rivista gennaio-febbraio 2012

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mici di Gesù Crocifisso A Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso” In caso di mancato recapito inviare al CPO di Macerata per la restituzione al mittente previo pagamento resi SOMMARIO 2. P. A. Pierangioli Spiritualità passionista: la spiritualità dell’amore 3. P. A. Pierangioli La Passione al centro della Spiritualità Passionista 4. P. R. Cecconi Meditiamo con il vangelo di Marco 5. Coltorti M. Grazia - XIV – La santità è amore di M. Maddalena Marcucci 6. Manuela Peraio VII Incontro Mondiale delle Famiglie Gennaio - Febbraio 2012 - Anno XIII n. 1 7. Manuela Peraio Sacra famiglia: modello della famiglia cristiana 8-9. Consiglio Nazionale 10-11. Consacrazioni 12-13. Testimonianze 14. Passionisti-Chiesa-Società 15. Programma di Formazione 2012 16. Ricordo di Severino di Marco

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mici di Gesù CrocifissoA Rivista del Movimento Laicale Passionista “Amici di Gesù Crocifisso”

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SOMMARIO

2. P. A. Pierangioli Spiritualità passionista: la spiritualità dell’amore

3. P. A. Pierangioli La Passione al centro della Spiritualità Passionista

4. P. R. Cecconi Meditiamo con il vangelo di Marco

5. Coltorti M. Grazia - XIV – La santità è amoredi M. Maddalena Marcucci

6. Manuela PeraioVII Incontro Mondiale delle Famiglie

Gennaio - Febbraio 2012 - Anno XIII n. 1

7. Manuela PeraioSacra famiglia: modello della famiglia cristiana

8-9. Consiglio Nazionale

10-11. Consacrazioni

12-13. Testimonianze

14. Passionisti-Chiesa-Società

15. Programma di Formazione 2012

16. Ricordo di Severino di Marco

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1 – Spiritualità passionista: la spiritualità dell’amoredi P. Alberto Pierangioli

Gennaio 2012

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Nel 2011 abbiamo approfonditola conoscenza della vita di sanPaolo della Croce, fondatore

della famiglia passionista. Nel 2012 e2013 rifletteremo sulla sua spiritualità,secondo i suoi esempi. Gli argomentisono stati decisi dal ConsiglioNazionale del 29 ottobre scorso.Questa prima catechesi vuole essereuna sintesi della spiritualità passioni-sta, come pensata, vissuta ed insegnataanche ai laici, dal santo fondatore.

Gesù chiama tutti a seguirlo, ripe-tendo: «Venite dietro a me»; le stradedella sequela possono essere tante,purché basate sul Vangelo e approvatedalla Chiesa. Il Signore chiamò sanPaolo della Croce a seguirlo per unavia particolare, rivelando a lui ilVangelo della passione, come ad altrifondatori rivelò altri aspetti delVangelo. Noi Passionisti, religiosi elaici, siamo chiamati a seguire Cristoper questa via, ma è importante cono-scerla bene. Dopo alcuni anni di ade-sione agli Amici di Gesù Crocifisso, èevidente se la persona ha capito e staseguendo seriamente la spiritualitàpassionista, se non è così, prima o poil’abbandona o rimane sempre ai mar-gini del cammino, con una sequelamolto superficiale. Per essere vera,deve essere la sequela dell’amore,che predispone ad accettare tutto,gioie e dolori, con amore e per amore.Per seguire sul serio Gesù Crocifisso,dobbiamo approfondirne la conoscen-za, imparando a contemplarlo.Benedetto XVI, nella sua enciclica«Deus caritas est», afferma che percapire “Dio Amore”, il punto di par-tenza deve essere «lo sguardo rivoltoal fianco squarciato di Cristo… È lìche tale verità può essere contempla-ta. E partendo da lì deve ora definirsiche cosa sia l’amore. A partire da que-sto sguardo, il cristiano trova la stra-da del suo vivere e del suo amare»[DCE n.5].

«Il fianco squarciato di Cristo» èil simbolo dell’amore «fino alla fine»del Figlio di Dio.

Dio è amore e, tutto quello checompie, lo compie per amore, come lacreazione, la redenzione, la provviden-za, ma è la passione la prova più con-vincente dell’amore della Trinità pernoi. Possiamo vedere nella prima enci-clica del papa le basi e la sintesi dellaspiritualità passionista, che “è la spiri-

tualità dell’amore appresa dal cuoreaperto del Crocifisso”. Paolo dellaCroce definisce la passione di Gesù,con una frase diventata celebre, «lapiù grande e stupenda opera del-l’amore divino» (L. II,499), e poi «ilmiracolo dei miracoli dell’amore diDio, la scuola divina ove s’imparal’altissima scienza della santità» (L.II. 726). Chiedo venia se nel presenta-re le catechesi di questo anno, ripeteròspesso queste frasi, perché sono basi-lari per capire gli insegnamenti delnostro fondatore. Per evitare il rischiodi una conoscenza superficiale, èimportante per noi, approfondire laspiritualità passionista, perché non

diventi una spiritualità lacrimevoleche si ferma solo al dolore fisico diGesù, senza penetrare nel suo cuore esenza farci scoprire il suo amore per ilPadre e per noi che lo ha portato adaccettare la sua dolorosa passione.

L’AMORE E LA CROCEMa che cosa è e come si manifesta

l’amore vero? L’amore non è solo sen-timento. L’esperienza ci dice che suquesta terra non c’è vero amore senzasacrificio e quindi senza sofferenza,perché l’amore vero è dono di sé eogni dono, essendo un passaggio diproprietà senza una ricompensa diret-ta, è sacrificio. Paolo della Croce hacapito che anche l’amore di Dio inclu-de il dolore, cioè il sacrificio. Egli èvissuto immerso nel mistero dellaPassione di Gesù e da essa ha imparato«la passione dell’amore». Scrive

queste parole stupende a una santasuora, Colomba Geltrude Gandolfi:«Se vi sentite tutta penetrata dallepene dello Sposo divino, fate festa; maquesta festa si fa nella fornace delDivino Amore, perché il fuoco chepenetra fin nelle midolla delle ossatrasforma l’amante nell’amato emischiandosi l’amore col dolore e ildolore con l’amore, si fa un mistoamoroso e doloroso, ma tanto unitoche non si distingue né l’amore daldolore, né il dolore dall’amore, tantoche l’anima amante gioisce nel suo

dolore e fa festa nel suo dolorosoamore» (L. II, 440).

Queste parole possono essere scrit-te solo da chi ne ha fatto una veraesperienza personale. Paolo volevaportare tutti alla scuola del Crocifisso,perché da lui imparassero ad amare“fino alla fine” Dio e il prossimo, finoa trasformare anche il dolore in un attodi amore. Questa è la base della spiri-tualità passionista, Non siamo seguacidella croce, ma del Crocifisso: vene-riamo e amiamo la croce, perché suquel legno c’è una persona che si èimmolata per amore per noi.Accettiamo la croce, perché ci fa par-tecipare alla croce di Gesù. Vediamo lacroce come frutto dell’amore.Dall’alto della croce Gesù ci attira a sée ci aiuta a trasformare il dolore inamore, il sacrificio in gioia.

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In copertina: Raffaello, Sacra Famiglia

Amici di Gesù Crocifisso alla festa della Passione innalzano le Croci

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Per conoscere seriamente la spi-ritualità passionista, come inse-gnata da san Paolo della Croce,

dobbiamo partire dalla convinzioneche la passione di Gesù è il centrooriginale della sua vita, del suo magi-stero e del suo apostolato. Gli studiosirilevano che l’originalità e il meritomaggiore di san Paolo della Croce stanell’avere additato nel mistero dellacroce, la via maestra della salvezza edella santità. Molti altri santi emaestri hanno parlato di GesùCrocifisso, ma nessuno prima dilui ha affermato con tanta forzache mettere Gesù Crocifisso alcentro del cammino spiritualeimplica, non solo la conoscenzadel Crocifisso, ma anche la con-formazione a Lui.

Simboli profondi di questascelta sono due immagini di sanPaolo della Croce che poteteammirare nelle case e nelle chie-se dei Passionisti: la prima è unquadro del santo elevato in estasidavanti a un grande crocifissoche, con un braccio staccatodalla croce, lo abbraccia e lostringe al cuore. La secondamostra il santo che parla alpopolo, mentre presenta e additaai fedeli un grande crocifisso. Ledue immagini sono la sintesi piùbella della spiritualità e del-l’apostolato di san Paolo dellaCroce. Nella Chiesa ci sono statitanti santi innamorati di GesùCrocifisso, ma quando ci sivuole riferire al mistico e apo-stolo del Crocifisso per eccellen-za, ci si riferisce sempre a sanPaolo della Croce.

Come ha avuto origine inPaolo questa intuizione e scelta? Laprima formazione cristiana avuta daPaolo dalla sua santa mamma, AnnaMaria Massari, madre di 16 figli,aveva impresso nella sua mente e nelsuo cuore soprattutto gli esempi eroicidei primi anacoreti e monaci cristiani epoi il racconto della dolorosa passionedi Gesù.

Quando il suo vescovo lo vestedell’abito nero, egli si firma non piùPaolo Danei, ma Paolo eremita. Ilprimo nome che voleva dare all’istitu-to che stava progettando era “I Poveridi Gesù”. Poi pian piano la passionedi Gesù diventa il centro e la luce di

tutta la sua vita e passa dall’aspettonegativo delle privazioni, all’aspettopositivo dell’amore, che scopre insommo grato nella passione di Gesù.

Una conversione speciale e unailluminazione eccezionale

Due episodi fondamentali influen-zano questa scelta. Il primo fu la così

detta “conversione”: nel 1713, all’etàdi circa vent’anni, Paolo, ascoltandoun discorso del parroco, resta talmentefolgorato dalla grandezza dell’amoredi Dio da vedere in modo totalmentenuovo la sua vita. Riceve il dono diuna profonda contrizione dei suoi pec-cati e fa, con il parroco, una confes-sione generale della sua vita, con ladecisione di “darsi ad una vita santae perfetta”. Da sottolineare che Paolo,fino a questo momento, è vissuto sem-pre in grazia di Dio, ma dalla cosìdetta “conversione”, sente più fortel’attrattiva dell’intimità con Dio, diuna maggiore frequenza dei sacramen-

ti e della meditazionequotidiana sulla vita epassione di Gesù.

Il secondo episodio fu una illumi-nazione eccezionale, avvenuta nel1720, a 26 anni, mentre stava tornandoa casa, dopo aver partecipato congrande fervore alla messa. Egli stessoracconta: “Per la strada andavo rac-colto come in orazione; quando fui inuna strada per voltare verso casa, fui

elevato in Dio con altissimoraccoglimento, con scordamen-to di tutto e grandissima soavi-tà interiore; ed in questo tempomi vidi in spirito vestito di nerosino a terra, con sul petto unacroce bianca sopra un cuore eche dentro aveva scritto il nomeSS.mo di Gesù” (L. IV, 218).

E’ la svolta fondamentalenella vita di Paolo, che, un annodopo, nel momento del crollo ditutte le sicurezze umane, lo por-terà nella basilica di S. MariaMaggiore a Roma, a fare il votodi dedicare la sua vita a GesùCrocifisso, ad amarlo e farloamare, impegnandosi a fonda-re la Famiglia Passionista, nellaquale la passione di Gesù saràal centro di tutto.

Questo voto è la base e ilcentro della vita di san Paolodella Croce, del suo caminospirituale, della sua attività edel suo insegnamento, che loporterà alla grande scoperta che“la passione di Gesù è la piùgrande e stupenda opera deldivino amore”.

Il Concilio Vaticano II hamesso il centro della “storiadella salvezza” nel mistero

della passione, morte e risurrezione diCristo. E’ questo anche il pensiero diPaolo quando afferma che la salvezzadelle anime viene dalle piaghe e dalsangue di Gesù, anche se da lui vieneespresso con un linguaggio diverso.

Dopo anni di cammino, comeAmici di Gesù Crocifisso e facentiparte della Famiglia Passionista, dob-biamo esaminarci se davvero GesùCrocifisso è il centro della nostra vitae del nostro cammino spirituale. Sedavvero fosse così e si spremesse ilnostro cuore, ne dovrebbe uscire fuoriun Crocifisso!

[email protected].

2 – La passione di Gesù centro della spiritualità Passionistadi P. Alberto Pierangioli

Febbraio 2012

S. Paolo della Croce attirato e abbracciatodal Crocifisso

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condividere lo stato d’animo che lopervade, come se non volesse esseresolo in questo frangente. Chiede infattiai tre discepoli di restare lì vicino a luie di vegliare, cioè di restare svegli alfine di partecipare al momento che staattraversando.

Nella confidenza in Dio la forza perlasciarsi consegnare

Andato un poco oltre, Gesù cade aterra. Si ha la sensazione che Egli siacome schiacciato dal peso di quantogli si sta prospettando. Stando così,prostrato al suolo, rivolge al Padre lasua preghiera. L’orazione di Gesùmanifesta quanto desideri evitare lesofferenze e la morte che ormai sistanno avvicinando (cf. vv. 41s).L’Evangelista scrive infatti così: “pre-gava che, se fosse possibile, passassevia da lui quell’ora”. Gesù, nella suaumanità, non prova alcuna attrazioneverso il dolore, verso il buio dellamorte e chiede che, qualora rientrassenel progetto di Dio, possa essererisparmiato da tutto questo.

Si rivolge al Padre dicendo: “Abbà,Padre!”. Nel mondo giudaico, il terminearamaico Abbà non si usava mai perrivolgersi a Dio durante la preghiera.Veniva invece utilizzato dal figlio perrivolgersi al proprio padre terreno inmaniera affettuosa e confidenziale.Marco, in questa maniera, è come selasciasse trasparire qualcosa della pro-fondissima relazione esistente tra ilPadre e il Figlio. L’Evangelista ci mostracosì che, quanto è intensa la sofferenzadi Gesù in questo momento, tanto è pro-fonda la sua intimità con il Padre.

È in virtù di questo amore profon-

do che il Figlio, pur sentendo unagrande riluttanza dinanzi alla Passioneimminente, alla fine decide di attuareil volere del Padre. Infatti, dopo la pro-lungata preghiera, Gesù va spontanea-mente verso quanto lo attende: “Èvenuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomoviene consegnato nelle mani dei pec-catori. Alzatevi, andiamo! Ecco, coluiche mi tradisce è vicino”.

La Buona NotiziaGesù, il Figlio di Dio, ha condiviso

la paura, l’inquietudine e la profondaafflizione che l’uomo prova dinanzialla sofferenza ed alla morte. Il disce-polo del Signore, dunque, non deveturbarsi quando, nei momenti piùdrammatici della vita, sperimentaanche dentro di sé questi sentimenti. Ilcristiano, anche se rigenerato alla vitadi grazia mediante il Battesimo, nonpuò pretendere di svestirsi della pro-pria umanità.

Il Signore però ha anche mostratoall’uomo dove può trovare la forza peraffrontare tutte le prove che incontrasul proprio cammino: nell’intima, con-fidenziale, fiduciosa comunione conDio. Dice S. Paolo Apostolo nella let-tera ai Filippesi: “Tutto posso in coluiche mi dà la forza” (Fil 4,13).Per amore del Signore, il cristiano puòanche accettare di essere consegnatonelle mani dei peccatori (v. 41), nellacertezza che anche quel passaggiorientra nel volere di Dio, l’unicobuono che “nel terzo giorno” intervie-ne, liberando il suo consacrato dagliinferi (cf. At 2,27) a cui hanno tentatodi relegarlo per sempre.

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Carissimi Amici, in questonuovo anno ci soffermere-mo sui racconti della

Passione di Gesù secondo la reda-zione di Marco. In compagnia delsecondo Evangelista, vogliamoscoprire sempre più la bellezzadel volto di Cristo, per amarlo etestimoniarlo nella vita di ognigiorno. Iniziamo con la lettura-ascolto del racconto di Gesù nelGetsemani.

Giunsero a un podere chiama-to Getsèmani ed egli disse ai suoidiscepoli: «Sedetevi qui, mentreio prego». Prese con sé Pietro,Giacomo e Giovanni e cominciò asentire paura e angoscia. Disseloro: «La mia anima è triste finoalla morte. Restate qui e veglia-te». Poi, andato un po’ innanzi, caddea terra e pregava che, se fosse possibi-le, passasse via da lui quell’ora. Ediceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibi-le a te: allontana da me questo calice!Però non ciò che voglio io, ma ciò chevuoi tu». Poi venne, li trovò addor-mentati e disse a Pietro: «Simone,dormi? Non sei riuscito a vegliare unasola ora? Vegliate e pregate per nonentrare in tentazione. Lo spirito èpronto, ma la carne è debole». Siallontanò di nuovo e pregò dicendo lestesse parole. Poi venne di nuovo e litrovò addormentati, perché i loroocchi si erano fatti pesanti, e nonsapevano che cosa rispondergli. Venneper la terza volta e disse loro:«Dormite pure e riposatevi! Basta! Èvenuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomoviene consegnato nelle mani dei pec-catori. Alzatevi, andiamo! Ecco, coluiche mi tradisce è vicino».

I sentimenti di Gesù di fronte allaPassione

Gesù, giunto al Getsemani con isuoi discepoli, chiede loro di restareall’ingresso del podere. Dopo averpreso con sé soltanto Pietro, Giacomoe Giovanni, inizia a sperimentare tuttauna gamma di sentimenti che mostra-no fino a che punto senta ripugnanzadinanzi alla Passione ormai imminen-te. Inizia infatti a provare spavento eangoscia; comunica ai tre discepoliche sono con lui di essere triste finoalla morte, di provare cioè un’afflizio-ne fortissima. È assai significativo ilfatto che Gesù comunichi a Pietro,Giacomo e Giovanni quello che passanel suo cuore. Sente il desiderio di

4 I - MEDITIAMO CON IL VANGELO DI MARCOGesù, pregando il Padre, vince paura e angoscia (14,32-42)

di P. Roberto CecconiCP

Giovanni Bellini,Gesù nel Getsemani

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sempre il desiderio e la volontà diagire a vantaggio del prossimo. E’sempre pronta a rispondere a ciò che leviene chiesto dal prossimo anche acosto di qualche sacrificio e fatica.Questo è uno dei segni più chiari delvero amore di Dio in un’anima!

Proprio su questi segni si dovreb-bero basare i confessori e i direttoridelle anime. Dovrebbero chiederecome viene praticata la carità e chestima hanno di questa virtù.

Solo a misura che si progrediscenella pratica della carità fraterna, siavanza nell’amore a Dio, senza di que-sto i più ardenti desideri di perfezionesono una velleità. Troppo spesso si tra-scura la pratica di questa virtù nelleparole, nelle azioni, nei pensieri. Gesùci ha detto che dobbiamo amarci comeLui ci ha amati (Gv 13,34), anche senon riusciremo mai a fare per il pros-simo ciò che Lui ha fatto per noi.

Spesso si lodano le anime buoneper la loro vita ritirata, nascosta e mor-tificata, senza tenere conto se tuttoquesto è regolato e accompagnatodalla carità fraterna. Il Padre non sipuò compiacere delle opere buone diun figlio se comportano danno aglialtri, oppure se chiudono il cuore aidolori, ai bisogni del prossimo, colpretesto di fare opere buone, pregiudi-cando la carità.

Tutte le virtù sono buone,ma la carità è la virtù che ilSignore ci comanda in modospeciale: Questo vi coman-do: amatevi gli uni gli altri(GV 15,17). E la carità è unavirtù di cui non si può soloteorizzare ma di cui dobbia-mo parlarne in modo moltoconcreto e pratico:

Carità con le persone concui viviamo - dolcezza e ama-bilità, comprensione e com-patimento dei difetti, disponi-bilità...

Carità con i buoni e i cat-tivi - non soffermarsi sui pec-cati degli altri, ma vedere nelprossimo l’immagine di quelDio che amiamo.

Carità con gli infermi - èal capezzale delle membrasofferenti di Gesù che sidistingue il vero amore diDio. Prima o poi a tutti noicapiterà di essere chiamatidalla carità presso qualcheinfermo per soccorrerlo,

sia spiritualmente che material-mente. L’anima che ama veramen-te Dio saprà riconoscere in quelletto di dolori la croce formata daisuoi peccati, che Gesù portò sullespalle e sulla quale si stese peramore. In tutto ciò che negli infer-mi c’é di ripugnante, saprà vederee riconoscere ciò che è anche suo:gli effetti del peccato.

Così, mentre siamo chiamati acompatire chi soffre, siamo chia-mati anche a fare memoria dellostato orrendo in cui ridussero ilcorpo santissimo di Gesù i peccatidi tutto il mondo, che Egli si èaddossato per espiarli e salvaretutti gli uomini.

La Vergine Addolorata, con lesue purissime e materne mani, nonpoté soccorrere e alleviare i doloristrazianti di Gesù nella Passione;possiamo però farlo noi con quelliche soffrono: in essi c’é il medesi-mo Gesù che patì sul Calvario. Ciòche facciamo ai malati Gesù loaccetta come se lo avessimo fatto aLui, e chi si comporta in questomodo è sicuro di amare Dio.

Coltorti Maria Grazia

““Se uno ha ricchezze diquesto mondo e vedendoil suo fratello in necessi-

tà, gli chiude il proprio cuore,come dimora in lui l’amore diDio? ” (1 Gv. 3,17.)

Non possiamo fare a menodi notare come la Madre MariaMaddalena dedichi al temadella carità fraterna ben duescritti consecutivi, a dimostra-zione che essa è la virtù piùimportante e anche la cartina ditornasole per verificare il livel-lo di avanzamento del nostroamore verso Dio. Leggendoquesto secondo scritto ho pen-sato subito che sia moltoimportante farlo nostro, comeAmici di Gesù Crocifisso, laicipassionisti in cammino nellavia della santità. Le parole cheascolteremo saranno, comesempre, molto dirette e ci invi-teranno, senza tanti sottintesi, afare un chiaro esame dicoscienza.

Dunque ricordiamo ancora unavolta che la presenza di carità fraterna èil contrassegno che in un’anima c’él’amore di Dio. Se ci dedichiamo allapratica della carità verso gli altri, nonmossi da sentimenti umani, ma solo perpiacere a Dio, perché così Lui vuole e ciordina, possiamo stare tranquilli sullasincerità del nostro amore a Dio.

Se sentiamo in noi come una spintainsopprimibile ad interessarci deglialtri e a cogliere le loro necessità eproblematiche anche se non chiara-mente esposte, e a cercare di andareloro in aiuto, se non potendo in altromodo, almeno col desiderio e la pre-ghiera, è certo che amiamo anche Diosenza interruzione.

Se invece non sentiamo questanecessità e ci contentiamo di dire -Mio Dio ti amo, quanto sei buono! -senza curarci che anche altri aminoDio e possano dire altrettanto, il nostroamore di Dio è ancora molto limitato.Questo perché, quando l’amore hapreso veramente possesso di un’ani-ma, non la lascia in pace, la muovesempre a cercare il modo e la manieradi estendere i suoi benefici influssi adaltri, proprio a somiglianza di Coluiche per tutti egualmente, buoni e catti-vi, fa splendere il sole.

L’anima posseduta dal vero amorea Dio se non è in azione ha comunque

XIV - “LA SANTITÁ É AMORE” di Madre M. Maddalena Marcucci

I CARATTERI DEL DIVINO AMORE: ancora sulla carità fraterna

di Maria Grazia Coltorti

Van Gogh,Pietà

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6 VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE Milano 2012

AMilano dal 30 maggio al3 giugno 2012 si svolgeràil VII Incontro mondiale

delle famiglie. L’IncontroMondiale delle Famiglie è unincontro internazionale di fami-glie promosso dalla Chiesa.

L’annuncio è stato dato dome-nica 18 gennaio da BenedettoXVI, intervenuto in videoconfe-renza alla celebrazione conclusi-va del VI Incontro mondiale aCittà del Messico. Alla presenzadi un milione di persone riunitedavanti al santuario dellaMadonna della Guadalupe per lacelebrazione della messa presie-duta dal cardinale TarcisioBertone, il Santo Padre ha voluto«ringraziare sinceramente il car-dinale Tettamanzi per la sua ama-bilità nell’accettare questo impor-tante impegno».

La storiae le precedenti edizioni.

L’Incontro mondiale delle fami-glie, che ha una cadenza triennale,è stato promosso per la prima voltada Giovanni Paolo II nel 1994 aRoma. Nel 1997 si svolse a Rio deJaneiro, nel 2000 ancora a Roma,nel 2003 a Manila, nel 2006 aValencia e nel 2009 a Città delMessico.

Temidelle edizioni precedenti

Roma, 1994 - Anno dellaFamiglia nella Chiesa. La famiglia,cuore della civiltà dell’amore

Rio de Janeiro, 1997. La fami-glia: dono e impegno, speranzadell’umanità

Roma, 2000, nel contesto delGrande Giubileo-Giubileo delleFamiglie: I figli, primavera dellafamiglia e della società

Manila, 2003, la famiglia cri-

stiana: una buona novella per ilterzo millennio

Valencia, 2006, la trasmissionedella fede nella famiglia

Città del Messico, 2009, lafamiglia, formatrice ai valoriumani e cristiani

Il logo. Il logo rappresenta unafamiglia in atteggiamento festoso,inserita nel profilo stilizzato delDuomo di Milano. Le guglie sug-geriscono il profilo di una cittàindustriale ricca di ciminiere.Lavoro, festa, famiglia si fondonoin un’unica immagine che assumeil suo senso profondo nell’essereracchiusa nella chiesa cattedrale diMilano.

L’Incontro tradizionalmenteconsta di tre momenti:

-un previo Congresso teologico- pastorale della durata di due o tregiorni.

-una celebrazione festiva nelcorso della quale vengono solita-mente offerte delle testimonianzenel contesto della preghiera per lafamiglia. In varie occasioni è statopresente il Santo Padre;

-una solenne Concelebrazioneeucaristica conclusiva che normal-mente è presieduta dal Papa.

In continuità con il convegnoecclesiale del 2006 a Verona, che asua volta metteva a fuoco la vitaaffettiva e i legami famigliari, illavoro e la festa, il tema del VIIIncontro mondiale delle famigliesarà “La famiglia: il lavoro e lafesta”. “È un tema – potremmodire – “laico”, che esce dal peri-metro di una considerazione solointraecclesiale e religiosa dellafamiglia. Il nesso strettissimo tralavoro e festa, correlando i duemomenti qualificanti l’intero vissu-to familiare, mostra la famigliaquale nucleo sorgivo: è il fonda-mento dei legami primordiali dellasocietà; è il luogo dove – nel-l’esperienza viva dell’essere sposi,genitori, figli, fratelli e sorelle – sicostruiscono le relazioni di doma-

ni; è il soggetto principale cheogni nazione è chiamata a salva-guardare e a promuovere”.(Cardinale Dionigi Tettamanzi).

A sua volta Benedetto XVIauspica: “Il prossimo IncontroMondiale delle Famiglie costitui-sce un’occasione privilegiata perripensare il lavoro e la festa nellaprospettiva di una famiglia unita eaperta alla vita, ben inserita nellasocietà e nella Chiesa, attenta allaqualità delle relazioni oltre cheall’economia dello stesso nucleofamiliare.

L’evento, per riuscire davverofruttuoso, non dovrebbe però rima-nere isolato, ma collocarsi entro unadeguato percorso di preparazioneecclesiale e culturale.

Auspico pertanto che già nelcorso dell’anno 2011, XXX anni-versario dell’Esortazione apostoli-ca Familiaris consortio, “magnacharta” della pastorale familiare,possa essere intrapreso un validoitinerario con iniziative a livelloparrocchiale, diocesano e naziona-le, mirate a mettere in luce espe-rienze di lavoro e di festa nei loroaspetti più veri e positivi, con par-ticolare riguardo all’incidenza sulvissuto concreto delle famiglie.Occorre perciò promuovere unariflessione e un impegno rivolti aconciliare le esigenze e i tempi dellavoro con quelli della famiglia e aricuperare il senso vero della festa,specialmente della domenica,pasqua settimanale, giorno delSignore e giorno dell’uomo, giornodella famiglia, della comunità edella solidarietà.”

Partecipando alla messa, lafamiglia dedica spazio e tempo,offre energie e risorse, impara chela vita non è fatta di soli bisogni daesaudire, ma di relazioni dacostruire.

Nella messa la famiglia si ali-menta alla mensa della parola e delpane, che dà sapore e senso alleparole e al cibo condivisi alla tavo-la di casa.

di Manuela Peraio

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E’ tempo per riflettere sui valorifondamentali che sono alla basedella comunità familiare e che

ci vengono suggeriti dalla SantaFamiglia di Nazareth

La Chiesa considera insieme laFamiglia di Nazareth e la famiglia cri-stiana, come suo riflesso. Pur nella suasingolarità, la famiglia di Gesù si pre-senta come un vero modello di vita,con le sue virtù e con il suo amore.

“La casa di Nazaret è la scuoladove si è iniziati a comprendere la vitadi Gesù, cioè la scuola del Vangelo.Qui si impara ad osservare, ad ascol-tare, a meditare, a pene-trare il significato cosìprofondo e così misterio-so di questa manifesta-zione del Figlio di Diotanto semplice, umile ebella. Forse anche impa-riamo, quasi senzaaccorgercene, ad imita-re. Qui impariamo ilmetodo che ci permette-rà di conoscere chi è ilCristo”(Paolo VI)

Ogni famiglia ha unavocazione-miss ione,progettata da Dio per ilbene di tutta la Chiesa.Ora purtroppo, moltefamiglie sono in crisi,per cui c’è da riproporrel’esempio di quella santacomunità familiare che èvissuta nella casetta diNazareth: Gesù, Maria eGiuseppe.

Gesù, Maria e Giuseppe avevano ilcuore libero dai beni terreni permeglio possedere, contemplare egustare i beni soprannaturali ed eterni.Entrando nella casa di Nazareth, tro-viamo che lì c’era solo il necessarioper vivere; infatti Maria e Giuseppe ciinsegnano che a Dio non interessano lenostre cose, ma le nostre anime. E poici dicono ancora che tutto ciò cheabbiamo è dono gratuito di Dio

Gesù, Maria e Giuseppe avevanoDio nel cuore, nella mente e in tutte leazioni della loro vita; per cui non c’eraposto per ripiegarsi su pensieri, desi-deri o cose poco degne della presenzaviva del Signore. Vivevano la granderealtà del regno dei cieli. La loro casaera spoglia di bellezza materiale, maera risplendente di gioia pura e santa.

I due santi sposi hanno detto sem-pre “sì” a Dio, senza condizioni o

riserve, non soltanto per quanto riguar-dava le verità rivelate, ma anche aColui che le rivelava. Infatti hannoaccolto Gesù nella loro casa, con gran-de calore umano, credendolo vero Dioe vero Uomo. Ecco la grande testimo-nianza di fede della Santa Famiglia diNazareth!

Sappiamo che la fede ci sostiene eci dà forza, mentre la speranza ci dàanche la gioia del nostro camminareperché sappiamo di non essere soli,ma camminiamo con noi Colui che èun Padre buono e generoso.

Sperare, per Maria e Giuseppe,

significava attendere nella fede unapromessa di vita e di salvezza; fatta daColui che mantiene sempre la Parola;anche se spesso all’orizzonte appari-vano persecuzioni e difficoltà.

Maria e Giuseppe avevano eredita-to il vero senso della speranza dallesacre scritture e dalle tradizioni delpopolo ebraico; quindi per loro la spe-ranza non nasceva da un sentimento,non dipendeva da stati d’animo e daqualche cosa di occasionale, ma sifondava essenzialmente sulla Parola diDio.

Gesù, Maria e Giuseppe hannoacceso nel loro focolare domestico diNazareth un grande incendio diamore che da allora continua a diffon-dersi nel mondo intero. La casa diNazareth diventava così la prima pic-cola chiesa del regno di Dio, dove iprimi assidui ascoltatori e fedeli prati-canti erano Maria e Giuseppe.

Gesù, Maria e Giuseppe, attraversola loro esperienza di dialogo con Dio,ci insegnano il modo più semplice epratico della preghiera.

La Santa Famiglia di Nazareth, conil proprio modo di agire ci dice che peressere in grado di pregare bene, comeprima cosa c’è da creare l’ambienteinteriore ed esteriore. Tra loro c’era uncomportamento familiare affabile,delicato e di sincera comunione; equesto era il primo elemento per poientrare più facilmente in dialogo con ilSignore.

E Gesù insegna di entrare nel tem-pio del nostro spirito,dove è tanto più facileascoltare la voce diDio e quindi dialogarefamiliarmente con Lui

La Santa Famigliadi Nazareth ha prati-cato la semplicitàevangelica vivendosecondo la “sapienza”di Dio e non secondola “sapienza” umanache chiama sapientechi sa accumulare ric-chezze o sa conquista-re il potere, o sa gode-re i piaceri sensualidella vita

La Santa Famigliadi Nazareth consideracome bene supremoDio e cerca di cono-scerlo sempre meglio,di possederlo e di

amarlo, “prendere la propria croce” efare un cammino di sacrificio fino alcalvario. Loro l’hanno fatto, ed oral’insegnano a noi.

Certamente la Santa Famiglia eraprivilegiata per la presenza di Gesù,ma con il loro modo cortese di viverevuole insegnare a tutta le famiglie delmondo che quando si vive la presenzadi Dio nel cuore e nel focolare dome-stico, si vive più pace, comprensione evera armonia.

L’ambiente familiare è importante,ma più importante è vivere profonda-mente il dono della grazia di Dio.

Certo che non basta vivere con lamente in Dio, se poi Dio non lo faccia-mo calare in ogni atto della nostra vita.

Gesù, Maria, Giuseppe erano sem-pre immersi nell’amore di Dio e tuttofacevano per amore a Dio

Manuela Peraio

SACRA FAMIGLIAMODELLO DELLA FAMIGLIA CRISTIANA

VII Incontro Mondiale

di Manuela Peraio

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8

Il 29 0ttobre si è svolto aMorrovalle il XXIIConsiglio Nazionale

degli Amici di GesùCrocifisso. Hanno parteci-pato 44 membri elettori: P.Dario di Giosia AssistenteProvinciale del MLP esostituto del padreProvinciale, P. AlbertoPierangioli AssistenteNazionale, il ConsiglioEsecutivo uscente, noveAssistenti Spirituali, iCoordinatori e vice delleFraternità e del Gruppodelle Famiglie.

P. Dario di Giosia pre-siede le Lodi e rivolge aipartecipanti una profondariflessione sul ruolo dei laici nellavita e spiritualità passionista. LaPresidente Piera Iucci ricorda lasua storia all’interno degli AGC,affermando di essere alla fine delsuo mandato come Presidente, maoffre l’aiuto della sua esperienza achi sarà chiamato a sostituirla.Padre Alberto Pierangioli, ringra-zia il Consiglio esecutivo uscenteper il lavoro svolto, in particolarePiera Iucci per i suoi 14 anni nelConsiglio Esecutivo, di cui 11come Presidente. Costatando peròla difficoltà di trovare in questomomento un suo sostituto, chiede aPiera di accettare un eventualereincarico, anche per svolgere unruolo di traghettatrice per i nuovieletti.

Si procede quindi all’appellodei 44 elettori presenti.

Viene poi presentata la lista di14 candidati indicati dalle frater-nità per l’ezione al ConsiglioEsecutivo: Germani Germana eIucci Piera di Civitanova,Menghini Benaducci Mariella eLattanzi Enrico del GruppoFamiglie, Di ClementeAnnamaria, Impicciatore Edio e

Stante Giulio di Fossacesia,Calvarese Pio e Maraessa Rita diGiulianova, Coltorti Maria Graziadi Montecosaro, Astorri LazzariniMarika e Cipolletti Laura diMorrovalle, Bordoni Fabiola eFragola Nello di Porto S. Elpidio.

Elezionedegli 8 membri laicidelConsiglio Esecutivo

Secondo le norme previstedallo Statuto, vengono eletti mem-bri del Consiglio Esecutivo:

Calvarese Pio, Coltorti MariaGrazia, Iucci Piera, CipollettiLaura, Fragola Nello, AstorriLazzarini Marika, MenghiniBenaducci Mariella, MaraessaRita.

All’interno di questi 8 neoeletti,il Consiglio Nazionale eleggecome presidente Iucci Piera.

Il nuovo Consiglio Esecutivo,composto dagli 8 laici edall’Assistente P. AlbertoPierangioli, elegge come VicePresidente Calvarese Pio e con-

ferma come segretaria ColtortiMaria Grazia.

II - Dopo la sosta per il pranzocomunitario, consumato con gioiainsieme alla Comunità Passionistache lo ha offerto, si riprende l’in-contro per discutere i problemiposti all’ordine del giorno.

I. Programma di formazione2012:

P. Alberto presenta un elenco ditemi per continuare nel 2012 l’ap-profondimento della spiritualitàpassionista e chiede agli Assistentie ai Laici idee nuove e stimoli perallargare il programma di forma-zione per il 2012 e 2013. E’ statosuggerito di tenere presente anche“l’anno della fede” indetto dalpapa e il documento della CEI“Educare alla vita buona delVangelo” e uno studio sulla evolu-zione della spiritualità passionistadal Fondatore ad oggi, secondo ivari cambiamenti della società.

Si è deciso di organizzare anchel’anno prossimo il corso di forma-zione per responsabili nel mese difebbraio, con data da stabilire.

XXII CONSIGLIO NAZIONALE AGC

Partecipanti al XXII Consiglio Nazionale a Morrovalle

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II. Servizi nel movimento: Piera ripresenta l’organigram-

ma preparato da Enrico Lattanzi alconsiglio nazionale del 2008. E’necessario fare una distribuzionedei compiti tra i componenti delConsiglio Esecutivo ed anche al difuori di esso.

P. Alberto parla degli AmiciAggregati, che definisce una risor-sa che deve esserevalorizzata eseguita con piùcostanza, con unr e s p o n s a b i l enazionale chesegua e animi iresponsabili locali.

P. Luciano,redattore dellaRivista, chiede piùcollaboratori cheabbiano tre caratte-ristiche: saper scri-vere, sapere cosascrivere ed esserepuntuali all’impe-gno. Possono pren-dere contatto diret-tamente con lui.

III. Esercizi spirituali: I due corsi di esercizi del 2011

sono stati positivi con qualcheaspetto da mettere a punto. Per il2012 si chiede di trattare il temadella FEDE che sarà il tema di tuttala Chiesa dall’ottobre 2012, comeannunciato dal Papa. Approfondirein particolare la fede in san Paolodella Croce.

IV. Ventennale delMovimento Laicale Passionista:

Dal 27 al 30 aprile 2012, pres-so il santuario di S. Gabriele, sisvolgerà il Convegno del MLPper celebrare il ventennale dellasua nascita. Sostituirà la Giornatadi Spiritualità degli Amici e laFesta della Famiglia Passionista. Il

programma con i costi e la possibi-lità di prenotarsi saranno comuni-cati a breve.

V. 150° dell’Apparizione dellaMadonna della Stella.

Il movimento degli AGC, natonel santuario Madonna della Stella,organizzerà un grande pellegrinag-gio per ringraziare la Madonna e

rinnovare la fedeltà al camminopassionista.

VI. Opera di carità per Natale2011: si decide di continuare adaiutare P. Remo passionista inBulgaria, soprattutto per sostenerele spese della mensa per i poveri.

VII. Varie ed eventuali:a. Consigli di Fraternità: si

dovranno rinnovare tutti entro gen-naio 2012, inviandone le composi-zioni con relativi indirizzi allaPresidente, Segretaria e Assistentenazionale.

b. Consacrazioni: l’elenco deglieventuali consacrandi dovrà essereinviato entro gennaio 2012. Ladomanda ufficiale di ammissionealla Consacrazione dovrà essere

inviata all’Assistente almeno tremesi prima della data stabilita.

c. Nuove iscrizioni al movi-mento: utilizzare le nuove pagelli-ne che saranno inviate alle segrete-rie delle Fraternità. Responsabilied Assistenti vigilino che sianocompilate esattamente e completa-mente, con l’aggiunta di alcune

notizie personali per farsi una ideadel nuovo iscritto.

d. Le lettere e pagelline di acco-glienza dei nuovi aderenti agliAGC saranno inviatedall’Assistente ai responsabilidelle Fraternità: si consiglia diconsegnarle agli interessati inmodo comunitario in una riunionedella Fraternità.

Al termine dell’incontro, il cas-siere Mingarelli Lamberto presentai movimenti del libretto postale e ilsaldo del Movimento.

Alle 16.30 si chiudono i lavori.

Sunto dal Verbaledella Segretaria

Coltorti Maria Grazia

XXII CONSIGLIO NAZIONALE AGC

Membri del nuovo Consiglio Esecutivo degli Amici

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10 CONSACRAZIONI A GESÙ CROCIFISSO

Roccaraso: 5-10-11

“Carissimi padri Alberto e Bruno,grazie per la vostra presenza tra noinei giorni 3-5 ottobre. Sono state tretappe intense per i nostri gruppi diRoccaraso, Sulmona, Rivisondoli,Pescocostanzo. Abbiamo iniziato aSulmona, per continuare a Roccarasoe Rivisondoli: catechesi, visite aimalati, confessioni e sante messe cul-minate con la messa solenne di con-sacrazione in vari gradi di 11 Amici,messa allietata dai canti della sorellaGiuseppina e dal suono dell’organodel nostro parroco don Renato che ciha riempito di gioia. Grazie per lavostra presenza e per il conforto checi dà forza per capire sempre piùquanto Gesù Crocifisso ci ama”.

Riccardo

“Le consacrazioni fatte aRoccaraso sono state una grazia pernoi di Sulmona che siamo ripartiti dazero, con una rinnovata gioia e propo-siti di migliorarci, iniziando con l’arri-vare puntuali sull’orario prefissato.

Il primo incontro delle 21.00 per lameditazione “L’amore più grande” èstato davvero positivo.

E’ stato un incontro molto profon-do, costruttivo e fraterno. La parteci-pazione del parroco Don CarmineCaione è una manna venuta dal cielo,perchè ci da la possibilità di approfon-dire il tema, avere risposte e ci fissaanche dei propositi, prendendo spuntidal “Confronta” della meditazione”.

Cinzia e Almerinda di Sulmona

Trasacco:7-10-11

“Carissimi padri Alberto e P.Bruno, ringrazio per la vostra presenza

a Trasacco il 6-7 ottobre. E’ stata unagrande esperienza la consacrazione aGesù Crocifisso di 12 sorelle, 7 dellequali per sempre. E’ un seme di spe-ranza in una società piena di manife-stazioni volente degli indignati e pes-simismo dilagante che vuole distrug-gere le cose più belle donate da Dio,come la persona, la famiglia, l’infan-zia. Benediciamo il Signore, perchériconosciamo nel gruppo degli AGC enella parrocchia segni grandi del suoAmore. Con gioia salutiamo voi e tuttii fratelli e sorelle impegnati nel cam-mino, affidando a Maria il nostroimpegno”.

Sr Emanuela e Suore Passionistedi Trasacco

Madonna dellaStella: 23-10-11

“Il 23 ottobre la Fraternità dellaMadonna della Stella ha avuto le con-sacrazioni a Gesù Crocifisso, “la gior-

nata dell’Amore”, comel’ha chiamata P. Alberto. Inquesta ottica, 5 sorelle hannorinnovato la loro promessa di“amare e fare amare GesùCrocifisso”, una rispostad’amore al suo amore infini-to, per essere in Lui, con Lui,per Lui accanto ai fratellicrocifissi. La consacrazioneè un dono di Dio, che ci chia-ma ad essere santi, come haricordato P. Alberto. Un

amore unico a due dimensioni, perchéè l’amore di Dio che ci attira a sé e ciaiuta ad amare il prossimo. E’ stataanche la giornata della memoria, rin-graziamento a Dio e alla Verginesanta, per le consacrazioni, ricordandoche proprio qui nel 1989 nasceva ilMLP Amici di Gesù Crocifisso.

Margherita

“Ringraziamo Gesù per la lumino-sa giornata trascorsa con la Fraternitàdella Stella, in cui abbiamo condivisocon gioia la Consacrazione di 5 sorel-le, con la speranza, che Gesù vogliaindicarci la sua via e concederci laforza per seguire il suo disegno diamore. E’ stata per noi una grande gra-zia l’adesione alla fraternità degliAGC, alla quale dedicheremo ogni

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11CONSACRAZIONI A GESÙ CROCIFISSO

energia, con l’azione, la meditazione equant’altro ci sarà richiesto”.

Anna e Antonio Ferraro

“Signore, grazie del dono dellaconsacrazione fatta alla Madonnadella Stella. Ne sento tutta la gioia,l’entusiasmo e la voglia di comunicar-la a tutti. Nella domenica che avevaper tema l’Amore, ho sentito veramen-te quanto i due amori di Dio e delprossimo siano inscindibili. L’amoredi Dio è il cemento solido dellaFamiglia Passionista, sul quale i nostrisegni di amore umano si fanno piùveri, più puri, più esigenti.

Fabiola Bordoni

Morrovalle:6 novembre

Nel ritiro mensile del 6 novembrea Morrovalle hanno fatto la prima con-sacrazione a Gesù Crocifisso FerroniTiziana, Giulianelli Dina e MarianiPietro, mentre Grassetti Assunta hafatto la consacrazione perpetua. Nelladomenica della parabola delle verginistolte e delle vergini sapienti, questesorelle e un fratello si sono presentatia Gesù con la lampada ben rifornitadell’olio della fede e dell’amore esono entrati con gioia nella stanza

nuziale, per donare a Gesù tutta la lorovita.

pia

San Nicolò:12 novembre

Grande festa in una delle fraternitàpiù giovani degli AGC, S. Nicolò a T.

TE, sabato 12 novembre. Venti Amicisi sono consacrati a Gesù Crocifisso. Ilvangelo letto nella messa, ha ricordatoai consacrandi i grandi doni, i “talen-ti”, umani e spirituali, ricevuti da Dio,con il dono della vita e del battesimo.Consapevoli del grande tesoro ricevu-to, i 20 Amici hanno voluto metterlo alsicuro nel Cuore aperto di Gesù, con laloro consacrazione a Lui, in una chiesagremita di fedeli attenti einteressati. Grande gioiae grande festa per tutti.

pia

Giu l ianovaLido:20 novembre

La Solennità diCristo Re ha fatto dacorona luminosa allagiornata dedicata alleConsacrazioni nellanostra Fraternità diGiulianova. La liturgiadel pastore che passa in

rassegna le sue pecore, le raduna e leguida con amore ai pascoli della vita,ha tratteggiato l’amore che Do cimanifesta per mezzo del nostro assi-stente. Nelle due ore mattutine abbia-mo riletto e contemplato i primi artico-li del nostro Statuto: tendere alla santi-tà, secondo il carisma ispirato da Dio aSan Paolo della Croce, con fedeltàcreativa, una fedeltà dinamica attentaai segni dei tempi:Amare e far amare

Gesù Crocifisso, rico-noscerlo, amarlo e ser-virlo nei fratelli, spe-cialmente i “crocifissi”.Con queste parole nelcuore, è iniziata LaMessa Solenne alle16.30, concelebrata daPadre Alberto e donStefano di Villa Lempa.Tra un susseguirsi diletture e canti si sonoConsacrati nove sorellee un fratello.Un’emozione percepi-bile si è dipinta sui voltidei Consacrati.

Il Crocifisso consegnato e la spillaappuntata sul cuore ricorderanno ainuovi Passionisti laici l’impegno diamare Gesù Crocifisso, donandosisenza riserve, sotto la protezione diMaria ad ogni battito del propriocuore.

Giulia e Rita

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12 TESTIMONIANZE

Leila si è consacrata aDio per semprenell’Ordo Virginum

Giuggioloni Leila una ragazzadella parrocchia tenuta daiPassionisti a Recanati, il primo otto-bre 2011 si è consacrata solennemente

a Gesù nell’Ordine delle Vergini, nellacattedrale di Recanati, nelle mani delvescovo Mons. Claudio Giuliodori.Leila è Amica di Gesù Crocifisso dal13-12-1999, è consacrata perpetuanegli AGC dal 21-11-2004 ed è coor-dinatrice della Fraternità degli AGCdi Recanati.

Riportiamo parte della sua ampiatestimonianza sulla sua consacrazio-ne. P.A.

“L’Ordine delle Vergini compren-de donne che fanno voto di castità peramare Cristo con cuore indiviso e ser-vire con più libertà e dedizione i fratel-li. Esisteva già all’inizio della Chiesa.La mia è stata una scelta passata pervarie tappe. A 18 anni capii che il mioamore non poteva essere destinato aduna sola persona, ma attraverso Gesù atutti. Ho fatto varie esperienze tra lesuore di Madre Teresa di Calcutta. Eroattirata, affascinata, dalla vita dellesuore e chiedevo al Signore la graziadi vivere quella vita radicale, intessutadi preghiera, di lavoro, di poveri, disobrietà e di gioia. Nel 2005 fui accol-ta dalle suore come postulante, sposta-ta in varie città, dove è più grande lapovertà e la sofferenza, tra gli ultimi

ed in posti pericolosi. Lì ho scoperto iltesoro dell’adorazione. Ogni giornocon le mie sorelle mi sedevo ai piedi diGesù e a Lui affidavo me stessa e ipoveri con le loro miserie materiali espirituali, le sofferenze, le violenze, legioie e gli stenti di tutti. E’ difficileraccontare i pomeriggi spesi nelcampo nomadi con i bambini zingari,le domeniche passate a visitare gli

ammalati negli ospedali. La mia vitaera fatta anche dei vestiti sudici deibarboni da lavare a mano. Secchi esecchi di panni accompagnati da unfiume di Ave o Maria. Ero ricca, riccadi sorelle, di poveri, di lavoro e di pre-ghiera. Mi sentivo pienamente realiz-zata, La mia vocazione non l’avreiscambiata per niente al mondo. Poiun’ombra offuscò la mia vita: mi furo-no diagnosticati vari problemi di salu-te… Nell’Aprile del 2007 mi vennechiesto di tornare a casa. Iniziò per meun periodo difficile di prove interioried esteriori. Non mi sentivo a mio agionel mio quartiere. Poi pian piano ini-ziai a ringraziare il Signore per l’espe-rienza di dolore e di povertà vissuta.Iniziai a visitare i malati della mia par-rocchia e a portare la comunione comeministro straordinario della comunio-ne. Nel 2008 ho iniziato a lavorarecome maestra. Da allora a poco a pocoho sentito che posso vivere per Gesùnel lavoro, con la mia presenza in par-rocchia. Ho iniziato a capire di viverein pienezza la mia vita qui dove sono.Il discernimento iniziato con ilVescovo è approdato al mio Si persempre a Dio nell’Ordo Virginum. Ora

che è avvenuta la mia consacrazione,sento che il Signore mi sta donandosin da ora il centuplo promesso nelVangelo. Ora sono totalmente di Gesùe dei fratelli e sorelle qui nella miaparrocchia, nella ma città, nella miaDiocesi. Chi mi avvicina mi sentasorella in Gesù oggi e sempre.

Leila Giuggioloni

Vorrei gridare a tuttila gioia di Gesù

Carissimo padre, ho ricevuto lacopia del bellissimo periodico, nelquale la “vita” della famiglia passioni-sta palpita anche nei cuori di chi, per lalontananza fisica, non ha la possibilitàdi essere presente come pur vorrebbe.Ti ringrazio per le preghiere che rivol-gi al Signore per me, bisognoso ditutto e per la mia famiglia. I miei bam-bini stanno crescendo e, sempre di più,riconosco in loro, come nel matrimo-nio, un vero dono di Dio. Mi sto impe-gnando seriamente a “vivere” la miafamiglia appunto come “regalo” delnostro papà del cielo che tanto ci amae ci dimostra ogni giorno il suo amore.Sto camminando e sento fluire in meuna vita nuova: o meglio, sto prenden-do maggiore coscienza di essa. Ciòavviene solo perchè mi sto aprendo dipiù all’amore di Dio, al quale non sipuò resistere ... Un esempio concreto:giorni fa stavo per cadere in una gravedifficoltà. Ho preso in mano un croci-fisso e l’ho guardato intensamente,chiedendo a Gesù, nel profondo delmio cuore, di aiutarmi. E’ stato comese Gesù mi parlasse e mi dicesse:“Così ti ho amato!”. Subito ho supe-rato la difficoltà. Poi la gioia e tantacommozione. Vorrei gridare a tutti lagioia che Gesù ha promesso di darci:èuna straordinaria realtà, non un’illu-sione, perchè nasce dal nostro staresempre uniti a  lui. Vorrei anche farticonoscere la serva di Dio NucciaTolomeo, nata a Catanzaro il 10-4-1936, e morta il 24-1-1997. Colpitadalla nascita da paralisi progressivadeformante e immobilizzata a letto, hatrovato in Gesù crocifisso le motiva-zioni per cantare la vita. Nonostante lagrave disabilità per il suo corpo con-torto, ha elevato un Magnificatall’amore di Dio per il dono della vita,della fede, della famiglia e della natu-ra... La preghiera e l’amore a GesùCrocifisso e alla Madonna sono stati laforza ed il segreto per la sua immola-zione, come vittima d’amore, a favore

Consacrazione di Leila Giuggioloni nell’Ordine delle vergini,con Mons. Claudio Giugliodori

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13TESTIMONIANZE

dell’umanità sofferente. Si sta svol-gendo il processo di beatificazione.(Vedi: www.nucciatolomeo.it.). Riccardo Scerbo, Marcellinara (CZ)

Senza lameditazione quotidiana,sarei diventatapeggiore di tutti

Caro padre, sono fedele alla miaconsacrazione; tutti i giorni chiedo aS. Gemma di essere fedele ai mieiimpegni; tutti i giorni sento il bisognodi stare in intimità con Gesù e non rie-sco a iniziare la giornata senza lasanta meditazione. Quando non sonoa casa, medito mentalmente i misteridolorosi e cerco di vivere con amore lamia giornata. Il tuo libro “Voi sietemiei Amici” è benedetto, ogni voltache lo termino di meditare, lo inizio dinuovo e non riesco più a contare tuttele volte che l’ho fatto. Non è un ripe-tere, perché, rifacendolo e cambiandome stessa, il libro è sempre nuovo.Non ci vediamo da molto tempo, ma tiassicuro che il Signore ha operato inme e nella mia famiglia i miracolidella quotidianità. Quando posso, conmio marito vado a trovare un’amicache ha perso il marito di tumore e lei èmalata di sclerosi multipla. Prego perte ogni giorno e ti assicuro che le tuepreghiere arrivano a me e alla miafamiglia. Anche se non ci vediamo, ioporto e porterò sempre nel cuore quel-lo che mi hai insegnato, consegnando-lo a chi vuole vivere con Gesù, inGesù, per Gesù. Il frutto della miameditazione quotidiana è quello d sen-tirmi bene nel corpo e nello spirito e diprendere l’amaro per il dolce e il dolce

per l’amaro, come ci suggerisce sanPaolo della Croce. La strada è semprein salita. Se non fossi aiutata dallameditazione quotidiana, sarei diventa-ta peggiore di tutti. Non bisognalasciarla mai, anche perché più tempopassa e più sono stanca e meno dispo-nibile ai continui cambiamenti, mentrele occupazioni aumentano sempre. Avolte, a fine giornata, mi meraviglio diquello che sono riuscita a fare e alloraesclamo: “Signore, sei grande”!Quando posso, prendo la messa quoti-diana, che è un grande sostegno.Fortuna che ho Gesù! Lui conosce tuttii travagli e mi aiuta a migliorarmi, amorire a me stessa. Questo è duro, mami sento più leggera. Secondo me, cre-sciamo quanto più ascoltiamo e vivia-mo gli insegnamenti di Gesù. Se cifacciamo guidare da Lui, troviamo lanostra intimità personale con Dio, acui non sapremmo più rinunciare.Questa ci rende consapevoli del nostroniente, ma siamo tutto con Lui.Troviamo la forza e il coraggio pernon mollare mai. Gesù ha sacrificatola sua vita per noi e come lo ha fatto!Sento il bisogno di imparare da Gesùsoprattutto l’amore: amare, pregare,fare del bene a chi ci fa soffrire.Nessuno ha subito torti come quellisubiti e perdonati da Gesù. Egli ci per-dona sempre, se anche noi sappiamoperdonare. Ti ringrazio, padre, e con teringrazio la Famiglia Passionista, dicui mi sento partecipe: è la mia scuolagiornaliera che mi aiuta ad esseremigliore, per imparare a vivere da cri-stiana. Certo sono fragile, debole,bisognosa della misericordia di Dio,tuttavia, dopo la santa meditazione,riprendo coraggio, mi sento felice evado avanti serena, consapevole diquanto è mutevole la stima degliuomini. Grazie, perché mi hai insegna-

to a conoscere, amare, servire e avereun buon rapporto con Gesù. Grazie,per avermi scossa con il tuo biglietto.

Amica di G.C.

Il bello, il bruttoe la nostra scelta

Un nuovo giorno si è affacciatonella nostra vita. Che meraviglia!!! Ilpensiero del cristiano vola verso ilSignore con un profondo e grato rin-graziamento per tutto ciò che di gioio-so si dipana intorno a noi. La nostravita continua, contemplando il magni-fico colore dei fiori, l’azzurro miste-rioso del mare a cui il cielo fa da spec-chio e con la sua immensità fa godereil cuore e trascina la mente verso ilnostro Padre celeste che ha uno smisu-rato amore per l’uomo. Se prendiamonelle nostre mani una rosa, con il suoprofumo intenso, il suo colore grade-vole, provo gratitudine per il Creatoree penso: “Che pittore straordinario,che alchimista singolare”! Così avvie-ne quando guardo i colori dell’arcoba-leno o di un tramonto estivo, in cui ilcuore è così preso dalla loro bellezzache, se si potesse, ci si tufferebbe den-tro. Il creato è un dono del Signore diuna dolcezza e di una grandezzaincomparabile.

Questo entusiasmo si spegne quan-do penso all’uomo che, spinto dal pro-prio “Io” e guidato da false illusioni, èsolo capace di atti illeciti, illegali, abu-sivi… Allora quei sentimenti belliscompaiono quando si assiste alladistruzione della natura, agli omicidi,al disfacimento della famiglia e alladissoluzione di ricchezze che nonriguardano più solo poche persone mainteri stati. Avvenimenti tristi, spessoorrendi, che denotano la insana sceltadell’uomo di vivere senza Dio. Lapaura, il disagio che riguarda tutti noie quelli che possiedono ancora il timo-re di Dio, deve lasciare il posto alcoraggio di vivere la propria vita met-tendo al primo posto Gesù, portando lacroce di ogni giorno con amore,offrendo a Lui tutto quello che la gior-nata ci offre. Non dimentichiamo chela nostra salvezza la dobbiamo algeneroso gesto del Figlio di Dio cheha versato il proprio sangue per noi. IlPadre lo ha fatto risorgere per dareanche a noi la vita eterna. Dalla com-prensione di tutto questo deriverà lanostra pace.

Di Clemente Anna Maria

Gioia dopo le consacrazioni a Giulianova Lido il 20-11-11

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14 PASSIONISTI-CHIESA-SOCIETÀ

PASSIONISTI

Spoletorende omaggioa San Gabrieledell’Addolorata...

Il Consiglio Comunale di Spoleto haapprovato all’unanimità una mozionepresentata dal consigliere SergioGrifoni dell’UDC-Terzo Polo sulleiniziative da adottare nella medievalecittà umbra per meglio ricordare lafigura di San Gabrieledell’Addolorata, in occasione del 150°anniversario della sua morte che ricor-rerà il prossimo 27 febbraio. A SpoletoSan Gabriele ha vissuto due terzi dellasua vita, forgiando la sua fede e la suaspiritualità. «Era giusto – afferma ilconsigliere Sergio Grifoni - che, al dilà delle iniziative che la Chiesa inten-derà adottare, anche la componentecivile Spoleto ricordasse in manieradegna questo suo figlio eccelso. Oltrealla ricorrenza del prossimo 27 febbra-io, si è chiesto di individuare un sitocittadino idoneo da intitolare al Santo.Attualmente esiste un L.go Possenti,ristretto però nella piccola area urbanaretrostante il palazzo dell’AziendaTurismo. La mia proposta, avanzata econdivisa dal Consiglio, è quella diintitolare a San Gabriele l’attuale spa-zio meglio conosciuto come L.goOberdan, in appendice a via deiGesuiti, dove Francesco frequentò illiceo. Altra iniziativa proposta è quelladi un eventuale gemellaggio con la cit-tadina di Isola del Gran Sasso che, conSpoleto, condivide la parentesi terrenadel Santo. Ritengo questa azione una-nime del Consiglio Comunale, unabella pagina della vita amministrativacittadina».

(Francesco Carlini)

… e TERNI RICORDA ilpadre di San Gabriele,SANTE POSSENTI“Il Messaggero” del 31 ottobre, nellapagina locale di Terni, in articolo di

Walter Patalloco, sotto il titolo “Lafatica di essere padre di un Santo”ricorda la vita travagliata e difficile diSante Possenti e in via dell’Arrigo,nella casa dove è nato nel 1791 e doveè morto dieci anni dopo la morte delsanto nel 1872, è stata posta una targain memoria. Forse anche per celebrarel’arrivo della corpo di S. Gabriele aTerni dal 21 al 23 gennaio 2012.

CHIESA

«L’ECLISSI DI DIO DIETROALLA CRISI DELLA FAMIGLIA» Lo ha detto papa Benedetto XVI aipartecipanti dell’Assemblea plena-ria del Pontificio Consiglio per laFamiglia, in occasione del 30.mo difondazione del dicastero e dell’esor-tazione apostolica “FamiliarisConsortio (1 dicembre 2011)«La nuova evangelizzazione dipendein gran parte dalla Chiesa domestica .Nel nostro tempo, come già in epochepassate, l’eclissi di Dio, la diffusionedi ideologie contrarie alla famiglia e ildegrado dell’etica sessuale appaionocollegati tra loro. E come sono in rela-zione l’eclissi di Dio e la crisi dellafamiglia, così la nuova evangelizzazio-ne è inseparabile dalla famiglia cri-stiana. La famiglia è infatti la via dellaChiesa perché è “spazio umano” del-l’incontro con Cristo. I coniugi, nonsolo ricevono l’amore di Cristo, diven-tando comunità salvata, ma sonoanche chiamati a trasmettere ai fratelliil medesimo amore di Cristo, diventan-do comunità salvante. La famiglia fon-data sul sacramento del Matrimonio èattuazione particolare della Chiesa,

comunità salvata e salvante, evange-lizzata ed evangelizzante. Come laChiesa, essa è chiamata ad accogliere,irradiare e manifestare nel mondol’amore e la presenza di Cristo».

SOCIETÀ

Da RadioVaticana, RadioGiornale ore14:00, venerdì 02 dicembre 2011www.radiovaticana.orgMosca: proposta la creazione di un“organismo di monitoraggio” per icristiani perseguitati“Un appello a tutte le autorità a faretutto il possibile per fermare la violen-za contro le comunità e i credenti cri-stiani, e fermare uccisioni e profana-zione di chiese e oggetti sacri”. E’stato lanciato da Mosca al terminedella Conferenza internazionale su“La libertà di religione: la questionedella discriminazione e della persecu-zione dei cristiani” promossa dalPatriarcato di Mosca. “I partecipantialla riunione – si legge nel testo -ritengono inammissibile collegare laviolazione dei diritti dei cristiani conqualsiasi religione tradizionale e con-dannano ogni forma di estremismo cheusa i sentimenti religiosi dei credentiper promuovere l’escalation di odioverso le comunità cristiane”. Al termi-ne di due intensi giorni di lavori, i rap-presentanti religiosi ed esperti avanza-no la proposta di promuovere “unmeccanismo efficace per la protezionedei cristiani e delle comunità cristianeche sono vittime di persecuzione DallaConferenza di Mosca prende dunquecorpo la proposta di creare “un organi-smo internazionale di monitoraggiodelle discriminazioni contro i cristia-ni” in grado di prestare assistenza.

(R.P.)

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15PROGRAMMA DI FORMAZIONE 2012

MEDITAZIONI MENSILI 2012

Dal libro: “Voi siete miei Amici”

Gennaio N. 3 Lo sguardo fisso su Gesù CrocifissoFebbraio N. 9 Cristo “doveva” morireMarzo N. 14 Rifiutato dal suo popolo Aprile N. 66 Attirerò tutti a meMaggio N. 69 Maria e l’obbedienza nella fedeGiugno N. 21 Questo è il mio corpo dato per voiLuglio N. 5 L’agnello pasquale: il sangue che salvaAgosto N. 10 Il buon pastoreSettembre N. 59 La PietàOttobre N. 12 Il chicco di frumento Novembre N. 63 Riaperte le porte del cieloDicembre N. 24 Il comandamento nuovo

FORMAZIONE 2012“Spiritualità Passionista”

Gennaio La spiritualità passionista: La spiritualità dell’amore Febbraio Spiritualità passionista: La passione di Gesù al centro Marzo Spiritualità passionista: Contemplare il CrocifissoAprile Amore doloroso e dolore amorosoMaggio Ai piedi della croce c’è sempre MariaGiugno Partecipare alla passione di Gesù Luglio La volontà di Dio al primo postoAgosto La vita di fedeSettembre Pescare le perle nel mare della passione di GesùOttobre L’uomo il “niente” che si tuffa nel “Tutto”Novembre Da Gesù Crocifisso al Crocifisso RisortoDicembre La morte mistica e la divina natività

CALENDARIO AMICI DI G.C. 2012

06 gennaio Messa Casa Riposo – Montecosaro, ore 15,0008 gennaio Ritiro Mensile a Morrovalle05 febbraio Ritiro Mensile a Morrovalle?? febbraio Corso di Formazione per responsabili – “S. Gabriele” 17 febbraio Solennità della Passione e benedizione dei Crocifissi

della Peregrinatio Crucis - Civitanova, ore 21,15.04 marzo Ritiro Mensile a Morrovalle01 aprile Ritiro Mensile a Morrovalle06 aprile VENERDI’ SANTO06 maggio Ritiro m. e consacrazioni. Morrovalle16 maggio S. Gemma, patrona del MLP – Loreto, ore 21,0027-30 aprile Convegno del 20° del MLP Italiano a S. Gabriele10 giugno Ritiro Mensile a Morrovalle01 luglio Ritiro Mensile a Morrovalle06-11 agosto I corso Esercizi spirituali a S. Gabriele, per tutti15-20 agosto II corso Ritiro spirituale a S. Gabriele, per famiglie09 settembre Ritiro Mensile a Morrovalle22 settembre Consiglio Nazionale - Morrovalle07 ottobre Ritiro Mensile a Morrovalle19 ottobre S. Paolo della Croce – Morrovalle, 21,1504 novembre Ritiro Mensile a Morrovalle09 dicembre Ritiro Mensile a Morrovalle31 dicembre Fine anno a Morrovalle, ore 22-24,00

CONSACRAZIONI 2012

Fossacesia 22 aprileMorrovalle - Macerata 06-maggioTrasacco 23 giugnoRoccaraso etc. 3 ottobreMadonna della Stella 14 OttobreS. Nicolò a Tordino 10 novembreGiulianova 25 novembre

FESTE PASSIONISTE 2012

05 gennaio S. Carlo Houben17 febbraio Festa della Passione (Civitanova ore 21,15)21 febbraio Gesù prega nel Getsemani27 febbraio S. Gabriele dell’Addolorata: 150° dalla morte20 aprile Piaghe gloriose di Gesù Cristo16 maggio S. Gemma Galgani: Monache Pas. Loreto. 21,0012 giugno B. Lorenzo Salvi01 luglio Preziosissimo Sangue06 luglio S. Maria Goretti09 luglio B.V.M. Madre della S. Speranza23 luglio B. Niceforo e compagni martiri della Spagna26 agosto B. Domenico Barberi14 settembre Esaltazione della S. Croce15 settembre B.V. Maria Addolorata, patrona Famiglia Passion.24 settembre S. Vincenzo M. Strambi06 ottobre B. Isidoro de Loor09 ottobre S. Innocenzo Canoura Arnau martire Spagna19 ottobre S. Paolo della Croce a Morrovalle 21,1503 novembre B. Pio Campidelli05 novembre Ricordo defunti della Famiglia Passionista13 novembre B. Eugenio Bossilkov18 novembre B. Grimoaldo Santamaria21 novembre Presentazione di Maria SS. al Tempio09 dicembre B. Bernardo M. Silvestrelli

INCONTRI FRATERNITA’ 2012

1. Recanati MC Convento Passionista I e III venerdì 18,302. Morrovalle MC Convento Passionista II - ultimo mart. 21,003. Civitanova MC Parrocchia S. Gabriele II - IV lunedì 21,004. Macerata Parrocchia S. Croce Ult. ven. varie 21,005. P. S. Elpidio FM Parrocchia S. Pio X II - IV venerdì 21,006. Montecosaro MC Parrocchia Annunziata II - ultimo giov. 21,007. S. Tommaso FM Parrocchia S. Tommaso I - III lunedì 21,008. S.Elpidio Mare FM Parrocchia Castellano I - III mercol. 21,009. Fossacesia CH Convento Passionista I e III martedì 21,0010. Roccaraso etc. Parrocchia Assunta II - IV mercol. 15,00 12. Trasacco AQ Suore Passioniste I - III mercoledì 21,0013. Giulianova TE Parrocchia Annunziata I - III venerdì 21,0014. S.Nicolò a T. TE Parrocchia S. Francesco I - III martedì 21,0015. Villa Lempa TE Parrocchia S. Pietro A. I – III venerdì 21,0015. Madonna d. Stella PG Santuario della Stella II - IV domenica 15,30 16. Moricone RM Convento Passionista I - III giovedì 21,0017. Bari Bari-Carbonara Suore I ven. III domen. 16,00

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Calendario degli Amici

06 gennaio Messa e festa nella Casa di Riposo di Montecosaro, ore 15,0008 gennaio Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,00-17,00 05 febbraio Ritiro Mensile a Morrovalle: 9,00-17,00 febbraio Corso Formazione Responsabili a S. Gabriele17 Febbraio: Festa della Passione: benediz.Crocifissi Peregrinatio Crucis. Civitanova: 21,1527 Febbraio: Festa di S. Gabriele: 150 anni del suo Transito.04 marzo: Ritiro Mensile a Morrovalle

Ricordiamo al Signore i nostri defuntiDi Marco Severino di Roma: 05-11-11, consacrato perpetuo

Ciccarelli Leonori Anna di Macerata: 08-11-11, consacrata perpetua.

Gennaio-Febbraio 2012 – Anno XIII n. 1

Autor. Trib. di MC n. 438\99 del 17-12-1999Sped. Ab. Post. D.353/2003 (L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2, DCB Macerata.Editoriale ECO srl - C. c. p. 11558624Dir. Tonino Taccone – Red. P. Luciano TemperilliPiazzale S. Gabriele 2 – 62010 Morrovalle McT. 0733/221273 - C. 349.8057073 - Fax 0733/222394E-mail [email protected]://www.amicidigesucrocifisso.org

Un grazie sincero a coloro che hanno inviato la loro offerta per le spese di stampa

Un’autostrada per raggiungere la casa del PadreIl 5 novembre il Signore ha chiamato a sé Di Marco Severino, già mio alunno nel seminario passionista epoi ottimo cristiano, come padre di famiglia, Amico di Gesù Crocifisso, consacrato perpetuo lo scorso annoa Roma. Ha vissuto con tanta fede la grave malattia che lo ha portato al cielo. Per ricordarlo, sintetizzo eriporto di nuovo alcune sue testimonianze commoventi.

P. Alberto CP“La consacrazione perpetua a Gesù Crocifisso il 30-09-10 a Roma è stata una grande gra-zia. Mi ha dato una forza nuova per seguire Gesù, nel mio stato di salute, lungo la via delCalvario e mi ha aperto una nuova strada anzi un’autostrada per raggiungere la casadel Padre”. “A conferma della bella catechesi sull’Unzione degli infermi, ringrazio il Signore peravermi fatto sperimentare quanto Lui è vicino a chi soffre e confida in Lui. Prima diaffrontare il rischioso intervento chirurgico, ho ricevuto l’Unzione degli infermi. É statauna esperienza bellissima. Mentre si svolgeva il rito, sentivo dentro di me gioia e pace ela presenza di Gesù guaritore sempre più forte, come se la voce e le mani del sacerdoteche mi ungeva la fronte e le mani fossero quelle di Gesù, quando guariva tanti malati,mentre sentivo la certezza e la gioia di essere liberato dal peccato. É stata una sensazionesconvolgente. Il Signore sta tessendo con me una storia che non avrei mai immagina-to! Nella mia malattia, me lo sento così vicino, che a volte mi sembra una favola bellaquello che sto vivendo. La mia malattia si sta trasformando in una fonte di grazia e nonso se chiedere la guarigione o di seguitare a soffrire con amore per riparare i miei peccatie per il bene di tutti. La sofferenza è addolcita e illuminata da una presenza viva delSignore, che sento sempre vicino a me, mentre mi incoraggia, mi sprona e mi ripete: “Nonavere paura, perchè io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me avrà la vita eterna”. Ultimo dono: 15-10-11. “Ricevere la rivista è una festa e una grazia. Anche se non riescopiù a leggerla, mi basta sfogliarla e risfogliarla pensando con quanto amore è stata scritta.Sperimento quanto è difficile camminare in una valle oscura, piena di insidie; ma nellostesso tempo ho fiducia, perché Gesù è dentro di me con il suo Spirito e trasforma il buiodella valle in luce senza fine, ove brilla il volto di Dio. A volte sperimento il deserto bru-ciato dal sole e quando le mie forze sembrano venir meno, ecco Lui che con la sua graziasgorgante copiosa dalla croce trasforma il luogo inospitale in un giardino fiorito, con unaesperienza di gioia e di dolore che non saprei descrivere. Mi sembra di essere il chicco digrano che il contadino semina tra le zolle, fiducioso che dalla morte spunta una vitanuova”. Severino Di Marco

Severino Di Marco ilgiorno della sua consa-crazione a Roma: 30-9-2010