Scintilla mag 14

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PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI! ORGANO DI ESPRESSIONE DI PIATTAFORMA COMUNISTA [email protected] www.piattaformacomunista.com Maggio 2014 n. 49 1 euro Scintilla Sembrava che il grande malato, il capitalismo, dovesse farcela, dopo sei anni di convulsioni e flebo statali. Invece no. La cosiddetta ripresa mondiale è modesta, debole, irregolare. Nei mesi scorsi in alcuni paesi imperialisti “avanzati”, come gli USA, si era notato un certo recupero. Ma va a singhiozzi. Nei paesi imperialisti emergenti, capitanati dalla Cina, le cose vanno anche peggio, con un vistoso rallentamento nel settore manifatturiero, per evidente sovrapproduzione. E nell’aerea UE? Sebbene alcuni paesi non sono più tecnicamente in recessione, non si osserva una rianimazione economica, ma una sostanziale stagnazione. In Italia, invece, la sola cosa che cresce è la disoccupazione. Cosa vuol dire tutto ciò? Vuol dire che il capitalismo non riesce a sollevarsi con le sue forze e i rischi di ricadute permangono perchè le sue contraddizioni interne sono divenute più acute. Vuol dire che le politiche con cui la crisi viene scaricata sulle masse popolari, come l’austerità, saranno estese per un periodo lungo, specie in quei paesi come l’Italia che sono chiamati dalla Troika a ridurre il debito pubblico. Vuol dire che la lotta di classe fra sfruttati e sfruttatori, fra masse oppresse e oppressori è destinata ad inasprirsi. Il fatto che dopo sei anni di crisi economica non si intravvede nessuna fase di prosperità, nessuna possibilità di progresso nei limiti del capitalismo, significa che la sola “ripresa” per il proletariato è quella della lotta per il rovesciamento rivoluzionario del dominio borghese. Perciò diciamo che la responsabilità dell’oggi sta nel formare il Partito a cui spetta di guidare la lotta per una società senza sfruttamento né crisi. Uniamoci in questa battaglia! A pagina 8 Nessun voto all’U.E. strumento reazionario del grande capitale! Basta con la politica di austerità e di guerra!

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Organo di Piattaforma Comunista

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PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!

ORGANO DI ESPRESSIONE DI PIATTAFORMA [email protected] www.piattaformacomunista.com

Maggio 2014 n. 49

1 euro

ScintillaSembrava che il grande malato,il capitalismo, dovesse farcela,dopo sei anni di convulsioni eflebo statali. Invece no. La cosiddetta ripresa mondiale èmodesta, debole, irregolare. Nei mesi scorsi in alcuni paesiimperialisti “avanzati”, come gliUSA, si era notato un certorecupero. Ma va a singhiozzi. Nei paesi imperialistiemergenti, capitanati dalla Cina,le cose vanno anche peggio, conun vistoso rallentamento nelsettore manifatturiero, perevidente sovrapproduzione. E nell’aerea UE? Sebbenealcuni paesi non sono piùtecnicamente in recessione, nonsi osserva una rianimazioneeconomica, ma una sostanzialestagnazione. In Italia, invece, la sola cosa checresce è la disoccupazione.Cosa vuol dire tutto ciò? Vuol dire che il capitalismo nonriesce a sollevarsi con le sueforze e i rischi di ricadutepermangono perchè le suecontraddizioni interne sonodivenute più acute. Vuol dire che le politiche concui la crisi viene scaricata sullemasse popolari, comel’austerità, saranno estese per unperiodo lungo, specie in queipaesi come l’Italia che sonochiamati dalla Troika a ridurre ildebito pubblico. Vuol dire che la lotta di classefra sfruttati e sfruttatori, framasse oppresse e oppressori èdestinata ad inasprirsi. Il fatto che dopo sei anni di crisieconomica non si intravvedenessuna fase di prosperità,nessuna possibilità di progressonei limiti del capitalismo,significa che la sola “ripresa”per il proletariato è quella dellalotta per il rovesciamentorivoluzionario del dominioborghese.Perciò diciamo che laresponsabilità dell’oggi sta nelformare il Partito a cui spetta diguidare la lotta per una societàsenza sfruttamento né crisi.Uniamoci in questa battaglia!

A pagina 8

Nessun voto all’U.E.strumento reazionario

del grande capitale!Basta con la politica di

austerità e di guerra!

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I fatti dell’ultimo mese hannomostrato e fatto capire meglionatura e caratteristiche delgoverno Renzi.Siamo di fronte a un governoillegittimo, messo su con unamanovra di Palazzo, blindatodall’alto, dai “poteri forti” eistituzionalmente, corazzato daisuoi apparati coercitivi erepressivi.Un governo antioperaio, cheestende la precarietà e favoriscela criminalità padronale.Un governo che svuotasistematicamente i diritti e lelibertà dei lavoratoriavvantaggiandosi dellasituazione di debolezza in cuiversano, dopo lunghi anni di crisieconomica e cedimentiriformisti.Un governo che assedia edemonizza l’opposizione diclasse politicamente,mediaticamente, con larepressione poliziesca.Un governo autoritario eprepotente che avanza senzamediazioni, scavalcando lostesso PD che assume posizionisempre più reazionarie.Un governo debole in quanto abasi di massa, ma rapido sulpiano degli spot pubblicitari (gli80 euro) per ottenere consenso ditipo populista. Pur basandosi sulla stessamaggioranza di Letta, il governoRenzi rappresenta un cambionella gestione della crisi in Italia,tanto nei contenuti, quanto nel

metodo e nei ritmi. Mostra infatti una volontà dismarcarsi dai governi precedenti,che pure gli hanno preparato ilterreno. E’ più aggressivo edeterminato nell’attaccare ilavoratori, nel riscrivere le normecostituzionali, nel rimuovere ilvecchio retaggiosocialdemocratico. Per il grande capitale, che nonriesce a uscire dalla crisieconomica, non è più possibileuna politica di “mezze misure”. La debolezza economica epolitica minaccia le posizioni delgià declinante imperialismoitaliano nella concorrenzainternazionale. Il “boy scout di Licio Gelli”esprime l’urgenza dei gruppidominanti di procedere con le“riforme”, una tendenza legataalla profondità e alla gravità dellacrisi capitalistica.Il suo programma è un’ulteriorelimitazione di sovranità, larimozione delle c.d. rigiditàstrutturali per migliorare lacompetitività, le controriformeistituzionali e politiche perrafforzare l’esecutivo, lariscrittura del codice del lavoroper rimuovere la protezionecostituzionale e giuridica deilavoratori, aumentare laflessibilità, liberalizzare semprepiù, anche attaccando anche laburocrazia statale. In politica estera segue latradizionale linea diasservimento al bellicismo della

NATO e dell’UE imperialista.La politica di Renzi è volta adadattare l’apparato statale, iltessuto economico e sociale alleesigenze dell’oligarchiafinanziaria, ad abbattere gliostacoli per il pieno sviluppo delneoliberismo in Italia. Ed ilprincipale ostacolo si chiamamovimento operaio e popolare.Il successo di questa politica saràun test utile all’imperialismo, perapplicarla ad altri paesi dellazona periferica UE alle prese conproblemi simili.Renzi se da un lato è l’arietedell’oligarchia finanziaria,dall’altro esprime la tendenzadella vecchia socialdemocrazia edel partito riformista a spostarsi adestra, a riposizionarsi inrapporto alle esigenzemonopoliste, liberandosi da ogniresiduale influenza “socialista” eantifascista, chiudendo conquell’ "eccessivo grado dilibertà" garantito

costituzionalmente.Mente alcuni settorisocialdemocratici, quelli piùlegati alle masse lavoratrici,soffrono questa politica, vi è lasmaccata collaborazione deivertici sindacali, di settoriconservatori e del partitoberlusconiano in disfacimento,che coincidono con l’impiantoneoliberista renziano.Di fronte a questo rullocompressore occorre allargare lalotta, costruire organismi dimassa, creare uno schieramentodi forze operaie e popolari, perincepparlo e creare le condizionidella sua caduta. Oggi più che mai è necessarial’organizzazione, la lotta e l’unitàdi classe e popolare percombattere in maniera frontale ilgoverno Renzi nel “semestreeuropeo”. Soprattutto è più che mainecessario e urgente ricostruireun forte Partito comunista m-l!

Stop al rullo compressore antioperaio!2 maggio 2014

La genuflessione della borghesia italianaA propostito della oceanicacanonizzazione dei due papi-santi in Piazza S. Pietro, con lapresenza del Presidente delConsiglio Matteo Renzi el'abbraccio del Presidente dellaRepubblica Napolitano all'ex-papa Ratzinger, e conl'imponente spiegamento deimass-media dello Stato italianopost-concordatario a serviziodella Chiesa, riteniamo utile larilettura di alcuni passi deiQuaderni di Gramsci:«I concordati intaccano inmodo essenziale il carattere diautonomia della sovranità delloStato moderno […] cosasignifica praticamente lasituazione creata in uno Statodalle stipulazioniconcordatarie? Significa il

riconoscimento pubblico a unacasta di cittadini dello stessoStato di determinati privilegipolitici. La forma non è piùquella medioevale, ma lasostanza è la stessa. Nellosviluppo della storia moderna,quella casta aveva vistointaccato e distrutto unmonopolio di funzione socialeche spiegava e giustificava lasua esistenza, il monopoliodella cultura e dell'educazione.Il concordato riconoscenuovamente questo monopolio,sia pure attenuato e controllato,poiché assicura alla castaposizioni e condizionipreliminari che, con le sole sueforze, con l'intrinseca adesionedella sua concezione del mondoalla realtà effettuale, non

potrebbe mantenere e avere.[…] Essi contano sulla potenzadella loro organizzazionemondiale che si impone comefosse una prova di verità, e sulfatto che la grandemaggioranza della popolazionenon è ancora «moderna», èancora tolemaica comeconcezione del mondo e dellascienza. Se lo Stato rinunzia ad esserecentro attivo epermanentemente attivo di unacultura propria, autonoma, laChiesa non può che trionfaresostanzialmente».Rilanciamo le nostrerivendicazioni immediate sulla“questione vaticana”: Nessun finanziamento alVaticano e agli enti religiosi di

qualsiasi confessione, allescuole e alla sanità privata,abolizione dell’8x1000.Lotta all’oscurantismoreligioso, alle ingerenzeclericali. Soppressione di tutti iprivilegi economici, sociali efiscali del Vaticano, dellaChiesa cattolica e delle altreconfessioni; verità e giustiziasui traffici finanziari dello IOR;nessun canale nazionale radio etv al Vaticano; completaseparazione delle Chiese dalloStato; difesa intransigente deidiritti delle donne e degliomosessuali; scienza e scuolalibere da ogni condizionamentodella Chiesa cattolica e di tuttele confessioni religiose;abolizione dei Concordati e deiPatti Lateranensi.

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3maggio 2014

La razza padrona e i suoirappresentanti politici non sismentiscono mai. Alla Marcegaglia Buildtech laproprietà ha comunicato, dipunto in bianco, l’intenzione dichiudere il sito: “se non fatetroppo casino, in autunno; seinvece provate a metterci ibastoni tra le ruote, subito”.Questo è stato detto airappresentanti degli operai.Eppure le commesse ci sono!I 170 operai e le loro famiglievanno così ad aggiungersiall’esercito dei proletari sbattutiper strada dall’inizio della crisiad oggi. E il governo Renzi che misureadotta per l’occupazione?Premia la padrona EmmaMarcegaglia, già presidente diConfindustria, mettendola alcomando del monopolio ENI! E’ uno schiaffo all’interoproletariato! Gli operai a casa e i padroni aspartirsi i profitti accumulaticon i nostri sacrifici!Quale destino stannodisegnando per la fabbricamilanese? Non è difficile immaginarlovisto che si trova in un’area

assai appetibile per laspeculazione edilizia. Di casisimili ve ne sono a iosa.Esprimiamo piena solidarietà ailavoratori della Marcegaglia diMilano che non si arrendono ehanno iniziato la lotta perdifendere il posto di lavoro. Nessun operaio deve perdere ilposto di lavoro, nessunostabilimento deve esserechiuso!Ci vuole lo sciopero generale ditutti gli operai per esigere ildivieto dei licenziamenti per iprofitti, i motivi finanziari, lespeculazioni!Rivendichiamo il blocco delleprivatizzazioni a tutti i livelli ein ogni settore; l’espropriosenza indennizzo delle aziendeche chiudono, delocalizzano einquinano. Rivendichiamo salario pieno esenza limiti temporali, a spesedei padroni e dello Stato, pertutti i lavoratori in caso disospensione o riduzione dellaproduzione. La via di uscita dalla crisi stanell’azione unita ed energicadella classe operaia, perelevarsi con la rivoluzione aclasse dominante.

Esigiamo il divieto dei licenziamenti per i profitti e la speculazione

Oltre un milione di famigliesenza redditoSono ormai oltre un milione(1.113.000) le famiglie italianeche tirano avanti senza averealcun reddito da lavoro (piùdella metà si trovano nel Suddella penisola). E' quanto risulta dai dati Istatsulle forze di lavoro per il 2013.Facendo il raffronto con il 2012,il dato è aumentato del 18%; e,rispetto a due anni prima,l'aumento è stato del 56.5%.Sono situazioni nelle quali,spiega l'Istituto nazionale distatistica, «tutte le forze lavorodel nucleo famigliare» sono allaricerca di un'occupazione, senzatrovarla.Secondo la Coldiretti, nel 2013sono stati oltre 4 milioni gliitaliani costretti a chiedere aiutoper mangiare (anche questodato è aumentato del 10%rispetto al 2012).Quando noi comunisti parliamodella barbarie del capitalismo,c'è ancora qualcuno che finge dinon capire?

L'arrogante governo in carica(non eletto da nessuno, maschiavo dei diktat di Bruxelles edi Washington) promette,promette, si arrabatta pertrovare soluzioni non credibili ereazionarie ai problemi delpaese. Ai lavoratori elargisceun'elemosina in busta-paga, pergli incapienti, per i pensionati alminimo non ha trovato unsoldo, mentre nel 2013 sonostati pagati 70 miliardi diinteressi alle banche e agliinvestitori internazionali (che siaggiungono ai miliardi che, dianno in anno, dovranno esserepagati per il Fiscal compact !).Per un'Italia senza padroni esenza sfruttamento c'è una solastrada da percorrere: quella checonduce alla rivoluzioneproletaria. Per prepararla, unità delle lottedi tutti i lavoratori, e unità deicomunisti!

Nessuna tregua!Il governo Renzi continua nellasua politica di attacco al dirittodi sciopero, nel tentativo difrenare e isolare i lavoratoricombattivi e annullarne la lorocapacità di resistenza. Questa volta cerca di fareappello al “bene comune” e,attraverso la Commissione diGaranzia sugli scioperi, chiededi non scioperare per tutto ilsemestre di presidenza italianadell’UE (da luglio a dicembre2014) e in occasione dell’Expol’anno prossimo. In sostanza, dice Renzi, questiavvenimenti rappresentano duegrandi occasioni per il rilanciodella malmesso imperialismoitaliano, e nessuno puòdisturbare il manovratore.Il governo vuole imporre unanno di pace sociale, grazie alquale i padroni potrannocontinuare a fare i loro porcicomodi sulla pelle deilavoratori. Non abbiamo visto alcunarisposta socialdemocratica eriformista a questaprovocazione di stampo

fascista. Evidentemente la“tregua sindacale” è la lineadelle direzioni sindacalicollaborazioniste che hannofirmato il vergognoso accordodel 10 gennaio che attacca ildiritto di sciopero.I marxisti-leninisti chiamanoalla rottura della pace sociale eal rilancio delle lotte!Non per fare del conflitto “ilregolatore dei rapporti fraaziende e lavoratori”, comequalche “sindacalista di base”ha recentemente affermato,considerando l’attuale sistemacome eterno, ma perché con lalotta di classe è possibileabolire (e non “regolare”) gliinumani rapporti di classeesistenti e costruire il nuovomondo, la società socialista.Nessuna tregua ai padroni! Alsemestre e all’expo deimonopoli rispondiamo con ilfronte unico di lotta, per aprirecon la lotta rivoluzionaria lastrada al solo governo cheadotterà le misure necessariecontro sfruttatori e parassiti:quello operaio.

Su chi possiamo contare?CorrispondenzaAlcuni operai delle acciaierieLucchini di Piombino, sottominaccia della chiusura dellafabbrica, hanno rivolto unvideo-appello al papa perchiedere “intercessione”.Bergoglio ha assicurato“vicinanza”, si è addiritturacommosso. E ha pronunciato lasolita predica per raccogliereconsensi fra gli sfruttati. A parole ci sa fare, ma di suoper salvare la fabbrica non ci hamesso nulla. Nemmeno i 50euro che recentemente haregalato ai clochard.

Eppure ha deciso di mantenerein piedi lo IOR, una delle piùgrandi banche del mondo! La questione trascende glioperai di Piombino. Inutile farsiillusioni e sperare in aiutiesterni, anche perchè il solo diodei padroni si chiama Profitto.Per difendere il lavoro, permigliorare le proprie condizionigli operai non possono checontare su se stessi. La forza degli operai stanell’unità e nella lotta, nellaenergica resistenza aglisfruttatori, nell’organizzazione.Altro che preghiere.

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Il 23 aprile si è tenuta a Romaun’assemblea per verificare lapossibilità della costruzione diun’alleanza di forzeanticapitaliste e la preparazionedel “Controsemestre europeo”, inoccasione della presidenzaitaliana della UE.Promotori di questa iniziativasono le forze che hannorealizzato il percorso che portò al“No Monti Day”, più altre che sisono orgnizzate nel frattempo.L’intenzione è quella di farripartire assieme la mobilitazionesu alcuni obiettivi: il rifiuto dellepolitica e dei vincoli di austerity,l’opposizione netta al governoneoliberista e autoritario diRenzi, per mettere in piedi uncontrosemestre popolare eanticapitalista. Ovviamente nel dibattito si sonoriscontrate diverse posizioni esensibilità, da parte delle forzeintervenute. E’ anche emersal’intenzione da parte di talunigruppi di riaffermare il proprioruolo, venutosi a ridimensionarenelle ultime mobilitazioni che

hanno conosciuto una certaradicalizzazione e sviluppoautonomo. Infatti, in alcuniinterventi si è purtroppo ascoltatala lamentela sulle nuove lotte chenascono al di fuori dei circuitipolitici e sindacali tradizionali. Fra le proposte: la partecipazionealle mobilitazione in programmail 17 maggio (movimenti acqua edifesa ambiente); unamanifestazione nazionale controla UE dopo le elezioni. Una nuova assemblea dovrebbetenersi il prossimo 20 maggio perlanciare la manifestazione edefinire il controsemestre.Malgrado i limiti e le notedeficienze politiche, riteniamoimportante mettere in evidenzaalcuni punti positivi di questaassemblea. Innanzitutto, registriamo che laquestione del Fronte popolare (aldi là delle forme che assumerà),comincia ad essere un’esigenzadiffusa. Sono le condizioni di feroceoffensiva dell’oligarchiafinanziaria e dei suoi governi a

spingere all’unità di azione epolitica le forze che resistono.Allo stesso tempo riteniamopositivo il richiamo – da più partisostenuto - della centralità dellaquestione del lavoro, spessomessa nel dimenticatoio a favoredi logiche politiciste e“movimentiste”. Ci auguriamoche prevalga finalmente lavolontà di costruire un percorsodi mobilitazione e diorganizzazione unitaria.Da parte nostra continueremo asostenere fermamente l’esigenza

di un ampio Fronte popolarediretto dalla classe operaia. Le esigenze popolari, i contenutidi classe su cui ancorare lacostruzione del Fronte, lo spaziopolitico per costruire una forte estabile resistenza all’oligarchia,sono reali. Al lavoro dunque!

Si rafforza l’esigenza del Fronte popolaremaggio 20144

Basta austerità e privatizzazioni! Basta con l’UE dei monopoli!Il prossimo 17 maggio sisvolgerà a Roma (P.zza dellaRepubblica, h. 14.00) unamanifestazione nazionale controla nuova stagione diprivatizzazioni, attacco ai dirittisociali e alle libertà deilavoratori.Nonostante le vittoriereferendarie su acqua e nucleare,negli ultimi tempi la brutaleoffensiva capitalista, volta ascaricare tutte le conseguenzedella crisi sulle spalle deilavoratori e dei popoli, hariproposto con forza la politicadel “privato è obbligatorio eineluttabile”.Il governo illegittimo di Renzi,in perfetta continuità con igoverni precedenti, acceleral'applicazione delle politicheneoliberiste e di austerità,persegue un disegno reazionarioe autoritario, punta ad rafforzarei poteri del Presidente delConsiglio, vuole una leggeelettorale di stampo fascista. Ciò va di pari passo con lemisure antioperaie (DecretoLavoro), alla criminalizzazione ealla repressione dei movimenti

di lotta che resistono all’attaccodel grande capitale.Questa politica è portata avantisotto l’impulso e con lasupervisione dell’oligarchiafinanziaria e dei suoi strumenticome l’UE, la BCE, il FMI, ilFiscal compact e il Trattato dilibero scambio USA-UE, con iquali si liquidano conquiste ediritti sociali, mentre avanza lamercificazione dei “benicomuni”.La manifestazione del 17maggio si oppone a questepolitiche e perciò è giustoparteciparvi assieme alle reti,alle associazioni, ai comitati, aimovimenti e alle organizzazioniche l’hanno promossa, perrafforzare l’opposizione algoverno Renzi e la tendenza allacostruzione di un’ampiacoalizione popolare. Ma è anche doveroso mettere inguardia sui limiti e gli errori chemolte di queste forze presentano.In primo luogo, la lineaapertamente socialdemocraticaed elettoralista di chi sostiene unillusorio progetto di riformadell’UE imperialista, in nome di

una “altra Europa possibile” (chenel capitalismo può essere soloimpossibile o reazionaria).Di conseguenza, la contrarietà diqueste forze alle parole d’ordinedell’uscita dall’UE e dall’euro,dalla NATO.La lotta potrà essere vincentesolo se la mobilitazione sisvilupperà apertamente edirettamente contro le forzeimperialiste che dirigono ilprocesso autoritario,neoliberista e guerrafondaio. Solo una posizione di rotturarivoluzionaria con l’UE, perl’abbattimento del dominioimperialista, servirà ariorganizzare il nostro campo econquistare migliori rapporti diforza.Se è vero che non vi sarà alcunapositiva uscita dalla crisi che nonpassi attraverso unamobilitazione operaia epopolare, è altrettanto vero chela prospettiva da agitare non èquella della falsa “democraziapartecipativa”, ma quella delpotere nelle mani alla classeoperaia, sicura alternativa allabarbarie imperialista.

Il 5 x 1000alla causa delproletariato!

Torino, 10 maggioNo TAV! Libertà per icolpevoli di resistere!

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Il prossimo 25 maggio saremochiamati a votare per ilparlamento dell’UnioneEuropea (UE). Che cosa è laUE? Quali interessi difende?La UE è un’organizzazione dicarattere imperialista,neoliberista, reazionaria,guerrafondaia e antidemocraticanella sua essenza, basata su unaccordo voluto dagli Statieuropei più ricchi e potenti, daimonopoli capitalistici perintervenire nella spartizionedelle ricchezze del mondo edelle “sfere di influenza”politica e militare. La UE è l’artefice e il garantedelle politiche di austerità, delFiscal compact, del pareggio dibilancio, delle direttive controgli operai, le donne, i giovani, imigranti. E’ la promotrice del taglio dellepensioni e dei servizi pubblici,delle privatizzazioni delleaziende statali emunicipalizzate per pagare ildebito-truffa “pubblico” inmano a banche e investitorifinanziari, della liberalizzazionedei movimenti di capitale concui si ingrassano fondispeculativi e mafie.E’ dunque uno strumento volutodall’oligarchia finanziaria perimporre duri sacrifici alla classeoperaia e ai popoli, installaregoverni di rapina e sopprimereuna dopo l’altra le conquisteottenute con decenni di lotte.La natura reazionaria eguerrafondaia della UE èdimostrata dalle ingerenze edalle aggressioni militari aidanni di paesi indipendenti,compiute assieme alla NATO,dal sostegno a forze fasciste eultranazionaliste, mentre sicriminalizza la protesta socialee si rafforza la repressionepoliziesca e militare contro imovimenti che resistono allemisure antipopolari. I trattati e le politiche voluti daBruxelles sono incompatibilicon la Costituzione italiana.L’adesione a questi trattati el’applicazione di questepolitiche è un tradimento deiprincipi e dei contenuti

democratici in essa introdotti aseguito della Resistenza. E’ undelitto commesso dalla classedominante che, a forza diinganni, menzogne e modifichelegislative, liquida i nostridiritti, a partire da quello allavoro. E’ in atto un processo dicrescente trasformazioneautoritaria e reazionariadell’apparato statale, voluto dalgrande capitale e attuato daisuoi governi in nome dell’UE. Oggi il governo Renzi,insediato con una manovra dipalazzo, senza alcun mandatopopolare, intende portare avantiquesto processo con lecontroriforme del lavoro,politiche e istituzionali.Quale modello di società sivuole realizzare sotto labandiera dell’UE? Una societàsoffocata dalla legge delmassimo profitto, rapinata dafameliche oligarchieeconomiche e finanziarie,oppressa da tecnocrati chedistruggono le conquiste deilavoratori, la libertà, lasovranità e l’indipendenza deipopoli.Dalla adesione allo SME eall’euro, dal trattato diMaastricht a quello di Lisbona,fino ad oggi, la musica è semprestata la stessa: crescita dellaspeculazione finanziaria,d e i n d u s t r i a l i z z a z i o n e ,intensificazione dellosfruttamento, aumento delladisoccupazione, dellaprecarietà, smantellamentodello stato sociale,impoverimento di larghe masselavoratrici e popolari. La politica della troika UE-BCE-FMI (Unione Europea-Banca Centrale Europea- FondoMonetario Internazionale) haaggravato e prolungato la crisieconomica del capitalismoscaricando sui lavoratori e suipopoli tutte le sue conseguenze,spingendoli alla disperazione,distruggendo la loro dignitàesistenziale. Padroni, parassiti e politicanticorrotti mentre si arricchisconoa dismisura, ci raccontano che è

la povera gente a vivere sopra lesue possibilità! Continuano a chiederci sacrificiper un domani migliore quandoè proprio l’UE a far girareall’indietro la ruota delprogresso e dello sviluppo! Ribellarsi e opporsi è giusto!Gli sfruttati e gli oppressidevono indebolire e spezzare lecatene della UE, togliereconsenso e delegittimarel’inutile, dannoso e costosoeuroparlamento, foglia di ficodella dittatura del capitalefinanziario. Noi non siamo astensionisti perprincipio. Siamo per utilizzare,laddove ve ne sono lecondizioni, le elezioni e latribuna parlamentare persostenere gli interessi operai epopolari, per combattere ilcapitalismo anche dall’internodelle sue istituzioni – comefecero il partito bolscevico conLenin prima della gloriosaRivoluzione Socialistad’Ottobre del 1917 e il PartitoComunista d’Italia con Gramscinel 1924 – dimostrando nelcontempo ai settori più arretratidel proletariato che ilparlamentarismo borghesedev’essere superato e prestoper via rivoluzionaria. Queste condizioni nelle elezionieuropee oggi non vi sono, acausa di leggi elettorali e sogliedi sbarramentoantidemocratiche e di stampofascista, di costi proibitivi, delladisinformazione dei principalimezzi di comunicazione.Purtroppo la classe operaia e lemasse popolari non possonoancora contare sulla presenza diun forte e combattivo Partitocomunista di tipo leninista e diun ampio Fronte popolare chesiano in grado di superare questiostacoli. Mentre lottiamo per forgiarequesti indispensabili strumenti,l’unica scelta valida nell’attualesituazione è quella di negare ilvoto a partiti reazionari,neoliberisti, populisti, riformistie a quelli socialdemocratici,revisionisti e opportunisti dellafalsa e ingannevole sinistra chestrumentalmente si definiscecomunista e a volte persinosfacciatamente marxista-leninista, che tentino con nuoviespedienti e manovre diingannare la classe lavoratrice

operaia e intellettiva e carpirneil voto, partiti che in vario modofungono da puntello sociale eistituzionale della UE deimonopoli capitalistici e delcapitale finanziario. Tanto meno è possibileappoggiare carrozzoni elettoralizeppi di intellettuali borghesiradical chic, social-liberisti eopportunisti di tutte le risme chespargono micidiali illusionisulla riforma della UEfavorendo divisioni nel campopopolare. Pertanto nessun voto alla UEdelle banche e dei padroni,dell’austerità, del Fiscalcompact, delle missioni diguerra! Fuori l’Italia dalla UE,dall’euro e dalla NATO!Rifiutiamoci di pagare il debito!Solidarietà internazionalista ailavoratori e ai popoli chelottano e resistono all’offensivacapitalista e imperialista!La protesta operaia e popolaresi esprima nelle elezionieuropee del 25 maggio 2014con l’astensione protagonista emilitante di massa!Manifestiamo in questo modo lanostra ribellione e opposizionedi classe e rivoluzionaria alleimposizioni e alle politichecriminali della UE! Rialziamo la testa e avanziamonell’organizzazione e nella lottaper costruire una societàfondata sul potere politico dellaclasse lavoratrice e sullaproprietà comune dei mezzi diproduzione. Chiamiamo le forze delmovimento comunista edoperaio, la gioventùrivoluzionaria, gli intellettualid’avanguardia, gliantifascisti, gli organismi diclasse, sindacali e popolari, gliantimperialisti, i sinceriprogressisti e democratici adaderire a questo appello.Realizziamo l’unità d’azioneper boicottare le elezionieuropee e lavoriamo per unamanifestazione nazionaleunitaria in campagnaelettorale.Roma, 30 marzo 2014

Comitato Nazionale di UnitàMarxista-LeninistaPartito Comunista ItalianoMarxista-LeninistaPiattaforma ComunistaPer adesioni: [email protected]

NESSUN VOTO ALL’UNIONE EUROPEA DELLE BANCHE E DEI PADRONI,RIFIUTIAMO LA POLITICA DI AUSTERITA’ E DI GUERRA!

Comitato Nazionale di Unità Marxista-LeninistaVisitate il sito

www.conuml.weebly.comAderite!

5maggio 2014

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6 maggio 2014

Stralci della dichiarazioneapprovata dalla Conferenzaregionale di Partiti eOrganizzazioni membri dellaConferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)Il testo integrale può esserescaricato dal nostro sito.

....All’interno dell’UnioneEuropea (UE) i governi didestra, socialdemocratici o dicoalizione impongono brutalipolitiche d’austerità e laCommissione europea èincaricata di controllarne larigorososa applicazione. ....Il dogma neoliberista dellariduzione del deficit pubblicodegli Stati entro il 3% del PIL èdiventata la «regola di piombo»ribadita in particolare nel pattoMerkel-Sarkozy (il «patto distabilità»), vera macchina daguerra contro le conquistesociali, la previdenza sociale e iservizi pubblici. L’offensiva dei capitalisti, deigoverni e della Commissioneeuropea si concentra sul tagliodrastico dei salari e l’incrementodella «produttività» che,combinati, permettonol’aumento dei profitti deimonopoli. La crisi è unformidabile pretesto per lageneralizzazione dellaflessibilità e la rimessa indiscussione dei diritti e delleconquiste della classe operaia edelle masse lavoratrici. La politica di mega-austeritàimposta dalla «Troika» (BancaCentrale Europea, UnioneEuropea e Fondo MonetarioInternazionale) alla Grecia,applicata dal governo dicoalizione tra la destra e lasocialdemocrazia, provocaimmensi danni sociali, undeclino senza precedenti del

tenore di vita, una riduzionedell’aspettativa di vita e dellostato di salute della popolazione,per non parlare dell’emorragiadi giovani e di lavoratoriqualificati che sono costretti ademigrare nella speranza ditrovare lavoro in altri paesi. La stessa cosa accade in Spagna,in Italia, in Portogallo, dove iltasso di disoccupazioneraggiunge le stelle, soprattuttotra i giovani, e dove milioni difamiglie vivono sotto la soglia«ufficiale» di povertà.Per i lavoratori e i popoli, per lagioventù, per le donne deglistrati popolari, l’UE è sinonimodi politica d’austerità, diregressione sociale, diconcorrenza di tutti contro tutti,di dumping sociale, didisoccupazione di massa, dimiseria. In tutti i paesi dell’UE la classeoperaia e le masse lavoratricisono il fulcro dellacontestazione di questa politica:una contestazione di massa, fattadi scioperi, di manifestazioni, dimobilitazioni che portano inpiazza milioni di persone, dilavoratori delle città e dellecampagne, di pensionati, inbreve di tutte le vittime di questapolitica.....Per imporre queste politiched’austerità e di competitività,l’oligarchia finanziaria, imonopoli, le banche, etc., nonesitano a mettere al poteregoverni senza elezioni, alleanzedi governo comprendenti partitid’estrema destra ed a imporrenorme e direttive europee aventiforza di legge, che sonovincolanti per tutti i governi, iparlamenti e le altre istituzioninazionali. ....Austerità fa dunque rima conpiù reazione, più repressionecontro tutti coloro che si

oppongono, piùcriminalizzazione dellacontestazione sociale.....Ciò mette in luce il carattereantisociale e antidemocraticodell’UE. Il vero potere è nellemani dei capi di Stato e digoverno e di una CommissioneEuropea non elettiva, che decideed elabora direttive che vengonoimposte ai vari paesi sotto lapressione dei rappresentantidelle lobbies dei monopoli. Ilpletorico parlamento europeodiscute, ma le sue decisionihanno ben poco effetto. Servesolo da copertura «democratica»a una UE che non lo è.....E’ questa stessa politica adaver portato alla pericolosasituazione che si sta sviluppandoattualmente in Ucraina e in tuttala regione, che minaccia didegenerare in conflitto militaredi grande ampiezza. All’origine,vi sono le contraddizioniinterimperialiste, la politica diespansione ad est dell’UE, sottol’impulso dell’imperialismotedesco che vede in ciò un modoper rafforzare la sua leadershipdentro l’UE e di avvantaggiarsinella sfrenata concorrenza cheportano avanti le potenzeimperialiste a livello mondiale......Queste elezioni sono adimmagine della costruzioneeuropea: sono una caricaturadella democrazia....

....Poniamo in primo piano leseguenti parole d’ordine:Abbasso l’UE imperialista! Stop alla politica d’austeritàdella UE.No all’UE dell’austerità e dellareazione.No all’Europa dellacriminalizzazione dellacontestazione sociale.No alla politica guerrafondaiadella UE.No al Trattato Transatlantico.No al progetto degli Stati Unitid’Europa.No all’Europa imperialista.Per il diritto dei popoli ad usciredalla UE.Sì alla solidarietà tra i lavoratorie i popoli.Germania, aprile 2014

Partito Comunista degliOperai di Danimarca - APKPartito Comunista degliOperai di Francia – PCOFOrganizzazione per lacostruzione del Partitocomunista degli operai diGermaniaPiattaforma Comunista(Italia)Organizzazione marxista-leninista Revolusjon(Norvegia)Partito Comunista di Spagna(marxista-leninista) Partito del Lavoro - EMEP(Turchia)

No all’Unione Europea antisociale, antidemocratica e militarista

Primo Maggio di riscossaIl Primo Maggio è la giornata incui il proletariato passa inrassegna le proprie forze. Dalla Turchia all’Indonesia,dall’Ucraina alla Russia, dallaCambogia alla Spagna si èosservato un maggiore livello dipartecipazione, di combattività,di organizzazione. E in molti paesi si sono alzate dinuovo le bandiere rosse con lafalce il martello e la stella.Particolarmente in Asia le

manifestazioni sono statemassive ed hanno assunto uncarattere di lotta aperta alcapitalismo. In ciò si riflette la dinamica chesta vivendo la lotta di classe inquel continente. Recentementein Cina, in Vietnam, inCambogia, si sono infattisucceduti possenti scioperi eampie proteste operaie contro lesanguisughe capitaliste.Il Primo Maggio ha dunque

dimostrato che il proletariato èben vivo, si rafforza e compiepassi avanti nel suo risveglio suscala mondiale. L’idea dell’ “assalto al cielo”matura di nuovo nelle coscienzedegli sfruttati.Alcuni giornalisti borghesi sisono sorpresi dell’aumentodella partecipazione a questastorica giornata di lotta delmovimento operaio e comunistainternazionale.

Chiusi nella loro torre d’avorionon riescono a capire che lacrisi generale del capitalismo,l’intensificazione dellosfruttamento, il peggioramentodelle condizioni di vita e dilavoro, spingono i proletari e lemasse popolari a scendere inpiazza uniti e lottare per unasocietà senza sfruttamentodell’uomo sull’uomo. Peggioper loro, nei prossimi tempi sistupiranno ancora di più.

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Iran: la vita dell’attivista operaio Shahrokh Zamani è in pericolo!

conquista da parte di una classedi oppressori a scapito diun'altra. Solo il capitalismo hasviluppato le forze produttive atal punto che non possono piùessere contenute nell’involucrodei rapporti di proprietà. Inoltre,il capitalismo haincessantemente sviluppato laclasse operaia con lasocializzazione sempre piùspinta. Di conseguenza, hacreato le condizioni sociali nellequali il potere di una classesfruttata può ormai sostituirsi alpotere di una classe sfruttatrice.Questa evoluzione storico-sociale ha consegnato allaclasse operaia una missionestorica, quella di prendere ilpotere per edificare attraversoun periodo di transizione ilsocialismo, espropriando gliespropriatori, abolendo irapporti di sfruttamento fra leclassi e con ciò le stesse classi. Contro la tirannia capitalista, laclasse operaia si è manifestataper la prima volta nel XIXsecolo, nelle rivolte che hannoattraversato tutto il continenteeuropeo, ed ha preso il potereper un breve periodo nel 1871 aParigi. Ha poi rovesciato ilpotere della classe dei capitalisti

in Russia con la Rivoluzioned’Ottobre del 1917, si èorganizzata come classedominante edificando l'UnioneSovietica, ha compiuto dei passida gigante durante quasi mezzosecolo sulla via dell'abolizionedello sfruttamento dell'uomosull’uomo. Noi, Partiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti dei quattroangoli del mondo riuniti in unaConferenza Internazionale(CIPOML), chiamiamo, inoccasione del XX anniversariodella nostra unità, la classeoperaia del mondo ed i popolioppressi, la gioventù, ad unirsicontro la borghesiainternazionale e l'imperialismoed a rafforzare di nuovo la lottadi liberazione. Proletari di tutti i paesi,lavoratori! Il mondo diviso tra sfruttatori emasse sfruttate, tra imperialistie popoli oppressi va verso unnuovo periodo disconvolgimenti e di rivoluzioni.Il capitalismo, che non ha piùnulla da offrire alle massesfruttate, ha maturato a un talgrado, più di ogni altromomento della storia, lepremesse del socialismo. E

quando parliamo di maturitàdobbiamo considerare sia intermini quantitativi, sia intermini qualitativi la classeoperaia e i lavoratori checonsolidano le loro posizioni erafforzano le loroorganizzazioni in numerosipaesi, traendo lezioni dalle lorostesse esperienze di lotta alivello sindacale e politico,soprattutto dalle grandi lotte dimassa che si sviluppano inquesti paesi. Anche se le loro rivoluzionisono state manipolate in paesicome la Tunisia e l'Egitto, ilfuturo appartiene alla classeoperaia ed ai lavoratori delmondo che accumulano unaricca esperienza per andaresempre più lontano. I successi e le esperienzeacquisiti nelle grandi ondaterivoluzionarie delle lottenazionali e sociali di tutti i paesidel mondo, dimostrano chepossiamo avanzare di nuovoverso la vittoria, e questa voltacon più forza e in maniera piùcompleta. Le nostre lotte diliberazione nazionale e socialeassumeranno forme particolari eseguiranno il proprio cammino,a seconda dei paesi; quanto ai

loro contenuti prenderanno uncarattere internazionalista,essendo componenti delprocesso unico dellarivoluzione proletaria mondiale. Di qui la responsabilità diconsolidare e rafforzare lanostra unità ed organizzazione alivello nazionale edinternazionale. Il socialismo vincerà! Viva l'internazionalismo! Proletari di tutti i paesi e popolioppressi, unitevi!

Conferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)

(Stralci dell’appello)Il regime criminale dellaRepubblica islamica d'Iran haintensificato la repressione ditutti gli attivisti operai,particolarmente di ShahrokhZamani. Shahrokh Zamani, un pittoreedile, attivista sindacale emembro del “Comitatofondatore dell’unione dei pittoriedili di Teheran ”, membro del“Comitato per la formazione deiSindacati Indipendenti deiLavoratori”, è in sciopero difame dall’8 marzo 2014.Shahrokh è stato arrestato nellacittà di Tabriz il 7 giugno 2011 eda allora è in carcere. E’ statocondannato a 10 anni diprigione con l’accusa di riunirei gruppi di opposizione, e ad unaltro anno con l’accusa dipropaganda contro il regimeislamico.......Facciamo appello a tutti iPartiti e Orgaizzazioni fratelli

marxisti-leninisti, a tutti gliattivisti operai, a tutte lepersone progressiste del mondoad esprimere solidarietà con lelotte degli attivisti operaiiraniani. Tutti i popoli del mondodovrebbero sentirsi oltraggiatidall’imprigionamento e daltrattamento riservato alle massepopolari e agli attivisti iraniani,e dovrebbero esigere dalregime della Repubblicaislamica la libertà immediata eincondizionata di ShahrokhZamani e degli altri attivisti eprigionieri politici. Solol'intensificazione della giustalotta dei lavoratori iraniani e ilgenuino appoggio di massainternazionale può costringere ilregime islamico a ritirarsi efermare la repressione delpopolo iraniano...

Partito del Lavoro d'Iran(Toufan)

Manifesto della CIPOML (segue da pag. 8)

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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Verso il Campeggio Internazionaledella Gioventù Antifascista eAntimperialistaIl 24° CampeggioInternazionale della GioventùAntifascista e Antimperialistasi svolgerà quest’anno dal 2 al10 agosto a Dikili, sul MareEgeo, vicino a Smirne(Turchia). Vi parteciperanno migliaia digiovani dalla Turchia alMedio Oriente, dal Nordafricaal Sudamerica.Il campeggio si svolgerà sottolo slogan “La gioventù delmondo si incontra per il futuroe la pace”. Centinaia di milioni di giovanidi tutto il mondo soffronoinfatti la disoccupazione, laprecarietà, la mancanza diistruzione, che sono presentatecome “il destino”. Incombonominacce di nuove guerre in cuigli imperialisti vorrebbero, peri loro sudici interessi, farscannare i giovani sfruttati.I giovani “senza futuro” si

riuniranno dunque per esigereun futuro migliore, lottandoper i propri interessi easpirazioni. Si incontrerannoper spargere in tutto il mondoil loro grido di ribellione. Nel campeggio ci sarannoconcerti, teatro, produzionicollettive, sport, seminari perdiscutere i problemi comuni.In molti paesi si stanno giàpreparando per il campeggio. Invitiamo i giovani antifascistie antimperialisti italiani apartecipare!Per info visitate il sito:http://internationalyouthcamp.netPrendete contatto con noi!

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Manifesto per il 20° anniversario dellaConferenza Internazionale di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)Il mondo nel XXI secolocontinua ad essere un mondodiviso! La contraddizione tra illavoro e il capitale sussiste es’inasprisce in tutti i settori; inessa si riflette l'antagonismo trail carattere sociale dellaproduzione, da un lato, e laforma capitalistica privatadell'appropriazione, che siconcentra sempre più in unpugno di usurpatori, dall’altro. Sono apparse forze produttive escientifiche inimmaginabili finoa 50 anni fa. La produzione si èmeccanizzata in modostraordinario, la tecnologiadella comunicazione el’informatica si sonolargamente diffuse nei loroimpieghi sociali ed individuali.Ma ogni cosa ha in sè il suoopposto: la disperazioneprovocata dal capitalismo haraggiunto livelli gravissimi, isegni del disfacimento che sisviluppa parallelamente si sonoaccumulati a un punto tale dasuperare quelli dell’ultima fasedell’impero romano. Durante la crisi mondiale delcapitalismo scoppiata nel 2008,che numerosi paesi stannoancora soffrendo, le ampiemasse sfruttate, sulle quali èstato gettato il fardello dellacrisi, hanno potuto constatareche il capitalismo èun'organizzazione socialecaratterizzata dalla "povertànella ricchezza". Far pagare lacrisi agli strati popolari hasignificato l’aggravamento ditutte le nefaste conseguenze delcapitalismo: non solo lameccanizzazione del processoproduttivo non ha ridotto iltempo di lavoro, ma si è estesala disoccupazione, è aumentatala precarietà della forza-lavoro,si è intensificato losfruttamento; allo stesso tempoabbiamo visto la diminuzionedei salari reali, la diffusionedella povertà e della miseria,della fame, dell'ingiustizia edelle disuguaglianze,dell’indigenza, della droga,della prostituzione. Diventa sempre più difficileaccettare e sopportare, maanche solo ignorare, questadivisione del mondo, il

malcontento e la crescenteesasperazione che spingono lemasse sfruttate di un certonumero di paesi a sollevarsi.Ecco la Grecia e il Portogallo,ecco la Tunisia e l'Egitto, laTurchia ed il Brasile... Ma l’antagonismo tra il lavoro eil capitale non è la sola ragionedella frattura del mondo.Vediamo quotidianamente cheesiste una profonda divisionetra una minoranza di grandi ericchi paesi imperialisti ecapitalisti, e i popoli dei paesiarretrati e sottosviluppati,oppressi e sfruttatipoliticamente, economicamentee finanziariamente, cherappresentano la maggioranza. Igrandi Stati imperialisti chehanno formato organizzazioniinternazionali come l'UnioneEuropea e il Trattato per ilLibero Scambio, la NATO el’ONU, si presentano come "lacomunità internazionale",saccheggiano le ricchezzenaturali dei popoli oppressi enon tollerano la possibilità chequesti ultimi siautodeterminino. Ecco l'Africache hanno prosciugato, ecco laforesta amazzonica chevogliono distruggere, ecco leoccupazioni dell'Afghanistan edell'Iraq, ecco la Libia e laSiria... Un altro terreno dicontraddizioni e di scontro èquello tra i paesi imperialisti e imonopoli internazionali, che siesprime principalmente nellacostituzione e ricostituzione diblocchi economici e militari,nell’installazione di basimilitari nei cinque continenti."Il mondo unipolare", in cui gliStati Uniti detenevano la"leadership", è ormai alcapolinea. Nella disputa persapere chi dominerà nelleregioni da saccheggiare, igrandi paesi imperialisti hannocominciato ad affrontarsiduramente. Nella corsa per ildominio contro i loroconcorrenti incitano leopposizioni nazionali, perottenere il sostegno dei popolioppressi. Questi conflitti interniche si esasperano fino adiventare conflitti militari,

come abbiamo visto in Siria epoi in Ucraina, dimostrano chele contraddizioni fra gliimperialisti continuano adaggravarsi. Fino a qualche decennio fa, icapitalisti ed i loro adulatoriproclamavano "la fine dellastoria", "l'eternità delcapitalismo". "Il nuovo ordinemondiale", allora solennementedichiarato, preconizzava unasocietà prospera, pacifica esenza crisi, costruita su un"capitalismo che siautorigenera", su una"mondializzazione capitalista"che si sarebbe realizzata"superando le classi e ilcontrasto fra di esse". Oravediamo che non la prosperità,bensì la miseria si è aggravata.Al posto della pace, ci sono leguerre e i colpi di Stato, c’è e laperdita di credibilità dellemenzognere dittature che

abbiamo visto all’opera negliultimi decenni. No, il capitalismo non puòassicurare ai lavoratori chesopravvivono con la loro faticanelle fabbriche, nelle imprese,nei campi e negli uffici, aidisoccupati, ai poveri delle cittàe delle campagne, né un lavorodecente, né un salario dignitoso,né condizioni di lavorosopportabili, né la pace, né laprosperità, e tanto meno lasicurezza di un avvenire. Alcontrario, per ottenere tutto ciòdobbiamo incoraggiare tutti glioperai e i lavoratori a ribellarsie rovesciare il potere delcapitale. Dai tempi della lotta deglischiavi contro i loro padroni, intutte le società divise in classi,teatro delle lotte fra questeclassi, la lotta per il potere hasempre portato alla sua

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