MAGAZINE VALENTE PALI 1/2010

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NAZ/313/2008 [Idee per Volare] 1 I10 Idee&Vision: Crisi o Cambiamento? I Prodotti&Ricerca: I nuovi pali Tekno e Eko Top I Consigli&Soluzioni: Come difen- dersi dalla carpocapsa I Aziende&Persone: I vivaisti del kiwi I News&Reportage: Lo scenario internazionale del vino

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Crisi o Cambiamento?; I nuovi pali Tekno e Eko Top; Come difendersi dalla carpocapsa; I vivaisti del kiwi; Lo scenario internazionale del vino

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NAZ/313/2008

[Idee per Volare]1I10

Idee&Vision: Crisi o Cambiamento? I Prodotti&Ricerca: I nuovi pali Tekno e Eko Top I Consigli&Soluzioni: Come difen-

dersi dalla carpocapsa I Aziende&Persone: I vivaisti del kiwi I News&Reportage: Lo scenario internazionale del vino

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QUESTO PERIODO STORICO È CARATTERIZZATO DALLA SO-VRABBONDANZA DELL’OFFERTA. IN QUASI OGNI SETTORE MERCEOLOGICO, IVI INCLUSO IL SETTORE AGROALIMENTARE, ESISTONO NUMEROSE AZIENDE SIMILI CHE VENDONO PRO-DOTTI E SERVIZI SIMILI. TROPPE. MOLTE DI QUESTE IMPRESE DAVANO IL BUSINESS E I CLIENTI PER SCONTATI. CRESCEVANO CON LA CRESCITA DEL LORO MERCATO DI RIFERIMENTO O DEI CLIENTI CUI CONFERIVANO LA PRODUZIONE. SE C’È UN MES-SAGGIO CHE TUTTI DOBBIAMO COMPRENDERE È CHE “OGGI SE VUOI IL BUSINESS REDDITIZIO, NON PUOI PIÙ ASPETTARE MA TE LO DEVI CERCARE ATTIVAMENTE”.

ediamo alcuni semplici consigli che potrebbero aiutare chiunque faccia impresa nel settore agroalimentare:

1) Affronta le Cause InterneQuando usiamo le cause esterne (ovvero la crisi) per giustificare i risultati non ottimali della nostra azienda, stiamo distogliendo la nostra attenzione da tutte quelle cose, interne alla nostra azienda, che potremmo gestire e che potrebbero farci guadagnare punti con i clienti. Credimi, in ogni azienda ce ne sono tantissime.

2) Crea valoreOggi per creare valore dobbiamo uscire da una logica di prodotto e ragionare con una logica di mercato: Chi sono davvero i miei clienti? Come posso fare a vendere direttamente una parte della mia pro-duzione? Come posso creare un marchio che mi faccia riconoscere in mezzo alla sovrabbondanza dell’offerta?

3) Abbraccia il marketing Devi cominciare ad abbracciare una mentalità molto più orientata al marketing e devi cercare di conoscere ed interagire molto di più con il cliente finale: conoscerne i gusti, anticiparne le esigenze, tor-

nare a scuola per imparare come fare a fidelizzarli/conquistarli. Se continui a ragionare solo con un’ottica di prodotto (“Ma io produco. E’ la distribuzione o la cooperativa che vende”) la tua azienda andrà verso una progressiva estinzione. Non essere solo un produttore. La vendita deve occupare almeno il 50% della tua attenzione.

4) Se vogliamo crescere come impresa, i primi che dobbiamo ri-tornare a crescere siamo noiDurante i seminari che tengo in giro per l’Italia spesso chiedo agli operatori dell’agroalimentare: “Quanti libri di marketing/gestio-ne d’impresa/comunicazione hai letto negli ultimi dodici mesi?”. Il 95% delle persone con cui parlo mi risponde “zero”. Abili mana-ger, grandi lavoratori ma che inevitabilmente finiranno con l’essere schiacciati da un mercato che non capiscono più. Hanno smesso di crescere e quando smetti di crescere tu, lo stesso fa anche la tua impresa ed i prezzi di vendita della produzione.

Non stiamo affrontando una crisi passeggera: da qui al 2014 ognuno di noi si troverà ad affrontare un cambiamento monumentale del suo modo di operare. Se lo tratti come una crisi che prima o poi porterà ad una ripresa prendi un granchio colossale.

Paolo Ruggeri - esperto in managment e comunicazione d’impresa

&Co.Rubriche &VisionIdeeI3 IDEE&VISIONCRISI O CAMBIAMENTO?

4I7 PRODOTTI&RICERCAI NUOVI PALI TEKNO E EKO TOP

8I11 CONSIGLI&SOLUZIONICOME DIFENDERSI DALLA CARPOCAPSA

12I15 AZIENDE&PERSONEI VIVAISTI DEL KIWI

16I19 NEWS&REPORTAGELO SCENARIO INTERNAZIONALE DEL VINO

Strumento informativo aziendale a cura dellaDivisione Comunicazione e Marketing di

VALENTE SpA

DIRETTOREAlessandro Valente

COPYElena Artuso

IMMAGINIMichele Simionato, Archivio

LAY-OUTMarianna Bassani

www.valentepali.com

Per ricevere tutte le novità sui prodotti Valente direttamente nel tuo

indirizzo di posta elettronica, invia una e-mail a [email protected] citando

il tuo numero cliente che trovi nell’etichetta.

MISSION: Siamo l’azienda italiana leader nelle soluzioni tecnologiche per gli impianti di vigneto e frutteto. Sostenere e proteggere il lavoro degli agricoltori, nel rispetto dell’ambiente in cui operano, rappresenta il fine della nostra continua ricerca nei ma-teriali e nelle applicazioni tecniche. Vogliamo essere alleati affidabili dell’imprenditore agricolo, accompagnandolo giorno dopo giorno nella sfida competitiva posta dal mercato globale e contribuendo alla sua prosperità.

[Idee per Volare] |32|

[Crisi o Cambiamento?]

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&RicercaProdotti

I nuovi pali di testata in acciaio

[Idee per Volare] |54|

&RicercaProdotti

ALLA RICERCA VALENTE NASCONO TEKNO TOP ED EKO TOP, I NUOVI PALI DI TESTATA IN ACCIA-IO DA ABBINARE AI PALI INTERMEDI TEKNO ED

EKO, PER REALIZZARE VIGNETI TOTALMENTE MECCANIZ-ZATI. IN PARTICOLARE, LA LINEA EKO È STATA PENSATA PER IMPIANTI REALIZZATI IN ZONE PROTETTE O PARTICO-LARMENTE SUGGESTIVE, DOVE IL COLORE MARRONE DEL PALO DI INTEGRA ARMONIOSAMENTE CON L’AMBIENTE. LA LINEA TEKNO, INVECE, È STATA PENSATA PER VIGNE-TI TECNOLOGICAMENTE AVANZATI, CON GRANDE DURATA NEL TEMPO.

ACCIAIO I pali TEKNO ed EKO sono realizzati mediante profilatura e stampaggio di nastri in acciaio strutturale DX51D ad elevato snervamento, come quelli utilizzati in campo automobilistico.

GANCII ganci sono predisposti per alloggiare le catenelle Valente. Infatti, per non indebolire il palo si è preferito non realizzare i fori per i fili: ecco che per la tesatura dei fili si possono utilizzare i ganci con o senza le catenelle o arrotolare il filo attorno al palo stesso. Inoltre, i ganci sono stati studiati per evitare lo scorrimento del collare causato dalle vibrazioni, mantenendo in tal modo sempre in tensione il filo portante agganciato al collare VA.PA.

FORMA ERGONOMICA Il profilo del nuovo palo di testata, squadrato e aperto da un lato, è stato studiato per ga-rantire un’elevata resistenza meccanica, per facilitare le operazioni di meccanizzazione e per rendere stabile il palo nel terreno. Come i pali in acciaio intermedi, i pali TOP presen-tano l’indicazione con tacche a 70 cm, 80 cm e 90 cm che favoriscono l’installazione del palo alla profondità desiderata.

TEKNO & EKO TOP

[I nuovi pali di testata in acciaio]

D

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TEKNO TOPLa superficie dell’ac-

ciaio è protetta tramite l’innovativa Teknocover, il

nuovo rivestimento a caldo in continuo studiato dai la-

boratori Valente, composto da una lega di alluminio (55%), nichel

(0,8%), rame (0,8%) e zinco (43,4%) ed ulteriore copertura in polimero,

che rende la superficie dell’acciaio par-ticolarmente liscia. Inoltre la Teknocover

Valente ha la straordinaria capacità di “auto-cicatrizzarsi”, qualità che rende il palo altamen-

te resistente alla corrosione anche in presenza di rigature. La parte del palo destinata all’interramento

presenta un’ulteriore verniciatura protettiva ecologica di colore rosso realizzata mediante deposizione per im-

mersione della vernice all’acqua a base di resina epossia-crilica e successiva essiccazione forzata in temperatura.

&RicercaProdotti &RicercaProdotti

[Idee per Volare] |7

ACCESSORII nuovi pali di testata presentano la stessa sagoma del palo in cemento 7x7 Valente, con il vantaggio di poter utilizzare tutti gli accessori previsti per il palo 7x7 (tendifilo e collare VA.PA. 7x7). Con il Palo di testata TOP è necessario utilizzare la Piastra TOP per evitare lo sprofondamento del palo stesso. La Piastra TOP, studiata per rendere stabile l’impianto, è realizzata in teknocover.

PTTKN/FN/000250 Tekno Top mt 2,5 3,29 Kg x mt 2 mm 12

PTTKN/FN/000270 Tekno Top mt 2,8 3,29 Kg x mt 2 mm 14

PTEKN/FN/000250 Eko Top mt 2,5 3,29 Kg x mt 2 mm 12

PTEKN/FN/000270 Eko Top mt 2,8 3,29 Kg x mt 2 mm 14

ARTICOLO DESCRIZIONE LUNGHEZZA PESO SPESSORE GANCI

LUNGHEZZA CM N° GANCI LUNGHEZZA TOTALE LUNGHEZZA TOTALE PARTE FORATA CM PARTE NON FORATA CM 2500 12 1165 1335 2700 14 1365 1335

RESISTENZA ALLA CORROSIONEPer garantire una maggiore durabilità nel tempo e resi-stenza dagli agenti atmosferici e dai batteri, la superficie dell’acciaio deve essere protetta.

EKO TOPLa superficie dell’acciaio è protetta con un rivesti-mento a caldo in continuo di zinco ed un’ul-teriore copertura di circa 60 micron in poliestere ecologico di colore marrone, applicato con la tecnica della vernicia-tura a polvere. Tale tecnica consiste nel fare aderire la vernice in polvere alla superficie dell’acciaio, attraverso la cottura ad una temperatura che può raggiungere i 210 gradi.

60

2

70,5

70 80 90

105

50

LUNGHEZZA

LUNGHEZZA TOTALE PARTE NON FORATA CM

LUNGHEZZA TOTALE PARTE FORATA CM

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LE DIFFICOLTÀ CHE ATTUALMENTE I FRUTTICOLTORI INCONTRANO NELLA DI-FESA DALLA CARPOCAPSA, COMUNEMENTE NOTA COME VERME DELLE POMA-CEE, CI STANNO SPINGENDO AD ESPLORARE MODALITÀ DI DIFESA INNOVATIVE CONTRO QUESTO TEMIBILE PARASSITA. INFATTI, LA CONSUETA DIFESA CHI-MICA STA ARRANCANDO, DA UNA PARTE A CAUSA DELLO SVILUPPO DI CEPPI DI INSETTI RESISTENTI AI COMUNI INSETTICIDI, DALL’ALTRA A CAUSA DELLE RICHIESTE SEMPRE PIÙ PRESSANTI DEI DEALERS CHE CHIEDONO FRUTTA CON RESIDUI DI FITOFARMACI ANCHE MOLTO AL DI SOTTO DEI GIÀ SEVERI LIVELLI MINIMI RICHIESTI DALLA NORMATIVA IN VIGORE. TUTTO CIÒ CI STA PORTATO A VALUTARE COME ALTERNATIVA VINCENTE, LA DIFESA CON RETI CHE MECCA-NICAMENTE OSTACOLINO IL CONTATTO TRA LA PIANTA E GLI INSETTI.

Achille Brunelli - Studio tecnico Brunelli P.A. Achille consulenze agrariehttp://www.achillebrunelli.net

Se vuoi saperne di più scrivi a [email protected]

&SoluzioniConsigli&SoluzioniConsigli

[Idee per Volare] |98|

[Come difendersi dalla Carpocapsa]

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&SoluzioniConsigli&SoluzioniConsigli

e prime esperienze di difesa con reti sono state sperimen-tate nei meleti della Provenza (Francia). L’idea di partenza è stata quella di adagiare la rete su ogni filare, in modo

che fosse coperta l’intera chioma.

Il sistema di copertura monofilare ha evidenziato però alcune lacune:- la protezione contro la grandine non è completa;- sono molto onerose le operazioni colturali che richiedono di entrare in contatto con le piante prima della raccolta (diradamenti manuali, pulizia da Erwinia, etc);- l’impiego in questa applicazione impone l’utilizzo di reti bianche comunemente meno longeve delle reti nere.

La successiva evoluzione del sistema in coperture mono-parcellari

ha consentito di eliminare i problemi di cui sopra. Già nel 2007, in collaborazione con la stazione sperimentale di La Pugère, un’azien-da frutticola ha realizzato una prova di copertura completa mono-parcellare su cultivar tardive di mele (Juliet e Goldrush), in con-fronto con una parcella con copertura monofilare. I primi risultati sono stati positivi in entrambi i sistemi (Fonte articolo pubblicato sul periodico francese Phytoma – La defence des Vègetaux, febbraio 2008).

Si ipotizza che una volta chiariti i meccanismi che portano alla com-pleta inibizione dell’accoppiamento della carpocapsa sarà possibile operare con ancora maggiore certezza. Per ora sembra che il siste-ma monofilare sia proponibile per piccoli appezzamenti con piante di dimensioni molto contenute. In questo caso si consiglia l’utilizzo di reti molto larghe per non costringere troppo la vegetazione, bian-che ed a maglia stretta affinché i germogli non si infilino tra la rete.

tempo necessario senza mai fuoriuscire dalla struttura. In tal modo si esclude l’entrata acci-dentale di parassiti senza ostacolare le opera-zioni colturali necessarie.

Questa tipologia di struttura, oltre alla pro-tezione dalla carpocapsa, presenta ulteriori aspetti secondari positivi quali:- protezione al 100% dal rischio grandine;- azzeramento dei danni da volatili;- contenimento di infestazioni occasionali di insetti in migrazione da altre colture (Piralide del Mais, Cidya del pesco);- ostacolo alla deriva delle irrorazioni con fitofarmaci (pericolose sopratutto quando al confine vi sono abitazioni, strade o corsi d’acqua o comunque colture diverse);- riduzione di danni da vento.

D’altro canto, ad oggi, gli aspetti negativi sem-brano ravvisarsi esclusivamente nel maggiore costo della struttura, dovuto principalmente ad un maggiore impiego di materiali e manodope-ra durante la fase di montaggio dell’impianto.

Queste nuove tipologie di strutture devono essere valutare con attenzione in sede di pro-gettazione dell’impianto frutticolo, in partico-lare da quelle aziende frutticole che vogliono produrre prodotti a basso residuo od in regime biologico.

Inoltre, vanno posizionati degli archetti per migliorare la protezione dalla gran-dine nella parte alta ed è assolutamente consigliabile prevedere fissaggi trasversa-li per contrastare il forte effetto vela di tali strutture.

La struttura mono-parcellare può essere realizzata su impianti antigrandine pre-esistenti semplicemente coprendo con un telo (consigliabile a maglia più stretta) i bordi e le testate. Inoltre, sulle testate è consigliabile prevedere un sistema di

apertura e chiusura facilitato per aprire e chiudere velocemente in modo da consen-tire il passaggio dei mezzi meccanici.

Certo è che il miglior sistema per pro-teggere il frutteto contemporaneamente dalla carpocapsa e dalla grandine è la copertura antigrandine integrale. Si trat-ta, cioè, di strutture interamente protette dove anche le capezzagne di transito sono coperte da rete. In questo caso l’operatore può entrare solo da apposite porte laterali e può lavorare sotto l’impianto per tutto il

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IL KIWI (ACTINIDIA CHINENSIS) È UNA PIANTA ORIGINARIA DELLA CINA. MA, LA COLTIVAZIONE INTENSIVA DEI KIWI EBBE INIZIO IN NUOVA ZELANDA. E DALL’UCCELLO SIMBO-

LO DI QUESTA NAZIONE PRESE IL NOME KIWI. IN ITALIA, L’ACTINIDIA FU INTRODOTTA VERSO LA METÀ DEL XX SECOLO ED OGGI IL NO-STRO PAESE È IL MAGGIOR PRODUTTORE MONDIALE DI KIWI. NELLE INTERVISTE CHE SEGUONO SCOPRIAMO CHI IN ITALIA HA CREDUTO IN QUESTO FRUTTO DALLE ORIGINI LONTANE, DETERMINANDONE IL SUCCESSO DEI GIORNI NOSTRI.

INTERVISTA A GIAMPAOLO E MAURIZIO DALPANE DALPANE VIVAI

Quando nasce la Dalpane Vivai?Dalpane Vivai nasce alla fine degli anni 80 in Romagna, “culla della frut-ticoltura”, dall’iniziativa di Maurizio Dal Pane che con la sua passione per il vivaismo frutticolo e in particolare per la coltura dell’actinidia, si è via via specializzato in questo settore.

Oggi Dalpane Vivai può essere considerata in Italia e nel mondo sino-nimo di azienda specializzata nella produzione di piante del genere Actinidia? In 30 anni l’attività ha avuto un considerevole impulso e si è sviluppata fino all’attuale configurazione, con diverse decine di ettari adibiti a vi-vaio nelle zone più vocate per la coltivazione del “kiwi fruits “, in Italia e all’estero, diventando un punto di riferimento in Europa e nel mondo per la produzione di actinidia.

&PersoneAziende

Con oltre 700.000 piante di kiwi prodotte all’an-no, come si colloca la Dalpane Vivai sul mercato?Oggi Dalpane Vivai è leader mondiale nel campo vivaistico, specializzata nelle diverse varietà di acti-nidia. Una garanzia per le aziende e gli agricoltori, grazie ai suoi centri vivaistici all’avanguardia in Ita-lia e nel mondo, alle risorse dedicate alla ricerca attraverso la collaborazione con importanti centri universitari, ma soprattutto alla passione per la qualità e alla grande esperienza, che ha permes-so di mettere a punto nuove tecniche e procedure volte ad offrire ai propri clienti un’ampia gamma di varietà garantite sanitariamente e di alta qualità.

Quali sono le varietà di actinidia che offrite ai vo-stri clienti? Oggi chi vuole fare un impianto di actinidia trova da Dalpane Vivai le migliori varietà selezionate, adatte ad ogni esigenza produttiva e di mercato: dalla tra-dizionale Hayward, al kiwi precoce (Summer 3373), al kiwi giallo (Jintao).

Il mercato sta dimostrando molta curiosità per il nuovo kiwi giallo, il famoso KiwiGold. Ci può dare qualche informazione sulla varietà Jintao dalla quale si ottiene il kiwi giallo? Jintao è una selezione di actinidia Chinensis a polpa gialla ottenuta nel 1981 dall’Istituto di botanica di Wuhan in Cina e sperimentata all’Università di Udine dal 1997 al 2001. La pianta si presenta con una vigoria inferiore del 20%-25% rispetto ad Hayward, con un risveglio vegetativo e fioritura anticipate di alcuni giorni ed un’elevata fertilità dei tralci produttivi. I frutti sono di forma allungata, cilindrici, molto regolari, di buona pezzatura, con un’epidermide color nocciola resistente alle abrasioni da vento ed alle manipolazioni. La polpa prende il suo caratteristico colore giallo intenso già dai primi di ottobre, la columella è bianca, piccola e poco fibrosa. I frutti si raccolgono circa 10 giorni prima della varietà Hayward. L’esclusiva della commercializzazione per questa varietà è tenuta dal Consorzio Kiwigold .

E il Summerkiwi?Summerkiwi è la varietà di actinidia a maturazione precoce sviluppata a livello mondiale, frutto della ricerca italiana e dell’esperienza di Dalpane Vivai. La sua maturazione precoce (50 gg. Hayward) permette a Summerkiwi di conservare le migliori qualità nutrizionali e organolettiche del kiwi, unendo i vantaggi di una più veloce entrata in produzione. Slanciato e ben proporzionato, il Sum-merkiwi si distingue per il gusto molto più dolce e delicato delle altre varietà a polpa verde. La qualità è garantita fino al consumatore finale grazie al controllo delle superfici coltivate, all’assistenza tecnica gratuita durante tutte le fasi di coltivazione, alla distribuzione attraverso operatori commerciali che ritirano il prodotto e lo vendono confezionato a marchio Summerkiwi, con il bollino di qua-lità apposto su ogni frutto. Inoltre, specifici disciplinari produttivi permettono la valorizzazione del prodotto: dalla nursery fino alla distribuzione.

Per quanto concerne le forme di impianto, cosa consiglia la Dalpane Vivai? Noi proponiamo ai nostri clienti, l’impianto G.D.C. ulteriormente sviluppato

[I vivaisti dell’actinidia] &PersoneAziende

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dall’esperienza di Dalpane Vivai e realiz-zato esclusivamente con materiali Valen-te. Il G.D.C. è la forma di allevamento più adatta al kiwi, che ottimizza sia la resa produttiva che la raccolta. I vantaggi di questo impianto, rispetto alle tradizionali due forme di allevamento predominan-ti (quali il tendone e la pergoletta) sono molteplici: minor impiego di manodope-ra nella potatura invernale; maggior resa in raccolta; predisposizione ad una più efficace impollinazione; maggiore inso-lazione con conseguenti vantaggi in con-servazione e qualità dei frutti; entrata in produzione più rapida e con quantitativi ettaro più elevati; gestione più accurata della pianta e migliore equilibrio vegeta-tivo che si riflette nel maggior calibro dei frutti. Il vantaggio quantitativo derivante dal sistema G.D.C. permette un ammor-tamento rapido degli investimenti d’im-pianto ed è oggi l’unico sistema evoluto per poter competere sul mercato e per aumentare i quantitativi e con essi i red-diti, senza trascurare la qualità.

INTERVISTA A MASSIMO CERADINIAZIENDA AGRICOLA CERADINI B&C

Qual è la storia dell’Azienda Agricola Ce-radini B&C?La nostra azienda è localizzata nelle cam-pagne veronesi, in un’area che ha visto fiorire le produzioni peschicole ed orto-frutticole. Nonostante la vocazione del territorio, a metà degli anni ‘70, siamo stati fra i primi ad introdurre e coltivare l’Actinidia in Italia, comprendendone le potenzialità commerciali. L’azienda fin da allora è diventata il punto di riferimento per gli agricoltori veronesi interessati alla novità, fornendo esperienze, introducen-do innovazioni tecniche, sperimentando sempre nuove soluzioni. Ecco che l’area colturale veronese, famosa un tempo so-prattutto per le profumate pesche, oggi lo è anche per la deliziosa Actinidia.

Una scommessa che è diventata una vera passione per la coltivazione del kiwi…La lunga esperienza acquisita unita sia alle favorevoli condizioni pedoclimatiche dei terreni morenici della pianura del Garda, che alle tecniche colturali da noi affinate, ci consentono di ottenere frutti eccellenti per forma, colore, caratteristi-che organolettiche e specialmente gusto! Noi vogliamo promuovere il consumo di

kiwi come uno dei prodotti più preziosi e salutari che un consumatore possa ac-quistare. Ogni frutto contiene 125 mg di vitamina C e, secondo soltanto alle bana-ne, 400 mg di potassio.

Da sempre la vostra azienda ha cerca-to di porre la qualità del kiwi al primo posto, come dimostra la creazione del marchio KingKiwi®…. Il marchio KingKiwi®, rappresentato da un simpatico kiwi incoronato, vuole indi-care che noi possiamo offrire al mercato un prodotto di alta qualità e che intendia-mo continuamente migliorarlo per soddi-sfare anche il cliente più esigente. Colti-viamo il KingKiwi® su 65 ettari e grazie ai nostri partners locali raggiungiamo una produzione di 5.500 tonnellate. Circa il 40% del nostro prodotto è commercializ-zato in Italia, il 25% è destinato al mercato Europeo, un’altro 25% a quello extra UE e il restante 10% ai mercati d’oltremare. Per soddisfare l’approvvigionamento di kiwi di qualità anche durante i mesi esti-vi, abbiamo inoltre avviato un programma con gli agricoltori delle zone più vocate del Cile, facendo adottare loro le nostre stesse tecniche di produzione. Per con-traddistinguere questo prodotto da quel-lo nazionale, lo vendiamo con il marchio SweetKiwi®.

&PersoneAziende

[Idee per Volare] |1514|

A proposito di qualità, il KingKiwi® è certificato?Certo! Il KingKiwi® è un prodotto certificato Glo-balgap. La sempre maggiore esigenza di condurre un’attività di produzione agricola che sia sosteni-bile da parte dell’ambiente e permetta di garantire il futuro, assieme alla sempre più forte richiesta di salubrità e garanzia da parte dei nostri clienti, ci ha indirizzati ad impostare l’attività produttiva secondo i dettami della produzione integrata. Tra-mite la certificazione volontaria di prodotto, che include anche un accurato sistema di tracciabili-tà, l’azienda intende garantire il metodo di produ-zione adottato. Il nostro obbiettivo è di instaurare una relazione di trasparenza e fiducia con i clienti avvalendoci anche delle garanzie date dalla certi-ficazione di prodotto.

Recentemente avete ottenuto la concessione di una nuova varietà di Kiwi giallo?Alla Fieragricola di Verona dello scorso febbraio, abbiamo presentato il kiwi a polpa gialla, della varietà “Soreli” (sole in lingua friulana), ricerca

genetica made in Italy, brevetto europeo, senza modificazioni genetiche. Le caratteristiche sono una minore acidità, un più elevato grado zuccherino, una fertilità e produttività che stimiamo mediamente superiore al 30 per cento, che significa una produzione media di 40 tonnellate ad ettaro contro le 30 della varietà Hayward (dal tradizionale colore verde), oltre ad una precocità di circa un mese sulla maturazione (fine settembre - primi di ottobre). Il peso medio è elevato, la pezzatura molto uniforme, la forma si presenta regolare, allungata, con colore marrone brillante della buccia e giallo intenso della polpa.

Un prodotto straordinario! Ma quali sono i vantaggi per i consumatori e per i produttori?Chi acquista può contare sulla disponibilità di prodotto già dalla seconda metà di settembre e sulla conservabilità che dalla nostra esperienza attuale può superare i 150 giorni nonché di una alternativa al “solito” gusto del kiwi verde. Per i produttori si prospetta un prezzo superiore al frutto a polpa verde che, sommato alla maggior produzione, diventa una fonte interessante per diversi-ficare il reddito.

Un ultimo accenno alla tipologia di impianto che consigliate…Data la vegetazione abbastanza vigorosa e la fruttificazione su internodi molto ravvicinati (nel primo metro circa) consigliamo impianti con interfila più stretta rispetto ad Haiward in modo da sfruttare la superficie a disposizione a favore di una maggior produzione. I nostri primi impianti sono stati realizzati per esem-pio con dei sesti di impianto di 4,5m x 2m e con materiale Valente, garanzia di qualità e durata nel tempo.

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&ReportageNews

[Idee per Volare] |1716|

L’EXPORTL’export sta diventando sempre più strategico, come dimostra il trend crescente della tabella seguente, in particolare per i mercati europei che producono più di quanto il mercato locale può assorbire.

I principali esportatori mondiali(trend delle quote all’export in volume)

Media Anni Top 5 UE Emisfero Sud + USA 1981-1985 75,60% 1,60% 1986-1990 78,80% 3,10% 1991-1995 75,50% 8,00% 1996-2000 71,20% 14,80% 2001-2005 65,10% 23,30% 2008 60,60% 29,70%

Top 5 UE = Francia, Italia, Spagna, Portogallo, GermaniaEmisfero Sud = Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Cile, Sud Africa

&ReportageNews[Lo scenario internazionale del vino]

IL PROBLEMA DELLE ECCEDENZEIn riferimento alla vendemmia 2009, si è previsto un divario tra produzione e consumo tra gli 11 e i 32 milioni di ettolitri. Da questo dato possiamo comprendere come l’elemento più critico oggi sia l’equilibrio di mercato. E l’imperativo per ri-pristinare questo equilibrio è quello di accorciare il divario tra produzione e consumi.

Evoluzione dei consumi (.000 ettolitri) 1995 2008 VAR. %Francia 37.330 32.169 -14% Italia 35.122 26.700 -24% Germania 18.544 20.152 9%Spagna 15.439 13.271 -14%Regno Unito 6.542 13.702 109%Stati Uniti 18.579 26.500 43% Canada 1.792 3.719 108%Giappone 1.361 2.561 88%Cina 5.098 13.500 165% Russia 6.487 10.500 62%

IL MONDO È PROFONDAMENTE CAMBIATO E CON ESSO ANCHE IL MERCATO DEL VINO HA SUBITO RADICALI MUTAMENTI. ECCO CHE IN UN MOMENTO DI CRISI, COME QUELLA CHE STA ATTRA-VERSANDO IL MONDO GLOBALE, È IMPORTANTE DA UNA PARTE COMPRENDERE LE TENDENZE IN ATTO E GLI SCENARI EVOLU-TIVI, DALL’ALTRO CAPIRE QUALI SONO I NUOVI MERCATI, LE OP-PORTUNITÀ DI CRESCITA E I PERCORSI DI SVILUPPO.

Analisi di Fabio Piccoli,giornalista esperto di economia del vino

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Cina, India e Russia rappresentano, invece, i mercati emer-genti in cui i consumi cresceranno più rapidamente con in-crementi esponenziali. Da oggi al 2020, la “classe media” (con redditi fino a 30.000 $ annui) in Cina e in India raddop-pierà, arrivando rispettivamente a 1 miliardo e a 500 milioni di persone.

L’effetto più rilevante di questa crisi, con possibili riflessi fu-turi, riguarda l’espulsione dal mercato di vini con un prezzo/qualità “non equo” e sostituibili con prodotti concorrenziali (anche di diversa provenienza territoriale).

Occorre evidenziare come il consumo di vino in Italia sia strutturalmente in calo da diversi anni. Se a metà degli anni ’90 il consumo pro-capite superava i 60 litri annui, oggi tale livello è sceso fino a 46 litri. I mercati esteri diventano quindi imprescindibili per la sopravvivenza delle imprese vitivinicole italiane.

Distintività territoriale. L’identità sarà sempre di più il valore aggiunto in un mercato globale. I vini di denominazione do-vranno sfruttare al meglio il rapporto identità/valore

In considerazione dei ritardi strutturali (sottodimensiona-mento delle imprese) e dei “vincoli” di mercato (forte po-tere contrattuale degli interlocutori distributivi), le aree di intervento per le imprese italiane devono necessariamente riguardare l’aggregazione e lo sviluppo dell’organizzazione commerciale.

MODALITA’ DISTRIBUTIVEI consumatori di vino non sono tutti uguali e non hanno tutti gli stessi gusti. I canali per la commercializzazione del vino variano da mercato a mercato. E’ importante, dunque, sce-gliere la modalità distributiva sui mercati esteri più appro-priata:•USA: sistema distributivo fortemente regolamentato•Germania: hard discount (40% delle vendite)•Regno Unito: grandi catene a libero servizio (con diffusa tendenza a scontistica e promozioni)•Russia, Cina e Polonia: forte sviluppo della GDO•India: catene alberghiere e ristorazione di alto livello

I RISCHI DEL DOWNGRADESiamo nel pieno della fase del cosiddetto “downgrade”, una sorta di adeguamento al ribasso del proprio posizionamento di prezzo a seguito di momenti congiunturali difficili.Il rischio è quello di una perdita pericolosissima del posizionamento e dell’immagine delle nostre denominazioni. Come si vede nello schema seguente le esportazioni nel 2009 sono aumentate in volume, ma diminuite in valore.

TENDENZE IN ATTO E OPPORTUNITA’ DI CRESCITASecondo diversi istituti di previsione, nei prossimi anni e nono-stante la crisi, il trend di crescita dei consumi di vino dovrebbe continuare (+6% entro il 2012). In particolare, gli USA dovreb-bero diventare il primo mercato per consumo di vino, con una quota pari ad oltre il 12% dei volumi mondiali.

[Idee per Volare] |1918|

Come cambia la propensione all’export (% volumi esportati su produzione)

Con chi ci si deve confrontare?(Quota di mercato alimentare e concentrazione della GDO in Europa)

&ReportageNews

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Page 11: MAGAZINE VALENTE PALI 1/2010

ABRUZZO (TE)Carlini Pio mob. 335/[email protected]’Angelo Gianni mob. 335/6249990 [email protected]

ABRUZZO (CH, AQ, PE)Mirko Spezialetti mob. 338/2405535 [email protected]

BASILICATA- CALABRIAMenga Pino mob.320/[email protected]

CAMPANIAGuerra Giuseppe mob. 393/[email protected]

EMILIA ROMAGNA (BO, FC, MO, RN, RE)Nardozi Lodovico mob. 349/[email protected]

EMILIA ROMAGNA (FE)Brunelli Achille mob. 335/8165509 [email protected]

EMILIA ROMAGNA (PC, PR)Nicocelli Athos mob. 347/2285372 [email protected]

EMILIA ROMAGNA (RA)Fabio Lanzoni mob. 348/[email protected]

FRIULI VENEZIA GIULIACestari Ferdinando mob. 348/6011743 [email protected]

LAZIO (RI, VT)Monetini Mauro mob. 335/[email protected]

LAZIO (LT, RM, FR)Guerra Giuseppe mob. 393/0931839 [email protected]

LIGURIACarlo Zambuto mob. 335/6272823 [email protected]

LOMBARDIANicocelli Athos mob. 347/2285372 [email protected]

MARCHE (AN, PU)Nardozi Lodovico mob. 349/6982120 lodovico.nardozi@valentepali

MARCHE (MC, AP)Carlini Pio mob. 335/6394107 [email protected]’Angelo Gianni mob.335/6249990 [email protected]

MOLISEMirko Spezialetti mob. 338/2405535 [email protected]

PIEMONTECarlo Zambuto mob. 335/6272823 [email protected]

PUGLIAMenga Pino mob.320/2108633 [email protected]

SARDEGNACarlo Zambuto mob. 335/6272823 [email protected]

SICILIAGiacalone Gaspare mob. 329/4356283 - 347/2996521 [email protected]

TRENTINO ALTO ADIGEVorhauser Christian mob. 335/6125091 [email protected]

TOSCANARoberto Vignozzi mob. 335/6357137 [email protected]

UMBRIAMonetini Mauro mob. 335/[email protected]@valentepali.com

VALLE D’AOSTACarlo Zambuto mob. 335/6272823 [email protected]

VENETO (VI, PD, VE, TV, BL)Antonio Tecchio mob. 392/[email protected]

VENETO (RO)Brunelli Achille mob. 335/[email protected]

VENETO (VR)Verzini Lorenzo mob. 340/[email protected] Stefano mob. 349/[email protected]

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