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agosto 2009

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agosto 2009

PAG. 2 @TLETICA VENETA COMUNICATI

Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 763 del 7 aprile 1983

DirettorePaolo Valente ([email protected])

Direttore responsabileMauro Ferraro ([email protected])

FotografieFotorex, Francesco Bolgan, GiancarloColombo per Omega/Fidal, Rosa Marchi,Antonio Muzzolon. Archivio: Trevisatletica,Venicemarathon.

RedazioneFidal - Comitato Regionale VenetoVia Nereo Rocco - 35135 PADOVATel. 049-8658350Fax: 049-8658348www.fidalveneto.it - [email protected]

In copertina Il veronese Giovanni Galbieri, bronzo nei100 metri ai Mondiali allievi di Bressanone

LA GARA DEL MESEBerlino chiama, Padova risponde . 3IL PERSONAGGIODalla Francia per amore . . . . . . . . 5METRO E CRONOMETROGiordano Bruno alza il cielo d'Italia7A BORDO CAMPOAppuntamento a Schio e Farrad'Alpago . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8L'uso corretto del piede nel giovanesaltatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9DICONO DI NOIUno stadio per Beatrice . . . . . . . . 8VENETO, ITALIAIl principe dello sprint . . . . . . . . . 11Tre salti nell'oro . . . . . . . . . . . . . 12Tanto di Cappellin . . . . . . . . . . . . 13Cinque podi ai Giochi delMediterraneo . . . . . . . . . . . . . . . 13MONDO MASTERUna coppia con tanto sprint . . . . 14IL RICORDOCiao Max, grazie di aver corso con noi . . . . . . . . . 15LA LETTERAStadio Euganeo, stadio di tutti . . 17PHOTO GALLERY . . . . . . . . . . . 18IN Q

UESTO

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MER

O

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Un appuntamento cheprofuma di Mondiali.L'atmosfera che si

respirerà a Berlino, in occasionedella rassegna iridata, si potrà rivi-vere anche allo stadio Euganeopoche settimane dopo, con la ven-titreesima edizione del MeetingCittà di Padova-Trofeo BancaAntonveneta, in cartellone il 30agosto in notturna, con inizio alle19.15 e ingresso gratuito.

Una data strategica perchémolti dei protagonisti della manife-stazione tedesca si ritroverannonella città del Santo, rinnovandouna tradizione che dura dal 1987.Il Meeting è nato infatti sull'ondadell'entusiasmo derivante proprioda un campionato del mondo,quello che si era appena svolto aRoma.

Da allora molte cose sono cam-biate, ma l'evento padovano hasempre continuato a portare a inpista e in pedana grandicampioni diventando, difatto, l'unico appunta-mento internazionale aquesto livello presentenel Triveneto.

Inserito all'internodel circuito europeoEAA, è la seconda ras-segna in Italia pernumero di spettatori(7.000 nel 2008) dopo ilGolden Gala di Roma.Ha inoltre scalato le gra-duatorie dell'EuropeanAthletic Association arri-vando ad occupare ilprimo posto nel paese eil terzo in Europa per laqualità tecnica dellospettacolo offerto.

“Stagione dopo sta-gione, il Meeting conti-nua a proporsi comeuno dei più importanti

appuntamenti nel calendario dellaregina degli sport - affermaFederico de' Stefani, presidente diAssindustria Sport, società cheorganizza la manifestazione -Assieme al Comune, che tanto hafatto e continua a fare per l'atleti-ca, investendo molto nell'impianti-stica cittadina, e assieme a

Fischer, Banca Antonveneta,Camera di commercio e a tantialtri amici, ci impegniamo per pro-lungare a Padova la magia dellegrandi competizioni internazionali,convinti che non ci sia nulla di piùbello dello sport visto dal vivo.Convinti, soprattutto, che lo sportsia un formidabile veicolo peraggregare i giovani e farli crescereoltre che come atleti, come perso-ne”.

In ventitré edizioni a Padovahanno gareggiato 58 campioniolimpici, dai leggendari PietroPaolo Mennea, Said Aouita eStefka Kostadinova, sino ai cam-pioni dei giorni nostri come IvanPedroso, Stacy Dragila, YelenaIsimbayeva, Xiang Liu, FelixSanchez e Tatiana Lebedeva.

La definitiva consacrazione inambito internazionale si è peròavuta il 30 agosto 1992, quandoSergey Bubka ha migliorato il

BERLINO CHIAMA,PADOVA RISPONDE

Domenica 30agosto, una settimana dopola conclusionedei Mondiali, lostadio Euganeoospiterà la 23^edizione del prestigiosomeeting internazionale

STRADASabato 1 agosto - Agordo (Belluno)18. Le Miglia di Agordo (www.lemigliadiagordo.it)Ritrovo alle 15, inizio gare alle 16.15.Per informazioni: Fiorendo Dalla Ca', tel. 0437-

62372Da non perdere perché: sarà al via anche

l'olimpionico Stefano Baldini

Sabato 29 agosto - Feltre (Belluno)21. Giro delle Mura - Città di Feltre (www.girodelle-

mura.it)Ritrovo alle 18, inizio gare alle 18.30Per informazioni: tel. 0439-2420Da non perdere perché: è l'ultima prova

veneta del Grand Prix Strade d'Italia e coincidecon il campionato europeo dei Vigili del Fuoco

MONTAGNADomenica 2 agosto - Nevegal (Belluno)25. Trofeo Carlo CalboRitrovo alle 8.30, inizio gare alle 9.25Per informazioni: Giulio Pavei, tel. 0437-30382Da non perdere perché: assegna i titoli regio-

nali assoluti della specialità

Domenica 23 agosto - Mel (Belluno)5. Prealpi Bike-Run Marathon (www.prealpimara-

thon.it)Partenza alle 9.30 in località Malga Montegal

(Limana)Per informazioni: 0437-540321Da non perdere perché: si corre per 25 km nel

cuore delle Prealpi bellunesi

GLI ALTRI APPUNTAMENTI DI AGOSTO

record mondiale del salto conl'asta, portandolo a 6.12 metri.L'anno successivo l'azzurra IleanaSalvador ha realizzato la miglioreprestazione mondiale sui 3 km dimarcia (11'48”24).

Risultati stellari per una manife-stazione capace di registrare

anche i record italiani del capitanodella Nazionale, Fabrizio Mori(48”29 sui 400 hs nel '99) e dellamartellista Ester Balassini (70,43nel 2003).

La scorsa stagione, è statainvece “nobilitata” dal duello tra lerusse Lebedeva, Udmurtova e

Pyatykh nel salto triplo e dairecord del Meeting firmati da DeLima nel salto in alto (2.31, nuovoprimato brasiliano) e dal campioneolimpico Alekna nel disco (68.02).

Diego Zilio

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ORARIOPadova, Stadio EUGANEODOMENICA 30 Agosto

Ore 19.15 Asta FTriplo F

Ore 19.30 Cerimonia apertura Peso MOre 19.30 Partenza Non Solo Sport RaceOre 19.45 100 F batterieOre 19.55 100 M batterieOre 20.05 400 FOre 20.15 400 M Lungo MOre 20.20 Peso FOre 20.25 800 FOre 20.35 800 MOre 20.45 100 F FinaleOre 20.55 100 M FinaleOre 21.10 100 hs FOre 21.20 400 hs M

ORARIOPadova, Stadio COLBACHINISABATO 29 Agosto

Ore 17.30 ritrovoOre 18.00 Martello F

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Fabé, come ti trovi inItalia?

“Molto bene. Ho mio marito, imiei amici, gli allenamenti. Mimanca un po' la mia famiglia, ma inmeno di due ore posso andarli atrovare. Con le mie sorelle ci sen-tiamo al telefono quasi tutti i gior-ni”.

Descrivici la tua giornatatipo.

“Nelle mattine d'inverno, dopola colazione, vado in palestra perun paio d'ore. Ritorno per pranzoe poi mi riposo. Nel pomeriggio,mi alleno in pista, a Dolo o aMestre, sotto la guida di Mario delGiudice. Dalle 18 alle 21 lavoro inpalestra a Fiesso d'Artico. Allasera la cena la prepara Andrea,che è un bravissimo cuoco”.

Quali sono i tuoi hobby?“Nel tempo libero mi piace

molto leggere, sia in francese chein italiano, lingua che sto cercandodi migliorare. Spazio fra vari gene-ri. Ora sto leggendo 'Uomini cheodiano le donne' di StiegLarssen”.

Cosa hai dato all'atletica ecosa l'atletica ha dato a te?

“Dovrei dire di aver fatto moltisacrifici per l'atletica: fatica, rinun-ce, come quando gli amici vannoin vacanza o in discoteca e tu non

puoi raggiungerli. Ma in realtà tuttociò non mi è pesato: ho avuto lafortuna di far diventare quella cheè la mia passione il mio lavoro, chemi ha dato da vivere. In cambiol'atletica mi ha ripagato ampiamen-te con l'occasione di incontraremio marito, la gioia di tante emo-zioni, l'opportunità di viaggiare econoscere persone in tutto ilmondo. In Francia ero diventata unmodello per molte ragazzine che siavvicinavano all'atletica e questomi ha stimolato a cercare di rima-nere umile e a continuare a studia-re per essere un buon esempio”.

Qual è il tuo punto di forzae quale il tuo punto debolecome atleta?

“Credo che il mio punto di forzasia la capacità, prima di una gara,di rimanere tranquilla e serena,pronta a dare il massimo.Secondo il mio allenatore il miopunto debole è la pigrizia. Ma iocerco di ascoltarmi e di evitare disovraccaricarmi per riservare leenergie alle gare”.

Come hai iniziato a pratica-re l'atletica leggera?

“Mia sorella più grande,N'Deye, era una velocista. Ho

Alla scoperta di Fabé Dia, la velocistadell'Asi Venetoche nel 2005 ha sposatoAndrea Longo e ora sogna il debutto in azzurro

Fabé Dia, dalla Francia per amore

DALLA FRANCIAPER AMORE di Rosa Marchi

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avuto lei come esempio e il veder-la tornare spesso a casa con lemedaglie mi ha dato lo stimolo periniziare: volevo prendere le meda-glie anch'io!”.

Qual è stato fino ad ora ilmomento più bello della tuacarriera atletica?

“A Sidney, quando sono entra-ta nello stadio con 100.000 perso-ne urlanti. Ho avuto i brividi: avevofinalmente realizzato il mio sognodi ragazzina di partecipare alleOlimpiadi. Una gioia impagabile”.

Che consiglio daresti aigiovani atleti?

“L'atletica è una scuola di vita.L'importante è porsi sempre degliobiettivi, anche piccoli. Ciascunodevo farlo coscientemente in rela-zione al proprio livello, si tratti di unCampionato Mondiale o di unagara provinciale. Ma bisogna sem-pre impegnarsi. Il lavoro pagasempre, anche se a volte bisognaessere molto pazienti. Quando

arriva il risultato, la gioia è ancorapiù grande”.

E quali sono i tuoi prossimiobiettivi?

“La partecipazione sui 100metri ai Campionati Italiani diMilano. Per me sarà la prima volta,dopo tante edizioni di campionatifrancesi. Per il prossimo anno ilmio obiettivo sarà quello di riusciread entrare nella nazionale italianaper partecipare agli Europei.Correre la 4x100 insieme aManuela Levorato, con la qualecondivido gli allenamenti, sarebbeun sogno per me”.

Cosa c'è oltre alla Fabéatleta?

“C'è una donna che ha semprestudiato molto pensando alla pro-pria vita dopo la carriera atletica.Ho ottenuto un master in comuni-cazione, pubblicità e marketing.Credo molto nell'amicizia e mipiace parlare con la gente”.

Come sta tuo marito? E'

dal 2008 che manca dallepiste di atletica.

“Andrea è stato operato al ten-dine sinistro lo scorso 5 maggio.L'operazione è andata bene e inquesto periodo sta seguendo lariabilitazione in acqua e in biciclet-ta. Presto riprenderà a correre eper lui è come essere rinato. Inquesto periodo di inattività ne haapprofittato per completare glistudi (si è laureato in ScienzePolitiche lo scorso ottobre) ed orasta studiando per gli esami di spe-cializzazione in DiplomaziaInternazionale. Anche per luil'obiettivo è quello di partecipareagli Europei del 2010”.

Per concludere, come tivedi tra 10 anni?

“Mamma di due o tre bambini,con un lavoro nel campo dellacomunicazione e che nel tempolibero si dedica ad allenare i ragaz-zini e si diverte in qualche garamaster”

CHI ÈFabé Dia è nata il 14 febbraio 1977 a Creil, nella

regione della Piccardia, nel nord della Francia. I suoigenitori sono senegalesi. Ha iniziato a praticare l'atle-tica leggera a 14 anni dimostrando subito il suo talen-to nella velocità. Nel 1995, con il il tempo di 23”44, hastabilito il primato francese juniores indoor dei 200metri e conquistato la medaglia d'argento aiCampionati Europei outdoor di categoria. I suoi per-sonali sono di 7”33 sui 60 (2000), 11”31 sui 100(1998) e 23”02 sui 200 (2001). E' stata per cinquevolte campionessa francese sui 200 metri (4 volteindoor e 1 outdoor). Ha partecipato a quattro edizionidei Campionati Mondiali outdoor e tre indoor, a treedizioni dei Campionati Europei e a due Olimpiadi(2000 e 2004). Per molti anni è stata capitana dellanazionale francese e presenza fissa della 4x100. Conil quartetto transalpino è giunta terza alle Olimpiadi diSydney (dopo la squalifica degli Stati Uniti) e quarta aimondiali di Helsinki nel 2005. E' stata riserva dellastaffetta francese campione del mondo nel 2003 aParigi. Nel 1999 ai Mondiali indoor di Maebashi haconosciuto il mezzofondista Andrea Longo, con ilquale si è fidanzata e poi sposata, nel settembre del2005, trasferendosi in Italia. Ora vive in provincia diPadova, a Piove di Sacco. Dal 2004 è allenata daMario del Giudice e dal 2008 veste la magliadell'Atletica Asi Veneto. Il 12 maggio 2009 ha acqui-sito la cittadinanza italiana. Fabé Dia insieme al marito Andrea Longo

Sempre più su. AnnaGiordano Bruno si èmigliorata ancora. E sta-

volta non ha «semplicemente» fir-mato il nuovo record italiano nelsalto con l'asta femminile, haaddirittura demolito il preceden-te primato.

Il 25 luglio, in occasione del38° Meeting Cus Trieste, èinfatti salita sino a 4.55 metri,ben 9 centimetri meglio del pre-cedente miglior risultato, da leistessa stabilito a LignanoSabbiadoro il 12 luglio. Il prima-to italiano - 4.45 - stabilito all'ini-zio della stagione a Vicenza,nella prima fase dei Societari,appare già infinitamente piùmodesto rispetto ai livelli di ren-dimento raggiunti poi da Anna.

A Trieste, nella stessa gior-nata, la portacolori diAssindustria Sport Padova si èsuperata addirittura due volte,valicando prima quota 4.51 allaterza prova e poi 4.55 allaprima. Ora la sua convocazioneper i Mondiali di Berlino apparescontata.

«Sono stupita anch'io - raccon-ta Giordano Bruno, mentre sigode una giornata di meritato ripo-so - perché sapevo di stare benema non mi immaginavo di poterarrivare così in alto e perché inteoria quella di Trieste dovevaessere una gara “tranquilla”, dipassaggio, prima dei campionatiitaliani del prossimo fine settimana.Oltretutto le condizioni non eranoquelle ideali perché c'era moltovento e cambiava spesso di dire-zione, rendendo complicato impo-stare la rincorsa. Ho avuto qualchedifficoltà a passare quota 4.51 e

non nego che un po' di fortuna miabbia aiutato. A quel punto mi èvenuta voglia di dimostrare chepotevo farcela anche senza biso-

gno della buona sorte e ho prova-to i 4.55, trovando il salto perfetto.Dove posso arrivare ora? Non loso. Sino a qualche settimana fanemmeno io avrei creduto di potersalire a queste misure».

Anna, che ha 28 anni e vive traSan Vito al Tagliamento e Padova,dove lavora all'università comericercatrice in matematica, si èconfermata con largo marginesopra il minimo richiesto per iprossimi Mondiali ed è al terzo pri-mato assoluto in tre anni consecu-tivi sulla pedana della città giulia-na, che, evidentemente, le portafortuna.

La medaglia di bronzo degli ulti-mi Giochi del Mediterraneo èentrata in gara a 3.80 metri, hasuperato al primo tentativo anche i4 metri, ne ha impiegati due persaltare i 4.10 e di nuovo uno persalire a 4.20, 4.30 e 4.40, prima diinvolarsi verso il suo doppiorecord. Grazie a questo risultatol'allieva del tecnico sloveno IgorLapajne diventa la sedicesima asti-sta al mondo e la dodicesima inEuropa. Applausi da AssindustriaSport Padova da tutta l'atleticaveneta.

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GIORDANO BRUNOALZA IL CIELOD'ITALIA A Trieste, il 25

luglio, l'atleta di AssindustriaSport Padovaha demolito il record italianodi salto conl'asta, salendo a 4.55, 9 centimetrioltre il vecchioprimato

IL VOLO INFINITODI ANNATRE ANNI, 11 RECORD

Outdoor:4.32 Busto Arsizio 24/9/20064.35 Lignano Sabbiadoro15/7/20074.40 Trieste 21/7/20074.41 Trieste 26/7/20084.45 Vicenza 17/5/20094.46 Lignano Sabbiadoro12/7/20094.51 Trieste 25/7/20094.55 Trieste 25/7/2009

Indoor:4.35 Udine 31/1/20094.40 Udine 14/2/20094.40 Torino 6/3/2009

Anna Giordano Bruno, il cielo d'Italia non ha più confini

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Estate, tempo di raduni.Con un occhio allaseconda parte di stagio-

ne. Centoventi atleti sono staticonvocati per i tradizionali raduniestivi organizzati dal Comitatoregionale veneto.

L'attività si svolgerà a Schio dal17 al 21 agosto con l'incontro deisaltatori e dei ragazzi praticanti leprove multiple; continuerà a Farra

D'Alpago dal 20 al 24 agosto permezzofondisti, marciatori, ostacoli-sti; si concluderà sempre a Schiodal 21 al 25 agosto per i velocisti elanciatori.

L'elenco dei convocati è dispo-nibile nel sito www.fidalveneto.it.La partecipazione va confermata alComitato regionale entro lunedì 3agosto.

APPUNTAMENTO A SCHIOE FARRA D'ALPAGO

Inizia il contoalla rovescia in vista deiraduni estivi in programmanella secondametà di agosto:120 i convocati

di EnzoAgostini

UNO STADIO PER BEATRICEAveva l'atletica nel sangue, Beatrice: voleva entrare a far partedel Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro. Un incidente stradale hainterrotto bruscamente la sua vita a soli 16 anni e con lei se nesono andati tutti i suoi sogni. Figlia di Antonella Perin, originariadi Trebaseleghe e Mauro Bedon, sovrintendente capo dellaPolizia di Stato in servizio a Vercelli ma con il papà di Rovigo,Beatrice si allenava sulla pista di Santhià, a pochi chilometri dalcapoluogo di provincia piemontese. Papà Mauro non si dà pacee fa di tutto perché il ricordo di sua figlia possa legarsi indissolu-bilmente all'atletica: grazie alla sensibilità delle autorità locali,viene intitolato a lei il campo sportivo di Santhià.L'inaugurazione, avvenuta alla presenza anche di una delega-zione delle Fiamme Oro di Padova, guidata dal caposettoreFranco Michielon e dal responsabile del Centro giovanile

Gianluca Cusin, è stata una grande festa, con gli atleti padova-ni che hanno gareggiato insieme ai ragazzi sotto le note dellaFanfara della Polizia. Non solo: Bedon ha chiesto e ottenuto dalGs padovano la disponibilità a far svolgere ai ragazzidell'Atletica Santhià uno stage di allenamento sotto la lorosupervisione. I ragazzi, grazie alle Fiamme Oro e al Comuneche ha messo a disposizione una guida turistica per conoscerele bellezze di Padova, hanno così potuto allenarsi con i tecnici egli atleti delle Fiamme Oro sulla pista di Abano, località di sog-giorno della comitiva, e sui Colli Euganei. «E' stata un'esperien-za indimenticabile per i nostri ragazzi - dichiara un emozionatoLino Fassina, vicepresidente dell'Atletica Santhià, anche luiquasi padovano, originario com'è di Due Carrare - Spero vera-mente che si possa ripetere anche negli anni a venire» (dalMattino di Padova).

DICONO DI NOI...

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L'USO CORRETTO DEL PIEDE NEL GIOVANESALTATORE

Nel colloquiare con allena-tori di giovani saltatori,spesso mi sono trovato a

discutere sull'impostazione chedeve avere il piede dell'atleta nel-l'azione di appoggio-spinta duran-te la corsa, le diverse modalità distacco nei salti o nelle esercitazio-ni di multibalzi. La cosa che honotato, è la poca chiarezza sul-l'azione di questa parte anatomicache scarica a terra la potenza delnostro motore muscolare. Si sentequindi parlare di atterraggio sulle“punte dei piedi” e non “sull'avam-piede”. Le punte dei piedi sono laparte estrema del piede e cioè ledita, mentre per avampiede siintende la zona di collegamentodelle dita con la pianta del piede.Dal punto di vista biomeccanico,questa zona, risulta essere la parte“forte” del piede, cioè quella parteche riesce a sopperire e a reagirerapidamente al carico della massacorporea (stiffness).

Circa 20 anni fa, arrivò in Italia

un tecnico Russo, Robert Zotko,che introdussero un nuovo voca-bolo nella terminologia tecnica diappoggio del piede a terra; ilcosiddetto “piede a Barchetta”.

Da allora, è progressivamenteaumentata l'attenzione su come ilpiede dovesse approcciarsi al ter-reno per poter reagire nel modopiù efficace possibile. Questo haportato a modificare sensibilmentela tecnica esecutiva delle varieandature di corsa e salto, perricercare un'azione più “rullata”del piede a terra.

Quali sono quindi le indicazionida somministrare all'atleta nell'ap-prendimento di questo elementotecnico:

* nella fase aerea il piededeve essere posto in posi-zione a “martello”, cioè conuna flessione del dorso delpiede verso la tibia. Questaazione meccanica risulterà

difficile se l'atletadimostra poca capa-cità contrattile deimuscoli tibiali;* nella fase

di discesa del piedea terra, l'informazio-ne che si deve som-ministrare all'atleta equella di continuarea mantenere il piedein flessione e diallontanare il piùpossibile il tallonedal bacino. Questoporterà alla comple-ta estensione dell'ar-to prima del contattodel piede al suolo.

* Successivamente il piedeappoggerà al suolo di“avampiede” con azione dal-l'alto verso il basso e conlimitata escursione articolaredella caviglia per creare ilcosiddetto effetto “stiffness”

Il piede del saltatoredeve essereconsideratocome la manodel pianista,cioè forte, elastica e molto sensibile(Zotko, '92).

di Enrico Lazzarin (responsabile settore salti C.R. Veneto)

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Esercitazioni di sensibilizzazione e potenziamento dei piedi

Gli esercizi di sensibilizzazione migliorano l'apprendimen-to della tecnica di appoggio del piede nella corsa, nello stac-co e nel balzo. Gli esercizi di potenziamento favoriscono unacorretta distribuzione e assorbimento del carico sull'interosistema.

Vediamo alcuni mezzi di lavoro da utilizzare con i giovaniatleti:

* Esercitazioni di potenziamento e flessibilità del piedesu superfici di vario tipo (erba, sabbia, materassini,ecc.) attraverso andature a piedi scalzi, per sensibiliz-zare l'appoggio del piede senza creare traumi (es.camminare sui talloni, camminare sull'avampiede, cam-minare tacco - punta, avanzare rullando sui piedi, ecc).

* Esercitazioni su pendenza diverse (piano, salita, disce-sa in posizione frontale o laterale)

* Esercitazioni con vari attrezzi (pedane rialzate e inclina-te, gradoni o gradini, funicelle, elastici, ecc)

* Andature di corsa e “impulso” come: skip in varieforme, rullate, balzi con varie modalità di esecuzione.

* Tecnica di corsa accentuando l'azione di “rullata” delpiede a terra (applicando le indicazioni elencatesopra).

LE VOSTRE LETTEREAtletica Veneta Comunicati è anche uno spazio a disposizione degli appassionati. Scrivete al

Comitato regionale della Fidal e le lettere d'interesse più generale saranno pubblicate nei prossi-mi numeri della rivista.

Le lettere - firmate con nome, cognome e città, e di lunghezza non superiore ai 1.500 caratteri- vanno inviate a: Comitato Regionale Veneto della Fidal, via Nereo Rocco, 35135 Padova. Fax: 049-8658348. E-mail: [email protected].

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Da Roma a Bressanone.Nove mesi, e GiovanniGalbieri da semplice

speranza è diventato un campion-cino della velocità.

A Roma, stadio olimpico, nel-l'ottobre del 2008, l'allievo diClaudio Troiani aveva vinto il titoloitaliano cadetti negli 80 e condottoil quartetto veloce del Veneto adun fantastico record italiano dicategoria.

A Bressanone, lo scorso luglio,il giovane veronese, splen-dido prodotto del vivaiodell'Atletica Insieme NewFoods, ha conquistato ilbronzo nei 100 metri aiMondiali allievi, diventan-do, grazie al 10”59 siglatoin semifinale, il terzo italia-no di sempre dopo Graziolie Pavoni.

Giovanni era uno deidue soli europei arrivati allafinale iridata. Piedi esplosi-vi su un fisico assoluta-mente normale, non hasofferto di alcun timorereverenziale. La sua progressio-ne? 10”74 al primo turno; 10”65(e primo personale realizzato aBressanone) nella prova successi-va; quindi la splendida semifinale(10”59, con vento +1.3) e, perchiudere, la finale in 10”79.

Una prova da incorniciare perun atleta che sarà in categoriaanche il prossimo anno e che chis-sà quali margini di miglioramentoha davanti a sé.

La sua è stata la prima meda-glia ottenuta dalla spedizioneazzurra a Bressanone. Un ottimoinizio, anche in chiave veneta, cuisi sono accompagnati, in ordinesparso, le finali della venezianaFrancesca Stevanato nel peso(11^ con 12.93 dopo un 13.41 in

qualificazione) e della trevigianaMartina Bellio nel triplo (12.72,nona, con la sofferenza di una qua-lificazione centrata in extremis).

Ma anche i progressi dell'otti-mo trevigiano Leonardo Dei Tos,decimo nella 10 km di marcia conun nuovo, ampio personale

(44'26”20), e la tenuta della pado-vana Silvia Zuin, undicesima nei100 ostacoli e capace, in semifina-le, di portare il personale a 13”71,terza prestazione italiana all-timeper la categoria.

Gli altri veneti? Martina Casarinnon è andata oltre la qualificazionedel disco (38.74), i mezzofondistiLuca Braga (1'56”32 negli 800),Leonardo Bidogia (8'49”90 nei3000) e Beatrice Mazzer (2'22”94negli 800) si sono fermati al primoturno di gara.

Ben nove, come noto, su untotale di 48 azzurrini, i veneti ingara a Bressanone. Il successopiù importante, ancora prima che aBressanone si iniziasse a gareg-giare, è stato probabilmente que-sto.

IL PRINCIPEDELLO SPRINT

Grande bronzoper GiovanniGalbieri aiMondiali allievidi Bressanone:con 10”59 è il terzo italianodi sempre nei 100 a livellounder 18

GALBIERI DI BRONZOANCHE A TAMPERE

Pochi giorni dopo il bronzo di Bressanone, Giovanni Galbieri si èconfermato sul podio anche a Tampere, in occasione della deci-

ma edizione del Festival Olimpico della Gioventù Europea (Eyof).Il veronese ha corso i 100 in 10”82. Tra i veneti impegnati in Finlandia

da segnalare anche il quarto posto di Silvia Zuin, che ha ripetuto al cen-tesimo, nei 100 ostacoli, il 13”71 siglato nella semifinale iridata.

Giovanni Galbieri, bronzo e terzo tempo di sempre nei 100

Martina Bellio, tre salti per uno splendido nono posto

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Il triplo parla Greco. UnGreco con qualche venaturadialettale della penisola

salentina e, in bella mostra, la divi-sa delle Fiamme Oro.

Daniele Greco è il re continen-tale del salto triplo a livello under23: a Kaunas, con uno strepitosohop-step-jump, si è messo allespalle la concorrenza proprioall'ultimo salto, dopo una seriemediocre, confermandosi talentopurissimo. Una sicurezza per ilfuturo dell'atletica italiana.

Titolo continentale a parte, il17.20 di Kaunas vale il primatonazionale under 23, la quinta pre-stazione italiana assoluta all-time eun ampio lasciapassare per iMondiali di Berlino. Una prestazio-ne da incorniciare, che significamoltissimo anche in prospettiva.

“Ho avuto qualche brivido neiprimi tre salti - ha spiegato il tripli-sta pugliese -. Salto dopo salto,uscivano cosebuone, ma mai tutteinsieme. Si trattavasolo di trovare lacombinazione giu-sta. Al quarto saltoho sentito un po' distanchezza, poi alquinto quando ho fatto quel nullomillimetrico, ma lunghissimo, giàoltre i 17 metri ho pensato cheforse avevo sprecato il mio saltomigliore. A quel punto mi sonoconcentrato e ho raccolto tutte leenergie che mi restavano in corpo.Non potevo sbagliare. Non potevoandarmene da Kaunas con un16,46. Quando sono atterratonella sabbia, nemmeno mi eroaccorto di quanto avessi saltato.Poi, ho guardato il mio tecnicoRaimondo Orsini e il resto dellasquadra che esultava in tribuna:17,20. Sapevo di valere queste

misure, ma era importante farle inquesta occasione. Volevo unamedaglia. A tutti i costi. Anche peronorare i tanti sacrifici fatti per arri-vare fin qui e a questo livello”.

Oltre all'oro del poliziottopugliese, la spedizione azzurra aKaunas ha raccolto un eccellenteargento con una staffetta delmiglio composta per tre quarti daatleti riconducibili al movimentoveneto. Il vicentino DomenicoFontana, il poliziotto Isalbet Juareze l'altro vicentino Matteo Galvan,

insieme a Marco Vistalli, hanno lot-tato sino all'ultimo metro per l'orocon la Polonia. Alla fine, titolo man-cato per appena cinque centesimi,ma, con 3'03”79, anche la gioiadel nuovo primato italiano di cate-goria.

Se Fontana (47”65 in semifina-le dopo un 46”96 al primo turno) eJuarez (48”31, subito fuori) nonavevano particolarmente brillatonella prova individuale, Galvanaveva strappato applausi anchenei 200, centrando un bel quartoposto, in 20”62, che significa pureil nuovo, ampio personale e il mini-mo B per i Mondiali. Il podio èsfuggito di un soffio: il bronzo eraad un centesimo, l'argento a tre.Peccato davvero.

Gli altri veneti? Eccellente unaltro finanziere vicentino, StefanoTedesco, settimo nei 110 ostacolicon 14”01, dopo aver abbassato ilpersonale nel turno precedentesino a 13”81. Diciassettesima nei10.000 (36'45”18) la venezianaGiovanna Epis. Da applausi ancheil quinto posto del poliziottoSilvano Chesani nell'alto, con ilnuovo personale (2.24, 3 centime-tri di progresso).

L'atletica del prossimo futuroera a Kaunas e il Veneto, che purealla vigilia della rassegna continen-tale under 23 aveva dovuto incas-sare la defezione dell'infortunatogiavellottista Gottardo, ne ha trattoottimi auspici.

TRE SALTI NELL'ORO

Il triplista delleFiamme Oro,Daniele Greco,ha vinto il titoloagli Europeiunder 23 diKaunas.Seconda la4x400 con ivicentini Galvane Fontana e ilpoliziotto Juarez

Daniele Greco, un poliziotto tutto d'oro

La 4x400 d'argento: da destra,Galvan, Juarez e Fontana

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Tanto di Cappellin. Il giocodi parole viene spontaneoper uno dei migliori inter-

preti della spedizione azzurra agliEuropei juniores di Novi Sad (23-26 luglio). La rassegna continenta-le, al ragazzo padovano (diPiombino Dese), tesserato perl'Assindustria Sport, ha regalatoprima il record personale nei 400(47”52 al primo turno, ma ancheun 47”89 in semifinale comunquemigliore del suo precedente pri-mato) e poi, archiviato il decimoposto nella gara individuale, unabellissima medaglia di bronzo conla staffetta del miglio. Sulla carta,l'Italia poteva ambire al massimo alquarto posto dietro a inglesi, tede-schi e polacchi. Ha aperto ledanze il bergamasco Daminelli(49”10). Francesco ha recuperatoi 7-8 metri che separavano gliazzurri dal terzetto di testa firman-do un parziale di 46”62. Pedrazzolie Ravasio (47”07 e 47”08) hannoquindi fatto il resto bloccando ilcronometro dopo 3'09”87, dietroa Gran Bretagna e Germania madavanti alla Polonia. Dopo un 2008tutt'altro che facile, a causa di unamicrofrattura al metatarso che l'hacondizionato per buona parte dellastagione, Cappellin ha mostrato diessersi pienamente ripreso, sfode-rando un carattere non comune.Ha saputo dare il meglio di sé nelmomento più importante della sta-gione e questo non è un particola-re da poco per un atleta che,come moltissimi altri azzurrini pre-senti in Serbia, era comunque alleprime esperienze internazionali.

Lo stadio Karadjordie ha saluta-to anche il ritorno su ottimi livellidella compagna di squadra ElenaVallortigara, ormai pienamenterecuperata sia a livello fisico chetecnico.

Solo l'exploit della montenegri-na Vukovic (passata da 1.82 a1.89 in questa gara) le ha impedi-to di salire sul podio nel salto inalto, ma per lei c'è la soddisfazio-

ne di essere tornata a superarel'1.87 (in finale, al secondo tentati-vo). Il suo ritorno è una buona noti-zia per tutto il movimento. Menofortunato, invece, a proposito diAssindustria Sport, il terzo atletagialloblù presente a Novi Sad:Daniel Compagno si è fermato a51.66 metri nel lancio del disco,incappando in una giornata no.

Il podio raggiunto da Cappellinè stato mancato per un soffio daaltri due veneti, il vicentino MichaelTumi, quarto con la 4x100 (40”00)e la conterranea Laura Strati, cheha centrato l'identico piazzamentocon la staffetta veloce (45”49,

seguito da un 45”92 in finale): rim-pianti soprattutto per quest'ultima,perché la squalifica in batteria diFrancia e Gran Bretagna, avevafatto sognare le azzurrine.

Del gruppo veneto a Novi Sadfacevano parte anche il veroneseRoberto Azzaro, inferiore alle atte-se nell'alto (fuori in qualificazione a2.05), e due trevigiani, GiuliaViola, eccellente ottava, al primoanno di categoria, nei 3000(9'39”38), e Manuel Cargnelli, eli-minato al primo turno nei 400 osta-coli (54”56). Nel 2010 appunta-mento per la categoria ai Mondialicanadesi di Moncton.

L'atleta diPiombino Deseha vinto il bronzo con la4x400 agliEuropei juniores di Novi Sad. Ai piedi delpodio laVallortigara(alto), Tumi(4x100) e la Strati (4x100)

TANTO DI CAPPELLIN

Francesco Cappellin, un bronzo chevale oro con la 4x400

CINQUE PODI AI GIOCHI DEL MEDITERRANEOUn oro, un argento e tre bronzi. Atletica veneta in grande luce ai Giochi del Mediterraneodi Pescara. Sul podio, due poliziotti, il veterano Maurizio Checcucci, oro con la 4x100(38”87), e l'emergente Daniele Greco, bronzo nel triplo (16.64). Medaglie anche per il vicentino Matteo Galvan, secondo nei 200 (20”92), per la padova-na Chiara Rosa, terza con qualche rammarico nel peso (17.24), e per la friulanadell'Assindustria Sport Padova, Anna Giordano Bruno, bronzo nell'asta (4.30).La Rosa, in una prima parte di stagione ricchissima di appuntamenti a livello internazio-nale, si è anche piazzata seconda, con 18.21, alle Universiadi di Belgrado, dove, in chia-ve veneta, sono saliti sul podio anche il carabiniere padovano Giorgio Piantella, secon-do nell'asta con 5.55 (personale uguagliato), e il poliziotto Emanuele Abate, terzo nei110 ostacoli (13”70).

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Lei è campionessa italiana2009 sui 400 e sugli 800 metrinella categoria MF35; lui è cam-pione italiano sui 400 ad ostacoli enella staffetta 4x400 MM40 (insie-me a Luca Fabris, MassimilianoCattani e Francesco Palma).

Parliamo dei coniugi AnnaBeggio e Lorenzo Muraro, duedegli atleti al vertice dell'atleticamaster veneta. Entrambi vicentinidi Bressanvido, sono portacoloridella Masteratletica; lei ha 36 anni,lui 40.

Hanno praticato l'atletica leg-gera in età giovanile: Lorenzo nel1993 ha corso i 400 ad ostacoli in51”55, mentre Annavanta un personale sui400 metri di 57”60.

Un paio di anni fasono tornati a calcarele piste dopo oltre 10anni di inattività, perio-do durante il qualehanno completato glistudi, sono entrati nelmondo del lavoro(Anna è professores-sa di lettere al liceoBrocchi di Bassanomentre Lorenzo,diplomato Isef, è inse-gnante di sostegnoalle scuole medie diMarostica), hannomesso su famiglia ehanno avuto duesplendide bambine:Mariasole e Alice,rispettivamente di 7 e5 anni.

Ma la passione perla corsa alla fine haavuto la meglio.Quest'anno Anna hachiuso il giro di pistain un ottimo 58”80mentre Lorenzo, con26”42, ha stabilito la

miglior prestazione italiana MM40sui 200 ad ostacoli.

”Sono venuto a conoscenzacasualmente dell'esistenza delmondo master - spiega Lorenzo -ed è stato lo stimolo per riprende-re ad allenarmi con metodo”. “Iltrascinatore è stato mio marito -racconta Anna - ma l'idea di condi-videre insieme questa passione miè piaciuta molto”.

Per conciliare la famiglia conl'atletica, i coniugi Muraro si sonoorganizzati con i turni, così, mentreuno si allena, l'altro resta a casacon le bambine. Per Lorenzol'esperienza ai societari master di

quest'anno (laMasteratletica è al10° posto nellaclassifica nazionalemaschile) è statapa r t i co l a rmen tecoinvolgente.

Per Anna il piùbel ricordo risaleallo scorso anno, aiCampionati italianidi Bressanone,quando inaspettata-mente si è trovata avincere i 400 metriMF35 con una sfidaall'ultimo metro conla laziale PaolaTiselli.

“Il mondomaster è stata unabellissima scoper-ta”, spiega Anna.“Ci divertiamomolto, in un clima dibella amicizia.Riusciamo a goder-ci nel migliore deimodi le competizio-ni senza le pressio-ni e le aspettativedel mondo assolu-to”.

I vicentini AnnaBeggio eLorenzo Murarohanno fattopoker di titoliagli ultimi campionati italiani master.La riscopertadell'atleticadopo le esperienze giovanili

di RosaMarchi

UNA COPPIA CONTANTO SPRINT

Anna e Lorenzo, coppia nella vita e in pista

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Uno choc. La scomparsadi Massimiliano Corsomi è stata comunicata

mentre stavo finendo una classicadomenica di lavoro, intensa cometutte, per chi è redattore dellosport.

Erano quasi le 22, il collega«nerista» si avvicina alla scrivania,e mi comunica il nome del ragazzofeltrino morto nel pomeriggio. Lanotizia dell'incidente siera diffusa qualche oraprima, il nome della vit-tima invece era statotenuto segreto, perchénon era stato possibileinformare la famiglia.

Ma la voce correvaper le strade di Feltre,correva come Max,correva veloce. E alloraun nostro collaboratorela raccoglie e la tra-smette alla redazione.E il mio collega si avvi-cina. Nome e cogno-me.

“Mi dicono lo conoscevi bene”.Uno choc. No, non lo conoscevobene. Lo conoscevo. E conMassimiliano avevo sinceramenteperso i contatti negli ultimi anni.

Max aveva progressivamente dimi-nuito l'intensità della sua collabo-razione con il Gazzettino per duemotivi principali: lo studio e l'alle-namento.

Peccato, perché aveva passio-ne anche per la scrittura. I giornisuccessivi alla morte diMassimiliano sono diventati quasiun viaggio. Ho cercato di recupe-rare il tempo perduto. Di sapere di

più di Max. Scoprendo che alcuniaspetti del suo carattere li avevointuiti. Ho ascoltato i racconti di chilo ha allenato, come Giulio Pavei.Ho letto le testimonianze dei suoi

più recenti compagni di squadrabresciani. Ho saputo che l'ultimogrande talento del podismo feltri-no, il promettente ManuelCominotto, era stato “spinto”all'agonismo proprio daMassimiliano.

Poi sono andato al funerale. Eho visto una città stretta attorno aun ragazzo. Questo non lo sapevo:Max era un vero figlio di Feltre.Uno che era dentro la sua città.Dentro le associazioni. Dentro losport. Dentro il Palio, di cui era uncampione e l'anima. Ma lo choc,per me, è molto personale, perché- forse sbagliando - mi è sembratodi “vedere” Max in un personaggioche ho scoperto al cinema e mi hatrascinato in riflessioni dalle qualidi solito la quotidianità ci toglie.

Una storia vera, quella raccon-tata da Sean Penn con “Into thewild”, vicenda bellissima e terribi-le, di un giovane che fatica adaccettare l'ingiustizia del mondo eallora si rifugia in un mondo pro-

prio, nel proprio stile di vita,senza per questo rifiutare ilcontatto con gli altri. Anzi.

Però Max, in fondo,sembrava solo. E solo èandato a correre su quelsentiero, o forse, da solo, èsalito su quella cima perguardare il mondo dall'alto,e scoprirlo un pizzico piùbello di come ci appare inmezzo alle strade vissuta difretta. L'uomo cade, spes-so. Max non si è rialzato.Uno choc. Non lo conosce-vo bene, eppure l'ho ritro-vato vicino. Ciao

Massimiliano.Maurizio Ferin

responsabile della redazionesportiva del Gazzettino

di Belluno

E'andato ad allenarsi in montagna. Da solo. Zaino in spalla.In una domenica apparentemente come tante. L'ultima,

per Massimiliano Corso. Il giovane mezzofondista bellunese èmorto in un tragico incidente, mentre correva lungo le crestenella zona di Malga Val di Stua, dalle parti di Mezzano, inTrentino. Pare che a tradirlo sia stata una fitta coltre di nebbiacalata all'improvviso. Massimiliano ha messo un piede in fallo edè precipitato per alcune decine di metri lungo un canalone. Inutileogni soccorso. Massimiliano Corso era uno dei più forti mezzo-fondisti veneti. Classe 1983, aveva indossato la maglia del GsBechèr San Giacomo e della Dolomiti Belluno, prima di accasar-si all'Atletica Gavardo '90, una società bresciana. Laureato in sto-ria medievale, era anche stato collaboratore dell'edizione bellu-nese del "Gazzettino". Sotto, il ricordo del responsabile dellaredazione sportiva, Maurizio Ferin.

CIAO MAX, GRAZIE DIAVER CORSO CON NOI

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Mi permetto di intervenirecome presidente del-l'atletica padovana in

relazione agli interventi di tifosi eaddetti ai lavori (calcistici) sull'utilitàdi avere una pista di atletica allo sta-dio Euganeo. Una polemica che sitrascina da anni e che viene ripresaogni volta che i risultati del calcioPadova sono estremamente negativio, stranamente, estremamente posi-tivi, come quest'anno.

Come ogni padovano sono orgo-glioso che il calcio della nostra cittàpossa essere rappresentato nellemassime categorie, apprezzo losforzo organizzativo del calcioPadova e l'impegno del suo presi-dente Cestaro, anche per quanto stafacendo nell'attività promozionalegiovanile e scolastica. In questo, lisento vicini a noi del mondo del-l'atletica, perché portano allo stadio,non come spettatori ma come prota-gonisti, centinaia di bambini.

Riconosco e apprezzo poi il fattoche la società non abbia mai cerca-to come alibi il fatto di avere uno sta-dio definito “freddo”. Sono altri alamentarsi ciclicamente della “sco-modità visiva” proponendo soluzioni“fantasiose” con spostamenti delcampo, realizzazione di tribune-pale-stra, sempre finalizzate ad eliminarel'anello rosso intorno al manto erbo-so. L'amministrazione comunale hafatto tanto per rendere questo stadiosicuro, funzionale, sede di decine difederazioni, e devo dire anche bello.Bello ai miei occhi anche per la pre-

senza della pista che consenteimmaginare di essere allo stadioolimpico di Berlino o di Roma, dove igrandi eventi calcistici (finali deimondiali o della Champions) si alter-nano con i grandi eventi del miosport preferito: al meeting di Berlinodove si svolgeranno i prossimi mon-diali di atletica, quest'anno c'erano70 mila spettatori, al Golden Gala diRoma 30 mila.

Noi nel nostro “piccolo” ognianno abbiamo dai 6 ai 10 mila spet-tatori, che assistono al meeting Cittàdi Padova. Nel 2007 i campionatiitaliani in tre giornate hanno coinvol-to almeno 15 mila spettatori. L'annoscorso è stato molto bello vedere unmarea di magliette attraversare lapista in occasione del meeting periniziare il percorso della HumanRace Marathon gemellata con altrecorse non competitive in tante cittàdel mondo. E' logico che eventi diquesto tipo non possono essereprogrammati ogni settimana, masicuramente senza questa pistasarebbe impossibile organizzarli.

Sono tante le persone chepotrebbero usare la pista per gli alle-namenti. Noi dell'atletica non abbia-mo mai insistito particolarmente perproblemi logistici (dover mettere etogliere i cartelloni pubblicitari o lepanchine) e per questi motivi evitia-mo anche di programmare garedelle categorie giovanili in questapista.

Però almeno due o tre grandieventi all'anno li possiamo gustare,

spero insieme, appassionati di atleti-ca e tifosi di calcio.

E' sempre bello ammirare i gran-di protagonisti dello sport da cuiderivano tutti gli altri: permettetemida vecchio appassionato questoluogo comune.

A noi dell'atletica piace pensarein grande e la proposta dell'asses-sore Claudio Sinigaglia, un grandeappassionato di tutti gli sport, di por-tare a Padova un grande eventointernazionale come i CampionatiEuropei ci riempie di orgoglio. Con ilcompletamento tra pochi mesi dellapista indoor accanto all'Euganeopotremo realizzare questo program-ma, come nessun altra città in Italia.

Cari amici del calcio sono certoche la nostra squadra saprà darcialtre soddisfazioni, noi tifosi non lefaremo mancare il nostro appoggio,ma i protagonisti come in tutti glisport, sono gli atleti che scendono incampo che, con la loro tecnica ecarica agonistica, ottengono i risul-tati. A noi spettatori il gusto diseguirli ed incitarli. Una maggioredistanza di qualche metro tra noi eloro sono certo che non possa cam-biare le sorti di una partita o addirit-tura di un campionato.

Tutti noi padovani dovremo esse-re orgogliosi del nostro stadio “olim-pico” per lo stimolo che potrà darealla pratica sportiva delle giovanigenerazioni sia che scelgano di gio-care a calcio o di correre, saltare,lanciare.

Luciano Luisetto

C'è chi ha fondato un comitato. E chi ha lan-ciato una raccolta di firme. Eupalla, il dio

del pallone di breriana memoria, in Italia - si sa - puòquasi tutto. E così, a Padova, la recente promozio-ne della squadra cittadina in serie B ha rinfocolatovecchie polemiche e mai sopite ambizioni.Qualcuno, nella città del Santo, pensa che lo stadioEuganeo sia inadeguato per la visione di partite dicalcio. Altri sono giunti addirittura a conteggiare ipunti che un impianto come quello padovano, in cui

il pubblico non si trova a ridosso dal campo di cal-cio, costerebbe alla classifica della sua squadra delcuore. E allora: via la pista di atletica dallo stadioEuganeo. O, almeno, si provveda ad avvicinare unacurva al terreno di gioco, costruendo - giusto sullapista di atletica, of course - una tribuna prefabbrica-ta. Incubi di una notte di mezza estate? Speriamo disì. Intanto va registrato l'intervento sull'argomentodi Luciano Luisetto, presidente del Comitato provin-ciale Fidal di Padova, che riportiamo qui sotto. (m.f.)

STADIO EUGANEO,STADIO DI TUTTI

1 Pistorius e Zanardi corrono con laVenicemarathonOscar Pistorius e Alex Zanardi lancianola volata alla 24^ VenicemarathonTrofeo Casinò di Venezia, del 25 otto-bre. Il pluricampione paralimpico dei100, 200 e 400 metri e il pilota diFormula 1 e Formula Cart - oggi prota-gonista anche nelle gare di hand bike -si sono ritrovati il 6 luglio nelle elegantisale del Casinò di Venezia, assieme alsindaco di Venezia Massimo Cacciari, alPresidente del Venicemarathon ClubEnrico Jacomini, al direttore generaledel Casinò di Venezia Carlo Pagan, alpresidente del Coni provinciale RenzoDe Antona e all'assessore ai LavoriPubblici Mara Rumiz per presentare la24^ edizione dell'evento lagunare e tuttii progetti sociali e di solidarietà ai quali lamaratona di Venezia è legata. AlexZanardi sarà al via della 24^Venicemarathon nelle hand bike, mentreOscar si diletterà nella Family Run, la 4km non competitiva riservata alle fami-glie che si svolge il sabato prima dellamaratona. Entrambi scenderanno incampo anche a fianco del progetto“Venezia Accessibile - le barriere sisuperano di corsa”, per sostenere l'ini-ziativa portata avanti dal Comune diVenezia, ma nata dalla sensibilità degliorganizzatori della Venicemarathon, cheprevede il prolungamento del rivesti-mento con rampe di legno dei 13 pontidella maratona, per facilitare la fruibilitàe accessibilità della città ai portatorid'handicap. “Oscar e Alex ci aiutano ad

amplificare il messaggio che la marato-na di Venezia e lo sport in generaledevono essere accessibile a tutti”, hasottolineato il presidente delVenicemarathon Club, Enrico Jacomini.www.venicemarathon.it

2 “Provincia di Treviso”, la carica dei4.500Prima Trevisatletica, seconda Mogliano.Poi, nell'ordine, Veneto BancaMontebelluna, Pederobba, GagnoPonzano, Vedelago. Questo il verdettodel 5° Trofeo Provincia di Treviso, con-clusosi l'8 luglio allo stadio diMontebelluna, dopo sei manifestazioninell'arco di poco meno di due mesi chehanno complessivamente coinvoltocirca 4.500 atleti. Un successo senzaprecedenti. Trentotto punti appenahanno separato Trevisatletica e i cam-pioni uscenti del Mogliano. Applausi,però, per tutti, visto il successo della ras-segna. www.trevisatletica.it

3 Conegliano, 800 metri da favola conObrist e RifesserUn centesimo di troppo e il lasciapassa-re per i Mondiali resta - provvisoriamen-te - un sogno per Lukas Rifesser.Intanto, il 15 luglio, gli 800 del meeting diConegliano hanno segnalato il ritorno subuoni livelli del finalista olim-pico dei 1500, ChristianObrist, lui sì approdato alminimo B per la rassegna iri-

data. Il doppio girodi pista, al 19° tro-feo Toni Fallai,oltre ad offrire lasplendida volatatra di due azzurri, èil più veloce dellastagione: 1'46”55per Obrist, 1'46”61per Rifesser, che

comunque otter-rà il minimopochi giornidopo al meetingdi Pergine. Enon va dimenti-cato neppure ilsostanzioso pro-gresso del friulano Bortolotti, classe1985, sceso a 1'47”91. La serata cone-glianese, accompagnata dal pubblicodelle migliori occasioni, ha regalatoanche un bel 1500, vinto dalla trevigianaMichela Zanatta in 4'19”05, primato per-sonale dopo 10 anni. Alle sue spalle,miglioramento anche per la maratonetaBruna Genovese, scesa a 4'30”94. Nellealtre gare di mezzofondo si sono impostigli azzurri Neunhauserer (3'50”33 nei1500) e Montorio (14'44”43 nei 5.000).Paolo Capponi e Flavia Severin hannodominato il peso: ordinaria amministra-zione per il poliziotto, che si è ancheaggiudicato il trofeo Toni Fallai (17.75,davanti a Loris Barbazza, progredito a15.65); bella crescita per la giovane tre-vigiana, che continua a dividersi trarugby e atletica, arrivata a 14.69 (+35cm sul personale) in una gara in cui bril-la anche l'allieva veneziana FrancescaStevanato (13.47). Un minuto di silenzioe intensa commozione, prima dei 1500,nel ricordo di Massimiliano Corso, giova-ne mezzofondista bellunese morto ladomenica precedente in un incidente inmontagna. www.atleticaconegliano.com

4 Riecco la Levorato: obiettivoBerlinoA due anni dall'ultima gara e a undicimesi dalla nascita della figlia Giulia,Manuela Levorato è tornata: il 22 lugliola trentaduenne sprinter veneziana ha

corso i 100 metri al meetingdi Nembro, nel Bergamasco,in 11”68 (vento +1.2). Unaprestazione che fa ben spe-rare, anche perché Manuela- ora nuovamente allenata daMario Del Giudice - era redu-ce da un piccolo infortunio. Ilsuo prossimo obiettivo?Tornare in azzurro, magari apartire dai Mondiali diBerlino, dove la Levoratopotrebbe trovare un postonella staffetta. www.fidal.it

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