MODULO 03 - Il sistema binario
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Insegnamento di Informatica – a.a. 2015-16
Il Sistema binario
INSEGNAMENTO DI INFORMATICA – A.A. 2015-16
Francesco Ciclosi
Macerata, 6 ottobre 2015
Unimc - Dipartimento di Economia e Diritto - Corso di Laurea in Economia: banche, aziende e mercati
© Francesco Ciclosi – Settembre 2015 CC-BY-SA 4.0 – Common Deed – Legal Code
Insegnamento di Informatica – a.a. 2015-16
L’elaborazione digitale
Consiste nel rappresentare l’informazione in
cifre binarie, in modo che possano essere
elaborate e utilizzate dalle moderne
tecnologie informatiche
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Insegnamento di Informatica – a.a. 2015-16
Telegraphic Signals of Marine Vocabulary
10 bandiere colorate per i
numeri da 0 a 9
6 speciali bandiere per i codici
di controllo: accettazione,
terminazione, ecc.
Dizionario di 260 voci
numerate, poi esteso a 340
Libro di codici appesantito
con il piombo 1779 : Lord Richard Howe, British Royal Navy
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Interferenze analogiche e digitali Interferenza Interferenza
Interferenza pronunciata Interferenza pronunciata
Seg
nale
an
alo
gic
o
Seg
nale
dig
itale
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Segnale analogico
È molto sensibile alle
interferenze
Può assumere infiniti
stati
Presenta di fatto una
minore risoluzione
∞ stati possibili
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Segnale digitale
Poco sensibile alle interferenze
Può assumere due soli stati: 0 e 1
Presenta una maggiore risoluzione
2 soli stati
possibili
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Digitale vs analogico: interferenze I segnali digitali sono più resistenti alle
interferenze di quelli analogici
• È più semplice riconoscere tra due soli stati anche in
base al «principio di prossimità»
Segnale digitale «pulito»
Segnale analogico «pulito»
Segnale digitale con interferenze
Segnale analogico con interferenze
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Segnale continuo
È una grandezza fisica variabile nel tempo in
modo continuo
Non è funzione di una variabile discreta
Il valore della grandezza può essere misurato in
qualsiasi istante
Può essere studiato sia nel dominio del tempo
che in quello della frequenza
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Segnale discreto: definizione
È una successione di valori di una grandezza in
corrispondenza di una serie di valori discreti nel
tempo
È una funzione con valori forniti in
corrispondenza a una serie di tempi scelti nel
dominio dei numeri interi
Ciascun valore della successione è chiamato
campionamento
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Segnale discreto: campionamento
Non è in funzione di una variabile continua
ma è ottenuto campionando un valore continuo
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«Risoluzione» di un segnale
A parità di durata, la quantità di informazione
trasportata da un segnale continuo è maggiore
rispetto a quella trasportata da un segnale discreto
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Segnale digitale
Un segnale digitale è un segnale discreto che può
assumere soltanto valori appartenenti ad un
insieme discreto
È ottenuto campionando un segnale analogico
(continuo)
Ha una determinata frequenza di campionamento
• Durata dell’intervallo temporale uniforme in
corrispondenza del quale si misurano i valori della
serie
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Digitale vs analogico: risoluzione
Teoricamente i segnali digitali presentano una
risoluzione (finita) inferiore a quella (infinita) dei
segnali digitali
TUTTAVIA
Se la frequenza di campionamento è sufficientemente
elevata la risoluzione dei segnali digitali è di fatto
superiore a quella dei segnali analogici
• Non è sufficiente poter rappresentare molti stati
• Occorre rappresentarli in modo disambiguo
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Le cifre binarie
Un sistema digitale utilizza il sistema di
numerazione binario
Le uniche cifre ammesse sono: 0 e 1
Le combinazioni di 0 e 1 possono rappresentare:
• acceso / spento
• alto / basso
• luce / buio
• nord / sud
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1
0
1
0
1
0
0
1
1
0
1
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0
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0
1
0
1
1
1
1
0
0
0 1 0
1
1
1 10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
Nu
meri
decim
ali
Nu
meri
bin
ari
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Un esempio di utilizzo del codice digitale
Il codice e il
telegrafo di Morse
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Comunicare con il segnale digitale
I computer utilizzano un dispositivo che invia e
riceve i segnali digitali
Nei primi elaboratori erano utilizzate le valvole
termoioniche
Successivamente sono stati introdotti i transistor
Oggi da una singola fetta di silicio si ottengono
decine di processori composti ciascuno da
centinaia di milioni di transistor
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Le valvole termoioniche
ENIAC (1946) 18000
valvole termoioniche
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I transistor
Il primo transistor
(1947)
Processore Intel
Core 2 Duo (2006)
291 milioni di
transistor
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La Legge di Moore
Viene enunciata nel 1965da Gordon Moore
È tuttora valida
AFFERMA CHE
Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor
ad esso relativi, raddoppiano ogni 18 mesi
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gg
Evoluzione del computing (1/2)
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Evoluzione del computing (2/2)
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Il segreto degli elaboratori Sono in grado di eseguire un numero
estremamente limitato di procedure:
• addizione
• sottrazione
• classificazione
• raffronto tra valori numerici
La velocità di esecuzione è straordinaria e
consente lo svolgimento delle operazioni
complesse
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Il bit
Il bit è l’unità di misura minima del linguaggio
digitale
Deriva dalla contrazione di binary digit (cifra
binaria)
Può assumere due soli stati: 0 (spento) e 1
(acceso)
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Il byte
Il byte è l’unità fondamentale del linguaggio
dei computer
È composto da 8 bit
Rappresenta 256 possibili stati (28 = 256)
Spento
0
Spento
1
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Le unità multiple di bit e byte (1/3)
Nome Simbolo Multiplo N.°di byte a cui corrisponde
kilobyte kB 103 1.024
Megabyte MB 106 1.048.576
Gigabyte GB 109 1.073.741.824
Terabyte TB 1012 1.099.511.627.776
Petabyte PB 1015 1.125.899.906.842.624
Exabyte EB 1018 1.152.921.504.606.846.976
Zettabyte ZB 1021 1.180.591.620.717.411.303.424
Yottabyte YB 1024 1.208.925.819.614.629.174.706.176
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Le unità multiple di bit e byte (2/3)
Nel simbolo delle unità di misura la lettera b può
essere maiuscola o minuscola:
La b minuscola indica che trattiamo multipli del bit
• 1 Mb = 1 Megabit = 1.048.576 bit
La B maiuscola indica che trattiamo multipli del
byte
• 1 MB = 1 Megabyte = 1.048.576 byte = 8.388.608 bit
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Le unità multiple di bit e byte (3/3)
Altre unità di misura multiple sono:
• nibble = 4 bit = ½ byte
• word (WORD) = di lunghezza variabile pari a 16, 32 o
64 bit a seconda del tipo di elaboratore
• double word (DWORD o LONGWORD) = 2 word
• quad word (QWORD) = 4 word
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La comunicazione tra uomo e macchina
Affinché gli esseri umani possano interagire con
gli elaboratori è necessario operare una traduzione
tra i differenti linguaggi utilizzati da entrambi
Gli elaboratori utilizzano un codice semplice e
disambiguo (il linguaggio binario)
Gli esseri umani utilizzano un codice complesso e
ambiguo
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Avviene una conversione delle informazioni
scambiate con l’elaboratore
In tale processo si utilizzano le tabelle dei codici
La comunicazione uomo-macchina
può avvenire con successo se e solo se
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Il carattere
È un’unità minima di informazione
Corrisponde a un grafema, o a un simbolo, della
forma scritta di una lingua naturale
Esempi di carattere sono:
• lettere
• numeri
• segni di interpunzione
• caratteri di controllo (es: carriage return, line feed)
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I sistemi di codifica Gli elaboratori rappresentano i caratteri secondo un
sistema di codifica che assegna ad ogni carattere
un numero, rappresentato come serie di bit
La rappresentazione binaria effettiva dipende dal
particolare sistema di codifica adottato
• ASCII
• EBCDIC
• UNICODE
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ASCII
ASCII (American Standard Code for Information
Interchange) è un codice per la codifica dei caratteri
Lo standard è stato pubblicato da ANSI nel 1968
Il sistema originario US-ASCII codificava i caratteri
a 7 bit e è ora standard ISO (ISO/IEC 646)
Nei PC si usa la versione extended ASCII che
utilizza 8 bit per la codifica
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La codifica US-ASCII
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ASCII esteso Utilizza l’ottavo bit di ogni byte per rappresentare
altri 128 caratteri aggiuntivi
Ciò ha prodotto notevoli problemi di compatibilità
dovuti anche all’utilizzo di estensioni proprietarie
ISO ha rilasciato uno standard (ISO 8859)
contenente un’estensione a 8 bit del set ASCII
• ISO 8859-1 (Latin1): caratteri lingue Europa Occidentale
• ISO 8859-2: caratteri linguaggi Europa Orientale
• ISO 8859-5: caratteri cirillici
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La codifica Latin1
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EBCDIC EBCDIC (Extended Binary Coded Decimal
Interchange Code) indica un sistema di codifica
dell'informazione a 8 bit
È usato in numerosi elaboratori sia di classe
mainframe (ad es. z/OS, OS/390, VM e VSE)
che minicomputer (ad es. OS/400 e i5/OS)
Rappresenta bene i caratteri in lingua inglese ma
necessita di apposite codepage per le altre lingue
È stato introdotto nel 1964
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Unicode (1/3)
Assegna un numero univoco ad ogni carattere usato
per la scrittura di testi, in maniera indipendente
• dalla lingua
• dalla piattaforma informatica
• dal programma utilizzato
È compilato e aggiornato dall’Unicode Consortium che
opera per garantire l’interoperabilità nel trattamento
informatico di testi in lingue diverse
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Sistemi di numerazione POSIZIONALE
A ogni simbolo dell’alfabeto è
associato un valore crescente
linearmente da destra verso
sinistra
Il significato (valore) di un
simbolo dipende ordinatamente
dalla sua posizione nella stringa
• Il sistema di numerazione binario
(2 simboli: 0, 1)
• Il sitema di numerazione decimale
(10 simboli: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8,
9)
NON POSIZIONALE
A ogni simbolo dell’alfabeto è
associato un valore che non
dipende dalla loro posizione
Il significato (valore) di un
simbolo è stabilito in base ad
una legge additiva dei valori dei
singoli simboli posti in ordine
crescente
• Il sistema di numerazione romano
(I = 1, V =5, X = 10, L = 50, C
= 100, D = 500, M = 1000, ecc.)
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Sistemi di numerazione: esempi
Rappresentazione del numero decimale 176:
• DECIMALE [176] 1*102 + 7*101 + 6*100 = 100
+ 70 + 6 = 176
• BINARIO [10110000] 1*27 + 0*26 + 1*25 +
1*24 + 0*23 + 0*22 0*21 + 0*20 = 128 + 32 + 16 =
176 (decimale)
• ROMANO [CLXXVI] C + L + X + X + V + I
= 100 + 50 + 10 + 10 + 6 + 1 = 176
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Sistemi di numerazione posizionale (1/3)
Dato un alfabeto ordinato di b simboli distinti
(s1, s2, …sb che rappresentano rispettivamente i
numeri naturali 0, 1, 2, …, b-1), ogni altro
numero 𝑥 ≥ 𝒃 si rappresenta nel modo più
semplice e compatto mediante una stringa di
simboli dell’alfabeto
dove b = base del sistema di numerazione
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Sistemi di numerazione posizionale (2/3)
DEFINIZIONE: La base di un sistema di
numerazione è il numero di simboli o di cifre
numeriche richieste dal sistema stesso per
rappresentare la serie infinita dei numeri
Alla rappresentazione di un numero corrisponde
un valore differente dipendente dalla base scelta
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Sistemi di numerazione posizionale (3/3)
In un numero la posizione assunta da un
simbolo indica
• l’esponente da attribuire alla base per ottenere il
valore corretto
• il valore espresso dal simbolo stesso (meno formale)
Il valore (o la quantità) di ogni simbolo dipende
dalla posizione che assume all'interno del
numero
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Notazioni posizionali comuni in informatica
Binaria (b=2) simboli: 0, 1
Ottale (b=8) simboli: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7
Esadecimale (b=16) simboli: 0, 1, 2, 3, 4, 5,
6, 7, 8, 9, A, B, C, D, E, F
Con b simboli diversi si rappresentano i numeri
da 0 a b-1
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Esempi di conversione da base b a decimale
1011 (b=2) = 1*23 + 0*22 + 1*21 + 1*20 = 8 + 0
+ 2 + 1 = 11
EF2 (b=16) = 15*162 + 16*161 + 2*160 =
14*256 + 15*16 + 2*1 = 3584 + 240 + 2 = 3826
Compreso il concetto
Usiamo la calcolatrice
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ATTENZIONE: La base è fondamentale
Come possiamo convertire in decimale1011?
1011 = ???? (dipende dalla base)
• base 10 1*103 + 0*102 + 1*101 + 1*100 = 1011
• base 2 1*23 + 0*22 + 1*21 + 1*20 = 1111110011
• base 8 1*83 + 0*82 + 1*81 + 1*80 = 1763
• base 16 1*163 + 0*162 + 1*161 + 1*160 = 3F3
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