Nonni su Internet - I. C. Viale G. B. Valente
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Transcript of Nonni su Internet - I. C. Viale G. B. Valente
Istituto Comprensivo “Viale G.B. Valente”Anno scolastico 2004-2005
Progetto “ Nonni su Internet”Promosso dal Comune di Roma
E organizzato dal Consorzio gioventù digitale
I Protagonisti:I nonni
Rosina Valentini
Angelo Relucenti
Rosina Rinaldo
Antonio Maione
Pilade Mazzetti
Raffaele Gallone
Renato Olivelli
Erminia De Roscio
Le insegnantiRita Bucciarelli
Delia Sammartino
Laura Scafone
Gli AlunniSamuele CarducciValentina CesarioRiccardo ColaiudaSimona ColasantiStefano De RobbioElena ForteGiulia GiardinaGaetano IannicelliEleonora LippolisAdriano Lo VerdeGiorgia Lucci Eleonora MandatoriValerio PapaFabrizio PucciarelliMartina RipariMirko RossiSamantha TerlizziIlaria VillaniStefano Volpe
Nonni in internet Classe partecipante
IV C elementare
1Come eravamo
2 Incontriamo i nonni
3 Gli abbinamenti
6 E ora tutti al lavoro
4 I giochi
7 Natale insieme
8 La festa finale
5 I nonni…come li vediamo
Come eravamo….
Le mamme
La famiglia
Si torna a scuola…L’appello
Arrivano i tutor……
….si formano gli abbinamenti
Ma dove siamo capitati?
Si accenna qualche sorriso…..
Iniziano le lezioni
Qualche perplessità e poi…..
S
I
G
I
O
C
A
a…
La Nizza La nizza si gioca con due
bastoni di legno. La nizza è un gioco di società, si gioca in due o più giocatori. Per giocare sono necessari due bastoni di legno. Il gioco consiste nel colpire un bastone, chiamato nizza che deve essere mandato più lontano possibile, chi riesce ad andare più distante vince la gara. La nizza veniva giocato negli anni 1940 45 nelle strade della città
Il gioco è stato presentato da Nonno Angelo
LA BAMBOLA DI PEZZA
Le bambine di una volta giocavano con le bambole di pezza. Le nostre mamme con dei ritagli di stoffa s’inventavano bambole di tute le grandezze, per noi erano bellissime. Per crearle ci volevano pezzi di stoffa, ovatta, lana, ago,e filo; per realizzarle minimo 5 ore . La bambola di pezza si realizzava in casa negli anni 1940-45
Segnalato da Rosina Rinaldo
GIRO D’ITALIACon dei tappi di birra o di
Coca Cola si organizza un gioco. Si disegna un circuito, fatto di curve, rettilinei, rotonde, lungo circa 10/15 metri e largo 20 centimetri.
Lo scopo del gioco è arrivare primi al traguardo con il minor numero di colpi possibile. Coi i tappi non bisogna mai uscire dal circuito altrimenti si salta un tiro.
Al vincitore si assegna un premio stabilito prima
Gioco raccontato da nonna Erminia e nonno Renato
Renato, Stefano e Sara
IL CAPORALENonno Pilade ci ha raccontato il
gioco del Caporale.Il gioco si fa con le palline che
oggi noi chiamami biglie.Ogni bambino ha due biglie ne
mette una in terra, accanto a quella dei compagni a una distanza di circa 10 centimetri.
L’ultima biglia della fila si mette più distante dalle altre ed è chiamata caporale.
Si fa la conta per chi deve tirare. Il primo tira la biglia che ha in mano per cercare di colpire le biglie che sono per terra.
Se colpisce il caporale vince tutte le biglie che sono per terra, se colpisce una delle altre biglie vince tutte le biglie che sono a destra di quella colpita.
Buon divertimento!
Giulia e Fabrizio e nonno Pilade
IL PICCHIO
Il picchio è un gioco che facevano i nostri nonni negli anni 40/50 al tempo della loro infanzia.
Il picchio è un oggetto di legno, di forma affusolata, con delle scanalature nelle quali si deve arrotolare uno spago e che termina con una punta di metallo.
Quando lo spago è ben arrotolato, si tiene il capo con l’anulare e il mignolo della mano destra e si lancia per terra con decisione cercando di colpire ed eventualmente spaccare il picchio dell’avversario che già gira per terra.
I giocatori devono essere almeno due, meglio se si forma una squadra di quattro o cinque persone.
Gioco ricordato da nonno Antonio
LE CONTEPALLA PALLINA…
Palla, pallinaDove sei stata? (battendo la palla al
muro)Dalla nonnina.Cosa hai mangiato? (lanciando la palla
in alto e mimando le azioni)Pane salato.Cosa hai bevuto? “
“ “L’acqua del mare. Ti sei lavato? “
“ “Con acqua e sapone.(continuare battendo sempre la palla al
muro)Fai la penitenza (eseguire la
penitenza)Fai la riverenza (inchino)Fai la giravolta (girare su se
stessi)Falla un’altra voltaFaccia in su (mimare)Faccia in giù ( “ )Dai un bacio a chi vuoi tu.
MUOVENDOMI
MovendomiStando fermoCon un piedeL’altro piedeSotto gambaL’altra gambaFai un saltoFanne un altroCon una manoL’altra manoBatti mano ( avanti/dietro )Lo “ zigolo-zagolo “ ( mulinello con
le mani )Fai la giravolta (girare su se
stessi)Falla un’altra voltaFaccia in su (mimare)Faccia in giù ( “ )Dai un bacio a chi vuoi tu.
Le conte di nonna Erminia
IL GIOCO DELLE BRECCOLE Si gioca con cinque
breccole. All’inizio si lanciano e ogni giocatore deve cercare di raccoglierle una per volta senzq muovere le altre. Mentre con una mano raccoglie la breccola, con l’altra lancia e afferra al volo un altro sassolino
Gioco ricordato e
raccontato da nonna Rosina Valentini
LA CORDA
Io da bambina giocavo a corda.
Regole:Due bambini, uno da
una parte e un altro dall’altra giravano una corda molto consistente, una terza saltava senza toccare la corda.
Oppure con due corde, il gioco rea molto più difficile perché le corde si muovevano più rapidamente
Nonna Rosina
BATTESIMO DELLE BAMBOLE
Prima i vestitini belli lunghi, bianchi poi si portava nella chiesa e si faceva il battesimo, si tornava a casa. Avevamo un po di invitati e si faceva il rinfresco con caramelle e biscotti
Gioco raccontato da nonna Iolanda
BOTTONELLA
Bottonella si gioca con i bottoni piatti. Ne servono tre per ogni giocatore. Si stabilisce il primo giocatore che deve battere, poi giocano tutti gli altri. Si batte il bottone di piatto sul muro e gli altri giocatori battendo si devono avvicinare ad un palmo dal bottone degli avversari e in questo caso si vince il bottone dell’avversario. In caso contrario si devono lasciar battere gli altri che tentano di avvicinarsi per conquistare i bottoni degli avversari. Il gioco finisce quando resta un solo giocatore che ha preso tutti gli altri bottoni
Gioco raccontato da nonno Raffaele
PER FESTEGGIARE IN ALLEGRIA LA FINE DI QUESTO BEL PERCORSO COMPIUTO INSIEME AI NONNI CI SIAMO RECATI ALLA CITTA’ EDUCATIVA, UN CENTRO POLIFUNZIONALE SITUATO NEL QUARTIERE TUSCOLANO, DOVE ESISTONO SPAZI ADATTI PER ORGANIZZARE CONVEGNI E RIUNIONI.
La scuolaLa mia scuola è denominata I.C.S. viale Valente. E’ situata al centro del
quartiere Collatino. Si può raggiungere percorrendo via Penazzato.L’Istituto è a tre piani con intorno un giardino.
Varcato il cancello ci si trova in un piazzale dove si radunano le mamme che aspettano l’uscita dei propri figli.
Superata la porta a vetri, si trova l’atrio. Di fronte ci sono quattro aule della scuola materna con un androne, a sinistra la palestra
rettangolare con un magazzino dove si depositano gli attrezzi ginnici. A destra c’è un’altra aula della materna. Anche la mensa è a destra:è una stanza ampia con molti tavoli, di diversa grandezza, a seconda
delle classi.A destra e a sinistra dell’entrata ci sono due scale che conducono ai
piani superiori dove si aprono le aule delle elementari e i laboratori di informatica e di pittura, la biblioteca e la sala video.
Stefano De Robbio
L’androne è spazioso e luminoso: le finestre dipinte da noi occupano tutta la parete di fondo. Se ti avvicini quando sono aperte senti l’odore dell’erba che proviene dal giardino.E’ pulito, anzi lo era prima che i nonni ci insegnassero il gioco del “Giro d’Italia” perché per giocarci abbiamo fatto una pista con un pennarello.Le pareti sono di un colore chiaro. Noi siamo sempre molto contenti di andarci a giocare.Quando usciamo dall’aula, a ricreazione, un gruppo di maschi gioca con un vecchio polsino a pallavolo e l’altro gioca a nascondino.La maestra dice:Non correte!L’androne è un piccolo parco dei divertimenti! Stefano Volpe
L’androne
E’ un ambiente spazioso e accogliente; è un po’ buio per le tende pesanti che coprono le finestre e per la vernice nera che è stata passata su qualche vetro per oscurare l’aula quando dobbiamo vedere filmati e diapositive.Lungo le pareti sono disposti molti computer, cinque su un lato, cinque sull’altro e due lungo la parete a destra della porta; uno dei due è il server che è messo in modo da sembrare il “capotavola”, il “padrone di casa”.Davanti ad ogni postazione ci sono due o tre sedie, qualcuna è girevole, altre no.Quando entriamo, ci precipitiamo tutti verso le sedia con le rotelle. Chi non riesce a sedersi su di esse, si arrabbia.E le maestre gridano:Calma! Non correte! Volete tornare in classe?Il fatto è che noi siamo sempre molto contenti di recarci nell’aula multimediale.
Aula d’informatica
NONNO ANTONIOIl “mio” nonno è una persona molto seria, che non apprezza gli scherzi quando è troppo preso ad imparare l’uso del computer. Non si veste mai sportivo,ma sempre con camicia, giacca e cravatta.Il suo viso è magro, con occhi marroni e porta gli occhiali..E’ molto alto infatti è più alto delle mie maestre Rita e Delia.Quando entriamo nell’aula computer, i miei compagni corrono per andare vicino al loro nonno, io lo cerco, non lo vedo subito perché lui è seduto a scrivere. Poi si volta e mi vede e mi fa un cenno di avvicinarmi. Quando nell’aula computer, è venuta Cecilia, la persona che ha organizzato il progetto con i nonni, ci ha dato delle schede su cui scrivere i giochi che i nonni facevano da piccoli.Nonno Antonio ha scelto il picchio. La lezione successiva lo abbiamo portato in classe e abbiamo visto come funziona.
Simona Colasanti
NONNO RENATOHo conosciuto un nonno “tra virgolette”. Si tratta di un nonno adottato per realizzare un progetto intitolato “NONNI SU INTERNET”. Ha gli occhi celesti, i capelli bianchi con alcuni fili grigi, però il suo aspetto è giovanile.Nonno Renato mi ha sorpreso per la sua voglia di apprendere, di partecipare, ma soprattutto per la sua gentilezza e simpatia.L’ultimo giorno prima delle vacanze natalizie mi ha fatto un regalo, sorprendendomi ancora una volta.Quando l’ho ricevuto ho gridato, facendo girare i miei compagni:- Grazie non c’era bisogno!Poi ho detto felice tornando in classe :- Ti ricambierò !Mi diverto molto con il nonno “tra virgolette” a scrivere sul computer alcuni “sfottò” sulle nostre squadre del cuore.Cosa che ci riesce molto bene essendo lui “romanista” e io “laziale”
Stefano De Robbio
NONNO RAFFAELEIl “mio” nonno si chiama Raffaele, è molto simpatico e divertente.Sorride molto spesso con me ed Ilaria, la mia compagna di scuola.Quando noi andiamo nell’aula multimediale, lui ascolta le mie parole e lavora con attenzione con la tastiera e il mouse.Si mette spesso un profumo buono e mi piace stargli vicino.E’ intelligente perché impara in fretta ciò che noi tutor gli insegniamo. Eleonora Mandatori
NONNA IOLANDALa “mia” nonna si chiama Iolanda . Per aprire il file ci chiede come fare a me e Martina, la mia compagna . E’molto simpatica perché mi tocca sempre in faccia per farmi delle piccolecarezze. Nonna Iolanda ha i capelli marroni e gli occhi di color verde chiaro. Porta sempre i capelli sciolti e una gonna verde. Un giorno tutti nonni e le nonne ci hanno raccontato quali giochi facevano da piccoli. Nonna Iolanda ci ha detto che giocava con le bambole di pezza. Le portavano in chiesa e le battezzavano per davvero. Poi a casa facevano la festa con caramelle dolci. Eleonora Lippolis
NONNA ROSINAPrima delle vacanze di Natale noi abbiamo iniziato un progetto: “Nonni su Internet”. Sono venuti alcuni nonno nella nostra scuola, ai quali noi dovevamo fare da tutor e loro dovevano essere gli “alunni”.Noi dovevamo insegnare loro come usare il computer e loro dovevano insegnare a noi i giochi che facevano da piccoli.La più simpatica delle nonne è nonna Rosina. Io me ne sono accorta da come giocava con Giorgia, Gaetano e Stefano V. nonna Rosina ha sempre il sorriso sulle labbra, sia quando entra nell’aula multimediale e sia quando qualcuno le parla.Lei sta sempre ad ascoltare con attenzione e quando i suoi “nipotini” le spiegano le cose, lei impara in fretta.Anche se non è la mia nonna vera e nemmeno la nonna a cui insegno le cose, le voglio bene ugualmente.Nonna rosina veste sempre elegante e viene sempre con gonne diverse e maglioni. Quando li vedo resto stupita perché son sempre molto originali e con disegni strani.Io le dico:Che belli questi maglioni! E lei mi risponde:Grazie, sei molto gentile.
Martina Ripari
NONNO PILADEGrazie a questa esperienza ho avuto il piacere di conoscere un nonno speciale. Si chiama Mazzetti Pilade ,è simpatico con il suo pancione e la sua risata contagiosa con lui e la mia compagna Giulia ci divertiamo a giocare con il computer ,e a scambiarci idee. A nonno Pilade piace raccontarci i giochi che faceva da piccolo e noi lo ascoltiamo per poi rifarli quando è finita la lezione non vediamo l’ora di rivederci il giovedì prossimo. La prima volta che l’ho visto , fin dal quel momento mi è sembrato simpatico. Non si spaventa delle difficoltà: quando usa il computer e sbaglia, scoppia a ridere e dice:Va bene, ci riproviamo
Fabrizio Pucciarelli
Fabrizio
NONNA ROSINAIo volevo un nonno maschio invece lavoro con una nonna femmina, ma non fa niente perché lei è molto simpatica.Ha gli occhi marroni, i capelli tra il rossiccio ed il biondo. Lei è un po’ grassottella ed è molto divertente.Si chiama Rosina Valentini.Certe volte quando le devo far vedere qualcosa al computer e metto le mani sulla tastiera, mi dà delle piccole botte e mi dice:Stai fermo per una buona volta! – scherzando.Mi fa ridere quando sta scrivendo qualcosa e non trova la lettera. Allora io e i miei compagni le diciamo:Eccola! Eccola!Oppure quando schiaccia due lettere insieme e le viene una parola stranissima. Gaetano Iannicelli
NONNA ROSINAÈ una signora molto gentile e garbata che capiscesubito ogni cosa che le dici.Porta sempre gli occhiali quando sta davanti al computer, perché dice che non ci vede.È un po’ cicciottella, ma non tanto.Ha i capelli tra il rossiccio e il biondo. Gli occhi sono marroni, il suo viso è pulito, senzatrucco. Manda serenità.La “mia” nonna mi fa divertire molto. Un giorno mi stava insegnando il gioco dei “ sassolini “ chelei si divertiva a fare da piccola. Io non riuscivo a giocare.Nonna Rosina mi disse di provarci a terra.Mentre giocavo la chiamai dicendole se lo faceva anche lei con me, ma lei rispose di no perché sennò si “incriccava”. La cosa mi fece ridere molto. Giorgia Lucci
NONNO PILADE Nonno Pilade l’ho conosciuto al progetto nonni su Internet:bambini saremo i loro tutor e insegneremo loro ad usare il computer. .Nonno Pilade è un signore robusto, ha i capelli grigi e gli occhi verdi. Un giorno mentre scrivevamo al computer ha scritto :” ho gli occhi verdi come le mie tasche”.A Fabrizio , un mio compagno di classe, piace giocare a flipper e a me mi piace scrivere,
Giulia Giardina
NONNO RAFFAELENonno Raffaele è magro, ha gli occhi verdastri e i capelli grigi, ha il naso piuttosto grande con tanti puntini neri. Il viso è scavato, la bocca è color rosa carne. Indossa spesso una camicia e sopra un maglione a rombi e dei pantaloni scuri.Nonno Raffaele è molto simpatico e ci fa divertire quando stiamo con lui.Ci fa ridere quando dice: io sono un nonno! E per me voi siete le mie nipotine!Fa battute simpatiche, ci ha raccontato alcune cose della sua famiglia.Per esempio quando ci dice: lo sapete che io ho una nipotina che si chiama Eleonora e che mia moglie ha gli occhi celesti come voi. Ci saluta sempre allegramente e dice: Ciao Ilaria, ciao Eleonora!Il primo giorno che l’ho visto mi è subito sembrato simpatico e divertente perché a sempre il sorriso sulle labbra. È proprio un nonno speciale.
Ilaria Villani
NONNA ROSINARosina ha i capelli biondi, con tanti riccioloni che le scendono fino sugli occhi piccolini, di color verde chiaro, coperti da grandissimi occhiali.E’ un po’ bassetta e cicciotella.Quando io le spiego lei è sempre attentissima ed impara molto in fretta.Viene sempre con una borsetta nera ed un maglione rosso con dei pantaloni sportivi.A differenza dei miei nonni veri, non si spaventa ad usare le cose moderne, infatti sono sicuro che riuscirebbe a giocare anche con la Playstation.E’ anche un’ottima sarta. Infatti nel progetto lei è l’addetta alla “bambola di pezza”. Il giorno in cui i nonni ci hanno parlato dei loro giochi, lei ci ha descritto la procedura per realizzare una bambola di pezza. Riccardo Colaiuda
Nonna Rosina
La più simpatica di tutti, secondo me, si chiama nonna Rosina. Ha gli occhiali, i capelli ricci, il naso piccolo, la bocca grande.
Porta quasi sempre i pantaloni neri e una maglietta comoda.
Rosina è molto dolce, ci tratta bene, si rivolge a noi sorridendo, ha una voce pacata e gentile
Samantha Terlizzi
NONNO ANTONIOOgni settimana noi ci rechiamo all’aula
di informatica per insegnare ai nonni del Centro Anziani di Villa Gordiani ad usare il computer. Il mio “nonno” si chiama Antonio. Nonno Antonio ha gli occhi marroni, i capelli brizzolati e il naso a patata. Porta gli occhiali e si veste sempre elegante. Nonno Antonio e simpatico e divertente. Io gli insegno ad usare il computer ed lui mi parla dei suoi tempi, di quando era piccolo e di come giocava. Un giorno stavamo scrivendo e, ad un tratto, apparve sullo schermo, sotto una parola una linea rossa. Ma la parola era scritta bene e “nonno” Antonio disse:
- CHE SUCCEDE? Poi spari e lui dise:- Ed ora dove è andata? I nonni hanno insegnato a me e ai
miei compagni tutti i giochi che facevano da piccoli: il giro d’Italia, il picchio, lo spaccapicchio, un gioco con i sassi,la nizza, come fare le bambole di pezza.
Sono felice di fare questo progetto anche perchè non ho conosciuti i miei nonni.
Valerio Papa
NONNA ROSINAOgni settimana incontro nonna Rosina nell’aula multimediale perché voglio insegnarle come si usa il computer.Un giorno stavamo nell’aula e le ho spiegato come si usano la tastiera e il mouse.Nonna Rosina ha i capelli biondi con riccetti un po’ all’insù. Non è molto robusta nonna Rosina. Ha gli occhi verde chiaro ed è molto simpatica. E’ brava, attenta e dolce.Un giorno stavamo giocando al computer Riccardo, lei ed io, quando lei ha sbagliato e ha detto:-Dai, riproviamo.- Samuele mi insegni ad usare il computer? Dove è la lettera “c”? e la lettera “e”? – domandava sempre le prime volte.Ora è diventata molto più brava. Samuele Carducci
Nonna ErminiaOgni settimana incontro nonna Erminia nell’ aula multimediale, provo a insegnarle il computer. La “mia” nonna è diversa dalle altre: ha un carattere simpatico, Ma certe volte all’inizio non riusciva ad usare il mouse. Quando le spiego le cose e incontra qualche difficoltà si mette a posto i capelli lisci egrigi e si guarda le scarpe nere con i tacchi bassi.E’ elegante ; indossa una giacchetta di lana rossa e una borsa nera di pelle.Non parla molto ma è intelligente. Mi guarda sempre attentamente quando le parlo sull’ uso del computer.Non è severa, fa tutto prima che io glielo spieghi. E’ gentile con me.Mi ricordo una volta quando le stavo insegnando ad usare il mouse e non riusciva ad andare con la freccetta sui giochi, ha detto: “ E’ così difficile che solo uno scienziato ci riesce” io le ho risposto “ Basta cliccarci sopra due volte”.Ma poi ce l’ ha fatta.
Adriano Lo Verde
NONNO RENATO Si chiama Renato Olivelli. E’ un nonno simpatico e divertente. Ride molto.Quando andiamo in aula computer, lui mi ascolta attentamente e poi lavora velocemente con la tastiera e il mouse.Ha un odore molto gradevole ed è piacevole stargli vicino.E’ molto intelligente perché impara in fretta quello che io e il mio compagno vogliamo insegnargli. Sara Macrì
NONNA ROSINAOgni giovedì sono più contento del solito di andare a scuola perché finalmente, dopo una settimana, la posso vedere.E’ una donna paffutella, con dei capelli biondi e un po’ rossicci: sembra “Riccioli d’oro”, si chiama Rosina.Appena arrivo con i miei due amici e ci sediamo vicino a lei, dice:Che posso scrivere?Noi le diciamo di scrivere l’avviso appeso alla parete e poi scoppiamo a ridere.Una volta, per sbaglio, ho schiacciato col gomito una lettera, mentre nonna Rosina ne scrivere un’altra e nessuno se ne era accorto. Alla fine abbiamo stampato una parola strana.Nonna Rosina ha due abitudini. Una è come la mia: si mette gli stessi vestiti i giorni seguenti e l’altra è di portare gli occhiali da sole anche quando non c’è o quando piove Stefano Volpe
NONNO ANGELONonno Angelo ha 80 anni. E’ alto e magro, porta gli occhiali e ha i capelli di colore bianco e grigio.E’ molto gentile e molto educato e non sbaglia quasi mai quando deve usare il computer.Mi fa ridere quando mi fa i complimenti e quando sto con lui mi sento bene come se stessi con nonno Luciano, il mio nonno vero.Un giovedì dovevamo andare in aula computer e nonno Angelo mi ha detto:Che bel viso che hai stamattina!Angelo mi dice che vuole cominciare subito e io gli chiedo:Perché non accendi il computer?Subito, Elena, non vedo l’ora di cominciare.Perché non andiamo a scrivere?E nonno Angelo: - Ma perché mi fai tutte queste domande? Al contrario sono io che ti devo fare le domande per imparare!E ci mettiamo a ridere. Elena Forte
NONNA ERMINIALa “mia” nonna si chiama Erminia ed è molto simpatica.Porta sempre una borsetta nera ed un vestito rosso: è molto elegante.E’ intelligente perché se le dico qualcosa capisce subito e quando sbaglia mi dice:Oh, è vero. Hai ragione!Ha sempre il sorriso sulle labbra e mi sono affezionato a lei. Mirko Rossi