sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del...

59
periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Roma gennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge 662/96 - Roma

Transcript of sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del...

Page 1: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Roma gennaio - marzo 2003

sped.

abb.

posta

le 4

5%

Art

2 -

com

ma 2

0/b

- L

egge 6

62/9

6 -

Rom

a

Page 2: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

“Infermiere Oggi” pubblica articoli inediti di interesseinfermieristico, previa approvazione del Comitato diRedazione. L’articolo è sotto la responsabilitàdell’Autore o degli Autori, che devono dichiarare:nome, cognome, qualifica professionale, ente diappartenenza, recapito postale e telefonico. Il conte-nuto non riflette necessariamente le opinioni delComitato di Redazione e dei Consigli Direttivi.Quando il contenuto esprime o può coinvolgere laresponsabilità di un Ente, o quando gli Autori parlanoa suo nome, dovrà essere fornita anche l’autorizza-zione dei rispettivi responsabili.Il testo deve essere il più conciso possibile, compatibil-mente con la chiarezza di esposizione. Le bozze ver-ranno corrette in redazione. I lavori non richiesti enon pubblicati non verranno restituiti.Le citazioni bibliografiche devono essere strettamen-te pertinenti e riferirsi a tutti gli Autori citati nel testo.Le citazioni da periodici devono comprendere: ilcognome e l’iniziale del nome dell’Autore o dei primidue Autori, nel caso di più di due Autori, verrà indica-to il nome del primo, seguito da “et al”; il titolo ori-ginale dell’articolo, il titolo del periodico; l’anno dipubblicazione, il numero del volume, il numero dellapagina iniziale.Le citazioni di libri comprendono: il cognome e l’ini-ziale del nome degli Autori, il titolo del libro (even-tualmente il numero del volume e della pagina, se lacitazione si riferisce ad un passo particolare), l’editore,il luogo e l’anno di pubblicazione. Gli Autori che desi-derano la riserva di un certo numero di copie delnumero contenente il loro articolo, devono farnerichiesta esplicita al momento dell’invio del testo.Tutto il materiale deve essere spedito o recapitatoal Collegio IPASVI di Roma, Via Principe Eugenio,90-00185 Roma.

Rubriche

Organo Ufficiale di Stampadel Collegio IPASVI di Roma

Direzione - Redazione - AmministrazioneVia Principe Eugenio, 90 - 00185 ROMA

Tel. 70475269 - Fax 70451214

DIRETTORE RESPONSABILE

Gennaro Rocco

SEGRETERIA DI REDAZIONE

Nicola Barbato, Stefano Casciato, Mario Esposito,Matilde Napolano, Carlo Turci

COMITATO DI REDAZIONE

Bertilla Cipolloni, Rodolfo Cotichini, Maurizio Fiorda, MariaGrazia Montalbano, Maria Vittoria Pepe, FrancescaPremoselli, Maria Grazia Proietti, Ausilia M.L. Pulimeno,Emanuela Tiozzo, Marco Tosini.

Rivista trimestrale aprile/giugno 2002Spediz. in abbon. postale - 45% - Art. 2, comma 20/b,

legge n. 66211996 - Filiale di Roma.Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 90

del 09/02/1990

FOTO: MARIO ESPOSITO

EDITORE: GEMMAGRAFSTAMPA: GEMMAGRAF00193 Roma - Lungotevere Prati, 16Tel. 06 687.98.67 - Fax 06 687.52.70e-mail: [email protected]

Finito di stampare: Dicembre 2002

Tiratura: 23.000 copie

1 EDITORIALEMalasanità: siamo tutti in trinceadi Gennaro Rocco

3 Soccorso e primo interventoal politraumatizzatodi Cristian Vender

9 L’infermiere e la diagnosticaper immaginidi Marco Romani

1 6 Valutazione gestionedell’incontinenza urinarianell’anzianodi Mauro Morroto

2 2 Relazione del Presidente all’Assemblea degli iscritti2003di Gennaro Rocco

4 0 Il sapere infermieristico in una prospettiva interna-zionale.2ª Conferenza

4 2 ESPERIENZE A CONFRONTOAdattamento inefficace delpaziente ricoverato in terapiaintensiva post-chirurgicadi Claudio Carola e Giorgia Allegretti

4 4 ATTUALITÀOgni promessa è un debitodi Giuliana Leacche e Umberto Tulli

4 5 Cronaca del viaggio di studionei Paesi Scandinavi conil collegio IPASVI di Romadi Laura Sabatini e Alessandro Stievano

5 1 L’angolo dei media

5 3 L’infermiere mediato dalla stampa: dal problemaalle prospettive

5 6 L’AVVOCATO DICEObiezione di coscienza e pratiche abortive

5 8 In linea diretta con il Presidente

5 9 Gli infermieri per la Pace

6 0 Giornata Internazionale dell’Infermiere

6 1 Infermieri in rete

6 2 Race for cure

Page 3: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Soccorso e primo intervento al politraumatizzato

di Cristian Vender

LA GESTIONE DELLE URGENZE E DELLE EMERGENZE

La nascita dei Dipartimenti Emergen-za Accettazione e la determinazione de-gli standard assistenziali da erogare inemergenza con il DPR 27/3/1992 hannosicuramente cambiato il modo di gestirele problematiche delle persone che af-fluiscono nei pronto soccorsi. Oggi ipronti soccorsi che si trovano all’internodei DEA, devono essere in grado di offri-re ad un’utenza sempre più esigente, unservizio tempestivo e affidabile utilizzan-do metodologie scientifiche, informatiz-zate in modo da dare risposte chiare,esaurienti in tempi decisamente brevi.

Già nel lontano 1968 veniva definitodipartimento un insieme di strutture, at-trezzature, personale organizzati in co-mune con lo scopo di elevare i livelli assi-stenziali allo scopo di realizzare l’obietti-vo nel modo più efficiente possibile. Leregioni hanno il compito di determinarei livelli di assistenza in emergenza e l’or-ganizzazione di tutto il sistema dell’e-mergenza sanitaria : 118 e Pronti soccor-si (DEA). Nel settembre 1995 le linee gui-da conferenza Stato-Regioni individuanoi criteri di omogeneità per garantire iprincipi contenuti nel DPR 3/92 in parti-colare modo: la formazione del persona-le, l’organizzazione delle maxiemergen-ze e i servizi di P.S. e DEA.

Per l’Infermiere Professionale, questeinnovazioni insieme all’abolizione del

mansionario e alla formazione in univer-sità, hanno portato ad una riqualificazio-ne di questa figura professionale: il tria-ge affidato agli infermieri è il risultatodella crescita professionale avvenuta inquesti ultimi tempi.

EPIDEMIOLOGIA E CLASSIFICAZIONEDEI TRAUMI

All’interno dei Pronti Soccorsi afflui-scono persone con modalità e problema-tiche differenti. E’ necessario quindi sta-bilire una priorità nell’assistenza in mo-do da gestire in tempi rapidi pazienti ingravi condizioni o comunque con rischiodi compromissione delle funzioni vitali esuccessivamente il resto dei pazienti dis-tribuiti in una scala di priorità definitadall’Infermiere di triage.

I traumatizzati sono una buona per-centuale di tutti gli accessi nei diparti-menti d’emergenza del nostro paese. Ilpossesso di mezzi privati che facilitanogli spostamenti delle persone hanno in-crementato il numero di feriti e mortiper incidenti stradali. L’uso dei mezzi adue ruote nelle grandi città sono lamaggior causa di traumatismi agli artiche giungono in ospedale, sebbene larecente legge sull’uso del casco obbliga-torio per tutti, ha sensibilmente dimi-nuito le morti per trauma cranico. In tut-to l’occidente, la prima causa di mortenei primi 40 anni di età è legata ad

33

Esperienze a confronto

Page 4: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

44

eventi traumatici; fa riflettere come inuna persona giovane, nel pieno dell’atti-vità lavorativa, ci sia una maggior pro-babilità di morte per incidente stradaleche per patologie cardiache e tumori.L’assistenza e la cura dei traumatizzatiha un costo per la società elevatissimo.In Italia ogni anno si registrano circa23.000 morti per trauma di circa 8.000decessi per incidenti stradali, e circa250.000 feriti. L’Italia è nei primi postinel conteggio di morti per incidenti stra-dali in Europa.

L’82% di tutti i traumi addominali,cranici, toracici necessitano di ricoveroospedaliero e solo il 7% del totale vieneinviato a domicilio dopo le prime cure eun primo periodo di osservazione. Il nu-mero di traumatismi lievi definiti con uncodice verde al triage derivanti da inci-denti stradali è elevatissimo e determinacosti per le regioni non indifferenti; bastipensare a tutti gli accertamenti radiolo-gici, all’elevato costo dei materiali dibendaggio, steccatura, ingessatura, sutu-ra e medicazione in genere. Nel momen-to in cui un paziente accede al ProntoSoccorso, l’Infermiere, tramite l’uso in-formatizzato del programma G.I.P.S.E.,classificherà il trauma e la modalità in cuiesso è venuto, ovvero in strada, a casa, allavoro oppure se è derivato da un ag-gressione. Anche l’autolesionismo e ilsuicidio rientrano nei casi classificati co-me traumi.

CHI E’ IL POLITRAUMATIZZATO

La suddivisione in traumi toracici,addominali, cranici e politrauma è soloaccademica ed è dettata esclusivamen-te dalla necessità di codificare la dia-gnosi al termine del pronto soccorso, al

fine di chiedere il rimborso alla Regio-ne secondo le prestazioni realmente ef-fettuate.

Il Politraumatizzato è: “ogni pazienteche presenta almeno due lesioni trauma-tiche gravi con compromissione dellafunzione respiratoria e/o circolatoria” ,quindi il Politrauma è un evento trauma-tico che determina lesioni contempora-nee a due o più organi o apparati .

Il personale del 118 ha il compito dif-ficilissimo di valutare il traumatizzatosenza avere con se le apparecchiaturetecnologie a disposizione nella strutturaospedaliera. Ogni traumatizzato è unpotenziale politrauma e la valutazionedella gravità non deve indurre a sottova-lutare le misure di primo trattamentonecessarie alla stabilizzazione e al tra-sporto del paziente in pronto soccorso.Un traumatizzato può avere danni in va-ri segmenti corporei:

• OSSA– Cranio; Ossa lunghe: femore, tibia,

perone, radio, ulna, omero; Coste– Colonna vertebrale con interessa-

mento del midollo spinale• ORGANI INTERNI– Fegato, Milza, Rene, Polmone• VASI SANGUIGNI – Vene e Arterie

Nel trattamento di un traumatizzatonon ci si può soffermare esclusivamentesu quello che si vede; una ferita lacerocontusa sanguinante attirerà sicuramen-te la nostra attenzione ma il giusto com-portamento da adottare sarà quello diprocedere ad un primo tamponamento,e prima di suturare la ferita, verificare lecondizioni generali del paziente (pres-sione, saturazione, frequenza, esameobiettivo e visita medica accurata, au-scultazione del torace…).

VALUTAZIONE, STABILIZZAZIONE ETRASPORTO DEL POLITRAUMATIZZATO

Dalla chiamata al 118 entro un temporagionevole di 8-10 minuti (in città),l’ambulanza più adatta al soccorso do-vrebbe raggiungere il luogo dell’inciden-te. Allontanati i curiosi, si procede ad as-66,1% 16,1% 7,1% 10,7%

Page 5: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

55

sicurare le condizioni ambientali idoneead operare in sicurezza.

In caso di incendio o difficoltà nellaestricazione dell’infortunato bisogna at-tendere l’intervento dei vigili del fuoco.Si procede al controllo della pervietàdelle vie aeree con rimozione di even-tuali corpi estranei e applicazione di col-lare cervicale. Si controlla se il pazienterespira e si procede a eventuale emostasidi eventuali emorragie visibili. Il control-lo del polso carotideo e il controllo deiriflessi neurologici completa il primo in-tervento sul paziente traumatizzato.

Per le vittime di importanti traumati-smi è diventata consuetudine tra gli esper-ti di trauma parlare di GOLDEN HOUR.

E’ essenziale quindi, che tutti i mem-bri dell’equipaggio dell’ambulanza sianopreparati e intervengano senza perderetempo secondo le linee guida e le proce-dure internazionali.

IL POLITRAUMATIZZATO IN PRONTO SOCCORSO

L’Infermiere del 118 valutata la situa-zione, può allertare il personale delpronto soccorso di destinazione tramitechiamata in centrale operativa. MoltiD.E.A. sono provvisti di una sala rossaadibita alle emergenze e fornita di tuttele attrezzature per un tempestivo corret-to primo intervento. Ricevuta la chiama-ta dalla centrale del 118, il personale in-fermieristico del pronto soccorso provve-derà ad allertare i medici anestesisti e ri-animatori, i chirurghi, il personale dellasala operatoria e della radiologia.

E’ compito dell’infermiere triagistadel pronto soccorso di fare una prima va-lutazione ed assegnare il codice colore dipriorità o gravità:

A (pz incosciente) – controllo pervietàvie aeree – protezione cervicale

• Apertura della bocca – controllo pervietàdelle vie aeree

• Impiego di cannule di guedel o tubi di mayo

• Se presenza di ostruzione: rimozione delcorpo estraneo manualmente o in caso didifficoltà sublussazione della mandibola

• Posizionamento collare cervicale

• Esecuzione delle manovre b.l.s./ a.l.s.:eventuale intubazione oro-tracheale

B controllo e mantenimento dell’attivi-tà respiratoria

• ossigenoterapia (utile); se pz non intubato:mascherina con reservoir; se pz intubato:assistenza ventilatoria cricotirotomia se ne-cessario

• monitorizzazione della SaO2 (>90%)

C tamponamento di emorragie visibili -presenza di polso carotideo

• Applicazione di cannula venosa grossa (G16)

• Tamponamento di emorragie

• Controllo dei parametri vitali (P.A., F.C., F.R.)

• Infusione di liquidi

D controllo riflessi neurologici - stabi-lizzazione prima del trasporto

• Utilizzo della Glasgow Coma Scale

• Applicazione coperta termica

• Immobilizzazione delle fratture degli artimediante l’uso di presidi a depressione

• Utilizzazione di tavola spinale, barella acucchiaio per posizionamento su barella

GOLDEN HOUR

I Pazienti gravemente feriti se raggiungono lasala operatoria in un arco di tempo inferioreo uguale ad un’ora hanno migliore prognosi euna più alta probabilità di sopravivenza

Page 6: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

66

�� CODICE ROSSOCODICE ROSSO

ENTRATA IMMEDIATA IN SALA ROSSAO D’EMERGENZA – PZ CON COMPRO-MISSIONE DELLE FUNZIONI VITALI• Glascow coma scale < 14• Assenza di coscienza, respiro, batti-

to cardiaco• Ritmo respiratorio < 10 o > 29 atti

al minuto• Valutazione della lesione:— Fratture bacino, due o più frattu-

re, ustioni >10%, tutte le lesioni pene-tranti della testa, ferite profonde e san-guinanti

�� CODICE GIALLOCODICE GIALLO

ENTRATA ENTRO 8-10’ DALLA VALUTA-ZIONE – PZ A RISCHIO DI COMPROMIS-SIONE DELLE FUNZIONI VITALI• Frattura di ossa lunghe; fratture

esposte• Traumi cranici in pz attualmente vi-

gile e cosciente• Caduta da > 3 metri• Trauma da scoppio• Amnesia• Impotenza funzionale e dolore• Segni neurologici

�� CODICE VERDECODICE VERDE

PZ NON A RISCHIO DI COMPROMISSIO-NE DELLE FUNZIONI VITALI• Lesioni, traumi di vario genere non

gravi < 24 ore

�� CODICE BIANCOCODICE BIANCO

ACCESSO IMPROPRIO – TRAUMI E LE-SIONI > 24 ORE NON SINTOMATICHE

Il politraumatizzato con GCS < 14 en-tra immediatamente in sala rossa o salaemergenza; se le attività primarie sonopresenti viene assegnato codice giallo.

Il paziente che è provvisto di collarecervicale, accesso venoso e con tutori divario genere per proteggere eventualifratture entra in P.S. posizionato su unatavola spinale e successivamente verrà

adagiato sulla barella ortopedica (senzatogliere la tavola spinale). Il personaledel P.S. valuterà immediatamente lo sta-to di coscienza, il respiro e l’attività car-diaca. Un infermiere si preoccuperà di ri-levare i parametri vitali e di applicare deipacer adesivi collegati ad un monitormulti-funzioni con defibrillatore . Il pa-ziente viene spogliato degli indumenti(successiva esecuzione dello spoglio deivalori in possesso) e posizionato un cate-tere vescicale e una mascherina con ossi-geno. Si applica una flebo e vengonoeseguiti i prelievi di sangue (emocromo,glicemia, azotemia, creatinina, markerscoagulazione, elettroliti).

Si completa la valutazione neurologi-ca e ortopedica.

A questo punto si iniziano gli accerta-menti diagnostici per comprendere lagravità delle lesioni. In ordine di prioritàquesti i principali accertamenti diagnosti-ci eseguiti ad un politraumatizzato:

TAC CRANIO

ECOGRAFIA ADDOME

RX TORACE

RX BACINO

RX MASSICCIO FACCIALE

RX ARTI

GLASCOW COMA SCALE

PuntiAPERTURA DEGLI OCCHI

Spontanea 4Allo stimolo verbale 3Allo stimolo doloroso 2Assente 1

RISPOSTA MOTORIASpontanea 6Localizza il dolore 5Flessione normale 4Difficoltà nella flessione 3Estensione 2Risposta assente 1

RISPOSTA VERBALEOrientato 5Confuso 4Parole inappropriate 3Suoni incomprensibili 2Risposta assente 1

Page 7: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

77

Il completamento di tutti gli accerta-menti necessari alla definizione diagno-stica è sempre subordinato dalle condi-zioni generali del paziente. Un peggiora-mento della respirazione o un calo dipressione con aumento della frequenzaè sempre da prendere in considerazionecon la sospensione degli esami in corso eun intervento tempestivo del personaleper ristabilizzare le condizioni del trau-matizzato.

Il personale infermieristico del P.S.deve accompagnare sempre il pazientenei vari spostamenti all’interno dellastruttura ospedaliera, per l’esecuzionedegli esami prescritti. E’ consigliabiledurante i trasporti e eventuali trasferi-menti del paziente portarsi tutto il ma-teriale per una eventuale I.O.T. d’emer-genza. Il paziente deve rimanere moni-torizzato durante tutta l’esecuzione de-gli esami. Definita la diagnosi, se il no-stro ospedale non è in grado di tenere ilpaziente nella propria struttura devetrasferirlo in un altro nosocomio. Non èraro che i DEA di 1°livello attivano la co-siddetta “procedura DEA” per trasferireil paziente in un DEA di 2°livello provvi-sto di reparti specialistici necessari allacura del traumatizzato.

Il concetto di far arrivare in primabattuta il paziente all’ospedale giusto,in Italia, è in contrasto con la normativache autorizza l’ambulanza priva di medi-co a bordo a raggiungere l’ospedale piùvicino.

CONCLUSIONI

L’assistenza al politraumatizzato ècomplessa. A volte risulta addirittura dif-ficile il coordinamento tra il 118 e l’ospe-dale di destinazione. Il rispetto di proto-colli e linee guida elaborati dalle centrali118 e le strutture ospedaliere sicuramen-te sono la base per una buona assistenzaai traumatizzati. Le difficoltà che si in-contrano sono date dalla consapevolez-za di intervenire in tempi rapidi (goldenhour) senza tralasciare importanti inter-venti, come per esempio la stabilizzazio-ne del paziente prima del trasporto o l’e-secuzione di esami essenziali per la de-

terminazione della diagnosi. Non da me-no e non si può certo sottovalutare èl’approccio emotivo di tutti gli operatoriverso i traumatizzati gravi, che anche senon rallenta l’intervento diagnostico-te-rapeutico, crea a volte ansie e paure cheaumentano a dismisura se non c’è un co-ordinamento tra i singoli operatori. Neltrasporto con l’ambulanza, dal concettodi “load and go” (carica e porta all’ospe-dale più vicino) oggi si è passati a quellodi “stay and play” (stabilizza e trasportail paziente). Arrivare in ospedale con untraumatizzato posizionato su tavola spi-nale con collare cervicale, accesso venosoe immobilizzazione delle fratture signifi-ca evitare al paziente complicazioni deri-vanti da spostamenti mal fatti; trovare inP.S. tutti gli operatori pronti con le appa-

La professionalità nell’emergenza: una garanziaper il cittadino.

Page 8: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

88

recchiature funzionanti di certo garanti-sce la continuità della catena del soccor-so a beneficio di un buona prognosi del-l’infortunato.

Note1 Da: Il Politraumatizzato; diagnosi, ria-

nimazione, chirurgia; di: J.C. Otteni; ed.Masson (1991).

2 Da: Il Politrauma, valutazione gene-rale e primo trattamento; di Osvaldo Chia-ra; ed. Minerva Medica (1995).

Roma, Ottobre 2002

Autore:Cristian Vender, infermiere professionaleD.E.A. 1°livello Pronto Soccorso - Ospe-dale San Giacomo – Asl RM A, Roma.

Archivio informatizzato G.I.P.S.E.ospedale San Giacomo di Roma.

Protocolli e linee guida ProntoSoccorso ospedale San GiacomoRoma.

Corso di Emergenza medica nelterritorio per infermieri profes-sionali Roma Urgenza – 1998

Corso di Assistenza Infermieristi-ca nell’emergenza e urgenza IDITor Vergata Roma – 2002.

Tesi: Pianificazione del primosoccorso e del soccorso organiz-zato per i pazienti politraumatiz-zati – La Sapienza Roma –1996/1997.

Ricerca via internet sul sito A.S.P.,Roma Urgenza (foto frattura cer-vicale) , La Repubblica (foto inci-dente).

Ore 15,00 - PresentazionePadre Aurelio Mozzetta(Superiore Generale)

IntroduzioneS. Em.za Card. José Saraiva Martins(Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi)

Ore 15,30 - Padre Luigi Monti nellastoria del suo tempoProf. Don Giorgio Rossi(Docente di Storia Moderna all’Università Roma Tre)

Ore 16,00 - La figura di Padre LuigiMonti nella realtà ecclesiale dell’800Prof. Pietro Borzomati(Preside della facoltà di Lettere Università per stranieri di Perugia)

Ore 16,30 - Coffee Break

Ore 17,00 - Profilo spirituale delVenerabile Luigi MontiS. Ecc.za Rev.ma Mons. Andrea Erba(Vescovo di Velletri-Segni)

Ore 17,30 - Originalità e attualitàdel messaggio di Padre Luigi Prof. Don Mario Torcivia(Docente allo Studio Teologico “San Paolo” di Catania)

Ore 18,00 - Il carisma di PadreLuigi Monti nella realtà delle sueOperePadre Giovanni Cazzaniga(Postulatore della Causa di Beatificazione)

Ore 18,20 - ConclusioniPadre Giuseppe Pusceddu(Superiore Provinciale)

Moderatore: Fratel Ruggero Valentini

Provincia Italiana - Congregazione dei Figli dell’Immacolata ConcezioneVia della Luce, 46 - 00153 Roma • Tel. 06.6646.4344 - 06.58.39.251 •www.cfic.it • e-mail: [email protected]

PROVINCIA ITALIANACongregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione

SEMINARIO DI STUDIO

Il Venerabile Luigi Maria Monti(1825-1900)

Verso la santità accanto all’uomo che soffre8 Maggio 2003 - Sala lancisi - Borgo Santo Spirito, 2 - Roma

Un

infe

rmie

re

vers

o la

san

tità

Page 9: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

L’infermiere e ladiagnostica per immagini

di Marco Romani

Lo studio diagnostico dell’organismoumano mediante acquisizione diimmagini si identifica nella radiolo-

gia tradizionale (rimasta invariata sinodalla scoperta dei raggi Roentgen); si so-no aggiunti dagli anni 70 ad oggi nuoviprocedimenti fondati sul calcolatoreelettronico (tomografia computerizzata,radiologia digitale); e procedimenti cheutilizzano forme di energia diverse co-me ultrasuoni, raggi infrarossi, campielettromagnetici (ecografia, termogra-fia, risonanza magnetica). I vari procedi-menti vengono compresi nella “diagno-stica per immagini” che viene a sostitui-re la “radiodiagnostica”. L’infermieredeve conoscere il valore clinico ed alcu-ne modalità esecutive della diagnosticaper immagini, non soltanto a scopo cul-turale ma anche e soprattutto per ga-rantire sempre una maggiore qualità al-l’utente, collaborando alle misure dia-gnostiche e terapeutiche in ambito ra-diologico con una formazione professio-nale specifica, al fine di attuare una cor-retta ed idonea preparazione e relativaassistenza.

NOZIONI GENERALI DI TECNICA E DI METODICA

La diagnostica per immagini si fondasullo studio delle immagini che i raggi X,attraversata la parte corporea da esami-nare, determinano su uno schermo fluo-

rescente (radioscopia) o su di una pelli-cola sensibile (radiografia). I raggi “X”,sono oscillazioni elettromagnetiche (si-mili a raggi luminosi); essi si formano neltubo per raggi Rontgen in seguito alloscontro fra l’anodo e gli elettroni, pro-dotti su un filamento caldo nel catodo,in un campo di tensione ad alta velocità,liberando così dell’energia come radia-zione Rontgen. Mediante regolazionedei tasti o delle manopole di un “tavolodi comando”, si fanno variare, a secon-da delle caratteristiche anatomiche del-la parte da esaminare e del suo diversospessore, i fattori che determinano lacorretta riuscita di una radiografia ecioè: tempo di esposizione (espresso insecondi); intensità delle radiazioniemesse (espresse in mA, che indicanol’intensità della corrente nel tubo); po-

99

Page 10: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

1010

tere di penetrazione delle radiazioni(espresso in KV).

L’immagine radioscopica o radiografi-ca si stabilisce grazie alle differenze diassorbimento delle radiazioni tra le di-verse parti componenti l’oggetto, chedeterminano il cosiddetto “contrasto”.Quindi i raggi “X”, come la luce, hannola capacità di impressionare una pellico-la. I diversi tessuti di un corpo sono ra-diotrasparenti in misura diversa. Per iraggi “X”: sono radiotrasparenti l’aria,l’adipe; lo sono meno liquidi, la muscola-tura, gli organi parenchimatosi (fegato,reni etc.); lo sono difficilmente le ossa ele calcificazioni. In pratica significa che lalastra radiografica, dietro al tessuto os-seo, rimane relativamente non impres-sionata dalla radiazione.

ESAMI RADIOLOGICI TRADIZIONALI

Gli esami radiologici tradizionali so-no: Radioscopia, Radiografia, Schermo-grafia, Seriografia, Xeroradiografia,Roentgencinematografia, tali esami pos-sono essere eseguiti:

a) senza mezzo di contrasto (m.d.c.):indicati nello studio dell’apparato sche-

letrico, degli organi toracici (polmoni,cuore e mediastino) e dell’addome (gasintestinali, calcoli biliari e urinari);

b) con mezzo di contrasto: dai mezzidi contrasto, i raggi X vengono assorbitipiù intensamente, in confronto ai tessutiumani, che ne fanno risaltare l’immagine.

I m.d.c. vengono introdotti attraverso:• Cavità normali (canale alimentare)• Cavità patologiche (tragitti fistolosi)• Iniezione in circoloGli esami con mdc, vengono elenca-

ti a seconda delle parti corporee daesaminare:

Tubo digerente: pasto opaco, clismadel tenue, clisma opaco;

Vie biliari: colecistografia orale, cole-cistocolangiografia endovenosa, colan-giopancreatografia retrograda endosco-pica, colangiografia transepatica percu-tanea, colangiografia peroperatoria epostoperatoria.

Reni e vie urinarie: urografia, pielo-grafia retrograda, pielografia anterogra-da percutanea, cistografia, uretrografia.

Apparato cardiovascolare: tecniche diopacizzazione per puntura diretta, tecni-che di opacizzazione per cateterismo.

Sistema linfatico: linfografia.Albero tracheo-bronchiale: bronco-

grafia.Sistema nervoso centrale: angiogra-

fie, mielografie.Sistema articolare: artografia.Utero e annessi: istero, salpingografia.Mammella: duttogalattografia, pneu-

mocistografia.Ghiandole salivari: scialografie paro-

tidea.Tragitti fistolosi: fistolografia.

TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC)

Nella tomografia computerizzata, ilfascio di raggi X, attraversa di volta involta un singolo strato del corpo, le in-formazioni vengono elaborate da uncalcolatore elettronico, e convertite inimmagini ottiche, quindi si ha una pe-culiarità dell’esplorazione in sezione as-siale traversa, permettendo l’esplora-zione di più organi, essa è particolar-mente indicata:

Page 11: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

1111

– Patologie malformative, traumati-che, vascolare (ischemica e/o vascolare),neoplastica;

– Patologie vertebro-midollari (erniediscali), mediastino, surreni, sistema lin-fatico;

– Patologie epatiche, uro-genitali,spleniche, scheletriche, addominali, orbi-tarie;

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI CON ALTRI PROCEDIMENTI

Sono caratterizzati dal fatto che noncomportano l’impiego né di radiazioniionizzanti, né di mezzo di contrasto con irelativi rischi; essi sono:

Ecografia *, sfrutta le onde ultrasono-re, utile nello studio degli organi addo-mino pelvici, diagnostica ostetrica, stu-dio del cuore (ecocardiografia) e deigrossi vasi arteriosi e venosi.

Risonanza magnetica, sfrutta la riso-nanza del corpo umano immerso in uncampo magnetico, utile come esame neu-roradiologico: cervello, midollo spinale.

Termografia, sfrutta le radiazioni ca-loriche (raggi infrarossi) emesse dai tes-suti, utile nello studio dei tumori dellamammella, processi flogistici superficia-li, delle turbe circolatorie cerebrali e pe-riferiche.

RUOLO DELL’INFERMIERE NELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Il personale infermieristico è tenuto aporre rigorosamente in atto, per quantodi sua competenza, alcune norme sia dinatura organizzative che assistenzialinei riguardi del paziente da sottoporread esami radiologici; la mancata osser-vanza di queste norme non soltanto de-termina ritardi rinvii e ripetizioni degliesami, ma può anche renderli meno in-formativi.

Organizzativo:• Raccolta inoltro e sollecito, delle ri-

chieste di esame;• Preparazione accurata dei pazienti;• Conservazione delle documentazio-

ni diagnostiche;Gli atti da compiere assumono una

connotazione diversa a seconda dell'isti-tuzione in cui si opera, tuttavia è indi-spensabile una serie di azioni comuni atutte le situazioni, che sono determinan-ti per creare le condizioni di corretta in-formazione e collaborazione tra l’unitàdi degenza e il servizio radiologico.

Agendo in tale modo, si potranno ri-durre al minimo errori, ritardi e perditedi tempo spiacevoli.

Quindi:1) Innanzitutto si ritiene utile ricor-

dare che a monte di ogni prescrizione,dovrebbero essere concordati dei proto-colli concernenti la preparazione del pa-ziente, in modo da fornire al personaledelle unità di degenza uno strumento dilavoro che eviti errori.

Quindi al momento della prescrizionedi un esame radiografico, ha inizio unaserie di procedure da mettere in atto, trale quali la prima è senza dubbio l’Infor-mazione rivolta al degente, sia da partedel medico che dell’infermiere, seguitaovviamente in seconda fase, dalla compi-lazione e inoltro della richiesta al servi-zio di radiologia.

2) Il servizio di radiologia, ricevuta larichiesta provvede a comunicare l’ap-puntamento per l'esecuzione dell'esame;alla ricezione dell’appuntamento, l’infer-miere provvede ad informare il degentee il resto dell'équipe, e ad iniziare l'even-

Page 12: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

1212

tuale preparazione del degente, seguen-do i protocolli prestabiliti.

3) Al termine della fase sopra citata,si giunge al momento della preparazio-ne del paziente per il trasporto.

Prima di affidare il paziente all'infer-miere del reparto di radiologia, quellodel reparto di degenza deve controllarele condizioni generali, la scelta del mezzodi trasporto valutando le condizioni delpaziente, la completezza del corredo cli-nico, da inviare al servizio di radiologia.

4) Una volta giunto nel reparto di ra-diologia, l'infermiere del reparto stessoo quello dell’unità di degenza che ha ac-compagnato il paziente, ha il compito ditranquillizzarlo (informandolo eventual-mente sulla durata dell'esame, eventua-le presenza di dolore etc.) accompagnar-lo nella sala raggi e aiutarlo quindi adassumere una posizione comoda ed ade-guata a seconda del tipo di esame da ef-fettuare; una volta fatto ciò allontanarsiimmediatamente (dietro la cabina scher-mata) o se le circostanze lo richiedono,restare nella sala stessa insieme al pa-ziente, proteggendosi con un camice otelo piombato.

5) Una volta effettuato l'esame il pa-ziente viene quindi riaccompagnato nel

reparto di degenza, dove lo stesso infer-miere ha il compito di accoglierlo, po-nendo in atto tutte le procedure assisten-ziali necessarie a seconda delle condizio-ni generali (controllo dei parametri vitali,eventuale rimozione di aghi cannula usa-ti per introdurre il mezzo di contrasto).

Nel contempo il servizio di radiologiaprovvede alla stesura del referto, che sa-rà inviato all'unità di degenza (in alcunicasi ciò può essere contemporaneo al ri-torno del paziente).

Dato che l'esame entra a far parte in-tegrante del corredo clinico (cartella cli-nica), sarà cura dell'infermiere controlla-re la completezza di tale corredo al mo-mento del rientro del paziente in divisio-ne dal reparto di radiologia.

Assistenziale:Si configura nella sorveglianza assidua

del paziente sottoposto ad indagini dia-gnostiche o di radiologia interventisticache comportino rischi di complicanze.

A) Preparazione del paziente:– Informazione sulla durata, scopo,

zona da esaminare etc.;– Pulizia intestinale dell’addome per

esami con mezzo di contrasto;– Digiuno dalla mezzanotte per pasto

opaco e per gli esami con somministrazio-ne parenterale di un mezzo di contrasto;

– Somministrazione dei preparati perla colicistografia orale;

– Tricotomia distrettuale prima diangiografie; controllo e mantenimentodi un buon stato di idratazione soprat-tutto nel caso di esami con mezzo dicontrasto iodato;

– Intuire eventuali paure e incertezzee aiutare a farle superare.

B) Sorveglianza del malato duranteesami radiologici:

Durante gli esami radiologici possonoverificarsi incidenti, alcune secondari alletecniche di angiografia, altri scatenati dal-la somministrazione di mezzi di contrastoiodati; in attesa del medico radiologico odell’anestesia, l’infermiere presente in ra-diologia deve essere in grado, nei casi piùgravi e non, di affrontare l’urgenza.

C) Sorveglianza del malato dopo esa-mi radiologici:

È importante al fine di cogliere imme-

Page 13: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

1313

diatamente eventuali complicanze dareazione ai mezzi di contrasto:

– Esami con mezzo di contrasto ioda-to; possibili sintomi sono insufficienzacardiaca o renale (tachicardia, oliguria,ipotensione);

– Esame angiografici e procedimentidi radiologia interventistica con accessoarterioso; possono dare emorragie equindi è necessario controllare l’emosta-si, l’ampiezza del polso arterioso, la pre-senza di eventuali ematomi; riposo a let-to per 12 ore

PARTICOLARITÀ ASSISTENZIALI

Si ritiene utile a questo punto prende-re in esame i principali esami radiologici,indicandone le particolarità assistenziali:

a) Radiogrammi dei segmenti schele-trici; Scopi: permettono di individuare al-terazioni morfologiche, strutturali e delgrado di calcificazione di origine conge-nita, traumatica, neoplastica di segmentiossei e delle articolazioni contigue; Ese-cuzione: l’esame è effettuato senza mez-zo di contrasto, e non richiede alcunaparticolare preparazione.

b) Radiogramma del torace; Scopi:permette lo studio dei polmoni, delle ca-vità pleuriche, dell'aria toracica; Esecu-zione: è importante l'informazione rivol-ta al paziente, soprattutto per quanto ri-guarda le posizioni e gli esercizi del trat-tenimento dell'aria, in quanto l'esame èeseguito in apnea inspiratoria dorso-ventrale e latero-laterale.

c) Radiogramma dell’addome; Scopi:permette lo studio della cavità addomina-le ed in parte dei visceri in essa contenuti,specie per quanto riguarda la presenza dicalcoli radiopachi, livelli idroaerei (occlu-sione intestinale) o di aria libera in perito-neo (perforazione dei visceri cavi); Esecu-zione: l’esame è eseguito senza mezzo dicontrasto, e non richiede preparazioniparticolari, se non una pulizia intestinalemediante clistere evacuativo e digiuno.

d) Broncografia; Scopi: permette lostudio dell'albero bronchiale fino a li-vello dei bronchi sub-segmentari, me-diante l'uso di mezzo di contrasto idro-solubile, introdotto con uno speciale

sondino; Materiale occorrente: farmaciantitossigeni, sondini per introdurre ilmezzo di contrasto, mezzo di contrastoolio iodato o idrosolubile, sondini peraspirazione.

Esecuzione: somministrare i farmaci an-titossigeni , informare il paziente circa lepossibili difficoltà respiratorie che potran-no verificarsi durante l'esame; controllodelle condizioni generali e della respira-zione prima, durante e dopo l'esame; sti-molare il paziente a tossire dopo l'esameper favorire l'eliminazione del mezzo dicontrasto; far assumere al paziente le po-sizioni adatte al drenaggio bronchiale.

e) Esame dell’esofago, stomaco, e inte-stino tenue (pasto opaco); Scopi: permettelo studio di tali segmenti e della regionecieco-appendicolare, la quale si visualizzadopo alcune ore dalla somministrazionedel pasto opaco; Materiale occorrente:mezzo di contrasto (solfato di bario).

Esecuzione: importante è l'informa-zione rivolta al paziente al fine di tran-quillizzarlo; il giorno precedente, il pa-ziente deve osservare una dieta leggera,mentre il giorno dell'esame rispettare ildigiuno; dopo la prima parte dello stu-dio, trascorse alcune ore, viene eseguitoun controllo post-prandiale per valutare

Page 14: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

il transito intestinale; al termine dell'esa-me, controllare l’evacuazione affinché ilmezzo di contrasto venga eliminato.

f) Clisma Opaco; Scopi: consente l'in-dividuazione di eventuali affezioni a cari-co del retto, sigma e colon; Materiale oc-corrente: occorrente per l'enteroclismamezzo di contrasto (solfato di bario in so-spensione acquosa), pompa per insuffla-re aria (esame con doppio contrasto).

Esecuzione: informazione del pazien-te, al fine di farlo collaborare nel migliormodo possibile; eseguire una buona pu-lizia dell'intestino, con una dieta priva discorie per i tre giorni precedenti l'esame,seguita dalla somministrazione di lassati-vi e/o dalla esecuzione di clisteri; al ter-mine dell'esame, si deve controllare l'e-vacuazione, al fine di ottenere l'elimina-zione completa del mezzo di contrasto.

g) Colecistigrafia orale; Scopi: opaciz-zare la colecisti al fine di rilevare la pre-senza di formazioni calcolose, o di altrepatologie, e valutare la funzionalità del-la colecisti.

Materiale occorrente: mezzo di con-trasto (compresse contenenti sostanzaiodata, che assorbita dall'intestino, èescreto con la bile e si concentra nellacolecisti dopo 10 – 12 ore).

Esecuzione: controllare che il pazientesia già stato sottoposto ad esami prelimi-nari (funzionalità epatica); somministrareil mezzo di contrasto la sera precedentel’esame; controllare che il paziente rispettiil digiuno fino all'esecuzione dell'esame.

h) Colangiocolecistigrafia; scopi: ot-tenere l'opacizzazione del dotto epaticocomune, e della colecisti, per studiare levie biliari; Materiale occorrente: necessa-rio per l'infusione endovenosa; mezzo dicontrasto (sostanza iodata idrosolubile);necessario per fronteggiare una reazio-ne allergica; Esecuzione: effettuare unabuona pulizia intestinale mediante cli-steri; eseguire la prova di tolleranza aimezzi di contrasto iodati; controllare chesiano stati eseguiti gli esami di funziona-lità epatica, e segnalare al radiologo, lapresenza di eventuali episodi allergicinell'anamnesi del paziente.

i) Urografia; Scopi: ottenere l’opaciz-zazione di tubuli, bacinetti ureteri e ve-scica al fine di studiare alterazioni di sva-

riata natura e di valutare la funzionalitàrenale e la presenza di malformazioni;Materiale occorrente: set per infusionevenosa mezzo di contrasto iodato idro-solubile, necessario per fronteggiare rea-zioni allergiche; Esecuzione: controllodell'esecuzione di esami per valutare lasituazione renale; ottenere una buonapulizia intestinale, mediante la sommini-strazione per tre giorni precedenti l'esa-me, di una dieta priva di scorie, e sommi-nistrazione di lassativi e clisteri.

l) Arteriografia; Scopi: opacizzare i ra-mi arteriosi, al fine di individuare le alte-razioni delle arterie e degli organi da lo-ro irrorati; Materiale occorrente: mezzodi contrasto iodato idrosolubile; cateteri-ni di Seldinger (che permette di incannu-lare i rami arteriosi); materiale occorren-te sterile per la preparazione e medica-zione della zona incannulata; due pinze,una pinza anatomica, lama per bisturi,sacchetti di sabbia per la compressione.Esecuzione: digiuno per il paziente ilgiorno dell'esame; esecuzione della trico-tomia della zona interessata; assistenzarivolta al paziente e al medico; al terminedell’esame controllo accurato dei para-metri vitali per le prime 4-6 ore; controllodella zona sede di puntura (eventualiemorragie vanno immediatamente se-gnalate al medico); mantenere a letto ilpaziente per 6-8 ore dopo l’esame.

m) Flebografia; Scopi: opacizzare i di-stretti venosi, al fine di evidenziare alte-razioni e turbe del circolo; Materiale oc-corrente: mezzo di contrasto idrosolubi-le; cateteri di Seldinger.

Esecuzione: prevenzione delle reazioniallergiche al mezzo di contrasto; riposo aletto per le prime 4-6 ore dopo l'esame.

n) Linfoadenografia; Scopi: permettedi studiare i vasi linfatici ed i linfonodi,in caso di localizzazioni secondarie dineoplasie; Materiale occorrente: mezzodi contrasto liposolubile da introdurre acielo scoperto nei vasi linfatici della ma-no o del piede; occorrente sterile per mi-crochirurgia, usato per scoprire e succes-sivamente medicare la zona di interven-to; colorante per il sottocute con idoneasiringa; aghi speciali per incannulare ivasi linfatici; sistema di pompe per inie-zioni endolinfatiche.

1414

Page 15: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

1515

Esecuzione: informazione del pazien-te; aiutarlo ad assumere una posizionecomoda ed adeguata; controllare i para-metri vitali prima, durante e dopo l'ese-cuzione dell'esame; assistenza al mediconell’esecuzione, e al paziente.

o) Ecografia; Preparazione del pa-ziente: Digiuno per lo studio del sistemaepatobiliare e del pancreas; prescrizionefarmacologica e/o dietetica per ridurre ilmeteorismo e il contenuto intestinalenello studio dell’addome; replezione ve-scicale (non fare urinare il paziente 4-6ore precedenti l’esame) nello studio de-gli organi pelvici e nella gravidanza.

CONCLUSIONI

L’Infermiere oltre al valore clinico ele modalità di esecuzione nella diagno-stica per immagini, deve tener presenteche non solo chi opera nei reparti di ra-diologia è esposto alle radiazioni; tuttiquantomeno siamo soggetti alla cosid-detta “Esposizione Naturale”, costituitadalla radiazione ambientale, da quellacosmica e dalla radiazione da sostanzeradioattive incorporate nel nostro stes-so organismo.

Chiaramente nel campo della radio-diagnostica, è importantissima la prote-zione contro tali raggi, che deve essererivolta non solo all’utente che viene sot-toposto ad un determinato esame (inquanto assorbe direttamente raggi x),ma anche al personale che opera in talereparto, quindi è importante attuare:

1. Protezione dell’utente; in questoambito il carico di radiazioni può essereridotto mediante:

– conoscenze approfondite dell'ef-fetto delle radiazioni;

– schermatura degli organi sessuali,mediante una piastra o capsula di piombo;

– rinuncia ad esami radiografici du-rante la gravidanza tranne in caso di rea-le necessità;

2. Protezione del personale; il caricodi radiazioni in roentgendiagnostica puòessere ridotto:

– indossando un abbigliamento pro-tettivo (grembiuli guanti e occhiali dipiombo);

– evitando di rimanere più dellostretto necessario nel locale dove vieneeseguito l'esame);

– con la schermatura dei locali, inse-rendo lamine di piombo (pareti, porte esoffitti);

Importantissimi sono anche i controlliche devono essere fatti sul personale diradiologia:

– controllo del personale, mediantevisite periodiche;

– controllo del carico di radiazionimediante dosimetri collocati all'altezzadel petto.

Le dosi consentite per il personale delreparto di radiologia, sono stabilite dallalegge, in particolare dalla 626/94 e dalla230/95.

Autore:Inf. Marco Romani, Ospedale S. Eugenio,UOC Chirurgia Plastica e Ricostruttiva.

Biagini, Manuale di Radiolo-gia, Ed. E.M.S.I., 1980.

Curcio A., Grande Enciclope-dia Medica, Ed. Curcio, 1988.

Lavella T., Spairani C.: Proce-dure, Protocolli e Linee Guidadi Assistenza Infermieristica,2001.

Forni C., Linee Guida ClinicheEd. McGRAW-HILL, 2002.

Page 16: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Valutazione e gestione dell’incontinenza urinaria nell’anzianodi Mauro Morroto

L’ incontinenza urinaria è la perditainvolontaria di urine e costituisceoggi un problema igienico-socia-

le, nonché economico, di rilevante im-portanza. Questa è legata ad una disfun-zione della vescica e degli sfinteri.

Al contrario la continenza è la capaci-tà di posticipare a piacimento della min-zione e di esaurirla in uno stato ottimaleigienico-sociale. Questo deriva da unacondizione fisica del soggetto relativa-mente integra e funzionale, riguardantein particolar modo l’apparato uro-geni-tale. Quando tali funzionalità e capacitàdiminuiscono o scemano drasticamente,possono diffondersi nel soggetto i cano-nici disturbi dell’incontinenza. Tali scom-pensi fisici si vanno ad aggiungere a fat-tori ambientali, sociali, igienici che rie-scono in ogni caso ad influenzare negati-vamente la psiche della nostra persona.Perciò secondo gli attributi del soggettoin questione ed in proporzione allaquantità d’urine perse involontariamen-te (durante la giornata) avremo una vitadi relazione pressochè alterata.

I primi disturbi si riscontrano quandoil soggetto non riesce ad avvertire intempo la necessità di urinare, o quandonon riesce a raggiungere in tempo il luo-go appropriato per la minzione, o quan-do questi non riesce ad eseguire unacorretta minzione anche quando il luogoè raggiunto.

Quindi saranno l’imbarazzo e gli in-convenienti igienici a preoccupare mag-

giormente le persone che accusano talidisturbi, più della singola affezione chein ogni modo (da sola) non costituisceuna vera minaccia alla durata della no-stra vita. L’individuo interessato è porta-to addirittura a modificare radicalmentele proprie abitudini quotidiane ed a con-dizionare pesantemente i momenti pas-sati con la propria famiglia (figli, nipoti,fratelli, ecc..)

Gli individui maggiormente coinvoltidal problema di una o più persone, delnucleo familiare, che soffrono di que-sto disturbo provengono appunto dallafamiglia.

E’ da qui che, in effetti, scaturisce ilprimo avvertimento della comparsa diquesto disturbo, cioè nel suo ambientedomiciliare.

E’ proprio in quest’ambito che talesoggetto si confronta con le mille diffi-coltà quotidiane, che si acuiscono qualo-ra sussistano le condizioni di solitudineche oggi caratterizzano migliaia d’anzia-ni. Oltre a tutti gli aspetti psicologici chetoccano tali soggetti, vi sono anche altriaspetti tecnici che concorrono a metterliulteriormente in difficoltà quali, la posi-zione del bagno lontana dalla stanzadella persona, un abbigliamento che nonagevola l’ordinaria minzione (cernierapantaloni), una posizione scomoda delwater oppure l’assenza d’eventuali ma-niglie. A ciò possiamo aggiungere un’in-disponibilità cronica di uno o più familia-ri (ove sussistano) nell’aiutare il soggetto

1616

Page 17: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

1717

a limitare o lenire in parte le difficoltàdovute a questo disturbo.

Per meglio inquadrare il tipo d’incon-tinenza che affligge il nostro soggetto,allo scopo di utilizzare le risorse piùadatte, valuteremo alcuni parametriestrapolati da un primo esame del no-stro paziente.

Principalmente si darà importanza alsesso del soggetto, proprio in virtù delleenormi differenze anatomiche che inter-corrono tra questi.

Nella donna le possibili cause di I.U.possono essere:

• Gravidanze frequenti• Parti difficili (passaggio della testa

del bambino che indebolisce i muscolidel p.p.)

• Prolasso uterino• Obesità• Cambiamento di tonicità e trofismo

tissutale (dovuti alla menopausa)

Per tali cause le donne hanno moltepiù probabilità degli uomini nel soffriredi tale disturbo e tendono anche ad anti-ciparlo (nell’età) rispetto a questi.

Nell’uomo invece possiamo riscontrare:• Processo degenerativo cerebrale• Problemi e danni vescicali• Problemi uretrali e renali• Problemi prostatici

Per entrambi i sessi, invece, oltre aqueste cause includiamo anche possibilidanni neurologici (riscontrabili anche neidisabili), in concomitanza di ricoveri inistituti (ospedali, cliniche, case di cura,ecc.) e ricoveri in lungodegenza.

Dopo di ciò valuteremo l’età dellapersona affetta da questo disturbo e su-bito dopo determineremo l’entità dellaperdita d’urine.

Ad un esame più approfondito cer-cheremo, poi di stabilire quali sia lo sta-tus mentale del soggetto, in altre parolele sue condizioni generali rispetto al so-ciale (se in attività lavorativa o in pen-sione) ed al suo ambiente familiare (sta-ti conflittuali, disturbi psichici, ecc.). Im-portante la determinazione del suo sta-to fisico, cioè se sia autosufficiente (e aquale livello) o debba servirsi di ausili(meccanici, sociali, familiari, ecc.). Infine

non meno importante risulterà la valu-tazione della sua attività sessuale e sen-timentale, fattore che influisce in ma-niera determinante sulla psiche dellapersona.

Per ciò che concerne lo screening or-dinario delle analisi di routine da predi-sporre all’utente per un’ottimale dia-gnosi abbiamo oltre alle notizie anam-nestiche passate e presenti anche:

• Esame obiettivo• Esami ematici• Es. urine + urinocoltura• Visita uroginecologica• Mapping vescicale• Uretrocistografia• Ecografia renale• Diaria minzionale (frequenza delle

minzioni)

Tutta questa mole d’informazioni sipotrà ricavare dai colloqui avuti tra l’e-quipe sanitaria ed il nostro soggetto se-condo la struttura che questi preferisceutilizzare (ricovero ospedaliero, visitaambulatoriale, visita domiciliare, ecc.).Tali informazioni ad esempio possono es-sere ottenute tramite degli appositi que-stionari miranti alla focalizzazione delproblema in qualsiasi struttura sceltadalla persona.

Tipi di incontinenza

Nella persona continente, l’azione si-multanea dei muscoli del pavimento pel-vico rimane abbastanza forte da mante-nere l’uretra chiusa, mentre si riempie lavescica. Con l’aumento della pressioneintraddominale, dovuta a cause improv-vise, quali, ad esempio, il tossire, il salta-re, il correre ed il ridere, aumenta di con-seguenza anche la pressione vescicale.Qualora tale pressione trovasse una mu-scolatura debole (per determinate cause)o non perfettamente tonica, potrebbeesserci un’involontaria perdita di urinepiù o meno rilevante. Tale debolezzadella muscolatura e/o dello sfintere in-terno caratterizza l’I.U. da sforzo.

Quando invece alla perdita involonta-ria di urine si associa anche lo stimolo ur-gente di svuotamento vescicale si può

Page 18: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

1818

parlare di I.U. da urgenza. Tale impellen-za può essere dovuta ala contrazione diuna vescica instabile (vescica che si con-trae involontariamente durante la fasedi riempimento) quando il soggetto cer-ca di inibire la minzione, oppure da un’i-persensibilità dei recettori di distensionedella vescica e dell’uretra. Le cause di ciòpossono essere l’età del soggetto, l’as-sunzione di alcuni farmaci, l’alcool, the ocaffè, infezioni vescicali-uretrali oppureun’atrofia mucosa-vescicale. In questocaso una rieducazione della vescica puòriportare il paziente ad una situazione dicontinenza. Se invece alla perdita invo-lontaria di urine si associa una vescica so-vradistesa possiamo parlare di I.U. da ri-gurgito.

Tale difetto comporta una vescica in-capace di contrarsi sufficientemente, op-pure un’uretra che non si apre adegua-tamente al passaggio delle urine (nelleprostate iperplasiche). Ciò può avvenirequando la vescica, durante la minzionevolontaria, si svuota solo parzialmente esi definisce residua l’urina rimanente. L’i-deale mantenimento della continenza èstabilito da una perfetta coordinazionedi alcuni nostri organi tra cui il cervello,il midollo spinale e la vescica. Anche inquesto caso, ovvero, quando uno di que-sti distretti subisce un’alterazione più omeno rilevante, possono esserci casi diincontinenza che si definirà I.U riflessa.

L’Urodinamica

Nella lotta all'incontinenza, o per larieducazione perineale della stessa, pos-siamo elencare oggi nuovi e più efficacimezzi diagnostici e terapeutici, tra cui itest urodinamici.

Tra gli operatori sanitari interessati aquesti nuovi strumenti vi sono oltre cheal personale infermieristico anche gine-cologi, urologi, fisiatri, fisioterapisti eostetriche, ovvero quelle branche che in-teressano la fisiologia e la patologia pel-vico-perineale nonchè i vari tipi di incon-tinenza. La maggior parte di questi dis-positivi utilizzano dei campi elettrici,pertanto sono sconsigliati l'uso da partedi portatori di pace-maker, nei casi di

donne in stato di gravidanza, in gravicardiopatie o nelle dermatosi infettive otraumatiche.

Uno di questi strumenti sfrutta le ca-pacità di Biofeedback (BFB) dei muscolidel piano pelvico ed è quindi un’unità dielettrostimolazione.

Tale dispositivo consta di due funzio-nalità principali per una completa riedu-cazione dell'incontinenza, sia tramitebiofeedback manometrico perineale siatramite la semplice elettrostimolazione.

Il biofeedback può essere sia di tipopressorio (con una sonda manometrica)sia di tipo elettromiografico e serve aquantificare (tramite scala graduata inpercentuale - %), il numero di contrazio-ni (sensibilità) dei muscoli preposti alcontrollo della vescica evidenziando laloro vitalità. Praticamente l'apparecchiovaluterà la qualità (affaticabilità) dellefibre muscolari dell'apparato pelvico at-traverso dei test standardizzati e/o per-sonalizzati che saranno memorizzati edanalizzati.

E’ strettamente consigliato ai pazientiaffetti da incontinenza da sforzo (stressincontinence) solitamente dovuta a defi-cit sfinterico.

Inoltre a tutti quelli caratterizzati daperdite sporadiche o ripetitive di urina,durante uno sforzo di qualsiasi natura(anche un semplice colpo di tosse) ed inassenza di attività detrusoriale. Può esse-re altresì utile anche per i pazienti affettida incontinenza da instabilità vescicale(urge incontinence). La frequenza dellesedute è quotidiana (all’inizio del tratta-mento, la prima settimana) per arrivarealle 2-3 sedute settimanali durante lesuccessive 3 - 4. Fondamentale per il pa-ziente è la possibilità di continuare le se-dute anche a casa, con gli ovvii beneficiche ciò comporta sia per l’utente che perle strutture sanitarie.

Oltre alla rieducazione manuale edalla chinesi-terapia pelvi/perineale, la sti-molazione perineale è la metodica piùdiffusa nel recupero della continenza, inparticolar modo nei pazienti di sessofemminile.La stimolazione perineale èpraticata normalmente con l’ausilio dielettrodi intra-vaginali. L’obiettivo veroe proprio è la stimolazione del gruppo

Page 19: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

1919

muscolare degli elevatori dell’ano e, inparticolare del muscolo pubo-coccigeo.L’efficacia dell’elettrostimolazione si av-vale dell’azione eccito-motoria, che pro-voca un aumento del tono muscolare, edell’azione vascolare sul circolo locale.

Altri rimedi cosiddetti “palliativi” so-no costituiti dai ben noti:

• Pannoloni (assorbenti)• Guaine specifiche (condom, profi-

lattici, ecc.)• Mutande di plastica• Sacche per raccolta urina, ove sussi-

stano cateteri (da gamba, da letto)• Cateteri a permanenza (o per svuo-

tamento provvisorio), con tutti i proble-mi dovuti al loro prolungato uso:

– Alta probabilità di infezioni– Intolleranza al materiale– Ostruzione del catetere (detriti, cal-

coli, incrostazioni, ecc..)– Perdita di urine attorno al foley

Uno degli obiettivi che si pone l’infer-miere e tutta l’equipe sanitaria di frontea quest’annoso problema è di dare am-pio spazio all’informazione. Una miglio-re informativa al paziente di tutte quelleprocedure (linee guida – direttive) e me-todiche fino ad oggi conosciute, per mi-gliorare le sue condizioni, che possonorisultare alle lunghe corroboranti e vin-centi (illustrazione di nuovi dispositivi epresidi). Dopo aver individuato corretta-mente il tipo di incontinenza e quindiaver limitato il nostro raggio d’azione aquei distretti interessati dal disturbo,possiamo intervenire con maggiore effi-cacia e tempestività per ridurre il proble-ma se non proprio a risolverlo. Tutto ciòattraverso la realizzazione di protocolli“in primis” valevoli per ogni tipo di in-continenza riscontrati ed in secondo luo-go mirati al caso specifico del soggetto.Tale impegno ovviamente deve essereconcertato ed integrato tra le varie figu-re sanitarie che si alternano nel risolvi-mento di tale affezione, quale l’infer-miere (in alcuni casi il riabiltatore), il me-dico specialista (tra cui il servizio di uro-dinamica), lo psicologo dello staff, il chi-rurgo e l’anestesista quando occorrono enaturalmente l’ambito familiare ove ri-siede la nostra persona. In quest’ottica

diviene fondamentale l’aggiornamentocontinuo ed appropriato di questo perso-nale, che deve essere messo in grado dioperare nelle migliori condizioni, conuna strumentazione ottimale delle strut-ture in cui opera e aiutato nell’apprendi-mento di nuove tecniche e metodichetramite meeting, stage, convegni asse-gnati costantemente nell’arco dell’anno.

Ancora più importante riveste tutta laparte tecnica della struttura operante,ovvero una strumentazione capace di ge-stire una vasta gamma di opzioni chepossano garantire la risoluzione di qual-siasi tipo di incontinenza in tutte le tipo-logie di ricovero.

In questo modo l’equipe sarà mag-giormente in grado di riconoscere nelbreve tempo possibile sia il tipo di incon-tinenza, sia i distretti interessati dal dis-turbo per un’efficace e precisa diagnosi.

Gli aspetti sociali

Il più grande errore in cui potrebbe in-correre la nostra persona affetta da que-sto disturbo è il sottovalutare questoproblema e quindi tralasciare a “tempimigliori” la risoluzione della disfunzione.Cio' può avvenire perché quest’affezio-ne, a dispetto di tante altre (più invali-danti), permette comunque (tramite pic-coli accorgimenti e lievi sofferenze) i con-sueti movimenti quotidiani e quindi il re-golare procedere della nostra vita. Talecomportamento può cronicizzare il pro-cesso di incontinenza e dal punto di vistasociale, portare il nostro soggetto a re-stringere ancor più il suo raggio d’azionecollettivo fino a vere depressioni.

Tale disagio si ripercuoterà ovviamen-te su tutta la famiglia o sulle personecontigue al nostro soggetto, che di con-seguenza limiterà drasticamente ogni re-lazione esterna al proprio ambito conforti contraccolpi sulla sua psiche (abbas-samento dell’autostima).

In effetti, l’incontinenza va ad incide-re maggiormente su quelle che sono le si-curezze e le certezze della persona, chefino a quel momento erano proprie del-l’individuo. E’ ridimensionato perentoria-mente quel senso di utilità, di potenza, di

Page 20: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

2020

fiducia in se stessi, sostituiti suo malgra-do, da forti stati di ansia e di angoscia.

In questi casi risulterà determinantela prima figura sanitaria cui il soggetto sirivolgerà, ovvero il proprio medico di fa-miglia o una struttura pubblica. In en-trambi i casi il sanitario presa visione delproblema indirizzerà questi verso uno opiù specialisti, esponendo i benefici e itrattamenti da adottare in questi casi,con tutte le forme di ricovero esistentisul territorio.

Per questo il compito del personale sa-nitario risulterà indispensabile nella lottaall’incontinenza, rivelandosi adeguata-mente nel quantificare la dimensione so-ciale di questo disturbo e di valutarne i

costi per rispondere opportunamente edefficacemente alla costante avanzata diquesto male sociale. Negli ultimi tempi,in effetti, si è vista una maggiore inciden-za dei casi, in rapporto allo stimato allun-gamento della nostra vita.

BibliografiaA.I.Ur.O. - M.R. Basso, G. Pavan, Elemen-

ti di Nursing in ambito urologico – 1995/90.

Autore:Mauro Morroto, Chirurgia plastica, Ospe-dale S. Eugenio - Roma

ERRATA CORRIGEA seguito di una corretta lettura del-

l’articolo “Protocollo Operativo perInfermieri nell’UOC di Emodinamica”

pubblicato sulla rivista “Infermiere Oggi”,numero Ottobre-Dicembre 2002, si è rilevatoun errore sugli autori dello stesso.

Difatti il lavoro per aspetti diversi è statoelaborato da tutto il personale dell’UOC diEmodinamica dell’ACO San Filippo Neri, conla parte introduttiva elaborata dal dirigentedel Servizio Infermieristico. Pertanto facen-do seguito alle comunicazioni telefonichecon Nicola Barbato, ed al fine di dare com-pleta visibilità al personale infermieristicodell’UOC di Emodinamica per il lavoro pro-dotto, onde evitare che la produzione del-l’articolo in parola possa dare adito ad unainterpretazione errata sugli autori, si chiedecortesemente di pubblicar nel prossimo nu-mero della rivista “Infermiere Oggi” una er-rata corrige strutturata nel seguente modo:

Autori:— DAI Pietro Del Grosso Dirigente Servi-

zio Assistenza Infermieristica ed Ostetrica -ACO San Filippo Neri - Roma;

— C.S. Cristina De Rosa Responsabile In-fermieristica Settore Dipartimentale Cardio-vascolare - ACO San Filippo Neri - Roma;

— C.S. Claudio Merlin Capo Sala UOCEmodinamica - ACO San Filippo Neri - Roma;

— Sig.ra Letizia Mosca Infermiera UOC

Emodinamica - ACO San Filippo Neri - Roma;— Sig. Massimo D’Abate Infermiere UOC

Emodinamica - ACO San Filippo Neri - Roma;— Sig. Stefano Fabbrini Infermiere UOC

Emodinamica - ACO San Filippo Neri - Roma;— Sig.ra Elisabetta Izzo Infermiera UOC

Emodinamica - ACO San Filippo Neri - Roma;— Sig. Mario Leonetti Infermiere UOC

Emodinamica - ACO San Filippo Neri - Roma;— Sig.ra Maria Losacco Infermiera UOC

Emodinamica - ACO San Filippo Neri - Roma;— Sig.ra Anna Rita Ottaviani Infermiera

UOC Emodinamica - ACO San Filippo Neri -Roma;

— Sig. Agostino Pietracatella InfermiereUOC Emodinamica - ACO San Filippo Neri -Roma;

— Sig.ra Maria Romeo Infermiera UOCEmodinamica - ACO San Filippo Neri - Roma;

— Sig.ra Anna Maria Rossetti InfermieraUOC Emodinamica - ACO San Filippo Neri -Roma;

— Sig.ra Marinella Spaziani InfermieraUOC Emodinamica - ACO San Filippo Neri -Roma;

RingraziandoVi sin d’ora per la correzio-ne che sarà apportata, si inviano i più cordia-li saluti.

DAI Pietro Del GrossoDirigente Servizio Assistenza Infermieri-

stica ed Ostetricia - ACO San Filippo Neri -Roma

Page 21: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b
Page 22: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Relazione del Presidenteall’assembleadegli iscritti 2003

I l mandato affidato al nuovo ConsiglioDirettivo cade in un momento storicoparticolare e delicato della sanità ita-

liana, alle prese con la duplice e difficilesfida del confronto competitivo europeoe di una politica sanitaria nazionale incrisi d’identità. I principi normativi ispira-ti alla devolution mostrano nell’attualitàpratica limiti crescenti e contrasti stri-denti, tanto che il processo di regionaliz-zazione sanitaria genera scontri apertitra Governo e Regioni.

In una fase tanto critica, l’azione delCollegio può e deve essere incisiva, an-che in virtù del peso specifico che il Col-legio di Roma ha saputo conquistarsinel panorama infermieristico nazionalee internaziona-le. Un punto diriferimento, in-somma, da cui icolleghi di tut-t a I t a l i a s iaspettano qual-cosa di buonoper la profes-sione e per ilsuo futuro.

Un futuroche non si pre-senta roseo an-che se pieno dio p p o r t u n i t à ,non sempl icema potenzial-mente esaltantee che può essere

condizionato in positivo dal contributoche arriva dall’interno della professioneinfermieristica, da noi tutti e dal Collegioche ci rappresenta.

Le sfide sul tappeto sono molteplici esi giocano su piani diversi; così pure do-vranno essere le risorse da mettere incampo. A partire dall’impegno a vigilaresulla produzione normativa che attienealla professione infermieristica e che tal-volta la minaccia, mettendo a rischio lestraordinarie conquiste messe nel panie-re negli ultimi anni.

Le Regioni, ad esempio, spingonoper approvare direttamente in sede diConferenza Stato-Regioni il riconosci-mento formale della figura dell’opera-

tore socio-sani-tar io . E ’ unaquestione chetocca da vicinol’attività infer-mieristica e chepuò produrreeffetti positivisul livello del-l’assistenza soloa cond iz ioneche siano stabi-l iti opportuniambiti di com-petenza. Vigile-remo dunquesul reale impie-go degli opera-tori socio-sani-tari affinché sia

2222

Page 23: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

2323

scongiurato il rischio di ricreare la figu-ra dell’infermiere generico, ormai lon-tana dall’attualità storica e culturaledella nostra professione.

Come pure preoccupa l’orientamentoche va sviluppandosi in relazione allalegge delega sulle professioni sanitarie,anche in questo caso con il rischio chesiano poste in discussione molte conqui-ste ottenute negli ultimi anni dagli infer-mieri italiani.

E poi il complesso confronto sul pianointernazionale che, con il nuovo assettoa livello di Unione europea, costringe lanostra professione a misurarsi con altreesperienze nazionali. Non sempre si trat-ta di un confronto costruttivo, come nelcaso dei sistemi di accreditamento all’e-sercizio della professione.

Il momento è cruciale per contrastarel’inaccettabile disparità fra sistemi di ac-creditamento diversi che minacciano dilivellare in basso il grado di competenzaprofessionale degli infermieri, con la li-bera circolazione dei lavoratori in ambi-to Ue che presto ci farà imbattere in col-leghi che esercitano in Italia grazie al-l’accreditamento sancito da organismiche non garantiscono il rigore della for-mazione imposta ai colleghi italiani, po-co verificabili e potenzialmente interes-

sati più agli aspetti commerciali che nonquelli deontologici.

Un mercimonio di abilitazioni che pro-prio non possiamo accettare e che contra-steremo con forza e a tutti i livelli, grazieanche a una collaudata rete di relazioniinternazionali con i colleghi europei.

In questa relazione è riportata unabreve sintesi delle attività che il Collegiosvolge attraverso il lavoro delle sue com-missioni e soprattutto gli obiettivi opera-tivi che queste si pongono per il triennio2003-2005. Con l’impegno coordinatodelle diverse commissioni, il Collegio pun-ta così a consolidare i risultati conseguitidopo anni di rivendicazioni e, al contem-po, a tracciare le linee di uno sviluppoprofessionale ulteriore, improntato all’in-novazione e alla competenza scientifica.

Senza anticipare i contenuti delle sin-tesi predisposte dalle singole commissio-ni, si può affermare che l’azione del Col-legio nel prossimo triennio dovrà neces-sariamente risultare poliedrica e interdi-sciplinare, contemporaneamente attivasu più fronti, attenta e scrupolosa. Dovràsviluppare la conoscenza e la ricerca cli-nica, l’evidence basata sulla pratica conmodelli assistenziali innovativi, il trasfe-rimento delle conoscenze teoriche nelcampo operativo.

Page 24: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

2424

Sul piano normativo e regolamentarelo sforzo dovrà essere concentrato suglieffetti e le necessità scaturite dall’abro-gazione del mansionario e dallo storicopassaggio dallo status di professione au-siliaria a quello di professione sanitariaa tutto tondo, con nuove e maggiori re-sponsabilità per l’infermiere, l’obbligodi un aggiornamento costante ed effica-ce e la verifica delle proprie capacitàprofessionali.

Si tratterà anche di riempire i vuoti le-gislativi conseguenti con un’adeguatadefinizione degli ambiti professionali.Siamo oggi costretti a misurarci con prin-cipi generali che generano frequentiquesiti tra i colleghi: ma io posso farequesto? Debbo fare quello? Che discre-zionalità ho nell’erogare questa o quellaprestazione professionale? E troppo spes-so le domande restano prive di risposta.

A questo scopo il Collegio ha istituitouno speciale gruppo di lavoro, una sortadi task-force professionale costituita daesperti in diverse materie, per esprimerepareri articolati su questo tipo di proble-mi. Un lavoro destinato peraltro a fare“giurisprudenza” fissando riferimentiutili allo stesso legislatore e a promuove-re la cultura infermieristica nella sua ac-cezione più ampia.

Alla sua attività più classica di tenutae aggiornamento dell’Albo e ai serviziche da anni vengono dispensati agliiscritti, il Collegio intende quindi affian-care una serie di nuove iniziative.

L’ampliamento del Centro di docu-mentazione è tra le priorità indicate nelprogramma, per supportare al meglio icolleghi che intendono impegnarsi nelcampo della ricerca e chiunque desideriapprofondire materie e know-how spe-cifici. Un obiettivo che sarà possibile co-gliere con l’ormai prossimo trasferimen-to nella nuova sede che consentirà di ri-servare uno spazio fisico idoneo ad ac-cogliere un Centro di documentazionecosì potenziato. Su tale progetto il Col-legio prevede di investire una cospicuaquantità di risorse, per rendere più age-vole e produttivo lo sforzo messo incampo nel settore della ricerca infer-mieristica.

Importante sarà anche il contributoinnovativo dato dalla creazione di un si-stema “thesaurus” per la ricerca rapida,attraverso la tecnica delle parole chiave,delle pubblicazioni contenute nella bi-blioteca del Collegio. Inoltre, saranno at-tivati corsi di formazione specifici sullaricerca bibliografica finalizzati all’otteni-mento di crediti formativi.

Page 25: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

2525

Tra le altre iniziative in cantiere, spic-ca la costituzione di un gruppo perma-nente di ricerca infermieristica capace diprodurre risultati scientifici su precisomandato del Consiglio direttivo e, dopoil successo ottenuto dalle precedenti edi-zioni, la riproposizione del bando per ilconferimento di borse di studio per lapresentazione di progetti di ricerca.

Anche in riferimento all’Ecm il Colle-gio dovrà recitare un ruolo di primo pa-no, investendo perciò notevoli energie erisorse finanziarie. Ruolo che si traducenel divenire il riferimento istituzionalenel controllo del programma Ecm e nelcostituire il provider per alcuni eventiconcernenti i contenuti etici e deontolo-gici della professione.

Il Collegio parteciperà agli specificiprogrammi predisposti dal Ministero del-la Salute e della Regione Lazio. Non ri-nuncerà tuttavia ad insistere affinchésiano le stesse Aziende sanitarie a finan-ziare lo svolgimento dei corsi Ecm attra-verso i rispettivi Piani formativi azienda-li. Non tutto il peso di un servizio assi-stenziale di qualità può infatti ricaderesulle spalle degli infermieri che sono sìpronti al sacrificio, ma non al martirio.

Un impegno notevole va inoltre pro-fuso per altri aspetti della formazione, acominciare dall’implementazione deicorsi di master e dalla concreta attivazio-ne della laurea specialistica, non ancoradecollata. Fitto è anche il programmadei corsi di aggiornamento, con un deci-so incremento di quelli realizzati con laformula itinerante, per raggiungere ipartecipanti direttamente sul loro postodi lavoro, agevolandoli anche sotto ilprofilo degli orari.

Sul fronte dell’organizzazione del la-voro, il Collegio, per quanto di sua com-petenza, dovrà battersi per il pieno recu-pero delle Piante organiche, condizioneindispensabile ad avviare una riorganiz-zazione complessiva dell’assistenza nonpiù rinunciabile.

Come pure occorrerà proseguire nel-l’azione di pressing sulla Regione e sulleAziende sanitarie e ospedaliere affinchévengano attivati al più presto i Servizi in-fermieristici. In questa direzione l’Asses-sorato alla Salute della Regione Lazio si è

impegnato ad esercitare ogni debitapressione sulle Asl. Da parte sua, il Colle-gio presterà la massima attenzione all’e-sigenza di concretizzare tale fondamen-tale strumento organizzativo.

Accanto a un impegno costante nel-l’affiancare quei colleghi, sempre più nu-merosi, che hanno intrapreso la carrieradi docente universitario e a quanti eserci-tano la libera professione, per la qualeverrà attivato un apposito sportello diconsulenza, il Collegio metterà in campouna serie numerosissima di iniziative neipiù diversi campi del sapere e dell’attivitàinfermieristica.

In questa sede, piace sottolineare losforzo che si sta compiendo per allestireil grande congresso che a giugno met-terà di fronte le nostre esperienze conquelle dei colleghi statunitensi. E nellamedesima ottica dello scambio di espe-rienze e conoscenze, forte anche del-l’immagine che ha saputo costruirsi ne-gli anni addietro in ambito internazio-nale, il Collegio curerà l’organizzazionedei viaggi di studio nei Paesi a sanitàpiù avanzata per poter cogliere indica-zioni utili a prevenire i problemi e adevitare errori.

Tutto ciò sarà possibile solo con il co-involgimento attivo e convinto di tanticolleghi. Da qui la necessità di imple-mentare la partecipazione degli iscrittialle attività delle commissioni e del Con-siglio direttivo, alle tante iniziative pro-grammate, a quelle che insieme dovre-mo progettare.

Indispensabile è quindi un contatto di-retto e costante con i luoghi di lavoro,con i problemi che ogni giorno affliggo-no gli infermieri. Nel prossimo trienniopuntiamo perciò ad accrescere sensibil-mente la rete dei referenti del Collegio intutti gli ospedali, le cliniche, gli ambula-tori di Roma e della provincia.

Così pure riserveremo un maggior spa-zio al contributo dei colleghi per la reda-zione della rivista, intesa sempre più co-me strumento di comunicazione a dispo-sizione degli iscritti per lo scambio diesperienze e valutazioni. In questa dire-zione s’inquadra l’ambizioso piano di svi-luppo del sito Internet, con la conse-guente implementazione dei servizi on-

Page 26: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

2626

line, compresi quelli della formazione adistanza e all’accreditamento Ecm attra-verso il web.

Riportiamo di seguito le relazioni pre-disposte dalle singole commissioni per l’at-tività del Collegio nel triennio 2003-2005.

COMMISSIONE CONSULENZA PER LE COMPETENZE PROFESSIONALI

La Commissione di consulenza per lecompetenze professionali è formata da:Nicola Barbato, Rodolfo Cotichini, MariaVittoria Pepe, Gennaro Rocco e MarcoTosini. Il Referente è Gennaro Rocco.

La Commissione è stata costituita conla Deliberazione del Consiglio Direttivon. 5 del 27 gennaio 2003, con il manda-to di affrontare e risolvere le questioniriguardanti l’esercizio della professioneinfermieristica, questioni che impegnanomoltissimo il nostro consulente legale eaffliggono numerosi professionisti.

Occorre applicare alle situazioni con-crete nelle quali tutti i giorni gli infer-mieri sono impegnati, i principi che defi-niscono il campo di competenza e i suoilimiti, e dunque la responsabilità profes-sionale dell’infermiere dopo la promul-gazione della Legge 26 febbraio 1999 n.42 (Disposizioni in materia di professionisanitarie), della quale si ricordano leprincipali innovazioni:

– il comma 1 dell’art.1 dispone che ladenominazione di “Professione sanitariaausiliaria” nel testo unico delle leggi sa-nitarie (approvato con regio decreto1265/1934 e successive modificazioni),nonché in altre disposizioni di legge, siasostituito dalla denominazione “profes-sione sanitaria”;

– il comma 2 dello stesso art. 1 dispo-ne l’abrogazione del DPR 225/1974, percui il campo di attività e di responsabilitàdelle professioni sanitarie è determinatodai contenuti dei decreti ministeriali isti-tutivi dei relativi profili professionali edegli ordinamenti didattici dei rispettivicorsi di diploma universitario nonché de-gli specifici codici deontologici.

Per comprendere gli aspetti innovatividella legge 42/99 per quanto concernel’autonomia e la responsabilità profes-

sionale dell’infermiere, è necessaria unariflessione sui seguenti punti:

– la sostituzione della denominazio-ne “professione sanitaria ausiliaria” conquella di “professione sanitaria” attri-buisce all’infermiere un ambito autono-mo e non derivato di attività, al qualecorrisponde l’assunzione in proprio di re-sponsabilità nei confronti dell’assistito;

– la definizione del campo di compe-tenza, finalizzata ad individuare il corri-spondente campo di responsabilità pro-fessionale e ad evitare di incorrere, reci-procamente, nelle fattispecie dell’eserci-zio abusivo della professione (art. 348c.p.), è risolta dal riferimento al profiloprofessionale, al codice deontologico eall’ordinamento didattico.

La nuova disciplina impone all’infer-miere l’assunzione di maggiori responsa-bilità e l’obbligo di aggiornarsi costante-mente e di verificare le proprie capacitàprofessionali. L’attenzione si sposta sul-l’aspetto sostanziale della capacità disvolgere determinati compiti e di rende-re un servizio adeguato, mentre sfumal’aspetto formale, rappresentato dall’ob-bligo ad attenersi a compiti rigidamenteindividuati per legge.

L’assunzione in proprio di responsabi-lità da parte dell’infermiere comportal’obbligo di sopportare le conseguenzepreviste dalla legge per un comporta-mento illecito che abbia cagionato a ter-zi un danno ingiusto. Premesso che ilprofessionista non garantisce il risultato(obbligazione di risultato), bensì la pre-stazione della propria opera con la com-petenza e la diligenza del professionistamedio (obbligazione di mezzi), e che, sela prestazione implica la soluzione diproblemi tecnici complessi, il professioni-sta risponde dei danni soltanto per doloo colpa grave, possono essere individuatialcuni criteri per l’accertamento dellagravità della colpa:

• violazione del dovere di prepara-zione ed aggiornamento professionale

• violazione del dovere di informa-zione al paziente

• violazione del dovere di prevenire edeliminare le possibili conseguenze danno-se ricollegabili a complicazioni insorte inseguito a un trattamento sanitario.

Page 27: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Chiariti i principi su cui si basa l’attivi-tà di consulenza svolta dalla Commissio-ne, la strategia adottata sarà quella dieffettuare una ricognizione dei casi pro-posti dagli iscritti e costituire un databa-se, a decorrere dal 1° gennaio 1999, ef-fettuare una ricognizione della casisticarilevabile dalla giurisprudenza, dalla let-teratura professionale, dal web, da inse-rire nel database, esaminare i nuovi casicon la consulenza dell’Avv. AlessandroCuggiani, ed inserirli nel database.

Nel termine del triennio la Commis-sione intende pubblicare un dossier sul-l’attività di consulenza e sulla documen-tazione raccolta.

COMMISSIONE RAPPORTI CON GLIISCRITTI E RELAZIONI PUBBLICHE

La commissione Rapporti con gli iscrit-ti e relazioni pubbliche è composta da:Gianfranco Del Ferraro (referente), Mau-rizio Fiorda, Matilde Napolano, Luigi Pa-trizi, Emanuela Tiozzo. La commissione sirivolge a tre ambiti di azione specifici:

• Comunicazione con gli iscritti;• Relazione con le Associazioni e le

Istituzioni;• Rapporti con i cittadini.

Questa commissione ha identificatouna serie di obiettivi da realizzare nel-l’arco del triennio. Alcuni, consideratiprioritari, sono stati già realizzati, altrisono ancora oggetto di impegno di tuttii membri costituenti la commissione.

Sono state potenziate e portate avan-ti tutta una serie di attività che hanno vi-sto impegnati Consiglieri, anche di altrecommissioni, per cercare di raggiungereil massimo risultato. Tali attività ed ini-ziative sono:

• Internet con sito WEB del Collegiodi Roma;

• La rivista “Infermiere Oggi”;• Televideo regionale RAI 3 pagina 439;• Consulenza legale;• Viaggi di studio;• Corsi di aggiornamento itineranti;• Incontri periodici con i referenti di

tutti gli ospedali di Roma e Provincia;• Campagne di promozione della pro-

fessione infermieristica per incentivare igiovani ad iscriversi ai corsi universitari.

Inoltre sono state realizzate e soste-nute una serie di iniziative che hanno vi-sto coinvolti tantissimi infermieri a con-tatto con i cittadini, istituzioni ed Asso-ciazioni, prima fra tutte, la collaborazio-ne con la Komen Italia per promuoverela prevenzione del tumore al seno.

2727

Page 28: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Sono state realizzate, in collaborazio-ne con Associazioni mediche ed infer-mieristiche, numerose giornate di studiosu temi specifici legati alle singole asso-ciazioni, nelle quali sono stati coinvoltimoltissimi colleghi esperti dei singoli te-mi trattati.

Si sono tenuti rapporti con tutti i rap-presentanti delle massime istituzioni po-litiche per sostenere gli iter legislativi ri-guardanti la professione infermieristica.

E’ stata promossa l’iniziativa “Noted’arte e cultura” per celebrare la giorna-ta internazionale dell’infermiere.

Si sono state realizzate interviste perradio, tv, giornali per mantenere l’atten-zione su una serie di norme legislative chehanno cambiato notevolmente il volto diuna professione oramai cresciuta e chemerita il massimo rispetto e considerazio-ne. Inoltre è stata elaborata la “Carta deiServizi” offerti dal Collegio con tutte leindicazioni necessarie per accedervi.

Tutto ciò rappresenta molto per chisegue e sostiene tutte queste attività.

La Commissione è disponibile a rice-vere ulteriori proposte o suggerimentida tutti i colleghi tramite fax , e-mail odirettamente al Collegio IPASVI il lunedìed il giovedì pomeriggio.

COMMISSIONE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE

La Commissione Aggiornamento eFormazione, composta da: Maria Cipol-loni, Gianfranco Del Ferraro, Mario Espo-sito, Matilde Napolano, Maria VittoriaPepe, Ausilia Pulimeno (referente), Mar-co Tosini e Carlo Turci.

In questo triennio (2003/2005), tenutoconto del continuo e veloce evolversidella figura dell’infermiere, sia dal puntodi vista legislativo che dal punto di vistaprofessionale, la commissione ritiene op-portuno, tramite i suoi rappresentanti,mettere in atto tutta una serie di inizia-tive con l’obiettivo di far crescere la con-sapevolezza e la responsabilità degliiscritti soprattutto per quanto attiene aicomportamenti etici e morali che vengo-no richiesti, coerentemente ai principidella professione, dalla società, dalle Isti-tuzioni e dal cittadino in particolare, ri-spettando e aderendo alle norme detta-te dal nostro Codice Deontologico e for-nire, allo stesso tempo, una adeguata as-sistenza infermieristica basata sui princi-pi di qualità.

Pertanto i temi su cui pensiamo dipuntare l’attenzione e la riflessione neltriennio in corso, saranno relativi alla:

• deontologia professionale;• qualità dell’assistenza: gli strumenti

ed i metodi;• E.B.N.;• gestione dell’assistenza: modelli

concettuali e legislativi.E’ stato preso in considerazione anche

che, se nel triennio dovessero emergeresituazioni o bisogni formativi di aree di-verse da quelle citate, la Commissione sifermerà a riflettere sulle opportunità piùrispondenti con l’intento di approfondi-re i temi richiesti nell’interesse dei pro-fessionisti.

Tutto questo verrà messo in atto or-ganizzando giornate monotematicheanche in collaborazione con associazio-ni professionali infermieristiche, socie-tà scientifiche, Università, altri OrdiniProfessionali o semplicemente congruppi di colleghi esperti disposti aprogettare insieme a noi percorsi for-mativi interessanti.

2828

Page 29: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Un’altra modalità percorribile pensia-mo sia lo sviluppo di giornate itineranti,che tanto successo hanno raccolto in pas-sato, andando a coinvolgere gli infer-mieri direttamente sui luoghi di lavoro enel contempo favorendo la partecipazio-ne di colleghi che hanno maggiore diffi-coltà a raggiungere posti lontani dal luo-go dove esercitano la loro professione.

Un impegno importante, già in can-tiere per il 2003, è rappresentato dallaSeconda Conferenza sul “Sapere Infer-mieristico in una prospettiva internazio-nale” che si terrà a Roma il 24 e 25 giu-gno, con l’obiettivo di focalizzare la dis-cussione sul contributo dell’infermieristi-ca nell’innovazione dei sistemi sanitari,puntando soprattutto sulle tematiche ri-guardanti le decisioni correlate alla Ri-forma dell’assistenza sanitaria, alla qua-lità dell’assistenza, alla pratica basatasull’evidenza scientifica e allo stato del-l’arte della formazione infermieristica aisuoi vari livelli.

Altro impegno che la Commissione siprefigge è l’elaborazione dei dati delquestionario conoscitivo elaborato loscorso anno ed utilizzato nel corso delleiniziative di aggiornamento svoltesi del2002, sul fabbisogno formativo degliiscritti e pensiamo di concludere la valu-tazione a breve scadenza pubblicandopoi i risultati dell’indagine.

Riteniamo altresì importante portareavanti l’impegno relativo alla formazio-ne degli infermieri extracomunitari rela-tivamente all’acquisizione delle loro co-noscenze sulle disposizioni legislative eCodice Deontologico della professioneinfermieristica in Italia.

Contemporaneamente, ed in attesadell’emanazione di linee guida specifi-che da parte del Ministero della Saluteper l’accreditamento professionale degliiscritti agli Albi, rimane il nostro obietti-vo principale vigilare sugli eventi forma-tivi ECM (Educazione Continua in Medi-cina) organizzati da vari Enti e/o Istitu-zioni, indirizzati agli infermieri, control-lando la rispondenza degli obiettivi e deicontenuti formativi allo specifico profes-sionale infermieristico.

La Commissione si impegna, inoltre,in questo triennio, a consolidare ancora

di più i rapporti con le varie sedi formati-ve presenti sul nostro territorio, sia rela-tivamente alla formazione universitaria,sia alla formazione permanente, convintiche attivando e incrementando la rete direlazioni e partecipazioni a tali livelli, sipossa migliorare ed elevare sia la qualitàdella formazione che la rispondenza del-l’assistenza infermieristica al fabbisognodei cittadini.

COMMISSIONE LAVORO E LIBERAPROFESSIONE

La Commissione lavoro e libera pro-fessione per il triennio 2003-2005 è com-posta da: Matilde Napolano, Maria Vit-toria Pepe, Maria Grazia Proietti, AusiliaPulimeno ed è coordinata da FrancescaPremoselli.

Gli obiettivi che la Commissione in-tende continuare a perseguire sono:

• Osservatorio provinciale sullalibera professione

– anagrafe degli iscritti che esercita-no la libera professione, sia di coloroche svolgono attività in forma indivi-duale che di coloro che esercitano informa associata. Essa viene aggiornataogni sei mesi.

2929

Page 30: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

• Vigilanza– controllo iscrizione al collegio IPA-

SVI dei professionisti sia per coloro chesvolgono attività individuale che per co-loro che svolgono attività in forma asso-ciata;

– sulla pubblicità sanitaria; – sul rispetto delle tariffe a concor-

renza sleale; – sull’esercizio esclusivo della profes-

sione; – sul rispetto dei comportamenti e

della deontologia.

• Certificazione– verifica dell’iscrizione all’albo; – verifica dell’iscrizione alla Cassa di

Previdenza; – concessione nulla osta alla pubblici-

tà sanitaria, – validazione parcelle.

• Consulenza– sul significato della libera profes-

sione;– sugli strumenti della libera profes-

sione: regolamento, tariffario;– di tipo professionale.

Gli obiettivi del nuovo programma sono:– attivare uno sportello di consulenza

per tutti i professionisti (lunedì dalle17.00 alle 18.00);

– instaurare rapporti di collaborazio-ne con il Consiglio di Amministrazionedella Cassa di Previdenza per ottimizzarel’attività di sportello;

– attivare incontri periodici con il Le-gale del Collegio ed i professionisti;

– controllare le società di servizi cheutilizzano personale infermieristico pres-so aziende pubbliche e private;

– controllare le professionalità cheaderiscono alle società di servizi;

– organizzare incontri periodici con iprofessionisti per conoscere le loro ne-cessità formative ed organizzare corsipersonalizzati.

Gli aspetti totalmente innovativi chela Commissione intende perseguire sono:

– consulenza ai professionisti dipen-denti nell’applicazione del ContrattoCollettivo Nazionale di Lavoro;

– consulenza ai Direttori Generali e ai

Servizi Infermieristici per l’applicazione delCCNL: contratti di formazione lavoro, pre-stazioni aggiuntive, contratti a tempo de-terminato ai sensi della Legge n. 1/2002, ecc;

– consulenza alle Organizzazioni Sin-dacali e all’A.R.A.N. per la redazione delCCNL 2002-2005;

– verifica dell’istituzione dei serviziinfermieristici presso le Azienda Sanita-rie pubbliche e private (organizzazione efunzionamento).

• La Cassa di PrevidenzaTutti i soggetti iscritti al Collegio Pro-

vinciale IPASVI che esercitano la liberaprofessione si devono iscrivere alla Cassadi Previdenza e più specificatamente co-loro che sono titolari di partita Iva, socidi studi associati, collaboratori coordina-ti e continuativi.

La Cassa è un Ente di previdenza dicategoria che garantisce al termine e du-rante la vita professionale una serie ditrattamenti previdenziali.

• Procedure amministrative perl’iscrizione

Tra i requisiti indispensabili per usu-fruire dei trattamenti pensionistici è pre-visto il requisito di almeno 5 anni di ef-fettiva e continuativa contribuzione. Dalgennaio 2002 la Cassa ha cominciato aderogare le prime pensioni agli aventi di-ritto. Per conoscere meglio la cassa sipuò richiedere il vademecum presso laCassa di Previdenza e Assistenza Ipasvi –Via Agostino Depretis, 86 - 00184 Roma,o presso il Collegio Ipasvi di Roma – ViaPrincipe Eugenio, 90.

COMMISSIONE DOCUMENTAZIONE E BIBLIOTECA

La commissione Documentazione eBiblioteca è composta da Carlo Turci(referente), Matilde Napolano, LuigiPartrizi, Maurizio Fiorda e Stefano Ca-sciato.

E’ stata istituita con delibera di Consi-glio Direttivo il 27 gennaio 2003. LaCommissione in collaborazione con le bi-bliotecarie Alessandra Bonfigli, EdvigeFanfera ed il web master Fabrizio Tallari-

3030

Page 31: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

ta ha redatto le linee programmaticheper il triennio 2003-2005.

La biblioteca – Centro di Documenta-zione e Ricerca rappresenta ormai unarealtà di riferimento per gli infermieri diRoma e non solo, dove intensa è la pro-duzione, l’offerta e l’elaborazione di in-formazioni e dati, necessari alla ricercaed all’attività professionale.

1. Indicizzazione delle rivisteLa Commissione Biblioteca si pone co-

me obiettivo prioritario per il prossimotriennio la creazione di un thesauro-sog-gettario delle scienze infermieristiche. Larealizzazione di tale complesso progetto,si rende quanto mai sempre più necessa-rio per lo sviluppo culturale della profes-sione infermieristica. La struttura del the-sauro deve infatti riflettere la strutturascientifica della nostra disciplina. Oltre aquesta fondamentale motivazione il the-sauro si porrà come elemento di raccordotra l’incremento dell’acquisizione del pa-trimonio bibliografico, la ricerca biblio-grafica propriamente detta ed il reperi-mento degli articoli dalle riviste.

La redazione di un thesauro si poggia invia prioritaria sull’ardua pratica dell’indi-cizzazione delle riviste, la quale a sua voltacomporterà preliminarmente due fasi rela-tive a contributi professionali distinti:

• L’acquisizione di un software di ri-cerca – interrogazione avanzato sul mo-dello in uso nel Cinhal;

• L’indicizzazione della rivista, che sibasa sulle seguenti procedure biblioteco-nomiche:

– individuazione dell’articolo/articolida indicizzare e redazione di unità infor-mative attraverso un’accurata descrizio-ne bibliografica: individuazione dei cam-pi Autore, Ente autore, titolo, fonte (ti-tolo rivista, annata, anno, fascicolo, pa-gine), sommario (abstract), sul modelloCinahil Nursing;

– estrapolazione della parola/parolechiave rappresentative del soggetto trat-tato; creazione della lista dei soggetti elinguaggi documentari (THESAURO co-struito dai termini rappresentativi deldocumento – PAROLE CHIAVE).

Per soddisfare tali obiettivi la Com-missione propone di avvalersi della colla-

borazione ed assistenza dell’attuale per-sonale consulente. Specificatamente perl’individuazione della parola chiave/sog-getto (rappresentazione del documento)si rende necessario ed insostituibile il co-involgimento dei componenti la commis-sione, della bibliotecaria e dei colleghiinfermieri in qualità di esperti della disci-plina. L’individuazione del termine siconfigura infatti come il momento piùdelicato dell’indicizzazione poiché il ter-mine scelto rappresenta l’accesso al do-cumento attraverso concetti che debbo-no essere significativi sia per il documen-to sia per il potenziale utente.

La complessità delle procedure di in-dicizzazione determinano l’assoluta ne-cessità che questo tipo di lavoro vengaeffettuato con la collaborazione dei col-leghi. Pertanto la Commissione proponeal Consiglio ed agli iscritti di costituire ungruppo operativo che lavori esclusiva-mente sulle PAROLE CHIAVI.

Tale gruppo operativo può essere in-dividuato da infermieri opportunamenteformati al proposito attraverso corsi diaggiornamento finalizzati alla prope-deutica della ricerca bibliografica e del-l’indicizzazione. La Commissione propo-ne a tal fine lo svolgimento di tre corsibase di aggiornamento per il 2003 il cuiprogramma è di seguito specificato:

3131

Page 32: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Corso di formazione “Metodologia estrumenti per la ricerca bibliogra-fica”La Commissione, visto il notevole in-

teresse suscitato nelle edizioni preceden-ti, ritiene opportuno riproporre corsi diformazione sulla ricerca bibliografica fi-nalizzati sia ai crediti formativi sia allaformazione di personale interessato al-l’indicizzazione con i seguenti obiettivi:

• fornire le conoscenze di base perun approccio sistematico alla bibliogra-fia in quanto Scienza dell’Informazione,per il corretto uso degli strumenti biblio-grafici di repertori, banche dati naziona-li e internazionali e per redigere in for-ma standardizzata una corretta ed esau-stiva bibliografia di ricerca;

• sviluppare un atteggiamento di au-to – apprendimento continuo attraversola lettura di pubblicazioni specifiche allaprofessione;

• acquisire una capacità di ricerca bi-bliografica utilizzando fonti italiane estraniere avvalendosi di strumenti infor-matici e telematici.

Il primo corso, che potrà essere tenu-to nel prossimo mese di maggio, comegià ampiamente collaudato, si articola inquattro parti:

PARTE Iª: propedeutica– Che cosa è la bibliografia– L’ambito della Bibliografia– Usi della Bibliografia in generale

PARTE IIª: strumenti attuali nel campodella ricerca per le Scienze Infermieri-stiche e valutazione qualitativa equantitativa dei servizi informativi at-tualmente disponibili.– La situazione nazionale– Documentazione e informazione on

line Med Line, Cinhail Nursing andAllied Science. Analisi della schedadi citazione.

– Internet e Scienze Infermieristiche.La qualità, quantità e pertinenzadell’informazione reperita.

– Strumenti per la ricerca in rete.

PARTE IIIª: standards bibliografici per ladescrizione differenziata delle diversetipologie dei documenti.

– Come fare una descrizione biblio-grafica.

– Analisi dei vari standard descrittivi.– Come fare una bibliografia per la

tesi– Ipotesi di lavoro per una redazione

di un repertorio bibliografico tema-tico per le Scienze Infermieristiche

PARTE IVª: esercitazioni

Ai corsi propedeutici dovrà necessaria-mente fare seguito un corso avanzatoche si potrà svolgere presumibilmentenel 2004, il cui programma sarà costituitodall’approfondimento delle tematichesvolte nei corsi base con particolare riferi-mento alle procedure biblioteconomicherelative al processo dell’indicizzazionedell’articolo. I partecipanti al Corso avan-zato saranno i colleghi che parteciperan-no attivamente alla stesura del Thesauro.

L’attuazione del progetto su indicatonon potrà in ogni modo prescindere dal-l’incremento del patrimonio bibliografi-co. Nel corso del prossimo triennio laCommissione infatti propone di ampliarecon le ultime novità editoriale nel campodel Nursing e delle scienze affini il patri-monio bibliografico della Biblioteca on-de fornire all’utente le novità scientifi-che più rilevanti pubblicate nel settoredelle Scienze Infermieristiche. Altresì im-portante appare la conferma dei rinnovidegli abbonamenti alle riviste italiane estraniere per la conoscenza dell’avanza-mento della ricerca in campo nazionale einternazionale, nonché ovviamente, ilrinnovo dell’abbonamento al Cinhal.

2. Giornate di consultazione La Biblioteca – Centro di Documenta-

zione attualmente è a disposizione degliiscritti per la consultazione dei libri e delleriviste il Giovedì dalle ore 15.00 alle ore18.00, mentre si propone di confermare lagiornata del martedì per la consultazionedella Banca dati del Cinhal dalle ore10.00 alle ore 13.00 e la giornata del mer-coledì dalle ore 15.00 alle ore 18.00 per laconsultazione dei libri e delle riviste.

3. InformazioneLe informazioni Bibliografiche relati-

3232

Page 33: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

ve ai documenti presenti in Biblioteca so-no immagazzinati nel software denomi-nato CATALOGO che offre il recuperodell’informazione attraverso l’indice deisoggetti, autore, titolo, e la classe attri-buita al documento. Questa Commissio-ne propone la pubblicazione di una lo-candina cui riportare tutte le pubblica-zioni edite dal Collegio, tutte le riviste inabbonamento, le modalità di consulta-zione della Biblioteca – Centro di Docu-mentazione.

4. Incremento degli spaziSi ritiene opportuno porre l’esigenza

dell’incremento degli spazi destinati allabiblioteca nella consapevolezza che lamigliore fruizione da parte degli utentinonché per l’attuazione di progetti futu-ri debba necessariamente passare peruna migliore organizzazione della siste-mazione del materiale documentario. Sipropone quindi l’acquisto di mobili perl’arredo dei futuri locali.

5. On line: notizie dal CollegioI.P.A.S.V.I. di Roma

Dal Televideo al Web…E’ già da molti anni che il Collegio Ipa-

svi di Roma offre l’informativa aggiorna-

ta sugli eventi ai propri iscritti, gestendo-la con svariati strumenti: quello diciamo“storico”, oltre alla rivista InfermiereOggi, è senza dubbio il Televideo Raiche, senza la pretesa di volersi sostituiread altri mezzi di informazione, riesce araggiungere un vasto bacino d’utenzacon notizie flash aggiornatissime su tuttoquanto fa infermiere a Roma.

Questo nuovo Consiglio Direttivo, trale linee programmatiche del triennio chesi accinge ad affrontare, non solo inten-de mantenere tale strumento, ma inten-de mettere in opera tutte quelle azioniatte a migliorarlo e potenziarlo.

Continua invece la grande avventuradi internet e del sito web ipasvi.roma.itiniziata nel 1999.

Si tratta di un sito di straordinario inte-resse in quanto raccoglie le informazionirelative all’attività del nostro Collegio(corsi di aggiornamento, formazione, rivi-sta, gruppi di ricerca e commissioni, biblio-teca – centro di documentazione, referen-ti, documenti) e le news sulla professioneinfermieristica e sulla sanità in genere.Particolarmente interessante le pagine de-dicate ai “TESTI ON LINE”. Il Collegio met-te a disposizione degli operatori sanitari,interamente on line ed a titolo gratuito, laCOLLANA ARCOBALENO, frutto della col-laborazione dei colleghi che hanno parte-cipato in qualità di relatori ai convegni te-nuti a Roma e in provincia. I file sono informato .PDF allo scopo di rendere accessi-bile a tutti la consultazione.

Il sito nato quasi timidamente per au-mentare i mezzi a disposizione per rag-giungere l’iscritto, ha raggiunto invece ilvero scopo della rete web, ovvero la frui-bilità a tutto tondo sia in Italia che all’e-stero.

Di grande importanza, infatti, è statal’affermazione della versione web multi-lingua del sito www.ipasvi.roma.it che,nella localizzazione in Inglese e Spagno-lo, offre informazioni agli utenti affe-renti dall’estero sui servizi offerti dal Col-legio Ipasvi di Roma.

Di importanza basilare, certo, nei rap-porti di reciprocità che intercorrono tragli altri paesi, come per lo scambio diesperienze e risorse con realtà spesso di-verse per cultura o formazione.

3333

Page 34: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Tra le prospettive future di implemen-tazione c’è anche di localizzare la rivista“InfermiereOggi” in Inglese e Spagnolo(in fase preliminare solo per gli articoliclinici ed editoriali), e di indicizzarla as-sieme alla versione italiana con una ri-cerca ed estrapolazione in fulltext.

Sarebbe il primo sito italiano, tra iCollegi Ipasvi, ad offrire gratuitamenteun tale servizio…

Sull’onda delle direttive ministeriali intema di Educazione Continua in Medici-na, tale Collegio intende avviare proget-ti formativi secondo le modalità della“formazione a distanza”, ma soprat-tutto nello specifico della “formazioneon-line”, utilizzando il sito web comebase di partenza per le infrastrutturetecnologiche necessarie per i progettiformativi.

COMMISSIONE RICERCA INFERMIERISTICA

La Commissione Ricerca Infermieristica èformata da: Nicola Barbato (referente), Ro-dolfo Cotichini, Mario Esposito, Maria Gra-zia Proietti, Emanuela Tiozzo eCarlo Turci.

Dopo attenta e scrupo-losa analisi, la commissio-ne, valutato attentamenteil lavoro svolto nei prece-denti anni e sensibile allosviluppo continuo profes-sionale che gli infermieristanno vivendo quotidia-namente in ogni ambitolavorativo, ha ritenuto dielaborare un documentoprogrammatico in cui sienunciano gli obiettiviprioritari.

I recenti sviluppi incampo formativo speciali-stico, la possibilità di per-corsi di alta formazioneuniversitaria (dottora-to di ricerca), l’asset-to giuridico profes-sionale, richiedonoagli infermieri la va-lor izzazione del la

scienza infermieristica sotto tutti i suoiaspetti dalla pratica quotidiana, agli am-biti organizzativi e manageriali, alla for-mazione e aggiornamento professionale.Ognuno noi è consapevole che alla basedi questa valorizzazione vi è un elementofondamentale a cui, oggi, nessun infer-miere può sottrarsi, la ricerca. La ricercarappresenta l’essenza di una scienza, necertifica la sua esistenza in quanto scien-za è parte integrante e di sviluppo dellaprofessione stessa.

L’infermieristica italiana oggi vivequesta necessità di dimostrare di essereuna disciplina sostenuta dalla scienzache solo la ricerca può conferire. Spessola ricerca è percepita come un processocomplesso che viene attuato solo da al-cuni rari colleghi e la cui ricaduta nellapratica quotidiana è scarsa o del tuttoinesistente. Sicuramente rappresental’ambito più difficile e meno percorsodagli infermieri, riconosciamo difficoltàoggettive relative al tempo e alle risorseeconomiche, una superficiale prepara-zione nell’affrontare percorsi di ricercascientifica, scarsità di offerta formativanell’ambito della ricerca.

3434

Page 35: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

A questo si deve aggiungere la pocasensibilizzazione che hanno gli infermie-ri ad affrontare scientificamente la prati-ca assistenziale, la volontà all’informa-zione scientifica, la scarsa disponibilità aproporsi quali promotori di ricerca per lasoluzione dei vari problemi esistenti edemergenti nell’infermieristica.

Il Collegio Ipasvi di Roma da ormai seianni ha attivato iniziative con l’obiettivodi sensibilizzare e motivare gli iscritti allaricerca infermieristica; i risultati sono sta-ti buoni, molti lavori sono stati presenta-ti con alcune punte di eccellenza ma ilpercorso è solo nella sua fase iniziale.

La commissione pertanto ha individua-to un percorso metodologico che ha co-me obiettivo, entro il triennio di manda-to, di costituire, in seno al Collegio Ipasvidi Roma, un gruppo permanente per la ri-cerca infermieristica capace di produrrerisultati scientificamente ottenuti su pre-ciso mandato del Consiglio Direttivo.

Nel primo anno di mandato lo scopodella commissione è pertanto quello di:

– individuare il percorso formativopiù appropriato per formare questogruppo di professionisti;

– selezionare, attraverso criteri ogget-tivi, colleghi che già si sono distinti peruna spiccata propensione verso la ricerca;

– attuare i percorsi formativi indivi-duando sia momenti propedeutici di for-mazione che momenti di apprendimentometodologico;

– attuare due progetti di ricerca , li-mitati nel tempo, per testare la prepara-zione del gruppo, entro un anno dall’ini-zio dei corsi.

– costituire entro maggio 2004 ilgruppo della ricerca infermieristica.

Alla commissione ricerca, per la suaspiccata affinità scientifica, afferisce an-che la commissione biblioteca che colla-bora per il supporto bibliografico e la ri-cerca multimediale.

Parallelamente a tale progetto laCommissione ha voluto riproporre il ban-do per il conferimento di borse di studioper la presentazione di progetti di ricer-ca. La novità per questo triennio è nellapresentazione di progetti di fattibilità suargomenti infermieristici individuati dal-la commissione che poi saranno oggetto

del concorso.La Commissione, convinta della bontà

del percorso intrapreso, si prefigge l’am-bizioso obiettivo di proporre per il pros-simo futuro un “team leader” per la ri-cerca infermieristica capace di catalizza-re e supportare gran parte dei colleghi,iscritti al nostro albo, che vorranno af-frontare questa nuova sfida.

COMMISSIONE REVISIONE DEI REQUISITI DEGLI ISCRITTI

La Commissione per la Revisione deiRequisiti degli Iscritti è composta da:Gianfranco Del Ferraro, Matilde Napola-no, Suor Angelina Palumbo, FrancescaPremoselli e Maria Grazia Proietti. Refe-rente della commissione è la SegretariaMaria Grazia Proietti.

Il mandato della Commissione è quel-lo di vigilare sulla sussistenza dei requisi-ti per l’iscrizione all’Albo. In particolaredeve individuare i casi di perdita di unodei requisiti, al fine di indicare al Consi-glio Direttivo le strategie di risanamentoovvero, qualora queste siano risultateimpraticabili o inefficaci, la cancellazionedall’albo.

Nel merito l’art. 11 del D.L.C.P.S. 13settembre 1946, n. 233, recita “La cancel-lazione dall’Albo è pronunziata dal Con-siglio Direttivo, d’ufficio o su richiestadel Prefetto o del Procuratore della Re-pubblica, nei casi:

– di perdita, da qualunque titolo de-rivata, della cittadinanza italiana o delgodimento dei diritti civili;

– di trasferimento all’estero della re-sidenza dell’iscritto;

– di trasferimento della residenzadell’iscritto ad altra circoscrizione;

– di rinunzia all’iscrizione;– di cessazione dell’accordo previsto

dal 2° comma dell’art. 9;– di morosità nel pagamento dei con-

tributi previsti nel presente decreto.La cancellazione, tranne nei casi di cui

alle lettere d) ed e), non può essere pro-nunziata se non dopo sentito l’interessa-to”.

Altre norme prevedono la radiazionedall’albo, ad esempio se l’infermiere in-

3535

Page 36: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

corre in reati di una certa gravità, manuove fattispecie emergono a seguitodelle norme sull’autocertificazione e diquelle sull’immigrazione e sul riconosci-mento dei titoli stranieri. Anche qui cor-re l’obbligo del Collegio di vigilanza e, senecessario, di intervento, ma anche qui,al di là del mandato di controllo, sarebbeutile adottare strategie di prevenzione,attraverso l’informazione, soprattuttomirata agli iscritti, o agli aspiranti iscritti,“a rischio”.

In considerazione dell’impossibilità diprocedere alla revisione sistematica delladocumentazione di tutti gli iscritti per laverifica di ciascun requisito, la Commis-sione ritiene opportuno selezionare i casida controllare sulla base di specifici crite-ri, con la collaborazione delle impiegatedel Collegio IPASVI di Roma. I requisitidegli iscritti negli Albi oggetto di revisio-ne sono:

– il titolo abilitante, il certificatogenerale del casellario giudiziale e ilgodimento dei diritti civili, dichiaratinella domanda di iscrizione all’albo, de-vono essere verificati dal Collegio IPASVIdi Roma presso i competenti organi, pertutti gli iscritti successivamente all’en-trata in vigore del D.P.R 20 ottobre 1998,n. 403. In base all’art. 75 del D.P.R.445/2000 (Testo unico delle disposizionilegislative e regolamentari in materia didocumentazione amministrativa) qualo-ra dal controllo emerga la non veridicitàdel contenuto della dichiarazione, il di-chiarante decade dai benefici eventual-mente conseguenti al provvedimentoemanato sulla base della dichiarazionenon veritiera;

– il versamento della quota an-nuale. Per i morosi dall’anno 1998 vie-ne attuata una strategia di recuperodella morosità attraverso il contatto di-retto con l’interessato, anche, se neces-sario, attraverso l’accertamento del do-micilio;

– il permesso di soggiorno, in par-ticolare il punto G, comma 1, della Circo-lare DPS/III/ L.40/00-1259 del 12 aprile2000, del Ministero della Sanità, Diparti-mento delle Professioni Sanitarie, Uffi-cio III, a firma del Ministro della SanitàRosy Bindi: “Cittadini stranieri non co-

munitari. Riconoscimento titoli profes-sionali dell’area sanitaria conseguiti al-l’estero. Autorizzazione all’esercizioprofessionale”, testualmente recita “L’i-scrizione all’albo dell’ordine o collegio eall’elenco speciale è efficace per tutto ilperiodo di validità del permesso di sog-giorno o della carta di soggiorno; all’at-to del rinnovo del permesso di soggior-no gli interessati, a pena di cancellazio-ne dagli albi professionali o dagli elen-chi, sono tenuti a comunicare all’ordineo al collegio o al Ministero della Sanità ilprovvedimento di rinnovo del permessodi soggiorno stesso”;

– la conversione del permesso disoggiorno per motivi di lavoro, per i cit-tadini stranieri non comunitari che han-no conseguito il titolo di studio e la con-seguente abilitazione all’esercizio pro-fessionale in Italia, regolarmente sog-giornanti in Italia in data successiva aquella del 27.03.1998 o che, se presenti,hanno conseguito il titolo professionaleo abilitante successivamente a tale data,in possesso di permesso di soggiorno permotivi diversi dal lavoro, i quali hannosottoscritto l’impegno, pena la cancella-zione, alla conversione del permesso disoggiorno per lavoro autonomo o dipen-dente entro un anno dalla data di iscri-

3636

Page 37: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

zione all’Albo.

CONCLUSIONI

Si tratta, insomma, di mettere in cam-

po una serie di iniziative complesse e ar-

ticolate, coordinandole per indirizzarle

tutte nella medesima direzione: quella

dell’ulteriore crescita della professione

infermieristica affinché questa, ai lusin-

ghieri risultati conseguiti negli ultimi an-

ni, possa attribuire significati concreti e

verificabili nell’attività di ogni giorno

per spiccare definitivamente il volo come

professione completa e moderna, ricca di

contenuti e competenze specifiche, man-

tenendo in testa ai suoi obiettivi l’inte-

resse della persona malata.

E’ questa un’aspirazione che può es-

sere conseguita solo se allo sforzo pro-

dotto dal Collegio e dai suoi organi costi-

tutivi si affiancherà quello personale di

ognuno di noi.

Da qui il pressante invito che l’intero

Consiglio Direttivo del Collegio IPASVI di

Roma rivolge a tutti i colleghi iscritti af-

finché non facciano mancare il loro con-

tributo concreto e fattivo alla realizza-

zione degli obiettivi indicati attraverso il

loro impegno diretto nell’attività del

Collegio. E’ dunque la partecipazione la

chiave di lettura del programma fin qui

esposto. Insieme, cari colleghi, potremo

fare grandi cose e contribuire in modo

determinante a costruire un futuro mi-

gliore per la professione infermieristica.

Gennaro Rocco

3737

Page 38: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

IL SAPERE INFERMIERISTICOIN UNA PROSPETTIVA INTERNAZIONALE

A distanza di 3 anni dalla prima conferenza internazionale, dedicata al sapere infer-mieristico accademico la città di Roma ospita il secondo incontro, che si focalizzerà princi-palmente sulle seguenti tematiche:

1. le decisioni correlate alla Riforma dell’assistenza sanitaria;2. la qualità dell’assistenza e la pratica basata sull’Evidenza Scientifica;3. le scoperte sulla sicurezza del paziente.Saranno presentati lavori scientifici di alto livello svolti nel campo della ricerca, della

pratica dell’educazione riguardanti problemi sanitari mondiali, come la riforma e la ri-strutturazione dell’assistenza sanitaria, la qualità dell’assistenza e le innovazioni nelcampo assistenziale, la sicurezza dei pazienti, l’assistenza infermieristica e la carenzadelle risorse umane.

La conferenza offrirà agli infermieri la possibilità di scegliere tra numerose sessioniscientifico-culturali per rispondere meglio alle esigenze formative individuali.

Obiettivi1. Costruire una visione comune del sapere infermieristico che oltrepassi i confini del

singolo stato.2. Stimolare la collaborazione tra gli infermieri di vari paesi nello studio di problemi

mondiali di salute, in funzione di un miglioramento globale dell’assistenza infermieristica.

9,00-13,00 Sessione plenaria

• Etica e assistenza sanitaria.• Il contributo infermieristico nella promozione della salute.• Imperativo morale: costruire Sistemi Sanitari Sicuri.• Valutazione dell’assistenza: Fondamenti teorici

14,30-17,00 Sessioni parallele: Iniziative infermieristiche

PRIMA SESSIONE - Qualità dell’assistenza e sicurezza del paziente• Risultati attesi per l’assistenza di qualità

SECONDA SESSIONE - La pratica basata sull’evidenza scientifica• Gestione infermieristica della seconda fase del travaglio• Il supporto infermieristico durante la nascita

TERZA SESSIONE - Progressi nell’assistenza materno-infantile• Sfide nell’assistenza materna: sollievo dl dolore durante il parto• Il benessere del neonato attraverso la gestione del dolore• L’alattamento materno nei neonati a rischio: strategie di cambiamento• Continuità assistenziale in ambito pediatrico• Smile terapy

4040

2ª ConferenzaRoma 24-25 giugno 2003

in corso di accreditamento ECM

TEMA: Il contributo dell’infermieristica nell’innovazione dei sistemi sanitari

24 G

iu

gn

oP R I M O A N N U N C I O

Page 39: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

4141

9,00-13,00 Sessione plenaria

• Il modello delle risorse umane in sanità e la carenza infermieristica• Il sapere infermieristico in Italia nel 21 secolo

INNOVAZIONI NELLA FORMAZIONE INFERMIERISTICAFormazione infermieristica di base - Formazione infermieristica post-base

• Un nuovo programma di formazione presso l’università di Toronto• Progetto sulla formazione di base della Federazione IPASVI• La formazione in Italia di secondo livello: progetto delle Federazioni IPASV per Master• Percorsi Master: il progetto del management infermieristico• Percorsi Master: il progetto del master in area critica• Laurea Specialistica: progetto delle Federazioni IPASVI• Discussione

14,30-17,00 Sessioni parallele: Pratica infermieristica avanzata

QUARTA SESSIONE - Assistenza infermieristica in area critica• Appropiatezza della valutazione negli accessi in un DEA di II livello

QUINTA SESSIONE - Assistenza gerontologica e a lungo termine

SESTA SESSIONE - Salute comunitaria

COMITATO SCIENTIFICODyanne Affonso (Canada)Diane Doran (Canada)Maria Matarese (Italia)Gennaro Rocco (Italia)Maria Ausilia Pulimeno (Italia)Nicola Barbato (Italia)Vittoria Pepe (Italia)Mario Esposito (Italia)

Carlo Turci (Italia)Emanuela Tiozzo (Italia)

SEGRETERIA ORGANIZZATIVAStefano CasciatoRodolfo CotichiniLoredana FabrianiMatilde NapolanoMarco Tosini

Per informazioni ed iscrizioni:“Perigeo Congressi” de “I Viaggi del Perigeo”, Via Crati 1 - 00199 Roma

Tel. +39 06 85301301 • Fax +39 06 8551544 • e-mail: [email protected]

RELATORI ITALIANIRosaria AlvaroNicola BarbatoCinzia BoarettoSimona CalzaIsabella CaponiGiovanna CartaPaolo CelliniPaolo ChiariImmacolata Dall’OglioMaria Grazia De MarinisMario EspositoLoredana FabrianiMaddalena GalizioCristina LosGiuseppe MarmoEmanuela MarcucciDanilo MassaiMaria MatareseVincenzo MazzaMariagrazia Montalbano

Patrizia NappiniLuca PeressoniMaria Grazia ProiettiMaria Ausilia PulimenoLaura RaseroGennaro RoccoAnnalisa SilvestroAlessandro StievanoEmanuela TiozzoFranco Vallicella

RELATORI STRANIERIDyanne AffonsoIlana R. ChertokDiana DavidsonDiane DoranBarbara Downe-WamboldtDorothy ForbesDenise GastaldoPamela HawanikEdith Hillan

Wayne HindmarshEllen HodnettJune Andrews HorowitzLianne JeffsRebecca Keating-LeflerNuala KennyGeraldine MacDonaldKathleen MacMillanLinda J. Mayberry (USA)Maureen Markle-ReidJoyal MirandaLinda-Lee O’Brien-Pallas,Pamela PletschOuti RaikkonenSouraya SidaniHeather SpenceBonnie J. StevensRobyn StremlerAnn TourangeauMandana VahabiJudy Watt-Watson

Page 40: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Adattamento inefficace del paziente ricoverato in terapia intensiva post-chirurgica

di Claudio Carola e Giorgia Allegretti

Lo stress che consegue alla criticitàdella malattia riveste un enormeruolo sulle effettive possibilità di

adattamento del degente e della sua fa-miglia.

Oltre ad affrontare lo stress fisiologicoessi sono costretti a vivere conseguenzesociali, finanziarie ed emotive che si ri-percuotono sulle loro esistenze a causadell’ospedalizzazione. Indipendentemen-te dalle cause che hanno condotto il pa-ziente al ricovero, il fatto di essere ospe-dalizzato in una terapia intensiva rappre-senta un elemento di minaccia e di dis-orientamento che lo mette a dura prova.

Un adattamento inefficace (stress) haluogo quando il degente e i suoi familia-ri diventano incapaci di adeguare i pro-pri comportamenti in maniera efficaceper convivere con la degenza.

Il ruolo dell’infermiere è focalizzatosugli interventi che migliorano la capaci-tà di adattamento dei soggetti interessa-ti durante il ricovero in area critica.

EVOLUZIONE DEL RAPPORTO INFERMIERE-PAZIENTE

Una priorità assistenziale consiste nel-lo stabilire con il degente una comunica-zione terapeutica per diminuire o ridurreal minimo gli stimoli che costituisconouna minaccia; il fatto di stabilire una rela-zione (es. presentarsi, spiegare in manie-ra chiara il proprio ruolo) riduce il trauma

dell’ospedalizzazione e diminuisce il sen-so di estraneità del ricoverato nei con-fronti dell’ambiente. Inoltre bisogna:

• Concedere al ricoverato il tempoper l’ambientamento cercando di preve-nire ed accettare le manifestazioni emo-zionali legate alle reazioni(lo stato dishock, il rifiuto della patologia, la rabbiae la depressione);

• Prestare le dovute attenzioni aimessaggi non verbali e agli argomentievitati rispettando i momenti di comuni-cazione a quelli di silenzio;

• Cercare di ridurre, se possibile, dieliminare i fattori ambientali che dimi-nuiscono le capacità di adattamento:controllare il dolore, il rumore, la tempe-ratura dell’ambiente, concentrare le di-verse procedure assistenziali in orari pre-stabiliti, regolarizzare il ritmo sonno-ve-glia, garantire la privacy.

In presenza di un adattamento ineffi-cace riesaminare il proprio comporta-mento e/o i propri pregiudizi; porsi neiconfronti del degente in maniera empa-tica trasmettendo un senso di compren-sione e di conforto.

EVOLUZIONE DEL RAPPORTO INFERMIERE-FAMILIARE

Le reazioni del ricoverato possono es-sere corrette o ridotte grazie ad accorgi-menti miranti alla modifica di alcuniaspetti che lo circondano. I membri della

4242

Esperienze a confronto

Page 41: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

4343

famiglia rappresentano una valida fontedi aiuto dal momento che essi sono ingrado di fornire precise informazioni cherispettano l’opinione e la condizione delpaziente.

L’operatore sanitario deve pertanto:• Instaurare un tipo di dialogo “aper-

to” con uno o più familiari che funganoda portavoce; usare delle espressioni po-sitive che possano fornire una sorta dirassicurazione per ridurre la paura e l’i-solamento;

• Invitare i familiari ad essere presen-ti durante l’orario di visita, a partecipareall’assistenza diretta anche se per piccolecose (garantire sempre la supervisione ela guida!)

• Creare un ambiente idoneo per lafamiglia in modo che possano condivide-re le stesse percezioni con altre personein circostanze simili (locali adibiti per icolloqui con il personale di assistenza, si-stemi audivisivi che mettono in contattole famiglie con i propri congiunti). Le fa-miglie più “esperte” possono aiutare adare delle informazioni precise circa lagestione della degenza, sulla routine esulle risorse dell’ospedale in modo da di-minuire il senso di isolamento e di impo-tenza dei membri della famiglia.

CONCLUSIONI

L’adattamento inefficace è legatoprincipalmente ad un senso di sopraffa-zione da problemi che provengono daogni parte; il fatto di stabilire una rela-zione terapeutica riduce il trauma del ri-covero e fornisce al paziente e alla fami-glia la possibilità di avere conforto, in-formazioni, professionalità.

Autori:Claudio Carola, infermiere professionale,Ospedale San Giovanni-Addolorata Ro-ma, U.O.D. Anestesia e Rianimazione -Terapia Intensiva Post-Chirurgica.Giorgia Allegretti, infermiere professio-nale, Ospedale San Giovanni-AddolorataRoma, U.O.D. Chirurgia Generale e On-cologia.

Nancy H. Diapenbrock, Guidapratica in area critica, Ed. McGraw Hill.

Anna Owen, Il monitoraggioin area critica, Ed. Mc GrawHill.

Nancy M. Holloway, Piani diassistenza in area critica, Ed.Sorbona

G. Cavadi, Psicologia Genera-le, Ed. Mc Graw Hill.

Protocolli di assistenza infer-mieristica in “T.I. POST-CHI-RURGICA”, ACO San GiovanniAddolorata.

L. Yuchli- A. Vogel, Assistenzainfermieristica di base, RosiniEditrice Firenze.

S. Smith, D. Duell, Assistenzainfermieristica: principi e tec-niche, Sorbona-Milano.

A. Gentili, Il paziente critico,clinica e assistenza infermieri-stica in anestesia e rianima-zione, Ambrosiana-Milano.

G. Bozza, Gli infermieri pro-fessionali addetti ai diparti-ment i d i emergenza -urgenza, Regione Toscana.

Page 42: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Ogni promessa è un debito

di Giuliana Leacche e Umberto Tulli

Proprio per tener fede alla promessafatta, in occasione della 1° giornataper infermieri di Dialisi del 26/5/02,

abbiamo organizzato insieme al CollegioIPASVI di Roma la 2° giornata di studiotenutasi presso l’Azienda OspedalieraS.Giovanni Addolorata dal titolo: ”Com-petenze infermieristiche in Dialisi dall’O-spedale al domicilio”.

Obiettivo di questa giornata è statoquello di confrontare le esperienze lavo-rative e di ricerca di colleghi che svolgo-no la loro attività professionale nei cen-tri dialisi nella realtà romana.

Hanno risposto al nostro appello i colle-ghi dei centri dialisi degli Ospedali: S. Perti-ni, S. Eugenio, S. Spirito, S. Giacomo, Poli-clinico Umberto I, Spallanzani, Forlanini.

Il programma di questa seconda gior-nata è stato articolato in 2 sessioni: gliargomenti spaziavano da esperienze ditipo organizzativo di una unità dialiticadecentrata al training della persona indialisi peritoneale, dai protocolli appro-priati alle svariate metodiche dialitiche,fino a ricerche e studi effettuati.

I partecipanti alla prima giornata so-no stati 151 a fronte dei 100 posti previ-sti . L’elevato numero di richieste di col-leghi, che non hanno potuto partecipareper mancata disponibilità dei posti, hareso necessario l’organizzazione di altredue giornate tenutesi presso il PoliclinicoUmberto I il 30/11/02 (425 partecipanti),e il 17/12 presso le “Suore Rosminiane”(350 partecipanti).

Cogliamo l’occasione per ringraziaree salutare i colleghi dei Centri Dialisi chehanno partecipato a questo evento, coni quali grazie a questa occasione si è in-staurato un rapporto di amicizia e colla-borazione.

Un ringraziamento particolare al Col-legio IPASVI di Roma.

Autori:Giuliana Leacche, caposala U.O.C. nefro-logia e dialisi - Azienda Ospedaliera S.Giovanni-Addolorata.Umberto Tulli, U.O.C. nefrologia e dialisi- Azienda Ospedaliera S. Giovanni-Addo-lorata

4444

Attualità

Page 43: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Cronaca del viaggio di studionei Paesi Scandinavicon il collegio IPASVI di Roma (giugno 2002)

di Laura Sabatino e Alessandro Stievano

Un viaggio indimenticabile, questoè quanto abbiamo pensato guar-dando le immagini dei tre paesi

visitati… peccato non aver visto di più!A casa abbiamo portato il ricordo del-

la natura meravigliosa della Norvegia,così esplosiva e misteriosa nello stessotempo; le strade affollate e festose diStoccolma, con la sorpresa di una tempe-ratura particolarmente calda; le biciclet-te di Copenaghen e le passeggiate lungole strade del centro.

Parole e immagini possono descriveresolo in parte la bellezza delle opere ar-chitettoniche e la storia di questi splen-didi paesi.

Ciò che a noi interessa però, in questospecifico contesto, ha una connotazioneprofessionale ed è su tale aspetto che foca-lizzeremo l’attenzione, sulle strutture sani-tarie visitate a Stoccolma e a Copenaghen.

Sentiamo di dover parlare, prima diogni altra cosa, dell’ospitalità del perso-nale che ci ha accolto, dell’ordine e dellasensazione di cura nei confronti dell’am-biente circostante che abbiamo percepi-to, della cortesia e della quiete che circo-la anche negli ambienti ospedalieri dovemeno ce l’aspettavamo.

IL SISTEMA SANITARIO SVEDESE

Notizie generaliLa Svezia ha un sistema sanitario i cui

servizi sono accessibili a chiunque e l’o-

biettivo principale del settore pubblico èvolto al mantenimento della buona salu-te per tutta la popolazione.

Il Consiglio di Contea è l’organo mag-giormente responsabile di tali servizi siaper quanto riguarda l’aspetto organizza-tivo che per quello economico poichéimpone tasse per incrementare le neces-sarie risorse finanziarie. I responsabili deiservizi sanitari sono essenzialmente i po-litici locali, dislocati in 21 aree geografi-che. Decentralizzazione e gestione basa-ta su principi democratici sono le due ca-

4545

Page 44: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

4646

ratteristiche del sistema svedese. Per gliuomini la vita media è di 76.5 anni, perle donne di 81.5.

I problemi cardiovascolari determina-no una elevata mortalità anche se si notauna diminuzione di tale fenomeno cosìcome i decessi per incidenti, per malattielegate all’assunzione di alcolici e per sui-cidio sono diminuiti. C’è stato un incre-mento delle allergie, invece, e sono au-mentate le persone in sovrappeso.

Il numero degli anziani è significati-vamente cresciuto, soprattutto nella fa-scia di età compresa dagli 80 anni inpoi; la Svezia, infatti, sembra abbia ilpiù alto tasso di persone anziane nelmondo, il 18% della popolazione ha 65anni o oltre.

L’assistenzaL’assistenza di base è il punto di forza

dell’organizzazione sanitaria svedese;viene erogata nei distretti, nelle circo-scrizioni e nei quartieri affinché il ricove-ro sia riservato solo ai casi non gestibili adomicilio. Tale assistenza viene fornitaanche da medici e fisioterapisti privati;per i bambini in età scolare l’assistenza ègratuita così come i regolari controlli perle gestanti.

Gli infermieri (130 mila circa tra nur-ses e personale di supporto infermieristi-co) dislocati sul territorio forniscono assi-stenza, pareri e supporto sia presso le ca-se di cura sia mediante visite a domicilio.L’assistenza sanitaria nelle scuole e nelleindustrie è disponibile per gruppi specifi-ci di persone.

L’assistenza sociale, insieme a quellasanitaria, erogata presso le abitazioni,consente alle persone anziane e ai disabi-li una vita dignitosa anche nella propriacasa, i figli ma gli anziani stessi, preferi-scono non vivere insieme. Il 50% deglianziani vive da solo, solo il 3-4% vive coni propri figli o con altri parenti stretti;l’8% vive in alloggi istituzionali.

Visitando le strutture che ospitano glianziani, abbiamo visto che l’assistenzaerogata è di alta professionalità e impre-gnata di considerazione umana; il perso-nale infermierisitco (che effettua un cor-so triennale presso l’università) ha moltosostegno da parte di personale di sup-porto e questa è una “regola” diffusaanche nelle strutture ospedaliere.

In totale, il 16% del P.I.L. viene utiliz-zato per l’assistenza agli anziani e a talecifra, bisogna aggiungere un ulteriore 3-4% che comprende l’utilizzo del prontosoccorso, sempre da parte degli anziani.Il bilancio pubblico, quindi, è utilizzatosignificativamente per l’assistenza aglianziani; ultimamente, però, per l’assi-stenza “pura” è necessario il sostegno daparte delle pensioni così le imposte sonolievitate. Circa il 10% del budget desti-

Page 45: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

nato all’assistenza agli anziani è copertoda spese pagate dai pensionati stessi; il35% delle proprietà private appartieneagli anziani.

Il fenomeno dell’aumento di pensioniintegrative è piuttosto nuovo e alla suaorigine si trova la mancanza di fiducia nelfuturo del sistema pensionistico statale.

Quando è necessario il ricovero per lun-ghi periodi le case di cura sono organizza-te per fornire l’assistenza nelle 24 ore e, ingenere, le stanze sono individuali.

Le cure ospedaliere sono erogate sudue livelli: “Regionale” e di “Contea”,nel primo sono inserite le specializzazioni(neurochirurgia, chirurgia toracica, ecc.).

Negli ultimi anni la degenza medianegli ospedali è diminuita sia per i rico-veri a lungo termine che a medio termi-ne e per tutte le fasce di età; anche le cu-re psichiatriche in regime di ricoverohanno subito una contrazione in favoredelle cure domiciliari, infatti, l’assistenzasul territorio, nelle case è di conseguen-za lievitata.

Il potenziamento delle cure presso iDay-Hospital confermano il nuovo mododi erogare assistenza.

La legge sanitaria più importante èdel 1982 sui “Servizi Medici e Sanitari”ove è stabilito che tutte le persone han-no il diritto di accedere ai servizi i qualidevono essere equamente fruibili e diqualità.

Le persone, inoltre, hanno il diritto diprendere decisioni e i servizi, nei limiti

del possibile, sono organizzati ed ope-ranti in accordo con i pazienti.

Esistono sistemi di valutazione attra-verso i quali il governo centrale controllai servizi sanitari.

I cittadini pagano i farmaci entro uncerto tetto, se è necessaria una spesamaggiore vengono erogati dei sussidi,quindi, esiste un limite annuale di spesafarmaceutica oltre il quale la personanon dovrà mai pagare.

In Svezia c’è carenza di infermieri spe-cializzati e anche di medici, soprattuttoin alcune aree geografiche come quelledel nord a bassa densità abitativa.

Il Primario di un reparto, in genere, hala responsabilità dei servizi di assistenzamedica, della gestione amministrativa efinanziaria anche del personale.

Visite agli ospedaliIl giorno 03/06/2002 è stato per noi

molto interessante perchè siamo anda-ti a visitare il “SODERSJUKHUSET” Ge-neral Hospital South Stockholm, doveabbiamo incontrato un team di infer-miere che ci ha illustrato una serie dislides inerenti il servizio sanitario ingenerale e la struttura ospedaliera inparticolare.

4747

Page 46: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

La signora Birgitta Skold “Hospital Pro-ject leader” ci ha descritto l’organizzazio-ne dell’ospedale e l’evoluzione del nur-sing nei Servizi di Assistenza Territorialeche in Svezia è fortemente sviluppata. Lasignora Ulla Frisk “Quality improvementCoordinator” ci ha delucidato sull’impor-tanza che per loro riveste il controllo diqualità orientato alla soddisfazione degliutenti e alla loro professionale assistenza.

La signora Eva Joelsson Alm “ClinicalImprovement” ha parlato dell’organiz-zazione e delle caratteristiche dell’assi-stenza infermieristica nell’area delle cureintensive dove ci ha poi accompagnatoper la visione e la descrizione delle de-genze e servizi.

La signora Margaretha Forsberg “Di-rector of clinical studies” ha illustratola ricerca infermieristica in sanità pub-blica focalizzando l’attenzione sullapossibilità che l’ospedale fornisce, siaagli studenti sia agli operatori in servi-zio, di fruire del cosiddetto KTC, unastruttura dove, tra le altre cose, il per-sonale ha la possibilità di valutare, tra-mite registrazione estemporanea delproprio comportamento, gli atteggia-menti assistenziali e le procedure infer-

mieristiche, sebbene simulate, visibilinel televisore.

Il Sodersjukhuset assiste mezzo milio-ne di persone annualmente; 100 mila alPronto Soccorso, 40 mila pazienti sonoospedalizzati e 5000 bambini nasconoogni anno; inoltre offre opportunità perla ricerca clinica e per l’insegnamento.

Il Pronto Soccorso fu ristrutturato nel1994/’95 e accoglie da 250 a 350 pazientiogni giorno; si possono ottenere presta-zioni ortopediche, chirurgiche, mediche,ginecologiche. La maggior parte degliinterventi sono riservati ai traumi strada-li e alle malattie cardiovascolari. Circa 50ambulanze arrivano ogni giorno e c’èanche la postazione per gli elicotteri. Lepersone che arrivano al servizio che pa-gano prima di essere trattate, sono sele-zionate dall’infermiere triagista che de-cide la priorità d’accesso. Circa 200 per-sone sono impiegate al Pronto Soccorsotra infermieri, dottori, amministrativi,ausiliari e figure di supporto all’infermie-re. I turni di lavoro sono: 07.00-15.00;13.00-21.30 e 21.00-07.00.

Questo ospedale, che è parte del Ka-rolinska Institute, svolge anche ricerca efornisce agli studenti e agli operatori inservizio, la possibilità di formarsi e ag-giornarsi; gli studenti che dovranno sce-gliere quale formazione intraprenderedopo il diploma di scuola media superio-re, inoltre, possono sperimentarsi nelKTC per verificare se la professione infer-mieristica può appassionarli.

4848

Page 47: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Il 04/06/2002 abbiamo visitato lo StoraSkondal Foundation, fondazione nonprofit, dove siamo stati accolti dalla si-gnora Marianne Lidbrink, direttrice del-l’assistenza, la quale ci ha descritto la fi-losofia del centro e il tipo di assistenzaerogata alle persone assistite.

Nella cura considerano la persona co-me unica; hanno la responsabilità di aiu-tare dal punto di vista fisico, psichico espirituale. Partono dal principio: “voglia-mo bene”; ha molta importanza la quali-tà dell’incontro: “cura primaria”, c’è pro-

prio una persona addetta al “contatto”.C’è una pianificazione personalizzatache è pronta dopo qualche ora dall’arri-vo della persona nella struttura; si crea-no rapporti anche con i famigliari ai qua-li si somministra un’intervista prima chela persona da ricoverare arrivi nellastruttura. Per i pazienti con demenza se-nile, c’è un gruppo di lavoro che si dedi-ca a queste persone che loro preferisco-no definire “con poca memoria”; su diessi fanno ricerca e hanno sviluppato unmetodo nuovo che mira alla “comunica-zione di sentimenti”.

In tale centro ci sono persone anzianema autosufficienti e persone non auto-nome assistite nella “Stora Skondal’s nur-sing home” che ha 182 letti in 7 unitàoperative. Per motivi di privacy non cihanno consentito visite nei reparti. Le ca-se, sparse in una larga area verde, hannoda 1 a 5 stanze con la cucina ed uno spa-zio residenziale. Lo stupendo paesaggiogioca una parte importante nel program-ma assistenziale, infatti, è usato per cam-minare e svolgere attività “outdoor”.

Ersta Skondal University CollegeLa formazione svedese prevede che

per diventare infermiere bisogna fre-

4949

Page 48: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

quentare un corso universitario della du-rata di tre anni (120 crediti) che conducead una laurea in nursing e alla qualificadi Registered nurse. In tale College, fon-dato nel 1851 da Marie Cederschiold,una compagna di Florence Nightingale,30 studenti sono ammessi due volte l’an-no, in primavera ed in autunno; le disci-pline approfondite sono simili alle nostrecon una maggiore enfatizzazione dell’e-tica per il carattere religioso dell’univer-sità. Nell’università c’è un programmacoordinato che porta ad una laurea in in-fermieristica ed in lavoro sociale che pre-vede l’acquisizione di 160 crediti, inquattro anni; è iniziato per la prima vol-ta nell’autunno del 2000.

Gli studenti possono fruire di un pro-gramma internazionale che permetteesperienze in diverse culture, per esem-pio, Europa, Australia, Nuova Zelanda eSud Africa.

IL SISTEMA SANITARIO DANESE

Anche in Danimarca l’assistenza essen-ziale è gratuita e il sistema sanitario è de-centralizzato ma garantisce un tratta-mento uniforme. Le varie Contee che so-no autorità locali dotate di autonomia,sono comunque controllate dall’autoritàcentrale, lo Stato, che punta all’armoniz-zazione delle varie politiche. La massimaautorità è il Ministero della Sanità sup-portato dagli enti Regionali e Comunali.Gli ospedali pubblici sono numericamentesuperiori alle cliniche private e il ricoveroè riservato ai casi “acuti”, coloro che ne-cessitano di riabilitazione o lunga degen-za si rivolgono a strutture apposite. Negliospedali pubblici esiste direzione sanita-ria, amministrativa e infermieristica.

In Danimarca è molto sviluppata l’e-ducazione sanitaria per la prevenzionedi malattie legate al tabagismo, alcoli-smo, alimentazione, ecc.; gli infermierivengono formati anche a tal fine e il loro

impegno si sviluppa molto anche nei ser-vizi sociali. Esiste la figura del “generalnurse” e quella del “community nurse”anche conosciuta come “home nurse”per l’assistenza domiciliare che eroga;non manca, inoltre, la figura dell’infer-miere impegnato nella sanità pubblica:“occupational health nurse”. Gli infer-mieri, in Danimarca, sono circa 50 mila lacui formazione è distribuita in 22 scuoleinfermieristiche.

Huset WilliamIl 06 giugno abbiamo visitato questo

piccolo centro anziani, finanziato dal Co-mune e particolarmente curato nell’a-spetto esteriore, che assiste 72 personesoprattutto autosufficienti. In ogni re-parto ci sono 25 persone, poche infer-miere, molte figure ausiliarie e una capoinfermiera. Tale struttura la si può para-gonare ad alcune case di cura esistentianche qui in Italia. Le persone ospitateerano state avvisate del nostro arrivo e cihanno accolto con gioia.

Il 07 giugno ci siamo recati presso l’“HVIDOVRE HOSPITAL” un grande ospe-dale di Copenaghen, polispecialistico. È ilsecondo, come grandezza, tra i 6 ospe-dali della capitale e il personale infer-mieristico è formato anche qui grazie adun corso di tre anni, frequentato dopol’acquisizione del diploma di scuola se-condaria superiore.

Anche qui siamo stati accolti calorosa-mente e abbiamo potuto effettuare di-verse visite nei reparti anche se per moti-vi di privacy non abbiamo scattato moltefoto. Possiamo paragonare la terapia in-tensiva visitata e gli altri servizi ad unnostro ospedale moderno. Non poteva-mo rinunciare alla foto del monopattino,usato dal personale ma anche da alcunipazienti, per percorrere le varie distanzetra i servizi.

Autori:Laura Sabatino e Alessandro Stievano.

5050

Page 49: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

G li infermieri ancora protagonistisugli organi di informazione na-zionali. Un ruolo che può certa-

mente lusingare la professione se nepubblicizza la crescita e l’impegno, mache spesso le viene assegnato suo mal-grado con considerazioni e proposte adir poco assurde. Ecco che, una volta dipiù, i media si prestano a forgiareun’immagine pubblica dell’infermiereconfusa se non addirittura distorta emenzognera.

Gli ultimi mesi non hanno fatto ecce-zione con la clamorosa querelle sul ricol-locamento professionale dei lavoratoridella Fiat come infermieri. Eppure l’ulti-mo scorcio del 2002 era cominciato intutt’altro modo, con un’attenzione par-ticolare dei media verso le problemati-che della professione e i suoi traguardi.

In questa chiave, segnaliamo stavoltail risalto che il più importante quotidia-no economico italiano ha dedicato econtinua a dedicare alle notizie d’inte-resse infermieristico. Tra queste, sono ri-sultati particolarmente efficaci alcuni ar-ticoli, come quello di Maria Carla De Ce-sari intitolato “L’infermiere diventa do-cente universitario – Appeal in crescita –Più autonomia e competenze esclusive”,pubblicato sul numero del 4 novembre2002. E ancora la costante attenzione ri-servata all’iter delle nuove leggi in cam-po infermieristico, come nel caso del De-creto legge “Disposizioni urgenti in ma-teria di personale sanitario” e della nor-ma che stabilisce l’equipollenza dei titoli.

Su quest’ultimo tema, l’inserto Sanitàde Il Sole-24 del 18-24 dicembre ha pub-blicato il testo del provvedimento e unarticolato servizio dal titolo “L’equipol-lenza sotto l’albero – Senato, via libera

con numerose modifiche al decreto leg-ge anti-carenza infermieristica”. Nel nu-mero successivo dell’inserto settimanaleSanità, ancora gli infermieri in primopiano con l’articolo intitolato “Infermie-ri, legge al traguardo – con il sì di Palaz-zo Madama in seconda lettura porteaperte alle equipollenze per tutti – ge-nerici e caposala al palo”.

Come pure il più diffuso quotidianoeconomico italiano ha seguito da vicinole sorti della Commissione nazionaleEcm, riferendo con puntualità sul diffici-le confronto tra Stato e Regioni in temadi competenze e sostenimento dei costi.Grande attenzione è infine stata riserva-ta all’evoluzione legislativa degli ordini,dei collegi professionali e delle casse diprevidenza professionali, fino al reso-conto dell’incontro tra il Presidente delConsiglio e una delegazione del Comita-to degli ordini e dei collegi, pubblicatosul numero del 13 dicembre 2002 e inti-tolato “Mano tesa ai professionisti dalGoverno – Per il Professional Day riunitiieri a Roma i vertici delle categorie – Unadelegazione ricevuta da Berlusconi”.

Nonostante la rinnovata attenzioneriservata dagli organi di informazione al-la professione infermieristica e ai suoiproblemi, gli ultimi mesi saranno ricor-dati soprattutto per una vicenda di se-gno opposto, che umilia e offende gli in-fermieri italiani: quella della favola del-l’operaio e l’infermiere.

La vicenda è ben nota, come anche lareazione indignata della professione atutti i livelli. Tutto nasce da un’incauta di-chiarazione pubblica del premier chesuggerisce di trasformare in infermieri glioperai della Fiat in esubero. Tutti i Colle-gi Ipasvi d’Italia si sono ribellati a un simi-

5151

Page 50: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

le scenario, peraltro fantasioso e irrealiz-zabile. Nel breve volgere di una frase, gliinfermieri si sono sentiti rimbalzare all’in-dietro di anni, quando ancora la nostranon era una professione compiuta.

Innumerevoli e variegate sono statele reazioni, tutte concordi nel condanna-re apertamente la sortita del presidentedel Consiglio dei ministri. Tanto che, in-sieme al Comitato centrale della Federa-zione nazionale Ipasvi, i Collegi hannotrasmesso una lettera aperta al presiden-te Berlusconi intitolata significativamen-te “La favola dell’operaio e dell’infer-miere”.

E’ il caso di riportarne qui il contenu-to sperando che sia questa l’ultima voltain cui la professione infermieristica deb-ba misurarsi con simili amenità:

“Potrebbe essere il titolo di una favo-letta per bambini, dove si racconta di co-me tanti bravi ma sfortunati operai diuna fabbrica di automobili in difficoltà sitrasformano in altrettanti bravi infer-mieri per aiutare la povera gente e i tan-ti, tanti malati che affollano le corsie de-gli ospedali.

I bravi operai avevano, fino ad allora,fatto esperienza con l’armadietto dellemedicine all’oratorio e alcuni di loro ave-vano anche seguito un corso di prontosoccorso nei boy scout.

E così, senza drammi, senza scioperi,senza litigi, ecco che dalla crisi della fab-brica di automobili nasce addirittura unafantastica soluzione per fare del bene aibisognosi e salvaguardare il lavoro pertante brave persone.

Purtroppo, però, l’Italia non è il Paesedelle favole, la crisi della Fiat è vera e dif-ficile e, soprattutto, anche se volesseroquegli operai non potrebbero mai tra-sformarsi in infermieri, neanche con labacchetta magica della Fata Turchina diPinocchio.

Il perché è semplice, caro Presidentedel Consiglio Silvio Berlusconi che ci haraccontato questa bella favoletta: in Ita-lia, come nel resto d’Europa, per farel’infermiere occorre studiare, studiare estudiare ancora.

Oggi l’infermiere è un professionistacon una laurea universitaria minimotriennale: questo serve a tutelare e ga-rantire al meglio il cittadino malato e bi-sognoso di assistenza.

Ci piacerebbe vivere nel mondo dellefavole, caro Presidente; ci piace menoquando qualcuno vuol farci credere diessere in una favola, se non è così.

Caro Presidente, i 320 mila infermieriitaliani chiedono più rispetto per la dignitàdegli operai della Fiat e per coloro chehanno scelto la professione di infermiere”.

Evoluzione: spunta l’Homo UnicumIl cranio fossile ritrovato di recente inEtiopia, datato a un milione di anni fa,mostrerebbe come l’Homo Erectus cheha popolato le lande asiatiche e quelleafricane in realtà appartenesse alla stes-sa specie. Un elemento, questo, che por-rebbe fine alla disputa sull’annosa distin-zione tra Homo Ergaster e HomoErectus, a seconda che il reperto prove-nisse rispettivamente dall’Africa odall’Asia. L’esame di quest’ultimo fossile,che è guadagnato la copertina della pre-

stigiosa rivista Nature, indica invece chesi tratti della stessa specie. Ne deriva unanuova ricostruzione evolutiva per la spe-cie umana: l’Homo Erectus è comparso1,8 milioni di anni fa e ha rapidamentepopolato Africa, Asia ed Europa. L’avviodell’era glaciale, circa 950 mila anni fa,potrebbe aver separato le diverse popo-lazioni di Homo Erectus aprendo loro undestino diverso; quella africana si sareb-be evoluta fino alla comparsa dell’HomoSapiens, mentre quella asiatica si sareb-be estinta.

5252

Page 51: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

L’infermiere mediato dalla stampa: dal problema alle prospettive

di Lorenzo Salvagio

PROTAGONISTI SI, COMPARSE NO

“Quella degli Infermieri per moltotempo è stata una Cultura senza scrittu-ra”. Ascoltai tale affermazione ad unconvegno, una decina d’anni fa, dallaPresidente nazionale dell’IPASVI. Già al-lora era forte l’esigenza di documentareil valore della professione infermieristi-ca, di dimostrare alla società l’importan-za del ruolo svolto dagli infermieri per lasocietà stessa.

Da allora per la professione molti pro-gressi si sono fatti e molte cose sono cam-biate. Due esempi: la laurea e l’abolizio-ne del mansionario. Due rivoluzioni co-pernicane. Note nell’ambiente infermie-ristico. Conosciute nell’ambiente sanita-rio. Ma fuori da questi ambienti, tali tra-guardi, così qualificanti per la professio-ne, da chi sono conosciuti? La gente checosa sa e che cosa dice degli infermieri?La categoria di quale riconoscimento so-ciale gode? Qual’è l’immagine dell’infer-miere? Le risposte le conosciamo e, strin-gi stringi, possiamo dirci che ancora trop-pa gente considera gli infermieri quasicome comparse e non come protagonistidel pianeta sanità. Da cosa dipende?

LA CRONACA E’ CRONICA: INFERMIERIMISCONOSCIUTI E BISTRATTATI

E’ raro leggere articoli che riguardanoinfermieri da cui traspare che l’autore sia

bene informato sul ruolo degli infermierie sulla loro formazione. Gli aggettiviinappropriati si sprecano (pensiamo al-l’inflazionatissimo e infelicissimo “para-medico”). In questi giorni ho ascoltatouna dichiarazione ad una tv locale di undeputato (che da altri interventi avevogià avuto modo di giudicare particolar-mente approssimativo e superficiale) suun problema riguardante un piccoloospedale. Il parlamentare, fra l’altro, di-ceva che”bisognava agire a tutti i livelli,dai più bassi ai più alti e cioè dal livellodi portantini e infermieri fino al livellodel direttore sanitario”.

Gli infermieri sono stati messi sullostesso piano dei portantini (con tutto ilrispetto per il ruolo dei portantini). L’in-tervista è stata trasmessa e replicata nel-le diverse edizioni del telegiornale. Nelpubblico meno attento si è rinforzata laconcezione anacronistica dell’infermie-re-ultimo-chiodo del carro-sanità. Nessu-no si è preso la briga di chiedere a quellaTv una precisazione per un chiarimentoe per porre riparo alla confusione che si-mili dichiarazioni ingenerano in quellafascia di cittadini che neppure immaginalontanamente che ci sono infermieri cheinsegnano nelle Università. D’altrondel’ufficio stampa centrale della Federazio-ne non può essere onnipresente.

Il giornalista che deve trattare unanotizia ha bisogno di informazioni. Tele-fona a persone che sono all’interno del-l’ambiente in cui la notizia è maturata. E

5353

Page 52: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

5454

può anche chiamare un infermiere persapere da lui come sono andati i fatti.Ma l’interlocutore cambia per l’appro-fondimento, quando si tratta di ricercaredichiarazioni che siano anche una letturacritica della nuda cronaca e dichiarazioniche siano supportate da competenze ele-vate. Ditemi quando avete visto in Tvuna intervista ad un dirigente dei serviziinfermieristici!

Ancora, purtroppo, si ritiene che l’in-fermiere non abbia competenze elevate. Eviene tagliato fuori. E con lui tutta la cate-goria. Attenzione, non stiamo rammari-candoci di essere tagliati fuori dalla vanitàdelle prime pagine né vogliamo essere deiviolatori del segreto professionale o deitraditori della privacy dei singoli pazienti.Stiamo parlando della consolidata nega-zione alla categoria degli infermieri diavere un ruolo e una voce nel dibattitoche ogni giorno si svolge sui giornali, an-che locali, su temi relativi a salute e sanità.

INFERMIERE, SPIEGA TE STESSO

Il mondo infermieristico è protagoni-sta di un paradosso: I’infermiere – fral’altro – sa mediare, sa spiegare al citta-dino la sua malattia e la relativa terapia,sa fare educazione sanitaria, sa tradurredal medichese per far capire a tutti laterminologia medica. L’infermiere saspiegare tutto ai suoi pazienti ma non sa“spiegare” se stesso alla società, il suoruolo, il suo prestigio professionale. Gliinfermieri sono la categoria più numero-sa della Sanità. E sono anche la categoriache, in proporzione, ha meno peso sustampa e tv. Stiamo parlando del fatto -e di fatto si tratta, non di opinione - cheper contare nella società moderna, nonsi può prescindere dall’avere sui mediauna immagine positiva.

L’IPASVI FA PIÙ FESTA PER UNA RIGA(CHE DICE BENE DELLA PROFESSIONE)USCITA SUL Corriere della Sera CHEPER 99 RIGHE USCITE SU L’Infermiere

E’ importante convincersi che i gior-nali in cui “entrare” sono quelli che tutti

leggono, quelli più diffusi e popolari,quelli che si occupano di tutto e di tutti.

Ma il problema non è solo quello dinon essere nei media in negativo. E’ il bi-sogno e l’opportunità di esserci da pro-tagonisti in positivo.

Qualsiasi organizzazione che abbia dadire delle cose interessanti per la societàsa che deve passare per due canali: gior-nali e televisioni (Internet è formidabilema è ancora elitario). Si possono fare lecose migliori del mondo, lavorando du-ramente e con responsabilità. Se per tut-to ciò si vogliono”raccogliere i frutti” esi mira anche al giusto riconoscimentosociale (dal quale scaturisca anche l’aval-lo dell’opinione pubblica del riconosci-mento economico) occorre che questecose si facciano conoscere al maggior nu-mero di persone possibile. Il modo è an-che quello di avere visibilità sui giornali ein televisione. Non solo sulla stampa spe-cializzata né su quella di categoria. I let-tori abituali de “L’Infermiere” conosconogià la professione e il suo valore. Le in-formazioni corrette sugli infermieri de-vono arrivare sulla stampa generalista:sul quotidiano che tutti leggono al bar,al telegiornale locale, al giornale radio.Perché - sia ben chiaro - sono questi i me-dia che arrivano a tutti, che”fanno opi-nione”, che sanno parlare a tutti e sannofarsi capire da tutti: dal parlamentare al-la casalinga, dal docente universitario al-l’operaio.

L’UFFICIO STAMPA NON È UN LUSSO

Ci siamo chiesti perché altri professio-nisti diversi dagli infermieri non vengo-no trattati così male, come dicevamo al-l’inizio, dai media? Una delle spiegazionista nel fatto che, molte categorie storica-mente consolidate, anche tramite le loroorganizzazioni hanno istaurato un rap-porto con le redazioni, anche locali. Mauna corretta immagine sui media non èsolo questione di “conoscenze”. E’ so-prattutto fatta di professionalità. E’ arri-vata l’ora per gli infermieri di investire ri-sorse umane e professionali con la crea-zione di seri Uffici Stampa. Negli ufficistampa ci andrà chi sa quali sono i tempi

Page 53: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

e i modi di lavorare dei giornali e delletelevisioni. In sintesi ci vuole chi sa ren-dere più facile il lavoro dei giornalistiche parlano di noi. Ci sono categorieprofessionali che queste cose le hannocapite da tempo. Non si può continuarea pensare che i rapporti con i media sipossano improvvisare di volta in volta.Né concepire i rapporti con le redazionigiornalistiche come momenti patologicie straordinari, solo per chiedere precisa-zioni o smentite.

Per ogni Collegio IPASVI, che deve evuole rappresentare gli infermieri pressola società locale, i rapporti con i mediasaranno normalità, fisiologia e non piùpatologia. E’ ovvio che ci vorrà grandeimpegno da parte di tutti. Per migliorarel’immagine pubblica degli infermieri sidovrà lottare contro concezioni e menta-lità stereotipate consolidate in decennidi silenzio- assenso, di “cultura senzascrittura nei giornali”. Nella nostra socie-tà non ci sono organizzazioni pubblicheo private che si rispettino (aziende, enti,

associazioni di un certo livello) che nonsiano dotate di ufficio stampa.

Di quanto sia importante la comuni-cazione attraverso giornali e tv se ne èreso conto (col solito ritardo) anche loStato. Con la legge 150 del 2000 ha final-mente detto chiaro e tondo che è arriva-to il tempo per le Amministrazioni Pub-bliche di dotarsi di uffici stampa e chequesti devono essere affidati a professio-nisti dell’informazione e della comunica-zione. Il giornalista fa un lavoro delicato,ha tempi strettissimi per valutare e scri-vere di fatti che sono sconosciuti ai più. Ilsuo pezzo deve essere veritiero, accura-to, completo. E deve uscire subito sulloschermo o sul giornale. Un lavoro diffici-le che incontra barriere o pressioni diogni genere. E’ ora che il mondo degliinfermieri e quello di stampa e tv istauri-no un rapporto serio e costante. A van-taggio di tutta la collettività!

Autore:Lorenzo Salvagio, infermiere e giornalista.

5555

L’American Diabetes Association (ADA) si è pronunciata in favore della prevenzio-ne primaria e secondaria della cardiopatie mediante somministrazione di acidoacetilsalicilico (ASA) sulla base di una review tecnica recentemente pubblicata. Ineffetti, è stata da tempo dimostrata in vitro una particolare sensibilità agli agenti ag-greganti delle piastrine dei soggetti diabetici, nonché una eccessiva produzione ditrombossano nei pazienti affetti da diabete tipo 2. D’altra parte, è ben noto l’ottimorapporto tra rischi e benefici della terapia antiaggregante con ASA anche in questafascia della popolazione. L’ADA ha anche tracciato alcune linee guida ad hoc. Percominciare, tutti i diabetici con precedenti cardiovascolari dovrebbero essere sotto-posti alla profilassi. Per quanto riguarda la prevenzione primaria, invece, è statotracciato il seguente identikit dei soggetti potenzialmente candidati alla prevenzioneprimaria con ASA: familiarità per la malattia coronaria; fumo; ipertensione; obesità(peso pari al 120% di quello ideale oppure BMI superiore a 28 nelle donne e a 27,3negli uomini); albuminuria (micro e macro); profilo lipidico con le seguenti caratteri-stiche: colesterolo totale superiore a 200 mg/dl, colesterolo LDL superiore a 130mg/dl, colesterolo HDL inferiore a 40 mg/dl, trigliceridi superiori a250 mg/dl.

Page 54: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

I l problema dell’eventuale obbligo,per gli infermieri strumentisti di salaoperatoria che hanno esercitato l’o-

biezione di coscienza ai sensi della legge22 maggio 1978, n. 194, di assistere ilmedico in sala operatoria nelle praticheabortive, ha suscitato diversi interroga-tivi negli iscritti a questo Collegio, inter-rogativi che ci hanno indotto a ritenereutile la stesura di questo articolo.

Ai sensi dell’art. 9 della legge n. 194cit. “Il personale sanitario ed esercente leattività ausiliarie non è tenuto a pren-dere parte alle procedure di cui agli arti-coli 5 e 7 [ossia le pratiche abortive lecite- n.d.r.] ed agli interventi per l’inter-ruzione della gravidanza quando solleviobiezioni con preventiva dichiarazione”.

Lo stesso art. 9 prevede una procedu-ra per la validità dell’obiezione dicoscienza: la dichiarazione dell’obiettoredeve essere comunicata al medicoprovinciale e, nel caso di personaledipendente dell’ospedale o della casa dicura, anche al direttore sanitario entroun mese dall’entrata in vigore dellalegge 194, ovvero dal conseguimentodell’abilitazione o dall’assunzione pressoun ente tenuto a fornire prestazioniprevidenziali dirette alla interruzionedella gravidanza o dalla stipulazione diuna convenzione con enti previdenzialiche comporti l’esecuzione di taliprestazioni.

Ovviamente, la dizione “personalesanitario” include anche gli infermieri,non foss’altro perché, all’epoca in cui fuemanata la legge essi erano annoveratitra esercenti una professione sanitaria e

ausiliaria. La tesi qui sostenuta, ossia chel’obiezione di coscienza si estende ancheagli infermieri, trova conferma, come sivedrà di seguito, nella giurisprudenza.

Secondo giurisprudenza, l’art. 9 dellalegge 194 cit. configura un vero e pro-prio “diritto potestativo che si esplicaattraverso un atto giuridico in sensostretto, di natura recettizia, revocabile,né soggetto a decadenza e proponibilein ogni tempo” (T.A.R. Puglia, 10 feb-braio 1986, n. 88).

Sempre secondo la giurisprudenza,“l’art. 9 L. 22 maggio 1978, n. 194, [...]non ha voluta fare riferimento ad unapartecipazione o collaborazione abitualené ad una particolare categoria di oper-atori sanitari e neanche ad interventispecifici, in quanto qualsiasi sanitario odesercente le attività ausiliarie che abbiapreventivamente e con le modalità dilegge sollevato obiezione di coscienza eche venga chiamato, anche occasional-mente, a prendere parte alle proceduredi cui agli articoli 5 e 7 cit., o ad inter-venti specifici, ha il diritto riconosciutoglidalla norma di astenersene” (T.A.R.Emilia Romagna, 29 gennaio 1981).

In senso contrario si segnala Pret.Penne, 6 dicembre 1983, secondo cui “lapreparazione di un campo sterile per lacollocazione di una candeletta di lami-naria nell’utero della paziente, al fine diottenere una dilatazione graduale delcanale cervicale, non costituisce attivitàspecificamente e necessariamente direttaa determinare l’interruzione della gravi-danza e, quindi, indebitamente viene rifi-utata dal personale sanitario o ausiliarioche invochi l’obiezione di coscienza”.

5656

Obiezione di coscienzae pratiche abortive

Page 55: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

5757

L’art. 9 della legge 194/78, tuttavia, èstato autorevolmente interpretato comenorma generica e omnicomprensiva(T.A.R. Reggio Emilia, 29 gennaio 1981)e, in ogni caso, assoggettata ai limiti del-l’obiezione di coscienza anche il “pren-dere parte [...] agli interventi per l’inter-ruzione della gravidanza.

Si consideri, anche che lo stesso art. 9,comma 5, L. 194/78 prevede che “l’o-biezione di coscienza non può essereinvocata dal personale sanitario, ed eser-cente le attività ausiliarie quando, datala particolarità delle circostanze, il loropersonale intervento è indispensabileper salvare la vita della donna in immi-nente pericolo”.

Per concludere, si ritiene che, qualoragli infermieri strumentisti addetti allasala operatoria abbiano validamentemanifestato la volontà di esercitare il

diritto all’obiezione di coscienza, essinon possano essere costretti a prendereparte agli interventi relativi a praticheabortive, salvo il caso in cui vi sia lanecessità di salvare la vita della donna.

Come primo atto cautelativo gli infer-mieri possono (secondo quanto previstodal vigente CCNL in tema di procedimen-to disciplinare) contestare per iscritto emotivatamente, l’ordine impartitogli edattendere un eventuale ordine diservizio scritto emesso dall’Azienda.Qualora l’ordine scritto venga emessoessi sono obbligati ad adempiere,almeno al fine di evitare una sanzionedisciplinare.

Naturalmente, gli infermieri potrannomedio tempore valutare l’opportunità diintraprendere un’azione legale perinibire l’illegittimo comportamento.

Avv. Alessandro Cuggiani

Missione cervelloSi chiama EBRI (European BrainResearch Institute) ed è il primo centroeuropeo per gli studi sul cervello. Il pro-getto, ideato dal premio Nobel Rita LeviMontalcini, ha la sua sede operativa aRoma, nella struttura messa a disposizio-ne dalla Fondazione Santa Lucia. L’Istitutopunta ad evitare dispersioni di risorse pro-fessionali, conoscenze scientifiche, costo-se attrezzature tecniche. Gli studi riguar-dano in particolare la comprensione deimeccanismi di patologie neurodegenerati-ve e autoimmunitarie. Oltre ad unire ricer-catori di varie discipline, l’EBRI recitaanche il ruolo di promotore dello sviluppodi nuove tecniche applicate alle neuro-scienze: dalle bioimmagini alla biologiamolecolare, dalla gnomica alle reti neuralie alle nanotecnologie.

Una proteina per crescereI ricercatori della Carnegie MellonUniversity stanno indagando sul ruolosvolto da una proteina centrale nel pro-cesso di crescita delle ossa con l’obiettivodi poterla utilizzare per evitare interventiparticolarmente dolorosi come l’innesto diossa. Negli esperimenti condotti su topigeneticamente modificati, si è visto che laproteina denominata RUNX funziona dainterruttore generale per lo sviluppo delleossa. I topi privi della proteina, infatti, nonsviluppano lo scheletro. Ora i ricercatoricontano di iniziare le prime sperimenta-zioni sugli animali per vedere se la protei-na in questione riesce anche a far ricre-scere le ossa. Il loro progetto è stato ap-provato e finanziato dal National Institutesof Health e dal National Institute ofStandards and Technology.

Page 56: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

Gentile presidente,l’equipollenza tra vecchio e nuovo ordi-namento (equipollenza tra diploma e lau-rea per infermieri) recentemente solleci-tata dai Collegi Ipasvi (Collegi: chi li diri-ge? In gran parte forse infermieri chehanno goduto del periodo del “diplomifi-cio” delle varie scuole e convitti degli annipassati?) è uno schiaffo corporativo ai sa-crifici sostenuti in ambito universitario. Secondo i dirigenti del Collegio Ipasvi, ildiploma è uguale alla laurea (incredibilemostro giuridico). Affermano difatti chenon ci sono infermieri di serie A e di serieB (quindi per l’Ipasvi non ci sono titoli distudio di serie A e di serie B… Sogniamoo siamo desti?). E allora, perché istituire la laurea di in-fermiere se alla fine sono tutti uguali?Anzi, il Collegio ha pensato bene di favo-rire ancora di più chi non ha la laurea masolo il vecchio diploma, inventandosi losbarramento di cinque anni di lavoro peri neolaureati infermieri, impedendo cosìper ben cinque lunghi anni di iscriversialla laurea specialistica di secondo livelloe favorendo l’iscrizione a questi corsi so-lo di coloro che già lavorano, ossia i vec-chi infermieri diplomati. E lo stesso valeper le iscrizioni ai master professionali. Ele università stanno a guardare?

Lettera firmatada infermieri con D.U.

Cari colleghi,credo di poter affermare che la vostraosservazione muove da un presuppostosbagliato. L’equipollenza dei titoli nonattiene alle capacità professionali deicolleghi e tanto meno consente di distin-

guere, in questa chiave, tra infermiereed infermiere. Insomma, l’equipollenzadei titoli non equivale affatto a un livel-lamento della preparazione degli IP, mastabilisce una uguale opportunità di pro-seguire gli studi per tutti i colleghi, nelsegno indiscutibile di una crescita cultu-rale e professionale complessiva dellaprofessione infermieristica.Non dobbiamo dimenticare, infatti, chela professione è esattamente la stessaanche per chi non ha conseguito la lau-rea, che si misura ogni giorno con i me-desimi problemi e sostiene un’identicafatica sul proprio posto di lavoro. Di più:è utile forse rammentare a tutti i colle-ghi che se oggi gli infermieri italiani han-no l’opportunità di raggiungere una lau-rea, questo lo si deve soprattutto ai col-leghi non laureati che hanno rivendicatotale traguardo per anni, sostenendo unadura ed estenuante battaglia che ha da-to i suoi frutti. E’ dunque il caso di nonmontarsi la testa per il solo fatto di averein tasca un diploma di laurea, di non sen-tirsi per questo “superiori” rispetto aicolleghi non laureati. Anzi, è necessarioe giusto nutrire il massimo rispetto perquesti ultimi e, al contempo, un senso diriconoscenza profonda per quanti, con illoro impegno, hanno creato le condizio-ni per quella crescita professionale cheha condotto gli infermieri all’ottenimen-to della laurea.E’ bene inoltre ricordare che altre cate-gorie professionali, come nel caso degliassistenti sociali, stanno conducendo unadura battaglia a livello parlamentare perottenere ciò che gli infermieri hanno giàottenuto: l’equipollenza dei titoli perl’accesso alla laurea, appunto. Un motivo ci sarà pure. Non credete?

5858

Page 57: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

6060

La compagnia teatrale “Attrazioni immaginarie”, inoccasione della prossima Giornata Internazionaledell’Infermiere, rappresenterà al Teatro “Ghione” in viadelle Fornaci n. 37 a Roma, giovedì 15 maggio 2003,alle ore 20.30, l’esilarante commedia dal titolo: “Lo spio-ne della scala C” di Samy Fayad per la regia di AntonelloSetzu.

L’incasso della serata sarà interamente devoluto,tramite l’Associazione italiana Amici di Raoul Follerau –Organizzazione per la Cooperazione sanitariaInternazionale senza scopo di lucro – onlus, per ilProgetto Aifo Kimbao - Repubblica Democratica delCongo, che, tra le altre cose, prevede il sostentamentodi una Scuola Infermieri in Congo.

Per le prenotazioni rivolgersi al collega Romigi Gaetano “refe-rente” del Collegio per l’ASL Roma “C” - Lav. 06/5017651 - Cell.329/2043693 opp. 347/5918639 - Fax 06/5021590 - e-mail:[email protected]

Solidarietà

Page 58: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

In questo numero abbiamo voluto se-gnalare alcuni links riguardanti l’assi-stenza al malato neurologico, e più ingenerale alle patologie neurologiche;ecco alcuni spunti in rete da cui partire:

A.N.I.N.http://www.anin.it/Forse l’unica risorsa italiana importantenel panorama infermieristico di questaspecialità; o quantomeno storica.Questa Associazione pubblica l’interes-santissima rivista istituzionale neu.

ITALIAN STROKE FORUMhttp://www.strokeforum.org/Un’Associazione multidisciplinare per laprevenzione, cura e riabilitazione del-l’ICTUS. Informazioni su linee guida, pubblicazio-ni, servizi internet, ecc. Abstract del Con-vegno in linea.

S.I.N.http://www.neuro.it/La Società Italiana di Neurologia ci offre,oltre alla rivista, la possibilità di consul-tare articoli in full text. Le indicazioni so-no in homepage. Gratuite le linee guidache, anche se a carattere prettamente

medico, possono offrire un buon terrenodi partenza per ulteriori ricerche.

NEURO.CAREhttp://www.neurocare.it/Catalogo di risorse essenziali in Neurolo-gia su Internet, a cura dell’Istituto MarioNegri (purtroppo quasi interamente acarattere medico)

SONIA HOME PAGEhttp://digilander.libero.it/SteGioSo/sonia.htmlIl sito curato da una collega infermiera, ciillustra delle valide argomentazioni sul-l’Alzheimer. Da segnalare le presentazio-ni di Microsoft Powerpoint e disquisizionisulla Cartella infermieristica come pianifi-cazione dell’assistenza infermieristica.

ALZHEIMER ITALIAhttp://www.alzheimer.it/La Federazione Nazionale che si occupa diquesta problematica clinica; utili notizie.

A cura di Fabrizio TallaritaWebmaster del Collegio IPASVI di [email protected]

6161

Page 59: sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b - Legge …periodico di idee, informazione e cultura del Collegio Ipasvi di Romagennaio - marzo 2003 sped. abb. postale 45% Art2 - comma 20/b

17 Maggio • Terme di CaracallaVILLAGGIO DELLA PREVENZIONE

Mammografie over 40 anniVisita medica ed ecografia gratuiteTel 06 30155445 - 06 3050034

18 Maggio • Terme di Caracalla

17 Maggio • Terme di CaracallaVILLAGGIO DELLA PREVENZIONE

Mammografie over 40 anniVisita medica ed ecografia gratuiteTel 06 30155445 - 06 3050034

18 Maggio • Terme di CaracallaIVª EDIZIONE RACE FOR THE CURE

GLI INFERMIERI ROMANI PER LA PREVENZIONE DEL CANCRO DEL SENO