Strada del Vino Colli dei Longobardi - Wine route

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The wine route "Strada del Vino Colli dei Longobardi" is a gastronomic itinerary, which goes through the territory of Brescia. Hotel Palazzo Novello, a historic house in Montichiari, is part of this itinerary and is the best place where to stay while exploring this wine route. Hotel Palazzo Novello Via Tito Speri 17 25018 Montichiari (Brescia) Italy

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Colli dei LongobardiLa Strada del Vino

The “Strada del vino Colli deiLongobardi” is a gastronomicitinerary, which goes through theterritory of Brescia. It embracesBrescia, the foothills of the Alps andthe south eastern plain territory.Since the past, this area has beenhaving the vocation for the wineproduction, also as support to theneeds of the city, which was anancient Gallic centre, outpost of theRoman civilization and then centre of

an important Longobard dukedom.The mark of the “Strada del vinoColli dei Longobardi” is theweathercock made by a localcraftsman to order of the BishopRamberto, for the bell tower of St. Faustino’s Church, in Brescia. This mark is kept in the St. GiuliaMuseum, in the Longobard section.This museum, along with thePusterla vineyard, is the start point of our travel.

La Strada del Vino Colli dei Longobardi è un itinerario enogastro-nomico, che si snoda nel territorio bresciano. Racchiude Brescia,le ultime propaggini delle Prealpi bresciane e l’iniziale territoriopianeggiante a Sud-Est, che le fa da corona. È un’area vocata,sin dall’antichità, alla produzione vitivinicola, che i turisti possonoconoscere visitando le cantine storiche e le trattorie dislocate lun-go tutto il percorso.L'itinerario si snoda dal Castello di Brescia, sul cui versanteNord si coltiva il vigneto della Pusterla, poi si dirige verso Sudin direzione Flero, per proseguire in direzione di Capriano delColle, Poncarale, Montirone, Montichiari, Castenedolo, Rezza-to, Botticino e ritornare a Brescia passando per il sobborgo diSant'Eufemia.Brescia, dal 2011 riconosciuta Patrimonio dell’Umanità è l'inizio ela fine del viaggio enogastronomico e culturale: Brescia città d'arteche orgogliosamente mostra l'imponenza della civiltà romana, (ilForo Romano e via Musei) lo splendore medievale del Monastero

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Benedettino di Santa Giulia, fatto edificare da Desiderio, ultimo Relongobardo, e le bellezze di Piazza della Loggia, Piazza Paolo VI, il Teatro Grande e delle tante bellissime chiese del centro storico. Brescia è l'unica città al mondo ad avere un vigneto urbano pro-duttivo: il vigneto Pusterla, posto ai piedi del Castello, sotto latorre detta dei “francesi”. È coltivato da uve invernenga, ven-demmiate tardivamente per produrre il Pusterla Bianco, unico edesclusivo vino della città.Il logo della Strada del Vino Colli dei Longobardi raffigura, stiliz-zato, il galletto segnavento commissionato dal Vescovo Ramper-to ad un artigiano locale per il campanile della chiesa di San Fau-stino in Brescia. È un reperto conservato nella sezione longobar-da del Museo di Santa Giulia, punto di partenza del nostropercorso, insieme al vigneto Pusterla che, già in epoca longobar-da, forniva il suo vino alle monache di quel convento.

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I Longobardi in ItaliaI luoghi del potere (568-774 d.C.)Iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale nel 2011

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Nel giugno 2011, il sito seriale “I Longobardi in Italia. Luoghi diPotere 568-774 d.C.” è stato riconosciuto dall’UNESCO come pa-trimonio Mondiale dell’Umanità.La rete comprende una serie di importanti edifici (tra cui siti for-tificati, chiese e monasteri) distribuiti in sette località della peni-sola italiana, ossia Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio-Torba,Spoleto, Campello sul Clitunno, Benevento e Monte Sant’Angelo.Questi monumenti testimoniano l’eccellenza artistica raggiuntadalla civiltà dei Longobardi che, migrati dal Nord Europa, svilup-parono la loro particolare cultura in Italia, dove governarono suvasti territori dal sesto all’ottavo secolo. Influenzati dal patrimo-nio artistico dell’antica Roma, dalla spiritualità cristiana e dallecultura bizantina e germanica, i Longobardi operarono una sin-tesi di stili architettonici che segnò il passaggio dall’antichità almedioevo europeo. Il sito seriale testimonia l’importante ruoloavuto dai Longobardi nello sviluppo spirituale e culturale del me-

In June 2011, the serial site “TheLongobards in Italy. Places of Power566-774 AD” has been recognizedby UNESCO as a World Heritage Site.The network includes a number ofimportant buildings (includingfortified sites, churches andmonasteries) in seven towns of theItalian peninsula, such us Cividale,Brescia, Castelseprio-Torba, Spoleto,Campello on Clitunno, Beneventoand Monte Sant'Angelo. Thesemonuments testify the artisticexcellence reached by the civilizationof the Longobards, who migrated

I Longobardi in ItaliaI luoghi di potere (568-774 d.c.)

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dioevo cristiano europeo, in particolare nella diffusione del mo-vimento monastico.A Brescia, il monastero di San Salvatore - Santa Giulia, che oraospita il “Museo della Città”, è uno straordinario complesso ar-chitettonico che comprende il convento femminile, costruito nel753 dal Duca Desiderio di Brescia, prima di essere incoronato re.In particolare, la chiesa di San Salvatore è una delle testimonian-ze più importanti dell’architettura tardo-longobarda. Il monasterosi diffuse poi verso ovest con abitazioni, luoghi di sepoltura e im-pianti produttivi: tracce di questi edifici sono ancora visibili nellavicina zona archeologica, tra i resti del Tempio Capitolino (I secolod.C.) e il Teatro Romano.

from northern Europe, theydeveloped their unique culture inItaly, where they ruled over vastterritories from the Sixth to theEighth century. Influenced by theartistic heritage of ancient Rome, theChristian spirituality and theByzantine and Germanic, Longobardsoperated a synthesis of architecturalstyles that marked the transitionfrom ancient to medieval Europe.The serial site testifies theimportant role played by theLongobards in the spiritual andcultural development ofmedieval Christian Europe,expecially in the spread ofthe monastic movement.In Brescia, the monasteryof San Salvatore - SantaGiulia, which nowhouses the “Museumof the City”, is aunique architecturalcomplex that includes the nunnerybuilt in 753 by Duke Desiderio ofBrescia, before being crowned king.In particular, the church of SanSalvatore is one of the most

important testimonies of the lateLombard. The monastery thenspread westward with dwellings,burial sites and production facilities:traces of these buildings are stillvisible in the nearby archaeologicalsite, including the remains of the

Capitoline Temple (first century)and the Roman

Theatre.

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Botticino DOC | Il Botticino DOC è un vino rosso che si ottieneda uve Barbera (minimo 30%), Marzemino (minimo 20%), San-giovese (minimo 10%), Schiava Gentile Media e Grigia (minimo10%). Ciascuna di queste uve assolve una precisa funzione: l’uvadel vitigno Barbera struttura il vino; quella del Marzemino – cheè una varietà locale – dà colore; quella del Sangiovese attribuiscemorbidezza al gusto ed eleganza all’aroma; quella dello Schiavamette l’indispensabile tocco di freschezza. Il colore diquesto vino è rubino carico, brillantee con riflessi granata. L’odore èspiccatamente vinoso, etereo,pieno e rotondo. Guadagna in

Botticino DOC | Botticino DOC is a redwine obtained with Barbera grapes(minimum 30%), Marzemino grapes(minimum 20%), Sangiovese(minimum 10%), Schiava GentileMedia e Grigia (minimum 10%). Each and every grape has a precisefunction: Barbera grapes givesstructure to the wine; the Marzemini– which is a local type of grape –conveys color; the Sangiovesesoftens the taste and gives eleganceto the aroma; the Schiava grapeconveys a touch of essentialfreshness. The strong ruby color isbright, with garnet reflexes. Theperfume is ethereal, full and smooth,distinctly winy. It gains preciousnessthanks to a sound aging. This wine istannic, warm and full on the palate.The minimum total alcoholic contentis 12%. The Botticino DOC should beserved room-temperature and mixes

Due vini... una terra

up well with elaborated and verysavory meat dishes: from pork togame. Particularly good for breaks,accompanied by seasoned and tastycheese flakes.

Botticino DOC Riserva | This is aBotticino DOC produced using thebest grapes of the most ancientvineyard, with the best sun exposure.A rich and structured wine, aged forat least two years and apt to beconsumed in the medium-longperiod. Served room-temperaturecan be accompanied to meat on aspit, savory meat dishes and highquality cheeses.

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pregio grazie a un oculato invecchiamento. Al gusto questo vinosi offre giustamente tannico, pieno e caldo. La gradazione alco-lica complessiva minima è di 12 °C. Il Botticino DOC si serve atemperatura ambiente e accompagna bene i piatti elaborati abase di carni anche molto saporite: dal maiale alla selvaggina.Per spuntini salati, lo si può gustare con scaglie di formaggi sta-gionati e ricchi di sapore.

Botticino DOC Riserva | Si tratta del Botticino DOC prodottocon le uve scelte dei vigneti più antichi e con la migliore esposi-zione. Un vino ricco e strutturato che è stato sottoposto ad al-meno due anni d’invecchiamento e che si presta a essere consu-mato nel periodo medio lungo. Servito a temperatura ambiente,può essere accostato a spiedi, piatti di carne ricchi di sapore eformaggi importanti.

Capriano del Colle DOC Red Wine |the DOC red wine Capriano del Colleis produced with grapes fromMarzemino (locally called Berzemino)minimum 40%; Merlot minimum20%, Sangiovese minimum 10%. Thepeculiar trait of this kind of grapes isthat they have been grown up andripened on clayey soil in vineyardswith a very good sun exposure. Thecolor is intense red. The perfume isethereal, ample, slightly winy andcharacteristic. The taste is dry, fulland velvety. The minimum totalalcohol content is 12%. It should beserved at a temperature between 18 and 20 degrees and is particularly

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Capriano del Colle DOC Rosso | Il Capriano del Colle DOC Ros-so si produce con uve da vitigni Marzemino, localmente deno-minato Berzemino (minimo 40%); Merlot (minimo 20%); Sangio-vese (minimo 10%). La caratteristica peculiare di queste uve èquella di essere cresciute e maturate da piante coltivate su terreniargillosi in vigneti che godono di un’esposizione particolarmentefavorevole. Il colore è rosso intenso. All’olfatto si presenta etereo,ampio, leggermente vinoso e caratteristico. Al gusto è secco, pie-no e vellutato. La gradazione alcolica minima complessiva è di12 °C. Deve essere servito a temperatura compresa tra i 18 e i 20 °C e si presta ad accompagnare piatti a base di carni rosse,salumi crudi e cotti e formaggi importanti.

Capriano del Colle DOC Riserva | Il Capriano del Colle DOC Ri-serva è il fior fiore della produzione di quest’area e si producecon lo stesso uvaggio indicato per il Capriano del Colle DOC Ros-so. Appartiene alla tipologia Riserva il vino che sia invecchiatoper almeno due anni. Si tratta di un vino intenso, pieno, rotondo,e armonico. La gradazione alcolica complessiva è di 12 °C. Si pre-sta a essere servito con secondi piatti di carne sottoposti a lavo-razioni complesse e con formaggi intensamente saporiti.

Capriano del Colle DOC Bianco e Bianco Superiore | Il vino adenominazione di origine controllata “Capriano del Colle” biancoe bianco superiore devono essere ottenuti dalle uve con la se-

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apt to be accompanied by red meatdishes, cold and boiled salami andhigh quality cheeses.

Capriano del Colle DOC Riserva | The Capriano del Colle DOC Riservarepresents the highest quality of theproduction of our region and it isproduced with the same blenddescribed for the Colle DOC RedWine. The category “Riserva”indicates that this wine is aged atleast two years. It is an intense, full,smooth and harmonic wine. Thealcohol content is 12%. It isparticularly apt to be served withelaborated meat dishes and withintensely savory cheeses.

Capriano del Colle DOC White andWhite Superior Wines | The DOCwine “Capriano del Colle” Trebbiamois obtained with grapes coming fromvineyards with the followingampelographic composition: SoaveTrebbiano or Lugana Trebbiano

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guente composizione ampelografica: Trebbiano di Soave o Treb-biano di Lugana e/o Trebbiano Toscano per almeno il 60%, checontribuisce in modo determinante ai profumi delicati e florealie al gusto secco, sapido e strutturato, rendendolo adatto ad an-tipasti e piatti di pesce e carni bianche. Il vino a denominazionedi origine controllata Capriano del Colle, con la menzione supe-riore, deve essere sottoposto un periodo di invecchiamento ob-

bligatorio di almeno dodici mesi, anche in botti di le-gno. Il colore è giallo paglierino con tendenza al gial-lo dorato con l’invecchiamento. All’olfatto si offrecon note floreali, delicato e gradevole. Al gusto èsecco e rivela una struttura particolare. La grada-

zione alcolica complessiva minima è di 11 °C. Deveessere servito a temperatura compresa tra gli 8 e i 10 °C

per accompagnare antipasti, piatti di pesce, carni bianche.Si presta anche ad affiancare i tradizionali “casonsei”.

and/or Tuscany Trebbiano, at least85%. It presents delicate andpleasant flower perfumes and it isdry, structured and tasty, this is whyit is particularly apt to be matchedwith appetizers, fish dishes andwhite meat. According to thesuperior mention the Capriano delColle DOC wine must be aged atleast twelve months, even in woodenbarrels. The color is pale yellow andbecomes gold yellow with aging. Itsperfume offers flower notes and isdelicate and pleasant. On the palateit is dry and reveals a particularstructure. The total minimum alcoholcontent is 11%. To be served at atemperature from 8 to 10 Degrees, itmatches with appetizers, fish dishes,white meat. It is particularly good tomatch the traditional “casonsei”.

Capriano del Colle DOC Trebbiano |Capriano del Colle DOC wine isobtained with grapes coming fromvineyards with the followingampelographic composition: SoaveTrebbiano or Lugana Trebbianoand/or Tuscany Trebbiano, at least85%. It presents delicate andpleasant flower perfumes and it isdry, structured and tasty, this is whyit is particularly apt to be matchedwith appetizers, fish dishes andwhite meat. The color is pale yellowwith greenish reflexes. The perfumeis delicate and pleasant. Theminimum alcohol content is 11%. It meets well fish dishes and whitemeat dishes, the traditional“casonsei” from Brescia and ingeneral simple dishes not particularlydressed.

Capriano del Colle Marzemino | The DOC Wine Capriano del ColleMarzemino is obtained using grapescoming from 100% Marzeminovineyards. The color is ruby red withgarnet reflexes after aging. Itsperfume is delicate, pleasant, broadand slightly winy. The taste is dry,harmonic and fresh, sometimes withwood hints. The minimum alcoholiccontent is 11.50 %, it matchessavory first courses, spicy whitemeat, red meat courses andseasoned cheeses.

Capriano del Colle DOC Novello |The Capriano del Colle DOC Novellowine is produced with the sameblend indicated for the Capriano delColle DOC Red Wine. The carbonicmaceration procedure consists in

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I vitigni

BARBERA | Vitigno a frutto nero, probabilmen-te originario del Monferrato. Sui Colli Longo-bardi si è ben adattato e viene apprezzato so-prattutto per la sua produttività costante.

INCROCIO TERZI | Vitigno a frutto nero, ot-tenuto da Riccardo Terzi grazie alla combi-nazione di Barbera e Cabernet Franc.

MARZEMINO | Conosciuto anche con i nomiMarsemì o Barsemi, è un vitigno originariodel Bassanese e del Vicentino, che ha cono-sciuto ampia diffusione in Friuli, in Emilia e

in Lombardia. La coltivazione attuale di que-sto vitigno a frutto nero è limitata rispetto aun tempo, perché ha lasciato posto a vitignicome Barbera, Merlot e Cabernet Sauvignon.

MERLOT | In virtù degli acini di dimensionimodeste, viene chiamato anche Merlutì. Sitratta di un vitigno a frutto nero che ha co-nosciuto diffusione in Lombardia nel secon-do dopoguerra.

SANGIOVESE | Vitigno a frutto nero, vienecoltivato in tutta l’area centro settentrionalefino al comprensorio intero della Campania.Con altri uvaggi contribuisce alla produzionedei migliori vini rossi italiani. La qualità deivini che si possono ricavare da questo viti-

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gno è comunque proporzionale alla vasta eassai diversificata gamma di sottovarietàche da esso discende.

SCHIAVA GENTILE | Vitigno a frutto neroche, a quanto si può dedurre dal nome, fuprobabilmente di origine slava. Altri sosten-gono, invece, che all’origine del nome vi siala schiavitù cui questa vite era sottopostadovendo originariamente dipendere da unalbero tutore.

TREBBIANO LUGANA | Vitigno a frutto bian-co che prende il nome dall’area in cui è statocoltivato e selezionato. Nel territorio dei ColliLongobardi viene impiegato per la produzio-ne del Capriano del Colle Trebbiano DOC.

Grape varieties

BARBERA | Black fruit grape, probablyoriginating from Monferrato region. Itadapted well to the Lombard Hills and isparticularly appreciated for its constantproduction.

INCROCIO TERZI | Black fruit grape,obtained by Riccardo Terzi from acombination of Barbera and Cabernet Franc.

MARZEMINO | Known also with the namesMarsemì or Barsemi, it is a grape from theBassano and the Vicenza areas and had agreat diffusion in Friuli, Emilia andLombardy. Nowadays the cultivation of thisblack fruit grape is limited than in the pastbecause it has been substituted by grapessuch as Barbera, Merlot and CabernetSauvignon.

MERLOT | It is also called Merlutì becauseits small grapes. It is a black fruit grapemuch diffused in Lombardy after the SecondWorld War.

SANGIOVESE | Black fruit grape cultivatedin central and northern Italy down toCampania Region. Together with othergrape varieties it gives its contribution to theproduction of the best Italian red wines. Thequality of the wines produced with thisgrape is proportional to the

vast quantity of subvarieties coming from it.

SCHIAVA GENTILE | Black fruit grape which,according to its name, probably has Slavonicorigins. On the contrary some believe thatits name originates from the state of slaveryof this grape in reference to its necessity tobe originally dependent from a tutor tree.

TREBBIANO LUGANA | White fruit grapederiving its name from the cultivation andselection area. In the territory of theLombard Hills it is used in the production ofthe Capriano del Colle Trebbiano DOC.

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Capriano del Colle DOC Trebbiano | Il vino a denominazionedi origine controllata “Capriano del Colle” trebbiano deve essereottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ambitoaziendale, la seguente composizione ampelografica: Trebbiano diSoave o Trebbiano di Lugana e/o Trebbiano Toscano per almenol’85%. Ha profumi delicati floreali e gradevoli e al gusto si pre-senta secco, sapido e strutturato, rendendolo adatto ad antipastie piatti di pesce e carni bianche. Il colore è giallo paglierino anchecon riflessi verdognoli. L’odore delicato e gradevole. La gradazionealcolica minima è di 11 °C. Si accompagna molto bene a piatti dipesce, secondi a base di carni bianche e “casonsei” bresciani e,in genere, a piatti non particolarmente complessi o conditi.

Capriano del Colle Marzemino | Il vino a denominazione diorigine controllata “Capriano del Colle” Marzemino deve essere

closing in barrels the grapes whichare hand harvested and transportedin small wooden boxes. The carbondioxide emitted during the beginningof the fermentation phase causes themaceration of the skins and allowsthe emission of very delicateperfumes. The color is bright redenriched by purplish reflexes. Bysmelling it you will recognize thefresh grape fruity and fruits of theforest aroma. On the palate it isfresh, smooth and balanced.Minimum total alcohol content 11%.The Capriano del Colle DOC Novellomeets well the typical autumn dishesand is particularly suggested withroast chestnuts.

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ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti di Marzemino al 100%.Il colore è rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento.All’olfatto si presenta delicato, gradevole ampio e leggermentevinoso. Il sapore è secco, armonico e fresco con eventuali perce-zioni di legno. La gradazione alcolica minima è di 11,50 °C. Siaccompagna a primi saporiti, carni bianche speziate, formaggistagionati e carni rosse.

Capriano del Colle DOC Novello | Il Capriano del Colle DOCNovello si produce con lo stesso uvaggio indicato per il Caprianodel Colle DOC Rosso. Il procedimento della macerazione carbonicaconsiste nel chiudere in botti le uve che vengono raccolte a manoe trasportate in piccole cassette. L’anidride carbonica liberata al-l’inizio della fase di fermentazione provoca la “macerazione” dellebucce e favorisce la liberazione di profumi assai delicati. Il coloreè rosso brillante, arricchito da riflessi violacei. All’olfatto si rico-nosce per il sentore fruttato di uva fresca e di piccoli frutti di bosco.Al gusto è fresco, rotondo ed equilibrato. La gradazione alcolicacomplessiva minima è di 11 °C. Il Capriano del Colle DOC Novelloaccompagna i piatti tipici della stagione autunnale ed è partico-larmente consigliato con le caldarroste.

Capriano del Colle Doc SparklingWine | This wine is obtained withthe same blend indicated for theCapriano del Colle DOC White wine.During the production the ripegrapes are selected in order toobtain fresh pleasant wines, ideal tobe tasted when they are still young.The color is pale yellow with littlegreenish reflexes. The perfume isvery delicate and pleasant. Totalalcoholic content 11%. It is a wine tobe served with aperitifs andappetizers, fish courses and otherlight dishes.

IGT Montenetto di Brescia |The IGTMontenetto di Brescia is a variety of wines obtained with grapescultivated in the region of themunicipalities of Capriano del Colle,Poncarale, Flero and Castenedono.The white wines with the typicalgeographic label “Montenetto diBrescia” are obtained from grapescoming from Chardonnay, PinotBianco and Trebbiano vineyards. Thered wines with the typicalgeographic indication “Montenettodi Brescia” are obtained from grapescoming from Marzemino, Barbera,

Cabernet, Merlot and Sangiovesegrapes. In the production may beincluded in single or in mixedquantity, white or red fruit varietalapt to be cultivated in RegionLombardy up to a maximum of 15%.Cabernet IGT Montenetto di Brescia:This wine is produced with Cabernetgrapes in single varietal wineproduction. The color is ruby redwith just hinted purplish notes. By smelling it the perfumes ofcinnamon and pepper can berecognized. The taste is persistentand intense, tannic as in every wineproduced with Cabernet grapes. It isthis last characteristic which gives it aguaranteed longevity. The CabernetIGT Montenetto di Brescia should beserved at a temperature of 10-12degrees and matches well with firstcourses and red meat or gamesecond courses, it is very good withcheeses as well.Merlot IGT Montenetto di Brescia:This wine evokes cherry, sour cherryjam and syrup aroma. On the palatestands out the typical tannic taste ofthe Merlot, pleasant in the general

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strong quality of the wine. TheMerlot IGT Montenetto di Bresciashould be served at a temperaturefrom 10 to 12 Degrees and it isparticularly apt to be served with firstcourses, red meat or game secondcourses and savory cheeses.Chardonnay IGT Montenetto diBrescia: The perfume is intense andgenuine. On the palate stands out itsgood structure. It is fresh, elegantand tasty. The Chardonnay IGTMontenetto of Brescia is a very goodappetizer’s wine, good with firstcourses, fish dishes and white meatsecond courses. It should be servedat a temperature between 10 and 12 degrees.

Capriano del Colle DOC Frizzante | Questo vino si ottiene dalmedesimo uvaggio indicato per il Capriano del Colle Bianco DOC.Per la sua produzione vengono selezionate le uve mature al pun-to giusto per dare vini freschi, piacevoli, ideali da consumare gio-vani. Il colore è giallo paglierino, con modesti riflessi verdognoli.Il profumo è delicato e molto gradevole. Il sapore è armonico efresco. La gradazione alcolica complessiva è di 11 °C. Si tratta diun vino da aperitivo, ma anche di un ottimo sostegno per anti-pasti, portate di pesce e altri piatti leggeri.

IGT Montenetto di Brescia | L’IGT Montenetto di Brescia è ri-servata ai vini che si ottengono da uve coltivate nel territorio deicomuni di Capriano del Colle, Poncarale, Flero e Castenedolo. Ivini bianchi, a indicazione geografica tipica «Montenetto di Bre-scia», devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti com-posti nell’ambito aziendale, da uno o più dei seguenti vitigni:Chardonnay, Pinot Bianco, Trebbiano. I vini rossi ad indicazionegeografica tipica Montenetto di Brescia devono essere ottenutida uve provenienti da vigneti composti nell’ambito aziendale, dauno o più dei seguenti vitigni Marzemino, Barbera, Cabernet,Merlot, Sangiovese. Possono concorrere, da sole o congiunta-mente, alla produzione dei vini e dei mosti sopra indicati, le uvedei vitigni a bacca di colore corrispondente, idonei alla coltiva-zione nella Regione Lombardia, fino ad un massimo del 15%.Cabernet IGT Montenetto di Brescia: Questo vino viene prodottocon uve di Cabernet vinificate in purezza. Il colore è rosso rubinocon appena accennate note violacee. All’olfatto si distinguono isentori di cannella, peperone e pepe. Il gusto è intenso e persi-stente, tannico come per tutti i vini derivati da uve Cabernet. Pro-prio quest’ultima prerogativa ne garantisce la longevità. Il Ca-bernet IGT Montenetto di Brescia deve essere servito a 10-12 °Ce si adatta ai primi piatti e ai secondi a base di carni rosse o sel-vaggina, ma è ottimo anche con i formaggi. Merlot IGT Monte-netto di Brescia: All’olfatto evoca i sentori di ciliegia, amarena inconfettura e amarena in sciroppo. Al gusto spicca la tannicità ti-

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pica del Merlot, gradevole nella struttura complessiva forte delvino. Il Merlot IGT Montenetto di Brescia deve essere servito atemperatura compresa tra i 10 e i 12 °C e si presta a essere ser-vito con i primi piatti, i secondi piatti a base di carni rosse o sel-vaggina e i formaggi saporiti. Chardonnay IGT Montenetto diBrescia: Il profumo è schietto e intenso. Al gusto rivela una buonastruttura ed è fresco, elegante e saporito. Lo Chardonnay IGTMontenetto di Brescia è un ottimo vino da antipasto, da primipiatti, da secondi piatti di pesce e da seconde portate a base dicarni bianche. Deve essere servito a temperatura compresa tra i10 e i 12 °C. Marzemino IGT Montenetto di Brescia: Il colore èrosso amaranto, con sfumature violacee ben evidenti. All’olfattoil vino giovane esprime i sentori di frutta rossa, ma dopo un annodi invecchiamento si distinguono i profumi di caffè, cioccolato,frutta rossa in confettura e catrame: sono queste le caratteristicheche accomunano il Marzemino IGT Montenetto di Brescia ai gran-di vini rossi. Questo vino si appresta ad accompagnare piatti abase di carni rosse, selvaggina e formaggi.

IGT Ronchi di Brescia | La zona di produzione delle uve per l’ot-tenimento dei mosti e dei vini atti ad essere designati con la IGT“Ronchi di Brescia” comprende l’intero territorio dei comuni di:Brescia, Botticino, Cellatica, Rezzato, Nuvolera, Nuvolento, Con-cesio, Collebeato, Villa Carcina, Bovezzo, Nave e Caino. La IGT“Ronchi di Brescia” è riservata ai seguenti vini: bianco, biancofrizzante, bianco passito, rosso, rosso novello. I vini bianchi a IGT

Marzemino IGT Montenetto diBrescia: The color is reddish purple,with strong purple nuances. Thearoma of this wine expresses thetastes of red fruit when it is young,but after one year of aging weclearly distinguish the perfumes ofcoffee, chocolate, red fruit jam andtar: these traits unite the MarzeminoIGT Montenetto Brescia to the bestred wines. This wine matches wellwith red meat dishes, game andcheeses.

IGT Ronchi di Brescia | The region ofthe production of the grapes fromwhich we obtain wines and mustsdesignated to be labeled IGT “Ronchidi Brescia” includes the entireterritory of the followingmunicipalities: Brescia, Botticino,Cellatica, Rezzato, Nuvolera,Nuvolento, Concesio, Collebeato,Villa Carcina, Bovezzo, Nave, Cainoin Brescia province. The IGT “I Ronchidi Brescia” is limited to the followingwines: white, sparkling white, whitepassito, red, novello red. The white

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wines IGT “Ronchi di Brescia” areobtained with grapes coming fromvineyards composed by one or moreof the following white fruit varieties,singularly or together: Chardonnay,Invernenga, Pinot bianco, Trebbianodi Soave, Trebbiano toscano.Sometimes the production of mustsand wines above mentioned can beobtained by adding, singularly ormixed, the grapes with similar colorapt to be cultivated in RegionLombardy up to a maximum of 15%.The red wines IGT “Ronchi diBrescia” are obtained from grapescomposed by vineyards includingone or more of the following redberry vineyards, singularly ortogether: Marzemino, Barbera,Schiava, Cabernet Sauvignon,

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“Ronchi di Brescia” devono essere ottenuti da uve provenientida vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più dei se-guenti vitigni a bacca bianca, da soli o congiuntamente: Char-donnay, Invernenga, Pinot bianco, Trebbiano di Soave, Treb-biano toscano. Possono concorrere, da sole o congiun-tamente, alla produzione dei mosti e dei vinisopra indicati, le uve dei vitigni a bacca dicolore analogo, idonei alla coltivazione nel-la Regione Lombardia fino a un massimodel 15%. I vini rossi a IGT “Ronchi di Bre-scia” devono essere ottenuti da uve pro-venienti da vigneti composti, nell’ambitoaziendale, da uno o più dei seguenti vitigni abacca rossa, da soli o congiuntamente: Marze-mino, Barbera, Schiava, Cabernet Sauvignon, Caber-net Franc, Merlot, Incrocio Terzi n. 1. Possono concorrere, da soleo congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopra indi-cati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla colti-vazione nella Regione Lombardia, fino ad un massimo del 15%.

IGT Ronchi di Brescia Bianco | Colore paglierino con riflessiverdognoli, profumo delicato con lievi sfumature aromatiche esapore ampio e pieno, con leggero sentore finale di mandorla.La gradazione alcolica minima complessiva è di 12,5 gradi. Deveessere servito a temperatura compresa tra i 12 e i 13 °C ed èadatto ad accompagnare aperitivi o antipasti ma anche piatti abase di pesce di lago o di carni bianche.

IGT Ronchi di Brescia Rosso | Il colore è rosso rubino, con ri-flessi violacei. Il profumo è intenso, con un ampio bouquet sucui domina il viola. Il sapore è fresco, con sentori di prugna, vel-lutato con vena leggermente acidula. La gradazione alcolica mi-nima complessiva è di 12 gradi. Questo vino deve essere servitoa temperatura ambiente e accompagna salumi, formaggi e carnigrigliate.

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Cenni storici sul Vigneto Pusterlall Pusterla di Brescia, denominato “Ronco Capretti”, è esat-tamente alle pendici del Castello, nel pieno centro di Brescia,dove si estende per circa quattro ettari. Costituito in granparte da viti Invernenga, sicuramente autoctono per via delgrosso grappolo, oltre ad essere il vigneto cittadino più gran-de d’Europa (per estensione supera quello più famoso e ana-logo di Parigi, nel quartiere di Montmatre) vanta anche al-cune piante centenarie. Un tempo da questi vitigni antichis-simi, grazie alle moderne tecniche di vinificazione, nascevanodue vini a Indicazione Geografica Tipica: il primo, il PusterlaRonchi di Brescia Bianco, ottenuto dalla vinificazione in pu-rezza dell’uva Invernenga e il secondo, Pusterla Ronchi diBrescia Rosso, prodotto con le uve rosse presenti nel fon-do. Questo vino, particolarmente prezioso rappresenta la te-stimonianza tangibile che alcune tradizioni antiche si riesco-no a perpetuare nel tempo preservando le radici storiche ita-liane, in questo caso della città di Brescia.

Historical hints about the Pusterla VineyardHistorical hints about the Pusterla Vineyard | The Pusterla in Brescia,known as “Ronco Capretti”, lies exactly on the slopes of the Castle, in thevery center of Brescia and extends itself for about 4 hectares. Thisvineyard is composed mainly by Invernenga grapes, certainlyautochthonous due to the large bunch of grapes, and apart from beingthe largest city vineyard in Europe (more extended than the more famousand similar vineyard in Paris, Montmartre), it boasts also some ancientplants. Some time ago, from these ancients vineyards and thanks tomodern wine production techniques, two IGT wines (typical geographicindication) were produced: the first, the Pusterla Ronchi di Brescia WhiteWine, obtained from the single grape variety Invernenga and the second,Pusterla Ronchi di Brescia red wine, produced with the red grapes of theyard. This wine, particularly precious, represents the tangible idea thatsome ancient traditions can survive in time and preserve the historicalItalian roots, in this case the roots of Brescia city.

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Cabernet Franc, Merlot, Incrocio Terzin. 1. Sometimes the production ofmusts and wines above mentionedcan be obtained by adding,singularly or mixed, the grapes withsimilar color apt to be cultivated inRegion Lombardy up to a maximumof 15%.IGT Ronchi di Brescia white wine:Pale yellow color with greenishreflexes, delicate perfume with slightaromatic hints and full and broadtaste, with a slight final almondaroma. The total minimum alcoholcontent is 12,5 %. This wine shouldbe served at a temperature from 12to 13 degrees and it is particularlyapt to accompany aperitifs orappetizers, but also lake fish dishesor white meat.IGT Ronchi di Brescia red wine:The color is ruby red with purplishreflexes. The perfume is intense, witha broad bouquet in which the violetdominates. The taste is fresh, withplum aroma, velvety and with aslightly acid note. The total minimumalcoholic content is 12%. This wineshould be served room temperatureand matches well salami cold cuts,cheesed and grilled meat.

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BresciaFra il limite collinare delle Prealpi e della Pianura Padana si am-mira la città di Brescia in una posizione particolarmente favore-vole per l’insediamento urbano e per le attività industriali, com-merciali e turistiche. Abitata fin dall’Età del Bronzo, dai Liguri,poi dagli Etruschi e verso la fine del VII secolo a.C. dai Celti, nel27 a.C. Brixia conquistò il titolo di colonia romana.Al declino dell’impero divenne capitale di un ducato longobardo(VII sec. d.C.) con re Desiderio che fondò il Monastero di San Sal-vatore (oggi di Santa Giulia). Nei suoi chiostri Alessandro Man-zoni ambientò la tragedia Adelchi, narrando di Er-mengarda, la sfortunata figlia del re andatasposa a Carlo Magno re dei Franchi chepoi conquisterà la città. Intorno all’anno1000, Brescia divenne libero Comune epartecipò alla battaglia di Legnano con-tro Federico Barbarossa. In quel periodoun suo cittadino, il frate Arnaldo fu arsosul rogo come eretico in quanto oppositorealla corruzione del clero. Dopo il ‘200 la città fucontesa fra Milano e Venezia. Nel 1438 i milanesi assediaronola città e, secondo la tradizione, l’apparizione dei Santi patroniFaustino e Giovita mise in fuga i soldati nemici.Nel 1512 anche le truppe francesi di Gastone di Foix assediaronoBrescia. In questo secolo i pittori Foppa, Romanino, Moretto e

the clergy.After 1200, the city wassought by Milan and Venice. In 1438Milan attacked the city: the traditiontells us that St. Faustino and St.Giovita, with their apparition, putthe enemies to flight.In 1512, alsothe French ranks led by Gaston ofFoix occupied Brescia. In this centurythe painters Foppa, Romanino,

Moretto and Savoldo created themost famous paintings of theRenaissance in Brescia, now kept inthe picture-gallery and in thechurches of the city.In the longperiod of peace that followed,Brescia was dominated by Venice,which encouraged agrarian and theartisanal activities. The weapon

Between the hills of the Alps and thePo valley, you can admire the city ofBrescia in a particularly favorableposition, advantageous for the urbansettlement and for industrial,commercial and tourist activities.Brixia was inhabited since the BronzeAge, later by Ligurian, by Etruscanand, at the end of the VII centuryB.C., by Celtic too. In 27 B.C., thecity became a Roman colony.Whenthe Roman Empire declined, Brixiabecame the capital of a Longobarddukedom (VII century B.C.) with theking Desiderio, who founded the St.Salvatore Monastery (today St. GiuliaMonastery). In its cloisters,Alessandro Manzoni set the tragedy“Adelchi”, which tells us aboutErmengarda, the unlucky king’sdaughter . She married Carlo Magno,king of the Franks, the man whowould conquer the city. In the year1000, Brescia became a freecommune and took part in the battleof Legnano against FedericoBarbarossa.At that time a citizen,Friar Arnaldo, was sent to the stake,accused of heresy because of hisobjection against the corruption of

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Savoldo crearono le opere più famose del Rinascimento brescia-no, conservate nella Pinacoteca Civica e nelle chiese cittadine.Seguì un lungo periodo di pace durante il quale la dominazioneveneta favorì a Brescia lo sviluppo delle attività agricole e artigia-nali, come la produzione delle armi che la resero famosa in tuttaEuropa. Alla fine del XVIII secolo le truppe francesi guidate da Na-poleone posero fine alla dominazione della Serenissima: Bresciafece parte della Repubblica Cisalpina e del Regno d’Italia. Alla ca-duta di Napoleone la città entrò nei domini asburgici del LombardoVeneto e, nel periodo risorgimentale durante le Dieci Giornate del1849, insorse contro gli austriaci conquistandosi l’appellativo diLeonessa d’Italia. Dopo l’unificazione del Regno italiano, il brescia-no Giuseppe Zanardelli divenne più volte ministro e capo del go-

verno (1901-1903). Dopo la guerra mon-diale ebbe inizio un grande sviluppo

industriale che la pose fra le più im-portanti città italiane per le attivitàeconomiche. Tra i suoi cittadini piùillustri è da ricordare GiovanniBattista Montini divenuto PapaPaolo VI al quale è stata dedica-ta la piazza del Duomo. Nell’eracontemporanea la parte suddella città denominata “Bresciadue” rappresenta un modernis-simo slancio verso il futuro.

production made the city famous allover Europe. At the end of theEighteenth Century, the French ranksled by Napoleon interrupted theVenice domination: Brescia becamepart of the Cisalpina Republic and ofthe Italian Kingdom. After the fall ofNapoleon, the city was taken underthe Habsburg domination and in theResurgence, during the Ten Days ofBrescia in 1849, it rose up againstthe Austrian domination and wonthe name of “Lioness of Italy”. After the unification of the ItalianKingdom, Giuseppe Zanardelli, whowas born in Brescia, became ministerand also head of government(1901/1903).A big industrialdevelopment started after theSecond World War, and Bresciabecame one of the most importantcities for its economic activities.Among its distinguished citizensGiovanni Battista Montini, whobecame Pope Paul the Sixth, towhom the Cathedral Square wasdedicated .In contemporary timesthe southern part of the city, which iscalled “Brescia due”, represents amodern, forward-looking jump.

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BotticinoNon so se agli alunni delle classi quinte elementari hanno detto,come si faceva una volta in occasione dello studio dell’unità d’Ita-lia e di Vittorio Emanuele II, che il Vittoriano o l’Altare della Patriafu costruito con il nostro marmo. È proprio così. Fu estratto a Bot-ticino, a cominciare dai primi del Novecento, da importanti azien-de di Rezzato, per interessamento e con lo zampino del brescianoZanardelli: tutto alla luce del sole, s’intende!Anche il marmo delle costruzioni bresciane antiche, medievali emoderne, siano esse sacre o civili, è botticino, proveniente dallecave del corrugato territorio che si distende a oriente del Cidneonei comuni di Rezzato, Botticino, Virle, Mazzano e Nuvolera. L’at-tività estrattiva a Botticino Mattina ha origini veramente antichee, in Brixia durante il periodo imperiale, i Romani costruirono conil botticino i loro più importanti edifici pubblici. Ma il paese nonè stato solo marmo. La ricchezza dei boschi, le distese di viti lun-go i pendii collinari e le fertili piane ai piedi delle colline attira-rono, nel Cinquecento, numerose famiglie cittadine. La conviven-za tra rurali e nobili cittadini boriosi creò non poche frizioni e ten-ne la vita sociale e civile delle due comunità sul filo della rissacontinua. E quando alla lite vera e propria si arrivava, non di ma-ni ma legale, le magistrature venete erano sempre pronte a fa-vorire e tutelare i diritti di proprietà dei cittadini. Anche questa

I don’t know if children in primaryschool learn that the Vittoriano, orAltar of the Fatherland in Rome, wasbuilt using our marble, but it is true.It was extracted in Botticino, in thefirst years of the twentieth century,from important companies ofRezzato, also thanks to theinvolvement of Zanardelli.The marble of the buildings inBrescia is botticino, it comes from

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chiusura ai forestieri fa parte delle nostre radici... La produzionedi legne del bosco, di vini e di olio (era presente anche un’este-sa coltivazione di olivi) e delle varie granaglie nella zona pia-neggiante davano al paese un senso di autosufficienza e di be-nessere economico cui si aggiungeva l’attività sul medolo e del-le calchere. Era soprattutto quest’ultima attività ad incrementarele entrate dei comuni sia di Mattina che di Sera, che affittavanoa privati zone della collina; di questa attività vivevano anchela gente comune. Il troppo citato “Catastico” del Da Lezze(1609-10) sostiene che nel bosco di Corno (a Sera) si raccolgonomolti carri di legna “et si fanno anco le calcine in quantità, so-stenendosi più di 200 persone all’anno in tal esercitio”. Idem aMattina.

Botticino was not just tied to marble.Its land is variegated, and it has beenused for many activities. In thesixteenth century, the great woods,the vine on the hills and the fertileplains at the foot of the hillsattracted many families who lived inthe city. The farmers and thepatronizing noble families living

together caused many contrasts andfrequent fights. The production of wood, wine, oil(there was also a wide cultivation ofolives) and wheat from the plain areagave the city a sense ofindependence and economiccomfort, also due to the activities inthe lime furnaces and with themedolo (a sedimentary rock). The lime furnaces, rent to privatecompanies or citizens, were the mostprofitable work for both BotticinoSera and Mattina. Also local peoplecould make a living out of this job.The “Catastico” (1609-1610) by Da Lezze tells that in Botticino Sera“…more than 200 people workedevery day…” The same numberworked in Botticino Mattina.

the territory on the eastern side ofthe hill Cidneo: the municipalities ofRezzato, Botticino, Virle, Mazzanoand Nuvolera. Mining has really ancient origins inBotticino Mattina; in Brixia, duringthe imperial period, the Romans builttheir most important public buildingswith the botticino.

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RezzatoL’unico approccio turistico è il fugace sguardo, sulla statale, allascenografica casa degli Avogadro, diventata poi villa Fenaroli.Rezzato merita, invece, una visita accurata. Cominciate dal fab-bricato posto all’incrocio sul ponte. Era una magnifica corte sortanel XV secolo e ospitava un’osteria per i meno frettolosi viandantidell’epoca. Statue di marmo di Botticino raffiguranti le antichedivinità pagane impreziosirono l’antistante giardino alla moda;furono tolte nel primo dopoguerra dai Padri Scalabrini per noncostringere i pudichi sguardi dei loro studenti a guardare le “in-decorose” e marmoree nudità. Nella sua villa il nobile GiacomoChizzola istituì una scuola (1547) per i figli delle maggiori fami-glie bresciane affinché vi apprendessero i rudimenti del latinonella lettura dei classici. Non è dato conoscere molto di questaistituzione. Si sa, però, che il matematico bresciano Niccolò Tar-taglia vi tenne delle letture su Euclide e lo stesso Chizzola vi in-segnò economia rurale in consonanza con le più conosciute di-vulgazioni di Agostino Gallo e di Camillo Tarello di Gavardo. Unautore sostiene che quell’accademia sia stata «la più antica ac-cademia agraria del mondo, forse...». Oltre alla coltivazione deiterreni aveva come lavoro più impegnativo quello «di cavar pre-de». Ai rezzatesi vengono riconosciuti il vanto e il merito di saper

teached rural economy.An authortells that this academy “was maybethe most ancient agriculturalacademy in the world...”.They cultivated the land and workedwith the stones, an exacting job. Thisis the vocation of Rezzato: to cut thestone, square it and then sell it. Noone else can work the stone as wellas they work it Working with thestone was the driving force for itseconomy. In Botticino, working

opportunities were given by marble,whereas in Rezzato, the skilledlabour cut and finished the rawmaterial. Churches and parish youthcentres are an example of thoseworkers’ skills. The Sanctuary andthe Cappuccini Friary, on St. Pietrohill. On the 26th July, the believerswalk in procession as far as thesanctuary, where they throw clothesin the pond, remembering theapparitions of the Saviour and the

The first tourist contact is the fugitivelook to the scenographic house ofthe family Avogadro, which becameafterwards Villa Fenaroli. But thissmall town, really close to Brescia,really deserves a careful visit, at leastto gain an insight into its importancein the past, and to learn that thedistinguished men of our cityconsidered it very important. Theircreativity promoted the artistic wayof working with marble.Start off byvisiting the building placed on thebridge, at the crossroad. It was awonderful court, risen in the XVcentury. There was an inn, whohosted the travellers of the time. The garden was made precious withmarble sculptures of Botticino,representing pagan godhood. The Fathers Scalabrini then removedthe statues; they didn’t want theirstudents to look at the indecorousnakedness. The noble GiacomoChizzola, after the withdrawal bypolitics, founded in his villa a schoolfor the children of the rich families inBrescia, so that they could learnLatin. It is known that themathematician Niccolò Tartaglia gavea lesson in Euclide and Chizzola

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lavorare come nessun altro la pietra. L’attività della pietra fu ilmotore dell’economia del paese, e se a Botticino le cave di mar-mo creavano la maggiore opportunità lavorativa, Rezzato fornivala manodopera specializzata nel taglio e nelle rifiniture della ma-teria prima. Le chiese e gli oratori del paese sono un esempiodelle capacità dei lapicidi locali. Il visitatore non potrà trascurarealtri due luoghi caratteristici: il santuario della Madonna di Val-verde e il convento dei Cappuccini sul colle di San Pietro. Il 26luglio una caratteristica processione porta i fedeli al santuariodove, nel laghetto, in ricordo delle apparizioni del Redentore edella Madonna (1399) buttano dei pani. Fondato nel 1570 conil contributo di Rezzato, Virle, Nuvolera, Botticino, Mazzano e Ca-ionvico è divenuto un’oasi di pace e di cultura oltre che di caritànei confronti dei bisognosi. Rezzato è un paese che è vissuto dipietra, ma non ha trascurato nulla che possa riempire il cuore ela mente dei suoi abitanti: fede e cultura.

Madonna (1399). The friary wasfounded in 1570 thanks to thecontributions of Rezzato, Virle,Nuvolera, Botticino, Mazzano andCaionvico and it became a haven ofpeace, culture and charity towardsneedy people. You can find also aprovided library.Rezzato has been living thanks tostone, but it never neglectedanything that could fill its citizen’shearts and minds: faith and culture.

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CastenedoloCastenedolo, fin dalla nascita, fu un borgo dedito all’agricolturaed ogni iniziativa del comune fu volta a procacciarsi, nei rapporticon il monastero di S. Eufemia e della Città, la necessaria auto-nomia amministrativa. Fino a quando, improvvisamente, nel1428, fu data al conte di Carmagnola, capitano di ventura al ser-vizio di Venezia. Breve fu il suo feudo, che durò sino al 1432, al-lorquando il Carmagnola fu decapitato a Venezia. A questo puntoil Comune acquistò i beni dello sfortunato conte e, come la mag-gioranza dei comuni bresciani, si dotò nel 1444 di un corpus nor-mativo, gli Statuti, editi dal Geroldi nel 1944. Il periodo veneto,

the foreigners had to struggle inorder to obtain the admission to thetown government.The wind ofchange brought not only by theFrench Revolution smoothed thingsover. But there were no answers tothe problem of latifundia: the nobleslost their properties, while themiddle class’ lands increased. TheAustrian Catasto underlined the biggap by writing the names of the

Castenedolo, since its birth, has beendevoted to agriculture and everyinitiative taken by the municipality,with the relationships with St.Eufemia Monastery and Brescia, wasaimed at achieving an administrativeself-governement. Until when, in1428 the autonomy was given toCount of Carmagnola, captain offortune who served Venice. His brieffeud lasted just until 1432, when hewas beheaded in Venice. Themunicipality bought his goods andhad, like most of the town, a bodyof laws, the Statutes, published byGeroldi in 1944.During the Venetianperiod, about four hundred yearslater, Castenedolo was in the sameconditions as the other villages inBrescia’s countryside. Most of thelands are in the townspeople’shands; the three big families ofRodenghi, Longhena and Zimbellipossess 65,5 per cent of the village’sproperties “The best lands belong tolandowners from the city. They rentit out to farmers, who can get a pooradditional income, added up to thegains coming from their averagelands. The native inhabitantstreasured the town properties, and

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circa quattrocento anni poco più poco meno, vede Castenedolonelle stesse condizioni nelle quali si trovano tutti i normali paesidel contado bresciano. “In definitiva, le terre migliori apparten-gono a possidenti cittadini, concesse in affitto ai contadini che,in tal modo, riescono a ottenere magri redditi aggiuntivi a quelliprovenienti dalle loro terre”, che allora erano considerate ed era-no, effettivamente, mediocri. I beni comunali erano gelosamentecustoditi dagli abitanti originari, mentre i forestieri dovettero lot-tare non poco per essere ammessi nella gestione amministrativadella comunità. Dovette arrivare il vento, e non solo, della rivo-luzione francese per risolvere il problema dei forestieri. Non si ri-solse, invece, quello della proprietà terriera che, di fronte al calodelle proprietà nobiliari, vide aumentare quelle della borghesia.Il divario macroscopico è evidenziato da Catasto austriaco cheriporta il nome dei maggiori possidenti: anche enti assistenzialierano presenti e in dosi massicce, come l’Ospedale Maggiore diBrescia e l’Orfanotrofio maschile (detto La Misericordia), che inepoca napoleonica avevano circa 3000 pertiche, che andaronoaumentando in epoca austriaca. Contadini e piccoli proprietarierano costretti alla mezzadria. I cespiti, che esulavano dai pro-dotti agricoli, derivavano dalla bachicoltura o da altre attività le-gate alla filanda. Un aspetto peculiare del paese fu la nascita elo sviluppo delle frangiaie, sostenuto anche dall’opera delle Ma-dri Canossiane.

biggest landowners: Valsecchi Luigi,Filippini Pietro, Borghetto Giuseppe,and Zampiceni Giovanni Antonio.There were also many charitableinstitutions, the Ospedale Maggioreand the male orphanage (named LaMisericordia-The Mercy) that in theNapoleonic Age had 3000 pertiche(more than 1.000 square yards), andtheir lands grew during the AustrianAge. Farmers and small landownerswere given ground for tenantfarming; they were at the mercy ofone-sided contracts and of weatherconditions. Other gains came fromsericulture or from other activitiesrelated to spinning mill.A particular feature of the villagewas the birth and then thedevelopment of the frangiaie(spinners), supported also byMothers Canossiane.

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MontichiariPiace sentirmi rispondere al telefono: “Non è mica in casa, sa. Sevuole trovarlo, deve andare in piazza, che sarà là a chiacchiera-re”. Quando cerchi qualcuno a Montichiari, di quelli che contanos’intende, o anche il più normale cittadino, che anche quello con-ta come gli altri, bisogna prima passare in piazza Garibaldi. Manon sapete cosa significa poter andare in piazza a chiacchierare?Vuol dire avere il senso del branco, significa coltivare l’amiciziae vivere il paese. Montichiari è innanzitutto questo: chiacchiera,pettegolezzo, amicizia, associazionismo, iniziative e poi ancorachiacchiere. Per questo, al di là dei palazzi, dei monumenti, dellaricchezza e della povertà la storia di un paese può essere scanditadalla capacità d’incontro e dal reciproco aiuto. Le condizioni di vita della maggioranza degli abitanti del paesesono sempre state precarie, dipendenti com’erano dalla produ-zione agricola; poiché i proprietari terrieri che potevano agevol-mente vivere della terra erano pochi, gli altri erano costretti a so-pravvivere nella miseria e negli stenti alla mercè della carità odella lungimiranza del Comune che, nel 1554 distribuì ai cittadinipiù poveri circa 8000 piò di terra. Questo fatto contribuì a toglieredalla miseria parecchie famiglie ma, a causa di alcune specula-zioni, favorì anche l’arricchimento di altre. L’avvento dell’industriae la concentrazione della terra nelle mani di pochi ricchi non mi-gliorarono le condizioni di vita di quella metà del paese che vi-veva di stenti. Solo la chiesa e le sue organizzazioni laiche hannosaputo venire incontro a questi bisogni. Fin dal 1565-66 agì, in

It is important to know how manyRoman tombstones there are, it is curious to learn about battles, to remember the kings whobesieged the city and the soldierswho plundered it. But the history ofour forefathers and the relationshipsthey established is absolutely more

instructive. Most of the people inMontichiari lead a life of poverty,because they depended on theagrarian production. Few landownerscould live on land, while the otherpeople had to survive in poverty andhad a life riddled with privations.They were at the mercy of the

I like when people tell me on thephone: “He’s not at home. If youwant to find him, you have to go tothe main square; you’ll find himthere, chatting with his friends…”If you are looking for someone inMontichiari, whether he is importantor not, you have to go first toGaribaldi Square. Don’t you knowwhat chatting in a square means?There you can cultivate friendships,live the town. This is Montichiari:chatter, friendship, rumors, initiativeand then chatter again.This is why, beyond palaces andmonuments, beyond wealth andpoverty, in a little village meeting andmutual help can mark history.

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Montichiari, il consorzio dei poveri (o consorzio della carità) che,contrariamente alle confraternite più attente alle necessità deiconfratelli, dedicava la sua opera a tutti gli indigenti del paese.Nel 1644 era sorto anche l’ospedale, non certo voluto da Vene-zia, ma stimolato nelle varie diocesi dal Concilio Tridentino. Solonel 1838 si poté inaugurare un vero ospedale comunale, dopoaver ristrutturato la vecchia chiesa di s. Rocco, con dieci posti let-to; durante la ristrutturazione vi trovò la morte l’architetto Bicelli.Da ricordare Ignazio Palazzi che s’era impegnato dal 1798 a ver-sare la rilevante somma di 500 scudi bresciani, pari a 1.450,61lire annue fino alla sua morte, che avvenne nel 1810.Che spettacolo ha saputo offrire quella gente di Montichiari! Sa-prà, quella di oggi, camminare per la strada tracciata? A quelpunto varrà la pena di ritrovarsi in piazza.

municipality, which with its charity in1554 gave the poorest citizens morethan 31 million square yards. Thataction could help many families outof a difficult situation but, becauseof some speculations, it favouredalso the enrichment of the families.The coming of industrial productionand the concentration of the landwithin a few rich men did not betterthe poor’s life. Only the Church andits laic organizations could meet theneeds of those people.From 1565-66 a charity associationworked for the destitute. In 1644they built the hospital, desired by thedioceses of the Council of Trent (noton Venice’s initiative). In 1838, after the renovation of  St. Rocco Church, they inaugurated areal public hospital, with ten beds.During the renovations the architectBicelli died. Ignazio Palazzi, since1798, paid every year a big sum,until his death in 1810.Montichiari was such a thrillingspectacle! Will its citizens follow intheir forefathers’ footsteps? At thispoint, it’s worth to meet again at the square.

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MontironeÈ lontano il tempo in cui la sola vista dell’imponente mole dellavilla Lechi, a Montirone, suscitava sentimenti di soggezione e didipendenza negli abitanti del borgo; come svanita nel nulla è lasecolare sudditanza di molti coloni e braccianti verso i conti Emilifeudatari, della terra a nord del paese, che erano arroccati nellaloro torre costruita su una collinetta artificiale nel 1404 da Filip-pino degli Emili. Questi due simboli del potere feudale stanno,ormai in disarmo e adibiti ad usi più pacifici, l’uno di fronte al-l’altro separati dal Naviglio, che Berardo Maggi, vescovo e si-gnore della città, volle costruire nel sogno di avere un canale na-vigabile fino all’Oglio per irrigare le campagne e attraverso il qua-le far fluitare i legnami. Raccontato in questo modo l’inizio dellavicenda millenaria di Montirone indurrebbe a credere che su que-ste terre vivessero solo nobili feudatari; in realtà costoro, con leloro famiglie, vivevano in città e attraverso coloni e massari ge-stivano i tremila piò del territorio “con buona entrada”, affermaGiovanni da Lezze nel suo Catastico bresciano (1609-1610). Maneppure i massari e i coloni erano in grado, da soli, di far fruttarequesti terreni. E chi altri, allora, lo faceva? Ecco finalmente venirealla luce del sole e della storia la “gente” di Montirone; coloroche lavoravano la campagna altrui; coloro che, servi della glebaprima e giornalieri o braccianti poi, hanno dato corpo alla primi-

It is so long ago that the enormousbulk of the Lechi Villa made us feeluneasy, and dependent on the localinhabitants. The farm workers’subjection to Counts Emili, thefeudatories, vanished into thin air. In1396, the Bishop Tommaso Viscontihad given them feudal power; theylived north of the village, in a towerblock built by Filippino degli Emili, ona man-made hill. These two symbolsof feudal power, one opposite theother, are used nowadays as pacificpurposes.A river flows betweenthem, it is the Naviglio. BerardoMaggi, Bishop and Lord of the city,wanted a waterway that could arrive

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tiva comunità; gente di cui non conosciamo i nomi ma dei qualisappiamo le fatiche del vivere e del morire. Forse neppure quelle.Le possiamo solo immaginare. All’inizio del Settecento il vescovodi Brescia concede in feudo alla famiglia dei Lechi le terre a suddel Naviglio e, in una decina d’anni, dopo aver affidato all’archi-tetto Antonio Turbino i lavori, la trasformano in quella meravigliach’è attualmente il palazzo Lechi. Ancora “La piccola storia diMontirone” sostiene che tra la fine del Settecento e gli inizi del-l’Ottocento, ”a Montirone sono successi due fatti importanti:nel1799 gli Austro-Russi, in guerra contro i Francesi, hanno sac-cheggiato casa Lechi dove poi nel 1805 l’Imperatore e Re d’ItaliaNapoleone Bonaparte è ospite dei suoi generali conti Giuseppe,Teodoro ed Angelo Lechi”.L’unificazione dell’Italia e l’avvento del nuovo Regno non modi-ficarono le condizioni economiche della maggioranza della po-polazione: mezzadri, salariati, braccianti, giornalieri; tutta genteche guardava in cagnesco il padrone o il fittavolo per vincere lalotta della sopravvivenza per sé e per le proprie famiglie. Questasituazione di conflitto, talvolta anche aspro, per il pane continuòfino alle estreme conseguenze dello sfinimento della classe sa-lariata che dopo gli anni Sessanta s’era arresa anche di fronteall’avanzata dell’industrializzazione.

until the river Oglio, to irrigate thefields and to ship timber. Since wetalked about business, it seems thatonly noble feudatories lived inMontirone; they lived actually in thecity with their families, and let themassari (farmers who rent the lands)and the tenant-farmers manage theirproperties (more than 11 millionsquare yards). But neither massarinor tenant-farmers could yield thoselands by themselves. Who could,then? Here comes finally the“people” of Montirone; those whoworked the land, those who were

serfs, day labourers and farmworkers, and who made the primarycommunity come true. We do notknow their names, but we learnedabout their effort. Or maybe we canjust imagine it. At the beginning ofthe eighteenth century, the Bishop ofBrescia gave family Lechi the landsouth of Naviglio; they bought thevilla of the Crotta and, in ten years,as they entrusted Architect AntonioTurbino the renovations, transformedit into the wonderful Lechi Palace.The “Piccola Storia di Montirone”claims that, between the end of the

eighteenth century and thebeginning of the nineteenth, “Two important events happened inMontirone: in 1799 the Austro-Russian, at war with the French,pillaged Lechi’s Villa. In 1805 theEmperor and King of Italy NapoleonBonaparte is the guest of hisGenerals and Counts Giuseppe,Teodoro and Angelo Lechi.With the Unification of Italy and thecoming of the new Kingdom, mostpeople’s economic situation didn’tchange: sharecroppers, waged, farmworkers and day labourers; they allscowled at owners or tenant farmers,to win the struggle for their families’survive. Nowadays, on the bank ofriver Naviglio things have changed:new or renovated houses embellishthe landscape, new villages replacedthe nostalgic farmhouses; instead ofworking in the fields, people work inworkshops or in service industry.There are new unthinkablechallenges for Montirone and itspeople. They have to face them withthe awareness of the past, even if itwas not so brilliant.

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PoncaraleFormavano il comune di Poncarale due separati agglomerati abi-tativi, ma oggi non c’è soluzione di continuità tra Poncarale e ilsuo Borgo. Se la collocazione della sede municipale dovesse di-pendere dal peso demografico, invece che dalle vicende storiche,si potrebbe ricordare che, dal dominio veneto fino ai nostri giorni,la cosiddetta frazione ha sempre uguagliato, se non superato, ilcentro. Muovendosi sull’estesa plaga del territorio comunale sipossono trovare i segni antichi di una passata agricoltura nel ca-scinale delle Ferramondine, nel fienile Mazzola e nel fienile Tea-tro. Più fertile la campagna di Borgo con strutture agricole i cuinomi derivano dalle nobili famiglie insediatesi su questa terranei secoli XV-XVI: sono i due Berteroni, il Finiletto, il Malfatto, ilBona, l’Emilia, la Nassina e la Monfanina. Nel 1609-1610 risultache gli abitanti di Poncarale, 400 in tutto “senza entrate” e di-stribuiti in settanta famiglie, avevano pochissima terra a dispo-sizione e dovevano lavorare quella delle “benemerite casate chealla nobiltà avita seppero unire l’amore alla terra e alla vita sem-plice della campagna”, come scrive, con disusato senso di reve-renza verso i nobili, l’estensore della voce “Poncarale” sull’Enci-clopedia bresciana. Simbolo di questo amore per la terra è Ago-stino Gallo (1499-1570). Nato a Cadignano in famiglia benestante,si dedica agli studi a Verolanuova ed a Quinzano; in città fre-

mediocre and good, and they allbelong to the town residents. Thefarmers have things of no account”:this sentence from the “Catastico” byGiovanni da Lezze (1609-1610)makes us deduce that the 400inhabitants of Poncarale, 70 families“with no earnings”, had little landand had to work “the lands of thewell-deserving families, whosucceeded in combining ancestral

nobility with love for the country”, as written (with a little reverence) inthe Encyclopaedia of Brescia, at theheading “Poncarale”. The symbol ofthis “love for the country” isAgostino Gallo (1499-1570). He wasborn in Cadignano in a well-offfamily and devoted himself tostudies, in Verolanuova and inQuinzano. When he came to Bresciahe used to frequent Giacomo

Two different built-up areas formedPoncarale, but today there is nocontinuity between Poncarale and itsBorgo (a hamlet). There are actuallytwo parishes, which partly do justiceto Borgo and its desire for autonomytowards the centre. If the seat of themunicipal offices depended ondemography, and not on historicalevents, we could remind that sinceunder Venetian rule, the so called“hamlet” has always been equal tothe centre, if not bigger. If we gothrough the large area of Poncarale,we find the ancient signs of the pastagriculture: in the farmstead ofFerramondine, in the Mazzola andTeatro Barn. Borgo’s countryside ismore fertile, and the names of itsfarms come from the noble familieswho settled themselves in thoselands during the VI and XVIcenturies: Berteroni, Finiletto,Malfatto, Bona, Emilia, Nassina andMonfanina. Their presence is due tothe feuds, given to the patricianfamilies by the Cathedral chapter, theBishop’s revenue and the St. PietroMonastery in Oliveto. The familieswere: Poncarali, Avogadro, Bornati,Mazzola, Moro, Calini, Emili, Galloand Nassini. “The properties are

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quenta Giacomo Chizzola, gli Averoldi e i Luzzago. Nel 1534 ac-quista, in quel di Borgo Poncarale, una proprietà di 68 piò “dibuona terra aradora” e un casamento per sé ed il massaro, chedovrà lavorare la terra. Insegnamenti mutuati dall’antichità e sug-gerimenti provenienti da altri agronomi gli permettono di creareun’azienda modello in cui si alternano le coltivazioni e la produ-zione viene incrementata. Fino al 1556, anno in cui vende la pro-prietà e si dedica alla stesura dell’opera che lo renderà famoso,le “Dieci giornate della vera agricoltura e piaceri della villa”(1564). Sul territorio del paese, presso la locanda delle Chiavichegestita dai Moro, ebbe luogo la famosa “pace di Bagnolo” il 4-7agosto 1484, presenti i principali capitani di quel tempo, il ducadi Calabria e Lodovico il Moro, R. Sanseverino e R. Gonzaga ecc.Ancora oggi una lapide scolorita ricorda il fatto. E se altri perso-naggi e fatti val la pena di ricordare è bene accennare alle duesorelle Girelli, benefattrici che il paese non dimentica e anche ilpatrimonio artistico nella parrocchiale di Borgo, che annovera trai suoi dipinti un San Rocco del Moretto (1498-1554), una pala diG. Rottini (1797-1858) ed una Madonna con Bambino del Laz-zarini (1710-1801). Poncarale condivide con Capriano del Collela lieve altura del Monte Netto, sulle cui pendici i nobili amavanopraticare la caccia alla volpe e misurarsi in duelli ippici.

Chizzola, Averoldi and Luzzago. In 1530 he had sold 418.500 squareyards in Cadignano to buy 370.000square yards in Malpaga diCalvisano. In 1531, he settled in thecity, in St. Clemente alley, near to hisfriend and painter AlessandroBonvicino, known as Moretto. Whenthe painter died, Agostino becametestamentary executor andresponsible for his friend’s children.In 1534 he bought in BorgoPoncarale 263.500 square yards, anda house where he and his massaro(the man who worked the land)

could live. Gallo studied in depthagronomy, so that he could enrichthe experience in his father’s farm,and in the other farms in thelowland. Ancient teachings and hintsfrom other agronomists allowed himto create a showpiece farm, withrotation of crops and increase inproduction. In 1556, he sold theproperty and devoted himselfentirely to the draft of his literarywork, which made him famous: “Tendays of the perfect agriculture andthe pleasures of the Villa” (1564).In the Chiaviche Inn, run by thefamily Moro, the “Peace of Bagnolo”took place, on 4-7 August 1484. Atthat time there were the captainsEarl of Calabria, Lodovico il Moro, R.Sanseverino and R. Gonzaga. To thisday, a faded memorial tablet remindsus the event. If it’s worthremembering other people andevents, we have to cite the Girellisisters, two benefactresses: thevillage did not forget them. And thenthe artistic patrimony in Borgo’sparish church: among its paintingsthere is one painted by St. Rocco delMoretto (1498-1554), an altarpieceby  G. Rottini (1797-1858) and oneMadonna and child by Lazzarini(1710-1801). Poncarale shares withCapriano del Colle the Monte Nettorise: On its sides, the nobles used tojoin in foxhunts and compete induels with horses.

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Capriano del ColleQuasi tutti i paesi che circondano la città di Brescia, fin dal sec.XV, furono oggetto dell’attenzione dei nobili e dei mercanti cit-tadini, che investirono i loro guadagni in terreni e ville diventan-do i padroni della maggioranza dei terreni. Capriano, con il suocolle, i suoi boschi e le sue campagne fertili. Castelli, torri di di-fesa e case di villeggiatura abbellivano il paesaggio caprianesea tal punto che Agostino Gallo, cinquecentesco mercante di pan-nilana e scrittore di cose agronomiche, decise di ambientare ildialogo sull’agricoltura tra i suoi due fantastici interlocutori nellaTorrazza di Capriano. Avere un bosco di 166 piò come la famigliaBellasi, allora, significava possedere legname da costruzione,aver l’opportunità di cacciare (diletto dei nobili) e introiti dallagente che vi poteva raccogliere legna da ardere: un bel patrimo-nio. Poiché dovettero bonificare parte di quelle terre per farlefruttare, il Guerrini li definisce una delle famiglie più benemeritedell’agricoltura bresciana. La ricchezza iniziale derivava loro dal

Their initial richness came from thedealing in textiles and carpets, whichthey had started in Bellagio.In Movico, separated from Capriano,the only big landowner was LuigiScalvini, who lived in a Castle and

had more than 1.500.000 squareyards. In the centre of Capriano, thefamily Bocca bossed around. Buteven the richest families die away orbecome poor. Other rich familiesoften replace them. In 1809 in Fenili,

Since the Fifteenth century, many citynobles and merchants wereinterested in most of the villagesaround Brescia. They invested theirmoney in lands and villas, andbecame the owners of most of theproperties. The pleasant spot werevery desirable. Capriano, with its hill,its woods and fertile country, wasdivided amongst the families Bocca,Pontoglio, Pedrocca, Calini, Di Rosa,Bellasi, the Cathedral Chapter, theseveral monasteries and convents allover the city and the province.Castles, towers and holiday housesembellished so much the landscapeso that Agostino Gallo, a sixteenthcentury wool dealer, and writerabout agriculture, decided to set hisdialogue on agriculture between histwo interlocutors right inthe Torrazza of Capriano.But their jewel was the 650.000square yards land, called “The bigpiece”. This meant they had woodfor building, they could hunt (it wasthe nobles’ favourite hobby) and sellwood. It was a good patrimony.Guerrini described them as one ofthe most praiseworthy family inBrescia, because they had to clear upthose lands to make it be productive.

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fortunato commercio di stoffe e tappeti che avevano svolto dasecoli in quel di Bellagio. La maggioranza degli abitanti lavoravaalle dipendenze dei nobili come massari, mezzadri o giornalieri,con la vita che ne consegue, o coltivava i piccoli appezzamentidi terra che era riuscita a conservarsi o a comprarsi. Non si può,però, parlare di Capriano senza ricordare il legame che la legaalla famiglia dei Di Rosa e alla figura di s. Maria Crocefissa (alsecolo Paola). I Di Rosa provengono da Bagnolo dove, nel 1454,vendono alcuni molini al Comune; allargano i loro possedimentiin quel di Capriano. Qui si recano durante l’estate i vari membridella famiglia per trascorrere alcuni giorni di vacanza. E proprioqui veniva in compagnia del padre Clemente e della madre lacontessina Camilla Albani, bergamasca, insieme con la sorellaOttavia e i fratellini, anche Paola. Quella che poi sarebbe diven-tata Suor Maria Crocefissa, quando il padre fece costruire una fi-landa ad Acquafredda e vi assunse a lavorare decine di giovanidella Bassa bresciana, non si era vergognata di trasformare lostanzone in cui le operaie lavoravano in una specie di chiostrodove il rumore delle macchine si mescolava con i canti religiosi.A Capriano, invece, diede degli apporti economici per organiz-zare l’oratorio maschile e femminile, fece ricostruire l’altare mag-giore, l’altare e la statua di s. Luigi. Non solo; quando comparveil colera Paola Di Rosa fu tra gli ammalati del paese. Nel suo pa-lazzo, nel 1908, fu aperto un asilo e una scuola di lavoro e, nel1935, l’ospedale geriatrico “Paola Di Rosa”.

all the houses and holdings belongedto the nobles Pedrocca, Arici andGigli. On Monte Netto, the Torrazzaand the other lands belonged toVincenzo Calini.The family Pontoglio replaced theArici. In 1852, Giovanni Pontogliohad got no less than 64 buildings!Most of the inhabitants were in thenobles’ service: they were massari,sharecroppers, day laborer, or theycultivated little plots of land that theyhad managed to buy and keep.We cannot talk about Caprianowithout talking about the family DiRosa and about S Maria Crocefissa(in the world Paola). The Di Rosacame from Bagnolo where, in 1454,they had sold some mills to themunicipality and widened theirproperties in Capriano. Somemembers of the family went onholiday in Capriano. The count’sdaughter Camilla Albani came herewith her parents, brothers, andsisters, with Paola, too. She wouldbecome Sister Maria Crocefissa.When the father built a spinning millin Acquafredda, employing manyboys from the lowland, she turnedthe work room into a sort of acloister, where religious chants mixedwith the noise of the machinery.In Capriano, she gave money toorganize the female and maleorphanages, made the peoplerebuild the High altar and the St.Luigi’s altar and statue. And whencholera broke out, she fell ill. Sheopened up a nursery school and atrade school in her palace and in1935 she opened the geriatrichospital “Paola Di Rosa”.

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FleroIl territorio di Flero, come tutte le città e i paesi dell’alta Italia,vide susseguirsi le varie popolazioni e le più diverse dominazioni.In qualche raro documento risulta il suo nome per informarci chei suoi terreni furono dati in feudo alle monache del monastero diS. Giulia, con sede in città. Dal Polittico di S. Giulia sappiamo chesu queste terre vivevano e lavoravano in condizione di semi schia-vitù dieci servi della gleba in due piccole capanne. Nel Catasto diFlero del 1819 si evidenzia una zona detta Monastero situata nelleattuali proprietà Masetti e Zichetti fino al fosso le Muse; di qualemonastero si tratta? È l’antica casa monastero degli Umiliati di s.Bartolomeo in Contegnaga. Gli Umiliati ebbero un grande svilup-po nei secc. XII-XVI, erano molto ricchi per l’attività tessile chesvolgevano e per la produzione di panni (pannilina) piuttosto ru-stici che venivano chiamati anche panni umiliati. Nel Cinque-Sei-cento Flero era un minuscolo centro con 700/800 abitanti e le con-dizioni di vita erano legate e dipendenti dall’andamento dei fe-nomeni atmosferici. La vicinanza alla città acuiva gli appetiti dellefamiglie nobili che, lentamente, acquistarono gran parte dei ter-reni e vi costruirono molte case di villeggiatura. Mentre i nobilicostruivano case di villeggiatura gli abitanti del paese lavoravanola campagna; si offrì loro una nuova opportunità, quella di occu-parsi nelle tre fornaci che già nel Seicento erano presenti in paeseed erano di proprietà di un certo Emiliano Luchino. Un paese nonsarebbe tale se non avesse un santuario: così anche Flero ha il

because of the initials “S” and “G”. If those initials referred to St. Giulia,they should be very ancient, becausethe Latin name of Giulia is Julia; if the gravestones were reallyancient, they should refer tosomething unknown. In the landregistry of 1819, they highlight anarea, the “Monastery”, which is

nowadays in the properties ofMasetti and Zichetti, as far asthe Muse ditch. What is it about? It is the ancient monastery-house ofthe Humiliati of St. Bartolomeo, inContegnaga. They expanded greatlyin the XVII-XVI centuries; they wererich because of their work in textile,and because of the production of

In the territory of Flero, as in all theother cities and communes in northItaly, many populations anddominations passed one after theother, but the village never becamean important centre. The name ofFlero remains in some raredocuments, just to inform us that itslands were feuds of the St. Giulia’sConvent, in Brescia. The polyptych ofSt. Giulia tells us that ten serfs,almost reduced to slavery, lived thereand worked the lands. Some peopleclaim that the two gravestones onthe corner between via V. Emanueleand via Solferino, opposite to DonBosco parish youth centre, show thepresence of St. Salvatore Monastery,

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suo santuario della Madonna del Carmelo. Interessante è la suastoria. Dal 1186 abbiamo notizie di una chiesetta di s. Zenone inContegnaga di proprietà dei canonici della Cattedrale della città.Dei secoli successivi conosciamo i vari rettori che officiavano inquella chiesa. Nel 1624 la chiesa di s. Zenone viene citata come“Oratorio della Beata Vergine in contrada di Contignaga”; nel Set-tecento la chiesetta viene completamente riedificata. La popola-zione riscattò la chiesetta ch’era proprietà privata e la donò allaparrocchia di Flero. Tenne viva la devozione e ultimamente l’anticachiesetta è stata dichiarata santuario della Madonna del Carmelo,la cui festa cade il 16 di luglio. Vi sono terre la cui storia non hatradizioni di cultura, di grandi iniziative sociali; hanno corso il tem-po senza grandi sussulti, solo vivendo le peripezie provocate dalleguerre e dalle pestilenze. Eppure la storia è fatta da questa con-tinuità, dalla resistenza di fronte al male e al dolore, è fatta dal-l’amalgama che tiene unita la comunità e dalle sue tradizioni. An-che Flero ha questo grande bagaglio.

woollen clothes (pannilana), alsocalled “Humiliati clothes”. In thesixteenth and seventeenth centuriesFlero was still a small village, with700/800 inhabitants; life dependedon weather conditions. Because of itscloseness to the city, nobles startedto buy most of the lands, and tobuild holiday houses. The Hippolitide Mantua house, the Calzavegliapalace in Onsato, now municipal

property, and the Feroldi (nowPrandelli) palace deserve to beremembered. Other houses enrichedthe architectural patrimony of Flero:the medieval tower-houses, restorednow to their former beauty. Andthen the present residence ofFranceschini, el Löch vèc; èlMonastèr (the monastery), theresidence of Counts Masetti Zannini;Zampedrini’s house. While nobles

built holiday houses, inhabitantsworked the land; they had also theopportunity to work in the threefurnaces of the village, owned byEmiliano Luchino. A village shouldhave a sanctuary: Flero has theMadonna del Carmelo Sanctuary. Itsstory is interesting: we know that in1168 there was in Contegnaga alittle church, St. Zenone, a propertyof the Cathedral of Brescia. We alsoknow the names of the rector whosaid mass during the followingcenturies. In 1624, the little church isknown as “Oratory of the VirginMary in the quarter of Contignana”.The population redeemed the churchand gave it to Flero’s parish. Thedevotion has been lasting for a longtime, and the church is today theMadonna del Carmelo Sanctuary. Its feast is on the 16th July.There are lands with no cultural orsocial traditions, where time passesquietly, and where only wars andpestilences disturb the peace. Buthistory consists of continuity, ofresistance to evil and pain; it is theamalgam that ties together people ina community; it consists of tradition.Flero has this fund.

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Parco agricolo regionaledel Monte NettoIl Parco è costituito dall’omonimo Monte Netto, da un'area colli-nare e da una fascia variamente articolata di territorio che ne va-lorizza le potenzialità, proteggendolo da fenomeni di compro-missione e legandolo alla campagna circostante, alla valle flu-viale del fiume Mella e ai centri storici. Dal punto di vistaecologico, l’elemento locale di maggior interesse è certamente ilbosco di Capriano del Colle. Inoltre, nella zona delle cave, vi è lapresenza di laghetti che consentono la crescita di vegetazione diun certo interesse naturalistico. Il Parco è anche caratterizzatodall’ambiente agricolo, costituito da filari posti lungo le divisionidegli appezzamenti con piante di gelso, ormai rarissime.Istituito con la Legge Regionale n. 11 dell’8-6-2007 il Parco MonteNetto ha una superficie di 1.470,69 ettari, un’altezza minima di87,20 m slm e un’altezza massima di 133 m slm. L’ente è gestitodal Consorzio del Parco Agricolo Regionale del Monte Netto.Flora | Il Bosco delle Colombaie, di Capriano del Colle, rappre-senta l’elemento locale di interesse principale. La restante vege-tazione naturale è localizzata in prevalenza nelle vallecole deipiccoli corsi d’acqua e al limitare del rilievi nella porzione supe-riore (bosco dei Castagnari). Di rilievo è la presenza di querce didimensioni notevoli, in particolare presso cascina Gilli e nella zo-na delle cave, a Sud di cascina Torrazza. Da segnalare la presenzadi due esemplari di farnia monumentali, posti sul bordo dellastrada che da Poncarale conduce a Capriano.

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I parchi della Strada

Agriculturalregional ParkMonte NettoThe Park includes the Monte Nettomountain, an hillside area and avaried strip of land which gives valueto the potentiality of the park itselfprotecting it from spoilinginterventions and binding it to thesurrounding countryside, to thevalley of the river Mella ad to thehistorical centres. From theenvironmental point of view, themost interesting local element issurely the wood in Capriano delColle. Moreover, in the mines area,little lakes allow the growth ofparticularly interesting vegetation. The Park is characterized by anagricultural area as well, delimited byrows along the divisions of the fieldwith rare mulberry trees.Established by the Regional Law nr.1–8 June 2007 the Park MonteNetto have an area of 1.470,69hectares. Altimetric features:minimum height 87,20 meters abovesea level, maximum height 133meters above see level. The area isadministered by the Consorzio delParco Agricolo Regionale del MonteNetto.

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Fauna | Nell’area considerata si evidenzia il ruolo tutt’altro che se-condario del Monte Netto, con 72 specie di cui 27 nidificanti, inrapporto al numero totale di specie di uccelli svernanti che ammontaa 164, escluse quelle introdotte per scopi venatori o ornamentali.Vitivinicoltura | Il censimento dell’agricoltura segnala la pre-senza di circa 150 ettari di vigneti nei comuni di Capriano, Fleroe Poncarale, suddivisi fra 113 aziende professionali e familiari.La superficie D.O.C. ammonta a 52 ettari, la maggior parte inclusinel comune di Capriano del Colle. Grazie alle caratteristiche deisuoli e alle ottime esposizioni, in questo territorio si ottengonovini molto piacevoli e da tutto pasto e vini da abbinare ad arrosti,carni rosse saporite e al tipico spiedo bresciano.

Flora | Il Bosco delle Colombaie (thedovecot wood), in Capriano delColle, is the most interesting localelement. The other naturalvegetation is to be found mainly inthe little streams valleys and on theborders of the upper hilly side (Boscodei Castagnari, the chestnut wood).Notable is the presence ofparticularly large oak trees, inparticular near the Gilli farmhouseand the pits area, south from theTorrazza farmhouse. Two hugeexamples of oak trees are to be

Ambiente ParcoAmbienteParco è una nuova area verde nel cuoredi Brescia dedicata alla “sostenibilità”. Uno spa-zio ludico-ricreativo ed educativo-culturale infor-mativo sui temi dell’ambiente, dell’acqua, dell’ef-ficienza energetica, del riciclo e della mobilità so-stenibile, un luogo di osservazione, scoperta,stimolo, attraverso percorsi che privilegiano l’im-patto emozionale e gli aspetti di interattività e discambio. AmbienteVerde: relax, contemplazio-ne e rispetto della natura, gioco; AmbienteCo-noscenza: risorse naturali, risparmio energetico,fonti innovabili, riciclo, mobilità sostenibile; Am-bienteVita: spazio biblioteca. Un laghetto e unacquario in cui viene approfondito il tema am-bientale della risorsa acqua. Dalle grandi vetrateposte sotto il livello dell’acqua è possibile osser-vare la flora e la fauna del laghetto.AmbienteParco | Parco Largo Torrelunga 7 (piazzale Arnaldo),25121 Brescia (Bs) - tel. 030.361347 - [email protected]

AmbienteParco | Ambiente Parco is a new green area inthe heart of Brescia, dedicated to “sustainabilitya”recreational area, an educative cultural space withinformation about the environment, water, energy,recycling and sustainable mobility, a place made forobservation, discovery, stimulation, with routes whichinvolve emotionally the visitor, with interactive tools andexchange purposes. AmbienteVerde: relax, contemplationand nature respect, play. AmbienteConoscenza: naturalresources, energy saving, renewable resources, recycle,sustainable mobility. AmbienteVita: a library space. A little pond and an aquarium are also available. Here it ispossible to know more about the water resources. From the large glass windows under the water level it ispossible to admire the flora and the fauna of the pond.

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40 Strada del Vino Colli dei Longobardi

Parco delle Colline di BresciaIstituito nel 2000, il Parco delle Colline da di fatto il via libera al-l’organizzazione e alla salvaguardia di uno spazio vitale per lacittà e i comuni limitrofi, costituito da un insieme di ambienti na-turali diversificati tra lori, con caratteristiche ecologiche di grandeinteresse europeo e non solo locale. Il Parco si estende per 3200ettari di cui ben 2100 sono posti all’interno del territorio comu-nale di Brescia. Tra gli obiettivi del Parco troviamo la conserva-zione e tutela, la promozione economica delle risorse del territo-rio (agricoltura collinare e agriturismo), la ricerca scientifica e va-lorizzazione del patrimonio storico ed architettonico e l’educazioneambientale dei cittadini.

Il Parco delle Cave a Sud di BresciaIl Parco delle Cave, destinato a occupare e rivitalizzare l’estremitàSud del Territorio della città di Brescia, rappresenta uno dei progettipiù ambiziosi della programmazione urbanistica di quest’area. Unospazio di oltre 4 milioni di metri quadrati di superficie, dove l’atti-vità estrattiva ha completamente modificato il paesaggio agricolo,da trasformare in un grande Parco con finalità ludico e naturalisti-che. Il progetto, attualmente, è in fase di realizzazione.

found along the road leading fromPoncarale to Capriano.Fauna | As far as fauna is concerned,in this region the Monte Netto areaplays a most important role. Here wefind 72 species (27 of them nestling),a very high number considering thatthe total number of the migratingspecies is 164, excluded the speciesintroduced for hunting orornamental reasons.Wine Production | An agriculturalsurvey signals the presence of about

150 hectares of vineyards in themunicipalities of Capriano, Flero andPoncarale, divided into 113professional and familiar wineproducer companies. The D.O.C. areais about 52 hectares, the most ofthem in the municipality of Caprianodel Colle. Thanks to the type of soiland the very good sun exposure, thisterritory gives birth to very pleasantwines, table wines matching wellwith roasts, savory red meat and thetypical spiedo (spit) from Brescia.

The Park of Brescia hillThe Park of Brescia Hills was createdin 2002, and represents the firstexperience in the organization andconservation of a vital space for thecity and the nearby municipalities.The park is formed by differentnatural environments, its ecologicalcharacteristics have a relevancewhich is not only local but stands outat an European level. The Parksextends for about 3200 hectares and2100 of them lie inside the BresciaMunicipality territory. Among thepurposes of the park we find theprotection, the conservation and theeconomic promotion of theresources of our territory (hillagriculture an agritourism), scientificresearch and the valorization of thehistorical and architectonic heritage;the environmental education ofcitizen.

The Quarries ParkThe Quarries Park, destined tooccupy and revitalize the southernpart of the City territory, representsone of the most ambitious projectsin the urban planning of this area. A space of more than 4 millionssquare meter, where the extractingactivity has completely modified theagricultural landscape, to betransformed in a large Park to beused for naturalistic and recreationalpurposes. The project is presently inprogress.

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The city parkPark of the Castle | The Park of the Castle is awonderful historical park, with streets lined with trees,paths in the grass, fascinating archaeological routes,romantic corners and a botanical garden, created alongthe Northern side of the hill, near the Pusterla vineyard.The area measures 96.325 Square Meters, you will finda fenced area with children playground, tables, toiletsand a kiosk bar. In summer an open air cinema ismounted in the Locomotive square.Ducos Park 1 and 2 | The Ducos is a precious greenarea in the eastern part of the city and it lies nearanother green area, in the San Polo District towardsSouth (denominated Ducos 2). The two areas areconnected by a railway underground passage. The bothareas reach a total of 55.540 Square meters and bothhave a fenced garden, a playground for children, tables,arbor and toilets.Gallo Park | The Gallo Park lies in the Southern part ofthe city and represents a great meeting point forrecreation, in particular in the summer season. On asurface of 37.350 Square Meter of greenery, the parkoffers the following services: children playground,tables, arbors, toilets, kiosk bar and restaurant.THE TARELLO PARKThe Tarello Park, inaugurated in May2007, represents the heart of the modern Brescia 2district, adding another important dowel to thecompletion of the urban green net system. On a surfaceof 100.000 Square meters you will find childrenplayground, an area for shows, toilets.

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I parchi della cittàIl Parco del Castello | Il Parco del Castello è unosplendido parco storico, con viali alberati, sentierinel verde, percorsi archeologici di grande sugge-stione, ricchi scorci romantici e un orto botanico,realizzato lungo le pendici nord vicino al vignetoPusterla. Una superficie di 96.325 mq trovereteun parco recintato, giochi per bambini, tavoli, ser-vizi igienici e chiosco bar. D’estate viene attrezza-to un cinema all’aperto nel piazzale della Loco-motiva.Parco Ducos 1 e 2 | Il parco Ducos costituisceun prezioso polmone verde per la zona Est dellacittà. Ad esso si aggiunge l’area verde posta asud, nel quartiere di San Polo (denominata Ducos2) direttamente collegata alla precedente da unsottopasso ferroviario. Insieme, i due parchi rag-giungono una superficie totale di 55.540 mq esono entrambi dotati di giardino recintato, di gio-chi per bambini, tavoli, pergolati e servizi igienici. Parco Gallo | Il Parco Gallo si trova nella zonaSud della città e rappresenta un importante puntodi aggregazione, svago e ristoro, specialmentedurante la stagione estiva. In una superficie di37.350 mq di verde il parco offre i seguenti ser-vizi: giochi per bambini, tavoli, pergolati, serviziigienici, chiosco bar e ristorante.Parco Tarello | Il Parco Tarello, inaugurato nelmaggio 2007, costituisce il fulcro del modernoquartiere di Brescia Due, aggiungendo un impor-tante tassello per il completamento del sistema arete del verde urbano. In una superficie di100.000 mq potete trovare giochi per bambini,un’area spettacolo e servizi igienici.

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42 Strada del Vino Colli dei Longobardi

I paesaggi di re Desiderio

Il Parco del principe Adelchi“Il Monte Netto di Brescia”

Le terre della regina Ansa

Dolce e fiorita Ermengarda

Sulle orme della badessaAnselperga

Le colline di re Rotari

I 6 itinerari cicloturisticidella Strada del VinoColli dei Longobardi

Suggestioni longobarde tra le colline bresciane.Longobards suggestions in the hills of Brescia.

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I paesaggi di re Desiderio | Un’escursione alla scoperta del-la “Maddalena”, la montagna dei bresciani, delle cave da cui siestrae il pregiato marmo di Botticino sin da epoca Romana, dellevigne di Botticino e della Valverde, da cui si produce ottimo vino.L’avvio è dai giardini di Viale Venezia, già partenza della MilleMiglia, un tempo corsa automobilistica e ora gara di regolaritàdi auto storiche. Si sale lungo la strada panoramica che giungefino alla sommità del monte, per poi percorrerne il dorso con pa-norami sulla pianura e fino al lago di Garda e agli Appennini,quando il cielo è terso. Il parco del principe Adelchi | Questo percorso si snoda nel-la campagna “rustica e maestra”, come la descrive l’agronomoAgostino Gallo (1499-1570) nel suo celebre trattato “Giornate

È possibile scaricare dal sito della Strada la mappa completa dei percorsi da visualizzare in Google Earth o il file GPX per il vostro navigatore

I percorsi cicloturistici

Landscapes of the king Desiderio| A trip finding out "Maddalena", themountain of people of Brescia, fromquarry where the rare marble ofBotticino is mined since Romanempire, from the vineyard ofBotticino and the green Valley, whereexcelent Wine is produced. The tripstart from the Viale Venezia gardens,where Mille miglia already stars, inthe past was a autorace and now is aregular race of historic cars. You goup along the scenic road that arriveup to the top of the montain, afteryou pass through the crest withviews on the plain, on the LakeGarda and the apennines. The park of the Price Adelchi“The Netto Mountain of Brescia” |The way stretch in the rustic and fineart countryside, how is described bythe agronomist Agostino Gallo(1499/1570) in his celebrated tratise"Days of agriculture". The itinerarycan be divided into two parts. Thefirst one is on the Netto Mountains,beetween strict vineyard, and the

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dell’agricoltura”. L’itinerario è pensato in due parti. La prima sulMonte Netto, tra i rigogliosi vigneti, e la propaggine settentrio-nale del Parco Regionale, che si estende nei comuni di Flero ePoncarale. La seconda parte, sempre con partenza dal Municipiodi Capriano del Colle, verso Sud e le perle dalla pianura come lasolitaria Pieve de la Formigula. Le terre della regina Ansa | Pedalando su tranquille stradinedi campagna, lungo il corso del fiume Chiese ed i colli che si sonooriginati nelle diverse ere glaciali. Luoghi un tempo abitati dal popolodei longobardi e su cui si sono rinvenuti numerosi resti archeologici.Campi coltivati e dolci colline fanno da contorno a questa escursionetra Brescia, Mantova e il vicino lago di Garda. Si consiglia, nel co-mune di Montichiari, una visita al Palazzo dell’Archeologia e dellaStoria del Territorio, per scoprire i resti longobardi, al suggestivo ca-stello Bonoris o al Museo Bergomi, con la collezione di oggetti dellacultura contadina, al Museo Lechi o alla Pinacoteca Pasinetti. Dolce e fiorita Ermengarda | Vi stupirà per la piacevolezzadel contesto naturale e per la bellezza dei palazzi nobiliari, il viag-gio tra gli abitati di Castenedolo, Montirone e Ciliverghe. Antichiborghi si presenteranno ai vostri occhi con le loro cascine e can-tine dove potrete ritrovare il fascino dell’arte rurale. L’itinerariopuò essere suddiviso in due parti: la prima verso Montirone, laseconda in direzione di Ciliverghe. Per arricchire la giornata siconsiglia una visita alla splendida Villa Mazzucchelli che ospitala casa-museo di Giammaria Mazzucchelli, il Museo della Modae del Costume e il Museo del Vino e del Cavatappi.

northen ramification of the regionalpark that extend in the village ofFlero and Poncarale. The second one,that start ever from the city hall ofCapriano del Colle, toward south andthe gem of the Po valley like theasual Pieve de la Formigua Grounds of the Ansa Queen | Riding on a bike in quiet countryroad, along the path of the Chieseriver and hills that were be originatedin the varied glacial ages. This placesin past were lived by the people ofLongobardi where now we can findmany archeological ruins. field andlovely hill sourround this trip amongBrescia, Mantova and the LakeGarda. We advise the tour in thepalace of archaeology and of historyof Tourism in order to find out theruins of Longobardi, the evocative

Bonoris Castle or the Bergomimuseum, with its collection of thingof the farmer culture, the LechiMuseum or the Pasinetti picturegallery. Flowery and sweet Ermengarda |You will be surprised from thepleasantness of the natural contextand the beauties of aristocrat palace,the village among the people of

Castenedolo, Montirone andCiliverghe. Old village were beintriduced on your eyes with its winecellar and farm where you will findagain the charm of the rural area.The itinerary can be divided in twoparts: the first one towardMontirone, the second one in thedirection of Ciliverghe. in order toenrich we advise the tour in the

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Sulle orme della badessa Anselperga | Il cuore pulsantedella Brescia antica sarà il punto di partenza di questo itinerarioirrinunciabile. Dal centro storico alle colline che abbracciano la cit-tà, passando dal vigneto urbano più esteso d’Europa, per prose-guire verso la valle di Mompiano, straordinaria e unica, ricca diprimizie per i bresciani. Si prosegue verso Collebeato, il paese del-le pesche, e lungo la ciclabile che costeggia il fiume Mella. Il pas-saggio presso la Collina di Sant’Anna, morbida e lussureggiantenella sua vegetazione, precede il rientro nel centro storico. Le colline di re Rotari | Per i ciclisti allenati, un lungo per-corso circolare che abbraccia i comuni di Brescia, Rezzato, Caste-nedolo, Montirone, Poncarale e Flero. Sono le colline di Re Rotari,Duca di Brescia e, dal 636 al 652, Re dei Longobardi e Re d’Italia.Il ducato di Brescia fu uno dei ducati più importanti del RegnoLongobardo. Brixia, fu una delle città dove la presenza longobar-da fu maggiore e che, con il Monastero Reale di San Salvatore-Santa Giulia (riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco),estese la sua influenza sul territorio circostante. Per addolcirnela lunga pedalata, consigliamo una sosta presso una delle pa-sticcerie che troverete lungo l’itinerario.

beautiful Villa Mazzucchelli thathouse the home-museum ofGimmaria Mazzucchelli, the museumof the fashion and the costume andthe museum of the Wine andCorkscrew.

On the mark of BadessaAnselperga | The beating heart ofthe old Brescia will be the start ofthis indefeasible right itinerary. from the old centre up to hills thathugging the city, go across the

widest vineyard of Europe, to go onthe Mombiano Valley, extraordinaryand the only one. rich of firstling forthe people of Brescia. we continuetoward Collebeato, the village of thepeachs, and along the bycicle paththat go along the Mella River. Thelandscape near sant'Anna Hill, softand luxuriant in its vegetation, gobefore the return in the old centre. Hills of the king of Rotari | Forwell-trained cyclist, a long circularway that hugs the village of Brescia,Rezzato, Castenedolo, Montirone,Poncarale anf Flero. These are hills ofthe king of Rotari, duke of Bresciaand , from 636 to 652, the king ofLongobardi and the king of Italy. Thedukedom of Brescia was one of themost important dukedom of theLongobard kingdom. Brixia was oneof the city where the presence of thelongobardi was bigger and with theroyal monastery of San Salvatore-Santa Giulia, expand its influence inthe surrounding territory. In order tosweeten the long bike ride, weadvise a break in one of the cakeshop that you will find along theitinerary.

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46 Strada del Vino Colli dei Longobardi

Ecco l’elenco degli associati e dei Comuni del territorio che hanno a disposizionele biciclette con il “galletto” della Strada del Vino. Biciclette da uomo, donna e ra-gazzo, con cambi, kit foratura, cestino porta oggetti (sulla bicicletta da don-na). Biciclette a disposizione per il noleggio giornaliero e per escur-sioni libere sul territorio. Per gruppi di turisti possibilità di visiteguidate con guide ed accompagnatori. Per informazioni det-tagliate rivolgersi ai singoli punti di ritiro.

Here you find the list of the associated companies and of theMunicipalities of the territory where you will find the bicycles with thelittle ‘rooster’ of the Wine Road. Man, women and children bicycles withgears, reparation kit, basket (for women bicycles). The bicycles are atdisposal for daily rental and for excursions in the territory. In case ofgroups there is the possibility to organize guided visits with professionalguides and escorts. For more information please apply to each pick up point.

BOTTICINOz Presso il Comune di Botticino per escursioni sul

territorio. Telefonare alla segreteria dell’associazio-ne per informazioni sulle condizioni di ritiro e uti-lizzo. Tel. 030.41889.

z Noventa, via Merano, 28 - 25082 Botticino Matti-na (Bs) - tel. 030.2691500 - [email protected]. Bi-ciclette a disposizione per i visitatori della cantina.

REZZATOz Ristorante Hotel *** La Sosta di Conchieri Luigi,

via A. De Gasperi, 93/95 - Rezzato (Bs) - tel.030.2793884 - www.allasosta.it - [email protected] a disposizione per i clienti dell’hotel e delristorante.

z Villa Fenaroli Palace Hotel, via G. Mazzini, 14 -25086 Rezzato (Bs) - tel. 030.2793223 - www.vil-lafenaroli.it - [email protected]. Biciclette adisposizione per i clienti dell’hotel e del ristorante.

BRESCIAz Youthpoint - CTS, via Nicolò Tommaseo, 2/A -

25128 Brescia - tel. 030.41889 - fax 030. 280135- www.bresciatour.it - [email protected] - www.bresciainbici.it: 40 itinerari cicloturistici nella Pro-vincia di Brescia. Visite guidate della città di Bresciain bicicletta, escursioni di gruppo con e senza ac-compagnatore. Possibilità di itinerari di più giorni,anche con treno+bici.

z CAST Alimenti - Centro Arte Scienza e Tecnolo-gia dell’Alimento, via Serenissima, 5 - 25135 Bre-scia - tel. 030.2350076 - fax 030.2350077 - www.castalimenti.it - [email protected]. Biciclette adisposizione per stagisti, tirocinanti, corsisti dellascuola ed ospiti.

z Comune di Brescia, Assessorato alla Cultura edIstruzione - Brescia Musei, via Musei, 81 - Brescia.Biciclette a disposizione per gli operatori e colla-boratori del Sito Unesco Italia Langobardorum.

Dove puoi trovarele biciclette della Strada

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47Strada del Vino Colli dei Longobardi

CASTENEDOLOz Società Agricola Peri Bigogno, via Garibaldi, 64

- 25014 Castenedolo (Bs) - tel. e fax 030.2731572- www.bigogno.com - [email protected]. Bici-clette per escursioni nelle colline in abbinamentoalla visita in cantina, con accompagnatore.

PONCARALEz Presso il Comune per escursioni sul Monte Netto.

Telefonare alla segreteria dell’associazione per in-formazioni sulle condizioni di ritiro e utilizzo. Tel.030.41889.

z Azienda Agricola San Bernardo, Cascina San Ber-nardo, 30 - 25020 Poncarale (Bs) - tel. e fax 030.2640344. Biciclette per escursioni sul Monte Netto.

FLEROz Presso il Comune per escursioni nei dintorni e sul

Monte Netto. Telefonare alla segreteria dell’asso-ciazione per informazioni sulle condizioni di ritiroe utilizzo. Tel. 030.41889.

PARCO MONTE NETTOz Via Mazzini, 8 - 25020 Capriano del Colle (Bs)

(presso il Municipio - Palazzo Bocca) - tel. 030.9748788 - fax 030.9746647 - www.parcomonte-netto.it - [email protected]. Biciclette perescursioni sul Monte Netto.

CAPRIANO DEL COLLEz Azienda Agricola Botti di Botti Enrico, via S. Maria

Crocifissa di Rosa, 81 - 25020 Capriano del Colle(Bs) - tel. e fax 030.9747340 - www.bottivini.it - [email protected]. Biciclette per i clienti in visita al-l’azienda e per escursioni.

MONTIRONEz Presso il comune di Montirone per escursioni sul

territorio. Telefonare alla segreteria dell’associazio-ne per informazioni sulle condizioni di ritiro ed uti-lizzo. Tel. 030.41889.

z Agriturismo La Fioreria, di De Poli F.lli Luigi e Na-talia, via Palazzo, 74 - 25010 Montirone (Bs) - tel.e fax 030.2677349 - Museo floreale www.agritu-rismolafioreria.it - [email protected]. Biciclette a di-sposizione per i clienti ed ospiti dell’agriturismo.

Suggestioni longobardePercorsi cicloturistici di una giornata tra le colli-ne bresciane della Strada del Vino Colli dei Lon-gobardi (con bici propria o a noleggio). A sceltauno dei percorsi proposti nelle pagine 43-45: 1.I paesaggi di Re Desiderio, 39,00 km; 2. Il Parcodel Principe Adelchi 24,00 km; 3. Le Terre dellaRegina Ansa 39,00 km; 4. Dolce e Fiorita Er-mengarda 34,00 km; 5. Sulle orme della Bades-sa Ansalperga 25,00 km; 6. Le colline di Re Ro-tari 45,00 km. Lungo il percorso possibilità disosta per visita ai musei, ai palazzi storici, allecascine, degustazione di vino e prodotti tipici,possibilità di pranzo e merenda in pasticceria.Costo: da 35,00 euro. La quota comprende no-leggio bicicletta, una degustazione in cantina, en-trata ai musei, accompagnatore e assicurazione.

Longobard fascinationBicycle tours along the hills around Brescia.Duration: full day. Bicycle routs along the WineRoad Longobard hills (with one’s own bike orrented bike) to be chosen among the routesproposed in the pages 43-45.1. King Desiderio’s Landscapes 39 Kilometers; 2. The park of Prince Adelchi 24 Kilometers;3. The land of Queen Ansa 39 Kilometers;4. Sweet and bloomy Ermengarda 34 Kilometers;5. Following abbess Ansalsberga’s footsteps 25Kilometers; 6. King Rotari’s Hills 45 Kilometers.Along the routes there will be the opportunity tostop and visit Museums, Historical Palaces,Farmsteads, taste wine and local products, enjoylunch and have a snack at a pastry shop.Cost: from euro 35. The cost includes: bike rental,a wine tasting, entrance fee, English languageassistance and guide.

Punto assistenza e riparazione biciclette convenzionatoBrescia, ditta Zebugi di Superti, C.so Cavour, 625121 Brescia, tel. 030.45129, fax [email protected]. Riparazione ed assistenza.Sconti per la vendita di accessori per gli utilizzatori delle bici della Strada.

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48 Strada del Vino Colli dei Longobardi

Terra aspra e allo stesso tempo generosa, la nostra, che producecose buone ma un poco selvatiche. Ecco che distante, ma inevi-tabilmente contigua alle fastose preparazioni mantovane e ve-ronesi, la cucina bresciana ha prodotto piatti essenziali, sviluppatipartendo da materie prime sapienti, attraverso i quali è possibileleggere un pezzo della nostra storia e della nostra geografia.Partendo da questa consapevolezza, abbiamo voluto affidare ad al-cuni grandi professionisti la possibilità di recuperare le possibilicombinazioni di gusto e di sapore che ci regalano i prodotti del ter-ritorio bresciano, e in particolare di quegli appezzamenti che sonorimasti un poco risparmiati dalla foga culinaria di questi anni.Un recupero “filologico” della tradizione gastronomica bresciana,ma che inevitabilmente deve tener conto dell'evoluzione del gu-sto, e che ci si augura possa regalare piacevoli sorprese.Le preparazioni, che qui sono raccolte, sono il frutto della ricercae della sperimentazione di un gruppo di chef della CAST Alimenti,Centro Arte Scienza e Tecnologia dell’Alimento, coadiuvati dal-l’esperienza e dalla professionalità dei nostri associati e ogni ri-cetta non poteva che essere proposta e abbinata a vini dei terri-tori bresciani: elementi convergenti nel restituirci una percezionevivida di questo pezzo di terra di Lombardia. L’abbinamento coni vini è proposto da Nicola Bonera, sommelier. Alcuni piatti sonouna rivisitazione moderna di ricette storiche del territorio brescia-no, realizzate con il contributo di G.B. Muzzi, studioso, giornalistae storico locale, presidente dell’Associazione Longobardia.Le ricette dettagliate dei piatti proposti si possono trovare sulsito dell’associazione www.stradadelvinocollideilongobardi.it

I piatti longobardi

FoodlongobardorumSome dishes are a moderninterpretation of old recipes from theBrescia territory. The detailed recipesof the proposed dishes can be found in the association web sitewww.stradadelvinocollideilongobardi.it

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ANTIPASTO Coniglio farcito alla LongobardaIl cuoco / Chef Walter ZanoniIl vino / Wine Capriano del Collerosso DOC Montenetto di Bresciarosso IGT (soprattutto a basemerlot)

PIATTI FREDDIBattuta di manzo della Valverde con peccati al cucchiaioIl cuoco / Chef Claudio LiberiniIl vino / Wine Capriano del ColleDoc Rosso - Montenetto diBrescia IGT Rosso

Insalata ValverdeIl cuoco / Chef Claudio LiberiniIl vino / Wine Bottinico DOC

Spiedini di carpaccio lardellatoIl cuoco / Chef Claudio LiberiniIl vino / Wine Montenetto diBrescia Bianco IGT - Capriano delColle Bianco DOC

Tramezzino o fagottinoIl cuoco / Chef Claudio LiberiniIl vino / Wine Capriano del ColleRosso DOC - Montenetto diBrescia rosso IGT

Insalata di porcini e formaggio estivo di monteIl cuoco / Chef Marco MartinelliIl vino / Wine Capriano del ColleDOC bianco - Montenetto diBrescia IGT bianco

PRIMI PIATTICrespelline di farro diCastegnato con porri e patateIl cuoco / Chef Giuseppe MaffioliIl vino / Wine Ronchi di BresciaBianco IGT - Capriano del ColleBianco DOC - Montenetto diBrescia IGT

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50 Strada del Vino Colli dei Longobardi

Piatti longobardiLa cucina povera della Strada del Vino Colli dei Longobardi illustrata dai migliori cuochi

DURATA: una giornata. Accoglienza presso la CAST Alimenti(Centro Arte Scienza e Tecnologia dell'Alimento) e partecipazio-ne ad un corso di cucina centrato sulla preparazione di alcunipiatti tipici del territorio. Pranzo presso Cast Alimenti con de-gustazione di quanto preparato durante il corso accompagnatoda Vini DOC della Strada del Vino. Nel pomeriggio visita dellacittà di Brescia o di uno dei Comuni della Strada del Vino.COSTO: 79 euro. La quota comprende: corso di cucina, pranzocon caffè e bevande incluse presso la CAST Alimenti, assicura-zione, assistenza e guida.

Dolce e fiorita ErmengardaIl volto gentile del gusto lungo la Strada del Vino Colli dei Longobardi

DURATA: 2 giorni / 1 notte. Primo giorno: arrivo in mattinataed accoglienza presso CAST Alimenti (Centro Arte Scienza e Tec-nologia dell’Alimento) e partecipazione ad un corso di pastic-ceria centrato sulla preparazione di dolci della tradizione localetenuti da accademici pasticceri. Pranzo presso CAST Alimenticon degustazione di piatti tipici locali e di quanto preparato du-rante il corso con accompagnamento di vini DOC della Stradadel Vino. Nel pomeriggio, dopo la sistemazione nelle camereprenotate, visita di una cantina con assaggio di vini. Cena tipicae pernottamento. Secondo giorno: dopo colazione, visita diuno dei musei presenti sul territorio della Strada oppure visitadella città di Brescia, Sito Unesco “I Longobardi in Italia, centridi potere (558-774 d.C.)” e del Museo di Santa Giulia - Museodella Città. Pranzo. COSTO: da 189 euro. La quota comprende: laboratorio di pa-sticceria, due pranzi con bevande incluse, cena tipica, pernot-tamento in camere doppie e triple con servizi e prima colazione,visita in cantina con degustazione dei vini, entrata ai musei, as-sicurazione, assistenza e guida.

Longobard dishesThe simple cuisine of the Wine RoadLongobard Hills presented by the bestprofessional cooks.DURATION: full day. Meeting of the group atCAST Alimenti (Centro Arte Scienza eTecnologia dell’Alimento), cooking course basedon the preparation of some local dished. Lunchat CAST Alimenti with tasting of the foodprepared during the course, matched with DOCWines from the Wine Road. In the afternoonvisit Brescia historical center or one of the otherMunicipalities member of the association.COST: from € 79. The cost includes: cookingcourse, lunch included drinks and coffee,English language assistance and guide service.

Sweet and bloomyErmengardaThe sweet and gentle flavor of the Wine RoadLongobard Hills.DURATION: 2 days / 1 night. Day one: arrivalof the group at CAST Alimenti (Centro ArteScienza e Tecnologia dell’Alimento) andcooking course based on the preparation oftypical local pastry and cakes, the course willbe held by professional pastry makers. Lunchat CAST Alimenti, with tasting of local dishesand some cakes prepared during the course,matched with DOC Wines from the WineRoad.In the afternoon, accommodation inhotel, wine cellar guided visit and tasting.Dinner and overnight in hotel. Day two: afterbreakfast visit one of the Museum of theterritory or visit the historical centre in Bresciaan the UNESCO SITE “Longobards in Italy.Places of the Power (558-774 A.D.)”, theSanta Giulia City Museum. Lunch.COST: from € 189. Le cost includes: pastrycourse, 2 lunches included drinks, 1 dinner,accommodation in 3 star Hotel, in doublerooms on bed and breakfast basis, wine cellarvisit and tasting, entrance fee, Englishlanguage assistance and guide.

Itinerari enogastronomici

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Strada del Vino Colli dei Longobardi 51

Risotto mantecato al Granapadano con porcini arrostiti esalsa al vino rossoIl cuoco / Chef Giuseppe MaffioliIl vino / Wine Botticino DOC -Bottinino Riserva - Capriano delColle Riserva

Fagottino di pasta integralecon ricotta di capra, fagiolini ecrema di patate al basilicoIl cuoco / Chef Mirto RighettoIl vino / Wine Capriano del Collebianco DOC - Montenetto diBrescia bianco IGT - Ronchi diBrescia bianco IGT

Zuppa d’orzoIl cuoco / Chef Cristian DucaIl vino / Wine Botticino DOC -Ronchi di Brescia rosso IGT

SECONDI PIATTI Sella di coniglio farcita alla zuccaIl cuoco / Chef Giuseppe MaffioliIl vino / Wine Botticino DOC -Capriano del Colle Rosso DOC

Spallina d’agnello stufata con salsa al vino rossoIl cuoco / Chef Giuseppe MaffioliIl vino / Wine Botticino DOCRiserva - Capriano del Colle DOCRiserva

Insalata d’agnello con Bagoss e tartufo neroIl cuoco / Chef Giuseppe MaffioliIl vino / Wine Ronchi di BresciaRosso IGT - Montenetto diBrescia Rosso IGT

Scramasax di carni allo spiedoIl cuoco / Chef Marco MartinelliIl vino / Wine Botticino DOCRiserva - Capriano del Colle DOCRiserva

SECONDI PIATTISpezzatino di tinca mantecataal limone e grana padanoIl cuoco / Chef Roberto CarcangiuIl vino / Wine Montenetto diBrescia bianco IGT - Capriano delColle bianco DOC Chardonnay -Ronchi di Brescia bianco IGT

Filetto di trota Fario al vinorosso con patate e verzaIl cuoco / Chef Pietro PalazzoIl vino / Wine Botticino rossoDOC Riserva - Capriano del Collerosso DOC Riserva

Tomaselle con i funghiIl cuoco / Chef Walter ZanoniIl vino / Wine Capriano del Collerosso DOC Riserva - Botticinorosso DOC Riserva

Cinghiale con polenta emarmellata di cipolleIl cuoco / Chef Marco MartinelliIl vino / Wine Capriano del Collebianco DOC - Montenetto diBrescia bianco IGT

DOLCI E DESSERTTortina di pere al vino rossocon crema di mascarpone e pepe rosaIl cuoco / Chef Giuseppe MaffioliIl vino / Wine Bianco passitogiovane

Crema al sambuco di RampertoIl cuoco / Chef Pietro PalazzoIl vino / Wine Liquore Sambucodi Ramperto

Fiadoni - Rinomati i fiadoni bresciani, citati ne “la massera da bé”Il cuoco / Chef Cristian DucaIl vino / Wine Ronchi di Bresciapassito IGT - Passiti della Stradadel Vino Colli dei Longobardi

Crostata di mandorle con cremadi marasche al vino rossoIl cuoco / Chef Marco MartinelliIl vino / Wine Botticino DOC -Botticino Riserva - Capriano delColle Riserva

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Assaggi di Re DesiderioBreve itinerario eno-gastronomico lungo la Strada del Vino Colli dei Longobardi

DURATA: Una giornata, con mezzi propri, oppure in bi-cicletta. Proposta A: Botticino / Rezzato / Brescia. Visitadel Museo del Marmo a Botticino. Visita di una cantinadi produzione del Botticino DOC e assaggio dei vini. Inalternativa visita all’apicoltura. Pranzo in trattoria o agri-turismo con menù tipico in abbinamento ai vini del ter-ritorio. Nel pomeriggio visita della città di Brescia - SitoUnesco “I Longobardi in Italia, centri di potere (558-774d.C.)” e del Museo di Santa Giulia - Museo della Città.Proposta B: Montichiari / Castenedolo / Montirone. Vi-sita del Museo Archeologico o Museo Bergomi di Mon-tichiari e del castello Bonoris. Visita di una cantina diproduzione del IGT Montenetto a Castenedolo con as-

saggio di vini. Pranzo in trattoria o agrituri-smo con menù tipico in abbinamento ai

vini del territorio. Nel pomeriggio vi-sita a Montirone con il laboratorio dicomposizione floreale. Proposta C:Flero / Poncarale / Capriano del Col-le. Alla scoperta dell’architetturarurale tra palazzi e cascine nel ter-ritorio di Agostino Gallo. Visita diuna cantina di produzione del Ca-priano DOC con assaggio di vini.Pranzo in trattoria o agriturismocon menù tipico in abbinamento

ai vini del territorio. Nel pomerig-gio visita naturalistica del parco agri-

colo del Monte Netto. Proposta D: Saporie tradizioni monteclarensi. Visita del Museo GiacomoBergomi di Montichiari. Illustrazione delle produzionieno-gastronomiche tipiche della Strada e degustazionedi vini ed assaggi delle produzioni alimentari tipiche.Pranzo in trattoria. Visita guidata al Castello Bonoris.COSTO: da 49 euro. La quota comprende: entrata ai mu-sei, visita in cantina con assaggio, pranzo con bevandeincluse, assicurazione, assistenza e guida.

King Desiderio’s tastesShort food and wine itinerary along the Wine RoadLongobard Hills.DURATION: Full-day, with the guest’s own car or bybicycle. Itinerary 1: Botticino / Rezzato / Brescia. Visitthe Marble Museum in Botticino. Visit a wine cellarproducing Botticino Doc Wine and wine tasting. Inalternative visit a beekeeping farm. Lunch in afarmhouse restaurant with local menu matched withour wines. In the afternoon, visit Brescia historicalcentre and the UNESCO Site “Longobards in Italy.Places of the Power (558-774 A.D.)”, the Santa GiuliaCity Museum. Itinerary 2: Montichiari / Castenedolo /Montirone. Visit the Archaeological Museum MuseoBergomi in Montichiari ad the Bonoris Castle. Visit awine cellar producing the IGT Montenetto wine, winetasting. Lunch at a farmhouse or restaurant with localmenu matched with local wines. In the afternoon visitMontirone and the flower composition workshop.Itinerary 3: Flero / Poncarale / Capriano del Colle.Discover the country architecture among palaces andfarmsteads in the land of Agostino Gallo. Visit a winecellar producing Capriano DOC wine and winetasting. Lunch at a farmhouse or restaurant with localmenu matched with local wines. In the afternoondiscover the nature and landscape of the agriculturalpark of Monte Netto. Itinerary 4: Tastes andtraditions from Montichiari. Visit the GiacomoBergomi Museum in Montichiari. Presentation of thefood and wine production of the Association andtasting of wine and local food. Lunch at a restaurant.Guided visit of the Bonoris Castle. COST: from € 49. The cost includes: entrance fees,wine cellar visit and tasting, lunch included drinks,english language assistance and guide service.

52 Strada del Vino Colli dei Longobardi

Itinerari enogastronomici

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Cucina tostaCucina del territorio della Strada del Vino Colli dei Longobardi

DURATA: 3 giorni / 2 notti. Primo giorno: accoglien-za presso CAST Alimenti (Centro Arte Scienza e Tec-nologia dell’Alimento) e partecipazione ad una ses-sione di corso di cucina centrata sui primi piatti dellatradizione locale. Pranzo presso CAST Alimenti condegustazione di piatti tipici locali e di quanto prepa-rato durante il corso con accompagnamento di viniDOC della Strada del Vino. Sistemazione nelle camereprenotate. Nel pomeriggio visita di una cantina diproduzione del Botticino DOC e assaggio dei vini. Inalternativa visita all’apicultura, pasticcerie o altreaziende. Cena tipica e pernottamento. Secondo gior-no: al mattino, seconda sessione di corso centratasui “secondi” della tradizione locale. Pranzo pressoCAST Alimenti con degustazione di piatti tipici localie di quanto preparato durante il corso con accompa-gnamento di vini DOC della Strada del Vino. Nel po-meriggio visita di una cantina nella zona di produ-

zione del Capriano DOC e IGT Montenetto e assaggiodei vini. Cena in un ristorante tipico e pernottamento.Terzo giorno: in mattinata partecipazione ad un se-minario sull’analisi sensoriale e sulle nozioni fonda-mentali dell’abbinamento cibo-vino con particolareriguardo alle produzioni della Strada. Pranzo pressoun locale tipico od un agriturismo. Nel pomeriggiovisita ai musei e ai luoghi caratteristici del territoriodella Strada del Vino.COSTO: 349,00 euro. La quota comprende laborato-rio di cucina e analisi sensoriale, tre pranzi con be-vande incluse, due cene tipiche e due pernottamentiin camere doppie e triple con servizi e prima colazio-ne, visita in cantina con degustazione dei vini, entra-ta ai musei, assistenza e guida a disposizione per levisite, assicurazione.

Strada del Vino Colli dei Longobardi 53

Strong cuisineThe local cuisine of the Wine RoadLongobard Hills.DURATION: 3 days / 2 nights. Dayone: arrival of the group at CASTAlimenti (Centro Arte Scienza eTecnologia dell’Alimento), cookinglesson based on the traditional localdishes. Lunch at CAST Alimenti withtasting of local products and of thedishes prepared during the course,matched with DOC wines from theWine Road.Accommodation in hotel.In the afternoon, visit a cellarproducing Botticino DOC wine,tasting. In alternative visit abeekeeping farm or othercompanies. Dinner based on localfood and overnight in hotel. Day

two: after breakfast, second cookinglessons about traditional local secondcourses. Lunch at CAST Alimenti withtasting of local products and of thedishes prepared during the course,matched with DOC wines from theWine Road. In the afternoon visit awine cellar producing Capriano DOCand IGT Montenetto wines.Tasting.Dinner at a restaurant orfarmhouse.In the afternoon visitMuseums or interesting places in theterritory of the Wine Road. Daythree: in the morning the group willtake part to a lesson about sensorialanalysis and the fundamental notionsabout wine-food matching, withparticular reference to theproduction of the Wine Road. Lunchat a farmhouse restaurant.

COST: € 349,00. The cost includes:cooking and sensorial analysislessons, 3 lunches drinks included, 2 dinners and 2 overnights in 3 starhotel, accommodation in doubleroom with private facilities, bed andbreakfast basis, cellar visits, entrancefees, English language assistance and guide.

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Le proposte turistichedella Strada

54 Strada del Vino Colli dei Longobardi

I percorsi che qui sono esemplificati hanno l’ambizione di offrirenon solo occasioni per gustare ottimi vini ed eccellenti vivandema, al visitatore che lo desideri, dare la possibilità di avvicinarsied apprezzare le radici del gusto del nostro vino e della nostracucina, così profondamente ancorate a questo nostro territorioaspro e gentile allo stesso tempo.Percorsi che consentono quindi di avvicinarsi alla stupefacentebellezza delle vestigia longobarde; di cogliere le recenti tracceche il duro lavoro della nostra gente ha impresso sul terreno esul paesaggio; di conoscere ed apprezzare, attraverso la parteci-pazione ad incontri con professionisti di altissimo livello, quantosapere vi sia in un piatto tradizionale e quanta eleganza e sen-sibilità possa essere racchiusain una creazione floreale.

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Sapori e saperi che saranno valorizzati dalla generosa ospitalitàdei soci aderenti alla Strada, animati da una giovialità magari unpo’ schiva, che rifugge dalle cerimonie, ma che nel porgere un piat-to ed un buon bicchiere di vino sa immediatamente creare quelsenso di benessere che si prova quando ci si sente tra amici.

Tastes and tradition along the wine road Longobard hillsThe routes proposed are studied tooffer the visitor not only thepossibility to enjoy good wines andexcellent food, but also theopportunity to know better andappreciate the origin of the flavor ofour wines and our cuisine, so deeplyrooted to our land, hard and sweetat the same time. These routes leadthe tourist to the discovery of theastonishing beauty of Longobard

remains, the guest will learn how thepeople in this land worked hard tomould the soil and the landscape,will have the opportunity to take partto meetings and courses with highlevel professionals and will discoverthe long lasting tradition behind atraditional dish, or the elegance andsensibility we put in a flowercomposition. Tastes and know-howare the elements which the membersof the Wine Road will exalt with theirown generous hospitality, with theirconviviality, a little bit reserved andnot very keen to ceremonies, butcapable to make the guest feel athome as soon as a good traditionaldish or an excellent glass of wine arepresented on the table.

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56 Strada del Vino Colli dei Longobardi

Toccata e festaBreve incursione eno-gastronomica lungo laStrada del Vino Colli dei LongobardiDURATA: Mezza giornata. Accoglienza presso una del-le aziende della Strada, con visita e illustrazione delleproduzioni eno-gastronomiche e degustazione dei vinie assaggi delle produzioni alimentari tipiche. Visita aduno dei musei presenti sul territorio. Conclusione conil pranzo o cena in una trattoria della Strada.COSTO: da 35 euro. La quota comprende: visita inazienda con degustazione dei vini e/o prodotti agroa-limentari, pranzo e bevande incluse, assicurazione, as-sistenza e guida.

I tesori di BresciaDURATA: 3 giorni / 2 notti. Itinerario di tregiorni per scoprire le meraviglie artistiche diBrescia, in particolare i siti Unesco: il com-plesso museale del Monastero di Santa Giu-lia, museo della città e l’area romana del Ca-pitolium e per gustare i vini e i sapori dellesue terre. Si potranno inoltre visitare il Castel-lo, con il Museo delle Armi e il Museo dellaMille Miglia. Inclusa nel pacchetto una cenain ristorante con menù a base di piatti locali. Primo giorno: arrivo a Brescia e visita alMuseo di Santa Giulia. Cena e pernottamen-to in hotel. Secondo giorno: visita al Castel-lo di Brescia. Nel pomeriggio visita e degu-stazione presso una cantina associata allaStrada del Vino Colli dei Longobardi. Cenain ristorante, pernottamento in hotel. Terzogiorno: dopo la colazione visita al Museodella Mille Miglia.COSTO: a partire da 190,00 euro. La quotacomprende: due notti in hotel 3 stelle a Bre-scia con trattamento di pernottamento e co-lazione, una cena in ristorante, materiale il-lustrativo sulla città, assicurazione.

A little bit of wine roadShort food and wine incursion along the Wine Road Longobard Hills.DURATION: Half day. Arrival of the group at one of the companies memberof the Wine Road Association, guided visit with explanations of the food and wine production, tasting of wines and local food. Visit one of theMuseums of the territory. The day ends with a lunch or a dinner in a typicalassociated restaurant.COST: from € 35,00. The cost includes: guided visit and food & wine tasting,lunch or dinner, included drinks. English speaking assistance.

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Brescia treasuresDURATION: 3 days / 2 nights. 3 daysto discover the art treasures inBrescia, in particular the the UNESCOSITE “Longobards in Italy. Places ofthe Power (558-774 A.D.)”, the CityMuseum and the Roman Capitoliumarea, as well as to appreciate thefood and wine of our territory.

The group will visit the City castlewith the weapons museum and theMille Miglia Museum. The packageincludes a dinner with localtraditional menu. Day one: arrival inBrescia and visit the Santa Giulia CityMuseum and the historical centre.Dinner and overnight in hotel. Day two: visit Brescia Castle. I Dinnerat a restaurant. Overnight in hotel.

Day three: after breakfast visit theMille Miglia Museum or anotherMuseum in the territory.COST: from € 190,00. The costincludes: 2 nights in 3 stars hotel inBrescia on a bed and breakfast basis, 1dinner at a restaurant, brochures,english language assistance and guide.

I Longobardi tra chiese, campanili e castelliDURATA: 4 giorni / 3 notti. Itinerario tra le antiche vestigia del regnoLongobardo. I Longobardi: un popolo arrivato dalla lontana Scandinavianel VI secolo, che per tre secoli dominò tutta l’Italia dalle Alpi alla Puglia.Questo popolo si integrò completamente con le popolazioni italiche,convertendosi al Cristianesimo e fondando numerosissime chiese e mo-nasteri. Ma forse non tutti sanno che fino al VI secolo le chiese non ave-vano il campanile: questa fu un’invenzione dei Longobardi!Primo giorno: arrivo a Brescia in mattinata, cocktail di benvenuto e si-

stemazione in hotel. Nel pomeriggio visita guidata al Museo di San-ta Giulia ospitato all’interno del complesso monastico benedetti-

no fondato nell’VIII secolo dall’ultimo re Longobardo Desiderioe dalla moglie Ansa. Cena e pernottamento in hotel. Secondogiorno: dopo la prima colazione visita di Montichiari, comunedella provincia di Brescia situato a pochi chilometri dal Lagodi Garda. Si visiteranno il Museo Bergomi, con oltre 6000 re-

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perti relativi al mondo agricolo ed alpino e il Castello Bonoris, ottocen-tesco maniero in stile medievale. Cena e pernottamento in hotel. Terzogiorno: dopo la prima colazione escursione a Padernello e visita al ca-stello medievale. Nel pomeriggio visita e degustazione presso una can-tina associata alla Strada del Vino Colli dei Longobardi. Cena e pernot-tamento in hotel. Quarto giorno: dopo la prima colazione, escursionea Sirmione e visita al centro storico con visita alla chiesa di San Pietro inMavino, la più antica chiesa del Garda, fondata in epoca longobarda.COSTO: a partire da 260,00 euro. La quota comprende: sistemazionein hotel 3 stelle con ristorante a Brescia, camera doppia con trattamentodi mezza pensione, cocktail di benvenuto, visite come da programma,assicurazione.

The Longobardsamong churches,bell towers and castlesDURATION: 4 days / 3 nights.Itinerary among the ancient remainsof the Longobard reign. TheLongobards, a community comingfrom Scandinavia in the Fifth Century,dominated all Italy from the Alps tothe Puglia Region for about threecenturies. The Longobards completelyintegrated with local population,

converted to Christianity and foundedmany churches and monasteries.Maybe it is not known that until theFifth Century the churches did nothave Bellowers: they were inventedby the Longobards!Day one: arrival in Brescia, welcomedrink and accommodation in hotel. Inthe afternoon guided visit of theSanta Giulia City Museum (UNESCOsite), in a monastery complexfounded in the Eighth Century by thelast Longobard King Desiderio and hiswife Ansa. Dinner and overnight inhotel. Day two: after breakfast, visitMontichiary. Little town in Brescia

province, not far from Lake Garda.The group will visit the BergomiMuseum, with more than 3000 findscoming from the agricultural areasaround Brescia and the Alps valleys,and the Bonoris Castle, built in theNineteenth Century in medieval style.Dinner and overnight in hotel. Day three: after breakfast, excursionto Padernello in order to visit thecharming medieval Castle. In theafternoon visit and wine tasting at aCellar associated to the Wine RoadLongobard Hills. Dinner andovernight in hotel. Day four:excursion to Sirmione, Lake Garda,visit the historical centre and theancient church San Pietro in Mavino,the most ancient church on the lake,founded in the Longobard Age.COST: from € 260,00. The costincludes: accommodation in 3 starhotel in double rooms with privatefacilities on half board basis,welcome drink and visits, englishlanguage assistance and guide.

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The main and rustic country roadDURATION: 4 days / 3 nights.Following Agostino Gallo’s footsteps.Discovering the land of AgostinoGallo, famous and culturedagronomist who lived in Brescia inthe Sixteenth Century among Villas,Palaces and farmstead, excellentexamples of the architecture of theBrescia plain.Day one: visit of the Santa Giulia CityMuseum (UNESCO site) and thehistorical centre. Dinner andovernight in hotel. Day two: afterBreakfast visit Villa Fenaroli, VillaMazzucchelli, San Giorgio Farmsteadand admire the Palaces inCastenedolo and Montireone

(Palazzo Lechi). Lunch at a farmhouserestaurant. Dinner and overnight inhotel. Day three: visit Poncaralewhere Agostino Gallo lived, visit theart gallery Acasagallery, thefarmsteads of Monte Netto andCapriano del Colle, Villa Grasseni inFlero. Dinner and overnight in hotel.Day four: after breakfast visitPontegatello, Oflaga, Campazzo andMonticelli d’Oglio, Verolavecchia.Dinner and overnight in hotel.COST: from € 250,00. The costincludes: accommodation in 3 starhotel in double room with privatefacilities on half board basis, welcomecocktail, 1 lunch, visits, englishlanguage assistance and guide.

La campagna rustica e maestraDURATA: 4 giorni / 3 notti. Itinerario nelle terre di Agostino Gallo, ce-lebre e colto agronomo vissuto a Brescia nel 1500, alla scoperta delleville, dei palazzi e delle cascine, esempi eccellenti dell’architettura dellapianura Bresciana.Primo giorno: visita della città di Brescia e del Museo Santa Giulia. Cenae pernottamento in hotel. Secondo giorno: dopo la prima colazione vi-sita della Villa Fenaroli, Villa Mazzucchelli, cascina San Giorgio, i palazzidi Castenedolo. Palazzo Lechi a Montirone. Pranzo presso agriturismo.Cena e pernottamento in hotel. Terzo giorno: visita di Poncarale, allaricerca della casa di Agostino Gallo. Visita della galleria d’arte Acasa-gallery, le cascine del Monte Netto e di Capriano del Colle, Villa Grassenia Flero. Rientro in hotel per cena e pernottamento. Quarto giorno: dopola prima colazione visita di Pontegatello, Oflaga, Campazzo e Monticellid’Oglio, Verolavecchia. Cena e pernottamento in hotel.COSTO: a partire da 250,00 euro. La quota comprende: sistemazionehotel 3 stelle, camera doppia con trattamento di mezza pensione cocktaildi benvenuto, un pranzo in agriturismo, visite come da programma, as-sicurazione.

Strada del Vino Colli dei Longobardi

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Arte e storiaMonumenti e musei

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Il museo di Santa GiuliaCon la completa apertura al pubblico del complesso museale diSanta Giulia, che ha costituito uno degli eventi culturali italianidi maggior rilievo del 1999, Brescia diventa un nuovo grandepunto di richiamo per quanti amano l’arte e la storia. Il Mona-

stero di Santa Giulia è sorto nel 753 d.C. per vo-lontà di Desiderio, re dei Longobardi,

in un’area precedentemente occu-pata da grandi domus romane.I molti ampliamenti e le rico-struzioni succedutisi nei seco-

li, particolarmente in età comu-nale (sec. XII) e nel tardo quat-

trocento, hanno dato forma alcomplesso articolato attorno a tre chiostri, così comepossiamo ammirarlo ai giorni nostri. Gli edifici ospita-no, su una superficie di 12.000 mq., il Museo della Cittàcon oltre 11.000 reperti che accompagnano il visitatore dal-l’epoca preistorica all’età veneta, passando per l’età roma-na, quella longobarda e carolingia, attraverso l’età dei Co-muni e delle Signorie. La parte museale vera e propria sifonde e si integra con le chiese di S. Giulia, S. Salvatoree S. Maria in Solario. In quest’ultima si può ammira-re, in particolare, la celeberrima “Croce di Desiderio”che restituisce tutto il fascino della civiltà longobar-da, di cui Brescia è stata una delle capitali storiche.

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La visita di Santa Giulia trova uno straordinario completamentoin quella degli altri musei civici bresciani: Museo delle Armi, Pi-nacoteca Civica e Museo del Risorgimento con una ricchissimacollezione di testimonianze e reperti.Museo Santa Giulia | Brescia, Via Musei, 81/b. Orario di visita: 9,30-17,30(1-10/16-7) lunedì chiuso; 10,00-20,00 / mercoledì 10,00-22,00 (17-7/30-9)lunedì chiuso. Informazioni: www.bresciamusei.com / Infopoint centro: Lar-go Formentone, Piazza della Loggia, 13/b - Brescia - tel. 030 2400357 - fax030.3773773 - [email protected]

Museo DiocesanoIl Convento di S. Giuseppe fu scelto dai frati minori francescani peredificarvi un convento. Nella parte dell’edificio che circonda i chio-stri, nel 1978 è stato fondato il Museo Diocesano. Pittura, scultura,oreficeria, codici miniati e pavimenti sacri, conservati nei secoli dal-le istituzioni ecclesiastiche, da Moretto a Tiziano, da Tiepolo agliartisti veneziani del ‘700; arte e spiritualità si incontrano per darealla città un messaggio comune di fede attraverso l’amore per ilpassato.Museo Diocesano | Brescia, Via Gasparo Da Salò, 13 - tel. 030.3751064 -www.diocesi.brescia.it/museodiocesano/

Santa Giulia MuseumThanks to the public opening of theSanta Giulia Museum complex, oneof the most important Italian culturalevents in 1999, Brescia has finallybecome again the attraction pointfor art and history lovers. The SantaGiulia Monastery was built in 753 ADthanks to Desiderio, king of theLombards, in an area previouslyoccupied by the great roman domus.The many enlargements andreconstructions taken on during

many centuries, in particular in theage of the city states (TwelfthCentury) and in the late FifteenthCentury, have moulded the complex,around three cloisters, in the formwe still admire today. The buildingshouse the City Museum on a surfaceof 12.000 Square metres, with over11.000 exhibits leading the visitorfrom the prehistoric age to theVenetian age, passing through theRoman, the Lombard and theCarolingian ages, the state city andthe seignior ages. The museumrooms integrates and mix with the

churches of S. Giulia, S. Salvatoreand S. Maria in Solario where thevisitors can admire, in particular, thefamous “Desiderio’s Cross”, whichshows us all the fascination ofLombard civilization, a people whofound in Brescia one of its historicalcapitals. The visit of Santa Giuliashould be completed with the visit ofthe other extraordinary civicmuseums in the city: the WeaponMuseum, the civic Gallery and theRisorgimento museum, with a veryrich collection of historical pieces.Entrance: via Musei, 81/bOpening hours:9,30 am - 5,30 pm (1st Oct/16thJul) - Closed on Monday10,00 am - 8,00 pm / Wednesday10,00 am - 10,00 pm (17th Jul/30thSep) - Closed on Monday.Information: www.bresciamusei.comInfopoint Center: Largo Formentone,Piazza della Loggia 13/b 25121 Brescia - Ph. + 39 0302400357 - fax + 39 030 3773773e-mail [email protected]

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Museo del marmo di BotticinoIdeato e realizzato dai volontari del “Gruppo La Pietra” di Botti-cino, con il contributo del comune di Botticino, è stato inauguratoil 22 dicembre 1996 ed è dedicato a quanti hanno operato e tut-tora operano nel settore del marmo e lavorano in cava.Il Museo è articolato in cinque sezioni che corrispondono alle fasidi trasformazione del marmo: estrazione, lavorazione, cava-mu-seo, trasporto, manufatti. Nelle diverse sale sono allestite imma-gini fotografiche di cave, laboratori e opere eseguite in Botticino,attrezzi utilizzati per l’estrazione e la lavorazione della pietra nelpassato, campioni di marmi e graniti provenienti da ogni partedel mondo, pietre di interesse mineralogico, capitello in lavora-zione ed altre sculture, manufatti quali pietre con i segni di lavo-razioni eseguite secondo le antiche tecniche di escavazione, par-ticolarmente interessante è il sistema di taglio della pietra con ilfilo elicoidale. Un’apposita sala è stata allestita per studenti e ri-cercatori, in essa è contenuto materiale didattico e librario, non-ché tesi di laurea sull’argomento.Il Museo fa parte dell’Ecomuseo del Botticino che si prefigge ditutelare la cultura e i valori del bacino marmifero, la tutela delpaesaggio in senso artistico e ambientale.Museo del Marmo di Botticino | Botticino Mattina (Bs), Via Cave, 74. Per visitee informazioni tel. 030.2197460.Ecomuseo del Botticino | Prevalle (Bs), Via Morani, 11. Tel. 3804691198 - [email protected].

Diocesan MuseumClose to what is today piazza dellaLoggia, the San Giuseppe monasterywas built by Franciscan friars. In thepart of the building surrounding thecloisters, the Diocesan Museum wasestablished in 1978, The collectionincludes paintings, sculptures,goldsmith’s art and illuminatedmanuscripts held for centuries byreligious institutions. From Morettoto Titian, from Tiepolo to theVenetian artists of the eighteenthcentury, art and spirituality cometogether to give the city theircommon message of faith throughan appreciation of the past.

The Marble Museumin Botticino Planned and created by thevolunteers of the Group La Pietra diBotticino, with the contribution ofthe Municipality of Botticino, themuseum was inaugurated on 22ndDecember 1996 and is dedicated toall the persons who worked and arestill working in the marble field, in

the quarry.The Museum is dividedinto five sections, corresponding tothe marble transformationphases:extraction, working, quarrymuseum, transportation,manufactures.In the rooms thevisitor will find quarry photographs,laboratories and works obtained withthis Botticino marble; the tools usedfor extractions and the stoneworking techniques used in the past;

samples of different kinds of marblesand granites coming from all overthe world; mineral stones, a capitalstill in working progress and othersculptures; manufactures, such asstones, bearing the signs of theworking activity, according to ancient excavation techniques. It is particularly interesting the stonecutting technique with an helical flex.

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Musei MazzucchelliI Musei Mazzucchelli, gestiti dalla Fondazione Giacomini MeoFiorot, (nata nel 1996) sono costituiti dal Museo della Moda edel Costume, composto da circa 5.000 pezzidatabili dalla metà del Settecento finoalla nascita dell’Alta moda nel Nove-cento, dal Museo del Vino e del Cava-tappi, che raccoglie una delle più ecletti-che e vaste collezioni mondiali di cavatappid’epoca (oltre 2.300 pezzi) e dalla Casa Mu-seo Giammaria Mazzucchelli, visitabile attra-verso un percorso lungo il quale si possonoammirare oggetti e arredi della fine dell’Otto-

cento tra i quali uno dei rarissimiesemplari di pianoforte a gran co-

da da concerto appartenuto ad Ar-turo Benedetti Michelangeli (Brescia 1920 - Lugano

1995), autografato nella cassa armonica.I Musei Mazzucchelli hanno sede nella bellissima alaoccidentale di Villa Mazzucchelli. Lo scenografico pro-nao, unico in tutto il territorio lombardo, è di eviden-te stampo palladiano ed è stato realizzato con l’im-piego di sei colonne provenienti dall’antica chiesa

di San Pietro de Dom (demolita per far posto al Duomonuovo di Brescia). I Musei Mazzucchelli sono dotati ditutti quei servizi diretti a garantire una offerta culturalecompleta.

Musei Mazzucchelli | Ciliverghe di Mazzano (Bs), Via Giammaria Mazzuc-chelli - tel. 030.2124211 - fax 030.2120603 - [email protected] -www.museimazzucchelli.it. Visite guidate: disponibili su prenotazione pergruppi di massimo 25 persone in lingua italiana e inglese. Orari di Ingresso:da martedì a venerdì 9,00-18,00; sabato, domenica e festivi 10,00-18,00(lunedì chiuso).

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MazzucchelliMuseumsThe Mazzucchelli Museums,managed by the Giacomini MeoFiorot foundation (established 1996),is a group of museums composed bythe Museum of fashion andcostumes, with over 5.000 piecesdating back from the half of theEighteenth Century and covering arange of years until the birth of HighFashion in the Twentieth Century; bythe Wine and corkscrew museum,sampling one of the largest andmore versatile world collections ofvintage corkscrews (over 2300pieces); and by the Museum HouseGiammaria Mazzucchelli, where thevisitor can admire objectsand furniture of theNineteenth Century, amongwhich a rare example ofconcert grand piano, whichbelonged to Arturo Benedetti

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Museo Mille MigliaIl Museo della Mille Miglia, aperto al pubblico il 10 novembre2004, è situato all’interno del Monastero di Sant’Eufemia, splen-dido complesso architettonico alle porte di Brescia. Il percorso èsuddiviso in nove sezioni temporali: sette dedicate alla Mille Mi-glia 1927-1957, una alla Mille Miglia 1958-1961 e una alla MilleMiglia contemporanea. Per ciascuna sezione sono disponibilipannelli descrittivi riguardanti storia, costume, stato politico esociale e il tutto è arricchito con impianti au-diovisivi, immagini, nonché una serie dischermi che proiettano filmati d’epocadella Gara Mille Miglia e dei suoiprotagonisti. Nel percorso musealesono esposte macchine d’epoca chevengono periodicamente sostituiteper la partecipazione a manifestazio-ni come la Mille Miglia ed altre impor-tanti manifestazioni di auto storiche. Il Mu-seo della Mille Miglia si presenta come un padiglione espositivodi grande valenza architettonica, dove il pubblico può percorrerel’intero tragitto fisico e storico della Mille Miglia lungo l’Italia,passando per le regioni e le città simbolo di questa gara storica.Il tracciato è indicato, dall'inizio alla fine, da una strada rossa,decorata sulla pavimentazione, che si snoda sinuosamente in tut-te le sezioni della mostra. Infine, prima dell uscita, si potrannovisitare le collezioni più rare e significative dedicate alla corsastorica della Mille Miglia, accolte nel sorprendente ambiente del-le antiche stalle.Museo Mille Miglia | Brescia, S. Eufemia, Viale della Bornata, 123 - tel.030.3365631 - fax 030.3366411 - www.museomillemiglia.it - [email protected]. Il museo è aperto nell’ex Monastero di S. Eufe-mia, fondato nell'anno 1008. La frazione di S. Eufemia si trova nella zonaEst del comune di Brescia, sulla Strada Statale 45 Bis “Gardesana Occiden-tale”; Viale della Rimembranza è posto tra Via Indipendenza e Via dellaParrocchia. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Visite conguida in lingua italiana e inglese su richiesta.

Michelangeli (Brescia 1920-Lugano1995, signed by the musician insidethe sound-box.The Location: The MazzucchelliMuseums are located in the beautifulwestern side of Villa Mazzucchelli.The scenic pronaos, unique in allLombardy, is evidently a reference toPalladio’s architecture and was builtusing 6 columns coming from theancient church of San Pietro de Dom(destroyed to build up the newCathedral in Brescia).ServicesMazzucchelli Museums offerall the necessary services toguarantee a complete culturalproposal.

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Montichiari MuseiCastello Bonoris | Costruito tra il 1891 e il 1905 su preesistentiruderi medievali, il Castello Bonoris è uno degli esempi architet-tonici di stile neogotico più importanti della Lombardia.

Museo Lechi | Il museo espone la prestigiosa quadreria dei contiLuigi e Piero Lechi, circa 350 opere d’arte tra dipinti, disegni, stampee porcellane di provenienza famigliare. Le 14 sale del percorso espo-sitivo, ricche di testi descrittivi, si concentrano su opere pittoriche dalQuattro al Settecento, con importanti esempi di scuola lombarda daAlessandro Bonvicino detto Moretto a Giacomo Ceruti detto Pitoc-The Mille Miglia

Museum Mille Miglia Museum was opened topublic on 10th November 2004, it islocated inside the Monastery ofSant’Eufemia, a magnificentarchitectonic group of buildings justoutside Brescia. The route is dividedinto 9 temporal sections: seven areasare dedicated to the Mille Miglia racesfrom 1927 to 1957, one areadedicated to the Mille Miglia racesfrom 1958 to 1961 and onededicated to contemporary MilleMiglia. In each area the visitor will finddescriptive panels about history,costumes, political and social events,all enriched by audiovisualinstallations, photographs and a seriesof screens showing films of the pasteditions of the Mille Miglia and itsprotagonists. Several ancient cars areexhibited in the museum area andoften changed when they are used toparticipate to important sport showswith historical cars. The Mille MigliaMuseum appears as an exhibitionbuilding with a great architectonicvalue, where the public can follow thehistorical and physical Mille Migliaroute along Italy, passing through all

the regions and cities which symbolizethis historical race. The route is tracedby a red colored path which decoratesthe floor, snaking throughout theexhibition rooms. Lastly the visitor willhave the opportunity to visit the rarestand most significant collectionsdedicated to the Mille Miglia race inthe surprising location of the ancientstables.

How to find the Museum: themuseum is located in the formerMonastery of S. Eufemia, founded in1008. The area of S. Eufemia lies inthe Eastern part of the city Brescia,on the State road 45Bis“Gardesanana Occidentale”, Viale della Rimembranza is locatedbetween Via Indipendenza and Via della Parrocchia.

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chetto, e notevoli episodi di pittura seicentesca romana, napoletanae genovese o di pittura di genere (ritratti, battaglie, pitocchi).

Pinacoteca Pasinetti | Al suo interno ospita oltre cento dipintirealizzati dal pittore Antonio Pasinetti (1863-1940), nato a Mon-tichiari, ma presto trasferitosi a Milano dove diviene un ricercatoritrattista, legandosi in amicizia a protagonisti dell’arte italianadell’Otto e del primo Novecento, tra i quali Giuseppe Pellizza daVolpedo e Arturo Tosi.

Museo Bergomi | Il museo espone una selezione di reperti et-nografici delle valli alpine e della pianura bresciana appartenentialla collezione realizzata dal pittore bresciano Giacomo Bergomi(1923-2003), donata nel 1999 al Comune di Montichiari. La rac-colta comprende circa seimila pezzi ed è il più importante nucleodi tali beni musealizzati nella provincia di Brescia, in grado di do-cumentare la realtà storica del mondo agricolo locale degli ultimidue secoli. La prima sezione offre ai visitatori un’ampia ricostru-zione dei cicli tradizionali dell’anno e della vita umana, còlti nelloro intreccio e nei loro nessi con le attività agricole. La secondasezione presenta le tecniche di lavorazione dei metalli e del legnocon uno sguardo agli antichi mestieri artigianali del falegname,dell’intagliatore, del cestaio e del fabbro ferraio e ramaio.

Palazzo dell’Archeologia e della Storia del Territorio | Dal1989 il GAM, Gruppo Archeologico Monteclarense, conduce unostraordinario lavoro di ricerca sul campo allo scopo di contribuirealla tutela e alla promozione del patrimonio archeologico monu-mentale di Montichiari e del territorio della bassa pianura orien-tale bresciana. Il Palazzo dell’Archeologia e della Storia del Ter-ritorio (PAST) raccoglie una selezione di testimonianze archeolo-giche ritrovate durante gli scavi. All’interno del museo il percorsoespositivo testimonia, in particolare, la presenza longobarda sullecolline moreniche monteclarensi.

Pieve di San Pancrazio | Edificata sul colle omonimo, la Pievedi San Pancrazio è uno dei monumenti in stile romanico tra i me-

The MontichiariMuseumsCastello Bonoris | The Bonoris Castlewas built between 1891 and 1905on preexisting medieval fortressruins. It is an architectural exampleof the most important neo- Gothicstyle of Lombardy.

Museo Lechi | The museum displaysthe donation to the Town ofMontichiari of an important artcollection of the Counts Piero andLuigi Lechi. The 14 rooms of theexhibition, full of comprehensiveeducational equipment, focus onpaintings from the Fifteenth to theEighteenth Century with importantworks of the Lombard School, withartists such as Alessandro Bonvicinocalled Moretto and Giacomo Ceruticalled Pitocchetto, as well as majorepisodes of seventeenth-centuryRoman painting (Gaulli) and Genoa(Magnasco) or Brescia genre painting.

Pinacoteca Pasinetti | The PinacotecaPasinetti is housed in an elegant

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glio preservati della Lombardia. La chiesa, documentata dall’ini-zio del XII secolo, presenta una pianta longitudinale suddivisa intre spaziose navate ritmate da pilastri cruciformi e colonne, dicui alcune impreziosite da capitelli paleocristiani. Le murature,interamente realizzate con pietra di Botticino, presentano episodidi reimpiego di pietre iscritte o figurate databili all’epoca romanadel II-III secolo d.C.Montichiari Musei | Montichiari (Bs). Per informazioni e prenotazioni tel.030.96 50455 - [email protected] - www.montichiarimusei.it

neoclassical building where you willalso find the Library. This wasoriginally the site of a church in theSixteenth Century. Inside there areover one hundred works painted byAntonio Pasinetti (1863-1940) whowas born in Montichiari. When stillvery young, he moved to Milanwhere he became a soughtafterportrait painter. He became a friendof Italian artists of the Nineteenthand early Twentieth Centuries,including Giuseppe Pellizza daVolpedo and Arturo Tosi.

Museo Bergomi | The museumdisplays a selection of ethnographicfindings, which come from the alpinevalleys and plains of Brescia. Theybelong to a collection made in overthirty years of assiduous research bythe Brescian painter GiacomoBergomi (1923-2003). They weredonated in 1999 to the Town ofMontichiari. The collection, which isthe most important in the province ofBrescia, comprises six thousand items.It documents the historical reality ofthe local farming in the last twocenturies. The first section aims togive visitors a reconstruction of thetraditional cycles of the year (seasonalfestivals and celebrations) and humanlife (from birth to burial), caught intheir mutual interweaving as well astheir links with the farming andforestry-pastoral activities. The secondsection presents the techniques ofmetal working and wood with a look

at the ancient crafts of the carpenter,the engraver, the basket maker, theblacksmith and coppersmith.

Palazzo dell’Archeologia e dellaStoria del Territorio | Since 1989, theGAM (Monteclarense ArchaeologicalGroup) has led an extraordinaryresearch of the past in order tocontribute to the protection andpromotion of archaeological andmonumental heritage of Montichiariand the territory of the easternlowlands of Brescia. The PAST(Palazzo dell’Archeologia e Storia delTerritorio) contains a selection ofarchaeological evidence foundduring the excavations. Inside themuseum, the exhibitiondemonstrates in particular, thepresence of Longobards on the hillsof Montichiari.

Pieve di San Pancrazio | Built on thesame named hill, the church of SanPancrazio is one of the bestpreserved monuments in theRomanesque style in Lombardy. The church, documented from thebeginning of the Twelfth Century,has a longitudinal plan divided intothree spacious aisles punctuated bypiers and columns, some of whichare decorated with early Christiancapitals. The walls, entirely made ofBotticino stone, present episodes ofre-used, recorded or figured stonesdating back to Roman times fromthe Second or Third Century AD.Info and Reservation:Montichiarimusei tel. [email protected]

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Guida ideata e realizzata dall’associazione Strada del Vino Colli dei Longobardi

Presidente: Luigi BanderaVice Presidente: Andrea PeriConsiglieri: Michelangelo Scarpari, ClaudioLiberini, Mirko Guerrini, Dario Lazzari

Contenuti e redazione a cura di Luigi Bandera

Testi a cura di Gianbattista Muzzi, Luigi Bandera, Aurora Ragone

Si ringrazia Terramica srl per l’utilizzo dei testi del GuestBook e i Comuni e gli Enti associati per i testie il materiale fotografico fornito

Traduzioni e revisione dei testi in inglesea cura di Paolo Avigo

Le informazioni presenti in questa guidasono da considerarsi valide al momentodella stampa. Qualora fossero riscontrateinesattezze o imprecisioni, vi preghiamo di comunicarle agli indirizzi presenti nella guida.

Grafica e impaginazioneOrione. Cultura, lavoroe comunicazione srl - Brescia

StampaGrafiche Artigianelli - Brescia

CONDIZIONI GENERALI DELLE PROPOSTE TURISTICHEI contratti di viaggio di cui al presenteprogramma si intendono regolati dallalegge n. 1084 del 27 dicembre 1977 diratifica ed esecuzione della ConvenzioneInternazionale relativa al Contratto diViaggio (CCV) firmata a Bruxelles il 23 aprile 1970. La responsabilità delviaggio non può in nessun caso eccedere i limiti previsti dalla legge citata. All’atto della prenotazione verrà fornito il contratto di viaggio secondo le normelegislative vigenti. Tutte le quote indicate sono per persona esono state calcolate sulla base di unminimo di 15 partecipanti paganti.

ORGANIZZAZIONE TECNICACTS - Youth Point Licenza n. 1524 del 22 giugno 1999Iscrizione CCIAA di Brescia 7499-1999

UFFICI INFORMAZIONE TURISTICAIAT BresciaPalazzo Martinengo (ingresso Piazza del Foro)Piazza del Foro, 6 - BresciaTel. +39.030.3749916 Fax +39 [email protected]

InfoPoint Brescia centro Via Trieste, 1 - BresciaTel [email protected] di apertura: 9.30-13.00/13.30-17.30(da lunedì a domenica)www.turismobrescia.it

InfoPoint StazioneP.le StazioneTel [email protected] di apertura:9.30-13.00/13.30-17.30 (da lunedì a domenica)www.turismobrescia.it

MUSEIFondazione Brescia MuseiTel. +39.030.2400640www.bresciamusei.it

Museo di Santa GiuliaTel. +39.030.2977834

Museo Diocesano di BresciaTel. +39.030.40233 Fax [email protected]

Museo delle Mille MigliaTel. +39.030.3365631Fax. +39.030.3366411www.museomillemiglia.it

Montichiari MuseiTel. +39.030.9650455www.montichiarimusei.it

Musei MazzucchelliTel. +39.030.212421www.museimazzucchelli.it

TRASPORTI Aeroporto Internazionale di Orio al Serio (Bg)call center +39.035.326323www.sacbo.itAeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca (Vr)Tel. +39.045.8095666www.aeroportoverona.itAeroporti Milano Linate e MalpensaTel. +39.02.74852200 www.sea-aeroportimilano.itFerrovie dello StatoStazione di Bresciacall center Tel. 892021www.trenitalia.comTrenordStazione di Brescia Numero verde 800.500.005www.trenord.it AutolineeCentro Informazioni Unificatocall center 840.620.001www.trasportibrescia.it Metropolitana leggera di Bresciawww.bresciamobilita.it

EMERGENZE113 soccorso pubblico116 Soccorso Aci112 Carabinieri Pronto intervento115 Vigili del Fuoco118 Emergenza Sanitaria

OSPEDALI Ospedale Civile di Brescia Tel. +39.030.39951Ospedale Civile di Montichiari Tel. +39.030.99631

Vademecum

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