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NUMERO ZERO Bollettino del Laboratorio Lettura Liceo Statale G. Milli Teramo NUMERO ZERO Bollettino del Laboratorio Lettura Liceo Statale “G. MilliTeramo a.s. 2015-2016 “Parva sed apta mihi” Laboratorio Lettura a.s. 2015-2016 Eccoci qui, con una novità editoriale: il primo numero, o numero zero appunto, di un bollettino che prova a raccontare, con rigore e anche con divertimento, tutte le possibilità che offre lattività della lettura. Leggere aiuta ad aprire la mente, spaziare… divertirsi. Un libro certamente si deve sfogliare, naturalmente leggere, ma è anche un oggetto interessante da maneggiare, osservare, odorare. Con un libro si può anche giocare, ci si può svagare in molti altri modiSiamo un gruppo di ragazzi con la passione per la lettura. Ci riuniamo ogni giovedì pomeriggio nella Biblioteca della nostra scuola, il Liceo Statale G. Milli“, dove troviamo ad attenderci i proff. Maria Antonietta Quartapelle e Nicola Scarpone, curiosi e appassionati come noi. Durante gli incontri settimanali raccontiamo i libri letti, dai quali estraiamo dei temi generali di cui discutere. Non siamo solo grandi lettori, ma anche buongustai di cinema: un incontro al mese, infatti, lo dedichiamo al Cineforum, attività che ci permette di visionare e discutere film tratti dai romanzi che maggiormente ci hanno colpiti. In questi anni di attività abbiamo organizzato diverse iniziative come il mercatino del libro, il quizzone, la giornata del libro, la realizzazione di video e brevi cortometraggi, la visita a importanti librerie e mostre. Questanno abbiamo deciso di dare alle stampe una pubblicazione dove troverete tanto materiale divertente e interessante: recensioni, rubriche, giochi, racconti, invenzioni e unintervista a sorpresa con Cristina Chiperi, la scrittrice italiana più amata dai giovani, autrice del best seller del momento My dilemma is you. Buona lettura a tutti! I ragazzi del Laboratorio Lettura

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NUMERO ZERO – Bollettino del Laboratorio Lettura – Liceo Statale G. Milli Teramo

NUMERO ZERO Bollettino del Laboratorio Lettura – Liceo Statale “G. Milli” Teramo – a.s. 2015-2016

“Parva sed apta mihi”

Laboratorio Lettura a.s. 2015-2016

Eccoci qui, con una novità editoriale: il primo numero, o numero zero appunto, di un bollettino che prova a raccontare, con rigore e anche con divertimento, tutte le possibilità che offre l’attività della lettura. Leggere aiuta ad aprire la mente, spaziare… divertirsi. Un libro certamente si deve sfogliare, naturalmente leggere, ma è anche un oggetto interessante da maneggiare, osservare, odorare. Con un libro si può anche giocare, ci si può svagare in molti altri modi… Siamo un gruppo di ragazzi con la passione per la lettura. Ci riuniamo ogni giovedì pomeriggio nella Biblioteca della nostra scuola, il Liceo Statale “G. Milli“, dove troviamo ad attenderci i proff. Maria Antonietta Quartapelle e Nicola Scarpone, curiosi e appassionati come noi. Durante gli incontri settimanali raccontiamo i libri letti, dai quali estraiamo dei temi generali di cui discutere. Non siamo solo grandi lettori, ma anche buongustai di cinema: un incontro al mese, infatti, lo dedichiamo al Cineforum, attività che ci permette di visionare e discutere film tratti dai romanzi che maggiormente ci hanno colpiti. In questi anni di attività abbiamo organizzato diverse iniziative come il mercatino del libro, il quizzone, la giornata del libro, la realizzazione di video e brevi cortometraggi, la visita a importanti librerie e mostre. Quest’anno abbiamo deciso di dare alle stampe una pubblicazione dove troverete tanto materiale divertente e interessante: recensioni, rubriche, giochi, racconti, invenzioni e un’intervista a sorpresa con Cristina Chiperi, la scrittrice italiana più amata dai giovani, autrice del best seller del momento My dilemma is you. Buona lettura a tutti!

I ragazzi del Laboratorio Lettura

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ESCLUSIVO!!! A tu per tu con la scrittrice del momento.

CRISTINA CHIPERI ISN’T MY DILEMMA Cristina CHIPERI ha diciassette anni e frequenta il liceo classico a Padova. My Dilemma is You è la sua trilogia nata su Wattpad in un pomeriggio d'estate, mentre stava ascoltando My Dilemma di Selena Gomez. Nel 2016 Leggereditore ha pubblicato My Dilemma is you vol.1, vol. 2 e vol. 3.

L’idea è scaturita da uno degli incontri pomeridiani del Progetto Lettura. La nostra amica Solomiya Zakharko ha raccontato, con grande entusiasmo, la storia di un libro che le era piaciuto moltissimo: My Dilemma Is You di Cristina Chiperi, giovane liceale che deve la sua notorietà a Wattpad, applicazione sempre più diffusa tra gli adolescenti appassionati di lettura. Incuriosita dalla

fama raggiunta in così breve tempo da una ragazza così giovane, ho pensato di contattarla per proporle un ’intervista, anche se non ero molto convinta sulla possibilità che questo desiderio si avverasse. Piena di dubbi, mi ripetevo: “Risponderà o no?” Ho avviato un primo tentativo di contatto su Wattpad, non molto producente, fatto di lunghe attese e

silenzi. Tuttavia, non ho desistito e ho attuato un vero e proprio inseguimento mediatico… Poi, improvvisamente, un feedback: era lei, che con grande disponibilità accettava di dedicarmi del tempo e rispondere alle curiosità che volevo sottoporle. Finalmente possiamo leggere il risultato di tanta attesa!

Innanzitutto ciao Cristina!

Nonostante tu abbia solo 17 anni, nel giro di tre mesi hai visto pubblicata la tua trilogia. Fantastico! Per chi ancora non ti conoscesse, vuoi parlarci brevemente dei tuoi scritti?

Certo, quella che racconto è la storia di Cris, una ragazzina di sedici anni che si vede costretta ad abbandonare la sua città, Los Angeles, a causa del lavoro del padre. La sua nuova vita a Miami non sarà per niente facile, come lei aveva sperato. Riuscirà a farsi dei nemici, come la reginetta della scuola, Susan, che cercherà in tutti i modi di renderle la vita impossibile. Si creerà anche un gruppo di amici fedeli, che in qualsiasi situazione le staranno accanto. Si innamorerà di Cameron, un ragazzo misterioso e inizialmente antipatico, con il quale avrà una storia d’amore molto dura da portare avanti, soprattutto a causa di tutti i segreti che lui non le vuole rivelare.

Si parla, quindi, di fanfiction. Da qualche anno a questa parte sempre più giovani ragazze come te cercano di crearsi un proprio spazio per condividere con gli altri le proprie storie, chi per hobby e chi perché vorrebbe fare della scrittura il proprio mestiere. Nello scrivere le tue fanfiction hai puntato in alto sin dal principio o è stato il successo a raggiungerti per prima?

Sì. La mia è una fanfiction, proprio perché alcuni personaggi maschili esistono veramente, per esempio Cameron Dallas. Sinceramente, non puntavo in alto. Ho cominciato a scrivere per puro divertimento e non ho mai fatto molto caso alle ‘visualizzazioni’ o alle classifiche di Wattpad. È stata sicuramente una grande sorpresa quando mi sono resa conto di essere così ‘popolare’ nella community! Quanto e cosa metti di te nelle storie che scrivi? E, soprattutto, da cosa trovi spunto per creare sempre qualcosa di originale ed innovativo?

Ho lasciato un pezzo di me in quasi tutti i personaggi, per quanto riguarda il loro carattere. L’ispirazione la trovo grazie alle canzoni che ascolto. Infatti, prima di cominciare a scrivere un capitolo metto le cuffiette e lascio che il cellulare scelga casualmente una delle mie canzoni preferite. Grazie al testo di quel brano, comincio a scrivere e il capitolo viene fuori subito.

I tuoi parenti o amici sapevano ciò che stavi scrivendo? Se sì, hai mai chiesto un consiglio a qualcuno?

In realtà, l’unica persona che sapeva di questa storia era mia sorella. Amici e parenti l’hanno scoperto solo dopo che mi è stato proposto di pubblicare la storia in versione cartacea. I miei genitori sono sempre stati parecchio severi e, ovviamente, davano molta importanza alla scuola. Pensavano che scrivere fosse una perdita di tempo. Adesso hanno cambiato idea, per fortuna, e mi sostengono.

Quanto sei felice per il successo di My Dilemma is You? Adesso che è passato un po’ di tempo dalla

prima pubblicazione, c’è qualcosa che cambieresti?

Tantissimo! Sono davvero felice ed emozionata, soprattutto perché è una cosa che non mi aspettavo! No, non cambierei nulla. Credo che la storia vada bene così com’è.

Prima di cimentarti nella scrittura, quali letture ritieni siano state costruttive per te?

Prima di cominciare a scrivere, avevo letto qualche romanzo di Nicholas Sparks, che ho adorato tantissimo! E anche quelli di John Green. Credo che siano stati proprio loro a farmi innamorare dei romanzi e delle storie d’amore, dato che prima preferivo principalmente i fantasy come Hunger Games e Divergent.

Cosa consigli alle ragazze e ragazzi della tua età desiderosi di scrivere e pubblicare un libro?

Molti ragazzi che mi scrivono per chiedere consigli hanno paura di scrivere e di pubblicare le loro storie perché temono i giudizi negativi. Ciò che consiglio è di non avere paura! Date sfogo alla vostra fantasia e lasciate che le persone leggano la vostra storia. Ci sarà sempre qualcuno che apprezzerà i vostri sforzi e che vi spingerà a dare sempre il meglio. Sono stata criticata tantissimo per ciò che ho scritto, ma nonostante tutto sono andata avanti e ho realizzato il mio sogno! Questo è ciò che dovrebbero fare tutti i ragazzi che, come me, desiderano vedere la loro storia in libreria.

Monica Timperi, III A L.

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ATTENZIONE!!! Nel seguente racconto abbiamo giocato con i titoli dei libri. Divertitevi a ricordarne le storie...

IL RACCONTO… DEI RACCONTI

I VECCHI E I GIOVANI Un confronto fra la vita e i pensieri di un tempo e quelli dei giovani d’oggi.

Noi giovani certe volte dovremmo ascoltare i consigli delle persone mature, che certo hanno più esperienza. Questo racconto ne è la dimostrazione.

I dolori del giovane Werther sembravano non finire mai. Un ragazzino di sedici anni non avrebbe dovuto avere tutti quei pensieri, non avrebbe dovuto struggersi in quel modo. Sarebbe dovuto uscire e pensare solo a divertirsi con i suoi amici, che in realtà considerava una banda di idioti. Ed invece era rimasto tutto solo a fare l’inventore di sogni pensando tra sé “un giorno questo dolore ti sarà utile”. Werther avrebbe dovuto passare la settimana a casa del nonno dato che i suoi erano fuori città. La casa aveva un giardino abbastanza grande, con un prato verde brillante, adornato da panchine messe qua e là che garantivano il riposo all’ombra degli alberi nelle estati afose, durante le quali mille splendidi soli sembravano riscaldarti. Il ragazzo si andò a sedere su una di quelle panchine di ferro. In tasca aveva un pacchetto di Lucky Strike, le estrasse e accese una sigaretta noncurante della presenza del nonno in casa. Dopo qualche minuto fu raggiunto dal vecchio che si sedette affianco a lui. - Ancora fumi? Tua mamma ti ha detto chiaro e tondo che non devi... ma dopotutto l’obbedienza non è più una virtù. Ai miei tempi se si disubbidiva ai propri genitori le prendevi di santa ragione. Formidabili quegli anni! Il ragazzo guardò prima la sigaretta e poi il cielo, aspirando il veleno. - Forse smetterò, tra un mese, tra un anno. Forse mai. - Mi sembra come se la meglio gioventù fosse diventata il club dei mangiatori di hashish scansafatiche, non fate altro che alzare le canne al vento e l’ozio e la serenità sono all’ordine del giorno per voi. Non fate altro che gridare “Hollywood! Hollywood! “. Werther annuì, le parole del vecchio erano vere ma non gli dava importanza più di tanto, aveva la sua storia ingarbugliata a cui pensare. - È per caso successo qualcosa? - Non lo so, mi sento di essere senza destino. Non so che fare, non so che voglio. Non so se riuscirò mai in qualcosa. L’indole dell’incertezza mi pervade ogni giorno, ogni ora. Il nonno si fermò a pensare un attimo, prese un lungo respiro e si preparò per il racconto dei racconti.

- Sai, dovresti ritenerti fortunato che puoi pensare al tuo futuro. Noi alla tua età non potevamo permettercelo, non ne avevamo il tempo. In quel periodo, con la seconda guerra mondiale, il crollo del fascismo, la resistenza, conducevamo una vita violenta. Combattevamo contro i fascisti, con i partigiani, per avere la nostra libertà, un mondo senza povertà, cercavamo l’Utopia. A quel tempo non era possibile fare la somma dei giorni perché dovevi vivere il presente per vedere il futuro, dovevi solo pensare a restare vivo. Non ho mai pensato al mio destino io, forse al domani, l’unica cosa che mi chiedevo era se sarei morto o no il giorno seguente. Werther intervenne aspramente nel discorso del nonno. - Ecco qua, sapevo che le memorie di un cavaliere sarebbero venute fuori. Il vecchio non ci fece neanche caso e continuò a riportare in vita i suoi ricordi fissando le foglie degli alberi che si muovevano dolcemente via col vento. - Ogni volta che combattevamo per la resistenza, ci ritrovavamo a tu per tu con la paura di morire, ma era una cosa che andava fatta. Come Gandhi che scriveva “Il mio Tibet libero”, noi volevamo la nostra Italia libera. Ricordo il giorno in cui catturarono Mussolini, fu un sollievo e una gioia immensa, gli alberi ne parlano ancora ma le strategie fatali che ci furono dietro questo momento costarono la vita a molti. Ricordo i corpi freddi dei miei compagni a terra che, sommati ai cadaveri innocenti del popolo, mi facevano sognare continuamente, nelle notti fredde, tormentate e sofferenti, il mare colore del vino. Mr. Gwyn, il mio vicino di casa, era un mio compagno. Io e lui riuscimmo a salvarci da tutto ciò e abbiamo assaggiato il sapore della gloria. Anche se non sapevamo che fare nella vita, abbiamo comunque costruito il nostro destino, e che destino! Tranquillo, nella vita tutto torna se fai qualcosa, anche se ti pare inutile. Supera le tue cime tempestose. Ricorda che la vita fa rima con la morte e il tempo invecchia in fretta, ma soprattutto che la vita è bella. Voi non l’apprezzate abbastanza e passate il tempo a rovinarvela con i pensieri. Hai molto tempo per pensare al tuo futuro. Ora rientriamo, sta iniziando a piovere.

Nicoletta Di Ottavio, Maria Colomba, III AL

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Attraverso vicende ambientate in contesti diversi, i libri esplorano i sentimenti umani, assolutamente veri e intensi.

Su tutti, l’amore…

L’AMORE, IERI E OGGI In questo dialogo si mescolano due epoche e due mentalità: l’800 di Madame Bovary di Gustave Flaubert, con i suoi convenevoli e le sue “maniere“, e la nostra epoca, sfrontata e diretta, rappresentata da Hardin, protagonista del best seller After di Anna Todd. Al centro: l’amore… Emma, un’eroina romantica, vorrebbe vivere una passione come quelle che raccontano i romanzi d’amore che lei tanto ama, ma riceve solo delusioni. Hardin, al contrario dell’eroina di Flaubert, non crede nell’amore vero, ma dovrà ricredersi quando s’innamorerà di una ragazza in modo profondo. Noi li abbiamo fatti incontrare. E dalle brevi battute, assolutamente fedeli alle originali, trapelano atteggiamenti, illusioni e realtà.

EMMA Noi, perché ci siamo conosciuti? Qual è il caso che lo ha voluto? Attraverso la Lontananza, come due fiumi che scorrono per raggiungersi, le nostre inclinazioni particolari ci spingevano l’uno verso l’altra.

HARDIN Se te lo ricordi, tu non mi hai dato altra scelta. Non osare incolparmi, mi potevi fermare.

EMMA No, io l’amo, ecco tutto. Lei lo sa, vero? Mel o dica! Una parola! Una parola sola!

HARDIN Non voglio dirti niente, ma ora devo andare al bagno.

EMMA Sacramento! È o non è un uomo?

HARDIN Di che cosa stai parlando?

EMMA È un insolente, uno svaporato! Peggio forse!

HARDIN Ehi, vai piano piccola! EMMA Mi porti via!

HARDIN Eh sì, con molto piacere, quando devo venire?

EMMA Mi vada a cercare una carrozza! Chi ci impedisce di ricominciare?

HARDIN Puoi dare tutta la colpa a tua madre!

EMMA Povera madre mia!... Che ne sarà ora di lei?

HARDIN A me non me ne frega niente di nessuno tranne te. Mi hai sentito piccola?

EMMA Mi lasci stare, su. Si direbbe che vuole sedurmi.

HARDIN Di questo ci preoccuperemo più

tardi. Non vuoi baciarmi prima di andare a dormire?

EMMA Incantevole!... Molto grazioso!

Solomiya Zakharko, Alessia Emilia Romualdi, V AL

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Un libro può servire a fare bella figura, a creare empatia tra le persone. Citarlo può rappresentare la svolta di un incontro o di una conversazione. Come criticare il best seller del momento, sul quale, forse, più di un occhio lo abbiamo buttato…

E se ci confondessimo, e in realtà più che letto il libro avessimo visto solo il film?

I LIBRI CHE TUTTI DICONO DI AVER LETTO MA…

Molte persone si vantano di aver letto libri famosi, conosciuti in tutto il mondo. Li citano continuamente nei loro discorsi, per fare bella figura e impressionare gli interlocutori. Diffidate da molti di costoro, perché spesso dell’opera che hanno sempre “in punta di lingua“ non conoscono che qualche estratto e se chiamati ad approfondire…

Noi del Progetto lettura abbiamo stilato una lista di alcuni dei titoli più famosi, che sicuramente riconoscerete:

La Bibbia La Recherche Ulysses Don Chisciotte Guerra e Pace Ultime lettere…

I LIBRI CHE TUTTI DICONO DI NON AVER LETTO MA…

Esiste anche chi, al contrario, mai ammetterebbe in pubblico di aver letto libri altrettanto conosciuti, ma criticati negativamente perché ritenuti di scarso spessore culturale o troppo commerciali. Eppure spesso questi volumi fanno capolino anche dalle biblioteche più altisonanti…

Anche in questo caso abbiamo pensato ad alcuni titoli che vi saranno familiari…

Ricette di Benedetta Parodi Diete Dukan 50 sfumature… Libri di B. Vespa 3 MSC

HO “VISTO“ UN LIBRO…

Di fronte alla citazione di un libro, spesso reagiamo con estrema sicurezza: «Certo, l’ho letto». In verità, non l’abbiamo effettivamente letto, ne conosciamo solo la storia attraverso la versione cinematografica. Per alcuni romanzi, infatti, il film si è talmente imposto nell’immaginario visivo da offuscare la fonte cartacea, soprattutto quando regia, sceneggiatura e interpretazione trovano la chiave giusta per rappresentare al meglio la vicenda. Provate a riconoscete le scene che vi proponiamo… e a risalire ai romanzi.

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Con un libro si può anche giocare… riflettere… e divertirsi. Testate la vostra cultura letteraria.

CINQUE INDIZI PER UN ROMANZO Seguendo la serie di parole-chiave offerte, indovinate il titolo del romanzo a cui si riferisce ognuna.

ANNI TRENTA FOGNE

USIGNOLO EVASO

RAZZISMO RISCATTO

DELITTO BARRICATE

ALABAMA PARIGI

CRUCIVERBA Risolvi il cruciverba e riordina le lettere contrassegnate dall’asterisco per creare un titolo segreto.

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XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX 4 XX XX XX XX 14

XX XX XX XX XX XX 3 * * XX XX

XX XX XX 16 XX XX XX XX * XX XX XX XX XX XX XX XX XX

XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX 17 XX

XX 1 * XX XX XX XX 13 *

XX XX XX XX XX XX XX XX XX 6 XX XX XX XX *

XX XX XX 5 * XX XX XX XX

XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX * XX XX XX XX XX XX

XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX

XX XX XX XX XX XX XX 7 8 * XX XX XX XX XX

XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX

15 XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX

XX XX XX XX XX XX XX XX 10 11 XX XX XX XX XX

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XX * XX XX XX XX XX XX XX XX XX XX * XX XX XX XX XX XX XX

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DEFINIZIONI ORIZZONTALI VERTICALI 1. Nella pancia della balena. 1. La inventò Freud. 3. Famoso drammaturgo inglese. 2. “Tanto gentile e tanto onesta pare“. 5. Ha amato Vronskij. 4. Nipote di Cesare Beccaria. 7. Il Gray del ritratto. 6. Dalla metamorfosi… alla spiaggia. 9. L’autore de Il nome della rosa 8. Ha cantato Ulisse. 10. Non capiva il latinorum. 11. Ha il vizio del fumo. 12. L’autore del macabro. 14. Aggiorna il suo diario per un amico immaginario. 13. Ha inventato il “Grande fratello“. 16. “L’amica“ di Elena Ferrante. 15. L’autore di Lolita. 17. A quell’ora accadde lo strano caso di un cane ucciso.

Andrea Dalila Notarini, Sabina Tagirova, V AL, Valeria Bucci Mascetti, III AL

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Prima “buio in Aula video”, poi esprimiamo e discutiamo le nostre impressioni. È il nostro amato CINEFORUM.

Di seguito, ve ne diamo un assaggio…

CINEFORUM Come da buona tradizione, gli incontri pomeridiani del Progetto Lettura si alternano all’attività di Cineforum, nel convincimento che il cinema rappresenti un mezzo diretto che può aiutare noi ragazzi a riflettere sulla vita e sul mondo che ci circonda. Quest’anno ci siamo focalizzati sulle problematiche giovanili, sulle condotte devianti e sul ruolo che gioca la famiglia nella crescita di un adolescente.

Il primo film che abbiamo visto è stato Boy-A di John Crowley. Una relazione sbagliata con la famiglia fa sì che Jack, il protagonista, si ritrovi complice di un omicidio. Per Blerta Seljami l’omicidio in cui è coinvolto Jack si collega all’infanzia difficile del protagonista: la madre è malata di cancro e chiusa nel suo dolore, mentre il padre è alcolizzato e depresso. Jack si sente inutile e solo, è spesso picchiato dai ragazzi più grandi, ma nessuno risponde alle sue richieste d’aiuto. L’unico coetaneo con cui instaura un rapporto d’amicizia vive, come lui, una situazione drammatica in famiglia: nel silenzio generale, viene violentato dal fratello maggiore. Dopo un periodo in carcere, il suo tentativo di reinserirsi nella società finirà drammaticamente. Per Claudia e Martina l’assenza dei genitori, che hanno lasciato il figlio senza un punto di riferimento, ne ha provocato lo sbandamento; inoltre, anche da adulto le sensazioni di abbandono provate nell’infanzia continueranno ad essere presenti.

Il secondo film visionato è stato I nostri ragazzi di Ivano De Matteo, liberamente tratto dal romanzo La cena di Herman Koch, che narra di due famiglie alle prese con i figli adolescenti implicati in un omicidio. I genitori sono costretti a mettere in dubbio l’educazione loro impartita, influenzata da modelli tipici dell’epoca digitale in cui vivono, ai quali vogliono aderire per sentirsi parte di un gruppo. Così, sfuggiti al controllo degli adulti, i due giovani arrivano a compiere un gesto violento, che avrà tragiche conseguenze. Le riflessioni emerse sono state animate e contrastanti, ma focalizzate su una questione: l’assenza di dialogo tra figli e genitori, alla quale i giovani preferiscono spesso una comunicazione “virtuale“, priva di mediazione e umanità.

Molto scalpore ha suscitato tra noi partecipanti il film Class Enemy di Rok Bicek. L’opera mette a fuoco le dinamiche di una classe di adolescenti di differenti etnie, spaesata di fronte all’arrivo di un nuovo professore imperturbabile e severo. Un giorno accade un avvenimento sconvolgente: una loro compagna di classe si suicida. Non sapendo a chi dare la colpa e sentendosi ognuno un po’ responsabile, la addossano al professore, in quanto è l’unico che fa rispettare le norme. Da quel momento l’insegnante diventa il bersaglio, il “nazista”, il nemico di un gruppo che ha bisogno di un capro espiatorio e i cui membri in realtà sono tutti nemici fra loro. Questo film ci vuole far capire che non è tutto bianco o nero, come noi ragazzi spesso pensiamo che sia, ma tutto è relativo. Inoltre, vuole evidenziare che se i genitori lasciano liberi i figli, non imponendo loro alcuna regola, non favoriscono la loro crescita e la loro maturità. Il

professore, al contrario, facendo il duro con loro mette gli studenti di fronte alle loro responsabilità e lo fa per il loro “bene”. Il filo rosso che lega i lungometraggi proiettati è la famiglia, che gioca un ruolo fondamentale nella formazione dell’individuo. Essa è il luogo degli affetti, in cui l’individuo interagisce per la prima volta con gli altri e acquisisce, in seguito a queste relazioni, un’idea di sé che lo guiderà nei rapporti esterni. La riflessione generale che è emersa riguarda i modelli educativi e il modo in cui essi incidono sulla società.

Martina Di Antonio, Blerta Seljami, Claudia Chiavone IV B SU

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I libri si leggono, naturalmente. E possono piacere o non piacere. Ecco i nostri giudizi…

RECENSIONI

Irvine WELSH, Trainspotting.

Trainspotting è il primo libro dello scrittore e drammaturgo scozzese Irvine Welsh, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1996. L’autore inizia a scrivere mentre è ai servizi sociali da ex tossicodipendente e narra le vicende accadute a lui e ai suoi “compagni di droga“ scozzesi alla fine degli

anni ’80. La struttura è caratterizzata da narratori sempre diversi, che raccontano seguendo ognuno il proprio punto di vista. Il protagonista è Renton, un ragazzo di buona cultura che finisce nella tossicodipendenza per evadere dalla realtà. Nel corso della storia cerca più volte di disintossicarsi, fallendo. L’esperienza dell’overdose lo porta a ricostruirsi una vita fatta di monotonia a Londra, finchè non si presenta l’occasione di vendere con i suoi vecchi amici 2 kg di eroina. Dopo l’incasso, scappa con i soldi verso i Paesi Bassi. Il film di Danny Boyle mi ha spinto a leggere il libro, che fa riflettere ma allo stesso tempo non manca di ironia, cosa che rende la vicenda meno pesante. Ci si immerge subito nella lettura ed in particolar modo nella storia dei vari personaggi, comprendendo i loro disagi e arrivando persino a giustificare le loro azioni non proprio ortodosse. L’autore si dimostra dunque molto convincente nelle tecniche di narrazione utilizzate.

Valeria Bucci Mascetti, III AL Daniel DEFOE, Le avventure di Robinson Crusoe.

Tutti almeno una volta nella vita vorrebbero trovarsi su un’isola deserta, un luogo tranquillo, lontano dai problemi della vita. In mancanza di quest’esperienza, ci si può immergere nella storia del più famoso naufrago di tutti i tempi, Robinson Crusoe,

rimasto in un’isola perduta per ventotto anni. L’isola non è solo una zona geografica lontana dal resto del mondo, rappresenta anche l’isolamento spirituale e materiale dell’uomo. Robinson soffre molto la solitudine, infatti l’incontro con Venerdi sarà essenziale per la sua permanenza nell’isola. Forse noi oggi non saremmo in grado di sopravvivere in una simile condizione, convinti di non poter fare a meno di alcune cose: viviamo in un mondo digitale, sempre connessi e impegnati in conversazioni, messaggi e chiamate. Se dovessi trovarmi in un’isola deserta saprei come comportarmi perchè questo romanzo mi ha dato la possibilità di immedesimarmi nel protagonista e capire che anche in una situazione difficile non bisogna abbattersi e trovare la forza di adattarsi. Lo consiglio a tutti coloro che vogliono viaggiare e perdersi con l’immaginazione!

Bljerta Seljami, IV BSU Khaled HOSSEINI, E l’eco rispose.

Il romanzo si apre con il racconto del viaggio verso Kabul intrapreso da Sabur e i suoi figli. Mentre si trovano nel deserto, il padre racconta una leggenda che parla della responsabilità della scelta, per far comprendere a Pari e ad Abdullah ciò che avverrà una volta a destinazione, quando saranno costretti a separarsi definitivamente e le

loro sorti cambieranno radicalmente. Nel corso degli anni, i due fratelli vivranno due vite totalmente diverse e si incontreranno nuovamente solo in età avanzata, quando conosceranno le rispettive famiglie. All’interno del romanzo molte storie si intrecciano, ognuna fonte di insegnamento per il lettore. Storie che abbracciano diverse generazioni e che percorrono le strade di Kabul, della Grecia, di San Francisco e di Parigi. Si tratta di un romanzo che tratta moltissimi temi importanti, come la famiglia, il sacrificio, l’amore, la guerra e la miseria, ma anche il coraggio e la forza di rialzarsi e ricominciare.

Sabina Tagirova, V AL

Kyoichi KATAYAMA, Gridare amore dal centro del mondo. La storia si apre con il giovane diciassettenne Sakutaro che, insieme ai genitori di Aki, sua ex fidanzata, parte per l’Australia. Aki è morta a soli diciassette anni, a causa della leucemia, lasciando nel ragazzo un vuoto incolmabile. Nel libro si alternano la

narrazione del viaggio verso l’Australia del protagonista e il ricordo dei momenti passati con Aki: dal primo incontro a dodici anni al loro primo bacio, dalla fuga romantica su un’isola vicino alla costa all’arrivo improvviso e devastante della malattia. Sono presenti, inoltre, interessanti discorsi tra il ragazzo e suo nonno, anch’egli reduce da una delusione amorosa in gioventù. Nel libro è possibile conoscere le sensazioni provate da un nostro coetaneo, costretto ad affrontare il trauma della perdita, ma anche il modo di relazionarsi in un Paese per certi versi ancora misterioso, e per questo affascinante, come il Giappone. Senza dubbio, una gran bella opera quella di Kyoichi Katayama. Nonostante la morte di Aki sia già sottintesa a inizio libro, e chiarita nella trama, grazie alle descrizione degli avvenimenti Katayama ha saputo trasformate una storia scontata in qualcosa di emozionante ed avvincente.

Monica Timperi, III AL

Lisa GENOVA, Still Alice.

Il libro racconta la storia di Alice Hawland, una docente universitaria che deve improvvisamente fare i conti con una rara forma di Alzheimer precoce. La sua mente è in fase di deterioramento, tutte le sue certezze iniziano a sgretolarsi e i ricordi ad evaporare. La donna affronta un viaggio difficile e complesso, che la porterà a

rivalutare il passato e tutto ciò che era. È un romanzo molto intenso, ricco di speranza e di forza, nonostante la drammaticità del tema. La parte più dolorosa è quella iniziale, quando Alice diventa consapevole di dover affrontare un problema degenerativo impossibile da sconfiggere e con il quale, quindi, dovrà imparare a convivere per il resto della vita. Prima di leggere il romanzo ho visto il film, che mi ha colpito per la vicenda intensa e per la splendida interpretazione dell’attrice Julianne Moore. Rispetto alla versione cinematografica, il libro presenta una descrizione più dettagliata delle vicende e delle emozioni della protagonista. Mi è piaciuto molto, poiché tratta argomenti molto realistici come l’Alzheimer, malattia che può entrare

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violentemente a far parte della nostra vita quotidiana e che affligge milioni di persone facendo loro perdere l’identità costruita nel corso della vita.

Luca Brandimarte, III AL

Douglas KENNEDY, Un amore senza fine. Questo romanzo racconta il cambiamento dell’America dagli anni Quaranta ai giorni nostri attraverso la vicenda di Sara, una giovane giornalista che, appena finita la guerra, conosce a un party il brillante reporter Jack Malone. Tra i due scocca subito la scintilla, che sarà destinata ad

alimentare il loro amore. Lungo gli strani percorsi dell’esistenza, essa determinerà anche le scelte di Kate, la figlia di Jack. Una storia avvincente che ha come sfondo New York e che attraversa quarant’anni di storia e vita dei protagonisti, in cui s’incrociano due generazioni, in cui i segreti vengono scoperti piano piano dalla trama e in cui il destino mette più volte il suo zampino. Storia anche di coraggio, sofferenza, tradimento e crudeltà, capace di far riflettere sui valori profondi dell’esistenza, di cui ci dimentichiamo o che ignoriamo semplicemente, ma che vivono in ognuno di noi e che un racconto come questo può aiutarci a ricordare.

Maria Colomba III AL

Giusy VERSACE, Con la testa e con il cuore si va ovunque.

«Oggi è un grande giorno». Sono le parole che Giusy Versace ripete dal 2005, quando, a causa di un incidente, un guardrail le ha tagliato le gambe, lacerandola nel profondo, non solo fisicamente ma anche moralmente. In questo libro la protagonista inizialmente

ripercorre i momenti terribili successivi a quel tragico evento. Ricorda tutto, persino le preghiere che faceva affinchè non le accadesse qualcosa di più straziante e parla della fede ritrovata come della sua arma più potente, il suo scudo. Dopo l’operazione e la convalescenza, grazie alla sua famiglia muove i primi passi nella sua nuova vita. Infatti, le vengono costruite prima delle protesi da passeggio, poi quelle da mare e da corsa, che testardamente indossa nonostante il dolore. Dopo un anno di sofferenze, ha la forza di troncare la relazione con un ragazzo, poichè è poco presente. E si butta a capofitto in un futuro che le sta riservando sorprese e soddisfazioni: un nuovo lavoro e un nuovo amore. Inoltre, crea da zero la ONLUS Disabili NoLimits e inizia a correre conseguendo dei record europei. Questo racconto è la storia di una vicenda personale, ma non solo... È un libro che insegna ad aver fiducia nel futuro, a superare gli ostacoli apparentemente impossibili della vita, e a credere nella propria forza.

Martina Di Antonio, IV B SU

Giulia CARCASI, Io sono di legno.

È un romanzo che parla del rapporto madre/figlia ai nostri tempi. La madre, Giulia, ha a che fare con una figlia adolescente e ribelle, che egoisticamente ha chiamato Mia. Giulia trova il diario di Mia e, leggendolo, scrive delle lettere di risposta nelle quali ripercorre la sua intera vita. Racconta

della sua infanzia, della sua famiglia e del primo amore, fino ad arrivare al suo lavoro di medico e alla nascita di Mia. Si crea quindi una sorta di paragone tra la vita passata di Giulia e quella ancora da scoprire di Mia. È un libro appassionante e riflessivo che ti porta ad immedesimarti nei personaggi e nelle loro storie e ti fa capire che una madre può comprenderti e aiutarti.

Andrea Dalila Notarini, VAL

Cristina CHIPERI, My dilemma is you.

Christina Evans ha sedici anni, vive a Los Angeles e frequenta il terzo anno dell’high school. La sua vita è perfetta, finché la sua famiglia non decide di trasferirsi a Miami, e per Cris cambia tutto. Nonostante senta la nostalgia di Los Angeles, riesce rapidamente ad

ambientarsi e a stringere amicizie con gli studenti più popolari della nuova scuola. Tutti l’accolgono calorosamente, tranne Cameron e la sua ragazza Susan. E così, tra grandi e piccole difficoltà, Cris trova una nuova amica, Sam, e un nuovo amore, Matt, ma, come spesso accade, tutto è destinato a complicarsi. Col passare del tempo, Cameron e Cris comprendono che l’antipatia che provano l’uno per l’altra nasconde in realtà un sentimento ben diverso. Accettare e assecondare questa scoperta vuol dire mettere di nuovo tutto in discussione... Questo libro è fantastico! Racconta tutto quello di cui abbiamo bisogno: l’amicizia, l’amore, l’affetto dei genitori. Ma nel profondo coglie anche le tematiche più sgradevoli, ovvero il dolore e la sofferenza. Questa storia vi farà piangere, ridere e non dormire la notte. Lo consiglio a chiunque.

Solomiya Zakharko, VAL

Paula HAWKINS, La ragazza del treno.

La protagonista è una ragazza di nome Rachel che, dopo un difficile divorzio, vive sola, preda dell’alcolismo, non ha amici né un lavoro, e ogni giorno prende lo stesso treno che la porta dalla periferia di Londra al

suo grigio lavoro in città. Proprio questo viaggio, sempre uguale, è il momento preferito della sua giornata. Si siede sempre accanto al finestrino per poter osservare le case e le strade che corrono e, quando puntualmente il treno si ferma ad uno stop, a metà viaggio, spia una coppia, un uomo e una donna che ogni mattina fanno colazione in veranda. Per loro inventa nomi ed identità, e il solo vederli ed immaginare la loro storia la fa affezionare a loro. Ma una mattina, su quella veranda, Rachel vede qualcosa che non dovrebbe vedere. Da quel momento, la sua stessa vita cambierà... Cosa pensate che abbia visto? Questo libro mi è piaciuto molto, pieno di suspance e d’intrighi, strane situazioni e, soprattutto verso la fine, incredibili colpi di scena. La storia è insolita, ma molto coinvolgente. Il mistero di Rachel e di ciò che è successo tiene con gli occhi incollati alle pagine. Lo consiglio vivamente.

Alessia Emilia Romualdi, VAL

Alessandro BARICCO, Oceano mare. Oceano mare parla di Elisewin, una

ragazzina troppo fragile per vivere, troppo viva per morire, che viene portata in una locanda vicino al mare per curare la sua ipersensibilità. Lì incontra vari personaggi, come il pittore Plasson, che cerca di dipingere il mare usando solo

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acqua marina, il professor Bartleboom, che studia i limiti del mondo, e Madame Deverià, malata di adulterio. Nella locanda soggiorna anche Adams, un uomo misterioso, superstite di un naufragio. La storia di questi personaggi e il loro destino ruotano intorno al mare, rappresentato come un’entità magnifica, una cura miracolosa, ma allo stesso tempo terribilmente temibile e mortale. Di solito i libri di Baricco non mi attirano molto, ma questo romanzo fa eccezione. La storia prende subito. È un libro delicato, pieno di emozioni riversate nelle parole, accompagnate da un senso di surrealismo determinato dai personaggi e dalla vicenda.

Nicoletta Di Ottavio, III AL

Luciano LIGABUE, La neve se ne frega.

“Ti lasciavi andare, ti consegnavi a un destino che nessuno ti aveva confermato. E lo facevi da sola come non volessi ricordare che qualunque fosse stato il cammino, la meta, io ci dovevo essere“. Questo è uno dei passi del romanzo del cantautore

emiliano, appassionante e travolgente dall’inizio alla fine. Ambientato in una società futuristica, racconta la storia d’amore di una giovane coppia, che dovrà lottare contro le ingiustizie di una società inverosimile, Piano Vidor, dove gli uomini nascono vecchi e muoiono bambini. La storia lascia sbalorditi e incuriositi. Alla fine, il lettore inizia a porsi molte domande, ad esempio “come può l’uomo vivere così?“, “è meglio una società con regole ferree o più libera?“, e le risposte sono determinate dalla personale interpretazione della vicenda. Gli uomini descritti nel libro sono apatici, senza

un interesse reale per ciò che è l’individuo, pensano solo alla collettività. Gli unici momenti di liberazione sono quelli in cui la neve non c’è, poiché solo allora non sono osservati. Consiglio questo libro a chi ama la fantascienza e le storie d’amore, ma soprattutto a chi ama il linguaggio spigliato e coinvolgente di Ligabue.

Claudia Chiavone, IV B SU

Alberto MORAVIA, La ciociara.

Cesira è la protagonista del romanzo di Alberto Moravia, una donna risoluta che riesce ad affrontare anche i momenti più duri e difficili senza perdersi d’animo. È l’eroina di questa vicenda ambientata durante la Seconda guerra mondiale: sostiene la figlia ed è sempre pronta ad agire. Ha condotto una vita semplice, dedita al lavoro e piena di

sacrifici. La guerra è atroce, travolge chiunque, solo i più forti riescono a farcela davvero. La forza del romanzo risiede nella capacità dell’autore di tratteggiare in maniera molto realistica questo personaggio che tenta di difendere, a tutti i costi, l’innocenza della figlia, in un contesto disumano e violento. È commovente il momento conclusivo della vicenda, quando le due donne si abbracciano teneramente in strada e pensano di essere risorte anche loro dalla macerie del conflitto. Oggi poche donne sono moralmente forti come Cesira, anche perché per fortuna non abbiamo vissuto un’esperienza terribile come la guerra e non possiamo minimamente immaginare cosa significhi.

Giada Mancini, IV B SU

LABORATORIO LETTURA A.S. 2015-2015

COORDINATORI: Prof.ssa Maria Antonietta Quartapelle

Prof. Nicola Scarpone IL MOTTO IN COPERTINA

ALUNNI PARTECIPANTI: Luca Brandimarte III A L.

Valeria Bucci Mascetti III A L.

Claudia Chiavone IV B S.U.

Maria Colomba III A L.

Martina Di Antonio IV B S.U.

Nicoletta Di Ottavio III A L.

Giada Mancini IV B S.U.

Andrea Dalila Notarini V A L.

Alessia Romualdi V A L.

Blerta Seljami IV B S.U. “Leggere, come Dio comanda“

Sabina Tagirova V A L.

Monica Timperi III A L.

Solomiya Zakharko V A L.

In questo spazio disponibile, comunichiamo che le rubriche di p. 5 sono curate da Andrea Dalila Notarini, V AL, e Luca Brandimarte, III A L.

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Ci sono sempre nuove storie da inventare e raccontare. Scopritele con noi…

STORIE DI DORSI E LASCIATECI DIVERTIRE!

“Ho voglia di te: ti prendo e ti porto via, “Tempo di uccidere la famiglia Manzoni, a sangue freddo“

l’ora prima dell’alba“

“Se niente importa, hanno tutti ragione“ “Ti amo, con le peggiori intenzioni“

“Il tempo ritrovato sulla lettura“

“Tutti giù per terra, per le antiche scale, prima le donne e i bambini“

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L’explicit, incomprensibile e doloroso, di un libro esemplare durato vent’anni.

Al Preside,

Prof. Giovanni Di Giannatale,

dal “campo mezzo grigio e mezzo nero”

Grazie…

Maria Antonietta Quartapelle e Nicola Scarpone