Tecnica Pratica 5 62

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ESPERIENZE DI RADIO ELETTRONiCA COSTRUZIONI Sped. Abb. Post. Gruppo !ll MAGGj0 1s62 L. 20[ì / :\ J: a G - C î! at TV- FOTOORAFIA I segrefí PER REALIZZARE vn'ottím(, SU FENETEBfl[IINA AlllPI.IIICATORI per deberlí d'udits

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Review of technical and sperimental experiences

Transcript of Tecnica Pratica 5 62

ESPERIENZE DI RADIO ELETTRONiCA

COSTRUZIONI

Sped. Abb. Post. Gruppo !ll

MAGGj0 1s62 L. 20[ì

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TV- FOTOORAFIA

I segrefíPER REALIZZARE

vn'ottím(,

SU FENETEBfl[IINA

AlllPI.IIICATORI

perdeberlíd'udits

1. OUÍZ

NON E'UN CONCORSO A PREMI:è il disinteressato contributo offerto da una Societadi fama internazionale che basa il proprio svilupposulla Ricerca Scientifìca Contributo alla conoscenzadi coloro che, in tutte le epoche, hanno permesso e.permettono di raggiungere risultati che assicuranoall'uomo una vita migliore,

C0LLEll0NE r

I GRANDIDELL'ELETTRICIÎA' ÉDELL'ELETÎRONICA

Regolamento1) La collèztoné non dà diritto É pte.

ml, non è'un coneorso, ll suo vE,ore è insito n€ll'intèresse chè ès.sa presenl€ e n0lla sua ratllA

2) Consta d, 48 rrqurine a tlratufe ll-mllala B cost,tursco e stoaa del-l'€voluzion€ della sciènza e dèllaìecnrce ln queslr seltor. A tsrgoor ogrunn é ilportala una brevedldascalia con i dati d€lla sÒl€n-ziElo e dèlle sue principali scÒ-pe rté

4) I 6 quiz appar rànno su pubblice-zioni tocniche. d ÒullurE e dln.lotmazione LF soluzi0nè consistanei motterè ne I esatto ordine cro.nologico (secondo anno di na.scita) i 3 scienzist presenlati nelqutz,

5) 'futii coloro che tisulteranno inposs€sso dolle prime le liEUrlnericeverSnno automEllcam€nl€ egrElullamente te successrve ltguri.ne dal 19 a 36.

6l Atlraverso succgsstvr 4 qurz, pub-bricali a nolgvole dislanza di teh-po dai p ent 6 sl potrà venr-re n po o oeile f'gunne dal37 al 48.

7) Tutti i colleztontslt verranno cata-logati in schede e nessuno polràflCevere per la seconda volta I

9rUppr dr I 9u. ne dr cui ísullinorn possesso

8) La collezione polrà ovviamenleaver luogo anche attraverso il li-bero scambio con coloro che. puttrovandosi in possesso dt uno opiù grupp di figurine non inten.dsno completare la co lézion€.

9) La Soc PHILIPS studiera in segui-to I'opportun tà di realizzare un" album " per la raccotLa delle 48ligurine contenente anche unabreve storia delleeltronica e del-l elettricila

10) Nessuna responsabilila, di nessu-na nalura può essere addebltalaalla Soc. PHILIPSi così come ltpartecipare al n zÌaliva non dà,ad alcuno, dirÌtli di sorta

TUTTI RICEVERANNO GRATUIÎAMENTEOUESTE TRE FIGURINE

inviando a PHILIPS Ufficio 101piazza tV nó!éîfr 3 milano

una cartolina postale sulla qua e figurino i nomi dei trescienziati del presente annuncio trascritti nell'esatloordine cronologlco (secondo I anno di nascita):1

2;lFrF _-; Ps

Redazione,amministrezione

e pubblicità:De Vecchi Periodicí

via V. Monti, 75 - MilanoTel, 431.400 - 49O.?O9

nalè di Milano N. 5894 del

D76,79

- ta - I manoscritti, i: a engono restituiti -- v oriecollaboratorl,-bi

Sommario iÉfietti suggestivi con i ponnelli fotogrofìci su telq pog.Foscino e lecnico dello supereterodino ". )>

Un'originole molo per hobbysti .

Le bolle volonti

Un semplice cercoguosli

Otophon cmplificotore per 'deboli d'udiroMobileilo d'ongolo

Penno eleflricq per scrivere su metolli

Microscopio senzo lenti

Uno cossoforte in un libro ,

IBIS veleggioiore che volerò senz'ohro

Lo olimenîo il sole

Moggio e giugno i mesi del bqrbo .

Lente per filolelici con luce outonomo

Un deslriero per Pecos Bill .

Pronluorio delle volvole elefironiche

Un oscillofono ironsistorizzoto

Come cinemologrofore unq cerimonio di nozze .

Luce nellq toppo

Modellistil Avete bisogno di un goniomeiro comequeslo

Un condeliere do solofto

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DE VECCHI PERIODICI MILANO

Per rinnovore l'orredomenfo ed obbelli-re lo coso vi insegnomo o leolizzore i

ponnelli decorolivi.

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tl t novareI - deside-\f ad ab-bell stanzedove viviamo ogni giorrro,

c

rte, ma, in u o, tutte facili ad essereseveramente se appena difettose, dalnostro senso mpre sveglio.

Il pannello fotografico a grandi dimensioni,

ll pannello decorativo può essere applicato ai mo-bili, sulle pareti, sopra le finestre, come è dato a

vedere in figura, allo scopo di rendere più con.fortevoli le stanze dove viviamo ogni giorno.

PA u r0r0

ad esempio, che costituisce una delle ulti-mc novità in tema di arredamento, pur ap-parendo un'ottima soìuzione di gusto modernopuò distruggere l'intera arm<;nia decorativadi un locale, quando il soggetto in esso raffigu-rato non risponda ad un preciso criterio ar-tistico di scelta.

E ciò accade assai spesso, quando ci affidia-mo completamcnte all'iniziativa dell'artigianole cui attenzioni sono tutte rivolte al rispettodelle dimensioni, al procedimento di plastifi-cazione, alla precisa e corretta applicazionedel pannello su un mobile o in un determinatoluogo della casa. Per noi, invece, a lavoro ulti-mato, quel che conta maggiormente è l'espres-sione artistica del pannello e il suo armoniz-zarsi con ogni altro elemento decorativo del-l'ambiente.

E' un'aspirazione più che giustificata la no-stra che, tuttavia, non sempre è possibile rea-lizzare e per cui una decisione, in tal senso, èdoverosa: o ci affidiamo all'opera degli altri op-pure facciamo tutto da noi stessi.

Da noi stessi e in casa nostra, proprio così,perchè oggi il progresso della tecnica fotogra-fica è in grado di mettere chiunque nelle condi-zioni di realizzare un pannello decorativo conpoca spesa e in poco tempo. Ed è proprio ciòche vogliamo insegnare al lettore in questepagine, anche se il pannello, alla cui realizza-zione è rivolto il nostro dire, si differenzia so-stanzialmente dal comune pannello dec<lrativo,che vediamo applicato ai diversi tipi di mobilinelle vetrine di esposizione.

Ponnelli plostificotiI pannelli plastificati, quei ' che normalmente

fe ffi Goil

Ponnelli foúogrofici su lelo. I. pannelli fotograflci su tela, quelli che ora

vr rnsegnere_mo ad ottenere, pur risultando me_no c_ostosi dei pannelli plastificati, in molti ca-si offrono dei risultati Cssai niù srrqocsfirri

Il .materiale fotografico necessa-rlo, per Iaventà, esiste òrmai da qualche decennio-ma fi_

assai pirì suggestivi.nco necessarlo, pelIl materiale fo

no ad oggi esso non è stàto ancora pienamèntesfruttato. In pratica, si tratta di unà teh emul-{9!q14, prodòtta in iototi aatta casa róiàìiàncaTENSI di Mitano. C)uesta tela chc -^"t"-;l--.-TENSI di Mitano. Questa tela, chè p"itu'li-"*me tecnico di TELA SENSIBILE îprusr nru!-re tecnico di TELA SENSIBILE îENSI BN429, è îornita nelle misure di metri O,eS-à me-tri I (al'tezza) e in quelle di metri t'o S-o-tO(lunghezza). La superficie emulsionata deìla rc-(lunghezza). La supeificie emulsionata deilÀ te-la appare.opaca_ e leggermente tfamata, secon_la appare opaca e leggermente tramata. secon_cto la tessitura della tela, con un aspetto molto

Una fese del procedr'mento tecnicg. che con-

duce alla rerlizzazione del pannello fotografi-co su tels, è quella dello stendimento dollor< sviluppo > sulla tela mediante una spuEna.

ia duvc imprcssiontrre.Tuttavia ecco Lrna formula di sviluppo con-

sigliata dalla casa e aclatta per immagini ricavate da negativi normali ben chiaroscurati.

Per negativi piu deboli è consigliabile rad-cl<lppiare la <luantità per litro di ldrochinoneSodio carbonato e Potassio bromuro.

si passa e ripassa su tutta la super-ibile (fig. 1) cercando di eseguire lae di stendimento in maniera uni

forme.'immagine si proseguirànell'operazione di stendi-gine diverrà un po' più

Si immerge nuovamente là tela nella tinoz-za peî un lavaggio di a o due mi-nuti in acqua corrente. aneamentesi lava anche il telo di la tela ce-rata) che è servito da piano di lavoro.

In maniera perfettcede per il bagno dioperazlone per crrca

A questo punto sip_roseguire il lavaggio a fondo nella tinozza peralmeno un'ora in acqua corrente.

Dopo il lavaggio Ia tela va messa ad asciu-gare appendendola come un lenzuolo.

METOLsoDto soLFtToIDROCHINONEACTDO BORTCO

SODIO CARBONATO

POTASSIO BROMUROACQUA

gr. ID 15

>3>l>t 25nl

ìn quontitÈ sufrìcienteper I litro di sviluppo.

La tela è capace di assorbire una quantità diliquido molto maggiore deila carta e quindi sesi sviluppa in bacinella ne è richiesta una cer-ta quantità. Essendo difEcile possedere bacinel-le di conveniente formato è consigliabile svi-luppare con la spugna. Ecco come si deve pro-cedere.

Procedimenfo fecnicoMediante I'ingranditore una lam-

pada di almeno 100 watt) sul murol'immagine che si vuol In corri-sponclenza di un particolare di densità mediadell'immagine proiettata si fissa sul muro latela.

Dopo l'esposizione alla luce bianca dell'in-granditore, si immerge la tela nella vasca dabagno o tinozza piena di acqua pura. E' sot-tinteso che queste operazioni vanno eseguite al-la luce rossa o a quella giallo-bruna.

La tela, una volta bagnata, va stesa su diun telo di plastica (va bene anche la telacerata) e, mediante una spugna imbevuta di

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CHI E QUESTO TEGNICO?io .allievo che qualche anno addielro mi scrisse

n leri tiravo letteralmenlè la carrétta: oggi ìnvece

lnfatti,senza oPeralo

Oggi, i' ai suoi Pro'one

Per ra "1fl31:misura

r cof,E È ntusctto A FARE Uta gtntlESALTO DI CARRIERA?l" - Efa prolondameflle pctlusao chc ,lla brse fli ogni pro-

greas yl ò h buon! pteprrdzlons lecnlco_prolesionale.2'- lntul ch. l'lltullc sltuazlong eaonomlc! pérmefle rll,ope_

rllo lslruilo dl lare una cafflerr rlpida s ricuru.'t, 3" - 6l daclse rlaolullmenta ! sludlerg.

ì 4'- Pos$dava li lofza di volontà necésalrlc pef porlare ÉI ì lermlne um rludlo ! dialinzr, cloè p6r cor.lspondqnza.

ì eoilE LUt, TOLTE ttcltatA DEt suotCOLLEGI{I SI SOTO DECISI A STUDIARE

no riusciti a crearsi doll€ invì_I fatí che oggi i bravl tecnlci stra_

al meglio prepErato sono r postitro anchG a cht vuole rnlzidle un altlvrla pef proprro conto g !nle eo tndtslensabife una uona lstruzione tècnica_I YAXTAGGI DELL' IX$EGTATETTO PER OORRISPTOI{DEIIIÀ:

ritagli di tempo libero.-.8i Può iniziare lo studio in qualsiasi epoca delt'anno ed a quatunque etapur godendo dell'aesistenza didattica e della consuienza oa iart" oeu'rsiiiuto I l-a ìJrìa oi stuoioI proprto tavoro e quindi si percèpisce t,intàró-sÈiio.

PERSOI{ALI:

5;'aiJ l"*;l:"1 eta - Preparuione scolastica comune - circa 40 lire di spesa giohariere - voronrÈ e renacia per porrare € termine ro

L' lstìTulo SvlzzERo Dl TECillcA GARAflTIscE pcr ticfficacla del euo in3ogn.m6nto:

iLn?*X';,,t#'"'r"Ji,"J'î"Íruff*? ::'lt;,,t#iìl:Íi,"una ricca €spsrienza ed una tunsa rradizione nenneoenamenro psr corrìspondenza,

I co sono oo .aggiornati dat laió scientifico e da gueilo t€anico.Í;: ,f,l"oi$B ::i#llf:lml; roió *à"J'."n'"ìrioiiùiio a,ii'iei corsi, pssando una buona parre dere spese che

EI AFFIDI ATICIIÉ IEI ALLA GUIDA DEL Mrc lsflTUIO !Cosi p:-a dirs un gíorno, como quell'altro. mio alllevo (ZANARI FRANCESCO, NOVARA, v. M. doila Torre, 4): " Oggl non si fa un progettoche non ci si8 la mia partè lecnica, non si la un ravoro dÉe"non ci ,tr ,;

"ri; A"s-igriò é'bér

"i" q"""ro è una grande soddisfazione morare ,.

ISTITUTO SVIZZERO DI TECNICA - LUINO (VA)

IL DIRETTORE

fqscino

tec nico

dello

fatto, quasi tutti, quelli che oggi sono degli< arrivati >.

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Teorio, prolico, consi-gli, suggerimenli Perlulli coloro che per loprimo vqhs voglionoreolizzore un rodiorice-vilore o circuilo suPer-elerodino.

chie-sa di, per-labo-

radioricevitore superetcrodina. Assolutamenteno ! Insegneremmo al lettore a buttar via tem-po e danaro per nullal

Il nostro dire è rivolto ai soli apdi radio che, avendo già acquistatClamiliarità con i circ-uiti radio, attmomento più.opportuno per costruire il piùrmoderno, il più completo- dei radioricevitori:quello a circnito supereterodina.

Inizi con I'int delcircuit rtodo da e la3satta ascr-tn com con-

Conversione di frequenzoChe A? Si.gnifica CON-VERSI in al-

!e, ad 10.000 Kc/s, anche questafreque chilocicli viene cambiatiinquella cicli.Conver

rn ùnait Jl ?j:tl;A tale s lvola delcircuito, Vl nello

Un modatno radiorícevitore, a clr€ulto !u:percterodina, può essere ridotto, oggi, a di-mentioni relatlvamente piccole con l,impiegodelle valvole tipo miniatura.

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$ffiffffitrFffiffi ffi& %ffiffiffiffiffisffiffi ffiffi j1. Ecl è proprioa valvola di unchiamata CONV

moIlVO {a Un'induttan-za minore "a ancfre itcondensato ere una ca.

stadioè inser rrcurto

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iCffiffiffiffiKffiffi ffiru %ffiffiffiffiffiKffiffi ffiffi&la frequcnza cli 4ó7 Kc/s, dei quali uno ò dettoo primario >, l'altro viene chiamato < secon-dario >.

Nel caso di MFl, il primario è collegato allaplacca di Vl mentre il secondario è collegatoalla griglia controllo di V2 (piedino 2) che costituisce la valvola arnplificatrice di mediafrequenza.

Questo sistema di colìegare tra loro due sta-di amplificatori, conferisce al ricevitore unelevato grado di selettività, appunto perchè es-sendo le due medie frequenze accordate alla

esse vietanoradio di fre-si fossero in-

da pnrtc della seconda val-ce di media frequenza V2,tutte le tensioni AF in arri

vo, ma varia automaticamente.Le emittenti locali determinano all'entrata

dell'apparecchio tensioni AF fortissime, chenon à necessario amplificare molto; in tal casola valvola V2 amplifica poco.

Le emitlenti molto lontane determinano al-1'entrata dell'apparecchio tensioni AF debo-lissime, che è netessaric amplificarc al massi-mo, come effettivamente avviene.

A ciò provvede un semplicissimo dispositivodetto < eontrollo Autornatico di Volume , o,abbreviatamente, C.A.V.

Ma per arrivare alla descrizione di questodispositivo, seguialno ancora per un momentoil I segnale radio.

di media frequenza amplificatod V2 viene applicato al primario

edia f Da questo, Peral se che è collegato

do riv itr precisamentealla placchetta del diodc rivelatore (piedino6 di V3), mentre dall'altro lato è collegato allaresistenza variabile R8 che costituisce il poten-ziometro di volume, con il quale si regolamanualmente il volume del ricevitore.

Il secondalio della seconda media frequen-za, la placchetta del diodo (piedino ó), il ca-todo (piedino 3), il potenziometro R8, costitui-scono gli eleménti del circujto di RIVELA-ZIONE del ricevitore.

Ritorniamo ora al circuito C.A.V. e conside-riamo ancora il potenziomctro R8. Ai suoi capi,evidentemente, è presente la tensione del se-gnale rivelato.

11 lato della resistenza variabile R8 collega-to a massa, in pratica al telaio del ricevitore,è positivo. L'altro lato è negativo, e ad esso ècollegata l'uscita del secondario del primo tra-sformatore cli media frequenza, tramite la r:esisten il segnale, maggiore ètale eminoreèl'amplifica-zion II condensatore C8, da50.000 pF, serve a li'r'ellare la tensione, in modoche essa sia continua. E' questo il circuitoc.A.v..

Il ìcttore, tuttavia, avrà già osservato che do-po la resistenza R6 risulta collegata un'altra rc-sistenza, quella indicata con R2 nello schemaelettrico di figura 1, e che attraverso questaresistenza vigne pure convogliata la tensioneC.A.V. Già, è proprio così. Avevamo taciuto suciò con lo scopo di rendere piùr semplice laspiegazione di questo importante circuito, sem-pre presente in tutti i circuiti supereterodina.Ora, però, l'interpretazione di questa trlterioreu appendice o del C.A.V. si rende assai faciìe.La stessa funzione esercitata dalla tensionenegativa C.A.V. sul secondarjo della prima me-dia frequenza si esplica, pure, sul secondariodella bobina d'aereo per cui anche I'ampiezzadel segnale radio in arrivo viene automatica-mente controllata e di conseguenza viene anchecontrollatzr I'amplificazione della prima valvolaVl . II terminale clel secondario della bobinad'aereo cui viene applicata la tensione nega-tiva C.A.V., tramite la resistenza R2, è contras-segnato sul gruppo A.F. con il numcro 2.

La valvola.V3, come abbiamo detto, funzionada valvola rivelatr:ice nel circuito ma ciò sol-tanto in una delle clue sezioni diodo, costituitadalla placchetta (piedino 6) e dal catodo (pie-dino 3). L'altra placchetta (piedino B) rimaneinrúilizzafa e viene collegzrta a massa. Vi è inol-tre la sezione triodo, che costituisce il triodopreamplificatore dcl segnale di bassa fre-

le rivelato vi tramiteatore C11, da o di vo-viene introclo del trio-

Tutte le saldature dei vari componenti e fili do-vranno risultare effettuate con la massima cura sesi vogliono evitare spiacevoli sorprése a lavoroultima+^

tanto una comodità di montaggio ma iI le[torepotrà applicarc, a suo piacerclTl t;;i,u;;i;i;;.I Lotrerrar,nente .sopra il telaio del rjccvitore,iìsslemc aglt altri componenti..-T,r g"lll" ri gu.arda -l,altcrparla_n

te da impie-gars.i in questo-ricevito.e, rÌòòiàiè;arò_r rrr qucsLo ncevllore, rlcorcliamo che es_so dovrà essere di ripo magneti.ò À ai aà;._ru uu*rd rssere crt tlpo magnettco e di diame_rro surflclenlemgnte.grande, data l,elevata po-vata po-renzS d'uscita del rióevirorL,. ú; ;ú";;;iJr"rli cliametro 160 miltirncrri p;rrt;nJa;6""Jn"rn()stro caso.

controllo (picdino 2mplifica per la primadi bassa frcqueìza e, cioè sulla sua placca

fr gnale dì bassa

te rodoîto, tr:ami-

st ento Cl2, nello

Stqdio omplifiiotore finole

L'olloporlonte

ígura 2 sono visibiliati con le lettere ATe9dellavalvola

Qrrcsto sistcnra, ripcliamo, r-:ostituiscc sol_

Stodio olimenlolore

Frocedimenlo meccdnico di montoggioAbbiamo vìsto

del circuito suoc-Abbancloniamo'omo completarncn

:n uttrma analisi, ntcress-a dove siamo m attesiiettori, perchè è abbìaiferimento con la realtà.

Cominciamo, dunque, il montaggio del ri:evitorc eseguendo tutte quelle operazioni cìrcrrichiedono esclusivamente un lavoro di uatuLrzrneccanica. Passeremo in un secondo tempo aì:ablaggio e lasceremo per.ultimo il lar,oro clirressa a punto e taraLura.

Naturalmente per iniziare occorrc esserc

k *rÈàe

ln possesso del materiale (è sequalsiasi nrontaggio radio avereùtto il materiale necessario finin cui si inizia il lavoro). Diamo quindi unaocchiata dei componenti per vederese già p qualcosa e rechiamoci sr-r-

bitd daf ituale fornitore di materialiradìo-elettrici, magari con la Rivista TecnicaPratica in mano, per acquistare quanto oc-corre.

Il pezzo piunon appare nel

Chi vuole rispricavandolo cla

sulta molto importante perchè nel fissare i duetrasformatori àl telaio .si rende necessario di-sporli in modo che i ter o viciniai pi,:dini delle valvole a collega-ti ln frrsc di cablaggio: ottancl<r

qucsta cli.sposiziorlc si 1ri-'ssotro ottcntrc de i coì-lègamenti corti corne è necessario.

CobloggioTerminato il lavoro di cacciavite e di pinze,

passiamo ora a quello di saldatore e cioè al ca-blaggio.

I-primi collegarnenti da effettuarsi sono quel-li rèlativi al trasform;iore di alimentazione"fn questo caso ò necessario serl'irsi dell'appo-sito-cartellino indicatore di cui ttrtti i trasfor-matori di alimentazione sonn corredati all'at-todell oèPttche co iascltnchè vi lo schtrasfor clicaziosioni in corrispondenza clei vari colori dei con-duttori. E' difficile, dunque, sbagliarsi conl'ai lo-ra, onla di-sta unterminale dell'interrultore incorporato nel po-tenziometro di volume R8.

Saldate conduttori relativi all'av-volgimento di T2 agli altri terminalidel-cambio ricordanclo che iì termina-le corrispondente allo zero del trasformatoreva collegato all'altro lcrminale dell'interrut-tore 51.

Si può ora procedere alla salclatura dei con-duttori relativi all'avvolgimento secondario.

Come si vede nello schema pratico di figura2, i clue terminali estremi dcl secondario ad al-ta tensione sono saldati ai piedini 1 e 7 dellavalvola raddrizza!-rice V5, mentre la presa cen-trale cli questo avvolgimcnto è collegata amassa.

Per il c ndario a 6,3 voltle cose s asta collegare a

massa un ere l'altro a tut-ti i pieclini 5 clelle val'r'olc.

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IffiWffiKffiKffiffi KM %ffiffiffiffiffiKffiffi H

media lrequenza, si stÍìcca dal pieclino clcllavalvola V2 il cavo proveniente dall'oscillatoree si rifà il collegamento prima dissaldato. Que-sta stessa operazione di taratura va ripetutaora per la prima media frequenza MFl. Si dis-satda il collegamento alla griglia controllo diV1 (piedino 2) e si collega allo stesso piedinolo strumento, ricordandosi di collegare a mas-sa, prowisoriamente, la griglia oscillatrice diV1 (piedino 9). Si regolano quindi i nuclei diMF1 fino ad ottenere la massima uscita nel-I'altoparlante.

A questo punto Ie due operazioni, ora ese-gu.ite, vanno ripetute per una seconda volta, ricominciando con MF2 e poi con MFl.

La taratura delle medie frequenze è così cpn-clusa. Si tralta ora di accordare l'oscillatoredel ricevitore.

Prima, però, di descrivere questa operazione,ricordiamo al lettore che anche il gruppo A.F.così come le medie frequenze e il trasformatoredi alimentazione, è accompagnato, quando lb siac-quista, da un foglietto con Ie indicazioni {iriferimento ai nuclei e alle viti regolabili, cherisultano collegate, internamente al gruppo,ai perni di piccoli condensatori variabili, cheprendono il nome di compensatori.

Chiusa questa parentesi informativa proce-diamo con la taratura.

Per tarare l'oscillatore del ricevitore sullafrequenza di ó00 Kc/s si inserisce lo strumento,tarato sulìa frequenza di 600 Kc/s, nella presad'antenna del ricevitore, interponendo un con-densatore da 200 pF tra Ia presa d'antenna e iìcavo proveniente dallo strumento. Si regola ìasintonia del riccvitore in modo che la lancettadella scala parlante coincida con Ia frequenzadi 600 Kc/s.,Si tenga presente che la calzametallica del conduttore proveniente dallo stru-mento va collegata al telaio dell'apparecchioricevitore. Fatto questo si regola il nucleo delgmppo A.F. che corrisponde all'oscillatoie OMó00Kc/s (lo si individuerà aiutandosi col fo-glietto di cui abbiamo parlato).

Il nucleo va regolato in modo da ottenere lamassima uscita de1 segnale nell'altoparlantedel ricevitore. Successivamente si agisce nellostesso modo sul nucleo .che corrisponde alloAEREO 600 Kc/s.

Si sintonizza poi, sia lo strumento che ilrjcevitore sulla frequenza di 1.250 Kc/s. Si re-gola il compensatore relativo all'oscillatore on-de medie (Osc. O.M.) 1.250 Kc/s e quindi ilcompensatore AEREO O.M. 1.250 Kc,is.

Anche in questi casi la regolazio,ne va fattain rnodo c1a ottenere la massima uscita nel-l'altoparlante.

Si ripete nuovamente la taratura alla fre-lluenza di ó00 Kcls indi a quella di 1.250 Kc/s.

A questo punto occorre tarare la gamma on-de corte. L'oscillatore modulato risulterà colle-gato al qicevitore sempre nel modo prima ci-tato. Oscîllatore modulato e ricevitore dovran-no risultare accordati suilla frequenza di 20MHz, dopodichè si regolerà il compensatoieOSC. OC 20 MHz e successivamente il compen-satore AEREO OC 20 MHz.

i,J

La taralura cleìl'apparecchio, senza l'impie-go dcll't-rscillatorú modìilnto, si eseguc nel se-guente modo.

Si sintonizza una stazione molto debole esi regolano i nuclei delle due medie frequenze,cominciando dalla seconcla, fino ad ottenere unascolto che sia il più potente possibile. L'ope-razione va ripetuta per due o tre volte.

Pcr quanlo riguarda il gruppo A.F. si proce-de così. Si porta la lancetta della scala "par-lante verso quella estremità della scala dovesono indicate le stazioni che trasmettono sul-la lunghezza d'onda pitr aìta (minima frequen-za) facendo corrispondere la lancetta con unaemittente italiana nota di cui si conosce ilprogramma trasmesso in quel momento. Si re-gola quindi il nucleo dell'oscillatore onde me-die fino a che si arriva a ricevere l'emittentesu cui è stata fermata l:i ìancetta della scala.

Si regola quindi il nucleo relativo all'aereoonde medie fino ad ottenere la massima petenza d'uscita. Questa stessa operazione siesègue, poi, portando l'indice della scala del ricevitore verso l'aìtra estremità della scala, dal-la parte delle ortde piìr corte (frequenze alte)sopra l'indicazione di una nota emittente ita-liana di cui si conosce il programma trasmes-so in quel momento. Si agisce dapprima sulcompensatore dell'oscillatore onde medie fino alla ricezione deìl'emittente e poi sul com-pensatore d'aereo onde medie fino ad ottenereÌa massima uscita.

E' un metodo empirico, lo abbiamo già det-to, ma per chi ha montato per la prima voltaun ricevitore supereterodina può essere suffi-ciente, almeno sino a quando non si venga inpossesso di*un oscillatore modulato.

Fig. 3 . E' abitudine di tritti i radiomontatori ecosì pure delle case costruttrici, di applicare il tra-sformatore d'uscita sull'aftoparlante, in modo danon condensare troppo tutti gli altri componentisul telaio del ricevitore.

A

B

I7

Deicrizione

e permetteranno di fissare su esse una mola euna spazzola di ferro.

La trasmissione del moto avviene medianteuna cinghia tlapezoidale.

me, atto a fìssare ildi lavoro, consentemontaggio è 3lron.si renda utíle solo

on sem.pre I'hobbysta dispone di un attrcz_zato latroratorio, jn quanto sarebbe neces_sarla una numerosa schiera di piccole mac_

t8

Cosfruzione

Il supritaglio.come vldate duterno di

guita la sain bronzo,pressione,mensl0nlesterno 18volta montate le boccole, si passera nell'internoun alesatore da 10 mm. al fine di aumentarneil diametro appunto a l0 mm., e per avere unperfetto allineamento delle due boccole.

L'albero è costituito da trafiìato di acciaio da10 mm. di diametro e della lunghezza di 20 cm.,con le estremità filettate con filiera di l0 MB.

La puleggia la costruiremo in ferro e le di-mensibni -óno riportate nella fig, 2. Nella golava pralicatcl un foro filcttato da -i mm., per il

all'albero.raticano due fori per ilori. Eventualmente gliesolusi, mettendo l'olio

A questo punto Ia costruzione può ritenersiconclusa e non rimane che pass4re alla fase dim

puleggia a gola trapezoidale trale le, si infila l'albero e si fissa la

vite. Alle estre-montate la molae controdado perTra la mola é i

dadi sarà bene interporre una rondella in ferroe una di cartone, a diretto contatto della mola,per evitare che essa si spacchi per una pres-sione non egualmente ripartita su tutta la su-perficie della rondella.

Per il fissaggio del supporto al banco dilavoro, si utilizza un morsetto da falegname,il quale permetterà di montare rapidamente lamola sul banco di lavoro ogni qualvolta lo siritenga necesÀario.

La trasmissione tra il motore elettrico e lamola si ottiene con una cinghia trapezoidaledi lunghezza adatta.

In fig. 1 è viribile il complcsso in frrnzione.

RITAGLIDI ZINC,O

.. ACt00 MURtATIL0\orrurro

CONTAG]CCF

:t0

TA PPC

Produzione ed ldrogeno

Fig. 3 . Inizíalmen-tè, dall'apparec-chio erca idrogenoed aria, quellacontenuta nelloboccettina. E'que-sta una miscela to.nante che si puòraccoglierc c o nuna ptoyetla eportare vicino rduna fiamma pcr a.Yère uno tcoppionon gericoloso.

ACIDOîv1l".lRlA_flC0

Fig. 4 - L'idrogenomescolato all'ariaforma una misce-la tonante che,Porlata; in prossi-mítà della fiamma,deflagra con unapiccola esplosionenon poricolosa.

,t'l

lt

21

Fig, 5 - Per ottenere le bolle riempite di ldrogenoha;la portare sul!'orificio del contagocce una rolagoccla dl una soluzione di aqqua, delerrivo, zuc'chero o glicerina.

Diciamo subito che le sostanze chirniche ne-cessarie zione di Iclrogeno sonr-rnoche e Occorre un po' di ac.idoòloridric ( facilmente

-acquistaEili

qtiel

luogo alla formazione di Idrogeno che .fluiràattr:averso l'orificio del contagocce e sarà cosipronto per Ia nostra esperienza- Prima di cominciare aci introdurre gli- ele-menti nella boccettina sarà bene che il lettore

capire.

Flg.6- qgocciatulcontaggcc€.oc€orro bolla si forml e, soloquendo iametro di 2 ccntinnetrl,rofiiare a farla siaccaRo.

ZUCCHERtT

SOLUZIONELIMPIDA D]

DETERSIVO

z',:

I

t

t

non vi sembra?

Bolle volqnti

bolle di sapone noinostro apparecchio

imetri cubi di acidocubi di acido con-

centrato e 20 centimetri cubi. di acqua) e 5grammi di zinco,

L'ormonico chimicoa, moltochimica,

con la fiageno,

L'esperienza consiste nell'accendere il gas

I

i

sull'ori eneratore di Idro-geno e etro nella fiamma(ne. 7 tubo si udrà unfisóhio invece, intermit-

meno acurti.Se non dovesse riuscii-e, la cau-

sa è rsi all'orificio del contagoccedel vostro apparecchio, per cui basterà prov-vedere ad allargarlo di poco.

.8

fiamma si orovocherebbe l'accensione clellamiscela anche neìf interno 'della boccettina,provocandone certamente l'esplosione.

rtenze sonol:e.

rúoruoMtctl ANNAFFIAToIo

lim;, pcr evitare ferite che potrebbero venh-carsi maneggiando l'annaffiatoio.

riesce difficile tenere ben ferma la carta ve-va sem-essa ri-

o per la,' Per faci

,di costruivetrata, ilbio utile

PflRTA. CARTA UEINATA

21

s

F'

df.l.la.cuffia anche di uttri -óó"ip"i.,"iiiqcua uurlra ancne ol altn componenti radio_elettrici e non semDre sono in^qra,dn ;i a.

acquisto ,

te, è uno+q, s.oPr 'tr, per accertarsirr, p_er accertarsl elro che impedisce eanche def più se oi-rcevlIoIt.

otr

genere.- E vediamo subito come è stato concepitoil noslro semplice app piùr avantiparleremo del suo imp partìc-oìareiiferimento ai casi prati muni chc sipossorlb preseutare.- In figuia I è rappresentato Io scher-:r:r teo-ricb clei nostro apparecchio. In fìgura 2 cluel-

sarà di aiuto per colclro che ancoranon pc)s la cufÌia ma il solo auricò-lare ài corredati tutti i ricevitori a

dell'apparec-del minimo

anneggiare lai pile da 1,5

volt vanno bene nel nostro caso.Il tutto risulta montato su una tavoletta di

legno o di altro materiale, purchè di naturaisólante (si potrà far uso delle comuni pla-stichc o deìla bachelitc).

re dei nduttori allemorse vanno fattemodo un Perfetlo

trico'3 vedere l'

c c ella suac no ottenutol'innesto dei terminali della cuffia abbiamo

rnassima utilità per tutti.

funziona ad indicazione sonora. Dunque, peril suo impiego, si dovrà rnettere ìa cuffia alleorecchie ógni votta che lo si vorrà uiilizzare.

Con le due mani si impugnano i puntali,toccando con cssi dtrc punlì diversi di uno

CUFFIA

PLA

Fig. I "Schenraelel-tiico doll'apparec-*hio <ercaguasti.Nella :fiqurà a sini-ltra à raFFrésehtatolo schema pratico'

26

PUNTATI

Fiq 3 ".N-ell'rpparecclrio cla rroi costruito abl:ianro fatto uso eli una pre.,.r e spin-.r jack per il c.llega-nrento della cufiìa ma il lettore potrà sostituire queste con due n ormali boccole.

SPINA JACK

l

27

I

:: ir..'

volta illusorio.

28

suonr.

Descrizione del circuito

PERCEZIONÈ PERFETTA DEI SUONI - FACILITA, E COMODITA' D'USO . À'INIMOlNGolÍtBRo coN L'oTopHoN, AMPLTFTCATORE A 4 TRANsrsroRs.

sistore, tramite il coal potenztometrocontlollo di volutensione assiemequlndi alla base d

e una riproduzione socl-o opportuno introdril-re

aumenta,l'effetto contlLe tensioni di base dei prirni tre tranSistori

ransistori. Un aumen-auce uD aumento del_

,segnali in suonÍ è,data all'auricolarc chenza di 250 ohm.

è ottenuta rhe_da 1,5 volt col-te una pila da

mlcfo. ).

Cosfruzione

29

E

oorac{

E@^È

.j. *go o.1 rnroqì\Oi :E 3333r ! c ooooE .'gg - o.o-ocoo crEc

.9 .C o- o- o- o-.Èóóoo{roF€ ae . b à b b-j€.:

E ErÉÉtÉOOO!r-rotgc9H", 5-E':!!!!.9b grre: b.!5*EÈPEc,e.e, >=<À-FFFF

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' ' rOFóÉh\alNqro\F-cÈ,cÈ,ue,ÉúdÉ,É'

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ÈÉt-soool 99È vv9.ornl to-o, -crÉ dÉ

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o(E(.).l-schemaelettrico

l r- - - l:4 --r-i-

IcE

Fig. I - Schemadell'amplificatore.

30

I

I

i

I

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I

In <;gni loro va postcrQuesti rivetti servirannoappoggio per facilitarecablaggio.

MICRO

EBCTRl

un rivetto di rame.come terminali di

la realizzazione del

strato di germanio di cui esso risulta costi-turto.

Anche per il potenziometro R6 consieliamo4i scegliere urr tipo miniatura. Lo si pùò uti-\izzare con I'interruttore incorporato^ ma siposseqo anche utilizzatre un potenziometro eun inÌerruttore separati

Messq o punlo

fase di cablaggio si passerà ameremo di messa a. punto efar sì che le correnti assorbite

dai transistori siano quelle sotto elencate:COLLETTORE TRI 0,2 mACOLLETTORE TRz 0,3 mACOLLETTORE TR3 0,5 mACOLLETTORE TR4 2 mA

liS.2.5 mplificatore. ln figuraò- rappre ihe occupa un latodctla bas in cui vengono mon-ttti tutti cune resistÀnze,

Terminata qucsta opcrazione il leilore prov-vederà ad orientare là basetta come inifieatoin figura 2 e cioè col lato avente i dieci ri-

cablaggio ad posta, in au iasinist eq colare a ad

I terminali dei transistori non vanno accor-ciati troppo nè piegati bruscamente in prossi-

E

TR4

BE C

TR3

PI LA3VAURI COLARE

3t

oÉ,(J

lrJÉ,

oc)Éf,

TR4 TR2

CBETRl

fig.-g - E'questo l'altro lato dell.a basetta isolante, quello in cui vengono montati tuttl itranslstorled alcune resistenze.

CEBTR3

Per i transistori TRl, TR2che fare a meno di eseguirecorrenti, in quanto eventualimente determinano anomalie nel funzionamen-to, Tuttavia, se I'ampliflcatore non dovesse fun-zionare, sarà bene dare un'occhiata per mag.gior sicurezza.

E' lnvece assoltrtamente necessar reil controllo per ,fare in modo che il refinale TR 4 funzioni nelle migliori njpossibili,

Fig. 4 - La basetta lsolnnte è costituita da un rlta-glio di forma rertangolare di bachelite. Nal foriopportunarnente praticati sono fisslti del rlveitiin rame che servono per le saldature dei terminalidei componenti.

Per ottenere I'esatta corrente di 2 ,mA si do-vrà variare il vàlore della resistenza R13. Il

Rammentiamo che la tensione di alim,enta-zjone è di 3 volt e che si potranno utilizzaredue pile da 1,5 volt di tipo miniatura collegateln serle.

saldatura deidi questo erogiamento nditransistor

Per la s dell'amplificatore si rios-sono utili e di plàstica o di altromateriale

L

Più sempllce:.:'.a che a vedersif arsiquesto

E' semplice

e co,slo poco

mo è utile

ed elegonle

Fig" 1 . Ecco rappresenta-ta una defle fiancate com-ponenti il nostro sempliceed eleEante mobiletto diangolo.

Jl er gli appas falegnameria abbia-la +o ideato e o, per questo secbn-' do numero ca Pratica o, un ele-

le mobiletto, iche potrà occufigurando nelEsso si rende

in ogni caso, permettendo di conservare a por-tata di mano quegli oggetti e suppellettili dimaggior uso che, comunémente, veigono messiun,p.,9' qua e un po' Ià senza un-posto bènstabilito.

Ma lo scopo principale per cuì vale la pcnadi costruire questo elegante mobilett<_r è qùcllodi concorrere all'arreclamento della casa- conpoca spesa e con poca fatica, conferendo, inpari tempo, ad un locale, un tono di graziae di stile che rispecchieranno tutto il -buongusto e la passione per la casa bella di coloroche vi abitano.

Fig.2 - Osservando questa figura, che rappresenteil mobifetto d'angolo a lavoro ultimato, il lettorepuò rendersi conto della sua semplicità €ojtruttiva.

33

Fig. 3 . Dopo aver di-segnato su ciascunadelle due tavole il trat-teggio delle fiancate, sipuò operare cor la se-qa nel modo indicato afig u ra.

Fig, 4 - Per ottenere una tavola della lar-ghezza suffrciente alla costruzione dellafiancata, si possono incóllare tra loro duetavole e tenerle strette, fino a che la qollasi sia asciugata, con due morsetti dafalegname.

Apprezzafa, quindi, la semplicità, l'utilità eI'eleganza di questo mobiletto, lasciamo dapa e passiamo direttamenteall sue parti componenti ecle di montaggio.

Coslruzione

Abbiarno cletto che i'l rnobiletto risulta in-teramente costruito in legno. Infatti, cóme si

costruttivadue tavoleione di flansulle quali

essa, a1ìancàtasu car-ìl com-re sarà

libero lta. Spieghiamoci meglio. Poichè i , computati, s'intende, nel sen-so de sono 3ó, se si vorrà ottenereurn mobilettcl alto metri 1-,80 bis<-rgnerà consi-derare ciascun quadratincl alto 5 ccntimetri(3óx5=180 cm.).

re il mobiletto.Avvertiamo che all'estremità di sinistra del

clisegno quadrettato abbiamo lasciato un mar-pine di 2,5 centimetri,saggio della secondaprima. Il lettore dovràlrarticolare perchè nel rcata dovrà omettere questa parte in piir. Perquesto ir:rotivo se una delle -due fianèate mi-sura alla base dieci quadratini, l'altra misu-rerà mezzo quadratino di meno e cioè novequadratini e mezz.o.

Coloro che soRo esperti in materia cli co-Osservando la fìgura 2, il lettore si sarà di già

reso coDto della semplicità cos'truttiva e del-l'efficacia del risuttatò e, specialmente, avrà.compreso come un siffatto mobiletto si prestibene per qualunque locale della casa e comeesso possa essere spostato da un angolo all'al-tro quando ci si sia stancati di vederlo semprenel medesimo posto.

34

- E dÚpo qLlesta parcntesi, per.altro doverosacìa parle nostra verso i competer-rti, continuia-rn(J con lil costt'uzicrnc.

solto il problema così: abbiamo incollato tra lo-

ro due tavole della medesima larghezzzr, corncsi vede in fìgura 4" Per incollarle àbbiamo usa-to della comune coÌla da falegnami ccl abbia-mo poi stretto tra loro le clue tavole mcdizrntedue iugare pcr nngior:n e eslr: lzrvor.o vzrlatto pcrchè lc tian-cat.e cì

Lezza tli una delle due tavolc sarii qnclìata ,1al lettore e c,,rr.ispondcrà a qr_leìlatc,." , prescclta per iì mobilc.

Per questa costruzione noi abbiamo utiliz-zato tavole di legno da 2 centimetrì di spessorcdi faggio o abete, che certamente è il mate-riale più adatto per falegnami dilettanti come,in genere, sono quasi tutti i nostri lettori. Esso

stituiranno le fiancate del mobile, occorreràdisegnarvi sopra il tratteggio lungo il quale siopererà poi con la sega per conferire la formaesatta, dedotta dalla tavola costruttiva.

Questa operazione è illustrata in figura 3, ela figura I mostra una ,delle due fiancate alavoro ultimato.

Dopo aver: segata la tavola secondo il dise-gno voluto occorrerà provvedere a lisciare ead arrotondare Ie parti mediante una raspae cartavetrata.

Giunti a quesîo punto'si potranno flssare traloro le due fiancate facendo uso di viti dalegno, facendo in modo che esse risultino a90 gradi tra loro e cioè formino un angoloretto.

Le mensoleL'ultima parte da costruire, per il completa-

mento del nostro mobiletto, ò costituita dalle

cinque mensole. Anche queste verranno rica-vate -dallo stesso tip<t di legno usato per: ledue fiancate.

Per ottenere le cinque mensole occorre di-segnare sul legno cinque angoli retti, cioè cin-

cinque ce i lungo i bordi esternidelle fianc à, quindi, per que-sta ope-razione, p compassò direttamentela misura te.

'in possesso del compasso po-rlusclre in questa operazioneun pezzo di spago. Lo spagcrcompasso tenendo fissa una

estremità sul Ìegno e facendo ruotare l'altraalla.quale si sarà provveduto ad applicare unamatita.

Anche le mensole vanno fissate alle fiancatemediante viti da legno.

_ Terminato il montaggio di tutte le parti sidovrà scartavetrare bene l'intera cost.ruzionein modo che dovunque il legnp risulti Uscio.

A questo punto ognuno próvvederà a verni-ciare il mobiìetto nel colóre piìr gradito se-condo il proprio gusto personale ma senza,naturalmente, creatre dei contrasti eccessivicon i colori dominanti nell'ambiente in cui ilvostro mobiletto farà bella mostra di sè.

Spett.

TECNIGA PRATIGA

sezioneCONSULENZA TECNICA

chiasta l:" 4O0.

A partirc da questo mese gliESPERII di TECNICA PRATICAsono a disporizione di tutti I let.tori. Chlunque desidef:sse porrequesiti, su qualsiasi argomènto '

tecni<o, non deve far eltro chcesporli chiaramentc su letterao cartolina postale cd inviarliall'indirizzo qur . lalo. Ognidomandó deve essere accorhpa.gnato da L. 200 ( enche li fran-cobolli). Pgr gli abbonati L. I00.Chl desíderaisè, inyecc, avcreuno rchenra elettrico per redio-ricevitore deve àlfegàrc alla ri:

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Qu"ndo la lnvitai a ballare,ci fu una risata generale..,ma

...Ma poi il riso si gelò in faccia ai mieiamici (che mi conoscevano come lapersona al mondo piir negata a ballare),quando videro che invece guidavo ladama con grctzia di movimenti e coneleganza di passo... Due settimane (po-che ore di applicazione) mi erano ba-state per imparare segrgtamente".Questo è uno stralcio di una delle cen-tinaia di lettere che giungono conti-nuamente al Centro Kelly - Centro perI'insegnamento di ballo per corrispon-denza. Un rnetodo speciale ha consen-tito di insegnare correttamente anche iballi più moderni a migliaia di allievi.Il Corso per corrispondenza Kelly viinsegna a ballare perfettamente a casavostra, con poche ore di facile piacevolestudio, tutti i balli antichi e moderni.Volete imparare a ballare? O volete per-fezibnarvi nei balli che già conoscete?

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Rep. KE Cas. Post. 10ól ' Milano. Spcdì-temi subito l'int. opuscolo illustr. gratuito:"Chi sa camminare sa anclrc bullare".NomeCugnomeVia N.Città ( Prov.(Per risposta urgeflte accludere lranutb,

--ú-I----E&

Spett. Ccntro Kelly

Fig. I - Schema elettrico del cir.cuito. ll compo-nente più critico è il trasformatore, che dovràessere autòcóstruito. La lamÉadina (LPN) è alneon € dev'essere adqtta per la tensione di rete.

PEIIilA ETETTRIGAt:

(l crivere è giudicato dai più.\ una im sJnon impossibile.v chi ha trassegnare'un pezzometallico con una sigla, od una scritta, si saràacóorta di questa difficoltà, dovuta al fatto chel'inchiostro non può venire assclrbito dal me-tallo e tanto meno risulta possibile ottenereuna buona adesione tra metallo ed inchiostro.Tra l'altro, nella quasi totalità dei casi, il m+ta'llo è ricoperto da una patina invisibile iligrasso/ Ia quale impedisce qualsiasi depositodi inchiostro.

Per ovviare a quanto detto sopra, sono statisperimentati inchiostri speciali, ma i risultatinon sono stati tali .da consigliarne la prepara-zione su scala industriale.

E' probabile che.qualche lettore si chiedadi

#3Rispondiamo, chiarendo che negli stabili-

menti meccanici, ad esempio, il poter siglareun determinaîo pezzo è cosa molto utilé. Sipotrebbe obiettare che, con tutta facilità, sipossono impiegare le usuali lettere in acciaio

nchè, molti pezzi dicon cure particolari

o sigle a colpi di mar-danni.

38

Il sistema migliore è quello di scrivcre sulmetallo mediante una penna elettrica. Cos'èpiù precisamente una penna elettrica? Un tra-

di rame, appuntito e protetto esternamente daun tubetto di materiale isolante.

sul pezzo da incidere, si'awolgimento secondariocui si ha una elevata cir-

colazione di corrente. Se teniamo presente chela penna è appuntita, dobbiamo cónvenire chenel punto in cui essa viene a contatto col pez-zo, si ha una corrente molto intensa, corrénte

fusione nello strato super-Lo strato intaccato in que-simo, ma è suffciente, perncisione.

Coslruzione

si atore,il o com-m d paccodi te centi-metri quadrati. Il pacco è visibite in fig. 2 conle dimensioni relative.

ln possesso del nucleo, si passerà alla rea-Iizzaztone degli avvol gimcnti.

L'awolgimento primario dov teessere adatto alla tensione di illettore lo costruirà scegliendo Iil numero delle spire e il diametro del filo inrelazione alla tensione di alimentazione dispo-nibile. S: la tensione di rete fosse di 140 volt,dovremmo avvolgere 574 spire di filo diamc.tro0,ó5 millimetri, mentre per una tensione di 220volt si avvolgeranno 902 spire di filo diametro0,55.

L'avvolgimento secondario rimane invece

II lamierino di rame è però da preferire.In pratica, la prima operazione relativa alla

realizzazione del trasformatore, è la prepara-zione del cartoccio. Lo si realizza in cartonepresspann o cartone comune, La forma delcartoccio è quella di fig. 3.

Esso è costituito da un tubo centrale a se-zione quadrata, le cui dimensioni interne sono

PER $GRIUERE $U

di 30 X 40 millimetri, tali cioè da permettereil passaggio della colonna centrale del pacco la-mellare, e da due sponde incollate sul tubostesso.

Stabilito il numero delle spire dell'avvol-gimento primario, della tabella 7, si realizzal'avvdovr

SeelaRaccomandiamo quindi la massirna cura nel-I'efiettuare l'awolgimento.

Ogni strato di spire va separato dal suc-cessivo mediante un s<rttile foglio di cartaoleata.

Terminato I'awolgimento primario, si ri-copre l'avvolgimento primario con due giri cticarta spessa, per avere un buon isolamento daìsecondario. I terminali del primario escono dzrdue fori praticati in una delle due sponde, co-me visibile nelle figure 3 e 4.

mento secondario risulta costituitore, o se vogliamo, da due giri di Ìa,rame.

Naturalmente, si dovranrro isolare le duespire che risultano sovrapposte mediante cartaspessa. Se non si provvedesse a ciò, si avreb-be l'abbruciamento quasi istantaneo del trasfor-matore.

Fig.2-Ledimensioniquelle contrassegnateespresse in millir-netri.

del pacco lanrellare sonoin figura e :'intendono

39

SPONDAùlrEgn_LE

Eig. 3 - ll cartoccio dev'essere costruito incartone robusto, Esso si compone di untubo a sezione circolare e di due spondei ncol I ate.

Fig. a - ll lamierino, in rame od ottone,presenta le estremità rarricciate>> onde per-mettere una perfetta unione coi fili di uscita.

Fig. 5 - I lamierini del trasformatoreEono montati incrociati, come si facomuni trasformatori di alimentazione.

Il collegamento dei fili agli estremi di que-sto avvolgimento, si ottiene < arrícciando o leestremità del lamierino, come visibile in fig. 4e collegando il concluttore nell'interno. Pet unbuon contatto, sarebbe del caso saldare poi iconduttori al lamierino mediante saldaturaacl ottone.

Esaminando Ia fig. 4, il lettore potrebbe es-sere tratto in inganno, dal momento che l'av-volgimento secondario sembra sia composto dauna sola spira. In realtà uno dei terminali del-I'avvolgimento non è visibile.

II lamierino da usare dovrà avere una Ìar-ghezza di mm. 60 e uno spessore di mm. 1.Il conduttore che si dovrà collegare ai ter-minali del lamierino deve avere una sezionedi almeno 18 millimetri quadrati, corrispon-denti ad un conduttore (tipo a treccia) deldiametro di circa 4 mm.

Se la penna viene usata per periodi brevi,come accade nella maggior parte dei casi,si può impiegare anche cavo da 3 millimetîidi diametro.

Ultimato il collegamento, si monteranilo ilamierini, tenenclo presente, che essi dovrannorisultare incrociati (fig. 5), come nei comunitrasformatori di alimentazione.

Uno dei cavi che risulta uni[o al secondariodel trasformatore, va collegato aiÌa penna elet-trica (flgg. 6 e 9). La penna, come abbiamodetto precedentemente, è costituita da un ton-,dino di rame del diametro di 8 millimetri, cònuna estremità molto appuntita. Nell'aÌtra estre-mità viene praticato un foro di 4 millimetri,nel quale si farà entrare il conduttore. Per unaperfetta unione si consiglia di saldare il tuttoad ottone.

Esternamente, il tondino di rame viene pro-tetto con un tubetto di materiale isolante, ce-ramica o sughero, considerato il notevole ri-scaldamento del medesimo.

Il morsetto visibile in fig. 7, può essere co-struito in ottone o anche in ferio. Esso è con-sigliabile quando si deve scrivere su pezzi o par-ticolari montati su macchine che per unaqualsiasi ragione non conviene smontare.

Per tutti i pezzi di piccole dimensioni con-viene costruire la tavoletta di fig. 8, sulla qualeessi vengono semplicemente appoggiati, nellafase di incisione.

La base è di legno e sui bordi vengono fis-sati quattro listelli, in modo che all'internosia possibile sistemare la piastra metallica (fer-'ro o acciaio). Quest'ultima dovrà risultare per-fettamente liscia e possibilmente anche in pia-no, onde permettere un buon contatto col pez-zo da incidere.

PIEGATURA

LAMIERINO

40

ven-nei

cloNNlrJù

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È€i*É;rl5É=*rÉÉEE.f o Iîtrl t';

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I vostrl muscoll possonodiventare molto plù foÉ|, e ll

rîrÍroé, qualche facile e divertente

lndlrluo

- - -ra rF

- -rlrttr--42

Fig. 8 . Per pezri facilmente maneggevoli sl con-siglia di utilízzare una tavoletta di legno tullaquale viene fìssata una plastra metallica in ferrood accialo, di almeno 5 mm. di spcsrorc. Lapiastra deve risuJtare perfettamente liscia ed inpiano, onde p€rmettqrc un contatto porfelto colpczzo da incldere.

Non bisogna infatti dimen-caldamento è notevole, per cuidi usare la penna per periodi

Un interruttore a levetta S 1, permette diinserire il trasformatore alla linea elettrica.

Fig. 9 . La ponna vora c propri. è €ortitulta dú untondino di rame appuntlto ad una estremità. Dal-l'altra parte è praticato un foro per I'unionc alcavetto proveniente dal secondario dsl trasfor-matore. La protezionr eslsrna devc essere dimateriale isolante.

TABELLA I

Tensioncin volt

Numerodi spire

Dlqmetrodel filoin mm.

il0125

t40

t60

220

451

512

574

656

902

o,75

o,70

o,65

o,60

0,55

PROTEZIONE GIUNTURA

$EilZAtEilTI

I I lu.icroscopio è uno strumento che entu-I siasma sempre. Poter vedere, infatti, ciòI che Ìa natura ci ha vietato di osservaredirettamente con i nostri occhi, è un po' comeentrare in un nuovo mondo, pieno di firscinoe di mistero insieme.

Ma oggi le cose sonoopio ha fatto la sua appa-que. Lo si trova in tutte

e, di ogni ordine in tutti iri di ricerca e di nelle fab-negli uffici della ientifica etra i giocattoli pe

Insomma, il m , pur rimanenclosempre uno dei p i strumenti scien-tifici, è divenuto, oggetto di utilitàcomune e, molto spesso, un mezzo di ricrea-zione e diletto. Già, perchè vedere la strutturadi un capello, di un filo d'erba, di un gra-nellino di sale o la vitalità di un microiga-nismo è senza dubbio cosa che desta interesse

e curiosità in chiunque. E poi, diciamo Iaverità, non costituisce davveró un divertimen-to meraviglioso quello di tra po'di tempo con l'occhio posato àelmicroscopio, intenti ad osser cosemisteriose? Non la trovate un'awentura fan-tastica?

è sempre ne-ce dello strumen-to ul mercato nees ti i prezzi, maè e faie.-.\o, vi rispondiamo po'di buona volontà e in voisarete in grado di cos mi-croscopio e, badate be unasola lira.

Siete curiosi di sapere come si fa? Ve lodiciamo subito e vi diciamo anche che se nonbasteranno soìtanto pochi minuti per costruir-lo, certamente non occorrerà mollo temoo.

Cominciamo, dunque, subito, perchè ^ tuttoquello che ci occorre per la cóstruzione Iotroviamo sicuramente in casa nostra.

Coslruzione

Il piano costruttivo del microscopio è rap-presentato in figura 1. Come si veile, i peizi

43

ÉOnO ll 3 mm

Fig" I " Tre sono i componenti principali del mi-croscopio: Ia base di sostegno e i due barattofirnetallici. Fra idue mohtanti di legno va inca-strato un lamierino che funge da specchio e cheserve ad inviare fa luce nell'interno del barattolo.

è costituila proprio da una goccia d'acquzi"À,Ia p'ocecliamo con ordìno nella costruzione ecominciamo col prcparare jl barattoÌo dise,gnato al centro della fìgura 1.

Cqmero di osservozione

La camera di osservazione, quella sulla qualeva posto il vetrino contenente il particolarcchc sì vuol osservarc, è costiturita, corne ab,biam<,r detto, da un barattolo di lamicra deldiametro ó0 mllllmetri e alto 120 millimetri.Avvertiamo il lettore che quesle sonci lc ciirnensioni del barattolo di cui ci siamo servitinoi, per Ia nostra costLuzione, e che esse nonsono allatto critiche, pcr crLi polranno essercvariate o, meglio, ci si pritrà servire di únbirrattolo dj dimensioni leggermcnlc rìiversc.

ll fondo di questo barattolo dovrà risultarecomplelarnente aperto, menlì'e dalì'altra partesi praticherà un foro di diametro 20 millimctr-j.tr-oprio sopra questo foro, durante l'impieg<rclello strumcnto, si porrà il vetrino còn -ilsoggetto da osservare.

to clcll':ùtro barattolo, che vcrrà inlrodol-tosopra cli qL1c.i lo.

MONTANTÉ

CAR-fONEPI EGAIO

RIFLETfOREIN LAMIERINO

INL

VITE D f

FISsAGGIO

PIÉ6ARE E

IN CASTRAR E

fIìA I SUPPORTf

lr-rti llttr:rt1;iij ulre' lo r:irtLll)(.)lìg(Jlro \(rlìo Lrr'.Comr'ncizrndo clal basso (lig ll si inconlra dalrpri eiÌo sLrumcnto, p(,iun o allr-rminio c, perult olo, di dimensioniìeggermentc superiori a quelle dc1 primo, choscrve pcr la manovra della messa a fuoco delicimrnagini. I due bzrrattoli s.i possono troval'ccertamentc in ogni casa c così purc \ pezzeîlidi legno con cui costru.irc Ja base e i mon,tanti clello strunlento- M:rnca 1a lcnte chc.cornc in tr-rtti gli strumcnii otlici, coslituisct:rl pezzo di maggior importanza e, anche, djmaggior valore, Ma qlreÌla, ci direLe voi, cpossibilc trovarla in casa, con la ste.ssa facili1à con cui si poss<.rno troverc cluc b:.rrattoììvuoii cli conscrva di pomidori? Sis.signori,non solo se ne troverà una, ma cento, millquante se ne vogìiono, perchè csse escono jlrcontinuità clai... rubinctto dell'acqua. Eh, gìà I

La ìente da utilizzarsi nel nostro microscópio

11.

BARAfTOTO

STRISCIA DICARfONE

ori, nella parteparte, in posi-

per il fìssaggiomediante viti,

Bose di soslegno

J a_ base di sr-rstegno clel rnicroscopio è c<>stituita da una tavbletta e cla clue 'montantiin legno. I due montanti risultano fissati ailatavoletta mcdiante viti e, come abbiamo detto,risultano pure- iìssati, mediante viti, al barat-tolo.

to (vedi fig. 1)Ìto lucido, cheper inviare la

Cursore di messo q fuoco

o. Nella sua parteraticare il foro perdetto, è costituitato foro costituisce,ata di tutt:r Ia co-

struzione, perchè esso dovrà essere effettuatoesaltamente al centro, dovrà risultare pr-ivodi sbavature ed il suo diametro dovrà cissere

ti. I,l sistema piir sicur:o perdi ttTlizzare un trapanino,ura 4, munito di una punta

Giunti a questo pnnto possiamo dire cliaver ultimato la costruzione cli questo elemen_

tare micr-t.rscopio. Si puo pass.ìre, quincli, cìeci_samente all'osservazione.

magtne._ la-goccia,d'acqua, deposta sopra il forellinodel barattolo mobile, àssumerà la forma cìiuna lente biconvessa come è clato a veclercin figura 2.

Doóol0ingrondimenti!Vi ricordiamo cìre per effettuare cìelle buone

cose che finora non avevate mai visto peressere troppo piccole per la vostra vista e èhcora potrete vederc'ingrandite di ben 6 e anche10 volte! -

essere tlasparenti oppure molto piccoìi, tantocla dl\rc'ntre trasparentt.

Fig. 2 - La goccia d'acqua, deposta sopra íl fo-rellino ,del barattplo mobile mèdiante un conta-gocce, assume la forma di una lente biconvessa.

Fig. 3 - Per fìssare i due montanti di sostegnoal barattolino <entrale occorre praticare quat-vo fori, due per parte, per I'inserimento àelleviti.

Fig.4 - ll forellino, sul quale va deposta lagoccia d'acqua che funge da lente, si ottieneper mezzo di un trapanin-o munito di unapunta da 3 millimetri.

,15

/ ..:t::

( Cave canem ) dicevano i nostri antenatilatini. E noi, estendendo il cqlsstto, diciamoo Cave furem o, cioè, guardati dal lestofante.

guiteci ed ascoltateci.Quello che vi insegneremo è come tr:asfor-

mare un lrbro in una cassafclrte. Non si trat-terà di una cassaforte a prova di fiamma ossidricaL, -oppure dotata di una serratura di tipospeciale. No, assolutamente. Ma la sua sicurèzza sta proprio nel fatto di apparire, esterior-mente, come un libro e di aver la sua sedeabituale nella libreria assieme a tutti gli altrilibri.

Poco imporlonle ms di un certo spessore

Prendete un libro dalla vostra libreria, quel-lo meno importante per voi, ma di un cèrtospessore. Meglio sarebbe iì libro di una stessa

Fig, I : ll libro che si vuol trasformarein una piccola cassaforte dovrà esseredi tipo robusto. Le prime venti otrenta pagine e cosl pure le ultimevanno tutte incollate tra di loro. llvano interno si ottiene pralicando uneapertura reitangolare mediante un col-tello o un temperino a punta e benaftìlato, Successivamente i bordi delvano vahno ricopertl con legno com-pensato, foderando poi colî del velluto.Le fiecce riportate nel disegno supe-riore indicano: le pagÍne incollate (Ae A) e le pagine corrispondenti al va.no praticato internamente al libro ( B).

4b

UNACAS$ATORTEIRN II !U

tIBRCI

raccolta in mocìo cìa conlondersi fr:r tanti aìtr.ipcrfcttan-rente iclcntici per color-c, rilegatura,Cimcnsioni.

Apriteìo alla vcntesirna, trentesima paginacome appare in flgura 2. Incollate tra di lorolul-tc' qì-leste prime venti o trenta pagine eincoJÌate pure tra di loro altre ver-rti o lrentapagir.re a contiìre dalla fìne del ìibro.

Con la en alllalcrpr:rticalc ncollate aibordi de lle strisccdi legno to con delvellulo (incolìa1o al legno compensato). Lavostra cirs.szrforte ò così pronta. Dep<-rnete purejn essa il clanarcl che volctc custodirc e ripor-

FiE. 2 . La figura mostra chiaramente la fornradell'apertura praticata internamente al libro. Aibordi sono incollate de di legno com.pensato sopra il quale è del velluto. An-che if fondo del vano è di velluro.

tatela nella sua abitualc dimr.rra: la biblioteca.A nessun ìestofante che dovesse introdursi

iur vostra casa passcla e il clanaro'propun che appare allatì-lt ca.

E''GRADITA la collaborazione dei lettoridettagliate d,escrízíoni d.i loro riuscite rea-cútnpo clel,la tecníca (d,alla tadío all'elet-

al moclellismo). II materiale, se corledatodisegni esplícutiuì, dopo essete stato esamimato dai

Ee sflrà rítenuto aalíd,o e d'ínteresse per gli altripttbblícato e adeguar,arnbnte compensato"

Tuttì poslona únuiarcilizzazíoní in qualsiasitrícità, d,al\a chimícad,a esauríentinostrí espertí,lettori, aerrà

FEITR I NO

I NTERNOVELTUTO

1l'zreronrodcllismo, di solito, ci si avvicin:rpcr caso. Si sente un arrict-r che ne parla,

' r si sfoglia, magari por p.issalempo, una rivi-sta specializz:rta in matcria, si osservano cìeìlefotografie riproducenti modelli di aerei in volo,-si assiste ad una gara di aeromodellisti e ci sitrova così, quasi d'improvviso, in piena atlività.

Lc strade per arrivarci sono divcrsc, infinite,mil la mèta, il punto cl'arrilo è sempr:e lo stcs-so: costluire con le nostre mani c con la no-stra intelligenza url rnocleìlo di aereo capace divolare e di volare bcne.

Sarà un modello clotalo di motore a scr-rppio,a reazione, ad aria compressa, a matiissa eÌa-stica, telec<-rmandtito da terr:r o, piir scmpli-cemente, alficlalt-r alla voÌontà dclle solc corren-ti aeree, noir importa. Quel che importa è chcvolerà.

Tuttavia anchc in qllestzì clisciplina occorreproccdere per gradi, attlavcrso quelle incvita-bili difficoÌtà, che possono condurrc talvoltaa dclusioni, afira\îezze, ma cìre educano il mo-dcllista allar tecniczr clcl volo cd insegnano acorreggere i difetti costruttivi.

Occorre, dunque, andur cauti nella scelladel modcllo che si vuol costruire e, soprattutto,non commt: ttere l'errore di sopravvalutarsi.Non è possibile pretenclcre di voler strzrfare,fin da principio, iniziando con una costruzionecomplicata, costosa, magari con propulsionea motore: niente di pìu errato. L'insuccesso sa-rebbe cosa certtr anche per i più intelligcnti.

Il modellista, quindi, o meglio, il futuromodellista deve iniziare con la costluzione diun mocìello veleggiatore, appclsitamcnle proget-tato, sul tipo di quello che presentiamo in que-

48

VELEGOIATORIste pagine e che abbiamo denominato < Ibis-Veleggiatore per principianti o.

Su questo modello il lellore potrà farc moìtcesperienze, dato appunlo lc suc partic<-:lari ca-ratteristichc: sufficicntr.: robustezza, poco co-sto, facilissima costruzione e centraggio (ve-drcmo più avanti il signilicato esatto di quc-sto termine).

Come voloPuò sembrare strano parlarc cli r.cleggìatori,

proprio oggi chc si cerca di nrotorizzare tLltto,acl ogni costo e in ogni manicra. Eppure, :rn-chc ncl scttore acronaulicr.r, la pratica clel volcra vela è tuttora vivzr e imperantc, anzi si vaestendendo sen-ìprc piir. E sì cho il vcleggiaL<,r.reè il moclello più scmplice in quanto pcr voìarenon ha bisogno di :tlcun:i unitàr motrice. Tut-tavia, a detta di tutti gli appassionati clell'aria,è proprio col vclcggiatore che si provano lemaggiori socldisfazioni, le migliori emozioni,le sensazionr' piùr vcrc del volo.

Il veleggiatore è un aereo che non fa alcunrunore; csso scivola clolcemente e supe rba-mente neÌl'aria, sfruttando, come forza mo-trice, il proprio pcso, che è I'unica forza cli cuidispone c di cui si serve per volare.

Sembra qr-rasi un paraclosso quando solcrguardandoci attorno possiamo constatare chesono soltanto gli oggetti leggeri a poter volare,culìandosi nell'aria, trasportati dalle correnticorne le piurne, lc [oglie jnsecchite degli al-beri, i piccoli pezzi dì czirta. Eppure è così.Nel caso degli alianti è proprio il peso a far,r,olare il modello. Del resto tutti noi abbiarnclimparerto a scuoìa che ogni forza può esscre

,H,VOLERA' SENZ'ALTRO

decomposta in altre due. Quindi anche la for-za-peso segue questo principio e può esserescomposta in due compgnenti di cui una direttain avanti, orizzontalmehte, che trascina l'aereonel suo mevimento, imprimendogli quella vel+àità necessaria a farlo rimanere sospeso nellaaria. Ma senza voler entrare in discussioni trop-po complicate basta osservare il volo degli uc-celli per rendersi conto di questo fatto. Forseche essi non volano anche ad ali ferme? Eb-bene, allo stesso modo, ossia sfruttando lestesse leggi fisiche, vola anche il nostro modello'

Coslruzione 'dell'olsLa prima parte del modello che si dovrà

costruire è l'ala. Naturalmente, prima di ac-cingersi alla costruzione delle varie parti, ènecessario 'che il lettore abbia ben compreso ildisegno. Diciamo subito perciò, che il disegno

delle varie parti rappresentate nella tavolacostruttiva è in scala 1 a 4; ciò significa cheun centimetro misurato su! disegno corrispon-de a quattro centimetri su'l modello reale.

L'ala va costruita in due parti, vale a diresi dovranno costruire due semiali che verrannopoi incollate tra lqro e alla fusoliera forman'do un angolo, in modo da risultare inclinateverso I'alto,

Le due semiali verranno ritagliate da unfoglio di balsa dello spessore di 1,5 millimetri(ricordiamo che iI balsa è lo speciale legnousato da tutti i modellisti, che si può facil-mente acquistare presso negozio dimateriale per modellism si sarannoritagliate le due semiali e misure e

diledi

giusto profilo. Come è dato a vedere nella ta-vola costruttiva, le centine risultano in numerodi cinque per ogni semiala e si ottengono dal-lo stesso foglio di balsa utilizzato per la co-struzione delle due semiali. Le centine verran-no fissate sopra le due semiali mediante col-lante cellulosico"

Sempre nella tavola costruttiva si nota cheall'estrimita della semiala risulta applicatouir alettone di celluloide. Questo alettone ver-rà applicato in una.sola semiala e non in tut-te e due. Esso serye soio per far compiere alvelivolo dei voli circolari per cui non deúe es-sere considerato un componente necessario allacostruzione ed il lettore, volendolg, potra be-nissimo escluderlo.

Per portare a forma perfetta, sia le due se-

miali, come le centine, consigliamo di far usodi una piccola lima,e di cartavetrata.

Fusolierq

Per la costruzione della fusoliera occorre uti-legnorte in ra risulta mag-Iarga, sono di 40 mil-neces sta parte della

costruzione utilizzare due pezzi di balsa dur<rche, dopo essere stati opportunamente sago-mati, verranno incollati insieme in modo da ot-tenere le dimensioni deslderate, Nel disegnoè pure raffigurata la forma della sezione dellafusoliera, della parte anteriore, di quella cen-trale e di quella di coda.

lmpennoggiCon ì'espessione impennaggi si suol chiamare

in aeromodellismo sia il timone verticale come

quelli orizzontali. Queste parti della costruzierie si otterranno facilmenîe mediante legno di

: ;itÎà"xT; $3t"',"'TIli. Anche in questo

caso dimensioni e forma si dedurranno facil-mente dalla tavola di costrùzione,

MontoggioUna volta costruite le due semiali, la fuse

liera e gli impennaggi non resta che montare iltutto pèr ottenere il veleggiatore completo.

Sia le due semiali come gli impennaggi van-no incollati alla fusoliera mediante collantecellulosico. Le due semiali vanno incollate allafusoliera interponendo due rinforzi in balsa,lateralmente, in modo da potter ottenere facil-mente I'inclinazione voluta. Ricordiamo, infatti, che le due semiali dovranno risultare incii-nate verso I'alto di 12 centimetri (misuratidall'estremità della semiala alla fusoliera).

I due timoni orizzontali, invece, dovranno ri-sultare inclinati verso il basso di 4 centimetri(anche questa misura va fatta tra un'estremitàdel timone e la fusoliera nel senso verticale).Nel montare le due semiali e i timoni occorrefare molta attenzione affinchè a lavoro ulti-mato tutte e due le estremita abbiano il me-desimo angolo di inclinazione rispetto alla fu-soliera, apportando le dovute correzioni pri-ma che l'adesivo si sia solidificato.

Nelle ali occorre incollare nella parte supe-riore e in quella inferiore, in modo da copriretutta la loro superficie, della carta seta, cheè conosciuta anche sotto il nome di Modelspan.

49

Qucsta carta va stcsa bene in modo da nonprodurrc etlcuna grinza.

Cenlroggio e loncioCompletata la fase di costruzione cleÌ rnoclollcr

Si sceglierà quincli il luogo iclealc per i lancidel nostro modcllo chc non può esserc altroche il vicino aeroporto. In mancanza di que-sto ci si porterà in un lu<.rgo erboso, abbastan-za ampic e lonlano cler case, alberi o al1riostacoli.

Natnralmentc sul h-rogo di volo ci si porteràun accessorio importantissimtt, assolutamen-te neces.sario pcr il volo dcl modello: il CAVOdi TRAINO. Esso è costituito semplicementeda 50 metri di filo di nvlon del diametr<r cli0,25 millimetri (la bava dà pcsca risponcle otti-mamcnte allo scopo.;. All'estremità dcl cavo siapplica un aneìlino che si aggancerà nell'ap-posito gancío applicato al mo<Iello sotto lafusoliera, in corrispondenzzr dcll'aItaccatllradell'ala. Ad una distanza di circa 30.centirnetridalì'anello si applicherà una bandierina distoffa che ha il compito di rendere visibile adocaIlode erNO Iì

Troino e plonolo

Il ccntraggio è una [:rse dclicata che e ditl-ici-le, se non impclssibile, descrjvere in picno, pcli-chè dipencle da quel bagaglio di csperienza cheappunto ìl moclello che vi accingete a lanciarevi procurcrà. Tuttavia cercheremo di dare allettore tutti i ragguagli necessari. Si cominci,perciò, a lernciare il modello a mano, controvento, dopo avel effettuato una breve corsa.Quando si abbandona il modeÌlo esso deve ri-sultare leggermente inclinato verso il basso. E'irrtuitivo infatti, che dovcndo il modello volarein virtu del suo peso che lo trascina, se lo silanciasse verso l'alto evidentemente il peso nonpotrebbe esercitare la sua azione. In questocaso il modello, esaurita Ia velocità impressp-gli dalla spinta, compirebbe una brutta pic-chiata verso il sucllo.

Il modello, una volta lanciato, si comportain modo che si può subito notarne i difetti.

Se la planata è brevissirla e il muso del modello coir-rpìe una traiettt-riia molto inclinata, èsegno che il modello è picchiato. I1 suo musopesa troppo ed occorre intervenire con la lamadi un coltellino per togliere un po' di balsa equindi per diminuire il peso.

Se il modello compic invece una ìunga pla-nata non uniforme tendendo a delle scampa-

50

nzr1e, ciò signifìca che il moclello è cabrato.I_n questo c un p0'di peso al pionibi-no (di qu lÌtrmareil setale).

sîrutiva, in celluloide, che crei resistenza e rad-drizzi la virata, che se però e eccessiva non siraddrizzerà,: è necessario perciò tornare a casae tentare un rimecìio vcrniciando la semialache detcrmina l'inconveniente.

Quanclo Ia pìanata è soddisfacente e il mo-dello plana con una leggcra tendenza a viraresi puo passare al traino.

Pcr trainarc il m<-rcleìlo bisogna esscre in clue:un aiutante che sorregga il modello e che loabbancloni clurante Ia 1àse di volo e il traina-tore che si occupi del traino.

Per effettr-rare un bucn traino è necessarioche il mortcllo rimzrnga scmpre sotto il nostrocontrollo, cioè che il cavD sia sempre in leggc.ratensione. Per ottenere questo è nècessariò-cor-rcre gunrdando sempre il modcllo con la codadcll'occhio.

_ Messjci dunque nella giusta posizione per ini-

ziare il traino, ad un cenno dcl trainatore siínizia la corsa, a vclocilà moderata; quando iìmodello tende acl alzarsi I'aiutante abbandona

Fig. I - ll disegno delle varie parti raf-figurate nella tavola costruttiva è in scalaI a 4; ciò significa che un centimetro mi-surato nel disegno corrisponde a quattrocentimetri sul modello realc.

il moclello con una leggera spinta verso l'alto(il modello dcve esscrc tc.nuto con il muso vcr-so l'alto e il braccio dell'aiutante dcve esseredisteso). Attenzione che all'atto dell'abbandonoil ca'r'o di traino non risulti eccessivamente teso,

della sua cità,I modello chean ticipato ioneUna volta mo-

dello intcrviene tutto il buon senso del traina-tore: il modello deve saUre a non grande ve-locità, ma a velocità costantc piuttosio b:rssa.

Lo sgancio deve avvenire con il modello inposizione di volo, cioè Ìeggermente picchiata; èbene fare la massima attenzione alla posizionedi sgancio: il modello deve quasi aver iniziatauna planata ancora agganciato; per provocarelo sgancio è sufficiente arrestarsi e dare Lrhlcggero colpetto aÌ cavo all'indietro.

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di o iî'"":stro mondo, rendendoci un tantino inquieti eun tantino curiosi.

po1.

deve accontentare di quel che si sentc, di quelche si dice, senza andare troppo a fondo nèllecose.

Per esempio, tutti noi abbiamo letto e sa-molte delle a oicelle spaziali ;cioè, Ìa loro

^cio

pilaete-lla

54

LOALIMENTAIL SOLE

purc, ne-lle cap-tfcgli apparalisenza accumu-

rete-luce. Natu-ralmente, chi se ne intende di elettronica sacome sia possibile l'energia solarein energia elettrica digiuno in ma-teria di eìettrologi te non lo .sa ela cosa lo. rende alquanto perplesso per esseretr"oppo misteriosa.

i lettor^i cccog ica >, pronta,c rc, illustrareo che sia. Par-leremo, percio, della trasformazione clell'ener-gia solare in energia elettrica, mediante f impie-go della < Cellula Solare > o < CelìuÌa Fotoelct-

ultimovuolenelle c

struirsi un semplice ricevit<tre raclio, completa-mente funzionante con la luce clel sole.

Cellulo solore

tale senza I'ausilio ditensi nza di potcnziàÌePuò. capi, quando unra88l suìl:r loro partesensr una pila vera eproprra.

Diciamo subito che di cellule tricive ne sono di dit'ersi tipi, ma noiutílìzz.ata, per far funzioìare il cle-

DroDrio quello che ne mor'Iéiti- ltdcetlvo, L^ dun-ó"i, ui""" prelevata s e chedéliiriiu la'faccia sen dellacellula.

Ilm invece,ècostituitodalia f disco che, come ab-biamo rgenteo.

ella cellula solare,il dischetto in unamateriale isolante,ai rispettivi ternÍi-

Teorio del ricevitore e celluld solore

ico del funzio-re è rap in figu-un soló (TRl)ificatore al ger-

nranio in funz.ione di riveÌatore dei segnali

ANTENN A

CUF

DGl

CELLULASOLARE

PILA1,5 V

.55

PtLA 1,5 V

ALLAELLULA

LARE

ANT. CU F FIA

Fig.2 ' co del radíoricevitore afímenlato dalf'energia solare. ll deviatore Sl permette dipassare ione solare a quella a pila quando si vóglia far funzionare il rícevitore dinotte o sole.

circuito e serve ad aumentare il grado di se-lettività del ricevitore.

di sinton soloiclnato> co a po-viene reg atòre

Dal sintonia, quindi, il segnaleir.-oo al germànio DGi che "piov-vede

sempre sereno come è accaduto per Gagarin,Titov e Glenn.

56

o scopo si e i,l deviàtore 51il quale è inserire nel cir-I'una ora gente di alimen-

ReolizzozioneIl montaggio del nostro piccolo ricevitore è

rappresentato in figura 2.Tutti i componenti, ad eccezione della cufra

e della cellula solare, risultano montati dentro

cilindretto di cartone bachelizzato del dia-circa 4 centi-ad awolgererto in cotoneLe spire do-

applicatíc figara2'

TR-I, ri-c tipo pnpa o andar

benc, nel nostro caso, i transistori OC 70

OC 7l - OC72 - CK772 ed altri ancora'

Pqrf icolqrilù

uso.

si ricevono più. forti.La ricerca dellc emittenti si fa soltanto agen-

do sul condensatore variabile C2. Sul condcn-

sioni radio-Iì deviatore Sl serve solo per inserire nelcircuito una delle cluc sorgentì di aìimentazio-ne, o la cellula solare oppure. [a .pila. À{entrencr accenderc e spcgnerè-il ricevitorc basteràins,',-irc oppure tógìiere la cuflia dal circuito.

Fiq. 3 . La ccllula alselenio, per il luo cor-retto impiego, dovràYenire incastonate inun adatto Portacellulafacilmenle costnrìbilecome si vede in fìgure.Sono necetsari tra suP'portil di maieilale iso.lante e due cóntatti mc'tallici.A - Supporto isolanta

superiore,B - Anello dl aont.tto

in {ìlo di rame.C " Cellula al selenio.D - Disco di contatto

in latta o ranîe.E - Supporto lgolants

rehtrale.F - Supporto igolante

inferiore.

Fig.4 - EsemPio di Pan-: nello frontale, con i trecomandi, adatto Per il' ricevitore ad alimenta-'zlone solare.

ACC. ANT.

@B

SINTO NIA

. Per preparare I'csca occorrono i lombrichi,r"Al,, i.,"HI:Tîntî. ...vermi.-rossi o d,acqua >NoN DI'TERRA, aistinguiulilài ii È-*1[L

Come si peseo

Volendo striscio > latecnica è Per la larvadi mosca detta bigat-tino.

lungo iI filo sidai più piccoliquesto sistemamaggior modo

sì l'imP una cqsaL'amo del lom'o'della do.

positivi.

cBA

{rh{

ci

lmpedisce l'esame perfetto e completo delfrancobqllo.

Vi suggeriamo, perciò, una semplice ideacon la quale potrete eliminare del tútto questiinconvenienti.

Essa consistevista di sorgentmetta di illumquindi, di esamcondizioni luce

Fig. I - Pcr la costruzione del portalente occorreuna striscia di materiale plastico, lunga 375 mm,c larga 30 mm., nella qualc si prrticJ un intaglioatto a. rac,cogliere il bordo della lente.

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accende ed illumina il soggett'o che si vu<llesaminare.

CoslruzioneProcuratevi una lente biconvessa con una

focale di circa 100 millimetri e con un 'dÌa-

XI

in tutte le edicoleil Corriere dello

sPAz,|Omensile diaeronauticae astronauticadiretto daMANER LUALDI

proiettanelf uturooÍÍerte specialiai lettori diTecnica pratica:

TENnE PERFITAfETICICON ruCEAAfùilùMAFig. 2 - ll portalente è composto di due listellidi legno; attorno è fissata la striscia di pfasticadi figurE-I mediante collante. Per una buona ada-sione si consíglia dj fasciare il tutto con naitro,pcr non avere distacchi prima chc il collantcabbia fatto presa.

assieme alla lampada, ladi tipo minimicro da 1,5 volt,cono assieme i tre pezzí diue viti.

Attorno al manico si pone una fascia di pta-stica (vedi figura 1), facendo entrare il boidodella lente nella fessura di cui abbiamo fattocenno precedentemente.

Il fissaggio della fascia nell'impugnatura èottenuto mediante Vinavil o altro collante.

Al fine di permettere al collante di asciu-garsi perfettamente, senza che la fascia si di-stacchi dall'impugnatura sarà opportuno strin-gere bene quest'ultima in mocìo da ottenerela massima aderenza.

Anche il bordg della lente, che non risultaincassato nella linte, va fissaio all'assicella su-periore dell'impugnatura per mezzo di collante(figura 3).

A questo punto dobbiamoil particolare indicato con "in figura 3, si deve togliere,svitate le due viti, per cuinon deve essere inco

Togliendo il tappobile mettere o toglierSul tappo di fondopermette di mantenere la pila premuta controla lampadina. A sua volta la molla risulta col-Iegata alla lampadina mediante un filo flessi-bile.

L'uso diè suffcienpremere l'determinaseguentemesamlnare.

Fig. 3 . La pila, la lampadina c l'interruttorc ronoGontenuti nclliimpgnatura. Per sostituirè la pilasi tgglie il < tappo di fondo ) fislato mediantedue vlti. La pila è mantenuta in contatto con lalampadina per mezzo di una molla.

422

T)'

LAMPADINA . COLtÉGAMENTO

PIEGARE

61

UN DESTRIERO

PER

PECOS

BILL

Le dimensioni dei righelli che formano lezampe 2xbedellalunghezzadi30 cm. di queste ai fianchi 'lo sidovra ediante viti Per legno' Siconsiglia I'uso di viti da cm. 4 di lunghezza se

si vuole avere un fissaggio solido.

r lmente iA trattl oar-] a dire le

e finendo al piir recente Pecos Bil'I.Salire in sella ad un focoso destriero, con

una pistola in pugno, sara per i nostri figli ilpiùr gradito dei divertimenti.

La costruzione è semplice e del resto le figu-re che illustrans l'articolo vi aiuteranno nelcorso della realízzazione.

Noi consigliamo al lettore di partire dallacostruzione dei fianchi del cavallo e delle zam-pe, come visibile in fig. l, Quindi si unisconoi fianchi al dorso (fig.2).Il dorso viene ricava-to da un'asse di cm. 8 x 5 e della lunghezza dicirca 30 cm. Esso va opportunamente sagomatocome visibile in fig. 3.

62

Anche il dorso risulterà fissato ai fianchi me-diante viti del medesimo tipo.

Le due tavole che permettono le <-rsciìlazionidel giocattolo si fissano alla parte inferiore del-ìe zampe peî mezzo di quattro bulloni a testatonda coi rispettivi dadi. Si melte poi un tra-

versino tra le due tavole, per avere Llna mîg-gior solidità.

La testa e il collo possono essere licavati eìadue pezzi separati, come visibile nel piano co-struttivo, oppure da uno solo. Si tenga comun-que presente che ogni lato dei quadrati checompongono il reticolo in cui app:rre Ia testae il collo del cavalir-r, corrisponde a 5 cm.

Iì collo va lìssato al tronco, o megìio su diuna tavoletta, mediante incaslro e colla dafalegname. A sua voha la tavoletta viene fis-sata alla parte anteriore clel tronco, medianteviti.

Praticate un foro nel collo per il passaggiodi un bastoncino, che per:mette al < cavaliere >

di porre il cavallo in oscillazione, montate gliorecchi, rifinite il tuttÒ con lima e carta vetratain modo da togliere' le asperità e gìi spigolivivi e l'opera sarà ultimata.

Chi vorrà abbellire ulteriormente il giocattolo, potrà verniciarlo e munìrlo di coda c cri-niera.

63

Aon qu dedicata u coloro che sí occupúno di fotografia, nTecnica Pratica"L vuole,. eryizio informatívo, che presenti,.al let noeitù- mondt lotografir con ciò di appas-

si.onati un perìodica aggiolnam cisa docum e par-ticolure, su ogni aspetto, attua raggiunti

NOVITAI ALLA FIERA DI MILANOQuestranno nu11a di realmente nuovo e

rivoluzionario, na solo perfezlonanentidi nodelli gia esistenti e nuovi tipi dlmateriali sensibill.AGFA

La gbande casa tedesca punta tutti isuol sforzi, nel ramo dell.e canere foto-grafiche, sulltautonatico típo 0PTfMA,ora in cinque Dodelli: Optina I, Optina IIe O;ítina III, a differentÍ gradi dÍ versa-tilita (cioè adatte per operare in pocheo nolte condizioni di luce) e Ia Opti- ,

na IIIS e Optina-reflex che alltautona-tisno neIIa regolazione deIIa luce ag-giungono 1a regolazione del1a distanzafatta con i due sisteni più diffusi: iItelenetro o il- nirÍno reflex. I

A questi nodelli aggiunge ora, cone no-vita 1962, Ia Isoly-Mat, untecononica nac-ohina fotografica nel fornato 4x4 cos-pletanente autonatfca e ad un prezzo in-feriore aLle trentanila Ii.re.

Unitanente a1 nodello eoononico due ca-Eeré di alta olasse: la Selecta e La Se-lecta n. Queste due nacchin€ fotografichene1 fornato Leica 24 x56 nm., introduconoun nuovo conoetto di autonatisno: que).Io< selettÍvo >. In pratica questo significache è possibile regolare lrautonatismo infunzione deI tipo di fotografia obe sÍdeve eseguÍre. Nel nodelLo (n) i1 traspor-to della pellÍcola e 1a carica dellrottu-ratore sono autonaticl.

NeL rano cine ha presentato un nuovoproiettore 8 nn. di linea nuova e dueincollatrici. Della clnepresa con obiet-tivo Zoon non si conosc€ ancora ]a data dipresentazione in vendita,

Nel rano nateriali sensibili crè 1a nuo-va AGFAC0LOR invertibile CT l8 che ha unasensibilita di 18 DfN ed una buona tolle-ranza agli errori di posa. Interessantela presentazione di un nateríale positivosu carta invertiblle che consente ottiniingrandinentÍ a colori dalLe conunj. dia-positive.FERRANIA

Presenti Le nacchÍne autonatiche Electae la econonioa Eura, si è aggiunta la no-vità, 1952: 1a Euralux. Di questa nacchinavi direno in un prossimo nunero, dopo feprove.

64

Novità vere dí questranno sono tre rluovinateriali sensibili: due bianco e nero eduno a coLori.

AlLe note p€111ao16 bianoo e nero P 30e P33 si sono aggiunte Ia P27 e Ia P24.La sensibilítà è rispettivamente di 17 EINe 14 DIN, Ia grattulosita della pellÍcolavaria da nolto fine a pratÍcanente inesi-stente per iI tipo P24. IL tipo P27 saranolto apprszzato specialnente af trare.

La novita nelle pe11icole cinenatografi-che a colori a passo ridotto è il.'nuovotipo 15 DfN luce naturale del giorno e17 DIN luce artif,iclale per internl. 11vecchio Eateriale cine 8 nm. di sensibi-lità 12 DIN non vlene più fabbricato equindi i possessÒrÍ di canere cinemato-grafiohe Bell & Howell tarate solo per i1vecchio tipo dl Ferraniacolor, dovrannoessere rispedite aIla Ferrania che prov-vederà GRATIS a tararle per iI nuovo rla-teriale. Presentata senpre dalla Femania1a nuova oinepresa Zoon Bell & Howell connlrino reflex, carrellata autonatica 6cellula ohe legge Ia luce sulltinnagineproiettata DENTRO la nacchi.na, ha la pos--sibilita di eseguire dissolvenze.KODAK

Novita sensazionale è i1 nuovo rnaterialea oolori Kodacrone II di aunentata sen3i-billtA: 15 DIN Luce naturale e 17 DIN luceartifloiale. Era dal 1935 che non venivacanblato I

Migliorate, oltre la sensibilita, anchela tolleranza agli errorÍ di posa e la resadi alcuni colori,

Senpre neI canpo de1 colore è annunciatoun nuovo Ektacrone Inproved (nigliorato)di sensibilita 64 ASA - 18 DIN.

Nel canpo del1é nacchine fotografichenuovi nodellí ooónonici cone 1a Starluxche inoorpora un flash a lanpadine didinensioni nininé. Nei nodelli nedi ]eRetinette serni-autonatlche e tr6 nodell.idi Retine nel1e quali si blocca lo scattbse non ctè luce suffiaiénte, Anoora pi-ìperfezlonata la Retlna-reflex III.

Nel canpo de1le cineprese 8 nn., oltrealla nuova Brownie da 16,000 lire, si èaggiunto un nodello nigliore con obietti-vo 1r9 ed un tipo autonatico nornale eZoom a un prezzo nodico.

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Pn0ilTUARt0 lil.tt uAlllott il.tTTR0]ilCiltI e cos ecnico elettr ferri del

I tra i ti sul banco esso òi re le elle valvole, progetta

un circuito o, ancora, quando v'è necessità di sostituire una valvola con altia di fabbricazionepiù recente o di migliori prestazioni

Ma un prontuario veramente completo e cossi consideri il ritmo vertiginoso della produzionel sollecitare un mercato sempre pir) ricco di

o Tecnica Pratica ", in considerazione di tala buona parte dei lettori, dà inizio a questadi elencare i simboli e le caratteristiche eleimpiego.

Queste pagine, assieme a quelle che verranno pubblicate nei successivi numeri della Rì.vista, potranno essere staccate e raccolte in un unico raccoglitore per formare, alla fine, unprezioso, utilissimo manualetto perfettamente aggiornato.

vfIfVaVamVgVb

tensione di fiIamento,corrente di filamento.tensione di placca.tensione massirna di placca.tensione di griglia.It:.ttsione anodicu-

AZ41

SIMBOLIIaIgWuRaRgIkm

corrente di,placca.cotrente dì griglia.potenza d'uscita.resistenza di placca.resistenza di griglia.correnle ttu.;sintrt tli ctttodct

Raddrizzatore perdue seniúonde(zoccolo Rimlock)

:4- or72

Vam,: 2 XIkm - 70

Ifvf

vA400 vtnA

;l

k

DAF 96

4 Diodo pentodo; rlvelatoreampllficatbredl bassafrequenza(zoccolomlniatura).

Vf-1,4VIf : 0,15 AFrequenza massima1000 MHz

Rg2 - 3,9 megaohmIa - 0,06 mA

RS2 : 2,7 megaohmIa - O,O42 mA

DA 90

Dlodo- rlvelatore(zoccolo mlnlatura).

DAF 9îDiodo pentodorlvelatoreampllficatoredl bassafflequenza(zoccolomlniatura).

Vf_1,4VIf :50 mAVb : 67,5 VRa : I megaohm

Vf:1,4VIf :25 mAVb-64 VRa : I megaohm

DCC 90

Dopplo trlodooscillatoreo convertltore(zoccolominiatura).

vfIfVaVgla

- 1,4 o2,E V: 0,22 o 0,11 A

-135 V

:15mA: 2 watt

66

Wu

vtnAvVVInArnA

vfnAvVvInAfnA

vrnAInAvVfnAInA

I

t

t

i

DF 9îPentodoamplificatoieper alta omedia frequenza(zocco,Iomlnlatura)

DF 92

Pentodoampllficatoreper alta omedlafrequenza(zoccolomlniatura).

DF 96

Vf - 1,4rf -- s0Va =: 67,5Vgl= 0vgz - 4sÍ,a : l-:tSIS2 : 0,68

vfIf _50v4- : 90Vgl-0VE2 - 67,5Ie : 2,9le2 - 1,2

Vf - 1,4If -25Va =: 67,5Vgl-0Ye2 : 67,5fa .: 1,65Ig2 - 0,55

Vf : 1,4If -25Va : 67,5Vgl:0Vg2 : 6,3Ia : 1,6lg2 : 0,72Rg2 - 4,7

Pentodo'amplificatoreper alta emediafrequenza(zoccolominlatura).

DF 97

Pentodoamplificatoreper mediafrequenza econvertltriceper ricevltorlAM-FM(zoccolomlnlatura)

vrnAfnAvvMAMAkiloohm

PIR ilLLItllI

I I è quello in cui tutti glil. bussàre alla porta l'arii-I ,*, prossimi esami. Ed anchechi si prepara a sostenere l'esame per Ia pa-tente di radiooperatore dilettante cleve accele-rare i tempi, dedicare quzrlche oretta in piìr al-lo studio, ésercitarsi maggiormente nella pra-tica di ricezione e trasmissione in codiceMorse.

Del resto, la conoscenza del ccldice Morse nonè soltanto una questione di necessità; assaispesso si tratta di passione vera e propria.Quanti sono, infatti, coloro che aspirano ;rcomprendere e a seguire le trasmissioni radiotelegrafiche, oggi tanto numerose nella gam-ma delle Onde corte? Eppure non ci vuol mol-to. Anche un solo mese può bastare, per esserein grado di decifrare una qualsiasi trasmissionein codice, in cui Ie letîcre si susseguano allavelocità media di cinquanta, sessanta caratteiial minuto, purchè ognuno dedichi, in casapropria, due orette giornaliere all'esercizio pra-tico.

Il solo ostacolo, però, che in questi casi sioppone alla volontà dell'allievo, è la mancanzadi uno strumento di esercitazione adeguato,di proppietà personale.

Nell'intento, quindi, di esaudire tali aspi-razioni che sono proprie, poi, di una gran mas-sa di lettori, la Rivista Tecnica Pratica ha ri-tenuto doveroso, proprio di questi tempi, pre-sentare il progetto di un Oscillofono, completodi tasto telegrafico e rispondente alle particolari esigenze della didattica senza, tuttavia,trascurare il fattore spesa che è molto impor-tante per un giovane,-sia esso studente o pitrsemplicemente un appassionato di radiotele-grafia.

E' vero che in commercio esistono dei o sur-

permettendo ad una I'e-ll'altra quello della tra-i, poi, fìa il posto Ai

68

RliloTrlr0RAfl$il

ascolto , contribuiràad una recisa PrePa-razione, i far presen-l.are gli sereno e si-curl, ln

Circuito elelfrico

Il circuito elettrico dell'oscillofono è rap-presen l. ie-ga un di dióscilla sa Îlcomponente principale del circuito, per il re-sto futto si riduce a due condensatori, ad unaresistenza e a due pile da 1,5 volt.

in questo senso.Dèl circuito elettrico non v'è molto da dire,

e semplicita.tipo pnp, può es-

re per bassa fre-70-oc7t-oc72aso. Il circuito in

ulta di un nor-tore Per cui al-del so produce

delle oscillazioni, la cui forma d'onda è rappresentata nella figura di testa, e che vengonoiradotte in suono dalla cuffia.

La corrente assorblta dal circuito è minima;indi

el-I'oscillofono, comPleta Pre-parazione te consigliabileiar variare I che si riceve

IJll

0$[lrl0[0]t0Inilil$I$IOilIIAIO

elettrico.

CUFFIA

PILA1.5 V

TRî

ó9

CUFFIA PI LA15 V.

PILA1,5 V

TASTOT ELEG R.

Coslruzione

La realizzazione pratìca dell'oscillol'ono è rap-presentata in fi.g. 2. Come si vede, l'intero cir-cuito viene montato in una basetta di bache-lite, fatta eccezione per le pile che verranno fis-sate a parte. Il tutto potrà essere racchiuso in

morsetti del-3) verrannoin modo da

ttrico.Tutte le saldature vanno efiettuate a stagl'to,

mediante saldatore, e non ci sarà possibilitàdi errori segucnclo al.tcntamcnte lò schema

BASETTAISOLANTE

Fig. 2 - Schema pratíco dell'oscillofono. llsu di una basetta di materiale isolante. llruttore, infatti il transistore rimane sottoe la cufrìa.

montaggio dei vari componenti si efiettuacircuito non contempla l'impiego di inter.tensione finchè rimangono inseriti il tasto

L'unico coÍìponente che richiede una parti-colare attenzione in fase di cablassio è' il-tran-sistore. Infatti è facile confond.'rii nclla lcttu-ra dei suoi terminali. In ogni caso ricordiamcrche il terminale di Base (B) è sempre quelloposto al centro, mentre il terminale di Collet-

vare nelle condizioni di montare per la primavolta un transistore, è quella che esso è nèmicodel calore. Pcrcir), dn rnte le saldature dei ter-prat lco

Fig.3-Vistadiassiemè dell'o-scillofono com-pletamente mon.tato. Tutti í com.ponenti sonochiaramente vi-sibili c cioè idue qondensato-ri a carta, laresistenza a iltransistorc. Nonrono vlsibili lcpile, il tasto e laGUfrìa.

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4 ....-I2

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8

9

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Fig' 4 '. fl tasto tefegr-afì<o--viene collegato all'oscillofono mediante una presa yofante, allo stesso modocome si collega la cuftìa. Non dimentkhi il lettore ctt", -"À."nlo-iel 'circuito l,lil'"ir"tt.r"l-à.."rr.evitare il pericolo di scaricare le pile togliendo la cuftìa " il t"ti;-tr;;do non,i "iii;" l;;;l"i"cchio.

7l

chi oossiede già una cinepresa formato 8

millimetrÌ saià capitato più volte d'esse-re invitato da un parente, un amlco o un

COTIIE

UNA

CERITIIONIA

DINOZZE

conoscentd a riprenderè cinematograficamente

nt

O Consigliamo, per misurare la luce disponi-bile, di effettuare un sopraluogo, alcuni giornipli1na, negli ambienti hove li dovrà gìi-are,ALLA STESSA ORA IN CUI AVVERRA'LACERIMONIA.

Durante questa visita si studieranno pure leangolazioni e le inquadrature.

Ricordiamo che una macchina Zoom è parti-colarmente adatta per le riprese nell'internodella chíesa.O Le scene di massa vanno limitate al mini-mo indispensabile in quanto il formato non èarlatto, per sua natura, alla ripresa dei parti-colari, per.cui saranno sempre_da prefer-irsi iprrmi piani (persone a mezzo busto).

O Nella ripresa si dovrà r-icercare la l,italitàdi riprenderi persone etaìc motivo si aspetterà

afo abbia scatt.ìto Ìe suee scene in mclvimento.

O Molto .utili si renderanno, durante la ri-presa, un cavalletto_ robusto e una scaletta dop_pia per le riprese dall'alto.@ ,Un frlm iale, per quan-to .breve si come minìmo,due bobine e una per gliesterni,ent ;èracèomàn-

chiesa, se in esterno due 28' (17 DIN o unapellicola a colori).

Una quinta bobina serve per le scene all'a-perto e per quelle di raccordo (titoli, diclasca-Iie, ecc..).

Elencheremo ora le varie scene secondo l'or-cline di montaggio finale, per quanto la ripr-esasegua., inevitabilmente, l'ordine degli avveni-menti.

La lettera < d > posta, a volte, accanto al nu-mero d'ordine della scena, sta ad-inolcare chequella scena può anche essere ripresa dopo lacerimonia. Per alcune scene abbiamo ancheindicato la durata media della ripresa espressain secondi.

SCENE E LORO ORDINE DI SUCCESSIONE1d

Panoramica su una fila di mazzie corbeilles di fiori (8 sec.).Un vassoio colmo di telcgrammi.

Primissimo piaho ripreso cvcn-tualmentc con lenle addizionaleo teleobiettivo. Titolo del filmcon nome degli sposi e data chesi sovrappone. Non lutte Ie mac-chine permettono questo tl-uccoper cui, in tal caso, si farannos-cene staccate: prima titolo poidata, ecc. (15 sec.).'

3dUn orologio fermo ad un quartod'ora prima dclla cerimonira nu-ziale (3 sec.).

4Facciata della chiesa (con la

Zoom, c fino ad inqua-drare so ale). NeI primocaso la di 4 sec., nelsecondo

3Inquadratura delìa slrada o del-la piazza dove si trova la chiesa( 15 scc.).

6

lnterno della chiesa vuota. Even-lualmente riprendere il chieri-chetto mentre addobba l'altare oi primi curiosi che entrano.

7d,Lo stesso orologio della scc-na 3che segna quasi l'ora dclla ccli-monia (3 sec.).

8dUna campana che suona (5 sec.).

Esterno delìa chiesa mentre ar.rivano curiosi ed invitati.

t0A .seconda .degìi usi regionalipuò essere ripreso prirna l'arrivodella sposa o quello dello sposo;sostanzialmente la sceneggiaturanon cambia.

l1Arrivo della macchina deìlasposa.

í r {r

gìi ingirtlce'lrrrlr,Ì

Arrir'o dellaspos(J.

Idem scena 11.

16macchina clello

17

l2La sposa e gli accompagnatoriche sccndono dalla macchina.

l3Ripresa della sposa a rnezzo busto e particolare del viso.

14

Qualche dettaglio dell'abito (10sec. ).

I5Riprese in primo piano (mezzobusto) dei familiari della sposae degli amici. Queste scene van:no riprese per stacco, ovvero dueo trè secondi un viso, poi siinlerrompc e si liprende un altroe cosr ljla.

Gli sposì all'inginocchiatoìo (pos-s.ibilmcnc anqoÌazione dall'alto).

22Le canne dell'olgano, i violini,ecc. (possono essere riprese du-rante Ie pause della cerirnonia)(10 sec,).

23II sacerdote (figura intera).

24Primissimo piano della sposa edcllo sposo, ripresi h'ggelmcntedal basso (5 sec.).

25Primissimo piano <legli anelli nu-z.ialt.

Iìipresc in primi piani dei testi-nroni, dei patenti c panoramicasui presenti alla cerin-ronia (20sec. ).

27Eventuali momenti fondameutalidella Messa.

2EBenedizione.Gli sposi si avviano a lirmare idocumenti.

29Primi piani degli sp<.rsi che fir-mano. Riprendere solo il momen-to della firma vera c propriaonde evitare spreco di pellicola.Lancio di riso o confetti ocl aìtroalI'uscita.Piani americani (personc circa amezzo busîo) degii abbracci ebaci alla sposa.Gli sposi entrano in macchina.La macchina si allontana.

film che fosse dedicato alla

Taglio della torta e particolaridella distribuzione.

8Primissimo ,piano di un tappoche salta via dalla bottiglia dispumante (5 sec.).Si riempiono le coppe (10 sec.).Brindisi. Primi piani.

9Visi allegri ed er,'viva (15 sec.).

t0Gli sposi si baciano. Primo piano.

llLa macchina si allontana. Con làZoom fare una carrellata di al-lontanamento, mentre alcuni in-vitati se ne vanno.

l8Idem scena 12.

l9Idern scena 14.

20

Formazìone del corteo nuziale(questa ripresa va c:ffeltuata daì-l'interno della chiesa. attraversoil portone), Se gli operatori sa-ranno due, uno sarà'piazzato inalto, dietro l'altare o di lìanconel recinto dell'organo. In questocaso il corteo, nell'intcrno deìlachiesa, r'errebbe ripreso dal se-condo mentre al pri-rno spe le scene da vi-cino. 'I ontrario, telmi-nata la r.ipresa del cqrteo allasoglia della chiesa, con una ra-pida corsa'ci si porta di fibncoall'altare, abbastanza distante da-

Con la scena trentaseiesima potrebbe rilenelsi ultimato unsola cerimonia nuziale.

SCENEGGIATURA DEL RINFRESCO

I consumano rinfreschi.Primissimo piano del vassoio conconletti o paste (3 sec.).

,La macchina cinematografica sisposta da questo e alzandosi in-quadra tut[a la sala del rinfre-sco,

3Gli sposi attorniati da parenti eamrcr.

4Primi piani delle signore inter-venute al rinfresco. Acconciature,toìlettes (5 sec. ogni persona).

5Piccoli gruppi d.i invitati che

74

6Ripresa di un mangione (usarela cadenza di 8 fot./sec. con l'av-vertenza di far durare la scenail doppio .- l0 sec. - e di chiu-dere l'obiettivo di Yz diaframma.Seguire il Iavoro rlel fotografoche aggiusta i gruppi delle per-sone per ìa fotogralia.

7Primo piano della torta nuziale(ó sec.).Ci si allontana dal prinro pianodella torta per inquadrare glisposi chc si apprcstano a ta-gliarla.

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A) .- Prima di eseguire i rilievi necessari. l'aero'modellista deve prioccuparsi che il suo modellosi irovi in posizione perfettament€ orizzontale.

Fig. I - Vísta in .< esplosione > del goniometro incuì si possono notare tutti oli elementi che lo

M0DELHSTI!AUETE

BISOGNODI UN

OUESTO

Fig. 2 - Un punteruolo si presta assai bene perpriticare il forellino ènt!'o il quale si farà passare

il fìlo d'acciaio.compongono.

..i:...::.,:

;1::.:.r:,r

LISTETIO

ìiì. :t

. r. SlJafltìct,

primi piani cie ol.e. inrer- fi't*?.f''.ovenutc al rinlre onciature, Ci si all,toilettes (5 sec. rsona), della tor

5 sPosi ch':."Piccoli gruppi Ci invitati che gliarla.

i4

virsene comodamente in ogni occasione.Il nostro goniometro risulta costituito da

un semidisco in cartoncino o lamiera sottfiedi alluminio, ricoperta con carta bianca.

Lungo il suo bordo esterno sono tracciate

Iegno la c n figura 2. A me-tà di que pralicato un ín-cavo che, in seguito, set-virà per i arsi su:iÌ'elica.

A questo punto si può dire di avere com-pletato l'opera e non resta che mettere allaprova lo strumento.

e i rilievi che inte-re occorre provvederea posizione perfetta-m

Per ottenere ciò si ricorrerà allo strattagem-ma ben visibile ne{Ia fi.gura riprodotta nella

Fig. 4 . La figura mostra ghiaramente come sidebba appoggiare il goniometro al piano di coda.La lettùra dell'inclinazione va fatta dopo che ilfilo ha raggiunto una perfetta immobifità.

Fiq. 3 - Per eseguire if controllo dell'inclinazionedell'ala si appoggia il goniometro nel modo indi-cato in figura e si attende che le oscillazionípendolari si smorzino completamente.

testata. Si tratta, in pratica, di Dorrc deslispessori sotto le ruote dell'aereo in modo -da

Fig. 5 - Per il controllo dell'inclinazione dell'elica,rispetto al piano orizzontale del modello, l,aereova sistemato su di un fianco come si vede infigu ra .

322

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Diciamo pure la verità. Quando ci capita di passarevetrina ricca di i moderne edpiir. o _meno, ci lusinggre daloprio. Già, perch ne della casa

confortevole, bella e ben arredata è un sentimento chetutti noi proviamo e coltiviamo e per il quale siamcl an-che disposti a fare dei sacrifici.

Certamente tutto non si può avere e, purtroppo, tuttoquel che si vorrebbe non lo si può acquistare. Ma quandoc'è l'entusiasmo e la buona volontà, anche le mète piirambite e pirì,.. costose possono essere raggiunte facil-mente. Si tratta, alle volte, di rimettere a nuovo unvecchio mobiletto, di sostituire, in un quaclro, una vec-chia cornice con una nuova, di costruire con le propriemani to utile per dare un tratto di maggioresigno nostra abitazione.

E I suggeriamo al lettore, veramente, giungea proposito. Sì, perchè si tratta di un elegante cande-liere, di stile moderno, semplice, ricco di grazia e facil-mente costruibile da chiunque,

Fungerà da soprammobile sopra il tavolo da studiooppure, in coppia ad uno identico, sopra la credenza,nella sala da pranzo.

Come si vede nella figura, tutto sta nel procurarsi unasfera di legno, di praticarvi un incavo, per l'inserimentodella candela, e tre fori, dalla parte opposta, per fissare

anch'esse in legno.ncolleranno, poi, trebambini per giocarequalsiasi cartoleria.

La sfera e le tre gambe verranno verniciate con duecolori diversi secondo il proprio gusto personale. Nonavendo il materiale necessario a portata di mano, in ca-sa, si potrà ricorrere ad un qualsi itodi tornio, che, in un batter d'occ difornirvi la sfera e le tre gambe s dicato in figura.

A) - Una rfcra di l:.gno à tru gambe, lrvo-rete.l tornio di un fe"logname. cottltulr€onoI pninqipali clementldcl crndclierc. Lc pal.litrr, che sl lncolleran-.no ncgll apoositi inca.vi delle gambe, ti pos.tono ecquirtlre in c.r.totcria.

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