storia della vespa - conferenzaingegneria.it · 1962 150GL Con la sigla GL (Gran Lusso) questa 150...

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n° di esemplari prodotti Potenza [cv] Rapporti Cambio Diametro cerchi ["] Velocità [Km/h] 1946 V98 Il modello 98 è il più significativo di tutta la produzione Vespa, dato che si tratta del primo ad essere commercializzato Scocca portante, motore laterale, trasmissione finale diretta e ruote intercambiabili. 17.179 3,2 3 8 60 1948 125 I°serie Se la 98 riscontra un successo solo discreto nelle vendite, con la Vespa 125 del 1948 si può invece parlare di un vero e proprio boom. Il pubbilco non è più diffidente come alla presentazione del 1946 e inoltre la 125 si dimostra decisamente evoluta rispetto al modello precedente. Sospensioni con molla elicoidale su entrambe le ruote, accelerazione più brillante a una velocità massima che passa dai 60 ai 70 Km/h, compare il gancio appendi-borse sotto alla sella, per la prima volta il rubinetto della benzina è provvisto della posizione della "riserva". 104.000 n.d. 3 8 70 1950 125 V30T La 125 migliora costantemente, La manovrabilità del cambio migliora decisamente e la guida diventa più piacevole. Al comfort più elevato contribuisce poi la presenza di un'ammortizzatore che affianca la molla elicoidale nella sospensione anteriore garantendo così una migliore tenuta di strada. Si riduce anche il già contenuto livello di vibrazioni grazie a nuovi supporti elastici al manubrio. Viene eliminata la soluzione che prevede le bacchette rigide (con i loro problemi di giochi) per adottare un comando per mezzo di cavi Bowden. Il fanalino posteriore da circolare diventa rettangolare. Cambia anche la sella, che viene dotata di imbottitura con gommapiuma. 310.000 n.d. 3 8 70 1951 125 Sport La serie Sport è caratterizzata da numerosi particolari che le conferiscono un aspetto particolarmente grintoso. L'elemento che più la caratterizza è il serbatoio maggiorato posto dietro la sella. I primi modelli hanno semplicemente una sagoma rettangolare, che poi viene via via arrontondata fino ad avere una forma più aerodinamica. Rispetto ai modelli di serie, la Sport presenta anche una linea più affusolata: il manubrio è più stretto, lo scudo più aerodinamico, la pedana è rialzata. Lo sportello del carburatore è bombato, la marmitta è modificata internamente pur mantenendo l'aspetto uguale al modello di serie, la ruota di scorta è posizionata al cantro della pedana. n.d. 5 3 8 65 1952 125 Sport (6 giorni) Il modello Sei Giorni è in assoluto uno dei più significativi dell'intera produzione Vespa. Ricercatissimo dai collezionisti, rappresenta un caso particolare, dato che è stato prodotto in un numero limitato di esemplari, circa 300, destinati alle gare di regolarità. La gara più impegnativa di quegli anni è appunto la "Sei Giorni Internazionale", e la Piaggio decide di costruire una Vespa appositamente per questa competizione. Il motore viene decisamente potenziato e consente di passare dai 65 Km/h della versione classica ai 95 Km/h di quella da corsa. Il carburatore, un Dell'Orto SS 23P, viene costruito appositamente per la Sei Giorni. Altri interventi riguardano l'anticipo (comandato dal manubrio con un manettino), la frizione (irrobustita), il tubo di scarico (a espansione), la fusione del carter. 300 8,8 3 8/10 95 1954 150 I° serie La Piaggio introduce questo modello per incrementare leggermente le prestazioni, ma soprattutto per consentire agli utenti della 150 la possibilità di percorrere le autostrade. La 150 riscuote un grande successo di pubblico, e tale cilindrata si ripeterà con svariate serie da allora in poi, affiancando le versioni con motore da 125 cc Al contrario della 125, che nasce con il fanale sul parafango e solo successivamente lo monta al manubrio, la 150 è dotata di fanale alto fin dall'inizio della produzione, Il contachilometri è di serie, i tamburi dei freni sono alettati, cambia anche il profilo dei listelli di gomma sulla pedana. 132.000 5,4 3 8 70 1955 150 GS La versione GS è una delle più importanti nella produzione Vespa e una tra le più ricercate dai collezionisti. Il motivo risiede nelle sue caratteristiche tecniche ed estetiche che la rendono particolarmente affascinante. Innanzitutto la linea risulta decisamente ricca di personalità con i cofani particolarmente alti e voluminosi, una conseguenza del nuovo propulsore impiegato, che ha il carburatore montato direttamente sopra al cilindro. La "GS" risquote un immediato successo e diventa ben presto il modello sognato fa tutti i vespisti. La potenza passa dai 5.4 Cv a ben 8 raggiungendo la fatidica cifra dei 100 Km/h, frizione con parastrappi più robusto, freni maggiorati, serbatorio passa a 12 litri. 126.000 8 4 10 100 1965 50 N Offerta in diverse versioni, la prima Vespa 50 riscuote un immediato successo soprattutto presso i giovanissimi. La cilindrata e la potenza di soli 1.5 Cv le aprono il mercato dei quattordicenni, che la possono guidare senza targa e senza patente. La sospensione anteriore presenta un unico ammortizzatore con molla incorporata. Le ruote sono da 9", e la scritta sullo scudo è di colore blu. 270.000 1,5 3 9 45 1965 90 SS Super Sprint Se la Vespa sportiva degli anni '50 era ovviamente la Sei Giorni, la Super Sprint è la sua erede degli anni '60. Piccolissima, compattissima e con prestazioni elevate, si differenzia nettamente dalle consorelle in catalogo. Si presenta con una linea che lascia pochi dubbi sulla sua destinazione sportiva. La marmitta è di forma allungata e cromata, e la tonalità di scarico ne risulta particolarmente argentina e sibilante, la scocca è tagliata per renderla particolarmente filante, basta guardare il profilo dello scudo e del parafango anteriore. 8.800 7,5 4 9 90 1960 125 VBN Il manubrio è ancora scomponibile in due semigusci, come nella serie precedente. Per adeguarsi al nuovo Codice della Strada questa 125 è dotata di luce di stop e, di conseguenza, viene potenziato l'impianto elettrico. Ma la modifica più importante è data dal nuovo propulsore, che utilizza il sistema di ammissione a disco rotante, con la possibilità di alimentazione con miscela al 2 anzichè al 5%. Il carburatore è alloggiato sul carter anzichè sul cilindro. La ridotta percentuale d'olio deriva dal fatto che con il nuovo condotto di ammissione la miscela investe l'imbiellaggio direttamente, lubrificando così i cuscinetti della biella. 122.000 n.d. 34 8 n.d. 1965 125 Nuova La 125 che nasce nel 1965 si basa sulla scocca di piccole dimensioni inizialmente concepita per la 50. Si tratta di un modello interessante, che però non riscuote molto successo per via delle scarse prestazioni. L'accesso al motore avviene tramite uno sportellino laterale. Nuovo anche il propulsore, che per la prima volta ha il cilindro inclinato di 45° anzichè essere orizzontale. Le ruote sono da 10" per la prima volta su una 125. La sella è monoposto oppure biposto. La sospensione anteriore presenta l'ammortizzatore coassiale con la molla. 17.100 6 4 10 70 STORIA DELLA VESPA anno Immagine nome Descrizione Elementi Caratteristici Dati Tecnici

Transcript of storia della vespa - conferenzaingegneria.it · 1962 150GL Con la sigla GL (Gran Lusso) questa 150...

n°  di  esemplari  prodotti Potenza  [cv] Rapporti  Cambio Diametro  cerchi  ["] Velocità  [Km/h]

1946 V98Il modello 98 è il più significativo di tutta la produzione Vespa, dato che si tratta del primo ad essere commercializzato

Scocca portante, motore laterale, trasmissione finale diretta e ruote intercambiabili. 

17.179 3,2 3 8 60

1948 125  I°serie

Se la 98 riscontra un successo solo discreto nelle vendite, con la Vespa 125 del 1948 si può invece parlare di un vero e proprio boom. Il pubbilco non è più diffidente come alla presentazione del 1946 e inoltre la 125 si dimostra decisamente evoluta rispetto al modello precedente.

Sospensioni con molla elicoidale su entrambe le ruote, accelerazione più brillante a una velocità massima che passa dai 60 ai 70 Km/h, compare il gancio appendi-borse sotto alla sella, per la prima volta il rubinetto della benzina è provvisto della posizione della "riserva".

104.000 n.d. 3 8 70

1950 125  V30T

La 125 migliora costantemente, La manovrabilità del cambio migliora decisamente e la guida diventa più piacevole. Al comfort più elevato contribuisce poi la presenza di un'ammortizzatore che affianca la molla elicoidale nella sospensione anteriore garantendo così una migliore tenuta di strada. Si riduce anche il già contenuto livello di vibrazioni grazie a nuovi supporti elastici al manubrio.

Viene eliminata la soluzione che prevede le bacchette rigide (con i loro problemi di giochi) per adottare un comando per mezzo di cavi Bowden.  Il fanalino posteriore da circolare diventa rettangolare. Cambia anche la sella, che viene dotata di imbottitura con gommapiuma.

310.000 n.d. 3 8 70

1951 125  Sport

La serie Sport è caratterizzata da numerosi particolari che le conferiscono un aspetto particolarmente grintoso. L'elemento che più la caratterizza è il serbatoio maggiorato posto dietro la sella. I primi modelli hanno semplicemente una sagoma rettangolare, che poi viene via via arrontondata fino ad avere una forma più aerodinamica. Rispetto ai modelli di serie, la Sport presenta anche una linea più affusolata: il manubrio è più stretto, lo scudo più aerodinamico, la pedana è rialzata. 

Lo sportello del carburatore è bombato, la marmitta è modificata internamente pur mantenendo l'aspetto uguale al modello di serie, la ruota di scorta è posizionata al cantro della pedana.

n.d. 5 3 8 65

1952 125  Sport                  (6  giorni)

Il modello Sei Giorni è in assoluto uno dei più significativi dell'intera produzione Vespa. Ricercatissimo dai collezionisti, rappresenta un caso particolare, dato che è stato prodotto in un numero limitato di esemplari, circa 300, destinati alle gare di regolarità. La gara più impegnativa di quegli anni è appunto la "Sei Giorni Internazionale", e la Piaggio decide di costruire una Vespa appositamente per questa competizione.

Il motore viene decisamente potenziato e consente di passare dai 65 Km/h della versione classica ai 95 Km/h di quella da corsa. Il carburatore, un Dell'Orto SS 23P, viene costruito appositamente per la Sei Giorni. Altri interventi riguardano l'anticipo (comandato dal manubrio con un manettino), la frizione (irrobustita), il tubo di scarico (a espansione), la fusione del carter.

300 8,8 3 8/10 95

1954 150  I°  serie

La Piaggio introduce questo modello per incrementare leggermente le prestazioni, ma soprattutto per consentire agli utenti della 150 la possibilità di percorrere le autostrade. La 150 riscuote un grande successo di pubblico, e tale cilindrata si ripeterà con svariate serie da allora in poi, affiancando le versioni con motore da 125 cc

Al contrario della 125, che nasce con il fanale sul parafango e solo successivamente lo monta al manubrio, la 150 è dotata di fanale alto fin dall'inizio della produzione, Il contachilometri è di serie, i tamburi dei freni sono alettati, cambia anche il profilo dei listelli di gomma sulla pedana.

132.000 5,4 3 8 70

1955 150  GS

La versione GS è una delle più importanti nella produzione Vespa e una tra le più ricercate dai collezionisti. Il motivo risiede nelle sue caratteristiche tecniche ed estetiche che la rendono particolarmente affascinante. Innanzitutto la linea risulta decisamente ricca di personalità con i cofani particolarmente alti e voluminosi, una conseguenza del nuovo propulsore impiegato, che ha il carburatore montato direttamente sopra al cilindro. La "GS" risquote un immediato successo e diventa ben presto il modello sognato fa tutti i vespisti. 

La potenza passa dai 5.4 Cv a ben 8 raggiungendo la fatidica cifra dei 100 Km/h, frizione con parastrappi più robusto, freni maggiorati, serbatorio passa a 12 litri.

126.000 8 4 10 100

1965 50  N

Offerta in diverse versioni, la prima Vespa 50 riscuote un immediato successo soprattutto presso i giovanissimi. La cilindrata e la potenza di soli 1.5 Cv le aprono il mercato dei quattordicenni, che la possono guidare senza targa e senza patente.

La sospensione anteriore presenta un unico ammortizzatore con molla incorporata. Le ruote sono da 9", e la scritta sullo scudo è di colore blu.

270.000 1,5 3 9 45

196590  SS                              

Super  Sprint

Se la Vespa sportiva degli anni '50 era ovviamente la Sei Giorni, la Super Sprint è la sua erede degli anni '60. Piccolissima, compattissima e con prestazioni elevate, si differenzia nettamente dalle consorelle in catalogo. Si presenta con una linea che lascia pochi dubbi sulla sua destinazione sportiva.

La marmitta è di forma allungata e cromata, e la tonalità di scarico ne risulta particolarmente argentina e sibilante, la scocca è tagliata per renderla particolarmente filante, basta guardare il profilo dello scudo e del parafango anteriore.

8.800 7,5 4 9 90

1960 125  VBN

Il manubrio è ancora scomponibile in due semigusci, come nella serie precedente. Per adeguarsi al nuovo Codice della Strada questa 125 è dotata di luce di stop e, di conseguenza, viene potenziato l'impianto elettrico. Ma la modifica più importante è data dal nuovo propulsore, che utilizza il sistema di ammissione a disco rotante, con la possibilità di alimentazione con miscela al 2 anzichè al 5%. 

Il carburatore è alloggiato sul carter anzichè sul cilindro. La ridotta percentuale d'olio deriva dal fatto che con il nuovo condotto di ammissione la miscela investe l'imbiellaggio direttamente, lubrificando così i cuscinetti della biella.

122.000 n.d. 3    4 8 n.d.

1965 125  Nuova

La 125 che nasce nel 1965 si basa sulla scocca di piccole dimensioni inizialmente concepita per la 50. Si tratta di un modello interessante, che però non riscuote molto successo per via delle scarse prestazioni.

L'accesso al motore avviene tramite uno sportellino laterale. Nuovo anche il propulsore, che per la prima volta ha il cilindro inclinato di 45° anzichè essere orizzontale. Le ruote sono da 10" per la prima volta su una 125. La sella è monoposto oppure biposto. La sospensione anteriore presenta l'ammortizzatore coassiale con la molla. 

17.100 6 4 10 70

STORIA  DELLA  VESPA

anno Immagine nome Descrizione Elementi  CaratteristiciDati  Tecnici

1962 150  GLCon la sigla GL (Gran Lusso) questa 150 si rivolge agli appassionati più esigenti.

La linea si presenta decisamente più moderna, con un parafango anteriore più slanciato e una serie di fregi cromati per evidenziare una maggior ricercatezza nelle finiture. Il manubrio ha forma rettangolare. Il faro è trapezoidale e ha una cornice cromata.

79.000 8 4 10 90

1964 180  SS                        Super  Sport

In sostituzione della GS 160, che non era stata particolarmente apprezzata, la Piaggio propone il modello 180, decisamente più performante. 

Velocità massima di 105 Km/h e risulta il più veloce tra gli scooter di quegli anni, la linea è più squadrata e moderna, i cofani laterali e il parafango anteriore sono più spigolosi e presentano fregi lineari in alluminio.

35.700 9,5 4 10 105

1968 180  Rally

La 180 Rally sostituisce il precedente modello SS e viene migliorata sia nel motore che nella carrozzeria. Il propulsore risulta completamente diverso e aggiornato, dato che impiega l'aspirazione a valvola rotante anzichè la luce sul cilindro.

Sul piano estetico, invece, la nuova 180 è dotata di un faro tondo di grandi dimensioni e di una sella allungata e più comoda. Il tachimetro ha la scala con fondo nero, il bauletto è posto dietro allo scudo ed è di nuovo design. I cofani laterali hanno una linea più moderna, priva di modanature, e completata dalle guarnizioni nere alla giunzione con la scocca. 

26.500 10 4 10 105

1969 50  R

La versione "R" della Vespa 50 rappresenta il modello più economico della serie; Questa 50 è particolarmente apprezzata dal pubblico dei quattordicenni. In questi anni è fortissimo il desiderio del motorino da parte dei giovanissimi e questo modello soddisfa appieno la voglia di libertà, con un mezzo leggero che viene proposto con un eccellente rapporto qualità-prezzo.Le prestazioni sono contenute, in conformità con quanto prescritto dalla normativa in vigore, ma resta il grande fascino di questa serie della Vespa.

Ruote da 9" con i tamburi dei freni autoventilati e per il copri sterzo verniciato in tinta con la carrozzeria. La scritta sullo scudo è diagonale. La sella è dotata di gancio, il cambio è a 3 velocità.

880.000 1,5 3 9 45

1969 50  SpecialLa versione Special è il modello 50 con le finiture più accurate.

E' riconoscibile soprattutto per il copristerzo, con una carenatura in tinta contrastante con quella della carrozzeria. Le scritte sulla faccia esterna dello scudo sono diagonali. Il cambio è a 4 anzichè 3 velocità, e grazie anche alle ruote da 10", la Special risulta nettamente migliorata nel comportamento su strada.

753.000 1,5 3/4 8/10 45

1967 125  Primavera

La Vespa Primavera rappresenta un grandissimo successo sul mercato. Negli anni in cui viene prodotta diviene il sogno di tantissimi sedicenni, affascinati dalla sua linea pulita e dalle notevoli prestazioni. Rimane in listino praticamente immutata per ben 15 anni, a dimostrazione della validità del progetto. Piace ai ragazzi che ne apprezzano la grande maneggevolezza e lo scatto in partenza. Piace moltissimo anche alle ragazze, le quali gradiscono in particolar modo le sue dimensioni contenute, e la grande eleganza della linea.

Rispetto alla contemporanea 125 GTR, a parità di cilindrata, vanta una scocca di minori dimensioni e una linea più moderna. Rispetto alla Nuova 125 dalla quale è derivata, si riconosce per il gancio davanti alla sella. Ma la grande differenza sta nel nuovo propulsore più potente, che consente un incremento di 10 Km/h e un'accelerazione assai più brillante. 

260.000 6 3 9 85

1969 150  SprintLa Sprint Veloce è in pratica una versione di maggiore cilindrata rispetto alla 125 GTR, e di quest'ultima conserva il medesimo aspetto stilistico.

Il faro è tondo con diametro da 130 mm ed è dotato di una ghiera cromata. Il manubrio ha al centro il nuovo marchio Piaggio blu esagonale. Il fanalino posteriore dispone di un coperchio verniciato in tinta con la carrozzeria.

220.000 7,7 4 10 95

1972 200  Rally

La 200 Rally è la Vespa di maggior cilindrata prodotta fino a quel momento. Evoluzione della Rally 180, in questo caso viene dotata di accensione elettronica. Si distingue esteticamente per le strisce bianche sulle fiancate, una grafica sportiva che ben si addice alla nuova Rally

Nei cataloghi ad uso del pubblico sono sottolineate le ottime prestazioni: velocità massima 110 Km/h, chilometro da fermo in 42 secondi e velocità di uscita 100 Km/h. La prima serie ha il pulsante per lo spegnimento del contatto posto sotto il gancio e la scritta anteriore vecchio stile. La seconda serie si contraddistingue nei confronti della prima per la presenza della chiave di contatto posta sopra il faro e la scritta anteriore nuovo stile.

42.000 12,3 4 10 116

1978 125-­‐150  PX

La Vespa PX riscuote un tale successo da rimanere in produzione ininterrottamente a partire dalla sua presentazione, nel 1978, per proseguire poi nel terzo millennio. Denominata "NUOVA LINEA", conquista fin dall'inizio una larga fascia di mercato grazie alla sua rinnovata veste estetica. Realizzare una nuova Vespa 125/150/200 con una linea più moderna rispetto alla serie precedente è un compito difficilissimo. Estetica sì da rinnovare, ma senza perdere il contatto con la storia e l'evoluzione dei modelli del passato: il risultato è un successo che va oltre ogni aspettativa.

La linea risulta modificata soprattutto nel parafango, nel manubrio e nei cofani, tutti particolari che assumono un taglio più moderno. Ma sono nuovi anche il copristerzo, il fanale posteriore e la sella. La strumentazione è circolare, e di grandi dimensioni. Il bauletto dietro lo scudo è più squadrato e lo sportello ha superficie piana. Per la prima volta è possibile montare (optional) gli indicatori di direzione.

700.000 8,2/8,7 4 10 90/95

1981 125-­‐150  PX-­‐EE' la seconda serie della PX la cui innovazione principale è l'introduzione dell'accensione elettronica. Il successo della serie è eccezionale e meritato.

Le levette di sgancio dei cofani sono poste sotto la sella (per evitare furti), aumenta il diametro del perno ruota, che passa da 19 a 22 mm. Per l'ultima volta il rubinetto del carburatore conserva la storica posizione della riserva, poichè dal modello successivo verrà introdotta la strumentazione in cui figura l'indicatore del livello. 

340.000 8,2    8,8 4 10 90/95

1982 50  PK  

La Vespa 50 per gli anni Ottanta si presenta con la serie PK. Rispetto ai precedenti modelli 50, la PK si distingue per la nuova scocca, caratterizzata da linee spigolose. La posizione di guida è più confortevole con maggiori distanze tra manubrio, sella e pedana. I punti di saldatura non sono più in vista grazie ai bordi ruotati all'interno dei gusci scocca e del parafango.

La parte centrale della pedana reca una larga striscia di gomma antisdrucciolo. Il manubrio, in lega leggera, presenta il corpo centrale amovibile per un facile accesso ai componenti interni. Il guscio lato motore presenta uno sportellino incernierato, completamente liscio e senza feritoie. 

680.000 1,5 3 9 45

1985 125  PX-­‐T5

La T5 rappresenta la versione sportiva della PX 125: la sigla sta per "5 travasi". E' denominata "Pole Position", nome che si riferisce al trofeo Piaggio, grazie al quale viene assegnata una Vespa ai piloti più veloci nelle qualificazioni in Formula 1: per la cronaca, Nelson Piquet se ne portò a casa ben nove. 

Le modifiche estetiche riguardano essenzialmente il parafango anteriore più profilato, il frontale con la griglia nera più appuntita, il faro rettangolare, il manubrio con un piccolo parabrezza e l'ampia strumentazione (per la prima volta una Vespa ha il contagiri digitale a cristalli liquidi). Rispetto alla PX, la corsa e l'alesaggio sono differenti, con una corsa più corta. l'alettatura è più estesa, il carburatore maggiorato e l'albero motore rinforzato. La potenza massima sale da 8 a 11 Cv.

41.000 11 4 10 108

1991 Special  Revival

Esistono diverse versioni in merito alla storia di questo modello. Pare che la Piaggio avesse prodotto, solo nel 1991, 6.000 Vespa 50 Special Revival da importare per il mercato cinese, ma che queste fossero rimaste a lungo chiuse in un container nel porto di Shangai a prendere ruggine. Ne furono salvate soltanto la metà, che furono riportate in Italia, restaurate, e vendute come "rarità" con tanto di targhetta metallica riportante il numero dell'esemplare incollata dietro lo scudo.

Il coprivolano è nero, e sullo stile di quello della Vespa PK; neri sono anche il cavalletto e il tettuccio del fanalino posteriore. Il contachilometri ha scala di 80 Km/h, il fregio sul parafango scompare; sullo scudo compare la scritta "Vespa", mentre sul retro, tra sella e fanalino, è presente la scritta "Special". A differenza dalla Special degli anni Settanta, il nasello sullo scudo non è più in plastica, ma torna ad essere in lamiera come sulle più vecchie 50 N, L, R. Il cambio è a 3 velocità.

6.000 1,5 3 9 45

1992 125-­‐150  COSA

Il progetto prevede inizialmente di chiamare la nuova nata con il nome di "Vespa R" (per Rinnovata). Viene invece deciso di mettere in produzione questo nuovo modello cambiando addirittura il nome in "Cosa", per staccarsi dall'immagine precedente della Vespa. Purtroppo, non solo a causa di un'estetica infelice ma soprattutto per aver rinnegato il nome così glorioso, la Cosa si rivela ben presto un insuccesso, soprattutto per le modifiche introdotte nel progetto. 

La strumentazione si rivela particolarmente dotata (comprende anche il contagiri), il motore è più potente, il braccio oscillante posteriore è irrobustito. Per quanto riguarda la ciclistica va segnalato il maggiore spazio a disposizione per le gambe e la possibilità di mettere il casco in un vano sotto sella. 

40.000 9 4 10 92

1993 125  PX  Classic

La serie Classic, prodotta per festeggiare il 50° anniversario della nascita della Vespa, è caratterizzata dalla colorazione gialla e dalla sella marrone. Questa serie identifica l'ultima serie di PX con il freno anteriore a tamburo, identica cioè al modello di 15 anni prima. Per molti vespisti, questa è l'ultima "vera" PX. 

In questi anni la PX continua la sua carriera mantenendo un pubblico di appassionati che ne apprezzano la linea ancora attuale. Inoltre c'è il cambio a manopola, irrinunciabile per tanti vespisti. Gli interventi stilistici sono solo di dettaglio e la colorazione nera delle parti in gomma appesantisce rispetto alla serie precedente.

n.d. 8,3 4 10 90

1997 125-­‐150  PX  Disco

A vent'anni dalla sua presentazione la PX viene profondamente aggiornata: è l'inizio di una nuova generazione. In realtà questo PX conquista un nuovo tipo di pubblico: sono diversi infatti gli utenti che ammirano la linea classica, simile a quella del passato, ora abbinata ad una versione aggiornata tecnicamente e soprattutto più sicura su strada proprio grazie al freno anteriore a disco.

Il freno anteriore viene sostituito con uno a disco; questo implica l'introduzione del relativo serbatoio del liquido, che viene posizionato sul manubrio accanto alla leva del freno. Nuova è anche la sospensione anteriore, ora a molla scoperta. Esteticamente la nuova PX si contraddistingue soprattutto per la sella arrotondata, ma anche per il bordino allo scudo in plastica cromata e il fregio cromato sul parafango. La scritta Vespa è in corsivo, riportata su scudo e cofani; il copriventola è grigio metallizzato. 

circa                                                                        800.000 8,3 4 10 90

1957  150  T.A.P.  

(TRUPPE  AERO  PARACADUTATE)

L’esercito francese disponeva di alcuni modelli Vespa realizzati specificamente per trasportare armi e bazooka, e altri per essere lanciati insieme con i paracadutisti. Lo stesso esercito italiano nel 1963 richiese a Piaggio uno scooter paracadutabile.

In dotazione alla Legione Straniera e al corpo dei Paracadutisti, la Vespa T.A.P. poteva essere paracadutata ed era dotata di un cannone da 75mm, 6 munizioni, 2 taniche per il carburante ed un piccolo carrello. Foto © Archivio Piaggio

n.d 9 4 10  -­‐

1959 400

Nel momento di massimo successo della Vespa, Piaggio decide di entrare nel mondo delle quattro ruote, ancora con l'obiettivo di produrre un mezzo economico, a larga diffusione. 

n.d. 12/14 3  +R  -­‐ 85/90

1960 150  VS3  SIDECARRaro esempio di sidecar costruito direttamente dalla Piaggio.

Il carrozzino della Vespa Side-Car fu ed è tutt’ora apprezzato per la sua conformazione aerodinamica ed allo stesso tempo elegante, costruito in lamiera d’acciaio,collegato alla Vespa con un unico tubo. Tale modello prevedeva anche la sostituzione dei rapporti del cambio, accorciato per facilitare il superamento di notevoli pendenze.

n.d. 8 4 10  -­‐

Modelli  Speciali