Rigetto anticorpo-mediato (AHR)
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Transcript of Rigetto anticorpo-mediato (AHR)
Biopsia di rene trapiantato: correlazioni tra la reattività del C4d e le caratteristiche
immunofenotipiche dell'infiltrato infiammatorio.
J.L. Ravetti1, M. Peresi2, R. Gentile1, D. Rolla3, Y. Musizzano4
1 Dipartimento dei Laboratori Biomedici, U.O. Anatomia Patologica Ospedaliera, Azienda Ospedaliera Universitaria S.Martino, Genova.2 Servizio di Anatomia e Istologia Patologica e Citologia Diagnostica, Azienda Sanitaria Locale n°2 “Savonese” - Ospedale S.Paolo di Savona3 Divisione di Nefrologia, Dialisi e Trapianti, Azienda Ospedaliera Universitaria S.Martino, Genova.
4 Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate (DiCMI), sezione di Anatomia Patologica, Università degli Studi di Genova.
Rigetto anticorpo-mediato (AHR)
È il principale responsabile di fallimento del trapianto renale a 1 anno.
Il riconoscimento di AHR come categoria diagnostica è stato suffragato dalla identificazione del C4d nei capillari peritubulari come marker specifico in situ dell’attività anticorpale: - correlazione con la presenza di specifici anticorpi circolanti anti-donatore - aspetti istologici tipici, assenti nel rigetto cellulare puro.
Nel 75% dei fallimenti per AHR, il rigetto è C4d+.
Riesaminate 54 biopsie renali di pazienti (41 uomini e 13 donne) sottoposti ad allotrapianto renale, valutando:- terapia e risposta clinica;- caratteristiche IHC (CD20, CD4, CD8, CD68); dell’infiltrato flogistico, compresa la presenza di noduli di linfociti B, glomerulite e C4d nei capillari peritubulari.
I casi sono stati raggruppati in base al sospetto clinico:
Sospetto clinico Conferma istologica
Rigetto acuto o subacuto 15/30 casi (50%)
Nefropatia cronica 17/19 casi (89.5%)
Infezione virale 1/2 casi (50%)
Nefrosclerosi ipertensiva 2/2 casi (100%)
Necrosi tubulare acuta 1/2 casi (50%)
Materiali e metodi
Caratteristiche dell’infiltrato infiammatorio
.
- Fenotipo- Presenza di noduli interstiziali di elementi B, T, misti
T/B o CD68+- Infiltrato infiammatorio interstiziale “diffuso”- Presenza o assenza di glomerulite CD4+ o CD8+- Positività o negatività del C4d nei capillari peritubulari- Attività dell’infiltrato infiammatorio, definita dalla
presenza di almeno uno di questi fattori:a) rapporto linfociti T CD4+ / CD8+ > 1;b) glomerulite CD4+ o CD8+; c) quota mono-istiocitaria CD68+ > score 1 (=infiltrato lieve).
Risposta alla terapia
(n=54)
miglioramento della funzione
renale59.3%
peggioramento della funzione
renale24%
funzione renale stabile16.7%
Risultati / 1
Positività per C4d
- In 5 casi di rigetto acuto (inclusi tutti i rigetti vascolari) e in 7 nefropatie croniche post-trapianto. - Poco espressa nei pazienti migliorati, più intensa in pazienti stabili o peggiorati:
0% 20% 40% 60% 80% 100%
migliorati
stabili
peggiorati
Ris
po
sta
clin
ica
Attività dell’infiltrato infiammatorio
Risultati / 2
0% 20% 40% 60% 80% 100%
migliorati
stabili
peggiorati
Ris
po
sta
clin
ica
Risultati / 4
0% 20% 40% 60% 80% 100%
migliorati
stabili
peggiorati
Ris
po
sta
clin
ica
Aggregati nodulari interstiziali B
Conclusioni / 1
La differenza basilare tra pazienti peggiorati e stabili risiede nell’attività dell’infiltrato. I pazienti che peggiorano e che presentano frequentemente un infiltrato attivo potrebbero rispondere maggiormente con una più intensa (e almeno temporanea) immunosoppressione, oppure con uno shift della terapia immunosoppressiva (es. ciclosporina a tacrolimus), o associando mofetil micofenolato (se non presente nel protocollo al momento della biopsia).
Non è invece chiaro il significato della glomerulite, che nella nostra casistica è indice prognostico negativo, come nella gran parte dei lavori.
Conclusioni / 2
I noduli B sono più frequenti nei pazienti stabili: ciò potrebbe concordare con la minore attività dell’infiltrato, pur essendo la letteratura discordante. Le osservazioni fatte riguardo la presenza di noduli B dovrebbero guidare la terapia in quei casi di rigetto acuto con infiltrato ricco in linfociti B che non rispondono alla terapia immunosoppressiva standard: mancano tuttavia dati a supporto di questa ipotesi.
Nel prossimo futuro, studi sul riscontro e la valutazione di markers B forniranno dati importanti circa l’incidenza dell’infiltrato B, gli effetti sulla terapia e sulla prognosi.
Conclusioni / 3
Focale C4d-positività può essere rilevata anche in pazienti con disfunzione ma biopsia normale e secondo alcuni studi l’accumulo di C4d può precedere l’evidenza istologica di AHR. Nella nostra casistica la positività di C4d in pazienti senza lesioni istologiche non correlava mai a peggioramento. La correlazione tra C4d-positività ed attivazione flogistica potrebbe specificare meglio il significato della positività parziale, ma dati i molti casi dubbi è essenziale eseguire il test con controllo positivo di confronto. Questi casi sembrano beneficiare della terapia antirigetto nonostante la loro normale morfologia.