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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E ` PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA ALEMANNO. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che: il 10 marzo 2007, in localita ` Mandi nello stato indiano dell’Himachal Pradesh, sono stati tratti in arresto i nostri conna- zionali Angelo Falcone e Simone Nobili; la polizia locale ha posto in essere l’arresto per presunto traffico di sostanze stupefacenti (nello specifico hashish); mentre i nostri due connazionali erano posti in stato di fermo sembrerebbe che non sia stato loro consentito di con- tattare la nostra ambasciata o almeno i loro familiari; nel periodo di fermo, ai nostri due connazionali pare non sia stato fornito loro un traduttore di lingua; secondo quanto da loro stessi affer- mato, i nostri due connazionali sembre- rebbe siano stati « forzati » dalla polizia a sottoscrivere dei verbali di dichiarazioni a loro riferiti ma pregiudizialmente infedeli; questi verbali sembra fossero stati scritti solo ed esclusivamente nella lingua hindi e, pertanto, non comprensibili per i nostri due connazionali che, quindi, non hanno potuto leggerli e confermarli prima della presunta « forzata » sottoscrizione; a causa di queste confessioni di col- pevolezza, cosı ` irritualmente ottenute, i nostri due connazionali sono, pur nelle more del giudizio, costretti ad una per- manenza nelle carceri indiane in condi- zioni che sembrerebbero incompatibili con la civilta ` –: se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, se gli stessi corrispondano al vero, quali iniziative intenda adottare con particolare riferimento alla possibilita ` di chiarire, con le autorita ` indiane, l’esatta ricostruzione dei fatti accaduti nella sta- zione di polizia di Mandi tra le ore 22 del 10 marzo 2007 e le ore 22 del giorno successivo; se ritenga opportuno intraprendere iniziative, con l’ausilio della nostra amba- sciata o dei nostri consolati in India, volte a garantire ai nostri due connazionali il diritto ad un giusto processo basato su prove solide. (4-06207) RISPOSTA. — Il signor Angelo Falcone e il signor Simone Nobili sono stati tratti in arresto dalle Autorita ` di polizia indiane il 10 marzo 2007 a Mandi, nell’Himachal, con l’accusa di detenzione di 18 kilogrammi di hashish finalizzata allo spaccio. I conna- zionali sono stati condotti nel carcere di Mandi, ove tuttora permangono in regime di custodia cautelare. Il caso del signor Falcone e del signor Nobili e ` stato seguito sin dall’inizio con la massima attenzione sia dal ministero degli affari esteri sia dall’ambasciata in New Delhi. Sin dal momento dell’arresto, la rappresentanza si e ` adoperata, in partico- lare, per fornire agli interessati ogni pos- sibile assistenza mantenendo un costante Atti Parlamentari I Camera dei Deputati XV LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

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INTERROGAZIONI PER LE QUALI E PERVENUTA

RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA

ALEMANNO. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

il 10 marzo 2007, in localita Mandinello stato indiano dell’Himachal Pradesh,sono stati tratti in arresto i nostri conna-zionali Angelo Falcone e Simone Nobili;

la polizia locale ha posto in esserel’arresto per presunto traffico di sostanzestupefacenti (nello specifico hashish);

mentre i nostri due connazionalierano posti in stato di fermo sembrerebbeche non sia stato loro consentito di con-tattare la nostra ambasciata o almeno iloro familiari;

nel periodo di fermo, ai nostri dueconnazionali pare non sia stato fornitoloro un traduttore di lingua;

secondo quanto da loro stessi affer-mato, i nostri due connazionali sembre-rebbe siano stati « forzati » dalla polizia asottoscrivere dei verbali di dichiarazioni aloro riferiti ma pregiudizialmente infedeli;

questi verbali sembra fossero statiscritti solo ed esclusivamente nella linguahindi e, pertanto, non comprensibili per inostri due connazionali che, quindi, nonhanno potuto leggerli e confermarli primadella presunta « forzata » sottoscrizione;

a causa di queste confessioni di col-pevolezza, cosı irritualmente ottenute, inostri due connazionali sono, pur nellemore del giudizio, costretti ad una per-

manenza nelle carceri indiane in condi-zioni che sembrerebbero incompatibili conla civilta –:

se sia a conoscenza dei fatti esposti inpremessa e, se gli stessi corrispondano alvero, quali iniziative intenda adottare conparticolare riferimento alla possibilita dichiarire, con le autorita indiane, l’esattaricostruzione dei fatti accaduti nella sta-zione di polizia di Mandi tra le ore 22 del10 marzo 2007 e le ore 22 del giornosuccessivo;

se ritenga opportuno intraprendereiniziative, con l’ausilio della nostra amba-sciata o dei nostri consolati in India, voltea garantire ai nostri due connazionali ildiritto ad un giusto processo basato suprove solide. (4-06207)

RISPOSTA. — Il signor Angelo Falcone e ilsignor Simone Nobili sono stati tratti inarresto dalle Autorita di polizia indiane il10 marzo 2007 a Mandi, nell’Himachal, conl’accusa di detenzione di 18 kilogrammi dihashish finalizzata allo spaccio. I conna-zionali sono stati condotti nel carcere diMandi, ove tuttora permangono in regimedi custodia cautelare.

Il caso del signor Falcone e del signorNobili e stato seguito sin dall’inizio con lamassima attenzione sia dal ministero degliaffari esteri sia dall’ambasciata in NewDelhi. Sin dal momento dell’arresto, larappresentanza si e adoperata, in partico-lare, per fornire agli interessati ogni pos-sibile assistenza mantenendo un costante

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contatto con i familiari in Italia. La stessarappresentanza e altresı intervenuta pressole competenti Autorita indiane al fine diottenere una conclusione piu rapida possi-bile delle indagini relative alle accuse con-testate. Nel corso di un suo recente viaggioin India inoltre l’onorevole Ministro haconsegnato al suo omologo indiano unpromemoria sulla vicenda, il quale succes-sivamente e stato trasmesso alle Autoritadello Stato dell’Himachal, dove i connazio-nali si trovano in stato di detenzione.

Diverse visite consolari sono state effet-tuate per verificare le condizioni di salute edi detenzione dei due connazionali. Findall’incontro in carcere avvenuto lo scorso4 ottobre, il signor Falcone e il signorNobili sono apparsi in buono stato di salutepsico-fisica; gli stessi hanno dichiarato diessere trattati con cortesia dalle Autoritacarcerarie, di ritenere accettabili le condi-zioni igieniche della struttura nella qualesono reclusi e di poter senza difficoltacomunicare con i loro congiunti in Italiacon cadenza settimanale. L’Ambasciata hacomunque ottenuto dalle predette Autorital’autorizzazione a che gli interessati sianosottoposti ad una visita sanitaria di con-trollo da parte di un medico esterno alpenitenziario.

Quanto alla vicenda giudiziaria, termi-nata la fase istruttoria il procedimentopenale a carico del signor Falcone e delsignor Nobili e attualmente nelle sue fasiiniziali. Nel corso dell’udienza svoltasi loscorso 27 ottobre sono stati formalizzati icapi di imputazione a carico dei connazio-nali: detenzione di sostanze stupefacenti afini di spaccio e nel corso di dicembre sisono svolte le udienze per l’escussione deitestimoni. Il signor Falcone ed il signorNobili sono assistiti da un legale di fiduciada loro stessi scelto e non risulta attual-mente che nella conduzione del processo aloro carico vi sia stata alcuna violazione deidiritti di difesa. Eventuali irregolarita nellafase di arresto potranno essere sollevate dalsuccitato legale in sede processuale.

Il Ministero degli Affari Esteri ha auto-rizzato l’ambasciata a New Delhi a conce-dere, previa iscrizione Anagrafe degli italianiresidenti all’estero degli interessati, un con-

gruo sussidio come contributo al paga-mento delle spese connesse alla difesa deidue connazionali avendo accertata l’impos-sibilita delle proprie famiglie di farsenecarico in toto.

L’ipotesi di un eventuale rientro in Italiadel signor Nobile e del signor Falcone, potraessere presa in considerazione soltanto unavolta completato il procedimento penale.

Il Viceministro degli affariesteri: Franco Danieli.

AMORUSO. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

il commissario europeo per il com-mercio Peter Mandelson ha annunciato unrinvio sine die – per l’impossibilita di unaccordo tra gli Stati membri dell’Unioneeuropea – di una nuova normativa anti-dumping per arginare le importazioni, oggiindiscriminate, di prodotti che violano iprincipi della concorrenza provenienti daiPaesi emergenti in particolare dell’Asia;

questo pericoloso stop giunge nellostesso periodo in cui sono cadute le bar-riere commerciali dell’Unione europea neiconfronti di alcune tipologie di prodottiprovenienti nello specifico dalla Cina –:

quali iniziative urgenti intenda in-traprendere perche l’Italia si faccia pro-motrice di una rinnovata azione del-l’Unione europea volta a difendersi daiprodotti esteri che violano la concorrenzaleale. (4-06183)

RISPOSTA. — La concorrenza commer-ciale proveniente dai paesi emergenti, inparticolare dell’Asia, e una sfida che un’Eu-ropa che voglia realmente crescere in ter-mini di competitivita e inevitabilmentechiamata a raccogliere. Al vantaggio legit-timo derivante dal basso costo della ma-nodopera e di produzione, tali paesi ag-giungono in alcuni casi comportamentisleali, quali sovvenzioni statali, agevolazionifiscali, uso improprio del fattore lavoro, alfine di aumentare ulteriormente la compe-titivita delle proprie imprese. Per fronteg-giare tali pratiche commerciali scorrette, la

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legislazione comunitaria prevede tre misureprincipali di difesa commerciale:

misure antidumping nei confronti diimportazioni di prodotti che le imprese dipaesi terzi vendono sul mercato europeo aprezzi inferiori rispetto a quelli vigenti sulmercato d’origine;

misure antisovvenzione, nei confrontidi importazioni da imprese che beneficianodi aiuti o sovvenzioni statali;

misure di salvaguardia che possonoessere attuate in presenza di grave dannoalle imprese europee derivante distorsionidel mercato (come flussi anomali di im-portazioni).

Nel 2006 la Commissione Europea haavviato una riflessione per un’eventualeriforma degli strumenti di difesa commer-ciale (Trade Defence Instruments). A se-guito della comunicazione « Global Euro-pe » (ottobre 2006), la Commissione hapubblicato un libro verde per preparareuna consultazione pubblica sulla riforma. Iquesiti posti nel libro verde erano manife-stamente orientati verso le tesi di coloro cheauspicano un indebolimento dell’antidum-ping per favorire le esportazioni versol’Unione europea da parte di imprese eu-ropee che hanno delocalizzato presso mer-cati terzi. La consultazione pubblica (marzo2007) ha peraltro chiaramente fatto emer-gere come maggioritaria la linea dei paesi,tra cui l’Italia, contrari all’indebolimentodei Trade Defence Instruments.

Nonostante tale indicazione suggerissequantomeno prudenza, il commissarioMandelson ha comunque presentato loscorso ottobre le sue proposte di revisionedell’antidumping. Esse erano basate sullamodifica dei Regolamenti e sull’adozione diuna comunicazione che, definendo le « gui-delines » per la riforma dei Trade DefenceInstruments, di fatto stabiliva la possibilitada parte della Commissione di applicareunilateralmente i principi della riforma,senza quindi il pieno coinvolgimento delConsiglio e degli Stati membri.

Nella proposta di Mandelson si preve-deva anzitutto l’esenzione dai dazi per le

imprese europee che hanno spostato unaparte rilevante della loro attivita produttivapresso mercati terzi, includendole quindinel novero dei produttori Unione europea.Inoltre, la revisione e l’ampliamento delconcetto di interesse comunitario (i beneficiderivanti dall’introduzione di un dazio de-vono essere superiori ai costi che ne deri-verebbero) per tenere in considerazione larealta degli importatori e dei consumatori,requisito fondamentale nelle inchieste dellaCommissione per valutare l’opportunita diimporre un dazio, contribuiva ad aumen-tare eccessivamente il potere discrezionaledella Commissione nel determinare l’esi-stenza di dumping e decidere il tipo e illivello dei dazi.

Al riguardo Le sottolineo che l’Italia estata in prima linea nel contrastare unariforma cosı concepita, in quanto rischiavadi creare ulteriori incentivi alla delocaliz-zazione di settori, quali il manifatturiero,che hanno rilevanza strategica non solo perl’Italia, ma per l’intera produzione europea,con conseguenze drammatiche sul frontedell’occupazione. Ne risulterebbero colpiteparticolarmente le piccole e medie imprese,le piu esposte ai rischi di un’eccessivaderegolamentazione del commercio mon-diale, mentre il necessario rilancio del si-stema europeo di Piccole e medie impresead alto contenuto creativo ha bisogno diefficaci strumenti di difesa commerciale,maggiori controlli per combattere la con-traffazione, etichettatura obbligatoria (co-siddetto Made In). L’articolazione com-plessa del sistema produttivo europeo, chein definitiva ne rappresenta una ragione diforza nella competizione globale, impone divalutare con molta cautela qualsiasi ap-proccio che privilegi la protezione di unsingolo modello economico incentrato sulladelocalizzazione.

Il Governo italiano infatti, pur ricono-scendo la necessita di aggiornare l’impiantodi difesa commerciale al fine di renderlopiu snello e trasparente, non ritiene oppor-tuno procedere ad un indebolimento uni-laterale delle misure, tenuto conto del fattoche i nostri principali partner commercialitendono invece a rafforzare i propri stru-menti di difesa e ad intensificarne l’utilizzo.

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La posizione italiana e stata sostenuta damolti altri Stati membri, tra cui Francia,Germania, Spagna e Portogallo, portando ilcommissario Mandelson alla decisione dirinviare sine die la propria proposta diriforma, data la mancanza di consenso tragli Stati membri.

Tale passo ha rappresentato un risultatosenz’altro positivo per l’Italia, che nell’am-bito delle competenti istituzioni comunita-rie si e fatta portavoce dell’interesse atutelare le imprese che, nonostante le nu-merose e crescenti difficolta, hanno decisodi mantenere la produzione sul suolo eu-ropeo. Il Governo italiano ha infatti sempresostenuto la necessita di tutelare le impresee l’occupazione europee dalla concorrenzasleale (vedasi l’imposizione nel 2006, grazieal ruolo di primo piano svolto dall’Italia,dei dazi antidumping nei confronti delleimportazioni di alcune categorie di calza-ture in pelle dalla Cina e dal Vietnam,settore che per noi riveste particolare im-portanza).

Le assicuro pertanto che l’Italia conti-nuera ad insistere in sede comunitaria sullanecessita di tutelare l’interesse complessivodell’Europa, e della competitivita della suaeconomia su scala globale, affrontando inmodo efficace ogni forma di dumping e dicombattere la concorrenza sleale, da qual-siasi parte essa provenga. Agire contro ilcommercio sleale ha un ruolo politico edeconomico essenziale per la difesa di uncommercio che sia libero ed equo, per ilmantenimento della competitivita dell’Eu-ropa e per il lavoro dei cittadini europei.Non possiamo quindi permettere un inde-bolimento degli strumenti di difesa com-merciale, unico meccanismo legale validoper tutelare le produzioni europee dal man-cato rispetto delle regole del commerciointernazionale. Tale impostazione e piena-mente in linea con i principi e i valori dellibero mercato, che l’Italia sostiene conconvinzione.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

ASCIERTO e MARTINELLI. — Al Mi-nistro della difesa. — Per sapere – pre-messo che:

attualmente vengono incorporati99.000 allievi V.F.P.1 (volontari in fermaprefissata a un anno) sul territorio nazio-nale suddivisi in 6 blocchi;

i centri vestizione dove vengono at-tualmente accolti ed addestrati (si fermano7 settimane prima di essere trasferiti aireparti operativi) sono: 1° Rgt. « S. Giu-sto » a Trieste; 85° Rgt. « Verona » a Mon-torio Veronese; 78° Rgt. « Lupi di Tosca-na » a Firenze; 57° Rgt. « Abruzzi » aSulmona; 123° Rgt. « Chieti » a Chieti; 91°Rgt. « Lucania » a Potenza; 80° Rgt.« Roma » a Cassino; 231° Rgt. « Piceno » aAscoli Piceno (inc. femminile); 47° Rgt.« Ferrara » e 17° Rgt. « Acqui » a Capua;

in passato esisteva, una program-mazione sulla eventuale soppressione otrasformazione di un reggimento (Rgt) e lasi conosceva con un certo anticipo ditempo (almeno un anno prima);

attualmente il 5° blocco/2006 (chesara incorporato il prossimo 18 e 23ottobre) non prevede, improvvisamente,l’afflusso di allievi presso il Rgt. di Firenze(78° Rgt. « Lupi di Toscana ») reparto fioreall’occhiello per le operazioni di vestizioneche si distingue per la velocita ed effi-cienza incorporando e vestendo in soli duegiorni 350-400 allievi –:

come mai con un preavviso di solidieci giorni si decida di non alimentare piuun Reggimento cosı efficiente sebbene soloqualche settimana prima fosse stato ga-rantito l’afflusso per il 2007 di 400 allievia blocco;

quale sia l’orientamento del Governoin merito ai Centri di reclutamento edaddestramento degli allievi V.F.P.1;

se corrisponda al vero l’esistenza diuna volonta di concentrare tutti gli incor-pori in un solo centro e nella fattispecie inquello di Capua. (4-01226)

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RISPOSTA. — L’interrogazione in esamenell’affrontare la questione relativa all’av-venuta interruzione dell’attivita addestra-tiva svolta presso il 78o Reggimento « Lupidi Toscana » di Firenze, mira a conoscere,in particolare, « l’orientamento del Governoin merito ai centri di reclutamento edaddestramento degli allievi VFP1 (Volontariin ferma prefissata di un anno) ».

In primo luogo, si precisa che la citatasospensione, si e resa necessaria in esito allevalutazioni effettuate dalla Forza Armatasullo stato delle infrastrutture del sedime inargomento – sede della citata Unita adde-strativa – che e risultato vetusto ed inade-guato ai necessari standard abitativi previstiper i Volontari di truppa e che, pertanto, ostaa qualunque convenienza al suo manteni-mento in vita da parte dell’Esercito.

Per quanto riguarda, invece, il predetto« orientamento in merito ai centri di reclu-tamento e addestramento », si fa notare,preliminarmente, che la questione rientranel piu ampio quadro del processo diristrutturazione e snellimento dell’organiz-zazione militare, caratterizzato da variprovvedimenti di soppressione, accorpa-mento e riorganizzazione delle strutture,avviato da alcuni anni e tuttora in divenire,in attuazione di una serie di atti normativi,tesi a meglio modulare le Forze Armate allenuove esigenze, adeguandole, nel contempo,alle riduzioni dei livelli organici (190.000unita) stabilite dalla legge 14 novembre2000, n. 331.

Tale processo e volto ad ottimizzare tuttele componenti delle Forze Armate, ossiaquelle di vertice, dell’area operativo-logi-stica, dell’organizzazione territoriale e dellaformazione.

In sostanza, si intende perseguire solu-zioni tese ad ottenere un migliore rapportocosto/efficacia, attraverso la soppressione distrutture ormai non piu funzionali, nonchela ridefinizione delle funzioni di Comandi/Enti ed il loro accorpamento, per quantopossibile, in chiave interforze e comunquedi non sovrapponibilita funzionale e terri-toriale. L’obiettivo finale, in sintesi, e quellodi calibrare uno strumento militare diridotta entita, ma di piu elevato profiloqualitativo in termini di capacita di proie-

zione, flessibilita e supporto logistico-am-ministrativo, ad un tempo pienamente in-tegrabile ed interoperabile dal punto divista interforze e multinazionale.

Fatta questa opportuna premessa, si farilevare come l’intervenuta sospensione delservizio obbligatorio di leva (1o gennaio2005) in coincidenza della progressiva tra-sformazione dell’intero strumento militaresu base volontaria, abbia reso sovradimen-sionata l’attuale organizzazione della com-ponente addestrativa dell’Esercito Italiano.

Cio trova ulteriore conferma nel pro-grammato piano dei reclutamenti dei Vo-lontari in ferma prefissata di un anno, cheindividua una graduale riduzione degli ar-ruolamenti da 16.000 unita per il 2007 a4.000 unita nel 2020.

Pertanto, la normativa vigente in materiadi riforma strutturale delle Forze Armate(decreto legislativo 15 dicembre 2005 n. 253)ha previsto, per l’Esercito, la riduzione degliattuali Enti addestrativi, da 10 a 3 e, conte-stualmente, la soppressione o riconfigura-zione dei 7 restanti. Nell’ottica del riordinodella suddetta componente addestrativa del-l’Esercito, hanno inciso, ulteriormente e si-gnificativamente, la riduzione degli stanzia-menti sul bilancio della Difesa operata nellaprecedente legislatura, nonche il taglio dellerisorse stanziate per la trasformazione delleForze Armate su base volontaria di cui alla« legge finanziaria per il 2007 ».

Cio, infatti, ha indotto l’Esercito a pro-cedere al ridimensionamento delle unitaaddestrative non piu necessarie, cosı comecontemplato dalla predetta norma, indivi-duando gli specifici provvedimenti fra iquali rientra quello di soppressione del 78o

reggimento « Lupi di Toscana ».Si assicura, tuttavia, che nell’ambito

della definizione dei provvedimenti di na-tura ordinativa riguardanti la componentedella formazione, sono stati opportuna-mente valutati tutti gli aspetti di caratteresociale, economico ed infrastrutturale,nonche quelli connessi alla presenza mili-tare e civile nelle aree interessate in uncontesto armonico riferito all’intero terri-torio del Paese.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

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ASCIERTO e MENIA. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere – premesso che:

la Caserma « Vittorio Emanuele III »costituisce un sito militare « storico » ed esede del I Reggimento « San Giusto »;

la caserma e costituita da una strut-tura che si estende su di una superficie dicirca 122 mila metri quadri, contenuta inun perimetro di circa 1.400 metri;

essa e realizzata in stile architetto-nico austriaco, possiede al suo internogiardini e parchi con oltre 350 alberisecolari arricchiti da oltre 400 piante earbusti autoctoni e rappresenta nel suocomplesso una struttura unica in Italia;

nella caserma, allo stato attuale delle5 palazzine esistenti ne sono in uso 3,mentre le altre 2 sono in attesa di recu-pero (una delle due e gia in fase diultimazione, ma, a quanto risulta agliinterroganti, i lavori sono stati bloccati percontenzioso con la ditta appaltatrice);

attualmente la recettivita e di 450posti letto ed in particolare vi sonoimpiegati 90 tra ufficiali, sottufficiali eVSP, 200 militari del quadro permanente250 VFP1 e 50 persone civili addette aiservizi di ristorazione, manutenzione epulizia;

il recupero delle altre 2 palazzineportera la recettivita della caserma e l’im-piego del personale a circa 1.000 unita;

la caserma recuperata come sopraindicato apporterebbe una consistente ri-caduta economica sulla citta in termini diindotto, un significante aumento dei postidı lavoro per militari e civili ed uncostante afflusso di turisti in occasionedelle cerimonie di giuramento degli allieviper una citta come Trieste che soffrestoricamente di una pesante carenza divisitatori;

presso il ministero della difesa esi-sterebbe un progetto che intende concen-trare tutte le attivita addestrative dell’eser-cito presso i centri formativi della regioneCampania;

se tale progetto si realizzasse, strut-ture come la caserma « Vittorio EmanueleIII » vedrebbero una drastica riduzionedelle attivita con conseguente riduzionedel personale, essendo la sua collocazioneurbana inadatta ad ospitate reparti ope-rativi ed il Reparto sarebbe avviato ad unarapida chiusura –:

se il ministro interrogato voglia veri-ficare la situazione ed evitare che unastruttura storica per la nostra tradizionemilitare, di grande importanza sia per laDifesa che per la citta che la ospita nonvenga abbandonata e destinata a chiusuracerta. (4-02457)

RISPOSTA. — L’interrogazione in esameaffronta la questione relativa alla soppres-sione del 1o reggimento « San Giusto » inTrieste.

Si fa notare, preliminarmente, che laproblematica rientra nel piu ampio quadrodel processo di ristrutturazione e snelli-mento dell’organizzazione militare, caratte-rizzato da vari provvedimenti di soppres-sione, accorpamento e riorganizzazionedelle strutture, avviato da alcuni anni etuttora in divenire, in attuazione di unaserie di atti normativi, tesi a meglio mo-dulare le forze armate alle nuove esigenze,adeguandole, nel contempo, alle riduzionidei livelli organici (190.000 unita) stabilitedalla legge 14 novembre 2000, n. 331.

Tale processo e volto ad ottimizzare tuttele componenti delle forze armate, ossiaquelle di vertice, dell’area operativa-logi-stica, dell’organizzazione territoriale e dellaformazione.

In sostanza, si intende perseguire solu-zioni tese ad ottenere un migliore rapportocosto/efficacia, attraverso la soppressione distrutture ormai non piu funzionali, nonchela ridefinizione delle funzioni di comandi/enti ed il loro accorpamento, per quantopossibile, in chiave interforze e comunquedi non sovrapponibilita funzionale e terri-toriale. L’obiettivo finale, in sintesi, e quellodi calibrare uno strumento militare diridotta entita, ma di piu elevato profiloqualitativo in termini di capacita di proie-zione, flessibilita e supporto logistico-am-

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ministrativo, ad un tempo pienamente in-tegrabile ed interoperabile dal punto divista interforze e multinazionale.

Fatta questa opportuna premessa, si farilevare come l’intervenuta sospensionedella leva (1o gennaio 2005) in coincidenzadella progressiva trasformazione dell’interostrumento militare su base volontaria, ab-bia reso sovradimensionata l’attuale orga-nizzazione della componente addestrativadell’Esercito italiano.

Cio trova ulteriore conferma nel pro-grammato piano dei reclutamenti dei vo-lontari in ferma prefissata di un anno(VFP1), che individua una graduale ridu-zione degli arruolamenti da 16.000 unitaper il 2007 a 4.000 unita nel 2020.

Pertanto, la normativa vigente in mate-ria di riforma strutturale delle forze armate(decreto legislativo 15 dicembre 2005n. 253) ha previsto, per l’Esercito, la ridu-zione degli attuali enti addestrativi, da 10 a3 e, contestualmente, la soppressione oriconfigurazione dei 7 restanti.

Nell’ottica del riordino della suddettacomponente addestrativa dell’Esercito,hanno inciso, ulteriormente e significativa-mente, la riduzione degli stanziamenti sulbilancio della difesa operata nella prece-dente legislatura, nonche il taglio dellerisorse stanziate per la trasformazione delleforze armate su base volontaria di cui alla« legge finanziaria 2007 ».

Cio, infatti, ha indotto l’Esercito a pro-cedere al ridimensionamento delle unitaaddestrative non piu necessarie, cosı comecontemplato dalla predetta norma, indivi-duando gli specifici provvedimenti, fra iquali rientra quello di soppressione del 1o

reggimento « San Giusto ».In tale contesto, comunque, sono stati

opportunamente valutati tutti gli aspetti dicarattere sociale, economico ed infrastrut-turale, nonche quelli connessi alla presenzamilitare e civile nell’area interessata in uncontesto armonico riferito all’intero terri-torio del Paese.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

BARBIERI e FORMISANO. — Al Mini-stro degli affari esteri. — Per sapere –premesso che:

si e venuti a conoscenza dai quoti-diani dell’arresto in Lettonia dell’impren-ditore italiano Mario Gavosto, che da al-cuni giorni sta lanciando, inascoltato datutti, una richiesta di aiuto;

sembrerebbe che, secondo quantoraccontato, dall’imprenditore che avevaavviato a Riga una attivita commercialenel settore dei prodotti informatici, acausa di errori del proprio commercialistae di un manager che firmava documentiche non poteva, il Gavosto rischi di esserecondannato per frode in Lettonia;

il Gavosto contesterebbe alla polizialettone l’irregolarita degli interrogatori acui e stato sottoposto e lamenterebbe al-tresı la mancanza di tutela da parte dellaambasciata italiana in questa vicenda –:

se sia a conoscenza dei fatti suespostie quali siano le sue valutazioni a riguardo;

se la nostra ambasciata non abbiaeffettivamente fornito ad un italiano al-l’estero adeguata assistenza e quali ini-ziative eventuali intenda adottare per aiu-tare il Gavosto, qualora sia effettivamentevittima di un atteggiamento persecutorioda parte delle autorita di polizia lettoni.

(4-05199)

RISPOSTA. — Il signor Mario Gavosto estato tratto in arresto dalle Autorita dipolizia lettoni il 12 dicembre 2006 conl’accusa di truffa perpetrata ai danni dialcuni clienti (sedici persone fisiche e trepersone giuridiche) della propria societaGM Electronics. Il 14 dicembre 2006 ilsignor Gavosto e stato rilasciato con ildivieto di lasciare la Lettonia, se non dietropagamento di una cauzione pari a 12 milaeuro ed i suoi conti correnti bancari veni-vano bloccati dalla magistratura lettone.

Il ministero degli affari esteri e l’amba-sciata in Riga hanno seguito il caso delsignor Mario Gavosto fin dall’inizio con lamassima attenzione. Fin dal momento del-l’arresto, la rappresentanza si e adoperata

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per fornire all’interessato ogni possibileassistenza. L’ambasciata e altresı interve-nuta a piu riprese presso le competentiAutorita di polizia al fine di ottenere unaconclusione piu rapida possibile delle in-dagini relative alle accuse contestate ed haprovveduto ad inviare un proprio rappre-sentante a ciascuno degli interrogatori cui ilconnazionale e stato sottoposto.

Avendo accertato le precarie condizionieconomiche determinate sia dal congela-mento dei fondi a disposizione del signorGavosto in Lettonia che dall’indisponibilitadi aiuto dei familiari del connazionale,l’ambasciata ha provveduto ad erogargli unsussidio di 1032 euro.

Il 30 gennaio 2007 il signor Gavosto,assistito dal proprio legale di fiducia e daun interprete, ha formalizzato l’impegnocon le Autorita locali a ripianare i debiticontratti entro il 12 febbraio 2007, datasuccessivamente prorogata, ed il 16 marzo2007 l’interessato ha fornito alla polizialettone la dimostrazione dell’avvenuta re-stituzione delle somme percepite dai clientidella sua societa per le forniture di com-puters mai effettuate. Verificata la rispon-denza al vero, le competenti Autorita lettonihanno disposto lo sblocco dei suoi conticorrenti bancari.

Successivamente al rientro in Italia delsignor Gavosto, la Polizia lettone ha co-municato all’ambasciata che il caso delconnazionale non poteva comunque consi-derarsi chiuso, per la presentazione diistanze risarcitorie che lo riguardavano daparte di altre due societa locali. Le indaginia carico dell’interessato stanno proseguendoed il caso e allo studio di un nuovoprocuratore incaricato dalle Autorita giu-diziarie locali.

Il Viceministro degli affariesteri: Franco Danieli.

BIANCOFIORE. — Al Ministro degliaffari esteri, al Ministro dell’interno, alMinistro per gli affari regionali e le auto-nomie locali. — Per sapere – premessoche:

gia qualche mese fa, come riportatodalla stampa nazionale e locale, e da me

personalmente constatato, la dottoressaEva Klotz aveva apposto 800 cartelli mo-nolingui in lingua tedesca all’ingresso di116 comuni dell’Alto Adige, riportanti te-stualmente la scritta in sola lingua tedescaSuedtirol ist nicht Italien, vale a dire,« L’Alto Adige non e Italia »;

la stessa aveva dichiarato che queicartelli erano di benvenuto per i turistiaffinche sapessero chiaramente che « l’AltoAdige, secondo la sua idea, non appartieneall’Italia »;

tali cartelli hanno inasprito tensionifra i gruppi linguistici in Alto Adige,offendendo il gruppo italiano per questoatteggiamento separatista e avverso alloStato italiano, che molto ha fatto perintegrare la popolazione di lingua tedescadella Provincia Autonoma di Bolzano con-cedendole l’Autonomia speciale piu ampiad’Europa;

sul caso, oltre ad una interrogazionedella medesima sottoscritta interroganterimasta senza risposta, era gia stato pre-sentato un esposto da altri partiti politici,con il quale si chiedeva una valutazionedel magistrato per ravvisare eventualiestremi di reato;

tale iniziativa si ritiene essere vili-pendio e tanto piu grave in quanto com-piuta da una consigliera regionale che hagiurato sulla Costituzione italiana e checontinua a percepire dallo Stato italianoun lauto stipendio per i suoi incarichipolitico istituzionali;

qualche settimana fa, la signoraKlotz ha nuovamente innescato forti pro-vocazioni, scoprendo una targa ancorata alconfine del Brennero con il messaggio intedesco « L’Alto Adige non e Italia », inoccasione dell’anniversario della vittoria edell’arrivo delle truppe italiane nel 1918che spinsero gli austriaci ad indietreggiareverso Vienna dopo la morte di 600.000soldati italiani;

in quella circostanza e stata altresırimossa una corona d’alloro al cippo delBrennero per i nostri caduti italiani ma

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

anche austriaci, sostituita con un’altra li-stata a lutto di matrice revanscista per ilTirolo Unito;

detta provocazione ha rappresentatouna sı grave violazione delle amichevolirelazioni internazionali fra l’Austria el’Italia e che l’Italia ha sempre garantito;

la gendarmeria austriaca ha dap-prima deciso per la rimozione della targasolo in quanto avrebbe costituito « undisturbo per gli automobilisti che potreb-bero venire distratti e questo e contrarioal codice stradale austriaco »;

si apprende con sconcerto che suc-cessivamente, la stessa gendarmeria au-striaca, ha riesaminato questa circostanza,autorizzando il movimento SüdtirolFreiheit che fa capo alla consigliera Klotz,a riposizionare la stessa targa al confinedel Brennero, fornita inoltre di una video-camera di controllo contro altri atti daloro ritenuti « vandalismi », tesi a cancel-lare il nicht-non da parte evidentemente diqualche italiano esasperato;

la collocazione del gruppo della si-gnora Klotz, esponente del neo partitoSüd-Tiroler Freiheit (liberta sudtirolese) –formazione politica ispirata agli ex terro-risti degli anni sessanta ritenuti « eroi » –trova radici nell’area dell’estremismo conconnotazione spiccatamente secessionistaed antitaliana;

l’Unione europea e fondata sul pattodi adesione degli Stati nazionali che siriconoscono nei propri confini, impegnan-dosi a sviluppare una politica di collabo-razione nel rispetto delle reciprocita;

ad avviso dell’interrogante l’iniziativadella signora Klotz quindi, viola espressa-mente i princıpi di liberta e rispetto del-l’identita nazionale, inequivocabilmenteaffermati dal Trattato che adotta unaCostituzione per l’Europa (firmato e giaratificato da entrambi i Paesi, pur nonessendo ancora entrato in vigore);

questo e l’ennesimo atto posto inessere da esponenti politici del mondo dilingua tedesca altoatesino contro lo Stato

italiano e di pesante provocazione neiconfronti della comunita italiana dell’AltoAdige, minoranza in terra italiana;

sorprendente e mortificante e stato ilsilenzio ufficiale mantenuto su questo casosia dal Governo Prodi, che dal Presidentedella Provincia Autonoma di Bolzano LuisDurnwalder –:

cosa intenda fare il Governo italianoper difendere l’onore e l’unita dello Statoitaliano e per mettere fine a quelle cheall’interrogante, preoccupata per le ten-sioni emergenti fra i gruppi, appaiono veree proprie istigazioni politiche che ri-schiano di far tornare l’Alto Adige indietronella storia a capitoli che vorremmo ve-dere superati;

quali iniziative intenda assumere,considerato che il nulla osta dell’Austriaalla ricollocazione della targa Suedtirol istnicht Italien, potrebbe essere interpretatoquale mancanza di rispetto dell’Austria neiconfronti del nostro Paese, nonche chiaropretesto per esprimere parere favorevolealla teoria della signora Klotz, secondo laquale il Sudtirolo non appartiene alloStato italiano, oltre ad un’evidente pre-messa di riattivazione di quella asserita« funzione di tutela », cessata con la quie-tanza liberatoria del 1992, nei confrontidel gruppo tedesco in Alto Adige;

se il Governo non intenda necessariodare piena applicazione, per quanto di suacompetenza, alla cosiddetta legge Mancinoin materia di razzismo (recentemente mo-dificata dalla legge di integrazione al co-dice penale in materia di reati d’opinione);

se la reiterata menomazione dell’in-dipendenza e dell’unita dell’Italia ad operadella signora Klotz, non debba portare adadottare iniziative normative volte a porrefuori legge, come gia accaduto in passatoin altri Stati europei (leggasi la Spagna)con Batasuna, partiti e sedicenti gruppifolcloristici che continuino a macchiarsideliberatamente e senza motivi di reatispecie all’approssimarsi di ogni tornataelettorale;

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

se il Ministro degli esteri intenda inparticolare rappresentare – com’e d’uso incircostanze del caso – la « sorpresa » delGoverno italiano per l’iniziativa unilateraledell’Austria – contraria ai trattati europei– nel presupposto che la sottoscritta in-terrogante considera scontato, che l’inizia-tiva stessa non fosse concordata col Go-verno italiano. (4-05885)

RISPOSTA. — La vicenda da Lei sollevatanell’atto parlamentare in parola e seguitacon particolare attenzione da questo mini-stero sin dal novembre scorso allorche ilConsolato generale d’Italia in Innsbruckaveva avuto notizia che, in occasionedell’89o anniversario dell’annessione del-l’Alto Adige all’Italia, era stata apposta sullato austriaco del confine autostradale delBrennero una grande insegna con i coloridella bandiera austriaca recante la scritta« Sued Tirol ist nicht Italien ». Venivanoquindi effettuati in contemporanea inter-venti presso il ministero degli esteri au-striaco e le Autorita locali, per sollecitare larimozione sia del cartello in parola sia diuna corona di fiori listata a lutto, collocatanei pressi del medesimo recante la scritta« da Kufstein a Salorno » (i confini storicidel Tirolo del 1809).

Anche a seguito di tali interventi ilcartello era stato rimosso, ma il successivo30 novembre esso era ricomparso nellostesso luogo. E stato pertanto compiuto unulteriore passo presso il Ministero degliesteri austriaco e, nello stesso tempo, e statoconvocato l’ambasciatore austriaco aRoma. In tale contesti veniva rappresentatala nostra viva aspettativa che le Autoritaaustriache provvedessero alla rimozioneimmediata e definitiva del cartello in que-stione, per noi inaccettabile in quanto re-cante, sullo sfondo dei colori nazionaliaustriaci, scritte oltraggiose, false e lesivedell’integrita territoriale dello Stato italianoe dello statuto di autonomia altoatesina,universalmente considerato tra i piu avan-zati al mondo. Si sottolineava altresı chel’iniziativa degli attivisti altoatesini in ter-ritorio austriaco rivestiva una dimensionepolitica che Vienna non poteva ignorare,anche perche in evidente contrasto con le

stesse posizioni dello Stato austriaco. Si erainoltre evidenziata l’urgenza dell’interventorichiesto alle Autorita austriache, dal mo-mento che ogni ritardo avrebbe potutoessere percepito dagli attivisti come unimplicito incoraggiamento, nonche l’esi-genza di assicurare un attento monitoraggioper prevenire il ripetersi di simili iniziative.

Gli interlocutori austriaci, oltre a pren-dere attenta nota di quanto loro rappre-sentato, hanno mostrato, come in passateanaloghe circostanze, di condividere piena-mente le nostre valutazioni, assicurando illoro pronto interessamento nel senso da noiauspicato.

Infatti, il 20 dicembre scorso, per iltramite della nostra Ambasciata a Vienna edi questa Ambasciata d’Austria, il ministerodegli esteri austriaco ci informava che gliinterventi da esso svolti presso il Governoregionale del Tirolo avevano portato allarimozione dei cartelli da parte dei proprie-tari del terreno ove i medesimi erano statiinstallati.

Nel corso di una ricognizione effettuataagli inizi del nuovo anno, il nostro Consolegenerale a Innsbruck ha purtroppo rilevatoche i cartelli in parola erano di nuovo (oerano rimasti) al loro posto. Le immediaterimostranze del nostro Ambasciatore aVienna con il direttore politico del mini-stero degli esteri, Amb.Mayr-Harting, veni-vano accolte con apparente genuino stuporeper il permanere di una situazione che siriteneva risolta e con rinnovate assicura-zioni di dare seguito alla nostra richiesta dirimozione. Successivamente, a margine deltradizionale ricevimento di inizio anno peril Corpo diplomatico, il nostro Ambascia-tore ha avuto modo di intrattenere sull’ar-gomento anche il Presidente federale Fi-scher, che e apparso ben informato e apertoalle nostre aspettative.

Certamente anche a seguito di tale col-loquio, il ministero degli esteri austriaco hanei giorni scorsi informato che la prefetturaterritorialmente competente ha avviato unprocedimento penale contro i proprietaridel terreno ove i cartelli sono installati,rappresentando al contempo la difficolta,sotto il profilo giuridico, di disporre unarimozione coercitiva dei cartelli da un’area

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

di proprieta privata. Pur registrando talesviluppo come un « segnale concreto e uf-ficiale dell’opposizione delle Autorita au-striache all’iniziativa di « Sued-TirolerFreiheit », questa Amministrazione ha daultimo svolto un ulteriore intervento pressoquesta Ambasciata d’Austria, per sollecitarenuovamente la rimozione dei cartelli inparola, i cui contenuti sono per noi asso-lutamente inaccettabili.

In attesa di verificare l’esito di questoulteriore passo, desidero sottolinearLequanto segue:

la provocazione degli attivisti di« Sued-Tiroler Freiheit », che si colloca inun contesto pre-elettorale (per il correnteanno sono in calendario elezioni ammini-strative sia nel Land Tirolo sia nella pro-vincia di Bolzano), ha posto in una situa-zione di forte disagio e imbarazzo anche leAutorita federali austriache, della cui ami-cizia e buona fede non si ha motivo didubitare;

le Autorita federali austriache si sonoattivate con una risposta di ordine giuridico,e cioe con un’azione giudiziaria, calcolandoil rischio che con misure piu incisive siporterebbero gli attivisti agli onori della cro-naca e si alimenterebbe la propaganda di« Sued-Tiroler Freiheit », diretta non solocontro l’« occupazione italiana » ma anchecontro l’« acquiescenza austriaca ».

Alla luce di tali considerazioni, Le as-sicuro che questa amministrazione sta con-tinuando, in collaborazione con le Autoritadi Vienna, a seguire da vicino e con mas-sima priorita la questione con l’obiettivo digiungere a una rapida rimozione dei cartelliin parola.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

BONELLI. — Al Ministro per i beni e leattivita culturali. — Per sapere – premessoche:

nel comune di Finale Ligure (Savo-na), precisamente in localita Borgo-Stra-da-Beretta, sono stati avviati dei lavori di

sbancamento del terreno per la realizza-zione di una autorimessa interrata;

l’area interessata dall’intervento, ol-tre ad essere assoggettata al vincolo pae-sistico-ambientale di cui al decreto mini-steriale 24 aprile 1985 n. 1270, rappre-senta la prima strada carrozzabile checollego la Liguria alla Pianura Padana;

tale strada, di grande valore storico,fu completata nel 1966 dall’ingegnere mi-litare Gaspare Beretta per il passaggio diMargherita Teresa d’Asburgo;

il tracciato adiacente all’autorimessasi trova all’interno delle mura del centrostorico e sottostante al castello di SanGiovanni;

nell’anno 2001 il Ministero dei Benied attivita culturali ha stanziato la sommadi euro 250.000,00 per la realizzazione diinterventi di restauro e risanamento dellastrada Beretta, lavori che sono stati rego-larmente eseguiti –:

se non ritenga opportuno salvaguar-dare questo luogo di elevato pregio storico,paesistico ed ambientale attivando tutti glistrumenti in suo possesso per impedire larealizzazione dell’autorimessa sotto la me-desima strada meglio conosciuta come la« via dell’Imperatrice ». (4-06030)

RISPOSTA. — Con decreto del 10 agosto2006, n. 2470 il Dipartimento pianifica-zione territoriale della regione Liguria harilasciato l’autorizzazione paesistica ai sensidel Codice dei beni culturali e del paesaggio,per la costruzione di una autorimessa in-terrata composta di 5 box in via Becchi-gnola nel comune di Finale Ligure.

La Soprintendenza per i beni architet-tonici e paesaggistici della Liguria ha esa-minato la relativa documentazione senzariscontrare vizi di illegittimita che possanogiustificarne l’annullamento ed il Comuneha successivamente rilasciato il permessoper costruire.

Nel mese di settembre, in seguito allesegnalazioni di alcune associazioni (WWF,centro storico di Finale), la Soprintendenzaha fatto eseguire un sopralluogo dal fun-

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

zionario di zona alla presenza del proprie-tario dell’autorimessa, del sindaco e dell’as-sessore all’Urbanistica del comune, dalquale e emerso che l’accesso alla stessadoveva avvenire per via Beretta, strada diproprieta comunale.

Nelle more della verifica dell’interesseculturale ai sensi dell’articolo 12 del Co-dice, il sindaco ha inviato la richiesta diautorizzazione di cui all’articolo 21 affincheil transito per tale strada fosse oggetto divalutazione da parte della Soprintendenza.

Questa ha rilasciato l’autorizzazione su-bordinandola a precise prescrizioni.

In particolare, la Soprintendenza havietato il transito e la sosta di veicoli lungola strada, salvo che in determinati orari esolo per i proprietari dei box con targheregistrate (dalle ore 8 alle ore 9 e dalle ore19 alle ore 20).

Inoltre, il transito potra essere interdettodall’amministrazione comunale ogni qual-volta nel corso di manifestazioni culturali oturistiche se ne ravvisi l’esigenza.

Infine, i soggetti interessati all’interventodovranno sistemare la zona di pavimenta-zione antistante l’accesso ai box ricosti-tuendo l’acciottolato in pietra con materialie modalita del tutto simili a quelli presentisulla strada storica.

Infatti, il tratto iniziale della stradaconserva purtroppo solo parzialmente lapavimentazione in acciottolato a causa diun intervento risalente agli anni ’70 che neha sostituito una parte con mattoni indu-striali.

Per il resto, la Soprintendenza ha presoogni altra precauzione idonea a vigilaresull’esecuzione dei lavori e sul rispetto delleprescrizioni impartite.

Il Sottosegretario di Stato per ibeni e le attivita culturali:Danielle Mazzonis.

BRIGUGLIO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro delle infra-strutture, al Ministro dei trasporti. — Persapere – premesso che:

il Centro dei diritti del cittadino dellaSicilia, presieduto dall’Avvocato Franz

Buda, ha inviato alle Autorita competentiuna petizione popolare contro la chiusuradel ponte di ferro sul torrente di SantaVenera, indispensabile collegamento dellaA18 con la zona commerciale di Taormi-na-Trappitello e di tutta la Valle dell’Al-cantara, e per l’apertura di un nuovocasello autostradale « Taormina-Ovest »;

da alcuni anni il ponte in ferro sulSanta Venera, ceduto dall’ANAS all’alloraConsorzio dell’Autostrada Messina-Cataniaquale segmento importante (bretella) per ilcongiungimento rapido dal Casello A18 –uscita di Giardini Naxos – alla stradastatale 185, e stato prima ridotto e poichiuso definitivamente;

la deviazione conseguente alla sop-pressione della via del ponte, oltre ad avergenerato un fastidioso quanto intenso traf-fico di veicoli (che si e rilevato moltopericoloso per gli automobilisti che nonriescono a seguire la rocambolesca segna-letica) ha dato luogo a frequenti incidenti,dovuti a repentini cambi di corsia e pe-ricolosi rallentamenti;

gli abitanti dei Comuni della Valledell’Alcantara, per raggiungere con il loromezzo la strada statale 185 devono primaattraversare i popolosi quartieri di Calca-rone e Chianchitta del Comune di GiardiniNaxos, e poi quelli di Santa Venera eTrappitello dei Comune di Taormina, per-dendo, se tutto va bene e non vi sonoincidenti, ben venti minuti per attraver-sare i centri abitati, quanti ne hannoimpiegato per percorrere l’autostrada pro-venendo o da Messina o da Catania;

le proteste e le diffide avanzate dal-l’Amministrazione Comunale di Taorminanon hanno avuto alcun esito per un pal-leggiamento di interventi e responsabilitatra i vari enti, mentre si registra secondol’interrogante una assoluta inerzia daparte del Consorzio Autostrade;

peraltro, e il caso di sottolineare chesi continua a pagare il « balzello » che,stando all’atto istitutivo della concessioneautostrade, doveva essere affrancato, dopo25 anni, essendo da tempo il Consorzio

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

rientrato dalle spese occorse per la co-struzione dell’opera, godendo di ingentifinanziamenti provenienti dallo Stato edalla Regione;

a fronte della realizzazione di nuoveuscite, come quelle di Fiumefreddo e di S.Gregorio-bis, si rende urgente mettere insicurezza il « ponte dei sospiri » di S.Venera e dare corso a studi tecnici peristituire un nuovo casello per l’uscitaTaormina Ovest-Valle Alcantara, tale daconsentire il superamento del popolosocentro abitato di Trappitello e raggiungerela strada statale 185, abbreviando cosı ilpercorso stradale di ben venti minuti peri cittadini che devono giungere ai centrialcantarini –:

se intendano intervenire con ur-genza perche si provveda ai lavori diripristino del ponte di ferro di S. Veneraed al collegamento rapido con la stradastatale 185;

se intendano porre in essere tutte leiniziative necessarie per la creazione dellosvincolo di Taormina Ovest quale portadella Valle Alcantara. (4-03199)

RISPOSTA. — I lavori per il rifacimentodel ponte sul torrente Santa Venera lungola bretella di uscita del casello autostradaledi Giardini Naxos dell’autostrada A/18 sonostati inseriti nel progetto esecutivo dei « la-vori di ampliamento del casello autostra-dale di Giardini Naxos » redatto dal Con-sorzio per le autostrade siciliane e sotto-posto ad ANAS S.p.A. che lo ha approvatoin data 10 aprile 2007.

Il Consorzio ha avviato la procedura perl’indizione della gara per l’affidamento deilavori.

Il finanziamento dell’opera avverra at-traverso le risorse derivanti dall’accordo diprogramma quadro tra Ministero dello svi-luppo economico, Ministero delle infra-strutture, Regione Sicilia ed ANAS S.p.A. del28 dicembre 2006.

Per quanto afferisce il quesito inerentela realizzazione dello svincolo di Taorminaovest, ANAS fa presente che per migliorarele condizioni della viabilita, soprattutto nel

periodo estivo, nell’area della stazione au-tostradale di Taormina e nel tratto dellastrada statale 114 in attraversamento deicentri abitati di Taormina frazione-mare eLetojanni, sono stati avviati, da parte delcitato Consorzio, studi di fattibilita per larealizzazione di un mini svincolo unidire-zionale (piccolo casello) da e per Catania, interritorio del comune di Letojanni in cor-rispondenza della progressiva km.ca 32+400carreggiata Autostradale di valle direzioneCatania-Messina, a circa Km 3+700 dalcasello di Taormina.

Il Consorzio ha, altresı, avviato unostudio per la realizzazione di una galleria incorrispondenza dello svincolo di Taormina,al fine di ottenere una corsia preferenzialeper le zone balneari dedicata al trafficodiretto a Messina, mentre rimarrebbe in-variata la situazione in direzione Catania.

Il Ministro delle infrastrutture:Antonio Di Pietro.

BUCCHINO. — Al Ministro degli affariesteri, al Ministro del lavoro e della pre-videnza sociale, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

il 22 maggio 1995, e stato firmato aRoma il nuovo Accordo italo-canadese disicurezza sociale che avrebbe dovuto so-stituire il precedente Accordo, firmato nel1977 ed entrato in vigore nel 1979 e cheunitamente al nuovo Accordo e stata fir-mata l’Intesa amministrativa di applica-zione;

il 12 luglio 2000, il Senato dellaRepubblica ha approvato il disegno dilegge n. 4558 per la ratifica e l’esecuzionedel nuovo Accordo di sicurezza sociale traItalia e Canada;

il 13 luglio 2000, il disegno di leggen. 4558, che autorizza il Presidente dellaRepubblica a ratificare l’Accordo di sicu-rezza sociale tra il Governo della Repub-blica italiana e il Governo del Canada fattoa Roma il 22 maggio 1995, e stato tra-smesso dal Senato alla Camera (C. 7210);

Atti Parlamentari — XIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

il 6 dicembre 2000, la III Commis-sione della Camera dei Deputati haespresso parere favorevole al disegno dilegge n. 7210 relativo alla ratifica delnuovo Accordo di sicurezza sociale traItalia e Canada;

il nuovo Accordo era nato dall’esi-genza di considerare l’evoluzione norma-tiva intervenuta nelle legislazioni dei duePaesi dall’entrata in vigore del precedenteAccordo (1979) e di migliorare la qualitadi uno strumento di tutela sociale deilavoratori migranti e di garantire una piurapida erogazione delle prestazioni previ-denziali rispetto a quanto assicurato dal-l’Accordo attualmente in vigore;

l’Accordo non solo conferma e con-solida i benefici gia previsti dal 1979 maprevede dei miglioramenti della normativarelativi alle prestazioni pensionistiche, aidistacchi dei lavoratori e ai collegamentitra gli enti previdenziali dei due Paesi, cherendono piu ampia, equa ed aggiornata latutela sociale;

il Parlamento canadese ha da partesua gia da tempo approvato il nuovoAccordo sottolineando come esso avrebberafforzato le relazioni tra i due Paesi;

come illustrato nella relazione tec-nica al disegno di legge n. 4558 appro-vato dal Senato, l’entrata in vigore delnuovo Accordo non comporta oneri am-ministrativi aggiuntivi, non prevede oneriorganizzativi a carico di regioni o entilocali, non prevede oneri finanziari, or-ganizzativi e burocratici a carico deicittadini e delle imprese, ma solo onerifinanziari aggiuntivi, per il pagamentodelle prestazioni, di modesta entita ri-spetto a quelli gia esistenti in costanza divigenza dell’Accordo attuale –:

quali misure urgenti si intendonoadottare affinche il disegno di legge rela-tivo al nuovo Accordo di sicurezza socialetra l’Italia ed il Canada sia ripresentatoanche dal Parlamento italiano e possaquindi finalmente entrare in vigore, peronorare cosı gli impegni presi con il Go-verno canadese e con le collettivita dei

cittadini italiani residenti in Canada e deicittadini canadesi residenti in Italia.

(4-02110)

RISPOSTA. — In merito a quanto sollevatodall’interrogante sull’Accordo italo-cana-dese di sicurezza sociale, si comunica che:

1. A partire dall’anno 2000 in cui l’Ac-cordo di sicurezza sociale con il Canada fuapprovato dalla III Commissione della Ca-mera, questo ministero degli affari esteri haprovveduto, analogamente a quanto effet-tuato in precedenza, ad inserire gli onerirelativi a tale Accordo, anche tenuto contodell’avvenuta ratifica da parte canadese e delfatto che lo stesso e stato firmato nel 1995,nell’elenco degli Accordi i cui oneri vannoinseriti ogni anno nella richiesta di fondirelativa alla legge finanziaria per l’anno suc-cessivo. Purtroppo, successivamente al 2000,la progressiva ininterrotta diminuzione deglistanziamenti per il bilancio del Ministerodegli affari esteri, non ha consentito di di-sporre delle somme necessarie per l’avvio aratifica dell’Accordo con il Canada.

2. Per quanto riguarda gli oneri deri-vanti dall’Accordo rinnovato nel 1995, imiglioramenti introdotti sono i seguenti:

cosiddetta « totalizzazione multipla »che facilita il pensionamento prendendo inconto i contributi versati in Paesi terzi;

agevolazioni al meccanismo dell’espor-tazione degli assegni per i figli a carico.

Tali miglioramenti comportavano – se-condo i calcoli dell’INPS per il 2005 –oneri pari a Euro 1.037.000.00. Le limitatedisponibilita finanziarie per la coperturadegli oneri per i d.d.l. di ratifica di tutti gliAccordi internazionali che sono a carico delministero degli affari esteri, non hannoconsentito l’avvio a ratifica di tale Accordone nel 2005, ne nel 2006.

3. L’Accordo con il Canada continua adessere considerato prioritario per il lungotempo trascorso dalla sua firma e perl’importanza della collettivita italiana inquel Paese (circa 110.000 connazionali),nonche in considerazione dell’ulteriore ri-lancio in corso dei rapporti con tale Paese

Atti Parlamentari — XIV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

che e stato oggetto di recenti visite edincontri a livello politico e per il quale sonopreviste ulteriori visite ai massimi livelliistituzionali.

Tenuto conto di tali elementi ed al finedi favorire l’auspicata avvio dell’iter diratifica dell’Accordo di sicurezza sociale conil Canada nell’esercizio finanziario 2007,questa amministrazione, in occasione diuna riunione interministeriale con i rap-presentanti dei Dicasteri ed organismi tec-nici coinvolti nel procedimento di ratifica(Ministero dell’economia e finanze, mini-stero del lavoro, Ministero della salute,INPS) ha chiesto di effettuare una appro-fondita verifica dei dati relativi agli oneriche costituiscono la base su cui vengonoeffettuati i calcoli per degli oneri per taletipo di Accordi.

Sempre al fine di una rapida conclu-sione della predetta verifica, e stata attiratal’attenzione dei citati Dicasteri ed Organi-smi sulla nuova risoluzione, la terza dal2005, dell’onorevole Spini nella III Com-missione affari esteri della Camera (n. 8-00013 approvata il 4 ottobre 2006) che, inrelazione a vari Accordi di sicurezza sociale,tra cui quello con il Canada, impegnava ilGoverno ad adottare iniziative volte a ga-rantire la ratifica della citata Convenzioneentro il 1o gennaio 2007 e di graduarnel’attuazione sulla base delle risorse reperite.

4. A seguito di tale azione, le operazionidi aggiornamento degli oneri per il 2007sono state concluse ed hanno portato per ilCanada, come auspicato, ad una consistenteriduzione degli oneri stessi. Si e infattipassati da Euro 1.037.000.00 per il 2005 adEuro 533.000.00 per gli oneri aggiornati alcorrente anno.

In effetti nel mese di aprile 2007 l’ufficiolegislativo di questo Ministero ha inoltratoai competenti dicasteri, per la necessariaconcertazione, lo Schema di disegno di leggedi ratifica di autorizzazione alla ratificadell’Accordo in questione.

Il 28 maggio 2007 ha avuto luogo ilCanada Day organizzato da Confindustriacon piu di 150 incontri di operatori eco-nomici ed in contemporanea il TavoloItalia-Canada presso questo ministero.

Al Tavolo Italia-Canada, l’onorevole Mi-nistro degli affari esteri nel confermare chefra l’Italia ed il Canada esistono « rapportiottimi » che vanno rafforzati « attivandonuove energie », ha riaffermato al Sottose-gretario del ministero degli affari esteri eCommercio internazionale canadeseStewart Beck che anche l’Accordo di Sicu-rezza Sociale firmato nel 1995 e in via diratifica.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Bobo Craxi.

BURGIO. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro degli affari esteri.— Per sapere – premesso che:

il 17 febbraio Hashim Thaqi, capo delgoverno, ha proclamato ufficialmente ladichiarazione di secessione del Kosovodalla Serbia;

Bexhet Pacolli, magnate della finanzae leader del partito « Alleanza per il nuovoKosovo », ha dichiarato – come riporta ilCorriere della sera del 17 febbraio 2008 –di aver « rifinito sino alle tre di notte ladichiarazione (di indipendenza) insieme alrappresentante italiano »;

su la Stampa del 17 febbraio 2008, inuna breve intervista, lo stesso Pacolli chia-risce di aver « lavorato fino a tarda notteper mettere a punto la dichiarazione diindipendenza con l’ambasciatore italiano »;

il 18 febbraio il presidente del Con-siglio Ue, Dimitri Rupel, al termine delConsiglio Affari Generali tenutosi a Bru-xelles, ha dichiarato che « ogni Paesemembro della Ue decidera in base alle sueleggi e secondo il diritto internazionale see come procedere al riconoscimento delKosovo »;

il ministro degli Esteri spagnolo, Mi-guel Angel Moratinos, ha affermato che« la Spagna non riconoscera l’indipen-denza unilaterale proclamata dal parla-mento di Pristina, perche non rispetta ildiritto internazionale »;

Atti Parlamentari — XV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

la proclamazione dell’indipendenzadel Kosovo – ha sostenuto lo stesso Mo-ratinos – e « un atto giuridicamente ille-gittimo in quanto compiuto senza un ac-cordo tra le due parti in causa e al di fuoridi un mandato delle Nazioni Unite »;

tale gesto unilaterale, inoltre, violapalesemente la risoluzione 1244 votata dalConsiglio di sicurezza dell’Onu il 10 giugno1999;

Sandra Raskovic, ambasciatrice diBelgrado in Italia, ha preannunciato – inun’intervista al Manifesto pubblicata il 19febbraio – che sara « richiamata in patriaentro 48 ore dal riconoscimento dell’indi-pendenza da parte dell’Italia »;

nelle scorse settimane il ministro de-gli Esteri italiano Massimo D’Alema ha piuvolte ribadito il proprio personale assensoverso un processo di « indipendenza sottosupervisione internazionale con limitazionimolto rigorose »;

parallelamente ad una tale disponi-bilita, il nostro Governo si era impegnatoin un dialogo con la Serbia che avevaprodotto l’accettazione, da parte della Ser-bia, di concedere al Kosovo un’autonomialarghissima, tale da conferire alle autoritalocali oltre il 90 per cento delle funzionistatali;

il 18 febbraio lo stesso D’Alema haannunciato che l’Italia procedera al rico-noscimento della secessione kosovara« nella forma di una sovranita sotto su-pervisione internazionale » –:

se corrisponde al vero l’episodio ri-portato da Bexhet Pacolli relativo al coin-volgimento della nostra Ambasciata nellastesura della dichiarazione di indipen-denza kosovara;

quale sia, ufficialmente, l’orienta-mento del Governo italiano;

se il Governo non ritenga fondati, sulpiano del diritto internazionale, i rilieviespressi dal ministro degli Esteri spagnolo;

se il Governo stia valutando i rischi– sul terreno dell’affossamento di ogni

ipotesi negoziale e di ripresa di egemoniadei contrapposti nazionalismi – che po-trebbe produrre il riconoscimento italianodella nuova realta statuale. (4-06326)

RISPOSTA. — In merito alla questionesollevata dall’interrogante nell’interroga-zione in esame, ritengo di poterle forniredegli esaustivi elementi di risposta al ri-guardo richiamandomi a quanto illustratosull’argomento dall’onorevole Ministro degliaffari esteri, Massimo D’Alema, nella suaaudizione in Parlamento tenuta il 20 feb-braio scorso a Commissioni riunite dellaCamera dei deputati e del Senato dellaRepubblica.

Pertanto a completamento di quanto pre-cede e nella speranza di farle cosa gradita lainformo che il testo dell’intervento in parolae pubblicato sul sito web della Camera deideputati http://www.camera.it/–dati/lavori/bollet/chiscobollt.asp?content=/–dati/leg15/la-vori/bollet/framedin.asp?percobll=/–dati/leg15/lavori/bollet/200802/0220/html/03c03/.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

CAMPA. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

dal 4 gennaio una famiglia trevigianasta vivendo la dolorosa attesa di conoscerela fine dei loro quattro congiunti, genitorie due bambine, che erano sull’aeroplanosparito lungo la rotta Caracas-Los Roquesin Venezuela. Dopo nove giorni dall’inci-dente, e stato trovato solo il corpo delcopilota, senza poter stabilire le causedella morte;

gli organi d’informazione, nel frat-tempo, hanno scatenato una ridda di ipo-tesi che alimentano lo sgomento dei fami-liari e allontano la possibilita di giungerealla verita –:

se intenda assumere ulteriori inizia-tive, attraverso i canali diplomatici, perindurre il Governo venezuelano a conti-nuare le ricerche dell’aereo e dei passeg-geri, inspiegabilmente spariti nel nulla;

Atti Parlamentari — XVI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

se il Governo italiano intenda inca-ricare un esperto italiano per guidare lericerche e avere, in questo modo, la cer-tezza che si faccia ogni sforzo per risalirealla verita e al ritrovamento della famigliascomparsa. (4-06254)

RISPOSTA. — La nostra Ambasciata aCaracas il 4 gennaio 2008 ha riferito lascomparsa dagli schermi radar di un veli-volo della compagnia aerea « Transaven »,nel corso del tragitto tra Caracas e GranRoque (isola dell’arcipelago venezuelano diLos Roques). A bordo dell’aereo risultavanoimbarcati 8 cittadini italiani (fra cui unacoppia di Treviso accompagnata da duebambine). Secondo quanto reso noto, ilpilota del velivolo ha comunicato via radiodi trovarsi in situazione di emergenza, in-dicando lo spegnimento dei due motori, aduna distanza di circa 16 miglia nautiche asud dell’isola di Gran Roque. Non sonoseguite ulteriori comunicazioni.

Il ministero degli affari esteri, tramitel’unita di crisi, ha prontamente informato ifamiliari e prestato loro la massima assi-stenza al fine di fare piena luce sull’acca-duto e per poter espletare le pratiche legaliinerenti alla sciagura. Uno dei familiari sie recato a Caracas dove, con l’assistenzadella nostra ambasciata, ha potuto incon-trare le Autorita venezuelane ed un espertolegale.

L’unita di crisi e l’ambasciata a Caracasinsieme alle Autorita venezuelane, con cuisono costantemente in contatto, hanno po-sto in essere ogni misura necessaria perritrovare il relitto dell’aereo ed i corpi deipasseggeri. La protezione civile locale haeffettuato una simulazione con un velivoloidentico a quello scomparso, determinandol’area delle ricerche a partire dal puntodell’ammaraggio sulla base dell’ultima co-municazione radio del pilota. Le ricerche disuperficie, per le quali sono stati messi adisposizione mezzi di terra, aerei e marit-timi, si sono concluse. Proseguono le ri-cerche di profondita, in un’area circoscrittaidentificata come quella dell’ammaraggio,sulla base della citata simulazione condottadalle Autorita venezuelane con navi militariequipaggiate di idrofoni e sonar.

Nella notte di sabato 12 gennaio e statorinvenuto nella penisola del Paraguana uncadavere maschile, poi identificato dallecompetenti Autorita venezuelane comequello del co-pilota dell’aereo. L’autopsiaha determinato che la causa della morte(avvenuta il giorno stesso dell’incidente) estata un violento impatto. L’esame medico-legale ha anche determinato che il copilotaera gia deceduto prima di essere sbalzatofuori dal velivolo, quando quest’ultimo hatoccato l’acqua.

Il 21 gennaio scorso la protezione civilevenezuelana ha fatto pervenire una primarelazione sull’accaduto nella quale vengonoescluse ipotesi diverse da quella dell’inci-dente aereo.

Le ricerche che sono proseguite a fasialterne, non si sono mai interrotte. LeAutorita venezuelane hanno profuso sin dalmomento dell’incidente il massimo impe-gno, utilizzando mezzi adeguati allo scopo ecomunque in linea con gli standard inter-nazionali e con quelli adottati anche nelnostro Paese in casi analoghi.

L’onorevole Ministro ha incontrato lasorella di una delle vittime ed anche altriesponenti del Governo (il Vice MinistroDanieli ed il Sottosegretario Craxi) hannoricevuto a piu riprese i congiunti. Il Pre-sidente del Consiglio Prodi, nel corso di uncolloquio telefonico a pochi giorni di di-stanza dall’accaduto, e intervenuto sul Pre-sidente Chavez per segnalare l’interesse conil quale il Governo italiano segue il caso,ottenendone precise assicurazioni in meritoal proseguimento delle ricerche. Da ultimo,in occasione della sua recente visita aCaracas, anche il Presidente Bertinotti hasollevato la questione con Chavez, rappre-sentando il comprensibile stato di angosciadei familiari e la viva aspettativa del Par-lamento e dell’opinione pubblica italianiaffinche il velivolo e i corpi vengano rin-tracciati.

Il Ministero degli affari esteri ha inviatoa Caracas dal 5 al 9 febbraio scorsi unadelegazione, guidata dall’unita di crisi, allaquale hanno reso parte esperti della marinamilitare, dell’aeronautica militare e dellaprotezione civile, che ha incontrato il Capodella protezione civile venezuelana, generale

Atti Parlamentari — XVII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Antonio Rivero, il Procuratore incaricatodell’inchiesta Jose Morales, il patologo fo-rense che ha eseguito l’autopsia del corpo,il Presidente dell’INAC (ente venezuelanoper l’aviazione civile), esponenti del SAR(servizio di ricerca e soccorso) e dellaGuardia costiera, e della Junta de Investi-gaciones de Accidentes de Avion (ente omo-logo dell’italiana Agenzia nazionale per lasicurezza del volo). Parallelamente si esvolta a Caracas una missione di dueesperti dell’Agenzia nazionale per la sicu-rezza del volo, che sono stati accreditati inVenezuela, ai sensi dell’annesso 13 dellaConvenzione ICAO, al fine di raccogliereelementi per la determinazione delle causedell’incidente aereo.

Nel corso della missione dell’unita dicrisi sono stati acquisiti elementi aggiun-tivi rispetto a quelli gia comunicati il 21gennaio scorso nella relazione della pro-tezione civile, anche al fine di fornireriscontro ad alcuni quesiti specifici postidai familiari delle vittime. La Farnesina ein costante contatto con i familiari dellevittime ed ha loro illustrato gli esiti dellamissione nel corso di una riunione, cuihanno partecipato tutti i componenti ladelegazione.

Il ministero degli affari esteri conti-nuera a seguire la vicenda con la massimaattenzione, nell’auspicio che vengano ri-trovati i resti dell’aereo, vigilando a chel’inchiesta svolta dalle Autorita venezue-lane faccia chiarezza sulla dinamica del-l’incidente, le sue cause e le eventualiresponsabilita.

Il Viceministro degli affariesteri: Franco Danieli.

CASSOLA. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

dal 19 al 22 novembre di quest’annoavranno luogo anche presso le rappresen-tanze diplomatico-consolari e gli istituti dicultura italiani all’estero le votazioni per ilrinnovo delle rappresentanze sindacaliunitarie;

anche quest’anno, da questo impor-tante momento di vita sindacale, verranno

esclusi – a causa dei limiti imposti daldecreto-legge 103 del 2000 –, gli impiegaticon contratto locale del Ministero degliaffari esteri in servizio presso le rappre-sentanze suddette;

il Ministero degli affari esteri do-vrebbe garantire a tutto il suo personale inservizio all’estero gli stessi diritti sindacaliin merito all’elezione delle rappresentanzesindacali unitarie, in merito ai temi facenticapo alla contrattazione collettiva ed allaconcertazione sindacale sul posto di la-voro;

cittadini italiani, cittadini comunitaridi nazionalita tedesca, francese, inglese,spagnola, greca e cittadini appartenenti adaltre nazionalita non potranno votare peri loro rappresentanti sindacali –:

se non ritenga opportuno stabilire ilprincipio di parita di trattamento e di nondiscriminazione di cittadini appartenenti adifferenti nazionalita e quali siano le mi-sure che intende intraprendere in futuroper garantire a tutto il personale questoelementare diritto sancito dalla nostra Co-stituzione. (4-04794)

RISPOSTA. — Le norme di contrattazionecollettiva al momento escludono iI ricono-scimento del diritto di elettorato attivo epassivo per le elezioni delle Rappresentanzesindacali unitarie al personale a contrattoregolato dalla legge locale.

Tale diritto e riservato solo ai destinataridel CCNQ (Contratto Collettivo NazionaleQuadro) del 7 agosto 1998 e per quantoconcerne il personale a contratto, ai soliimpiegati di cittadinanza italiana titolari dicontratto a tempo indeterminato di leggeitaliana.

Il Ministero degli esteri, favorevole invia di principio a tale riconoscimento, hapiu volte formalmente manifestato al-l’ARAN (Agenzia per la Rappresentazionesindacale delle Pubbliche Amministrazioni)la propria apertura verso tale problematicaed ha chiesto alla predetta Agenzia di mo-dificare il suo orientamento su detta que-stione.

Atti Parlamentari — XVIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Alle predette istanze l’Aran ha semprerisposto negativamente, specificando che, inmancanza di una modifica del menzionatoCcnq e di un unanime accordo delle Con-federazioni sindacali firmatarie, il dirittoall’elettorato non potra essere concesso alsuddetto personale a contratto.

Il Viceministro degli affariesteri: Ugo Intini.

CASSOLA. — Al Ministro per i beni e leattivita culturali, al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

la citta istriana di Pola, gia italiana eabitata da una nostra comunita nazionaleautoctona, viene da sempre rappresentataattraverso l’Arena cittadina: il simbolostorico e culturale della comunita urbana;

naturalmente, tale anfiteatro romano,come tutti i monumenti, ha bisogno diperiodici lavori di consolidamento e direstauro;

secondo l’articolo dei quotidiano IlPiccolo (pubblicato in data 24 ottobre2007) tale monumento versa in uno statodi degrado tanto che il mancato interventopotrebbe provocare seri rischi per l’Arena.Infatti, pare che questa potrebbe esseredanneggiata in modo irreparabile a causadel mancato restauro –:

se sia a conoscenza di quanto espostoin premessa e se non ritenga opportunoattuare delle iniziative volte a proteggerequesto patrimonio culturale ed artisticodell’umanita. (4-05525)

RISPOSTA. — L’Arena, eretta nel I secolod.C. sotto l’imperatore Vespasiano e sim-bolo della citta di Pola, e un monumento dieccezionale importanza archeologica e dialto valore culturale.

Per la nostra comunita nazionale, che inIstria e nel Quarnero conta circa 30.000residenti, questo monumento riveste uncarattere identitario e di forte legame conl’Italia.

Sul monumento non si effettuano datempo importanti interventi di restauro e,

per tale ragione, il Ministero della culturacroato ha recentemente nominato unaCommissione di esperti al fine di predi-sporre uno studio sul suo stato di salute.

In proposito, l’Istituto croato del re-stauro di Zagabria aveva gia richiesto nelmaggio 2006 all’Opificio delle pietre dure diFirenze, nell’ambito delle diverse collabo-razioni nel campo della conservazione erestauro di beni culturali che intercorronotra i due Istituti, di partecipare all’indivi-duazione degli interventi da realizzare sul-l’Arena, attraverso un sopralluogo dei pro-pri esperti.

Alla disponibilita di cooperazione datadall’Opificio all’Istituto non e tuttavia se-guita alcuna concreta richiesta.

Il Ministero croato ha inoltre inviato undocumento alla municipalita di Pola sot-tolineando la necessita e l’urgenza di in-tervenire a tutela del monumento ed il vicesindaco, nonche presidente della locale co-munita degli italiani, si e fatto portavocedell’allarme lanciato dalle autorita compe-tenti in una conferenza stampa tenutasi loscorso ottobre.

Il Sottosegretario di Stato per ibeni e le attivita culturali:Danielle Mazzonis.

CASTAGNETTI. — Al Ministro degliaffari esteri. — Per sapere – premesso che:

la televisione e la stampa italiana (tracui la Repubblica di venerdı 14 dicembre2007) hanno raccontato la drammaticaesperienza di una giovane donna italianain vacanza alle Maldive, vittima di unostupro;

l’ultima sera in barca prima del rien-tro in Italia la donna e stata aggreditanella sua cabina da uno degli uominidell’equipaggio;

secondo quanto riferito dalla nostraconcittadina, al momento di sporgere de-nuncia alla polizia, nella capitale Male,avrebbe appreso che nelle Maldive: « lostupro non e un reato specifico e comun-que e possibile denunciarlo soltanto

Atti Parlamentari — XIX — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

quando all’evento sono presenti due uo-mini o quattro donne » –:

quali siano i fatti di cui e a cono-scenza il governo in merito alla vicenda ese non ritenga necessario attraverso inostri tours operator, il sito www.viaggia-resicuri.it e altre iniziative simili informareadeguatamente i nostri cittadini, le donnein particolare, dei rischi maggiori chepossono correre in alcuni paesi, meta diturismo di massa, a causa di una legisla-zione carente sul piano della tutela deidiritti. (4-05926)

RISPOSTA. — La donna ha riferito alConsole onorario a Male, nel corso di unaconversazione telefonica effettuata la mat-tina dell’8 dicembre 2007, che nella notteprecedente, e stata oggetto di molestie ses-suali da parte di un membro dell’equipaggiodell’imbarcazione sulla quale si trovava invacanza alle isole Maldive. Il molestatoresarebbe entrato nella cabina mentre lasignora Lo Giudice dormiva, le avrebbepalpato una gamba per poi fuggire quandola connazionale, svegliatasi, ha cominciatoad urlare. Nel corso della ricostruzionedell’accaduto fornita al Console onorario,l’interessata non ha mai affermato di aversubito una violenza carnale.

Durante la medesima conversazione lasignora Lo Giudice e stata invitata a spor-gere formale denuncia; lo stesso Console haprovveduto a prendere contatto con le Au-torita di Polizia maldiviane al fine di se-gnalare il fatto e preannunciare l’arrivodella connazionale, assicurandosi che lasignora Lo Giudice fosse adeguatamenteassistita.

Le dichiarazioni rese dall’interessata allaPolizia sono risultate corrispondere allaricostruzione fatta dalla stessa al Consoleonorario ed anche in quella sede la con-nazionale ha affermato di non essere stataoggetto di abusi sessuali.

Si fa presente che il reato di violenzacarnale, secondo la legislazione maldiviana,e punibile con una pena che va dai tre aiventicinque anni di reclusione.

Il Viceministro degli affariesteri: Franco Danieli.

CASTAGNETTI. — Al Presidente delConsiglio dei ministri, al Ministro degliaffari esteri. — Per sapere – premesso che:

nei giorni scorsi in Turchia c’e statal’ennesima aggressione contro un religiosocristiano, padre Adriano Franchini, feritofortunatamente solo in modo superficiale.Lo stesso religioso in alcune dichiarazionipubbliche ha voluto minimizzare l’acca-duto, ma purtroppo la lista di attacchicontro i cristiani e lunga, ed e esecrabileche giornali e autorita turche tendano asminuire gli episodi parlando di « casiisolati » e di « squilibrati, pazzi, debolimentalmente »;

la sequela di aggressioni riportatadall’agenzia cattolica Asianews (www.asia-news.it) e impressionante: « prima del fe-rimento di p. Franchini, vi e quello di p.Roberto Ferrari, minacciato con un col-tello da Kebab nella chiesa di Mersin l’11marzo 2006; p. Pierre Brunissen accoltel-lato in un fianco il 2 luglio 2006 fuori dellasua parrocchia a Samsun. Questi tre at-tentati si sono conclusi senza conseguenzefatali. Non cosı e stato per don AndreaSantoro, ucciso a colpi di pistola il 5febbraio 2006 mentre pregava in chiesa aTrabzon; stessa sorte per il giornalistaarmeno Hrant Dink assassinato il 19 gen-naio 2007 appena fuori dalla sua reda-zione in una via affollata di Istanbul. Eancora piu tragica la morte il 18 aprile2007 di tre cristiani protestanti, tra cuiuno tedesco, torturati, incaprettati e uccisia coltellate mentre lavoravano a Malatyanella casa editrice Zirve, che pubblicaBibbie e libri di matrice religiosa cristia-na » –:

quali iniziative il Governo abbia as-sunto o intenda immediatamente assu-mere nei rapporti bilaterali e in ambitocomunitario ed internazionale perche inTurchia vengano rispettati i fondamentalidiritti di liberta religiosa, e prima di tuttol’incolumita fisica dei cristiani. (4-05948)

RISPOSTA. — Le vicende delle aggressionia religiosi cristiani da lei riportate nell’in-terrogazione in esame – da ultimo Padre

Atti Parlamentari — XX — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Franchini a Izmir, l’assassinio di PadreSantoro a Trabzon nel 2006 e l’eccidio ditre appartenenti alla minuscola comunitacristiana di Malatya lo scorso anno –hanno riproposto nell’ultimo biennio il de-licato tema della condizione delle mino-ranze religiose in Turchia.

Si tratta di un tema di particolarecomplessita, che rinvia alle origini stessedella Repubblica turca, tanto che il regimedi tutela delle minoranze si fonda ancoraoggi sul Trattato di Losanna del 1923 e neconserva quindi i limiti e i condizionamentistorici. In estrema sintesi, il Trattato haprevisto misure riferibili piu alla « tolle-ranza » che non alla « tutela » delle mino-ranze non musulmane, in un’ottica checonsiderava queste ultime quasi un corpoestraneo alla nascente Repubblica. Non vaperaltro dimenticato il carattere laico (sep-pure di un laicismo inteso come prevalenzadella sfera civile su quella religiosa piut-tosto che come separazione tra le due) esecolare dello Stato turco, che in certamisura ha bilanciato nel tempo la suddettaimpostazione.

La necessita di aggiornare quel regimegiuridico era risultata evidente da tempo,ma ha ricevuto un impulso determinantecon l’avvio del processo di avvicinamentoall’Unione Europea (per il quale rilevanoad esempio le questione dello statuto delPatriarcato ortodosso di Istanbul, della for-mazione del clero, della tutela delle pro-prieta immobiliari). L’avvio di una rifles-sione sul tema ha ricevuto una positivaspinta con l’arrivo al potere del partitoAKP, di ispirazione religiosa, portatore diuna visione piu aperta in materia rispettoa quella tradizionale dell’apparato politico-burocratico di ispirazione kemalista.

Nel piu generale contesto delle riformepromosse dal Governo Erdogan e stataquindi predisposta una normativa, la Leggesulle fondazioni, intesa a disciplinare al-cune delle questioni aperte in materia distatuto giuridico delle minoranze. Dopo uncomplesso iter parlamentare, il testo e statoapprovato nei giorni scorsi dal Parlamentoturco. Come rilevato dalla CommissioneEuropea, si tratta di un importante avan-zamento sotto il profilo normativo, anche

se restano aperte alcune questioni, quali larestituzione dei beni immobili gia seque-strati ed alienati a terzi. Inoltre, comeindicato dal Commissario Rehn, sara es-senziale verificare quale sara l’attuazioneconcreta della nuova normativa a livellogiudiziario ed amministrativo. Comunquela Commissione nel documento « Turkey2007 Progress Report », redatto nel quadrodel processo di adesione e volto ad analiz-zare i progressi effettuati dal Paese anchesul terreno dei diritti umani, riconosce alGoverno turco il merito d’aver mantenutoun dialogo aperto con le comunita religiosenon musulmane. In questa prospettiva sicolloca la visita compiuta nel giugno 2007da alti rappresentanti del Governo ai lea-ders delle varie comunita religiose, a se-guito della quale il Ministero degli interniha emesso una circolare sulla liberta direligione dei cittadini turchi non musul-mani. L’attuazione pratica di questa circo-lare, che riconosce l’aumento dei crimininei confronti dei non musulmani e richiedeai governatori provinciali di prendere mi-sure tese a contrastare il fenomeno, rap-presenta un ulteriore banco di prova del-l’impegno di Ankara per il rispetto dellaliberta di religione.

Da quanto esposto, risulta come il temadella liberta religiosa sia divenuto di attua-lita nel dibattito politico turco. Non va di-menticato, nel contesto, che ferma ed imme-diata e stata la condanna espressa dalle mas-sime Autorita turche rispetto agli attacchi inparola contro gli esponenti della minoranzacristiana, e con rapidita sono stati avviati iprocedimenti giudiziari per l’accertamento ela condanna delle responsabilita.

Sul piano multilaterale, le sottolineocome l’impegno a favore della liberta direligione nel mondo rappresenti una diret-trice importante dell’azione dell’Italia e del-l’UE in materia di diritti umani. Nel 2007l’UE ha infatti presentato ben due iniziativesull’eliminazione di tutte le forme di intol-leranza e di discriminazione fondate sullareligione o il credo, in seno al Consiglio deidiritti umani ed all’Assemblea generale delleNazioni Unite, riuscendo in entrambe lecircostanze ad ottenerne l’approvazione daparte degli organi dell’ONU.

Atti Parlamentari — XXI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

La risoluzione del Consiglio dei dirittiumani, approvata dalla maggioranza degliStati, e particolarmente importante percheha consentito di rinnovare per tre anni ilmandato del relatore speciale del Consiglioper la liberta religiosa, che potra dunquecontinuare a svolgere l’importante opera diindagine e monitoraggio sui casi di viola-zione di questo diritto nel mondo. Altrettantorilevante la risoluzione presentata alla ses-santaduesima Assemblea generale delle Na-zioni, che esprime tra l’altro preoccupazioneper i gravi casi di intolleranza e discrimina-zione in base alla religione o al credo avve-nuti nel mondo, richiedendo agli Stati digarantire ad ogni individuo il diritto di pro-fessare liberamente la propria fede. E signi-ficativo che questa risoluzione sia stata adot-tata per consenso da tutti gli Stati dell’As-semblea dell’ONU, compresa naturalmentela Turchia, a testimonianza del valore del-l’iniziativa dell’UE e della sua capacita diunire Stati spesso contraddistinti da visionidiverse su questo delicato tema.

In parallelo, l’Italia sostiene fortementetutte le iniziative volte a sviluppare ildialogo interculturale ed interreligioso,come ad esempio l’« Alliance of Civiliza-tions », iniziativa in ambito ONU, promossadalla Spagna e dalla Turchia, che si pro-pone di favorire il dialogo e la conoscenzareciproca tra le diverse culture, con unfocus particolare sulle relazioni tra mondooccidentale ed islamico. L’Italia fornisce uncontributo attivo a questo foro di dialogo,anche in qualita di membro del « Group ofFriends », che raccoglie i Paesi vicini al-l’Alleanza.

Da parte italiana, anche nel contesto deifrequenti contatti bilaterali ai vari livelli,non abbiamo mancato di esprimere preoc-cupazione per il ripetersi di tali atti di osti-lita, difficilmente riconducibili a gesti isolatidi « squilibrati ». Vi sono in tutta evidenzasettori, seppur marginali, che alimentano unclima di ostilita, cio che richiede una co-stante attenzione da parte delle Autorita po-litiche cosı come concreti avanzamenti versouna politica di pieno riconoscimento e in-clusione delle minoranze religiose nella vitapolitica e sociale del Paese.

Nell’esprimere sostegno per la politica diriforme condotta con determinazione daparte del Governo turco – da ultimo conl’approvazione della Legge sulle fondazioni– abbiamo quindi ricordato le aspettativeriposte nella dirigenza di Ankara affinchedia risposte concrete su una questionecentrale quale quella del pieno rispettodella liberta religiosa, cio che postula inprimo luogo la salvaguardia fisica degliappartenenti alle minoranze.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

CASTELLANI. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

in data 28-29 maggio 2006 nel co-mune di Roseto degli Abruzzi (Teramo)che appartiene al novero dei comuni conpopolazione superiore ai 15.000 abitanti, sisono svolte le elezioni per il rinnovo dellecariche di sindaco e del consiglio comu-nale;

all’esito della predetta consultazioneelettorale il consiglio comunale di Rosetodegli Abruzzi e risultato composto da 18membri della maggioranza di centro-sini-stra, oltre al sindaco, e da soli 2 rappre-sentanti della minoranza di centro-destra;

per effetto di questa singolare com-posizione del consiglio comunale, alcunedelle prerogative e dei diritti dei consiglieridi minoranza vengono ad essere pregiudi-cati, a causa della formulazione di alcunedisposizioni dello statuto e del regola-mento del consiglio comunale vigenti;

in particolare, l’articolo 10, comma 1dello statuto comunale di Roseto, confor-memente alle disposizioni contenute nel-l’articolo 39, comma 2 del decreto legisla-tivo n. 267/2000 (T.U.E.L.), prevede che:« Il Presidente del Consiglio comunale etenuto a riunire il Consiglio, in un terminenon superiore a venti giorni, quando lorichieda almeno un quinto dei consiglierio il Sindaco, inserendo all’ordine delgiorno le questioni richieste »;

Atti Parlamentari — XXII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

gli articoli 34, comma 4, e 36, comma1 del Regolamento del Consiglio comunaledi Roseto, in contrasto alle disposizionicontenute nell’articolo 43, comma 1 deldecreto legislativo n. 267/2000 (T.U.E.L.),prescrivono la sottoscrizione di « almenoun quinto dei consiglieri comunali » per lapresentazione di mozioni e proposte dideliberazione in Consiglio comunale;

conseguentemente, ai due consiglieridi minoranza, allo stato attuale, non econsentito avanzare richiesta di convoca-zione del consiglio comunale e, cosa assaipiu grave e penalizzante, e negata loro lapossibilita di presentare autonomamenteproposte di deliberazioni, mozioni o chie-dere la trasformazione di interrogazioni inmozioni;

uno dei due consiglieri di opposi-zione, il consigliere Antonio Norante, per-tanto si e premurato di richiedere alministero dell’interno – Dipartimento pergli Affari Interni e Territoriali, SettoreAutonomie Locali – un parere sulla pos-sibilita di avanzare richieste di modificadelle predette disposizioni statutarie e re-golamentari, ed innanzitutto dell’articolo10, comma 1 dello Statuto comunale vi-gente, visto quanto prescritto dallo stessoT.U.E.L. (articolo 39, comma 2);

il ministero dell’interno in data 4ottobre 2006 con atto prot. n. 15900/937/L.142/1 Bis/5.1.8, trasmesso per cono-scenza anche al comune ed alla prefetturadi Teramo, si esprimeva in senso favore-vole ed asseriva che: « Peraltro, si osservache fermo restando il quorum previstodall’articolo 39, comma 2 del T.U.E.L. (...),l’Ente locale, nella propria autonomiapotra legittimamente introdurre nel pro-prio Statuto e relativo Regolamento sulfunzionamento del Consiglio una diversa epiu favorevole previsione. Pertanto, si ri-tiene che la disposizione dell’articolo 10,comma 1 dello Statuto comunale potrebbeessere riformulata nei termini rappresen-tati dal consigliere Norante, sempre chesull’ipotizzata proposta di modifica statu-taria converga il numero dei consensinecessario (...).

Va comunque rilevato che i due con-siglieri in questione potranno utilizzarealtri strumenti che rimangono nelle pre-rogative di ciascun consigliere, indipen-dentemente dall’entita numerica delgruppo di cui fanno parte. Infatti, ogniconsigliere ha la possibilita, uti singuli, diesercitare l’iniziativa deliberativa ovvero dipresentare proposte di deliberazione alConsiglio relativamente agli oggetti dicompetenza di detto organo e, inoltre, dipresentare interrogazioni e mozioni edogni altra istanza di sindacato ispettivo. »;

il presidente del Consiglio comunaledi Roseto, tuttavia, nonostante l’autorevoleparere del ministero, continua a negarel’iscrizione all’ordine del giorno dei Con-sigli comunali di due proposte di deliberaavanzate dai consiglieri di opposizione edacquisite al protocollo dell’Ente da diversimesi, aventi ad oggetto proprio la modificadell’articolo 10, comma 1 dello Statutocomunale e degli articoli 34 e 36 delRegolamento del Consiglio comunale diRoseto, onde rimuovere gli ostacoli cheattualmente impediscono ai due consiglieridi minoranza di esercitare appieno leproprie funzioni;

va evidenziato, tra l’altro, che il ruolodei consiglieri di minoranza ed i relatividiritti, vengono continuamente frustrati daparte dell’Amministrazione comunale che,avvalendosi della grande forza numerica edi stretti rapporti fiduciari con la diri-genza, ostacola ogni iniziativa politica deiconsiglieri di minoranza, i quali ultima-mente si sono visti negare persino l’accessoad atti e documenti amministrativi;

la scusa strumentale piu ricorrente,utilizzata dai Responsabili dei Servizi perostacolare l’accesso dei consiglieri di op-posizione ad atti e documenti amministra-tivi che si vogliono tenere secretati, erappresentata da differimenti sine die nongiustificati o giustificabili ai sensi di legge,quali richieste di pareri alla Commissioneministeriale per l’accesso ai documentiamministrativi;

il diritto di accesso dei consigliericomunali del comune di Roseto, come

Atti Parlamentari — XXIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

espressamente disciplinato dal comma 2dell’articolo 43 del decreto legislativon. 267/2000, viene continuamente discono-sciuto e la disciplina dell’istituto dell’ac-cesso dei consiglieri comunali, interpretatadall’Amministrazione di Roseto in manieradel tutto singolare, alla stregua del gene-rale diritto d’accesso riconosciuto a tutti icittadini e disciplinato dall’articolo 22 eseguenti della legge n. 241, del 1990;

la finalita di queste operazioni ap-pare all’interrogante quella di impedire aiconsiglieri di minoranza di esercitare lefunzioni di garanzia e controllo sull’ope-rato dell’Amministrazione, che sono rico-nosciute dalla legge e dalla stessa Costi-tuzione della Repubblica, in virtu del man-dato conferito loro dagli elettori;

ultimamente il ruolo dei due consi-glieri di minoranza al comune di Roseto edivenuto sempre piu difficile e mortifi-cante, a causa dei continui soprusi evessazioni che sono costretti a subire dal-l’amministrazione comunale;

i due consiglieri comunali di opposi-zione infatti, per vedere riconosciuti i lorofondamentali diritti, si sono visti costretti,dopo vari e ripetuti inviti e diffide, apresentare un circostanziato esposto allaprocura della Repubblica di Teramo, alDifensore civico regionale di L’Aquila, alprefetto di Teramo ed al ministero del-l’interno, chiedendo tempestivi interventi asalvaguardia dei propri diritti;

la situazione che si e venuta a crearenel comune di Roseto va certamente moni-torata, onde evitare che diritti costituzio-nalmente riconosciuti a rappresentanti delpopolo possano essere pregiudicati, nel to-tale dispregio di ogni regola democratica –:

se sia a conoscenza della presenta-zione del predetto esposto da parte deiconsiglieri comunali di opposizione al co-mune di Roseto degli Abruzzi, inoltrato ilgiorno 8 gennaio 2007 al ministero del-l’interno, Dipartimento Affari Interni eTerritoriali, Direzione Centrale per le Au-tonomie;

se condivida la motivazione del pa-rere del 4 ottobre 2006 volta, secondol’interrogante, a impedire la continua esistematica violazione dei diritti dei con-siglieri comunali di minoranza e consen-tire loro l’espletamento del mandato con-feritogli dagli elettori, oltre che a tutelarele elementari regole di democrazia ed ilrispetto delle leggi che disciplinano il fun-zionamento degli enti locali. (4-02391)

RISPOSTA. — In data 4 ottobre 2006,questa Amministrazione si e pronunciata inordine al quesito posto dal Consigliere diminoranza del comune di Roseto degliAbruzzi, sulla legittimita di una modificadella norma statutaria di quel comune.

Come e noto tale decisione – alla lucedella normativa vigente in materia – puoessere assunta esclusivamente dagli Organilocali, che a tal proposito, in data 8 maggio2007, hanno comunicato di aver proceduto(nella seduta del consiglio del 19 dicembre2006) alla nomina di una specifica Com-missione consiliare, con il compito di for-mulare proposte di modifica dello Statuto edel Regolamento del Consiglio comunale.

Nella seduta del Consiglio comunale del4 dicembre scorso, e stato approvato ilnuovo regolamento del Consiglio comunaledel comune di Roseto degli Abruzzi che, trale modifiche introdotte, recepisce quellarelativa al numero di consiglieri necessarioper l’approvazione di mozioni e proposte dideliberazioni, che passa da « un quinto », a« uno o piu » consiglieri, proprio comeauspicato dai consiglieri di minoranza delcomune di Roseto degli Abruzzi.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Alessandro Pajno.

COLASIO. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

l’amministrazione comunale di Pievedi Soligo ha deciso di realizzare un pa-lazzetto dello sport nell’area golenale delfiume Soligo;

Atti Parlamentari — XXIV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

l’individuazione dell’area risale a piudi vent’anni fa, quando fu approvato l’ul-timo piano regolatore. La costruzione delpalazzetto dello sport avrebbe soddisfattoun’esigenza intercomunale che e oramaivenuta meno. Infatti nelle relazioni tecni-che giustificative del progetto si descriveun bacino d’utenza di 44.000 abitanti, dicui circa 12.000 residenti nel Comune diPieve di Soligo. Ma nel frattempo le am-ministrazioni dei Comuni limitrofi hannoprovveduto a dotarsi di palestre. Per ilpalazzetto dello sport il Comune di Pievedi Soligo ha invece stanziato 3.400.000euro e dispone di un contributo statale di1.050.000 euro;

l’edificazione del palazzetto dellosport in quella zona golenale compromet-terebbe un’area, fra le poche rimaste nellazona di significativo valore ambientale epaesaggistico, che dovrebbe essere tutelatacome fascia fluviale anche dagli strumentidella pianificazione di bacino, e che ag-graverebbe il carico del sistema viario giainsufficiente, che determina il frequentesuperamento dei livelli di sicurezza perl’inquinamento da polveri sottili –:

se il Ministro in indirizzo sia a co-noscenza di tale situazione;

se sia a conoscenza di eventualiiniziative della Regione Veneto in merito.

(4-01764)

RISPOSTA. — Il comune di Pieve di Soligoha riferito che la realizzazione di unapalestra polifunzionale e un obiettivo per-seguito da tempo dalle forze politiche localidi ogni schieramento per soddisfare le esi-genze sempre crescenti delle numerose so-cieta sportive che si sono costituite nell’ul-timo ventennio.

Il comune ha, inoltre, fatto presente chenel « Quartier del Piave » non e attualmentepresente nessuna struttura che possa rice-vere un pubblico di almeno seicento spet-tatori e che sia dotata di un campo da giocoregolamentare e piu salette accessorie diallenamento.

Tale struttura dovra servire anche perospitare gli oltre mille e duecento alunni

delle scuole elementari, medie e superioridella zona che da sempre soffrono dellacarenza di spazi per le attivita di educazionefisica e di avviamento all’attivita sportiva.

Per quanto attiene alla scelta del sito, ilPiano regolatore generale aveva in origineindividuato una zona che merita invece diessere preservata trattandosi di un’area go-lenale che presenta, inoltre, unicita e con-tinuita di assi visivi verso il Monte Villasecondo quanto emerso dal sopralluogoeffettuato lo scorso dicembre dai tecnicidella Soprintendenza.

Pertanto, concordando con tale valuta-zione, l’amministrazione comunale ha in-dividuato un diverso sito per la realizza-zione del progetto, dove peraltro sono giacollocate strutture per l’attivita sportiva.

Lo studio di fattibilita commissionatodall’amministrazione comunale ha dimo-strato che la nuova collocazione risulta piuadeguata rispetto alla precedente, oltre cheper la ragione gia ricordata, soprattutto perla sua maggiore compatibilita con i valoripaesaggistici.

In ossequio a quanto previsto dal de-creto del Presidente del Consiglio dei mi-nistri del 12 dicembre 2005, l’amministra-zione comunale si e mostrata disponibile aconcordare con la competente Soprinten-denza tutte le fasi della progettazione, inun’ottica di leale e fattiva collaborazione.

Il Sottosegretario di Stato per ibeni e le attivita culturali:Danielle Mazzonis.

GIORGIO CONTE. — Al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso che:

lo scorso dicembre, presso il Sacrariomilitare della SS. Trinita di Schio, inprovincia di Vicenza, e stato installato unprefabbricato in legno, degno di un can-tiere o di una fiera provvisoria;

tale struttura, posta sulla facciatamonumentale del Sacrario nelle imme-diate adiacenze dell’ingresso, sembrerebbedestinata ad ospitare personale di custo-dia;

Atti Parlamentari — XXV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

il posizionamento e la scelta dellastruttura e stata disposta dal Commissa-riato per le Onoranze dei Caduti in Guerra(Onorcaduti), sembra su segnalazione dellostesso personale di custodia;

tale struttura non e certamente ido-nea alla dignita di un luogo sacro allaPatria e alla stessa area verde prospicienteil Sacrario, che custodisce le spoglie di5.075 caduti della I guerra mondiale e lamemoria civica di tutti i Caduti della cittadi Schio –:

quali valutazioni tecniche abbiasvolto il Commissariato Generale per leOnoranze ai caduti in Guerra per proce-dere con tale installazione e se la strutturasia da considerarsi permanente ed effet-tivamente necessaria per lo svolgimentodel servizio;

se sia stato valutato l’impatto visivo eil relativo significato morale a fronte di unSacrario militare;

se il Ministro intenda disporre ulte-riori valutazioni per pervenire ad unadiversa soluzione o collocazione dellastruttura, liberando la visuale della fac-ciata monumentale del Sacrario militaredella Santissima Trinita di Schio.

(4-06102)

RISPOSTA. — In relazione a quanto rap-presentato nell’interrogazione in esame, sirende noto che l’installazione della strut-tura in argomento (tuttora in fase di rea-lizzazione nell’area parcheggio del sacrarioe non all’interno dell’area monumentale), efinalizzata a soddisfare le molteplici esi-genze logistiche e funzionali del Sacrariomilitare della SS. Trinita, quali serviziigienici per i visitatori abili e diversamenteabili, punto di informazione per il pubblico,postazione di lavoro per i dipendenti addettialla custodia e vigilanza in conformita allanormativa vigente i quali, in mancanza,dovrebbero svolgere il servizio in condizionimeteo avverse, senza alcun tipo di riparo.

Si specifica, tuttavia, che il prefabbricatoin argomento, per le sue finalita e qualepunto di osservazione, ha caratteristichecostruttive non permanenti.

Difatti, qualora venisse a mancare l’esi-genza legata alla vigilanza dell’immobile,sarebbe possibile rimuovere il manufattoricollocandolo in altra posizione esclusiva-mente per l’uso dei servizi igienici per ivisitatori e per le esigenze logistiche delpersonale.

Con riferimento, poi, alla possibilita di« pervenire ad una diversa soluzione ocollocazione della struttura », poiche non estato possibile edificare la stessa all’internodell’area monumentale, onde tutelarnel’alto significato morale, e stata sceltal’unica area disponibile situata in una zonadedicata a parcheggio delle autovetture po-sta tra due cancellate, l’una di accesso allazona militare e l’altra all’area monumen-tale.

Tale soluzione e apparsa subito come lamigliore, anche perche non interferisce conle altre destinazioni ed e comunque idonea,in termini di sicurezza, al soddisfacimentodelle minime esigenze funzionali sopra ci-tate nel pieno rispetto della normativavigente in materia di igiene e sicurezza neiluoghi di lavoro.

Anche la regione Veneto ha riconosciutola conformita dell’opera rispetto alle pre-scrizioni dello strumento urbanistico delcomune di Schio, rilasciando il pareren. 30 del 23 gennaio 2008 favorevole allarealizzazione del manufatto – tramite ilproprio comitato tecnico previsto dalle leggiregionali n. 11 del 23 aprile 2004 e n. 61del 27 giugno 1985 – che verra ultimatorispettando, al massimo, l’impatto ambien-tale.

A tal fine, saranno realizzate zone ar-boree, opportunamente piantumate, af-finche venga eliminato o quantomeno ri-dotto l’effetto visivo della struttura, miglio-randone l’estetica.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

CONTENTO. — Al Ministro delle infra-strutture. — Per sapere – premesso che:

sulla base della legge 1° dicembre1986, n. 879, con convenzione di conces-sione Rep. n. 890 del 23 dicembre 1991,

Atti Parlamentari — XXVI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

venivano assegnati i lavori di progettazioneed esecuzione dell’edificio dei servizi ge-nerali e di accasermamento ad uso dellapolizia di Stato di Pordenone;

a seguito dell’approvazione del pro-getto esecutivo, la concessionaria manife-stava al provveditorato interregionale delleopere pubbliche la necessita di integrare loscarno importo degli imprevisti (euro5.549,70) sia a copertura dei maggiorioneri espropriativi sia per l’aggiornamentocontrattuale dei prezzi;

il responsabile del procedimento, connota del 7 giugno 2006, risulta aver sot-toposto al magistrato delle acque di Ve-nezia ed alla sede coordinata di Triesteuna proposta di rimodulazione del quadroeconomico con la richiesta di un maggiorfinanziamento di euro 1.080.000,00 dasuddividersi negli esercizi 2007 e 2008;

a distanza di oltre un anno, il ma-gistrato delle acque ha invitato la conces-sionaria a predisporre una perizia di va-riante in diminuzione che, quindi, preve-desse una riduzione delle opere da rea-lizzare, ma mantenendo pur sempre, unostralcio funzionale con riferimento ai la-vori in corso;

la situazione evidenziata appare pa-radossale sia perche la individuazionedelle minori opere da realizzare rischia diritardare ulteriormente l’esecuzione del-l’opera sia perche sembra incredibile l’im-possibilita di disporre un nuovo maggiorimpegno attesa la modestia dell’importoriferito a ciascuno degli anni 2007 e2008 –:

se non ritenga di intervenire pressoi competenti organismi periferici alloscopo di verificare la possibilita di di-sporre nel senso richiesto dal responsa-bile del procedimento e, comunque, qualiiniziative urgenti voglia adottare alloscopo di porre rimedio alla situazionedescritta. (4-06184)

RISPOSTA. — L’edificio destinato a sededella Questura di Pordenone e stato finan-ziato per l’importo complessivo di euro

14.520.000,00, euro 10.920.000,00 a caricodei fondi degli esercizi dal 1991 al 2003, edeuro 3.600.000,00 a carico dell’esercizio2004. I lavori sono stati affidati in conces-sione, e solo dopo una lunghissima serie divicissitudini, che hanno visto anche unospostamento del sito di costruzione, e statopossibile redigere il progetto esecutivo sulquale si e espresso in via definitiva il CTAdel Provveditorato interregionale alleOO.PP. Veneto-Trentino Alto Adige-FriuliVenezia Giulia (allora SIIT) in data 4marzo 2005.

Purtroppo non e stato possibile appro-vare subito il progetto, poiche mancaval’intesa Stato-Regione alla realizzazione del-l’opera (atto da acquisire a cura del con-cessionario), che e stato possibile formaliz-zare solo dopo il 21 ottobre 2005, data delladelibera della Giunta regionale del FriuliVenezia Giulia che ha dato parere favore-vole all’intesa.

La necessita di integrare il finanzia-mento dell’opera, peraltro senza quantifi-care l’ammontare del finanziamento neces-sario, e stata segnalata per la prima voltadal concessionario con una nota di data 26ottobre 2005. A tale nota e stata data prontarisposta dal Provveditorato in data 10 no-vembre 2005, assicurando che delle proble-matiche si era gia a conoscenza, ma chesolo una volta accertato che tali maggiorisomme fossero effettivamente dovute a ter-mini di legge, si sarebbe potuto provvederea reperire gli ulteriori fondi.

Il progetto esecutivo dei lavori di cuitrattasi, redatto anch’esso dal concessiona-rio, e stato quindi approvato in data 17novembre 2005 per l’importo complessivodi euro 14.520.000,00 atteso che dei mag-giori oneri, cui spettava al concessionariofornire evidenza, non si aveva al momentocertezza.

Solo in data 13 marzo 2006, il conces-sionario ha quantificato in parte le mag-giori necessita di finanziamenti per l’opera,indicandole con precisione in euro290.000,00 per gli espropri ed esponendoaltre cifre per un totale di euro1.080.000,00.

Prontamente in data 21 marzo 2006 ilProvveditorato ha chiesto al RUP di espri-

Atti Parlamentari — XXVII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

mere il proprio parere in merito ad unaeventuale rimodulazione del quadro econo-mico per un maggior importo di euro1.080.000,00.

In data 7 giugno 2006 il RUP haproposto la rimodulazione del quadro eco-nomico, indicando le poste necessarie dimaggiori finanziamenti, con indicazioneprecisa dei motivi e dei maggiori costi,confermando la necessita di un maggiorefinanziamento di euro 1.080.000,00. Il me-desimo giorno il RUP ha disposto per laconsegna dei lavori.

L’urgenza di procedere con la costru-zione della nuova Questura di Pordenone,attesa da tanti anni, ha suggerito di pro-cedere comunque con i lavori pur essendoa conoscenza che le somme disponibili nonerano sufficienti al finanziamento dell’in-tera opera.

Il Provveditorato, di fronte al fatto com-piuto ed a fronte delle sempre minoridisponibilita di bilancio per i fondi ordinari– nel 2005 per l’intero territorio regionalesono stati assegnati 3,9 milioni pari a menodella meta dei precedenti usuali stanzia-menti annuali, e cosı di seguito fino ad oggi– ha pertanto interessato questo ministero,che pero ha escluso qualsiasi possibilita difinanziamento al di fuori dei fondi giaassegnati per l’anno 2006.

A fronte della scarsita di risorse suicapitoli ordinari di bilancio, il Provvedito-rato ha impostato una gestione dei fondisostanzialmente di cassa, impegnando nellesingole annualita le somme che si prevededi spendere sostanzialmente entro l’anno.

Da ultimo, a seguito di una dettagliatavalutazione dei maggiori oneri necessari,eseguita d’intesa tra il responsabile unicodel procedimento e societa concessionaria,il Provveditorato interregionale di Veneziaha richiesto in data 27 settembre 2007 allasede ministeriale centrale un finanziamentostraordinario di 1.600.000,00 euro che none stato possibile accogliere stante la scarsadisponibilita di risorse.

Il Provveditorato ha pertanto inseritonella proposta di programmazione triennale2008-2010 del capitolo di bilancio 7341(straordinaria manutenzione di edifici de-maniali) la somma di 1.300.000,00 euro per

l’esercizio 2008 e di 500.000,00 euro perl’esercizio 2009 al fine di coprire integral-mente la spesa necessaria per il completa-mento dell’opera in questione.

Il Ministro delle infrastrutture:Antonio Di Pietro.

COSTA e MELLANO. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere – premesso che:

il battaglione allievi carabinieri diFossano (Cuneo) – erede della gloriosascuola allievi carabinieri insediata nel1966, nella allora caserma « Piave », giapolverificio del Regio Esercito – vede oggiimpegnati 340 allievi dell’ultimo corso;

in passato, con la leva obbligatoria, lastruttura e arrivata ad ospitare anche1.500 effettivi, allievi dei corsi di carabi-nieri ausiliari provenienti da tutta Italia;

la caserma « Dalla Chiesa » ha strut-ture nuove o rinnovate: in particolare duepalazzine sono nuove, altri sono staterisistemate circa un anno fa ed alcunialloggiamenti risalgono a circa 12 anni fa;

si tratta di un campus militare com-pleto unico in Italia, con un parco di 60ettari e due nuovi poligoni di tiro di cuiuno elettronico;

la caserma « Dalla Chiesa » ospitainoltre circa 20 famiglie dei graduati chesi occupano della formazione per un totaledi 90 persone circa;

dai 40 ai 50 civili lavorano nellastruttura per le attivita piu disparate, dallepulizie al servizio mensa, allo spacciogestito da una famiglia di 4 persone;

ci sono numerose maestranze di ar-tigiani che curano manutenzioni e im-pianti tecnici;

ha destato preoccupazione la notiziacircolata in ambienti militari secondo cuisi prospetterebbe una chiusura dell’ente,concentrando l’addestramento degli effet-tivi in Piemonte alla Caserma « Cernaia »di Torino;

Atti Parlamentari — XXVIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

la presenza degli allievi carabinierirappresenta un’enorme risorsa per Fos-sano e per l’intera provincia di Cuneo, giaprivata negli anni delle scuole allievi fi-nanzieri (Mondovi) e marescialli Guardiadi finanza (Cuneo) –:

se il Ministro sia a conoscenza diquanto esposto in premessa;

se non ritenga opportuna l’adozionedi misure tese a scongiurare la riferitaevenienza, con misure di potenziamento evalorizzazione del reparto. (4-03165)

RISPOSTA. — In premessa alla questioneaffrontata con l’interrogazione in esame,appare opportuno soffermarsi brevementesull’importante ed indiscusso ruolo chel’Arma dei carabinieri svolge nell’ambitodell’ampia missione affidata alle forze ar-mate per la difesa del Paese e la salvaguar-dia delle libere istituzioni.

L’Arma non solo concorre alla difesaintegrata del territorio nazionale, ma par-tecipa anche alle operazioni per il mante-nimento ed il ristabilimento della pace edella sicurezza internazionale, contribuiscealle attivita volte alla ricostruzione ed alripristino dei corpi di polizia locali neiteatri operativi, garantisce i servizi di sicu-rezza delle rappresentanze diplomatiche econsolari all’estero ed esercita le funzioni dipolizia militare, in via esclusiva per tutte leforze armate.

E proprio in relazione a tali compiti chel’Arma ha sviluppato un graduale processodi rinnovamento delle strutture e delleprocedure, perseguendo un programma dirazionalizzazione dei settori logistico-gestio-nali, finalizzato, precipuamente, al recuperodi risorse a favore degli impieghi operativi.

Peraltro, la consapevolezza della valenzadella duplice natura istituzionale dell’Armaha condotto il legislatore, nel 2000, adesaltarne tale specificita, ribadendo i com-piti militari ed inserendoli in un aggiornatoquadro organico, maggiormente funzionalealle evolute esigenze.

Fatta questa doverosa premessa, perquanto riguarda piu specificatamente l’ipo-tizzata chiusura della scuola allievi cara-binieri di Fossano, non va trascurato il

fatto che le forze armate, compresa l’Armadei carabinieri, stanno vivendo, da tempo,un delicato e complesso processo di rior-ganizzazione, connesso ai provvedimentinormativi concernenti la trasformazionedello strumento militare in senso intera-mente professionale.

L’intervenuta sospensione della coscri-zione obbligatoria, in particolare, ha reso ne-cessaria l’attuazione di un programma di so-stituzione dei carabinieri ausiliari con quellieffettivi, che incidera sensibilmente sull’entitadegli arruolamenti nel ruolo iniziale.

E, dunque, in tale contesto che si devonoinquadrare eventuali iniziative che potreb-bero interessare l’Arma, nell’ottica dell’ade-guamento degli attuali enti addestrativi allemutate e diminuite esigenze di formazione delpersonale carabinieri del ruolo iniziale, oltreche per corrispondere, con sempre maggioreefficacia, ai nuovi compiti attribuiti all’istitu-zione, quale forza di polizia ad ordinamentomilitare, con il rango di forza armata.

In particolare, nel sottolineare come,finora, non sia stato adottato alcun prov-vedimento afferente eventuali ridimensio-namenti o riconversioni degli enti addestra-tivi, si assicura che nell’ambito del piano diriorganizzazione ordinativa delle scuole al-lievi carabinieri – tuttora in fase di studio– non e prevista la soppressione del IIbattaglione allievi carabinieri di Fossano,che sara esclusivamente interessato da unparziale adeguamento di talune compo-nenti, in ragione delle prevedibili minoriesigenze addestrative.

A premessa di ogni decisione di naturaordinativa, comunque, mai vengono trascu-rati gli eventuali riflessi di carattere sociale,economico ed infrastrutturale, nonchequelli connessi con i legami storici e con lapresenza dei carabinieri nelle aree interes-sate, anche nel rispetto del tradizionale esentito legame dell’Arma con i cittadini.

Cio, nella consapevolezza che l’Arma deicarabinieri rappresenta una delle istituzionipiu vicine ai cittadini, nei confronti deiquali la stessa svolge la sua costante azionedi prevenzione quale espressione significa-tiva della presenza dello Stato sul territorio.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

Atti Parlamentari — XXIX — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

COTA. — Al Ministro per i beni e leattivita culturali. — Per sapere – premessoche:

e in corso di conclusione l’iter diapprovazione del progetto definitivo dellungolago di Meina per un investimentostimato in 5.000.000 di euro;

sul progetto hanno espresso valuta-zioni negative la competente Soprinten-denza per i Beni Ambientali ed Architet-tonici e le associazioni Italia Nostra, AronaNostra, WWF, Movimento Azzurro, Comi-tato Lungolago, in quanto il progetto me-desimo deturperebbe l’alta valenza pae-saggistica della riva lacustre, caratterizzatada uno sviluppo lineare, con ville neoclas-siche e relativi parchi;

i manufatti a forma di torretta, cheattraversano la SS 33 mediante ponti inferro, creano un notevole impatto alleimportanti emergenze architettoniche estoriche del luogo, come la villa Farag-giana, e la chiesa parrocchiale Santa Mar-gherita;

il progetto crea una serie di contrad-dizioni dibattute sin dal 2002, ossia dalmomento della presentazione al pubblicodel progetto, e produce un elevato impattovisivo e una pesante incidenza sul paesag-gio lacustre, rilevata soprattutto dalla So-printendenza e da parlamentari europei enazionali, da amministratori regionali e daassociazioni ambientaliste nazionali e lo-cali;

secondo la Soprintendenza, il pro-getto introduce elementi estranei al pae-saggio lacustre, « incompatibili con le im-prescindibili esigenze di tutela e conser-vazione dei valori paesaggistici-antropici,esigenze che rappresentano la ragione co-stitutiva del vincolo (...) elementi tali darichiedere la sostanziale revisione del pro-getto stesso »;

l’impostazione data dall’amministra-zione comunale all’attuale progetto defi-nitivo non puo considerarsi una sostan-ziale revisione del progetto preliminare,poiche le modifiche apportate per ridurregli impatti del progetto preliminare si

limitano alla riduzione quantitativa di untratto del percorso, tolto per motivi eco-nomici secondo l’amministrazione comu-nale, tratto che, invece, rappresentava laparte piu significativa del progetto inquanto collegava i due parchi pubbliciesistenti;

l’impatto si e ridotto quantitativa-mente, ma parimenti si e ridotta la com-pletezza e l’utilita del progetto stesso.Secondo la nuova impostazione, la pistapedonale ciclabile proveniente da sud en-tra nel Parco della Fratellanza, lo attra-versa eliminando l’attuale pedana da ballo(che rappresenta l’unico vero luogo diaggregazione sul lago utilizzato da 20 annidalla popolazione locale e dai turisti) esuccessivamente finisce bruscamente alcancello del parco. L’ultimo tratto di col-legamento con l’imbarcadero si limita adun marciapiede di soli 70 cm di larghezza,al lato del Sempione;

parimenti, la riduzione dell’impattoprovocato dai passaggi sul Sempione estato ottenuto, nel progetto definitivo, ri-ducendo da due a uno tali passaggi, inci-dendo tuttavia sull’utilita dei passaggi me-desimi, visto che l’unico passaggio rimastosi trova ad una distanza di circa 1 Km dalcentro cittadino;

peraltro, gia dall’iniziale imposta-zione, il progetto e indirizzato, inspiega-bilmente, nella parte sud, a supportodella passerella di collegamento al futuroMuseo Europeo del Disegno, di cui nonsi conosce ancora l’effettivo dimensiona-mento, lasciando completamente all’ini-ziativa privata la realizzazione del lun-golago storico, a ridosso del centro cit-tadino. Tale iniziativa privata consistenella trasformazione da albergo in con-dominio degli alberghi Vittoria e Ver-bano, aree eliminate dal progetto defini-tivo ricadenti proprio nel tratto di col-legamento tra le due zone pubbliche, lacui eliminazione ha inciso sulla fruibilitadel progetto medesimo;

inoltre, un terzo intervento d’inizia-tiva privata, anche esso collegato al pro-getto del lungolago in quanto consente di

Atti Parlamentari — XXX — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

realizzare un tratto della passeggiata senzaoneri a carico dell’amministrazione, rendeedificabile un’area ristrettissima a latodella Statale del Sempione, su una curvadi elevata pericolosita, a pochi metri dalRio Colatore, che ha subito due esonda-zioni negli ultimi decenni;

infine, non risulta attuato alcun coor-dinamento tra il sopraesposto progetto e ilprogetto regionale della litoranea, che hafinalita analoghe in quanto concerne « laformazione di percorsi ciclo pedonali pro-tetti » sulla SS Sempione, attraverso lariduzione e la messa in sicurezza dell’at-tuale carreggiata –:

se il Ministro, nell’ambito delle pro-prie competenze per la tutela dei beniculturali, non intenda adottare le oppor-tune iniziative a tutela e conservazione deivalori paesaggistici della riva lacustre dellungolago di Meina, promuovendo un rin-vio dell’approvazione del progetto defini-tivo in Conferenza di servizi, al fine dipermettere, con i tempi occorrenti e senzafretta e precipitazione incomprensibili, larevisione del progetto e la valutazione dialternative progettuali in grado di soddi-sfare le esigenze ambientali e di fruibilitadei beni storici, artistici e paesaggistici delluogo, anche in coordinamento con i pro-getti regionali in itinere e con l’effettivodimensionamento del futuro Museo euro-peo del disegno. (4-04965)

RISPOSTA. — Il progetto preliminare diriqualificazione del lungolago di Meina,presentato nel 2002 ed approvato con prov-vedimento autorizzativo regionale, e statoannullato dalla Soprintendenza per i beniarchitettonici e per il paesaggio del Pie-monte in quanto l’intervento risultava in-compatibile con le imprescrittibili esigenzedi tutela dei valori paesaggistici nel trattocompreso tra piazza Marconi e Villa Far-ragiana.

Durante la revisione del progetto, ilcomplesso immobiliare pubblico di VillaFarragiana, che interessa una porzionesignificativa del lungolago, e stato sotto-posto a verifica dell’interesse culturale aisensi dell’articolo 12 del Codice dei beni

culturali e del Paesaggio ed e stato con-seguentemente vincolato con decreto del18 aprile 2007.

Nel maggio 2007, il progetto definitivo diriqualificazione e stato sottoposto all’esamedella Soprintendenza architettonica che loha approvato impartendo, tuttavia, alcuneprescrizioni e richiedendo l’invio di ulte-riore documentazione per il parere defini-tivo.

Poiche il progetto prevede la realizza-zione di opere di scavo a notevole profon-dita che coinvolgono un ampio tratto diterreno, nell’ottobre scorso e stato inviatoanche alla Soprintendenza archeologica laquale, a sua volta, ha rilasciato parerefavorevole condizionandolo all’esecuzionedelle necessarie verifiche da parte di tecniciarcheologici.

Allo stato attuale, per quanto attiene aiprofili di legittimita di propria competenza,questo Ministero si e espresso favorevol-mente sul progetto in questione.

Il Sottosegretario di Stato per ibeni e le attivita culturali:Danielle Mazzonis.

D’AGRO. — Al Ministro dell’interno, alMinistro degli affari esteri. — Per sapere –premesso che:

l’articolo 17 della legge 5 febbraio1992, n. 91, recante « Norme sulla citta-dinanza », consentiva agli emigranti ita-liani residenti all’estero, che avevano persola cittadinanza per conseguita naturaliz-zazione nel Paese di residenza, ai sensidegli articoli 8 e 12 della legge n. 555 del1912, la possibilita di riacquistarla entrodue anni dall’entrata in vigore della legge,termine successivamente prorogato al 15agosto 1995 dall’articolo 1 della leggen. 736/94 e da ultimo al 31 dicembre 1997dall’articolo 2, comma 195, della legge 23dicembre 1996, n. 662;

ai sensi dei citati articoli 8 e 12 dellalegge n. 555 del 1912, abrogata dalla leggen. 91 del 1992, perdevano la cittadinanzaitaliana coloro che spontaneamente ave-vano acquistato una cittadinanza straniera

Atti Parlamentari — XXXI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

e stabilito all’estero la propria residenza,nonche coloro che, avendo senza concorsodi volonta propria acquistato una cittadi-nanza straniera, avevano dichiarato di ri-nunciare alla cittadinanza italiana e sta-bilito all’estero la propria residenza;

ai sensi dell’articolo 5 della legge 21aprile 1983, n. 123, anch’essa abrogatadalla legge n. 91 del 1992, perdevano lacittadinanza italiana anche quanti, in pos-sesso di doppia cittadinanza acquisita iuresanguinis, non avevano reso l’opzione perla cittadinanza italiana entro il consegui-mento del diciannovesimo anno di eta;

molti nostri connazionali non pote-rono usufruire del beneficio di cui all’arti-colo 17 della legge n. 91 del 1992 perche,allora, la legislazione dei Paesi di residenzanon consentiva il possesso della doppia cit-tadinanza o per la mancata o intempestivaconoscenza del provvedimento;

da tempo le comunita e le associa-zioni italiane all’estero richiedono unanormativa che reintroduca la possibilita diriacquisto della cittadinanza per chi l’haperduta per naturalizzazione nei Paesi diemigrazione;

a tal fine sono state presentate piuvolte in Parlamento proposte di legge, maiarrivate a buon fine;

la mancata concessione della possi-bilita di riacquisto della cittadinanza ita-liana per quanti non hanno potuto inpassato usufruirne crea disparita tra inostri concittadini italiani all’estero, pri-vando alcuni, che ne hanno tutti i requi-siti, di un fondamentale loro diritto;

a giudizio dell’interrogante, sarebbegiusto, nel momento in cui si agevolal’acquisto della cittadinanza agli stranieriimmigrati in Italia, non dimenticarsi diquanti nostri emigranti all’estero atten-dono da anni tale riconoscimento;

se non sia opportuna un’iniziativanormativa volta a prevedere una riaper-tura dei termini per la presentazionedella dichiarazione per il riacquisto dellacittadinanza ex articolo 17 della legge

n. 91 del 1992 da parte degli emigrantiresidenti all’estero, gia in possesso dellacittadinanza italiana, persa a seguitodella naturalizzazione nei Paesi di resi-denza. (4-01582)

RISPOSTA. — La legge 5 febbraio 1992,n. 91, ha introdotto un regime transitorioper il riacquisto della cittadinanza italianada parte di coloro che l’avevano perduta acausa dell’acquisto volontario di altra cit-tadinanza (articolo 8 della legge n. 555/1912), ovvero per aver seguito le vicende dicittadinanza del genitore esercente la po-testa o, se bipolidi, per non aver resol’opzione di cui all’articolo 5 della legge 21aprile 1983, n. 123. Il regime transitorio,originariamente fissato in due anni dall’en-trata in vigore della legge n. 91 del 1992, estato successivamente prorogato fino al 31dicembre 1997.

Oggi, venuto meno il regime transitorio,ci si puo avvalere dell’istituto del riacquistodella cittadinanza italiana previsto, in viagenerale, dall’articolo 13 della legge 5 feb-braio 1992, n. 91; si tratta dell’unica di-sposizione che disciplina la possibilita diriacquisto per tutte le ipotesi di perditadella cittadinanza italiana, stabilendone lemodalita.

In particolare, l’articolo 13, comma 1alla lettera c) dispone che « chi ha perdutola cittadinanza la riacquista se dichiara divolerla riacquistare ed ha stabilito o sta-bilisce entro un anno dalla dichiarazione,la residenza nel territorio della Repubbli-ca ». Tale dichiarazione puo essere resaanche all’estero.

Altra modalita e quella disciplinata dallasuccessiva lettera d), secondo cui chi haperduto la cittadinanza, la riacquista in viaautomatica « dopo un anno dalla data incui ha stabilito la residenza nel territoriodella Repubblica, salvo espressa rinunciaentro lo stesso termine ».

Si soggiunge infine, che e all’esame delParlamento un progetto di legge (A.C. 24)concernente « modifiche alla legge 5 feb-braio 1992, n. 91, recante nuove normesulla cittadinanza » che riunisce le diverseiniziative, compresa quella governativa,sulla materia.

Atti Parlamentari — XXXII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Il provvedimento e attualmente al-l’esame della 1a Commissione affari costi-tuzionali della Camera, chiamata a pro-nunciarsi in sede referente. Il testo contieneuna disposizione che prevede la possibilitadi riaprire i termini per la presentazionedella dichiarazione di riacquisto dello sta-tus civitatis da parte degli emigrati residentiall’estero.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Marcella Lucidi.

D’ELIA. — Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro degli affari esteri,al Ministro della giustizia. — Per sapere –premesso che:

il 17 luglio 2007 e caduto il nonoanniversario dell’adozione dello Statutodella Corte Penale Internazionale su ge-nocidio, crimini di guerra e contro l’uma-nita;

l’Italia si candido ad ospitare la Con-ferenza diplomatica dei plenipotenziariONU convocati per definire lo Statutodella Corte, che e poi stato adottato aRoma il 17 luglio 1998 con 120 voti afavore e solo 7 contrari;

l’Italia ha svolto un ruolo politico dialtissimo profilo, sia dal punto di vistadiplomatico che da quello giuridico, con-tribuendo alla definizione dello statutoattraverso l’esperienza di eminenti giuristinonche alla definizione degli Elementi deiCrimini, che hanno la funzione di speci-ficare l’ambito di interpretazione e appli-cazione dello Statuto;

lo Statuto di Roma e uno dei testi piuavanzati nell’ambito della giustizia penaleinternazionale, poiche incorpora tutte legaranzie del giusto processo, dei dirittifondamentali delle vittime e degli accusati,di umanizzazione delle pene, escludendol’applicabilita della pena di morte;

lo Statuto della Corte e entrato invigore il 1° luglio 2002, dopo avere rag-giunto le 60 ratifiche necessarie: ad oggisono 104 i paesi che lo hanno ratificato ela Corte ha gia dato inizio alle prime

investigazioni e incriminazioni relative aicasi della Repubblica Democratica delCongo, del nord dell’Uganda, nel Darfur inSudan;

il nostro Paese ha firmato lo Statutodella Corte il 18 luglio 1998 e un annodopo il Parlamento ha approvato la leggedi autorizzazione alla ratifica, contenenteanche l’ordine di esecuzione, attraversouna legge delega al Governo per adottareprontamente le norme di attuazione;

ben quattro commissioni ministerialisono state istituite con lo scopo di ade-guare la legislazione interna allo Statuto diRoma: Commissione Pranzetti (1998, Mi-nistero degli Affari Esteri, che ha comple-tato il lavoro nel 2001), Commissione LaGreca-Lattanzi (1999, Ministero della Giu-stizia, che ha completato il lavoro elabo-rando un disegno di legge-delega a fine2001), Commissione Conforti (2002, Mini-stero della Giustizia, che ha concluso ipropri lavori nel 2003 con due progetti dilegge mai resi pubblici), CommissioneScandurra (2002, Ministero della Difesa,che ha concluso i propri lavori con unaltro progetto di legge-delega, approvatodal Senato il 18 novembre 2004 (AttoSenato n. 2493 della XIV Legislatura) eche attualmente giace alla Camera (AttoCamera n. 5433);

oltre alle quattro commissioni mini-steriali, sono state prese diverse iniziativeparlamentari per l’adeguamento della le-gislazione interna allo Statuto di Roma(Atto Camera n. 2724, On. Kessler e altri,XIV legislatura; Atto Senato n. 1638,Sen. lovene e altri; Atto Senato n. 893,Sen. Pianetta, XV Legislatura; Atto Senaton. 1089, Sen. Martone e altri);

tuttavia, a otto anni dalla ratifica,l’Italia non e ancora riuscita ad adottarela legge di attuazione dello Statuto dellaCorte, necessaria affinche i tribunali na-zionali possano investigare e perseguire icrimini previsti nello Statuto e affinche leautorita italiane possano cooperare conla Corte nelle sue indagini e azioni giu-diziarie;

Atti Parlamentari — XXXIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

se l’Italia non procedera all’adegua-mento legislativo interno, i tribunali ita-liani non potranno applicare le disposi-zioni dello Statuto e il nostro paese nonpotra quindi cooperare con la Corte. Que-sto significa che se sul nostro territorio sitrovasse una persona indagata per criminicontro l’umanita e la Corte ne chiedessel’arresto, il giudice italiano non avrebbealcuno strumento normativo per ricono-scere ed eseguire il mandato d’arresto.L’Italia potrebbe quindi, tra l’altro, dive-nire meta privilegiata di sospetti « crimi-nali di guerra » –:

le ragioni per le quali non si diaseguito al lavoro intrapreso in sede mini-steriale durante le scorse legislature, so-stenuto, tra l’altro da iniziative legislativepresentate nella corrente legislatura;

quali iniziative di loro competenzaintendano intraprendere al fine dell’adat-tamento dell’ordinamento giuridico ita-liano allo Statuto della Corte penale in-ternazionale. (4-04399)

RISPOSTA. — L’argomento dell’interroga-zione e ben noto a questo ministero, checoncorda con quanto fatto presente dall’in-terrogante.

Il ministero degli affari esteri ha nego-ziato lo Statuto di Roma adottato nellaconferenza diplomatica delle Nazioni Unitedel 1988 ed ha promosso il procedimentocompletatosi con l’approvazione della legge12 luglio 1999, n. 232 con la quale lo Statoitaliano ha ratificato e dato piena esecu-zione allo Statuto della Corte penale inter-nazionale, senza pero adeguare il dirittointerno agli obblighi da esso derivanti.

Tale scelta e conseguita alla necessita diratificare lo Statuto in tempi rapidi, supe-rando le difficolta parlamentari legate allapredisposizione dei criteri di delega al Go-verno, originariamente previsti nel disegnodi legge Senato 3594-bis, presentato nellaXIII Legislatura.

Diverse commissioni ministeriali hannoelaborato testi normativi, riguardanti l’areadella fattispecie incriminatrici e quella dellacooperazione giudiziaria. In particolare, i la-vori delle commissioni hanno evidenziato

come lo Statuto abbia un impatto normativorilevante nel nostro ordinamento, special-mente per quanto riguarda le norme del capi-tolo IX (assistenza e cooperazione giudiziariadegli Stati parte ed esecuzione delle condanneinflitte dalla Corte) visto che la cooperazionecostituisce un preciso obbligo che lo Stato ita-liano ha assunto con la ratifica.

Il mancato adeguamento rende lo Statoitaliano inadempiente, in particolare sotto ilprofilo della cooperazione giudiziaria, spe-cialmente dopo l’entrata in vigore delloStatuto sul piano internazionale il 1o luglio2002 e l’avvio della concreta attivita dellaCorte, i cui primi mandati d’arresto sonostati emessi il 13 ottobre 2005.

Un tavolo di lavoro comune avviatonell’ottobre del 2006 dai ministeri dellagiustizia, degli esteri, dell’interno e delladifesa, che ha tenuto conto degli elaboratidi precedenti commissioni ministeriali, haportato all’elaborazione – da parte dell’uf-ficio legislativo del ministero della giustizia– di una bozza di disegno di legge recantele norme per adeguare il diritto interno agliobblighi sorti con l’adesione dell’Italia alloStatuto della Corte penale internazionale.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Gianni Vernetti.

DELLA VEDOVA. — Al Ministro degliaffari esteri. — Per sapere – premesso che:

la notizia diffusa dagli organi distampa il 10 febbraio 2008 degli impegnifatti sottoscrivere agli atleti da parte delComitato olimpico britannico (niente com-menti su questioni politicamente sensibili)gettano una luce funesta sul prossimoevento olimpico;

almeno due profili della vicenda mo-strano un significato propriamente poli-tico: il primo profilo riguarda l’iniziativadel Comitato olimpico britannico, nel qua-dro della normativa europea; il secondo,che e il piu rilevante, riguarda le pressioniche, su questo tema, sono operate da partedelle autorita di Pechino –:

se intenda operare in sede UE perverificare in che misura sia legittima una

Atti Parlamentari — XXXIV — Camera dei Deputati

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esplicita e preventiva censura, in viola-zione della liberta di opinione e di espres-sione, da parte di una autorita pubblicaeuropea nei confronti dei cittadini di unostato membro;

se una censura di questo tipo possaessere burocraticamente autorizzata inbase ad una norma della Carta del Cio,che si limita a impedire « manifestazioni eattivita di propaganda nei siti olimpici »;

se possa escludere che da parte delleautorita cinesi siano state avanzate, uffi-cialmente o ufficiosamente, richieste aipaesi membri del Cio per un « controllopolitico » sulle delegazioni straniere (nonsolo sportive, ma anche giornalistiche) chesaranno a Pechino per il prossimo eventoolimpico. (4-06327)

RISPOSTA. — In relazione agli specificifatti da Lei riportati nell’atto parlamentarein parola, non risulta che il Governo dellarepubblica popolare cinese abbia mai avan-zato alcuna richiesta ai Paesi membri delcomitato internazionale olimpico per ope-rare forme di controllo politico sulle dele-gazioni sportive e giornalistiche dei Paesipresenti ai giochi olimpici di Pechino 2008;in particolare, cio non risulta essere avve-nuto nei confronti del Governo italiano.

Cio nonostante i media britannici einternazionali hanno ripreso con discretaevidenza nelle scorse settimane la notiziache il comitato olimpico britannico (BritishOlympic Association-BOA) avrebbe richie-sto agli atleti britannici selezionati per leolimpiadi a Pechino di firmare un codice dicondotta con una clausola diretta ad im-pedire commenti su « questioni politichesensibili ».

Il linguaggio dell’impegnativa e stato damolti interpretato come il tentativo di eser-citare un’azione censoria preventiva sullasquadra britannica, per evitare di urtare lesensibilita cinesi in materia di diritti umani(o di questione tibetana). In quanto tale, estato stigmatizzato dalle organizzazioni perla difesa dei diritti civili e da diversiesponenti dei partiti britannici di opposi-zione (in particolare dal leader Liberalde-mocratico Nick Clegg).

A seguito di tali critiche, il comitatoolimpico britannico ha effettuato una par-ziale correzione e precisazione. Il direttoredella BOA, Simon Clegg, nel negare intenticensori, ha riconosciuto che la clausola inquestione era stata forse formulata in ter-mini eccessivamente restrittivi, e ha pro-messo una revisione del testo. La stessaBOA ha in effetti poi confermato che sa-rebbe stata sottoposta alla firma degli atletibritannici una nuova versione dell’impe-gnativa, in forma tale da garantire l’appli-cazione delle norme olimpiche, senza crearevincoli aggiuntivi alla libera espressione deisingoli.

Al tempo stesso, il direttore Clegg hasottolineato l’obbligo che incombe al BOAdi far rispettare le direttive del ComitatoOlimpico Internazionale: la carta olimpicafa infatti esplicito divieto, nella sezione 51,di utilizzare i giochi come piattaforma percampagne propagandistiche e dimostrazionidi carattere politico, religioso o razziale.

Nel rammentare che fin dal 1988, inoccasione delle olimpiadi, agli atleti britan-nici viene fatta sottoscrivere tale impegna-tiva, la BOA ha altresı tenuto a segnalareche l’organismo rappresentativo degli atleti(British Athletes Commission) non ha sol-levato alcuna obiezione. Alle luce di quantosopra esposto, non si ravvisa l’opportunitada parte di questa Amministrazione diprendere iniziative in ambito UE come dalei indicato, volte ad appurare la legittimitadel comportamento britannico. Del resto insede UE non e stata adottata alcuna posi-zione comune su tale specifico aspetto.

Inoltre, da un punto di vista stretta-mente giuridico, si fa presente che nell’am-bito dell’ordinamento comunitario i dirittifondamentali (tra i quali si ravvisa laliberta di opinione e di espressione), tutelatiallo stato attuale in quanto principi gene-rali del diritto comunitario, costituisconoparametro di legittimita per i comporta-menti degli Stati membri solo laddove que-sti ultimi agiscano in attuazione di unanorma del trattato o di un atto giuridicodelle istituzioni comunitarie. Negli altri casii comportamenti degli Stati membri con-

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fliggenti con i diritti dell’uomo possonocomunque essere oggetto della proceduraaggravata di controllo e sanzione previstadall’articolo 7 TUE (constatazione di vio-lazione o rischio di violazione da parte delconsiglio, eventuali raccomandazioni, pos-sibili sanzioni, eventuale ricorso alla Cortedi Giustizia per la verifica del rispetto delledisposizioni procedurali), ma limitatamentealle sole ipotesi di « violazione grave epersistente ».

Il caso di cui all’interrogazione in parolanon sembra rientrare in nessuna delle dueipotesi menzionate.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

FASOLINO. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

il contratto di lavoro del Corpo deiVigili del fuoco e scaduto da oltre 22 mesie il servizio di soccorso alla popolazioneviene garantito attraverso l’impiego di15.000 precari, a cui tra l’altro vienenegata la stabilizzazione, e svolto conmezzi e strutture insufficienti;

le tragedie annunciate dell’estate ap-pena decorsa hanno definitivamente messoin luce come l’attuale sistema di prote-zione civile sia al collasso. Con la mani-festazione del 25 ottobre il Corpo dei Vigilidel fuoco ha inteso lanciare un messaggiodi alta sensibilita e coscienza civile che vaprontamente raccolto dalle istituzioni: im-pedire che il paese si ritrovi privo di unastruttura di salvaguardia della incolumitadei cittadini, e rivendicare un Corpo Na-zionale dei Vigili del Fuoco capace dirappresentare il vero asse portante dellaProtezione Civile;

l’incontro tenuto con il sottosegreta-rio Scanu ha lasciato intendere che per iprecari vigili del fuoco « non c’e speranza »nel senso che non vi e nessuna intenzionedi rispettare nemmeno la copertura delturnover fisiologico che avviene a costozero. Il pomeriggio dello stesso giorno estato tenuto un incontro con alcuni gruppi

parlamentari ed un’audizione alla Com-missione affari costituzionali sulla gravesituazione del Corpo Nazionale dei Vigilidei fuoco;

molti territori sono senza presidi,caserme e mezzi e incombe un debito peroltre 130 milioni di euro in forniture;

la provincia di Salerno e la piu estesaper territorio e la piu grande per numerodi comuni. Di recente ha dovuto subire,oltre al grave disagio che gia vive, anche lasottrazione di personale da parte del co-mando di Napoli: con un vero e proprioblitz motivato da « emergenza criminalita »circa 9 persone sono state tolte dall’orga-nico e trasferite in modo « temporaneo »da piu di un anno. La Campania e regionedalle mille emergenze: rifiuti e incendiboschivi soprattutto. Sono circa 35 mila gliinterventi di questa tipologia effettuati inCampania nel 2007; i Vigili del fuocohanno affrontato con determinazione eprofessionalita prima il problema rifiuti(migliaia d’interventi nei primi sei mesi)poi, nel periodo estivo, gli incendi neiboschi. Per queste due emergenze, sonostate impiegate tutte le esigue risorseumane e materiali in dotazione a questaregione con grave ripercussione sulla sa-lute del personale sempre disponibile, so-prattutto durante le emergenze. In Cam-pania, su un totale di 52 mila interventi,fra gennaio e agosto 2007 circa 30 mila diquesti sono dipesi dalle due emergenzerifiuti e incendi boschivi;

la sicurezza di un’area e di chi laabita riceve dai Vigili del Fuoco e dallarete di Protezione Civile in cui lavorano unapporto decisivo: e necessario quindi, as-sicurare una presenza capillare al fine digarantire interventi di soccorso tecnicourgente, efficaci e nei tempi previstiperche siano funzionali alla salvaguardiadei beni e soprattutto della vita umana. Siprenda ad esempio l’ultima emergenzaesplosa nell’area dell’agro nocerino sar-nese dove esiste una struttura V1/F « difrontiera » il cui esiguo personale e daritenersi un esempio di abnegazione espirito di sacrificio, con i suoi circa 3000interventi all’anno;

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

l’accordo quadro firmato il 9 lugliotra la Regione Campania ed il Ministerodell’interno Dipartimento del soccorsopubblico e della difesa civile prevede al-l’articolo 1 l’apertura di nuovi distacca-menti. Pertanto vanno immediatamenteattivati quelli di Agropoli e di Contursiperche in caso di incendio si possa rien-trare nei tempi utili di intervento, consi-derato che vi sono zone che gli organicidel distaccamento di Eboli non possonoraggiungere se non dopo un’ora (Riciglia-no, Punta Licosa, ...); inoltre Sarno, perl’Agro nocerino; Mercato San Severino perla Valle dell’Irno e Giffoni Valle Piana, peri Monti Picentini;

la RdB/CUB Vigili del Fuoco e scesain piazza a Roma il giorno 25 ottobreproprio per combattere l’insufficientestanziamento di risorse aggiuntive nellafinanziaria 2008, le carenti assunzioni esollecitando l’immediato rinnovo contrat-tuale, rivendicando un sistema unico diprotezione civile;

dopo la stesura di questo documentoe stato firmato il CCNL che non si chiudecome la RdB/CUB aveva immaginato, at-traverso incrementi economici volti a va-lorizzare le attivita dei Corpo Nazionale intutte le sue componenti –:

quali risorse finanziarie aggiuntiveper il Corpo dei Vigili del Fuoco sianostate previste nella finanziaria per il 2008,in aderenza alle motivazioni che hannocondotto alla conclusione dell’accordo;

con quali provvedimenti intende resti-tuire al Corpo dei Vigili del Fuoco il ruolocentrale nella difesa della Comunita nazio-nale dalle emergenze che la affliggono;

se e in che modo per il futurosaranno evitati carichi infiniti sulle indi-vidualita serie e responsabili di modo chel’azione anti-emergenziale abbia un re-spiro strategico e programmatorio, cia-scuno con il proprio ruolo, un Corpo deiVigili del Fuoco finalmente centrale nelpanorama della Protezione Civile Italiana;

se il potenziamento della rete orga-nizzativa della provincia di Salerno sara

attuato cosı come prospettato nelle pre-messe e con tempestiva determinazione.

(4-05709)

RISPOSTA. — Si premette che il Corponazionale dei vigili del fuoco soffre datempo di gravi carenze finanziarie che siriflettono negativamente sulle attivita ope-rative, sulle esigenze strutturali e logistichee sulle potenzialita organizzative, in sede siacentrale che periferica.

Detta situazione e dovuta alle ripetutemanovre di finanza pubblica di segno ne-gativo che, a partire dal 2001, hanno ridottoin modo corposo le dotazioni finanziariedestinate alle spese di funzionamento dellastruttura e delle attivita di soccorso. Ci siriferisce, in particolare, alle risorse per laconduzione dei mezzi di soccorso terrestri,navali, aerei ed al relativo materiale aereo.

Le necessita del Corpo nazionale sonostate evidenziate, oltre che dall’emergenza deirifiuti in Campania, anche da quella degliincendi boschivi, che hanno comportato no-tevoli sacrifici con oltre 63.000 interventi neisoli mesi estivi e con raddoppi dei turni eutilizzo, sui territori maggiormente colpiti, disezioni operative composte da uomini emezzi provenienti da altre regioni.

Detta emergenza ha messo in luce l’op-portunita di una modifica della legge 353/2000 (legge quadro sugli incendi boschivi),finalizzata a stabilire con certezza i soggettia cui attribuire le responsabilita, in materiadi previsione, prevenzione, formazione dioperatori volontari e di coordinamentodelle operazioni di spegnimento.

In ogni caso il Corpo nazionale dei vigilidel fuoco rappresenta la spina dorsale delsistema di protezione civile, senza il qualetale sistema, per la parte relativa al soc-corso tecnico urgente, non potrebbe esistere.In Italia, infatti, il sistema di protezionecivile si regge in virtu del fatto che, sul-l’intero territorio nazionale, ventiquattroore su ventiquattro, i vigili del fuoco ga-rantiscono il soccorso tecnico urgente, es-sendo, tra l’altro, gli unici in grado dispegnere gli incendi boschivi « di interfac-cia », cioe quelli che possono mettere arepentaglio l’incolumita delle persone, e dieffettuare un efficace coordinamento degli

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altri soggetti istituzionali coinvolti sia nelleattivita di avvistamento che di spegnimento.

In questo ambito, una migliore rifor-mulazione delle competenze, accentrando –quantomeno in fase di spegnimento –quella relativa alla parte statale solo aivigili del fuoco, darebbe maggior funziona-lita al sistema e garantirebbe una migliorerisposta in relazione alla particolare con-figurazione del territorio nazionale.

I recenti drammatici eventi calamitosi,che hanno interessato alcune delle aree piusignificative del nostro patrimonio bo-schivo, hanno infatti evidenziato come, inesito all’azione distruttiva del fuoco, ven-gano facilmente coinvolte le abitazioni, lestrutture turistico-ricettive, gli insediamenticivili ed industriali, nonche le infrastrut-ture, con conseguente pericolo per la pub-blica incolumita, da cui spesso derivanoanche gravi difficolta al tessuto economicoe sociale delle zone interessate.

Si ritiene pertanto imprescindibile av-viare, con il necessario coinvolgimento ditutti i soggetti istituzionali interessati – inprimis le regioni – un’attenta riflessione inmerito ad alcuni aspetti nevralgici dellavigente disciplina, anche ai fini di un’even-tuale rivisitazione dell’attuale quadro ordi-namentale della materia.

Nel frattempo, il Governo sta adottandoogni utile iniziativa diretta ad assicurare unincremento delle risorse a garanzia dellafunzionalita del soccorso tecnico urgente.

Al fine di realizzare programmi straor-dinari di incremento dei servizi di soccorsotecnico urgente e per la sicurezza dei cit-tadini, la legge finanziaria 2007 ha infattiprevisto la possibilita per il Ministro del-l’Interno e, per sua delega, i prefetti distipulare convenzioni con le Regioni e gliEnti Locali che prevedano la contribuzionelogistica, strumentale, o finanziaria dellestesse Regioni e degli Enti Locali.

Nella legge finanziaria 2008 e stata an-che prevista l’istituzione nel bilancio delMinistero dell’Interno di un fondo di partecorrente per le esigenze di funzionamentodella sicurezza e del soccorso pubblico, peril rinnovo e l’ammodernamento degli au-tomezzi e degli aeromobili delle Forze dipolizia e del Corpo nazionale dei vigili del

fuoco, ad esclusione delle spese per ilpersonale e di quelle destinate al ripiana-mento delle posizioni debitorie, con unadotazione di 190 milioni di euro, di cui 30milioni di euro per le specifiche necessitadel Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Riguardo all’impossibilita di completarel’organico teorico del personale, recente-mente portato dalle disposizioni del decretolegislativo n. 217/2005, della legge n. 49/2006 e del decreto interministeriale n. 222/2006 a 34.710 unita, a fronte delle solecirca 31.500 realmente in servizio, occorresottolineare che le piu recenti leggi finan-ziarie hanno impedito al Corpo nazionale lasistematica copertura del turn-over del per-sonale posto in quiescenza, il che ha com-portato l’impossibilita di mantenere l’orga-nico reale al passo con la copertura deipensionamenti effettuati, determinando unacarenza di circa 3.000 unita operative.

Sotto questo profilo, l’attuale Governoha operato un’inversione di tendenza so-stanziale rispetto al passato; sara infattipossibile procedere ad un parziale ripiana-mento degli organici dei vigili del fuocoattraverso l’attuazione delle misure previstedalle leggi finanziarie del 2007 e del 2008.

In primo luogo, la legge finanziaria del2007 ha allocato le risorse per procedere aduna immediata assunzione di 600 unitanella qualifica di vigile del fuoco, chehanno appena concluso il corso di forma-zione di base e, a breve, prenderanno ser-vizio nei comandi provinciali sulla basedelle carenze rilevabili a livello nazionale.

In secondo luogo, la citata legge haprevisto per il Corpo nazionale dei vigili delfuoco un percorso ad hoc per la stabiliz-zazione del rapporto di lavoro del personaleprecario in possesso di determinati requi-siti. Con decreto del Ministro dell’Interno indata 30 luglio 2007 sono pertanto statifissati i criteri relativi alla procedura se-lettiva per detta stabilizzazione, che consen-tira l’immissione di personale gia qualifi-cato al fine di poter dare un contributofondamentale al servizio istituzionale disalvaguardia della vita delle persone.

In base alle disposizioni contenute nellacitata normativa, e consentita infatti lastabilizzazione di una parte dei vigili del

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

fuoco selezionati tra quei soggetti che pre-stano servizio volontario nel Corpo nazio-nale stesso, iscritti negli appositi elenchi daalmeno tre anni e con almeno centoventigiorni di servizio, purche in possesso deirequisiti richiesti dalla normativa.

Con decreto del Presidente della Repub-blica adottato il 28 dicembre scorso e stataautorizzata la stabilizzazione di 130 unita dipersonale per l’anno 2007 ed i percorsi distabilizzazione del personale precario pro-seguiranno con l’attuazione della legge fi-nanziaria 2008, nella parte in cui si prevedel’autorizzazione, per il Corpo nazionaleVV.F., di una spesa per assunzioni di per-sonale, da realizzarsi attraverso le proce-dure selettive di stabilizzazione, pari a 7milioni di euro per l’anno 2008, 16 milionidi euro per l’anno 2009 e 26 milioni di euroannui a decorrere dal 2010.

In relazione alle previsioni contenutenella legge 311/2004 (legge finanziaria2005), il decreto del Presidente del Consigliodei ministri 16 gennaio 2007 ha inoltreautorizzato il dipartimento dei vigili delfuoco, del soccorso pubblico e della difesacivile a bandire, nel triennio 2007-2009, iconcorsi per la copertura di 1021 posti neiruoli del Corpo, di cui 814 vigili del fuoco,la cui assunzione resta comunque subor-dinata ai prescritti provvedimenti autoriz-zativi della funzione pubblica.

Il processo di adeguamento degli aspettieconomici e retributivi riguardanti il per-sonale del Corpo nazionale, conseguente alrinnovato assetto ordinamentale introdottodalla citata legge di delega n. 252/2004 hatrovato una sua prima attuazione attra-verso la destinazione, da parte del Governo,di apposite risorse gia nella legge finanzia-ria per il 2007.

In aggiunta ai miglioramenti retributiviper il personale statale in regime di dirittopubblico, al fine di incrementare l’operati-vita e la funzionalita del soccorso pubblico,la legge finanziaria 2008 prevede, inoltre, lostanziamento, a decorrere dall’anno 2008,di 6,5 milioni di euro da destinare alpersonale del Corpo.

Tali risorse hanno posto le basi per larecente conclusione del nuovo contratto dilavoro relativo al biennio economico 2006-

2007 per tutto il personale dei vigili delfuoco, con un incremento retributivo mediodi 123,95 euro, analogo a quello previstoper il comparto sicurezza, e con il qualeanche il Corpo nazionale dei vigili del fuocoentra nel comparto di contrattazione didiritto pubblico.

La firma del pre-accordo economico delrinnovo del contratto di lavoro da partedelle organizzazioni sindacali e un risultatodi grande valore che pone le giuste basi perconcludere la negoziazione anche sugliaspetti giuridici del rapporto di lavoro.

La sottoscrizione del patto per il soc-corso, per il quale sono stati stanziati 10milioni di euro dalla legge finanziaria 2008,consentira altresı di migliorare il servizio disoccorso tecnico urgente dei vigili del fuoco,con l’impegno di ulteriori benefici a favoredel personale, a cui verrebbe garantito unincremento del trattamento economico ac-cessorio.

Per quanto riguarda la rete organizza-tiva sussistente nella provincia di Salerno,si fa presente che il Comando provincialeVV.F. e strutturato su una sede centrale edin 8 sedi distaccate.

Dallo studio « Soccorso Italia in 20minuti » e emersa la necessita di potenziareil predetto Comando mediante l’istituzionedi 3 distaccamenti permanenti a Giffoni,Contursi e Acropoli, uno misto a Positanoe 16 distaccamenti volontari. Si evidenziache il primo distaccamento (quello di Gif-foni) e in fase di avanzata realizzazione.

Tale sviluppo si rende indispensabilequale risposta alle necessita di garantire ilsoccorso tecnico-urgente con tempi certi eaccettabili e con costi sostenibili, e si con-fida che l’attuazione delle misure previstedal Governo con le citate normative potraconsentire di realizzare anche i distacca-menti permanenti di Acropoli e Contursiaccanto ad un parallelo sviluppo che, conla necessaria collaborazione degli enti localiinteressati, si cerchera di attuare riguardoalla componente volontaria del Corpo na-zionale dei vigili del fuoco.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Ettore Rosato.

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FRANCESCATO, BALDUCCI, BOATO,BONELLI, CASSOLA, DE ZULUETA,FUNDARO, LION, PELLEGRINO, CA-MILLO PIAZZA, POLETTI, TREPICCIONEe ZANELLA. — Al Ministro per i beni e leattivita culturali. — Per sapere – premessoche:

la Torre Civica di Citta di Castello(Perugia), nota come « Torre del Vescovo »,rappresenta il monumento storico simbolodella citta altotiberina e costituisce ele-mento fondamentale del profilo storico-paesaggistico accanto al campanile ro-tondo e alle torre campanaria. Eretta nel1200, fu in parte ricostruita dopo il ter-remoto del 1789. I frammenti dell’affrescodel Signorelli che ornavano la facciata oggisono custoditi presso la Pinacoteca Comu-nale;

a dicembre 2003 la Giunta comunaledi Citta di Castello ha reso esecutivo ilprogetto relativo al primo lotto funzionaledei lavori di consolidamento e ristruttu-razione della Torre Civica per un costocomplessivo di 330.000 euro interamentecoperti da contributo regionale, gravantesu interventi finanziari legati agli eventisismici del 1997 e l’esecutivo tifernate haproceduto all’espletamento della proce-dura di affidamento di appalto tramitetrattativa privata;

gli interventi compresi nella proget-tazione (I stralcio) riguardavano: il di-stacco del manufatto dall’edificio del Ve-scovato, il consolidamento fondale, il cer-chiaggio e tiraggio a vari livelli della strut-tura, l’effettuazione di scuci-cuci internosulle murature piu sconnesse, la completarifilettatura di tutti gli elementi a vista e,in alcuni casi, la sostituzione con nuovielementi di analogo materiale e dimen-sione, ed interventi sulle fondazioni. Ilavori di cui sopra (giugno 2004) sono statiaggiudicati alla ditta « Icor » di Piobbico(PU) per un importo contrattuale netto di222.972,75 euro;

a novembre 2006 sono stati appaltatii lavori relativi al II stralcio funzionale perla ristrutturazione ed il consolidamentodella Torre Civica affidati sempre alla

stessa ditta « Icor » di Piobbico (PU) per unimporto contrattuale netto di 182.297,19euro. Anche questi lavori sono stati finan-ziati con fondi regionali relativi al terre-moto ed hanno interessato il completa-mento di tutti quegli interventi strutturali,di impiantistica e di finitura finalizzati,appunto, alla riapertura al pubblico dellastruttura stessa. Tali interventi sono statirealizzati per portare a compimento« quella che e la strategia generale del-l’opera che si concretizzera nel dotare invia definitiva la Torre di un sistema ditiranti verticali, orizzontali ed inclinati ditipo “lento” tali da non interferire conl’assetto statico del manufatto e non alte-rare il modo di vibrare in fase sismica »;

in occasione della fine dei lavori edella riconsegna del manufatto alla citta, ilsindaco di Citta di Castello Fernanda Cec-chini, smentendo voci apparse sugli organidi informazione locali, ha pubblicamentegarantito che « non esistono problemi disicurezza legati alla Torre Civica tali damettere a repentaglio l’incolumita dei cit-tadini » e quindi escludendo ogni preoc-cupazione ha comunque rilevato che « glistrumenti posizionati all’interno dellastruttura per valutarne l’assestamentodopo la separazione dal palazzo vescovilehanno consentito di evidenziare, a seguitodelle scosse di terremoto del 5 marzo, del7 marzo e del 9 marzo (che hanno avutouna magnitudo massima pari a 2,2 sullascala Richter), che c’e stata una piccolalesione nel giunto appositamente creato trala torre stessa ed il vescovado, senza che sisia comunque prodotta alcuna lesione al-l’apparato murario della struttura »;

nonostante le rassicurazioni del sin-daco Cecchini, l’episodio ha confermato ladebolezza della struttura nei confronti dieventi sismici anche di modesta entita,evidenziando peraltro movimenti che an-che in passato si sono verificati, ma che, adire del primo cittadino, non sono statirilevati perche non era in corso un mo-nitoraggio strumentale come quello at-tuale;

in considerazione di quanto acca-duto, la direzione lavori ha ravvisato l’op-

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portunita di anteporre ai lavori di finituragia previsti dal progetto un ulteriore e nonprevisto intervento di consolidamento delterreno di sottofondazione e del terrenocircostante attraverso iniezioni con spe-ciali resine che possono migliorare la sa-turazione e la portanza del terreno, abeneficio della stabilita complessiva dellatorre, il tutto senza avvertire l’esigenza diinterpellare esperti sulla base di uno stu-dio scientifico adeguatamente ponderato;

a seguito di tali preoccupazioni laDirezione lavori assieme al progettista edai tecnici comunali hanno informato indata 3 maggio 2007 la Commissione As-setto del territorio del comune di Citta diCastello ed hanno illustrato ai membri delConsiglio comunale le caratteristiche degliinterventi tecnici gia effettuati e di quelliin programma nonche la presenza di « fe-nomeni inattesi » che hanno causato unpeggioramento significativo della staticitadella torre ora tenuta costantemente sottocontrollo con apparecchiature digitali so-fisticate, passando dai 72 cm. di fuoripiombo ai 78 cm. attuali, con un lento maprogressivo cedimento del terreno sotto-stante tale da prefigurare, qualora talefenomeno non venga bloccato, un seriopericolo alla stabilita generale dell’interomanufatto;

in data 8 maggio 2007 si e svolto unsopralluogo da parte dell’ingegnere RenatoLancellotta, esperto del Politecnico di To-rino contattato dall’amministrazione co-munale, e dell’ingegnere Giuseppe Tosti,esperto di restauro e consolidamento delpatrimonio monumentale, tecnico propo-sto dalla Casa delle Liberta, che assieme airesponsabili della direzione del cantierehanno potuto effettuare una prima valu-tazione sul campo della situazione, fina-lizzata a stabilire eventuali azioni da in-traprendere per mettere in sicurezza ilmonumento;

pur non mettendo in discussione laprofessionalita e le competenze dei tecnicicitati, il tema della « sicurezza » non puoavere colore politico ne essere demandatoa tecnici indicati dalle forze politiche.

Risulta pertanto quanto mai impropria efuori luogo una indicazione delle forzepolitiche di maggioranza ed opposizione inmerito alla individuazione degli interventinecessari a mettere in sicurezza il manu-fatto ed a garantirne la reale stabilita;

la situazione si e aggravata a talpunto da dover prefigurare, in attesa di unintervento mirato non ancora individuato,misure straordinarie di messa in sicurezzatramite una « puntellatura pesante » pro-babilmente di grandi dimensioni e in ac-ciaio che andrebbe a gravare su piazzaGabriotti con ripercussioni pesanti sull’im-magine della citta, sul suo decoro e sulleattivita turistiche ed economiche;

la zona del comune di Citta di Ca-stello e classificata nella mappa della pe-ricolosita di cui all’ordinanza del PCM del28 aprile 2006 n. 3519, allegato 1b, ad altapericolosita sismica –:

se non ritenga necessario, alla lucedei fatti esposti e della attuale situazionedi instabilita in cui versa il manufattostorico simbolo della citta, verificare larispondenza e la correttezza dei lavoriautorizzati dalla Soprintendenza per ibeni ambientali, architettonici, artistici estorici dell’Umbria ai sensi del DecretoLegislativo 22 gennaio 2004, n. 42 « Codicedei beni culturali e del paesaggio, ai sensidell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002,n. 137 »;

se non ritenga indispensabile nomi-nare nel piu breve tempo possibile unacommissione indipendente di esperti qua-lificati in grado di fornire un parerescientifico e tecnico non viziato da media-zioni politiche, al fine di controllare emonitorare la staticita dell’edificio perevitare possibili rischi di ulteriore danneg-giamento della struttura e verificare tuttigli interventi necessari alla sua messa insicurezza e piena fruibilita;

se non ritenga opportuno, qualorafossero evidenziati i riscontri oggettividella serieta del problema, provvedere invia straordinaria a mettere a disposizionele somme necessarie al primo intervento di

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messa in sicurezza del manufatto in attesadelle misure definitive che la Commissioneincaricata dello studio dovra formulare intempi brevi. (4-03744)

RISPOSTA. — I lavori eseguiti dal comunedi Citta di Castello sulla Torre Civica,approvati nel 2003 in sede di conferenza deiservizi con alcune prescrizioni dalla So-printendenza per i beni architettonici, ilpaesaggio ed il patrimonio storico artisticoed etnoantropologico dell’Umbria, sonostati realizzati a seguito di un aggravamentodel quadro fessurativo causato dagli eventisismici verificatisi nel 1997.

La torre, piu volte danneggiata dai ter-remoti succedutisi nel corso dei secoli,presentava alcune considerevoli lesioni acui si era fatto fronte, negli ultimi anni, coninterventi parziali di consolidamento. L’in-tervento attuale ha interessato la torre nelsuo complesso e, oltre al consolidamentodelle strutture, ha permesso la realizzazionedi opere di miglioramento sismico chehanno aumentato la capacita della torre diresistere a eventi di questo genere.

A seguito di una leggera scossa verifi-catasi durante il corso dei lavori quandoancora non era stata completata la realiz-zazione degli interventi di miglioramentosismico, si e constato che il giunto tra laTorre Civica ed il Palazzo Vescovile eviden-ziava un distacco tra le due strutture.

Conseguentemente, la Direzione lavoriha disposto l’immediata posa in opera difessurimetri che hanno permesso di verifi-care che l’inclinazione della torre era au-mentata di 6 centimetri misurati sulladiagonale.

Successivamente, sono state poste inopera apparecchiature per un monitoraggiocontinuo delle condizioni della struttura esono stati eseguiti interventi di consolida-mento del terreno di fondazione.

Il comune di Citta di Castello ha, inol-tre, promosso una bonifica delle fognaturein modo da evitare il ristagno di acque sulterreno fondale della torre. Attualmente, latorre e oggetto di un costante monitoraggiorealizzato con sofisticate attrezzature capacidi evidenziare anche le piu piccole varia-zioni della sua inclinazione. I tecnici del

comune hanno comunicato verbalmentealla Soprintendenza che i dati rilevati fannoritenere che l’inclinazione si sia stabilizzatae che, pertanto, non sussista la necessita dieseguire una « puntellatura pesante » comein un primo momento era stato ipotizzato.

Tuttavia, data l’importanza del monu-mento e la complessita della situazionestatica in cui versa, l’amministrazione co-munale ha interpellato i due professionisticitati dall’interrogante, l’ingegnere RenatoLancellotta del Politecnico di Torino el’ingegnere Giuseppe Tosti, professionistacon notevole esperienza in interventi diconsolidamento di edifici monumentali, peravere un parere circa la situazione staticadella torre e gli eventuali interventi neces-sari per migliorare la sua capacita di re-sistenza alle azioni sismiche.

La Soprintendenza ha condiviso la sceltadei due professionisti ed ha richiesto copiadella consulenza tecnica da loro redatta ecopia delle letture dei dati derivanti dalmonitoraggio predisposto per poter espri-mere le proprie valutazioni su eventualiulteriori interventi da eseguire sulla torre esul terreno di fondazione.

Da questa prima indagine e emerso cheil cinematismo che ha interessato il mo-numento e stato causato da assestamentidifferenziali del terreno di fondazione ingran parte riferibili alla presenza, non pre-vista e non prevedibile, di acqua a modestaprofondita al momento della redazione delprogetto generale di miglioramento sismico.Il motivo essenziale del dissesto consiste,quindi, nella saturazione del terreno pereffetto dell’estesa presenza di acqua super-ficiale mentre la cause che hanno avuto lafunzione di innesco del fenomeno di cedi-mento fondale sono rappresentate in partedall’evento sismico del 5 marzo 2007 ed inparte dalle azioni di disturbo provocatedagli interventi effettuati in fondazione: inparticolare le opere necessarie alla realiz-zazione e successiva iniezione a pressione diboiacca cementizia per l’inserimento deitiranti previsti dal progetto. Tuttavia, questiultimi due eventi avrebbero agito comeconcause e, in assenza della causa princi-pale ossia della presenza di acqua, il dis-sesto non si sarebbe verificato.

Atti Parlamentari — XLII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

D’altra parte, gli interventi effettuati inregime di somma urgenza per la messa insicurezza della torre (regimentazione delleacque, bonifica del terreno fondale, inie-zione di resine espandenti nel terreno, datidi riscontro dei monitoraggi...) hanno con-sentito, agendo sulle caratteristiche mecca-niche del terreno, di realizzare un incre-mento dei parametri di resistenza del ter-reno di fondazione in tempi rapidi otte-nendo lo scopo prefissato di bloccaretemporaneamente il cinematismo in atto.Contestualmente, anche i cedimenti dellastruttura della torre hanno subito unaprogressiva attenuazione sino al loro tem-poraneo annullamento.

Infine, la relazione ha evidenziato lanecessita di compiere ulteriori indagini geo-gnostiche integrative per poter definitiva-mente stabilire la necessita e la tipologia diun eventuale altro intervento di consolida-mento.

La Soprintendenza, preso atto di quantoriferito dai due esperti, ha richiesto alcomune l’invio periodico dei dati del mo-nitoraggio tutt’ora in corso e segue assi-duamente il procedere delle verifiche e delleindagini informandone gli Uffici superiori.

Pertanto, allo stato attuale, si resta inattesa dei risultati di queste ulteriori inda-gini al fine di valutare se intraprendereulteriori azioni di tutela.

Il Sottosegretario di Stato per ibeni e le attivita culturali:Danielle Mazzonis.

GALANTE. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

il caso del Sindaco di Pietrasantacontinua ad essere oggetto di indaginigiudiziarie in merito a gravi reati qualiabuso d’ufficio, corruzione, concussione,associazione a delinquere, voto di scambio;

risalta in modo particolare, valendocomunque il principio della presunzioned’innocenza fino a condanna definitiva, lagravita della condotta politica di cui ilSindaco dell’antica citta toscana si e resoartefice;

e di questi giorni la notizia che unadecina di giorni fa il suddetto ha finito discontare gli arresti domiciliari (per inter-corso periodo massimo consentito dallalegge) e si e nuovamente insediato nelruolo di Sindaco nonostante lo stato dicrisi politica della sua giunta e della mag-gioranza che lo sostiene;

la situazione in seno alla giunta co-munale si e aggravata ulteriormente negliultimi giorni in seguito alle dimissioni delVice Sindaco per « ragioni morali », del-l’Assessore al Turismo, il passaggio all’op-posizione di due consiglieri di maggio-ranza, l’auto sospensione di tutti i gruppid’opposizione sia dall’attivita di consiglioche dalle commissioni e da una crescenteprotesta sociale e politica con un presidiopermanente d’aula;

nonostante quello che all’interroganteappare un evidente sfaldamento degli as-setti governativi della citta toscana e ilprogressivo logoramento dell’unita internaalla coalizione al Governo del Comune, ilSindaco continua ostinatamente a rico-prire il ruolo di primo cittadino, di fattoscavalcando i crescenti malumori di alcunisettori della sua stessa compagine di go-verno;

ad avviso dell’interrogante lo stato diprecarieta politica al vertice del Comuneversiliese, pone seri interrogativi sulla piugenerale « questione morale » che investe ilmondo politico a vari livelli, trovando inquesto caso, nella sua assoluta particola-rita, il punto massimo di manifestazione;

alla luce di quanto sopra descritto, agiudizio dell’interrogante, risulta evidentelo stato di « opacita » amministrativa del-l’attuale giunta, la cui condotta rischie-rebbe di porre una seria ipoteca sullatrasparenza gestionale della futura fasepre-elettorale –:

se non si ravvisi l’opportunita diprocedere alla rimozione del sindaco, per-venendo cosı ad una gestione commissa-riale del Comune al fine di garantire lanecessaria neutralita nella gestione ammi-nistrativa e l’opportuna trasparenza della

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

campagna per le elezioni comunali dasvolgersi nella prossima primavera.

(4-00653)

RISPOSTA. — La vicenda giudiziaria cheha visto coinvolto il sindaco di Pietrasanta(Lucca) insieme a numerosi amministratoricomunali ed imprenditori – nell’ambito diuna indagine condotta dalla compagniadella Guardia di finanza di Lucca inerenteabusi edilizi e delitti contro la pubblicaamministrazione – ha suscitato grande cla-more nell’opinione pubblica nonche unvivace dibattito politico localmente anima-tosi sin dall’arresto del sindaco, che haavuto, peraltro, grande risalto anche sullastampa locale.

La competente prefettura ha seguito conmolta attenzione tutta la vicenda, pur nonavendo, al momento, riscontrato alcun epi-sodio emergente di rilievo sulla base delquale poter dar corso ai provvedimentiauspicati nell’atto di sindacato ispettivo,come si evince dalla seguente ricostruzionedei fatti.

Risulta che nella mattinata del 31 gen-naio 2006, sono state tratte in arresto – inesecuzione di ordinanza di custodia caute-lare in carcere emessa dal giudice delleindagini preliminari del tribunale di Lucca– il sindaco di Pietrasanta ed altri ammi-nistratori comunali e imprenditori indagatiper i reati di corruzione, concussione, ri-ciclaggio, falso in atto pubblico, truffa,estorsione, violenza privata e violazionedella normativa in materia di edilizia.

A seguito dell’avvio del relativo proce-dimento penale, ricorrendo la fattispecie dicui all’articolo 59, comma 1, lettera c), deldecreto legislativo n. 267 del 2000, la pre-fettura di Lucca, in data 3 febbraio 2006,ha prontamente notificato al presidente delconsiglio comunale l’intervenuta sospen-sione ope legis sia del sindaco che dell’as-sessore dalle cariche rivestite, rappresen-tando che, ai sensi del medesimo decretolegislativo, le funzioni di sindaco sarebberostate svolte dal vicesindaco.

Il successivo giorno 4 febbraio il sindacoha presentato al protocollo del comune diPietrasanta le dimissioni dalla carica, mo-tivando tale decisione con la volonta di

rendersi candidabile per le consultazionipolitiche del 9 aprile 2006; le dimissionisono state poi revocate in data 20 febbraio.

Dopo aver ottenuto l’11 marzo la con-versione della misura coercitiva negli arre-sti domiciliari, il sindaco, a seguito diistanza presentata per il tramite del legaledi fiducia, si e visto revocare anche questiultimi, con provvedimento del 5 luglio 2006adottato dal giudice delle indagini prelimi-nari di Lucca, il quale ha ritenuto esservenute meno le esigenze cautelari gia indi-cate nell’ordinanza applicativa della mi-sura.

La prefettura conseguentemente infor-mava della situazione il comune di Pietra-santa, ai fini dell’applicazione dell’articolo59, comma 5, del decreto legislativo n. 267del 2000, in tema di cessazione del prov-vedimento di sospensione dalla carica.L’amministrazione eletta il 3 aprile 2005sara quindi in carica fino al 2010.

All’atto del rientro nella pienezza dellefunzioni del sindaco, il vicesindaco ha ras-segnato le dimissioni dalla carica vicariale,attribuendo la scelta a ragioni di carattereesclusivamente politico.

Per quanto riguarda, infine, i possibiliinterventi nella vicenda da parte del Mini-stero dell’interno, corre l’obbligo di eviden-ziare che la competente prefettura ha atti-vato tutte le misure previste dalla vigentelegislazione, con particolare riferimento alledisposizioni del TUOEL in tema di sospen-sione del sindaco.

Allo stato, non sono esperibili ulterioriinterventi finalizzati alla rimozione o allasospensione del sindaco, non verificandosila fattispecie di cui all’articolo 59, comma6 del TUOEL, che lega la decadenza didiritto dalla carica alla data di passaggio ingiudicato della sentenza di condanna.

Non si ravvisa, altresı la possibilita diprocedere alla rimozione del sindaco aisensi dell’articolo 142 del TUOEL che su-bordina il provvedimento di rimozioneadottato dal prefetto al compimento di atticontrari alla Costituzione, alla gravita edalla persistenza delle violazioni di legge oalla presenza di gravi motivi di ordinepubblico.

Atti Parlamentari — XLIV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Si evidenzia, comunque, che il giudiceper le indagini preliminari, come gia detto,con il citato provvedimento del 5 luglio2006 ha ritenuto essere venute meno leesigenze cautelari, con cio escludendo tral’altro, l’ipotesi di possibili reiterazioni deireati da parte dello stesso sindaco (articolo274 del codice di procedura penale).

Ciononostante, la prefettura di Luccacontinuera a seguire l’evoluzione della si-tuazione e non manchera di assumere ogniutile iniziativa, nel quadro delle propriecompetenze, al fine di assicurare il correttosvolgimento della vita democratica ed isti-tuzionale dell’ente.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Alessandro Pajno.

HOLZMANN. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

nell’anno 1970 il regime libico diGheddafi esproprio i beni mobili e immo-bili degli italiani ed espulse gli stessi daquel territorio, in aperta violazione deltrattato Italo-Libico del 1956 nonche delleRisoluzioni ONU che garantivano diritti einteressi della comunita italiana in Libia;

in quel momento storico, il Governoitaliano ritenne di dover accettare i fattiteste descritti concedendo solo con leggen. 1066 del 1971 un acconto sugli inden-nizzi spettanti ai cittadini italiani rimpa-triati dalla Libia;

alla legge succitata ne seguirono altrecontenenti indennizzi parziali e senza ri-valutazione monetaria (legge n. 16 del1980, legge n. 135 del 1985, legge n. 98 del1994) le quali, con estrema lentezza edanche in seguito all’instaurarsi di conten-zioso giudiziale tra gli interessati e laPubblica Amministrazione, sono ancora invia di applicazione;

dal deliberato di intenti del Consigliodei Ministri del 23 febbraio 2006 si de-sume che il Governo abbia in animo dipotenziare strategicamente la partnershipItalia-Libia chiudendo definitivamente, daun lato, il capitolo storico del passato

coloniale e, dall’altro, continuare a ricer-care una soluzione accettabile del conten-zioso economico sui crediti vantati daaziende italiane –:

se non ritenga opportuno che non siprovveda al risarcimento dei danni daguerra vantati dallo Stato libico se nonquando si giunga all’integrale soddisfa-zione dei danni patiti dagli italiani espulsi,causati dalle inique confische perpetratedal Governo libico e, ad oggi, rimastisostanzialmente inevasi. (4-00989)

RISPOSTA. — A titolo di premessa vorreiricordare come in passato la questione degliindennizzi a favore di cittadini italiani peri beni perduti in Libia – seguita diretta-mente dal Ministero dell’economia e dellefinanze – sia stata oggetto di alcune ini-ziative parlamentari volte ad ottenere larivalutazione dei suddetti indennizzi; le pro-poste di legge presentate a tal fine non sonostate tuttavia mai finalizzate.

Per quanto riguarda le altre tematiched’interesse degli esuli italiani di Libia dicompetenza del Ministero degli affari esteri,si conferma che la soluzione della questionedei visti d’ingresso per la Libia continua arappresentare una priorita nell’ambito delrilancio dei rapporti bilaterali con Tripoli.

Nel Comunicato congiunto italo-libicodel 1998, da parte libica era stato assuntoun formale impegno a consentire l’ingressodei cittadini italiani nati in Libia. Tuttavia,nonostante tale impegno sia stato confer-mato dalle Autorita libiche anche in suc-cessivi incontri al piu alto livello (da ul-timo, in occasione dell’incontro avuto dal-l’allora Presidente del Consiglio Berlusconicon il Colonnello Gheddafi il 7 ottobre2004), le Autorita libiche hanno reso nota,nell’aprile 2005, una disposizione per laquale possono ottenere un visto d’ingressosolo quei cittadini italiani nati in Libia cheabbiano compiuto sessantacinque anni.

Da parte nostra abbiamo immediata-mente richiesto alle Autorita libiche, insvariate occasioni, di annullare tale dispo-sizione, ritenuta un’ulteriore discrimina-zione, e di sostituirla con una di caratteregenerale, che consenta senza limitazioni a

Atti Parlamentari — XLV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

tutti i profughi di Libia di poter ottenere unvisto di ingresso.

Sulla questione dei visti, il Ministerodegli affari esteri ha mantenuto nel corsodegli anni il piu stretto raccordo con gliesuli italiani di Libia, soprattutto tramitel’Associazione italiani rimpatriati dalla Li-bia, che rappresenta il principale punto diriferimento per tutte le tematiche d’interessedegli italiani espulsi dal territorio libico.

Il Viceministro degli affariesteri: Ugo Intini.

JANNONE. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

il Kossovo ha recentemente procla-mato la propria indipendenza dalla Ser-bia;

le Istituzioni della Repubblica Ita-liana e in particolare il Consiglio deiMinistri ne hanno riconosciuto la sovra-nita.

la Serbia ha vivacemente protestatoper tale riconoscimento diplomatico minac-ciando di ritirare i propri ambasciatori –:

quali iniziative urgenti di politicaestera l’Italia intenda adottare per evitareil riacutizzarsi della crisi dei Balcani e perevitare misure ritorsive serbe nei confrontidelle istituzioni italiane. (4-06347)

RISPOSTA. — In merito alla questionesollevata dall’interrogante nell’interroga-zione in esame, ritengo di poterle forniredegli esaustivi elementi di risposta al ri-guardo richiamandomi a quanto illustratosull’argomento dall’onorevole Ministro degliaffari esteri, Massimo D’Alema, nella suaaudizione in Parlamento tenuta il 20 feb-braio scorso a Commissioni riunite dellaCamera dei deputati e del Senato dellaRepubblica.

Pertanto a completamento di quanto pre-cede e nella speranza di farle cosa gradita lainformo che il testo dell’intervento in parolae pubblicato sul sito web della Camera deideputati http://www.camera.it/–dati/lavori/bollet/chiscobollt.asp?content=/–dati/leg15/

lavori/bollet/framedin.asp?percboll=/–dati/leg15/lavori/bollet/200802/0220/html/03c03/.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

MADERLONI. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

il 3 gennaio 2008, il motopesca An-tonia Madre della flottiglia di Manfredonia,e stato fermato nella zona est dell’isola diPelagosa e posto sotto sequestro all’isola diLissa, con l’accusa di sconfinamento nelleacque territoriali croate;

tale evento ha permesso la diffusionedella notizia che il Parlamento di Zaga-bria, peraltro in regime di preadesioneall’Unione europea, ha recentemente de-ciso di interrompere la moratoria ad unprogetto del 2003, ovvero l’istituzione diuna « Zona di Protezione Ittica e Ambien-tale » (ZERP), con prerogative esclusiveper i propri cittadini su piu della meta delmare Adriatico, facendo in modo che taleprogetto entri in vigore dal 1° gennaio2008. Se dopo il giorno 11 gennaio, ilneo-governo croato dovesse approvare taledecisione, il settore della pesca italiananell’Adriatico ne risulterebbe gravementedanneggiato;

le decisioni unilaterali della Croaziasono state discusse, dal novembre 2003 adoggi, nelle mozioni, risoluzioni ed interro-gazioni agli allora Ministeri degli AffariEsteri e delle Risorse agricole e dellaPesca. Pero, le proposte degli onorevoli G.Scaltritti, Famiano Crucianelli e AldoPreda, nonostante l’approvazione delleCommissioni congiunte (Affari Esteri eComunitari e Risorse Agricole e dellaPesca), non hanno dato risultati, e soprat-tutto non e mai stato reso esecutivo l’ac-cordo di pesca fra l’Italia e la Croazia perla gestione dell’Adriatico, con progetti dipartenariato o societa miste;

in questi giorni, sul territorio, si sonoattivati l’assessore all’Agricoltura della Re-gione Marche, Paolo Petrini, il consigliere

Atti Parlamentari — XLVI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

regionale di Sinistra Democratica, Mas-simo Binci, che ha fatto istanza di comu-nicazione urgente alla competente com-missione consiliare, il responsabile regio-nale di Lega Pesca Marche, Simone Cec-chettini e Domenico Leone coordinatoresettore pesca di Sinistra Democratica diAncona;

il Ministro delle politiche agricolealimentari e forestali, Paolo De Castro, hainviato un telegramma alle Capitanerie diPorto dell’Adriatico ribadendo l’invito agliarmatori-pescatori alla massima cautela,vigendo una situazione di pre-allarme;

sappiamo che attualmente e in corso,con la partecipazione attiva della Com-missione europea, un negoziato politico daparte del Governo italiano e dei Ministeriinteressati;

considerato, tuttavia, l’estremo disa-gio che deriva agli operatori del settoredalla mancanza di direttive precise inordine ai confini della ZERP, alle normeche ne regolano l’osservanza, ai meccani-smi di controllo sulla corretta applicazionedel regime giuridico internazionale, allesanzioni previste, al sistema di regola-mento delle eventuali controversie;

tenuto conto, inoltre del sopracitatoregime di preadesione alla UE della Croa-zia stessa, il quale potrebbe essere pre-giudicato, come affermato dalla U.E, dalladecisione oggetto dell’interrogazione, inparticolare considerando i RegolamentiComunitari del Consiglio nn. 3760 del1992 e 2371 del 2002, rispettivamentesull’istituzione della Politica Comune dellaPesca nella C.E.E. e sulla conservazione elo sfruttamento sostenibile delle risorsedella pesca nel suo ambito, cosı come ledisposizioni di Diritto internazionale vi-genti nella consuetudine consolidata e neitrattati codificati, quali la Convenzionedelle Nazioni Unite sul Diritto del maredel 1982, agli articoli 55, 59, 117, concer-nenti elementi generali ed in dettagliosulle prerogative marittime degli Stati fir-matari, che hanno firmato il trattato diriferimento. A tal proposito, sia l’Italia, sia

la Croazia, hanno a cio provveduto nel-l’anno 1995 –:

quali interventi intenda adottareperche l’intera vicenda si risolva in modofavorevole per il settore della pesca ita-liana, gia fortemente in crisi a causa delcaro-gasolio, delle mucillaggini invernali edegli storici problemi che lo affliggono;

quali misure possa attivare per in-formare prontamente gli operatori del set-tore sugli eventuali sviluppi, impartendo,inoltre, al fine di evitare possibili incidenti,urgenti e chiare direttive nel merito.

(4-06104)

RISPOSTA. — In relazione alla questioneda lei sollevata nell’interrogazione in esame,secondo quanto risulta, come peraltrohanno assicurato le stesse Autorita croate,il fermo del peschereccio italiano (3 gennaio2008) e avvenuto per lo svolgimento diattivita di pesca non autorizzate all’internodelle acque territoriali croate attorno al-l’isola di Pelagosa. Pertanto, la vicenda nonappare in alcun modo riconducibile allaproclamazione unilaterale da parte dellaCroazia di una Zona di Protezione Ittica edEcologica nell’Adriatico (ZERP).

Nel quadro delle procedure previste incasi del genere l’Ambasciata d’Italia a Za-gabria e immediatamente intervenutapresso le Autorita croate, con le quali estata recentemente stabilita una « dedicatalinea di contatto » proprio per chiarire conestrema rapidita il contesto in cui avvienel’eventuale fermo di nostri pescherecci. Ilnostro consolato generale a Spalato e statoin costante contatto con le autorita locali econ l’equipaggio del nostro peschereccio.

In riferimento alla questione della Zerp,le faccio presente che questo ministero e damesi impegnato in un negoziato tecnico conCroazia e Slovenia, cui partecipa anche laCommissione europea, al fine di giungeread un accordo sulla conservazione e losfruttamento delle risorse ittiche in unquadro comunitario. La pesca e infattimateria di esclusiva competenza comunita-ria il cui acquis dovra essere recepito dallaCroazia nel contesto del processo negozialeper l’adesione all’Unione europea.

Atti Parlamentari — XLVII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

L’Italia e impegnata a fondo sul pianobilaterale e comunitario per spingere laCroazia a raggiungere un accordo condivisocon i paesi vicini e a rispettare gli impegniassunti nel giugno 2004 con Italia, Sloveniae Commissione in merito alla non applica-zione ai pescherecci comunitari della Zonadi Protezione Ittica ed Ecologica.

In tale contesto, vorrei attirare la suaattenzione sulle conclusioni del Consiglioaffari generali dell’Unione europea del 10dicembre 2007 che, nel fare propria laproposta di Italia e Slovenia, hanno richia-mato la Croazia a rispettare l’accordo delgiugno 2004 e a sospendere l’applicazionedella Zerp fino a quando non sara rag-giunto un accordo in uno spirito comuni-tario. Tali conclusioni stabiliscono poi unlegame fra l’atteggiamento croato sulla Zerpe le possibili conseguenze sul negoziato diadesione. Tali contenuti sono stati succes-sivamente ribaditi in varie occasioni (inparticolare il 30 dicembre e l’8 gennaioscorsi) dal Commissario europeo per l’Al-largamento, O. Rehn, il quale ha ammonitola Croazia ad assumere un atteggiamentoresponsabile sulla Zerp. Il Governo condi-vide pienamente i contenuti delle dichiara-zioni del Commissario. Da ultimo, in oc-casione del Consiglio affari Generali e Re-lazioni Esterne del 18 febbraio 2008, nelrichiamare le conclusioni adottate il 10dicembre 2007, i ministri hanno nuova-mente chiesto alla Croazia di tener fede aisuoi impegni e, soprattutto, hanno previstodi riesaminare la questione ad un prossimoConsiglio. La Commissione e inoltre invi-tata a proseguire il dialogo con Zagabria ea riferire in Consiglio.

Non risulta che Zagabria abbia assuntoalcuna misura concreta di attuazione dellaZerp nei confronti dei pescherecci comu-nitari. A seguito dell’insediamento delnuovo governo croato, il 12 gennaioscorso, il Primo ministro Sanader ha ma-nifestato la volonta di riprendere il ne-goziato, sospeso nel luglio scorso, conItalia, Slovenia e Commissione europea edi concluderlo in tempi brevi. Il Governoitaliano rimane impegnato a giungere aduna soluzione sulla base del negoziato

tecnico svoltosi nel 2007, che raccolga ilconsenso anche della Slovenia e dellaCommissione.

Le faccio presente infine che il Go-verno ha continuato a fornire agli ope-ratori ed alle Associazioni di categoria inecessari elementi di informazione sia at-traverso il ministero delle politiche agri-cole (che e pienamente associato agli eser-cizi negoziali in corso) sia tramite questoministero. Al riguardo le segnalo che, il 16gennaio scorso ho incontrato personal-mente le principali associazioni di settorele quali, nel ricevere un’ampia illustra-zione dell’impegno del Governo per latutela degli interessi italiani, della situa-zione politica attuale e dei possibili sce-nari sul piano bilaterale e comunitario,sono state nuovamente invitate a solleci-tare gli operatori al rispetto delle normaliregole di navigazione, in quanto eventualiviolazioni nuocerebbero al buon esito deinegoziati.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

MANTINI. — Al Ministro dell’interno, alMinistro della difesa. — Per sapere –premesso che:

nell’isola di Panarea, la piu piccoladelle Eolie ma con una forte e qualificatapresenza turistica, c’e un clima di vivapreoccupazione nella cittadinanza e neisuoi amministratori per la paventatachiusura della locale Stazione dei Cara-binieri;

il decreto del Presidente del Consi-glio dei ministri 10 gennaio 2003, pro-rogato di anno in anno fino al 31 di-cembre 2006, stabilisce lo stato di emer-genza nel territorio delle isole Eolie, nellearee marine e nelle fasce costiere inte-ressate dagli effetti indotti dai fenomenivulcanici in atto nell’isola di Stromboli,dove il 30 dicembre 2002 si verifico unaviolenta esplosione del vulcano con con-testuale ingrossamento del mare prospi-ciente l’isola e ingenti danni;

Atti Parlamentari — XLVIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

a seguito di questi eventi calamitosinaturali, il territorio delle isole Eolie, estato sottoposto a monitoraggio continuoda parte di ricercatori appartenenti a varieistituzioni scientifiche nonche di funzio-nari del Dipartimento della ProtezioneCivile, i quali a tutt’oggi ancora non esclu-dono il riproporsi di simili eventi calami-tosi, anche in considerazione del fatto chele attivita vulcaniche di Stromboli sonorimaste inalterate da molti secoli, ripeten-dosi ciclicamente, con un intervallo mi-nimo di un anno tra due eventi;

a fronte della situazione di emer-genza sancita dal citato decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri 10 gen-naio 2003 e successive proroghe, sull’isoladi Panarea veniva insediato, stabilmente eper tutto l’anno, un presidio dell’Arma deiCarabinieri, prima esclusivamente pre-sente solo durante la stagione estiva, cuioltre alle normali competenze di preven-zione e tutela della sicurezza pubblica,funzione importantissima in se perchel’isola ha ormai una presenza turisticaannuale, e demandato l’importantissimocompito, nell’eventualita del riproporsi deisuddetti catastrofici eventi sismici, di coor-dinare ed assistere la popolazione nelleprocedure di evacuazione dell’isola;

la preoccupazione da parte della po-polazione e delle istituzioni locali si fad’altra parte sempre piu forte, tanto chenumerosi cittadini, allarmati dalla notizia,si sono rivolti direttamente, con una pe-tizione di oltre 150 firme, al Prefetto diMessina e al Comandante Regionale eProvinciale dell’Arma, per chiedere di nonprocedere a tale soppressione;

atteso che il mancato rinnovo delprovvedimento che impedirebbe la chiu-sura della predetta Stazione verrebbe per-cepito dagli isolani come un pesante se-gnale di abbandono del territorio da partedello Stato –:

se, considerate le gravi conseguenzeper l’ordine pubblico, la sicurezza e l’in-columita della popolazione dell’isola diPanarea che un provvedimento di soppres-sione della Stazione dei Carabinieri deter-

minerebbe, non ritenga di assumere tuttele iniziative piu idonee al fine di garantirela permanenza della Stazione dei Carabi-nieri su base annua. (4-01995)

RISPOSTA. — In relazione alla problema-tica sollevata con l’interrogazione in esame,si osserva, in primo luogo, che l’Arma deicarabinieri assicura la propria presenzanell’isola di Panarea – compresa nellagiurisdizione della Stazione Carabinieri diLipari – con un posto fisso « a caratterestagionale », attivo nel periodo compreso trala prima decade di marzo e la terza decadedi novembre.

Il Comando generale dell’Arma dei ca-rabinieri, di concerto con la locale Prefet-tura, ha mantenuto ininterrottamente attivotale presidio sino al 31 dicembre 2006, inrelazione allo stato di emergenza dell’arci-pelago delle isole Eolie, dichiarato nel 2002dal Governo con apposito decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri e proro-gato annualmente.

In conseguenza dell’avvenuta reitera-zione dei richiamati presupposti emergen-ziali, tuttavia, tale operativita e stata con-fermata con decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri, 22 dicembre 2006, ancheper tutto l’anno 2007.

Allo stato, le esigenze di prima assistenzaalla popolazione – prospettate dall’interro-gante nell’eventualita di una nuova emer-genza di protezione civile – potranno essereadeguatamente soddisfatte dall’attuale di-spositivo che sara costantemente attivo an-che per l’anno 2008 e che, comunque, incondizioni ordinarie opera, come anzidetto,dal mese di marzo a quello di novembre.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

MARGIOTTA. — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere – premesso che:

opera a Palermo dal 1975 il Parla-mento Mondiale per la Sicurezza e laPace, organizzazione intergovernativa fragli Stati, Nuova Societa delle Nazioni,fondata da S.E. l’Arcivescovo OrtodossoMons. Viktor Busa, Lord Presidente a vita

Atti Parlamentari — XLIX — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

e dal defunto Arcivescovo Ortodosso Mons.Makarios III, gia Presidente della Repub-blica di Cipro; e nel sito dell’organizza-zione (www.parlamentomodiale.org) silegge che: « Il Parlamento Mondiale per laSicurezza e la Pace e stato fondato per ladifesa della pace in tutti i Popoli delMondo e per la sicurezza in ogni Nazione.Tutti gli Stati che vi aderiscono hannol’obbligo di prestarsi reciprocamente aiutoe collaborazione. Essendo un’Associazionedi Stati, il Parlamento Mondiale deve dareogni appoggio morale, politico, diploma-tico, culturale, religioso, economico e so-ciale a tutti i Governi delle Nazioni, ai loroPopoli ed alle rispettive Istituzioni Parla-mentari. Tutte le Nazioni sono Membri didiritto del Parlamento Mondiale per laSicurezza e la Pace. Esse sono rappresen-tate dai rispettivi Capi di Stato, di Go-verno, dai Ministri degli Esteri e dai Pre-sidenti dei Parlamenti. Ne consegue cheun’Organizzazione Intergovernativa diStati ha plene et jure la personalita giu-ridica internazionale, cosı come avvieneper le Nazioni Unite ed altri Organismisimilari; che il Lord Presidente e del tuttoequiparato ad un Capo di Stato, in quantofa accreditare ufficialmente dai Governidegli Stati interessati i propri Ambascia-tori, Ministri ed Incaricati d’Affari. Per-tanto, egli gode di tutti i privilegi, leimmunita e gli onori riservati ai Capi diStato: piu in generale si rinvia alle noteConvenzioni di Vienna del 1961 e del 1963,che il Parlamento Mondiale ha due rami:la Camera Alta dei Senatori e l’AssembleaGenerale dei Deputati. La Camera Alta sicompone di 400 Senatori, mentre l’Assem-blea di 800 Deputati. Sia i Senatori che iDeputati e Consiglieri Parlamentari ven-gono eletti ogni cinque anni dal ConsiglioSupremo di Presidenza, e possono esserericonfermati nelle future elezioni. Secondola normativa del Diritto Internazionale, iMembri del Parlamento Mondiale godonodell’immunita negli Stati che intrattengononormali relazioni diplomatiche. Per tuttele altre Nazioni, dove non esistono talirapporti protocollari, i Membri possonogodere soltanto dell’immunita funzionale:infatti essi non possono essere perseguiti

per la loro attivita politica e diplomatica indifesa della pace, della sicurezza, dellaliberta e della giustizia, che i membrihanno un passaporto diplomatico rila-sciato dall’Organizzazione Intergoverna-tiva, che il Parlamento Mondiale e rico-nosciuto dallo Stato Italiano « con sen-tenza della Corte costituzionale pubblicatasulla Gazzetta Ufficiale della RepubblicaItaliana n. 161-bis del 10 luglio 1985 » –:

quale sia la posizione dello StatoItaliano nei confronti di tale organizza-zione. (4-03508)

RISPOSTA. — In merito a quanto sol-levato dall’interrogante nell’atton. 4-03508 sull’organizzazione « Parlamen-to mondiale per la sicurezza e la pace » sicomunica che: l’associazione « Parlamentomondiale per la sicurezza e la pace » none soggetto di diritto internazionale e nonha pertanto alcun titolo per ottenere unriconoscimento di prerogative internazio-nalistiche da parte delle Autorita italiane,conseguentemente, non gode in Italia dialcuna prerogativa diplomatica e di alcunodei privilegi e delle immunita previsti dalleConvenzioni internazionali in materia, inparticolare quelle di Vienna sulle relazionidiplomatiche del 1961 e sulle relazioniconsolari del 1963.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Vittorio Craxi.

MENIA. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

il I Reggimento S. Giusto (il piuantico dell’Esercito Italiano), ha sede inTrieste ed attualmente svolge attivita ad-destrative per sei corsi l’anno, per unamedia complessiva di 200 allievi Volontariin Ferma Prefissata di un anno per ognicorso;

il Reggimento opera all’interno dellacaserma « Vittorio Emanuele III » nel cen-tro della citta di Trieste e la sua strutturasi estende su una superficie di 122 milametri quadrati, contenuta in un perimetrodi oltre 1.500 metri, completamente inse-

Atti Parlamentari — L — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

rita nel contesto urbano triestino. Realiz-zata nel primo 900, possiede giardini eparchi con alberi secolari e cinque diversepalazzine di cui due in uso, una terza infase di ultimazione e ulteriori due inattesa di recupero;

secondo voci che circolano con insi-stenza negli ambienti militari, l’afflussodei V.F.P.1 presso il I Reggimento ver-rebbe nei prossimi mesi, mano a mano,ridotto fino a prevederne l’esaurimento ela chiusura nello spazio di un anno –:

se i timori esposti in premessa, ariguardo di una futura chiusura del Reg-gimento S. Giusto a Trieste rispondano areali intenzioni dei vertici militari o delGoverno;

se, in ogni caso, si voglia tener contoche al Reggimento S. Giusto e stato re-centemente conferito, nel 50° della II Re-denzione di Trieste, la cittadinanza ono-raria che ha sancito un indissolubile le-game dello stesso con la citta del cuipatrono porta il nome e, dunque, evidentimotivi di ordine anche morale oltre chemilitare e politico ne rendono necessariala permanenza nell’attuale sede;

se si voglia, da parte del Governo,fornire rassicurazioni in merito al mante-nimento del Reggimento S. Giusto a Trie-ste al quale anzi, vista la disponibilita dispazi e strutture descritte in premessa,potrebbero affidarsi anche, in brevetempo, l’addestramento di personale fem-minile volontario dell’Esercito. (4-02498)

MENIA. — Al Ministro della difesa. —Per sapere – premesso che:

con precedente atto ispettivo l’inter-rogante chiedeva di conoscere quali deter-minazioni si intendesse assumere sul fu-turo del Primo Reggimento San Giusto (alquale lo scorso 26 ottobre 2004, nel cin-quantesimo del ricongiungimento di Trie-ste all’Italia e stata attribuita la cittadi-nanza onoraria del capoluogo giuliano) lacui attivita addestrativa e stata sospesa dal

12 marzo 2007 con la mancata assegna-zione dei Volontari del 1° blocco 2007;

il Capo di stato maggiore dell’eser-cito, il generale di Corpo d’armata, Fili-berto Cecchi ha dichiarato a Trieste, loscorso 26 maggio 2007, a margine dellaSessione informativa della Riserva selezio-nata: « Il reggimento San Giusto rimaneuna delle nostre preoccupazioni, verso cuiindirizziamo attenzione esattamente comeper gli altri reparti presenti su tutto ilterritorio nazionale. E presumibile che ilnumero di reggimenti venga ridotto da 10a 2. Conseguentemente al processo diassottigliamento del contingente di volon-tari, che diminuiranno tra le 4 mila e le 5mila unita nei prossimi anni, portandocicosı a regime, non possiamo pensare dimantenere attivi tutti e dieci i reggimenti.In relazione a cio deve essere adeguataanche la struttura addestrativa. Nessunadecisione definitiva e pero stata presa »;

e evidente che tale dichiarazione, purnella prudenza e genericita, non fa cherafforzare i timori per la possibile sop-pressione del 1° reggimento San Giusto diTrieste –:

se il Ministro voglia o meno renderenote, se gia assunte, le determinazioniprese in ordine alla soppressione o almantenimento dei reparti interessati allarazionalizzazione della struttura addestra-tiva;

se si voglia garantire il mantenimentodel « San Giusto » e dunque se allo stessosi voglia consentire di riprendere l’attivitadi Reggimento Addestramento Volontaricon l’assegnazione di 200 VFP1 per il 3°blocco 2007 con il prossimo mese disettembre;

se si ritenga, come richiesto con pre-cedente atto ispettivo, di valutare attra-verso il Genio Infrastrutture dell’Esercitola possibilita di aumentare la capacitaricettiva del Reggimento a 450 volontari,vista la disponibilita di altre palazzine delcomprensorio facilmente adattabili e reseidonee allo scopo. (4-03798)

Atti Parlamentari — LI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

RISPOSTA. — Si risponde contestualmentead entrambe le interrogazioni, in quanto lestesse affrontano la medesima questionerelativa alla soppressione del 1o reggimento« San Giusto » in Trieste.

Si fa notare, preliminarmente, che laproblematica rientra nel piu ampio quadrodel processo di ristrutturazione e snelli-mento dell’organizzazione militare, caratte-rizzato da vari provvedimenti di soppres-sione, accorpamento e riorganizzazionedelle strutture, avviato da alcuni anni etuttora in divenire, in attuazione di unaserie di atti normativi, tesi a meglio mo-dulare le forze armate alle nuove esigenze,adeguandole, nel contempo, alle riduzionidei livelli organici (190.000 unita) stabilitedalla legge 14 novembre 2000, n. 331.

Tale processo e volto ad ottimizzare tuttele componenti delle forze armate, ossiaquelle di vertice, dell’area operativa-logi-stica, dell’organizzazione territoriale e dellaformazione.

In sostanza, si intende perseguire solu-zioni tese ad ottenere un migliore rapportocosto/efficacia, attraverso la soppressione distrutture ormai non piu funzionali, nonchela ridefinizione delle funzioni di comandi/enti ed il loro accorpamento, per quantopossibile, in chiave interforze e comunquedi non sovrapponibilita funzionale e terri-toriale.

L’obiettivo finale, in sintesi, e quello dicalibrare uno strumento militare di ridottaentita, ma di piu elevato profilo qualitativoin termini di capacita di proiezione, flessi-bilita e supporto logistico-amministrativo,ad un tempo pienamente integrabile edinteroperabile dal punto di vista interforzee multinazionale.

Fatta questa opportuna premessa, si farilevare come l’intervenuta sospensionedella leva (1o gennaio 2005) in coincidenzadella progressiva trasformazione dell’interostrumento militare su base volontaria, ab-bia reso sovradimensionata l’attuale orga-nizzazione della componente addestrativadell’Esercito italiano.

Cio trova ulteriore conferma nel pro-grammato piano dei reclutamenti dei vo-lontari in ferma prefissata di un anno(VFP1), che individua una graduale ridu-

zione degli arruolamenti da 16.000 unitaper il 2007 a 4.000 unita nel 2020.

Pertanto, la normativa vigente in mate-ria di riforma strutturale delle forze armate(decreto legislativo 15 dicembre 2005,n. 253) ha previsto, per l’Esercito, la ridu-zione degli attuali enti addestrativi, da 10 a3 e, contestualmente, la soppressione oriconfigurazione dei 7 restanti.

Nell’ottica del riordino della suddettacomponente addestrativa dell’Esercito,hanno inciso, ulteriormente e significativa-mente, la riduzione degli stanziamenti sulbilancio della difesa operata nella prece-dente legislatura, nonche il taglio dellerisorse stanziate per la trasformazione delleforze armate su base volontaria di cui alla« legge finanziaria 2007 ».

Cio, infatti, ha indotto l’Esercito a pro-cedere al ridimensionamento delle unitaaddestrative non piu necessarie, cosı comecontemplato dalla predetta norma, indivi-duando gli specifici provvedimenti, fra iquali rientra quello di soppressione del 1o

Reggimento « San Giusto ».In tale contesto, comunque, sono stati

opportunamente valutati tutti gli aspetti dicarattere sociale, economico ed infrastrut-turale, nonche quelli connessi alla presenzamilitare e civile nell’area interessata in uncontesto armonico riferito all’intero terri-torio del Paese.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

MIGLIOLI, PEDULLI, MARIANI eGHIZZONI. — Al Ministro delle infrastrut-ture. — Per sapere – premesso che:

la stampa locale modenese ha datoinformazione relativa al fatto che il TARdel Lazio il 24 ottobre 2007 ha annullatola decisione di assegnare i lavori e ilprogetto della bretella Campogalliano-Sas-suolo all’ANAS accogliendo il ricorso pre-sentato dall’impresa Pizzarotti SPA;

il collegamento autostradale Campo-galliano-Sassuolo e un’opera prevista dalPiano regionale integrato dei trasporti nel1999 e dall’intesa generale quadro firmata

Atti Parlamentari — LII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

nel dicembre 2003 fra Stato e RegioneEmilia-Romagna;

opera approvata dal CIPE e inseritanella Legge Obiettivo;

l’arteria e un’opera fondamentale peril distretto ceramico che comprende co-muni di Sassuolo, Fiorano Modenese, Ma-ranello, Formigine e che riguarda dunque160.000 cittadini che risiedono nel polopiu importante al mondo per la produ-zione di piastrelle e ceramiche;

ogni giorno circolano oltre 6300mezzi per il trasporto merci che entranoed escono dal comprensorio a cui vannoaggiunte circa 18.000 operazioni di ritiro/consegna di aziende interne;

in distretto che ha notevolmente in-crementato la produzione e l’export pas-sando dai 329 milioni di metri quadratiagli attuali 568 (+73 per cento) –:

quali provvedimenti intenda intra-prendere, nel rispetto di impegni assuntiper realizzare al piu presto l’opera dicollegamento autostradale al servizio deldistretto ceramico bretella autostradaleCampogalliano-Sassuolo. (4-06185)

RISPOSTA. — L’intervento relativo al col-legamento Campogalliano-Sassuolo e pre-visto tra quelli da realizzare mediante fi-nanza di progetto nell’allegato A al Con-tratto di Programma 2007-2011.

Nell’atto aggiuntivo all’Intesa generalequadro, in corso di stipula, tra il Governoe la regione Emilia-Romagna, si prevedeche entro il 29 febbraio 2008 venganosottoposti all’approvazione del CIPE sia ilprogetto definitivo sia la proposta di co-pertura finanziaria per definire l’eventualecontributo a carico dello Stato.

L’ANAS sta ultimando le valutazioni inmerito alla copertura finanziaria del col-legamento autostradale in argomento, pre-vedendo, altresı la possibilita di procederecon un primo stralcio funzionale del-l’opera nel tratto Scalo di Marmaglia-tangenziale di Modena al fine di garantire

i necessari collegamenti autostradali fra loscalo ferroviario e la rete autostradaleinterferente.

Il Ministro delle infrastrutture:Antonio Di Pietro.

MIGLIORE. — Al Ministro degli affariesteri, al Ministro del commercio interna-zionale, al Ministro dello sviluppo econo-mico. — Per sapere – premesso che:

il gruppo Tata e il piu grande con-glomerato industriale in India. Tata Mo-tors, la divisione auto e veicoli industriali,da tempo sta studiando lo sviluppo di unasua small-car a basso costo. Per l’indu-strializzazione e produzione di questaauto si e scelto di costruire una nuovafabbrica nella regione di Singur, nel Ben-gala occidentale a circa 35 chilometri daCalcutta – Kolkata;

la popolazione, in particolare i con-tadini, si oppone alla cessione dell’areadesignata. Si tratta infatti di un terrenomolto fertile destinato all’agricoltura;

il gruppo Tata e costituito da 93societa in sette settori di attivita ed im-piega circa 220.000 dipendenti. Circa il 65per cento della proprieta del gruppo econtrollata dalla Fondazione Tata;

la Tata ha aderito volontariamente al« Global Compact ». Tata Steel, una delledivisioni della Tata, e conosciuta comel’industria siderurgica con i piu bassi costiproduttivi al mondo. La stessa strategia eoggi perseguita da Tata Motors, la divi-sione auto e veicoli industriali del Gruppo,che da tempo sta studiando lo sviluppo –insieme alla Fiat – di una sua small-car abasso costo. La nuova macchina sara pre-sentata al Salone di Delhi nel 2008;

l’accordo con Fiat risale al giugno2006 e attualmente Ratan Tata, il presi-dente della Tata, siede nel consiglio diamministrazione del gruppo Fiat. Per l’in-dustrializzazione e produzione di questaauto si e scelto di costruire una nuovafabbrica nella regione di Singur, nel Ben-gala occidentale a circa 35 chilometri da

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Calcutta – Kolkata. L’area designata per lacostruzione della fabbrica comprende ter-reni molto fertili che sono stati destinatiall’agricoltura dopo la riforma agricola ela redistribuzione delle terre grazie ai« moti contadini » degli anni ’70. L’esten-sione del terreno e di 1.000 acri, circa 400ettari, divisi in lotti di varie dimensioni. Lafertilita del terreno permette dai 3 ai 5raccolti annui. La requisizione del terrenoavviene grazie all’applicazione di un edittocoloniale del 1894 il Land Acquisition Act;anche il partito Comunista al governo delWest Bengala si e schierato a favore delprogetto;

l’Alta Corte di Calcutta il 26 febbraio2007 ha messo in dubbio la legalita dellerequisizioni e richiesto al governo del WestBengala di comprovare la volontarietadella sottoscrizione dello sfratto da partedei contadini;

il conflitto e aumentato quando inlocalita Nandigram, sempre nel West Ben-gala, 22.000 acri di terreno sono statidestinati al gruppo indonesiano SALIM eall’industria di proprieta statale IndustrialDevelopment Corporation per la costru-zione di un vasto insediamento petrolchi-mico;

il governo del West Bengala ha pia-nificato la realizzazione di almeno altri seiprogetti industriali in quell’area, definitaSEZ – Special Economic Zone – chedovrebbe coprire un totale di 10.000 ettari;

a fronte di probabili 2.000 lavoratoriassunti dalla fabbrica della Tata, 30.000contadini hanno perso la terra, unica fontedi sussistenza;

il costo sociale delle requisizioni eparticolarmente alto per i bargadars, la-voratori a mezzadria;

gli oppositori al progetto, giusta-mente, fanno notare che lo sviluppo in-dustriale non puo affermarsi in conflittocon lo sviluppo dell’agricoltura. Richia-mano inoltre l’attenzione sui numerositerreni non coltivati che potrebbero cor-rispondere ai requisiti delle industrie Tata.Inoltre alcuni contadini negano di aver

mai firmato il documento in cui cedevanole loro proprieta al governo, altri dicono diessere stati minacciati per farlo e altriancora ammettono di avere accettato incambio della promessa di un lavoro infabbrica. In ogni caso questi contadini nonavevano scelta, in quanto la vecchia leggecoloniale non prevede che si debba chie-dere il permesso ai contadini prima disfrattarli. I documenti di cessione servonoper disciplinare i risarcimenti. Questi soldipero saranno elargiti solo a chi puo di-mostrare burocraticamente il possessodella terra, cioe non tutti. E comunque lasomma « rimborsata » dal Governo, circa1.600 euro per ogni proprieta, rappresentaun valore molto al di sotto del prezzo dimercato e non basta certo a garantire unfuturo a intere famiglie che sopravvivonosolo grazie alla terra;

il 25 settembre 2006 durante unaprotesta di massa, negli scontri con lapolizia, viene ucciso un manifestante emolti sono i feriti;

nel dicembre 2006 inizia l’operazionedi recinzione dell’area che viene attuatacon l’uso della forza, attraverso l’impiegodi 600 poliziotti e 1.200 agenti privati. Gliscontri si intensificano e dalle campagneraggiungono anche la citta di Calcuttadove lo showroom Tata viene devastato.Mamta Banerjee comincia un lungo scio-pero della fame in solidarieta con laBanerjee e con i contadini di Singur. Siaggiungono alle proteste l’attivista MedhaPatkar, oltre alle scrittrici Mahasveta Devie Arundhati Roy, l’economista John Drezee lo storico Sumit Sarkar. Il sindacatoPBKMS, affiliato alla International Unionof Food Workers, appoggia le proteste;

il 18 dicembre 2006 viene rinvenutoil corpo carbonizzato di una ragazza,Tapasi Malik, attivista del KrishjamiRaksha Committee – Comitato per la di-fesa della Terra. La violenza viene vistacome un’azione intimidatoria. Il clima ditensione sale con arresti nei giorni suc-cessivi;

nel gennaio 2007 il Centre for Scienceand Enviroment indirizza un’interroga-

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

zione al Governo di Delhi circa la dubbiaqualita ambientale del progetto low costcar;

il 6 gennaio 2007 gli scontri si spo-stano a Nandigram area dove e prevista lacostruzione di un vasto insediamento pe-trolchimico. La violenza raggiunge l’apicenella notte tra il 6 e il 7 gennaio conscontri tra squadre paramilitari e il frontecontadino. Il bilancio e di 11 morti;

l’8 gennaio 2007 tutto il West Bengalaentra in stato di « bandth » – scioperogenerale e vengono arrestate 1.500 per-sone;

il 9 gennaio si tiene una manifesta-zione studentesca di appoggio ai contadinie contemporaneamente quattro bombevengono fatte esplodere dentro i terrenigia perimetrati da Tata. Nel tentativo diraggiungere l’area l’attivista Medha Patkarviene arrestata per la terza volta dall’iniziodel conflitto;

il 12 gennaio 2007 il governo del WestBengala rende noto un documento di 372pagine contenente i nomi dei 15.000 con-tadini che avrebbero consentito la venditadei loro terreni. Gli oppositori al progettocontestano che l’elenco riguarda solo 464acri su un totale di 997 acri delle requi-sizioni gia effettuate. In questo elencomolti nomi vengono ripetuti piu volte ealcuni avevano ricevuto minacce per dareil consenso;

il 21 gennaio 2007 la Tata inaugural’inizio della costruzione della recinzionein muratura;

il 27-28 gennaio 2007 lo scontroriprende con un bilancio di 40 feriti e1.000 fermi. Il Trinamool Congress Partydenuncia la non trasparenza dell’accordosiglato dal Governo bengalese con la Tata;

il 2 febbraio 2007 la stampa indianada risalto alle conclusioni emerse da unaFact-Finding mission formata da una rosadi rispettati opinionisti e intellettuali. Daqui emerge che gli scontri e i gravi fattiverificatisi a Singur e poi a Nandigramsono da imputare al fatto che gli abitanti

delle aree interessate non erano stati con-sultati. Vengono ribadite le ragioni discetticismo circa un’industrial option chenelle passate esperienze non aveva garan-tito un soddisfacente assorbimento dellapopolazione. Vengono inoltre riconosciutele bassissime indennita che solo in minimaparte hanno compensato la perdita dellaterra;

nel marzo 2007 continuano le prote-ste e durante gli scontri si contano 14morti a Nandigram, decine di feriti edenunce per violenze;

pochi giorni fa la leader indianaMedha Paktar si e recata in Italia, invitatadall’Associazione « A Sud », per dare ri-salto internazionale alla campagna sullaviolazione dei diritti umani in Singur e persensibilizzare l’opinione pubblica e le isti-tuzioni sul ruolo giocato dal gruppo ita-liano FIAT nel progetto –:

se i Ministri interrogati non ritenganonecessario avviare approfondite verifichesulla situazione descritta in premessa;

se i ministri interrogati non ritenganoopportuno valutare l’opportunita di me-diare con la Tata Motors e con il governodel Bengala per l’immediata cessazione diogni forma di abuso dei piu elementaridiritti umani, incluse requisizioni edespropri, che nulla hanno a che fare conuna reale e accettabile concezione di svi-luppo. (4-05394)

RISPOSTA. — La questione degli insedia-menti industriali in West Bengal che illocale governo sta promuovendo, ancheattraverso una politica di espropriazioni ecreazione di parchi industriali e ben nota aquesto Ministero.

Essa d’altra parte rientra nel piu ampioquadro del complesso contemperare, daparte del governo centrale e dei governilocali, esigenze di crescita economica (chehanno fra l’altro consentito di ridurre inmaniera significativa la fascia di povertadall’avvio del piano di liberalizzazione eco-nomica nel 1991 ad oggi) con il rispetto diconsolidati equilibri sociali.

Atti Parlamentari — LV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

La posizione del Governo di Delhi einfatti attenta alla cosiddetta inclusivegrowth e agli aspetti sociali di redistribu-zione del crescente benessere, che sonoparte importante dell’XI piano di sviluppodel paese (2007-2012). Tali esigenze di equi-librare iniziative di rilancio economico edindustriale con la posizione delle classi piusvantaggiate si riflette anche nell’accesodibattito sulla creazione delle Special Eco-nomic Zones (aree industriali ove favorireinsediamenti produttivi orientati versol’esportazione) e dei connessi aspetti legatialla proprieta dei terreni ove debbono sor-gere.

La vicenda di Nandigran ne e un esem-pio emblematico e d’altra parte costituisceoggetto di ampio e libero dibattito in senoall’opinione pubblica indiana, nonche diattenzione da parte delle autorita giudiziarielocali, che in uno Stato di diritto comel’India, costituiscono la migliore garanziache le decisioni politiche assunte o daassumersi siano in conformita con la leggee la Costituzione.

La Costituzione Indiana prevede chel’ordine e la sicurezza costituiscano materiaper le quali la competenza spetta in primoluogo ai governi dei singoli Stati. Essevengono dunque assicurate in West Bengaldal governo locale, che, merita sottolineare,e formato da una coalizione fra il Com-munist Party of India (Marxist) – chegoverna, democraticamente eletto, il WestBengal da oltre 30 anni – e partiti alleatidel Left Front.

Laxman Seth, uno dei leaders parla-mentari del CPI-M, ha recentemente sotto-lineato in dichiarazioni alla stampa che ilprocesso di espropriazione avverra con pro-cedure trasparenti, pagando le terre « ad unprezzo del 30 per cento superiore rispetto aquello di mercato », e con misure di soste-gno e reinserimento di espropriati.

Per quanto concerne i rapporti indu-striali fra Tata e Fiat, si sottolinea che, perquanto noto a questo Ministero, la jointventure stipulata non copre lo sviluppodella cosiddetta « one lakh car » (utilitariaa basso costo che i due gruppi intendereb-bero produrre in India) e che anzi i pro-grammi industriali realizzati in joint ven-

ture si concentrano, su scelta della Fiat,nello Stato del Maharastra e non hannonulla a che vedere con le strategie di Tatain West Bengal.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Gianni Vernetti.

MIGLIORI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

una inchiesta giudiziaria di propor-zioni senza precedenti nell’area fiorentinaha portato alla scoperta di una vera epropria cupola affaristica che determine-rebbe la predeterminazione truffaldina diappalti e subappalti pubblici con la con-nivenza degli uffici pubblici interessati;

tale inchiesta ha fino ad oggi ipotiz-zato il complessivo coinvolgimento di mol-teplici aziende e l’arresto o denuncia neiconfronti di oltre trenta persone;

l’epicentro di tale inchiesta risulta es-sere il Comune di Campi Bisenzio e le suenormative in materia urbanistica nella deli-cata area della Piana fiorentina soggetta adabnormi iniziative di espansione edilizia;

la stessa Fondazione Caponnetto hadefinito la suddetta vicenda giudiziaria« propria di altre aree geografiche delPaese » confidando in un pronto interventodelle Istituzioni volto ad evitare fenomenidi presenza e infiltrazione mafiosa inToscana;

il decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267, « Testo unico delle leggi sull’ordina-mento degli enti locali » prevede, all’arti-colo 143, lo scioglimento dei Consigli comu-nali conseguente a fenomeni di infiltrazionee di condizionamento di tipo mafioso al-lorche emergano condizionamenti o colle-gamenti con la criminalita organizzata checompromettano la libera determinazionedegli organi elettivi, il buon andamentodelle amministrazioni comunali e provin-ciali, nonche il regolare funzionamento deiservizi ad esse affidati –:

se non si reputi nella fattispecie espo-sta che ricorrano i presupposti per attivare

Atti Parlamentari — LVI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

le procedure per lo scioglimento del con-siglio comunale di Campi Bisenzio.

(4-03155)

RISPOSTA. — Il 26 marzo 2007 la Procuradella Repubblica presso il Tribunale diFirenze ha disposto l’esecuzione di 33 mi-sure cautelari.

I provvedimenti restrittivi sono statiemessi a carico di alcuni soggetti coinvoltiin un’indagine relativa alla gestione degliappalti pubblici del comune di Campi Bi-senzio.

Tra i destinatari dei provvedimenti dellaMagistratura risultano anche tre dipendenticomunali: il capo dell’ufficio tecnico, ungeometra ed un architetto, questi ultimiassunti con contratto a tempo determinatopresso lo stesso ufficio tecnico.

I reati contestati sono l’associazione perdelinquere finalizzata alla turbativa di astepubbliche, la truffa ai danni dello Stato, ilfalso ideologico, la corruzione e l’abusod’ufficio.

L’inchiesta ha evidenziato il tentativo dialcune imprese di costituire un cartello chefosse in grado, accordandosi sulle offerte dapresentare in occasione delle gare indettedal comune toscano, di condizionare l’esitodelle stesse.

In tal modo, gli imprenditori parteci-panti alla gara « in cordata », riuscendo acontrollare un numero significativo di of-ferte, sarebbero stati in grado di determi-nare preventivamente il valore del ribassonecessario all’aggiudicazione dell’appalto,con il risultato di far vincere il pubblicoincanto ad un’impresa del cartello.

L’inchiesta ha, altresı, consentito di ac-certare la sussistenza di difformita tra leindicazioni del Piano strutturale del co-mune di Campi Bisenzio e le previsioni delRegolamento urbanistico comunale, stru-mento attuativo del primo, con la conse-guenza di un sensibile aumento degli indicidi edificabilita.

In tale contesto, sembra sia stato appu-rato che i rapporti tra i funzionari delcomune e gli imprenditori integrino i reatidi corruzione, abuso d’ufficio e falso ideo-logico.

Successivamente all’esecuzione dei prov-vedimenti restrittivi in questione, il Tribu-nale del riesame di Firenze, con ordinanzaemessa in data 16 aprile 2007, ha confer-mato il sequestro preventivo disposto dalgiudice per le indagini preliminari il 22marzo, in base all’articolo 321 del codice diprocedura penale, di due aree di cantiereubicate nel comune di Campi Bisenzio,destinate ad una lottizzazione industriale edalla realizzazione di un complesso residen-ziale.

Si comunica che attualmente la Procuradella Repubblica presso il Tribunale diFirenze ha stralciato la posizione di 27imprenditori indagati, emettendo nei con-fronti degli stessi, in data 17 ottobre 2007,avviso di conclusione delle indagini preli-minari e contestuale informazione di ga-ranzia.

I reati sono: associazione a delinquerefinalizzata alla turbativa d’asta e truffaaggravata, in danno dei comuni di Firenze,Campi Bisenzio (Firenze) e Impruneta (Fi-renze), di Publiacqua societa per azioni e diAcquedotto del Fiora societa per azioni diGrosseto.

Sono tuttora in corso le indagini per ireati connessi alla gestione dello strumentourbanistico del comune di Campi Bisenzio.

A nessuno degli indagati e stato, attual-mente, contestato il reato di associazioneper delinquere di stampo mafioso di cuiall’articolo 416-bis del codice penale.

Si ritiene opportuno precisare che, se-condo quanto riferito dalla locale Prefet-tura, dalle indagini non emergerebbero ele-menti su collegamenti diretti o indirettidegli amministratori dell’ente locale con lacriminalita organizzata o su forme di con-dizionamento degli amministratori stessi,necessari per promuovere le procedured’accesso ai fini dei provvedimenti di cuiall’articolo 143 del decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267.

La legge richiede infatti, ai fini delloscioglimento, che i fenomeni di infiltrazionee di condizionamento di tipo mafioso coin-volgano specificamente gli amministratorilocali, e non i dipendenti comunali, com-promettendo quindi la libera determina-

Atti Parlamentari — LVII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

zione degli organi elettivi e la funzionalitademocratica dell’ente.

Si precisa, tuttavia, che la Prefettura diFirenze segue con particolare attenzione glisviluppi della vicenda.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Alessandro Pajno.

MIGLIORI. — Al Ministro delle infra-strutture. — Per sapere – premesso che:

e da tempo attesa l’inaugurazione diun tratto significativo di circa 6 chilometridella S.G.C Due Mari nel tratto Arezzo-LeVille gia completato;

risulta chiuso, in attesa della sud-detta inaugurazione, anche il tratto con-finante di detta superstrada e gia in eser-cizio da tempo;

continuano a risultare inevasi daparte dello Stato gli esborsi pattuiti neiconfronti dei proprietari dei terreni di cuisopra espropriati –:

quando e stata prevista la cerimoniadi inaugurazione del nuovo tratto della« Due Mari »;

quali siano i motivi di tale ulterioreritardo ed i motivi per cui risulta chiusoanche il relativo tratto contiguo;

se sara presente all’inaugurazione ilMinistro del Governo Antonio Di Pietro,quanti Sottosegretari e quanti esponentidella maggioranza parlamentare lo accom-pagneranno;

se in tale occasione il Governo abbiaintenzione di incontrare i cittadini espro-priati o intenda rassicurarli circa gli im-pegni finanziari assunti in merito.

(4-05841)

RISPOSTA. — In data 10 dicembre 2007ANAS Spa ha disposto l’apertura al trafficodel V lotto della E78 « Grosseto-Fano » neltratto Palazzo del Pero e le Ville di Mon-terchi.

L’apertura al traffico di un nuovo trattodella E78 Grosseto-Fano lungo circa 5,8chilometri (lavori eseguiti sui lotti II, III,

IV e V) insieme ai tratti gia precedente-mente aperti al traffico (lotto I e VI)consentono di mettere a disposizione del-l’utenza 12,1 chilometri totalmente ammo-dernati.

Inoltre, con tale nuovo tratto l’ANAS hacompletato l’intera viabilita in variante allastrada statale 73 tra la localita Palazzo delPero nel comune di Arezzo e la localita LeVille nel comune di Monterchi.

In merito alle espropriazioni, si informache le pratiche espropriative ed il relativopagamento delle indennita sono per con-tratto a carico dell’impresa appaltatrice delVI lotto.

Ad oggi e stato corrisposto l’accontonella misura prevista per legge pari all’80per cento delle indennita di espropriazione.

Il Ministro delle infrastrutture:Antonio Di Pietro.

MINASSO e RAISI. — Al Ministro degliaffari esteri. — Per sapere – premesso che:

il Niger, Paese francofono dell’Africasubsahariana, ha un governo liberamenteeletto dal febbraio del 2000;

le successive consultazioni popolaridel 2004 hanno confermato il processodemocratico mediante le elezioni dei Con-siglieri comunali, del Parlamento e delPresidente della Repubblica;

a partire dal 2000, pur se la perfor-mance macroeconomica del Niger po-trebbe essere considerata nel suo com-plesso soddisfacente, con una crescita delPNL del 4 per cento l’anno, tuttavia, anchea causa del piu alto tasso di crescitademografica del mondo (3,2 per cento), ilPaese africano e attualmente all’ultimoposto nell’indice sullo sviluppo umano sti-lato dal PNUD costringendo le Istituzionidemocratiche ad adottare la strategia na-zionale della lotta alla poverta;

secondo le informazioni dell’Unicef, apartire dal 2005, il Niger si trova a doverfronteggiare una profonda crisi alimentaredeterminata dalla scarsita delle precipita-zioni con il conseguente crollo delle pro-

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

duzioni agricole ulteriormente ridottenelle quantita dalle ripetute invasioni dilocuste che hanno dato luogo ad una verae propria carestia;

per far fronte a tali emergenze uma-nitarie, il nostro Paese per l’anno in corsoha provveduto a stanziare fondi per unafornitura di riso pari a 1.433 tonnellatecon due forniture successive del valore di500 mila euro ciascuna;

per il rafforzamento delle capacita incampo sanitario, si e provveduto mediantelo stanziamento di 1.500.970 euro, a de-finire un programma della durata di treanni volto al miglioramento dell’eroga-zione dei servizi sanitari e allo sviluppodel sistema sanitario locale;

mediante uno stanziamento di15.500.000 euro, l’Italia e considerata alivello internazionale: « ... come capofiladei donatori nel settore della lotta alladesertificazione nel Paese grazie alla pre-senza piu che ventennale della Coopera-zione Italiana nel Niger »;

l’Italia e anche coinvolta nelle poli-tiche nel settore dello sviluppo rurale;

varie Universita italiane, per tuttequella di Bergamo, da tempo collaboranoa livello internazionale con le Autorita delNiger per vari progetti ambientali;

secondo alcune fonti, la cittadina ni-gerina di Agadez (nel deserto di Tenere)sarebbe il crocevia migratorio verso ilquale convergono quasi tutti i flussi mi-gratori dell’Africa occidentale, compresiquelli di paesi anglofoni (Nigeria, SierraLeone, Liberia) che poi vengono dirottativerso le coste del Mediterraneo;

la scelta per la localizzazione delleambasciate e dei consolati italiani nelmondo e sicuramente il risultato di unastorica esigenza avvertita nel secolo scorsoe non tiene conto che l’Italia si e trasfor-mata in paese di immigrazione;

la competenza al rilascio dei vistiemessi dalla Repubblica italiana e attri-buita al Ministero degli affari esteri ilquale, attraverso gli uffici diplomatico-

consolari abilitati, e responsabile dell’ac-certamento del possesso dei requisiti dilegge necessari per l’ottenimento del vistostesso, e, nel caso specifico, fatte salve leprerogative di un vice console onorariopresente nella capitale Niamey, ogni in-combenza ricade sull’Ambasciata d’Italiadi Abidjan (Costa d’Avorio) distante oltremille chilometri;

a causa delle risorse minerarie (ura-nio e petrolio) di cui e ricco il sottosuolodel Niger e prevedibile per il futuro unaumento degli interessi economici nellazona da parte delle nostre aziende;

dall’altra, la Repubblica del Niger haattualmente una rappresentanza diploma-tica a Roma senza che da parte italiana cisia reciprocita –:

se non si ritenga, nell’ambito di unaristrutturazione della rete consolare ita-liana, di dover con la massima urgenzaprovvedere alla istituzione di una Amba-sciata a Niamey, capitale del Niger.

(4-05839)

RISPOSTA. — Il Niger e uno dei 27 Paesiafricani nei quali la presenza diplomaticadell’Italia e assicurata mediante l’accredi-tamento secondario di un capo missioneresidente in altra sede.

Nella fascia continentale che si estendedall’Atlantico al mar Rosso, tra l’Africamediterranea e quella a sud del Sahara,l’Italia non dispone, in particolare, di capimissione residenti in Guinea, Guinea Bis-sau, Sierra Leone, Liberia, Togo, BurkinaFaso, Mali, Mauritania, Ciad.

Si tratta di realta che, sia pur in mododifferenziato, presentano problematiche si-mili a quelle evidenziate nell’interrogazionea proposito del Niger.

In particolare, questi Paesi evidenzianotutti: una piu o meno diffusa poverta, chee causa di emigrazioni illegali e di trafficodi esseri umani; un grado piu o menopreoccupante di fragilita istituzionale e dif-fusa corruzione, con conseguente permea-bilita a fenomeni di criminalita organizzatae terrorismo; un retaggio storico di tensionietniche e tribali, all’origine di conflitti san-

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guinosi, alcuni dei quali, come in Ciad,attualmente in corso.

In positivo, alcuni di questi Paesi, alpari del Niger, offrono interessanti prospet-tive per gli interessi economici italiani, siaper una certa ripresa delle attivita miratealla ricostruzione post-bellica (per esempioin Liberia), sia in virtu delle ricchezzenaturali che possiedono (e il caso del Mali,dove l’Eni ha da poco avviato un ambiziosoprogramma di esplorazione per la ricerca dipetrolio e gas naturale).

Sempre in positivo, si registrano in moltidi questi Stati incoraggianti segnali sulpiano della pacificazione e della stabilizza-zione interna, dopo anni di guerre e vio-lenze. E il caso, ad esempio, di Liberia,Mauritania, Togo, Sierra Leone.

Il difetto di reciprocita evidenziato dal-l’interrogante si riferisce all’assenza fisica diuna nostra Ambasciata a Niamey, a cuicorrisponde invece la presenza operativa diun’Ambasciata del Niger a Roma.

Tale situazione di fatto non condizionail livello delle relazioni diplomatiche bila-terali, poiche un nostro Ambasciatore, cherisiede ad Abidjan, e regolarmente accredi-tato anche in Niger. E in questo stessoPaese la nostra presenza e assicurata anche,come lo stesso interrogante mette in rilievo,da un Vice Console onorario e dalle nu-merose e qualificate iniziative italiane dicooperazione allo sviluppo.

Il sistema degli accreditamenti secon-dari, insieme all’istituzione di consolationorari, d’altronde, ci consente di assicu-rarci una presenza in svariati altri Paesiafricani dove, per mancanza di risorse, none attualmente possibile mantenere una rap-presentanza diplomatica.

Il caso del Niger, infatti, non e isolato.Anche altri Stati dell’Africa occidentalehanno una loro Ambasciata a Roma, men-tre l’Italia e rappresentata nelle loro capi-tali da un Ambasciatore regolarmente ac-creditato, ma non residente. E il caso diBurkina Faso, Capo Verde, Guinea, Liberia,Mali, Mauritania.

In conclusione, una valutazione degliinteressi italiani in Niger, nella prospettivadello sviluppo economico e sociale di quel

Paese, fa ritenere altamente degna di atten-zione la richiesta dell’interrogante.

Essa andra tuttavia valutata nel quadrodelle risorse finanziarie disponibili e delpiano di razionalizzazione della rete diplo-matico-consolare.

Il Viceministro degli affariesteri: Patrizia Sentinelli.

MONTANI e COTA. — Al Ministro delleinfrastrutture. — Per sapere – premessoche:

la superstrada Gravellona Toce-Sem-pione versa in condizioni disastrose acausa del dissesto del manto stradale e ciomette in estremo pericolo la vita deicittadini che giornalmente attraversano lastrada per raggiungere i propri posti dilavoro o di studio;

i disagi aumentano nei giorni di mal-tempo in quanto il manto stradale cedecon le prime avversita atmosferiche svi-luppando pericolosi avvallamenti;

la qualita dell’asfalto utilizzato per lacopertura della strada sembrerebbe nonadeguata al contesto alpino in cui si svi-luppa l’arteria, poiche incentiva in ma-niera estremamente pericolosa il feno-meno dell’aquaplaning;

infatti le condizioni climatiche delluogo sono tali da richiedere una coper-tura di asfalto drenante;

gli incidenti si moltiplicano nel pe-riodo invernale quando l’arteria si tra-sforma in una vera e propria lastra dighiaccio;

attualmente lo stato di pericolo eulteriormente accentuato dalla presenza diun cantiere non adeguatamente segnalatoall’altezza di Piedimulera, nella trattadella superstrada Gravellona-Sempione;

la superstrada Gravellona Toce-Sem-pione e l’unica via di comunicazione tra levallate ossolane e i principali centri pro-vinciali e regionali e pertanto la funzio-nalita di tale arteria e indispensabile perrompere l’isolamento in cui versano i

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

comuni montani come Domodossola e glialtri della provincia del Verbano CusioOssola;

gli amministratori locali raggiunti co-stantemente dalle segnalazioni dei cittadinihanno piu volte presentato istanze al-l’ANAS e allo stesso Ministro per la realiz-zazione di lavori di straordinaria manuten-zione dell’arteria stradale, senza tuttaviaricevere alcuna risposta concreta –:

se il Ministro non intenda intervenirepresso l’ANAS per garantire l’impegno del-l’ANAS nel realizzare nei tempi piu brevipossibili il rifacimento del manto stradaledella superstrada Gravellona Toce-Sem-pione, rimuovendo le condizioni di estremopericolo per i cittadini. (4-06118)

RISPOSTA. — Sulla strada statale 33 « delSempione » vengono regolarmente svolti in-terventi di manutenzione ordinaria com-presi i servizi di sgombro neve e il tratta-mento antighiaccio.

In data 1o novembre 2007, come avvieneannualmente, e stato affidato ad una im-presa locale il servizio di manutenzioneinvernale.

ANAS rappresenta che sulla suddettastatale la frequenza di eventi di formazionidi ghiaccio o di incidenti non supera ilmedio accadimento dei fatti di questo ge-nere che si verificano su tutte le strade.

L’impresa affidataria per contratto im-pegna dieci mezzi attrezzati con spargisale elame sgombraneve mentre il personaleANAS di sorveglianza esegue quotidianeverifiche sull’esecuzione della manutenzioneinvernale.

Dal giorno 8 dicembre 2007 ad oggi, iltrattamento di spargimento sale antigelorisulta eseguito con cadenza giornaliera. Indata 10 gennaio 2008, in seguito alle se-gnalazioni del comune di Domodossola, ilpersonale di sorveglianza ANAS ha eseguitouna verifica notturna che ha evidenziato ilnormale svolgimento del servizio ne risul-tano pervenute segnalazioni da parte diForze dell’Ordine riguardanti particolaridisservizi su tale questione.

Per quanto riguarda la manutenzionedel piano viabile, lo stato attuale della

strada risente dell’insufficienza di finanzia-menti destinati alla manutenzione straor-dinaria negli esercizi 2005 e 2006. Infatti, acausa delle precipitazioni nevose e dellebasse temperature su un manto stradaleoltre la scadenza di vita utile, si sonocontinuate a verificare improvvise aperturedi buche che l’impresa incaricata dellaordinaria manutenzione ha sempre tempe-stivamente provveduto a chiudere. Dettiinterventi sono di carattere temporaneo inquanto necessariamente eseguiti con con-glomerato a freddo e che i frequenti episodidi maltempo hanno riproposto e aggravatoil problema.

Con l’avvio del Piano quinquennale dimanutenzione straordinaria 2007-2011 estato dato corso ad un primo appalto per lasistemazione dei piani viabili con l’aggiu-dicazione definitiva in data 21 settembre2007 e consegna dei lavori in data 2 ottobre2007.

Prima della sospensione dei lavori, av-venuta in data 29 novembre 2007 a causadelle avverse condizioni meteorologiche,sono stati eseguiti diversi interventi urgentisulle strade statali nn. 32 e 33. Su questaseconda arteria, in particolare, e stato por-tato a termine il rifacimento di un trattodella corsia di marcia, dal chilometro110+000 al chilometro 112+000, che sipresentava particolarmente degradato. Nonappena le condizioni atmosferiche lo ren-deranno possibile i lavori saranno ripresi.Si destineranno gran parte delle risorsestanziate nell’appalto citato alle sovrastrut-ture della strada statale n. 33 « del Sem-pione » che sara interessata da un inter-vento di prima fase volta al ripristino dellenormali condizioni di transitabilita neces-sariamente esteso alle zone maggiormentedegradate. L’ANAS assicura che l’auspicatastesa di pavimentazione drenante avverra incoerenza con l’ordinaria programmazionedegli interventi di manutenzione secondo lacorrispondente programmazione finanzia-ria. Sara cura di questo ministero vigilarecostantemente sul rispetto delle condizioniessenziali di sicurezza delle infrastrutture.

Il Ministro delle infrastrutture:Antonio Di Pietro.

Atti Parlamentari — LXI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

OSVALDO NAPOLI. — Al Ministro degliaffari esteri, al Ministro dell’universita edella ricerca. — Per sapere – premesso che:

il « programma di tirocini MAE-CRUI » offre periodicamente ai laureandi eneo-laureati italiani la possibilita di effet-tuare un periodo di formazione nel campodella diplomazia e delle relazioni interna-zionali presso il Ministero degli AffariEsteri, le sue rappresentanze diplomati-che, gli uffici consolari, le RappresentanzePermanenti presso le organizzazioni inter-nazionali o gli Istituti di Cultura, alloscopo di avvicinare il mondo accademico equello del lavoro;

il « Programma di tirocini MAE-CRUI » costituisce una collaborazione frail Ministero degli affari esteri italiano(attraverso il proprio Istituto diplomatico)e le Universita italiane, col supporto dellaFondazione CRUI (Conferenza dei RettoriUniversitari italiani) in qualita di gestoreorganizzativo. La partecipazione agli sta-ges non prevede alcuna forma di rimborsospese –:

se i Ministri interrogati non ritenganodiscriminatorio per le fasce di reddito piudeboli non prevedere alcun tipo di rim-borso o borsa di studio a favore deipartecipanti a tali corsi in un Paese comel’Italia in cui tanto si discute di precariato,di inserimento dei giovani nel mondo dellavoro e di investimento sul futuro;

quali misure ritengono di dover adot-tare per superare tale situazione.

(4-05781)

RISPOSTA. — In relazione al problemasollevato dall’interrogante nell’interroga-zione in esame le segnalo che il ministerodegli affari esteri ha sottoscritto con lafondazione Conferenza Rettori UniversitaItaliana per le Universita italiane una con-venzione nel 2001, rinnovata con modifichenel 2005, per la realizzazione di un pro-gramma con l’obiettivo di « avviare dottori,laureandi e dottori magistrali particolar-mente meritevoli, su base volontaria, ai

tirocini formativi e di orientamento che ilministero offrira presso le sue sedi in Italiae all’estero ».

La convenzione trova fondamento nor-mativo nell’articolo 18 della legge n. 196del 24 giugno 1997, « Norme in materia dipromozione dell’occupazione » e nel regola-mento di attuazione, decreto 25 marzo1998, n. 142 del ministero del lavoro edella previdenza sociale. Ne la legge ne ildecreto di attuazione pongono a carico deidatori di lavoro o delle amministrazionipubbliche che ospitano tirocinanti altroobbligo che quello di seguirne il percorsoformativo. Pertanto la citata convenzionetra il ministero degli affari esteri e lafondazione Conferenza Rettori UniversitaItaliana stabilisce all’articolo 12 dell’alle-gato 1 che « Il progetto non comporteraalcun onere per il ministero ».

Quanto alle borse di studio alle qualiLei fa riferimento, le faccio presente che laloro concessione rientra nelle competenzedelle singole universita, secondo la norma-tiva sul diritto allo studio, ovvero delleRegioni nell’ambito dei programmi quadrodi orientamento e di formazione, comedisposto dall’articolo 9 punto 2 del regola-mento.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

PALOMBA. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

all’interrogante e stata fatta pervenirecopiosa documentazione dalla quale po-trebbero trasparire elementi atti a farritenere che vi siano state numerose irre-golarita nell’esercizio dell’ordinaria attivitaamministrativa del comune di Apice (Be-nevento), elementi che di seguito si offronoalla valutazione;

dopo l’elezione del nuovo sindaco, giavice-sindaco nelle amministrazioni prece-denti, le irregolarita non avrebbero avutofine. Infatti, il nuovo primo cittadinoavrebbe omesso di notificare l’avvenutaelezione a tutti i consiglieri comunali. Tale

Atti Parlamentari — LXII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

omissione sarebbe stata evidenziata nellaseduta del consiglio comunale del 3 luglio2004, nel corso della quale sarebbe stataformalmente eccepita l’irregolarita dellaconvocazione dell’organo collegiale;

nella medesima seduta sarebbeemerso che l’atto di nomina risultava il-legittimo, in quanto privo dell’accettazioneda parte degli assessori e della loro di-chiarazione di non versare in condizioni diincompatibilita e, per di piu, carente diindicazioni in ordine alle deleghe conferiteagli assessori. Questa carenza avrebbe cosıcomportato l’impossibilita di svolgere icompiti assegnati nell’ambito di un sistemademocratico;

nelle sedute comunali successive sisarebbero manifestate nuove e gravi irre-golarita. La giunta municipale non avrebbeprovveduto a depositare presso la segre-teria del comune il consuntivo del 2003 edi relativi allegati, tra i quali la relazionedei revisori entro il termine di 20 giorniprima della seduta del consiglio, tenutasi il26 ottobre 2004. Successivamente, la stessagiunta non avrebbe dato comunicazionedell’avvenuto deposito della suddetta do-cumentazione, in violazione della disposi-zione dell’articolo 227, 2° comma, deldecreto legislativo 267/00;

solo in data 23 ottobre due consiglieriche ne avevano fatto richiesta potevanoricevere copia del consuntivo;

il collegio dei revisori ha ricevuto laproposta di delibera consiliare, lo schemadi rendiconto e gli altri allegati in data 25settembre ed il 12 ottobre ha espresso ilsuo parere favorevole all’approvazione. Neconsegue che il deposito del rendiconto edegli allegati non avrebbe potuto esserestato effettuato entro il 6 ottobre e quindientro 20 giorni. Si sarebbe cosı determi-nata una situazione di illegalita per averela giunta municipale affermato, in data 24settembre 2004, che il collegio dei revisoriaveva espresso parere favorevole al rendi-conto prima dell’adozione di detta deli-bera;

le 33 delibere poste in essere nelsecondo semestre del 2004 sarebbero state

pubblicate all’albo solo ad un anno didistanza dalla loro adozione;

non di tutte le delibere di giuntarisulterebbe essere stato redatto il verbale;

sarebbe stato negato agli organi co-munali, con lettera del 22 febbraio 2006,il terzo accesso settimanale agli atti, ri-chiesto per questioni di compatibilita conl’attivita lavorativa svolta da alcuni consi-glieri;

verrebbe impedita la possibilita diprendere visione dei prospetti paga deimesi di novembre e dicembre 2004 e dinovembre e dicembre 2005 riguardanti lasignora che riveste il ruolo di segretariocomunale, la quale ricopre la carica diresponsabile del servizio economico-finan-ziario, cosicche si renderebbe impossibilefugare il dubbio che la stessa abbia per-cepito, nei mesi di dicembre 2004 e di-cembre 2005, premi non giustificabili;

sembra inoltre che il comune diApice versi in stato di dissesto finanziario,come si evincerebbe dalla relazione lettanel corso della seduta di consiglio del 5giugno 2006, convocata per l’approvazionedel preventivo 2006 –:

se le strutture del Ministero preposteal controllo della regolarita dell’attivitadegli enti locali siano gia a conoscenza diquanto esposto ovvero se si intenda atti-vare procedure di verifica e di controllosugli organi del comune di Apice in meritoa quanto sopra per verificare se sussistanoi presupposti per gli interventi di controllosugli organi di competenza della prefet-tura o del Ministero interrogato. (4-02104)

RISPOSTA. — La prefettura di Beneventoha seguito e segue le vicende del comune diApice, al fine di assumere ogni utile ini-ziativa per consentire, nel quadro delleproprie competenze, il corretto svolgimentodella vita democratica ed istituzionale del-l’ente anche se, come e noto, a seguito dellariforma del Titolo V della Costituzione none piu ammesso un controllo di legittimitada parte dello Stato sugli atti degli entilocali.

Atti Parlamentari — LXIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Sulla vicenda segnalata dall’interrogantela prefettura in questione ha rappresentatoquanto segue.

Con provvedimento n. 5040 in data 23giugno 2004, notificato ai consiglieri, e statadisposta la convocazione della prima sedutadel consiglio comunale. Il provvedimento diconvocazione e stato ritenuto dall’Ente so-stitutivo della comunicazione ai consigliericirca l’avvenuta elezione, anche in consi-derazione del fatto che – per effetto del-l’articolo 38, comma 4, del decreto legisla-tivo 267/2000 – i consiglieri comunalientrano in carica all’atto della proclama-zione. Inoltre, la partecipazione alla sedutae stata valutata manifestazione tacita diconoscenza della elezione alla carica diconsigliere.

Alla prima riunione del Consiglio co-munale, svoltosi in data 3 luglio 2004,hanno infatti partecipato tutti i consiglieritranne uno, assente giustificato, che co-munque ha partecipato alle riunioni suc-cessive.

Nel corso della riunione e stata dataanche comunicazione del provvedimenton. 5316 in data 1o luglio 2004, pubblicatoall’Albo pretorio, con il quale e stata di-sposta la nomina dei componenti dellaGiunta comunale, tra cui il Vice sindaco,con l’indicazione della delega assegnata adognuno per la trattazione di un settore diattivita amministrativa.

Nei confronti dei componenti dellagiunta comunale e stato effettuato il pre-visto accertamento inerente la mancanza disituazioni di ineleggibilita e di incompati-bilita ai sensi della normativa vigente inmateria.

Non sembra essere irregolare, invece, laprocedura per l’approvazione del rendicontodi gestione per l’esercizio 2003.

A tal proposito, l’articolo 227 del decretolegislativo n. 267 del 2000 prevede che laproposta di rendiconto venga messa a di-sposizione dei componenti dell’organo con-siliare prima dell’inizio della sessione con-siliare in cui viene esaminato il rendicontostesso. Il sindaco, interessato dalla prefet-tura, ha comunicato che la proposta sulrendiconto del 2003 e stata approvata condelibera di giunta il 24 settembre 2004 e

pubblicata all’albo il successivo giorno 27,restando pertanto a disposizione dei consi-glieri per un periodo superiore al termineminimo di 20 giorni. Lo stesso sindaco, hasoggiunto inoltre che il favorevole pareredei revisori dei conti relativo alla appro-vazione della proposta di rendiconto digestione dell’anno 2003 e stato desunto invia diretta dai rapporti nel corso dell’ordi-naria attivita dei revisori stessi e che larelazione formale di questi ultimi e statamessa a disposizione dei consiglieri subitodopo l’approvazione della delibera digiunta.

Le motivazioni del sindaco non possonoessere condivise sia perche la pubblicazioneall’albo della delibera della giunta non puoessere ritenuta sufficiente ai fini dell’appli-cazione delle richiamate disposizioni delTesto unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, sia perche avrebbe dovutoessere preventivamente acquisita la rela-zione formale del Collegio dei revisori.

Anche la mancata redazione dei verbalidelle sedute della giunta non risulta con-forme alla vigente normativa, atteso che taliatti dovrebbero essere elaborati per attestaretutta l’attivita dell’organo. Il sindaco, a talproposito, ha riferito che l’Ente provvedealla stesura formale dei verbali solo per leattivita che implicano manifestazioni divolonta di natura dispositiva, con esclu-sione di quelle concernenti esami per studied argomenti vari.

Per quanto riguarda le asserite difficoltadi accesso agli atti e alla documentazioneamministrativa del comune, non puo cherichiamarsi la vigente normativa che disci-plina la materia.

In particolare, si ricorda che mentre ilcomune puo regolamentare l’accesso agliatti secondo le proprie esigenze organizza-tive, i consiglieri comunali hanno diritto, aisensi dell’articolo 43 del Testo unico delleleggi sull’ordinamento degli enti locali diottenere dagli uffici del comune, nonchedalle loro aziende ed enti dipendenti, tuttele notizie e le informazioni in loro possesso,utili all’espletamento del proprio mandato.

Per quanto riguarda la situazione eco-nomico finanziaria del comune, secondoquanto emerge dalle informazioni fornite

Atti Parlamentari — LXIV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

dalla prefettura di Benevento, non risultaattivata da parte dell’ente, la procedura dicui all’articolo 246 del testo unico delleleggi sull’ordinamento degli enti locali perla deliberazione formale di dissesto finan-ziario.

Le irregolarita riscontrate nella gestioneamministrativa del comune di Apice nonpossono essere, come gia accennato, oggettodi intervento da parte di questa ammini-strazione non sussistendo, come e noto,alcun potere di controllo sugli atti degli entilocali. Non e altresı applicabile al casoconcreto la fattispecie di cui all’articolo 141del testo unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali che prevede lo scioglimentodei consigli comunali e provinciali, condecreto del Presidente della Repubblica, suproposta del Ministro dell’interno, quandocompiano atti contrari alla Costituzione oper gravi e persistenti violazioni di leggenonche per gravi motivi di ordine pubblico.

Non sembra infatti che gli atti posti inessere dal comune di Apice possano essereconsiderati contrari alla Costituzione oconnessi a gravi motivi di ordine pubblico.Non sembra che debba altresı ravvisarsil’ipotesi della gravita e della persistenzadelle violazioni di legge.

Va ricordato che la giurisprudenza con-solidata considera grave la violazione chedia luogo ad un comportamento deviante escorretto, pregiudizievole per la funzionalitadell’ente amministrato, che si rifletta diret-tamente sulle posizioni giuridiche dei cit-tadini e/o attenti alla funzionalita comples-siva del sistema dei pubblici poteri perinterferire nella sfera di altri soggetti pub-blici. (cfr. Tar Emilia Romagna, Bologna,Sez. I, 25 ottobre 2004, n. 3687; Consigliodi Stato, Sez. V, 10 febbraio 2000, n. 736 eSez. VI n. 1264/2007).

Viene, altresı, considerato persistente ilreiterato e pervicace comportamento con-trastante con un preciso obbligo di legge,che manifesta inequivocabilmente la vo-lonta di disattendere, nonostante le ritualidiffide, una prescrizione normativa di va-lore cogente posta a garanzia delle regolefondamentali che presiedono al correttosvolgimento delle funzioni dell’ente. La per-sistenza e caratterizzata, quindi, da episodi

legati da un intento apertamente conflit-tuale con le altre istituzioni interessate;conflitto che, anche in ragione della suadurata, non puo non incidere negativa-mente sulla funzionalita stessa dell’ammi-nistrazione.

Cio premesso, pur considerando l’impos-sibilita di avviare autonoma attivita dicontrollo, la prefettura di Benevento haribadito alla procura Regionale della Cortedei conti, destinataria di un esposto deiconsiglieri del comune di Apice sull’argo-mento oggetto dell’atto di sindacato ispet-tivo, la piena disponibilita dell’amministra-zione a porre in essere ogni forma dicollaborazione ritenuta opportuna.

Si assicura infine che la stessa prefet-tura svolgera ogni opportuno interessa-mento al fine di garantire il regolare svol-gimento del mandato amministrativo ditutti i consiglieri.

Il Sottosegretario di Stato perl’interno: Alessandro Pajno.

PAROLI, CAPARINI, SAGLIA, DEL-BONO, TOLOTTI, FERRARI, ZIPPONI,RICCARDO CONTI, ROMELE, GELMINI eMORONI. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere – premesso che:

il decreto legislativo n. 147 del 7settembre 2007 avente ad oggetto: « Dispo-sizioni urgenti per assicurare l’ordinatoavvio dell’anno scolastico 2007-2008 » al-l’articolo 1 comma 1 prevede la reintro-duzione, nella scuola primaria, dell’orga-nizzazione di classi funzionanti a tempopieno, secondo il modello didattico giaprevisto dalle norme previgenti al decretolegislativo 19 febbraio 2004 n. 59, con unorario settimanale di quaranta ore, com-prensivo del tempo dedicato alla mensa;

nonostante le continue richiesteavanzate dagli utenti, dalle istituzioni sco-lastiche e le sollecitazioni dell’Ufficio sco-lastico provinciale, e delle organizzazionisindacali, in provincia di Brescia non cisono sufficienti risorse per ampliare iltempo pieno: infatti, la percentuale diclassi a tempo pieno si attesta solo al 16,37

Atti Parlamentari — LXV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

per cento delle classi complessive (su untotale di 2943 classi per l’anno scolasticoin corso, alla data del 3 ottobre 2007 leclassi a tempo pieno sono solo 482) controquella della provincia di Milano che, in-vece, supera il 90 per cento;

questa situazione penalizza in ma-niera grave le scuole della provincia diBrescia ed e resa ancora piu difficile acausa di un’articolazione territoriale par-ticolarmente complessa (molti piccoliplessi di montagna, elevatissima percen-tuale di alunni stranieri) –:

quali iniziative il Ministro in indi-rizzo intenda intraprendere per reperire leadeguate risorse che consentano di attuareil tempo pieno nelle scuole primarie dellaprovincia di Brescia. (4-05587)

RISPOSTA. — Si risponde alla interroga-zione parlamentare in esame con la qualel’interrogante chiede iniziative per reperireadeguate risorse che consentano di attuareil tempo pieno nelle scuole primarie dellaprovincia di Brescia.

Com’e noto all’interrogante il decreto-legge n. 147 del 7 settembre 2007, conver-tito, con modificazioni, nella legge 25 otto-bre 2007, n. 176, ha ripristinato nellascuola primaria il tempo pieno come mo-dello didattico a 40 ore settimanali. Questomodello di tempo scuola e offerto in basealle richieste delle famiglie nel quadro degliorganici complessivi definiti annualmente ein relazione alla disponibilita dei servizipredisposti dagli enti locali. A tal fine estato previsto un piano triennale di inter-vento da definire in modo congiunto traStato, Regioni, province e comuni e daapprovare in Conferenza unificata.

Cio premesso, per quanto riguarda inparticolare la provincia di Brescia si con-ferma che le classi funzionanti a tempopieno, si attestano sul 16,36 per cento delleclassi complessive. Tale situazione non ri-sulta determinata da insufficienza di per-sonale docente; risulta, infatti, che anchenel corrente anno scolastico tutte le richie-ste dell’offerta formativa a 40 ore sono stateaccolte tant’e che nella provincia di Brescial’organico e aumentato di 28 posti. Per le 99

scuole primarie della provincia il temposcuola e assicurato oltre che dalle oreobbligatorie da ben 12.356 ore disponibili.

Il Viceministro della pubblicaistruzione: Mariangela Ba-stico.

PELLEGRINO e BALDUCCI. — Al Mi-nistro degli affari esteri. — Per sapere –premesso che;

in data 14 dicembre 2007, il quoti-diano La Repubblica, pubblica un articoloin cui si evidenzia il dramma subito dauna giovane architetta bolognese in va-canza alle Maldive;

la donna era su una barca da im-mersioni insieme ad altre dieci persone,quando verso le quattro di notte, un uomodell’equipaggio maldiviano entra nella suastanza e premendo un cuscino sul suovolto, violenta la giovane donna senza cheriesca a gridare;

pertanto, in seguito a tale violenza, ladonna riesce a scappare e a chiedereaiuto, ma l’atteggiamento dei membri del-l’equipaggio ed in particolare del capitanoe molto ambiguo, in quanto sostengonoche si tratta solo di un brutto sogno;

nonostante cio, la giovane donna,contatta il console italiano e denuncial’accaduto alla polizia locale, la qualeraccoglie la versione ma si mostra indif-ferente ed impossibilitata ad intervenirein quanto nel territorio maldiviano nonesiste una legge per le violenze alledonne e quindi lo stupro non rappre-senta un reato –:

se, il Governo, intenda assumereprovvedimenti per verificare la sussistenzadi quanto anzi premesso e se confermato,ritenga opportuno disporre quanto neces-sario al fine di tutelare gli italiani invacanza alle Maldive e quale provvedi-mento intenda mettere in atto in seguito aquesto specifico episodio. (4-05987)

RISPOSTA. — La donna ha riferito alConsole onorario a Male, nel corso di una

Atti Parlamentari — LXVI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

conversazione telefonica effettuata la mat-tina dell’8 dicembre 2007, che nella notteprecedente, e stata oggetto di molestie ses-suali da parte di un membro dell’equipaggiodell’imbarcazione sulla quale si trovava invacanza alle isole Maldive. Il molestatoresarebbe entrato nella cabina mentre lasignora Lo Giudice dormiva, le avrebbepalpato una gamba per poi fuggire quandola connazionale, svegliatasi, ha cominciatoad urlare. Nel corso della ricostruzionedell’accaduto fornita al Console Onorariol’interessata non ha mai affermato di aversubito una violenza carnale.

Durante la medesima conversazione lasignora Lo Giudice e stata invitata a spor-gere formale denuncia; lo stesso Console haprovveduto a prendere contatto con le Au-torita di Polizia maldiviane al fine di se-gnalare il fatto e preannunciare l’arrivodella connazionale, assicurandosi che lasignora Lo Giudice fosse adeguatamenteassistita.

Le dichiarazioni rese dall’interessata allaPolizia sono risultate corrispondere allaricostruzione fatta dalla stessa al ConsoleOnorario ed anche in quella sede la con-nazionale ha affermato di non essere stataoggetto di abusi sessuali.

Si fa presente che il reato di violenzacarnale, secondo la legislazione maldiviana,e punibile con una pena che va dai tre aiventicinque anni di reclusione.

Il Viceministro degli affariesteri: Franco Danieli.

PICCHI. — Al Ministro degli affari esteri.— Per sapere – premesso che:

il signor Antonio Pagliaricci nel 1995aveva esportato alcuni beni in Etiopia aseguito di un investimento italiano, pro-tetto ai sensi della Legge 597 del 6 no-vembre 1996;

tali beni che risultano a tutt’oggibloccati presso la Dogana Etiopica e di cuiil Signor Pagliaricci ha la responsabilitagiuridica ma non la disponibilita, nonhanno piu alcun valore commerciale, tut-tavia la responsabilita giuridica dei beni

impone la necessita di riesportarli persottrarre il signor Pagliaricci a possibili« pressioni » esercitabili da qualsiasi Fun-zionario delle Istituzioni Etiopiche;

l’Ambasciata di Addis Abeba, contat-tata dal signor Pagliericci, ha dato incaricoal Suo Legale di verificare il caso. Il Legaledell’Ambasciata concludeva sia nella suarelazione del 28 agosto 2003 che in quelladell’11 gennaio 2004 che la « richiesta dirimborso, era giustificata (1.5 Milioni diUS$ + Interessi maturati in 12 anni) » econsigliava alcune possibili vie per otte-nere il rimborso tra cui l’accesso allerisorse liberate dalla cancellazione del de-bito Italiano (documenti agli Atti dell’Am-basciata);

successivamente durante un incontroformale con il Board of Investment Etio-pico, presieduto dal Ministro dell’Industriaetiopico Girma Birru, l’AmbasciatoreGuido La Tella produsse dei documenti incui chiaramente si evinceva che un Fun-zionario della Dogana aveva bloccato unadirettiva sia dell’Investment Authoritynonche della Direzione delle Dogane;

la risposta formale dell’InvestmentAuthority all’Ambasciatore La Tella, di-chiara che la decisione con cui si rinne-gava la loro azione secondo la LeggeEtiopica fu presa in data 4 maggio 1999 inbase ad una comunicazione della Dire-zione della Dogana datata 30 settembre1999;

il giorno 5 gennaio 2005 l’allora Sot-tosegretario agli esteri Sen. Mantica uni-tamente all’Ambasciatore De Lutio, infor-mavano il Signor Pagliaricci che era statoconsegnato un fascicolo preparato dal-l’Agenzia delle Entrate Italiane al Ministrodegli Esteri Etiopico Seyum Mesfin;

qualche tempo dopo il Funzionariodell’Ambasciata Italiana incaricato di se-guire la cosa informava l’interrogante, chedette affermazioni non erano fondate inquanto non vi era agli Atti nessun fasci-colo proveniente dalla Agenzia delle En-trate e che se fosse vero ve ne sarebbestata una copia;

Atti Parlamentari — LXVII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

il giorno 28 agosto 2006 il signorPagliaricci ha indirizzato una lettera al-l’Ambasciatore De Lutio, in cui trasmet-teva degli atti della Dogana Etiopica in cuisi evidenziava che 12 anni prima gli eranostati riconosciuti i diritti derivanti dalleLeggi vigenti, che tuttavia non esistevaalcuna pratica istruita per il rimborso eche infine non esistevano piu documentiche riguardavano le proprieta sotto Do-gana;

a seguito di cio l’Ambasciatore De Lu-tio scrisse una lettera al Capo delle DoganeEtiopiche trasmettendo gli atti nonche larichiesta di rimborso; tuttavia ad oggi nonrisulta che vi sia stata alcuna risposta neche questa sia stata sollecitata –:

quali iniziative tempestive intende in-traprendere presso il Governo Etiopico epresso le altre istituzioni italiane per ri-solvere la situazione del signor Pagliaricci;

quali tempi siano prevedibili per il su-peramento delle difficolta in premessa.

(4-04237)

RISPOSTA. — Il signor Antonio Pagliariccinel 1995 costituı una societa mista con uncittadino etiopico, la « P and P – PrivateLimited Company », di fatto mai entrata inattivita.

In quella occasione il Pagliaricci im-porto in Etiopia alcuni macchinari ed at-trezzature per conto della suddetta societaed alcuni beni personali. Le dogane etio-piche li hanno suddivisi in due categorie:beni « di investimento » e « personali », (se-condo la destinazione dichiarata dallostesso Pagliaricci) ed hanno chiesto al con-nazionale il pagamento di un dazio perentrambe.

Il Pagliaricci pago il dazio relativo aisoli beni « personali » (presentando tuttaviacontestuale ricorso per questo pagamento) erifiuto di pagare quello per i beni consi-derati di « investimento », sostenendo che sitrattava di un’errata applicazione della leggelocale, che a suo giudizio prevedeva l’esen-zione totale. Egli aprı quindi una vertenzacon la dogana e con l’Autorita etiopica pergli investimenti. Da quel momento i beni di

investimento sono bloccati in dogana ed ilcontenzioso aperto con le Autorita etiopichenon si e ancora concluso.

Sin dal 1999, grazie al tempestivo in-tervento della nostra ambasciata, le Auto-rita etiopiche hanno riconosciuto il dirittodel Pagliaricci ad ottenere la restituzionedel dazio pagato per i « beni personali ». Atal fine, la dogana etiopica ha chiesto alconnazionale di inoltrare la pertinente do-cumentazione.

Il Pagliaricci, tuttavia, ha sempre di-chiarato di non essere piu in possesso ditale documentazione e non ha mai prodottol’istanza per il rimborso.

Con lettera inviata alla dogana etiopenell’agosto 2006, l’ambasciata e tornata achiedere che al Pagliaricci fosse restituito ilvalore del dazio indebitamente pagato per i« beni personali ». Nessuna menzione e in-vece fatta nella lettera dell’ambasciata,come invece affermato nel testo dell’inter-rogazione, all’esistenza o meno di una pra-tica per il rimborso. Ne poteva esservi,essendo noto alla nostra Ambasciata che ilPagliaricci non aveva prodotto l’istanza peril rimborso.

Nella lettera dell’ambasciata inoltre siafferma che i documenti che riguardano leproprieta del connazionale non esistonopiu, ma ci si limita ad indicare che negliarchivi etiopi erano stati trovati solo pochidocumenti relativi al Pagliaricci.

Per quanto riguarda invece i beni con-siderati « di investimento », un gruppo dilavoro congiunto, promosso dalla stessaambasciata sin dal 2002, ha esaminato ilcaso ed ha confermato la validita delledecisioni prese dalle Autorita etiopi suiricorsi del Pagliaricci: in base alla leggeetiope il Pagliaricci era, ed e, tenuto alpagamento del dazio.

In successivi tentativi esperiti dall’am-basciata per cercare di far riconsiderare laquestione, le Autorita etiopiche hanno sem-pre riaffermato di considerare definitiva econforme alla loro normativa interna ladecisione. La dogana etiope, oltre al paga-mento del dazio secondo la legge, chiedeinoltre oggi al Pagliaricci il pagamento deicosti sostenuti per il deposito delle mercipresso i propri magazzini.

Atti Parlamentari — LXVIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Per quanto riguarda la possibilita, citatanell’interrogazione in oggetto, che il rim-borso possa essere ottenuto dal connazio-nale attraverso le risorse liberate dallacancellazione del debito etiopico, essa emanifestamente priva di fondamento poichefa riferimento ad accordi internazionali dicancellazione del debito sovrano che loStato etiopico aveva contratto con l’Italia.Tali somme non possono pertanto essere inalcun modo collegate ad una questioneprivata quale la controversia del signorPagliaricci con la dogana etiopica.

Da quanto sopra, emerge che nel corsodi questi anni l’ambasciata in Addis Abebaha sempre tempestivamente fornito al si-gnor Pagliaricci tutta l’assistenza da luirichiesta. Da ultimo, il connazionale e statoricevuto in ambasciata il 18 giugno 2007per un lungo colloquio volto a riprendere lefila della questione.

Oggi il connazionale si dichiara non piuinteressato ad importare i macchinari tut-tora bloccati in dogana e chiede di poterliriesportare. A tal fine necessita di rientrarein possesso dei documenti di proprieta dellemerci.

L’ambasciata ha pertanto suggerito alPagliaricci di avviare la procedura per lariesportazione dei « beni di investimento »inviando una lettera contenente tale richie-sta alla dogana etiope. L’ambasciata hainoltre nuovamente assicurato al Paglia-ricci l’eventuale assistenza nel caso incon-trasse difficolta con le autorita etiopiche inmerito alla richiesta di riesportazione.

Il Viceministro degli affariesteri: Franco Danieli.

PICCHI. — Al Ministro per i beni e leattivita culturali. — Per sapere – premessoche:

l’Accademia della Crusca, uno tra ipiu antichi ed autorevoli istituti culturalinazionali, la cui fama ed autorevolezza enota ed apprezzata in tutto il mondo, e lacustode del prezioso patrimonio della no-stra lingua italiana e tratto identitariodella storia della citta di Firenze;

nel corso di un recente incontro dellaCommissione Cultura del Comune di Fi-renze presso l’Accademia, e emerso chel’Accademia verte in una condizione dif-ficile e precaria ed esiste uno stridentecontrasto tra attaccamento degli Accade-mici nei confronti della secolare ereditaculturale dell’istituto e la disattenzionealla sua sopravvivenza dimostrata dalloscarso riconoscimento di fondi economici;

le cifre riconosciute dagli enti dellapubblica amministrazione e ministerialiper le attivita e la sopravvivenza dell’Ac-cademia sono largamente insufficienti einfatti a fronte di un bilancio di pocoinferiore a 1 milione di euro, i contributipercepiti riescono a coprire voci di spesasolo per un totale di circa 550 mila euro;

la maggior parte delle risorse accor-date alla Crusca sono comunque finaliz-zate a progetti specifici, che l’Accademiarendiconta ai suoi stessi finanziatori conpuntualita, escludendo quindi la normalegestione « ordinaria » e la situazione eaggravata dall’incertezza dei tempi e dellemodalita di deliberazione ed erogazionedegli stessi contributi;

l’Accademia ha un solo dipendente eper quanto concerne le sue attivita distudio, ricerca e conservazione ricorre acinque unita con contratto trimestrale e lasua nuova connotazione come ente pub-blico la obbliga a nominare un direttoreamministrativo, che si aggiunge alla voci dispesa ordinarie;

l’Accademia ha sede a Firenze nellastorica cornice della Villa di Castello, af-ferente al Demanio dello Stato verso ilquale ha gia maturato un debito di oltre3 milioni di euro di affitto non pagato;

nonostante cio la capacita del presi-dente e del vice-presidente della Crusca hareso possibile chiudere il bilancio in so-stanziale pareggio, riducendo al minimo lespese di sostentamento dell’Istituto;

sarebbe incredibilmente dannoso peril prestigio dell’Italia all’estero e per l’iden-tita culturale del nostro paese se talecondizione di precarieta dell’Accademia

Atti Parlamentari — LXIX — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

dovesse perdurare, magari costringendolaa ridurre ulteriormente le proprie attivitao a chiudere veri e propri settori dilavoro –:

quali iniziative urgenti saranno intra-prese per salvaguardare l’enorme patrimo-nio culturale e linguistico rappresentatodall’Accademia;

se non ritenga opportuno stanziarenella prossima manovra finanziaria risorseopportune per lo sviluppo strategico ecoordinato delle attivita dell’Accademia.

(4-04486)

RISPOSTA. — L’Accademia della Crusca,sorta nel 1582 e formalmente istituita conDecreto Napoleonico 19/01/1811, ha perfini e compiti istituzionali lo studio e lacura della lingua italiana, lo studio dellafilologia, della lessicografia e della gram-matica italiana.

L’Istituto e inserito nella tabella di cuiall’articolo 1 della legge 17 ottobre 1996,n. 534 recante « Norme per l’erogazione dicontributi statali alle istituzioni culturali »sin dal triennio 1980-1982.

I contributi degli ultimi trienni hannosubito variazioni dovute alle decurtazionipreviste dalle leggi finanziarie.

Per il triennio 2006-2008, l’Accademiaha beneficiato dei seguenti contributi:

anno 2006: euro 220.000,00 con unariduzione del 6,40 per cento;

anno 2007: euro 190.619,00 con unariduzione del 13,35 per cento.

Cio a fronte – come si e appreso danotizie di stampa – di un contributo di32.000 euro da parte della Regione e di17.000 euro da parte del Comune di Fi-renze.

Si rammenta che in data 14 settembre2007 il ministro per i beni e le attivitaculturali ha, con proprio decreto, (decretodi ripartizione dei fondi capitolo 7825 ar-ticolo 1, comma 1141, legge finanziaria2007) destinato la somma di 500.000,00euro a favore dell’Accademia della Cruscaper la creazione di un sistema per laconservazione del patrimonio linguistico

nazionale italiano – progetto « In Lingua »– anche attraverso la valorizzazione del-l’archivio e della biblioteca dell’Accademia.

Si fa, inoltre, presente che nella leggefinanziaria per il 2008 (legge 24 dicembre2007, n. 244) e stata incrementata di 3,4milioni di euro la spesa autorizzata dagliarticoli 7 e 8 della legge 17 ottobre 1996,n. 534 recante « Nuove norme per l’eroga-zione dei contributi statali alle istituzioniculturali » e, pertanto, ove l’Accademia nefaccia richiesta entro il primo trimestredell’anno, e prevista la possibilita di acce-dere ad un contributo straordinario persingole iniziative di particolare interesseartistico e culturale o per l’esecuzione diprogrammi straordinari di ricerca.

Al momento, tuttavia, non risulta essereancora stata fatta richiesta da parte del-l’Accademia.

Quanto alla problematica relativa allasede dell’istituto si rileva che, a seguitodell’autorizzazione della direzione generaledel demanio, dal 1971 l’Accademia ha sedea Firenze presso la Villa Medicea di Ca-stello.

Da quella data l’Accademia ha piu voltereiterato la richiesta di regolarizzazione delrapporto di occupazione della Villa senzache peraltro si sia ancora giunti ad unaformalizzazione dello stesso a causa delcontenzioso sorto dall’applicazione dellanormativa in questione, piu volte modifi-cata.

In proposito, il 13 settembre 2005 estato emanato il decreto del Presidente dellaRepubblica n. 296, recante « Regolamentoconcernente i criteri e le modalita di con-cessione in uso e in locazione di beniimmobili appartenenti allo Stato », che haintegralmente abrogato la precedente nor-mativa di cui alla legge 390/1986 e, all’ar-ticolo 13, comma 2, ha previsto che ledisposizioni di cui all’articolo 12 (Misuradel canone e modalita di determinazione)« si applicano alle utilizzazioni in corso alladata di entrata in vigore del presente re-golamento, se alla stessa data non sonostati perfezionati i relativi provvedimenti diconcessione ovvero i contratti di locazione:il perfezionamento di tali provvedimenti econtratti e subordinato alla previa regola-

Atti Parlamentari — LXX — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

rizzazione degli utilizzi pregressi, con lacorresponsione del 10 per cento del canonedeterminato in base ai valori di mercatodell’immobile ».

L’articolo 2, comma 398, della leggefinanziaria 2008 prevede ora che le acca-demie e le istituzioni culturali senza scopodi lucro siano legittimate a richiedere atitolo gratuito la concessione ovvero lalocazione dei beni immobili di cui al re-golamento sopra citato per lo svolgimentocontinuativo di attivita culturali di inte-resse pubblico. I commi successivi dettanouna disciplina specifica per i rapporti pen-denti.

Nelle more della definitiva regolarizza-zione del rapporto di utilizzazione dellaVilla tra l’Accademia e la filiale toscanadell’Agenzia del Demanio, sono in corsointerventi straordinari volti all’adegua-mento dell’immobile al decreto legislativon. 626/1994 attuativo delle direttive CEEriguardanti il miglioramento della sicurezzae della salute dei lavoratori durante illavoro.

Per far fronte a tali spese l’Accademia eriuscita ad assicurarsi un contributo dellaregione Toscana pari al 60 per cento dellestesse che, insieme a quello deliberato daun istituto di credito fiorentino, consentiranon solo la conservazione del bene maanche il suo miglioramento.

Il Sottosegretario di Stato per ibeni e le attivita culturali:Andrea Marcucci.

PICCHI. — Al Ministro degli affari esteri.— Per sapere – premesso che:

Angelo Falcone e Simone Nobili re-sidenti a Bobbio (Piacenza), cittadini ita-liani, incensurati, si erano recati in Indiaper trascorrere delle vacanze nei primimesi del 2007, la sera del 9 marzo a Mandinello stato del Himachal Pradesh, dopoaver conosciuto un indiano che li avevainvitati nella propria casa sono stati fer-mati dalla polizia indiana a seguito di unairruzione;

il giorno dopo trascinati alla stazionedi polizia ai due cittadini italiani e stata

estorta con violenza la sottoscrizione diuna dichiarazione in Hindi, con la quale,ma cio e stato compreso solo successiva-mente, risultava che i due italiani eranostati fermati ad un posto di blocco in autocon due indiani e 18 chili di hashish; lapolizia indiana ha quindi proceduto all’ar-resto dei due italiani con l’accusa di de-tenzione e traffico di stupefacenti;

i due italiani si trovano ormai da novemesi in carcere senza che la situazione sisia legalmente propagata in quanto sia ilprocesso a loro carico viene continuamenterimandato; pare che una forma di epatiteabbia colto i due giovani che vivono inprecarie condizioni igieniche;

in Parlamento, sia presso la Cameradei deputati che presso il Senato, sonostati presentati molti atti con i quali siinterrogava il Governo su quali provvedi-menti sarebbero stati presi per tutelare idue connazionali;

inoltre il Parlamento ha formalmenteapprovato atti, non ultimo l’ordine delgiorno Picchi 9/3081/1 del 20 dicembre2007 accolto dal Governo, con i quali siimpegnava il Governo ad attivarsi pertutelare i diritti dei nostri connazionalidetenuti all’estero –:

se e cosa sia stato fino ad oggi fattoper tutelare i diritti dei connazionali de-tenuti in India;

quali ulteriori provvedimenti urgentisaranno presi per ottenerne il rimpatrio;

se non ritenga opportuno intervenirecon maggiore zelo e pressioni presso leautorita indiane per sbloccare la situa-zione. (4-06013)

RISPOSTA. — Il signor Angelo Falcone e ilsignor Simone Nobili sono stati tratti inarresto dalle autorita di polizia indiane il10 marzo 2007 a Mandi, nell’Himachal, conl’accusa di detenzione di 18 kilogrammi dihashish finalizzata allo spaccio. I conna-zionali sono stati condotti nel carcere diMandi, ove tuttora permangono in regimedi custodia cautelare.

Atti Parlamentari — LXXI — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Il caso del signor Falcone e del signorNobili e stato seguito sin dall’inizio con lamassima attenzione sia dal ministero degliaffari esteri sia dall’ambasciata in NewDelhi. Sin dal momento dell’arresto, larappresentanza si e adoperata, in partico-lare, per fornire agli interessati ogni pos-sibile assistenza, mantenendo un costantecontatto con i familiari in Italia. La stessarappresentanza e altresı intervenuta pressole competenti Autorita indiane al fine diottenere una conclusione piu rapida possi-bile delle indagini relative alle accuse con-testate. Nel corso di un suo recente viaggioin India inoltre l’onorevole Ministro haconsegnato al suo omologo indiano unpromemoria sulla vicenda, il quale succes-sivamente e stato trasmesso alle Autoritadello Stato dell’Himachal, dove i connazio-nali si trovano in stato di detenzione.

Diverse visite consolari sono state effet-tuate per verificare le condizioni di salute edi detenzione dei due connazionali. Findall’incontro in carcere avvenuto lo scorso4 ottobre, il signor Falcone e il signorNobili sono apparsi in buono stato di salutepsico-fisica; gli stessi hanno dichiarato diessere trattati con cortesia dalle Autoritacarcerarie, di ritenere accettabili le condi-zioni igieniche della struttura nella qualesono reclusi e di poter senza difficoltacomunicare con i loro congiunti in Italiacon cadenza settimanale. L’ambasciata hacomunque ottenuto dalle predette Autorital’autorizzazione a che gli interessati sianosottoposti ad una visita sanitaria di con-trollo da parte di un medico esterno alpenitenziario.

Quanto alla vicenda giudiziaria, termi-nata la fase istruttoria il procedimentopenale a carico del signor Falcone e delsignor Nobili e attualmente nelle sue fasiiniziali. Nel corso dell’udienza svoltasi loscorso 27 ottobre sono stati formalizzati icapi di imputazione a carico dei connazio-nali: detenzione di sostanze stupefacenti afini di spaccio e nel corso di dicembre sisono svolte le udienze per l’escussione deitestimoni. Il signor Falcone ed il signorNobili sono assistiti da un legale di fiduciada loro stessi scelto e non risulta attual-mente che nella conduzione del processo a

loro carico vi sia stata alcuna violazione deidiritti di difesa. Eventuali irregolarita nellafase di arresto potranno essere sollevate dalsuccitato legale in sede processuale.

Il ministero degli affari esteri ha auto-rizzato l’ambasciata a New Delhi a conce-dere, previa iscrizione all’Anagrafe degliitaliani residenti all’estero (AIRE) degli in-teressati, un congruo sussidio come contri-buto al pagamento delle spese connesse alladifesa dei due connazionali avendo accer-tata l’impossibilita delle proprie famiglie difarsene carico in toto.

L’ipotesi di un eventuale rientro in Italiadel signor Nobile e del signor Falcone, potraessere presa in considerazione soltanto unavolta completato il procedimento penale.

Il Viceministro degli affariesteri: Franco Danieli.

PINI. — Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro della difesa, al Mini-stro degli affari esteri, al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

nell’area dove dovrebbero sorgere lanuova moschea di Bologna e l’annessominareto, nel quartiere di San Donato,risulta giacere un oleodotto di proprietadell’Aeronautica Militare Italiana che faparte della rete di alimentazione di nu-merose basi nazionali o concesse all’Al-leanza Atlantica, infrastruttura che deveritenersi sensibile ai fini della difesa edella sicurezza del nostro Paese;

tale infrastruttura congiungerebbeinfatti il porto di La Spezia alle basi diGhedi, Villafranca, Istrana, Rivolto edAviano;

l’autorita dell’Aeronautica Militarepresenti a Parma, raggiunti dal comitatopromotore del referendum cittadino sullamoschea, hanno negato di essere stateposte a conoscenza del progetto che inte-resserebbe le aree dove transita l’oleo-dotto;

la permanente minaccia jihadista allasicurezza nazionale di tutti i Paesi occi-dentali sconsiglia di erigere un centro di

Atti Parlamentari — LXXII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

cultura islamica in prossimita di un’infra-struttura critica per la difesa nazionale edatlantica;

chiunque voglia procedere all’altera-zione delle aree interessate e in ogni casotenuto ad acquisire un’autorizzazione pre-ventiva da parte del Ministero della difesae della stessa Alleanza Atlantica che none stata finora chiesta da alcuno ed inparticolare non dal comune di Bologna –:

quali siano gli intendimenti del Go-verno sui fatti generalizzati nella premessae se non intende attivarsi affinche siaevitato l’avvio dei lavori per la costruzionedella moschea di Bologna. (4-04804)

RISPOSTA. — L’atto in esame richiama lenotizie apparse su diversi organi di stampache riguardano l’eventuale costruzione diuna moschea islamica nel comune di Bo-logna, in localita San Donato.

In particolare, l’interrogazione nell’evi-denziare i motivi di preoccupazione in or-dine alla sicurezza nazionale, dovuti allapresenza dell’oleodotto militare nei pressidell’area indicata quale sede ove dovrebbesorgere la citata moschea, e intesa a saperese « l’Amministrazione comunale abbiachiesto l’autorizzazione al Ministero dellaDifesa ».

In primo luogo, nel confermare che lacitata area e attraversata dall’oleodotto mi-litare denominato sistema petrolio olio elubrificante P.O.L. Nord Italia (N.I.P.S.)gestito dall’Aeronautica militare, si sottoli-nea che la difesa non e stata interessataformalmente dalle competenti Autorita lo-cali riguardo a tale eventuale realizzazionee, conseguentemente, non ha rilasciato al-cuna autorizzazione.

Fatta questa doverosa precisazione, si faosservare che, apprese tali notizie, gli or-ganismi militari competenti hanno presocontatti diretti con il comune di Bologna, alfine di ricevere conferma di eventuali pro-grammi in atto e della consapevolezza dellelimitazioni derivanti dalla presenza del-l’oleodotto.

Tali contatti hanno confermato sia l’esi-stenza del programma, definito a mediotermine in quanto soggetto a variante del

piano regolatore generale della citta, sia laconoscenza, da parte dell’ufficio tecnicocomunale, della presenza dell’oleodotto edei vincoli derivanti.

E il caso di sottolineare che la realiz-zazione di opere o lavori di qualsivoglianatura, interferenti o in prossimita dellacondotta militare, necessitino dell’acquisi-zione dell’autorizzazione preventiva da partedel ministero della difesa.

E ragionevole affermare che tale proce-dura sara rispettata dall’amministrazionecomunale di Bologna, tenuto anche contoche lo stesso comune ha in corso con ladifesa ulteriori pratiche di « interferenza »con l’oleodotto, in altre aree di sua pro-prieta, correttamente trattate dal punto divista procedurale.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

SALERNO e BUONTEMPO. — Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri, al Mini-stro delle infrastrutture. — Per sapere –premesso che:

si fa riferimento a quanto previstoper l’avvio, da parte di ANAS, dei lavoridel quinto macrolotto dell’autostrada Sa-lerno-Reggio Calabria, tra Bagnara eScilla, area che avrebbe dovuto costituireil terminale terrestre del ponte sullostretto di Messina (dal km 412,429 al km424,100) con gli inevitabili disagi (dimez-zamento della carreggiata) per la popola-zione locale e per le imprese coinvolte neltraffico sullo stretto;

il traffico medio in tale area e quan-tizzato dai 20 ai 40 mila veicoli al giorno,di cui 3 mila camion, con la conseguenteimportanza economica e sociale di dettotraffico;

vi e stata una richiesta del MinistroBianchi di bloccare i cantieri a titoloprecauzionale in totale difformita di ve-dute del suo collega delle infrastrutturenonche dell’ANAS;

va considerata la non meglio preci-sata proposta del ministro Bianchi, con

Atti Parlamentari — LXXIII — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

non adeguatamente precisati richiami allecosiddette « autostrade del mare », di di-rottare in tutto o in parte il traffico mercie passeggeri da e per la Sicilia su GioiaTauro con grave pregiudizio del notevoletraffico e relativo volume d’affari che sisvolge in detto porto anche in conseguenzadell’accordo sulla logistica;

ingente e il finanziamento (1,7 mi-liardi di euro) per la realizzazione degliammodernamenti programmati nell’areadi Reggio Calabria;

tali ammodernamenti in origineerano stati concepiti e finanziati nell’otticadella realizzazione del Ponte sullo Stretto;

l’attuale governo ha tuttavia depennatoil suddetto ponte dalle proprie priorita;

l’ANAS ha dovuto pertanto rivederein quest’ottica la progettazione degli am-modernamenti autostradali peraltro ne-cessari;

in caso di cambio di orientamentogovernativo in merito si renderebbe ne-cessario l’ulteriore cambiamento dellaprogettazione e della realizzazione dellesuddette opere con spreco di tempo e didenaro pubblico, orientamento governativoche si ritiene suscettibile di cambiare vistii diversi avvisi del Ministro delle infra-strutture onorevole Di Pietro e del Mini-stro dei trasporti onorevole Bianchi sul-l’opportunita o meno di procedere allarealizzazione del progetto del ponte sullostretto e conseguentemente il diverso av-viso di detti ministri riguardo le opere daapprontare a livello locale per le comuni-cazioni dell’area;

recenti sono le vicende parlamentariin cui una parte sostanziale della maggio-ranza (IDV) si e espressa per il manteni-mento della societa « ponte sullo stretto »malgrado il diverso avviso del Governo incarica;

recenti sono le dichiarazioni del Mi-nistro Di Pietro riguardo non meglio pre-cisati investimenti – non rinvenibili inalcun documento di programmazione go-

vernativa – per la mobilita in Sicilia avalere sui fondi gia stanziati per il Pontesullo Stretto;

va ritenuto pertanto, in base aquanto esposto, che non esista una politica– o che essa al momento attuale non siacomunque intelligibile – dell’attuale Go-verno in merito all’area in questione ed aiconnessi collegamenti con la Regione Si-ciliana –:

se il Ministro delle Infrastrutture e ilPresidente del Consiglio intendano chiarire– stante la completa difformita di vedutein merito dei ministri competenti – in viadefinitiva l’orientamento ed i progetti delGoverno per quanto riguarda il complessonodo dei collegamenti Sicilia – continenteper quanto attiene ai lavori della Salerno– Reggio Calabria e viabilita connessanell’area di Reggio. (4-05499)

RISPOSTA. — In riferimento all’interroga-zione in esame, cui si risponde per delegadella Presidenza del Consiglio dei ministripervenuta il 16 novembre 2007, si forni-scono i seguenti elementi di risposta.

In data 4 ottobre 2007 sono stati con-clusi tra questo Ministero e le regioniSicilia e Calabria gli accordi preliminarifinalizzati all’individuazione e selezione de-gli interventi infrastrutturali prioritari ri-cadenti nel territorio delle due regioni, dafinanziare a valere sulle risorse di cuiall’articolo 2, del decreto-legge 3 ottobre2006, n. 262 convertito con legge 24 no-vembre 2006, n. 286 relativo alle risorsefinanziarie inerenti gli impegni assunti daFintecna Spa nei confronti di Stretto diMessina Spa al fine della realizzazione delcollegamento stabile fra la Sicilia ed ilcontinente.

Per quanto attiene, in particolare, allaregione siciliana, sono stati individuati iseguenti interventi destinati alle aree ur-bane o metropolitane dei capoluoghi diprovincia, in coerenza con il Piano regio-nale dei trasporti e della mobilita predi-sposto dalla regione Sicilia:

1. area metropolitana di Palermo: li-nea della metropolitana leggera di Palermo– 1 stralcio funzionale;

Atti Parlamentari — LXXIV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

2. area metropolitana di Catania: fer-rovia Circumetnea – tratta urbana confunzione di metropolitana – 2o lotto fun-zionale Stesicoro – Aeroporto;

3. area metropolitana di Messina:completamento piattaforma logistica inter-modale con annesso scalo portuale e rela-tivi assi viari, ivi compreso l’approdo esi-stente presso il villaggio Tremestieri, e nododi interscambio per l’accesso delle reti via-rie;

4. 2o lotto Agrigento-Caltanisetta - Al9. Tratto dal chilometro 74.

Con riferimento a questo ultimo inter-vento, in sede di accordo le parti hannoaltresı convenuto che quanto concordatoresta valido a condizione che la regioneSicilia completi il finanziamento del 2o

lotto di cui al punto 4. a valere sui fondiFAS assegnati alla regione medesima, di cuiper non meno di 300 milioni di euro suifondi FAS 2006.

Per quanto riguarda, invece, la regioneCalabria sono stati individuati i seguentiinterventi relativi alla strada statale 106Jonica:

1. lavori del megalotto n. 3 (Sibari-Roseto) di euro 265.000.000;

2. progettazione del megalotto n. 9(Crotone - Cariati) di euro 25.000.000.;

3. progettazione del megalotto n. 12(tangenziale di Reggio Calabria) di euro14.707.120.

Con specifico riferimento all’interventostrada statale 106 Jonica-megalotto 3, laregione Calabria, in sede di accordo, hapreso atto che il CIPE, su proposta diquesto ministero, ha approvato il progettopreliminare dell’intera opera e finanziato lostralcio dell’importo di 690,78 milioni dieuro la cui copertura e prevista per 271,35milioni di euro a valere sui fondi FAS delProgramma nazionale del Mezzogiorno2007-2013, per 265,00 milioni di euro avalere sulle risorse di cui al citato accordoe per il rimanente a carico dei fondi dellaLegge Obiettivo per il 2007.

A mero titolo informativo, si segnalache, con il richiamato accordo del 4 ottobre2007, sono state altresı selezionate, per lefinalita sopracennate, le « Opere di efficien-tamento del sistema degli attracchi a VillaSan Giovanni e di adeguamento del sistemaviario cittadino » (costo euro 84.000.000).

Si segnala, inoltre, che l’articolo 2,comma 234, della legge 24 dicembre 2007,n. 244, (legge finanziaria per il 2008), perinterventi necessari a fronteggiare i pro-blemi di mobilita e sicurezza derivanti daiprogrammati lavori di ammodernamentodell’Autostrada A3 nel tratto Gioa-TauroReggio Calabria e per migliorare la qualitadel servizio di trasporto, ha autorizzato laspesa di 20 milioni di euro per l’anno 2008,di 22 milioni di euro per l’anno 2009 e di7 milioni di euro per l’anno 2010, dadestinare ad interventi infrastrutturali nellamisura del 50 per cento.

Per quanto riguarda misure volte aridurre al minimo i disagi legati ai lavorisulla Salerno-Reggio Calabria e di renderefunzionale al territorio, l’ANAS ha previstouna serie di interventi infrastrutturali nelterritorio calabrese proseguendo nell’otticadella piena collaborazione con la regioneCalabria, la provincia di Reggio Calabria, ilcomune di Reggio Calabria e gli altri entilocali interessati. La societa stradale hapertanto presentato un articolato pro-gramma di interventi che permetteranno dicogliere l’occasione dei lavori in corso sullaSalerno-Reggio Calabria per razionalizzareil sistema dei trasporti viari di questoterritorio.

In tale contesto, l’ANAS ha approvato ilprogetto preliminare dello svincolo auto-stradale Sant’Eufemia-Bagnara che prevedeun investimento di 15 milioni di euro e checonsentira di avere un nuovo svincolosull’autostrada A3 rendendo piu agevoli icollegamenti dei due centri verso la citta diReggio Calabria. Il relativo progetto defini-tivo sara sviluppato dalla provincia di Reg-gio Calabria mentre l’ANAS richiedera lenecessarie autorizzazioni e provvedera allarealizzazione dell’opera nell’ambito dei la-vori del V macrolotto avviandone l’esecu-zione entro la fine del corrente anno.

Atti Parlamentari — LXXV — Camera dei Deputati

XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

Il Consiglio di amministrazione del-l’Anas ha inoltre approvato il progetto ese-cutivo del tratto dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria che va dal chilometro221,400 al chilometro 225,800, in provinciadi Cosenza. Il tratto oggetto dei lavori elungo 4,4 chilometri, e costituisce una partedell’intero itinerario della A3 compreso tragli svincoli di Spezzano Terme e di Tarsia,che appartengono al tratto centrale dell’au-tostrada, a nord dello svincolo di Cosenza.

L’opera principale del nuovo progetto ela realizzazione ex novo della galleria na-turale « Serra dell’Ospedale », che si svi-luppa per 1.108 metri in carreggiata nord,e 1.113 metri in carreggiata sud.

Altre importanti opere previste sono larealizzazione della nuova galleria artificiale« Vernicchio », lunga 130 metri, e la co-struzione del nuovo viadotto « Macchia LaTavola », lungo circa 208 metri. Il tempoprevisto per la realizzazione dei lavori estabilito in poco meno di tre anni, mentrel’investimento complessivo ammonta ad ol-tre 140 milioni di euro.

Nel rispetto degli impegni presi con ilterritorio e nell’ambito del piano di emer-genza predisposto dalla Prefettura di ReggioCalabria, l’ANAS ha previsto interventi percirca 40 milioni di euro per migliorare laviabilita ordinaria alternativa alla A3. Inparticolare, sulla strada statale 18 Tirrenainferiore, sono previsti lavori urgenti percirca 5 milioni di euro che consentirannol’eliminazione di strettoie o di curve astretto raggio lungo il tratto reggino com-preso tra Bagnara e Scilla.

Per questi lavori l’Anas avviera a brevela gara di appalto con previsione di ulti-mazione gia per il prossimo esodo estivo.

Entro settembre 2008 verranno appal-tati, in anticipo quindi di due anni rispettoai tempi previsti, i lavori della Variante diBagnara Calabra, per un importo di circa35 milioni di euro. Il progetto prevede larealizzazione di due distinti tratti in va-riante alla strada statale 18 Tirrena infe-riore, che permetteranno di by-passare icentri abitati delle frazioni di Ceramida ePellegrina, per la zona nord, e l’abitato diBagnara per la zona sud.

Nell’ambito dei lavori sul macrolotto VIdella Salerno-Reggio Calabria, al fine diagevolare la circolazione nel tratto Scilla-Campo Calabro, e stato previsto di disporreil traffico, in tutte le fasi lavorative, sul-l’esistente autostrada, mettendo a disposi-zione due corsie per senso di marcia. Ciosara reso possibile da una puntuale rivisi-tazione delle opere, che verranno cantieriz-zate tutte all’esterno dell’attuale sede stra-dale e quindi non creeranno disagi agliutenti.

L’Anas, su richiesta delle istituzioni lo-cali, e allo scopo di contenere i forti disagiper il traffico conseguenti alla realizzazionedell’attuale progetto di ammodernamentodegli ultimi 10 chilometri dell’autostradaA3 Salerno-Reggio Calabria (da Campo Ca-labro a Santa Caterina), ha elaborato unasoluzione progettuale alternativa. Tale so-luzione prevede un intervento di manuten-zione straordinaria del piano viabile e l’av-vio della realizzazione di una tangenzialeesterna alla citta di Reggio Calabria, concaratteristiche autostradali, in luogo delprevisto ampliamento dell’attuale carreg-giata, necessario per l’adeguamento dellecorsie e per la costruzione della corsia diemergenza, che comporterebbe il rifaci-mento dei viadotti e delle gallerie, conconseguenti ripercussioni sulla circolazione.

Per quanto riguarda la parte finale del-l’attuale tracciato della A3, lo studio pre-vede infatti la realizzazione del tappetodrenante, delle opere protettive, delle bar-riere anti-rumore oltre agli impianti diilluminazione sull’autostrada e sulle aree disvincolo, con un investimento di circa 40milioni di euro e disagi contenuti per gliutenti, vista anche la durata minima deilavori (circa 16/18 mesi).

La tangenziale di Reggio Calabria ecompresa nel megalotto 12 della nuovastrada statale Jonica ed e lunga comples-sivamente 19 chilometri, per un investi-mento stimato in 843 milioni di euro.L’Anas ha ipotizzato di realizzare un primostralcio di 6,5 chilometri, per un investi-mento complessivo di circa 280 milioni dieuro, che collegherebbe l’attuale svincolo diCampo Calabro della A3 Salerno-ReggioCalabria con lo svincolo del porto di Reggio

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Calabria e quindi con il centro cittadino,assicurando una valida alternativa auto-stradale all’attuale tracciato della A3.

Per la progettazione della tangenziale diReggio Calabria sono gia disponibili circa15 milioni di euro previsti nell’ambito delladestinazione dei fondi ex Fintecna, definitadal Ministero delle infrastrutture d’accordocon la regione Calabria.

Alla realizzazione del primo stralciodella tangenziale potrebbero essere destinatele economie, valutabili in circa 130 milionidi euro, derivanti dalla soluzione proget-tuale illustrata per il VI macrolotto.

Sulla strada statale 106 Jonica, in pro-vincia di Reggio Calabria, entro dicembre2008 verranno appaltati i lavori per lacostruzione della variante esterna all’abi-tato di Roccella Jonica, che prevedono uninvestimento di progetto di oltre 17 milionidi euro, mentre tra il 2008 e il 2009 sonoprevisti interventi per circa 90 milioni dieuro per la messa in sicurezza della stataleJonica nei territori ricadenti nelle provincedi Reggio Calabria (tratto Reggio-MelitoPorto Salvo), Crotone (con particolare ri-ferimento agli svincoli di Cutro, Le Castella,Crotone, Torre Melissa, Ciro e Ciro Marina,Crucoli, Crotone aeroporto) e Cosenza(svincoli di Mandatoriccio, Mirto Crosia,Cariati, Rossano).

Da ultimo, l’ANAS comunica che, apartire dalle ore 8,00 di venerdı 8 febbraio2008, ed al fine di fluidificare la circola-zione in corrispondenza dei cantieri dellaA3 Salerno-Reggio Calabria nella zona diBagnara Calabra, ha predisposto che larampa di scambio posta al chilometro412,500 (che finora era utilizzata da tutti iveicoli in direzione nord) sia utilizzata solodal traffico che deve uscire allo svincolo diBagnara, mentre i veicoli diretti a Salernocontinuino a proseguire in autostrada.

Il Ministro delle infrastrutture:Antonio Di Pietro.

STUCCHI, SANGA, MISIANI e GRE-GORIO FONTANA. — Al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso che:

nel quartiere di Zingonia, in comunedi Verdellino (Bergamo), e sita la Caserma

dei Carabinieri, in posizione mediana ri-spetto ai Comuni di Boltiere, Ciserano e lostesso Verdellino;

nei 3 comuni la presenza di cittadiniextracomunitari, iscritti all’anagrafe, ri-sulta essere del 15 per cento in rapportoalla popolazione ivi residente, mentre nelquartiere di Zingonia ammonta ad oltre il50 per cento dei 5.000 residenti della zona;

in tempi recenti, a causa dell’aumen-tato degrado urbano e sociale della zona,dovuto a questioni di diffusa illegalita, perlo piu legate al problema della prostitu-zione e della droga, le cui degenerazionisfociano spesse volte in risse e scontri frabande rivali di cittadini extracomunitari ocomunitari dell’Est Europa, sono aumen-tati anche gli sforzi delle Forze dell’Ordineper fornire una adeguata sicurezza deipropri cittadini e del territorio;

questi aumentati fatti criminosi por-tano all’esigenza di un ampliamento del-l’attuale Caserma di Verdellino, mediantela realizzazione di un Tenenza dei Cara-binieri in luogo dell’attuale Stazione;L’edificio, che attualmente ospita la ca-serma, e la zona circostante lo stesso, sonodi proprieta del Comune di Verdellino ilquale si e reso disponibile ad assumersi glioneri finanzieri, insieme ai comuni diBoltiere e Ciserano, con i quali ha stipu-lato un protocollo d’intesa, per i necessariinterventi ampliativi –:

se, a fronte di questo preoccupanteaumento di fenomeni di criminalita nellazona, non ravvisi la necessita di dare ilproprio contributo, di uomini e risorsefinanziarie, per poter mettere nelle con-dizioni, i comuni sopraccitati, di ampliarela caserma di Verdellino, istituendo unaTenenza dei Carabinieri, al fine di fornirequel necessario e quanto mai opportunosostegno all’azione di controllo dell’ordinepubblico svolto anche dalle Amministra-zioni Comunali interessate. (4-05680)

RISPOSTA. — In via preliminare, pareopportuno porre in risalto come l’Arma deicarabinieri abbia sempre posto notevole ecostante attenzione nel perseguimento di un

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dispositivo territoriale efficiente ed adeguatoper l’assolvimento dei propri compiti isti-tuzionali, tra cui quello della tutela dellasicurezza dei cittadini e del territorio.

Nel merito, il comando generale del-l’Arma ha definito un programma di ele-vazione delle stazioni a tenenze, che haconsentito, per il momento, di istituire 44nuove tenenze e di individuare, sulla basedi rilevanti presupposti socio-operativi, unelenco di altri possibili presidi, ampliabilesolo in presenza di particolare esigenze.

In tale quadro, la richiamata stazione diZingonia (Bergamo), nell’ambito di unarecente manovra di razionalizzazione deldispositivo territoriale, non e stata consi-derata per eventuali potenziamenti organici,ma e stata oggetto esclusivamente di unaperequazione tra i vari ruoli.

La provincia di Bergamo, invece, habeneficiato, nell’ultimo triennio, di un po-tenziamento organico di 14 unita, due dellequali destinate a potenziare l’aliquota ope-rativa della compagnia di Treviglio (com-petente sul territorio della citata stazione) e,nel quadro della richiamata recente mano-vra di razionalizzazione, di un ulterioreincremento di 7 unita.

In conclusione, anche in considerazionedell’esigua disponibilita di riserve organi-che, che impone una gestione delle risorseimprontata a criteri di estrema selettivita inambito nazionale, il comando generale del-l’Arma non ha rilevato, per il momento, ipresupposti per procedere, cosı come au-spicato, all’inserimento del presidio in pa-rola tra quelli da elevare a tenenza.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

TONDO. — Al Presidente del Consigliodei ministri. — Per sapere – premesso che:

in data 12 marzo alla Caserma Vit-torio Emanuele III non sono giunte le 200reclute che avrebbero dovuto partecipareal concorso di addestramento di base;

se gli arrivi delle reclute dovesserointerrompersi ulteriormente si mettereb-bero a rischio la sopravvivenza del Batta-

glione e, con esso, l’indotto di attivitacommerciali ed economiche che potreb-bero condizionare anche i livelli occupa-zionali;

nell’ambito del comprensorio di ViaRossetti operano 55 persone, tra ufficiali esottufficiali, che, nel caso di ulteriore ri-dimensionamento o della chiusura dellacaserma, sarebbero a rischio trasferi-mento;

nonostante le modificazioni in attodell’organizzazione e nelle dislocazioni neireparti dell’esercito sul territorio italianonon e opportuno sguarnire o chiudere deltutto lo storico presidio triestino –:

quali provvedimenti intende adottareil Governo affinche sia scongiurato il ri-dimensionamento del Battaglione S. Giu-sto o addirittura la chiusura della casermaVittorio Emanuele III. (4-03230)

RISPOSTA. — L’interrogazione in esameaffronta la questione relativa alla soppres-sione del 1o reggimento « San Giusto » inTrieste.

Si fa notare, preliminarmente, che laproblematica rientra nel piu ampio quadrodel processo di ristrutturazione e snelli-mento dell’organizzazione militare, caratte-rizzato da vari provvedimenti di soppres-sione, accorpamento e riorganizzazionedelle strutture, avviato da alcuni anni etuttora in divenire, in attuazione di unaserie di atti normativi, tesi a meglio mo-dulare le forze armate alle nuove esigenze,adeguandole, nel contempo, alle riduzionidei livelli organici (190.000 unita) stabilitedalla legge 14 novembre 2000, n. 331.

Tale processo e volto ad ottimizzare tuttele componenti delle forze armate, ossiaquelle di vertice, dell’area operativa-logi-stica, dell’organizzazione territoriale e dellaformazione.

In sostanza, si intende perseguire solu-zioni tese ad ottenere un migliore rapportocosto/efficacia, attraverso la soppressione distrutture ormai non piu funzionali, nonchela ridefinizione delle funzioni di comandi/enti ed il loro accorpamento, per quanto

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possibile, in chiave interforze e comunquedi non sovrapponibilita funzionale e terri-toriale.

L’obiettivo finale, in sintesi, e quello dicalibrare uno strumento militare di ridottaentita, ma di piu elevato profilo qualitativoin termini di capacita di proiezione, flessi-bilita e supporto logistico-amministrativo,ad un tempo pienamente integrabile edinteroperabile dal punto di vista interforzee multinazionale.

Fatta questa opportuna premessa, si farilevare come l’intervenuta sospensionedella leva (1o gennaio 2005) in coincidenzadella progressiva trasformazione dell’interostrumento militare su base volontaria, ab-bia reso sovradimensionata l’attuale orga-nizzazione della componente addestrativadell’Esercito italiano.

Cio trova ulteriore conferma nel pro-grammato piano dei reclutamenti dei vo-lontari in ferma prefissata di un anno(VFP1), che individua una graduale ridu-zione degli arruolamenti da 16.000 unitaper il 2007 a 4.000 unita nel 2020.

Pertanto, la normativa vigente in mate-ria di riforma strutturale delle forze armate(decreto legislativo 15 dicembre 2005n. 253) ha previsto, per l’Esercito, la ridu-zione degli attuali enti addestrativi, da 10 a3 e, contestualmente, la soppressione oriconfigurazione dei 7 restanti. Nell’otticadel riordino della suddetta componente ad-destrativa dell’Esercito, hanno inciso, ulte-riormente e significativamente, la riduzionedegli stanziamenti sul bilancio della difesaoperata nella precedente legislatura, noncheil taglio delle risorse stanziate per la tra-sformazione delle forze armate su basevolontaria di cui alla « legge finanziaria2007 ».

Cio, infatti, ha indotto l’Esercito a pro-cedere al ridimensionamento delle unitaaddestrative non piu necessarie, cosı comecontemplato dalla predetta norma, indivi-duando gli specifici provvedimenti, fra iquali rientra quello di soppressione del 1o

reggimento « San Giusto ».In tale contesto, comunque, sono stati

opportunamente valutati tutti gli aspetti dicarattere sociale, economico ed infrastrut-turale, nonche quelli connessi alla presenza

militare e civile nell’area interessata in uncontesto armonico riferito all’intero terri-torio del Paese.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

TURCO, BELTRANDI, D’ELIA, MEL-LANO e PORETTI. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

presso il comune di Caselle in Pittari(Salerno) e in avanzato stato di realizza-zione l’iter amministrativo e tecnico perun progetto di parcheggio sotterraneo per26 posti auto e 4 box; al costo di circa600.000 euro;

il parcheggio sara realizzato inpiazza Abele Parente, una delle principalidel paese, che si caratterizza per esserel’unica area verde all’interno del paese eper i pluridecennali alberi ad alto fusto, lacui ombreggiatura e assai apprezzata daicittadini, in particolare nei mesi piu caldi;adiacente all’area verde si trova anche lascuola materna comunale;

l’intervento prevede il taglio di circa37 alberi, uno scavo di 6 metri, che giungesino alla limitrofa via Roma, mettendocosi a rischio anche i platani ivi insistenti;la rampa di accesso e prevista in prossi-mita di una curva pericolosa nella mede-sima via, che e una delle principali delpaese, poiche e l’unica che consente l’ac-cesso alla strada di scorrimento veloce« Bussentina »;

la precedente amministrazione co-munale di Caselle aveva gia approvato, conrelativo finanziamento, la realizzazione diun parcheggio in altro luogo (localitaPozzo) con maggior numero di posti auto(61, di cui 30 coperti e 31 scoperti), minorcosto (600.000 euro), minor impatto am-bientale (anzi si recupera un’area attual-mente degradata, mentre all’altro progettooccorre aggiungere anche i costi di ripri-stino, attualmente non considerati dal pro-getto), maggiori possibilita di utilizzo peraltri scopi (potrebbe spostarvisi il mercato

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settimanale che attualmente si svolge nellestrade di scorrimento o utilizzarlo permanifestazioni), maggiore vicinanza allaparte antica dell’abitato e minori rischiper l’incolumita pubblica, in sostanza conun rapporto costi-benefici di gran lungapiu positivo;

va anche rilevato che mentre il par-cheggio in localita Pozzo e interamentefinanziato con fondi europei (misura 4.12POR Campania), il nuovo progetto inveceobbliga il comune ad intervenire con circail 50 per cento del costo complessivo,mentre il resto e finanziato tramite lalegge regionale n. 8 del 2004;

per tali motivi l’opposizione alla at-tuale maggioranza in consiglio comunaleha raccolto circa 500 firme su una peti-zione contraria all’intervento; nel mese disettembre 2006 l’assessorato provincialeall’ambiente ha provvisoriamente bloccatol’intervento, sia per carenza dell’autoriz-zazione idrogeologica provinciale, sia perle perplessita sollevate, relative alla rile-vante ferita al decoro urbano;

ulteriori elementi di perplessita deri-vano dal fatto che sono stati approvati,con precedenti delibere e sempre confinanziamento POR, lavori di ripristinodella Piazza Abele Parente, la piazza sitroverebbe quindi ad essere oggetto di dueinterventi, uno di recupero e l’altro dismantellamento; l’utilizzo dei fondi PORprevede la consegna dei lavori entro il 31dicembre 2006, pena la perdita del con-tributo; non si riesce a capire come pos-sano essere conciliati due interventi in cuiquello di recupero e precedente a quellodistruttivo;

l’articolo 5 della legge regionale Cam-pania n. 8 del 2004 prevede l’assegnazioneai comuni sotto i 5.000 abitanti di fondi dautilizzare per le opere pubbliche, a discre-zione delle amministrazioni; come sottoli-neato dalla minoranza comunale il Co-mune di Caselle in Pittari, che si trovaperaltro al centro del Parco nazionale delCilento ed in zona SIC, avrebbe potutoutilizzare tali fondi per integrare il finan-ziamento relativo alla realizzazione di un

nuovo depuratore comunale, poiche quelloesistente e ora assolutamente non funzio-nale; l’acqua non depurata fluisce nelfiume Bussento tramite un inghiottitoiocarsico che e ritenuto tra i piu importantiin Italia, che e meta di studiosi e turisti eper la cui valorizzazione il comune haavviato appropriate misure –:

se l’Ente Parco abbia dato parerefavorevole o contrario al secondo progettoe se abbia dettato eventuali prescrizioni.

(4-01457)

RISPOSTA. — Con riferimento all’interro-gazione in esame, limitatamente agli ele-menti di competenza di questo Dicastero, siriferisce quanto segue.

In data 14 aprile 2006 il comune diCaselle in Pittari (Salerno) ha trasmessoalla Soprintendenza per i beni architettonicie per il paesaggio per il patrimonio storicoartistico ed etnoantropologico di Salerno eAvellino una « Perizia di variante tecnica »per i lavori di restauro e ripristino dell’in-vaso pubblico « Abele Parente » e richiestoun parere/nullaosta ai sensi dell’articolo 59del decreto legislativo 42 del 2002.

Successivamente la Soprintendenza harichiesto al comune le circostanze che ave-vano determinato l’istanza, in considera-zione del fatto che la stessa afferiva ad unanon meglio precisata « variante in corsod’opera » di un progetto per il quale nonrisultava, in atti, alcun provvedimento au-torizzatorio ai fini paesaggistici ne perquello « originale » ne per la « variante ».

Nella stessa nota si evincevano altresılavori di spostamento di un monumentopresente sul posto, per il quale non veni-vano circostanziate le relative opere.

La Soprintendenza il 13 luglio 2006 haapprovato le opere limitatamente allo spo-stamento del monumento, ai sensi dellaSezione II del decreto legislativo 42 del2002.

Riferisce la Soprintendenza che l’areainteressata dalle opere non e da riteneresottoposta alle disposizioni della parte terzadel Codice dei Beni culturali e del paesaggioai sensi dell’articolo 142 lettera f) in quantoalla data del 6 settembre 1985, risulta

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classificata come zona « B » del vigentestrumento urbanistico del comune.

Con nota del 10 marzo 2008 la Soprin-tendenza ha comunicato che le opere sonostate pressoche ultimate.

Infine si rappresenta che l’Ente parconazionale del Cilento Vallo di Diano, hadichiarato con nota in data 30 maggio 2006la propria incompetenza all’autorizzazionedei lavori.

Il Sottosegretario di Stato per ibeni e le attivita culturali:Danielle Mazzonis.

TURCO. — Al Ministro degli affariesteri, al Ministro dell’interno. — Per sa-pere – premesso che:

il 14 dicembre 2005 la Giunta delcomune di Roma ha deliberato l’approva-zione di un documento di revisione tecnicae tariffaria del « Piano Bus Turistici » –deliberazione numero 715;

con tale atto si e disposta la novel-lazione del « Piano Bus Turistici » discipli-nante il transito e la sosta degli autobusturistici nella citta di Roma al fine dicontenere il cosiddetto « inquinamentoambientale »;

la normativa, originariamente adot-tata per poter far fronte alle straordinariecondizioni di disagio in cui sono venuti atrovarsi i residenti della capitale in « epocagiubilare », disagio dovuto all’afflusso ec-cezionale di pellegrini, e stata superatapoiche tali flussi straordinari sono cessatie la mobilita turistica su pullman hanuovamente assunto le caratteristiche pe-culiari della citta di Roma. E stata ripri-stinata la consueta motivazione del viaggioe la consueta tipologia del visitatore, at-tratto oltre che dai soli motivi devozionalida motivi di natura prevalentemente cul-turale, artistica, ludica eccetera. Di con-seguenza gli itinerari turistici sono statinuovamente orientati verso i principalimonumenti, musei e le numerose altreattrattive turistiche della citta;

l’attuale situazione della mobilita turi-stica cittadina, pari ad un terzo di quella inepoca giubilare, e caratterizzata da unapluralita di percorsi che portano alla lucepiu che un problema di accesso e di circo-lazione, un problema di fermata e di sostadei pullman, oltre che la necessita di svilup-pare e razionalizzare i servizi forniti dalsettore turistico capitolino, senza portarenocumento alla quotidianita dei residenti;

nel contesto descritto, nonostante ilfatto che originariamente non fossero pre-viste deroghe, e nonostante il fatto che iflussi siano notevolmente diminuiti ri-spetto all’anno 2000, le procedure di ap-plicazione del regolamento dei bus turisticidella citta di Roma hanno escluso l’appli-cazione della disciplina agli autobus condestinazione « Stato citta del Vaticano(San Pietro) »;

la norma derogatoria cosı recita:

la presente disciplina non si ap-plica a:

autobus diretti all’interno delloStato citta del Vaticano (San Pietro);

sara garantito a detti autobus l’ac-cesso all’interno dello Stato citta del Vati-cano (San Pietro) senza obbligo di registra-zione e di permesso. In caso di controllo daparte delle autorita preposte sara suffi-ciente esibire documentazione attestantel’invito all’ingresso da parte del Vicariato diRoma. Tali veicoli potranno entrare nellaZTL1 BUS al solo scopo di raggiungere loStato citta del Vaticano (San Pietro) e senzala possibilita di effettuare soste o fermateper la discesa dei passeggeri;

poiche le mutate condizioni favori-scono l’avvicinamento allo Stato citta del Va-ticano (San Pietro), non si capisce la ragionedella deroga che consente l’accesso diretta-mente all’interno dello Stato estero, po-nendo in essere una ingiustificata disugua-glianza tra coloro che sono lı diretti e coloroi quali i tendono recarsi in altri centri diattrazione posti nel centro di Roma;

si consideri, inoltre, la particolaresituazione mondiale dopo l’attacco terro-

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

ristico dell’11 settembre 2001, evento cheha reso gran parte del mondo occidentaleun potenziale obiettivo di terroristi isla-mici e che, tra i molti potenziali obiettivi,lo Stato citta del Vaticano e uno di quellimaggiormente sensibile, anche in virtu delfatto che secondo l’interrogante esiste sto-ricamente una oggettiva contrapposizionetra la religione cristiana e quella islamica,entrambe miranti alla conversione delmaggior numero di persone possibile,comportamento che in passato ha gene-rato conflitti non ancora dimenticati esopiti. Prova ne sia la reazione di partedella comunita islamica internazionale inseguito al discorso tenuto nel mese disettembre 2006 da Joseph Ratzinger al-l’universita di Ratisbona. Questo discorsoha comportato la necessita per il Ratzin-ger di esprimere vivo rammarico per ilfatto che le sue parole avevano offeso imusulmani, rammarico espresso nel corsodell’Angelus successivo al pronunciamentodel discorso di Ratisbona;

tale atto di contrizione e stato con-siderato, dalle gerarchie vaticane, oppor-tuno e necessario poiche le frange piu estre-mistiche della jihad ed Al Qaeda avevanopubblicato su un sito internet il seguentecomunicato: « Dopo che lo stupido porta-tore della croce Bush – ha annunciato l’ini-zio di una nuova campagna dei crociaticontro l’islam e i musulmani e ha comin-ciato questa campagna con l’invasione del-l’Afghanistan e dell’Iraq, ecco che il servodei crociati, il “Papa del Vaticano”; ha se-guito le orme di Bush negli attacchi fla-granti contro l’islam e il suo profeta Mao-metto, per cio che riguarda il rito dellajihad », lasciando intendere un atteggia-mento poco fraterno nei confronti delloStato citta del Vaticano e del pontefice;

l’incidente diplomatico ha reso an-cor piu evidente la natura di « obiettivosensibile » dello Stato citta del Vaticano,ed il pericolo potenziale a cui sono espostii residenti dello Stato Citta del Vaticano edi residenti romani prossimi a tale Stato –:

se siano a conoscenza dei fatti;

se esistano accordi o trattati inter-nazionali con i due Stati stranieri presenti

nella penisola italiana che consentano de-roghe, come quelle descritte, in materia dicircolazione automobilistica;

se esistano accordi o trattati inter-nazionali con i due Stati stranieri presentinella penisola italiana che, garantendo lasicurezza da parte dello Stato italiano alloro interno, garantiscano indirettamente isoggetti residenti nelle immediate prossi-mita anche in considerazione che, nellospecifico caso in esame, si puo accederedirettamente all’interno dello Stato stra-niero mediante la mera esibizione di un« invito all’ingresso da parte del Vicariatodi Roma » e che, nel caso di controlli daparte di autorita di pubblica sicurezzaitaliane, questi non avrebbe alcuno stru-mento per verificarne l’autenticita dellostesso. Si potrebbe quindi giungere, nel-l’ipotesi estrema, a non poter fermare unpullman con a bordo terroristi muniti diun falso invito del vicariato che potreb-bero compiere la propria opera distruttivanelle immediate vicinanze dello statoestero senza alcuna possibilita per le no-stre autorita di pubblica sicurezza di evi-tare l’evento e garantire l’incolumita deinostri cittadini e di quello dello Stato cittadel Vaticano;

se e quali iniziative intendanoadottare per ripristinare condizioni di si-curezza ed eguaglianza tra i visitatori ed iresidenti della citta di Roma. (4-04589)

RISPOSTA. — In relazione agli specificifatti da lei riportati nell’atto parlamentarein parola, le faccio presente che la derogaalla disciplina ordinaria sulla circolazione esulla sosta degli autobus turistici nella cittadi Roma – specificamente quelli recantipellegrini e visitatori ai luoghi sacri –previste dalla delibera della giunta comu-nale di Roma n. 715 del 14 dicembre 2005,riguarda esclusivamente i mezzi diretti al-l’interno dello Stato di Citta del Vaticanoper fini istituzionali ed eventi particolari(ad esempio autobus di linea, delle forzedell’ordine, delle forze armate, delle ferroviedello Stato). Peraltro, le assicuro, comeconfermato dal Ministero dell’interno, cheanche tali mezzi sono sottoposti ai regolari

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

controlli per motivi di ordine pubblico, conparticolare riguardo alla prevenzione dieventuali atti terroristici che possano arre-care danno allo Stato di Citta del Vaticanoe alle aree limitrofe.

Sul piano generale, la deroga va ricon-dotta al piu ampio quadro delle relazionibilaterali tra l’Italia e i due Stati checostituiscono enclave nel territorio italiano,come si evince dalle disposizioni contenutenel trattato lateranense e dalla convenzionedi amicizia e buon vicinato tra la Repub-blica Italiana e la Repubblica di San Ma-rino. L’obiettivo delle pertinenti disposizionicontenute in tali intese e infatti quello diassicurare il libero accesso al territoriodegli Stati-enclave e garantirne la liberta dicontatti con gli altri Stati, in coerenza delresto con i principi del diritto internazio-nale consuetudinario.

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

ZACCHERA. — Al Ministro delle infra-strutture. — Per sapere – premesso che:

anche recentemente vi sono stati di-stacchi di massi e frane sulla strada statale337 della Valle Vigezzo (provincia delVerbano Cusio Ossola) nel tratto tra Re edil confine svizzero di Ponte Ribellasca;

gia negli anni scorsi vi sono statiincidenti mortali per automobilisti di pas-saggio colpiti da caduta massi e si imponeuna messa in sicurezza complessiva deltratto della strada statale;

in passato, reiteratamente nelle ul-time legislature, sullo stesso argomento ilsottoscritto ha presentato simili interroga-zioni rimaste senza esito pratico –:

se il Ministro ed il Governo nonritengano prioritaria la messa in sicurezzadella strada statale 337 della Valle Vigezzoe – in questo caso – quali interventi siintende predisporre, con quali finanzia-menti e in quali tempi si ritiene debbanoessere eseguiti, in caso contrario quali

siano i criteri con i quali viene effettuatatale valutazione. (4-05740)

RISPOSTA. — In merito alla messa insicurezza della strada statale 337 « ValVigezzo », interessata negli anni da nume-rosi interventi franosi, ANAS Spa fa cono-scere che sono attualmente in corso lavoridi messa in sicurezza nel tratto tra ilchilometro 7+300 ed il chilometro 8+450(galleria di Paiesco).

I lavori, affidati ad appalto integrato,sono stati consegnati all’impresa BaldassiniTognozzi Spa il 15 dicembre 2006. Allostato, detti lavori procedono regolarmente,anche se con un leggero ritardo sul cro-noprogramma dovuto all’acquisizione dellenecessarie autorizzazioni per l’esecuzionedell’opera ed all’adeguamento delle moda-lita operative – piani di sicurezza – perl’utilizzo degli esplosivi. L’ultimazione eprevista per il mese di settembre 2008.

E inoltre in corso di approvazione efinanziamento un ulteriore intervento rela-tivo alla installazione di barriere paramassiper la protezione del piano viabile dellastatale 337, gia inserito nel piano fabbisogni2007-2011. L’ultimazione dei lavori e pre-vista entro il corrente anno.

Sono, altresı, previsti interventi per lamessa in sicurezza dalla caduta massi daRe (chilometro 23+900) al confine con laSvizzera (Ponte della Ribellasca-chilometro29+750), che comprendono principalmenteopere per la protezione della sede stradale,per il consolidamento dei versanti e tratti digallerie naturali ed artificiali.

Tali interventi, la realizzazione dei qualie subordinata al reperimento dei relativifinanziamenti, sono stati suddivisi in trelotti.

Lotto 1 – dal chilometro 23+900 alchilometro 26+680: ANAS ha predisposto ilprogetto preliminare ed ha raccolto in Con-ferenza dei servizi il parere favorevole ditutti gli enti competenti. Il lotto e inseritonell’elenco delle opere infrastrutturali dinuova realizzazione, nel capitolo area diinseribilita, con un costo complessivo dieuro 28.447.475.

Lotto 2 – dal chilometro 26+680 alchilometro 29+668: ANAS ha predisposto il

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XV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 9 APRILE 2008

progetto preliminare ed ha raccolto in Con-ferenza dei servizi il parere favorevole ditutti gli enti competenti. Il lotto e inseritonell’area di inseribilita dell’elenco delleopere infrastrutturali di nuova realizza-zione, con un costo complessivo di euro80.289.648.

Lotto 3 – Ponte della Ribellasca alchilometro 29+750: Il ponte della Ribella-sca posto sul confine nazionale tra Italia eSvizzera, e opera in muratura, realizzataall’inizio del 1900, che attualmente presentaalcuni fenomeni di fatiscenza.

Il 3 maggio 2006 l’Italia ha stipulatocon la Svizzera una Convenzione con laquale si e impegnata a progettare e realiz-zare le opere di consolidamento del ponteesistente mentre la Svizzera si e impegnataa progettare e realizzare il ponte provvisoriosu cui sara deviato tutto il traffico durantei lavori. Gli interventi saranno realizzati incofinanziamento dai due Paesi.

Alla luce di tale accordo ANAS avviera,a breve, la progettazione esecutiva degliinterventi di consolidamento statico. E statabandita ed approvata in via definitiva lagara per l’affidamento della progettazioneesecutiva. Dopo la redazione del progettoesecutivo ANAS bandira la gara per l’ap-palto dei lavori. L’intervento, inserito nel-l’elenco delle opere infrastrutturali dinuova realizzazione, nel capitolo fondi or-dinari, e finanziato per un importo di euro4.754.100 con appaltabilita 2008.

Il Ministro delle infrastrutture:Antonio Di Pietro.

ZANELLA. — Al Ministro dell’interno. —Per sapere – premesso che:

martedı 18 settembre scorso, versosera, un caccia usa F-16, partito dalla basedi Aviano, e precipitato sulla Val di ZoldoAlto (Belluno) nel corso di una esercita-zione, schiantandosi al suolo, il tutto apoche decine di metri da un gruppo diabitazioni delle frazioni Fusine e Soramae;

l’aereo militare americano si e disin-tegrato sotto gli occhi sbalorditi dei resi-denti, in un vicino boschetto, rilasciando,

insieme a fiamme e dense volute di fumo,un forte odore di cherosene e l’impres-sione che solo il caso e una manovraaccorta e coraggiosa del pilota abbianoevitato che l’incidente si trasformasse intragedia;

l’Agenzia regionale per l’ambiente delVeneto, inviata dal prefetto, ha fatto pre-lievi per verificare un eventuale inquina-mento ambientale e ha rilevato nella zonala presenza di idrazina, sostanza alta-mente tossica e cancerogena presente nelpropellente che si e sparsa in tutta l’areafinendo probabilmente nelle acque delvicino torrente Mae;

l’F-16 dell’aviazione americana, par-tito poco prima dalla base di Aviano, haperso il controllo forse a causa del mal-tempo;

l’istituzione di una commissione qua-lificata che si occupera di stabilire le causedell’incidente e stata annunciata piu tardiin una nota del 31. Fighter Wing;

l’incidente e stato subito coperto dalsegreto militare;

solo due giorni prima l’incidente, eragiunta la conferma da parte del NaturalResources Defense Council di Washingtonche nella base Usaf di Aviano sono dislo-cate 50 bombe termonucleari (da Il Ma-nifesto, 20 settembre 2007) –:

se il Governo non intenda approfon-dire il motivo per cui le autorita ameri-cane avrebbero apposto immediatamenteil segreto militare a tale incidente;

se il Governo non consideri necessa-rio approfondire nei modi che gli sonopropri se questo incidente abbia causatodanni ambientali e di quale rilevanza, inmodo da tutelare la popolazione locale daeventuali contaminazioni;

se il Governo non voglia chiarire se larotta di questo aereo militare era statacomunicata al centro di controllo italianoe come mai fosse cosı vicina a dei centriabitati;

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se il Governo non intenda assicurarsiche le rotte di tali esercitazioni sianosicure e piu in generale, che la presenza ditali installazioni militari non sia troppopericolosa per la popolazione civile;

se il Governo, vista la pericolositadella presenza di tali basi militari e delleloro esercitazioni, che si espresse al mas-simo livello nella tragedia del Cermis, nonintenda avviare una politica di riduzionedi tali installazioni sul territorio italiano.

(4-04917)

RISPOSTA. — L’interrogazione in esameaffronta la vicenda relativa all’incidente del18 settembre scorso che ha visto coinvoltoun velivolo da combattimento F-16 dell’Ae-ronautica Militare degli Stati Uniti d’Ame-rica, appartenente al 31o FIGHTER WINGU.S. AIR FORCE, Reparto permanente-mente dislocato nell’Aeroporto militare diAviano (PN).

Per l’esattezza, si rappresenta che in taledata il predetto velivolo, dopo esser decol-lato dal citato aeroporto alle ore 18,00 circaper una missione addestrativa di volo, pre-cipitava al suolo alle ore 18,35 circa, im-pattando a 300 metri dall’abitato dellalocalita Sora Mae, nel comune di Zoldo Alto(BL).

Nella circostanza, il pilota riusciva alanciarsi con i sistemi di espulsione primadell’impatto al suolo, venendo poi soccorsoda un automobilista di passaggio, che loaccompagnava presso la Stazione carabi-nieri di Forno di Zoldo.

Sul posto dell’incidente intervenivanoimmediatamente, su segnalazione di alcunicittadini residenti in loco, i carabinieri dellapredetta stazione, i vigili del fuoco di Bel-luno unitamente al nucleo speciale cheeffettuavano i primi rilievi per verificareeventuali spargimenti di sostanze tossiche(idrazina – propellente addizionale per ilmotore), oltre ad operatori del Suem (Ser-vizio Urgenza ed Emergenza Medica) e delSoccorso Alpino, del Corpo forestale delloStato, agenti della polizia municipale etecnici dell’Arpav (Agenzia regionale per laprevenzione e protezione ambientale delVeneto).

Al riguardo, il ministero dell’interno hafatto presente che gli approfondimenti svoltihanno escluso situazioni di rischio sanita-rio per le popolazioni interessate.

Sulle cause e la dinamica dell’incidentesono state avviate le indagini da parterispettivamente della competente Autoritagiudiziaria di Belluno e dalla appositaCommissione tecnica, di cui allo stato,ancora non sono noti gli esiti.

In tale quadro, si fa osservare che lamissione era stata regolarmente program-mata ed autorizzata dall’Autorita aeronau-tica nazionale preposta a tale compito dicontrollo (il Comando operativo delle forzeaeree), per svolgere attivita addestrativa al-l’interno di una specifica area riservata cheva dai 6.700 agli 11.800 metri di altitudine.

Coerentemente con la predetta autoriz-zazione, e stato presentato regolare piano divolo.

Da una prima e sommaria indagine eemerso che la rotta effettivamente seguita,dal decollo alla citata area riservata, erisultata conforme a quanto pianificato, inarmonia con le regole del volo previste pertale tipologia di missione.

Dalle informazioni acquisite dai compe-tenti organi militari risulta, inoltre, che ilvelivolo incidentato era equipaggiato soloper lo svolgimento di missioni addestrativee, pertanto, privo di qualsiasi armamento dicaduta e di lancio.

Inoltre, occorre precisare che, sulla basedi accordi bilaterali con gli USA (in primisil « Rapporto tecnico Commissione bilate-rale Tricarico - Prueher sull’attivita di volodei Reparti delle Forze Armate USA inItalia »), i Reparti di Volo statunitensi stan-ziati in Italia, al pari di quelli italiani, sonotenuti al rispetto della normativa vigenteper i voli militari effettuati sul territorionazionale.

Tale normativa, allo stato attuale, ri-sulta idonea ad assicurare con adeguatimargini di sicurezza l’incolumita delle po-polazioni sorvolate da velivoli militari.

In particolare, gli aspetti legati allasicurezza del volo sono monitorati attra-verso un continuo processo di scambio diinformazioni e di ottimizzazione delle pro-cedure di volo da parte delle due nazioni.

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La forza armata ha emanato, nel tempo,delle disposizioni a carattere operativo tesea ridurre il sorvolo a bassa quota di centriabitati, per quanto consentito dalle carat-teristiche del territorio nazionale, al fine diminimizzare i potenziali effetti negativi del-l’attivita di volo, riducendo i rischi per lapopolazione in caso di incidente.

Nell’ambito di tali disposizioni – pre-messo che nel caso specifico il velivoloUSAF non ha effettuato una missione conprofilo di volo a bassa quota – gli equipaggidi volo statunitensi sono tenuti a rispettareal pari di quelli italiani, i limiti di quotastabiliti per l’arco alpino (un minimo di2000 piedi dal terreno) che risultano esserepiu restrittivi che nel resto del Paese.

Per quanto riguarda, infine, la presenzadi infrastrutture e basi date in uso alleforze statunitensi, si fa notare che questapresenza trova fondamento nell’articolo 3del Trattato del Nord Atlantico, che prevedela reciproca assistenza fra gli Stati membriallo scopo di conseguire con maggiore ef-ficacia gli obiettivi dell’Alleanza.

Sulla base di questo fondamento, gliStati Uniti d’America richiedono la possi-bilita di utilizzare basi sul territorio euro-peo per rendere piu efficace la loro parte-cipazione all’Alleanza, in considerazionedella distanza del loro territorio nazionaledalle aree nelle quali si presume possanoinsorgere crisi o episodi di tensione.

Gli accordi bilaterali che regolano lapresenza di forze militari alleate in Italiastabiliscono in modo inequivocabile l’im-pegno del Paese ospitato – nel caso dispecie gli Stati Uniti – ad utilizzare le basiesclusivamente per l’adempimento e il con-seguimento degli scopi dell’Alleanza, defi-nendo altresı la non extraterritorialita deisiti che rimangono sotto comando italiano.

In base a questi accordi, in Italia, ildemanio militare dato in uso e le eventualiservitu attinenti, non hanno alcuna parti-colarita rispetto alle altre zone e vengonoconsiderate aree dedicate alla difesa nazio-nale.

Un comandante italiano, e percio, sem-pre e costantemente presente nei siti dati inconcessione.

Gli stessi principi valgono evidentementeper le infrastrutture utilizzate dagli altriPaesi alleati dell’Italia che hanno forze sulnostro territorio in base ad accordi nel-l’ambito della Nato o dell’Unione europea.

Similmente, si rammenta che anchel’Italia disloca permanentemente alcunisuoi reparti sul territorio dei Paesi alleati,come ad esempio nel caso delle basi aereedi Sheppard in Texas (USA) e di Goose Bayin Canada, ove reparti dell’Aeronautica edella Marina italiana svolgono intense at-tivita di volo addestrativo.

Il Ministro della difesa: ArturoMario Luigi Parisi.

ZANELLA. — Al Ministro della difesa, alMinistro degli affari esteri. — Per sapere –premesso che:

il presidente del Governo della Re-pubblica di Serbia Vojislav Kostunica haricevuto nei giorni scorsi il ministro degliEsteri d’Italia Massimo D’Alema e in que-sta occasione ha invitato l’Italia a rispet-tare la Risoluzione 1244 del Consiglio disicurezza la quale garantisce la sovranitae integrita territoriale della Serbia e nellostesso tempo garantisce l’autonomia so-stanziale per la minoranza nazionale al-banese nella provincia;

Kostunica ha invitato l’Italia e Roma,nel caso che i separatisti albanesi procla-mino l’indipendenza unilaterale dopo il 10dicembre, termine temporale deciso daglialbanesi per il processo di negoziato, anon riconoscere quella che per i serbisarebbe solo una creazione illegittima;

il presidente del Governo della Serbiaha ammonito che la stabilita e la prospe-rita della regione non si puo creare usur-pando il territorio di uno Stato sovrano eha dichiarato che chi non rispettera laRisoluzione 1244 sara responsabile per laviolazione dell’ordine internazionale,nonche per la minaccia alla pace in unlungo periodo;

in Kosovo l’Italia partecipa con piu diduemila militari all’Operazione Joint En-

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terprise (KFOR), con mandato UNSCRn. 1244 del giugno 1999, che ha l’obiettivodi verifica e attuazione del Military Tech-nical Agreement in previsione di un PeaceSettlement –:

quali misure intenda intraprendere ilGoverno affinche sia rispettata la Risolu-zione 1244, e sia dunque garantita lastabilita dell’area. (4-05526)

RISPOSTA. — In merito alla questionesollevata dall’interrogante nell’interroga-zione in esame, ritengo di poterle forniredegli esaustivi elementi di risposta al ri-guardo richiamandomi a quanto illustratosull’argomento dall’On. Ministro degli af-

fari esteri, Massimo D’Alema, nella suaaudizione in Parlamento tenuta il 20 feb-braio scorso a Commissioni riunite dellaCamera dei Deputati e del Senato dellaRepubblica.

Pertanto a completamento di quanto pre-cede e nella speranza di farle cosa gradita lainformo che il testo dell’intervento in parolae pubblicato sul sito web della Camera deideputati (http://www.camera.it/–dati/lavori/bollet/chiscobollt.asp?content=/–dati/leg15/lavori/bollet/framedin.asp?percboll=/–dati/leg15/lavori/bollet/200802/0220/html/03c03/).

Il Sottosegretario di Stato per gliaffari esteri: Famiano Cru-cianelli.

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