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RESOCONTO SOMMARIO E STENOGRAFICO 144. SEDUTA DI LUNEDI ` 16 APRILE 2007 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI INDI DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI INDICE RESOCONTO SOMMARIO ............................. III-VI RESOCONTO STENOGRAFICO ...................... 1-33 PAG. Missioni ............................................................ 1 Petizioni (Annunzio) ....................................... 1 Proposta di legge: Modifiche alla normativa sullo sportello unico per le imprese e in materia di dichiarazione di inizio attivita ` (A.C. 1428-A) ed abbinata (A.C. 1543) (Discussione) ................................................. 2 (Discussione sulle linee generali – A.C. 1428-A ed abbinata) .................................................. 2 Presidente ..................................................... 2 PAG. Allasia Stefano (LNP) ................................. 16 Bubbico Filippo, Sottosegretario per lo svi- luppo economico .......................................... 5 Burchiellaro Gianfranco (Ulivo) ................ 7 Capezzone Daniele (RosanelPugno), Rela- tore ................................................................ 3 Cosenza Giulia (AN) ................................... 13 Fedele Luigi (FI) .......................................... 5 Franzoso Pietro (FI) ................................... 9 Mellano Bruno (RosanelPugno) ................. 13 Narducci Franco (Ulivo) ............................. 11 Atti Parlamentari I Camera dei Deputati XV LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: L’Ulivo: Ulivo; Forza Italia: FI; Alleanza Nazionale: AN; Rifondazione Comunista-Sinistra Europea: RC-SE; UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro): UDC; Lega Nord Padania: LNP; Italia dei Valori: IdV; La Rosa nel Pugno: RosanelPugno; Comunisti Italiani: Com.It; Verdi: Verdi; Popolari-Udeur: Pop-Udeur; DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI: DCA-NPSI; Misto: Misto; Misto-Minoranze linguistiche: Misto-Min.ling.; Misto-Movimento per l’Autonomia: Misto-MpA; Misto-Repubblicani, Liberali, Rifor- matori: Misto-RLR.

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RESOCONTOSOMMARIO E STENOGRAFICO

144.

SEDUTA DI LUNEDI 16 APRILE 2007PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI

INDI

DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI

I N D I C E

RESOCONTO SOMMARIO ............................. III-VI

RESOCONTO STENOGRAFICO ...................... 1-33

PAG.

Missioni ............................................................ 1

Petizioni (Annunzio) ....................................... 1

Proposta di legge: Modifiche alla normativasullo sportello unico per le imprese e inmateria di dichiarazione di inizio attivita(A.C. 1428-A) ed abbinata (A.C. 1543)(Discussione) ................................................. 2

(Discussione sulle linee generali – A.C. 1428-Aed abbinata) .................................................. 2

Presidente ..................................................... 2

PAG.

Allasia Stefano (LNP) ................................. 16

Bubbico Filippo, Sottosegretario per lo svi-luppo economico .......................................... 5

Burchiellaro Gianfranco (Ulivo) ................ 7

Capezzone Daniele (RosanelPugno), Rela-tore ................................................................ 3

Cosenza Giulia (AN) ................................... 13

Fedele Luigi (FI) .......................................... 5

Franzoso Pietro (FI) ................................... 9

Mellano Bruno (RosanelPugno) ................. 13

Narducci Franco (Ulivo) ............................. 11

Atti Parlamentari — I — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007

N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: L’Ulivo: Ulivo; Forza Italia: FI; Alleanza Nazionale: AN; RifondazioneComunista-Sinistra Europea: RC-SE; UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici diCentro): UDC; Lega Nord Padania: LNP; Italia dei Valori: IdV; La Rosa nel Pugno: RosanelPugno;Comunisti Italiani: Com.It; Verdi: Verdi; Popolari-Udeur: Pop-Udeur; DCA-Democrazia Cristiana perle Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI: DCA-NPSI; Misto: Misto; Misto-Minoranze linguistiche:Misto-Min.ling.; Misto-Movimento per l’Autonomia: Misto-MpA; Misto-Repubblicani, Liberali, Rifor-matori: Misto-RLR.

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PAG.

(Repliche del relatore e del Governo – A.C.1428-A ed abbinata) .................................... 18

Presidente ..................................................... 18

Bubbico Filippo, Sottosegretario per lo svi-luppo economico .......................................... 19

Capezzone Daniele (RosanelPugno), Rela-tore ................................................................ 18

Proposte di legge: Modifiche alla legge 8luglio 1998, n. 230, in materia di obiezionedi coscienza (A.C. 197-206-931-A) (Discus-sione del testo unificato) ........................... 19

(Discussione sulle linee generali – A.C. 197 edabbinate-A) .................................................... 19

Presidente ..................................................... 19

Betta Mauro (Ulivo) .................................... 21

Caruso Francesco Saverio (RC-SE) .......... 27

Duranti Donatella (RC-SE) ........................ 23

PAG.

Giovanardi Carlo (UDC) ............................. 28

Mellano Bruno (RosanelPugno) ................. 25

Naccarato Paolo, Sottosegretario per i rap-porti con il Parlamento e le riforme isti-tuzionali ........................................................ 21

Pinotti Roberta (Ulivo), Relatore ............... 19

(Repliche del relatore e del Governo – A.C.197 ed abbinate-A) ....................................... 30

Presidente ..................................................... 30

Naccarato Paolo, Sottosegretario per i rap-porti con il Parlamento e le riforme isti-tuzionali ........................................................ 31

Pinotti Roberta (Ulivo), Relatore ............... 30

Proposte di legge (Proposta di trasferimentoa Commissione in sede legislativa) ........... 31

Ordine del giorno della seduta di domani . 31

ERRATA CORRIGE ........................................ 33

N. B. I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sonopubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicatinell’Allegato B.

SEDUTA PRECEDENTE: N. 143 — GIOVEDI 12 APRILE 2007

Atti Parlamentari — II — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTEFAUSTO BERTINOTTI

La seduta comincia alle 15,05.

La Camera approva il processo verbaledella seduta dell’11 aprile 2007.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunica che i deputatiin missione sono cinquantatre.

Annunzio di petizioni.

ANTONIO MAZZOCCHI (AN), Segreta-rio. Da lettura del sunto delle petizionipervenute alla Presidenza (vedi resocontostenografico pag. 1).

Discussione della proposta di legge: Modifi-che alla normativa sullo sportello unicoper le imprese e in materia di dichiara-zione di inizio attivita (A.C. 1428-A edabbinata).

PRESIDENTE. Avverte che lo schemarecante la ripartizione dei tempi per ildibattito e riprodotto in calce al calenda-rio dei lavori dell’Assemblea.

Dichiara aperta la discussione sullelinee generali, della quale e stato chiestol’ampliamento.

DANIELE CAPEZZONE (RosanelPu-gno), Relatore. Illustra il contenuto dellaproposta di legge in discussione, finalizzataad incidere sull’istituzione dello sportellounico per le imprese, su tempi e modalita disvolgimento dei procedimenti ad esso affi-

dati, nonche sui termini di efficacia delladichiarazione di inizio attivita relativa aspecifici settori economici. Osservato chesul provvedimento in Commissione si e re-gistrato un consenso unanime delle forzepolitiche, sottolinea la particolare impor-tanza delle disposizioni che prevedono chele attivita di verifica e di controllo noncomportano l’interruzione dell’attivita diimpresa. Preannunzia, quindi, la disponibi-lita a valutare positivamente le eventualiproposte emendative finalizzate a miglio-rare ulteriormente il testo della proposta dilegge in discussione, riservandosi inoltre lapresentazione di uno specifico emenda-mento volto ad armonizzare le disposizioniin essa contenute con quelle oggetto di undisegno di legge governativo vertente sullamedesima materia.

FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario diStato per lo sviluppo economico. Nel ma-nifestare soddisfazione per il proficuo la-voro svolto dalla X Commissione sullaproposta di legge in discussione, ne au-spica la tempestiva approvazione.

LUIGI FEDELE (FI). Nel manifestarel’orientamento favorevole del suo gruppoalla proposta di legge in discussione, ritieneche essa rappresenti l’occasione per dare unforte impulso all’attivita delle imprese, at-traverso l’opportuno snellimento delle pro-cedure burocratiche e la maggiore responsa-bilizzazione dei cittadini. Sottolineata,quindi, l’ampia convergenza registratasi trale forze politiche nel corso dell’iter presso laX Commissione, auspica il recepimento delleproposte emendative presentate dalla suaparte politica al fine di migliorare taluniaspetti del testo.

RESOCONTO SOMMARIO

Atti Parlamentari — III — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — SOMMARIO — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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GIANFRANCO BURCHIELLARO (Uli-vo). Manifestato il convinto sostegno delsuo gruppo alla proposta di legge indiscussione, che si inscrive nel quadro deiprovvedimenti necessari alla semplifica-zione degli oneri burocratici a carico delleimprese e, piu in generale, alla moderniz-zazione del Paese, esprime un orienta-mento favorevole alle misure prospettateal fine di riorganizzare lo sportello unicoper le attivita produttive; richiama, inparticolare, le condivisibili disposizioniconcernenti l’individuazione del responsa-bile del procedimento e la conferenza deiservizi informatici.

PIETRO FRANZOSO (FI). Sottolineatal’inutilita delle misure finora adottate dalGoverno in tema di liberalizzazioni, ma-nifesta il convinto orientamento favorevoledel suo gruppo alla proposta di legge indiscussione, recante efficaci interventi voltia semplificare gli oneri burocratici a ca-rico delle imprese; nel condividere, quindi,la prospettata valorizzazione dell’istitutodell’autocertificazione, giudica il provvedi-mento in esame particolarmente convin-cente sotto i profili giuridico e politico.

FRANCO NARDUCCI (Ulivo). Nel rite-nere il provvedimento in discussione es-senziale al fine di favorire l’efficace rilan-cio dell’economia nazionale, sottolineal’importanza di un adeguato funziona-mento dello sportello unico in ambitoterritoriale.

GIULIA COSENZA (AN). Manifestatoapprezzamento per la proposta di legge indiscussione, ritiene tuttavia che essa do-vrebbe inscriversi nel quadro di ulterioriprovvedimenti in tema di liberalizzazioni emodernizzazione della pubblica ammini-strazione.

BRUNO MELLANO (RosanelPugno).Sottolinea che la proposta di legge indiscussione, che ha ricevuto un ampioconsenso parlamentare, rappresenta una

svolta significativa nella semplificazionedei rapporti tra pubblica amministrazioneed imprenditori.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTECARLO LEONI

BRUNO MELLANO (RosanelPugno).Ritiene altresı che lo snellimento delleprocedure per l’avvio dell’attivita delle im-prese favorisca la ripresa economica erisponda alle numerose richieste prove-nienti dalla societa civile.

STEFANO ALLASIA (LNP). Ricordatoche il suo gruppo ha presentato unaproposta di legge sulla semplificazionedelle procedure per l’avvio di attivita d’im-presa, il cui testo e stato recepito nelprovvedimento in discussione, evidenzia gliostacoli burocratici e i costi elevati impostiai cittadini italiani che vogliono intrapren-dere nuove attivita produttive. Osservaaltresı che il testo in esame, del qualerichiama gli aspetti salienti, e volto arispondere alle esigenze piu volte manife-state dal mondo delle piccole e medieimprese.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa ladiscussione sulle linee generali.

DANIELE CAPEZZONE (RosanelPu-gno), Relatore. Nel preannunziare la pre-sentazione di una proposta emendativache tenga conto anche delle indicazionicontenute in un disegno di legge presen-tato, in materia, dal Governo, manifestadisponibilita a prendere in considerazioneulteriori modifiche del testo; auspicaquindi che la proposta di legge in esamesia sollecitamente approvata con un’ampiaconvergenza delle forze politiche.

FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario diStato per lo sviluppo economico. Rinunziaalla replica.

PRESIDENTE. Rinvia il seguito del di-battito ad altra seduta.

Atti Parlamentari — IV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — SOMMARIO — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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Discussione del testo unificato delle pro-poste di legge: Modifiche alla legge 8luglio 1998, n. 230, in materia di obie-zione di coscienza (A.C. 197 ed abbi-nate-A).

PRESIDENTE. Avverte che lo schemarecante la ripartizione dei tempi per ildibattito e riprodotto in calce al calenda-rio dei lavori dell’Assemblea.

Dichiara aperta la discussione sullelinee generali, della quale e stato chiestol’ampliamento.

ROBERTA PINOTTI (Ulivo), Relatore.Osservato preliminarmente che la materiadell’obiezione di coscienza richiama indi-rettamente la necessita di aggiornamentinormativi derivanti dalla sospensione dellaleva obbligatoria, illustra il contenuto deltesto unificato in discussione, volto a su-perare le incertezze che si sono riscontratenell’attuazione della vigente normativa; neauspica pertanto l’approvazione.

PAOLO NACCARATO, Sottosegretariodi Stato per i rapporti con il Parlamento ele riforme istituzionali. Avverte che il Go-verno si riserva di intervenire nel prosie-guo del dibattito.

MAURO BETTA (Ulivo). Osservato chenegli ultimi dieci anni numerose modifichehanno inciso significativamente sull’orga-nizzazione dei servizi militare e civile,manifesta l’orientamento favorevole delsuo gruppo al testo unificato in esame, cheopportunamente prevede un’eliminazionegraduale dei vincoli tuttora esistenti percoloro che hanno optato per l’obiezione dicoscienza. Auspica, quindi, un’ampia con-vergenza delle forze politiche sul provve-dimento in discussione.

DONATELLA DURANTI (RC-SE). Nelsottolineare l’alto valore sociale dell’obie-zione di coscienza quale modalita di ser-vizio al Paese in alternativa alla leva,condivide la necessita di eliminare i vincolituttora esistenti nell’ordinamento che at-tribuiscono a tale scelta un carattere di

irreversibilita. Auspica quindi, a nome delsuo gruppo, l’approvazione del testo uni-ficato in discussione.

BRUNO MELLANO (RosanelPugno).Giudicato doveroso l’adeguamento delladisciplina vigente in tema di obiezione dicoscienza, anche alla luce del nuovo sce-nario internazionale e del particolare va-lore acquisito dal servizio civile, manifestaun orientamento favorevole al testo unifi-cato in discussione.

FRANCESCO SAVERIO CARUSO (RC-SE). Osservato che il servizio civile rap-presenta un modo legittimo per porsi alservizio dello Stato, ritiene che tale sceltanon possa essere penalizzante, segnata-mente per chi intenda successivamenteoperare nel comparto sicurezza.

CARLO GIOVANARDI (UDC). Manife-stato un orientamento nettamente contra-rio al testo unificato in discussione, sot-tolinea la necessita di garantire la serietadella scelta di chi si e legittimamentedichiarato obiettore di coscienza; pro-spetta, quindi, l’opportunita di rinviare ilprovvedimento in Commissione per con-sentire lo svolgimento di ulteriori appro-fondimenti.

PRESIDENTE. Dichiara chiusa ladiscussione sulle linee generali.

ROBERTA PINOTTI (Ulivo), Relatore.Osservato che l’attivita istruttoria in Com-missione e stata ampia ed approfondita,rileva che il testo unificato in discussione,sul quale si e registrato un generale con-senso tra i gruppi parlamentari, apparecoerente con i piu recenti orientamentigiurisprudenziali in materia.

PRESIDENTE. Prende atto che il rap-presentante del Governo rinunzia alla re-plica e rinvia il seguito del dibattito adaltra seduta.

Atti Parlamentari — V — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — SOMMARIO — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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Proposta di trasferimento a Commissionein sede legislativa di proposte di legge.

PRESIDENTE. Comunica che saraiscritto all’ordine del giorno della sedutadi domani il trasferimento alla VII Com-missione in sede legislativa delle propostedi legge nn. 28, 522 e 1620, in un testounificato, recanti: « Abrogazione dell’arti-colo 1-septies del decreto-legge 5 dicembre2005, n. 250, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, inmateria di equipollenza del diploma di

laurea in scienze motorie al diploma dilaurea in fisioterapia ».

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunica l’ordine delgiorno della seduta di domani:

Martedı 17 aprile 2007, alle 10.

(Vedi resoconto stenografico pag. 31).

La seduta termina alle 17,25.

Atti Parlamentari — VI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — SOMMARIO — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTEFAUSTO BERTINOTTI

La seduta comincia alle 15,05.

ANTONIO MAZZOCCHI, Segretario,legge il processo verbale della sedutadell’11 aprile 2007.

(E approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell’articolo 46, comma 2, del regolamento,i deputati Albonetti, Amato, Azzolini, Ber-sani, Bindi, Boco, Bonino, Capodicasa, Ca-tone, Cento, Chiti, Colucci, Damiano, DeCastro, De Piccoli, Di Pietro, Donadi, Dui-lio, Fioroni, Folena, Franceschini, Galante,Galeazzi, Gentiloni Silveri, Landolfi, Lan-zillotta, Levi, Marcenaro, Maroni, Melan-dri, Meloni, Meta, Minniti, Morrone, Leo-luca Orlando, Parisi, Pecoraro Scanio, Pi-sicchio, Pollastrini, Prodi, Rigoni, Rivolta,Rutelli, Santagata, Sgobio, Stucchi, Tre-monti, Visco, Elio Vito e Zacchera sono inmissione a decorrere dalla seduta odierna.

Pertanto i deputati in missione sonocomplessivamente cinquantatre, come ri-sulta dall’elenco depositato presso la Pre-sidenza e che sara pubblicato nell’allegatoA al resoconto della seduta odierna.

Ulteriori comunicazioni all’Assembleasaranno pubblicate nell’allegato A al reso-conto della seduta odierna.

Annunzio di petizioni.

PRESIDENTE. Invito il deputato segre-tario a dare lettura del sunto delle peti-

zioni pervenute alla Presidenza, che sa-ranno trasmesse alle sottoindicate Com-missioni.

ANTONIO MAZZOCCHI, Segretario,legge:

FRANCESCO DI PASQUALE, da Can-cello ed Arnone (Caserta), chiede:

iniziative atte a promuovere la mo-ralizzazione della vita pubblica, il sensodello Stato e della legalita (280) – alla ICommissione (Affari costituzionali);

l’emanazione di un nuovo codice mi-litare di pace (281) – alla II Commissione(Giustizia) e IV Commissione (Difesa);

la concessione di un’amnistia per imilitari detenuti (282) – alla II Commis-sione (Giustizia);

misure atte ad assicurare una rapidasostituzione di tutti gli autoveicoli circo-lanti, pubblici e privati, con mezzi ecolo-gici a basso impatto ambientale (283) –alla VIII Commissione (Ambiente);

l’istituzione del Ministero per la tra-sparenza dell’azione pubblica (284) – allaI Commissione (Affari costituzionali);

provvedimenti per la tutela della tra-dizione religiosa cattolica e dei suoi sim-boli (285) – alla I Commissione (Affaricostituzionali);

la valorizzazione dei consorzi per losmaltimento dei rifiuti (286) – alla VIIICommissione (Ambiente);

la soppressione degli enti pubbliciinutili (287) – alla I Commissione (Affaricostituzionali);

RESOCONTO STENOGRAFICO

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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nuove norme in materia di attivitaedilizia (288) – alla VIII Commissione(Ambiente);

iniziative atte a promuovere la cono-scenza della storia e della cultura deglienti locali (289) – alla I Commissione(Affari costituzionali);

il completamento e l’adeguamentodelle infrastrutture, con particolare ri-guardo alle reti fognarie e agli impianti didepurazione (290) – alla VIII Commis-sione (Ambiente);

un provvedimento legislativo per ga-rantire ai cittadini il diritto alla casa (291)– alla VIII Commissione (Ambiente);

misure atte ad affrontare il problemadell’eccessiva lentezza dei processi (292) –alla II Commissione (Giustizia);

nuove norme in materia di difensoricivici (293) – alla I Commissione (Affaricostituzionali);

l’istituzione di una giornata dei dirittie dei doveri dei cittadini e delle istituzioni(294) – alla I Commissione (Affari costi-tuzionali);

l’istituzione di un Tribunale dei di-ritti del cittadino presso ciascuna provin-cia (295) – alla II Commissione (Giustizia);

interventi per migliorare le infra-strutture nelle regioni meridionali (296) –alla VIII Commissione (Ambiente);

provvedimenti in materia di confe-zionamento di farmaci ad uso umano(297) – alla XII Commissione (Affari so-ciali);

misure per favorire l’insegnamentodell’informatica nella scuola primaria(298) – alla VII Commissione (Cultura);

la reintroduzione dell’insegnamentodell’educazione civica nelle scuole ele-mentari (299) – alla VII Commissione(Cultura);

misure per favorire la realizzazionedi centri per cure naturali (300) – alla XIICommissione (Affari sociali);

misure in favore dell’adeguamentodelle abitazioni delle persone anziane onon autosufficienti (301) – alla XII Com-missione (Affari sociali);

misure per sostenere i cittadini menoabbienti (302) – alla XII Commissione(Affari sociali).

Discussione della proposta di legge: Ca-pezzone ed altri: Modifiche alla nor-mativa sullo sportello unico per leimprese e in materia di dichiarazionedi inizio attivita (A.C. 1428-A); e del-l’abbinata proposta di legge Allasia edaltri (A.C. 1543) (ore 15,09).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala discussione della proposta di legge d’ini-ziativa dei deputati Capezzone ed altri:Modifiche alla normativa sullo sportellounico per le imprese e in materia didichiarazione di inizio attivita; e dell’ab-binata proposta di legge d’iniziativa deideputati Allasia ed altri.

Avverto che lo schema recante la ri-partizione dei tempi e pubblicato in calceal vigente calendario dei lavori dell’Assem-blea (vedi calendario).

(Discussione sulle linee generali –A.C. 1428-A ed abbinata)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta ladiscussione sulle linee generali.

Avverto che i presidenti dei gruppiparlamentari di Forza Italia e L’Ulivo nehanno chiesto l’ampliamento senza limi-tazioni nelle iscrizioni a parlare, ai sensidell’articolo 83, comma 2, del regola-mento.

Avverto, altresı, che la X Commissione(Attivita produttive) si intende autorizzataa riferire oralmente.

Il presidente della X Commissione, de-putato Capezzone, ha facolta di svolgere larelazione. Invito il relatore a prendereposto al banco del Comitato dei nove.

Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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DANIELE CAPEZZONE, Relatore. Si-gnor Presidente, signor rappresentante delGoverno, colleghi, sono davvero lieto dipoter introdurre la discussione sulle lineegenerali di un provvedimento cui attribui-sco una importanza particolare, sia perragioni di metodo, sia per ragioni di me-rito. Dal punto di vista del metodo, tramolte occasioni di divisione e di litigiositache la politica italiana non manca mai diriservare, ci troviamo, invece, dinanzi adun provvedimento che e stato vissuto sindalla sua presentazione in modo biparti-san: ne sono primo firmatario, ma esso estato successivamente sottoscritto da de-cine di colleghe e di colleghi, sia di cen-trosinistra sia di centrodestra. Sino allasua presentazione, la proposta e stataseguita con attenzione ed incoraggiamentodalle forze sociali ed imprenditoriali, difatto senza eccezioni.

La Commissione che ho l’onore di pre-siedere – e desidero ringraziare tutti i suoimembri per il lavoro spedito ed efficaceche abbiamo potuto svolgere – ha licen-ziato il provvedimento in sede referentecon un’approvazione unanime e progres-sivamente e giunta la « luce verde », sem-pre con un voto trasversale, delle Com-missioni affari costituzionali, giustizia, bi-lancio, cultura, ambiente, affari sociali,della Commissione parlamentare per lequestioni regionali e del Comitato per lalegislazione, ma – lo sottolineo ancora –in ogni passaggio si e riscontrata unacollaborazione leale ed aperta tra maggio-ranza ed opposizione, anche in conside-razione del fatto che il tema riguarda lavita concreta delle nostre imprese e delsistema Italia.

Dal punto di vista del merito, poi, larilevanza e nei fatti: oggi, per avviare oesercitare una attivita di impresa vige ilgenerale principio di priorita dell’inter-vento amministrativo. Cio ha determinato,e contribuisce tuttora a determinare, ilsostanziale imbrigliamento delle iniziativeimprenditoriali, la loro innaturale buro-cratizzazione, la lentezza dei processi au-torizzatori, la mortificazione, in definitiva,di buona parte delle potenzialita di svi-luppo della nostra economia. Riteniamo

che siano ormai maturi i tempi per unsalto di qualita, anche culturale, che con-senta alle nostre imprese di liberarsi daivincoli amministrativi, spesso ingiustificatie costosi, che altro non fanno che inibirelo slancio creativo e propositivo di moltiimprenditori, senza alcuna reale utilita perla collettivita.

Il commissario europeo Gunter Ve-rheugen, che ha, a sua volta, speso parolegenerose di sollecitazione e di incoraggia-mento per questa proposta, ha denunciatoil fatto che gli imprenditori italiani sononella situazione peggiore, sia per quantoattiene alla partenza delle imprese, sia perquanto attiene alla gestione successivadelle stesse, sia sotto profilo dei tempi, siasotto il profilo dei costi. I dati della Bancamondiale parlano chiaro: nella classificadella facilita con cui si puo operare sulmercato il nostro paese e al settantaseie-simo posto nel mondo; per quanto ri-guarda l’apertura di una attivita e alquarantesimo posto; per ottenere licenze eal novantatreesimo; per l’assunzione didipendenti e al centotrentottesimo, su cen-tocinquantaquattro paesi.

Oggi, nel nostro paese, per ottenere unaautorizzazione dalla pubblica amministra-zione, un imprenditore e costretto, assaispesso, ad attendere tempi molto, troppolunghi, oltretutto in una situazione diincertezza e di precarieta, a causa delcarattere ondivago ed imprevedibile delledecisioni amministrative, con conseguenzeeconomiche facilmente immaginabili: bastipensare, ad esempio, che le autorizzazioniche un imprenditore deve richiedere edottenere per far partire concretamente lapropria attivita oscillano tra le cinquan-totto e le ottanta, molte delle quali deltutto inutili.

Si tratta di una situazione non piusostenibile. Il nostro deve essere un paeseche « fa il tifo » per le imprese e non unpaese che le guarda con sospetto; il nostrodeve essere un paese che ha fiducia nel-l’impegno, spesso rischioso, della nuovaimprenditorialita; il nostro deve essere unpaese in cui la pubblica amministrazionepossa finalmente essere percepita dalleimprese come un consulente, un alleato e

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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non piu come un nemico o un ostacolo. La« parola d’ordine » deve essere pertanto, edancora di piu, una sola: semplificare.

Facendo tesoro delle migliori espe-rienze maturate in diversi contesti negliultimi anni e che occorre ulteriormentesviluppare, perfezionare ed estendere, sipuo dire che risulta ormai evidente che lastrada piu efficace per conseguire realieffetti di semplificazione e di sburocratiz-zazione passa attraverso la drastica ridu-zione dell’attivita di controllo preventivo edi istruttoria ex ante della pubblica am-ministrazione. E necessario pertanto chel’autocertificazione e la denuncia di inizioattivita divengano il metodo ordinario at-traverso cui l’imprenditore si rapporta conla pubblica amministrazione, al fine diannullare i tempi morti e dare alle im-prese la possibilita di una partenza agile,non appesantita da vincoli e da atteseinutili, nel quadro di una nuova e piupregnante responsabilizzazione verso l’in-tera collettivita di quanti scelgono lastrada del rischio e dell’investimento.

Per converso, al fine di garantireun’adeguata tutela anche agli interessi in-dividuali e collettivi eventualmente messi arischio dalle nuove intraprese, a frontedella contrazione dei controlli ex ante,occorre valorizzare il ruolo di controlloreex post dell’amministrazione, assicurando itempi e gli strumenti necessari affinchetale controllo possa essere svolto in modoaccurato e rigoroso.

E questo un punto politico e giuridicodi speciale importanza, che segna l’ado-zione di un nuovo paradigma. E sono lietoche analogo spirito animi anche i provve-dimenti del ministro Nicolais sulla riformacomplessiva del procedimento amministra-tivo, cioe uno spostamento dalla logicadelle autorizzazioni preventive a quella deicontrolli, naturalmente rigorosi – come esacrosanto – ma successivi.

In concreto, desidero comunicare chestiamo compiendo un ulteriore passo inavanti. L’articolo 1 della proposta di leggedi fatto conferisce al Governo una delega.La novita e che il Governo, nel disegno dilegge presentato dal ministro Bersani, cheoggi e all’esame della Commissione attivita

produttive e il cui relatore e il collegaLulli, ha cercato di dare attuazione aquella delega, prevedendo norme chehanno proprio il carattere di integrazionee realizzazione concreta dei principi con-tenuti nella nostra proposta di legge. Ab-biamo convenuto – c’e stata un’intesa e unapprezzamento generale in Commissione euna positiva convergenza del Governo – diragionare su una soppressione, nel disegnodi legge governativo, delle norme, per cosıdire, sovrapposte a quelle della proposta dilegge, anche per valorizzare il ruolo diun’iniziativa legislativa proveniente dalleforze parlamentari.

Per altro verso, con un emendamento,io stesso mi faro carico di proporre lasostituzione dell’articolo 1 nella sua vec-chia stesura, per integrarlo e fonderlocon buona parte delle norme che hoappena definito « attuative » e che sonocontenute nel disegno di legge governa-tivo. In buona sostanza, abbiamo l’occa-sione di « attuare, qui ed ora, la delega »e di realizzare, in un unico atto norma-tivo, con una ulteriore semplificazioneche veniva richiesta a gran voce dalmondo produttivo, quanto di buono econtenuto sia in questa proposta di leggesia nel disegno di legge governativo.

Naturalmente, proprio in considera-zione del cammino bipartisan del provve-dimento e della grande lealta e correttezzadelle forze di opposizione, che, a propriavolta, non hanno mai fatto mancare il loroapporto, sara utile ed opportuno anche inquesta fase far tesoro di ulteriori integra-zioni, suggerimenti modifiche. L’obiettivo,che ritengo a portata di mano, e quellodell’approvazione, qui alla Camera, di unbuon provvedimento, che e atteso dalpaese e che puo essere licenziato con unvoto « trasversalissimo ».

Il punto fermo, che ci ha visto tutticoncordi (i firmatari della proposta dilegge, la maggioranza, l’opposizione e ilGoverno, qui rappresentato dal sottosegre-tario Bubbico, che ha giocato un ruolo cosıpositivo) e che le attivita di verifica nondebbano comportare l’interruzione dell’at-tivita avviata dall’imprenditore. L’impren-ditore inizia la sua attivita e sta tranquillo

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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e i giusti e sacrosanti controlli, con tuttolo scrupolo e il rigore del caso, avvengonoex post.

Vorrei fare un’ultima osservazione, chee anche un auspicio e un obiettivo dilavoro: la partenza facile di un’impresa esolo un primo traguardo. Sappiamoquanto sia difficile il seguito e quanteimprese, appena sorte, vengano meno nelprimo quinquennio di vita. A maggiorragione, quindi, se approveremo questoprovvedimento, avremo la forza e l’abbri-vio per accompagnare l’impresa appenanata e proseguire nel percorso di sempli-ficazione e di sburocratizzazione.

I padri del partito d’azione, in tutt’altrocontesto, sognavano una soluzione di con-tinuita che facesse venire meno tutte lenorme la cui vigenza non fosse stataesplicitamente confermata. Ecco, si parvalicet, il nostro Parlamento, nel tempo diquesta legislatura, potrebbe porsi un obiet-tivo di questo tipo, ossia una sorta diradiografia delle norme che riguardano ilrapporto tra imprese e pubblica ammini-strazione ed una corrispondente opera dipotatura e di disboscamento.

Con questa proposta di legge comin-ciamo dall’inizio, dalla nascita, dallo start-up, ma e un buon modo per preparare ilcammino verso gli interventi successivi.

PRESIDENTE. Ha facolta di parlare ilrappresentante del Governo.

FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario diStato per lo sviluppo economico. SignorPresidente, troviamo molto utile e positival’iniziativa legislativa illustrata dal presi-dente Capezzone e siamo convinti, comeegli ha gia annunciato, che il proficuolavoro avviato dal Parlamento consentiradi accelerare il processo di riforma che ilGoverno ha gia delineato in un suo dise-gno di legge, favorendo, per la parte atti-nente alle materie oggetto del provvedi-mento in esame, un’articolazione piu ana-litica della disciplina.

Sara cosı gia possibile dar seguito finda ora al mandato che quel disegno dilegge avrebbe conferito al Governo af-finche venissero successivamente emanate

norme di attuazione, al fine di rendere leprocedure amministrative atte a tutelaregli interessi pubblici in campo, ma maivessatorie o di ostacolo per i cittadini, pergli operatori economici, che devono poterrealizzare i loro progetti – nel rispettodelle norme nazionali e comunitarie vi-genti – in tempi estremamente veloci,evitando di accentuare quegli svantaggicompetitivi ai quali il nostro sistema pro-duttivo deve continuamente fare fronte nelrapporto con altri sistemi economici.

Per questo motivo, siamo grati allaCommissione e al suo presidente, l’onore-vole Capezzone, e siamo pronti a sostenerequesto sforzo, perche in tempi veloci sipossa mettere a disposizione del Paese unquadro normativo efficace, efficiente edimmediatamente fruibile da parte di tuttii soggetti in campo.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Fedele. Ne ha facolta

LUIGI FEDELE. Signor Presidente, col-leghi, intervengo a nome del mio grupposul progetto di legge in discussione cheriguarda le modifiche alla normativa sullosportello unico per le imprese e in materiadi dichiarazione d’inizio attivita, presen-tato dal presidente Capezzone, comeprimo firmatario, e da altri deputati

E un progetto di legge certamente im-portante, perche tutti noi parliamo sempredi sostegno alle imprese e affermiamo chele imprese vanno sostenute, ma poi nonsempre questo avviene nei fatti. Credo cheinvece questo provvedimento sia moltoutile.

Uno dei problemi principali per chiintende avviare una nuova attivita oggi,specialmente in Italia, e rappresentato dauna serie di procedimenti e di lungagginiburocratiche che scoraggiano specialmentei piccoli e i medi imprenditori. Nonostantesiamo convinti anche noi che il problemanon sara risolto del tutto, con questoprogetto di legge si dara sicuramente unimpulso forte e un grande slancio.

Come ho annunciato all’inizio del miointervento, intervengo anche a nome delmio gruppo, considerato che molti di noi –

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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molti componenti della Commissione atti-vita produttive – hanno apposto la propriafirma sul progetto di legge. Questa e unaproposta normativa volta a consentire alleimprese di liberarsi dei tanti vincoli e delleprocedure amministrative spesso ingiustifi-cate e onerose che ostacolano lo slancioinnovativo e propositivo di tanti imprendi-tori, senza reale utilita per la collettivita.

Sappiamo tutti che la gran parte diquesti legami, di questi vincoli e di questeautorizzazioni sono inutili e fanno perderesoltanto del tempo. E sempre piu fortel’esigenza di semplificazione amministra-tiva e di unificazione dei procedimentiamministrativi, a causa della scarsa effi-cienza e della lentezza delle amministra-zioni pubbliche, oltre che dell’incapacita diprovvedere nei termini – a fronte dellepur legittime richieste di parte –, che lastessa legge n. 241 del 1990 impone.

Tale farraginosita e lentezza nel com-piere atti dovuti non sempre sono impu-tabili alla responsabilita della pubblicaamministrazione, perche a volte agli atti inquestione sono molto numerosi. Tuttavia,esse ostacolano i cittadini che intendonocrescere ed inserirsi nel mondo produttivo.Infatti, le iniziative restano spesso avvi-luppate nelle maglie della burocrazia,prima che l’attivita di impresa, anchemodesta, possa prendere il via. Tutto ciocomporta una grave perdita di potenzialitaper lo sviluppo della nostra economia, inquanto si traduce in pesanti costi aggiun-tivi, senza consentire ai nostri imprendi-tori di seguire con prontezza ed elasticitagli andamenti del mercato, in particolarequelli della domanda interna ed estera.

Come ricordava anche il presidenteCapezzone nel corso della sua relazione,possono passare diversi mesi – ed alcunevolte in verita anche anni – prima diottenere un’autorizzazione. Inoltre, oc-corre ricordare che all’estero non sonoabituati ad agire in questo modo. Pertanto,qualsiasi imprenditore intenzionato adoperare in Italia, piccolo o grande che sia,potrebbe scoraggiarsi di fronte a questiproblemi.

Da questo punto di vista, quindi, questoprovvedimento va nella giusta direzione,

perche il suo obiettivo e quello di respon-sabilizzare al massimo i cittadini ed anchela pubblica amministrazione, al fine direndere piu agile il procedimento periniziare un’attivita economica. Esso vuolefare in modo che l’autocertificazione e ladenunzia di inizio attivita divengano ilmetodo ordinario, attraverso cui l’impren-ditore si rapporta con la pubblica ammi-nistrazione. Inoltre, si intendono annullarele lungaggini burocratiche per dare all’im-presa la possibilita di una partenza piuagile e leggera, ma al tempo stesso piuresponsabile, in modo da consentire unatutela piu adeguata degli interessi indivi-duali e collettivi, eventualmente messi arischio dalle nuove attivita intraprese, tra-mite un rafforzamento del controllo expost a fronte di una contrazione di quelloex ante da parte dell’amministrazionestessa.

Dal momento che la presente propostadi legge si propone di apportare una fortesemplificazione, con conseguente ridu-zione dei tempi, e necessario provvederead una drastica riduzione dell’attivita dicontrollo preventivo ed istruttorio ex antea carico della pubblica amministrazione,trasformando l’autocertificazione e la de-nunzia di nuove attivita in strumenti or-dinari attraverso cui creare un rapportotra amministrazione pubblica ed imprese,proprio per eliminare le lunghe attese efar partire di slancio tali attivita conmaggiore responsabilita nella loro. Ovvia-mente per tutelare gli interessi collettivicoinvolti o semplicemente messi a rischiodalle nuove attivita intraprese viene raf-forzato e reso piu rigoroso il ruolo dicontrollore ex post svolto dalla pubblicaamministrazione, come ben chiarito neltesto della proposta di legge. Si cerca cosıdi creare un rapporto tra imprenditori epubblica amministrazione. Come ricor-dava infatti il presidente Capezzone, moltevolte tra imprese e pubblica amministra-zione scoppia quasi una guerra o unoscontro, mentre invece la pubblica ammi-nistrazione dovrebbe adoperarsi affinche isoggetti, che con grande serieta vogliono

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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portare avanti iniziative importanti, pic-cole o grandi che siano, siano tutelati edaiutati e non visti come controparte o,peggio ancora, come « il nemico ». Per-tanto, la presente proposta di legge siprefigge di realizzare questi due obiettivitramite la modifica della disciplina con-cernente il procedimento amministrativo elo sportello unico per le imprese.

E vero che nell’ultimo periodo il Go-verno ha tentato di fornire qualche rispo-sta. Tuttavia, anche nel caso delle libera-lizzazioni, abbiamo assistito piu che altroa « lenzuolate » di proposte piuttosto chead atti concreti. Infatti, a nostro avviso sie trattato di iniziative assunte piu chealtro per abbagliare i cittadini. In propo-sito, basta ricordare quanto accaduto inmateria di taxi, visto che a distanza diquasi un anno, anche a detta di importantiquotidiani, non mi pare che siano aumen-tati i mezzi in circolazione.

Recentemente abbiamo discusso delsuccessivo capitolo. In particolare si eparlato molto della ricarica relativa aitelefoni cellulari. Ebbene, tra qualchemese potremo verificare se le tariffe sa-ranno aumentate, come noi prevediamo.Al contrario, si e approfittato di questoprovvedimento per inserire nel testo tali etanti argomenti che nulla avevano a chefare con un decreto-legge di natura eco-nomica. Basti ricordare in proposito lariforma della scuola o il blocco dei lavoriper l’alta velocita e cosı via.

La proposta di legge in oggetto vainvece nella giusta direzione, perche inviaprecisi segnali. Con grande franchezzavorrei sottolineare come non sia vero chein Parlamento vi sia sempre un clima discontro. Cio accade quando le proposteesaminate non sono serie ne credibili. Alcontrario, proposte di legge come quellapresentata dal presidente Capezzone sonostate sostenute dall’intera Commissione,compresa in particolare l’opposizione dicentrodestra, in quanto vanno nella giustadirezione. Non c’e quindi nulla di stranonel fatto che il Parlamento lavori all’una-nimita su provvedimenti importanti cheinteressano i cittadini.

Si tratta di una proposta di legge nonmolto lunga, ma sostanziosa: infatti, essaprevede solamente tre articoli che esami-neremo meglio nei prossimi giorni.

Come avvenuto in Commissione, il no-stro gruppo sosterra anche in Assembleaquesta proposta di legge, con grande forzae determinazione. Assieme agli altri col-leghi ci stiamo preparando ad apportaredelle piccole modifiche, dei miglioramentiattraverso la presentazione di alcune pro-poste emendative, che spero possano es-sere accettate dalla Commissione e dalGoverno. Esse serviranno – lo ripeto – amigliorare, non certo a snaturare qualcheaspetto della proposta di legge; tra l’altro,lo stesso presidente Capezzone ha annun-ciato la presentazione di propri emenda-menti.

Credo che questo sia uno di quei casiin cui si sta andando nella giusta dire-zione: infatti, il provvedimento in esameserve ai cittadini, allo sviluppo delle im-prese e, piu in generale, allo sviluppo delnostro Paese.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Burchiellaro. Ne ha facolta.

GIANFRANCO BURCHIELLARO. Si-gnor Presidente, signor rappresentante delGoverno, onorevoli colleghi, il gruppo deL’Ulivo sostiene con forte convinzione iltesto all’esame dell’Assemblea. Infatti, ilGoverno – come, tra l’altro, promesso inquest’aula dal ministro Bersani – ha man-tenuto l’impegno di presentare, successi-vamente alle misure di liberalizzazioneper il cittadino consumatore, le proposteall’esame dell’Assemblea, sulla semplifica-zione e la sburocratizzazione della pub-blica amministrazione.

Queste proposte sono frutto di un am-pio lavoro del Governo – in particolare,dei ministri Bersani e Nicolais e del sot-tosegretario Bubbico –, delle Commissioniparlamentari – in particolare, la X Com-missione, presieduta dal presidente Capez-zone –, delle organizzazioni sociali dicategoria e delle stesse forze politiche chein questi mesi hanno apportato importanticontributi al confronto e all’elaborazionedella proposta all’esame dell’Assemblea.

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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Si e trattato di un lavoro che hapermesso un’ampia convergenza, fruttoanche dell’esperienza concreta di questianni nei comuni, nelle province e nelleregioni, riguardante la semplificazioneamministrativa; uno spirito costruttivo chedeve caratterizzare anche il confronto inAssemblea.

Nel merito, dopo le liberalizzazioni, chehanno dato nuova linfa alle garanzie delcittadino consumatore, va affrontato ilnodo del rapporto tra imprese e pubblicaamministrazione. E questo un tema deci-sivo – dopo i positivi risultati ottenuti dalGoverno sul controllo dei conti pubblici ei segnali di ripresa della nostra economia– se vogliamo trasformare, consolidare etradurre questa situazione in una ripresadi lungo periodo.

Lo ripeto, il tema e decisivo soprattuttoper un paese come il nostro, nel quale lapiccola e media impresa ricopre un im-portante ruolo, che piu di qualsiasi altrosettore soffre del rapporto con la pubblicaamministrazione; quest’ultima, ancora oggie troppo spesso, e incapace di dare rispo-ste precise in tempi certi. Tali condizionispingono tante piccole e medie imprese,soprattutto del Nord, a cercare nuovelocalizzazioni in altri paesi.

Il provvedimento all’esame non con-clude il quadro delle necessarie riforme;infatti altro decisivo passaggio e rappre-sentato dal disegno di legge sull’efficienzadella pubblica amministrazione e la ridu-zione degli oneri burocratici, in via didefinizione da parte del ministro Nicolais;attraverso di esso si tendera a definire itempi certi per le procedure, il risarci-mento del danno e la responsabilita deidirigenti. In questo modo, verra comple-tato un quadro di riforme necessarie allamodernizzazione del paese; anzi, credoche proprio il provvedimento in discus-sione oggi possa dare un decisivo impulsoanche a quei provvedimenti in via didefinizione.

Credo che per quanto riguarda la pro-posta di legge al nostro esame siano dasottolineare alcuni innovativi elementi. Ilprimo riguarda l’individuazione delle ma-terie sottoposte a dichiarazione d’inizio

attivita; mi riferisco all’ulteriore riduzione– cosı come richiesto dal presidente Ca-pezzone – a sette giorni lavorativi dalladata di presentazione delle domande e allaprevisione di un meccanismo automaticoper le attivita che non richiedono ulterioriautorizzazioni urbanistiche o ambientali.

In questa proposta si registra un defi-nitivo rovesciamento del rapporto tra cit-tadino, impresa e pubblica amministra-zione; dalla cultura del controllo preven-tivo – fidarsi e bene, non fidarsi e meglio– si passa ad una pubblica amministra-zione come struttura di servizio al citta-dino e alle imprese, nella quale i controlliavvengono successivamente alla dichiara-zione d’inizio attivita: quindi ci si fida delcittadino fino a prova contraria.

Credo che solo cosı sia possibile libe-rare energie, creativita ed intraprendereiniziative, soprattutto giovanili, che pur-troppo subiscono ancora l’impatto con unapubblica amministrazione lontana e vistatroppo spesso come nemica, rinunciandocosı ad una sfida con la cultura dell’im-presa.

Il secondo elemento e rappresentatodalla riorganizzazione dello sportellounico per le imprese di cui devono dotarsi,autonomamente o in forma associata, tuttii comuni; da qui, per questi ultimi l’as-sunzione di un impegno ad individuare lerisorse necessarie da investire su questofronte (i comuni rimangono cosı il front-office di tutta la pubblica amministrazio-ne). Si esce cosı da una fase di sperimen-tazione, avviata con il bando di e-Gover-nment nel lontano 2002, facendo tesorodelle esperienze piu positive avviate nelnostro paese. Quelle esperienze – oltretrecento progetti presentati e centinaia dicomuni coinvolti, di cui si e fatto tesoro –hanno permesso di dimostrare concreta-mente che la pubblica amministrazione inquesto paese e riformabile. In particolare,le esperienze piu avanzate hanno consen-tito di ridurre di oltre l’80 per cento leprocedure interne, di dare un unico in-terlocutore all’impresa, di ridurre del 50per cento i tempi autorizzativi.

Le proposte di legge al nostro esamerilanciano la sfida della sburocratizza-

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zione e della semplificazione anche perquelle realta che hanno ridotto gli sportelliunici a semplici uffici di rapporto con ilpubblico, rinunciando a riorganizzare leprocedure interne. Se con lo sportellounico le imprese potranno contare su unounico interlocutore della pubblica ammi-nistrazione, altri due aspetti rappresen-tano un salto decisivo nel rapporto tracittadini, imprese e pubblica amministra-zione.

Il primo di tali aspetti riguarda l’indi-viduazione del responsabile del procedi-mento, che diventa l’interlocutore direttodel cittadino e dell’impresa.

Il secondo aspetto riguarda l’introdu-zione della conferenza dei servizi infor-matici; novita importante perche permettenon solo la verifica in tempo reale dellostato del procedimento, ma soprattutto diintervenire sulle distorsioni che quellostrumento ha conosciuto in questi anni.

La conferenza dei servizi era stataintrodotta al fine di disporre di un’unicasede di confronto e di decisione tra diversecompetenze istituzionali; in questi anni,pero, si e registrato un uso distorto delsilenzio-assenso, soprattutto da parte diuffici decentrati dello Stato, in particolaredelle sovrintendenze storico-artistico-am-bientali, che ha condotto per molte pra-tiche alla mancata espressione del parerein fase di conferenza, salvo trasformarsispesso in parere contrario una volta con-clusa la procedura, lasciando cosı istitu-zioni locali ed imprese nella piu assolutaincertezza.

Anche per tale motivo, la proposta dilegge in esame ha una valenza decisiva sevogliamo porci il raggiungimento di treobiettivi fondamentali.

Il primo obiettivo e quello di trasfor-mare la pubblica amministrazione da fat-tore di freno a fattore di sviluppo e dicrescita dei territori e del paese.

Il secondo e diretto a rompere la con-trapposizione tra crescita e tutela delterritorio e dell’ambiente, che solo unaprogrammazione concertata puo dare.

Il terzo, infine, e quello di far crescereuna classe dirigente nella cultura dellescelte e delle responsabilita.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Franzoso. Ne ha facolta.

PIETRO FRANZOSO. Signor Presi-dente, la proposta di legge di modificadella normativa sullo sportello unico perle imprese e in materia di dichiarazione diinizio attivita approda oggi, non senzadifficolta, all’esame di questa Assemblea.Difficolta dovute, come affermato dallostesso presidente della Commissione atti-vita produttive, onorevole Capezzone, altentativo di risucchio ovvero a quello diappropriarsi di un provvedimento che erainserito parzialmente nella proposta delGoverno relativa alla terza « lenzuolata »di false liberalizzazioni, a firma Bersani,per la quale si e chiesta la procedurad’urgenza in questa sede.

Va ricordato che le cosiddette libera-lizzazioni finora licenziate da questa mag-gioranza non soltanto non hanno prodottoalcunche di concreto in termini di risultatio di risparmio per i cittadini, ma addirit-tura hanno avuto, in molteplici casi, effettiinversi, come da questi banchi abbiamopiu volte tentato, inutilmente, di far ca-pire. Un esempio ? Piu tassisti, come ri-cordava il collega Fedele, avrebbero do-vuto determinare minori costi per gliutenti. Ebbene, la tariffa per il tragitto daFiumicino a Roma e aumentata da 30 a 40euro ! Quanto all’apertura indiscriminatadi alcune attivita commerciali, essa nonfara altro che mortificare l’esistente senzaapportare alcun beneficio ai cittadini. Unrisultato, certo, e stato ottenuto: quello diavere consolidato i forti legami gia esi-stenti tra questo Governo ed i poteri fortidelle banche e delle cooperative !

Il provvedimento in esame non si oc-cupa di liberalizzazioni ne ne ha la pre-tesa: pretesa mistificatrice che, invece,hanno avuto i due cosiddetti decreti Ber-sani e che, presumibilmente, avra anche laterza « ondata », nelle prossime settimane.

Il provvedimento, che ha carattere bi-partisan, come ha ricordato il presidenteCapezzone, e sostenuto anche dall’opposi-zione, e con convinzione da Forza Italia,da sempre sensibile ed attenta al mondodelle imprese ed al suo effettivo rilancio,

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con particolare attenzione alle fasi diinsediamento di attivita con riferimentoalle quali le aziende sono vittime, spesso,di prese di posizione capziose degli entipreposti, con l’unico effetto dell’allunga-mento dei tempi e dell’aggravio dell’avviodella produzione.

Quello in esame e un provvedimento disemplificazione, di sburocratizzazione e disnellimento delle procedure necessarie perl’avvio di una nuova impresa, un provve-dimento che sara utile nella misura in cuisi metteranno le imprese in condizione diliberarsi di quei molteplici vincoli buro-cratici che costituiscono un freno alloslancio dell’economia del nostro paese.Basti pensare che per avviare sempliciattivita si rendono necessari almeno unacinquantina di adempimenti amministra-tivi autorizzativi: un vero record negativoa livello mondiale ! Parliamo di piccoleimprese e di imprese artigiane che dasempre costituiscono il motore delle col-lettivita locali, la fonte piu promettenteper creare nuova occupazione, innova-zione e dinamismo economico.

Lo scopo del provvedimento e, quindi,quello di offrire al mondo imprenditorialela possibilita di effettuare, in manierasemplice e veloce, tutte le procedure am-ministrative necessarie all’attivita azien-dale, con particolare riferimento alla fasedi avvio, attraverso la predisposizione diun quadro giuridico favorevole allo svi-luppo dell’imprenditorialita. Nel con-tempo, la proposta di legge in esameprevede tempi certi entro i quali l’ammi-nistrazione deve effettuare accurati e ri-gorosi controlli in relazione all’attivita og-getto della richiesta e sulla documenta-zione prodotta. E necessario, pero, moni-torare e valutare attentamente l’impattoche il provvedimento in esame e destinatoad avere nei confronti delle strutture am-ministrative degli enti locali, chiamati aridurre sensibilmente i tempi dei procedi-menti amministrativi di cui trattasi.

Oltre ad abbreviare i tempi per lacostituzione di nuove imprese, il provve-dimento in esame tenta di capovolgere ilmeccanismo delle autorizzazioni: attra-verso l’autocertificazione e la denuncia di

inizio attivita, chi decide di fare impresapotra partire immediatamente; i controlli,accurati e rigorosi, arriveranno soltantodopo, per verificare che tutto sia in regola.Forse, sotto questo profilo, andrebberopreviste eventuali sanzioni penali ed am-ministrative anche per le amministrazioniche non rispondono nei termini previsti(come oggi avviene), dettando tempistichediverse da quelle previste dal decreto delPresidente della Repubblica n. 447 del1998. Cio comporta minori spese per leimprese, nei cui conti economici sono oggipresenti costi indiretti non piu sostenibili,considerato che per la burocrazia le im-prese spendono qualcosa come un puntodi PIL all’anno.

Molti sono i pilastri sui quali si reggel’impianto della proposta di legge.

Il primo e quello della drastica ridu-zione delle funzioni di controllo preventivodella pubblica amministrazione, sullascorta del principio secondo il quale li-berta e responsabilita. Si tende a ridurrei controlli ex ante a favore di quelli ex post,valorizzando, attraverso il sistema dell’au-tocertificazione, sicuramente piu snello,agile ed efficace di ipotetiche verifichepreventive, il principio di responsabilitapersonale del singolo.

Altro pilastro e quello legato alla dra-stica riduzione dei termini per aprireun’impresa: il soggetto interessato, infatti,trascorsi sette giorni dalla presentazionedella domanda, e comunque autorizzatoad avviare la nuova attivita produttiva.Tutto questo, ovviamente, e permesso gra-zie all’utilizzo del meccanismo dell’auto-certificazione.

Un sistema di questo tipo, che confe-risce al singolo individuo un grande ruolodi responsabilita, e comunque bilanciatoda una piu intelligente elaborazione deicompiti dell’amministrazione, che comun-que ha la possibilita di esercitare controllimolto rigorosi, restando il termine di settegiorni sospeso qualora l’amministrazioneabbia necessita di integrare i documentipresentati dal soggetto richiedente, oppurenel caso che convochi quest’ultimo peruna audizione in contraddittorio. In que-sta seconda ipotesi, il termine per lo

Atti Parlamentari — 10 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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svolgimento dell’audizione e di oltre no-vanta giorni – che, onestamente, mi sem-brano anche un po’ eccessivi – per per-mettere cosı accertamenti rigorosi e ap-profonditi.

Risulta evidente che questa parte dellalegge abbia una funzione ben precisa,quella di cardine logico, di chiave di voltadi una intera disciplina.

La proposta di legge modifica ancheprecedenti testi normativi: interviene sullalegge n. 241 del 1990, la legge sul proce-dimento amministrativo e sulla normativasullo sportello unico e in questo sensoopera come una sorta di raccordo fradiverse disposizioni.

Ad una indagine approfondita la normain questione si dimostra assolutamenteinsoddisfacente sotto il profilo giuridico,formale e sostanziale. In essa infatti sonoprevisti strumenti estremamente efficaci:un intelligente meccanismo di bilancia-mento, per esempio, consente all’ammini-strazione di mantenere un ruolo di garan-zie, che non puo essere mai eccessivo inmodo da non indebolire o fiaccare troppola libera iniziativa del singolo; un gioco diequilibri che sollecita le capacita dellapersona, lasciando comunque alle autoritacompetenti la facolta di attuare controllirigorosissimi proprio per impedire deidanni alla collettivita.

Insomma, la sinteticita della propostadi legge « sette giorni per un’impresa » sidimostra preziosa anche sotto il profilopolitico, poiche tenta di fornire una rispo-sta alle lungaggini che troppo spesso im-brigliano la creativita dei singoli, frenandolo sviluppo delle piccole imprese che in-vece vanno sollecitate e aiutate, rappre-sentando esse la spina dorsale produttivadel nostro paese.

Detto cio, in conclusione, ritengo chequesto provvedimento sia una prima fase,caro signor rappresentante del Governo,presidente Capezzone, ritenendo che ilParlamento si dovra occupare dei tempi edei costi che le aziende dei servizi utiliz-zano per collegare un manufatto alle reti(idriche, telematiche, informatiche), tempi

che spesso quelle aziende allungano adismisura con costi eccessivi per fornirequanto e loro demandato.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Narducci. Ne ha facolta.

FRANCO NARDUCCI. Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, ho chiesto diintervenire nel dibattito generale sullaproposta di legge in esame perche sonoprofondamente convinto della urgenza cheessa riveste per l’economia del nostropaese, urgenza affrontata con forti propo-siti, come testimoniano le disposizioni dilegge approvate dal Parlamento in questiultimi anni; ma – a dire la verita – il saltodi qualita con il superamento delle tantedifficolta procedurali non si e verificato.Se ne ha consapevolezza, osservandoquanto hanno fatto numerosi paesi del-l’Unione europea, usciti da tempo dallostato del dibattito e piu avanti dell’Italiasul piano della creazione d’impresa.

L’iniziativa imprenditoriale e il motoredell’economia – quante volte lo abbiamosentito ripetere con enfasi – ma se essanon e sostenuta ed accompagnata da altriprovvedimenti difficilmente si realizza, so-pravvive e contribuisce a quello svilupposostenibile che deve avere forti radici ter-ritoriali.

Le buone intenzioni non bastano perpromuovere l’imprenditorialita: la sburo-cratizzazione degli adempimenti ammini-strativi, a partire da quelli di competenzadello sportello unico per le attivita pro-duttive, costituisce quindi un aspetto prio-ritario in una visione di sviluppo dell’im-prenditorialita stessa.

La proposta di legge in esame si pre-figge di superare le difficolta esistenti e diagevolare l’iniziativa nella sua fase prima-ria piu delicata, quella dell’avvio.

In questa ottica auspichiamo ferma-mente che il Governo proceda ad unasemplificazione a livello di regolamentoconsistente nelle disposizioni che vinco-lano l’attivita dello sportello unico per leattivita produttive e, di riflesso, dei citta-dini che scelgono di avviare a propriorischio un’attivita economica.

Atti Parlamentari — 11 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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Sicuramente, non sfugge a nessuno lanecessita di sensibilizzare le istituzioniverso un processo risultante da intendi-menti di ordine mondiale che in molticomuni non hanno trovato applicazioneconcreta.

Con la strategia di Lisbona del 2000l’Unione europea guardava al proprio fu-turo pensando ad un sentiero di crescitabasato sulla conoscenza, sulla competiti-vita e sulla crescita dell’occupazione, in-quadrando questi fattori di progresso nellalogica della coesione sociale e della soste-nibilita.

Con l’approvazione dell’agenda socialeadottata dal Consiglio europeo a Nizza neldicembre 2003, pochi mesi dopo Lisbona,si e affermata la necessita di garantire atutti l’accesso alle risorse, ai diritti, ai benie ai servizi.

Ora noi vogliamo cogliere l’occasioneoffertaci da questa proposta di legge cheintende snellire le procedure sullo spor-tello unico per le imprese in materia didichiarazione di inizio attivita per lanciareun welfare per l’impresa.

Signor Presidente, onorevoli colleghi,l’esperienza che ho maturato in Svizzera,dove risiedo da molti anni, mi insegnaquanto importante sia il ruolo dei comuninell’ottica dello sviluppo territoriale e del-l’economia a rete.

I servizi offerti dallo sportello unicodevono dare un adeguato sostegno a chi haun’idea valida per realizzare il progettorapidamente e senza le attuali pastoieburocratiche. I servizi dovrebbero essereofferti in un one stop shop system in cuiil comune o i comuni consorziati rappre-sentano il punto centrale per la creazionedi nuove imprese, per il loro insediamento,per l’interlocuzione con le aziende giaoperanti sul territorio e con le autorita.

Tramite lo sportello unico per l’impresasi potrebbero rendere fruibili altri servizialle imprese, creando una sorta di filodiretto con una serie di servizi necessarialla vita e allo sviluppo dell’impresa ovverouna rete informativa integrata e sinergica.

Pertanto, alle operazioni di inizio del-l’attivita imprenditoriale si potrebbero af-fiancare altri servizi importanti: stato di

avanzamento dei procedimenti ammini-strativi (da gestire tramite interfaccia In-ternet), indicazioni sulla localizzazionedell’impresa in un sistema integrato localee globale, informazioni per l’accesso alcredito e lotta all’usura, informazioni sullepossibilita gia offerte dalle disposizionivigenti, informazioni sui finanziamentiallo sviluppo, raccordo con il mercato dellavoro locale, raccordo con le competentiautorita per l’insediamento di imprese co-munitarie ed extracomunitarie sul territo-rio italiano.

In questa ottica, lo sportello unicopotrebbe giocare il significativo ruolo diacceleratore di impresa per quanti hannoun’idea o un progetto con forti potenzia-lita di sviluppo economico, agendo conrapidita e cognizione di causa. « Settegiorni per una nuova impresa » come titoloalla proposta di legge e veramente unaidea vincente, da realizzare con le giustesoluzioni ai conflitti in materia di legisla-zione concorrente e diritto amministrativo,come hanno osservato le Commissionicompetenti.

Si deve prendere atto, in ogni caso,dell’ottimo lavoro svolto dalla Commis-sione e dal presidente Capezzone. Credosia corretta ed equilibrata la soluzioneindicata per dirimere la spinosa questionedei comuni che, alla data di entrata invigore della legge, non abbiano provvedutoall’istituzione dello sportello unico.

Le giuste incompatibilita sollevate sul-l’affidamento al sindaco in caso di man-cata istituzione dello sportello sono supe-rate efficacemente, a mio avviso, con l’af-fidamento a un soggetto qualificato dele-gato dal sindaco stesso, fermi restando icriteri di obiettivita che il Governo vorraindicare credo attraverso un atto regola-mentare.

In conclusione, signor Presidente, mipreme rimarcare che molti italiani resi-denti all’estero, soprattutto nei paesi limi-trofi, desiderosi di investire in attivitaproduttive nel nostro paese, hanno desi-stito a causa degli ostacoli burocratici edelle ricadute negative sulla competitivita.

Atti Parlamentari — 12 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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Con questa proposta di legge e conqueste modifiche credo si compia un passoavanti significativo anche nei loro con-fronti.

PRESIDENTE. E iscritta a parlare ladeputata Cosenza. Ne ha facolta.

GIULIA COSENZA. Signor Presidente,intervengo nella discussione per esprimereapprezzamento sul provvedimento e con-divisione per lo stimolo culturale che ponein essere. In un paese come il nostro, dovenon esistono azioni specifiche volte a fa-vorire la nascita e la crescita delle im-prese, esso reca disposizioni per abolirevincoli amministrativi che costituiscono unforte limite alla capacita di intraprendere;soprattutto, poi, concorre alla diffusione diun clima culturale – del quale auspico unmaggiore radicamento – favorevole ad unamaggiore consapevolezza dell’azione so-ciale svolta dalle imprese nel nostro paese.Nel contempo, il provvedimento rappre-senta anche una « spinta » per la pubblicaamministrazione a sviluppare comporta-menti responsabili nell’azione e nei serviziresi al cittadino ed alle imprese stesse inmaniera che essa sia finalmente « vissuta »come una struttura a supporto degli ope-ratori anziche come un nemico (quale,fino ad oggi, e stata percepita).

Come sappiamo, nel nostro paese, unimprenditore e costretto ad attenderetempi lunghi per ottenere le necessarieautorizzazioni, con molto dispendio eco-nomico e nell’incertezza circa l’esito deiprocedimenti amministrativi. Infatti, comea noi e noto, occorrono sessantotto auto-rizzazioni, bisogna contattare diciannoveuffici, sono necessari sessantadue giorniper il disbrigo delle pratiche rispetto aiquattro degli Stati Uniti.

In merito ai costi, solo le piccole emedie imprese – che sono le piu colpite –pagano complessivamente 15 miliardi dieuro, l’equivalente di un punto del PIL. Unimprenditore italiano deve sostenere unaspesa di 3 mila 800 euro contro i 125 diuno statunitense.

Quindi, ben venga questo provvedi-mento, utile sicuramente alla semplifica-

zione e alla sburocratizzazione; e impor-tante, ma e un po’ come una goccia nelmare. Infatti, non possiamo dimenticareche l’Italia, oltre a non semplificare la vitaalle proprie imprese, non riesce neanche acreare le condizioni utili ad attrarre gliinvestimenti stranieri. Cio, per una serie dimotivi ben noti, che non riguardano solola pesante macchina amministrativa, maattengono anche a questioni come le libe-ralizzazioni, la fiscalita poco attraente, leinfrastrutture ed i problemi del mercatodel lavoro; questioni che caratterizzanol’Italia per avere un ambiente tra quellipiu ostili in Europa alla nascita ed allacrescita delle imprese. Pertanto, non pos-siamo nasconderci che solo la realizza-zione di un progetto unitario, in grado dicomprendere in maniera organica unaserie di azioni – dalle liberalizzazioniall’ammodernamento della pubblica am-ministrazione – puo affrontare questi pro-blemi.

La frammentarieta, la mancanza di uncollegamento potrebbero rendere questiinterventi, anche se pienamente condivisi-bili e importantissimi nel contesto cheviviamo, comunque non sufficienti.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Mellano. Ne ha facolta.

BRUNO MELLANO. Signor Presidente,colleghi, la legge 23 dicembre 2000 n. 388,legge finanziaria per il 2001, ha previsto,all’articolo 107, l’istituzione di un progettodi informatizzazione della normativa vi-gente. Tale richiamo e pertinente perchenella Commissione bicamerale per la sem-plificazione della legislazione – collegio dicui mi onoro di essere vicepresidente,collaborando con il presidente Fuda –abbiamo analizzato i dati che comincianoad emergere da quel progetto di informa-tizzazione. Progetto di informatizzazioneche ha difficolta di implementazione e dipiena operativita perche il sistema giuri-dico italiano non e neanche in grado didefinire quale sia il numero delle leggivigenti.

E altissimo il numero di atti normativiemanati dal momento della nascita dello

Atti Parlamentari — 13 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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Stato unitario, e dunque dal 1861; sicalcolano, con dati approssimativi, tra i 70e gli 80 mila i provvedimenti normativiche, a volte a cavallo tra gli atti ammini-strativi e le leggi vere e proprie, fannoparte del bagaglio legislativo italiano. Diqueste, pare – e sottolineo l’espressione« pare » – siano attualmente vigenti 22mila atti normativi. Anche in questo con-testo dobbiamo leggere il provvedimentoin esame.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTECARLO LEONI (ore 16,03)

BRUNO MELLANO. Tra l’altro, comericordavano alcuni colleghi in precedenza,ci troviamo all’interno di una strategiaeuropea che punta sulla semplificazionelegislativa, sulla sburocratizzazione, indi-viduando in cio uno degli elementi cardinedi azione europea per aiutare l’imprendi-toria, il cittadino, l’Europa e i singoli paesiad essere all’altezza delle sfide interne edesterne, delle sfide del mercato internoeuropeo e di quello globalizzato mondiale.

La strategia di Lisbona, in questi anni,e stata arricchita proprio di obiettivi pun-tuali e mirati alla semplificazione legisla-tiva e amministrativa. Un recente docu-mento, del 14 novembre 2006, intitolato« Misurazione dei costi amministrativi eriduzione degli oneri amministrativi nel-l’Unione europea » indica che, con riferi-mento all’Italia, i costi amministrativi sonoaltissimi, i piu alti in assoluto. Si tratta,sostanzialmente, di una percentuale parial 4,6 per cento del PIL e, poiche l’obiet-tivo che l’Unione europea si e posto equello di una riduzione del 25 per centodi questi costi, sappiamo che per l’Italia cipotrebbe essere una crescita del PIL pariall’1,7 per cento se fossimo in grado dirispettare, nei tempi e nei modi, gli obiet-tivi che ci siamo posti.

In questa legislatura gia molte volte cisiamo trovati a discutere di liberalizza-zioni, confrontandoci, e anche litigando, inordine al contenuto riformatore e di libe-ralizzazione vera o meno dei provvedi-menti in discussione.

Il testo oggi al nostro esame – loabbiamo sentito dai colleghi intervenuti,sia di destra sia di sinistra – e un prov-vedimento che, nel merito e nel metodo,ha una sua specificita. Siamo di fronte aduna riforma, piccola ma concreta, checostituisce una svolta metodologia ed in-tellettuale che parte da un campo specificoper giungere ad una inversione di ruoli trala pubblica amministrazione e il cittadino,in particolare quel cittadino-imprenditore,quel cittadino attivo socialmente, checerca di creare quella ricchezza che tuttivorremmo riuscire a ridistribuire meglionell’ambito della societa, ma che certa-mente, prima di essere distribuita, deveessere costruita.

Dunque, siamo di fronte ad un prov-vedimento che nasce nel Parlamento e chee stato sottoscritto da moltissimi colleghi –ovviamente, anch’io ringrazio il presidentedella Commissione, l’onorevole Capezzone– e da piu della meta dei componenti LaRosa nel Pugno.

Da parte nostra vi e un’attenzione spe-cifica rispetto al testo in esame, in quantosiamo convinti che possa costituire unapiccola pietra di svolta rispetto ad unpercorso parlamentare che molte volte ciha visti affrontare, senza grande spazio dimanovra, provvedimenti governativi suiquali il Parlamento, in particolare questaCamera, e riuscito ad intervenire conqualche difficolta.

Nel caso in esame, invece, siamo difronte ad un provvedimento tipicamenteparlamentare. Si tratta di un provvedi-mento specifico, settoriale, ma che si in-serisce, in un discorso piu completo e piucomplessivo, all’interno dei cosiddetti de-creti Bersani che abbiamo gia approvato,nonche – come ricordava il presidenteCapezzone – dei provvedimenti annunciatio gia depositati da altri ministri di questoGoverno e di altri progetti di legge giadepositati da diversi colleghi. Voglio ricor-dare che, sempre come gruppo della Rosanel Pugno, sosteniamo anche il provvedi-mento elaborato da Pietro Ichino, presen-tato alla Camera dal collega Turci, sullasemplificazione nell’amministrazione pub-blica, che e uno dei pesi che incidono sulla

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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nostra difficile competitivita internazio-nale e nazionale, a fronte di un’ammini-strazione pubblica numerosa ed ineffi-ciente, che e una delle « palle al piede »della nostra imprenditoria.

Quindi, il provvedimento si inserisceall’interno di un complesso davvero ampioe vario, in cui le difficolta di essere e fareimpresa nel nostro paese sono tantissimee riguardano appunto un sistema ineffi-ciente e – occorre pur dirlo – una giu-stizia civile ampiamente deficitaria; eccoperche l’Europa ci vede essere davvero ilfanalino di coda in ordine ai tempi lun-ghissimi di amministrazione della giustiziacivile.

Si tratta quindi di un provvedimentoquanto mai necessario per creare e ga-rantire sicurezza, certezza, sfogo di attivitadi impresa nel nostro paese: un interventosulla giustizia civile che davvero questoParlamento dovrebbe riuscire a calenda-lizzare per essere efficace. Noi qui discu-tiamo – apprezzo il tono e il merito deicontributi che sono finora giunti da tutti icolleghi che sono intervenuti – su comefar partire un’impresa, sullo start up ne-cessario a dare libero sfogo alla genialitae all’intrapresa che e o era tipicamenteitaliana. Tuttavia, in questi anni si e do-vuto fare i conti con i lacci e i lacciuoli diuna situazione politico-amministrativa checerto non ha facilitato il nostro mondodelle piccole e medie imprese, che sono lacaratteristica saliente dell’imprenditoriache per oltre l’80 per cento e costituitaappunto da piccole e medie aziende.

Tutto cio, in qualche modo, ci porta unsupplemento di genialita e di innovazione,ma occorre confrontarsi con un’ammini-strazione amica, non compiacente, chepossa aiutare e agevolare la nascita, lacostruzione e l’avvio dell’impresa, in par-ticolare modo dell’imprenditoria giovanileo femminile, su cui in questi anni abbiamosedimentato delle ottime leggi, sia nazio-nali che regionali, anche di contributo e diagevolazione fiscale, ma che difficilmente isingoli imprenditori riescono ad attivareappieno.

Ricordo di aver visto il modulo per larichiesta del contributo sull’imprenditoria

femminile per la cui compilazione occor-reva fare un corso di formazione. Al di ladi questi dati specifici, credo che quelloche e diventato uno slogan, un titoloabusivo, ma in realta un titolo di unaproposta di legge, tipo « sette giorni perun’impresa » – su cui abbiamo sentito edannoverato in questi mesi e in questesettimane anche il rilancio: « un giorno perun’impresa » –, e il dato di una riformache rappresenta una svolta.

Occorre invertire, in qualche modo,l’onere della prova; occorre avere fiducianel sistema amministrativo italiano, nelsistema molto capillare degli oltre 8 milacomuni italiani, per dare una possibilita inpiu alle nostre imprese, ai nostri cittadiniimprenditori, per partire e ripartire, conuno slogan che diventi riforma concreta diuna situazione innovativa. Occorre realiz-zare una liberalizzazione vera, volta dav-vero a creare sin da subito un volano dinuove partenze e ripartenze, di nuovaimpresa e di nuova imprenditorialita.Sette giorni per un’impresa non deve es-sere uno slogan, ma un progetto politico,un obiettivo che ci prefiggiamo.

Si tratta di far partire le imprese perpermettere di vivere in un sistema digiustizia e di amministrazione piu efficace,in cui, avendo invertito l’onere della prova,si sappia essere molto rigorosi e attentialla tutela ambientale e a quella del pae-saggio e del territorio. In questi anni conil sistema dei lacci e dei lacciuoli, delleautorizzazioni preventive, della documen-tazione ripetitiva, e in molti casi inutile eduplicata, non siamo riusciti a garantire ilterritorio ne il paesaggio, ne a difendereuna delle nostre maggiori ricchezze.

Allora, sfidiamoci: lanciamo questasfida al paese, riuscendo a garantire ve-ramente piu liberta e, quindi, piu respon-sabilita. Servono controlli severi, puntuali,precisi, efficaci ed efficienti, proprioperche riempire moduli, formulare richie-ste e controrichieste non e stata unarisposta positiva. Cio non ha garantito nel’avvio delle imprese ne la tutela degliinteressi primari delle risorse essenzialidel nostro paese.

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Si tratta di un provvedimento – ripeto– specifico, puntuale, che nasce con unmetodo nuovo per questa legislatura, conun merito condiviso e che puo rappresen-tare uno strumento per il Parlamento, perrealizzare una politica condivisa ed effi-cace nel nostro lavoro politico; questoaffinche nella discussione in Assemblea sisappiano compiere i passi necessari perevitare di realizzare duplicati di progetti dilegge che il Governo ha gia presentato eper giungere ad un testo che abbia forti echiari i propri contenuti e la proprianatura e, che sappia cogliere le proposteprovenienti dall’opposizione, raccogliendoil contributo – come abbiamo sentito direda molti colleghi della Commissione X –positivo, proficuo delle tante voci che sonogiunte dal territorio, dalle associazioni,dalle categorie, dalla societa civile nel suoinsieme.

Come deputati radicali e socialisti delgruppo della Rosa nel Pugno, riversiamosu questo progetto di legge una particolareattenzione, che e stata manifestata ancheda parte del ministro Bonino e – intendoricordarlo – di Marco Pannella nelle riu-nioni del vertice della maggioranza. E unprovvedimento che intende caratterizzareun’azione politica e che vuole essere unpiccolo tassello di una politica piu ampiadi liberalizzazioni vere, di cambiamentonel metodo e nel merito (Applausi deideputati dei gruppi La Rosa nel Pugno,Italia dei Valori e Lega Nord Padania).

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Allasia. Ne ha facolta.

STEFANO ALLASIA. Deputato Presi-dente, onorevoli colleghi, il provvedimentoin questione, recante « Modifiche alla nor-mativa sullo sportello unico per le impresee in materia di dichiarazione di inizioattivita », piu semplicemente denominato« sette giorni per un’impresa », ha la fina-lita di rimuovere tutti gli ostacoli buro-cratici che rendono difficile e cavillosoiniziare un’attivita. Oltre agli aspetti dicarattere burocratico, tra gli alti scogli chesi frappongono allo start up di un’impresae da inserire anche la lentezza istituzio-

nalizzata della pubblica amministrazione,che protrae nel tempo l’incertezza nellaquale si trovano gli imprenditori che vo-gliono fare impresa.

Il gruppo della Lega Nord Padania,come apporto per rimuovere tali ostacoli,ha voluto presentare un proprio provve-dimento, confluito nel testo all’attenzionedell’Assemblea.

In Italia l’economia e caratterizzata inmaniera particolarmente prevalente damicroimprese. La competitivita del sistemaItalia puo consolidarsi a prescindere daesse ? La risposta e semplicemente « no ».Senza un confronto con la realta si rischiadi non consolidare la forza della diffusionedella flessibilita e del radicamento terri-toriale delle imprese italiane, basilare perla coesione sociale del paese, rinunciandoad ogni realistica ipotesi di sviluppo: pic-cole imprese ne protette dalla concorrenzasleale ne sostenute da una realistica poli-tica industriale.

L’Italia rischia di diventare un paesepiu debole economicamente e meno equi-librato socialmente, in cui le poche grandiimprese, ancora esposte in settori ad altacompetitivita ed ad alta attrazione di va-lore, non riusciranno da sole a compen-sare la deriva di un tessuto imprendito-riale lasciato solo ad affogare nell’acquaalta di una burocrazia paradossale, di unafiscalita troppo elevata, sia sul lavoro siasull’impresa, e della mancanza di politicheindustriali.

Le imprese denunciano tre emergenze.In primo luogo, la burocrazia. Siamo ilpaese recordman mondiale per gli adem-pimenti ed il paradosso burocratico. Periniziare un’attivita d’impresa servono me-diamente 65 adempimenti burocratici per18-20 diverse amministrazioni: una follia.Cio costa 15 miliardi di euro l’anno. Insecondo luogo, le carenze di mercato, checoinvolgono sia il settore energetico siaquello assicurativo-finanziario e che pe-sano sulle imprese italiane in modo ab-norme rispetto ai concorrenti. Si pensi cheuna piccola o media industria italianapaga l’energia dal 30 al 40 per cento in piudei francesi. Infine, l’assenza di incisivepolitiche industriali: gli incentivi alle im-

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prese sono calati in cinque anni di oltre il50 per cento, e le piu colpite sono propriole piccole e medie imprese.

La Lega Nord ha sempre sottopostoall’attenzione degli Esecutivi che si sonosucceduti nel tempo le problematiche chele imprese nascenti dovevano sopportareal fine di poter entrare nel mercato.Ancora oggi si usa punire la voglia di fare,viene frustrata la voglia di impresa dellagente del nord.

La proposta in esame si prefigge dimodificare la legge n. 241 del 1990 sulprocedimento amministrativo e la norma-tiva sullo sportello unico per le imprese dicui al regolamento approvato con il de-creto del Presidente della Repubblican. 447 del 1998. Il provvedimento ha dun-que questo duplice obiettivo.

In particolare, l’articolo 1 autorizza ilGoverno ad adottare, entro sessanta giornidalla data di entrata in vigore della legge,previo parere delle competenti Commis-sioni parlamentari, un regolamento modi-ficativo del regolamento di cui al decretodel Presidente della Repubblica 20 ottobre1998, n. 447, con il quale, in attuazionedella legge 15 marzo 1997, n. 59 (la co-siddetta « legge Bassanini »), sono statisemplificati i procedimenti relativi all’av-vio di nuovi impianti produttivi.

La disposizione e volta, in primo luogo,ad estendere il ricorso all’autocertifica-zione, consentendone l’utilizzo nella gene-ralita dei casi e prevedendo che, trascorsisette giorni, rispetto ai sessanta attual-mente previsti, dalla presentazione delladomanda, il soggetto sia comunque auto-rizzato ad avviare la nuova attivita pro-duttiva. Tale termine resta sospeso nelcaso in cui l’amministrazione richieda l’in-tegrazione della documentazione presen-tata o convochi il soggetto per un’audi-zione in contraddittorio. Nell’ipotesi in cuil’amministrazione scelga la via dell’audi-zione, in particolare, si prevede l’introdu-zione di un congruo termine per il suosvolgimento (oltre novanta giorni), a tuteladelle legittime aspettative del richiedente,ma anche della stessa amministrazione, laquale puo disporre cosı di tempi certi pereffettuare, in modo rigoroso e puntuale,

tutte le verifiche che riterra necessariesull’attivita oggetto della richiesta e sulladocumentazione prodotta.

Per quanto concerne, invece, lo spor-tello unico per le imprese, un appositocriterio direttivo e volto a superare ledifficolta che si riscontrano nei contestiove tale struttura non e stata ancoraattivata, prevedendo che il responsabiledei procedimenti in questi casi sia ilsindaco.

L’articolo 2 modifica l’articolo 19 dellalegge 7 agosto 1990, n. 241, recante ladisciplina della dichiarazione di inizio at-tivita, configurando una sorta di corsiapreferenziale per le attivita produttive. Ladisposizione e volta ad abbreviare il ter-mine trascorso il quale il soggetto richie-dente puo avviare l’attivita e, contestual-mente, a prolungare il termine entro ilquale l’amministrazione puo intervenire invia successiva per vietarne la prosecu-zione. Piu specificatamente, si prevedeche, nel caso in cui la domanda, corredatada autocertificazione, abbia ad oggettol’esercizio di un’attivita imprenditoriale,commerciale o artigianale, ovvero l’iscri-zione in albi o ruoli per l’esercizio di taliattivita, il termine ordinario di trentagiorni sia ridotto a sette.

Una volta avviata l’attivita, il termineentro il quale l’amministrazione puo in-tervenire, in caso di accertata carenza deirequisiti richiesti, viene invece aumentatoda trenta a novanta giorni, anche in que-sto caso al fine di consentire lo svolgi-mento di controlli accurati e rigorosi.

Nella Commissione attivita produttivevi e stata una sostanziale convergenzasugli obiettivi da raggiungere con la pre-sente proposta, pur nelle difficolta incon-trate nell’attivita di raccordo con i varidecreti predisposti dal ministro Bersani.

Il lavoro della Commissione ha pro-dotto un testo completo per quanto con-cerne le linee guida per l’adozione delregolamento da parte del Governo, indi-cando ed ampliando le facolta e le possi-bilita delle amministrazioni locali di atti-varsi, al fine di rendere effettivamenteoperative le previsioni del progetto dilegge, e specificando con precisione le

Atti Parlamentari — 17 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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procedure e i termini entro i quali essedevono essere esperite. Tra le novita: laprevisione che i comuni possano esercitarele proprie funzioni, relativamente all’atti-vazione dello sportello unico, in formaassociata e che la struttura cui e affidatoil procedimento coordini le istruttorie re-lative a tutti gli enti della pubblica am-ministrazione competenti coinvolti, conpossibilita di comunicazione con l’utenzadiversa da quella diretta, di un controlloda parte dell’amministrazione sull’operatodello sportello e, infine, di richieste dicontraddittorio da parte dell’azienda inte-ressata a maggior tutela dei soggetti coin-volti; inoltre, con riferimento alla normariguardante la realizzazione di impianti astruttura semplice previamente individuatidalla regione, ferma restando per le re-gioni la possibilita di individuare ulterioriattivita produttive che, a causa delle spe-cifiche implicazioni di carattere ambien-tale, necessitino l’applicazione dei terminipiu ampi previsti dalla normativa vigente,si dovra prevedere un termine di settegiorni lavorativi entro il quale la realiz-zazione del progetto si intende autorizzatain assenza di una comunicazione di mo-tivato dissenso, e, altresı, che il suddettotermine sia sospeso nel caso di richiesta diintegrazione dei documenti o di convoca-zione di audizioni e, infine, che i terminiriprendano a decorrere dalla data di ac-quisizione dei dati istruttori sopra indicati,ovvero dal momento della presentazionedel progetto modificato.

Per concludere, questo provvedimentoe volto a fare da cassa di risonanza e adare una risposta completa a tutte lepiccole e medie imprese italiane che gri-dano a gran voce: fateci lavorare !

Ancora una battuta, deputato Presi-dente: il provvedimento in esame sicura-mente arrechera un notevole beneficio aicittadini e alle piccole e medie imprese,ma faccio notare come l’interesse ad untale beneficio sia inversamente proporzio-nale alla presenza in aula dei deputatidurante la discussione generale. Consta-tando, infine, la pacatezza degli interventifinora svolti, preciso che la Lega Nord havoluto avere voce autonoma sul tema in

discussione, non per fare ostruzionismo,ma per rivendicare una richiesta che laLega porta avanti da sempre (Applausi).

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscrittia parlare e pertanto dichiaro chiusa ladiscussione sulle linee generali.

(Repliche del relatore e del Governo –A.C. 1428-A ed abbinata)

PRESIDENTE. Ha facolta di replicare ilrelatore, deputato Capezzone.

DANIELE CAPEZZONE, Relatore. Rin-graziando davvero tutti i colleghi interve-nuti, cosı come il rappresentante del Go-verno, confermo le linee generali dell’espo-sizione iniziale, che sono state confortatedagli interventi di colleghi di numerosigruppi. Ribadisco che, nelle prossime ore,conto di poter predisporre un emenda-mento, che io stesso presentero, che tengaconto del testo iniziale, approvato all’una-nimita, ma anche di elementi importanticontenuti nel disegno di legge governativopresentato in materia.

Come ho gia detto prima e tengo asottolineare ancora, il testo del provvedi-mento al nostro esame sara naturalmenteancora aperto ad ulteriori contributi an-che da parte dei rappresentanti dell’oppo-sizione che, come quelli di maggioranza, lohanno lealmente sostenuto da subito.

Confido che, in tempi rapidissimi, sipossa giungere non solo all’approvazionedel provvedimento, ma anche – ci terreidavvero e mi pare, anche alla luce deldibattito che si e appena svolto, che cio siaassolutamente possibile – ad un votomolto trasversale. Sarebbe un grande se-gnale se una classe politica che, come enaturale, su mille questioni si divide suquesta potesse invece unirsi e consegnarepresto al Senato della Repubblica, per ildibattito che vi sara in quel ramo delParlamento, un provvedimento che non ene di destra, ne di sinistra, ma e nell’in-teresse del paese.

PRESIDENTE. Ha facolta di replicare ilrappresentante del Governo.

Atti Parlamentari — 18 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario diStato per lo sviluppo economico. SignorPresidente, rinunzio alla replica.

PRESIDENTE. Sta bene, sottosegretarioBubbico.

Il seguito del dibattito e rinviato adaltra seduta.

Discussione del testo unificato delle pro-poste di legge: Zeller ed altri; Bruggered altri; Benvenuto e Vannucci: Mo-difiche alla legge 8 luglio 1998, n. 230,in materia di obiezione di coscienza(A.C. 197-206-931-A) (ore 16,25).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recala discussione del testo unificato delleproposte di legge d’iniziativa dei deputatiZeller ed altri; Brugger ed altri; Benvenutoe Vannucci: Modifiche alla legge 8 luglio1998, n. 230, in materia di obiezione dicoscienza.

Avverto che lo schema recante la ri-partizione dei tempi e pubblicato in calceal vigente calendario dei lavori dell’Assem-blea (vedi calendario).

(Discussione sulle linee generali –A.C. 197 ed abbinate-A)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta ladiscussione sulle linee generali.

Avverto che il presidente del gruppoparlamentare Forza Italia ne ha chiestol’ampliamento senza limitazioni nelleiscrizioni a parlare, ai sensi dell’articolo83, comma 2, del regolamento.

Avverto, altresı, che la IV Commissione(Difesa) si intende autorizzata a riferireoralmente.

Il presidente della IV Commissione,deputata Pinotti, ha facolta di svolgere larelazione.

ROBERTA PINOTTI, Relatore. SignorPresidente, onorevoli colleghi, signorimembri del Governo, la sospensione dellaleva obbligatoria ha determinato, nel no-stro paese, un cambiamento epocale, la cui

effettiva portata sul piano normativo stagradualmente emergendo, anche in sedegiurisdizionale, in tutte le sue molteplicisfaccettature. Al fine di eliminare possibiliincongruenze dell’ordinamento vigente, illegislatore e, quindi, chiamato a svolgereun delicato lavoro di adeguamento nor-mativo, che assume un particolare rilievocon riferimento all’obiezione di coscienzaal servizio militare obbligatorio.

In proposito, ricordo che, ai sensi del-l’articolo 15, commi 6 e 7, della legge 8luglio 1998, n. 230, agli obiettori e pre-clusa qualsiasi autorizzazione per la de-tenzione, l’uso ed il commercio di armi emateriali esplodenti, nonche l’assunzionedi ruoli imprenditoriali o direttivi nellafabbricazione e commercializzazione deglistessi. Inoltre, agli obiettori e vietata lapartecipazione a concorsi per l’arruola-mento nelle Forze armate, nell’Arma deicarabinieri, nei Corpi di polizia o in altriimpieghi che richiedano l’uso delle armi.

Si tratta di vincoli che, nella loroconcreta applicazione, hanno condotto, inalcuni casi, all’imposizione di divieti pa-radossali, che non risultano in alcun modogiustificati dalle motivazioni etiche allabase dell’obiezione di coscienza, come, adesempio, il divieto per i veterinari diutilizzare fucili lanciasiringhe o il divietodi assumere la direzione di fabbriche diairbag o, ancora, il divieto di praticaresport olimpici come il biatlhon o il tiro alpiattello. Addirittura si e resa necessaria lasentenza della Corte costituzionale n. 141,del 7 aprile 2006, per stabilire che unobiettore di coscienza puo dirigere un’at-tivita di cava e tenere un registro didetenzione esplosivi per uso civile.

In tale contesto, la sospensione a tempoindeterminato della leva obbligatoria haaccentuato ancora di piu il carattere di-scriminatorio di tali vincoli. Infatti, mentreper coloro che hanno svolto il serviziocivile come obiettori di coscienza riman-gono pienamente vigenti i vincoli di legge,non essendo per essi ammissibile alcunripensamento rispetto alla scelta a suotempo compiuta, per coloro che, invece,grazie alla sospensione della leva obbliga-toria, per mere ragioni anagrafiche, non

Atti Parlamentari — 19 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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hanno svolto ne il servizio militare ne ilservizio civile non si applica alcun vincolo.Ma vi e di piu: si e giunti al paradosso chei renitenti alla leva finiscono per averemaggiori diritti ed opportunita professio-nali rispetto agli obiettori di coscienza,giacche, ai sensi dell’articolo 11-quinquiesdel decreto legislativo 8 maggio 2001,n. 215, come da ultimo modificato dall’ar-ticolo 3 del decreto legislativo 6 ottobre2006, n. 275, i renitenti stessi possonoottenere la cancellazione della nota direnitenza, purche forniscano un giustifi-cato motivo del proprio comportamentoomissivo, senza la successiva applicazionedi alcun vincolo.

Per eliminare tutte queste gravi di-scrasie appare, quindi, necessario ed ur-gente un intervento legislativo, da un latoper tenere conto del fatto che i convin-cimenti personali sottesi all’originariascelta dell’obiezione di coscienza possonosubire mutamenti nel corso degli anni, e,dall’altro lato, per modificare il regimedei vincoli applicabili agli obiettori, alfine di escludere l’imposizione di divietidel tutto ingiustificati. Proprio in questaprospettiva, la Commissione difesa, par-tendo dalle proposte di legge Zeller(A.C. 197), Brugger (A.C. 206) e Benve-nuto (A.C. 931), a conclusione di un ap-profondito dibattito e di un’intensa atti-vita conoscitiva, che ha riscontrato lapartecipazione sia di associazioni diobiettori, sia di associazioni di ex obiet-tori, e giunta all’elaborazione di un testounificato sul quale hanno concordatogran parte dei gruppi parlamentari.

Tale testo non si pone nell’ottica di unasemplicistica quanto ingiustificata elimina-zione dei vincoli di legge, ma si muovelungo le seguenti tre linee guida: l’elimi-nazione di quei divieti previsti dalla legi-slazione vigente che non sono giustificatidalle motivazioni etiche che sono la basedella scelta compiuta dagli obiettori; lapossibilita per ciascun obiettore di rinun-ciare al proprio status mediante una di-chiarazione irrevocabile; infine, la disap-plicazione dei vincoli di legge nei confrontidegli obiettori che abbiano rinunciato al

proprio status e il conseguente richiamo diquesti ultimi in caso di mobilitazione.

In particolare, la lettera a) del comma1 dell’articolo 1 del testo unificato prevedeche non costituisca impedimento all’eser-cizio dell’obiezione di coscienza esseretitolari di licenze o autorizzazioni relativead armi e materiali esplodenti privi diattitudine a recare offesa alle personeovvero non dotati di significativa capacitaoffensiva, conformemente all’interpreta-zione della legislazione vigente risultantedalla citata sentenza della Corte costitu-zionale n. 141.

La concreta individuazione di tali armie materiali esplodenti, ai sensi del succes-sivo comma 2, e affidata ad un decreto delministro dell’interno, da adottare entrocentoventi giorni dalla data di entrata invigore del testo unificato, sentita la com-missione consultiva centrale per il con-trollo delle armi, di cui all’articolo 6 dellalegge 18 aprile 1975, n. 110, e successivemodificazioni, recante « Norme integrativedella disciplina vigente per il controllodelle armi, delle munizioni e degli esplo-sivi ».

Ricordo che tale commissione e com-posta, tra gli altri, da due rappresentantidel Ministero dell’interno, di cui uno dellaPolizia di Stato, e da due rappresentantidel Ministero della difesa, di cui unodell’Arma dei carabinieri. Con questa di-sposizione, in sostanza, si affida ad un attoamministrativo il compito di provvederead una ricognizione completa delle pre-dette armi e materiali esplodenti, elimi-nando eventuali certezze.

La lettera b) del comma 1 dell’articolo1, al punto 2) prevede, invece, che l’obiet-tore, ammesso al servizio civile, decorsialmeno due anni dalla data in cui e statocollocato in congedo secondo le normepreviste per il servizio di leva, possa ri-nunciare al proprio status, presentandoapposita dichiarazione irrevocabile. Sitratta di una rinuncia gia riconosciuta darecenti sentenze di diversi tribunali am-ministrativi regionali.

Il termine di due anni e stato deter-minato tenendo conto di quanto previstodall’articolo 2, comma 1, lettera b), della

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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stessa legge 8 luglio 1998, n. 230, che,escludendo dal diritto all’obiezione di co-scienza coloro che abbiano presentato do-manda da meno di due anni per la pre-stazione del servizio militare nelle Forzearmate, nell’Arma carabinieri, nel Corpodi polizia penitenziaria e nel Corpo fore-stale dello Stato, sostanzialmente non am-mette la possibilita di un ripensamentoprima di due anni dal momento dellascelta compiuta. L’irrevocabilita della do-manda ha invece lo scopo di inibire even-tuali successivi ripensamenti rispetto allarinuncia allo status di obiettore.

La norma prevede altresı che la citatadichiarazione sia presentata presso l’uffi-cio nazionale per il servizio civile, giacche,sulla base della legislazione vigente, taleufficio ha il compito di provvedere allatenuta della lista degli obiettori soggetti arichiamo in caso di necessita.

La medesima lettera b), al punto 1)prevede, invece, che gli obiettori che ab-biano rinunciato al proprio status sianosoggetti a richiamo in caso di mobilita-zione, al pari degli obiettori decaduti perviolazione dei divieti previsti dalla legge. Atal fine, il citato punto 1) della lettera b)dispone che l’ufficio nazionale per il ser-vizio civile sia tenuto a trasmettere tem-pestivamente le dichiarazioni di rinunciaalla direzione generale del Ministero delladifesa di cui all’articolo 1 del decretolegislativo 6 ottobre 2005, n. 216, che, aisensi dell’articolo 2 del decreto legislativo6 ottobre 2006, n. 275, collabora con ilministro della difesa in caso di riattiva-zione del servizio militare obbligatorio.

Secondo il punto 2) della citata letterab), agli obiettori che abbiano rinunciato alproprio status, invece, non si applicano idivieti previsti a carico degli obiettori.

Infine, il comma 3 dell’articolo 1 deltesto unificato, al fine di evitare lacunenormative, prevede che, nelle more del-l’entrata in vigore del decreto del ministrodell’interno, continui ad applicarsi la di-sciplina vigente in materia prima dell’en-trata in vigore del testo unificato in esame.

Onorevoli colleghi, in conclusione, ri-tengo che il testo unificato elaborato dallaCommissione difesa elimini numerose in-

certezze derivanti dall’interpretazionedella legislazione vigente in materia diobiezione di coscienza al servizio militareobbligatorio, salvaguardando al tempostesso la liberta di autodeterminazione diciascun individuo. Per tutte queste ragioni,quindi, ne raccomando vivamente l’appro-vazione.

PRESIDENTE. Ha facolta di parlare ilrappresentante del Governo.

PAOLO NACCARATO, Sottosegretariodi Stato per i rapporti con il Parlamento ele riforme istituzionali. Signor Presidente,il Governo si riserva di intervenire nelprosieguo del dibattito.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Betta. Ne ha facolta.

MAURO BETTA. Signor Presidente, conqueste proposte di legge i proponenti –che, come ricordava la relatrice, presi-dente Pinotti, sono i colleghi Benvenuto,Brugger e Zeller –, hanno voluto affron-tare la necessita di cancellare una ingiu-stizia o almeno di superare una forteincongruenza, che si era venuta a crearenel trattamento riservato agli obiettori dicoscienza al servizio militare, cosı comedisciplinato dalla legge n. 772 del 1972,poi abrogata e ricompresa nella leggen. 230 del 1998, che ha organicamenteriformato la disciplina dell’obiezione dicoscienza.

Sono stati circa 800 mila i cittadini chein Italia dal 1972 ad oggi hanno prestatoil servizio civile, o meglio, come recital’attuale disposizione, hanno scelto di pre-stare il servizio civile in sostituzione delservizio militare, che, come il primo, e deltutto rispondente al dovere costituzionaledi difesa della patria e ancora del tuttorispondente ai principi enunciati dalla Co-stituzione.

La legge citata, che risale al 1998, poneprecisi vincoli per chi compie questascelta; in particolare la legge specifica lecause ostative all’esercizio dell’obiezione dicoscienza, prevedendo tre grandi catego-rie: coloro che sono titolari di licenze di

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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produzione o autorizzazioni all’uso dellearmi, comprese le armi da caccia o quelleusate per le attivita sportive; coloro chenei due anni antecedenti alla domanda diesercizio del diritto all’obiezione di co-scienza abbiano fatto richiesta di esserearruolati nelle forze armate; infine, coloroche sono stati condannati, anche con sen-tenze in primo grado, per l’utilizzo di armio per aver commesso reati con mezziviolenti.

Come conseguenza di questa imposta-zione e in modo quasi simmetrico, la leggedispone i divieti a carico delle persone chehanno scelto di fare gli obiettori. Questidivieti sono stabiliti nell’articolo 15, aicommi 6 e 7: e esclusa la possibilita diessere imprenditori in fabbriche di armi ocommercianti di armi; e esclusa la possi-bilita di avere autorizzazioni per detenereo per usare le armi; viene vietata (all’ar-ticolo 7) agli obiettori la partecipazione aiconcorsi per l’arruolamento nelle forzearmate, nei Carabinieri, nella Guardia difinanza, nella Polizia penitenziaria, nelCorpo forestale dello Stato o in qualunquealtra attivita professionale che prevedal’uso delle armi.

Molte sono state le normative e lemodifiche di leggi che hanno inciso, dopoil 1998, sull’organizzazione delle Forzearmate e, quindi, sul servizio militare e sulservizio civile; in particolare, ai fini diquesto nostro ragionamento, dobbiamo ri-cordare la legge n. 331 del 2000, chestabilisce la graduale trasformazione del-l’esercito e delle Forze armate, sulla basedella leva obbligatoria, in una organizza-zione professionale su base volontaria (leg-ge che – ricordiamolo – si intitolava« Norme per l’istituzione del servizio mi-litare professionale »); la legge n. 64 del2001, istitutiva del servizio civile, che sta-bilisce il concetto che il servizio civileconcorre alla difesa della patria con mezzied attivita non militari, per favorire larealizzazione di principi costituzionali disolidarieta sociale; infine, le leggi del 2004,ovvero i decreti-legge che hanno definiti-vamente previsto la trasformazione delleForze armate italiane in una organizza-zione su base volontaria e retribuita e che

hanno profondamente mutato la naturadel servizio di leva, che e diventato, comericordavamo, volontario e professionale.Di conseguenza, e stato modificato anchelo stato giuridico dell’obiettore di co-scienza, cosı com’era stato stabilito nellalegge n. 230 del 1998; quindi, i limitistabiliti agli articoli 15, in particolare aicommi 6 e 7, non sono piu giustificabili esi e realizzato uno svuotamento dell’isti-tuto dell’obiezione di coscienza, cosı co-m’era stato realizzato nel corso degli anni.

Il 1o gennaio 2005, infatti, e statasospesa la leva obbligatoria e quindi sonostati emanati due provvedimenti (vedi an-che la legge del 17 agosto 2005, n. 168) ovee stata riconosciuta la possibilita per gliobiettori ancora in servizio di richiedere laconcessione del congedo anticipato al 1o

luglio 2005.Venendo meno il servizio di leva ob-

bligatorio, la stessa obiezione di coscienzarisulta essere superata. Per la verita, irichiami sopra ricordati permettono disostenere che gia prima del 2005 il signi-ficato dell’obiezione di coscienza – cometestimonianza di valore etico e di perso-nale impegnativa scelta – si era profon-damente modificato. Infatti, a partire dal2001 il servizio militare e quello civilesono considerati per legge pienamente al-ternativi. Inoltre, il servizio civile si erivelato nel tempo un modo prezioso diimpegno giovanile documentato e positi-vamente valutato e condiviso a livellosociale e culturale.

Per tutte queste ragioni, pare inaccet-tabile che chi ha compiuto il servizio civiledebba proprio per questo essere soggetto alimitazioni e vincoli per sempre. Questo« per sempre » nella nostra societa, quellain cui viviamo, suona anacronistico e fran-camente punitivo. Infatti, il nostro ordi-namento prevede altre possibilita nellequali l’obiezione di coscienza puo esserelegittimamente cambiata e modificata se-condo la libera decisione di chi compiequesta scelta.

La Commissione ha ritenuto oppor-tuno, piuttosto che rimuovere e cancellaretali limitazioni, introdurre una gradualitae compiere valutazioni prudenziali. In par-

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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ticolare, mi sembra qualificante e saggia lapossibilita di richiedere la cancellazionedello status di obiettore, trascorsi due annidal congedo. Tale soluzione – che comedetto sopra ritengo assai condivisibile – hatenuto conto della necessita di modera-zione e di procedere in modo molto pru-dente, emersa durante la discussione suqueste proposte di legge. Soprattutto essaha fatti salvi i timori e le preoccupazionidi chi ritiene l’obiezione di coscienza unascelta importante e personale, legata aconvinzioni profonde e non rinunciabili.Queste preoccupazioni, questa testimo-nianza, questi timori sono stati esposti allaCommissione durante le audizioni, comericordava anche la relatrice, presidentePinotti, in particolare dai rappresentantidegli obiettori appartenenti alla Caritas ealla LOC. A mio avviso il meccanismovoluto dal relatore risponde in pieno a talepreoccupazione.

Nel confermare che il gruppo dell’Ulivososterra il testo unificato delle proposte dilegge in oggetto, voglio infine far notareche fino a questo momento la discussionesul tema ha evidenziato una larga condi-visione tra le forze politiche. Sono asso-lutamente d’accordo sul fatto che provve-dimenti come quello in esame non pos-sano sottostare a logiche di maggioranza edi opposizione o a scelte di schieramento.Pertanto, auspico una rapida approvazionedel provvedimento.

PRESIDENTE. E iscritta a parlare ladeputata Duranti. Ne ha facolta.

DONATELLA DURANTI. Signor Presi-dente, la legge oggetto delle modifiche e lalegge 8 luglio 1998, n. 230, recante nuovenorme in materia di obiezione di co-scienza. Essa all’articolo 1 recita: « I cit-tadini che, per obbedienza alla coscienza,nell’esercizio del diritto alle liberta dipensiero, coscienza e religione riconosciutedalla Dichiarazione universale dei dirittidell’uomo e dalla Convenzione internazio-nale sui diritti civili e politici, opponendosiall’uso delle armi, non accettano l’arruo-lamento nelle Forze armate e nei Corpiarmati dello Stato, possono adempiere gli

obblighi di leva prestando, in sostituzionedel servizio militare, un servizio civile,diverso per natura ed autonomo dal ser-vizio militare, ma come questo rispon-dente al dovere costituzionale di difesadella patria e ordinato ai fini enunciati nei»Principi fondamentali« della Costitu-zione. Tale servizio si svolge » – cosıtermina l’articolo 1 « secondo le modalitae le norme stabilite nella presente legge ».

La legge n. 230 del 1998 ha istituito,nell’ambito della Presidenza del Consigliodei ministri, l’Ufficio nazionale per il ser-vizio civile, per curare il servizio civiledegli obiettori di coscienza. Successiva-mente, la legge n. 64 del 2001, ampliandole possibilita di prestare servizio civile, haistituito il servizio civile nazionale, che sisvolge su base volontaria ed e rivolto aragazze e ragazzi dai 18 ai 28 anni.

La legge n. 230 sancisce il pieno rico-noscimento giuridico dell’obiezione di co-scienza che, da beneficio concesso dalloStato, diventa un diritto della persona. Ilservizio civile rappresenta un modo alter-nativo di servire la patria, con durata parial servizio militare; la sua gestione non epiu nelle mani del Ministero della difesa,cambiamento reale ed importante rispettoalla precedente normativa.

Tutti sappiamo che il cammino del-l’obiezione di coscienza in Italia e statodifficile e lungo, basti pensare alla primalegge del 1972, la quale rese possibile lascarcerazione dei giovani obiettori di co-scienza ed introdusse la possibilita dirifiutare il servizio militare con le armi,ma era anche restrittiva e punitiva. Ilservizio civile era piu lungo di otto mesirispetto a quello militare, era prevista unacommissione giudicante, l’esclusione dellemotivazioni politiche per accedere all’obie-zione di coscienza, la sottoposizione aicodici ed ai tribunali di guerra.

L’obiezione di coscienza ha rappresen-tato e rappresenta un valore altissimonella societa italiana. Approfitto di questaoccasione ricordando un importantissimoesempio di lotta per l’affermazione deldiritto all’obiezione di coscienza. Credoche questo esempio sia stato rappresentatodall’opera di don Milani e di padre Bal-

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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ducci. Don Milani fu autore dell’opuscoloL’obbedienza non e piu una virtu, attra-verso cui difendeva padre Balducci, attac-cato dalla Chiesa ufficiale per aver difesogli obiettori di coscienza. L’opuscolo sopracitato contiene la risposta ai cappellanimilitari che, in un ordine del giorno pub-blicato su La Nazione di Firenze, scrisserodi considerare un insulto alla patria e aisuoi caduti la cosiddetta obiezione di co-scienza che, essendo estranea al coman-damento cristiano dell’amore, e espres-sione di vilta. La vita di padre Balducci estata piena di momenti in cui ha testimo-niato il suo amore per l’uomo; una dellepiu significative battaglie da lui sostenutee, sicuramente, l’intervento sulla questionedell’obiezione di coscienza. Era il 1962quando il giovane cattolico Gozzini sirifiutava di indossare la divisa militare permotivi di fede; egli fu difeso proprio dapadre Balducci che, a causa di questointervento, subı un processo che si chiusecon una condanna ad otto mesi con lacondizionale.

Per padre Balducci l’ideale era essereliberi di servire la patria senza indossarenecessariamente una divisa militare.

Le condanne di Balducci e di Gozziniaprirono un forte dibattito nel nostropaese, che rendera possibile, con moltianni di ritardo, la stesura della leggesull’obiezione di coscienza.

Ho voluto ricordare don Milani e padreBalducci anche perche essi vennero pro-cessati per questa loro battaglia di civilta;addirittura, don Milani venne condannatodopo morto.

Dall’entrata in vigore della prima leggesull’obiezione di coscienza sono stati oltre800 mila gli obiettori nel nostro paese; cioe segno che la lotta per l’obiezione dicoscienza e stata condivisa dal paese.

Con il servizio civile prestato dagliobiettori si concretizzarono gli articoli 2,4, 11 e 52 della nostra Costituzione. Ildiritto all’obiezione di coscienza rispettoall’uso delle armi e la difesa del paesesecondo un modello alternativo a quellomilitare sono diventati valori di riferi-mento della societa italiana, condivisi epraticati da migliaia di giovani.

La legge n. 230 – e questo il motivo percui abbiamo lavorato in Commissione –prevede, pero, vincoli con carattere per-manente per tutti coloro che abbianoeffettuato il servizio civile sostitutivo, anorma della legge n. 772, e quello alter-nativo, a norma della legge n. 230, di fattostabilendo l’irreversibilita di una sceltarendendo l’obiezione di coscienza immo-dificabile a vita.

L’attuale normativa non consente a chiha modificato i propri convincimenti nelcorso della vita la facolta di chiedere unarevoca del proprio status di obiettore. Lanormativa vigente discrimina, di fatto –noi crediamo –, chi ha compiuto in unmomento della sua vita una scelta di altovalore sociale, perche ne limita la libertapersonale riconosciuta dalla Costituzione efinisce per porre in essere per quei sog-getti una sorta di ulteriore discrimina-zione.

Le modifiche di cui si discute si inse-riscono proprio nel contesto della possi-bilita di riconoscere un mutamento dicoscienza. La coscienza di una personapuo mutare nel corso del tempo; conse-guentemente, la normativa deve prevederela facolta per i soggetti interessati dichiedere la revoca dello status di obiettorein modo da potere godere degli stessidiritti di cui godono tutti i cittadini.

Proprio gli ex obiettori di coscienza nelcorso di audizioni svolte in Commissionedifesa hanno ricordato casi di discrimina-zioni – acquisiti agli atti – perpetrati neiloro confronti che dimostrano la necessitadi apportare alla normativa in vigore lemodifiche previste dal provvedimento alnostro esame. A tale proposito, desiderocitare, a titolo di esempio, alcune discri-minazioni di cui sono oggetto gli ex obiet-tori di coscienza. Un cittadino laureato inmedicina, che ha prestato dieci mesi diservizio civile in un centro di assistenzaper anziani, che non puo partecipare alconcorso per psicologo nella Guardia difinanza o a quello di odontoiatra nellaMarina militare; un cittadino che ha pre-stato venti mesi di servizio civile pressoassociazioni di tutela ambientale, assuntoin servizio di polizia provinciale in forma

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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disarmata, impossibilitato ad avere, a tu-tela della propria incolumita, le stessedotazioni di servizio dei colleghi nel corsodei pattugliamenti notturni; un cittadinoingegnere, che ha prestato ventisei mesi diservizio civile presso un ente locale, chenon puo dirigere quelle attivita di minierain cui si fa uso di dinamite o impossibi-litato ad essere ammesso, prima di lau-rearsi, al concorso per agente di poliziamunicipale in quei comuni che armano ilproprio personale; un cittadino che haprestato dodici mesi di servizio civile gui-dando autoambulanze e che, divenuto me-dico veterinario, non puo utilizzare ilfucile lancia-siringhe, in quanto conside-rato arma comune da sparo, per narco-tizzare grandi animali selvatici a scopiscientifici in un parco naturale.

Per tali ragioni, crediamo che la legge8 luglio 1998, n. 230, vada modificata eche agli obiettori di coscienza debba esserericonosciuta la facolta di revoca del lorostatus; cio consentirebbe a questi soggettidi essere considerati cittadini uguali a tuttigli altri e, conseguentemente, di avere pariopportunita di accesso nel mondo dellavoro.

Le deputate e i deputati del gruppoRifondazione Comunista-Sinistra Europearitengono, per gli stessi principi ispiratoriche stanno alla base delle modifiche con-tenute nel provvedimento in esame, chel’obiezione di coscienza rispetto all’usodelle armi sia un diritto – nella normativaitaliana e un diritto che appartiene allapersona – e, come tale, debba appartenereanche ai militari professionisti. Con lemodifiche di legge intervenute in questianni, quali, ad esempio, la professionaliz-zazione delle Forze armate, molti militaricompiono la scelta di entrare nelle Forzearmate in eta molto giovane, quando an-cora il loro percorso formativo non edefinito e concluso. Riteniamo, pertanto,che anche agli appartenenti alle Forzearmate e ai corpi di polizia ad ordina-mento militare debba essere riconosciutala facolta di dichiararsi in qualsiasi mo-mento obiettori di coscienza nell’eserciziodel diritto di liberta di pensiero, di co-scienza e di religione. Noi sosteniamo

questa linea di pensiero perche ci basiamosul principio che una scelta compiuta inun certo momento della propria vita possaessere cambiata.

Per tali motivi, il gruppo RifondazioneComunista-Sinistra Europea auspica chele modifiche alla legge 8 luglio 1998,n. 230, contenute nel provvedimento alnostro esame, siano approvate.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Mellano. Ne ha facolta.

BRUNO MELLANO. Signor Presidente,colleghi, desidero far sentire la voce delgruppo La Rosa nel Pugno su questoparticolare tema e, inoltre, voglio raccon-tare l’esperienza politica che ho vissutoall’interno del Partito radicale e delmondo dei radicali italiani.

E al nostro esame un provvedimentosollecitato da varie associazioni – dall’As-sociazione tutela diritti ex obiettori, dallaLega obiettori di coscienza e da altreancora –, le quali ci hanno chiesto diintervenire su quello che potremmo defi-nire un residuato bellico in un panoramapolitico e culturale che e profondamentecambiato ed in un panorama legislativoche e totalmente modificato a seguito delsuperamento della leva obbligatoria e del-l’approvazione della disciplina concer-nente il servizio civile.

Ci troviamo a dover regolamentare casiche sono gia all’esame dei tribunali am-ministrativi regionali, i quali sono semprepiu chiamati a risolvere contenziosi chenascono dai residui dell’impostazione dicui alle leggi n. 772 del 1972 e n. 230 del1998. I casi citati dalla collega di Rifon-dazione Comunista sono assolutamenteeclatanti ed illuminanti circa la ratio legise l’urgenza di un provvedimento che in-tervenga in qualche modo per dare cer-tezza, per chiudere una situazione non piurispondente ad un panorama politico com-pletamente mutato.

Una cosa e certa: in tale nuovo pano-rama, dobbiamo essere capaci di ricono-scere – e si tratta dell’aspetto piu convin-cente del provvedimento al nostro esame –che il diritto di ciascuno a cambiare

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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opinione e sacrosanto e non puo esserelimitato. Non credo sia ancora tollerabileavere normative che « inchiodano » persempre il singolo individuo ad un’opinione,ad un parere, ad una scelta che egli haespresso una volta nell’arco della sua vita:cambiano le situazioni personali ed anchei contesti internazionali all’interno deiquali il nostro paese si inserisce; quindi, lapossibilita di cambiare opinione deve es-sere prevista e regolamentata.

Del resto, siamo in una situazione nellaquale anche il servizio militare e profon-damente cambiato: il ruolo del nostroesercito e le nostre missioni militari negliscenari internazionali sono profondamentemutati: le tante missioni di pace nellequali il nostro esercito e impegnato in giroper il mondo, in situazioni delicate ecomplicate, rappresentano un’altra espres-sione, un altro modo di intendere la forzadi un esercito, di intendere l’utilizzo diuna forza militare. Cio non implica ne-cessariamente che si debbano fare scelte asenso unico; al contrario, occorre che lalegge sappia riconoscere – laicamente – lesingole impostazioni culturali, di pensieroe spirituali di ciascuno.

La legge n. 772 del 1972 nasceva, com’estato ricordato in quest’aula, a seguito dellungo e doloroso calvario di singole per-sone, le quali scelsero l’obiezione di co-scienza per motivi inizialmente attinentialla sfera religiosa: e stata ricordata l’espe-rienza di padre Balducci, ma desideroricordare anche quelle dei tanti, solitari esconosciuti testimoni di Geova, i quali, peresigenze etiche e religiose personali, scel-sero di obiettare in un momento in cuil’obiezione di coscienza era un’opzionepesante, complicata e non priva di conse-guenze anche dure. Ricordo, altresı, labattaglia politica alla quale hanno contri-buito il mio partito politico, Roberto Cic-ciomessere, segretario del Partito Radicale,e l’autodenuncia dei radicali, i quali, conla loro disobbedienza civile, ricorrendoall’obiezione di coscienza in modo politico– insieme a tanti altri, ma effettuando unascelta attinente all’agenda politica –, riu-

scirono a costringere il Parlamento a le-giferare ed a regolamentare il serviziocivile sostitutivo.

Le cose sono davvero molto cambiate: ilresiduato bellico che ci viene qui testimo-niato dalle audizioni e dalle dichiarazionirese in Commissione richiede davvero unintervento specifico che deve portarci ol-tre, a voltare pagina, a scorgere un con-testo nuovo e a ragionare, quindi, su comesia profondamente cambiato anche ilsenso e il valore del servizio civile mede-simo.

Non nego che un certo servizio civile, inqualche modo parastatalizzato, un certoservizio civile quasi di « volontariato ob-bligatorio » non mi piace affatto, ma e undato nuovo, diverso, da valutare in unsenso totalmente differente rispetto alcontesto in cui questo provvedimentoandra ad incidere.

Voglio ricordare qui come quel pro-cesso di legiferazione che porto tanti paesieuropei a riconoscere, pur con difficolta, ilservizio civile, parta dalla pagina gloriosadi una Inghilterra bombardata durante laseconda guerra mondiale, in cui Churchillseppe riconoscere il valore e la fondamen-tale valenza etica e politica dell’obiezionedi coscienza, del non abbracciare le armi,pure in un contesto cosı difficile e cosıdelicato.

Noi non siamo piu in quel contesto,pero occorre riconoscere per legge unaregolamentazione che tenga conto dellapossibilita di cambiare opinione e di su-perare situazioni come quelle « kafkiane »che ci sono state testimoniate e che, so-stanzialmente, davvero devono essere su-perate.

Occorre una norma specifica che sani eche – lo spero – riesca a superare icontenziosi ancora aperti nei tribunaliitaliani per voltare pagina, per guardaread una affermazione di coscienza che nonsia obbligata dalla legge, non condizionatada una scelta fatta a diciott’anni, magarisemplicemente per non fare il militare...

CARLO GIOVANARDI. Bravo !

BRUNO MELLANO. ... in una casermache non piaceva, ma una affermazione di

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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coscienza che sappia costruire uno scena-rio nuovo di valori, di impegno, di costru-zione di una politica in un contesto in-ternazionale di sicurezza. Nel contempo sideve tener conto dei bisogni di realizza-zione della singola persona, dei proprivalori e sentimenti, in modo che la sceltasia del tutto consapevole, e non la merafirma di un modulo che ad un certo puntoera divenuto una dichiarazione correnteper richiedere il servizio civile alternativoa quello militare.

Si tratta di una pagina che abbiamosuperato e voltato: questo provvedimentopuo portarci a superare i residuati bellicidi una normativa che ormai e davverofuori da un panorama legislativo in cui laleva non e piu obbligatoria e il serviziocivile e riconosciuto come di altra ed altanatura.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Caruso. Ne ha facolta.

FRANCESCO SAVERIO CARUSO. Si-gnor Presidente, credo che il provvedi-mento che ci accingiamo a discutere e avotare metta ordine ad una questione cheriguarda decine di migliaia di giovani, iquali hanno in questi anni optato per ilservizio civile, e metta fine ad una logicavendicativa, che io credo sia il cuore delproblema che noi dobbiamo risolvere inquesta sede.

Mi sembra evidente, infatti, come at-torno a questa vicenda i casi che primavenivano citati di persone (ingegneri) chenon possono partecipare ai lavori di uncantiere perche vi viene utilizzata la di-namite, cosı come tante altre casistiche, cidicono che la questione dell’obiezione dicoscienza e ancora troppo relegata ad unalogica di critica all’utilizzo delle armi,logica che oggi dobbiamo avere anche ilcoraggio di superare, inquadrando la que-stione dell’obiezione di coscienza noncome un privilegio che viene dato a qual-che persona che ha un moto di ribellioneverso le armi, ma come la scelta legittimadi servire lo Stato attraverso le Forzearmate, cosı come attraverso il serviziocivile.

Quindi, rispetto alla questione dellacentralita delle Forze armate, credo cheoggi, nel 2007, si possa servire lo Stato intantissimi modi, anche se capisco che ciopossa arrecare disturbo a qualcuno.

Ritengo che la questione dell’obiezionedi coscienza vada considerata al di la dellacritica della propria coscienza rispettoall’utilizzo delle armi; credo che essadebba essere inquadrata in un’ottica piuampia. La critica che una persona a di-ciotto, a trenta, a cinquant’anni puo muo-vere nei confronti della guerra e delleistituzioni militari – che hanno un fineche non puo essere condiviso a livellopersonale – non puo precludere l’accessoad una serie di attivita che contemplanol’uso delle armi.

Per essere piu chiaro, il fatto che unapersona non si senta di servire lo Statoattraverso l’arruolamento nelle Forze ar-mate e, quindi, attraverso l’impegno mili-tare non puo pregiudicare il suo eventualedesiderio di lavorare per la difesa e lasicurezza dei cittadini attraverso altricorpi armati.

Penso che non si debba fare un usostrumentale di questo tema, cercando, nel-l’ambito di una logica vendicativa, di col-pire coloro i quali hanno compiuto unascelta del tutto legittima, come quella disvolgere il servizio civile per fare del bene,aiutare i piu deboli e risolvere i tantissimiproblemi presenti nel nostro paese. Credoche con questo provvedimento si debbaporre la parola fine a questa logica ven-dicativa.

Spero che nel nostro paese, in occa-sione della discussione di questo provve-dimento, si apra un dibattito sulla neces-sita di estendere la logica dell’obiezione dicoscienza non solo alle logiche militari, maanche a quelle che la propria coscienzaritiene incompatibili di fronte a leggi in-giuste e di fronte ad ordini che la propriacoscienza non si sente di seguire.

Rispetto a tale vicenda, in questa sedevorrei portare l’esempio di alcuni soldatinazisti delle SS, che sono le persone piudistanti ideologicamente dal mio percorsopersonale. Vorrei ricordare il loro valorerispetto alla scelta che compirono il 30

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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settembre del 1944, quando venne loroordinato di sparare addosso a cittadiniinermi rinchiusi nella chiesa di San Mar-tino a Marzabotto: scelsero di passaredall’altra parte e il plotone di esecuzionefucilo, insieme alle donne, ai bambini eai vecchi, anche questi tre soldati delleSS naziste. Credo che anche in loromemoria dobbiamo cercare di estenderequanto piu possibile la logica e la di-mensione della « disobbedienza » rispettoalle leggi ingiuste.

Questo provvedimento ripristina ancheun minimo di uguaglianza di diritti – enon di privilegi – degli obiettori rispetto aimilitari. Ritengo che cio non possa cheessere accolto con favore, anche se per-sonalmente credo che la questione dellarevoca dello status sia superflua. Ritengoche, forse, anche una persona che si erifiutata di aderire alle logiche di arruo-lamento nelle Forze armate possa tran-quillamente ottemperare ad un servizio disicurezza per i cittadini e, forse, anchemeglio, visto la sua consapevolezza del-l’utilizzo della forza come limite estremo,come estrema ratio: cio puo contribuire adevitare forme di degenerazione sull’altroversante, di cui oggi non si parla, ossiaquello dell’eccessiva violenza.

Oggi, invece, con questo provvedimento,discutiamo di coloro i quali rivolgono unacritica radicale alla violenza della guerra edelle armi ovvero a quella logica che hainsanguinato per tanti anni le nostre terre(mi riferisco alle grandi guerre mondiali) eche, purtroppo, ancora oggi insanguinaalcune parti del mondo.

PRESIDENTE. E iscritto a parlare ildeputato Giovanardi. Ne ha facolta.

CARLO GIOVANARDI. Signor Presi-dente, intervengo per motivare la miacompleta, totale e incondizionata opposi-zione su questo provvedimento. Dichiaro ilmio totale dissenso sia come parlamentaresia in qualita di ex ministro il quale, perquattro anni con delega per il serviziocivile nazionale, piu volte disse « no » aquesti « sindacati » di ex obiettori. Exobiettori che chiedono si rivedano oggi gli

impegni da loro stessi assunti quando,sulla base della legge del 1998, si procla-marono obiettori di coscienza dichiarando,nell’esercizio di un loro diritto, di opporsi,per ragioni di coscienza o religiose, all’usodelle armi: non potevano maneggiare learmi !

Conosco benissimo la storia dell’obie-zione di coscienza; conosco benissimo iprimi eroici casi di chi doveva scegliere traadempiere gli obblighi del servizio militaree la reclusione in carcere. Tali casi sicontavano sulle dita di una mano maveramente costituivano momenti di sceltaforte, che costavano l’incarcerazione perchi non accettava di fare il servizio mili-tare. Successivamente, e intervenutaun’evoluzione legislativa a seguito degliinterventi della Corte costituzionale che, inuna prima fase, subordino l’esercizio del-l’obiezione di coscienza anche ad unaverifica che effettivamente chi si dichia-rava obiettore di coscienza lo fosse dav-vero. Poi, a seguito di una ulteriore evo-luzione, e stata sufficiente una semplicedichiarazione, fondata, pero, sul presup-posto che liberamente, per le loro convin-zioni profonde, religiose, filosofiche e mo-rali, taluni, diversamente da milioni diloro coetanei, dichiarassero dinanzi alloStato di non poter vestire la divisa e dinon poter fare il servizio militare. Dapoche decine di casi si e passati a centi-naia, a decine di migliaia e, infine, ad 800mila; si e quindi addivenuti all’abolizionedella leva obbligatoria e ad un esercito divolontari. Anche i militari hanno cosıdovuto prendere atto che l’espandersi del-l’obiezione di coscienza era giunto ad unpunto tale che il sistema della leva obbli-gatoria non era piu adeguato al nostropaese.

Poi, vi e stata la grande apertura versoil servizio civile nazionale, servizio nonobbligatorio (come invece ha detto il col-lega dianzi intervenuto) ma volontario,sostenuto dal Capo dello Stato quando sicomincio a promuoverlo. Fu un successostraordinario; sono quasi 80 mila, ognianno, le domande di ragazzi e ragazze che« scelgono ». Oggi, infatti, e possibile sce-gliere: il servizio civile nazionale e infatti

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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inquadrato sempre nel concetto di difesadella patria; ha pari dignita del serviziomilitare. Oggi, dunque, vi e chi, in ottem-peranza al principio costituzionale, di-fende la patria nelle Forze armate e chidifende la patria attraverso il serviziocivile nazionale. Una delle misure piuinteressanti che mi e capitato di assumerenella scorsa legislatura e avere insediatouna commissione mista sulla difesa civilenon violenta, composta sia da pacifisti nonviolenti sia da esponenti delle Forze ar-mate per dare anche una qualche realiz-zazione pratica al concetto di collabora-zione tra Forze armate e chi predica lanon violenza nell’ottica della difesa dellapatria. Costoro hanno lavorato presen-tando una bella relazione e trovando dun-que dei punti di convergenza.

Quindi, conosco benissimo la storia diquesta vicenda dell’obiezione di coscienza,ma io difendo, onorevoli colleghi, un’al-leanza, l’alleanza delle persone serie. Con-sidero persone serie i giovani che, quandogli e stata notificata la cosiddetta carto-lina, hanno svolto il servizio militare –alpini, bersaglieri, fanti –, a volte a cen-tinaia di chilometri da casa, interrom-pendo le loro attivita lavorative e di studioe ritenendo in coscienza di dover rispon-dere a quella chiamata. Considero personealtrettanto serie quelle che, dinanzi alprecet, hanno obiettato che, per ragionipersonali di convinzioni profonde morali,civili e religiose, non potevano imbracciarele armi e si sono dichiarati obiettori dicoscienza svolgendo un servizio sostitutivo.

Io voglio difendere queste persone, chiha fatto il militare e chi ha fatto l’obiettoredi coscienza: non voglio difendere, invece,i cialtroni Non tutti, certo, sono cialtroni,ma, quando sento le obiezioni cui accen-nava il collega: ma la caserma non mipiaceva; ma dovevo andare via da casa; mapotevo fare l’obiettore di coscienza vicinoa casa, ma, ma, ma... !

Non si puo fare una dichiarazionevincolante sulla base della legge affer-mando che, diversamente dagli altri, nonsi adempie al servizio militare per ragionidi coscienza, di pensiero e di religione epoi venire adesso a raccontare che non si

e assolto tale dovere per ragioni di con-venienza. Allora, vogliamo dare ragione atutti quegli ambienti che, per anni, hannoaffermato che l’obiezione di coscienza nonera una cosa seria, ma solo un metodo perevitare il servizio militare ? Vogliamo di-pingere cosı il fenomeno dell’obiezione dicoscienza ? Vogliamo marchiare cosı de-cine di migliaia di giovani che l’obiezionedi coscienza l’hanno fatta sul serio ?

Tutto questo perche – salvo alcuni casilimite che, a mio avviso, sono facilmenterisolvibili – ci sono persone che hannofatto obiezione di coscienza e che adesso,ad esempio, vogliono andare a caccia,persone che non hanno fatto il serviziomilitare perche non potevano portareun’arma e che adesso vogliono andare acaccia, vogliono fare il carabiniere o ilfinanziere.

Quando si conclude un contratto, lo siadempie; quando ci si e dichiarati obiet-tori di coscienza, gli effetti di tale dichia-razione si sono gia consumati, in quanto ilservizio militare non e stato svolto. O forsesi potrebbe pensare che, prima di poterandare a caccia, occorre svolgere un annodi volontario nelle Forze armate. Anchequesta potrebbe essere una soluzione se-ria ! Quello che non e serio, che e offensivoper tutti, e affermare che la storia del-l’obiezione di coscienza e del servizio mi-litare finisce in una specie di pulcinellatagenerale, per cui chi ha dato ha dato, chiha avuto ha avuto, chi ha scherzato hascherzato e chi ha svolto il servizio conconvinzione viene in qualche modo ma-scherato da coloro che, invece, con unasemplice dichiarazione, possono dichiararedi aver cambiato idea rispetto all’obiezionedi coscienza fatta in precedenza.

In realta, l’unica limitazione chel’obiettore di coscienza si assume e quelladi non maneggiare le armi. La cosa inac-cettabile e macchiare la storia italianagloriosa dell’obiezione di coscienza, di co-loro che hanno fatto questa scelta seria-mente, che ci hanno creduto e che cicredono ancora nonche dei milioni digiovani che hanno svolto il servizio mili-tare e che, qualche volta, guardavano conun po’ di sospetto coloro che, invece di

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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partire per destinazioni lontane – magarialla frontiera o in Sicilia –, svolgevano illoro servizio civile nella biblioteca vicino acasa.

La scelta di non voler usare le armi eassolutamente rispettabile; infatti, nel ser-vizio civile nazionale, il concetto di servirela patria attraverso l’assistenza agli an-ziani, ai poveri, attraverso la protezionedei beni culturali ed ambientali nonchenella protezione civile per intervenire incasi di calamita e davvero importante. Sitratta di in un modo diverso di servire loStato e il prossimo.

Allora, esaltiamo gli aspetti positivi:esaltiamo chi ha svolto il servizio militareseriamente e chi ha scelto l’obiezione dicoscienza altrettanto seriamente, ma nonportiamo avanti questo provvedimento,non diamo vita a questa « sanatoria dicoscienza » !

L’obiezione di coscienza comportaesclusivamente il rifiuto di usare le armi,questa e l’unica limitazione. Si tratta diuna questione di serieta da parte di chi,facendo questa scelta, non ha svolto ilservizio militare, che era obbligatorio pertutti i giovani italiani maschi.

Quindi, prego davvero il Governo, chenon si e dichiarato, di pronunciarsi nelleprossime sedute proprio per una questionedi principio, e chiedo anche ai colleghi chehanno presentato le proposte di legge difare una riflessione su quello che propon-gono. Non so quali associazioni siano statesentite, ma vi assicuro che alcune asso-ciazioni di obiezione di coscienza e alcuneassociazioni d’arma (come l’Associazionenazionale alpini e tantissime altre) pren-deranno malissimo queste proposte dilegge, proprio perche si rischia di pre-miare non le persone oneste, ma coloroche in qualche modo hanno sfruttato lalegge per obiettivi diversi. Tutte le volteche sento ripetere, come dal collega in-tervenuto prima, che questi obiettivi sonoanche comprensibili perche a quell’eta unsoggetto puo seguire le proprie conve-nienze, la cosa mi convince ancora meno,perche vuol dire che per legge ricono-sciamo l’opportunismo, per legge ricono-sciamo che la dichiarazione firmata di

obiezione di coscienza era solo un mezzoper evitare di fare qualcosa che costava,ma che e costato a milioni di persone chelo hanno fatto. Occorre pensare a tutte leconseguenze negative che potremmo pro-durre se venisse « coltivato » questo pro-getto di legge: quindi, chiedo ai colleghi, senon altro, di ritirarlo e di rimandarlo inCommissione per un approfondimentodella materia.

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscrittia parlare e pertanto dichiaro chiusa ladiscussione sulle linee generali.

(Repliche del relatore e del Governo –A.C. 197 ed abbinate-A)

PRESIDENTE. Ha facolta di replicarela relatrice, presidente della Commissionedifesa, deputata Pinotti.

ROBERTA PINOTTI, Relatore. Gli in-terventi svolti hanno evidenziato punti divista molto diversi, mi permetto tuttavia difar rilevare all’onorevole Giovanardi chenon si e scelto di abolire la leva obbliga-toria e passare all’esercito professionaleperche il numero degli obiettori di co-scienza la rendeva difficile, ma vi e statauna ragione molto piu profonda rispetto alruolo e ai compiti che devono svolgere oggile Forze armate. Quindi, la motivazionedella scelta e legata ad un modello e alleattuali necessita rispetto allo strumentomilitare, piuttosto che al problema richia-mato.

La discussione svolta in Commissione,alla quale hanno partecipato tutti i gruppi,e stata ampia ed approfondita. Ho ascol-tato con estrema attenzione il punto divista dell’onorevole Giovanardi: credo chenon si debba mai pensare di approvareleggi che, in qualche modo, favoriscano icosiddetti furbi, ma questo e un punto divista. Tutte le sentenze che pervengono daiTAR, e non soltanto, evidenziano che,rispetto ai vari contenziosi esistenti, lagiurisprudenza si sta orientando nel sensodelle indicazioni contenute nel testo uni-ficato in esame. Quest’ultimo, di fatto, da

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XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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un lato stabilisce quali strumenti nonpossono essere considerati armi perchenon sono offensivi – e, quindi, non pos-sono essere preclusi dall’utilizzo di chi hafatto l’obiezione di coscienza in quantonon hanno motivo di offendere la persona– e, dall’altro, consente, a chi avessecambiato idea, di dichiararlo ed anche –senza piu svolgere l’anno di volontariatonelle Forze armate perche questo non epiu possibile, trattandosi ormai di un mo-dello diverso –, di essere richiamato incaso di mobilitazione (ovviamente eun’eventualita che nessuno di noi si au-gura).

Questo puo agevolare i furbi o e ilriconoscimento di diritti ? Peraltro in tantesituazioni si concede la possibilita di mo-dificare un proprio orientamento. Ringra-zio comunque l’onorevole Giovanardi –l’unica voce che si e levata anche con tonimolto sentiti ed appassionati – perchecredo che, quando si approvano leggi, sidebbano ascoltare punti di vista diversi:quindi, ritengo che le sue riflessioni sianoutili.

Devo aggiungere, pero, che nel corsodell’analisi svolta in Commissione la mag-gior parte dei gruppi non ha rilevatomotivi di contrasto rispetto al provvedi-mento. In Assemblea potra svolgersi unadiscussione piu ampia e approfondita e,quindi, non soltanto i membri della Com-missione ma tutti i colleghi potrannoesprimere il proprio punto di vista, fruttoanche, come in questo caso, di autorevoleesperienza, visto che l’onorevole Giova-nardi e stato anche ministro.

PRESIDENTE. Ha facolta di replicare ilrappresentante del Governo.

PAOLO NACCARATO, Sottosegretariodi Stato per i rapporti con il Parlamento ele riforme istituzionali. Rinuncio alla re-plica, signor Presidente.

PRESIDENTE. Sta bene.Il seguito del dibattito e rinviato ad

altra seduta.

Proposta di trasferimento a Commissionein sede legislativa di proposte di legge.

PRESIDENTE. Comunico che saraiscritta all’ordine del giorno della seduta didomani l’assegnazione in sede legislativadelle seguenti proposte di legge, delle qualila sottoindicata Commissione permanente,cui erano state assegnate in sede referente,ha chiesto, con le prescritte condizioni, iltrasferimento alla sede legislativa, che pro-pongo alla Camera a norma del comma 6dell’articolo 92 del regolamento:

alla VII Commissione permanente (Cul-tura):

Boato: « Abrogazione dell’articolo1-septies del decreto-legge 5 dicembre2005, n. 250, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, inmateria di equipollenza del diploma dilaurea in scienze motorie al diploma dilaurea in fisioterapia » (28); De Simone:« Abrogazione dell’articolo 1-septies del de-creto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 3febbraio 2006, n. 27, in materia di equi-pollenza del diploma di laurea in scienzemotorie al diploma di laurea in fisiotera-pia » (522); Evangelisti: « Abrogazione del-l’articolo 1-septies del decreto-legge 5 di-cembre 2005, n. 250, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006,n. 27, in materia di equipollenza del di-ploma di laurea in scienze motorie aldiploma di laurea in fisioterapia » (1620).(La Commissione ha elaborato un testounificato).

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l’ordine delgiorno della seduta di domani.

Martedı 17 aprile 2007, alle 10:

1. – Informativa urgente del Governosulle iniziative assunte a seguito delle

Atti Parlamentari — 31 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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scritte ingiuriose e delle minacce nei con-fronti di monsignor Bagnasco, Presidentedella Conferenza episcopale italiana, ap-parse in alcune citta d’Italia.

(ore 11,30)

2. – Assegnazione a Commissione insede legislativa delle proposte di leggenn. 28, 522 e 1620.

3. – Seguito della discussione del dise-gno di legge:

Disposizioni in materia di intercetta-zioni telefoniche ed ambientali e di pub-blicita degli atti di indagine (1638-A).

e delle abbinate proposte di legge: JAN-NONE; MIGLIORE ed altri; FABRIS edaltri; CRAXI ed altri; NAN; MAZZONI eFORMISANO; BRANCHER ed altri; BAL-DUCCI (366-1164-1165-1170-1257-1344-1587-1594).

— Relatore: Tenaglia.

4. – Deliberazione sulla richiesta distralcio relativa al disegno di leggen. 2272.

5. – Seguito della discussione dellemozioni Giovanardi ed altri n. 1-00112,Mura ed altri n. 1-00117, Meta ed altrin. 1-00118, Leone ed altri n. 1-00121, Ma-roni ed altri n. 1-00122, Beltrandi e Vil-letti n. 1-00124 e Frassinetti ed altri n. 1-00144 sulle iniziative per contrastare ilfenomeno delle cosiddette « stragi del sa-bato sera ».

6. – Seguito della discussione del testounificato delle proposte di legge:

REALACCI ed altri; CRAPOLICCHIOed altri; LA LOGGIA ed altri: Misure per

il sostegno e la valorizzazione dei piccolicomuni (15-1752-1964-A).

— Relatori: Vannucci, per la V Com-missione e Iannuzzi, per la VIII Commis-sione.

7. – Seguito della discussione dellaproposta di legge:

CAPEZZONE ed altri: Modifiche allanormativa sullo sportello unico per leimprese e in materia di dichiarazione diinizio attivita (1428-A).

e dell’abbinata proposta di legge: ALLA-SIA ed altri (1543).

— Relatore: Capezzone.

8. – Seguito della discussione del testounificato delle proposte di legge:

DI VIRGILIO ed altri; CASTELLANI edaltri: Nuove norme in materia di utilizzodei defibrillatori semiautomatici e auto-matici in ambiente extraospedaliero (780-1891-A).

— Relatore: Di Virgilio.

9. – Seguito della discussione dellemozioni Delfino ed altri n. 1-00061, Leoneed altri n. 1-00140, Zucchi ed altri n. 1-00141 e Realacci ed altri n. 1-00142 sullarealizzazione di opere relative al pianoirriguo nazionale.

10. – Seguito della discussione del di-segno di legge:

Differimento del termine per l’eserciziodella delega di cui all’articolo 4 della legge1o febbraio 2006, n. 43, recante istituzionedegli Ordini delle professioni sanitarie in-fermieristiche, ostetriche, riabilitative, tec-nico-sanitarie e della prevenzione (1609).

— Relatore: Grassi.

Atti Parlamentari — 32 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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11. – Seguito della discussione del testounificato delle proposte di legge:

ZELLER ed altri; BRUGGER ed altri;BENVENUTO e VANNUCCI: Modifichealla legge 8 luglio 1998, n. 230, in materiadi obiezione di coscienza (197-206-931-A).

— Relatore: Pinotti.

PROPOSTE DI LEGGE DI CUI SI PRO-PONE L’ASSEGNAZIONE A COMMIS-

SIONE IN SEDE LEGISLATIVA

VII Commissione permanente (Cultura):

BOATO: « Abrogazione dell’articolo1-septies del decreto-legge 5 dicembre2005, n. 250, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, inmateria di equipollenza del diploma dilaurea in scienze motorie al diploma dilaurea in fisioterapia » (28); DE SIMONE:« Abrogazione dell’articolo 1-septies del de-creto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 3febbraio 2006, n. 27, in materia di equi-pollenza del diploma di laurea in scienzemotorie al diploma di laurea in fisiotera-pia » (522); EVANGELISTI: « Abrogazionedell’articolo 1-septies del decreto-legge 5dicembre 2005, n. 250, convertito, conmodificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006,

n. 27, in materia di equipollenza del di-ploma di laurea in scienze motorie aldiploma di laurea in fisioterapia » (1620).

(La Commissione ha elaborato un testounificato).

DISEGNO DI LEGGE DI CUISI RICHIEDE LO STRALCIO

Misure per il cittadino consumatore eper agevolare le attivita produttive e com-merciali, nonche interventi in settori dirilevanza nazionale (2272).

La seduta termina alle 17,25.

ERRATA CORRIGE

Nel resoconto stenografico della se-duta del 12 aprile 2007, a pagina 53,seconda colonna, ventiquattresima riga, laparola « che » si intende sostituita dallaseguente: « se ».

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO RESOCONTI

ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

DOTT. COSTANTINO RIZZUTO

Licenziato per la stampa alle 20,30.

Atti Parlamentari — 33 — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 16 APRILE 2007 — N. 144

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