Soluzione di Problemi e Ragionamento · •Come funziona la memoria ... •Il sistema cognitivo...

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Soluzione di Problemi e Ragionamento .

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Soluzione di Problemi e Ragionamento.

Topics della lezione precedente

• I sistemi di memoria

• Come funziona la memoria

• Correlati neurali della memoria

Overview: Lezione VI

• La soluzione dei problemi

• Tipi di ragionamento

Cosa significa ragionare?

• Il ragionamento è un’attività mentale che consiste nell’organizzare l’informazione in una serie di passaggi per trarre delle conclusioni.

Che cos’è il ragionamento?

• Il ragionamento è quel processo attraverso il quale ricaviamo delle conclusioni da informazioni che ci vengono date (premesse)

Premesse ConclusioniRagionamento

• La capacità di ragionare è una delle più grandi conquiste evolutive dell’uomo.

• Il ragionamento è alla base della nostra capacità di comprendere il linguaggio, di ricostruire i ricordi e di comprendere il mondo che ci circonda

Che cos’è il ragionamento?

• Il ragionamento è cruciale per il modo in cui le persone percepiscono il mondo (Helmholtz, 1910/1925; Spelke, 1990): le nostre menti mettono insieme sensazioni frammentarie e da queste creano percezioni di persone, oggetti e intenzioni.

• Si giunge quindi a conclusioni che vanno al di là delle informazioni date

• Le conoscenze che si creano danno un significato alla nostra esperienza del mondo.

L’uomo è dotato di razionalità!

• Quando le persone ragionano e traggono conclusioni sensate, diciamo che sono razionali.

• Gli esseri umani agiscono in modo razionale?

Non sempre, a volte possono agire in modo irrazionale:

- quando hanno poco tempo a disposizione per riflettere;

- quando sono sottoposti a eventi che scatenano emozioni forti, che interrompono il flusso dell’elaborazione cognitiva.

L’uomo è dotato di razionalità!

Nella maggior parte delle situazioni agiamo in maniera sensata, e le nostre interazioni quotidiane con gli altri sono basate sul presupposto che le persone siano razionali.

Ragionamento induttivo

• Partendo da conoscenze particolari consente di INFERIRE una regola GENERALE (generalizzazione)

• Si basa:

Sulla formazione di concetti sulla base di «somiglianze di famiglia» (organizzazione semantica e prototipi)

La formulazione di una ipotesi che dal particolare va al generale

La formazione dei concetti

• Il concetto è un’entità che raggruppa tutti gli elementi che possiedono determinate e specifiche caratteristiche.

• I concetti possono essere definiti da uno o più attributi (precisazioni che attribuiscono ai concetti specifiche qualificazioni o determinazioni).

• Tutti gli elementi con una o più caratteristiche comuni variano insieme.

L’apprendimento dei concetti

• L’apprendimento di conoscenze è un processo costruttivo:

le nuove conoscenze sono elaborate sulla base di quelle esistenti che agiscono come un “filtro”, in quanto i nuovi dati vengono interpretati e non semplicemente registrati.

• La mente interpreta e organizza le esperienze, dando loro una struttura generale: al fine di semplificare e ordinare e dare senso al mondo.

Caratteristiche dei concetti

• Un concetto è una rappresentazione mentale di entità diverse, raggruppate in base alla loro somiglianza o ad una proprietà comune

• Riducono la complessità del mondo a dimensioni cognitivamente più pratiche, consentendone così la comprensione

• Riflettono il consenso culturale consentendo la condivisione e lo scambio dei significati tra gli individui dello stesso gruppo culturale, favorendo la nascita del linguaggio

Ragionamento sillogistico

• Consiste nel risolvere sillogismi: inferenze logiche che legano le premesse con le conclusioni a prescindere dalla validità dell’argomento.

• I sillogismi sono delle strutture logiche

• Si compongono di due premesse e una conclusione.

La logica e il pensiero razionale

Tutti gli uomini sono mortali

Socrate è un uomo

Domanda: potete concludere che Socrate sia un mortale?

Socrate è mortale

Premesse

Conclusione

Essere razionali equivale a seguire le regole della logica?• Il pensiero razionale usa molti principi comuni alla logica standard, ma

può anche comprendere valori e obiettivi personali.

• Sebbene il pensiero razionale e la logica si sovrappongano, in condizioni normali, le persone non hanno bisogno di conoscere le regole della logica per ragionare.

Ragionamento per analogia

• Permette di risolvere problemi nuovi grazie alle conoscenze pregresse.

Questo tipo di ragionamento consente di risolvere i problemi trasferendo le conoscenze pregresse (procedure) di soluzioni di problemi precedentemente incontrati

Implica la capacità di cogliere somiglianze relative al contenuto o alla relazione tra gli elementi.

Ragionamento Analogico

• Nella vita quotidiana spesso tracciamo dei paralleli tra una difficoltà attuale e una simile che abbiamo incontrato nel passato. Usiamo i successi del passato per aiutarci a risolvere i problemi attuali; questo si chiama ragionamento per analogia.

Fattore critico nella risoluzione di problemi per analogia: ricevere istruzioni relative alla soluzione (suggerimenti espliciti che evidenziano le somiglianze tra i problemi passati e quelli nuovi).

I solutori sembrano essere in grado di identificare meglio gli elementi critici di una soluzione quando risolvono lo stesso tipo di problema, anche se in un contesto diverso.

Il ragionamento analogico è uno strumento utilizzato comunemente per interpretare i risultati nei domini della scienza.

Spesso ricorriamo al ragionamento analogico quando utilizziamo un insieme di fatti per rispondere a domande che riguardano un altro insieme di fatti rispetto al quale disponiamo solamente di informazioni parziali (ragionamento basato su conoscenze incomplete).

Quando le persone hanno solo una conoscenza frammentari dei fatti, rispondono compiendo un'inferenza in base a quel che sanno e ragionano per analogia.

- Esempio di ragionamento per analogia dei fatti noti:

Domanda: quanti accordatori di piano ci sono a New York?

Risposta: Allora, qui a New Haven ce ne sono 3 o 4, in una città che ha circa 300.000 persone. E' circa 1 per 100.000. New York ha circa 7 milioni di persone, perciò farebbe 70. Direi 50 o 60. (Collins et al., 1975)

Planning o problem solving

• Euristiche: Strategie rapide ed efficienti che possono facilitare il processo decisionale ma non garantiscono che si arriverà a una soluzione

• Algoritmo: una sequenza ben definita di procedure o regole che garantiscono la soluzione di un problema

Il problem solving

• La psicologia cognitiva si occupa di studiare come le persone ragionano e rappresentano i problemi che devono risolvere.

• Quali sono i metodi che usano per trasformare i problemi per raggiungere i loro obiettivi?

•Un’idea fondamentale della psicologia cognitiva è la rappresentazione dei problemi

• Essa è la chiave per comprendere in che modo funzionano i processi cognitivi.

Che cos’è un problema?

•Un problema esiste quando lo stato corrente delle cose non è quello desiderato (lo stato: obiettivo).

•Quando lo stato corrente viene trasformato in stato obiettivo ha luogo il problem solving (risoluzione del problema).

Quindi…

•Problem solving = risoluzione di un problema

Come risolviamo i problemi?

•Il sistema cognitivo risolve i problemi facilmente.

•Infatti esso crea e immagazzina in memoria una libreria mentale di procedure utili per gestire i problemi.

• Alcuni di questi metodi di soluzione vengono immagazzinati nella memoria procedurale (memoria implicita) e applicati poi in maniera automatica.

• Altre strategie richiedono invece un impegno più mirato e consapevole e sono conservate nella memoria semantica (memoria esplicita, dichiarativa).

La rappresentazione del problema

Per rappresentazione del problema si intende la comprensione del problema, quindi dei fatti che il problema specifica, di quello che il problema richiede, e dei metodi che possiamo usare per risolverlo.

La rappresentazione di un problema è la chiave per la sua soluzione.

La ricerca di soluzioni adeguate sarà efficace se la comprensione del problema attiva le corrette procedure immagazzinate nella memoria a lungo termine.

• L’incapacità di risolvere un problema non è necessariamente la conseguenza di non possedere strategie intelligenti!

• Il sistema cognitivo quando non risolve il problema è incapace di creare la corretta rappresentazione del problema.

La nostra capacità di comprendere la situazione ci permette di fare uso delle conoscenze o di inventare nuovi metodi di soluzione:

• Soluzione di Problemi di Routine: utilizzo di conoscenze apprese e applicazione di procedure conservate in memoria, precedentemente utilizzate con successo.

• Soluzione di Problemi non di Routine: utilizzo di procedure o strategie che non garantiscono la soluzione a un problema, ma che possono comunque offrire possibilità di successo.

Ristrutturazione cognitiva

Tipologie di problemi: problemi ben definiti

• I Problemi ben definiti sono caratterizzati da:

- Obiettivi precisi, descritti in modo chiaro

- Informazioni rilevanti specificate nella formulazione del problema

- Conclusione unica ed evidente.

Problemi ben definiti

• Per essere efficaci, i metodi usati per risolvere i problemi ben definiti devono però tenere conto dei limiti della nostra memoria.

• A volte è difficile risolvere problemi ben definiti poiché ci sono troppe opzioni da considerare ed è difficile mantenere traccia dei percorsi del problema che sono appena stati considerati (Hayes,1989).

• Problema "c'è chi mente e chi dice la verità": è stato commesso un crimine e la polizia restringe i sospetti a 4 persone, ciascuna delle quali rilascia una dichiarazione. La polizia deduce che solo una delle dichiarazioni è vera, mentre le restanti sono false. Queste sono le dichiarazioni. Chi è il colpevole?

• Tommaso: Anna ha mentito quando ha detto che sono stato io.

• Bernardo: Anna ha commesso il reato.

• Giovanni: Io non l'ho commesso.

• Anna: L'ha commesso Tommaso.

Esistono almeno tre modi per affrontare il problema, basati sulla combinazione delle informazioni fornite dalle dichiarazioni:

1. Considerare vera una frase a caso (in maniera sistematica) e false le altre, finché non si arriva ad avere dichiarazioni coerenti;

2. Iniziare con l'ipotesi che un certo parlante sia il colpevole e usare l’informazione per decidere quali dichiarazioni devono essere vere e quali false, e farlo per ciascuno dei sospetti finché non si arriva ad avere dichiarazioni coerenti;

3. Cercare le incoerenze semantiche tra le frasi (ad es. le dichiarazioni di Tommaso e Anna si contraddicono l'un l'altra, quindi una delle due deve essere vera, una deve essere falsa e anche tutte le altre dichiarazioni del problema devono essere false).

Ognuna di queste strategie usa solo l'informazione fornita dal problema.

• Tommaso: Anna ha mentito quando ha detto che sono stato io.

• Bernardo: Anna ha commesso il reato.

• Giovanni: Io non l'ho commesso.

• Anna: L'ha commesso Tommaso.

Tipologie di Problemi: Problemi Mal Definiti

• I Problemi mal definiti sono caratterizzati da:

- Obiettivi specificati in modo vago;

- Formulazioni incomplete dei mezzi necessari a raggiungere l’obiettivo;

- Spesso non è chiaro quando viene terminato il problema.

Un esempio…L’ esame prevede domande "aperte", dove non c'è una risposta prestabilita. Si tratta di domini aperti poiché siamo liberi di considerare tutte le informazioni che vogliamo.

Oppure:Quale carriera dovrei intraprendere?Come posso essere felice?E' giusto essere sinceri se questo danneggia i sentimenti di qualcuno?

Sebbene non esista necessariamente una soluzione logica a questi tre problemi, alcune soluzioni appariranno chiaramente migliori rispetto ad altre.

I problemi mal definiti possono essere concreti o astratti.

Difficoltà maggiore dell'affrontare i problemi mal definiti: non siamo mai interamente al corrente dell'insieme complessivo di vincoli o assunti sottostanti al problema, e non possiamo mai essere certi di aver costruito la risposta "giusta".

Il problema dei nove punti (Maier, 1930)

• Il vostro compito è disegnare una linea che colleghi ciascuno dei punti, tracciando non più di quattro linee rette, senza ripassare o sollevare la matita dal foglio.

• Suggerimento: le linee possono anche fuoriuscire dalla disposizione 3 X 3 formata dai punti.

Soluzione:

Nel problema dei nove punti non sono specificati completamente tutti i vincoli del problema, e i metodi da usare non sono chiari. E' solo quando il solutore è così abile da ridurre i vincoli autoimposti che la soluzione emerge in modo netto.

Problemi Mal Definiti

• Le soluzioni ai dilemmi mal definiti richiedono valutazioni che combinano diverse componenti: morale, emozionale e culturale.

• Sappiamo che, ad esempio, le emozioni negative tendono a interferire con i processi cognitivi di base (Klein e Boals, 2001; Simon, 1967).

Dilemma del carrello (Foot, 1978):

Un carrello fuori controllo corre su un binario. Sul suo percorso ci sono 5 persone che sono state legate alle rotaie del binario da un filosofo matto. Potete azionare lo scambio che porterebbe il carrello su un binario diverso evitando il contatto con le 5 persone.

Sfortunatamente c'è una persona legata a questo binario. Se attivate lo scambio questa persona verrà uccisa. Dovreste attivare lo scambio?

90-95%: SI Ragionamento impersonale

Dilemma del carrello (Foot, 1978):

Supponete che nel dilemma del carrello voi siate seduti su di una passerella vicino al binario del treno e un uomo grasso a voi sconosciuto sia seduto vicino a voi. Se lo spingeste sulle rotaie del binario, il suo corpo fermerebbe il carrello e salverebbe le cinque persone. Lo spingereste?

Meno del 10%: SI Ragionamento personale

• Ragionamento Personale

Produce emozioni più negative nel solutore.

- 25% SI: se prima ai soggetti veniva fatto vedere un filmato comico (umore positivo).

• Ragionamento impersonale: abilità primitiva basata su di un calcolo che può essere applicato a qualsiasi argomento e non coinvolge l’individuo che sta compiendo il ragionamento in modo diretto.

- corteccia prefrontale dorsolaterale e le aree parietali (aree associate alla memoria di lavoro, criticamente coinvolte nell’esecuzione di calcoli).

• Ragionamento personale: coinvolge l’individuo che sta compiendo il ragionamento in modo diretto.

- giro frontale mediale e il giro cingolato posteriore.

Ragiona-mento Imper-sonale

Ragiona-mento per-sonale

I problemi ben definiti e mal definiti richiedono tipi diversi di abilità

cognitive. Entrambi richiedono due abilità simili:

• Capacità di ragionare e fare inferenze.

• Capacità di controllare se il ragionamento sta procedendo in maniera corretta (metacognizione).

Oltre a queste due abilità, i problemi mal definiti richiedono anche una terza abilità:

• Monitoraggio o controllo epistemico: capacità dei solutori di capire se stanno usando una rappresentazione corretta e metodi appropriati per risolvere il problema.

Le differenze individuali nella soluzione dei problemi mal definiti

spesso riflettono differenze nelle convinzioni e nei valori personali.

Inquadrare un problema: il framing

Il modo in cui il solutore affronta un problema mal definito è influenzato da come il problema viene contestualizzato o inquadrato.

• L’ inquadramento è la descrizione di una situazione influenza notevolmente il tipo di rappresentazione che il solutore stabilisce, che a sua volta può influire sui metodi usati per risolvere il problema.

Esempio: Se vi viene chiesto di valutare della carne, quale delle seguenti

descrizioni appare migliore?

a. La carne è magra al 75%

b. La carne è grassa al 25%

In uno studio la carne venne valutata come di gusto migliore quando veniva etichettata come in (a) rispetto a quando era etichettata come in (b), anche se in realtà si trattava dello stesso cibo (Levin e Gaeth, 1988).

L’insight(pensiero produttivo)• L'Insight (o illuminazione) si ha quando improvvisamente percepiamo

la soluzione al problema, modificandone la nostra rappresentazione mentale

• RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA

• Il problem solving consiste di insight!!!

• Ma c’è un’eccezione esistono dei problemi a cui rispondiamo automaticamente e quindi in modo corretto.

• I problemi non-insight si risolvono grazie a strategie che procedono per gradi invece i problemi di tipo insight ci portano a percepire la soluzione del problema in maniera improvvisa.

Esempio di problema di tipo non-insight

• Se il rompicapo che avete risolto prima di risolvere questo era più difficile del rompicapo che avete risolto dopo che avete risolto il rompicapo che avete risolto prima di risolvere questo, il rompicapo che avete risolto prima di risolvere questo era più difficile di questo?

Esempio di problema di tipo non-insight

• Senza sollevare la vostra matita dal foglio, mostrate come potreste unire tutti i quattro punti con due linee rette.

• In ciascun problema vi trovate di fronte ad un'equazione aritmetica non corretta espressa in numeri romani (costruiti con i fiammiferi). Il vostro compito è correggere ciascuna equazione spostando un solo fiammifero (da Knoblich et al., 2001).

Compito più semplice, richiede una minore capacità di insight: si tende a considerare le grandezze numeriche come oggetti rilevanti da manipolare.

Soluzione: 90%

Compito che richiede una maggiore capacità di insight: richiede di modificare un operatore numerico.

Ciò viola quello che le persone pensano possa essere modificato in un equazione.

Soluzione: 35%

Compito che richiede un effettivo insight: il solutore deve mettere a fuoco il modo in cui il numero è costruito. (Soluzione: 75%)

La creatività

Risolvere i problemi mal definiti attraverso la creatività: trovare soluzioni sorprendentemente nuove, non convenzionali, e molto utili.

Il problem solving creativo riflette la disponibilità del solutore ad accantonare assunzioni preconcette e a produrre idee o azioni nuove: flessibilità cognitiva.

Quando invece abbiamo difficoltà ad immaginare una nuova funzione per un oggetto, si parla di fissità funzionale.

Che cos’è la fissità funzionale?

• E’ la difficoltà a vedere un oggetto con funzione diversa da quella normalmente svolta: la fissità è un ostacolo alla ristrutturazione.

Il problema delle candele: Duncker(1945; 1969)

• Problema: Fissare una candela alla parete.

• Materiale a disposizione: candela, scatola contenente delle puntine e fiammiferi.

Facilitazione

Soluzione

Risolvere i problemi attraverso lacreatività

• Uno dei primi studi sul problemsolving creativo è noto col nome di problema delle due funi (Maier, 1931).

Compito: annodare insieme le estremità delle due funi. Il partecipante poteva usare qualsiasi oggetto desiderasse tra quelli nella stanza (bastoni, morse, pinze, prolunghe, tavoli e sedie).

La performance creativa è composta da 4 elementi:

• Preparazione; il solutore pensa a ciò che il problema richiede e lo mantiene in memoria;

• Incubazione: attivazione non consapevole degli elementi critici e delle soluzioni affrontate nel passato;

• Insight: l'elaborazione subcosciente improvvisamente si trasforma in una consapevolezza cosciente;

• Verifica: la nuova consapevolezza è applicata al problema.

Le emozioni

• Nel problem solving le emozioni stimolano la creatività (Isen, Daubman e Nowicki, 1987).

• Uno stato d’animo positivo può influenzare la capacità di una persona di risolvere problemi:

- aumenta il numero e la gamma degli elementi cognitivi disponibili per il solutore (incubazione);

- aumenta la flessibilità, che si traduce in una maggiore possibilità di associare più elementi anche molto diversi (insight).

Il marcatore psicosomatico

• Nella vita di ogni giorno compiamo azioni che non sono astratte e impersonali, anzi siamo ben consci delle loro conseguenze sul piano sia personale che sociale.

• Ragione e emozione non sono domini cognitivi distinti

Il marcatore psicosomatico

• La ragione è guidata dalla valutazione emotiva delle conseguenze delle azioni.

• Le decisioni su come comportarci richiedono un’analisi costi/benefici in cui si considera il futuro e le esperienze passate

• Marcatori somatici fanno prevedere le conseguenze affettive di ogni azione

• Secondo Damasio, durante le decisioni, prima di applicare un qualsiasi tipo di analisi costi/benefici e prima di cominciare a ragionare sulla questione, accade qualcosa di molto importante: “quando viene alla mente, sia pure a lampi, l’esito negativo connesso con una determinata opzione di risposta, si avverte una sensazione spiacevole alla bocca dello stomaco. dato che ciò riguarda il corpo, ho definito il fenomeno con il termine tecnico di stato somatico; e dato che esso contrassegna un’immagine, l’ho chiamato marcatore” (damasio, 2001)

Risolvere problemi attraverso la scoperta diregole: disconferma o falsificazioneScoprire regole che ci aiutano a comprendere la natura è una questione fondamentale per gli esseri umani moderni, in particolar modo per gli scienziati.

• Metodo standard sostenuto dai filosofi della scienza

Disconferma o falsificazione: testare un’ipotesi richiede che tentiate di

falsificarla, di trovare un modo per dimostrare che non è corretta

(l'evidenza non rende l'ipotesi vera).

• Ipotesi: Tutti i cigni sono bianchi

- Verifica: inutile guardare centinaia di uccelli bianchi per vedere se sono cigni (alcuni potrebbero esserlo, altri no). Il test cruciale è osservare uccelli neri (o di altro colore) e vedere se alcuni di loro sono cigni. Se ne trovate uno, saprete che la vostra ipotesi è falsa.

Nell’eseguire esperimenti che disconfermano o falsificano, gli scienziati sono interessati a esaminare se un’ipotesi concorrente sia falsificabile (Popper, 1972).

• Nella nostra quotidianità solo occasionalmente usiamo la disconferma:

- Quando vogliamo mettere in discussione le affermazioni di qualcuno, offriamo un controesempio:

- Affermazione: ”tutti gli uccelli volano a sud per l'inverno”

- Controesempio: ”i polli sono uccelli ma non volano a sud per l'inverno”

• Se qualcuno asserisce come vero uno stereotipo relativo a un altro gruppo di persone, un singolo controesempio è sufficiente a falsificare la sua affermazione

Simulazione computerizzata delproblem solvingLe teorie moderne del problem solving mettono in rilievo:

- il modo in cui le persone si rappresentano i problemi che affrontano;

- i metodi che usano per trasformare quella rappresentazione con il fine di

raggiungere il loro obiettivo.

Una comprensione più approfondita del problem solving umano si ha a

partire dalla seconda metà del XX secolo

• Modelli computerizzati (Newell e Simon, 1972) in grado di simulare il pensiero umano: i computer potevano prendere le stesse decisioni degli esseri umani seguendo gli stessi schemi di ragionamento.

• I computer divennero una metafora per la cognizione umana:

• Termini come immagazzinamento, recupero, elaborazione, decodifica e codifica sono alla base sia dell’odierna psicologia cognitiva che dell’informatica.

• I programmi computerizzati sono oggi in grado di risolvere problemi e di simulare le strategie di problem solving degli esseri umani.

• Simulazioni computerizzate: programmi che imitano il comportamento umano.

• Idea che i solutori stiano effettuando una ricerca in uno spazio del problema per creare un percorso dallo stato iniziale fino allo stato obiettivo.

Lo spazio del problema

• La ricerca attraverso lo spazio del problema descrive il processo di problem solving per tutti i tipi di problemi.

• Lo spazio del problema o spazio di possibilità comprende:

- tutte le azioni rilevanti che il solutore può eseguire (operazioni)

- tutte le spiegazioni che il solutore può immaginare.

• L’insieme delle possibilità disponibili per il solutore in ogni momento della risoluzione del problema si chiama stato corrente.

Il compito della persona è attraversare lo spazio del problema selezionando semplici mosse (operatori), che consentono di muoversi da uno stato delle cose ad un altro.

Le differenze interindividuali nelle capacità di risolvere i problemi riflettono il livello di completezza dello spazio del problema e le strategie di ricerca (in ampiezza o in profondità).

Strategie

• I solutori di successo usano due strategie di base:

- Ricerca in ampiezza: il solutore prova tutte le principali opzioni possibili per vedere se portano immediatamente alla soluzione. Se non lo fanno, il solutore approfondisce la ricerca e prova le opzioni del livello successivo.

- Ricerca in profondità: il solutore seleziona un opzione possibile. Se questa porta alla soluzione, si ferma, altrimenti considera l’opzione successiva e così via, fino a che non arriva alla soluzione.

• I metodi che possono guidare la scelta delle nostre mosse nello spazio del problema sono:

- Analisi mezzi-fini: ridurre al minimo la distanza tra lo stato corrente e lo stato obiettivo, creando di volta in volta dei sotto-obiettivi.

- Ricerca all’indietro: Il solutore ha un immagine dell'obiettivo e crea un'immagine della condizione che dovrebbe avvenire appena prima che l'obiettivo venga raggiunto e si pone quest'ultima condizione come condizione da soddisfare, e così via.

- Hill-climbing: muoversi nella direzione dell’obiettivo, senza tornare sui propri passi. Non tutti i problemi possono essere risolti così: invertire la direzione è un ostacolo comune che tutte le persone esperiscono nel problem solving quotidiano.

• Anche i solutori più bravi possono non prendere le decisioni ottimali, soprattutto quando non si hanno tutte le informazioni a disposizione o quando le informazioni sono troppe e vanno ad appesantire la memoria di lavoro.

Gli individui si suddividono in:• Ottimizzatori• Satisficer

I buoni solutori spesso tendono ad accontentarsi, selezionando percorsi decisionali che sono “abbastanza soddisfacenti” e non necessariamente i migliori, piuttosto che cercare all’infinito un obiettivo migliore o ottimale. Gli ottimizzatori infatti tendono ad avere risultati decisionali peggiori rispetto ai satisficer.

Requisiti di usabilità

• Efficacia

• Efficienza d’uso

• Sicurezza d’uso

• Utilità

• Facilità di apprendimento

• facilità di ricordo