Tecnica Pratica 1962_08

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    Direttore responsabile. C,arm.elo ColIlITutti , dlrit t: di proprie ta letteraria ed artistica riservati I rnanoscrittl, idisegni e Ie fotografie, anche se non pubblicati, non vengono restltuitl .Le opinioni espresse in via diretta 0 indiretta dagli autori e collaboratorinon implicano responsabilitll da parte 'del PERIODICO.

    Sommario VOSTOK" . Ricevitore I) superreczione pag. 6II superteleobiettivo che fotografa i missili in volo . " 14Vi insegnamo a calcolare Ie impedenze di frltroII paesaggio all'infrarosso

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    Infallibile antifurto " 30Cocktail 0 1 1 0 soda caustica e all'acido muriatico 43Vulcano chimico .4 6Cuffle stereofonica 48Do un trapano portatile un trapano da banco 52Rigeneriamo Ie pile sccriche 57La piu versatile delle mensole 64Corso di aeromodellismo 3' Puntota " 68Consulenza tecnico . 72II prontuario delle valvole elettroniche 77

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    E' una chiave magicache vi aprirail mondo nuovoe proibitodelle ondeultracorte

    le proprie mani quella mag rca crnave cneapre il regno delle onde ultracorte e che sichiarna radioricevitore a superreazione.Aseoltateci, dunque, amici lettori, appassio-

    nati di radio, che desiderate provare certeernozioni col vostro apparato rieevente. Vi in-segneremo a costruire un radioric:evitore ca-pace di esplorare la gamma delle onde ultra-corte, un apparecchio di facile realizzazionee di poco costo, il cui circuito po tra risultarcuna novita per molti proprio perche, essendoilricevitore a superreazione adibito alla solaricezione delle onde ultracorte ed escludendo,quindi, la norrnale ricezione delle onde me-die, esso e poco eonosciuto e scarsarnente dif-fuso.

    M ettersi ad origliare nella gamma delleonde ul tracorte e un po' come ficcare ilnaso in casa d'altri. SI, perche proprionei servizi di diffusione cireolare entre breveraggio, taluni organi, pubblici e privati, riopongono le espressioni piu inti me della loroattivita.E' un mondo a se, quello delle onde ultra-corte, quasi al di la di una ferrea porta che,ad aprirla. si peeca di indiserezione e curiosi-tao Un mondo tanto loquace quanto prudentenel dire, in cui il dialogo fatto di parole chia-re e comprensibili ricorre, assai spesso, adespressioni fatte di numeri, cifre e lettcre eche hanno significate rea Ie solo per chi e mes-so a parte di un cifrario 0cod ice segreto. E'un mondo, insomma, a cui pochi possono ac-cedere. E questi pochi, quando nel cielo saet-tano veloci gli aerei supersonici e i piu guardana in alto, attoniti, meravigliati del pro-gresso scientifico, sono coloro che ascoltanoil dialogo continuo tra i, piloti 0 quello tra ipiloti e le torri di controllo dcgli aeroport i.Essi ascoltano , quando i mezzi veloci dellapolizia sfrecciano per Ie strade, partecipandua quell'operazione, al dialogo tra Ie unita rna-bili e tra queste ed i comandi, mentre i piusi limitano ad osservare, accendendo Ie poI-veri della fantasia, eongetturando, solo perchenon possono sapere.E questi pochi ... indiscreti, sono coloro chc

    hanno una vera passione per la radiotecnica,coloro che provano il bisogno continuo, irn-perante, di mettere in pratica ogni cognizioneteorica, colore, infine, che sanno costruire con

    Ache cosa serveLa caratteristica principale del ricevitore a

    superreazione e quella di consentire la ricezio-ne sia del segnali radio a modulazione d'arrt-piezza sia del segnali radio a modulazione difrequenza. Quindi, in pratica, con tale ricevi-tore e possibile l'ascolto dei programmi tele-visivi e di tutti j normali programmi a modu-lazione di f'requenza. Un altro irnpiego del rice-vitore a superreazione puo essere quello delloascolto delle emittenti dilettantistiche chetrasmettono nella gamma delle onde ultra-corte.Ma moltissime altre trasmissioni possono es-sere intercettate con il ricevitore a superrea-zione. Nella gamma delle onde ultracorte, in-fatti, tra i 10 metri e 1metro, vale a dire nella

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    gamma eli frequenze cornprese tra i 30 e i300MHi, lavorano gli apparati radio di bordo de-gli aerei, dei mezzi della polizia, dei vigili delIuoco, delle autoambulanze, dei battelli guarda-coste e di molte altre unita aneora. Puo ca-pitare, quindi, di intereettare un dialogo trapiloti di aerei in vola 0 tra questi e ilpersona-le di servizio aile torri di eontrollo degli ae-ropor ti. Puo capitare di sentire gli ordini im-

    partiti dai eomandi di polizia agli autornezzi inservizio. Puo capitare, ancora, eli ascoltare co-municazioni radio-telefoniche con i treni incorsa e COSI via. Del resto, il lettore stesso,dopo aver costruito il radioricevitore che pre-sentiamo e dopo aver fatto pratica di ricezionecon esso, si accorgera ben presto della enor-me attivita radiofonica svolta nell'ambito del-le onde ultracorte.

    Teoria dellasuperreazioneII ricevitore a superreazione, ehe viene co-

    struito esclusivamente per Ia ricezione dei se-gnali a Irequenza malta elevata, pur richie-dendo una sola valvola nei suoi circuiti di al-ta frequenza, quale amplificatrice, osciIlatri-ce e rivelatrice nella stesso tempo, e carat-terizzato da un elevato grado di sensibilita,II lettore ehe gia ha costruito un radiorice-

    vitore a reazione sa che una delle caratteristi-che principali di tale ricevitore e Ia sua buonasensibilita, Ebbene, nel ricevitorea superrea-zione la sensibilita e di molto supcriore. Ciosi puo spiegare subito con poche parole (en-treremo poi nella teoria dettagIiata).In un radioricevitore a reazione, spingendo

    I'accoppiamento reattivo al di la del limite incorrispondenza del quale si ha autoeccitazione,la ricezione risulta impossibile per il sovrap-

    porsi ' delle oscillazioni local mente generatecon le oscillazioni in arrivo. Con iI cireuito asuperreazione si riesce a spingere I'accoppia-mento reattivo oltre il limite di innesco, sen-za ehe le oscillazioni localmente generate ren-dano impossibile la ricezione. Eceo in che co-sa consiste la differenza sostanziale tra iduericevitcri, quello a reazione e quello a super-reazioneed ecco spiegato, pure, ilmotivo dellaelevatissima sensibilita del ricevitore a super-reazione rispettoe quello a reazione.Ma per i lettori che ne vogliono sapere di piu

    cercheremo ora di entrare maggiormente e pilldettagliatamente nella teoria della superrea-zione.Abbiamo detto che nei cireuiti a superrea-

    zione si impedisce alla valvula e l i cntrarc in

    Fig. 1 " La capacita aggiuntiva non supera quellodi accordo se si montano In un unic:o supportotutti I componentl di altc! frequenza. Questo tela-ietto it iI cuore del I'lc~vltore.

    Fig. 2 - Questa e I.ache 5i doyra eenfe-rire al telaletto-5up-porto in cui vannoapplicati I compo-nentl ad alta fre-quenza. II telaiettoyerra fissato al con-densatore yoriablle.

    oscillazione quando l'accoppiamento reattivova al di la del limite in corrispondenza delquale si ha autoeccitazione. E cio si ottienesemplieemente facendo lavorare la valvola adintervalli successivi, reudendo cioe intermit-tente il suo funzionamento. Cos), dopo qualcheistante di funzionamento, prima aneora ehe laval vola riesea ad entrare in oscillazione, essaviene bloccata, .successivamente essa vienefatta funzionare per un altro brevissimo istan-te di tempo e quindi bloecata di nuovo e ciomolte volte durante ogni rninuto secondo, Loinneseo delle oscillazioni viene COSt soffoca-to nell'istante stesso in cui queste tendono aformarsi.

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    , ,Intatti, se il numero delle intermittenze si

    aggirasse, ad esempio, intorno aile centinaiao aile migliaia di volte al secondo, la ricezionerisulterebbe impossibile, perche Ie stesse inter-mittenze si riprodurrebbero nellaltoparlantesotto forma di un cupo ronzio. Ma la ricezionesarebbe ancora impossibile se le intermittenzefossero di appenaqualche decina di migliaiaal secondo perche in tal casu esse si riprodur-rebbero sotto forma di fischio acuto.Per una ricezione corretta occorre elevare il

    numero delle intermittenze a circa 100.000 alminuto secondo, ossia occorre far funzionarela val vola bloccandola per circa 100.000 volteal minuto secondo. In tal casu il Iischio rela-tivo aIle intermittenze e cosi fuori dal limitedi udibilita da non essere percepito dall'orec-chio umano.In pratica, quindi, per il funzionamento del-

    Ia valvola in superreazione occorre interrom-pere la tensione di placca per circa 100.000volte al minuto secondo. E cio si ottiene ap-plicando una tensione oscillante della frequen-za di 100 KHz circa.Con una tale tensione la valvola funziona

    sol tanto durante i semicicli positivi mentr erimane bloccata durante i semicicli negatividella tensione osciIlante anodica.La frcquenza della tensione applicata all'a-

    nodo della val vola in superreazione prende ilnome di Frequenza di Spegnimento .Sicapisce facilmente che la sensibilita rag-giurita con un tale sistema e elevatissima, tan-

    to che un ricevitore, impiegante un triodo insuperreazione, costruito a regola d'arte, condue valvole amplificatrici in bassa frequenza,pub ricevere segnali di appena D ,S microvolt!Tuttavia la sensibilita media di questo tipo

    di radioricevitori puo considerarsi intorno ai4 - 5 microvolt ed e questo un valore pill che ec-cellente se si considera Ia semplicita del cir-cuito a superreazione.Ma il ricevitore a superreazione presenta

    pur esso un inconveniente e questo sta nelfatto che a ciascun Intervallo di funzionamen-to della valvola devono corrispondere molticieli del segnale in arrive, Non si possono quin-di ricevere onde lunghe e neppure onde mediee risuIta gia difficile ricevere Ie onde corte e lecortissime. Per concludere diciamo che i rice-vitori a superreazione si prestano bene soltan-to per Ie ondc metriche cioe per Ie onde ultra-corte.

    Circuito teoricoE vediamo ora 1 0 schema elettrico del no-

    stro ricevitore a superreazione.Come si vede, una sola valvola e impiegata

    nei circuiti di 'alta frequenza del ricevitore, la

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    VI, che e una comune EC 92 molto impiegatanegli stadi di entrata e in quelli d'oscillatoredegli apparecchi a modulazione di frequenzanonche nei televisori. A questa valvola e affi-dato il compito di generare la frequenza dispegnimento, di amplificare i segnali di altafrequenza e di rivelarli, Come oscillatore iItriodo VI funziona continuamente, come rive-latore funziona durante i semicli positivi dellacorrente oscillante che esso produce.II circuito costituito dall'impedenza Jl e dal

    condensatore C3 e il circuito ad alta frequenzaaccordato alla frequenza di spegnimento. IIcircuito L2 - Cl , invece, e iI circuito d'entrataaccordato alle ultrafrequenze. Entrarnbi que-sti due circuiti sono connessi con la placca ela griglia del triodo VI. L'intero funzionamen-to della valvola e controllato mediante un con-trollo di reazione costituito dal potenziome-tro R4 inserito nel circuito anodico di VI.Le due impendenze Jl e Zl sono molto di-verse tra di lora ed hanno pure compiti diver-si. La prima, 11, deterrnina la frequenzadispegnimento mentre l'altra, Zl, costituisce ilcarico anodico di Vl.I radio-segnali, amplificati e rivelati, ven-

    gono applicati al condensatore C4 che, a suavolta, e collegato, tramite il potenziometro R2,alia griglia controllo (piedino 1) della sezionetriodica della valvola V2. E' questa la comunis-sima ECL 82, un triodo-pentodo a catodi indi-pendenti usato come amplificatore di bassafrequenza e come amplificatore finale di po-tenza.Dopo la prima amplificazione ottenuta con

    il triodo, il segnale di bassa frequenza arnpli-ficato e presente sulla placca (piedino 9) vie-ne applicato, mediante il condensatore di ac-coppiamento C7, alia griglia controllo (piedi-no 3) della sezione pentodo di V2. Sulla plac-ca, quindi, della sezione pentodo di V2 (piedino6) e presente iI segnale di bassa frequenza suf-ficientemente amplificato per pilotare I'alto-parlante. L'alimentatore e di tipo comune. E'costituito da un trasformatore di alimentazio-ne con due secondari: uno a 6,3 volt per I'ac-censione delle valvole e uno a 190 volt perla tensione anodica. La corrente del circuitoad alta tensione viene raddrizzata mediante uncomunissimo raddrizzatore al selenio (RSI)e livellata tramite la cella a p greca costi-tuita dai condensatori elettrolitici C9-CIO edalla resistenza RIO.

    Costruzione bobine alta frequenzaPer Ia costruzionc del rricevitore a superrea-

    zione occorre, prima di tutto, dopo essersi pro-curato tutto ilmateriale necessario per ilmon-taggio, costruire gli avvolgimenti di alta fre-

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    quenza. In pratica si tratta di costruire le boobine Ll ed L2 e l'impedenza d'alta frequenzaJ1. Mentre, pero, per Ll e 11 daremo i dati co-struttivi che varranno un volta per sempre, perL2 daremo i dati relativi a tre avvolgimenti,adatti per la ricezione delle garnme di 220MHz - 144 MHz e 110 MHz. In questo modo, in-serendo per L2 la bobina desiderata, il lettoreavra la possibilita di esplorare tre gamme di-verse delle ultrafrequenze.Intanto diciarno subito che l'avvolgimento11 e costituito da una sola spira di filo da

    collegamenti, ricoperto in plastica, che dovraessere avvolta sopra la bobina L2 dallapartepiu prossima del collegamento e li quest'ulti-ma con Rl - C2 cosi come e dato a vedere infigura 5. I terminali della spira L1 verranno poicollegati ai terrninali della discesa d'antenna,costituita da piattina da 300 ohm, del tipo diquella usata per le discese delle antenne TV.Anche l'antenna, inizialmente, potra essereun semplice dipolo per TV, possibilmenteadat-to per la ricezione del canale TV In servizionella zona in cui si fa funzionare il ricevitorea superreazione. L'antenna potra essere sue-cessivamente :sostituita con altri dipoli 0 conantennea stilo adatte aIle gamme di f'requen-ze che si vogliono ricevere.L'avvolgimento J1 consta di 25 spire unite di

    filo di rame smaltato del diametro di 0,40millimetri. L'avvolgimento e del tipo in aria ed ha un diametro di 1/2 centimetro.Per la bobina L2 l'avvolgirnento va effettua-to con filo di rame smaltato da 2 millimetrleli diametro. L'avvolgimento e del tipo inaria e le spire vanno mantenute distanziatetra di lora di 2 miUimetri circa. Ecco i dati diavvolgimento per tre diverse frequenze di Ia-voro:

    Frequenza numero diametroin MHz spire avvolgimentoin mllllmetrl110 I 6 I 1 41 4 4 5 1 22 2 0 5 6

    Montaggio del ricevitoreIn figura 4 e rappresentato 10 schema prati-

    co del ricevitore a superreazione. Come si vc-de, tutte le parti risultano montate su telaiometallico che si compone di due pezzi. In uno,quello che costituisce il pannello frontale, ri-sultano montati i componenti i circuiti di altafrequenza, la lampada spia LPl, i due poten-ziometri, quello per il controllo della reazione,R4, e quello per il controllo di volume, R2.

    Le due parti, che costituiscono inizialmentedue telai separati, a lavoro uh imato rvengonounite tra di loro meccanicarnente ed elertrica-mente e possono essere introdotte in un mobi-letto sui tipo di quello rapprcsentato nellafigura di testa. L'altoparlante risulta fissatonella parte superiore del .mobile ed e protettoda un reticella 0 da una porzione eli tela adat-ta per la protezione degli altoparlanti.Per quanto riguarda il montaggio del com-

    ponenti di bassa frequenza, il procedimentoe queJlo comune per qualsiasi monraggio p i ::6-cevitore radio, in altre parole non vi sono ele-menti critici degni di nota. II lettore commce-ra col fissare al telaio tutte quelle parti cherichiedono un lavoro di ordine meccanico, co-me ad esempio il trasforrnatore di alimenra-zione TI, l'impedenza Zl, per la Quale verraimpiegata una qualsiasi impedenza di bassafrequenza, purche .di valore non inferiore ai100 ohm, 10 zoccolo e li V2, il carnbiotensione,Ie prese di massa.c.Successivamente si potrainiziare il cablaggio a part ire dai conduttoridell'avvolgimentojprimario del trasforrnatoredi alimentazione rt.Per il mO!lt"gg;j .o dei componenti di alta

    frequenza occorre un djscorsetto in pili, pro-prio perche in essi staIa -,parte veramente cri-tica del ricevitore a superreazione. Comincia-mo col dire che la regola principale per tutti imontaggi di ricevitori a superreazione e quel-la di mantenerc i collegamenti dei circuitieli alta frequenza piu corti che sia possibile.E basta pensare all'ordine tanto elevato difrequenze in cui iI ricevitore lavora perdedurre quanto nocive possano essere le ca-pacita aggiuntive, che si creano in fase di ca-blaggio, agli effetti della messa a punto del ri-cevitore. E va notato che il valore della capa-cita aggiuntiva del circuito puo facilmente su-perare quclla di accordo, dato che si adoperaun variabile doppio (Cl ) a tre lamine dellacapacita massima di :: l + 9 pF. E' quindi diessenziale Importanza che la capacita aggiuntiva sia tenuta quanta piu bassa possibile, eliminando accoppiamenti elettrostatici e colle-gamcnti lunghi, raggruppando tutti i compo-nenti intorno al triodo. Solo in tal modo sipuo ottenere una sufficiente variazione dellacapacita di accordo. ,Noi abbiamo risolto ilproblema costruendo

    il supporto di lamiera rappresentato in figu-ra 2. Tale supporto viene fissato aI condensatorevariabile Cl e in esso e applicato 10 zoccoloportavalvola. In figura 1 e visibile questa par,ticolare sistema di montaggio che raccoman-diamo ai .Iettori di riprodurre integralmente.Esso, invero, costituira il cucre di tutto ilricevitore e dalla precis a sua costruzione di-pendera il rendimento del ricevitore.

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    zZ~ ~ ~ : : i - = = - - l l 0 )

    Fig. 3 Schema elettrico del rice-vitore a superreazione.

    COMPONENT.CONDENSATOR IC1 = condenlatore variabile doppio ti,poGeloso N 2781C2 =50pFC3 = 5000 pF (vedi testo)C4 = 5000 pFC5 = = 0,5 mFC6 = = 10 mF elettrolitico catodicoC7 = 10.000 pFC8 = 10 mF elettrolitico catodlcoC9 = 32 mF 350 volt elettrollticoCl0 = 32 mF 350 volt - elettrolitlcoCl1 = 2000 pFC12 = 10.000 pFRESISTENZERlR2

    R5R6R7 = 0,2 megaohmR8 = 270 ohm 1 wattR9 = 0,5 megaohmRl0 = 630 ohm 2 wattRl1 = 100 ohm - 1 watt

    R3R4

    = 10 megaohm (vedi te.to)= 1 megaohm . potenziometro per controllo volume= 20.000 ohm 2 watt= 50.000 ohm - potenziometro a filoper controllo reazione= 10.000 ohm= 2700 ohm

    VARIEII = vedi tastol2 = vedi testoJl = vedl testoZl = impedenza di balso frequenza di va-lore non inferior. ai 1000 ohmTl = trasformatore d'uscita 3,8 kiloohmT2 = trasformatore alimentazlone con se-condari a 6,3 e 190 volt 40 wattRS1 = raddrizzatore al 5elenlo 250 volt,

    70 mAVALVOLEVl - EC 92V2 = "EC l 82

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    Fig. 4 - Schema pra-tico del ricevitore.

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    -- -._ - .. ---- -~, -.---.-- . . >

    Fig. 5 - Ecco gil av-volgimenti d'entra-ta del ricevitore e , Labobina L1 e costltui-ta da un sol~ avvol-gimento di filo dacollegamenti riccper-to in plastica.

    Collaudo e messa a puntoUltimata ilmontaggio del ricevitore, se tutto

    sara stato fatto senza commettere errori, do-pa aver acceso l'apparecchio si dovra sen-lire un soffio nell'altoparlante. Sentendo ilfischio caratteristico della reazione si interver-ra suI potenziometro R4 facendo diminuire Iatensione anodica di VI e cioe spostando ilcur-sore verso il lato massa (R5).A tale proposito raccornandiamo subito al

    lettore di man tenere il potenziometro nellaposizione corispondente alia minima tensionc

    anodica applicata al triodo sufficiente allabuona ricezione, perche dalla posizione di R4dipende l'irradiazione all'esterno e quindi lainterferenza sui ricevitori vicini. Avvertiamoancora che non sarebbe opportuno far usodell'apparecchio a superreazione durante Ietrasmissioni televisive per i disturbi che essoprovoca nei televisori vicini.Dunque, dopa aver accesa il ricevitore e

    dopo aver elirntnato il fischio della rcazioncmediante il potenziometro R4. come abbiamodetto, si sentira un soffio nell'altoparlante.Ouesto soffio cessera appena che, azionandoil condensatore variabile CI, si sara riusciti asintonizzare una emittente. E cessera del tut.to se la emittente sara forte mentre nc rimarra una parte se la emittente sara molto debole.A questa punta, anche se Ie cose van bene.

    se cioe la riproduzione e buona ed il volumesufficiente, il lettore dovra operare alcuni ten-tativi per: riuseir a deterrninare dapprima ilvalore esatto della resistenza Rl e del con-densatore C3. Per risolvere tale problema oc-corre munirsi di alcune resistenze di valorecompreso tra i5 e i 15 megaohm e medianteuna successiva sostituzione trovare per qua Ievalore di Rl la ricezione risulta migliore. Lastessa operazione va fatta per C3, provandocon valori compresi tra i1000 e i15.000 pF.Si tratta ora di raggiungere la messa in gam-

    rna del ricevitore per ciascuna delle bobineehe vogliamo inserire nel circuito. Al lettorenon restera altro che provare ad interveniresulla spaziatura delle spire di L2, aumentando-la () diminuendola.

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    GraziealCorso per corrispondenza Radar,potrete leggereo ascoltare 40 nomi senza ness6 I'un con I'altro, e ripeterhtutti esattamente, nell'ordine, 0 nell'ordine inverso, 0 quae la; potrete imparare a memoria un discorso in pochiminuti; potrete raddcppiare il vostro vocabolario; potreteapprendere 8 tempo record Ie lingue straniere, anche adue per volta; patrete organizzare la vostra mente esvolgere il lavoro - 0 il vostro studio - in meta tempo,meta f8tlca e doppio rendimento; ricordare automatica-mente date, cifre: nomi, formule, definizioni importanti;tissare nella vostra mente disegni anche complieati,carte geografiche, fotografie; ricordare temi musicali equalsiasi suona dopa una sola audizione! Vi sembrauoppo ? Ebbene, lasciate che vi proviamo la verita di

    queste affermazioni.Richiedote oggi steuo, grati. e senzaimpegno da parte vostra, la documenta-zione del Corso Radar. Basta che inviateil vostro nome, cognome e indirizzo a:Wilson Intarnational, Rep. Of Cas. Post.25, Sondrio, Epo&&iamo ben dirvi sin d'orache sara una delle esperienze piil stupe-facenti della vostra vita.(Per risposta urgente unire francobollol.

    W.I.

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    ehe f o t o g r a f am i s s i l ii n v o l o

    N O, non vogliamo assolutarnente insegnareai nostri lettori come costruire un tele-obiettivo capace di fotografare imissilia 300 chilometri di distanza dalla terra. Sa-rebbe un'impresa ciclopica, sia per la quantitaenorrne di materiale speciale sia per la diffi-colta dei calcoli, possibile soltanto agli scien-ziati. Quello che desideriamo e di offrire un servizio ai nostri lettori, appassionati di fo -tografia e di missllistica insieme, su uno de-gli aspet ti pili interessanti della scienza al ser-vizio dei voli orbitali attorno alla terra: la ri-presa fotografica dei missili lungo le loro traiet-torie. Ma andiamo con ordine., Quando il colonnello Glenn fu lanciato in or-bita attorno all.a terra, dopo lunghe settimanedi attese e rinvii, molti si saranno certamentechiesti perche il cielo nuvoloso di Cape Cana-veral potesse costituire la causa prima di tantirinvii del lancio.Sembrava davvero un'assurdita credere chei pochi nuvoloni sparsi nel cielo della Floridacostituissero impedimento al decollo di quelmostro di potenza che e il razzo interplane-tario. Eppure fu proprio cost. Intatti, mentre leapparecchiature radio e radar funzionano an-che con il cielo coperto, trasmettendo tutti idati inerenti aquanto succede intemamente alrazzo, non cost e per la potente macchina foto-grafica che, riprendendo i movimenti del razzo,a partire dal decollo fino a 320 chilometri didistanza, e la sola ingrado di segnalare le pic-cole eventuali deviazioni del razzo e i parti-colari di quanta avviene esternamente ad esso.Nel caso del lancio del colonnello Glenn,

    questa potente rnacchina da ripresa fu siste-mata, assieme aile altre apparecchiature radioe radar, a 32 chilometri di distanza dalla basedi lancio. Per il suo funzionamento, evidente-14

    INovita e progresso

    della tecnica fotografica

    mente, occorreva un cielo completamente se-reno. Ma perche la macchina fotografica fuposta a COS! grande distanza dalla base di Jan-cio? E' quanto ci prcme di spiegare ora ai no-,stri lettori come ci prerne eli illustrare, almenanelle sue grandi linee, il funzionamento e liuna mac china cosl prodigiosa.

    Problemi otticiSe si Iosse sistemata la macchina fotografica

    nei pressi della base di lancio, l'immagine delrazzo sarebbe, ben presto scomparsa dall'ango-10 di ripresa, cosi come accaele a chi fotografauna corsa automohilistica dai bordi della pista.Fu calcolato, pertanto, chc alia distanza di32 chilometri, sarebbe stato possibilc, con leg-geri spostamenti della mira, seguire Ia traiet-toria .dcl missile. Cosl fu fatto e la gigantescarnacchina fotografica, progettata e costruitadalla Perkin-Elmer-Corpora tion, entre in azio-ne in quel famoso giorno. Ma come potevauna macchina fotografica riprendere un mis-sile fino alia distanza di 320 chilometri? Fudavvero un prodigio, e di quclla macchina, chefu j] risultato eli lunghi studi e tentativi, Iu-rono approntati ben quattro csempJari. Pensatechc, fino a quel momento, nessun teleobiettivoprodotto era adatto aJlo scope, perche si riochiedeva una lunghezza focale eli ben 13 metri!Le difficolta da superare furono molte: l'obiet-tivo e la macchina dovevano essere montatisu una piattaforma girevole capace di muoversie di seguire automaticamente il razzo durantela sua traiettoria. L'obiettivo doveva manteonersi a fuoco senza risen tire dilatazioni dovuteal caldo sole della Florida c dovcva variare lapropria lunghezza focale a seconda della di-stanza del missile.

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    Fig. 1 - Dopo aver attra-versato il cannone telesco-pico i raggi luminosi Ii ri-flettono da un grande spec-chio concavo (b) in unospecchleHo (c) che, a suavolta, Ii riflette in un altrospecchietto (d).

    - _ - - - -Tale macchina e rapprescntata nella figuradi testa. Fondamentalmcnte l'obiettivo si com-pone di un telescopic a riflessione, Iorrnato daun grande specchio concavo che riceve I'im-magine e 1a riflette su un piccolo specchio;questo piccolo specchio, che si trova all'internodel cannone telescopic, riflette a sua volta l'im.magine verso I'obiettivo che la proiet ta sulla

    pellicola.Nel casu specifico gli obiettivi erano cinque,montati su una ton-etta con sistema a tam-buro di rivoltella , Ruotando la torretta, iva-ri obiettivi si dispongono di fronte allo spec-chio e ingraridiscono pili 0 menu I'immaginca seconda della lora lunghezza focale.E' naturale che l'ingrandimento dipenda inmassima parte dal telescopio e solo in misura"minore dall'obiettivo montato sul la torretta.L'obiettivo-telescopio ha un diametro di 46 cen.timetri, non e provvisto di diaframma rna solodi un filtro neutro che ne varia la lurriinosita.La mess a a fuoco varia automaticamente ecostantemcnte dalla distanza iniziale del razzo(36 Km.) fino alia distanza di 56 Km. dopo diche, rcgolato l'obiettivo sull'infinito, l'immagi-ne r imane sempre nitida fino ache il razzoscompare.

    Fig. 2 La sclontl AIndIca I' lngreuo delr aggl n el can none t.1e-acopleo. B 10 spec -chlo concavo, C D so-nO gil speechlettl r lf1et.. n tl Ind lna tl. H It prlsma per fa mHIaa fuoco. E Indica J at~tt. degJl obleUhl.La len le F m a n d c a 11m-m agln . spllG pemco-fa G trc.mJ_ lin flltro" " t o I eM r e t o l c i fa .l u C I L

    -.

    L'accuratezza della messa a Fuoco e garan-tita altresi da un impianto di condizionamentodella temperatura che mantiene gli organi ot-tici ad una temperatura costante per tutto iltempo in cui la potente rnacchina viene im-piegata,Su ogni fotogramma che scatta, la macchi-na imprime i1 tipo di obiettivo usato e il tempoespresso in secondi e contato dal momentozero del lancio.Quando il razzo si trova a piu di 300 chilo-metri di distanza, l'imrnagine riprodotta sullapellicola e di circa un millimetro, di dimensioniancora sufficienti, cioe, per rivelare a1cuni datiimportantissimi che altre strumentazioni nonsarebbero in grado di dare.Non e, dunque, da meravigliarsi se i diri-genti del programma Mercury dovettero pilivolte decidere di rinviare il volo del colonnelloGlenn perche il ciclo era coperto di nubi!

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    chicde certamen tc una particolare preparazio-ne; del resto, come e nostro costume, anchein questa caso produrremo alcuni escmpi pra-tici di applicazione delle forrnulc, in modo darendere pHI agevole al lcttorc I'assimilaz ionedcll'intero procedimcnto. Ci prone, peraltro,avvcrtire col oro che si riterranno interessatialb lcttura di questo argomento, e cia vuolcsscre UIl arnichevole consiglio, a non scorag-giarsi se in una prima lcttura l'argomento do-vesse sollevare delle perplessita 0 delJe diffi-colta di assirnllazione : una seconda successivalettura, fatta con pazienza e spirito eli interes-se, porters chiunque, certamente, a conside-rare sernplice la nostra esposizione, anche sespesso infiorata eli formule matematiche che,ben sappiamo, non colorano davvero eli rosaquanta stiamo per dirvi.

    N on sempre il dilettante appassionato eliradiotecnica trova, nei cataloghi delle. va-rie case costruttrici di materiali radioe-lettrici e, quindi, in comrnercio, I'irnpedenza difiltro dotata delle caratteristiche tecniche ne-cessarie per un determinate circuito.In tali casi, chi pub aspettare ed ha tempoda perelere fa ordinazione precisa, ad una casa

    costruttrice, clell'impedenza di filtro, elencan-do elati tecnici e caratteristiche cui cleve ri-spondere il componente desiderato.Chi, invece, non ha tempo da perdere ed arnarcndersi indipendente ilpill possibile e, ancora,chi desidera risparrniare sul prezzo dei mate-riali radio, provvede a costruirsi da se ancheIe impedenze eli filtro, E le impeclenze di filtrosi rendono utili al radiodilettante in molti ca-si: generalmente esse servono come impeden-ze-filtro nella alimentazione degli apparati ra-dio, rna possono servire ancora per strumenti

    di rriisura, per pannelli elettrici di alimentazio.ne, per trasmettitori, per gli accoppiarnenti distadi amplificatori di bassa frequenza, per ap-parecchi speciali, eec. ,Ma dove e risentito in modo partico!are l'im.piego di irnpedenze di filtro perfettamente cal-colate e proprio negli amplifieatori ad altafedelta, per iquali l'assoluta mancanza di ron-zio c.a. riveste una grandissima importanza.Ecco quindi elcncati, sia pure in modo scm-mario, i principali motivi che hanno indottoi tecnici eli Tecnica Pratica a presentare allettore, in queste pagine, il procedimento, espo.sto nella forma piu sempliee possibile, che per-mette eli calcolare e costruire una qualsiasiirnpedenza di 511ro.Si tratta di una sequenza di semplici formu-lerte maternatiche, la cui applicazione non ri-

    II materiale necessariaIIrna tcria!e necessario per costruire un'irn-pedenza di fil trosi rirluce a ben poca cosa.Oecorrono i lamierini per comporre il paccolamellare che costituira il nucleo in ferro del-l'impedenza, occorre un cartoccio di car-tone,che ognuno pUG costruire da se con tutta Iaci-

    li ta, occorre il filo di rame smaltato per effet-tuare I'avvolgirnen to e questo, forse, potra co-stituire l'unica spesa cui il lettore dovra sot-toporsi, Diciamo COS1 perche pensiamo che nel-la maggioranza dei casi il let tore possa ricu-

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    perare i lamierini, necessari per comporre iIpacco lamellare, da vecchi trasforrnatori canavvolgimenti bruciati. E se si tratta, quindi,diacquistare soltanto iI filo, necessario per com-porre I'avvolgimento, la spesa di tutta l'impe-denza si riduce a poche centinaia di lire. Per-tanto. se teniamo contoche un'impedenza difiltro costa, corne minimo, un migliaio di lire,bisogna convenire che vale proprio la pena dicostruirsi da se anche le impedenze di filtro,Costruire un'impedenza di filtro, poi, e molto

    pili semplice che costruire un trasformatore. Aparte il calcolo matematico, infatti, che deveessere fatto in base aile caratteristiche elet tri-che del circuito in cui l'impedenza va connes-sa, l'avvolgirnento da effettuarsi, contrariamen-te a quanto avviene in genere nei trasforma-tori, e uno solo e l'inizio e la fine di tale avvol-gimento costituiscono idue soli terminali del-la impedenza. Ma v'e di pili; tra uno strato el'altro di spire di filo avvolto non occorre av-volgere Ia solita carta paraffinata a scopo diisolarnento, come si fa per i trasformatori, ede sufficiente, ad avvolgimento ultimato, rico-prirc I'ultimo strato di spire con un giro a duedi carta rigida, quella di color scuro usata intutti i trasformatori, e db allo scopo di pro-teggere I'avvolgimento da eventuali graffiaturequando si introduce il cartoccio nel nucJeo.

    Lamierini ad E e ad IPer cornporre il pacco lamellare occorrono

    due tipi di lamierini diversi, In figura 1 sonorappresentatiquesti due tipidi lamierini: ilprimo viene detto ad E perche ricorda davicino la lettera alfabetica E, il secondo edetto ad I" perche assomiglia alla letteraalfabetica 1.-Pcrtanto, dopo aver fatto i calcoli necessaricon ilprocedirnento che ora esporremo, il let-tore dovra procurarsi tanti larnierini ad E ed altrettanti ad I", delle dimensioni stabi-lite con il calcolo, in modo che, sovrappostil'uno al1'altro, corne indicate in figura 2, for-mino un pacco lamellare della spessore (c difigui-a 2) determinate pure con i T caJcolo. Sulla

    colonna centrale dei lamierini ad E verdiinfilato il cartoccio (fig. 5) sul quale e statoetfettuato l'avvolgimento, Successivamente sisovrappone al pacco di lamierini ad E quel-10 di larnierini ad I ", interponendo fra i duepacchi lamellari una strisciolina di carton-cino della spessore di circa 0 ,5 mm. (di questoelemento trattererno pili avanti). Lo scopo delcartoncino e quello di creare una piccola di-stanza tra- i due pacchi lamellari e questa di-stanza, che in figura 3 e indieata con la letteraI (vedremo pili avanti il significato di taleespressione), viene denominata il Traferro del pacco lamellare (si chiama pure interfer-ro 0 intraferro ). Non ci soffermeremo oraa spiegare al lettore 10 scopo del traferro per-che cio ci costringerebbe a fare un discorso aparte che esulerebbe dal tema prefissoci che equello di insegnare a calcolare le impedenze difiltro. Potremmo solo ricordare ai piu prepa-rati in materia di radiotecnica che 10 scopedel traferro e principalmente quello di aumen-tare la riluttanza del circuito magnetico inmodo che, anche in corrispondenza di correntirelativamente elevate, mai si raggiunga la sa-turazione magnetica del materiale e per evi-tare la diminuzione dell'induttanza delle bo-bine.Ma ritorniamo ai lamierini ad E e ri-

    cordiamo al lettore che, non trovando Ira ilmateriale di searto i lamierini nelle dimen-sioni necessarie, esiste in comrnercio una di-screta possibilita di scelta del materiale per-che i lamierini ad E vengono costruiti inserie in circa trenta dirnensioni diverse (nellatabella 1 riportiamo Ie misure standard prin-eipali eon eui vengono costruiti in serie i la-mierini),Una volta composta materialmente I'impe-

    denza, occorre fare in modo che il pacco dilamierini ad E" e il pacco di lamierini ad I ", che vengono sovrapposti ai primi, for-mino un unico complesso compatto e rigido.A tale scopo occorre avvoIgere attorno allaimpedenza una cornice perimetrale, corne quel-la rappresentata in figura 4,costruita in la-miera e opportunamente sagomata. E' neces-

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    sario chc questa cornice perimetrale stringnbene tutto il pacco lamellare in modo da evi-tare le vibr azioni mcccaniche dei Iarnierin idurante ilpassaggio eli corrente attraverso I'impcrlenza.Per quan to riguarda la costruzione del car-

    toccio lasciamo J'iniziativa al lettore che-;jrifara complet amente alla figura 5 utilizzandodel cornune cartoncino rigido per costruire ilsupporto vero e proprio dell'avvolgimcnto edimpieganclo del cartone robusto per costruirelc due span de latcrali: i tre pezzi verranno in-collati tra di loro usando il cornunc eolian tccellulosico,Interpretiamo il simbolismoPrima di passare all'esposizione delle for-

    mule che pcrrnct tono il calcolo de ll'irnpcdcnza

    eli filtro, riteniamo opportune p~ISSarl' in ras-segna i vari simboli che compariranno-in essespiegando per ognuno di essi il reale signi-ficato,Sn .= indica la sezione del nueleo espressa incentimetri quadrati, Per sezione del uu-cleo si intende Ia sezione della colonnacentrale del pacco di lamierini ad E .Facerido riferimento alla figura 2, essa Ne data dal prodotto della dimensione aper la dimensione c: Sn =a X c. dL indica il coefficiente di autoinduzionedell'avvolgimento, e-spresso in henry, Ai

    fini del nostro calcolo non e necessario Sfconoscere nel suo intimo significate ilconcetto di coefficiente di autoinduzione(chiarnato pure, piu semplicemente, in-duttanza ). VogJiamo percio soltanto ri-cor dare che si tratta di una costante ca-ratteristica dell'avvolgimento, che ha un Rvalore diverse per ogni tipo di avvolgi-mento e chc dipcnde cia molti fattori. di Mcui i principali sono: la configurazionegeometr ica del l'avvolgimento, le carat-teristiche del pacco larnellare.I indica l'intensi ta di corrcn te, rnisurata

    18

    /

    b a

    Fig. 2 - In figura e dato a vedere il pecco lamel-lare completo nei suoi due tipi diversi di lamie-rini. II cartoccio va infilato sulla colonna centraledel pacco di lamiel'ini ad E ,in milliampere, che attraversa I'avvolgi-mente. Si tratta della corrente uscentedal raddrizzatore, quindi una correnteunidirezionale pulsante ehe diviene con-tinua all'uscita deH'impedenza in virtudei condensatori elettroli tici che com-pongono 10 stadio alimcntatore. In pra-t ica, pero, essa si identifica con la cor-rente totale di alimentazione dell'appa-rata per il quale viene progettata l'irn-pedenza.indica il traferro espresso in millirnetri,cioe la distanza, che separa iI pacco la-mellar e ad "E da que llo ad I ,indica il numero totale delle spire dicui si cornpone l'avvolgimento.indica la misura del diametro, espressain millimetri, del filo da utilizzarsi per ,l'avvolgimento,indica la misura, espressa in centirnetriquadrati, di una finestra del pacco la-rnellare e, con riferimcnto aIla figura 2,e data dal prodotto: b X h. Anche le rni-sure b ed h, naturalmente, vengono e-spresse in em.indica ilvalore della resistenza elettricadellavvolgimento ed e espresso in ohm,indica la misura della lunghezza mediadi una spira espressa in centime tri. IIconcerto di lunghezza media di una spi-ra e sernplice da afferr are. Come e in-tuibile, non tutte Ie spire dell'avvolgi-

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    mento possono avere Ia stessa misura dilunghezza; Ie prime spire che cornpon-gono l'avvolgimento sono piu corte, leultime, che risultano avvolte sopra tut-te Ie altre, sono logicamente piu lunghe.IIvalore della lunghezza media di unaspira si ottiene sommando tra di lorole lunghezze della prima spira e del-l'ultima e dividendo poi questa sommaper 2 .indica la superficie, espressa in centime-tri quadrati, occupata dall'avvolgirnen-to. Questa misura dovrebbe coinciderecon la misura dell'area di una delle duefinestre del pacco lamellare se I'avvol-gimento occupasse interamente Ie su-perfici delle due finestre, rna in praticaquesto valore e leggermente inferiore.

    Sa

    CARTOCCIO AVVOLGIMENTO

    Procedimentoper il calcolo dell'impedenzaII problema del calcolo dell'impcdenza si

    presenta, in questi termini: al dilettante ca-pita sotto mana 10 schema elettrico di un cir-cuito che vuol realizzare; in un punto di que-sto circuito e rappresentato it simbolo elettricodell'impedenza (rappresen tato in figura 6) ac-compagnato dai seguenti dati: valore della cor-rente che deve attraversare l'impedenza (I),valore della sua resistenza (R) e il valore delcoefficeinte di autoinduzione (L). Si tratta,quindi, di costruire questa impedenza.A volte non viene precisato il valore di L, rna

    come vedrerno, questo si potra ugualmente fis-sare in via approssirnativa, senza per questacompromettere il risultato dei calcoli.E cominciamo coll'elencare Ie vade forrnuleche si dovranno applicare e le relative opera-

    zioni matematiche da eseguire.10 ) Occorre determinate quale sezione deve

    avere ilnueleo del pacco Iamellare,

    A questo scopo si appJica la scguente for-mula:

    LxI'I) Sn=----40.000x 1(per i meno ferrati in matcmatica ricordiarnoche l'espressione F significa : I X I).Ripetiarno che qualora fosse sconosciuto iItermine L, si potra ugualmente applicare laformula attribuendo a tale tcrrnine un valoreapprossimativo come spiegheremo negJi esem-pi pratici.

    2) Occorre deterrninare il numero di spiredeU'avvolgimento'mediante la seguente for-mula:II)

    800.000x 1N=---- I3') Occorre determinare H diametro del

    filo con cui effettuare l'avvolgimento. In que-sto caso niente formula: il diarnetro 10 si ri-cava facilmente dalla Tabella N. 2 in cui' aivalori delle correnti corrispondono quelli deidiarnetri del filo da impiegarsi.

    4) Occorrc dcterrninare l'area della su-perficie occupata dall'avvolgimento mediantela seguente formula:III) Sa=0,015xNxd" (d'=dxd)

    5') Occorre determinare 1a misura denalunghezza media di una spira in cm. mediantela seguente formula:IV) M = = (3a) + (3c)(ricordiarno che a e C rappresentano Ie misuredei lati della colonna centrale del pacco Ia-mellare).

    6) Con i dati ottenuti dopo la successivaapplicazione delle Iorrnule si controlla se ilvalore della resistenza dell'avvolgimento (R)corrisponde a quello dato mediante la for-mula:

    NXMV) R=----d' x 5.0001 0 Esempio praticoPassiamo ora ad un primo esernpio pratico,

    cost come pUG presentarsi nella realta al let-tore. Supponiarno che il lettore debba co-struire un'impedenza della quale conosce iseguenti dati; il valore dell'induttanza, il va-lore della corrente che la deve attraversare eil valore della resistenza ohmmica dell'avvol-gimento. Non si conosce, quindi, un dato perpoter applicare Ie nostre formule: quello dellraferro.

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    Poniamo, pertanto:L = 10 henry; I = 80 rnA; R = 200 ohmPer applicare la formula I) occorre conosce-

    re ilvalore di 1 . Un sistema empirico e quellodi scegliere tale valore tra 0,1 e 0,7 mm. Noisceglieremo I = 0,5. Pertanto Ia distanza I trail pacco di Iamierini ad E e quello di lamie-rini ad I risultera di 0,5 mm.Tale distanza e cioe iltraferro si realizza in-

    terponendo tra idue pacchi lamellari una stri-sciolina di cartone della spessore di 0,5 mm.Applicando ora la formula I) otteniamo:

    Lx P 10 X 80"Sn=----40.000 X I

    64.000=--- = 3,2 em"20.000

    40.000 X 0,5

    Determiniamo ora il numero delle spire ap-plicando la formula II).

    800.000 X 1 800.000 X 0,5N=----I 80400.000---- = 5000 spire80IIdiametro del filo 1 0 si ricava dalla tabella

    N. 2. In essa si legge che al valore di 80 rnA(per la precisione 77 rnA) corrisponde il filo didiametro 0,18 mm.Vedremo in seguito che la scelta del diame-

    tro del filo e un po' elastica.Determiniamo ora l'arca oeeupata daIl'av-

    volgimento mediante la formula III):Sa = 0,015 X N X d' = 0,015 X 5000 X 0,18' == 0,015 X 5000 X 0,0324 = 2,4 ern",Questo valore coinciderebbe con quello del-

    l'area di una finestra del pacco larnellare qua-lora l'avvolgimento oeeupasse tutto 10 spaziodella finestra.Vogliamo avvertire i lettori che nella for-

    Fig. 4 Con questa ee-razzatura si riesce amantenere compatto ilpacco lamellare. Si tratta di una cornice peri-metrale in lamiera difacile costruzione.

    20

    mula III) iI valore di d2 deve essere espressoin millimetri quadrati, COS! come abbiamo fattonoi ora, e che H risultato ottenuto risultaespresso in em. e cio perche il numero fisso0,015 risulta gia diviso per 100 . Ouindi non siconsideri errore matematieo se UDO dei fattorie espresso in mm-, mentre il prodotto e espres-so in em.Giunti a questo punto si puo dire di aver de-

    terminato due dati importanti: la sezione delnucleo = 3,2 em. e l'ingombro dell'avvolgimen-to che, come abbiamo detto, corrisponde ancheapprossimativamente all'area di una finestradel pacco lamellare e ehe riterrerno = 2,4 em.Ricorriamo ora alIa tabella N. 1 per la scelta

    di que! lamierino che ha una finestra all'incir-ca uguale a quell a che ci interessa e cioe di2,4 em.In corrispondenza del numero di progreso

    sione 12 della tabella N. I, si legge Sf = 2,80ern", Riteniamo quindi adatto questo valore eleggiamo in corrispondenza di esso il valoredella larghezza del nucleo : a = 1,8 em, (18mm.).Ora per deterrninare 10 spessore c del pacco

    larnellare basta eseguire una semplice opera-zione di divisione e cioe basta dividere la mi-sura della sezione del nucleo per quella dellato a. Si ottiene pertanto:

    c = 3,2 : 1,8 = 1,77 cm.Si utilizzano quindi tanti lamierini in mododa forrnare un pacco di ern. 1,77 di spessore.E dopo questi calcoli il lettore avra nota to

    che Ie dimensioni del nucleo risultano tra loromolto proporzionate, in quanto il lato a risultapressoche uguale al lato c. Generalmente e be-ne che queste-rnisure non siano molto diversetra di loro,Rieprlogando quanto abbiamo finora calcola-

    to constatererno che le prime quattro formuledel calcolo sono state applicate, abbiarno de-terminqto cioe sino a questo punto:So = 3,2 em", (seziooe del nucleo)N=5.000 (numero delle spire)c = 1,77 em. (spessore del pacco lamellare)d = 0,18 mm. (dlarnetro del filo da utilizzare)Tipo di Iamierlno necessario per comporre 11pacco: N. 12.Con questi da ti si e ora in grado di costruire

    I'impedenza di cui si conosceva soltanto I'in-duttanza, la corrente e la resistenza,Applichiamo ora la formula V) che permet-

    tendo e li controllare il valore della resistenzaci dara 0 no il nulla osta per la eostruzionedell'impedenza.Ma per applicare la formula V) ci rnanca un

    solo dato, il valore di M, doe quello di una spi-ra media. Calcoliarnolo :

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    PHILIPS~~

    valvolecon griglia a quadroper televisione

    86 Triodo UHF per stadi amplificatori RFe convertttoriautoosci Ilanti.EjPC 88 Triodo UHF per stadi amplificatori RF; elevato guadagnodi potenza; bassa citra di rumore.EiPC 97 Triodo VHF per stadi amplificatori RF bassa capacitaanodo - griglia; circuiti neutrode.E/PCC 88 Doppio triodo VHF per ampliiicatori RF "cascode"; elevatapendenza (5 =12,5 mA/V); bassa cifra di rumore.

    EjPC

    E(PCC 189 Doppio triodo VHF a pendenza variabile (5 = 12,5 mAN)per amplificatori RF "cascode".E(PCF 86 Triodo -pentodo per impiego nei selettori VH F; pentodo congrigl ia a quadro con elevato guadagno di conversione.EF 183 Pentodo ad elevata pendenza variabile (5 = 14 mA;V) peramplificatori di media frequenza TV.EF 184 Pentodo ad elevata pendenza (5 =15.6 mA V) per amplificatoridi media frequenza TV.

    r ,'.

    ~HILIPS S.p.A.. Reparlo Elellronica Piazza IV Novembre 3 MILANO Tel. 6994

    . \ , ! ' ,' ,

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    Numerodl progressione

    TABELLA N. 1Dimensioni

    a (in em.) b (in cm.) (h in em.) Sf (in cm.)

    6,9 0,7 1,9 1,331,0 0,5 1,5 0,751,28 0.64 1,92 1,231,4 0,8 2,1 1,681,4 0,8 2,2 1,761,4 0,8 4,4 3,521,4 0,8 5,1 4,081,6 0,8 2,4 1,921,75 0,875 2,62 2,31,75 0,875 5,25 4,61,75 0,875 6,12 5,361,8 1,0 2,8 2,802,0 1,0 3,0 32,0 1,0 6,0 62,0 1,0 7,0 72,1 1,05 3,15 3,312,5 1,25 3,75 4,692,5 1,25 7,5 9,382,5 1,25 8,75 10,92,8 1,4 4,2 5,882,8 1,4 8,4 11,762,8 1,4 9,8 13,723,18 1.59 4,77 7,583,18 1,59 9,54 15,173,18 1,59 11,1 17,703,6 1,8 5,4 9,723,6 ' 1,8 10,8 19,443,6 1,8 12,6 22,70

    12345678910111213141516171819202122232425262728

    M = 3a + 3e = (3 X 1,8) + (3 X 1,77) == 5,4 + 5,3 = 10,7 em.

    Applicando ora la formula V) otteniamo:5000 X 10,7 26.750

    R = = 165 ohm.0,18" X 5000 0,0324\: 5000Il valore data per la resistenza era di 200

    ohm, rna il valore che ci risulta ora e soddi-sfacente perche si possono tollerare benissimo,senza danno apprezzabile, differenze del 25 %.Infatti nel nostro caso ci sarebbe una differen-za di 35 ohm che provoca una variazione ditensione di 2.8 volt.II" 'Esempio praticoFacciarno ora un secondo esempio in manie-

    ra molto pili rapida.

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    INCQLL.

    fOROUSCITAE

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    Poniarno di dover costruire I'impedenza difil tro conoscendo i seguenti valori:L = 18 henry; I = 70 rnA; R =

    = 250 ohm; I= 0,5 mm.Applichiamo la formula I)e otteniarno ;

    12 x 70' 58.800Sn = =--- = 2,94 ern'.40.000 X 0,5 20.000

    (sezione del nueleo)Applichiamo la formula II) e otteniarno:

    800.000 X 0,5 400.000N= =--- = 570070 70

    (numero delle spire)II diarnetro del filo, ricavato dalla tabella 2

    in corrispondenza di 77 rnA, e di 0,18 rnm.Applichiarno la formula III) e otteniamo:Sa = 0,015 X 5700 X 0,0324 = em'. 2,73

    (area oceupata dall'avvolgimentoDalla tabella N. 1 ricaviamo che il larnierino

    corrispondente al numero 12 ha una finestradi ern". 2,8, che va bene per iI nostro case, eduna larghezza del nueleo a = 1,8 ern.Determiniamo 10 spessore del pacco Iarnel-Iare :

    e =2,94 : 1,8 = 1,63 em.(spessore del pacco lamellare)Controlliamo ora mediante la formula V) ilvalore della resistenza, Ma per applicare tale

    formula occorre dcterminare prima il valoredella spira media e cioe :

    M = (3 X 1,8) + (3 X 1,55)= 5,4 + 4,65 = 10,os

    La resistenza dunque e :5700 X 10,05R=---- 338 ohm0,032 X 5000

    Come si vede il valore di R ora ottenuto enotevolmente superiore a quelJo date. Cio nonc ia luogo ad inconvenienti, salvo ad una cadutadi tensione superiore a quella prevista,Comunque si pub facilmente ovviare see-gliendo un filo di diarnetro leggerrnente supe-riore, ad esernpio di 0,22 mrn.In. questo casu occorre rifare il calcolo dallasuperficie delt'avvolgimento :Sa = 0,015 X 5700 X 0,0484 = 4,1 em,

    II larnierino corrispondente al numero 7 del-la tabella N. 1 ha una finestra di ern, 4,08 equindi si adatta al nostro caso. Irtoltre la co-lonna centrale e larga 1 ,4 ern, per cui 10 spes-sore c del paceo sara:

    e = 2,94 : 1,4 = 2,1 em.

    Fig." 6 - So-pro e rap-~ pres.ntato ilsimbolo "~I'et-'trico dell'l m-

    pede.nza men-t - f o e al lati 50-no r,affiguratedue. impeden-ze cosl comesi prese~tanonella r~alta,

    Ritorniarno a calcclurc il valore di R, rnaprima troviamo il valore della lunghezza dellaspira media:M = (3 X 1,4) + (3 X 2,1) = 4,2 + 6,3 = 10,5pertanto R sara:

    5700 X 10,5 59850R = = -- = 246 ohm5000 X 0,0484 242

    E questo valore di R e senz'altro acce ttabile.. Ricordiamo al lettore che qualora fra i datiproposti per il calcolo dell'impedenza non fos-se conosciuto il valore dellinduttanza L sipotra scegliere fra 8 e 12 henry per correnti fi-no a 80 rrtA, mentre per correnti pili intense, ecice fino a 150 rnA si scegliera tra 3 e 6 henry.

    Corrente in rnA diametro filo in mm.

    11,515192434537795115148

    0,070,080,090,100,120,150,180,200,220,25

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    Uno degli effetti piu cppar lseenri e piu artistici della fotografia all'infrarosso e dato dal fogliarmedegli alberi che appare bianco, mentre i prati sembrano ricoperti di neve.F'tografare all'infrarosso significa im-pressionare lastre 0 pellicole, di tipo spe-ciale, con Ie sole radiazioni infrarosse.E' till tipo di fotografia ehe tutti i dilettantipossono eseguire giacche la tecnica tradizio-nale di ripresa rimane sempre la stessa. Quasitutti gli apparecchi fotografici si prestano util.mente allo scopo ed oecorre soltanto far ac-quisto di un particolare filtro e di uno specialemateriale sensibile (lastre 0 pellicole), Gli ef-fetti ottenuti sono stupendi e Ie applicazioni in-numerevoli, Ci si puo cimentare nel campo ar-tistico ed in quello scientifico, con particolareriguardo alia rnedicina; non esistono, pratica-mente, condizioni di tempo, climatiche 0 sta-gionali piu 0me no favorevoli perche sempre

    e dovunque e possibile fotografare all'infra-rosso. Anzi, diremo di pill, la fotografia all'in-frarosso e in grado di farci vedere cio chel'occhio umana non vede, riuscendo a ripren-dere soggetti avvolti da una cortina di fumoo al di HI. di un banco di nebbia e mettendo innetta evidenza quelli all'orizzonte, a parecchichilometri di distanza daIJa macchina foto-grafica.I raggi infrarossiMa che cosasono questi raggi infrarossi?Lo diciamo subito per chi, avendone sentito

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    parlare, non avesse le idee chiare in proposito,La luce, sia quella naturale del sole 0quellaartificiale delle lampade per illuminazione, ecornpcsta di varie radiazioni lurninose di di-verso colore. Un esempio molto comune, in talcaso, e costituito dall'arcobaleno in cui la luceblanca del sole viene scornposta in sette colorifondamentali che si succedono nel seguenteordine: rosso, arancione, giallo, verde, azzur-ro, indaco e violet to. E questa stessa scornpo-sizione della luce naturale, che prende il nomedi spettro, pub essere ottenuta mediante un pri.sma di vetro, facendolo attraversare da unraggio di luce blanca. ,Ma le radiazioni che compongoncIe spettrosolare sono soltanto quelle che colpiscono ilnostro organo della vista. E tutti sanno che,oltre alda loro azione sull'occhio, Ie radiazionidelle varie sorgenti luminose provocano un ri-scaldamento in quasi tutti i corpi che le rice-~vono. Ma come e diverso il colore delle varieradiazioni luminose COS! e diverso il riscalda-mento che esse provocano, Si potrebbe con-statare questa fotto portando un termometronelie varie zone della spettro solare e ci siaccorgerebbe che il calore va aumentando manmana che si va dal violetto verso ilrosso. Anzi,portando il terrnometro immediatamente al diIa del rosso, Ia dove l'occhio umano non di-scerne altra luce, si troverebbe che l'effetto ca-

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    EfFetti stupendie innumerevoliapplicazionicon la fotografiaall'infrarosso

    iorifico raggiunge proprio il suo massimo va-lore. E cio prova che al di la del rosso esistonoraggi ealorifici, invisibi li, che fanno pure parte'delle spettro solare. A questi partieolari raggisi e dato it nome di raggi infrarossi e que-sti sono pure i raggi che vengono sfruttati nellamacchina fotografiea per le riprese al l'infra-rosso .Potere di penetrazioneUna delle principali earatteristiehe dei raggi

    infrarossi, almena per quel che riguarda la fo-tografia, e il loro ,alto potere di penetrazioneattraverso I'atrnosfcra. Mentre, infatti, i raggie li lucc visibile vengono assorbiti dall'atrno-sfera durante il loro percorso, cio non accadeper i raggi infrarossi. In altre parole, mentrele foschie, Ie nebbie, la pioggia si comportanocome corpi opachi per Ie radiazioni visibili, peri raggi infrarossi sono corpi diaf'ani come ilvetro a l'aria.E qui il lettore avra gia cornpreso quali van-

    taggi S1 possano ottenere can Ie fotografie al-]'infrarosso, giacche esse riproducono soggettiinvisibili all'occhio, 0 perche avvolti da vapori,nebbie, foschie, 0 perche troppo lontani, all'oriz.zonte.Sparisce, quind i, con la fotografia alJ'infra-

    russo il problema delle condizioni climatiche.E non solo al paesaggio puo esscre rivolta l'at-tenzione e l'attivita di chi fotografa all'infra-rosso, perche con tale sistema fotografico sipotranno ritrarr e documenti indecifrabili perl'occhio umano, soggctti situati in locali 0 am-bienti apparentemente non illuminati, ecc. Tut.ravia, per chi vuol iniziare ora questo tipo diattivita fotografica, noi consigliamo di prende-re l'avvio dalla ripresa del paesaggio e di co-minciare can esso la pratica della fotografiaall'infrarosso; successivamente ciascun lettorepotra cimentarsi in riprese piu impegnativc ein condizioni maggiormente critiche, rna i pri-.mi esperimcnti, se si vogliono evitare delusionie insuccessi, vanno fatti con il solo paesaggio.II materiale necessarioCome abbiamo detto all'inizio, per le foto-

    grafie all'infrarosso si rende nccessario, oltreche, naturalmente, la maeehina fotografica,In alto, fotografia di paesaggio ripresacon pel-licola Ferrania Pancromatica e filtro rosso. Mac-china Leica M 2 Elmar 2,8 cm. s. Dati: f. 8 - 1/25.AI centro, il medesimo paesaggio ripreso con pel-licola Ferrania Infrarosso I 72, filtro R 101. Mac-china come sopra. Dati: f. 8-1/10.Sotto, il fogliame it piu chiaro e Ie case piu scure.Stessa pellicola e macchina. Filtro R 102.' Dati:f. 8 1/5.

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    un materiale sensibile particolare e un riltroda fissare all'obiettivo della macchina.Qualunque rnacchina fotografica va bene alloscopo, purche non si tratti di una macchina asoffietto di una quarantina d'anni fa, proprioperche questo tipo di macchine, messe aliaprova, hanno dirnostrato di lasciarsi attraver-sare dai raggi infrarossi in pill parti del sof-fietto.Per quanto riguarda imateriali sensibili essivengono prodotti, gia da mdlti anni, dalle piunote case di materiali fotografici, quali, adesempio, la Ferrania, 1a Kodak, la Gevaert,ec:;.Per I'acquisto di tali materiali, lastre 0 pellicoIe, e necessario fare ordinazione direttarnentealIa Casa Fotografica. Cio perche nessun nego-ziante pub tenere nel proprio negozio un similemateriale, cost poco usato e facilmente dete-riorabile . se non conservato in luogo fresco.Comunque, iI materiale, di cui pill avanti e1en-chiamo tipi e prezzi, pub essere facilmente ottenuto su richiesta diretta. alla casa, un rnese.circa, dopo l'ordinazione.Per quanto riguarda i filtri, incommercio sene .trovano di color rosso pill 0 meno in tenso.I vari tipi ed i relativi prezzi so no riportatinei norrnali cataloghi dei fabbricanti di mac-chine fotografiche ed accessori. 11 filtro TOSSOha il compito di lasciar passare a ttraverso 1'0-biettivo i soli raggi infrarossi e una parte deiraggi rossl, Natura1mente pill il rosso del filtrotende ad essere scuro e maggiore e l'effettodella fotografia all'infrarosso; pili e chiaro ilfiltro impiegato . (rosso-chiaro, arancione, gial-10) e pill decresce di importanza l'effetto Io-tografico.Cara tter istiche dei m ater ia li In fr a })Le pellicole e Ie 1astre infra (nella terrnino-logia tecnica quando si citano i materiali perinfrarosso sl abbrevia dicendo e scrivendo : rna.teriali infra) sono rna teriaJi sensibili comuni,trattati con particolari coloranti, le cianine,che li rendono sensibili, oltre che aIle radia-zioni visibili, aile radiazioni invisibili infra-rosse. La sensibilta di questi materiali varia ede pili 0 meno spinta a seconda de! coloranteirnpiegato. Le lastre, generalrnente, sono sen-sibili a una parte dei raggi rossi visibili e a unaparte dei raggi infrarossi, Le pellicole pill co-muni, quella a portata .di tutti i dilettanti, sonosensibili alle radiazioni rosse visibili e a unapiccola parte di radiazioni rosse invisibili. Pertale rnotivo Ie applicazioni pratiche, con l'im-piego delle pellicole infra pill comuni, sonolimitate per il dilettante, rna i risultati sonooItrernodo suggestivi, corne ciascun lettore, delresto, potra vedere nella sequenza fotograficariportata in queste pagine.

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    I filtri infra sono generalmente prodotti ingelatin a montata sotto vetro e questi tipi sonoi pill consigliabili perche tarati appositamenteper i materiali della stessa marca. Ne ricor-diarno qualcuno. Per la Kodak abbiamo i Wrat.ten 87 e 88, per la Gevaert iGeva R719, per laFerrania gli R 102 ed R 103.In genere sono forniti nel formato quadrato5 x 5 e 7 x 7 eentimetri e non possono esseretagliati per ridurli a formati pili piccoli; ven-gono applicati agli obiettivi mediante specialimontature (vendute ad esempio dalla Kodak)o fissati con pezzi di nastro adesivo. I filtriLeitz e Rollei, invece, 'sono rotondi e sana ven-duti nelle montature adatte per le rispettivemacchine fotografiche. Ed ecco, a titolo diesernpio, i prezzi dei filtri infra della Ferrania :

    R 101 Rosso (per pellleole):Lire 1160 (formato 4,5x 4,5 ern.)R 102 Rosso (per pelllcole):Lire 1160 (forrnato 4,5x 4,5 cm.)R 103 Nero (per lastre):Lire 2904 (formato 7,5x 7,5 cm.)Messa a FuocoNelle modalita della ripresa fotografica al-l'infrarosso tutto pro cede come per le norrnalifotografie. L'unica regoJazione leggermente di-versa e quella della rnessa a fuoco. Occorre

    tener con to, infatti, che con i raggi infrarossiil piano foeale risulta pili arretrato rispetto aquello che si ha con i raggi di luce visibile e,pertanto, occorre comportarsi come se il sog-getto si trovasse pill vicino alla macchina foto-grafica di quantoe in realta. E in questo sen sova regolata la mess a a fuoco della macchina.Per esernpio, se fotografiamo un oggetto con-siderato all'infinito non si regolera l'obiettivodella macchina su questo valore, rna suI valoreimmediatamente inferiore (per esernpio su 10metri).Per la verita negli obiettivi di talune mac-chine fotografiche vi e un contrassegno rossocon accanto la Iettera R, che fa appunto rife-rirnento alla regolazione dell'obiettlvo nel casodi fotografie all'infrarosso. Tuttavia, per tuttequelle macchine in cui manca tale riferimentola regolazione riesce ugualmente facile se sitienefissa Ja regola che l'obiettivo va regolatosul valore imrnediatamente inferiore a' quelloincise sulla montatura dell'obiettivo.

    Tel1'!PO d i posaI filtri rossi e in genere tu tto il rna terialeinfra presenta una ridotta tolleranza agli er-rori dei tempi di posa. Tale fatto rende abba-stanza arduo il problema della determinazio-ne esatta dei tempi di posa per le fotografie

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    Suggestive)effetto invernale.Fato seaUatacon pelliealaGevaert 86.MaechinaRolleiflex 3,5 F.Tempo: estate- f. 16 -filtro Ferrania 103 Rtempo di scatto1/25.

    ~~:~

    Anche questastupenda fotografiae stata otten uta

    con IImedesimo materiale

    impiegatoper la foto

    riprodotta in aho.Anche la stagioneit la stessa

    e cosl pureII filtroe if tempo di seette.

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    La foto rappresentata a destromette in evidenxa un effetto infra-rosso molto marcato rendendo vlsi-bili partlcolari lontani dlversi chi-lometri. Macchina Rolleiflex 3,5 J i i :e adattatore per lastre 6 X 9. Ma-teriale Ferrania Infra 8300 A. FiltroR 103. f. 11 2 sec.

    ali'infrarosso. L'occhio umano non serve el'esposimetro nemmeno. Ed e per tali ragioniche inostri tecnici hanno spcrimentato a lungocon tutti i materiali disponibili sul nostro mer.cato nazionale in modo da determinare deivalori campione che servissero da guida per ilettori. Sulla tabella riportata a parte sonoelencati i valori carnpione in corrispondenzaai vari tipi di materiali. E' riportata anche lasensibili ta dichiarata dal fabbricante, intesa,questa, per materiale esposto senza filtro e confiltro.Per ultimo ricordiarno al lettote che, almeno

    per il primo periodo eli pratica, e raccoman-dabile eseguire almeno tre pose per ogni sog-getto, variando il diaframma 0 il tempo eliseatto di un valore in pili 0 in meno eli quellori tenuto normale.Per concludere, invitiamo i lettori a cirnen-

    .tarsi nella fotografia del paesaggio all'infra-rosso proprio perche essa richiede la tecnicapili sernplice ed e a portata immediata di tuttii dilettanti. Le imprese piu ardue, come Iefoto dei rnanoscritti eancellati dal tempo, quel-le eli parti pittoriche restaurate, di falsi dipintioppure foto eseguite aI buio assoluto, verrannopoi, quando ci sara una discreta .preparazione

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    La foto rlprodotta a sinistra estata scattata nell'appennino rome-gnolo, d'estate. La distanxa dellamacchina e di circa 1000 m. Lavallata assume Clspetto lunare e riolievo planimetrico. Macchina Rol.leiflex 3,5 - filtro Ferrania R 103.Lastra Ferrania 8300 A. 6 X 9 em.f. 16 - 3 sec.

    tccriica e una buona conosccnza dci pr inc ip:teorici che regolano la ripresa fotografiea al-l'infrarosso. Cominciare subito con i1 difficilesignificherebbe sciupare una grande quantitadi materiale, conoscere l'insuccesso, provaredelusioni.Note tiassuntive per la tecnicadella fotografia all'i nfrarossoPreferite fotografare in pieno sale; otterrete

    COS1 un ottimo effetto fotografico: nuvole bendettagllate sul cieIo scuro eel anche nero, fo-gliame bianco, ecc. * .,. "Per Ie foto all'infrarosso il filtro e necessa-

    rio e l'effetto fotografico inizia solo con filtrodi color rosso-scuro (ad esempio Ferrania102).11fogliame viene riproclotto nel color bianco

    solo se si tratta di vegctazione a foglia caduca.Le foglie di querela non potranno mai risul-tare bianche!

    ~'t * *Un efl'etto notturno in pieno giorno si ottie-

    ne impiegando materiale inf'rarosso ed un filtro

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    g) La scompcstzrene della luce bianco, ehe pren-de il nome di spettro, si puc, otte'nere facendopassare un raggio di luee naturale attraverso unprisma. La luce bianca risulta decomposta nei suoisette colori fondamentali.

    arancione. L'ora pill propizia e ilmezzogiorno.-t: ~ ok

    Se la posa e scarsa l'cffetto infrarosso risultaridotto rna l'immagine e pili nitida. Nelle 50-vraesposizioni e consigliabile sviluppare a gra-na finissima. * * *Gli sviluppi pill indicati per un impiego ge-nerieo , sono: Microdol Kodak, Fino Ornano,Delofin Ferrania, Final Agf'a, Refinex di Ge-vaert. Per I'impiego a grana finissima : il Fi-nissimo Ornano e Atomal Agfa.

    * * *II nrczzo de i rnat crial i infra nun l' supcriorc

    a quello dei rnateriali comuni. Ecco alcuniprezzi indicativi: Ferrania, caricatore da 36 po-se tipo Leica : Lire 720. Rotolo di pellicola da35 mm. da caricare nei carica tori tipo Leica,m. 5: Lire 1230 .Lastra infra, Ferrania 83" nel formato 6 x 9:

    Lire 465 per 6 lastre; nel forrnato 9 x 1 2 : Lire865 per 6 lastre.La Kodak fornisce normalmente solo carica-

    tori tipo Leica da 20 pose a Lire 712 .Attenzione allarnessa a fuoco dell'obiettivo !

    Se nella rnacchina fotografic'a non esiste il ri-ferimento per l'intrarosso.ve riecessario dia-frammare molto per cornperisare gli errori -d imessa a fuoco. Consigliamo e li regolare semprela mess a a fuoco sulla distanza immediatamen-te pili corta rispetto a quell a reale. La seguentetabellina chiarisce questo concetto:

    ~essa a fuoco reale:metri 00 15 8 5 3 ' 2

    ~esa a fuoco per infra:metri 15 7 5 3,5 2,5 1,7' " ' " ' "Attenzione alle fonti dicalore! Per H mate-

    riale infra esse hanno 10 stesso effetto dellaluce. Occorreconservare Ie pellicole al fresco,in -frigorifero (reparto latticini). La macchinafotografica non deve essere esposta al sole perlungo tempo. II rotolo va irnpressionato e svi-'luppat nc! tempo pill breve possibile.

    TlPI DI MATERIALI E LORO SENSIBILITA'

    Tipo di materlale

    : : s PelIicola 35 mm, tipo Leica IR 172~ PelIicola 35 mm. tipo Lelca IR 172

    ~$Pellicola 35 mm. Upo Leiea IR 172"... Lastra IR 8300""' Lastra IIi 8300~ Pellicola 35 mm. tipo LeicaCl Pellicola 35 mm. tipo Leica.~ PeIIlcola 35 mm. tipo Le1ca(Materiali con senslbllita maggiori e conPeIlicola 35 mm. tipo Leica Scientla

    ~ 52 A 86~~~

    Pellicola 35 mm. tipo Leica Sci entia52 A86PeUicola 35 mm. tipo Leica Scientla52 A86

    Tempo dl posacampione. Inpieno sole e -

    stlvoSensfbllltaA.S.A.iltro

    senza filtro f. 11 - 1/100 32R 101 rosso f. 8 _1/25 10R 102 rubino f. 8 - 1/10 8senza fiItro . f. 8 - 1/100 16R 103 nero f. 16 - 1-5 sec. ?

    senza filtro f. 22 - 1/200 40 0Wratten 25 f. 22 - 1/50 100

    Wratten 87 0 88 f. 16 - 1/25 40dl verse caratterlstlche su richlesta).

    senza filtro f. 22 _1/100 200R 102 f. 16 - 1/25 ?R 103 f. 16 - 1/2 ?

    29

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    Vederagionaeavverte

    UN INFALLIBILEANTIFURTOU no dei dispositivi elettronici piu in uso inquesti ultimi tempi e , senza ombra di dub-bio, quello fotoelet trico, impiegato comesegnalatore 0 antifurto. Ormai non vi e bancaod ufficio importante che. non disponga di unefficace dispositivo antifurto, in grado di se-gnalare la presenza di malintenzionati neipropri locali.In altri casi troviamo piu semplicementedispositivi che controllano ilpassaggio di per-sone, come ad esempio quando si voglia con-trollare autornaticamente I'afflusso dei visita-tori ad una fiera od una mostra.Ma I'irnpiego di questi dispositivi non siesaurisce certamente qui. Una gamma di ap-plicazioni vastissima si presenta oggi, dal con-tapezzi al controllo automatico dell'illumina-zione, dall'esposimetro al diaframma autorna-tico nelle cinepresc e macchine fotografiche.

    30

    In ognuno di questi casi vi e sempre un ele-mento fotosensibile, sia esso una fotoresisten-za 0 una cellula fotoelettrica 0 un fototransi-store che, vigile ed attento, sostituisce l'oc-chio umano. Fotoresistenza e fototransistoriappartengono aIle piu recenti conquiste dellamoderna tecnica, mentre Ie cellule fotoelettri-che e in particolare i tubi elettronici che van-no sotto questo nome sono apparsi alcunidecenni fa.Dicevamo poco fa che l'elemento fotosensi-bile si comporta come un occhio umana ed ineffetti esso si pub considerare tale anche sevi sono sensibili differenze. L'occhio umanatrasmette Ie irnmagini al cervello, mentre nelcaso di un dispositivo fotoelettrico l'immagi-ne, 0 meglio !'impulso e!ettrico dell'elementofotosensibile, viene inviato ad un amplificatoreelettronico che in questo caso agisce da cer-

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    vello e che, a sua volta compie una deter-minata azione. Questa azione conslste general-mente nel mettere in funzione una suoneria,come vedremo nel casu della descrizione par-ticolareggiata del circuito.Veeliamo quindi che un dispositivo di questa

    gcnere puo essere considerato come un robotelettronico provvisto di vista e, in un certosenso, anche capace di ragionare, sia pure inun modo decisamente primordiale, rna che adogni modo assolve il compito affidatogli conuna scrupolosita veramente eccezionale.Di circuiti di questo genere se ne trovano

    su tutte le riviste eli radiotecnica e di hobby-smo in genere, rna si tratta solitamente di cir-cuiti teorici che nella migliore delle ipotesisono stati tratti dalle pubblicazioni delle casecostruttrici delle fotocellule. Con questo nonvogliamo dire che questi circuiti non dianegaranzie di funzionamento, tutt'altro, se sonostati riportati esattamcnte come la casa co-struttrice li ha progettati, rna non abbiamomai avuto occasione di veder pubblicato, adesernpic, un dispositivo fotoelcttrico antifurtovera mente completo. Questo ancor di pill di-rnostra che il progetto non e statu sperimen-tato e che ci si e attenuti a schemi gia pub-blicati, e nemmeno sono stati sfiorati problemiche in un antifurto hanno una fondamentaleimportanza. In certi casi poi i progetti ven-gono improntati alla regola del pressapoco e i risultati ottenuti non possono che esseredisastrosi (almeno per chi li costruisce).Oueste sono Ie ragioni per Ie quali abbiamo

    deciso di affrontare questo argomento, con lamassima serieta, al fine di presentare un pro-getto veramente funzionale e in un certo sensoanche originale, che dia garanzia di un per-. fetto funzionamento e siarno certi che di cioil lettore ci dara atto.

    Prima di passare alla descrizione del cir-cuito che abbiamo progettato eliamo alcunicenni di carattere generale sui vari tipi di anti-furto e criteri di installazione.Cos'e un antifurto? Un dispositivo in grado

    di segnalare la presenza di individui in deter-minati locali. Il principio di funzionamento eil seguente: una sorgente luminosa e cioe unalampadina, illumina un elernento sensibile airaggi luminosi. Se una qualsiasi cos a 0 per-sona si pone tra sorgente ed elemento sensi-bile, la luce non arriva a quest'ultimo chernette in funzione un piccolo cervello elet-tronico che a sua volta aziona un dispositivodi allarme. .In genere gli antifurto utilizzano Jampade

    normali a luce blanca, altri impiegano raggiinfrarossi (invlsibili all'occhio umano). Inquesto secondo caso, non e sufficiente metteredavanti alla lampada un filtro apposito, comeci e capitato di leggere, rna occorre predi-sporre anche una lampada in grado di emet-tere raggi di questo genere. Inoltre l'elementofotosensibile deve essere in grado di rivelarequeste radiazioni. Abbiamo quindi scartatouna soluzione di questo genere che sarebberisultata costosa e avrebbe richiesto ben altreapparecchiature.Solitamente si consiglia di far compiere al

    raggio luminoso un giro vizioso, mediantespecchi, in modo da controllare uno spaziomaggiore, rna con questo sistema si hannodegli inconvenienti notevoli. In primo luogo siha una certa dispersione di luce e inoltre none sempre possibile nascondere gli specchi agliocchi di un eventuale intruso.A nostro avviso il sistema migliore consiste

    nell'utilizzare una lampadina normale che pro-duca un raggio luminoso non troppo potentee debitarnente concentrato. Inoltre il locale.o~~--

    V O L E T E M I G l l O R A R E L A V O S T R A P O S I Z I O N E ?lnehies+e internazionale dei B.T.1. - di Londra _ Amsterdam - Cairo - Bombay - Washington- Sopete quali posslhlllto offre 10 (onoscenza della lingua Inglese? _ _............._ .- Volete imparore I'inglese a caSa Vostra in pochi mesi? ' .- Sopete che e possibile conseguire una lAUREA dell'Unlversttc di Londra studiando a coso Vostra? ...............

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    - Sopete (he e posslbile dlventare ingegneri, regolarmente iscritti negli Albi britannici, superan.do gli esomi inItalia, senza obbligo di frequentare per 5 anni il politecnico? , , " .

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    COMPONENT.ClR1R2R3

    50.000 pF470.000 ohm5.000 ohm37.000 ohm

    i locali da controll are si lasciano illuminatianche da una debole luce. In questo mode,il fascio di luce non viene notato, anche sesi ha qualche dispersione. Tuttavia, si publasciare il locale in completa oscurita purchesi attuino particolari accorgimenti. Ad esempiola sistemazione dell'elernento fotosensibile su-bito dopo un mobile. In questo casu l'even-

    COMPONENT.

    Fig. 1 - Schema elettri-co dell'avvisatore.

    ~--~- tl T1RLII -RI L=TR2 rm E 6VR2

    TR1 = OC 70 - transistore pnpT R2 = OC 70 - transistore pnpRL1 = vedi testaS1 =:: interruttoreT1 =:: trasformatore per campanelli 10 wattCampanello 12 volt per corrente elternetc.tuale dispersicne di luce sul muro rimarrebbenascosta e quindi non visibile. II raggio lumi-noso in se non e visibile, Esso 10 si vede solose eolpisce qualche oggetto, 0 se nell'aria vie pulviscolo 0 fumo. Un altro accorgimentoeonsiste nel far uso di .unfiltro rosso (nonun filtro per infrarosso), il Quale rende menuappariscenti le dispersioni di luce.

    R3 =:: 37.000 ohmTR1 OC 70 - trcnsistcre pnpTR2 =:: OC 70 - transistore pnpRL1 = vedi testoRL2 =::' vedi testaS1 = interruttoreCCimpanelio da 4 volt per corrente continua.

    _ . . ._ : - ~ . L - ~ It ~ l - .J " G J ' \ 'VI ~ : r , " : ( '~I....-~--~~~

    II Fig. 2 - Schema elet-trico dell'antifurto.~ - - ~ - - . ~ ~ , ~ ~ - -V

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    Schema elettricoDopo lc premesse iniziali, in cui abbiamo

    parlato .di robot ", non vorremmo che il let-tore si impressionasse e pensasse che it nostrocircuito sia ultracomplesso: niente affatto, ariz:si tratta di un circuito semplicissimo,Dal circuito di fig. 1 vediamo che vengonc

    impiegati due trans istori e rele, tre resistenze,un condensatore, una suoneria da carnpanello:;; un trasforrnatore.TRI e TR2 sono due comunissimi transistori

    OC 70 di cui il primo viene impiegato comefototransistore. II lettore potrebbe chiedersiin che modo un comune transistore possavenire impiegato come fototransistore, rnaanche in questo caso non si impressioni poi-che si tratta semplicemente di togliere un pq'della vernice protettiva in modo da scoprirela giunzione , ma di questo parlererno poi.Vediamo piuttosto come avviene il funziona-mento del nostro dispositivo.Cominciamo col precis are che TRI si corn-

    porta come un fototransistore. Cioe [a resi-stenza interna del transistore varia in rap-porto all'intensita luminosa che co)pisce lagiunzione. Maggiore e l'intensita luminosa, mi-nore diviene la resistenza interna del trans]-store.In serie al collettore di TR 1 e posta una

    resistenza R3 di valore opportuno. Lasciamostare per il momenta TRZ e consideriamosolamente TRI ed R3. Per una pill chiara visione del funzionamento, possiamo considerareTRI come una resistenza. Quindi abbiamo R3e TRI collegati ad una tensione di 6 volt (talee infatti la tensione prevista per l'alimenta-zione del circuito). La tensione che abbiamotra il collett ore e l'emittore di TRI e diretta-mente proporzionale alla resistenza internadel transistore. Ma, come detto in precedenza,il valore della resistenza interna di TRI, variaal variare della luce che colpisce la giunzione,per cui anche ;Ia tensione di collettore -variera.Riassumendo, abbiarno che quando un raggioluminoso colpisce la giunzione del transistoresi ottiene una variazione di tensione sul col-lettore e pill precisamente la tensione dirni-nuisce.Se noi colleghiamo al collettore di TRI la

    base di un secondo transistore, le variazionidi tensione verranno amplificate e risulterapossibile azionare un rele.Quando TRI viene colpito do, un raggio lu-

    minoso la corrente di collettore di TR2 eminima e il rele RLl non scatta, Viceversainterrompendo il raggio luminoso che illurninaTRI la corrente di collettore di TR2 aumentae fa scattare il rele,Le resistenze Rl ed R2 hanno il cornpito di

    Non lasclatelesfuggire!Potete diventare in breve tempo tecnico TV.II tecnico VISIOLA ha un brillante awenire davanti a se :una professione redditizia e un lavoro "che piace ...P uo essere indipendente, lavorare a casa propria, aprireun negozio di elettrodornestic. 0 inserirsi nel vivo dellaproduzione di una grande azienda. II suo successo esicuro poicha e un teenico VISIOLA, un uomo di sicuracompetenza.Iscrivetevi anche voi ai corsi per corrispondenza VISIOLA:,.Corso TV - lezioni teoriche e montaggi 'di un modernissinlb TV 110' a 19 0 23 pollici che rimarr. divostra propriets.CorBO Radio - lezioni teoriche e montaggio di una radio transistor che rimam\ di vostra propriets.Corso Strum.nti - lezioni teoriche e montaggio di unoscilloscopio perfetto ed utilissirno.Le rate delle lezioni sono minime. AI termine dei corsisarete un tecnico qualificato e riceverete I'attestato che1 0 comprova.La Scuola VI~OLA fa capo .1 grande complesso indu-striale Magnadyne Kennedy. Quale migliore garanzia?Richiedete 09gi stesso il bellissimo opuscolo gratuito(sui corsi Radio, TV . e strumenti) Scuola VISIOLA Via Avellino 312 ,T ' Torino.

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    33

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    Fig. 3 Schema pratico.... C lY VilC ltO re er.ttronlcoantlfurto.

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    Fig. 4 Rectl lzzazlon. pra-tlea dell'antlfvrto. Nellof igura Ii notano chiara-mente i du., rei. I duetronilitori.

    polarizzare convenientemente TRI e di ridurrel'effetto termico che in esso si verifica, effettoquesto che nel nostro casu risulterebbe oltre-modo dannoso impedendo un regolare funzio-namento. "Dallo schema di ligura I rilcviamo che aicontatti B e C di RLl risulta inserito il cir-cuito di una suoneria elettrica. Ouesti contattifanno le veci di un interruttore. Quando iltransistore e illuminato il ''circuito della suo.neria rimaneaperto, mentre nel casu oppostosi chiude il circuito e la suoneria entra infunzione.Un circuito simile non e indicato come anti-furta e il lettore potra accorgersene poichela suoneria funziona solo quando TRI non eilluminato. Se per un momenta immaginiamodi piaizare questo dispositivo in funzione diantifurto in un locale, ci accorgeremmo cheil campanello trilla solo nel breve istante incui si passa di fronte all'elemento fotosensi-bile e doe TRI. Una volta passati, la suoneriaritorna a tacere. Un dispositivo antifurto diquesta genere non avrebbe quindi una utilitapratica. Sarebbe invece piu conveniente uti-lizzarlo come avvisatore, doe inquei c