Road to Wellness Speciale Qui Touring Luglio 2010

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Tre weekend per capire la vocazione sportiva della provincia di Varese. Fra piste ciclabili, laghi, deltaplani, deviazioni culturali e... la compagnia di un cane DI STEFANO BRAMBILLA FIATO E fiuto D. DONADONI/MARKA STEFANO BRAMBILLA ARMANDO BOTTELLI (3) ARCHIVI ALINARI PROV. VARESE

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“Fiato e fiuto”

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Tre weekend per capire la vocazione sportiva della provincia di Varese. Fra piste ciclabili, laghi, deltaplani,

deviazioni culturali e... la compagnia di un cane DI STEFANO BRAMBILLA

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romantico al punto giusto (cigni al molo, lucchettiMoccia-style alle grate...), Kira guarda in alto: il cie-lo è pieno di parapendii e di alianti che scendonodal Campo dei Fiori, la collina appena sopra Varese.Già, perché la bicicletta non è certo l’unico sportche si può praticare da queste parti: e ce ne accor-giamo una volta ritornati a Gavirate, dove abbiamonoleggiato le biciclette. Un gruppo di giovani, uo-mini e donne, sta facendo jogging sul lungolago. Fi-sici perfetti, bellezza statuaria: e da dove arrivanoquesti? Mistero presto svelato: a pochi passi, altriragazzi, remi e canoe in spalla, fanno la spola tra il la-go e due capannoni alle spalle. “È la squadra olande-se di canottaggio” ci spiega un passante. “Vengono intanti, ad allenarsi, qua sul lago di Varese! Italiani estranieri, sempre pieno. Guardi quante barche inacqua: singoli, doppi, a quattro e a otto, c’è di tutto.

Sopra, la pista ciclabile del lago di Varese ècompletamente pianeggiante e adatta a tutti.

Sopra, il lago di Varese; scorcio del complesso monastico di Torba, nella valle dell’Olona, realizzato in ciottoli di fiume e pietre squadrate:nell’VIII secolo divenne sede di una comunità benedettina; si studia il percorso sulla ciclabile del lago di Varese. A fronte, canottieri in azione.

Nelle pagineprecedenti, nelle foto in

alto: jogging sul lago diVarese; gli affreschi di

Masolino di Panicale a Castiglione Olona; in bici

nel parco del Ticino. Nella foto grande: Kira

e il lungolago a CazzagoBrabbia. Nelle foto in

basso: le piste ciclabili nellaprovincia di Varese

raggiungono un’estensionedi 100 chilometri; villaDella Porta Bozzolo a

Casalzuigno; sport d’acquasul Lago Maggiore.

sua parte, perfetta anche per chi per tutta la setti-mana non ha fatto altro che rimanere seduto in uffi-cio. Passiamo dall’imbarco per l’isolino Virginia,dove genitori e bambini sono pronti a salpare allascoperta di uno degli insediamenti preistorici piùimportanti d’Italia; e tra boschetti e campi arriviamoa Cazzago Brabbia, dove le tre belle ghiacciaie cir-colari – utilizzate un tempo come frigoriferi per laconservazione del pesce – guardano il lago dall’alto.Ma è l’imbarcadero che regala gli scorci più suggesti-vi: ci fermiamo sotto gli alberi a mangiare un panino,mentre un falco di palude in volo ci ricorda che adue passi c’è l’oasi Lipu della palude Brabbia, para-diso per i birdwatcher. Kira lo insegue per un po’,poi si distrae con una gallinella d’acqua.Riprendiamo la pista, che da un cartello scopriamoinaugurata nel 2006. Il lago scompare dietro i fitticanneti, per poi rivelarsi in tutta la sua bellezza alporto di Azzate, pontile di legno, barche e quadret-to perfetto. A Schiranna, lido affollato dai varesini,

Gli australiani stanno addirittura costruendo un hubper allenarsi”. Pare che il bacino offra condizioniperfette per remare dodici mesi all’anno, un’otti-ma palestra. Chi vuole provare è avvertito, ci sonoassociazioni e circoli un po’ ovunque, nei dintorni.A proposito di dintorni, c’è tempo anche per unadeviazione culturale, prima di riportare a casa Kira(che ormai ha la lingua a penzoloni): il monasterodi S. Michele, a Voltorre, con il suo bellissimo chio-stro adorno di fantasiosi capitelli del 1100. Tantoper non dimenticare che ce n’è per tutti i gusti, daqueste parti – e se i gusti prevedono un bel mix dinatura e cultura, ancora meglio.

Il verde dell’OlonaAltro weekend, altro scenario. Visto che la provinciadi Varese ci ha stupito con la sua vocazione allo sport,ci riproviamo. Le biciclette, questa volta portate dacasa, vengono scaricate a Castellanza. Mentre ci ve-de armeggiare, Kira osserva i ciclisti che sfreccia-

KKira si butta in acqua tutta contenta. Non le par vero,di esser partita da Milano da neanche un’ora e diaver a disposizione prati in cui correre, un lago incui nuotare e mille distrazioni dietro alle quali sco-dinzolare. A noi non par vero di vedere Kira così fe-lice, mentre pedaliamo in tutta tranquillità sotto untiepido sole di primavera. Bambini con il triciclo,uccelli che cantano, una leggera brezza tra i salici,il lago che riflette montagne lontane, e il pensieroarriva spontaneo: non è vero che bisogna andarechissà dove per trovare un po’ di pace e natura. “Havisto che bello?” ci dice un ciclista vestito di tuttopunto mentre immortaliamo Kira che entra ed escedall’acqua. “Se va avanti sulla pista si fermi a Caz-zago, lì è ancora più bello per le foto”. Perché no?Tanto questa pista ciclabile attorno al lago di Vareseè proprio facile, larga, ben tenuta, segnalata in ogni

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SPORT DI TERRA,D’ARIA, D’ACQUA:ANCHE SEDENSAMENTEABITATA,LA PROVINCIA DI VARESE OFFRE UN VENTAGLIO DIATTIVITA DAVVEROCONSIDEREVOLE.MERITO DELLEPREALPI E DEI TANTI LAGHI

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no sulla carrozzabile, lo sguardo è di quelli indagato-ri, del tipo “Ancora biciclette? Ma questi vanno sem-pre in bici?”. Già. Kira non può sapere che in provin-cia di Varese il ciclismo ce l’hanno nel sangue. Senon bastassero le torme di pedalatori che testa bas-sa e occhiali scuri invadono le strade non appenaarriva il weekend, a ricordarlo sono i grandi cam-pioni del passato, da Binda a Chiappucci. Quelli delpresente, poi, con Stefano Garzelli e Ivan Basso cheha appena rivinto il Giro d’Italia. E pure l’organizza-zione di grandi eventi come i Mondiali, tenutisi quisoltanto due anni fa. Insomma, se la Provincia inve-ste tanto sulle piste ciclabili – al punto di essere di-ventata la terza in Italia per estensione dei percorsi– c’è anche una ragione storica. Bando alle chiacchiere e ai ricordi sportivi, si parte.Siamo a pochi chilometri di distanza, eppure il pae-

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“Certo, le fabbriche portavano lavoro ma anche in-quinamento, trent’anni fa qui non si potevano micatrovare i pesci che ci sono oggi...” sorride il pescato-re mostrandoci il secchio con qualche cavedano boc-cheggiante (Kira annusa molto interessata). D’al-tronde, tra fiumi e laghi, è logico che la pesca spor-tiva sia uno degli sport più praticati, in provincia. La valle si fa più aperta, tra campi e filari, e com-paiono le due perfette deviazioni per acculturare lospirito: prima il grazioso e antico complesso di Tor-ba, proprietà del Fai, con il monastero e la chiesa incui si fanno ammirare alcuni affreschi del VII-VIIIsecolo; e poi la Collegiata e il Battistero di Castiglio-ne Olona, che racchiudono capolavori rinascimen-tali senza pari, quelle Storie della Vergine e Storie delBattista che Masolino da Panicale, il maestro di Ma-saccio per intenderci, affrescò tra il 1428 e il 1435. Ci-

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Sopra, il chiostro di Voltorre, presso Gavirate,con pregevoli e fantasiosi capitelli medievali.

Sopra, da sinistra: l’imbarco per l’isolino Virginia, a Biandronno; in aliante sopra il parco naturale Campo dei Fiori e il borgo di Santa Mariadel Monte; il molo dei canottieri a Gavirate. A fronte, sosta sulla pista ciclabile del lago di Varese, nel tratto tra Gavirate e Biandronno.

saggio è totalmente diverso da quello del lago di Va-rese: si pedala in un verde intenso, ombroso, unasorta di foresta umida che in qualche tratto richiamaboschi più selvaggi (e siamo a pochi minuti da Mal-pensa!). A far da sfondo, singolarmente, sono tantirelitti d’archeologia industriale, serbatoi, case ope-raie, ciminiere, hangar, magazzini. “È stato proprioil solco scavato dall’Olona a nascondere alla vistaopifici, mulini da farina, filande per la seta, fabbri-che per la lana...” spiega un pescatore distolto dallalettura del suo quotidiano a causa di un cane (indo-vinate quale?) che gli scodinzola tra le gambe. “Co-me questa cartiera, la Vita-Mayer, chiusa dopo unsacco di vicissitudini nel 1977. Me li ricordo, i tem-pi in cui i giornali erano pieni di dibattiti e scontri acausa della cartiera... sa, qui a Cairate ci lavorava-no in tanti”. Tutte le strutture, cartiera in primis,sfruttavano l’acqua dell’Olona per il movimento deimacchinari, poi furono abbandonate verso gli anniSettanta e piano piano riconquistate dalla natura.

cli pittorici che siamo abituati a trovare in CentroItalia, e che ancor di più stupiscono dopo le cimi-niere dell’Olona. A Kira piaceva di più il lago, ne sia-mo sicuri, ma con un paio di biscotti ci facciamoperdonare.

I Fiori del CampoPassa una settimana e Kira lo invoca a gran voce, ilterzo weekend. Così il sabato successivo partiamoper fare un tratto della 3V, la Via verde varesina, per-corso ormai consolidato che si snoda tra i laghi diLugano, Varese e Maggiore – 184 chilometri, sud-diviso in 10 tappe principali e 5 varianti. A piedi,naturalmente: questa volta le biciclette le lasciamo acasa. Al santuario mariano di S. Maria del Monte,punto di partenza della tappa, ci arriviamo con lafunicolare: un’occhiata alla meta finale del pelle-grinaggio al Sacro monte (è troppo presto per la cul-tura, oggi) e via per i sentieri nel bosco. Kira è irre-quieta, qualche secondo e capiamo il perché. È in

LA TERZAPROVINCIA

ITALIANA PER ESTENSIONE

DI PISTE CICLABILI:QUESTO IL RECORDDI VARESE, CHE HA

FATTO DELLE DUE RUOTE

UN INVESTIMENTO E UN MOTIVO DI ORGOGLIO

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infolago di vareseLa pista ciclabile è lunga circa 30 km. Partenza e arrivo da Gavirate, raggiungibile anche in trenoda Milano con le ferrovie Nord (www.lenord.it).Per il noleggio biciclette, centri a Gavirate (tel. 349.4125317; www.dueruotegavirate.it)e Cassinetta di Biandronno (tel. 0332.767223;www.varesecitybike.it). Consigliata una sostaall’azienda agricola Fattoria Gaggio aGalliate Lombardo (tel. 0332.947203;www.fattoriagaggio.info), con b&b e cucina tipica.Chiostro di Voltorre: tel. 0332.731402;www.chiostrodivoltorre.it. Isolino Virginia:visite su prenotazione, tel. 0332.255485. PaludeBrabbia: tel. 0332.964028; www.lipu.varese.it.

valle olonaLa pista ciclabile è lunga circa 20 km; prende avvioin via Isonzo a Castellanza (raggiungibile anche intreno da Milano con le ferrovie Nord) e arriva a

Castiglione Olona. Info al monastero di Torba,tel. 0331.820301; qui si può anche mangiare alristorante Il refettorio. Per dormire, aziendaagricola Nicolini (tel. 0332.491118; www.agrivarese.it). Pro loco Castiglione Olona: tel.0331.850084; www.prolococastiglioneolona.it.

campo dei fioriInformazioni sulla 3V varesina sul sitowww.provincia.va.it/3v. Parco del Campo deiFiori: tel. 0332.435386; www.parcocampodeifiori.it. Tra i centri ippici che organizzanotrekking a cavallo, La Valletta a Calcinate (tel.0332.220140; www.clubippicolavalletta.it).

altre infoPunto di partenza per scoprire le possibilitàsportive della provincia di Varese è il sitowww.vareselandoftourism.com, chepropone itinerari e suggerisce indirizzi per ogniattività, oltre a fornire i contatti delle Iat locali

(quella di Varese risponde al tel. 0332.281913).Altro sito utile è www.roadtowellness.it,progetto finanziato dalla Ue rivolto agli amantidella bicicletta per la miglior fruizione epromozione del Varesotto e del Mendrisiotto.

Gallarate l

Gavirate l

Saronno l Busto Arsizio l

l Varese

l Luino

l Castiglione Olona

l Castellanza

LagoMaggiore

Lago di Varese

Parco nat.Campo dei Fiori

Parco nat.Ticino

arrivo una fila di cavalli, famiglie in groppa: ci di-cono che stanno facendo un trekking nel parco delCampo dei Fiori. “Ci sono tantissimi centri ippici, inprovincia” spiega la gentile amazzone alla guida delgruppo “dove si possono fare corsi e imparare a ca-valcare, dressage e ostacoli, siamo all’avanguardia.Pochi però organizzano passeggiate, eppure il terri-torio si presta così tanto...”. Vero: il posto è splendi-do, e quando arriviamo in cima alla montagna, a 1227metri di quota, e poi al forte di Orino, dove si posso-no ancora notare le fortificazioni della prima guer-ra mondiale, il panorama lo è altrettanto. Da unaparte la catena alpina ancora ammantata di neve,dall’altra la collana di laghi e laghetti della pianura,da Comabbio al Maggiore: il Campo dei Fiori è unavamposto ideale per chi vuole godere di uno deipanorami più belli delle Prealpi. Logico che la cimasia diventata uno dei punti privilegiati da deltaplani-sti e colleghi: lo scenario in volo deve essere eccezio-nale. Un famoso centro, produttore dei primi delta-plani italiani, è proprio sotto il monte, a Laveno

Mombello. Kira rivede in volo gli stessi misteriosi og-getti che qualche weekend fa aveva sbirciato dal la-go: e non può trattenersi da esprimere (mugolan-do) qualche dubbio su quegli strani esseri volantiche sono ben più grandi di un uccello... Chissà cosaavrebbe pensato, Kira, se avesse assistito al decollodel primo aereo di Giovanni Battista Caproni, av-venuto poco più di sei anni dopo il primo volo delmondo, quello dei fratelli Wright in North Carolina.Era il 1910, il posto Cascina Malpensa. Quella Mal-pensa, certo, quella che da cui oggi decollano i jetche solcano il cielo. Come dire: i varesotti anche il vo-lo lo devono avere nel sangue.Riprendiamo a camminare. La tappa procede in for-te discesa per raggiungere Azzio, oltrepassa Comac-chio e attraversando la pianura del Carreggio arrivaa Casalzuigno (a 327 metri!) di fronte all’ingressodella magnifica villa Della Porta Bozzolo, recente-mente restaurata dal Fai. Ottima per il consuetospunto culturale. Kira è meno soddisfatta. Con gliocchi ci prega di riportarla al lago. l

Sopra, da sinistra: le ghiacciaie di Cazzago Brabbia, sul lago di Varese, utilizzate come “frigoriferi” per la conservazione del pesce;canottieri in allenamento sul Lago Maggiore; le architetture industriali della valle dell’Olona, interamente percorribile in bicicletta.

Pedalare, ma anche camminare, volare,remare, navigare. Ecco come e dove

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