RESOCONTO STENOGRAFICO - Camera

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Atti Parlamentari — 42055 — Camera dei Deputat i VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 198 2 RESOCONTO STENOGRAFIC O 474 . SEDUTA DI VENERDÌ 5 MARZO 198 2 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE OSCAR LUIGI SCÀLFARO INDI DEL VICEPRESIDENTE LUIGI PRETI INDIC E PAG . Assegnazione di una proposta di legg e a Commissione in sede legislativa 4205 8 Disegni di legge di conversione : (Assegnazione a Commissione in sede referente ai sensi dell'articolo 96 - bis del regolamento) 42107 (Autorizzazione di relazione orale) 4205 7 (Trasmissione dal Senato) 4210 7 Proposte di legge : (Annunzio) 4205 7 Interrogazioni e interpellanze : (Annunzio) 4210 7 Risoluzione : (Annunzio) 42107 PAG . Interpellanze ed interrogazioni sull a presenza di un sommergibile stra- niero nel golfo di Taranto (Svolgi - mento) : PRESIDENTE 42058, 42066, 42068, 42071 , 42074, 42076, 42078, 42079, 42084, 42086 , 42088, 42089, 42090, 42091, 42092, 42095 , 42097, 42098, 42100, 42101, 42102, 42103 , 4210 4 ACCAME FALCO (PSI) 42103, 4210 4 BANDIERA PASQUALE (PRI) . 42067, 42076 , 42092 BARACETTI ARNALDO (PCI) . . . 42079, 4209 8 BASLINI ANTONIO (PLI) 42068, 4208 6 CACCIA PAOLO PIETRO (DC) . . . 42068, 4207 0 CICCIOMESSERE ROBERTO (PR) 42074, 42090 , 4209 1 COSTAMAGNA GIUSEPPE (DC) . . . 42071 . 42074

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Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 1982

RESOCONTO STENOGRAFICO

474.

SEDUTA DI VENERDÌ 5 MARZO 198 2

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE OSCAR LUIGI SCÀLFARO

INDI

DEL VICEPRESIDENTE LUIGI PRETI

INDICE

PAG .

Assegnazione di una proposta di leggea Commissione in sede legislativa 4205 8

Disegni di legge di conversione :(Assegnazione a Commissione in sede

referente ai sensi dell'articolo 96-bis del regolamento) 42107

(Autorizzazione di relazione orale) 42057(Trasmissione dal Senato) 42107

Proposte di legge :(Annunzio) 4205 7

Interrogazioni e interpellanze:(Annunzio) 42107

Risoluzione :(Annunzio) 42107

PAG .

Interpellanze ed interrogazioni sull apresenza di un sommergibile stra-niero nel golfo di Taranto (Svolgi -mento) :

PRESIDENTE 42058, 42066, 42068, 42071 ,42074, 42076, 42078, 42079, 42084, 42086 ,42088, 42089, 42090, 42091, 42092, 42095 ,42097, 42098, 42100, 42101, 42102, 42103 ,

42104ACCAME FALCO (PSI) 42103, 42104BANDIERA PASQUALE (PRI)

. 42067, 42076 ,42092

BARACETTI ARNALDO (PCI) . . . 42079, 42098BASLINI ANTONIO (PLI) 42068, 4208 6CACCIA PAOLO PIETRO (DC) . . . 42068, 42070CICCIOMESSERE ROBERTO (PR) 42074, 42090 ,

4209 1COSTAMAGNA GIUSEPPE (DC) . . . 42071 . 42074

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PAG .

LABRIOLA SILVANO (PSI) 42077, 4210 3LAGORIO LELIO, Ministro della difesa .42079,

42085MAllARRINO ANTONIO MARIO (DC) . . .42067,

42078, 42100MICELI VITO (MSI-DN) 42068, 42086, 4208 7MILANI ELISEO (PDUP) 42065, 42066, 42067 ,

42068, 42070, 42084, 4208 5REGGIANI ALESSANDRO (PSDI) 42068ROCCELLA FRANCESCO (PR) . . 42076, 42077 ,

42078, 42079, 4209 7ROMUALDI PINO (MSI-DN) . . 42076, 42095 ,

42103STEGAGNINI BRUNO (DC) 42085, 42104SULLO FIORENTINO (Misto) 4210 1TASSONE MARIO (DC) 42089

Per un lutto del deputato Alfred oBiondi :

PRESIDENTE 42057

P\u

Per lo svolgimento di una interpel-lanza:

PRESIDENTE 42107MACCIOTTA GIORGIO (DC) 42107

Rinvio dello svolgimento di una inter-pellanza:

PRESIDENTE 42105, 42106, 42107LABRIOLA SILVANO (PSI) 42106MEZZAPESA PIETRO, Sottosegretario di

Stato per i beni culturali e ambien -tali 42106

Ordine del giorno della prossima se -duta 42108

SEDUTA PRECEDENTE N . 473 — NOTTURNA DI VENERDÌ 5 MARZO 1982

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La seduta comincia alle 9,30 .

RAFFAELE GIURA LONGO, Segretario, leggeil processo verbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. In data 4 marzo 1982

sono state presentate alla Presidenza l eseguenti proposte di legge dai deputati :

FELISETTI ed altri: «Istituzione dellaCorte d 'appello di Parma» (3230) ;

CIRINO POMICINO ed altri : «Modificheagli articoli 33, 34, 35 e 64 della legge 2 3dicembre 1978, n. 833, istitutiva del ser-vizio sanitario nazionale» (3231) ;

GANDOLFI ed altri : «Disciplina della in -formazione sessuale nelle scuole statali »(3232) .

Saranno stampate e distribuite .

Autorizzazione di relazione orale.

PRESIDENTE. In data 4 marzo 1982,l'Assemblea ha approvato il calendariodei lavori parlamentari per il periodo 8 -19 marzo, il quale prevede per lunedì 8

marzo l'inizio della discussione sulle lineegenerali del seguente disegno di legge :

«Conversione in legge del decreto -legge 23 gennaio 1982, n. 9, recantenorme per l'edilizia residenziale e provvi-denze in materia di sfratti» (3108) .

Pertanto, la IX Commissione perma-nente (Lavori pubblici), alla quale il sud -detto disegno di legge è assegnato in sedereferente, è autorizzata a riferire oral-mente all'Assemblea nella stessa giornat adi lunedì 8 marzo.

Per un luttodel deputato Alfredo Biondi .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, èstato comunicato pochi minuti fa alla As-semblea la morte improvvisa del padredell'onorevole Biondi, nostro collega epresidente della Commissione difesa, che,tra l'altro, aveva particolare interesse d iessere presente alla nostra seduta . Inter-preto certamente il pensiero di tutti ne lfar giungere al nostro collega un pensierofraterno di solidarietà . Già vi è, la penosaattesa in ciascun uomo, quando gli ann ipassano, della dipartita dei propri geni -tori, ma quando questo avviene in modocosì improvviso ed imprevisto la ferita èancora più profonda e dolorosa . Un pen-siero di meditazione, di preghiera, per

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esprimere più profonda, più sentita, piùumana e più ricca questa nostra vivissim ae affettuosa solidarietà .

Assegnazione di una proposta di leggea Commissione in. sede legislativa .

PRESIDENTE. Ricordo di aver pro -posto in altra seduta, ea norma del primocomma dell'articolo 92 del regolamento,che la seguente proposta di legge sia defe-rita alla IV Commissione permanente(Giustizia) in sede legislativa :

S . 1621-1591 — DE CATALDO ed altri :«Norme in materia di rettificazione di at-tribuzione di sesso» (già approvato dallaIV Commissione della Camera e modifi-cato, in un testo unificato con la propost adi legge d'iniziativa dei senatori Rosi edaltri, dalla Il Commissione del Senato)(1442/B) (con parere della I e della Il Com-missione);

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Svolgimento di interpellanze e di inter-rogazioni sulla presenza di un som-mergibile straniero nel golfo di Ta-ranto .

PRESIDENTE. L'ordine del giornoreca lo svolgimento delle seguenti inter-pellanze :

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e iministri della difesa e degli affari esteri ,per sapere — in relazione alla sconcer-tante vicenda del sommergibile "ignoto"che sarebbe stato intercettato da mezz idella marina militare al largo di Taran-to — :

1) quali elementi abbia raccolto il Go-verno per appurare i molti punti oscur idella vicenda, in particolare circa l'iden-tità del sommergibile, la località e le mo-dalità precise dell'avvistamento, i mezzi

utilizzati dalle forze armate italiane per lesuccessive operazioni, l 'eventuale im-piego di armi ;

2) se, dopo l'incredibile storia del Migschiantatosi sul fianco di una montagnain Calabria senza che fosse stato avvistat oda nessuno, sia stata disposta una revi-sione delle reti radar e dei controlli lungole coste italiane ;

3) se il Governo italiano, circa leacque territoriali, abbia intenzione di ol-trepassare i limiti definiti dalle conven-zioni internazionali, affermando la pro-pria sovranità su altri spazi di mare e, i ntal caso, come intende operare per un anuova definizione delle acque territorial ie delle acque internazionali nel Mediter-raneo, viste le ormai frequenti contesta-zioni e presunte violazioni che si verifi-cano ad opera di mezzi militari delle duesuperpotenze» .

(2-01610)«MILANI, GIANNI, MAGRI, CAFIERO ,

CATALANO, CRUCIANELLI» ;

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lministro della difesa, per conoscere :

quale sia la valutazione che il Govern odà sul grave episodio di spionaggio e co-munque per l'intrusione di un mezzo su-bacqueo nel golfo di Taranto in vicinanz adella base navale ;

come sia potuto avvenire tale fatto;

quali apprestamenti erano stati post iin essere per evitarlo ;

le iniziative assunte e da assumere perindividuare quali pericoli o danni il som-mergibile avrebbe potuto arrecare allenostre difese ;

quali iniziative il Governo intenda as-sumere di concerto con i Governi alleat iper individuare la nazionalità del mezzointruso e le conseguenti responsabilità d icarattere internazionale» .

(2-01611)«BASLINI, Bozzi, ZANONE» ;

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«I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri pe rconoscere notizie più precise in ordinealla violazione delle acque territoriali ita-liane dinanzi a Taranto da parte di u nsommergibile a propulsione atomica d inazionalità sovietica, nonché se non ri-tenga indispensabile ed urgente che il Go-verno italiano assuma iniziative di ordin edifensivo e diplomatico a seguito di tal eepisodio di estrema gravità e delle provo-cazioni ed attentati alla pace messi in attodall'URSS nel Mediterraneo» .

(2-01612)«PAllAGLIA, ALMIRANTE, Ro-

MUALDI, MENNITTI, TREMA-

GLIA, MICELI, LO PORTO» ;

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i lministro della difesa per conoscere qual isiano gli intendimenti del Governo in or -dine alla violazione delle nostre acque ter-ritoriali effettuata da parte di una unit àsubacquea non identificata, localizzatanelle acque del golfo di Taranto nell agiornata di mercoledì 24 febbraio adopera del sommergibile Leonardo daVinci della nostra marina militare .

Poiché il comunicato sull'episodio ,emanato dal ministro della difesa, esclu-deva che l'unità subacquea appartenessea paesi NATO e poiché la stessa unit ànavigava a quote profonde, il che lasci aritenere che si trattasse di un mezzo apropulsione nucleare, dati i numerosi cas idi violazione delle acque interne e territo-riali compiute in questi ultimi anni daunità navali sovietiche, la più clamorosadelle quali avvenne nell'ottobre 1981 inprossimità della base navale di Karls-krono, gli interpellanti chiedono altresì d isapere :

se il Governo è in grado di smentire l enotizie apparse sulla stampa di quest igiorni secondo le quali il sommergibil ebatterebbe bandiera dell'Unione Sovie-tica;

se la localizzazione del sommergibile èavvenuta a seguito di un servizio conti -

nuativo di sorveglianza o è invece, com etutto lascia supporre, un fatto da conside -rarsi puramente accidentale, dal mo-mento che erano in corso nella zona par-ticolari esercitazioni navali .

Nel' caso in cui questa seconda ipotes idovesse essere confermata, la gravitàdell'episodio verificatosi, che mette i nluce l'inadeguatezza del sistema di vigi-lanza e di sicurezza delle nostre coste e i nparticolare delle nostre basi militari, sa-rebbe ancor più accentuata dal fatto cheil suddetto mezzo subacqueo è riuscito apenetrare in un nostro mare interno por-tandosi ad una distanza di poche migliada una delle più importanti basi naval iitaliane».

(2-01613)«REGGIANI, BELLUSCIO, CUOJATI ,

MATTEOTTI, COSTI, MA -

DAUDO» ;

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e iministri degli affari esteri e della difesa ,per sapere per quali motivi è stato possi-bile ad un sommergibile a propulsionenucleare di una potenza straniera, nonappartenente all 'Alleanza atlantica, pene-trare nelle acque territoriali italiane e davvicinarsi indisturbato a poche migliadalla più importante nostra base navale,oltreché della flotta NATO del Mediterra-neo, senza che la nostra marina militar esia stata in grado di prevenire tale incur-sione .

Gli interpellanti chiedono altresì di co-noscere quali tipi di provvedimenti ven-gono normalmente adottati in casi analo-ghi, anche sulla base di quanto suggerit oda provocatorie esperienze del passato ,come ad esempio l'infiltrazione del caccialibico sul territorio dell'Italia meridionaleverificatosi nella primavera dello scorsoanno. Pericolosi episodi di questa portataripropongono l 'impellente urgenza di sa -pere per quale motivo non si sono predi -sposti adeguati strumenti ed apparat ielettronici e mezzi aeronavali, per unaazione di prevenzione, oltreché di poten-ziamento ed aggiornamento dei sistemi di

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sorveglianza e difesa dei porti e dell ecoste della nostra penisola, che risult aessere un punto delicato nello scacchieredel mare Mediterraneo, oltre ad essere d ivitale importanza per la navigazione com-merciale, centro nevralgico dell'AlleanzaAtlantica sud-europea. L 'immediato sug-gerisce inoltre di ripensare seriamente aduna precisa qualificazione delle voci d ispesa del bilancio relative ad un migliora -mento dei sistemi di difesa e di integrit àdel nostro paese .

Gli interpellanti chiedono inoltre di sa -pere quali mezzi ogni tempo sono oradisponibili nel caso che non ci fosse l aconcomitanza operativa dei nostri pochisommergibili .

Chiedono infine di sapere come mai daoltre 15 anni esista un impianto radar,mai reso funzionante, nell'isola di Lam-pedusa e se, del caso, vi siano altre instal -lazioni che si trovino nello stesso stato d iabbandono» .

(2-01615)

«CACCIA, VERNOLA, TASSONE, MAN-

FREDI MANFREDO, CIRINO PO-

MICINO, STEGAGNINI» ;

«Il sottoscritto chiede di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri ed iministri della difesa e degli affari esteri ,per sapere quale sia stato il primo pass oufficiale compiuto dall'Italia nei con-fronti dell'Unione Sovietica per l'incur-sione del sottomarino nucleare che haviolato le acque territoriali italiane delgolfo di Taranto, essendo ormai, infatti ,in pochi a nutrire dubbi sull'apparte-nenza del sottomarino alla marina daguerra sovietica .

L'interpellante chiede inoltre di averenotizie sull'efficienza dei nostri mezzi d iavvistamento e di difesa» .

(2-01620)

«COSTAMAGNA» ;

«Il sottoscritto chiede di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i

ministri della difesa e degli affari esteri ,per conoscere gli intendimenti del Go-verno in ordine alla pregiudiziale neces-sità per il Parlamento di conoscere conprecisione le modalità di avvistament odel sommergibile di nazionalità non iden-tificata, avvenuto il 24 febbraio 1982 nelgolfo di Taranto .

In particolare, l'interpellante chiede d iconoscere :

1) il punto nave del Leonardo daVinci nel momento del contatto con i lsommergibile non identificato ;

2) la portata delle apparecchiature d iscoperta acustica del Leonardo da Vinci i lgiorno 24 in relazione alle condizioni de lmare;

3) a quale distanza dal Leonardo daVinci l'intruso è stato localizzato, e se hamantenuto nelle 18 ore successive lastessa distanza dell'avvistamento o questadistanza si è allungata o accorciata ;

4) se gli aerei Atlantic antisom hannoanch'essi localizzato e identificato l'in-truso, o se è stato soltanto il Leonardo daVinci a reperirlo ;

5) quale tipo di rotta ha seguito l'in-truso nelle 18 ore di contatto ecogoniome-trico ;

6) quali spiegazioni si possono darein relazione al fatto che il presunto som-mergibile a propulsione nucleare, pur po-tendosi mettere fuori portata delle appa-recchiature del Leonardo da Vinci per lamaggiore velocità, sia invece rimasto acontatto per ben 18 ore;

7) quale tipo di congegni ad esplo-sione sono stati utilizzati, se di segnala-zione, se di emissione di onde per agevo-lare la ricerca o se di offesa ; quale tipo d iautorizzazioni sono necessarie per l'im-piego dei diversi mezzi di bordo primacitati ;

8) le modalità dell'esercitazione aero -navale del 24 febbraio e il ruolo o i ruoliattribuiti al Leonardo da Vinci nel corsodella stessa .

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L ' interpellante chiede infine di saper ese i servizi di sicurezza hanno individuat ol'alto ufficiale delle forze armate che hafornito a Il Messaggero, in esclusiva, lanotizia dell'avvistamento del sommergi -bile Victor; se il giornalista Arturo Gua-stella è stato sentito al proposito e se l ostesso ha effettivamente scritto l'articol oapparso su Il Messaggero del 27 febbraio1982».

(2-01622)«CICCIOMESSERE» ;

«Il sottoscritto chiede di interpellare iministri degli affari esteri e della difesa ,per essere informato sui dati acquisiti inmerito allo sconfinamento di un sommer-gibile nucleare della classe Victor, presu-mibilmente della flotta sovietica del Medi-terraneo, nelle acque territoriali del golf odi Taranto, a pochi chilometri dalla bas edella flotta italiana; ed in particolare : sulcarattere della missione del sommergibil espia; sulla possibilità che siano stati ac-quisiti dati segreti sullo stato della nostr adifesa e sui sistemi di vigilanza antisom ;sui dati ricavati dal contatto e dall ' inse-guimento, circa le apparecchiature elet-troniche di difesa e di offesa in dotazionedei sommergibili della classe Victor; suiprovvedimenti, dopo questa esperienza,ritenuti necessari per rendere più attentala sorveglianza e più valida la difesa .

L'interpellante chiede ancora di cono-scere se in seguito a questo episodio diimpiego reale nella lotta antisom i mezz idella marina e dell'aeronautica, a comin-ciare dal sommergibile convenzional eLeonardo da Vinci, della classe Sauro, s isono dimostrati adeguati all'entità dell'of-fesa e se il coordinamento fra i comand iinteressati della marina e dell'aeronau-tica ha corrisposto alla esigenza di unimpiego tempestivo di tutte le forze ; sesono stati registrati altri episodi di scon-finamento o tentativi di spionaggio elet-tronico in acque territoriali compiuti d amezzi navali ed aerei dell .Unione Sovie-tica o di altri paesi mediterranei non ap-partenenti alla NATO; se non si ritenga ,infine, che anche quest'ultimo episodio

appalesi la necessità di portare sollecita-mente a termine il programma di ammo-dernamento della marina militare .

(2-01624)«BANDIERA» ;

«I sottoscritti chiedono di interpellare i lGoverno, per conoscere — considerate l egravissime notizie sull'intercettazione el'inseguimento da parte di unità della no-stra marina militare di un sottomarinorusso a propulsione nucleare, penetrat oall'interno del golfo di Taranto, in viola-zione della sovranità nazionale e dei limit idelle acque territoriali italiane ; ritenutoche il genere di missione condotta nelcuore del sistema difensivo nazionale eNATO, in prossimità della nostra più im-portante base militare, costituisca una pa -lese manifestazione di carattere offensivoalla quale evidentemente sono corrispost eoperazioni di spionaggio e probabilment edi collocazione di ordigni bellici, come èfacile arguire dal rifiuto della nave sotto -marina di farsi riconoscere e dalle stess emodalità della fuga condotta ad altissimavelocità, a grande profondità, e con im-piego, a quanto pare, di procedure d iguerra; preso atto che nonostante l'im-pegno degli uomini della nostra marina, lavicenda ha confermato una volta di pi ùl'insufficienza delle nostre difese sul maree dei mezzi adeguati a fronteggiare la cre-scente potenza militare dell 'URSS, se èvero che le nostre armi sono apparse deci -samente inferiori e comunque non ingrado di raggiungere e distruggere un av-versario come quello intercettato nel golfodi Taranto, e se è altrettanto vero che inostri fondali, specie nelle adiacenze dellebasi militari, non sono attrezzati con leapparecchiature e i sensori elettronici su-bacquei indispensabili ad identificare unaminaccia sottomarina, portata da mezzi d iattacco moderni e sofisticati — :

1) la versione ufficiale dei fatti, pe rchiarire ogni responsabilità ;

2) se non sia stato accertato che i lsottomarino abbia depositato nel golfo d iTaranto, oltre ad apparecchiature di spio-

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naggio, mine nucleari od altri apparati achiaro scopo offensivo ;

3) se in tutti i casi non sia necessariorivedere globalmente la nostra politica didifesa concedendo finalmente alla ma-rina militare i fondi, le strutture e i mezz iindispensabili per adempiere con credibi-lità ai propri compiti istituzionali e all efunzioni che in sede NATO sono specifi-catamente quelle della lotta antisommer-gibile ;

4) quali conseguenze siano co-munque deducibili da un simile episodi oper ciò che riguarda la sicurezza dell enostre coste, delle vitali vie di transito e d iapprovvigionamento delle materie primeinsidiate dalla minaccia militare sovie-tica, e delle nostre stesse basi militari atutt'oggi sprovviste di stazioni di rileva -mento subacqueo e di dotazioni elettro-niche sempre più indispensabili ;

5) se il Governo non ritenga neces-saria una immediata ritorsione nei con -fronti dell'Unione Sovietica con iniziativ edi carattere politico ed economico, e i nparticolare se non sia ormai necessari orivedere i nostri rapporti"di interscambio ,ed interrompere immediatamente e defi-nitivamente le trattative per la costru-zione del gasdotto siberiano, annullandoogni precedente impegno di nostre so-cietà con l'URSS ;

6) se il Governo non ritenga neces-sario compiere subito un passo diploma-tico di protesta presso il Governo di Mo-sca, con la richiesta formale di scuse uffi-ciali per un fatto così gravemente lesivodella sicurezza nazionale e della nostrasovranità; e se inoltre, per concordarecon gli alleati un piano organico di mag-giore difesa del Mediterraneo, non si ri-tenga di chiedere l'urgente convocazion edel Consiglio atlantico» .

(2-01628)«TREMAGLIA, ROMUALDI, MICELI ,

LO PORTO, MENNITTI, BA-GHINO» ;

«Il sottoscritto chiede di interpellare il

Presidente del Consiglio dei ministri e iministri degli affari esteri e della difesa ,per conoscere quali siano i termini esatt idella protesta del nostro Governo in or -dine al noto avvistamento del sottomarinosovietico nelle acque del golfo di Tarantoe quale sia la coerenza di tale protestarispetto alle linee di fondo della nostrapolitica estera e della politica della di-fesa» .

(2-01632)«ROCCELLA» ;

«I sottoscritti chiedono di interpellare iministri della difesa e degli affari ester iper sapere, in riferimento all'annunciodella scoperta, il 24 febbraio scorso, di unsottomarino non appartenente alla NATO

nel golfo di Taranto :

se e come il grave fatto, prima dell asua ritardata comunicazione pubblica d aparte del Ministero della difesa, è stat ovalutato nelle sedi istituzionali dovute ;

come sia avvenuta la scoperta del som-mergibile e come sia potuto accadere cheun mezzo militare straniero, con presumi -bili scopi spionistici, abbia potuto giun-gere nei pressi della più importante basedella marina militare italiana ;

quali eventuali elementi, idonei ad in-dividuare la nazionalità di appartenenzadel sommergibile straniero, sono in pos-sesso del Ministero della difesa e, nel cas odi avvenuta identificazione, quali pass isiano stati compiuti o si intendano com-piere da parte del Governo italiano neiconfronti della potenza straniera respon-sabile del gravissimo incidente ;

quali elementi il Ministero della difesaè in grado di fornire circa lo stato di effi-cienza del sistema integrato NATO, in attonello stesso periodo di pace, per la sorve-glianza dello spazio aereo e marittimo de lnostro paese e dei paesi alleati che, anchesecondo gli interpellanti — come risult apure dall'episodio accaduto nella prima-vera del 1981 quando un aereo MIG libicofu ritrovato in Calabria senza che la su aincursione nello spazio aereo nazionale

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fosse stata rilevata — non appare affatt ovalido malgrado i notevoli stanziament idel bilancio militare ;

se il Governo convenga sulla necessit àdi adottare ogni possibile iniziativa su lpiano diplomatico e politico al fine d idiminuire la tensione nel Mediterrane oproponendo tra l'altro l'adozione tra l emarine militari appartenenti alla NAT Oed al Patto di Varsavia delle stesse misur edi fiducia in atto fra i due blocchi militar idel Centro Europa ed in particolare l acessazione del cosiddetto «ombreggia -mento» delle navi da guerra» .

(2-01633)

«BARACETTI, ANGELINI, CERQUETTI ,

BOTTARELLI» ;

e delle seguenti interrogazioni :

Milani, Gianni, Magri e Cafiero, al Pre-sidente del Consiglio dei ministri e al mi-nistro della difesa, «per sapere quali ele-menti abbia il Governo per chiarirel'oscura vicenda del sommergibile scono-sciuto che avrebbe violato le acque terri-toriali italiane costringendo la marina mi-litare ad intervenire con una azione com-binata di mezzi sub, mezzi di superficie edaerei .

Per sapere quindi se non si sia per cas otrattato di un incidente "simulato" perverificare l 'efficienza dei sistemi di avvi-stamento e di difesa lungo le coste meri-dionali, già altre volte dimostratisi al -quanto carenti, e se lo svolgimentodell'azione abbia evidenziato una suffi-ciente reattività dell'apparato difensivo oal contrario la necessità di nuove speseper tale settore strategico» . (3-05716) ;

Baracetti, Corvisieri, Angelini e Botta-relli, ai ministri della difesa e degli affariesteri, «per sapere, in riferimento alla ca-suale scoperta avvenuta mercoledì 24 feb-braio 1982 nel golfo di Taranto di unaunità militare subacquea straniera, s enon ritenga opportuno riferire alla Ca-mera:

a) sullo svolgimento dei fatti ed i nparticolare su come sia stato possibile a dun mezzo militare straniero con presumi -bili scopi spionistici giungere nei pressi d iquella che dovrebbe essere la più munitabase della marina militare italiana ;

b) sugli eventuali elementi, idonei a dindividuare la nazionalità di apparte-nenza del sommergibile straniero, de iquali è in possesso il Ministero della di -fesa, e, nel caso di avvenuta identifica-zione, su quali passi siano stati compiuti osi intendano compiere da parte del Go-verno italiano nei confronti della potenzaresponsabile del grave incidente ;

c) sullo stato non certo positivo de lsistema di sorveglianza dello spazio aereoe marittimo del nostro paese malgrado inotevoli stanziamenti del bilancio mili-tare e sulle misure che il Governo intenderealizzare per un sostanziale migliora -mento e potenziamento della sorve-glianza, atta ad impedire ogni violazionedell'integrità e della sovranità del nostr opaese» . (3-05717) ;

Romualdi, ai ministri degli affari ester ie della difesa, «per conoscere i particolar idell'azione che ha portato unità della no-stra marina militare a individuare e ainseguire per diciotto ore "un sottoma-rino a propulsione nucleare non dell aNATO", e quindi certamente russo, en-trato nelle acque del golfo di Taranto, conevidenti, anche se sconosciuti, scopi ope-rativi e informativi relativamente agli ap-prestamenti, ai mezzi e ai sistemi dellanostra maggiore base navale, strutturafondamentale delle forze navali dell aNATO nel Mediterraneo, e massim opunto di forza della difesa delle nostrecoste e dei nostri traffici nello stessomare .

Per sapere quali iniziative d'ordine di-plomatico e d'ordine politico siano stat eprese e notificate alle autorità politiche emilitari sovietiche per protestare contr ola grave inaudita violazione delle nostreacque territoriali» (3-05719) ;

Mazzarrino, al ministro della difesa,

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«per conoscere ogni notizia in possessodel Governo in ordine alla sconcertant evicenda del sommergibile straniero, no nidentificato, infiltratosi nelle acque terri-toriali italiane .

In particolare, per conoscere l 'esattavalutazione del ministro sulle possibiliimplicazioni e conseguenze del grav efatto e sulle circostanze che ne hann oreso possibile il verificarsi» (3-05720) ;

Miceli, al ministro della difesa, «per co -noscere se nel recente episodio di viola-zione delle nostre acque territoriali incorrispondenza della base navale di Ta-ranto siano emerse carenze nel disposi-tivo tecnico di avvistamento e di controll odella difesa nazionale.

Per conoscere, nel caso in cui sian ostate individuate le anzidette carenze ,quali provvedimenti di potenziamento in -tenda promuovere anche in relazione agl istanziamenti finanziari che si rendono in -dispensabili» (3-05721);

Sullo, al Presidente del Consiglio de iministri e ai ministri degli affari esteri edella difesa, «per conoscere le circostanz ein cui si è svolta la incursione, in una zon amarittima territoriale, nel golfo di Ta-ranto, di un sommergibile a propulsionenucleare, formalmente dato per non avvi-sato ;

per conoscere, altresì, se, dalla lung ama non riuscita caccia dei nostri mezz iaeronavali siano emerse insufficienz edella difesa del territorio nazionale ed i nquesto caso quali rimedi si intendanoadottare ;

per conoscere, infine, l'esito dei nostr ipassi diplomatici nei confronti dello Statocui si ritiene appartenga il sottomarinointercettato» (3-05722) ;

Greggi, al Presidente del Consiglio de iministri e ai ministri della difesa e degliaffari esteri, «per avere notizie più pre-cise sull'incidente del sottomarino ne-mico nel golfo di Taranto, e per saper equali conseguenze politiche ed organizza-tive per la difesa della libertà e del terri -

torio nazionale il Governo intenda trarr esulla base della esperienza subita» (3-05724) ;

Cicciomessere, al ministro della difesa ,«per sapere:

se ritiene di presentare al Parlamentole prove dei rilevamenti effettuati daunità della marina militare sul sommergi -bile Victor che sarebbe penetrato nelleacque territoriali del golfo di Taranto ;

chi ha autorizzato l'uso delle bombe d iprofondità al fine di costringere il som-mergibile individuato ad emergere in su-perficie ;

quale norma NATO autorizzi l'uso d iqueste bombe nelle condizioni indicate ecioè in stato di "non belligeranza" e vi-cino alla costa, in relazione ai gravissim irischi di inquinamento radioattivo che ciòpotrebbe provocare, oltre che alle evi -denti gravissime conseguenze politiche ;

chi ha informato il quotidiano Il Mes-saggero sul rilevamento di un sommergi -bile non identificato ;

se l'adozione di una linea di base d aLeuca a Punta Alice, e quindi la "chiu-sura" del golfo di Taranto, appare con -forme al diritto internazionale» (3-05731) ;

Labriola, Alberini e Amodeo, al Presi-dente del Consiglio dei ministri e al mini -stro della difesa, «per conoscere le moda-lità della violazione recente delle acqueterritoriali a Taranto ad opera di un sot-tomarino straniero, i passi compiuti da lGoverno e in particolare le ragioni dell aconvocazione alla Farnesina dell'amba-sciatore dell 'URSS» (3-05737) ;

Accame, al ministro degli affari esteri ,«per conoscere — in relazione alla loca-lizzazione di un "sommergibile ignoto"nelle acque territoriali di Taranto avve-nuta il 24 febbraio 1982 — quali iniziativ ediplomatiche il Governo intenda adot-tare» (3-05738) ;

Accame, al ministro della difesa, «per

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conoscere — in relazione alla localizza-zione di un "sommergibile ignoto" nell eacque territoriali di Taranto, avvenuta i l24 febbraio 1982 —

se sono state eseguite indagini per co-noscere se notizie sui nostri ordini di ope-razione possano essere trapelate ;

se si è riunito, dopo la notizia dell'av-venuto contatto, il vertice militare (comi-tato dei capi di stato maggiore) e se èstato informato il ministro e il President edel Consiglio data la rilevanza politic adella vicenda :

quali criteri hanno informato le diret-tive prese;

se è stato emesso un comunicat ostampa relativo alla vicenda .

Per conoscere inoltre le sue valutazionisulla vicenda e quali iniziative intend eprendere per quanto riguarda le carenzeche si sono verificate» (3-05739) ;

Cavaliere, ai ministri degli affari ester ie della difesa, «per avere notizie sul som-mergibile a propulsione nucleare non ap-partenente alla NATO, la cui presenza èstata rilevata nel golfo di Taranto .

In particolare, per conoscere se è stat oindividuato il paese di appartenenza ,quale missione esso avesse e se essa poss aconsiderarsi compromettente per la sicu-rezza occidentale, le ragioni per le quali imezzi di intervento italiano non abbianoritenuto di costringerlo ad emergere dall eacque, se e quali passi diplomatici sianostati compiuti .

Per conoscere infine le misure che s iintendano adottare, anche in sede NATO ,per evitare che simili episodi di ripetano eper rendere più sicuro il Mediterraneo »(3-05740) ;

Stegagnini, Rossi, Dal Castello e Ce -rioni, al ministro della difesa, «per cono-scere — in relazione alla vicenda del som-mergibile di presumibile nazionalità so-vietica che il 24 febbraio 1982 ha violatoin immersione le acque territoriali ita-liane nel golfo di Taranto — :

se risulti individuato il tipo di missioneattuato dal sommergibile in questione equali siano in concreto le informazion iclassificate o non che esso può avere ac-quisito sul nostro sistema difensivo na-vale, con particolare riferimento a moda-lità operative, tecniche nella lotta anti-som, spazi di mare territoriale non sotto -posti a comando e controllo, tempi e ca-pacità di reazione ;

se l 'azione, il comportamento e le mi-sure adottate dal sommergibile Leonardoda Vinci, siano state efficaci e comunquele più idonee a fronteggiare la minacciasubacquea portata al nostro sistema di-fensivo ;

quali iniziative il Governo ha preso ointende prendere sul piano politico e mili-tare per respingere tali pericolose provo-catorie incursioni ;

quali, a parere del Governo, sian ostate la gravità e pericolosità dell'incur-sione condotta nei riguardi della più im-portante base navale militare italiana»(3-05755) .

Queste interpellanze e queste interroga-zioni, che riguardano lo stesso argo-mento, saranno svolte congiuntamente .

L'onorevole Milani ha facoltà si svol-gere la sua interpellanza n . 2-01610 .

ELISEO MILANI . Signor Presidente, si-gnor ministro, debbo premettere cheavrei gradito che il ministro della difesa s ifosse presentato in quest'aula anche perrispondere su questa vicenda del som-mergibile, — alla quale poi arriverò rapi-damente, — ma mi premeva maggior -mente una risposta sulle azioni giudi-ziarie intentate dalla magistratura mili-tare, su sollecitazione dello stato mag-giore, nei confronti di militari che hann opartecipato, non in quanto tali, ad unaassemblea pienamente legittima a Mestr enel dicembre scorso.

In particolare mi interessava anche co-noscere perché solo alcuni militari son ostati coinvolti, e tra questi alcuni chehanno con me dei rapporti di amicizia, e daltri sono stati esclusi . Non voglio certo

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che tutti siano coinvolti, ma un'azionegiudiziaria non può essere impostata s udiscriminanti, in questo caso in relazion ea rapporti di amicizia che alcuni militarihanno con determinate forze politiche ocon appartenenti a determinate forze po-litiche o, nel caso specifico, con un parla-mentare, quale io sono .

Una seconda questione sulla quale avre igradito una risposta riguarda la sorte dei17 militari, un caporale e 16 soldati . . .

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Milani,ma . . .

ELISEO MILANI. Sto facendo una pre-messa, signor Presidente, poi arriverò su-bito alla mia interpellanza . Mi sembradoveroso preoccuparmi della sorte di 1 7giovani di leva che rischiano da sette aquindici anni di carcere . Ieri sera ab-biamo approvato una legge che consentea chi ha la responsabilità di 17 omicidi d iessere liberato dopo quattro anni emezzo. Mi sta bene, occorreva un inter -vento sul problema del terrorismo, m al'idea che 17 giovani di leva possono ri-schiare da 7 a 15 anni di galera mi preoc-cupa alquanto; tanto più dal moment oche sembra che gli unici responsabili d iquesta vicenda, cioè della sottrazione adopera di un gruppo di terroristi di un aingente quantità di armi da un deposito ,debbano essere un caporale e 16 militaridi leva. Sembra che al di sopra di questinon ci siano altre responsabilità . Lei con -sentirà, signor Presidente, che la mi apreoccupazione a questo punto sia legit-tima.

Non avrei chiesto certo chiarimentisulle sorti del processo (so benissimo cheil processo ha una sua strada da percor-rere), ma avrei chiesto chiarimenti circ al 'indagine amministrativa che il ministr oavrà sicuramente promosso, e notizie suiregolamenti che disciplinano questo tip odi rapporto, e sulle ragioni che portanoad identificare in 16 soldati di leva di 19 -

20 anni e in un caporale la responsabilitàdi una situazione di questo tipo . Visto ch eabbiamo parecchi generali e parecchi co-lonnelli in forza alle nostre forze armate,

credo che sarebbe opportuno che le re-sponsabilità comunque venissero attri-buite o ricercate a quei livelli .

Fatte queste premesse, vengo rapida-mente all 'interpellanza e all'interroga-zione che abbiamo presentato, segna-lando che mi ha un po' stupito il clamor esuscitato da questa vicenda del suppostosommergibile (dico «supposto» perch éadesso vedremo se è stato individuato) .La mia opinione è che, se si trattava de lsommergibile di cui si dice, non sarebb estato difficile individuarlo e immediata -mente identificarlo .

Ricordo che tutti i mezzi navali son oampiamente catalogati; noi riceviamodalla Marina un voluminoso catalogo contutti i tipi di navi e sommergibili . Ag-giungo, signor Presidente — e il ministr ocredo lo sappia —, che non soltanto ven-gono catalogati come tipologia generale ,ma anche sul piano del tipo di macchin esofisticate di cui dispongono . Per cui at-traverso uno strumento sofisticato di rile-vamento di suoni o di onde marine lo spo-stamento di masse d'acqua, prodotto daun mezzo di questo tipo sarebbe facil-mente rilevabile e immediatamente cata-logabile .

Mi stupisce questa vicenda anche pe run'altra ragione. Mi pare strano che siscopra adesso, dopo questa vicenda de lsommergibile, che questo «catino», che èil Mediterraneo (lo chiamo «catino» per -ché rispetto ai sommergibili a propul-sione nucleare o alle grandi portaere iquesto mare risulta essere un catino) sianormalmente «solcato» (è questo il ter-mine che si usa, ma comunque vogliometterlo tra virgolette) dalle due potent iflotte' delle due superpotenze, cioè degl iStati Uniti d'America e dell'Unione Sovie-tica. Credo anche che nella sostanza ci òimplichi anche la presenza nel Mediter-raneo di alcune decine di mezzi sottoma-rini .

So anche che i mezzi navali che com-pongono la flotta sovietica, quando attra-versano il Bosforo, siano essi di superficieo subacquei, vengono regolarmente indi-viduati e catalogati, e ne viene data no -tizia ai comandi dei paesi della NATO e

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dei paesi che in qualche modo insiston osul Mediterraneo .

Credo che sia cosa certa che questa pre -senza non è soltanto una esibizione d iforza (lo sappiamo tutti che sono forti) ,ma serve anche a svolgere quella che, se èdi nostra spettanza viene definita attivit àdi controinformazione, mentre se la svol-gono gli altri, cioè il nemico, viene inveceindicata come attività spionistica . In so-stanza, la morale è doppia: se siamo no iad informarci facciamo controinforma-zione, se sono gli altri invece fanno atti-vità di spionaggio.

ANTONIO MARIO MAllARRINO. Hai ra-gione, ma tu da che parte stai?

ELISEO MILANI . Dirò subito da cheparte sto, anche se capisco perfettamenteil collega Mazzarrino che ha avuto pauradi essere aggredito in quanto lui vive aTaranto. Quello che è certo è che le super -potenze svolgono questo tipo di attivit àper cui la smentita data questa mattinadall'Unione Sovietica la considero un abugia, non per il caso specifico, ma comedato in generale . Siccome queste attivitàvengono svolte nel Mediterraneo, sia puredalle rispettive posizioni, non mi meravi-glia la smentita da parte sovietica e nonho difficoltà ad ammettere che essa è un abugia; resta però chiaro che anche noiraccontiamo delle bugie in questa mate -ria. In secondo luogo esiste la question edelle acque territoriali, questione ch el'anno scorso ha dato luogo nel Mediter-raneo a quella che è stata definita un'esi-bizione di forza muscolare . Un linguaggiofiorito di uno statista che dirige unagrande potenza ; in questo caso non si pu òparlare di bugie perché uno dice: ho imuscoli forti e li esibisco. Per quanto ri-guarda il Mediterraneo esiste la questionedelle acque territoriali che ognuno tendea risolvere a suo modo.

PASQUALE BANDIERA. Nel golfo di Ta-ranto non c'è alcun contrasto !

ELISEO MILANI. Non c 'è alcun con-trasto perché abbiamo stabilito noi che le

acque del golfo di Taranto vengano con-siderate acque nazionali fino a 35 migliadalla costa. I libici, per quanto riguarda i lgolfo della Sirte, hanno affermato che leacque territoriali si estendono fino a 100miglia . Voglio solo dire che questa que-stione dovrebbe essere definita nell'am-bito di un tentativo di accordo regionale,cioè per quanto riguarda i paesi che s iaffacciano sul Mediterraneo . Quello chestupisce è un po' tutta la vicenda. Qual-cuno ha affermato che questo mezzo d amesi si affacciava a 35 miglia dal golfo diTaranto; faceva la sua apparizione, la su asosta e poi si riimmergeva . Questa ver-sione è stata raccolta anche nell'ambientemilitare. Si tratta comunque di saperecome realmente stavano le cose . Di tal imezzi nel Mediterraneo ve ne è unagrande quantità, che svolge questa attivi-tà; mi stupisce però il fatto che sia statadata una così ampia rilevanza a questoepisodio. Voglio, a questo riguardo, solle-vare alcune ipotesi .

Ho ricevuto un invito dal Centro alt istudi per la difesa, a partecipare ad un aconferenza — tenuta dall 'ammiraglio disquadra Angelo Monassi, comandant edella nostra marina — sul tema : lo stru-mento navale italiano nel prevedibile con -testo del Mediterraneo degli anni '90 . Horicevuto anche un altro invito ad un altroconvegno sul tema: relazione tra bilanciodella difesa e programma militare. C'èperò una questione più generale, che èquella dell'Italia in rapporto al fianco suddel Mediterraneo, all'idea del ministroche comunque la bandiera italiana no navrebbe mai sventolato in acque che no nfossero quelle mediterranee, mentre ogg iinvece va a sventolare nel golfo Persic oall'interno di una forza di pace, anche secontestata (perché i giornali riportano no-tizie, che vengono da New York, su unaforza di pace dotata da parte degli ame-ricani di una battaglione appartenent ealla task force), da utilizzare non soltant ocome forza di pace nell'ambito della defi-nizione dei rapporti tra Egitto e Israele ,ma anche per interventi nei confronti d ialtri paesi arabi . Mi si consenta di direche la questione dà adito ad alcune preoc-

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cupazioni, in relazione alla seguente ipo-tesi : se essa ha una ragione obiettivaquando è riferita allo stato della marinaitaliana, tuttavia vi sono altre ipotesi poli -tiche più generali, relative alla presenzadella NATO oltre i confini territoriali, e s ucui occorrerebbe avere delle garanzie .

PRESIDENTE. Onorevole Milani, la av-verto che il limite di tempo regolamen-tare a sua disposizione è ormai supe-rato .

ELISEO MILANI. In termini più ravvici-nati, io so che la legge promozionale sull amarina è stata approvata nel 1975, che lestime sui mezzi risalgono al 1973, che èopinione diffusa che questa legge sottosti -mava le necessità della marina italian arispetto alla collocazione strategica de lpaese, mentre le leggi promozional idell'esercito e della aviazione (venut enell'anno 1978) hanno goduto di dota-zioni molto più consistenti ; anche quand osistemi d'arma come 1'AMX erano esclus idalla legge promozionale poi si è trovat oil modo di inserire questo programma peraltre vie. Ebbene, io conosco bene questecose: ma, se così stanno le cose, è dove -roso avanzare questa richiesta non attra-verso la sollevazione di polveroni inconsi-stenti, ma si deve avere il coraggio divenire nel Parlamento italiano a dire ch equesto paese è minacciato (indicando l aminaccia) e che, per far fronte ad essa, h abisogno di disporre di una marina dotatadi determinati strumenti .

Quello che io chiedo, dunque, è che —anziché dar luogo ad escamotages pubbli -citari o scandalistici che possono metterein discussione la serietà dei comporta -menti dei responsabili politici del paese— le questioni sottese vengano affrontat eapertamente . Se si vuole la marina ita-liana più potente, in funzione di una certapolitica, lo si dica, ed ognuno assumerà l esue responsabilità. Non si può cercare d ifar venire in superficie una questione d iquesto tipo attraverso operazioni comequella che abbiamo conosciuto grazie auna supposta attività di spionaggio .

Chiedo pertanto al ministro di essere pre -ciso su questi argomenti .

PRESIDENTE. L'onorevole Baslini hafacoltà di svolgere la sua interpellanza n .2-01611 .

ANTONIO BASLINI. Rinunzio a svol-gerla, signor Presidente .

PRESIDENTE. L'onorevole Miceli hafacoltà di svolgere l ' interpellanza Pazza -glia n. 2-01612, della quale è cofirmata-rio .

VITO MICELI . Rinunzio anch'io a svol-gerla, signor Presidente .

PRESIDENTE. L'onorevole Reggian iha facoltà di svolgere la sua interpellanz an . 2-01613 .

ALESSANDRO REGGIANI . Rinunzio asvolgerla, signor Presidente .

PRESIDENTE. L'onorevole Caccia h afacoltà di svolgere la sua interpellanza n .2-01615 .

PAOLO PIETRO CACCIA. Signor Presi-dente, signor ministro, colleghi, è solo adistanza di otto giorni che il Parlamentodiscute ed entra nel merito di un fatt ograve, che ha creato preoccupazionenell'opinione pubblica ; è una discussioneche prende origine non da una comunica-zione del Governo al Parlamento, ma dauna notizia di stampa. Credo che questodebba essere un richiamo affinché simil iepisodi non abbiano a contribuire a ren-dere più fragile il ruolo e la funzione rap-presentativa delle Camere. Il prestigiodelle istituzioni oggi non vive più sulleglorie del passato, ma solo sulla loro ca-pacità di essere vigili, attenti rappresen-tanti di un popolo che chiede giorno pe rgiorno non di essere eroi inutili, ma giustidifensori di tutte le libertà sulle quali s ibasa la vita del nostro paese .

In questo senso la protesta e la parol adi denuncia della nostra integrità politic ae territoriale debbono essere alte e ferme

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nella loro manifestazione verso l'UnioneSovietica, poiché fatti oggettivi ricono-scono che il mezzo navale che ha infrant ole più semplici regole di rispetto e di coe-sistenza fra le nazioni, appartiené a que lpaese .

Oggi sui giornali abbiamo letto una di-chiarazione : come ogni volta in cui si di-scute il bilancio della difesa, come ogn ivolta in cui si discute di fatti internazio-nali, arriva un avvertimento, un 'interfe-renza o un consiglio. Per capire il russo,ho trovato una frase di Tolstoj, che dice:«Ci sono due tipi di uomini, gli uni ado-perano la ragione per conoscere cos'èbene e cos'è male, e si comportano con-formemente a questa conoscenza, gli altr iinvece si comportano come torna loro co-modo e solo dopo adoperano la ragion eper dimostrare che è bene ciò che hann ofatto ed è male ciò che non hannofatto» .

Ecco perché, a nome del gruppo dellademocrazia cristiana, non possiamo chestigmatizzare non delle ipotetiche e sup-poste teorie, ma un atto flagrante di vio-lazione e di mancato rispetto di normeinternazionali, che non solo la demo-crazia condanna, ma che anche il comun ebuonsenso di ogni italiano — sia essol'operaio del nord o l'artigiano del sud —comprende. Lo comprende perché in-tuisce chiaramente che cosa vogli al 'Unione Sovietica da un paese piccolo ,ma strategicamente importante, com el'Italia .

Questo è il motivo per cui non possiam oche criticare fermamente questo mod oschizofrenico di comportament odell'Unione Sovietica, la quale afferma ,nelle sue dichiarazioni di politica estera ,nelle relazioni e tramite i suoi portavoc epresso i paesi occidentali, di essere per l apace, di costruire la pace, di battersi pe rla pace. Invece la sua politica militareagisce poi in modo diametralmente op-posto ed in palese contrasto con le suedichiarazioni .

Colleghi, oggi non discutiam odell'azione imperialista dell'URSS vers opaesi che gli italiani conoscono solo sull acarta geografica, ma di una azione palese

(a fronte di chissà quante altre rimast esommerse per incapacità di intercetta-zione), svoltasi alle porte del nostro sud .In proposito ci poniamo delle domande : i lcontatto è durato 18 ore, certamente nonper un inseguimento, perché in 18 ore ilsommergibile ormai era molto lontan odalle nostre coste . O siamo caduti nellatattica dell'avversario, che, come nei cino -dromi, ha impiegato la falsa lepre per fa rcorrere i cani? Noi crediamo che questoepisodio sia servito per capire, per sag-giare le nostre difese, non certamente perdepositare sulla sponda le vecchie co-lombe della pace .

Questo atto di violazione ci deve in -durre ad essere politicamente attenti, vi-gili, senza essere violenti verso simili ge-sti, che navigano verso il mare della vec-chia guerra fredda. Condivido quanto so-stenuto dal ministro Colombo, second ocui è necessario che, proprio per evitare i lripetersi di simili episodi, l'Italia assum aun ruolo dinamico di mediazione attiva ,diventando un punto di riferimento avan-zato nell'area mediterranea, area che stadiventando sempre più infiammata per i lsuo ruolo strategico, militare ed econo-mico.

È compito dell'Italia promuovere un apolitica estera europea quanto più possi-bile comune, rifiutando ipotesi terzafor-ziste o di neutralismo che i fatti di oggi cifanno apparire estremamente pericolose.La difesa dell'Italia e del Mediterraneo h asuperato i vecchi concetti militari dell'Eu -ropa ottocentesca e richiede uno sforz opolitico militare unitario più incisivo a lsud, per le implicazioni economico-poli-tiche e di pace futura .

Il fatto stesso pone ora, in maggior mi-sura, problemi di carattere tecnico-mili-tare che non vanno sottovalutati, pro-blemi di comportamento. Dopo quantoera avvenuto si sono riuniti i capi di stat omaggiore, il ministro è stato subito infor-mato. Ma quando?

L'evento ci obbliga a queste verifiche ,in profondità, in quanto l'efficienza dellenostre forze armate, che a nome dellademocrazia cristiana abbiamo volut osempre più dignitose a salvaguardia della

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dignità degli uomini che le compongono ,richiede addestramento, preparazione ,affinché siano attente a svolgere il ruol odi difesa sancito dalla nostra Costitu-zione .

Il problema non è semplicisticament equello dell'ammodernamento o dell'au -mento indistinto delle poste di bilancio,ma è quello di una organizzazione piùaccurata di certi settori, di una riqualifi-cazione della spesa, e poi, se necessario,in ultimo, un aumento del bilancio dell adifesa. Ecco perché l 'avvenimento di mer-coledì 24 febbraio pone al Governo ed a lParlamento un problema di aggiorna -mento e di una più qualificata organizza-zione delle forze armate, cioè una revi-sione dei concetti che sono alla base de lmodo di organizzare la sorveglianza .

Al Parlamento spetta il compito di darela linea di politica estera e della difesa, d idare indirizzi di linea politica militare e d irevisione delle eventuali disposizioni cherendessero inattuabili tali indirizzi . In-vece, compito degli Stati maggiori èquello di individuare le soluzioni opera-tive che siano in armonia con quanto sta-bilito dal Parlamento .

In questa ottica, non mi soffermerò alungo su argomenti tecnici . Voglio sol -tanto rilevare che è inammissibile che i lsistema di sorveglianza delle coste sia so-stanzialmente affidato (lo sottolineo) sol -tanto al caso, e cioè a delle rare esercita-zioni, che hanno proprio come scopoquello di verificare le capacità operativ edei nostri sistemi di intercettazione .

Quando si parla di forze armate, subit osi apre la diatriba, e si rischia sempre d ientrare nella polemica degli aumenti dibilancio e dell'incremento delle spese mi-litari . Di fronte a questi fatti, sarebbe op-portuno — e la DC in quest 'ultimo pe-riodo ha sempre cercato di farlo — spo-gliarsi di prevenzioni di carattere ideolo-gico, per proporre concrete soluzioni a iproblemi che oggi in modo macroscopic oabbiamo di fronte, e non aggiungere altr isignificati e strumentalizzazioni . Analogocomportamento (lo dico senza voler susci-tare polemiche) non è stato tenuto daaltre parti politiche in vicende analoghe

(mi riferisco alla fuga di Kappler), ch esono avvenute proprio quando un depu-tato democristiano reggeva il Ministerodella difesa .

Al di là dunque delle polemiche, sitratta di rivedere il concetto della disloca-zione territoriale delle forze armate (ch enon è più adeguato alla provenienza dellaminaccia) e la capacità operativa dell estesse forze armate, che non va intesaesclusivamente come forza d'urto, maanche come strumento di difesa che con -senta di raggiungere tale obiettivo con i lminimo numero possibile di uomini e d imezzi . In questo senso, si potrebbe analiz -zare anche la questione della riduzion ebilanciata dei soldati di leva del l 'esercito ,che tuttavia non può prescindere dall aprevedibile diminuzione della natalità .Questo fatto permetterebbe il trasferi-mento di mezzi finanziari verso i capitol idi spesa relativi all'ammodernamento de inostri sistemi di difesa, dal momento cheper gli uomini è un problema di maggiorespecializzazione, mentre per i mezzi è u nproblema di dislocazione e di nuove ac-quisizioni .

Non c'è dubbio, infatti, che, proprio perquanto riguarda il sistema difensivo, imezzi a disposizione dell 'aeronautica edella marina (lo ha ammesso lo stessoMilani, quando ha detto che egli stesso ,facendo parte delle liste, si autoconvo-cava per parlare di queste cose) . . .

ELISEO MILANI. In realtà, sono statoconvocato !

PAOLO PIETRO CACCIA. . . .sono insuffi-cienti e tecnologicamente non sempreall'avanguardia. Va anche ricordato che,prima di richiedere altri stanziamenti, ènecessario che venga attuata una ricogni -zione del modo in cui vengono utilizzati imezzi, sia dal punto di vista operativo siadal punto di vista tecnico .

Signor ministro, la nostra politica d ipace non deve essere ricercata tramit euna politica militare, ma tramite il dia -logo, tramite il confronto congiunto all aconoscenza, alla prontezza della reazione ,all'efficienza delle nostre forze armate .

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Questa è la vera preoccupazione che ci h amosso, anche dopo le sue prime dichiara-zioni di elogio, che sono andate scemandonei giorni seguenti . Ecco perché vogliamoconoscere la sua opinione circa gli attiprovocatori che hanno avuto luogo o chepotranno avere luogo contro il nostr opaese, e sui quali la pubblica opinioneattende precise risposte (Applausi al cen-tro) .

PRESIDENTE. L 'onorevole Costa-magna ha facoltà di svolgere la sua inter-pellanza n . 2-01620.

GIUSEPPE COSTAMAGNA . Non so qualesia stata la risposta dell'ambasciatore so-vietico, convocato nei giorni scorsi allaFarnesina, quando il segretario generale ,barone Malfatti, gli ha chiesto se il sotto -marino atomico segnalato nelle acque de lgolfo 'di Taranto potesse essere sovietico .Penso che l 'ambasciatore, come si addic ead un buon diplomatico, debba essere ca-duto dalle nuvole, ribadendo, a difesa de lsuo paese, i reiterati sentimenti pacifist idei popoli facenti parte dell'Unione Sovie-tica e, soprattutto, i sentimenti di amicizi aesternati in ogni occasione verso l'Italiada parte dei governanti di Mosca. «Perché— deve avere aggiunto l'ambasciatore so-vietico — vi ostinate a pensare che l'unit àsottomarina segnalata a Taranto debb aessere sovietica?» . Il ragionamento del se-gretario generale della Farnesina, più omeno, potrebbe essere stato il seguente :«Un sottomarino non identificato è stat osegnalato ed inseguito, mettendo così arepentaglio la pace, anche perché l'Italianon potrebbe sopportare che un mezzonavale di altra nazionalità possa avvici-narsi alle sue acque territoriali». Il Go-verno italiano, a quel punto, era costrett oa segnalare l 'accaduto ai rappresentantidelle diverse potenze, facendo present enon solo il buon diritto italiano a respin-gere l'unità intrusa, ma il grave pericol oche, con fatti del genere, avrebbe potut ocorrere la pace nel Mediterraneo .

Più o meno, la ricostruzione fantastic adel colloquio potrebbe essere quella sopradescritta, ritenendo che il colloquio do -

vrebbe essersi mantenuto nei limiti dell acorrettezza diplomatica, evitando, da unaparte e dall'altra, le parole grosse o isospetti avventati, e ribadendo entramb ele parti quasi lo stesso interesse al mante -nimento della pace ed allo sviluppo dellebuone relazioni tra i due paesi .

Un episodio, dunque, della lunga attesainiziata nel 1950, con il Patto atlantico, daquando cioè anche le forze armate ita-liane attendono che qualcosa succeda perreagire, sicuri tutti — militari e gover-nanti, sia in Italia che altrove — che qual-cosa di pericoloso potrebbe capitare daun momento all'altro .

A me, quando ho letto del sottomarin omisterioso sui giornali, è venuto di pen-sare al Deserto dei tartari, ad un film vistouna decina di anni fa, nel quale si de -scrive la vita di una guarnigione che at-tende per anni, quasi mezzo secolo, l'ar-rivo del nemico . Un film sull'attesa, che ,per mezzo secolo, ufficiali e soldati con-ducono, sempre in allarme, sempreall'erta, poiché il nemico potrebbe giun-gere all'improvviso : un nemico, tra l'al-tro, prestabilito, che lungo gli anni apqui-sisce quasi le sembianze del destino, tant oche sul finale, stanchi di aspettare, dopodecine d'anni di attesa, le sentinelle im-pazziscono vedendo a distanza profilarsifantasmi travestiti con uniformi dell'eser-cito nemico .

È possibile, chiedo, stare con il fucil epronto, aspettando un nemico che nonarriva, per mezzo secolo? È probabile chepure in altre epoche siano accaduti fatt idello stesso genere . Dal 1925 al 1939, sullalinea Maginot, i soldati francesi stettero d iguardia, giorno e notte, sicuri che da u nmomento all'altro l ' eterno nemico te -desco sarebbe giunto. E penso che permolti anni i soldati russi di guardia allafrontiera con la Cina abbiano vissuto l ostesso dramma, sicuri che da un mo-mento all'altro l'orda gialla sarebbegiunta per invadere la Siberia sovietica .Per noi, per le nostre forze armate —ripeto —, il dramma dell 'attesa dura da l1950, da quando entrammo nel Pattoatlantico . Da quel momento, esercito, ma-rina ed aviazione, stando sul chi vive,

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aspettano che il nemico prestabilit ogiunga a tiro. Al punto che tutti i nostr ipiani di stato maggiore difensivi del no-stro territorio sono rivolti nella stessa di-rezione: mezzo esercito è in attesa nelFriuli, la squadra navale è pronta a Ta-ranto, le nostre unità aeree sono dispostead accorrere in aiuto degli uni e degl ialtri. Aggiungo che l 'unica seria contabi-lità militare è la previsione dei giorni odelle settimane che, con il loro eventual esacrificio, le forze armate potrebberostrappare all'invasore prestabilito, in at-tesa — con quei giorni o con quelle setti -mane — che la NATO possa giungere inforze, in aiuto delle unità italiane .

Sembra un film, ma il film drammatic odi un popolo europeo e mediterraneo ch evorrebbe difendere la sua libertà, qualorala prestabilita, potente armata nemica de-cidesse l'invasione dell'Europa occiden-tale . Perciò un film drammatico — l aposta eventuale è la libertà — ed insiem ecostosissimo. Mantenere forze armate su lpiede di guerra non è uno scherzo!

Uscendo dal fantastico, dirò che senz al'episodio precedente dell'unità sovietic aincagliatasi tra gli scogli della costa sve-dese avrei anch'io pensato — mi parel'abbia già detto il collega Milani — che aforza di aspettare l'arrivo del nemico inostri marinai avessero preso un aqualche balena dispersa per un sottoma-rino. Ma c'è l 'episodio accaduto in Svezi aalcuni mesi or sono ad attestare che isovietici queste cose le fanno, come pro-babilmente continueranno a farle anchegli americani, ricordando quel famoso ri-cognitore degli Stati Uniti d 'America ab-battuto nel cielo sovietico, pretesto ch eindusse Kruscev a disertare una confe-renza di Parigi con il presidente ameri-cano .

Anche perché questo film della guerr aprestabilita non riguarda solo l'Italia, m aprima che in Italia, è calato nella mente ,nei cuori dei capi militari sovietici edamericani. È un fatto, non un'opinione,che gli ambienti militari americani da 30anni attendono una mossa offensiva so-vietica ed è pure un fatto, non un'opi-nione, che gli ambienti militari sovietici

da trent'anni si attendono un'aggressioneamericana. Anzi, direi che tale dupliceattesa della terza guerra mondiale ha ca-ratterizzato questo secondo mezzo secolo ;un fatto che ha contraddistinto tuttol'arco di questo periodo, ispirando pelli-cole -cinematografiche di ogni genere ,libri e giornali e, soprattutto, determi-nando in buona parte la vita politicadell ' intero pianeta, al punto che moltifanno risalire la responsabilità dell'ori-gine di questa drammatica situazion emondiale a Yalta, all 'accordo di sparti-zione del mondo, che non si riesce a ca-pire tra l'altro perché fu firmato se è vero— come è vero — che all'epoca dell'ac-cordo di Yalta una delle due superpo-tenze, quella americana, era armata finoai denti, essendo provvista lei sola in que lmomento delle armi atomiche . Yalta per-ciò è anche un giallo, se è vero — come èvero — che Stalin, che non aveva l abomba atomica, ne uscì da trionfatore,avendo acquisito il diritto di assoggettaremezza Europa, a dividere in due la Ger-mania, 'a cambiare le frontiere polacchecon spostamenti di interi popoli di milion idi persone. Un giallo, tra l'altro, non facil -mente spiegabile, considerando che gli in-glesi di Churchill erano entrati in guerr aper tener fede alla parola di difendere ,costasse quel che costasse, l ' integrità el'indipendenza della Polonia .

La ricerca storica non ha ancora dat orisposte chiare ; fino ad ora si avanza solol'ipotesi che il presidente americano Roo-sevelt fosse già gravemente ammalato enon avesse saputo perciò discernere su lda farsi; ma Churchill? È un mistero, con -siderando che il premier inglese, dopoYalta, mostrò di avere idee precise sulpericolo rappresentato da una enorme in -tromissione sovietica in Europa. Resta i lmistero del perché americani ed inglesiabbiano, al dunque, rinunciato a quel fa-moso programma strombazzato da RadioLondra subito dopo il primo sbarco nelNord Africa, il programma delle cosid-dette libertà, comprendente perfino la li-bertà dalla fame, rinunciando così allastessa motivazione di libertà che avevaqualificato in senso antifascista la guerra

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degli angloamericani ; un programma dilibertà, si badi bene, che in Italia in-fiammò gli animi di noi giovani in sens oantifascista, tanto che molti tra noi, allor agiovani, si convinsero della giustezz adella lotta antifascista, in attesa di dive-nire partigiani subito dopo 1 '8 settem-bre .

È da Yalta, signor Presidente, che co-minciarono i mali di un mondo spartit otra due superpotenze imperialiste, l'una el'altra convinte del loro diritto ad esser eun paese-guida .

È una conseguenza di Yalta l'esplosion edi guerra fredda, avvenuta già prima de l1950, a mano a mano che nei vari paes idell'Europa orientale Stalin metteva i ndisparte i governi locali, eliminava ogn iprogramma di elezioni libere e metteva a lGoverno i soli comunisti .

Il Patto atlantico sorge proprio comereazione a questo mastodontico tentativ odi Stalin di impadronirsi dell'intera Eu-ropa, un patto dunque difensivo, ma i npartenza prestabilito nell'individuare i lnemico dal quale occorreva difendersi . Èda questo momento che comincia il de-serto dei tartari degli eserciti dell'Europ aoccidentale, in permanente allarme, in at-tesa dell'arrivo dell'invasore prestabilito .Un film che dura da trentatrè anni, anch ese con variazioni del genere di De Gaulle ,al quale va il merito di aver costruito un aforza atomica francese in grado di sco-raggiare qualunque eventuale aggres-sore .

Sono passati 32 anni e nel resto dell'Eu-ropa siamo sempre, militarmente par-lando, come nel 1950 ; con in più, daqualche anno, il pericolo del disastro ato-mico, essendo accertato che i missili so-vietici sono puntati sulle maggiori citt àindustriali d 'Italia, di Germania e degl ialtri paesi atlantici : un disastro che non c ientusiasma per i pericoli del grave con-tagio di tutti i territori, anche se ad alle-viare la nostra angoscia ci dicono ch epure da parte occidentale vi sono missil ipuntati sulle città sovietiche . Ecco comeda Yalta, per fasi successive, il mondo d iè incamminato verso l'orlo di un burrone ,dal quale rischiamo tutti di cadere . Non è

uno scherzo, signor Presidente : a menoche i popoli interessati non si sollevinocontro i Governi, sarà difficile uscire daquesta terribile spirale dell'armamento ,sempre più mostruosamente terribile .

Fino al punto che una bella mattina leg -giamo su un giornale che un sottomarinoatomico — presumibilmente, quasi sicu-ramente, del nemico prestabilito — èstato segnalato nei fondali di una nostrabase navale, dove unità italiane e di altr ipaesi atlantici stanno svolgendo esercita-zioni combinate . Fino al punto chequalche mese prima si viene a sapere cheuna eguale unità sovietica = questa volt asicuramente sovietica — stava mettend osue apparecchiature nelle acque territo-riali di un paese neppure atlantico, ma d apiù di un secolo neutrale, come la Sve-zia .

Sono segnali paurosi, l'uno e l'altro ,considerando che nell'un caso e nell'altrosarebbe bastata una qualunque reazioneper provocare un disastro; poiché noncredo che a quel punto, se vi fosse statauna reazione, gli alti comandi sovieticisarebbero stati a guardare, incaricando iloro ambasciatori a Stoccolma e a Rom adi ribadire l ' amore per la pac edell'Unione Sovietica .

Dobbiamo prendere atto, infatti, che l apace non è più come una volta, affidata a isoli governi, qualunque essi siano, m aanche a capi militari purtroppo talvoltapresi dal loro impegno professionale ;come fu efficacemente descritto, in sensoantiamericano, dal film Il dottor Strana -more .

Premesso tutto questo, mi avvio a con-cludere, traendo una morale dall'episodi odi Taranto. Dati i pericoli continui, immi-nenti e sovrastanti, non possiamo più con-tinuare con una politica estera passiva esubalterna. Se accadesse, il disastro dellaguerra ce lo rimprovererebbero le gene -razioni future, quelle che sopravvivereb-bero! In questa situazione di pericolo ab-biamo passato 32 anni. Non si può conti-nuare all'infinito, anche perché a que lpunto le sentinelle, stanche di aspettare ,come ne Il deserto dei tartari, potrebberoimpazzire e vedere fantasmi nemici là

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dove ci sono magari solo balene, metten-dosi a sparare .

Occorre — è la terza volta che lo dico inquest'aula in meno di un mese — unapolitica estera attiva e piena di iniziativa ;una politica estera proporzionale alle esi-genze di un popolo di 55 milioni di per-sone, erede e padrone — ancora — di u nterritorio ricco di storia e di un patri-monio artistico la cui distruzione sarebbeuna rovina per l'intera umanità .

Mi si obietterà che non basta dire: unapolitica estera attiva e di iniziativa . Èvero, ma noi dovremmo fare del nostromeglio per tentare di costruire un'are aeuropea tra i due blocchi, un'area dell aquale potrebbero far parte paesi del Patt oatlantico e paesi del Patto di Varsavia ,una'area congiunta e garantita dalle duesuperpotenze. E, come seconda proposta ,avanzo pure l'idea che potremmo tentaredi costruire un'area mediterranea, nellaquale potrebbero entrare tutti i paesi ri-vieraschi, col divieto assoluto di ingress onel Mediterraneo di unità navali di paesinon mediterranei .

La difesa della patria è un dovere sacr odi ogni cittadino, recita la Costituzione ,ma anche nel significato che dobbiamofare di tutto per prevenire la guerra, ga-rantendo la nostra indipendenza e la no-stra libertà ; tra l'altro dicendo agli alleat iamericani che essi non possono portare l eloro portaerei atomiche nei nostri porti ,come a Napoli, visto che in America no npossono portarle nei porti delle lorograndi città, come New York e Boston .

PRESIDENTE. Onorevole Costamagna ,il tempo a sua disposizione è scaduto . Laprego di concludere .

GIUSEPPE COSTAMAGNA. Concludo, si-gnor Presidente. Sono tutti argomenti aiquali il Governo deve badare, con prece-denza anche sui problemi dell'inflazion ee dell'occupazione, poiché, come ha atte -stato l'episodio di Taranto, il pericolo ègrave . Concludo, perciò, augurandomiche non ci si fermi solo, relativamenteall'episodio di Taranto, a valutazioni tec-

niche o militari, ma che si tragga spunt oper rimeditare tutto l'argomento di comeevitare al nostro paese pericoli di guerra ,di come ottenere che nel Mediterraneo si agarantita una situazione permanente d ipace .

PRESIDENTE. L'onorevole Cicciomes-sere ha facoltà di svolgere la sua interpel -lanza n . 2-01622 .

ROBERTO CICCIOMESSERE. Mi sembrache la sceneggiata ormai sia finita . Ri-mangono adesso soltanto gli ultimi det-tagli parlamentari . Noi ci siamo opposti ,signor Presidente, a che la discussioneavvenisse oggi con queste modalità. Noitroviamo, signor Presidente, indecoros oche la Camera oggi, con la presenza ,forse, di quindici o venti deputati, discutadi questo problema, cioè di un problem ache ha occupato le prime pagine dei gior-nali, che ha stimolato le dichiarazioni difuoco, se non di guerra, dei leaders poli-tici dei nostri partiti . Il segretario nazio-nale del partito socialdemocratico, PietroLongo, ha parlato di grave provocazionedi Mosca nei nostri confronti, ha minac-ciato ritorsioni, così come gli altri partiti .Ebbene, signor Presidente, ci troviamooggi, venerdì, davanti a quindici deputati ,a consumare ormai questa sceneggiata .Non vedo in quest 'aula il signor Longo, i lsignor Craxi e tutti coloro che in questigiorni, dalle prime pagine dei giornali ,hanno utilizzato questa vicenda per pre-cisi fini politici . Per una settimana, signorPresidente, il Parlamento non ha saputoassolutamente nulla . In qualsiasi altroParlamento democratico il ministro delladifesa il giorno dopo sarebbe venuto perlo meno nella Commissione difesa, cos ìcome aveva richiesto il presidente dell astessa Commissione, Biondi, a render enote le prove, la documentazione, le testi-monianze. Su che cosa noi discutiamo ,signor Presidente? Sulle notizie d istampa! Non la Camera è stata informata ,ma i giornali! Si è montata, signor Presi -dente, una precisa manovra, che ha deiprecedenti, degli illustri precedenti . Evi-dentemente, facendo i dovuti confronti

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fra il ministro della difesa ed il ministrodella difesa degli Stati Uniti . Ricordo, ne l1975, gli incidente nel golfo del Tonchino :improvvisamente, non si sa bene da partedi chi e come, una nave della marina mili -tare americana sarebbe stata mitragliat ada aerei o navi del Vietnam del nord, po ivi fu il Congresso americano mobilitato,con la risoluzione relativa al golfo de lTonchino, il denaro, l'invasione, l'aggres-sione al Vietnam; oggi, evidentemente ,fatte le dovute proporzioni, esiste il pro-blema di recuperare questi 55 miliard iche il Senato ha tolto al bilancio dell amarina militare. E credo, signor Presi-dente, che l'elemento più significativo d itutta questa vicenda sia proprio lo scoopdel Messaggero, signor Presidente, che è i lfatto più grave di questa vicenda . Perchéstupirsi di un atto di spionaggio? Credoche non sia il caso. Ci sono vostre regoledella vostra guerra fredda, che preve-dono espressamente un'attività di spio-naggio e di controspionaggio, e fra quest eregole ne esiste una fondamentale, che ,quando lo spione non viene preso con l emani nel sacco, si sta zitti e basta; seinvece viene preso, c'è l'utilizzazione poli-tica del fatto . Quando ciò non accade, sista solo zitti, oppure giustamente, dicev ail collega Caccia, ricordiamoci di altri in-cidenti in cui i ministri della difesa son osaltati dalla loro poltrona per fatti sicura -mente minimi .

Ebbene, signor Presidente, la Cameradei deputati non è stata informata peruna settimana di questa vicenda. I depu-tati, i senatori, i membri della Commis-sione difesa non hanno a tutt'oggi, népotranno avere . . . E giusta la richiesta delcollega Accame; spero che il ministrodella difesa autorizzi il comandante de lLeonardo da Vinci e gli altri militari avenirci a raccontare come si sono svolti ifatti, con un inseguimento di diciotto oredel sommergibile sovietico.

Il Ministero della difesa si è preoccu-pato di una sola cosa, non di informare i lParlamento . Alle 18 del 26 febbraio unalto ufficiale delle forze armate ha telefo-nato al giornale Il Messaggero, non ha tro-vato il direttore, ha parlato con il vicedi -

rettore, ed ha iniziato a raccontare l 'acca-duto, una notizia che evidentemente i lgiorno dopo dovrà essere montata; innan-zitutto, una «notiziola» di stampa, l 'esclu-siva . . . Sono le parole testuali del militare:«Vi do l 'esclusiva» . Non parlava a titol opersonale. Si dà l'esclusiva al giornale IlMessaggero per poi scatenare la reazione .Non so se questo faccia parte della «stra-tegia virile» di cui ha parlato il ministrodella difesa davanti agli alpini di Cuneo ,non so se questa sia la sua strategia per ladifesa del nostro paese .

Alla domanda ingenua del vicediret-tore, che chiedeva a questo alto ufficialese poteva fare un'intervista specificandonome e cognome, il militare ha risposto:«Forse non hai capito bene, sei tropp oingenuo». Si inventa così il nome di uncollaboratore di Taranto, che però no nscrive l'articolo. Di lì inizia l'operazionedel golfo del Tonchino, pardon, del golfodi Taranto .

Di fronte a fatti di questo genere cred oche vi siano procedure che debbono es-sere seguite. Si avverte il Consiglio de iministri, lo si convoca, si convocano i cap idi stato maggiore della difesa. Non è am-missibile, signor Presidente, che la poli-tica in Italia si faccia sempre attraverso l especulazioni giornalistiche per il fine checonosciamo, che abbiamo di fronte a noi :due interviste del ministro della difesaLagorio al giornale Il Messaggero. Misembra necessario, mi sembra conse-guente: si dà l'esclusiva a questo giornal ee poi, naturalmente a puntate, seguono l einterviste, perché immagino che ve ne sa -ranno altre .

Credo che il Corriere della sera abbiadefinito esattamente la finalità di questaoperazione come propagandistica . È ne-cessario potenziare la marina . Questo è i lvero problema, non ve ne sono altri . Ba-sterebbe guardare i giornali esteri ed os-servare le reazioni della NATO. All'esteronon se ne parla, perché si tratta di unavicenda insignificante. Credo che i col -leghi conoscano i miei giudizi sulla poli-tica imperiale dell'Unione Sovietica e nonsi possono quindi nutrire sospetti in or-dine a questa mia posizione .

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Si tratta di un fatto insignificante, mon-tato con una serie di operazioni . Sicura-mente il ministro della difesa si sarà infor -mato presso i servizi segreti, di sicurezza edi informazione, per sapere chi quel po-meriggio ha telefonato al giornale perdare in esclusiva quell'informazione . Unfatto di nessun rilievo militare, strategico epolitico. Queste cose si fanno normal-mente. Poi parlerà il collega Miceli, che èmolto più informato di me dei problem idello spionaggio e del controspionaggio .In televisione ho visto le riprese effettuat eda poche decine di metri (da parte, cred odi un aereo Atlantique dell'aeronautica ita -liana) di due navi sovietiche in riforni-mento, con gravi rischi per l 'operazione . Eun'attività della vostra guerra, del vostroequilibrio del terrore. Le regole sonoquelle che ho prima indicato .

Il fatto scandaloso non sta in quest avicenda che, appunto, fa parte delle re-gole del gioco, che noi non accettiamo,ma che voi accettate . La parte più scan-dalosa è la strumentalizzazione politica ,l'offesa al Parlamento, che si determin acon queste procedure, con la strumenta-lizzazione di fatti che non sono gravi d iper sé, ma per la situazione generale d itensione, di riarmo, di pericoli per la paceche si producono con questi increment idegli investimenti militari. È possibile cheattraverso queste operazioni giornali-stiche e politiche condotte in offesa de lParlamento, signor Presidente, si vogli agiustificare un aumento del 35 per centodel bilancio della difesa, si voglia tentaredi impedire la riduzione di 55 miliardi de lbilancio della marina militare introdott adal Senato . Mi sembra poco dignitoso .

Spero che nella risposta il ministrodella difesa ci fornirà elementi di cono-scenza essenziali ; poiché problemi d iquesto genere non possono essere risoltiattraverso una risposta, spero che assicu-rerà il Parlamento che, recuperando unritardo gravissimo, il ministro della di-fesa autorizzerà questi militari a riferirealla Commissione difesa, magari in se-duta segreta, cioè con le dovute garanzie ,per farci comprendere questa vicenda ,che presenta alcuni lati oscuri .

Ripeto, tuttavia, che per quanto ri-guarda questa sede politica, questo mo-mento politico, il ministro della difesadovrà fornire altre spiegazioni, che ri-guardano l'utilizzazione politica del fatto ,le modalità di comunicazione dell'epi-sodio alla stampa e non al Parlamento(Applausi dei deputati del gruppo radi -cale) .

PRESIDENTE . L 'onorevole Romuald iha facoltà di svolgere l ' interpellanza Tre-maglia n . 2-01628, della quale è cofirma-tario .

PINO ROMUALDI . Rinunzio ad illu-strarla, signor Presidente .

PRESIDENTE. L'onorevole Bandieraha facoltà di svolgere la sua interpellanzan . 2-01624 .

PASQUALE BANDIERA. Rinunzio a svol-gerla e mi riservo di intervenire in sede d ireplica, signor Presidente .

PRESIDENTE . L 'onorevole Roccella hafacoltà di svolgere la sua interpellanza n .2-01632 .

FRANCESCO ROCCELLA. Signor Presi -dente, colleghi, signor ministro della di -fesa, la mia domanda sembra ingenua ,semplice, elementare : cos'è successo? In-fatti, sappiamo quello che è successodalla stampa a grandissime linee : sap-piamo che, improvvisamente, è spuntat ocome un fungo questo sommergibile, chevi siete messi ad inseguirlo e non lo avet eraggiunto. Ma, in realtà, come è successotutto ciò? Dirò di più : come è potuto suc-cedere?

Credo che la domanda che la investe d ipiù, signor ministro, è questa : come èpotuto succedere, e in che contesto è suc-cesso? Quali sono cioè i «giochi» che s isvolgono nel Mediterraneo? In che con-testo di competizione strutturata è suc-cesso quello che è successo? Sono sicuroche vi siete posti il problema, e io le sare igrato se ci dicesse qualcosa in merito.Quale meccanismo di difesa e di prote-

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zione è stato messo in moto? Solo l'inse-guimento? Signor ministro, questo è i lmeno: è chiaro che, vedendo spuntare u nsommergibile, che si ritiene sovietico, l oavete inseguito . Ma ciò non basta a giusti -ficare l'intelligenza e la capacità del no-stro apparato di difesa .

Ha ragione il collega Cicciomessere .Noi sappiamo quello che è successo su lversante dello sfruttamento del mezz ostampa e della strumentalizzazione de lmezzo stampa per fini poco chiari . Signorministro — parliamoci chiaro —, i lriarmo della marina non si può ottenerecosì in un Parlamento democratico! I lriamo della marina è un argomento di cu idobbiamo discutere i termini ; non è chespunta un sottomarino sovietico, lo inse-guiamo, non lo raggiungiamo, e proce-diamo al riarmo della marina . Questo èun modo per raggiungere un fine chedefinirei almeno buffo, per non dire al-tro .

Lei converrà con me che il riarmo dell amarina presenta punti di riferimento, im-plicazioni, termini, investe tutta la stra-tegia della nostra difesa ; di conseguenza ,l'ampiezza e la congruità del ragiona-mento sono ben diversi . Mi lasci dire ,quindi, che quanto meno questa manovr apecca di ingenuità, che è maldestra, che èanche — mi lasci dire anche questo —leggermente eversiva . Infatti, si pone al-cuni fini, e deve approntare i mezzi perraggiungerli, che sono inammissibili inun regime democratico, dove il gioco de-mocratico si basa sulla responsabilit àdelle forze politiche, e soprattutto d iquelle che hanno l'onere di governare i lpaese .

SILVANO LABRIOLA. Perché è ever-siva?

FRANCESCO ROCCELLA. Il perché l'hodetto prima! Abbi pazienza, in termini d idifesa, nel cuore dello Stato, come si fa a darrivare al riarmo della marina giocandosulla stampa e facendosi prendere in con-tropiede da un avvenimento di questo ge-nere? I termini sono altri, caro La-briola!

Volendo assumere la logica che go-verna la difesa del paese, la logica dell adifesa armata, e prendendo come indicedi riferimento per esprimere u'n giudizi ole sue stesse dichiarazioni, signor mini-stro (cioè la situazione del Mediterrane oche è incandescente, al limite), due sono icasi: o la nostra difesa è ben armata ,come dovrebbe essere, visto il bilancio ela politica della difesa degli ultimi anni(qualche risultato dovete aver pure otte-nuto: non possiamo aver conseguitonessun risultato o questi risultati ; dob-biamo presumere che la difesa sia benmunita, ben armata, altrimenti la do -manda diventa: «cosa ne avete fatto d iquesti soldi?»), e allora mi farò lo scru-polo di inviare un telegramma al Crem-lino per chiedere di conferire la medagli adi eroe dell'Unione Sovietica o qualcosadel genere a questo bravissimo coman-dante del sommergibile, che ricorda l enostre imprese della Viribus unitis o laforzatura del golfo di Trieste della prim aguerra mondiale! Consiglio di farlo anchea lei, signor ministrò, come gesto di caval-leria tra nemici, significativo se non altroin termini di stile! Oppure la nostra difesaè inefficiente, e allora la cosa è preoccu-pante, perché, continuando di quest opasso, ci ritroveremo questi sommergibil isui bassi fondali delle nostre spiagge agiocare con i bagnanti, magari ad offriregiri turistici per favorire l'amicizia tra ipopoli !

Al di là dello scherzo, la cosa può esseredavvero preoccupante e a questo punto l arisposta è pronta: armiamoci di più e me-glio. Eh no!, la cosa diventa a questopunto estremamente seria, perché armat idovremmo e dobbiamo esserlo, altriment iquei benedetti soldi del bilancio dell oStato destinati alla spesa militare, sold iche sono al limite di massima elevatezza,cosa ci stanno a fare? E la domanda s iimpone: che ne avete fatto di questi soldi ,come sono stati spesi, quale politicahanno finanziato? E soprattutto : quale ef-ficacia hanno garantito a questa poli-tica?

Abbiate pazienza, siamo dinanzi ad un apolitica della difesa che è ampiamente

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finanziata perché, signor ministro, nonavete incontrato remore, e quelle poch eche vi sono state poste in Parlamentosono state tutte scavalcate e macinate .Avete ottenuto quello che avete chiestoper una certa politica, che ora si dimostrafallimentare, sempre naturalmente assu-mendo, signor ministro, il suo e non i lmio metro di giudizio .

La prima domanda che viene naturale edoverosa è questa : dov'è questa politica ,cosa avete concluso, quali sono i risultati ,come avete speso questi soldi? È una do -manda elementare, terra terra, ma èanche l'unica congrua. Ed ha la prece-denza, perché solo così si può porre laquestione in Parlamento .

Per questo dico che è stato ingenuo emaldestro chi ha pensato che con unatelefonata a Il Messaggero si poteva, stru-mentalizzando la cosa sulla stampa, arri-vare intelligentemente e furbescamente adare una mano seria al riarmo della ma-rina .

Comunque, signor ministro, l 'aspettocongruo è a mio avviso un altro. Ha ra-gione Cicciomessere, che questo ha ac-cennato en passant : questo è il vostrogioco, quello che costituisce la trama, l afiligrana dei vostri gesti, dei vostri inter-venti, del vostro modo di essere, dei vostr icomportamenti in materia di difesa e direlazioni internazionali .

Ma di che cosa vi lamentate? Pensat edavvero, lei pensa davvero signor mini-stro, che gli Stati Uniti o le altre potenzenon facciano di queste cose? Lei pensa d inon far fare queste cose all 'Italia? Maquesto è un elemento enorme di debo-lezza. Se sapessi con certezza che quest otipo di azione, per controllare l'equilibriodegli armamenti, la facciamo anche ne iconfronti della Libia, mi sorgerebbe u nenorme sospetto in quanto penso chequest'azione non sarebbe fatta nè per pa-cifismo, nè per galantomismo, nè perquestione di stile ; penso che lo si facci aper non so quale calcolo sotterraneo edinconfessabile il cui utile però, la cui re-munerazione, supera la stessa remunera-zione della difesa . Tanto sono ovviequeste cose che diverrebbe attendibilis -

simo questo mio sospetto . Davvero sipensa ad una nostra possibile partecipa-zione al gioco senza fare queste cose? I nuna situazione internazionale fondatasull'equilibrio degli armamenti, lo spio-naggio è un mezzo di controllo e parados-salmente arriva ad essere addirittura u nmezzo di garanzia di questi equilibri . Noncercate disperatamente questo tipo di ga-ranzia? Non volete sostanzialmente anco-rare questo equilibrio ad una quota d iarmamenti? Ebbene, le indicazioni s ihanno anche attraverso queste iniziative ,questi movimenti, questi strumenti .

ANTONIO MARIO MAllARRINO . Gli pa-ghiamo la missione!

FRANCESCO ROCCELLA . Tranne che nonsi dica che gli equilibri si fondano su u nrapporto molto educato e rispettoso de lgalateo per cui si va al Cremlino e s idomanda: quanti sommergibili avete? Irussi rispondono 15 sommergibili, e no idiciamo grazie .

ROBERTO CÍCCIOMESSERE. I satellit ispia servono a questo .

FRANCESCO ROCCELLA. I satelliti spiacosa ci stanno a fare? A girare intornoalla terra per tuo divertimento, perché tuli possa guardare con il binocolo com eguardi i cervi e i daini sulle Dolomiti ?

ANTONIO MARIO MAllARRINO. Dim-melo tu !

FRANCESCO ROCCELLA. Nel gioco chetu hai accennato questo aspetto è previstoed organizzato . In quel gioco è un delittoo una imbecillità non organizzarsi . Se turinunci a questa azione, tu generi la tu adebolezza e, secondo la tua logica, il peri -colo di guerra .

PRESIDENTE. Onorevole Roccella ,non facciamo diventare il sommergibil eun fatto personale tra lei e l'onorevoleMazzarrino, perché non vorrei dare l aparola, al termine della seduta, per fatto

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personale . Lei prosegua anche citando icervi che in ogni caso possono trovar eestimatori .

FRANCESCO ROCCELLA. Se questa è lamentalità che sta alla base, qualcuno c iaiuti, questa è la efficienza della vostr adifesa, che si basa su questi criteri ; se vo iprocurate i quattrini per armarvi e po irinunziate agli strumenti che sono effi-caci, in termini di difesa, secondo il vo-stro metro, allora andiamo al di là per -sino dell'ingenuità: arriviamo alla colpe-volezza. Non è questo il nostro metro;esso si basa anche sul disarmo unilate-rale, noi concepiamo la pace in modo to-talmente diverso dai rapporti internazio-nali . Per questo i nostri sommergibil isono quelli che vanno a stanare la genteche ha fame, non sono i sommergibil idediti allo spionaggio reciproco in un alogica serrata e terribile, che vi costring ee ci costringe a questo. La nostra pace ,collega che mi hai interrotto, altro non èche la condizione attraverso cui gli uo-mini fruiscono della vita, dalla sopravvi-venza alla libertà, non è la non bellige-ranza armata che ha come logica conse-guenza quello che tu oggi vuoi denun-ziare, e cioè i fenomeni di fronte ai qual ifingi di scandalizzarti. Dico fingi, perchésecondo la tua logica queste cose fann oparte dei tuoi doveri e non dei tuoi diritti ,se vuoi garantire la difesa che tu dici d ivoler assicurare al paese . La nostra difesaè un'altra e passa attraverso la battagli acontro la fame. È inutile che lo stia aripetere: la nostra difesa percorre un iti-nerario della pace del tutto e completa -mento diverso e che, a mio avviso, è pi ùefficace. Ha una sua capacità di utopiache quanto meno indica un fine (lontan oo vicino non so) e traccia una direttric eper una politica nutrita di comporta -menti, di scelte e di costi. Questa è lanostra proposta.

La nostra proposta non finisce qui, m aè accoppiata ad un'altra: volete davver orispondere all'Unione Sovietica (quell oche dico scandalizzerà certamente perch éesiste un sacro principio di non immi-schiarsi nei fatti altrui anche quando ci

investono in pieno) con l'uso di quest icongegni sofisticati? Dedicateli a dun'altra cosa! Ad esempio ad una grandeoffensiva di informazione democratica d ipace, così da rompere le frontiere! Certo,questo va contro le regole di stile interna-zionale, ma va a favore della lealtà e de lcoraggio democratico di difendersi .

PRESIDENTE . L'onorevole Baracett iha facoltà di svolgere la sua interpellanza2-01633 .

ARNALDO BARACETTI . Mi riservo di in-tervenire in sede di replica .

PRESIDENTE . L 'onorevole ministr odella difesa ha facoltà di rispondere .

LELIO LAGORIO, Ministro della difesa .Signor Presidente, onorevoli colleghi, ri-ferisco alla Camera sulle vicende e sulleripercussioni della grave violazione delleacque interne italiane del golfo di Ta-ranto, suddividendo l'esposizione i ncinque parti : stato giuridico dei luoghi ;cronologia degli eventi ; identificazionedel sommergibile intruso ; regole di com-portamento previste per la marina e l'ae-ronautica in caso di violazione dell eacque nazionali; valutazioni e considera-zioni sull'episodio .

Le acque dell'intero golfo di Tarant osono state dichiarate «acque interne na-zionali» col decreto del Presidente dell aRepubblica n . 861 del 26 aprile 1977 .

L'area è delimitata da una cosiddett a«linea di base», che attraversa l ' ingressodel golfo di Taranto congiungendo lapunta Alice in Calabria a capo Sant aMaria di Leuca in Puglia. Si tratta diun'area che ha una profondità di circa 60miglia, sia da nord a sud che da est a dovest .

Le acque territoriali vere e propri ehanno, invece, una profondità di 12 mi-glia secondo le convenzioni internazio-nali .

La decisione italiana di definire, ne l1977, acque interne le acque del golfo d iTaranto — pur non essendo stata recepit ada alcun atto internazionale — non è

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stata contestata né messa in discussion eda alcun paese.

Il regime italiano delle acque territo-riali è stato esteso dal nostro paese anch ealle acque interne . Ne consegue che in talizone — che rientrano nella piena sovra-nità italiana, essendo considerate ad ognieffetto come territorio dello Stato — èconsentito anche il transito di navi daguerra straniere purché inoffensivo e no-tificato; e, per quanto riguarda i sommer-gibili, il loro transito è ammesso purchéessi navighino in superficie e mostrin obandiera .

Come è noto il golfo di Taranto è unmare molto profondo fino sotto costa .All ' ingresso raggiunge i duemila metri d iprofondità e al centro sfiora e superaquote di 1 .700-1 .800 metri .

La violazione delle nostre acque nazio-nali è stata scoperta alle 9,40 del 24 feb-braio .

Il sommergibile italiano Leonardo daVinci della nuova classe Nazario Sauro ,entrato in squadra da pochi mesi, si tro-vava dalla sera precedente in pattuglia -mento nella zona centro-meridionale de lgolfo in prossimità della linea di base ,impegnato in esercitazioni con velivoli an-tisommergibili . Stando in normale assett odi ascolto idrofonico, la nostra unità rile-vava a 4 miglia di distanza la presenza agrande profondità di un altro sommergi -bile, velocità circa 15 nodi . Il sommergi-bile italiano, procedendo alla immediat alocalizzazione dell'altra unità, la identifi-cava come sottomarino a propulsione nu-cleare .

La intercettazione avveniva nella zonameridionale del golfo di Taranto, certa-mente entro il limite delle acque intern enazionali .

Il comandante del sommergibile Leo-nardo da Vinci applicava immediata -mente la normativa vigente in materia d icontatti non identificati ed inoltrava lepreviste segnalazioni al comando de isommergibili con base a Taranto, il qualeultimo si metteva in contatto con il co-mando della squadra navale a Santa Rosae con lo stato maggiore della marina .

Secondo le norme vigenti e secondo le

istruzioni ricevute, la nostra unità, con lacooperazione di 3 veivoli del pattuglia -mento marittimo Atlantic Breguet e dicinque elicotteri antisommergibili AB-212, operava per mantenere il contattocol sommergibile intruso, per ricono-scerlo, per indurlo a qualificarsi, per con-trollarne l'azione, per costringerlo ad ab-bandonare le acque nazionali .

Nel frattempo, a terra, accertata attra-verso tutte le informazioni relative allazona di operazione la sicura assenzadall'area interessata di qualsiasi unità su -bacquea alleata, veniva predisposto l'al-lenamento dei mezzi necessari per fron-teggiare qualsiasi possibile sviluppo dellaazione del sommergibile intruso . A questofine, oltre alla mobilitazione di aerei e delicotteri antisommergibili, veniva ap-prontato l'intervento di una fregata anti-sommergibile di base a Taranto .

L 'operazione di inseguimento in im-mersione da parte del sommergibile Leo-nardo da Vinci, con la continua assistenzadegli aeromobili, nonostante le proibitivecondizioni del tempo, consentiva di accer -tare che l'intruso — nell'evidente tenta-tivo di sfuggire al tappeto di boe idrofo-niche posate dai nostri velivoli — agrande profondità e a velocità contenut aper ridurre i rumori e cercare perciò disganciarsi dal contatto dell'unità italiana ,si spingeva verso nord giungendo —verso le 17 — a circa 20 miglia da Ta-ranto. Quindi, essendo sempre rimast osotto il nostro controllo, si poneva nellascia del mercantile liberiano Amba Finjoche transitava nella zona in uscita da Ta-ranto e diretto verso il mare Jonio .

L'intruso cercava in tal modo di ma-scherare la sua presenza e di impedire i lcontrollo della unità italiana . Assumevauna direttrice sud-est in evidente fase d idisimpegno verso le acque internazio-nali .

Il sommergibile italiano proseguiva ilcontrollo del l ' intruso fino alle 3,20 del 25febbraio, oltre il limite delle acque in -terne nazionali. Una ulteriore missione dicontrollo in acque internazionali era affi-data a un velivolo antisommergibile.

L'origine idrofonica del contatto ini-

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ziale, la sua conferma anche con tutti imezzi attivi e diversi a disposizione dellanostra unità navale e dei nostri aerei edelicotteri (ecogoniometro del sommergi -bile, boe sonore dell'aereo, ecogonio-metro degli elicotteri) e la durata e la coe-renza del controllo fanno ritenere sicur ala presenza del sommergibile intruso, cos ìcome valutato e segnalato dal coman-dante del sommergibile Leonardo daVinci .

Il lungo ascolto idrofonico mantenuto ,in varie condizioni, insieme con la nettacaratterizzazione del rumore, continuati-vamente affinata, rendono altresì in -dubbia la classificazione di unità a pro -pulsione nucleare .

La non appartenenza del sommergibil eintruso a qualsiasi nazione alleata è stat aaccertata fin dall'inizio e confermata d averifiche successive .

Non esistono altre unità subacquee apròpulsione nucleare presenti nel Medi-terraneo, ad eccezione di quelle notoria-mente presenti ed appartenenti alla ma-rina sovietica.

Il comportamento del sommergibile lo-calizzato, le manovre eseguite per eva-dere al dispositivo di ricerca, la mancat arisposta ad ogni tentativo di identifica-zione appaiono logicamente coerenti conla suddetta valutazione .

Si può concludere, sulla base di tutte l erilevazioni ed analisi, che si sia trattato d iun sottomarino nucleare di attacco ,classe Victor, della marina militar edell'Unione sovietica .

La normativa in vigore nell'ambit odella nostra marina militare prevede che ,in caso di contatto con sommergibili no nidentificati entro le acque nazionali, i lcontatto deve essere perseguito ad ol-tranza per assicurare un controllo pien odell 'intruso, fino alla sua possibile emer-sione oppure fino alla sua uscita dall eacque nazionali .

Le norme prevedono altresì che non siafatto impiego di armi a meno che il som-mergibile non svolga azioni inequivoca-bilmente ostili .

A queste norme si sono conformate l eistruzioni che i comandi hanno impartito

alle unità navali ed aeree italiane ch ehanno intercettato il sommergibile stra-niero; ed a queste norme si sono attenuti inostri comandi in mare .

Nel caso particolare è da dirsi che, trat-tandosi della intrusione di un sottomarin onucleare la cui autonomia in immersione ,anche a grandi profondità, è pratica -mente illimitata, il battello poteva esserecostretto ad emergere soltanto con l'im-piego di mezzi bellici .

I nostri comandi hanno responsabil-mente ritenuto di evitare tale misura .L'azione del sottomarino nucleare eracertamente diretta a creare pregiudizio onocumento alle nostre difese ma non h aassunto gli aspetti di una minaccia dram-matica. Il profilarsi di una simile mi-naccia è stata considerata dai nostri co-mandi quando il sottomarino nucleare —come già ricordato — nel tentativo di sot-trarsi al controllo delle unità italiane, si èspinto dal centro del golfo verso nord .

In tale previsione sono stati allertat ialtri velivoli ed elicotteri ed una fregataantisommergibile i quali — se costrett idal comportamento del sottomarino stra-niero — sarebbero stati autorizzati a im-porre con la forza all'intruso di emer-gere .

Resta da chiedersi, a questo punto, perquali motivi il sottomarino nucleare stra-niero si trovasse nel golfo di Taranto.

È decisamente da escludere l'ipotes iche la violazione delle acque interne ita-liane sia dipesa da avarie o errori di navi-gazione . Il sottomarino, infatti, h asempre manovrato al meglio delle suepossibilità e — quando ha certamente re-cepito di essere stato localizzato e post osotto controllo — ha mantenuto un atteg-giamento che delinea chiaramente unascelta operativa di evasione deliberata- daacque nelle quali l'intruso era consape-vole di non avere alcun diritto di stazio-nare . In particolare, la iniziale direttric edi movimento in allontanamento versonord, il tentato mascheramento sfrut-tando un mercantile in transito, l'ado-zione di velocità non elevate per ridurrel'emissione di rumore e rendere così piùdifficoltoso l'ascolto idrofonico e più pre-

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cario il rendimento delle boe, tutto ciòconferma che la violazione delle nostreacque nazionali è stata intenzionale e pro-grammata .

L ' ipotesi più attendibile è che il sotto-marino nucleare — appartenente a un amarina non mediterranea e present equindi in questo bacino con una fre-quenza comunque inferiore alla presenzadelle marine mediterranee — stesse com-piendo una missione a carattere informa-tivo, diretta a conoscere, meglio e preven-tivamente, un ambiente operativo che sa-rebbe certo molto importante in caso d iguerra .

Anche altri obiettivi informativi, natu-ralmente, si possono ipotizzare : adesempio un arricchimento della «banc adei dati» della marina a cui apparteneval ' intruso, cioè una conoscenza ravvicinat adel più moderno naviglio militare ita-liano, delle nostre comunicazioni, dei no-stri sistemi operativi . Ma, al riguardo, c 'èda osservare che tali operazioni possonoessere effettuate in mare aperto o conmezzi di maggior sicurezza e precisione .

Quanto alla ipotesi, ventilata d aqualche parte, di imbarco o sbarco d iagenti non sembra plausibile che si uti-lizzi una unità navale di tanta sofistica-zione per una operazione di spionaggio i nun paese con istituzioni liberaldemocra-tiche come l'Italia. Quanto infine alla ipo-tesi di minamento del golfo di Taranto odi posa di ordigni di qualsiasi natura laquestione è stata lungamente approfon-dità dal ministro della difesa con gli statimaggiori .

Se si prescinde da ogni valutazione su lclima delle relazioni internazionali equindi sulla possibilità che vengano post ein atto da qualche Stato misure ostili ditanta portata, si può dire che il mina -mento o la posa di altri ordigni sono neu-tralizzabili con le più moderne unità d idragaggio e cacciamine della marina mi-litare. Certo, ci sono alte difficoltà tec-niche per quanto riguarda, non tanto lesofisticate ma note mine autocercanti, m ale cosiddette «mine intelligenti» e le mineatomiche che possono essere collocatenegli abissi marini .

Lo stato maggiore della marin aesprime in ogni caso, l'avviso che un sot-tomarino nucleare di attacco, munito dipontentissimi siluri, mal si concilia conuna missione di posamine che costringe i lpretigioso natante a liberarsi delle suaarmi specifiche e a caricarsi di ordign iche, per una azione offensiva subdola ,possono essere disposti con altri mezz iforse anche più insidiosi .

La vicenda del golfo di Taranto induc ea qualche considerazione anche sul com-portamento delle nostre forze e, comples-sivamente, sul nostro sistema di difesa .

In mare, la reazione delle nostre unità èstata tale da rendere obiettiva una valuta -zione positiva del comportamento dellamarina e della cooperazione fra marina eaeronautica.

La presenza occulta del sottomarin onucleare è stata rilevata dai mezzi aero -navali presenti nella zona e, dal moment odella localizzazione, è stata sempre tenut asotto controllo . Le modalità del contatto el'andamento delle manovre in immer-sione svolte dal sottomarino nucleare pe rcercare di rompere il controllo italiano ,inducono a dire che il sommergibile Leo-nardo da Vinci ha scoperto il sottomarin osconosciuto prima di essere scoperto: i lche — in una situazione di guerra —avrebbe dato all'unità italiana un van-taggio considerevole e resa elevata la vul-nerabilità dell'intruso .

L'azione di controllo esercitata dall enostre unità aeronavali — tenuto contodell'altissima qualificazione tecnica de lsottomarino nucleare — consente d iesprimere un giudizio di idoneità tecnicae addestrativa dei nostri mezzi e dei nostr iequipaggi .

È naturale che, nella lunga azione d icontrollo, le unità italiane hanno acqui-sito una notevole serie di informazioni edi dati sul sottomarino nucleare, aggiu-gendoli a quelli già noti . Ed è quindi natu -rale immaginare, che anche il sottoma-rino intruso abbia potuto raccogliere no -tizie su di noi. Il naviglio italiano impie-gato nell'azione, tuttavia, appartiene a duna classe di sommergibili che è interna-zionalmente conosciuta da alcuni anni e

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che ha ripetutamente svolto in mareaperto le proprie esercitazioni solitarie ecombinate con l'aeronautica . Nella vi-cenda di Taranto il sommergibile italian oha certamente evidenziato alcuni pregi ,come la silenziosità, la capacità di stabi-lire i contatti e di mantenere i controll ianche a grande profondità . La perizia de icomandanti e degli equipaggi sono dot iconosciute che, nell 'episodio di contrastocol sottomarino nucleare, sono risultat econfermate .

Oltre a ciò c'è da dire che le decision iprese in mare dal comandante del Leo-nardo da Vinci, le procedure attivate perla segnalazione dell'evento, sulle quali ,per il loro carattere di riservatezza mili-tare, non posso intrattenermi, la reazion edei comandi nelle valutazioni, nell'ap-prontamento p e nell'invio di altri mezzicooperanti, la successiva condotta dell eoperazioni, la preparazione di un'ulte-riore fase di difesa nel caso che dall'evi-dente manovra di disimpegno il sottoma-rino nucleare fosse passato ad un'azion econfigurante una minaccia drammatica ,sono risultate aderenti alla normativa di-fensiva in vigore per il tempo di pace erispondenti alla situazione .

Il comandante del sommergibile Leo-nardo da Vinci, capitano di corvetta ,Sergio Tommassini e l 'equipaggio son ostati elogiati dal capo di stato maggior edella marina.

Sulla violazione delle acque nazionali ,sui riflessi negativi che essa comport anelle relazioni fra gli Stati, sulla pericolo-sità di infrazioni internazionali di quest otipo in un'area già molto tesa qual è i lMediterraneo, sull'allarme che l'intru-sione di un paese straniero in uno spazi oappartenente alla piena sovranità italian adetermina nelle istituzioni e nell'opinionepubblica del nostro paese, si è già pro-nunciato — a nome del Governo — i lMinistero degli affari esteri che ha com-piuto i passi diplomatici necessari. Inquesta sede, su questo punto, il ministrodella difesa si riporta interamente allaposizione ufficiale già formulata dall'Ita-lia .

C'è infine da affrontare un tema assai

importante e delicato: quello dell 'effi-cienza complessiva del nostro sistema d idifesa .

Debbo innanzi tutto premettere che, ap-pena assunta la responsabilità del dica-stero della difesa, ho riferito al Parla -mento, nelle competenti Commissioni di -fesa delle due Camere, che la situazioneeuro-mediterranea doveva considerars imutata. Su questo tema sono tornato piùvolte, e, in particolare, in una comunica-zione in Commissione nella primavera de l1981 .

Ritengo che la grande frontiera che vada Capo Nord a Trieste e che attraversatutta l'Europa sia destinata a rimanerecalma, mentre la situazione nell'area me-diterranea si è via via fatta più incerta .

Negli ultimi tempi, cioè, il Mediter-raneo è divenuto una zona più nevralgic adi quanto lo siano la Norvegia e il basso -piano germanico .

Ho sollevato ripetutamente questa tes inelle riunioni dei ministri della difesadella NATO e, ritengo di poter dire chel'insieme dei paesi aderenti all'Alleanz asia pure molto lentamente, vada acqui-sendo la consapevolezza che la segnala-zione dell'Italia non è senza fonda -mento .

Naturalmente, prima di qualsiasi pro-blema militare, c'è un problema politico .Noi stessi siamo i primi a sottolineare chela risposta giusta da dare all'intricata si-tuazione mediterranea sta innanzi tutto i nuna giusta politica: tentare di comporre leprincipali divergenze, colmare gli squi-libri più evidenti, evitare l'insorgere d iogni motivo di contrasto, non dimenticar emai che la stabilità del Mediterraneo èinteresse di tutti i paesi rivieraschi e oltr ee comunque di tutti coloro che sanno ri-cordare che i popoli preferiscono semprela pace .

Ma, come ministro della difesa, non hopotuto fare a meno di segnalare che, nell asituazione nuova venutasi a creare in Eu-ropa centrale e nel Mediterraneo, l'Itali arisulta esposta a rischi che non sono sol oquelli che possono derivare dalla logicadei blocchi e che, comunque, la contrap-posizione politica dei blocchi si è estesa al

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di là della linea di demarcazione che di-vide l ' Europa continentale .

Per questo motivo, nella primaveradello scorso anno, ho riferito al Parla-mento che ritenevo indispensabile unanuova riflessione sul nostro modello didifesa per garantire di più la sicurezz anazionale, proteggendo più adeguata-mente il sud del paese . Per questo motivoho chiesto agli stati maggiori di prepa-rare una proposta . Tale proposta, che ov-viamente comporta scelte rilevanti sull equali occorre la massima ponderazione, èin fase di elaborazione .

Naturalmente il Parlamento ne discu-terà anticipatamente i criteri ispiratorivalutando anche l'incidenza che le novitàdifensive possono avere sul bilancio de lMinistero sia quantitativamente, sia peruna diversa selezione degli impegni .

Per quanto riguarda la tutela della so-vranità nazionale e della nostra sicurezzarispetto a violazioni come quella che si èverificata nel golfo di Taranto, devo in-nanzitutto mettere in rilievo che la confi-gurazione del nostro paese — una peni -sola con Una lunga linea di costa esposta eun elevato numero di aree, basi o zoneparticolarmente sensibili ed operativa -mente interessanti per uno Stato esteroche volesse recarci offesa — non rend epossibile, in tempo di pace, una sorve-glianza stretta e continuativa anche dellesole zone di preminente interesse. Un tiposimile di sorveglianza comporterebb eoneri e impegni così alti che, in condi-zioni analoghe alle nostre, nessun paesesostiene e che noi non potremmo autoriz-zare .

Quel che oggi si fa è un'attività adde-strativi aereo-navale, sviluppata con re-golarità e in modo intenso, al largo dell eprincipali basi militari e in prossimità de ipunti che si possono considerare più cri-tici. Le normative in atto prevedono chele unità navali e i mezzi aerei impegnati i nquesta attività devono impiegare conti-nuativamente i sofisticati sistemi di loca-lizzazione subacquea di cui sono dotati .Questo dispositivo ha consentito l'azion edel sommergibile Leonardo da Vinci nelgolfo di Taranto . Ciò ha permesso, negli

ultimissimi tempi, di localizzare e con-trollare in stretta prossimità ma fuoridelle nostre acque nazionali, in Calabria ,la presenza di due sommergibili scono-sciuti, non alleati, da parte di velivoli anti-sommergibile Atlantic.

Quel che si potrebbe fare per accen-tuare gli elementi di remora e dissuasividelle nostre forze aereonavali di difesa èorganizzare e mantenere sorveglianze epresenze saltuarie, cioè forme di pattu-gliamento periodico delle zone più sensi -bili, in modo da rendere più difficili l eintrusioni straniere .

Il programma di ammodernament odella marina militare, che è noto, e ch eprevede la costruzione di un numero nonindifferente di navi veloci e sofisticate ,idonee all'azione antisommergibile, vanella direzione di cui sopra.

Naturalmente i tempi di realizzazion edi tale programma divengono decisivi ; edecisivo diviene il rispetto degli impegnigià assunti .

Quanto alla sorveglianza dello spazioaereo, informo la Camera che, col pun-golo dell'urgenza che viene costante -mente usato in questo campo, l'aeronau-tica militare ha rivisto e aggiornato la pia-nificazione della difesa aerea per accre-scere le nostre capacità difensive e reat-tive nel sud d'Italia e sta procedendo conrisultati concreti ed apprezzabili, nel pro-gramma di rafforzamento della rete d iavvistamento radar, avviato nel Mezzo-giorno e in Sicilia in conformità alle con-clusioni alle quali le Commissioni difes adelle due Camere sono giunte lo scors oanno, dopo la vicenda dell'aereo militarelibico precipitato presso Crotone . (Ap-plausi)

PRESIDENTE. L'onorevole Milani hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto pe rla sua interpellanza n. 2-01610 e per lasua interrogazione n . 3-05716 .

ELISEO MILANI . Devo dichiarare la miainsoddisfazione almeno per un motivo : laparte che riguarda tutta l'operazione d iindividuazione, stanamento, e comunqueallontanamento dalle acque territoriali, è

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una pagina anche fascinosa, che però pu òessere anche facilmente ritrovata in u nmanuale di dottrina operativa, e quindi i nqualche modo trascritta .

Per il resto, i problemi sollevati nellamia interpellanza, e nella illustrazioneche ne è stata fatta, rimangono tutti dadefinire .

L'idea che nel Mediterraneo ci sia un asituazione ad alta conflittualità politica, eche quindi questa questione innanzi tutt odebba essere affrontata, e che è su quest abase che il nostro paese dovrebbe interve-nire in modo più efficace, mi pare sia unaidea più volte sottolineata. Più volte èstata sollecitata una iniziativa italiana ,che non si vede quale sia, in questa fase,soprattutto dopo il convegno di Venezi adei paesi della CEE, dopo che si è sottoli-neato con insistenza il fatto che il ver oproblema rimane quello della sistema-zione della questione palestinese-israe-liana. E da questo punto di vista nulla èinnovato nella politica italiana . Non vi èdubbio che tale questione coinvolgeva percerti aspetti, per il clamore con cui è statasollevata, un problema che riguardava itemi più generali della difesa del nostropaese, e credo in modo specifico i compitidella marina italiana.

Tali questioni, ritengo, debbono esserediscusse, ma non attraverso queste artifi-ciose campagne di stampa; esse devonoessere poste responsabilmente al Parla-mento, il quale definirà un proprio atteg-giamento. Dico questo perché nel Medi-terraneo operano forze di un certo tipo ,marine potenti (come quelle delle due su-pérpotenze), e si vedono presenti forze d itutti i tipi: persino i pescherecci riescon oa «pescare» dei sottomarini, come è avve-nuto in due circostanze!

Come fronteggiare questa situazione èil problema politico che abbiamo d ifronte, e da questo punto di vista in u nampio orizzonte, sia sotto l ' aspett odell'intervento politico sia sotto l'aspett odella difesa del Paese .

Su questo, ripeto, occorre che la que-stione venga posta responsabilment eall'attenzione del Parlamento, dove potràaprirsi una discussione, e ciascuno di noi

trarrà le proprie conclusioni . L 'enfatizza-zione del fatto che oggi la difesa del no-stro paese in qualche modo pone il pro-blema di un intervento della NATO oltre iconfini Est-europei è una sottolineatur apericolosa, preoccupante ; tanto più che c isiamo impegnati in una operazione da icontorni oscuri, come quella della parte-cipazione alla forza di pace nel Sinai .

BRUNO STEGAGNINI. Sono solo tre dra-gamine !

ELISEO MILANI . Ha importanza il fattoche tu dai copertura al battaglione ameri-cano, che si dice venga dislocato in quest azona, non solo in funzione di forza d ipace, ma di pronto intervento anche indirezione di altri paesi che non sian oquelli in questione .

LELIO LAGORIO, Ministro della difesa .Non siamo mica i soli ad aver presoquesta decisione !

ELisEO MILANI. Capisco, ma l'Inghil-terra sta al nord e noi siamo nel Mediter-raneo: abbiamo problemi di altra na-tura .

LELIO LAGORIO, Ministro della difesa .Ti voglio soltanto chiedere : la Franciadove sta? Come è governata ?

ELISEO MILANI . Ho capito, ma l aFrancia da questo punto di vista ha unapolitica un p o ' più svincolata dalla NATO ,e opera responsabilmente, direi, con in-terventi che sono propri . Non vedo daquesto punto di vista invece altrettanto«dinamismo» dell'Italia, o comunque pro-poste italiane che cerchino di dare ri-sposte più aderenti alla realtà in cuisiamo inseriti .

BRUNO STEGAGNINI. Dici cose non giu-ste, perché sottolinei l'esigenza chel'Italia sia più dinamica della Francia ,quando la politica francese porta Mitter-rand in Israele, dove non è mai stat onessun capo dello Stato italiano!

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ELIsEO MILANI . Non voglio mica che s ifaccia la guerra ad Israele per fare unapolitica dinamica! Non capisco perché no inon dovremmo andare a parlare co nIsraele, come ci vanno i francesi !

Comunque, queste sono le questioni ch eho voluto sottolineare per motivare la mi ainsoddisfazione .

PRESIDENTE. L 'onorevole Baslini hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto pe rla sua interpellanza n . 2-01611 .

ANTONIO BASLINI . Signor Presidente ,mi dichiaro soddisfatto dell'articolata ri-sposta che ci ha dato il ministro dell adifesa. Vorrei anche aggiungere una cos ain relazione agli interventi fatti da alcun icolleghi . Ritengo che sia stato opportunodare pubblicità alla notizia in quant oall'opinione pubblica, attraverso fatti d iquesto genere, si può rendere megli oconto che le spese, un certo quantitativ odi spese per la difesa, sono necessarie .Siccome in Italia su questo tema dell espese per la difesa ci sono spesso — com eè accaduto anche quest'anno — notevol ipolemiche, il rendersi conto che possonoavvenire dei fatti di questo genere è perl'opinione pubblica una giustificazione lo-gica delle spese che si fanno, che non sonemmeno se siano sufficienti per unpaese come l'Italia con tutte le coste cheha, le frontiere che ha, in una situazion ecome quella del Mediterraneo . Ringrazioquindi il ministro per quello che ci hadetto e mi dichiaro, come ho detto, soddi-sfatto .

PRESIDENTE . L'onorevole Miceli hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto perl ' interpellanza Pazzaglia 2-01612, di cui ècofirmatario .

VITO MICELI. Signor Presidente, signorministro, onorevoli colleghi, la vicendadel sottomarino sovietico deve essere in -quadrata in due realtà, realtà che nonsono state considerate compiutamentedal nostro ministro della difesa. La primariguarda la strategia di conflitto che vien esviluppata dalla Russia sovietica pur nel

tempo di pace e pur a fini di dissuasione .Si tratta di una strategia che stravolge itradizionali rapporti tra politica e guerra .Si tratta di un fenomeno aberrante, ch erispecchia una precisa volontà prevarica-trice nei riguardi delle leggi e delle tradi-zioni che regolano la vita delle nazioni eche richiamano al rispetto della libertà edelle sovranità dei popoli . I sovietici nonhanno mai tentato di dissimulare i lor ointendimenti . Dopo Lenin, inventore dellastrategia di conflitto, Stalin, Kruscev ,Breznev hanno sempre affermato chiara -mente la volontà di sopraffare il mond onon comunista con qualsiasi mezzo, inogni circostanza . Lo stesso Breznev, at-tuale capo del Cremlino, ha ripetuto tantevolte, anche nell'atmosfera della cosid-detta distensione, che -le posizioni dell'Es te dell'Ovest sono inconciliabili, che il po-tenziamento militare sovietico è una spe-ciale forma della lotta di classe ne lmondo, che lo stesso potenziamento mili-tare costituisce il filo conduttore dell apolitica di Mosca . Le azioni sovietichehanno sempre dimostrato una stretta ade -renza alle dichiarazioni degli esponent idel Cremlino, in particolare hanno dimo-strato che la strategia di conflitto consi-dera l 'Europa come obiettivo primario e ,in questo quadro, classifica il Mediter-raneo e l'Italia come obiettivi prioritariperché costituiscono la chiave dell'interosistema difensivo europeo ed occiden-tale.

La seconda realtà riguarda le condi-zioni del nostro apparato difensivo. Datanti anni ormai il potere politico negaalle forze armate la assegnazione di fond inella misura adeguata alle obiettive esi-genze. E da tanti anni ormai si somman ole carenze del nostro dispositivo di difesa,una di esse coinvolge il sistema di avvista -mento e di controllo preventivo in fun-zione della sicurezza del nostro territori o(mi riferisco al sistema tecnico di avvista -mento e di controllo) . Condizioni, queste ,che globalmente indicano che oggi l'Italianon dispone di uno strumento militar eidoneo, e ciò è riconosciuto dagli stess iesponenti della difesa .

Le carenze di cui oggi soffre il nostro

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apparato militare sono state tante volt eposte in evidenza dallo stesso ministrodella difesa. In definitiva, gli insufficient ifondi spesi per la difesa sono da conside-rare inutili perché non consentono di con -seguire il fine per il quale sono stati stan-ziati. Tutto ciò nonostante nel tempo l asituazione internazionale sia divenut asempre più difficile ed abbia dato segni d ipericolo proprio in direzione del mediter-raneo e quindi dell'Italia .

Le due realtà sono ben conosciute datutti, in Italia e all'estero . In particolare ,la estrema debolezza del sistema difen-sivo italiano costituisce uno dei più im-portanti problemi della NATO .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE

LUIGI PRETI

VITO MICELI. Pertanto è davvero singo-lare lo stupore che oggi viene espress oper quanto è accaduto nelle acque di Ta-ranto da settori politici che hanno fattoparte delle formazioni di Governo o chehanno contribuito da altre posizioni all adefinizione della politica di sicurezza .Uno stupore che, peraltro, rasenta l'irre-sponsabilità .

I sovietici operano in tempo di pace i naderenza alla loro ben conosciuta pianifi-cazione operativa e questa di Taranto no nè la prima vicenda di violazione dei nostr imargini territoriali da parte dei sovietici .Tanti altri episodi, di cui è certamente aconoscenza il signor ministro, si sono ve-rificati in questi ultimi anni . Violazion icon mezzi aerei, con navi di superficie, i nparticolare con i noti motopescherecci so-vietici che costituiscono l'elemento di in-tegrazione operativa della flotta russa delMediterraneo .

.Le condizioni di crisi delle nostre forz e

armate sono state tante volte denunciat ein Parlamento, senza alcun risultato posi-tivo ai fini di una ripresa . La volontà poli-tica della maggioranza ha continuato acondannare le forze armate, a relegarl ein una posizione di assoluta impotenzatecnica e psicologica . Si spera forse chel'Italia possa essere protetta esclusiva-mente dall'ombrello atomico degli Stati

Uniti d 'America? Sarebbe proprio unapazzia perché è sulla paralisi nuclear eche i sovietici fondano la loro attuale stra -tegia di conquista ; strategia che ricevespinta anche da un formidabile stru-mento militare convenzionale .

Questi sono gli aspetti allarmanti ch edobbiamo considerare di fronte all 'epi-sodio di Taranto per trarne insegnament iai fini di una migliore prospettiva . Le al-chimie demagogiche servono a disorien-tare la pubblica opinione, né si può pen-sare di costringere l 'esame e le valuta-zioni esclusivamente entro i limiti tecnic idella dinamica di questo episodio . Va rie-saminato tutto il nostro problema mili-tare. Il «buco» italiano agevola l'espansio-nismo sovietico, crea gravissimi pericol iper la sicurezza del nostro popolo e ponein crisi l ' intero sistema difensivo occiden -tale .

Episodi come quello che forma oggett odelle interpellanze ed interrogazion iall'ordine del giorno sono segni premoni-tori di possibili tragici eventi . Va anchedefinito un atteggiamento italiano nei ri-guardi della tracotanza sovietica . Moscacontinua a dimostrare nel male coerenza ,determinazione e spregiudicatezza ,mentre da parte italiana si continua adimostrare un opportunismo politico cherispecchia un colposo e pavido atteggia-mento determinato da calcoli politici in -terni .

Bisogna avere finalmente il coraggio d isuperare i vincoli interni, per realizzareuna politica di efficace difesa di frontealla minaccia sovietica, che vuole pene-trare nelle nazioni occidentali non soloattraverso la lotta ideologica e lo svilupp odi una azione diplomatica intimidatoria ,ma anche attraverso il soffocamento eco-nomico e lo sconvolgimento realizzat ocon il terrorismo, l'eversione, la guerri-glia .

La via da seguire è imposta dalle stessecaratteristiche della minaccia . Dobbiamoconseguire la disponibilità di uno stru-mento militare difensivo che sia in grad odi salvaguardare la libertà e l'indipen-denza del popolo italiano . Ma ciò nonbasta . Bisogna affiancare allo strumento

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militare di difesa un altro deterrente, d icarattere politico, psicologico ed econo-mico ; un deterrente che scoraggi eblocchi la strategia di conflitto che laRussia perpetra nel tempo di pace . Impe-gno, questo, che l'Italia deve assumer esubito, a viso aperto, per la parte che l ariguarda direttamente . È un impegno chel'Italia deve affermare anche nell'ambitoeuropeo, nell ' interesse della Comunità .

Questi sono i punti sui quali il Govern odeve rispondere con precisione e chia-rezza. Gli altri aspetti, anche quelli tecnicisui quali si è soffermato il signor mini-stro, non interessano i problemi di fondo ,che vengono clamorosamente denunciatidalla vicenda di Taranto . Per questi mo-tivi noi non siamo soddisfatti della rispo-sta, pur riconoscendo che il signor mini-stro Lagorio ha con coraggio e co nestrema precisione voluto indicare la na-zionalità e l'attività del sottomarino a pro -pulsione atomica ; un coraggio che noisperiamo il signor ministro dimostr ianche in relazione alla valutazione de lterrorismo; ossia in relazione alla dimo-strazione dell'esistenza di collegament ifra il terrorismo italiano e la matrice so-vietica (Applausi a destra) .

PRESIDENTE. L'onorevole Reggian iha facoltà di dichiarare se sia soddisfattoper la sua interpellanza n . 2-01613 .

ALESSANDRO REGGIANI. Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, mi asterrò dalriprendere le movitazioni e le richieste dichiarimenti che erano contenute nella no-stra interpellanza e mi riferirò, antici-pando un giudizio, solo alle dichiarazionidel ministro, che sono esatte, articolate ,puntuali ed estremamente dignitose .

L'aspetto fondamentale di questa vi-cenda a nostro giudizio non è tanto costi-tuito da congetture dirette ad individuarequali potevano essere i motivi dell'incur-sione di questo sottomarino . Invece, il si-gnificato della discussione odierna e dell arisposta del ministro, secondo noi, va di -retto all'individuazione dei motivi gene-rali e profondi che hanno presieduto aquesta impresa .

Dobbiamo dire, intanto, che la rispostadel ministro è stata puntuale, precisa eresponsabile allorquando ha ritenuto didover affermare che il natante di cui sidiscute era un sottomarino sovietico, de lquale il ministro ha indicato anche la ca-tegoria di appartenenza . Da questa affer-mazione deriva la conseguenza ch equesta incursione non era accidentale ,ma certamente preordinata e voluta . Lariprova dell'intenzionalità di questa in-cursione è determinata dalla condottamantenuta dal natante per sottrarsi al l ' in-seguimento del Leonardo da Vinci e allericerche che insieme al nostro sottoma-rino stavano compiendo gli aerei e gli eli-cotteri della marina militare .

Quindi, sicura incursione di un sotto -marino nucleare sovietico e sicura volon-tarietà di questa incursione, nelle acqu eterritoriali italiane .

A questo punto, credo abbia scarso ri-lievo lo stabilire se la delimitazione dell enostre acque territoriali (decisa unilate-ralmente, ma comunque sicuramente co-nosciuta dalle forze armate di tutti ipaesi, almeno di quelli rivieraschi) debbaessere riconosciuta dagli altri paesi, perpoi porci la domanda se fosse illegittimal'incursione del sottomarino sovieticotrattandosi di delimitazione unilaterale .Riconosciuta o no che fosse questa deli-mitazione, rimane il fatto che l'incursionesi è verificata in una zona di mare in cu itutti sapevano vigere il regime italianoconsistente nella dichiarazione di acquaterritoriale di quel tratto di mare .

Se così è, siamo di fronte ad un'incur-sione consapevole e volontaria . Io sonotra quelli che credono che tale incursion enon si ripromettesse particolari risultatimilitari o di spionaggio, perché i mezzi dioggi sono tanti e così sofisticati che ri-tengo abbia ragione chi dice che nonc'era nessun bisogno dell'incursione di unsottomarino nucleare per sapere quali edi che tipo fossero le unità che staziona -vano nel porto di Taranto o nelle sue vici-nanze.

Resta quindi da stabilire il vero signifi-cato di questa non nobile impresa, ver osignificato che — lasciatemelo dire, ono-

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revoli colleghi — non può che esserequello della provocazione, come ha dett oil segretario del nostro partito : un atto d igratuita provocazione e una esibizione diforza. Ed è proprio questo l'aspetto piùsconcertante e più irrazionale di tutt oquanto è accaduto in questa occasione .

Ciò che è avvenuto costituisce ancheun'ennesima dimostrazione della politicadi potenza che un certo Stato compie neiconfronti non soltanto dell'Italia ma d itutto l 'occidente, europeo e non europeo .È la dimostrazione della propensione aduna politica di potenza che sicurament ecostituisce il prodromo di situazioni costi-tuenti una minaccia costante per la pade ,alla quale non credo che nessuno possanon essere interessato.

Quindi, atto di provocazione gratuita egratuita dimostrazione di potenza : ecco i lvero significato di questo avvenimento . Aquesto punto posso concludere affer-mando che ciò che è avvenuto nelle acqu eterritoriali italiane non è altro che l'equi-valente extraterritoriale delle sfilate d imezzi militari nelle Piazza rossa : sono attidi fiducia, di ammirazione, di istigazion ealla politica militare di potenza . Questa èuna scoraggiante manifestazione dell ostato di pietrificazione in cui versano unregime ed una ideologia che 60 anni faaveva destato tanta speranza in milioni d iuomini e di lavoratori .

PRESIDENTE. L ' onorevole Tassone,ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatt oper l'interpellanza Caccia 2-01615, di cuiè cofirmatario .

MARIO' TASSONE. Signor Presidente, si-gnor ministro, onorevoli colleghi, h oascoltato con attenzione la risposta for-nita dal ministro della difesa in ordinealle interpellanze ed alle interrogazion ipresentate sulla vicenda del sommergi -bile. Non mi soffermerò sui dati tecnic ied operativi della vicenda, tenterò solo d iavere da questa vicenda un riferiment oper un discorso, per un intervento molt opiù ampio su quelle che possono essere l econseguenze sulla nostra difesa e sull aesigenza di una maggiore ed ulteriore

qualificazione del sistema difensivo de lnostro paese . All 'interno delle forze ar-mate in questo periodo stiamo assistendoa momenti di ottimismo e di pessimismo ;ritengo che non debbano esserci né slanc iné abbattimenti, bisogna che vi sia u natteggiamento realistico sulla situazion eper dare ai fatti ed alle vicende dell erisposte le più possibili convincenti . Cer-tamente la vicenda del sommergibil eapre, come nel passato, un discorso su lnostro modello di difesa, richiamatoanche dal ministro nella sua esposizione .Questo discorso fu fatto in occasion edella incursione dell 'aereo libico, abbattu-tosi poi in Calabria, e ripreso sovente -mente nella Commissione difesa .

Parlare di modello di difesa e di nuovastrategia oggi si impone, non tanto perquesta vicenda, quanto per una valuta-zione oggettiva del ruolo che deve svol-gere il nostro paese nell'ambito del Medi-terraneo. Questo problema riguarda la di -fesa, la politica estera e la politica econo-mica del nostro paese ; non basta infatt isemplicemente parlare di riqualificazion edelle forze armate o di cambiamento de lmodello di difesa, se non valutiamo in ter-mini complessivi questi momenti e se no noperiamo dei validi cambiamenti e modi-ficazioni .

Il ministro ha ricordato alcuni dibattit iche si sono svolti in Commissione ed inparticolare quando abbiamo parlato dellapolitica di difesa e del personale. Se vo-gliamo una qualificazione delle nostr eforze armate nel Mediterraneo, il di -scorso si trasferisce sul tipo di esercito, d iuomini, di specializzazioni e di professio-nalità . Quindi è un discorso legato soprat -tutto all'ordinamento e al nostro ruolopiù incisivo nel Mediterraneo. Ma nonbastano i segnali: occorre che il nostropaese si assuma in ambito internazionaleun proprio ruolo per una sua specificacompetenza per evitare dati ripetitivi ne lcentro-Europa e per assumere, nel Medi-terraneo, una leadership, trovando inter-locutori in altri paesi europei. Sarebbevelleitario se ci ponessimo in termini ripe-titivi rispetto ad altri paesi europei chegiocano un ruolo di leadership e poi pen-

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sassimo di assolvere un ruolo direttivonell'ambito Mediterraneo. Ritengo che si aun discorso da portare a termine non solonell'ambito della politica difensiva, m asoprattutto per quanto riguarda una no-stra nuova iniziativa in campo economicoe in politica estera .

La vicenda del sommergibile ci porta aqueste considerazioni : si è molto parlatoin questi giorni e ci sono state lezioni su lpiano tecnico da parte di qualche collega .Noi lo ringraziamo per questa continu ainformativa, ma esiste un dato oggettivo .L 'equipaggio del Leonardo da Vinci èstato meritevole di ogni attenzione e so-prattutto dell'encomio solenne che lostato maggiore della marina gli ha tribu-tato, ma il discorso rimane sulle difficolt àe le lacune del nostro sistema difensivo .Sarebbe errato trarre valutazioni disarti-colate senza guardare a queste difficoltànel sistema difensivo .

Noi avremmo voluto sapere di più . Per-ché — ad esempio — il sommergibile nonè stato obbligato ad emergere? Forse c isono state delle sfasature sul piano tec-nico . Sono stati usati tutti gli strument itecnici in possesso della Marina per obbli-gare il sommergibile ad emergere? Qual isono state le direttive reali date non sol oall 'equipaggio del Leonardo da Vinci? Inquesti momenti (andando al di là dell amera vicenda del sommergibile) dob-biamo fare i conti con una distribuzion edi responsabilità. Il potere politico ha l esue responsabilità, come gli stati mag-giori hanno altri tipi di responsabilità .Questo lo abbiamo più volte sottolineato elo vogliamo sottolineare anche in quest aoccasione. Lo abbiamo detto nella vi-cenda del generale Santini e lo vogliamoricordare anche nei momenti in cui il pro-blema dell'autorità politica nella guidadelle forze armate deve essere chiara especifica per evitare confusioni e facil itrionfalismi che non servono per dare all eforze armate l'incisività, il ruolo e la spe-cificità per i quali ci stiamo impegnandogiorno per giorno.

Nel prendere atto delle risposte fornit edal ministro, ritengo che questo dibattitodebba continuare. Come diceva il collega

Stegagnini a proposito della vicenda d iSanta Maria Capua Vetere, il problemanon è chiuso: anche questo è un dibattitoche continua, perché riguarda il nostromodello di difesa ed il ruolo del nostropaese e delle nostre forze armate nel Me-diterraneo.

PRESIDENTE. Poiché l'onorevole Co-stamagna non è presente, si intende cheabbia rinunciato alla replica per la suainterpellanza n . 2-01620 .

L'onorevole Cicciomessere ha facoltà d idichiarare se sia soddisfatto per la suainterpellanza n. 2-01622 e per la sua inter -rogazione n . 3-05731 .

ROBERTO CICCIOMESSERE . Devo di-chiarare la mia assoluta insoddisfazioneper la risposta del ministro . Innazitutto,lo strumento delle interpellanze è un ostrumento particolare che dovrebbe com-portare un dialogo . C'è una fase della illu-strazione delle interpellanze, in cui gli in-terpellanti fanno alcune considerazioni .Ad ascoltare c'è un rappresentante de lGoverno, che credo sia poi in grado,anche dal punto di vista tecnico, non sol -tanto di leggere l'appuntino fatto daglistati maggiori, ma anche di rispondere .Ebbene, questo non è avvenuto .

C'è stato un dibattito in quest'aula ; enon mi riferisco soltanto al mio inter -vento, mi riferisco anche alle riflessioniavanzate dagli altri colleghi . Il ministrodella difesa si è limitato a leggere il testoprecedentemente predisposto, senza ri-spondere per niente alle considerazion iavanzate nel corso del dibattito, signorPresidente. Noi siamo qui a dibattere, nona scambiarci dei pezzi di carta, signorPresidente! Se il ministro, invece, ritenevache queste fossero le modalità del dibat-tito, avrebbero potuto mandare il suo sot-tosegretario, lasciarci il testo scritto, enulla sarebbe cambiato . Qual'è l'interessedi un dibattito di questo genere, se non sitenta un dialogo, se non si hanno dell echiarificazioni? Non c'è nessuna diffe-renza se il testo viene letto dal ministro odal sottosegretario o se viene consegnatoin casella .

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Esiste una differenza, appunto, tra lostrumento ispettivo dell'interrogazione arisposta scritta, quello dell ' interrogazion ea risposta in Commissione, quello dell'in-terrogazione a risposta in Assemble aquello dell'interpellanza, e così via. Nonsolo: accade ormai normalmente con i lministro della difesa quanto si è già veri-ficato l 'altra volta a proposito di un fatt ogravissimo. Viene portato in Assembleaun documento del comitato degli stat imaggiori, attendiamo tutti la risposta de lministro, ci aspettiamo che ci dica che èfalso, che è vero, eccetera eccetera, ma i lministro non dice una parola . Poi, leg-giamo che puntualmente scattano le ma -nette, scattano gli ordini di comparizione ,scatta comunque l ' iniziativa giudiziari anei confronti dei partecipanti al convegn odi Venezia .

Le cose da noi chieste, signor Presi -dente, erano comunque anche nel testodell ' interpellanza . Quindi, signor Presi -dente, se il ministro non vuole rispondere,cancelliamo la interpellanza . Il ministropuò (lo prevedono gli articoli 137 e se-guenti del regolamento) dichiarare di nonvoler rispondere ad una interpellanza, a duna interrogazione . E suo diritto . Lo fac-cia! Ha un senso politico! Il signor mini-stro della difesa non ha risposto neanch ead un punto della mia interpellanza . Iochiedevo delle informazioni precise. Hochiesto di conoscere il punto nave delLeonardo da Vinci, non la distanza tra i lLeonardo da Vinci ed il cosiddetto in-truso. Non ho chiesto una definizione ge-nerica della zona. Lo stesso posso dire pe rtutta una serie di domande precise che i oho fatto ed alle quali non credo fosse dif-ficile dare risposte altrettanto precise .

Nell 'interpellanza, signor Presidentedella Camera, chiedevo di sapere se i ser-vizi di sicurezza abbiano individuato l'alt oufficiale delle forze armate che ha fornit oal Messaggero, in esclusiva, la notiziadell 'avvistamento del sommergibile Vic-tor; se il giornalista Arturo Guastella si astato sentito in proposito e se egli abbiaeffettivamente scritto l'articolo sul Mes-saggero del 27 febbraio 1982 . Qui nonstiamo parlando di questioni marginali o

irrilevanti, signor Presidente . Qui siamodi fronte al fatto che il Ministero delladifesa, rispetto ad affermazioni gravis-sime che ho fatto, e che non vengonosmentite dal ministro della difesa, comu-nica fatti probabilmente segreti, riservati ,problematici, eccetera eccetera, prima adun giornale e dopo (molto dopo, dopo unasettimana!) al Parlamento o ai membri de lGoverno. Questo, signor Presidente, è u nfatto di una gravità eccezionale . Non ab-biamo avuto nessuna risposta . Cosa dob-biamo fare, signor Presidente? Dobbiam opresentare un'altra interpellanza, perchéil signor ministro non ha ritenuto d idover derogare dal testo precedente -mente predisposto? È così difficle aver euna risposta su questi problemi? Ripeto :ci troviamo nella stessa situazione che si èverificata precedentemente . A domandeprecise il ministro non risponde, e c iviene a leggere il manuale NATO (e ce l olegge anche male) sul comportamentodella marina in caso di individuazione d iintrusi . Questo lo sappiamo anche noi ,signor Presidente, e non è questo che c iinteressava sapere . Ci interessava saperecome questo manuale sia stato calat onella situazione specifica . Il ministro, poi ,con tutto il rispetto, dice una sciocchezza :non so se faccia parte della «strategiavirile» di cui parlavo prima .

PRESIDENTE. Onorevole Cicciomes-sere, usi termini più gentili .

MARIA ADELAIDE AGLIETTA. Non si ved eperché si debbano usare termini più gen-tili .

ROBERTO CICCIOMESSERE . Ma nonl'ho usato io, signor Presidente ; l'ha usatoil signor ministro della difesa a Cuneo ,davanti alle truppe degli alpini schierate ,dicendo che l'Italia riserverà una «ri-sposta virile» a chi volesse affacciarsi a isuoi confini (Commenti dei deputati Ales-sandro Tessari e Pochetti) . Io credevo chequeste cose si dicessero in altri tempi . . .

A parte la questione della «risposta vi-rile», fra le ipotesi avanzate dal ministroc'era quella di imporre con forza all'in-

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truso di emergere. Ma questa è una follia ,signor ministro, uno scherzo! Nella miaprima interrogazione, in ordine alla qualeho trovato la risposta sui giornali (ma nondal signor ministro), chiedevo, ad esem-pio, di che tipo fossero queste bombe,bombette, petardi, segnali che sono stat ilanciati ; se si trattasse di quelli utilizzat iper le manovre, ovvero di bombe di pro-fondità. Ma è una semplice follia, è un osfoggio di virilità militarista dire qui, si-gnor Presidente, che si potevano utiliz-zare bombe di profondità per imporr econ forza all'intruso di emergere . Era unsottomarino nucleare, ,con 13 tonnellat edi uranio; era vicino alla costa . . . Mastiamo scherzando, signor Presidente? L anormativa NATO prevede questa possibi-lità soltanto nel momento in cui c'è unoscambio spasmodico di missili nucleari . I lministro della difesa crede forse di par -lare — come .probabilmente spesso ac-cade — con gente che non conosce o no napprofondisce i problemi militari? Siam oalla follia, alle parole gettate al vento . . .Non è ammissibile che in questa sede ci s ivengano a dire queste cose .

Il ministro ci ha parlato di manualedella marina NATO: il comando NAT Osarà stato coinvolto in questa brillanteoperazione? Nessuna notizia, continuo aripeterlo, i giornali si disinteressano . . . Equesta vicenda comincia a diventare so -spetta. Io non ho alcuna perplessità :penso che sicuramente ci sia stato un sot -tomarino sovietico, classe Victor, anz idavo per scontato che ci fosse, ma m ipreoccupa la reticenza, l'assenza di infor-mazioni precise, l ' indifferenza dell aNATO .

La risposta del ministro è sincerament epreoccupante . Arriviamo poi al punto do-lente, quello dei soldi . Lo abbiamo dett oall'inizio, lo diciamo sempre : il problemaè quello del nuovo modello di difesa, de lpiano — Santo Dio, che cosa ci aspetta?— affidato agli stati maggiori . Il ministrodella difesa sa benissimo che le spese perla marina sono state dilazionate neltempo per una espressa decisione politicadell 'amministrazione della difesa, e son ostate dilazionate oltre i termini previsti

dalla cosiddetta legge navale del 1975 ,che prevedeva alla data del 1984 la sca-denza dei dieci anni di operatività. Eb-bene, nella tabella E) allegata al bilanciodella difesa leggiamo che il ministro delladifesa ha prorogato di anni l'effettiva rea-lizzazione del piano consegnato alla Ca-mera nel luglio del 1975, relativo all'am-modernamento della marina militare . Equesto per fare che cosa? Per inserire i nmodo illegittimo, senza autorizzazionedelle Camere, nuovi piani di appronta -mento di unità navali, fra le quali duesommergibili della classe Sauro . Che cosasi sta quindi raccontando qui circa i ri-tardi nell'attuazione del piano previst odalla legge navale, quando è il Governoche, attraverso il gioco delle tre carte ,dilaziona la spesa per poter inserire an-nualmente nella stessa tranche nuovi pro -grammi di realizzazione ?

Credevo — alcuni credevano — chefossero finiti i tempi in cui il ministr odella difesa potesse raccontare storiellealla Commissione difesa . Per fortuna, laCommissione difesa comincia adesso adessere dotata di strumenti tecnici e dimembri capaci di valutare, anche dalpunto di vista tecnico, le questioni solle-vate .

Ci siamo, purtroppo, sbagliati . Sap-piamo perfettamente perché il ministrodella difesa, perché l'amministrazionedella difesa ritengano preferibile, comeinterlocutore, Il Messaggero, la stampa,dato che costoro possono raccontar equello che vogliono (Applausi dei deputat idel gruppo radicale) .

PRESIDENTE. L'onorevole Bandier aha facoltà di dichiarare se sia soddisfattoper la sua interpellanza n . 2-01624.

PASQUALE BANDIERA . Signor Presi -dente, non avendo effettuato lo svolgi -mento dell'interpellanza, cumulo il temp oad esso relativo a quello della risposta .

Sembra a me che questo dibattito, dopola replica del ministro, debba essere ri-condotto all'essenza dei fatti che ci hannoportato a presentare le interpellanze e l einterrogazioni all'ordine del giorno ; al si-

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gnificato, cioè, della presenza di un som-mergibile sconosciuto nelle acque internedel golfo di Taranto ed alla reazione dell anostra marina .

Ritengo che non vi sia bisogno di far emolte ipotesi sui motivi della presenza d iquesto sommergibile . Non ho la compe-tenza del collega Cicciomessere in ordin ea tali problemi, ma quel poco che si puòapprendere seguendo la pubblicistica c iinsegna che la flotta nucleare sottoma-rina dell ' Unione Sovietica, sia dislocatanel Mediterraneo che nell ' Atlantico, s imuove in un certo modo . I colleghi sannoche è aperto, nel mondo delle marine mi-litari, un discorso assai complesso sull autilizzazione, ancor oggi, del mezzo su-bacqueo e che vi sono diverse «filosofie »di impiego dello stesso, nelle different imarine. Comunque, per quanto riguard ail comportamento della marina sovietica ,abbiamo documentazioni ufficiali abba-stanza importanti che distinguono i lmodo di impiego del sommergibile ato-mico nucleare, dotato di missili nucleari ,e del sommergibile atomico di attacco ,qual'è il Victor alfa, identificato all'in-terno del golfo di Taranto, e qual era i lMiskj, finito nelle acque territoriali sve-desi .

Il compito assegnato a questo tipo dinaviglio — secondo il manuale sovietic o— è quello, in tempo di pace, di seguire l emanovre delle flotte presunte avversarie ,di intercettarne le possibilità di offesa e didifesa, soprattutto nel campo elettronico ,di studiare le difese d'alto mare e costieree di fornire informazioni per stabilire l epossibilità di impiego in caso di confla-grazione.

Il sommergibile Victor alfa faceva esat-tamente queste cose nelle acque territo-riali del golfo di Taranto, così come lefaceva il sommergibile Miskj nelle acqueterritoriali svedesi . Veniva a seguito dellemanovre compiute dalla flotta NATO ne lmar della Grecia; aveva seguito la compo-nente italiana che aveva partecipato all estesse, cercava di identificare le possibi-lità di difesa, d'alto mare e costiere, esoprattutto di disegnarsi delle mapp esulla configurazione del golfo di Taranto .

cioè della più munita delle nostre bas inavali, nella eventualità deprecabile d iuna necessità di impiego non pacifico d itali potentissimi mezzi di guerra navale .

Vi è un secondo impiego dei mezzi cu ici riferiamo. Anche al riguardo, non dob-biamo sbizzarrirci eccessivamente in cosefantasiose. Si è a lungo scritto sulla utiliz-zazione delle flotte e dei mezzi navali a ifini di quello che viene definito l'esercizi odel potere marittimo (anche questa è defi-nizione da manuale), che significa il con-trollo di spazi marittimi a fini politici ,economici e strategici . Nella teoria di im-piego il sottomarino sovietico, il sommer-gibile d'attacco della classe Victor, rap-presenta uno degli elementi utilizzati intempo di pace per l'esercizio del poteremarittimo; potere marittimo che nella fat-tispecie ha scopi di controllo e di intimi-dazione.

Spesso nei nostri discorsi, quando trat-tiamo di problemi di rapporti internazio-nali, si dice che è finita «l'epoca delle can-noniere», cioè la presenza di flotte perimporre ad alcuni paesi determinatescelte soprattutto di politica economica odi politica internazionale . Viceversa ri-tengo che mai come oggi «la politica dellacannoniera», anche se si usano dei mezzipiù sofisticati, sia stata così attuale, per -ché è evidente che l'obiettivo principal edella poderosa flotta sovietica nel Medi-terraneo (i colleghi ricorderanno che lasua consistenza è una volta e mezzaquella italiana) è essenzialmente politico e— ci si passi il termine — di intimida-zione .

Questo, in maniera sintetica, è il com-pito di questo sottomarino-spia ed ecco i lmotivo del nostro discorso, perché epi-sodi di questo genere — ce lo ha ricor-dato il ministro — si verificano tutti igiorni; infatti, il ministro ha ricordat ol'intercettazione di due sommergibili da -vanti alle coste calabre, ma non c'è bi-sogno di informazioni profonde per sa-pere che intercettazioni avvengono quasiquotidianamente al largo delle coste sici-liane e non soltanto di sommergibili, maaddirittura anche di mezzi di superficie i nmissione ravvicinata . Ma soprattutto

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assai intensa è l'attività di navi-spia qualiad esempio pescherecci, navi mercantil icamuffate e dotate di poderosissime ap-parecchiature elettroniche di guerra pe rl ' intercettazione di tutti i segnali prove-nienti dalle basi italiane. Infatti, quelloche avviene — è stato qui ricordato — allargo della costa ionica per il controllodella base aerea di Siconella che, come icolleghi sanno, è anche la base aereadella sesta flotta, è motivo di discussionequotidiana dell'uomo della strada equindi anche in ciò non si rivelano deisegreti .

Il discorso a questo punto — non discu -tiamo del sommergibile sovietico, perch ési inquadra nel complesso di questi obiet-tivi — deve essere portato su un pian odiverso; cioè, in rapporto alla nostra ca-pacità di far fronte a questa minacci apotenziale e alla nostra capacità di pote rusare un contropofere marittimo che c imetta in condizione di non subire pres-sioni e minacce quali sono appunto quell eassegnate al potere marittimo dell'UnioneSovietica .

Il nostro — limitatissimo — potere ma-rittimo (si chiama potere marittim oanche quello limitato che serve a guar-dare dieci chilometri di costa) è attivo ;cioè, noi dobbiamo garantire al nostr opaese rifornimenti essenziali non soltantoenergetici, dal momento che tre quarti de inostri rifornimenti ci giungono via mare ;e quindi il compito assegnato alla nostr amarina militare è essenzialmente quellodi garantire la libertà di comunicazion enel Mediterraneo . Viceversa, il compitoassegnato alla flotta sovietica è quello d iun potere marittimo negativo, cioè quell odi impedire che vi sia la libertà di naviga-zione per i paesi rivieraschi del Mediter-raneo, tra cui il nostro. Quindi, si tratta d idue filosofie d'impiego e di due struttur ee strategie diverse. Infatti noi non ab-biamo la possibilità di intercettare le vi edi comunicazione sovietiche — non nehanno neanche bisogno —, ma dobbiam odifendere le nostre vie di comunica-zione .

A questo punto il discorso si pone su u npiano del tutto diverso rispetto a quello

che è emerso dal dibattito giornalistico d iquesti giorni, ed è quello della nostra ca-pacità di far fronte a nostre esigenze d isicurezza. L'interrogativo, quindi, è se l anostra marina, così come è strutturata ,sia capace di garantire le vie di comuni-cazione marittime e di contrastare il po-tere marittimo sovietico, e se la difesadelle nostre coste e delle nostre basi na-vali sia adeguatamente assicurata . Il mi-nistro a questo proposito ci ha fornitodelle indicazioni importanti e, debbo dire ,sotto alcuni aspetti non tranquillizzanti .Per la verità, non ha detto molto di nuovo ,perché queste cose le sappiamo tutti . Inmateria di installazione di moderni si-stemi di controllo possibili, abbiam ol'esperienza degli Stati Uniti, che hannoinstallato una serie di idrofoni lungo tuttala piattaforma continentale americana,collegati a delle navi che intercettano isegnali e li riferiscono, attraverso un sa-tellite, ad un elaboratore che, in temp ireali, consente l'identificazione di una mi -naccia subacquea nel raggio di un centi-naio di chilometri . Si tratta di uno sforz onotevole, che il nostro paese non può per -mettersi ; ma è evidente che qualcosa de lgenere, a un certo momento, la dovrem ofare .

Dobbiamo dire che la nostra marina inquesta occasione ha fatto un'ottima fi-gura, se pensiamo che la marina svedesenon riuscì ad intercettare il sommergi-bile, e riuscì a identificarlo soltanto per-ché si era incagliato; ma lo identificòdopo che i pescatori erano andati a pro-testare perché c'era un sommergibile ch efaceva rumore con i motori, e spaventav ai pesci . Noi, quindi, abbiamo fatto unabuona figura, rispetto a quella fatta dall apure importante marina svedese .

Il nostro problema, dicevo, è quello divedere che cosa possiamo fare . Il sistemache è stato finora usato, cioè quell odell'utilizzazione dei sommergibili dellaclasse Sauro anche ai fini della intercetta -zione, e soprattutto del sistema aereo ,cioè degli aerei Atlantic e degli elicotter idella marina in funzione antisom, indub-biamente fornisce una certa garanzi asulle nostre capacità; non ci consente

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però l 'assoluta garanzia che dei mezzi su-bacquei di paesi ostili non possano avvici-narsi alle nostre coste, addirittura non i nfunzione di spionaggio, o di informa-zione, come in questo caso, ma anche i nfunzione aggressiva. È chiaro infatti che ,in caso di bisogno, uno di questi sommer-gibili può depositare mine atomiche, pu òlanciare ordigni, può arrecare colpi note -voli al nostro sistema di difesa .

Mi pare quindi, signor ministro, ch equesto nostro dibattito debba servire —come ha detto lei stesso nella sua esposi-zione — a farci ripensare un po ' questonostro sistema di difesa, per vedere se ,restando naturalmente nei limiti di spesaconcessi, non si debbano dislocare i nmodo differente degli stanziamenti . Ilfianco sud del Mediterraneo è diventato esempre più diventa un'area calda; equindi più importante diventa la neces-sità di difendersi, e maggiori diventano leresponsabilità della nostra marina, or ache è diminuita la presenza della sest aflotta degli Stati Uniti nel Mediterraneo.Occorre quindi trovare delle soluzioni ch eci consentano di garantire in modo pi ùefficace la nostra sicurezza .

E evidente che alcuni provvedimenti al -meno vanno assolutamente presi : parlo,ad esempio, del blocco (con una catenasonar, o con altri possibili sistemi, chenon starò qui a illustrare) del canal ed ' Otranto, per garantirci l'Adriatico, e de lcanale di Sicilia, oltre ad altri sistemi d irilevazione.

Vi è un'ultima considerazione chevorrei fare, signor ministro. Bisogna ve-dere, nei limiti del bilancio della difesa ,come possiamo dare risposta a questi pro -blemi. Il ministro ha già risposto che tuttoha funzionato egregiamente ; ma forse bi-sogna trovare un più stretto coordina -mento tra i vari sistemi, dipendent idall'aeronautica o dalla marina ; bisognarivedere l'attrezzatura dei nostri aerei an-tisom . Non svelo un segreto, se dico che inostri aerei Atlantic non hanno possibilit àdi avvistamento notturno, a differenz adegli aerei degli Stati Uniti che adottanosistemi di rilevazione a raggi infrarossi ;occorre quindi legare il nostro sistema

antisom con quello in dotazione allaNATO, effettuato appunto dagli aere idegli Stati Uniti .

È un complesso dunque, onorevoli col -leghi, di problemi, che questa occasion edella presenza del sommergibile-spia so-vietico ci ha posto di fronte; ed indubbia -mente la riflessione che qui abbiamo fatt o— lo rilevava il collega Tassone — apr eun dibattito ad un differente livello su iproblemi della nostra sicurezza (Ap-plausi) .

PRESIDENTE . L 'onorevole Romuald iha facoltà di dichiarare se sia soddisfattoper l ' interpellanza Tremaglia n . 2-01628 ,di cui è cofirmatario, nonché per la su ainterrogazione n. 3-05719 .

PINO ROMUALDI . Onorevoli colleghi, i onon riprenderò il discorso sul piano tec-nico, anche perché non sono assoluta -mente in grado di farlo, soprattutto da -vanti a uomini che hanno in questa ma-teria l'esperienza del generale Miceli el'esperienza di Accame, e di altri colleghiche si sono dedicati particolarmente a iproblemi della difesa .

Noi abbiamo cercato di sottolineare conle nostre interpellanze e con la nostrainterrogazione non soltanto gli aspett itecnici — che questa mattina il signo rministro ci ha illustrato in maniera detta-gliata —, ma anche gli aspetti di caratterepiù politico . Ed ecco perché io credo diavere il diritto di chiedermi per qualeragione non sia qui non voglio dire i lministro, ma almeno un sottosegretariodel Ministero degli esteri ; perché, almen oal punto in cui siamo, finito di esaminareil tipo di operazione che si è svolta, chia-rito, o meglio non chiarito, chi abbiasvolto una manovra utile (il sommergibil esovietico o i nostri mezzi di difesa), dob-biamo pur dire che, se un sommergibileatomico come quello russo (finalmenteidentificato ; non è più il sommergibileignoto, com'è stato fino a poco tempo faper il nostro Ministero degli esteri) si èfatto inseguire per 18 ore, cambiandorotta e facendo manovre, è evidente cheaveva intenzione di restare nelle nostre

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acque territoriali a lungo . Perché, seavesse voluto sfuggire, con la differenz adi velocità notevolissima tra il nostro Leo-nardo da Vinci e il sommergibile sovie-tico, quest'ultimo avrebbe potuto tran-quillamente andare nel mare largo in po-chissime ore .

Se c'è una manovra, è evidente che l'ab -biano fatta tutti e due. Noi abbiamo ten-tato di mettere in atto tutti i mezzi d idifesa che abbiamo a disposizione. Sonoanni e anni che parliamo dell'esigenza d iintensificare le nostre difese marittime,ma proseguono la cattiva impostazion edel bilancio, il dare ancora importanza (enoi sappiamo alcune cose anche abba-stanza rilevanti) a difese territoriali chenon hanno assolutamente più nessuna ra -gione di essere, che sono un residuo d imentalità di antico Piemonte le quali an-cora continuano a dominare il panoram adelle nostre difese militari . Se avessimoaccentuato di più l ' importanza della sor-veglianza delle nostre coste, che sono lepiù esposte di tutta Europa, immerse i nun mare che è diventato caldo, ma chenon era difficile sapere che sarebbe di-ventato caldo, e che, tutto sommato, no nsi è mai raffreddato (se è vero che tutti iconflitti, che tutte le rivoluzioni, che tuttii sommovimenti si sono praticamentesvolti, dopo il grande conflitto, nella pro-pria area), non ci saremmo certo trovatidi fronte a fatti di questo genere .

Ma qui c'è l'aspetto politico: noi chiede-vamo per quale ragione prima di tutto si ètentato di non identificare, di tener enell'ignoto questo visitatore inopportuno ,questo intruso . Era un intruso ben identi-ficabile. È come quando eravamo ragazzi :se indovini quel che ho qui, te ne do ungrappolo. Questo si diceva quando si te-neva nascosta l'uva . Chi è che non sa ch enel mare Mediterraneo, se non è un som-mergibile NATO, e questo era stato subitoescluso, un sommergibile nucleare nonpuò che essere sovietico o comunquedella parte degli schieramenti militar idella Russia sovietica o del Patto di Var-savia. Questo è indubitato. Allora biso-gnava dire : è arrivato un sommergibilesovietico, lo abbiamo identificato . Perché

non lo si è detto? Chi è che ce lo ha impe -dito? Qualche giornalista ha detto : perchénon abbiamo l'abitudine del coraggiodella verità. Perché anche politicament e— ecco, adesso qualcuno lo ha annotato— siccome i comunisti italiani poi nonfanno più, non montano più la guardiaalla integrità, anche morale, della Russiasovietica, non ci sarebbe stata poi ragion edi protestare granché. Allora perché ?Quali sono i motivi (e quali sono i motiviio non lo posso chiedere al ministro Lago -rio) per i quali non abbiamo potuto cono-scere quale è stato il tipo di protesta ?Quale protesta abbiamo fatto, politica, di -plomatica? Abbiamo chiamato l'amba-sciatore e che cosa gli abbiamo detto? Gliabbiamo letto il comunicato? Gli abbiamoletto un comunicato in cui era detto che i lsottomarino non era della flotta NATO ,ma non è che nel comunicato del Mini-stero degli esteri ci fosse molto di più . . .Fino a questo momento — è la primavolta che il Governo lo dice attraverso i lministro della difesa — il nostro Mini-stero degli esteri ignora ancora che s itratta di un sommergibile sovietico . Èstato chiamato l'ambasciatore, il ministrolo ha chiamato, e per fare cosa? Per leg-gergli un comunicato . Che cosa ha ri-sposto l'ambasciatore? Non lo sappiamo .Potrebbe avere anche detto, ministro La-gorio, che le acque territoriale, le acquenazionali, di interesse nazionale, possonoessere discusse, discutibili, una volta cheil Governo italiano non si è premurato difarsele riconoscere, anche da altri . È veroche normalmente così si procede . Ma, sic-come noi siamo in un punto estrema -mente delicato, siccome abbiamo le visit edelle cannoniere . . .! E. non è la primavolta. Ce lo ha raccontato Bandiera, matutti sappiamo di queste visite . Questavolta si è trattato di una visita di cui c isiamo accorti. Queste visite possono es-sere state numerosissime e potranno es-serlo ancora, secondo la filosofia dell'ag-gressione, non contro l'Italia, per l'amordi Dio, ma dell 'aggressione come tecnicadi pressione politica che la Russia st aesercitando da tempo in tutti i punti ne-vralgici, in tutti i punti caldi del mondo .

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Ecco perché noi non siamo soddisfatti ,non di quello che ha detto il ministroLagorio: ci ha raccontanto come sono an-date le cose, sicuramente non ci ha dett ola verità, ed io lo ringrazio di questo per -ché, se ce l'avesse detta, non saremmo incondizioni di poter fare megli oquest'altra volta, e quindi dobbiamo d aquesto punto di vista essere più che sod-disfatti . Ma invece la risposta politica no nvi è stata e non c'è stato detto neppure pe rquale ragione abbiamo aspettato d iaverne notizia attraverso la stampa o at-traverso altri canali che potrebbero de -stare qualche preoccupazione sulla di-screzione e sulla serietà di certi servizi de lnostro Ministero della difesa e comunqu edella nostra organizzazione difensiva .

In questo senso sono tutt'altro che sod -disfatto e mi rammarico che il Minister odegli esteri italiano, e quindi il Governoitaliano, non si sia reso conto della delica -tezza della situazione e della necessità d imettere sul tappeto il vero ed autenticoproblema, che è quello di dire alla Russi ache poi anche noi, non soltanto come par -tecipanti ad una alleanza, abbiamo il di -ritto di essere rispettati ed il dovere didifenderci (Applausi a destra) .

PRESIDENTE . L 'onorevole Roccella hafacoltà.di dichiarare se sia soddisfatto pe rla sua interpellanza 2-01632.

FRANCESCO ROCCELLA. Signor Presi -dente, colleghi, signor ministro, che lavicenda del sommergibile rientri nelle re -gole del gioco, come ho sostenuto, l'h aconfermato indirettamente il signor mini-stro, perché ha detto, più o meno testual -mente, che noi abbiamo acquisito delleinformazioni nel tallonare il sommergi -bile sovietico, ma che anche loro hann ofatto altrettanto, solo che quelle acquisit eda loro sono elementi noti .

Cosa giano i nostri sommergibili si sa .Più importanti dovevano essere le infor-mazioni che abbiamo acquisito noi .

MARIO P©CHETTI. Bisogna mandarglia dire che non vengano ancora, se le cosestanno così! Bisogna mettergli il for -

maggio nella trappola in mezzo a lgolfo !

' FRANCESCO ROCCELLA. È la conclu-sione cui arrivo anch'io . Dicevo chequesto dimostra che il gioco è aperto;però, signor ministro, mi è sorta una per-plessità: quali di questi elementi sononoti? Quelli relativi alle nostre armi, cio èai nostri sommergibili, alle nostre unità .Ma sono anche noti gli apprestament idella difesa? Lei ha detto che il sommer-gibile sovietico aveva la finalità e la pos-sibilità di rilevare queste informazioni .Siccome non ha fatto distinzioni, lei in-tendeva dire che sono anche note e diragione pubblica le eventuali informa-zioni che il sommergibile sovietico ha po-tuto rilevare in ordine ai nostri appresta-menti di difesa costiera e alla nostra stra-tegia di difesa? Ciò mi allarmerebbe u npoco, sinceramente. Lo ha ammessoanche il collega Bandiera quando h adetto a chiare lettere che il sommergibilefaceva il suo mestiere dichiarato . Aquesto punto — voglio ripeterlo — scan-dalizzarsi mi sembra veramente un gioc oda bambini . A quel mestiere dichiaratodel sommergibile corrisponde il mestieredichiarato di altri sommergibili dall'altr aparte, anche dalla parte nostra . Perché?Perché se voi fate sul serio, se la vostralogica è gestita sul seriq — la vostra lo-gica, non la mia — queste cose le dovetefare. Non si comprano le armi per no nsparare. Questo è il il gioco: dovete starciperché ha una sua importanza enorm equesto momento del gioco nel gioco .

Il sommergibile sovietico faceva il suomestiere come lo fa lo statunitense o l'ita -liano, oppure il satellite . . . : questo è i lgioco che avete inaugurato. Mi sembrastrano meravigliarsi di tutto ciò. Caso maidovrebbe entrare in discussione il gioc oin quanto tale, come posizione e com edefinizione del gioco, ma questo è un di -scorso che facciamo noi e che le è estra-neo, signor ministro .

Altra osservazione che volevo fare èstata già anticipata dal collega Cicciomes-sere. Lei ha affermato tranquillament eche le nostre unità vigilano ed avevano

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l'ordine di usare le armi se ci fossero stat eda parte del sottomarino sommergibilesovietico chiare manifestazioni di ostilità .Non ripeto quanto le ha già detto il miocollega e che mi sembra sacrosanto . An-diamoci piano, signor ministro, quest osommergibile era carico di uranio. Se nerende conto? A questo punto lei avrebbedovuto intrattenere la Camera su quest oproblema, ma in modo approfondito, per -ché un evento del genere ha enormi im-plicazioni e deve essere salvaguardato daun sistema di garanzie di cui il Parla -mento deve essere al corrente.

Vorrei dirle che, tutto sommato, questosommergibile, lei, signor ministro, lo do-vrebbe ringraziare, perché dà un ' oppor-tunità notevolissima di sostegno alla suarichiesta di finanziamento di quest onuovo modello di difesa, al quale però ,signor ministro, sovrapporrei, non giu-stapporrei, un modello di politica esteracome modello di difesa, perché a mi omodesto avviso non esiste un modello d idifesa che non sia integrato in una com-plessa e globale strategia di difese, cheinclude politica estera, politica di difesa ,politica militare .

Capisco che la tendenza dei settori mili-tari, che lei ha fatto propria, è quella d irivendicare e di praticare sempre una au-tonomia del settore militare, ma ciò non èpossibile . La politica della difesa è un astrategia globale di politica estera e d irapporti internazionali che l'Italia nonha. Lei stesso ha detto come reagisce aqueste manifestazioni di potenza e di osti-lità. Ma qual è il quadro politico in cui le iinserisce la sua strategia di difesa? No nesiste! Il Mediterraneo è pieno di pro-blemi, di fronte ai quali l'Italia ha fatto la«politica del piccolo cabotaggio» : è il no-stro destino infame, desolante, signor mi-nistro . Lei, che conosce la storia, sa me-glio di me che dopo Cavour non abbiam omai avuto una politica di difesa dignitosa ,degna di questo nome, che contasse qual -cosa, che avesse in sé la forza e la risors adi una iniziativa sul terrdno internazio-nale, che fosse portatrice di un valore, d iun suggerimento . Invece non c 'è, e sfidochiunque a dimostrarmi che ci sia .

Ho finito il mio tempo, e me ne dispiac esinceramente. Concludo che sono insod-disfatto obiettivamente ; lei non potevadarmi elementi di soddisfazione, perché ètutto il quadro, signor ministro, ad esser edesolatamente carente.

PRESIDENTE. L'onorevole Baracett iha facoltà di dichiarare se sia soddisfattoper la sua interpellanza n . 2-01633 e perla sua interrogazione n . 3-05717.

ARNALDO BARACETTI. Signor Presi -dente, colleghi, signor ministro, anche no iesprimiamo un'osservazione critica al Go-verno per aver risposto con un certo ri-tardo ai documenti del sindacato ispet-tivo, ma anche per non aver sentito, essostesso, l'esigenza di fornire un'informa-zione immediata, a ridosso dei fatti, a lParlamento . Pertanto, per troppi giorni ,in rapporto alla delicatezza della vicendae in rapporto al rilievo che essa ha avut onella stampa, e quindi nell'opinione pub-blica, abbiamo atteso questo dibattito .

Nella nostra interpellanza e nella no-stra interrogazione noi abbiamo post ocon forza, innanzitutto, una domanda :come sia stata possibile questa violazionedell'integrità e della sovranità nazionale,dello spazio marittimo del nostro paese .Abbiamo posto questa domanda in rela-zione alla vicenda dell'intrusione di unsommergibile straniero nelle acque de lgolfo di Taranto, ma abbiamo ricordatoun'altra recente vicenda, quella che si èverificata circa un anno fa, nella prima-vera del 1981, quando un aereo libico furitrovato schiantato al suolo in Calabria ,senza che la sua penetrazione nel nostr ospazio aereo nazionale fosse stata primasegnalata dal nostro sistema di avvista -mento .

Noi abbiamo posto e poniamo quest adomanda, in quanto riteniamo assoluta -mente indispensabile garantirci ed otte-nere il rispetto e la difesa dell'integrità edella sovranità del nostro paese . Tantopiù che l'Italia fa parte del sistema inte-grato di avvistamento NATO. Non molt icolleghi hanno ricordato questo element oe non capisco perché . Sembrerebbe che si

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tratti di un problema solo italiano e dell adifesa italiana, quello di garantire la so-vranità dello spazio aereo e marittimo de lnostro paese. Invece, come ho detto ,l'Italia fa parte del sistema integrato dell aNATO ed è quindi tenuta a fornire leinformazioni che ottiene ai paesi alleati,così come questi sono tenuti a fornire anoi le informazioni riguardanti la difes adell'integrità nazionale .

In riferimento a questi fatti, il sistem adi avvistamento della NATO appare nonsufficientemente validó. Però, per poten-ziare la partecipazione italiana a tale si-stema, per renderlo più valido ed effi-ciente, non è necessario — come alcun isostengono — concedere ulteriori stan-ziamenti ai bilanci militari del nostr opaese. Secondo noi, in base ad un esam edei bilanci degli ultimi due anni, è suffi-ciente procedere rapidamente alla realiz-zazione dei programmi ed all'utilizza-zione dei finanziamenti già deliberat inegli strumenti di bilancio che si sonosucceduti dal 1981 ed addirittura nelleleggi promozionali .

A questo proposito, ricordo che, oltreche per gli aerei Atlantic anti-som già infunzione, sono già state assunte decision ie deliberati stanziamenti per il sistem amobile di avvistamento Awacs, di cui ungruppo per l 'area sud della NATO è giàstato finanziato ed ordinato con il pro-gramma multinazionale NATO . È giàstato deciso un finanziamento per il rin-novamento della linea aerea ed elicotteri-stica imbarcata (ventisei unità), sulla basedella legge promozionale per la marin agià approvata dal Parlamento negli ann ipassati. Devo anche ricordare che è gi àstato deciso e finanziato nel bilancio dell oStato per il 1981 lo sviluppo della lineadegli elicotteri di marina EH-101, per iquali vi è un ritardo del Ministero delladifesa addirittura nel predisporre l'appo-sito disegno di legge . Tanto che sul pro-blema noi abbiamo presentato una risolu -zione proprio qualche giorno fa .

Infine, voglio ricordare che, sempre ne lbilancio 1981, è stato inserito il finanzia -mento per quattordici nuovi aerei G-222,che serviranno per il rilevamento delle

misure elettroniche, sempre nel quadro d imisure tendenti a rafforzare il sistema diavvistamento per la difesa dello spazioaereo e marittimo del nostro paese . Co-munque, con i nostri documenti del sin-dacato ispettivo abbiamo chiesto se erastato possibile raggiungere certezzesull'identità del sommergibile ed i nquesto caso avevamo espresso una fermaprotesta contro l 'atto che noi conside-riamo intollerabile e certamente tendent ea creare ulteriori tensioni nel Mediterra-neo. Ci siamo, però, ben guardati da in -caute etichettature, come altri hann ofatto . Il ministro — con un metodo indut-tivo del quale non abbiamo difficoltà aprendere nota — ha affermato che do-vrebbe trattarsi di un sommergibile sovie-tico. D'altra parte, nell'assenza di certezzeinconfutabili, oggi l ' ambasciat adell'Unione Sovietica ha fornito la preve-dibile risposta secondo la quale quelpaese non c'entra con la vicenda del som-mergibile e che l 'averla accusata corri -sponde ad un'azione tendente ad aggra-vare i rapporti italo-sovietici . Signor Pre-sidente, è veritiera o no la smentita sovie-tica? Noi diciamo che, in caso di attivitàspionistica, senza prove inconfutabili, èdifficile che qualsiasi stato risponda conammissioni . Però al di là della mancat aidentificazione, il fatto resta di una gra-vità assoluta e pone il problema del tip odi risposta che deve essere data di frontead un episodio che si inserisce nel quadr odi tensioni internazionali, purtroppo i nsviluppo tra i due blocchi, e di crescita diquesta tensione anche nel bacino del Me -diterraneo, dove si trovano le flotte ame-ricana e sovietica . Al problema della pre-senza straniera nel Mediterraneo dob-biamo dare una risposta puramente mili-tare con un aumento del nostro impegn oper una marina ed un'aeronautica ancor apiù forti da quelle previste nelle leggi pro -mozionali? Dobbiamo — come ha accen-nato il ministro — modificare il modell odi difesa del nostro paese, aprendo anch eun fronte al sud, con rischi incalcolabiliper la pace nell'area mediterranea, per l anostra sicurezza, per i nostri traffici, co nulteriori grandi risorse finanziarie da de-

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stinare a nuove spese militari? E la com-patibilità con la situazione economica de lnostro paese è stata dimenticata? Eppurevi è una dottrina militare estremament eintelligente, dal punto di vista della capa-cità di difesa di un paese, in base all aquale non bisogna tener presente solo l ostrumento militare ma anche la situa-zione economica complessiva del paese .In alcuni ambienti, si parla di diecimil amiliardi che sarebbero necessari per im-pinguare il già accresciuto bilancio mili-tare, per potenziare la presenza militar eitaliana accanto a quella degli altri paes idella NATO. Si devono forse adottare —come qualcuno ha detto, non sviluppand omolto questo discorso — ritorsioni econo-miche verso l 'Unione Sovietica — comequalcuno ha proposto in questi giorn ifuori di quest'aula —, che indubbiament edanneggerebbero la nostra già pesante si-tuazione economica?

Noi riteniamo che la risposta no ndebba essere questa : noi siamo favorevol iad una risposta che punti sulla ripres adella distensione, del disarmo graduale ,bilanciato e controllato da parte del no-stro paese nel quadro dell'alleanza mili-tare di cui facciamo parte, a partire dallavicenda dei missili di teatro europei, m aanche nel quadro del bacino mediterra-neo .

Perchè il ministro, oggi, se l'è cavatacon un semplice richiamo alle dichiara-zioni del ministro degli esteri Colombo ,per cui il tutto è apparso come una sceltafra diverse misure militari, quando sap-piamo (su questo insistiamo) che di fronteal recente e gravissimo episodio del golfodi Taranto — e di tanti altri che potreb-bero manifestarsi — sarebbe opportun oche il Governo si pronunziasse per l'ado-zione di «misure di fiducia» tra le marinedelle due superpotenze e di tutte le altremarine presenti nell'ambito del bacinomediterraneo, estendendo quelle già i natto tra i blocchi militari nel centro Eu-ropa .

L'Italia deve intervenire attivament eanche nei confronti dei paesi alleati, peruna soluzione politica dei gravi focolai d itensione presenti in Medio oriente e

nell'area mediterranea, a partire dal rico-noscimento del diritto all'esistenza del po-polo palestinese, oltre che di quello israe-liano, nonché di tutti i popoli rivierasch iche aspirano ad uscire dal sottosvilupponel pieno rispetto della loro sovranità ne ldarsi strutture moderne, sviluppi social ied écànomici adeguati alle loro esigenz edi popoli emergenti .

Questa è, in primo luogo, la rispostache deve essere data! Perciò, mentrediamo atto della positiva azione della ma-rina militare e dei mezzi aerei antisom-mergibili, che sono riusciti ad individuareil sommergibile incursore, facendolo al-lontanare dalle acque nazionali, ci dichia-riamo insoddisfatti della risposta del mi-nistro della difesa, che trae un'unica con-clusione dai fatti avvenuti, tesa ad aumen-tare l'impegno militare italiano nell'are adel Mediterraneo .

PRESIDENTE . Passiamo ora alle re -pliche per le restanti interrogazioni .

L'onorevole Mazzarrino ha facoltà d idichiarare se sia soddisfatto per la su ainterrogazione n . 3-05720.

ANTONIO MARIO MAllARRINO. SignorPresidente, ho presentato l'interrogazioneperché ritengo importante che i cittadin iitaliani sappiano, attraverso una comuni-cazione del Governo, cosa sia realmenteaccaduto a Taranto, ascoltando le sue va-lutazioni complessive sull'episodio non-ché la consistenza e lo stato di efficienzadel nostro sistema di prevenzione, di con-trollo e di difesa.

Per quest'ultima parte sono soddisfattodelle dichiarazioni del ministro ; mi as-socio a lui ed a quanti in questa Camerahanno espresso fiducia nell'efficienza enella capacità della nostra marina mili-tare e dell'aeronautica. La conoscenzapersonale che ho di molti protagonistidella vicenda mi consente di poter espri-mere questo giudizio con una certa cogni-zione di causa e di poter esprimere, i nquesta aula, la mia piena solidarietà co nle nostre forze armate .

Anch'io ritengo, d'accordo con altri col -leghi, che la questione non attenga sol-

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tanto all'efficienza militare . Certo dob-biamo compiere un 'opera di ricerca co-stante della pace nella politica globale de lnostro Governo nel Mediterraneo, ch edeve tendere a diminuire la tensione . Maqui noi siamo le vittime di azioni tendent iad aumentare questa tensione. Ed eccoperché in tale situazione hanno prevals ole considerazioni di ordine militare . Ca-pisco che si possa fare la spia, così cometanti fanno i ladri, ma questo non auto -rizza nessuno a spalancare le porte d icasa: nessuno può ignorare il diritto alladifesa di ogni paese .

L'episodio di Taranto sottolinea la ne-cessità di particolari interventi. Concordopienamente con il ministro circa l 'oppor-tunità di esaminare la possibilità di modi-ficare il nostro sistema difensivo globale ,ponendo una maggiore attenzion eall'area del centro-sud, soprattutto in re-lazione alle attività della nostra marina .Dicendo questo voglio fare riferimento ( econ questo concludo immediatamente)alla situazione storicamente criticadell'area in cui è avvenuto l'episodio. Nelcimitero di Taranto esiste la tomba deimarinai di un sommergibile tedesco, ch enella guerra '15-'18 fu affondato nellarada di Taranto, mentre effettuavaun'azione di guerra. Nell 'area indicatacome quella in cui è avvenuta in questigiorni la individuazione del sommergi -bile, sono stati affondati i due supersom-mergibili Romolo e Remo alla loro prim auscita dal golfo di Taranto nella guerr a1940-1943. Nella area calabrese dove sonostati individuati i sommergibili, ai qual ifaceva cenno il ministro, parcheggiò l aportaerei inglese dalla quale partirono gl iundici aerei che determinarono la di-sfatta di Taranto 1'11 novembre 1940.

È una zona, quindi storicamente cri-tica. Non abbiamo bisogno di andare all aricerca di vari punti di osservazione pe rvedere dove dobbiamo concentrare le no-stre difese . Tutto quello che il ministro h aqui ipotizzato, dichiarando l'intenzione d ipotenziare il nostro sistema di difesa inquelle che egli ha chiamato le zone di par-ticolare interesse, con riferimento all'areadella quale mi sono occupato, mi trova

particolarmente concorde. E credo che ,al di là di ogni discorso di diversa natura ,la Camera, nel supremo interesse del no-stro paese, dovrebbe prestare la dovutaattenzione .

PRESIDENTE. L'onorevole Sullo ha fa-coltà di dichiarare se sia soddisfatto pe rla sua interrogazione n . 3-05722 .

FIORENTINO SULLO. Signor Presidente ,debbo rivolgermi prima di tutto a lei. Lamia interrogazione aveva un terzo punto ,che conteneva una domanda di specific a

' competenza del ministro degli esteri . Ilministro della difesa ha rinviato la ri-sposta a future dichiarazioni del ministr odegli esteri ma, in realtà, non ci sono stat edichiarazioni sull'esito dei nostri passi . di-plomatici nei confronti dello Stato cui s iritiene appartenga il sottomarino inter-cettato.

Non mi dichiaro insoddisfatto, ma devorilevare l'assenza di una risposta ad u nmio quesito . Spero che ci sarà un'altraoccasione in cui il ministro degli esteripotrà darmi una risposta. So che è statofatto un passo, so che . c'è stata una ri-sposta ufficiale diramata dall'ambasciat adell'Unione sovietica, ma non so quale si ail giudizio che il Governo italiano dà neiriguardi di questo esito .

Per quanto riguarda, invece, il giudiziodel ministro della difesa, devo dire che' s umolta parte di esso io concordo e lo rin-grazio per l'efficacia delle sue dichiara-zioni. Indubbiamente, credo che il Parla-mento debba concordare con lui nellabattaglia che egli conduce in seno all aNATO per il riconoscimento del ruolo delMediterraneo, che non riguarda soltantoil problema dei rapporti est-ovest. Sap-piamo molto bene che il Meditterraneo, èun mare insidioso : c'è una guerra nelMedio oriente; vi sono altri problemi di -versi dalla questione Est-Ovest .

Siamo accanto al ministro, salvo discu-terne in sede tecnica, in sede di Commis-sione difesa della Camera, anche pe rquanto riguarda i problemi del rafforza -mento . Tuttavia, siamo rimasti in dubbio

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quando egli non ci ha chiarito il giudizi odel Governo sul caso del sottomarino . Puòessersi trattato di un sottomarino che si ètrovato bloccato in una normale opera-zione di spionaggio e che non si è accort odi essere fuori fase ; può essersi trattato diuna pressione psicologica ovvero — com eha detto il collega Reggiani — accele-rando i tempi, della volontà politica didimostrare la presenza sovietica nel Me-diterraneo; può essersi trattato di ragionimilitari : comunque noi siamo rimasti inuna certa nebbia .

Ad ogni modo vorrei dire che non son osoddisfatto per la risposta ad alcuni que-siti che avevo formulato, ad esempioquello sui tempi in cui la notizia è stat adivulgata, quello sul problema di fond odella dichiarazione di «acque interne». I lMediterraneo è pieno di Stati che, al di l àdel diritto internazionale, definiscono leloro «acque interne»; gli Stati Uniti, adesempio, non le riconoscono agli altr ipaesi, pur appartenendo alla NATO . Oranoi non possiamo usare due . tipi di poli-tica: una secondo cui riteniamo che l eacque interne debbano essere dichiarat eacque territoriali, l'altra quale quella cheusano gli Stati Uniti nei confronti di altr ipaesi. Si tratta comunque di un problem asul quale richiamerei l'attenzion edell 'onorevole ministro .

Un altro punto — e concludo — mipare importante : qual è il momento in cuiil caso — che può anche essere del tutt oirrilevante e persino burocratico — pu òdiventare politico? Il ministro non ce l oha detto. Quando egli è stato informatodel fatto? Nemmeno questo abbiamo sa-puto.

Credo, perciò, che dobbiamo stabilir edelle regole precise, perché gli organism imilitari devono avere un indirizzo chiara -mente politico .

PRESIDENTE . Poiché l ' onorevoleGreggi non è presente, si intende cheabbia rinunziato alla replica per la suainterrogazione n . 3-05724 .

L'onorevole Labriola ha facoltà di di-chiarare se sia soddisfatto per la sua in-terrogazione n . 3-05737 .

SILVANO LABRIOLA. Signor Presidente,il gruppo socialista si dichiata soddisfatt odella risposta del ministro circa l'episodiodella presenza di un sottomarino stra-niero nelle acque territoriali italiane .

Devo dire, per una precisazione oppor-tuna del nostro dibattito, che l 'argomentoavanzato dall 'onorevole Sullo è estrema-mente complesso; in effetti il ministro èstato di una correttezza esemplare, per -ché ha distinto fra acque interne ed acqueterritoriali, anche se poi ha aggiunto che ,dal punto di vista del nostro diritto in -terno, vi è una assimilazione di regime fraacque interne ed acque territoriali. Noncredo che abbia rilevanza l'atteggiamentodegli Stati Uniti nei confronti di altr ipaesi (cioè della Libia), perché ogni Stato ,in mancanza di una convenzione interna -zionale, regola autonomamente il regim edelle acque che definisce interne .

In ogni caso l'incidente permane, qua-lunque ipotesi si faccia in ordine al re-gime delle acque. E il comportamentoostile di tale sottomarino si evince dalmodo con cui ha regolato la sua condott adopo l'avvistamento, e per il fatto che ,comunque, è entrato in acque territorial iitaliane, cercando addirittura di occultar ela sua presenza a seguito di un natanteliberiano, come abbiamo appreso dal re-soconto del ministro .

Detto questo, devo solo aggiungere che ,nonostante la grande prudenza delle af-fermazioni del ministro, appare chiaroche il problema è aperto, ma non chiuso ,se non provvisoriamente. Intanto dob-biamo esprimere molto allarme — e con -dividiamo anche a questo proposito le af-fermazioni del ministro della difesa i nrapporto ad altri episodi che abbiamo ap-preso dalla sua esposizione, relativi a daltri fatti verificatisi lungo le coste ita-liane. Crediamo che egli abbia risposto a lpasso della nostra interrogazione riguar-dante l'identificazione della nazionalità diquesto sommergibile, quando ha fatto ri-ferimento ai passi compiuti dal ministrodegli esteri circa la convocazione alla Far -nesina dell 'ambasciatore dell 'Unione So-vietica .

Io credo — e si tratta delle ultime due

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considerazioni che facciamo — che no nsia possibile non intervenire nei rapport idiplomatici, richiamando i paesi, com equello cui si è fatto riferimento circa lanazionalità del sottomarino, a conside-rare la globalità dei rapporti tra gli Stati ,rapporti che non sono separabili . Intendodire che non vi può essere un rapporto ,ad esempio, commerciale e tecnologicoche non tenga conto del clima che si sta-bilisce o che si deteriora in ordine a rap-porti di carattere politico-militare, com equello relativo alla presenza dell'intrus onelle acque territoriali italiane .

L'altra considerazione che intendiam ofare è che condividiamo pienamente — edesidero dirlo con molta chiarezza — l'af-fermazione del Governo, resa oggi pe rbocca del ministro della difesa, circa iproblemi complessi dell'aggiornamento edel rafforzamento, sotto il profilo tecno-logico e finanziario, dell'apparato delladifesa nazionale. Condividiamo piena -mente — ed è bene che sia detto nel dibat -tito —, come gruppo e come partito, l aposizione del Governo su tale delicataquestione. Altro è sollevare problemi con-cernenti i rapporti tra Stati, tra gruppi d iStati, circa i modi politici per risolvere lequestioni poste in evidenza da tale episo-dio; altro è che il nostro paese abbia u nsuo apparato di difesa che, dal punto d ivista delle risorse, dal punto di vista dell atecnologia e delle apparecchiature e si-stema di prevenzione e conoscenza, sia i ngrado di fronteggiare qualunque rischio ,qualunque difficoltà .

Questa è l'opinione ufficiale del grupp oparlamentare socialista .

PRESIDENTE. L'onorevole Accame hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto pe rle sue interrogazioni nn . 3-05738 e 3 -05739 .

PINO ROMUALDI . La tua opinione no nè ufficiale, Accame !

FALCO ACCAME . «Sottufficiale» . . .

SILVANO LABRIOLA. L'onorevole Ac-

carne è un apprezzato dirigente de lgruppo socialista .

PRESIDENTE. Non si faccia mangiarei cinque minuti a sua disposizione, onore-vole Accame.

FALCO ACCAME. Ne ho dieci, signorPresidente, perché ho presentato due in-terrogazioni .

PRESIDENTE. Non si possono cumu-lare questi tempi . Le leggo quanto ha i nproposito detto la Giunta del regolament onella seduta del 2 marzo scorso, espri-mendo l 'avviso che non debba conside-rarsi ammissibile «la somma dei tempi d iintervento spettanti a diversi oratori daparte di un unico deputato . . .» . Ha dunquecinque minuti di tempo per replicare .

FALCO ACCAME. Non entro nel meritopolitico, con il quale concordo (essendodello stesso partito del ministro, non pu òche essere così), ma piuttosto nel meritodi talune questioni tecniche, in ordine all equali la risposta dell 'onorevole Lagoriomi ha lasciato perplesso .

E stato detto che il sommergibile scap-pava verso nord . Mi sembra un po 'strano . . . Ce lo saremmo trovato in viad'Aquino, a Taranto, se avesse continuat overso nord. Non so se l 'onorevole Mazzar-rino ne avrebbe avuto piacere. Quindi ,questa tesi mi sembra insostenibile . Se i lsommergibile atomico avesse voluto scap-pare, avrebbe avuto un grande margine d ivelocità (40 nodi di velocità contro 21 ,appena) . Penso che si sia fatto avvistareper poter dare inizio alla intercettazione .Avrebbe potuto immergersi a 600 e piùmetri, sfuggendo quindi, comunque, aduna nostra possibilità di inseguimento im -mediato. Ritengo — ripeto — che il som-mergibile sovietico si sia fatto avvistare eche abbia effettuato una esercitazione in-teressante, ad esempio nascondendos isotto un piroscafo, per vedere se le nostr eforze erano in grado di distinguere tra idue echi .

Si è detto, nella relazione del ministro ,che non poteva posare mine . Non è asso-

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lutamente esatto . Le mine sono pratica -mente uguali a dei siluri : formalmente s ilanciano dai tubi di siluro. Se si intendefare una missione per posare mine, s iposano. Quanto al fatto che i nostri cac-ciamine (non pensiamo a quelli dell'Inter-marine, a quella barzelletta dei caccia -mine ordinati ad una ditta e che ancor adebbono essere varati, da un anno emezzo: uno dei più grossi scandali esi-stenti in materia di commesse militari)avrebbero potuto fare talune cose, rilev oche con quelli a disposizione avremmo,forse in dieci anni, potuto localizzare i lsommergibile . Questa tesi, dunque, non èsostenibile in nessun modo .

Si possono pattugliare le aree focali asud . . . La mia opinione è un p o ' diversa . Seper aree focali intendiamo Taranto edAugusta, credo di sì, anche se con siste-mazioni fisse, come hanno altri paesi .Una questione che mi ha lasciato molt operplesso è quella relativa alle acque ter-ritoriali perché i casi sono due: o il som-mergibile era in una zona pericolosa eallora noi avremmo dovuto immediata -mente accerchiarlo, fare una barriera conbombe di profondità, con tutto ciò che c iera possibile, costringendolo ad emerger e— almeno avrebbe perso la nazionalità d iignoto — o se viceversa si trovava fuor idelle acque territoriali allora non capisc operché si sia fatto tanto rumore per nulla .Infatti, se si trovava fuori delle acque ter-ritoriali era una normale esercitazione eun normale incontro ravvicinato delprimo, secondo o terzo tipo, non ha im-portanza.

Per quanto riguarda i ritardi nella con-segna delle navi vorrei sottolineare ch equesti non sono imputabili al Parlamento .Il ministro che ha ricevuto il capitano d ifregata Alberto Febraro che gli ha rac-contato, penso, le gravi carenze dei som-mergibili della classe Sauro, forse sapràche il Sauro è stato consegnato con 553

giorni di ritardo dai cantieri e il Freccia d iCossato con 649 giorni di ritardo. Questénon sono certo colpe del Parlamento equindi non lo si può accusare di scarsointeresse in questo senso.

In relazione a chi decide, in caso di

emergenza militare, non mi è parso molt ochiaro il procedimento decisionale ; in-fatti, in caso di emergenza abbiamo giàvisto in occasione del terremoto quantaconfusione si è determinata e quindi ènecessario sapere chi decide, che cosa equando.

Per quanto riguarda il problema delladislocazione delle forze dal nord al sud ,ho sentito con piacere che il ministro si èsoffermato su questo problema . Io sonocinque anni che lo dico . . .

PRESIDENTE. Onorevole Accame, i ltempo a sua disposizione è terminato.

Comunque, può terminare il suo con-cetto .

FALCO ACCAME . Mi basta .

BRUNO STEGAGNINI . Dèsidero saperese l'onorevole Accame si dichiara soddi-sfatto o insoddisfatto .

FALCO ACCAME . Mi dichiaro soddi-sfatto dal punto di vista politico e insod-disfatto dal punto di vista tecnico .

PRESIDENTE. Poiché l 'onorevole Ca-valiere non è presente, si intende cheabbia rinunziato alla replica per la su ainterrogazione n. 3-05740.

L'onorevole Stegagnini ha facoltà di di-chiarare se sia soddisfatto per la sua in-terrogazione n . 3-0575 5 .

BRUNO STEGAGNINI . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, onorevole mini-stro, mi dichiaro soddisfatto delle ri-sposte date dal ministro della difesa a inumerosi quesiti preséntati nella nostrainterrogazione. Lascio il campo alle os-servazioni tecniche e alle considerazion idi ordine politico già espresse in prece-denza dai colleghi .

Voglio soltanto riferirmi alla situazion eche emerge dopo questa vicenda . Dob-biamo prendere atto che nel Mediter-raneo la flotta sovietica è passata dallafase di «mostrare la bandiera» ad un afase più operativa, di carattere offensivo ,provocatorio, con riflessi politici che,

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come anche ha ricordato l 'onorevole La-briola, non possono non avere riflessi ne irapporti internazionali . Ma la cosa è tantopiù grave in quanto questa azione prodi-toria, questa incursione provocatoria èavvenuta nei confronti del nostro paeseche da tempo, con una lungimirante poli-tica estera, ha posto in essere alcuni trat-tati internazionali per abbassare nel Me-diterraneo il livello delle tensioni . Mi rife-risco al trattato di Malta e al prossim oimpegno italiano in collaborazione e i nsintonia con gli altri paesi alleati dell 'Oc-cidente per una azione di pace nel Sinai ,proprio mediante forze navali della ma-rina militare .

Siamo quindi in una situazione partico-larmente delicata e questa vicenda cred onon debba passare sotto silenzio non sol -tanto per trarre da essa spunti per unaggiustamento, un nuovo dimensiona -mento, una nuova visione, un nuovo mo-dello di difesa del nostro sistema militarenell 'Italia meridionale e insulare, m aanche per rivedere alcune posizioni d ipolitica estera fino ad ora attuate dal Go-verno italiano .

Abbiamo avuto notizia che in quest igiorni la Francia sta attuando un'azione avasto raggio di politica estera, un ' azionedi potenziamento delle sue forze armate emi dispiace che non sia presente l'onore-vole Baracetti, perché gli ricorderei moltochiaramente che addirittura è stata messain cantiere la bomba N proprio dal go-verno del presidente Mitterrand, ne lquale sono presenti anche i comunisti .

Questa vicenda quindi deve mettere inmoto nel Parlamento e nel Governo l avolontà di ridimensionare il nostro stru-mento militare nell'Italia meridionale, m asenza accedere ad uno smantellamentodel nostro sistema difensivo n.ell'Italia set -tentrionale, limitando cioè questo sforzosolo ad un migliore, più efficace e pi ùmoderno dislocamento di forze aerona-vali .

Questo discorso è stato già fatto piùvolte nell'ambito della Commissione di -fesa, e mi sembra che il ministro dell adifesa si sia dimostrato particolarment ericettivo, in questo senso, quando ha ri -

cordato che è stato disposta già da tempouna revisione e un potenziamento del no-stro sistema di avvistamento rada rnell'Italia meridionale, dopo la vicend adel Mig libico, abbattutosi in Calabria loscorso anno .

Vorrei concludere, . signor Presidente ,dicendo che la vicenda del sommergibil edi Taranto ricorda da vicino un'altra vi-cenda, quella del sommergibile avvistatodi fronte ad una base navale svedese mes iorsono. La Svezia è un paese neutrale . Inquella vicenda ha saputo reagire co ngrande dignità e fermezza, ottenendo l escuse formali dell'Unione Sovietica .Questo è accaduto perché pur nella suacondizione di neutralità, la Svezia è u npaese militarmente sufficientement eforte e determinato, e deciso quindi a re -spingere provocazioni e offese portate a lsuo territorio .

Questo deve far riflettere i pacifisti aoltranza del nostro paese, coloro ch echiedono riduzioni delle spese militari ,perché è evidente che per mantenere lanostra integrità nazionale, per manteneread un livello dignitoso ed accettabile lanostra capacità difensiva e i nostri im-pegni con gli altri paesi dell 'alleanza, ènecessario disporre di uno strumento mi-litare più efficiente e più moderno. Noiquindi ci adopereremo perché le spes emilitari vengano mantenute ai livelli pre-visti dal ministro della difesa così come l eha presentate in sede di bilancio preven-tivo, e perché quindi vengano eliminate l eriduzioni apportate dall 'altro ramo delParlamento .

Rinvio dello svolgiment odi una interpellanza .

PRESIDENTE . Passiamo alla seguenteinterpellanza :

«Il sottoscritto chiede di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, perconoscere, le ragioni del comportamentodel Governo in merito all 'episodio che se-gue .

Premesso che in data 2 febbraio 1982

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l ' interpellante ha rivolto l ' interrogazion eche di seguito si trascrive al ministro per ibeni culturali : «per conoscere le ragioniche hanno ispirato il procedimento con-sultivo, relativamente alla deliberazion edel comune di Suvereto (Livorno), di inti-tolare una piazza cittadina al nome di unimportante personaggio politico italianoormai di storica rilevanza, da parte dell eautorità statali di Pisa, ed in particolaredall'ufficio del Ministero per i beni cultu-rali, il quale prima ha trattenuto perlungo tempo il provvedimento, e poi co ntutta evidenza ne ha sollecitato la inespli-cabile avocazione da parte del Minister ostesso.

Ciò premesso inoltre l 'interrogantechiede quali provvedimenti il ministro in -tenda adottare per correggere le even-tuali irregolarità commesse nel compor-tamento dilatorio descritto e inoltre qualiprovvedimenti voglia adottare per rila-sciare il parere favorevole, visto che ognialtro atteggiamento violerebbe l 'auto-nomia di un comune nell 'esercizio dell efunzioni di toponomastica, oltre ad esser econtraddittorio con i comportamenti ch el'amministrazione ha sempre tenuto ri-guardo alla intitolazione di luoghi citta-dini alla memoria di personaggi di grand erilievo storico e politico dell'età contem-poranea italiana» ;

premesso che, nonóstante numeros esollecitazioni verbali al predetto ministro ,e conseguenti assicurazioni, il Govern onon si è mai preoccupato di rispondere,mentre in data 25 febbraio 1982, con co-municazione alla prefettura di Livornodata con lettura n . 915 il ministro stessoha trasmesso parere negativo ;

ciò premesso, l'interpellante chiede diconoscere come intende il Presidente delConsiglio collocare questo episodi onell'ambito dei rapporti di correttezza tr aGoverno e Parlamento che nel caso risul-tano improntati a completa indifferenz averso l'elementare dovere del Govern omedesimo, ferma restando la sua pien alibertà di decidere nel merito, come po iha fatto, di comunicare in Parlamentotale decisione motivandola rispetto ai ri -

lievi che nell'interrogazione stessa eranostati mossi .

L'interpellante desidera altresì cono-scere quale giudizio dia il Governo circala decisione adottata, circa il procedi -mento, circa il rispetto dell 'autonomiadegli enti locali, circa la trasparenza de irapporti tra la pubblica amministrazion ee valori culturali e ideali della comunit àinteressata, circa l'esplicazione dell'atti-vità del ministro dei beni culturali, chenel caso sembra negativamente arretrat aai presupposti di comportamento de lregio decreto-legge n . 1158 del 1923, enon invece ai principi del vigente ordina -mento costituzionale repubblicano» .

(2-01623)«LABRIOLA» .

L 'onorevole Labriola ha facoltà di svol-gerla .

SILVANO LABRIOLA. Signor Presidente ,vorrei permettermi di rivolgere al sottose-gretario Mezzapesa l'invito di rinviare losvolgimento di questa interpellanza alrientro del ministro dall'estero . Data lanatura dell'interpellanza e la delicatezz adell'incidente che essa segnala nei rap-porti tra Governo e Parlamento, pensoche sarebbe preferibile che venisse a ri-spondere il ministro .

Preciso subito che nel merito è indiffe-rente che la risposta venga data dal mini-stro o dal sottosegretario. Ma per unaquestione di principio, che noi solleviamocon questa interpellanza, ma che va al dilà del tema specifico, sarebbe forse prefe-ribile attendere il ministro dei beni cultu-rali, perché venga qui a spiegare il su ocomportamento nei confronti della Ca-mera .

Se questo non è possibile, sono pronto ariferire al sottosegretario, e per il verbale ,la risposta che il Governo si è meritato s uquesta questione .

PRESIDENTE. L'onorevole Mezzapesaè d'accordo per il rinvio ?

PIETRO MEZZAPESA, Sottosegretario di

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Stato per i beni culturali e ambientali . Sì ,signor Presidente .

PRESIDENTE . Stante l ' accordo tra l'in-terpellante ed il Governo, lo svolgiment odi questa interpellanza è pertanto rinviat oad altra seduta .

Per lo svolgimentodi una interpellanza .

GIORGIO MACCIOTTA. Chiedo di par-lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIORGIO MACCIOTTA . Vorrei, signorPresidente, sollecitare una risposta ur-gente del Governo all 'interpellanza, chenoi abbiamo presentato ieri in merito allaquestione dei trasporti con la Sardegna .Si tratta dell 'interpellanza n . 2-01630 .L'urgenza di una risposta'deriva dal fatt oche proprio in questi giorni si preannun-ciano ulteriori aumenti delle tariffe de itrasporti da e per la Sardegna realizzat idalla compagnia Tirrenia, mentre il Go-verno è sistematicamente assente dalladiscussione di un disegno di legge cheriguarda la stessa materia, e che da lungotempo è iscritto all'ordine del giorno dell aCommissione trasporti della Camera .

Credo, quindi, che il Governo debba te -nere un comportamento un po ' più cor-retto nei riguardi del Parlamento .

PRESIDENTE. Sarà cura della Presi-denza avvertire il Governo della suaistanza .

Autorizzazione di relazione orale .

PRESIDENTE. La XIV Commission epermanente (Sanità) ha deliberato di chie-dere l'autorizzazione a riferire oralment eall'Assemblea sul seguente disegno dilegge :

«Conversione in legge del decreto-legge

25 gennaio 1982, n. 16, recante misureurgenti in materia di prestazioni integra-tive erogate dal Servizio sanitario nazio-nale» (3117) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Trasmissione dal Senato di un disegnodi legge di conversione e sua assegna-zione a Commissione in sede referenteai sensi dell 'articolo 96-bis del regola-mento.

PRESIDENTE. Il Presidente del Senatoha trasmesso alla Presidenza il seguent edisegno di legge, approvato da quel Con -sesso:

S. 1734. — «Conversione in legge deldecreto-legge 22 gennaio 1982, n . 10, re-cante norme per l'assolvimento delle fun-zioni omologative di competenza statal esvolte dall'ENPI e dall'ANCC» (3233) .

A norma del primo comma dell 'articolo96-bis del regolamento, comunico che i lsuddetto disegno di legge è deferito allaXIV Commissione permanente (Sanità) ,in sede referente, con il parere della I ,della XII e della XIII Commissione .

Il suddetto disegno di legge è altresìassegnato alla I Commissione perma-nente (Affari costituzionali) per il parer eall 'Assemblea di cui al secondo commadell'articolo 96-bis .

Annunzio di interrogazion ie di interpellanze.

PRESIDENTE . Sono state presentatealla Presidenza interrogazioni e interpel-lanze. Sono pubblicate in allegato ai reso -conti della seduta odierna .

Annunziodi una risoluzione.

PRESIDENTE. Comunico che è stat apresentata alla Presidenza una risolu-

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zione in Commissione . È pubblicata inallegato ai resoconti della, sedutaodierna .

Ordine del giorn odella prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della prossima seduta :

Lunedì 8 marzo 1982, alle 17:

Discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legg e23 gennaio 1982, n . 9, recante norme per

l'edilizia residenziale e provvidenze inmateria di sfratti. (3108) -- Relatore : Botta .(Relazione orale) .

La seduta termina alle 13,25 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTI

Avv . DARIO CASSANELLO

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEDOTT . MANLIO Rossi

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 16,30 .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 1982

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE ,INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

ANNUNZIATE

RISOLUZIONE IN COMMISSION E

Le Commissioni XI e XIV ,

considerate le gravi conseguenze chele malattie degli animali provocano:

sul reddito della zootecnia (conperdita nella produzione lorda vendibil evalutabile fino a 1/5) ;

sulla salute degli uomini nei qual isi registrano ogni anno migliaia di cas idi zoonosi (idatidosi, brucellosi, salmonel-losi, leptospirosi, dermatomicosi ed altre)e gravi conseguenze da impiego abusivo oimproprio di farmaci (ad esempio estro -geni e chemioterapici) ;

sul costo degli alimenti di origineanimale ;

sul saldo negativo della bilanci adei pagamenti (appesantito dall 'importazio-ne annuale di circa due milioni di capibovini, pari al 38 per cento del nostroconsumo) ;

considerato che il Governo – no navendo effettuato nel 1981 e, sino ad oggi ,nel 1982, in contrapposizione con la volon-tà del legislatore, l 'indicizzazione delle in-dennità di abbattimento degli animali in-fetti prevista dalla legge 28 maggio 1981 ,n . 296 – scoraggia gli allevatori ad accele-rare l'opera di bonifica sanitaria del be-stiame;

considerato che l'attuazione dei pro-grammi di profilassi e di lotta contro va-rie malattie degli animali – in particolarecontro la brucellosi bovina ed ovocaprin ae la tubercolosi bovina – non solo registraun ristagno ma in certe aree del paeseun'arretramento, mentre in Sardegna è an-cora presente la peste suina africana e l arabbia silvestre si sta gradualmente dif-fondendo nelle zone dell'arco alpino ;

considerato lo stato di grave disagiotecnico-funzionale in cui si trovano i ser-vizi veterinari a tutti i livelli, gli Istitutizooprofilattici sperimentali, i Laboratoridi veterinaria dell'Istituto superiore di sa=nità e, più in generale, la stessa ricerc ascientifica veterinaria ;

considerato che l'insegnamento vete-rinario fa registrare gravi carenze a li-vello universitario e post-universitario ;

rilevata la particolare mancanza diuna adeguata informazione ed educazion esanitaria in materia, sia degli allevatoriche della popolazione ;

constatato che, sebbene le campagnenazionali di profilassi contro le maggioriinfezioni del bestiame abbiano ottenut ipositivi risultati realizzando un rapport ocosto-beneficio valutato uguale a 1 :2,5,l'Italia è ancora, tra i paesi europei, quel-lo con i più bassi stanziamenti per i ser-vizi veterinari (circa 75 miliardi nel 1979 ,cioè lo 0,60 per cento della spesa sani-taria) ;

.affermano

che è urgente superare la persistenteemarginazione della sanità animale co nuna politica sanitaria nei confronti degl ianimali e dell'igiene degli alimenti che ,nel pieno recupero delle finalità della leg-ge 23 dicembre 1978, n . 833, costituiscauno degli impegni qualificanti del nuovosistema sanitario ;

impegnano il Governo:

1) a garantire che la quota del fon-do sanitario nazionale del 1982 destinataalla veterinaria, sia rispondente alle ne-cessità, anche al fine di adeguare l 'inden-nità di ,abbattimento dei bovini e degl iovini infetti al valore degli animali i nvita ;

2) ad assicurare la esecuzione dellecampagne nazionali di profilassi e di era-dicazione delle malattie soggette a pian inazionali di profilassi e, in particolare,

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dell'afta epizootica, della peste suina clas-sica, della tubercolosi bovina, della bru-cellosi bovina ed ovino-caprina ;

3) a sviluppare ed attuare, in stret-to contatto con le regioni, efficaci pro -grammi di lotta contro la peste suin aafricana, la echinoccosi-idatidosi e la rab-bia silvestre ;

4) ad organizzare adeguati program-mi di lotta e piani di emergenza control' introduzione di malattie esotiche ;

5) a presentare rapidamente in Par-lamento gli atti per il recepimento delladirettiva CEE n . 70/112 del 18 dicembre1978 e le proposte per aggiornare la leggen. 283 del 30 aprile 1962 ;

6) a garantire con il concorso ed'intesa con le regioni interessate che lestrutture e il personale dei servizi aiposti di confine, nei porti e negli aero -porti siano adeguati alle necessità relati-ve agli specifici controlli sanitari e igie-nici sugli animali e sugli alimenti ;

7) a favorire e garantire d'intesacon le regioni la riorganizzazione e irelativi necessari finanziamenti agli Isti-tuti zooprofilattici sperimentali affinch épossano soddisfare le esigenze della sanitàanimale, dell ' igiene degli alimenti di ori-gine animale e di mangimi per animalie della zootecnia ;

8) a programmare la riorganizzazionedei laboratori di veterinaria dell'Istitut osuperiore di sanità e promuovere lo svi-luppo di un moderno servizio di sorve-glianza e di informazione epidemiologic oe socio-economico relativo alle malatti edegli animali, fondato sulle strutture ei servizi delle unità sanitarie locali e del -le regioni e collegato con analoghi serviz iesistenti a livello europeo;

9) a favorire, d 'accordo con le regio-ni, la promozione di programmi di edu-cazione sanitaria degli allevatori e de iconsumatori e la costituzione di un siste-ma di sorveglianza ed informazione epide-miologica veterinaria ;

10) a predisporre un piano di ricercaveterinaria triennale collegata agli Istitut iuniversitari e di ricerca e al settore dell aproduzione ;

impegnano altresì il Governo

a predisporre norme di indirizzo e stru-menti di sostegno per le regioni, in parti -colare per quelle del sud e per quelle chesi trovano in maggiore ritardo, affinch épossano provvedere a :

a) elaborare piani regionali e com-prensoriali di risanamento degli allevamen-ti, di controllo e di profilassi contro l emalattie, di sorveglianza e di lotta controle zoonosi e le malattie non infettive ch epossono essere trasmesse dagli animali al -l'uomo ;

b) creare un moderno servizio vete-rinario, articolato nelle unità sanitarie lo-cali, dotato di veterinari, tecnici specializ-zati, strumenti adeguati di intervento, ca-pace di garantire la partecipazione e lapiù ampia diffusione della educazione sa-nitaria ;

c) attuare misure per un adeguatocontrollo igienico-sanitario sugli aliment idi origine animale lungo tutto l'arco cheva dall'allevamento alla distribuzione, an-che mediante una moderna e adeguata re-golamentazione della distribuzione e del -l 'uso del farmaco veterinario ;

d) organizzare adeguati controlli su imangimi destinati all'alimentazione ani-male ;

e) programmare col contributo de-terminante dei servizi veterinari delle uni-tà sanitarie locali la riorganizzazione delsistema di macellazione attraverso la ri-strutturazione, l'ammodernamento e il su-peramento della polverizzazione dei ma-celli esistenti e la costruzione di quell inuovi che si rendessero così necessari, alfine di ottenere una concentrazione dellemacellazioni che fornisca le necessarie ga-ranzie dal punto di vista igienico-sanitario ,tecnologico ed economico .

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Le Commissioni XI e XIV ,

impegnano il Governo, e per esso i Mi -nistri della sanità e dell 'agricoltura e

foreste ,

a presentare ogni anno al Parlamento eal 'Consiglio sanitario nazionale una rela-zione sullo stato sanitario degli animal ida reddito, da compagnia, sinantropi e sel-vatici e su tutti i problemi connessi conle produzioni animali, gli alimenti di ori-

gine animale e con la coesistenza animale -uomo .

(7-00177) « CALONACI, PALOPOLI, ESPOSTO,

SATANASSI, DI GIOVANNI, AMI-

CI, BELLINI, BRUSCA, CARLONI

ANDREUCCI, COLOMBA, DA PRA-

TO, FABBRI, GIOVAGNOLI SPO-

SETTI, LANFRANCHI CORDIGLI,

PASTORE, SANDOMENICO, TA-

GLIABUE, TESSARI GIANGIACO-

MO » .

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

AMARANTE . — Al Ministro dell ' inter-no. — Per sapere – premesso :

a) che a seguito di sentenza del tri-bunale amministrativo regionale dellaCampania di annullamento delle opera-zioni elettorali e del conseguente atto diproclamazione degli eletti nei collegi inte-ressati, il prefetto di Salerno, con decretodel 4 dicembre 1981 (n. 13.5.1940/Gab .) ,ha nominato un commissario per la tem-poranea gestione dell 'amministrazione pro-vinciale di Salerno ;

b) che il suddetto commissario, as-sumendo i poteri del presidente, dell agiunta e del consiglio provinciale, dovràcompiere, innanzitutto, tutti gli atti chetali organi sono tenuti per legge ad adot-tare;

c) che l 'amministrazione provincialedi Salerno non risulta aver provvedutoalle nomine di propria competenza richie-ste dall 'articolo 6 della legge 22 ottobre1971, n. 865, privando le organizzazion isindacali dei lavoratori dipendenti, dei la-voratori autonomi (coltivatori diretti, com-mercianti, artigiani), degli inquilini e lastessa minorq.nza del consiglio provincialedel diritto ad avere una propria rappre-sentanza nel consiglio di amministrazionedell 'Istituto autonomo case popolari dell aprovincia di Salerno e nel consiglio de isindaci dello stesso ente ;

d) che, pertanto, in contrasto con lacitata legge n. 865 del 1971, il consigliodi amministrazione dell'IACP di Salernorisulta ancora composto secondo le norm edel regio decreto 28 aprile 1938, n. 1165 ,come modificato dalla legge n . 113 del1952 ; risulta in carica da ben tredici anni ,nonostante la durata in carica sia previ-sta in 4 anni dal citato regio-decreto e din 5 dalla legge n . 865; risulta esserestato presieduto da persone che hannoricoperto contemporaneamente anche la

carica di consigliere comunale, carica di-chiarata incompatibile dalla legge n. 865;

e) che la regione Campania non haemanato alcuna legge, a norma' dell 'arti-colo 95 del decreto del Presidente dellaRepubblica 24 luglio 1977, n . 616, sul rior-dino degli IACP e che, pertanto, in Cam-pania nulla risulta innovato rispetto allanormativa statale prevista dalla già ri-chiamata legge n . 865 –

se il commissario prefettizio nomi -nato per la gestione temporanea dell 'am-ministrazione provinciale di Salerno abbiaprovveduto, ed in quale data, alle nominenecessarie per la democratizzazione del-l'IACP di Salerno e, in caso negativo, senon ritenga di dare immediate disposizionial suddetto commissario affinché provvedaagli adempimenti previsti dall'articolo 6della legge 22 ottobre 1971, n . 865 .

(4-13176)

RAUTI. — Al Ministro dei trasporti.— Per sapere se è a conoscenza dell'or -dine del giorno approvato all'unanimitàdai gruppi consiliari di Civita Castellana(Viterbo), dal PCI alla DC al MSI, con-tro la ventilata soppressione della ferro -via ACOTRAL – ex Roma-Nord – nell atratta Civita-Viterbo.

Per conoscere quali siano i dati eco-nómici di tale « tratta » e perché, invec edi pensare alla eliminazione di tale ser-vizio, non si è progettato e non si attuail suo ammodernamento e la sua raziona-lizzazione in modo da renderlo anche eco-nomicamente valido; ipotesi d'altrondecontenuta nel piano regionale dei tra-sporti .

(4-13177)

PATRIA. — Al Ministro dell'industria,del commercio e dell'artigianato. — Perconoscerei

quali iniziative si sono assunte o siintendono assumere affinché la proprietàgarantisca il posto di lavoro, anche fu-turo, al complesso dei dipendenti dellostabilimento Alfa-Cavi di Quattordio (Ales-

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sandria) attraverso i necessari e tempe-stivi investimenti sul fronte anche dell anovazione tecnologica in uno con la ri-qualificazione delle maestranze ;

quali interventi sono stati svolti osi intendono svolgere nei confronti dell aproprietà affinché, se del caso agendo an-che sul fronte della mobilità interna de lgruppo Pirelli, sia evitata in futuro la per -dita del lavoro alla quota parte di dipen-denti oggi collocata in cassa integrazione ;

se comunque intende compiere ogniatto necessario ed utile in termini diiniziativa propria o di mediazione affinchési ricreino per lo stabilimento in que-stione le condizioni di impresa atte a ga-rantire le opportune esigenze di efficienz ae di competitività sul mercato nazional eed estero.

(4-13178 )

COSTAMAGNA. — Al Ministro dell apubblica istruzione. — Per sapere se èvera la notizia di stampa secondo la qual eil provveditore agli studi Lucio Pisani re-sterebbe a Torino, essendo corsa voce neigiorni scorsi che sarebbe stato trasferitoa Milano per ricoprire la carica lasciat avacante da un suo collega a causa delsuo passaggio al Ministero della pubblic aistruzione, mentre invece nella sede mila-nese è stato chiamato il provveditore diBrescia ;

per sapere inoltre se è vero che i lpossibile trasferimento del dottor Pisaniavrebbe suscitato malumori in un « deter-minato » settore del mondo scolastico to-rinese che temeva di perdere questo prov-veditore, giudicato un siluramento quellache era presentata come una promozione;

per sapere, non avendo ancora rice-vuto risposta all ' interrogazione presentatanel gennaio del 1981, quale sia il pensierodel Ministro circa un'intervista pubblicatada La Stampa di Torino dello stesso prov-veditore, in cui si tirava in ballo la pocaeducazione che gli studenti potevano rice-vere, nei confronti della scuola statale ,dalla scuola non statale, sia laica, sia cat-tolica .

(4-13179)

COSTAMAGNA. — Al Ministro per ibeni culturali e ambientali . — Per sapere-- considerato che a Torino alla soprin-tendenza archeologica per il Piemonte ifunzionari del Ministero parlano di gran -de avvenimento per il patrimonio artisticodella città, in quanto finalmente è in cor-so il trasloco in una dependance di Pa-lazzo Reale del Museo di Antichità di vi aAccademia delle Scienze con tutte le col-lezioni e i suoi preziosi reperti (lanuova sede è stata ricavata dai local idelle ex serre con la aggiunta di padi-glioni) – perché per due anni questo mu-seo di antichità dovrà restare ancorachiuso, essendo stato finora bloccato dal -la burocrazia e dagli scarsi finanziamenti ,trattandosi di oltre 40 mila reperti da si-stemare nelle nuove sale .

Per sapere, inoltre, se è vero che ilMinistero finora ha solo promesso i 500-600 milioni indispensabili per completareil lavoro .

Per sapere, infine, dato che altro aspet-to importante legato al denaro è la sicu-rezza ed i preziosi reperti dovranno es-sere tutelati, quali provvedimenti intendeprendere per salvaguardare questo patri-monio così importante dai ladri . (4-13180)

BENCO GRUBER. — Al Ministro dei

lavori pubblici. — Per sapere :

1) se risponda al vero che dopo dueanni dalla sua presentazione (novembre1979) il Consiglio superiore dei lavori pub-blici non solo non abbia esaminato equindi non si sia ufficialmente pronun-ciato circa la IX variante del piano rego-latore del porto di Trieste relativa all 'am-plificazione del molo VII, ma abbia prean-nunciato in forma non esplicita diniegoall ' approvazione dell 'adeguamento struttu-rale strettamente necessario al funziona -mento del porto in oggetto, rendendo cosìtra l 'altro inoperoso ed anzi eroso dal-l'inflazione un primo finanziamento di 42miliardi di lire;

2) qualora le notizie sopra menzio-nate rispondano al vero, se non ritengadoveroso comunicare ufficialmente all 'Ente

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autonomo del porto di Trieste, ma anch eall 'opinione pubblica triestina angosciatada continui ritardi e dinieghi per quantoconcerne i suoi più vitali interessi, l eragioni che hanno determinato così invero -simili ritardi e lo stesso diniego al com-pletamento funzionale del molo VII ;

3) se invece le ipotesi di cui sopranon rispondono al vero, quali passi in -traprenderà il Ministero dei lavori pub -blici per portare a termine un 'opera in -dispensabile e parzialmente prefinanziata .

(4-13181 )

BENCO GRUBER. — Al Ministro del-la pubblica istruzione. — Per sapere :

1) se il nostro paese si sia adeguatoalla raccomandazione del Comitato de iMinistri del Consiglio d 'Europa che findal 1969 prevedeva l'insegnamento dellaprima lingua straniera a partire dagl ianni 9 e della seconda con inizio a 12 o13 anni ;

2) se si sia adeguato alla richiestafatta ai governi firmatari dell 'atto finaledella Conferenza di Helsinki (1975) perla sicurezza e la cooperazione, per assi -curare agli allievi, per tutta la durata de lloro periodo scolastico, una libera sceltatra più lingue moderne per favorire edaccrescere i contatti tra i popoli e favo-rire la reciproca comprensione e rinfor-zare la cooperazione ;

3) se il Ministro è a conoscenza del-la raccomandazione n . 814 dell 'assembleaparlamentare del Consiglio d 'Europa del5 ottobre 1977 sullo stesso argomento .

Si chiede inoltre di conoscere :

a) perché non sia stato fatto comein altri paesi della CEE (Germania, Olan-da, Francia) uno studio ed un'analisi i nprofondità che cerchi di definire qualipossano essere le necessità economiche eculturali, per gli italiani delle diverse re-gioni, di conoscere il francese, il tedescoo l'inglese. Tutto ciò in relazione agl iscambi commerciali e all'incremento eco-nomico e finanziario italiano, a compenso

delle maggiori spese che comporta unamigliore conoscenza linguistica, anche inottemperanza alle sollecitazioni dell'UNE-SCO come del Consiglio d'Europa e del-la Commissione delle comunità europeee ai rapporti conclusivi di molti incon-tri internazionali sulla necessità assolutadi sviluppare l'apprendimento non di unama di più lingue per essere avvantaggiatinella competizione internazionale ;

b) perché non vengono incoraggiatee facilitate, con la motivazione della trop-pa spesa, le sperimentazioni dove esist eun insegnante o un gruppo d 'insegnantidesiderosi di prendere delle iniziative ;

c) perché in Italia non sia stato an-cora generalizzato lo studio di due lin-gue straniere come negli altri paesi del -la Comunità. In Italia teoricamente esi-ste la possibilità della scelta della primaed unica lingua straniera nei licei e nellescuole magistrali, ma in pratica si è con-dizionati dal predominio dell'inglese cheha come conseguenza la soppressione del -la cattedra della lingua minoritaria perragioni economiche .

Per tutte le ragioni suesposte si chie-de pertanto se il Ministro non ritengaopportuno porre allo studio iniziative af-finché in tutti i programmi di insegna -mento e in tutti i tipi di scuola ci sial'insegnamento obbligatorio di almeno duelingue straniere per evitare la nascita el'instaurarsi di una lingua egemonica ch enon favorirebbe un'armonica convivenz atra gli europei .

(4-13182)

MEUCCI. — Al Ministro dei trasporti .— Per conoscere - premesso :

che, in relazione ad una notizia che ,da tempo, si fa sempre più insistentea Pisa, in merito ad una possibile sop-pressione dell'Ufficio lavori delle ferrovi edello Stato, si va determinando una note-vole preoccupazione per questa ulterior esmobilitazione dei posti di lavoro che, inquesti ultimi tempi, sta colpendo la cittàe la provincia di Pisa ;

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che il centro ferroviario pisano hadeterminato e determina uno dei poch icardini della precaria economia cittadina ,specie dopo il trasferimento a Livorno,operato sotto il regime antidemocratico,del deposito locomotive (oggi locomotori) ;

che la sezione lavori (oggi denomi-nata Ufficio lavori) fu già trasferita a Fi-renze, ma, dopo l'ultima guerra, fu resti-tuita a Pisa, per il giustissimo motivo chela città in parola ha una posizione di cen-tralità rispetto a tutta la fascia litorane atoscana –

i motivi per i quali si ritorna nuova-mente a parlare della soppressione di taleUfficio lavori e, nell'ipotesi della veridi -cità di tale soppressione, se non si ritengaopportuno un eventuale riesame della si-tuazione per scongiurare un tale inconce-pibile evento, che determinerebbe una as -surda decisione, un grave disagio per i lconseguente trasferimento di tante fami-glie ed un grave colpo alla economia dellacittà e della provincia di Pisa che, i nquesti mesi più recenti, sta assistendoalla paurosa crescita della disoccupazione .

(4-13183)

ACCAME . — Ai Ministri della difesa edei lavori pubblici . — Per conoscere:

in riferimento al problema del tra -sporto a mare dei cacciamine in costru-zione presso il cantiere Intermarine diSarzana, se sia noto che l'ANAS ha re-vocato il permesso di aprire il ponte chesorge sul Magra a suo tempo concessoalla ditta, diffidandola di attuare il pro-getto , considerando anche che è in attoun procedimento giudiziario in merito all alegittimità dell'atto . (Un atto assai singo-lare che metterebbe in mano a un pri-vato un bene pubblico, com'è certamenteun ponte) ;

in considerazione di ciò e del fattoche i cacciamine vengono costruiti (se-condo la rivista Difesa Oggi, in 17 pezzidiversi o addirittura in 35 pezzi com erisulta dalla risposta data ad una prece-dente interrogazione dello stesso interro -

gante sul problema) per quali motivi leparti non possono essere trasportate se-paratamente al di là del ponte e poi as-siemate in una sede idonea come l'Arse-nale spezzino o, alternativamente, non sipossono trasportare via terra le navi com-plete secondo un progetto certamente bennoto al Ministro della difesa, basato suuna tecnologia largamente impiegata nellacantieristica;

alla luce di questi fatti, se il Mini-stro della difesa non ritenga opportunointervenire presso le autorità militari ela ditta costruttrice perché venga attuatauna delle predette tecniche che consen-tono ai cacciamine di raggiungere il maresenza aprire il ponte, tenendo presenteche l 'apertura attualmente appare nonsolo illegittima ma attraversata da largh istrati della popolazione e che darebbeil via a una speculazione selvaggia sulterritorio, ad una industrializzazione in-controllata e alla creazione di un canal enavigabile nel fiume, che si trasformereb-be nella parte finale, in un porto-canale ;

se è al corrente del fatto che si son overificati di recente alcuni tentativi di ol-trepassare il ponte da parte di mezzi na-vali che . hanno messo in grave rischio lastabilità delle strutture, in maniera tal eda suscitare violente proteste ;

se non si ravvisi l'opportunità didare avvio urgentemente ad una indagineconoscitiva tendente ad accertare per qua-li motivi le autorità militari abbiano af-fidato la commessa ad una ditta che so-stiene di non poter portare i cacciamin eal mare senza aprire il ponte e tuttavia

all 'epoca della firma del contratto non di-sponeva delle concessiopi edilizie e degl ialtri permessi necessari ;

infine, premesso che l'Intermarine, indata 7 ottobre 1981, ha richiesto al co-mune di Ameglia concessioni edilizie pe rl'effettuazione dei lavori di apertura de lponte e che l'ANAS, legittimo proprieta-rio, non era stato informato, quali prov-vedimenti intenda prendere il Governo perdifendere il ponte da iniziative che pos-sono danneggiarlo .

(4-13184)

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CASINI . — Al Presidente del Consigli odei ministri e ai Ministri dell'interno edella sanità. — Per conoscere – premesso :

che con legge n. 12 del 1982 la re-

gione Toscana ha disposto il trasferiment odell'ospedale di San Giovanni di Dio, sito

in Firenze, in località Torregalli del comu-ne di Scandicci ;

che nel centro della città di Firenz e

gravitano circa 350.000 persone per le qua-li esistono attualmente due sole strutture

ospedaliere di pronto intervento: l'ospeda-le di Santa Maria Nuova e l 'ospedale d iSan Giovanni di Dio;

che nel corso del 1981 i pronti inter -venti eseguiti presso l 'ospedale di San Gio-vanni di Dio sono stati oltre 17 .000, men-tre il pronto soccorso dell'ospedale di San-

ta Maria Nuova sito nel centro cittadino

ha una capacità di intervento massimo d i9.000 utenti l'anno ;

che pertanto, ove anche il servizio d ipronto soccorso (da intendersi non solocome servizio ambulatoriale, ma anche co-me ricovero di urgenza) del San Giovann idi Dio (oggi altamente efficiente) veniss etrasferito a Scandicci gravissimo sarebb eil disagio della popolazione fiorentina gra-vitante sul centro cittadino o nei rion ipopolari di Oltrarno ;

che non è comprensibile la ragion eper cui un nuovo complesso ospedalieronon debba aggiungersi a quelli esistentianziché sostituirli –

se il Governo intenda rilevare nellalegge n. 12 del 1982 della regione Toscanamotivi di illegittimità per le ragioni sopradette e per altre che potrebbero risultar ead un più analitico esame, rifiutando i lproprio visto.

(4-13185 )

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 1982

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

COSTAMAGNA. — Al Ministro dellasanità. — Per sapere se sia a conoscenz ache in Spagna l'utilizzo dell'olio di colz aha provocato gravissime intossicazioni ch eavrebbero colpito decine di migliaia dipersone, con gravi conseguenze in mort ied in malati rimasti permanentemente lesi .Relativamente a questa importazione inSpagna di olio di colza, sarebbero deri-vate gravi accuse di corruzione a membridel Governo di Madrid, sollevando asprepolemiche nella stampa spagnola sui pre-cedenti di altri paesi, tra i quali l'Italia,che in altre epoche avrebbero favorito laimportazione e l'utilizzo di olio di colza.

Per sapere quali siano le norme cheregolano l'importazione, la vendita, l 'uti-lizzo dell'olio di colza in Italia . (3-05765)

RODOTA, GALANTE GARRONE, GAL -LI MARIA LUISA, GIUDICE, SPAVENTA ,RIZZO E BASSANINI. — Al .Ministro d igrazia e giustizia. — Per conoscere :

le ragioni per cui il detenuto Rober-to Vitelli è stato trasferito nel carcere d iTrani ;

se sia informato del fatto che Ro-berto Vitelli, pubblicamente dissociatos idal terrorismo, proprio per questo suo at-teggiamento corra rischi gravi per effettodel trasferimento in un carcere in cuisono ospitati detenuti di cui è noto l'at-teggiamento minaccioso nei confronti d ichi si comporta così come Vitelli ha fatto ;

quali determinazioni intenda assume-re – in specie revocando il trasferimen-to – al fine di garantire l'incolumità stes-sa di Roberto Vitelli .

(3-05766)

DE CATALDO . — Al Presidente del Con-siglio dei ministri e ai Ministri dell'internoe di grazia e giustizia. — Per sapere ' –premesso che recentemente si sta verifi-cando la scomparsa di numerose personedelle quali per alcuni giorni, come acca-duto per la signora Prosperi Anna Maria ,non si è saputo nulla, nonostante le in-tense ricerche dei familiari, mentre succes-sivamente i giornali pubblicano con rilie-vo notizie riguardanti il loro arresto a se-guito di provvedimenti dell'autorità giudi-ziaria

se le persone arrestate vengono con-dotte presso le case circondariali o in lo-calità segrete; in quest'ultimo caso, per-ché ciò accade ;

se hanno la possibilità di nominareun difensore di fiducia e se vengono in-terrogate alla presenza dello stesso, e quan-to tempo dopo l'arresto o il fermo ;

se sono sottoposte a violenza fisica;

se risponde a verità che, sia pureper combattere il terrorismo, vengono po-ste in essere procedure indegne di unoStato civile, con imponente violazione del-le norme processuali ;

quando il Ministro di grazia e giu.stizia riterrà di attivare quanto di suacompetenza per impedire violazioni di leg-ge o anche semplicemente abusi . (3-05767)

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 1982

INTERPELLANZ E

Il sottoscritto chiede di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i lMinistro delle finanze, per sapere - pre-messo che il mensile Prima Comunicazio-ne edito a Milano, ha pubblicato nell 'ulti-mo numero un lungo e circostanziat odossier sul commercio delle veline utiliz-zate nell ' informazione politica italiana; al-larmato per quanto scritto relativamentealla degenerazione dell'informazione poli-tica nel nostro paese - se siano vere l enotizie su fatti e persone relative ad uffic ied enti pubblici riportate nel dossier diPrima Comunicazione e come, in caso af-fermativo, si possa rimediare ad una si-tuazione tanto degenerata dell'informazio-ne politica italiana .

Per sapere, altresì, quali notizie sianoin possesso del Governo sul pagamentodi tasse e imposte relativamente alle per-sone indicate dal dossier di Prima Comu-nicazione .

(2-01636)

« COSTAMAGNA » .

Il sottoscritto chiede di interpellareìl Presidente del Consiglio dei ministriper conoscere - allarmato da ciò che han -no pubblicato i giornali relativamente al -l'assenteismo negli uffici pubblici ed alleindagini ad hoc disposte dai magistratiromani - cosa intenda fare il Govern oper richiamare al lavoro nelle loro am-ministrazioni i tanti dipendenti statali epubblici abusivamente distaccati o comun-que prestanti servizio full time o par ttime nelle segreterie dei molti ministried ex ministri, sottosegretari ed ex sot-tosegretari, o negli uffici centrali o peri-ferici di partiti o negli uffici centrali operiferici di talune organizzazioni sinda-cali .

(2-01637)

« COSTAMAGNA » .

I sottoscritti chiedono, di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri e iMinistri della difesa, dell 'interno e di gra-zia e giustizia, per sapere - premesso :

che la sentenza assolutoria della Cor-te di appello di Brescia costituisce unaulteriore conferma della impunità degl iautori delle quattro stragi che dal 1969hanno insanguinato il paese, da piazzaFontana all 'eccidio del 2 agosto 1980 aBologna ;

che nei processi per queste stragi eper altri omicidi e attentati rivendicati daterroristi neofascisti le indagini non han -no sinora individuato né gli esecutori néi vertici di questo terrorismo, né le suestrutture organizzative e logistiche, né isuoi collegamenti internazionali, né le pro-tezioni di cui ha goduto e gode ancoranel nostro paese;

che questa situazione di impotenzae di impunità appare tanto più grave sesi considerano per altro verso i positiv irisultati conseguiti sul fronte del terrori-smo brigatista;

che il Governo, nonostante gli impe-gni assunti, non ha apprestato specific iorganismi di indagini adeguati a combat-tere il terrorismo nero che ha caratter idel tutto diversi rispetto all 'altro terrori-smo e non ha neppure corrisposto alle ri-chieste che alcuni uffici giudiziari hannoavanzato per ottenere mezzi tecnici e per-sonale per condurre indagini complesse edelicate;

che l'assoluta inadeguatezza della ri-sposta politica ed istituzionale al terrori-smo neofascista da un lato genera profon-da indignazione, sfiducia e allarme nellapubblica opinione e dall 'altro concede re-spiro alle organizzazioni terroristiche d iestrema destra che possono contare s uuna costante e sconcertante impunità ;

che alcune gravi vicende di inquina-mento e degenerazione dei pubblici poter inon sembrano estranee a questo terrori-smo e possono spiegare la singolare im-punità di cui esso ha sinora goduto ;

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VILI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 1982

che il Governo non può ignorare lagravissima pericolosità del terrorismo neo-fascista per la vita e le libertà dei citta-dini e per la sicurezza delle istituzionirepubblicane - :

quale sia il giudizio del Governo sul -le su esposte vicende, sulla debolezza del-la risposta istituzionale e politica, sull apericolosità del terrorismo nero, sulle in -credibili impunità degli autori delle strag idi piazza Fontana, di piazza della Loggia ,del treno Italicus, di Bologna, nonché del-la strage di Peteano e di altri analoghiattentati ;

quali concrete iniziative intenda as-sumere sul piano politico e dell'indirizzoagli apparati dello Stato per aggredire co nla necessaria decisione e sconfiggere il ter-

rorismo neofascista, individuarne i respon-sabili, i mandanti, i collegamenti internie internazionali ;

quali specifiche ed immediate misuredi sostegno all 'attività giudiziaria e di po-lizia intenda varare per consentire a que-gli uffici di procedere con la necessari arapidità ed efficienza ;

quali direttive in particolare abbiadato e intenda dare ai servizi di sicurez-za per apprestare le attività informativenecessarie alla prevenzione e alla repres-sione del terrorismo nero .

(2-01638) « SPAGNOLI, FRACCHIA, CECCHI,

VIOLANTE, BONETTI MATTIN-

ZOLI, RAFFAELLI EDMONDO,

LODA, TORRI, RICCI, GRANATI

CARUSO, GUALANDI, CONTI » .

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Atti Parlamentari

— 42120 —

Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 5 MARZO 1982

abete grafica s .p .a.Via Prenestina, 68 3

00155 Roma