SDM NEWS Gennaio 2011

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Oggi girà per la rete una nota dei sindacati confederali (riportata in parte a pagina 3), che qualcuno cre- deva essere risposta a Sindacato dei Marittimi, ma che in raeltà risponde ad altri, e che obiettivamente dob- biamo dire essere ragionevolmente accettabile. Noi critichiamo apertamente le sigle confederali, ma crediamo di farlo in modo obiettivo,conoscendo il nostro settore e le leggi a cui esso è soggetto. In questa loro nota le sigle confederali trattano il Registro Inter- nazionale, l’articolo 318 del codice della navigazione. Questo perchè hanno risposto ad altro sindacato e/o associazione che chiedeva effettiva- mente cambiamenti che neanche noi condividiamo totalmente. Il riportare articolo 318 del codice della navigazione al vecchio obbligo di avere a bordo solo personale ital- iano produrrebbe la fuga immediata ad altra bandiera di tutta la nostra flotta con tutto ciò che significa non solo per l’occupazione a bordo. Continua a pagina 2 Numero 1 www.sindacatomarittimi.eu gennaio 2011 In data 08 gennaio 2011, abbiamo inviato alla Confitarma, CGIL, CISL e UIL una missiva per presentare una analisi su alcuni punti dell’attuale contratto, con l’augurio che le sigle firmatarie del CCNL prendano in esame alcuni aspetti migliorando così questo contratto. In questa nostra lettera, abbiamo chiesto di rivedere l’accordo pirate- ria, non solo applicando l’indennità relativo al rischio in tutte le aree dove questo è presente, e non solo quindi quella Somala, ma riconoscendo anche un bonus a quei lavoratori che accettano l’imbarco sapendo di dover transitare in quelle regioni. Alcune compagnie, vedi Ignazio Messina (è solo esempio) hanno linee prestabilite che fanno transitare le loro navi in zone dove la pirateria è pre- sente. A questo personale dovrebbe essere riconosciuto oltre l’indennità transito zone a rischio, un bonus per accettare tale imbarco, visto che questo fa arricchire le compagnie di navigazione. Abbiamo poi trattato il Turno Parti- colare, chiedendo che venga stabilito da contratto il periodo massimo che un lavoratore sbarcato avvicendato, deve avere di riposo, così da offrire una reale garanzia di lavoro. Per quanto riguarda le paghe, sarebbe giusto visto le dichiarazioni fatte dagli stessi armatori in questi 4 anni, di aumentare le paghe base in modo cospicuo, riconoscendo con queste le varie professionalità di bordo e ridare prestigio sociale a questo mestiere. Parallelamente riconoscere le inden- nità in modo uguale a tutte le quali- fiche, poichè il disagio è uguale per tutti gli uomini. In questi anni molti lavoratori, anche iscritti con i sindacati confederali, ci hanno scritto, chi con il solo scopo di criticare SDM per altro senza ne- anche conoscerci e conoscere il nostro lavoro, chi per chiederci di cambiare il settore. A questi ultimi diciamo che per cambiare serve la partecipazi- one di TUTTI. Se invece di criticare, giudicare aveste in questi 4 anni in- viato anche proposte concrete, serie, noi oggi le avremmo presentate a chi scrive e firma i vari contratti. Notiamo come si giudicano spesso i sindacati confederali per non fare più nulla per noi lavoratori marittimi, ma vediamo anche come si pretende poi da altre sigle il cambiamento senza però essere parte di questo e sostenere queste sigle. Quando ci chiedete, anche in modo SDM:proposte sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro CGIL, CISL e UIL non hanno risposto al SDM sarcastico, ma voi cosa fate? ricordatevi che un sindacato più deleghe ha, più può imporre certi cambiamenti. TUTTO E’ NELLE MANI DEI LAVORATORI. Tra alcuni mesi verrà rinnovato il CCNL dei marittimi, ricordiamo a tutti che non è OBBLIGO pagare la quota relativa a questo rinnovo con- trattuale. Chi non volesse pagarla si ricordi di impedire alla compagnia questa trattenuta. Per farlo basta scrivere due righe alla propria compag- nia, invitanbola a non prelevare alcuna quota relativa a questo rinnovo. Dare questa quota, vuol dire riconoscersi nel CCNL. Quindi se riterrete che questo sia veramente un contratto da brindare, come i media dissero nel 2007, pagate questa quota rinnovo, ma se pensate che l’attuale con- tratto non vi offre garanzie, che i nostri stipendi non sono straordinari al- lora sveglia colleghi. Iniziate a recedere dalle iscrizioni sindacali, togliete loro rappresentatività, NON SIATE COMPLICI, altrimenti poi non avete diritto a lamentarvi. Continua a pagina 1 (basso a sinistra)

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Bollettino elettronico d'informazione sindacale, del SDM Sindacato dei Marittimi - www.sindacatomarittimi.eu

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Page 1: SDM NEWS Gennaio 2011

Oggi girà per la rete una nota dei sindacati confederali (riportata in parte a pagina 3), che qualcuno cre-deva essere risposta a Sindacato dei Marittimi, ma che in raeltà risponde ad altri, e che obiettivamente dob-biamo dire essere ragionevolmente accettabile.

Noi critichiamo apertamente le sigle confederali, ma crediamo di farlo in modo obiettivo,conoscendo il nostro settore e le leggi a cui esso è soggetto. In questa loro nota le sigle confederali trattano il Registro Inter-nazionale, l’articolo 318 del codice

della navigazione. Questo perchè hanno risposto ad altro sindacato e/o associazione che chiedeva effettiva-mente cambiamenti che neanche noi condividiamo totalmente.

Il riportare articolo 318 del codice della navigazione al vecchio obbligo di avere a bordo solo personale ital-iano produrrebbe la fuga immediata ad altra bandiera di tutta la nostra flotta con tutto ciò che significa non solo per l’occupazione a bordo.

Continua a pagina 2

Numero 1www.sindacatomarittimi.eu

gennaio 2011

In data 08 gennaio 2011, abbiamo inviato alla Confitarma, CGIL, CISL e UIL una missiva per presentare una analisi su alcuni punti dell’attuale contratto, con l’augurio che le sigle firmatarie del CCNL prendano in esame alcuni aspetti migliorando così questo contratto.

In questa nostra lettera, abbiamo chiesto di rivedere l’accordo pirate-ria, non solo applicando l’indennità relativo al rischio in tutte le aree dove questo è presente, e non solo quindi quella Somala, ma riconoscendo anche un bonus a quei lavoratori che accettano l’imbarco sapendo di dover transitare in quelle regioni.

Alcune compagnie, vedi Ignazio Messina (è solo esempio) hanno linee prestabilite che fanno transitare le loro navi in zone dove la pirateria è pre-sente. A questo personale dovrebbe essere riconosciuto oltre l’indennità transito zone a rischio, un bonus per accettare tale imbarco, visto che questo fa arricchire le compagnie di navigazione.

Abbiamo poi trattato il Turno Parti-

colare, chiedendo che venga stabilito da contratto il periodo massimo che un lavoratore sbarcato avvicendato, deve avere di riposo, così da offrire una reale garanzia di lavoro.

Per quanto riguarda le paghe, sarebbe

giusto visto le dichiarazioni fatte dagli stessi armatori in questi 4 anni, di aumentare le paghe base in modo cospicuo, riconoscendo con queste le varie professionalità di bordo e ridare prestigio sociale a questo mestiere. Parallelamente riconoscere le inden-nità in modo uguale a tutte le quali-fiche, poichè il disagio è uguale per tutti gli uomini.

In questi anni molti lavoratori, anche

iscritti con i sindacati confederali, ci hanno scritto, chi con il solo scopo di criticare SDM per altro senza ne-anche conoscerci e conoscere il nostro lavoro, chi per chiederci di cambiare il settore. A questi ultimi diciamo che per cambiare serve la partecipazi-one di TUTTI. Se invece di criticare, giudicare aveste in questi 4 anni in-viato anche proposte concrete, serie, noi oggi le avremmo presentate a chi scrive e firma i vari contratti.

Notiamo come si giudicano spesso i sindacati confederali per non fare più nulla per noi lavoratori marittimi, ma vediamo anche come si pretende poi da altre sigle il cambiamento senza però essere parte di questo e sostenere queste sigle.

Quando ci chiedete, anche in modo

SDM:proposte sul Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

CGIL, CISL e UIL non hanno risposto al SDM

sarcastico, ma voi cosa fate? ricordatevi che un sindacato più deleghe ha, più può imporre certi cambiamenti. TUTTO E’ NELLE MANI DEI LAVORATORI.

Tra alcuni mesi verrà rinnovato il CCNL dei marittimi, ricordiamo a tutti che non è OBBLIGO pagare la quota relativa a questo rinnovo con-trattuale. Chi non volesse pagarla si ricordi di impedire alla compagnia questa trattenuta. Per farlo basta scrivere due righe alla propria compag-nia, invitanbola a non prelevare alcuna quota relativa a questo rinnovo. Dare questa quota, vuol dire riconoscersi nel CCNL. Quindi se riterrete che questo sia veramente un contratto da brindare, come i media dissero nel 2007, pagate questa quota rinnovo, ma se pensate che l’attuale con-tratto non vi offre garanzie, che i nostri stipendi non sono straordinari al-lora sveglia colleghi. Iniziate a recedere dalle iscrizioni sindacali, togliete loro rappresentatività, NON SIATE COMPLICI, altrimenti poi non avete diritto a lamentarvi.

Continua a pagina 1 (basso a sinistra)

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Continua dalla cover ..Dal 2007, attraverso i media, gli armatori

come il Governo italiano attraverso il sito ufficiale del Ministero dei Trasporti, dice alla società che i lavoratori marittimi perce-piscono paghe straordinarie, che lavorano 6 o 7 mesi e i restanti sono in vacanza pagati. Sostengono che il contratto offre garanzie, che non esiste disoccupazione. Tutto questo nel silenzio delle sigle confederali.

ORA BASTA, si deve dire a tutti la verità,

ma per farlo dovete uscire dal silenzio, smet-terla di essere complici accontentandovi di 15gr di caffè e lo zuccherino.

Il nostro CCNL offre talmente tante garan-zie, che le banche non ci riconoscono mutui, prestiti perchè non possiamo dar loro una sicurezza lavorativa. Le banche i contratti li capiscono e anche molto bene.

A chi penserà di risponderci che i mutui

vengono riconosciuti, vi anticipiamo noi. I mutui o prestiti sono riconosciuti ai poch-issimi che sono in CRL, cioè in continuità di lavoro e quindi è come un lavoratore di terra. Questi sono pochi e tutti in alto nella

carriera. Il restante riesce ad avere mutui e prestiti grazie a garanzie offerte da parenti.

Questo lo diciamo per farvi capire una

cosa. Non rispondete in modo evasivo, non lo accetteremo. Accetteremo anche di aver torto, se questo verrà ben presentato e spie-gato.

Ai lettori, fate una riflessione, i media non le pongono. La banca, se un lavoratore marittimo percepisse paghe straordinarie, avesse garanzie lavorative, non lo anda-vano ad aspettare fuori ai porti per dar loro mutui e prestiti? Se non lo fanno, sarà che tutto questo è solo una bella propaganda illusoria?Se non ci fosse disoccupazione, perchè c’è timori di esuberi in Tirrenia, visto che questi lavoratori secondo loro trovereb-bero lavoro il giorno dopo?

Speriamo che quest’anno i media, prima di

scrivere che i marittimi brindano al loro con-tratto, almeno lo leggano. Ma come? i pre-cari della scuola e non solo loro si lamentano e giustamente, e i marittimi brindano ad un precariato a vita?

Nel 2007 tra i nostri obiettivi c’era quello di offrire attraverso i canali del sindacato una informazione e analisi del settore, LIBERA E NON EPURATA DA SUDDITANZA verso chi attraverso il potere del denaro e pubblicità, usa i media per farsi propaganda, nascondendo i prob-lemi, e peggio troppo spesso ILLUDERE i giovani per scopi immorali.

Questo obiettivo è stato raggiunto, ed ora sta passando ad una fase di sviluppo, ma non ci aspettavamo che molti colleghi avrebbero partecipato a fare e far girare l’informazione.

Una sorta di giornalismo partecipativo specifico, e portato avanti dai lavoratori. Quindi non solo oggi SDM Sindacato dei Marittimi svolge il compito di informare e presentare analisi, ma si avvale di una partecipazione dei lavoratori che ci ha sorpreso, e ci auguriamo aumenti.

Molte news che leggete, e che erronea-

mente alcuni sostengono essere prodotta dal solo SDM, è invece scritta da col-leghi. Alcuni articoli purtroppo non pos-sono essere pubblicati, poichè anche se contengono verità, a volte non si hanno poi le basi “legali” per inserirle nel sito. Ma tutto questo lavoro inizia a dare frutti.

Molta parte di quello che spontanea-mente è nato intorno al SDM abbiamo no-

tato con piacere è stato apprezzato anche a livello internazionale, e questo ha anche fatto si che au

mentassero collaborazione di SDM con realtà non solo italiane.

Ringraziamo tutti per questo egregio lavoro, e speriamo che altri seguano queste iniziative. Pochissimi pensano, la maggioranza lascia pensare, cerchiamo di ribaltare questa situazione.

Non dovete temere le critiche, o pensare che non siete in grado di scrivere, i gior-

nalisti

non sono certo meglio di tutti noi. Non solo commetteno errori nello scrivere, ma spesso la loro colpa è non

essere più liberi di fare il loro mestiere, e non perchè violentati ma per scelta chi-

nano la testa. Con la testa china, non si vede la realtà che ci circonda.

Ai media, ai sudditi di un sistema vogli-

amo solo ricordare un detto antico:

Sapere aude! “abbi il coraggio di con-

oscere!” altrimenti quello che si scrive è solo parte di una realtà, e spesso non veritiera.

Ai media, ai giornalisti che hanno

venduto illusioni sociali, giriamo delle domande che un ragazzo, e non solo uno, ci ha posto:

Paerchè tanta pubblicità ai moduli di al-lineamento e corsi post diploma? Perchè continuare a sostenere l’ipotesi di una domanda crescente da parte degli arma-tori di ufficiali Italiano se poi non ven-gono imbarcati gli allievi? Perchè dare speranze?

Se cari giornalisti sapete rispondere, se

avete il coraggio di farlo, noi siamo qui a riconoscervi il diritto di replica, ma queste domande sono sulle vostre co-scienze, nell’aver chinato troppo spesso la testa, e invece che fare informazione avete ILLUSO, DATO SPERANZE A DEI RAGAZZI CHE OGGI DOPO AVER INVESTITO TEMPO, DENARO E SACRIFICI SAPETE COSA SI SEN-TONO DIRE AL TELEFONO?

Dopo un centinaio di curricula inviati e altrettante mail l’unica risposta che ho sentito è stata “non imbarchiamo al-lievi...” oppure “imbarchiamo solo stra-nieri”.

Ma come, non dicevate che nel nostro settore non esiste disoccupazione?

Ultimamente sentiamo parlare religiosi e politici di concetti come legale, mo-rale ed etico, ma riteniamo che nel farlo si generi sempre molta confusione. Non entriamo nel merito generale della cosa, ma vogliamo soffermarci su queste pa-role usate nel nostro settore.

Pochi giorni fa la Dottoressa Bottiglieri ha ricevuto il premio San Giorgio, e noi pubblicammo un articolo nel merito ( per leggerlo CLICCA QUI ).

A seguito di questo molti colleghi ci hanno scritto mail con commenti, e spesso abbiamo notato come alcuni con-fondano determinati concetti.

Molti affermano che non sia legale il comportamento dei nostri armatori, e su questo dobbiamo aprire una discussione.

In alcuni casi, i comportamenti di al-

cuni armatori non sono legali, ma spesso seppur quanto da loro fatto sembra ille-gale in realtà sono le persone più oneste del mondo. Anzi forse noi almeno una multa per diviedo di sosta la prendiamo, loro neanche questa.

E si, perchè quando vediamo che la Bottiglieri su 20 membri di equipaggio, ne ha italiani solo 2 o 3, per l’esattezza dovremmo dire che il comportamento è legale (magari al limite di quanto sta-bilito) ma sicuramente non è ne etico ne morale.

Per capirci, seguire la legge non indica

per scontato che il nostro comportamento sia poi etico e morale. La legge non vieta l’imbarco di lavoratori italiani, mentre moralmente ed eticamente si dovrebbe agire per dare su nave italiana almeno i 2/3 dei posti a marittimi italiani.

Quello che infatti volevamo sottolin-eare noi con quell’articolo, non era

l’ipotesi di un reato o uno stato di ille-galità, ma l’uso improprio di certe pa-role da parte dell’armamento che non dovrebbe certamente pronunciare come se fossero loro una sorta di santi benefat-tori dell’umanità.

Anche il solo fatto, che attraverso il lemma su wikipedia dell’Accademia del Mare, ora indicano come causa del crew shortage la scarsa qualità degli ex Istituti Tecnici Nautici e normative STCW, fa vedere come poi fuggono da loro respon-sabilità, e questo è etico o morale?

La base di questi valori, non è l’onestà anche intellettuale?

Ma la CONFITARMA cosa deve fare?

Semplicemente tutelare gli interessi degli armtori, tradotto trovare tutte quelle la-cune legislative tramite le quali aumen-tare i propri profitti. E’ illegale? NO, ma non è detto che sia etico e morale, poichè questo imporrebbe si cercare lacune leg-islative, ma per avanzare proposte atte a migliorare la sicurezza e qualità di vita del lavoratore, sempre anche con un oc-chio al profitto, sono imprenditori no missionari.

Andiamo avanti lo stesso è da appli-

carsi ad esempio alle nostre Istituzioni. E’ illegale il silenzio e l’indifferenza del Comando Generale delle Capitanerie di Porto? NO, ma certamente non è da

Legalità, etica, morale, formazione ......

Page Number 1 Gennaio 2011Sindacato dei Marittimi News

Gente di Mare: prendiamo in mano l’informazione

definirsi etico e morale, poichè chi ha questi valori risponde ad una associazione di lavoratori, e si muove in tempi brevi per aumentare la sicurezza degli stessi e tutelare i posti di lavoro per italiani.

Se partiamo infatti che lo Stato non crea diritto, lo Stato crea leggi,e Stato e leggi stanno sotto il diritto, è chiaro che ad esempio compito della Capitaneria di Porto e altre Istituzioni sarebbe eliminare le tentazioni degli armatori, e non semmai negare l’esistenza di problemi e lacune.

E arriviamo a formazione. Altra bella parola, usata quante volte dalla lobby del

mare? Forse milioni di volte. Occorre aumentare la FORMAZIONE dei lavoratori marittimi. Occorre aumentare la qualità della FORMAZIONE dei giovani studenti. La FORMAZIONE offerta dall’Istituto Tecnico Nautico non è sufficiente. La causa del sinistro marittimo? Poca FORMAZIONE dei lavoratori. E così via .... ...

Stranamente se questa parola è affiancata ad altre, allora la si evita con cura e preci-sione. E così non bisogna ad esempio formulare questa frase:

occorre rivedere la FORMAZIONE delle tabelle d’armamento, così da poter con-trastare effetti come affaticamento e stress (altre due parole tabù)

Occorre FORMARE un quadro normativo che tuteli imprese e lavoratori. Sia mai, l’unica cosa che hanno tirato fuori dalla parola formare, è una associazione che alla fine si occupa di? FORMAZIONE

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Continua dalla cover..

TUTELARE I LAVORATORI, SIGNIFICA AP-PUNTO NON PROPORRE UN SUICIDIO DI MASSA, e in

questo dobbiamo dare atto a CGIL CISL e UIL di aver dato giusta lettura a questa proposta, che seppur popolare non è percor-ribile.

Per il Registro Internazionale, noi sin dal

18 aprile 2009, come anche per la Ton-nage Tax chiediamo delle modifiche per migliorarne la qualità, e riconoscere si agevolazioni all’armamento, ma aumentare la tutela per i lavoratori marittimi italiani. Ben lontani quindi dal dire di abolire queste normative, ma anche lontani dal santificare chi come Burlando e le stesse sigle sinda-cali CGIL CISL e UIL lo hanno voluto così com’è.

Purtroppo, abbiamo visto anche noi che

alcuni tendono ad affrontare un problema serio come la tutela dei posti di lavoro, non tenendo presente del contesto in cui ci si muove. Questo signori, fa il gioco di chi ci guadagna, perchè con proposte serie forse si arriva a dei risultati, ma con demagogia si rischia di dare alibi all’armamento per scelte molto discutibili.

Alle sigle confederali però diciamo che anche per rispetto del lavoro di altre sigle, sarebbe il caso che quando si risponde lo si faccia dicendo a chi. Chi presenta pro-poste lo fa perchè vuole migliorare il settore lavorativo, quindi sarebbe giusto dar merito ad ognuno di quanto propone, anche nel caso in cui si voglia non accettare queste idee, o queste siano errate “strategicamente”.

Ai colleghi che erroneamente hanno ac-

costato questa risposta di CGIL CISL e UIL alla nostra nota dell’08 gennaio 2011, che tratta di altro, possiamo confermare che noi siamo ancora in attesa di risocntro a questa, sia da parte delle sigle confederali, sia da parte della Confitarma.

Come vedete, non credete a quegli idi-oti che sostengono che SDM Sindacato dei Marittimi sia il sindacato contro tutto e tutti, quando obiettivamente avete ragione siamo i primi a riconoscerla. Rimaniamo però stu-piti nel vedere che oggi finalmente si apre uno spiraglio a parlare di modifiche e tu-tele, ma dal 2007 ad oggi mai avete voluto parlarne.

ATTENZIONE vi riconosciamo ragione nell’analisi che avete fatto, in merito a questi argomenti, tuttavia ora vorremmo vedere azioni concrete. Le modifiche di cui si parla sono complesse, e noi del Sindacato dei Marittimi che abbiamo anche contatti a livello di Commissione Europea ne siamo consapevoli.

Quest’anno devono essere analizzate le varie Tonnage Tax a livello internazionale, che vogliamo fare?

Pressoché in equilibrio la domanda e l’offerta di marittimi

Uno studio BIMCO/ISF eviden-zia come quest’anno ad un’offerta di 624.000 ufficiali e 747.000 ratings cor-risponda una domanda rispettivamente di 637.000 e 747.000 unità

tradotto, sembrerebbe che hanno

risolto la crisi del crew shortage, se non fosse che... ...

E già il giochino delle tre carte, lo ri-

cordate e conoscete tutti. I dati di questi studi spesso hanno un duplice obiettivo e quindi come sempre una lettura che si presta a seconda del convegno che si organizza. Se si vuole far vedere un settore in crescita, capace di agire per contrastare crisi allora si dice che i dati indicano che siamo pressoché in equi-librio tra la domanda e l’offerta di marit-timi, ma se si afferma questo chi mostra tali dati poi non può piangere per avere agevolazioni che oggi ha.

Quindi subito cosa fanno? Semplice, se fosse reale quanto detto, e noi non siamo nessuno non siamo ne sapienti ne scienti (come qualcuno ci ha giudicato) per dubitarne, vuol dire che se siamo us-citi velocemente dalla crisi crew short-age in meno di un anno ma ora inizia altra crisi, e cioè quella della mancanza di lavoro (disoccupazione).

Ma chi fa questi studi mica è fesso, e sa bene che in politica e ministeri c’è gente ignorante in materia, quindi mentre sui media escono titoli ottimistici ma che se analizzati già conterrebbero la nascita di nuova crisi, nell’intimo dei palazzi, in quei tavoli di lavoro dove si tutelano poi i veri interessi si parla di altra lettura dello studio.

Ed eccovi il passaggio di vero equili-

brismo, che fa chi ha prodotto lo studio:“Ci sono molte incertezze ma i nostri

risultati indicano che il settore molto probabilmente dovrà fare i conti con un mercato del lavoro via via più limitato, in particolare con una ricorrente carenza di ufficiali nel momento della ripresa del mercato dello shipping. A meno che le misure assunte per assicurare una rapida prosecuzione della crescita del numero di marittimi qualificati, soprattutto di uffi-ciali, e/o per ridurre gli esuberi del com-parto - ha concluso - l’attuale carenza è destinata ad accrescersi nell’arco del prossimo decennio. L’offerta sembra destinata ad aumentare in molte nazioni, ma il trend positivo per la formazione e il reclutamento che si è stabilito negli ultimi anni deve essere mantenuto per garantire in futuro un adeguato numero di marittimi qualificati”

Il crew shortage nasce negli anni 80,

poichè armatori sempre più spinti ad au-mentare i propri profitti non investono nella formazione e imbarco delle figure di inizio carriera (come cadetti e mozzi). Per rendersi conto di questa crisi gli Stati ci mettono 20 ANNI, e così solo dopo il 2000 si iniziano tutti a muovere. Si ar-riva al 2005 dove qualche azione

concreta viene messa in essere. 2010 la domanda e l’offerta sono in equilibrio, ma se già ci si preoccupa dei futuri 10 anni sapete che vuol dire? Semplice, che non hanno trovato una soluzione, che l’attuale formazione che si elogia (per interessi economici che essa genera) non ha risolto nulla. Non sono riusciti cioè a organizzare una formazione stan-dardizzata di qualità, gestendo tempi tra formazione, inizio carriera e strategie di progressive retirement.

Ma se si legge bene quello studio, c’è

poco da essere felici e ottimisti. Poniamo che il crew shortage non si

avrà nuovamente, perchè tutto andrà bene. Leggiamo quanto segue:

The worldwide supply of seafarers in 2010 is now estimated to be 624,000 officers and 747,000 ratings. This is based on the numbers holding STCW certificates and is therefore somewhat broader and not directly comparable to estimates in previous studies. It reflects significant increases in seafarer supply in some countries, notably in China, India and the Philippines, as well as in several European nations

Tradotto vuol dire che in Cina, India e Filippine i certificati STCW sono au-mentati. Se parliamo di Ufficiali sappi-amo che in India sono ormai quasi tutti laureati. In uno scenario come questo, i nostri ragazzi che possibilità avranno di essere competitivi con corsetti di 500 ore di allineamento?

Per i pignoli, sappiamo che parla anche di alcuni paesi Europei, ma capirete che il più nasce da quelli extra comunitari.

Si legge poi:Overall the situation in 2010 is one of

approximate balance between supply and demand, although there is evidence of a slight (2%) shortage of officers. Shortages are more acute in specialised sectors such as tankers and OSVs. With regard to certain nationalities there is an underlying concern about the current and future availability of senior officers;

Bisogna capire di chi parlano quando dicono “per quanto riguarda determinate nazionalità vi è una preoccupazione di fondo circa la disponibilità attuale e fu-tura di ufficiali superiori” Dalle dichi-arazioni di D’Amico (pres. Confitarma)

di pochi mesi l’Italia è tra queste. There is evidence of a notable im-

provement in supply side numbers over the past 5 years, particularly in the Far East (notably China, India and the Phil-ippines) but also in several OECD coun-tries

grazie appunto a Cina, India e Filip-pine

Ora per concludere non serve essere

sapienti per capire la realtà, basta saper leggere. La lobby armatoriale cavalca due onde. La prima che da segnali po-sitivi che vengono diffusi dai media, la seconda quella di una crisi finita e altra imminente, così da avere sempre agevolazioni dai Governi.

Questo semplicemente indica che con i numeri ci si può giocare, come fa uno studente a scuola per essere promosso, fa la media e cerca di cavarsela.

Il problema che non ci sono state iniz-iative e azioni che hanno non solo por-tato fuori lo shipping dalla crisi del crew shortage, ma peggio già si è consape-voli che ci sarà nuovamente una nuova crisi. In questo scenario da noi elogiano quanto hanno fatto nella formazione?

CREW SHORTAGECGIL, CISL E UIL NON HANNO RIS-POSTO AL SINDAC-ATO DEI MARITTIMI crisi finita o nuovo scenario preoccupante?

Page Number 2 Gennaio 2011Sindacato dei Marittimi News

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Page Number 3 Gennaio 2011Sindacato dei Marittimi News

ALLEGATO NOTIZIA PRIMA PAGINA “CGIL, CISL e UIL non hanno risposto al SDM”

PASSAGGI DELLA NOTA SINDCALE DI CGIL CISL E UIL

“Il sindacato Confederale, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, da sempre ha posto l’argomento occupazione dei marittimi italiani al centro

della sua azione delle sue politiche contrattuali tra i punti prioritari del confronto con Confitarma per il rinnovo del contratto nazionale.

Intanto è fondamentale comprendere le motivazioni che sono state alla base della decisione politica legislativa di creare con la legge 30 il

Registro Internazionale Italiano. E’ noto a tutti che il trasporto marittimo è globalizzato e totalmente liberalizzato in campo internazio-

nale.Scende in campo l’Europa. Non esistono leggi internazionali e tanto meno comunitarie che obblighino un armatore a battere una certa

bandiera ed ad utilizzare personale di una specifica nazionalità. La nave è una fabbrica che può essere delocalizzata (cambio di bandiera

ed equipaggio) in poche ore senza impedimento alcuno, anzi l’azione sindacale attivata dal sindacato Finlandese per impedire il cambio

di bandiera da Finlandese ad Estone del traghetto “Rosella” è approdato in sede di corte suprema Europea che di fatto ha condannato

l’azione sindacale e deciso per il

risarcimento dei danni all’armatore.

A questo primo ragionamento che vede l’armatore libero nelle proprie scelte dobbiamo aggiungerne un altro che riguardano i running

costs tra tutti gli elementi (bunker, spese portuali etc) sfortunatamente l’unica variabile è il costo del personale, per dare un’idea di quello

che significa diciamo che il costo di un Marinaio Abilitato italiano al minimo contrattuale e in dollari è di 5.129 al mese contro i 977 che

è il minimo ILO.

Per quanto riguarda il sindacato internazionale il minimo che esso si sforza di far applicare su bandiera di convenienza è di 1.675 U$. In

ogni caso appare chiaro che sul mercato internazionale il differenziale di costi è notevole ed incide pesantemente sulle scelte armatoriali.

Per i motivi sin qua illustrati legati a situazioni di mercato e non certo voluti dal sindacato gli anni settanta ed ottanta hanno visto una

fuga delle nostre navi verso bandiere di convenienza con perdita enorme di posti di lavoro. La fuga in qualche modo doveva essere arres-

tata.In molti paesi ad economia avanzata questo trend ha portato alla totale scomparsa di marittimi nazionali salvo qualche ufficiale.

Qui va citato un altro dato che permette di comprendere la situazione occupazionale del comparto marittimo. A livello mondiale secondo

gli ultimi dati Bimco mancano 25.000 ufficiali e sono esuberanti 500.000 di ratings ovvero sottufficiali e comuni, questo dato chiarisce

come mai sul mercato si possano reperire ratings preparati ed a costi molto bassi.

L’occupazione, i costi e il Registro Internazionale. Di fronte alla situazione sin qui illustrata e di fronte al fatto che l’armatore non ha vin-

colo alcuno nelle proprie scelte, l’unica soluzione per impedire la fuga delle navi all’estero è stata quella di creare condizioni normative ed

economiche favorevoli agli armatori italiani affinché si ritornasse alla bandiera Italiana.

E’ bene chiarire che nel traffico internazionale di fatto l’occupazione nazionale era già sparita e quindi aver accettato il principio degli

equipaggi misti su quella tipologia di traffico attraverso il meccanismo del registro internazionale ha significato parziale recupero di oc-

cupazione.

Per quanto riguarda il cabotaggio nazionale c’è sempre stata e c’è la posizione ferrea di difesa della nostra occupazione cosa più difficile

nel cabotaggio con toccate internazionali viste le normative Europee della direttiva 3577/92.

Il Registro Internazionale come principio ha avuto quello di abbassare notevolmente i costi del personale italiano attraverso meccanismi

quali oneri sociali a carico dello stato, un credito di imposta a favore degli armatori e non ultima una legge separata per introdurre anche

in Italia il meccanismo della tonnage tax.

Il Registro Internazionale quindi è nato dal punto di vista sindacale per salvare l’occupazione italiana che nel breve periodosarebbe total-

mente scomparsa. Ecco perché è chiaramente falsa l’impostazione di chi sostiene che la causa delle difficoltà occupazionali sono la conseg-

uenza dell’introduzione del registro internazionale.

........................................

L’ultima sottolineatura necessaria per completare il quadro è che l’eventuale modifica dell’articolo 318 del codice della navigazione con

la reintroduzione del vecchio obbligo di avere a bordo solo personale italiano produrrebbe la fuga immediata ad altra bandiera di tutta la

nostra flotta con tutto ciò che significa non solo per l’occupazione a bordo ma anche per l’occupazione a terra nel vasto indotto.

Per quanto abbiamo sin qua illustrato il quadro complessivo non è certo facile ma il sindacato Confederale, Filt-Cgil/Fit-Cisl/

Uiltrasporti, ha attivato una serie di iniziative a tutto campo il cui obiettivo primario è quello di difendere il principio della

completa occupazione italiana/comunitaria sulle navi adibite all’attività di cabotaggio, ovvero sui traghetti.

Ciò in quanto questa tipologia di navi impiega qualifiche soprattutto nell’alberghiero (quali piccoli di camera, garzoni

ecc.) oggi in grande sofferenza occupazionale.

Per questo motivo, il sindacato Confederale si è attivato in sede di ETF (Federazione Europea dei Trasporti)

promuovendo una serie di incontri con i colleghi spagnoli e francesi per concordare azioni comuni a difesa

dell’occupazione.

Nel frattempo, Filt-Cgil/Fit-Cisl/Uiltrasporti, sono intervenuti su situazioni riferite al cabotag-

gio che vedevano la presenza di personale extracomunitario su navi di band-

iera italiana.

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Page Number 4 Gennaio 2011Sindacato dei Marittimi News

Ottobre 2010 leggiamo su alcuni siti internet: “Nella Sala delle Compere di Palazzo San Giorgio, a Genova, Mariella Bottiglieri, amministratore del-egato della Giuseppe Bottiglieri Shipping

Company Spa, è stata insignita del Premio San Giorgio, riconos-cimento conferito all’armatrice dal Collegio Nazionale Capitani di Lungo Corso e Macchina per «essersi distinta nel 2010 come personalità che ha contribuito ad esaltare l’industria marittima e navale con il proprio impegno e con la propria capacità pro-fessionale».”

Molti colleghi ci hanno scrit-

to indignati da questa notizia, anche se secondo noi avrebbero dovuto scrivere prima di tutto a chi riconosce tale premio, e sof-fermarsi anche sulla motivazi-one. Il premio non è conferito perchè questa armatrice ha fatto del bene per i LAVORATORI MARITTIMI ma semplice-mente perchè ha fatto bene il proprio mestiere, guardando al guadagno e aumentando i suoi profitti, ma come?

Nessuno mette in dubbio le capacità professionali degli armatori italiani, come hanno abbassato i costi e aumentato i profitti tutti lo sappiamo, e non a caso anche nella motivazione leggiamo “industria marittima e navale” ma senza specificare ITALIANA.

Premio quindi meritatissimo, ma se a darlo fosse stata la CONFITARMA.

Ma ci siamo chiesti, ma per-chè molti di voi hanno scritto al SDM Sindacato dei Marittimi? Poi ci siamo ricordati di questa nostra istanza “tutela posti di lavoro marittimi italiani” cdove effettivamente scrivemmo:

Noi stiamo illustrando un caso di mancanza di tutela dei posti di lavoro per cittadini italiani in piena legalità. Si consideri che ci sono casi di navi italiane dove si possono trovare anche solo 2

marittimi italiani in tutto l’equipaggio. Un esempio, la nave Mariella Bottiglieri Imo n° 9232022 bandiera Italiana, in un controllo effettuato in Spagna nel 7 settembre 2006 su equipaggio di 21 persone, sono risultati italiani solo 2 membri (gli altri 19 indiani).

Questa visita è stata resa pub-

blica nel data base della ITF, non è nostro dato, anzi se qual-cuno si chiede ma dopo il 2006 le cose sono cambiate, con sarcasmo vi diciamo si, sono migliorate ora ci sono 3 ital-iani, anche se da 21 sono oggi 20 membri: profitto?. Non ci credete? Guardate le immagini al lato. Ma ora vi riportiamo le parole dette ultimamente dalla Dott.ssa Bottiglieri, che credo tutti noi sottoscriveremmo subito, e altro che Premio San Giorgio, gli faremmo una statua in suo onore se tutto

fosse vero, ma cosa dice:“propongo l’introduzione di

un codice etico per lo ship-ping che risponda alle esi-genze della Corporate Social Responsability, in particolar

modo a tutela delle risorse umane, fattore prezioso ed

indispensabile nella valo-rizzazione degli investimenti aziendali. Per ogni azienda – ha aggiunto - l’asset più impor-tante è costituito dal capitale umano ed è mio auspicio che una seria politica di Corporate Social Responsability trovi sempre maggiore applicazione nello shipping. Sebbene non ci sia ancora sufficiente sensi-bilità sul tema, sono convinta che l’adozione di un codice etico condiviso diventerà presto un’esigenza comune.” Avete letto, si parla di CAPITALE UMANO. CAPITALE NOI SIAMO UN CAPITALE NON UN VALORE AGGIUNTO, NO UOMINI, MA CAPITALE E QUINDI COME TALI GESTITI.

ETICA, ma cosa è l’etica? Sicuramente la Dottoressa ne parla vedendola come l’insieme dei doveri inerenti all’esercizio di una determinata professio-ne, più profondamente l’etica è parte della

filosofia che si occupa del problema morale, ossia del comportamento dell’uomo in relazione ai mezzi, ai fini e ai moventi, ma non confodetevi mai, loro parlano del significato più conveniente ai loro

interessi. Vediamo queste schede, e nel vederle tenete pre-sente la parola ETICA

L’etica è avere navi con band-iera italiana, ma equipaggio extracomunitario, mentre i nos-

tri colleghi sono a casa, senza lavoro, con famiglie a carico e mutui da pagare.

L’etica è leggere nel 2010, su nave italiana, sul rapporto di una visita di controllo “substan-dard food” cibo scadente.

P r e m i o S a n G i o r g i o : p r e m i a t a l a D o t t . s s a M a r i e l l a B o t t i g l i e r i

Non siamo impazziti cari col-leghi, questo è il titolo scritto a pagina 17 del Il Sole 24 Ore del 19/08/2008. Avete letto bene, anzi vi riportiamo esattamente la parte dell’articolo: “Miloro (nome del Comandante intervistato) guadag-na circa 11500 euro lordi al mese, su navi battenti bandiera italiana, iscritte al RINA, e fa 4 mesi a bordo e 2 di riposo” (92000/Euro l’anno lordi).

Ma continuiamo a leggere l’articolo: “sulle unità da crociera la vita di bordo è diversa. Lo spiega Raffaele Pontercorvo comandante della MSC Musica. Un imbarco per lui dura 8 mesi e una sosta di 3 (e meno male che si parla di sicurez-za?). Il suo stupendio è di 7.300€, MA POICHE’ LA NAVE BATTE BANDIERA PANAMENSE E LUI SUPERA I 180 GIORNI NON PAGA TASSE ALL’ITALIA”

Ora calmatevi, sappiamo che leggendo queste cose vi state come minimo innervosendo, ma la stam-pa ormai il proprio lavoro sembra non saperlo fare più molto bene, o meglio quando tratta del nostro set-tore, dimenticano di approfondire ciò che raccontano.

Prima di tutto malafede nel tito-lo, poichè dire 11000€ al mese e dire 11000 al mese lordi è cosa diversa. Ma noi dobbiamo però prendere atto di una cosa, il Dottor Coccia è stato smentito non solo da noi che abbiamo pubblicato le tabelle delle paghe dei filip-pini, ma ora a darci man forte arrivano quelli del Sole 24ore. GLI EXTRACOMUNITARI NON GUADAGNANO COME I MARITTIMI EUROPEI, ma allora perchè quella dichiarazione.

Altra cosa di cui prendere atto e che tra 2 anni al prossimo rinnovo del contratto bisognerà pretend-ere, è che la paga del Comandante è circa 7000€ netti nella realtà, è scritto sul giornale e a dirlo sono marittimi di MSC, quindi sul prossimo CCNL visto che tutti percepiscono circa quella paga, passeranno come paga base dagli attuali 2954,57€ per il Comandante a una paga base di almeno 6000€. Di conseguenza partendo dai 6000€ base del Comandante rivedere tutte le altre paghe. LA CGIL/CISL/UIL sono avvisati, noi marittimi voglia-mo che al prossimo rinnovo quanto scritto sul Sole 24ore diventi testo

del prossimo CCNL.Ma la chicca più bella da sot-

tolineare è “POICHE’ LA NAVE BATTE BANDIERA PANAMENSE E LUI SUPERA I 180 GIORNI NON PAGA TASSE ALL’ITALIA” e la domanda da farsi è la seguente: i politici quando si recano ai battesimi di queste navi o i giornalisti che parlano di flotta italiana non sapendo che MSC non lo è, sanno che questi sono soldi che vengono a mancare nelle casse dello Stato? Sia ben chiaro siamo contenti per i nostri colleghi, ma la giustizia sarebbe che visto che i marittimi hanno meno diritti in Italia, non paghessero le tasse a prescindere e che invece vengano tassati gli armatori, se non total-mente italiani atrraverso tassazioni per le pratiche, soste ect in territo-rio italiano. In poche parole tutto il lavoro svolto a bordo di questa nave della MSC in ITALIA non porta un solo EURO. Gli Italiani non pagano le tasse, gli altri mem-bri sono extracomunitari, la nave è Panamense! e noi in Italia gli fac-ciamo anche pubblicità.

L’articolo del Sole24 ore è un capolavoro di ipocrisia, e poichè il

giornale è un quotidiano finanziario lo invitiamo a dare in allegato nel prossimo numero insieme a copia di questo articolo, anche il testo completo del CCNL dei maritti-mi, e ancor meglio con anche le paghe dei filippini. Questo articolo è molto importante, anche perchè sarà la base per future azioni. Non vorremmo che la scusa crew short-age ormai non funzioni più, e ora si parli o si tenti di mettere in atto altre scusanti. Certo è che vi consi-gliamo una regia migliore, poichè se il Dottor Coccia dichiara che gli extracomunitari guadagnano uguale o più degli italiani e poi esce una notizia dal titolo “Al tim-one della petroliera per 11.000€ al mese” è chiaro che lo smentite. Un filippino con una paga del genere per un anno, rischia di aprire un canale televisivo a Manila (è una battuta nessuno si offenda).

C’è una cosa strana però. I media fanno passare per pubblicizzare l’accademia del mare di Genova la nostra carriera semplice, par-lano di crew shortage e dicono che guadagnamo molto bene. Allora perchè chi fa questo mestire cerca dopo alcuni anni di uscirne? Se

avesse inoltre guadaganto così, che problemi avrebbe a lasciare? Come mai i giovani si sono allon-tanati da questo mestiere? Come mai sia i diplomati che ufficiali qualificati trovano difficoltà a tro-vare l’imbarco? Perchè le banche e finanziarie non rilasciano mutui ai marittimi, almeno che questi non sono in CRL? In pochi mesi abbiamo letto che i comandanti del diporto arrivano anche a 20.000€/mese, quelli della mercantile a 11000€, ma tutti evitano di parlare di ore di lavoro, hanno ignorato (parliamo di stampa) che stavano lasciando chiudere il CIRM che da assistenza medica, non si è dato spazio alla scomparsa misteriosa in mare di un ufficiale italiano ma riempito pagine intere sulle zecche della Tirrenia, non dicono quanti membri ci sono come equipaggio a bordo ect Insomma tutto quello che è scomodo viene taciuto.

E NO SIGNORI, come diceva Totò è la somma che fa il totale, e qui state sbagliando tutto.

QUANDO PER PROMUOVERE UN SETTORE SI PARLA SOLO DI DENARO, SI E’ TOCCATI IL FONDO

Era l’anno 2008.. vecchie news di SDMAl timone della petroliera per 11.000€ al mese!!

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Di seguito pubblichiamo, il testo del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 aprile 2010 , n. 114

Art. 1

Modifiche all’elenco relativo all’iscrizione nelle matricole della gente di mare di prima categoria

1. Il numero 22 del primo elenco annesso al regio decreto-legge 14 dicembre 1933, n. 1773, convertito dalla legge 22 gennaio 1934, n. 244, e’ sostituito dal seguente:

«22. Le malattie e le alterazioni dell’occhio per le quali la funzione visiva sia ridotta a tale grado da avere in ambedue gli occhi:

a) personale di coperta: visus naturale inferiore ai 14/10 comples-sivi con meno di 5/10 per l’occhio peggiore. Il visus corretto dovra’ essere 10/10 in ciascun occhio con l’uso di lenti ben

tollerate;b) altro personale di bordo: visus

naturale inferiore a 8/10 comples-sivi con meno di 3/10 per l’occhio peggiore.

Le gravi discromatopsie: per il personale di coperta e per gli elettri-cisti la funzione cromatica deve essere valutata con le Tavoledi Ishihara.

Le malformazioni, le disfunzioni, le patologie o gli esiti di lesioni delle palpebre o delle ciglia anche se limitate da un solo occhio quan-do siano causa di rilevanti disturbi funzionali.

Le malformazioni, le malattie croniche e gli esiti di lesioni delle ghiandole e delle vie lacrimali, quando siano causa di rilevanti disturbi funzionali.

I difetti del campo visivo anche

monoculari che riducano sensibil-mente la visione.

Puo’ essere considerato come normale un campo visivo che pre-senti:

a) un’ampiezza totale sul meridi-ano orizzontale non inferiore a 120°, alla valutazione binoculare;

b) un’ampiezza sul meridiano verticale di almeno 60°, alla valuta-zione binoculare. L’emeralopia.».

Avvertenza:Il testo delle note qui pubblicato e’

stato redatto dall’amministrazione competente per materia, ai sensi dell’art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge mod-ificate o alle quali e’ operato il rinvio. Restano invariati il valore e l’efficacia degli atti legislativi qui trascritti.

Per le direttive CE vengono forni-ti gli estremi di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE).

Note alle premesse:- Il testo dell’art. 87, comma quin-

to, della Costituzione conferisce al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le leggi ed emanare i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.

- Il regio decreto-legge 14 dicembre 1933, n. 1773, concerne: «Accertamento dell’idoneita’ fisi-ca della gente di mare di prima categoria».

- La legge 28 ottobre 1962, n. 1602, concerne: «Modifiche ed integrazioni del regio decreto-leg-ge 14 dicembre 1933, n. 1773, con-vertito nella legge 22 gennaio 1934, n. 244, concernente l’accertamento della idoneita’ fisica della gente di mare».

- Il decreto del Presidente della Repubblica 11 agosto 1963, n. 1536, concerne: «Modificazione ad alcuni articoli del primo e sec-ondo elenco delle infermita’ ed imperfezioni fisiche della gente di mare, allegati al regio decreto-legge 14 dicembre 1933, n. 1773, convertito nella legge 22 gennaio 1934, n. 244».

- Il testo dell’art. 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (Disciplina dell’attivita’ di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), e’ il seguente:

«Art. 17 (Regolamenti). - 1. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sen-tito il parere del Consiglio di Stato che deve pronunziarsi entro nov-anta giorni dalla richiesta, possono essere emanati regolamenti per dis-ciplinare:

a) l’esecuzione delle leggi e dei

potrà servire ai molti iscritti a questo sindacato o a chi vorra intraprendere le vie del mare, per valutare le reali conseguenze di una NON IDONEITA a causa di questo Test palesemente errato nei miei confronti onde evi fare che altri cadano dinanzi ad esso.Spero che il Sindacato dei Marittimi si adoperi per eventuali chiarimenti, io sono a vostra completa disposizione ed ho tutta la documentazione nonché i miei occhi.Angelo I.

Vi riportiamo di seguito, una esperienza vissuta da un collega, raccontata nel forum “Moltiplichiamo la nostra voce” ma che riteniamo utile riportare nel nostro sito poi-chè che potrebbe essere molto utile anche per altre persone, che hanno avuto stessa prob-lematica

Salve a tutti, Mi chiamo A. I. ex Gente di Mare di Napoli,

Vorrei raccontarvi un epi-sodio a me accaduto duran-te la mia prima visita per l’iscrizione nelle matricole della gente di mare di Napoli.

Era il 28 giugno del 2004 quando mi reco all’ufficio della sanità Marittima di Napoli per effettuare la visita Oculistica, quando mi viene somministrato il Test per la sensibilità cromatica “cioè distinguere bene i colori”, la Dr.ssa L. S. mi sottopone alle Tavole di Ishihara, quando mi accorgo di non vedere effet-tivamente neanche un numero impresso nelle tavole, e di conseguenza vengo classifi-cato come NON IDONEO, poiché DALTONICO.

Convinto fermamente dai miei occhi che invece vedevano benissimo i colori, mi accingo a fare ricorso, alla Commissione Medica di 1° Grado, il quale mi convoca il 14 luglio 2004, intanto mi ero recato alla 2° Università degli Studi di Napoli Policlinico Dipartimento Assistenziale di Oftalmologia per effet-tuare una visita specialistica allo scopo di verificare la mia reale patologia. Il medico del policlinico scrive sul certifi-cato dopo aver compiuto dei test particolari che non sof-frivo di Daltonismo.

Mi reco quindi dinanzi alla Commissione Medica di 1° grado munito anche di questo certificato, ed effettivamente non convinti decidono di utilizzare il vecchio metodo “fili di lana colorati” e mi chiedono di metterli in scala cromatica ed io li acconten-to, dopo questo semplice test si apre una discussione tra i medici sulla validità del test delle Tavole di Ishihara, che secondo loro non era del tutto sicuro in quanto io effettiva-

mente sapevo distinguere tutti i colori.

Quindi il ricorso è vinto ed io fui chiamato dalla gente di mare il 27 luglio 2004 per regolare la mia immatrico-lazione.

Vi chiederete del perché io vi abbia voluto raccontare questa storia, semplicemente perché sono stato incuriosito dal nuovo Regolamento sui Requisiti visivi degli aspiranti alla iscrizione nelle matricole della gente di mare che pre-vede letteralmente: “Le gravi discromatopsie: per il per-sonale di coperta e per gli elettricisti la funzione cromat-ica deve essere valutata con le Tavole di Ishihara.”

Dopo la mia avventura cre-devo che un giorno il legisla-tore potesse sostituire il meto-do di valutazione cromatica, ma mi sbagliavo.

Intanto vi dico che sono stato iscritto per 5 anni alla Gente di Mare ma ad oggi ancora non riesco a dis-tinguere i numeri nelle tavole di Ishihara.

Credo che questa mia storia

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Requisiti visivi degli aspiranti alla iscrizione nelle matricole della gente di mare

Lettere dei lavoratori - Tavole di Ishihara: esperienza di un collega

decreti legislativi, nonche’ dei regolamenti comunitari;

b) l’attuazione e l’integrazione delle leggi e dei decreti legislativi recanti norme di principio, esclu-si quelli relativi a materie riser-vate alla competenza regionale;

c) le materie in cui manchi la disciplina da parte di leggi o di atti aventi forza di legge, sem-pre che non si tratti di materie comunque riservate alla legge;

d) l’organizzazione ed il funzi-onamento delle amministrazioni pubbliche secondo le disposizioni dettate dalla legge.

Art. 2 Modifiche all’elenco relativo

alla revisione degli iscritti nella matricola della gente di mare

1. Il numero 14 del secondo elenco annesso al regio decreto-legge 14 dicembre 1933, n. 1773, convertito dalla legge 22 gennaio 1934, n. 244, e’ sostituito dal seguente:

«14. La anoftalmia o l’atrofia di un globo oculare e tutte le alterazioni organiche e funzion-ali, le malformazioni o gli esiti di traumi per cui l’acutezza visiva sia ridotta a meno di:

a) per il personale di coperta: visus naturale inferiore ai 12/10 complessivi con meno di 4/10 per l’occhio peggiore. Il visus corret-to dovra’ essere 10/10 in ciascun occhio con l’uso di lenti ben

tollerate;b) altro personale di bordo:

visus naturale inferiore a 6/10 complessivi con meno di 2/10 per l’occhio peggiore. I difetti del campo visivo anche mon-

oculari che riducano sensibilmente la visione. Per i soggetti monocoli puo’ essere considerato come normale un campo visivo che presenti:

a) una ampiezza totale del meridi-ano orizzontale non inferiore a 120°;

b) una ampiezza totale sul meridi-ano verticale superiore non inferiore a 60° ed inferiore non inferiore a 75°;

c) una assenza di scotomi assoluti entro i suddetti limiti, escludendo lo scotoma fisiologico (macchia cieca).

Per i soggetti con funzione visiva binoculare puo’ essere considerato come normale un campo visivo che presenti:

a) una ampiezza totale sul meridi-ano orizzontale non inferiore a 120°, alla valutazione binoculare;

b) una ampiezza sul meridiano ver-ticale di almeno 60°, alla valutazione binoculare.».

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti norma-tivi della Repubblica taliana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osser-varlo e di farlo

osservare.Dato a Roma, addi’ 30 aprile 2010

pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale N. 169 del 22 Luglio 2010.

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Dopo questi anni di lavoro, preso atto del compor-tamento delle istituzioni in generale, possiamo senza ombra di dubbio fare una diagnosi, dare un giudizio ri-sultante da un esame critico della realtà, che purtroppo mostra che il nostro Stato è colpito da una gravissima malattia: L’INDIFFERENZA

Il peggiore peccato contro i nostri simili non è l’odio ma l’indifferenza: questa è l’essenza dell’inumanità.

Si, la malattia che ha colpito il nostro Stato è l’indifferenza. Sia chiaro, per fortuna c’è chi ancora seppur si trova a lavorare in questa situazione, conti-nua a cercare di combatterla. Una prova è l’intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla nostra istanza sul diritto al voto per i lavoratori marittimi, che però si è scontrata anch’essa con l’indifferenza di chi ha il dovere di lavorare per garantire ai cittadini i loro diritti. Ci sono impiegati nelle CP che con serietà cer-cano di venire per quanto possono a favore dei marit-timi, ma anche essi si scontrano con l’indifferenza di superiori gerarchici.

Diritto, altra parola che in Italia sembra non essere ben capita. Il diritto è il complesso delle leggi e delle norme che regolano i rapporti sociali in un dato ambi-ente storico-politico. Abbiamo quindi il diritto canonico se parliamo di Chiesa ad esempio, oppure il diritto ci-vile, penale, pubblico, privato, del lavoro e marittimo.

Uno Stato di diritto si ha quando si salvaguardia la su-premazia del diritto e delle connesse libertà dell’uomo. Il concetto dello stato di diritto presuppone che l’agire dello Stato sia sempre vincolato e conforme alle leggi vigenti: dunque lo Stato sottopone sé stesso al rispetto delle norme di diritto, e questo avviene tramite una Costituzione scritta.

Vuol dire che lo Stato deve agire per garantie a TUTTI i suoi cittadini i diritti fondamentali su cui si basa, e fal-lisce nel momento che non riesce a garantirli anche ad uno solo dei suoi cittadini.

Lo Stato non crea diritto, lo Stato crea leggi, e Stato e leggi stanno sotto il diritto. Cosa vuol dire questo. Che quando uno Stato scrive delle leggi DEVE farle garantendo a tutti i cittadini i loro diritti. Ma si possono garantire diritti, se chi scrive e firma leggi, decreti ect è malato d’indifferenza? La risposta sta nei fatti.

Per diritti di cittadinanza s’intende l’insieme dei diritti civili, politici e sociali che sono alla base della democrazia. La loro applicazione alla popolazione di-pende dall’evoluzione del concetto di Stato a quello di nazione e da quello di sudditi a quello di cittadini.

- Diritti civili: libertà della persona, di parola, pensiero e fede, diritto alla proprietà, diritto di concludere con-tratti, diritto alla giustizia;

- Diritti politici: diritto a partecipare alla vita politica come membro investito di autorità politica o come un elettore dei membri di tale classa politica;

- Diritti sociali: diritto a un minimo di benessere eco-

nomico e sicurezza, diritto di vivere secondo gli stan-dard prevalenti nella società.

Se prendiamo in considerazione che nel 2009, un sindacato nuovo come SDM Sindacato dei Marittimi costituitesi solo 2 anni prima, deve chiedere allo Stato italiano il diritto al voto, o meglio garantire ai lavoratori marittimi tale diritto, si nota come tutto è un fallimento. Non garantire il diritto politico vuol dire non far parte-cipare alla vita politica dello Stato una intera categoria. Il diritto sociale, prendete il CCNL e analizzatelo. Pen-sate a come è gestito il problema amianto. Se una nave ha bandiera italiana, quando attaccata dai pirati, non è come se questi aggredissero degli italiani? Ai marittimi la sicurezza non deve essere garantita?

Perchè allora se viviamo in una Repubblica Demo-cratica, in uno Stato di diritto, siamo nel 2009 ancora a chiedere il riconoscimento di alcuni diritti? PER L’INDIFFERENZA DI CHI DEVE, PERCHE’ DAL POPOLO ELETTO, FAR SI CHE TUTTO QUESTO CONCETTO DIVENTI REALE.

Vediamo alcuni esempi d’indifferenza. Ricordate la nostra petizione per chiedere al Comitato

Nazionale per il Welfare della Gente di Mare di facili-tare i contatti sociali attraverso i nuovi mezzi di comu-nicazione tra lavoratori marittimi e familiari, e il diritto all’informazione che è un importante tipo di diritto soggettivo, derivato dalla libertà di manifestazione del pensiero e dall’art. 21 della Costituzione italiana? Bene, il Presidente di tale Comitato Ammiraglio Raimondo Pollastrini non rispose, non INTERESSANDOSI to-talmente a questa istanza. Non poteva chiaramente ri-solvere il problema, ma se non fosse stato indifferente DOVEVA prendere in considerazione la richiesta e collaborare per trovare una soluzione, facendo proposte congiunte.

Demoralizza oggi vedere che in Germania grazie a gente non colpita da indifferenza, il welfare garantisce ai loro marittimi tale diritto, facendo partire accordi anche ad esempio con Google, mentre noi in Italia dob-biamo prendere atto della situazione opposta, solo per indifferenza di alcuni, non per mancanza di idee e in-iziative.

Altro esempio fu il passato Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, al quale mandammo moltissime raccomandate e mail e fax per evitare che firmasse un decreto che poi oggi tutti contestano, ma che all’epoca sostennero ed elogiarono. Proposte su Tonnage Tax, sulla costituzione di una vera Accademia Navale Mer-cantile. Bene non si interessò di nulla, non ci degnò ne-anche di riscontro alle nostre istanze e proposte.

Ora il Ministro dei Trasporti Matteoli, che sembra da voci e articoli che si trovano su internet abbia firmato altro decreto su tonnage tax in data 17 dicembre 2008, nello stesso periodo veniva sollecitato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a dare riscontro alla problem-atica diritto al voto per marittimi. Forse il Ministro ha pensato, sono 50 anni che non votano, che fretta c’è!

Vedremo cosa accadrà con la proposta inviata ai Min-

istri Tremonti e Sacconi.........

Molti studiosi hanno dimostrato che il concetto di democrazia, cioè governo del popolo, sia pura utopia. Per farlo hanno fatto un semplice esempio ovvero se la maggioranza delle persone desiderasse un governo an-tidemocratico, la democrazia cesserebbe di esistere, tut-tavia se si opponesse cesserebbe di essere democrazia in quanto andrebbe contro alla volontà della maggioranza. Quindi in pratica la democrazia non può esistere, è solo una teoria utopica.

In nome delle maggioranze la storia ci fa esempi di gravissimi errori, ma tutto nasce sempre dal concetto di indifferenza.

C’è una cura? SI. Può darsi che il concetto di democra-zia sia utopico, può anche darsi che lo sia anche quello di libertà, di questo potremmo discutere per ore, ma ci sono valori che se seguiti non sono utopici. Se si finisse di essere indifferenti, di agevolare una parte dei cittadini o lobby, e si prendessero le proprie responsabilità, ciò che sembra utopico non lo sarebbe più.

La risposta sta nella frase iniziale che abbiamo ripor-tato: il peggiore peccato contro i nostri simili non è l’odio ma l’indifferenza: questa è l’essenza dell’inumanità.

Basterebbe parlare, o meglio partire nel cercare di ri-solvere i problemi dal concetto di umanità. La soluzione vi sembrerà semplice, ovvia, una banalità eppure nel 2009 ricordatevi che stiamo ancora rivendicando diritti che si pensavano ormai acquisiti. A QUANTO PARE NON E’ COSI’ BANALE

Non fatevi prendere dal pessimismo, ma accettate la realtà per ciò che è. Il nostro dovere e fare di tutto per non diventare anche noi INDIFFERENTI, e per non di-ventarlo si deve fare anche ciò che sembra inutile, anche se la realtà dice che si perderà.

SDM continuerà a richiamare i governanti, gli arma-tori altre associazioni e enti a fare il proprio lavoro. Non sarà la loro indifferenza a farci arrendere o a demoraliz-zarci.

A chi ci critica dicendo che il nostro lavoro non serve a niente, che non è concreto solo perchè non facciamo scioperi o manifestazioni rispondiamo con questa farse:

In una società democratica (anche se fosse utopia!) ben ordinata non c’è posto, non c’è motivo di illegalità o scioperi. In tale società vi sono mezzi legali per recla-mare i propri diritti e giustizia.

Questa è la strada che abbiamo deciso di seguire.

Nota: non ci riferiamo solo a questo Governo poichè è una storia di mezzo secolo, e molti hanno responsabilità in tutto questo. Non facciamo neanche di tutta l’erba un fascio poichè nelle Istituzioni abbiamo incontrato anche gente che tutti i giorni lavora per migliorare la situazione.

L’indifferenza: non è potere, è il peggior male

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L’ANGOLO DELLA POESIA DEI MARITTIMI