PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste...

24
DOSSIER MIGRAZIONI E MIGRANTI APPELLO ALL’EDUCAZIONE POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2 E 3, C/RM/04/2014 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017 RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE

Transcript of PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste...

Page 1: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

DOSSIERMIGRAZIONI E MIGRANTIAPPELLO ALL’EDUCAZIONE

POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2 E 3, C/RM/04/2014

PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM

ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

RIVISTADI SCIENZEDELL’EDUCAZIONE

Page 2: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

COMITATO DI DIREZIONE

PINA DEL CORE MARCELLA FARINA

MARIA ANTONIA CHINELLO GRAZIA LOPARCO ELENA MASSIMI MARIA SPÓLNIK

COMITATO SCIENTIFICO

JOAQUIM AZEVEDO (PORTUGAL)GIORGIO CHIOSSO (ITALIA)

JENNIFER NEDELSKY (CANADA)MARIAN NOWAK (POLAND)

JUAN CARLOS TORRE (ESPAÑA)BRITT-MARI BARTH (FRANCE)MICHELE PELLEREY (ITALIA)

MARIA POTOKAROVÀ (SLOVAKIA)

COMITATO DI REDAZIONE

CETTINA CACCIATO INSILLA PIERA CAVAGLIÀ

HIANG-CHU AUSILIA CHANG MARIA ANTONIA CHINELLO SYLWIA CIEZKOWSKA PINA DEL CORE MARIA DOSIO

ALBERTINE ILUNGA NKULU MARCELLA FARINA

KARLA M. FIGUEROA EGUIGUREMS MARIA KO HA FONG RACHELE LANFRANCHI GRAZIA LOPARCO ELENA MASSIMI

ANTONELLA MENEGHETTI ENRICA OTTONE

MICHAELA PITTEROVÀ PIERA RUFFINATTO MARTHA SÉÏDE

ROSANGELA SIBOLDI ALESSANDRA SMERILLI MARIA TERESA SPIGA MARIA SPÓLNIK MILENA STEVANI BIANCA TORAZZA

DIRETTORE RESPONSABILE

MARIA ANTONIA CHINELLO

COORDINATORE SCIENTIFICO

MARCELLA FARINA

SEGRETARIA DI REDAZIONE

MARIA PIERA MANELLO

RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONEPUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE EDITA DALLA PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE“AUXILIUM” DI ROMA

DIREZIONE Via Cremolino 14100166 Roma

Tel. 06.6157201Fax 06.615720248

E-mail [email protected]@pfse-auxilium.org

Sito internet http//www.pfse-auxilium.org

Informativa D. Igs 196/2003 I dati personali non saranno oggetto di comunicazioni o diffusione a terzi. Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti, integrazioni o cancellazione, rivolgendosi al responsabile dei dati presso l’amministrazione della rivista.

ASSOCIATA ALLA UNIONE STAMPAPERIODICAITALIANA

Aut. Tribunale di Roma 31.01.1979 n. 17526

Progetto grafico impaginazione e stampa EMMECIPI SRL

ISSN 0393-3849

Page 3: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

ANNO LV NUMERO 1 • GENNAIO/APRILE 2017Poste Italiane Spa

Sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, C/RM/04/2014

PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM

RIVISTADISCIENZEDELL’EDUCAZIONE

Page 4: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

EDITORIALEDa cinquant’anni un “Messaggio per la pace” 6-11

A “Message of peace” for fifty yearsRachele Lanfranchi

La nonviolenza: stile di una politica per la pace 12-19Messaggio del Santo Padre Francescoper la celebrazione della L Giornata mondiale della Pace1° Gennaio 2017

Non Violence: a Style of Politics for PeaceMessage of His Holiness Pope Francis for the Celebrationof the Fiftieth World Day of Peace1 January 2017

DOSSIERMigrazioni e Migranti: appello all’educazioneMigrations and migrants: appeal to education

Introduzione al Dossier 22-26

Introduction to the DossierMarcella Farina

Migrazioni: lo scenario in cambiamento 27-42

Migration: a changing sceneryGian Carlo Blangiardo

Le migrazioni in alcuni Rapporti di ricerca pubblicati in Italia nell’anno 2016 43-66

The migrations in some research Reports published in Italy in 2016Maria Teresa Spiga

SO

MM

AR

IO

Page 5: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

3RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

Imparare a vivere insieme. Una sfida educativa chiave per il nostro tempo 67-84

Learning to live together.A key educative challenge of our timeHiang-Chu Ausilia Chang

Immigrazione e Chiesa 85-99

Immigration and the Church Oliviero Forti

Figlie di Maria Ausiliatrice e migranti italiani nel primo ’900. Apporto di fonti inedite 100-116

Daughters of Mary Help of Christians and Italian migrants in the early ‘900.Contribution from unpublished sourcesGrazia Loparco

SISTEMA PREVENTIVO OGGI

Transmettre la pédagogie salésienne en France: le service formation des maisons don Bosco 118-130

Transmitting the Salesian pedagogy in France:The formation service of the houses of Don Bosco

Myriam Marechal - Nadia Aidjian

ORIENTAMENTI BIBLIOGRAFICI

Recensioni e Segnalazioni 132-162

Libri ricevuti 163-167

Norme per i collaboratori della Rivista 168-169

Page 6: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

doSSierMIGRAZIONI E MIGRANTI

APPELLO ALL’EDUCAZIONE

Page 7: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

premessa

La storia dell’umanità, con le sue pro-digiose conquiste, ma anche con ilpermanere dei conflitti tra gruppi uma-ni, evidenzia la problematicità e diffi-coltà della convivenza umana, cioèdel vivere insieme e, nel contempo,la necessità e l’urgenza di imparare avivere con gli altri.Le massicce e imponenti migrazionidi popoli accrescono quest’urgenzae pongono non poche sfide alla con-vivenza umana.2 Inoltre, aggrava sem-pre più la situazione drammatica delterrore, non solo nei paesi in guerra,ma in ogni luogo, soprattutto con attiterroristici. Così, dopo i recenti dram-matici eventi di Parigi, Bruxelles, Nizzamare, Monaco, Berlino - accaduti nel2016 - e poi da più tempo in paesicome la Turchia e la Siria, ci doman-diamo se sia veramente possibile vi-vere insieme in pace, serenamente,in armonia. Le guerre e il terrorismostanno provocando un esodo forzatodi persone perseguitate, le dimen-sioni delle migrazioni nel tempo at-tuale sono tali da poter ritenere chel’immigrazione è un fatto epocale.3

67RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NGNon solo le istituzioni, ma ciascuna

persona è chiamata a prendere po-sizione di fronte a ciò, tanto da ri-chiedere una politica efficace e, nelcontempo, un’azione educativa eformativa a tutti i livelli. Vivere insieme,4 in termini di inclusivitàdell’altro/degli altri,5 del diverso/deidiversi, è una tematica pluridimen-sionale che implica riferimenti nonsolo all’ambito familiare e scolastico,ma anche a quello del lavoro e dellaconvivenza civile, ai rapporti tra sessi,età, etnie, religioni, lingue, ideologie,tra paesi e continenti.Nel presente articolo l’attenzione èsull’approccio pedagogico, orientan-do la riflessione sull’imparare a vivereinsieme, con gli altri. È significativo che la proposta di Ap-prendre à vivre ensemble/Learning tolive together si trovi nel Rapporto re-datto dalla Commissione internazio-nale sull’educazione per il XXI secolo,a cura della Commissione dell’UNE-SCO presieduta da Jacques Delors,da cui il Rapporto prende nome.6 IlRapporto è divenuto il punto di rife-rimento imprescindibile per ogni suc-cessiva iniziativa e riflessione pro-

IMPARARE A VIVERE INSIEME. UNA SFIDA EDUCATIVA CHIAVEDEL NOSTRO TEMPO LEARNING TO LIVE TOGETHER. A KEY EDUCATIONAL CHALLENGE OF OUR TIME

HIANG-CHU AUSILIA CHANG1

Page 8: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

mossa dallo stesso organismo e daaltre pubblicazioni di tipo pedago-gico-didattico.Non è una forzatura ritenere che im-parare a vivere insieme, con gli altrisia una sfida educativa cruciale del-l’oggi e, nel contempo, un compitoda promuovere in tutti gli ambiti dellaconvivenza umana. Il Rapporto Delors e le molteplici ini-ziative dell’UNESCO lo attestano.

Il titolo del presente articolo richiamala tematica della 46a sessione dellaCIE (Conferenza Internazionale sul-l’Educazione), organizzata dall’UNE-SCO-BIE (Genève, 5-8 sett.2001):Apprendere à vivre ensemble au XXIe

siècle,7 in particolare la relazione diJohn Daniel dal titolo Apprendre à vi-vre ensemble: défi prioritaire à releverà l’aube du XXIème siècle.8

68 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

RIASSUNTO

L’impegno dell’imparare a vivere in-sieme con gli altri è considerato unasfida educativa chiave del nostrotempo, alla quale non ci si può sot-trarre perché compito irrinunciabiledi tutti, senza eccezione. Sulla basedegli apporti di alcuni organismi in-ternazionali - in particolare UNESCOe Consiglio d’Europa - l’Autrice foca-lizza la necessità di educare a vivereinsieme nella cultura dei diritti umani. Presenta il programma permanenteEducation for All dell’UNESCO comestrategia del vivere insieme, educa-zione inclusiva, di qualità, integrale esolidale come via da percorrere peril futuro, e educazione interculturalecome opportunità per insegnare avivere insieme. Conclude infine met-tendo in evidenza come tali prospet-tive, e la stessa Education for All, perrealizzarsi, devono collocarsi nellaprospettiva dell’imparare ad amare,sfida globale emergente oggi e con-siderazione assente nelle suddetteprospettive esaminate e raramentepresente fuori dell’ambito cattolico.

parole chiave: imparare a vivereinsieme, Education for All (EfA),Conferenza/e internazionale/i del-l’educazione (CIE), Educazione in-clusiva, Educazione di qualità, Edu-cazione solidale, Educazione inte-grale, Educazione interculturale,Educare ad amare.

SUMMARY

The commitment of learning to livetogether / with others is considereda key educational challenge of ourtime. A challenge that we cannotexempt ourselves because it is anindispensable task for all, withoutexception. On the basis of contri-butions by some international or-ganizations - in particular, UNESCOand the Council of Europe - the au-thor focuses on the need to educateto live together in the culture of hu-man rights. The author presents the UNESCO’spermanent program Education forAll as a way of living together, andconsiders the inclusive education,the quality education, the integraleducation and education to solidarity

Page 9: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

1. Vivere insieme con gli altri:utopia necessaria

Per vivere insieme s’intende il viverecon gli altri, in armonia, come emergedalla formulazione del terzo “pila-stro” dell’educazione indicato nelRapporto Delors.Ma, gli altri, chi sono? E perché vivereinsieme? Alla base di tale problema-tica vi è la questione antropologica e

69RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NG

la sfida prioritaria ben delineata daJohn Daniel che afferma: Apprendreà vivre avec les autres implique ledroit des gens à demeurer – “autres”.9

A mio avviso, imparare a vivere in-sieme significa essenzialmente im-parare ad amare.Vivere insieme, con gli altri è un idealedi carattere etico-politico, un’utopia.È soprattutto un impegno irrinuncia-bile dei singoli, in quanto la capacità

as a way forward for the future, andthe intercultural education as a strat-egy of living together. The authorconcludes by highlighting that theseperspectives, and so the same Edu-cation for All, must be set on the pathof learning to love in order to succeed.This emerges as a global challengetoday and a consideration absent inthe already examined prospectswhich seems a rare considerationoutside the Catholic circles.Kew Words: Learnig to live togeth-er, Education for All (EfA), Interna-tional Conference(s) on Education(CIE), Inclusive Education, QualityEducation, Education to solidarity,Intergral Education; Intercultural Ed-ucation, Education to love.

RESUMEN

El compromiso de aprender a vivirjuntos / con los demás se consideraun desafío educativo clave de nuestrotiempo. Un desafío que no podemossustraer porque es una tarea indis-pensable para todos, sin excepción.Sobre la base de los aportes de al-gunas organizaciones internacionales

- en particular, la UNESCO y el Con-sejo de Europa - el autor se centraen la necesidad de educar para con-vivir en la cultura de los derechoshumanos. Presenta el programa per-manente de la UNESCO Educaciónpara todos como via del vivir juntos/ con los demás, y considera la edu-cación inclusiva, de calidad, integraly solidaria como un camino a seguirpara el futuro y la educación inter-cultural como una estrategia de laconvivencia. El autor concluye destacando queestas perspectivas, es decir que lamisma Educación para Todos, paratener éxito, debe emprender el ca-mino de aprender a amar, global de-safío emergente hoy y consideraciónausente en estas perspectivas exa-minadas y consideración rara fuerade los círculos católicos.palabras clave: Aprender a vivrjuntos / con los demás, Educaciónpara todos, Conferencia(s) interna-cional (es) de la Educación (CIE),Educación inclusiva, Educación decalidad, Educación solidaria, Edu-cación intergral, Educación inter-cultural, Educar a amar.

Page 10: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

di vivere insieme fa tutt’uno con lacrescita propriamente umana ed èanche impegno delle istituzioni perchéesse devono difendere la dignità uma-na ed essere garanti e promotricidella convivenza pacifica. La sfida siconcentra dunque sull’educazione,sulla possibilità di realizzare il sognodi un mondo sostenibile, dove ogniessere umano si sforza di vivere laconsapevolezza della propria e altruidignità. Un impegno arduo, che in-terpella tutti e a fortiori gli educatori.Zygmunt Bauman osserva: «Nellastoria umana non era mai capitatoche gli educatori si imbattessero inuna sfida paragonabile a quella rap-presentata dalla svolta attuale. Sem-plicemente, non ci eravamo mai trovatiin questa situazione prima d’ora. L’ar-te di vivere in un mondo più chesaturo di informazioni dev’essere an-cora appresa [- nel nostro caso: in unmondo divenuto ormai fortementemulticulturale]. Proprio come quella,ben più ardua, di preparare gli esseriumani a vivere una tale vita».10

Se, da un lato, può sembrare utopicoe anacronistico parlare di imparare avivere insieme, con gli altri - data ladrammaticità del nostro mondo nelquale, come rileva papa Francesco,si sta vivendo una terza guerra mon-diale “a pezzi” -,11 d’altra parte, oggipiù che mai, vivere insieme è un’“uto-pia necessaria” perché facciamo partedella stessa famiglia umana.12 Nonsolo la Bibbia e le religioni monoteistelo affermano, ma anche il Preambolodella Dichiarazione Universale dei Di-ritti Umani, che così si esprime: «Il ri-conoscimento della dignità inerentea tutti i membri della famiglia umanae dei loro diritti, uguali ed inalienabili,

costituisce il fondamento della libertà,della giustizia e della pace nel mon-do».Sono trascorsi quasi settant’anni daquesta promulgazione, ma la garanziadei diritti umani per tutti rimane unideale ancora molto lontano, dato an-che il silenzio e l’immobilismo di chidovrebbe intervenire per interrom-pere il ciclo della violenza. Il metterea fondamento dell’educazione di tuttie per tutti la Dichiarazione, quasi co-me un “vangelo laico”, dovrebbe es-sere allora un dovere ineludibile ditutti coloro che hanno compiti edu-cativi nei confronti delle nuove ge-nerazioni, a partire dalla famiglia edalla scuola. Al riguardo ci sono staticontinui e frequenti i richiami del-l’ONU e dell’UNESCO, così pure nonsono mancati gli orientamenti dellaChiesa Cattolica.13

2. imparare a vivere insieme,con gli altri: cardine dell’educazione

È utile richiamare i quattro pilastridell’educazione per il XXI secolo, pre-sentati nel Rapporto Delors.• «Imparare a conoscere, combi-

nando una conoscenza generalesufficientemente ampia con lapossibilità di lavorare in profondi-tà su un piccolo numero di mate-rie. Questo significa anche impa-rare ad imparare, in modo tale datrarre beneficio dalle opportunitàofferte dall’educazione nel corsodella vita.

• Imparare a fare, allo scopo d’ac-quisire non soltanto un’abilità pro-fessionale, ma anche, più ampia-mente, la competenza di affronta-re molte situazioni e di lavorare in

70 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 11: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

gruppo. Ciò significa anche impa-rare a fare nel contesto delle va-rie esperienze sociali e di lavoroofferte ai giovani, che possonoessere informali, come risultatodel contesto locale o nazionale,o formali, che implicano corsidove si alternano studio e lavoro.

• Imparare a vivere insieme, svilup-pando una comprensione deglialtri ed un apprezzamento dell’in-terdipendenza (realizzando pro-getti comuni e imparando a ge-stire i conflitti) in uno spirito di ri-spetto per i valori del pluralismo,della reciproca comprensione edella pace.

• Imparare ad essere, in modo taleda sviluppare meglio la propriapersonalità e da essere in gradodi agire con una crescente capa-cità di autonomia, di giudizio e diresponsabilità personale. A taleriguardo, l’educazione non devetrascurare alcun aspetto del po-tenziale di una persona: memo-ria, ragionamento, senso esteti-co, capacità fisiche e abilità dicomunicazione».14

I quattro pilastri sono tra loro interdi-pendenti e ciascuno esige approfon-dimenti e applicazioni a molti livelli, inprimis quello educativo-didattico esocio-politico. Di essi «la Commis-sione ha messo in maggiore risalto[…] l’imparare a vivere insieme, svi-luppando una comprensione degli al-tri e della loro storia, delle loro tra-dizioni e dei loro valori spirituali, ecreando su questa base un nuovospirito che, guidato dal riconosci-mento della nostra crescente in-terdipendenza e da una comune

71RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NG

analisi dei rischi e delle sfide delfuturo, potrà indurre gli uomini adattuare progetti comuni o ad af-frontare gli inevitabili conflitti inmaniera intelligente e pacifica».15

L’imparare a vivere insieme, con glialtri è a fondamento dell’educazionee delle politiche sociali perché, «co-stituisce oggi probabilmente uno deimaggiori problemi nell’educazione, ilmondo contemporaneo è troppospesso un mondo di violenza che de-lude le speranze che alcuni hannoposto nel progresso umano».16 Il do-cumento afferma senza esitazioni che«vivere insieme in armonia […] deveessere lo scopo ultimo dell’educa-zione nel ventunesimo secolo»,17 edevidenzia la necessità di «rivitalizzarelo spirito comunitario […], e il] ruolosocializzante della scuola».18 In questosenso uno sviluppo centrato sull’es-sere umano è «l’obiettivo ultimo del-l’educazione e della cultura».19

Questo pilastro esige l’impegno divivere in modo tale da partecipare ecollaborare con gli altri in tutte le at-tività umane fin da bambini, in fami-glia e a scuola. Tale impegno costi-tuisce il cuore dell’educazione at-tuale non solo perché finora trascu-rato, ma anche perché la nostra so-cietà - sempre più multiculturale,complessa, individualistica e com-petitiva - ha reso sempre più difficilela vita pacifica e solidale.Il 3° pilastro comporta l’educare al-l’identità solidale che riconosca fatti-vamente la persona umana quale es-sere in relazione e l’alterità come di-mensione costitutiva di tale identità,20

quindi fa tutt’uno con essa e conl’educazione interculturale.L’utilizzo del verbo imparare (to

Page 12: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

learn/apprendre) si pone in strettorapporto sia con la complessità delvivere umano, sia con il carattereconnaturale suo proprio, ossia l’attodi imparare per tutta la vita (LifelongLearning) che si integra con il Lifewidelearning.21 L’apprendimento per tuttala vita, proposto e ribadito dalla Com-missione internazionale per l’educa-zione nel XXI secolo e dall’OECD/OC-SE,22 è divenuto ormai il punto di rife-rimento di tutte le considerazioni pe-dagogico-politiche. L’apprendimento,perciò, viene a configurarsi come l’al-fabeto anche del vivere insieme e del-l’imparare a vivere insieme, quale suastrategia e chiave d’accesso alla cit-tadinanza in questo XXI secolo.

3. educare a vivere insieme nella cultura dei diritti umani

Non è possibile vivere insieme in ar-monia se non garantendo l’attuazionedi tutti i diritti umani, in particolare,del diritto all’educazione.23

L’imparare a vivere insieme è stretta-mente collegato con l’impegno dellaDichiarazione sull’Education for All(EfA) (1990), anzi ne costituisce lameta complementare e nel contempola via da percorrere. L’EfA rappresenta il “contesto”, la viadell’imparare a vivere insieme, percui le due prospettive si integrano ar-monicamente.Senza dubbio la via del futuro è l’edu-care fin da bambini a vivere insieme,con gli altri, in famiglia, a scuola, neltempo libero, praticando i valori de-mocratici di convivenza serena, pa-cifica, solidale nel rispetto e nellapromozione dei diritti fondamentalidi tutti gli esseri umani.

3.1. L’Education for All (EfA) /l’Éducation pour Tous: via del vive-re insieme

A partire soprattutto dalla Dichia-razione mondiale sull’EfA, l’UNE-SCO ha sviluppato costantementele vie, i modi e le strategie per lasua applicazione e, con il RapportoDelors (1996), ha posto al centro lostretto rapporto che esiste tra l’edu-cazione e l’imparare a vivere insie-me, con gli altri.Anche la recente Dichiarazione diIncheon condivide la visione del pro-gramma mondiale EfA, riaffermandola sua origine nella conferenza mon-diale di Jomtien (1990) poi ripresa aDakar (2000).24 Il World Forum sipropone perciò di Assicurare un’edu-cazione equa, inclusiva, di qualità eun apprendimento lungo la vita pertutti, entro il 2030.Particolarmente significativo risultail rapporto inscindibile tra l’EfA el’apprendere a vivere insieme, cheemerge nella tematica della 46a ses-sione della CIE, organizzata dal-l’UNESCO-BIE (5-8 sett. 2001):«L’éducation pour tous pour ap-prendre à vivre ensemble: contenuset stratégies d’apprentissage - pro-blèmes et solutions (DG/2001/81. Originale in inglese).25 Qui l’EfA è con-siderata condizione indispensabile evia da percorrere per apprendere avivere insieme. Ma che cosa si intende per EfA? Dai temi trattati in sedi internazionaliappare chiaro che essa indica so-prattutto la scolarizzazione di tutti,senza discriminazione di sesso, reli-gione, etnie, lingua, ecc., ma anchela convinzione che, per essere effet-

72 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 13: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

tivamente per tutti, deve fattivamenteed efficacemente rispondere ai biso-gni di ciascun alunno, dev’essere diqualità, realmente inclusiva.L’inclusione ha superato la mera in-tegrazione, sia dal punto di vista or-ganizzativo che educativo-didattico;prevede un’attenzione per tutti glialunni: non solo per quelli con disa-bilità, ma anche per coloro che espri-mono Bisogni Educativi Speciali(BES), e per quelli che soffrono qua-lunque svantaggio sociale dovuto alingua, condizioni economico-cultu-rali, religione, e finalmente per tutti glialtri, considerati nelle loro peculiari epersonali attitudini e modalità di ap-prendimento. Di qui l’istanza di una didattica cheraggiunga ciascuno valorizzando ilpotenziale del gruppo classe che, intal modo, si trasforma in classe inclu-siva. È realmente una conquista rile-vante l’essere giunti ad avallare lastretta relazione fra le tre istanze checoncepiscono l’educazione inclusiva,di qualità e l’educazione interculturalecome condizioni, strategie, vie indi-spensabili dell’EfA.La consapevolezza di questa strettainterdipendenza è costante nei do-cumenti dell’UNESCO come emergeanche dal titolo di un importante Se-minario BIE-GTZ (Kigali, Rwanda, 13-17 ott. 2008)26 ove l’apprendere a vi-vere insieme è concepito in strettorapporto con l’educazione alle lifeskills, alla cittadinanza, alla pace e aidiritti umani.27

Si è, dunque, più che convinti che at-tuare e assicurare il principio deldiritto all’educazione di tutti comportaun’azione multidimensionale che coin-volge persone e istituzioni a diverso

73RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NG

titolo. Senza l’impegno di tutti non èpossibile vivere insieme in pace e inarmonia: non c’è futuro per l’umanitàcosì come afferma la 48a Conferenzainternazionale sul tema: L’éducationpour l’inclusion: la voie de l’avenir.28

3.2. L’educazione inclusiva, di qualità, integrale e solidale: la via dell’avvenire

La 48° Conferenza dell’UNESCOappena citata costituisce un riferi-mento fondamentale per rifletteresull’educazione inclusiva nella pro-spettiva dell’imparare a vivere in-sieme.29 La Conferenza ha concepitoBisogni Educativi Speciali (BES) comeun criterio per porre l’attenzione suisettori più vulnerabili della società:indigeni, coloro che vivono nelle zonerurali, migranti, profughi a causa delleguerre, delle calamità naturali, dellapovertà. Così si mette in evidenza lanecessità di ampliare il concetto dieducazione inclusiva e il suo conte-nuto, al fine di rispettare e ricono-scere la diversità che esiste in tutti isettori vulnerabili della popolazione.30

Il noto studioso di educazione spe-ciale e inclusiva, Mel Ainscow, incollaborazione con altri, offre unadefinizione di inclusione mettendoin evidenza la portata del pronome“tutti” e il valore peculiare della dif-ferenza: «a) l’inclusion concerne tousles enfants et les jeunes à l’écoles;b) elle consiste en la présence, laparticipation et la réussite; c) l’inclu-sion et l’exclusion sont liées entre el-les dans la mesure où l’inclusion im-plique la lutte contre l’exclusion; d)l’inclusion est considérée commeune processus permanent».31

La definizione si colloca nella pro-

Page 14: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

spettiva dell’EfA e della formazionepermanente, e comporta un impegnosia personale che politico.L’impegno dell’EfA, eredità del prin-cipio comeniano Pampaedia,32 as-sume in forma peculiare il principiodell’inclusione da realizzare per tuttala vita, cosicché l’equità, l’inclusio-ne, la qualità diventano criteri ispi-ratori di tutti i sistemi educativi chesono chiamati ad attuare il dirittoall’educazione.33

È significativo che nelle Conclusionie Raccomandazioni della 48a CIE sidichiari: «Nous lançons un appel auxÉtats membres pour qu’ils adoptentl’approche de l’éducation pour l’in-clusion lors de la conception, de lamise en oeuvre, du suivi et de l’éva-luation des politiques éducatives,comme moyen d’accélérer davanta-ge la réalisation des objectifs del’Éducation pour tous (EPT) et decontribuér ainsi à l’édification de so-ciétés mieux intégrées».34

La prospettiva dell’UNESCO è chiarasulla necessità che l’EfA debba essereun’educazione inclusiva nel sensopiù ampio. Perciò, l’EfA deve esserenecessariamente di qualità, così darispondere ai bisogni educativi ditutti e di ciascuno. Particolarmentesignificativo, al riguardo, il titolo dellaRelazione generale della 46a Confe-renza internazionale del 2001: Èdu-cation de qualité pour tous pour ap-prendre à vivre ensemble: démocratieet cohesion sociale.35 Qui l’educa-zione di qualità è concepita comecondizione indispensabile per impa-rare a vivere insieme.Oggi, almeno nell’ambito pedagogico,appare indiscutibile che la scuoladebba essere democratica, inclusiva,

perché o è inclusiva o non è scuola,36

nella consapevolezza che apprendereinsieme è già un apprendere a vivereinsieme: «Le principe d’une école in-clusive est une école conçue pourtous avec tous, qui s’adapte à chacunselon ses capacités et ses besoins.Elle nécessite donc de repenser lesystème scolaire».37 La scuola contutti non significa solo l’inclusione dialunni “diversi” per vari motivi, mal’imparare insieme progettando, col-laborando alla comune realizzazionedell’apprendimento, anche nel sensodi coinvolgere tutti i componenti dellacomunità educativa.38 Di qui l’appelloinevitabile ad una gestione e organiz-zazione scolastica che si adegui con-cretamente a tali prospettive.L’impegno: Scuola «per tutti e perciascuno» invoca un impegno di tuttii paesi nell’assicurare fattivamente atutti una scuola/educazione di qua-lità, condizione indispensabile perun’effettiva inclusione. Così il con-cetto di EfA si è ampliato fino a potercreare l’equazione: EfA = Educazioneuniversale e permanente – inclusiva– solidale – interculturale – integrale.39

La domanda è come realizzareun’educazione che sia all’altezza delsuo compito?Non esiste una soluzione facile e uni-voca, date le profonde diversità e dif-ferenze culturali, sociali o ideologiche.Però, tutti e ciascuno sono chiamatiad attuare e implementare i valoridella giustizia e della solidarietà siatra individui e gruppi, sia tra i paesi. Stranamente si rileva che, mentre èfrequente e continuo il riferimento al-l’inclusione e all’educazione/scuolainclusiva, molto meno si parla dellanecessità dell’educazione integrale e

74 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 15: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

solidale. La perplessità nasce dalfatto che non si può realizzare senzaassicurare all’educazione la sua na-turale prospettiva integrale e questanon si dà senza contemplare la soli-darietà come una delle sue finalitàimprescindibili. Comprende, quindi,l’uomo in tutte le sue dimensioni, in-clusa quella religiosa perché, senza ilriconoscimento di Dio quale Creatoree Padre dell’umanità, non è possibilepensarsi come “famiglia umana” econsiderarsi gli uni gli altri fratelli esorelle. L’uomo è fratello per l’altrouomo solo là dove esiste un padre.Un’umanità senza padre/madre nonè in grado di riconoscere l’altro comefratello, arriva ad ucciderlo, conside-rando la sua alterità come una mi-naccia. In tal modo, prepara la propriaautodistruzione.40 Tale considerazio-ne risolleva gli importanti problemieducativi derivanti dalla crisi semprepiù profonda e diffusa della famiglia.Per questo «urge coltivare la solida-rietà nell’ottica di un’antropologiaaperta al Trascendente, cioè comecoscienza dell’interdipendenza, comeimpegno per il bene comune e comeesigenza dell’ordine morale».41

Al riguardo, il cristianesimo ha co-stantemente ribadito tale necessità.Nel nostro tempo testimoni autore-voli del magistero pedagogico sonoPaolo VI, Giovanni Paolo II, Bene-detto XVI e l’attuale papa Francescocon la proposta di un umanesimointegrale che abbracci tutto l’uomoe tutti gli uomini, a partire dai piùvulnerabili. Tale magistero, per lasua autorevolezza, raggiunge tutti ipopoli e tutte le Assemblee mondialifacendosi garante dei valori della ci-viltà dell’amore.42

75RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NG

Come è avvenuto per il sostantivo“amore”, così sta avvenendo per“educazione”, spesso utilizzato in for-ma impropria, svuotato del suo signi-ficato intrinseco: educere non solonel senso di “tirar fuori” e portare apienezza le potenzialità presenti nellapersona, ma anche nel compito diaccompagnarla verso la realizzazionedi sé come persona libera, responsa-bile di sé e da sé e capace di viverenel mondo con partecipazione e so-lidarietà nei confronti degli altri e delcreato. È tempo di recuperare il si-gnificato profondo dell’educare e dellariflessione pedagogica che illuminal’agire educativo, come ha ribaditoPhilippe Meirieu: «On ne luttera pascontre le terrorisme par la seule ré-pression: éduquer à l’humain, le pre-mier des devoirs».43 Non si può checonvenire con tale affermazione riba-dendo che l’educazione o è l’educareall’umano o non è! Dunque, integralitàdell’educazione significa considera-zione dell’umano nella sua interezzae nella consapevolezza della sua na-tura e del suo fine ultimo. Senza que-sta chiarezza sulla persona umana,che cresce anche grazie all’altro eagli altri, e nella misura in cui si prendecura dell’altro e degli altri, non si dàeducazione vera e duratura.44 AncoraMeirieu con P. Frackwowiak affermal’urgenza di «une éducation inclusiveet intégrale, une éducation qui nousouvre aux défis du monde contem-porain dans un rapport à nous-mêmesen étant solidaires aux autres».45

3.3. L’educazione interculturale:una strategia del vivere insieme

Una scuola inclusiva - per/di/contutti – comporta l’educazione inter-

Page 16: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

culturale, principio educativo-didat-tico maturato soprattutto nella metàdel Novecento e particolarmente ur-gente oggi. Le nostre società, ormai ovunquemulticulturali, hanno dovuto affrontareda tempo il problema dell’integrazionedegli immigrati, come attestano lepubblicazioni, gli incontri di studio,gli orientamenti internazionali e na-zionali.46 Il tema dell’educazione in-terculturale è vasto e dispone di unaricca bibliografia e di esperienze ormairatificate.47 Gli sforzi compiuti, so-prattutto sul piano della riflessione,circa il vivere insieme e in armonia, insocietà democratiche e culturalmentediverse, indicano una meta ancoralontana.48 L’educazione interculturalesi allinea perfettamente con il conte-nuto del terzo pilastro dell’educazioneper il XXI secolo: Imparare a vivere in-sieme, giacché esige «una compren-sione degli altri ed un apprezzamentodell’interdipendenza (realizzandoprogetti comuni e imparando a ge-stire i conflitti) in uno spirito di rispettoper i valori del pluralismo, della reci-proca comprensione e della pace».49

In questo senso, si può dire chel’educazione interculturale comportala promozione e l’acquisizione delleconoscenze, degli atteggiamenti edelle competenze necessarie al vi-vere insieme. Le sfide a tale obiettivosono evidenti, soprattutto se si os-servano le enormi difficoltà socio-politiche sollevate dal fenomenodell’immigrazione. Va comunque ri-conosciuto il principio di Ph. Renard:«Agir ensemble pour apprendre àvivre ensemble, dans le respect descultures et des langues, tel est lerôle de l’éducation du XXIe siècle».50

Il problema dell’integrazione/inclu-sione dei migranti è strettamenteconnesso con quello della cittadi-nanza democratica. Il Consiglio d’Europa nel 2016 hapreso in considerazione tale realtàpubblicando un contributo dal titolo:Competenze per una cultura dellademocrazia. Vivere insieme in condi-zione di parità in società democratichee culturalmente diverse. Sintesi.51 Neltesto si ribadisce che è fondamentalel’acquisizione delle competenze dicittadinanza da parte di tutti e che ildialogo interculturale è da intendersinon tanto e non solo come consape-volezza e rispetto delle diversità esi-stenti tra individui e gruppi di riferi-menti culturali diversi, bensì comearricchimento reciproco collaborativo,nel senso di imparare, progettare, la-vorare insieme, evitando di provocareo accrescere le disuguaglianze socialie lo svantaggio culturale.52

Il volume citato offre un chiaro qua-dro concettuale sulla competenzademocratica e sulla competenza in-terculturale53 elencando una seriedi obiettivi54 la cui realizzazione coin-volge e interpella sia l’educazioneformale che non formale e informale,così pure esige, insieme alla garan-zia di attuare riforme scolastichecoerenti, un’adeguata formazionedegli insegnanti e di tutti coloro cheoperano nell’ambito educativo, afortiori i genitori, primi responsabilidell’educazione.È importante, tuttavia, rilevare comenella radice delle problematiche emer-genti nelle società multiculturali e del-l’immigrazione massiccia si collochila questione fondamentale dell’edu-cazione che ha il compito di promuo-

76 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 17: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

vere per tutta la vita quelle life skillsche si integrano e si affinano col mu-tare del tempo.La 46a Conferenza ribadisce essen-zialmente le seguenti competenzechiave per imparare a vivere insieme:1. Imparare ad imparare (apprendre àapprendre, in stile di Lifelong learning);2. Uso pertinente ed efficace delletecnologie di comunicazione; 3. Edu-cazione scientifica, compresa la ma-tematica; 4. Competenze sociali, ne-cessarie per vivere insieme, la tolle-ranza, l’empatia.55

Per realizzare questo è necessarioche i singoli Paesi si impegnino a ela-borare orientamenti e strumenti spe-cifici, segno di una volontà politicache attualizza operativamente il dirittoall’educazione in tutte le sue esigenze,ovvero, che sia inclusiva, attenta atutti e a ciascuno, quindi di qualità,integrale, solidale e interculturale.56

Infine, di fronte alla questione antro-pologica, sempre alla ribalta e sem-pre da recuperare, bisogna partirenuovamente dalla convergenza sullavisione della persona umana. Suquesto fondamento, costruito in si-nergia, sarà più facile inculcare il ri-spetto della dignità di ogni personaumana, la sua intrinseca natura rela-zionale, e la conseguente interdi-pendenza tra persone e popoli chene deriva, e si potrà con maggioreefficacia promuovere la pace, l’ar-monia, la solidarietà tra gli esseriumani, tra gruppi umani, tra popoli:temi tutti al centro della finalità delleNazioni Unite e dell’UNESCO.

77RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NG

4. per una conclusione aperta.imparare a vivere insieme comeimparare ad amare

La disamina dei documenti interna-zionali fin qui effettuata porta a con-cludere che tutte le cosiddette «edu-cazioni a»,57 come l’educazione pertutti, l’educazione di qualità, inclusiva,solidale, integrale, interculturale, per-manente, sono fondamentalmentevie, condizioni, strategie per impararea vivere insieme. Lo stesso, principiodell’inclusione non si realizza se noncoltivando l’autentico amore di ognipersona nei confronti degli altri, e diogni istituzione in rapporto con lealtre. L’amore, cioè, è il veicolo chedimostra concretamente il rispettofattivo e incondizionato della pari di-gnità di ogni persona umana, di ognipopolo, di ogni cultura.Ritenere che tutti gli uomini e le donnesiano parte della stessa famiglia sup-pone che si sia interpellati a fareun’esperienza autentica e ricca diamore nelle singole famiglie, luogodove si impara ad amare gli altri apartire dall’amore disinteressato chesi riceve gratuitamente da coloro checi mettono al mondo. Il dramma delladisgregazione delle relazioni familiarie della violenza domestica svela comesia paradossale il fatto che, mentretutti gli esseri umani - per impararead amare e a vivere in pace e armoniacon gli altri - necessitano di farel’esperienza di essere amati, certi stilidi vita - incentrati sul successo per-sonale, sulla competitività, sulla ri-cerca dell’effimero e della ricchezza- contraddicano tale aspirazione ren-dendo così l’uomo meno uomo.Come educatori dobbiamo aggrap-parci con convinzione all’utopia ne-

Page 18: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

cessaria dell’imparare a vivere in-sieme, inteso come compito e vo-cazione di ogni singolo essere uma-no e dell’umanità intera. Tale utopiapiù concretamente si realizza impa-rando ad amare gli altri come sestessi, ethos fondamentale che at-traversa la storia.58 Di qui la convin-zione che imparare a vivere insiemecomporta imparare ad amare. Il progresso di una società si misurain base al grado di attenzione che sipresta alle persone emarginate.59

Allora, anziché limitarsi a proclamareil principio dell’inclusività, è neces-sario attivarsi perché tale principiosi concretizzi promuovendo - attra-verso l’educazione - la visione posi-tiva dell’altro, esercitando equamen-te la giustizia, preoccupandosi chei diritti umani siano rispettati, che èquanto dire, amando gli altri comenostri fratelli e sorelle. Bisogna quindi imparare a vivere in-sieme perché chiamati ad amare nelsenso inteso da Karol Wojtyła, ovverovolere il bene dell’altro. 60 Qui l’amoresi coniuga e trova alimento nella ca-rità cristiana: «L’amore è paziente, èbenigno l’amore; non è invidiosol’amore, non si vanta, non si gonfia,non manca di rispetto, non cerca ilsuo interesse, non si adira, non tieneconto del male ricevuto, non godedell’ingiustizia, ma si compiace dellaverità. Tutto copre, tutto crede, tuttospera, tutto sopporta. L’amore nonavrà mai fine» (1Cor 1-13).Si torna così all’urgenza di recuperareil significato dell’educazione nell’oggie per l’oggi e cioè lo sforzo per lapromozione della crescita integraledell’altro nell’ottica dell’identità so-lidale «che esprime la verità sull’uo-

mo, su Dio, sul mondo, quindi sulleloro relazioni».61

Per concludere, si può sottoscriverequanto afferma il documento dellaCongregazione per l’Educazione Cat-tolica, Educare al dialogo interculturalenella scuola cattolica. Vivere insiemeper una civiltà dell’amore, ovvero, il«nesso cruciale e strategico che lega“amore dell’educazione” ed “educa-zione all’amore” come elementi es-senziali, tra loro inscindibilmente con-nessi, in cui lo sguardo dell’educatoree quello dell’educando siano reci-procamente orientati al bene, al ri-spetto e al dialogo».62 Solo una verae integrale educazione, quindi, puògarantire il raggiungimento degli obiet-tivi del vivere insieme e del costruirela convivenza sui pilastri della ricercadel bene comune, dell’amore vicen-devole, del rispetto di tutti e dellavera inclusione. Rimane un’utopia?Preferiamo crederla una necessità e,da professionisti dell’educazione, vo-gliamo assumerla come una sfida darealizzare con la logica dei passi gra-duali e progressivi, nel rispetto deiritmi di tutti, ma con la determinazionedi chi non si scoraggia di fronte alledifficoltà e ai problemi. Perché nonconosciamo altra via efficace per rag-giungere una reale convivenza umanafraterna e solidale.

NOTE1 Chang Hiang-Chu Ausilia è di nazionalità co-reana, professore emerito di Didattica generalee di Pedagogia comparata presso la PontificiaFacoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”- Roma.

78 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 19: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

2 Cf COMMISSAIRE AUX DROITS DE L’HOMME, Inté-gration des migrants: il est temps que l’Europeprenne ses responsabilités (2016-06-16), inPDF, ISBN 070216FRA/ENG, 42p; Conventiondu Conseil de l’Europe contre le trafic d’or-ganes humains et rapport explicatif (2016-04-11), Conseil de l’Europe, ISBN 978-92-871-8157-2 [FRA/ENG], in http://www.iai.it/it/pub-blicazioni/il-consiglio-deuropa-e-limmigrazione(21-12-2016).3 Cf International Migration Report che l’ONUpubblica ogni anno; World Migration Reportannuali, pubblicati dall’IOM (International Or-ganization for Migration).4 Il presente lavoro non intende riferirsi al temadel “vivere insieme” nel senso di convivenzaprematrimoniale o di altre forme alternativealla vita matrimoniale. Per il significato di in-clusione educativa vedi infra nota n. 31 cosìpure n. 38 e al testo ad esse corrispondente.5 Esistono, ad esempio, un Observatoire du vi-vre ensemble (https://observatoirevivreensem-ble.org) che è una rete internazionale perscambi d’esperienze, di iniziative innovatrici edi conoscenze in materia di coesione, di in-clusione e di sicurezza quotidiana nelle città;un’Association Nouvelle du Vivre Ensemblecon attenzione al diverso/disabile, così pureun’Association vivre ensemble Trélazé(www.assovivreensemble.wix.com/vivre-en-semble-trelaze#!).6 Il Rapporto fu pubblicato nel 1996 col titoloL’éducation: un trésor est caché dedans/Le-arning: the treasure within, e da allora è statotradotto in molte lingue. Nel 1997 vede la suatraduzione in italiano presso l’editore Armandocon il titolo: Nell’educazione un tesoro. Il sot-totitolo del Rapporto è: Report to UNESCO ofthe International Commission on Educationfor the Twenty-first Century. Nella traduzioneitaliana: Rapporto all’UNESCO della Commis-sione Internazionale sull’Educazione per il Ven-tunesimo Secolo.7 Una sintesi del contenuto della suddettaConferenza si trova in Learning to live together:have we failed?, Paris, UNESCO-BIE 2003(pubblicato anche in versione araba, francese,spagnola). Inoltre, la rivista trimestrale Per-spectives, dell’UNESCO, ha pubblicato undossier intitolato Apprendre à vivre ensemble,che contiene 11 contributi (cf 31[2001]3, 317-487).

79RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NG

8 Cf DANIEL John, Apprendre à vivre ensemble:Défi prioritaire à relever à l’aube du XXIèmesiècle, in Perspectives UNESCO 31(2001)3,317-323. Al riguardo cf MATSUURA Kōichiro,[Apprendre à vivre ensemble] Avant-Propos,in Perspectives 31(2001)3, 311-312; MARTENS

Stephan - DE WAELE Michel (eds), Vivre en-semble, vivre avec les autres. Conflits et réso-lution de conflits à travers les âges, Villeneu-ve-d’Ascq (France), Presses Universitaires duSeptentrion 2012.9 DANIEL, Apprendre à vivre ensemble 323.10 BAUMAN Zygmunt, Cose che abbiamo in co-mune. 44 lettere dal mondo liquido (2010),Bari, Laterza 2012, in https://www.istruireilfu-turo.com (21-12-2016).11 Papa Francesco ha parlato, a più riprese,del fatto che l’umanità sta vivendo una guerramondiale “a pezzi”.(Cf in http://www.ilsecolo-xix.it/.../11/30/ARqNxVjC-vivendo_france-sco_mondiale.shtml [30-11-2014]; http://www.repubblica.it/.../18/news/papa_francesco_ter-za_guerra_mondiale... [18-08-2014]; http://www.ilfattoquotidiano.it› Cronaca..[13/09/2014]; http://www.lettera43.it/.../18/papa-francesco... terza-guerra-mondiale/124435 [18-08-2014]).12 Cf DELORS, L’educazione: l’utopia necessaria(cap.1), in ID., Nell’educazione un tesoro 18.13 Ad esempio: ONU, La Déclaration des Na-tions Unies sur l’éducation et la formation auxdroits de l’homme (19 déc. 2011); CONSEIL DE

L’EUROPE, Eduquer à la democratie. Matériauxde base sur l’éducation à la citoyenneté dé-mocratique et aux droits de l’homme pour lesenseignants (2012); così pure i discorsi auto-revoli dei papi Paolo VI all’ONU (4 ottobre1965), Giovanni Paolo II all’ONU (1979 e 5 ot-tobre 1995) e all’UNESCO (2 giugno 1980),Benedetto XVI (18 aprile 2008), papa Francescoall’ONU (25 settembre 2015).14 ID., Nell’educazione un tesoro 89.15 DELORS, L’educazione: l’utopia necessaria18. Il contenuto del passo citato meriterebbeun’approfondita e condivisa riflessione e ap-plicazione a tutti i livelli e ambiti della convi-venza umana.16 ID., Nell’educazione un tesoro 85. Il passocitato continua rilevando: «In tutta la storiaumana ci sono sempre stati conflitti, ma nuovifattori stanno accentuando il rischio, in parti-

Page 20: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

colare la straordinaria capacità di autodistrug-gersi che l’umanità ha creato nel corso delventesimo secolo […]. L’educazione non èstata capace, finora, di fare molto per alleviarela situazione».17 Cf SUHR Myong Won, Un’apertura mentaleche promuova una vita migliore per tutti, inDELORS, Nell’educazione un tesoro 221-222.18 CARNEIRO Roberto, Rivitalizzare lo spirito co-munitario: un rapido sguardo sul ruolo socia-lizzante della scuola per il prossimo secolo, inivi 193. Va rilevato che la necessità di prepararel’uomo capace di relazionarsi con gli altri nellacomunità fu ribadita anche nel noto RapportoFaure (Learning to be»/«Apprendre à être) del1972, che sottolineò la necessità di insegnare:a vivere, ad imparare, in modo da poter acqui-sire nuove conoscenze durante tutta la vita, apensare in modo libero e critico, ad amare ilmondo e a renderlo più umano, a realizzarsinel lavoro (cf FAURE Edgar et al., Rapportosulle strategie dell’educazione, Roma, Armando1973, 141. Titolo originale: Apprendre àêtre/Learning to be. The world of educationtoday and tomorrow, Paris, UNESCO 1972).19 NANZHAO Zhou, Interazioni tra educazione ecultura per lo sviluppo economico e umano:una prospettiva asiatica, in DELORS, Nell’edu-cazione un tesoro 232.20 Cf CHANG Hiang-Chu Ausilia, Scuola e for-mazione per un’identità solidale, in NANNI Carlo(a cura di), Cultura educazione formazione.Oggi, tra Francia e Italia, Roma, LAS 2002, 97-118. Questo contributo considera l’acquisi-zione dell’identità solidale quale passaportoper una nuova umanità nel XXI secolo eviden-ziando una triplice necessità: «riscoprire lasolidarietà ontologica a sostegno dello stessoconcetto di identità; considerare l’alterità comedimensione costitutiva dell’identità; passaredal concetto di solidarietà ontologica e di al-terità ad una considerazione pedagogico-di-dattica dell’identità solidale» (ivi 100. Cf ancheivi 97-98). L’Autrice afferma: «Si tratta, inrealtà, di riconoscere di/in ogni uomo la suadignità di persona umana e considerarlo comeun altro “io”, per cui l’io deve giungere atogliere l’altro dal mondo inanimato delle cose,dalla condizione di essere per lui un oggetto,e quindi restituirgli la dignità, l’integrità e laforza della sua presenza» (ivi 111). Cf anche ID., Considerazioni conclusive. Espe-rienze interculturali come educazione all’alterità

nella prospettiva di un’identità solidale, in OR-LANDO Vito (a cura di), Educare nella multicultura.Atti del Convegno di Aggiornamento Pedago-gico (Roma, 14-16 marzo 2003), Roma, LAS2003, 171-176.21 È convinzione comune che sia necessariooggi imparare sempre e ovunque, per cui siparla di Lifelong learning (apprendere sempre,lungo l’arco della vita) e di Lifewide learning(apprendere ovunque in tutti i contesti di vita:nelle istituzioni formali, non formali e informali).Il rapporto lifelong – lifewide è inscindibile nelsenso che il Lifelong Leaning necessariamentee opportunamente «deve valorizzare tutte leopportunità che la società può offrire» (DELORS,Nell’educazione un tesoro 103). Esiste dal2005 anche un periodico LLL-Focus on Life-long Lifewide Learning, edito da Edaforum diFirenze: http//www.edaforum.it.22 OECD-CERI, Lifelong Learning for All/Ap-prendre à tout age, Paris, OECD 1996. In ita-liano: Apprendere a tutte le età. Le politicheeducative formative per il XXI secolo, Roma,Armando 1997.23 Vanno ricordati al riguardo, oltre la già citataDichiarazione Universale dei Diritti Umani(1948), la Raccomandazione dell’UNESCOsull’educazione per la comprensione, la coo-perazione e la pace internazionali e sull’edu-cazione relativa ai diritti umani e alle libertàfondamentali (1974), la già citata Dichiarazionesull’Education for All (EfA) del 1990, e le suc-cessive CIE organizzate dall’UNESCO-BIEogni due anni, così pure sia le Dichiarazionimondiali riguardanti l’educazione. La Dichia-razionesull’EfA è della 42a CIE organizzata dalBIE-UNESCO sul tema The struggle againstilliteracy: operational policies, strategies andprogrammes for the 1990s. Cf inoltre i Rapportiannuali dell’EFA Global Monitoring Report(GMR), pubblicati dall’UNESCO: Educationfor All. Is the world on track? (2002), Genderand Education for All: the leap to equality(2003/4), EFA: the quality imperative (2005),Literacy for life (2006), Strong foundation: earlychildhood education (2007), EFA by 2015. Willwe make it? (2008), Overcoming equality: whygovernance matters (2009), Meeting the mar-ginalized (2010),The hidden crisis: armed con-flict and education (2011), Youth and skills:putting education to work (2012), Teachingand learning: achieving quality of EFA (2013/4),Education for All 2000 - 2015: achievements

80 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 21: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

and challenges (2015); Education for People& Planet (2016). Le tematiche dei suddettiRapporti rivelano il contenuto dell’EfA.24 Cf Incheon Declaration. World EducationForum 2015 (19-22 May 2015, Incheon, Re-public of Korea). Equitable and inclusive qualityeducation and lifelong learning for all by 2030,in https://www.en.unesco.org/world-educa-tion-forum-2015/incheon-declaration (21-08-2016). Cf ivi n.2.25 Cf http://www.ibe.unesco.org/International/ICE/46francais/46menuf.htm (21-08-2016)26 Cf «Apprendre à Vivre Ensemble (AVE)».Conception, suivi et évaluation de l’éducationaux compétences en dynamique de la vie, à lacitoyenneté, à la paix et aux droits humains, inhttp://www.ibe.unesco.org/.../Seminaires/6eSeminaires_Kigali_oct08/...FR.pdf (16-09-2016).Tale Seminario, così pure Le Guide sur l’Ap-prendre à Vivre Ensemble, è stato preparatoda altri seminari di studio organizzati dalBureau international d’éducation (BIE)dall’UNESCO e GTZ su temi quali: Détermina-tion de bonne pratiques en éducation pourAVE (2003); Èvaluation de l’appretissage despratiques du Vivre ensemble (2004); AVE: va-lidation de bonnes pratiques (2007).27 Al riguardo il Seminario ha indicato pure al-cune proposte educativo-didattiche attraversouna guida: Le Guide sur Apprendre à Vivre En-semble”; “Innovations curriculaires pour ap-prendre à vivre ensemble ..., inhttp://www.ibe.unesco.org/.../Seminaires/6eSeminaire_Kigali...Kigali_FR.pdf (16-09-2016).Si propone qui di migliorare i curricoli inte-grando nuovi contenuti che sono temi tra-sversali quali: l’educazione alla pace, la lottacontro la povertà, la sanità, la nutrizione, l’edu-cazione anti-aids, l’educazione demograficae familiare, l’educazione ambientale, ecc. 28 Cf L’éducation pour l’inclusione: la voie del’avenir, in http://www.unesdoc.unesco.org/images/0018/001829/182999f.pdf (21-09-2016).29 La 48a CIE si è svolta a Ginevra nei giorni25-28 novembre 2008, dopo la 47a sessionedel 2004 riguardante il tema dell’educazionedi qualità. Essa è stata preparata attraverso 9incontri regionali e 4 conferenze regionali sul-l’educazione inclusiva, organizzate dal BIE-UNESCO, a cui hanno partecipato più di 900persone appartenenti a 128 paesi. Alla 48a

81RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NG

Conferenza parteciparono più di 1600 personedelle quali un centinaio di ministri e viceministridell’educazione provenienti da 153 stati mem-bri dell’UNESCO, numerosi rappresentanti di20 organizzazioni intergovernative, di 25 ONGe di altre fondazioni e istituzioni della societàcivile (cf Discours d’ouverture de M. KoïchiroMatsuura, Directeur général de l’UNESCO, inUNESCO-BIE, L’éducation pour l’inclusion: lavoie de l’avenir. Rapport final, Paris, UNESCO2009, 26-28). La rivista dell’UNESCO Per-spectives, trimestrale plurilingue, dedica al te-ma della Conferenza il dossier L’éducationpour l’inclusion (cf 38[2008]1).30 Cf UNESCO-BIE, L’éducation pour l’inclusion17. In realtà, la Dichiarazione di Salamanca(1994) introduce, a livello internazionale, laproposta accorata di prestare attenzione aisoggetti con BES.31 AINSCOW Mel - MILES S. Susie, Vers une édu-cation pour l’inclusion pour tous: prochaineétape?, in Perspectives 38[2008]1, 22-23. Glistudiosi, attraverso una ricerca internazionalecondotta nel 2006, concordano su cinqueconcezioni di inclusione che si integrano: «l’in-clusion liée au handicap et aux “besoins édu-catifs spéciaux”; b) l’inclusion en tant que ré-action à l’exclusion disciplinaire; c) l’inclusionde tous les groupes vulnerables à l’exclusion;d) l’inclusion en tant que promotion de l’écolepour tous; et e) l’inclusion dans les contextede l’éducation pour tous» (riportato in ivi 22).32 Comenio, nome latinizzato di Ian Amos Ko-mensky (1592-1670), nato in Moravia, è unodei pedagogisti più noti del secolo XVII; ebbecome ideale pedagogico omnes omnia docere,insegnare tutto a tutti. Tra le numerose operepubblicate in ceco e in latino, la Pampaedia èuna delle sette parti di un’opera rimasta in-compiuta. «La pampaedia - egli afferma nel-l’opera omonima - è l’educazione universale ditutta l’umana gente. Per i Greci, infatti, παιδεια[paidèia] significa l’educazione e la disciplinanella quale gli uomini sono eruditi; παν [pan]significa l’universalità. Si richiede, dunque, chetutti siano educati in tutto e totalmente […]»(COMENIO, Pampaedia, trad. it. di P. Cannurata,Armando, Roma, 1968, 23-27).33 Koichiro Matsuura nel 2008 mise in evidenzache si era ancora molto lontani dalla realizza-zione dell’EfA: «776 millions d’adultes sontdépourvus de compétences de base en lectureet en écriture. C’est un facteur de marginali-

Page 22: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

sation et de pauvreté, non d’inclusion etd’émancipation» (MATSUURA, Discours d’ou-verture 27). Fu durante questa CIE che sidecise di curare il Rapporto mondiale sull’EfA(2009) sul tema: Vaincre l’inégalité: l’importancede la gouvernance con lo scopo di valutare iprogressi realizzati in materia dell’EfA a di-stanza di 8 anni dal Forum mondiale sull’edu-cazione di Dakar (Senegal).34 Cf UNESCO-BIE, L’éducation pour l’inclu-sion 19.35 RENARD M. Philippe, Rapport général de la46e session de la Conference Internationalede l’Education (CIE), in UNESCO-BIE, LaConference Internationale de l’Education 46e

Session (Genève, 5-8 septembre 2001). Rap-port final, in http://www.ibe.unesco.org/filead-min/user_upload/archive/policy/Council. (15p)PDF file, in particolare 10-15 che corrispon-dono alla Sintesi generale (16-09-2016).36 Cf BARBIER Jean-Marie, L’école inclusive:apprendere ensemble pour vivre ensemble, inLa lettre d’opinion de l’APF , n°13, septembre2012 : Réflexions et orientations de l’Associationdes paralysés de France, p.2, in http://www.Re-flexe-Handicap.org (11-10-2012).37 Cf ivi 3.38 Cf l. cit.39 Ognuna di queste tematiche ha meritato emerita un serio approfondimento e la sua at-tuazione.40 Cf GIOVANNI PAOLO II, Lettera apostolica perl’Anno Internazionale della gioventù, in Inse-gnamenti di Giovanni Paolo II, vol.VIII/1, Cittàdel Vaticano, LEV 1986, 835. 41 CHANG, Scuola e formazione per un’identitàsolidale 118.42 Cf sopra Nota 1343 Il 13 novembre 2016 – il giorno del tremendoattentato a Parigi – Interclasse avec Emma-nuelle Daviet. France Inter è una delle maggioriradio pubbliche francesi ed è parte di RadioFrance.44 Cf supra nota n.21.45 MEIRIEU Philippe - FRACKOWIAK Pierre, L’édu-cation peut-elle être encore au coeur d’unprojet de société?, La Tour d’Aigues (France),Éditions de l’Aube 20095, 99.46 Cf CHANG Hiang-Chu Ausilia – CHECCHIN

Marta, L’educazione interculturale. Prospettivepedagogico-didattiche degli Organismi inter-nazionali e della Scuola Italiana, Roma, LAS1996; CONGREGAZIONE PER L’EDUCAZIONE CATTO-LICA, Educare al dialogo interculturale nellascuola cattolica. Vivere insieme per una civiltàdell’amore, 2013, in http://www.vatican.va/ro-man_curia/congregations/ccatheduc/docu-ments/rc.; Rapporto mondiale dell’UNESCOInvestire nella diversità culturale e nel dialogointerculturale, inhttp://www.unesdoc.unesco.org/images/0018/001847/184755ita.pdf; CONSEIL DE L’EUROPE,Livre blanc sur le dialogue interculturel –[2008],in http://www.coe.int/t/dg4/intercultural/Sour-ce/White Paper_final_revised_FR/ENG. pdf(23-12-2016); ID., Linee guida per l’educazioneinterculturale. Un manuale per educatori perconoscere e implementare l’educazione inter-culturale (2008), 20122 pdf. (12-01-2017).47 Ai fini del discorso indico, oltre a quantoelencato nella nota precedente, anche: PORTERA

Agostino - GRANT Carl A. (eds), InterculturalEducation and Competences. Challenges andanswers for the Global World, Newcastle uponTyne (UK), Cambridge Scholars Publishing2017. In particolare PORTERA A., InterculturalCompetences in Education, in Ivi 23-46; BAR-RETT Martyn, Competences for DemocraticCulture and Intercultural Dialogue, in Ivi 47-63. Il volume del CONSIGLIO D’EUROPA, Lineeguida per l’educazione interculturale (20122)considera l’educazione interculturale come«apprendimento trasformativo» il cui obiettivo«consiste nel rafforzare la conoscenza reci-proca e la coscienza collettiva di se stessi» (ivi14). Tale tipo di apprendimento comporta trefasi essenziali strettamente legate: a) l’analisidell’attuale situazione mondiale; b) la riflessionesulle possibili alternative ai modelli dominanti;c) il processo di cambiamento verso una cit-tadinanza interculturale responsabile (ivi 13-14). L’apprendimento trasformativo mira, quin-di, a «creare una visione comune per unmondo più giusto e più sostenibile per tutti»(ivi 14). Sugli obiettivi dell’Educazione Inter-culturale cf ancora ivi 18, tra cui in particolareil 7°: «L’EI si propone di accettare la diversitàdell’altro, l’interdipendenza e offrire a tutti lapossibilità di esprimersi e di comportarsi inmodo solidale». Sulle competenze, sui valorie comportamenti da inculcare per mezzo

82 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 23: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

dell’EI cf ivi 22-25.48 Nel 2007 è stata creata, da parte dell’UNE-SCO, anche la “Giornata Mondiale della Di-versità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo”,che si celebra ogni anno il 21 maggio.49 DELORS, Nell’educazione un tesoro 89.50 RENARD, Rapport général de la 46e sessionde la CIE 11.51 Il titolo originale è: CONSEIL D’EUROPE, Com-pétences pour une culture de la démocratie.Vivre ensemble sur un pied d’égalité dans dessociétés démocratiques et culturellement di-verses. Synthèse, 2016 PDF (2016-04-04).Qui utilizzo la traduzione italiana: Competenzeper una cultura della democrazia, inhttp://www.coe.int/t/dg4/education/Source/competences/competences-for.PDF (04-04-2016). Come ridurre l’intolleranza, il pregiudizioe l’estremismo violento? Di fronte a questesfide da affrontare con urgenza il volume con-sidera la promozione delle competenze de-mocratiche come parte del curriculum scola-stico considerando che l’istruzione formale èlo strumento essenziale a rispondere a questesfide (cf ivi 5).52 Nel documento della CEC intitolato Educareal dialogo interculturale nella scuola cattolica.Vivere insieme per una civiltà dell’amore (2013)il dialogo interculturale è inteso come «incontrotra diversi, un confronto aperto e dinamico[che] aiuta a comprendere le differenze […] di-venendo […] occasione di arricchimento reci-proco e di armonia» (in http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/do-cuments/rc...Introduzione). Considerandolocome una sfida centrale per il futuro il docu-mento afferma: «L’educazione, per sua natura,richiede apertura alle altre culture – senza laperdita della propria identità – e accoglienzadell’altro, […] è indispensabile che i giovaniapprendano, attraverso l’esperienza scolasticae accademica, strumenti teorici e pratici checonsentano loro una maggior conoscenzadegli altri e di sé, dei valori della propria e dellealtre culture» (l.cit.). 53 CONSEIL DE L’EUROPE, Competenze 6. Lacompetenza è concepita come un processodinamico in cui un individuo mobilita e utilizzatutto un insieme di risorse psicologiche inmodo attivo e flessibile per affrontare situazioninuove o impreviste. Essa consiste, quindi, nelsaper selezionare, attivare e organizzare un

83RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMP

AR

AR

E A

VIV

ER

E IN

SIE

ME

. UN

A S

FID

A E

DU

CA

TIV

A...

/ H

IAN

G-C

HU

AU

SIL

IA C

HA

NG

insieme di valori specifici, atteggiamenti, atti-tudini, conoscenze, comprensione e nel saperliapplicare in modo coordinato, flessibile e di-namico a situazioni concrete (cf l.cit).54 La seguente elencazione di 20 obiettivi distintitiin 4 categorie è il frutto di un’attenta analisi dei101 quadri concettuali esistenti (cf ivi 7):

Valori: 1. Valorizzazione della dignità umanae dei diritti umani; 2. Valorizzazione della di-versità culturale; 3. Valorizzazione della de-mocrazia, della giustizia, dell’equità, dell’ugua-glianza e della preminenza del diritto.

Atteggiamenti: 1. Apertura all’alterità culturalee ad altre credenze, visioni del mondo e pra-tiche diverse; 2. Rispetto; 3. Senso civico; 4.Responsabilità; 5. Autoefficacia; 6. Tolleranzadell’ambiguità.

Attitudini: 1. Attitudine all’apprendimento au-tonomo; 2. Attitudine all’analisi e alla riflessionecritica; 3. Attitudine all’ascolto e all’osserva-zione; 4. Empatia; 5. Flessibilità e adattabilità;6. Attitudini linguistiche, comunicative e pluri-lingui; 7. Attitudine alla cooperazione; 8. Atti-tudine alla risoluzione dei confitti.

Conoscenza e comprensione critica: 1. Cono-scenza e comprensione critica di sé; 2. Cono-scenza e comprensione critica del linguaggio edella comunicazione; 3. Conoscenza e com-prensione critica del mondo: politica, diritto, dirittiumani, cultura e culture, religioni, storia, media,economia, ambiente, sviluppo sostenibile.55 Cf l.cit. L’elenco è simile a quello delle 8competenze chiave della Raccomandazionedel Parlamento Europeo e del Consiglio d’Eu-ropa relativa a competenze chiave per l’ap-prendimento permanente, del 18 dicembre2006. Le competenze chiave europee sonoquelle di cui tutti hanno bisogno per la realiz-zazione e lo sviluppo personali, la cittadinanzaattiva, l’inclusione sociale e l’occupazione: 1.Comunicazione nella madrelingua; 2. Comu-nicazione nelle lingue straniere; 3. Competenzamatematica e competenze di base in scienzae tecnologia; 4. Competenza digitale; 5. Impa-rare a imparare; 6. Competenze sociali e civi-che; 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità;8. Consapevolezza ed espressione culturale.È interessante la proposta di D. L. Grossmansecondo il quale c’è un’ampia condivisionecirca la proposta di 8 caratteristiche che co-stituiscono i tratti, le attitudini e le competenzedi cui i cittadini del XXI secolo hanno bisogno

Page 24: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · dossier migrazioni e migranti poste italiane spa - sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art.

sia per affrontare e gestire le tendenze inde-siderabili come anche per coltivare e favorirele tendenze auspicabili. In ordine crescenteesse sono: «la capacità di esaminare problemicon altre persone di una società globale; la ca-pacità di collaborare con gli altri e assumere ilruolo di compiti nella società; la capacità dicomprendere, accettare e tollerare le differenzeculturali; la capacità di pensare in modo criticoe sistematico; la volontà di risolvere il conflittoin un modo non violento; la volontà di cambiareil suo stile di vita e alle abitudini di utilizzo perproteggere l’ambiente; la capacità di esseresensibili ai diritti umani e di difenderli (adesempio i diritti delle donne, minoranze etniche,ecc.); la volontà e la capacità di parteciparealla vita politica a livello locale, nazionale e in-ternazionale» (GROSSMAN David L., Démocratie,éducation à la citoyenneté et inclusion: uneapproche multidimensionnelle, in Perspectives38(2008)1, 52. Traduzione e Corsivo miei).56 Cf alcune recenti pubblicazioni: BERLINGUER

Luigi - GUETTI Carla, Ri-creazione. Una scuola diqualità per tutti e per ciascuno, Napoli, Liguori2014; BUONO Rosanna, La didattica inclusiva.La classe come comunità di apprendimento,20096 pdf, in http://www.calameo .com/bo-oks/0002711097004128e3087 (20-11-2016).57 Le cosiddette “educazioni a” indicano fon-damentalmente l’educazione ai valori che sonotemi trasversali in quanto attraversano tutte lediscipline di studio. È nota la sigla coniata daLuciano Corradini, ossia “EDDULLPSSSSSSSIIAA-LAIEM”: Educazione ai Diritti Umani, alla De-mocrazia, alla Libertà, al Lavoro, alla Pace,allo Sviluppo, alla Salute, alla Sessualità, allaSicurezza Stradale, al Senso, al Sacro, alloStudio, all’Identità, all’Intercultura, all’Ambien-te, all’Alimentazione, all’Italia, all’Europa, alMondo (cf CORRADINI Luciano et al., Educazionecivica e cultura costituzionale. La via italianaalla cittadinanza europea, Bologna, Il Mulino1999). In un certo senso, tali “educazioni a” siriferiscono anche alle Soft/Essential Skills chela scuola e l’educazione in genere non possonotrascurare.58 Rispondendo alla domanda rivoltagli sulprimo dei comandamenti, Gesù disse: «Il primoè: “Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro èl’unico Signore; amerai dunque il Signore Diotuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tuamente e con tutta la tua forza”. E il secondo èquesto: “Amerai il prossimo tuo come te stes-

so”. Non c’è altro comandamento più impor-tante di questo» (Mc 12,29-31). 59 Il principio dell’inclusività può essere vistoanche in questa luce, cioè come seme di spe-ranza per un mondo che può essere globaliz-zato positivamente e costruttivamente. Perun discorso didattico cf D’ALONZO Luigi, Ladifferenziazione didattica per l’inclusione. Me-todi, strategie, attività, Trento. Erickson 2017.60 Wojtyła ha delle pagine stupende sull’amore.Egli scrive ad esempio: «Non basta desiderarela persona come un bene per sé, bisogna inol-tre, e soprattutto volere il bene di lei. Questoorientamento della volontà e dei sentimenti,altruista per eccellenza, viene chiamato dasan Tommaso “amor benevolentiae” o “bene-volentia” soltanto. L’amore di una personaper un’altra deve essere benevolente per es-sere vero, altrimenti non sarà amore ma sol-tanto egoismo. […] La benevolenza è il disin-teresse in amore […]: “Io desidero il tuo bene”,“Io desidero ciò che è un bene per te”. Unapersona “benevolente” desidera questo senzapensare a se stessa, senza tener conto di sé.[…] È l’amore che perfeziona al massimo ilsuo soggetto e che riesce a realizzare nelmodo più perfetto tanto l’essenza del soggettoquanto quello della persona verso la quale èorientato» (WOJTyłA Karol, Amore e responsa-bilità, in ID., Metafisica della persona. Tutte leopere filosofiche e saggi integrativi, a cura diGiovanni Reale e Tadeusz Styczeń, Milano,Bompiani 2005, 539).61 CHANG, Scuola e formazione 111. Il titolo delseguente volume fa riflettere: TURKLE Sherry,Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo semprepiù dalla tecnologia e sempre meno dagli altri[Alone together. Why expect more from tech-nology and less from each other, Ny, BasicBooks 2011], Torino, Codice 2012. Non bisogna,d’altro canto, sottovalutare le capacità positivedi stare soli (cf ARNETT Jeffrey Jensen, Learningto stand alone. The contemporary Transition toAdulthood in cultural and historical context, inHuman Development 41[1998]5/6, 295-315).62 CEC, Educare al dialogo interculturale n. 47.

84 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DO

SS

IER