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Ta g Magazine Ta g ADELFIA AL VOTO Vito MARIELLA Pag.4-5 ELEZIONI POLITICHE 2013 II, 5 | Febbraio - Marzo 2013 Periodico a cura dell’Associazione OPERA. Idee in Circolo - Adelfia L’essenza dell’informazione IN FORMA A TAVOLA Rosa CANTACESSI - Pag.7 LA TRADIZIONE DEL CARNEVALE Rosanna RUSCONI - Pag.8 1€

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periodico febbraio marzo 2013

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ADELFIAAL VOTOVito MARIELLA Pag.4-5

ELEZIONI POLITICHE 2013

II, 5 | Febbraio - Marzo 2013Periodico a cura dell’Associazione OPERA. Idee in Circolo - AdelfiaL’essenza dell’informazione

IN FORMAA TAVOLARosa CANTACESSI - Pag.7

LA TRADIZIONEDEL CARNEVALERosanna RUSCONI - Pag.8

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operaidee

Iniziano gli interventi di riqualificazione di Piazza Leone XIII. Il primo intervento è stato la rimozione della copertura dell’ex area destinata a mercato giornalie-ro. Durante l’esecuzione della demolizione, è stata trovata una vecchia cister-na; ciò ha comportato la richiesta da parte dell’Amministrazione comunale di valutazioni da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesag-gistici, a cui preliminarmente era stata richiesta l’autorizzazione per l’inter-vento di demolizione. Dopo questo primo atto, sarà completata l’operazione di riqualificazione della piazza, già avviata dalla Giunta Comunale, che prevede area a verde e spazi aggregativi, con aree a parcheggio ordinato e funzionale alla zona in cui insiste.

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TagMagazine #5 3

POLITICA e ATTUALITÀ

CIAK SI VOTA

La campagna elettorale volge al termine, ma diciamo subito che non ci è piaciuta. Dopo un periodo così turbolento, deva-stato da una crisi lunga e profonda, ci saremmo aspettati dalle forze in campo una diversa impostazione, più impronta-ta alla chiarezza e alla trasparenza.A partire dalla scelta di quasi tutti i par-titi e movimenti, ad eccezione del Par-tito Democratico e di SEL, di iscrivere il nome dei leader sui simboli elettorali. Eravamo con-vinti che il leaderismo fosse in fase calante e invece da Monti a Ingroia, da Casini a Berlusconi, da Grillo a Fini, il nome in ditta è prepotentemente emerso. Neanche la candidatura di Monti a leader, ovvero candidato pre-mier, ci ha convinti. Parliamo, naturalmente, di opportunità politica. Prima tecnico, poi se-natore a vita, in seguito nomi-nato premier al di sopra delle parti: ci saremmo aspettati un più coerente atteggiamento. Stesso discorso vale per Ingroia.Tra l’al-tro, molti capi-partito hanno giocato a nascondino. Fini e Casini, non essedo ri-usciti a concludere il progetto di fonda-zione di un partito di centro, e sulla base degli esiti alquanto fallimentari di altre votazioni, hanno fatto un passo indietro,

cedendo la leadership a Monti. Di Pietro e Ferrero hanno fatto altrettan-to, nascondendosi dietro a Ingroia (ma vi immaginate Ferrero e Di Pietro insieme ???). Senza parlare del PDL e della Lega: dopo mesi di conflittualità, neanche troppo velata, per conquistare la Lom-bardia, si sono messi insieme, senza defi-nire il candidato premier, né uno straccio

di progetto comune. Eppure, Berlusconi per anni aveva strombazzato la neces-sità di indicare nelle votazioni politiche il candidato di Palazzo Chigi. Il Partito Democratico ha dimostrato, ancora una volta, di mantenere una coerente linea di comportamento. La celebrazione delle

primarie per la individuazione dei candi-dati alla Camera e al Senato ha segna-to un grande momento di democrazia. Per il futuro, un altro piccolo passo, ol-tre che cambiare la legge elettorale, va fatto. Ci riferiamo ai criteri con i quali sono stati inseriti nelle liste elettorali i candidati riservati alla segreteria nazio-nale. E sempre per chiarezza, la vicenda

Monte Paschi ha insegnato che bisogna accendere i riflettori su tutte le situazioni di contiguità tra affari e politica. Infine, anche qui, per necessità di chiarezza, vogliamo affer-mare con forza che il concetto che destra e sinistra non hanno più ragion d’essere ci vede pro-fondamente perplessi. Ancora oggi “destra” è sinoni-mo di libero mercato derego-lato, di Stato poco invasivo, di welfare poco incisivo, di flussi migratori alla bisogna; “sini-stra”, invece, è sinonimo di so-cietà più giusta e più egualita-

ria, di sviluppo sostenibile compatibile, di regolazione del mercato e di integra-zione. Potremmo anche cambiare le definizioni, ma non la sostanza e le differenze.

Mimmo CANGIALOSI

Partiti e movimenti alla ricerca del voto, ma troppe ambiguità stanno alimentando la campagna elettorale

SPILLI E SPINEBERLUSCONI E LE PROMESSE - Il Cavaliere ormai promet-te di tutto di più. Ha dichiarato, che in caso di vittoria, non si chiamerà Berlusconi, se non manterrà le promes-se annunciate in campagna elettorale. Siccome sa che non potrà mai vincere tutto ciò non si potrà accettare. Avremmo gradito, però, un’altra promessa: in caso di sconfitta, il silenzio assoluto per i prossimi anni.

PUK

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POLITICA e ATTUALITÁ

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ADELFIA AL VOTO

Come giudica la candidatura del Sindaco Vito Antonacci al Senato della Repubblica ?Vito è in politica da giovanissimo, ha fatto la

sua gavetta, quindi è legittimato ad aspira-re al più alto ramo del Parlamento Italiano. Anche se io, che sono di SEL, non lo voterò e non lo farò votare: noi siamo impegnati a rafforzare l’ala sinistra della coalizione.Quali opportunità crede che potrà ricavare Adelfia da una presenza in Parlamento?Le opportunità per Adelfia sono molteplici: basta pensare alle giuste priorità, special-mente per quanto riguarda la questione ambientale in genere, che lascia molto a desiderare.Come crede che occorra rilanciare l’azio-ne amministrativa adelfiese dopo il 26 feb-braio?Occorre un serio coordinamento e la capa-cità di realizzare davvero il programma che

il centro-sinistra ha sottoposto agli elettori. La collegialità fra gli amministratori lascia a desiderare. La gente è stanca di promesse non mantenute e dei tempi infiniti con cui si affrontano i problemi. Prendiamo il caso SAPA, una bomba per la salute nostra e dei nostri figli: quanto tempo dovremo ancora aspettare?Peraltro, io sono fra quelli che, legge alla mano, sono convinti che Vito non potrà mantenere ambedue gli incarichi, quello di Senatore e quello di Sindaco. Quindi, al più tardi la prossima primavera torneremo a vo-tare. Dovremo, o no, presentare un bilancio delle cose fatte? E allora? ….

Vito MARIELLA

Siamo ormai al rash finale: si combatte anche corpo a corpo. Manca meno di una settimana a quelle che sono state definite come le elezioni politiche più importanti degli ultimi decenni, per via della gravità dei problemi che si dovranno affrontare: crisi economica, sociale, morale e culturale. L’ap-puntamento elettorale del 24 e 25 febbraio diventa, inoltre, un’occasione storica per il nostro Comune. Vi è la possibilità concreta di eleggere un nostro concittadino al ramo più alto del nostro Parlamento, il Senato della Repubblica. L’avv. Vito Antonacci, Sindaco di Adelfia, in queste ore sta giocando la partita (politica) più importante della sua vita, e con lui la nostra comunità tutta. L’esito elettorale, in ogni caso, influirà (mi auspico in maniera positiva) sulle sorti future del nostro Comune. Pertanto, abbiamo sentito l’esigenza di condividere con i lettori le riflessioni fatte dai coor-dinatori dei tre partiti politici che in questo momento sostengono la maggioranza in Consiglio Comunale: PD, PSI, SEL.

Come giudica la candidatura del Sindaco Vito Antonacci al Senato della Repubblica ?La candidatura al Senato della Repubblica di Vito Antonacci non può che essere l’oc-casione migliore che questi territori hanno avuto negli ultimi anni. Conosco la passione e la determinazione di Vito, amico prima ancora che compagno di partito. Adelfia e tutto l’hinterland barese con lui saranno in buone mani. Sono certo che non ci sarà tema a noi caro che lui non proverà a sottoporre all’attenzione delle commissioni parlamen-tari competenti, perseguendone il risultato fino alla fine. D’altro canto, lo ha già dimo-strato quando da consigliere provinciale ha fatto piovere su Adelfia e altri comuni limi-trofi finanziamenti per milioni di euro che ne hanno cambiato la fisionomia.

Quali opportunità crede che potrà ricavare Adelfia da una presenza in Parlamento?Molti. Adelfia è un paese a vocazione agri-cola. Nella crisi generale che ci sta attana-gliando il comparto agricolo, già fortemente in sofferenza, è quello che la sta avvertendo in particolar modo. Un parlamentare come Vito Antonacci potrebbe farsi portatore di proposte e soluzioni efficaci individuate e segnalate dagli stessi operatori del settore, che meglio di chiunque altro lo conoscono e sanno quali possono essere gli interventi utili alla ripresa. Non dimentichiamo il ruo-lo svolto dalla Lega per i produttori di lat-te nel Nord d’Italia. Per non parlare della prossima programmazione per la destina-zione dei Fondi Strutturali della Comunità Europea. Non dico che Vito Antonacci potrà fare in modo che una parte di quei fondi arrivi direttamente al nostro comune, ma certamente conoscendo bene questi territo-ri potrà fare la sua parte, affinché la pro-grammazione preveda una destinazione con-facente a quelle che sono le loro esigenze. Fino ad oggi le rappresentanze parlamentari in provincia di Bari sono state assolutamen-te Baricentriche. Con Vito Antonacci anche i territori potranno far sentire la loro voce.Come crede che occorra rilanciare l’azio-ne amministrativa adelfiese dopo il 26 feb-braio?Dopo il 26 febbraio, se tutto andrà come ci

auguriamo, il solo risultato elettorale sarà motivo di rilancio per l’azione amministra-tiva. Avere tra le nostre fila un Senatore della Repubblica sarà per l’intera maggio-ranza motivo di orgoglio e ragione in più per continuare a portare avanti i progetti già avviati. Mi riferisco a piazza Leone XIII; alla realizzazione dei Punti Sport nel parco Berlinguer, dopo l’installazione dell’impian-to illuminante già completato; all’avvio del nuovo servizio di igiene urbana, il TAR ha già respinto il ricorso della ditta seconda clas-sificata e siamo ottimisti sulla sentenza del Consiglio di Stato, che arriverà nei prossimi giorni; alle ultime battute di adeguamento prescritte dal CONI per il polo sportivo che, completamente rinnovato, sarà presto inau-gurato e insieme al Palazzetto della Sport potrà aprire le porte al pubblico. Occorre-rà, inoltre, lavorare affinché rapidamente si risolvano i lavori di completamento del so-vrappasso ferroviario, per cui la Regione ha già stanziato un ulteriore finanziamento, e che, insieme ad altri interventi finalizzati al miglioramento della viabilità, possano ren-dere questo paese più ordinato e vivibile. Infine, anche gli annosi problemi dell’alveo torrentizio e del randagismo, temi delicati a cui serve assolutamente dare risposte, sa-ranno al centro della nostra attenzione. Una sfida difficile, ma non impossibile.

V. M.

I tre coordinatori dei tre Partiti politici di maggioranza a confronto

COORDINATORE CITTADINO SEL Michele Labianca

COORDINATORE CITTADINO PD Francesco Cafarchia

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Come giudica la candidatura del sindaco Antonacci al Senato?Sarebbe incompleto rispondere a tale do-manda senza fare una minima ma sostan-ziale premessa. Nell’ultimo direttivo il PSI di Adelfia, prima dell’avvio delle Primarie (PD, PSI, SEL), in seguito alle riflessioni in merito alla scelta della Segreteria Nazionale del PSI guidata dal leader Riccardo Nencini di appoggiare Pierluigi Bersani, si è deciso di fare quadrato intorno al suddetto candida-to del PD. Il nostro impegno è stato, come sempre, leale e soprattutto di equilibrio e questo lo dimostra il fatto che è stato scelto a livello provinciale proprio il Se-gretario del Psi, quale coordinatore delle primarie adelfiesi. Va sottolineato che tale impegno si confer-merà il 24-25 febbraio p.v. e proseguirà, con la lealtà che ci caratterizza, nei giorni a venire indipendentemente dall’esito del voto. Rispondendo alla prima domanda devo do-verosamente sdoppiare la risposta:Considero importante la candidatura del Segretario provinciale P.D. avv. Antonacci, seppure in contrasto con il codice etico del partito che lui stesso rappresenta; aggiun-go che il codice etico in politica, in questo particolare momento, non va visto in ma-niera marginale e semplicemente formale, ma al contrario in maniera sostanziale, in quanto è uno dei pochi elementi rimasti di garanzia per guadagnare fiducia nei confronti dei cittadini. Comunque, nel ri-spetto di quanto asserito sopra, credo che l’avv. Antonacci abbia tutte le carte per

ambire a cariche di prestigio.Considero inopportuna la candidatura del Sindaco Antonacci al Senato; imbarazzante nello stile, lacunosa di schiettezza e coe-renza politica verso i cittadini che l’ hanno votato, verso la giunta e il consiglio comu-nale che lo sostiene. Vede, io ho, ma credo molti altri come me, hanno appreso della sua candidatura dai giornali e penso che sarebbe stato politicamente corretto riu-nire il consiglio di maggioranza, la giunta, i consiglieri, per informarli delle sue in-tenzioni e delle sue decisioni. La coerenza politica verso la cittadinanza viene meno, in quanto è stato proprio lui in campagna elettorale ad escludere tale ipotesi di can-didatura, a meno che le parole pronunciate nei suoi comizi, e in particolare in quello tenuto nel rione MONTRONE, non sono da interpretarsi come tali:”…come un gran-chio indietreggio e torno per governare la mia città…”. Nel mese scorso, da tutti è stata ventilata l’ipotesi che egli potesse svolgere la doppia carica, cioè sia quella del Sindaco e sia quella del parlamentare per i paesi sopra i 20 mila abitanti. Il D.L. 138 del 2011 ad un certo punto dice:”…le cariche di deputato e di senatore, sono incompatibili con qualsiasi carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territo-riali aventi, alla data di indicazione delle elezioni o della nomina, popolazione su-periore a 5mila abitanti”. Ora la doman-da che sorge spontanea è: un avvocato, con uno studio avviato e con altri avvocati collaboratori, se pure per motivi politici, non praticante la propria professione ….” Poteva non sapere? “. Cosa succederà dopo il 26 febbraio? Il sindaco decade? Farà ri-corso, come sovente accade? Le esigenze del paese possono aspettare i ricorsi del Sindaco?Quali possibilità crede che potrà ricavare Adelfia da una presenza in parlamento?Credo che la presenza dell’avv. Antonac-ci al senato della Repubblica, sempre se ciò possa avverarsi, potrà giovare in primis a lui stesso, per il proprio percorso poli-tico e poi alla nostra cittadina in termini di prestigio; l’ultimo uomo parlamentare che Adelfia ha avuto risale ad una gran-de figura socialista, che è l’onorevole An-tonio Mastrogiacomo. Dal punto di vista

funzionale credo ben poco, in quanto, con il federalismo fiscale, “il parlamento re-gionale” è più incisivo e a diretto contatto con la realtà locale rispetto al parlamento nazionale; quindi un consigliere regionale, un assessore regionale ricava, stando alla sua domanda, più possibilità per Adelfia in termini di risorse, servizi e quindi svilup-po.Crede che occorrerà rilanciare l’azione amministrativa adelfiese dopo il 26 feb-braio?La risposta è Si!!! E non dopo il 26 febbraio MA SUBITO; urge un cambio di rotta per dare risposte concrete alla cittadinanza. Il Psi, sin dal primo momento ha sollevato la questione del “METODO” , cercando di definire un modus operandi in netta di-scontinuità con il passato non solo nella forma ma anche nella sostanza. Questo è avvenuto nella forma e, per essere buono, parzialmente nella sostanza. La pianta or-ganica del comune è rimasta tale e quale ai tempi pregressi (non mi esprimo per le assunzioni per mobilità). In Consiglio di maggioranza abbiamo deciso di abolire i contributi alle associazioni, abolire i co-modati gratuiti per gli immobili comuna-li, con apposito regolamento, risultato è che i contributi vengono tutt’ora erogati e i comodati sono tutt’ora esistenti. Il Psi era contro l’aumento dell’IMU, dopo una lunga battaglia abbiamo accettato osser-vando”… abbiamo il dovere di governare senza vessare i cittadini di ulteriori tasse ma qualora dovessimo essere costretti a farlo, tale denaro dovrà essere utilizzato responsabilmente ….”. Credo, che bisognerà rilanciare l’azio-ne amministrativa partendo appunto dal “metodo” e quindi individuando nello specifico quali sono le esigenze prioritarie del paese e non le convenienze elettora-li (potenziamento della struttura sociale, quindi più risorse, sensibilizzazione della raccolta differenziata, viabilità, traffico, creazione di piccoli spazi di intratteni-mento per le famiglie per i bambini e gli anziani in diversi punti del paese e senza consumare soldi sempre nei soliti luoghi). Concludendo, sono per una politica più sportiva e quindi per una politica di meri-tocrazia non solo basata sui voti ma anche sulle competenze, più vicina alla gente, capace di individuare le esigenze dei cit-tadini e farle proprie cercando di costrui-re un paese a misura d’uomo; una politica che deve pensare alle future generazioni e non alle prossime elezioni.

V. M.

POLITICA e ATTUALITÀ

SEGRETARIO POLITICO P.S.I.dott. Arjan Ajazi

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POLITICA e ATTUALITÁ

6 TagMagazine #5

A una prima lettura delle risposte fornite dai segretari politici delle tre forze po-litiche di maggioranza del centrosinistra adelfiese alle nostre tre domande, nessu-no di loro (ovviamente) mette in discus-sione o ironizza sulle “magnifiche sorti progressive” dell’umanità, o di quelle dei singoli individui, anzi! In alcuni passaggi, si legge pure l’orgoglio (sincero) che un nostro concittadino torni in Parlamento. Le tre interviste però sono (profonda-mente) diverse tra loro. Quella del se-gretario del PD, potremmo definirla ‘istituzionale’ (o d’ufficio), equilibrata e promozionale quanto basta (bilancio positivo dell’azione amministrativa del Sindaco e della sua maggioranza). Quel-la del segretario del PSI, invece, appare come un’intervista puntigliosa, forse an-che un po’ troppa micragnosa, specie nei passaggi in cui egli fornisce l’elenco delle cose che non sono andate bene, in que-sta prima fase dell’azione amministrativa (quasi che il PSI sia stato all’opposizio-ne e non in maggioranza), e, in maniera particolare, stupisce l’elenco ch’egli fa delle cose da correggere nella gestio-ne del ‘personale’ (cioè, nella gestione

della sfera istituzionale dell’assessore socialista! Per davvero un bell’esempio di coraggiosa autocritica, di partito, non c’è che dire!). L’intervista rilasciata dal segretario di SEL, invece, colpisce per la sua laconicità, quasi in forma di tele-gramma (uno stile sintetico, forse, det-tato dalla prudenza, virtù per davvero poco ‘comunista’, ma che di questi tem-pi ‘moderati’ molto probabilmente ha finito per condizionare anche il pensie-ro rivoluzionario). Non mancano, anche in questa intervista, le (severe) critiche all’azione amministrativa della giunta Antonacci, sorvolando sul dettaglio (per davvero, non trascurabile) che in giunta SEL ha avuto (e ha) il Vice-Sindaco. Ciò che accomuna, comunque, l’intervista del responsabile politico di SEL e quella del segretario politico del PSI è la conso-nanza sulla necessità – a loro dire - che (dopo il 26 febbraio) si cambi ‘metodo’. Francamente, però, non si capisce bene cosa s’intenda con questa affermazione: le due forze politiche cioè chiedono le dimissioni del Sindaco Antonacci? Insi-stendo sul così detto ‘codice etico’, e su altri cavilli giuridico-politici, chiedono

che Adelfia torni al voto per rinnovare il Consiglio Comunale? A nostro (modesto) avviso, il punto è un altro. Adelfia, dopo un decennio di mal-governo della destra, aveva (e ha) dram-maticamente bisogno di un governo cit-tadino serio, capace e democratico. Di un governo cioè che crei le condizioni della sua (complessiva) rinascita. Il cam-biamento registratosi due anni fa, con l’elezione a Sindaco di Antonacci, era il segno tangibile e non più rinviabile di questa esigenza di rinascita! Così, pur-troppo, non è stato, nei primi due anni di amministrazione: forse, per eredità im-mediate del passato; forse, per inespe-rienza di qualcuno; forse, per divisioni (e litigiosità) interne alla maggioranza stes-sa; forse, per poco protagonismo sul ter-ritorio adelfiese del Sindaco; forse, per le troppe attese; forse, forse, forse....per intanto, il dato registrabile con certezza è che quasi tutte le emergenze adelfiesi sono ancora lì, che attendono soluzioni (o, quanto meno, che attendono ipotesi di soluzioni)!

Trifone GARGANO

Tutti ci siamo ritrovati a naufragare nelle acque nemiche della nostra Casa Comu-nale. Senza un faro, senza una risposta, ma solo con lo stesso punto interrogativo con cui siamo entrati. Il vagabondare è da sempre cruccio e motivo di lamen-tele, da parte di chi, guardando altrove (basterebbe rivolgere lo sguardo all’Uni-versità), sa che avere un punto di riferi-mento è rassicurante, e influenza positi-vamente il giudizio sulla struttura cui ci si affaccia. Sembra, però, che sia stata inaugurata una nuova pagina nella storia

di Adelfia, grazie all’apertura dello spor-tello polifunzionale, denominato “Co-mune Amico”. La caparbietà e la buona volontà dell’Amministrazione Comunale e dei quattro Volontari del Servizio Civi-le Nazionale hanno fatto sì che da oggi i cittadini possano essere ascoltati, e ade-guatamente soddisfatti nel disbrigo delle mille pratiche burocratiche. Lo sportello ha il compito di: accogliere i cittadini, snellire i procedimenti formali, distri-buire e ricevere modulistica, segnalare reclami e fissare appuntamenti con il

Sindaco, o con i Capi settore. È aperto tutte le mattine, dalle 8.30 alle 13.30, e il martedì e il giovedì, anche nel pome-riggio, dalle 15.30 alle 18.00. Momenta-neamente, è ubicato presso l’ex Ufficio Catasto, e quando la collocazione sarà accessibile a tutti, ovvero al piano terra, si procederà a una adeguata pubblicità per il paese. Ad oggi, i contatti disponi-bili sono l’indirizzo mail: [email protected] e la pagina Facebook: Servizio Civile Adelfia.

Licia VENTURA

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Un nuovo Comune, amico

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Tutta la comunità scientifica è d’accordo sul fatto che esista uno stretto legame tra una corretta alimentazione e una vita in buona salute. Per soddisfare le esigenze del nostro organismo è necessario introdur-re tutti i principi nutritivi in proporzioni diverse. La piramide alimentare è un otti-mo sistema per capire cosa mangiare; essa va letta considerando le quantità di assun-zione dell’alimento: gli alimenti con base larga, posizionati cioè nella parte bassa, vanno assunti in maggiore quantità e con più frequenza; gli alimenti con base stretta e, quindi, posizionati vicino all’apice della piramide vanno assunti in minore quanti-tà e con minore frequenza. Dalla piramide non deve scaturire nessuna promozione di alimenti particolari, né la demonizzazione per gruppi di alimenti ricchi di grassi ani-

mali, o di colesterolo, e perciò cosiddetti “a rischio”, ma soltanto indicazioni sulla quantità e sulla frequenza di consumo. Di fondamentale importanza è una corretta idratazione: bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, per garantire un corretto funzio-namento cellulare. L’acqua a basso conte-nuto di sodio aiuta il processo depurativo e previene la ritenzione idrica. Elemento complementare a una sana e corretta ali-mentazione sono l’attività motoria e l’im-pegno fisico giornaliero, per tenere sotto controllo il peso corporeo. Potremmo quin-di concludere che la piramide alimentare è la versione illustrata delle linee guida per una sana alimentazione. Tre dunque i con-cetti basilari: la varietà, la moderazione e la proporzionalità delle scelte alimentari. I nutrizionisti di tutto il mondo si trovano

concordi nell’indicare nella dieta medi-terranea uno dei fattori fondamentali del benessere. La cultura dell’alimentazione mediterranea viene ormai utilizzata per prevenire la comparsa di malattie a larga diffusione come diabete, ipertensione, malattie cardio-vascolari ; consentendo pure un’azione preventiva contro lo svi-luppo di tumori. La dieta mediterranea prevede un consumo di cereali, di verdu-re, di legumi, di pesce azzurro, di frutta; prevedendo pure l’uso dell’olio extra ver-gine d’oliva come condimento. Le vecchie tradizioni culinarie, ovvero i “piatti unici”, tipo pasta e fagioli, pasta e ceci, riso e len-ticchie, tutti conditi con olio extra vergine d’oliva ritornano come piatti ideali per una corretta alimentazione.

Rosa CANTACESSI

IN FORMA A TAVOLAGuida all’alimentazione consapevole

SALUTE E BEN-ESSERE

Una difesa tutta verde: in queste verdure i princi-pali geni anti-cancro

Cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles, verze ap-partengono alla famiglia delle crucifere e sono fon-damentali nella dieta anti-cancro. Sono ricchi di so-stanze chiamate isotiocianati, che hanno il compito di bloccare la proliferazione delle cellule tumorali.

Pomodori producono sostanze antiossidanti, come il licopene, capace di neutralizzare i radicali liberi, che sono agenti tossici che possono danneggiare le cellule preparando il terreno alla formazione del tumore.

Aglio che contiene allil-solfuri, che limitano la pro-duzione di enzimi implicati nel processo di cance-rogenesi.

Arance, mandarini, kiwi contengono numerose so-stanze antiossidanti, come la vitamina C e i flavo-noidi, sostanze che proteggono la cellula dai radicali liberi.

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LA TRADIZIONE DEL CARNEVALEPutignano, come ogni anno, ospita il Car-nevale più lungo d’Italia. Iniziato il 26 Di-cembre, con la “festa delle propaggini”, ci ha accompagnato fino al 12 Febbraio, martedì grasso, con la sfilata in nottur-na. Il programma del 2013 è stato ricco, come sempre, di tradizioni e di novità. L’apertura è stata affidata a poeti dialet-tali, che, nel giorno di S. Stefano, si sono alternati sul palco della piazza cittadina, declamando versi in rima contro poten-ti e politici, mettendo in piazza fatti e misfatti dell’anno appena trascorso (la “festa delle propaggini”, chiamata così per la tecnica, utilizzata dai contadi-ni, di piantare le viti). Sono i ‘giovedì’ a scandire il ritmo della festa, prenden-do di mira i differenti strati sociali con ironia e con divertimento. Il destino ha voluto far coincidere quest’anno il 17

Gennaio, data d’inizio Carnevale in tutta Italia, con il primo giovedì di festeggia-menti, il “giovedì delle vedove”; segui-to dal “giovedì dei pazzi”, dal “giovedì delle donne sposate” e dal “giovedì dei cornuti”; particolarmente caratteristico, quest’ultimo, con il taglio delle corna, a cura dell’Accademia delle Corna. Que-sta edizione, però, rimarrà nella storia per le novità introdotte dalla Fondazio-ne Carnevale di Putignano. Per la prima volta, infatti, è stato dato un tema ai maestri cartapestai: l’intera edizione 2013 è stata dedicata a Federico Fellini. I sette carri allegorici sono stati ispirati a sette suoi capolavori cinematografici. IL 27 gennaio sono iniziate le sfilate: Puti-gnano si è vestita a festa, riempiendosi di maschere, di risate, di coriandoli e di colori. Bambini, adolescenti, adulti, han-

no sfilato, vestiti in maschera per le stra-de; il freddo non ha fermato la festa, il clima del Carnevale ha riscaldato gli ani-mi e ha coinvolto anche i più timidi. Ad accoglierli il simbolo del Carnevale puti-gnanese, Farinella, che deve il suo nome a una farina finissima di ceci e di orzo abbrustoliti, tipica della cucina locale. A sancire la conclusione dei festeggiamen-ti, il “Funerale del Carnevale”. Un lungo corteo funebre si è snodato per le vie, al seguito del caro estinto, rappresenta-to da un maiale in cartapesta. I rintocchi della “Campana dei Maccheroni” hanno messo ufficialmente fine alla festa, un ul-timo ballo, un ultimo bicchiere di vino in compagnia e già si comincia a pensare al prossimo anno.

Rosanna RUSCONI

AZIONE ED IMPORTANZA DELLE VITAMINE.Le vitamine sono un insieme di sostanze necessarie per lo svolgimento della nostra vita.Esse non sono prodotte dall’organismo, ma si assumono con la dieta, e, in carenza di alimentazione appropriata, e in partico-lari condizioni di ‘destabilizzazioni’, possono essere assunte con prodotti specifici in vendita in farmacia.Il quantitativo da assumere varia, sia in ragione dell’età, che delle condizioni fisiologiche e patologiche.Le vitamine si dividono in due grandi gruppi: 1. le liposolubili , vit.A,D,E.K ; 2. le idrosolubili ,B1,B2,B4,B5,B6,biotina,B9,B12, C, PP, Acido folico.Le idrosolubili devono essere assunte ogni giorno, affinché siano efficaci, in quanto sono velocemente espulsecon le urine; mentre, quelle liposolubili si accumulano nel fegato e nel tessuto adiposo; per questo, oltre a determinare una riserva nell’organismo, si corre il rischio di avere alla base una tossicità, qualora prese eccessivamente.

D.ssa Cinzia PICCALUGA

619esima edizione del Carnevale di Putignano

CULTURA e SPETTACOLO

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TagMagazine #5 9

Viaggio nel passato artistico. Il Liberty ad Adelfia.

Bertrand Russell diceva: «L’educazione dovrebbe inculcare l’idea che l’umanità è una sola famiglia con interessi comuni. Che di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione». Con la prima edizione de “Uaddor du Natel”, l’associazione «OPERA. Idee in circolo» ha cercato di porre le basi per la realiz-zazione di questo percorso educativo. L’organizzazione di due giorni di festa per le strade di Adelfia ha creato un dialogo nuovo, aperto e, soprattutto, in prospet-tiva. Le vecchie diatribe di paese sono rimaste tali … cioè, “vecchie”! Oggi, si ha voglia di vivere tutto il paese, di risve-gliare quelle zone, che, forse, sono anco-ra un po’ assopite. Le strade, nonostante gli scherzi atmosferici del tempo, si sono colorate di gioia. La gente passeggiava sulle vie della tradizione, vissuta attra-verso la nostra cultura popolare, con abi-ti d’epoca, con gli antichi mestieri (oggi

sostituiti dalla grande produzione), e con i sapori e con i profumi tipici dei nostri prodotti gastronomici e dolciari. Le attra-zioni erano per tutte le età, tutti erano coinvolti dai divertenti siparietti messi in scena dal teatrino delle marionette, dal-le tradizionali musiche natalizie, intona-te dalla banda itinerante, dall’esilarante comicità dell’attore vernacolare barese, dagli interessanti incontri culturali sulla nostra tradizione dialettale e popolare, dalle coinvolgenti danze popolari e so-prattutto dall’animazione proposta dagli stessi commercianti, con le loro banca-relle allestite e illuminate a festa. La re-alizzazione di un progetto, e, ancora di più, la sua riuscita, non dipendono dalle singole persone, dalle attività commer-ciali o dagli eventuali profitti che posso-no scaturire. Ciò che conta realmente è la voglia di mettersi in gioco, di fare il primo passo, per intraprendere un dialo-

go che possa aprirsi alla realizzazione di un progetto condiviso, fatto di persone, di attività, di associazioni e di ammini-strazioni. L’associazione «OPERA. Idee in circolo», in questa occasione, ha mosso i primi passi su un sentiero nuovo per il nostro paese, il sentiero della collabo-razione e della condivisione, e, fortuna-tamente, non si è trovata sola. È stato un incontro di intenti, uno scambio di idee con i commercianti, o meglio, con persone realmente interessante a un fu-turo prospero e vivo per il nostro paese. Speriamo che sia stato solo l’inizio di un rapporto, che possa realmente continua-re e portare al cambiamento. Grazie a tutti, per aver creduto nel progetto, per la fiducia riposta nell’associazione, per la collaborazione offerta, e per la parteci-pazione assicurata.

Daniela F. RUSCONI

Adelfia. Paese di divisioni e rivalità. Luo-ghi comuni fin troppo diffusi e tipici. Ep-pure, ogni cosa esistente, anche quella più insignificante, ha una storia alle sue spalle. Oggetti, luoghi, strade sono testimoni di un passato più presente che mai; a volte, soffocato dal nuovo e presunto “canone estetico”, dettato con arroganza dalla modernità: i luoghi dei nostri centri sto-rici, spesso abbandonati all’incuria e al degrado, sono strumenti fondamentali per la riscoperta di un passato che ci ac-comuna a tante altre realtà. Impossibile a crederci, ma Adelfia non è stata sempre fuori dal mondo, come sembra: segni di un paese “cosmopolita” li troviamo nel cosiddetto “Stile Liber-ty”. Tra la fine dell’ Ottocento e gli inizi del Novecento, secoli in cui si affermò il movimento artistico conosciuto col nome di Art Nouveau o Modernismo, l’ar-te diventava alla portata di tutti, grazie al binomio arte-industria. Questo nuovo

stile prese ispirazione dal mondo della natura, con un linguaggio fatto di linee curve, e di immagini con motivi fito-morfi, antropomorfi e zoomorfi (ovve-ro, richiamanti forme vegetali, figure umane e animalesche). Nel nostro territorio, osserviamo i pri-mi segni della diffusione di questo stile a partire dagli inizi del Novecento, al-lorquando le famiglie piccolo-borghesi decisero di abbellire le proprie dimore con ricche decorazioni. Troviamo in-fatti diffusissime chiavi di volta degli archi con inciso l’anno di costruzione, o le iniziali del proprietario; fregi or-namentali, che incorniciano i portali, le finestre, gli stipiti e le mensole; ma-scheroni apotropaici, posti sulle chia-vi di volta per ‘vegliare’ sugli abitanti della casa, per scrutare gli animi dei visitatori e per allontanare il male. Nei prossimi numeri, entreremo nello specifico di questa nuova arte.

Roberta FAVALE

CULTURA e SPETTACOLO

Incontrarsi, discutere e progettare, per dar vita a un reale cambiamento

UADDOR DU NATEL: PRIMI PASSI VERSO LA COLLABORAZIONE

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10 TagMagazine #5

IN A TIME LAPSE

A tre anni dall’uscita del suo Nightbo-ok, Ludovico Einaudi presenta il suo ul-timo progetto discografico intitolato In a Time Lapse.Ispirato da Walden, opera di Henry Da-vid Thoreau, il compositore italiano racconta in note le vicende d’infan-zia e il suono di una solitudine che si nutre della bellezza sensibile, colta attraverso il dialogo bucolico. Come Stefano Benni in Di tutte le ricchezze (Feltrinelli), Ludovico Einaudi compone un romanzo, che indaga nella ingenuità delle emozioni antiche, distorte dalla caoticità dell’età adulta. Il risultato è un’antologia di quattordici tracce, scandite da note di pianoforte e da in-terventi melodici e armonici di orche-stre, quali «I Virtuosi Italiani» e i per-cussionisti dell’«Auditorium Parco della Musica», e di collaboratori come Marco Decimo (violoncellista), Mauro Durante (violinista), e Davide Hope (violinista

inglese); oltre ad accenti elettronici e popolari.All’anteprima dell’uscita del suo disco, Einaudi ha rilasciato un’intervista, nel-la quale ha raccontato le sensazioni che l’hanno stimolato nella composizione dei suoi brani; lontano dalle convenzio-ni, il compositore si discosta dall’attri-buzione di denominazioni minimaliste, neo-classiche o classiche, definendosi più vicino alle figure del rock moderno, come i «Muse», per esempio.Abile funambolo e seducente gioco-liere, l’autore si prepara per un lungo tour che lo vedrà coinvolto in molte-plici date, lungo il territorio italiano, francese, tedesco, olandese, belga e spagnolo; intanto, la calorosa platea barese attende il suo approdo presso il Teatro Petruzzelli, nobile e ampio spa-zio culturale.

Rosemary NICASSIO

Mina Anna Mazzini, meglio cono-sciuta col nome di Mina, nasce a Busto Arsizio, il 25 Marzo 1940. Considerata la più grande cantante italiana di tutti i tempi. Un’icona italiana, al pari della Fer-rari, e di Federico Fellini. La sua voce, dal timbro caldo e persona-le, è dotato di grandissima tecni-ca, di estensione e di agilità; tali

doti l’hanno portata a cimentarsi in generi musicali distanti fra loro, come nei due cd 12 (America Song Book) e l’Allieva (quest’ultimo, un omaggio al grande Frank Sinatra). Mina nella sua carriera ha interpre-tato più di 1400 brani, e ha venduto oltre 150 milioni di dischi.

Giovanni PETRERA

MUSICA

Mina - La tigre di Cremona

Fervida proposta musicale firmata Ludovico Einaudi

Via XXIV Maggio 46 - 70010 Adelfia (BA)tel. 080.4592580 - cell 3397365574

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TagMagazine #5 11

Chi, tra i giovani cultori della musica, non ha mai pensato di essere nato negli anni sbagliati del rock? Chi, con qualche anno in più, con aria malinconica e nostalgi-ca, non si è mai detto che non avrebbe mai più rivissuto quegli anni? Sicuramente non avremo più la possibilità di rivedere dal vivo fenomeni come i Beatles; però, possiamo ancora una volta respirare quel forte vento di cambiamento che cinquant’anni fa rivoluzionò il panorama musicale mondiale, creando un modo diverso di fare musica. Per il terzo anno consecutivo, grazie alle “lezioni” dei giornalisti Ernesto Assante e Gino Castaldo, si tor-nerà proprio a parlare di questo, di rock. Dal 16 gennaio, sino al

29 maggio, con un ciclo complessivo di nove appuntamenti, le “Lezioni di Rock” illustreranno quelle che sono le pietre miliari del rock: dai Beatles ai Rolling Stones, dal rhythm ‘n’ blues agli Who, da David Bowie, ai Radiohead, ad Adriano Celentano, pas-sando per tutti i dischi pubblicati nel 1971, uno degli anni più creativi e importanti. Dato il vasto successo riscosso nelle due edizioni precedenti, quest’anno la rassegna si terrà nella sala 6 del cinema Showville di Bari, ed è promossa da Puglia Sounds, in collaborazione con la “Fondazione Musica per Roma”.

Francesca GARGANO

PROGRAMMA

mercoledì 16 gennaio ore 21.00: 50 anni di rockmercoledì 23 gennaio ore 21.00: Beatles: Abbey Roadmercoledì 27 febbraio ore 21.00: Blues Brothers: cinema e musica neramercoledì 6 marzo ore 21.00: 1971mercoledì 27 marzo ore 21.00: Who: Quadropheniamercoledì 10 aprile ore 21.00: Radiohead: Ok Computermercoledì 24 aprile ore 21.00: 50 anni di Rock Italianomercoledì 15 maggio ore 21.00: David Bowie: Heroesmercoledì 29 maggio ore 21.00: Rolling Stones

MUSICA

“LEZIONI DI ROCK”Nove appuntamenti per saperne di più sulla storia del rock

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