Rivista Siti - Luglio Settembre 2009

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SITI • SOMMARIO 5 Editoriale Europa, musei e giovani Analisi e riflessioni del nuovo presidente di Claudio Ricci 6 Primo piano Viaggio nell’Aquila ferita Il capoluogo abruzzese, dopo il violentissimo sisma che l’ha colpito, riparte dalla cultura 12 In evidenza Firenze, la città dei musei Intervista ad Antonio Paolucci di Carlo Francini 18 L’analisi Gli investimenti culturali tra sviluppo economico e coesione sociale Pianificazione strategica dello sviluppo locale di Claudio Bocci 22 Focus Le “Memorie in viaggio” del Cinema Ambulante Promuovere il territorio utilizzando la settima arte di Luca Acito 26 Montalcino Il paesaggio del Brunello Strategie per la valorizzazione del turismo enologico di Massimo Bindi 30 Reportage La città rosa dei Nabatei Il celebre sito Unesco di Petra in Giordania di Adriano Cioci 34 Speciale ipogei 1 Rieti, la Venezia d’acqua dolce Un mondo sconosciuto sotto l’antica via Salaria di Rita Giovannelli 38 Speciale ipogei 2 Architetture sotterranee Osimo e il suo percorso ipogeo di Stefano Simoncini 42 L’approfondimento Le perle d’Italia come prigioni di un popolo I ghetti ebraici nelle città Unesco italiane di Giacomo Natali 48 Bell’Italia La Valle del Barocco I gioielli del tardo barocco nel sud dell’Europa di Sebastiana Clara Borzì 54 In prospettiva Verso il Piano di gestione dell’area archeologica Pompei, Ercolano e Torre Annunziata di Antonio Varone 58 Itinerari Le vie della transumanza La valorizzazione della pastorizia trasmigrante nel Lazio meridionale di Claudia Golinelli e Fabio Severino 64 L’intervento L’Ulisse di allora e l’Ulisse di oggi Perchè le persone viaggiano? di Annalisa Baldinelli 68 A proposito di L’infinita sfida alla forza di gravità Torri e campanili nelle città italiane patrimonio mondiale Unesco 74 Progetti Nel monregalese i totem distribuiscono storie La sperimentazione MP3 Mondovì podcasting di Damiano Aliprandi e Alessandro Bollo 78 Associazione È Claudio Ricci il nuovo presidente dei Siti Unesco italiani Importanti decisioni all’annuale assemblea dell’Associazione 80 Brevi Notizie dall’Italia e dal mondo

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SITI - PATRIMONIO ITALIANO UNESCO - TRIMESTRALE DI ATTUALITÁ E POLITICA CULTURALE

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SITI • SOMMARIO

5 Editoriale Europa, musei e giovani Analisieriflessionidelnuovopresidente diClaudioRicci

6 Primopiano Viaggio nell’Aquila ferita Ilcapoluogoabruzzese,dopoilviolentissimo

sismachel’hacolpito,ripartedallacultura

12 Inevidenza Firenze, la città dei musei IntervistaadAntonioPaolucci diCarloFrancini

18 L’analisi Gli investimenti culturali tra sviluppo economico

e coesione sociale Pianificazionestrategicadellosviluppolocale diClaudioBocci

22 Focus Le “Memorie in viaggio” del Cinema Ambulante Promuovereilterritorioutilizzandolasettimaarte diLucaAcito

26 Montalcino Il paesaggio del Brunello Strategieperlavalorizzazionedelturismoenologico diMassimoBindi

30 Reportage La città rosa dei Nabatei IlcelebresitoUnescodiPetrainGiordania diAdrianoCioci

34 Specialeipogei1 Rieti, la Venezia d’acqua dolce Unmondosconosciutosottol’anticaviaSalaria diRitaGiovannelli

38 Specialeipogei2 Architetture sotterranee Osimoeilsuopercorsoipogeo diStefanoSimoncini

42 L’approfondimento Le perle d’Italia come prigioni di un popolo IghettiebraicinellecittàUnescoitaliane diGiacomoNatali

48 Bell’Italia La Valle del Barocco Igioiellideltardobarocconelsuddell’Europa diSebastianaClaraBorzì

54 Inprospettiva Verso il Piano di gestione dell’area

archeologica Pompei,ErcolanoeTorreAnnunziata diAntonioVarone

58 Itinerari Le vie della transumanza Lavalorizzazionedellapastoriziatrasmigrantenel

Laziomeridionale diClaudiaGolinellieFabioSeverino

64 L’intervento L’Ulisse di allora e l’Ulisse di oggi Perchèlepersoneviaggiano? diAnnalisaBaldinelli

68 Apropositodi L’infinita sfida alla forza di gravità Torriecampanilinellecittàitalianepatrimonio

mondialeUnesco

74 Progetti Nel monregalese i totem distribuiscono storie LasperimentazioneMP3Mondovìpodcasting diDamianoAliprandieAlessandroBollo

78 Associazione È Claudio Ricci il nuovo presidente dei Siti

Unesco italiani Importantidecisioniall’annualeassemblea

dell’Associazione

80 Brevi Notiziedall’Italiaedalmondo

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EDITORIALE

iascunodinoicompieunbrevetrattodistradaepuòfarlosoloperchéaltri, prima, hanno tracciato un percorso. Per questo tutti i Siti italiani pa-trimoniomondiale devonoun “grandegrazie” aMarioBagnara, assessoreemeritodelComunediVicenza,nonchéprimopresidentedell’Associazione,eaGaetanoSateriale,illustresindacodiFerrarae“presidentedellacrescita”,inquantità equalità, del nostro sodalizio. Iniziamo “questonuovo trattodistrada”perlatutelaelavalorizzazionedeiluoghipatrimoniodell’umanitàcongrandeimpegnoeconl’auspiciodiaccrescereulteriormentelagiàproficua

collaborazioneconilMinisteroper iBenie leAttivitàCulturalieconilCentrodelPatrimonioMondialeUNESCOdiParigi.Treriflessioniiniziali:l’Europa,imuseieigiovani.

Dopol’importanterisultatoottenutoconl’approvazionedelleLegge77/2006,laprimacheunoStatomembrohaadottatoperipropriSitiUNESCO(auspicandochepossanoaumentarelerisorseannualidestinatedalGovernoaiSiti)toccaoraalParlamentoEuropeoapprovareunaspecifica“rac-comandazione”perdestinareneifondistrutturalirisorseadeguateaiSitiUNESCOEuropei.Comeassociazionemetteremotuttoilnostroimpegnoperraggiungerequestoobiettivo.CheilmiticoAge-nore,“padre”d’Europa,si“manifestinelsogno”aineoparlamentarieuropeieliillumini(auguri!).

Imuseiitalianisonocirca3200,masoloil10%diquestisitrovainunasedeappropriataerisultaadeguatamenteorganizzato,valorizzatoeutilizzatoperlapromozioneculturaleeturisticadellelocalità.Insommavieneilpensierochepiùcheaitantifugacifestival(chepassano!)sideve dedicare maggiore attenzione ai Musei italiani (che restano!) per farli diventare luoghi“educativipermanentisulleidentitàdeiterritori”,spazicheaccresconoil“tonoculturale”dellecittàe“prodotti”dainserirenegli itinerarituristici.Èdaimuseichebisognaripartire,trasfor-mandoliin“luoghiapertidivitaquotidiana”.SperochegliintendimentiprogrammaticidelMini-steroperiBenieleAttivitàCulturalipossanodiventarepresto“concreterealtà”.

“Largoaigiovani”:tracinqueanniil64%deicontenuticheutilizzeremoperscambiarciognisortadiinformazionesaràcompostoda“immagini,segniesimboli”.Unalfabetonuovonellaformaeneicontenutiacuiigiovanisisonogiàadattatieconilqualedobbiamoriusciretuttirapidamentea“sinto-nizzarci”(d’altrondele“scrittureantiche”eranodisegnisimbolici).ÈatuttociòchedobbiamopensarequandocomunichiamoiSitiUNESCO,ibeniculturaliepaesaggistici,ivalorimaterialieimmateriali,altrimentisaràsemprepiùdifficileriuscireatrasmettereallefuturegenerazionigliimportantimessaggidiconoscenza,diculturaedipacechedadecenniispiranoilmovimentoUnesco.

Buonlavoroatuttiebuoncammino.Mantova

ANALISI E RIFLESSIONI DEL NUOVO PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE CITTÀ E SITI ITALIANI

PATRIMONIO MONDIALE UNESCO

EUROPA, MUSEI E GIOVANIdi CLAUDIO RICCI

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unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale �

i sono due elementi, nellatragediachehacolpitol’Abruz-zoAquilano, che ilmondononconosceva appieno e che oraconosce. Il primo è la grandedignità di questa popolazione,davanti adunodei drammipiù

impressionanti della sua storia secolare, fattanonsoltantoditerremoti–ipiùviolentiriportatidallecronachesiriferisconoal1315,1349,1461-1462,1703–maanchedipenalizzazioniche invarieepochehannofrenatolavalorizzazioneelosviluppodelterritorio.Ilsismadel6aprilehale-sionatogravementel’impiantoarchitettonicodellacittàedeicentrivicini,hadistruttointeripalazzi,haminatolastabilitàdimoltialtri,haapertouna

fasedigrandeincertezzaneltessutoeconomicoe – soprattutto – ha strappato agli affetti dellepersoneipropricari.Assenzechemai,nellavitadiognuno,potrannoesseredimenticate.Davantiallainauditaviolenzadellanatura,edalleconse-guenzechenesonoderivate,questapopolazionestadimostrandoundecorochediventaesempioper l’intera umanità. Una nobiltà d’animo fuoridall’ordinario, come quella dei soccorritori, sindallaprimaora,nessunoescluso,allaqualesistaaggiungendolasolidarietàdiun’interanazioneedimoltealtre,sensibiliaidrammidell’uomo.

Il secondo elemento è riferibile all’immensopatrimonio storico-artistico di cui questa terraè custode. Chiese, monumenti, castelli, palazzigentilizi,dipintisembranousciredai testi

Il campanile della basilica di San Bernardino

P R I M O P I A N OIL CAPOLUOGO ABRUZZESE,DOPO IL VIOLENTISSIMO SISMA CHE L’HA COLPITO,

RIPARTE DALLA CULTURA

VIAGGIO NELL’AQUILA FERITA

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� annoquinto•numerotre•lug/set2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale �

deglistudiosiedalleguide turisticheperessereproiettati, in immagini ferite, in ogni angolo delpianeta.Unveroepropriotesoro,fattodipietrescolpite e di scenari suggestivi di cui ora ognicontinente viene improvvisamente a conoscen-za.Eppure, tuttoera lì,e inparte loèancora,atestimonianzadellalaboriositàedellasensibilitàartisticadeisuoiabitatori. Icuipadri,all’albadiquesta città, intuirono l’importanza di stringereglisforziperunacausacomune:associarsi.Sep-purestoriaeleggenda,agliinizidelDuecento,sicompenetrarono,rimaneintattoilfascinoedilsi-gnificatodiquestaunione:darevitaadungrandecentro urbano per sconfiggere le incertezze e idisagicheilvivere,aqueltempo,inluoghirela-tivamente distanti e non sicuri, poteva compor-

tare.Così,gliincastellamentielecasefortificatesisvuotaronoesorse l’Aquila:mirabileesempiodi rafforzamentodiun’identità.Anchesoloque-sto elemento, potrebbe bastare all’UNESCO peravviare un dossier ed iniziare un percorso checonduca, una volta completata la ricostruzione,al riconoscimentodell’AbruzzoAquilanoeall’in-serimento quale luogo Patrimonio dell’Umanità.Unapropostadellaqualesi faràprossimamentecaricol’AssociazionedelleCittàedeiSitiItalianiPatrimonioMondiale.

Adappenacinquegiornidalsismaabbiamodocumentato, con l’ausilio del personale dellaSquadraMobiledellaQuesturadell’Aquila, i luo-ghipiùsignificatividelnucleoantico.

Questa ne è la triste cronaca. Le forze del-

l’ordine,sindasubito,hannostrettoilperimetrodelcentrostoricoconuncordoneinvalicabilepermotividisicurezzaeperevitareattidisciacallag-gio.Ilprincipaleassecittadino,CorsoFedericoIIeCorsoVittorioEmanuele,elealtrestradeden-tro le mura, sono sinistramente deserte: le po-chepersonechelepercorronofannopartedellestesse forzedell’ordine,deiVigilidelFuoco,delgruppo di tecnici incaricati dei sopralluoghi perstabilirel’agibilitàdegliedifici.

CorsoVittorioEmanuele,dai“quattrocanto-ni” sinoaPiazzaDuomo– il cosiddetto salottobuono,maanche il ritrovodeigiovani -sembraessersi trasformato inunascenadafilminquie-tante: il silenzio è assoluto e fa paura. I palazzisonotuttiinpiedi,malosguardosiposaspesso

sullefacciatedegliedifici,dovelecrepecorrono,icornicioniminaccianodicadereelelucideinego-zisonoancoraaccese:quituttosièfermatoalleore3e32del6aprile2009.Levie laterali,ViaSallustioequelleadessaafferenti,testimonianolagravitàdeidanniconstrutture(ancherecenti)fortemente menomate e crolli diffusi. A PiazzaDuomo, l’area più elegante della città, le feritesonoaperteesquarcianoilcuore.Lafacciatadel-laCattedralediSanMassimo,patronodell’Aquila,sembraintatta,mailportoneprincipaleèserratoedunacroceposticciadilegnosimboleggiado-loreesperanzainsieme.Sullatorredisinistralagrandecampanasièstaccatadalsuoancoraggioedèprecipitata.LaportadellaCuriaVescovileèsemiaperta,maingombradicalcinacci:un

La chiesa del Suffragio

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monitoperquantiintendanosuperarla.All’internoifianchisonoinbilicoèpiùavantiunamontagnadidetritianticipail tristespettacolodelcrollodiunapartedeltempio.

A metà della Piazza, sul lato meridionale,primeggia lafacciatadellasettecentescaChiesadel Suffragio, o delle Anime Sante, tristementeassurtaasimbolodelladistruzioneapportatadaquestoterremoto,conlacupoladelValadieram-piamentesquarciata.All’iniziodelCorsoFedericoIIunagratainferroèstataletteralmentecatapul-tatadallescosse.NellavicinazonadellaPrefet-tura, laChiesadiSanMarcopresentaun’ampiaapertura laterale dalla quale si scorge l’internocompletamentedevastato;analogaèlasituazio-ne nella barocca Chiesa di Sant’Agostino (sec.XVIII), mentre l’adiacente Palazzo del Governo,altrosimbolodiquestatragedia,sipresentaqua-si completamente crollato. In Via XX Settembre alcunipalazzisembranouscitidaunbombarda-

mento, ivicompresa laCasadelloStudente, tri-stementenotaallacronacadiquestoevento.

LazonaprossimaalPiazzalePasqualePaoliharicevutodanninotevolissimi:alcunipalazzidirecente costruzione si sono letteralmente afflo-sciatisusestessiedampievoraginisisonoaper-tenelterreno.RisaliamosinoallaChiesadiSantaGiusta(secondametàdel‘300)doveilfiancosudriporta profonde menomazioni e crolli. Per rag-giungerenuovamentelaPiazzaDuomosidevonopercorrerestradestretteepericolose, ingombredi macerie. Negli altri angoli della città gli sce-nari non cambiano: la importantissima BasilicadiSanBernardino(tardo-rinascimentale),conlespogliedelSanto,hariportatodanniingentiedilsuo campanile si è letteralmente frantumato; laChiesa di Santa Maria Paganica (1308) è com-pletamentesventrata; laChiesadiSanSilvestro

(XIVsec.)haaccusatodanninotevoli;ilCastelloCinquecentesco, mirabile architettura spagnola,sededelMuseoNazionaled’Abruzzo,hariportatoil parziale crollo del tetto e danni da valutare alsuointernoealleoperecustodite.Ancheilsim-bolopereccellenza,laBasilicadiSantaMariadiCollemaggio(XIIIsec.),custodedellespogliedelPapadel“granderifiuto”CelestinoVedimira-biliopered’arte,èstataviolentementescossaeicrollihannointeressatosoprattuttolapartedeltransetto. L’elenco potrebbe continuare ancorapermolto,mabastanoquestipochicenniperfarcomprendere,seppurenoncenefosseilbisogno,

ladevastantesituazionenelcapoluogoabruzzeseeneicomunilimitrofi.

Ma lospiritochealeggianellegenteche in-contriamononèquellodella rassegnazione;nellorosguardo,nei loroocchi, vi èancora,nono-stante tutto, la fierezza di un tempo. E l’Aquilarisorgerà,piùbelladiprima.(a.c.)

Un ringraziamento agli uomini della Squadra Mo-bile della Questura dell’Aquila e, in particolare, al so-stituto commissario Sabatino Romano e all’ispettore Umberto Lorenzetti.

Palazzo Ardinghelli Franchi

Il castello cinquecentesco

La chiesa di Santa Maria Paganica

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nel finale la cittadinanza onoraria di Urbino, la città di origine della sua famiglia. Insomma, una vita scandita da genius loci potentissimi.

Si, ciò che lei dice è assolutamente vero.Devodirecheilmomentoapicaledellamiacar-rieraèstatoquando,negliannifrail’95eil’96,sono stato ministro tecnico del governo Dini,per un anno e qualche mese. Perché in quella

occasionehopotutoveramentefareilSoprin-tendente d’Italia. Avevo il privilegio, essendoministro tecnico, di non occuparmi degliaspettipoliticidiquelgoverno,mahopotuto

veramentevisitare l’Italia, lecentocittà,daAl-tamura a Salerno, da Enna a Belluno, i cento

campanili, lecentopiazze.Hocapitocos’èveramente l’identità italiana. Il fatto

che ilmuseodanoiescedaisuoiconfini,simoltiplicanellepiazze,

nelle strade ed occupa ognipiega del territorio. L’Italia è

ilpaesedelmuseodiffuso,lo sapevo anche prima,

ma l’ho verificatoproprio in quel-l’occasione. Epoicisonostatenella mia carrie-ra professionale

le città del

correndo la sua biografia mi ha colpito che, a parte Rimini, dove lei è nato e che è comun-que una bellissima città d’arte, la sua carriera di studioso, di funzionario e di soprintendente

dei musei statali, fino alla dire-zione dei musei vaticani, si è dipanata in una rete incredibile di siti patrimonio d e l l ’ u m a n i t à : Firenze, Mantova, Venezia, Verona, Roma, la Città del Vaticano e l’esperienza molto importante del terre-moto di Assisi. E proprio

Palazzo Vecchio e gli Uffizi

Il David di Michelangelo

I N E V I D E N Z A

INTERVISTA AD ANTONIO PAOLUCCI, EX MINISTRO DEI BENI CULTURALI ED ATTUALE DIRETTORE DEI MUSEI VATICANI

FIRENZE, LA CITTÀ DEI MUSEIdi CARLO FRANCINI

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servizio:Venezia,Verona,Mantova,Firenze,tuttiluoghi che mi hanno permesso di consolidarequesta mia profonda convinzione sulla unicitàdell’Italia,chenonèquestionedipercentualideibeniculturalimondiali,comespessostoltamen-tesidice,maèquestionedivisibilità,diperva-sivitàdelpatrimonio.Ilfattochedavveroquidanoiilmuseoèovunque.Equestoèquellochecifa davvero unici e invidiati nel mondo, il nostroveroprivilegio.Quindihoavutounacarrieramoltobella,senzaavvertire la faticada lavoro,perchénoncisipuòaffaticareoannoiareoccupandosideimonumentidiVeneziaodiMantova.

Proprio in riferimento al concetto di museo diffuso, mi piace prendere spunto dalla parte finale della sua introduzione al Piano di gestio-ne di Firenze: “Firenze non città museo, ma città dei musei perché se è vero che i musei fanno lo scheletro dei musei, la innervano e la significano, è altrettanto vero che in nessun altro luogo d’Italia si avverte con altrettan-ta evidenza il museo uscire dai suoi confini, occupare le piazze, le strade, false città con antica naturalezza”. Quindi, si può immagina-re che Firenze sia una specie di paradigma, valido anche per tutte le altre città della pe-

nisola? E cosa può mettere in crisi questa realtà? Le scelte urbani-stiche, le politiche del turismo, il decoro della città, per esempio il commercio ambulante?

Quando io dico che Firenze èla città dei musei dico una cosache qualifica, distingue l’unicità diFirenze. In questo senso Firenze èunica anchenel panorama italiano.Per farcapiremegliocosa intendo,portounesempio:gliUffizi.PerchégliUffizisonospeciali?Cosahannodi così singolare rispetto agli altritanti grandi musei del mondo? Leopere d’arte che ci stanno dentro?Si, certo, ce ne sono di meravi-gliose,maci sono tantimuseodelmondochenehannodipiù,pensoalPradodiMadrid,pensoall’Ermi-tagediSanPietroburgo,condecinee decine di Rembrant accumulatil’uno accanto all’altro, penso allaNational Gallery di Londra e così

via,manessunacittàdelmondohaunmuseocheentranellacittà.

Iodicosempreaimieiamicieaimieicolle-ghi:“quandoveniteperlaprimavoltaagliUffizinon vi preoccupate di vedere le varie opered’artediMichelangelo,Botticelli,lofareteinunsecondo tempo, agliUffizi ci tornerete ancora,laprimavolta limitateviapercorrere icorridoi.E allora capirete una cosa fondamentale: chegli Uffizi camminano sopra la città, cavalcanola città, sono la città e capirete anche che labellezza che sta fuori dalle finestre (la cupoledelDuomo,latorrediArnolfo,ipontisull’Arno,il collediBelvedere fittodi ville edi chiese, le

nuvole, i colori dell’acqua) la bellezza che stafuorisirifletteesiriverberanellabellezzadelleopered’arte,nellasfilatadellesculturearcheo-logiche,nellesaleBotticelli,Michelangelo,Leo-nardoequant’altro”.

Naturalmente la seconda parte delladomanda è la più complessa: il decoro dellacittà, le scelte urbanistiche, le politiche delturismo,ilcaos,ildisordinepossonomettereincrisiquestosistema?Ilfattoèchequestecoserisultano a Firenze particolarmente stridenti elesiveperchéognicittàdelmondoèfissatadaunacertaimmagine,Firenzeèlacittàdell’ordine,dell’equilibrio,èla“cameraconvista”sul

La cupola del Brunelleschi

La basilica di Santa Croce

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miracolo di arte vita e natura armoniosamenteconiugata.

Questa è Firenze. Per cui il disordine che aNapolipuòancheesseretrovatosimpatico,cittàbellissima ma caotica, un “paradiso mescola-to all’inferno”, come la definiva Goethe, oppureRoma,caosdisordine,folledipellegrini,rumoreequant’altro,maabituataametabolizzare,adi-gerire, ad assorbire, a Firenze tutto ciò diventaestremamentesgradevoleproprioperchéferiscel’immaginecristallizzatadellacittà“cameraconvista”.

Sempre rimanendo nell’ambito dei musei, il recente saggio di Jean Claire “La crisi dei musei” si scaglia contro l’uso disinvolto del pa-trimonio culturale e fa un riferimento particolare all’esperienza recente del Louvre di aprire una sede distaccata ad Abu Dhabi, ma in Italia del-l’istituzione museo nei suoi aspetti peculiari, si può parlare di una crisi di funzioni o la situazione è ben diversa rispetto a quella di altri Paesi?

LacrisideimuseiattraversatuttoilmondoeillibrodiJeanClairefotografaildisagioelamuta-

zioneinatto.Èsuccessocheilmuseoègradual-menteslittatonegliultimicinquantaannidaunacertaideadimuseoda“luogodell’incivilimento”,“luogodell’educazione”, “luogodell’orgogliopa-triottico” ad un’idea di museo come luogo deltempolibero,dellosvago,deldivertimento,dellospettacolo.Questoèogginellapercezionedeipiùilmuseo.Unmuseochesiuniscealconcettoditempolibero,digita,diweek-endconlafamigliao con la fidanzata. Tant’è vero che tanti museicivicid’Italia,purbellissimi,sonocostantemen-tevuotienoncivanessunoneanchepersbaglio.Lagentevanegliattrattoriditipospettacolare.Nel 1938 agliUffizi entravano50mila persone,adessoneentranounmilioneemezzo.Iosonopersonalmente convinto che c’era molta piùgentecheuscivadagliUffiziavendocapitoqual-cosa,chericordavaqualcosafraquei50miladel1938 rispetto almilione emezzodi oggi.Oggiilpopolodeimuseiè fattodigentecheguardasololatelevisione,nonhamailettounlibro,nonsaprebbescriverenellasualinguamadreunari-flessionedimezzacartellasenzaerrori.Questaèlademocraziadeiconsumi.

Forse bisognerebbe immaginare dei lin-guaggi più specifici, o rischiamo di banaliz-zare…?

Un’altra stupidaggine dei nostri tempi èchesipossatrasmetterelaculturaattraversoildivertimento.Laculturaèfatica,ripetitività,ènoia,ètenereilsederesullasedia,ridurreiltempo del sonno… questa è la porta stretta.Noncenesonoaltre.

Concludendo vorrei da lei delle sugge-stioni legate all’educazione del bello. La scuola, l’amministrazione pubblica, il mondo del volontariato, tanto importante a Firenze, dovrebbero fare qualcosa di più per arrivare ad un innalzamento della consapevolezza del patrimonio inteso proprio come “heritage”, eredità da trasmettere?

Il mio maestro Roberto Longhi, in tempinon sospetti, cinquant’anni fa, quando erostudente, sostenevache “la lingua fondamen-tale degli italiani è la lingua figurativa” e chequesto ci aveva resi egemoni nel mondo. “Ese questo è vero comeè vero - aggiungeva il

miomaestro-allorabisognerebbechesidesseallalinguafigurativadegliitaliani(Giotto,PierodellaFrancesca,Raffaello,Caravaggio,ecc.)lastessaimportanzachediamoallanostralingualetteraria, che comparativamente è meno im-portante”. Da una riflessione come questaderivano conseguenze che dovrebbero essereapplicatesoprattuttoallascuola,all’educazio-nealbello,appunto.AncoranonsièpercepitoaFirenze,inparticolare,einItalia,ingenerale,cheun rapportomoltostretto lega laconsue-tudine col bello alla produzione di cose belle.L’artisticità italiana nel design, nella moda,nella meccanica fine, nell’invenzione tecno-logica, nella gastronomia nasce da un popolochehavissutoinmezzoalbello,anchesenonaveva una istruzione scolastica di qualche si-gnificato, però stava in mezzo al bello. Se lapercezionedelbellosioffusca,selagenteviveinposti semprepiùbrutti, inperiferiesemprepiùorrende,iocredochesirecidequestorap-porto osmotico che gli italiani hanno sempreavutofralabellezzachelicircondaelabellez-zacheescedalleloromani.

Ponte Vecchio, il Corridoio Vasariano, gli Uffizi e il Ponte alle Grazie

I N E V I D E N Z AI N E V I D E N Z A

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1� annoquinto•numerotre•lug/set2009www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 1�

o sviluppo economicoè sempre di più sviluppocompetitivo tra territori e lacultura (nell’accezione più

ampia del termine dieconomia della

conoscenza edi industria

creativa), sista dimo-

s t r a n d oc o m e

u n ode i

piùpotentiagentidiat trazionedeifat toripro-dut tivifinalizzatiallacrescitanonsoloecono-micama,soprat tut to,socialedellecomunità.Nell’ambitoditalecompetizioneesisteun’og-get tiva convergenzad’interesse allo sviluppolocale tra tut ti i sogget ti, pubblici e privati,che insistono sul territorio. I Poteri Localidelle Cit tà, in par ticolare, possono giocareun ruolo fondamentale in questo processoa condizione che riescano ad interpretare inmaniera innovativa il loro ruolo,passandodaunobiet tivodibuonaesanaamministrazionea quello di principaleagentedellosviluppol o c a l e . Tale processo può essere

at tivato, infat ti, se l’Am-ministrazione Comuna-

le, in coordinamentocon i diversi livelli

istituzionali so-

vraordinati,siponeinunaprospet tivadilungoperiodoe intraprendeunpercorsodipianifi-cazione strategica dello sviluppo locale.Questa prospet tiva sembra par ticolarmenteat tinentealprocessodivalorizzazionedeiSitiUnesco,determinatodallaL.20/2/2006n.77chedestinaspecificherisorseallapredisposi-zionedistudieproget tie impegnaalla reda-zionedel‘PianodiGestione’comestrumentoprincipaleperdefinireleprioritàdiintervento,dadefinirsiconilconcorso,anchefinanziario,disogget tiprivati.

Tale processo, infat ti, oltre che ai PoteriLocali,puòedeve interessareaunapluralitàdi sogget ti privati che hanno a cuore lo svi-luppolocalesiasot toilprofiloeconomicochesot toquellosociale:leAssociazionidirappre-sentanzadelleImprese,ilsistemabancario,leIstituzioni, leOrganizzazioni no-profit; a tut tiquesti corpi intermedi si aggiungono, ovvia-mente,iCit tadini.

Unavisionestrategicadellosviluppo,cen-tratasullavalorizzazionedelpatrimoniocultu-rale,determinaimpor tantiinterventidirigene-razione urbana del territorio, for temente col-legatiadunaprogrammazionediinvestimentiin‘infrastrut tureculturali’diserviziopubblico(musei, biblioteche, teatri, parchi scientifici,laboratori creativi, ecc.) in gradodi promuo-vere,animareegestireefficacemente leat-tivitàculturalidellacit tà.Si trat ta,quindi,di innovare profondamente il tessutourbanisticoriqualificando,adesempio,

aree ex-industriali o pianificando la creazio-ne di nuovi ‘presidi’ culturali nelle periferie,destinandoli a centri di produzione culturalee creativa, in grado di favorire, tra l’altro, lacoesione e l’integrazione sociale e il dialogointerculturale, con par ticolare riferimento aigiovanieallefascepiùdisagiate.

Nell’esperienzaitaliana,emergeinmanierasignificativa quella della Cit tà di Torino che,alla finedeglianniNovanta,sot to lapressio-nediunaviolentacrisi industrialedelset toreautomobilistico, ha intrapreso con successoun percorso di riconversione produt tiva, at-traverso l’implementazione di una pianifi-cazione strategica centrata sulla cultura esull’economia della conoscenza. Il risultatodel processodi pianificazionestrategicaedi indirizzopo-litico dà luogo, di solito,alla creazione di nuove‘imprese’ culturali,chiamate a gestirepar ti dell’offer taculturale dellacit tà. L’espe-r i e n z a

Torino, il Castello del Valentino

L ’ A N A L I S I L ’ A N A L I S I

UNA VISIONE STRATEGICA DELLO SVILUPPO,CENTRATA SULLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

GLI INVESTIMENTI CULTURALI TRA SVILUPPO ECONOMICOE COESIONE SOCIALE

di CLAUDIO BOCCIDirettore Sviluppo Federculture

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italiana, rappresentata da Federculture, inquesto set tore è molto significativa. Negliultimianni,cit tàgrandiepiccole,hannodatovitaun’ampiagammadimodelligiuridici(fon-dazioni di dirit to privato); si trat ta di vere eproprie‘impreseculturali’(FondazioneMusicaperRoma,chegestiscel’auditoriumdiRenzoPiano, Fondazione Musei Civici Veneziani,FondazioneTorinoMusei,ecc.)chehannodi-mostratodipotergestireefficacementeepro-fessionalmenteunanuovaecrescenteoffer taculturale diminuendo progressivamente ilricorsoalfinanziamentopubblico.

Inquestomodello,iPoteriLocalipartecipa-noinmisuradiversa,masempreprevalente,alpatrimoniodellenuove‘fondazioni’(che,quindi,mantengono il loro carattere pubblicistico) ri-servandosicompitidiindirizzoedicontrollomaaffidando ad esse la programmazione e la ge-stionediunapiùqualificataoffertaculturale.Un

elemento-chiave del successo dei modelli ge-stionaliautonomirisiedenelladeclinazionedellavisione strategica in un commitment esplicito,valutabile e rendicontabile. Nella distinzionedei ruoli tra la sferapolitico-amministrativa, diindirizzo, e quella gestionale, deve essere resaesplicita l’indicazionediobiettivichiari,definitiemisurabilisucui laperformancedell’impresaculturalepuòesserevalutata.Ovviamente,nonva dimenticata la finalità primaria dell’offertaculturale organizzata dalle istituzioni pubblichechenonècertoquelladelrisultatoeconomico!La cultura è, prima di tutto, uno straordinariovettore di integrazione e coesione sociale. Sitratta, quindi, di individuare parametri qualita-tiviequantitativichetenganoinsiemelefinalitàsociali ed economiche degli investimenti cul-turali che rendano conto dell’ampia gamma divaloriqualitativi equantitativi chenederivano.Sottoquestoprofilo,gliattualiindicatoridiren-

dicontazionesocialenonsembranoancoraade-guati a restituire efficacemente i risultati degliinvestimenticulturali.

In questa visione, la programmazione dinuoviinvestimentipubbliciorientatiallaculturaeall’innovazione,accantoallacreazionedinuovi‘stabilimenti’ culturali (nuovi sia dal punto divistadel‘contenitore’chedel‘contenuto’)deveessere accompagnata da risorse finanziarie eprofessionali adeguate agli obiettivi strategici(svilupposocialeedeconomicodelterritorio)adessiassegnati.

Inparticolare,rilevaparticolarmentel’intro-duzionedicriteridimanagementeaccountabili-ty(qualcunocominciaaparlarediculturebility!)sofisticati e la creazione di nuovi e qualificatiprofiliprofessionali.

Questo processo, se correttamente pro-

grammatoe realizzato, rendepiùdinamico,at-trattivo e produttivo il territorio ed è di grandeinteresse non soltanto per i Poteri PubbliciLocali ma anche per le rappresentanze istitu-zionalidelleAziendeprivate(AssociazionidelleImprese,CamerediCommercio,sistemabanca-rio).Lanuovaoffertaculturale,particolarmentedinamicaequalificatapromossadalle imprese,attiraAziendeSponsor che, in alcuni casi, co-produconoeventiculturaliocomunquesonoin-teressatea‘posizionarsi’inmanieraprivilegiataneiconfrontideiloropubblicidiinteresse.

E’ del tut to evidente che, per questa via,gli investimenti in cultura, programmati egestiti corret tamente, incentivano gli at torieconomiciadimpegnarsinelleazionicultura-li contribuendo, in maniera significativa, allosviluppoterritoriale.

Venezia

L’auditorium di Roma

L ’ A N A L I S I L ’ A N A L I S I

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(informazione e intrattenimento) uniti al fascinodellalanternamagicarendonoiprodottiaudiovisiviglistrumentipiùefficaciperlapromozioneturisticaelavalorizzazionedelterritorio,forsesecondisoloal(carovecchio)passa-parola.

La domanda che nasce spontanea è: “in chemodopromuovereilterritorioconl’audiovisivo?”.

Io sono un regista e la questione per me èfisiologica,pensocheilcinemanonpossaessere

fine a sè stesso. Come si fa

a comunicare ilfascinodiunterritorioconunvideo?

La risposta l’ho trovata con l’associazioneculturale Cinefabrica (www.cinefabrica.com). Daquattro anni lavoriamo con il progetto “CinemaAmbulante – memorie in viaggio”. Il progetto ènatodallanostra terra, laBasilicata,edallanostra

l cinema è un potente mezzo cheveicola informazioni, trasmette emozioniedevocasuggestionidiluoghiepersone.Ilmercatoturisticofasemprepiùriferimentoallasettimaarteperfavorirelapromozionedelterritorio.Leamministrazionipiùattenteinvestonoingentirisorseperfornireservizi

disupportoalleproduzionicinematografiche(vedifilmcommission), per valorizzare location già utilizzatee “mappare” nuove potenziali

location.Sonoinvestimenti che garantiscono visibilità al

territorio,incrementodeiflussituristiciearricchimentodell’offertaculturaleafavorediunturismodiqualità.

La riproducibilità (cinema, dvd), la facilità dicomunicazione e messa in condivisione (web,tv, cellulari), il piacere di una fruizione immediata

luoghi suggestivi e utilizziamol’audiovisivo per raccontarele tappe del nostro viaggio. Inogni posto che raggiungiamo

realizziamounreportagepartendodaunpersonaggiolocale, da una storia, da una caratteristica delterritorio,perpoiproiettarlonelnostro“cinemadellepiccolememorie”.

Il viaggioèfunzionaleallascopertadeiluoghiedellestorie.Èunmodoperdistribuire,condividereepromuoverelestoriecheraccogliamo.

Il reportage è il nostro punto di forza, è lamemoria in viaggio.

Le arene sono il luogo votato alla fruizionecinematografica,unodeimomentipiùemozionantidelprogetto.

La suggestione nasce innanzitutto dal luogo:scegliamoscorciparticolari,piazze famoseenon,spazi chemeritanodi essere valorizzati o locationgiànoteallacinematografia,corniciperfetteperunaserataspeciale.

Prima della visione del film inprogrammaproiettiamoalcunireportagedelnostro“archiviodellepiccolememorie”perpoipresentarel’ultimacreazione:ilreportagerelativoalla

città, Matera, una locationcinematografica unica, resafamosa da film come “IlvangelosecondoMatteo”diP.P.Pasolinie“ThePassionofChrist”diMelGibson.

Musa ispiratrice di “Cinema Ambulante –memorie in viaggio” è stata la voglia di raccontarela bellezza della nostra terra, dei nostri luoghi, dicondividere con altri qualcosa di più profondo eaffascinante di una bella immagine da cartolina; lavogliael’urgenzadiraccogliereeconservareletantestoriecheappartengonoaquestaterra.Sonostorieche rischianodi scomparire con la gente che le havissute, testimoni di unprocessodi trasformazionetropporapido,detentoridiunsaperecheraccontaconlapropriaesperienzal’identitàdiunluogo.Crediamocheperpromuovereun“territorio”nonsiasufficiente“l’immaginepatinata”masianecessarioilraccontodiuncontestoterritoriale,sociale,storicoeumano.

Il cinema ambulante nasce proprio da questaurgenza. Per dare vita al nostro

p r o g e t t o abbiamomescolato tre ingredienti fondamentali: ilviaggio,ireportage,learenecinematografiche.

Da quattro anni giriamo con un furgoneattrezzato, allestiamo arene cinematografiche in

F O C U S F O C U S

UN AFFASCINANTE PROGETTO CHE PROMUOVE IL TERRITORIO UTILIZZANDO LA MAGIA DELLA SETTIMA ARTE

LE “MEMORIE IN VIAGGIO”DEL CINEMA AMBULANTE

di LUCA ACITO

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realtàospitante.OgnireportageiniziailsuoviaggioconCinefabricadalsuoluogodinascita.Laseratadicinemasi trasforma inun ritoemozionante: lagente a cui quella storia appartiene, le signoreaffacciateaibalconi, ibambinisullebiciclette, lepersonecomodamentesedutesullenostre“sedieultraconfort con vano porta bevanda” diventanopadriniemadrine,loschermoneètestimone!

Promuovere un territorio e intrattenere ilpubblico utilizzando il cinema come un racconta-storie. L’intuizione di Cinefabrica è stata quelladi valorizzare i luoghi attraverso le storie che lirendonounici.Seilpubblicononèparticolarmenteattratto dal reportage come “spot turistico” silascia sicuramente coinvolgere e affascinare dal

reportagecheraccontaunastoria.Tantopiùquestaesperienza è autenticamente legata al territoriotantopiùquell’immagineequellastoriaresterannoimpressenellamemoriadellospettatore.Inquestomodoanchelerealtàpiùpiccole,piùalieneriesconoafarsiconoscere,araccontarelalorobellezza.

Spesso ci è capitato di portare il Cinemaambulante in piccole realtà. Un caso su tutti èMontescaglioso,unpaesedi10.000abitantiapochichilometri da Matera. Qui abbiamo raccontato larealtà locale attraverso la tradizione del fornello,ovvero mangiare la carne di cavallo nei retro-bottegadellemacellerie. Il raccontoaudiovisivoèstatorealizzatoconunatecnicanarrativasimpaticaeoriginale.Ilrisultatoèchechiunquevedailreportage

si diverte innanzitutto esubito dopo si informaper visitare il paese (emangiare la “carne daMonte”).

Andare di piazza inpiazza ci garantisce ilcontatto con il pubblicoecipermettediunireallacomponente puramentepromozionaleilfascinodiuna esperienza emotivae culturale. La naturanomade e charmant del nostro progetto va abraccettoconlatecnologia:ireportagecontinuanoil loroviaggioinmanieraindipendentesfruttandoicanalimoderni di condivisione (DVD,TV,web). AquestopropositoèesemplareilreportagerealizzatoaSenise,unpiccolocentrodell’entroterrapotentino,che su youtube ha avuto migliaia di accessi(visualizzazioni) da tutto il mondo. Dai commenti

sul video è emerso chegli utenti sono stati“forestieri” e stranieri,emigranti e amici degliemigranti che attraversoil filmato hanno potutoritrovare quei raccontitipiciascoltatimillevolte.

In conclusione, ilprogetto di Cinefabricanasce da un grandeamore per la settimaarte:lamagiadelcinema

rivive per il nostro pubblico nelle piazze d’Italia.Barattiamo le grandi storie, raccontate dallepellicole, con le piccole storie raccontate dallagenteedailuoghi.AccantoallestardiHollywoodtrovano spazio personaggi tipici con le loropiccole/grandi storie di ogni giorno, storie checiappartengonoecherendonospecialieunicheleterrecheamiamo.

Cinefabrica per l’Abruzzo

NelmesediAprileilCinemaAmbulanteèarrivatoaL’AquilaperportareilCinematraletendopoliabruzzesi.IlprogettoacuradiCinefabricahacoinvoltolemaggioricasediproduzioneedistribuzionecinematogra-

fica,oltreadattori,produttorieregistiprotagonistidelcinemaitaliano.Ognigiornouncampodiverso,ognigiornounaproiezionepomeridianaperibambinieunaseralepertutti.Ilprogettohaincontratoilfavoredeglispettatoriehaavutol’appoggiodeimedici-psicologideicampi:ilCinemaèmotorediaggregazione,ricreaunospaziosocialeeunospaccatodi“normalità”fondamentaleperladifficilecondizioneincuisitrovanoglisfollati.AttualmenteCinefabricastalavorandopercercaredidarecontinuitàalprogetto.

Le interviste di Cinefabrica

Il backstage (fotodiGerardoFornataro) La proiezione (fotodiGerardoFornataro)

F O C U S F O C U S

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lComunediMontalcinoinsiemealParcodelleCinqueTerreèunodeidue territori italiani che fanno par-te del progetto Vitour II. Il progettopresentato alla Commissione Eu-ropea, naturale sviluppo dell’ormaiconcluso Vitour I, coinvolge undiciaree europee patrimonio mondiale

dell’umanitàefamoseperleloroproduzioniviti-vinicole.Nefannoparte,oltreaiduesitiitalianisopramenzionati,iseguentiterritoricomunitari:PicoIsland,DouroinPortogallo,TokajinUnghe-ria,ValledellaLoiraeSaintEmilion inFrancia,Rhineland-Palatinate in Germania, NeusiedlerSee e Wachau in Austria e Lavaux in Svizzeraqualepaeseextracomunitario.

L’iniziativa cerca di coniugare sviluppo eambienteinterritorimoltofamosiperfarsìcheun eccessivo sviluppo non danneggi il valoreuniversale del bene. Si mira, in pratica, a pro-muoverenuovestrategieregionalielocaliaifini

ambientaliepaesaggisticiattraversoloscambiodibuonepratichefraipartners,iltrasferimentodistudidifattibilitàinnovativielaprogettazionedinuovemetodologie.Ilprogetto,delladurataditreanni,perun importodiduemilionidi euro,prevede anche eventi di grande rilievo per va-lorizzare lestrategieconcretamenteattuatedaisingolisitiodincomune.

Montalcino, negli anni è divenuto un si-stemafortechepuntaallaqualificazionedelleproprieproduzioniedell’offer taturisticaattra-verso la salvaguardia e la valorizzazionedellaculturaedell’identitàlocale.Sistacostruendounsistemadove ivari“attori” inizianoa lavo-rare insinergia,con laconsapevolezzache lacompetitività diventa mondiale. Ma tutto que-stononbasta.Daunlato,pertantideiterritoriinseritinelprogettosirischiala“sanmarinizza-zione”, dall’altro si corre il pericolo, sull’ondadelsuccessoedellanotorietà,divedereattua-te speculazioni o pressioni sui territori

Montalcino

M O N T A L C I N OPROGETTO VITOUR II: NUOVE STRATEGIEPER LA VALORIZZAZIONE DEL TURISMO ENOLOGICO

IL PAESAGGIO DEL BRUNELLOdi MASSIMO BINDI

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chemutinogliaspettidiunicitàedecceziona-litàriconosciutidalWorldHeritage,perquestoforse,trovaresoluzionialivellisopranazionali,puòavereungrandevalore edancheun inte-ressantefuturo.

Ormai le grandi regioni vitivinicole europeehanno incentrato gli sforzi di valorizzazione e

promozioneanchesullealtreproduzionitipiche,l’arte, la storia, l’ambiente, il tempo libero. Ilmarketing del territorio insieme alla sua tutelarappresenterà per il futuro, forse l’unica, ulte-riore, scommessa vincente per le realtà ruralicome quelle coinvolte nel progetto Vitour maanchepertantealtre…

A proposito di bel paesaggio...

Percorrendo lestrade tortuosechedaogni luogoconduconoaMontalcino,oltreavederemaridivigneeboschi,paesaggimozzafiato,orizzonti indimenticabili,ancheilviaggiatorepiùdistrattoavràammirato, in

cimaadognifilare, rosemulticolorida far invidiaaipiù rifornitivivai.Visietemaichiesti ilsenso?Forseviavrannodettochesitrattadiunantichissimometodoperprevenirealcunemalattiedellavite.Lefogliedellarosavengonoaggrediteprimadaalcunifunghi,comel’oidio,equindipermettonodicurareinanticipoepreveniregliattacchisullapiantadibacco.Altriviavrannoraccontatochelefioritureprofumatissimedelleroseattirandoinsettiinevitabilmenteincrementanol’impollinazionedeifuturigrappoli.Qualcheromanticoviavràraccontatocheilcontadinounavoltafinitalagiornatadilavororaccoglieunmazzodiqueifioriprofumatissimiperportarliall’amataconsorte.Nonvièsortoundubbio?Nonfaràpartequestausanzadellaculturadelbello?Visietechiestiperchélerosesitrovanoquasiesclusivamenteneifilarichecosteggianolestrade?

L’ultimo baluardo delle libertà comunali

SulleoriginidiMontalcino (il cuinomederivada “Mons Ilcinus”ossiamontedei lecci) esullasuastoriamancanonotizieattendibilidalmomentochenel1444unincendiodevastòl’archiviocomunaledoveerano

conservatidocumentirelativiallevicendepiùantichedellacittà.Numerosisonocomunqueiritrovamentiar-cheologicidiinsediamentirisalentiall’epocaetruscaeromana.LanascitadiMontalcino,comeinsediamentodiunacertaimportanzasottol’aspettourbanisticoedeconomico,sipuòfarrisalirealXsecolo.Unsecolodopoilborgo,giàautonomo,ebbeunrigogliososviluppodelleattivitàartigianali,primafratuttequelladellaceramica,diseguitolacalzoleria,laconcia,lalavorazionedellalana,delferroedellegname.Perlasuaposizionestrate-gica,MontalcinosiritrovòapiùripresenelcorsodelXIIIeXIVsec.acombattereconisenesipermantenerelasuaautonomia,finchélapersedefinitivamentequandoimontalcinesifuronoriconosciuticittadinidiSiena.L’importanzasocialeedeconomicadellacomunitàcrebbeepropriopertalemotivo,nel1462,fuelevataalgradodicittàederettaadiocesidalPapaEneoSilvioPiccolomini,ossiaPioII.Nel1555,dopocheSienasieraarresaaiMedici,moltiesulisenesisirifugiarononelliberoComunediMontalcinodandovitaalla“RepubblicadiSienainMontalcino”esidotaronodileggieordinamenticivicisimiliallavicinaSiena.Nel1559,coniltrattatodiCateau-Cambrésis,vennestipulataladefinitivapacetraSpagnaeFranciaelapiccolaRepubblicadiMontalcinosiarre-se.TrailXVIIeilXVIIIsec.vifuunperiododiparticolareripresaeconomica,dovutasopratuttoalgrannumerodiartigianicheoperavanoall’internodellacittà,einsiemerifiorìl’agricolturael’allevamentodelbestiame.

NelsecoloXIXMontalcinoseguì lesortidelGranducatodiToscanafinoall’annessionealRegnod’Italiaedapartiredallasecondametàdel‘900,ilsuonomediventeràindissolubilmentelegatoallafamadiprodottienogastronomicidieccellenza,inprimisilBrunello. L’Abbazia di Sant’Antimo

I vigneti del Brunello

M O N T A L C I N O M O N T A L C I N O

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lcune cose bisogna vi-verle per capirle”, è questoilcommentodiunodeitantiviaggiatoridellanostraepo-caal terminedellavisitadiPetra,unadellenuove“set-temeravigliedelmondo”.Ilmomento più emozionante

siconsumaallafinedelsiq,quandolapercezionedeltempo sembra velocemente accelerare ed allinearsiadunturbiniodibattitid’ansia:traduealtissimepareti

dirocciaarenaria,affacciatenelbuiodellamemoria,siintravedepartedellasagomadiunmonumento.Sipercorronoancorapochimetried’improvvisolacles-sidrasembra frantumarsi.Nelsuosplendoreappareunavisionesognatadaun’interaesistenza:lafacciatadi el-Khazneh, il Tesorodel faraone, unodeimonu-mentisimbolodella“cittàrosa”.MadisimboliPetraèuncrogiolo.Nonvisonosoltantoquellilegatiall’arteeallastoria,maancheall’anima,all’assoluto,allalibertà.Forseèperquestocheilluogorappresentaperilturi-stadioggiunadelletappeirrinunciabili.

L’atmosferacheirretisceilvisitatoreèilfruttodiunasommadicomponenti:l’ambientenaturale,dovelacittàèstataideataecostruita,incassatainunaval-lataaspraeinaccessibile;l’operadell’uomo,chenellarocciahascolpitoconmaestrialineedielevataelegan-za;l’azionedelventoedialtriagentiatmosferici(verograttacapoperglistudiosi!)chehannoimpressoalleparetiroccioseeallefacciatedegliedificiunmovimen-tolentoeinesorabilecheaccendepolicromieegiochidiluce;lasuggestione,infine,chemuoveibagaglidellastoria,fattadire,dibeduini,diuominicheneldesertohannolasciatounatracciadiindelebilefascino.

L’UNESCO ha eletto Petra, anche per questimotivi, patrimonio dell’umanità nel 1985, defi-nendone le sue peculiarità come un capolavorodelgeniocreativoumano.

L’albadiPetra(ilcuisignificatoè“roccia”)èrife-ribilealXIIIsecoloa.C.conlapresenzadegliedomiti,discendentidiEsaù.Adessisisostituironoinabatei,apartiredalVIsecolo,alcuipopoloèlegatolosviluppodellacittà.Lalorocapitaledivennebenprestoilcentronevralgicodellepiùimportanterottecommercialidelvicinooriente, ivicompresalaepicaViadell’IncensochedalloYemenrisaliva l’Arabiae terminava

Tombe scolpite nella roccia Il Tesoro del Faraone

R E P O R T A G E

PETRA, IN GIORDANIA, LA MITICA CITTÀ SCAVATA NELLA ROCCIA

LA CITTÀ ROSA DEI NABATEIdi ADRIANO CIOCI

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alportodiGaza. Inabatei intuironocheunsitocosìdifeso dagli elementi naturali poteva essere sopraf-fattosoltantodallasete.Perquestosiprodigaronoinimponentiopereidrauliche,sfruttandononsoltantolesorgenti naturali della zona, ma soprattutto incana-landol’acquapiovana,facendoladefluireincentinaiadicisterne.Intalmodogliattacchiperpetratidaivarieserciti, ivi compresoquellomacedone,nonebberosuccesso.TraisovraninabateispiccailnomediAre-tasIII(87-62a.C.)cheesteselasuainfluenzasinoaDamasco.Duranteilsuoregnovenneroedificatiitem-plieletombepiùimportantigiuntianoi.GliimperatoriTraianoeAdrianocompreserolepotenzialitàdiPetra,tantochedurante il lorogoverno lacittàebbenuoviimpulsisotto ilprofiloarchitettonicoecommerciale.DalVIsecoloilluogoiniziòungradualedeclinosinoaltotaleabbandonoedallacompletadimenticanza,adeccezione di una breve parentesi dovuta ai Crociati.LerovinediPetravennero,così,frequentatesoltantodaalcunibeduini.Nel1812losvizzeroJohannLudwigBurckhardtseppediunacittàinteramentescavatanel-

laroccia;perentrarvidovettevincereilsospettodegliuomini del deserto. Si travestì da arabo, facendosichiamareIbrahim,dichiarandoilsuodesideriodioffrireunacapraallatombadiAronne,fratellodiMosé,chelatradizionevuolesulgebelHarun,lacima(1.350m)piùaltaaguardiadelsito.Aseguitodellesuedescrizioniediesplorazionisuccessive,ilmondosiriappropriòdiunodeiluoghipiùmirabilidell’antichità.

L’ingressoallazonaèanticipatodaun’areaadibi-taaparcheggioeservizi.Daquisipercorreapiediillettodiunanticotorrenteinsecca,unlargosentieroindiscesachepercircaunchilometroconcedeunpri-moanticipodell’attivitàdiscavodeinabatei:laTombadegliobelischi(metàdelIsecolo)diinfluenzaegizia,laTombadelTricliniume,dirimpetto,leTombedeiGinn.Siarrivaprestoall’ingressodelsiq,unagolapercorri-bileperpiùdiunchilometro,lecuiparetisielevanoperoltrecentometrie ilcuipuntopiùstrettonemisuraappenadue.Ilfondodellostrettopassaggioèstatore-centementesistematoperpermetterepiùagevolmen-teilpassaggioapiedieancheiltransitodeipiccolica-

lessiperiltrasportodeituristi.Ilsiqsifaovun-que spettacolo, conla presenza di tombe,nicchie, rocce model-latedalvento(ilpesce,l’elefante,ecc.)eirestidelle opere di canaliz-zazione dell’acqua. Quil’attesa per la fine deltunnel si fa crescente,dopodichéappare,nellasua strabiliante bellez-za, la facciata rosadelTesoro del faraone. E’l’edificio più noto diPetraedancheilmeglioconservato, nonostan-te i beduini l’abbiano

presoafucilatecredendodiessereinpresenzadiunveroepropriotesoro.Loslargoprospicienteèanimatodaituristi(senecalcolanooltreunmilionel’anno),maquestonontogliemaestositàalmonumentoedemo-zionealsuocospetto.Lelineerichiamanolostileelle-nistico,malasuadatazioneèpiuttostocontroversaecomunquenonanteriorealIsecoloa.C.Neiquarantametridialtezzaperpocomenoditrentadilarghezzasi armonizzano colonne corinzie, architravi, timpani,sculture,bassorilieviefregivari.Lacuriositàsispe-gnealsuointerno,costituitodaunasempliceespo-gliacamera.Dalel-Khaznehsivolgeadestrae,dopounabrevegola,lemontagnesiallontananolasciandocorrere losguardodelviaggiatoresuunavastaareadigradante,cintadarilievipunteggiatiditombe,caver-neereperti.DapprimasiincontralaViadelleFacciate,chehal’epilogonelsuggestivoTeatro(Isec.)capientedi almeno 3.000 posti, poi (dalla parte opposta), insuccessione,lestupendetombedell’Urna,dellaSeta,Corinzia,delPalazzoediSextusFlorentinus.DifrontesiaprelaviaColonnata,ilverocentrodellacittà,riordi-natadaTraiano,allaqualesiinnestanogliitinerariper

raggiungereilGrandetempio,leTerme,laPiscina,laPortaMonumentale,ilPalazzodellafigliadelfaraone(cheèl’unicoedificioinmuraturagiuntoanoiinbuo-necondizioni)e,difronte,ilTempiodeiLeoniAlati,lacappellaAzzurra,laChiesaBizantina,conmosaicidiincomparabilebellezza.DalpuntopiùbassodelsitosipuòoptareperunavisitaalcosiddettoMonastero,sulgebeled-Deyr,unimponentesantuariodedicatoforsealrenabateoObodasesimile,nellacomposizione,alpiùconosciutoTesorodelfaraone.DallastradaColon-natasipuòraggiungereilgebel-Attuf,illuogoAltodelSacrificio,neicuipressisidispongonoilTricliniumealtretombemonumentali:delFrontoneSpezzato,delSoldatoRomano,delGiardinoel’areadegliObelischi.Unacittàdal fascino irresistibile,doveognunoha lapercezionedella“scoperta”.

Igiordaniconsiderano la “città rosa”comeunodei luoghi per eccellenza e, sicuramente, la risorsanazionalepiù importante, anchesotto il profiloeco-nomico. Per loro, che di oro nero non dispongono,Petrarappresentanonsoltantoilpassatomaanche,esoprattutto,ilfuturo.

La Via Colonnata

R E P O R T A G ER E P O R T A G E R E P O R T A G E

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ochi conoscono l’esistenzadi ampi ambienti che inglobanovestigia romane sotto l’odiernavia Roma a Rieti. E questo nonsorprende se si considera chefinoapochiannifa,iprimianonsaperlo erano i reatini stessi. Le

cosefortunatamentesonocambiate,maancoraoggipasseggiandolungolaprincipaleviacittadina,l’anticocardo, ossia la via Salaria, l’antica via del sale, nontuttiriesconoadimmaginaredicamminaresuunpia-

norialzato,sostenutodaarchi,restidiunapoderosacostruzionerealizzatadairomaniperevitarel’impalu-damentodell’importanteviaconsolare.Eppuresottoilpianodicalpestiosiapreunmondostraordinarioedaffascinante, fatto di volte, architravi, antichi vicoli,checonducealviadottoromanoecheaspettadies-serescopertodaivisitatori.

Anticamenteoccupatadaungrandebacino,lacit-tàdiRieti,fuconquistatainsiemealrestodellaregionesabina,nel290a.C.daManioCurioDentato.LeacquedelfiumeVelino,ricchedisostanzeminerali,avevanonelcorsodeisecoli incrostato le rocce,creandounabarriera travertinosa che impediva il deflusso dellestesseavalle.IlconsoleromanofeceeseguireiltagliodelleMarmore,consentendocosìalfiumediprecipitarenelNeraeliberarelapianuradiRietidalleacquedel“la-cusVelinus”.Questaimportanteoperaidraulica,citataspessonellefontiantiche,èconsiderataunodegliinter-ventipaesaggisticipiùinteressantiespettacolaridellastoria,chedaunapartemiseReateinurtoconTernipericontrastantiinteressiconnessiallaregolamentazionedelleacquedelfiumeVelino,dall’altratrasformòlacittàinunimportantecentroagricolo,naturalefornitorediRoma,“vocazione”cheRietinonhamaiabbandonatonelcorsodeisecoli.DopolaconquistaRietifusempremoltolegataaRomaecollegataadessadallaSalaria,laviapiùanticacheuscivadaRoma.

Ladenominazionedell’importantearteriasideveallasuafunzioneoriginariacheconsentivaallepopo-lazioni dell’entroterra sabino e dell’agro reati-

Sopra (via Roma, l’antica Via Salaria) ... e sotto!

S P E C I A L E I P O G E IS P E C I A L E I P O G E I

SOTTO L’ANTICA VIA SALARIA SI APRE UN MONDO STRAORDINARIO,FATTO DI VOLTE, ARCHITRAVI E ANTICHI VICOLI

RIETI, LA VENEZIA D’ACQUA DOLCEdi RITA GIOVANELLI

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nodiraggiungereRomaperrifornirsidisalenelForoBoario,trasportatoquidallesalinedellafocedelTevereedallepopolazionidelPicenoditrasportarenumerosiprodottiversolacapitale.InizialmentelastradadovevagiungereaRieti,esolosuccessivamentevenneprolun-gata fino all’Adriatico, in seguito all’assoggettamentodel Piceno avvenuto nel 268 a.C. L’ampliamento delpercorso richieseunnotevoledispendiodi energie edirisorseeconomiche,sesipensacheperaprirsiunvarcoindirezionedelmare,iromanifuronocostrettiarealizzaresubitodopol’abitatodiInterocrium,l’odiernaAntrodoco, tagliverticalinelle roccecheancoraoggicaratterizzano le“goledelVelino”. In loco ilfiumehascavatounaforraprofondissima,forselapiùselvag-giaesuggestivadituttol’Appennino,doveèpossibileammirareil“Massodell’Orso”,rupetagliatadairomaniperun’altezzadicirca30metrieunalunghezzadi20

aperpendicolosul fiume.Questeedaltremodifiche,furononecessarieperrenderelaconsolareSalaria,laprincipaleviadicomunicazioneperl’interoterritoriosa-bino,utilizzabileinqualsiasiperiodo.L’abbondanzadel-leacquedellacittàdiRietiinfatti,elericorrentipienedelFiumeVelino,reseroaltresìnecessaria lacostruzionediunviadottoformatodafornicirampantiperelevarelaSalaria.Questomanufatto,superando ilfiumeconunsolidoponte inpietradovesonovisibili iprofondisolchi lasciati dalla ruotedei carri utilizzati per il tra-sportodelsale,permettevaallastradadiraggiungerelacittàsviluppatasisuunarupe,evitandoallagamentiedimpaludamenti.Lastrutturainglobataneisotterraneidialcunedimorepatrizie reatineè formatadagrandiosifornici romani costruiti conenormiblocchi squadratidi travertinocavernoso,asostegnodelpianostrada-le.Dopoaverattraversatoilforo,situatodoveoggisi

estendepiazzaVittorioEmanueleII,lastradapiegavaadestrasullaviaGaribaldi,formandogliantichicardoedecumanocherappresentanoancoraoggiidueassisucuiimperniareunavisitaailuoghidimaggioreinteressedellacittàdiRieti.NeisotterraneidicasaSciarrasiapreunambientestraordinarioformatodaunforniceroma-noedaarchiutilizzatisuccessivamentecomefondaciperlavenditadiolioevino.Piùtarditrail1600edil1700questilocalidivenneromagazzinimercantili,uti-lizzotestimoniatodallapresenzainlocodiantichidoliiolearidellacapacitàdicirca200litricadauno.

InteressanterisultavisitareilmagazzinodicasaPa-rasassiedisotterraneidiPalazzoRosatiColarietidoveèrintracciabilepartedelviadottoconforniciseminterratiedoveunimponentemuromostrailpianodiinclinazionedellaviaconsolaredallerivedelfiumeVelinofinoallarupeditravertinodovesierasviluppatoilprimonucleoabitativo della città. L’ambiente più antico di palazzoNapoleoni,cronologicamentesuccessivoalmanufattoromano,èappoggiatoverticalmenteadunodegliarchidelviadotto,conservatoperunalarghezzadi5,40m,un’altezzadi3,40medunaprofonditàdi7,10m.E’for-seilfornicepervenutociconlavisibilitàpiùcompleta,risultainfattiquellomenointerratoecaratterizzato,nellaparetedifondodaunabotola,chenelpassatoassicu-ravailpassaggiotraipalazziNapoleonieVecchiarelli.Quantoallaquotarispettoalpianostradaledell’attualeviaRomasièinveceadun’altezzainferioredi2,90m,chedocumentachenelforniceNapoleonici troviamoadunaquotapiùelevatarispettoaquelladeiduefor-niciprecedenti.NellazonapiùbassadellacittàdiRieti,sempresullarivadestradelfiumeVelino,erainvecepo-sizionatounportofluvialeampioesicuroattraccoperlebarchechetrasportavanogranagliedallavallereatinaaisotterraneidegliedificicitati.Inloco,lapresenzadiarchi ribassati testimonia i continui aumenti di livellodelle rivedelfiume, tesiadevitare l’annosoproblema

delleinondazionidellecase.Nelpassatoinfatti,leacquesiaddentravanoperdiversimetrilungol’odiernaviadelPortotrasformandolainuncanalenavigabile.CosìRie-ti,constretticanaliformatidacasetorreappoggiatealviadottoromano,sitrasformavainunpiccola“Veneziadiacquadolce”perpoitornare,perbreviperiodi,allapercorribilitàdellesuestrade.Unainterazioneinconti-nuaevoluzionedelrapportocittà-acqua-fiume-viadottoromano.Unrapportodiodioedamoredovetuttihannotrovatovantaggiquotidianieproblemidarisolvere:dallelavandaieaicontadini,daimugnaiallericchefamiglie.OggidopoilavoridisistemazionedelVelinodeglianniTrenta,dopolacostruzionedelledighedelSaltoedelTurano,l’acqua,croceedeliziadiRieti,noncostituiscepiù una minaccia per la popolazione ma un bene dasalvaguardareedunostrumentodistudioattraversoilqualecomprenderelevicendedelpassato.

... e antichi vicoli

Volte, architravi ...

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rroccata su un poggioa 265 metri sul livello delmare,immersanellaridentecampagna marchigiana, siestende la città di Osimo,vicinissima al Conero e asoli70chilometridaimonti

Sibillini.Lasuaformaricordal’improntad’ungigan-tescopiedesinistro,quasiavolersimboleggiare letracce delle popolazioni antichissime che si sonosuccedutesulsuo territorio. Infatti,comesievince

dal vecchio appellativo di Vetus Auximum, il luogovanta una storia millenaria, che addirittura risaleallapreistoria.Questoanchegrazieallasuafavore-voleposizionegeografica,cheoffreallacittàsiaunclima favorevoleper lamaggiorpartedell’anno,siauna vista panoramica che spazia dal mare Adria-ticofinoagliAppennini.Furonoproprio iPiceni,findalIXsecoloa.C.,aporreilprimoinsediamento,dicui sono stati ritrovati i resti nell’avvallamento cheoggi corrisponde al mercato coperto. E’ durante ilperiodo romano, però, che l’abitato divenne florido

centro e nodo economico fondamentale. L’assettourbanisticoall’internodellemura romane,dicuiadoggi si conservaunbreve trattonella zonasetten-trionale,eracaratterizzatodallapresenzadiviechesiincrociavanopiùomenoperpendicolarmente,imi-tandolatipicastrutturadell’accampamentoromano:il decumano attraversava la città da est ad ovest,mentreilcardodanordasud.All’incrociodiquestidueassi,corrispondenteall’attualepiazzadelComu-ne,sorgevail foro.LacittàvisseannidiprosperitàfinoadiventareunadellecivitaspiùimportantidellazonadelConero,titolochemantenneancheinepocamedievale.Lesoletestimonianzetangibilidiquestoperiodosonol’ampliamentodellacintamurariaverso

oriente(corrispondenteall’attualerioneSanMarco),elacattedralediSanLeopardo,magnificoesempiodiarchitetturaromanico-gotica,edificataacavallotrailXIIeilXIIIsecolo.Tranneunbreveperiodo,incuiOsimofusottopostaaldominioprimadeiMalatestadiRimini,poideiViscontidiMilano, lesuevicendee lasuavitapoliticafuronoindissolubilmente legatiallo Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia: tracce diquestainfluenzasitrovanodovunquenell’abitato,dalComuneallechiese,dainumerosipalazzinobiliariallepiazzesullequalisiaffacciano.

Ancorapiùsuggestivaedindimenticabilediquellainsuperficieèpoilacittàsotterraneascavatanell’are-naria,unafittaretedigallerie,cunicoliedam-

Panoramica di Osimo

Una città sotterranea scavata nell’arenaria

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OSIMO E IL SUO PERCORSO IPOGEO

ARCHITETTURE SOTTERRANEEdi STEFANO SIMONCINI

Assessore alla Cultura del Comune di Osimo

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bientidispostiapiù livellie incollegamentotraloromediantecondottiverticali-pozziocamini-provvistidipedarole.Degnedirilie-vosonoleGrottedelCantinonesottostantiilMercatocopertoedilConventodiSanFran-cesco. L’interesse storico ed archeologicoèdovutosoprattuttoalla loroubicazione.E’opportuno, infatti, ricordare che, in questastessazona,scavicondottidallaSoprinten-denza di Ancona hanno portato al ritrova-mentodirestidiunabitatodell’etàdelFerroepiùrecentementeditracceriferibiliall’etàdelBronzo.Inoltrelasoprastantechiesa, laBa-silicadiSanGiuseppedaCopertino,èlapiùgrandediOsimodopoilDuomoefucostruitanel1234sullefondamentadiunaltroedificiodi culto dedicato a Santa Maria MaddalenaPenitente.Importanteèpoil’esserearidossodellepossentimuraromane,neipressidellacelebre FonteMagnacitatadaProcopiodaCesarea,cronistaalseguitodiBelisariodu-rante la guerra greco-gotica. Vi sono restiancoravisibilidicunicoliepozzimoltoantichicheuntempodovevanoesserecollegaticonquellichesfocianoindirezionedellafonte,proprioglistessiusatidagliOsimaninel538d.C.comeviestrategicheperrifornirsid’acquaall’internodellemura.Questegrottevantano, inoltre, peculiarità tali da presentarsi comeunasortadicompendiodellevarie tipologiedicavi-tàcaratterizzanti ilsottosuolodellacittà.Dacunicoliidraulici a servizio di cisterne e fonti, a nascondiglieviedi fugaindispensabilialladifesa insituazionidipericolo;daluoghidiculto,dicuisonotestimonianzalecaratteristichesalecircolarie ibassorilieviatemareligioso,avereeproprieabitazionisotterraneeoppurecaveper l’estrazionedelmaterialepoiadoperatoperlacostruzionedellacittàsuperficiale.Sonorarissimii

riferimentiaquestegrotteindocumentiefontiscritte,unsilenziochesidevenecessariamentecollegarearagionidisegretezza,derivantidallanecessitàdisal-vaguardareluoghiindispensabiliallasopravvivenzadiun’interacomunità.

Le grotte di Osimo sono un’ulteriore prova dicome il mondo sotterraneo possa rivelarsi un ina-spettatoedinesauribilearchiviodidatistorici,unmu-seopiùchemaivivoediscretoingradodiriportareallamentesecoliesecolidimemorienascoste.

Si ringrazia per la preziosa collaborazione padre Giulio Berrettoni, rettore della Basilica Santuario San Giuseppe da Copertino di Osimo (AN).

La cripta della Cattedrale

Le Grotte del Cantinone(fotoBrunoSeverini)

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on avremmo sofferto che le bestie della stalla e del campo stessero così disagiate, come stettero per secoli e se-coli migliaia di creature umane nelle più colte e magnifiche città della

terra”affermavaNiccolòTommaseo,inunarti-colodel1848nelqualesostenevalarichiestadiemancipazionedegliebreiaVenezia.

Seoggilaparolaghettorichiamaallamenteprimadi tut togli orrori dei rastrellamenti na-zisti in Polonia, è importante ricordare comené in Polonia, né in altri paesi dell’Europacentro-orientale ci furono ghetti prima dellasecondaguerramondiale (con l’illustre ecce-zionediPraga).ComedenunciavaTommaseo,furono invece le principali cit tà italiane, che,proprio nei loro momenti di maggiore splen-dore,inventaronoquestaformadireclusioneenerappresentaronopiùa lungogliaspettipiù

carat teristicieinfami.I più impor tanti

ghet tiitalianisorgevanoin quelli che oggi sonocentri storici ricono-sciutidall’Unescocome

patrimonio dell’umanità:Torino,Firenze(creatoda

Cosimo I nel 1571), Man-tova (nel quale risiedeva-no oltre duemila persone,piùdel7%dell’interapopo-

lazione), Ferrara, Modena,Roma (il ghet to più duro,

povero e malfamato) e Vene-zia,lacit tàcheperprimaistituìil

ghet toeglienediedeilnome.

La Mole Antonelliana,sorta come sinagoga di Torino,ora sede del Museo del cinemaL ’ A P P R O F O N D I M E N T O

I GHETTI EBRAICI NELLE CITTÀ ITALIANE PATRIMONIO UNESCO

LE PERLE D’ITALIACOME PRIGIONI DI UN POPOLO

di GIACOMO NATALI

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Le origini di una torturaIprimiinsediamentidiebreinelVenetorisali-vanoalIV-Vsecolo,malacomunitàsiincre-mentò considerevolmente, come nelle vicineMantova e Ferrara, in seguito all’espulsionedegli ebrei dallaSpagna nel 1492. Fin dal IVsecolo, da quando il Cristianesimo era dive-nuto religione uf ficiale dell’Impero romano,gli ebrei erano stati costret ti in molte zonea subire discriminazioni di ogni tipo, che nelimitavanoleazioni,idirit tielostatusstessodi cit tadini. Fino al medioevo, tut tavia, nonsieramaigiuntia limitarela liber tàdiabita-redovesivolesse,osipotesse,néquelladipossedereterreniofabbricati.

Il 29 marzo 1516, invece, il Senato dellaSerenissimadisposechetut tigliebreidoves-sero obbligatoriamente risiedere nel “Ghet to

Novo”, ovvero unquar tiere del se-stiere di Cannare-gio dove si trovavain precedenza unafonderia di metallofuso, il “gèto”, inveneziano.

Nonostante lareclusione, la co-munità riuscì aconsolidarsiecono-micamente, anchegrazie all’eserciziodell’at tività crediti-zia, che ai cristianiera allora impeditada motivi religio-si, ed era ricca di

fermenti culturali. Col tempo, nonostante lesopraelevazioni, si rese dunque necessarioricorrereadampliamentie ighet tidivennerotre:Ghet toVecchio,NovoeNovissimo.

L’esempiodiVeneziavenneprestocopiatodacit tàitalianeedeuropee,cheneripreseroancheilnome,allargatoneltempoaindicaregenericamenteiquar tieriebraici.Lasegrega-zionedellecomunitàebraiche,cherifiutavanodiconver tirsialcristianesimoeperciòeranoregolarmente accusate di ogni nefandezza,divenneunfat toabitualeecomunementeac-cet tato,chesiprotrassepersecoli.

Vivere nel ghettoLecondizionidivitaall’internodeighet tivaria-vano inmanieraconsiderevoleasecondadeiluoghiedelperiodostorico.AMantovalapo-

polazioneebraicapotevausciredalghet todu-ranteilgiorno,mavenivarinchiusaall’internoal calare della sera. Nella vicina Sabbioneta,invece, Vespasiano Gonzaga, diede asilo allapopolazionedi religioneebraica,nonghet tiz-zandola,eancoraoggièpossibilevederne lasinagoga per fet tamente integrata nel tessutourbanodellapiccolacit tàrinascimentale.

Ilghet todiRoma,creatonel1555daPapaPaolo IV, rappresentò invece uno dei massi-miesempidimiseriaeumiliazione.Gli ebreierano forzati a vivere in una piccola area ederanosot topostiapesantieassurderestrizio-ni,chesarebberostateinvigorepersecoli.Ilghet todiRomafuinfat til’ultimoavenireabo-litoinEuropaoccidentale,nel1883.

Ungiornalistatedesco,chepotévisitareilghet toromanopocoprimadiquelladata,rac-contò,nelpropriorepor tage,dipochestradeumide, sporche ebuie, nelle qualierano ammassateoltre 4700 perso-ne. Ogni acquistodi immobili fuoridalghet toeravie-tato. Ilcommerciodi prodot ti indu-striali e quello deilibrieranoproibiti,gli studi superiorierano vietati. Leprofessioni del-l’avvocato, delfarmacista, delnotaio, del pit-tore, dell’archi-

tet to erano interdet te, così come qualunquefunzione pubblica. Un medico ebreo potevacurare solo altri ebrei. Gli ebrei dovevanoinoltre pagare tasse superiori agli altri, peril mantenimento dei funzionari cat tolici checontrollavano il ghet to, nonché delle istitu-zionicheavevanol’incaricodilavorareperlaloroconversione.

Le pressioni di Papa Pio V, af finché tut tiglistaticonfinantiistituisseroighet ti,ebberoun successo tale che nel corso del XVIIsecolotut teleprincipalicit tàitalianeneave-vanouno,con leunicheeccezionidiLivornoePisa. Fu solo con il dif fondersi degli idealidellaRivoluzioneFranceseeconl’avventodiNapoleone che in molte par ti d’Italia furonoeliminate le discriminazioni nei confrontidegli ebrei, assieme alle por te dei ghet ti eall’obbligodiresidenza.

Il ghetto ebraico di Venezia

Il ghetto ebraico di Roma

L ’ A P P R O F O N D I M E N T O L ’ A P P R O F O N D I M E N T O

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Ferrara e il MuseoNazionale della Shoah

L’evoluzionedellacomunitàebraica ferraresecosti-tuisce un esempio tipico dell’alternarsi di momentiditolleranzaearmoniaatempidirepressioneeop-pressione.Lacomunità,presentefindatempiremoti,prosperòpertuttoil‘400grazieallaparticolarepro-tezioneaccordatadaiduchid’Este, iqualiaccolse-ro incittà i fuggiaschidallaSpagna,dalPortogallo,dallaGermania,daMilanoedaNapoli,oltrechedallostatodellaChiesa.Lacomunitàgiunseasuperarei2000membri,furonoapertediversesinagogheela

culturaebraicafiorì, intrecciandosiconquellaviva-cissimadella cittadina.Con il passaggiodi Ferraraalpapato,però,gliebreisubironoprogressivamenteimposizionisemprepiùdure:primaportare“ilsegno”sull’abito,poiildivietodiproprietà,infine,nel1627,furonosegregatinelghetto,dalqualepoteronousciredefinitivamentesoloconl’Unitad’Italia.Ancoraoggièpossibilevedere,aduepassidalca-stelloedallacentralePiazzaTrentoTrieste,latipicastrutturaurbanisticaearchitettonicadelghetto.Nonpotendousciredaiconfinidelghetto,infatti,duranteiperiodidicrescitadellapopolazionelecasevenivano

rialzate con piani aggiuntivi,andando a creare labirinti distrettivicoliafondochiusoecasealteeaffollate,conunapiccola piazzetta a costituireil centro di quella che rap-presentava una piccola cittànella città. Rappresentazioneinfondorealeanchedalpuntodi vista amministrativo, sesi pensa che i residenti delghettoavevanoaddiritturaunsistema giudiziario indipen-dente e vivevano secondotempi e ritmi del tutto legatiallapropriaculturaereligione.Come in altri luoghi, infatti,l’isolamento del quartiereebraico,cheavevacertamen-te rappresentatounostatodisegregazione forzata e di di-scriminazione sociale, avevaanche significato la soprav-vivenza di un complesso divalori,diritieditradizioni.

Dopo laparentesidellachiusuradelghetto,gliebreiferraresitornerannoavivereinmanieradram-maticalevicendedel‘900,comeraccontatoneiro-manzidiGiorgioBassani.Deicentocinquantaseiebreiferraresideportati,solocinquetornerannoacasa.

Lacomunitàebraicahaperòsaputosuperareleavversitàeancoraoggicostituisceunarealtàsolidaeimportante,conilghettoarappresentareunimpor-tante punto di riferimentoturisticoeculturale.

Achiudereilcerchiodiquesto lungo rapporto tralacittàeilmondoebraico,saràlaprossimacreazionedelMuseoNazionalededi-catoall’ebraismoitalianoealla Shoah. Il Museo sarà

gestitocongiuntamentedalComuneedallaProvinciadiFerrara,insiemealMinisterodeiBeniCulturali,allaRegioneEmiliaRomagna,allecomunitàebraicheeall’UnionedelleComunitàEbraicheItaliane,alCentrodiDocumentazioneEbraicaContemporaneaeadaltrisoggettipubblicieprivati.

IlMuseonazionaleandràadarricchireulte-riormente gli itinerari culturali legati al mondo

ebraico ferrarese e co-stituirà parte integrantedi una rete di Musei-Memoriali della ShoahinItalia,allaqualeparte-ciperannoancheunMe-moriale della Shoah diMilanoeunMuseodellaShoahdiRoma.

Le mellah marocchine

Una mellah è in Marocco un quar-tiere ebraico recintato da mura,

analogoadunghet toeuropeo.Lapo-polazioneebraicavisseconfinatanellemellahmarocchinedalXVsecolofinoall’iniziodelXIXsecolo.Lamellaheracircondatadamuraevisiaccedevadaunapor tafor tificata.Il cimitero ebraico di Ferrara

La sinagoga di Ferrara

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se un’intera regionefosse dichiarata Patrimo-niodell’Umanità?”

Mediterraneo, sole,luogo d’incontro di mondiedigenti,mandorliinfiore,

profumidi zagara, lavaefichid’India.Eccola laSicilia,almenoquellacheconoscoio.LastessaSicilia incuièpossibile trovarsi inpaesinidoveil tempo sembra essersi fermato, lasciando alvisitatore intensisaporivividi tempiormaipas-sati ma esistiti prepotentemente, luoghi dove sicomprende che per poterci vivere bisogna es-serci nati, dove la vita cittadina è scandita

dall’attesadellafestadelpatronoedalmontaggiodelleluminariechedilìapocoillu-

mineranno

tersicielistellati.LaSiciliaincuiticapitadisen-tirtidire,seabitivicinolacosta,“Beatotechevivivicinoalmare!”,maseabiti inunpaese isolatodell’isolataSiciliatisentiraidireconnonpocaironia“Seisicilianoedacasatuanon vedi neanche il mare!!”, “Beh!Sonosicilianoperché losonoden-tro, perché chi nasce in un’isola sisentiràun’isolapertuttalavita…!”.ÈquellastessaSiciliachequandolalascivienisopraffattodaun’inguaribile“iso-

litudine”,cheperlungotemponontilasceràinpace.Èunaterra ricca di testimonianze

ataviche, di tesorida proteggere,alcuni deiquali non

sono

rimasti indifferenti all’UNESCO: le Isole Eolie,PiazzaArmerinaconlasuaVillaromanadelCa-sale,l’areaarcheologicadiAgrigento,SiracusaelaNecropolirupestrediPantalicaelecittàbaroc-chedelValdiNoto.

Erail2002quandoaBudapest,alterminediun’intensasessionedi lavoroediun lungo iteriniziatonel1997,venivaannunciatoufficialmen-teche leottocittàdel tardo-baroccodelValdiNoto,nellaSiciliasud-orientale,entravanonellaWorldHeritageList.

Eral’iniziodiunanuovaera.I“gioielli”interessatidalprestigiosoricono-

scimento sono: Noto, Caltagirone, Militello ValdiCatania,Catania,Modica,PalazzoloAcreide,

Ragusa e Scicli. Centri, questi, che nel 1693sono stati accomunati da uno stesso destino,quando un terribile terremoto sconvolse l’areadelValdiNoto,radendoalsuolointerecittà.Perlaricostruzionesipensò,all’epoca,dipartiredauna vera e propria rinascita, anziché affronta-re una mera riparazione, seguendo l’esigenzadella nobiltà e del clero siciliani di avviare unamodernizzazione del tessuto e dell’aspetto ur-bano,perseguendodunqueidealidibellezzaedequilibrio chepotessero rispecchiare almegliograndezzaepotere.

LaValledelBarocco(cosìilCentrointerna-zionalediStudisulBaroccohapropostodichia-mare l’intera area) è come uno scrigno

Modica

Catania

B E L L ’ I T A L I A B E L L ’ I T A L I A

I GIOIELLI DEL TARDO-BAROCCO NEL SUD DELL’EUROPA: UN’ESCLUSIVA TUTTA ITALIANA, ANZI SICILIANA

LA VALLE DEL BAROCCOdi SEBASTIANA CLARA BORZÌ

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chealsuointernoracchiudeuntesorocherap-presentaunfenomenouniconellasuaeccezio-nalitàperilsuostile,perlapresenzaincomben-tedimascheregrottesche,divoltidiuominiedanimali che spuntano dalle facciate dei palazziedellechiese,diputtiniimpegnatiindanzeele-gantichesembranochestianoperanimarsidaunmomentoall’altro,didrappiinpietraprontiasventolareesfumarenelcaldoscirocco.

Maperchéproprio queste città?Lamotiva-zionedell’UNESCOfugaqualsiasiipotesi.“Queste otto città nella Sicilia sud-orientale rappresenta-no un’eccezionale testimonianza dell’esuberante

arte ed architettura tardo barocca e rappresenta-no il culmine e l’ultimo periodo fiorente dell’arte barocca in Europa…[…]…inoltre esse descrivo-no particolari innovazioni nella progettazione ur-banistica e nella costruzione di città”.Perdipiùsembra essere molto esplicito ed interessanteancheunodeiquattrocriteri chehannoportatoal raggiungimentodi tale riconoscimento, incuisi afferma che “l’eccezionale qualità dell’arte e dell’architettura del tardo barocco del Val di Noto si fonda sulla sua omogeneità geografica e cronologica, nonché sulla sua abbondanza, ri-sultato della ricostruzione dopo il terremoto che

distrusse l’area nel 1693”.IlValdiNoto(questoilnomediunodeitre

valli incuieradivisa,inepocaaraba,laSicilia,glialtrieranoquellidiMazaraeDemone)èca-ratterizzatopertantodaun’unitàdistileediten-denza,cheperònonimpedisceadognunadelleottocittàdidistinguersiperdellepropriecarat-teristiche,comel’utilizzodimaterialidiversiperlacostruzione;una“unitànelladiversità”,dun-que.Infatti,nonsaràdifficilenotareilcontrastotral’usodellapietradalcolorerosatodiNotoeScicli,chedonalorounaluceluminosasimilealmiele,elanerapietralavicachecaratterizzala

cittàetneadiCatania.SidicecheNoto, la piccola grande capitale

siciliana del barocco,siaunadellecittàpiùbelledella Sicilia, offrendo un panorama architetto-nicounicoalmondo.Lacittànuovaèstataco-struitaorientandoilborgoconipunticardinali,inmododaavereunaperfettailluminazioneperle facciate dei palazzi. L’effetto è quasi sceno-graficoesuggestivosoprattuttoaltramonto.Lacittà ha rivissuto una seconda rinascita dopochenel1996,aseguitodifortiscossediterre-moto,icinquemetridimaceriedellaCattedralediNotocommosserotuttoilmondo.

Noto

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Caltagirone trova l’origine del suo nomedall’arabo “Qual’at al Gharum”, ovvero CollinadeiVasi:unnomecheracchiude ilsuodestinodi famosa città della ceramica. Chi si troveràa visitare il suocentrostoricosi imbatteràneiCarruggi,unintrigantelabirintodivicolidiscalee slarghi improvvisi. La maestosa scalinata diS.Maria delMontedel 1602 lanceràuna sfidaa chiunque voglia percorrere i suoi 142 scalinidilavadecoratidaformelleinmaiolicapolicro-

ma,ma,statenecerti,arrivarefinoincimaèunagrandesoddisfazione!

Èlì,tral’Etnaeilmare,chesiergeelegantelacittàdiCatania,chepersettevoltefusommer-sadalla lavaepersettevolteriuscìarisorgeresemprepiùbella.IlcontinuoevivorapportotrailVulcanoelacittàvienericordatoanche,eso-prattutto,neicoloridominantidellacittà,ilneroeilbianco,checreanounsuggestivoemarcatocontrasto. Il colore scuro spesso caratterizzai monumenti, le case, i portoni e che, quandononèpietralavica,vieneprodottonell’intonaco.Dopoilterremotodel1693rinacqueconunnuo-voassettourbano,grandiarterie,piazzeemo-numentieilprincipalefautoreèstatol’architettoGiovanniBattistaVaccarini(1702-1768).

Il baroccodomina aCatania, per farsi am-mirare inViaCrociferi, laviadelbaroccocata-nesepereccellenza,edesplodereinPiazzadelDuomo,centromonumentaledellacittà.Questapiazza deve il suo armonioso aspetto baroccoagliedificicheladelimitano.Lapiazzaèdomina-tadallafacciatadelDuomo,dedicatoaS.Agatapatrona della città, subito seguito dal PalazzoVescovileedaportaUzeda.IlPalazzoSenatorioodeglielefanti,oggisededelMunicipio,dominaillatosettentrionaledellapiazza.

AquindicichilometridaCataniaèprontaari-valeggiareconilsuosontuosobaroccolacittàdiAcireale,riccadiautenticisalottiacieloaperto.

L’aver descritto qui solo alcune città nonsignificachelealtresianodameno,mavoglio-noessereesempiodiciòche i lettoripotrannotrovarevisitandolaValledelBarocco,dovenonsarànecessariocercarlo,ilBarocco:sarà“iddu”avenirloroincontro.

“Eallora?CiveniteonoinSicilia?”

Piazza Armerina

Ragusa Ibla

B E L L ’ I T A L I A

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AreaArcheologicadiPom-pei,ErcolanoeTorreAnnunzia-taèstataiscrittanell’elencodeisiti patrimonio mondiale del-l’umanità nella sessione del 6dicembre1997inbaseaicriteri(iii),(iv),(v),inconsiderazione

dellastraordinariaconsistenzadellevestigiadellecittàdiPompeiedErcolanoedellevillea lorocollegate,sepoltedall’eruzionedelVesuvionel79d.C.,lequalifornisconounavividaecompletafotografiadellaso-cietàedellavitaquotidiana inunprecisomomentonelpassatochenonhaparalleliinnessunpostonelmondo.Detteareesono,comeènoto,tralelocalitàarcheologiche più conosciute e visitate al mondo eadesseilParlamentoitalianohadedicatoparticolareattenzione dotando la Soprintendenza Archeologicadi Pompei, di autonomia scientifica, organizzativa,finanziariaedamministrativa.Essasièfattapertantoparteattivanelcoordinamentodelleattivitàvolteallaformulazionediunpianodigestionedelsitoconcepi-tocomeunostrumentodiorientamentopolitico,stra-tegicoecondiviso,ingradodielargirebeneficisociali,ambientali,economicieculturali.DicomuneaccordocongliEnti localipresentisul territorio,èstatoaffi-dato alla TESS Costa del Vesuvio Spa, una societàa maggioranza di capitale pubblico, compartecipa-

tadallaRegioneCampania, il compitodi redigere ilpianodigestione.Unaprimabasilarebozzadelpianodigestionehacomeobiettivoprincipalelatutelaelavalorizzazionedeisitiarcheologici,ancheattraversolapromozionedeicontestiterritorialiincuiessisonoinseriti.Per raggiungerequestoobiettivoessoattuastrategieingradodicontemperareidiversiinteressipresenti nelle comunitànel pieno rispettodei valoriculturaliedambientalipresenti.

Nell’otticadioperareperilraggiungimentodique-stoobiettivosièprovvedutoinnanzituttoadeffettuarel’analisi relativaaipunti di forza e di debolezza del sito,conleconseguentiminacce ed opportunitàri-scontrabili.

Punti di forza:•Offerta:unicitàdelsito(museoa“cieloaperto”sen-zaparinelmondo).• Offerta: compresenza di altre risorse culturali edambientali(“iturismi”).•Domanda:potenziamentoedintegrazionetraivari“turismi”.•Domanda:elevatautenzadioltrei2,5mlndivisi-tatori.

Punti di debolezza:• La complessità del sistema (criticità territoriali esociali).• Una ancora inadeguata predisposizione

I N P R O S P E T T I V A

POMPEI, ERCOLANO E TORRE ANNUNZIATA

VERSO IL PIANO DI GESTIONE DELL’AREA ARCHEOLOGICA

di ANTONIO VARONEArcheologo della Soprintendenza Specialeper i Beni Archeologici di Napoli e Pompei

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di servizi al visitatore per quanto riguarda la se-gnaletica,ilparcheggio,laristorazione,itrasporti,l’intrattenimento.•Limitatezzadeltempodipermanenzadelvisitatore.•Limitatezzadellaspesagiornalieradelvisitatore.

Minacce:•RischioAmbientale(possibilenuovaeruzionedelVesuvio,sucuic’èpocodafare,maanchel’inqui-namentoambientale,sulqualemoltosipuòfareesistadifattifacendosoprattuttoperlabonificadelfiumeSarno).•RischioSociale,trattandosidiareadicrisioccu-pazionaleconconseguenteforteradicamentodellacriminalitàorganizzata.

Opportunità:• Trasformazioni radicali, ove si colga il rischioVesuviocomeopportunitàdidiradamentoabitativoconconseguenteriorganizzazionedeglispazi.• Immense volumetrie di aree dismesse da potertrasformareinspazidiaccoglienzaturistica.•Dallatrasformazioneedinnovazionenellepolitichedigovernograzieall’introduzionedinuovistrumen-

ti (contratto d’area, programmi complessi, STU,ProjectFinancing).

L’elementocheemergeconmaggiorechiarezzadataleanalisi(cheincludeanchelostudiodeiservi-zi,museali,delleattivitàdiristorazioneedelsistemadeitrasporti)èlanecessitàdiunimpegnocompattodituttoilterritorio,econessodituttelecomponentieconomiche,sociali,istituzionali,inun’otticadisiste-maintegratoche,moltospessodichiarata,èdicom-plessaattuazionesulpianooperativo.

IlpianodigestionedelsitoUNESCO, inquestosenso,puòedeveessereunpuntodi(quasi)arrivoperlestrategiedigestionedeisitieperunaloroef-fettiva “valorizzazione organizzata”, ma allo stessotempo è solo il punto di partenza delle strategie disviluppoturisticod’area,chepuòattuarsiunicamenteconilconfortodeglistakeholdersedellapresenzadinumerosealtrerisorseumaneefinanziarie.

Lestrategiedipromozionerappresentanounele-mentodifondamentaleimportanzanell’economiadelPianodiGestionedelsistemaarcheologico.Oltrecheilrisultatodelcomplessodistudi,analisieapprofon-

dimenti che hanno portatoalladefinizionedellestessestrategie della gestione, ilpianodimarketingne rap-presentalafacciataesterna,quella in grado di attivareunaseriediprocessifonda-mentaliperlasostenibilitàel’efficacia del modello ge-stionale. Il marketing terri-toriale, quindi, deve essereinteso nella sua accezionepiùampia,composto,daunlato,da iniziativefinalizzatead attrarre o a incentivare

impiegodirisorseecapitaliprivati,dall’altro,dall’in-siemedelleattivitàdiretteallapromozionepresso ilpubblicodelprodottoturisticoealladiffusionedellarisorsaculturale. Inoltre,affinché ilsistemaarcheo-logicoUnescosipongaeffettivamenteallabasediunsistemaintegratolocaleingradodigenerarecrescita,ilpianodiconoscenzaepromozionedevemirarealpiùampiocoinvolgimentodellacollettivitàlocale,chefinoraèstataquasideltuttoestraneaaidiversieri-petuti tentatividivalorizzazionedeisitiarcheologici.Inparticolare, inprimo luogo,si ritieneche ilpianodi comunicazione, attraverso strumenti da definire,debba indirizzarsi ai seguenti soggetti: amministra-zionideglienti locali, regionali,statali; residenti, im-prenditori della filiera turisticagiàpresenti nell’area,potenziali investitoriesterniointerniall’area;profes-sionisti,consulentieoperatoridellafilieraturisticaeculturale;tessutoproduttivoimprenditorialeeartigia-

nale;altrisoggettiostruttureavariotitolointeressati.Ilcoinvolgimento,ilpiùampiopossibile,comedetto,puòessereimpostato,asecondadelleiniziativeedeisoggetti,avari livelli(conoscitivo,partecipativo,de-cisionale).Asecondadelmodellodipartecipazione,inoltre, potranno essere messi in campo strumentidiversi,dall’organizzazionedi forum,ai focusgroupsutemispecifici, tavolidiconcertazione locale,finoadaccordi formali eprocedure istituzionalizzate.Lapromozione più direttamente mirata al supporto alturismoeallafruizione,conriferimentoasitiingranpartenoticomeaffermatemeteturisticheinternazio-nali (pur con le debolezze evidenziate), devemirareadiffondere,daunlato,unaconoscenza“allargata”dell’intero sistema archeologico, dall’altro, promuo-vere i valori culturali, testimoniali e di esistenza diunpatrimoniounicoeirriproducibilelacuitutela,perquesto,èsottol’egidadell’UNESCO.

Pompei

Ercolano

I N P R O S P E T T I V A I N P R O S P E T T I V A

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ella logicache il turismocontemporaneoèormaisolotematico,alfinedisostenerneuncostruttivosviluppo,molteorganizzazioni sia pubblicheche private che operano sulterritorio, si stannoattivandoinprogettidimarketingditra-

dizioniefolklori,soprattuttoquandoitematismisonoditiporurale,naturalisticoestorico.

Èinteressantealtalpropositoraccontarel’espe-rienzadellavalorizzazioneafinituristicidelfenomenodellatransumanzanelleareedelLaziomeridionale.Ilprogettonascedall’iniziativadeiGAL(Gruppid’AzioneLocale)“TerrePontineeCiociare”,“VersanteLazialedelParcoNazionaled’Abruzzo”ed“ErniciSimbruini”.Conunamorfologiaperlamaggiorpartemontuosaocollinare,questiterritorisonocaratterizzatidaareeverdi molto estese e da un’economia fortementeorientataalsettoreagro-pastorale.

Inquestoambienteilrecuperodielementile-gatiall’identitàtradizionaledeiluoghiedellegentièsembrato ilmodopiùcorrettoper trovarepro-spettivedisviluppoefficaciesostenibili.

L’importanzadell’elementonaturalistico(mol-tezonesonodifattoareeprotetteoparchi)el’at-tualepanoramasocio-economicodelleareehannotrovatonel fenomenodella transumanzaun temadi intersezione settoriale ideale, su cui poter poi

costruirestrategiedivalorizzazione.Coniltermine“transumanza”siintendeuntipodi

pastoriziatrasmigrante–trans(dilàda)edahumus(terra)–checonsisteneltrasferimentoperiodicodelbestiame,specialmenteovino,daipascolidipianuraaquellidimontagnaperconsentirnelosfruttamentostagionale.

La pastorizia trasmigrante rimane a livello glo-baleunadellepiùanticheediffuseattivitàdell’uomo.

Nell’areaabruzzesegiàfraisecoliXVIeXIIa.C.inpienaEtàdelBronzo,lapastoriziarisultavaampia-mentepraticataegliantichiromanilaconsideravanoartenobileoltrecheredditizia,facendoneunsettoreportantedellaloroeconomia.Daallorailfenomenotransumanteharappresentatounarealtàeconomicacomplessa,unsistemarivoltoalmercato.Idetento-ridellegreggieranodirangosocialeelevato,moltospessoconfraternitereligioseoabbaziemonastiche,(in particolare monaci benedettini) che affidavo ilproprio capitale, stipendiandoli, ai pastori. Questosistemahaavutoimportantirisvolticulturalitantodapoterparlarediuna“civiltàdellatransumanza”conelementiculturalitipicicome,adesempio,produzioniartigianalispecifiche(lavorazionedelviminiedelle-gno)elostrumentomusicalezampogna.Sugliantichitratturi(ipercorsisucuisimuovonolegreggi)sor-seronumeroselocandeeluoghidicultocheadoggicorrispondoaunpatrimonioartisticoeculturaleconnumeroseoccasionidisviluppoturistico.

I T I N E R A R I

LA VALORIZZAZIONE A FINI TURISTICI DELLA PASTORIZIA TRASMIGRANTE NELLE AREE DEL LAZIO MERIDIONALE

LE VIE DELLA TRANSUMANZAdi CLAUDIA GOLINELLI e FABIO SEVERINO

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Inquestadirezione,particolareinteressehannoi tratturi,aiqualivienericonosciutounfondamen-talevaloreperlastoriasocioeconomicaeculturaledelleregionidaessiattraversate.Accantoallapre-minente funzione economica e commerciale, essine hanno svolto una di carattere culturale ugual-menteimportante, inquantohannorappresentato,neltempo,uninsostituibilemezzodicomunicazionefrapopolieditrasmissionediusi,tradizioni,formeculturali,modelliespressivi.

Leanticheviequindiriproduconounacorrettorapportodivisita,sonogià“tematizzate”einterri-toripocoantropizzaticostituisconomodalitàdiac-cessoprivilegiatochedannoulterioriprospettivediturismicomequellonaturalistico,ruraleeculturale.Recuperareivaloridellatransumanzavuolealtresìdiventare un’occasione per rivitalizzare i localismiinunaprospettivadilungoperiodo;enonsolodalpunto di vista storico o culturale ma per ricreareoggi,laddovepossibile,una“retedeitratturi”.

Da questo scenario territoriale, si è andato a

delineareunprogettodipiùinterventidiorganizza-zioneecomunicazioneconalcuniobiettivistrategiciprioritari.

Inprimoluogo,siètrattatodiagiresulterritoriocondueazionidistinte:riqualificareopportunamenteilterritoriopersostenerelacrescitaculturale,socialeedeconomica;costruire,sulpatrimoniodisponibile,luoghidiforteattrazioneturistica(museilocali,ele-menti del paesaggio pastorale ecc.) che diventinononsolositidavisitareefruire,maancheoccasionidiincontroediriflessione.Aquestosièintesocreareunmercatodellavoroconnuoveopportunitàdioc-cupazioneenuoveprofessionalità,inparticolarmodoperledonneeperigiovani.

Inaltri termini,sièvolutoattivareunprocessodi rivalutazione basato sulla riscoperta dell’identitàlocale, intesacome risorsa turisticaecomevaloremotivazionaleperl’interacollettività.

Le prime implementazioni di queste strategiedi medio/lungo periodo hanno puntato sulla co-struzione dei contenuti, sulla preparazione di of-

ferte turistiche nuove e sullapredisposizione di adeguatistrumenti di marketing e dicomunicazione.

Riprendendo il tema deitratturi, per un’offerta turisti-ca nuova sono stati studiatideipacchetti turistici adhoc.È stato costruito nell’ambitodiciascunGALuninsiemedipercorsi(“Trekkingdellatran-sumanza”),cheriprendonoinparte gli antichi passaggi ecollegano in modo integratole varie emergenze legate altema. Poiché la transumanza

lazialeèfortementecaratteriz-zata da aspetti naturalistici eculturali,ipercorsiditrekkingoffronol’opportunitàdirivive-re il fenomeno in tutte lesuecomponenti (naturalistiche,enogastronomiche,culturaliereligiose). I pacchetti turisticiprevedonoperogniGALatti-vità differenziate per rispon-dere ai vari target (gruppi,trekkers, famiglie, scolare-sche),permettendodidiversi-ficarel’offertaeingeneralediavviare a livello allargato unadestagionalizzazionedeiflussiinambitoregionale.

Collegato all’organizzazione degli itinerari edelle attivitàconnesse,nonsi è voluto tralasciarel’elementodellapartecipazionediretta,siaessadeivisitatoriodellapopolazionelocale,alprocessodivalorizzazione. A tal fine sono stati progettati deilaboratori sulle attività del mondo pastorale (adesempio, un laboratorio sulla qualificazione dellalavorazionedelformaggioconaddettialsettore,unlaboratoriosullalavorazionedellalanaotinturave-getaleotessitura,unlaboratoriosulleerbeutilizzatedaipastori,ecc.).Questeattivitàhannoloscopodipromuovereefarrivivereunrapportofertileconilpaesaggioruraleepastorale.

Nelquadrodelleattivitàpreviste,sièulterior-mente ricercata una partecipazione di pubblico eallostesso tempounamaggiorevisibilitàdelpro-getto generale attraverso l’ideazione e la realizza-zionediungrandeeventocomplessivo. Il Festivaldellatransumanzahavistolasuaprimaedizionenel2008esièstrutturatoconuncalendariodiinizia-

tivequaliincontridimusicaecantipopolari,teatro,esposizione di prodotti tipici organizzate nei terri-torideitreGAL.Questainiziativanasceperesserenonsolounrichiamoperituristi,maancheun’op-portunitàperiresidentidirecuperareevalorizzareun aspetto significativo della cultura del proprioterritorioe,quindi,dellapropriaidentità.Sulpianodellacomunicazioneedellapromozione,sonostatiprevistiappositimediaesupportoallapromozione.Èstatorealizzatounsitowebbilingue(italianoein-glese)dedicatoalla transumanzaciociara-pontina.Ilsitocontieneunasezioneincuisiesponel’interoprogettoepermettealturistaunaprogrammazioneself-madedelsoggiornolungoivariitinerari.Sonoforniteinformazionisulleemergenzeartistico-cultu-rali,suiprodottitipici,suglieventiconunagalleriafotograficadeiluoghiinteressati.Inoltre,unsistemaGIS (Sistema Informativo Geografico) consente dicreareunapropriamappa.Nonsonopoistatetrala-sciatelepotenzialitàdelweb2.0:èinfattipresenteunasezionecommunityconblog.

Nel Parco Nazionale d’Abruzzo

I T I N E R A R I I T I N E R A R I

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Comestrumentoversatiledidivulgazioneepro-mozione,èstataprevistalarealizzazionediunvideo“Leviedellatransumanza”cheillustrituttigliaspettidellatransumanza,dallasuastoriaaiprodotti,echepromuova la fruizione turisticadei territori legatiaquestofenomeno.

AltrostrumentodipromozioneèrappresentatodallaLeaderCarddellatransumanza,unacarddifi-delizzazione,progettatapermassimizzareglieffettipromozionalisiasulsistematerritorialesiasull’of-fertaturisticalegataaipercorsidellatransumanza.Perdifferenziarel’offertaerisponderealleesigenzedelmaggiornumerodituristi,laCardprevededide-clinare la proposta rispetto a tre diversi segmenti

turistici:glishortbreaker,ituristiabitualieigruppicomposti da almeno cinque soggetti. La LeaderCardhapiù funzioni:dibigliettodiaccessoper leattrattiveculturali;dicartascontoperlaricettivitàelaristorazionecertificata;eunafunzionepromozio-naleperleproduzionitipichelocali.

Queste iniziative e attività rappresentano solounaprima fasedelpercorso intrapreso.Leevolu-zionisuccessivedipenderannodairisultatimaturatiedalgradodicoinvolgimentodel territorioperunprogetto mirato in ultima analisi alla creazione dinuoverealtàediniziativechesappianorispondereinmododinamicoeinnovativoalleesigenzediun’areaancoradavalorizzarenelmodoopportuno.

I T I N E R A R II T I N E R A R I

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SantiagodeCompostela.Graziealoronacqueroleprimeguideturistichecheindicavanolestradecheipellegriniavrebberodovutoseguire,lelocandeeleosteriedoveeraconsigliatofermarsi.

E’nelCinquecentochenasceilconcettodivacan-zatermaleperchéaccessibileatuttiiceti(periRomanieraunanormaleattivitàquotidianarecarsialleterme),puressendocondannatadallaChiesacheconsideravaletermeluogodipeccato.Nellecasedeicontadinian-davanoavilleggiareisignoribenestantidellecittà.

BastiricordarechenelSettecentoilGoldoniscri-veva opere quali: La Villeggiatura, Le smanie per la villeggiatura, L’avventura della villeggiatura e Il ritorno dalla villeggiatura.Qualcunohavolutovederenellefigu-radescrittadaGoldonidello“scroccone”,cioèdicoluichesiaggiraperleresidenzedeiricchiintrattenendoliefacendolidivertirealloscopodirimediaredellevacan-ze,unasortadiprimordialeanimatoreturistico.

Lecattivecondizionidellecittàspingonogliabi-tantiallafugaegliscrittoridell’epocaascrivereoperequali:Lasalubritàdell’ariadiGiuseppeParini.

Il ‘700èl’epocadelGran Tour,viaggioinEu-ropachedovevafaredeigiovaninobilieuropei,deiverigentlemen.Sidovràaspettarel’Ottocentoperaverel’istituzionalizzazionedelprimogiornodiva-canzaprescrittodallaleggeconilBank Holiday(lavacanzadellabanca).

NeglistessiannisaràgrazieaThomasCookchenasceràilprimotouroperator.E’l’ideadiorganizzareescursioniegiteascopodilucrochediedealledonnel’occasionedigirarel’Europadasole.Eranoiprimisin-tomidelturismodimassa.

E’statapoi l’evoluzionedeimezzidi trasportoadincrementarelapraticadellavacanzaperchéavevaresopiùfaciliebreviglispostamenti.Sipensiallaferrovia,allametamorfosideitransatlanticichesi“alber-

primi viaggiatori riconosciuti cometalifuronocolorochecompironospedi-zioniascopodiconquista:Persiani,Ittiti,Greci,Galli.PernonparlaredeiRomaniappartenentialleclassiagiate,cheanda-vanoregolarmenteinvacanza,possede-vanovillenellelocalitàdimare,usavano

unguentiperproteggersidalsole,distinguevanoaddi-ritturaiferiari(giorniincuieranoinferie)dairusticari

(giorniincuisoggiornavanoincampagna).Eragiàperaltrodiffusoilfenomenodiquellicheoggichiamiamo“topidiappartamento”,chesvaligiavanolecasedichisi trovava invilleggiatura,perquesto forse i“turisti”eranosolitiportareconlorotuttiglioggettipreziosi.

Nel Medioevo invece compaiono pellegrini,crociati,giullari,mercanti.Iviaggipotevanodurareanchemoltiannicomeaccadevaperchisi reca-va in luoghi di culto quali: Roma, Gerusalemme,

Verona

L ’ I N T E R V E N T O L ’ I N T E R V E N T O

DAI TEMPI ANTICHI AI GIORNI NOSTRI:PERCHÉ LE PERSONE VIAGGIANO?

L’ULISSE DI ALLORAE L’ULISSE DI OGGI

di ANNALISA BALDINELLI

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Lamotivazioneturisticacomprendeciòchedi-sponeunapersonaoungruppoaviaggiare,racchiu-dendonaturalmentesiaaspetticoscienticheelemen-tiinconsci,sianecessitàstabilichebisognitransitori.Anche la motivazione turistica, come altre spintecomportamentali,puòesserepositivaonegativacioèpuòderivare,nelprimocaso,dallaricercadiqualco-sadaottenereo,nelsecondo,dall’evitaresituazioniindesiderate. La motivazione consiste insomma inforze,bisogni,atteggiamentiinterniall’individuo,per-tantoèdinamicaeincontinuaevoluzione.

Duesonoleforzechespingonoaviaggiare:quelladellafugaequelladellaricercadistimoli.L’equilibriotraleduecheagisconospessosimultaneamentecreaunrisultatodiversoperogniindividuo,influenzatoperdipiùdalsuostessoprocessodisocializzazioneedallesueinterazioniconpersoneeoggettisignificativi.

Ecco che nascono innumerevoli classificazioni:fisiologiche,culturali,psicologiche,interpersonali,am-

bientali,acuisiidentificanoidiversitipiditurismo.In realtà il fenomeno turisticononèaltroche la

possibilitàdipartecipareadattivitàchesoddisfano idiversibisogniecheconsentonodisganciarsidaob-blighievincoliesterni.Ilfenomenoaffondalesueradiciinbisogniprofondi,moltepliciealungotermineincuilamotivazioneintrinsecaèl’autorealizzazione.Questoportailturistaadinfrangereiltempocercandoilsoleininvernoeilfreddoinestate,arinsaldareirapportifamiliari,amicali,acompiereunapiccola rivoluzionedellapsicherompendolaquotidianitàconlesuerego-le,lesuepreoccupazioni,isuoidettami,aconcedersilacosiddetta“vacatio”,latreguaappunto.

Ègraziequindi all’unione tra i bisogni internidell’individuo e i cambiamenti sociali, il rapportotraturismo–lavoro–tempoliberochepossiamocapire lemotivazioni che spingono le persone alviaggioediconseguenzaclassificareledifferentitipologiediturismi.

ghizzano”finoallemodernenavidacrociera,l’avventodell’automobilefinoagliaereideinostrigiorni.

Pernonparlaredelleevoluzionipolitiche(duranteil periodo fascistasimoltiplicarono lecolonieper ibambini,siistituironotrenipopolariperpermettereaimenoabbientidiviaggiarecontarifferidotte,lostes-soMussoliniconlasuafamigliainauguravalaspiag-gia di Riccione), delle evoluzioni sociali (la nascitadellecabinedaspiaggia, laconquistaper ledonnedipoterfareilbagnoalmareinsiemeagliuomini,lafunzioneterapeuticadelsolecomedell’ariadimon-tagnaedeiluoghiingeneredoveilclimaèmite,laconquistadelleferiepagate),ladiffusionedipratichesportive(losci,l’alpinismo,ilciclismo).

Doposecolidiconquistedapartedell’uomo,per-chéoggipiùchemailepersonevannoinvacanza?Inperiodidiristrettezzeeconomiche,didifficoltàatro-

vareomantenereilpropriopostodilavoro,diridottacircolazionediliquidità,dimancanzaditempolibero,incuiilpensierocomunesarebbequelloditagliareicosiddettibenisuperflui,imassmediadiconocheiviagginonhannosubitoquelcrollochetuttiavrebbe-ropensato,anziladdovemancalaliquiditàimmediataperleproprievacanze,siassistealfenomenodelfi-nanziamentodellavacanza.

Glistudisullamotivazionealturismosonoderi-vatidall’applicazionedellepiùimportantiedinfluentiteoriepsicologiche.Vasottolineatochelamotivazio-nealturismoèunconcettomoltovasto.

Lamotivazioneèlaforzachecispingeall’azione.Laspintaaviaggiarederivasenzadubbiodaibisogniattualidiun individuoche, inmomentidiversidellapropriavita,puòsognareesceglierevacanzecom-pletamentediverseleunedallealtre. Ravenna

Genova

L ’ I N T E R V E N T O

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uanti sono i campanili italiani?Eletorriciviche?Difficiledirlo,macertamentemoltipiùdeiproverbialimilleconiqualisièsolitidipingereilnostroPaese.InItalia,infatti,nonesistecittà,borgoofrazionechenel

corsodellastorianonabbialanciato la propriasfida alla forza di

g r a v i t à

peraffermareprestigioeautorità.Grandiosecostru-zioni, più o meno ardite, più o meno belle, che persecoli hanno svolto l’essenziale funzione disegnare il passare delle ore e di comunicareiprincipalieventidellacomunità; prima grazieallapreziosaoperadeicampanari e poi conl’ausilio degli orologi meccani- ci. Torrie campanili, svettanti vessilli di unacomunità, richiami collettivi e s i m b o l idi appartenenza, da sempre scandi-

sconoiritmidi

vitaedilavoro,l’inizioelafinedellagiornatalavorativae di ogni altro avvenimento cittadino, differenzian-dosi essenzialmenteper la funzione svolta: le primecoordinanoimomentidellavitaprofanaeisecondidiquella religiosa. Apparentemente semplici strumentiacustici, ma, in effetti, potenti ed efficaci “mezzi dicomunicazionedimassa”checonlosquillantesuonodellecampane,oratristeoragioioso,hannounito lepersone,richiamatoallearmi,scongiuratolagrandineeinvocatosoccorso.

Lacostruzionediquestisvettantiedificihariscos-soinItaliaparticolaresuccesso,grazieadunagrandedevozionepopolareeadunacapillarediffusionedeigovernicomunali,maanchenelrestod’Europahatro-vatoterrenofertile,soprattuttoalnorddelcontinente,alpuntochealcunefra lepiùbelletorricivichedelleFiandresonostateinseritenelnoverodeiPatrimonidell’umanità.

NelnostroPaesesonomol-telestrutture,fratorriecam-panili, a par parte dei beni

Unesco,nonsingolarmente,ma inseriti all’internodisitipiùestesi.Fraipiùcelebri:laTorrediPisa,ilCam-panilediGiottoaFirenze,ilCampanilediSanMarcoaVenezia(anchesericostruito–nontroppofedelmente–all’iniziodelXXsecolo,dopo il crollodell’originalequattrocentesco),laTorredelMangiadiSiena,laGhir-landinadiModena,ilCampanilediPomposa,iTorricinidiUrbino,laTorreBissaraaVicenza,laTorredeiLam-bertiaVerona,laLanternadiGenova(unfaro,nonunaveraepropriatorre,masimbolodelcapoluogoligureedemblemadellagenovesità),laTorredelPopoloadAssisi,ilCampanilediSanGiovanniePaoloaRomaeilCampanilediSant’AndreaadAmalfi.

Primadi proseguire conquesta sintetica rasse-gna,rischiandoinevitabilmentediurtarelesensibilitàdiqualcunodimenticandounbelcampanile(nonpernienteèstatoconiatoilterminecampanilismo),ène-cessariosottolinearechesièsceltodisegnalaresololecostruzionipiùsignificativedaunpuntodi vista meramente storico-architettonico,

A P R O P O S I T O D I A P R O P O S I T O D I

PER SECOLI TORRI E CAMPANILI HANNO SCANDITO I RITMIDELLA VITA CIVILE E RELIGIOSA ED OGGI CONTINUANO AD ESSERE

I PIÙ TANGIBILI SIMBOLI DI APPARTENENZA AD UNA COMUNITÀ

L’INFINITA SFIDAALLA FORZA DI GRAVITÀ

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machemoltissimialtriavrebberomeritatoun’opportunacitazione.Tuttavia,colorochedovessero rimanere delusi non disperino,in redazionesi sta valutando lapossibilitàdi realizzareunnumeromonograficodellarivistainteramentededicatoaquestistraor-dinaricapolavoriedilizi.

Ma andiamo avanti, dando conto diun’altrastrutturadinotevoleimponenza:laMoleAntonelliana.SimbolodiTorino,co-struitaallafinedelXIXsecolo,sielevaperben167metridialtezzapartendodaunabase instileneoclassicoeculminando inun’appuntitagugliachericordalecattedraligotichedelMedioevo.LaMole,fral’altro,èstataalungoilpiùaltoedificioinmura-turaalmondoedoggiospitailbellissimoMuseoNazionaledelCinema.NonancorainclusinelpatrimonioUnesco,madigran-deinteresseculturalesonoancheletorridiBologna(AsinellieGarisenda),ilTorrazzodiCremona(unodeipiùalticampaniliinla-teriziodelmondo),ilCampaniledelDuomodiMessina(costruitodopoilterremotodel1908edotatodelpiùgrandeoro-

I campanili Unesco di Belgio e Francia

Straordinarietestimonianzearchitettonichedell’indipendenzacivicadalleinfluenzefeudaliereligiose(poi evolutasi indemocrazie locali di altissimosignificatoper la storiadell’umanità) i campanili

diBelgioeFranciasonouninsiemedi56edificicostruitinelcorsodeisecolinelleFiandreenelleregionicircostantieinseritinell’elencodeiPatrimonidell’Umanitàdell’Unesco(32torrihannoottenutoilriconosci-mentonel1999ealtre24nel2005).Fralelocalitàpiùimportanti:Gand,Brugge,Lier,Charleroi,Mons,TournaiinBelgioeSoissons,Douai,Béthune,ArrasinFrancia.L’elencoinclude,oltreaicampanilicivici,alcuniedificireligiosichefuronoancheutilizzaticometorrid’osservazione:ilcampaniledellacattedralediNotreDameadAnversa,adesempio,oquellodellacattedralediSaintRumboldsaMechelen,oancoraquellodellachiesadiSanLeonardoaZoutleeuw,tuttietrenelleFiandre.

Assisi

Il campanile di Caorle

A P R O P O S I T O D I

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logio astronomico al mondo, con numerose figureanimate) ilbellissimocampanilecilindricodelDuo-modiCaorleel’originalecampanileinbasaltoneroecalcarebiancodellachiesadellaSantissimaTrinitàdi

Saccargia,inprovinciadiSassari.A partire dall’epoca rinascimentale questa tipo-

logiacostruttivaè lentamentecaduta indisuso,so-stituita,quandolatecnologialohapermesso,daaltri

simbolidipotereesupremazia:igrattacieli(dall’ingle-seskyscraper,“colorochegrattanoilcielo”).Torriecampanilihannocosìperdutolalorofunzionecomu-nicativa,mamantenutogranpartediquellasimbolica,tant’ècheimmediatamenteèricominciatalacorsaaiprimati.DaOrienteadOccidente,infatti,lasfidaachicostruival’edificopiùaltoepiùspettacolaresièfattasemprepiùaspra.UnagaraallaqualeilnostroPaesehapartecipatoinvestedicomprimario,ma,probabil-mente,per lapreservazionedell’identitàdellenostrecittàedelpaesaggio,nonèstatoungranmale.Lacompatibilità ambientale di queste avveniristichestrutture,inunterritoriocosìriccodistoria,d’arteediculturacomeilnostro,ètuttadaverificare,comeconfermanoleaccesediscussioniintornoaiprogettitorinesidiRenzoPianoeMassimilianoFuksas.

Inogni caso, nondobbiamo farci coglieredal-l’invidia inseguendocon losguardo lecimediqueigiganticheoltreoceanopenetranolenubicontantasuperbia,l’ItalialasuaManhattangiàcel’ha:èinTo-scanaesichiamaSanGimignano.(f.n.)

Le Torri civiche... una lunga storia di alti e bassi

Comestrategichepostazionimilitaridiosservazionepostesuitracciatidimuraefor tificazioni,letorriesistevanogiànelmondoromano,maènelMedioevocheebberoilperiododimaggior

dif fusione, quando vennero utilizzate sia per ragioni difensive che per esigenze abitative. Le torri,infat ti,grazieafinestreminuscole,ingressirialzatiemuraimponentipermet tevanoun’ef ficaceprote-zionedellecit tàedeisingolinucleifamiliaridainemiciinterniedesterni.

Ledimensionidelletorriesprimevanolapotenzaelamagnificenzadellenobilifamigliechelepossedevanoenondiradoildesideriodiprevalerehacausatodisastrosicrolli.Neisecolisuccessiviletorrisonostategra-dualmenteabbandonateoincorporateinpiùconfortevolipalazzi.

Dalpuntodivistamilitarel’introduzionedellearmidafuocoreseletorripericolose,perchéicolpidicanno-nepotevanofarlerovinareall’internodellacittàevennero,pertanto,rapidamentesostituitedapiùsolidibastioni.Unfugaceriapparizionesiebbenell’Ottocento,grazieallamodaneomedievaledelRomanticismo.

I grattacieli più alti del mondoFonte:World’sTallestSkyscrapersEmporis.com

Pos. Denominazione Città Altezza Anno

1 BurjDubai Dubai 818m 20092 Taipei101 Taipei 509m 20043 ShanghaiWorldFinancialCenter Shanghai 492m 20084 PetronasTower1 KualaLumpur 452m 19984 PetronasTower2 KualaLumpur 452m 19986 GreenlandSquareZifengTower Nanchino 450m 20097 SearsTower Chicago 442m 19748 GuangzhouFinanceCenter Canton 438m 20099 JinMaoTower Shanghai 421m 199810 InternationalFinanceCentre HongKong 415m 2003

San Gimignano

L’Abbazia di Pomposa

A P R O P O S I T O D I A P R O P O S I T O D I

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dio-guide,“palmari intelligenti”, ricevitorigps,ecc.)perfarconoscere,promuovereevalorizzareigrandiluoghid’arte,cosìcomeitantipercorsiecentrimi-noridelnostroPaese.Nonesistonoinfattivalutazioniempirichesuglieffettivilivellidiutilizzo(senonperleaudioguidenoleggiabilidentroimusei),sulletipologiediutenti,sull’usabilitàdiapplicazionieterminalicherichiedonogradidiversidifamiliaritàconletecnolo-gie.Diconseguenza,nonèancorachiaroquantoeaqualicondizionileinnovazionidiprocessoedipro-dottoapportinouneffettivomiglioramentodell’espe-rienzadivisita,secioèabbianocoltoleesigenzedelresidente,dell’escursionistaedelturistaesianostateingradodifornirerispostechepartanorealmenteda

rmai da tempo l’impiego dinuove tecnologie è consideratounodei passi fondamentali, qua-si imprescindibili, verso l’efficacevalorizzazionedelpatrimoniocul-turale.Unapprofondimentocriticosulla validità di tale prospettiva -

ormaiampiamentediffusatraglioperatoriculturalienon-esuirisultatieffettivamenteconseguitiintermi-nidimiglioramentoquali-quantitativodell’offertaesu-ladallefinalitàdiquestocontributo.Tuttavia,meritaattenzioneilfattocheatutt’oggisonopochissimi,senonnulli,glistudieleanalisichevalutanol’efficaciadispecifichesoluzionitecnologiche(podcasting,au-

taliesigenzeedistanze.Lanecessitàdiunapproc-

cio “critico” all’impiego dellatecnologia nella valorizzazio-ne del patrimonio culturale diun territorio ha rappresentatol’elementocentraledelproget-to “MP3 Mondovì Podcastingper Percorsi Personalizzati”.L’opportunitàoffertadalbandopromossodaFondazioneCas-sa di Risparmio di Cuneo nel2007asostegnodiprogettidiricercafortementeinnovativiefinalizzatiallosviluppodel ter-ritorio cuneese, ha permessodisviluppareunainfrastrutturatecnologicaattentaalleesigen-zediun territorio, ilMonrega-lese, caratterizzato da un pa-trimonio culturale non ancorasufficientementevalorizzato.

Entrandopiùnellospecifi-codelprogetto,MP3Mondovìconsiste nella realizzazione diun sistema integrato di solu-zioni tecnologiche1 capace digarantire il massimo grado dilibertà, flessibilità e facilità diutilizzodapartedeiutilizzatoridelsistemaportatorididiverseesigenze,intenzionidivisita,dimestichezzaconidispositivitecnologici.Talesistemahaportatoallarealizzazionediunaserieditoteminterattivifun-zionanti come“distributoridi storie”ecollocati sulterritorio.Dalpuntodivistatecnologico,ilcaratteredistintivoditali“distributori”èquellodiconsentireloscaricamentogratuitoeliberodifileaudiosemplice-

mentecollegandoilpropriolettoremp3permezzodiplugoppuretramitelatecnologiabluetooth.

A differenza di altre esperienze simili di po-dcasting - cheoperanosolo “in remoto”attraver-so Internet e consentono all’utente di acquisire inanticipo file audio e video per preparare la visita- l’intenzione di Mp3 Mondovì è anche quella difavorire un incontro casuale e inaspettato

Un totem interattivo

Mondovì

P R O G E T T I P R O G E T T I

TECNOLOGIE AL SERVIZIO DELLA VALORIZZAZIONE DI AREE “MINORI”: LA SPERIMENTAZIONE MP3 MONDOVÌ PODCASTING

NEL MONREGALESE I TOTEM DISTRIBUISCONO STORIE

di DAMIANO ALIPRANDI E ALESSANDRO BOLLOFondazione Fitzcarraldo

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profonditoilpatrimonioculturalelocale.Sullabaseditaliconsiderazioni,lostorytelling-fruttodiunlavorocongiunto e fortemente interdisciplinare tra i ricer-catoridiFondazioneFitzcarraldoedelPolitecnicodiTorino insiemeallacompagnia teatrale “AccedemiadeiFolli”eall’agenziadicomunicazione“Kalatà”-èstatoconcepitocomevolontariodistanziamentodaicanoni e dai registri stilistici e contenutistici delleclassiche audio-guide per perseguire la forma delraccontoapiùvoci-destrutturato,ironicoeavolteunpo’surreale–orientatoa restituiresuggestioni,frammentididiscorsocheapronoapossibililettureeinterpretazionidelterritorioedeipersonaggichiavechel’hannoplasmato.

IlprogettoMP3Mondovì,quindi,haportatoallasperimentazione sul campo di un sistema capacedi assolvere a due funzioni fortemente sentite nelMonregalese:daunaparte,diintercettareilvisitatorecasuale (e, in talecategoria, puòesserecompresaanchelapopolazioneresidente),cheoggi,unavoltasulterritorio,trovaunalimitataoffertaorganizzatadiservizicapacediorientarloedi fornirgli lechiavidiletturanecessarieperleggereescoprireilterritorio.Dall’altra,dirappresentareunainfrastrutturatecno-logicache, infuturo,sia ingradodierogareserviziecontenutiancheperunadomandapiùampiaedif-ferenziata.

Infine,nelprogettoMP3Mondovìèstatodatoun rilievo fortissimo tanto alla valutazionedei ri-sultatiquantoaquelladeiprocessi.Rispettoallanecessitàdiavviareunariflessionecriticasull’ap-portodellenuovetecnologieallavalorizzazionedelpatrimonioculturale,lalogicavalutativaapplicataè stata orientata a un duplice scopo, ovvero: 1.migliorare “il prodotto” incorsodiprogettazioneattraverso la realizzazione di una formative eva-luation (indagini osservanti e focus group con

differenti target di utenza); 2. valutareex post lacapacitàdeitotemdiattrarreivisitatoriediinvo-gliarlialdownloaddelletracceaudio2.

Lavalutazionedelfunzionamentodeitotem,in-vece,hafornitorisultatichesonoandatibenoltreleaspettative.Nelperiododirilevazione(tranovembree gennaio, un periodo di scarso afflusso turistico)sonostateregistrateben1039interazioniconilto-tem,datochelasciasupporrechecircaunmigliaiodi persone abbiano notato e “utilizzato” in qualchemodoilsistema.Inmediasitrattadi11,5contattialgiorno.Sesiconsideraun’inevitabiledifferenzatraigiornifestiviequelliferialinegliarrivituristici,èstatostimatoche,durante ifinesettimana, il numerodicontatti sia stato nell’ordine dei 30-40 giornalieri.Molto interessanti inoltre i risultati inerenti lacapa-citàdeltotemdiinvogliarealdownloaddeipercorsinarrati.Circaunutentesuquattrohainfattiattivatolaconnessioneperscaricareifile:sitrattadiunrisultatopiùchesoddisfacentecheèmoltosuperiorerispettoalleperfomancepreviste(unosudieci)tenendocon-tochenon tuttigliutentisonodotatidiunadevicecompatibile(lettorefileaudiootelefoninobluetooth)e che il download dei file richiede una navigazionemediamente attenta e comunque non superficiale.Si trattadipiccoliedesplorativielementidivaluta-zionechecomunquegiàconsentonodievidenziarel’importanzadi alcuni elementi chiavenellaproget-tazionediquestotipodiapplicazioni:laconoscenzadelterritorioel’attentaanalisidellecriticitàsucuisiintende intervenire attraversosistemi tecnologici; l’attenzionealdesigndeglioggettisullabasenonsolodicriteriesteticimaancheinterminidi“usabilità”ediriconoscimentodapartedell’utente;lalocalizzazioneelecondizionidifruizione3,icontenutinarratividelletracceaudio;infine,iltestingincorsod’operasuiri-sultatiesuiprocessiterritorialiattivati.

Note

1. Podcasting, totem interattivi, sitoweb (http://mp3.fitzcarraldo.it/),devicemobiliqualiilettoriMP3etelefonini

2.Dalpuntodivistametodologicolevalutazionisisonobasateprincipalmentesull’analisideifiledilogpresentineipcdellepostazioni interattivecheconsentonodiconteggiare:ilnumerodi interazionicon l’interfaccia, ilnumerodivolteincuièstataattivataunaconnessione,ilnumerodivolteincuiildownloaddeifileèandatoabuonfine,ilnumerodiab-bandoniesplicitiemalfunzionamentinellatrasmissionedeidati.L’interpretazionecomplessivadeirisultatièstatainoltreintegratadavalutazionidinaturapiùqualitativaderivantidalleosservazioniedaifocusgroupcondottisutargetspecificidiutentitest.

3.Tranquillità,tempoadisposizione,correttaesposizio-ne,protezione,presenzadipassaggisignificativisisonorive-latifattoricrucialineldeterminareleperfomancediutilizzo.

conunoggettodidesigndalforteimpattocomuni-cativo(iltotem),capacediinvitare“sulmomento”alla scopertadel luogo, proponendounamodalitàalternativaedivertentedivisita.

Anche i contenuti, ovvero le tracce audio sca-ricabilidaitotemsipresentanoconunprofiloforte-mente innovativo, anche queste “dettate” dalle ca-ratteristichedelterritorio.Nontrattandosidiun’areaavocazioneturistica, infatti,nédiunadestinazionedivisitaparticolarmenteconosciutafuoridall’ambi-to provinciale/regionale, il Monregalese richiedeval’individuazione di soluzioni efficaci nel coinvolgereilvisitatore“casuale”,capacicioèdiattivare lasuacuriositàedistimolarloaconoscereinmodopiùap-

La torre civica di Mondovì

P R O G E T T I P R O G E T T I

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ome avrete avuto modo diintuiredell’editoriale,l’Associazio-ne Città e Siti Italiani PatrimonioMondiale Unesco ha un nuovopresidente. Lo scorso 19 aprile,infatti, l’organo assembleare delsodalizio, dopo aver ringraziatoil presidente uscente, Gaetano

Sateriale, per l’ottimo lavorosvolto egli importantirisultati ottenuti, ha affidato al sindaco di Assisi,ClaudioRicci,l’incaricodiguidareperiprossimidue

annilaprestigiosaassociazione(53soci,fraComuni,Province,Regioni,ComunitàMontaneedEntiParco).Un’elezionesalutatadanumerosieautorevolimes-saggiaugurali;importantiedigrandesignificatoperglisviluppicheprefigurano,quellidiFrancescoBan-darin(DirettoredelCentrodelPatrimonioMondialeUnescodiParigi),diGiovanniPuglisi(Presidentedel-laCommissioneNazionaleItaliana)ediSandroBondi(MinistroperiBenieleAttivitàCulturali).

Nellastessacircostanzasonostatielettianchei vice presidenti (GiuseppeBaisi eCorradoValvo,

rispettivamente sindaci di Tivoli e diNoto), il Consiglio Direttivo (compo-sto dai rappresentanti dei Comuni diAlberobello,Andria,Barumini,Ferrara,Firenze,Urbino,Verona,VicenzaedellaRegioneToscana),ilComitatodiPresi-denza(Assisi,Barumini,Ferrara,NotoeTivoli)eilresponsabiledelComitatotecnico-scientifico(CarloFrancini,fun-zionariodell’UfficioCentroStoricodelComunediFirenze).

Nelcorsodell’assemblea ferraresesono state assunte molte altre impor-tanti decisioni riguardanti la strutturae le attività dell’associazione. Parti-

colarmente rilevanti, fra levarie modifiche statutarieapprovate, l’istituzione di un “Segretariato perma-nente”pressoilComunediFerraraelevariazionisuicompitidegliorganismidirettivi.Supropostadelneopresidente Ricci, inoltre, l’associazione ha attivatounaraccoltaspecialedifondifraisitiUnescoitalianidadestinarealrecuperodeibeniculturaliabruzzesidanneggiatidalrecenteterremotoedhaavanzatolacandidaturadell’AquilafraiPatrimonidell’Umanità.

A fine maggio a Ravenna,alla prima riunione del Di-

rettivo,ilnuovopresidentehaillustratoidiecipuntiche costituiranno le “Linee programmatiche” delsuomandatoepresentatoilnuovologodell’asso-ciazione, ricevendo il consenso unanime dei pre-senti.Sempre inquestaoccasioneèstatodecisodiaffidareadAriannaZanelli,dirigentedelComunedi Ferrara, laguidadel “Segretariatopermanente”dell’Associazione.

Sintesi delle Linee Programmatiche 200�-2011 (testointegralesulsitowww.sitiunesco.it)

•SollecitareunpiùconsistentefinanziamentodellaLegge77/2006echiedererisorseall’UnioneEu-ropeaperiSitiUnesco.

•VisitarenelbienniotuttiiSitiitaliani;fariscrivereall’Associazioneanchei“BeniImmateriali”;pro-muovereseminaridiapprofondimentotecnico-culturale.

•Rendere“operative-connesse”leSedidiFerrara(SegretariatoPermanente),Presidenza(Assisipro-tempore),Firenze(CommissioneTecnico-Scientifica),Roma(FederCulture)eNoto-Tivoli(VicePre-sidenzeeRiferimento);implementareilsitoInternetaportaleinterattivo.

•Ampliarela“tiratura”dellarivistaSiti(sinoa15-20milacopie);distribuiresuscalanazionalelaguida“LuoghiItalianiPatrimonioMondiale”;istituireilPremioannualeSitiUNESCO(legatoallarivista)neisettori:scuola,scienza,culturaemedia-tv.

•Attivare“SitiUNESCOChannel”,suSKYoaltrapiattaforma(portaleInternetweb-tv),coinvolgendonelprogetto ilCentrodelPatrimonioMondialeUNESCOdiParigi;sollecitare ladiffusionedispottelevisiviistituzionalierealizzareundocumentariosuiSiti.

•Commercializzare“prodottituristici”legatiaiSitiUNESCOitaliani(Alpitour);promuovereuna“BorsaTuristica”deiSiti;proporreunaGuidaculturaleeditaedistribuitadalTouringClubItaliano.

•OrganizzareunaMostra“L’ArtedeiluoghiUNESCO”cheincludaun’operarappresentativadellemotiva-zionidelriconoscimentoUNESCOperciascunSito“PatrimonioMondiale”(conrelativocatalogo).

•IstituireGiornata/edelPatrimonioMondialeUNESCO(18Aprìlediognianno);proporrealMinisterodell’Istruzione“un’oraall’annosuiSiti”eunMasteritinerante“ModellidiGestio-nedelPatrimonioItaliano”;promuovereinconrifrasitididiversenazioni.

•Ridefinire ilMarchioCittàeSitiUNESCOeverificare la trasformazione in fondazione; individuareSocietàperattivitàdiCo-MarketingeAgenzieper“reperimentosponsor”.

•Marchendising:puzzle,spilla-medaglia,guidoncino-bandiera,albumfigurine,bustinedizucchero,oro-logi,penne,calendario,cravatte-foular,“chiavi”memoriacomputer,portatelefoni-oggetti,varie.Gaetano Sateriale e Claudio Ricci

A S S O C I A Z I O N EA S S O C I A Z I O N E

SI È SVOLTA A FERRARAL’ANNUALE ASSEMBLEA DELL’ASSOCIAZIONE

CITTÀ E SITI ITALIANI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO

È CLAUDIO RICCIIL NUOVO PRESIDENTEDEI SITI UNESCO ITALIANI

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IL PREMIO UNESCO PER LA PACEAL PRESIDENTE LULA

L’UnescohaattribuitoilPremioFélixHouphouet-Boigny“perlaricercadellapace”alpresidentebrasilianoLuizInacioLuladaSilva.“Perilperseguimentodellapace,del

dialogo,dellademocrazia,dellagiustiziasocialeedell’’ugua-glianzadeidiritti”,recitalamotivazionedelprestigiosorico-

noscimento, spessoprecursore del PremioNobel per la Pace. Lagiuria dell’Unesco hariconosciuto in par-ticolare a Lula il suocontributo per l’eradi-cazione della povertàelaprotezionedeidirittidei minori. Il premiodi 122 mila euro sarà

consegnatoinluglionellasededell’UnescoaParigi.Arice-vereilpremionegliannipassatisonostati,traglialtri,NelsonMandela,JimmyCarter,YitzhakRabineYasserArafat.

I PETROGLIFI CAMUNIDIVENTANO FRANCOBOLLI

PerlaseriededicataalPatrimonioArtisticoeCultura-leitaliano,lePosteItalianehannoemessonelmarzoscorsounfrancobollodelvaloredi2,80€dedicatoalle

incisionirupestridellaValleCamonica.Sitrattadiundise-gnoraffiguranteuncarrotrainatodadueanimali(probabil-mentebuoi),scopertonelcomunediCapodiPonte,dove

ha sede il Parco Na-zionale delle IncisioniRupestri di Naquane.Sono oltre 300.000 ipetroglifi rintracciabilisulle pareti rocciosedella Valcamonica, unpatrimonio preistoricopreziosissimo inseritonel 1979 dall’Unesco

frai“Patrimonimondialidell’umanità”

LA “GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE POPOLAZIONI INDIGENE”

si celebrerà anche quest’anno il 9 agosto la “Giornatainternazionaledeipopoli indigenidelmondo”.Una im-portantericorrenzaindettadall’AssembleaGeneraledel-

l’ONUnel1994perrafforzarelacooperazioneinternazionaleecercaredirisolvereinumerosiproblemidellepopolazioniin-digene(cultura,istruzione,salute,dirittiumani,ambiente,svi-lupposocialeedeconomico)edifenderelecultureoriginarie

dall’incombenterischiodi estinzione. I popoliindigeni, infatti, rap-presentanonellastoriaumanailpiùimportanteesempiodirispettoperlavitaeperl’ambiente,oltre che di spiritualitàe di valori collettivi.Questa celebrazionecostituisce un’occa-sione importante perriaffermare lanecessi-

tàdidarenuovoimpulsoallabattagliamondialeperilpienoriconoscimentodeidirittidiquestipopoli,checontinuano,pereffettodelpregiudizio,delladiscriminazione,dell’esclusionesociale, ad essere vittime di continui soprusi, perpetrati innomedellaciviltàodelmercato.

A NEw YORk IL PRIMO MUSEO ITALIANO ALL’ESTERO

SorgeràaStaten Island, ilquartierenewyorchesenelqualequasiil4°%dellapopolazionehaoriginiitaliane,ilprimomuseod’arteitalianaall’estero.Unaccordofra

ilMinisteroperiBeniele Attività Culturali, laFitzgerald Foundationof Florence e lo SnugHarborCulturalCenter&BotanicalGardenhareso possibile questainteressante iniziativa.

Ilmuseo,lacuiaperturaèprevistafracircaunannoemez-zo,saràospitatoneglispazimessiadisposizionepropriodalla SHCC&BG, un centro culturale che vanta un flussodi450milavisitatoril’anno.Laparteartisticaèancoradadefinire,maprobabilmente laprimamostrasaràdedicataagliEtruschi.

LE MOSTRE DEL 200�PARLANO GIAPPONESE

Perilterzoannoconsecutivounamostragiapponeseconquistailverticedellaclassificadellemostrepiùvisitate stilata dal “Giornale dell’Arte” in collabora-

zionecon“TheArtNewspaper”.IlNaraNationalMuseum,infatti, con la “Mostra annuale dei tesori del Shoso-in”,riesceastabilirelostrabilianterecorddi17.926visitatorialgiorno(263.765inappena17giornidiapertura!).Alse-

condoposto i“Tesorinazionali dal tempioYakushi–ji” al TokyoNationalMuseumconuna media di 12.762visitatori, ma primointerminiassoluticonquasi ottocentomilabiglietti staccati. Al

quarto,quintoesettimopostoaltrimuseigiapponesi,tutticonesposizionidiarteautoctona.Parigiconle“Immagininellanotte”alGrandPalaissipiazzaalterzoposto,MadridconPicassoalMuseoReinaSofíaalsesto,all’ottavo,nonoedecimopostotremostredelMOMAdiNewYork.InItaliairisultatimiglioriliraccolgonoduedeipiùrappresentativiartistidell’arteantica:CorreggioaParmaeGiovanniBelliniaRoma,rispettivamente43°e126°inclassifica.

VENTIDUE NUOVE RISERVE MONDIALI DELLA BIOSFERA

La 21esima sessione del Programma UNESCO-MAB-ICC (Consiglio Coordinativo InternazionaleUomoeBiosfera)perlaconservazionedellabiodi-

versità,svoltasiafinemaggionell’isoladiJeiuinCorea

delSud,haaggiuntoventiduenuovisiti“RiservedellaBiosfera nel Mondo” ai 531 esistenti. Il ProgrammaMAB (Man and Biosphere) dell’UNESCO, avviato nel1971,siponel’obiettivodimantenereunequilibrio,du-

raturonel tempo, fral’uomo e il suo am-biente attraverso laconservazione delladiversità biologica.I nuovi ingressi in-teressano aree didiciassette Paesi di-

versi: Messico, Spagna, Portogallo, Venezuela, Coreadel Nord, Corea del Sud, Australia, India, Indonesia,Vietnam,Libano,Siria,Germania, FederazioneRussa,Sudafrica,UcrainaeMalesia.Nella listasonogiàpre-senti otto siti italiani: Collemeluccio-Montedimezzo, ilCirceo,Miramare,ilCilentoeilVallodiDiano,ilVesuvio,laValledelTicino,leIsoletoscaneelaSelvaPisana.

MONZA CAPITALE MONDIALEDELLA CULTURA

Si terrà a Monza, dal 24 al 26 settembre prossi-mi, il Forum Mondiale della Cultura organizzatodall’Unesco. L’incontro, che avrà luogo alla Villa

Reale,verteràsu“Culturaeimpresa”evedràlaparteci-pazionediautorità,studiosieintellettualiprovenientida

192Paesi.L’obiettivoprincipale del forumèfarcrescerel’inno-vazione, la creativitàeitalentinelleimpre-se del settore cultu-rale, chegiocanounruolo fondamentale

neiprocessidi integrazioneenellosviluppoeconomi-co.Durante ilForumPaesiemergentiePaesi inviadisviluppo potranno confrontare le esperienze maturatenelsettoredelleindustrieculturali,compartostrategicoper il rilancio del turismo, per la creazione di posti dilavoro,perilrilanciodelleesportazionidiprodottitipici,espressionidellediverseidentitàlocali.

Notiz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo * B R E V IB R E V I * Not iz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo

Page 41: Rivista Siti - Luglio Settembre 2009

�2 annoquinto•numerotre•lug/set2009www.sitiunesco.it

L’Associazione delle Città e dei Siti Italia-ni Patrimonio Mondiale dell’Unesco ènata nel 1997da una felice intuizione di

sette amministrazioni comunali convinte dell’utilitàdi costruireunacollaborazioneconaltrecittà econaltri soggetti per migliorare la capacità progettualedelle proprie realtà territoriali e sviluppare politichedivalorizzazionesullequali farconvergerecapacità,competenze e responsabilità a più livelli. Progettiampi e condivisi che consentanodi offrire propostecompetitive in termini di qualità e di opportunità dicrescitasociale,culturaleedeconomica.Ilsodalizio,del quale fannoparte53soci fraComuni,Province,Regioni,ComunitàMontaneedEntiParco (), svolgeun’intensaattivitàdisostegnoallepolitichedi tutelae di promozionedei territori insigniti del prestigiosoriconoscimento Unesco e rappresenta uno dei prin-cipaliinterlocutoripertutticolorochehannoacuorelostraordinariopatrimonioculturaleepaesaggisticodelnostroPaese.ÈriconosciutaufficialmentedalGo-verno italiano ed è l’unico soggetto, oltre ai gestorideiSiti,chepuòbeneficiaredispecificifinanziamentiper la tutela, la gestione e la valorizzazione dei SitiUnescoitaliani.

Oltre alla rivista SITI, l’associazione pubblica laguida ai “Luoghi Italiani Patrimoniodell’Umanità”(unvolumedicirca200pagineacolori,giuntoalla terzaedi-zione,chedescrivesinteticamentetuttiiSitiUnescodelnostroPaese),disponediunsitowebmoltovisitato(unmilioneemezzodicontattinel2008),partecipaattivamenteeconsuccessoaconvegnieamanifestazionifieristiche e pro-duce vari materialipromozionali.

Presidente:ClaudioRicci,sindacodiAssisi.Vicepre-sidenti:GiuseppeBaisi,sindacodiTivoli,eCorradoValvo,sindacodiNoto.IlConsiglioDirettivoècompostodairappre-sentantideiComunidiAlberobello,Andria,Barumini,Ferrara,Firenze,Urbino,Verona,VicenzaedellaRegioneToscana;ilComitato di presidenza dai rappresentanti dei Comuni diAssisi,Barumini,Ferrara,NotoeTivoli.PresidenzapressoilComunediAssisi-PiazzadelComune06081Assisi(PG)Tel.0758138676fax0758138671e-mail:[email protected] Segretariato Permanente presso ilComunediFerrara-ViaBoccaleone,1944100Ferrara(FE)Tel.0532419969/902fax0532419909e-mail:[email protected].

Soci:ComunediAlberobello,ComunediAmalfi,ComunediAndria,ComunediAquileia,ComunediAssisi,ComunediBarumini,ComunediCapriateSanGervasio,ComunediCa-serta,ComunediCerveteri,ComunediErcolano,ComunediFerrara,ComunediFirenze,ComunediGenova,ComunediLipari,ComunediMantova,ComunediMatera,ComunediModena,ComunediMontalcino,ComunediNapoli,ComunediNoto,ComunediPadova,ComunediPalazzoloAcreide,ComunediPiazzaArmerina,ComunediPienza,ComunediPisa,ComunediPortoVenere,ComunediRavenna,ComunediRiomaggiore,ComunediRoma,ComunediSabbioneta,ComunediSanGimignano,ComunediSiena,Comunedi

Siracusa,ComunediSortino,ComunediTar-quinia,ComunediTivoli,ComunediTorino,Comune di Torre Annunziata, Comune diUrbino, Comune di Venezia, Comune diVerona,ComunediVicenza,ComunitàMon-tanadiValleCamonica,ConsorzioParcodelDeltadelPo,EnteParcoarcheologicoepae-saggisticodellaValledeiTempli,ProvinciadiFerrara, Provincia di Perugia, Provincia diPesaroeUrbino,ProvinciadiRoma,Pro-

vincia di Salerno, Regione Lazio, RegioneToscanaeRegioneVeneto.

Sabbioneta

L’ASSOCIAZIONE CITTÀ E SITI ITALIANI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO