Rivista Siti Gennaio-Marzo 2010

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SITI GENNAIO/MARZO 2010 • ANNO SESTO • NUMERO UNO SITI • anno sesto • numero uno Siti cresce e si rinnova ~ La prima donna alla guida dell’Unesco ~ Unesco, dalla salvaguardia alla pianificazione ~ L’importante collaborazione fra Verona e il Louvre ~ Le capitali europee della cultura ~ I Palazzi dei Rolli ~ Il Deposito Rotabili Storici di Pistoia ~ Autismo urbano ~ La genesi dei trulli di Alberobello ~ Città in scala ridotta ~ I luoghi dell’anima ~ Di luce e di ombra ~ Alla scoperta del deserto ~ La riscoperta di un crocifisso dimenticato ~ Fondazione Torino Musei ~ Internet e partecipazione ~ Da Pyrgi sulle rotte del mondo antico ~ I Parchi letterari ~ Avventure, sciarade e misteri nel mondo Unesco Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO gennaio/marzo 2010 • anno sesto • numero uno SITI – anno sesto numero uno – periodico trimestrale – gen/mar 2010 – Poste Italiane S.P.A. – Spedizione in abbonamento postale – D L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1, DCB Ferrara TRIMESTRALE DI ATTUALITÀ E POLITICA CULTURALE

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SITI - PATRIMONIO ITALIANO UNESCO - TRIMESTRALE DI ATTUALITÁ E POLITICA CULTURALE

Transcript of Rivista Siti Gennaio-Marzo 2010

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TRIMESTRALEDIATTUALITÀEPOLITICACULTURALE

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AUTORIEINTERLOCUTORI

GinoAngiulli – Geologo e insegnante. Dirigente dell’Associazione “Apulia” di Varese e direttore del no-tiziario mensile Informapulia. Collaboratore di diversi giornali e riviste e socio di varie associazioni culturali e filantropiche. Studioso e profondo conoscitore della storia, del dialetto e delle tradizioni alberobellesi, è autore di numerose pubblicazioni, fra le quali: Alberobello, una città singolare; L’agro di alberobello; La città dei trulli; L’alabastro di Alberobello; I trulli…. perché; The trulli – Where did they come from?

NeriBaldi– Avvocato. Presidente dell’Associazione Toscana Treni Storici – Italvapore. Nell’ambito di un rapporto ultradecennale con FS ha concorso ad organizzare varie iniziative di successo, acquisendo l’abilitazione alla condotta di caldaie a vapore e collaborando alla manutenzione delle locomotive circolanti in Toscana. Autore di diverse pubblicazioni di carattere ferroviario, da molti anni scrive sul mensile iTreni.

ClaudioBocci - Amministratore Unico di Federculture Servizi srl, la società interamente partecipata da Federculture con l’obiettivo di assistere gli associati nei processi di innovazione gestionale. Tra i progetti più significativi realizzati, la progettazione esecutiva della Campania ArteCard e numerosi studi di fattibilità di nuovi modelli gestionali autonomi (tra i quali: il sito Unesco di Barumimi Su Nuraxi, la rete museale della Città di Alghero, la Fondazione ‘Per Leggere’ in Provincia di Milano).

SebastianoCariani– Laureato in Economia delle Pubbliche Amministrazioni e Istituzioni Internazionali, segue attualmente la Politica Regionale Europea dal Programma INTERACT II, Valencia Point, per chiudere un percorso di Master in Integrazione Economica tenuto presso l’Universitá di Valencia (E). Ha seguito per la Provincia di Ferrara i progetti di cooperazione territoriale; da anni segue con interesse le dinamiche economiche della cultura.

AdrianoDaRe – È attualmente Segretario Generale della Fondazione Torino Musei. Nel passato è stato al vertice di alcune direzioni presso il Comune di Venezia e presso il Comune di Torino. In particolare ha diretto settori connessi all’arte, alla comunicazione istituzionale e alle nuove tecnologie.

StanislaodeMarsanich – Laureato in Diritto Pubblico Comparato. Nel 2006 è stato chiamato da Stanislao Nievo per occuparsi della rivalutazione dei “I Parchi Letterari” e della riorganizzazione delle attività della Fondazione Ippolito Nievo di cui è stato responsabile per la pianificazione e le relazioni esterne. Attualmente è Amministratore Unico di “Paesaggio Culturale Italiano Srl”, società che ha acquisito i marchi “I Parchi letterari”.

ArnaldoGioacchini– Giornalista, Sociologo, Demodoxalogo. Laureato in Sociologia all’Università di Urbino. È Addetto Stampa del Gruppo di Lavoro Unesco del Sito di Cerveteri e del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. Capo Redattore della rivista “CostaAntica esplorando il Mediterraneo”, è stato fondatore del quindicinale “Archeo-logia & Cultura”. È Presidente della Commissione Rapporti Internazionali dell’Associazione Nazionale Sociologi. È Cavaliere e Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

GianniLobosco – Architetto, è co-fondatore di ncuc/architects, studio che si occupa a varie scale e su più livelli dei temi riguardanti le città e i territori. Svolge attività di ricerca legata all’ambito accademico e collabora con il Centro dipartimentale Sealine dell’Università di Ferrara per lo sviluppo sostenibile dei sistemi costieri e del turismo.

SalvinoMaltese – Architetto e dottore di ricerca in pianificazione urbana e territoriale. Ha svolto attività di ri-cerca ed incaricato professore a contratto presso l’Università di Reggio Calabria. Cultore di parchi, giardini e piazze, con particolare riguardo all’immagine della città ed all’architettura del paesaggio. Autore di diverse pubblicazioni scientifiche è stato incaricato per interventi di recupero urbano a Siracusa, Ragusa, Erice e Noto.

PaolaMarini – Conservatore delle raccolte d’Arte Medievale e Moderna dei Civici Musei e Gallerie d’Arte di Verona. Dal 1997 dirige il complesso dei Musei d’Arte e Monumenti del Comune di Verona. E’ membro del Consiglio Scientifico del Centro Internazionale di Studi dell’Architettura “A. Palladio”, del Comitato Nazionale Italiano del CIHA (Comité International d’Historie de l’Art), dell’Edizione nazionale degli scritti di Antonio Canova, del Direttivo di ANM-LI (Ass. Nazionale Musei di Ente Locale e Istituzionale) e della Commissione Musei della Regione del Veneto.

DilettaNicastro – Laureata in Storia della Comunicazione di massa. Scrittrice. Da sempre attenta al sociale, ha, tra l’altro, sostenuto la CRI subito dopo il terremoto in Abruzzo con una vendita di beneficenza. Attualmente è impegnata nell’iniziativa ‘Mauro & Lisi per l’Aula Manfredi’ (attraverso l’associazione Onlus Se.A.Mi. – www.seami.it) a sostegno della costruzione di una scuola in Africa.

AlessioPostiglione – Laureato in Scienza Politica con plauso accademico e pubblicazione, con il prof. Percy Allum, presso l’Università Orientale di Napoli. Master in Valutazione delle politiche pubbliche, presso lo IUAV di Ve-nezia. È addetto stampa di Comuni-Italiani.it, giornalista del quotidiano ecologista Terra, consulente della Pubblica Amministrazione, animatore del portale politiche.wordpress.com, esperto di web e comunicazione.

GabrieleRen – Laureato in Giurisprudenza, è Direttore dell’Area Cultura del Comune di Verona. Si occupa dell’organizzazione di attività culturali, di turismo culturale, della gestione e valorizzazione dei beni culturali. Svolge attività di formazione interna ed esterna all’Ente Locale.

MaurizioSpina – Architetto. PhD in Pianificazione Territoriale. Ricercatore Universitario in Tecnica e Piani-ficazione Urbanistica presso l’Università di Catania. È docente di diverse materie urbanistiche. Pubblica su varie riviste specializzate italiane e straniere ed è autore di numerosi volumi, fra i quali: L’area metropolitana catanese, Trasporto pubblico e parcheggi, Paesaggio & Mobilità, Greenways dalla tecnica alla prassi urbanistica.

Siti

Trimestrale di attualità e politica culturaledell’Associazione città e siti italiani patrimonio mondiale Unescogennaio/marzo 2010 • anno sesto • numero uno (diciannove)

Sede: Piazza del Municipio, 2 44100 Ferraratel. 0532419969/902 fax 0532419909 [email protected] www.sitiunesco.it

Direttore responsabileFaustoNatali

RedazioneAdrianoCioci,MariaCristinaFavero,MaraFustini,PaolaGiovannini,FrancescoRaspa,RobertoVitali,AriannaZanelli

Hanno collaborato a questo numeroGinoAngiulli,NeriBaldi,ClaudioBocci,SebastianoCariani,AdrianoDaRe,StanislaoDeMarsanich,ArnaldoGioacchini,GianniLobosco,SalvinoMaltese,AntonelloMennucci,AlessioPostiglione,GabrieleRen,MaurizioSpina,CamillaTalfani,CorradoValvo

Autorizzazione del Tribunale di Ferrara n. 2 del 16/02/05

Impianti e stampaSATEIndustriaGraficaVia Cesare Goretti, 88 – Ferrara

Si ringraziano Comuni, Province e Regioniper l’invio dei testi e del materiale fotografico

Crediti fotograficiArchiviofotograficoAssociazioneCittàeSitiItalianiPatrimonioMondialeUnesco,GaetanoBufalino,F.Gerbi,MontefeltroLeaderScarl,ArchivioComuniitalianiit,CristinaLamberti,MauroGennaro.GiuseppeMuccio,BrunaBiamino,LucaCapuano,fotoEthnosModicaScarl,GinoAngiulli,ArneseFotografia,ComunediVerona

L’editore è a disposizione degli aventi diritto per quanto riguarda eventuali illustrazioni non individuate.

In copertina: Ravenna,BasilicadiSanVitale

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SITI • SOMMARIO

5 Editoriale Siti cresce e si rinnova diClaudioRicci

6 Unesco La prima donna alla guida dell’Unesco ÈIrinaBokovailnuovodirettoregenerale

8 PrimoPiano Unesco, dalla salvaguardia alla pianificazione L’evoluzionedelconcettodicultura attraversoleConvenzioniUnesco diMaurizioSpina

14 Verona Dal prestito delle opere alla progettazione culturale L’importantecollaborazionefraVeronaeilLouvre diGabrieleRen

18 Inevidenza Le capitali europee della cultura, un laboratorio per lo sviluppo AlcuneriflessionidallaIVedizionediRavelloLab diClaudioBocci

22 Genova I Palazzi dei Rolli

TestimonidellosplendoredellaRepubblicaGenovese diCamillaTalfani

26 Bell’Italia Terre di Toscana, bellezze in treno IlDepositoRotabiliStoricidiPistoia diNeriBaldi

30 L’analisi Autismo urbano Dialogosocialeepianificazionedellecittà diSebastianoCarianieGianniLobosco

34 Alberobello La genesi dei trulli di Alberobello Unostudiosulleorigini dellecelebricostruzionipugliesi diGinoAngiulli

38 Curiosità Città in scala ridotta AssisieSanGimignanoinminiatura

40 Noto I luoghi dell’anima IlpalazzoNicolacidiVillodorata diCorradoValvoeSalvinoMaltese

46 Fermoimmagine Di luce e di ombra ATivolilaprimamostrafotograficadell’Associazione

CittàeSitiItalianiPatrimonioMondialeUnesco diAriannaZanelli

50 Reportage Alla scoperta del deserto Viaggiofraledistesedifinissimasabbia nelSuddellaTunisia diAdrianoCioci

56 SanGimignano La riscoperta di un crocifisso dimenticato OperascultoreadiBenedettodaMaiano diAntonelloMennucci

60 Torino Fondazione Torino Musei Unasceltavincenteperilpatrimonioartisticoeculturale diAdrianoDaRe

64 Lariflessione Internet e partecipazione, come cambia la cultura Leopportunitàoffertedall’economiadellaconoscenza diAlessioPostiglione

68 Cerveteri Da Pyrgi sulle rotte del mondo antico IlMuseodelmareedellanavigazioneantica diArnaldoGioacchini

72 L’approfondimento I Parchi letterari, un’esperienza di viaggio nel paesaggio vivente Lavalorizzazionedeiluoghidell’ispirazioneletteraria diStanislaoDeMarsanich

76 Editoria Avventure, sciarade e misteri nel mondo Unesco Unasagaletterariatuttaitalianaambientatanei

luoghipiùbellidellaTerra

80 Brevi Notiziedall’Italiaedalmondo

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EDITORIALE

alprossimonumerolaRivistaSiti,purconservandolesuepeculiaritàcul-turaliescientifiche,siimplementanelformatoenella“tiratura”conunanuovagrafica,ampiospazioallefotografieeunaversioneOnLine(chesaràaggiornatacontinuamente).Rimarrà,questoèl’obiettivo,untrimestraleanchese,inaggiun-taai“contenuti tradizionali”,cisarannopiùriferimentiall’attualitàeargomen-ti tecnicoapplicatividi tutelaevalorizzazionedelpatrimonio.Unaevoluzione,gratiaquantihannodatovitaalla“primaedizione”,cheavràcomeriferimento

l’esperienzaeditoriale,sinorafattadallaRivistaSITI,acuisiaggiungeràunEditoreealcuniSponsordi“caratura”Istituzionale.LaRivistaSITIè,erimarrà,unostrumentoimportantedell’Associazioneconilcompito“fondamentale”difarconoscerelenumeroseattivitàediffondere,inItalia,laculturaversoil“PatrimonioMondiale”UNESCO.llpensierovaalleprossimeevoluzionitecnologiche(giàincorsodiap-plicazione)delSitoInternet(www.sitiunesco.it),cheincluderàunaWebTV,esarà“linkato”(collegato)allaRivistaSITIOnLine(www.rivistasitiunesco.it).

Inquestomomentosonomoltiiprogettiincorsodirealizzazioneepianificatidall’Associazione(dicuialleghiamounasintesi)legatiatre“filiereprincipali”:laricercadellerisorseconlaLegge77/2006,emen-damentialleLeggifinanziarie,coinvolgimentodelleRegionie,peril2010,una“dichiarazione”dafarap-provarealParlamentoEuropeoper“consolidare”l’attenzioneeadeguatifinanziamentiversoiSitiUNESCOdell’Unione;attivitàdipromozioneculturaleeturisticacoinvolgendoancheaziende“istituzionali”eleretiditrasportoinattivitàdiCo-MarketingcomeperlaWeBoxAlpitour(“pacchettoturistico”,periSitiUNESCO,cheincludeuna“esperienzaemozionale”,esaràdistribuitoinmolticanalitracuilagrandedistribuzione)olaGuidaaiSitidelTouringClub;progettididiffusioneculturaleenellescuoleconlaGuidaaiSitiUNESCOperRagazzi(inelaborazione)eilprospettatoAlbumdiFigurine(conla“storica”aziendaPanini).

L’Associazionesista“radicando”inItaliacercandodicoinvolgeretuttiiSitinelleattività:laMostraFotograficaprevista,nelMarzo2010,aTivoliel’OsservatorioEnergieRinnovabiliaSanGimignanosono“solo”alcuniesempi.Oltreall’implementazionedeiPianidiGestione(intuttiiSitiitaliani)silavorainprospettiva2012(40annidellaListadelPatrimonioMondiale)per:elaboraredelleLineeGuidasultemanuovaArchitettura,restauroUrbanisticoerelazioniconl’AmbienteeiSiti;GiroCiclisticod’ItaliaperalcuniSitiUNESCO(èun“inciviso”veicolodipromozioneculturaleeturistica);MostrediOpered’Arte,rappresentativedeiSiti,aFirenze;trasformarelanostraAssociazioneinFondazioneper“conso-lidarne”,semprepiù,lastrutturael’operatività.

LanuovaRivista,“inuscita”peril18Aprile2010,GiornatadelPatrimonioMondiale,accompagneràleiniziativedeiSitinellaconsapevolezzachequestiluoghisonoleeccellenzedelPatrimonioItalianoperlapromozionedelnostropaeseall’estero,marappresentano,anche,“modelliditutelaevalorizzazione”utiliallosviluppodell’economiaculturaleeturisticainItalia.Ferrara

SITI CRESCE E SI RINNOVA di CLAUDIO RICCI

Presidente Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

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blici dell’UniversitàdelMarylandediHar-vard,negliStatiUniti.Oltreallasua linguamadre,parla il russo, l’inglese, il francesee lo spagnolo. Ha ricoper to l’incarico divice ministro degli Af fari Esteri (1995-97)e Ministro degli Af fari Esteri (1996-97)della Bulgaria. Nel 1996, come candidatoalla carica di Vice Presidente della Bulga-ria, haauspicato l’adesionedel suoPaeseallaNATOeall’UnioneEuropea.Comefon-datrice e presidente della EuropeanPolicyForum (‘ think tank’ britannico di studi in-ternazionali),ilnuovodiret toregeneraleha

oscorsoot tobrela35asessione della ConferenzaGenerale dell’Unesco hanominato il decimo Diret-toregeneraledell’UNESCO.La scelta è caduta sullabulgara Ir ina GeorgievaBokova, ambasciatrice di

Bulgaria in Francia e delegata permanentepresso l’UNESCO. Nata a Sofia nel 1952,madrediduefigli,Ir inaBokovahastudiatoall’Isti tutoStatalediMoscaperleRelazioniInternazionali e alla Scuola di Af fari Pub-

lavorato per il superamento delle divisioniinEuropaelapromozionedeldialogo,delladiversità, della dignità umana e dei dir i t t iumani.

Ilcamminodi Ir inaBokovaverso ladi-rezione Unesco era cominciato lo scorsoset tembre, allorquando la sua candidaturaerastatasot topostaai58membridelCon-siglio Esecutivo dell’UNESCO. Alla quintavotazione, dopo aver vagliato con gran-de at tenzione le proposte relative ad altr iot tocandidati(InaMarciulionyte-Lituania,MohammedBedjaoui-Algeria,FaroukHo-sny -Egit to,SospeterMwijarubiMuhongo- Repubblica Unita di Tanzania, AlexanderVladimirovich Yakovenko - FederazioneRussa, Ivonne Juez de A. Baki - Ecuador,Benita Ferrero-Waldner -Austria,Nouréini

Tidjani-Serpos-Benin),ilConsiglioEsecu-tivo,amaggioranza,avevaespressolapro-pria preferenza per la diplomatica bulgara(31 voti contro i 27 del ministro egizianodellaculturaFarukHosni,datoperfavoritoallavigilia).

IlnuovoDiret toreGeneraleèentrato incarica il 15novembrescorso, sostituendoil diplomatico giapponese Koïchiro Mat-suura, che con grande perizia ha guidatol’Unescoperbenduelustri.Ir inaGeorgievaBokova, nel r ingraziare per il prestigiosoincarico, ha sostenuto la necessità di im-pegnarsi strenuamente per l’af fermazionediunasocietà tollerante,ugualitaria,unitae prospera at traverso la promozione dellosviluppodell’educazione,dellatecnologiaedellacultura.

Irina Bokova

La sede Unesco di Parigi

U N E S C O U N E S C O

È IRINA BOKOVA IL NUOVO DIRETTORE GENERALE

LA PRIMA DONNAALLA GUIDA DELL’UNESCO

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UNESCO, istituita nel1945, ormai da più disessant’anni si occupa inmodoattivodisostenereildialogo ed il confronto traculture, religioni, etnie emetodieducatividifferenti.In particolare essa opera

attraversolaConferenzaGeneraleche,riunen-doognibienniotuttiirappresentantideglistatimembri, istituisce le linee programmaticheprincipalieadottaraccomandazionioconven-zioniinternazionali.

Rileggendoleprincipalicarteeconvenzionichel’UNESCOhaprodottonelcorsodeglianni,si possono individuare le evoluzioni culturalidelconcettoditutela.

La Convenzione Unesco per la protezionedei beni culturali in caso di conflit to armato,stabilita a L’Aja il 14 maggio del 1954, intro-duce il concetto di “bene culturale” sosti-tuendolo a quello di “monumento”, favorendoil cambiamento culturale dell’epoca che iniziaadattribuirevaloreancheaqueglielementidelpatrimonio che, pur non avendo necessaria-mentecaratteredimonumentalità,sono testi-monianzaimportantedellaculturadiunluogo.Attraverso la convenzione si intendeva darerispostaall’emergenzaregistrataduranteidueconflit timondialicheavevanocausatoperditediingentiporzionidelpatrimonioculturale,percuiglistatifirmatarisiimpegnanoadadottaretutte lemisurenecessariepersalvaguardare ibeni in caso di conflit to armato, preoccupan-dosidicontrastareilvandalismo,ilsaccheggio

e scongiurare il deterioramento o, peggio, ladistruzione.

Probabilmentelaconvenzionepiùnotadel-l’UNESCO,che riassume tutti i principiperse-guiti dall’organizzazione, è quella sulla Prote-zionedelPatrimonioMondiale,culturaleena-turale,dell’Umanità,firmataaPariginel1972.Lanecessitàdiquestoattonascevadallapresadicoscienzachelacrescentepressioneantro-picaèspessocausadi degradoe/odi distru-zionedelpatrimonioculturalemondiale,percuidiventa necessario agire non tanto per sosti-tuire gli interventi dello Stato interessato, mapercontribuire,attraversoun’azionesinergicainternazionale,conazionicondiviseedefficaci.Pertaliragionivengonodefinitiglielementidelpatrimonio culturale (monumenti, agglomeratie siti) e naturale (monumenti naturali, forma-zionigeologicheefisiograficheezonedihabi-tatparticolari,sitinaturali)affidandoaciascu-noStato l’incaricodicensire ilpatrimoniodelproprioterritorio.Ognimembroaderentevieneresponsabilizzato nel proprio compito ricono-scendo l’obbligoagarantire«l’identificazione,protezione, conservazione, valorizzazione etrasmissione alle generazioni future del patri-monio culturale e naturale di cui agli ar ticoli1e2,situatosulsuoterritorio,gli incombeinprima persona» (art. 4 della Convenzione) edallo stesso tempo viene istituito un Comitatointergovernativoperlaprotezionedelpatrimo-nio culturale e naturale di valore universale.Inoltre,perpotergarantirenonsololatuteladeibenimaancheunalorovalorizzazione,idiversistatisi impegnanoaportareavantiuna

Matera

P R I M O P I A N O

L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI TUTELAATTRAVERSO LE CONVENZIONI UNESCO

UNESCO,DALLA SALVAGUARDIAALLA PIANIFICAZIONE

di MAURIZIO SPINA

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politicageneraleedipianificazionechericono-scanelpatrimonioculturaleenaturaleunruolo“attivo”nellavitadellasocietà.

Nel 1978viene stilata laCartadelleCom-missioniNazionaliaffinchéognistatosiorga-nizzi per dare il proprio contributo, attuandoazioni che coinvolgano anche la popolazione.Alle Commissioni Nazionali, inoltre, viene af-fidato il compito di associare e incrociare leattivitàpromossedall’UNESCOconquelledelleIstituzioni,deiMinisteri,diorganizzazionipub-blicheeprivate inmododafavorire iprocessiattuativi dei principi che sono alla base del-l’Organizzazione. Il ruolo delle Commissioni èquindiquellodicollaborareconirispettivigo-verni nelle questioni di competenza dell’UNE-SCO,diinteressarelevarieistituzioninazionalinei programmi dell’Organizzazione, di diffon-dereprincipiescopi,coinvolgendosemprepiùl’opinionepubblica.

Aquasi sessant’anni di distanzadalla suafondazione, l’UNESCO promulga, nel 2001, laDichiarazioneUniversalesullaDiversitàCultu-rale. In essa, riferendosi all’impegno profusoper il rispetto dei dirit ti umani e delle libertàfondamentaliproclamatiapartiredallaDichia-razione Universale dei Dirit ti dell’uomo, si af-ferma il concetto di cultura come insieme diaspettimaterialieimmateriali,compresivalorie tradizioni; inoltre si ritieneche rispetto, tol-leranzaedialogotralediverseculturerappre-sentino le migliori garanzie per la pace inter-nazionale,quindi vieneproclamatapatrimoniodell’umanitàladiversitàculturale.Essa,infatti,è immagine dell’unicità e della pluralità delle

identità culturali delle diverse società e puòessereconsideratanecessaria tantoquanto labiodiversitàsireputanecessariaperlanatura.Ladiversitàdiventapluralismoculturale,quindiarricchimentoall’internodiunprocessopoliti-codemocratico,favorisceloscambioistruttivodiventandofattoreessenzialedisviluppo.

Nello stesso anno (2001), a Parigi, nascela Convenzione sulla protezione del patrimo-nio culturale subacqueo, in cui si promuovela cooperazione tra i diversi stati per tutelaree valorizzare questo particolare bene, sotto-lineando la necessità di operare con tecnichenondistruttiveconservandoinsitu,perquantopossibile, il materiale reperito. Questa nuovaconvenzione,aldilàdeicontenutispecifici,dàl’idea di come i confini per la definizione delpatrimonio culturale si siano ampliati semprepiù(edicomecontinuinoafarlo),vistalasem-premaggioresensibilitàmostrataneiconfrontidelle testimonianze della storia e cultura del-l’umanità; inoltresollevaquestioniche riguar-danounanuovaconcezionedellapianificazio-ne,cheinteressaancheelementi,qualiilmareadesempio,chefinoadadessoeranorimasti,spesso,estraneialprocesso.

La convenzione emessa a Parigi nel 2003si occupa, in particolare, di salvaguardia delpatrimonio culturale immateriale. Anche conlo scopo di creare maggiore consapevolezzasull’importanza di questo tipo di patrimonio,definito come «le prassi, le rappresentazioni,le espressioni, le conoscenze, il know-how –comepureglistrumenti,glioggetti,imanufattieglispaziculturaliassociatiaglistessi

L’Opera dei Pupi (patrimonio immateriale)

P R I M O P I A N O

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unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 13

–che lecomunità, igruppie inalcunicasigliindividui riconoscono in quanto parte del loropatrimonioculturale»,vengonosancitiprincipi,norme,azionivoltealla tutelaevalorizzazionedelpatrimonioimmateriale.Diquestatipologiadibeneculturalevieneconsideratol’importan-te ruolo che riveste nell’avvicinare gli uomini,favorendone scambi ed intese; esso inoltre,trasmessodigenerazioneingenerazione,con-tribuisce in modo sostanziale a consolidare ilsensodiidentitàdeipopoli.Alfinedigarantirnela salvaguardia si istituisce una Lista rappre-sentativa del patrimonio culturale immaterialechenecessitàdiessereurgentementetutelato,elaborataedaggiornatadaunappositoComi-tatosusuggerimentodeglistatiinteressati,at-traversoprogrammieprogettispecifici.

Nel 2005 vengono ripresi i temi relativialla diversità culturale attraverso due carte, laDichiarazione universale sulla bioetica ed i di-ritti umani e la Convenzione sulla protezione ela promozione della diversità delle espressioniculturali.

Nella Dichiarazione (adottata il 19 ottobre2005), in particolare, si esprime la consape-volezza che gli uomini siano parte integrantedellabiosferaeabbianodoverieresponsabilitàneiconfrontidelsistematerraedituttelealtreforme di vita, coinvolgendo tutti gli aspetti siaantropicichenaturali,siamaterialicheimmate-riali.GliscopidellaDichiarazionesonoquellidifornireunsistema“eticouniversale”diprincipieprocedurepergarantirecheibeneficiderivantidallosvilupposcientificosianosemprerispetto-sidelladignitàedeidirittiumani,edipromuove-

reundialogomultidisciplinareepluralistasullequestionibioetiche.Inessa,inoltre,sisostienel’esigenzaditenerconto,nellescelteinmateria,delbackgroundculturale,deisistemidivaloriedellecredenzereligiosediciascunasocietà.

Nella Convenzione (adottata, Parigi, 20ottobre 2005) si afferma il valore della diver-sità culturale come caratteristica congenitadell’umanitàe,quindi,patrimoniodatutelareevalorizzare, integrandolonellepolitichenazio-nali ed internazionali di sviluppoe ravvisandonei saperi tradizionali un’importante fonte diricchezza ed impulso per lo sviluppo sosteni-bile. In merito a quanto premesso si devonoperseguire gli obiettivi di tutela e promozionedellediversitàdelleespressioniculturali-inte-secome lamolteplicitàdelle formeconcuisimanifestanoleculturedeigruppiedellesocie-tà -edicreazionedellecondizioniaffinché le“culture diverse” possano interagire ed arric-chirsivicendevolmente.

Dalla rilet tura delle Carte e Convenzionipromulgate dall’UNESCO in oltre un sessan-tennio di attività, si evince come sia mutatae maturata una sempre maggiore sensibilitàverso la tuteladeibeni ritenutipatrimonioperl’umanità.Ilprocessoculturaleacuisiassisteva,comunque,benoltreilconcettodipurasal-vaguardia; infatti guardando ai beni antropicie naturali, materiali ed immateriali, culturali esocialiinmodosemprepiùtrasversaleeinter-disciplinarecisiproiettaversounaconcezioneche individuinelle risorseculturalidiun terri-torio iprincipi ispiratoriperunapianificazionequalificata,raffinataesostenibile.

Venezia

P R I M O P I A N O

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14 annosesto•numerouno•gen/mar2010www.sitiunesco.it

difficile resistere al tonoenfaticoquandosidevedareconto di un accordo di col-laborazionecomequello sti-pulatodalMuseodelLouvree dalComunedi Verona l’11dicembre2008echecopreil

periodo2009/2015.In primo luogo per l’ampiezza del suo

campo di applicazione. Questo parternariatoculturaleinfattisimuovedaunprecisopuntodipartenza,lamostraCorot e l’Arte Moderna – Souvenirs et ImpressionscheèospitataalPalazzo della Gran Guardia dal 27 novembre2009 al 7 marzo 2010, e si prefigge già ungrande obiettivo espositivo futuro quale è lamostrasuPaoloCaliaridettoilVeronese,pre-vistaperil2015.

Inmezzo,nelcuoretraquestidueeventi,è previsto un interscambio sul fronte cul-turale, un confronto di saperi finalizzato inpar ticolareallatrasmissionedelleesperienzematurate dalla prestigiosa istituzione cultu-

ralefrancesenelcampodelladivulgazioneedelladidat tica.

Insecondoluogoperchénonrisultanoes-serciaccordidiquestogenerefrailMuseodelLouvreedaltrecit tàeuropeealdi fuoridellaFrancia.

Ma al di là delle condizioni dell’accordo,già dalla partenza di questa collaborazioneemerge, nel comportamento degli attori, laconsapevolezza dell’importanza, della valen-zadellespecificitàdiciascuno,cosìcomesisono storicamente determinate e sono dive-nutepatrimoniodiunamemoriaeunaidentitàinscindibilidalterritoriodiappartenenza.

Nonsi trattaquindidiprestaresemplice-mente delle opere per “paracadutarle” poi inmostre del tutto decontestualizzate dai terri-tori.E’inveceilfareriferimentoalleesperien-zediciascuno,agliambitisviluppatinelcam-podellaricercascientificaestoricoartistica,della pratica divulgativa e formativa, nonchédella cura della funzione espositiva. La lentegiustaconcuiguardareaquestaespe-

Jean-Baptiste Camille Corot, Autoritratto, Firenze, Galleria degli Uffizi

V E R O N A

CON LA MOSTRA DI COROT, VERONA INAUGURAL’IMPORTANTE ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON IL LOUVRE

DAL PRESTITO DELLE OPERE ALLA PROGETTAZIONE CULTURALE

di GABRIELE RENDirettore Area Cultura del Comune di Verona

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rienza, che ha avuto un anno di lavorazioneper raggiungere un primo risultato concreto,è quella che guarda all’integrazione europea.Con il trattato di Maastricht in particolare sièriconosciutoilruolodellaculturacomeatti-vatoredeiprocessidiemancipazionesociale.Ledinamicheculturalinonsonoutilisoloperpermettere la tanto auspicata unione e coe-sione tra i popoli, ma anche per garantire illorosviluppo,il loroprogrediresulfronteso-ciale edancheeconomico.Sviluppososteni-biledeiterritori,ovviamente,dovenonapparepiù fuori luogo il rapporto tra mondi, a voltetroppo snobisticamente tenuti distanti, qualiquellodellacultura,delturismoedell’econo-miapiùingenerale.

Si deve doverosamente segnalare che ilComune di Verona non è stato solo nel rag-

giungimentodiquesto risultato,mahaavutomolti compagni di viaggio, primo fra tutti ilMinisteroper leAttivitàCulturali,siaa livellocentrale che nelle sue organizzazioni perife-riche.

Il percorso futuro è stato quindi traccia-to e in questa fase si auspica che il primoimportante passaggio, la mostra su Corot el’ArteModernaottengadavverounsuccesso,come si usa dire, di pubblico e di critica. Sidicechesihafortunaquandounaopportunitàincrociaunacompetenza.Inquestocasononmancano né l’una né l’altra, l’opportunità dilavorareconilMuseodelLouvreèstatacolta,lacompetenzaelaqualitàdelprimoprogettoespositivo sono assicurate. Con ottimismononrimanecheattendereleprimeverificheeleprimeinformazionidiritorno.

COROT E L’ARTE MODERNA SOUVENIRS ET IMPRESSIONSdi PAOLA MARINI Dirigente Musei d’Arte e Monumenti del Comune di Verona

Laprimainiziativacongiuntarealizzatanell’ambitodellacollaborazionepluriennalefrailComunediVeronaeilMuséeduLouvreèun’esposizionededicataaCorot,unodeimaggioriartistifrancesinelsecolodel-

l’Impressionismo,nellacuiformazionehannoincisoprofondamenteiviaggi inItalia(dal1825al1828,nel1834enel1843),consideratodaipiùcome“l’ultimodeiclassicieilprimodeimoderni”.Lamostra,curatadaVincentPomarède,direttoredelDipartimentodiPitturadelMuséeduLouvreefraimassimistudiosidiCo-rot,eorganizzatadalMuseoCivicodiCastelvecchio,vuoleessereladimostrazionevisivadiquestacelebreaffermazione,conunpercorsoespositivodi100dipinti,delmaestrofranceseedegliartistiacuisièispiratoochehainfluenzato,inunarcotemporalediquasiquattrosecoli,daPoussinaPicasso.LeopereprovengonodalmuseodelLouvreedaaltrimuseifrancesicomel’OrsayeilMarmottanedaoltre30prestigiosimuseiecollezionisti internazionali,daLosAngelesaPhiladelphia,daRotterdamaGinevra.L’esposizionehaluogonellamagnificasededelPalazzodellaGranGuardiainPiazzaBra,esiavvaledell’alle-stimentoeleganteesuggestivodiAlbaDiLietoeNicolaBrunelli.LaposizionedirilievocheCorotoccupanellapitturadelXIXsecoloèstrettamenteconnessaconilsuoruolodiponte tra tradizioneemodernità.Lasuaparticolare interpretazionedelpaesaggio trae ispirazionedallagrande tradizione italianae soprattutto francesedelSeicento.Nel percorsoespositivoemergeprogressi-vamente il suostile sobrioe luminosoesipotràcomprenderecome l’artediCorot abbiaprofondamenteinfluenzatononsololaprimagenerazionediimpressionisti,ma,asuomodo,ancheifauves,icubistiel’arteastratta,inunaqualitàdirapportiesfumaturechesarannoevidenziatidall’accostamentotralesuecreazioniequelleditaliartisti.CondipintidiAnnibaleCarracci,PoussineLorrain,lamostrasiapreconunasezioneintroduttivadedicataalpaesaggiocomegenere.AmmiratorediPoussinediLorrain,formatosiconmaestridelNeoclassicismocomeMichalloneBertin,CamilleCorothacostruitoisuoiprincipiesteticisull’ereditàdeigrandipaesaggistidelXVIIsecolo.Nonabbandoneràmaiilpaesaggiostorico,sinoallafinedellasuavita,esponendoalSalondipintidiquestogenere.Corotèstatoilpiùgrandeinterpretedellapitturadipaesaggionell’Ottocento,ilsecoloincuiquest’ultimahapresoilsopravventosullarappresentazionedellastoriaedellafigura,finoadalloraprevalenti.Lasecondasezioneportailvisitatoreafiancodell’artistanellacostruzionedeldipinto:dalmomentoincuieglicoglie,lavorandoen plein air,gli“ornamentidellanatura”classificatidaiteoriciinprecisetipologie,aquandolirimontainstudioconpazientelavoro,svoltoancheadistanzadianni(sonoifamosisouvenirs).L’ultimasezionedimostracomeCorot,dopoavereassimilatolatradizioneclassicaeaverlarigenerata,èunessenzialeriferimentoperl’evoluzionedellapittura,toccandoallostessotempolaricercasullarappresen-tazionedeimovimentiedellevibrazionidellanaturaedella lucee lascomposizionepittoricadella forma,maanchelaseduzionediunavisionepiùinterioreedemozionale,cheportaversol’astrazione.Questainter-pretazionedell’influenzadiCorotsugliimpressionistiesulleprimeavanguardiedelNovecentosisviluppainduepartiquasiuguali,unadedicataalpaesaggioel’altraallafiguraumana.Sisvolgeinparticolareconunaspettacolareseriediconfronti,traoperediCoroteoperediSignac,Sisley,Monet,MauriceDenis,Derain,Cézanne,Mondrian,Braque,Picasso.

PalazzodellaGranGuardia-PiazzaBra,Verona27novembre2009-7marzo2010Orari:dallunedìalladomenica9,30-19,30/31dicembre:ore9,30-18,00/1gennaio:ore13,30-19,30Chiusoil25dicembreBiglietti:intero10euro,ridotto8euroInfo:www.corotverona.itTel.199.199.111

Palazzo della Gran Guardia

V E R O N A V E R O N A

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Agenda europea per lacultura in unmondo in via diglobalizzazione2, dal 2007alla base della nuova politicaculturale europea, ha tradot-to in chiave programmatical’interessante realtà emersa

dall’ormaicelebrestudiosull’economiadellaculturainEuropa,volutopropriodallaCommissioneeuropeaepubblicatonel2006.

Questiiprincipaliimpattisocio-economiciquan-tificabilidelsettoreculturaecreativitàinEuropa:

-2003.Ilsettoreraggiungeunfatturatodi654mi-liardidieuro(ilsettoreautomobilisticonel2001haregistratounfatturatodi271miliardidieuro).

-2003.Ilsettoreculturaecreativitàhacontribuitoperun2,6%alprodottointernolordoeuropeomentreilcontributodelsettoremanifatturierocibo,bevandeetabaccosièfermatoal1,9%.

- 1999-2003. La crescita del settore è stata del12,3%maggioredellacrescitacomplessivadell’eco-nomiaeuropea.

-2004.il3,1%dellapopolazionedell’Europaa25è stata impiegata nel settore cultura e creatività.Mentrenelbiennio2002-2004iltassodioccupazio-neinEuropaèdiminuito,nelsettoreculturaecreati-vitàècresciutodell’1,85%.

Questidatihannocostantementefattodasfondoalleriflessionidi“RavelloLAB–ColloquiInternazio-nali”che,giuntoquest’annoallasuaIVedizionesièdefinitivamenteaccreditatocomeilforumdianalisi,elaborazione e proposta sulle politiche culturalieuropeedeclinateinchiavedisviluppo.Giànel2007,altavolodilavorodedicatoall’industriaculturaleperlacompetitivitàelacrescitaterritoriale,emerseconforzalaconsiderazionechelaqualitàdell’offertacul-turale,losviluppodellaconoscenza,elapromozione

deitalentiedellecreatività,fosseroelementiingradodi generare un circolo virtuosodi incremento delladomanda,eimportantifattoridisuccessoperlosvi-luppodiunterritorio.Perdareancorapiùrilevanzaaquestoconcetto,laprimadelleRaccomandazionidiRavelloLAB2007fuquella,appunto,dipromuoverelarelazione3C:Cultura,Creatività,Competitività

L’attenzione nei confronti di questa tematica èstata poi confermata l’anno successivo. Nel 2008,infatti,RavelloLABhasceltocheunodeiduetavolicontinuasseadapprofondire la relazionecreatività/competitività,nellospecifico,questavolta,nelcon-testo delle politiche urbane. Questa scelta è statadettata dalla considerazione che circa il 60% dellapopolazioneUEvive incittàconpiùdi50.000abi-tanti.

Inquestacornice,dal29al31ottobresiètenutal’ultima edizione di Ravello LAB, dedicata al tema:2007-2013:CulturaeSviluppo–Azioni,strumentieprogettiperlapoliticadicoesioneeuropea,lapoliticachenelperiodohastanziatocirca347miliardidieuroallocati per l’82% sull’obiettivo “Convergenza” chesostieneinterventinelleareeinritardodisviluppo.

I tavoli di lavoro hanno riunito oltre 60 traesperti, operatori ed amministratori internazionali,che insieme, hanno delineato nuove opportunità dicollaborazione fondate sulla consapevolezza dellaparticolare,duplicerilevanzadell’impattoeconomicoesocialedegliinvestimentiincultura.Ailavorihannoportatoillorocontributo15giovaniricercatorisele-zionati attraverso il bando Ravello LAB Re-

Ravello

I N E V I D E N Z AALCUNE RIFLESSIONI DALLA IV EDIZIONE

DI RAVELLO LAB – COLLOQUI INTERNAZIONALI

LE CAPITALI EUROPEEDELLA CULTURA:UN LABORATORIOPER LO SVILUPPOdi CLAUDIO BOCCIConsigliere Delegato Comitato Ravello LAB1

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searchfinanziatodalDipartimentoperlaGioventù.Il laboratoriodedicatoalle strategiedi sviluppo

delleindustrieculturaliperlacoesioneterritorialehavistolapartecipazionedeirappresentantideidiversilivelliistituzionalinazionaliecomunitarideputatiallaprogrammazioneeall’attuazionedellepolitichedisvi-luppodelterritorio.AlcentrodeldibattitolePolitichedi Coesione, la descrizione delle risorse disponibilie le difficoltà operative incontrate dai diversi sog-getti istituzionali territoriali. Ilpuntodiosservazioneprivilegiatoquest’annoèstatoquellodellepoliticheurbane e in particolare delle Capitali Europee dellaCulturache inalcunicasihanno dimostratocomepropriolaculturapossaessereusataperridefinireerivitalizzareiltessutourbanoeledinamicherelazio-nalidellacomunità.

L’esperienzadelleCapitaliEuropeedellaCultura,natanel1985,sièrivelataottimaoccasionedisperi-mentazionesulterritoriourbanoelocaledelrapportochelegaculturaesviluppo.

Le città che vogliono diventare capitali dellaculturadevonoinfattipreparareunpianod’interventiche,ruotandointornoallacultura,comprendaalcunedimensioni considerate centrali nella progettazionedell’eventoedeglispazicome,adesempio,ladimen-sioneeuropeadellamanifestazioneedelleiniziativeinprogramma,ilcoinvolgimentoattivodeicittadini,

siadaunpuntodivistapartecipativosiainun’otticadi progettazionedi unavvenimentocatalizzatoredimedioelungotermineancheesoprattuttoinchiaveinfrastrutturale.

Secondoalcunestime,laspesatotalegeneratacomplessivamentedaquesteesperienze,nelcorsodeglianni,siattesta intornoai3,5miliardidieuro;si tratta di un livello molto elevato, soprattutto serapportatoalmodestoammontaredeifinanziamentieuropei(1,53%degliintroiticomplessivi).Ilcontributodelsettorepubblicoallecapitalieuropeedellacultura(fonticittadine,regionali,nazionaliedeuropee)rap-presentail77,5%deltotale,mentre lesponsorizza-zioniprivateraggiungonoil13,2%.

Lamolediinvestimentidedicatiallarealizzazionediquestiprogettinonfacheconfermarequellechesono le potenzialità di uno sviluppo economico esocialesubaseculturale.

Oltreaciò,stadiventandosemprepiùevidenteillegamefraculturaecreatività,affrontatorecentementedallostudiocommissionatoa“KEAEuropeanAffairs”dallaCommissioneEuropea–DirezioneGeneraleperlaCulturaelaFormazionedaltitolo“Impactofcultureoncreativity”epubblicatoloscorsogiugno2009.

Sottolineatainquestostudiolanuovaposizionedell’economiaeuropeacheoggi,nelmondo,sitrovaadoversiconfrontareconleeconomieemergentidi

Cina,India,BrasileeRussia:seneglianniCinquantadel secolo scorso, infatti, le economie occidentalirappresentavano da sole il 64% della produzionemondiale,nel1980lapercentualeeracalataal49%,esiprevedecheessacostituiràil30%entroil2013.

Allalucediquesteprospettivedibrevetermine,risultaevidentecome ilposizionamentodell’Europadipenderàinlargamisuradallasuacapacitàdiinno-vazioneeconomicaesociale:lacultura,lacreatività(lacosiddetta“culture-basedcreativity”),e le indu-striecreativecostituisconoilmotorediquestacapa-citàinnovativa.

Nelcorsodei lavoridiRavelloLAB,sonostatepresentatemolteesperienzediCapitaliEuropeedellaCultura,daLiverpool2008chehaillustratoleinteres-santi risultanzedelvalorenonsoloeconomico,maanchesocialeediriqualificazioneurbanediun’anticacittà industriale, alla portoghese Guimaraes (il cuicentrostoricoènellalistadelPatrimonioMondiale)cheriepilogaildossierdellacandidaturaappenaag-giudicataperil2012.DiparticolareinteresseilcasodiRuhr2010 incui,per laprimavolta,nellasceltadellacandidaturasièconsiderataun’interaareasu-bregionale caratterizzata da un tessuto omogeneo.Sitratta,comeènoto,dellostoricocuoreindustrialetedescoinvestitodaunaprofondacrisieconomicaechestacercandoproprionellaculturaenelleindustrie

creativeunnuovosentierodicrescita.Sitrattadiunavastaarea incui insisteunostraordinariopatrimo-nioindustriale(tracuil’impressionantestabilimentocarbominerarioZollvereinadEssenappartenenteallalistaUnesco)cheèoraalcentrodiimportantiprogettistrategici di riconversione industriale, di riqualifica-zione urbanistica, di riorganizzazione dei servizi dioffertaculturale.

Proprioinriferimentoaicasipresentatieallaap-profonditadiscussionecheneèseguita,l’esperien-za della candidatura e del lavoro preparatorio delleCapitaliEuropeedellaCulturaèparsadiparticolareinteressee,nelle‘Raccomandazioni’conclusivecheRavello LAB rilascia con l’intenzione che possanoessereutilispuntiperl’adozionedipoliticheaidiversilivelli istituzionali, è stato auspicato che il modelloprogettualedelleCapitaliEuropeedellaCulturapossadiventarelamodalitàdiinterventoordinarionellapia-nificazionestrategicadellosviluppo.

Note

1. PromossodaFederculture,CentroUniversitarioperiBeniCulturalidiRavelloeFormezItalia.

2.L’Agendaeuropeaperlaculturainunmondoinvia di globalizzazione, Comunicazione della Commis-sione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comi-tatoeconomicoesociale europeoealComitatodelleregioni,10maggio2007.

Liverpool

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ll’inizio del XVI secoloGenovaposelefondamen-ta economiche e istituzio-nali di una fortunaedi unprestigiodestinatiadurarefinoallafinedelXVIIIseco-lo.Nel corsodi questi se-

coli,lacittàebbeunimportanteruoloeconomicoepoliticonellapoliticainternazionaledeltempo.

Testimoni dello splendore che la potenza dellaRepubblicaGenoveseraggiunseinquelperiodosonole tante dimore dell’aristocrazia cittadina erette nel

CentrointornoallaStradaNuova,oraviaGaribaldi.Quarantaduepalazzi,costruititrailCinquecento

eilSeicentodallefamigliegenovesipiùimportanti,dal2006sonoentratiufficialmentenellaListadelPatrimonioMondialeUNESCO.Questiedifici,ammi-rati,disegnatieportatiadesempiopressolemag-gioricorti europeedaPietroPaoloRubens,eranodenominatideiRolli,ovverodellelistedeipalazziedelle dimore eccellenti delle famiglie nobili, desti-nati,attraversounsorteggiopubblico,aospitarelealtepersonalitàinvisitadiStato.

Ognirolloerasuddivisointrebussoli,asecon-dadell’importanza:ilprimopercardinali,principievicerè,ilsecondoperfeudatariegovernatori,ilterzopernobilidigradoinferioreeambasciatori.

Molti palazzi sono concentrati nella famosaStradaNuova,oviaAureaestupisconoperlagran-diositàelaserieincredibiledioperechecontengo-no.L’appartenenzaaidiversibussolieloslittamentotral’unoel’altrononsonoquindiriferitisolamenteallamaggioreominorerilevanzadellatipologiaar-chitettonicadeipalazzi,maancheallemigliorienelfrattemporealizzate,adesempioperciòcheriguar-da la decorazione e l’arredo degli ambienti internie alla situazione socio-economica della famigliaproprietaria, legata alle vicende alterne della suafortunaeconomica.

IquarantadueedificiiscrittinellaListadelPatri-monioMondialerappresentanounospaccatosigni-ficativodelsistemadeipalazzideiRollisiadalpuntodivistaarchitettonicochedalpuntodivistaurba-nistico.Sistema,chesiinseriscenell’insediamento

medioevaleconuna lottizzazionenobiliareunitariadinuovoimpianto,dandoluogoadunanuovagerar-chizzazionedellacittàmedioevale.

Ipalazzi,generalmentealti treoquattropiani,sono caratterizzati da spettacolari scaloni, cortilie logge che si affacciano su giardini, costruiti sudiversi livelli in uno spazio relativamente ristretto.Essi offrono una straordinaria varietà di soluzioniarchitettoniche differenti, adattandosi alle caratte-ristichedelterrenosucuisorgonoealleesigenzediunaspecificaorganizzazionesocialeedeconomica.AdifferenzadegliedificicostruitinelCinquecento,dalla Firenze tardo medievale a Roma, Vicenza eVenezia,ipalazzidicittàedivillagenovesisisonoconservati più numerosi oltre l’epoca industriale,perché leclassiaristocratichegenovesi,perman-tenere inalterata più a lungo possibile la potenzaeconomicadellafamiglia,hannoutilizzatolapraticadelfedecommessodiprimogeniturainfunzionefinoallafinedellarivoluzionefranceseeall’intro-Rollo �, Pantaleo Spinola

Rollo 14, Nicolosio Lomellini

G E N O V A G E N O V A

TESTIMONI DELLO SPLENDORE DELLA REPUBBLICA GENOVESE

I PALAZZI DEI ROLLIdi CAMILLA TALFANI

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duzionedelcodicenapoleonico.Ipalazzigenovesipresentanomodelliarchitet-

tonicisingolari,condizionatisiadallecaratteristichedel luogodovesonocostruitichedaunacommit-tenza congrandi pretesed’innovazione, servita inpiùdamaestranzenotoriamentependolari,imagi-striantelami,scultoriedarchitettiassieme.

Il sistema atrio-cortile-scalone loggiato chespessosiapresulgiardinoretrostante,oltrechelasontuositàdeisaloniesternielapresenzadiaffre-schi e stucchi per impreziosire la facciata, dannovita ad un ambiente urbano unitario e sontuoso,quasiunsalottoall’aperto.

Lamodernitàe la funzionalità residenzialedeipalazzipiùprestigiosi,concentrati ingranparte inStradaNuova,sorpresea talpuntoRubensda in-durloaraccogliereidisegnichecircolavanoincittàe a pubblicarli quasi come un manuale per i suoiconcittadini di Anversa, descrivendo ogni novitàfunzionaleedicomfort.Edèproprioquestaurba-nistica innovativa che ha permesso a Genova diinserirsiapieno titolonelPatrimoniodell’UmanitàUNESCO.

LaFondazione,natanelfebbraiodel2008aseguitodellamodificastatutariadellaPalazzoDucaleS.p.A.,riuniscesottoun’unicaregialeattivitàdiPalazzoDucaleedinteragiscesinergicamenteconimuseiciviciperlacomunicazione,la

promozioneeiprogrammiculturalieespositivi.Questatrasformazioneèstatal’ultimoattodiunprocessoche,dal2004al2006,havistoilconsolidarsidiGenovacomecittàd’arteedicultura,conunapresenzasemprepiùcrescentedivisitatori.IlbilanciodiunannodiFondazioneèstatodituttorispetto,damaggio2008adaprile2009haregistrato240milavisitatoriallemostreFabrizioDeAndrèeLucioFontana,oltre15milapresenzeagliincontri,seminariespettacoli.Laprogrammazione

periprossimimesiepertuttoil2010ècomple-tatadatempoe,oltreaconcludereilciclodellemostreedegliincontrielezionicongrandinomidellacultura internazionale,organizzate intornoalventennaledellaCadutadelMurodiBerlino,haincentratoleattivitàdelprossimoannosultemadelMediterraneo.Dallagrandemostra,Isolemai

trovate,conoperedeimaggioriartistiinternazionali,all’esposizioneinterattivaemultimediale,MeditazioniMediterraneo,dallaretrospettivadedicataaDanielSpoerri,allanumeroserassegnedifotografia,alFestivaldelComico,dallegiornatededicateallaStoriainPiazzaconoltre60eventialciclod’incontri,Mediterranea.Vocitralesponde,alleGiornatedell’esteticaperfinireconunomaggioaEdoardoSanguinetiperisuoiottant’anni.

Rollo 1�, Rodolfo e Francesco Brignole Sale

Rollo 13, Gio Battista Spinola

G E N O V A G E N O V A

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2� annosesto•numerouno•gen/mar2010www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale 2�

ldepositolocomotivediPistoiahalasuaprincipaleragiond’esserenellaferro-viaPorrettana,rimastaalungoilprinci-palecollegamentofralaPianuraPadanael’Italiacentrale,perilcuiserviziofuco-struitoeconlaqualehacondivisofastieoblio.Lalinea,esercìtapermoltissimi

annicontrazioneavapore,havistotransitareognitipodiconvogli,dailussuosidirettissimialletradottemilita-riintempodiguerra.Nel1927fuinauguratalatrazioneelettrica trifase che comportò un sensibile migliora-mentodiprestazioniepercorrenze.Ladecadenzaeraperòdietrol’angolo:il21aprile1934ful’ultimogiornodivitaso-stanzialedel-la Porretta-

na.LanuovaferroviaDirettissima–viaVernioePrato–conlasuagalleriaappenninicadi18kilometri,operaevantodelregimefascista,eracompiuta:inmenodiun’orasipotevagiungeredaBolognaaFirenzeperpro-seguirecelermenteversoRomaeilmeridione.IniziòcosìillungoeinarrestabiledeclinodellaPorrettanachehacomportatounaprogressivaperditadiimportanzadeldepositolocomotivediPistoia.

Ildepositononsubìgravidanninelcorsodellase-condaguerramondiale.AlterminedelconflittoilavoridiricostruzionedellaPorrettanaprocedetteroabbastanzarapidamente,tantochel’eserciziofuriapertonel1947finoaPorrettaenel1949sull’interalinea.Laferrovia,pur ricostruita in tempisolleciti,nonseppeperò ri-

conquistareunadeguatonumerodiviaggiatoricheandassealdi làdelsemplice

interesse loca-

le.Ancheilmovimentomercièrimastosemprepoco

significativo.IldepositodiPistoiaconservavaperòunacerta importanza, dovendo fronteggiare le esigenzenon solo della Porrettana, ma anche delle linee perFirenzeeperLucca,quest’ultimaelettrificatasolonel1960.Perlungotempohaquindiconservatounasigni-ficativadotazioneanchedilocomotiveavapore.

Neglianni’80,nonostantegliinterventidiFStesialmiglioramentodelleinfrastruttureel’avvicendamentodeimezziditrazioneviaviapiùmoderni,laPorrettanaconobbeunulterioreridimensionamento,accentuan-do ancor di più il carattere prettamente locale delleduetrattePistoia-PorrettaePorretta-Bolognadivenutedue tronconi sostanzialmente indipendenti dal puntodi vista operativo. Il deposito era ormai al lumicino,dotatodipochimezziedivenutounimpiantosatellitediFirenze,sostanzialmentenonpiùindispensabileperl’esercizioferroviario:l’impiantofuformalmentechiusoall’esercizioregolarenel1994eapparivadestinatoallosmantellamento definitivo a seguito della politica diriassettodelleFS,neltentativodicontenereicostidiesercizioerazionalizzarelerisorseesistenti.

Nel1995 fuperò fondataaFirenze la Italvapore-AssociazioneToscanaTreniStorici,conloscopo,tral’altro,difavorirelaconservazioneeilrecuperoope-rativodeirotabilistorici.L’associazionehaconsentitodiformalizzarelacollaborazionediunprimonucleodipersone,ferrovierienon,chegiàsistavaimpegnando

nel tentativo di mantenere efficiente al-

menounamacchinaavaporeecomunquedisottrarreallademolizionealcunideimezziditrazionepiùvecchi,man mano che venivano tolti dal servizio a seguitodellacostruzionedirotabilipiùmoderni.LeFShannoavutofiducianell’iniziativaedhannodatoluogoadunrapportodel tuttonuovonelpanoramaitaliano:nellaprimaveradel1996fustipulataunaconvenzioneinvir-tùdellaqualealcunimembridell’associazionevengonooggiimpegnaticoncretamenenell’ambitodellagestio-nedeirotabilistoricichesonoconservatiinToscana.Questaattivitàdisupportovieneprestata,atitolovo-lontarioedeltuttogratuito,conloscopodicercarediridurneicostidiesercizioemanutenzione.

InquestocontestoleFShannoaffidatoincomo-datoall’associazioneunapartedeilocalidell’exdeposi-todiPistoia,cheospitaoggiirotabilistoricipreservatiperl’effettuazionedeitrenistoricisullelineeferroviarietoscane,mantenutiefficientigrazieall’attivitàsinergicadivolontarieferrovieriinservizio.Ildepositolocomo-tivediPistoia,mortocomeimpiantoordinario,èresu-scitatonellanuovavestediDepositoRotabiliStorici,sicuropuntodiriferimentooperativopertuttalaregio-needunadellepochestrutturedelgenereesistentiinEuropa.Nonsitrattadiunamerainfrastrutturaferro-viaria,nédiunsemplicemuseo;èinveceunastrutturadi eccellenza, cogestita da Italvapore e Trenitalia edunicanelsuogenere,checoniugaleprimariefinalitàoperative(conlavorazionimeccanicheormaidesueteeperciòsolodatramandare)conindubbiepotenzialità

culturalidasvilupparemedianteunavalorizzazionecomplessiva.

Torrenieri, 625.100 in servizio come Treno Natura sulla linea della Val d’Orcia

B E L L ’ I T A L I A B E L L ’ I T A L I A

IL DEPOSITO ROTABILI STORICI DI PISTOIA

TERRE DI TOSCANA, BELLEZZE IN TRENO

di NERI BALDI

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28 annosesto•numerouno•gen/mar2010www.sitiunesco.it

È grazie all’attività svolta nel Deposito Rota-biliStoricicheinToscanaogniannouncospicuonumero di treni storici percorre le ferrovie dellaregione, dalla Val d’Orcia ormai famosa in tuttoilmondo,allaGarfagnana,senzapoidimenticarelecollineintornoaSienaeFirenze.Conl’impegnodeivolontariedeiferrovierichelehannopreseincurapermantenerleinperfettaefficienzaLittorined’epocaelocomotiveavaporesonodivenutenonsolocimelidegnidipersédiessereconservati,masoprattuttostrumentodivalorizzazionedelterrito-rioche il turismopiù intelligenteepiù rispettoso

dell’ambiente

hagiàdimostratodiapprezzareinmodoestrema-mentesoddisfacente.

L’impianto–veroepropriomuseovivente–ospitastabilmentevarielocomotivegiàefficienti,sia a vapore che elettriche e Diesel, ed altre incorsodiriparazione,anchediproprietàdel’asso-ciazionestessa.Fratutte,alcunesonodasegna-lareperilnotevolissimointeressestorico:

- lapiùvecchia locomotivaavaporedelparcoFS,inoriginecostruitaperlaReteAdiaticaepoitrasformatadall’aziendadiStatocondistribuzio-neCaprotti(625.308);

- ben 2 locomotive a vapore del Gruppo 685,ilpiùvelocedelparcoFS,dicuisonopurtropposopravvissutesolo5unità(685.089e685.222);

-l’unicoesemplaredilocomotivaavaporeeffi-cientealmondoconpreriscaldodell’acquasiste-maFranco-Crosti(741.120);

- la locomotiva che ha trainato l’ultimo trenoespressoavaporesullareteFS(740.254);

- la locomotiva che ha trainato l’ultimo trenoviaggiatoriavaporesullareteFS(940.026);

-illocomotorechetrainòiltrenodiHitlerinvi-sitaaFirenze(E.428.014);

- l’unico locomotore esistente al mondo confrenaturaelettrica,ultimosuperstitediquellico-struitiperlaPorrettana(E.424.005);

- l’elettrotrenochenel1939stabilì il recordmondialedivelocitàcommerciale(ETR232).

La struttura è periodicamente aperta alpubblico e visitabile con visite guidate e previaprenotazione.

Castagno, 741.120 in servizio sulla Porrettana

Locomotiva Gr. 690 al deposito di Pistoia, 1911

La stazione di Corbezzi al tempo della trazione trifase

La stazione di Pistoia nel primo dopoguerra

B E L L ’ I T A L I A

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funzionamentodellanostrasocietà.Conilmotoreabassoregimeabbiamol’opportunitàdiinterveniresugliaspettipiùdelicatidellanostraeconomia,acominciaredaimeccanismidiredistribuzionedellaricchezza. In questo senso, parlare di economiaurbana assume oggi un significato notevole. Lacittàcomebasedelmotoresocio-economico.Maquellacontemporaneaèunacittàautistica.Nellesueformedicrescita,dicambiamento,d’usoedigoverno.Questoautismourbanotrovalasuarationella natura sociale ed economica. dei fenomeniche la interessano. Si pensi al settore turistico,allasuarilevanza(economicainprimis)inEuropa:piùdi400.000impresededicatealsettore(EU-27,Eurostat,2008).Lecittà,ointeriambititerritoriali,tendono molto spesso a scindersi in zone diinteresse distinte: aree per i residenti e aree perquellecheormaipotremmodefinirelecomunità in transito.L’organizzazionedeiservizi, iprogrammi

enza ombra di dubbio, lacongiuntura economica e socialeche le economie occidentalistanno attraversando non è dellepiù favorevoli. Tutt’altro. L’indicedi “morìa” delle PMI è quantomai indicativo del fatto che iltessuto economico italiano sitroviafronteggiareunadellecrisipiù profonde. Una crisi originata

dalla mancata regolamentazione dei mercatifinanziari, così come dal mancato rinnovamentodegli stessi agenti economici sul mercato. In uncerto senso, il motore dell’economia ha ridotto“ilnumerodigiri”:sitrattadiunaminacciagraveperilprocessodisviluppodiunpaese,macomeognimanifestazione,essahaun latopositivo.E’questoilmomentoperriprenderecarteallamano,e con efficienza ri-pensare molti degli schemi di

rinuncianel formularecontenutioanchesoloadimmaginare in quali direzioni si possano attivareforme di sviluppo condiviso. La risposta piùevidente, e negativa, a cui si è pervenuti è stataquella di tendere alla normatività: un controllogeneralizzatoattraversoprescrizioniinfiniteenonselettive. L’incapacità di guidare il cambiamentospessositramutainvolontàdi“normalizzazione”1econtrollo.

Unchiaroesempio: ingranpartedell’Europaoggi si vanno affermando politiche governativevoltearecuperareeariqualificare.Spesso,politichecondotteattraversodecretiministerialianzichéattilegislativi.Si trattadi politichestatali variamenteintitolateaprogrammidiriqualificazioneurbanaesvilupposostenibiledelterritorio,apattiterritoriali,acontrattidiquartiereeaprogrammiintegratidiintervento(questiultimiancheregionali),tralecuicaratteristichevisonolaaccentuataeterogeneità dei fini(recupero,riqualificazione,nuoviinterventi)e dei mezzi (compartecipazione di risorsepubbliche e private). Codeste politiche hanno ilmerito di affermare una visione integrata delleazioni sul territorio secondouna logica, per cosìdire, di “piano-progetto”, innovando rispetto allatradizionalescissionetrapianificazioneterritorialee programmazione attuativa. Dall’altro lato,risentonodell’eccessivagenericitàdellecategoriee dei fini individuati: politiche troppo

culturali, talvolta la morfologia del costruitorisentono di questa dicotomia. Ed ecco che lospazio pubblico si trasforma in spazio collettivoprivato. Assistiamo ad uno snaturamento dellospaziopubblico:lacittàèorganizzatapercanalidiinteressespecificochedifficilmentesiincontranoesiincrociano,eanziagisconoinmanieracentrifugarispettoadunachiaravocazioneurbana.

I metodi con cui la componente pubblica haaffrontato e affronta tale situazione sembranomolto spesso inadeguati e risentono di unatendenza all’automatismo nelle risposte. Questoatteggiamento,tipicodegliapparatirigidiquandosisentonoattaccati,infondodenunciaun’incapacità,altrettantoautistica,delleistituzionidivalutarenelcomplessolastrategiadaadottare.Ilrisultato?Unaseriediiniziativerazionaliselette“davicino”,masconnesse se analizzate “da lontano”. La ricercaossessiva di risposte invece che di proposte, dapartedelleamministrazioni,riducelagovernancedellecittàaduneserciziopassivoanzichéattivo.E in un certo senso, esprime una mancanza diinteresseforteallapianificazionedelterritorio,undialogotralepartivoltoadindirizzarelosviluppodellacittà,econessadellasocietàchelavive.

Negli ultimi anni, il potere contrattuale delpubblico nei confronti dei privati sicuramenteè diminuito in termini economici. Questo si èaccompagnato ad una più o meno esplicita

Roma

L ’ A N A L I S I L ’ A N A L I S I

LA STRETTA RELAZIONE FRA DIALOGO SOCIALEE PIANIFICAZIONE DELLE CITTÀ

AUTISMO URBANOdi SEBASTIANO CARIANI E GIANNI LOBOSCO

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“micro-orientate”. Si accentua, così facendo,l’automatismodellerisposte,esiappiattisconolesceltedelleamministrazionisutemipre-impostati.Infine, causano una sorta di omologazione dellepolitiche per lo sviluppo di città tra loro anchemoltodifferenti.

Il caso della Riviera adriatica è esplicativo.Questocomparto,untempobasatosulturismodimassa,èentrato incrisi,edorastacercandodidifferenziarelapropriaoffertaalfinediintercettaresegmentispecificidimercato,lecosidettenicchie.Il problema è che, per farlo, occorrono servizi estrutturechespessoandrebberoincontrastoconlepossibilitàdatedalquadronormativo.Edeccola gabbia. Inoltre, molte città della Riviera sonocresciute in maniera dicotomica, andandosi azonizzarenettamente in“parte turistica”e“parteper i residenti”. Ma la domanda turistica stacambiando ed il contatto tra comunità residenteed in transitoèsemprepiùvistocomeunvaloreaggiuntoperilturista.Simanifestaancheinquestocasolanecessitàdeldialogare2,delconfrontarsi,edeldiscuteresuldovetendere losviluppodellacittà,edancora,dellasocietàchelaabita.

In questo contesto si impone la necessità di

cercare nuove strade da percorrere per usciredal circolo vizioso degli automatismi dellaprogrammazioneeperdare rispostepiùaderentiallacondizioneautisticadellacittà.E’necessariorivisitarealcunischemidipensiero:

1) In primo luogo, riconoscere quali sono levariabili che agiscono sul modello “città”: qualisono le forze che agiscono parallelamente, eimplicitamente? Le variabili da considerare nonsono tanto di carattere morfologico (periferia,areedismessecentrali/decentrate,darecuperare,dademolire,restaurare,conservare,etc)quantodicarattere economico-sociale, e fanno riferimentoallacomponenteumana,piùcomplessa;

2) Secondo, investire su alcune di questevariabiliperagireinmanieradifferitasuglialtri3.

3) Terzo, dotarsi di strumenti normativiadeguati: le regole devono incanalare lasperimentazione, e non limitarla. Ad esempio,pensare ad eccezioni normative in determinatisettori, al fine di sperimentare soluzioni che poipotrebberoessereesteseadaltricampi,unavoltatestatalavaliditàdeglistrumenti.

4) Quarto, puntare sul principio disussidiarietà, ovvero lasciare alcuni vuoti programmatici, dentro i quali possa operare

proattivamentel’iniziativadellasocietàcivile.5)Ultimo,enonmenoimportante,riconoscere

il principio di “meritorietà dell’investimentopubblico” ad alcuni ambiti che non presentanochiare prospettive di rientro economico. Uno fratutti,ilpaesaggio.Ilpaesaggiocomeultimoluogopubblico,omegliocomeambitodiriconoscibilitàdi alcune comunità. Paesaggio da difenderee promuovere nella sua integrità, soprattuttorispettoainuovisobborghioalleperiferiechesonocaratterizzatedaunosradicamentobidirezionale:versolacittàeversoilpaesaggiorurale,vocandoquesteareealimboindefinito,lacuiidentitàvienemenoafavoredellenecessitàdiconnessionetracittàecittà.

In conclusione, possiamo affermare chestiamoassistendoinquestianniadunprogressivoimpoverimento del dialogo sociale e politico nelprocesso di pianificazione delle città, artefattoumanochebasasull’organizzazionedellospaziolosviluppodellasocietàcivile.Ilvenirmenodiquestodialogoconsumalaspintapropositivachespettaalla pianificazione, la trasforma in strumento dicontrollo,automaticoesordo.

Il bisogno di incontro e confronto è quindiassolutamente necessario, oggi come ieri:dobbiamotornareadunapresadicoscienzadellosviluppo urbano e paesaggistico, antropizzandoove necessario con adeguati strumenti,controllandone la diffusione/dispersione, e nonmeramente adempiendo a richieste di mercato,vincolateallacrescitadibollespeculative.Esplosalabolla,cosarimane?

Note

1. Esulando in questo caso dal concetto norma,intesacomeregoladarispettare.

2.Unodeitemisucuiconcentrarsipervalorizzareil turismo è la la ricerca della specificità locale(culturale, naturalistica, gastronomica, etc...), cheassumeunruolopreponderanteproprionelleformediturismodinicchia.

3. Un esempio interessante è quello di Curitiba(Brasile): si costruiscono scuole dentro le favelas.Questoinvestimento,suvariabilestrategica,haricaduteindirettesufattoriqualilasicurezzasocialeedurbana.Icollettorisocialidiventanoinquestocasovolànodellosviluppo,partendoancoradallabase:lacittà.

Il villaggio industriale di Crespi d’Adda

La Riviera adriatica

L ’ A N A L I S I L ’ A N A L I S I

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eproblematiche riguardanti i“trulli”,questemeravigliosefiabe-sche costruzioni che continuanoa incuriosire,astupireeaffasci-naremigliaiaemigliaiadivisitato-ri,sonomolteplicienonsempre

difacilerisoluzione.Proveròasottoporreallavostracorteseatten-

zionequellepiùinteressantinellasintesirispettosadelbrevespazioamiadisposizione.

Itrullisonolatestimonianzadiunaculturaediunaciviltàdellapietrachehailpropriopresuppostonellastoriadellerelazionifraipopolimediterranei.

Finoal1870questecaratteristichecostruzionipugliesi,adeccezionedeidolmenedeimenhir,ri-salentialXIII-XIIsec.a.C.,nonsonostateoggettodiricercaedistudio.

Soloapartiredallasecondametàdelsec.XIXtroviamotraccedistudistorici,riflessioni,appuntidiviaggio,ipotesipiùomenoverosimiliriguardantiinostritrulli.

Ma la vera origine delle costruzioni a trullo inPuglia, e particolarmente dell’agglomerato di Al-berobello,ètuttoraoggettodiricercheedieruditedisquisizioni.

Si può affermare che le costruzioni trulliformitrovanoiloroantenatiinedificirisalentialIIImillen-

nioa.C.dellaMesopotamiaenelletombeatholosinterratedellaGrecia(itholoidiMicene),diCiproediCreta.IltrullohaloschemaclassicodellacupolamiceneadeltesorodiAtreo,databilefrail1500eil1250a.C.Diquesto tipodiabitazioni,piùomenoprimitiveeinpietraasecco,senetrovanoinmoltecontradedelmondo,soprattuttodell’Europaepar-ticolarmenteneipaesimediterranei.

Per questo la maggioranza degli studiosi (ar-cheologi, antropologi, etnologi, paletnologi, spe-leologi,architetti,geologi,ingegneri)ritengonochel’architetturadeltrullonellesueformeprimitivesiagiuntaanoidalvicinoOriente.

Fra le testimonianze più antiche si segnala-no quelle di Harran, nel Kurdistan turco, localitàmenzionatanellaGenesiperchédaquelluogopartìAbramoversoUr.

Sonomigliaiaditrullimonovanodicoloreocraperchécostruiticonconciditerracottialsole.

AncheinIrakadArpachiya,vicinoaMossuleaestdiNinivevisonoruderidivillaggiconcasedimat-tonidifangochehannolapartesuperioreacono.

Emblematiche lepiccolecasea trulloscavateneltufovulcanicodellaCappadociaedell’Anatolia.

Inoltre le quhab, koubba dell’Africa (Tripolita-nia,sud-ovestdel lagoCiad,SudAfrica)eglistu-pasdell’Indiachehannolamedesimaformadibase

dellatombadiAtreoinMicene,mail tettofattodisterpi.

Costruiteinteramenteinpietrasono:•lepiccole case di rocciadiAleppo,eaKouminSi-ria,agglomeratodicapanne inpietrasimiliai trullidiAlberobello;• le rosse ghirna a Mellieha (Malta) e nell’isoladiCreta;•lecasitas,cabane,orno,cabala,citaniainSpagna;•lenavetas,talayot,barracas,garritedelleBaleariedelleCanarie;•lecazun,kazeta,casitedell’IstriaedellaCroazia;•lekaniavàdelleisoledelDodecaneso;•lehisicadelcarsoSlovenoetriestino;•lebunja,cemeri,poljarice,kucericedellaDalmazia;•lecastella dellaCorsica;•lelongbarrowdell’Inghilterra;•leoratory,clochan,bothdell’Irlanda,delGallesedellaScozia;

•leburg,brock,broughdelleisoleShetland;•lebechive housedelleisoleHarriseLewis;•lemanèdellaBretagna;•lemasures rustichediLimoges;•lecapitellesdellaLinguadocafrancese;•lecabanonsdelleAlpimarittime;•leorrisdeiPirenei;•leborjesdiGordes,inProvenza;costruzionidipietraaseccoche,cometecnicacostruttivaeaspetto,sonosimiliainostritrullidicampagna.InItaliafraleprincipalitestimonianzerileviamo:•lesesidiPantelleria;•lecaseladiAlassioinLiguria;•imegaliticinuraghiinSardegna;•lepinnéta,barracadellaBarbagia,inSardegna.EinPuglia•lespecchiedellaMurgiaalta;• i pagghiare di Mattinata, nel Garganomeridionale;

A L B E R O B E L L O A L B E R O B E L L O

UNO STUDIO, AUTOREVOLE E APPROFONDITO,SULLA ORIGINI DELLE CELEBRI COSTRUZIONI PUGLIESI

LA GENESI DEI TRULLIDI ALBEROBELLO

di GINO ANGIULLI

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•i‘tturr diS.FerdinandodiPuglia;•lerarecasiedde,caselle,pagghiaiedelNordBarese;• i truddhu, ruddo, turri, furnieddhu, furnu, pajaru,chipuru,calvari,liamadelsudSalento;e,naturalmente:• le casedde della Murgia dei Trulli che comprendeAlberobello,Locorotondo,MartinaFranca,CosterninoelaValled’Itria,sullequalicisoffermeremo.

Tutte le costruzioni in pietra a secco sin quicitatesono legatedallasimilitudinegeologicadel-la disposizione tettonica e stratigrafica del suolo.Inpraticalastrutturaatrulloèstataadottatanellezonedelmondodoveèdisponibileunaparticolareformadipietraescomparequandoquestomateria-lenonèpiùreperibile.Mainostritrullisidiscostanodaitipianaloghicitati,relittidiepochelontane,perlacontinuitàdiusodicuisonostati fattioggetto,cheha favorito il formarsidiunacaratteristicaar-chitettonicapiùperfezionata.

Vediamopiù da vicino il fenomenoTrulli nellanostra terra di Puglia, anche se, comeho innanziaccennato, èancoradiscussoenonaccertato.Sisuppone che questo tipo di ricovero fu importa-to dalle genti pelasgiche (Elleni, I millennio a.C.),messapiche, fenicie (1200a.C.), chenelleepochepreistoriche pervennero numerose dall’Oriente; laprima terra italianache incontravanoera laPuglia

turchisullenostrecoste;3) i continui contatti con i mercanti orientali

Magnogreci,Bizantini,conicrociati,coniVenezia-ni,tuttifavoritidallavicinanzaedall’agevoleappro-docheoffrivanoinostriporti.Moltidiloro,rimastipervarimotiviinPuglia,portavanoindelebilenelleloro menti l’immagine ricordo delle costruzioni aseccocheall’occasionehannoriprodottonelleno-strecontrade.

Perfarquestosonostatifacilitati:a) dalla naturadel nostro sottosuolocalcareo

che, insuperficie,ècostituitodastrati rocciosidilimitatospessore.Determinantepertantoèlageo-logia del suolo e ciò è avvalorato dalla constata-zione che la diffusione del trullo in pietra terminabruscamentedovesi interrompe laparticolarena-turageologicadicalcarestratificato,abbondanteinsuperficie.

b) da ragioni economiche, dettate dalla mini-maoquasinullaspesanelcostruireconmateria-leoffertodirettamentedalsuoloesulposto.Per inostriavierapiùfacileedeconomicoservirsidellapietraabbondanteinsuperficiecheusareiltropporesistentelegnodellequerce,purcopioseneinostriboschi,legno,questo,restioallalavorazioneconlasolascure.

c)daragionidisicurezza:iltrulloproteggedalla

pioggiaedallaneve;ilfuocoaccesonelrudimentalefocolareinternononcostituiscepericolod’incendioperlapropriaabitazione,néperlacomunitàeso-prattuttoperlavegetazioneboschivacircostante.

d) dalla facilità di edificazione: per erigere iltrullo non occorreva numerosa presenza di manod’opera: ilmaterialeusato,piccoli conci, èmano-vrabiledaunsingolooperatore,essendoaportatad’uomolepietreutiliallasuacostruzione. Il trullo,pertanto, era edificato dallo stesso contadino colsoloaiutodeiparentiodegliamicie,ingenere,conlostessomaterialelapideoreperibilenelpodere.

e)dallafacilitàdiriparazioneedeventualmentediricostruzione,potendoutilizzarelostessomate-rialericavatodallademolizionedeltrulloresoinabi-tabiledalsuousoneglianni.

Originariamenteitrulliprimitivipugliesi,rozziesemplici,furonocostruitidapastoriecontadini,conlepietreraccoltesulposto,eciòèvero;perquestoqualchestudiosononescludechelatecnicapossaesserestatainventatainPugliaindipendentementedallasuaadozioneinaltrepartidelmondo.Unatesichenoncondivido.

Inqualemodo,conilpassaredeltempo,questerustichedimorediventaronoitrullichetuttiammi-ranosaràl’argomentodiunprossimoarticolo,sem-presullepaginediSITI.

dovesistanziavanoenecessariamente introduce-vanoiltipodellacasarusticaconlacupolaconicaalorobennota.

Questo tipo includeva le capanne, che eranorifugiconlestrutturedeltettoinlegnooinsterpi,legrottenaturalioscavatedall’uomo,lestruttureme-galitichecomprendentidolmen, menhir e nuraghi,e lemicrolitiche, cioè le specchie e i trulli, con lacupolachelicaratterizza.

InPuglianonsiconosconotrullimillenari.Neitrullinonsiriscontranocontrassegni,stemmi,dateincise,epigrafi,che indichino laproprietàe l’annodi costruzione. I più antichi sono databili alla finedelXVIIsecolo.Questihanno la formasempliceeprimitivadel trullodicampagnae,comeabbiamoevinto,nonsonoesclusividellaPuglia.

Perché si diffusero in Puglia? Come ho ac-cennato, innanzitutto per le vistose testimonianzelasciatedaiflussi transmarinidipopolazionimedi-terraneesbarcatesullenostrecosteequindiattra-versatoooccupatoepopolatolaPuglia.

Inparticolare:1) lasecondacolonizzazionegreca,attuata in

PugliadaBisanzionelsecoloX,chehalasciatovi-stosetestimonianzenellalingua,incampoammini-strativo,artistico,negliusieneicostumi;

2) le successive scorribande dei musulmani

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iprodurre in scala ridot-ta è una tendenza che nonconosce incertezze, soprat-tutto nelle città dove la sto-ria si compenetracon l’arte,richiamando un numerocrescente di visitatori che,accanto ai monumenti veri,

amano assaporare la creatività e la suggestionedelle miniature. I due esempi che vi proponiamo–masaremmogratidialtresegnalazioni–giun-gonodaAssisieSanGimignano,entrambeluoghiPatrimonioMondiale.

AdAssisiènata“LacittàdelSole”,ovveroun’As-sisimedievalerealizzatadaGiancarloBocconiinben

diciassetteannidilavoro,deiqualipocomenodellametàaritagliarequasi250.000pezzettidipietraete-goleche–oggiassemblati–hannofattoraggiungereaquestoartistailsognodellapropriavita,spintodal-lafedeedalladevozioneversoSanFrancesco.DallemaniormaiespertediBocconièscaturitaintuttalasuagrandezzaarchitettonica l’AssisidelXIIIsecoloconchiese,edificipubblici,campanili,trattidimura,vicoli,personaggiescenedivita.Esternied internisembrano palpitare ed inducono il visitatore in unpercorso,anchescenico,chericonducealpassato,perconoscerenonsoltanto i luoghidel tempo,maancheilpaesaggioeleambientazionichelodistin-guevano.ParticolarmenteemozionantisonolesostedavantialTempiodiMinerva,alForoRomano,alla

Porziuncola,all’EremodelleCarceri enegli altri sitichehanno fattodi questacittàunicaalmondounfaroilluminanteperl’umanità.

GiancarloBocconisièavvalsodellacollabora-zionediLorenzoGranieri, imprenditoreedile, lacuisensibilità ha reso possibile questo progetto ade-guandolastrutturanellaqualel’operaècollocata.

La“CittàdelSole”sitrovainViaRisorgimento,acircaduecentometridallaBasilicadiSantaMariadegliAngeli(per informazioni 075-8041775).

ASanGimignanoèsorto ilMuseoSanGimi-gnano1300.UbicatonegliantichilocalidelPalazzoFicarelli, nel cuoredellacittàstessaed ideatodaifratelli Raffaello e Michelangelo Rubino, il museopropone un’imponente ricostruzione in ceramicadecoratadelcentrostoricocomeeratra ilXIIIe ilXVI secolo. La ricostruzione, in scala1:100, èdi-stribuitasuunasuperficiedi31mqepermettediosservarel’armoniosoimpiantourbanisticodelle72case-torrichehannosimboleggiatolapotenzadella

cittànelmedioevo,affiancatedaimagnificipalazzidelle famigliedimercantienotabilicostruiti lungolaviaFrancigenainsiemeagliospedali,aiconventieallechiesecheospitaronoipellegriniincamminodalcentroEuropaversoRoma.Decorazioni,merli,stucchi,personaggiescenografiesonostatirealiz-zatiattraversodueannidiintensolavorodiricercatecnico-architettonica, storica e di applicazionedidifficili ed elaborate tecniche artistico-artigianali.Tuttociòpercuilacittàèrinomataèquiricostrui-toneiminimiparticolariperriportareilvisitatorealtempodelmassimosplendorecittadino.

Ilmuseononmancheràdistupireconcuriosità,comelaricostruzionedelconventodiSanFrancesco–demolitonelXVIsecolo–eintrattenerviconampiapprofondimenti. Nelle postazioni interattive si po-trannoosservarelefasidiallestimentodellacittàinceramicaeampliaregliaspettistoricidelmedioevotoscano attraverso una selezione di documentari efilmati(per informazioni 0577-941078).

Assisi San Gimignano

C U R I O S I T A ’C U R I O S I T A ’

ASSISI E SAN GIMIGNANO IN MINIATURA

CITTÀ IN SCALA RIDOTTA

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uestoèunluogoche,seunoci capita, resta ammaliato, in-trappolatoefelice.

Così Gesualdo BufalinoparladiNoto.

È proprio vero che si ama-no luoghi così come si amano

le persone …. a volte con la stessa intensitàemotiva.L’animadiunsingololuogovascoper-tacomel’animadiunapersona.

ANoto,città“di fondazione”, ricostruita inunnuovositodopoilterremotodel1693,l’ani-madellacomunitàriesceatramutareunascia-gura come quella del terremoto in occasione,favorendo la realizzazione di audaci e spetta-colaritrasformazioniurbanistiche.Esprimendo,quindi, un immaginario collettivo di una cittàeterna,chehagovernatounterzodelterritoriodell’isolasindalXIIsecoloa.c.Siconcretizza,cioè, un’idea di città, una città ideale appun-

to, trasognoe realtà, ancorataalpassatomacheguardaal futuro,sianellariconfigurazionedelpaesaggiourbanoesianell’applicazionediprincipidiprevenzionesismica.

Il processodi ricostruzionedel val diNoto,a detta di Giulio Carlo Argan, è l’esempio piùimportante dell’isola nella ricostruzione di new town,etraipiùriuscitinelpanoramaeuropeo.

Noto,cittàdianticheenobili tradizionicul-turali,riccadimonumentireligiosiecivilièsta-ta definita “Giardinodi pietra” dal criticod’arteCesare Brandi. L’impianto urbano modulato suivaloridellaproporzioneaureaedellasimmetria,con lotti dimensionati secondo rapporti classi-ci e armonico-musicali è tale da valorizzare almassimolapercezioneelavarietàplasticadellacittà barocca, secondo il principio delle tre “s”sorprendente, sbalorditivo, stupefacente.

Sono proprio queste le relazioni che hannopermessoall’uomo lacreazionedelproprioha-bitat,conleormelasciatedagliavi,perrendereunico e differente lo specifico contesto territo-rialeerenderecosìquestoluogo“unico”,perchédiverso, e perché diventa esito concreto di un

processoevolutivodinamicochehaconosciutounsuo tempoeunsuospazio.Èquellochegliantichichiamavano“genius locis”, lospiritodelluogo.Unluogo,cioè,dotatodiunsuoprecipuospazio, di un carattere distintivo che al tempostessonesottolineal’identitàeladiversità;iden-tità che ci viene dal passato, il risultato di unacontinuamodificazione,echedavitaapopolieluoghi,liaccompagnadallanascitaallamorteedeterminaillorocarattereoessenza.

LacittàdiNotoèstatadefinitacomeinge-gnosomanipolodiegregiarchitetticheseppe-ro inventarsi linguaggiodi lussoedirisparmioinsieme:“lusso”con l’ostentazionedeipalazzie delle chiese favorito dalla pietra tenera; “ri-sparmio” con la disposizione della città a ter-razzesuldecliviodelcolletaledavalorizzarelapercezione scenografica dell’insieme, esaltatadallavariazionecromaticadella lucenelcorsodellagiornata,chelafaapparired’orodigiornoed’argentolanotte.

Si realizza, così, il legame edificio-città, ilcontinuum urbano caratteristico di Noto all’in-segnadiun’unicascenografiadellacittà

Il Portale

N O T O N O T O

IL PALAZZO NICOLACI DI VILLADORATA A NOTO

I LUOGHI DELL’ANIMAdi CORRADO VALVO e SALVINO MALTESE

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come teatro, a voler ricordare il principio chevede la città come una grande casa e la casacomeunapiccolacittà.

È in questo contesto che la volontà ambi-ziosadelprincipeGiacomoNicolacidiVillado-rata trova la sua espressione nella residenzanobiliarechelaponecomeunfattouniconellospecifico contesto architettonico-urbanisticodellacittà.

LafamigliaNicolacidiVilladoratanonrisultatral’elencodellefamiglienobilidiNotoantica,èsoloacquistandofeudicontitolinobiliariannessiecombinandomatrimonichecompletal’ascesaallanobilitazione.INicolacigestivanoletonnaredellaSiciliasudorientale, la fortunadella fami-glia fu determinatadalmonopolio e dalla com-mercializzazioneall’ingrossodeltonno.

EleonoraNicolaci,nel1718,riuscìadacqui-stare tre quarti del lotto urbano dove insiste ilpalazzo,successivamentelafamigliariuscìnel-l’accorpamentodell’ultimoquartoconunasortadiesproprioperpubblicautilità,facendoappelloaunodeipiù importantistrumentidi legislazio-neurbanistica inusofinoalseicento: iPrivilegidiToledoeMaquedapermettevano l’acquistool’esproprio di lotti al fine di edificare un interoisolato.

ÈlastraordinariafiguradelsignorDonGia-comoNicolaci(1711/1760),cherimaneggianel1737ilprimoimpiantodelpalazzoconferendoglil’aspettoattualeconl’ausiliodidiversiarchitettilocali ConosciutocomeGiacomo il“gobbo”acausadelsuoaspetto, fucelebrematematico,filosofo,alchimistaespertoastronomoingno-

monica, ideatore dei primi orologi solari dellacittà.Principedell’AccademiadeiTrasformatidiNoto,conoscitoredinovelinguetracuiilgreco,araboeilprovenzale.Cometuttigliintellettualiaristocraticidell’epocachenei“GrandTour”sispostavano fino all’Italia meridionale conside-rata il giardino d’Europa, la tappa fondamen-tale di Giacomo è rappresentata dalla città diMontpellier dalla quale egli portò gli schizzi ei progetti della Casa Senatoria, di Villa Falco-naraedelcostruendopalazzodoveinstallòunosservatorio astronomico, facendoarrivaredaFranciaeInghilterracompassi,livelle,astrolabi,quadrantietc.

Interessato all’ermetismo ed alle scienzeocculte, sempre mediate dal pensiero cristia-no, vista la sua vicinanza con il suo maestroed amico il gesuita FrancescoMariaSortinoarchitetto,filoso-foematematico.Aquest’ultimosono stati attribuiti il CollegiodeiGesuiti,latorredelSS.Sal-vatore, la copertura ottagonaledella chiesa della S.S. Trinitàconosciutacome“Battistero”.

Poco tempoprima,delSor-tino,unaltrogesuita,FraAngeloItalia,sieraoccupatodellarico-struzionedellacittàdisegnando,numerose piante di altre cittàideali tardo barocche comeAvola, dedicando particolareinteresse al bilanciamento dellepiazze,alrapportotraivuotieipieniurbani.Nonèuncasochel’isolato del palazzo Nicolaci ri-cadanellacircoscrizionediuno

degliordiniecclesiasticipiùcoltoeprestigioso,quellodeigesuiti,appunto.

Nel progetto del palazzo Nicolaci il coin-volgimento del Sortino sembra certo, vistigli stretti legamicon il principeGiacomo,maanchedialtriarchitetticomeilLabisi,Sinatrae numerosi intellet tuali locali e stranieri chefrequentavano la residenza incui si respiraval’atmosfera dei Viceré spagnoli e degli ultimiGattopardi. Quindi il palazzo di Villadorata aNoto è paragonabile al palazzoBiscari diCa-tania,alBeneventanoaSiracusaealcastellodiDonnaFugataaRagusa,perlaricchezzadiparticolaridi facciatae laqualitàdegli interniaffrescatiefinementearredaticontendaggiemobiliaprovenientidalleprincipalicit tàeuro-pee.Distribuitosunovantavanicontre

Il salone delle feste

Un particolare del salone da Tè

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saloni uno giallo,uno inverde,eunoin rosso, che pren-devano il nome dalcoloredellatappez-zeria dei sofà, eradotato di sala dellamusica,delthe,delgioco e del fumo.Il superbo salonedelle feste, dallavoltaaffrescataconscene mitologiche,edallepareticonleraffigurazioni dellepassionieledistra-zioni (archeologia, astronomia, architettura,musica, caccia etc. ) di Don Giacomo; tuttodovevaesseregrandiosoesuperareognilimi-teinvistadell’altissimaqualitàarchitettonica.

Ilprocessocostruttivodellaresidenzanobi-liareè il risultatodiun lavoroapiùmanidisa-pientiarchitetti,ricalcandol’esplosionebaroccadell’epocaconlasualussureggiantefantasia.

Ilsimboloaraldicoindicatonelblasonedifa-migliaraffiguraunlevrierochesipoggiaadunacolonnainsegnodifiducia, forza e fedeltà.

Ilpalazzosipresentaacorteo“baglio”conilpozzo,l’acquacomeelementocentraledivitaè sempre presente nell’architettura barocca.L’ascesanobiliare della famiglia continua spo-standogliinteressidalmare,simboleggiatodaibalconi a sirena/chimera, alla terra simboleg-giata dai balconi con uomini che guardano indirezioni opposte, che controllano il territorio.I balconi dei leoni rappresentavano, invece, laforza e l’aggressività della famiglia, il balcone

dei fanciulli sim-boleggiava la pro-sperità. Complessi-vamente il palazzosfoggia sei balconidaimensoloniantro-pomorfi,confunzio-ne apotropaica perallontanareglispiritimaligni. Mascheronigrotteschidallefigu-re umane, ippogrifi,sirene, centauri,l’immaginario del-la Sicilia trova quiuna delle massime

espressioni. Sfingi, leoni, cavalli alati, puttiallegorici, il tutto completato dalle sinuose in-ferriate ricurve “gelosie”. Definiti i balconi piùbellidelmondosonodiventati l’iconadellecit-tàtardobarocchedelvaldiNotoedeldistrettoculturale del sud-est. Infine, la figura centraledella balconata detta anche dei mori, sembraavereunaposturaincurvatacomequellamiticadi Giacomo Nicolaci che regge un flauto nellamanosinistraaricordochenelseicentoinEu-ropa la sapienza umana era rappresentata daunuomoconunflauto,nonunmusicistamaunsaggiochenonsilasciaincantaredallabellez-zadeisuoni.

L’ultima stratificazione architettonica del pa-lazzoèlacostruzionedellaloggiadelmercato“unmercatoitticocoperto”,conunfontanonecentraleedunloggiatoconpilastriinghisaprovenientidal-ladismissionedipaliperlapubblicailluminazione.Dalritrovamentodiun’istanzadelDecurionatodel1838si legge:“PervoleredelprincipinodiVilla-

doratasiconcededicostruirelaloggiacontredicibotteghe,perragionidicarattereigienico-sanita-rioepersgomberaregliindecorosivenditoriam-bulantidallepartipiùrappresentativedellacittà”,permettendo,così,allafamigliadibatteregiornal-menteilprezzodelpesceanchealdettaglio.

L’ultimo restauro del palazzo, a cura dellaSoprintendenza BB.CC.AA., ha restituito l’anticosplendoreallacorte,allaloggia,all’interostabile,edèauspicabileunulteriorerestaurofilologico,subasedocumentale,perlaricostruzionedeimobilioriginali e per la realizzazione del futuro museodellanobiltàedell’aristocraziasiciliana.

Nell’intero complesso monumentale sonopercepibili,infine,itemidellaluce,deltempo,del-lamemoriachedisegnanospaziedanime.Unaèl’animadellagentecherendevivieuniciiluoghi,

noncomesemplici luoghi,macomeluoghidoveviveilgeniuslociinsiemeall’animadegliuomini.

Larigenerazionedellamemoria,quindi,attra-versounprincipioeticoattentononsoloaibenimaterialimasoprattuttoaquelli immateriali,perunanuovasensibilitàesteticadelpaesaggio:farepaesaggioèfareanima.Troppevoltel’ediliziahasostituito l’architetturae iveriprincipisonosta-ti rimpiazzatidaprincipisenzaprincìpie i turistihanno sostituito, quasi del tutto, i viaggiatori incercadiemozioni.

“È in noi che i paesaggi hanno paesaggio.Perciòseliimmaginolicreo:selicreoesisto-no;seesistonolivedocomevedoglialtri.Achescopoviaggiare?…Iviaggisonoiviaggiatori.Ciòchevediamononèciòchevediamo,maciòchesiamo”.

Un particolare del balcone dei fanciulli

Il salone rosso

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’Associazionenelcorsodellasuaattivitàhautilizzatol’immagi-nefotograficaperpromuovereevalorizzareiterritorielecomunitàchepossonofregiarsideltitolodiPatrimonio dell’Umanità in varieformeedinvaricontesti.

SonostateriprodotteimmaginisuggestiveedialtaqualitàmesseadisposizionedaiSitiperfarnemostrefotograficheinoccasionediFiereedaltriEventi,altresipossonotrovaresulsitoweb,sullepubblicazioniediteacuradell’Associazione,qualilaGuida“LuoghiItalianiPatrimoniodell’Umanità”,giunta di recente alla sua quarta edizione, sullastessarivista“Siti”eperfinosullebustinedizuc-chero da collezione prodotte e distribuite comestrumento di comunicazione e divulgazione nelcorsodegliultimianni.

Al di là dell’apprezzamento ricevuto in ognioccasione e del patrimonio qualitativo e quanti-tativo di immagini acquisito, grazie alle semprepiùampiecollaborazionidisocienon,sisentivanontantolamancanzadiorganicitàedispessore,quantodiuna“visione”capacedidareoltrechecorpoancheanimaaquell’oggettotantoaffasci-nantequantocomplicato e frammentato, sia dalpunto di vista geofisico che da quello culturale,costituitodalPatrimonioItalianoUnesco.

Questeconsiderazionihannoguidatolasceltadi candidare, sulleprimemisuredi finanziamento

della legge“Unesco”77/06,unprogettodedicatoadotarel’Associazionediunapropriamostrafoto-graficachecostituisseunefficacesupportoall’at-tivitàistituzionaledellastessa,unbigliettodavisitadaproporreinItaliaedall’Estero,nelleCittàedinoccasionedieventi,daaffidarsinonadunrepor-termaadunautore.L’opportunitàdirealizzaretaleobiettivosièconcretizzataconl’ammissioneedilfinanziamentodelprogettodapartedelMinisteroperiBenieleAttivitàCulturali,consentendol’iniziodiquellachepuòconsiderarsiun’avventuraalietofine, vistoche, adistanzadi pochissimimesi dalsuoinizio,èpossibileannunciareladatadell’inau-gurazionedellamostra.

Luca CapuanoUn autore, si è detto, e non un reporter. La

scelta è caduta su Luca Capuano, classe 1974,bolognese, fotografo specializzato nell’immaginearchitettonica,dopoaverneguardato i lavori, fotoalgide,rigorose,elusivedicorseediaccelerazioni,incuil’attodelmuoversiètrasfiguratoinsequenzanarrativa, montata a tavolino pezzo per pezzo, incuiitempidelmovimentosonosostituitidaltempodellanarrazione,cosicchél’osservatore,omeglioillettore,sfogliandoleimmaginipuòarrivareasco-prireilfinaledellastoria.Immaginireali,maconuncostantetonovisionario,ereditatodaunacertafo-tografiacoltaeconcettualediscuolaghirriana.

L’approccio di Luca Capuano al tema Siena (fotoLucaCapuano)

F E R M O I M M A G I N E F E R M O I M M A G I N E

SI INAUGURA IL 13 MARZO 2010 A VILLA D’ESTE DI TIVOLILA PRIMA MOSTRA FOTOGRAFICA D’AUTORE

DELL’ASSOCIAZIONE CITTÀ E SITI ITALIANI PATRIMONIO UNESCO

DI LUCE E DI OMBRAdi ARIANNA ZANELLI

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dellamostraèinsintoniaconilsuostilesommes-soma,findaiprimiscatti, losguardoèsoloap-parentementedistaccatoedistante,scrematodaqualsiasipartecipazioneemotiva.

Benprestosifatrasecolato,avoltetrasogna-to.Latecnicaelaperiziamutanopocoapocoincoinvolgimento,curiositàecapacitàdivederedalontano,poidavicino,semprepiùdavicino,finoall’internoedall’internofinonell’anima,finoafarecoincidere l’immagine fissata dall’obbiettivo conilgeniusloci.Epochestoriche,stiliarchitettonici,ambienti,prospettive,naturaepaesaggiosifannometafora della dialettica fra rappresentazione espettatore, realtàefinzione, luceedombra,del-loscorreredeltemponeisecolienegliattimi.Nenasceunraccontoperimmaginichesisnodapercircaquattrocentopagine/scatti,tantisonoquelliespostiinmostra.Appuntidiviaggioavoltestrug-genti,sempreispirati,unosguardoconocchiin-cantati sul nostro patrimonio che invita ancoraunavoltaaconoscerlo,amarloedifendere.

La mostraLamostrasaràallestitainunpercorsodioltre

quattrocentoscatti,inunostilecheneassecondailritmonarrativoenesottolineailtonoconcettuale.SaràinaugurataaTivoliilprossimo13marzo2010pressolaVillad’Estesottol’AltoPatronatodelPre-sidentedellaRepubblica,oltreaiPatrocinidelMini-steroperiBenieleAttivitàCulturali,laCommissio-neNazionaleItalianaperl’Unesco,ilMinisteropergliAffariEsteriequellidelleIstituzioniedegliEntidellaRegioneedellaProvinciadiRoma.

Rimarràapertaalpubblicofinoafineaprileperpoiproseguirepressoaltresediespositiveospitantifacentepartedella‘rete’deiSitiitalianiPatrimonioUnesco. Contestualmente all’inaugurazione verràpubblicatoilcatalogodellamostra,editodaLogos,chesaràdisponibilenellelibreriespecializzateoltrechenellesedidellamostra.

Saràpossibileconsultareilcalendarioesegui-retuttelenotiziedellamostrasulnostrositowww.sitiunesco.it. Val d’Orcia (fotoLucaCapuano)

Tivoli, Villa d’Este

F E R M O I M M A G I N E F E R M O I M M A G I N E

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l deserto è più vicino di quanto si possa immaginare. Ne sono coscien-ti quei turisti con spirito d’avventura che si spingono fuori dall’ordinarietà per raggiungere uno dei tanti luoghi del silenzio. Per quelli che vogliono calarsi, almeno per una volta, tra le dune basta sfogliare le pagine dei

cataloghi dei tour operator: ci si accorgerà che l’impresa è tra le più semplici, poco dispendio-sa e, soprattutto, a portata di mano. Ad un’ora e mezzo di volo dall’Italia, infatti, c’è l’aeroporto di Djerba, la leggendaria isola dei Lotofagi (i man-giatori di loto), base di partenza per uno dei più esilaranti e completi itinerari nel sud tunisino, alla conquista, naturalmente, del “grande nulla”. In poco meno di quattrocento km in linea d’aria,

dal confine libico a quello algerino, si estende una porzione di territorio dove incidono ambienti desertici e affascinanti: la steppa, la roccia, la sabbia, il sale.

Il paesaggio della cosiddetta steppa, infram-mezzato da alberi di eucalipto e frequenti distese di olivi e palme da dattero, si spinge dalla costa sino a Medenine, famosa per i ghorfas (granai a forma cilindrica risalenti al XVII secolo) e Ta-taouine, al centro di un’area segnata da molti villaggi berberi sedi di ksour (granai) tra i meglio conservati del nord Africa. La strada panoramica che compie un anello a sud di Tataouine, con-sente già di godere in parte dell’ambiente del deserto roccioso, ma fornisce anche la possibi-lità di osservare i centri di Ksar Ouled Soltane e Ksar Ezzarah. Il primo complesso è costituito

da due cortili affiancati sui quali si aprono cen-tinaia di vecchi granai (secc. XV-XVI) allineati e sovrapposti sino a quattro piani uniti da ripide ed insicure scale esterne. Le costruzioni appaio-no ancora integre e danno perfettamente l’idea di una fortificazione utilizzata dalla tribù Ouled sia per la difesa che per la conservazione degli alimenti.

Ad ovest di Medenine e Tataouine si estende la porzione di deserto roccioso che comprende tre autentiche perle: Matmata, Chenini e Doui-ret, lungo un asse nord-sud. Matmata, in verità, si adagia su una serie di rilievi facilmente sca-vabili per ricavarne abitazioni. In questo luogo, infatti, sin dall’antichità le popolazioni berbere vi trovarono uno stabile rifugio grazie all’ingegno di aprire nel terreno veri e propri crateri, ai lati

dei quali sorgevano su più piani le stanze. Una galleria metteva in comunicazione l’esterno con il cortile dell’abitazione troglodita. Ed era proprio il cortile il fulcro della vita domestica di questi abitanti che utilizzavano le varie nicchie nella roccia come camere da letto, cucina, ambiente per il lavoro (un telaio primordiale permetteva di confezionare coperte e tappeti), dispense e gra-nai, dentro i quali la temperatura, sia d’estate che d’inverno, si mantiene costantemente attorno ai 20°. Oggi alcune famiglie abitano ancora queste caverne e dispensano ai turisti soffice pane e the alla menta preparati all’istante secondo le mo-dalità di un tempo. Per la conformazione del ter-reno, assai simile alla superficie lunare, George Lucas ha voluto qui realizzare molte scene del suo Guerre Stellari.

R E P O R T A G E R E P O R T A G E

VIAGGIO FRA LE STERMINATE DISTESEDI FINISSIMA SABBIA NEL SUD DELLA TUNISIA

ALLA SCOPERTA DEL DESERTOdi ADRIANO CIOCI

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All’interno dell’hotel Sidi Idriss vengonoancoragelosamentecustoditemoltetestimo-nianzediquellestoricheriprese.

Nel pienodeser to roccioso, alla sommitàdiunasellachespaziasuunpanoramaspet-tacolaredipicchiedaltipiani,sierge l’anticoabitatodiChenini, ilcuinucleopiùanticoaf-fondaindietropercircaunmillennio.Lacan-dida moschea svolge ancora il ruolo di sen-tinella a guardia delle allineate e semidiruteabitazionidi pietraoveun tempopullulava lavita inquestosilenziosoangolodideser to.Apocadistanzasi trovaunodei luoghipiùmi-steriosidelpianeta:lacosiddet tamoscheadeiSet teDormienticonannessocimiteroberbe-ro.Suquestositomoltosièfantasticato:unadelle storie ricorrenti parla di set te cristiani,

minacciatieinseguitidairomani,chequitro-varonorifugioesonnopercirca400anni.Alloro risveglio i set te personaggi accolsero lareligione dell’Islam e ne diventarono santi.Altrestorie,riferiteaiSet teDormienti,hannorisvoltibenpiùinquietanti.

Ad una quindicina di chilometri si eleval’arroccato villaggio, ora disabitato, di Doui-ret, contrassegnato da celle contigue similia piccole grot te asserragliate l’un l’altra. Lapopolazionechequi risiedevapotevacontaresuunaquasitotaleinespugnabilità.

Nelle vicinanze la strada asfaltata lasciail posto alla pista, percorribile solo dai fuo-ristrada, che conduce, dopo 97 km, all’oasisaharianadiKsarGhilane.Siamogià nel ter-ritorio del Grande Erg Orientale e nella larga

fascia di deser to sabbioso. Un abile autista,at tento conoscitore della zona, riesce a per-correre l’accidentato percorso, costituito daunappenapercet tibiletracciato,inpocopiùdiun’oraemezzo.Colpiscel’assolutamancanzadi riferimenti: non un edificio, non un albe-ro, non una sagoma par ticolare, ma soltantosabbia rossa, cumuli di pietre e radi cespu-gli. In verità, prima di agguantare l’agognatametasiarrivaadunpuntodisosta,residuatodi un antico bivacco, per distendere gli ar tidoloranti, e più avanti, alla Colonna Leclerc,la cui targa recita testualmente: “Qui dal 23febbraioal10marzo1943ilGeneraleLeclerce la forza L venuti dal Ciad hanno sostenutovit toriosamente l’assaltodelleForzenemicheinfliggendoloroperditesevere”.

L’oasidiKsarGhilaneèilveroavampostoneldeser to,circondatacomeèdasterminatedistese di finissima sabbia rossa. Se si vol-ge l’orizzonteverso ilquadrantesud-ovest ledune si rincorrono a vista d’occhio, perden-dosi sino al profondo sud algerino. Il nostrocampotendatoèsobrio,mapermettedivive-reunanot teastret tocontat toconlepresen-ze di questa porzione di paradiso, scorpioni,scarafaggi e cibo frugale compresi. Ma ciòchecolpiscedipiùè ilcielodinot tequando,grazie all’assenza totale di inquinamento lu-minosoedacustico,appaiono in tut ta la loromaestosità stelle e costellazioni: unospet ta-colograndiosoeirripetibile!

Si prosegueperDouz, altrapor tadel de-ser to e grande mercato degli animali

La moschea dei Sette Dormienti

Tamerza

R E P O R T A G E R E P O R T A G E

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R E P O R T A G E R E P O R T A G E

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ancoraassaifrequentatodainomadi.Asudsipossonoimpegnaredueinteressanti itinerari:ilprimoconfuoristradaversoledunebianchedi Ben Cherud e l’altro, più ad occidente, diEs-Sabria,allariscoper tadiunvecchiofor ti-nodellaleggendariaLegioneStraniera.

Ancora più ad ovest, si attraversa il pae-saggio incantato dello Chott El Jerid, una in-terminabile distesa di sale che poggia su unapiattaformainstabile.E’untrionfodicromieedimiraggidoved’estatelatemperaturasispin-ge ben oltre i 50°. Per non correre il rischiodi essere “aggrediti” da un ambiente irreale efantastico si punta verso nord-ovest, all’oasi

diTozeur,impreziositadaoltre200.000palmecheproducono,insiemeaquellediNefta,idat-teripiùgustosidelNordAfrica.Quisiconsigliauna visita al Museo Dar Chéraiet, dove sonomagistralmente esposti personaggi e scenedi vita delle famiglie berbere più facoltose. Ilviaggio si conclude nelle oasi di montagna diChebika e Tamerza, a pochi chilometri dallafrontieraalgerina,doveleacque,sottoformadicascate e ruscelli corroboranti, si mescolanonellafantasiadeLe mille e una notte,AlìBabàe“apritiSesamo”compresi.

L’UNESCO IN TUNISIA

I beni tunisini iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale sono complessivamente otto. Sette di questi sono classificati “culturali”: l’anfiteatro romano di El Jem (1���), la città punica di Kerkouane e la sua necropoli

(1�85), Dougga (1���), Kairouan (1�88), la Medina di Sousse (1�88), la medina di Tunisi (1���), il sito ar-cheologico di Cartagine (1���) ed uno è classificato come “naturale”: il Parco Nazionale dell’Ichkeul (1�80). Vi sono poi quattro luoghi sottomessi alla Lista indicativa: il Parco Nazionale di El Feija, il Parco Nazionale di Bouhedma, lo Chott El Jerid e l’Oasi di Gabès.

Chenini

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l21marzoscorso,pressoilplessoespositivo del Conservatorio di SantaChiara, comprendente il Museo Ar-cheologico, la Spezieria di Santa FinaelaGalleriad’ArteModernaeContem-poranea“RaffaeleDeGrada”efacentepartedeiMuseiCivicidiSanGimigna-no, è stata inaugurata una mostra di

grandeimportanzadaltitolo“BenedettodaMaianoaSanGimignano.Lariscopertadiuncrocifissodi-menticato” che chiuderài battenti, dopoungrandesucces-

sodicriticaedipubblico,il10gennaio.BenedettodaMaiano, unodeimaggiori scultori fio-rentinidellafinedelQuattrocento,voceautorevolediquellagenerazionediartisticapeggiatadalVerrocchioe comprendente comprimari del calibro di AntonioRossellino e Mino da Fiesole, rappresenta una dellepersonalitàpiùprofondamentelegateallafamosissimacittadinatoscana.

F o r m a t o s i c o m eintagliatore presso la bottegapaterna, Benedetto g i u n s ea San Gimignano sulla sciadel fratelloGiuliano, al qualeOnofrio di Pietro

Vanni, depositario della fiducia civica in materia diamministrazione patrimoniale e di cultura, rettoredelloSpedalediSantaFina,custodedellabibliotecadell’umanistaMattiaLupie,soprattutto,operaiodellaPieve,avevacommissionatoilradicalerinnovamentodelprincipaleedificiodicultodellacittà.Dell’ambizio-soprogetto,tuttavia,vennerorealizzatisoltantoalcuniampliamenti all’area presbiteriale e le due cappellespecularidedicaterispettivamenteaSantaFinaeal-l’ImmacolataConcezione.

LacappelladellaBeataFinade’Ciardi,giovinettamortanel1263 inodoredisantitàedasubitodive-nuta oggetto della venerazione dei Sangimignanesi,erastatavolutadall’interacomunitàche,datempo,neauspicava la canonizzazione. L’intera compagine ar-chitettonicadellacappella,ispirataallabrunelleschia-nasacrestiavecchiadiSanLorenzo,aFirenzeeallacappelladelCardinalediPortogallo,aSanMiniatoalMonte,sempreaFirenze,costituiscelatestimonianza

piùpreziosadell’interoprogettodirinnovamentodellapieve.Lastrutturaarchitettonica,aggiornatissimate-stimonianzadelletendenzeartistichedelperiodo,eracompletatadall’apparatoscultoreorealizzatodaBene-detto,comprendentelatombaaltaredellasanta.PerBenedettosi trattavadeiprimi incarichiufficiali fuoridaFirenzecommissionati,inambitosangimignanese,nell’arcodicircaunventennio,purnonconsecutivo.

Alla commissione per l’altare della Beata Fina(1475-77), presso la Collegiata, fece infatti seguitoquella per la realizzazione dell’altare maggiore dellastessachiesa(1478-82),dicuioggirimangonopochimapreziosiframmentie,piùtardi,quellaperlosplen-didoaltare-monumentodelbeatoBartoloBuonpedoninella chiesa di Sant’Agostino (1492-95), sempre sucommissionecomunale.AllabottegadeidaMaianosidevonoanche ilbusto-ritrattopostumodiOnofriodiPietro(1483-94)euncrocifissoligneo,entrambicon-servatipressoilMuseod’ArteSacra.

San Gimignano

S A N G I M I G N A N O S A N G I M I G N A N O

UN’OPERA DI BENEDETTO DA MAIANO, UNO DEI MAGGIORI SCULTORI FIORENTINI DEL QUATTROCENTO

LA RISCOPERTA DI UN CROCIFISSO DIMENTICATO

di ANTONELLO MENNUCCIDirettore dei Musei Civici

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Laveranovitàècomunqueoffertadall’esposizio-nediunaltrocrocifissoligneo,anch’essoattribuitoaBenedetto,recentementeriscopertopressoloSpedalediSantaFinaeorapresentatoalpubblicoperlaprimavoltadopoillungoecomplessorestaurocommissio-natodaiMuseiCivicidiSanGimignano.

Sitrattadiun’operadistraordinariabellezza,ese-guitadaunadellemaggioripersonalitàdelprimoRi-nascimentochemanifestava,colsuostilepersonale,unprecisointeresseperl’anatomiaeleproporzionidelcorpoumano,fruttodellaconcezioneartisticaefiloso-ficadelperiodo.

L’eccezionalequalitàscultoreadelcrocifissoriflet-tepienamenteletendenzecircolantidurantegliultimidecennidelQuattrocento,cometestimoniailvolto,diformaabbastanzastretta,cuilepalpebreleggermenteabbassate,ildischiudersidellelabbraelalieveinclina-zionedellatestaversolaspalladestrapaionoconferire

al Cristo un’espressione di serena accettazione deldestino dell’uomo, oppure la minuziosa plastica delcorpoche, tramite lamorbidaflessionedellegambeedellebraccia,parefermarel’attimodeldefinitivoab-bandonoallamorte.

L’opera,didiscretedimensioni(l’altezzaèpariacirca107centimetri),èstataprobabilmenterealizza-tadaBenedettodurantel’ultimoquartodelQuattro-centoper ilpiùanticoenteassistenzialedellacittà,doveper lungotempohaornato lacorsiamaschilefinoatransitare,durantegliannisessantadelNove-cento,nell’appartamentodellesuorediSantaMarta,scomparendodallavistae,progressivamente,dallamemoria collettiva. In questo luogo, il crocifissovenne“riscoperto”,nel1994,aseguitodiunospe-cificosopralluogoeffettuatodaMicheleMaccherini,all’epocadirettoredeimusei,cheperprimo,nono-stante ilprecariostatodiconservazionedell’opera,

ne propose l’attribuzione a Benedetto da Maiano,paternitàinseguitoconfermatadaimassimistudiosidelsettore.

Il lungoedelicato restaurodellascultura,con-dotto a partire dal 2002 a spese dell’Amministra-zione Comunale, con il coordinamento dell’attualeDirezione dei Musei Civici e la direzione scientificadi Alessandro Bagnoli, funzionario della Soprinten-denzaper iBeniStorici,ArtisticiedEtnoantropolo-giciperleProvincediSienaeGrosseto,fueseguitodalla restauratricefiorentinaBarbaraSchleicher.Larimozionedellostratoscurochecoprivalascultura,compostodapittureposterioriedaldepositodine-rofumo,haconsentitodiriscoprirel’originalepolicro-mia,perfettamenteconservatanonostanteiltempoelemanomissioni.

L’originariabellezzadiquestostraordinariocroci-fisso,chebensiinseriscenellaproduzioneMaianesca,èormaipressochéintegralmenterecuperata.

L’esposizione,chedocumentapuntualmenteilper-corsodirestauroechesisvolgesottol’AltoPatronato

delPresidentedellaRepubblicaeconilPatrociniodellaRegioneToscana,èstatarealizzatadalComunediSanGimignano in collaborazione con la SoprintendenzaperiBeniStorici,ArtisticiedEtnoantropologiciperleProvincediSienaeGrosseto,laFondazioneMuseiSe-nesi,laParrocchiadiSantaMariaAssunta,laASL7diSiena,proprietariadell’operaeconilcontributodellaFondazioneMonteDeiPaschi.

L’operarimarràfruibilealpubblicoanchedopolachiusuradellamostra,inquanto,alterminedell’inizia-tiva,saràprontamentetrasferitapressolaPinacoteca,ospitatanell’anticoPalazzoComunale,sedestoricadeiMuseiCivicidiSanGimignano,overimarràespostainpermanenzaaccantoadaltricapolavoricomeL’annun-ciazionediFilippinoLippi,letavolediBenozzoGozzoliequelladelPinturicchio.

La riscoperta del crocifisso e l’itinerario maia-nescosangimignanesesonoinoltrecorredatidaunospecificocatalogobilingue(italianoeinglese).

Info:MuseiCivicidiSanGimignano,0577/[email protected]

GLI AFFRESCHI DI MEMMO DI FILIPPUCCIO

Sempre a San Gimignano, nel plessomuseale del Palazzo Comunale, Pi-

nacoteca e Torre Grossa, sede storicadeiMuseiCivici,èiniziatoilrestaurode-gli affreschi inerenti il temadell’amore,realizzatitrail1303eil1310daMemmodiFilippuccioeunanimementeconside-rati capolavori assoluti dell’ar te senesedelXIVsecolo.L’intervento,economica-mentesostenutodallaFondazioneMuseiSenesicolcofinanziamentodelComunediSanGimignano,avràperoggettol’in-tera“cameradelpodestà”esiprotrarràfinoalprossimomesedimarzo. Ilcan-tiere consentirà comunque l’accessoallasalapermettendoaivisitatoridifrui-redellestorieaffrescatee,contemporaneamente,diassistereindirettaalleoperazionidirestauro.

Dopo il restauro

Prima del restauro

S A N G I M I G N A N O S A N G I M I G N A N O

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atanel2002perincenti-vareeottimizzarel’attivitàdeimuseicittadini,laFondazioneTorinoMusei,oltrealleclas-siche funzioni istituzionali diconservazione, manutenzio-ne e valorizzazione dei beni

artisticiricevutiosuccessivamenteacquisitidalCo-munediTorino,siècaratterizzatadasubitoperuncoinvolgimentodirettodiorganismiprivati,attuandounaloroprotagonistapartecipazionealgovernodel-l’ente.

LaFondazionesicollocainognicasonellacom-plessa strategia organizzativa dell’amministrazionecomunale torinese che, in materia di gestione dirilevantiservizipubblici,hadatempointesodistin-guerepropriefunzionidiindirizzo,programmazioneecontrollo,daspecifichecaratteristichedicondu-zioneaffidateasoggettidinuovaistituzione,carat-teristichefunzionaliaunprogressivomiglioramentodiperformancefunzionali.

DanondimenticareinoltrecheTorinoèstatoilprimoComuneitalianoacostituireunafondazioneacuiaffidareilpropriopatrimonioartisticooculturale–formalmentesemprediproprietàdellaCittà-,uti-lizzandomodelliorganizzativisnelliefunzionali.

Oltreafavorireneicittadiniun’autenticaidentitàculturale,percosìdire,unorgogliocivicoversounpatrimonio artistico fra i più ricchi in Europa, duesonoglielementichehannoindottolaCittàaritenerefondamentalelacostituzionediunnuovoente.

Innanzitutto, attraverso la Fondazione si com-pleta lacostruzionediunaseriedisistemiartisticid’eccellenzachecomprendeinumerosimuseidel-lacittà. Inoltre,attraverso ildecisoavviodi forti emirateattivitàpromozionali,sièpensatodiattrarresemprepiùvisitatoriversounaTorinoentrataapie-notitolotralecittàd’arte.

Fra le finalità principali della Fondazione, oltreallavolontàdimigliorarelagestionedeiMuseiedirenderlidaunpuntodivistaorganizzativopiùagiliefunzionali,sicollocanoquindi:

1.ilrafforzamentodell’identitàdeimuseiedellaloroimmagine;

2.unamaggiorsnellezzanellagestionee,con-seguentemente,unamiglioreefficaciaoperativa;

3.lapartecipazioneanchefinanziariadisoggettiterzinellagestione.

Per quanto riguarda gli aspetti più legati allagestionedellestrutturemuseali,dallacostruzionediununicoenteèassicurataunamaggiorequalitàdeiserviziofferti.

Palazzo Madama

T O R I N O T O R I N O

IL PRIMO COMUNE ITALIANO A COSTITUIRE UNA FONDAZIONE PER IL PROPRIO PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE

FONDAZIONE TORINO MUSEI, UNA SCELTA VINCENTE

di ADRIANO DA RE

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Ciò non significa ridurre oppure rimuovere leparticolaritàdeisingolimusei, la loroeterogeneità,disede,dimissione,diambitodiriferimento:

laFondazione,purnellasuaunicitàdi indirizzoedigestione,hainveceilcompitodivalorizzarelesingole identità presenti, attuando un’accentuataspecializzazionediprodottoeal tempostessode-finendo un’organica logica di sistema, in grado direalizzareunapoliticafortementeunitaria.

Ilfattopoicheuninsiemediattivitàsianosvoltedaununicosoggetto,costituiscelapremessaindi-spensabilesiaperottenereunmiglioramentodellaqualitàdelservizioofferto,siaperunadiminuzionedeicosti,diretti,graziealleeconomiediscalaealmiglior coordinamento degli interventi, e indiretti,a caricodell’amministrazionecomunale, chepotràtrattareconununicointerlocutore.

FannopartedellaFondazionelaGAM-GalleriaCivicad’ArteModernaeContemporanea,ilBorgoelaRoccaMedioevale,ilMuseod’ArteOrientaleePa-lazzoMadama-MuseoCivicod’ArteAntica.

La GAM possiede un patrimonio artistico chesuperale40.000opere(dipinti,sculture,installazio-ni,fotografie)acuisiaggiungeunariccacollezionedidisegnie incisioni.Leraccolte,chedatanodallafinedelXVIII secoloai giorni nostri, documentanol’arteitalianamanonmancanoesempiimportantidiartestraniera.

IlBorgoMedievale, realizzatodaungruppodiartisticoordinatidaAlfredoD’Andradeinoccasionedell’EsposizioneGeneraleItalianadel1884,èunno-tevoleesempiodiricostruzionecondottaconrigoro-sicriterifilologicidiedificiedecorazionitardo-me-dievalipiemontesi.Oltrequarantasitihannofornitoimodellichehannoispiratogliideatori.IlBorgoèoggidivenutounmuseodeltuttoparticolare,luogodistu-dio,divulgazione,divertimento,attrazioneturistica,conunadiversificazionediiniziativeinfunzionedelleesigenzedidifferentitipologiedipubblico.

IlMuseod’ArteOrientaleèospitatonellastoricasedediPalazzoMazzonis,riadattatoafunzionemu-seale.Ilpatrimoniodelmuseocomprendeoperedi

particolarepregioespettaco-larità provenienti da aree cul-turali ben definite: Gandhara,India eSudestAsiatico,Cina,Giapponeepaesiislamici.

Infine,ilMuseod’ArteAn-ticadiTorinohasedeaPalazzoMadama,unodegliedificisto-riciemonumentalipiùrappre-sentatividelPiemonte,inseritonelcomplessodelleResidenzeSabaudetutelatedall’UNESCOcomepatrimoniodell’umanità.Le collezioni comprendonooltre70.000operedatabilidalMedioevo al Barocco: dipinti,

sculture,codiciminiati,maiolicheeporcellane,orieargenti,arredietessutichetestimonianolaricchez-zaelacomplessitàdidiecisecolidiproduzionearti-sticaitalianaedeuropea.LagrandeSaladelSenatoèdestinataallemostretemporanee.

Negli anni, la costruzione di un unico ente haassicurato unamaggiore qualità dei servizi offerti,senzaridurreorimuovereleparticolaritàdeisingolimusei, la loroeterogeneitàdisede,dimissione,diambitodiriferimento.LaFondazione,purnellasuaunicitàdi indirizzoedigestione,ha inveceavuto ilcompito di sviluppare le singole identità, attuandoun’accentuataspecializzazionediprodottoealtem-postessodefinendoun’organicalogicadisistema,ingradodirealizzareunapoliticafortementeunitaria.

I rapporti fra la Fondazionee laCittàdiTorinosono regolati da una specifica Convenzione al cuiinternosonoindividuatelemodalitàattraversocuiilComune esercita le funzioni di sostegno e suppor-to,nonchédiindirizzoecontrollonelpienorispettodell’autonomiadigestioneorganizzativa,finanziaria,scientificaeculturaledellaFondazione.Inessosonodefiniti icriteri tecnico-scientificieglistandardmi-nimichelaFondazionesiimpegnaaosservarenel-l’eserciziodelleattivitàattribuite.Sonoinfinestabilitigliimpegnichelepartireciprocamentesiobbliganoarispettare,eleforme,lemodalitàelesedidivaluta-zione,concertazioneedeliberazioneditaliimpegni.

Logicadisistemaecapacitàdirafforzareleiden-titàdeisingolimuseicostituisconoquindigliaspetticentralidelprogettoconfermatidall’esperienzama-turataneglianni incui laFondazionehaoperatoedegliobiettivichesisonodeterminati.

Inquestianniirisultatisonostatimoltieas-sai rilevanti. Oltre a realizzare attività che hannocontribuitoallapromozioneeallaconoscenzadelpatrimonioculturalemusealetorinese,soventeat-

traversolacollaborazionediistituzioniemuseicit-tadini,nazionalieinternazionali,laFondazionehaoperatoinmododeterminanteallariaperturadopoquasivent’annidiPalazzoMadama,unsuccessodipubblicoedicriticachehavalorizzatol’immagi-nedellanostracittà.Inoltre,piùrecentemente,haavutoluogol’aperturadelMuseod’ArteOrientale,unaltro importanteappuntamentochehaproiet-tato lanostracittà inunambito internazionalediestrema importanza per lo sviluppo del sistemaculturaletorinese.

Pertanto,un’esperienza lanostracheconfer-maancoraunavoltalavivacitàdiTorino,lavogliadisperimentareediricercarenuoveformedige-stioneperoffrireai cittadini servizimigliori, effi-cienti,diqualità.La Sala baronale della Rocca

La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

T O R I N O T O R I N O

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-democracy, e-government, Whl, virtual heritage, cultural district. L’incontro fra territori,cultura e internet ha, oramai,generato una pletora di acroni-mi, anglismi e neologismi che,dietro lapatinadelnuovo,può,

invero,generareconfusioneedisorientamento,anche per gli addetti ai lavori. Trasformazionicomplesse che riguardano il rapporto fra citta-dini, ilmondodeibeniculturali,deglienti localieinternet.L’emergerediunnuovopubblico,par-cellizzatomaesigenteinquantoagusticulturali,è lanovità. IlfilosofoZygmuntBaumanparladi“società liquida”, caratterizzata dal politeismodeivaloriedalsincretismo;cresce ladomandadipartecipazioneediun’offertaculturalevarie-gatacompostadatantiprodottidinicchia.Par-tecipazioneedinterattivitàsonoipilastridelcosìdettoWeb2.0,metaforadiunasocietàmultipo-larechehasuperatosial’economiafordistachepost-fordista,perapprodareaciòcheTapscotteWilliamshannodefinitoWikinomics.

Le opportunità offerte dall’economia della

conoscenza, uno degli obiettivi perseguiti dal-l’Unione Europea con la strategia di Lisbona,d’altronde, hanno travolto anche il concettostesso di cultura. Negli ultimi anni, infatti, si èassistitoadun forte ripensamentodi ciòcheèculturaedelruolosocialecheadessaspetta.Iltemanichilistaoduchampianodella“mortedel-l’arte”hasignificatoilsuperamentodell’Arte,conla“A”maiuscola,comeespressionematerialeoimmateriale“alta”edaulica. IlnuovoMuseumsQuartierdiViennaèunospazioapertochenontesaurizzapiùsololasalieradiBenvenutoCellinio icapolavoridiBrueghel,masiaprea ludote-che,bookshopeperfinodiscoteche.Laculturae imuseicessanodiesserecategoriesacraliediventano un prodotto che può essere iscrittonellelogichedimercato,portandomoltibeneficieconomicialterritorio.

Soprattuttoneglianni’90,infatti,gliecono-mistidiscuolamarginalistahannostudiatocome“monetizzare” i beni culturali ed ambientali perdueordinidimotivi;innanzitutto,eranoicetibor-ghesi che fruivano di musei et similia, a prezzipolitici, ingenerando una vera e propria

Siracusa (fotoGiuseppeMuccio)

L A R I F L E S S I O N E

LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALL’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA STANNO TRAVOLGENDO IL CONCETTO STESSO DI CULTURA

INTERNET E PARTECIPAZIONE,COME CAMBIA LA CULTURA

di ALESSIO POSTIGLIONE

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politica regressiva di redistribuzione. Inoltre,l’economia del turismo poteva diventare unaveraepropriastrategiadicrescitaperiterritori.Cisonomolti esempia riguardo; il casoBilbaorappresentalastoriadiunacittàcompletamentesprovvistadibeni culturali standard,comechie-

segoticheequadridiZurba-ràn,trasformatasiinuncen-tro culturale internazionalegrazieallalocalizzazionedelGuggenheim.AnchelaUehapromossoquestoapproccio.Mentre,finoal1999,sieleg-geva,inEuropa,laCittàEu-ropeadellaCulturasecondounapproccio“classico”,no-minandocittàcomeFirenze,Atene,Parigi, oggi, laCapi-taleEuropeadellaCultura èquasisempreunacittànon-storica,proprioperfavorirne

losviluppourbanoattraversoiltrainodellacultu-ra:negliultimianni,abbiamoavutocapitalicomeEssen,Linz,Liverpool,Stavanger,Cork.

La logica della rete, fluida ed antiautorita-ria, ha anche comportato delle trasformazionigiuridiche:sipensiallastagionedellaprogram-

mazionenegoziataealprogressivoabbandono,dapartedelloStato, di strumenti autoritativi didiritto pubblico in favore di procedure consen-sualiaperteagliinteressideglistakeholder,cioèdituttalasocietà.

Negli ultimi anni, i piani di E-Governmenthanno promosso una crescente informatizza-zionedellapubblicaamministrazioneedeibeniculturaliingenere.IlMinisterodeiBeniCulturaliha implementato innovativi archivi elettronici esistemidiinterscambiodocumentale.Eppuregliultimidatidisponibili cidiconochesolo il65,9percentodeiComuniinItaliaèdotatodisitowebistituzionaleecheappenail54,6percentodeglienti locali con meno di 10.000 anime è in rete(fonte:ICTnelleamministrazionicomunali,Istat,2005).Vale lapenasottolineare,però,come lepiattaformepiù utili per iComuni sarannoognigiornodipiù ibloge iwiki,piuttostoche i tra-dizionali siti statici. Urbanisti e sociologi comeSaskiaSassenePatrickleGaleshannotratteg-giato un futuro di sistemi territoriali in compe-tizione fradi loro,dove ibeniculturali, ledota-zioni di capitale culturale ela interattività delle ammi-nistrazioni concorreranno adeterminareiterritorileader.Inquestoscenario, ilnuovostandard internet sarà unmodello di comunicazioneassolutamente multilineare,chesuperiilflussodall’altootop-down,emettaalcentroi cittadini, non solo fruitorima produttori da cultura: icosìdettiprosumer.

Le comunità locali, an-

che virtuali, d’altronde, sembrano ricoprire unruolo fondamentale nel creare quella tradizioneodidentità,perparafrasarelostoricoEricHob-sbawm, in grado di concorrere alla creazionedellacultura immateriale,capace,d’altronde,dideterminare l’amenitàdiun luogoedecretare ilsuccessodiunmonumento.InItalia,adesempio,sia le feste celtichedelNordo le tarantelle delSalentorappresentanoduecasidi“invenzioneorisignificazionedellatradizione”chehannodatovita ad un vero circuito turistico. E’ fondamen-tale,quindi,perleistituzionipromuovereportaliwebcherealmenteaccolgano lapartecipazioneespressadalbasso.Assolutamentedaincentiva-reèanchelacreazionediportaliwebdedicatialsingolobeneUnescooggettodellatutela,comesuggerisceArthurPedersenin“PracticalManualforWorldHeritageSiteManagers”.

Validiesempisono isitiwww.isassidimate-ra.itowww.sacrimonti.net.

Ma è, infine, importante sostenere anche iportalinonpubblici,quandolaloromissionge-nerieffettivirtuosisocialmenterilevanti.

IL CASO COMUNI-ITALIANI.IT

Lenovità,infatti,nonvengonosolodalleistituzioni,maanchedallasocietà.ÈilcasodiComuni-Italiani.it,unportalewebcompletamenteattivoepartecipatodaunavastacommunity,chegrazieastrumenti

comeilwikioilblog,dàvoceatutti:dalleguideturistiche,aisindaci,aisempliciinternauti.L’AssociazioneCit tàeSitiItalianiPatrimonioMondialeUnescostapatrocinandolasecondaedizionedelConcorso Fotografico Nazionale di Comuni-Italiani.it, pensato per promuovere e valorizzare i territori.Grazieadunapiattaformaaperta,istituzioniecit tadinisiinformano.Ilconcorsodiquest’anno,accessibiledall’indirizzohttp://rete.comuni-italiani.it /foto/epatrocinato, traglialtri,anchedalMinisterodelTurismo,treRegionie34Province,scade il 28 febbraio 2010edhacometemi “Castelli e fortificazione”e “Panorami”.Unadelle caratteristicheprincipali del concorsoèche lefotocompetonoasecondodelnumerodiabitantidelComune,proprioperfavorireancheipiccolicentri.I partecipanti, sul forumdel sito, organizzano viaggi ad hocper coprire quel comunechenon è statoancorafotografato,ansiosidivincereilpremiodedicatoachifotografapiùcentri.Iviaggivir tuali,quindi,hannoricaduteconcretenelmondomateriale.LefotodiquestoarticolosonotrattedalConcorsoFotograficodiComuni-Italiani.it

Montalcino, l’Abbazia di Sant’Antimo (fotoCristinaLamberti)

Amalfi (fotoGennaroMauro)

L A R I F L E S S I O N E L A R I F L E S S I O N E

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edidivulgazionescientifica,condottedalmuseonelterritorioincollaborazioneconEntilocali,Soprinten-denza ed Associazionismo Culturale (Gruppo Ar-cheologicodelTerritorioCerite).Nonècasualechetalemuseosorgainquestoluogoall’internodiquellocheèuncastellodioriginenormannadel1064d.C.chesiergepraticamentearidossodellabattigia,do-v’erasituatoilportopiùimportantedell’anticaCerve-

nunodeipiùbelliemenoviolati,nelcorsodi tutta lasuastoria,castellico-stieri del Mar Tirreno, quello di SantaSeveranelterritoriodelComunediSantaMarinella,hasede ilMuseodelMareedellaNavigazioneAntica,direttodall’ar-cheologodott.FlavioEnei,deusexma-

chinadellemoltepliciedimportantiattivitàdiricerca

teri,quelPyrgicheinsiemeaquellidiAlsium,Puni-cumeCastrumNovum,rappresentavalagrandeca-pacitàportualecommercialedellariccacittàetruscaedilfulcrodellesuefortune.Èdasottolinearecomel’areadiPyrgi(odiernaSantaSevera)siastataininter-rottamenteabitatadall’uomofindalneoliticoecomeabbia, con le sue stratificazioni geologiche, fornitoagliarcheologiampiedinteressantissimiriscontriditalepresenzaumana.IlMuseodelMaresisviluppasupiù livelli (nellaparte alta sonosituati anchealcunilaboratori)esiavvalediunagranbelladidatticacheutilizzasia“pezzi”originaliappartenentiavarieepo-che(anfore,ancoredivariotipopureliticheetc.)chevalidissimericostruzioniligneeancheanimate,comeènelcasodiunastivadiunanaveanticachesianimaduranteunatempestafittiziacontantodirumoredi

marosievociconcitatedimarinai(conordiniimpar-titi,inlatinoarcaico,dalgubernator),pernondirepoidellevalidissimericostruzioniaparetedellerottefre-quentatedagliantichinavigatoridentroesoprattuttofuoridalMareNostrum.Fral’altrosipossonoammi-rarevarimodellinidinaviadiniziaredalleepochere-moteinsiemeavariplasticidiportiantichi,pernonparlarepoidi fondamentali strumenti inusosu taliimbarcazioniricostruitieresiperfettamenteoperativi(comenelcasodialcunetipologiedipompedisenti-na)dalmaestrod’asciaMarioPalmieri,cheèanchecomandantedell’Antonio II, unagoletta di 21metrichefabasenauticapressoilportodiCivitavecchiaecheèadisposizionedelMuseoperminicrocierecul-turalilungotuttalacostaetruscacontantodiespertoabordocheillustratuttelerealtàstoricheri-

Area del porto di Pyrgi con il Castello di S. Severa

C E R V E T E R I C E R V E T E R I

IL MUSEO DEL MARE E DELLA NAVIGAZIONE ANTICA

DA PYRGI SULLE ROTTEDEL MONDO ANTICO

di ARNALDO GIOACCHINI

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scontrabili sia in mare che a terra. Non è casualeneppureilfattoche,collegatoconilMuseodelMaree della Navigazione Antica, sia operativo Il CentroStudiMarittimichenascenel2006inseguitoairisul-tati raggiunti dalla ricerca archeologica subacqueacondottadalGATCsuifondalidiPyrgiincollabora-zioneconilComunediSantaMarinellaeconlaSo-printendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale,machegiàprima,dal1999,eraoperativocomeset-toresubacqueodelGruppoArcheologico.“CSM”chefinalizzalasuaattivitàallaricerca,allatutelaedallavalorizzazione del patrimonio storico-archeologicosommerso, inparticolarenell’areapyrgenseovehagiàcondottoalcunecampagnedistudio,conprimiimportantirisultati,edoveèstatoallestitounpercor-sodivisitesubacquee.Èopportunoricordarealcuniriconoscimentiufficialiassegnatiaquestovalidissi-moMuseodelMareedellaNavigazioneAntica.Peresempio il Premio Qualità assegnatogli per il terzoanno consecutivo dalla Regione Lazio, la Mostra“Etruschi e Fenici sul mare: da Pyrgi a Cartagine”,tenutasidal12novembreal13dicembre2009,pres-solaprestigiosasededelComplessodelVittorianoa

Roma,eventotral’altropatrocinatodallaProvinciadiRoma.Danontrascurareancheiriscontrimediatici,comenelcasodellaseguitissimapuntatadiSuper-quarkrealizzatadaAlbertoAngelaeregistrataall’in-ternodelMuseo.Esemprenell’ambitodelladocu-mentazionestoricaperimmaginivaricordatocomealdocumentariosulloscavodiSantaSeverasiasta-toassegnatoil“Capitellod’Oro”.LoscavodiSantaSeveracuratodaivolontaridelGATCconlasupervi-sionedalladott.ssaRitaCosentinodellaSoprinten-denza Archeologica, è balzato all’attenzione delgrandepubblicoinoccasionedell’importantemani-festazione romanadel“Capitellod’Oro”, il FestivalInternazionale del Cinema Archeologico che si èsvoltoaRomanellanuovasededell’AuditoriumPar-co della Musica domenica 29 marzo 2009; sonostati 1541 voti chehannodecretato la vittoria deldocumentario“SantaSevera tra leggendae realtàstorica” che in quarantacinque minuti racconta lestraordinarie scoperte avvenute, in questi ultimianni,all’internodelperimetrodelCastellodiSantaSeveraedinparticolareilrinvenimentodellachiesapaleocristianarisalentealVsecolonelcortiledella

Roccacastellana.MasulMuseo del Museo delMare e della NavigazioneAnticaèveramenteillumi-nanteciòchescriveilsuodirettore Flavio Enei: “Legentietruscheequellefe-nicio-punichesiincontra-rono sul mare e condivi-seropersecolil’avventuradell’espansione commer-cialeversogliemporipiùlontani, alla ricerca dellematerieprimeedellaric-

chezza.Sifondaronoem-pori, colonie, santuari, sidefinirono trattati e sfered’influenza, si trasporta-ronodaunaspondaall’al-trabenidisussistenzaedilusso,cultureetradizioni.Comeampiamentedocu-mentato dagli scavi ese-guiti a partire dal 1956,nell’area del santuarioetrusco di Pyrgi, anticoporto diCerveteri, vivevaunaconsistentecomunitàpunica,deditaagliscambicommercialitrailmondoetruscoequellocartaginese.Il“resuCaere”Thefa-rieVelianas,ricordatonelletrefamoselamined’ororinvenutenell’areasacraC,dedicòuntempioadUni,laGiunoneetrusca,“gemellata”nellostessoluogodicultoconlafeniciaAstarte.L’anticaalleanzaesistitafindall’epocaarcaicatragliEtruschidiCerveteri-Pyr-giediCartaginesi,halasciatosulpianoarcheologicoalcune tra le tracce più significative della presenzapunicanell’Italiatirrenica.GliEtruschi,chegiàsecon-dogliautoriantichidominaronosuquasituttal’Italiaefuronoverieproprisignoridelmare,controllaronogran parte del Tirreno e si spinsero benoltre, nel-l’EgeoeforseanchenelgrandeOceanoaldilàdelleColonne d’Ercole. Costruirono navi veloci con cuipraticarel’artearistocraticadellapirateriamaanchegrandinavionerariepertrasportareiloroprodottifinoinAfrica,inGrecia,inAsiaMinore,nellaGalliameri-dionale.Unaciviltàchedevemoltadellasuafortunaalmare,crocevia,iericomeoggi,diidee,cultura,in-teressicommercialiepolitici.IFenicieiloroconti-nuatoriinoccidente,iCartaginesi,appartengonoadunaciviltàancorapoconotaalgrandepubblico,che

tuttaviahasegnatoperoltreunmillennio lastoriadel Mondo antico e ha lasciato un’impronta fortenellanostrastessacultura.Anch’essigrandinaviga-toricolonizzaronolespondeemolteisoledelMedi-terraneo, furono i primi a circumnavigare il conti-nenteafricanoe,uscitidallostrettodiGibilterra,anavigareinpienoOceanoAtlantico,fondandocittàsullecosteafricaneeraggiungendoleIsoleAzzorreperarrivare,forseprimadiColombo,addiritturainAmerica”.SipartedaPyrgima,comeèdatoavede-re,gliapprodisonobenlontanie,peralcuniversi,sorprendenti ed inconsueti. Però quei formidabilinaviganti antichi tutto sole e stelle, chissàquantevoltealritornodailoroperigliosiviaggisedutinelletabernae pyrgensidifronteavariboccalidelcorpo-soespeziatovinoetruscodopoaverfattovisitaallecelle,postearidossodeitempliedelporto,ovesiesercitavalaprostituzionesacra,sisarannonarratireciprocamente(magariconunpo’diiperbolema-rinaresca)dellelorofantastichenavigazioni,magari“condite”anchedaincontriconrelativimostrimari-ni,fatteperimaridelgloboquasitremilaannifaconiloroguscigalleggiantidilegnoetela.Anfore antiche

Ricostruzione ricerca subacquea

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ochi mesi fa la rivista Siti(aprile/giugno 2009) mi diedel’opportunità di raccontare IParchiLetterari®ideatidaSta-nislaoNievoedistituitiinmoltepartid’Italiaperfareconoscere

epreservare i luoghidacui tantiscrittoriepoetihannotrattoispirazione.

SonopassatesolopochesettimaneedènatalapropostadifaredeIParchiLetterari®unlabo-ratorio, uno strumento sufficientemente agile edidoneoperscoprireilterritorioanchemediantelaprogettazioneel’attuazionedipercorsiintegratiditurismoresponsabileedecosostenibile.

L’Unesco stessa riconosce l’opportunità diunapprocciocheintegriilturismoallaconser-vazione dei beni culturali e dell’ambiente, chemetta in risalto la stretta relazione frasviluppoturistico,crescitaeconomicaeconservazionedelpatrimonioculturaleedambientale.

In questo contesto intendiamo incoraggiareformedi turismo responsabile anchecomestru-

mentoperlatutela,lapromozioneeladiffusionedelle diverse culture locali, regionali e nazionali.L’obiettivo è sostenere un turismo che protegga,conserviedinterpretiilpaesaggioedinsistasullanecessità di garantire una partecipazione attivadellecomunitàlocali,perfaresìcheilpatrimonioculturalesia resoaccessibilea tuttiepresentatocorrettamente, anche attra- versol’espe-rienza del viag- gio.Diventa quindiimpor t an te

che la fruizione dei territori preveda proposted’interpretazione volte a rendere comprensibili le

componenti storiche, culturali, ambientali eproduttivediunluogo.

LeCittàeivillaggi,maancheipaesaggielecampagneraccontatiinuntesto,sonounpatrimonioculturaleedam-

bientaledaproteggere,davalorizzareepresentareaivisitatoriattra-versounviaggiodiscretonella

letteraturaenellamemoriapermezzo di attività e manifestazioni

ideateper far comprenderegli scrittoriattraverso un’esperienza che ricordi ciò che

possonoaveresentito,mangiato,toccato,guarda-toedancheodorato.

Laletteraturadiventacosìunmezzopercon-tribuire a tutelare l’ambiente inteso come luogodell’ispirazione,unmetodooriginalecheattraver-sogli autori interpreta il territorio visto comeuninsiemedirisorseambientali,storiche,artisticheeditradizioniartigianaliegastronomiche.Unostru-mentodisvilupposostenibilechehalepotenzialitàdigratificare il territorioedistribuirebeneficiso-cio-economiciattraversounindottodiversificato.

Partendo dal principio che la “cultura non èunamerce”,èstatopiùvoltesottolineatosullepa-ginediquestaRivistaquantoilpatrimonio

Montefeltro (PU), Parco Letterario Paolo Volponi

L ’ A P P R O F O N D I M E N T O L ’ A P P R O F O N D I M E N T O

VALORIZZAZIONE DEI LUOGHI DELL’ISPIRAZIONE LETTERARIA PER LA PROMOZIONE DEL PAESAGGIO

CULTURALE E LO SVILUPPO DEL TERRITORIO

I PARCHI LETTERARI®: UN’ESPERIENZA DI VIAGGIO NEL PAESAGGIO VIVENTE

di STANISLAO DE MARSANICH

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culturaleitalianosiaunicoalmondoeduna“risor-sapreziosa,irripetibile,nonclonabilenédelocaliz-zabile”,sullaqualesarebbecolpevolenoninvestiremezziedenergie,senzaperquestoarrivareadunamassificazionedell’offerta.

Inquestocontesto, lasalvaguardiae lavalo-rizzazionedeiluoghidell’ispirazioneletterariasonoelementidigrandeimportanzaperpromuovereinItalia edall’estero laconoscenzadelnostropae-saggio culturale nel suo complesso, facendoneallostessotempounvolanoperleeconomielocali.E’tuttavianecessariopartiredalprincipiopercuiil paesaggio culturale, inteso come frutto dell’in-terazione tra l’attività umana e l’evoluzione dellanatura, pur potendoessereconsideratouna fon-teeconomica,nonèrinnovabileedèpertantodaproteggere. Non sfruttare il territorio, quindi, mabilanciarelenecessitàdeiresidentiedeivisitatoriaffinchéquestogenerediturismoportibeneficiadentrambi.

Una delle ragioni per cui il turismo culturalecresceèche il visitatore vuole vivere esperienzeoriginalidelluogo,nonomogeneizzate.

Ilvisitatorenonvuolesaperesolonomiedate,mainterpretareilterritorioefarneparte.E’fonda-

mentalequindiinsisteresullaqualitàdeiserviziperintrodurreallastoria,allacultura,aimonumentiedalpaesaggiodiunposto.Ciòcheilvisitatorevuolescoprireoriscoprireèilperchéquelluogodebbaessereconsideratounico rispettoa tanti altri nelmondo e perché valga la pena andarlo non solovisitare,marivivere.

Perquestomotivo è importantenonsovrap-porsi a realtà che già operano localmente, maindividuarneipuntidieccellenzaeoffrirel’oppor-tunitàdifarepartediunaretecheabbiairequisitiqualitativi necessari per presentarsi, organizzatae strutturata, anche suimercati internazionali; larealizzazionedipartnershipsul territoriodi riferi-mentodiventaquindiessenzialedalmomentocheil turismo,equelloculturale inmodoparticolare,richiededellerisorsegiàlegatealluogo.

Senzalapartecipazionedellerealtàlocali,sareb-beadesempioimpossibilerivivereemotivamenteiluoghieimomentidescrittinel“CristosièfermatoaEboli”,esiperderebberoilsentimentoeilprofondoamorecheLeviavevaper la terra lucanae lasuapopolazione.Ipanorami,maancheletradizionieiraccontidegliabitanti riesconoancoraasuscitarenelvisitatoreleemozionielostuporeprovatidaLevi

all’inizio del suo confino in Basilicataepermettonodiapprofondireadannididistanzagliaspettipiùnascostidelsuomessaggio.

Senza un recupero del patrimo-nio immateriale, il lettore-viaggiatoreperderebbe molti dei significati dellaciviltàcontadina,delmondodegliar-tigianiedellesolfaredell’enneserac-contatidaNinoSavarese;stenterebbeacomprenderelarealtàdrammaticadescrittadalVerga,unadellerealtàdiquellaSiciliamitica,affascinanteeavoltecrudelecheSalvatoreQuasimo-dodefinì“laterraimpareggiabile”.

Senza un rispetto attento per lanaturasiperderebbe ilmessaggiodiPaolo Volponi che con un costanteriferimento al paesaggio ha saputocome pochi cogliere il “genius loci”diUrbinoedeglialtricentritrailMe-tauro,ilFogliaedilMontefeltro:“…il dittico pierfrancescano dei duchi Federico e Battista … porta nel retro il paesaggio-sintesi, storico culturale prima che fisico, del ducato urbinate, fondale devoto e insie-me teatro operativo del trionfo dei duchi” (PaoloVolponi,CantonatediUrbino).

DifattoquellochecisiproponeèpartiredaIParchiLetterari®percreareunmezzoperpromuo-vereedapplicareancheattraversouncertotipoditurismoiprincipipropridelleConvenzioniUnescosulPaesaggioCulturale,sullaDiversitàCulturaleesulPatrimonioImmateriale,ancheinqueiterritorichenonsonoPatrimoniodell’Umanità.

Perfarequestointendiamoincoraggiareun’at-tivapartecipazionedelleIstituzioni,delleassocia-

zioni di settore e degli imprenditori locali, ancheattraverso una partnership pubblico-privata, chesensibilizzilasocietàcivileaitemidellaprotezioneedellatutela,apartiredallascuola.

Lerisorsestoricheenaturalidiunacomunitàsonounicheeinsostituibili.Seilpaesaggiocultu-raleèoggialcentroanchedeipianipersviluppareilturismo,èimportantechesiaaccompagnatonel-lasuanaturaleevoluzione,daunapoliticacondivi-sa di riscoperta e recupero dell’ambiente e delletradizionicheraccontano lastoriadel territorioeaiutanoaconservare l’identitàe l’orgogliodi ap-partenenzadellepopolazioni.

PAESAGGIO CULTURALE ITALIANO SrlPaesaggioCulturaleItalianoSrlnascedallavolontàdicreareunostrumentoidoneoperlavalorizzazionedelterritorioelamessainretediattivitàfinalizzateallasalvaguardia,allapromozioneevalorizzazionedelpatrimonioculturale,naturaleedelleespressionidelladiversitàculturalemediantelaprogettazioneel’attuazionedipercorsiintegratiditurismoculturale,valendosidell’esperienzatrentennalediViaggidel-l’ElefanteSpa.L’obiettivoèquellodiorganizzareunaretenazionale,edinternazionale,costituitadaele-mentidiinteresseturisticoeluoghiche,perimportanzasulpianostorico-testimoniale,architettonicoedirichiamodell’identitàanchesottoilprofiloeconomicoesociale,siprestinoasvolgereunruolodiprimopianocomemetadiviaggionell’ambitodellepolitichediturismoresponsabileedisvilupposostenibile.PAESAGGIOCULTURALEITALIANOSrlViadelFornetto85-00149Romatel.0660513081info@paesaggioculturaleitaliano.comwww.parchiletterari.com

Modica, lo studio di Salvatore Quasimodo

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�� annosesto•numerouno•gen/mar2010www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

n successo nato grazieal passaparola. Questo è‘Il mondo di Mauro & Lisi’,sagatuttaitalianaincentratasulPatrimonioUnescoede-finita‘perragazzi’,ancheseilettorichesiappassionano

alleavventuredeifratelliCavalierisonoormaiditutteleetà.Uscitail23aprile2007,inoccasionedellaXIIGiornataMondialedelLibroedelDirittod’Autore, lasaga,scrittadallagiornalista roma-na Diletta Nicastro ed edita dalla PassepartoutEdizioni, al momento conta quattro capitoli: IlmisterodiLussemburgo,IltesorodiSkaraBrae,IfossilidiMesseleIlillàdiPadova.

Le avventure sono avvincenti, frizzanti, di-vertenti. Lo stile, leggero e scorrevole, alternastoriesempredifferenti tra loro.Sipassadaungialloclassico(ilfurtodellastatuadiSaintMichelnell’omonimachiesadella cittàdi Lussemburgoelacacciaailadri),adunromanzodiavventurapuro(intornoalvillaggioneoliticodiSkaraBrae,nelleisoleOrcadiinScozia,ènascostonienteme-nocheuntesorodiuncapovichingo;oalmenocosì è scritto sullemuradella camera funerariadiMaeshowe),daunthrillerpolitico(ungiovanericercatore dell’Università di Bonn è stato rapi-

todopoaver scopertodei pericolosi intrighi nelsitofossiliferodiMesselasuddiFrancoforte;chitroveràperprimo isuoiappuntimagistralmentenascosti?Mauro&Lisioilorosconosciutiavver-sari?)aunviaggioneltempotrailCinquecento,laPrimaGuerraMondialee igiorninostri(IsabellaeRodolfo,leiitalianaluiaustriaco,sonoinnamo-ratimaloscoppiodellaGrandeGuerraliseparamentre indagano sull’arrivo del lillà all’Orto Bo-tanicodiPadova.Dopoquasi100anniMauro&Lisiriprenderannolericercheperchéqualcosasirisvegliasottoallacenere…).

E ilquinto?Almomentosisasolochesaràun’avventura mozzafiato alla 007. Il resto è topsecret.Manonpertutti.Unafortunata(eperspi-cace)lettricehaindovinato,grazieapiccoliindizidisseminati nel corso dei primi quattro libri, ilsito coinvolto ed ha vinto il concorso ‘IndovinalaprossimaavventuradiMauro&Lisi’ (inpaliounsoggiornoaRomaperduepersoneeunagitaneiluoghiUnescodellaCapitaleedellaCittàdelVaticanoassiemeallaNicastro).

Laveraarmavincentedellasagasonoipro-tagonisti,ragazzicometanti,incuiilettorisiri-conoscono(oriconosconoiproprifigli);giovaniprontialottaregiornoenottepersalvaguardarele meraviglie della Terra, minacciate da

E D I T O R I AE D I T O R I A

UNA SAGA LETTERARIA TUTTA ITALIANAAMBIENTATA NEI LUOGHI PIÙ BELLI DELLA TERRA

AVVENTURE, SCIARADE E MISTERI NEL MONDO UNESCO

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�8 annosesto•numerouno•gen/mar2010www.sitiunesco.it unesco•associazionecittàesitiitalianipatrimoniomondiale ��

ladri, furfanti o assassini, e tra-mandarle alle generazioni future. Iloronomi?MauroCavalieri,giovaneIspettoreUnescoinviatoinmissioneognivoltachequalcosadimisteriosoopericolosoaccadeinunodegli890sitiinseritinellaLista,idealista,puroepuntodiriferimentodelgruppo;Eli-sabetta,dettaLisi,Cavalieri,sorellaminorediMauro,si accodasemprealle missioni del fratello mettendosiilpiùdellevolteneiguai,coraggiosa,generosa e altruista non si separamai dal ciondolo regalatole dallamamma;l’irlandeseKieranMoynihan,conosciu-todurante lamissione inLussemburgo,diventaamico inseparabile dei due fratelli, temerario emisterioso,sembrachenonvisianullachenonsappiafare,quandosimuoveèpiùagileesilen-ziosodiungatto.

Macomeèvenuta l’ideadiconiugare ilPa-trimonioUnescoall’avventuraealla letteratura?E’ Diletta Nicastro in persona a raccontarcelo:

“Camminavo per i vicoli medievali di Lussem-burgo, quando mi sono imbattuta nella targa che ricordava che il centro storico della città è Patri-monio dal 1994. Fin da piccola ero appassionata dell’Unesco. Oltre alla mia città, Roma, avevo visitato tanti siti della Lista: Salisburgo, Venezia, le ville a Tivoli, solo per citarne alcuni. Leggendo quella scritta mi si è accesa una lampadina. Ho cominciato a pensare a quante bellezze misco-

nosciute esistono al mondo, luoghi che sarebbe stato bello scoprire, studiare, approfondire. E, fermando-mi sotto alla Torre Vauban, ecco che mi venne l’idea di scrivere una saga incentrata sul Patrimonio, in cui av-venture e segreti si miscelavano con la storia, la cultura e le leggende dei luoghi più belli della Terra”.

Per una volta quindi niente Ho-gwarts,Topaziaomondiincantati.Siparladiluoghiveri,diproblemireali,dimonumentichetuttinoi,conunamappa in mano, possiamo visitare:

“Prima di scrivere ogni romanzo mi documentoe vado personalmente nei siti che descrivo perraccontare non solo la loro storia, ma anche leemozioni che nascono nel guardarli, viverli, as-saporarli. Inuncertosenso facciounpo’comenelcinema.Cerco,scruto,elaboro isetmiglioriperlescene”.

Non è quindi un caso che la prima cosachescrivono i lettorisulsitoufficialedellase-riewww.ilmondodimauroelisi.it èche lepaginedellaNicastrospingonoafareimmediatamenteibagagliperandareavederedalvivotuttiiluoghidescritti: dalle Casemates sotto all’antica for-tezzadiLussemburgo(dovesiincontranoLisieKieranperlaprimavolta)alcerchioinpietradelRingofBrodgar(doveLisiascoltastranidiscor-si relativiallamappadel tesorodiSkaraBrae);dalla conca di Messel Pit (dove Lisi rischia dirimanereintrappolatadentroallesabbiemobili)alfortinoasburgicosulleDolomitivicinoMoena(doveMauro,LisieKieranvannoacacciadelleletterediIsabellaeRodolfoaitempidellaGrandeGuerra);dall’EremodiMonteRuavicinoPadova(doveLisieKieransiaccingonoarubareunlibroantichissimo)atantealtre,perchélelocationdamozzareilfiatosonomoltissimeenonpossonoesserecitatetutte.

Ma‘IlmondodiMauro&Lisi’èanchemoltodipiù.E’unveroepropriouniversogiovaniledoveaiviaggieallaculturasialternanolamoda(Agla,unadellepiùcareamichediLisi,èsemprevestita“daurlo”),ilcalcio,omeglioilCeltic(Charlie,amicodiKieran,parlaconmassimeispirateesclusivamen-te alla squadra di Glasgow), le nuove tecnologie(Mauroèall’avanguardiaintuttoquelcheriguardatelefoniaocomputer)eun’invidiabileumorismo(visorprenderetearideredasolimentreleggeteidia-

loghitraifratelliCavalieri).PerconcludereusiamoleparolediMarioVec-

chione, responsabile del Patrimonio in Italia nel2007 ed autore della prefazione all’opera: “Sono stato catturato dalle peripezie avventurose e pica-resche dei due simpatici fratelli, così reali e dallo slang giovanile e moderno (…). Sono state le agili e vivide note, proprie della letteratura di viaggio, che mi hanno ancor più immerso nell’irriducibile e vivificante piacere di conoscere le culture vive locali, il patrimonio immateriale che rappresenta il crogiolo della creatività e dell’identità delle altre genti con i loro modelli, costumi e comportamenti, fino a sorprendermi nell’atto di fantasticare e pia-nificare le mie prossime vacanze, magari con lo zaino in spalla, verso le Orcadi”.

Avetepreparatoibagagli?

Diletta Nicastro

E D I T O R I AE D I T O R I A

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MICHELANGELO SU TUTTI

Secondo i risultati di un’inchiesta condotta daGrandimostrefraivisitatoridell’ultimaedizio-ne di “Artelibro”, la rassegna bolognese sul-

l’editoriad’ar te, ilpiùgrandear tistadi tut ti i tempièMichelangelo.Ilgrandegeniotoscanoottienebenil 20,5%dellepreferenze - inunagraduatoria for-se condizionata dalla nazionalità degli intervistati

- davanti a Cara-vaggio (19,1 %),Leonardo (10,2 %)e Piero della Fran-cesca (8,9 %). La“top ten”: è com-pletata da MarcelDuchamp, PabloPicasso, Raffaello,Tiziano, Cézanne,

Velazquez. Lorenzo Lotto, invece, ot tiene il menoinvidiabile riconoscimento di ar tista più sottovalu-tato.L’inchiestaha,inoltre,messoinevidenzacomeRoma sia considerata la cit tà che offre le mostremigliori, seguita da Venezia, Milano e da una sor-prendenteFerrara.Laclassificadelmuseopreferi-to,invece,vedel’affermazionedegliUffizidiFirenzecon il 21,5 % dei voti, al secondo posto il Mart diRovereto,poiiMuseiVaticani,leGalleriedell’Acca-demiadiVeneziaelaPinacotecadiBreraaMilano.

LA NUOVA PRESIDENTEDI ITALIA NOSTRA

Alessandra Mottola Delfino, già diret trice del-laculturadelComunediMilanoedelmuseo“PoldiPezzoli”,èlanuovapresidentediItalia

Nostra.Lamuseologaromanaèstataelet taall’una-nimitàafinesettembredalConsiglionazionaledel-l’associazione.Nuoviancheivicepresidenti:NicolaCaracciolo, Luigi Colombo e Urbano Barelli. NellastessasedutailConsiglionazionalediItaliaNostrahalanciatounappelloallacollaborazionefratut teleistituzioni coinvolte per la rinascita dell’Abruzzo, edeL’Aquilainparticolare.Laneopresidentehainol-

tre inviato un mes-saggioalPresiden-te della RepubblicaGiorgio Napolitanopersostenereilsuomonito in favore di“unasocietàbasatasulla conoscenza,sulla valorizzazionedel patrimonio cul-

turaleedelcapitaleumano”

“MUSEI MAGAZINE”LA NUOVA RIVISTA FREEPRESSPATROCINATA DAL MIBAC

Èstatapubblicata nel novembre scorso “MuseiMagazine”,unanuovarivistafreepressd’ar te,design e costume, patrocinata dal Ministero

per iBenie leAttivitàCulturali,che intende faco-noscereevalorizzareilpatrimonioculturaleitalianoe che viene distribuita gratuitamente a musei, as-sociazioni culturali, librerie, enti turistici, cinema,teatri,ristorantiealberghi.Larivista,chepresenta

ar ticoli dettagliati ericcamente illustra-ti, utilizza un tagliogiornalistico adattoailet toridiognietàesiprefiggel’obiet-tivo di contribuireall’aumento deivisitatori dei nostrimusei. “Musei Ma-gazine” offre, inol-tre,calendaridetta-gliatidellemostreedeglieventimusealiorganizzati in tut taItalia e fornisce al

let tore gli strumenti necessari per una visita com-pleta:guideconcartine, informazionipraticheconnumeritelefonici,indirizzi,mezziditrasporto,prez-zieserviziutilineidintorni.

DODICI NUOVI MEMBRI NEL COMITATO DEL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO

Cambogia,Estonia,Etiopia,Francia,Iraq,Mali,Messico,Russia,SudAfrica,Svizzera,Tailan-diaeEmiratiArabiUniti,questiidodicinuovi

embri elet ti nel Comitato del Patrimonio Mondialedurantelasessioneautunnaledell’AssembleaGene-rale,tenutasinell’ot tobrescorsopressolasededel-

l’UNESCOaParigi.I21 membri del Co-mitatodelPatrimo-nio Mondiale (il cuimandatoduraquat-troanni)siriunisceannualmente perdiscuterelostatodiconservazione deisiti iscrit ti nella Li-

stadelPatrimonioMondialeeperaggiungerenuovisiti alla Lista. La prossima sessione del Comitatosi terrà dal 25 luglio al 3 agosto 2010 a Brasilia,Brasile. L’Assemblea Generale affronterà anche ilfuturo della Convenzione del Patrimonio Mondiale,ediscutereiltema“2012eoltre”,laroadmapversoil40°anniversariodellaConvenzione.

ITALIA, TERRA DEI MUSEI

SSono ben 4340 i musei e gli istituti similarinonstatalicensitidall’ISTAT inunarilevazio-nepubblicatanelnovembrescorsosudatidel

2006. Quasi un terzo dei musei italiani non stataliècompostodagallerie,pinacotecheeraccoltecheconservano ed espongono al pubblico collezionid’ar te antica, moderna, contemporanea o sacra,alle quali si aggiungono 460 musei che raccolgo-noprevalentementebeniecollezioniarcheologiche(13,5%)e277museidistoria(pariall’8,1%).Circail 16%, è invececompostodamusei etnografici eantropologici, compresi i numerosi musei agricoli

e di ar te contadina. Piemonte, Lombardia, Veneto,Em i l i a - Ro mag na ,Toscana e Marche,con oltre 300 unitàciascuna, ospitanooltre la metà delpatrimoniomusealenazionale, a frontedi una media na-zionale pari a 1,4istituti ogni 100chilometri quadrati.Sommando anche i

benigestitidiret tamentedalMiBACl’ItaliasicollocafraiPaesiconunadellepiùaltepresenzedistrut tu-remusealiinEuropa,secondasoloallaGermania.

LA “GUIDA AI LUOGHI UNESCO” È GIUNTA ALLA QUARTA EDIZIONE

Èstatapresentataloscorsodicembrelaquartaedizionedellaguidaai“LuoghiItalianiPatrimo-nioUnesco”. Ilvolumedi192pagineacolori,

curatodall’AssociazioneCit tàeSitiItalianiPatrimo-nio Mondiale Une-sco, con i testi diTommaso Gavioli,fornisce una brevema circostanziatadescrizione di tut ti

i SitiUnescoitaliani,incluseleDolomiti,ultimo ingres-so nella famigliaUnesco. La quartaedizione, che con-tieneanchetestiinfranceseeiningle-se, si caratterizza

per la presenza di itinerari per le scuole e per unasezione dedicata al Patrimonio Immateriale. Per laprimavoltaallaGuidavieneat tribuitounprezzodicopertinadi14euro.

Notiz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo * B R E V IB R E V I * Not iz ie dal l ’ I tal ia e dal mondo

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L’Associazione delle Città e dei Siti ItalianiPatrimonioMondialedell’Unescoènatanel1997daunafeliceintuizionedisetteammi-

nistrazionicomunaliconvintedell’utilitàdicostruireunacollaborazioneconaltrecittàeconaltrisoggettipermi-gliorarelacapacitàprogettualedelleproprierealtàterri-torialiesvilupparepolitichedivalorizzazionesullequalifar convergere capacità, competenze e responsabilitàa più livelli. Progetti ampi e condivisi che consentanodioffrirepropostecompetitiveinterminidiqualitàediopportunitàdicrescitasociale,culturaleedeconomica.Il sodalizio, del quale fannoparte53soci fraComuni,Province, Regioni, Comunità Montane ed Enti Parco,svolge un’intensa attività di sostegno alle politiche ditutela e di promozione dei territori insigniti del presti-gioso riconoscimento Unesco e rappresenta uno deiprincipaliinterlocutoripertutticolorochehannoacuorelostraordinariopatrimonioculturaleepaesaggisticodelnostroPaese.ÈriconosciutaufficialmentedalGovernoitalianoedèl’unicosoggetto,oltreaigestorideiSiti,chepuòbeneficiaredispecificifinanziamentiperlatutela,lagestioneelavalorizzazionedeiSitiUnescoitaliani.

Oltre alla rivista SITI, l’associazione pubblica laguida ai “Luoghi Italiani Patrimonio dell’Umanità” (unvolumedicirca200pagineacolori,giuntoallaquartaedizione,chedescrivesinteticamentetuttiiSitiUnescodelnostroPaese),disponediunsitowebmoltovisita-to (un milione e mezzo di contatti annui), partecipaattivamenteeconsuccessoaconvegni eamanifestazionifieristicheeproducevarima-terialipromozionali.

Presidente: Claudio Ricci, sindaco diAssisi.Vicepresidenti:GiuseppeBaisi,sin-daco di Tivoli, e Corrado Valvo, sindaco diNoto.ilComitatodipresidenzaècompostodairappresentantideiComunidiAssisi,Ba-rumini, Ferrara, Noto e Tivoli; il ConsiglioDirettivo dai rappresentanti dei Comuni di

Alberobello,Andria,Barumini,Ferrara,Firenze,Urbino,Verona, Vicenza e della Regione Toscana; PresidenzapressoilComunediAssisi-PiazzadelComune06081Assisi(PG)Tel.0758138676fax0758138671e-mail:[email protected]; Segretariato Per-manente presso il Comune di Ferrara - Via Boccaleo-ne, 19 44100 Ferrara (FE) Tel. 0532419969/902 fax0532419909 e-mail: [email protected], sitowebwww.sitiuensco.it.

Soci: Comune di Alberobello, Comune di Amalfi,Comune di Andria, Comune di Aquileia, Comune diAssisi, Comune di Barumini, Comune di Capriate SanGervasio, Comune di Caserta, Comune di Cerveteri,Comune di Ercolano, Comune di Ferrara, Comune diFirenze,ComunediGenova,ComunediLipari,Comunedi Mantova, Comune di Matera, Comune di Modena,Comune di Montalcino, Comune di Napoli, Comune diNoto, Comune di Padova, Comune di Palazzolo Acrei-de, Comune di Piazza Armerina, Comune di Pienza,Comune di Pisa, Comune di Porto Venere, Comune diRavenna, Comune di Riomaggiore, Comune di Roma,Comune di Sabbioneta, Comune di San Gimignano,ComunediSiena,ComunediSiracusa,ComunediSor-tino,ComunediTarquinia,ComunediTivoli,ComunediTorino,ComunediTorreAnnunziata,ComunediUrbino,Comune di Venezia, Comune di Verona,

Comune di Vicenza, Co-munità Montana di Valle

Camonica,ConsorzioParcodelDeltadelPo,EnteParcoarcheologico e paesaggi-sticodellaValledeiTempli,ProvinciadiFerrara,Provin-cia di Perugia, Provincia diPesaro e Urbino, ProvinciadiRoma,ProvinciadiSaler-no, Regione Lazio, RegioneToscanaeRegioneVeneto.

Agrigento

L’ASSOCIAZIONE CITTÀ E SITI ITALIANI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO