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SISTEMA SCHELETRICO Le funzioni delle ossa e del sistema scheletrico sono: sostegno protezione movimento formazione delle cellule del sangue (emopoiesi) deposito di sali minerali (in particolare, calcio e fosforo) Le ossa sono tra loro diverse per forma e dimensioni : Lunghe (es. femore della coscia) Corte (es. ossa carpali del polso) Piatte (es. ossa del cranio) Irregolari (es. vertebre) Il tessuto osseo come ogni tessuto connettivo è formato da: sostanza fondamentale (matrice), fibre reticolari e di collagene e da una componente cellulare, osseina e calcio Componente cellulare: Osteociti, sono le cellule del tessuto osseo maturo e permettono gli scambi metabolici, Osteoblasti, cellule di generare la matrice ossea, rimodellando l’osso, Osteoclasti, cellule capaci di distruggere il tessuto osseo invecchiato e danneggiata Il periostio è il rivestimento della superficie esterna di un osso ricca di vasi sanguigni, ad esso si attaccano i muscoli. Le ossa dello scheletro sono costituite da: tessuto cartilagineo e tessuto osseo Lo scheletro fetale e neonatale sono formati principalmente da tessuto cartilagineo (ossa flessibili), mentre in quello adulto prevale il tessuto osseo (ossa meno flessibili ma più robuste). Il processo di formazione dell’osso è detto OSSIFICAZIONE che inizia prima della nascita (dall’8°settimana di gravidanza) e termina con la fine dell’accrescimento (fase dello sviluppo fino ai 25 anni di vita ).

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SISTEMA SCHELETRICO

Le funzioni delle ossa e del sistema scheletrico sono:

• sostegno

• protezione

• movimento

• formazione delle cellule del sangue (emopoiesi)

• deposito di sali minerali (in particolare, calcio e fosforo)

Le ossa sono tra loro diverse per forma e dimensioni :

• Lunghe (es. femore della coscia)

• Corte (es. ossa carpali del polso)

• Piatte (es. ossa del cranio)

• Irregolari (es. vertebre)

Il tessuto osseo come ogni tessuto connettivo è formato da: sostanza fondamentale

(matrice), fibre reticolari e di collagene e da una componente cellulare, osseina e

calcio

Componente cellulare:

Osteociti, sono le cellule del tessuto osseo maturo e permettono gli scambi

metabolici,

Osteoblasti, cellule di generare la matrice ossea, rimodellando l’osso,

Osteoclasti, cellule capaci di distruggere il tessuto osseo invecchiato e danneggiata

Il periostio è il rivestimento della superficie esterna di un osso ricca di vasi

sanguigni, ad esso si attaccano i muscoli.

Le ossa dello scheletro sono costituite da: tessuto cartilagineo e tessuto osseo

Lo scheletro fetale e neonatale sono formati principalmente da tessuto

cartilagineo (ossa flessibili), mentre in quello adulto prevale il tessuto osseo (ossa

meno flessibili ma più robuste).

Il processo di formazione dell’osso è detto

OSSIFICAZIONE

che inizia prima della nascita (dall’8°settimana di gravidanza) e termina con la

fine dell’accrescimento (fase dello sviluppo fino ai 25 anni di vita ).

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La crescita dell'osso risulta essere sotto il controllo dell’ormone della crescita nel

periodo che precede la pubertà, per poi passare sotto il controllo degli ormoni

sessuali nel periodo successivo.

Per tutta l’intera durata della vita adulta

Nella struttura ossea avvengono continui cambiamenti prendono il nome di

RIMODELLAMENTO OSSEO

Esso dipende da livelli di calcio nel sangue, dalla forza esercitata sullo scheletro

dalla gravità e dai muscoli, dai livelli di estrogeni e testosterone che attivano gli

osteoblasti.

https://www.youtube.com/watch?v=1PHPzfk6Fls

Livelli di calcio nel sangue dipendono dalla coordinazione antagonista di questi due

ormoni

Paratormone è ipercalcemizzante (prodotta dalla paratiroide): stimola attività degli

osteoblasti/clasti e aumenta l’assorbimento di calcio a livello intestinale e riduce

quello eliminato con le urine

Calcitonina è ipocalcemizzante (prodotta dalla tiroide): inibisce attività osteoclasti e

aumenta la quantità di calcio eliminato con le urine

Il calcio plasmatico regola l’eccitabilita’ dei nervi, la contrazione muscolare, Il calcio

plasmatico è essenziale per la coagulazione. IL CALCIO DELLE OSSA RENDE

L’OSSO RESISTENTE AI CARICHI.

PATOLOGIE ASSOCIATE CON ALTERATO METABOLISMO

OSSIFICAZIONE :

RACHITISMO:

Il rachitismo è una malattia tipica dell'età pediatrica ed è causato da un difetto di

ossificazione della matrice osteoide di nuova formazione, soprattutto a livello delle

cartilagini delle articolazioni e delle zone di calcificazione provvisoria.

Al centro dell'eziopatogenesi del rachitismo si trovano:

alterazioni del metabolismo osseo e della vitamina D (stimola assorbimento di ioni

calcio a livello intestinale)

NANISMO:

Grave difetto staturale: al termine della pubertà l’altezza non raggiunge i 130 cm

nell’uomo e i 125 cm nella donna.

Si distinguono il nanismo:

Armonico, quando le proporzioni corporee, sviluppo intellettuale e sessuale rientrano

nella norma, tra questi:

- Nanismo ipofisario: difetto della produzione del GH (ormone della crescita),

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Disarmonico: quando segmenti corporei non sono armonici, sviluppo intellettuale e

sessuale possono non essere nella norma. Tra questi:

- Acondroplasia, malattia genetica autosomica dominante (frequenza di 7 casi su

10). Colpisce le cartilagini che si saldano precocemente, di conseguenza le ossa

degli arti risultano brevi. Sviluppo intellettuale e sessuale rientrano nella norma

- Nanismo di origine tiroidea, arti poco sviluppati rispetto al tronco, aspetto del

viso indicativo di deficienza mentale (facies mixedematosa), sviluppo sessuale

gravemente compromesso

Trattamento: Terapie ormonali

Il tessuto osseo può essere: compatto e spugnoso:

Compatto, il tessuto si presenta denso e al microscopio sono visibili delle lamelle

ossee a disposte in maniera concentrica che formano gli osteoni (canali di Havers ,

dove passano i vasi sanguigni)

Spugnoso, il tessuto si presenta con un aspetto spugnoso (trabecole) ed è ricco di

spazi in cui si trova il midollo osseo rosso (emopoiesi). Con il passare del tempo, il

midollo delle ossa diventa meno attivo ed è progressivamente sostituito da adipociti

(Midollo giallo)

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STRUTTURA DI UN OSSO LUNGO:

Ossa lunghe sono formate da una parte centrale allungata detta diafisi e due estremità

rotondeggianti denominate epifisi

Diafisi: tessuto osseo compatto che circonda un canale centrale (la cavità midollare)

Epifisi: costituite prevalentemente da tessuto osseo spugnoso rivestite da un sottile

strato di osso compatto

OSTEOPOROSI:

Una patologia cronica che si manifesta nell’anziano a causa di:

• crollo ormoni sessuali (responsabili dell’attività degli osteoblasti)

• scarsa attività fisica

• dieta povera di calcio

• carenza vitamina D

• fumo di sigaretta

• abuso di alcol

Colpisce prevalentemente le donne oltre i 65 anni (menopausa, crollo estrogeni), e il

20% degli uomini oltre i 70 anni.

Le ossa delle vertebre e il femore sono principalmente colpite da fratture.

Trattamento farmacologico: ormonale a base di estrogeni, vitamina D, bifosfonati

(azione simile agli estrogeni), raloxifene, integratori alimentari di Calcio

Attività fisica, eliminare il fumo e alcol, alimentazione ricca di calcio

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SUDDIVISIONE DELLO SCHELETRO IN DUE PARTI:

• lo scheletro assile, costituito dalle ossa che formano l’asse longitudinale del

corpo, cioè le ossa del cranio, della colonna vertebrale e della gabbia toracica,

e anche l’osso ioide;

• lo scheletro appendicolare, costituito dalle ossa degli arti (superiori e

inferiori) e delle rispettive cinture (scapolare e pelvica), che ne permettono

l’attacco allo scheletro assile.

Complessivamente lo scheletro umano di un adulto ha 206 ossa, di cui 80 nello

scheletro assile e 126 nello scheletro appendicolare.

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19Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

scheletro assile – Il cranio (vista laterale) formato da:

8 ossa del neurocranio e 14 ossa facciali

12

1

2

1

1

Unite da articolazioni fisse, ad

eccezione della mandibola,

osso mobile articolato con le

ossa temporali

Unite da SUTURE (articolazioni immobili)

– Il cranio del neonato: fontanelle, zone membranose che permettono la crescita

del cervello, si saldano in suture (ossificazione ) entro i due anni di età.

23Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano , terza edizione, Zanichelli editore 2018

scheletro assile: – La gabbia toracica funzione di: protezione degli organi vitali (CUORE, POLMONI) formata da:

-sterno (osso impari, piatto e

mediano);

-12 paia di coste o costole (7 coppie

di coste vere si articolano dallo sterno

alle vertebre dorsali; 3 coppie di coste

spurie o false che sono unite prima tra

loro e poi si articolano dallo sterno; 2

coppie di coste fluttuanti che sono

articolate solo sulle vertebre e

l’estremità anteriore rimane libera);

-le coste si articolano sullo sterno e

vertebre grazie alla cartilagine

costale, questo permette l’estensione

della gabbia toracica durante la

respirazione

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21Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

scheletro assile: – La colonna vertebrale

Costituisce l’asse longitudinale dello

scheletro, è solida e flessibile.

Prima della nascita è costituita da 33 ossa

distinte, 9 di queste si fondono per formare il

sacro e coccige, nell’adulto sono 26.

Tranne il sacro e il coccige che sono fissi,

tutte le vertebre sono mobili e separate da i

dischi intervertebrali, che agiscono da

ammortizzatori di urti, questi dischi nei

giovani sono ricchi di acqua (90%).

La colonna vertebrale sostiene la testa,

protegge il midollo spinale contenuto nella

cavità (foro vertebrale), inoltre presenta delle

curvature convesse e concave che

permettono l’equilibrio.

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Malattie della colonna vertebrale:

Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

Curvature fisiologiche

Ernia del disco: spostamento/scivolamento di un

disco intervertebrale a causa di una eccessiva

torsione. Questo provoca uno schiacciamento del

midollo spinale o i nervi spinali che partono da qui,

provocando un dolore intenso.

Altro caso che può provocare la formazione di ernia è

la diminuzione di acqua del disco con l’avanzare

dell’età e l’indebolimento dei legamenti della colonna

vertebrale, favorendo negli anziani la fuoriuscita del

disco

Curvature patologiche

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Suddivisione dello scheletro: lo scheletro appendicolare

– Le ossa della cintura scapolare (clavicola e scapola)

Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

1Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

scheletro appendicolare– Le ossa dell’arto superiore : (64 ossa degli arti superiori)

Omero (braccio),

Radio e ulna (avambraccio)

Carpo, metacarpo e falangi (mano)

Cingolo scapolare (scapola e clavicola)

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Omero, osso lungo che presenta

nell’epifisi prossimale una testa con ampia

superficie liscia collegata alla scapola,

nell’epifisi distale presenta un aperte

laterale detta condilo che si articola con il

radio, ed una parte troclea che si articola

con l’ulna

Ulna ha l’epifisi prossimale molto grossa

con la quale si articola al tempo stesso

all’omero e al radio, mentre l’epifisi distale

è meno sviluppata e si articola con le ossa

del polso e con il radio

Il radio ha l’epifisi distale più sviluppata

dell’ulna e anch’essa articolata al polso,

mentre l’epifisi prossimale presenta la

testa (capitello) che si articola sull’omero

27Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

scheletro appendicolare– Le ossa dell’arto superiore: Carpo, metacarpo e falangi (mano)

Falangi,

falangine e

falangette ad

eccezione del

pollice che

possiede solo

falangi e

falangine

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scheletro appendicolare– Le ossa dell’arto inferiore (62 ossa)

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scheletro appendicolare: – Le ossa della cintura pelvica (ileo, ischio e pube); lateralmente presenta la cavità che ospita il femore (acetabolo)

Differenze anatomiche tra i due sessi: nel sesso femminile, le ossa del bacino sono più in basso e più leggere, le ossa iliache sono più larghe, più inclinate in avanti, l’arcata sottopubica è più aperta (110° F contro 70° M). Questo per permettere di ospitare il feto e consentire poi il passaggio del feto lungo il canale del parto.

Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

Il cingolo pelvico

(bacino) collega

gli arti inferiori al

tronco,

attraverso

l’articolazione

(sinfisi pubica)

dell’osso sacro e

le due ossa

dell’anca (iliache)

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scheletro appendicolare

Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

Femore, osso più lungo del

corpo, costituito da: testa

articolata nella cavità

acetabolare delle ossa

iliache; collo; corpo (diafisi);

condilo laterale e mediale;

epifisi distale. Questa si

articola con la rotula o

patella (osso del ginocchio)

e con la tibia.

Tibia, si articola mediante

astragalo con l’osso del

tarso e con il femore.

Perone o fibula, si articola

con la tibia e con le ossa

tarsali.

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scheletro appendicolare– Le ossa dell’arto inferiore (26 ossa del piede)

Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

Falangi, falangine e

falangette

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Le articolazioni: classificazione strutturalee funzionale

La classificazione funzionale

distingue le articolazioni in base al

grado di movimento permesso:

• le sinartrosi, o articolazioni

immobili, senza alcun movimento,

dette anche suture (cranio e bacino);

• le anfiartrosi, o articolazioni

semimobili, con movimenti modesti

(vertebre);

• le diartrosi, o articolazioni mobili,

con ampi movimenti di tipo diverso

(gomito, spalla, ginocchio, dita mani e

piedi).

Le articolazioni si dividono anche in

base alla loro struttura:

• fibrose, in cui le ossa sono tenute

insieme da tessuto connettivo

fibroso;

• cartilaginee, in cui le ossa sono

tenute insieme da cartilagine (fibrosa

o ialina);

• sinoviali, in cui tra le ossa

s’interpone una cavità articolare,

detta cavità sinoviale.

Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

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Le articolazioni: classificazione strutturale e funzionale

– Un’articolazione sinoviale (scapolo-omerale: spalla)

Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

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Le articolazioni: classificazione strutturale e funzionale

– Un’articolazione sinoviale e diartrosi (ginocchio)

Elaine N. Marieb, Suzanne M. Keller, Il corpo umano, terza edizione, Zanichelli editore 2018

2 Menischi:

Strutture fibro-

cartilaginee

Legamenti,

uniscono

saldamente

due segmenti

ossei

Serve a

bloccare

l’estensione

della gamba

Patologie delle articolazioni

Legamenti che in risposta ad un movimento che supera i limiti di escursione

dell’articolazione, si possono sfilacciare o lacerare. Questo può provocare:

- Distorsione: se il danno interessa solo i legamenti e la capsula

articolare, sufficiente riposo per guarire

- Lussazione: quando il danno provoca allontanamento dei capi

articolari e richiede intervento chirurgico.

Lesione al menisco, la struttura fibro-cartilaginea si può staccare totalmente

o parzialmente dalla tibia, in risposta ad un movimento improvviso e brusco di

torsione del ginocchio. A seconda del danno si richiede intervento chirurgico e

riposo con riabilitazione.

Artrite, malattia infiammatoria a carico del tessuto sinoviale delle

articolazioni che può colpire qualsiasi fasci di età. Le cause possono essere

di natura autoimmune, infettiva, traumatica e metabolica. Terapia con

antiinfiammatori.

Gotta, malattia che porta all’accumulo di acido urico (precursore dell’urina)

nel sangue, questo si deposita nelle articolazioni sinoviali e forma dei cristalli

di urato di sodio che causano dolore intenso. È una malattia dell’età adulta e

associata ad altre condizioni patologiche come l’obesità, l’ipercolesterolemia

e l’ipertrigliceridemia. Terapia con antinfiammatori

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Artrosi:

Riguarda la cartilagine che costituisce le articolazioni. Queste vanno incontro a deterioramento a causa dell’usura della cartilagine con l’avanzare dell’età (frequenza >75 anni), ma anche sforzi meccanici eccessivi, sesso (>Femmine), sovrappeso, fattori genetici. Le lesioni caratteristiche dell'artrosi sono gli “osteofiti”: piccole escrescenze di tessuto osseo, che compaiono alla periferia delle zone sottoposte al carico che hanno la funzione di aumentare la superficie di contatto e ridurre il carico articolare, provocando forte dolore I distretti più colpiti dall’artrosi sono le ginocchia, le anche, la colonna cervicale

e lombare e le piccole articolazioni delle mani. Terapie farmacologiche: antiinfiammatori, applicazione di protesi, somministrazione di acido ialuronico,

antidolorifici