SYSTEMINFORMA numero zero

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numero zero

description

Grazie ad una consolidata partnership con i principali studi termotecnici, in Italia e in tutto il mondo, Baxi presenta un nuovo progetto che prende avvio con questo “numero zero”: si tratta di Systeminforma, una raccolta, con pubblicazione periodica, di impianti significativi progettati sia per nuove costruzioni sia per ristrutturazioni e realizzati con l’utilizzo di nuove tecnologie, sistemi a condensazione e di alta potenza, satelliti d’utenza Baxi. Ciascun progetto sarà corredato di descrizione, immagini e schema dell’impianto.

Transcript of SYSTEMINFORMA numero zero

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numero zero

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2

Il mercato è sempre più orientato alla ricerca di soluzioni

per il riscaldamento efficienti e innovative, dove la caldaia

diventa l’elemento fondamentale di un sistema integrato

completo in grado di ottimizzare l’efficienza in un’ottica

di riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti

garantendo sempre il massimo comfort.

Competenze tecniche specifiche e consulenze di elevata

professionalità diventano quindi essenziali per un approccio

corretto nei confronti di queste nuove esigenze del mercato.

Grazie ad una consolidata partnership con i principali studi

termotecnici, in Italia e in tutto il mondo, Baxi presenta un

nuovo progetto che prende avvio con questo “numero zero”:

si tratta di Systeminforma, una raccolta, con pubblicazione

periodica, di impianti significativi progettati sia per nuove

costruzioni sia per ristrutturazioni e realizzati con l’utilizzo di

nuove tecnologie, sistemi a condensazione e di alta potenza,

satelliti d’utenza Baxi. Ciascun progetto sarà corredato di

descrizione, immagini e schema dell’impianto.

Per ogni pubblicazione è previsto un approfondimento

tematico: l’argomento trattato in questo numero è “La

contabilizzazione del calore: comfort intelligente”.

Hanno collaborato:

Sigg. Piero e Cristian Imberti della ditta Gabip

Studio Ing. Visentini & Termoidraulica Bergamini

Anwo Chile

Studio Pitton

Tecnocentro e I.E.S. S.r.l.

EGW

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3

Complesso residenziale/commerciale

Busto Arsizio (VA) pag. 04

Capannone artigianale

Povegliano Veronese (VR) pag. 08

Residenziale nuova costruzione

Santiago (Cile) pag. 12

Albergo e Residence

Pietra Ligure (SV) pag. 16

Complesso residenziale “Il Globo”

Savignano sul Rubicone (FC) pag. 22

Nuova costruzione residenziale / commerciale

Sarajevo (Bosnia) pag. 26

Approfondimento

La contabilizzazione del calore: comfort intelligente pag. 30

Indice

Page 4: SYSTEMINFORMA numero zero

4

Tipologia edilizia

Complesso residenziale / commerciale

Ubicazione

Via Mazzini – Busto Arsizio (VA)

Numero alloggi

67 unità residenziali; 9 unità ad uso commerciale.

Tipologia alloggi

Bilocali, trilocali, trilocali su due livelli, quadrilocali

Numero vani scala

4 (A – B – C - D).

Piani

5 piani per le scale A –B – C, 10 piani per la scala D

Progettazione e realizzazione: GABIP S.n.c.Committenza: Valdadige Costruzioni S.p.A.

Generatori di calore: a condensazione, di tipo modulare per installazione all’esterno.Scala A BAXI GMC 3 – 2x45 / gruppo modulare a condensazione da 90 kWScala B BAXI GMC 3 – 2x45 / gruppo modulare a condensazione da 90 kWScala C BAXI GMC 3 – 2x45 / gruppo modulare a condensazione da 90 kWScala D BAXI GMC 3 – 2x85 / gruppo modulare a condensazione da 170 kW

Impianto solare termico: collettori piani abbinati a bollitori ACS a doppia serpentina.Scala A 8 collettori SB25 abbinati ad 1 bollitore a doppia serpentina UB 1500 DCScala B 6 collettori SB25 abbinati ad 1 bollitore a doppia serpentina UB 1000 DCScala C 8 collettori SB25 abbinati ad 1 bollitore a doppia serpentina UB 1500 DC Scala D 16 collettori SB25 abbinati ad 1 bollitore a doppia serpentina UB 2000 DC

Contabilizzazione dei consumi: moduli di contabilizzazione calorie/frigorie Baxi Luna SAT RH e RHG1.

Dati impianto

Climatizzazione integrata Baxi

Page 5: SYSTEMINFORMA numero zero

5

Il complesso residenziale “Le Residenze” è un nuovo edificio

progettato pensando alla qualità, situato nel cuore del

centro storico di Busto Arsizio.

La certificazione energetica dell’edificio, ottenuta in classe A,

è una naturale conseguenza di una progettazione innovativa,

che pone particolare attenzione all’isolamento termico ed

alla progettazione degli impianti tecnologici.

Un determinante contributo al contenimento dei consumi

energetici è infatti rappresentato dalle scelte impiantistiche.

Nel caso specifico si sono previsti quattro impianti

centralizzati, costituiti in modo da rendere indipendenti

le quattro scale in cui è suddiviso l’edificio. Si sono quindi

installati 4 gruppi modulari a condensazione GMC Baxi,

ciascuno abbinato al relativo impianto solare termico per

la produzione centralizzata dell’acqua calda sanitaria e ad

una pompa di calore reversibile aria/acqua. Tale sistema

permette di ottimizzare le efficienze annuali di generazione,

utilizzando la pompa di calore sia per il raffrescamento

estivo sia per il riscaldamento invernale; in quest’ultimo caso

però, la pompa di calore funzionerà solo con temperature

esterne superiori a 6 °C, quindi in condizioni di lavoro che

consentono un elevato COP. Le caldaie a condensazione,

gestite in cascata, funzionano in riscaldamento solamente al

di sotto dei 6 °C, quando l’efficienza della pompa di calore si

riduce sensibilmente anche a causa dei cicli di sbrinamento

che inevitabilmente verrebbero attivati con il clima freddo

e umido, tipico della zona di installazione. Le caldaie a

condensazione risultano essere, nel nostro caso, il modo più

efficiente per riscaldare con basse temperature esterne e

sono state perciò dimensionate per coprire il picco massimo

di potenza richiesta per la climatizzazione invernale.

L’installazione dei gruppi GMC Baxi, ideali per l’installazione

all’esterno, ha consentito inoltre di sfruttare appieno

la cubatura utile dell’edificio, limitando l’ingombro della

centrale a spazi minimi ricavati in copertura. L’elettronica

evoluta di gestione della cascata si integra perfettamente

con altri generatori di calore, come le pompe di calore

utilizzate in questo caso. In base alle condizioni climatiche, la

scelta della tipologia di generatore che va ad alimentare le

colonne di distribuzione, avviene automaticamente tramite

valvole deviatrici elettriche. L’integrazione ai bollitori per la

produzione dell’acqua calda sanitaria viene invece affidata

sempre alle caldaie a condensazione.

All’interno dei vari alloggi, in armadi tecnologici

appositamente predisposti, sono stati installati i moduli

di contabilizzazione Baxi nelle tipologie Luna SAT RH

(attacchi idraulici G3/4”) o RHG1 (attacchi idraulici G1”) a

seconda delle portate necessarie alla climatizzazione degli

ambienti. Ogni satellite d’utenza è dotato di: una valvola di

zona motorizzata, un filtro a Y ispezionabile e una valvola

di bilanciamento in modo da consentire una regolazione

precisa della portata circolante all’interno di ciascun

impianto.

I dati di consumo vengono centralizzati attraverso una

rete di trasmissione M-BUS a cui sono collegati sia i

contabilizzatori di energia, sia i conta litri acqua calda e

acqua fredda presenti su ciascun satellite d’utenza. La rete

termina su un centralizzatore dati dove sono convogliate

tutte e quattro le scale dell’edificio, permettendo la

memorizzazione dei consumi e la loro consultazione tramite

display LCD. Il centralizzatore è poi collegato ad un modem

seriale che consente l’invio dei dati direttamente all’ufficio

dell’amministratore di condominio.

Gli appartamenti ad uso residenziale utilizzano come

terminali d’impianto pannelli radianti a pavimento per

Page 6: SYSTEMINFORMA numero zero

6

il riscaldamento invernale mentre sono presenti, per il

raffrescamento estivo, dei ventilconvettori installati in

un controsoffitto. Apposite valvole deviatrici elettriche

provvedono alla commutazione per funzionamento estivo o

invernale.

Per i locali ad uso commerciale invece, i terminali

d’impianto sono ventilconvettori a parete, utilizzati sia per il

riscaldamento sia per il raffrescamento.

L’impianto solare termico, progettato per coprire il 50%

del fabbisogno di energia per la produzione dell’acqua

calda sanitaria, doveva adeguarsi alle diverse condizioni di

esposizione e inclinazione dei collettori, oltre che alle diverse

caratteristiche di prelievo giornaliero previste per le 4 scale.

Grazie ai diversi tipi di accessori, che assicurano la flessibilità

di installazione su ogni tipo di copertura, è stata possibile

l’installazione dei collettori sul tetto a volta metallico per le

scale A-B-C, mentre si sono usati i supporti per tetto piano

per la scala D.

In un impianto così importante e complesso, per dimensioni

e specifiche di capitolato richieste della committenza, Baxi

è riuscita a fornire la miglior soluzione di sistema grazie

alla stretta collaborazione con l’installatore e il progettista.

L’elevata integrazione tra tutti i componenti dell’impianto

ha permesso di coniugare un elevato comfort con costi di

gestione ed esercizio contenuti.

L’integrazione tra i sistemi e la partnership tra costruttori,

installatori e progettisti sarà fondamentale per affrontare le

sempre più complesse richieste dell’impiantistica moderna.

Centrale scala D: modulo GMC a condensazione, pompa di calore, bollitore ACS da 2000 litri e collettori solari installati sulla parte piana della copertura.

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Tipologia edilizia

Capannone artigianale

Ubicazione

Povegliano Veronese (VR)

Investire in un raggio di sole

Nonostante gli alti costi per l’investimento iniziale, per i

proprietari che decidono di riqualificare energeticamente

i propri immobili per qualunque destinazione d’uso essi

siano progettati, l’impianto fotovoltaico assicura un’elevata

affidabilità, nessuna spesa in esercizio per l’acquisto di

energia elettrica e costi di manutenzione assai contenuti.

L’impresa Termoidraulica Bergamini, azienda storica della

provincia di Verona con grande esperienza nell’utilizzo delle

fonti rinnovabili, ha deciso di utilizzare la copertura della

propria sede per l’installazione di un campo fotovoltaico di

99,000 kWp.

Progetto esecutivo: Eneri - Energia RinnovabileImpresa Installatrice: Termoidraulica BergaminiTipo di impianto: FotovoltaicoPotenza: 99,000 kWpN° moduli: 440 Baxi da 225 WpInverter: 11 Power One PVI-10.0

Dati impianto

Page 9: SYSTEMINFORMA numero zero

9

Caratteristiche dell’impianto fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico, della potenza nominale di 99,000

kWp, è costituito da 440 moduli fotovoltaici in silicio

policristallino Baxi Foton, con potenza nominale di 225

Wp ognuno. I moduli sono stati installati con un angolo di

inclinazione di 30° rispetto all’orizzontale ed orientati a

Sud. Tale posizionamento permette di massimizzare la resa

dell’impianto su base annua. L’installazione poi dei moduli in

orizzontale permette di ridurre al minimo le aree in ombra

dell’impianto stesso grazie ai 3 diodi di by-pass di cui è

dotato il modulo.

Il campo fotovoltaico, suddiviso in 22 stringhe collegate a

due a due in parallelo a 11 inverter Power One PVI-10.0

occupa una superficie di circa 1.200 mq.

I moduli fotovoltaici sono stati fissati al tetto tramite staffe e

profili in alluminio dimensionati in modo tale che la superficie

dei moduli risultasse integrata con la lamiera della copertura.

Tale accortezza ha permesso che l’impianto risultasse,

ai sensi del Decreto Ministeriale del 19 febbraio 2007

“totalmente integrato architettonicamente” avendo quindi

diritto all’extra incentivo.

Gli inverter sono stati installati in un locale tecnico posto

a fianco dell’edificio, al fine di garantire un’adeguata

protezione alle intemperie e soprattutto all’irraggiamento

solare diretto, nonché ad altre fonti di calore. Proprio per

questo motivo si è reso necessario il fissaggio a parete

dei dispositivi evitando l’allineamento degli stessi: il calore

generato dagli inverter della fila sottostante avrebbe

potuto generare un aumento della temperatura a scapito

degli inverter posizionati nella fila superiore. Nello stesso

locale sono alloggiati anche il trasformatore d’isolamento,

il contatore dell’energia prodotta (gruppo certificato e

omologato UTF a inserzione semidiretta fornito dall’Enel),

e il quadro elettrico generale sul quale viene convogliata

l’energia elettrica prodotta dall’impianto.

Schema funzionale inverter

L’impianto fotovoltaico, terminato ad ottobre 2010, funziona

in regime di scambio sul posto.

La produzione totale annua è stimata in circa 101.200 kWh,

Page 10: SYSTEMINFORMA numero zero

10

che considerando il contributo del GSE, porta ad un tempo

di ammortamento del costo d’impianto inferiore agli otto

anni solari.

La manutenzione

Per garantire un corretto funzionamento dell’impianto,

ed altresì la resa dell’investimento, l’azienda installatrice

Termoidraulica Bergamini ha predisposto un adeguato

piano di manutenzione che prevede almeno un intervento

di pulizia alla fine della stagione invernale, senza rinunciare

però ad interventi di pulizia aggiuntivi in caso di necessità:

un periodo a scarsa piovosità potrebbe favorire accumuli di

polvere, smog ed escrementi di volatili, diminuendo la resa

dell’impianto stesso, e quindi aumentare i tempi di ritorno

dell’investimento.

Per i cicli di pulizia verrà utilizzata acqua demineralizzata e

prodotti specifici per rallentare i depositi di pulviscolo.

Un ulteriore controllo annuale prevede di verificare

l’integrità delle principali componenti dei moduli, quali il

rivestimento protettivo delle celle, i collegamenti tra cassetta

di giunzione e celle, i connettori, il vetro e la cornice.

Inverter, quadri di campo, stringhe e quadri elettrici, sono

le componenti che richiedono un’attenzione maggiore, in

quanto il loro malfunzionamento può influenzare in modo

significativo il rendimento dell’impianto. La manutenzione

ordinaria in questo caso consiste in controlli visivi esterni

(ricerca di corpi estranei e controllo dell’effettiva circolazione

d’aria) ed interni e verifiche dei valori elettrici, quali prove di

resistenza e impedenza.

Un ulteriore passo per una gestione ancor più efficiente

dell’impianto è rappresentato da un sistema di monitoraggio

in continuo dei principali parametri elettrici.

Tale accortezza consente di intervenire tempestivamente

riducendo sensibilmente il rischio di fermo impianto

ed evitando di vanificare i risultati di redditività attesi

dall’investimento fatto.

Page 11: SYSTEMINFORMA numero zero

11

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12

Tipologia edilizia

Residenziale nuova costruzione

Ubicazione

Distretto Macul - Santiago (Cile)

Numero alloggi

248

Superficie alloggi

60-120 m²

Piani

26 abitabili

Cliente importatore : Anwo ChileProgetto esecutivo: Climatermic S.A. - Anwo ChileDitta installatrice: Climatermic S.A.Committenza: DanacorpPotenza impegnata: 1350 kWGeneratore di calore: 9 x BAXI POWER HT 1.1500 Centrale termica: locale dedicato posizionato sul tetto dell’edificioFumisteria: scarico singolo per ogni generatoreUtenze: valvole di zona collegate a termostato ambienteDistribuzione: 2 colonne montantiTemperatura colonne: 60°CTerminali d’impianto: radiatoriFonti rinnovabili: nessuna

Dati impianto

Soluzioni a condensazione per il Sud America

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13

Il complesso Parque Ñuñoa è un edificio di recente

costruzione, ubicato nell’elegante quartiere residenziale di

Macul a Santiago (Cile).

Si tratta di edilizia di pregio rivolta ad un’utenza medio-alta

(a completamento della struttura, un giardino comune di

4000 m2 con piscina).

La ditta appaltatrice, sull’onda della crescente importanza

data anche in Sud America ai concetti di riduzione delle

emissioni e risparmio energetico, ha optato fin da subito

(prima fra le sue concorrenti) per una soluzione impiantistica

con caldaie a condensazione in cascata.

Questo ha portato a vendere il 95% degli alloggi in soli

100 giorni nonostante la tendenza di mercato che vede,

dopo il terremoto verificatosi lo scorso febbraio, una forte

propensione degli acquirenti soprattutto verso edilizia di

tipo orizzontale.

La soluzione adottata è stata quella di un impianto di

riscaldamento centralizzato, con produzione di acqua calda

sanitaria mediante accumuli termici posti al pianterreno per

questioni di sicurezza in caso di eventi sismici, in quanto la

centrale termica è ubicata sul tetto (27° piano).

Dalla centrale si dipartono quindi, oltre al circuito

di alimentazione dei bollitori ACS, le due colonne di

distribuzione principali del circuito di riscaldamento, le quali

proprio per l’elevata altezza dell’edificio (e quindi l’elevato

valore di pressione statica che si avrebbe ai terminali dei

piani inferiori) sono poi sezionate in corrispondenza del 9°

piano mediante uno scambiatore a piastre che alimenta a

sua volta il circuito di riscaldamento dei piani sottostanti

(come si può vedere dallo schema d’impianto). Il valore

massimo di pressione statica che si ha nei due tratti in cui è

divisa ogni colonna montante non supera quindi mai i 5 bar.

Essendo previsto un fabbisogno termico medio di 5,5 kW

per appartamento ne è risultato in fase di progettazione un

fabbisogno complessivo di circa 1350 kW. Il carico termico

totale dell’edificio così calcolato ha portato alla scelta di

un generatore composto da una cascata di 9 moduli a

condensazione a basamento da 150 kW di potenza nominale

ciascuno. Il cliente ha optato per un frazionamento così

spinto della potenza totale essenzialmente per aumentare il

più possibile il valore del rendimento medio stagionale. Dato

infatti il clima non rigido della zona per ottenere questo tipo

di risultato diventa fondamentale il valore minimo del campo

di modulazione del generatore.

Con tale tipo di soluzione inoltre si riduce al massimo il

fattore di rischio per mancata prestazione.

Sia il collettore primario sia il disgiuntore idraulico in questo

caso sono stati dimensionati appositamente per lo specifico

impianto e realizzati ad hoc in cantiere. Si fa notare che, a

causa dell’elevato numero di generatori in batteria e della

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14

risultante lunghezza dei collettori di mandata e ritorno

del circuito primario, anche in questo caso si è preferito

realizzare un circuito idraulico a ritorno inverso in modo

da garantire un’equa ripartizione della portata su tutte

le caldaie ed evitare così fenomeni di sbilanciamento dei

flussi con conseguente rischio di avere alcuni moduli che

lavorassero a portata minore di quella minima necessaria a

smaltire la potenza del bruciatore.

La distribuzione negli appartamenti è operata mediante

valvole di zona comandate dal termostato ambiente

dell’appartamento stesso. La parte di contabilizzazione dei

consumi energetici è rappresentata per ogni utenza da due

contatori volumetrici (uno per il riscaldamento e uno per

l’acqua calda sanitaria).

In conclusione, per il mercato cileno, questo è uno degli

impianti più innovativi ad oggi realizzati, non solo da Baxi.

Di conseguenza è e sarà sicuramente oggetto di un’attenta

indagine da parte del cliente in merito all’effettivo risparmio

energetico su base annua conseguente all’adozione di

questo tipo di soluzioni. La centrale termica presentata in

breve tempo è già divenuta oltretutto punto di riferimento

nella progettazione impiantistica di edifici simili nell’area

metropolitana di Santiago.

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15

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16

Tipologia edilizia

Albergo e Residence

Ubicazione

Pietra Ligure (Savona)

Numero alloggi

60 camere e circa 129 posti letto

Caldaia a basamento: 240 kW (caldaia a gas a tiraggio naturale con bruciatore a tappeto)Scambiatore a piastre: 250 kW

Studio Termotecnico: Studio Pitton (Savona)Numero impianti solari: 2

Impianto solare 1:Colettori solari:18 collettori solari BAXI SB25 (2,5 mq / collettore)Tipologia di installazione: installazione su tetto piano con inclinazione a 30°, orientamento orizzontale Bollitori solari: 3 bollitori smaltati a singola serpentina da 1000 litri cad.Gruppi di circolaz. solare: 2 gruppi di circolazione collegati in parallelo, con centralina COMFORTDiametri tubazioni solari: tubazioni principali in acciaio inox da (Øe. 35mm, Øi. 32 mm)

Impianto solare 2:Collettori solari:14 collettori solari BAXI SB25 (2,5 mq / collettore)Tipologia di installazione: installazione su tetto piano con inclinazione a 30°, orientamento orizzontale Bollitori solari: 2 bollitori a doppia serpentina (serie delle due serpentine) da1000 litri cad.Gruppi di circolaz solare: 2 gruppi di circolazione collegati in parallelo, con centralina COMFORTDiametri tubazioni solari: tubazioni principali in acciaio inox da (Øe. 28 mm, Øi. 25mm)

Dati impianto esistente

Dati nuovo impianto solare

Il comfort intelligente dal sole

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17

Si tratta di un complesso costituito da un Residence e da

un Albergo, strutture che ospitano rispettivamente 33 e 27

camere, per un complessivo di 129 posti letto.

I due edifici distano 50 metri l’uno dall’altro e sono serviti

dallo stesso impianto termico per la produzione di acqua

calda sanitaria.

Il complesso è aperto solo durante i mesi da Aprile a

Settembre, e quindi si richiede all’impianto centralizzato la

sola produzione dell’ACS.

L’impianto esistente

L’impianto prima dell’intervento, era costituito da una

singola caldaia a basamento installata nel locale centrale

termica. Tale generatore tramite uno scambiatore a piastre

provvedeva ai fabbisogni di acqua calda sanitaria del

complesso.

La decisione di aumentare la capienza della struttura, con

conseguente aumento dei fabbisogni di ACS, ha richiesto

l’installazione di un impianto solare, a supporto dell’impianto

esistente, con una funzione di preriscaldo. Determinante

in tale valutazione è stata la necessità di contenere sia la

potenza del generatore di calore, sia i consumi di metano.

Per garantire il comfort agli utenti sono stati previsti due

impianti di ricircolo, uno per ogni edificio, alimentati in modo

indipendente. Così facendo l’impianto è in grado di fornire

l’ACS in utenza con tempistiche ridotte in qualsiasi momento

della giornata.

L’impianto dopo l’intervento

Come già detto, l’aumento del fabbisogno di ACS, ha portato

all’installazione di un impianto solare termico a supporto

della centrale termica esistente. La potenza della centrale

termica è rimasta di 240 kW.

Per garantire la posa di un numero adeguato di collettori

solari, evitando per limiti di spazio l’installazione degli stessi

sulla copertura delle due strutture, si è provveduto a creare

una struttura dedicata a terra.

Tale struttura è stata costruita nell’area riservata al

parcheggio situata nel mezzo tra il residence e l’albergo. In

questo modo è stato realizzato un sostegno di supporto

piano per i collettori solari, in modo da poter disporre

orizzontalmente i collettori in gruppi da due collegati in serie

tra di loro e poi in parallelo con i rimanenti.

Cosi facendo si sono potuti installare i collettori solari con un

orientamento prossimo al SUD con inclinazione a 30°, valori

che ottimizzano il funzionamento estivo dell’impianto solare

per avere la massima resa. La disposizione orizzontale dei

collettori ha limitato le zone d’ombra tra le varie file e ne ha

permesso l’installazione del maggior numero possibile.

La struttura portante ha anche una valenza funzionale

migliorativa per il complesso, in quanto offre, oltre ad un

Page 18: SYSTEMINFORMA numero zero

18

ancoraggio per i collettori solari, dei parcheggi coperti dando

un ulteriore vantaggio alla clientela.

Poiché l’impianto solare ha dimensioni importanti, si è

deciso di spezzarlo in due dorsali, in modo da ottimizzare il

funzionamento sia dal punto di vista idraulico che elettrico.

I due impianti sono collegati tra loro in parallelo, e per

massimizzare la rese e favorire un maggiore scambio termico

tra collettori e bollitori durante le mezze stagioni, per

l’impianto con 14 collettori solari e 2 bollitori da 1000 litri,

si è deciso di collegare in serie i due scambiatori interni ai

bollitori per avere una potenza di scambio totale di circa

105 kW.

La gestione delle portate del circuito solare è stata

garantita, utilizzando per ogni impianto solare due gruppi

di circolazione collegati in parallelo, in modo da vincere le

perdite di carico localizzate e distribuite del circuito solare.

Un attento dimensionamento delle tubazioni solari principali

da 35/32 mm e 28/25 mm e secondarie interrate da 22/20

mm, ha permesso di contenere le perdite di carico e di avere

all’interno del circuito velocità adeguate per consentire

un funzionamento corretto dell’impianto. Per garantire un

corretto flusso di fluido termovettore per il funzionamento

dell’impianto, ogni circolatore solare è stato impostato alla

massima velocità tra quelle disponibili all’interno del proprio

campo di lavoro.

La centralina solare permette la gestione elettronica del

circuito, controllando il funzionamento e riducendo gli

sprechi elettrici di energia in quanto fa circolare il fluido

solare solo se i collettori sono in grado di scambiare un

valore minimo di energia solare.

Contestualmente, sul regolatore solare sono state attivate

anche tutte le funzioni di protezione e raffrescamento

dell’impianto a protezione da eventuali picchi di

temperatura, che comunque risultano essere di breve

durata, considerata l’elevata richiesta di ACS nei mesi estivi.

In funzione di distanze notevoli tra collettori solari e bollitori,

e visto il loro elevato numero, è stato fatto per entrambi

gli impianti solari un circuito di ritorno inverso, in modo

da garantire una distribuzione omogenea delle perdite di

carico in funzione della portata di progetto di 30 litri ora/mq

collettore.

Qualora il solare termico non dovesse soddisfare il

fabbisogno di energia primaria per la produzione del

sanitario, una valvola deviatrice indirizza l’acqua sanitaria

preriscaldata dal solare, verso lo scambiatore a piastre

alimentato dalla caldaia a basamento. Quest’ultima andrà ad

integrare, secondo quanto necessario, per garantire in ogni

istante la temperatura di acqua calda sanitaria desiderata.

Ogni impianto di ricircolo, infine è stato dotato di una

ulteriore valvola deviatrice che in funzione della temperatura

di ritorno del circuito e della temperatura degli accumuli

Page 19: SYSTEMINFORMA numero zero

19

solari, avrà il compito di deviare l’acqua del ricircolo verso lo scambiatore di caldaia piuttosto che ai bollitori.

La potenza generata dall’impianto solare è di circa 60 kW termici. Nell’ipotesi di funzionamento stagionale dell’impianto nei 5

mesi estivi, i dati stimati dai programmi di calcolo sono:

• Energia fornita dall’impianto solare per ACS: 40 MWh

• Energia fornita dalla caldaia per integrazione: 18 MWh

• Risparmio di Gas metano: 4500 m³

• Emissioni di C02 evitate: 12.000 kg

• Rendimento del sistema: 50%

I dati reali rilevati dalle bollette energetiche riportano, considerando l’apertura stagionale della struttura, le seguenti

caratteristiche:

• Giorni di funzionamento struttura: 150 / anno (5 mesi estivi)

• Risparmio in bolletta rispetto all’impianto obsoleto: 3500 €/anno (5 mesi estivi)

Quindi grazie all’installazione dell’impianto solare centralizzato, la struttura ha visto una riduzione della spesa energetica

stagionale di circa il 30% rispetto all’anno precedente.

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20

HOTEL Miriam (Savona)

calda

fredda

ricircolo

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calda

fredda

ricircolo

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termostatico

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Impianto termico preesistente

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Page 21: SYSTEMINFORMA numero zero

21

Schema impianto solare

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22

Tipologia edilizia

Complesso residenziale “Il Globo”

Ubicazione

Via Icaro – Savignano sul Rubicone (FC)

Numero alloggi

29 unità residenziali

Tipologia di alloggi

Trilocali e quadrilocali

Progettazione: TecnocentroRealizzazione impianti: I.E.S. SrlCommittenza: Francis Costruzioni Srl

Generatori di calore: a condensazione, di tipo modulare, per installazione in centrale termica. Nr 3 Luna3 System HT MP 1.330 MP.

Impianto solare termico: campo solare composto da 12 collettori piani SB25 abbinati a 3 bollitori da 800 litri, 1 a doppia serpentina e 2 a singola serpentina.

Contabilizzazione dei consumi: moduli di contabilizzazione calorie/frigorie Baxi Luna SAT RPB-MB.

Dati impianto

L’edificio ecosostenibile

Page 23: SYSTEMINFORMA numero zero

23

A Savignano sul Rubicone (FC) è stato recentemente ultimato

un complesso residenziale progettato e realizzato secondo i

moderni principi della eco sostenibilità.

La struttura “a ferro di cavallo” dell’edificio ha richiesto una

particolare attenzione nella progettazione impiantistica, a

partire dalla scelta del locale da adibire a centrale termica:

quest’ultimo è stato posizionato in modo da riuscire

a minimizzare la lunghezza complessiva della rete di

distribuzione, al fine di contenere il più possibile le perdite

lungo le tubazioni.

Infatti, a fronte dei 29 appartamenti che compongono

l’edificio, grazie ad un’attenta riduzione di tutte le

dispersioni, e a un corretto orientamento dell’immobile, la

potenza installata per la climatizzazione invernale è pari a 99

kW. Risulta pertanto un fabbisogno termico in riscaldamento

e produzione di ACS di poco superiore ai 3 kW per unità

abitativa. Allo stesso modo, per la climatizzazione estiva è

stato previsto un unico gruppo frigo della potenza di 80

kW, più che sufficiente a soddisfare i fabbisogni dell’intero

complesso.

La produzione del riscaldamento è affidata a 3 generatori a

condensazione Luna3 System HT da 33 kW ognuno, collegati

in cascata e azionati dal regolatore di cascata RVA47.

Tale soluzione, consente una modulazione estremamente

elevata (8%-100% della potenza massima), garantendo

sia il comfort richiesto sia la riduzione dei consumi, di

fatto eliminando il funzionamento on-off delle caldaie a

condensazione. L’utilizzo poi di tutti i generatori sia per il

riscaldamento per la produzione di acqua calda sanitaria,

consente di ripartire equamente le ore lavoro su tutti i

generatori, garantendo continuità di esercizio per entrambi i

servizi.

Per contenere anche i consumi elettrici dell’impianto, sia

le pompe installate in centrale termica, sia i circolatori

all’interno dei generatori a condensazione, sono di tipo

modulante.

La distribuzione del riscaldamento e del condizionamento

ai vari appartamenti avviene tramite due dorsali, ognuna

delle quali dotata di una valvola miscelatrice collegata ad un

regolatore RVA46 per permettere un controllo ancora più

preciso della temperatura in fase di distribuzione.

Tale accorgimento consente ai moduli a condensazione

di ridurre il funzionamento ad alta temperatura alle sole

richieste di produzione di ACS.

Per ogni unità abitativa è stato poi previsto un satellite

d’utenza Luna Sat RPB-MB, modulo dotato di circolatore e

di valvola miscelatrice, predisposto per la contabilizzazione

dei consumi per il riscaldamento e il condizionamento,

nonché acqua fredda e acqua calda sanitaria.

L’elettronica a servizio di ogni unità abitativa, consente poi

un ulteriore controllo sulla temperatura di mandata tramite

sonda esterna e sonde ambiente, dispositivi che agiscono

sulla valvola miscelatrice del modulo d’utenza, permettendo

il massimo comfort senza sprechi per ogni singolo alloggio.

Tutti i moduli d’utenza sono collegati ad una rete di

trasmissione M-BUS, che consente di centralizzare i dati di

consumo, e permette una rapida e funzionale ripartizione

delle spese in base ai consumi effettivi delle singole unità

abitative.

Contestualmente, per contenere i consumi di metano per

la produzione di ACS, è stato installato sulla copertura

con inclinazione di 30° rispetto all’orizzontale e orientato

a Sud, un campo di 12 collettori solari SB25, connessi

idraulicamente in due rank da 6 collettori cad. I collettori

solari sono poi collegati a due bollitori solari da 800

litri, il primo dei quali include un’ulteriore serpentina per

l’integrazione della caldaia, mentre il secondo funge da

Page 24: SYSTEMINFORMA numero zero

24

preriscaldo per un secondo bollitore, sempre da 800 litri,

integrato pure quest’ultimo dal generatore a condensazione.

L’adozione di questo tipo di schema, benché più complessa

in termini costruttivi, ha permesso di massimizzare

l’utilizzo dell’energia solare sia in regime invernale che

durante l’estate, eliminando il rischio di pericolosi picchi di

temperatura all’interno del circuito solare. L’utilizzo poi del

programma antilegionella programmabile sul regolatore di

centrale, permette uno shock termico periodico all’interno di

tutta la rete di distribuzione di ACS, inclusa la tubazione di

ricircolo.

L’impianto solare termico garantisce una copertura del

fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda

sanitaria superiore al 55% su base annua, e consente di

stimare un abbattimento delle emissioni di CO2 di circa

7.000 kg, una riduzione del consumo di metano superiore ai

3.200 m³ e di conseguenza un risparmio di circa 100,00 €

per unità abitativa.

A conferma poi della particolare attenzione con cui è stato

pensato tale edificio sono state adottate due ulteriori

soluzioni impiantistiche per garantire l’eco-sostenibilità

della struttura: in copertura, è stato installato un impianto

fotovoltaico da 9,80 kWp per la produzione di energia

elettrica sufficiente a coprire i consumi elettrici di tutti i

servizi installati nelle parti comuni dell’edificio, mentre sotto

la zona verde del complesso è stata posata una vasca

di raccolta delle acque piovane, le quali, dopo appositi

trattamenti vengono utilizzate per alimentare gli scarichi

dei WC, garantendo così un ulteriore risparmio di acqua

potabile, risorsa comunque preziosa e limitata.

Il regolatore di cascata – schema di collegamento

24

Page 25: SYSTEMINFORMA numero zero

25

Schema d’impianto

Page 26: SYSTEMINFORMA numero zero

26

Tipologia edilizia

Misto residenziale / commerciale - nuova costruzione

Ubicazione

Sarajevo (Bosnia)

Numero appartamenti

176

Superficie appartamenti

50-90 m²

Piani

5

Numero vani scala

Edificio diviso in 5 blocchi indipendenti

Cliente importatore: EGWProgetto esecutivo: EGW Potenza impegnata: 1350kWGeneratore di calore: 9 x BAXI POWER HT 1.1500 Centrale Termica: locale dedicato posizionato sul tetto dell’edificioFumisteria: scarico singolo per ogni generatoreUtenze: moduli di utenza riscaldamento + ACS (Luna SAT RSP)Distribuzione: 5 colonne montanti (una per ogni blocco)Temperatura colonne: 70°CTerminali d’impianto: radiatori in alluminioRinnovabili: sorgente termale (80°C circa)

Dati impianto

Obiettivo risparmio energetico a Sarajevo

Page 27: SYSTEMINFORMA numero zero

27

Il complesso Sani Grand City è un edificio di recente

costruzione, ubicato nei pressi degli impianti termali del

distretto di Ilidža a Sarajevo (Bosnia).

Al pianterreno si può trovare un centro commerciale, sopra

il quale si sviluppa la parte residenziale vera e propria che

consiste in un edificio a pianta rettangolare di 5 piani con

cortile interno. L’impianto termico di seguito descritto è

asservito alla sola parte residenziale.

La prima proposta di Baxi, durante la fase di preventivazione

(gestita in collaborazione con il cliente), è stata quella di un

centralizzato puro, quindi con produzione di acqua calda

sanitaria mediante accumuli termici e moduli d’utenza solo

riscaldamento, in modo da ridurre la potenza termica che

sarebbe stato necessario installare in centrale.

Data però la presenza della vicina sorgente termale che

la municipalità ha concesso di sfruttare per l’integrazione,

mediante scambiatori a piastre, del fabbisogno energetico

dell’edificio e data la scelta di radiatori in alluminio quali

terminali d’impianto in appartamento, il cliente ha optato

in fase di progettazione per una soluzione impiantistica più

semplice che prevedesse la generazione di un unico fluido

termo-vettore ad alta temperatura (70°C) che provvedesse

a soddisfare sia il fabbisogno di riscaldamento sia la

produzione di ACS (quest’ultima grazie allo scambiatore

a piastre integrato nel del modulo di utenza). Come

conseguenza di questo tipo di scelta si è reso necessario

valutare un opportuno fattore di contemporaneità per

la parte sanitaria in modo da non sovradimensionare

eccessivamente sia il generatore che i diametri della rete

di distribuzione. Visto l’elevato numero di appartamenti

(176) si era ipotizzato inizialmente un fattore di circa il

30%. Tenuto conto anche dell’apporto esterno dato dalla

sorgente termale, il cliente ha scelto però per la sola

centrale un più basso coefficiente (circa 11%). Ne è risultato

un fabbisogno di circa 1350 kW (rispetto ai circa 900 kW

inizialmente ipotizzati per una soluzione con moduli d’utenza

solo riscaldamento). Il carico termico totale dell’edificio così

calcolato ha portato quindi alla scelta di un generatore

composto da una cascata di 9 moduli a condensazione a

basamento da 150 kW di potenza nominale ciascuno.

Si fa notare che, a causa dell’elevato numero di generatori

in batteria e della risultante lunghezza dei collettori di

mandata e ritorno del circuito primario, si è preferito

adottare l’accorgimento di realizzare un circuito idraulico a

ritorno inverso in modo da garantire un’equa ripartizione

della portata su tutte le caldaie ed evitare così fenomeni di

sbilanciamento dei flussi con conseguente rischio di avere

alcuni moduli che lavorassero a portata minore di quella

minima necessaria a smaltire la potenza del bruciatore.

Per quanto riguarda i moduli di utenza, si è già menzionato

Page 28: SYSTEMINFORMA numero zero

28

il fatto che essi dovessero avere uno scambiatore a piastre

integrate per la produzione sanitaria come conseguenza

della tipologia impiantistica posta in essere. Oltre a ciò,

data la grandezza dell’impianto e il conseguente notevole

sviluppo della rete di distribuzione, per rendere più agevole

il bilanciamento dell’impianto stesso e per limitare il costo

delle pompe di rilancio delle cinque colonne facenti capo

ai cinque blocchi in cui è diviso l’edificio, si è optato per un

satellite con pompa integrata. La scelta del modulo d’utenza,

resa a questo punto univoca, è ricaduta sul modello Baxi

Luna SAT RSP.

Per quanto riguarda infine la parte di trasmissione

e raccolta dei dati di consumo, il cliente ha optato

per la realizzazione di una rete wireless avendo già

sperimentato la bontà della soluzione in un altro

impianto simile realizzato l’anno precedente presso

la nota località sciistica di Bjelasnica. Per garantire

la copertura dell’intero edificio è stato necessario

installare 11 antenne di piano più un’ulteriore antenna

dotata di connessione seriale installata vicino alla

portineria, tramite la quale è effettuato il download dei

dati di consumo degli appartamenti.

In conclusione, anche se come già accennato i moduli

di utenza non erano un argomento nuovo per il cliente

Bosniaco, certo la realizzazione di un impianto di

dimensioni così importanti presuppone comunque

sempre delle valutazioni molto attente.

Ad oggi comunque, ad un anno dal primo avviamento

della centrale (periodo nel quale sia questa che i moduli

di utenza sono stati costantemente monitorati da

parte del cliente) la soluzione si dimostra sicuramente

affidabile ed economicamente in linea con gli obiettivi

di risparmio energetico che si erano prefissati.

28

Page 29: SYSTEMINFORMA numero zero

29

Page 30: SYSTEMINFORMA numero zero

30

Approfondimento

Sempre di più in questi ultimi tempi si sente parlare di contabilizzazione del calore in relazione ai sistemi di

riscaldamento centralizzati. Il ricorso a questo tipo di soluzione per gli edifici plurifamiliari non è di per sé una novità.

Con l’introduzione dell’obbligo per gli edifici di nuova costruzione di produrre almeno il 50% del fabbisogno di acqua

calda sanitaria da fonti rinnovabili (Decreto Legislativo n°192/05 integrato dal Decreto n° 311/06), l’installazione di

sistemi centralizzati di riscaldamento e di bollitori centralizzati coadiuvati da pannelli solari termici per la produzione

di acqua calda è diventata una consuetudine diffusa, con il conseguente utilizzo di sistemi di contabilizzazione del

calore per i consumi individuali.

In realtà dalla fine degli anni ottanta in poi (anche sotto la spinta della Legge 10/91), gli edifici plurifamiliari avevano

fatto ampiamente uso del riscaldamento “autonomo”, consistente nell’installazione di una caldaia singola in ogni

unità abitativa. Questa soluzione era ed è molto gradita agli utenti in quanto consente una completa autonomia di

gestione dell’impianto di riscaldamento e, cosa da non sottovalutare, una corretta ripartizione delle spese: ciascuno

paga per quello che consuma direttamente alla società del gas, senza che l’amministratore di condominio debba

ricorrere a calcoli complessi.

Evidentemente non sarebbe stato più possibile dopo quasi 30 anni ritornare al “vecchio” concetto di impianto

centralizzato senza garantire almeno questi tre fondamentali vantaggi:

• Comfort abitativo

• Autonomia di gestione

• Corretta ripartizione delle spese in base all’effettivo consumo

La contabilizzazione del calore, importata come concetto (e anche come tecnologia) da paesi del centro/nord Europa

(come Germania, Austria e Danimarca dove è obbligatoria per legge già da più di quarant’anni) coniuga esattamente

i vantaggi di un impianto centralizzato (maggior sicurezza, minore potenza termica installata nell’edificio, rendimenti

generalmente più alti del generatore, riduzione dei costi di manutenzione, grande riduzione delle canne fumarie) con

quelli di un impianto autonomo sopra citati.

Sotto la spinta dapprima del Decreto Legislativo n° 551/99 (che obbligava l’installazione di sistemi di

contabilizzazione del calore individuali per le concessioni edilizie rilasciate dopo il 30 giugno del 2000) e poi dei

vari regolamenti tecnici regionali e comunali emanati dopo il 2005, i satelliti d’utenza sono oramai diventati una

consuetudine negli edifici plurifamiliari.

La contabilizzazione del calore: comfort intelligente

Introduzione e leggi in materia

Page 31: SYSTEMINFORMA numero zero

31

La contabilizzazione del calore è parte integrante dell’impianto di distribuzione del calore di un edificio. Al contrario

di un generatore di calore autonomo, il satellite d’utenza altro non è che un componente, generalmente passivo

(quindi con nessuno o pochi dispositivi quali valvole o pompe), di quella parte dell’impianto, normalmente composta

da tubi e raccordi, che distribuisce l’acqua calda del circuito di riscaldamento in ogni appartamento dell’edificio.

Il satellite viene di norma posizionato in corrispondenza delle connessioni (chiamate “stacchi”) tra le colonne di

mandata e ritorno della centrale termica e la mandata/ritorno di ogni singolo appartamento. In questa posizione,

il contabilizzatore può calcolare, moltiplicando la differenza di temperatura tra la mandata calda in ingresso ed il

ritorno più freddo in uscita dall’abitazione, per la portata d’acqua di passaggio, l’energia termica effettivamente

consumata. La misura della portata d’acqua viene generalmente realizzata grazie all’utilizzo di una piccola turbina,

lambita dal flusso d’acqua, la cui velocità è misurata da un’elettronica presente all’interno del contabilizzatore. Una

misura più accurata può essere realizzata grazie all’utilizzo di componenti ad ultrasuoni, per il momento ancora

troppo costosi per essere utilizzati su vasta scala.

Alloggiati all’interno del satellite d’utenza trovano spazio i vari componenti costitutivi del prodotto, vale a dire il

contabilizzatore, la valvola di apertura/chiusura, la parte idraulica ed elettronica, eventuali contalitri opzionali per

acqua calda e acqua fredda.

Nonostante la frammentazione della domanda, l’offerta BAXI incontra

le esigenze di servizio e di prestazioni richieste dagli utilizzatori con i seguenti modelli:

Luna Sat RC

Modelli “basic”

Satelliti d’utenza dedicati al solo riscaldamento

con il minimo indispensabile integrato all’interno

(contabilizzatore, valvola di apertura/chiusura, valvola

di bilanciamento, filtro e possibilità di alloggiare due

o, al massimo, tre contalitri). Questi modelli hanno

il vantaggio di essere molto compatti ed integrati,

non hanno elettronica di controllo e vengono

preferibilmente installati in edifici plurifamiliari con un

gran numero di appartamenti.

Descrizione della contabilizzazione

Tipologia di satelliti d’utenza

Page 32: SYSTEMINFORMA numero zero

32

Modelli con produzione di acqua calda sanitaria

Satelliti equipaggiati con uno scambiatore a piastre

o che hanno la possibilità di riscaldare un piccolo

bollitore (interno integrato oppure esterno al satellite)

grazie al quale producono acqua calda sanitaria;

possono o meno essere dotati di elettronica di

controllo ma hanno sempre a bordo una valvola

miscelatrice (elettrica o termostatica) per controllare

la temperatura di erogazione dell’acqua calda per

uso sanitario. Questo tipo di prodotto, largamente

utilizzato fino a qualche anno fa, è oggi meno presente

sul mercato, da quando è diventata obbligatoria la

produzione di acqua calda sanitaria per almeno il

50% da fonti rinnovabili. Questo ha significato l’uso

sempre più frequente di collettori solari condominiali e

di bollitori centralizzati per la distribuzione dell’acqua

calda negli appartamenti, relegando questo modello

in ambiti molto più di nicchia oppure in contesti di

teleriscaldamento.

Modelli con pilotaggio di zone a diversa temperatura

Sono modelli installati generalmente in contesti

abitativi residenziali di fascia medio/alta che hanno la

possibilità di controllare la temperatura di mandata sia

per una zona miscelata servita per esempio da impianti

a pavimento, sia per una zona cosiddetta “diretta”

servita da radiatori di integrazione.

Luna Sat RSP

Luna Sat R2Z

Page 33: SYSTEMINFORMA numero zero

33

Modelli per la contabilizzazione del riscaldamento e del raffrescamento

E’ una nicchia di mercato che comincia a farsi interessante. Dal punto di vista dei satelliti d’utenza, il raffrescamento

può essere contemplato nelle seguenti casistiche:

• caso in cui l’impianto a pavimento è utilizzato d’inverno per il riscaldamento e d’estate per il raffrescamento. In

questo caso il contabilizzatore sarà unico e lo stesso circuito di mandata / ritorno del satellite servirà per entrambe

le modalità.

• caso in cui gli impianti siano completamente separati per cui saranno necessari due contabilizzatori (uno per il

riscaldamento e uno per il raffrescamento), due mandate e due ritorni. Tipico caso in cui si utilizzano dispositivi

radianti diversi per estate ed inverno (fan coil per raffrescamento e radiatori per il riscaldamento).

Su queste tipologie possono innestarsi quantità, anche molto elevate, di varianti: posizione degli attacchi idraulici,

diametro delle tubazioni idrauliche, presenza di pompa, presenza di collettore di distribuzione, presenza di una

separazione idraulica, etc...

Data la grande varietà di modelli e produttori presenti sul mercato, sarà necessario, da parte del costruttore o del

termotecnico, avere particolare cura nella scelta del modello da installare, considerando sia il livello del comfort

abitativo che si vuole ottenere in rapporto sia alle scelte progettuali della centrale termica sia dell’intero sistema di

distribuzione del calore.

Prima di passare oltre con la trattazione, è opportuno spiegare più approfonditamente alcune scelte progettuali e di

componentistica inerenti i moduli d’utenza BAXI.

Partiamo dalla valvola di apertura/chiusura.

Questo componente è al tempo stesso concettualmente molto semplice, ma fondamentale per il buon funzionamento

del prodotto. In un certo senso potremmo dire che è paragonabile al bruciatore di una caldaia autonoma, infatti ha il

compito di “aprire” o “chiudere” il riscaldamento dell’abitazione in caso di richiesta da parte del termostato. E’ dotata

di motore elettrico (da 220V o 24 V AC in genere) ed è quindi importante che sia molto affidabile, in quanto dovrà

garantire un elevato numero di aperture/chiusure evitando trafilamenti o bloccaggi. Il tempo di apertura/chiusura

dovrà essere molto veloce in caso di presenza di uno scambiatore a piastre per la generazione di acqua calda

Componenti caratterizzanti i satelliti d’utenza

Luna Sat R2H

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istantanea, onde evitare inutili attese all’utente.

La valvola può essere a due o a tre vie (oppure a due vie con by-pass). Anche questo aspetto va ponderato

attentamente, infatti le valvole a tre vie consentono l’utilizzo di pompe di rilancio a portata costante, ma vanno

ben valutate le portate complessive dei by-pass sulla stessa colonna per non avere “salti” di portata troppo alti nel

satellite in caso di variazione del carico termico sulla stessa colonna. L’utilizzo, invece, di valvole a due vie (in questo

caso le pompe di rilancio potranno essere a portata variabile) consente di avere meno acqua in circolo sulla colonna

(meno consumi di energia termica) e temperature di ritorno più fredde (che possono favorire il ricorso alle caldaie a

condensazione).

Altro componente molto importante è il circolatore, ove presente, oppure, in sostituzione, la valvola di bilanciamento.

Il circolatore è una soluzione più costosa e dispendiosa in termini di consumo energetico, in quanto elemento

ausiliario alimentato a tensione di rete, ma consente di rendere indipendenti le varie unità abitative del condominio

da un punto di vista idraulico. Questo comporta la possibilità, per esempio, di adottare nello stesso impianto, tipi di

terminali diversi quali radiatori, ventilconvettori o pannelli radianti, senza timore di squilibri dal punto vista idraulico.

L’utilizzo della valvola di bilanciamento necessita invece di una corretta messa a punto dell’impianto complessivo

dell’edificio dal punto di vista idraulico, per evitare interferenze e disturbi.

Se il satellite d’utenza è destinato anche alla produzione di acqua

calda sanitaria istantanea, allora sarà dotato sicuramente di

scambiatore a piastre. Ricordiamo solo per completezza che il

dimensionamento dello scambiatore deve essere congruo all’utilizzo

che ne viene fatto. Questo vuol dire che non basta la sola potenza

di scambio dichiarata dello scambiatore per garantire che quella

potenza verrà sempre e regolarmente fornita nello scambio termico.

Bisognerà conseguentemente tenere conto anche delle condizioni

di utilizzo (temperatura del circuito primario, temperatura di

ingresso dell’acqua fredda e portate nello scambiatore). Ad esempio,

uno scambiatore a piastre da 40 kW potrà fornire una potenza

di scambio (e quindi una temperatura di acqua calda sanitaria

erogata) molto diversa, a parità di portate, se il circuito primario di

riscaldamento è ad una temperatura di 75°C (tipiche dell’utilizzo di

una caldaia tradizionale) oppure a 55 – 60°C (tipiche dell’utilizzo di

un generatore a condensazione).

Tra gli altri componenti che vanno a formare l’idraulica di un satellite d’utenza, solitamente meno citati ma non per

questo meno importanti, vanno ricordati :

- la valvola di sfogo aria, indispensabile per evitare rumorosità nell’impianto dovute alla presenza di aria nel circuito.

Tale dispositivo può essere manuale o automatico, ma va ricordato che la disaerazione dell’impianto è un’operazione

che va assolutamente eseguita.

- Il filtro ispezionabile in ingresso dalla colonna montante necessario, per intercettare le impurità che potrebbero

danneggiare od ostruire i passaggi sul contabilizzatore e su valvole e scambiatori a piastre eventualmente presenti.

Scambiatore sanitario a piastre in acciaio inox da 35 kW

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Da un punto di vista più tecnico bisogna considerare che i satelliti d’utenza sono parte integrante del sistema di

distribuzione del calore e di conseguenza sono anche strettamente legati al generatore. Di fatto, una corretta

progettazione dell’impianto termico dovrà tener conto del modello di satellite utilizzato, ed in relazione ad esso

(ricordiamo che, proprio perché parte del sistema di distribuzione, è molto importante valutare le perdite di carico

generate da questi prodotti) provvedere alla corretta scelta delle pompe di rilancio e dell’intero sistema di colonne

montanti per il trasporto del fluido termovettore.

A seconda che il modulo d’utenza utilizzato sia dotato di circolatore o di valvola di bilanciamento, oppure se

la valvola di apertura sia a due vie o tre vie (by-pass), le scelte impiantistiche dovranno essere diverse, ed il

dimensionamento delle pompe di rilancio correttamente valutato per evitare che nell’edificio possano esserci

appartamenti serviti con pressioni differenziali (e quindi portate) troppo elevate, ed altri che, per contro, abbiano

pressioni differenziali troppo basse, portando così a malfunzionamenti riscontrabili in minor comfort ambientale e

prestazioni del prodotto insufficienti.

Grande cura va quindi posta nella prima accensione dell’impianto centralizzato dell’edificio: in questo caso, il sistema

su cui verificare la funzionalità non è il singolo appartamento, come nel caso di installazione di una caldaia domestica

autonoma, bensì l’intero edificio comprensivo di tutte le abitazioni. Solo così si riuscirà a bilanciare in modo ottimale il

sistema garantendo a tutti il corretto livello di prestazioni e comfort.

Dopo avere parlato delle particolarità legate al progetto idraulico di un sistema centralizzato contabilizzato,

analizziamo il componente più rappresentativo di questi prodotti, vale a dire il contabilizzatore di calorie/frigorie.

Di tale componente abbiamo già accennato sopra. Questo contabilizzatore è dotato all’interno di un’elettronica in

grado di calcolare l’energia utilizzata per il riscaldamento (od il raffrescamento), misurando secondo per secondo la

portata d’acqua assieme alla differenza di temperatura dalla mandata e il ritorno del singolo appartamento.

Obbligatoriamente deve essere dotato di certificazione MID, identificabile con il simbolo riportante CEM che indica

che il dispositivo è conforme alla Direttiva Europea per gli strumenti di misura.

L’energia è visualizzabile sul display così come tanti altri parametri, quali la portata istantanea, eventuali codici di

errore, valori massimi raggiunti, e soprattutto fino a 14 dati di consumo dei mesi precedenti, memorizzati alla fine di

ogni mese in modo automatico.

Nel complesso quindi un dispositivo semplice nell’utilizzo ma nel contempo tecnologicamente avanzato da poter

essere utilizzato senza problemi negli impianti centralizzati di nuova concezione.

Sistemi di trasmissione dati Per un sistema di riscaldamento (ed eventualmente condizionamento) centralizzato con contabilizzazione, è

fondamentale che i dati di consumo siano trasmessi all’amministrazione del condominio in modo assolutamente

automatico.

In termini di costi, sarebbe infatti improponibile avere un sistema con lettura diretta dei contabilizzatori di ciascun

appartamento da parte di personale dedicato.

Ad oggi i sistemi di trasmissione dati su cui si basano praticamente tutti gli impianti centralizzati sono due: uno si

basa su un protocollo a radiofrequenza (wireless), l’altro invece è basato su un bus di trasmissione (il cosiddetto

M-BUS) fisicamente costituito da due cavi che collegano tutti i contabilizzatori presenti nel sistema ed un’Unità

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Centrale di raccolta dati solitamente posizionata in centrale termica.

Attualmente il più diffuso è il sistema M-BUS, principalmente perché fino a pochissimo tempo fa la maggior parte

dei produttori di dispositivi di contabilizzazione non aveva ancora sviluppato sistemi a radiofrequenza. Tale sistema

però, pur essendo oramai molto consolidato, ha lo svantaggio di dover prevedere il cablaggio dell’intero edificio

per collegare tra loro tutti i contabilizzatori, e necessita della presenza di un convertitore di protocollo (da M-BUS a

seriale) e di un centralizzatore dati all’interno dell’edificio, per la raccolta periodica dei dati di consumo. A parità di

prestazioni, quindi, tale sistema risulta proprio per questo generalmente più costoso.

La soluzione a radiofrequenza varia in genere da produttore a produttore. Quella adottata da BAXI è basata sul

sistema SIEMENS. Tale soluzione è molto semplice: ogni contabilizzatore, automaticamente sincronizzato con

tutti gli altri presenti nell’edificio, è in grado di trasmettere i propri dati di consumo circa 6 volte al giorno per una

durata di pochi millisecondi. Tali dati vengono ricevuti da un’antenna in prossimità ed immagazzinati nella memoria

dell’antenna. Ogni antenna può raccogliere i dati di trasmissione di numerosi contabilizzatori, e trasmetterli alle altre

antenne presenti nell’edificio. Tutte le antenne formano un network di cui ciascun nodo (antenna) contiene, in modo

ridondante, i dati di consumo dell’intero condominio: ciò garantisce la trasmissione dei dati anche in caso di rottura

di qualche antenna. L’antenna che funge da concentratore (cosiddetta antenna Gateway) provvede a trasmettere

(via scheda telefonica GSM o via seriale) i dati all’amministratore del condominio, che può scegliere di riceverli

comodamente sul computer di casa o di prelevarli, via collegamento seriale con l’antenna Gateway, recandosi sul posto.

Schema esemplificativo di trasmissione M-BUS

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La ripartizione dei consumi Legata strettamente alle problematiche della contabilizzazione è la cosiddetta “ripartizione dei consumi”. Il

riscaldamento autonomo garantiva il pagamento di quanto si era consumato effettivamente e non si doveva ripartire

il costo del riscaldamento con gli altri condomini. Ora, questo vantaggio, deve poter essere garantito anche dai

nuovi impianti centralizzati: la contabilizzazione del calore serve appunto a ripartire correttamente le spese tra

i condomini in base all’effettivo consumo e non alla proprietà. Da qui deriva la necessità di considerare i satelliti

d’utenza non solo come prodotto in sé o come dispositivo idraulico da installare su un’abitazione, ma la visione deve

essere ampliata in quanto vi è tutta una serie di “servizi” da fornire all’amministratore di condominio, o alle società di

gestione calore che gestiscono le centrali termiche degli edifici plurifamiliari. Tali servizi comprendono la rilevazione

dei dati di consumo da ogni abitazione, e la relativa ripartizione in costi da attribuire a ciascun condomino.

Possiamo affermare, quindi, che la corretta ripartizione delle spese sta alla base di questo tipo di prodotti ed è parte

fondamentale nel determinare la soddisfazione degli utenti nel riscaldamento centralizzato.

L’attribuzione dei consumi e delle spese non è una cosa semplice, può essere fatta in modi diversi ed esiste persino

una norma, la UNI 10200, che “fornisce le indicazioni e i principi per la ripartizione delle spese in funzione dei

consumi di calore di ogni utenza”. Tale norma è puramente consultiva e non ha carattere di obbligatorietà, ma

comunque testimonia il fatto che questa attività è considerata con molta attenzione.

La norma in alcune parti risulta un po’ complessa, e in pratica divide le spese in una quota fissa (comprendente

le spese di conduzione, manutenzione ordinaria e gestione amministrativa) da ripartire in millesimi di proprietà,

ed in una quota variabile (combustibile, energia elettrica al servizio dell’impianto) da ripartire in base al consumo

individuale. Viene ricavato il costo unitario del calore disponibile all’uscita della caldaia che viene moltiplicato per il

consumo.

Nella grande maggioranza dei casi viene invece utilizzato un metodo “empirico”. In questo caso tutte le spese relative

all’impianto di riscaldamento, ovvero spese gestionali (conduzione, manutenzione ordinaria, gestione amministrativa)

e spese di esercizio (combustibile, energia elettrica a servizio del riscaldamento), vengono accorpate in un unica voce

e la suddivisione viene così effettuata:

• quota fissa: pari ad una percentuale fissa della spesa totale (normalmente compresa fra il 30% ed il 50%). Questa

quota viene poi ripartita fra i condomini in funzione delle quote millesimali di proprietà;

• quota a consumo: la parte rimanente della spesa, che viene poi ripartita in parti proporzionali al consumo

individuale misurato.

Esistono società di servizi che si occupano di acquisire i dati di consumo e redigere le fatture agli amministratori.

BAXI ha scelto, invece, di mettere on line sul sito web raggiungibile da qualsiasi computer connesso in rete, un

package software di servizio, chiamato “EasySAT”, attraverso il quale l’amministratore di condominio può assegnare

i contabilizzatori alle varie abitazioni costituenti il condominio, rilevare automaticamente e mensilmente i dati dei

contabilizzatori (in caso di sistema a radiofrequenza con antenna GSM) oppure trasmettere (upload) il file dei dati di

consumo rilevati al programma, e quindi calcolare automaticamente le quote spettanti a ciascun condomino.

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Esempio di impianto contabilizzato Per concludere, nella figura sottostante è raffigurato un possibile esempio di impianto centralizzato contabilizzato

su un edificio di nuova costruzione. L’impianto è costituito da un generatore di calore a condensazione, un bollitore

centralizzato assistito anche da collettori solari termici e da satelliti d’utenza a servizio di impianti radianti a

pavimento. In questo caso ricordiamo che dovrà essere misurata, attraverso l’utilizzo di un contabilizzatore di calore

appositamente interposto tra il generatore e il bollitore, anche l’energia termica usata dalla caldaia per caricare

termicamente il bollitore qualora non sia sufficiente quella fornita dai collettori solari. Il costo di questa energia verrà

poi ripartita in base ai consumi di acqua calda sanitaria nelle singole unità abitative.

Esempio di sistema integrato centralizzato BAXI composto da caldaia a condensazione per il solo riscaldamento abbinata ad un sistema solare per la produzione di ACS, con contabilizzazione in ogni appartamento e generazione di energia elettrica condominiale mediante campo di collettori fotovoltaici.

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QualitàAmbienteSicurezzaIS

O 9

001

- I

SO 14001 - OHSAS

18001

QualitàAmbienteSicurezza

sono gli obiettivi strategici di Baxi, e le certificazioni ottenute garantiscono

l’osservanza delle specifiche regolamentazioni

La casa costruttrice non assume responsabilità per eventuali errori o inesattezze nel contenuto di questo prospetto e si riserva il diritto di apportare ai suoi prodotti, in qualunque momento e senza avviso, eventuali modifiche ritenute opportune per qualsiasi esigenza di carattere tecnico o commerciale. Questo prospetto non deve essere considerato come contratto nei confronti di terzi.

Baxi S.p.A. 01-11 (E)

36061 BASSANO DEL GRAPPA (VI)Via Trozzetti, [email protected]