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SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI
(Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003)
Via P. S. Mancini, 2 – 00196 - Roma
TESI DI DIPLOMA
DI
MEDIATORE LINGUISTICO
(Curriculum Interprete e Traduttore)
Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi afferenti alla
classe delle
LAUREE UNIVERSITARIE
IN
SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA
La sottovalutazione di un benessere psicofisico e di una alimentazione corretta
RELATORI: CORRELATORI:
Prof.ssa Adriana Bisirri Prof. Paul Farrell
Prof. Wolfram Kraus
Prof.ssa Claudia Piemonte
CANDIDATA:
Federica Di Carlo
ANNO ACCADEMICO 2015 /2016
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Sommario I. INTRODUZIONE .................................................................................................... 3 II. L’ALIMENTAZIONE ............................................................................................ 6
II.1. I nutrienti ........................................................................................................ 11 II.2. Come gestire i nutrienti .................................................................................. 20
II.3. Le calorie ........................................................................................................ 21 II.4. La colazione ................................................................................................... 22 II.5. La composizione corporea ............................................................................. 24 II.6. Mantenere le difese alte ................................................................................. 27 II.8. Abitudini alimentari ....................................................................................... 30
II.9. Il metabolismo e come aumentarlo ................................................................ 31 II.10. Cosa si intende per “buona dieta”? .............................................................. 42
III.NUTRIZIONE ESTERNA, ALLERGIE E BIOLOGICO ................................... 44 III.1. Nutrizione esterna ......................................................................................... 44 III.2. Il biologico .................................................................................................... 46 III.3. Intolleranze ed allergie .................................................................................. 51
IV. OBESITA’ E MALNUTRIZIONE ..................................................................... 54 IV.1. Obesità .......................................................................................................... 55
IV.2. Malnutrizione ................................................................................................ 58 V. L’ATTIVITA’ FISICA ......................................................................................... 64
V.1. A livello psicologico ...................................................................................... 73
V.2. Riposare ......................................................................................................... 74 VI. BENESSERE PSICOLOGICO ........................................................................... 75
VI.1. Rapporto mente corpo .................................................................................. 81 VII. L’ESPERIENZA ................................................................................................ 95
VII.1. La mia storia ................................................................................................ 95 VIII. LA TESTIMONIANZA.................................................................................. 100
CONCLUSIONI ...................................................................................................... 102 I. INTRODUCTION ................................................................................................ 104 II. NUTRITION ....................................................................................................... 107
III. EXTERNAL FEEDING, ALLERGIES, AND BIOLOGICAL PRODUCTS .. 112 III.1. Biological products ..................................................................................... 113 III.2. Allergies ...................................................................................................... 114
IV. PHYSICAL ACTIVITY .................................................................................... 115 V. PSYCHOLOGICAL WELL-BEING.................................................................. 117
VI. THE EXPERIENCE .......................................................................................... 119 CONCLUSION ........................................................................................................ 120 I. Einführung ............................................................................................................ 122
I. Gesunde Ernährung: Grundprinzipien .................................................................. 124
II. Ernährungsphysiologie ........................................................................................ 127 III. Körperliche Aktivität ......................................................................................... 130 Schlussfolgerungen .................................................................................................. 132
BIBLIOGRAFIA ..................................................................................................... 133 SITOGRAFIA .......................................................................................................... 137
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I. INTRODUZIONE
La decisione di affrontare questo tema in questa tesi di laurea è stata
presa in base ad un percorso personale che ho fatto e che continuerò a
fare.
Generalmente i temi scelti per le tesi di laurea tendono ad essere
impersonali o relativamente collegati alla vita di ognuno di noi.
In questa tesi verrà invece spiegato e motivato un percorso che ho
deciso di intraprendere qualche mese prima della stesura della stessa e
che mi ha toccato da vicino. Questa decisione è dovuta alla forte
motivazione di voler raccontare un’esperienza che potrebbe cambiare la
vita di molte persone.
Partendo dal titolo si può capire la tematica scelta, cioè “la
sottovalutazione del benessere”.
Il benessere può essere inteso in vari modi, ma anche frainteso a
volte. Molte persone lo intendono come un fugace stare bene, il godersi
un momento, essere felici per qualche giorno, ora, minuto o istante.
In queste pagine scopriremo come invece il benessere dovrebbe
essere tenuto costantemente in considerazione, ma soprattutto il MODO
in cui tutti dovremmo considerarlo nelle nostre vite. Il benessere è il
risultato di un equilibrio tra corpo e mente, due elementi che in realtà
sono strettamente collegati. Anche se negli ultimi anni molte ricerche
hanno dimostrato questo collegamento, molte persone ancora oggi non
comprendono come i due possano essere correlati. Uno degli obbiettivi
di questa tesi è dimostrarne il collegamento, farne capire l’importanza e
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soprattutto come gestire tutto questo nella maniera più armoniosa e
piacevole possibile.
Occuparsi di sé stessi è fondamentale, quando teniamo a qualcosa ci
prendiamo cura di essa nel miglior modo possibile e così dovremmo fare
anche per noi stessi a livello sia psicologico che fisico.
Il nostro corpo è un buon punto di partenza per entrambi i
livelli. Quando ci sentiamo bene fisicamente è più facile riuscire a
gestire i pensieri e gli impegni, sentirci forti ci aiuta ad affrontare la vita
in maniera corretta e sana.
Una grande percentuale della popolazione mondiale soffre di
patologie risolvibili con una alimentazione corretta ed un sano stile di
vita. Sembrerà di riascoltare le stesse parole del medico di base, ma c’è il
reale bisogno di affrontare l’argomento in maniera aperta e consapevole.
Si deve convivere con sé stessi per il resto della vita, perché non curarsi
di sé? Perché trascurarsi, o lasciarsi andare?
Sono pochi quegli elementi che andrebbero tenuti presenti per
vivere al meglio.
Primo su tutti l’alimentazione, il cercare di nutrirsi in maniera
corretta, cercare di dare al nostro corpo quello di cui ha bisogno. Un
tema davvero ampio che affronteremo nei prossimi capitoli.
Il secondo elemento è l’attività fisica, dalla camminata allo sport
più estremo, ci aiuta non solo ad avere un corpo sano ma anche a sentirci
meglio psicologicamente raggiungendo gli obbiettivi preposti.
Il terzo ed ultimo punto è essere in sintonia con noi stessi per poi
esserlo col mondo intorno. Questo punto può essere affrontato in vari
modi (vedremo quali più in là). Io per prima ho sentito il bisogno di
affrontare ognuno dei tre punti precedentemente elencati ed è per questo
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che ho scelto di parlarne, proprio perché ne ho fatto esperienza e
consapevolezza. Ho deciso di volere un tenore di vita migliore del
precedente, e tutti noi dovremmo tenere così tanto alla nostra vita da
volerne sempre il meglio.
La volontà mi ha aiutata a migliorare e a sentirmi bene con me
stessa. L’elenco dei tre punti verrà poi approfondito doverosamente in
seguito, ma questi sono la base per capire come migliorarsi in tutto.
C’è il bisogno di avere una maggiore consapevolezza di sé, sapere
cosa si vuole e fare tutto il necessario per ottenerlo. Si può partire dal
semplice voler stare bene, non serve molto. Tutti gli elementi sono
strettamente concatenati l’uno all’altro ed ogni aspetto di essi va curato
minuziosamente.
Fatte queste riflessioni non bisogna avere paura del cambiamento di
uno stile di vita, è fondamentale per tutti farlo in maniera graduale ma
soprattutto piacevole, senza sentirsi mai costretti da nessuno nel farlo. Se
ci sentissimo costretti nel fare qualcosa automaticamente avremmo il
rifiuto nel farla.
I primi a volerlo dobbiamo essere noi, scegliendo liberamente di
affrontare ogni lato della nostra vita.
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II. L’ALIMENTAZIONE
Ogni giorno siamo bersagliati da informazioni differenti riguardo
gli alimenti da introdurre nel nostro corpo e sempre di più iniziamo ad
avere un’idea dell’alimentazione come “regime punitivo” quando invece
andrebbe vista solo come un modo per migliorare noi stessi. Il nostro
rapporto col cibo andrebbe guardato come un piacere, pur cercando di
evitare il “cibo spazzatura” il quale essendo pieno di zuccheri crea una
vera e propria dipendenza, ma andiamo con ordine.
L’alimentazione è uno dei temi fondamentali per il raggiungimento
del benessere psicofisico. Esistono svariati tipi di diete al mondo, e molti
di noi le vedono solo come una privazione, quando invece è
estremamente importante capire che la questione alimentare è basata
sulla nutrizione. È importantissimo sapere cosa sia la nutrizione e capire
come gestirla, verrà illustrata nella maniera più semplice possibile.
Il nostro corpo è una macchina che va alimentata in maniera
corretta. Per raggiungere l’obbiettivo di un’alimentazione corretta
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dobbiamo capire ciò di cui il nostro corpo ha bisogno, ed è qui che entra
in campo proprio la nutrizione. Tutti noi abbiamo bisogno di alcuni
nutrienti base che ci permettano di svolgere le nostre attività giornaliere.
Ma quanto riusciamo in realtà a nutrire il nostro corpo?
“Secondo l’OMS circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei
tumori possono essere evitati grazie a una equilibrata e sana
alimentazione.
Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in
salute.
Un’alimentazione inadeguata, infatti, oltre a incidere sul benessere
psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per
l’insorgenza di numerose malattie croniche.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa 1/3 delle
malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati grazie a
una equilibrata e sana alimentazione.
Di cosa abbiamo bisogno
L’organismo umano ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per
funzionare correttamente. Alcuni sono essenziali a sopperire il bisogno
di energia, altri ad alimentare il continuo ricambio di cellule e altri
elementi del corpo, altri a rendere possibili i processi fisiologici, altri
ancora hanno funzioni protettive.
Per questa ragione l'alimentazione deve essere quanto più possibile
varia ed equilibrata.
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Cereali:
Grano, mais, avena, orzo, farro e gli alimenti da loro derivati
(pane, pasta, riso) apportano all’organismo carboidrati, che
rappresentano la fonte energetica principale dell’organismo, meglio se
consumati integrali. Contengono inoltre vitamine del complesso B e
minerali, oltre a piccole quantità di proteine.
Frutta e ortaggi:
Sono una fonte importantissima di fibre, un elemento essenziale nel
processo digestivo.
Frutta e ortaggi sono inoltre ricchi di vitamine e minerali,
essenziali nel corretto funzionamento dei meccanismi fisiologici.
Contengono, infine, antiossidanti che svolgono un’azione protettiva.
Carne, pesce, uova e legumi:
Questi alimenti hanno la funzione principale di fornire proteine,
una classe di molecole biologiche che svolge una pluralità di funzioni.
Partecipano alla “costruzione” delle diverse componenti del corpo,
favoriscono le reazioni chimiche che avvengono nell’organismo,
trasportano le sostanze nel sangue, sono componenti della risposta
immunitaria: forniscono energia “di riserva”, aiutano l'assorbimento di
alcune vitamine e di alcuni antiossidanti, sono elementi importanti nella
costruzione di alcune molecole biologiche.
Un insufficiente apporto di proteine può compromettere queste
funzioni (per esempio si può perdere massa muscolare), ma un eccesso è
altrettanto inappropriato: le proteine di troppo vengono infatti
trasformate in depositi di grasso e le scorie di questa trasformazione
diventano sostanze, che possono danneggiare fegato e reni.
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Le carni, in particolare quelle rosse, contengono grassi saturi e
colesterolo. Pertanto vanno consumate con moderazione.
Vanno consumati con maggior frequenza il pesce, che ha un effetto
protettivo verso le malattie cardiovascolari (contiene i grassi omega-3) e
i legumi, che rappresentano la fonte più ricca di proteine vegetali e sono
inoltre ricchi di fibre.
Latte e derivati:
Sono alimenti ricchi di calcio, un minerale essenziale nella
costruzione delle ossa. È preferibile il consumo di latte scremato e di
latticini a basso contenuto di grassi.
Acqua:
Circa il 70% dell’organismo umano è composto di acqua e la sua
presenza, in quantità adeguate, è essenziale per il mantenimento della
vita.
L’acqua è, infatti, indispensabile per lo svolgimento di tutti i
processi fisiologici e delle reazioni biochimiche che avvengono nel
corpo, svolge un ruolo essenziale nella digestione, nell’assorbimento,
nel trasporto e nell’impiego dei nutrienti.
È il mezzo principale attraverso cui vengono eliminate le sostanze
di scarto dei processi biologici.
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Per questo, un giusto equilibrio del “bilancio idrico” è
fondamentale per conservare un buono stato di salute nel breve, nel
medio e nel lungo termine.”1
1 Data di pubblicazione: 20 marzo 2013, ultimo aggiornamento 17
febbraio 2015
www.salutue.gov.it
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II.1. I nutrienti
Non tutti conoscono i nutrienti base che dovremmo assumere
giornalmente, o almeno sono conosciuti ma solo in parte. Possiamo
suddividerli in 7 categorie:
I carboidrati
Le proteine
I grassi
I minerali
Le vitamine
Le sostanze fitochimiche
Le fibre
Essi ci aiutano nella sopravvivenza dell’organismo, nel mantenere
un buono stato di salute e a prevenire alcune malattie.
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I carboidrati
Importante fonte di energia per l'organismo, fondamentale per le
attività quotidiane, compreso l'esercizio.
I carboidrati più sani:
Cereali integrali, compresi pane, pasta e riso integrali
Fagioli e legumi
Frutta
Verdura
Anche frutta e verdura colorate forniscono preziosi fitonutrienti che
possono svolgere un'azione protettiva contro lo stress ossidativo
Carboidrati 'cattivi':
Dolci e zuccheri, perché contengono poche fibre, vitamine o
minerali e tendono ad avere un elevato apporto di zuccheri semplici
Includi carboidrati sani nella tua dieta:
Riempiere metà del piatto con insalate e verdure sarebbe già un
grande passo. Come anche scegliere frutta e verdura come spuntini e
usare pane integrale per i panini.
I carboidrati costituiscono il componente principale di qualunque
dieta equilibrata, potendo contribuire fino al 60-65% delle calorie totali
giornaliere e sono la fonte primaria di energia pronta. Si suddividono in
"zuccheri semplici" o "zuccheri" e carboidrati complessi" o "amidi".
La maggior fonte di zuccheri semplici sono però introdotti nella
nostra alimentazione come prodotti dall'industria alimentare: caramelle,
biscotti, zucchero per alimenti, budini, gelati, pasticcini, bevande dolci.
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Un eccesso di zuccheri semplici nella dieta, che penalizza l'assunzione di
carboidrati complessi, è fattore di rischio di obesità, diabete, malattie
cardiovascolari, tumori e demenza.
Le proteine
Le proteine sono le componenti fondamentali di ogni forma di vita
e sono indispensabili per la crescita delle cellule e la riparazione dei
tessuti.
Le funzioni fondamentali delle proteine sono:
Favorire lo sviluppo della massa magra.
Favorire un buon funzionamento del sistema immunitario
Buone fonti di proteine:
Uova
Pesce
Pollame e carni bianche magre
Carni rosse magre
Frutta in guscio e semi
Fagioli e legumi
Le proteine, considerate da sempre i mattoni dell'organismo, sono
molecole costituite da una catena di elementi, gli aminoacidi. La loro
struttura base è data dalla semplice sequenza di aminoacidi, che si
attaccano tra di loro come le perle di una lunghissima collana. Le tante
differenti proteine dell'organismo hanno infatti funzioni specifiche, una
per ogni tipo di proteina: ormonale, immunitaria, strutturale, di trasporto.
Le proteine che assumiamo con la dieta vengono digerite e demolite nei
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singoli aminoacidi che le compongono, che vanno a finire in un
"deposito" da cui l'organismo prende gli aminoacidi necessari a
sintetizzare le proteine che gli servono. Perché possa avvenire la sintesi
proteica, è necessario che l'organismo abbia a disposizione tutti i 20
diversi aminoacidi. Di questi 20 aminoacidi, 12 non è necessario
assumerli con la dieta, perché l'organismo è in grado di produrli
autonomamente a partire da altri aminoacidi. Gli altri 8 invece, i
famosissimi "aminoacidi essenziali", devono essere ottenuti per forza dal
cibo. I cibi animali contengono tutti elevate quantità di aminoacidi
essenziali e per questo le proteine animali sono tradizionalmente
considerate ad elevato valore biologico, o complete, al contrario di
quelle vegetali, che, pur contenendo anch'esse tutti e 20 gli aminoacidi,
possono essere "scarse" in uno o più aminoacidi.
I grassi
I grassi presenti nella dieta svolgono diverse funzioni. Coadiuvano
la normale funzionalità di cervello e sistema nervoso, favoriscono
l'assorbimento delle vitamine liposolubili, danno sapore ai cibi,
favoriscono la normale funzione di occhi, pelle, ossa e unghie.
Sono fonti di grassi buoni:
Pesce e olio di pesce
Olio d'oliva
Frutta in guscio
Avocado
Per ridurre il consumo di grassi:
Evitare i cibi fritti.
Cuocere al forno, al vapore, arrostire o bollire gli alimenti
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Non eccedere con salse, sughi, condimenti, maionese, burro e
margarina
Scegliere i cibi nella loro versione con pochi grassi o senza grassi
(es. latte, yogurt, creme spalmabili, condimenti e snack)
Includi grassi sani nella tua dieta:
Mangiare pesce qualche volta a settimana. Aggiungere una
manciata di frutta in guscio o dell'avocado nell'insalata. Non esagerare
con l'olio d'oliva in cucina.
Per "grassi" della dieta si intendono comunemente i grassi saturi,
polinsaturi, monoinsaturi, grassi trans e idrogenati, mentre il colesterolo
viene di solito considerato a parte, pur appartenendo anch'esso a questa
grande famiglia. I grassi sono i nutrienti più ricchi di calorie (1 grammo
di grassi apporta ben 9 calorie, contro le 4 dei carboidrati e delle
proteine), e la gran parte è combinata con altri nutrienti all'interno dei
cibi: per questo non sono né visibili né eliminabili se non attraverso la
limitazione/eliminazione dei cibi che li contengono.
I minerali
I minerali sono sostanze inorganiche essenziali che svolgono
molteplici funzioni all'interno dell'organismo (strutturali, biochimiche),
alcune delle quali non sono ancora completamente conosciute. Alcuni
minerali sono presenti nell'organismo in quantità relativamente elevate
(calcio, fosforo, magnesio, potassio e sodio), mentre altri sono presenti
in piccole quantità - "in traccia" (cromo, ferro, fluoro, iodio, manganese,
rame, selenio, zinco).
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Il contenuto di minerali nei cibi vegetali è solitamente adeguato
anche se variabile in relazione soprattutto alla loro presenza nel suolo e
alle tecniche di lavorazione industriale, come ad esempio la raffinazione
e la cottura dei cibi, in grado di impoverire l'alimento del contenuto in
minerali (e vitamine) naturalmente presenti in esso. C'è poi il problema
della biodisponibilità, cioè l'effettiva possibilità dell'organismo di averli
a disposizione, che dipende da molteplici fattori in grado di influenzarla
positivamente e negativamente.
Il latte, formaggi e latticini sono ricchi di calcio, ma in molti hanno
scelto di eliminarli dalla dieta, a causa del loro alto contenuto di grassi,
colesterolo, proteine che innescano allergie, lattosio, e contaminanti.
Fortunatamente, la natura ci ha messo a disposizione moltissime altre
buone fonti di calcio, come il cavolfiore e tutti i tipi di cavolo, le verdure
a foglia (eccetto spinaci e bieta), le mandorle, i semi di sesamo, i cereali
integrali, i legumi, oltre alle acque minerali ricche di calcio (ma anche
l'acqua del rubinetto ne contiene una buona quantità). Diverse ricerche
epidemiologiche dimostrano che l'osteoporosi e le fratture ossee sono più
comuni tra le popolazioni che consumano molti latticini e altri alimenti
animali rispetto alle popolazioni tendenzialmente vegetariane,
confermando indirettamente come l'osteoporosi non si possa considerare
solo come una malattia da carenza di calcio. Altri studi inoltre rilevano
che una alimentazione ricca di frutta e verdura è associata ad una
maggiore densità ossea.
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Le vitamine
Le vitamine sono dei nutrienti che non apportano energia ma sono
indispensabili per il funzionamento dell’organismo, in quanto entrano in
numerosi processi metabolici. Tutte le vitamine inoltre, ad eccezione
della vitamina D, devono essere assunte dal cibo, non essendo il nostro
organismo in grado di produrle autonomamente a partire da altre
sostanze. Le vitamine sono infatti, salvo eccezioni, sintetizzate solo dai
microrganismi e dalle piante, e pertanto anche le vitamine che si
ottengono dall’assunzione dei cibi animali sono state ottenute
dall’animale stesso a partire da queste fonti primarie. I cibi vegetali sono
ottime fonti di tutte le vitamine, esclusa la B12 e la D (quest’ultima,
però, non si assume dai cibi, è sufficiente l’esposizione alla luce solare).
Vitamine e minerali favoriscono un sano controllo del peso, il
benessere generale e la vitalità. Sono essenziali per la normale crescita e
lo sviluppo dell'organismo. Anche una ridotta carenza può provocare
danni permanenti. Stress, dieta inadeguata e agenti inquinanti spesso
rendono necessaria un'integrazione di vitamine e minerali nella dieta.
Le vitamine aiutano a produrre energia dal cibo e supportano i
processi di crescita e riparazione di pelle, ossa e muscoli. Ci sono 17
minerali, come calcio, ferro e magnesio, che dobbiamo ottenere per via
alimentare perché l'organismo non è in grado di produrli.
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Le sostanze fitochimiche
Le sostanze fitochimiche sono dei composti chimici naturalmente
presenti nelle piante, alle quali conferiscono colore, sapore, profumo e
struttura, che sono state sviluppate nel corso di millenni di evoluzione,
per difesa dall'effetto dei radicali liberi, dall'attacco di virus, batteri e
funghi e dai danni a componenti della cellula, soprattutto il DNA.
Esse non hanno funzioni nutritive, ma sono egualmente importanti
in quanto responsabili di molteplici effetti benefici sulla salute: sono
infatti in grado di potenziare la sintesi e l'attività di enzimi coinvolti
nell'inattivazione di carcinogeni, la soppressione della crescita di cellule
tumorali maligne e di interferire con i processi alla base delle malattie
legate all'aterosclerosi.
I cibi ricchi di sostanze fitochimiche sono i cereali, i legumi, la
verdura, la frutta e le spezie.
Le fibre
Le fibre sono essenziali per supportare il normale funzionamento
dell'apparato digerente.
Le fibre sono importanti perché:
Aiutano il transito intestinale degli alimenti
Rallentano l'assorbimento dei carboidrati nel sangue - aiutano a
mantenere i livelli di zucchero costanti
Supportano il sistema cardiovascolare
L'apporto raccomandato di fibre per gli adulti è di 24g al giorno, ma
troppo spesso non consumiamo una quantità sufficiente di fibre.
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Bisognerebbe provare ad includere alcune di queste ottime fonti di
fibre nella tua dieta quotidiana:
Fagioli, lenticchie, legumi, riso e pasta integrali, pane integrale,
frutta in guscio, semi e crusca, frutta e verdura
Le fibre sono degli zuccheri che costituiscono le pareti cellulari
delle piante, e quindi è ovvio che possano essere contenute
esclusivamente negli alimenti di origine vegetale.
L'uomo (diversamente dagli erbivori nel cui intestino albergano
numerosissimi batteri) non è in grado di digerire le fibre, perché non
possiede gli enzimi né quantità sufficienti di batteri in grado di
frantumarle nello zucchero semplice che le compone, e quindi di
assorbirle. Pertanto le fibre di fatto non apportano nutrienti e calorie
all'organismo, ma nonostante questo la loro funzione è importantissima:
esse infatti, quando si trovano all'interno dell'intestino, assorbono fluidi e
altre sostanze, con conseguenti vantaggi per la salute.
Inoltre, le fibre sono in grado di mantenere florida e vitale la flora
intestinale, che oltre a mantenere sano l'ambiente dell'intestino è
importante per un buon funzionamento del sistema immunitario.
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II.2. Come gestire i nutrienti
È importante capire come gestire ed equilibrare i vari nutrienti tra
loro.
Bisogna saper apportare il giusto valore di nutrienti per il nostro
corpo ogni giorno, e non tutte le diete in circolazione danno il corretto
apporto giornaliero dovuto. Anzi, purtroppo la maggior parte delle diete
tende ad escludere magari un tipo di nutriente dal programma, (ad
esempio i carboidrati) mentre altre tendono ad apportarne uno in
particolare in maniera spropositata (come le diete a base solo proteica ad
esempio). In realtà invece abbiamo bisogno di tutti i nutrienti
sopraelencati, basterebbe apportarne una quantità adeguata e sana.
Ad esempio dei carboidrati dovremmo semplicemente assumerne
quelli integrali, i quali ci aiuterebbero ad avere più energia e ad assumere
meno zuccheri raffinati possibili. Nelle proteine invece c’è il bisogno di
saper variare tra quelle animali e vegetali in maniera ragionevole.
Ovviamente nel fare tutto questo c’è bisogno di farsi condurre da
uno specialista del campo, in modo tale da non poter fare errori che
potrebbero solamente danneggiare l’organismo.
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II.3. Le calorie
Le calorie sono unità di energia che l'organismo usa per svolgere
processi e funzioni create da proteine, grassi e carboidrati presenti in cibi
e bevande necessarie per processi corporei di base come il
funzionamento di cuore, cervello e polmoni (noto anche come
metabolismo basale) essenziali per qualsiasi attività, dal più
impercettibile gesto di una mano a una corsa di 10 chilometri
Il numero di calorie di cui abbiamo bisogno ogni giorno dipende dal
nostro peso, dalla massa muscolare e dal livello di attività fisica. Se
assumiamo più calorie di quelle che servono all'organismo, la quantità in
eccesso viene immagazzinata sotto forma di grasso.
Se assumiamo meno calorie di quelle che servono all'organismo, le
calorie precedentemente accumulate (grassi) vengono usate per fornire
energia supplementare.
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II.4. La colazione
“La colazione può essere il pasto più piacevole, energizzante e
versatile ogni giorno della settimana oltre ad essere il pasto più
importante della giornata. Con una tazza di caffè senza mangiare niente
perché non c'è mai tempo? Quando ogni singolo minuto della mattina è
prezioso, ci vuole una colazione gustosa e nutriente, semplice e veloce
da preparare.
Colazione a base di carboidrati semplici
Tanti zuccheri, cali di energia, pochi nutrienti. I soli carboidrati
semplici come lo zucchero nel caffè, possono dare energia e placare la
fame ma l’effetto non è duraturo. Infatti, nel corpo si registra un aumento
dei livelli di zuccheri nel sangue con conseguente debolezza e stimolo
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della fame nel corso della mattinata. Inoltre, una colazione così può
risultare povera di nutrienti essenziali.
Saltare la colazione
Nessun apporto di calorie, nutrienti, proteine. Salti la colazione e
dopo sei costretto a fare uno spuntino per trovare le energie che ti
servono? Se salti la colazione, l'organismo cerca di attingere alle riserve
di acqua e nutrienti che però sono state utilizzate durante la notte. Questo
può causare stanchezza, fame e tendenza a cercare energia in snack
ricchi di zuccheri.
Colazione bilanciata
Apporto equilibrato di calorie, nutrienti e proteine. Una colazione
equilibrata è in grado di fornire all’organismo nutrienti essenziali di cui
ha bisogno. Quando si vuole controllare il proprio peso è importante
mantenere in equilibrio i livelli di energia ed evitare l’andamento
altalenante degli zuccheri.”2
2 www.herbalife.com
24
II.5. La composizione corporea
Il nostro corpo si divide in massa magra (la parte muscolare) e la
massa magra (il grasso che accumuliamo in eccesso) qui possiamo
leggere alcune documentazioni che possono chiarirci il perché queste
parti debbano essere in equilibrio tra loro per essere dei soggetti sani ed
in salute:
“Uno strumento da sempre riconosciuto valido per monitorare la
propria forma fisica è la bilancia.
Qualunque sia l’obiettivo, aumento di massa muscolare o
diminuzione di massa grassa, la misurazione del peso corporeo con la
bilancia ci restituisce una valutazione incompleta.
Per determinare quindi il reale stato di forma di un soggetto è bene
considerare la composizione corporea come variabile che definisce la
distribuzione di massa magra e massa grassa nell’organismo. Tra le
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diverse metodiche di misurazione della composizione corporea (ad es. la
plicometria) c’è la valutazione con bilancia impedenziometrica, di facile
utilizzo e fondamentale
per analizzare le variazioni di massa grassa anche quando il valore
riferito al peso corporeo risulta invariato. Dall’analisi impedenziometrica
è possibile misurare diversi parametri corporei oltre al
peso tra cui:
- Massa grassa
- Massa magra
- Acqua corporea
- Grasso viscerale
- Massa ossea
- Metabolismo basale.
Per ottimizzare la propria composizione corporea non basta
“bruciare” più calorie di quelle introdotte con l’alimentazione anzi, a
volte, questo approccio può risultare controproducente, correndo il
rischio di intaccare anche la massa magra, soprattutto quando la dieta
non è bilanciata e l’attività fisica non adeguata alle necessità del
soggetto.
L’alimentazione pertanto deve garantire l’apporto di tutti i nutrienti,
in special modo la quota proteica, affinché la massa magra non si riduca.
La tipologia di esercizio fisico scelta dovrà prevedere anche sessioni di
potenziamento muscolare con lo stesso obiettivo. Il fine ultimo è quello
di mantenere e aumentare i livelli di massa magra così da incidere
positivamente sul metabolismo.
Migliorare il peso corporeo, quindi, richiede tempo e passa
attraverso un percorso disegnato con metodo, e legato soprattutto al
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cambiamento di alcune abitudini quotidiane, un passo fondamentale per
mantenere il risultato nel lungo periodo.”3
“Secondo il “National Weight Control Registry” (AHA 2015) gli
adulti che sono riusciti a mantenere
con successo i risultati ottenuti riguardo il miglioramento del peso
corporeo, hanno curato
principalmente i seguenti aspetti:
o il 98% ha modificato le abitudini alimentari
o il 94% ha aumentato i livelli di attività fisica quotidiana
(soprattutto la camminata)
o il 78% ha inserito una colazione sana ogni giorno
o il 75% si è pesato una volta a settimana
o il 62% guarda meno di 10 ore di televisione a settimana.
Il messaggio è chiaro ma per molti il primo ostacolo da superare è:
“Da dove iniziare?”
È possibile innescare il cambiamento ottimizzando alcuni semplici
aspetti del quotidiano.
Ecco qualche indicazione da applicare alla tua giornata:
1. Bevi 2 bicchieri di acqua prima di ciascun pasto. Ricorda di
aumentare l’introito di liquidi
nel caso di esercizio fisico (prima, durante e dopo l’attività);
2. Fai colazione! E se già la fai, assicurati che sia corretta, completa
di tutti i nutrienti e ben
bilanciata. Un’ottima alternativa, pratica e facile da preparare, è la
colazione equilibrata
3. Allenati! Quando ti aspetta una giornata impegnativa inserisci
l’esercizio fisico al mattino, anche 30’ di camminata veloce oppure di
3 SPORTS ITALIA | FEBBRAIO | 2017
27
corsa o ancora esercizi a corpo libero, in questo modo stimolerai
positivamente la funzione cognitiva;
4. Sperimenta! Una dieta ipocalorica composta anche da sostituti di
pasto ricchi di proteine aiuta a diminuire la massa grassa mantenendo la
massa magra in soggetti con Sindrome Metabolica (Flechtner-Mors M
2010).
5. Recupera! Il riposo, specie quello notturno, è un presupposto
fondamentale per migliorare il proprio stile di vita. Se la tua qualità del
sonno è scarsa le cause potrebbero essere molteplici. È importante
intervenire prima possibile per evitare di pregiudicare il raggiungimento
del tuo obiettivo;
6. Inizia oggi.”4
II.6. Mantenere le difese alte
Importantissimo per la salute del nostro corpo è avere un sistema di
difesa immunitario attivo. Il sistema immunitario può essere aiutato a
mantenersi intatto tramite un’alimentazione corretta e un buon stile di
vita. Qui ci viene illustrato come è possibile farlo.
“Con l’arrivo della stagione fredda si è più soggetti a tosse e
raffreddore e questo è un buon momento per capire cosa possiamo fare
dal punto di vista nutrizionale per mantenere al top il nostro sistema
immunitario. Per difendersi l’organismo dispone di un proprio sistema,
detto 4 -American Heart Association – Weight Management. 5 Steps to Lose Weight. AHA 12/2015
-Flechtner-Mors M, Boehm BO, Wittmann R, Thoma U, Ditschuneit HH. Enhanced weight loss with
protein-enriched meal replacements in subjects with the metabolic syndrome. Diabetes Metab Res
Rev. 2010 Jul;26(5):393-405. doi: 10.1002/dmrr.1097.
28
immunitario. Per mantenere le proprie difese efficienti, il corpo
deve poter contare su una buona nutrizione e uno stile di vita sano.
Una dieta equilibrata è un ottimo inizio, perché sono tanti i nutrienti
che contribuiscono al benessere del sistema immunitario. Frutta e
verdura sono elementi fondamentali poiché contengono una lunga serie
di vitamine e minerali come vitamina C, vitamina A e zinco, che
concorrono a mantenere una buona funzionalità immunitaria.
L’organismo fa affidamento su un apporto costante di vitamine, in
particolare di vitamina C, presente in frutta e verdura, per proteggere le
cellule dallo stress ossidativo e supportare le funzioni immunitarie. Il
sistema immunitario dispone inoltre di suoi “reparti speciali” composti
dai globuli bianchi.
I globuli bianchi producono proteine specializzate, gli anticorpi, che
cercano e distruggono virus e batteri che hanno invaso l’organismo.
Poiché gli anticorpi sono proteine, l’organismo deve ricevere un
adeguato apporto proteico per poter produrre gli anticorpi di cui ha
bisogno.
Cibi ad alto contenuto di proteine (come pesce, cibi a base di soia,
pollame, carni magre e latticini magri) forniscono gli elementi
fondamentali di cui l’organismo ha bisogno per produrre queste proteine
specializzate oltre a importanti vitamine e minerali come le vitamine B2
e B12, zinco e rame, anch’essi utili per il benessere del sistema
immunitario. La buona nutrizione facilita sicuramente il benessere. E per
aiutare l’organismo a combattere le intrusioni dei nemici, dobbiamo dare
al nostro esercito interno la migliore nutrizione possibile.”5
5 Scritto da Susan Bowerman MS, RD, CSSD, Nutrizionista e dietologa abilitata.
29
II.7. Alimenti sicuri
“Per garantire la sicurezza e le caratteristiche degli alimenti è
importante osservare alcune semplici regole da applicare nei vari
segmenti della filiera alimentare
Per garantire la sicurezza degli alimenti e il mantenimento delle
loro caratteristiche nutrizionali è importante osservare alcune semplici
regole, da applicare in modo appropriato nei vari segmenti della filiera
alimentare.
In particolare, per aumentare il livello di sicurezza alimentare dei
cibi, è stato introdotto il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical
Control Point), una misura di controllo del rischio che tutti gli operatori
del settore alimentare devono mettere in atto. Tale misura prende in
considerazione l’intera catena alimentare individuando i rischi associati
durante ogni fase di produzione, distribuzione e commercializzazione e
identifica le azioni che devono messe in atto quando una fase non risulta
operare correttamente al fine di ripristinare rapidamente le condizioni di
sicurezza.
In Italia vige l'obbligo di applicazione del sistema HACCP (sia pure
semplificato, ove previsto) per tutti i soggetti operanti a qualsiasi livello
della catena alimentare. Questo significa che gli operatori di
supermercati, negozi di alimentari, bar e ristoranti, mense e gastronomie
devono tutti attuare un percorso formativo e realizzare un sistema di
autocontrollo che si basa sulla corretta prassi igienica e sui principi del
sistema HACCP, prevedendo, ad esempio, il controllo costante della
temperatura dei frigoriferi (che devono essere dotati di misuratori della
temperatura in grado di indicare se è stata interrotta e per quanto tempo
30
la catena del freddo), la corretta gestione degli alimenti conservati,
l’igiene personale degli operatori e degli impianti.
Poiché la sicurezza dei cibi dipende in buona parte dalle condizioni
di conservazione e dalle corrette procedure di preparazione, per tutelare
la propria salute e contribuire a limitare i rischi, è necessario che anche i
consumatori adottino alcune precauzioni, in particolare nella fase di
acquisto, di trasporto e di preparazione per il consumo.”6
II.8. Abitudini alimentari
Il nostro ritmo di vita è cambiato, siamo sempre più sedentari, le
pause per mangiare sono sempre più corte, ed è aumentato il consumo di
pasti veloci ed industrializzati. Tutto questo ha portato ad un aumento
dello stress il quale è il principale distruttore delle vitamine. I nutrienti
devono fornire al nostro corpo;
1) Energia: per muoversi, pensare, mantenere la temperatura
corporea ecc.,
2) Materiali: per costruire e riparare cellule, tessuti e organi
Molti componenti nutrizionali fondamentali della nostra
alimentazione si sono deteriorati in quanto a qualità.
Le cause sono lo sfruttamento dei terreni, una crescita dei prodotti
in maniera artificiale, uno stoccaggio prolungato, lunghi trasporti,
6 Data di pubblicazione: 14 novembre 2013, ultimo aggiornamento 14 novembre 2013, sito OMS
31
pesticidi, inquinamento ambientale, lavorazioni, conservanti e coloranti
artificiali ecc.
Stando a questi fatti dovremmo chiederci se il nostro copro ha
bisogno di supplementi nutrizionali. La risposta è certamente sì.
Il cibo fresco cucinato può perdere fino al 56% dei suoi nutrienti
durante il processo di lavorazione.
Mentre gli alimenti inscatolati perdono il 30% delle loro sostanze
nutritive nel processo di ebollizione, il 25% durante la sterilizzazione, il
27% quando perdono succo e il 12% nel riscaldare.
Gli alimenti surgelati invece perdono il 25% delle sostanze nutritive
nel processo di bollitura, il 25% durante il congelamento, il 15% nello
scongelamento, e il 24% durante la lavorazione. Rimangono proteine,
grassi e carboidrati. Si perdono in grandissima parte vitamine,
oligoelementi, acidi grassi e essenziali. Proprio per questi motivi
l’integrazione alimentare inizia ad essere quasi obbligatoria per chi è
interessato a vivere in maniera sana e corretta, dando al nostro corpo
tutto ciò di cui ha bisogno.
II.9. Il metabolismo e come aumentarlo
Il metabolismo comprende tutte le reazioni che avvengono nel
nostro organismo, sia per utilizzare, che per immagazzinare l’energia
fornita dai nutrienti presenti negli alimenti. Nello specifico il
catabolismo è l’insieme delle reazioni di demolizione di molecole
complesse, al fine di creare energia, mentre l’anabolismo porta alla
sintesi di nuove molecole con il consumo di energia. Queste reazioni
32
chimiche avvengono in modi diversi, in tempi diversi, a seconda delle
situazioni.
Tutte le attività che svolgiamo richiedono energia, quella fornita
dagli alimenti è per tre quarti di tipo termico (calore) ed un quarto di tipo
meccanico (lavoro). Conoscendo i meccanismi che regolano il nostro
corpo si può arrivare alla stima del fabbisogno energetico, ovvero la
quantità di energia che è necessaria a ciascun organismo per mantenere
un buon stato di salute.
Il fabbisogno calorico è dato principalmente da tre componenti: il
metabolismo basale, il metabolismo di lavoro, l’energia necessaria
all’utilizzo dei nutrienti.
Il metabolismo basale è la quantità di energia consumata nello stato
di assoluto riposo. Esso infatti comprende l’energia necessaria per le
funzioni vitali ed è influenzato da: composizione corporea, età, sesso,
clima, massa muscolare, ormoni, gravidanza, farmaci.
Il metabolismo da lavoro rappresenta il dispendio energetico del
nostro organismo quando si svolgono attività fisiche più o meno intense.
La FAO indica un aumento di circa della metà del metabolismo basale in
caso di attività moderata, di un raddoppio quando ci si muove in piedi e
lentamente, di quattro volte quando si cammina a passo svelto. Il
metabolismo da lavoro può arrivare addirittura anche a sedici volte il
metabolismo basale nel caso di lavori o sport particolarmente
dispendiosi.
33
Il valore dell’energia utilizzata per i nutrienti viene calcolato in base
ad un aumento del metabolismo basale di circa il 15% nelle, il 6% nei
carboidrati, il 2% nei lipidi. Questi valori sono ottenuti considerando
l’aumentato consumo di ossigeno e di energia spesa per produrre gli
enzimi digestivi necessari per il metabolismo dei nutrienti assunti con la
dieta.
La dieta ideale è quella che tiene in considerazione le caratteristiche
di ogni individuo, che tiene conto quindi sia dello stile di vita, sia della
composizione corporea. È per questo che si sconsigliano diete
generalizzate e ripetitive, e si suggerisce, di far riferimento sempre al
proprio nutrizionista (o dietista, o dietologo) di fiducia, per stare bene
con sé stessi e, di riflesso, con gli altri.
“Tutti sappiamo che dopo i trent’anni, gradualmente, il
metabolismo si abbassa. La massa magra cala e con essa gli ormoni
anabolici. Ma sarà vero?
NI, è corretto solo per le persone sedentarie, che sono destinate
negli anni a perdere un prezioso dono, ovvero il controllo del proprio
corpo. L’insulino-resistenza, diabete, sindrome metabolica aspettano
chi, superato i quarant’anni, si sfoga nel cibo e non nell’allenamento.
La risposta è invece NO per chi si allena, o almeno per chi si allena
correttamente. Fino ai 45-50 anni potete stare tranquilli, il metabolismo
sale. Ma come sale? Possibile?
SI, l’obiettivo di questo articolo è insegnarvi a farlo crescere di
anno in anno.
34
Metabolismo: prima si sale e solo dopo si scende.
Reset metabolico e definizione.
Fatevi una foto. Ecco, il nostro metabolismo è un’istantanea di
come siamo ora. Il presente è figlio del passato, ma è anche padre del
futuro. La vostra composizione corporea è il frutto di quello che avete
fatto finora.
Ok è vero, la genetica conta. Il nostro stato metabolico è come una
partita a scacchi. I nostri genitori hanno decretato se siamo partiti con
una torre in meno o un pedone in più, ma le diete che abbiamo seguito in
passato hanno deciso dove si trovano oggi i pezzi sulla scacchiera. Se
avete giocato bene vi ritrovate con un metabolismo accelerato,
altrimenti.
La dieta è sempre stata vista come un togliere. Tolgo le calorie,
tolgo determinati alimenti, ecc. In realtà questa visione è anche corretta.
Ma per poter togliere devi prima mettere, devi prima investire. Se
sei un uomo di 80kg che assume 2000kcal come fai a metterti a dieta?
Con 1600-1700kcal perderai sicuramente peso ma per quanto tempo
potrai andare avanti? Ecco, il grosso problema è che tutti vogliamo il
tutto subito. E invece no, il metabolismo non funziona così. Se togli
calorie cala, se le metti sale. Poi non chiedete perché non dimagrisco?
Possiamo metterci a dieta solo dopo che abbiamo aumentato il
metabolismo (è quello che vedremo oggi). Se da 2000kcal passiamo a
3500kcal, in 20-30 settimane (aggiungendo 50-75kcal a week), abbiamo
35
creato le basi per dimagrire in modo efficace. Non esistono trucchi o
inganni, è semplice ed è tutto qui. Prima si sale e poi si scende, la
differenza che abbiamo guadagnato è il nuovo set point metabolico che
abbiamo conquistato. L’anno prossimo avremo delle basi migliori con
cui ripartire. Ha ancora senso fare periodi di massa e di definizione? La
risposta è SI.
L’importante che l’aumento calorico sia graduale, sia monitorato,
rispetti la giusta proporzione tra i macronutrienti e sia abbinato al
corretto allenamento. Tutti questi punti li vedremo andando avanti
nell’articolo.
Macronutrienti e risposta genica
Macronutrienti e risposta genica
Tutti sappiamo che gli ormoni influenzano il nostro organismo. E
come lo fanno? Attraverso l’influenza sui recettori cellulari o sulla
sintesi proteica (risposta genica). Arriva un ormone entra nel nucleo
cellulare e comanda a determinati geni d’attivarsi o di spegnersi. Bene,
non tutti sanno che i macronutrienti funzionano come gli ormoni, a
seconda di quanti carboidrati, grassi, proteine mangiamo (anche il tipo
conta) a livello nucleare si attivano determinati geni piuttosto che altri. Il
cibo ha un potere enorme.
La nostra composizione corporea è influenzata sia da macro fattori
che da micro. I primi hanno un’enorme rilevanza mentre i secondi sono
superficiali, di rifinitura. Quasi tutte le diete si concentrano sui secondi,
36
vi riempiono la testa con cose superficiali, dimenticandosi di quello che
realmente conta. Perché succede questo? Perché l’essenziale è semplice
e commercialmente poco spendibile. Infatti il fattore cardine su cui ruota
il nostro metabolismo è l’introito calorico giornaliero e settimanale.
Ma come, siamo nel 2015 e ancora ci parli di calorie? Si, ma
continuate a leggere, così capirete.
Proteine mitocondriali UCP
Proteine mitocondriali UCP
Proteine mitocondriali UCP-2,3 mai sentite? Tranquilli, vivete lo
stesso. Sono gli operai che vi permettono d’aumentare il metabolismo.
Conoscete Giorgio e Luca? Tutte e due quarantenni, fanno lo stesso
lavoro, pesano uguale ma Giorgio assume 3000kcal e rimane uguale,
Luca 2000kcal ed ingrassa. Non diteglielo ma tra 5 anni sarà un ciccione,
per fortuna, pagando, continuerà lo stesso a fare sesso.
Bene torniamo a noi, perché alcuni individui hanno un metabolismo
alto rispetto ad altri?
I fattori sono differenti ma possiamo così riassumerli:
maggiore massa magra;
maggiori enzimi glicolitici-ossidativi;
maggior densità mitocondriale;
maggiori riserve di glicogeno.
Tutti questi punti contribuiscono ad aumentare il metabolismo (non
abbiamo inserito i fattori ormonali). Aggiungiamo un ulteriore tassello, è
37
l’ultimo promesso. In fisiologia un metabolismo accelerato si definisce
inefficienza metabolica, mentre un metabolismo lento si definisce
efficienza metabolica. Lo so detta così suona male, l’inefficiente
dovrebbe essere quello sfigato non quello figo. Infatti manca un pezzo. A
questo parametro si aggiunge la capacità metabolica, ovvero la capacità
dell’organismo di compiere un lavoro in brevi lassi di tempo (40″-2′).
Inefficienza metabolica = Alta capacità metabolica = Alto
metabolismo
Efficienza metabolica = Bassa capacità metabolica = Basso
metabolismo
Già così suona meglio. Chi riesce a svolgere molto lavoro
meccanico (muscolare) in brevi lassi di tempo ha un grosso motore,
questo ha tuttavia un costo. Anche quando sta fermo dissipa energie,
tradotto spreca parte delle calorie in calore. Al contrario chi è efficiente a
riposo tiene il motore al minimo e non dissipa quasi niente.
Come facciamo a migliorare il nostro lavoro meccanico (nei 40″-
2′)? Migliorando i 4 punti che abbiamo scritto sopra con l’allenamento
(ne parleremo meglio in un prossimo articolo).
Ok, finalmente iniziamo a tirare le fila, ora sappiamo che i
macronutrienti hanno un’influenza genica, che le proteine mitocondriali
UCP-2,3 ci permettono di dissipare le energie in calore (e non in prodotti
di sintesi) e che per migliorare la capacità metabolica dobbiamo
aumentare la massa magra, il pool enzimatico, la densità mitocondriale e
le riserve di glicogeno.
38
Come chiudiamo il cerchio? Venendo a conoscenza che i grassi
disattivano la sintesi proteica delle UCP-2,3 mentre i carboidrati le
attivano (o meglio il percorso è molto più complesso ed inizialmente
funziona all’opposto: gli acidi grassi le stimolano ma i danni ossidativi
peggiorano nel tempo la capacità ossidativa della cellula). Tradotto, i
glucidi sono il cardine che ci permette di far ripartire il metabolismo.
Hanno anche un’altra azione sull’enzima deiodinasi, ovvero quello
che permette la conversione del T4 (poco attivo) in T3 (molto attivo),
stiamo parlando degli ormoni tiroidei. Quando le scorte epatiche, renali e
muscolari sono piene di glicogeno la produzione enzimatica è alta. E
sapete come influenzano gli ormoni tiroidei il metabolismo? Andando a
esercitare la loro azione sulle proteine UCP.
Avete visto, il cerchio si è chiuso!
Come accelerare il metabolismo
Dopo questa lunga premessa andiamo a vedere nel pratico come
accelerare il metabolismo. Molte persone ci accusano d’essere solo
teorici e non pratici, ma semplicemente perché non leggono fino alla fine
quello che scriviamo. Se volete la pappa pronta, senza prima capire,
avete sbagliato sito. Se siete arrivati fino a qui non fate parte di quella
categoria di persone, bravi!
Per semplificare la lettura mettiamo 5 passi da seguire per
accelerare il metabolismo.
1. Conosci te stesso
39
Come possiamo decidere una rotta se non sappiamo dove siamo?
Sapete quante calorie assumete al giorno? Quanti grammi di carboidrati,
proteine, grassi? Se la risposta è no vi manca un tassello. Devi prima
conoscere il tuo stato metabolico per poi prendere la strada giusta. Ci
sono diverse applicazioni utili da scaricare col cellulare per calcolare
tutti i dati di cui abbiamo bisogno.
2. Quanti grassi sto assumendo?
Una volta che avete raccolto i vostri dati sapete anche quanti
grammi di lipidi introducete al giorno.
Se sono maggiori di 0,7g/kg in questa fase calateli gradualmente.
Non potete aumentare il metabolismo tenendo alti carboidrati e
grassi assieme. Il metabolismo lipidico ostacola il metabolismo glucidico
e non disperdete le energie in calore come dovreste. Addirittura chi per
anni ha seguito una dieta a bassi contenuti di carboidrati ed ha un’affinità
col glucosio pessima, farà bene in un primo periodo a scendere ancora
gradualmente a 0.3-0,4g/kg. Senza tanti lipidi sarà molto più facile
migliorare l’affinità col glucosio. Non preoccupatevi per gli ormoni
steroidei, riprenderete a mangiare grassi una volta che il metabolismo si
sarà rialzato.
3. Quanti carboidrati sto assumendo?
Come per i lipidi, dovete sapere anche i grammi dei glucidi. Si
procede per step, “un centimetro alla volta”. Non potete passare da una
40
dieta a bassi carboidrati ad una mediterranea di colpo, soffochereste
negli zuccheri.
Ogni settimana, gradualmente aggiungete 10-25g di glucidi al
giorno.
Per esempio se siete a 300g/die la settimana dopo passate a 310-
325g/die, ecc.
Monitoratevi (attraverso le circonferenze e la plicometria) e se non
ingrassate aggiungetene altri la settimana seguente. Altrimenti rimanete
su quel quantitativo finché l’organismo non si sarà abituato. Ingrassare
leggermente nelle 20-30 settimane di reset metabolico è fisiologico,
l’importante è aumentare la massa grassa di massimo 2-4%. Non
preoccupatevi quello che acquistate lo perderete con gli interessi.
Qui abbiamo messo tre traguardi da raggiungere. Mirate a quello
che vi è più vicino. Avete 20-30 settimane di tempo prima d’invertire la
tendenza ed iniziare la fase di definizione.
Livello base: 4g/kg di glucidi al giorno
Livello intermedio: 5-6g di glucidi al giorno
Livello avanzato: +7g di glucidi al giorno
Come abbiamo scritto all’inizio l’alimentazione è ciclica, come le
stagioni. Ogni anno il vostro stato metabolico sarà migliore e vi
permetterà d’aumentare la quota di carboidrati che introducete. Se partite
da 2,5g/kg mirare alla luna vi farà solo rotolare per terra. Ci vuole
tempo, per questo nessuna dieta ne parla.
41
4. Quante proteine sto assumendo?
Mano a mano che aumentate i carboidrati dovete scendere con le
proteine (solo se erano maggiori di 1,5g/kg). Quest’ultime saranno
fondamentali durante la fase di definizione perché proteggono il muscolo
dal catabolismo. Tuttavia tenere la quota proteica cronicamente elevata
non è consigliabile. L’alto contenuto glucidico vi proteggerà dalla lisi
muscolare e darà il via all’anabolismo. Sono i carboidrati la benzina per
mettere su muscolo, non le proteine.
Non abbiate paura, in questa fase i protidi possono stare tra 0,9-
1,5g/kg.
5. Migliorate la vostra prestazione.
Tutto quello che abbiamo scritto finora non ha senso se non
miglioriamo i nostri allenamenti. La disponibilità energetica e le scorte
di glicogeno piene, ci permetteranno di svolgere allenamenti sempre più
voluminosi e pesanti, senza rischiare di sovra allenarci. Se vi limitate a
fare gli stessi volumi delle settimane passate non potete sperare
d’aumentare le calorie senza ingrassare. Allenamento ed alimentazione
devono andare di pari passo. Nel bodybuilding si dice che il 70% lo fa
l’alimentazione ed il 30% l’allenamento. È falso! Tutti e due fanno parte
della stessa medaglia, vanno di pari passo e contano al 50%. Il training vi
42
permetterà di migliorare tutti e 4 i punti fisiologici che abbiamo descritto
precedentemente alzando il metabolismo.”7
II.10. Cosa si intende per “buona dieta”?
“Affinché una dieta o un regime alimentare possano essere definiti
“buoni”, essi devono necessariamente rispondere a determinate
caratteristiche. Più volte è stato evidenziato il fatto che ogni soggetto è
caratterizzato da un metabolismo ed uno stile di vita propri, motivo per il
quale risulta impossibile fornire o consigliare diete universali. Tuttavia è
ovvio che alcuni concetti o regole alimentari possono essere recepite a
livello generale.
In tal senso quattro sono gli aggettivi che possono definire una dieta
“buona”: essa dovrebbe essere sana, essenziale, equilibrata e variata.
1) Dieta sana: gli alimenti ingeriti devono essere sufficientemente
freschi e genuini. La freschezza degli alimenti è fondamentale per
garantire un adeguato apporto nutritivo. In tal senso risulta di
fondamentale importanza la scelta di frutta e verdura di stagione, ma
anche evitare cotture che possano causare la perdita, soprattutto, di
vitamine e sali minerali. La genuinità di un alimento è garantita
soprattutto da adeguate metodologie di produzione e conservazione, che
difendono da eventuali alterazioni microbiologiche (si pensi soprattutto a
carni, uova, formaggi e latticini).
7 Tratto da www.projectinvictus.it
43
2) Dieta essenziale: occorre orientarsi preferenzialmente su
confezioni (ovvero il modo in cui vengono preparati gli alimenti)
semplici, evitando cotture o condimenti eccessivamente grassi, che, oltre
ad innalzare sensibilmente l’apporto calorico del pasto, ridurrebbero
sensibilmente la digeribilità e quindi l’assimilazione del cibo.
3) Dieta equilibrata e variata: probabilmente è l’aspetto sul quale gli
esperti in nutrizione si soffermano maggiormente. Occorre infatti
pensare meno all’alimentazione in senso lato, bensì concentrarsi sul
concetto di buona nutrizione, ovvero sulla necessità di garantire un
adeguato apporto di tutti i principi nutritivi contenuti negli alimenti. È
difficile garantire ciò senza l’ausilio di una figura specialistica,
considerando soprattutto il fatto che il rapporto ottimale non è standard,
ma varia da soggetto a soggetto in base a molteplici aspetti, quali, tra
l’altro, sesso, età e attività fisica. Un regime alimentare monotono,
inoltre, può causare la carenza di determinati principi nutritivi. Solo la
variazione della scelta degli alimenti può garantire all’organismo tutto
ciò di cui esso ha realmente bisogno.”8
Fondamentale è riuscire a capire le varie definizioni di dieta, la
decisione di allegare questo articolo è stata fatta per delucidare le varie
differenze nel miglior modo possibile.
8 Articolo tratto da www.alimentazione-salute.it, a cura di Andrea Serra.
44
III.NUTRIZIONE ESTERNA, ALLERGIE E
BIOLOGICO
III.1. Nutrizione esterna
Passiamo così tanto tempo a pensare a come prenderci cura del
nostro corpo con una nutrizione equilibrata, che spesso trascuriamo ciò
che è all'esterno, ovvero la nostra pelle e i nostri capelli. Bisogna sapere
che la salute della nostra pelle e dei nostri capelli è indice anch’essa della
salute interna. Se il nostro corpo si sente in salute internamente verrà
mostrato anche dal nostro aspetto esteriore (escludendo ovviamente
patologie in particolare). Molti di noi, donne specialmente, sono quasi
dipendenti da detergenti, tonici, shampoo, balsami, olii per capelli,
prodotti anti-età e profumi i quali spesso invece contengono al loro
interno prodotti chimici che invece di dare beneficio potrebbero portare
ulteriori problemi. Per questo dovrebbe essere nostro dovere
semplicemente informarci di cosa questi prodotti siano composti e capire
quanto possano danneggiarci o meno. L’ideale per la nostra pelle sarebbe
sempre quello di entrare in contatto con prodotti esclusivamente naturali
e non particolarmente trattati o sofisticati dalle aziende.
45
Tutto ciò che viene direttamente dal terreno può essere solo di
grande aiuto al nostro corpo (escluse allergie o intolleranze varie,
argomento che tratteremo a breve).
Un grande prodotto che può aiutarci a migliorare il nostro aspetto
interiore ed esteriore è l’aloe, conosciutissimo e utilizzatissimo in paesi
come il Brasile. Può essere utilizzato per la pelle, i capelli, come
gastroprotettore naturale e idratante se bevuto la mattina a stomaco
vuoto. Unico problema di questo prodotto “miracoloso” è la percentuale
di aloina all’interno di esso. Infatti su molti dei prodotti venduti in
farmacia troviamo l’avvertenza “non utilizzare oltre i tre mesi” oppure
“non utilizzare in stato di gravidanza”, bisogna sempre controllare
l’etichetta ed assicurarsi che il prodotto non contenga aloina, o ne
contenga una percentuale bassa. Stesso discorso andrebbe fatto per tutti i
prodotti che acquistiamo che siano per nutrizione interna o esterna.
46
III.2. Il biologico
Negli ultimi anni è stato possibile notare come l’interesse verso i
prodotti biologici sia aumentato incredibilmente. Ad oggi se entriamo in
un supermercato vediamo come il reparto biologico si sia ingrandito,
mentre tempo fa questo stesso reparto era praticamente inesistente. Una
sorta di moda è scoppiata verso il kilometro zero e la coltivazione
biologica. Forse finalmente ci siamo posti la domanda “ma cosa sto
mangiando?”. Il problema reale è, quanto durerà questo interesse?
È solo una moda momentanea, o diventerà davvero una tematica
affrontata dall’interesse comune?
Il fatto è che purtroppo per quanto questo mercato sia attualmente
in crescita l’interesse generale verso questo argomento è ancora molto
47
basso. C’è bisogno di una certa sensibilizzazione riguardo l’argomento.
Dovremmo davvero porci il problema del “cosa ingeriamo”.
Molti dei cibi che mangiamo ad oggi non sono gli stessi che i nostri
padri o nonni mangiavano ai loro tempi. Questo perché additivi,
coloranti, o modifiche genetiche si sono intromessi tra noi ed il prodotto
stesso. Importante è capire che i nutrienti di questo tipo di cibo sono
veramente pochi. Senza sfociare nel fanatismo, bisognerebbe
semplicemente informarsi su come gli animali vengano allevati, o su
come gli ortaggi vengano coltivati. Tutto questo può solo aiutarci a
migliorare la qualità e la quantità dei nutrienti che dobbiamo ingerire
giornalmente. Migliore sarà la qualità, migliore sarà la salute del nostro
corpo.
Molti porranno la questione del costo maggiorato di questi prodotti
bio, il problema è che se il costo aumenta per questi generi c’è una
motivazione valida. Semplicemente non vengono dimezzati o imboniti
da prodotti chimici che permetterebbero di produrre molto di più, ma con
molta meno qualità. Ultimamente siamo riusciti a trovare molte grandi
aziende nel campo alimentare che hanno posto un occhio di riguardo
verso la questione. Si spera che le persone vedendo tale interessa da
parte di aziende miliardarie capiscano che la questione è reale e seria,
senza confonderla con il trend del momento.
48
Gli additivi
“Gli additivi sono sostanze utilizzate durante la preparazione degli
alimenti per diversi motivi come ad esempio:
la conservazione
la colorazione
la dolcificazione etc.
Il Regolamento (CE) n. 1333/2008 relativo agli additivi alimentari
definisce additivo alimentare
"qualsiasi sostanza abitualmente non consumata come alimento in
sé e non utilizzata come ingrediente caratteristico di alimenti, con o
senza valore nutritivo, la cui aggiunta intenzionale ad alimenti per uno
scopo tecnologico nella fabbricazione, nella trasformazione, nella
preparazione, nel trattamento, nell'imballaggio, nel trasporto o nel
magazzinaggio degli stessi, abbia o possa presumibilmente avere per
49
effetto che la sostanza o i suoi sottoprodotti diventino, direttamente o
indirettamente, componenti di tali alimenti".
Soltanto gli additivi alimentari indicati nella normativa europea
sono autorizzati ad essere aggiunti agli alimenti, a determinate
condizioni, come nel caso del ferrocianuro di sodio (E535), una sostanza
che svolge la funzione di anti agglomerante e che può essere utilizzata
solo nel sale e nei suoi succedanei, alla dose massima di 20 mg/kg.
Prima di essere aggiunti agli alimenti gli additivi devono rispettare
determinati requisiti di purezza fissati nel Regolamento (UE) n.
231/2012.
Oggi è l’EFSA (European Food Safety Authority) il punto di
riferimento scientifico dell’Unione europea per la valutazione della
sicurezza degli additivi alimentari prima della loro autorizzazione, così
come, in passato, era il Comitato scientifico dell’alimentazione umana
(SCF). Solo gli additivi per i cui impieghi sono stati considerati sicuri
figurano nell’elenco dell’UE.
Gli additivi alimentari autorizzati sono comunque sottoposti ad un
riesame da parte dell’EFSA, sulla base di un programma stabilito dalle
disposizioni del Regolamento UE n. 257/2010 per cui, entro il 2020, tutti
gli additivi alimentari approvati saranno oggetto di una nuova
valutazione.
In alcuni prodotti alimentari, come pasta, olio di oliva, miele
l’impiego degli additivi non è consentito, perché non giustificato dal
50
punto di vista tecnologico. Anche se ritenuto non nocivo, l’additivo non
è consentito se non è necessario.
In altri alimenti l’impiego degli additivi è molto limitato. Per
prodotti alimentari non trasformati, come il latte, gli ortofrutticoli
freschi, la carne fresca e l’acqua sono autorizzati solo alcuni additivi.
Più un alimento è trasformato più aumenta il numero di additivi
autorizzati e utilizzati. Snack, salse e dessert sono alcuni dei prodotti che
necessitano di più lavorazione, per cui è consentito l’impiego di più
additivi alimentari.”9
9 Tratto da:
http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=238&area=Vivi_sicuro
51
III.3. Intolleranze ed allergie
Altro occhio di riguardo andrebbe tenuto per le intolleranze e le
allergie. Il mondo biologico può aiutarci ad affrontarle nel miglior modo
possibile ma dobbiamo prima di tutto intercettarle.
Capita a molte persone di soffrire di intolleranze o addirittura
allergie e di non saperlo. Ad oggi i test che ci permettono di capire se
possiamo soffrirne sono molti.
Può capitare di soffrire spesso di mal di testa, mal di stomaco,
problemi nel digerire, eruzioni cutanee o comunque mangiare in maniera
corretta e sana, ma non vedendone i risultati. Questi sono tutti sintomi di
una probabile allergia o intolleranza. Quando soffriamo di questo
disturbo dobbiamo capire che alcuni tipi di alimenti non apportano
nutrienti al nostro corpo, anzi, lo intossicano, si perché quando siamo
intolleranti o allergici il corpo assimila certi prodotti come se fossero
52
piccole dosi di veleno. Ed è per questo motivo che poi il corpo stesso si
ribella tramite i sintomi precedentemente elencati volendoci comunicare
il disagio che sta vivendo.
Avendo tossine in circolo il corpo stesso non riesce a smaltire i
grassi, ma soprattutto ne risente a volte gonfiandosi, un esempio pratico
è la semplice intolleranza al lievito, la quale apporta un gonfiore
esorbitante all’apparato digerente. Molte persone sottovalutano il
problema, ma non capiscono che a lungo andare portiamo il nostro corpo
solo ad uno sforzo maggiore del dovuto e quindi allo sfinimento. Tutto
ciò ovviamente non porta benefici al nostro corpo se non affrontiamo il
problema curandoci. In questo caso la cura più semplice è quella di
eliminare temporaneamente nelle intolleranze e permanentemente nelle
allergie alcuni tipi di alimenti.
Bisogna stare attenti inoltre alla intolleranza per l’istamina.
L’istamina
L'istamina è un composto azotato ampiamente diffuso
nell'organismo, dove ricopre un ruolo di primo piano nelle risposte
infiammatorie ed allergiche, nella secrezione gastrica ed in alcune
attività cerebrali. Oltre che dall'uomo, l'istamina può essere prodotta
anche da altri organismi - più o meno complessi - per semplice
decarbossilazione dell'amminoacido istidina. Intolleranza all'istamina
“Tutti questi alimenti, direttamente o indirettamente ricchi di
istamina, quando assunti in grande quantità possono provocare sintomi
simili a quelli di un'allergia alimentare; tecnicamente, però, si tratta di
un'intolleranza, poiché il sistema immunitario non viene coinvolto (si
53
parla in genere di reazioni pseudoallergiche da intossicazione di
istamina).
Prurito, arrossamento del viso e del collo, orticaria, nausea, vomito,
diarrea, cefalea e vertigini, sono i sintomi più comuni dell'intolleranza
all'istamina; questi sintomi, variabili in base alla concentrazione della
sostanza e alla sensibilità individuale, tendono a svanire abbastanza
rapidamente, ma nei casi più gravi possono arrivare a produrre un brusco
calo della pressione arteriosa, fino al collasso cardio-circolatorio.
Particolarmente a rischio sono i soggetti intolleranti all'istamina (circa
l'uno per cento della popolazione; soprattutto le donne di mezza età) e le
persone con insufficienza primaria o secondaria di DAO (ad esempio per
assunzione di farmaci particolari). L'enzima diaminossidasi (DAO)
partecipa infatti ai meccanismi endogeni di degradazione dell'istamina a
livello intestinale.
Alle persone con intolleranza all'istamina viene prescritta una dieta
priva di alimenti ricchi di istamina o istamino-liberatori; in base alla
gravità dei sintomi tali restrizioni saranno più o meno importanti, anche
se in genere vengono allontanati soltanto i cibi elencati in precedenza,
con particolare attenzione a quelli ittici, agli alcolici e a tutti i cibi
fermentati e stagionati. Per il discorso fatto in precedenza, il medico
potrebbe aggiustare il dosaggio di eventuali farmaci assunti o suggerirne
di alternativi, mentre a scopo terapeutico - dinanzi al fallimento
dell'intervento dietetico - potrebbe prescrivere medicinali antistaminici o
specifici integratori a base di diaminossidasi (DAO), vitamina C e
vitamina B6.”10
10 Da: www.my-personaltrainer.it
54
IV. OBESITA’ E MALNUTRIZIONE
Purtroppo dobbiamo dire che non in tutto il mondo la disponibilità
del cibo è omogenea. Il fatto è che in alcune parti il cibo è troppo, troppo
grasso e mal gestito, in altre è totalmente mancante. È assurdo come una
metà del mondo combatta contro l’obesità e l’altra metà invece combatta
contro la malnutrizione. Il problema reale è che entrambe sono delle
piaghe che creano problemi a livello di salute e perfino a livello
economico. Da sempre in tutto il mondo si cerca di combattere la
mancanza di cibo nei paesi del terzo mondo, ma, non si è tenuto presente
quanto nel frattempo la piaga dell’obesità stia prendendo piede. In alcuni
paesi occidentali è davvero un enorme problema, il quale andrebbe
affrontato fortemente. Recentemente il governo Obama in America ha
provato a sensibilizzare il popolo Americano riguardo l’argomento anche
se purtroppo lo sviluppo continuo di fast food non aiuta. Ma affrontiamo
un problema alla volta.
55
IV.1. Obesità
“L'obesità, uno dei principali problemi di salute pubblica, è causata
nella maggior parte dei casi da stili di vita scorretti; è quindi una
condizione ampiamente prevenibile
L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo
di grasso corporeo, condizione che determina gravi danni alla salute. È
causata nella maggior parte dei casi da stili di vita scorretti: da una parte,
un’alimentazione scorretta ipercalorica e dall’altra un ridotto dispendio
energetico a causa di inattività fisica. L’obesità è quindi una condizione
ampiamente prevenibile.
56
L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica
a livello mondiale sia perché la sua prevalenza è in costante e
preoccupante aumento non solo nei Paesi occidentali ma anche in quelli
a basso-medio reddito sia perché è un importante fattore di rischio per
varie malattie croniche, quali diabete mellito di tipo 2, malattie
cardiovascolari e tumori.
Si stima che il 44% dei casi di diabete tipo 2, il 23% dei casi di
cardiopatia ischemica e fino al 41% di alcuni tumori sono attribuibili
all’obesità/sovrappeso. In totale, sovrappeso e obesità rappresentano il
quinto più importante fattore di rischio per mortalità globale e i decessi
attribuibili all’obesità sono almeno 2,8 milioni/anno nel mondo.
L’indice di massa corporea IMC (body mass index BMI) è l’indice
per definire le condizioni di sovrappeso-obesità più ampiamente
utilizzato, anche se dà un’informazione incompleta (ad es. non dà
informazioni sulla distribuzione del grasso nell’organismo e non
distingue tra massa grassa e massa magra); l'IMC è il valore numerico
che si ottiene dividendo il peso (espresso in Kg) per il quadrato
dell’altezza (espressa in metri).
Le definizioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)
sono:
sovrappeso = IMC da uguale o superiore a 25 fino a 29,99
obesità = IMC uguale o superiore a 30.
Secondo dati dell’OMS, la prevalenza dell’obesità a livello globale
è raddoppiata dal 1980 ad oggi; nel 2008 si contavano oltre 1,4 miliardi
57
di adulti in sovrappeso (il 35% della popolazione mondiale); di questi
oltre 200 milioni di uomini e oltre 300 milioni di donne erano obesi
(l’11% della popolazione mondiale). Nel frattempo, il problema ha ormai
iniziato ad interessare anche le fasce più giovani della popolazione: si
stima che nel 2011 ci fossero nel mondo oltre 40 milioni di bambini al di
sotto dei 5 anni in sovrappeso.
In Italia, il sistema di monitoraggio ‘OKkio alla Salute’ del Centro
nazionale di prevenzione e controllo delle malattie (Ccm) del Ministero
della Salute (raccolta dati antropometrici e sugli stili di vita, dei bambini
della terza classe primaria 8-9 anni di età) ha riportato che il 22,9% dei
bambini in questa fascia di età è in sovrappeso e l’11,1% in condizioni di
obesità (dati relativi all’anno 2010).
Il progetto Hbsc-Italia (Health Behaviour in School-aged Children-
Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), uno studio
multicentrico internazionale a cui aderisce anche l’Italia, con l’obiettivo
di approfondire le conoscenze sulla salute dei ragazzi di 11, 13 e 15 anni,
nel 2010 ha evidenziato che la frequenza dei ragazzi in sovrappeso e
obesi è più elevata negli 11enni (29,3% nei maschi e 19,5% nelle
femmine), che nei 15enni (25,6% nei maschi e 12,3% nelle femmine).
Questo dato è particolarmente preoccupante, in quanto indica che il
fenomeno obesità è in espansione e colpisce più frequentemente le
generazioni più giovani.
Secondo i dati raccolti nel 2010 dal sistema di sorveglianza Passi, in
Italia il 32% degli adulti è sovrappeso, mentre l’11% è obeso. In totale,
58
oltre quattro adulti su dieci (42%) sono cioè in eccesso ponderale in
Italia.
"Passi d’argento", il sistema sperimentale (avviato in 7 Regioni
italiane) di sorveglianza della salute della popolazione anziana, infine
indica che nella popolazione tra i 65 e i 75 anni di età sono in
sovrappeso/obesi il 60% degli individui; tra i 75 e gli 84 anni le persone
in sovrappeso/obesità sono il 53% e tra gli ultra 85enni il 42%.”
Questo è ciò che si può trovare sul sito dell’OMS per quanto
riguarda l’argomento. Il problema è che in realtà la questione non è
sufficientemente affrontata. E tutti questi dati sono più che allarmanti per
il nostro paese.
IV.2. Malnutrizione
La malnutrizione è una condizione di alterazione funzionale,
strutturale e di sviluppo dell’organismo conseguente allo squilibrio tra
fabbisogni, introito ed utilizzo dei nutrienti. La malnutrizione per difetto
può essere correlata ad insufficiente alimentazione, a malattie croniche
che determinano infiammazione cronica, oppure a malattie acute o ad
eventi traumatici che determinano infiammazione acuta.
Decisamente una piaga che affligge i paesi del terzo mondo, non
permettendo la crescita dei bambini, non dando gli alimenti e le cure
necessarie giornaliere. Purtroppo da decenni si cerca di sconfiggerla nei
59
migliori modi possibili, ma il riuscire ad eliminarla completamente
rimane al momento un’utopia.
RAPPORTO FAO SULLA SICUREZZA ALIMENTARE:
“FAO-UE, partner per sicurezza alimentare, nutrizione e agricoltura
sostenibile
Pubblicato il: 03/08/2015
POLICIES
Food security - Esperienze Europee
Ben 35 i paesi coinvolti: il partenariato tra UE e FAO – agli albori-
configura un nuovo quadro di alleanze e interventi multisettoriali- ma
anche di intelligence- in un modo sempre più multipolare e acentrico.
"Questa nuova fase della nostra collaborazione con l'Unione Europea
rafforzerà notevolmente la capacità della FAO di impegnarsi con i
governi per aiutarli ad acquisire i dati e le informazioni di cui hanno
bisogno, al fine di sviluppare e attuare politiche efficaci, volte ad
affrontare le cause profonde della fame e costruire una capacità di
resistenza agli shock e alle crisi, " ha affermato Graziano da Silva, FAO.
Supporto
Da un punto di vista meramente finanziario, l’UE contribuirà con
50 milioni di euro, e la FAO con 23,5. Per l’Europa ha siglato l’accordo
il Commissario dell'Unione Europea per la Cooperazione Internazionale
e lo Sviluppo, Neven Mimica, che ha incontrato il Direttore Generale
60
della FAO, José Graziano da Silva, entro la 3 ° Conferenza
internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo ad Addis Abeba.
I Programmi
L'iniziativa si compone di due programmi della durata di 5 anni
- Il programma FIRST (The Food and Nutrition Security Impact,
Resilience, Sustainability and Transformation), che rafforzerà le capacità
dei governi e delle amministrazioni regionali di migliorare la sicurezza
alimentare, la nutrizione, le politiche di agricoltura sostenibile;
- Il programma INFORMED (The Information for Nutrition Food
Security and Resilience for Decision Making) contribuirà a rafforzare la
61
capacità di resistere a crisi alimentari a seguito di catastrofi causate
dall'uomo e naturali. Fornendo agli organi decisionali informazioni
tempestive, puntuali, basate su dati, è uno dei mezzi per raggiungere
questo obiettivo.
Food security e troppa nutrizione, due lati della stessa medaglia
Se 795 milioni le persone (una su otto) nel 2014 hanno sofferto di
malnutrizione cronica (FAO, The State of Food Insecurity in the World
2015), vi è un netto calo dagli 840 milioni di soli due anni prima, o dai
962 del decennio prima, o ancora - del miliardo e 11 milioni del periodo
1990-1992. E sebbene non basti, bisogna poi considerare che secondo
l’OMS, l’obesità e sovrappeso nel mondo sono più che raddoppiati dal
1980 ad oggi; e dal 2008 al 2014, gli adulti sovrappeso sono passati da
1,4 miliardi a 1,9 miliardi; nello stesso periodo gli obesi sono passati da
500 milioni a 600 milioni. Due facce della stessa medaglia, due aspetti
che coesistono spesso negli stessi paesi.
Ciò significa che ben il 39% degli adulti risultavano in sovrappeso
nel 2014 (rispetto al 35% nel 2008), ed il 13% erano addirittura obesi
(contro il 7% nel 2008).
Nel 2011, nel mondo, oltre 40 milioni di bambini al di sotto dei 5
anni erano in sovrappeso, dato in forte crescita. Secondo uno studio
pubblicato sul The Lancet, il 23,8% dei bambini e il 22,6% delle bimbe
risultavano obesi o sovrappeso nel 2013 nei paesi sviluppati. Ma
sovrappeso e obesità sono cresciuti pure tra i bambini dei paesi in via di
62
sviluppo: si è passati da un 8,1% ad un 12,9% per i maschi e da un 8,4%
ad un 13,4% per le femmine.
I costi
Ma quali sono i costi stimati per eliminare la fame nel mondo entro
il 2030?
Un recente rapporto congiunto della FAO, del Fondo Internazionale
per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e del Programma Alimentare Mondiale
(WFP), stima un finanziamento aggiuntivo intorno a 267 miliardi dollari
l'anno, per investimenti vari. Certo il contributo UE e Fao è una goccia
nell’oceano. Ma è un passo per capire che la portata dei problemi è
globale e che tutti-nessuno eslcuso-si devono interessare alle soluzioni,
secondo formule nuove ed inedite.
L’elenco dei paesi in cui saranno attuati i programmi comprende:
19 paesi per INFORMED: Afghanistan, Bangladesh, Burkina Faso,
Cambogia, Repubblica Centrafricana, Gibuti, Repubblica Democratica
del Congo, Etiopia, Gambia, Haiti, Kenya, Mauritania, Myanmar,
Pakistan, Sri Lanka, Tagikistan, Sudan, Swaziland e Zimbabwe.
Sono invece 27 I paesi per FIRST: Benin, Burkina Faso, Cambogia,
Ciad, Costa d'Avorio, Cuba, Gibuti, Fiji, Guatemala, Haiti, Kenya,
Malawi, Mali, Mauritania, Mozambico, Myanmar, Niger, Pakistan,
63
Ruanda, Isole Salomone, SriLanka, Swaziland, Uganda, la Repubblica
Unita di Tanzania, Vanuatu, Zambia e Zimbabwe.”11
11 Tratto da www.sicurezzaalimentare.it
64
V. L’ATTIVITA’ FISICA
L’attività fisica è cambiare una forma mentis, è modificare un
atteggiamento del pensiero, un’attitudine rispetto agli impegni che uno
prende con sé stesso.
Una ricerca per il benessere del corpo, che plasma non solo il corpo
ma anche la mente.
Prendersi l'’impegno, essere costanti, acquisire ritmo.
Questi sono tre ingredienti importanti per chi desidera modificare il
proprio corpo e quindi dare anche ordine al proprio pensiero e diventare
forti mentalmente. L’allenamento fisico è un allenamento mentale a
diventare forti e costanti nel raggiungimento dell’obbiettivo che è il
benessere psicofisico.
65
L’attività fisica richiede sforzo per chi vuole trasformare sé stesso
ed il proprio corpo. È uno sforzo che va allenato con la costanza, quindi
andare in sala fitness, e fare allenamento è importante anche quando non
si ha voglia di farlo.
Fondamentale è dare alla mente questi compiti.
Il compito di sapere che quel determinato giorno si va a fare
attività, questo perché lo sforzo con la costanza con l’acquisire il ritmo,
anche se non si dà sempre il meglio, porta con sé ad un circolo virtuoso
là dove il piccolo cambiamento e la piccola trasformazione visibile del
corpo diventa l’impulso per continuare a fare quello che si sta facendo.
Fino a che questo impulso di miglioramento diventa sempre più
costante, quindi lo sforzo diventerà poi un piacere questo porterà
all’evoluzione arrivando al cambiamento fisico e di conseguenza al
cambiamento mentale. Ma passiamo al lato pratico.
Secondo il sito del Ministero della Salute:
“Muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute
fisica e psichica della persona
L'organismo umano non è nato per l'inattività: il movimento gli è
connaturato ed una regolare attività fisica, anche di intensità moderata,
contribuisce a migliorare tutti gli aspetti della qualità della vita.
Al contrario, la scarsa attività fisica è implicata nell'insorgenza di
alcuni tra i disturbi e le malattie oggi più frequenti: diabete di tipo 2,
malattie cardiocircolatori (infarto, miocardico, ictus, insufficienza
cardiaca), tumori.
66
Le cifre
In Italia il 30% degli adulti tra 18 e 69 anni svolge, nella vita
quotidiana, meno attività fisica di quanto è raccomandato e può essere
definito sedentario. In particolare, il rischio di sedentarietà aumenta con
il progredire dell'età, ed è maggiore tra le persone con basso livello
d'istruzione e difficoltà economiche. La situazione è migliore nelle
regioni del nord Italia, ma peggiora nelle regioni meridionali (Rapporto
PASSI 2011).
Secondo i dati ISTAT, nel 2010 in Italia il 38% delle persone da 3
anni in su ha dichiarato di non praticare, nella vita quotidiana, né sport
né altre forme di attività fisica.
Secondo i dati del sistema di monitoraggio Okkio alla salute,
soltanto 1 bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua
età e circa 1 bambino su 4 (26%), al momento della rilevazione,
dichiarava di non aver svolto alcuna attività fisica il giorno precedente
l'indagine.
Come in altri paesi europei, l'attività motoria della popolazione in
Italia è diminuita di pari passo con i grandi cambiamenti del lavoro e
dell'organizzazione delle città. Da una parte lo sviluppo
dell'automazione, anche nel lavoro domestico, e il deprezzamento sociale
del lavoro manuale, dall'altra la dominanza del trasporto motorizzato e la
riduzione di spazi e sicurezza per pedoni e ciclisti. Assieme a questi
fattori, si sono sempre più ristretti gli spazi per il gioco libero dei
67
bambini e per i giochi e gli sport spontanei e di squadra; queste attività
hanno ora luoghi deputati la cui accessibilità è limitata ed ha un costo,
non solo monetario. Inoltre, giocano un ruolo il valore che viene
socialmente assegnato alle attività motorie ed altri fattori come i modelli
genitoriali e il peso attribuito all'attività motoria nel curriculum
scolastico. Questi ostacoli rendono difficili i comportamenti motori
attivi.
I benefici dell'attività fisica
Muoversi quotidianamente produce effetti positivi sulla salute fisica
e psichica della persona. Gli studi scientifici che ne confermano gli
effetti benefici sono ormai innumerevoli e mettono in luce che l'attività
fisica:
-migliora la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di ammalarsi di
diabete di tipo 2
-previene l'ipercolesterolemia e l'ipertensione e riduce i livelli della
pressione arteriosa e del colesterolo
-diminuisce il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di diversi
tumori, come quelli del colon e del seno
-riduce il rischio di morte prematura, in particolare quella causata
da infarto e altre malattie cardiache
-previene e riduce l'osteoporosi e il rischio di fratture, ma anche i
disturbi muscolo-scheletrici (per esempio il mal di schiena)
-riduce i sintomi di ansia, stress e depressione
-previene, specialmente tra i bambini e i giovani, i comportamenti a
rischio come l'uso di tabacco, alcol, diete non sane e atteggiamenti
68
violenti e favorisce il benessere psicologico attraverso lo sviluppo
dell'autostima, dell'autonomia e facilità la gestione dell'ansia e delle
situazioni stressanti
-produce dispendio energetico e la diminuzione del rischio di
obesità.
Attività fisica. Quale?
Quando si parla di attività fisica non è raro incorrere nell'errore di
confonderla con lo sport. Non è così. L'Organizzazione mondiale della
sanità (Oms) la definisce come qualsiasi movimento corporeo prodotto
dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico. In questa
definizione rientrano quindi, non solo le attività sportive, ma anche
l'attività lavorativa di coloro che svolgono un lavoro manuale e normali
movimenti della vita quotidiana, come camminare, andare in bicicletta,
ballare, giocare, fare giardinaggio e i lavori domestici.
Per svolgere attività fisica, quindi, non è necessario trovare del tempo
espressamente dedicato a questo. Si può trovare l'occasione di fare
movimento in ogni momento della giornata trasformando le normali
attività quotidiane, in un pretesto per fare un po' di esercizio.
Quanto muoversi?
Non esiste un livello di attività fisica che sia valido per ogni
persona. Né è semplice misurare la quantità di movimento svolto.
Nel 2010 l'Oms ha comunque tentato di dare indicazioni chiare valide
per tutti, stabilendo la quantità minima di attività fisica per tre gruppi di
età:
69
bambini e ragazzi (5 - 17 anni): almeno 60 minuti al giorno di
attività moderata - vigorosa, includendo almeno 3 volte alla settimana
esercizi per la forza che possono consistere in giochi di movimento o
attività sportive
adulti (18 - 64 anni): almeno 150 minuti alla settimana di attività
moderata o 75 di attività vigorosa, con esercizi di rafforzamento dei
maggiori gruppi muscolari da svolgere almeno 2 volte alla settimana
anziani (dai 65 anni in poi): le indicazioni sono le stesse degli
adulti, con l'avvertenza di svolgere anche attività orientate all'equilibrio
per prevenire le cadute. Chi fosse impossibilitato a seguire in pieno le
raccomandazioni, dovrebbe fare attività fisica almeno 3 volte alla
settimana e adottare uno stile di vita attivo adeguato alle proprie
condizioni.
70
Cosa ci dice l’OMS:
“Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per attività fisica
si intende “qualunque sforzo esercitato dal sistema muscolo-scheletrico
che si traduce in un consumo di energia superiore a quello in condizioni
di riposo”. In questa definizione rientrano quindi non solo le attività
sportive ma anche semplici movimenti quotidiani come camminare,
andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici.
La sedentarietà è un fattore di rischio per le malattie
cardiovascolari, il diabete e i tumori. Quindi un’attività fisica regolare è
uno degli elementi più importanti per mantenersi in buona salute.
71
Con la pratica di un’attività fisica regolare il cuore diventa più
robusto e resistente alla fatica.
L’attività aerobica aumenta la richiesta di ossigeno da parte del
corpo e il carico di lavoro di cuore e polmoni, rendendo la circolazione
più efficiente. Un cuore allenato pompa una quantità di sangue maggiore
senza dispendio supplementare di energia: 10 battiti cardiaci in meno al
minuto significano 5.256.000 battiti all’anno risparmiati.
Praticare esercizio fisico in modo regolare e moderato:
aiuta a perdere il sovrappeso
migliora la pressione arteriosa
brucia i grassi e migliora il tasso di colesterolo nel sangue
aiuta a prevenire e controllare il diabete
è un ottimo antistress
fa diminuire la voglia di fumare
è un buon modo per socializzare
è il miglior cosmetico.
Per arrivare a 30 minuti di attività fisica moderata al giorno è
sufficiente:
andare a lavorare a piedi o in bicicletta
evitare la macchina per piccoli spostamenti
organizzare una passeggiata con gli amici o una corsa nel parco
fare le scale invece di prendere l’ascensore
scendere prima dall’autobus
72
dedicarsi al giardinaggio o ai lavori di casa
andare a ballare o giocare con i bambini.
Non è mai troppo tardi per cominciare a muoversi, non c’è un
livello minimo per avere dei benefici: un po’ di attività è meglio di
niente. E i benefici cominciano non appena si inizia a essere più attivi.
Ogni settimana prova ad aumentare il livello della tua attività fisica.
Ecco come cominciare…
Se sei inattivo (raramente svolgi attività fisica)
Aumenta il numero di attività giornaliere che sono alla base della
piramide:
fai le scale invece di prendere l’ascensore
nascondi il telecomando e alzati dalla poltrona ogni volta che cambi
canale
cammina di più: attorno alla casa, in giardino
fai stretching mentre sei in fila
sfrutta ogni occasione per camminare.
Se sei discontinuo (svolgi attività fisica non regolare)
Cerca di diventare più costante dedicandoti alle attività indicate al
centro della piramide:
trova attività che ti piacciono
pianifica le attività da svolgere nell’arco della giornata
poniti obiettivi realistici.
Se sei costante (fai attività fisica almeno quattro volte a settimana)
Scegli attività dall’intera piramide e, se ti annoi:
cambia le tue attività quotidiane
73
prova nuove attività.”12
Questi sono solo alcuni piccoli consigli per iniziare a cambiare. Ho
voluto aiutare con questi schemi e consigli pratici per rendere il concetto
più chiaro possibile, essendo davvero un argomento importante e
delicato.
V.1. A livello psicologico
L'esercizio fisico garantisce benefici a livello emotivo,
incrementando l'energia e rafforzando la prospettiva ottimistica della vita
e l'immagine positiva di sé:
-Riduce i livelli di stress e di tensioni nervose
- Favorisce e potenzia il riposo notturno
Quindi, per potenziare la propria salute, quale modo migliore di
praticare attività fisica con regolarità e apportare radicali e duraturi
cambiamenti al proprio stile di vita?
A vederlo sembrerebbe un panorama ideale in cui tutto è facile e
lineare, ma non lo è.
Infatti, se praticata con i dovuti modi, e magari sotto la guida di un
professionista del movimento, l'attività fisica può essere considerata un
investimento sul presente e sul futuro, a prescindere dall'età. È ovvio che
prima si comincia, meglio è.
Allo stesso tempo, se praticata in maniera discontinua, disordinata o
in eccesso, potrebbe essere fonte di infortuni.
12 (Tratto dal sito cuore.iss.it)
74
C'è da dire anche che l'allenamento fatto con tutti i criteri e sotto la
supervisone di un allenatore personale non ci mette al riparo dagli
infortuni, ma sicuramente ci espone in maniera più limitata a tali
evenienze, tanto che se dovessimo porre su una bilancia benefici e rischi
dell'attività fisica, l'ago penderebbe in maniera netta dalla parte dei
primi.
Concludendo, è doveroso per ciascun individuo - giovane, adulto,
anziano, uomo o donna - assumere un atteggiamento positivo verso
qualsiasi forma di movimento e di stile di vita sano. Naturalmente spetta
ai genitori avviare i figli all'attività fisica e soprattutto dare l'esempio,
praticandola in prima persona.
V.2. Riposare
L’essere pigri, non avere voglia di muoversi e preferire a volte
rimanere sul divano a poltrire capita ad ognuno di noi. Riuscire a trovare
la volontà di uscire camminare, o correre (la base minima di un’attività
fisica) non sempre è così facile, ma sarebbe utile capire che lo sforzo che
si fa nel mettersi una tuta ed uscire di casa può portare benefici solo a noi
stessi.
Quindi con questo non si può dire che riposarsi ogni tanto non
faccia bene, anzi fondamentale è il risposo, riuscire a dormire le 8 ora
minime, ma riuscire a bilanciare lo sforzo fisico senza eccedere nel non
farlo o nel farlo troppo è ancor più importante. L’equilibrio è sempre la
chiave.
75
VI. BENESSERE PSICOLOGICO
Una buona alimentazione e un’attività fisica possono avere i loro
frutti ancor più quando c’è terreno fertile su cui si lavora, che è il passato
ed il presente della persona attraverso un supporto anche psicologico.
Perché se è vero che il corpo è la manifestazione di come uno è
stato e sta nella vita allora può servire un aiuto di un professionista che
permetta di capire cosa ha prodotto il malessere e soprattutto dare degli
strumenti di forza per cambiare la propria alimentazione e per iniziare
l’attività fisica. Rispetto all’attività fisica esistono figure qualificate che
si occupano di questo tali personal trainer, per l’alimentazione abbiamo
nutrizionisti largamente qualificati pronti ad aiutarci in ogni momento,
queste due figure sono facilmente reperibili al giorno d’oggi in caso di
bisogno. Come è facile reperire uno psicologo in base al bisogno che ne
sentiamo.
Ma ovviamente non sempre è necessario, talvolta basta la semplice
forza di volontà. È da noi che deve partire il volere di cambiare qualcosa
per stare meglio nel caso non ci sentissimo contenti della nostra vita.
Una volta che avremo tutti le armi in mano per affrontare la questione
saremo più pronti e capaci nel cambiamento.
76
È stato spiegato come possa aiutare fare solamente dei piccoli
cambiamenti o sforzi sia nell’alimentazione che nella attività fisica. Ma
cosa si può dire riguardo l’aspetto psicologico del cambiamento?
Non sempre è facile accettare i cambiamenti. Questo è un tema
ricorrente nella nostra vita. Ogni persona prende diversamente la
questione. Alcuni rifiutano il cambiamento a prescindere, altri sono
totalmente aperti ad esso. Ma forse il cambiamento andrebbe visto con
occhi diversi. Gli occhi di qualcuno che sta ottenendo quello che vuole,
se gli sforzi che sta facendo iniziano a portare i propri frutti.
Voler cambiare per qualcuno o per qualcosa può essere produttivo
fino ad un certo punto, i primi a voler ottenere il cambiamento
compiendo azioni tali che ci portino al nostro obbiettivo, dobbiamo
essere noi per primi, nessun’altro.
Quando però ci si sente troppo deboli per affrontare la questione
ecco qua che ci affidiamo a qualcun altro, in questo caso ad un esperto
che può aiutarci ad andare avanti nel nostro percorso.
Oltre ad i vari professionisti molti di noi per trovare la forza
interiore tendono ad affidarsi ad entità più grande, qualcosa o qualcuno
che non è tangibile, ma che aiuta ad andare avanti. La fede.
Esistono davvero svariati tipi di Religioni al mondo ed ognuna ha
una visione differente su come affrontare la vita. Ogni persona è libera di
crederci o meno, ma questo a livello psicologico conta davvero molto,
data l’influenza che ha su di noi. Osservare e sapere i vari aspetti della
77
psicologia e del rapporto corpo mente nella storia ci aiuterà a capire al
meglio lo sviluppo e la considerazione attuale della questione (verranno
annessi alcuni articoli e definizioni per capire al meglio).
Ma parliamo per un attimo della definizione di psicologia:
“Attualmente la psicologia è una disciplina composita; i suoi
metodi di ricerca sono sperimentali (di laboratorio o sul campo) oppure
etnograficamente orientati (ad esempio: alcuni approcci della psicologia
culturale); hanno una dimensione individuale (ad esempio: studi di
psicofisica, psicoterapia individuale, ecc.) oppure una maggiore
attenzione all'aspetto sociale e di gruppo (ad esempio: lo studio delle
dinamiche psicologiche nelle organizzazioni, la psicologia del lavoro,
ecc.). Queste diversità di approccio hanno prodotto diverse sotto-
discipline psicologiche, con differenti matrici epistemologico-culturali di
riferimento. In particolare l'uso del metodo scientifico in taluni ambiti si
evidenzia nell'osservazione/misurazione dall'esterno dei fenomeni
psichici-cognitivi e all'uso congiunto della statistica come strumento di
analisi dei dati rilevati.
La psicologia si differenzia dalla psichiatria, che è una disciplina
medica focalizzata sull'intervento di tipo farmacologico in merito ai
disturbi psicopatologici, in comune però con la psicologia clinica e i
relativi interventi psicoterapeutici.
Il termine "psicologia" deriva dal greco psyché (ψυχή)= spirito,
anima e da logos (λόγος)= discorso, studio. Letteralmente la psicologia è
78
quindi lo studio dello spirito o dell'anima. Il significato del termine,
introdotto durante il XVI secolo, rimase immutato fino al XVII secolo,
quando assunse il significato di "scienza della mente". Negli ultimi cento
anni, il significato del termine è cambiato ulteriormente adeguandosi alle
nuove prospettive e alla moderna metodologia. È interessante segnalare
che iconograficamente psyché (ψυχή) può essere interpretato come
farfalla: molte decorazioni di antichi vasi greci raffigurano con
l'immagine di una farfalla lo spirito (anima) che esala nell'istante della
morte.
Il termine "psicologia", nella forma latina psychologia fu
probabilmente introdotto nel 1520, anche se nei suoi scritti non compare,
dall'umanista Filippo Melantone. Il termine appare (nella forma greca
psychologia) nelle opere dei suoi discepoli Rodolfo Goclenio
(Psychologia, hoc est de hominis perfectione, 1597) e Othone Casmanno
(Psychologia anthropologica; siue animae humanae doctrina - Psicologia
antropologica, o la conoscenza dell'anima umana, Hanau, 1594). Recenti
ricerche hanno però individuato un uso del termine nell'umanista
dalmata Marcus Marulus (Psychologia de ratione animae humanae,
1511-1518), sebbene non sia chiaro il significato della parola usata in
quel tempo.
Il termine "psicologia" divenne popolare nel Settecento, grazie al
tedesco Christian Wolff, che lo utilizzò nel titolo di due sue opere:
Psychologia empirica (1732) e Psychologia rationalis (1734). Con queste
opere Wolff fece distinzione tra psicologia empirica e psicologia
filosofica: la prima cercava di individuare dei princìpi che potessero
spiegare il comportamento dell'anima umana, la seconda indagava sulle
79
facoltà dell'anima stessa. Successivamente, Kant criticò questa
distinzione, affermando che non poteva esistere una psicologia razionale.
Tuttavia Kant accettò la validità della psicologia empirica, anche se non
la considerava scienza esatta per il fatto che, mancando la forma a priori
dello spazio, era impossibile applicare la matematica ai fenomeni
psichici. Con Kant si posero le basi di una psicologia non più puramente
filosofica, ma costruita con criteri empirici.
L'inizio della storia della psicologia come disciplina a sé viene
convenzionalmente fissato nella seconda metà dell'Ottocento, quando
l'indagine psicologica si aprì ai metodi delle scienze naturali. Vi è però
da sottolineare che la psicologia odierna è legata agli oggetti di indagine
che, da Aristotele e poi nel Medioevo su fino al secolo XIX, sono rimasti
quasi sempre gli stessi: la percezione che l'uomo ha del mondo, la
ritenzione dei ricordi (memoria), la capacità razionale (l'intelligenza).
Anche l'antica suddivisione della mente in facoltà rivive inalterata nella
moderna divisione in processi mentali.
Il XX secolo è testimone di un fiorire di prospettive e visioni della
psicologia, diverse sul piano metodologico e sul piano speculativo: si è
passati dallo strutturalismo al funzionalismo, dal comportamentismo al
cognitivismo, dall'epistemologia genetica alla scuola storico-culturale;
ancora, dal cognitivismo HIP al cognitivismo realista, fino ad arrivare
alle neuroscienze.
Come accennato, già alcuni filosofi greci, come Platone e
Aristotele, posero interrogativi che ancor oggi sono alla base della
80
ricerca psicologica, ma è solo a partire dal Seicento che iniziò un
confronto più serrato su questi argomenti. Furono sempre filosofi, come
Cartesio, Thomas Hobbes e John Locke, a portare avanti riflessioni e a
proporre teorie sulla mente umana. Cartesio, in particolare, sosteneva
l'esistenza di una netta divisione fra mente (res cogitans) e corpo (res
extensa), ritenendo che alcune idee fossero innate (cioè presenti nella
mente fin dalla nascita). Hobbes e Locke, al contrario, affermavano il
predominio dell'esperienza, vista come l'unico processo in grado di
sviluppare e organizzare la mente umana, oltre a criticare la divisione di
mente e corpo proposta da Cartesio. Nonostante i numerosi sforzi, queste
ricerche non diedero mai vita a una psicologia intesa come materia
scientifica.”13
Questo è ciò che si può trovare facendo un semplice ricerca sul
web, una piccola descrizione, l’evoluzione, la storia, le origini. Ma cosa
capiamo da tutto ciò? A livello pratico come potremmo definirla?
Prima di tutto bisogna capire che tutti noi abbiamo un aspetto
psicologico di cui curarci, tutto ciò che affrontiamo nella vita è
affrontato in primis dalla nostra mente, e il modo in cui lo affrontiamo è
stabilito dall’essere.
La mente è plasmata da eventi, esperienze passate che ci formano e
ci fanno affrontare ogni evento a cui andiamo incontro in maniera
diversa l’uno dall’altro.
I traumi, i dolori e l’infanzia sono dei punti chiave per capire quello
che una persona è mentalmente. Ed è proprio questo quello che la
psicologia cerca di sbrogliare e capire. Soprattutto c’è da dire che
13 Tratto da Wikipedia
81
produrre un’autoanalisi non è così semplice come può sembrare.
Dipende sempre molto dai nostri trascorsi e può capitare anche spesso
che qualcuno abbia bisogno di un aiuto esterno per capire gli altri ma
soprattutto capire sé stesso.
VI.1. Rapporto mente corpo
Il rapporto tra la mente e il corpo è fondamentale per il
raggiungimento del benessere psicofisico. Qui abbiamo un articolo che
spiega perfettamente come entrambi possano influenzarsi l’uno con
l’altro, con addirittura alcuni riferimenti storici-letterari.
“…S'alzò fra loro l'eroe figlio d'Atreo, il molto
potente Agamennone, infuriato; tremendamente i
precordi, neri di bile intorno, erano gonfi, gli occhi
parevano fuoco lampeggiante…
Iliade, I, 101-104
82
In questi pochi versi Omero descrive magistralmente i cambiamenti
che avvengono nel corpo di Agamennone nel momento in cui il
condottiero è in preda ad una violenta ira. Come Omero molti altri
illustri scrittori hanno descritto gli effetti provocati da intense emozioni
sul corpo lasciando così trasparire dai loro versi la presenza di un forte
legame tra ciò che a seconda delle diverse epoche storiche è stato
chiamato anima, spirito, intelletto, mente e il corpo.
Del resto, senza necessariamente riferirsi a scrittori e poeti è
esperienza abbastanza comune per ognuno di noi quella di identificare le
emozioni provate in base a sensazioni fisiche; così ci capiterà di sentire il
cuore in gola o lo stomaco chiuso quando aspettiamo con ansia e un po'
di timore il verificarsi di un evento tanto atteso, oppure impallidiremo e
ci sembrerà di essere paralizzati dalla paura di fronte ad un evento
spaventoso oppure ancora arrossiremo e tremeremo di rabbia di fronte ad
un grave torto subito.
Riflettendo su queste ed altre analoghe esperienze può risultare cosa
scontata sostenere che il corpo è lo sfondo di tutti gli eventi psichici e
quindi considerare del tutto logico la presenza di uno stretto legame tra
mente e corpo o, ancor più considerare del tutto scontata l'unità somato-
psichica dell'uomo, unità che implica una profonda ripercussione del
benessere fisico sugli stati d'animo e viceversa una profonda influenza
delle emozioni sul corpo e sul suo benessere tanto da richiedere che
qualsiasi malattia fisica venga indagata non solo da un punto di vista
medico e psicologico, ma anche considerando l'aspetto emotivo che
l'accompagna.
83
In realtà queste affermazioni non sono affatto scontate, almeno a
livello filosofico. Infatti nel corso dei secoli si è assistito ad un ampio
dibattito intorno a tali questioni e non solo per le diverse posizioni
assunte dagli studiosi nel tentativo di dare una risposta al problema, ma
anche per il modo in cui di volta in volta veniva posta la questione e per
il significato attribuito, nei vari periodi storici, ai termini mente e corpo.
Un po' di storia....
Salucci (1997) ritiene che l'evoluzione storica, in ambito filosofico,
del problema del rapporto tra mente e corpo possa essere divisa in tre
fasi:
Il periodo compreso tra la filosofia greca e Cartesio
Il periodo successivo a Cartesio, questi incluso, fino all'epoca
contemporanea
L'età contemporanea, durante la quale il problema è stato ripreso
Tra la filosofia greca e Cartesio
Il periodo comprende la filosofia antica, medioevale e
rinascimentale. Occorre puntualizzare che durante questa fase più che di
rapporto mente-corpo occorre parlare di rapporto anima-corpo dove per
anima si intende il principio di vita, la vita stessa, mentre per corpo si
intende la materia inanimata, la materia senza vita.
Platone è il primo netto sostenitore di una posizione dualistica:
anima e corpo sono due sostanze distinte, irriducibili l'una all'altra,
indipendenti. In particolare l'anima è immortale e non solo continua a
84
vivere dopo la morte del corpo, ma è esistita anche prima del corpo al
quale è stata incatenata. L'anima è il centro della vita intellettiva ed etica
dell'uomo, è l'essenza dell'uomo ed è concepita come immateriale.
Aristotele, al contrario, rifiuta il dualismo platonico: pur
concentrandosi sul significato di anima come vita, ritiene che essa non
possa essere separata dal corpo, ma anzi identifica l'anima con capacità
specifiche del corpo, e cioè con quelle capacità che consentono
all'organismo di vivere. In questo senso non ci può essere distinzione, se
non a livello filosofico, tra anima e corpo.
Durante il Medioevo il rapporto anima-corpo viene dibattuto tra
religione e filosofia nel tentativo di costruire una filosofia cristiana che
conciliasse l'idea dell'immortalità dell'anima e della mortalità del corpo,
con quella dell'uomo inteso come totalità di anima e corpo.
Con il Rinascimento continua ad essere dibattuta non solo la
questione del rapporto mente-anima come l'avevano impostata Platone
da un lato e Aristotele dall'altro, ma anche l'accezione fondamentale che
la nozione di anima aveva avuto per tutta la sua storia, cioè quella del
suo rapporto essenziale con la vita. Da questo punto di vista il concetto
di anima viene esteso a tutta la natura.
Da Cartesio all'epoca contemporanea
Nel corso del Seicento la concezione di una natura tutta animata,
governata da forze simili a quelle che operano all'interno dell'uomo
lascerà il posto alla concezione portata avanti dalla scienza moderna che
proporrà un'immagine della natura inanimata, fatta di corpi che si
muovono seguendo leggi puramente meccaniche. Da questo punto di
85
vista è facile intuire che le nozioni di anima di origine platonica o
aristotelica non hanno più alcun valore.
In effetti, come scriverà Cartesio, gli animali si muovono solo per
una disposizione dei loro organi (Cartesio, Discorso sul metodo, parte
V).
Con Cartesio si compie una svolta nell'impostazione del problema
mente-corpo: infatti se la vita è un meccanismo, l'anima non può più
essere considerata vita o fonte di vita, come sostenevano Platone e
Aristotele. Si apre così la strada alla moderna e contemporanea
accezione del termine mente: l'anima è privata delle funzioni vitali e
ridotta a pensiero, a ragione ad autocoscienza; da Cartesio in poi il
problema mente-corpo diventa il problema del rapporto tra processi
fisico-fisiologici e processi psichici; Cartesio distingue il corpo, inteso
come macchina, la materia che ha un'estensione, dall'anima che pensa,
ma è priva di estensione e interagisce con il corpo a livello della
ghiandola pineale. Il corpo comincia ad essere considerato un
meccanismo perfetto, paragonabile ad una macchina idraulica, al cui
funzionamento viene data un’interpretazione meccanicistica. Inutile dire
che tali concezioni influenzeranno notevolmente il progresso delle
ricerche in ambito anatomico e fisiologico. Al contrario la mente viene
concepita come la sede delle idee. Secondo Cartesio queste ultime,
possono derivare dai sensi, dalla memoria o dall'immaginazione -
costituendo così il legame tra mente e oggetti -, oppure possono essere
innate sorgendo direttamente dalla mente come principi assolutamente
basilari che devono essere scoperti dall'uomo a partire dall'esperienza.
86
Cartesio segna una pietra miliare nel processo che consente di
determinare le condizioni per la nascita di una scienza dell'uomo. Infatti
da questo momento in poi si aprono due strade agli studiosi
Gli empiristi inglesi mettono da parte i problemi dell'essenza della
mente per dedicarsi allo studio dei suoi processi ed effetti.
Gli ideologi francesi sviluppano, in una prospettiva meccanicistica,
lo studio del corpo come macchina autosufficiente in grado di
funzionare, sul piano del comportamento, indipendentemente dalla
mente, per poi giungere a riconsiderare l'uomo come totalità animata.
Da questo punto di vista gli empiristi con Locke, Hume e Kant pur
non negando l'esistenza dell'anima, e la liceità di un'indagine metafisica
sulla sua essenza, distinguono tra i prodotti dell'anima, in termini di
processi ed effetti, e sostanza che la compone. In questo senso i primi
possono essere studiati scientificamente, i secondi solo attraverso la
metafisica. Pertanto la prospettiva di tali autori prende in considerazione
non l'entità mente ma l'attività, gli stati o le funzioni mentali da un lato e
dall’altro lo studio dei rapporti mente-corpo teso a ricercare le
corrispondenze tra processi mentali e processi corporei. In particolare
David Hume individuò nelle associazioni i processi fondamentali che
regolano l'intelletto, mentre il compito di affrontare i legami tra mente e
corpo fu affrontato principalmente da un medico, David Hartley, che, pur
adottando una posizione dualistica (scriverà nel 1794 che l'uomo
consiste di due parti, l'anima e il corpo), si muoveva nella scia del
programma enunciato da Locke che aveva più volte affermato l'esistenza
di un'interazione tra corpo e operazioni dell'intelletto. In modo ancor più
risoluto con Alexander Bain si affermò la necessità di dare una base
neurofisiologica ad ogni studio del comportamento; è sua l'affermazione
87
secondo la quale la mente è completamente alla mercé delle condizioni
corporee. Secondo tale autore infatti il movimento precede la sensazione
e questa a sua volta precede il pensiero.
Al contrario la scuola francese, a partire da Buffon, cominciò a
studiare l'uomo come parte integrante della natura, nelle sue somiglianze
e differenze con gli animali. Più che alla mente gli studi erano rivolti al
corpo, alla materia.
Emblematica in questo senso è la frase di La Mettrie secondo cui il
cervello ha i suoi muscoli per pensare, come le gambe hanno i loro per
camminare. In altre parole, secondo questo autore la mente non è altro
che una proprietà della materia; ciò che distingue la materia vivente da
quella non vivente è che la prima è organizzata e tale organizzazione le
fornisce un principio motore interno. Da ciò segue che tra uomo e
animale le uniche differenze non possono che essere quantitative, nel
senso che la maggior semplicità dell'animale farà di esso una macchina
meno complessa. Analogamente in Cabanis (1802) il pensiero sta al
cervello come il succo gastrico allo stomaco anche se per tale autore non
vi è dipendenza del corpo da un'anima ontologicamente distinta, così
come non vi è semplice riduzione dell'anima ai meccanismi biologici.
Fisico e morale sono per lui profondamente interconnessi, ma poli
opposti di un'unica dimensione. Nella sua concezione assume
importanza preminente il ruolo del sistema nervoso, che raggiunge ogni
parte del corpo, governandola e regolandola; e che nello stesso tempo,
attraverso gli organi di senso, raccoglie le impressioni dal mondo in cui
l'individuo si trova ad agire. Tuttavia, la supremazia del sistema nervoso,
che viene a sostituire nelle loro funzioni ciò che di volta in volta è stato
chiamato anima o mente o spirito dei precedenti filosofi, è soggetta
88
anch'essa a tutte le leggi che regolano ogni altra parte del corpo, essendo
del corpo parte integrante. In altri termini con Cabanis finalmente si
affaccia quella concezione dell'uomo che si affermerà poi
definitivamente nel secolo successivo e sarà quindi dominante fino ai
giorni nostri: il morale è funzione del sistema nervoso e in primo luogo
del cervello, ed è principio regolatore del fisico; ma cervello e sistema
nervoso, di cui il morale è funzione, fanno a loro volta parte del fisico.
Pertanto, a livello filosofico, l'unità dell'uomo è definitivamente
affermata. Il problema nell'epoca contemporanea, l'approccio fisiologico
La medesima conclusione è valida anche se ci poniamo da un punto
di vista fisiologico. Infatti, è ormai da tempo provato che i sistemi
nervoso, endocrino e immunitario comunicano tra loro.
Ciò significa ancora una volta che la mente, le emozioni e il corpo
non sono entità separate, ma interconnesse. Basti pensare ad esempio che
gli stessi messaggeri chimici che operano in modo estremamente esteso
sia nel cervello che nel sistema immunitario sono anche quelli più
frequenti nelle aree neurali che regolano le emozioni.
Alcune delle prove più convincenti dell'esistenza di una via diretta
che permette alle emozioni di avere un impatto sul sistema immunitario
sono state fornite da David Felten. Tale studioso partendo
dall'osservazione che le emozioni hanno un potente effetto sul sistema
nervoso autonomo, ha scoperto che le cellule immunitarie possono
essere il bersaglio dei messaggi nervosi. Per contro sembra che una
condizione mentale serena determini un migliore andamento delle forme
patologiche e una minore probabilità di ammalarsi.
Ad esempio Seligman (1990) ritiene che l'ottimismo possa
influenzare la salute mantenendo le difese immunitarie più attive, mentre
Carver (1993), Visintainer (1982) e Friedman (1993) ritengono che
89
essere ottimisti dia dei vantaggi notevoli alle persone affette da tumore,
sia a livello diagnostico sia a livello curativo e ipotizzano che i fattori
psicologici possano essere una delle variabili influenti nel processo
invasivo della nascita del tumore. Inoltre, come sostiene Oliviero, avere
uno spirito reattivo e combattivo ed essere ottimisti di fronte ad una
malattia aiuta di più che essere depressi e passivi anche perché si
mettono in atto dei comportamenti preventivi e curativi più adeguati e
tempestivi. Secondo Goleman (1995) è possibile dimostrare
scientificamente che curando lo stato emotivo degli individui insieme
alla loro condizione fisica è possibile ritagliare un margine di efficacia in
termini medici, sia a livello di prevenzione che di trattamento.
Del resto già gli antichi latini erano soliti pensare che ci fosse una
reciproca influenza tra benessere fisico e benessere psicologico,
riassumendo tale concezione nella celebre massima mens sana in corpore
sano. In epoca più recente lo scrittore americano Nathaniel Hawthorne
rifletteva lo spirito del suo tempo quando, prima del 1860 scriveva: Una
malattia che noi consideriamo qualcosa di completo in sé stessa, può
dopo tutto non essere che un sintomo di qualche sofferenza in campo
spirituale; e in altre pagine aggiungeva Il medico considera essenziale
conoscere l'uomo prima di tentare di curarlo. Dovunque vi siano cuore e
intelletto, queste parti dell'uomo coloriscono le malattie della sfera fisica
con le loro caratteristiche.
Da tutte queste considerazioni appare evidente quanto sia
importante che la medicina sia disposta a guardare e a trattare il soggetto
che soffre nell'interezza della psiche e del corpo, opponendosi a quella
cultura scientifica che è venuta perdendo il senso dell'unità soma-psiche
e che spesso si occupa più di curare l'organo o la patologia che il malato.
90
Da questo punto di vista, come scrive Galimberti (1992), la
medicina psicosomatica, in un'accezione ampia, rappresenta quella
concezione che, oltrepassando il dualismo psicofisico, che separa il
corpo dalla mente, guarda all'uomo come un tutto unitario dove la
malattia si manifesta a livello organico come sintomo e a livello
psicologico come disagio. Adottando questo punto di vista, la medicina
psicosomatica ribalta lo schema classico, che prevedeva la lesione
dell'organo quale causa della sua disfunzione, a sua volta causa della
malattia, nello schema secondo cui il mantenersi di uno stress
funzionale, che ha la sua origine nella vita quotidiana dell'individuo in
lotta per l'esistenza, genera quella disfunzione dell'organo, causa della
lesione, a sua volta causa della malattia.”14
È importante capire quanto tutto ciò influisca nella nostra vita.
Anche se molti esperti confermano il fattore psicosomatico ancora parte
della popolazione non riesce a capire quando a volte soffre di tali
disturbi, confondendoli puramente per disturbi fisici.
Molto importante e da tenere in considerazione è questo articolo
scritto dalla Counselor Susanna Ciacci:
“Già dal 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
definisce la salute come stato di completo benessere fisico, mentale e
sociale. Tale definizione in anni più recenti (1987) si evolve nel concetto
di promozione della salute, concepita come processo grazie al quale le
14 Articolo a cura della Dott.ssa E. Maino
91
persone possono acquisire il controllo diretto e la gestione della propria
condizione di benessere: la ricerca in tale campo evidenzia la relazione
tra abitudini individuali, atteggiamento mentale e salute e la diretta
relazione tra cervello e sistema immunitario.
Oggi siamo tutti più coscienti di quanto la salute non consista nella
semplice assenza di malattia ma dipenda da una quantità di fattori
inerenti alla globalità della nostra vita. Salute e benessere sono
direttamente proporzionali all’armonia che riusciamo a realizzare ed
esprimere nei vari aspetti e livelli del nostro essere, dalla sfera più
privata e personale al rapporto con l’ambiente. Oggi tutti sappiamo
quanto la mente sia in diretta connessione con il corpo e quanto essa
(attraverso una molteplicità di tecniche o grazie ad una semplice,
spontanea attitudine), possa trasformarsi in strumento e risorsa per
accrescere il nostro benessere interiore, e quindi trasformare e migliorare
tutta la nostra vita, sia sul piano psicologico che fisico.
Ognuno di noi possiede sufficiente potere personale per gestire
consapevolmente e direttamente la propria salute e il proprio ben-essere,
intesi quindi nel senso più ampio di flessibilità e capacità di trarre il
meglio da ogni situazione, capacità di gestire e risolvere in modo
soddisfacente quelli che ci appaiono come problemi (che tali rimarranno
fin quando non riusciremo a fronteggiarli, a trovare soluzioni alternative
rispetto alla staticità dei nostri schemi mentali, cambiando prima di tutto
noi stessi e il modo di guardare alle cose). Salute e ben-essere derivano
insomma dalla capacità di realizzare “creativamente” – senza perdere di
vista i limiti oggettivi nostri e dell’ambiente ma senza lasciarcene
sopraffare – il nostro progetto esistenziale. È implicito che tale visione
92
consideri con atteggiamento positivo anche i momenti di crisi, visti come
occasioni e opportunità di cambiamento piuttosto che come danni.
Questa prospettiva coincide perfettamente con quanto sostenuto dai
Padri della Psicologia Umanistica: Maslow, Rogers, May. Negli anni ’70
costoro ribaltano le posizioni della Psicoanalisi tradizionale, tutta
concentrata sulla malattia e su riferimenti e parametri predefiniti di
normalità. Essi, al contrario, ritengono la cosiddetta “normalità” un
concetto dai contorni non così precisi e predeterminati e concepiscono la
“cura” come attenzione e potenziamento delle componenti sane della
persona, dei suoi aspetti efficaci, delle sue capacità naturali di auto-
regolarsi, auto-organizzarsi ed espandersi. Maslow considera il benessere
imprescindibile dalla soddisfazione dei bisogni totali dell’individuo: da
quelli fisiologici fondamentali fino a quelli relativi alla realizzazione e
all’espressione della sfera spirituale.
Parallelamente Rogers afferma con forza la propria fiducia nella
capacità umana di autorealizzazione (attualizzazione di potenzialità e
predisposizioni): egli pone l’accento sulla naturale tendenza evolutiva
dell’uomo a soddisfare i propri bisogni più alti, posta la condizione che
siano soddisfatti quelli primari.
Il termine ben-essere indica una filosofia che vede gli individui
come responsabili, attivamente coinvolti nel processo volto ad aumentare
e migliorare la propria salute e non solo mantenerla (Bruhn 1988). Lo
stato di salute così inteso assume soprattutto il senso di consapevolezza
di sé (del proprio corpo, del proprio dialogo interiore, della qualità delle
relazioni che intercorrono tra noi e l’ambiente) e autodeterminazione
93
nell’intervenire consapevolmente per migliorare quegli aspetti della
nostra vita che non ci soddisfano. Salute può voler dire:
riuscire a portare a termine gli impegni nel miglior modo possibile
per noi,
riuscire a gestire i nostri progetti,
sentirci parte di qualcosa avere uno scopo esistenziale,
essere soddisfatti della nostra esistenza,
avere competenze,
avere capacità di recupero….
…in poche parole essere quello che oggi si definisce “empowered”,
cioè capaci di prendere il controllo della nostra vita, acquisire un ruolo
attivo verso il nostro ambiente e la nostra esistenza e porsi davanti alle
difficoltà con atteggiamento positivamente costruttivo, in modo da
fronteggiare le situazioni anche quando appaiono stressanti e avverse.
Ben-essere e salute derivano perciò da tale senso di
padroneggiamento degli eventi, dalla percezione della nostra auto-
efficacia nella gestione del nostro progetto di vita e dalla nostra
“elasticità” e disponibilità a cambiare quando le circostanze lo
impongono. Dobbiamo imparare ad aumentare le nostre competenze e la
94
capacità di far fronte ai problemi, agli eventi dolorosi e alle impreviste
circostanze della vita per non rimanerne schiacciati.”
95
VII. L’ESPERIENZA
Sappiamo che generalmente come precedentemente premesso, le
tesi sono scritte in stile impersonale.
Ma essendo partita da una base di esperienza riguardo l’argomento
vorrei dedicare un capitolo a ciò che mi ha spinto ad iniziare questo
percorso, perché l’ho continuato e soprattutto perché non ho intenzione
di smetterlo.
Posso iniziare dicendo che questo non dovrebbe essere un percorso
a tempo determinato, ma semplicemente una decisione duratura che porti
a migliorare il nostro tanto rinomato stile di vita e la qualità di essa.
VII.1. La mia storia
Voglio raccontare questa storia per far capire che tutto quello che è
stato scritto è possibile e abbiamo tutti le potenzialità per farlo.
Sono sempre stata una ragazza tendente al sovrappeso, con
problemi di intolleranze ed allergie sin dalla nascita. Non che i miei
genitori non si curassero di me, anzi proprio il contrario. Il problema era
più fisico che altro.
Ogni alimento che ingerivo mi ha sempre provocato disagi in
qualche modo e questo mi ha portato ad ingrassare sempre più
velocemente essendo praticamente gonfia di tossine, che come abbiamo
precedentemente detto, non aiutano lo smaltimento del grasso, anzi
hanno l’effetto opposto. La mia vita fino a poco tempo fa è sempre stata
segnata da questa storia del sovrappeso.
96
Sono andata da vari dottori e ho provato tantissime diete. Sono
sempre riuscita a dimagrire ma solo fino ad un certo punto.
Crescendo ho iniziato a lavorare e studiare contemporaneamente e
non essendo né bambina né adolescente le energie hanno iniziato a
venire meno. Sono giovane, ho 25 anni, ma non sentivo quell’energia
giusta per sostenere una giornata piena.
Avevo il lavoro, l’università, lo sport e gli amici, e raramente
riuscivo ad affrontare a piene mani le mie giornate. Spesso ho rimandato
impegni o spostato appuntamenti perché mi sentivo continuamente
stanca.
Inizialmente avevo sottovalutato il fattore alimentazione, avevo
sempre avuto problemi con esse e non ero mai riuscita a trarre un serio
beneficio da nessun tipo di dieta, ma non mi preoccupavo di questo. Ho
iniziato a pensare ad altro, a qualcosa che mi portasse questa continua
stanchezza.
Ma non riuscivo a venirne a capo. La voglia di alzarmi la mattina
era sempre meno. Sentivo il continuo bisogno di riposare e non c’era un
giorno in cui non riuscissi a non dormire il pomeriggio. Tutto questo mi
portava ad un continuo malumore, anche se non avrei avuto niente di cui
lamentarmi nella mia vita. Avevo una bella famiglia, degli amici
fantastici, il lavoro e l’università andavano bene. Dove era il problema
allora? Perché mi sentivo sempre stanca e nervosa? Mal di testa continui,
gonfiori, problemi di stomaco. Vivevo un malumore perenne il quale mi
aveva afferrata così stretta da non accorgermi quanto ci fossi dentro.
Quindi la mia vita aveva preso una piega poco sana. Mangiavo
quando avevo tempo, tanto e male. Il cibo mi dava quella soddisfazione
minima per sentirmi meno nervosa. Il nervosismo che avevo addosso
97
l’ho sfogato così, mangiando. E non capivo che invece in questo modo
continuavo doppiamente a farmi del male. In più iniziai a smettere
l’attività fisica. Mangiando in quel modo ero aumentata di peso e così mi
vergognavo di frequentare i corsi in palestra e in più mi piacevo sempre
meno. È davvero molto importante per una ragazza riuscire ad accettarsi,
e ad accettare il proprio corpo. Ed io in quel periodo non ci riuscivo. Non
vedevo più quella che in realtà ero, ed ero sempre meno consapevole di
ciò che stavo diventando.
Ricapitolando: mangiavo male, non facevo attività sportiva e non
mi piacevo. Ma la vita frenetica a cui ero sottoposta ed i continui
impegni non mi permettevano di respirare. Era diventato un circolo
vizioso dal quale non riuscivo ad uscire presa sempre dalla frenesia di
quello che stavo facendo. Tutto ciò iniziava a gravare sulla mia stessa
vita. Non avvertivo più il piacere dell’uscire con gli amici, non ero più
soddisfatta del mio rendimento universitario, e la voglia di fare tutto era
continuamente in calo. Ogni tanto provavo a chiedermi come avrei
potuto cambiare la mia vita, ma vedevo tutto troppo lontano e
irraggiungibile. Fino a quando una mia cara amica si è iniziata ad
interessare al mondo del benessere.
La vedevo sempre in salute, così piena di energie e di voglia di fare
e non capivo il perché. Un giorno chiacchierando abbiamo iniziato ad
affrontare il mio malessere generale. Abbiamo iniziato a toccare vari
punti della mia vita. Le confessai che iniziavo ad essere veramente stufa
di tutto e di non avere voglia di fare niente.
Il suo interesse riguardo il benessere di cui spesso mi parlava mi
incuriosì. Fu così che iniziai a farmi spiegare qualcosa in maniera
98
approfondita, non era la solita predica da medico. Era un’amica cara che
mi stava parlando, e questo mi invogliò ad ascoltarla.
Ero così stufa ed essendo arrivata al primo livello di obesità capii
che era arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa.
Decisi di farmi seguire. Ma prima avevo intenzione di capire a cosa
stavo andando incontro. Ero pronta al sacrificio? Ero pronta al
cambiamento?
Si ero pronta. Ero pronta a cambiare la mia vita. Il limite era
arrivato e avevo bisogno che qualcosa cambiasse. Mi iniziai ad
informare sull’alimentazione, l’attività fisica, e sul come affrontare il
cambiamento. Fu una decisione completamente mia. Non ho mai avuto
disagi in famiglia o con i miei amici riguardo il mio aspetto fisico. Ma io
per prima non riuscivo più a vedermi, nascosta sotto tutta quella massa.
Non mi riconoscevo, non mi vedevo.
Iniziai ad applicare tutti i piccoli consigli che avevo ricevuto.
Cominciai ad andare a camminare e a mangiare sano eliminando gli
alimenti che avrebbero potuto darmi fastidio in quanto soggetto
intollerante. Vidi i primi miglioramenti dopo poco, questo mi invogliò a
continuare. Dopo poco riuscii anche ad andare a correre, cosa che avevo
sempre odiato. Ma adesso mi sentivo libera di farlo. Certo magari non
riuscivo a fare lunghissimi percorsi, ma era comunque un inizio. Capii
che invece di essere così lontano come lo avevo visto in precedenza, il
cambiamento era lì. Accanto a me. E sarebbe potuto diventare mio amico
invece di esserne spaventata. Fondamentale fu l’energia che iniziò ad
aumentare ogni giorno di più. Avevo sempre tante cose da fare era vero,
ma le affrontavo diversamente. Soprattutto mi era tornata la voglia di
99
fare, parlare e muovermi. Anche il dimagrimento iniziò a diventare
importante. E mi sentii migliorare sempre di più, dentro e fuori.
Certo ad oggi non sono proprio un’alice c’è da dirlo, ma si può
sempre migliorare. Ho una corporatura robusta ed in salute che mi
permette di affrontare la vita in maniera diversa, migliore direi.
Ho capito da questo percorso che prendermi cura di me non è
un’opzione. Scegliere di volersi bene non è egoismo. Dobbiamo curarci
di noi, è importante. Non bisogna ignorarsi o rimandare. Il vero
momento è adesso.
100
VIII. LA TESTIMONIANZA
Ho preso la decisione di raccontare la mia storia perché parlare e
raccontarsi è importante. Non c’è nessuno scopo se non quello di aiutare
anche chi ho intorno, e invogliare chi non è felice a cercare la propria
serenità. Testimoniare, parlare, comunicare agli altri cosa si prova ci
aiuta a non sentirci soli, a farci capire da chi abbiamo intorno e se serve a
farci aiutare.
Molti dei problemi psichici o fisici potrebbero essere curati in un
modo migliore se ne riuscissimo a parlare in tempo.
Non sempre è facile aprirsi, ma dobbiamo imparare a farlo. Non per
gli altri, ma per noi. Parlare apertamente di questioni anche imbarazzanti
a volte ci aiuta ad affrontarle nel modo migliore.
Proprio per questo voglio sottolineare che il racconto di
un’esperienza all’interno di questo scritto era necessario. L’intenzione è
di sensibilizzare le persone che lo leggeranno, e fargli chiedere voglio
vivere così? È davvero questo quello che voglio?
Tutti dovremmo porci queste domande. Nessuno merita una vita di
compromessi. Ed è importare sottolineare questo problema. Molti aspetti
della nostra vita sono legati al benessere psicofisico, e potrebbero essere
risolti in maniera facile.
Bisogna capire che la volontà è la base di tutto questo. E con la
testimonianza prima di tutto si invita chi ci ascolta a porsi certe
domande. Dopo di che a capire se ci sono dei problemi e
successivamente cercare una soluzione per risolverli.
Davvero poche questioni al mondo sono prive di soluzioni.
101
Purtroppo credo fermamente che le tematiche trattate non siano
affrontate nel modo corretto dalla società, ma di questo ne riparleremo
nella conclusione. Chi avete vicino però vi può aiutare. Come voi potete
aiutare lui in maniera differente magari. Ma il verbo di cui non dobbiamo
mai scordarci è uno solo: PARLARE.
102
CONCLUSIONI
Possiamo dire di aver affrontato tutte le tematiche riguardanti il
benessere, con documenti, ed informazioni allegate.
Ad oggi però si può affermare che il benessere continui ad essere un
tema sottovalutato dalla società. L’informazione al riguardo è molto ma
spezzettata e discontinua. La diffusione ancora troppo poca. Soprattutto
si dovrebbe riuscire a far capire quanto l’alimentazione, l’attività fisica e
il benessere psicologico sia tra temi strettamente concatenati tra loro e
che non andrebbero affrontati separatamente, ma al contrario farne un
unico tema, quello che poi è il benessere.
Per cominciare la sensibilizzazione alla questione potrebbe partire
dalle scuole stesse. Educare i bambini ad uno stile di vita sano potrebbe
solamente apportare beneficio in una società con tendenza al sovrappeso.
Fargli riuscire a capire che volere il meglio dalla loro vita non è essere
pretenziosi, ma essere giusti con sé e con le persone che hanno attorno.
Inserire una materia del genere nelle scuole li aiuterebbe a capire come
comportarsi nella vita, e taglierebbe grandemente i costi nelle spese
sanitarie riguardanti le varie patologie scatenate da uno stile di vita poco
sano. Si potrebbe lavorare insieme ad una società migliore.
Inoltre non solo aiuterebbe i bambini ma anche i genitori stessi a
capire come fare del bene ai propri figli e a loro stessi. Educandoli nella
maniera più corretta gli permetterebbero di vivere al meglio e a pieno le
proprie vite.
103
Lo stesso discorso vale per adulti e anziani. Chi non vorrebbe una
vita migliore? Una vita piena di energia e vitalità?
Quando svegliarsi la mattina per andare a lavoro diventa un piacere
e non la solita frustrante routine, è lì che capisci quanto tu ti stia
aiutando.
Il tutto per essere felici. Trovando un posto nell’universo che ci
appartiene, senza costrizioni, ma solo per nostra libera scelta. Tutto il
mondo si basa sulla trasposizione di energie, positive o negative che
siano dobbiamo capire che noi ne riceviamo e ne trasmettiamo ad altri.
Cosa succederebbe se la maggior parte delle energie nel mondo fossero
positive? La nostra vita migliorerebbe semplicemente.
Per farlo però dobbiamo prima migliorare noi stessi, elevarci,
capire quanto siamo importanti. Perché anche se possiamo essere solo un
piccolo puntino nell’universo noi contiamo. Noi tutti siamo parte di un
universo, di un’energia. Bisogna prendere coscienza di appartenere al
mondo e non solo a noi stessi. E per fare del bene agli altri prima
dobbiamo farne a noi. Curandoci, coccolandoci nei migliori modi
possibili. Ed è facile iniziare davvero, basta chiedersi quanto ci si vuole
bene e cosa si vuole dalla nostra vita.
Credere in sé stessi è il primo passo verso la felicità.
104
I. INTRODUCTION
The decision of facing this theme in this degree thesis is based on
the grounds of a personal journey that I have done and that I will keep on
doing.
Usually the chosen themes for degree thesis tend to be impersonal
or comparatively connected with the life of each one of us.
In this thesis will be explained a journey that I have decided to start
some months before starting writing this thesis and that is very important
for me.
This decision is due to the strong motivation of wanting to tell an
experience that might change the life of many persons.
Reading the headline is possible to understand the chosen theme,
“the undervaluation of the psychophysical well-being”.
The wellbeing can be meant in several ways, but it can also be
misinterpreted.
Many persons mean it like a temporary feeling, enjoying a moment,
a day, an hour, or an instant.
In these pages, we will discover how instead wellbeing should be
regarded constantly, but above all the WAY in which we should consider
it in our lives.
The wellbeing is the result of a balance between body and mind,
two elements that in fact are strictly connected.
Even if in the last years many researches have demonstrated this
connection, many persons today still do not understand how they are
correlated. One of the goals of this thesis is to demonstrate the
105
connection, the importance of it and above all how to manage everything
in the most possible, harmonious and pleasant way.
Takinng care of ourselves is fundamental, when we care about
something we take care of it as well as possible and so we should do the
same for ourselves at psychologic and physical level.
Our body is a good departure point for both levels. When we feel
good physically is easier to manage our thoughts and our plans, feeling
strong help us to face life in a correct and healthy way.
A great percentage of the world population suffers from solvable
pathologies with a correct nutrition and a healthy lifestyle. It will seem to
heart the same words of the G.P., but there is the real need of dealing
with this theme in an open and conscious way. If we have to live with
ourselves for the rest of our life why do not take care of us?
There are few elements that we should consider to live in a better
way.
First of all nutrition, trying to feed us in correct way, trying to give
our body what it needs. A great theme which we will face in the next
chapters.
The second element is physical activity, from the walk to the most
extreme sports, it helps us to have not only a healthy body but also to
feel us better psychologically reaching the top-priority goals.
The third and last point is to be in syntony with ourselves and then
being in harmony with the world around us. This point can be faced in
several ways.
I felt the need of facing each one of the three points previously
listed and this is the reason why I have choose to speak about it, because
I have got experience and consciousness from it. I have decided to want
106
a better life, and all of us should care of our life to improve ourselves
constantly.
The will has helped me to improve and to feel well with myself.
We need to be more confident with ourselves, knowing what we
want and to do all necessary to obtain it. We just need the will to change.
All the elements are strictly linked together one to the other and each
aspect of them should be treat minutely.
After these considerations it is not necessary to be afraid of the
change of a lifestyle, is fundamental for all to do it in gradual way but
above all in a pleasant way, without feeling never forced by anybody in
doing it. If we are feeling forced in doing something automatically we
would have the refusal in doing it.
The first ones to want it must be us, choosing to face freely each
side of our life.
107
II. NUTRITION
Every day we hear different information about foods that we should
introduce in our body and more and more we start having an idea of
nutrition as “a punitive regime” when instead we should viewing it only
like a way to improve ourselves. Our relation with food should be looked
like a pleasure, trying to avoid “junk-food” which is sugar and creates a
true addiction.
Nutrition is one of the fundamental themes for the attainment of the
psychophysical wellbeing. There are varied types of diets in the world,
and a great part of us see them like a deprivation, when instead it is
extremely important to understand that nutrition question is based on
feeding ourselves in the right way.
Most important of all is to know what nutrition is and understand
how to manage it, it will be illustrated as simple as possible.
Proper and balanced nutrition provides the nutrients you need every
day to get the fuel for our daily activities, promote and maintain a
lifetime of good health and make your best shape a reality. The right
nutrition is balanced nutrition. Committing to these simple nutrition
guidelines can put good health within reach. To reach the objective of a
correct nutrition we must understand which nutritious our body needs,
and is here that the feeding enters into our life. Everybody needs
nutritious to do our daily activities.
Not everybody knows nutrition bases and the nutritious that we
should assume daily, or at least they are known but not completely. We
can subdivide them in 7 categories:
• Carbohydrates
• Proteins
108
• Fats
• Minerals
• Vitamins
• Photochemical substances
• Fibers
It is important to understand how to manage and to balance varied
nutritious.
It is necessary to be able to bring the right value of nutritious ones
for our body each day, and not all the diets give the correct daily
contribution. On the contrary, unfortunately the greatest part of the diets
tends to exclude a certain type of nutritious from the program, (for
example the carbohydrates) while others tend to bring one of them
particularly (like diets only protein-based for example). In fact, instead
we need all the above-listed nutritious ones, it would be enough to bring
an adequate and healthy quantity of it.
We should assume carbohydrates like those integral, which would
help us to have more energy and to assume less possible refined sugar. In
proteins, instead there is the need of being able to vary between those
animals and plants in reasonable way.
Obviously is necessary to be help by a specialist of the field, in such
way not to be able to do errors that might damage the organism only.
Calories
Calories are a unit of energy that the organism uses to unwind
processes and functions created from proteins, fats and present
carbohydrates in foods and necessary drinks by corporeal basic processes
like the functioning of heart, brain and lungs (I notice also like basal
109
metabolism) essential for any activity, at the most imperceptible gesture
of a hand to a 10 kilometers run.
The number of calories we need each day depends on our weight,
on the muscular mass and on the level of physical activity.
If we assume more calories of those that serve to the organism, the
quantity in excess is stored under shape of fat.
If we assume fewer calories of those that serve to the organism, the
calories previously you accumulate (fats) they are used to supply
supplementary energy.
Alimentary habits
Our rhythm of life has changed, we are more and more sedentary,
the pauses to eat are shorter, and this has increased the consumption of
fast and industrialized meals. Everything has led to an increase of the
stress which is the principal destroyer of the vitamins. The nutritious
ones must supply to our body;
1) Energy: to move, to think, to maintain the corporeal temperature
and so on,
2) Materials: to build and to repair cells and organs
Many fundamental nutritional components of our nutrition have
deteriorated in quality.
The causes are the exploitation of the grounds, a growth of the
products in artificial way, a prolonged storage, long transport, pesticides,
environmental pollution, workings, and artificial colouring matters and
so on.
If we know these facts we should ask ourselves if we should
complete our needs with nutritional supplements. The answer is certainly
yes.
110
The cooked fresh food can lose up to 56 % of his nutritious ones
during the working process.
While the packed foods lose 30 % of their nutritive substances in
the ebullition process, 25 % during the sterilisation, 27 % when they lose
juice and 12 % in heating up.
The foods frozen instead of forgiveness 25 % of the nutritive
substances in the boiling process, 25 % during the freezing, 15 % in the
thawing out, and 24 % during the working. Proteins, fats and
carbohydrates remain. Vitamins are lost in the very part, fat and essential
acids, for these reasons the alimentary integration starts being almost
obligatory for the one who has interested to life in healthy and correct
way, giving to our body all which it needs.
Metabolism
The metabolism includes all the reactions that happen in our
organism, going to be used, and to store the energy supplied by the
present nutritious in the foods. The catabolism is the whole of the
reactions of demolition of complex molecules, in order to create energy,
while the anabolism leads to the synthesis of new molecules with the
energy consumption. These chemical reactions happen in different
manners, on different times, according to the situations.
All the activities that we unwind ask for energy, that one supplied
by foods is for three quarters of thermic type (heat) and a quarter of
mechanical type (work). Knowing the mechanisms that regulate our
body it is possible to arrive at the estimate of the energy needs, or the
quantity of energy that is necessary to each organism to maintain a good
state of health.
111
The caloric needs are principally in three components: the basal
metabolism, the metabolism of work, the energy necessary to the
utilisation of the nutritious ones.
The basal metabolism is the quantity of energy consumed in the
state of absolute rest. He in fact includes the necessary energy for the
vital functions and is influenced: corporeal composition, age, sex,
climate, muscular mass, hormones, pregnancy, and medicines.
112
III. EXTERNAL FEEDING, ALLERGIES, AND
BIOLOGICAL PRODUCTS
We spend so much time thinking about taking care of our body with
a balanced feeding, that often we ignore what our skin and our hair
needs. It is necessary to know that the health of our skin and our hair is
an index also she of the internal health. If our body is in health internally
it will be shown also by our appearance (excluding obviously
pathologies particularly). A great part of us, women especially, they are
almost dependent from detergents, tonics, shampoo, conditioners, anti-
age products and perfumes which often instead contain in their interior
chemical products that instead of giving benefit might carry further
problems. It should be our duty simply to inform us of what these
products are compose by and to understand how much they could
damage or less. The ideal for our skin would always be to enter in
contact with products exclusively natural and not particularly dealt or
adulterated by the companies.
All that comes directly from nature can be only a great help for our
body (excluding allergies or intolerances).
A great product that can help us to improve our inner and exterior
aspect is aloe, well known in countries like Brazil; it can be used for skin
and hair, as a natural and hydrating product. The only problem of this
"miraculous" product is the aloin percentage inside it. In fact on a great
deal of the products sold in pharmacy we find the warning “not to use
over three months” or “not to use during pregnancy”, it is always
necessary to check the label and to make sure what the product does not
contain aloin, or contain a low percentage it. The same speech would be
113
given for all the products that we purchase that are for internal or
external feeding.
III.1. Biological products
In the last decade it has been possible to notice how the interest
towards the biological products has incredibly increased. Nowadays if
we enter into a supermarket we see how the biological department has
been enriched, while time does the same department it was practically
non-existent. A kind of trend has increased towards zero kilometers
products and biological cultivation. Perhaps finally we ask ourselves the
question “what am I eating?”. The real problem is, how much this
interest will last?
Is it only a momentary fashion trend, or it will become a theme
faced by the common interest?
The fact is that unfortunately even if this market is at present in
growth, the general interest towards this argument is still very low.
Many foods that we eat today are not the same ones that our fathers
or grandfathers were eating at their times. This why additive, coloring
matters, or genetic modifications have interfered between us and the
product itself. Important is to understand that the nutritious factors of
this type of food are really little. Without going in fanaticism, it would
be necessary simply to be informed about were the animals are bred, or
how the vegetables are cultivated. All of this can help us to improve only
the quality and the quantity of the nutritious that we must swallow daily.
Better will be the quality, better will be the health of our body.
Many people will put the question about the increased cost of these
products «, the problem is that if the cost increases there is a right
114
motivation. Simply these products are not halved or allured by chemical
products that would let produce more, but with a low quality.
III.2. Allergies
Another important question is the one about allergies. The
biological world can help us to face them as well as possible but first of
all we must intercept them.
It happens to many persons to suffer from intolerance or allergies
and not to know it. Nowadays the tests that let us understand if we can
suffer from it are various.
Many people suffer from bad headache, stomachache, problems in
digesting, cutaneous eruptions or, in any case, eat in correct and healthy
way, but without seeing the results of it. These are all symptoms of a
probable allergy or intolerance. When we suffer from this trouble we
must understand which types of foods do not bring nutritious to our
body, on the contrary, they poison it. Because when we are intolerant or
allergic the body assimilates certain products as if there are little doses of
poison. For this reason the body itself rebels through the symptoms
previously listed loving us to communicate the uneasiness that he is
living.
Having toxins in circle does not permit to the body itself to digest
fats, but above all it feels the effect of it sometimes being inflated, a
practical example is the simple intolerance to yeast, which brings an
exorbitant swelling to the digestive system. Many persons underestimate
the problem, but they do not understand that in the long time we lead our
body only to an effort and then to the exhaustion. Obviously does not
lead benefits to our body if we do not face the problem taking care of us.
115
In this case the simplest care is that one of eliminating temporarily in the
intolerance and permanently in the allergies some types of foods.
IV. PHYSICAL ACTIVITY
The physical activity is to change a “forma mentis”, is to modify an
attitude of thought, an aptitude compared to the engagements that
someone takes with him/herself.
A research for the wellbeing of the body, which shapes not only the
body but also the mind.
To seize ourselves, to be constant, to acquire rhythm.
These are three ingredients important for the one who wants to
modify the own body and then to give also order to the own strong
thought and to become mentally strong. The physical training is a mental
training to become strong and costing in the attainment of the objective
that is the psychophysical wellbeing.
The physical activity asks for effort for the one who wants to
transform himself and the own body. To do training is also important
when we do not have will to do it.
Fundamental is to give to the mind these tasks.
The task of knowing that in determinate days we have to do activity
, this is because the effort with the constancy with acquiring the rhythm,
always leads to a virtuous circle where the little change and the little
visible transformation of the body becomes the impulse to keep on doing
a great work with our body.
Until this improvement impulse becomes more and more constant,
then the effort will become pleasure and will lead to the evolution
arriving at the physical change and as a result of mental change. The
116
physical exercise guarantees benefits at emotional level, increasing the
energy and reinforcing the optimistic perspective of life and the positive
image of it:
- it reduces the levels of stress and of nervous tension
- It favours and develops the night rest
Then, to develop our health, which way better than physical activity
practicing in a regular manner and bringing radical and lasting changes
to our own life style?
Taking about it seems simple, but is not.
In fact, if practiced regularly, and if only under the guide of a
professional of the movement, the physical activity can be considered an
investment about present time and about future, to leave the age aside.
At the same time if it is practiced in discontinuous way, untidy way
or in excess, it might be a fountain of mishaps.
It should be also said that the training done with all the criteria and
below the supervision of a personal trainer does not lead us to the shelter
from mishaps, but certainly it help us to avoid some kind accident.
It is dutiful for each individual - young man, old-man or woman to
assume a positive attitude towards a healthy style of life. Obviously is up
to parents to think about their children’s physical activity and above all
to give the example.
117
V. PSYCHOLOGICAL WELL-BEING
A good nutrition and a physical activity can have their fruits when
there is a fertile ground on which it is possible to work, that is the past
and the present time of the person, through a psychologic support.
If it is truth that the body is the manifestation of who we are, we can
let someone else help us in a professional way understanding what has
produced the indisposition and above all to give strength to change our
own alimentation and to start physical activity. For physical activity exist
figures qualified that occupy of this kind training, for the nutrition we
have qualified nutritionists ready to help us in every moment, these two
figures are easily traceable today in case of need, and it is also possible
to find a psychologist if we feel the need to be helped by someone
external.
Obviously not always is necessary, sometimes the simple will is
enough. It is from us that must begin the willing of change something, to
feel better in the case we are not feeling happy of our life.
As soon as we have all the weapons in our hands to face the
question we will be ready and able to go into changes.
It has been explained how it could help to make only little changes
or efforts in the nutrition and then in physical activity, what we can say
regarding the psychologic aspect of the change?
Not always is easy to accept changes. This is a recurrent theme in
our life. Each person takes the question differently. Someone refuses the
change completely, others are completely open to it, but maybe we
should see changes in a different way, with a different point of view. The
point of view of someone who is obtaining what he wants, if the efforts
that it is doing start carrying its own results. The will to change for
118
someone or for something can be productive until a certain point; the
first ones to want to obtain the change must be us, not someone else, or
doing it for other reasons.
119
VI. THE EXPERIENCE
We know that generally, how previously premise, thesis are write in
impersonal style.
Starting from an experience regarding this theme, I want to talk
about my story.
Trying to reach a balance between body and mind is not simple as it
seems. There are many difficulties in it, and facing all is not so easy.
I want to tell my story to let other people know that what is written
in here is possible, and everybody has the potentiality to do it.
I have always been a girl with overweight problems, and many
allergies since I was a child. Being an adult of 25 years old lead me to
think about my life. Do I really want this kind of life for me?
The answer is no. I want a life at the maximum of his the
potentiality not the minimum. Feeling tired and sad did not helped me to
accomplish my goals.
Today after this journey that I have done I can say that living in a
better way is possible, taking care about my nutrition and my body
helped me with my mind, and now I have the right confidence to face
life in the right way.
That is why is important to take care of ourselves. Knowing want
we want is the first step to begin this path.
Believing that we can really do what we want is important. Nobody
can tell us that we are not able to do something. We cannot limit
ourselves just because someone else think about us in a certain way.
We can do everything if we really want.
120
CONCLUSION
Today is possible to assert that wellbeing is an underestimated
theme by the society. The information regarding it is discontinuous. The
spread is very weak. Above all it would be necessary to understand that
nutrition, physical activity and the psychologic wellbeing are themes
strictly linked between them and they would not be faced separately, but
to the contrary making it a unique theme, that is wellbeing.
The awareness should start from education. In schools we can teach
children how a healthy lifestyle could bring benefits in our society,
letting them understand that wanting a better life is a good thing for us
and for the other. Introducing this kind of subject in schools would help
them to understand how they should behave in life, and it would help
with cutting costs for the healthcare.
In addition it would not only help children, but also their parents
how to teach and help them in a correct way to live their life at full
capacity.
The same speech is valid for adults and the elderly.
When waking up in the morning to go to work become a pleasure
and not only the same old routine, you can say that you are helping
yourself to doing the right things in your life.
All of this help us to be happy and grateful for our life, it is not a
constriction but a choice that we made for ourselves.
The entire world is based on energies, positive or negative, we
should know that everybody transmit it and receive it. The world could
change if we do it too, if our mind keep producing positive vibes.
If we want to improve ourselves we have to understand how
important we are. Because even if we are a little point in universe we
121
contribute to his system. We are part of a single energy and we have to
know that is our duty to think about it. If we want to take care about
other people first of all we have to take care of ourselves and it is easy to
start. We should ask ourselves what do we want from our life and how
much we care of us.
Being confident is the first step towards happiness.
122
I. Einführung
Ich habe beschlossen, diese Diplomarbeit nach einer persönlichen
Reise, die ich untergenommen habe, zu schreiben.
Die vorliegenden Ausführungen erläutern einen Weg, den ich vor
der Vorbereitung dieser Diplomarbeit untergenommen habe. Dieser ist
für mich sehr wichtig.
Meine Erfahrung könnte vielleicht auch das Leben vieler Menschen
beeinflussen.
Von dem Titel ausgehend ist es möglich, das Thema "Die
Unterschätzung des Well-Being" zu verstehen. Wohlsein kann auf
verschiedene Weise interpretiert werden, kann aber manchmal auch
missverstanden werden.
Viele Menschen glauben, dass Wohlsein ein vorübergehendes
“Wohlbefinden” ist, oder auch nur ein Moment der Entspannung.
Dank diesen Seiten werden wir entdecken, dass das Wohlsein sehr
wichtig ist und werden auch versuchen zu verstehen, welche Bedeutung
es in unserem Leben haben sollte.
Wohlsein ist das Ergebnis eines Gleichgewichtes zwischen
Körper und Geist.
Obwohl viele Menschen in den vergangenen Jahren zahlreiche
Studien über dieses Thema gemacht haben, haben sie nicht verstanden,
wie die beiden miteinander verbunden werden können. Ziel dieser Arbeit
ist es, diese Verbindung zu erläutern.
Vorrangig ist es sehr wichtig, sich um sich selbst zu kümmern;
dies sollten wir für unseren Körperbau und unsere Psyche tun.
123
Der Körper ist ein guter Ausgangspunkt. Wenn wir uns körperlich
wohlfühlen, ist es einfacher, Gedanken und Verpflichtungen zu steuern;
das macht uns lebensfroh.
Ein großer Prozentsatz der Weltbevölkerung leidet an Krankheiten,
die mit einer richtigen Ernährung und einer gesunden Lebensweise
gelöst werden können. Wir müssen unser gesamtes Lebens mit unseren
Körper leben; Warum sollten wir nicht um uns selbst kümmern? Warum
sollten wir uns vernachlässigen?
Es gibt wenige Elemente, die berücksichtigt werden sollten, um am
besten zu leben: Ernährung, körperliche Aktivität und
im Einklang mit uns selbst und auch mit der Welt zu stehen.
Ich hatte das Gefühl, mich mit jedem der drei oben genannten
Punkte auseinander zu setzen und aus diesem Grund habe ich dieses
Thema gewählt. Man braucht Erfahrung und Bewusstsein. Ich habe
einen besseren Lebensstandard als die der vergangenen Jahre erreicht
und das bedeutet, dass wir alle dieses Ziel anstreben können und müssen.
Die Willenskraft hat mir dabei sehr geholfen. Wir sollen nicht
Angst vor Veränderungen haben. Es ist grundlegend, diese Veränderung
stufenweise und gelassen vorzunehmen. Der Zwang verursacht
Ablehnung und deshalb müssen wir in voller Unabhängigkeit
entscheiden.
124
I. Gesunde Ernährung: Grundprinzipien
Eine gesunde Ernährung trägt wesentlich dazu bei, dass Sie gesund
bleiben und sich wohl fühlen. Einerseits fördert die Wahl der richtigen
Lebensmittel und Lebensmittelmengen die körperliche Gesundheit.
Andererseits kann Essen aber auch eine genussvolle Erfahrung darstellen
– und sich somit positiv auf das psychische und geistige Wohl
auswirken!
Um sich gesund zu ernähren und somit die eigene Gesundheit zu
erhalten, hilft es, gewisse Grundprinzipien zu beachten. Zu einer
gesunden Ernährung gehört auch, dass Sie täglich genug Flüssigkeit zu
sich nehmen. Wer ausreichend trinkt – mindestens 1,5 bis 2 Liter pro
Tag – gleicht den Flüssigkeitsverlust des Körpers wieder aus.
Um eine gesunde Ernährung einzuhalten, sollten auf Ihrem
Speiseplan täglich mehrere Portionen Gemüse und Obst stehen. Damit
versorgen Sie Ihren Körper ausreichend mit wichtigen Nährstoffen wie
zum Beispiel Vitaminen. Auch Getreideprodukte wie Brot, Nudeln, Reis,
Getreideflocken und Kartoffeln sollten täglich auf Ihrem Teller landen.
Milch und Milchprodukte sind für eine gesunde Ernährung ebenfalls von
Bedeutung. Sie sind die wichtigsten Calcium-Lieferanten. Aufgrund
ihres zumeist hohen Fettgehalts sollten Sie Milch- und Milchprodukte,
ebenso wie Fleisch, allerdings in geringeren Mengen genießen.
Nährstoffe bezeichnet man verschiedene organische und
anorganische Stoffe, die von Lebewesen zu deren Lebenserhaltung
125
aufgenommen und im Stoffwechsel verarbeitet werden. Die Vielfalt und
die unterschiedlichen Bedürfnisse der Lebewesen lassen sich dennoch
auf wesentliche Nährstoffgruppen zusammenfassen. Dabei dienen vor
allem Art, Herkunft, Verwendung, sowie der mengenmäßige Bedarf der
Nährstoffe als Grundlage einer Kategorisierung.
Nach einer anderen Definition werden nur energiereiche Stoffe als
Nährstoffe bezeichnet, die im Organismus zu energieärmeren Stoffen
abgebaut werden und dabei überwiegend der Energieversorgung des
Körpers dienen. Mineralstoffe und Vitamine zählen dann nicht zu den
Nährstoffen.
Auf käuflichen Lebensmittelverpackungen findet sich häufig eine
Kennzeichnung des Nährwerts in Form einer Nährwerttabelle. Ihr
spezifischer Energieinhalt wird dort als Brennwert angegeben.
Die Nahrung wird chemisch in ihre Grundbestandteile aufgetrennt.
Als Makronährstoffe werden Substanzen zusammengefasst, die der
Körper in verhältnismäßig großen Mengen benötigt und die entweder als
Energielieferanten oder als Baustoffe dienen. Es gibt vier
Makronährstoffgruppen: Proteine, Fette, Kohlenhydrate und
Ballaststoffe.
Als Mikronährstoffe werden Substanzen zusammengefasst, die der
Körper in geringen Mengen benötigt und z. B. Teil von Enzymen sind.
Mikronährstoffe sind Gegenstand der Lebensmittelforschung.
126
Trotz der Bedeutung von Mikronährstoffen für den Körper –
konzentriert sich die Herstellung und Verarbeitung von Lebensmitteln in
der Landwirtschaft auf die Makronährstoffe (Kohlenhydrate, Proteine
und Fette) und visuelle Aspekte. Für den Konsumenten besteht in der
Praxis keine Möglichkeit, die Qualität von Lebensmitteln in dieser
Hinsicht (etwa visuell oder geschmacklich) zu bewerten.
127
II. Ernährungsphysiologie
Die Ernährungsphysiologie ist ein Teilgebiet der Physiologie
(griechisch für Natur). Diese ist wiederum ein Teilgebiet der Biologie
und setzt sich mit den im Köper ablaufenden Prozessen auseinander.
Die Ernährungsphysiologie beschäftigt sich mit der Menge und
Zusammensetzung von Lebensmitteln und mit der Aufnahme und
Verwertung der zugeführten Lebensmittel im menschlichen Organismus.
Die eigene Ernährungsphysiologie beeinflussen
Um die eigene Ernährungsphysiologie zu beeinflussen, sollten
zunächst die aufgenommenen Nährstoffe analysiert und eventuell
verändert werden. Auch die Anzahl der aufgenommenen Mahlzeiten
kann festgestellt werden. Hier empfiehlt es sich, mehrere kleinere
Mahlzeiten über den Tag verteilt zu sich zu nehmen.
Eine Frau benötigt (aufgrund der geringeren Muskelmasse und des
niedrigeren Gewichts) weniger Kalorien als ein Mann.
Das Alter spielt auch eine wichtige Rolle. Mit den Lebensjahren,
vor allem zwischen 35 und 45, verlangsamt sich der Stoffwechsel und
der Körper stellt weniger Kalorien als Energie bereit. Überschüssige
Energie wird schneller als Reserve eingelagert.
128
Zudem haben die Lebensbedingungen die Ernährungsphysiologie
beeinflusst. Dazu zählen sowohl private Verhaltensweisen als auch die
geistige und körperliche Anstrengung im Berufsleben.
Beispielsweise benötigt eine Frau, die körperlich schwer arbeitet,
genauso viele Kalorien wie ein berufstätig sitzender Mann.
Insgesamt sollte also eine Frau über 35, die ihre Berufstätigkeit
hauptsächlich sitzend ausübt, eher auf kalorienreiche Mahlzeiten,
besonders in großen Mengen, verzichten. Die Lücken zwischen den
Mahlzeiten können mit Gemüse oder Obst gefüllt werden.
Wer nicht auf Süßes verzichten kann, sollte lieber eine kleine
Süßigkeit vormittags und eine Kleinigkeit nachmittags naschen, als alles
auf einmal zum Kaffee zu verspeisen.
Ernährungsphysiologie zum Abnehmen
Eine optimale Ernährungsphysiologie basiert auf der individuellen
Analyse von aufgenommenen Nährstoffen, Lebensbedingungen, Alter
und Geschlecht. Figurbewusste Menschen sollten sich mit der Häufigkeit
der Mahlzeiten, der Menge der einzelnen Nährstoffe wie Eiweiß,
Kohlenhydrate und Fett und letztendlich mit dem Zeitpunkt der
zugeführten Lebensmittel auseinandersetzen.
Man geht davon aus, dass der Körper bei mehreren kleinen
Mahlzeiten weniger überschüssige Energie hat, die eingelagert werden
kann. Die letzte Mahlzeit des Tages sollte mindestens vier Stunden vor
129
dem Schlafen aufgenommen werden. Eiweißhaltige Mahlzeiten wie
Magerquark, Fisch, Fleisch usw. können bis zu zwei Stunden vor dem
Schlafengehen verzehrt werden.
Ein reichhaltiges Frühstück, bestehend aus Eiweiß und
Kohlenhydraten wie Käse, Obst und Brot, wird als günstigste Mahlzeit
für einen optimalen, energiereichen Tagesverlauf angesehen.
Das Thema Fett wurde schon häufig diskutiert. Dabei wird betont,
dass „Fett nicht gleich fett macht“.
Dennoch sollte man sich relativ fettarm ernähren. Eine Ausnahme
bildet fetthaltiger Meeresfisch, zum Beispiel Lachs. Die im Fisch
enthaltenen Omega-3- und Omega-6-Fettsäuren benötigt der Körper für
Stoffwechselvorgänge und als Energiezufuhr.
Das Abnehmen kann zudem durch Stimulation des
Kalorienverbrauchs unterstützt werden. Sportliche Aktivität ist eine gute
Möglichkeit dafür.
Unter Berücksichtigung der Lebensbedingungen sollte man sich so
viel wie möglich bewegen. So kann man, statt des Fahrstuhls, die Treppe
benutzen oder in der Mittagspause einen Spaziergang machen. Auch
nahegelegene Einkaufsmöglichkeiten sollten nach Möglichkeit zu Fuß
erreichbar sein.
130
III. Körperliche Aktivität
Körperliche Aktivität ist ein Wesensmerkmal des Menschen,
unverzichtbar für die gesamte Entwicklung in allen Altersstufen. Der
Mensch entwickelt sich lebenslang in der aktiven Auseinandersetzung
mit seinen individuellen Umweltgegebenheiten über Wahrnehmung und
Bewegung15
Die vorliegende Studie ist vor allem an der körperlichen Aktivität
in der Freizeit, im Sport, aber auch an Aktivitäten durch berufliche
Arbeit und andere Pflichten interessiert, das heißt an all den Aktivitäten,
die Einfluss auf den täglichen Gesamtenergieaufwand haben.
„Sport im modernen Sinn, d.h. freie, spontane körperliche
Aktivitäten, die während der Freizeit ausgeübt werden und deren
Funktionen Erholung, Zerstreuung und Entspannung sind. Dies umfasst
Sport im eigentlichen Sinn (sport proper) sowie verschiedene andere
körperliche Aktivitäten; vorausgesetzt, dass sie ein gewisses Maß an
Anstrengung beinhalten“ 16
KOMPONENTEN DER KÖRPERLICHEN AKTIVITÄT
Die körperliche Aktivität umfasst jede durch die Skelettmuskulatur
hervorgerufene Körperbewegung, die einen Anstieg des
Energieverbrauchs zur Folge hat17. In der Regel werden drei
15 (Baumann, 1996b). 16 (Council of Europe o.J. nach Hartmann-Tews,
1995) 17 (vgl. Bouchard & Shephard, 1994)
131
Dimensionen herangezogen, welche die körperliche Aktivität
beschreiben: Dauer, Frequenz (Häufigkeit pro Woche) und Intensität
(Energieverbrauch in Kilokalorien pro Minute).
Körperliche Aktivität ist demnach ein sehr komplexer Begriff und
besteht aus mehreren Komponenten. Um die Komplexität der
körperlichen Aktivität zu erfassen, wurden in der Literatur verschiedene
Ansätze entwickelt. Dazu wurde die körperliche Aktivität in
verschiedene Kategorien unterteilt:
· Körperlich-sportliche Aktivität
· Körperliche Aktivität in der Freizeit (außer Sport)
· Körperliche Aktivität im Beruf.
Psycho-soziale Aspekte der körperlich-sportlichen Aktivität
Unter dieser Beschreibung werden zum einen die erlebten
Umweltbedingungen (soziale und physische), in denen sich die
körperliche Aktivität abspielt, zum anderen auch kognitive, emotionale
und affektive Prozesse innerhalb der Person während der körperlichen
Aktivität verstanden.
132
Schlussfolgerungen
Essen und Trinken beherrschen unser Leben und unser Denken. Die
Ernährungswissenschaft erforscht die nutritiven Lebensgrundlagen der
Menschen und weiß inzwischen sehr genau, wie sich der Mensch
ernähren müsste.
Eine richtige Ernährung und gleichzeitige körperliche Bewegung
bilden die Schlüsselfunktionen für eine gesunde Entwicklung: Etwa 80
Prozent aller im Alter aufgetretenen Krankheiten sind
ernährungsabhängig oder durch falsche Nahrung beeinflusst worden.
Die Bewegungsförderung trägt nicht nur zur körperlichen, sozialen
und gefühlsmäßigen Entwicklung, sondern auch zum Körperbewusstsein
und insofern auch zur Sicherheit von Kindern bei.
Der Grundstein für die Gesundheit wurde in jüngsten Jahren
schon im Kindergartenalter gelegt. Mit zunehmendem Alter der Kinder
wird gewinnt sie jedoch immer mehr an Bedeutung.
Es ist notwendig, ein allgemeines Verständnis für die
Zusammenhänge zwischen gesunder Ernährung und regelmäßiger
Bewegung aufzubauen, da sich die Kinder nur auf diese Weise bewusst
für einen gesunden Lebensstil entscheiden können.
133
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