Statuto del contribuente - odcec.matera.it · Efficacia temporale e retroattività...
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Lo Statuto del contribuente:
ragioni di crisi e ipotesi di riforma
Dario Stevanato (Ordinario di Diritto Tributario dell’Università di Trieste)
Rendiconto
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
Le contraddizioni dello Statuto
Lo Statuto del contribuente solleva almeno tre ordini di problemi:
1) la sua reiterata e sistematica disapplicazione;
2) i problemi di interpretazione delle singole disposizioni statutarie;
3) i possibili miglioramenti apportabili alle norme esistenti
o l’inserimento di nuove disposizioni.
Ragioni di crisi e ipotesi di riforma
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
La (mancata) costituzionalizzazione dello Statuto
Una prima questione riguarda l’inserimento dello Statuto nella
gerarchia delle fonti;
lo statuto, pur emanato in attuazione dei norme costituzionali
sulla tassazione, è stato approvato con legge ordinaria, dunque
leggi successive possono derogarne le singole norme (per il
principio di successione temporali delle leggi);
paradosso di una legge ordinaria che attua principi
costituzionali.
Ragioni di crisi e ipotesi di riforma
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
L’insufficiente principio di fissità
il “principio di fissità” (art. 1: le disposizioni della presente legge
costituiscono principi generali e possono essere derogate o
modificate solo espressamente e mai da leggi speciali) non è
sufficiente ad evitare continue deroghe allenorme statutarie;
anche il principio di fissità è a sua volta derogabile;
e comunque con le paroline magiche “in deroga allo statuto”
(ma spesso anche senza) lo stesso viene continuamente
derogato, in molteplici contesti.
Ragioni di crisi e ipotesi di riforma
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
Norme innovative e retroattive “vestite” da leggi di interpretazione
autentica
tendenza ad abusare delle leggi di interpretazione autentica
(art. 1 co.2), camuffando come tali modifiche normative
innovative surrettiziamente retroattive, spesso allo scopo di
salvare l’AF da decadenze;
esempi: termine di decadenza per l’iscrizione a ruolo delle
rettifiche formali della dichiarazione; notifiche all’AF delle
sentenze di appello all’avvocatura distrettuale; mancata
indicazione responsabile di procedimento;
comportamenti a volte censurati dalla Corte Cost..
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
Chiarezza e trasparenza disposizioni tributarie (art. 2),
un’indicazione disattesa
Principi continuamente disattesi, con disposizioni tributarie prive
di oggetto nel titolo e senza richiami e contenuto sintetico delle
disposizioni contenute (co. 3);
disatteso anche il co. 2 sulla necessità che leggi non tributarie
contengano disposizioni tributarie. Continuo utilizzo di leggi
omnibus;
disatteso anche il co. 4 sulla necessità di riportare il testo
normativo come modificato.
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
Efficacia temporale e retroattività
L’irretroattività delle leggi tributarie (art. 3) replica l’art. 11 delle
preleggi, ma trattandosi di legge ordinaria la stessa è derogabile
da leggi successive (es .imposta sostitutiva ipocatastali su canoni
locaz. finanziaria di immobili);
per i tributi periodici le modifiche dovrebbero operare dal
periodo successivo, ma si assiste a continue violazioni dello
Statuto (es. aumento aliquota IRAP 2014; allungamento periodo
ammortamento marchi e avviamento oggetto di
affrancamento).
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
Norme sostanziali vs. procedimentali
Una scorretta qualificazione delle norme come procedimentali
viene spesso utilizzata come strumento per derogare alla
irretroattività;
ad esempio l’introduzione di presunzioni con inversione
dell’onere della prova a carico del contribuente, con cui viene
di fatto introdotta una modifica sostanziale, come nel caso della
presunzione di evasione connessa alla violazione degli obblighi di
monitoriaggio (con in più aggravio retroattivo delle sanzioni, se si
legge la norma come procedimentale).
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
Termini di prescrizione e decadenza
I termini di decadenza per la notifica di accertamenti non
potrebbero essere prorogati (art. 3 co. 3), e invece ciò avviene di
continuo;
tipico il caso dell’Ici, ogni anno oggetto di proroga, o i termini di
decadenza per l’iscrizione a ruolo delle maggiori imposte, o
l’allungamento dei termini per chi non aderiva al condono, o il
raddoppio termini in caso di violazione penale.
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
Il divieto di Decreti-Legge per istituire nuovi tributi
Per istituire nuovi tributi o estendere tributi esistenti ad altre
categorie di soggetti non può essere usato il Decreto Legge;
si registra invece il frequente uso di Decreti-Legge anche per fini
non consentiti, come nel caso della reintroduzione dell’imposta
di successione ad opera del D.L. 262/2006, senza nemmeno
sancire che avveniva “in deroga” allo statuto.
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
Addizionali IRES, nuove imposte in violazione dello Statuto?
Oppure per addizionali ad hoc che rappresentano in realtà
“nuovi” tributi;
si pensi alla addizionale Ires nota come Robin Tax, o alla
maggiore aliquota per le società di comodo, vere e proprie
sovraimposizioni stabilite con decreto-legge che eludono il
divieto statutario.
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
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L’effettiva conoscenza degli atti (art. 6)
L’AF tendenzialmente rispetta il comma 1, ma sovente si oppone
alla richiesta di riconsiderare la posizione del contribuente che
pure dimostri di non aver avuto una piena conoscenza dell’atto
accertativo, ad es. rifiutandosi di agire in autotutela;
spesso l’AF non informa preventivamente delle circostanze che
possono preludre a contestazioni o sanzioni (co. 2)
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Il divieto di richieste istruttorie evitabili
Ampiamente disatteso il divieto di chiedere ai contribuente
documenti e informazioni già in possesso di pubbliche
amministrazioni;
col rischio che la mancata risposta del contribuente, del tutto
legittima se la richiesta è vietata, si trasformi in una eccezione di
inutilizzabilità di documenti che non potevano essergli richiesti.
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La comunicazione degli esiti della liquidazione
Non del tutto rispettato il comma 5 sull’obbligo di comunicare gli
esiti della liquidazione dichiarazione quando a seguito della
prima comunicazione il contribuente fornisce chiarimenti e l’AF
procedere a iscrivere a ruolo senza ulteriori comunicazioni.
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Obbligo di motivazione degli atti (art. 7)
Anche l’obbligo di motivazione per relationem è spesso disatteso;
frequente utilizzo di verbali redatti a carico di altri soggetti per
motivare l’accertamento, senza che tali verbali vengano allegati
o posti a conoscenza del contribuente;
peraltro lo statuto è stato depotenziato da norme cd. di
attuazione, che sul punto limitano l’allegazione ai casi in cui non
venga riprodotto il contenuto essenziale dell’atto richiamato;
come si fa a controllare il rispetto di tale norma se non è
depositato l’atto asseritamente riprodotto?
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La scarna motivazione delle cartelle
Per quanto lo Statuto preveda una motivazione per tutti gli atti
della AF, per le cartelle di pagamento vi è una indicazione molto
sintetica che spesso non consente di comprendere le ragioni
della pretesa;
vengono usati format standardizzati per lasciano il contribuente,
non di rado, nell’assoluta incertezza.
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La tutela dell’integrità patrimoniale (art. 8)
Nonostante il princio di compensabilità della obbligazione
tributaria con controcrediti del contribuente, questa subisce
limitazioni quantitative (vedi ad es. Limitazioni alla
compensabilità in F24) e di altra natura, come nel caso
clamoroso delle violazioni sulla imputazione a periodo, che non
danno luogo ad alcun aggiustamento corrispondente sugli altri
periodi di imposta.
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Il rimborso delle fideiussioni
Disatteso lo Statuto anche laddove non viene rimborsato il costo
delle fideiussioni per ottenere il rimborso dell’IVA;
quanto ai termini di conservazione dei documenti, art. 8, co. 5 è
indirettamente violato quando l’AF pretende di rettificare ora per
allora operazioni avvenute in passato per i loro riflessi sui periodi
di imposta successivi.
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Tutela dell’affidamento e buona fede
Il Principio di collaborazione e buona fede (art. 10) è una norma-
manifesto la cui attuazione dipende dalla mentalità degli uffici e
specularmente da quella dei contribuenti, dalla percezione
dell’evasione, da quella di un atteggiamento vessatorio degli
uffici, ecc….
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Applicazione meccanica di sanzioni per comportamenti incolpevoli
Tutela dell’affidamento spesso non rispettata con irrogazione di
sanzioni anche qualora il contribuente aveva fatto affidamento
su interpelli, risoluzioni ecc... relativi a casi analoghi se non
identici;
da segnalare che la Cassazione ha in alcune sentenze esteso la
tutela anche all’imposta, dichiarandola non dovuta. Principio
che andrebbe forse inserito nello Statuto.
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9 aprile 2015
Disapplicazione delle sanzioni per obiettiva incertezza: lettera morta
Una delle norme più disattese dello Statuto (e non solo) è il
principio di non applicazione delle sanzioni in caso di oggettiva
incertezza interpretativa;
gli uffici invece applicano meccanicamente la sanzione come
se questa norma non esistesse.
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Non punibilità delle violazioni che non determinano debito
d’imposta
Così come non applicata è l’importantissima clausola sulla non
punibilità di trasgressioni che si traducono in violazioni formali
senza debito di imposta (come nel caso di violazioni
nell’imputazione a periodo a vantaggio dell’erario);
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9 aprile 2015
Non punibilità delle violazioni che non determinano debito
d’imposta
Il principio di insussistenza di danno erariale (principio di
offensività) che questa norma sottende è misconosciuto, con
applicazioni meccanica di sanzioni;
es. invalidità ravv.to operoso per errori di calcolo degli interessi
dovuti anche per pochi euro.
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L’elusione delle garanzie derivanti dal diritto di interpello
Aggiramento del divieto di emanare accertamenti o applicare
sanzioni in presenza di un interpello favorevole, attraverso
generiche frasi di stile del tipo “restano impregiudicate le facoltà
accertative per eventuali difformità rispetto ai presupposti di
fatto posti a base dell’istanza o in caso venga riscontrata
un’elusione”;
da segnalare che la presentazione di interpelli è diventata una
fonte di innesco dei controlli (!).
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Le garanzie del privato nelle verifiche fiscali
Frequente mancato rispetto del termine di 60 gg. per la
presentazione di memorie al pvc, come pure dei termini massimi
di durata della verifica;
violazione dell’obbligo di motivazione in ordine alle
argomentazioni difensive (cui l’AF risponde con clausole di stile
“vista la memoria, si accerta…”);
mancata redazione di pvc quando la verifica avviene a tavolino,
con violazione del principio del contraddittorio
endoprocedimentale
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Il Garante del contribuente, una figura inutile
Sostanziale inutilità della figura del Garante del contribuente per
carenza di poteri concreti e per la contiguità dello stesso
all’Amministrazione finanziaria;
tra l’altro il Garante dipende sul piano tecnico e organizzativo
dagli uffici delle direzioni regionali (!).
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Sistematica violazione dello Statuto da parte dei soggetti che
dovrebbero applicarlo
Il problema dello Statuto non risiede nella sua formulazione o in
qualche carenza che si ravvisa qua e là, ma nel fatto che lo
stesso è ampiamente disatteso sia dal legislatore che dall’AF che
per prima dovrebbe applicarlo;
il principio di collaborazione e buona fede, in questo modo,
suona come un’enunciazione beffarda.
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I tentativi giurispr. (riusciti solo in parte) di valorizzare i principi
statutari
A questa situazione ha talvolta cercato rimedio la giurisprudenza
di Cassazione;
o ancora integrando le singole norme (come l’art.10 e il divieto di
richiedere l’imposta in caso di violazione del principio
dell’affidamento);
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Statuto del Contribuente, quindici anni e non sentirli
9 aprile 2015
I tentativi giurispr. (riusciti solo in parte) di valorizzare i principi
statutari
Ad es. considerando i principi dello Statuto, in quanto espressione
di principi costituzionali, “immanenti al sistema”, dunque
applicabili retroattivamente;
oppure costituenti, per la loro superiorità assiologica, criteri-guida
per l’interprete.
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Senza tuttavia riuscire a risolvere la mancata
“costituzionalizzazione”
Non però parametri interposti nel giudizio di costituzionalità delle
leggi tributarie;
con l’effetto che le norme statutarie non hanno una particolare
forza di resistenza, non possono cioè costituire motivo per
disapplicare altre norme ritenute in contrasto con esse, in quanto
le prime non hanno rango costituzionale ma di mera legge
ordinaria.
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9 aprile 2015
Possibili miglioramenti e integrazioni allo Statuto: alcuni esempi
Prevedere uno specifico di invalidità degli atti tributari, e chiarire
il tipo di invalidità nelle singole situazioni (non è chiara
l’applicabilità delle norme sul procedimento amministrativo);
regolare il diritto di accesso agli atti tributari;
estendere espressamente i diritti previsti per il caso di verifiche sul
campo a tutti i tipi di indagine.
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Rimessione in termini
Rimessione in termini non solo per I casi di forza maggiore riferiti a
intere collettività nel caso di terremoti alluvioni ecc..., ma anche
per casi individuali, ad es. di decadenza dei termini
dall’impugnazione per errore incolpevole, forza maggiore ecc…,
che dovrebbero essere concessi dai singoli uffici competenti;
estendere così l’istituto del cpc (153 co.2) che facoltizza a ciò
solo il giudice.
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Potere/dovere di autotutela
Inserire nello Statuto e regolare meglio il potere/dovere di
autotutela;
prevedendo l’obbligo di risposta e coordinandolo con
l’impugnabilità del rifiuto o del silenzio sull’istanza.
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Garante del contribuente
Potenziarne i poteri prevedendo un ambito di intervento
sostitutivo in caso di inerzia;
prevedere un potere di procedere d’iniziativa e non solo a
seguito di segnalazioni specifico;
rendere il Garante autonomo, sul piano organizzativo, rispetto
alle direzioni regionali delle entrate.
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