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PAG. 2 @TLETICA VENETA COMUNICATI

Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 763 del 7 aprile 1983

DirettorePaolo Valente ([email protected])

Direttore responsabileMauro Ferraro ([email protected])

Fotografie

Fotorex, Francesco Bolgan, GiancarloColombo per Omega/Fidal, Mario DelGiudice, Matteo Floridia, Enrico Lazzarin,Manuela Levorato, Mirko Marcon. Archivio:Bassano Running Store, Virtus Este.

RedazioneFidal - Comitato Regionale VenetoVia Nereo Rocco - 35135 PADOVATel. 049-8658350Fax: 049-8658348www.fidalveneto.it - [email protected]

In copertina Manuela Levorato

SOMMARIO

PUNTO DI VISTA Per un'atletica da rilanciare . . . . . . . . . . . . . 3

LA GARA DEL MESE Caorle, una città da scudetto . . . . . . . . . . . . 5

L'INTERVISTA Il ritorno di Manu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

A BORDO CAMPO Rappresentative in pista . . . . . . . . . . . . . . . 9I raduni in un click . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9Tutti in spiaggia (a potenziare i piedi) . . . . 11

MONDO MASTER Il Veneto fa 14 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12Maratona, che passione . . . . . . . . . . . . . . . 13

VENETO, ITALIA Veneto dieci e lode . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14Azzurro poco brillante . . . . . . . . . . . . . . . . 16

METRO E CRONOMETRO Anna alza il cielo d'Italia . . . . . . . . . . . . . . 15

LA LETTERA Le ragioni di una crisi . . . . . . . . . . . . . . . . 17

IL PERSONAGGIO Quella volta sul set con Paolini e la Callas . . 19

IN Q

UESTO

NU

MER

O

settembre 2009

LE VOSTRELETTERE

Atletica VenetaComunicati è anche unospazio a disposizionedegli appassionati.Scrivete al Comitato regio-nale della Fidal e le lettered'interesse più generalesaranno pubblicate neiprossimi numeri della rivi-sta.

Le lettere - firmate connome, cognome e città, edi lunghezza non superio-re ai 1.500 caratteri - vannoinviate a: ComitatoRegionale Veneto dellaFidal, via Nereo Rocco,35135 Padova. Fax: 049-8658348. E-mail: [email protected].

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La prestazione insoddisfa-cente della rappresentativaitaliana ai Campionati del

Mondo di Berlino ha lasciato unostrascico di polemiche e di accusedi inefficienza e di incapacità rivoltealla federazione che toccano tutti isettori di attività.

Io ritengo però che giudizi e con-siderazioni dovrebbero prendere inesame anche gli altri importantieventi internazionali disputati nel2009, anche se indubbiamenteBerlino rappresenta il momento topi-co di tutta la stagione, nei quali, aonor del vero, i nostri atleti nonhanno demeritato.

I Campionati Europei indoor diTorino in particolare hanno visto larappresentativa azzurra tra le squa-dre protagoniste, ma anche i Giochidel Mediterraneo, per quel che val-gono, i Campionati Mondiali Allievidi Bressanone e gli Europei junioresdi Novi Sad e under 23 di Kaunashanno dato riscontri nel complessopositivi.

Resta l'insoddisfacente presta-zione di Berlino. Mi viene però dapensare che se la buona stella,avesse assistito, come in altre occa-sioni, i colori azzurri ed AlexSchwazer avesse raggiunto l'alloromondiale o comunque il podio emagari Antonietta Di Martino fosseriuscita a conquistare il possibilebronzo, i malanni reali e l'inadegua-ta gestione dell'atletica italiana nonsarebbero stati sbattuti in primapagina.

È giusta e doverosa invece, aprescindere dai risultati di Berlino, lariflessione che il presidente Areseha annunciato anche in televisioneche deve riguardare le criticità cheda tempo affliggono depauperando-la l'atletica italiana e che necessita-no di soluzioni chiare, efficienti econdivise per far cambiare rotta allanostra attività.

Questi punti critici riguardano:

- la gestione e l'assistenza degli atle-

ti top;- il reclutamento e la formazione

continua dei tecnici a tutti i livelli; - l'abbandono precoce dell'attività ;- l'avviamento all'atletica leggera,

l'individuazione e la tutela deltalento;

- il ruolo e l'incentivazione dellesocietà di base;

- il rapporto con la scuola;e, madre di tutti i problemi,

- il reperimento dei mezzi finanziari.Nell'approntare le misure volte a

invertire rotta può essere utileanche, come da più parti suggerito,capire cosa e come fanno in altrenazioni; per quanto riguarda lagestione degli atleti top, per esem-pio la Polonia che ai mondiali ha

confermato e migliorato i risultatipositivi delle olimpiadi di Pechino.

Non è però scontato che i pro-getti attivati in altre realtà nazionalisiano trasferibili tout-court nellanostra realtà. Per quanto riguarda gliatleti di livello mondiale mi viene daosservare che ne abbiamo troppopochi e facilmente, in occasionedegli eventi top, questi vengonocaricati di aspettative e responsabili-tà che indubbiamente possonopesare negativamente sulla presta-zione.

Il problema quindi si riflette sualtri punti critici a partire dall'avvia-mento all'atletica leggera e all'indivi-duazione ed alla tutela del talento.

Spesso, e non solo nei giornipassati, tra le ragioni dei malannidell'atletica, si sente chiamare incausa la scuola ed in particolare ilrapporto FIDAL-scuola.L'esperienza e i dati non danno sup-porto a questa tesi, ma attestanopiuttosto l'incapacità di porre unfreno all'abbandono precoce dell'at-tività nelle fasce d'età dagli 11 ai 15-16 anni, anche laddove il rapportocon la scuola esiste, da parte dimigliaia di bambini e giovani chehanno conosciuto l'atletica attraver-so le varie iniziative di promozionerivolte anche alla scuola e meritevol-mente realizzate dalle nostre societàdi base.

Ciò è evidenziato dai dati sul tes-seramento relativi alle ultime stagio-ni di seguito riportati.

PER UN'ATLETICADA RILANCIARE

Il presidente del Comitatoregionale PaoloValente analizzale ragioni deldifficile momento dell'atletica italiana anchealla luce dei risultati dei Mondiali di Berlino

UOMINIStagioneCategoria Categoria Categoria Categoria Categoria

juniores allievi cadetti ragazzi esordienti2008 2.414 3.826 5.990 8.943 18.4152006 2.760 4.167 6.820 8.232 14.9072004 2.618 4.386 6.746 8.262 10.3762003 2.770 4.128 7.645 8.741 7.331

DONNEStagione juniores allieve cadette ragazze esordienti2008 1.482 2.812 5.171 8.355 13.8922006 1.753 2.998 5.815 7.934 11.3502004 1.555 3.075 5.780 7.631 8.5242003 1.670 2.911 6.259 7.915 6.318

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Non sono in possesso del datorelativo al numero degli scolari dellascuola primaria coinvolti nelle inizia-tive promozionali attivate da tantissi-me società e facenti riferimento aiprogetti in questi anni lanciati dallaFederazione a partire dal 1990 conil “GIOCATLETICA-FATATLETI-CA”, progetto mai più eguagliatonella sua articolazione progettuale,ma certamente si tratta di decine edecine di migliaia di bambine e bam-bini, quindi decine di migliaia digenitori, migliaia di insegnanti e mol-tissime amministrazioni comunali escolastiche.

Un altro dato collegato alla miapersonale esperienza in Veneto, mariscontrata anche in molte altreregioni, attesta che una notevolepercentuale dei ragazzi che si distin-guono nei Campionati Studenteschidi atletica leggera, cross e pista,non sono tesserati Fidal ma pratica-no altre discipline sportive.

Da questi elementi emergono leseguenti considerazioni:

- non è vero che sia inesistente ilrapporto con il mondo della scuolache al contrario, per quanto riguardale fasce d'età della scuola primaria,in questi ultimi anni ha certamentecontribuito a moltiplicare il numerodei tesserati nella relativa categoriafederale esordienti;

- per quanto si riferisce all'attivitàrelativa alle fasce d'età ragazzi ecadetti manca un progetto quadro ingrado di favorire il rapporto tra lesingole società e la scuola del pro-prio bacino territoriale;

- dai dati sul tesseramento appa-re preoccupante la tendenza al calonelle categorie cadette/i le cuicause dovrebbero essere meglioindagate e sulle quali però certa-mente influiscono la tipologia e laqualità organizzativa della propostadi attività offerta dalla società sporti-va (competenza tecnico-didattica-metodologica dei tecnici, organizza-zione sociale, adeguato approccioemotivo alla competizione, assisten-za sanitaria correlata alle esigenzedella pratica sportiva);

- dal riscontro dei dati statistici edei risultati nelle varie manifestazionifederali, sia nel settore promoziona-le che in quelli giovanile ed assoluto,e della presenza di atleti nei gruppidi élite nazionale nelle diverse cate-gorie emergono società che rag-

giungono livelli di eccellenza mante-nuti e incrementati nel tempo chesarebbe opportuno sostenere e lacui strutturazione gestionale puòrappresentare un modello organiz-zativo da cui prendere spunto.

Partendo da queste considera-zioni e dando per assodato chel'ampliamento della base dei giovanipraticanti consente una selezionepiù significativa sia dal punto di vistaquantitativo che qualitativo appareevidente che sono assolutamenteopportuni interventi ed iniziativeorientati alla promozione dell'atleticaleggera. D'altra parte risulta peròche quando questi progetti nonsono correlati con un'adeguatastruttura organizzativa delle societàsportive che riesca effettivamente acontestualizzarli in un percorsodidattico-metodologico che colleghiefficacemente l'iniziativa promozio-nale all'avviamento all'atletica legge-ra, non producono risultati in terminidi reclutamento e, a tempo debito,di individuazione del talento, risul-tando sostanzialmente fini a se stes-si

Da qui la necessità di poter con-tare su dirigenti sociali e tecniciall'altezza del compito per la cui for-mazione e ricorrente qualificazionedevono essere messe in campoidee, risorse ed energie. In partico-lare l'investimento sulla formazionee qualificazione dei tecnici risultaassolutamente strategico perchérappresenta la chiave di volta delpercorso orientato alla costruzionedel campione capace di questi diesprimere pienamente tutte le suepotenzialità.

A tutti i livelli ai tecnici, la cuimotivazione di fondo è soprattutto lapassione, vengono richieste presta-zioni di elevata qualità professionaleche quasi sempre però trovanoriscontro in contropartite inadeguatesia sul piano economico che a livel-lo di supporti alla propria attività.

Per modificare questo stato difatto sarebbe necessario poter con-tare su consistenti mezzi economicirealisticamente non ipotizzabili.Dovendo quindi fare i conti con larealtà diventa obbligatorio gestire inmodo adeguato le risorse e leopportunità disponibili individuandocon chiarezza e responsabilmente lepriorità degli interventi, mettendo incampo efficaci programmazioni a

breve, medio e lungo termine checonsentano il conseguimento dirisultati nel presente ma contempo-raneamente gettando le basi perquelli futuri.

Qualcuno avanza il dubbio chel'attuale dirigenza della Federazionesia inadeguata al compito; LucianoBarra titola il suo articolo su“Spiridon”: “Tutti a casa!”. Io noncredo che, a nove mesi dall'assem-blea elettiva di Torino, anche analiz-zando complessivamente i risultatidella stagione, questa soluzionepossa essere suggerita per affronta-re adeguatamente i problemi che laspedizione deficitaria di Berlino haportato all'evidenza di tutti.

È però lecito aspettarsi dalla diri-genza federale decisioni sugli inter-venti e le azioni, relativi sia ai proget-ti di attività sia ai responsabili dellaloro strutturazione e realizzazione, inparticolare nel settore portante rap-presentato dall'attività tecnico-ago-nistica, necessari per innescare iltanto atteso processo di rilanciodell'Atletica Italiana.

Interventi e azioni che dovrebbe-ro vedere coinvolte tutte le compo-nenti della Federazione, dalConsiglio Federale, agli OrganiTerritoriali, alle Società, evidente-mente con modalità ed ambiti dicompetenza diversi, e predisporreconcreti e ricorrenti momenti di dia-logo e di con-fronto, presup-posti indispen-sabili per lavora-re in sinergiacondiv idendoobiettivi e pro-grammi capacidi dare sostanzaal rilanciod e l l ' A t l e t i c aItaliana.

Paolo ValentePresidente del Comitato

Regionale Veneto

Sui risultati dei Mondiali di Berlino

anche l'intervento di Rolando Zuccon

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Un scudetto in rivaall'Adriatico. Caorle rin-nova il connubio con

l'atletica spettacolo. Nel rinomatocentro turistico veneziano la “regi-na” è di casa da moltissimo tempo.

Se il passato - mai dimenticato- è il grande meeting internaziona-le che a Caorle faceva tappa ogniestate, coinvolgendo i più grandicampioni a livello mondiale, il pre-sente è un fervore d'iniziative cheallo stadio Chiggiato, o negliimmediati dintorni (vedi la splendi-da edizione 2009 di AtleticaVeneta in Festa ospitata dal palaz-zetto dello sport), si mantienesempre vivo.

L'appuntamento, per il 26 e 27settembre, riguarda la finale Orodei campionati italiani assoluti disocietà, uno degli ultimi grandieventi della stagione su pista. Untraguardo che vale un'intera anna-ta.

Per il campionato italiano asso-luto di società si è iniziato a gareg-giare la scorsa primavera (aVicenza e poi, all'inizio dell'estate,a Bovolone, per il Veneto). Ora,quando la stagione vive gli ultimisprazzi, è giunto il momento delconfronto finale. Della sfida all'ulti-mo punto.

Diciotto società maschili ealtrettante femminili si affronteran-no in un intenso fine settimana digare, dove la competizione tra iclub sarà il fulcro della manifesta-zione, ma dove ci sarà anche l'oc-casione per vedere in azione moltitra i più forti campioni dell'atleticaazzurra.

In campo maschile, garegge-ranno - in ordine di punteggio diqualificazione -Riccardi Milano,Cento Torri Pavia, Fratellanza1874 Modena, StudentescaCariri, i campioni uscentidell'Assindustria Padova, Atletica

Bruni Vomano, Bergamo 1959Creberg, Libertas Catania, ProSesto, Atletica Firenze Marathon,Virtus Lucca e Atletica Vicentina.Tra le donne, spazio a ItalgestAthletic Club, Fondiaria Sai, CusParma, Studentesca Cariri,Assindustria Padova, Cus RipresaBologna, Cus Cagliari, FanfullaLodigiana, Cus Trieste, QuerciaRovereto, Brescia 1950 eValsugana Trentino.

Per il Veneto, dunque, sarannoin pista tre formazioni. C'è da giu-rare che non reciteranno la partedelle comprimarie. E chissà chealla fine del weekend non ci siaanche l'opportunità di festeggiareun successo nostrano.

La manifestazione, patrocinatada un'amministrazione comunalesempre sensibile e attenta nei con-fronti dell'atletica, è organizzatadal Comitato provinciale venezianoe dall'Asi Veneto. Sia sabato chedomenica le gare inizieranno alle14. Spettacolo garantito, of cour-se.

CAORLE,UNA CITTA'DA SCUDETTO

Il 26 e 27 set-tembre in rivaall'Adriatico sisvolgerà la fina-le A Oro deicampionati ita-liani assoluti disocietà, unodegli ultimigrandi appunta-menti della sta-gione su pista

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PISTADomenica 6 settembre - Rossano (Vicenza)18° Trofeo Gino Zanon (www.trofeozanon.it)Ritrovo: alle 9.15 per le gare della mattina, alle 14.15

per quelle del pomeriggioPer informazioni: Aldo Lorenzato, cell. 380- 5219602Da non perdere perché: è il primo meeting giova-

nile della seconda parte della stagione veneta. Ed è inse-rito nel calendario nazionale

Domenica 13 settembre - Marostica (Vicenza)32° Trofeo Vimar - 1° mem. Walter ViaroRitrovo alle 14, inizio gare alle 15.10.Per informazioni: Luigi Segala, tel. 0424-780988Da non perdere perché: saranno premiati i miglio-

ri risultati tecnici delle categorie cadetti e ragazzi e lemigliori tre società

Domenica 13 settembre - Vedelago (Treviso)1° meeting “Ostacoli Veneti”Ritrovo alle 15.30, inizio gare alle 16Per informazioni: Alessandro Carraro, tel. 346-

8244406Da non perdere perché: è una manifestazione

quasi interamente dedicata agli ostacoli

Sabato 19 e domenica 20 settembre -Mogliano (Treviso)

Campionato regionale allievi e cadetti Ritrovo: sabato alle 15, domenica alle 14.30Inizio gare: sabato alle 16, domenica alle 15.30Per informazioni: Faouzi Lahbi, tel. 349-6421508Da non perdere perché: sono in palio i titoli regio-

nali individuali per le due categorie

Domenica 20 settembre - Borgoricco (Padova)Trofeo Città di Borgoricco - Campionato regionale

ragazzi Ritrovo alle 14.15, inizio gare alle 15.15Per informazioni: Adriano Saccon, tel. 347-0012320Da non perdere perché: è una delle ultime passe-

relle regionali a livello under 14 dell'annata

Sabato 26 e domenica 27 settembre - SanGiovanni Lupatoto (Verona)

Lupatotissima 2009 (www.mombocar.it)Ritrovo alle 8 di sabato, partenza alle 10.30Per informazioni: cell. 347-5859545 (dopo le 17 dei

giorni feriali)Da non perdere perché: si corre una 12 e una 24

Ore individuale

Domenica 27 settembre - Bovolone (Verona)Campionato regionale cadetti di prove multiplePer informazioni: Gianluca Lanza, tel. 328-3930922Da non perdere perché: assegna i titoli regionali

individuali di pentathlon

STRADASabato 5 settembre - Jesolo Lido (Venezia)1a Jesolostar - Gazzetta Run (ww.gazzettarun.it)Ritrovo alle 18, partenza alle 20 (Piazza Mazzini)Da non perdere perché: è la tappa veneta del pre-

stigioso circuito Gazzetta Run 2009

Domenica 6 settembre - Bassano del Grappa(Vicenza)

Mezza maratona del Brenta (www.mezzadelbrenta.it)Ritrovo alle 7.30, partenza alle 9 (Piazza Libertà)Per informazioni: Studio Rx, tel. 0424-72799Da non perdere perché: è la mezza maratona che

inaugura la seconda parte della stagione su strada

Domenica 13 settembre - San Giorgio dellePertiche (Padova)

Maratonina sul Graticolato Romano (www.maratoni-nasulgraticolato.net)

Ritrovo alle 7.30 (scuola elementare), partenza alle9.30 (via Roma)

Per informazioni: Diego Bovolato, cell. 328-3075975Da non perdere perché: è uno dei più classici

appuntamenti su strada di fine estate

Domenica 27 settembre - Isola di Albarella(Rovigo)

9a Maratonina del Parco del Delta del Po (www.pro-vincia.rovigo.it/sport)

Ritrovo alle 8, partenza alle 10Per informazioni: Comitato organizzatore locale, tel.

0425-30662 (lunedì, mercoledì, venerdì dalle 17 alle 19;martedì e giovedì dalle 10 alle 12)

Da non perdere perché: si corre nello splendidoscenario del parco del Delta del Po. Di contorno, garegiovanili (1,5 km) e una marcia aperta a tutti (10 e21,097 km km)

GLI ALTRI APPUNTAMENTI DI SETTEMBRE

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Il campione olimpico Stefano Baldini è stato ospite delle Miglia diAgordo: avrebbe dovuto correre, ma a causa di un leggero malessere si

è limitato a fare da spettatore alla vittoria dell'ucraino Matviychuk

BALDINI SPETTATOREAD AGORDO

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Manuela, come rie-sci a conciliare ilruolo di mamma

con quello di atleta?“E' un bell'impegno. Lo posso

fare solo perché posso contaresull'aiuto di tante persone, in pri-mis mia madre. Ma qualunquedonna per conciliare un'attivitàlavorativa con la gestione dei figliha bisogno di aiuto”.

Come inizia la tua giorna-ta?

“Col risveglio di Giulia. E' leiche decide quando è ora di alzarsie, a quel punto, mi alzo anche io.La cambio, le do da mangiare epoi faccio colazione. Quando arri-va la nonna scappo in palestra perl'allenamento mattutino”.

E come prosegue?“Torno a casa per pranzo.

Gioco con la bambina e poi ciriposiamo un po'. Nel secondopomeriggio, mentre il papà accudi-sce Giulia, vado ad allenarmi inpista, a Dolo o a Mestre, sotto laguida di Mario Del Giudice. Vadodal massaggiatore per il defatica-mento, poi torno per il bagnettodella piccola e la cena. La sera ter-mina con la lettura della favoladella buona notte…”.

La maternità ha cambiato iltuo modo di vivere l'atletica?

“L'atletica ad alto livello richie-de tanto lavoro e tanta concentra-zione: questo non è cambiato.Sono però cambiate le priorità: oraGiulia viene al primo posto e avolte è difficile staccare, comeinvece è necessario, per rendereal massimo in allenamento. Ma orache la piccola ha un anno riesco afarlo meglio. Però non vivo l'atleti-ca come un peso o un dovere; lapassione c'è sempre. Il fatto diavere una figlia forse mi ha regala-to più sicurezza; mi rendo conto diriuscire a ridimensionare i proble-

mi e ad affrontare meglio le diffi-coltà”.

Come è maturata la sceltadi tornare quest'anno ad alle-narti con il tuo primo tecnico,Mario Del Giudice?

“Con la consapevolezza che luimi conosce bene e che lo conside-ro come un secondo padre. Mariocome allenatore sa essere moltoduro, ma è anche molto protettivo,e questo per me è importante.Mi rimangono tre stagioniprima delle Olimpiadi di Londrae voglio provare ad ottenerebuoni risultati. Con l'esperien-za maturata fino ad ora sonoconvinta che questa sia la scel-ta migliore”.

Come ti trovi ad allenar-ti in compagnia di FabéDia?

“Fabé è perfetta come com-pagna di allenamento. Mi èstata di grande aiuto al rientrodopo la maternità. Abbiamo lastessa età ma caratteristichecaratteriali diverse; in qualchemodo ci compensiamo”.

Quali sono i tuoi hobby?“Mi piace leggere. Sono

abbonata a 10 riviste dei gene-ri più svariati: dalla scienza allapuericultura. Come scrittore

adoro Giorgio Faletti. Ora sto leg-gendo il suo ultimo libro”.

Cosa non sopporti deglialtri?

“La maleducazione e la falsità”.Cosa non sopporti di te

stessa?“Il fatto di essere permalosa e

puntigliosa”.Tornando alla tua lunga

carriera atletica, qual è statoil momento più bello che haivissuto e quale quello più dif-ficile?

“Il più bello è stata sicuramentela partecipazione agli Europeiunder 23 di Goteborg, con le duevittorie e i due primati italiani.Avevo 21 anni e tantissimo entu-siasmo. Il più brutto quello legatoalla partecipazione delle Olimpiadidi Sidney. Stavo bene, c'eranomolte aspettative su di me, ma unasettimana prima mi sono infortuna-ta al piede. Ho sperato fino all'ulti-mo di riuscire a partecipare, maquando ormai ero all'interno della

IL RITORNODI MANU

Sua figlia Giuliaha appenacompiuto unanno: ManuelaLevorato è giàtornata in pistae fissa gliappuntamentiper il 2010.Obiettivo: gliEuropei diBarcellona

di Rosa Marchi

Levorato in azione: a Padova ha corso in 100 in 11”65

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Call Room ho dovuto rinunciare.Mi sembra ancora di rivivere unincubo, quando ripenso al momen-to in cui, ferma e in lacrime, vede-vo le altre atlete entrare nel tunnelche le portava in pista. Anche se,forse, quello che mi ha fatto piùsoffrire sono state le malelingueche hanno speculato sul mio infor-tunio”.

Se potessi tornare indietronel tempo cambieresti qual-cosa?

“Forse nell'ambito degli allena-menti cercherei una miglioregestione delle mie energie. Hosempre dato il massimo e a voltemi sono spremuta troppo, non pre-stando la giusta attenzione aitempi di recupero e alla rigenera-zione fisica”.

I tuoi prossimi obiettivi inpista?

“Dopo il meeting internazionaledi Padova, ho intenzione di parte-cipare ad altre gare. Quello che mimanca di più adesso è la confiden-

za con le com-petizioni; me nesono resa contoagli Assoluti diMilano, quandomi è mancata lagiusta concen-trazione. Madopo la materni-tà, questo èstato un anno dirodaggio. Per il2010 punto aottenere deibuoni risultati sui60 metri indoor,mentre per lastagione all'aperto l'obiettivo sonoi Campionati Europei diBarcellona”.

I tuoi sogni nel cassetto?“Regalare dei fratellini a Giulia.

Dal punto di vista sportivo, invece,riuscire a migliorare ancora unrecord italiano”.

Come ti vedi nel futuro, altermine della carriera agoni-

stica?“Non mi dispiacerebbe rimane-

re all'interno dell'Aeronautica. Inalternativa mi vedrei bene comeorganizzatrice di eventi sportivi”.

Gare master?“L'agonismo è parte di me, mi

piace molto. Non escludo che undomani, fisico permettendo, possapartecipare anche a qualche garamaster”.

CHI ÈManuela Levorato è nata il 16 marzo 1977 a

Dolo, in provincia di Venezia. Ha iniziato a fare atleticaa 17 anni, sotto la guida del tecnico Mario delGiudice. Dopo pochi mesi di attività si è aggiudicata iltitolo italiano allieve sui 100 metri. Da juniores è statafinalista agli Europei di Nyiregyhaza nel '95 e aiMondiali di Sydney '96.

Agli Europei under 23 di Goteborg, nel 1999, havinto due medaglie d'oro, sui 100 e 200 metri. Nel2002 si è aggiudicata due medaglie di bronzo agliEuropei assoluti di Monaco. Nel 2007 ha fatto partedel quartetto azzurro che ha vinto la 4x100 in coppaEuropa.

A livello assoluto detiene i primati italiani sui 100(11”14-2001) e 200 metri (22”60-1999) e le miglioriprestazioni italiane dei 150 (17”28-2003) e 300 metri(36”30-2000).

Suoi sono anche le migliori prestazioni italiane pro-messe sui 100 (11”20-1999) e 200 metri (22”60-1999). Al coperto detiene il primato italiano assolutosui 200 (23”14-2003) e la migliore prestazione italia-na assoluta sui 55 metri (6”83-2002), oltre alla miglio-re prestazione italiana promesse sui 60 metri (7”20-1999). Ha vinto 13 titoli italiani assoluti (9 indoor e 4outdoor) e vanta 30 presenze in nazionale.

Nel 2007 è entrata a far parte del gruppo sportivodell'Aeronautica Militare. Il 29 agosto 2008 è diventa-ta mamma di Giulia. Vive a Sambruson di Dolo e dal2009 è tornata ad allenarsi con Mario del Giudice,che è stato il suo primo tecnico.

Il 23 luglio a Nembro è tornata sui blocchi di par-tenza fermando il cronometro a 11”68 sui 100 metri.Su questa distanza ai Campionati Italiani assoluti diMilano si è classificata al quarto posto. Domenica hacorso i 100 al meeting di Padova in 11”65, primatostagionale.

Manuela Levorato con Giulia che ha compiuto un anno il 29 agosto

Manuela con l'allenatore Del Giudice

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Si è concluso in manierapositiva, il periodo deiraduni estivi giovanili per

i 97 atleti delle categorie cadetti eallievi che hanno svolto, dopometà agosto, cinque giorni di alle-namenti a Schio e a FarraD'Alpago.

Il lavoro è stato finalizzato adare stimoli, motivazioni e consiglitecnici ai ragazzi partecipanti. Si ècercato, al di là della necessità diaiutarli ad allenarsi bene per le

gare di settembre ottobre (cam-pionati regionali e nazionali), didare coscienza delle potenzialità diciascuno e di quanto i loro “talen-ti” possano essere valorizzati tra-mite il lavoro continuo con i propritecnici sociali.

Contemporaneamente, ci sonostati alcuni momenti di incontro trai responsabili a livello regionaledelle varie specialità ed i tecniciinteressati, le presenze vistoanche il particolare momento di

ferie sonostate sod-disfacenti

e comun-que si con-tinuerà apersegurel'obiettivodella for-mazione edel con-fronto con-tinuo neivari periodidell'anno.

Dai raduni agli incontri dellerappresentative. Il 5 settembre sisvolgerà un incontro internazionaleper rappresentative regionali aChiuro in provincia di Sondrio, lanostra formazione è composta daatleti della categoria assoluta chehanno dato la loro disponibilità,integrati da atleti juniores convoca-ti dalla Commissione Tecnica.

Per quanto riguarda, invece, ilcampionato italiano individuale eper regioni cadetti, in programmadal 9 all'11 ottobre a Desenzanosul Garda, la convocazione degliatleti facenti parte la rappresentati-va veneta avverrà dopo la gara deicampionati regionali di Mogliano.

Come sempre i risultati delcampionato veneto saranno indi-cativi ma non vincolanti per le con-vocazioni, che verranno decisedalla commissione tecnica.

La particolare formula, che nonprevede più l'acquisizione di tutti ipunteggi, indubbiamente potràorientare le scelte in modo a volte

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RAPPRESENTATIVEIN PISTA

Archiviati i tradizionali raduni estivi, laseconda partedi stagione proporrà duesignificativiincontri per rappresentativeregionali:Chiuro e la rassegna nazionale cadetti diDesenzano sul Garda

I RADUNI ESTIVI IN UN CLICK

di EnzoAgostini

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Trentadue atleti - 16 ragazzi ealtrettante ragazze - faranno

parte della rappresentativa regio-nale impegnata sabato 5 settem-bre a Chiuro (Sondrio) nel CrevalMeeting. In gara, oltre al Veneto, lerappresentative di Bolzano, EmiliaRomagna, Liguria, Lombardia,Piemonte, Trentino e Rhone Alpes(Francia).

Questi i convocati. Maschili. 100: Alberto Tonin

(Cus Padova), Manuel Cargnelli(Trevisatletica). 400: AlessioRamalli (Assindustria Padova),Andrea Pellizzari (Jäger VittorioVeneto). 800: Igor Fontanella (Atl.S. Marco), Alberto Luccato(Assindustria Padova). 3000: Luca

Solone (Audace Noale), GabrieleFantasia (Biotekna Marcon). 110ostacoli: Alessandro Marcon(Biotekna Marcon), Jacopo ScottiFerro (Assindustria Padova).Triplo: Gianluca Gasperini(FF.OO.). Alto: Guido Rado(Assindustria Padova). Disco:Daniel Compagno (AssindustriaPd). Giavellotto: Matteo De Carli(Bentegodi). 4x100: Tonin,Cargnelli, Ramalli, Pellizzari.Marcia (3 km): Gaspare Pavei(Bellunoatletica), Gianni Forner(S. Giacomo Banca della Marca).

Femminili. 100: Giulia Bonato(G.A. Bassano), Laura Strati(Industriali Conegliano). 400: AidaValente (Vicentina), Silvia Marsiglio

(Assindustria Padova). 800: AnnaChiara Spigarolo (G.A. Bassano),Valentina Bernasconi (S. GiacomoBanca della Marca). 3000: IlariaBenetti (Insieme New Foods),Gaia Benincà (IndustrialiConegliano). 100 ostacoli:Marinella Maggiolo (Cus Padova),Giulia Tessaro (FF.OO.). Lungo:Erica Marzari (Vicentina). Asta:Marta Gasparetto (IndustrialiConegliano). Peso: DamianaDorelli (Asi Veneto). Martello:Lara Micheletti (AssindustriaPadova). 4x100: Bonato,Maggiolo, Tessari, Strati. Marcia(2 km): Silvia Da Re (S. GiacomoBanca della Marca), ChiaraPerbellini (Bentegodi).

IN 32 SABATO A CHIURO

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diverso da quello degli anni scorsi.Comunque, tutti gli atleti in pos-sesso del minimo avranno possibi-lità di essere iscritti dalle lorosquadre.

Sarà importante far vivere airagazzi di questa età anche l'impe-

gno nazionale non come un obiet-tivo finale ma invece comeun'esperienza importante per laloro formazione sportiva e soprat-tutto umana, valorizzando le possi-bilità incontro e di confronto congli altri. In questo modo, pur dando

adeguato valo-re al risultato,possono esse-re create lebasi per forma-re atleti evolutie completi.

Laura Strati a Chiuro farà 100 e staffetta Con Aida Valente l'esperienza scende in pista nei 400

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Tutti in spiaggia (a potenziare i piedi)

Periodo di vacanze, moltiatleti giovani interrompo-no la loro attività per un

paio di settimane al mare e spessochiedono cosa possono fare finche sono lontani dal campo di alle-namento, visto che i campionatiregionali e italiani si disputano asettembre. Oltre a indicargli qual-che allenamento di mantenimento,sono solito raccomandare di cam-minare molto su sabbia e scogli apiedi nudi, ciò per sensibilizzare erinforzare l'arco plantare, segmen-to del corpo che ricopre un ruoloimportantissimo nella maggiorparte delle specialità dell'atleticaleggera.

Non è necessario però aspetta-re le ferie per fare questo tipo diesercitazioni, la nostra “spiaggia”c'è già al campo di allenamento, èla sabbia nella buca del salto inlungo, dove possiamo far eseguiremolti esercizi di sensibilità, poten-ziamento e reattività del piede.

Ovviamente il clima padanonon permette tali esercitazionitutto l'anno visto il freddo e l'umidi-tà. Appena il clima si fa più caldo,una valida variazione sulle consue-te andature tecniche, da inserirenel programma di allenamento, èsicuramente quella di svolgerle apiedi nudi sulla sabbia morbida eben spalata

Rullate tacco-punta, camminatamolleggiando sull' avanpiede,camminata sulle punte e sui talloni,saltelli a piedi pari in avanzamentoe laterali, es. di doppio impulso,saltelli su un piede successivi ealternati e skip alto, sono tutti eser-cizi che sulla sabbia costringonoad un controllo e ad un adattamen-to continuo dell'appoggio del

piede sviluppandone la propriocet-tività e rinforzando sia la muscola-tura plantare che la stabilità deltratto piede-caviglia .

Anche sull'erba il lavoro a piediscalzi offre dei vantaggi sia ai gio-vani atleti che agli atleti evoluti, lascarpa non protegge più da impat-ti poco corretti , sul terreno, l'atle-ta è cosi stimolato a cercare l'ap-poggio migliore percependo inmodo più “forte” il contatto con ilsuolo.

Risulterà difficile infatti vedereuna corsa a piedi nudi con lapresa di contatto del tallone sulterreno, l'atleta infatti cerca imme-diatamente di ammortizzare almeglio l'impatto. Il risultato è unamaggior risposta elastica del trattopiede-caviglia, l'atleta ha cosìmodo di percepire delle nuovesensazioni che dovrà mettere inpratica poi con la calzatura indos-sata

Tutte le andature possonoessere eseguite, sia quelle giàcitate in precedenza sulla sabbia,sia le corse calciate dietro e sotto,il passo saltellato, la corsa balzata,la corsa calciata avanti a gambetese, la corsa all'indietro o retro-running (molto utile per sensibiliz-zare l'uso del piede se eseguitafacendo passare il tallone vicino al

gluteo), gli allunghi e chi più ne hapiù ne metta. Bisogna ricordareperò che senza le scarpe vengonosollecitati maggiormente i tendinid'achille e i metatarsi, per cui sug-gerisco di andare con dosi”omeo-patiche” nel somministrare questeesercitazioni, evitandole a chi sof-fre di tendinite o metatarsalgie.Anche l'alluce valgo può darequalche problema dovuto agliimpatti sul terreno. Altre esercita-zioni da eseguire a piedi nudi, alfine di migliorare la stabilità e lasensibilità del piede, sono le tavo-lette propriocettive. Ci sono varimodelli in vendita tutti validi, ma sipuò anche ricorrere al fai da te.Possono essere costruite conquadrati di compensato (33cm x33cm) e un cilindro di legno (dia-metro 4 cm ) incollato sotto.L'esercizio consiste nel restare inequilibrio e anche disequilibrarsi eritrovare l'equilibrio, mettendo ilpiede in varie direzioni rispetto all'asse del cilindro. Ponendo unmaterassino sotto la tavolettal'esercizio diventa più agevole,mentre su una superficie dura ilcompito è più arduo.

Per il resto possiamo andare,come diceva il famoso film conRobert Redford……. A PIEDINUDI NEL PARCO.

di Adriano Benedetti (tecnico nazionale specialista velocità-ostacoli)

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Adispetto della ridottapartecipazione degliazzurri, legata anche ai

costi di trasferta (le spese sonototalmente a carico dei singoli atle-ti), ai campionati mondiali masterdi Lathi il medagliere italiano hacollezionato un totale di 65 ciondo-li, tra cui 25 “tituli”, parafrasando ilnoto allenatore di calcio.

Per gli atleti veneti il bottinofinale è stato di un titolo mondiale -ad opera del novantenne GiovanniVacalebre, maresciallo in pensionedi Vittorio Veneto -, 6 medaglied'argento e 7 medaglie di bronzo.Un bottino invidiabile, che confer-ma la vivacità del movimentomaster regionale.

Questo il dettaglio dei podiveneti (per i particolari sulla mani-festazione si rimanda all'appositanews pubblicata sull'area masterdel sito www.fidalveneto.it). ORO- M90-Giovanni Vacalebre(Bodadilla TV)-Marcia 5 km(50'26"36). ARGENTO - W40-Michela Ipino (Bassano RunningVI) -Maratona 3h02'05; W45-Nadia Dandolo (ASI Veneto VE)-5000 (17'23"08- m.p.i.); W50-Natalia Marcenco (AssindustriaPD)-20 km marcia (2h06'58");M35-Francesco Arduini (JagerV.Veneto TV)-Alto (1,99); M35-Stefano e Alessandro Ipino(Bassano Running VI)-MaratonaTeam (S.Ipino,A.Ipino,G.Aichner)8h27"52; M40-Cristiano Zanolli(Fondazione Bentegodi VR)- 20km marcia (1h54'13"). BRONZO -W35-Sonia Marongiu (ASI VenetoVE)-Cross Country (30'27").W40-Michela Ipino (BassanoRunning), Laura Ertani(Atl.Vicentina)-Maratona Team(M.Ipino, L.Ertani, S.Borin)12h17'33. M35-Stefano Ipino(Bassano Running VI)-Maratona

2h44'40. M40-Fausto Salvador(S.Marco Venezia)-4x400(M.Ceriani, A.Zanelli, F.Salvator,M.Scarponi). 3'26"60. M45-Gianfranco Mocellin (BassanoRunning VI)- Maratona Team( G . M o c e l l i n , M . C r i s t o f a r o ,S.Ciotti) 8h44'01. M50-PietroBalbo (Bassano Running VI)-Maratona Team (P.Balbo,C.Ongaro, D.Polla) 9h38'52;M70-Giorgio Bortolozzi (GAT TV)-Triplo 9,37 (-0.6).

IL VENETO FA 14

Un oro, sei argenti e sette bronzi ai Mondialimaster di Lathi

di RosaMarchi

Giovanni Vacalebre

IN BREVE

10° MeetingI n t e r n a z i o n a l eMaster Città diBellinzona

Il 12 settembre si rinnoval'appuntamento in terra sviz-zera con l'imperdibileMeeting Internazionale Cittàdi Bellinzona, giunto alladecima edizione. Il dispositi-vo è scaricabile dal sitowww.ftal.ch alla voce:Calendario Tecnico Estivo.Per informazioni: FedeleBorradori (mail: [email protected]).

Nove squadrevenete alla finalenazionale dei Cdssu pista

Il 19 e 20 settembre, allostadio Luigi Ridolfi di Firenze,ben sei squadre venetemaschili (S. Marco Venezia,Voltan Martellago,Masteratletica, Virus EsteValbona, Libertas Lupatotinae Athlon Padova) e tre fem-minili (Asi Veneto, IdealdoorLibertas San. Biagio eLibertas Lupatotina) sarannoin gara ai campionati italianidi società master su pista. Dasottolineare un particolare: lasquadra veronese dellaLibertas Lupatotina è l'unicaformazione veneta che è riu-scita ad aggiudicarsi la finalesia in campo maschile chefemminile. Un grosso inbocca al lupo!

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AMichela Ipino è semprepiaciuto correre, masolo negli ultimi tre anni

ha iniziato ad allenarsi con criterioe a raccogliere belle soddisfazionianche dal punto di vista dei risulta-ti.

Nel 2009, all'età di 40 anni, èriuscita a scendere sotto le 3 orenella maratona (2h55'04” aTreviso), a laurearsi vice campio-nessa mondiale nella maratonaW40 a Lathi, in Finlandia, e adaggiudicarsi la medaglia di bronzoa squadre.

Sposata con Emanuele, madredi 2 figli - Aurora di 10 anni eMassimiliano di 13 - Michela gesti-sce con il fratello Stefano il nego-zio di articoli sportivi che è anchelo sponsor della sua squadra:l'Atletica Bassano Running Store.

“Non è facile conciliare lavoro efamiglia con gli allenamenti - rac-conta -, ma la passione per lacorsa è così grande che mi pro-grammo per trovare lo spazio.Correre mi diverte e mi dà la forzaper affrontare le quotidiane difficol-tà”.

Michela si allena nella pausapranzo, quando il negozio chiude,insieme al fratello Stefano (che aLathi è giunto terzo nella maratonaM35 e secondo nella classifica asquadre) e a Pietro Balbo, il suoallenatore (anch'egli medagliato aiMondiali con il bronzo nella classi-fica a squadre M50).

“Nei periodi di carico mi allenoanche al mattino presto - spiega -,ma la sera è sempre dedicata allafamiglia”. L'idea di prendere partealla manifestazione iridata master ènata quasi per caso: “Siamo ungruppo affiatato e abbiamo decisodi metterci in gioco con la trasfer-ta finlandese”.

Per l'Atletica Bassano Running

Store si è trattata della prima par-tecipazione a un campionato inter-nazionale e i risultati sono statieccezionali: il gruppo vicentino for-mato da 9 atleti (tra cui l'altro fra-

tello Alessandro e il maritoEmanuele) ha conquistato un tota-le di 7 medaglie.

“E' stata una esperienza bellis-sima - racconta Michela -, diversa-mente dalle altre maratone, rap-presentare l'Italia è qualcosa diimportante e te ne rendi contoquando ti incitano urlando “forzaItalia”. Peccato che queste manife-stazioni non siano molto pubbliciz-zate”.

Michela, quotidianamente acontatto con persone appassiona-te di atletica, sta cercando di tra-smettere il suo entusiasmo anchead altri atleti over 35. “Stiamo giàpensando agli Europei master delprossimo anno in Ungheria. Il 24luglio c'è la maratona...”, ci confi-da con un sorriso.

MARATONA,CHE PASSIONE

A quarant'annila bassaneseMichela Ipino si è scopertaprotagonista ai Mondiali di Lathi, doveha conquistatoun argento individuale e un bronzo a squadre

Michela Ipino, da Bassano ai vertici mondiali nella maratona master

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Dieci volte d'oro.L'atletica veneta è tor-nata da Milano con un

forziere di metalli pregiati. GliAssoluti dell'Arena ci hanno rega-lato due maglie tricolori in piùrispetto all'edizione cagliaritanadel 2008.

Una crescita netta, e conferma-ta anche, se lo sguardo si posaappena più giù del gradino piùnobile del podio, dal ricco bottinodi medaglie d'argento e di bronzo.

Qualcuna anche dal saporeagrodolce, visto i minimi divariche, in certi i casi (i due centimetridi “nonno” Dal Soglio nel peso o i43 punti della Trevisan nell'epta-thlon, tanto per fare un paiod'esempi), hanno separato gli atle-ti veneti dalla conquista dellamedaglia più importante.

Come a Cagliari, hanno con-quistato il titolo tricolore due vicen-tini, il velocista Matteo Galvan(passato dai 200 ai 400, dove aMilano è sceso a 45”88) e ladiscobola Laura Bordignon, e duepadovani, la pesista Chiara Rosa el'astista Giorgio Piantella.

Maglie tricolori inedite, invece,per un altro rampante atleta beri-co, il giovane Stefano Tedesco,

che nei 110 ostacoli ha relegato alsecondo posto (due soli centesimidi margine) il poliziotto EmanueleAbate, campione uscente, e per lastaffetta del migliodell'Assindustria Padova, compo-sta da Alessio Ramalli, MattiaPicello, Paolo Zani e FrancescoCappellin. Due titoli forse inattesi(il primo, a livello assoluto, perTedesco), e per questo ancora piùbelli.

L'Assindustria Padova, inun'edizione memorabile degliAssoluti, oltre al ritorno su buonilivelli dell'altista vicentinaVallortigara (seconda con 1.87),

ha festeggiato le vittorie diMagdelin Martinez nel triplo, AnnaGiordano Bruno nell'asta (con ilrecord italiano portato a 4.60) eSibilla Di Vincenzo nella marcia.Bene pure e le Fiamme Oro, chehanno accompagnato tanti piazza-menti di prestigio con la vittoria diRoberto Bertolini nel giavellotto.

Un paio di curiosità. Lo strapo-tere dei pesisti veneti, di residenzao di maglia, finiti in nove (cinqueuomini e quattro donne) tra imigliori otto delle due gare. Il bron-zo della junior trevigiana GiuliaAlessandra Viola nei 1500, allaprima partecipazione in un cam-pionato italiano assoluto della car-riera. Scommettiamo che ne risen-tiremo parlare?

VENETO DIECI E LODE

Agli Assoluti di Milano titoli tricolori perGalvan (400), Tedesco (110 ostacoli),Piantella (asta), Rosa (peso), Bordignon(disco) e la 4x400 maschiledell'Assindustria Padova. Per il club gial-loblù anche gli ori di Martinez (triplo),Giordano Bruno (asta) e Di Vincenzo(marcia). Fiamme Oro leader con il gia-vellottista Bertolini

Stefano Tedesco, giovane leader sulle barrierealte

Laura Bordignon, il suo disco è anco-ra d'oro

Giorgio Piantella, un padovano re dell'asta

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Finirà col farci l’abitudine.Nella trionfale spedizione di

Assindustria Sport ai campionatiitaliani di atletica leggera di Milano(per la società del presidenteFederico de’ Stefani, quat-tro ori, un argento e unbronzo), la copertina èspettata ancora una voltaad Anna Giordano Bruno,senza rivali nel salto conl’asta con il nuovo recordnazionale della specialità,

4.60 metri, 5 centimetri più su del4.55 realizzato a Trieste il 25luglio.

Per la ventottenne ricercatricein matematica dell’università di

Padova si trattadel dodicesimoprimato in car-riera, il quintoall’aperto nel2009, a cui sivanno adaggiungere i tre

messi asegno nel-l’ultima sta-gione indoor(4.35; 4.40;4.40).

All’Arena Civica ha superato i4.40 alla seconda prova e i 4.50alla prima, saltando senza passifalsi anche i 4.60 del record, peral-tro con una certa luce tra sé el’asticella. E’ il quinto alloro tricolo-re della sua carriera.

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TREVISAN SECONDA NELL'EPTATHLONASTA-TRIPLO, DUE BONI D'ARGENTOQuesti i nuovi campioni italiani, con i migliori piazzamenti degli atleti veneti. Uomini. 100 (-0.8): 1. Simone Collio (FF.GG.)10”27, 2. Maurizio Checcucci (FF.OO.) 10”47, 3. Luca Verdecchia (FF.OO.) 10”60. 200: 1. Roberto Donati (Esercito) 20”86.400: 1. Matteo Galvan (FF.GG.) 45”88, 2. Isalbet Juarez (FF.OO.) 46”93, 4. Domenico Fontana (G.A. Bassano) 47”18. 800:1. Mario Scapini (Pro Patria) 1’49”28, 7. Mattia Picello (Assindustria Pd) 1’51”24, 8. Dario Ceccarelli (FF.OO.) 1’51”28. 1500:1. Mario Scapini (Pro Patria) 3’48”13. 5000: 1. Stefano La Rosa (Carabinieri) 14’18”37, 2. Simone Gariboldi (FF.OO.)14’19”20. 10.000: 1. Stefano La Rosa (Carabinieri) 29’57”29. 3000 siepi: 1. Matteo Villani (Carabinieri) 8’38”19, 5. BerardinoChiarelli (FF.AA.) 8’59”77. 110 hs (-0.4): 1. Stefano Tedesco (FF.GG.) 13”97, 2. Emanuele Abate (FF.OO.) 13”99, 5. NicolaComencini (Cento Torri Pavia) 14”43, 8. Luca Giovannelli (FF.OO.) 14”71. 400 hs: 1. Nicola Cascella (Aeronautica) 50”10.Alto: 1. Nicola Ciotti (Carabinieri) 2.28, 7. Silvano Chesani (FF.OO.) 2.16. Asta: 1. Giorgio Piantella (Carabinieri) 5.45, 2.Marco Boni (Aeronautica) 5.40, 4. Davide Bressan (FF.OO.) 5.00. Lungo: 1. Alessio Guarini (Virtus Emilsider Bo) 7.84 (+1.0),7. Francesco Agresti (FF.OO.) 7.40 (+1.7). Triplo: 1. Fabrizio Schembri (Carabinieri) 17.24 (+0.6), 2. Michele Boni(Aeronautica) 16.29 (+1.7). Peso: 1. Marco Di Maggio (Aeronautica) 19.00, 2. Paolo Dal Soglio (Carabinieri) 18.98, 3. PaoloCapponi (FF.OO.) 17.92, 4. Marco Dodoni (Forestale) 17.82, 6. Alberto Sortino (Riccardi Milano), 8. Sergio Mottin (FF.AA.)16.34. Disco: 1. Hannes Kirchler (Carabinieri) 60.35, 2. Diego Fortuna (Carabinieri) 58.53, 5. Stefano Lomater (FF.OO.)55.62, 8. Daniel Compagno (Assindustria Pd) 53.55. Martello: 1. Nicola Vizzoni (FF.GG.) 77.73, 5. Giovanni Sanguin(FF.OO.) 69.64, 7. Marco Felice (FF.OO.) 66.52. Giavellotto: 1. Roberto Bertolini (FF.OO.) 72.45. 4x100: 1. Riccardi Milano(Dentali, Marani, Pistono, Tomasicchio) 40”36, 2. FF.OO. (Aita, Checcucci, Verdecchia, Abate) 40”58, 3. Assindustria Pd(Oliverio, Pra’ Floriani, Ramalli, Berti Rigo) 41”37, 5. Jager Vittorio Veneto 41”40. 4x400: 1. Assindustria Pd (Ramalli, Picello,Zani, Cappellin) 3’13”35, 7. FF.OO. 3’18”13. Marcia (10 km): 1. Ivano Brugnetti (FF.GG.) 40’19”93, 3. Alessandro Gandellini(FF.OO.) 42’53”45. Decathlon: 1. Marco Mottadelli (Cento Torri) 7.436 punti.Donne. 100 (-0.6): 1. Anita Pistone (Esercito) 11”57, 4. Manuela Levorato (Aeronautica) 11”74. 200 (+0.6): 1. Giulia Arcioni(Forestale) 23”75, 4. Amy Fabé Dia (Asi Veneto) 24”15. 400: 1. Libania Grenot (FF.GG.) 51”52. 800: 1. Elisa Cusma Piccione(Esercito) 2’00”61, 6. Alessandra Finesso (Assindustria Pd) 2’05”59. 1500: 1. Elena Romagnolo (Esercito) 4’13”65, 3. GiuliaAlessandra Viola (Mogliano) 4’19”20, 4. Arianna Morosin (Industriali Conegliano) 4’19”24, 8. Michela Zanatta (Asi Veneto)4’29”06. 5000: 1. Federica Dal Ri (Esercito) 16’05”20, 3. Marzena Michalska (FF.OO.) 16’15”09, 8. Giovanna Epis (Forestale)17’04”54. 10.000: 1. Anna Incerti (FF.AA.) 33’19”96, 3. Marzena Michalska (FF.OO.) 34’36”34. 3000 siepi: 1. Emma Quaglia(Cus Genova) 10’05”65, 7. Arianna Mondin (Industriali) 10’39”18. 100 hs (+0.1): 1. Micol Cattaneo (Carabinieri) 13”40, 5.Silvia Franzon (Esercito) 13”94. 400 hs: 1. Benedetta Ceccarelli (Carabinieri) 56”81, 3. Aida Valente (Vicentina) 58”98, 4.Anna Guerrera (Assindustria Pd) 58”98. Alto: 1. Raffaella Lamera (Esercito) 1.89, 2. Elena Vallortigara (Assindustria Pd) 1.87,6. Valeria Marconi (Valsugana Trentino) 1.78. Asta: 1. Anna Giordano Bruno (Assindustria Pd) 4.60. Lungo: 1. Tania Vicenzino(Esercito) 6.45 (-0.3), 8. Laura Gatto (FF.AA.) 5.85 (-0.8). Triplo: 1. Magdelin Martinez (Assindustria Pd) 14.10 (+1.3), 3. SilviaCucchi (FF.OO.) 13.77 (+1.7), 5. Giovanna Franzon (Forestale) 13.13 (+1.3). Peso: 1. Chiara Rosa (FF.AA.) 18.30, 5. MaraRosolen (FF.OO.) 14.84, 6. Flavia Severin (Cus Parma) 14.26, 7. Damiana Dorelli (Asi Veneto) 13.68. Disco: 1. LauraBordignon (FF.AA.) 56.37, 2. Giorgia Baratella (FF.OO.) 52.17. Martello: 1. Clarissa Claretti (Aeronautica) 70.56.Giavellotto: 1. Zahra Bani (FF.AA.) 54.65, 2. Silvia Carli (FF.OO.) 49.90, 4. Elena De Lazzari (Esercito) 46.02, 6. MaddalenaPurgato (Assindustria Pd) 45.33. 4x100: 1. Forestale (F. Arcioni, Grillo, G. Arcioni, Giovanetti) 45”33, 2. Esercito 45”70, 3.Fondiaria Sai 46”35. 4x400: 1. Esercito 3’39”93, 2. Italgest Athletic Club 3’42”21, 3. Fanfulla Lodigiana 3’43”31. Marcia (5km): 1. Sibilla Di Vincenzo (Assindustria Pd) 22’47”53. Eptathlon: 1. Cecilia Ricali (FF.AA.) 5.409, 2. Elisa Trevisan (FF.AA.)5.366 (13”89, 1.66; 13.74; 25”45; 5.86; 40.96; 2’51”29).

ANNA ALZA IL CIELO D’ITALIA

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Com'è grigio il cielo sopraBerlino. In un panoramaazzurro tenue, neanche i

veneti hanno contribuito, in manie-ra sostanziale, ad innalzare il rendi-mento di un gruppo che è tornatodai Mondiali con un malinconicotriplo zero nel medagliere e molteinquietudini in valigia.

A galla è rimasto MatteoGalvan, un quasi debuttante (perquesti livelli, s'intende), approdatoalla semifinale dei 400 con un piz-zico di fortuna (squalifica al primoturno del congolese Kikaya), maanche grazie alla capacità di dareil meglio di sé nel momento piùopportuno (personale abbassato a45”86, due centesimi meglio deltempo realizzato poche settimaneprima agli Assoluti di Milano).Difficile aspettarsi di più da un atle-ta di vent'anni, anche se con iltalento dell'ex calciatore diBolzano Vicentino.

Chiara Rosa era consideratauna delle possibile sorprese dellaspedizione azzurra a Berlino. Lasua stagione, prima dell'appunta-mento era stata estremamentepositiva, sino a culminare con il19.15 con cui in primavera, nellostesso stadio tedesco, l'allieva diEnzo Agostini aveva eguagliato ilrecord italiano che già le apparte-neva.

La storia, questa volta, è anda-ta in modo completamente diver-so. Difficile capire cosa sia suc-cesso. Cosa si celi dietro ad unacontroprestazione di questo tipo.Di certo, una grande occasionegettata al vento. Con la speranzache almeno serva da lezione. Eche Chiara, da questa delusione,tragga la forza per essere protago-nista nel 2010 a Barcellona.

Il resto del gruppo veneto aBerlino? Il padovano JacquesRiparelli ha fatto da riserva (così

come il poliziotto MaurizioCheccucci) nella 4x100, mentre ilconterraneo Ruggero Pertile, fer-mato da un risentimento tendineo,ha rinunciato a correre la marato-na.

L'Assindustria Padova non hasorriso nemmeno per la triplistaMagdelin Martinez (13.87 in quali-ficazione e tanti saluti), mentre hasfiorato la soglia della sufficienzal'astista Anna Giordano Bruno,prima delle escluse dalla finale(4.50 al 1° tentativo, poi lo scoglioinsuperabile a 4.55).

In qualificazione, infine, è termi-nata la prima avventura iridata delpoliziotto Daniele Greco nel triplo

(16.18, poi due nulli). In Veneto,comunque, c'è anche chi ha archi-viato con soddisfazione l'esito deiMondiali berlinesi: è Yusuk SaadKamel, keniano con passaportodel Bahrain, per parte dell'annoresidente a Bussolengo, dove siallena nel gruppo di talenti africaniguidato da Gianni Ghidini eRoberto Troiani.

Ha conquistato i 1500, bissan-do, in chiave veronese, il successoolimpico dell'ex connazionaleWilfred Bungei. A Berlino, grazie alui, si è vista anche un'Italia vincen-te.

Galvan in semifinale nei 400, poipoco altro:anche i veneti,ai Mondiali diBerlino, hannoofferto un rendi-mento inferiorealle aspettative.L'oro “verone-se” del mezzo-fondista Kamel

AZZURRO POCOBRILLANTE

- Il quattrocentista Galvan a Berlino haraggiunto una buona semifinale

CORSA IN MONTAGNA,CAGNATI AI MONDIALI

Luca Cagnati di corsa sui sentieri iridati. Il promettente atleta bellu-nese è uno dei quattro under 20 selezionati per la squadra juniores

impegnata domenica 6 settembre ai Mondiali di corsa in montagna, chedebuttano, in parallelo alla più tradizionale Coppa del Mondo a squadre,a Campodolcino (Sondrio). Una grande soddisfazione per l'atleta, un'au-tentica speranza della specialità, e per la sua società, la Caprioli San Vitodi Giorgio Canal, uno dei club veneti più attenti alla pratica della corsa inmontagna. A Campodolcino sarà in gara anche un altro bellunese,l'esperto agordino Marco Gaiardo, impegnato con la squadra assoluta.

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Mi permetto di apportare unpiccolo appunto sulla diffi-coltà dell'atletica in Italia.

Sono il presidente di una societàdi Atletica di Treviso, conosciuta daFranco Bragagna perché ha in piùoccasioni portato il proprio figlioAndrea a fare gare di marcia in mee-ting organizzati da noi in provincia.

Siamo anche di discrete dimensio-ni, sia per risultati che per numero, siain provincia che in regione. E stiamocrescendo, fra mille difficoltà. Soldizero, no sponsor, autofinanziati.Ciononostante cominciamo a produr-re i primi risultati a livello nazionale edinternazionale con allievi e juniores daifrutti di un vivaio che parte dai ragaz-zini della scuola primaria e si estendeagli assoluti, e che è nato 12 anni fada soli 7 atleti per opera di MaryMassarin, atleta azzurra negli anni '80.

Personalmente “mangio e bevoAtletica” da oltre trent'anni, passati inpista ad allenare e sui libri a fare ricer-ca in ambito sportivo e non solo.Senza proclami, per arricchire la miacultura e metterla a disposizione di chivoglia a sua volta conoscerne di più.

Guardando i mondiali di Atletica inTV su Rai Sport ed essendo bombar-dato dalle opinioni e dissertazioni digiornalisti ed ex-atleti - ora commenta-tori televisivi - sulla debacle dell'atleti-ca italiana, mi sono permesso di invia-re al blog messo a disposizione dallaRAI (e poi ad Atletica VenetaComunicati) una breve disamina sulproblema delle difficoltà in cui si trovala nostra atletica:1) In Italia manca la cultura sportiva,

a causa di una dittatura calcisticatuttora dominante: l'atletica non èconosciuta a sufficienza, spessoconfusa con la ginnastica o altreattività. Questo succede perchénon è stata mai praticata. I ragaz-zi non sono incentivati a praticarlané a scuola (dove sono pochissi-mi gli insegnanti specializzati inatletica) né attraverso i media,finanziati dagli sport “popolari” arecensirli. Giornali e tv releganol'atletica italiana fra i cosiddettisport minori, ma poi le sparanoaddosso adducendo alle mancatemedaglie come sconfitte “maggio-ri”. Spesso è associata a fatica,

che le generazioni attuali maldigeriscono, ammantate nellapigrizia e nell'indolenza derivatedalla tecnologia e dall'iperalimen-tazione.

2) L'atletica è una disciplina sporti-va “assoluta”: vale a dire che laquasi totalità della potenzialitàesprimibile dal futuro campione ègià scritta nelle sue doti naturalitrasmesse geneticamente, appli-cando alle quali un allenamentoscientificamente strutturato sipotrà - ma se tutte le variabilivanno a mille - costruire un cam-pione. Cosa vuol dire ciò? Se, adesempio, un ragazzo od un adultoqualsiasi si cimenta a calciare inrovesciata una palla crossataverso una porta da calcio, provan-do e riprovando avrà la fortuna dicentrare l'incrocio dei pali con untiro imparabile, anche se non è uncampione. Ma se lo stesso indivi-duo - provando e riprovando - s'il-lude di correre i 100 m in 10”0 odi fare 2,20 m in alto, ebbene nonci riuscirà mai, se non ha le doti dibase per farlo. Il calcio è unadisciplina relativa, l'atletica inveceè assoluta: ecco che la primanecessita di disporre di giovanicui si può insegnare l'arte, laseconda di giovani che hanno giàdentro il motore, che può esserepotenziato.

3) Ecco che é necessario scanda-gliare in modo sistematico tutti igiovani a partire dalla scuola pri-

maria per valutare quali sianocoloro che hanno doti di rapidità,di esplosività, di forza, ecc. tal-mente “assolute” da essere spre-cate se facessero un altro sport.

4) Da noi, ma penso sia un fenome-no comune in tutta Italia, NONESISTE UN RECLUTAMENTO“MIRATO”. Il futuro campione perdiventare tale dovrebbe poteressere individuato nella scuolaprimaria attraverso una serie ditest d'ingresso e di valutazioneperiodica (che esistono ma nonvengono applicati, a volte nemme-no conosciuti) proposti e valutatida una struttura super-partes,extra sportiva e senza secondi fini,per tentare di conoscere le carat-teristiche antropometriche, mec-caniche, condizionali, coordinati-ve necessarie per diventare uncampione. Invece chi fa atleticaarriva nelle società per caso, perpassaparola, perché c'è l'amicoche già ci va, quasi mai perché loinvia l'insegnante di motoria o dieducazione fisica. La maggiorparte degli insegnanti di educazio-ne fisica non ha una preparazionespecifica per l'avviamento all'atle-tica, non l'ha coltivata all'universi-tà e non la coltiva adesso cheinsegna, preferendo sia a scuolache nel doposcuola altre attivitàsportive, meno complesse, piùimmediate e, perché no, meglioremunerate.

5) Purtroppo bisogna fare i conticon discipline sportive “concor-renti” apparentemente più amabiliin quanto giochi (il calcio prima ditutte, ma anche il volley, il basket,il rugby) oppure più allettanti (per-ché televisivamente “martellate atutte le ore”), ed illusorie (in quan-to aleggia il miraggio del soldofacile e della carriera sicura) osponsorizzate dal medico pediatraperché indicate come salutari (ilnuoto).

6) I giochi di squadra attirano giova-ni dalle più disparate capacitàmotorie - senza individuare sequel giovane è talmente veloce oforte da essere sprecato a farecalcio, volley, ecc. - lasciandodopo il proprio personale recluta-

LE RAGIONI DI UNA CRISI

Perché l'atleticaitaliana è tornatadai Mondiali diBerlino senzaneanche unamedaglia? Ecco il pareredi RolandoZuccon, tecnicoe presidentedellaTrevisatletica

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mento di squadra le briciole deglieventuali talenti rimasti.

7) Nella società che dirigo arriva ditutto, e tra tanti normali c'è il dota-to. Ma è un fenomeno casuale. Èproprio questa CASUALITÀ lacausa della debacle atletica. Nonsi deve cercare il campione spe-rando che arrivi, ma costruendoun preciso programma di ricercadel talento attraverso una valuta-zione iniziale e poi periodica,sapendo quello che si vuole cer-care, quali requisiti deve avere,come deve essere strutturato,come va trattato. Per anni cisiamo illusi che quei 2-3 atletimedagliati fossero il logico epilo-go ad un normale programma direclutamento. Ma quale program-ma? Quale reclutamento? Eranodelle casualità arrivate all'atleticaper caso (una voleva fare la balle-rina classica, l'altra correva per icampi allenata dal fratello, e cosìvia).

8) Sento tanta gente riempirsi labocca di programmi di ogni gene-re, di rapporti con la scuola.Tutt'ora - almeno qui, ma dai risul-tati che vedo e che sento com-mentare credo sia così ovunque inItalia - non c'è nessun efficienterapporto con la scuola. Io nonposso mandare a scuola mieiinsegnanti od istruttori se nonpassano attraverso il CONI, chedestina le stesse 6 o 10 ore all'an-no per classe (ripeto “per classe”)all'atletica (che vanta 20 speciali-tà) come al tiro con l'arco ed atutte le discipline che chiedano dientrare nella scuola. Del resto ilCONI è consapevole che l'atleti-ca è vasta e diversificata, che èdifficilissimo vincere in atletica,che per vincere qualche medagliaolimpica con l'atletica dovrebbestornare risorse e fondi da disci-pline più medagliate (scherma,judo, lotta, ecc.) che produconoquelle medaglie da esibire alleautorità governative per riceverein cambio credibilità per ilComitato e fondi governativi.

9) Ho sentito parlare dei Giochidella Gioventù, perché qualcuno“poco attento” sostiene che biso-gnerebbe ripristinarli. Beh!Adesso si chiamano campionatistudenteschi, e non servono piùcome un tempo per cercare even-tuali campioni, perché si cominciaa fare sport molto presto, e chi simette in luce vincendo in questamanifestazione ministeriale fa giàatletica. Sono inutili e servonosolo ad inorgoglire qualche presi-

de e qualche solerte insegnante dieducazione fisica che s'illudonoche questi ragazzi siano vincentiperché sono loro allievi a scuola!

10) Ritengo che gli atleti di caraturainternazionale di cui dispone laFIDAL siano solo la punta dell'ice-berg di un campionario molto piùvasto, ma inviato altrove - in altrediscipline - e lì spesso sprecato.Certo, non abbiamo né avremomai la fisicità di certi colorati, nél'ematocrito degli abitanti deglialtipiani, ma emulando DeCoubertin siamo certi che se labase della piramide è grande - esoprattutto ben selezionata - saràproporzionale anche la punta.

11) I soldi: l'eliminazione praticamen-te completa del Totocalcio a bene-ficio di altre lotterie ha azzerato ifondi automatici che dal CONIpassavano alle Federazioni, edanche questo aiuta ad immiserirela situazione già precaria dellanostra federazione. Nel mio picco-lo, ma credo accomunabile aqualsiasi altra società, se io dispo-nessi dei fondi che vengono desti-nati da illusi sponsor (non c'èritorno) ad una squadra di calcio -che ne so, di serie “D” - farei unamega società di atletica in gradodi produrre fior di atleti assoluti.Ma in atletica quasi nessuno inve-ste. E nessun dirigente federaleconsiglia a questi di investireattraverso una politica istituzionale“di persuasione”.

12) Un appunto per gli allenatori: c'èdi tutto, ma tanti sono bravi, pre-parati, appassionati e alcunianche innovativi e geniali. Ma senon hanno la materia prima nonpossono applicare il loro sapere ela loro esperienza. Un consiglio:non guasterebbe meno puzzasotto il naso a certi titolati!Lasciate che gli atleti se li alleninoquelli che già fanno produrre loroi risultati attuali, magari con qual-che proposta in più, sensibilizzan-doli sulle responsabilità con chia-rezza. Allenare è una scienza

complessa perché attinge da sva-riate scienze primarie, sia teorica-mente, come metodologicamenteche praticamente, e l'allenatore èparagonabile ad un cuoco cheprepara un piatto particolaresecondo una “sua” ricetta chepuò essere anche migliorata: mase più mani pretendono di agirequando la ricetta è in esecuzione,sai che schifezza! Quindi evitiamole ingerenze! Ed impariamo a pia-nificare meglio la ricerca dellacondizione di forma, perché moltiatleti importanti sono arrivati fuoriforma all'appuntamento importan-te, come ormai consuetudine datroppo tempo!

13) L'attività giovanile: rispetto alpassato ci sono molti ragazziniche praticano atletica in giovaneetà, ma non facciamoci illusioni,perché a causa del reclutamentocasuale il numero non è garanziadi qualità, i talenti veri sonopochissimi, e molti presunti talentinon sono tali in quanto purtroppo“precoci biologici” (che spareran-no le proprie cartucce daRagazzi/Cadetti) o ragazzini ipe-rallenati (soprattutto nel mezzo-fondo), che esauriranno le loropotenzialità appena saranno ado-lescenti.

14) L'attività assoluta: la nostra atleti-ca ha innalzato il livello del 20° odel 50° assoluto per specialità(non ovunque, comunque), ma inmolte ha perso un leader di spe-cialità, perché non è stato cerca-to. Se il primo fattore è un passoin avanti appare però inconsisten-te se paragonato ai progressi diquei paesi che un tempo per diffi-coltà politico-economiche-culturalinon praticavano atletica, forsepoco anche in altre discipline, mache disponendo di un potenzialebiologico più elevato cui hannoabbinato la scientificità di un trai-ning mirato hanno fatto bingo!Solo un allargamento di una base“di qualità” può consentire di rico-struire anche il secondo fattore, illeader di specialità, sul quale pun-tare.

Per fortuna che i Giamaicani ed ilresto del Caribe non dispongono diun maestro d'armi, d'equitazione oche so io! Altrimenti l'Italia non vince-rebbe medaglie nemmeno nella scher-ma (che non conoscono), nella greco-romana e negli altri sport medagliatiolimpici. Con buona pace di tutti!

CordialmenteRolando Zuccon - presidente

di TrevisAtletica

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Le fotografie dell'epoca celo rimandano sospeso involo su quella pedana

magica. Le pedana dei GiochiOlimpici di Città del Messico1968, quella in cui siglò due volteil record del mondo del salto triplo,portandolo a 17.22 in una garamemorabile, in cui venne superatoda Nelson Prudencio e da ViktorSaneev, a loro volta al primato.

Lui è il romano GiuseppeGentile. Laureato in legge, nipotedel celebre filosofo GiovanniGentile, Maestro dello Sport, unavolta sfilate le scarpe chiodate haricoperto vari incarichi come diri-gente Coni. Domenica scorsa èstato per la prima volta in tribunaallo Stadio Euganeo, spettatored'eccezione del Meeting Città diPadova.

“Mio figlio Vincenzo gioca arugby nelle giovanili del Petrarca -racconta Gentile, che oggi tienecorsi di formazione sportiva all'uni-versità -. Per questo, ultimamentemi è capitato di venire più volte a

Padova, per andare a vederlo inpartita. Il Meeting, sinora, lo avevoperò seguito solo in tivù”.

Da uno con il suo curriculum(primatista mondiale ma anchecampione italiano per il salto inlungo nel 1968 e per il salto triplonegli anni 1965, 1966, 1968,1970 e 1971) ci si aspetta partico-lare attenzione per le gare in peda-na.

“In realtà l'atletica è bella tutta enei giorni dei Mondiali di Berlinonon riuscivo letteralmente a stac-carmi dallo schermo. AnchePadova ha un grande cast”.

Inevitabile chiedergli un com-mento su quella memorabile garamessicana. “Rivivo quel giornocon sentimenti contrastanti.Da una parte ricordo le emo-zioni, intense come raramen-te mi è capitato di provarne,in una prova caratterizzatada continui sorpassi sumisure eccezionali. Dall'altrami resta l'amaro, perché allafine di tutto fui io a finire alterzo posto, dovendo accon-tentarmi della medaglia dibronzo. Certo, era pur sem-pre un bronzo olimpico, maa lungo avevo sognato dipoter arrivare all'oro”.

Gentile è però ricordatoanche per un altro particola-re: a fine carriera ha recitatocome attore interpretandol'eroe mitologico grecoGiasone nel film Medea diPier Paolo Pasolini. “Andòcosì: all'epoca fui premiatodalla Fiat con una Dino, auto

che montava il motoredella Ferrari sulla car-rozzeria della casa tori-nese. Pasolini vide lemie foto accanto allamacchina in un settima-nale e, incuriosito, mi

contattò. In seguito a quella telefo-nata ho pranzato diverse volte conlui e con Maria Callas, protagoni-sta della pellicola”.

Insomma, parlare di GiuseppeGentile significa parlare di un per-sonaggio a tutto tondo, come sene trovano rare volte. Un degnissi-mo ospite per una serata chedomenica ha confermato Padovatra le città più attente all'atletica:12 mila spettatori e un ottimo spet-tacolo. Acceso dalla presenza diOscar Pistorius sul giro di pista.Ed alimentato anche dalle belleprestazioni degli azzurri Collio(10”19 nei 100), Cusma Piccione(2'00”05 negli 800) e Galvan(47”09 nei 400).

L'ex triplistaGiuseppeGentile domeni-ca era a Padovaper assistere almeetingdell'Euganeo:una vita dacampione, conun curioso epi-sodio da attore Giuseppe Gentile in volo sulla pedana di Città del Messico

QUELLA VOLTASUL SET CON PASOLINIE LA CALLAS