Lo Sguardo sui 5 Reali Siti - Gennaio - 2013

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Lo Sguardo sui 5 Reali Siti - Anno XI n°1 Gennaio 2013 -

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Febbraio 2003, segnava il primo nu-mero dell’Ortese. Mi sembra oggi, sonopassati dieci lunghi anni, chissà quantianni ancora restano da aggiungere a que-sta decade. Avevo circa set-tan-t’anni, fra poco mi accingoa percorrere l’ottantunesimogiro della mia vita; sono tantima pochi per operare ancorae p e r a n d a r e a v a n t i p e rcompletare i miei sogni: lafondaraz ione de l l ’Asso-ciazione Culturale L’Ortese;la rivista mensile L’Ortese,ora: “Lo Sguardo”; la costi-tuzione dell’UNITRE; le variee tante manifestazioni: la Festadell’Emigrante; la Settimanadel la Cul tura ; i l PremioL’Ortese nel Mondo; e tantie tanti libri e mostre variepresentati.

Quest’anno sarà forsel’ultimo sogno da realizzare;entro il primo semestre saràpresentata un’opera dal titolo.“Il vento tra le spighe” co-stituita da quattro volumi. Inessa sarà raccontata l’interastoria di Orta Nova, dalleo r i g i n i a i t e m p i n o s t r i .Un’idea, come dicevo, unsogno che sto per realizzarecollaborato da valenti studiosi.

Circa la situazione eco-nomica si può definirla di-sastrosa, il deficit aumenta

enormemente e tutte le nuove iniziative:vedi nuovo nome del giornale; aperturaverso i Comuni l imitrofi e versol’Unione dei Comuni dei 5 Reali Siti,

non hanno dato i risultati sperati. NessunEnte ha risposto in senso positivo peruna qualsiasi forma di finanziamento.Solo vane promesse.

A questo punto constatandola pura realtà della situazioneche è stata esaminata attenta-mente si è concordato di rive-dere alcuni punti delle spese dacui è emersa la necessità diridurre le copie del giornale,nonché il numero delle paginedello stesso. Le entrate provenienti daicontributi dei vari e generosinostri lettori sono insufficientiper affrontare alcune situazioniche oggi più che mai sono in-sostenibili. Di positivo possiamoaffermare che tramite il giornaleil percorso culturale è altamentepositivo. Quest’anno abbiamo avutola grande soddisfazione che duenostri giovani redattori (SaverioGaeta e Massimo Beccia) sonostati iscritti all’Albo dei Gior-nalisti. Così spero anche per glialtri nostri collaboratori. La Rivista continuerà a uscirefino a quando il Signore mi daràvita; dal canto mio mi attiveròper trovare nuovi soci, chestimolati dal mio entusiasmo daquello dei miei attuali colla-boratori sposino i nostri stessiideali.

Quando una persona muore cosìall'improvviso, fai fatica a realizzare chesia successo davvero. Ti sembra impos-sibile. Nel mese scorso è morto a Romail dott. Savino Iorio tra i primi a colla-borare a “L’Ortese”. Era di una puntualitàcertosina nel inviarci i suoi articoli e adogni era in visita ad Orta Nova, il primoincontro era nella nostra redazione.L'ultima sua corrispondenza era arrivataqualche mese fa, fu per noi il presagiodi qualcosa che vorresti che mai arrivasse:“Per ragioni di salute sono costretto, miomalgrado, a sospendere la collaborazione.E u timp pass... e cume passe...”. Rileg-

gendo quella lettera si sente chiaramentel’affetto che aveva nei nostri confrontie della nostra iniziativa editoriale. Intutt i questi anni si era instauratal’amicizia, quella vera di lealtà, di soli-darietà, di gratitudine, di devozione e

di abnegazione e come sosteneva Aristo-tele: la vera amicizia è propria solo deibuoni . Ciao Nino come sc r ivev inell’ultima missiva: “Ci rivedremo sicu-ramente se non in questa Valle di Lacri-me nella Parusia, nel secondo avventoe definitivo di Cristo, quando verrà agiudicare i vivi e i morti”.Annito Di Pietro e Michele Campanaro

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E’ proprio vero, leggendo il programmadel Presidente Monti ho riscontrato l’atten-zione che si ha al nostro territorio, anchese cerco di fugare quella vocina che mi sus-surra: “Attenti al Lupo”, però riesco a su-perare il tutto perché ritengo che la speranzaè l’ultima a morire.

“La Capitanata e buona parte del Molisenecessitano di un aeroporto che possa col-legare il territorio al resto d'Italia e all'Europarapidamente e a costi vantaggiosi.

La città di Foggia è, oggi, dotata di unaeroporto civile (il Gino Lisa) e di uno mi-litare (Amendola).

A partire dal 7 novembre 2011, l'aero-porto di Foggia ha perso anche i pochi voliche lo collegavano con alcune città italiane.Questo nonostante fosse presente una fortedomanda di volo.

Nell'ultimo triennio di attività, l'aeroportodi Foggia, con sole 3 destinazioni offertedalla Darwin Airline e con aerei da non più50 posti (a causa della lunghezza insufficientedella pista), ha raggiunto una media di circa80.000 passeggeri/anno.

Tale dato permette di comprendere comel'aeroporto di Foggia abbia un fortissimopotenziale. La possibilità di decollo di aereipiù grandi (150 posti) e l'inserimento di nuo-ve destinazioni nazionali ed internazionali,permetterebbe di raggiungere un'utenza an-nuale stimata intorno ai 400.000 passeggeri.Già nel 2002 la compagnia low cost piùgrande del mondo, Ryanair, aveva espresso,tramite un fax inviato alla PromoDaunia, ilsuo interesse ad attivare voli low-cost Foggia-Londra, specificando le caratteristiche ne-cessarie richieste: una pista di 2000m inlinea di atterraggio (contro i 1600 attuali).Sarebbero, inoltre, già sufficienti 1.800 metriper volare con gli Airbus 319 da 150 pas-seggeri (easyJet, AirOne, Alitalia) e gli Air-bus 320 da 180 passeggeri, riducendo even-tualmente il peso del carburante imbarcatoal decollo).

Questo se decidesse di percorrere la stra-da del potenziamento del Gino Lisa.

Sembrerebbe tuttavia non del tutto ac-cantonate le ipotesi di utilizzo dell'aeroportomilitare di Amendola (posto su un arteriache collega la città di Foggia al Gargano)o addirittura di una nuova realizzazione pres-so un vecchio scalo utilizzato in tempi diguerra in località Borgo Mezzanone.

Si propone di accelerare il più possibilel'iter necessario per dotare un'area vasta comequella della provincia di Foggia (oltre600.000 abitanti) e buona parte del Molisedi un aeroporto che possa collegare il terri-torio, in maniera rapida ed economica, alresto d'Italia e all'Europa.

I vantaggi economici sarebbero molte-plici. E' sufficiente pensare agli effetti positivisul turismo nel Gargano e nel Subappennino,attualmente collegati al resto d'Europa con

l'aeroporto di Bari, distante più di 3 ore”.Il prof. Monti ci tenta, il coronamento

del progetto deve vedere poi impegnati chirappresenterà la Capitanata a Montecitorioe Palazzo Madama. Possibilmente non bis-sando l’iter dell’Università a Foggia.

A luglio alle urne alla Camera di CommercioBeh, altre elezioni sono in programma

nel capoluogo dauno. Si torna alle urne allaCamera di Commercio per il rinnovo del con-siglio, già lo scorso 8 gennaio sono partirele procedure amministrative, con riunionetecniche e politiche, per il dopo Zanasi conuna riconferma del rappresentante degli in-dustriali di Capitanata. Ma in corsa per lapoltrona dell’ente di via Dante sbuca,all’improvviso, dall’angolo di corso Roma,Pietro Salcuni, da 25 anni nell’ente cameralefoggiano e attuale Vice di Zanasi. Il megaPresidente vuole a tutti i costi annoverarequesto ennesimo cadeau alla propria colle-zione. Attualmente Salcuni è presidente pro-vinciale e regionale della Coldiretti e presi-dente del Consorzio per la Bonifica dellaCapitanata di Foggia. All’orizzonte quelladi Salcuni è la seconda candidatura in attesasicuramente di altre. Una mossa dell’im-

prenditore sipontino che spacca l’asse Agri-coltori-Industriali che nel 1988 portò, dopoanni di presidenza di espressione Confcom-mercio, il ritorno degli Agricoltori con ildott. Lepri. C’è qualcosa che in questi ultimitempi porta ad interpretare i motivi che hannocreato la frattura tra Zanasi e Salcuni, tantoda far precipitare una intesa idillica. La scesain lizza di Salcuni è l’esempio emblematicodi una mentalità, forse, prettamente pregnantesul territorio: “collezionare” incarichi perdimostrare di essere il più forte. Questa formamaniacale porta sicuramente alla distruzionedi quello realizzato dai predecessori. Insommatutti sono presi dal “virus del PresidenteAlbergatore”, con il risultato che ad ognipartenza si prevede un arrivo e a viaggioultimato si perde anche la propria azienda.Pietro Salcuni se coronerà questo ennesimosogno seguirà il Consorzio di Bonifica perla Capitanata, il più grande d’Europa, in videoconferenza, una occasione per tenere lontanii sindacati. Intanto dalla riforma del 2010delle Camere di Commercio c’è una buonanovità: la composizione del consiglio passada 30 a 33 componenti, mentre la giunta da10 a 11. Infine la norma introduce le quoterosa negli organi collegiali.

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Ad Orta Nova il Liceo delle Scienze uma-ne, a Stornara il professionale Socio-sanitario

“L’istituzione del Liceo delle Scienzeumane è il significativo esito dell’impegnocollettivo profuso dai Comuni che costitu-iscono l’Unione dei 5 Reali Siti, offrendoai cittadini la tangibile dimostrazione dellasua utilità per il presente e strategicità peril futuro”. Il sindaco Iaia Calvio commentagli effetti positivi del riordino della retescolastica deliberato dalla Giunta regionalecon “perfetta sintonia rispetto alle indica-zioni istituzionali, politiche e civiche pro-venienti dal territorio, consentendo ad OrtaNova di guadagnare un nuovo Liceo e aStornara di ottenere l’attivazione dell’in-dirizzo ‘Servizi socio-sanitari’ del profes-sionale”.

“I risultati di oggi sono anche il fruttodella scelta compiuta lo scorso anno”, con-tinua Calvio “quando abbiamo chiesto eottenuto la trasformazione del professionale‘Adriano Olivetti’ in Istituto di IstruzioneSuperiore, ponendo le basi per ottenerel’ampliamento e il decentramento dell’of-ferta formativa a vantaggio degli studentidell’Unione. Purtroppo, a causa degli in-comprensibili ostacoli posti dalla Provinciadi Foggia, non siamo riusciti ad ottenereper Carapelle risultato analogo a quelloincassato per Stornara; ma è solo uno spro-ne a riproporre il tema con ancor più im-pegno istituzionale e politico”.

A questo proposito, “è doveroso faremergere l’ottimo lavoro svolto dal sindacodi Carapelle e assessore all’Culturadell’Unione Alfonso Palomba e del sindacodi Stornara Rocco Calamita, come è dove-roso ringraziare il professor Rocco Carsilloe il dirigente dell’Olivetti Leonardo Cen-damo per il supporto tecnico offerto, poivalorizzato dalla programmazione dell’as-sessore regionale Alba Sasso e dal sostegnodell’intero gruppo del PD in Consiglio re-gionale.

La formazione scolastica e professio-nale è uno dei principali fattori di crescitasociale e di competitività economica diun territorio - conclude Iaia Calvio - e sonoqueste ragioni più che sufficienti per inve-stirci le risorse e le energie di cui dispo-niamo come cittadini e amministratori dellanostra comunità vasta”.

Lo sport ortese e di Capitanata piangeGino Aurelio l’allenatore dei velocisti.

All’età di cinquant’anni, dopo una lungamalattia, si è spento Gino Aurelio. Apprez-zato tecnico di atletica come preparatore

sia per alcunesocietà di pal-lavolo che pera l t r i s p o r t , aFoggia curava laspecialità dellavelocità per lasocietà sportivaAtletica LeggeraBovio e per ilC u s , c o m p o -n e n t e d e l l astruttura tecnicad e l c o m i t a t opugliese della Federazione di Atletica Leg-gera. A tent’anni decise di abbandonarel’attività agonistica come velocista, restandonell’atletica come allenatore diventandouno dei più preparati. Persona schietta eleale inculcava ai suoi atleti il rispetto pergli avversari e l’impegno di vincere in modopulito. Fece scuola la sua battaglia antidoping, ripeteva spesso: “Il vostro dopingdeve essere pane e mortadella”.

Riceviamo da un lettore ortese una missivache doverosamente pubblichiamo:

“Dove è la sicurezza, la quieta pubblica,la legalità, la serenità dei cittadini di questacittà? Voglio parteciparvi di quello che ècapitato ad un pensionato di Ota Nova:domenica 9 dicembre scorso verso le ore21,30/22,00 sentendo un forte boato si af-facciava al balcone, come tutto il vicinato,senza notare nulla, anche a causa di duelampioni spenti. Il mattino seguente, lunedì10 dicembre nell’uscire di casa, il malca-pitato si accertava lo sventramento del pro-prio portone blindato e frantumazione delloscalino in pietra tutto questo causato daun ordigno di grossa potenza messo davandali balordi. Chiamava i Carabinieriche accertavano l’accaduto, e il danno su-bito e valutato per circa duemilaeuro”.

Le attività dell’A.N.F.C.D.G. per il mesedi febbraio

I l C o n s i g l i o D i r e t t i v odell’A.N.F.C.D.G. ha programmatoun’intera attività per il mese di febbraio.Dopo la XI settimana della memoria svol-tasi dal 25 al 30 gennaio il 10 febbraio2012 si celelbrà la “Giornata del Ricordo(Foibe), nella mattinata l’incontro con lescolaresche ortese e alle ore 18,30 la ce-lebrazione di una S. Messa officiata daDon Donato Allegretti. Infine il 17 febbraio2012 la partecipazione alla XIIIª Giornatadell’Amicizia promossa dall’AssociazioneSeniores Fiat FTP di Foggia.

La costituzione italiana a tutti i diciottennidei Reali Siti.

Il poeta Savino Luce di Stornarella daqueste colonne si rivolge al Presidentedell’Unione dei 5 Reali Siti e ai sindacidelle cinque comunità di voler promuovereuna interessante iniziativa in occasionedel compimento dei 18 anni dei giovanidell’Unione di omaggiarli in una copiadella Costituzione Italiana. “In quelle paginec’è scritto chi siamo e da quale storiaveniamo”, sottolinea Luce; “È il testo checontiene i valori fondamentali della nostracomunità nazionale”. A giusta veduta è ilpensiero del poeta stornarellese. Difenderloè il gesto più elevato per rivendicare ladignità di cittadini liberi. Auspichiamo lasensibilità degli amministratori delle comu-nità dei Reali Siti a regalare questo bellibro ai giovani di oggi, uomini del domani.

RingraziamentiRingraziamo devotamente per gli auguri

natalizi inviatoci a: suor Maria Grazia delMonastero Clarisse di S. Lucia, il Sindacodi Stornara Rocco Calamita; l’on. Avv. Vit-torio Salvatori; i soci e il presidente dell’Avisdi Orta Nova; La comunità scolastica del2° circolo di Orta Nobva e la Dirigentedott.ssa Immacolata Conte; i volontari e ilpresidente della Misericordia di Orta Nova.

LuttiSi è spenta a Padova la N.D. Antonietta

Russo ved. Santopietro, già dipendentecomunale. L’Editore e la redazione sonovicini al dolore della figlia Serafina e deiparenti tutti.

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La famiglia D’Arasmo annuncia la di-partita del caro Tonino. Giungano da partedell’intera redazione sentite condoglianzealla moglie, ai figli e ai parenti.

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E’ venuto a mancare all’affetto dei suoicari Leonardo Rocco: Partecipiamo al do-lore della moglie, dei figli e della famigliaGuercia.

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Apprendiamo, con immenso dolore, ladipartita della nostra amata lettrice LuciaCoco ved. Ruscitto. L’Editore e la redazionetutta si stringe intorno ai figli e ai parenti.

* * *

L’Editore e la redazione si stringe in-torno alla famiglia Gramazio per la dipartitadel caro Paolo.

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Ora si passa all’azione concreta. È questo,in sintesi, il pensiero di Maria Rosaria Calvio,primo cittadino di Orta Nova, al termine deiprimi 18 mesi di amministrazione, che di fatto“concludono il periodo di rodaggio nel com-prendere la macchina governativa e aprono leporte a un periodo di programmi e ideecostruttivi”, tasselli di quel vento nuovo tantoproclamato durante campagna elettorale. Incon-triamo il sindaco durante le “Parlamentarie”nella sezione ortese del Pd, ed è inevitabileil riferimento all’attuale scenario politico na-zionale: “Per me la parola chiave del 2012 ècrisi, troppe persone hanno perso la dignitàche ti dà il lavoro e la possibilità di una vitadegna, compromettendo gli elementi basilaridell’esistenza umana; il nuovo anno deve ini-ziare sotto il segno della speranza e del rinno-vamento, siano queste le parole propositiveper un futuro di fiducia”.

Domanda: È stato l’anno del governo Mon-ti: come reputa il suo operato?

Risposta: Il premier Monti, persona auto-revole e credibile, ha contribuito che l’Italianon finisse nel baratro più nero, ma nella suaagenda solo questo aspetto ho trovato utile einteressante. Infatti ritengo che la cifra di tuttal’azione di governo sia stata l’assenza di equitàsociale e di attenzione alle categorie socialipiù deboli, ho trovato scarsità di coraggio no-nostante lui e il governo potessero contare suuna larghissima maggioranza. Visto il momentocritico, avrebbe potuto far passare una seriedi riforme che prima non sarebbe stato possibileattuare, come la legge elettorale, la riformadelle pensioni e soprattutto dedicando più at-tenzione alla crescita allentando il patto distabilità, per consentire ai comuni di cantie-rizzare piccoli interventi minimi per migliorela qualità dei cittadini.

Pertanto non posso non essere critica versoil suo operato, non è comprensibile governarein un momento storico così delicato pensandoche la soluzione dei problemi sia il fiscal com-pact.

Merita comunque la sufficienza, bisognariconoscergli che ha avuto il coraggio di ac-cettare l’incarico ed esporsi alle critiche, ancheper aver contribuito a risanare l’immagine delPaese all’estero: ora se parlano di Italia pensanoanche a Monti e Bersani e non hanno nellatesta immediatamente evocata l’idea del nano“morale” di Arcore, piccolo di mente e dicuore”.

D: Parliamo dei fatti di casa nostra: qualeè s t a t o i l m o m e n t o p i ù s i g n i f i c a t i v odell’amministrazione Calvio nel 2012?

R.: È una domanda difficile, perché nelcorso dell’attività della scena amministrativametti insieme una serie di momenti che ti fannosentire contenta di stare esattamente dove stai.Non ti so dire, sicuramente tra i più belli ricordoquelli passati coi bambini, come la nominadel sindaco bambino e del Consiglio Comunaledei Ragazzi, per l’alto valore simbolico e perl’utilità, in quanto mi aspetto che i piccoli miaiutino realmente nell’amministrazione. Infattisono convinta che uno dei mali più grandi

dell’Italia è la perdita di capacità di esercitarein modo corretto e sano la democrazia, e ciòè superabile attraverso la formazione del buoncittadino: il Consiglio dei Ragazzi ha il mes-saggio per dire a tutti di imparare a stare nellacomunità e averne cura fin da quando siamopiccoli, noi bambini lo stiamo imparando afare e ora fatelo anche voi grandi”.

D: Ripercorriamo il film di questo 2012.R.: Indubbiamente l’erogazione di voucher

come buoni lavori per piccole manutenzionilocali è stata una bella iniziativa, che ha hannotolgo di mezzo l’idea della carità di Stato:cittadini in difficoltà ma con abilità manualinon elemosinano niente, ma si guadagnanosoldi esattamente per quanto fanno garantendosianche un fondo pensione; così l’elargizionedel denaro pubblico non è fine a se stesso main virtù di servizi di cui gode tutta la comunitàcittadina.

In tema ambientale, la possibilità di costru-ire una centrale a biomasse in contrada Bonas-sisa, con ingenti danni per il nostro territorioe soprattutto l’agricoltura, si è conclusa rapi-damente a nostro favore: abbiamo impeditoche qualcun altro potesse venire a fare scempiodella nostra terra.

Ricordo anche con piacere la decisionedi strappare il velo sulla zona Pip: chi non hacompiuto scelte lungimiranti per la città siachiamato a darne conto e assumersi le respon-sabilità. Così come la denuncia per peculatoverso Gema (buco di 600.000 euro di entratenon riscosse) è il segnale del concreto rischiodi fornire servizi essenziali e indispensabilialla collettività.

È bene che la gente sappia il perché dicerte scelte magari anche impopolari (aumentoImu e addizionale comunale Irpef), il cui obiet-tivo ultimo è portare a pareggio le casse co-munale, occorre pertanto informare ed essereinformati.

D: Proprio in tal senso l’opposizione siè accanita verso la sua amministrazione.

R.: Sì soprattutto negli ultimi mesi, mamai ha saputo essere costruttiva. Non è dettoche le minoranze abbiano sempre torto, ci sonomomenti in cui possono avere ragione e inun corretto esercizio della democrazia la mag-gioranza deve condividerle e portarle avanti,ma nel caso di specie l’opposizione è statasolo fine a se stessa e strumentale, è stata soloesercizio interruzione e di sbarramento.Nell’ultimo Consiglio Comunale, singolare èstata la condotta di Moscarella e Tarantinoche hanno abbandonato l’aula durantel’approvazione dei debiti riferibili alla loroamministrazione e poi hanno votato contro ilbilancio consuntivo del 2011: i cittadini valutinoil senso di responsabilità di respingere le lorostesse decisioni. È stata quindi una opposizionesciocca e miope, e anche un po’ boomerang.

D.: Il 2012 sarà ricordato soprattutto perl’insubordinazione del capogruppo Pd Bellino.

R.: Sono sempre disposta a rivedere lemie posizioni se ci sediamo e ragioniamo, nonmi piacciono le iniziative “carbonare” che mi-rano a raccogliere il malcontento della gente.

L’opposizione interna è giusto si faccia, ildissenso va bene purchè sia manifestato aper-tamente e lealmente, ma solo questioni dellacittà.

Mi piacciono i progetti collettivi in modoche tutti si assumano la responsabilità di quelloche facciamo e si assumono il merito di quelloche gli riconosciamo, come la responsabilitàper gli errori più o meno gravi commessi oche si dovrebbero commettere; non intendobypassare, quando lo faccio è perché la que-stione è minima e la lentezza è tale che ognidecisione poi sarebbe tardiva, molto raramentelo faccio.

Il consigliere Annese ha votato a favorenell’ultimo consiglio, dichiarando di esserecon la maggioranza nella misura in cui condi-viderà le proposte; le polemiche dei malpensantiche parlano di allargamento della maggioranzasono inappropriate.

D: A Foggia è piena emergenza rifiuti:quanto rischia il nostro ATO?

R.: Nulla. La SIA è una società che nonfunziona alla perfezione, frutto di decisioniprese in passati remoti e meno remoti, conl’assunzione di tutto l’universo mondo, manon abbiamo la gest ione fa l l imentaredell’Amica. Però sicuramente la questione ge-stione integrata dei rifiuti va studiata, purtropponon siamo aiutati dalla Regione, la cui leggesul riordino dei servizi pubblici locali ha creatoconfusione e incapacità a chi assegnare il pianoindustriale di raccolta differenziata: speriamonel 2013 la situazione sia risolta, perché iltema rifiuti è sensibilissimo. Vi è un rischioaumento della Tares, a patto che all’aggraviodi spese per il cittadino corrisponda un miglio-ramento qualitativo del servizio.

D: A proposito di aggravi: il 2013 saràl’anno dell’entrata in funzione dei parcheggia pagamento?

R.: Sì entro un mese installeremo le colon-nine lungo le vie centralissime della città, lasperimentazione durerà per sei mesi: vediamose è una operazione sostenibile per le nostrecasse, in quanto per le colonnine pagheremoun canone d’affitto; l’auspicio è comunqueevitare il parcheggio selvaggio e disincentivarel’uso eccessivo di automobili.

D: In conclusione si ritiene soddisfattadell’Amministrazione nel 2012?

R.: No, soddisfatta non lo sono mai; anchequando si raggiungono obiettivi ci deve esseresempre un margine di miglioramento, in qual-siasi ambito nella vita. È davvero finito il tempodi rodaggio, abbiamo imparato a capire la mac-china amministrativa, quest’anno abbiamo rior-dinato il funzionamento dei servizi comunali,dopo le lamentele dei cittadini. Abbiamo co-minciato a prendere dimestichezza col ruolodell’amministratore, ora abbiamo il dovere dimettere sul terreno nuove azioni, di fare ancoradi più e alzare l’asticella mettendo in cantiereprogrammi di ampio respiro e di lungo corsoma il processo è lungo, e chiedo quindi pazienzae speranza ai nostri concittadini.

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Prima di addentrarci nei dettagli di questointeressante e concreto progetto economico,è necessario riassumere alcuni dati che, lungida qualsivoglia posizione o partito preso,credo siano inconfutabili. L’Italia è un paeseche possiede un’economia duale, con zonea forte sviluppo economico e civile e zonetanto depresse da uscire da qualsiasi para-metro europeo. Questa situazione, da moltidefinita “questione meridionale”, si trascinada circa un secolo e mezzo, e la sua solu-zione, pur essendo stata un cavallo di batta-glia di schiere di politici durante le propriecampagne elettorali, non è mai stata seria-mente attuata. Anzi, nel tempo, la forte eco-nomia settentrionale ha cannibalizzato ladebolezza delle regioni meridionali: sononumerosi i casi di gruppi industriali che han-no goduto di enormi incentivi statali (quindisoldi dei contribuenti, anche meridionali!)per attivare poli produttivi al Sud. Sfidochiunque a sondare quante di quelle industrieaperte nel corso degli anni, oggi sono ancoraattive. Questa anomalia, credo unica tra lenazioni industrializzate del mondo, è emersain maniera drammatica proprio oggi, in pienarecessione, e ha fatto luce sulla debolezzadell’economia italiana che, al pari di un’auto-mobile con due sole ruote che girano, mentrele altre due sono bloccate, è impossibilitataa correre!

A questo punto mi sento in dovere diintrodurre un breve brano tratto da un librodi testo scolastico, adottato da diversi istitutidi scuole superiori negli anni 80. Il libro siintitola “Sud, miti e realtà”, Editrice Ferraro,scritto da Ugo Piscopo e Giovanni D’Elia.“...nell’ambito del nuovo stato unitario, ilMezzogiorno divenne una terra da sfruttare,una colonia le cui risorse dovevano favorirelo sviluppo del nord, oltre che il consolida-mento e l’espansione del potere della bor-ghesia. L’alleanza tra questa e i proprietariterrieri del sud, che di fatto aiutarono i Savoiae Garibaldi a rovesciare i Borbone, impedivaqualunque trasformazione in senso progres-sista della società meridionale. Lo sviluppocapitalistico settentrionale comportava il sot-tosviluppo programmato del meridione: pergarantire l’ammodernamento e l’ampliamento

dell’apparato industriale del nord, era neces-sario tenere inchiodato il Sud in una condi-zione di inferiorità, in modo da utilizzarnele risorse economiche e umane…!”.

Passiamo ai giorni nostri: Comprasud èun progetto che i vari movimenti e associa-zioni meridionaliste hanno elaborato per al-leviare, nell'immediato, i problemi economicidel Mezzogiorno. Esso è affidato essenzial-mente ai consumatori meridionali e non, diogni parte d'Italia. Se costoro vogliono, senzarischi o sacrifici, aiutare i loro figli a nonemigrare più, basta che scelgano mensilmente

merci prodotte da aziende del Sud.Per iniziare, a parità di prezzi e di qualità,

è facile scegliere generi alimentari di base,(pasta, acqua minerale, olio, vino, pelati, ge-lati, dolci, biscotti, ecc.), oppure manufattinon alimentari di vario genere (mobili, salotti,utensili e attrezzature varie), di fabbricazionefoggiana, pugliese o meridionale in generale.Incominciate a pensare che, se ogni meseuna famiglia di meridionali (circa 6 milioniin Italia) spende 200 euro di prodotti delSud, ogni anno le nostre imprese incasseranno14,4 miliardi di euro, che gireranno pratica-mente nelle nostre tasche, evitando che leimprese forestiere sfruttino l’economia e ilmercato meridionale, sottraendo prima le ma-terie prime, che saranno finalmente lavorateal Sud e poi i preziosi capitali che prendonola fuga verso il nord, con le sue banche ei suoi affari.

Senza mettere in discussione l'attuale as-setto politico italiano si può ricostruire unacomunità economica e culturale meridionalenel segno della solidarietà e del rispetto ditutte le categorie e di tutti i soggetti che nefanno parte.

* Coordinatore

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Un concerto nato da un’idea del maestroPietro Gallo, il quale gratuitamente ha volutomettere a disposizione la propria professio-nalità. Pertanto si è messo all’opera per or-ganizzare questa manifestazione, chiedendoil patrocinio della Università delle tre Età(UNITRE) e del Comune di Stornara; la lorodisponibilità ha reso possibile la realizzazionedi questa magnifica serata, insieme alla fattivacollaborazione dell’associazione Stornara inmovimento. Magnifica serata quella del 30dicembre scorso nell’Auditorium Comunale,letteralmente gremito di gente in ogni suospazio libero. Ben prima dell’orario presta-bilito è iniziato l’afflusso del pubblico, ed,a fare gli onori di casa e l’accoglienza degliospiti, i docenti ed i corsisti dell’Unitre conla Presidente prof.ssa Rina Di Giorgio Ca-valiere. Ha dato inizio alla manifestazioneil  prof. Gerardo Laquale, responsabile dellalocale sezione Unitre, il quale, dopo i rin-graziamenti di rito delle autorità convenuteed alcune riflessioni circa il significato cul-

turale e sociale della musica, ha passato laparola alla presidente Rina Di Giorgio Ca-valiere ed all’assessore Roberto Nigro. Ilmaestro Daniele Sardone ha illustrato la bio-grafia degli autori dei brani musicali, ed hamesso in evidenza il contesto storico cheha visto la nascita dei brani stessi: “Ballatan. 3 op.47” di Chopin, “Après une Lecturede Dante” (Sonata quasi fantasia) di Liszt,“Sonata n. 14 op. 27 n. 2” (Adagio Sostenuto,Allegretto, Presto agitato) di Beethoven. Fi-nalmente le note limpide del pianoforte acoda hanno iniziato a risuonare nell’affollatoauditorium  ed hanno iniziato a suscitare emo-zioni, in un ritmo di crescente intensità; ritmointerrotto, tra un brano e l’altro, dagli applausidel pubblico, anch’essi sempre più calorosied intensi, fino all’ovazione finale. Tra ilpubblico non mancavano i bambini, i quali,cosa semplicemente meravigliosa e fortemen-te educativa, hanno osservato il silenzio allastessa maniera degli adulti presenti in sala:sapete bene, infatti, che anche il minimo

fruscìo o brusìo, altera l’armonia delle notemusicali. La manifestazione è terminata conl’esecuzione di un brano per flauto e piano-forte, eseguito dallo stesso Pietro e dallamaestra Ilaria Di Lernia. Terminato il con-certo, la serata è proseguita con un momentoconviviale: la laboriosità e la generosità ditante donne di Stornara hanno permesso dioffrire ai tanti convenuti un buffet veramenteabbondante, genuino e vario. Il clima di cor-dialità e di gioia ha indotto molti ad intrat-tenersi; ed alcuni hanno richiesto alla biblio-tecaria Concetta Lombardi di visitare laMostra del Presepe, allestita per le festivitànatalizie al piano superiore dello stesso Au-ditorium. Quindi si è passati alla visita dellaBiblioteca comunale, dove si è avuta la pos-sibilità di ammirare, oltre al patrimonio bi-bliografico, la ricca dotazione informaticae telematica. Il pubblico  si è piacevolmenteintrattenuto fin quasi alla mezzanotte, chie-dendo di proseguire nell’esperienza culturalevissuta.

Unire tre delle più nobili e antiche formed’arte in una sola serata: è stato questol’ambizioso obiettivo raggiunto con l’eventoorganizzato, lo scorso 27 dicembre, dallaneonata associazione “Cultura in Musica”,fondata e presieduta da An-tonella Tarantino, direttricede l la Cora le Or tese “Z .Kodaly”.

La manifestazione, inti-tolata “Potpourri d’Arti”, havisto come protagonisti treamanti di pittura, musica epoesia, due donne ortesi doce un giovane “adottato”. Leloro opere, frutto di impegno,dedizione e innata passione,evidenziano un talento sopitonel tempo.

Infatti Annalisa Calvio,Adelina Tarantino e AndreaEpifani solo recentementehanno deciso di mettere daparte sentimenti di pudore etimidezza e tirar fuori dalcassetto le loro straordinariecapacità artistiche.

E così il corridoio e la Sala Conferenzedel Palazzo ex Gesuitico sono stati lo scenarioperfetto per appagare nei numerosi intervenutiil senso della vista grazie alla mostra di quadridi Annalisa Calvio, sorella dell’attuale primocittadino di Orta Nova, che ha sottolineatocome finalmente sia arrivato il momento incui “Annalisa venga ricordata per le sue dotie non per essere solo mia sorella”. Le sue

pennellate, guidate dagli insegnamentidell’artista carapellese Elia Di Tuccio, evi-denziano una particolare cura nell’enfatizzarela bellezza della natura e delle cose essenziali:e in tal senso è emblematica la frase “com’è

bella la vita” che la pittrice riporta in unadelle opere più ricche di colori e vivacità.

Ad allietare invece il senso dell’udito lerime della scrittrice Adelina Tarantino e lenote del musicista di origine salentina AndreaEpifani, che si sono alternati a vicenda pertutta la serata.

Adelina Tarantino ha recitato alcune dellesue poesie più emozionanti: è infatti una dellescrittrici in versi dialettali maggiormente ap-

prezzate nel nostro territorio e non solo, inquanto fa parte dell’associazione A.n.po.s.di.(Associazione Nazionale Poeti Scrittori Dia-lettali): le tematiche affrontate nelle compo-sizioni, sono collegate a episodi personali e

riflessioni di ampio respiroe mostrano una lampantefacilità e chiarezza espositiva,abbinate ad una ricerca dellarima ben congeniata. Andrea Epifani è laureatoin Psicologia, ma da semprecoltiva la passione per lamusica. E’ balzato agli onoridella cronaca per il trionfonel 2010 al Festival Musi-cultura col brano “Tziganodella badante”, mentre l’annoprima ha vinto il Premio DeAndrè. Durante la serata haeseguito brani classici e suoiinediti, già registrati in un cdcon il gruppo trevigiano “i3+1”, che si contraddistin-guono per canzoni intimi-stiche e attente alla sfera

sociale, ispirate alla tradizione cantautoraleitaliana di colossi come De Andrè e De Gre-gori e mischiate con assonanze pop, etnichee folkloristiche.

L’associazione “Cultura in Musica” siintende riproporre, durante tutto l’anno appenainiziato, altre entusiasmanti serate dedicateal tema della cultura, per far emergere lenumerose eccellenze nel campo artistico esociale di altri nostri concittadini.

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Mostra lavori dei corsisti UNITRE a CarapellePer l’educazione ai linguaggi non verbali

che trasmettono emozioni e sensazioni moltoforti, ricordiamo le due serate di esposizione aCarapelle, curate dall’insegnante Angela Mastro-pietro con la collaborazione di un nutrito e animatogruppo di corsisti. La prima nei giorni 8-9 dicem-bre 2012 presso la Sala Mensa della Scuola Ma-terna, la seconda presso la Chiesa di San Giuseppe.

Stimolare e osservare immagini, paesaggi(dal vero o riprodotti), personaggi e riferire ciòche si è provato, confrontando le proprie emozionicon quelle degli altri. Un gruppo di self-helpdove ognuno può liberamente esprimere sentimentie stati d’animo, avendo la consapevolezza ditrovarsi tra persone che comprendono e condivi-dono.

Presentazione del libro “Airone1 - Scene diun’epoca” del Gen. Antonio Cornacchia

È stata una serata interessante quella del 22novembre ad Orta Nova, quando nella Sala dell’exGesuitico, la nostra Sede ha avuto l’onore e ilpiacere di presentare un bel libro scritto da unfedele servitore dello Stato, quale il GeneraleAntonio Cornacchia.

Dopo i saluti del Sindaco Avv. Iaia Calvioe della Presidente del’Unitre Prof.ssa Rina DiGiorgio Cavaliere, il giornalista Duilio Paianoha tracciato il profilo umano dell’autore, intrec-ciato ai fatti di cronaca che si sono verificatinegli anni settanta in Italia. Il libro, interessantecome testo storico e narrativo, difatti è un reso-conto delle imprese investigative, che l’alloracomandante del reparto operativo dei Carabinieridi Roma ha guidato per difendere la sicurezzadello Stato.

Ha preso, poi, la parola l’autore, che essendopresente il gruppo degli ex allievi della V ele-mentare, con la loro maestra, che all’epoca delrapimento e dell’uccisione di Aldo Moro avevanoscritto una lettera coinvolgente, ha voluto abbrac-ciare e ringraziare tutti per la sensibilità dimostrata.

Il nuovo anno accademico 2012/13Q u e s t ’ a n n o l ’ a p p u n t a m e n t o p e r

l’inaugurazione del nuovo anno accademico èstato il 10 novembre 2012 a Stornara, pressol’Auditorium comunale, alla presenza del SindacoDott. Rocco Calamita, la Presidente dell’UnitreProf.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere, il Vice Pre-sidente dell’Unitre Rag. Annito Di Pietro e ilreferente locale Prof. Gerardo Laquale. Numerosala presenza dei cittadini che hanno voluto testi-moniare l’importanza di quest’Università, unadelle prime e più importanti a livello nazionalee internazionale. Presenti anche tutti i docenti,che con le quotidiane lezioni gratuite contribui-scono alla promozione e valorizzazione culturalee sociale della persona.

Stornara è uno dei comuni dei cinque RealiSiti che coniuga bene il ruolo di città aperta allenovità. Operosa nei vari settori economici, oltread essere pioneristica nella lavorazione dei prodottiagricoli locali è anche ospitale con i numerosistranieri. La città, inoltre, ha dimostrato una grandeapertura all’Unitre nella consapevolezza che ogniaiuto rivolto a questa istituzione di riflesso èorientato ai suoi cittadini desiderosi di intrapren-dere un percorso di studi e di socializzazione.

Ha introdotto i lavori il Vice Presidentedell’Unitre, evidenziando che l’Unitre èun’associazione culturale apolitica. È presentein tutti e cinque i paesi dell’Unione dei Comuni

e collabora con le rispettive amministrazionicomunali senza interferire con i relativi orienta-menti politici. La sfida che l’Unitre lancia è so-prattutto nel far star bene i corsisti con se stessi,lontani dallo stress della vita quotidiana e impe-gnati in un’esperienza formativa e allo stessomodo rilassante.

È stata la volta del saluto della Presidentedell’Unitre, che ha spiegato come tramite questaistituzione, ormai consolidata sul territorio, sivoglia diffondere la consapevolezza tra i cittadinidell’esistenza di questa solida realtà a tutela deivalori e delle ricchezze culturali del territorio,offrendo ai partecipanti dei corsi la possibilitàdi stare insieme, di confrontarsi e di trarre inse-gnamenti etici.

Il Sindaco ha dato rilievo al particolare in-teresse dell’Amministrazione comunale versoquesta istituzione, i cui valori fondanti e le finalitàcoincidono con quelli comunali. Perciò, ha assi-curato nel futuro ampia disponibilità per le ne-cessità che l’Unitre potrebbe aver bisogno.

Il referente, nel sottolineare le difficoltà ope-rative dello scorso anno, ha plaudito al sostegnotangibile dell’Amministrazione comunale attuale.Con soddisfazione ha, inoltre, fatto presente chequest’anno è stato allargato il contesto didattico,introducendo nuove tematiche richieste diretta-mente dalla collettività.

In definitiva, le prospettive per il nuovo annoin Stornara sono ottimistiche, atteso che la cit-tadinanza ha bene accolto l’Unitre e numerosepersone hanno espresso la volontà d’iscriversiall’Associazione.

L’Unitre contagia AccadiaI l 9 n o v e m b r e 2 0 1 2 s i è c o s t i t u i t a

l’Associazione Università della Terza Età - UNI-TRE - Università delle Tre Età, Sezione di Ac-cadia, promossa dalla Sede “Unione dei Comunidei 5 Reali Siti”. Dopo le formalità di rito pressole Istituzioni competenti, si è potuta inaugurareil successivo 15 dicembre con una cerimonia ditutto rispetto presso la Sala consiliare comunale.

Tal esordio è stato per la cittadinanza unagradita notizia, perché si è voluto affermare congran forza il valore aggiunto della cultura edell’istruzione anche nella terza età da parte deipromotori. Questi hanno offerto il proprio impe-gno verso le problematiche degli anziani, affron-tando il tema dell’incontro tra generazioni, af-finché i giovani prendano coscienza di tale realtà.L’Unitre, Associazione di promozione sociale

e culturale senza fine di lucro basata sul volon-tariato, si prefigge proprio questi obiettivi. Trattasi,in sintesi, di volontariato gratuito e non obbliga-torio. La crisi economica che stiamo vivendonecessità proprio di questa gratuità.

La cerimonia si è svolta con diversi interventi.La Presidente dell’Unitre “Unione dei Comunidei 5 Reali Siti”, Prof.ssa Rina Di Giorgio Ca-valiere, ha ricordato l’importanza della culturae ha evidenziato lo scopo dell’iniziativa, ossiaeducare, formare, informare, fare prevenzionenell’ottica di un’educazione permanente. La suaformula didattica ha l’intento di soddisfare il de-siderio di crescita culturale e il bisogno di socia-lizzare. È necessario, però, entusiasmo, determi-nazione e impegno da parte di tutti, per consolidarele attese. Ha, infine, assicurato un costante interessee sostegno per questa nuova Sezione, da lei for-temente voluta.

Il saluto dell’Amministrazione comunale èstato portato dal Vice Sindaco Ing. Casullo. Egliha elogiato l’iniziativa, evidenziando che il Con-siglio comunale ha favorito la nascita di questanuova istituzione, perché può essere uno strumentodi elevazione sociale culturale del territorio. Infatti,l’apertura dei corsi Unitre immette in un circuitoculturale nuovo e ricco di stimoli, contatti e saperisinora fruibili solo da una cerchia riservata.

Per l’Unitre nazionale ha presenziato il VicePresidente, Dott. Silvio Aprea, che ha illustratole finalità dell’Associazione e ha portato la suaesperienza maturata nella città di Potenza. Ha,poi, illustrato ampiamente l’importanza raggiuntada quest’Università sia a livello nazionale cheinternazionale, perché proponendo modeste e pa-ritarie condizioni di accesso favorisce tutti i sog-getti che ne condividono gli scopi.

Il coordinatore culturale Prof. Luigi Zelanoha ricordato come questa iniziativa sia una nuovaopportunità di crescita territoriale che coinvolgetutti, dai più giovani ai più anziani; è, tra l’altro,l’alternativa alla solitudine e un patto sociale dimutuo aiuto. Quindi, ha presentato ai convenutii corsi di studio e i docenti.

Le Unitre sono vive e si sviluppano nellamisura in cui si sanno cogliere le nuove esigenzedegli adulti che le frequentano. La partecipazioneè alla base del funzionamento dell’associazione;la presenza costante e attiva, ciascuno secondoi propri compiti, ne è la premessa, la continuitàe il futuro. C’è molto da fare, ma la voglia diprogredire può far prendere il volo alla nuovaSezione Unitre di Accadia.

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Un’epifania davvero speciale per Maria Ro-saria Calvio, sindaco di Orta Nova.

Infatti il primo cittadino, assieme a MarilenaDe Finis, consulente esterna dell’amministrazionecome esperta in politiche culturali, ha partecipatoal primo pranzo con alcune famiglie indigenti,organizzato dalla Confraternita Misericordia diOrta Nova nella sua sede sociale di Via Puglie.

Le due rappresentanti istituzionali, aiutateda una decina di volontari della Confraternitae dell’associazione di volontariato “Noi altri”,accomunati da un profondo senso di solidarietàe di amore verso gli emarginati dalla societàmoderna, hanno servito piatti caldi a oltre ottantapersone, equamente divise tra italiani e stranieri.

Un inedito gesto simbolico, quale momentodi fraternità e condivisione profonda in cui nonsono mancati sentimenti di commozione tra chi

quotidianamente vive nel disagio ma per un giornoha finalmente potuto contare su una attenzionenon a parole, ma concreta e reale. Toccanti leparole del segretario della Misericordia GaetanoVolpe, che ha sottolineato come “ognuno di noinon deve pretendere qualcosa dagli altri, macapire prima di tutto cosa può dare al prossimo,non necessariamente beni materiali, ma ancheun sorriso, un pianto o un abbraccio per starevicino a chi soffre”.

Ha fatto da eco Maria Rosaria Calvio, il cuidiscorso ha reso il significato della giornata:

“Quando mi alzo la mattina e sono di cattivoumore, è sufficiente ricordarmi che purtroppoci sono persone che non hanno una vita dignitosaper capire che non bisogna mai mollare e provaread aiutare chi è in difficoltà. Mi vergogno perchémi rendo conto che le parole che dico sono vuote,

lo so, e chiedo pubblicamente scusa a voi tuttiper le volte in cui siete venuti al Comune e nonsono stata in grado di darvi una mano concreta:al di là dei modi è perché spesso mancano lepossibilità economiche, non è per trascuratezza,ma oggettiva difficoltà nel fare qualcosa, abbiamouna situazione debitoria notevole. Stiamo pro-vando come amministrazione a fare qualcosaper aiutarvi: è nostra parziale e piccolissima scu-sante che ciascuno di noi si impegna affinchévi sia garantita una vita migliore”.

Infine una promessa, che fa illuminare gliocchi dei tanti commensali: “Cercherò di orga-nizzare degli incontri con ognuno di voi per ascol-tarvi e capire le vostre necessità; ma siete tantie io una, vi chiedo pertanto solo di avere pazienzae fiducia in quanto coltivare la speranza non èmai inutile”.

Tra le recenti novità che hanno investito ilpanorama letterario, occupa un ruolo di meritatorispetto il self-publishing. Si tratta, in parolepovere, della pubblicazione da parte di un autoredi un libro (o di un altro media), senza passareattraverso l’intermediazione di un editore. L’autoresi incarica di seguire tutte le fasi della realizza-zione dell’opera, avvalendosi eventualmente diqualche figura professionale esterna: come accadead esempio per le correzioni tipografiche e gram-maticali, che possono essere affidate a dei pro-fessionisti della correzione bozze. La realizzazionepuò avvenire con una stampante domestica, anchese ormai sono disponibili servizi di stampa digitaleche offrono prezzi competitivi. Lo sviluppo delleauto edizioni è stato accompagnato da un corri-spondente sviluppo delle società di servizi, chesi stanno spartendo un mercato che si è dimo-strato, inaspettatamente ricco e in costante crescita.Una delle più famose a livello mondiale èLulu.com: l’azienda nata in Canada per iniziativadi Bob Young, che adotta come sistema di pub-blicazione dei libri, esclusivamente internet.L’attuale sistema editoriale funziona solo per ibestseller, ma non lascia spazio ai titoli che nonpromettono nell’ordine dei milioni. Gli editorisi rifiutano di pubblicare, molto spesso, non per-ché il libro (il cd o l’opera fotografica) non siadi pregio, ma perché il titolo non ha mercato.L’idea è quindi quella di creare un sistema dipubblicazione in rete che copra l’intero ciclo diproduzione, permettendo di gestirlo direttamenteagli autori. Così nel 2002 è stato aperto il sito,che è allo stesso tempo: un sistema editoriale,tramite il quale gli autori provvedono personal-mente alla confezione editoriale della propriaopera (anche in formato multimediale ); una li-breria virtuale, a cui tutti gli utenti accedonoper acquistare le opere in formato digitale o car-taceo (in questo caso stampate su richiesta); euna Biblioteca digitale, dato che moltissimi testisono liberamente consultabili online. Gli autoripubblicano online e vendono le proprie operead un prezzo stabilito, che copre le spese di Lulu.com per stampa e commissioni, al quale possonoaggiungere la quota che vogliono riservarsi comediritti d’autore. Lulu mette a disposizione degli

autori un sistema automatico per la produzioneeditoriale, dalla creazione della copertina al for-mato del libro; ma si possono creare anche ca-lendari, poster, cd musicali, dvd video. Nel 2006Lulu è giunto anche in Europa, allargando ilbusiness oltreoceano.

Percorrendo la strada delle auto produzioni,talvolta può capitare di imbattersi in giovanipromesse che devono essere solo accompagnate,nel difficile cammino di crescita ed affermazione.E’ il caso della giovanissima studentessa DoraPelullo che ha esordito, pochi mesi fa, col ro-manzo “Se solo avessi coraggio”. Il libro pub-blicato dalla Book Sprint Edizioni (in venditaanche in formato e-book), è stato di recente pre-sentato nella Sala Convegni del Palazzo ex Ge-suitico di Orta Nova, dall’Associazione Culturale“Le Nove Muse“, in collaborazione col LiceoClassico “Nicola Zingarelli“ di Orta Nova, fre-quentato dalla stessa ragazza. “La storia scrittatutta d’un fiato in appena un mese, ruota intornoad un amore impossibile che non doveva nascere”,come ci racconta la stessa scrittrice, “ma è nato... Non solo, ma lo ha fatto talmente bene chenessuno si è mai accorto di niente, nemmeno idue protagonisti. Tuttavia crescendo, complican-dosi, questo amore è diventato qualcosa di troppoimportante per non essere notato. A questo puntonessuno dei due sarà in grado di gestire un sen-timento così grande, nessuno dei due avrà abba-stanza coraggio. La storia di fondo è dunquequella, di un amore impossibile che si scontracol giudizio della gente. Un po’ quello che spessoaccade alle nostre esistenze: ci lasciamo condi-zionare e ci fermiamo. Questo aspetto ho volutosottolinearlo con forza anche nella scelta dellacopertina, che presenta al lettore un bivio lungola strada, con un percorso buio ed uno illuminato,quello delle scelte più facili ed ovvie che nonrichiedono l’impegno ed il coraggio di chi lefa”. Pur se giovanissima (appena diciassettenne),parlando con Dora si coglie l’impressione chiaradella sua passione travolgente ed incontenibileper la scrittura, quella stessa passione che è rac-chiusa nelle 108 pagine del suo racconto. Col-piscono dritto al cuore le sue parole: “Ho comin-ciato a scrivere all’età di 10 anni e da allora, la

scrittura è stata la mia strada, la mia salvezza… Invito perciò tutti a trovare la vostra strada:qualcosa che vi faccia sentire bene, anche quandole cose non vanno affatto bene”, poi aggiunge:“Ho scritto per me, ma ho pensato ai miei lettori”.E lancia un appello a tutti i giovani, che numerosiaffollano la Sala Convegni dell’Ex-Gesuitico,in occasione della presentazione del suo libro:“Fate quello che volete della vostra vita, fateciò che potete: riscoprite i sogni e, trovate ilcoraggio di realizzarli”. Come non concordaredunque, con quanto espresso dal Vice PresideGiancarlo Dicarolo dell’Istituto Zingarelli: “Pochipossono scrivere e Dora, è una scrittrice a tuttigli effetti. Pur se ancora acerba, ha infatti tuttele carte in regola per diventare nel tempo, unagrande scrittrice”. Va sottolineata, infine, l’attivitàsvolta sul territorio dall’Associazione Culturale“Le Nove Muse”, che si adopera nella promozionedegli scrittori locali: ben tre solo nell’ultimoanno. Lo stesso Presidente Andrea Zicolillo, nonnasconde di aver puntato con convinzione sultalento della giovanissima Dora Pelullo, dandoanche a sorpresa, durante la stessa presentazione,l’annuncio di aver iscritto il suo racconto al Pre-mio Letterario Internazionale di Nobokov. C’èda scommetterci, di sicuro sentiremo parlare an-cora di questa ragazza attenta, sensibile, preparatache intanto, per nulla stanca delle fatiche delsuo primo libro, col sostegno di tutta la famigliaed in particolare dal fratello Gerardo, già si avviaalla pubblicazione di un secondo romanzo dovesi affronta il delicato tema dello stalking, vistoattraverso gli occhi di un uomo.

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Iniziativa di grande successo, quellamessa in campo dalle Suore Domenicanedel S.S. Sacramento di Orta Nova nei mesiscorsi, per rilanciare e sottolineare l'attualitàe l'importanza della preghiera, attraversola recita del Santo Rosario.

Hanno così preso vita “I Misteri dellaLuce”, cioé i 5 Nuovi Misteri introdottida Giovanni Paolo II in aggiunta ai tradi-zionali 15, sceneggiati dai bambini dellaScuola Paritaria insieme ai ragazzi di ScuolaMedia dell'istituto Diurno S. Tarcisio e,alle arzille nonnine che vivono all'internodella struttura di accoglienza.

L'iniziativa si è svolta dapprima nella“Sala Teatro” dell'istituto San Tarcisio allapresenza di un folto pubblico costituitodalle famiglie di bambini, ragazzi ed anzianiospiti della struttura, dai numerosi volontari,dalle religiose e dai religiosi, tra i qualiil Rettore del Santuario di Borgo Incoro-nata: Don Felice Bruno.

Da registrare anche la presenza attentadella popolazione locale, mobilitata in mas-sa dall'iniziativa.

Ed è stato proprio lo straordinario suc-cesso riscosso nell'occasione, a spingereil Rettore Don Bruno a chiederne la replica,tra le mura del Santuario Mariano.

In un atmosfera di grande suggestione,che ha caratterizzato entrambe le rappre-sentazioni, sono stati rievocati i cinquemomenti toccanti della vita di Gesù.

Nel Primo Mistero della Luce, Gesùè battezzato nel fiume Giordano e procla-mato dal Padre, Figlio prediletto.

Nel Secondo Mistero, Gesù si rivelaalle Nozze di Cana.

Nel Terzo Mistero, Gesù annuncia ilRegno e invita alla conversione.

Nel Quarto Mistero, Gesù si trasfigurasu un alto monte e il Padre invita gli Apo-stoli ad ascoltarlo.

Infine nel Quinto Mistero della Luce,Gesù istituisce l'Eucarestia quale nutrimen-to per la vita del mondo.

In particolare per la straordinaria riu-

scita dell'iniziativa, merita di essere segna-lata la collaborazione fattiva di tanti exalunni, che attraverso il loro impegno con-tinuano ad essere vicini all'istituto S. Tar-cisio nonché, quella dei tanti veterani chehanno instaurato un saldo legame di rico-noscenza con le Suore Domenicane, chein decenni di attività hanno accolto ed aiu-tato decine e decine di famiglie in difficoltà.

Insomma, davvero una grande iniziativadel cuore dove ciascuno ha voluto fare lasua parte, tra questi: le insegnanti, il per-sonale della struttura ed i numerosi volon-tari.

Notizie flash dal 2° CircoloSempre attenta alle proposte del territorio,

la Scuola Primaria del Secondo Circolo haaderito con impegno ed entusiasmo al progettoPon della Scuola Professionale Olivetti “Conl’Europa per il rilancio delle risorse dei CinqueReali Siti”, allestendo in piazza Pietro Nennidue gazebi stracolmi di materiale inerente ipropri progetti Pon realizzati daglialunni nello scorso anno scolastico(marionette, produzione di libri, ma-teriale artistico e di laboratori scien-tifici).

Sulla linea delle tradizioni popolari,un gruppo di a lunni ha bal la toun’allegra tarantella paesana e alpubblico, accorso numeroso, sono statiofferti dolci tipici del Natale.

* * *

Il progetto “continuità” avviatogià da novembre con le Scuoledell’Infanzia ha coinvolto tutti glialunni delle classi Quinte che, con ipiù piccoli, hanno dato vita a diversilaboratori: manipolativo, multimediale,scientifico e motorio, sul tema di un

racconto inventato da loro.Con la scuola Media, invece, si è preparatouno speciale concerto di brani natalizi.Gli alunni di Quinta hanno cantato con par-ticolare bravura accompgnati con gli strumentida quelli del corso sperimentale di musicadella scuola S. Pertini.

* * *

Grande fermento in tutte le classiper la visita pastorale di S.E. Mons.Felice Di Molfetta, accolto da un corodi cinquecento alunni sulle note di“Grazie Signore” e “Lettera a GesùBambino”. Il vescovo, visibilmentecommosso, ha avuto parole di elogioper l’attenzione e la bravura di bimbie docenti.

* * *

Ancora brillano sull’abete della piaz-za le stelline preparate dagli alunni dellanostra scuola: mosse dal vento voglionoaugurare pace e serenità a tutte le fami-glie del nostro paese.

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Nei giorni 22 e 23 dicembre 2012, i localidella parrocchia San Giuseppe a Carapelle,hanno accolto la prima mostra di Arte Sacradei Cinque Reali Siti. A promuoverla; l’Unitre(Università della terza età), il Comune diCarapelle e Star Italia Felsa Cisl. Alla pre-sentazione c’erano il sindaco di Carapelleprof. Alfonso M. Palomba, il critico prof.ssa.Maria Bianco e tanti artisti del luogo. Ospited’onore Zhai Issa, pittore siriano, particolar-mente noto per le sue opere di grande valoreartistico, in cui sono compresenti pittura escultura. I veri protagonisti della mostra sonostati i 20 artisti e pittori della provincia diFoggia con circa 50 opere in esposizione.Abbiamo incontrato quattro perso-naggi a cui abbiamo ceduto diret-tamente la parola.Per approfondire questa notizia, visitai l n o s t r o s i t o w w w . l o s g u a r -dosui5realisiti.com potrete visionarele interviste complete di audio e videoe vedere le foto della presentazione.

PAROLA ALL’OSPITEAbbiamo incontrato l’artista Zhai

Issa e gli abbiamo posto alcunedomande:

D: Zhai Issa è un pittore siriano,la particolarità risiede nel quadrostesso, infatti le sue opere sono unmix tra la pittura e la scultura, comeviene definita la sua arte?

R: Le mie opere sono fatte peri non vedenti, ho voluto crearequalcosa di nuovo per far toccarecon le mani a quelle persone che nonriescono a vedere.

D: Ciò che le dipinge passa daun piano piatto alla tridimensionalitàdei piani, uscendo fuori dalla cornicein chiave tecnica e soprattutto a livello se-mantico.

R: La mia arte è a livello spirituale, tantoda rendere il visitatore libero di sentirsi in-sieme con un quadro libero da ostacoli chepossono essere la cornice o altro. Quando isoggetti dei miei quadri escono fuori dallacornice trasmettono al visitatore un senso dipace, di libertà e di presenza, qualcosa cheva al di là di un normale quadro.

D: La sua arte gioca a doppie carte, èpiù un realismo espressivo oppure ciò chedipinge ha una classificazione molto più am-pia? R: Questa tecnica è scesa dall’alto comeun dono, l’ho ricevuto precisamente 21 annifa, nel 1991 e non so che nome gli potreidare. Tempo fa mi incontrai con VittorioSgarbi e gli chiesi come definire questa tec-nica ma anche lui non seppe come definirla,gli diede semplicemente l’appellativo di ‘artefuturistica’.

D: Il futuristico legato al mistico e albiblico si mescola in gioco con l’arte reli-giosa, cosa ci può dire a riguardo?

R: Dipingere è come uno che sta pregan-do, perché si lascia abbandonare verso i colorie questo è qualcosa di interiore, che ti rendelibero. Per me dipingere è come una preghieraverso il cielo, ognuno dipinge secondo il suocuore.

D: Lei è nato in Siria, poi ha fatto ungrandissimo viaggio in Europa visitando ivari musei occidentali, ma la sua arte è unmescolarsi di occidentale e orientale, trareligione ed espressione mistica.

R: Io ho girato quasi tutto il mondo etutti i musei, e mi sentivo un po’ perso traquesti grandi artisti. Io non mi sento un grandeartista, perché è solo il Signore che rende

grandi gli uomini, io dipingo e lascio il miocuore aperto. Finalmente sono riuscito a tro-vare me stesso, quando dipingo sento qualcosache va al di là, che non si può esprimere:un’unione con Dio.

D: La sua tecnica e i suoi studi sull’artedove nascono e quando?

R: Io vengo dalla scuola di mio padre,che era uno dei maggiori pittori siriani, eprovengo da dove nascono i maggiori pittorisiriani e fra cui, c’è Josè de Barbera.

D: Come si trova in Italia e precisamentenella provincia di Foggia?

R: Appena sono venuto in Italia, ho vis-suto nella Città del Vaticano dove studiavoin un seminario, poi le vicende della vita mihanno fatto capire che non era la strada perme e successivamente mi sono sposato.

D: Voci di corridoio, mi hanno detto cheoltre alla pittura, lei fa anche cornici, lasua tecnica in cosa consiste e quali sono imateriali che utilizza?

R: Le cornici per me, sono state un modoper vivere, perché l’arte non ti dà quello chevuoi, devi trovarti una strada per stare in

piedi a livello economico. Dopo il dannoche ho ricevuto alla mia mano a sostituirmiè subentrata mia moglie.

PAROLA AGLI ARTISTIAbbiamo incontrato uno dei numerosi

artisti partecipanti alla mostra.D: Ci può spiegare le sue tecniche e la

sua passione per la pittura?R: Quest’opera si chiama “Adamo ed

Eva”: sono due giovani di oggi, che ritrovanonel creato la felicità della vita, e si pongonola domanda di chi ha creato tutto l’universo,una domanda che è rivolta non soltanto alreligioso ma anche al laico. L’opera è rea-

lizzata su un cartoncino e i colorisono ad acquerello. Amo molto imiei primi lavori, e li espongo conmolta gioia. Ha un significato im-portante perché completo il titolodi “Adamo ed Eva” citando una frasedell’antifona della messa “Ad Deumqui lætificat juventutem meam” cioè“A Dio che diede la mia giovinezza”.L’amore verso Dio e verso il Creatorendeva giovani Adamo ed Eva etutta l’umanità, anche i nostri giovanipossono trovare i doni della vita nelCreato. D: La raffigurazione che lei fadi Adamo ed Eva è diversa da quellacanonica che i nostri occhi sonoabituati a vedere, come mai ha sceltodi rappresentarli in questo modo ecosa l’ha spinta a disegnare ciò? R: Ho scelto questo tema perchénei miei studi ho affrontato anchequelli teologici, infatti, sono laureatain Scienze Teologiche, e poi perchésono sempre alla ricerca del mes-saggio di Cristo e del sentimento

religioso ed è sempre un motivo di riflessionenella mia vita, e nelle mie opere questo sitrova sempre.

Per quanto riguarda la raffigurazione delquadro, ho un po’ giocato e ho chiesto allamia famiglia quali piante avrebbero portatocon sé nel paradiso e ognuno ha scelto lasua. Il serpente è lontano, perché ho volutoraffigurare la beatitudine del Paradiso mentreAdamo ed Eva vivono la loro felicità in pie-nezza.

PAROLA AL CRITICOLa critica è quell’analisi razionale che

ogni uomo fa per migliorare e migliorarsi,incontriamo la prof. Maria Bianco, criticod’arte dell’Accademia delle Belle Arti diFoggia.

D: Professoressa, qual è la sua criticasulla mostra e sulle tipologie di opere d’artepresenti?

R: La critica fa crescere e migliorare ipopoli, se non ci fosse critica credo che sa-remmo statici nella vita. Questa mostra miha meravigliato per la qualità dei lavori espo-

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sti, ho potuto notare una poliedricità dei lavori.L’arte sacra già da sé è la rappresentazionedelle Sacre Scritture da un punto di vistadel linguaggio visivo e proprio loro sono,per eccellenza, la traduzione di espressionivisive. La rappresentazione sacra alcune volteva aldilà di queste immagini che fanno partedella nostra quotidianità e della nostra cultura.Quello che ho trovato in questa mostra èproprio la raffigurazione di ciò attraversoelementi simbolici e questo sicuramente èun fatto fondamentale. In questa mostra c’èun connubio tra classico e moderno, alcuneopere che ho potuto notare sono dei crocifissilignei che riprendono un po’ le tecniche delMedioevo o le icone bizantine, altre invecedove l’interpretazione è completamente mo-derna. Tanti sono i maestri che fanno dell’artesacra una propria interpretazione, come ZhaiIssa con la “rappresentazione dell’Arcangelo”,l’opera che fuoriesce completamente dallatela dove alla pittura si abbina la scultura,utilizzando il marmo. Io citerei una frase diun grande artista russo, Chagall vissuto aParig, il quale affermò che “le sacre scritturesono state da sempre l’alfabeto colorato dovehanno intinto i loro pennelli gli artisti occi-dentali di tutti i secoli”. E questa mostra èla dimostrazione di questo.

D: Una dimostrazione dell’arte che davita all’umanità si trova proprio in questamostra, dove su un quadro è affisso un fo-glietto con scritto: “da completare”. Questascritta desta curiosità e non solo, evoca unsentimento di continuità e di un arrivederci.

R: Esatto, credo che l’arte può non esserecapita da tutti ma è qualcosa che fa parte dinoi, della nostra cultura è espressione di noistessi, del popolo, della storia. I quadri sonoil fatto tangibile, vivente di un’epoca. Attra-

verso i quadri, la scultura e l’architettura noipossiamo leggere i caratteri del passato enon tramite i libri, ma tramite le opere d’arti.

PAROLA AL SINDACO“Un giudizio sulla mostra non può che

essere positivo, le opere presenti sono digrande pregio artistico; per la comunità diCarapelle questa è una grande novità. Hoavuto modo di dialogare con alcuni di questiartisti e di discutere su alcune delle loroopere e credo che il livello di questa mostraè un grande passo avanti sul terreno dellacultura e un sindaco non può che esserecontento, perché tutto ciò che è cultura nonpuò non determinare una crescita di questocomune, per cui sono venuto volentieri.L’arte sacra, che ha una lunga tradizionedal Medioevo a oggi, è stata uno dei temi

fondamentali trattati in tutta la storiadell’umanità, una stagione storica in cui lareligione era al centro della visione dellavita. Sebbene abbia avuto uno sviluppo mag-giore, ciò non toglie che anche nella contem-poraneità dove non si presta molta attenzionealla dimensione spirituale, ci siano artisti digrande livello. Ho visto uno stupendo croci-fisso che mi ricordava Giotto, icone bizantine,e ancora il dittico di Pasquale Tarateta cheraffigura due immagini di Cristo, una conlo sguardo più severo come se Cristo si ri-volgesse all’uomo per invitarlo a riprendereil cammino, l’altro, un Cristo già distrutto,lacerato e senza il corpo, una rappresentazionedi come Cristo lascia la dimensione umanaper assorgere al cielo e riprendere la suanatura divina. Sono contento e soddisfattodi ciò che ho visto a questa mostra”.

Per combattere il degrado moderno dellapittura, il poeta-pittore-musicista foggiano Cor-rado Lagonigro, nell'opera “Ritratto di signora”si ispira a una Rinascita innovativa di quellospirito ricco di suggestioni della bellezza inte-riore, evitando scrupolosamente di cadere neimodelli canonici della Maniera, a una Scuolaidealizzata, in cui le macchine e l'attuale tec-nologia non hanno inquinato per lui la mentee ogni cosa... L'intento del pittore ritrattistaLagonigro è quello di svolgere il soggetto, comeuna pittura di carattere: Come se la narrazionedi spiccata attualità, fosse un linguaggio psico-drammatico purificato dal sottile umorismo dellosguardo intriso di delicata ironia. Ben modellatonel volume, sono i valori lineari e coloristicia costruire l'immagine, secondo le sue realifattezze. L'arte ritrattista di Lagonigro va deci-samente contro gli stereotipi cognitivi che ve-dono la psiche dialogare con i feticci figurali,imposti dalla società. Attraverso un'aristocraticadefinizione espressiva del segno e del colore,l'artista porta in scena alterità altre e solaritàespressiva del viso, contraddistinguendosi perla libertà del linguaggio espressivo, ad un arteche ha nella figurazione la sua base di principio,

amalgamando una cromia che associa la passio-nalità dello sguardo dimensionalmente intuitivoalla saggezza della penombra, simulacrodell'esperienza del vissuto, dando così originead una riflessione speculare del profondo gremboinconscio. Lagonigro ha il dono della visioneglobale oggettiva-soggettiva, frutto di una po-liedrica esperienza della ritrovata libertà interiore.All'artista foggiano è concesso così il dono,del lume del talento, che sia polimorfo, emul-sionando sensazioni emotive di pittura, musicae poesia; e in ciascuna di esse di scoprirne ilsegreto tonico di una tavolozza di piacevolezzenella realizzazione. È un privilegio, un lussostupendo dimostrato nella parte esecutiva delritratto, di provare quasi invidia, per la freschezzae l'immediatezza dell'èlan vital che traspira dallosguardo della donna ritratta, quasi un perpetuarsidialogico indotto emotivamente sull'osservatore,un eterno divenire del capolavoro d'arte, trascenari intuibili e crocevia di incontri d'anima,portano a un avventura del talento di carpirnei segreti dell'incessante moto interiore dellabella signora ritratta: vivere di cultura e arteper il soggetto-modello è ... quasi tenere con-tinuamente contro l'orecchio una conchiglia

strappata al mare dell'attualità; il suo perpetuorombo sveglia la sua immaginazione. Lagonigroha in questo capolavoro, conquistato una suacifra stilistica innovativa, tra “il Rtratto di signora”e l'universo delle galassie ritrattistiche. Nullache assomigli a un mero esercizio estetico, bensìuna forte accensione di sensazioni emotive, cheaccoglie e fonde tecnica e cuore. questo è ilcuore della trasmutazione metaforica della psi-covisione, del ritmo colorista. E' il colore spiri-tuale, la sua dinamica evanescenza di atmosferefrutto di traduzioni di ogni segreto intimistadella donna ritratta.

* Critico e Storico dell'Arte internazionale

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Quel ceppo (della pianta simbolodell’economia ortese dell’epoca) deposto ac-canto allo stipite della porta della casa stavainfatti a significare due cose:

1 - che c’era un giovane innamorato dellafiglia o di una delle figlie e che aveva inten-zione di piantare radici in quella famiglia,cioè aveva intenzioni serie;

2 - che quella sera il medesimo giovanesarebbe venuto a bussare alla porta accom-pagnato dai genitori e dai parenti più influentiper chiedere ufficialmente la mano dellaragazza, a meno che, gettandolo via, lamamma di lei non mostrasse chiaramenteche l’offerta era stata rifiutata e questoavveniva raramente perché convenivasempre discuterne .

Dopo di che cominciava un lungolavorìo diplomatico. La madre dellaragazza, rivoltasi ad amiche fidate,cercava di ottenere il maggior numeropossibile di informazioni sul presuntoinnamorato, naturalmente dopo averneparlato con la figlia e la stessa cosa facevala madre del giovane nei confronti dellapossibile futura nuora. Il giovane, poi,si avvaleva della collaborazione dei suoiamici più fidati, i quali passavano unodopo l’altro, in ore diverse della giornata,davanti alla casa della ragazza per assicurarsiche “u ceppone” fosse rimasto al suo posto.Se tutto andava bene, il giovane si sarebbepresentato a tarda sera a casa della ragazzaper “stringere il matrimonio”, cioè per fissarei termini del contratto nuziale: la dote di en-trambi i futuri sposi, la divisione delle speseper l’acquisto dei mobili, del pranzo nuziale,ecc. e per fissare la data del fidanzamentoufficiale e del matrimonio. Nulla, insomma,era lasciato al caso e questo evitava intoppipossibili sul cammino dei futuri sposi, i qualierano tenuti fuori dalle trattative, che venivanocondotte dai parenti, conoscitori della vitae carichi, si supponeva, di esperienza e disaggezza e non accecati dalla passione amo-rosa. Anche per questo motivo” - aveva con-cluso sorridendo il vecchio calzolaio - “i ma-trimoni duravano una vita e non pochi mesio pochi anni come avviene oggi a voi gio-vani!”.

Il nipote di Francesco, sbalordito, eracorso via per andare a comunicare alla suaragazza e a tutta la comitiva ciò che avevaappena appreso e che gli pareva assurdo e,tuttavia, affascinante.

Giacomo, a quel punto, aveva detto intono scherzoso a Francesco: “Adesso che cipenso, sono stato io a donarti u ceppone chemettesti vicino alla porta di Lucia, perché tunon avevi la vigna, ma solamente seminativie uliveti. E facesti appena in tempo, perchéti avevo avvisato che anche Antonio *** siapprestava a portare u ceppone a casa di Lucia.Dunque, se ti sei sposato con lei, lo devi ame e mi sei debitore. Adesso che non ho piùla vigna e tu invece ce l’hai, mi darai un cartone

di vino all’anno, quello che mi avrebbe datola vite che estirpai per farti il piacere. Chene dite voialtri? Ho ragione o no?”.

“Hai ragione e come!” - avevano rispostoin coro tutti i presenti, che avevano capitoche Giacomo scherzava e reggevano il gioco.Giacomo, galvanizzato, aveva continuato:“quella vite mi avrebbe dato almeno ventilitri di vino ogni anno per vent’anni. Vorràdire che per vent’anni mi darai 20 litri delvino che farai, anzi no. Adesso che ci penso,

visto che la mia vite era di “uva di Troia”e non di “trebbiano bianco”, penso che tumi debba dare una damigiana da 50 litri.Vuoi mettere la mia “Uva di Troia”, chedava un vino robusto, col tuo “trebbiano”che produce un vinello appena passabile?”.Qui Giacomo aveva commesso un erroreimperdonabile. Sentendo denigrare il suovino, del quale era oltremodo orgoglioso,Francesco si era risentito e aveva ribattuto:“Il mio vino è stato considerato da tutti ec-cezionale, cosa che non si diceva del tuo!”e questa volta era stato Giacomo a sentirsioffeso, ragion per cui, senza salutare nessuno,si era girato e si era avviato verso casa sua,lasciando tutti sconcertati e dispiaciuti. Ilcalzolaio aveva detto a Francesco: “Lascialoandare, domani gli sarà passata”.

- “Ma è stato lui a cominciare!”.- “D’accordo, ma lui lo diceva per scher-

zo, mentre tu hai parlato seriamente” - avevaosservato il vecchio e saggio calzolaio -“adesso smettete di fare i bambini e fate pa-ce!”.

Nessuno dei due fece il primo passo, però,e per i successivi quattro giorni, vergognandosidi presentarsi agli amici da soli, non eranousciti di casa. Al quinto giorno intervenneLucia che andò a casa dell’amica e, insieme,trovarono la soluzione. Del resto, una soluzionebisognava pur trovarla, non solo perché la

rottura fra i loro mariti poggiava su futilimotivi ma, soprattutto perché né l’unané l’altra voleva vedere il rispettivo maritogironzolare da una stanza all’altra comeun leone in gabbia, muto e irritabile.Chiesero ai rispettivi mariti di accom-pagnarle al Cimitero a distanza dimezz’ora l’uno dall’altro affinchél’incontro avvenisse proprio in quel luogosacro e non altrove. Così fu e le due coppie,sbucate da due vialetti diversi, si trovaronol’una di fronte all’altra in prossimità delvarco che, dal vecchio Cimitero, immettenel nuovo. Le due donne si abbracciaronoe poi Lucia, rivolgendosi ai due uominiche guardavano in direzioni diverse, avevadetto: “Smettetela di fare i capricci econsiderate il luogo in cui vi trovate e

nel quale siete destinati a rimanere per sempre.Siete stati amici da quando siete nati e voletelitigare proprio adesso che state per lasciarela vita? Volete passare l’eternità a guardarviin cagnesco per la qualità dei vostri vini? Pro-prio adesso che non ne potete bere più? Adessopotete litigare solo sulle qualità dell’acquaminerale!”. Noi compriamo la stessa acqua!”- aveva detto Giacomo e, pensando alla sag-gezza racchiusa nelle parole di Lucia e allafutilità delle cause del loro battibecco, erascoppiato a ridere e la stessa cosa aveva fattoqualche istante dopo Francesco.

Erano tornati in paese tenendosi sottobrac-cio e si erano subito diretti al solito posto,sotto la grande palma sfregiata dalla guerra,a chiacchierare con il gruppetto abituale etutti li avevano accolti senza fare domandesulla loro assenza, ma tutti visibilmente sol-levati perché adesso nessuno mancavaall’appello. (Fine)

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Per la 3ª edizione della Notte Bianca Ortese, la Prometeo ha “passato la palla” alle Gadit(Guardie Ambientali d'Italia) di Orta Nova che, in quanto associazione per la difesa, la tutelae la promozione del territorio, ha raccolto la sfida per uno scopo ben preciso e degno di ammirazione:quello di finanziare l'acquisto di un'autobotte di media grandezza con annessa strumentazioneper polisoccorso. “Progetto molto a cuore alle Gadit, volto a garantire al cittadino tempestivitàe sicurezza in ogni momento, vista la lontananza dal paese delle due Caserme dei Vigili delFuoco (Foggia 27 km e Cerignola 24 km) ed il gran numero di interventi che gli stessi svolgonoall'interno della nostra comunità,”- queste il commento del Presidente Francesco Volpicellidurante l’incontro ed è stato occasione per mostrarmi ed illustrareil bilancio risultante di fineevento:

trassegnate da diversi colori (gialla, bianca,rossa, verde, blu e arancione), al fine di renderepiù fluido il percorso, soprattutto per i visitatoriprovenienti da altri paesi. Novità 2012: la zonaarancione, dedicata alle associazioni culturalie di volontariato (aperto tutta la notte il museodella vita contadina), “ma disertata dai visitatorie dalle stesse associazioni” per cui, nelle pros-sime edizioni, a dispetto di qualcuno che l'hadefinita “La sagra della cafonaggine”, le Gaditdi Orta Nova si ripropongono di promuovereproprio la cultura, creando un valore aggiuntoche consenta di rispondere alle aspettative deivisitatori più esigenti e di attirare quelli un po'meno interessati...! Ad allestire un piccolo standanche l'Associazione Mario Frasca, il CaporalMaggiore Capo caduto in Afghanistan il 23settembre 2011, nata per perpetuare la solidarietàdi Mario e e rievocarne la memoria anche esoprattutto nelle occasioni di festa: commoventii video su di lui proiettati sul palco e la lettura,da parte del fratello Vincenzo, dei nomi di tuttigli italiani caduti in Afghanistan dal 2004 adoggi. Ospiti della serata gli artisti Doppia Coppia,Tommy Serafino, Marco & Chicco, Veronica.

Altri artisti locali si sono esibiti per le strade,intrattenendo e divertendo i visitatori. D'effetto,soprattutto per il finale “in stile romano”, anchela sfilata dio moda della Boutique dell’Intimimodi Marianna Borrea, in concomitanza con i par-rucchieri Rocco Marano e Pina Fazi, e conl'estetista Imma Cappa: il pubblico guardavaammirato i fotomodelli sotto le luci dei riflettori...Una nota particolare in favore di Pina Fazi:esperienza pluriennale, parrucchiera all'avan-guardia, sempre al passo con i tempi, segueregolarmente corsi d'aggiornamento e soddisfaanche le clienti più pignole (come me), assolu-tamente da provare! La auspicio che l'appun-tamento di fine estate con la Notte Bianca ritornianche per quest'anno e per tutti gli anni a venire:iniziative come questa dovrebbero essere pro-mosse e non andate perse, perché non possonoche valorizzare ed affermare il nostro territorio;certo, qualche innovazione va apportata, soprat-tutto a livello culturale, come già detto, manon lasciamo che venga vanificato il lavoro elo sforzo degli ultimi tre anni...

Questa differenza attiva è stata accantonatain un fondo specifico creato per il raggiungi-mento della somma necessaria, che si sperasarà presto disponibile per realizzare tale im-portante progetto. Tutte le attività commerciali,le cooperative, le aziende agricole e gli impren-ditori di Orta Nova, che hanno contribuito alla

realizzazione dell'evento, possono ritenersi sod-disfatti. Se la “Notte Bianca” sarà targata omeno Gadit nel 2013, al momento la Presidenzanon conferma né smentisce tale notizia, ma disicuro l'evento 2012 sarà ricordato come unodei più belli ad Orta Nova. Il paese è stato sud-diviso in zone diversificate per categorie, con-

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Bella, ricca nonché sostanziosa èla gastronomia che precede le sacreceneri, con gustosi piatti, dai migliaccialle lasagne, ed ancora le chiacchiere-gale-crostoli-bugie di Carnevale. Untour gastronomico per il nostro paesedalle Alpi alla Sicilia, alla scopertadelle tradizioni legate a questo periododell'anno.

Il CarnevaleTradizionalmente il carnevale è il

periodo che precede la Quaresima edè festeggiato in tutto il mondo con festemascherate, sfilate di carri allegorici,danze. La conclusione è il martedì gras-so, che precede il mercoledì delle ce-neri, e primo giorno di Quaresima. Leorigini del nome sono con molta pro-babilità derivanti dal latino medievalecarne levare, cioè “togliere la carne”dalla dieta quotidiana, in osservanzadel divieto nella religione cattolica dimangiare la carne durante i quarantagiorni della Quaresima. L’inizio delCarnevale varia da paese a paese, mageneralmente viene festeggiato nelledue settimane che precedono le ceneri.Sicuramente ill Carnevale ha un’originemolto lontana, probabilmente nelle festereligiose pagane, in cui si faceva usodelle maschere per allontanare gli spiritimaligni. Con l’avvento del cristianesi-mo questi riti persero il carattere ma-gico e rituale e rimasero semplicementedelle forme di divertimento popolare.Durante il Medioevo e il Rinascimentoi festeggiamenti in occasione del Car-nevale furono introdotti anche nellecorti europee ed assunsero forme piùraffinate, legate anche al teatro, alladanza e alla musica.

Ancora oggi il Carnevale rappresen-ta un’occasione di divertimento e siesprime attraverso il travestimento, lesfilate mascherate, le feste, e perchéno nelle tradizioni culinarie.

Il Carnevale è anche occasione perriproporre qualche piatto tipico e qual-che dolce caratteristico legato alla fe-stività. Per l’occasione voglio proporviuna zuppa caratteristica della nostraterra dauna e le Chiacchere in un modoparticolare:

Zuppa con fagioli e cotica di maialeIngredienti: 400 gr. di fagioli, 200

gr. di cotica di maiale, 300 gr. di po-modorini, olio di oliva extravergine,sale, prezzemolo, aglio, peperoncino,sale q.b.

La sera prima, mettete a bagno ifagioli. L'indomani in una pentola conacqua salata metteteli a cuocere a fuocolento per circa 40 minuti. Fare sbollen-tare la cotenna in acqua leggermentesalata, appena ammorbidita scolatelae arrotolatela su se stessa, poi tagliatelaa rondelle oppure a dadini. In una pa-della preparate il soffritto con olio,peperoncino ed aglio, appena imbion-dito aggiungere i fagioli, poi i pomo-dori e fare cuocere per altri 10 minuti,poi aggiungete la cotica tagliata edultimate la cottura per altri 5 minutiaggiungendo un po’ d'acqua ed il prez-zemolo tritato.

Chiacchiere a modo mioIngredienti: 450 g di farina, 100

g di zucchero, 50 g di burro, 50 g dilatte, mezzo bicchierino di limoncelloo di liquore Strega, un uovo, olio disemi di arachide, una bustina di vanil-lina, una busta di zucchero vanigliato,sale.

Mettete 100 gr. di zucchero in unaterrina, unitevi l’uovo intero e, aiutan-dovi con una frusta (meglio se elettrica)battete gli ingredienti fino ad ottenereun composto spumoso. Unite al com-posto il burro fuso intiepidito e, pocoalla volta e sempre mescolando il lattefreddo, un pizzico di sale, la vanillinae il limoncello, poco per volta, aggiun-gete poi 400 gr. di farina. Lavoratel’impasto fino a renderlo perfettamenteliscio ed elastico. Mettete la pasta sulpiano di lavoro leggermente infarinato

e continuate a lavorarla e a batterla finoa che non formerà delle bollicine. Conun mattarello tirate la pasta in una sfo-glia molto sottile e, aiutandovi con larotella tagliapasta, tagliatela a striscee poi a losanghe della grandezza desi-derata. Friggete le “chiacchiere” pocoalla volta in abbondante olio bollente.Scolatele non appena saranno dorate emettetele su carta assorbente da cucina.Spolverizzate le “chiacchiere” con zuc-chero vanigliato.

Le CastagnoleIngredienti: 450 g farina, 2 uova,

100 g zucchero, un cucchiaio zuccherovanigliato, una bustina lievito per dolci,sale, un pizzico, 50 g burro, vino biancosecco, zucchero vanigliato q.b., olioper friggere.

Preparate una pasta con la farina,le uova, lo zucchero, lo zucchero va-nigliato, il lievito, il sale, ed il burroammorbidito, aggiungete poi del vinobianco quanto ne basta per avere unapasta né troppo dura né troppo molle.Lavoratela bene per una decina di mi-nuti, tagliatela poi a pezzi che arroto-lerete in modo da ottenere dei cilindridella dimensione del dito medio, rica-vatene poi dei pezzetti lunghi circa 2cm. con cui formerete tante pallineche friggerete in abbondante olio bencaldo avendo cura di rigirarle continua-mente.

Quando saranno ben gonfie, scola-tele su della carta assorbente e spolve-rizzatele con zucchero vanigliato.

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Oggi si parla tanto della gioventù, apatica,che passa tutto il proprio tempo davanti a unpc, di cui sembra essere attratta, peraltro, solodai social network come Facebook! Bene, sonofelice di essermi dovuta ricredere e di aver averscoperto che non è sempre così e che l'eccezione,in questo caso, è rappresentata proprio da ungiovane trentenne ortese, Luigi Lattanzio, ilquale da poco tempo ha aperto un eserciziocommerciale ad Orta Nova: “Domotic Home”.

Ma forse non molti sanno cosa effettivamen-te tratti, perchè non tutti conoscono la domoti-ca...io stessa l'ho appreso incontrando Luigi.

Il termine domotica deriva dal latino domusche significa “casa”.

La disciplina che si occupa di studiare letecnologie atte a migliorare la qualità della vitaall’interno della casa, viene definita Domotica.

L’impianto Domotico è un impianto elet-trico, tecnologicamente avanzato, che creacomfort e benessere abitativo, prestando parti-colare attenzione al risparmio energetico e allasicurezza della casa. Scegliere di installare unimpianto domotico significa rendere la nostrauna “casa intelligente”, perchè utilizza impiantiche vanno oltre il “tradizionale”, dove anchedei comunissimi dispositivi, installati da LuigiLattanzio, sono in grado di svolgere funzioniautonome.

Ad esempio un impianto elettrico intelli-gente, firmato Domotic Home, può autoregolarel'accensione degli elettrodomestici per non su-

perare la soglia che farebbe scattare il contatore e consente di controllare, giorno per giorno,i consumi effettuati per poterli confrontare conquelli riportati in bolletta.

Tutto questo si traduce in:- abbattimento di costi in termini energetici;- aumento della sicurezza, sia quando si è pre-

senti in casa, sia quando si è fuori, attraversoil controllo del proprio impianto idraulico,elettrico e attraverso la videosorveglianza;

- maggiore agio, perché l’impianto è creatosulle personali esigenze del cliente, che puòscegliere quali possono esser le soluzioni alui più consone e scegliere tra le più svariatepossibili alternative presenti;

- evoluzione continua, perché con la nascitadi nuove soluzioni, date dal continuo aggior-namento in campo tecnologico, è possibileadattare il proprio impianto domotico allenovità del mercato;

- aumento del valore dell’immobile, rappresen-tato dalla presenza dell’impianto domotico,che è in essere un valore aggiunto.

E altro ancora… e pensate, tutto questopuò essere controllato dall'utente tramite unsemplice touch screen, un unico quadro elettricoda cui impostare tutti i comandi e le varie fun-zioni!

Bene, ma adesso cerchiamo di capire comenasce il progetto di Luigi Lattanzio!

Diplomato in elettrotecnica, Luigi inizia alavorare presso aziende esterne, che si occupano

di impianti civili e industriali e di società chelavorano nel campo dell’automazione industriale.La ditta “Domotic Home” è nata dall’esperienzadi anni di lavoro che l'ha portato all’incontrocon la Domotica e dalla necessità, ad un certopunto, di poter offrire un impianto domoticoa prezzi più competitivi e accessibile a tutti,dato l’alto costo degli impianti già presenti sulmercato.

In virtù di ciò, Luigi ha realizzato un sof-tware, totalmente studiato e creato da lui, dopouna lunga ed impegnativa ricerca su internet,in grado di rendere più semplice il controlloe la gestione di ogni casa in base alle diverseesigenze, ideando un prodotto che fosse flessibilee affidabile e allo stesso tempo accessibile atutti e di facile utilizzo.

Domotic Home è il vostro elettricista difiducia, che realizza il vostro progetto in basealle vostre esigenze e vi offre una consulenzacompleta e competente.

Il sistema elettrico del vostro edificio èimportante. Progettando l'impianto adeguato,potete non solo risparmiare, ma soprattutto sen-tirvi sicuri.

Vi invito a visitare personalmente DomoticHome: potrete vedere da vicino e toccare conmano quello che Luigi ha realizzato con tantacura e competenza nel settore.

Riferendomi alla domotica secondo Barto-lino, vorrei raccomandarvi una cosa, però: lacasa intelligente è completamente governatadai sensori, per cui attenzione a non far sì chela casa diventi sempre più intelligente e semprepiù imbecille quello che ci abita! E per evitarequesto, ci affidiamo a Luigi.

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Il Libro Rosso di Foggiaa cura di Pasquale di Cicco - Pagine: 600

Gli atti trascritti ne Il Libro Rosso di Foggiaconcernono le più svariate materie e sono offertisenza rispetto di una rigorosa successione cro-nologica. Lumeggiando vicende poco o affattonote, e personaggi da tempo dimenticati, sonoessenziali allo scopo della definizione di unquadro della vita foggiana dal Trecento al Sei-cento.

Certo, i più interessanti della ricca teoriadi documenti del manoscritto sono quegli attiche furono fondamentali per la città quali i ca-pitoli di re Federico del 1499, le grazie e fran-chigie concesse da Consalvo Ferrante, primoviceré del regno, nel 1504, quelle di Ferdinandoil Cattolico del 1507, i privilegi di Carlo V del1533, e quelli di Pietro di Toledo, marchesedi Villafranca, del 1538, le concessioni dellostesso Toledo del 1541, le provvisioni del reg-gente Villanova del 1559 ed, infine, i vari capitolisui dazi, che illustrano utilmente la parte eco-nomica dell’università.

Ma un rilievo sicuramente non minore as-sumono molti altri che pur esso contiene, comei capitoli sulla fiera, i bandi vicereali sul danaroalla voce per il grano o sul prezzo dei cereali,i molti provvedimenti in tema di gabelle, lescritture riguardanti la Dogana delle pecore, le

A PADRE PIO

Adagiatoin un paradiso d’oro e d’argento,umilenel tuo piccolocelato sacello,splendente nella tua santità eroica,richiami i fedelicon ardorealla preghiera e alla meditazione.Tutti ti invochiamoe ti ricordiamocome figli devotie sinceri:Tutti a te ricorriamoper un conforto ed un speranza.

Rocchina Morgese

METAFORA

Un omino guidava il suo cavallinoe il carrettoper le vie del paese;non conosceva soste,né ostacoli di sorta;tutti vi salivanoe si accomodavano;l’omino portava a destinazione

chiunque lo chiedesse.Ma alla fine si stancòe una mattinanon poté rifareil giro del paese:cercava soloil teporee la pace.Non si videroda quel giornol’omino, il cavallino,il carretto.

Rocchina Morgese

A SFIDE

Nenn’ère nu ijùrne cùme tàndeère nu ijurne troppe ‘mburtandetute quande avèvena stà.

mà sfide o’ pallone s’aveva fai Ciaccafirre contre i zucagnostre,marredocrde l’utema vote, ce facemmomostre.

A partire ere appène cumenzaeche già vulàvene sckàffe, pugne, pallunate,sgambette e càvece inde spezzille,menu male c’àveva esse nà sfide tranquille.

A partite dùà pallone se’ fenutequatte a une l’àmme zuffunate,pà gijoe c’àbbrazzamme e ce baciammoavèmme vinde a sfide, da tande cià sun-namme.

Se parle già de nata sfide,nù sàcce se m’avite capite,na sfide cchiù ìmburtande de lati sfide,eije quelle c’à ma vènge tutte: quelle dàvite.

Antonio Santoro

La Sfida - Non era un giorno come tanti,// era un giorno troppo importante // tuttidovevano stare. // Una sfida di palloneera stata organizzata // I Maciulla ferro(gli studenti dell’Istituto Tecnico Industria-le “Altamura”di Foggia) contro i Succhia-tori di inchiostro (gli studenti dell’IstitutoGeometri “Masi” di Foggia). // Ricordol’ultimo incontro fu una vera zuffa. //La partita era appena iniziata // che giàvolavano schiaffi, pungi, pallonate, //sgambetti e calci nel tendine di Achille.// Meno male che doveva essere una par-tita tranquilla. // La partita terminò // quat-tro a uno avevamo rifilato. // Per la gioiaci abbracciammo e ci baciammo. // Ave-vano vinto la sfida, era il sogno desiderato.// Si parla già di una nuova sfida, // nonso se mi capite, // una sfida più importantedelle altre sfide, // è quella bisogna vinceretutte: quella della vita.

franchigie degli ecclesiastici, la riforma deivestiti ecc.

Matteo Pio Pazienza - Viaggio nella DauniaStoria di una provincia al tramonto

F.to 14x21 pp. 158Ciò che nel libro l’autore racconta in forma

letteraria, è un viaggio, un viaggio compiutonello spazio e nel tempo di una provincia delmeridione d’Italia che nei secoli ha sempre vis-suto brevi momenti di gloria interrotti da lunghiperiodi di buio raccontati entrambi anche attra-verso la lettura odierna del paesaggio. Ed inquest’alternarsi di cicli economici, culturali esociali, ciò che è mancato per la crescita culturalecollettiva di questa provincia, è stata la continuitànella memoria storica di questi due momentiantitetici. È mancata, e continua a mancare,quella memoria storica che aiuta a non disperderequel patrimonio culturale, economico e di valoriche servono a costruire un futuro migliore ri-spetto a quello passato; quella continuità nellamemoria storica collettiva che aiuta a trasmetterealle generazioni successive soprattutto quei valoriche si sono creati negli avvenimenti storici delpassato.

Matteo Pio Pazienza, architetto, urbanistae pubblicista, ha pubblicato tra l’altro, “Foggia,urbanistica e territorio tra passato e futura” per

i tipi della Sudest e dalla Bastogi Editrice Italiana“La San Giovanni di Padre Pio nel XXI secolo”e “Tripoli bel suol d’amore”.

Francesco GranatieroVocabolario dei dialetti garganici

Pagine: 1.024A oltre mezzo secolo dal Vocabolario dei

Dialetti Salentini di Gerhard Rohlfs (München1958), che esplorava il Sud della Puglia, eccoora il Vocabolario dei Dialetti Garganici, secondodizionario pugliese di area, che invece scavanel Nord della regione. Dal “tacco” allo “sperone”d’Italia, dall’area meridionale estrema all’areameridionale intermedia. Il Gargano, che interessasolo sedici comuni - seppure indagati a fondo,nelle diverse frazioni e nelle varianti più o menorustiche dei dialetti -, non ha certo la complessitàstorico-linguistica del Salento, tuttavia, a dispettodella conformazione geografica, non è comunqueun’area unitaria o di semplice definizione, deli-neandosi al contrario come un importante cro-cevia linguistico. Basti dare un’occhiata alleinnumerevoli e tutt’altro che definitive classifi-cazioni fornite dai diversi studiosi.

Il vocabolario di Granatiero rappresenta,per ampiezza e profondità di scavo, oltre cheper ricchezza di raffronti regionali ed extrare-gionali, un sorprendente punto di arrivo e insiemeun formidabile strumento scientificamente fondatoe imprescindibile per chiunque voglia approfon-dire lo studio di questa meravigliosa terra diPuglia.

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