doe sui terrninali del milliamperometro, Alcondensatore C12 e riservato ilcompitodi met-tere in fuga, a massa, la parte di corrente dialta frequenza contenuta nel segnale rivelatodal diodo DG.Realizzazione praticaPer ottenere, un dispositivo di precisione, oc-

    corre assolutamente schermare I'intero mon-

    906

    taggio. Si evitera, in tal modo, che elementiesterni, come ad esempio le mani dell'opera-tore, avvicinandosi all'apparecchio possano mo-dificare I'accordo dei circuiti, II montaggio,dunque, va effettuato dentro una cassettinametallica, completamente chiusa.Tutte Ie bobine, fatta eccezione PGr ilLINK,

    vengono costruite 'con filo di rame smaltato didiametro compreso fra i0,5 e i 0,7 mrn, cheverra avvolto su cilindretti di materiale isolan-te del diametro di 20 mm, La bobina L2 e com-posta da 40 spire unite.La bobina Ll risulta avvolta sullo stesso sup-

    porto in cui e avvolta la bobina L2, ed e com-posta da 15 spire unite (fig. 6).IILINK, rappresentato in figura 5, e ottenu-to can filo flessibile, ricoperto in plastica. Essova avvolto attorno ai supporti delle bobine L3ed L4, saldando tra loro i terminali; ilLINK,in altre parole, costituisce un accoppiamento acircuito chiuso fra le bobine L3 ed L4. Su en-trambe le bobine L3 ed L4 ilLINK va avvoltoper due spire soltanto dal lato massa degli av-volgimenti delle due citate bobine.IImontaggio del capacimento va fatto in par-te sopra il telaio e in parte sotto. Nella partesuperiore del telaio si monta il capacimetrovero e proprio, cioe la parte del progetto cheviene dopo il LINK; nella parte di sotto deltelaio si rnonta la sezione oscillatrice e ampli-ficatrice AF. (figg. 3 e 4). La sezione oscilla-trice e amplificatrice A.F. risulta separata dal-l'alimentatore per mezzo di una lastrina me-tallica, che ha funzioni di schermo elettrorna-gnetico.Le bobine L1 - L2 ed L3 vanno montate in

    posizione perpendicolare tra di loro.La lampada-spia LPI serve al controllo visi-

    vo del funzionamento del capacimetro.

    AlimentatoreL'alirnentatore del capacimetro e di tipo nor-

    male. Esso fa impiego di un trasformatore dialimentazione Tl dotato di un avvolgimentosecondario a 190 volt per l'alimentazione delcircuito anodico; l'avvolgimento secondario a6,3 volt serve ad accendere il filamento dellavalvola VI e della lampada-spia LPL L'avvol-gimento primario e adatto per tutte le tensio-ni di rete. La potenza del trasformatore e di40 watt circa. La tensione anodica viene rad-drizzata dal raddrizzatore al selenic RS e vie-ne Iivellata dalla cellula di filtro composta dal-la resistenza R6 e dai due condensatori .elet-trolitici C7 - C8 (in pratica si fa impiego di uncondensatore elettrolitico doppio a vitone ). Al-Ia resistenza R7 e affidato un compito protetti-vo; qualora si dovesse verificare un cortocir-cuito, nel circuito di alimentazione anodica, la

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    resistenza R7 protegge il raddrizzatore da uneccessivo passaggio di corrente.La valvola VI, che e di tipo 12AT7,pub es-sere accesa, indifferentemente, con la tensionedi 12,6volt e con quella di 6,3 volt. Nel nostroprogetto e stata scelta la tensione di 6,3 voltcon una corrente di 0,3 ampere. Per accenderela valvola con tale valore di tensione, occorreunire tra loro ipiedini 4 e 5 e collegarli a mas-sa; la tensione di accensione, prelevata dal se-condario a 6,3 volt di Tl , viene applicata alpiedino 9 di Vl.Messa a puntoLa prima cosa da farsi, in sede di messa apunto del capacimetro, e quella di controllarese l'oscillatore funziona; questo controllo vaeftettuato utilizzando 10 stesso milliamperome-tro del capacimetro, collegandolo, provvisoria-mente, in serie alla resistenza R2; il morsettonegative della strumento verra collegato sulterminale della resistenza R2 staccato da mas-sa; il terminale positivo dello strumento vacollegato a massa. 'Se l'oscillatore funziona, si dovra leggere sulquadrante del milliamperometro il valore dicorrente di 100microampere. E' ovvio che pereffettuare questa prova occorrera staccare prov-visoriamente la resistenza R2 dal lato massa.Se cio non si verificasse, si dovra interveni-re sulla bobina Ll, invertendone i terminali,perche tale bobina potrebbe essere collegata incontroreazione e non in reazione come imponeil circuito dell'oscillatore.Se 10 strumento indica una corrente di 30-40 microampere, si potra facilmente aumenta-re tale valore avvicinando la bobina Llallabobina L2 (la distanza iniziale prevista per que-sti due avvolgimenti e di 5 mm., come indica-to i:1.igura 6) oppure aumentando ilnumerodi spire dell'avvolgimento Ll. .Quando l'oscillatore e accordato, si passa al-

    le bobine L3 ed L4. Si toglie ilmilliamperorne-tro dalla sua posizione provvisoria e si ricolle-ga a massa, definitivamente, ilterminale dellaresistenza R2.Occorre intervenire suI potenziometro R8, fa.cendo ruotare il suo perno fino a regolare ilpotenziometro stesso nel valore minimo di reosistenza; quindi si regolano C6 e C9 in modoche I'indice della strumento segnali ilmassi-mo passaggio di corrente. Durante questa ope-razione si interverra sul potenziometro R8 perevitare che l'indice della strurnento possa ur-tare violentemente verso il fondo-scala,Per mezzo di tale manovra bisogna giungerea. determinare un punto di accordo massimoper il compensatore C6 e un altro punto di ac-cordo massimo per C9; potra capitare che duo

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    907

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    o OOLCIC)_ L ~ 1-COMPONENT.CONOENSATORI

    ~ - -~ ~ -- ~ - _ - -- ~=. ~ - = - - = - : - - -=--_~..::~-:...."-==-=----=---::z-.:-_::-::;;...~_

    +

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    M0::

    _ ,F > '"u1III1 _ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -908

    = 2501"= IS'1 pF= 10,000 pf.= 10.000 pF. . . . . 230 pP,= 50 pF (compen .. toN):;; 32 r n ' ("effrontleo)= 32"mF ~.IeHrolltlco)= 290 pF (~nden . nr..d Ifi.)= 100 pF (com~.~= 580 pF= 2.000 pI;:: 10.~ pF= 20 p '

    RlSISTEN%EIn = 21.000.. .ohm - 1 w"12-= 47.000 ohmU= 2.200 ohln 1 WI"R4 = b80 ohm15 = 1 meg.ohm16 = 1.200 ohm .. 2 w.tt11 = 50 ohm18 :: 10.000 ohm

    tpotanxlomettotVARIEVI = = 12AT111-t~-L4 = vltCll testoDO = dfodO-1 germ.nioIlJA = milll.mpllrometrod. 500 ntl~mp.,.fond cal.

    =: J.mp '. 6,3 volt= Ituform ,. c I '.Ii",.t.,. t o p . ~ sec. 19(1 V - 6,3= lnt.m.HciI'i= r.clclr1Uatore.1 .. lpto250 V 50 mA.

    A 2 - kMm '-"rlco ~"'"pletct cletro .tru .... nto atto ani.ura,. I v.iofi capacltivl,d.1 c:onden.. hJli. II clp.d.m etro v ro proPfJo Um l -llito al cl~11D di~nafo In' , f e l , cIe"sti.; d.11o , m . m ". ' e f l n c o .

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    Fig. 5 II link it ottenuto con filoflesslbile, ricopeno in plastica; ilcirculto el.ttrico del link it chiuso

    L I N K

    Fig. 6 "'- La bob_na L1 it avvolta sullo sresse supporto in cui itavvolta la bobin. L2. La distania fra Ie duebobine e dl 5 mil-limetrl, mentre iI diametro del cilindretto-5upporto it di 20millimetri.

    L 4

    2 0

    L 1

    L 2

    rante la regolazione del cornpensatore C6 l'in-dice dello strumento rimanga fermo; cio puo"essere causato dalla troppo piccola capacitadel compensatore C6. Per una messa a puntopili precisa, si potra eliminare ilcondensatorefisso C 5 e i1 cornpensatore C6 e sostituire que-sti due componenti con un condensatore va-riabile ad aria, del valore di 500 pF, cornpleta-menteaperto (capacita nulla).Si potra poi togliere ilcondensatore variabi-Ie e sostituirlo con C6: con tale sistema saramolto pili agevole trovare ilpunto di accordo.Se il segnale A.F. dovesse apparire troppodebole, si 'potra collegare in parallelo alla resi.stenza R4 un piccolo condensatore del valoredi 50 pF.Rimane ora da regolare la bobina L4; questaoperazione va fatta con il condensatore varia-bile C9 completarnente chiuso (massima capa-CWi). Si dovra ottenere una massima devia-zione dell'indice del milliamperometro. Perot-tenere oio si interviene suI compensatore CIO,

    e se la capacita di questo componente doves-se risultare insufficiente, si colleghera, in pa-rallelo a ClD, un altro condensatore fisso dipiccola capacita, fine ad ottenere la massimadeviazione dell'indice del milliatnperometro.Ma per accordare la bobina L4si pub operareanche in altra maniera, eliminando qualchespira nell'avvolgimento della bobina L4. Quelche import a e ottenere I'accordo con il con-densatore variabile (::9 completamente chiuso.Nel caso in cui I'indice dello strumento ten-desse a deviare verso i valori al di sotto dellozero, si provvedera ad invertire le connessionidel diode al gerrnanio DG.Non rimane ora che tarare il condensatorevariablle C9. Per effettuare tale operazione, cisi procurerauna serie di condensatori fissi, a910

    mica 0 cerarnici, di valore capacitive noto;questi condensatori verranno inseriti, a uno auno, nella presa CX. Per ciascun condensatoreoccorrera imprimere una certa rotazione al per.no del condensatore C9, allo scopo di rag-giungere ilmassimo accordo del circuito; que-sta operazione va fatta dopo aver applicato suIperno del condensatore variabile una manopo-la munita di indice e provvedendo a segnaresu una scala, provvisoria, applicata sotto lamanopola stessa, tutti ivalori dei condensato-ri di prova. In un secondo tempo si costruirauna scala meglio disegnata e definitiva.Oueste operazioni vanno fatte piu volte, man.tenendo chiuso l'interruttore S1. Successiva-mente, mantenendo aperto I'interruttore S1, sicornporra una' seconda scala, quell a dei valoricompresi fra 290 pF e 58 0 pf'. Nel primo caso(prima graduazione ) i condensa tori di provavengono collegati inparallelo e in questo casovale la formula:C = C l + C 2 + ... + C nNel secondo caso (seconda graduazione ) icondensatori di prova vengono collegati in se-rie al condensatore ClI, e la formula che per-mette di determinare la capacita risultante darcollegamento di due condensatori in serie e laseguente :

    c = Cl x C2c i + C 2A chiusura di questa argomento ricordiamoche, se non si riuscisse ad ottenere i risultatisperati, converra intervenire sulla resistenza dicarico anodico della sezione amplificatrice A.F.di Vi; aumentandone 0diminuendone il valo-reo La resistenza in causa e Ia R3, per la qua-Ie abbiamo consigliato il valore di 2.200ohm . 1watt.

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    911

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    Per chi vuol riceveresegnali telegraficinon modulati

    Cbe cosa e un B.F.O.? Lo sanno bene iradioarnatori e 10 sanno usare quando can iloro ricevitori vogliono ascoltare le tra-

    smisslonl in telegrafia. Ma iprincipianti e gJiaspiranti radianti concscono davvero questaspeciale circuito? Vogliamo ritenere di no e,prima di present are il nostro progetto, sen-tiarno il dovere, per una buena parte dei no-stri lettori, di interpretare ilsignificato di que-sto circuito.Il B.F.O., abbreviazione anglosassone di beatfrequency oscillator (generatore interferenzia-le), e un oscillatore di nota, che viene usato

    dai radioamatori per I'ascolto delle ernissionitelegrafiche, che vengono effettuate su frequen-ze non modulate, Dunque, il B.F.O. serve perla rlcezione dei segnali telegrafici non modu-lati. Come si sa, infatti, i segnali telegraficiinviati nell'etere dai radioamatori, non sanamodulati e, in teoria, essi dovrebbero presen-tarsi, nel ricevitore, come soffi, dovuti alla por-tante del trasmettitore; in pratica cio non sue-cede a causa dell'affollamento che si verificanelle gammc radiantistiche, in cui vi sono sern-pre segnali che interferiscono sui segnalitele-grafici, formando note udibili.In ogni caso, senza l'impiego del B.F.O., la

    912

    ricezione dei segnali telegrafici 0 diventa as-solutamente nulla oppure risulta impertetta.Per ascoltare questi segnali si fa ricorso aduno stratagemma, e doe si inserisce nel cir-cuito di media frequenza un segnale esternola cui frequenza differisca di poco da quelladella media frequenza del ricevitore, In que-sto modo, dalla sovrapposizione dei due se-gnali ha origine un terzo segnale, il cui va-lore di frequenza e uguale alla differenza deivalori di frequenza dei due segnali cornponen-ti. Facciamo un esempio. Se il valore dellamedia frequenza del ricevitore e di 470 KHz,mentre quella del B.F.O. e di 465 KHz, il se-gnale risultante ha ilvalore di 5 KHz (470--465 = 5 KHz).II valore di frequenza di 5 KHz, ottenuto

    nell'esempio ora citato, rappresenta un valorebasso, che rientra nella gamma delle basse Ire-quenze, quelle che sono udibili all'orecchioumano.Quando nel ricevitore non e presente aJcun

    segnale, il segnale genera to dal B.F.O., che eun segnaJe di alta frequenza, rimane puro,doe non si sovrappone ad alcun aItro segnaleed il risultato e quello per cui nel ricevitorenon si ode nulla: I'unico segnale presente e

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    quello di BTa., che e un segnale puro, cioenon modulate. Come abbiarno detto, infatti, itsegnalc generate dal B.F.a. serve solo per" e-terodinare i segnali di alta frequenza relati-vi alle trasmissiorii in CW dei dilettanti.II B.F.a. e , quindi, un genera tore di segnaJj

    ad alta frequenza, in grado di produrre se-gnali di valore prossimo a quello della mediafrequenza del ricevitore.Circuito elettricoII nostro progetto, il cui schema elettrico erappresentato in figura 1 , fa impiego di un

    transistore. di un trasformatore di media Ire-quenza, di una pila da 9 volt, di alcune resi-stenze e cinque condensatori. Si tratta, dun-que, di un circuito mol to semplice e del tuttoeconomico. IIcircuito e , preminenternente, uncircuito oscillante, dato che ia media frequen-za MFI ha J'avvolgimento primario collegatotra la base e il collettore del transistore TRl,come avviene, esattamente, nel circuito oscil-lante Colpitts. L'oscillatore Colpitts e un oscil-latcre ad onda sinusoidale ampiamente usa toCome avviene nel circuito Hartley l'oscillatoreColpitts e dotato di un circuito accordato co-

    murre all'entrata e all'uscita del transistore. IIcondensatore Cl ripartisce il segnale in mododa Iornire una reazione sufficiente e in mododa mantenere innescate Ie oscillazioni.; Ie re-sistenze R2 eel R3 fornisconu la polarizzazioneopportuna fra base ed emit tore del transistorePoiche la maggior parte dei ricevitori radio

    hannoun valore di media frcquenza di 467KHz abbiamo previsto, per II nostro circuito,I'irnpiego di una media frcquenza (MFl) tarataa 470 KHz. In pratica, questa media frequenzae di tipo miniaturizzato, cioe e el i quelle chenorrnalmente S1 montano sui ricevitori a tran-sistori : tale sceIta e stata fatta allo scopo direalizzare un apparato di clirnensioni molto ri-dotte e in grado di poter essere sisternato an-che internamente al ricevitore cui esso verdiabbinato, L'avvolgirnento secondario del tra-sformatore el i media frequenza dispone, suiSUOl terminali (3-4), eli una tensione di altafrequenza, quella generata dal B.F.a.; il se-gnale viene prelevato da questo avvolgimentoper mezzo eli un sernplice conduttorc, isolatoin plastica, Ia cui estremita va attorcigliataattorno ad Ull conduttore facente capo ad unodei due trasf'ormatori eli media frequeuza delricevitore. In pratica, esso potra essen: avvolto

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    C 3

    3 MF1.--1 t-------~ f----(IIII

    .........~ ...........=....2===t"~R",2'f"="t=""'1blie T R 1_ e o~e=/.S=1=.tIIRM''I '===4

    PIL A 9 V C 5R3

    MF1 C L .

    C2

    Fig. 1 Circuito elettrico del B.F.O. adun transistore.

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    Fig. 2' Realizzazione pratica del B.F.O.

    PIL A 9 V

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    COMPONENT.

    C1 = e contenuto internamentealia MF1C2 = 47.000 pFC3 = 4.700 pFC4 = 10 pFC5 = 47.000 pFR1 = 2.200 ohmR2 = 33.000 ohmR3 = 5.600 ohmR4 = 1.500 ohmMF1 ::;; trasformatore di media

    frequenza per RX a transistoriTR1 = OC44 - OC45pila = 9 volt51 = interruttore

    Fig. 3 _ Allo scopo di sempllficare if cablaggio. illettore potra realizzare un circuito stampalo comequello rappresentato nel disegno' qui sopra ripor-lato.

    attorno al conduttore che collega l'uscita del-la prima frequenza del ricevitore con Ja grigliacontrollo della valvola amplificatrice di mediafrequenza : oppure, potra essere collegato alconduttore che unisce la placca della valvolaamplificatrice el i media frcquenza con l'entratadel secondo trasformatore di media frequenzadel ricevitore,La taratura del complesso e assai semplice.II ricevitore verra sintanizzato su una emit-tente telegrafica e, successivamente, si rego-lera il nueleo del trasformatore di media fre-quenza (MF!) del B,F.O., fino ad ottenere latrasformazione degli impulsi elialta frequenza,dovuti .alla trasrnissione telegrafica, in una no-ta eli bassa frequenza ben chiaraMontaggio

    La realizzazione pratica del B.F.O. e rap-presentata in figura 2. AUo scopo di semplifi-care il cablaggio ie stata prevista la realizza-zione di un circuito stampato, quelIo rappre-sentato in figura 3. L'uso del circuito stampatonon e , peraltro, imperativo; il lettore potrarealizzare il circuito seguendo imetodi tra-dizionali e montando i componenti su un te-laietto metallico, II circuito stampato svolgeun duplice compito: quello di semplificare ilcablaggio e 'quello di permettere una realizza-zione compatta e eli piccole dimensioni, ingrado di essere allogata internamente al rice-vitore cui si vuole abbinare il B.F.O.Il montaggio del B,F.O. non implica partico-lad critici degni di nota. La media frequenzaMFl, come abbiamo detto, e di tipo per rice-vitori a transistori e pub essere, indifferente-mente, una delle tre medie frequenze menta-te in questo tipo di ricevitori (punto rosso -punto giallo - punto blu).Il transistore TRI pub essere, indifferente-mente, di tipo OC44oppure OC45; anche l'OC71potrebbe essere impiegato per questo scopo,rna non ci sentiamo di consigliario ai lettoriperche esso non e stato da noi provato sul pro-totipo del nostro B.F.O.Quando con il ricevitore radio si voglionoascoltare Ie trasmissioni ill fonia, pet elimina-re il collegamento del B.F.O. sara sufficienteagire sull'interruttore S1, aprendo it circuitodello stesso B.F.O. Coloro che vorranno allo-gare il B.F.O. internamente a1 ricevitore, do-vranno provvederc ad applicate I'interruttore51 all'esterno del riccvitore stcsso, in posizio-ne facilmcntc accessibile.La pita di alimentazionc. come abbiamo det-to, e di tipo a 9 volt, di quelle usate per I'ali.mentazione dei ricevitori a transistori di ti-po tascabile; essa potra essere fissata, median-te una squadretta metallita, internamente almobile dello stesso ricevitore.

    91.')

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    FOTOCARICATUREVolete conoscere i1 metodo per modificarele immagini di una fotografia in modo taleda renderle delle vere e proprie foto-caricatu-re? Ebbene, ve ne diamo la possibilita, espo-nendovi un sistema sernplice che vi permet-

    Nella caricalura bisogna saper mettere in eviden-nuno 0 piu aspetti che caratterizzano un indivi-duo, anche Ie il loggetto I una donna e per giun.ta bella. Prendiamo il CISO della foto lopr.: I.ragana ha if nasino all'insu e noi abbiamo ae-

    ()16

    tera di ottenere dei risultati sorprendenti!L'operazione da svolgere consiste nel porresopra al negativo da riprodurre, una lastra divetro stampato avente dimensioni corrispon-denti al negativo stesso. Cia costringera 1a lu-

    centuato questo particolare aumentende anehe lamole del naso stesso, La raguu della foto sottoha il "dono" della loquacit.: 5i e cercato quin-di di attenu.re gli altri elementi del vise> facen-do invece prevalere il mento e I. beeea

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    ce ad attraversare il vetro ed a prendere va-rie direzioni a seconda del disegno del vetrostampato, deformando COS!l'immagine. Que-sto facilissimo artificio si puo usare quandosi stampa Con I'ingranditore; quando, invece,si stampa a contatto,cioe col bromografo, oc-corre prima mettere la lastra di vetro starn-pato, poi, su di essa, si deve sovrapporre una'seconda lastra di vetro normale, sulla Qualemettere il negative. cosi che quest'ultimo ri osulti bene in piano.Seguendo questo sistema, diverrete dei veriesperti in foto-caricature : da visi perfetti trar-

    Natura.lmente grande lmpertanz a riveste la scelladel tlpo di vetro d. utiliz:tare per deformare l'Im-magine. P'er poter carlcatur.re II magglor numarodi soggatti posslbill e 'bena di,porre di almenouna diecina di dlsegni div.trsi di vetro .tampato.

    rete immagini da incubo, da lineamenti clas-sici otterrete deformazioni mostruose: un e,sempio valida di db che diciamo, e data dallefotografie da noi riportate, che sono pili elo-quenti di qualsiasi commento. Ricordate peroche nella stampa puo rendersi necessaria untempo di posa superiore al previsto; questo in-conveniente potra essere risolto benissimo conpoche prove, dalle quali vi renderete esatta-mente conto di quanto 10 si debba aumentare.Ormai e stato detto tutto, non resta altro cheaugurarvi eli ottenere delle bellissime (si faper dire) ed originali foto-caricature l

    Cosl potrete affrontare anche la superbla di que-sta balla. blondlna a ridicolizzare un tantino Ie suea~eirazioni .1 cinema. C /e da sbizzarrirsi come 5ivi!l'6la: oggi vanno di mod a i racconti dell/orrore?Scegliet. il vilo giusto e trasformatelo in mostro ...

    9]7

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    ,P R E A M P L I F I C A T O R E

    P E R C H I T A R R AE L E T T R I C AC O N V I B R A T OOggi la chitarra elettrica rappresenta 10strumento di moda. La suonano i dilet-tanti ed iprofessionisti, solisti ed orche-strali.Questo moderno strumento musicale, che ap-

    partiene per meta alia musica e per meta all'e-lettronica, e ditfuso un po' dovunque e chi an-cora non 10 possiede fa di tutto per entrarnein possesso, Anhe una buona parte dei nostrilettori si occupano di musica e pur non volen-do sottoporsi aJla grossa spesa di uno stru-menta di tipo commerciale, fanno c'j tutto perraggiungere questa ambita meta.Non e la prima volta che itecnici di questa

    rivista si dedicano aUo studio di un progetto diun complesso amplificatore per chitarra. Ma ecertamente trascorso molto tempo dall'ultirnavolta in cui ci siamo occupati di tale argo-mento.I!complesso degli apparati di amplificazioneper chitarra ci impegnerebbe certamente inuna lunga descrizione, che occuperebbe moltepagine della rivista e che impegnerebbe il let-tore in una costruzizone che richiederebbe uncerto tempo. Abbiamo ritenuto, quindi, di di-stribuire la materia in due tempi diversi; suquesto numero ci limiteremp a presentare l'ap-parato preamplificatore munito di dispositivo

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    di ' vibrato. Nel prossimo numero di TecnicaPratica o. al massimo, nel Iascicolo di feb-braio, pubblicheremo e descriveremo 10 sche-ma deJl'amplificatore da accoppiarsi al circui-to prearnplificatore qui presentato.II prearnplificatore e un circuito cornpleta-mente transistorizzato; I'amplificatore sara uncircuito a valvole. Ma lasciamo da parte perora l'amplificatore di bassa frequenza cd en-triamo nel vivo dell'argomento che ci siamoproposto, cioe nella presentazione e descrizio-ne del preamplificatore, che I:; state progettatoin modo da poter csserc accoppiato a qualun-que tipo di amplificatore el i bassa Irequenza, enon precisamente a quello che ci proponiarnoel i presentare prossimamente. In altre parole,il nostro preamplificatore potra essere montatoda tutti coloro che posseggono un arnplificato-re per chitarra elettrica sprovvisto di tale per-fezionamento. Avremo modo di vedere piuavanti, in sede di descrizione del circuito, cheilnostro preamplificatore I:; concepito in mododa poter 'essere collegato a tre chitarre con-temporaneamentc. E la potenza sonora delletre chitarre puo essere regolata separatamentesenza che la regolazione delluna reagisca sul-la potenza delle altre. Una tale possibilita mu-sicale e particolarrncntc interessante per i pic-coli complessi artistici, perche non obbligaogni componente dell'orchestra di munirsi diun amplificatore per proprio con to.Esame del circuito

    11 vibrato costituisce nella musica una va-riazione periodica della frequenza di una notaattorno al suo preciso valore. E sarebbe cosamolto difficile ottenere elettronicamente un ta-le fenomeno. Si ricorrepertanto ad una astu-zia, Anziche far variarc periodicamente la Ire-quenza, si fa variare I'arnpiezza del segnale. Loorecchio umana I:; un organo talmente cornpia-cente da ottenere la stessa sensazione.Ouesto I: ; il principio sul Quale si basa il no-stro dispositivo di vibrato. L'esame dello sche-ma elettrico, rappresentato in figura 1, ci Iara,d'altra parte, comprendere assai bene il fun-zionamento.Come abbiamo gia detto, all'inizio di questa

    articolo, il preamplificatore I:; montato in uncircuito completamente transistorizzato. Untransistore di tipo ACI07 (TR1) e montato instadio preamplificatore. AlIa sua base perven-gono i segnali provenienti da tre diversi micro-foni di chitarre, che vengono collegati alle pre-se 1-2-3. Ciascuna pres a e munita di un poten-ziometro di volume del ivalore di 50.000 ohm(RI-R2-R3). I cursori di questi potenziornetrisono rcollegati a tre resistenze del valore di22.000 ohm (R4-R5-R6) e, per mezzo del con-densatore elettrolitico C2, del valore di 10 mF,

    applicano il segnale alIa base del transistoreTRl. In virtu delle resistenze R4-R5-R6, i trepotenziometri non reagiscono tra di loro e per-mettono un facile mescolamento dei suoni pro-dotti da tre diverse chitarre. La base del tran-sistore TRI e polarizzata per mezzo di una re-sistenza da 220.000 ohm (R8), collegata con ilcollettore di TRl. Questa resistenza introduceun effetto di controreazione, che assicura lastabilizzazione delle carattcristiche del tran-sistore al variare della sua temperatura e ri-duce, in pari tempo, Ie distorsioni. L'ernittoreI:; collegato direttarnente a massa ed il circuitodi collettore I:; munito di una resistenza di ca-rico del valore di 22.000 ohm (RIO). II colletto-re di TRI I: ; collegato poi, per mezzo di uncondensatore elettrolitico del valore di 10 mF(C4), alIa presa' di uscita del prearnplificatore,alia Quale va collegata I'entrata dell'amplifica-tore. Sotto questa aspetto circuitale, possiamoaffermare di aver realizzato uno stadio pream-plificatore capace di mescolare i segnali prove-nienti da tre diverse chitarre.Il transistore TR2, che ie di tipo AC128, e

    montato in stadio oscillatore. II suo, emittorei: collegato direttamente a massa, La base I:;polarizzata con una resistenzavariabile (poten-ziometro semifisso ) del valore di 2,2 megaohm(Rl l ), collegata alla linea di alimcntazione. Sevogliamo aprire una parentesi, possiamo nota-re che la linea di alirnen tazione fa capo ad unacellula di disaccoppiamento, composta da unaresistenza da 4.700 ohm e da un condensatoreda 10 0 mF (R12-Cl). II collettore di TR2 e ca-ricato can una resistenza da 4.700 ohm (R13).Fra il collettore e la base vi e una linea di tra-smissione composta da tre con den sa tori elet-trolitici, da 1 mF, collegati in serie. Fra ilpun-to di unione di qucsti condensatori e massa(ottenuta per mezzo del pcdale di comando ),vi sono delle resistenze montate in serie condeipotenziometri (R14-R15-R16-R17); le due re-sistenze R14 ed R16 hanno it valore di 3.300ohm, mentre idue potenziornetri R15 ed R17hanno il valore di 10.000 ohm. Ciascuna celluladi questa linea trasmette il segnale raccoltosul collettore con un certo sfasamento. Propor-zionalmente al numero di qucste cellule e aIvalore dei 10m componenti il segnale e ripor-tato sulla base di TR2 con uno sfasarnento cheS 1 aggira intorno ai 180.Poiche it segnale risultava sf'asato, nella stes-

    sa misura, durante il passaggio attravcrso iltransistore, ilsegnale stesso si trova ora in fa-se, 0 quasi, con gJi impulsi di origine e cio as-sicura it mantenimento delle oscillazioni. Lafrequenza di queste oscillazioni puo essere reogolata intorno ai 3 e 20 per iodi per mezzo delpotenziometro da 10.000 ohm, che i: un potenziometro doppio (R15-R17) monocomandato.

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    I~J~~~-==t~~ ~1

    ~=ww-~---+~~--,I I ~ .

    COMPONENT.tONDENSATOR ICl = 100 ",F (e'ettrolitico)t2 ,:: 10 mF (elettroUti.co)(3 = 50 mF (e'ettrol,tico)C '4 - 10 mF (eleHro!itico)C5 = 1 ",'F (etettrolltico)C6 :::; 1 .mF (el.ttrolitico)C7 = 1 mF C.I.ttrolitico)C 8 = 5~OOO mF 25 volt(elettrolitico)C9 = 100 mF (,elett,olitico)RESISTEf ' l lER l :::; 50.000R2 . , . .R3 =R .4 =R5 =R6 ; : : : ;R7 =R8 =R9 :::;R IO =R l l =R12 -R13 =R14 =R15 . . .R l~R l1 =VARI .ETR I = AC 107TR2 = At 128RS :::; r,ddriZ"zltore I pont. E/151GBtLP = '.mpldl spi. (12volt - 0,.06 A.)T1 = frasform,tore d'.Ii.men.t;;IJ:ione- pri.m.rlo Idlno . 1 1 .

    tenlione di re,f. _' conduiO 14 vol',, 5 1 = = lntenuttor.920

    +

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    n.....J

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    L'origine di queste oseillazioni dipende dallapolarizzazione di base di TR2 e, di conseguen-za, dalla regolazione del potenziometro semi-fisso Rl1. Il segnale, che oseilla da 3 a 20 pe-riodi, e prelevato dal eollettore di TR2. Essoviene inviato, per mezzo di un condensatore da100 mF (C9), in serie con una resistenza da220.000ohm (Rl8), ad un potenziometro (R7)del valore di 50.000ohm, che serve a regolarel'ampiezza del segnale oscillante.II segnale oseillante, prelevato dal cursoredel potenziometro R7, e applicate alla base diTR1,attraverso Ia resistenza R9 da 100.000ohme il condensatore elettrolitico C3 da 50 mF.In queste condizioni, ilsegnale oscillante ri-sulta sovrapposto alia tensione di polarizzazio-ne fissa di base di TRI e fa variare periodica-mente da una parte e dall'altra ilsuo valore.La tensione di polarizzazione, variando perio-dicamente, mantiene una corrispondente varia-zione del guadagno della stadio preamplifica'tore. Ne risulta che l'ampiezza dei suoni appli-cati all'entrata subisce una modulazione.. cheprocura, come abbiamo precedentemente det-to, la sensazione del vibrato.E' evidente che il pedale serve a mettere infunzione l'oscillatore e che i potenziometri da10.000ohm (RlS-R17) servono a far variare lafrequenza (velocita) del vibrato, rnentre Ilpo-tenziometro R7 serve a far variare l'ampiezzadei suoni. Si tenga presente che, in pratica,queste due regolazioni vanno fatte in sensocontrario. In effetti, pill elevata e la frequenzae tanto pill occorre diminuire I'arnpiezza deisuoni, allo scopo di attenuare l'effetto vibra-torio.Quando si abbandona il pedale, si ottiene unsuono amplificato rna esente da effetto di vi-brato.L'alimentazione del circuito e ottenuta permezzo di un trasformatore, il cui avvolgirnentoprimario e adatto alla tensione di rete, mentre

    I'avvolgimento seeondario deve essere in gradodi erogare la tensione di 14 volt. La tensionedi 14 volt viene raddrizzata da un raddrizza-tore a ponte (RS) e filtrata per mezzo di uncondensatore elettrolitico da 5.000mF - 25volt.Si ottiene in tal modo una tensione continuadi alimentazione del valore di 17 volt.Per RS consigliamo di utilizzare il raddriz-zatore EIlS1 della GBC,MontaggioLa realizzazione pratica del preamplificatoree rappresentata in figura 2. Tutti gli elementivengono montati internamente ad una casset-tina metallica, che ha funzioni di mobile e dischermo, SuI pannello anteriore sono applica-ti icinque potenziometri relativi ai cinque co-

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    mandi del preamplificatore, la lampada spia el'interruttore. Posteriormente sono applicate letre prese per microfono e la presa di uscita;sempre nella parte posteriore e presente purela presa per il pedale; tutte queste cinque pre-se S0110 di tipo jack.SuI pannello frontale, in corrispondenza deiperni dei cinque potenziometri si dovra appli-care un pannello recante Ie indicazioni relati-ve agli usi dei cinque comandi; in corrispon-denza dei cinque bottoni di eomando sara be-ne riportare, sul pannello frontale, cinque gra-duazioni, con 10 scopo di semplificare I'uso deipotenziometri stessi.II piano di cablaggio risulta semplificato dal-l'applicazione di tre rnorsettiere, che h'anno an-che 10 scopo di razionalizzare il circuito e direnderlo pill compatto. II circuito dialimenta,zione, comprendente il trasformatore di ali-mentazione T1, il raddrizzatore a ponte RS, ilcondensatore elettrolitico C8, la lampada spiaLP, l'interruttore Sl , risulta scherrnato elettri-camente da tutta la rimanente parte del mon.taggio. Lo schermo e rappresentato da una la-strina metallica che attraversa, lungo il latominore del rettangolo, il telaio metallico.Messa a pu ntoQuesto complesso non necessita di alcuna

    particolare operazione di messa a punto. La so-la regolazione, che si dovra effettuare, consistenel far ruotare il perno del potenziornetro se-mifisso RH, da 2,2megaohm, in modo da ot-tenere l'oscillazione del transistore TR2. Que-sta regolazione va fatta mantenendo ilcircui-to acceso. Si puo, per esempio, far vibrare lacorda della chitarra, dopo aver collegato it mi-crofono della strumento musicale su una delletre prese di entrata del preamplificatore, Unaaltra soluzione consiste nel coUegare ad unadelle prese di entrata il segnale proveniente daun generatore di bassa frequenza e regolareilpotenziometro Rll fino a che non si ottienel'effetto di vibrato. E' ovvio che, durante laoperazione di regolazione del potenziometrosemifisso RU, i1 pedale dovra rimanere abbas-sato oppure si dovra cortocircuitare la pre-sa del pedale stesso.Tensioni misurate sui terminalidei transistoriTransistori Base CollettoreTRI 0,15 V. 1,8 V.TRl 0,1 V. 10 V.La tensione all'uscita del raddrizza tore e di17volt.

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    II voltmetro elettronico costituisce oggi il({ferro del mestiere pili import ante perchi si occupa di radiotecnica, sia- in veste

    di professionista sia in queUa di dilettante.Esso e 10 strumento pili comune del laborato-rio radiotecnico pili moderno, il pili usato ditutti, quello che permette di analizzare con irn-mediatezza e precisione le tensioni elettrichedi ogni ordine di grandezza.Anche il normale tester.. per la verita, per-

    mette di rilevare valori di tensioni continue,rna questo strumento, altrettanto prezioso, none adatto per le misure delle basse tensioni.Quando, infatti, si adopera il tester per rileva.re valori di tensioni particolari, come ad esem-pio quelle di polarizzazione di griglia control-10 delle valvo Ie, i dati che si leggono sul qua-drante della strumento sono sempre pili 0me-no inesatti. II tester assorbe sempre una certaquantita di corrente, provocando una cadutadi tensione che si aggiunge a quella che sivuol misurare. E cio avviene anche nei testerdi elevata sensibilita. Ma a proposito della sen-sibilita, per chi ancora non 10 sapesse, voglia-mo chiarire questo importante concerto, prima. ancora di addentrarci nella descrizione del no- .stro voltmetro elettronico transistorizzato asensibilita elevatissima.Sensibilita e portataChi si decide di acquistare un tester ed en-

    tra a questa scopoin un negozio di strumenti

    Un indispensabile ferro del mesfiere per dilettanti

    e professioni~ti

    di misura, di soli to, esordisce COS!: ({Mi servi-rebbe un tester da 10.000 ohm per volt (10.000ohm/volt).Ma che cosa significa l'espressione 5.000 -10.000 - 20.000 ohm/volt? Vi rispondiamo su-

    bito. Con quelle espressioni si intende definirela sensibilita dello strurrien to. E la sensibilita,assieme alla portata, costituisce queUo che po-trebbe essere ilnome e cognome per ciascunodi noi. In altre parole la sensibilita e la porta-ta sono le caratteristiche fondamentali di untester.Ma per comprendere bene questi due concet-

    ti occorre fare un discorsetto a parte, peraltrosernplice e facilmente assimilabile da tutti.Per sensibilita di uno strurnento, in genera-

    le, si intende la corrente necessaria che si de-ve far passare attraverso 10 strumento per fardeviare il suo indice a fondo-scala. Ne conse-gue che pili alta e la sensibilita.del tester e pilipiccola e la corrente necessaria a far deviareilsuo indice a fondo-scala e quindi maggioree l'attitudine del tester a rilevare .piccole mi--sure. E, poiche nei circuiti radio si ha spes so ache rare con tensioni e correnti debolissime, enecessario che il tester risponda alIa qualita diessere molto sensibile, di possedere, cioe, unaelevata sensibilita. A titolo di esempio ricor-diamo che se la corrente necessaria per fardeviare I'indice di un tester a fondo-scala e di10 rnA, la sensibilita di quello strumento e daconsiderarsi bassa; se, invece, la corrente ne-cessaria a far deviare I'indice a fondo-scala e di

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    COMPONENT.R1 = 100 megaohmR2 = 50 megaohmR3 = 10 megaohmR4 = 5 megaohmR5 = 1 megaohmR6 = 100.000 ohmR7 = 1.500 ohmR8 = 1.000 ohm (potenzlometrotar.tur. fondolc.ll)R9 = 1.500 ohmRIO = 10.000 ohm (potenzlometro per

    Izzer.mento e.terno)C1 :;: 20.000 pFTRI = OC71 0 similaremA = milliamperometro d. 1 mA fondoscala51 = commutatore multiplo (6 pOlizioni2 vie di cui una rlmane liber.)52 = int.rruHore incorporato con RIOpil. = 1,5 volt10microampere, allora la sensibilita e da rite-nersi elevatissima.Nel linguaggio tecnico corrente, tuttavia, Iasensibilita di un tester non si esprime in rni-croampere 0 in milliampere rna in ohm/volt,come abbiamo detto prima. Con questa espres-sione si vuol esprimere ilvalore della resisten-

    za posta in serie al galvanometro (comune-mente chiamato milliamperometro), di cui edotato il tester, per far deviare l'indice a fori-do-scala con una tensione di un solo volt. Econoscendo questa espressione e facile,