Sebastiano Pulvirenti [email protected] 1 Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico...
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Sebastiano Pulvirenti [email protected]
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Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata - Direzione Generale
ITC “Da Vinci” PotenzaI.C. “Claps” Lagopesole
IPAAG “Fortunato” Potenzain collaborazione con Europe Direct
Autonomia scolastica e sinergie operative nel territorio:
organizzazione e gestione di reti di scuole
Sebastiano Pulvirenti – Ispettore tecnico M.P.I.
Lagopesole (Potenza), 3 ottobre 2006
Sebastiano Pulvirenti [email protected]
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La rete
fili intrecciati
maglie più o meno larghe
aiuto collaborazione
cooperazione
sforzo comune - impegno strategico
facilitazione - inganno
successo - insuccesso…
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La rete
Spazio, reale o virtuale, chiuso o aperto, circoscritto o all’infinito
espandibile, per comunicare, collaborare, cooperare e
documentare.
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Novecento …
Dalle decisioni ai processi di cooperazione
ovvero, come e perché creare o modificare confini
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Novecento
Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento sarebbe sceso dal Virginian, nel porto di New York, un giorno di febbraio. Dopo trentadue anni vissuti sul mare sarebbe sceso a terra, per vedere il mare. Fu al terzo gradino che si fermò. Di colpo… fermo, con un piede sul secondo e uno sul terzo. Se ne rimase così per un tempo eterno.
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Tutta quella città… non se ne vedeva la fine…/ La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?/ E il rumore/ Su quella maledettissima scaletta… era molto bello, tutto… e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c'era problema/ Col mio cappello blu/ Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino/ Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino/ Primo gradino, secondo … / Non è quel che vidi che mi fermò/ E' quel che non vidi/ Lo cercai ma non c'era, in tutta quella sterminata città c'era tutto tranne …/ C'era tutto/ ma non c'era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo/
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Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu … / ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi/ Se quella tastiera è infinita, allora/ Su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato…
Alessandro Baricco, Novecento, Feltrinelli, Milano
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Autonomie e “decentramento”contro l’isolamento territoriale e progettuale
Collaborazione e “rete”
scambio cooperazione integrazione
comunicazione
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La comunicazione
Diffusione di esperienze e pratiche didattiche
Costruzione condivisa di nuove esperienze
Partecipazione ad aree di discussione e
di lavoro
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Ambiti di intervento
Informazione
Formazione
Progettazione/Elaborazione di processi e prodotti
Area della didattica
Area della gestione
Area della valutazione
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Autoapprendere
(gestire in autonomia la
propria formazione
Apprendimento collaborativo
(interagire per acquisire conoscenze)
Peer learning
(apprendimento tra pari)
I diversi tipi di apprendimento in ambito professionale
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La pedagogia di “contratto”
Negoziazione dei mezzi e degli aiuti
Il contesto, i partner interessati
Il contratto: strumento di introspezione e di socializzazione
Il contratto di progetto della propria formazione professionale
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E-learningUn po’ di storia …
FAD (formazione a distanza) di prima generazione (metà ottocento – lezioni per corrispondenza)
FAD di seconda generazione (anni sessanta – supporti audiovisivi)
FAD di terza generazione (personal computer – interattività – multimedialità)
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E-learning
Il processo dell’e-learning
Analisi dei bisogni formativi
Target
Obiettivi da raggiungere
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Il modello di formazione
Risposte non statiche e predefinite
Promozione e sviluppo di ricerca per nuove conoscenze
Apprendimento collettivo come rinnovamento culturale nei comportamenti e nella quotidianità professionale
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Le azioni
Usare la rete
Scambiare informazioni in tempo reale
Investigare fenomeni
Condividere informazioni e risorse
Costruire la propria formazione
Lavorare in collaborazione
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Riferimento normativo di base
Regolamento sull’autonomia delle scuole
(DPR 8 marzo 1999 n° 275)
Art. 1 Le Istituzioni scolastiche sono espressione di autonomia funzionale e provvedono alla definizione e alla realizzazione dell’offerta formativa ... A tal fine interagiscono tra loro e con gli Enti locali …
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Regolamento sull’autonomia delle scuole (DPR 8.3.99 n° 275)Art. 7
1. Le Istituzioni scolastiche possono promuovere accordi di rete o aderire ad essi per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali
2. L’accordo può avere ad oggetto attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento, di amministrazione e contabilità … di acquisto di beni e servizi, di organizzazione e di altre attività coerenti …
3. L’accordo può prevedere lo scambio temporaneo di docenti
4. L’accordo individua l’organo responsabile della gestione delle risorse e del raggiungimento delle finalità del progetto, la sua durata, le sue competenze e i suoi poteri, nonché le risorse professionali e finanziarie …
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Regolamento sull’autonomia delle scuole (DPR 8.3.99 n° 275)
5 Gli accordi sono aperti all’adesione di tutte le istituzioni scolastiche
6 Nell’ambito delle reti di scuole possono essere istituiti laboratori finalizzati a:
a) ricerca didattica e sperimentazione
b) documentazione … anche attraverso rete telematica
c) orientamento scolastico e professionale
8 Le scuole sia singolarmente che collegate in rete possono stipulare convenzioni con Università ovvero con Istituzioni, Enti, Associazioni o Agenzie operanti sul territorio …
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La ricerca di sinergie
Interne alla scuola Esterne alla scuola
Superamento di:LOGICA DI SEPARATEZZALOGICA DISCIPLINARE
Opportunità di:• Partecipare a processi innovativi• Raccordarsi e confrontarsi • Distribuire compiti sulla base di competenze
Opportunità di:• creare partenariati• costruire progetti integrati• utilizzare risorse e competenze “altre” • rispondere ad istanze individuali e sociali• differenziare l’offerta•attivare percorsi specifici
Creare comunità di pratiche
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Da dove nasce un progetto
Motivazione Contesto
per
Rispondere alla primaria esigenza di dare SENSO alle cose che si fanno
perché il progetto?
Analisi di contesto
BISOGNI PROBLEMI
DECISIONI PIANIFICATE
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DAI PROBLEMI AGLI OBIETTIVI
dalla
ANALISI DI PROBLEMI DESCRIZIONE DI ESIGENZE
QUALI GLI ESITI ATTESI?
alla
definizione di
finalità generali obiettivi specifici
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Possibili strategie per il funzionamentodi una rete di scuole
Uso della rete come “spazio collaborativo”
Organizzazione e gestione di un sito dedicato (per interessi e finalità)
Incontri in presenza
Conferenze telematiche
Scambio sistematico di materiali
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Caminante...
Caminante, no hai camino…
Se hace camino, al andar.
Antonio Machado