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COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE
STUDIO GEOLOGICO PER OPERE DI
URBANIZZAZIONE PRIMARIA, RELATIVE ALL’AREA
P.U.C.23 DEL R.U., POSTA IN VIA BUGIGATTOLI
LOCALITÀ
CASTELLO DEI MORELLI
RELAZIONE GEOLOGICA
Pistoia 10 novembre 2016
Geol. Giorgio MATASSI
Largo San Biagio, 149 51100 PISTOIA Tel/fax 0573 24355 e-mail:[email protected]
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COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE
STUDIO GEOLOGICO PER OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA, RELATIVE ALL’AREA P.U.C.23 DEL R.U., POSTA IN VIA BUGIGATTOLI -
LOCALITÀ
CASTELLO DEI MORELLI
Pistoia 10 novembre 2016
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S O M M A R I O
1 - PREMESSA PAG.1
2 - DESCRIZIONE DEI LUOGHI PAG.6
2.1 - Morfologia
2.2 - Litologia
2.3 – Idrogeologia
3 – PROSPEZIONI PAG.11
3.1 – Sondaggio meccanico
3.2 – Prova SPT
3.3 – Prova penetrometrica CPT
3.4 – Prospezione sismica
4 - CONCLUSIONI PAG.21
4.1 – Utilizzabilità dell’area
4.2 – Strumenti urbanistici
4.3 – Piano per l’assetto Idrogeologico – P.A.I. – P.G.R.A.
4.4 – Rischio idraulico
4.5 – Rischio sismico
FIGURE
1 - Inquadramento generale PAG. 2
2 - Zona delle indagini PAG. 4
3 – Punti di controllo stratigrafico PAG. 5
4 – Carta geologica – S.U., PAG. 7
5 – Carta litologica – S.U. PAG. 9
6 – Ubicazione delle prospezioni eseguite PAG. 12
7– Carta della pericolosità geomorfologica – S.U. PAG. 23
8 – Carta della pericolosità idraulica – S.U. PAG. 24
9 – Carta delle vulnerabilità della falda – S.U. PAG. 25
10 – Carta della pericolosità idraulica – P.G.R.A. PAG. 26
Appendice
A) – Sondaggio meccanico
B) – Prove CPT
C) – Prospezione sismica
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COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE
STUDIO GEOLOGICO PER OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA RELATIVE ALL’AREA P.U.C.23 DEL R.U., POSTA IN VIA BUGIGATTOLI -
LOCALITÀ
CASTELLO DEI MORELLI
RELAZIONE TECNICA
1 - PREMESSA
La presente relazione riporta i risultati di uno studio geologico di
fattibilità, eseguito per conto dei signori Marco MORELLI, ed altri , su di un lotto di
terreno, corrispondente al P.U.C.23 del Regolamento Urbanistico del Comune di
Serravalle Pistoiese, situato in località Casalguidi, Via Bucigattoli.
Il luogo delle indagini è riportato nella carta, scala 1:5000, della
FIG. 1, e, in maggior dettaglio, nella carta, scala 1:2000, della FIG. 2.
Nell’area è prevista la realizzazione di opere di urbanizzazione
primaria, secondo il progetto redatto dal geom. Francesco CORSINI
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Scala 1:5 000
INQUADRAMENTO GENERALE
FIG. 1
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Lo studio ha avuto i seguenti scopi:
1.1 - Rilevare le caratteristiche morfologiche e litologiche della zona
d’intervento.
1.2 – Stabilire i vincoli imposti all’area dagli Strumenti Urbanistici del Comune
di Serravalle Pistoiese.
1.3 – Stabilire i vincoli imposti all’area dal Piano per l’assetto Idrogeologico –
P.A.I.- P.G.R.A.
1.4 – Verificare le condizioni dell’area in relazione al rischio idraulico.
1.5 – Determinare il rischio sismico dell’area
Per rispondere ai quesiti, sono stati considerati dati tratti da
precedenti incarichi professionali, assolti da questo Studio associato, nei dintorni del
sito attuale.
La loro ubicazione è indicata nella carta, scala 1:10000, della
FIG. 3: tali prove sono state integrate da prospezioni eseguite per l’occasione.
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Scala 1:2000
LUOGO DELLE INDAGINI
FIG. 2
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Scala 1:10000
PUNTI DI CONTROLLO STRATIGRAFIXCO
FIG.3
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2 - DESCRIZIONE DEI LUOGHI
2.1 – Morfologia
Il sito in cui è previsto l’intervento edificatorio è ubicato nella
zona sud del centro abitato di Casalguidi, alla quota di circa 65 m s.l.m., in fregio a Via
Bugigattoli.
Fa parte di una zona pianeggiante, a debole pendenza verso sud in
cui l’unico particolare morfologico degno d’interesse è l’arginatura artificiale del Fosso
delle Cavallacce, posto immediatamente a sud dell’area in oggetto.
L’area posta a nord, è intensamente urbanizzata, con numerosi
edifici, costruiti in varie epoche, alcuni dei quali molto vecchi, disposti lungo la
viabilità principale e secondaria. Un esame dei loro muri perimetrali, ha permesso di
stabilire che non vi sono segni di lesioni o dissesti che siano ricollegabili con cedimenti
delle fondazioni.
La parte di territorio non urbanizzata, è utilizzata per seminativo
estensivo o per coltivazioni intensive di piante ornamentali.
2.2 – Litologia
La situazione litostratigrafica dei luoghi è indicata nella carta
geologica della FIG.4
L’area deriva dalla colmatura del lago che, nel Quaternario,
occupava la depressione fra Pistoia e Firenze.
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CARTA GEOLOGICA – S.U.
FIG.4
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La colmatura è avvenuta per opera degli immissari provenienti,
per la massima parte, da nord, ed in subordine da sud, che riversavano i loro apporti
solidi all’interno del lago stesso.
Una volta avvenuto il riempimento, sulla pianura così formatasi,
hanno cominciato a divagare i corsi d’acqua esistenti, ricoprendo i sedimenti lacustri
con uno strato d’alluvioni fluviali di spessore e granulometria diversi da luogo a luogo.
Infine, le bonifiche, iniziate già in tempi medievali, hanno confinato i principali corsi
d’acqua in alvei artificiali, dando all’area l’assetto attuale.
In dettaglio, come indicato nella carta litologica della FIG.5,
tratta dagli S.U. comunali, sulla scorta dei dati di controllo stratigrafico, il sottosuolo ha
la seguente composizione litologica:
2.2.1 – depositi alluvionali:. Sono costituiti da sedimenti compresi nel campo dei limi
argilloso - sabbiosi, con ciottoli e ghiaie in lenti di modesto spessore. Costituiscono i
terreni di fondazione delle opere in progetto.
2.2.2 – depositi lacustri: affiorano nella fascia di raccordo fra la pianura e i versanti
circostanti, a nord del sito in oggetto. Sono costituiti da argille sabbiose rossastre con
ciottoli sparsi, caratterizzate da un grado di consolidazione molto elevato.
2.2.3 – complesso argillitico: è il substrato roccioso stratificato dell’area in oggetto. E’
costituito da argilliti fogliettate con strati sottili di arenarie e siltiti. Affiora sui versanti
circostanti e non ha alcuna influenza sul problema in oggetto.
2.3 – Idrogeologia
L’asta di drenaggio principale presente nell’area è il Fosso delle
Cavallacce, che scorre con direzione ovest – est nella parte meridionale dell’area, dotato
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CARTA LITOLOGICA – S.U.
FIG.5
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di un’arginatura artificiale di modesta altezza. Raccoglie le acque provenienti dai
fossi interpoderali presenti nelle aree a vocazione agricola circostanti.
Nelle aree urbanizzate, le acque superficiali sono raccolte dal
sistema fognario in fregio alla viabilità.
Per ciò che riguarda le acque di sottosuolo si fanno le seguenti
osservazioni:
- i depositi alluvionali hanno permeabilità molto variabile da punto
a punto, in relazione alle variazioni di granulometria dei
sedimenti. Possono essere sede di falde acquifere, di solito di
portata modesta e legate all’andamento stagionale delle piogge.
- I depositi lacustri hanno permeabilità bassa, per la presenza di
elevate percentuali della componente argillosa; non sono sede di
falde acquifere sfruttabili.
- Il complesso argillitico è una formazione rocciosa del tutto
impermeabile.
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3 – PROSPEZIONI
Sono stati realizzati tre tipi di prospezione:
- N°1 sondaggio meccanico con carotaggio continuo
- N°5 prove penetrometriche statiche CPT
- N°1 prospezione sismica a rifrazione.
La loro ubicazione è indicata nella planimetria della FIG.6.
3.1 – Sondaggio meccanico
3.1.1 – modalità esecutive: è stato eseguito con sonda cingolata semovente
DRILL 650, della Ditta IPC, operante a carotaggio continuo a rotazione ed
avanzamento idraulico, carotiere doppio e diametro dei tubi di rivestimento di 112
mm.
I campioni di terreno, prelevati nel corso della perforazione,
sono stati collocati in apposite cassette catalogatrici e lasciati a disposizione della
Committenza.
La perforazione è stata interrotta alla profondità di 15,00 m dal
piano di campagna, avendo attraversato circa 10 m di arenarie stratificate.
3.1.2 – colonna stratigrafica: la colonna stratigrafica contiene:
- La rappresentazione grafica dei terreni attraversati.
- Le descrizione riassuntiva dei terreni attraversati
- La percentuale di recupero dei campioni rimaneggiati.
- La quota d’esecuzione ed i risultati delle prove SPT, a fondo foro.
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UBICAZIONE DELLE PROSPEZIONI ESEGUITE
Prove CPT
Sondaggio meccanico
Indagini HVSR
Linea sismica a rifrazione
FIG. 6
5 2 3
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La colonna stratigrafica e la documentazione fotografica dei
campioni di perforazione, sono riportati in Appendice A).
3.1.3 – Caratteristiche stratigrafiche di sintesi: il sottosuolo, nello spessore
attraversato dalla prospezione, è così costituito:
- dalla superficie del suolo a 0,70 m dal piano di campagna: terreno
vegetale areato,
da 0,70 m a 2,30 m di profondità dal piano di campagna: sabbia limosa
gialla
da 2,30 a 4,10 m dal piano di campagna: argilla sabbiosa gialla grigia
da 4,10 a 5,20 limo sabbioso, giallo
da 5,20 a 6,30 sabbia argillosa gialla
da 6,30 a 7,20 sabbia grigia
da 7,20 a 10,00 argilliti nerastre con livelli di siltiti
alla quota di 10 m dal piano di campagna, la perforazione è stata interrotta, avendo
individuato le rocce del substrato stratificato che in questa località hanno spessori
dell’ordine di molte decine di metri.
3.2 – Prove S.P.T.
La prova consiste nell’infiggere nel terreno una punta o un
campionatore, di forma e dimensioni standardizzate:
. Diametro : 51 mm
. Spessore del campionatore: 16 mm
. Angolo al vertice della punta (per terreni ghiaiosi ) 60°
. Peso del maglio: 63,5 kg
. Volata del maglio: 76,2 cm
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Si conta il numero dei colpi necessario ad infiggere un tratto di 15
cm di punta o di carotiere, indicando con N1 in numero dei colpi necessario.
S’infiggono, poi, due ulteriori tratti di 15 cm, indicando con N2 e N3 il relativo numero
di colpi. La somma N2 + N3 è utilizzata per la caratterizzazione geotecnica dei terreni
interessati dalla prova.
Le norme codificate A.G.I. prevedono che la velocità di prova sia
ad un ritmo di percussione compreso fra 10 e 25 colpi/minuto.
Sono state eseguite, complessivamente, n. 3 prove SPT a fondo
foro; le profondità ed i dati forniti dalle prove sono indicati nella TABELLA N°1
PROVA N°
PROFONDITÀ metri
N1 N2 N3 N2 + N3
1 2,10 – 2,60 2 3 3 6
2 4,00 – 4,50 5 8 8 16
3 8,40 – 8,90 21 15 17 32
TABELLA N° 1 PROVE SPT
Le caratteristiche geotecniche dei terreni, ricavate dai risultati
delle prove SPT, sono riassunte nella TABELLA N°2 in cui è indicata anche la
granulometria corrispondente:
PROVA N°
PROFONDITÀ metri
LITOLOGIA cu DR φ
1 2,10 – 2,60 SABBIA LIMOSA 0 30 32
2 4,00 – 4,50 ARGILLA SABBIOSA 1,1 0 0
3 8,40 – 8,90 ARGILLITI 0 65 42
TABELLA N° 2 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE
in cui i vari parametri hanno il seguente significato:
- cu : coesione kg/m2
- DR: densità relativa %
- φ : angolo d’attrito interno °
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3.3 –Prove penetrometriche CPT
Sono state eseguite n°5 verticali di prospezione, come indicato
nella FIG.6.
La prova CPT consiste nella misura, mediante cella di
carico elettronica, della resistenza alla penetrazione di una punta conica di dimensioni
standard (punta Begemann), infissa a velocità costante con una batteria d’aste cave, alla
cui estremità inferiore è collegata la punta stessa.
Le caratteristiche della punta conica, che dispone di un manicotto
per la misura della resistenza per attrito laterale, sono le seguenti:
- angolo al vertice 60°
- diametro 35,7 mm
- sezione 10 cm2
mentre le dimensioni del manicotto sono:
- diametro 35,7 mm
- lunghezza 133 mm
- area laterale 150 cm2
Agendo separatamente sulla punta, sulla punta più il manicotto e
sull’insieme delle aste, è possibile misurare, ogni 20 cm d’approfondimento, i seguenti
valori:
- resistenza all'avanzamento della sola punta Qc
- resistenza all’avanzamento della punta più
la resistenza per attrito laterale del manicotto Qc + Fs
Infine, i risultati della prova permettono di elaborare grafici delle
resistenze alla punta (Qc) e di quelle laterali (Fs), misurate in situ.
I grafici penetrometrici ed i dati di campagna sono riportati in Appendice
B).
3.3.1 – Caratteristiche granulometriche: Le caratteristiche granulometriche dei
terreni di sottosuolo, ricavate dall’interpretazione delle prove penetrometriche, sono
indicate, per ciascuna prova, nella TABELLA N° 3:
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PROVA N° PROFONDITÀ
metri LITOLOGIA
1 0 – 1,20, sabbia limosa, molto densa
1,20 – 3,60 Argilla, plastica
3,60 – 4,20 Argilla sabbiosa, plastica
4,20 – 5,20 Argilla limosa, dura
5,20 – 7,20 Sabbia con ghiaia, densa
TABELLA N° 3 PROVA N°1 – GRANULOMETRIA
PROVA N° PROFONDITÀ
metri LITOLOGIA
2 0 – 1,40, Argilla, durissima
1,40 – 2,60 Argilla limosa, dura
2,60 – 3,80 Argilla, dura
3,80 – 5,00 Argilla sabbiosa, dura
5,00 – 5,80 Argilla, durissima
5,80 – 8,00 Sabbia argillosa, media
TABELLA N° 3 PROVA N°2 – GRANULOMETRIA
PROVA N° PROFONDITÀ
metri LITOLOGIA
3 0 – 1,20, Argilla limosa, durissima
1,20 – 2,60 Argilla, plastica
2,60 – 3,80 Argilla limosa, plastica
3,80 – 4,80 Argilla sabbiosa, plastica
4,80 – 5,80 Argilla, plastica
5,80 – 7,20 Argilla sabbiosa, plastica
TABELLA N° 3 PROVA N°3 - GRANULOMETRIA
PROVA N° PROFONDITÀ
metri LITOLOGIA
4 0 – 1,60 Argilla limosa, durissima
1,60 – 3,00 Argilla, plastica
3,00 – 3,60 Argilla, soffice
3,60 – 5,00 Argilla, plastica
5,00 – 6,60 Sabbia limosa, media
6,60 – 7,60 Argilla, dura
TABELLA N° 3 PROVA N°4 - GRANULOMETRIA
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PROVA N° PROFONDITÀ
metri LITOLOGIA
5 0 – 1,40 Argilla, durissima
1,40 – 3,20 Argilla limosa, dura
3,20 – 3,80 Argilla dura
3,80 – 5,00 Argilla limosa, dura
5,00 – 6,20 Argilla sabbiosa, dura
6,20 – 6,80 Sabbia limosa. media
TABELLA N° 3 PROVA N°5 - GRANULOMETRIA
Dal loro esame si traggono i seguenti dati:
- il terreno, nella parte più superficiale, fino a profondità dell’ordine di
1,20 – 1,40 m, è costituito da un livello molto addensato e secco.
- La litologia del sottosuolo, sotto a questa crosta superficiale è
piuttosto uniforme con prevalenza netta dei terreni fini rispetto a
quelli grossolani, limitati, quasi sempre, alla parte più profonda
dell’area.
- Le resistenze penetrometriche, specialmente per i terreni fini, variano
molto, sia in funzione dell’ubicazione della verticale di prospezione,
sia della profondità. I valori più bassi sono stati riscontrati in
corrispondenza delle prove n°3 e n°4.
- Non è stata individuata acqua di sottosuolo.
3.3.2 – Caratteristiche geotecniche: Le caratteristiche geotecniche dei terreni di
sottosuolo attraversati sono riassunte nella TABELLA N°4, in cui i vari simboli
corrispondono ai seguenti parametri geotecnici:
: peso di volume, t/m3 Dr : densità relativa, %
Qc : resistenza della punta, kg/cm
: angolo d’attrito interno, °)
cu : coesione, kg/cm2
Mo: mod. di compress., kg/ cm2
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PROVA N°
PROFONDITÀ metri
Qc Cu Dr Mo
1 0 – 1,20 1,85 73 0 91 41 220
1,20 – 3,60 1,85 7 0,31 0 0 25
3,60 – 4,20 1,85 9 0,37 0 0 32
4,20 – 5,20 1,85 13 0,61 0 0 47
5,20 – 7,20 1,85 67 0 63 37 200
TABELLA N° 4 PROVA N°1 – CARATTERISTICHE GEOTECNICHE
PROVA N°
PROFONDITÀ metri
Qc Cu Dr Mo
2 0 – 1,40 1,85 58 1,93 0 0 174
1,40 – 2,60 1,85 9 0,58 0 0 47
2,60 – 3,80 1,85 14 0,64 0 0 49
3,80 – 5,00 1,85 26 0,83 0 0 77
5,00 – 5,80 1,85 49 1,34 0 0 96
5,80 – 8,00 1,85 48 0 47 34 161
TABELLA N° 4 PROVA N°2 – CARATTERISTICHE GEOTECNICHE
PROVA N°
PROFONDITÀ metri
Qc Cu Dr Mo
3 0 – 1,20 1,85 54 1,81 0 0 161
1,20 – 2,60 1,85 8 0,39 0 0 27
2,60 – 3,80 1,85 6 0,29 0 0 25
3,80 – 4,80 1,85 5 0,26 0 0 16
4,80 – 5,80 1,85 9 0,44 0 0 33
5,80 – 7,20 1,85 17 0,48 0 0 37
TABELLA N° 4 PROVA N°3 – CARATTERISTICHE GEOTECNICHE
PROVA N°
PROFONDITÀ metri
Qc Cu Dr Mo
4 0 – 1,60 1,85 45 1,51 0 0 134
1,60 – 3,00 1,85 9 0,41 0 0 34
3,00 – 3,60 1,85 3 0,12 0 0 4
3,60 – 5,00 1,85 9 0,44 0 0 34
5,00 – 6,60 1,85 32 0 38 33 127
6,60 – 7,60 1,85 15 0,62 0 0 54
TABELLA N° 4 PROVA N°4 – CARATTERISTICHE GEOTECNICHE
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PROVA N°
PROFONDITÀ metri
Qc Cu Dr Mo
5 0 – 1,40 1,85 69 1,91 0 0 168
1,40 – 3,20 1,85 22 0,83 0 0 67
3,20 – 3,80 1,85 15 0,66 0 0 50
3,80 – 5,00 1,85 20 0,83 0 0 65
5,00 – 6,20 1,85 16 0,67 0 0 53
6,20 – 6,80 1,85 48 0 53 35 145
TABELLA N° 4 PROVA N°5 – CARATTERISTICHE GEOTECNICHE
Dal loro esame, escludendo a priori quelli relativi al crostone
superficiale, si traggono i seguenti dati:
- Terreni coesivi: hanno valori di coesione (Cu) variabili da 0,12 a
1,34 kg/cm2; i valori più bassi sono limitati a qualche sottile livello,
lungo le verticali n°3 e n°4.
- Terreni attritivi: sono caratterizzati da valori di densità relativa DR
variabili da 32 – 63% e di angolo dì’attrito interno φ variabili da 33
a 37°.
- Escludendo i livelli di terreno, indicati sopra con Cu bassa e
compressibilità - alta, per la restante parte di sottosuolo è la
compressibilità è sempre media o medio – bassa, ,
indipendentemente dalla granulometria dei terreni
3.4 – Prospezione sismica
Sono state realizzate una linea sismica e due stazioni HVSR. La
lunghezza della linea sismica (36 metri) è stata condizionata dalle caratteristiche
morfologiche dei luoghi d’indagine. In ogni modo, tenendo conto delle altre prospezioni
e delle caratteristiche litostratigrafiche dei luoghi, la profondità d’indagine raggiunta è
significativa rispetto alle opere in progetto.
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Le caratteristiche della strumentazione utilizzata, le modalità
dell’indagine, i dati di campagna e la loro interpretazione sono riportati in Appendice
C)-
In sintesi, questo tipo di prospezione ha fornito i seguenti dati,
circa la struttura del sottosuolo:
-rifrattore superficiale: ha uno spessore di 1 m e valori di VP di 220 –
370 m/s e di VS di 170 – 240 m/s; si ritiene costituisca la copertura di terreno vegetale
areato.
- secondo rifrattore: raggiunge profondità variabili da 4 a 6 m dal piano
di campagna; è caratterizzato da valori di VP di 440 – 660 m/s e di VS di 390 – 550 m/s;
si ritiene costituisca il deposito di terreni d’origine eluvio – colluviale
- rifrattore profondo: raggiunge la profondità di almeno 12 ma dal piano
di campagna; è caratterizzato da. valori di VP di 1800 – 2900 m/s e di VS di 830 – 1900
m/s; si ritiene costituisca il substrato roccioso stratificato della zona.
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21
4– CONCLUSIONI
4.1 – Utilizzabilità dell’area
Le caratteristiche morfologiche del sito, la litologia del
sottosuolo, le proprietà geotecniche dei terreni presenti assicurano che l’intervento
edificatorio progettato potrà essere realizzato, ricorrendo alle normali tecniche di
costruzione.
4.2 – Strumenti urbanistici
Nella cartografia tematica, allegata agli Strumenti Urbanistici del
Comune di Serravalle Pistoiese, l’area è così classificata
- pericolosità geomorfologica: bassa (vedi FIG.6)
- pericolosità idraulica: bassa (vedi FIG.7)
- .vulnerabilità della falda: molto alta (vedi FIG.8)
Rispetto a queste norme, i lavori di urbanizzazione in progetto
possono essere eseguiti con classe di fattibilità FG1 – FS3 – FI2, come indicato nella
Tabelle di Fattibilità , di corredo alla Variante Organica del R.U., approvata in data
24.3.2016, riportata qui di seguito.
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22
. Per i particolari costruttivi, si fa riferimento agli elaborati di
progetto.
4.3 – Piano per l’Assetto Idrogeologico – P.A.I. . P.G.R.A.
Nella cartografia tematica del Piano per l’Assetto Idrogeologico –
P.A.I., adottata dall’Autorità di Bacino del Fiume Arno, con deliberazione n°185 del
11.11.2004, integrata dalla deliberazione n°187 del 15.2.2005, ed approvata con
D.P.C.M. 6.5.2005, pubblicato sulla G.U. n° 230 del 3.10.2005, e successive
modifiche ed integrazioni, compresa la classificazione del P.G.R.A. l’area è classificata
con pericolosità per rischio idraulico P.I.1.,come indicato nella FIG.10 mentre non è
classificata per ciò che riguarda il rischio geomorfologico.
Non è soggetta, di conseguenza, a norme di salvaguardia.
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CARTA DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA – S.U.
FIG.7
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24
CARTA DELLA PERICOLOSITÀ IDRAULICA – S.U.
FIG.8
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25
CARTA DELLA VULNERABILITÀ DELLA FALDA – S.U.
FIG.9
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26
P.G.R.A.
FIG.10
P.I.1
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4.4 – Rischio idraulico
Riguardo ai problemi determinati dai lavori di urbanizzazione
primaria in progetto, rispetto all’impermeabilizzazione dei luoghi ed al deflusso delle
acque di accumulo, si fa riferimento agli elaborati di progetto, in cui sono dettagliati gli
interventi di mitigazione, che, per quanto di competenza, rispondono pienamente a
quanto richiesto dalle norme vigenti in materia.
4.5 –Rischio sismico
Riguardo a tale rischio, gli edifici che saranno realizzati nell’area
rientrano nella classe d’indagine rientrano nella classe d’indagine 3 per la quale la
categoria di suolo di fondazione e le geometrie sepolte si determinano mediante
indagini geofisiche, quali quelle sismiche a rifrazione o riflessione, eseguite nel sito
oggetto di studio. In presenza di problematiche di versante sono altresì prodotte
verifiche di stabilità del pendio e del complesso opera – pendio, basate su sondaggi
geognostici. La definizione dei parametri geognostici è basata su sondaggi geognostici.
In base a queste norme ed a quanto precisato nel documento
esplicativo ed applicativo degli art. 6 e 7 del DPGR 36/R/2009 sono state realizzate le
seguenti prospezioni:
-n°1 sondaggio meccanico con carotaggio continuo, con esecuzione di
prove SPT a fondo foro, spinto in profondità fino10 m dal pian odi campagna
- n°5 prove penetrometriche statiche CPT, spinte in profondità fino a 12
m dal piano di campagna
- n°1 prospezione sismica a rifrazione
I risultati di tali prospezioni saranno utilizzati successivamente,
per la redazione del progetto esecutivo degli edifici abitativi da realizzare.
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28
Ciò premesso, per quanto di competenza nulla osta alla
realizzazione delle opere d’urbanizzazione per il P.U.C..23., in Via Bugigattoli, in
località CASALGUIDI, progettate dal geom. Francesco CORSINI.
Pistoia 10 novembre 2016
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APPENDICE
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A)- SONDAGGIO MECCANICO
Sabbia limosa, gialla e grigia
Argilliti nerastrecon livelli di siltiti
Argilla sabbiosa, gialla e grigia
Terreno vegetale, areato
Limo sabbioso, giallo
Sabbia grigia
Sabbia argillosa, gialla
S
Da 0 a 5,00 m
Da 5,00 a 10,00
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31
B)- PROVE PENETROMETRICHE CPT
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32
C)- PROSPEZIONE SISMICA
PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE
DI EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE
IN VIA BUCIGATTOLI, LOCALITA’ CASALGUIDI,
NEL COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE
INDAGINE SISMICA
Pistoia, 23 settembre 2016
Dott. Geol. Gaddo Mannori
Mannori & Burchietti Geologi Associati
Largo San Biagio, 149 – 51100 PISTOIA
Tel. 0573 368448 fax 0573 24355
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2
1 - PREMESSA
La presente relazione riporta i risultati di una campagna di prospezione sismica
effettuata in Via Bucigattoli, località Casalguidi, nel Comune di Serravalle Pistoiese, a
supporto del progetto per la realizzazione di edifici di civile abitazione.
Nel lotto oggetto di intervento è stato eseguito un profilo sismico a rifrazione: scopo
dell’indagine è stato quello di individuare la Categoria di Suolo del sito in esame ai sensi
del D.M. 14/01/08. A supporto della linea sismica a rifrazione sono state realizzate due
misure di rumore ambientale a stazione singola (HVSR).
2 - METODOLOGIA
2.1 - Sismica a rifrazione
La sismica a rifrazione è una metodologia di indagine geofisica che consente di
ricostruire l'assetto stratigrafico del sottosuolo in maniera areale, limitando o in alcuni casi
escludendo i sondaggi geognostici da effettuare nell'area di studio.
L'indagine consiste nel generare nel terreno un'onda d'urto mediante una sorgente di
energia (caduta di una massa o esplosivo) e nel misurare i tempi che impiegano le onde
elastiche generate (onde di compressione o longitudinali “P” e onde di taglio o
trasversali che si propagano lungo il piano orizzontale “SH”) ad arrivare al gruppo di
sensori (geofoni) disposti lungo un allineamento (stendimento sismico).
Le onde generate si propagano nel sottosuolo sostanzialmente secondo la legge della
rifrazione ottica (legge di Snell) per cui, in presenza di due o più strati sovrapposti con
densità (e quindi con indice di rifrazione) differente, le onde sismiche si propagano lungo
la superficie di separazione degli strati.
La misura della velocità di propagazione dell'onda sismica (Vp e Vs) e la
conoscenza della distanza sorgente-geofono consente, applicando gli algoritmi ricavati
dalle leggi dell’ottica, di risalire agli spessori ed alle caratteristiche elastiche dei vari strati
che compongono il sottosuolo. La misura dei tempi di percorrenza tra la sorgente ed i
geofoni è effettuata attraverso un sismografo attraverso il quale si può visualizzare la
forma d’onda registrata dai vari geofoni disposti lungo lo stendimento.
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3
I tempi di “primo arrivo” dell’onda sismica misurati alle varie distanze dal punto di
energizzazione permettono la costruzione di un grafico Tempi-Distanze sul quale si
individuano le velocità apparenti delle onde sismiche che si propagano nei vari strati
(“dromòcrone”). Occorre puntualizzare che il metodo sismico a rifrazione ha alcune
limitazioni; in particolare si ricorda che le metodologie di interpretazione dei dati
attraverso le leggi dell’ottica funzionano correttamente soltanto se la velocità delle onde
sismiche degli strati aumenta progressivamente con la profondità. Si ricorda inoltre che
l’interpretazione sismostratigrafica che può essere fatta per uno strato caratterizzato da
una determinata velocità delle onde sismiche può non essere univoca. In altre parole, una
determinata velocità delle onde sismiche misurata per uno strato può essere associata a
più litologie differenti dipendendo essa da molteplici variabili spesso non valutabili con le
sole indagini geofisiche (grado di alterazione, compattazione, presenza delle falda idrica,
ecc.). Per questo motivo è opportuno ricordare che le indagini geofisiche devono essere
sempre accompagnate da indagini dirette (di superficie e/o di sottosuolo).
2.2 - Misura di rumore ambientale a stazione singola
L’indagine rappresenta una tecnica di sismica passiva basata sull’analisi del campo
delle vibrazioni ambientali, costituite da movimenti del terreno caratterizzati da ampiezze
molto piccole. La misura è finalizzata alla determinazione delle caratteristiche del
sottosuolo: la struttura del segnale registrato in superficie è infatti funzione delle
peculiarità dei terreni che le onde hanno attraversato; in particolare si ottiene
un’indicazione sulla possibilità che in un sito si sviluppino amplificazioni del moto delle
onde sismiche, per motivi stratigrafici, in occasione di eventi sismici.
Le misure sono realizzate tramite un sismometro tricomponente (a stazione singola)
sensibile per un intervallo di frequenze di interesse ingegneristico (almeno tra 0,1 Hz e 20
Hz) nelle due direzioni orizzontali (N – S, E – W) e nella direzione verticale.
L’elaborazione dei dati permette una valutazione sperimentale dei rapporti di ampiezza
spettrale tra la media delle due componenti orizzontali (H) e la componente verticale (V)
in funzione della frequenza di vibrazione: per questo motivo la prova è denominata con
l’acronimo HVSR (Horizontal to Vertical Spectral Ratio). Il rapporto H/V consente di
mettere in luce la presenza di fenomeni di risonanza sismica dovuti a situazioni
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sismostratigrafiche caratterizzate da contrasti di impedenza e consente di stimare le
frequenze alle quali il moto del terreno può risultare amplificato.
Nei casi in cui il sottosuolo è costituito da strati di coperture soffici al di sopra di un
basamento rigido la tecnica permette inoltre di stabilire una relazione tra lo spessore (h)
delle coperture, la loro velocità media delle onde S (Vs) e la frequenza di risonanza
fondamentale ( ), ricavata dai rapporti di ampiezza spettrale, secondo la formula:
Vs / (4 h)
3 – STRUMENTAZIONE UTILIZZATA
3.1 - Sismica a rifrazione
Il lavoro è stato eseguito con un sismografo GEODE della Geometrics che ha le
seguenti caratteristiche:
Canali di acquisizione: 24; Risoluzione di acquisizione: 24bit; Larghezza della
banda di ingresso: 1.75-20000 Hz; Intervallo di campionamento: 0.02-16 ms; Range
dinamico di sistema: 144 dB; 16.000 campioni per traccia.
Per la ricezione delle onde longitudinali sono stati utilizzati n. 24 geofoni Mark
Products (PASI) con frequenza naturale di 10 Hz.
Per la ricezione delle onde trasversali sono stati utilizzati n. 24 geofoni verticali con
frequenza naturale di 4.5 Hz.
Come sorgente di energia è stata utilizzata una mazza da 9 Kg battente su una
piastra di “AluFer” sia per le onde longitudinali che per le onde trasversali.
Per l’elaborazione dei dati rilevati in campagna è stato utilizzato il programma
“Winsism 12” che permette l’utilizzo di diversi metodi di interpretazione (intercette,
GRM, Delay Time).
3.2 - Misura di rumore ambientale a stazione singola
É stato utilizzato il sismografo tricomponente TROMINO ZERO 3G con frequenza
di campionamento di 128 Hz, durata di acquisizione di 16 minuti e registrazione
nell’intervallo di frequenze compreso tra 0 Hz e 64 Hz.
Per l’interpretazione della registrazione effettuata è stato utilizzato il programma
“Grilla”.
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5
4 – PROSPEZIONI ESEGUITE
Il giorno 13 settembre 2016, in corrispondenza del lotto di intervento, sono stati
eseguiti:
un profilo sismico di 96 metri per il quale sono state registrate le onde SH e
successivamente, sostituendo i geofoni, le onde P;
due misure di rumore ambientale a stazione singola (HVSR).
L’esatta ubicazione delle indagini è riportata nella planimetria inserita in allegato.
Nelle tabelle che seguono sono riassunte le principali caratteristiche geometriche del
profilo sismico e dell’indagine HVSR:
PROFILO SISMICO A RIFRAZIONE Lunghezza
(metri) Scoppio
estremo A (m)
Scoppio intermedio lato A (m)
Scoppio centrale
(m)
Scoppio intermedio lato B (m)
Scoppio estremo B (m)
Distanza fra geofoni
(m)
Numero geofoni
96 0 24 48 72 96 4 24
INDAGINE HVSR
Tempo di acquisizione 16 min Frequenza di campionamento 128 Hz
5 – INTERPRETAZIONE DEI DATI
4.1 - Sismica a rifrazione
L’analisi dei dati ha permesso la ricostruzione sismostratigrafica del sottosuolo: sia
con le onde P che con le onde SH è stato individuato un livello caratterizzato da un
elevato contrasto di impedenza a circa 7 m di profondità mentre con le sole onde P è stato
possibile individuare un livello superficiale, dello spessore di circa 2 m, caratterizzato da
velocità delle onde P più basse.
Più in particolare i livelli individuati sono i seguenti:
il primo sismostrato, di spessore di 2,3 m – 2,4 m è caratterizzato da velocità delle
onde P comprese tra 350 m/sec e 400 m/sec. Questo livello è stato individuato con le
sole onde P;
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6
il secondo sismostrato raggiunge profondità variabili fra 7,0 m e 9,8 m ed è
caratterizzato da Vp di 1370 m/sec – 1790 m/sec e Vs comprese tra 230 m/sec e 300
m/sec;
il terzo sismostrato, che si spinge fino alla massima profondità raggiunta con l’indagine
(circa 32 metri dal p.c.) è caratterizzato da Vp comprese tra circa 2490 m/sec e 3220
m/sec e da Vs di circa 840 m/sec – 1510 m/sec.
In Appendice sono riportate le dromocrone, la ricostruzione del sottosuolo e la
tabella con le velocità e profondità degli strati.
4.2 - Misure di rumore ambientale a stazione singola
Dall’interpretazione delle misure di rumore ambientale risulta:
la misura n. 1, eseguita nella parte meridionale del lotto di studio, presenta un picco del
rapporto spettrale H/V a circa 9,8 Hz;
la misura n. 2, realizzata invece nella porzione nord occidentale dell’area, presenta un
picco a circa 7,1 Hz.
In entrambi i casi la qualità dei dati risulta molto buona infatti nel grafico che
rappresenta l’andamento degli spettri si nota una forma ad “occhio” tra le componenti
orizzontali e quella verticale proprio in corrispondenza della frequenza di picco e la
direzionalità del fenomeno di risonanza risulta omogenea rispetto all’azimut. I picchi sono
inoltre caratterizzati da una elevata ampiezza (rispettivamente di circa 10,2 e 6,6) che
testimonia un alto contrasto di impedenza tra le velocità delle onde nel sottosuolo nei
diversi sismostrati. In particolare, anche sulla base della velocità delle onde S della
copertura presente al di sopra del bedrock sismico, individuata dall’indagine sismica a
rifrazione, i contrasti di impedenza registrati corrispondono a profondità relativamente
basse (la profondità è infatti indirettamente proporzionale alla frequenza di picco): nel
caso della prima misura si ha un passaggio sismostratigrafico a circa 6,5 m – 7,0 m mentre
in corrispondenza della seconda misura l’interfaccia si approfondisce fino a circa 9,0 m –
9,5 m.
Per quanto riguarda la misura n. 1 si osserva inoltre la presenza di un’inversione di
velocità: nel grafico del rapporto spettrale H/V i valori oltre i 20 Hz, corrispondenti alla
porzione superficiale del sottosuolo, risultano inferiori all’unità. Questo livello è riferibile
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7
allo strato superficiale che, durante l’esecuzione delle prove penetrometriche eseguite
nello stesso lotto, ha mostrato valori di resistenza maggiori.
Il report ed i grafici relativi alle analisi sono riportati in Appendice.
4.3 - Ricostruzione del sottosuolo
Le indagini eseguite nel lotto di studio hanno permesso di eseguire una
ricostruzione sismostratigrafica e di realizzare un modello concettuale del sottosuolo in
maniera areale: l’area, pressoché pianeggiante, si trova ai piedi di un versante che degrada
in direzione nord occidentale dalla località “Villa Poggiolino” fino alla pianura di
Casalguidi.
Il basamento, individuato grazie all’elevato contrasto di impedenza sia nella stesa
sismica che nelle due misure di rumore, si approfondisce in direzione nord occidentale a
partire da un minimo di m 7 a circa m 10 in prossimità della Via Bucigattoli.
5 – ATTRIBUZIONE DELLA CATEGORIA DI SUOLO
Per la determinazione della Categoria del suolo di fondazione, ai fini della
definizione dell’azione sismica di progetto, le Norme Tecniche per le costruzioni di cui al
D.M. 14/01/2008 indicano 5 classi, ad ognuna delle quali è associato uno spettro di
risposta elastico; l'attribuzione alle varie classi deriva da differenti situazioni stratigrafiche
parametrizzate mediante la velocità di propagazione delle onde sismiche trasversali (onde
S), i valori di Nspt o della coesione non drenata (Cu). Le classi sono così definite:
Categoria Descrizione
A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.
B Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).
C Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi
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tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).
D Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).
E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento (con Vs > 800 m/s).
Alla luce dei risultati ottenuti con le indagini sismiche risulta:
entro i 10 m di profondità dal piano campagna è presente il bedrock sismico (Vs > 800
m/s);
i depositi posti al di sopra del substrato roccioso presentano velocità medie delle onde
S comprese tra circa 230 m/sec e 300 m/sec;
il passaggio tra i diversi sismostrati è caratterizzato da un elevato contrasto di
impedenza.
Sulla base dei dati sopra riportati per i terreni di sottosuolo dell’area indagata risulta
la Categoria di suolo E.
Pistoia, 23 settembre 2016
Dott. Geol. Gaddo Mannori
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9
Appendice
Ubicazione delle indagini
Indagine sismica a rifrazione: dromocrone
profilo interpretato
tabella delle velocità/profondità
Interpretazione indagini HVSR
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Casalguidi, Via Bucigattoli - Dromocrone onde PA B
Tim
e (
ms)
10 ms
20 ms
30 ms
40 ms
50 ms
60 ms
70 ms
80 ms
90 ms
2 6 10
14
18
22
26
30
34
38
42
46
50
54
58
62
66
70
74
78
82
86
90
94
Distances (m)
2 3 4
H:\Lavori2016\Sismica_Matassi_Via_Bucigattoli\Onde_P\Onde_P.WS5 WINSISM 11 22/09/2016 16.21.14
Casalguidi, Via Bucigattoli - Dromocrone onde SHA B
Tim
e (
ms)
20 ms
40 ms
60 ms
80 ms
100 ms
120 ms
140 ms
160 ms
180 ms
2 6 10
14
18
22
26
30
34
38
42
46
50
54
58
62
66
70
74
78
82
86
90
94
Distances (m)
2 3 4
H:\Lavori2016\Sismica_Matassi_Via_Bucigattoli\Onde_SH\Onde_SH.WS5 WINSISM 11 22/09/2016 15.34.06
0
4
8
12
16
20
0 6
Via Bucigattoli, Casalguidi
Comune di Serravalle Pistoiese
Ricostruzione sismostratigrafica
Onde P - SH
A B
Qu
ota
in
me
tri
metri
12 18 24 30 36 42 48 54 60 66 72 78 84
24
28
90 96
32
Vp=2730 m/s
Vs=840 m/s
Vp=2750 m/s
Vs=1040 m/sVp=3090 m/s
Vs=940 m/s
Vp=2490 m/s
Vs=1070 m/s
Vp=3220 m/s
Vs=1510 m/s
Vp=1790 m/s
Vs=300 m/sVp=1520 m/s
Vs=280 m/sVp=1370 m/s
Vs=260 m/s
Vp=1380 m/s
Vs=230 m/s
Vp=1440 m/s
Vs=250 m/s
Vp=400 m/s Vp=400 m/s Vp=390 m/s Vp=350 m/s Vp=390 m/s
Casalguidi, Via Bucigattoli
Onde P ed SH
scoppi distanze
(m)
Profondità
1° livello
Profondità
2° livello
Vp1
(m/sec)
Vp2
(m/sec)
Vp3
(m/sec)
Vs1-2
(m/sec)
Vs3
(m/sec)
1 0 2,4 7,1 400 1790 2750 300 1040 2 24 2,3 7,4 400 1520 3090 280 940 3 48 2,3 7,0 390 1370 2730 260 840 4 72 2,3 7,5 350 1380 2490 230 1070 5 96 2,3 9,8 390 1440 3220 250 1510
Note: il primo livello è stato individuato solo attraverso l’analisi delle Onde P.
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HVSR N° 1 VIA BUGIGATTOLI, LOCALITÀ CASALGUIDI COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE Strumento: TZ3-0015/01-13 Formato dati: 32 byte Fondo scala [mV]: 51 Inizio registrazione: 13/09/16 15:55:56 Fine registrazione: 13/09/16 16:11:56 Nomi canali: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN Durata registrazione: 0h16'00''. Analizzato 83% tracciato (selezione manuale) Freq. campionamento: 128 Hz Lunghezza finestre: 20 s Tipo di lisciamento: Triangular window Lisciamento: 10%
RAPPORTO SPETTRALE ORIZZONTALE SU VERTICALE
SERIE TEMPORALE H/V
DIREZIONALITA' H/V
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SPETTRI DELLE SINGOLE COMPONENTI
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[Secondo le linee guida SESAME, 2005].
Picco H/V a 9.84 ± 0.02 Hz (nell'intervallo 0.0 - 64.0 Hz).
Criteri per una curva H/V affidabile
[Tutti 3 dovrebbero risultare soddisfatti]
f0 > 10 / Lw 9.84 > 0.50 OK nc(f0) > 200 7875.0 > 200 OK
A(f) < 2 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 > 0.5Hz A(f) < 3 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 < 0.5Hz
Superato 0 volte su 474 OK
Criteri per un picco H/V chiaro
[Almeno 5 su 6 dovrebbero essere soddisfatti]
Esiste f - in [f0/4, f0] | AH/V(f -) < A0 / 2 7.344 Hz OK Esiste f + in [f0, 4f0] | AH/V(f +) < A0 / 2 11.188 Hz OK
A0 > 2 10.21 > 2 OK fpicco[AH/V(f) ± A(f)] = f0 ± 5% |0.0023| < 0.05 OK
f < (f0) 0.02264 < 0.49219 OK
A(f0) < (f0) 0.7442 < 1.58 OK
Lw nw
nc = Lw nw f0 f
f0
f
(f0) A0
AH/V(f) f
–
f +
A(f)
logH/V(f)
(f0)
lunghezza della finestra numero di finestre usate nell’analisi numero di cicli significativi frequenza attuale frequenza del picco H/V deviazione standard della frequenza del picco H/V
valore di soglia per la condizione di stabilità f < (f0) ampiezza della curva H/V alla frequenza f0
ampiezza della curva H/V alla frequenza f frequenza tra f0/4 e f0 alla quale AH/V(f
-) < A0/2
frequenza tra f0 e 4f0 alla quale AH/V(f +) < A0/2
deviazione standard di AH/V(f), A(f) è il fattore per il quale la curva AH/V(f) media deve essere moltiplicata o divisa deviazione standard della funzione log AH/V(f)
valore di soglia per la condizione di stabilità A(f) < (f0)
Valori di soglia per f e A(f0)
Intervallo di freq. [Hz] < 0.2 0.2 – 0.5 0.5 – 1.0 1.0 – 2.0 > 2.0
(f0) [Hz] 0.25 f0 0.2 f0 0.15 f0 0.10 f0 0.05 f0
(f0) per A(f0) 3.0 2.5 2.0 1.78 1.58
log (f0) per logH/V(f0) 0.48 0.40 0.30 0.25 0.20
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HVSR N° 2 VIA BUGIGATTOLI, LOCALITÀ CASALGUIDI COMUNE DI SERRAVALLE PISTOIESE Strumento: TZ3-0015/01-13 Formato dati: 32 byte Fondo scala [mV]: 51 Inizio registrazione: 13/09/16 16:25:22 Fine registrazione: 13/09/16 16:41:22 Nomi canali: NORTH SOUTH; EAST WEST ; UP DOWN Durata registrazione: 0h16'00''. Analizzato 83% tracciato (selezione manuale) Freq. campionamento: 128 Hz Lunghezza finestre: 20 s Tipo di lisciamento: Triangular window Lisciamento: 10%
RAPPORTO SPETTRALE ORIZZONTALE SU VERTICALE
SERIE TEMPORALE H/V
DIREZIONALITA' H/V
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[Secondo le linee guida SESAME, 2005].
Picco H/V a 7.13 ± 0.34 Hz (nell'intervallo 0.0 - 64.0 Hz).
Criteri per una curva H/V affidabile
[Tutti 3 dovrebbero risultare soddisfatti]
f0 > 10 / Lw 7.13 > 0.50 OK nc(f0) > 200 5700.0 > 200 OK
A(f) < 2 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 > 0.5Hz A(f) < 3 per 0.5f0 < f < 2f0 se f0 < 0.5Hz
Superato 0 volte su 343 OK
Criteri per un picco H/V chiaro
[Almeno 5 su 6 dovrebbero essere soddisfatti]
Esiste f - in [f0/4, f0] | AH/V(f -) < A0 / 2 4.438 Hz OK Esiste f + in [f0, 4f0] | AH/V(f +) < A0 / 2 8.875 Hz OK
A0 > 2 6.56 > 2 OK fpicco[AH/V(f) ± A(f)] = f0 ± 5% |0.04729| < 0.05 OK
f < (f0) 0.33694 < 0.35625 OK
A(f0) < (f0) 0.4877 < 1.58 OK
Lw nw
nc = Lw nw f0 f
f0
f
(f0) A0
AH/V(f) f
–
f +
A(f)
logH/V(f)
(f0)
lunghezza della finestra numero di finestre usate nell’analisi numero di cicli significativi frequenza attuale frequenza del picco H/V deviazione standard della frequenza del picco H/V
valore di soglia per la condizione di stabilità f < (f0) ampiezza della curva H/V alla frequenza f0
ampiezza della curva H/V alla frequenza f frequenza tra f0/4 e f0 alla quale AH/V(f
-) < A0/2
frequenza tra f0 e 4f0 alla quale AH/V(f +) < A0/2
deviazione standard di AH/V(f), A(f) è il fattore per il quale la curva AH/V(f) media deve essere moltiplicata o divisa deviazione standard della funzione log AH/V(f)
valore di soglia per la condizione di stabilità A(f) < (f0)
Valori di soglia per f e A(f0)
Intervallo di freq. [Hz] < 0.2 0.2 – 0.5 0.5 – 1.0 1.0 – 2.0 > 2.0
(f0) [Hz] 0.25 f0 0.2 f0 0.15 f0 0.10 f0 0.05 f0
(f0) per A(f0) 3.0 2.5 2.0 1.78 1.58
log (f0) per logH/V(f0) 0.48 0.40 0.30 0.25 0.20